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Nunzio Miccoli


 

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 28/12/2020)

ITALIA

L’esercizio della libertà individuale nelle proprie scelte non garantisce il successo economico, perché chi sceglie liberamente, non è detto che indovini, nemmeno lo studio garantisce il successo. Le cause della discriminazione sono solo di natura sociale o di classe, le relazioni servono al successo più di un’ottima laurea.

Il lavoro e la carriera dipendono dai favori di parenti, amici, partiti, religioni, caste, classi, ecc., non è vero che donne e omosessuali sono sempre discriminati; se appoggiati adeguatamente, si affermano e fanno carriera, rispetto a eterosessuali e omosessuali con minori sostegni. Se le donne comuni sono discriminate, succede a tanti uomini. sempre per ragioni sociali.

Oggi le donne fanno carriera e riempiono gli organici di scuola, supermercati, banche, negozi, esercizi pubblici, ecc.; sono istruite, seducenti e piene di risorse naturali, perciò sono destinate, a breve, a coprire oltre la metà di tutti i posti di lavoro e dei membri della classe dirigente del paese. Le lamentele e la propaganda della televisione a favore delle donne, si servono sempre di statistiche vecchie.

Violenza, arroganza e gelosia dipendono dall’esercizio del potere e del possesso, perciò anche lo stato e la donna esercitano la violenza, chi si sente padrone, sia esso uomo o donna, esercita la violenza, infatti, anche le donne sono violente con figli, genitori e marito (quando lo dominano). Se la violenza maschile è maggiore, dipende dal fatto che l’uomo, in genere, ha ancora più potere, in famiglia e fuori, ma le cose stanno cambiando.

Perciò anche la violenza femminile aumenterà e con essa la società matriarcale; oggi in Usa, i morti ammazzati sono più uomini che donne ed anche le donne uccidono. L’irrompere prepotente della donna in famiglia, al posto di lavoro o nello stato, che non ha niente a che fare con l’eguaglianza tra i sessi e con il miglioramento dello satto, spingerà alcuni uomini alla conversione all’islam, poi lo faranno anche le donne, deluse dalla mollezza degli uomini.

Uomini, donne e partiti, che puntano segretamente al dominio assoluto, hanno sempre nel loro programma, propagandisticamente, l’eguaglianza, in realtà, tutti gli animali puntano a elevarsi al disopra dei membri della loro specie, lo fanno anche le piante, anche di una stessa specie, perché si contendono terra e luce solare. Lo donne lo fanno con gli uomini ma anche nei confronti delle altre donne.

La rivoluzione, per calamitare consenso, promette propagandisticamente eguaglianza e abolizione delle classi sociali, in realtà, se è vincente, favorisce sempre la promozione dei suoi animatori a una classe superiore; a un povero operaio o contadino non conviene fare la rivoluzione, se poi resta nella stessa classe sociale di partenza. 

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Circa l’utilizzo dei fondi europei, per investimenti, sanità, ambiente, ecc., il governo, per lo sveltimento delle pratiche, avrebbe dovuto preliminarmente fare delle riforme per la giustizia, le elezioni, gli appalti, i concorsi pubblici e la pubblica amministrazione, altrimenti avremo i soliti ritardi, inefficienze e contenziosi. Probabilmente però, queste riforme richiederanno molto tempo, ma si cercherà ugualmente di prendere i soldi europei, che si spenderanno male e lentamente.

La commissione europea, invece d’insistere su austerità a equilibrio di bilancio e invece di appoggiare gli europeisti di ogni risma, avrebbe dovuto pretendere queste riforme dall’Italia. Il fatto è che esistono forze contrarie al rinnovamento e all’efficienza dello stato, come stanno le cose, attualmente ne guadagnano avvocati, appaltatori, consulenti e quelli che vincono i concorsi, senza merito, nella pubblica amministrazione e nelle banche; tutti i partiti al governo hanno sentito il bisogno di premiare, in qualche modo, i loro amici, protetti e sostenitori. anche se senza merito.

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La televisione rimprovera spesso lavoro nero ed evasione fiscale degli italiani, il primo scaturisce spesso dallo stato di necessità per chi non trova un lavoro regolare, il secondo dall’esosità fiscale dello stato, che autorizza l’evasione legale sono ai suoi amici. Se lo stato italiano è ingiusto, gli italiani sono mediamente come gli altri popoli; infatti, sembra che nel mondo, il Pil dipende per il 70% dal lavoro nero, da criminalità, prostituzione e dall’evasione fiscale;, il Tam Tam della televisione contro l’evasione, serve a fare un servizio a chi la finanzia.

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Si insiste spesso sulla criminalità italiana, dimenticando spesso che mafia e criminalità locali esistono in tutti i paesi, stranamente, Londra ha annualmente più morti ammazzati dell’intera Sicilia, notoriamente sede della mafia, anche se hanno la stessa popolazione. Lo stato italiano neonato ha permesso alla mafia di continuare ad esistere e non garantisce veramente l’eguaglianza nei diritti dei cittadini, fa leggi discriminanti e di favore, attualmente soprattutto a favore delle donne, e vi esiste ancora l’immunità e l’irresponsabilità a favore di politici e di alte cariche dello stato.

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L’Italia paga i riscatti per gli italiani sequestrati all’estero e riceve schiaffi in faccia da Tunisia, Libia, Turchia, Francia, Olanda e Germania, non è un paese reattivo e sovrano, rinuncia spesso a esercitare un ruolo forte all’estero, ma lo esercita con gli italiani, perché i suoi governi sono europeisti e non italianisti. I pescatori di Mazara del Vallo sono stati trattati molto male e sono stati liberati per intervento di Putin e non del governo italiano, ma ora, Conte e Di Maio si fanno belli per la liberazione.

Gli stati rivieraschi del Mediterraneo, senza un accordo con l’Italia, espandono le loro acque territoriali, lo fa anche la Francia, la quale però usa anche i carabinieri italiani per fermare l’immigrazione clandestina alla sua frontiera con l’Italia, che dovrebbe limitarsi a sorvegliare le sue frontiere, invece gli italiani sono abbandonati alla malavita, anche d’importazione.

Come fosse un tributo pagato ai vincitori, l’Italia emette e rinnova titoli di stato a lunga scadenza e ad alto interesse, sottoscritti da stranieri, la Francia, amica di Mattarella, ne possiede per 300 miliardi di euro. Invece gli italiani ricevono dai loro titoli di stato una remunerazione molto più bassa, in base alle scadenze. Queste anomalie ingiuste andrebbero revocate, poiché in Italia esiste risparmio, le aste mensili dei titoli dovrebbero essere aperte e con scadenze a 3, 6 e 9 anni, con tassi da 0% a 1% e senza imposte.

Se il fabbisogno dello stato non è soddisfatto con le emissioni a 3 anni, si passerebbe a quelle a 6 anni, se nemmeno queste ricevono richieste sufficienti, si passerebbe a quelle a 9 anni. Questa strategia, attuata a danno dei grandi investitori esteri, alleggerirebbe il peso degli interessi nel bilancio dello stato, in fondo, anche la BCE remunera poco i depositi presso di essa e si comporterebbe così anche se emettesse titoli.  

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Il dl Ristori ha stabilito che il giudice più autorizzare il debitore meritevole a rateizzare un debito in quattro anni, sia esso consumatore, imprenditore o professionista, anche per fronteggiare un licenziamento o le spese mediche. Il beneficio può essere concesso una sola volta; dedotte le spese di produzione e di mantenimento del debitore, il pagamento non deve essere inferiore al 10% del debito.

Il giudice valuta l’incapacità del debitore di far fronte al debito, la sua diligenza nell’assumere i debiti e quella del creditore nel concedere il finanziamento, inoltre valuta l’assenza di frode e dolo. Con questo decreto s’intende tutelare il debitore e non il creditore, ma richiede un soddisfacimento parziale dei creditori concorsuali.

La procedura, in caso d’insolvenza, si affianca al fallimento e alle altre procedure concorsuali, come l’amministrazione controllata, che tutelano soprattutto i creditori privilegiati, come dipendenti, fisco e creditori ipotecari, mentre quelli chirografari sono generalmente sacrificati, cioè perdono il loro credito, comunque, i falliti sono iscritti nel registro dei falliti (in Usa sono trattati in maniera meno traumatica).

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Tra le beffe della democrazia rappresentativa, i partiti nascono a sinistra, come movimenti di riforme, e poi si spostano progressivamente a destra; si scindono, mettono da parte il loro programma sociale e si alleano con i grandi poteri, come dire che, per andare a destra e per divenire fiduciari del potere, bisogna passare sempre per la sinistra. In ogni caso, la giustizia è stata utilizzata per la lotta politica.

Berlusconi, quando governava, anche se aveva vari processi a carico, aveva anche un programma innovativo, infatti, voleva riforme dello stato, riduzione delle imposte ai lavoratori e, con una riforma fiscale, la riduzione delle imposte a sette. Poiché le promesse elettorali, quelle commerciali e quelle del regno di Dio non costano niente, ben presto, mise da parte le sue riforme, si accostò ai poteri forti e divenne europeista.

La Meloni farebbe bene a prendere le distanze da lui, ammonendo Salvini che è sulla strada di Berlusconi; il potere prima cerca, con l’aiuto della televisione, di distruggere il dissenso, poi cerca di riassorbirlo facendo ricche concessioni ai suoi portavoci che perciò, per interesse, imboccano la strada del trasformismo. La televisione fa pubblicità alla propaganda del governo e dei partiti

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L’anticorpo monoclonale  contro il Covid, dell’Eli Lilly di Latina, era stato offerto gratis all’Italia, poteva evitare 950 ricoveri ma fu rifiutato, ora è esportato in Usa e Canada ed è seguito con attenzione dall’agenzia farmaceutica europea Ema e dall’agenzia farmaceutica italiana Aifa; pare che, in caso d'urgenza, l’Ema ne avrebbe consentito l’uso anche senza approvazione.

L’Eli Lilly l’avrebbe somministrato con flebo a domicilio, per chi difende la mafia della sanità che fa profitti. soprattutto durante una crisi epidemica, quando non si guarda a spese, sembra che i risultati sarebbero stati modesti percentualmente e non universali, e perciò non hanno nemmeno voluto  testare il farmaco in Italia. (Per le notizie, fonte: Infosannio.com).

La paura della pandemia ha favorito la richiesta di un vaccino che, sperimentato, dovrebbe essere di un unico tipo, anche se prodotto su licenza da varie società, cioè non dovrebbe essere il risultato di una concorrenza di mercato. Questa domanda di vaccino è alimentata dalla televisione, megafono del governo, e dai suoi esperti di corte, perciò gli italiani lo chiedono sempre di più.

La domanda di questi vaccini è favorita dal fatto che sembra che l’epidemia, in un concerto politico-sanitario, abbia colpito tutti i paesi; all’inizio della pandemia, c’erano pochi morti il giorno, perciò, considerata l’anacronismo delle rilevazioni, si corse ai ripari e oggi in Italia questi sono arrivati a circa 500 il giorno.

Effettivamente le pandemie si segnalano soprattutto per il numero dei morti, purtroppo, questi sono stati spesso sovrastimati, infatti, nella regione Campania il numero dei contagiati, tamponati e morti pare sia stato alterato o ingigantito, fraudolentemente o per le carenze della sanità regionale  (Report Rai3). Cina e Giappone hanno avuto meno contagiati dell’Italia e in Giappone  le restrizioni sono state mirate, ad esempio, i finestrini delle metropolitane sono stati aperti e i passeggeri non sono seduti uno di fronte all’altro, ma posti in diagonale.

Le statistiche, per suffragare le azioni dei governi, affermano che nel 2020 ci dovrebbero essere circa 70.000 morti per Covid e circa 650.000 morti per altre malattie; i morti Covid sono circa il 10% dei morti totali, pari a 720.000. La maggior parte dei morti sono anziani con varie patologie; poiché si muore soprattutto in vecchiaia, con malattie gravi e/o con il Covid, la preoccupazione non dovrebbe riguardare solo il Covid, ma anche le altre malattie. Fra le altre cose, sembra che il Covid muti per difendersi dal sistema immunitario.

Mentre le case farmaceutiche si fanno concorrenza sui vaccini, che dovrebbero diventare il business del millennio, ma un vaccino omologato e accettato dovrebbe obbedire a un solo principio, pare che Fratelli d’Italia abbiano chiesto al governo il suo dossier segreto sul piano anti Covid, conosciuto da CTS e dal ministro della sanità Speranza, ma che regioni e opposizioni non hanno mai visto.

Di fronte al diniego sulla sua esistenza, FI ha deciso di fare un ricorso al TAR del Lazio; si afferma che il ministero della salute non avrebbe provveduto a pubblicare il piano segreto, citato nei verbali del CTS e occultato dal ministro della salute Speranza. L’esistenza del piano è stata incautamente rivelata dal direttore generale della Sanità, Andrea Urbani, tuttavia, per l’avvocatura dello stato, il ricorso è infondato.

Il piano operativo segreto potrebbe anche coincidere con il piano operativo del CTS, predisposto d’accordo con il ministero della salute, ma perché doveva essere segreto? Forse è stato utilizzato per varare i DPCM di Conte, il cui governo, ormai senza ombra di dubbio, è caratterizzato da mancanza di trasparenza verso il parlamento, i cittadini, le regioni e l’opposizione.

Se il popolo non è sovrano, non lo è neppure il parlamento, che è litigioso ed è una cassa di risonanza delle lobby che, assieme al governo, commissionano leggi a loro vantaggio; il voto concesso al popolo non  rappresenta la vera democrazia perché, prima delle loro azioni,  anche i pirati votavano.

A proposito dei segreti del governo Conte, esiste anche un  rapporto segreto e sparito dell’OMS, finanziata lautamente dal governo Conte, che denuncia i ritardi dell’Italia nell’affrontare il Covid, ma esiste anche la denuncia dell’OMS per il mancato aggiornamento del piano nazionale  antiepidemie. 

Forse Il piano segreto del governo, per alimentare l’allarme, aveva previsto le colonne di camion militari con le bare dei vecchi ricoverati e morti nelle RSA, tuttavia non potevano prevedere i differenti tassi regionali di contagi e letalità, che nascevano da diverse efficienze, speculazioni e risorse. Anche la mafia è interessata alla sanità, comunque, la situazione critica di alcune regioni come la Campania, era sicuramente conosciuta dal governo, anche se sottaciuta.

Le regioni hanno per la sanità risorse statali, in base alla popolazione, contributi regionali, soprattutto nelle regioni a statuto speciale, finanziamenti straordinari dello stato e ticket privati; ma spesso operano per favorire la sanità privata che è spesso in mano alla chiesa. I costi dei ricoveri sono alti e, con i farmaci e le visite private a pagamento, dopo aver ridotto i numeri di medici e infermieri, la sanità pubblica è diventato, come in  Usa, il più grande business d’Italia.

Non mancano gli sprechi e le speculazioni, inoltre, i finanziamenti dello stato alle regioni sono concessi sulla base di una popolazione storica, che non esiste più perché ci sono state notevoli emigrazioni verso il Nord e verso l’estero. Anche i seggi elettorali, che servono a distribuire posti ai parlamentari, non hanno tenuto  conto di queste emigrazioni, per cui oggi nel Sud, per eleggere un parlamentare, occorrono meno voti che al Nord.

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Pare che le divisioni esistono anche nel centro-destra, Meloni e Salvini sono divisi sul governo Conte, sulla scelta del sindaco di Roma e sulla politica estera; Salvini è filo americano ed è diventato, sedotto da Giorgetti, europeista. La Meloni chiede elezioni anticipate, mentre Salvini, sedotto parzialmente anche da Mattarella, vorrebbe assumere responsabilità di governo per fare delle riforme, anche in questo governo.

Tuttavia, pubblicamente, Berlusconi, Salvini e Meloni proclamano l’unità della destra, però, com’è sempre accaduto in politica, Salvini è disponibile al riassorbimento, da parte delle sinistre, del vecchio dissenso della lega, ansiosa di andare al governo anche con diavolo; perché così vuole il mandato del presidente delle Repubblica e dell’Unione Europea, ma non degli Usa.

A causa dei lati oscuri dalla lotta contro la pandemia o presunta tale, Conte rischia di essere travolto, perciò Berlusconi e Salvini hanno deciso di andare in suo soccorso, mentre le minacce e i ricatti di Renzi sono solo manfrine; comunque, tutti gli attori di questo palcoscenico, sono interessati alla redistribuzione delle poltrone per consulenti ed esperti da riservare agli amici.

Secondo la costituzione, senza vincolo di mandato, le scelte dei parlamentari sono libere, questo significa che, sottraendosi alla disciplina di partito, questi potrebbero votare liberalmente le leggi; ma ciò non significa che possono decidere liberamente, una volta eletti, di cambiare partito, perché così non rispetterebbero il mandato degli elettori.

Purtroppo, fino a oggi, la politica italiana ha preferito blindare la maggioranza, tenendo i parlamentari in ostaggio dei partiti, per cui i politici, per divincolarsi, cambiano partito, facendo sembrare il parlamento un supermercato. Con i sussulti di crisi del governo Conte, poiché Mattarella è europeista, con la scusa del Covid e del voto sul bilancio, non si possono indire elezioni anticipate come si fa in Israele e come si faceva in Italia; ma ora, con un cambiamento di paradigma, i costituzionalisti di corte, ricordano che, come si fa in Usa, anche in Italia gli amici di Berlusconi e Salvini possono votare a favore del governo Conte.

In politica, da un punto di vista strumentale, il cuore può stare da una parte, il cervello da un’altra e lo stomaco da un’altra. Giorgia Meloni ha affermato che l’Italia, con le privatizzazioni degli anni novanta, ha sbagliato a consegnare allo straniero infrastrutture strategiche come la rete unica di telecomunicazione.

Per questo il 16/7/2020 ha presentato una mozione, approvata dal parlamento, per riportarla sotto controllo pubblico; ora, la rete è di proprietà dalla società privata Telecom o Tim che, da monopolista, la affitta ad altri operatori; Telecom è scalata dai francesi, mentre in Francia e Germania la rete è di proprietà dello stato.

La Telecom ha evitato di fare investimenti nel settore, accumulando ritardi, perciò, con l’avvento della fibra ottica, lo stato, con soldi pubblici, ha puntato a creare un’altra rete, potenziando la società Open Fiber, già partecipata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti. Fratelli d’Italia, con lo scopo di creare una rete unica controllata dallo stato, hanno proposto la fusione di Telecom con Open Fiber, secondo un modello seguito dall’UE, con questa formula, il proprietario della rete non potrebbe vendere i servizi al dettaglio, ma potrebbe darli in concessione.

Ora il governo cerca di vendere a Enel la sua quota di Open Fiber, si tratta di un’altra privatizzazione con la quale Telecom continuerebbe a giocare un ruolo dominante, in una linea contraria al voto del parlamento e alla vecchia richiesta dei grillini di una rete unica di proprietà pubblica. Il tutto per favorire i francesi, invece lo stato deve essere proprietario delle sue infrastrutture e dell’acqua pubblica, che non si può concedere ai privati, in qualche caso ancora francesi.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 21/12/2020)

ITALIA

I vescovi e i cardinali cattolici si dividono in liberali-progressisti e conservatori-tradizionalisti, in primi si riuniscono spesso a San Gallo, in Svizzera, dove chiedono un rinnovamento radicale della chiesa. Sono loro che hanno portato al soglio pontificio Bergoglio; tra i progressisti sono Danneels, Silvestrini, Martini (ora deceduto), e Kasper.

I progressisti erano contrari al magistero di Wojtyla e a quello di Ratzinger, dopo le dimissioni di Benedetto XVI, che era tradizionalista, il 13/3/2013 fu eletto pontefice il progressista Bergoglio, anche se il favorito era Angelo Scola. La costituzione apostolica di Giovanni Paolo II vietava gli accordi per l’elezione (o voto di scambio), anche con la scomunica, però erano ammessi scambi di opinione durante la sede vacante.

Eventuali impegni erano nulli e, se fatti durante il Conclave, avrebbero invalidato l’elezione di Bergoglio. Secondo una tesi, le 10500 banche operanti con la rete Swift, in camera di compensazione o clearing, costrinsero Benedetto XVI a dimettersi, escludendo lo IOR dalla rete bancaria  SWIFT e bloccando tutti in pagamenti del Vaticano.

Era una situazione peggiore di quella che coinvolse la banca centrale del Vaticano, al tempo del fallimento del Banco Ambrosiano, di Gelli, Calvi e Sindona. Una violenta campagna giudiziaria era stata imbastita contro lo IOR, forse ispirata dall’estero, il che attesterebbe la scarsa indipendenza della magistratura italiana.

La globalizzazione finanziaria, bloccando il collegamento Swift, taglia le gambe agli stati ribelli; infatti, la banca centrale iraniana, a causa del suo programma nucleare, è stata esclusa dalla rete Swift, che ha la sede in Belgio; non può più vendere petrolio in dollari, attraverso la rete, ma lo può vendere di contrabbando e con lo sconto, a vantaggio degli acquirenti.

Nel 2014 la banca francese BNP Paribas, per aver aiutato Teheran ad aggirare il blocco, nella logica di una giurisdizione mondialista, è stata condannata dalla giustizia USA a pagare 8,8 miliardi di dollari. Per la sua annessione della Crimea, Mosca, già colpita da sanzioni commerciali, è stata minacciata di esclusione dalla rete Swift, perciò questa, assieme alla Cina, ha messo in piedi una rete alternativa dei paesi BRICS.

Le sanzioni a Iran, Russia e Cina alimentano le tensioni internazionali e favoriscono la produzione di armi, eppure la Russia ha concesso l’indipendenza ai paesi dell’Europa orientale e ha sciolto il patto di Varsavia, ha messo a disposizione vettori russi per portare gli astronauti americani nella stazione orbitale russa; perciò tante rivalità internazionali potrebbero essere una messa in scena concordata, si dice che il nemico esterno favorisca la coesione interna.

Prima dell’elezione di Bergoglio, quando si dimise Benedetto XVI, tutte le transazioni internazionali del Vaticano furono bloccate, fu questo fatto che portò alle dimissioni di Ratzinger. Eppure le banche del Medio Oriente, cadute in mano allo stato islamico, non erano state escluse dalla rete e potevano continuare a vendere liberamente petrolio all’estero, però a prezzi scontati; invece il Vaticano non poteva più finanziare nunziature, missioni e non poteva più comprare.

Le dimissioni di Benedetto XVI furono giustificate con la sua età, però la sua dichiarazione di dimissioni era zeppa di errori, di latino e di forma sostanziale, assolutamente richiesta per atti del genere; forse, poiché era un teologo, l’atto era stato scritto da altri. Dopo le sue dimissioni, Swift sbloccò le transazioni dello IOR, senza attendere l’elezione di Bergoglio, perché Wall Street e Londra conoscevano in anticipo l’esito del conclave.

Benedetto XVI è stato cacciato ma si è tenuta la veste bianca e il titolo di santo padre, papa Francesco è diventato mediatore degli Usa presso Cuba, porta avanti le sue battaglie radicali e progetta purghe in Vaticano, ma forse non riuscirà a mettere ordine nelle finanze vaticane. Vuole immigrati senza limiti; guarda caso, anche 28 logge massoniche invitano ad accogliere sempre più immigrati, come del resto la sinistra italiana amica delle banche e come ONG, imprese e criminalità. Però va detto che in Italia, immigrati selezionati sarebbero utili.

Mentre San Francesco era animalista e vegetariano, papa Francesco non ha fatto nessuna protesta per i cristiani perseguitati dall’Islam, si è accostato alla Cina, guarda soprattutto agli umili e ha interferito meno dei precedenti papi nella politica interna italiana. L’elezione di Bergoglio è valida, ma potrebbero essere invalide le dimissioni di Benedetto XVI, intanto il calendario della globalizzazione mondiale avanza ed è stato deciso che il presidente della Fed, Yellen, sarà sostituito da Fischer, ex governatore della banca centrale d’Israele fino al 2013, data dell’avvento di papa Francesco.

Però, secondo alcuni, la dichiarazione di rinuncia al porporato di Ratzinger è nulla e invalida perché è infarcita di errori di latino e di sostanza. Per gli atti più importanti della chiesa, la sostanza e la forma sono essenziali, gli errori denunciati non possono venire da una persona di cultura come Ratzinger; poiché era mentalmente lucido, gli errori potrebbero essere dovuti alla mano di un funzionario pontificio. Il francescano pontificio Alexis Brugnolo afferma che alcuni difetti del testo ne inficiano la validità.

Secondo il diritto canonico, la carica di papa deriva direttamente da Cristo e da San Pietro, Benedetto XVI, con la rinuncia all’esercizio attivo del potere papale, non ha rinunciato al suo ministero; sembrano sfumature, ma importanti per le organizzazioni, come la chiesa, che hanno secoli di storia alle spalle. Benedetto XVI non ha indicato, come avrebbe dovuto, la data precisa del nuovo conclave.

Con la sua rinuncia, l’elezione non sarebbe dovuta dipendere dal collegio cardinalizio ma dai porporati nominati da Ratzinger; la CEI avrebbe dovuto essere interessata alla vicenda e alla verità, ma non sembra sia accaduto. Papa Ratzinger fu posto di fronte alla scelta, le dimissioni o la bancarotta del Vaticano, il cui bilancio e la sua finanza, a causa della speculazione e come al tempo di Sindona, non erano neppure a posto; Ratzinger era sotto pressione da parte di una lobby modernista sostenuta strumentalmente dall’alta finanza internazionale.

Perciò Benedetto XVI, furbamente, optò per una rinuncia apparentemente invalida, infatti, indossa ancora la veste talare bianca, impartisce la benedizione apostolica, conserva l’appellativo di Sua Santità e si firma come Pontifex Pontificum, come esistessero due papi, ma è successo ancora nella storia della chiesa. (Per le notizie, fonte: Giorgio Enrico Cavallo - altrastoria.it; Maurizio Blondet - imolaoggi.it; ilquotidianodellazio.it).

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Finalmente l’Istat ci ha fornito il numero dei morti complessivi del 2019, che è pari a 647.000 persone, mentre i morti per Covid, relativamente ai primi otto mesi del 2020, è di circa 47.500 persone, per cui, alla fine dell’anno saranno circa 71.000, con un totale di morti, per tutte le cause, pari a circa 720.000 persone.

La magia dei numeri e della statistiche che catturano, dovrebbe renderci cauti perché, all’inizio della pandemia, alcuni morti per Covid non sono stati censiti e qualche morto con Covid i medici l’hanno fatto passare per morto per Covid. Ad ogni modo e, fortunatamente, pare che, grazie al Covid, l’influenza stagionale stia diminuendo. 

Comunque nei grandi paesi occidentali, approssimativamente e in genere, i dati, tenuto conto della differenza di popolazione, sono molto simili, anche se gli europeisti di corte rimarcano che l’Italia è sempre l’ultima in classifica. Poiché i morti, per tutte le cause, sono in genere di età avanzata, l’età media dei deceduti per Covid è di 80 anni, mentre la speranza di vita, con una media tra maschi e femmine, è di 83 anni.

Un avvocato potrebbe dire che, senza Covid, una persona fortunata potrebbe vivere anche 90 anni; se un colpo di vento fa spezzare e cadere da un albero un ramo secco, l’avvocato ribadirebbe che l’evento si è verificato a causa del vento. I morti complessivi del 2020 dovrebbero essere circa 720.000, i 71.000 morti per Covid rappresentano meno del 10%.

Abbiamo il dovere di augurare lunga vita agli anziani ai quali vogliamo bene però, supponendo che 500.000 di loro riceva una pensione media diretta, di reversibilità o di altro tipo, di 10.000 euro l’anno, questa erogazione corrisponde a 5 miliardi di euro l’anno di risparmio per l’INPS, ripetibili e maggiorabili negli anni successivi.

La cifra sarà sicuramente superiore perché esistono anche pensioni più alte; ciò detto, serve però a correggere le previsioni catastrofiche per i bilanci dell’Inps, utili ad allungare l’età per la pensione, favorendo, nel contempo, per il mancato ricambio dei pensionati, la disoccupazione giovanile. Anche se questo è stato un anno di crisi, anche in periodi di crescita, lo stato, aiutato dall’informazione televisiva, è abituato a lamentarsi per le poche tasse e per l’allungamento della vita.

Secondo uno studio dell’Università Cattolica, il Covid ha un tasso di mortalità diverso dar una regione italiana all’altra e da un paese all’altro, se la mortalità media nazionale si attesta al 3,5%, per 10.000 abitanti, è al 5,4% in Lombardia e all’1,3% in Campania; le regioni più colpite sono quelle del nord. Con la prima ondata della pandemia il 36,7% dei decessi è avvenuto in Lombardia.

La prima fase della pandemia ha interessato il centro-nord, la seconda ha interessato anche le regioni meridionali, ma la Valle d’Aosta ha avuto una mortalità del 3,11%, Bolzano dell’1,94% e Friuli del 2,82%; però in Calabria i morti sono stati lo 0,47% e in Campania l’1,1%. L’Italia si colloca nella media europea per i contagi, ma ha avuto una letalità più elevata, la quale colpisce soprattutto gli anziani contagiati.

Il numero dei contagi su 10.000 abitanti si è avuto in Lussemburgo 6,2%, Cecoslovacchia 5,3%, Belgio 5,2%, mentre i paesi meno colpiti sono Finlandia, Grecia e Lettonia; il tasso di mortalità più alto è stato riscontrato in Belgio, Italia e Spagna. Comunque, la Svezia è stata piegata dalla seconda ondata della pandemia.

Nonostante che, all’inizio della pandemia, la televisione, megafono del governo, avesse esaltato le iniziative del governo, lodato la scienza medica e ridicolizzato gli “ignoranti“ che la pensavano diversamente, la Fondazione Gimbe afferma che, nell’affrontare la pandemia, non c’è stata una vera strategia del governo italiano e delle regioni, come aveva invece raccomandato l’OMS.

Le restrizioni sono arrivate in ritardo e poi sono state rallentate frettolosamente, ora bisognerà arginare la terza ondata dopo le feste di Natale; nella settimana 9-15 dicembre, rispetto a quella precedente, sono calati del 9,5% i positivi, sono diminuiti ricoveri, terapie intensive e decessi ed è sceso il l’indice RT che segnala il tasso di diffusione del contagio; però, con il rilassamento, c’è stata un’ingiustificata riduzione di 88.000 persone testate, in tutte le regioni italiane.

In 24 giorni, i positivi sono diminuiti del 20,8%, il 23 novembre, con la seconda ondata, per effetto delle misure di contenimento, si sono ridotti il numero dei ricoverati ordinari e quello dei ricoverati in terapia intensiva; in 10 regioni, i pazienti Covid hanno occupato il 40% dei posti in area medica e in 14 regioni il 30% in terapia intensiva.

L’Italia è al primo posto in Europa per decessi (65.857) con un tasso di letalità 3,5%; probabilmente, la terza ondata della pandemia coinciderà con la riapertura delle scuole, l’aumento dell’influenza e con l’avvio della campagna di vaccinazione. Fortunatamente però, in tutta Italia, l’indice RT di trasmissione della malattia è sceso sotto l’unità, cioè la diffusione della pandemia sta rallentando, anche se il governo conserva i toni allarmistici.

Con la pandemia, la manipolazione mediatica non fa altro che parlare continuamente di morti, contagiati, terapie intensive e curve epidemiologiche; la comunicazione televisiva, al soldo del governo, invece di dare consigli per rafforzare il sistema immunitario, ha lo scopo di mettere paura. Questa tecnica porta ala depressione e all’accettazione acritica delle imposizioni del governo.

La psicologa Elisabetta Notaro afferma che si vuole sviare il cittadino, per renderlo dipendente, filtrando solo determinati messaggi. Noam Chomsky ha affermato che, per mistificare la realtà, sono importanti la distrazione, mantenere l’attenzione solo su determinati argomenti, adottare, da parte del governo, misure graduali, creare problemi e poi fornire soluzioni utili al potere.

Inoltre, a tutela del classismo, occorre praticare il distanziamento sociale tra persone, cercando di farle sentire sole, senza conforti e informazioni alternative; occorre potenziare gli strumenti di manipolazione di massa e orientare comportamenti, acquisti, pensieri e scelte, anche di voto. Così facendo, si seducono e si schiavizzano le persone.

Queste non possono più uscire di casa e stanno crollando, aumentano i litigi tra i coniugi, ansia, panico e depressione, i bambini sono meno reattivi, i ragazzi cercano di reagire assembrandosi all’esterno e tanti di loro, non avendo più fiducia in se stessi, si rifugiano nello smartphone; i piccoli imprenditori, senza vendite, agonizzano.

Dall’altra parte sembra crescere il risveglio delle coscienze e la consapevolezza che i beni materiali non sono la cosa più importante, si riscopre la meditazione e le persone hanno un rapporto più intenso con gli animali, la natura e la medicina naturale, le case farmaceutiche si preoccupano. Forse il potere occulto, che si nasconde dietro i pupazzi,  non vincerà. (Per le notizie, fonte: Antonio Palma – fanpage.it; Nino Cartabellotta – Fondazione Gimbe – startmag.it; Barbara Majnoni - Elisabetta Notaro – it.businessinider.com).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 14/12/2020)

EUROPA

Per l’anno a venire, alcune previsioni preconizzano un dollaro più basso, un rialzo dei tassi, un’inflazione più alta e un aumento delle quotazioni azionarie e delle obbligazioni pubbliche private; l’emergenza pandemia ci ha tenuti soggiogati alle politiche monetaria della BCE, mentre la Germania avrebbe preferito l’austerità di bilancio, infatti, non ha abbandonato la lotta al debito pubblico.

Anche se, per il momento, il tema sembra accantonato, il rapporto mondiale debito/Pil dovrebbe arrivare, secondo alcune stime, al 365%, tra debito pubblico e privato (però processano solo l’Italia), con un aumento di 30 punti sui valori medi di partenza dell’eurozona. Con la crisi del 2008, l’Europa entrò in recessione, poi aggravatasi con la pandemia; la Germania, lottando contro i debiti pubblici e ignorando i debiti privati, ha preteso che i conti pubblici fossero messi a posto con l’austerità (per forza, la Germania è il maggiore creditore del mondo).

In Usa, con l’avvento di Biden, Summers prevede ancora tassi zero e più deficit di bilancio e vuole più investimenti pubblici. I tassi potrebbero un po’ salire perché è soprattutto il risparmio speso, favorito dal QE, e meno la quantità del debito pubblico e privato, a influenzare i livelli dei tassi e l’inflazione, (però la commissione europea aveva sentenziato che il debito pubblico italiano favoriva l’inflazione che voleva combattere). (Per le notizie, fonte: Alessandro Fugnoli – startmag.it).

ITALIA

Alla fine di aprile 2021, l’amministratore delegato di Unicredit, Mustier, lascerà l’incarico, si dice per differenza di vedute sul suo piano quadriennale, che puntava ottimisticamente, come fanno i governi, ad aumentare clienti, produttività, digitalizzazione, patrimonio e dividendi e a ridurre posti di lavoro, filiali e crediti deteriorati. Comunque, Mustier escludeva la fusione con altre banche, ma diverbi esistevano sulla strategia d’integrazione fuori dell’Italia.

Mustier, per remunerare gli azionisti, ha provveduto alla cessione di crediti in sofferenza, ha aumentato il capitale, ha ceduto aziende finanziarie come Fineco, una banca polacca e una partecipazione in Mediobanca, ricavandone 23,5 miliardi di euro, ma facendo salire la capitalizzazione di Unicredit di soli 8,5 miliardi; perciò, con il nuovo piano industriale, il consiglio d’amministrazione ha puntato alla sostituzione di Mustier.

Pier Carlo Padoan è stato designato suo successore, da ministro dell’economia, nel 2017 salvò il MPS con 5,4 miliardi di euro del governo italiano, perciò la banca diventò prevalentemente pubblica; ma lo stato alla fine del 2021, secondo gli accordi con la commissione europea, dovrà privatizzarla, perciò il governo sollecita la fusione.

Per la fusione di MPS con Unicredit, il governo di sinistra ha promesso altri due miliardi, la protezione dai rischi legali fino a 10 miliardi di euro e crediti d’imposta fino a tre miliardi per Unicredit, quanta generosità per le banche amiche! Le banche hanno sempre ottenuto dal PD quello che hanno voluto, e il consiglio d’amministrazione di Unicredit è fortemente influenzato dal governo italiano.

Oggi il maggiore investitore in Unicredit è la società americana BlackRock che ne detiene però solo il 5% del capitale, quindi, con un piccolo azionariato diffuso, nella banca il potere reale è in mano all’amministratore delegato. Con la fusione tra Unicredit e MPS, il governo diventerebbe il maggiore azionista di Unicredit; vista la situazione, con la notizia delle dimissioni di Mustier, molti azionisti hanno venduto il titolo, facendolo deprezzare in borsa.

A causa della pandemia, la BCE ha arbitrariamente sospeso le erogazioni dei dividendi della banca, fino alla fine di gennaio 2021, anche questo fatto ha favorito il deprezzamento del titolo che è arrivato a 8,13 euro; infatti, il valore di un’azione dipende dagli utili distribuiti, dal numero delle azioni, dal capitale, dalle imposte  sulle azioni e dalla speculazione.

A capo delle istituzioni italiani sono generalmente uomini amici delle istituzioni europee e delle banche. Secondo il consiglio di amministrazione di Unicredit, la fusione con MPS non dovrebbe avere un impatto negativo sul capitale del gruppo bancario ma, per il momento,  non è andata così, anche se i titoli bancari fluttuano. (Per le notizie, fonte: ilpost.it).

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Se Conte è accusato di non coinvolgere il parlamento nelle sue scelte, bisogna ricordare che i nostri rappresentanti nelle istituzioni europee non ci hanno consentito di intervenire tempestivamente sugli accordi fatti dall’eurogruppo. E’ accaduto così con il Fiscal Compact, con l’equilibrio di bilancio in costituzione, con il trattato del MES e con il bail-in.

Il parlamento italiano è stato sempre baipassato e le discussioni si sono sempre svolte dietro le quinte, è questa la  nostra “democrazia”; comunque, Conti accentra ma non decide. L’improvvisazione, per colpa dell’assenteismo italiano, e l’imposizione oscena da parte europea, sono sempre nate nelle stanze segrete dell’Eurogruppo,  poi non si potevano più fare obiezioni, non è stato un caso ma una strategia antidemocratica e imperialista.

Così l’Italia ha dovuto accettare frettolosamente regole dannose per il paese, anche perché i ministri italiani, protagonisti ed europeisti, si sono avvicendati in vari governi. Poiché incombevano le elezioni dell’europarlamento, nel dicembre del 2013 si approvò il bail-in in fretta; per evitare un vero controllo dei documenti, questa tecnica sui usa anche negli organi deliberanti italiani.

Perciò gli organi deliberanti non hanno il tempo di bloccare bilanci, negoziati, trattati e progetti, nell’UE basta essere d’accordo tra i ministri dell’economia dei vari paesi, spesso scelti per il loro spirito accomodante ed europeista. Comunque, i ministri italiani dell’eurogruppo hanno presentato le riforme e le novità sempre in maniera esaltante; eppure, a proposito dal bail-in, dopo due anni ci sono state risoluzioni bancarie, liquidazioni e ricapitalizzazioni di otto banche.

D’altra parte, il ministro Tria, per costringere alla firma, aveva affermato che altrimenti i mercati avrebbero sospettato che le banche italiane erano prossime al fallimento, evento che si è verificato ugualmente. Senza un mandato al governo per discutere sul futuro del paese, con la riforma del MES si vuole fare la stessa cosa ma, con questo trattato, si mettono gli stati sotto amministrazione controllata.

Tutto è reso difficile dal ruolo svolto da Mattarella, fiduciario dell’UE e più europeista che italianista, sono tanti i dirigenti politici e dell’informazione italiani che, in barba agli italiani, dichiarano esplicitamente di essere più europeisti che italianisti. Mattarella, come i re, ha tanti poteri ed è irresponsabile delle sue azioni; imperatori, presidenti, papi e re, quando avevano tali prerogative, non erano eletti dal popolo, ma dai grandi elettori. Perciò, prima di dare lezioni a Ungheria e Polonia, bisogna prima trovare dove abita la “democrazia”. 

Questa riforma del MES è stata legata al completamento della riforma dell’Unione bancaria, con assicurazioni sui depositi che penalizzano i titoli di stato posseduti dalle banche, a danno, come il solito, dell’Italia, che si vuole far fallire. Questi accadimenti dipendono dall’insipienza e collusione dei nostri rappresentanti in Europa e dalla complicità con l’UE dei nostri governi; esiste un progetto occulto di dominio imperiale europeo che, con i debiti, la debolezza politica e l’europeismo dei dirigenti politici italiani, calpesta l’Italia.

Per superare la crisi politica italiana, che però esiste anche in altri paesi del mondo, dopo si possono tenere anche elezioni anticipate, ora anche Salvini, con un giro di valzer, seguendo le raccomandazioni di Mattarella, di Giorgetti e dell’UE, propone un governo di unità nazionale, ma la Meloni, combattendo il trasformismo, non è d’accordo. 

Camera e Senato hanno approvato la proposta di Conte di riforma del MES, che poi dovrà essere approvata dalle istituzioni europee e quindi dal parlamento italiano; è il solito dedalo della politica italiana ed europea, forse perché, fino a ora, i politici italiani hanno avuto più soggezione dell’UE che degli italiani. Comunque, Conte ha promesso che, al prossimo vertice europeo, l’Italia approverà la riforma del MES, le attuali opinioni e timori degli italiani non contano.

Per la riduzione del debito, il paese che chiede aiuti deve emettere particolari titoli di stato; il MES ha una dotazione di 80 miliardi di euro, versati dai paesi dell’eurozona in proporzione al loro PIL, e può raccogliere nei mercati finanziari fino a 700 miliardi di euro. Questi soldi possono essere utilizzati anche per ricapitalizzare le banche ed anche la BCE può acquistare titoli di stato di paesi in crisi.

Per ricevere gli aiuti, i paesi devono accettare un piano di riforme sotto sorveglianza della Troika, subendo probabilmente tagli a pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni e controllo dei salari; i paesi che finora non hanno rispettato i parametri di Maastricht, devono firmare anche una lettera d’intenti, che naturalmente vincolerà le loro scelte di bilancio, cioè la libera scelta del parlamento italiano.

A favore delle banche, il fondo di risoluzione delle crisi bancarie impiega 55 miliardi di euro; comunque, oltre a subire perdite di risparmio con il bail-in, i privati che hanno prestato soldi allo stato potrebbero perdere anche una parte del loro credito, con il rischio che, con gli aiuti europei che segnalano paesi in crisi, aumentino anche gli interessi sui loro titoli di stato.

Le statistiche sui morti per Covid sono discutibili, con la canicola del 2003 in Italia ci fu una grande moria di anziani, con le stesse patologie ora abbinate al Covid; lo verificheremo quando l’Istat ci fornirà le statistiche dei morti complessivi degli anni 2018-2019-2020, stranamente in ritardo, come tutte le scelte che non convengono allo stato, solo l’aumento dei balzelli è tempestivo.

Ora la  classe dirigente italiana, politica e imprenditoriale, è preoccupata per  il calo della domanda causato dalla pandemia e per i costi del lavoro, energetici e fiscali; per fortuna,  per difendersi da imposte e svalutazione, come forma di assicurazione, con soddisfazione della Germania, ha sempre esportato capitali in Europa settentrionale. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – startmag.it; ilpost-it; Antonio Socci - liberoquotidiano.it).

USA

L’ex capo della sicurezza spaziale israeliana, Haim Eshed, ha detto che gli alieni esistono, fanno parte di una federazione galattica, fanno esperimenti e manipolazioni genetiche sull’umanità e sugli animali terrestri e hanno una base su Marte con gli americani, trasportati con loro mezzi; per il momento non vogliono rivelarsi ai terrestri perché questi non sono ancora maturi.

C’è anche un accordo di cooperazione tra Usa e alieni, forse è per questo che Trump ha ordinato la creazione di un comando spaziale da parte degli Usa, anche Israele e forse altri paesi sono in contatto con gli alieni, che hanno notano che i terrestri stanno diventando più ricettivi verso di loro. Secondo me, la popolazione terrestre è più ricettiva dei suoi governi verso di loro.

Gli alieni sono presenti sulla terra, da tanto tempo, in basi sotto montagne, mari, laghi e ghiacciai polari, l’informazione comune, nascondendo le notizie, ne parla poco; per essa, le idee strane da divulgare sono solo quelle religiose; l’Italia non è un paese veramente laico e democratico, gli italiani non sono sovrani.

Si dice che Trump abbia fatto un accordo segreto con gli alieni, che aspettano che l’umanità si evolva e forse, secondo me, fino a oggi, hanno contribuito geneticamente, culturalmente e tecnicamente per farla evolvere. (Per le notizie, fonte: tg24.sky.it; adnkronos.com; today.it; sussidiario.net).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 7/12/2020)

EUROPA

La Germania, per favorire le sue esportazioni, desidera un trattato commerciale tra UE e USA, che includa la GB e metta da parte il protezionismo di Trump; ma, per farlo, avrà bisogno di un accordo con la Francia, spiazzata dalla proposta tedesca di un trattato doganale liberista con gli Usa. Sembra che, anche con trattato franco-tedesco, la Francia abbia inteso rilanciare l’autonomia europea nei confronti degli Usa che l’avevano salvata dai nazisti.

In questa situazione, poiché l’UE dovrebbe presentarsi compatta al negoziato con gli Usa, la Germania pensa a una cooperazione con l’Italia, che è il secondo esportatore dell’UE. La Germania desidera anche relazioni commerciali concordate con Cina e Russia; comunque, io ritengo che la decadenza americana e il suo deficit commerciale porteranno inevitabilmente al protezionismo americano, magari con il prossimo presidente Usa, e forse al ritorno dell’isolazionismo americano.

Però ora gli Usa, a causa del primato cinese, anche se sganciati economicamente dall’Asia, ma non dall’Europa, avranno sempre rapporti stretti con Canada, America Latina e Australia. In ogni caso, la politica monetaria e commerciale europea non possono basarsi solo sugli interessi della Germania, la quale ha comprato l’Europa orientale e, con un accordo con la Francia, si è messa sotto i piedi l’Italia; ma la sua politica potrebbe anche cambiare, restituendo nuovo slancio all’UE.

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La lega era contraria e lo è tuttora al trattato del MES o fondo Salva stati e alla sua revisione, che si doveva usare soprattutto per fronteggiare la pandemia. Ora però anche il ministro Gualtieri, ligio al PD e membro dell’eurogruppo, ha deciso di aderire a un testo aggiornato, per la creazione di un fondo di garanzia per le banche in crisi; invece, per il Recovery Fund, bisogna ancora superare i veti di Polonia e Ungheria, che non demordono perché non si fanno incantare dalle “democrazie” occidentali.

Così il Mes si trasforma da fondo salva stati in fondo salva stati e banche, tuttavia, per il momento, nessuno stato vi ha acceduto; dopo l’accordo raggiunto dall’Eurogruppo, il trattato sarà ratificato dai 27 parlamenti degli stati. Però la destra italiana è contraria e Berlusconi, che si è allontanato da Renzi e PD e si è riavvicinato a Salvini e Meloni, afferma di essere favorevole solo al vecchio testo, che non prevedeva aiuti alle banche, ma imponeva sempre il controllo sui bilanci degli stati che utilizzavano il MES.

Secondo il nuovo progetto di revisione, l’Unione bancaria prevede la condivisione dei rischi e la creazione di un fondo comune di garanzia delle banche, come il Fondo Interbancario Italiano. Il ministro delle finanze tedesco, Scholz, afferma che la riforma del MES rafforza l’euro e il sistema bancario europeo dagli attacchi della speculazione.

Da considerare che la Germania, per le crisi bancarie, sosteneva la risoluzione interna o bail-in, mentre ora, per salvare le sue due maggiori banche, caldeggia questa soluzione; in Italia, per salvare la banca MPS vicina al PD, con 4 miliardi di euro, dovette intervenire lo stato, ora, per continuare con i soccorsi, vuole che MPS si fonda con Unicredit, si tratta di aiuti come quelli riservati ad Alitalia.

Tuttavia, il MES non sembra adatto a fronteggiare i costi della pandemia ma, visti i tassi ridotti sui suoi prestiti, potrebbe essere utilizzato a tal fine dagli stati; inoltre, snaturando la sua natura originaria, potrebbe aiutare a risolvere i problemi delle banche in crisi. Qualcuno vorrebbe trasformare il fondo salva stati in un ministero del Tesoro mentre altri vorrebbero consegnare questo ruolo alla commissione, che dovrebbe anche emettere bond per la ripresa, al posto del MES.

La riforma del MES sembra un paracadute per le banche in crisi, riguarda anche l’assorbimento di MPS da parte di Unicredit, fa temere interventi del MES a favore di queste banche e delle due maggiori banche tedesche; MPS è una banca legata al PD, perciò è stata trattata con riguardo dai recenti governi. Starno trasformando un trattato a favore della sanità in uno a favore delle banche, snaturandolo dalle finalità originarie.

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Wall Street Journal ha rivelato che Lagarde, la BCE e i loro uomini sono seppelliti dalle critiche, la banca centrale è accusata di telefonate private confidenziali a investitori istituzionali, cioè primarie banche internazionali interessate a notizie di prima mano e riservate, utili ai loro investimenti e alle loro speculazioni. Tra essi sono AXA, BlackRock, Citigroup, Deutsche Bank, Goldman Sachs, JPMorgan e UBS.

Per la legge italiana, le informazioni riservate di borsa e di banca sono sanzionate perché tutti gli investitori dovrebbero avere accesso a queste informazioni però, di fronte ai grandi interessi, la legge è sempre lettera morta, non accade solo in Italia. Nel pieno della pandemia, queste telefonate potevano servire alle società di rating per far rialzare lo spread italiano, inoltre, gli investitori avevano piacere di conoscere, in anticipo, i programmi di acquisto di titoli di stato da parte della BCE.

Perciò Mario Draghi aveva fissato delle regole sulla comunicazione; la BCE si è giustificata affermando che, in ottemperanza alla trasparenza, le informazioni riguardavano solo notizie già rese pubbliche e ha reso noti i nomi delle banche in causa. Ha aggiunto che le sue azioni sono ispirate  solo dal suo mandato e non dai desideri degli investitori, però anche conoscere, in anticipo, le mosse della BCE, poteva essere utile a questi.

Perciò Lagarde, che aveva detto agli italiani che la BCE non poteva operare per ridurre gli spread, pare si sia screditata; ad ogni modo, malgrado queste manovre speculative, il mercato interno italiano e le banche italiane acquistano sempre i titoli di stato italiani. Tuttavia, lo spread BTP–Bund è tornato a 120 punti base, mentre Spagna e Portogallo piazzano i loro titoli decennali allo 0%, anche se l’Italia è patrimonialmente ed economicamente più solida di esse, ciò è molto strano.

Il fatto è che, per i mercati, un paese che paga i debiti regolarmente è meglio che paghi ai creditori interessi più alti; in realtà, il debito alto dovrebbe essere sostenibile per imprese, stati e famiglie se valutato non in valore assoluto, ma in base al reddito, al patrimonio e alla solvibilità del debitore, altrimenti diventa un pretesto per la speculazione.

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Nonostante che, d’accordo con Mattarella, i governi italiani sono scelti anche dalla Germania, stampa, politica e governo tedesco criticano l’Italia per i tentennamenti sul MES, per le fibrillazioni della maggioranza (che è sostenuta dalla Germania) e per la crescita dei crediti di difficile realizzo delle banche (il problema esiste anche in Germania).

Poiché si teme il contagio italiano verso paesi minori (come Polonia e Ungheria), non si ritiene più opportuna la permanenza dell’Italia nell’eurozona (per noi sarebbe una fortuna uscirne). Criticano il licenziamento di Mustier da Unicredit e definiscono l’italia, il grande malato d’Europa (la quale, invece di sostenere governi europeisti, cioè germanofili, avrebbe dovuto puntare su veri riformatori di destra e di sinistra, perché l’Italia ha bisogno di vere riforme).

Affermano che l’Italia potrebbe far esplodere l’Europa (se dovesse succedere, vuol dire questa non è una costruzione solida). Accusano i governi italiani di sprecare i soldi (non è una novità, a volte hanno i soldi e non li spendono o li spendono male, ma accade anche in altri paesi). Puntano il dito sui salvataggi bancari e aziendali (tema ricorrente anche per le banche e le imprese tedesche).

Accusano i governi italiani di distorcere la concorrenza europea (anche l’UE lo fa con i paradisi fiscali, con la diversa tassazione,  con i confini interni contro Covid e immigrazione, con l’agricoltura, ecc.). Anche la Francia ha problemi ma, assieme a Bruxelles è preoccupata solo per ciò che succede in Italia (questo fatto ha sempre favorito ingerenze straniere in Italia).

Perciò c’è una pressione di Bruxelles su Roma, preoccupata che l’Italia sperperi i soldi del Recovery Fund (sono perfettamente d’accordo), però Bruxelles sollecita l’adozione della patrimoniale che, senza eliminare altre imposte, vista anche la caduta del Pil italiano, porterebbe la pressione tributaria al 50%, un primato mondiale.

ITALIA

Giorgia Meloni ha attaccato il decreto del governo che mira a smantellare i decreti sicurezza di Salvini, mentre Salvini ha chiesto un incontro urgente con Mattarella. La Meloni accusa il governo di favorire gli affari lucrosi di scafisti e schiavisti, riempiendo l’Italia d’immigrati clandestini e irregolari.

Afferma che la sinistra è preda della speculazione perciò, invece di proteggere i confini, pensa di spalancarli; impedisce agli italiani di spostarsi da una regione all’altra e consente agli immigrati di spostarsi liberamente da uno stato all’altro (gli stati che li ricevono senza averne bisogno, potrebbero protestare). La Meloni ha accusato il governo di aver affermato che il virus non corre sui barconi e che chi la pensava diversamente era razzista, in realtà, i barconi ospitano anche dei terroristi.

La Meloni ha affermato che, con il decreto Rilancio, il governo, favorendo la criminalità straniera, ha speso 30 milioni di euro per la regolarizzazione degli immigrati, mentre gli italiani, dopo cinque mesi, ancora non ricevono la cassa integrazione. Laura Boldrini, che è a favore dell’accoglienza indiscriminata, con un emendamento, ha chiesto che chi è omosessuale non può essere rimpatriato, cosa difficilmente verificabile; perciò la Meloni ha affermato che la sinistra vuole abolire i confini italiani. (Per le notizie, fonte: Federico Garau – ilgiornale.it).

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Rino Formica ha criticato gli esperti del governo Conte, utilizzati per mettere in scacco, con il benestare di Mattarella, il parlamento; egli critica l’accentramento dei poteri nelle mani di Conte, che opera per mezzo di un comitato interministeriale, di 300 tecnici e con il triunvirato Conte-Gualtieri-Patanelli e diversi supermanager.

Con quest’apparato, Conte ha esautorato ministeri, parlamento e partiti, tuttavia, nella sanità e contro il Covid, medici, scienziati e professori sono spesso in disaccordo, come dire, che nemmeno la scienza dà certezze. I soldi del Recovery Fund dovrebbero principalmente servire per delle riforme ma, invece di affidare incarichi a tecnici amici del governo, i ministeri avevano delle competenze tecniche che potevano essere utilizzate,

Ora si teme l’opacità nella gestione di questi fondi, le lobby sono pronte e, comunque, il parlamento, anche se è stato espropriato dall’Unione Europea della sovranità di bilancio, se è solo genericamente sovrano, non può diventare un registratore della volontà di un altro organo dello stato come il governo. (Per le notizie, fonte: Federica Fantozzi – huffingtonpost.it).

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Gilberto Corbellini professore di storia della medicina presso La Sapienza, afferma che, con il possesso delle sequenze genetiche, i vaccini sono diventati più sicuri che al tempo di Pasteur; gli antichi già conoscevano l’immunizzazione perché avevano verificato che, chi si ammalava di una malattia infettiva, non si ammalava più.

Gli animali avvelenati dai serpenti, se sopravvivevano, diventavano resistenti ai loro veleni, perciò, per resistere a un’intossicazione, somministravano la sostanza tossica che faceva ammalare in un momento di maggiore vulnerabilità del sistema immunitario. Nell’’XI secolo i cinesi, per proteggersi dal vaiolo, facevano sniffare polvere della crosta del vaiolo.

Nel Medio Oriente i circassi, a favore delle donne, usavano il pus; la tecnica dei circassi fu introdotta in Europa nel 1700 e applicata ai figli di re e aristocratici; poi si replicò la tecnica con lo scorbuto.  Jenner osservò che le persone che contraevano il vaiolo delle vacche non contraevano il vaiolo umano; con il Covid 19 abbiamo appreso che tanti virus passano dagli animali all’uomo e poi ne hanno delle mutazioni in grado di contagiare altri uomini.

Pasteur inoculò a un bambino prima il vaiolo delle mucche e poi quello umano e ripeté l’operazione con la rabbia canina; la vaccinazione antivaiolosa fu la prima vaccinazione fatta con un virus attenuato. Un’altra volta, il suo vaccino contro la rabbia fece morire dei bambini; ad ogni modo,  Kant, in difesa delle libertà individuali, era contrario a inoculare materiale animale agli uomini.

Poi si sono fatti vaccini contro la peste, il colera e la tubercolosi, oggi si fanno vaccini con DNA e RNA dei patogeni o con gli anticorpi umani; nel 1930 a Lubecca, con il vaccino antitubercolare, morirono 72 bambini, perché il vaccino era stato fatto con bacillo bovino non attenuato ma virulento. Perciò gli stati fecero leggi e agenzie per la vigilanza sulla sicurezza dei vaccini.

Anche le case farmaceutiche, attratte dal business, per sottrarsi alle loro responsabilità, sono interessate ai vaccini sicuri; comunque in Italia, la corte di cassazione, con la sentenza 20727/2018, ha escluso la responsabilità dei medici per l’uso di vaccini, se non erano state verificate controindicazioni e se le procedure cliniche erano state rispettate, negando perciò i risarcimenti.

Le autorità e le società garantiscono che i vaccini sono sicuri, ma in Usa sono stati già pagati quattro miliardi di dollari di risarcimenti per danni da vaccini; comunque, la corte suprema degli Usa afferma che i risarcimenti previsti dalla legge 42 non li pagano le case farmaceutiche ma lo stato. Questo fatto attesta che i danni possono esistere e sono accertati dalla magistratura.

In Italia, sollevati da responsabilità i medici, è praticamente lo stesso, ma lo stato paga in ritardo i risarcimenti e, a volte, ti obbliga ai vaccini, intanto le case farmaceutiche si arricchiscono. Nel 1955 il vaccino di Salk contro la poliomelite, poiché Il virus non era attenuato, provocò la morte di centinaia di bambini; per i vaccini, sono stati anche accertati tanti casi di effetti collaterali non mortali.

I vaccini sono soggetti a tempi di sperimentazione, nel 1957 a Hong Kong l’influenza asiatica provocò 20.000 morti, con un campione del virus H2N2, dalla ditta Merk fu approntato un vaccino in quattro mesi, perciò gli Usa ebbero solo 70.000 morti, mentre il resto del mondo ne ebbe due milioni. E’ per questa ragione che l’OMS ha approntato un piano contro le pandemie, le quali sono inesorabilmente ricorrenti.

Poi sono stati approntati vaccini contro morbillo, parotite, rosolia, epatite, polmonite, meningite, influenza pandemica e clamidia; l’attuale emergenza da Covid spinge ad accettare i rischi. Potremo verificare i risultati delle vaccinazioni solo quando avremo vaccinato decine di milioni di persone; comunque, le nuove tecnologie contro il Covid 19 sono rivoluzionarie, ma non bisogna dimenticare che tutti i farmaci hanno delle controindicazioni.

Intanto, visto che la speculazione si è diretta anche verso il settore sanitario, anche se la televisione invita a seguire le indicazioni della scienza, che non sono mai univoche, infuriano gli interessi, i giudizi e le polemiche sui vaccini anti-Covid, sulle restrizioni imposte dal governo, sui morti e sui contagiati; comunque, la virologa americana Ilaria Capua ha affermato che nemmeno i vaccini contro il Covid impediscono il contagio da parte dei vaccinati.

USA

Il dollaro è la principale moneta degli scambi internazionali, in questo ruolo subisce però la concorrenza di euro, sterlina, franco svizzero, yen, yuan, bitcoin e criptovalute. Poiché il valore di una moneta dipende anche dalla sua domanda, questa concorrenza indebolisce o svaluta il dollaro perché è meno richiesto e, per conseguenza, diminuisce le rimesse monetarie in Usa, che le usa per ripianare il suo deficit valutario.

Come dire che questa concorrenza tra valute, alla fine avrà l’effetto di svalutare il dollaro, la svalutazione è un atto di politica monetaria attuata dagli stati che hanno la sovranità monetaria; quando però è il mercato che si muove in questo senso, con la concorrenza tra valute, il risultato è lo stesso. Il destino di queste monete, con l’affermazione completa della moneta digitale, è il seguente…..

Oggi la moneta di corso legale è un debito garantito dal Tesoro dello stato che la emette, non è convertibile in oro, ma ci si può comprare oro, ma al prezzo di mercato, sembrano tutte contraddizioni. Tuttavia, il ripudio di una moneta, non più richiesta del mercato, non implica il rimborso del suo valore da parte dello stato, come dire che la perdita è sofferta solo dai suoi possessori, che si ritrovano in mano moneta senza valore, cioè non spendibile.

L’inflazione fa perdere valore alla moneta posseduta, perciò ha effetti simili all’imposta patrimoniale che pesa sul risparmio. Lo stato è l’impresa privata di maggior successo e la moneta fiduciaria è stata la sua migliore invenzione perché, in modo sottile, è capace di togliere risorse ai sudditi, coma fanno le imposte, l’inflazione e il ripudio della moneta stessa. 

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 30/11/2020)

ITALIA

Nei processi italiani esistono i termini di prescrizione che salvano i delinquenti e i ritardi nei pagamenti dell’amministrazione pubblica, con ritardi notevoli nei pagamenti anche per i risarcimenti dello stato; in Italia si dice spesso che la giustizia non esiste. Sembra un’asserzione da drammaturgo, forse perché tanti italiani a doppio petto esaltano lo stato di diritto.

Eppure ogni anno l’Italia risarcisce circa mille persone per ingiusta detenzione, per circa 28 milioni di euro; per essere risarciti, occorrono tre gradi di giudizio e il risarcimento è pari a 236 euro per ogni giorno passato in carcere, con il limite massimo di 516.000 euro; perciò i radicali hanno proposto una giornata nazionale a favore delle vittime della giustizia.

In generale, l’informazione informa poco su queste cose; ad ogni modo, dal 1992 esiste un apposito osservatorio del fenomeno perciò, dal 1992 al 2019, i casi d’ingiusta detenzione sono stati 28.893, con circa 824 milioni di euro di risarcimenti. Al dilà degli articoli di legge che disciplinano le sentenze, i magistrati hanno preteso l’autonomia giurisdizionale, il rispetto del libero convincimento dei giudici nel processo e l’autonomia di governo della magistratura.

Tuttavia, secondo Benedetto Lattanzi, in materia penale, gli errori giudiziari esistono e dipendono dalla superficialità nelle indagini, dall’uso non corretto delle intercettazioni che sono anche interpretate male, dal mancato applicazione del principio che afferma che ogni cittadino è innocente fino al momento della condanna definitiva.

Inoltre, le sentenze dipendono spesso anche dalla scarsa affidabilità dei testimoni, dalle confessioni estorte con pressioni, dalle false confidenze di collaboratori di giustizia che mirano a uno sconto di pena, dal fatto che il costo di una vera difesa è elevato. Il numero più grande di errori giudiziari è fatto a Napoli, ma le statistiche citate riguardano solo le persone che hanno chiesto risarcimenti.

Quindi, le ingiuste detenzioni, in totale,  sono più elevate; e tanti, poveri di mezzi, rinunciano a chiedere la revisione del processo e un risarcimento. Sono i meridionali a essere i più penalizzati, un referendum promosso dai radicali, approvò la responsabilità dei giudici per gli errori gravi, la legge 117/1988 e una legge del governo Renzi del 2015 hanno stabilito che lo stato  anticipa il pagamento ma può rivalersi sul giudice, però lo stato paga in ritardo e i magistrati che lo hanno rimborsato sono pochi.

Anche se i giudici sbagliano con leggerezza, l’associazione magistrati, sostenuta dal M5S, ha affermato che la legge che prevede il risarcimento è stata fatta contro i magistrati, tuttavia, anche altri professionisti che sbagliano sono condannati a risarcire; si dice che in Italia, rispetto agli Usa, pochi vanno in galera e c’è chi è convinto che nessuno ci vada per sbaglio. Comunque, visti gli errori riconosciuti, c’è chi chiede, per l’esercizio dell’attività di giudice, una patente a punti, come quella dei conducenti di auto.

Se i giudici fanno errori, sono addebitati loro dei punti da defalcare, esauriti i punti, questi dovrebbero lasciare l’incarico. Purtroppo, visto il garantismo dei giudici, del loro sindacato e del consiglio superiore della magistratura, negli ultimi 30 anni, i magistrati condannati a risarcire si contano sulle dita di una mano e quelli espulsi dalla magistratura sono ancora meno, (Per le notizie, fonte: Giuditta Mosca – it.businessinsider.com).

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Quando si critica la burocrazia farraginosa per i suoi ritardi, bisogna ricordare che il governo e il parlamento, al riguardo, fanno le leggi, il presidente della repubblica le promulga e dopo 15 giorni dalla pubblicazione, diventano esecutive. Quindi bisogna aspettare i decreti d’attuazioni, come i DPCM prediletti da Conte, assieme ad altri atti amministrativi, regolamenti e ordinanze, anche degli enti locali territoriali; inoltre, non bisogna mai dimenticare che impiegati e dirigenti della pubblica amministrazione, buoni o cattivi che siano, sono raccomandati o scelti dalla politica, che forse non ritiene che i cittadini abbiano diritto a dei servizi e a uno stato efficiente.

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Per la mafia, i terremoti, le eruzioni e le pandemie sono un’opportunità per fare guadagni, non si capisce bene cosa stai succedendo con questa pandemia da Covid e, da parte delle persone e degli organi periferici dello stato c’è l’incertezza nei comportamenti da tenere; sembra che, in presenza di criticità sanitarie, si curano solo i pazienti con alta probabilità di successo, escludendo malati cronici troppo vecchi.

Queste scelte, anche se sono praticate in Inghilterra e in Belgio, non sono però in linea con il giuramento d’Ippocrate, è un problema etico, infatti, a chi spetterebbe fare la scelta delle persone da curare? Senza un consenso informato, ne nascerà un contenzioso con gli avvocati chiamati dai parenti degli esclusi dalle cure. Si dice che i pazienti COVID a domicilio vanno trattati solo con antipiretici.

Sembra però che questo virus non colpisca solo i polmoni, ma anche cervello, reni e sistema cardiovascolare, con tumori e trombosi; fare prevenzione a domicilio e aspettare che le cose si complichino, fa arrivare il paziente tardi in ospedale, il che non aiuta la sopravvivenza degli anziani colpiti. Tra loro esistono soprattutto vecchi con malattie cardiovascolari, con tumori, polmoniti, diabetici, immunodepressi, malnutriti e ipertesi, curiosamente, se muoiono con il Covid, le statistiche affermano che sono morti per il Covid.

Non siamo stati capaci di garantire i vaccini antinfluenzali al personale sanitario, come faremo con tanti milioni d’italiani che temono il COVID; in attesa di un miracoloso vaccino contro il virus, non si pensa di fare provvista d milioni di dosi d’immunoglobuline specifiche; c’è tanta confusione e tanta incertezza, perciò la gente ha aggredito le ambulanze, i tumulti sono un buon pretesto per instaurare una dittatura.

Secondo il virologo tedesco Alexander Kekulé, il Covid che ha colpito l’Europa, è una variante di quello di Wuhan, è apparso, per la prima volta, in Italia settentrionale ed è più contagioso di quello di Wuhan; poi è stato reimportato in Cina, che ora accusa gli europei di essere i responsabili dell’attuale pandemia mondiale.

La pandemia ha messo in evidenza i ritardi colpevoli del nostro servizio sanitario e le scelte del governo hanno aumentato il debito pubblico, questi nuovi debiti li fanno anche in Europa settentrionale, ma li fanno con dei piani e non con l’improvvisazione; inoltre, i debiti si fanno per scelte salutari e oculate e per investimenti e non per fare ingrassare la mafia e gli speculatori o per sperperare.

Le statistiche ufficiali sul Covid, diffuse dal Tam Tam della televisione, sono false ma volute dal governo, mi riferisco soprattutto a quelle sui contagi e a quelle sui morti; tanti potenti interessi concorrono a una sovrastima della reale portata dell’epidemia. I giornali hanno affermato che questo virus in Italia è più letale che all’estero, è una delle tante menzogne messe in giro da chi fomenta la paura, il terrorismo di stato e la dittatura sanitaria.

Le società farmaceutiche sono pronte con i vaccini che però, secondo gli americani, possono fare anche male, probabilmente soprattutto ai vecchi malati. Il tasso di letalità del morbo dipende dal numero dei tamponi, dall’attendibilità degli esami e dalla correttezza nell’attribuzione della causa di morte; purtroppo, le carenze della sanità dipendono dai tagli di spesa voluti dall’UE.

In Toscana, un uomo, con diverse patologie e con seri problemi cardiaci, è arrivato in ospedale per un controllo, durante il quale ha avuto un arresto cardiaco che l’ha portato alla morte. Ai familiari hanno fatto sapere che avevano due possibilità, fargli fare il tampone post mortem o fare il funerale, i familiari hanno scelto la seconda scelta.

Ciò malgrado, anche senza tampone, la morte è stata comunque attribuita d’ufficio al Covid. E’ probabile, che questa procedura sia stata autorizzata dallo stesso governo; infatti, Guido Bertolaso ha affermato che gli ospedali hanno la convenienza a gonfiare i numeri del Covid, perché, per i ricoveri, ricevono 2.000 euro al giorno a paziente.

Sembra che la Francia, con le scuole aperte, abbia avuto la metà dei contagiati e dei morti per il Covid rispetto all’Italia, se ne deduce o che il governo italiano abbia sbagliato qualche cosa o che le statistiche sono false. Nella prima fase dell’emergenza del Covid, il governo vietò le autopsie dei morti a casa o in ospedale, le mancate indagini post mortem hanno impedito la determinazione delle vere cause del decesso, spesso determinate da trombosi vascolare invece che da polmonite.

La trombosi avrebbe richiesto l’eparina e non il cortisone antinfiammatorio, purtroppo però, i decessi erano stati, prematuramente, diagnosticati come polmonite. Ora la procura di Brescia indaga su questi e altri casi, per ipotesi di reato di omicidio colposo, epidemia colposa, lesioni colpose, abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Non si era voluto verificare se i morti erano stati contagiati da Covid, perciò si era vietato di eseguire autopsie e tamponi orofaringei.

Poiché la reazione autoimmunitaria distrugge le cellule infettate dal virus, molti pazienti sono stati colpiti da trombosi venosa polmonare e perciò l’intubazione non serviva. Il professor Sandro Giannini afferma che non serve ventilare un polmone se il sangue non vi arriva, perché il problema è cardiovascolare e non respiratorio, spesso sono le microtrombosi venose ai polmoni  e non la polmonite a determinare la morte. (Per le notizie, fonte: Stefano Biasioli – startmag.it; Leonardo Mazzei – sinistrainrete.info; Giuseppe De Liorenzo –  ilgiornale.it; Silvia Renda – huffingtonpost.it)..

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Conte e Mattarella favoriscono le divisioni ma, per amore dell’Europa Unita, invitano all’unità le forze politiche, in politica, le polemiche dell’opposizione nascono per ragioni di potere o di merito, comunque, sono sempre esistite, anche nella prima repubblica, con i comunisti all’opposizione, ora diventati catto-liberisti e lealisti verso i poteri occulti. Dal punto di vista dei sudditi italiani, poiché la democrazia è una finzione, grazie all’autocensura dell’informazione, con l’unità e senza polemica, non si verrebbe mai a sapere niente.

EUROPA

Diversamente dall’Italia, in Europa settentrionale il debito privato di famiglie e aziende, in proporzione al Pil, e più grande di quello pubblico, ma la commissione europea ha indirizzato le sue rimostranze solo sull’alto debito pubblico italiano; l’Italia ha poco debito privato, molto risparmio privato, alte riserve valutarie e crediti esteri. Il debito privato è stato acceso presso le banche mentre le imprese emettono anche obbligazioni.

Adesso le imprese, per farsi aiutare dallo stato, approfittano dell’emergenza sanitaria ma, alla fine dell’emergenza, tante di esse rischieranno il fallimento; nell’Eurozona, i debiti verso le banche sono notevoli, soprattutto nel settore servizi e turismo, le piccole e medie imprese soffrono di mancate vendite perciò, con la fine dei sussidi statali giustificati dalla pandemia, rischiano il fallimento.

In Germania le insolvenze aumenteranno del 35%, alle quali si aggiungeranno quelle dei colossi bancari Commerzbank e DeutscheBank; l'UE, per mettere le banche al riparo dei rischi, chiedeva la ricapitalizzazione bancaria; tuttavia, le società italiane a francesi necessitano, oltre gli aiuti di stato, di oltre 100 miliardi di euro di ricapitalizzazioni. La Francia è lo stato che ha visto crescere maggiormente i debiti delle società, le quali emettono anche obbligazioni per i fondi d’investimento.

L’Europa vuole ridurre la dipendenza delle aziende dai prestiti bancari, che alimentano le insolvenze nelle banche, la BCE, per favorire i finanziamenti alle imprese, alternativi a quelli bancari, vuole l’unione dei mercati dei capitali europei; Lagarde ha affermato che la BCE non può fallire (per forza, crea denaro dal nulla) e desidera anche un mercato comune dei servizi finanziari. Invece la commissione europea, con un cambiamento di paradigma, ha accettato i sussidi statali alle piccole imprese, fino 3 milioni di euro, destinati soprattutto agli ammortamenti.

La Merkel, dopo aver redarguito l’eccessivo debito pubblico italiano, per fronteggiare la crisi, ora chiede più debito pubblico in Germania e in Europa, perciò ha approntato un primo piano della spesa pubblica che aumenterà il debito nazionale di oltre 160 miliardi, 40 a favore delle imprese; inoltre, il governo ha deciso di prendere a prestito 300 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021. Le previsioni non sono rosee e il sostegno finanziario alle società chiuse per pandemia dovrebbe esser esteso.

Tutto questo aumenterà il debito nazionale, tuttavia, la Germania ha una maggiore solidità finanziaria perché il suo debito, prima e dopo la crisi, è, rispetto al Pil, la metà di quello italiano che dovrebbe arrivare al 160% del Pil. In Germania, l’indice della produzione industriale, anche con il calo dell’industria automobilistica, è ancora elevata, ma decrescerà, mentre in Francia è già precipitato, comunque, la Bundesbank afferma che l’economia a breve ristagnerà e avrà un’ulteriore contrazione. (Per le notizie, fonte: Riccardo Lozzi – Violetta Silvestri – startmag.it).

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L’informazione post-comunista, ora catto-liberista ed europeista, non dice mai bene della dittatura di Mussolini, tuttavia questo fece anche opere pubbliche, una politica sociale e provvide a bonificare le paludi dell’agro Pontino, dove fece arrivare immigrati del nord-est, ai quali assegnò in proprietà casa e terreno; prima erano stati mezzadri, la mezzadria era tipica del nord, mentre il caporalato del sud.

Per bonificare le paludi che, con la zanzara anofele, portavano la malaria, Mussolini costruì idrovore e canalizzazioni, la città di Latina e altrui centri abitati; quando l’Italia si sganciò dalla Germania, i tedeschi, per vendicarsi e per arrestare l’avanzata degli americani, distrussero tutte queste opere e confiscarono il chinino che serviva a contrastare la malaria, assegnandolo alle loro truppe in loco.

Perciò la malaria si diffuse e, tra i civili, fece decine di migliaia di morti, secondo gli americani, da parte dei tedeschi fu crimine di guerra, violazione del trattato di Versailles e fu anche la prima e forse unica guerra biologica della seconda guerra mondiale.

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A due immigrati lavoranti in Italia, con diritto di soggiorno di lungo periodo, erano stati negati gli assegni per i familiari a carico residenti all’estero; su loro ricorso giudiziario, la corte di cassazione italiana ha rivolto un quesito alla corte di giustizia dell’UE, la quale ha risposto che, per il principio di eguaglianza e di parità di trattamento, gli assegni spettano perché, nelle stesse condizioni, gli italiani li ricevono. (Per le notizie, fonte: Luca Sablone – il giornale.it).

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La Svizzera crede ai referendum che sanciscono la sovranità popolare, tuttavia, il 29 novembre 2020 in Svizzera si sono svolti due referendum, i quali hanno stranamente avuto esito negativo, malgrado i notevoli sostegni popolari (misteri delle urne!), come dirò in seguito.

Il primo per la difesa dei diritti imani e dell’ambiente e il secondo per vietare produzione ed esportazione di armi e per vietare il finanziamento ai produttori di armi; il primo rende responsabili le aziende svizzere anche per i danni procurati dalle loro controllate all’estero, in tutti i casi, la competenza giudiziaria sarebbe solo dei tribunali svizzeri.

Gli avversari del referendum sostengono che le aziende svizzere sposterebbero la sede all’estero, sarebbero svantaggiate sul piano della concorrenza e sempre esposte al rischio di cause legali; inoltre, la nuova norma lederebbe la sovranità degli altri stati. E’un fatto che alcune aziende sfruttano i bassi standard normativi di alcuni paesi esteri, usando anche lavoro minorile o impiegando pesticidi pericolosi vietati in Svizzera.

Tra i sostenitori del referendum ci sono alcune ONG, Amnesty International, Greenpeace, Unicef e la chiesa cattolica e quella protestante svizzere; gli oppositori hanno speso 8 milioni franchi per combattere l’iniziativa. Con il secondo referendum, si vieta il finanziamento e la detenzione di azioni di aziende produttrici di armi.

In Svizzera esiste già una legge che vieta la fabbricazione di armi atomiche, chimiche, biologiche e mine antiuomo, però il paese esporta armi e le banche svizzere finanziane anche imprese americane produttrici di armi; comunque, il referendum colpirebbe anche le piccole imprese svizzere produttrici di componenti. Gli oppositori dicono che l’iniziativa non ridurrebbe la produzione di armi e il numero di guerre nel mondo.

Il referendum è stato promosso da un gruppo che propone anche una Svizzera senza esercito, i sostenitori affermano che il referendum renderebbe effettiva e trasparente la neutralità della Svizzera, effettiva la politica a favore della pace e favorirebbe la maggiore trasparenza nel settore bancario. (Per le notizie, fonte: itpost.it).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 23/11/2020)

CINA

La Cina ha firmato, con dieci paesi asiatici, il più grande accordo commerciale del mondo, il RCEP, che comprende, tra questi paesi, Corea del sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda, manca l’India; quest’accordo commerciale è più grande di quello stipulato tra Usa, Messico e Canada e di quello che costituisce l’Unione Europea. Generalmente, agli accordi economici seguono quelli politici e poi quelli militari, come dire che gli Usa potrebbero perdere i loro alleati asiatici.

ITALIA

Finalmente, dopo Meloni e Salvini, si sono espressi contro il MES, destinato a finanziare la sanità, il ministro dell’economia Gualtieri e il presidente del parlamento europeo David Sassoli, mentre Gentiloni, Zingaretti e Berlusconi, in passato silurato dall’UE, sono ancora a favore. Il MES è un prestito concesso, su condizioni, a favore di paesi che non trovano facilmente credito da parte dei mercati, non è il caso dell’Italia.

Contro Il Covid, l’Italia non potrebbe ottenere i 36 miliardi di euro sbandierati dal governo, perché non ha ancora impegnato tutti questi soldi, inoltre, i mercati, per cautelarsi, richiederebbero tassi più alti sui loro prestiti, l’Italia sarebbe messa sotto sorveglianza, i tassi del MES sono variabili e l’Italia non potrebbe scegliere le scadenze per i rimborsi. L’accettazione dei prestiti MES potrebbe far apparire l’Italia finanziariamente debole, quest’opinione viene anche da grandi banche italiane, collaterali al PD, che ha perso la maggioranza degli italiani, ma controlla governo, banche e pubblica amministrazione.

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A proposito dell’assistenza ai poveri e del reddito di cittadinanza, penso che l’invito di San Benedetto a pregare e lavorare, sia meglio di quello di San Francesco, che invitava a pregare e a chiedere l’elemosina. L’assistenza spetta a chi non può lavorare o non trova da nessuna parte il lavoro, non a chi non vuole lavorare; con una provvisoria deroga per le madri sole con un figlio minorenne, il quale però, finite le scuole medie superiori, deve lavorare e così anche la madre, pena la perdita del beneficio.

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Un emendamento al decreto sicurezza, da parte del PD, ha abolito le quote massime di stranieri che possono entrare annualmente in Italia per ragioni di lavoro, agli stranieri sarà rilasciato un permesso di soggiorno. La destra si è detta contraria e la sinistra avrebbe fatto bene a indicare che il mercato del lavoro italiano ha bisogno d’immigrati per alcune professioni; inoltre, come richiesto dall’Europa, le richieste d’ingresso dovrebbero partire dai consolati italiani all’estero, previo controllo dei requisiti penali, professionali e sanitari per la pandemia, in Italia non devono entrare malati di Covid e criminali.

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Dopo le critiche dell’opposizione all’operato del commissario alla sanità, Arcuri, in Calabria, il procuratore antimafia Gratteri ha ordinato l’arresto del presidente del consiglio regionale Domenico Tallini, di Forza Italia, per concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio e per aver appoggiato il clan ndranghetista Aracri nella costituzione di una società per la vendita all’ingrosso di medicinali.

Alcuni membri del clan sono già in carcere, ma il figlio di Tallini è entrato nel consiglio d’amministrazione della società; Tallini sapeva che il potere del clan derivava anche dal suo potere d’intimidazione, il sodalizio era stato messo a punto anche in vista delle prossime elezioni regionali di aprile del 2021. Tallini era stato già dichiarato impresentabile dalla commissione antimafia, Salvini si è congratulato con Gratteri e tre deputati di forza Italia sono usciti dal partito e sono confluiti nella Lega; intanto Berlusconi e Renzi puntano a una maggioranza con PD e M5S, ma il loro apporto di voti sarà minimo, l’astro di Berlusconi sta per tramontare e si trascinerà dietro anche Renzi.

In Italia e in altri paesi la mafia, di diverse denominazioni e non solo italiana, ha sempre collaborato con lo stato, la massoneria e i poteri; non accade solo in Calabria, l’unità d’Italia si realizzo anche con il sostegno della mafia, i picciotti siciliani di Garibaldi erano mafiosi, lo sbarco americano in Sicilia del 1943 fu aiutato dalla mafia. La DC, con Andreotti, ha collaborato con la mafia, morto lui, per la mafia, altri referenti sono stati Berlusconi e Dell’Utri, contro il quale è in corso un processo. La sanità calabrese è commissariata per carenze di personale e di servizi e per difetto nei controlli delle spese, sembra che alcune fatture siano state pagate anche due volte.

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Il 18/11/2020, dopo circa un anno di pandemia, ufficialmente in UE i morti complessivi per Covid sono 345.000, su 15.000.000 di contagiati, con una percentuale del 2,3%, anche in Italia i morti per Covid sui positivi sono circa il 2,3%; per la giornata del 17/11 ci sono stati 32.000 positivi con 731 morti, sempre con una percentuale del 2,3%. Sembrano sapienti aggiustamenti dei numeri.

Poiché i positivi effettivi sono sicuramente maggiori di quelli accertati, la percentuale scende, se si tiene giustamente conto del fatto che i morti sono soprattutto vecchi con pluripatologie e vicine al termine della vita, la percentuale dovrebbe scendere ancora. Per alcuni, la percentuale effettiva positivi/morti dia nell’UE un tasso di letalità dello 0,4%; poiché in Italia muoiono circa 650.000 persone l’anno, con il Covid dovrebbero essere pochi di più.

Il tasso di mortalità del Covid sulla popolazione complessiva dovrebbe essere pari allo 0,1%, con un tasso di letalità molto basso per una pandemia; in Italia il tasso di mortalità, per tutte le cause, è dell’1%. Per spingere le persone a nuovi comportamenti e a nuove abitudini e per favorire, come si fa in guerra, certi affari, i numeri e le statistiche, scelte ad arte o aggiustate, sono ideali. Perciò si criticano queste statistiche, le misure contro la pandemia prese dal governo, l’indice RT sul tasso di contagiosità del virus e la divisione in zone colorate delle regioni, che prevedono per esse diversi regimi di restrizione, dolorosi per i giovani e per l’economia.

In Italia Nino Cartabellotta (huffingtonpost.it) contesta i dati del governo sul Covid e chiede maggiori informazioni sulla pandemia, afferma che l’indice RT è inappropriato, perché basato solo su tamponi e ospedalizzazioni, anche il professor Giorgio Parisi lo giudica inaffidabile. Questo indice ha pesato nell’assegnazione dei colori alle regioni, ma i  ritardi delle rilevazioni sono stati anche di tre settimane, e son stati ignorati i ritardi cronici e falsati di Campania, Sardegna e Calabria.

Basando le stime solo sui sintomatici si sottostima la circolazione del virus, perché i sintomatici sono circa 1/3 dei casi totali, inoltre, alcune regioni non comunicano tutti i dati; pare anche che circolino due stime ufficiali dell’indice RT, con ritardo di una settimana dei dati comunicati, invece occorrerebbe misurare rapidamente l’evoluzione del quadro epidemico.

Bisognerebbe rendere pubblico l’accesso a tutti i dati della pandemia, invece, generalmente, si comunicano giornalmente i nuovi ricoverati, ma non il saldo tra ammessi o dimessi, con i ricoverati totali; insomma, i dati ufficiali del TA TAM televisivo servono solo a giustificare le mosse del governo. Con la pandemia e la televisione, si è irreggimentato i popolo e si sono chiusi i vecchi in casa dove, fortunatamente, possono parlare liberamente, mentre il popolo comune, se avanza critiche sul potere, è oggetto di scherno da parte della televisione.

Di fronte all’interessante mercato per il vaccino contro il Covid, secondo un sondaggio, pare che solo un italiano su quattro sia disponibile a vaccinarsi contro questa pandemia, gli italiani sono diventati impermeabili, prima al cinema, poi ai giornali e ora alla televisione, ma la percentuale potrebbe salire. Comunque, l’istituto tumori di Milano ha rilevato la presenza di anticorpi contro il virus nel sangue, già da settembre 2019, anche le acque reflue di Milano e Torino lo confermavano, l’istituto Mario Negri di Milano aveva rilevato un anomalo aumento di polmoniti nel novembre 2019, è un altro indice della pandemia che forse, per la bassa letalità, sarebbe meglio chiamare epidemia.

Perciò l’informazione cinese, dopo che la Cina è diventato l’obiettivo di una campagna mediatica che l’accusava di aver creato il virus in un laboratorio segreto, magari per scopi militari, dal quale poi questo era fuggito, prima ha censurato sulla stampa la notizia dell’esplosione e della diffusione della pandemia e oggi afferma che, probabilmente, il virus è apparso, per la prima volta, in Italia.

Pare che Conte voglia fare tutto da se, il governo non richiede più pareri al Comitato Tecnico scientifico, che è diventato evanescente e alcuni suoi membri si sono defilati; gli stati hanno già pagato i vaccini che ancora non esistono e non si sa se funzionano o se fanno danni. Se ciò dovesse accadere le ditte, si terranno i soldi sottraendosi alle responsabilità, cioè gli effetti collaterali dei vaccini sono a carico degli stati.

Nella dittatura sanitaria vigente, secondo la commissione europea, il contratto con Astra-Zeneca è segreto, perciò anche Bill Gates ha investito 300 miliardi di dollari nel settore sanitario e nei vaccini. Per legge, le case sanitarie si tutelano dalle responsabilità inserendo nei foglietti illustrativi dei farmaci tutte le controindicazioni, pregando i consumatori di segnalare ce ne sono altre e di consultarsi con il medico di famiglia. Se lo facessero anche le industrie alimentari e quelle di apparecchi elettrici, perderemmo tutte le garanzie; comunque, la magistratura tace.

Gli stati autoritari, a difesa dell’unità, hanno vietato gli assembramenti che possono favorire i tumulti, con il Covid si è imposto il distanziamento sociale che è molto simile; il pericolo di un nemico esterno favorisce le grandi coalizioni di stati, secondo un presidente americano, il pericolo alieno potrebbe favorire l’unione degli stati e il governo mondiale. Il risultato sarà una democrazia depotenziata e ancora più distante dal popolo, con governi locali che avranno i poteri degli enti amministrativi.

EUROPA

Polonia e Ungheria hanno posto il veto sul budget settennale dell’UE, approntato dal consiglio dei ministri europeo, perché la commissione europea, relativamente anche al Recovery Fund,  afferma, d’accordo con il parlamento, che i suoi finanziamenti sono condizionati e cioè, tra le altre cose, vanno solo agli stati di diritto, che garantiscano la libertà d’informazione e l’indipendenza della magistratura. Il veto dei due paesi procrastina i tempi d’erogazione dei soldi del Recovery Fund, essi hanno ricevuto grandi aiuti dall’UE e investimenti dalla Germania, ma ora i superburocrati europei affermano che le condizioni richieste non esistano nei due paesi.

L’Italia non ha mai posto veti perché i suoi governi sono stati sempre europeisti, cioè ottusamente passivi, filotedeschi e filofrancesi; comunque, lo stato di diritto spesso non esiste veramente nemmeno nelle “democrazie”, soprattutto dove gli stati mancano di sovranità monetaria, di bilancio e legislativa, come nell’UE. Inoltre, nelle “democrazie” come l’Italia, ci sono scandali giudiziari e la legge non è uguale per tutti, adesso è fatta soprattutto a favore delle donne.

Anche la libertà d’informazione è un mito, in Italia vige una legge della stampa di era fascista, un direttore responsabile, concorsi pilotati per fare il giornalista, i reati d’opinione e di diffamazione e, per condizionarla, l’informazione è finanziata da governo e imprenditori, anche con il paravento pubblicitario. L’esercizio di voto e un bluff perché i cittadini non scelgono i candidati, non hanno voti di preferenza e i programmi di governo sono dettati dalle lobby.

L’UE finanzia il programma Erasmus per la mobilità studentesca, scuola e programmi sulla salute, la ricerca e la cultura ma ora, a causa delle posizioni di Polonia e Ungheria, apprendiamo che in UE si pongono veti e si fanno ricatti, Lagarde assicura che lo scoglio sarà superato, la Germania non vuole la dissoluzione dell’UE. Intanto non si è raggiunta l’unanimità sull’aumento delle risorse dell’UE, relativamente all’emissione di bond anticrisi per 750 miliardi di euro, destinati al Recovery Fund, e a 1.800 miliardi complessivi per il rilancio economico, perciò si avrà un altro ritardo nell’erogazione.

Per regolamento, sull’uso delle risorse occorre l’unanimità, ma sulla materia dello stato di diritto è sufficiente la maggioranza, è una trovata tedesca per non perdere la sua presa sui paesi dell’Europa orientate, dove la Germania mira ad espandersi ma, purtroppo, Polonia e Ungheria hanno posto il veto perché non hanno nemmeno la maggioranza. Alla fine la commissione europea deciderà di chiudere un occhio, succede anche in Italia.

Come Polonia e Ungheria, ora anche Albania, Moldavia e Macedonia del nord, grazie agli aiuti economici europei, desiderano entrare nell’UE, però la Bulgaria, per ragioni culturali, è contraria all’ingresso della Macedonia del Nord; invece in Moldavia, cioè l’ex Transinistria, ha vinto le elezioni presidenziali l’europeista Sandu, perciò questo paese ha la strada spianata per l’ingresso nell’UE.

Finite le guerre in Jugoslavia e ridimensionata la Russia, sono scoppiate quelle in Ucraina, Armenia e Azerbaijan  e sono iniziate le tensioni in Bielorussia; l’estensione a est dell’UE, favorisce l’espansionismo economico e politico tedesco, ma non uno spirito veramente europeista e pacifista, quindi i sovranisti avranno sempre spazio, non è sufficiente comprare i dirigenti delle nazioni.

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Con la pandemia, per uno stipendio migliore, tanti infermieri fuggono da un paese europeo all’altro, creando dei vuoti del personale nella sanità; inoltre, alle porte dell’Europa, nel Nagorno Karabakh, regione dell’Armenia, fuggono gli armeni cristiani, perché il loro territorio è stato assegnato all’Azerbaijan sostenuta dai russi, forse perché l’Armenia,  prima sotto controllo russo, ha deciso di entrare nell’UE. La Russia sta ancora perdendo tante regioni del suo vasto impero e in Europa, dopo la crisi in Crimea, assorbita dalla Russia e reclamata dall’Ucraina, dopo la guerra civile Ucraina per l’autonomia di una sua regione filorussa e  dopo la preoccupante crisi politica Bielorussa, non sono finiti i venti di guerra. 

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Lo stato di diritto, avendo archiviato le leggi naturali dei popoli, sentite dalle genti, è diventato una fabbrica per la produzione illimitata di leggi, appena si fa una legge, se ne chiede la riforma, perciò se ne fa un'altra che la modifica, snobbando anche l’opposizione; accade con le innumerevoli leggi penali e per i reati, con le leggi amministrative, fiscali,  sanitarie, scolastiche, con quelle sul lavoro, sugli appalti, ecc.

Questo fatto rende più difficoltoso il lavoro della pubblica amministrazione, cioè della burocrazia, e rende più difficile la vita dei cittadini, spesso confusi e ancora in fila davanti agli uffici pubblici, spesso sanzionati per aver violato leggi di recente emanazione di cui non avevano conoscenza; fortunatamente, questa situazione favorisce il lavoro di consulenti, professionisti e avvocati, i quali hanno famiglie da mantenere.

Le leggi dovrebbero essere poche, durevoli, certe, brevi, logiche, di facile applicazione ed eque, ma l’attuale governo ha reso ancora più macchinosa l’attività legislativa dello stato, invece di pensare le leggi prima, le fa e, dopo pochi mesi, accortosi di alcuni errori o manchevolezze, le modifica e Mattarella le promulga sempre. Purtroppo, a volte, i cittadini e le imprese ispirano il loro comportamento al vecchio testo e perciò sono sanzionati.

Poiché l’ignoranza della legge non è ammessa, ma anche questa è una legge vessatoria per i cittadini, meno male che alcune sentenze hanno salvato i naufraghi per il loro mancato rispetto delle leggi, a causa del loro isolamento. In Italia si afferma che la costituzione è rigida perché non si può modificare facilmente, in Francia, dopo la rivoluzione francese, era elastica e cambiava spesso, alla richiesta di un cittadino che voleva acquistare il nuovo testo, il venditore rispose: “spiacente, non vendiamo pubblicazioni periodiche!”.

La Germania, invece di appoggiare gli europeisti italiani di qualunque partito e di qualsiasi morale, per amore dell’Europa, avrebbe dovuto appoggiare solo i partiti e i politici italiani favorevoli alle vere riforme, sempre che gli euroburocrati siano in grado di riconoscerle. Dopo la sfiducia degli italiani verso i loro governi, l’euroscetticismo italiano è nato anche dalle mancanze, dalle furbate imperiali e dalle discriminazioni speculative dell’UE, a danno dell’Italia; l’Italia era il paese più europeista e innamorato dell’idea di Europa Unita.

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Ritengo che la comprensione dell’economia monetaria sia la cosa più ostica per i nostri politici e giornalisti, essa sembra pervasa da un mistero e da un segreto di stato e probabilmente è così, ma qualcuno sa come stanno le cose e, per conto di alcune massime istituzioni come la banca centrale, mantiene il segreto. Controllare l’emissione monetaria, le leggi e il bilancio degli stati significano, surrettiziamente, conferire i principali poteri alle istituzioni europee; la politica estera comune e la difesa comune possono anche venire dopo, è forse per questo e per l’egemonismo tedesco, che la GB, prima non ha aderito all’euro e poi è uscita dall’eurozona.

Creare denaro dal nulla, moltiplicando pani e pesci,  alleggerisce il peso del debito dello stato sovrano che emette liberamente moneta, che perciò si sottrae ai ricatti dei mercati, questo denaro è un  debito del Tesoro dello stato e i debiti di stati sovrani sono rimasti spesso impagati, cioè non sono stati sempre onorati; però hanno permesso a essi di finanziare spese di guerre senza limiti. Hitler ha agito proprio così, d’altra parte, i paesi che fanno credito, hanno bisogno di quelli che fanno debiti, lo dicono anche gli usurai.

La moneta è un debito del Tesoro dello stato che si realizza, col trascorrere del tempo, per mezzo di metalli preziosi, cartamoneta convertibile, cartamoneta inconvertibile, moneta bancaria, moneta di conto, moneta virtuale, moneta digitale, assegni, cambiali, titoli di stato, derivati, ecc.; comunque, è sempre uno strumento artificioso e magico che consente di comprare dei beni. La BCE contro titoli di stato, emette denaro che presta a basso interesse, mentre i titoli nel suo portafoglio rendono mediamente di più e riceve depositi dalle banche a un tasso negativo che gli forniscono un altro rendimento.

Il presidente del parlamento Sassoli ha proposto la cancellazione dei debiti degli stati verso l’Unione, emessi per contrastare la pandemia, Lagarde, a difesa dei trattati che si possono modificare, si è detta contraria, in pratica Sassoli propone di ridurre il debito pubblico di uno stato contrassegnato dai suoi titoli di stato posseduti dalla BCE, sarebbe una buona idea.

Purtroppo, economisti e politici di corte filotedeschi affermano che la cosa non è prevista dai trattati, che però si possono sempre cambiare, come fa lo stato quando cambia le leggi.  La domanda che mi faccio è: come ha fatto l’UE a creare una moneta senza un ministero del Tesoro, tra banca centrale e Tesoro c’è stato sempre un conto corrente reciproco per i regolamenti monetari, perché la sovranità monetaria appartiene allo stato e la banca centrale può essere, come accade in Italia, anche privata; ciò detto è vero perché  l’Unione Europea non è ancora una federazione. La moneta è il miracolo della speculazione economico-finanziaria.   

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La Francia sta per varare un disegno di legge atto a contrastare il separatismo normativo attuato dagli islamici residenti, poiché ci sono 30.000 bambini islamici che non frequentano la scuola pubblica, s’impone l’obbligo della scuola pubblica anche per loro; inoltre, è sottoposto a controllo il finanziamento di luoghi di culto e associazioni islamiche da parte di paesi islamici, assieme al riciclaggio del denaro. Lo scopo, altre al contrasto al terrorismo, è la difesa dei diritti costituzionali e della parità tra uomo e donna.

Lo stato ha vietato la diffusione d’informazioni e d’immagini atte a identificare, sui social, in televisione o sui giornali, una persona, un funzionario statale o un poliziotto diventa un reato, lo scopo è quello di proteggere queste persone dagli attentati; naturalmente, i giornalisti hanno protestato. Macron ha invitato gli Imam di Francia ad accettare i valori repubblicani e a recidere i legami finanziari con gli stati islamici.

E’ strano che l’UE e Mattarella, lottando contro il sovranismo, sostengano il governo italiano che è europeista, ma ha aperto le porte anche agli immigrati islamici integralisti, dei quali non si perseguono, concretamente, i reati e poi non vengono espulsi dall’Italia, la quale è un  paese dove il Qatar, che ha finanziato il terrorismo, ha finanziato anche l’agenzia giornalistica Ansa. Comunque, nemmeno politica e informazione sputano sul denaro.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 16/11/2020)

USA

No credo che tutti gli italiani abbiano appreso il programma elettorale di Biden, perché la televisione è stata più tesa a marcare negativamente il programma di Trump, adesso risuona il suo entusiasmo per la vittoria di Biden; tuttavia, bisognerà vedere se Biden riuscirà ad attuare tutto il suo programma, soprattutto se manca di una maggioranza in senato. Le promesse elettorali, quelle commerciali, quella del regno di Dio e quella della salvezza in terra, si assomigliano tutte.

In Italia i politici, sotto elezioni, non fanno altro che enunciare degli slogan, senza mai evidenziare una sola riforma nella sua articolazione, con impegno di attuarla dalla loro  maggioranza di governo. In parole povere, il programma di Biden, prevede un maggiore impegno in campo sanitario, economico, sociale, inoltre per l’energia, le infrastrutture, il clima e l’ambiente.

Per aiutare l’economia, i tassi zero della FED dovrebbero continuare, questa usa la liquidità monetaria, da essa immessa, per acquistare titoli di stato e obbligazioni private. Biden vuole ridurre le emissioni di anidride carbonica e vuole potenziare la rete elettrica, vuole stimolare l’economia, potenziare l’energia pulita, le energie rinnovabili e le auto elettriche.

George Bush si era ritirato dal trattato sul clima del 2000 e Trump dall’accordo di Parigi pure sul clima, ora Biden li vuole rispettare, inoltre, vuole aumentare l’imposta sul reddito per i ricchi e aumentare la spesa pubblica. Circa i brogli elettorali denunciati da Trump. ogni stato americano ha regole diverse sullo spoglio delle buste e i voti possono essere conteggiati fino a due settimane dopo il 3 novembre, comunque, anche nelle elezioni del 1876 ci furono brogli e contestazioni perciò, quelle di Trump, sono solo accuse da provare.

Si giunse a un accordo con l’opposizione non con il riconteggio dei voti, ma con uno scambio politico, ciò accade nel supermercato del parlamento e della politica. Con la politica di Biden, aumenterà la pressione fiscale, che è più bassa che in Italia, infatti, è prevista l’aumento dell’imposta sul reddito per i ricchi, un’imposta sulle transazioni finanziarie e l’aumento dell’imposta sul capital gain.

Le energie rinnovabili saranno finanziate anche dallo stato e continuerà la politica monetaria espansiva della FED. Biden vuole combattere coronavirus, disoccupazione e depressione economica conseguenti, attuando una politica New Deal, come quella attuata, negli anni trenta, da Roosevelt. Vuole potenziare la presenza dello stato nel settore della salute e affrontare i danni economici del coronavirus, vuole dare dispositivi di protezione ai medici colpiti dal Covid, intervenire per le mascherine, i test, i contatti pandemici e vuole dare assistenza economica alle famiglie in difficoltà; vuole creare un team di scienziati anti-Covid.

Vuole rientrare nell’accordo di Parigi sul clima, e confermare l’accordo nucleare con l’Iran del 2015, ritirando le sanzioni economiche contro questo paese; vuole reprimere le violenze della polizia e bloccare l’ostruzionismo parlamentare dell’opposizione. Vuole rinnovare con Mosca il trattato New Start sul controllo degli armamenti, siglato da Trump e in scadenza.

Vuole aderire di nuovo all’OMS, all’accordo di Parigi sul clima e revocare il divieto di Trump all’ingresso dei musulmani, vuole aderire agli accordi internazionali, rivedendo però norme e trattati, vuole convocare un summit delle democrazie e fermare la guerra dell’Arabia nello Yemen. Biden vuole rilanciare la Nato,  con maggiore coinvolgimento economico dell’Europa, il secondo punto era anche di Trump; mentre Trump voleva il protezionismo, dannoso per le esportazioni tedesche, Biden vuole un nuovo accordo commerciale tra USA e UE, simile a quello tra USA e Canada, e vuole fare fronte comune contro la Cina.

Però, viste le ambizioni umane, sulle nomine, si deve confrontare a settori del suo stesso partito, che vuole anche dare più spazio a donne e afroamericani, tra i progressisti  del partito democratico, ci sono Elizabeth Warren e Bernie Sanders; però alcune nomine dipendono dall’esito di altre elezioni del 2020. Biden vuole, inoltre, porre più attenzione sul tema della difesa dei diritti civili, sembra un libro dei sogni o quello che tanti americani vorrebbero; per attuare il suo programma, Biden avrebbe bisogno di coerenza, forza politica personale, assenza di trasformismo, forte sostegno da parte delle lobby e di una maggioranza democratica anche al senato.

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Quando aveva 37 anni, dopo la seconda guerra mondiale, Biden fu inviato dal governo americano dal maresciallo Tito a Belgrado, allora lo definì un genio astuto, soprattutto per come aveva agito contro la minoranza italiana in Jugoslavia; allora gli Usa appoggiavano le rivendicazioni della Jugoslavia antifascista, contro l’Italia ex fascista, soprattutto sconfitta. Del reso anche i comunisti italiani, per restare al governo, civettavano di nascosto con la DC e, per ragioni ideologiche, anche con i titini.

Nel 1939 i sudtirolesi, con un accordo tra Italia e Germania, furono trasferiti in Germania e indennizzati dal governo italiano per le loro perdite patrimoniali, caduto il fascismo, ritornarono e si tennero l’indennizzo; invece gli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, subirono diversa sorte, infatti, in 5.000 o 10.000 furono gettati nelle foibe istriane, mentre 250.000 fuggirono in Italia, nessuno di loro fu indennizzato. Gli storici di corte, sopratutto comunisti, con la collaborazione del governo italiano, alzarono un velo di silenzio sulla questione; d’altra parte l’Italia aveva perso la guerra, mentre Tito che era protetto da Stalin e dagli Usa, l’aveva vinta.

Per il sostegno ricevuto dagli Usa contro l’Italia, Tito si staccò dal blocco comunista e, protetto dagli Usa, scelse la strada neutralista, anche perché la Jugoslavia, diversamente da altri paesi dell’Europa orientale, non era stata liberata dai nazi-fascisti grazie all’intervento russo. Biden apprezzò molto lo scambio di opinioni con Tito, quando s’incontrò con lui, sembra che fu un amore a prima vista.

Conobbe il ministro degli esteri jugoslavo Kardely che fu inviato da Tito, con Gilas, in Istria, per organizzare la pulizia etnica degli italiani. Kardelj si occupava anche del massacro, oltre che degli italiani, di 250.000 prigionieri sloveni, croati e serbi anticomunisti e nel 1945 procedette alla pulizia etnica degli italiani di Slovenia. Su suggerimento russo, i corpi degli uccisi non italiani furono seppelliti in fosse comuni, nella foresta di Kocevie.

Gli italiani che non espatriarono furono buttati nelle foibe, delle cavità e fosse carsiche nel terreno, lo sterminio fu attuato per vendetta di guerra e, secondo la logica antica della pulizia etnica, per spingere gli italiani all’esodo. Le foibe erano fosse comuni che, per accordo tra comunisti e democristiani italiani, sono state celate agli italiani per 70 anni, è uno dei tanti modi di raccontare la storia, gli stati fanno sempre così.

Nel 1979 Biden fu deliziato per essere stato invitato al funerale di Tito, si considerava suo amico e suo estimatore, anche se questo si era macchiato di crimini di guerra, forse aveva in antipatia gli italiani, come oggi ama gli afroamericani. Biden, senza mai denunciare i crimini di Tito, è stato diverse volte in Jugoslavia; d’altra parte Tito era un comunista antistalinista, aveva vinto la guerra, non era fascista e nemmeno lui era estimatore degli italiani.

Nel suo libro uscito del 2007: “Promesse da mantenere”, Biden ha affermato che Tito aveva una grande personalità, una grande determinazione e un’efficiente polizia segreta, con la quale manteneva il controllo su una federazione jugoslava di etnie miste, che infatti, crollato il comunismo russo e quello titino, anche per interferenze, americane, tedesche e vaticane, poi si è disgregata.

La Jugoslavia fu voluta dalla Francia che, d’accordo con Usa e Inghilterra, dopo la prima guerra mondiale, dopo aver fagocitato parte dell’impero ottomano, dopo il collasso dell’impero austriaco, la impose per bloccare l’espansionismo italiano verso i Balcani. L’anno prima di morire, Tito scrisse una lettera al senatore Biden, augurandogli di fare molta strada politica, anche fino alla Casa Bianca. Francia e Germania hanno criticato Trump e la sinistra e la televisione hanno riservato tifo e tripudio per Biden. (Per le notizie, fonte: Fausto Biloslavo – il giornale.it).

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Secondo Tremonti, Biden, anche se è a favore della globalizzazione, non sconfiggerà il sovranismo, temuto dalla Germania che vuole dominare l’Europa; Trump sostiene gli interessi americani e Biden guarda soprattutto alla politica interna perché, apparentemente, vuole ridistribuire la ricchezza, più tasse per i ricchi, più spesa pubblica e sanità gratuita. Trump è stato critico con il Covid, perciò i colossi farmaceutici Usa finanziano Biden, ora le borse volano sulle ali del vaccino; Trump ha attuato una deregolamentazione legislativa, una riforma fiscale, anche se contrastata e, in politica estera, ha puntato sul bilateralismo invece che sul multilateralismo.

Finita la propaganda elettorale e il coronavirus, tornerà il realismo e ci potrebbe essere un’altra Bretton Woods, con nuove regole ambientali; purtroppo, l’economia globale e l’alta finanza speculativa hanno minato lo stato di diritto, favorendo una crisi che dura dal 2008. Invece il coronavirus ha minato il patto di stabilità europeo e reso più difficile l’immigrazione, ha ridotto il divieto agli aiuti di stato e ha aumentato il debito pubblico, anche se sarà finanziato dalla BCE.

La Merkel ha brindato per la vittoria di Biden e promette maggiore impegno atlantista da parte dell’UE a trazione tedesca, promette maggiori spese militari che dovrebbero raggiungere il 2% del Pil tedesco nel 2024, ricorda il ruolo degli USA nella riunificazione tedesca (ma non della Francia che era contraria) e vuole un partnerato USA-UE per fronteggiare pandemia, riscaldamento, terrorismo e squilibri commerciali. Comunque, la Germania, all’insaputa dell’UE, dopo averlo fatto con la Francia, tratta segretamente anche con Russia e Cina.

Il contenzioso tra Usa e Germania era nato dagli squilibri commerciali e dal nord Stream2, nel 2021 scadrà la presidenza Merkel dell’UE e la Merkel, con le elezioni tedesche, non sarà più capo del governo perché non sarà più candidata nemmeno al parlamento, è lei che lo h deciso. I dazi commerciali di Trump sono una conseguenza del deficit valutario USA, hanno danneggiato le esportazioni della Germania, che non ha bisogno di dazi, perciò occorre un nuovo accordo commercia tra UE e USA, come un accordo sul clima.

Tuttavia il rapporto transatlantico va riequilibrato perché gli USA non possono più garantire da soli l’alleanza, lo ha fatto capire Trump e la Germania e la Francia sono d’accordo. Merkel e Macron si sono subito congratulati per la vittoria di Biden, mentre altri leader mondiali non l’hanno ancora fatto; malgrado le sanzioni americane, Putin preferisce aspettare l’esito definitivo delle lezioni, comunque, Trump pare più vicino di Biden a Putin. Invece in Brasile, Bolsonaro è vicino a Trump e contrario a Biden, che gli aveva chiesto di proteggere la foresta amazzonica, perciò non si è ancora congratulato con la sua elezione.

Trump era favorevole alla Brexit e Biden contrario, Biden dovrebbe ridurre il sostegno americano a Israele, che era incondizionato per Trump, e vuole recuperare la strada della diplomazia con l’Iran; l’Arabia, nemica dell’Iran come Trump e Israele, era contraria all’accordo nucleare con l’Iran stipulato da Obama. Biden vuole ritirare il sostegno degli Usa alla guerra dell’Arabia nello Yemen, gli Usa vendono all’Arabia armi in cambio di petrolio.

Trump ha sostenuto i governi sovranisti di Polonia e Ungheria e Slovenia, invisi alla Germania, i quali condividono con Trump, in tutto o in parte, populismo, lotta all’immigrazione e antieuropeismo. Nemmeno il presidente cinese Xi Jinping si è ancora congratulato con Biden, ma lo farà; la guerra commerciale americana e le relative sanzioni sono state dannosa per la Cina, che però si è avvantaggiata dell’abbandono, da parte di Trump, dell’accordo commerciale di libero scambio con i paesi del Pacifico, con i quali ora fa accordi commerciali; comunque, visti gli interessi, non è detto che Biden sarà più tenero di Trump con la Cina.

Quando Trump non sarà più presidente, perderà l’immunità e dovrebbe subire diversi processi, per le interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane del 2016, allora Trump fece pressioni sull’FBI perché interrompesse le indagini sulla Russia, e per non aver voluto rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi, a New York Trump è indagato anche per frode fiscale. I reati di Trump sono di natura federale e statale, la grazia varrebbe solo per quelli federali, da ricordare che in Usa i procuratori sono legati alla politica.

Trump non vuole riconoscere la vittoria elettorale di Biden, che accusa di brogli elettorali, perciò anche gli avvocati di Biden minacciano d’intraprendere un’azione legale conto di lui, per ostacolo all’esercizio del governo; anche nel 2000 la vittoria tra Gore e Bush fu in dubbio per settimane. I Legali di Trump hanno fatto causa allo stato della Pennsylvania, per doppio standard nella valutazione del voto personale rispetto a quello per posta.

La questione potrebbe arrivare alla corte suprema e riguarda anche gli stati di Wisconsin, Michigan, Nevada, Arizona, e Georgia, perciò il segretario di stato di Trump, Pompeo, spera ancora in una seconda amministrazione Trump. (Per le notizie, fonte: huffingtonpost.it; Pierluigi Minniti – startmag.it; ilpost.it; ansa.it).  

EUROPA

La BCE progetta di ridurre l’acquisto di titoli statali, in cambio di liquidità che poi le banche depositano, assieme a parte del QE ricevuto, presso la BCE, la quale lo fa per costringere i paesi europei ad accedere ai soldi di Sure, Recovery Fund e MES. In precedenza e con la pandemia, il patto di stabilità sembrava sospeso e pareva che la BCE potesse diventare come le altre banche centrali, monetizzando tutto il nuovo debito degli stati dell’Unione, concedendo agli stati più autonomia, con libertà di bilancio, di spesa e fiscale.

Non è così perché questi paesi non hanno sovranità monetaria e  sono vincolati da un trattato, inoltre, i paesi dell’Europa settentrionale non vogliono ampliare il programma d’acquisto dei titoli di stato e desiderano solo tornare al QE di Draghi; paesi come la Spagna preferiscono ricorrere al mercato, per non sottostare al ricatto dello spread, influenzato dalla BCE.

Con le condizionalità sui prestiti, Bruxelles avrebbe il controllo sulla politica economica dei governi, imponendo, con la disciplina del bilancio, smantellamento del welfare, privatizzazioni, deregolamentazioni del mercato del lavoro, ecc. In una situazione ideale, quando il denaro è creato dal nulla dalle banche centrali, i governi non possono mai finire i soldi che, controllando l’inflazione, possono servire a migliorare la vita di tutti. La GB non aderì all’eurozona, per conservare la sovranità monetaria che offre molti vantaggi.

Dai paesi come la Germania, si chiede alla BCE di offrire un maggiore sostegno ai paesi indebitati, per prestiti destinati agli investimenti produttivi, costringendoli ad accedere ai programmi di prestiti europei. Gli stati dell’Unione dipendono dalla BCE, perché questa può aumentare gli spread, anche con per finalità politiche; l’hanno fatto sempre con l’Italia, infatti, Lagarde è passata dalla direzione del FMI a quella della BCE, tra loro collegate nella Troika.

In Usa, Cina, GB e Giappone, è invece la banca centrale a essere dipendente dal governo e non il contrario, è la banca centrale che chiede al governo l’autorizzazione ad aumentare gli acquisti di titoli di stato, anche perché a volte la banca centrale, come accade in Italia, può essere privata e partecipata da banche e assicurazioni. La commissione europea ha posto dei limiti agli aiuti di stato anti-Covid degli stati, a favore delle piccole e medie imprese, perché questi aiuti falsano la concorrenza; questi aiuti in Italia sono stati concessi con vari decreti però, secondo il trattato, gli aiuti devono ricevere la preventiva l’autorizzazione da parte della commissione europea e servono per fronteggiare calamita, eventi eccezionali e turbamenti all’economia.

Nel 2015 fu perciò contestata la ricapitalizzazione di banche italiane, le agevolazioni riguardano, sovvenzioni, agevolazioni fiscali, pagamenti vari, garanzie statali su prestiti, interessi agevolati, assicurazioni su crediti, assicurazioni all’esportazione, differimento d’imposte e contributi, aiuti per il pagamento di salari e per ricapitalizzazioni. Questi aiuti devono essere notificati a Bruxelles e devono essere autorizzati dalla commissione.

Per evitare sanzioni e restituzione di somme, per il Covid le imprese devono evitare lo splafonamento; con la richiesta, se c’è la disponibilità, le imprese presentano un’autocertificazione, il governo italiano ha inserito le richieste con la causale: “per grave turbamenti dell’economia”, con il limite di 800.000 euro, invece per gli eventi eccezionali questo limite non si applica, come ha fatto la Germania, soprattutto per trasporti e turismo. Sembrano questioni di lana caprina, ma l’UE fa sempre condizioni comprensive per gli amici e gli italiani sono sempre assenti dalle decisioni UE, dove prevalgono sempre gli interessi dei più forti. (Thomas Fazi – sinistrainrete.info – l’Antidiplomatico.it; Giuseppe Liturri – startmag.it).

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Il cancelliere austriaco Kurz, per contrastare il terrorismo islamico, soprattutto di Hamas e dei fratelli musulmani, probabilmente appoggiati dall’Iran, dopo essersi sentito con Macron, ha deciso di fronteggiare la minaccia islamista con il monitoraggio e la sorveglianza elettronica, con la revoca della cittadinanza, l’isolamento in carcere dei terroristi, con il sequestro dei loro beni e con il carcere a vita; creando anche un nuovo reato e una speciale procura antiterrorismo.

Qualche cosa del genere dovrebbe fare anche la Francia, magari ricorrendo anche all’espulsione per chi commette dei reati, mentre l’Italia si è distinta per la raccolta in mare e l’accoglimento di tutti gli islamici, garantendo ai loro morti in mare bare e sepoltura gratuite poi, dopo i reati da loro commessi, ha consegnato loro i fogli di via che non hanno rispettato, ha regalato loro il gratuito patrocinio presso i tribunali e, dopo una breve detenzione, li ha rimessi in libertà. Con la scusa che mancavamo di accordi di estradizione con l’estero, consentimmo loro di dirigersi verso altri paesi, però singolarmente, l’UE non voleva la redistribuzione degli immigrati e la Francia voleva che gli immigrati arrivassero tutti in Italia e restituiva quelli arrivati dall’Italia.

Recentemente si è svolto un vertice antiterrorismo tra Francia, Germania, Olanda e Austria; l’Italia, prima destinataria dell’immigrazione dall’Africa settentrionale, ne è stata esclusa, forse perché malvista dai nostri soci o perché manca di una vera politica estera nel Mediterraneo; le relative decisioni verranno poi notificate all’Italia che si adeguerà disciplinatamente.

Il vertice punta alla collaborazione tra polizie e intelligence, alla revisione del trattato di Schengen e ad affrontare il problema dell’immigrazione; vuole bloccare i finanziamenti ai terroristi e mettere fuori legge Hamas e fratellanza musulmana, inoltre, vuole combattere le piccole cellule indipendenti del terrorismo islamico; tuttavia, da vari documenti e dfichiarazioni, pare che l’UE, attaccando il terrorismo, si rifiuti ancora di legare l’Islam al terrorismo. (Per le notizie, fonte: Stefano Piazza - Informazione Corretta).

ITALIA

Secondo il microbiologo Grisanti, il vaccino antiCovid Pfizer protegge solo le persone tra i 18 e i 45 anni, cioè quelle che generalmente non ne muoiono, ma non le persone anziane, che la pandemia, a beneficio dell’Inps, sembra voler decimare; egli prevede un altro lockdown, il quale pare che colpisca soprattutto i servizi.  Alle persone si raccomanda distanziamento, mascherine e disinfezione delle mani.

Però anche l’ex ministra della salute, Lorenzin, usava sempre la mascherina, ma è stata colpita dal virus; la gente è paralizzata dalla paura per la pandemia e, per proteggersi, usa tutte le cautele suggerite dal governo, tuttavia, il virus si diffonde anche per aerosol. Sembra una tragedia montata ad arte, oltre il coprifuoco militare, ci manca solo la tessera annonaria, perciò potremmo arrivare all’impoverimento di massa, così gli speculatori si arricchiranno. La dittatura sanitaria ci regalerà molte altre pandemie, per essa molto profittevoli.

La televisione esalta l’onnipotenza della scienza, ma a volte si tratta solo di scientismo magico, che porta all’accettazione acritica di regole destinate a modificare la nostra quotidianità. Gli allucinogeni sono stati depenalizzati e autorizzati alla quotazione in borsa, essi possono modificare il nostro senso della realtà; in Usa sono quotati al Nasdaq, l’Oregon ha depenalizzato le sostanze psicotrope e Washington le sostanze allucinogene, che ora sono quotate alla borsa di New York. Digitale, virtuale e allucinogeni modificano il senso della realtà, infatti, le allucinazioni controllate passano per realtà.

Secondo lo psichiatra Federico Soldani dell’Harvard Medical School, sembra che qualcuno voglia procedere a una migliore programmazione dell’uomo, scuola e informazione non bastano, in fondo, a Silicon Valley la creatività di alcuni è aumentata con l’LSD. La depenalizzazione della droga venduta in farmacia, come avvenne con il proibizionismo americano, potrebbe però far male al crimine che la spaccia, lo affermava anche il partito radicale. 

La neurologa tedesca Margareta Griesz-Brisson ha affermato che con la mascherina si respira parte dell’ossigeno già espirato, assieme ad anidrite carbonica, privando di nuovo ossigeno le cellule nervose, con sonnolenza, confusione mentale, problemi di concentrazione e mancanza di reazione del sistema cognitivo, accade anche con l’alcool. Quando ci si abitua alla mascherina, a causa dell’insufficienza di ossigeno, i processi degenerativi del cervello si ampliano, ci sono danni cerebrali e si perdono delle cellule nervose che non sono più rigenerate.

La mente lucida è diversa dall’anestesia indotta da anidride carbonica; per bambini e adolescenti, la mascherina è dannosa perché questi devono imparare e perciò il loro cervello ha sete di ossigeno, la mancanza indotta di ossigeno è dannosa per la mente e porta alla demenza. La mancanza di ossigeno fa anche male al cuore, ai polmoni, agli altri organi, alla digestione e al sangue, bisognava impedire mascherine e lockdown.

Gli anziani colpiti dal Covid, hanno allevato figli e nipoti, aiutano i figli sposati con il denaro, ospitandoli, con pratiche burocratiche e faccende domestiche; quando sono vecchi e non sono più utili a nessuno, la metà è venerata e custodita dai figli, per l’altra metà, i figli sperano di mettere presto mano alla loro eredità. Se gli italiani sono all’80% proprietari di case, una coppia sposata con un solo figlio, ha il 100% di possibilità di ereditare una casa, che venduta, alimenta il conto corrente degli eredi.

Lo stato strabico vede la somma tassabile perché risparmio della famiglia, in realtà, per il ceto medio, a parte il trattamento di fine rapporto, questo è, per lo più, è inesistente. Prima di morire i vecchi vanno dall’angiologo, che prescrive loro calze elastiche e crema per gli arti inferiori che, con il benestare dello stato, con le tasse, costano un occhio. La televisione esalta stato, medici, giudici e poliziotti.

Malgrado l’evasione illegale, perché quella legale è riconosciuta agli amici dello stato, la pressione fiscale voluta dallo stato è quasi al 50%, il fatto è che le impose si pagano sempre con il reddito, cioè si calcolano sui consumi ma si pagano sempre con il reddito, si calcolano con sul risparmio ma si pagano sempre con il reddito e si calcolano sul patrimonio ma si pagano sempre con il reddito.

Tutte queste imposte sono un’alchimia per nascondere il vero peso sulle famiglie dell’imposta sul reddito, lo stato è l’impresa privata di maggior successo, riscuote imposte in cambio di protezione. (Per le notizie, fonte: Margareta Griesz- Brisson- Health and Money news – CodenameJumper; Giorgio Lo Grasso - CodeNameJumper; Orlando Sacchetti – il giornale.it).

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Anche questo è liberismo! E’ positivo l’invito a limitare l’impiego di veleni in agricoltura, ma gli agricoltori, anche se usano mano d’opera a basso costo, sono remunerati poco per il loro prodotto, il guadagno sulla produzione agricola va tutto alla grande distribuzione; i contadini resistono solo grazie agli aiuti europei, pagati da tutti i cittadini europei.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (9/11/2020)

USA

Dai suoi servizi, pare che la televisione “democratica” italiana, relativamente alle elezioni presidenziali americane, si sia  sbilanciata a favore di Biden e contro Trump, avrebbe dovuto almeno ricordare che Trump ha patrocinato, con successo, la pace tra Israele e alcuni paesi arabi. Inoltre, questo vuole rilanciare economicamente e politicamente gli USA, richiamando le industrie americane che hanno delocalizzato, ma la grande industria, che sfrutta il basso costo del lavoro estero, non è d’accordo e l’opposizione lo accusa di essere a favore dei capitalisti.

Trump è contrario alla globalizzazione che ha favorito lo sviluppo della Cina e di altri paesi emergenti ed è contrario alle istituzioni internazionali finanziate anche dagli USA; potrebbe essere un ritorno degli americani all’isolazionismo, forte dopo la prima guerra mondiale. Fu messo in minoranza dall’interesse economico dell’industria degli armamenti e dalla solidarietà, rafforzata dall’informazione, mai disinteressata, a favore di Francia e Inghilterra. Ora però, il distacco dall’Europa da parte degli Usa è sollecitato da Francia e Germania; invece in Italia,  il neo-isolazionismo americano dall’Europa è appoggiato dalla sinistra globalista e internazionalista.

L’informazione televisiva, con lo scopo di criticarlo, ci ha comunicato le idee e i progetti economici e politici di Trump, ma non quelle di Biden che, per la dialettica politica degli schieramenti, dovrebbero essere opposte; purtroppo però e generalmente, anche in Italia, i leaders politici si presentano agli elettori con degli slogan e poi, magari dopo aver ascoltato banca centrale e servizi segreti, si rimangiano le promesse elettorali già fatte.

Trump ha molto seguito n America Latina e accusa Biden di frode elettorale, afferma di aver vinto nelle urne, ma di aver perso con i voti per posta e con quelli arrivati e forse partiti in ritardo, perciò si è rivolto all’autorità giudiziaria. Generalmente le dittature, senza elezioni, non presentano brogli elettorali, ma le “democrazie” e le semidittature si, i casi sono molteplici; anche in Italia, il voto per posta degli italiani residenti all’estero è stato contestato. I primi brogli si fecero con i plebisciti per l’unità italiana, quando i si furono il 99%, una cosa incredibile, in realtà, anche l’Italia nacque con la guerra e non si voleva riconoscerlo, poi, con l’unità, con l’avallo degli scrutatori e di alcuni partiti, ci sono stati brogli ai seggi elettorali.

ITALIA

Gran parte dei batteri fa parte del sistema immunitario, in India si lavano poco le mani, ci sono poche case di riposo, muoiono di diverse malattie, sono meno longevi degli italiani e ci sono pochi morti da Covid. Leggenda metropolitana populista: prima dell’era Covid, un mio insegnante e un dirigente di mia conoscenza, discretamente, si disinfettavano sempre la mano destra, con alcool denaturato, dopo aver stretto la mano a qualcuno, uno dei due è morto di una malattia infettiva. C’è chi non vuol sentire parlare di “diversi”, che è una parola italiana e significa fuori norma; a causa del delirio imperante, oggi i “diversi” sono quelli che si lavano poco le mani e non portano la mascherina.

Cronaca Covid: Per capirci meglio, i coronavirus sono una famiglia d virus, il Sars-Cov2 è un virus della famiglia e il Covid 19 è la malattia che porta il numero 19 perché è stata scoperta nel 2019. La famiglia dei virus Covid è ben conosciuta dai veterinari, perché è diffusa tra gli animali che si contagiano e, a volte, con il passaggio di specie, trasmettono il virus anche all’uomo; senza interventi pubblici di contenimento, i contagiati aumentano naturalmente, rilevati dai tamponi, quindi, i contagiati diffondono, in progressione geometrica, il virus.

L’Italia ha soppresso piccoli ospedali di provincia e ora, con la pandemia, per le altre malattie sono diminuiti i ricoveri e, in alcuni casi, l’affluenza al pronto soccorso. Per affrontare le ricorrenti pandemie, l’Italia aveva un piano vecchio del 2006 e, nonostante le sollecitazioni dell’OMS, non fu aggiornato, avrebbe dovuto allestire reparti di terapia intensiva e fare provvista di mascherine, tamponi, ventilatori e assumere infermieri, ma non lo fece. L’arrivo del Covid fu statisticamente rilevato nel febbraio del 2020, in realtà, pare che in Italia circolasse già dall’ottobre del 2019.

Questo significa che le statistiche sui morti per Covid sono state sottostimate nel 2019 e sovrastimate nel 2020, includendo nel calcolo anziani fragili con varie pluripatologie, ai quali fu anche rilevato il virus. Anche senza Covid, quando gli anziani muoiono sotto i ferri, poiché non ci sono diagnosi precise e univoche, si afferma che muoiono per arresto cardiaco, come se questa fosse una malattia.

In pratica e nell’assenza di statistiche più precise, da ottobre 2019 a ottobre 2020 si è chiuso un anno di Covid, non statisticamente rilevato, nemmeno con il contributo dell’Istat, ma le statistiche scelte ad arte, servono anche alla propaganda; dare i numeri, con il Tam Tam della televisione, pagata dai contribuenti e dai pubblicitari, si favorisce l’opera di convincimento comune voluto dalla politica.

In Italia ogni anno muoiono circa 650.000 persone, i morti per Covid,  probabilmente, per il periodo citato, a cavallo di due anni, saranno al massimo 50.000, per il 90% anziani fragili e con varie e gravi patologie, quindi i morti in età giovanile o matura dovrebbero essere 5.000, che sono meno dell’1% dei morti complessivi di un anno. In Italia, le malattie più mortali sono, a decrescere quantitativamente, le malattie cardiovascolari, tumore, errori medici, diabete, polmoniti e altre malattie, il Covid è tra le meno frequenti.

Secondo il virologo Giorgio Palù (ilgiornale.it), non sappiamo come sia nato il virus Sars-Cov2 e lamenta che nel comitato CTS, che affianca il governo in questa guerra al virus, non ci sia nessun virologo, anche se la televisione definisce virologi tutti gli esperti intervistati. La virologia studia la genetica e la riproduzione del virus, tra i virologi ci sono i premi Nobel italiani Luria e Dulbecco.

Dalla Cina non sono arrivate informazioni sul coronavirus, che discende da un pipistrello, ma oggi l’uomo è diventato il suo ospite naturale, è mutato e perciò non può più infettare un pipistrello. A Bergamo ha infettato e immunizzato con anticorpi tante persone, che perciò oggi sono meno colpite dal Covid-19 però, in tre giorni, migliaia di persone sono morte in casa; invece in Lombardia, tra intasamenti dei pronti soccorsi, per assenza di adeguati dispositivi di protezione e per ridotta disponibilità di posti letto nelle rianimazioni, il nostro sistema sanitario è stato trovato impreparato, perciò la pandemia è ancora esplosiva.

Questa pandemia durerà due anni al massimo, l’Italia non ne è ancora uscita come la Cina e oggi la popolazione del Sud, che era stata risparmiata dalla prima ondata epidemica, non ha ancora gli anticorpi per resistere al virus. I virus influenzali sono accumulabili, per diffusione e letalità, al coronavirus. Secondo Palù, i tamponi molecolari individuano solo un gene del virus, con il rischio di falsi positivi, perciò il ricercatore Stefano Scoglio ha promosso un’azione legale per i nostro uso dei tamponi molecolari, che giudica inutili anche perché non sono in grado di accertare le mutazioni del virus.

Questo test cerca tre geni del virus che, se è integro, devono essere trovati tutti e tre, perché solo in questo modo può infettare, quando se ne trova solo uno, il responso è negativo. Purtroppo e singolarmente, da aprile si è deciso, per considerare una persona positiva al Covid-19, che basta rilevare un solo gene, ma un frammento di RNA non è una particella virale infettiva, infatti, l’OMS aveva raccomandato, come metodo di ricerca del virus, la reazione a catena della polimerasi, che non è stata eseguito. La polimerasi, utilizzando DNA o RNA a singolo filamento,  catalizza la sintesi del DNA.

In Europa molti test molecolari, che danno risultati falsi positivi, non sono considerati validi, secondo il virologo Palù, altri test antigenici rapidi e poco costosi possono essere utilizzati ed essere ripetuti. Per Palù, tra i virus Covid, d’influenza e morbillo c’è una relazione diretta tra carica virale e trasmissibilità, i testi antigenici sono meno sensibili dei test molecolari, ma individuano solo i soggetti realmente contagiosi, inoltre, i test molecolari comportano tempi di risposta troppi lunghi.

La pandemia è apparentemente molto contagiosa, ma poco mortale rispetto alle altre pandemie del passato, che furono capaci anche di ridurre di molto la popolazione, mentre in Italia la popolazione si riduce con la denatalità. In Italia oggi i posti in terapia intensiva, anche se allestiti in ritardo, sono circa 3.000 e si sono dimostrati sufficienti, ad eccezione per la Campania; la quale però riceve finanziamenti per la sanità in proporzione agli abitanti, come le altre regioni, più stanziamenti straordinari, accade anche in Lazio e Sicilia.

La sanità è un grande business, fatta anche con apparecchiature, vaccini e mascherine che inquinano e alimentano il mercato mafioso dello smaltimento dei rifiuti. Questi numeri e questi fatti hanno giustificato il feroce lockdown del governo, con enormi danni economici per il paese, a vantaggio, come accade con la guerra, di speculatori pronti a rilevare attività imprenditoriali e patrimoni di persone in difficoltà economiche.

Con l’urgenza e l’emergenza, negli appalti pubblici si guadagna di più, perché, senza gare, si fanno prezzi più alti. Si specula con vaccini, mascherine e, al Sud con le ambulanze, i funerali e i loculi; se è vero che in Usa si paga la mafia per uccidere, da noi si potrebbe uccidere pagando, a vantaggio degli eredi, in ambulanza, in ospedale e in casa di ricovero, perciò, per favorire questi affari,  l’eutanasia legale è vietata per legge, accadeva anche con l’aborto.

Guardare solo il numero dei contagi è fuorviante, invece bisogna contare solo il numero dei morti per Covid, in genere, l’età media dei deceduti è di 80 anni, tutti con altre gravi patologie, invece l’età media dei contagiati è di 51 anni. L’apertura all’immigrazione, che include anche terroristi islamici, criminali e contagiati, anche in questo frangente, favorita dai trafficanti di uomini, è stato un altro grosso business della mafia, che usa gli immigrati nel lavoro nero e in attività illegali.

Dall’Italia sono entrati in Europa terroristi islamici, segnalati anche dai nostri servizi segreti; dopo gli attentati di Nizza e di Vienna, la Francia ha chiesto all’Italia, pena la sua cacciata da Schengen, il controllo delle frontiere, perciò il governo italiano ha deciso, com’è stato sempre richiesto dalla Meloni, il blocco navale delle coste nord-africane. Intanto Macron, che aveva chiesto che gli immigrati andassero tutti in Italia, ha blindato i confini con l’Italia e il sindaco dio Nizza, Estrosi, ha proposto che le domande di asilo siano presentate, come si fa già in Spagna, al consolato del paese d’origine, inoltre, ha chiesto l’espulsione dei rifugiati che commettono reati.

In Italia il traffico lucroso degli immigrati è stato favorito dalle ONG e avallato da Papa e sinistra parlamentare ora al governo. Con la crisi sanitaria ed economica e con il terrorismo, oltre la chiusura delle frontiere, potrebbe tornare anche la coscrizione obbligatoria, fino allo scioglimento dell’Unione Europea, però l’UE potrebbe anche fare la guerra ad alcuni paesi islamici, gli Usa vogliono disimpegnarsi dall’Europa.

Grazie a un’epidemia provvidenziale e sponsorizzata, settori politici filotedeschi sollecitano la richiesta di fondi europei con il MES e sollecitano la riforma del titolo V della costituzione, per rivedere i rapporti tra stato e regioni, a vantaggio del centralismo romano che non è più virtuoso ed efficiente delle regioni. Comunque, la televisione ha evidenziato carenze perduranti, da parte della sanità lombarda, nell’affrontare il Covid.

Può essere dipeso dalla politica della sanità privata, forte nella regione, ma anche dall’atteggiamento dei dirigenti politici e sanitari regionali che hanno dato scarso rilievo alla pandemia; naturalmente, con delle motivazioni che nessuno ha chiesto loro di esternare, dettagliatamente, in televisione. Comunque, l’indifferenza della regione Lombardia ha probabilmente fatto aumentare i morti, in larga prevalenza di età avanzata, cioè di circa 80 anni e al limite della vita, questo particolare deve essere sempre ricordato, perché la moria ha sempre colpito soprattutto i vecchi.

Questo modo di intendere l’informazione, che ascolta solo amici, seleziona le statistiche e fornisce mezze notizie e una propaganda martellante che ricorda il lavaggio stalinista del cervello, serve a non danneggiare l’orientamento del governo e il contenuto propagandistico dei messaggi televisivi. Come dire che la televisione dà maggiore spazio solo a voci unitarie e uniformi con la politica del governo, secondo i desideri di Mattarella, anche per questo, ha fatto il boicottaggio di Trump e di Salvini; quelli che sostengono la politica del governo sono personaggi collaterali al governo, verso il quale, per la posizione che ricoprono, hanno della riconoscenza e perciò si autocensurano, lo fa anche l’informazione.

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Le trimestrali di Banca Intesa, dopo la progettata fusione con UBI, sono positive, per il 2020, gli utili da distribuire dovrebbero essere pari a quelli del 2019, già accantonati e da distribuire, cioè circa tre miliardi di euro; la BCE pare voglia creare una bad bank europea, per rilevare crediti deteriorati NPL delle banche, a vantaggio soprattutto delle banche tedesche, che hanno tante sofferenze di clienti privati in portafoglio. Invece Banca Intesa già ha ridotto del 20% i crediti deteriorati e promette che gli utili da distribuire garantiranno la remunerazione agli azionisti e, come vuole l’UE, il rafforzamento patrimoniale.

I crediti di difficile realizzo sono ceduti dalle banche, con o senza una bad bank creata ad arte, con lo sconto, a finanziarie private che, con i realizzi, ci guadagnano sopra, è un’altra speculazione. Banca Intesa chiederà alla BCE di Francoforte di autorizzare la distribuzione, per il prossimo anno, dei suoi utili accantonati del 2019, assieme a quelli del 2020; il nuovo piano d’impresa sarà pronto nel 2021.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 2/11/2020)

EUROPA

Sulla moneta digitale si sono già espresse BRI, OCSE, BCE e Commissione europea ora, al riguardo, anche un documento del FMI interviene, con lo scopo di assicurarne la sicurezza nei pagamenti internazionali e nei regolamenti tra banche centrali e privati. Poiché si tratta di una realtà già operante, il FMI chiede altri approfondimenti, per arrivare a un accordo internazionale che produca una normativa adeguata uniforme e idonea a prevenire crisi finanziarie di mercato, come quella dei derivati del 2008.

Paolo Savona, presidente della Consob, ritiene che lo stato debba proteggere il risparmio come prevede la costituzione italiana, e ritiene che gli stati debbano regolare i rapporti finanziari e monetari internazionali con dei trattati perciò, anche questa moneta deve essere pubblica e legale. Intanto però, la moneta digitale privata o criptovaluta o bitcoin, a causa dei ritardi dello stato, si fa strada da sola.

Occorre, pertanto, una precisa regolamentazione statale e internazionale, anche se il settore privato, soprattutto alcune banche, si è dimostrato più pronto ad agire alle richieste dei privati; bisogna dire però che non è vero che lo stato garantisca il risparmio, ma lo promette, accade anche con la salute, con l’eguaglianza e con il lavoro, infatti, imposte, insolvenze e inflazioni lo hanno sempre falcidiato. Per quanto riguarda la nascita della moneta, per primi furono i metalli preziosi a svolgere una funzione monetaria, poi la moneta coniata più antica fu opera privata, quindi, lo stato ci mise le mani sopra, per guadagnarci il signoraggio, definendola a corso legale.

In un terzo tempo, se ne servì per finanziare, a prezzi scontati, la spesa pubblica e le guerre, mentre le banche l’hanno moltiplicata con i prestiti, creando la moneta bancaria. Ben presto, alla moneta metallica si affiancò quella cartacea, quella bancaria, cambiali, assegni, titoli di stato, derivati; tutte creazioni soprattutto di banche e di privati; ma poi regolate dallo stato, che ritiene di non poter rinunciare alla regolamentazione di tutti gli aspetti della vita economica e sociale, naturalmente, anche per guadagnarci e per il controllo delle attività delle persone. (Per le notizie, fonte: Paolo Savona – startmag.it).

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Anche con la pandemia, la Spagna intende rinunciare ai prestiti UE, ma accetterà parzialmente le sovvenzioni perché l’acquisto dei titoli pubblici da parte della BCE ha ridotto di molto gli interessi sulle nuove emissioni; perché prevede che l’UE chiederà nuovamente una disciplina dei bilanci pubblici e la riduzione dei debiti; perché il governo spagnolo ritiene che non sarà capace di spendere bene e presto le somme ricevute, cioè teme che ci saranno degli sprechi, perché non c’è ancora accordo europeo sui trasferimenti, che perciò potrebbero arrivare in ritardo. Anche l’Italia farebbe bene a seguire l’esempio della Spagna.

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Il terrorismo appartiene ad alcune frange umane, ma non è solo islamico, è stato praticato da facinorosi strumentalizzati da grandi potenze che intendevano espandersi o affermare il loro primato, l’ha fatto capire anche Trump. Macron dovrebbe imparare da papa Francesco che di fronte all’Islam, sa glissare, mentre Mattarella sbaglia a mettere l’Europa davanti all’Italia. Glissare non significa però piegarsi ai prepotenti, spero molto che, per il controllo del Mare Egeo e della Libia, l’Italia, per andare dietro alla Francia, cara a Mattarella, non sia coinvolta in una guerra contro la Turchia.

Nel 2011 la Francia di Sarkozy condannò la strage genocida degli armeni a opera dei turchi nel 1915, Erdogan, per rappresaglia, richiamò l’ambasciatore da Parigi, vietò il sorvolo sulla Turchia agli aerei militari francesi e boicottò esportazioni francesi. Ora Erdogan, per le reazioni di Macron alla decapitazione di un francese da parte di un islamico, mantiene il boicottaggio sulle importazioni, lo definisce psicopatico e accusa gli europei di perseguitare gli islamici, come fece con gli ebrei.

Sembra che la Turchia voglia ritornare alle ambizioni imperiali, cessate dopo la prima guerra mondiale, intanto l’Europa, che fa finta di ignorare quanto sia falsa la “democrazia”, ha destinato dei fondi alla difesa dello stato di diritto che, per alcuni, non esisterebbe in Turchia, Polonia, Ungheria. Di fronte ai nuovi scenari militari ai confini dell’UE e all’ascesa della Cina, che è in  urto con gli Usa ma non con l’UE, la Germania, per serrare i ranghi sotto la sua direzione, in politica estera, militare e sicurezza, vuole sostituire il voto all’unanimità negli organi rappresentativi europei, che è obiettivamente paralizzante, con quello a maggioranza. La misura non fu presa in precedenza perché l’Unione non è una federazione.

Dal 2014, la Germania ha aumentato il suo budget militare del 40% e non risponde agli inviti di Trump per maggiori contributi alle spese della Nato che Macron definisce morta; la Germania vuole un ruolo più forte dell’Europa ai suoi confini, oggi in fiamme; anche per affrontare insieme riscaldamento globale, migrazioni e pandemia; perciò chiede, per la politica estera, un rafforzamento delle strutture decisionali europee, anche contando, al momento, solo su alcuni stati volenterosi, per la parte militare ha già accordi con la Francia. (Per le notizie, fonte:Teodoro Dalavecuras – Tino Oldani – Italia Oggi – startmag.it).

ITALIA

Il fondo europeo contro la disoccupazione SURE contiene condizioni segrete al parlamento europeo e ai cittadini, ma conosciute ai governi; all’Italia è stato assegnato un prestito di 27,4 miliardi di euro, dei quali 10 già ricevuti, gli interessi sono bassi ma devono essere caricati dalle commissioni. La prima rata è stata concessa alla stipula dell’accordo segreto; c’è qualcosa che si vuole nascondere ai cittadini, bel modo di rappresentare la democrazia.

I prestito è destinato a  finanziare spese già decise dal governo italiano, la commissione europea si è tutelata con una garanzia degli stati membri; questo è il livello della  trasparenza europea. Intanto, i negoziati sui fondi per la pandemia sono in stallo, dovrebbero arrivare nel 2021, per l’Italia si tratterebbe di 127 miliardi di euro di prestiti, accettati dal governo Conte a scatola chiusa. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – startmag.it).

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A mio parere, il Can Can e il Tam Tam della televisione italiana sul Covid, fatto di statistiche parziali, vogliono ignorare che i morti per Covid in un anno vengono dopo quelli morti per malattie cardiovascolari, tumori, errori medici e polmoniti, perciò rappresentano forse solo l’8% dei morti totali. Il Covid è molto contagioso, ma non uccide tutti, non è la peste, perché con essa morì un terzo della popolazione; perciò, la rappresentazione televisiva non è capace di influenzare e convincere le persone giovani, impermeabili alla propaganda, che temono le multe per le infrazioni, perciò subiscono le restrizioni, ma non il Covid.

Invece le notizie, al riguardo, che arrivano dall’estero, tramite euronews, sono molto più pacate e memo martellante della televisione italiana, perciò, anche se sono il risultato di un’orchestrazione internazionale, generano, naturalmente, dei timori, per la salute e la sopravvivenza; infatti, la Merkel che, finché c’è e fa testo per gli europeisti, si dice preoccupata per la “pandemia “ generata dal Covid 19.

USA

Visto il deficit della bilancia commerciale americana, una delle politiche di Trump è quella di aumentare i dazi all’importazione, dalla Cina e dall’UE. Gli Usa, a causa degli aiuti pubblici ricevuti da Airbus, avevano aumentato i dazi all’importazione di aerei europei; ora, su richiesta europea, l’organizzazione mondiale per il commercio, a causa del protezionismo americano e degli aiuti Usa a Boeing, ha autorizzato l’UE a tassare, per quattro miliardi di euro, i prodotti americani importati.

La misura, già deliberata, avrà però bisogno dell’approvazione dei 164 membri dell’OMC e dovrebbe colpire le importazioni agricole dagli Usa. Dall’ottobre scorso gli USA applicano, alle importazioni dall’UE, dazi per 7,5 miliardi di euro, è pertanto in atto una guerra commerciale tra USA e UE e tra USA e CIna, con ritorsioni e dazi che sono destinati a minare la globalizzazione commerciale, ma i liberisti, uomini di fede, non la vedono ancora così.

L’UE ha una bilancia commerciale attiva ma aiuta la sua agricoltura, danneggiando le esportazioni agricole di Usa e dell’America Latina. Prima della sbornia globalista, è sempre stato logico che i paesi deficitari mettessero dazi all’importazione, ma l’UE ha un commercio attivo con gli Usa, perciò la commissione europea, su ispirazione tedesca, perché la Germania è il primo esportatore europeo, spera in un accordo. Invece il subalterno governo italiano, ha dichiarato, facendosi delle illusioni, che i dazi Usa colpiranno poco i prodotti agricoli italiani. Cioè anche se l’UE, con una minaccia ritorsiva, vuole tassare i prodotti agricoli USA.

E’ iniziato un processo che creerà ostacoli al commercio internazionale, ma, contemporaneamente e fortunatamente, ridurrà l’inquinamento dei trasporti marittimi e aerei. A Novembre 2020, in USA ci potrebbe essere il cambio di presidenza e potrebbero iniziare le scommesse su come questo si muoverà nella faccenda. Le crisi in ballo in occidente, obiettivamente in decadenza, sono molte, cioè la crisi commerciale, economica, sociale, monetaria, valutaria, occupazionale, sanitaria da Covid e quella del debito pubblico e privato; mentre la Cina ha superato la crisi da Covid; Biden, se sarà eletto, dovrà fare miracoli.

VATICANO

L’ex presidente federale tedesco, il cattolico Christian Wulff, ha dichiarato di essere a favore di un papa donna, i vescovi tedeschi ascoltano le richieste che arrivano dai fedeli e dai parroci e perciò sono a favore dell’abolizione del celibato ecclesiastico e a favore del sacerdozio femminile; in Germania cresce anche la collaborazione tra vescovi cattolici e vescovi luterani, che oggi hanno anche un vescovo luterano donna, cioè Margot Kaessmann.

Come segretario della conferenza episcopale tedesca, Wyulff vorrebbe anche una donna, non vuole che le donne siano solo riempitrici dei vuoti nell’organico della chiesa, ma le vuole nel pulpito; afferma che le donne operano in diversi comitati cattolici, nei quali offrono sempre soluzioni concrete ai problemi. Da anni, la legge italiana ha adottato matrimoni civili e divorzi e da quattro anni è stata varata anche una legge che permette le unioni civili tra omosessuali.

Ora papa Francesco si esprime anche lui a favore dell’unione civile tra omosessuali e alla concessione dei sacramenti ai divorziati, questo papa gesuita vuole modificare alcuni tradizionali indirizzi della chiesa, perciò, i conservatori reagiscono ribadendo che il papa non può modificare la dottrina della chiesa. Il papa è sostenuto dal cardinale americano Burke e dal cardinale tedesco Mueller.

Si accusa il papa di voler provocare uno scisma nella chiesa cattolica, in realtà, nella chiesa ci sono stati diversi momenti di rottura dottrinale e di potere, di richiesta di riforme e di discontinuità tra papi, ma pochi veri scismi, spesso alimentati da rivalità tra stati; i papi non si sono sempre mossi in sintonia. Papa Francesco appartiene alla corrente modernista e progressista, ma ha sbagliato a non capire che l’immigrazione è sponsorizzata anche da affaristi, speculatori e criminali.

E’ da ricordare che il cardinale Ruini è contrario alle unioni civiii, come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, soprattutto tra omosessuali, però il papa è ritenuto infallibile solo quando parla ex cathedra di dottrina; in questo nuovo clima, il vescovo di Altamura propone le adozioni anche per le coppie omosessuali, mentre Francesco vuole riammettere ai sacramenti i divorziati. Per il momento, curia e papa nulla aggiungono sul matrimonio dei preti.

Per imporre la continuità della sua dottrina, per il prossimo conclave, come faceva Giovanni Paolo II, Francesco ha creato tredici nuovi cardinali che, al riguardo, la pensano come lui; vuole riformare la chiesa cattolica a sua immagine e fare la pace con l’Islam e con la Cina. Per altre novità bisognerà aspettare, ma il papa è anziano, comunque, predica come Mattarella, ma è più schietto di Mattarella.

Per le nomine dei vescovi, preferisce preti di strada, del resto, il basso clero è stato sempre diverso dall’alto clero ed è stato più vicino ai fedeli e al popolo umile, invece i gesuiti si sono sempre rivolti all’élite; seguendo l’esempio di papa Francesco, bisogna imparare a pensare e a esprimersi liberamente e non a seguire le idee del proprio partito. (Per le notizie, fonte:il messaggero.it – Francesco Boezi - ilgiornale.it).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (26/10/2020)

ITALIA

Il pignoramento del c/c deciso dal governo, per debiti verso lo stato, potrebbe incentivare l’uso del contante e la fuga dl capitali verso depositi esteri; inoltre, pare muoversi in direzione opposta rispetto alla lotteria sugli scontrini o piano Cashless e ai premi per il cashback che, dall’1/12/2020, hanno lo scopo, il primo di favorire la lotta all’evasione fiscale e il secondo di ridurre l’uso del contante e di favorire l’uso dei pagamenti elettronici.

Il primo richiede l’assegnazione di un codice lotteria alfanumerico, utilizzabile anche da chi paga in contante; il secondo prevede l’iscrizione all’App IO della pubblica amministrazione, fornendo il proprio codice fiscale; in materia, anche la BCE, senza lotteria, è intenzionata a introdurre un euro elettronico, con conti privati gestiti dalla stessa BCE. Una curiosità, la democrazia americana ha previsto solo un monopolio pubblico, cioè quello delle poste che, per ragioni di sicurezza, fu adottato per spiare la posta dei cittadini.

Violando la privacy, tutti i governi hanno spiato i sudditi con i portinai, la posta, la scuola, l’informazione, le intercettazioni telefoniche, le schedature della polizia, con droni, videosorveglianza, sistemi elettronici, controlli sulla rete internet, con il tracciamento dei pagamenti dei conti correnti, con il distanziamento sociale e con le localizzazioni favorite dagli smartphone. Lo stato “democratico”, rinunciando alla trasparenza, si è trincerato dietro la segretezza, mentre i cittadini sono diventati trasparenti o spiati.

Comunque, pubblico e privato, ci promettono sempre di garantire la nostra privacy. Le multe sono un’altra entrata della pubblica amministrazione, per essere multato l’uomo deve essere sorvegliato, perché non confessa spontaneamente le sue infrazioni, esso non è mai totalmente libero perché, per fare qualsiasi cosa, ha bisogno di ricevere, dalla pubblica amministrazione, autorizzazioni, licenze e concessioni.

Con un buon segnale dato ai contribuenti, che devono pagare imposte per essere protetti dallo stato, sembra che il governo abbia deciso anche una riduzione fiscale, di 100 euro l’anno, per i redditi fino a 40.000 euro lordi l’anno che, in pratica, considerando inflazione e imposte, significa nessun aumento mensile reale; naturalmente e giustamente, i redditi più bassi, tra riduzione del cuneo fiscale e assegno unico per la famiglia, dovrebbero ricevere di più.

Ci dovrebbe essere anche una riduzione delle detrazioni e deduzioni fiscali, salvando però, per favorire il lavoro dei fiscalisti, la sanità e la previdenza, elevando la no tax area e introducendo un’imposta progressiva con diverse aliquote; partendo da zero, questa sarà diversa dall’attuale Irpef progressiva e lontana dalla flax tax proporzionale al 15% proposta da Berlusconi; ma gli imprenditori hanno e avranno tacitamente altri benefici fiscali, tipo ammortamenti anticipati, crediti d’imposta e aiuti di stato.

Per le imprese del sud ci sarà una riduzione dei contributi del 30%, sembra un altro privilegio anticostituzionale, ma in Italia le leggi anticostituzionali, che minano l’eguaglianza dei cittadini davanti alla costituzione, si fanno e sono promulgate dal presidente della repubblica. Ad ogni modo, anche la Germania, dopo la riunificazione, stabilì una tassazione più vantaggiosa per le imprese dell’est, ma questa aveva una scadenza, cioè era temporanea; il nostro governo, istruito dai superburocrati infeudati a un ruolo,  non parla di temporaneità perché ritiene di poter modificare le leggi ogni sei mesi, al massimo lo farà il prossimo governo. In “democrazia” i governi sono soprattutto caratterizzati dalla produzione illimitata di leggi

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Il virologo Giorgio Palù ha affermato che il Covid ha una letalità dello 0,3%, inferiore alla Sars alla Mers, circolerà per anni e, al riguardo, bisognerebbe porre un freno all’isteria dei media; ha detto che gli asintomatici non sono malati, che l’immunità di gregge si raggiunge quando il 70% della popolazione ne è contagiata, al momento siamo arrivati al 10%. Ha detto che le persone contagiate diventano contagiose solo se hanno un’alta carica virale, che le persone positive al tampone sono, per lo più, asintomatiche e non malate, che l’attuale impennata dei contagi in Italia è dovuta ai trasporti pubblici.

Il virus Covid non è peggiore dell’asiatica del 1957 e dell’influenza di Hong Kong del 1968, ciò malgrado, il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, vorrebbe chiudere tutto, anche se, nella sua regione, la mortalità attribuita alla pandemia è pari a 0,86 persone ogni 10.000 abitanti, cioè è più bassa di una normale influenza stagionale. Stanno facendo di tutto per diffondere la paura, anche se all’inizio della pandemia, il focus giornalistico era sulla Lombardia e oggio sulla Campania..

Eppure l’OMS afferma che la pandemia non è paragonabile alla Spagnola, ma è simile all’asiatica e all’influenza di Hong Kong, infatti, la su letalità è bassa,  secondo l’OMS il 10% della popolazione mondiale è stato già infettato e il tasso di letalità è allo 0,14%, inferiore all’asiatica e vicino alle normali influenze stagionali che hanno tassi dello 0,10%. La mortalità di una pandemia è dato dalla sua percentuale sulla mortalità complessiva di un anno, per il Covid dovrebbe corrispondere, per l’anno in corso, a circa 50.000 persone.

Trump, che non piace al PD e alla televisione, afferma che certe cure possano far male più delle malattie, lo sanno anche certi medici, fanno male all’economia, alla salute fisica e mentale e ledono i diritti.  I reparti di terapia intensiva non sono ancora saturi, anche se  vanno in crisi durante i picchi influenzali stagionali. Il virus è un gigantesco business e serve a ridisegnare in peggio la società, riducendo i diritti e piegando l’informazione alle ragioni di stato, avviandoci verso una nuova era e una nuova normalità. (Per le notizie, fonte: Luigi Pereira – startmag.it - Leonardo Mazzei – sinistrainrete.info).

EUROPA

Per il Recovery Fund, pare che la Spagna e il Portogallo abbiano deciso di accettare solo i finanziamenti a fondo perduto e non i prestiti. Finalmente, al momento sembra che Conte rifiuti il MES, perché l’Italia può accedere al mercato, soprattutto italiano, in quanto non è uno stato fallito, inoltre afferma che il MES andrebbe a finanziare spese già fatte invece, per le nuove spese, aumenterebbe il deficit.

Ora sul MES Zingaretti vuole una discussione in parlamento, in cui la maggioranza dei parlamentari, includendo il M5S, pare sia contraria; per logica, decoro e interesse dell’Italia, in sintesi, l’Italia dovrebbe rifiutare i prestiti e dovrebbe incassare solo i finanziamenti a fondo perduto di Sure per la sanità e Recovery Fund, ma, per elevare il Pil, solo per gli investimenti pubblici. Per finanziare il programma Sure, la commissione europea emetterà dei bond, Italia, Spagna e Polonia dovrebbero ricevere gli importi più elevati, anche se in più tranches.

CINA

L’antispionaggio e la polizia federale australiana indagano sullo spionaggio cinese in Australia, che, come hanno sempre fatto le grandi potenze, mira ad acquisire segreti e a manipolare politica, usando tutti i mezzi d’informazione; nel Nuovo Galles del sud la Cina ha cercato di influenzare le decisioni del parlamento, attraverso il politico Shaquett Moselmane e quattro giornalisti cinesi sono stati interrogati e perquisiti. Queste interferenze delle grandi potenze, che usano sempre loro agenti locali prezzolati, esistono anche in Italia,

Spie cinesi operano in altri paesi asiatici, un disertore cinese, Wang Liqiang, ha fornito informazioni sella rete d’intelligence cinese in Australia, che è alleata con Usa e nell’oceano indiano fa manovre militari congiunte con Usa, India e Giappone. L’Australia coopera militarmente anche con Filippine, Vietnam, Malesia, Indonesia, Singapore e Thailandia, che vogliono contenere la presenza cinese nel mar cinese meridionale.

Le mosse cinesi sono legate alla nuova via della seta marittima, che coinvolge oceano indiano e pacifico; la Cina ha fatto accordi con gli stati australiani di Victoria e Nuovo Galles del sud, finanziando un gasdotto australiano; per le sue operazioni, si serve della diaspora cinese, di media locali e di un’ampia rete spionistica. Il governo australiano ha impedito alla ditta cinese Huawei di porre un cavo sottomarino per il 5G, tra Papua e Guadalcanal, e ha comprato 9 fregate dall‘italiana Fincantieri e 12 sottomarini dalla francese Naval Group.

Secondo le magiche statistiche, che sono falsificate anche in Usa, nel 2020 la Cina sarà l’unica economia a crescere, si dice del 4,9%, al riguardo, il quotidiano spagnolo El Pais, avanza dei dubbi, perché, nel paese, i relativi dati sono forniti dal Partito. Negli altri paesi, il Pil segue la produzione e questa la domanda, invece in Cina, la pianificazione statale fissa il Pil come fosse un obiettivo di budget, cioè, il governo lo stabilisce e i livelli amministrativi inferiori dello stato devrebbero raggiungerlo; succede, con l’apporto dell’UE, anche nei paesi europei, a consuntivo, i dati non corrispondono.

A causa della pandemia, quest’anno il governo cinese non ha ancora fissato obiettivi di crescita del Pil, ma obiettivi per il contenimento della disoccupazione, a settembre arrivata ufficialmente al 5,4%, mentre il FMI l’ha previsto al rialzo. Sembrano i numeri al lotto delle statistiche, succede anche con l’Italia; a settembre in Cina i consumi sono cresciuti del 3,3%, ma sono inferiori del 7,2% rispetto al 2019, il che avrà un riflesso sul Pil.

Il Pil dipende da redditi, domanda, risparmio e produzione, come in Italia, in Cina i redditi sono scesi, i risparmi sono aumentati, la domanda è diminuita, ma a settembre la produzione è cresciuta del 6,9%, naturalmente a vantaggio dell’esportazione. La pandemia è stata uno shock della domanda e dell’offerta, però in Usa ed EU i consumi hanno recuperato più della produzione, grazie ai sussidi statali che in Cina non esistono.

L’occidente cerca di stimolare la domanda e la Cina la produzione, qualche cosa del genere l’ha fatto anche la Germania, perciò oggi Germanie e Cina sono leaders nell’esportazione e la Cina rappresenta quasi un quinto delle esportazioni mondiali; gli investimenti produttivi hanno fatto però aumentare il suo debito pubblico che nel 2019 era pari al 254% del Pil e quest’anno dovrebbe arrivare al 280% circa. I paesi al vertice di questo indebitamento sono Usa, Cina, Giappone, Italia, ma, grazie al contributo dei nostri soci europei,  hanno processato solo l’Italia. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Gagliano – startmag.it).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 19/10/2020)

ITALIA

Contro il terrorismo emergenziale alimentato da Covid, maggioranza di governo e televisione compiacente, è stata evidenziata da più parti la violazione della costituzione; invece, la maggioranza filogovernativa denuncia una deriva parlamentare e populista rappresentata da Salvini, Melone, Johnson, Orban, Trump e Bolsonaro, che non piacciono alla sinistra internazionalista, perché la nostra democrazia non è rappresentativa e nemmeno diretta, come vorrebbe Grillo, ma telediretta.

Il praticato abuso di decreti e del voto di fiducia ha tagliato fuori dal dibattito politico, parlamento e minoranza, alla quale però si chiedono partecipazione e solidarietà; i decreti di Conte, oltre a essere incostituzionali, perpetuano lo stato di emergenza e si fondano sulla paura, che consente di governare senza il consenso, naturalmente, grazie all’ossessivo contributo della televisione e del suo lavaggio del cervello.

Comunque, i decreti DPCM di Conte sono atti amministrativi, ordinanze o decreti amministrativi e non leggi, perciò non devono essere convertiti in legge dal parlamento, perché non sono decreti legge, generalmente sono usati in guerra. Il decreto emergenziale statale del genere n.6/2020 prevale sulle ordinanze regionali che sono pure atti amministrativi, ma prevede sanzioni per chi si sottrae alle disposizioni, anche se la legge afferma che nessuno può essere sanzionato se non per legge.

Complessivamente in Italia, i nuovi infettati sono in gran parte asintomatici e quelli in terapia Intensiva sono molti meno degli 8.000 posti disponibili, Conte si fa scudo del Comitato tecnico- scientifico, spesso poco ascoltato; la televisione denuncia l’aumento dei positivi, senza distinguere sintomatici da asintomatici, tra asintomatici con carica virale debole, cioè non in grado di diffondere il virus, e quelli con carica virale forte. Denuncia l’aumento dei morti causati dal virus, che però sono una piccola percentuale dei morti complessivi per tutte le cause.

L’emergenza è stata prorogata al 31/1/2021 e potrebbe essere prorogata ancora, con un nuovo decreto e un nuovo lockdown, probabilmente parziale ma, comunque, dannoso per l’economia e contrario alle libertà fondamentali. La mafia ricicla denaro in Italia e soprattutto nelle banche dell’Europa settentrionale, con le sue notevoli disponibilità liquide, sta facendo offerte a imprese italiane ed europee danneggiati dal Covid, per l’acquisto, a prezzi stracciati, delle loro attività.

Con la pandemia, la centralizzazione delle decisioni sanitarie ha mortificato l’autonomia regionale delle regioni del centro-nord, governate dal centro-destra, mentre Mattarella è essente; comunque, questo, come fa il papa, ci regala paternali e si erge contro la destra e i sovranisti e a favore dell’europeismo e della maggioranza di “sinistra”, si fa per dire. Dopo la prima guerra mondiale, i comunisti, minacciando la rivoluzione, spinsero capitalisti, agrari, Savoia e papa a favorire l’avvento del fascismo, se questi avessero saputo che i comunisti sarebbero diventati catto-liberisti e che perciò, con le loro minacce, avevano scherzato, si sarebbero astenuti e ci avrebbero risparmiato il fascismo. 

Negli ultimi secoli l’Italia è stata, per l’élite, un laboratorio sperimentale per ricette da  applicare in altri paesi del mondo, infatti, l’élite mondialista disperata, smarrita e sconsolata, alla ricerca della governabilità, lamenta che, purtroppo, al popolo non va bene niente, cioè non va bene clericalismo (lo  anche quello islamico), capitalismo, militarismo, fascismo, comunismo e democrazia.

Perciò, come ha detto in televisione un minaccioso “democratico”, l’élite entro di se pensa: “Insegneremo agli italiani e al popolo come si vota!”; con ciò ricordando che i capi di governo e di stato sono fiduciari dell’élite e che la politica del governo non la decide il popolo, che non è sovrano, ma uomini dell’élite collocati in posti chiave o un governo di tecnici scelto dall’élite e che la carriera politica la fanno solo gli uomini scelti dall’élite, che oggi costituisce l’aristocrazia di fatto.

Contro gli ignoranti populisti, la televisione esalta la scienza però, contro il Lockdown generalizzato si è espressa la Great Barrington Declaration - Usa, firmata il 4/10/2020 da 6.500 scienziati epidemiologi, infettivologi ed esperti di salute mentale di tutto il mondo; i quali propongono, al posto del lockdown,  una protezione mirata che si proponga di proteggere i più vecchi fragili e malati e di lasciar vivere liberamente i più giovani, permettendo così loro di acquisire l’immunità. La televisione, che spesso fa propaganda e censura, non  ha fatto eco a questa voce.

Però in Italia, Conte non esclude un nuovo lockdown, che fa molto male all’economia e anche alla salute; questi scienziati hanno affermato che il blocco e l’eccessiva attenzione degli sforzi sanitari contro il Covid e la carenza di personale, hanno fatto diminuire vaccinazioni infantili, aumentare le malattie cardiovascolari e infarti, diminuire gli screening contro il cancro e deteriorare la salute mentale; per conseguenza, negli anni a venire, a detrimento dell’immunità generalizzata per tutte le malattie, aumenterà la mortalità, soprattutto delle persone anziane, speso attribuita, a torto, al Covid19.

Oggi abbiamo più conoscenze sul virus, l’aumento dei contagi, accertato con l’aumento dei test, non corrisponde all’aumento percentuale dei ricoveri e dei decessi, che sono giornalmente e in media circa 40, contro i circa 1780 morti complessivi. Non serve proteggere i giovani privandoli anche della scuola, a loro deve essere consentito di sviluppare gli anticorpi con i contatti personali, sono solo tenuti ad attuare misure igieniche.

La vulnerabilità alla morte per Covid è mille volte maggiore per gli anziani malati, considerati tacitamente un peso per la società, che per i giovani; per i bambini, il Covid è meno pericoloso dell’influenza annuale. Alla fine, senza il lockdown, tutta la popolazione raggiungerà l’immunità generale, con quasi l’azzeramento di nuove infezioni e senza l’uso del vaccino; per il Covid e le altre malattie, l’infezione naturale protegge dai maggiori rischi di ricovero e della morte.

Per evitare errori del passato recente, per proteggere i più vulnerabili, le case di ricovero devono utilizzare personale con immunità acquisita, accertata dai test, agli stessi controlli devono essere sottoposti i visitatori. oppure devono essere limitate le visite. Anche gli altri paesi sono stati colpiti dalla pandemia, ad ogni modo, in Germania, sempre benvista dalla nostra televisione, con l’apparente recrudescenza del virus, hanno imposto la mascherina senza badare molto alla distanza di sicurezza.

Per proteggerli dal contagio da Covid, per loro letale, i vecchi malati devono essere tenuti in casa e separati dagli altri familiari. I giovani, poiché sono poco vulnerabili, devono riprendere la vita normale, devono tenere semplici misure igieniche, devono avere libertà d’accesso alla scuola, praticare sport, musica, attività ricreative e avere accesso a bar e ristoranti. (Per le notizie, fonte: Franco Carinci – Atlantico Quotidiano.- startmag.it - Great Barrington Declaration – Usa 4/10/2020).

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Il papa, ignorando le esenzioni fiscali concesse alle attività economiche della chiesa,  ha condannato l’evasione fiscale, quindi, a proposito delle imposte, ha citato gli insegnamenti di Cristo che invitava a dare a Cesare ciò che è di Cesare, perché allora le monete coniate portavano la sua effige; però quando le imposte si pagano in altra moneta o in natura, il contadino dovrebbe pagare con del grano prodotto con il suo lavoro e la sua terra. Quindi, la citazione è, per lo più, fuorviante, dal punto di vista morale, è meglio meglio l'esito del processo alla moglie adultera, ma in Italia l’adulterio non è più reato.

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Dalla fine della seconda guerra mondiale e da quando è nata l’Unione Europea, anche con altre denominazioni, la Russia, oggetto di sanzioni, ha sciolto il patto di Varsavia, ha affrancato diversi paesi dell’Europa orientale e alcuni paesi dell’Urss. In Europa occidentale, spesso con guerre civili e non per lotta di classe, si sono divisi Cipro, Irlanda, Cecoslovacchia, Jugoslavia (anche grazie al sostegno tedesco alla Croazia e all'intervento della Nato contro la Serbia). Quindi, sono sorti conflitti civili e guerre in Bielorussia, Armenia, Ucraina e Azerbaijan.

Inoltre sono nati conflitti per il controllo delle acque marittime territoriali in Gran Bretagna e, per opera della Turchia, in Libia e nel Mare Egeo. Come dire che la pace non è arrivata ma si sono esacerbati i conflitti nazionali, perché alcune nazioni vogliono il controllo esclusivo sul loro territorio e, calpestando autonomia e autodeterminazione, vogliono dominare, anche con le armi, le loro minoranze interne. Non è finita qui, perché in Spagna freme la Catalogna e ci sono attriti anche in Belgio, tra fiamminghi e valloni, inoltre, ci sono altre minoranze, irrequiete e insoddisfatte, in tanti altri paesi europei.   

Dopo che la Tunisia e si è annessa unilateralmente una zona di mare costiera del Mediterraneo, vista la mollezza italiana, la Francia l’ha fatto con una zona del mar ligure; recentemente il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida, ha presentato un’interrogazione parlamentare perché la Francia si è annessa, unilateralmente, una piccola porzione della Valle d’Aosta, prospiciente il Monte Bianco, dove arriva la funivia di Courmayeur, con ciò allargando il territorio dei comuni francesi di Chamonix e St Gervais.

Ha incamerato un rifugio prima italiano e adesso i francesi riscuotono i proventi degli impianti di risalita e delle stazioni sciistiche della zona, le quali consentono l’accesso alla vetta del Monte Bianco. Da 160 o 70 anni, nella faccenda esisteva un contenzioso, durante il quale l’Italia ha sempre subito le iniziative francesi, che forse vogliono rifarsi delle mortificazioni ricevute dai terroristi islamici, fortunatamente, non usano la minaccia nucleare.

Il fatto non ha suscitato scandalo nel francofilo Mattarella, né alla maggioranza democratica di governo, la disputa internazionale non è stata mai risolta e le proteste di Roma non sono state prese in considerazione da Parigi, che si è annessa, di fatto, parte del territorio italiano; il che è strano, anche perché Francia e Italia appartengono entrambe all’Unione Europea, ora anche il sud Tirolo è autorizzato ad annettersi le tre cime di Lavaredo, che appartengono alla provincia di Belluno. (Per le notizie, fonte: Mauro Indelicato – il giornale.it).

EUROPA

In Germania crolla la fiducia nella ripresa delle imprese, colpite da maggiori debiti e fallimenti; in Europa settentrionale, diversamente dall’Italia, i debiti privati superano quelli pubblici. Con la rilanciata crisi da Covid, la Merkel è però intenzionata a favorire l’aumento dell’indebitamento pubblico e privato e dei salari; cioè, d’accordo con la BCE, intende provvisoriamente sostituire la sua precedente politica di austerità di bilancio, con una politica fiscale espansiva e inflattiva.

Contro gli indirizzi precedenti, anche la commissione europea ha prorogato, fino al 30/6/2021, l’autorizzazione agli aiuti di stato alle imprese; è un cambiamento epocale ma forse provvisorio, queste sono anche le ricette dei paesi usciti da una guerra devastante, utili però alla speculazione. Con le armi, i furti, la ricostruzione e la speculazione, per alcuni, si guadagna più che con la pace; come se la concentrazione della ricchezza non sia già alta, ma forse, il governo occulto e unico del mondo, erede della globalizzazione,  ispirato dalla finanza e dalla plutocrazia mondialista, ha anche altri progetti.

Miccoli Nunzio  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (12/10/2020)

ITALIA

Si è sempre affermato che in Italia la decretazione d’urgenza è eccessiva e mortifica il parlamento o il dibattito parlamentare; mentre Casellato si fa sentire e l’europeista Mattarella tace, il costituzionalista Sabino Cassese, che dovrebbe avere la stessa sensibilità di Mattarella, ha affermato che gli stati di emergenza e relative proroghe del capo del governo, per eventi naturali e pandemie, che autorizzano il capo del governo a emanare suoi decreti urgenti, non sarebbero necessari se il governo avesse predisposto misure idonee a sveltire i procedimenti ordinari, come dire che, sarebbero figli dell’incapacità amministrativa, ma forse anche di un complotto.

Con questa emergenza si è colpita soprattutto l’economia, vera emergenza non c’è perché si sapeva che, quando la gente avrebbe ripreso a circolare, ci sarebbe stata una recrudescenza dell’epidemia; perciò, per affrontare una situazioni ordinaria, non sarebbe occorsa l’emergenza; purtroppo in Italia l’emergenza è diventata la chiave per legiferare attraverso i Dpcm, baipassando il parlamento.

Come accade con il coprifuoco delle dittature, l’’emergenza ha consentito di esercitare poteri che non possono essere esercitati altrimenti, in realtà, come hanno proceduto altri paesi, c’era il tempo per introdurre procedure amministrative più rapide, ma non si è voluto agire così, ritenendo che lo stato di emergenza serva a sveltire le procedure amministrative o ad altre trame occulte.

Zaia, governatore del Veneto, utilizzando la competenza concorrente riservata alle regioni in materia sanitaria, si proponeva di allentare i vincoli legali causati dalla pandemia, in pratica intendeva derogare dal Dpcm sull’emergenza scadente il 15/10/2020, il quale però è stato prorogato al 31/1/2020 dal governo, con pesanti multe per trasgressori, infatti, obbliga a indossare mascherine in luoghi chiusi e all’aperto.

La misura lega le mani ai governatori, impedendo loro di allentare i divieti, ma permettendo loro di emanare misure più restrittive. Ne potrebbe nascere un conflitto giudiziario di competenza tra stato e regioni, utile a far lavorare gli avvocati, che fino a oggi hanno avuto sussidi per l'arresto del loro lavoro causato dal coronavirus; perché i liberi professionisti, come le banche, sono protetti dal PD.

Nella votazione sulla proroga alla camera, a causa dell’assenza di deputati in quarantena, per due volte non si è raggiunto il numero legale, poi la camera ha deliberato che gli assenti erano da considerare  giustificati, riducendo così il quorum per il numero legale. Come dire che il governo è sempre al disopra della legge, perché fa le leggi e può modificare, a piacimento, leggi e regolamenti.

L’emergenza risponde al gridio militare “all’erta”, non a una situazione normale di pace, anche le statistiche opache possono alimentare l’allerta, ad esempio, se il Covid assomiglia all’influenza, ma è più grave e più contagiosa, ma meno della spagnola, bisogna dire che anche con l’influenza ci sono milioni di contagiati e, in tutti i casi d’influenza, i morti sono soprattutto vecchi con altre gravi patologie e con un sistema immunitario indebolito.

Comunque, ora in Italia, muoiono con Covid circa 20 o 30  persone il giorno, soprattutto vecchi con gravi patologie, su 1.780 morti per tutte le cause (o morti annuali sono circa 650.000); non stiamo forse esagerando, a quali fini, cui prodest? Si mette in ginocchio l’Italia, ma i morti di Covid sono generalmente vecchi con altre patologia, colpiti da polmonite, diabete, malattie cardiovascolari, tumori, arresto cardiaco ecc.

Per comodità e per aggiustamento statistico, rilevato il virus nei loro corpi, sono stati definiti morti per Covid; all’inizio della pandemia, per impreparazione, si sono censiti, erroneamente, più morti per Covid, oggi si dice che i contagiati crescono ma i morti, rispetto ai morti complessivi, sono sempre pochi.  Con ilo Tam Tam della televisione, le statistiche sono diventate la migliore forma di propaganda; comunque, per chi ha fede, si afferma che i morti per Covid sono tre volte quelli morti per influenza e polmonite negli anni precedenti. Da notare che il Covid colpisce soprattutto le metropoli e non la campagna, la colpa potrebbe essere anche dell’inquinamento e dei grandi allevamenti di polli, mucche e maiali, vicini alle città, che ammorbano l’aria. 

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Ci sono persone o organi che, ufficialmente o teoricamente, lavorano con maggiore autonomia, discrezionalità e indipendenza, rispetto ai lavoratori subordinati che mancano di quest’autonomia, non accade solo nell’esercito, ma anche della pubblica amministrazione e nelle imprese private. La prima categoria è nel cuor dei post-comunisti catto-liberisti, che si sono allontanati dagli operai; tuttavia, anche i cosiddetti organi autonomi sono spesso pagati dal governo o da altri, il che ne inficia sostanzialmente l’indipendenza.

Insomma, chi è pagato non può essere indipendente da chi lo paga, ad esempio, i rappresentanti di commercio sono pagati dai rappresentati. E’ un’altra prova di quante sono le mistificazioni della “democrazia”, infatti, anche informazione e politica mancano di una vera indipendenza, sono tanti quelli al servizio di altri e che, per denaro e privilegi, preferiscono predicare o fare propaganda.

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Papa Francesco, con l’enciclica del 3/10/2020 “Fratelli tutti” ha definito l’Imam Ahmad Al-Tayyeb di Al-Azhar – Egitto, suo fratello e, seguendo certi insegnamenti di San Francesco,  invita alla sottomissione all’Islam i cristiani residenti nei paesi islamici; questo Imam aveva rotto con Benedetto XVI che aveva condannato la persecuzione dei cristiani in Egitto, mentre papa Francesco si era astenuto dal formulare una condanna del genere.

E’ da ricordare che l’Imam ha manifestato posizioni antisemite, ha criticato la giudaizzazione di Gerusalemme, desiderata anche dal papa, e appoggiato gi attentati suicidi contro gli ebrei d’Israele, inoltre, ha invitato  i mariti a picchiare le mogli disobbedienti. Nella prima enciclica di papa Francesco, “Lumen fidei”, fatta assieme a Ratzinger, era stato attaccato l’Islam, ora, seguendo apparentemente le indicazioni di San Francesco, egli invita i cristiani alla sottomissione.

In pratica il papa, con moderatismo politico e per opportunità, invita a evitare le contese e invita alla sottomissione agli islamici, in mezzo ai quali vivono ancora dei cristiani; però lo scopo del viaggio di San Francesco era predicare il vangelo e convertire il sultano; inoltre, ai musulmani d’Europa non si chiede la sottomissione ai cristiani che, da più parti, pare che non abbiano più diritto alle reciprocità.

Sembra che papa Francesco sia anche impegnato nella lotta contro la ricchezza e la povertà, però i protestanti hanno considerato la ricchezza una benedizione di Dio; purtroppo, nella chiesa e in Vaticano manca un bilancio consolidato e controllato, il papa  sa che gli alti prelati vivono da principi e vorrebbe una riforma delle finanze della chiesa; spesso coinvolta in scandali. Un altro tema interessante sarebbe la pedofilia e l’omosessualità nella chiesa, condannate per i laici.

Ci risulta che il Vaticano ha riciclato capitali mafiosi (ma lo fanno anche le banche dell’Europa settentrionale), speculando sulle valute e ha esportato capitali per investimenti o speculazioni. Il papa è vecchio e perciò non si sa se riuscirà nell’impresa che potrebbe rimanere una promessa, noi glie lo auguriamo. (Per le notizie, fonte: Gianluca Veneziani – liberoquotidiano.it).

EUROPA

Secondo un sondaggio svolto in Francia, il 74% dei giovani islamici antepone l’Islam ai valori della repubblica francese, il 61% dei musulmani francesi ritiene che l’Islam sia  l’unica vera religione e il 45% dei giovani musulmani ritiene che l’Islam sia incompatibile con i valori della società francese; inoltre, il 40% dei giovani musulmani frequenta le moschee. In pratica, spesso i giovani francesi d’ origine musulmana, forse per reazione alla loro emarginazione, si rifugiano nella loro religione.

Fratelli musulmani di Al Banna e salafiti sono impegnati nell’islamizzazione, i primi sono intellettuali infiltrati nelle università, dove predicano la separazione islamica; Erdogan vorrebbe diventare il padrino dei musulmani sunniti. Le moschee algerine sono meno radicali di quelle dei fratelli musulmani, ma accusano la Francia di genocidio in Algeria, il governo algerino finanzia un’associazione islamica, che condanna i matrimoni misti; l’Arabia finanzia l’islamismo salafita, demonizzando cristiani, ebrei, atei e apostati.

Il Pakistan finanzia organizzazioni islamiche dedite alla violenza e al terrorismo; in Francia, queste organizzazioni islamiche sono spesso alleate con organizzazioni di estrema sinistra, soprattutto nelle banlieues, che hanno come scopo soprattutto la critica ai valori occidentali, che celano tante ipocrisie. (Per le notizie, fonte: Stefano Piazza – Informazione corretta).

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Con un apporto di Banca Intesa e Cassa Depositi e Prestiti, la borsa italiana passerà al consorzio europeo Euronext, perché ceduta dalla borsa di Londra, per 4,325 miliardi di euro, più una percentuale sui ricavi. Così Euronext diventerà la più grande piazza finanziaria d’Europa, controllando le borse di Milano, Parigi, Bruxelles. Amsterdam, Oslo, Dublino e Lisbona, con 1800 società quotate, di cui 367 sono italiane, e con 4.400 euro di capitalizzazione.

La CDP italiana riceverà il 7,3% delle quote, come la relativa cassa francese, banca Intesa avrà l’1,3% e presidente; la borsa italiana controlla anche il mercato telematico dei titoli di stato o MTS, riservato a banche e governi, che gestisce scambi giornalieri per 13,5 miliardi di euro. L’operazione d’integrazione pone le basi per un’unione europea dei mercati; l’Italia sarà il più grande contributore ai ricavi del gruppo, con il 34%, ed è leader nella negoziazione dei titoli a reddito fisso.

Euronext favorirà l’accesso ai capitati a favore delle piccole e medie imprese, sarà la prima piattaforma per la negoziazione delle obbligazioni governative europee, il Monte Titoli incrementerà i titoli in custodia fino a 5.600 miliardi di euro. Euronext è stato presentato come un consorzio paneuropeo, ma mancano Germania, Gran Bretagna, Spagna e Svizzera, senza l’Italia era soprattutto un consorzio franco-olandese, specializzato nella raccolta internazionale dei capitali.

Se la cessione fosse avvenuta con un’asta, l’Italia avrebbe ottenuto una somma maggiore, con una scelta politica si sono ignorate un’offerta svizzera e una tedesca, anche se la Germania è il nostro primo partner industriale e commerciale, inoltre la Spagna, pur stando nell’UE, facendo valutazioni diverse dall’Italia, ha preferito rimanere da sola. In UE, Francia e Germania collaborano nella difesa, ma sono tra loro sospettose; con la scelta italiana, pare che la Germania cominci pagare per la sua arroganza verso l’Italia. (Per le notizie, fonte Fernando Soto – startmag.it – Mourad Bath Touati – Ansa – ilpost.it – ilsussidiario.net – Paolo Annoni).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario,.it viruslibertaio@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 5/10/2020)

ITALIA

Una notizia che il Tam Tam della televisione dovrebbe mettere in evidenza. In una scuola primaria di Fiumicello, vicino Aquileia (Friuli), uno studente è risultato positivo al test del coronavirus, perciò tutta la classe è stata mandata a casa, in attesa dei tamponi. La dirigente scolastica Alessia Cicconi ha segnalato che il dipartimento di prevenzione ha verbalizzato che il gel utilizzato dalla scuola, inviato dal commissario straordinario governativo, Arcuri, non ha nessuna attività virucida contro il Covid.

Perciò i deputati di Forza Italia, Pierantonio Zanettin e Roberto Novelli, hanno presentato un’interrogazione al governo, per sapere se le partite di gel igienizzante, acquistate dal commissario, fossero state sottoposte a controllo, aggiungendo che l’Italia è l’unico paese a fornire gel igienizzante alle scuole; hanno chiesto al ministro Azzolina e al commissario Arcuri, di verificare di che prodotto si tratta, da chi è stata decisa la fornitura e a quante scuole e stato inviato. (Per le notizie, fonte: orizzontescuola.it).

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Zingaretti, Bonaccini, Bonomi, Toti, Giorgetti e Visco hanno dichiarato che, per l’Italia, il MES e gli altri aiuti europei sono vantaggiosi. Il MES, con 36 miliardi di euro destinati all’Italia, finanzia solo spese sanitarie connesse al Covid, per il quale, fino a oggi, il governo ha impegnato solo 1,7 miliardi. La sanità è in sofferenza perché I piani di rientro del bilancio, imposti dall’UE, hanno fatto tanto male alla nostra sanità.

Gi altri paesi UE hanno acceduto ai prestiti SURE contro la disoccupazione, ma nessuno ha chiesto il MES, il SURE, diversamente dal MES, non aumenta i deficit di bilancio; il Mes sarà erogato con rate mensili, in sette mesi, al tasso dello 0,01%, ha un vincolo di destinazione obbligatorio ed è soggetto a misure di sorveglianza fino al rimborso, è un trattato internazionale.

Investitori istituzionali come le banche, con prestiti obbligazionari decennali, al tasso dello 0,10%, più le commissioni, sono creditori privilegiati. Con i Bot a 12 mesi, l’Italia pagherebbe il tasso negativo dello -0,22%, la richiesta degli italiani supera sempre l’offerta, perciò non è necessario ricorrere al MES o ai BTP a 10 anni. Però la BCE, con il programma PEPP acquista dalle banche anche questi BTP.

Nell’immettere circolante monetario, la banca d’Italia funziona come sportello della BCE, il maggior fabbisogno del Tesoro, coperto dai BTP, è stato assorbito dalla BCE che continua a farlo con 25 miliardi di euro il mese, le banche li acquistano e li cedono alla BCE, che ne detiene per 500 miliardi, acquistati dal suo sportello italiano, cioè dalla Banca d’Italia, assieme a una parte dell’oro della Banca d’Italia.

Gli interessi torneranno al Tesoro italiano, sotto forma di dividendi ma, formalmente, l’Italia sarà debitore della BCE e non degli italiani, ma con quale vantaggio? Su questi giri di titoli e denaro, come sulla macchinosità speculativa della finanza e delle banche centrali, gli esperti televisivi di economia fanno sempre poca luce; Visco si limita a raccomandare gli aiuti europei, però a volte le banche, in camera caritatis, invitano i risparmiatori a stare lontani dalle cose che non capiscono.

Per quanto sopra detto, con gli aiuti europei e l’intervento della BCE, s’imporrà il monitoraggio e l’aggiustamento macroeconomico del bilancio italiano e lo strangolamento e la sorveglianza rafforzata sull’Italia, con l’imposizione di misure correttive e l’invio della Troika, secondo uno schema tedesco, già collaudato con la Grecia. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri - startmag.it).   

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La società Hhla, con sede ad Amburgo, partecipata al 68,4% dalla città di Amburgo, con un investimento pari al 51% del capitale richiesto in infrastrutture, è diventata il primo azionista della piattaforma logistica del porto di Trieste, per la quale sono stati già spesi 150 milioni di euro; gli altri soci italiani sono Francesco Parisi con il 23%, la società Icop con il 22% e l’interporto di Bologna con il 4%. Amburgo è il primo porto ferroviario d’Europa e il principale porto della Germania; lo scopo dell’investimento è quello di connettere Amburgo e i porti dell’Europa settentrionale con Trieste e l’Europa dell’est, quindi l’Oriente marittimo e, con la via della seta, la Cina via Suez.

Il porto di Amburgo è già connesso con i terminali marittimi di Odessa in Ucraina e con quello di Tallinn in Estonia; la società Hhla è un gruppo leader in Europa e primo gruppo europeo nel settore terminali marittimi, garantisce a Trieste i finanziamenti per lo sviluppo delle infrastrutture portuali. Per il momento, l’accordo allontana l’ipotesi di un analogo investimento cinese, d’altra parte, anche gli Usa fanno accordi commerciali con la Cina; la città era alla ricerca di un partner internazionale, la Cina era investitore privilegiato ma, sembra che  nessun accordo concreto era stato ancora raggiunto con essa. (Per le notizie, fonte: Giusy Caretto -  Michele Arnese – Francis Walsingham - startmag.it – La Stampa).

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In Libia manca la corrente elettrica e, da febbraio, il blocco delle esportazioni di petrolio ha procurato una perdita di 10 miliardi di dollari, da dieci anni perdura la guerra civile, perciò esplodono le proteste di piazza, spesso pilotate come nel resto del mondo; sembra che turchi, russi ed egiziani vogliano spartirsi la Libia, il vice di Al Serraj, Maiteeq, è con l’Italia, russi e turchi hanno due basi militari nel paese. Al Mishri è filo turco e fratello musulmano e accusa Maiteeq di tradimento, Al Serraj vuole trasferirsi a Londra come ambasciatore, voleva sospendere il ministro dell’interno Bashaga, accusato di aver orchestrato le proteste, e perché voleva fare un colpo di stato a favore di Ankara.

In cambio del cessate il fuoco, l’UE aveva annullato le sanzioni, ora prepara una seconda conferenza di pace a Berlino, alla quale dovrebbe partecipare anche il figlio di Gheddafi, Saif, il quale, sostenuto dai russi, si dice a favore di una riconciliazione nazionale. L’astro nascente Alì Nayed è legato agli Emirati, Saleh ha trattato con Di Maio per la liberazione dei pescatori di Mazara, catturati per ritorsione verso l’Italia, per i quali si chiede un riscatto. (Per le notizie, fonte: Informazione Corretta – Panorama).

CINA

Gli Usa, dopo la seconda guerra mondiale, con la guerra fredda, hanno assunto il controllo degli organismi internazionali, caduta l’Urss, la Germania ha fatto la stessa cosa, ponendo suoi uomini alla guida delle istituzioni europee; ora la Cina ha imboccato la stessa strada all’ONU, perciò il consiglio per i diritti umani dell’ONU, che dovrebbe difendere i diritti umani, ha approvato la legge cinese sulla sicurezza, consentendo il controllo cinese su Hong Kong; infatti, all’ONU 53 paesi hanno appoggiato la norma e 27, soprattutto occidentali, hanno votato contro.

I governi occidentali avevano sostenuto che la legge serviva a reprimere le proteste di piazza di Hong Kong contro la fine della sua autonomia; la Cina ha anche aumentato la sua influenza in altri organismi internazionali, ponendosi a sostegno, secondo l’occidente, di stati autoritari, il quale ignora l’ipocrisia delle “democrazie”. Il governo cinese ha messo dei cinesi a capo di diverse agenzie dell’ONU.

L’organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura è guidata dal cinese Qu Dongyu, segretario dell’unione internazionale delle telecomunicazioni è diventato il cinese Zhao Houlin, che sostiene la società cinese Huawei come distributore dei sistemi per il 5G.  Alla direzione del dipartimento per gli affari economici e sociali, che ha lo scopo di combattere anche il cambiamento climatico e le disuguaglianze, è stato posto il cinese Liu Zhemmin.

La Cina guida anche l’organizzazione internazionale per l’aviazione civile e quella per lo sviluppo industriale, che hanno lo scopo di promuovere infrastrutture e vie di comunicazioni nel mondo, come la via della seta. La Cina vuole influenzare la politica e le leggi internazionali perciò dirige già 4 agenzie Onu su 20 però, al momento, contribuisce alle spese dell’ONU meno degli Usa, ma anche quest’aspetto è destinato a cambiare.

Come hanno già fatto altri paesi, In cambio di assistenza e aiuto ai paesi più poveri, la Cina ottiene i loro voti all’Onu, il voto per Qu Dongyu l’ottenne anche cancellando 78 milioni di dollari di debito estero del Camerun. L’Italia ha fatto la stessa cosa con la Tunisia, gli ha fornito navi per la guardia costiera, in cambio ne è stata danneggiata la sua pesca marittima, con il sequestro di suoi pescherecci, e continua a ricevere immigrati irregolari da quel paese.

Ormai tutti sanno quanto sono imbelli, pavidi e ricattabili i governi italiani; gli Usa si stanno progressivamente ritirando dagli affari del mondo, a causa della pandemia, da Trump addebitata alla Cina, a luglio del 2020, Trump ha ritirato gli Usa dall’organizzazione mondiale della sanità; nel 2017 si era ritirato dal trattato sul clima e da quello sul nucleare con l’Iran, nel 2018 aveva ritirato i rappresentanti americani dal Consiglio Onu sui diritti umani, nel 2019 li ha ritirati dall’organizzazione per l’educazione, la scienza e la cultura.

Comunque sia, come accade in Italia e in Europa, queste organizzazioni servono soprattutto a garantire alti emolumenti ai rappresentanti degli stati, intanto, la coesione tra Usa, europei e Vaticano si è sgretolata; il peso crescente della Cina, la fa apparire un’alternativa alle vantate ”democrazie”occidentali, lo ha affermato lo stesso presidente cinese Xi Jnping, che ha criticato il sistema di governance globale degli Usa. (Per le notizie, fonte: itpost.it). 

EUROPA

Giorgia Meloni è stata eletta presidente del partito europeo ECR, è l’unica donna leader di un partito politico europeo, l’ECR ha un indirizzo conservatore, riformista, atlantista, sovranista, e cattolico; ha solidi rapporti transatlantici ed è gemellato con il partito repubblicano americano, con il Likud israeliano e con i partiti conservatori australiano e canadese; Fratelli d’Italia è il secondo partito del gruppo, dopo quello polacco.

In Europa l’ECR si distingue poco dai sovranisti di Salvini e Le Pen, e tanto dai popolari, Meloni è stata invitata da Trump alla convenzione repubblicana, diversamente da Salvini, pure sovranista e atlantista, si è costruita un’importante rete internet e di contatti personali internazionali; non sono molte le differenze con Salvini che, come Trump, non piace alla televisione italiana.

Salvini è alleato con Le Pen e con il partito AfD tedesco, però, forse perché deve continuamente difendersi, dalla televisione e dal governo, ma anche dal suo vice, l’europeista Giorgetti, ha meno collegamenti, attacca meno, usa peggio la rete e sembra fermo sul tema del sovranismo antieuropeo. La fronda interna è ispirata dallo straniero, Di Battista, poiché filocinese, è ispirato contro Di Maio dagli Usa e Giorgetti è ispirato dalla Germania contro Salvini, che è sovranista; al momento, Meloni non ha nemici interni perché, a parte le bontà delle sue dichiarazioni, sa destreggiarsi meglio. 

Al momento, ma i partiti cambiano, spesso in peggio, mentre l’informazione è al servizio di chi la paga, la Meloni esclude una sua apertura a favore del partito popolare europeo della Merkel; comunque, l’ECR, come Salvini, è diffidente verso la Russia. Con le ultime elezioni regionali, il partito Fratelli d’Italia ha raggiunto la percentuale di voti del 15,8% e continua a crescere, mentre la Lega è al 23,8%. (Per le notizie, fonte: Riccardo Barbin – policymakermag.it).

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Le banche centrali, cioè BCE e i suoi sportelli nazionali, sono sommerse da liquidità e titoli pubblici, con i quali distribuiscono utili al Tesoro di ogni stato dell’Unione Europea, con il QE, questi asset, sono molto cresciuti rispetto al Pil degli stati; con la pandemia, il calo dei consumi e del PIL, i governi hanno aumentato il debito pubblico e le banche centrali americane, europee e giapponesi sono intervenute con l’acquisto di titoli pubblici nei mercati, perché la politica fiscale da sola non è sufficiente a superare la crisi.

L’incremento del debito pubblico avrebbe potuto far aumentare l’interesse sui titoli pubblici di nuova emissione ma, l’aumento di liquidità ne li ha calmierati. Con la crisi della borsa, l’aumento di liquidità a favore d’imprese e famiglie, fino a un certo punto ha sostenuto le quotazioni dei titoli, ma le famiglie sono riluttanti a spendere, perciò la liquidità rischia di finanziare solo la ricchezza finanziaria dei ricchi.

Le banche non vogliono finanziare l’economia reale perché la finanza rende di più, il castello di stimoli a favore delle banche centrali e delle banche commerciali, secondo alcuni, senza l’inflazione, non serve a rilanciare l’economia; questa è una tesi sbagliata, perché l’economia si rilancia distribuendo lavoro e redditi, che fanno aumentare domanda e produzione.

Per aumentare produzione e Pil, bisogna creare lavoro bianco e nero, quello bianco serve solo al fisco, inoltre combattere la disoccupazione, con ciò aumentando i consumi o la domanda, si fa anticipando l’età della pensione, riducendo le ore di lavoro, proibendo il lavoro straordinario, il doppio lavoro e il lavoro per i pensionati, disincentivando l’aumento della produttività, che non dipende solo dall’impegno dei lavoratori, ma anche dagli investimenti nell’industria.

Il risultato e l’aumento dei costi e dei prezzi, cioè dell’inflazione, ma anche di produzione, Pil e occupazione, invece, con la globalizzazione, si è preferito, per sfruttare il basso costo della mano d’opera estera, esportare capitali e industria, con ciò favorendo il declino economico dell’occidente e lo sviluppo del terzo mondo, dove la povertà è diminuita; infatti, in Polonia la disoccupazione è molto più bassa che in Italia.

Per i paesi che hanno la sovranità monetaria, per combattere i bassi prezzi delle merci esportate dai paesi esteri, è sufficiente svalutare la loro moneta e applicare dazi all’importazione; gli Usa non hanno potuto accettare questa formula perché, fino a oggi, hanno ricevuto molti investimenti esteri, che sarebbero scoraggiati da una svalutazione del dollaro. L’immigrazione deve essere solo regolata, servono operai e matematici e non avvocati e impiegati, naturalmente, la mafia e i suoi amici la pensano diversamente, perché vogliono anche lavoratori da sfruttare a basso costo e criminali.

Questa politica non si può applicare in Italia, perché abbiamo l’euro e perché la classe dirigente italiana, politica, imprenditoriale e burocratica, per ignoranza o interesse personale, la ritiene contraria all’economia e ai suoi privilegi. La voce contraria del buonsenso è soffocata dalla propaganda martellante dell’informazione, al soldo degli stessi poteri; perciò lo popolo sovrano lo è solo perché va a votare, senza che possa cambiare nulla.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA  NEWS (lunedì 28/9/2020)

EUROPA - USA

La banca più grande d’Europa, la HSBC londinese, orientata economicamente verso Hong Kong e l’Asia, è stata messa in una lista nera da parte della Cina, è in difficoltà economiche e le sue azioni sono crollate del 51%; è sospettata di trasferimento di fondi sospetti e accusata di aver partecipato a indagini USA su Huawei.

Nel 2012 aveva dichiarato di aver intrapreso una campagna per combattere la criminalità finanziaria, a Hong Kong ha avuto difficoltà a gestire i bassi tassi d’interesse e ufficialmente, a causa del Covid, denuncia pesanti perdite. Nel 2020 le perdite sui prestiti potrebbero arrivare a 13 miliardi di dollari, i suoi ricavi scendono ed è criticata in Usa e Regno Unito, per il suo sostegno alla legge cinese su Hong Kong.

Sui titoli bancari speculano anche le grandi banche, comprando azioni deprezzate per rivenderle quando risalgono, quindi, i crolli di borsa possono essere anche artificiali o voluti, perché forniscono i guadagni maggiori; però, in questo momento, a causa delle investigazioni sul riciclaggio, crollano le azioni di HSBC, Deutsche Bank, Standard Chartered, Barclays, Bank of America, China Investment, Citigroup, JPMorgan, Bank of New York, Sociétè Générale e, per riciclaggio in Angola, la banca svizzera Syz, se ne dà la colpa, oltre che al riciclaggio e alla speculazione, anche al Covid.

Deutsche Bank afferma che, a causa del Covid ha deciso di chiudere il 20% delle filiali, però lo hanno fatto, per cause diverse, anche le due maggiori banche italiane. Alla borsa di Hong Kong e in Asia, le banche americane ed europee citate sono crollate, si è saputo che, da vent’anni, nonostante le segnalazioni, hanno riciclato somme di clienti guadagnate illecitamente, si parla di 2.100 segnalazioni di attività sospette, per 2.000 miliardi di dollari, effettuate tra il 1999 e il 2017. Probabilmente, i dirigenti bancari erano al corrente dei trasferimenti di denaro sporco.

Deutsche Bank, che denuncia gravi perdite anche con i derivati, ha affermato di aver stanziato ingenti risorse per potenziare i controlli, mentre HSBC, come prima linea di difesa, ha affermato di aver sempre rispettato gli obblighi di legge; in realtà, le grandi banche hanno gestito ingenti somme di provenienza illecita, anche se c’è stato un grande sforzo internazionale nella lotta al riciclaggio di denaro sporco. In cambio di laute commissioni, queste banche non hanno segnalato le operazioni sospette o le hanno segnalate in ritardo e hanno trasferito fondi illeciti nei paradisi fiscali offshore, senza conoscere gli esatti intestatari dei conti.

HSBC, JPMorgan e Deutsche Bank, svolgendo un’attività criminale finanziaria, hanno trasferito fondi del genere anche in Venezuela, Ucraina e Malesia però, dal 2012, sembra che HSBC abbia iniziato a cambiare le sue procedure e JPMorgan e Deutsche Bank hanno stanziato ingenti risorse nella lotta al riciclaggio. In materia di riciclaggio l’Italia, con un’apposita normativa, per contrastare la mafia, era il paese più impegnato nella repressione del fenomeno, mentre la Merkel affermava che la Germania era impreparata ad affrontare il fenomeno, avrebbe dovuto dire che voleva ignorarlo. (Per le notizie, fonte: Fernando Soto - Startmag.it – Money.it).

EUROPA

Del Recovery Fund, nato per fronteggiare la pandemia e magnificato dalla televisione, nel 2021 sarà erogato il 6% dei fondi disponibili però, entro ottobre 2020 prossimo, i governi dovranno fornire adeguate informazioni sulle spese per investimenti e riforme; nel 2021 le vecchie regole di bilancio saranno sospese, però, con le garanzie fornite dai governi, le misure di sostegno all’economia saranno regolarmente verificate e la commissione monitorerà anche l’evoluzione del deficit e del debito pubblico, lo scopo sarà quello di mitigare l’impatto della crisi e sostenere la ripresa.

L’Italia deve preoccuparsi del debito pubblico perché non ha la sovranità monetaria, infatti, gli Usa, il Giappone, la Cina e la GB, che hanno questa sovranità, non se ne preoccupano; il Recovery Fund, anche se mette a disposizione dell’Italia più soldi del MES, cioè 200 miliardi di euro contro 36, ha le stesse caratteristiche, garanzie e controlli sul bilancio dello stato italiano.

Alla faccia dell’emergenza, quindi nessuna pioggia di miliardi per l’Italia, nel 2021 sarà erogato il 6% dei finanziamenti complessivi, il 9% nel 2022, il 20% dopo il 2027; l’Italia resterà contribuente netto del bilancio europeo e gli italiani saranno vessati anche da nuove tasse europee. Il 21/7/2020, il Consiglio dei Ministri europeo ha stabilito che, per quanto riguarda le sovvenzioni a fondo perduto, alla Grecia andrà l’8% del suo Pil del 2019, al Portogallo il 6%, seguono Slovacchia e Lettonia, la Spagna avrà il 3,5%, seguono Cipro ed Estonia, l’Italia avrà il del 2%, ultima sarà la Slovenia. Contribuenti netti, con il 2% del Pil, saranno Germania, Francia, Olanda.

Negli anni 2021-22 i prestiti saranno assegnati sulla base del Pil e della disoccupazione, i sostegni maggiori li avranno Grecia, Spagna e Italia, il 70% delle sovvenzioni sarà erogato in quegli anni e il 30% nel 2023; a tale proposito, la commissione raccoglierà 750 miliardi, 390 per le sovvenzioni e 360 per i prestiti. L’erogazione avverrà fino al 2026 e la restituzione fino al 2058.

Le risorse dovranno essere utilizzate per le riforme concordate a livello europeo, soprattutto a favore del credito e della lotta alla disoccupazione; il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, ha annunciato che, fino al 2024, la Germania non tornerà al pareggio di bilancio e che investirà, a favore della sua economia, 55 miliardi nel 2021 e 48  fino al 2024.

Televisione e governo italiano ci hanno informato che l’Italia è il paese che riceverà più soldi dal Recovery, è vero per la cifra ricevuta in valore assoluto, ma non rispetto al reddito; infatti, la BCE ha precisato che, tra prestiti e sovvenzioni, l’Italia sarà al nono posto tra i 27 paesi dell’Unione, cioè, riceverà un contributo pari al 2% del suo Pil, mentre la Grecia, la principale beneficiaria, ne riceverà uno dell’8%.

Verseranno più contributi di quanto ricevuto, Germania, Francia Finlandia, Austria, Lussemburgo e Paesi Bassi, però senza tener conto delle normali contribuzioni annue al bilancio dell’Unione, per le quali l’Italia, tolti i soldi ricevuti dall’UE, è contribuente netto per 5 miliardi di euro; in agricoltura, l’Italia riceve meno contributi di Francia, Spagna e Germania, i nostri governi hanno sempre assecondato la gestione del bilancio europeo ispirata da Germania e Francia.

A proposito di riforme, gli stati sono nati occupando, con la guerra, territori ed esigendo imposte, in cambio, i sudditi hanno gradualmente reclamato riforme cioè, progressivamente, sicurezza interna, difesa estera, istruzione, cure, pensioni e investimenti. Ogni tappa era contrassegnata da modifiche, anche rivoluzionarie, dell’ordinamento giuridico, richieste da sette illegali poi trasformatisi in partiti legali.

Quando, come accade oggi, si reclamavano riforme radicali, spirava aria rivoluzionaria contrassegnata da un ritardo dell’ordinamento giuridico dello stato, nei confronti dello sviluppo della società; oggi, come ieri, una rivoluzione del genere, anche pacifica, è contrastata dai conservatori di destra e sinistra, che non vogliono cambiare l’Italia. Mattarella esalta la demagogica costituzione italiana, che ha subito dei maquillage ma, per renderla più aderente alla realtà sociale e alle aspettative italiane, andrebbe rivista totalmente. (Per le notizie, fonte: startmag.it – money.it).

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Con un’apposita Carta, firmata nel 2019 in Egitto, con sede Il Cairo, è nata un’organizzazione tra paesi del Mediterraneo, per la cooperazione energetica e l’utilizzo del gas prodotto nel Mediterraneo orientale, chiamata Emgf; vi partecipano Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Italia, Giordania e Francia e ha, come osservatori, UE e Usa. Lo scopo è  quello di migliorare i legami commerciali e di cooperare per la costruzione delle infrastrutture relative al gas.

Si tratta della prima cooperazione internazionale tra paesi arabi ed europei; l’organizzazione è stata creata in opposizione alla Turchia che, per ragioni politiche ed economiche, dopo aver sponsorizzato, assieme al Qatar, il terrorismo islamico della fratellanza islamica, ed emigrazione, a causa dei giacimenti di gas dell’Egeo, minaccia proprio i paesi del Mediterraneo orientale, in particolare la Grecia e, dalla Libia, anche l’Italia.

Sono state mandanti del terrorismo tutte le principali potenze, oggi i principali paesi islamici finanziatori del terrorismo sono Turchia, Qatar, Pakistan e Iran; questi paesi aiutano anche l’emigrazione illegale e finanziano l’informazione occidentale. Il governo libico di Tripoli, sostenuta dalla Turchia, minaccia l’Italia, sequestrando i suoi pescherecci in acque internazionali e inviando barconi con emigranti africani, mentre il presidente Al Serraj, sostenuto da Italia e Onu, vista la situazione, ha deciso di dare le dimissioni; perciò l’Italia si sta spostando verso il governo di Tobruk, diretto da Haftar e sostenuto da Russia, Arabia ed Egitto, al quale l’Italia sta fornendo anche navi militari.

L’eventuale ritirata dell’Eni dalla Libia, sarà una perdita economica per la società, ma non rappresenterà un problema strategico per l’Italia, che può rifornirsi adeguatamente d’idrocarburi da Grecia, Cipro, Israele, Russia, Arabia ed Egitto, tutti paesi in rotta di collisione con la Turchia. I prezzi di gas e petrolio scendono, ce n’è in abbondanza nel mondo, la crisi economica ne riduce la domanda e le energie alternative irrompono, con decisione, nel mercato; comunque, il pavido governo italiano, per amore della pace, porge l’altra guancia, chiudendosi dietro un altro segreto di stato.  (Per le notizie, fonte: Marco Orioles – startmag.it).

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Dall’UE, vittima dei veti dei paesi più piccoli, si aspettano nuovi segnali sull’emigrazione che ora pesa soprattutto su Grecia, Malta, Italia e Cipro; con la pandemia, essa ha sospeso, per il 2021, il patto di stabilità o equilibrio di bilancio pubblico, ammettendo, temporaneamente, più debito pubblico, che in Italia è arrivato al 160% del Pil.

Negli anni prossimi, dovrebbe diminuire grazie agli avanzi primari di bilancio, al recupero e all’aumento annuale del Pil e con l’aumento dell’inflazione che, realisticamente, riduce il debito e, si auspica, dovrebbe diminuire grazie ad una buona politica della spesa pubblica, dovrebbe diminuire, si auspica, con l’aumento dell’occupazione, della produzione e della domanda interna.

L’UE ancora non ha capito che il debito pubblico non è il problema principale dell’Italia, lo erano molto di più gli alti interessi sul debito e ora lo è l’immobilismo nelle riforme della politica e i ritardi della pubblica amministrazione; il Tesoro ha 85 miliardi di euro impegnati e ancora non spesi, il paese ha un alto risparmio privato, ricchezze patrimoniali, tecnologia, scienza, attivo valutario, pochi debiti privati e pochi debiti esteri. La solvibilità e il default dipendono anche da questi fattori, ma la commissione europea, dando una mano alla speculazione, ha sempre fatto le pulci, soprattutto all’Italia.

ITALIA

Il Vaticano, superando una vecchia diffidenza cinese, sta intessendo relazioni più strette con la Cina, naturalmente, Trump ha tuonato contro il papa, con il quale, dopo il 1945, gli Usa avevano controllato il governo italiano. Nel rispetto della libertà religiosa, aumenterà il proselitismo dei missionari cattolici in Cina che, tuttavia, anche nella libertà religiosa, saranno sempre soggetti al controllo dello stato; in questo nuovo afflato, al Vaticano, più del proselitismo cattolico, interessano gli affari, perché la chiesa ha investimenti nelle maggiori imprese del mondo, mentre la Cina è interessata all’accordo per facilitare il suo avvicinamento all’Italia; infatti, sa quanto pesa il papa sulla politica italiana..

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L’esito delle elezioni politiche si può commentare così, al referendum, com'era prevedibile, ha vinto il Si, l’eccessivo ottimismo di Salvini non è stato completamente smentito, perché la Lega è il primo partito e la destra controlla 15 regioni su 20. Il governo della sinistra durerà fino al 2023, quando ci sarà la resa dei conti sull’utilizzo degli aiuti UE perché, entro quella data, c’è il tempo e il denaro per fare tutte le riforme promesse. Un recente sondaggio ha rivelato che la destra vincerà le prossime elezioni politiche, con qualunque legge elettorale si terranno.

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Le inchieste giudiziarie e di stampa sono collaterali alla lotta politica, l’indagine sull’utilizzo privato dei fondi di bilancio della Lega, derivanti da finanziamenti pubblici e privati, cioè anche di banche, grandi imprese e paesi esteri, fanno maturare la convinzione che, anche i partiti fanno falsi in bilancio, perche non potrebbero mai giustificare tutte le entrare e i relativi utilizzi, non sempre a favore del partito.

Questi finanziamenti occulti servono a corrompere e a condizionare la politica dei partiti, d’altra parte, il successo elettorale del partito e quello personale del politico, sembrano giustificare tutti i mezzi; come dire che la questione non riguarda solo la Lega, ma anche gli altri partiti e l’informazione; non bisogna farsi strumentalizzare dalla propaganda; fortunatamente, gli elettori sono diventati furbi, ma anche rassegnati.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 21/9/2020)

ITALIA

Conte, ignorando la volontà degli italiani, d’accordo con Mattarella, cedendo altra sovranità italiana, si è segretamente accordato con Francia e Germania, cioè ha accettato finanziamenti e condizionamenti (Recovery e MES europei), trascurando finanziamenti italiani, finanziamenti del FMI e la liquidità ferma presso il Tesoro italiano. Fra le altre cose, Francia e Germania, cioè la diarchia europea, sono interessate alla borsa italiana, all’industria italiana, ad asset strategici italiani e alla ricerca italiana.

I governi italiani sono sempre vissuti sulle promesse contenute nei loro programmi di governo, perciò Conte ha promesso un salario minimo, riforma del lavoro, del fisco e della pubblica amministrazione, rivoluzione verde e digitale e investimenti nella fibra ottica; vista l’emergenza, ha affermato che, se il governo fallisce nell’utilizzo dei fondi UE, gli italiani hanno diritto di mandarlo a casa. Avrebbe dovuto dire che avrebbe dato le dimissioni ma non lo farà nemmeno con un esito elettorale negativo.

Forse le persone morte in casa con Covid e da Covid, dal 26 febbraio al 31 marzo, anche se non censite, sono state superiori a quelle morte in ospedale; comunque, la scusa per l’operazione di aiuto e finanziamento europeo è la crisi economica, gli effetti della pandemia  e la decrescita economica, causata dalla mancanza d’investimenti pubblici, da debole domanda e dal debito italiano, che i governi hanno sempre onorato, anche a vantaggio d’investitori stranieri.

Da considerare che un’Italia diversamente governata non garantirebbe al direttorio europeo il suo ruolo subordinato, inoltre, secondo un timore di Francia e Germania, l’implosione dell’Italia potrebbe portare all’implosione dell’UE; il che spiegherebbe la loro apparente generosità nel concedere all’Italia grandi aiuti, anche se condizionati, su pressione olandese, da una specie di capestro.

Tuttavia, se la storia insegna qualche cosa, sarà proprio l’Italia ad allontanare la Francia dalla Germania, perché questi due paesi si scontreranno proprio per il controllo dell’Italia. Da mille anni, si può comprare l’Italia perché i suoi politici sono disposti a venderla, ma accade anche in tanti altri sventurati paesi stranieri, sono sempre le classi dirigenti che fanno questo tipo di mercato, gli altri sono lavoratori che pagano le tasse e sono reclutati per al guerra o la guerriglia urbana.

L’immigrazione selvaggia e i regolamenti europei hanno rischiato di disintegrare l’Italia e l’UE; fortunatamente, il presidente della commissione europea, von der Leyen, dopo tante sollecitazioni italiane, si è impegnato ad abolire il regolamento di Dublino, che ha favorito l’immigrazione soprattutto verso l’Italia e la Grecia. Promette un taglio alle emissioni inquinanti e l’unione sanitaria, non una modifica ai trattati ma, visti i timori sollevati da tanti paesi UE sul trattato del Mes, soprattutto per la sorte riservata alla Grecia, il consiglio dei ministri europeo è intenzionato a riformarlo per la fine del 2021.

A parte i distinguo dei partiti, l’11/12/19 il parlamento italiano aveva sostenuto il piano del MES e sull’Unione bancaria, escludendo però la riduzione dei titoli di stato detenuti dalle banche, ma è rimasta la proposta tedesca di una garanzia comune o assicurazione sui depositi (Edis). L’eurogruppo è impegnato a ridurre i rischi bancari; oltre i debiti privati verso le banche dell’Europa settentrionale, forse c’è qualche banca da salvare per crediti insoluti verso alcuni paesi dell’Unione.

Come la chiesa ha promesso la salvezza a tutti, anche i governo italiani vogliono garantire la salute (sarebbe meglio parlare di cure), e istruzione a tutti; da ricordare che in Usa i migliori business moderni sono la sanità privata, la scuola privata, le pensioni private, la finanza e l’industria degli armamenti e tanti vorrebbero portare anche l’Europa su questa  strada.

Di Maio ha deciso che 60 milioni del Recovery Fund siano destinati alla ristrutturazione del suo ministero degli esteri, per sostituire infissi, impianto di riscaldamento e climatizzazione e, per sistemare il piazzale esterno con del marmo, incorporandovi generatori piezoelettrici, in grado di trasformare l’energia cinetica, prodotta dal passaggio di persone e auto, in energia elettrica. Un sultano orientale avrebbe fatto le stesse scelte.

Oggi, per la ricerca del consenso e per la governabilità, l’informazione è più importante della religione; tuttavia, pare che il pubblico sia diventato più impermeabile alla propaganda e ai pettegolezzi e alla pubblicità televisiva  e della propaganda di alcuni partiti, perciò non vota i partiti collaterali al governo. Questi indottrinamenti hanno favorito la crisi di cinema, stampa e televisione, che hanno perso utenti, anche se ancora beneficiano di aiuti statali.

Mentre il governo promette il raddoppio, in qualche anno, del tasso di crescita del paese e il recupero del calo del Pil dovuto all’epidemia, occorre tenere presente che i prestiti del Recovery Fund generano altro debito pubblico. Ciò malgrado, grazie anche a questi soldi, con un piano dei sogni, il governo promette digitalizzazione, innovazione, rivoluzione verde, infrastrutture, istruzione, salute, investimenti pubblici e ricerca.

Si tratta del solito programma di riforme, aggiornato ogni anno, per rilanciare il paese e che non tiene nemmeno conto della lentezza burocratica nelle esecuzioni. A causa delle angherie e discriminazioni europee, di calo di domanda e d’investimenti pubblici, da venti anni l’Italia cresce meno degli altri paesi UE. Per le riforme, le somme necessarie dovranno essere anticipate dai paesi beneficiari dei sussidi e l’erogazione successiva arriverà solo se i progetti saranno stati realizzati, è il ricatto della commissione all’Italia, anche se in parte è giustificato dal modo di governare in Italia e di lavorare da parte della su pubblica amministrazione.

La riduzione del rapporto debito/PIL richiederà l’aumento del saldo attivo primario di bilancio e non si dovrà aumentare il deficit di bilancio; comunque, anche se si avranno tassi più ridotti, i nuovi prestiti aumenteranno l’indebitamento. La maggior parte dell’’assistenza di Bruxelles è data da prestiti, che generano debiti da rimborsare e che perciò aumentano il debito pubblico. Come accade agli usurati, l’UE richiederà all’Italia il rientro dal debito.

Per la commissione, la sostenibilità del debito è dettata solo dagli avanzi primari, questa per l’Italia è una tesi discutibile, perché conta anche la ricchezza nazionale in  garanzia;  quando il rientro non avverrà, non avremo più accesso ai prestiti esteri, perderemo l’assistenza del MES e arriverà la Troika. I titoli emessi dalla commissione per i prestiti, non sono eurobond, cioè non sono debiti solidali degli stati, perché la solidarietà è esclusa dai trattati europei.

Poiché l’UE non è una federazione, questi trattati impongono la responsabilità separata, proporzionale e non solidale degli stati; cioè, ogni stato risponde per la sua quota parte di debito, il quale deve essere inserito nel suo bilancio; in pratica, i prestiti ricevuti dall’UE contribuiranno al calcolo del suo debito pubblico. Bisogna anche aggiungere che le nuove imposte UE, alzeranno la pressione tributaria.

La commissione europea vuole che, con il Recovery Fund, il bilancio statale sia gestito con trasparenza e chiarezza, i fondi devono esse destinati, a digitale, energia pulita, efficienza energetica, banda larga, scuola, sanità e ambiente. I piani nazionali per l’utilizzo delle somme devono essere pronti per il 30/4/2020 e saranno soggetti a scrupolosi controlli da parte della commissione.

Il Recovery Fund non aiuterà la nostra economia, perché il debito pubblico può essere gestito in una moneta nazionale, che lo stato emette liberamente, ma non in una moneta straniera come l’euro, che alimenta il debito estero e i ricatti e le sanzioni estere, del FMI, di Bruxelles, ecc. Forse, la fiscalità nell’esecuzione del Recovery Fund è un paravento per superare l’intransigenza olandese, per la Germania, l’importante è inchiodare l’Italia.

Utilizzando le risorse del Recovery Fund, per il 2021 il governo punta a una riforma del fisco, l’UE vuole spostare la tassazione dalle persone alle cose; speriamo non ne sia colpita la casa, perche gli italiani sono all’80% proprietari e sarebbe una beffa risparmiare 300 d’imposte sui salari e pagarli di più per la casa; qualche cosa del genere è capitata riducendo imposte statali e aumentando quelle regionali. La riforma fiscale proposta dovrebbe andare a vantaggio della classe media e, con le esenzioni, di quella marginale, e riguarderà soprattutto Irpef e IVA, cioè le principali imposte dirette e indirette.

Il governo vorrebbe ridurre la pressione fiscale, aumentando temporaneamente il debito pubblico, sarebbe stato meglio eliminare gli sprechi dello stato; vuole il taglio del cuneo fiscale sul lavoro e un assegno unico per i nuclei familiari. Della riforma dell’Iva non si sa ancora niente, ora le aliquote sono tre: 4% - 10% - 22%, però non ci sarà l’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia del bilancio, evitando così un presumibile aumento dei prezzi.

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Le banche centrali progettano di emettere criptovalute con lo stesso valore e garanzie della cartamoneta, MasterCard sta simulando, con banche e privati, emissione, distribuzione e scambio di criptovalute; la valuta virtuale avrebbe un’interfaccia con le infrastrutture di pagamento esistenti, garantendo livelli di sicurezza. Il denaro, convertibile, fiduciario, inconvertibile, cartaceo, bancario, di conto, elettronico e virtuale, è sempre stato un bene strumentale e non reale, è un debito garantito dallo stato infedele, perché lo svaluta e lo decurta con le imposte, a volte lo ha ripudiato, è stato falcidiato da guerre, inflazione, insolvenze, fallimenti bancari e fallimento di stati. Come dire che, contro le promesse della costituzione, lo stato non tutela veramente il risparmio.

Intanto in Italia le crisi bancarie non diminuiscono e non si spiegano bene le ragioni della crisi di piccole banche, anche perché in Italia le insolvenze private sono meno che in Europa settentrionale, il responsabile potrebbe essere la speculazione fatta dalle banche. Per aiutare i risparmiatori e per ricapitalizzare, la banca toscane MPS, vicina al PD, ha ricevuto miliardi dallo stato, è finita sotto controllo statale e poi il suo capitale si è, di nuovo, fortemente svalutato.

Poiché il PD, partito di governo amico delle banche, è preoccupato per le elezioni regionali in Toscana, sarebbe interessante conoscere come i toscani vivono questo dramma;  d’altra parte lo stato, con la scusa di aiutare lavoratori e risparmiatori, ha sempre aiutato banche e grandi imprese in difficoltà, delle quali è socio. Finalmente, il governatore della Banca centrale dell’Olanda, Klaas Knot, ha spiegato che l’introduzione dell’euro è stata un grande vantaggio per l’Europa settentrionale e uno svantaggio per l’Italia.

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Una sentenza non fa primavera: una sentenza di un tribunale spagnolo afferma che è possibile respingere i profughi di guerra, perché la protezione va chiesta nelle sedi diplomatiche all’estero; nel 2012 la corte dei diritti europea ha condannato l’Italia per respingimento di migranti provenienti dalla Libia poi, con le motivazioni suddette, ha dato ragione alla Spagna. Il tribunale di Roma ha condannato l’Italia a un risarcimento, per aver respinto immigrati dalla Libia nel 2009.

Per la corte europea i respingimenti collettivi sono vietati e le domande d’asilo vanno fatte nel paese d’origine, però, per gli immigrati non di guerra, che hanno meno tutele, le disposizioni sono più restrittive. In generale, per l’emigrazione non è necessario arrivare alla frontiera o ai porti di arrivo, la domanda si può fare nei paesi d’origine, ma in Italia non si può fare perché occorrerebbe una modifica della legislazione; forse il governo desidera che le cose rimangano così.

Purtroppo in Italia, chiesa, capitalisti, mafia e sinistra, vogliono gli immigrati, il che dà spazio all’ambiguità italiana, ma non è colpa dei populisti, cioè del popolo italiano; la corte europea dovrebbe chiedere, agli stati dell’UE, l’uniformità delle legislazioni in materia, considerando che anche le ONG tedesche sono attive nel traffico di emigranti (Per le notizie, fonte: Mauro Indelicato - Startmag.it – La Verità).

EUROPA

L’Unione Europea critica Russia e Bielorussia per la mancanza di “democrazia” e ingerisce e minaccia sanzioni, la Russia, poiché non è un paese “democratico”, non può ingerire nella politica di altri paesi; ma anche i paesi "democratici” l’hanno fatto e in varie forme, anche subdole, e in vari tempi. Come dire che, praticamente, queste intromissioni sono autorizzate solo ai paesi “democratici”, ma lo fanno anche quelli autoritari.

In democrazia esistono raggiri e frodi, perciò i popoli sono sovrani solo nei confronti degli altri stati e non dei loro governi. Non importa quello che recita la loro costituzione, infatti, al loro interno, i paesi “democratici!” hanno piena liberta d’azione e hanno il monopolio della violenza nei confronti dei loro sudditi, ai quali è proibita la violenza; mentre all’estero i paesi “democratici” ricorrono a provocazioni e guerre.

I paesi “democratici” esercitano l’influenza manipolando, in patria e all’estero, anche partiti, informazione e manifestazioni politiche, ma lo fanno anche quelli autoritari. I costituzionalisti italiani, citando dei passi della costituzione, affermano che questa, in un determinato articolo, recita quanto segue:… , invece dovrebbero usare il verbo afferma; il fatto è che l’ipocrisia é celata dentro lo stato, che non è mai veramente democratico. 

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 14/9/2020)

ITALIA

Come esistono gli alimenti industriali e quelli fatti in casa, per ragioni economiche, di potere o d’interesse di chi ne fa profitto, in generale, la salute, la scuola e la cultura, sono state industrializzate; nel senso che, invece di incoraggiare le ricerche spinti dalla curiosità e, invece di leggere liberamente dei saggi, si acceda, anche per una sciocchezza, alla sanità pubblica, alla scuola statale o a corsi preconfezionati che, per alcuni, sono occasione di lavoro e di guadagno.

Però, da un punto di vista evoluzionistico, l’industrializzazione della cultura produce soggezione verso chi insegna, riducendo spirito critico e curiosità personali; infatti, scimmie e altri animali imparano vedendo fare le cose. Se avanza la scuola e la ricerca online, per alcuni può essere anche un regresso, infatti, si dice che gli studenti non sono più interessati alla matematica; la scuola statale, la sanità pubblica e la cultura statale, che sono condizionate dallo stato, cioè sono industrializzate, limitano la libertà di pensiero e la ricerca personale.

Con l’industrializzazione seriale della cultura, lo stato e la religione hanno sempre cercato di distruggere gli spiriti critici, liberi e indipendenti, cioè i liberi pensatori; tuttavia, per un inveterato spirito “divino” dell’uomo moderno, questo, anche con il freno a mano tirato dalla congiura della scuola e dell’informazione, negli ultimi 10.000 ha progredito velocemente.

Era arrivato in Europa dall’Africa solo 45.000 anni fa, i suoi più antichi antenati erano apparsi un milione di anni fa, quelli più recenti 300.000; senza istruzione pubblica e senza sanità pubblica, standardizzate e di stato, aveva compiuto un progresso culturale e tecnologico veloce e straordinario, che nemmeno le guerre e le catastrofi naturali erano riuscite a scalfire.

L’uomo si differenzia dagli animali, non dall’intelligenza o dalla conoscenza che, in  misura minore, hanno anche gli animali perché hanno i sensi, ma soprattutto dalla tecnologia; in questo campo gli animali riescono a fare solo un nido o una tela di ragno; in italiano, fabbricare viene da fabbro, come dire che di donne fabbro non ce ne sono mai state.

L’istruzione pubblica, al di fuori delle materie tecniche e professionali, significa condizionamento, accade con filosofia, storia, economia e diritto; mentre la sanità pubblica, oltre a sminuire il ruolo del medico di famiglia e della farmacia, dopo aver inventato tante malattie, che erano solo disturbi creati dall’ambiente, favorendo interessi farmaceutici, ha impedito la ricerca personale di una cura, cioè quello che i primitivi hanno fatto con le piante, le cui molecole salutari sono state poi copiate dalle case farmaceutiche che ne fanno profitto.

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Oggi in Italia, i morti giornalieri, per tutte le cause, sono in media 1.750, quelli per Covid circa 10, perciò questo virus, malgrado il Tam Tam della televisione, non assomiglia alla peste; i paesi UE che hanno una situazione più preoccupante sono Spagna e Francia. Al 7/9/2020 il totale dei casi positivi di coronavirus sono stati 276.338, mentre, ufficialmente o apparentemente, i decessi sono stati 35.534; ora, i ricoverati con sintomi sono 1.620 e i ricoverati in terapia intensiva 121. In isolamento domiciliare sono 29.453 persone, i positivi sono 31.194; il totale dei dimessi e guariti è pari a 209.610 persone.

Ora i morti per Covid sono poco più dell’1% dei contagiati, all’inizio della pandemia, a causa di errori di governi, regioni, case di ricovero e ospedali e d'errori statistici che avevano inserito morti con Covid con i morti a causa del Covid, erano oltre il 10%. Per l’80%, si trattava di anziani con gravi patologie e contagiati con il Covid; all’ospedale muoiono soprattutto anziani, portatori di varie gravi malattie, più i morti per errori medici; però, come danni diretti, pare che il Covid favorisca danni all’olfatto e la vasculite o infiammazione dei vasi sanguigni, con danni al cuore.

Per verificare il contagio da Covid, oltre che con il tampone, si può fare un test rapido della saliva, il primo sospetto di contagio nasce dalla febbre alta e dalla difficoltà respiratoria; per rafforzare il sistema immunitario, che è una barriera anche contro questa epidemia, è utile più la ventilazione meccanica degli ambienti o il cambio d’aria che stare al chiuso in casa: La mascherina rende più difficile la respirazione, soprattutto agli anziani, nei bambini il virus del Covid assomiglia agli altri virus. In generale, la statistica e i numeri, scelti sapientemente, sono diventati il principale strumento della propaganda moderna.

Con la sanità, la pubblicità e il contributo dell’informazione, hanno creato un grande e costoso castello, perciò qualcuno, ritenendo i vaccini insufficienti, ha affermato che non è giusto che i farmaci siano usati solo dalle perone malate; qualche altro, soprattutto in Usa, per curarsi dai mali adeguatamente, cioè presso i luminari della medicina, siano essi veri o presunti, è stato costretto anche a saltare i pasti.

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Il giudice di sorveglianza di Cagliari, a seguito di sciopero della fame e rifiuto delle terapie da parte dell’ex terrorista Cesari Battisti, condannato all’ergastolo (che nessun condannato italiano subisce mai integralmente), ha riconosciuto allo stesso una riduzione della pena di 90 giorni, però, per il momento non sarà scarcerato. Il terrorista dei proletari armati, per sottrarsi alla giustizia, fuggì dall’Italia e trovò ospitalità prima in Francia e poi in Brasile che poi lo estradò in Italia.

Per il giudice di sorveglianza, Battisti ha partecipato all’opera di rieducazione, tuttavia subisce ancora il regime d’isolamento nel carcere di Oristano. Fu condannato nel 1979 in contumacia, perché esule, per 4 omicidi, nel corso di una rapina, fu poi arrestato in Italia nel 2019, dopo 37 anni di latitanza, dopo l’estradizione dal Brasile: Per mezzo del suo avvocato, lamenta che nel carcere è soggetto a isolamento e gli è negata l’ora d’aria, soffre d’insufficiente assistenza medica, gli sono sequestrati libri, strumenti di lavoro e sono ignorate le sue richieste legittime.

Perciò chiede il trasferimento ad altro carcere, anche con lo scopo di facilitare l’incontro con i suoi familiari, per curare rapporti professionali e favorire il suo reinserimento; peraltro difficile per l’età inoltrata e l’ergastolo, anche se attenuato, perché afferma che non rappresenta più un pericolo per lo stato. A tale proposito, il suo avvocato, a causa delle istanze rigettate,  ha presentato una denuncia per abuso d’ufficio alla procura di Roma.

Battisti è in isolamento diurno, da un anno e mezzo, nel carcere di Oristano, il fratello di un agente ucciso a Milano da Battisti nel 1979, è indignato e afferma che se è in isolamento qualche ragione ci sarà. Al tempo di mani pulite nel 1992 e con la lotta alla mafia, si diceva che alcuni detenuti politici o mafiosi erano tenuti in carcere, con il 41 BIS o con il carcere duro e il regime di sicurezza, per costringerli a parlare; forse lo stato vorrebbe sapere chi dall’estero ispirava le sue azioni e perché si rifugiò in Francia, dove trovò un porto sicuro.

La Francia ha sempre protetto e ospitato rivoluzionari italiani, anche al tempo del fascismo. Il carcere duro ha costretto mafiosi a parlare, infatti, anche se si dicevano omertosi, in carcere parlavano, mentre le mogli, che ne seguivano le orme, difficilmente ne seguivano l’esempio, perciò, fuori del carcere, rifiutavano di collaborare con i giudici. Circa la redenzione di Battisti, se in pochi decenni, alcuni politici hanno attraversato una metamorfosi ideale, secondo il giudice di sorveglianza, anche Battisti potrebbe essere diventato un non violento.

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Il nuovo codice della strada, che sta per entrare in vigore in Italia, intende favorire la “mobilità dolce”, perciò prevede l’installazione di autovelox anche in strade urbane di quartiere, con limite di velocità a 30 km orari (che è difficile da raggiungere e genera multe). Le multe saranno sanzionate anche da netturbini, dipendenti dei comuni e di società che gestiscono i parcheggi, abilitati ad accertare soste e fermate, da dipendenti di aziende municipalizzate e addetti alla pulizia delle strade.

Questi, utilizzando strumenti elettronici o fotografici e previa corsi di formazione, potranno disporre la rimozione dei veicoli, anche se l’auto ostacola lo svuotamento di un cassonetto, perciò questo personale riceverà la qualifica di pubblico ufficiale. Con il divieto di accesso e di transito, le telecamere consentiranno alla polizia di sanzionare, anche in loro assenza, accertando anche violazioni al semaforo, al sorpasso e nelle aree pedonali.

Una lista unica nazionale conterrà le targhe degli ammessi alla circolazione con contrassegni per invalidi; per tutte queste violazioni, non sarà più ammesso il ricorso privato al ministero dei trasporti. Saranno previste corsie ciclabili a doppio senso, con limite di velocità di 30 km per le strade con autoveicoli che le ospitano; le auto, agli incroci, dovranno dare la precedenza alle biciclette, anche quando escono da abitazioni private.

I comuni potranno consentire la circolazione delle bici anche nelle strade riservate ai bus, a meno che non ci siano binari tranviari; sulle strade urbane solo ciclabili, le bici potranno circolare anche in doppia fila. I comuni devono allestire spazi riservati alla sosta di veicoli elettrici per il solo tempo della ricarica; nelle zone scolastiche dovrà essere limitata la circolazione e la sosta delle auto, con eccezione per scuolabus, autobus scolastici e per i titolari di auto munite di contrassegni per invalidi.

In autostrada possono circolare anche tricicli di oltre 250 cm3, i comuni devono allestire una colonnina per la ricarica elettrica ogni 1.000 abitanti, cioè 60.000 in tutta Italia, il che richiederà del tempo. Pare che il governo, dopo aver imposto, con successo, la mascherina a tutti gli italiani, si sia impegnato in un’altra grande impresa, con norme sempre più restrittive, questa volta a favore della mobilità e non della salute; però sembra anche una risposta isterica al caos della circolazione stradale. (Per le notizie, fonte: quattroruote.it).

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Cambiare l’Italia con vere riforme è difficile, con le risorse italiane ed europee, è più facile che s facciano degli sprechi, perché chi adesso ne guadagna con i privilegi, fatti di esenzioni fiscali, immunità giudiziarie e rendite, poiché è socio della politica, non è interessato a cambiare; tuttavia, è difficile definire queste persone “conservatori di destra” perché i conservatori sono amici, dirigenti, soci e tirapiedi dello stato e sono anche di sinistra.

Questi hanno abbandonato il comunismo per il catto-liberismo, sono amici delle banche e dirigenti di stato e imprese e vogliono significare che, per andare a destra e crescere personalmente ed economicamente, bisogna passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella. La politica, lo stato e la “democrazia” sono un grande inganno e ci dobbiamo rassegnare, i “compagni” hanno fatto la rivoluzione per essere promossi a una classe superiore e non per abolire le classi.

La televisione non lo dice ma, ancora oggi, le differenze sociali pesano più delle differenze di razza, di religione o di sesso; per evitare i cambiamenti, il potere si sceglie sempre uomini fidati, ma li deve pagare bene. Come succede a tutti i partiti e soprattruttro a quelli di governo, strumentalmente e su mandato anche estero, anche la Lega è travolta da inchieste giudiziarie, non mancano nemmeno le lotte interne, infatti, Giorgetti, che sembra il numero due della Lega, dopo Salvini, è europeista ed è a favore del no al referendum sulla riduzione dei parlamentari.

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Dopo le criptovalute Bitcoin, PayPal e Libra, per opera dell’italiano Giancarlo Davasini, nel 2014 è nata anche la criptovaluta Tether che, per volumi trattati, ha superato le altre, raggiungendo il 20/8/2020 i 3,55 miliardi di dollari; sembra che la gente cerchi alternative ai pagamenti bancari. Questa valuta elettronica è ancorata al dollaro, che ne garantisce la relativa stabilità, perciò è preferita in Asia, Cina e in Venezuela, in quest’ultimo paese i dollari sono vietati.

Tether consente il passaggio da una criptovaluta all’altra, è usata al posto del dollaro e facilita il trasferimento di capitali all’estero; è gestita dalla società Bitfinex, con sede a Hong Kong, che è la più grande piattaforma di trading in bitcoin del mondo; mentre pare che Bitcoin non appartenga a nessuno e concede meno garanzie. I proprietari di Tether gestiscono lo scambio crittografico che regola l’offerta di moneta; Tether è coperta al 74% da contante e obbligazioni a breve termine e vuole diventare la moneta digitale del mondo.

Il suo primato è emerso durante la crisi del coronavirus, durante la quale ha aumentato la sua capitalizzazione, mentre è diminuita quella delle altre criptovalute, il cui valore è crollato, perciò si è affermata come strumento di pagamento digitale. (Per le notizie, fonte: it.businessinsider.com - Eugenio Spagnuolo).

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In forma di società, CDP italiana, CDP francese, Banca Intesa, la borsa francese e la borsa tedesca hanno fatto proposte per l’acquisto, dalla borsa inglese, della borsa italiana. Da considerare che la borsa tedesca, per sottrarsi al regolamento europeo, appartiene a soci tedeschi ma è di diritto estero e non tedesco. Inutile rammentare che, in Italia, la Consob e Banca di d’Italia, anche se la costituzione afferma di tutelare il risparmio, hanno per lo più evitato di fare il controllo sostanziale sulla borsa e sulle banche italiane, che peraltro sono socie dell’Istituto d’emissione, che non emette più banconote. Lo stato e la democrazia sono un grande inganno. 

EUROPA

Banche svedesi, danesi, tedesche, olandesi e svizzere, con le loro filiali all’estero, tra esse Swedbank, Seb, Commerzbank, Abn Amro, Credit Suisse, Danske, sono state pesantemente sanzionate per attività di riciclaggio, cattiva gestione del rischio e carenza di monitoraggio e controllo, soprattutto verso le controllate baltiche. Nel 2020 le sanzioni sono state comminate dalle autorità di controllo europee, seguiranno quelle degli Usa.

L’autorità dell’Unione europea preposta al controllo del riciclaggio o Mf ha ricevuto maggiori poteri per indagare e ora punta anche a creare una maggiore convergenza, tra gli stati, nella Vigilanza dell’Unione. In materia di riciclaggio, pare che l’Italia fosse più avanti dei paesi “frugali” o “virtuosi” dell’Europa settentrionale, come sono definiti dalla televisione europeista italiana. (Per le notizie, fonte: Milano Finanza – startmag.it).

La BCE ha in progetto la svalutazione del 100% delle sofferenze bancarie, cioè dei crediti bancari deteriorati e di quelli incagliati, in tre anni, il che costringerà le banche in difficoltà a svalutare i crediti, il capitale proprio, il valore delle loro azioni, a ridurre la distribuzione di utili, a essere colpite dalla mancanza di liquidità e a ricapitalizzare, cioè ad aumentare il capitale proprio; come dire che la nuova normativa si riverserà su tutti i conti bancari. Questa politica potrebbe essere utile alla speculazione che compra azioni deprezzate per rivenderle quando si rivalutano; il successo della politica, pubblica o privata, viene dall’inganno, esattamente come nel Poker.

L’errore della BCE è quello di mettere insieme i crediti deteriorati con quelli incagliati, perché ora in Italia la moratoria, su fidi, prestiti e mutui, con ritardi nel pagamento delle rate o immobilizzazioni dell’esposizione, riguarda solo il 10% dei crediti, peraltro coperti dal fondo svalutazione crediti interno e da un fondo assicurazione crediti di tutte le banche. Poiché le banche non sono uguali e alcune sono più deboli di altre, se si vuole evitare il loro fallimento o l’emigrazione di clienti da banche ad altre banche, sarebbe consigliabile una modifica  delle misure dell’UE (Per le notizie, fonte: Fernando Soto - startmag.it).

USA

Circa gli aiuti del governo americano a favore dei consumi delle famiglie, si tratta di circa 700 dollari il mese, risulta che il 42% del denaro è stato speso, il 27% è stato risparmiato o investito e il restante 31% è stato utilizzato per rimborsare i debiti. Probabilmente, il risultato era prevedibile, dopo il QE, l’aumento di liquidità, oltre a favorire l’inflazione, si dice che è strumento dell’economia monetaria, ma potrebbe assestare un colpo mortale all’economia monetaria.

Non se ne avvantaggerà l’economia fiscale di bilancio, fondata anch’essa sul denaro, ma aumenterà il debito del Tesoro che nessuno rimborserà più, inoltre alimenterà l’inflazione e la svalutazione della moneta. I governi hanno sempre proceduto, con esperimenti, sulla pelle del popolo e senza chiedere loro l’autorizzazione, anche se dai professori, sacerdoti interessati del sistema, questo è definito “sovrano”.

I partiti sono condizionati o determinati nelle loro scelte, perciò, per riconoscenza, non possono ignorare le attese dei ricchi e delle lobby che, per ridurre i costi e aumentare i guadagni, producono all’estero, esportano legalmente capitali ed evadono le imposte, all’interno, per elusione autorizzata perché sono amici del governo e all’estero, grazie ai paradisi fiscali, perché sono benvoluti dall’alta finanza di Bruxelles e Washington.

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Trump è assimilato dall’informazione, generalmente obbediente ai mercati e ad alcuni paesi o potentati, a Nerone ed Erode,che poi sono stati rivalutati dalla storia; considerato che Arafat, capo terrorista palestinese, è stato ricevuto dal papa e ha ricevuto il premio Nobel per la pace, ora, per la pace patrocinata da Trump, tra Israele e paesi arabi sunniti, anche lui dovrebbe ricevere il premio Nobel per la pace.

A parte gli indirizzi della finanza ebraica internazionale, dalla fine della seconda guerra mondiale, Israele non si è comportato peggio degli altri stati in guerra o con contenziosi con altri paesi, eppure è stato sempre il bersaglio preferito dell’Assemblea dell’ONU e di diversi governi europei; i quali non considerano che oggi il pericolo per la pace, nel Mediterraneo e in Medio Oriente, viene solo dall’Iran e dalla Turchia, quest’ultima anche un paese NATO, questi due paesi e il Qatar finanziano anche il terrorismo islamico e la Turchia, ricattando l’UE, ispira anche l’emigrazione di massa. In Pakistan e in Arabia esistono fazioni che proteggono il terrorismo islamico, soprattutto nei paesi vicini.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 7/9/2020)

EUROPA

A maggio di quest’anno, la corte costituzionale tedesca ha emesso una sentenza che afferma che la BCE è andata oltre il suo mandato, favorendo i paesi mediterranei, acquistando il loro titoli di stato al mercato secondario e tenendo bassi i tassi d’interesse, a danno dei fondi pensionistici tedeschi. Secondo alcuni economisti tedeschi, i sussidi dell’Europa del Nord a quella del Sud, che esistono in tutti gli stati federali e negli stati unitari, non aiuteranno quest’ultima; d’altra parte però, i tassi sono stati regolati non su impulso della banca centrale, ma dei mercati speculativi.

Probabilmente in Italia, i finanziamenti europei imposti dal coronavirus, saranno sprecati, per altri versi, intervenire sui tassi significa minare il mercato, che però non è, come vogliono i liberisti, autoregolato, ma è regolato dalla speculazione promossa dalle società di rating e dalle banche d’affari. Comunque, il successo economico della Cina è dovuto all’intervento del governo centrale e non del mercato, cioè non è un successo del liberismo, ma potrebbe esserlo della globalizzazione, della quale si è giovata anche la Germania.

Oggi archiviare la politica di austerità, significa soprattutto archiviare gli errori commessi dalla crisi del 2008 a oggi che, grazie alla speculazione, ha appesantito il debito pubblico italiano e, inoltre, ha rilanciato il liberismo e la globalizzazione, favorendo l’espansione dell’economia tedesca e di quella cinese. La nuova strada imboccata dall’UE, dovrebbe servire a sanare gli errori fatti con la Grecia, ma l’Italia, diversamente dalla Grecia, trovava sempre credito.

Recentemente, pare che in Italia l’occupazione sia aumentata di 85.000 unità, ma si tratta soprattutto di donne, In Francia e in Italia, le donne trovano occupazione più facilmente degli uomini; se fosse il contrario, la televisione affermerebbe che è segno di discriminazione e di antifemminismo. Poiché la dirigenza è fatta soprattutto di uomini anziani che hanno fatto carriera, per stabilire un equilibrio futuro tra uomini e donne, bisognerebbe assumere un numero di uomini pari a quello delle donne, altrimenti, tra venti anni, il 91% dei dirigenti sarà fatto da donne, allora il mondo non cambierà e le donne affermeranno che, finalmente, hanno raggiunto l’eguaglianza.

Alla guida dell’UE sono tre donne, come dire che quando le donne non possiedono tutto il potere, si sentono discriminate e perciò chiedono la redistribuzione dei posti di comando. La Merkel, non più osannata dalla televisione italiana, presidente, per un semestre, del Consiglio d’Europa, forse a causa delle critiche da essa ricevute, alla scadenza potrebbe anche abbandonare la guida del governo tedesco.

Al momento; lavora in coordinamento con il presidente della commissione europea di Bruxelles, von der Leyen, e a Francoforte, con il presidente della BCE, Lagarde, che ha detto che continuerà ad acquistare i titoli di stato e che bisogna rivedere il patto di stabilità e riconoscere gli errori del passato, commessi soprattutto dalla Merkel. Errori commessi soprattutto, nei confronti dell’Italia, i quali, grazie al direttorio franco-tedesco, hanno messo in crisi la sopravvivenza della stessa UE; per il momento, la sopravvivenza dell’UE è però aiutata dall’insipienza del governo europeista italiano; però, bisogna aggiungere o augurarsi che l’UE potrebbe anche cambiare, ma anche l’Italia deve cambiare, altrimenti si frantumeranno UE e Italia.

Schauble, ex ministro delle finanze tedesco e ora presidente della Bundestag, ha cambiato visione, infatti, ora si dice a favore del debito comune europeo, con bond europei e con una politica economica comune; conservando però, per gli stati, l’austerità o equilibrio di bilancio, momentaneamente accantonato a causa del Covid 19. Il nuovo ministro delle finanze Scholz ha affermato che ci saranno altri Recovery Fund, il fatto è che, storicamente, l’indebitamento comune può essere fattore di coesione.

Infatti, Schauble vuole una maggiore integrazione europea, perciò chiede maggiori entrate e tasse europee, per Web, inquinamento, cambiamento climatico e digitalizzazione. Il dollaro si è svalutato a 1,20 contro l’euro e l’esportazione tedesca è diminuita, perciò occorre una nuova politica monetaria post-Covid, capace di favorire l’occupazione, oltre che contrastare l’inflazione: altri Recovery saranno basati non su prestiti, ma su imposte proprie dell’Unione, serviranno all’auto verde e al 5G, combinando l’economia verde alla solidarietà del debito comune. 

ITALIA

L’UE ha reso l’Italia il campo profughi dell’Europa, non ha dato una risposta a questa emergenza, ha pagato il governo italiano per accogliere i migranti e ci ha lasciati soli, lo ha potuto fare perché Vaticano, Francia e Germania controllano i governi italiani. Con il franco FCA, la Francia ha costretto gli africani a emigrare e noi li dobbiamo accogliere, però a Ventimiglia, Calais e al Brennero i migranti passano in Francia, Gran Bretagna e Austria.

La Germania si è preso migranti italiani qualificati e ha bloccato l’emigrazione balcanica pagando Erdogan e quella africana pagando i governo italiano, costretto a sentire gli appelli del papa e delle imprese italiane che reclamano operai. Il presidente della Sicilia, Musumeci, ha causa della crisi dell’hotspot dell’isola, si è ribellato; sembra che l’UE voglia  favorire la globalizzazione e indebolire l’Italia, mentre, gli altri paesi UE non vogliono questi immigrati.

Lo scopo di questa immigrazione selvaggia, a cui sono interessate, per lucro, anche ONG tedesche, è anche quello di ridurre i salari, intanto gli imprenditori italiani chiedono un aumento della produttività. Bisognerebbe modificare o denunciare unilateralmente gli accordi di Dublino sull’immigrazione, chiudere i porti e fermare gli arrivi, rimpatriare gli immigrati e portarli ai confini settentrionali dell’Italia perché espatrino, tenendo solo quelli che possono lavorare in Italia, come ha deciso di fare la Germania.

La richiesta italiana di ricollocamenti non sarà presa in considerazione perché, per l’UE, non è una priorità, questo tema potrebbe portare alla fine del governo Conte, forse dopo le elezioni di settembre prossimo. Il 23/9/2019, per aiutare il governo Conte, la Germania era stata promotrice di un vertice europeo a La Valletta, per il ricollocamento degli immigrati; in deroga agli accordi di Duiblino, ogni paese UE avrebbe dovuto accettare una quota di migranti, ma le proposte furono rigettate dai governi UE e ora la Merkel non vuole più affrontare la questione, perciò l’Italia è stata lasciata sola.

In Italia ci sono proposte che chiedono la cittadinanza ai figli di stranieri immigrati, nati in Italia, regolari o irregolari, lavoratori e non lavoratori, però è difficile riconoscerla ai figli e negarla ai genitori. Nel mondo, generalmente, la cittadinanza si ottiene per nascita, residenza, matrimonio; in Italia, dovrebbe essere concessa l’immigrazione, l’ingresso e la residenza solo a lavoratori idonei o abilitati a professioni richieste, ai quali lo stato deve garantire, con accordi con il suo paese d’origine, residenza, alloggio e salario contrattuale; dopo cinque anni di buon inserimento, questi avrebbero il diritto di fare arrivare i familiari, dopo altri cinque, tutti quanti potrebbero ottenerne, su richiesta, la cittadinanza italiana.

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Ai governi italiani si rimproverano i ritardi negli investimenti pubblici, nelle riforme, soprattutto nella riforma fiscale, in quella della giustizia e quella della pubblica amministrazione, mentre quella delle pensioni, l’ennesima, è stata richiesta dall’UE e dai suoi seguaci. Dal 1945, con il consenso americano, i governi italiani dipendevano dal Vaticano, ma comunque, fecero degli interventi importanti di politica economica.

Nel 1984 la laicità, che nessun partito difende più, fece un passo avanti; cioè, nonostante la forte presenza della chiesa cattolica, con una riforma costituzionale, la costituzione dello stato perse la confessionalità e il cattolicesimo non era più la sola religione di stato, perciò furono approvati divorzio e aborto; però non bisogna ignorare che la costituzione  materiale spesso impone scelte diverse.

Sul piano economico, i governi a guida DC elettrificarono le ferrovie, fecero autostrade, crearono un ente per lo sviluppo dell’Italia meridionale, che però non ebbe grande successo, estesero le grandi industrie di proprietà pubblica, fecero una riforma agraria, anche se parziale; inoltre, stabilirono diversi finanziamenti agevolati per la ricostruzione e lo sviluppo dell’edilizia e a favore delle campagne.

I governi attuali pare abbiano perso la bussola, la situazione è aggravata dal fatto che manca la mano d’opera operaia e il governo è costretto a tollerare l’immigrazione irregolare. Tutti questi interventi dei governi a direzione democristiana favorivano lo sviluppo e l’occupazione; ai contadini erano riservati prestiti agevolati per conduzione, zootecnia, contro le calamità atmosferiche e per la formazione della piccola proprietà contadina.

A proposito degli interventi a favore dell’ambiente, un’altra cosa poco nota era il finanziamento, per il rimboschimento, di appositi cantieri delle montagne che, oltre a far bene all’ambiente, procurò altro lavoro. A causa degli incendi dei boschi e della disoccupazione, ce ne sarebbe bisogno anche oggi, però si dice spesso che bisogna mettere in sicurezza il territorio da frane, terremoti, eruzioni, slavine e alluvioni.

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Alcuni aggiornamenti sul Covid. Pare che le persone contagiate abbiano una perdita dell’olfatto, il virus cambia e si evolva, al momento in Italia, aumentano i tamponi e i ricoverati in terapia intensiva ma, in media, i morti sono, giornalmente, meno di dieci, mentre i morti giornalieri, per tutte le cause, sono complessivamente circa 1.750. Poiché i giovani escono e si assemblano, in Italia si afferma che l’età media dei contagiati è di 30 anni, ma i l’età media dei morti è di 80 anni.

Per rettificare le cifre, in termini peggiorativi e terroristici, l’OMS afferma che a dicembre i morti giornalieri di tutto il mondo, potrebbero essere 30.000, il che spianerebbe la strada a tutti i vaccini e per tutte le età. Il governatore del Veneto, Zaia, ha denunciato che all’ospedale di Treviso, un anziano, ricoverato per una malattia grave, è morto, quindi gli è stato fatto il tampone e poiché è risultato contagiato dal Covid, è stato censito come morto da Covid, ci sono stati altri casi del genere in Italia; perciò, per riaffermare la letalità della pandemia, il governo ha deciso di aumentare i tamponi.

I tedeschi, quando parlano dell’Italia, sono sempre animati da sufficienza, esperti sanitari tedeschi affermano che, contro il Covid, l’Italia ha sbagliato tutto; colpa del governo e dell’informazione, che esaltava le relative scelte della scienza medica, spesso discorde, e attaccava increduli e populisti; costringendo gli italiani all’isolamento, alle mascherine e al frequente lavaggio delle mani, mentre la produzione industriale, minata dalla politica governativa anticovid, crollava, esponendo l’Italia al ricatto della finanza internazionale e dell’UE.

A causa di questi fatti, se le elezioni amministrative saranno un sonoro insuccesso per i partiti governativi, il governo Conte potrebbe cadere, però Conte non potrà lamentarsi di non aver ricevuto il sostegno da informazione, Mattarella e UE. In questa vicenda, la televisione italiana è stata soprattutto governativa, europeista e contraria a Salvini che, ciò malgrado, è rimasto il segretario del primo partito, mentre cresce continuamente Fratelli d’Italia, questi due partiti sono la prova che la maggioranza degli italiani è all’opposizione.

La televisione, come tutti gli altri beneficiari di aiuti pubblici, gradisce gli aiuti economici del governo, che servono a condizionarla, perciò gli dimostra riconoscenza; però mezze notizie, quesiti posti a presunti esperti, autocensura, commenti capziosi e pubblicità alla propaganda dei partiti governativi, che trascurano i doverosi e rari approfondimenti e indagini delle redazioni, non aiutano l’informazione, ma fanno perdere lettori e telespettatori.

USA

Gli attacchi a Trump, spesso spigoloso, da parte dell’informazione americana ed europea, nascono dal fatto che l’informazione deve guadagnarsi il sostegno della Germania e di chi la finanzia in genere; gli storici di corte, come oggi l’informazione, hanno sempre criticato alcuni governanti forti ma in difficoltà, come Putin e Trump, poi rivalutati dagli storici successivi, è successo anche con Nerone ed Erode.

Il 3/9/2020 c’è stato il crollo di Wall Street; utilizzando i 700 dollari settimanali concessi dal Tesoro agli americani, per contrastare il lockdown, gli investitori americani retail hanno comprato titoli quando i grandi investitori li vendevano; colpa dei rialzi speculativi precedenti, della pandemia e del lockdown. La Fed aveva inondato il mercato di liquidità, con la quale gli investitori retail hanno moltiplicato i loro acquisti di titoli, utilizzando anche piattaforme online, prive di commissioni.

Perciò, secondo alcuni, in autunno, Wall Street è prossima a esplodere o forse ci sarà una grande correzione, le elezioni presidenziali sono un’incognita; intanto la Fed pare voglia abbandonare il controllo dell’inflazione, aumentando ancora la liquidità, mentre il dollaro si svaluta nei confronti dell’euro, il che aumenterà l’appeal delle esportazioni americane, a danno delle esportazioni tedesche i Usa.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 31/8/2020)

EUROPA

Con la solita arroganza e boria imperiale, la Merkel, sostenuta da Gentiloni e spalleggiata dall’onnipotente Macron, ha chiesto a Putin indagini approfondite sull’avvelenamento da neurotossina, secondo medici tedeschi, del leader dell’opposizione russo, Navalny, ricoverato nell’ospedale di Berlino. Putin ha replicato  che, in base ai test eseguiti in Russia, non era stato accertato l’avvelenamento e che, a nostro avviso, laddove fosse provato, potrebbe essere stato provocato anche da sostanze naturali e vegetali.

A causa dell’avvelenamento di Navalny in Russia, però sono peggiorate le relazioni tra Germania e questo paese, anche perché Putin, per fermare le proteste in Bielorussia e sostenere Lukashenko, pare abbia deciso d’inviare truppe russe in quel paese, come hanno fatto gli Usa in America Latina e in Medio Oriente, anche a mezzo di mercenari.

Contro le censure e le sanzioni americane, per dimostrare la sua sovranità e la sua capacità di tutelare i suoi interessi, la Germania importa gas dalla Russia, ma ora attacca questo paese che l’ha sempre ostacolata nella sua espansione a est; sembra l’inizio di un nuovo capitolo della storia europea. Come l’Italia, la Russia desovietizzata è soggetta a censure e sanzioni dall’estero, motivate o immotivate, come se non fosse un paese sovrano.

Infatti, generalmente, i paesi reagiscono ai soprusi di altri paesi, solo per difendere i propri cittadini e i propri interessi all’estero, come ha fatto la Germania con gli Usa, a meno che non si dica che, grazie alle manifestazioni di piazza pilotate dall’estero, questa ingerenza politica è ammessa solo per i paesi “democratici” nei confronti di quelli antidemocratici e non il contrario. Insomma, come fa l’Italia, anche la Russia si deve sempre giustificare per le sue azioni, verso Usa e Germania, perché la Merkel è un giudice onnipotente.

Non bisogna passare per ingenui, tutti gli stati, autoritari o democratici, per la ragione di stato (Macchiavelli), alimentano le sommosse e le repressioni, anche con mercenari, all’interno o all’estero, nascondendo la mano. Sono soliti alimentare anche guerre, complotti, congiure, assassini politici, tradimenti, rivoluzioni, ricatti e violenze; però, al momento, anche se è curioso, solo quelli “democratici” possono censurare quelli che, a loro insindacabile giudizio, sono da definirsi antidemocratici.

La pandemia ha messo a dura prova anche le finanze della Germania, la Merkel ha affermato che la commercializzazione di un vaccino richiederà ancora un anno e ha aggiunto che il suo mandato di cancelliere tedesco, dopo 16 anni di governo, potrebbe finire entro la fine dell’anno; probabilmente, con la crisi economica e le proteste di piazza, il governo occulto ha deciso di sbarazzarsi di lei.

La Merkel Ha affermato che ora la pandemia richiede l’abbandono dell’austerità o equilibrio di bilancio, a  favore di un maggiore indebitamento pubblico e che i 22 miliardi del Ricovery per la Germania saranno destinati a investimenti nel cambiamento climatico e nella digitalizzazione. Sembra quasi che avessero ragione i critici italiani della commissione europea dominata dalla Germania; però i finanziamenti europei sono utili ai paesi in default che hanno perso l’accesso al mercato e non è il caso dell’Italia, ma il livello dei tassi è ininfluente nella concessione dei crediti, ma può avere riflessi sui bilanci dei paesi utilizzatori. 

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Quando si auspica la redistribuzione della ricchezza, tra stati e persone, bisognerebbe considerare che anche la terra è ricchezza, la quale non è equamente distribuita in base alla popolazione; perciò l’emigrazione di massa dovrebbe dirigersi, soprattutto, verso i paesi meno popolati. Anche se sono due paesi Nato, esiste un conflitto tra Grecia e Turchia, nella delimitazione delle acque marittime territoriali, ricche di gas e petrolio, contese anche se, con la crisi e le energie alternative, ci sono sovrapproduzione, calo di prezzo e di domanda.

Con la Grecia, che ha una vecchia ruggine con la Turchia, sono Francia, Cipro, Egitto e Italia. L’attuale ripartizione delle terre e, conseguentemente, delle relative acque, è dovuta alla storia e alle guerre e non all’equità o alla giustizia; la Turchia espande le sue acque territoriali, ma come tener conto di alcune isole greche dell’Egeo, a pochi chilometri dalla costa turca, le quali rivendicano anch’esse la sovranità sulle loro acque territoriali. Se nel golfo di Napoli ci fosse una piccola isola inglese, a due chilometri dalla costa, come agirebbe l’Italia?

Facciamo un po’ di storia, a metà dell’ottocento il vulcano Marsilio, situato nel fondale del golfo di Napoli, vicino alla costa, fece emergere una montagna dal mare e gli inglesi, seguendo le leggi del mare e le consuetudini (spesso curiose ma sempre santificate), prontamente, per rivendicarne la sovranità, ci issarono una bandiera inglese; fortunatamente, dopo poco, l’isola s’inabissò, con ciò eliminando una ragione di attrito con il governo italiano.

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Secondo gli Accademici tedeschi Bhakdi e sua moglie Reiss, il primo microbiologo ed epidemiologico, la seconda biochimica, infettivologa e biologa cellulare, che hanno pubblicato il libro: “Falso allarme Corona”, che in Germania ha venduto due milioni di copie, il coronavirus non è più pericoloso di un’influenza e perciò il lockdown è stato un’esagerazione. I manifestanti di Berlino dicono che il Covid è una bufala per il controllo delle masse e per il business della sanità, a Parigi e Berlino contestano l’uso della mascherina.

Bhakdi è autore di 300 articoli scientifici nel campo della virologia ed ha criticato le decisioni del governo italiano affermando che il Sars-Covid2 è paragonabile alle altre influenze stagionali da virus; infatti, i morti, soprattutto anziani, non superamo il 3% dei contagiati, perciò non erano necessarie misure drastiche. Gli autori affermano che non ci sarà una seconda ondata, che l’aumento de casi segnalati è dovuto ai maggiori test e che esistono falsi positivi, mentre la maggior parte dei positivi è fatta di asintomatici non contagiosi; affermano che i malati positivi avrebbero dovuto essere solo i pazienti con i  sintomi di Covid 19.

Essi sconsigliano l’utilizzo obbligatorio delle mascherine, che danneggerebbero la salute mentale e le persone colpite da malattie cardiache, difficoltà respiratorie e polmonari, pressione alta e tumori, soprattutto gli anziani, statisticamente i più colpiti. Il vaccino potrebbe essere pericoloso perché basato sui geni; generalmente, questi tipi di vaccini sono immessi, dopo tante verifiche, nel mercato, proprio per scongiurare i loro maggiori rischi sull’uomo. (Per le notizie, fonte; money.it – Suchant Bhakdi e Karina Reiss).

ITALIA

Si dice che l’Italia deve ripartire, ma ci sono 270 grandi opere pubbliche bloccate, per 140 miliardi di euro di valore, i soldi per mettere in sicurezza il paese ci sono, anche senza i finanziamenti EU. Le riserve  auree e valutarie della Banca d’Italia valgono 140 miliardi di euro, Usa e GB le hanno utilizzate per le loro necessità di bilancio e l’Italia no.

Esistono anche fondi europei inutilizzati dall’Italia, per 58 miliardi di euro; il saldo di tesoreria dello stato presso la Banca d’Italia è attivo per 70 miliardi di euro, questi soldi servono normalmente a coprire eventuali deficit di cassa, dovuti alle scadenze fiscali e alle emissioni di titoli. Alcuni anni fa, lo stato, cioè Roma, attento solo ai ritardi degli enti locali, incamerò l’eccedenza di cassa non utilizzata degli enti locali.

Roma, senza essere capace di dare un buon esempio, è gelosa dell’autonomia regionale; al 3/7/202O, l’eccedenza di tesoreria dello stato, di 70 miliardi di euro, è stata confermata anche dalla BCE; questa somma giace inutilizzata presso la Banca d’Italia. E’ una risorsa prontamente disponibile a vista, diversamente dai fondi europei MES – SURE e Recovery, che richiedono un certo lasso.

In altri paesi dell’Eurozona accade la stessa cosa, cioè al 3/7/2020 erano complessivamente giacenti, presso le banche centrali nazionali dell’eurozona, 703 miliardi di euro; forse sono anche una conseguenza dell’austerità di bilancio, voluta dalla Germania, che ha costretto gli stati a trattenere liquidità, rinunciando a una politica di spesa espansiva. Questa liquidità è stata drenata anche per contenere l’inflazione, ma poi la commissione europea ha biasimato che questa fosse troppo bassa. Quanto è brava la UE!

Presso la banca centrale nazionale giacciono anche le riserve obbligatorie di liquidità delle banche, che, assieme al fondo interbancario di garanzia, sono uno scudo contro le insolvenze delle banche. I depositi obbligatori di liquidità delle banche ordinarie, presso la BCE, hanno avuto una remunerazione negativa, per favorire l’impiego di liquidità originata dai QE e TLTRO che, per contrastare l’austerità di bilancio, dovevano rilanciare produzione e domanda, invece hanno alimentato solo la speculazione delle banche.

Di questi ritardi si attribuisce la colpa solo alla burocrazia, che spesso opera all’interno di norme dettate dal legislatore e con personale dipendente o debitore anche dai partiti, ma forse c’è anche chi fa tesoro di questi ritardi, mi riferisco alle lobby e a chi specula sugli appalti. Ad ogni modo, per velocizzare la pubblica amministrazione e fare felici gli italiani, si potrebbero tradurre e copiare leggi e regolamenti di paesi più veloci dell’Italia.

Infine, c’è l’enorme risparmio degli italiani, si tratta di centinaia di miliardi di euro, superiori ai 200 miliardi promessi, in questi frangenti, dall’UE all’Italia; denaro che gli italiani presterebbero volentieri e a basso interesse allo stato, se esso li volesse, il che eviterebbe l’asservimento del paese allo straniero, come vorrebbero politici e giornalisti, spie e agenti italiani collaborazionisti dello straniero.

Poiché, come avviene nella costituzione italiana, la forma non corrisponde alla sostanza, la differenza tra dittatura e democrazia è data dal maggior cinismo e sadismo della prima e maggiore ipocrisia e frode della seconda. Al popolo restano solo le illusioni e le lacrime; anche in democrazia, siamo tutti telediretti e condizionati dalla comunicazione finanziata degli azionisti dello stato.

Il potere, cioè l’oligarchia occulta, controlla governo, comunicazione, diritto, informazione, istruzione e alcune scienze, soprattutto medicina, diritto, economia e giustizia. Non sono dipendenti solo il comuni lavoratori, ma anche gli alti dirigenti dello stato e delle imprese che, non sono mai veramente indipendenti. L’organizzazione gerarchica copiata è quella dell’esercito, un alto dirigente rimosso, dopo anni di lavoro nel suo ruolo, si lamentava perché lo avevano accusato di non essere adeguato, affermando che, in realtà, aveva fatto sempre solo quello che gli avevano ordinato.

Probabilmente non si riferiva all’amministratore delegato o al presidente, ma ai mandanti occulti che forse non conosceva nemmeno lui; il potere è anche abituato a rimuovere uomini fedeli che, seguendo i suoi dettami, si sono screditati davanti ai dipendenti, ai cittadini o agli utenti, e perciò, per dimostrare la volontà di rinnovamento, deve puntare su cavalli più giovani e non compromessi. Chi è intelligente e vuole fare carriera, sta al gioco.

Il potere vuole indirizzare le scelte ma spesso sbaglia, l’occidente, perdendo competenze, ha delocalizzato industrie in altri paesi e perciò oggi in Usa il 70% del Pil dipende dai consumi. Non credo sia stata una scelta fatta nell’interesse degli americani, ma dei grandi monopoli che hanno minori costi di mano d’opera (in Usa la disoccupazione è all’11%) e hanno minori costi energetici, minori tasse, anche senza paradisi fiscali, e la libertà d’inquinamento.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 24/8/2020)

EUROPA

Il 9 agosto 2020, il presidente della Bielorussia, Lukashenko, è stato rieletto, per la sesta volta, presidente del paese, è al potere da 26 anni, cioè dal 1994, però la piazza è insorta, accusandolo di aver truccato le elezioni, con le quali ha raggiunto l’80% dei voti. I provocatori sono apparentemente seguaci di Soros, USA, UE e Russia, ma Lukashenko accusa soprattutto gli Usa; a un manifestante contro la polizia, è esplosa una granata in mano, è morto e perciò dall’informazione la polizia è stata accusata d’omicidio e di torturare oppositori e prigionieri politici.

Polonia e Lituania hanno offerto la loro mediazione, ma Lukashenko ha rifiutato perché nel 2014 il presidente ucraino Janucovic aveva accettato la mediazione europea e poi fu costretto a fuggire; Polonia e Russia vorrebbero prendersi la Bielorussia e gli Usa vorrebbero tirarla dalla loro parte. Con il coronavirus, Lukashenko ha rifiutato il lockdown, la Bielorussia è uno stato monoetnico, senza gli oligarchi o grandi capitalisti esistenti in Russia.

La Merkel ha affermato che l’UE non accetta il risultato elettorale bielorusso, potrebbe essere considerata un’ingerenza straniera, e Lukashenko non ha voluto parlare a telefono con lei, poi ha chiesto all’occidente di non sostenere l’opposizione e di non sponsorizzare le proteste, accusandolo di aver inviato denaro in contante ai ribelli. Gli occidentali hanno replicato che i soldi servono solo ad aiutare il popolo, ma le potenze che interferiscono si giustificano sempre così; la Russia non vuole che la Bielorussia segua il corso dell’Ucraina.

Per l’esito elettorale Lukashenko ha ricevuto le congratulazioni da Cina, Russia e Turchia e dal patriarca ortodosso di Mosca; nel paese opera l’ingerenza straniera e diversi giovani sono stati addestrati alla guerriglia urbana, vi operano anche mercenari pagati che aggrediscono la polizia. Gli oppositori hanno generalmente un programma neo-liberista e chiedono privatizzazioni, i filooccidentali a favore d’imprese occidentali e i filorussi a favore degli oligarchi russi.

Con la caduta del comunismo del 1989, nel paese, diversamente dalla Russia, l’industria e l’agricoltura sono in mano pubblica, la seconda anche in mano a cooperative; comunque, la Bielorussia è l’ultima repubblica socialista perché in Russia, Eltsin ha privatizzato a favore degli oligarchi. La Bielorussia esporta soprattutto in Russia e ha due raffinerie che lavorano gas e petrolio russo, la Gazprom russa ne ha aumentato il prezzo e perciò ora la Bielorussa li importa anche da Norvegia e Arabia.

Gli oligarchi russi finanziano le proteste e la campagna giornalistica contro Lukashenko, l’occidente è colpito dai successi economici della Bielorussia, il cui Pil aumenta del 10% l’anno, invece l’Ucraina, totalmente privatizzata dall’occidente, non é stata capace di riprendersi. In Bielorussi non esiste disoccupazione, né corruzione e ha un sistema bancario trasparente, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti funzionano bene e il paese è pulito.

Il presidente fa pagare una tassa speciale ai parassiti che si rifiutano di lavorare, l’imposta sul reddito media è del 30%; l’opposizione vorrebbe una società più liberale e gli Usa, che si appoggiano alla Polonia, vorrebbero portare Lukashenko dalla loro parte; ma il presidente è anche amico di Cina e Russia, che vorrebbe assorbire il paese e perciò incoraggia, a sua volta, le proteste di settori dell’opposizione.

In caso di colpo di stato filo-occidentale, la Russia potrebbe invadere il paese, perché gli è consentito da un trattato, ma la Russia non è favore del socialismo o del capitalismo di stato di Lukashenko, ma degli oligarchi russi; Lukashenko non è un comunista, né vuole un’economia pianificata, ma è fautore di un capitalismo di stato, ha fatto delle privatizzazioni, ma ha mantenuto il controllo statale sulle grandi imprese.

In Venezuela gli Usa non si erano preoccupati del risultato elettorale e avevamo appoggiato Guaido alla presidenza, che spese milioni di dollari per pagare mercenari americani. La Bielorussia ha il Pil pro-capite più alto di tutte le repubbliche ex sovietiche, il 50% della produzione nazionale è in mano allo stato che ha un welfare sviluppato, una sanità efficiente e un tenore di vita popolare elevato.

Gli esponenti filo-occidentali dell’opposizione sono legati al capitalismo, sono liberisti, vogliono più privatizzazioni, il distacco dalla Russia e l’avvicinamento all’occidente; il primo oppositore di Lukashenko è una donna, Tikhanovskaja, che alle elezioni ha preso solo il 10% dei voti e poi è fuggita in Lituania; l’opposizione demonizza Lukashenko e lo definisce l’ultimo dittatore d’Europa, l’UE e l’informazione dell’UE concordano.

La polizia ha arrestato 1000 manifestanti, le proteste sono ispirate soprattutto dall’occidente, il segretario Usa, Pompeo ha condannato le violenze della polizia bielorussa, dimenticando ciò che accade in Usa; l’informazione occidentale è contro Lukashenko. L’UE ha minacciato sanzioni alla Bielorussia, chiedendo elezioni libere ed eque, nel paese è in atto uno scontro tra imperialismo atlantico e imperialismo russo.

USA e UE, seguendo il copione già applicato all’Ucraina, sostengono l’opposizione, chiedono riforme liberiste, privatizzazioni, tagli allo stato sociale e avvicinamento all’occidente. In Ucraina, il presidente Yanukovich fu rovesciato e fuggì con un colpo di stato voluto dall’occidente, soprattutto da Germania e Usa, che sfruttarono il malcontento nazionale appoggiandosi a forze naziste. Ora nel paese è preminente l’influenza di USA e UE, usata come schermo dalla Germania; però anche la Russia ha utilizzato l’opposizione bielorussa.

Lukashenko difende l’indipendenza del paese, la Russia ha forti scambi commerciali con la Bielorussia, dove ha basi militari e, con le privatizzazioni, vorrebbe mettere le mani sull’apparato produttivo del paese, perciò anch’essa mira a destabilizzare Lukashenko. Recentemente, il governo bielorusso ha arrestato mercenari russi, il capitalismo di stato dei bielorussi è visto come una minaccia dagli oligarchi russi.

Tuttavia, Lukashenko ha il sostegno della maggioranza della popolazione e delle istituzioni, i comunisti del paese sono deboli e divisi, generalmente sono a favore di Lukashenko, altri comunisti difendono lo stato sociale e la “democrazia” che rappresenta gli interessi del capitale internazionale: Altri comunisti vorrebbero riprendere la costruzione del socialismo, interrotta dalla controrivoluzione del 1991 e accusano il regime di dittatura borghese.

Il segretario di stato americano, Pompeo, ha firmato un accordo, in funzione antirussa, con il ministro della difesa polacco e ha celebrato la vittoria polacca del 1922, contro i bolscevichi russi; gli Usa hanno anche deciso di trasferire in Polonia il quartiere generale della V armata americana. Sul 5G, la Polonia, seguendo i desideri americani, si è schierata con gli Usa contro la Cina, si è espressa contro il gasdotto Nord-Stream 2, tra Germania e Russia e ha deciso di rifornirsi d’idrocarburi in Usa; contro Putin e Lukashenko, ha sostenuto l’opposizione bielorussa.

Per gli Usa, la Polonia è anche un mercato per i loro idrocarburi, i loro armamenti e per la fornitura di centrali nucleari civili; comunque, gli Usa sbagliano ad alimentare degli attriti con Cina e Russia. Se gli Usa sono in decadenza economica, è colpa anche delle loro delocalizzazioni industriali; inoltre, dal 1914 e fino a oggi, i coinvolgimenti degli Usa in Europa sono stati anche richiesti dai servizi segreti inglesi. (Per le notizie, fonte: Davide Shamir Israel - comedonchisciotte.org – L’ordine nuovo -sinistrainrete.info – Giuseppe Gagliano – startmag.it).

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Hjalmar Schacht (1877-1970) fu un ebreo tedesco, massone, economista e presidente della banca centrale tedesca, avendo finanziato l’ascesa al potere di Hitler, divenne ministro dell’economia della Germania nazista; attuò un new deal come quello di  Roosevelt, ridusse l’inflazione e disoccupazione, annullò il debito estero, raggiunse il pareggio di bilancio e stabilizzò il marco, promosse lavori pubblici e costruì autostrade.

Nazionalizzò le grandi imprese e germanizzò quelle piccole, finanziò lo sviluppo dell’industria tedesca con obbligazioni e con una specie di baratto, in pratica, i fornitori di materie prime erano pagati con prodotti industriali tedeschi, evitando l’intermediazione finanziaria; era nazionalista e voleva un impero tedesco, al processo di Norimberga fu assolto dagli alleati, ma poi fu condannato a due anni dal governo tedesco.

Malgrado fosse ebreo, non s’impegnò contro l’olocausto, le sue riforme economiche furono interessanti e, come ebreo, evitò il lager e fu valorizzato da Hitler, del resto, come diversi alti ufficiali dell’esercito tedesco, mezzi ebrei. Per finanziare le spese militari della seconda guerra mondiale, la Germania ritornò al deficit di bilancio e all’emissione illimitata di denaro, che provocò un’inflazione paurosa, inoltre attinse ai beni degli ebrei espropriati, al lavoro forzato e ai furti e requisizioni nei paesi occupati.

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In Germania, dove sono mancate cultura e norme contro il riciclaggio, è aumentato il riciclaggio di denaro sporco, per investimenti e per il finanziamento del terrorismo; nel 2019 ci sono stati 114.914 casi di sospetto riciclaggio, rilevati su 355.000 transazioni sospette. Le relative segnalazioni sono venute da banche, notai, commercianti di metalli preziosi, case d’asta e agenzie immobiliari.

Il settore immobiliare è quello più investito dal riciclaggio, perciò, a novembre del 2019, per allinearsi, anche se in ritardo, alle norme UE, la Germania ha emanato norme contro il riciclaggio, costringendo le categorie suddette a dichiarare le transazioni sospette. Da considerare anche che sono migliaia le truffe dei tedeschi, appartenenti a tutte le categorie, che hanno tentato di accaparrarsi indebitamente gli aiuti di stato contro il Covid. (Per le notizie, fonte: Giusy Caretto – startmag.it).  

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Il governo di Tripoli di Al-Serraj, dopo aver respinto gli attacchi di Haftar, che da Tobruk, con l’aiuto dell’Egitto, mirava al controllo di tutta la Libia, ha fatto un patto con Qatar e Turchia che gli consentirà di ricevere consiglieri e istruttori per le sue forze armate; potenze straniere stanno armando massicciamente i governi di Tripoli e quello di Tobruk.

Al Serraj ha concesso ai turchi, come base militare navale, Misurata, mentre Sirte è stata concessa ai russi. Ankara vuole aumentare la sua presenza militare e commerciale in Libia, in Africa del nord e nel Mediterraneo orientale; i finanziamenti arrivano dal Qatar, che sostiene anche l’Iran, perciò ci potrebbe essere un avvicinamento tra Turchia, Iran e Russia, mentre Arabia, Israele, Emirati, Usa ed Egitto sono dalla parte opposta, quest’ultimo paese ha acquistato navi militari dall’Italia, anche per averne un appoggio.

Fratelli d’Italia ha denunciato l’assenteismo dell’Italia in Libia, sostenendo che il destino dell’Italia si gioca nel Mediterraneo, però i servizi segreti italiani forse sanno che qualche cosa di nascosto bolle in pentola e gli italiani, poiché sono “sovrani”, sono tenuti all’oscuro. In Libia ci sono interessi petroliferi italiani e il governo di Tripoli, già sostenuto da ONU e Italia, alimenta nascostamente l’immigrazione illegale in Italia.

La Turchia è in profonda crisi economica, il trattato di Sèvres del 1920 la privò del suo impero ottomano; partito il sultano, Ataturk, in nome della nuova repubblica turca, promosse una guerra d’indipendenza; attuando una pulizia etnica, si liberò con violenza di armeni ed espulse un milione di greci, ma si tenne la Tracia europea. Il trattato di Losanna del 1923 riconobbe la situazione; Erdogan, che è nazionalista, è in conflitto con la minoranza curda, vorrebbe un paese etnicamente omogeneo.

Per lo sfruttamento petrolifero dei fondali del Mediterraneo orientale, la Turchia si scontra con la Grecia, contesta i confini marittimi (alcune isole greche sono a pochi chilometri dalla costa turca), non ha firmato la convenzione internazionale sul mare del 1982 e rivendica delle acque del Mediterraneo orientale. Perciò è entrata in conflitto con Grecia, Egitto, Cipro, Francia e Italia ed è tornata anche in Libia, una colonia che le era stata tolta dall’Italia nel 1912, assieme a Rodi e al Dodecaneso, che ora, dopo la sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale, sono greche.

La Merkel, presidente del consiglio europeo, aveva proposto una mediazione tra Grecia e Turchia, entrambi membri della NATO, ma poi la Grecia, con la mediazione di Macron, ha raggiunto un accordo con Cipro ed Egitto. Macron ha rafforzato la presenza militare francese nel Mediterraneo orientale, perché l’esplorazione petrolifera turca nel Mediterraneo orientale crea tensioni con la Grecia e con la società petrolifera francese Total.

La Turchia è investita da una grave crisi economica e finanziaria, Erdogan la vuole nascondere con il nazionalismo e con imprese militari all’estero, ha convertito la chiesa di Santa Sofia in moschea, ha emanato leggi liberticide e vuole l’islamizzazione dell’intero paese; comunque, è alla ricerca di un forte prestito internazionale; a causa della caduta di esportazioni, turismo e rimesse degli emigrati, la lira turca si potrebbe svalutare. La Turchia ha 85 milioni di abitanti e non è autosufficiente dal punto di vista alimentare, commercia e riceve aiuti dalla Russia, la Cina gli ha concesso prestiti e vi ha fatto investimenti, ma ora è più cauta, anche per la concorrenza da essa fatta alla Cina in Africa.

In Libia, prima hanno rifiutato l’ingresso a una delegazione militare italiana e ora Tripoli e Tobruk hanno deciso un armistizio con la sospensione delle ostilità, seguiranno elezioni anticipate. Se non si accuseranno brogli, potrebbe esserci la pace; poiché la strada per una diarchia non è facile da perseguire, probabilmente l’escluso dal potere, sostenuto da potenze straniere, potrebbe riattizzare la guerra.

L’accordo per il cessate il fuoco, grazie ai buoni uffici di Macron che è sempre alla ribalta, è stato fatto tra il presidente di Tripoli. Al-Serraj e il presidente del parlamento di Tobruk, Saleh, questi hanno fissato nel marzo del 2021 la data per le elezioni presidenziali e parlamentari. L’accordo prevede la smilitarizzazione di Sirte, l’espulsione di truppe straniere e la ripresa della produzione petrolifera; per il momento Haftar, leader di Tobruk, non si è fatto sentire, il governo italiano e il presidente egiziano Al-Sisi, principale sostenitore di Haftar, hanno accolto favorevolmente la notizia. (Per le notizie, fonte: Michelangelo Colombo – startmag.it - .Alessandro Albanese – policymakermag.it). 

USA

Si parla di recrudescenza della pandemia e di un altro possibile lockdown ma, al momento, i morti giornalieri sono infinitesimali, in Italia circa 5, sui 1750 morti, in media, per tutte le malattie e per vecchiaia; però, il terrorismo alimentato dalla pandemia, in tutti i paesi, è servita ad alimentare i debiti pubblici, che servono a ricattare gli stati indebitati, per privatizzare, fare la riforma delle pensioni e cedere sovranità.

I regimi autoritari sono generalmente nazionalisti, mentre quelli “democratici“ sono per i mercati e la globalizzazione. Joe Biden, vice presidente degli Usa sotto Obama, è il concorrente democratico di Trump alla presidenza, è sostenuto dall’informazione americana, mentre Trump è accusato di voler fare il dittatore; Trump si lamenta di avere tutti contro, cioè partito democratico, informazione, gente e magistratura. Anche l’informazione televisiva italiana e i corrispondenti esteri della RAI sono contro di lui, però, generalmente, l’informazione muove la coda a chi la paga e i mercati, cioè Germania, UE, Cina e Russia, sono, in gran parte, contro Trump.

Bisogna ricordare che i dittatori mettono in galera gli oppositori e sottomettono informazione e magistratura, comunque, I’informazione italiana, che passa per “democratica”, non ha mai criticato i presidenti della repubblica italiani e i papi, i quali spesso hanno agito in maniera difforme dai predecessori. Oggi il Tam Tam televisivo e, per lo più,  la politica italiana, sono contro Trump, che osteggia l’egemonismo e la politica commerciale tedesca e cinese; per altri versi, lo stato, di qualsiasi tipo, appoggiandosi all’informazione, non è mai disinteressato, ma è interessato, perciò non è vocato al servizio pubblico, ma soprattutto alla tassazione.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;     viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 17/8/2020)

ITALIA

Generalmente, gli uomini, in generale vittime alla cultura omologata, sono condizionati e programmati da una cultura familiare, di classe, scolastica e di religione e perciò, anche se i “professori” affermano di preferire lo spirito critico, sono privi di libero arbitrio e sono predestinati, nella loro sorte, dal potere che premia i suoi seguaci più fedeli.

Papa Pio IX affermava che chi parla dalla cattedra è infallibile, perciò, ancora oggi, la gente si divide tra persone cattedra-dipendenti, vittime degli esperti di corte e della scienza omologata, e persone cattedra-scetticheM; poi ci sono quelle pragmatiche e indipendenti, nel senso che seguono, anche se tacitamente, solo i loro interessi e non manifestano idee precise.

Nella disinformazione sul Covid, un ruolo decisivo l’hanno svolto i mass-media, tuttavia, un rapporto Istat-Isis ha evidenziato che il Covid attuale è una pandemia a bassissima mortalità, i morti maggiori della Lombardia sono dovuti solo agli errori commessi da ospedali e autorità politiche. Ad ogni modo, con il distanziamento, il lavaggio delle mani e le mascherine, con il lavaggio del cervello fatto dalla televisione, hanno continuato a terrorizzare la popolazione.

Il virus, in realtà non è più pericoloso di altri virus influenzali, la larga maggioranza delle persone colpite guarisce spontaneamente e solo una loro piccola minoranza ha sintomi gravi e muore. Il decesso è generalmente dovuto a malattie croniche di cui sono vittime anziani fragili, perciò le misure restrittive, soprattutto per le scuole, non replicate in altri paesi europei, non erano necessarie; l’informazione afferma che l’azione del governo, tesa a contenere l’epidemia, è stata esemplare, ma ora si fa strada l’epidemia importata da lavoratori stranieri e immigrati in genere, generalmente bene accolti dalla sinistra.

Dal 20 febbraio 2020, data della scoperta malattia in Italia, ma in altri paesi del mondo, come la Cina, circolava da ottobre dell’anno prima, alla fine di marzo 2020, cioè in 40 giorni, si è diffusa il contagio, con 90.946 morti complessivi per tutte le cause di morte,  contro i 65.592 degli anni precedenti. Cioè, i morti per Covid sembrerebbero 25.000, cresciuti a 35.000 nei mesi successivi, però solo 13.710 dei morti per Covid era stato sottoposto a tampone; ciò malgrado, il governo ha risposto imponendo al paese il lockdown generalizzato al posto delle zone rosse limitate.

In realtà, i colpiti da Covid sono anziani morti per scompenso cardiaco, alta pressione, emozioni intese e collasso del sistema ospedaliero, che chiudeva interi reparti e mischiava sani con malati; comunque, fatte le depurazioni e le rettifiche, i forse 11.600 morti dovuti al Covid, hanno tenuto alto l’allarme sociale, ma, a causa di gravi manchevolezze della regione Lombardia, la maggior parte dei morti erano lombardi, perciò non era necessario bloccare l’intero paese.

Sarebbero stati sufficienti isolamenti determinati, con identificazione degli asintomatici, l’età media dei deceduti è di oltre 80 anni e dei contagiati 60 (Studio Maleam); con eccezione per sole 12 persone; come dire che il virus non poteva provocare la morte di soggetti giovani e in buona salute; malgrado ciò, il governo ha chiuso scuole, fabbriche e  persone in casa. Le persone anziane decedute si potevano salvare riducendo i contatti, avvenuti in case e in  ospedale, come è stato fatto in altri paesi europei.

I giovani contagiati, grazie al loro sistema immunitario, sono rapidamente guariti, ma con il lockdown generalizzato si è impedita la formazione dell’immunità di gregge, qualcuno contesta l’analisi, ma accade in tutte le malattie epidemiche; la pagheremo alla fine dell’anno, con il virus che è favorito dal freddo, anche se il caldo estivo l’ha indebolito. Per influenza stagionale, ogni anno in Italia, con le complicazioni, muoiono circa 7.000 persone, mentre i colpiti da influenza sono circa 5 milioni.

In tutte le influenze Covid, a determinare la morte di soggetti anziani fragili sono state le patologie preesistenti, tuttavia, i bollettini di guerra del governo e dell’informazione, che è al soldo del governo, l’hanno recitata diversamente. Da ricordare che il tasso di mortalità è il rapporto tra numero dei morti, per qualsiasi causa, e il totale della popolazione, mentre il tasso di letalità è il rapporto tra morti per una malattia e i contagiati da questa malattia, inclusi gli asintomatici.

In Italia il tasso di mortalità è poco superiore all’1%, cioè è pari a circa 650.000 persone l’anno, ciò malgrado, i morti per Covid, nel periodo suindicato, sono stati dati per circa il 3,9% su 27.965 deceduti, si tratta di cioè circa 1.000 morti, con un tasso di mortalità dello 0,0018%; se però si ritiene che siano tutti deceduti per Covid, il tasso di mortalità è dello 0,046%.  Le statistiche esposte fino al 31/3, naturalmente variano a fine maggio e ad agosto, quindi, le cifre esposte hanno anche un  significato di tendenza.

Tuttavia, per chiudere il paese, la propaganda ha poi falsamente fissato al  2,5% il numero dei morti tra i contagiati, l’immagine drammatica che è stata data del Nord, con i camion militari che trasportavano le bare, e dell’intero paese, serviva a giustificare il lockdown. Continua la girandola delle statistiche fatte in casa, al 7/7/2020 hanno messo al numeratore 29.958 decessi per Covid e al denominatore 215.868 colpiti dal Covid, con un tasso di letalità del 14%.

Però, a questa percentuale andrebbero sottratti i morti senza tampone e gli anziani cronici, perciò la percentuale di letalità potrebbe scendere al 3,9%, con solo 716 decessi imputabili al Covid. Come accade in tutte le influenze stagionali, è’ presumibile però che i contagiati non deceduti, sintomatici o asintomatici, siano una percentuale molto superiore, qualcuno afferma, con delle stime, forse anche del 30%; però, nella rilevazione periodica dei contagiati, si accertato  che questi sono stati solo il 2,5% delle persone testate, mentre i m,orti sono stati molti meno.

In Lombardia si concentrano un terzo dei contagiati e la metà dei morti, cioè 14.745 su 29.958 (ma anche queste statistiche sono da aggiornare), con ciò la regione è stata capace di provocate un’ondata di decessi che il virus, da solo, non sarebbe riuscito a provocare. Il governo non ha voluto la circoscrizione dei focolai e perciò, nel Nord dell’Italia, l’incendio è divampato.

Invece il Veneto ha puntato sulla chiusura selettiva e sul maggior numero di tamponi, anche agli asintomatici, riuscendo a controllare l’epidemia. In questa vicenda, la Lombardia ha sofferto del taglio della spesa sanitaria, della privatizzazione della sanità, non ha voluto coinvolgere i medici di base, ha riservato i tamponi solo a quelli che avevano i sintomi della malattia e non ha predisposto luoghi d’isolamento, perciò i positivi hanno determinato la saturazione dei posti letto ospedalieri.

Gli operatori sanitari operavano senza protezioni, perciò contagiavano, erano contagiati e morivano, alcune persone colpite non sono state ricoverate per mancanza posti letto; alcuni ricoverati sono stati trasferiti nelle RSA, contagiando persone che sono morte, perciò in Lombardia, secondo una stima, i veri morti per Covid, cioè non indotti dalla politica o portatori di altre patologie,  sono stati forse solo 1.600; la spettacolarizzazione dell’epidemia è stata data dai camion militari che trasportavano le salme.

In Lombarda non si sono separati i malati di Covid dagli altri malati, come ha fatto il Veneto e la diffusione del contagio ha favorito la morte di numerosi medici, divenuti anche diffusori del contagio, anche perché non sono stati sottoposti a tamponi e non sono stati messi in quarantena e perciò hanno contagiato altre persone. Nelle RSA c’era promiscuità tra malati, sani, asintomatici e infetti, perciò ospedali e RAS sono diventati focolai di contagio.

Miracolo delle statistiche, spesso usate favorire una politica; in mancanza di dati esatti e attendibili sulla diffusione esatta dei contagiati e dei malati, nessun intervento contro la malattia può  esser efficace; bisognava fare tamponi a tutti, fin dall’inizio, ma pare che questi non fossero disponibili e bisognava fare test sierologici agli asintomatici. A fini propagandistici, c’è stata un’errata rilevazione nella raccolta dei dati; lo scopo di tale politica potrebbe essere quello di mettere definitivamente al tappeto l’Italia e altri paesi, a vantaggio dei nuovi colonizzatori e del nuovo ordine del mondo.

Poiché il numero dei morti, con l’invecchiamento della popolazione, aumenta tutti gli anni, nel 2019 in Italia è stato di quasi 650.000 persone, se alla fine dell’anno 2020 i morti non supereranno le 700.000 unità, vuol dire che la pandemia è stata un bluff, una bufala e una fake news, con la quale il governo, mondialista, atlantista ed europeista, ha messo in  ginocchio il paese, esponendolo ai ricatti economici e alle elemosine dell’UE.

Da sempre sappiamo che all’ospedale, tante persone anziane ricoverate e affette da gravi  e varie patologie, muoiono però, secondo l’OMS e il generale Pier Paolo Lunelli, se l’Italia avesse aggiornato il suo piano contro le pandemie, come si era impegnata a fare, seguendo le indicazioni di OMS ed ECDC, il centro europeo per la prevenzione, avrebbe risparmiato la vita a 10.000 persone.

Al sopraggiungere della pandemia, l’Italia aveva solo un piano vecchio e inadeguato e non aveva predisposto efficaci strumenti di protezione; perciò i familiari delle vittime del COVID hanno presentato 150 denunce contro primi ministri e ministri della sanità, in carica dal 2013; poiché alcuni paesi sono stati colpiti dalla pandemia dopo l’Italia, hanno avuto più tempo per pianificare  i loro interventi.

La commissione europea ha siglato un  accordo con la casa farmaceutica americana Johnson & Johnson, per prenotare la fornitura di 400 milioni di dosi di vaccino, il quale però è ancora non è stato messo a punto; questo permetterà ai singoli paesi UE l’acquisto di un vaccino “efficace”. Anche Italia, Inghilterra e Germania stavano sperimentando vaccini da commercializzare contro il Covid e la Russia afferma di averne già messo a punto uno, ma gli occidentali dicono che non funziona.

Sembra  una regalo fatto a una casa farmaceutica, escludendo le altre, i vaccini sono un business, come l’assicurazione sanitaria privata e la pensione privata, che aumentano; è per questo che sanità e pensioni pubbliche sono sotto il tiro della speculazione. Poiché la pandemia ha colpito anche gli altri paesi, sembra uno strumento del potere occulto mondiale,  per favorire gli affari e il nuovo ordine del mondo; assecondando questo disegno, Renzi, contro la  pandemia, propone il vaccino obbligatorio per tutti; forse vuole  garantire una vita più lunga ai tanti novantenni morti ufficialmente per la pandemia.

Ma i vaccini, che sono i farmaci  per le persone sane,  possono anche far male, del resto, anche se i “professori” lo smentiscono, tutti i farmaci hanno delle controindicazioni, con i vaccini, le case farmaceutiche fanno profitto. La globalizzazione è un’anticipazione del nuovo ordine del mondo, che ha posto suoi uomini al governo nazionale di vari paesi e, nei paesi “democratici”, ha ridimensionato il ruolo del parlamento, dando così, con l’aiuto dei suoi collaborazionisti politici e dell’informazione, un colpo mortale al sovranismo nazionale. (Per le notizie, fonte: Marcello Teti – sinistrainrete.info – statistiche ISTAT-ISIS – Studio Maleam – adnkronos.com).

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Il presidente Mattarella ha commemorato la strage di civili compiuta nel 1944 dai nazisti, nel comune di Stazzena (Lucca), in quell’occasione, ha condannato stragi, violenza, intolleranza, rappresaglie e razzismo; sarebbe stato anche utile che accennasse all’odio politico, alimentato dall’ambizione di potere che, in tutto il mondo, alimenta la violenza e la morte di milioni di persone. Più del razzismo, è l’odio politico, alimentato dalla sete di potere e di privilegi, che spinge l’uomo a tanto, perché, in tanti paesi ed epoche diverse, chi contende il potere, è disposto anche a uccidere; non è questione di razzismo, di autoritarismo o di democrazia.

Anche i partigiani italiani, il cui portavoce è l’ANP, che avevano subito la morte ad opera di nazisti e fascisti, per odio politico, provocarono la morte di tanti civili innocenti che spesso, per lavorare, avevano solo la tessera del partito fascista; anche questo è odio politico, di vendetta, di sete di potere e di dominio; ma non si può ricordare e commemorare perché è populismo, perché lede il governo degli eredi dei partigiani che hanno occupato lo stato e le sue istituzioni.

L’informazione e gli storici di corte, poiché sono politicamente corretti, non sempre dicono tutto, finalmente però, anche se in ritardo, Mattarella ha commemorato i morti italiani, gettati nelle foibe carsiche, uccisi dai partigiani titini che volevano operare una pulizia etnica, a danno degli italiani, nella regione confinaria all’Italia nord orientale. E’accaduto ciò perché gli sconfitti in guerra, sono sempre disuguali rispetto ai vincitori, da allora, l’Italia sconfitta e con governi controllati dall’estero, è stata sempre supina ai vincitori che hanno deciso la sua sorte e creato un loro direttorio all’ONU.

Anche questo è un modo di scrivere la storia, queste cose sono accadute in tutte le rivoluzioni, guerre, guerre civili, movimenti d’indipendenza, di liberazione ed emancipazione; con le quali non si aboliscono le classi, come affermava erroneamente Marx, ma alcuni, appartenenti al partito vincente, usando tutti i mezzi e la violenza, sono promossi da classi modeste a classi elevate di potere, il quale rappresenta il più lussuoso palo della cuccagna, fonte di tanti privilegi.

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La televisione italiana critica sempre l’evasione fiscale degli italiani, senza accennare all’evasione legale a favore degli amici dello stato, come se l’evasione non esistesse anche all’estero; infatti, le big tech delle comunicazioni Facebook, Google, Amazon, Apple, Microsoft e Netflix, negli ultimi dieci anni hanno evaso tasse in Usa e nel resto del mondo.

Delle televendite di Amazon, è molto elevato il volume e l’evasione fiscale, lo stato italiano ha fatto recentemente un accordo di tassazione molto favorevole per la società, che si è impegnata a pagare 100 milioni di euro di tasse arretrate. A causa del coronavirus, il fatturato di queste società big tech è diminuito, ma in dieci anni, hanno versato agli Usa solo il 54% delle imposte dovute, con un’aliquota del 16,2%, invece che del 28%, come sarebbe stato previsto.

In Italia, con la pubblicità online, queste big tech hanno risparmiato tre miliardi di euro l’anno; nel paese, con il favoritismo, più che con la distrazione dei partiti e del governo, il 60% dei servizi online è fatturato da società estere, che sottraggono allo stato ricavi tassabili per 4,4 miliardi di euro l’anno (dati Agcom – Autorità per le comunicazioni). Sarà forse anche per questo che, solo il 37,2% delle famiglie italiane, legalmente tartassate, ha una connessione di rete veloce, mentre, con l’attuale dotazione tecnica, potrebbe averla l’88,9%. (per le notizie, fonte: Giusi Caretto – startmag.it).

GIAPPONE

Una petroliera giapponese è naufragata vicino all’isola Mauritius, versando petrolio inquinante in mare, questi incidenti accadono spesso, anche perché le navi fanno tragitti lunghi dal paese fornitore a quello destinatario, che non si rivolge solo a esportatori di petrolio più vicini, facendo aumentare la probabilità di naufragi. Il fatto è che i paesi fornitori di materie prime, per acquistare prodotti industriali, offrono in cambio materie prime e il paese esportatore di macchinari, per esportare, è costretto a importarle, trascurando altri produttori di materie prime più vicini.

Se i paesi si preoccupassero solo dell’equilibrio complessivo del loro commercio estero, invece di puntare a una compensazione, con formule, tra due paesi, simili ai baratti, questi incidenti non accadrebbero. Sarebbero attivi con alcuni paesi e passivi con altri e, se il pareggio di bilancio complessivo del loro commercio estero non si raggiunge o un paese  è in debito solo con alcuni paesi, il credito internazionale lo rifornirebbe di valuta per l’importazione.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 10/8/2020)

EUROPA

La società tedesca Wirecard, che gestisce servizi finanziari e pagamenti digitali, con carte di credito e di debito, sta per fallire, era una delle prime trenta imprese della borsa di Francoforte, le sue azioni sono crollate del 95%. La sua filiale di Londra è stata chiusa e sono state bloccate le sue carte di credito, la società era legata al mercato delle scommesse, curava sistemi di pagamento elettronici, era in rapporto con l’assicurazione Allianz e con supermercati ed è stata coinvolta in operazioni di riciclaggio di denaro sporco.

Tra i suoi clienti c’erano anche Visa e MasterCard, con i suoi servizi online, era legata a enti ed era connessa a banche e sistemi di pagamento, specialmente a livello internazionale. Aveva un bilancio falso con 2 miliardi di euro di attivi inesistenti, invece i 3,5 miliardi di passivo erano veri, falsificava i volumi di affari, aveva schivato controlli pubblici e la revisione della società Ernst & Young, che ora, per giustificarsi, afferma di essere stata ingannata. Miracolo della serietà tedesca!

Il collegio sindacale interno aveva approvato il bilancio del 2018, ma è mancato il controllo della società di revisione e delle autorità pubbliche tedesche, la sua banca Wirecard Bank si è sottratta alla sorveglianza bancaria: E’ pertanto necessaria una riforma tedesca ed europea dei pagamenti tecnologici, per gli esperti, i controlli sulle banche sono migliori, ma per noi,  vista la situazione delle due maggiori banche tedesche, solo sulla carta.

Ciò impone all’UE di migliorare i controlli su banche, finanziarie e sistemi di pagamento elettronici, anche per la lotta all’evasione e al riciclaggio del denaro sporco, considerando anche che, la limitazione del contante può portare a questi sbocchi. (Per le notizie, fonte: startmag.it - Mario Lettieri e Paolo Raimondi).

ITALIA

Monsignor arcivescovo Carlo Maria Viganò, l’8/5/2020 ha affermato che, con il pretesto di combattere l’epidemia del Covid-19, si sono lesi i diritti fondamentali dei cittadini, la libertà di culto, d’espressione e di movimento; inoltre, tanti hanno avanzato dubbi sull’effettiva pericolosità del virus, perciò il relativo l’allarmismo dei media e della televisione non può essere giustificato.

La procura di Como indaga sui morti nelle RSA, ipotizzando casi di omicidio colposo (per Antolisei la colpa grave è equiparata al dolo). Ci sono poteri interessati a controllare la popolazione e il suo numero; puntano a creare il panico, vogliono il controllo e il tracciamento tecnico delle persone e, con le loro localizzazioni, seguono i loro spostamenti, con l’obiettivo finale d’imporre un governo mondiale segreto senza controllo.

Favorendo la crisi economica, la chiusura di attività commerciali ha anche ostacolato la tutela dei diritti dei cittadini e ostacolato i rapporti personali e sociali; per poterli meglio manipolare e controllare, si sono isolate le persone. Contro la pandemia, sono stati boicottati rimedi efficaci, ma poco costosi,  per favorire vaccini, fonti di grandi guadagni per le case farmaceutiche, proponendo anche la penalizzazione di cittadini che li rifiutano e la depenalizzazione per l’operato dei medici.

Tutto ciò è avvenuto per assecondare, da parte del governo, le mira di entità sovrannazionali che mirano a limitare le libertà personali e a instaurare un governo mondiale occulto. Bisogna combattere le richieste d’immunità penali per politici, dirigenti e medici, loro seguaci, cioè per i servi collaborazionisti dell’oligarchia mondialista, invece bisogna contrastare chi penalizza il dissenso, ricorrendo anche alla censura.

L’informazione deve dare spazio alle voci non allineate, che, naturalmente, possono anche sbagliare, e deve favorire un confronto democratico e onesto delle idee, la chiesa deve difendere la sua autonomia nei confronti dello Stato,  che spesso è socio dei nemici del cittadino, la cui sovranità è una chimera. Lo Stato deve tutelare le libertà dei cittadini che combattono contro un nemico invisibile; con il pretesto di un virus, non si possono cancellare secoli di civiltà e progresso civile, subendo l’instaurazione di una tirannide che ci condannerà a una realtà virtuale. (Carlo Maria Viganò 8/5/2020 - sintesi)

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Quando la terra era considerata l’unico vero valore, gli imperi si espandevano conquistando terre di altri stati, sottoponendo a tassazione altre persone; con la rivoluzione industriale e l’accumulo di risparmi, si è poi sviluppata la finanza, che controlla governi, banche centrali, istituzioni internazionali e informazione. Nel breve termine essa, servendosi di banche e paradisi fiscali, grazie a business e speculazione, accumula profitti e capitale.

Però, nel medio termine, facendosi scudo con banche centrali e paradisi fiscali, punta all’instaurazione di un governo mondiale, costituito da grandi banche oligarchie nobili o borghesi, in tutto saranno solo 1.000 persone; le quali toglieranno agli uomini quel poco si sovranità e di diritti ancora rimasti nelle loro mani. I privilegi fiscali, nazionali o internazionali, hanno consentito la concentrazione delle ricchezze e hanno favorito la disuguaglianza sociale.

D’altra parte, chi controlla le grandi banche, controlla anche gli stati e non desidera pagare le imposte, infatti, prima della rivoluzione francese, l’aristocrazia ne era esente. Oggi il potere mondiale occulto si esprime con rappresentanti delle religioni e di élite finanziarie ma, come accade in politica, non è sempre unito, perché è unito contro il popolo, ma è diviso da rivalità interne, capaci di alimentare ancora guerre e congiure, cioè non la pace, accade anche nella mafia. .

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Le donne reclamano la rappresentanza di genere, in realtà la costituzione e il buon senso evidenziano discriminazioni di razza, di sesso (che è di vari tipi), di religione, di classe, di censo, di professione; ecc.; cioè, pare che nella società esistano idiosincrasie e varie storture e discriminazioni che rendono impossibile la rappresentanza e l’eguaglianza giuridica e sociale dei cittadini.

Dopo aver chiesto professionalità ai lavoratori, mi chiedo perché il ministro della sanità debba essere un avvocato invece che un medico, perché il ministro dell’agricoltura debba essere un avvocato invece che un agricoltore, perché il ministro dell’economia debba essere un avvocato, invece che un laureato in economia e così via. Inoltre, mi chiedo perché i parlamentari e i ministri debbano essere prevalentemente avvocati, sarebbe meglio che fossero rappresentanti laureati in varie discipline, secondo le necessità del paese; in tal modo, tutte le commissioni parlamentari potrebbero lavorare solo in sede deliberante, snellendo i lavori del parlamento.

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La costituzione, che ha spinte egualitarie, all’articolo tre afferma che esistono le razze, ma oggi la sinistra, contro il razzismo, afferma che le razze non esistono, ma esiste un’unica razza umana; poi è arrivata ad affermare che nemmeno le differenze di genere hanno rilievo. Io affermo che esistono soprattutto differenze culturali e sociali, capaci di condizionare e programmare l’essere umano, fino, purtroppo, alla sua predestinazione.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 3/8/2020)

EUROPA

Le banche centrali e la BCE stanno creando delle valute digitali utilizzabili da imprese, banche, operatori finanziari e consumatori, il nuovo strumento renderebbe più veloci i pagamenti e più semplice il loro tracciamento. Contrasterebbe riciclaggio, pagamenti in nero e reati finanziari e agevolerebbe il passaggio dal contante ai pagamenti digitali, consentendo la trasparenza dei pagamenti e la lotta al lavoro nero e all’evasione fiscale. Alcune volute, virtuali, digitali e private, cioè non cartacee, già esistono, come quelle delle banche e della rete, come le criptovalute.

Il denaro emesso dalle banche centrali e dalle controparti finanziarie è già digitale, ora bisogne estendere la valuta digitale al commercio al dettaglio; come fa il contante, la nuova valuta garantirebbe l’anonimato nei confronti della banca centrale, ma qualcuno si preoccupa per la privacy e per il controllo del governo sui movimenti finanziari, sospettando che non garantirebbe l’anonimato. In ogni caso, la valuta digitale aumenterebbe il potere della banca centrale, che spesso è privata perché controllata da banche private.  (Per le notizie, fonte: meney.it).

ITALIA

In Italia aumentano gli immigrati clandestini, arrivati via mare dall’Africa e dall’oriente, mentre nel 2020, nonostante le promesse del governo, i rimpatri si sono bloccati, da gennaio a luglio del 2020 sono arrivate quasi 10.000 persone con nessun rimpatrio; il ricollocamento negli altri paesi UE non è stato attuato e non è stato modificato l’accordo di Dublino del 1990 che afferma che la concessione di asilo spetta al paese di primo approdo, con i relativi oneri di raccolta in mare, spese di accoglienza e rimpatri.

Salvini, con la sua politica dei porti chiusi e i suoi decreti sicurezza, era riuscito a stroncare l’arrivo dei clandestini, ma ebbe contro Francia, Germania, papa, PD, informazione, cooperative, Ong, criminalità e magistratura, che ha imbastito dei processi contro di lui, poi il suo governo cadde. Il nuovo governo giallo-rosso, che è a favore della solidarietà europeista, è sembrato che abbia cambiato politica.

Invece di favorire un’immigrazione regolata, ha fatto praticamente aumentare il traffico di esseri umani; il ricollocamento del 2020 in altri paesi europei, relativamente agli arrivi del 2019, è  stato di  soli 161 clandestini, ma la sinistra afferma che, fino ad oggi, i suoi ricollocamenti sono stati maggiori di quelli fatti da Salvini. In materia, la Germania preferisce accordarsi con il Vaticano e saltare il governo italiano.

Sa che in Italia imprese e criminalità, a causa del calo demografico, sono a favore dell’immigrazione. Per rimpatriare un immigrato occorre che esso sia riconosciuto dal suo paese d’origine, ma spesso è privo di documenti, poi, per emettere il foglio di via, sono stati fatti accordi con Marocco, Tunisia, Nigeria ed Egitto perciò, dal 2015 al 2017, sono stati rilasciati quasi 50.000 fogli di via, ma i rimpatriati sono stati solo il 30% di questa cifra.

Con i paesi sub sahariani non sono stati stipulati accordi di rimpatrio, perciò gli espulsi sono stati solo il 10%; complessivamente, in dieci anni, su 600.000 arrivi, ne sono stati rimpatriati circa 7.000 l’anno. Stringere accordi con i paesi d’origine è difficile, farli rimpatriare è arduo, i rimpatri verso la Tunisia si fanno settimanalmente, via aereo, quelli con il foglio di via sono poco più del 30%, quelli verso l’Africa in genere sono il 15% e sono il 7% per l’Africa sub sahariana.

Gli italiani, malgrado il ruolo svolto dall’informazione mainstream,  sono contrari a questo tipo d’immigrazione e anche preoccupati, ma il governo italiano, pressato dalle richieste d’immigrati, anche irregolari, ha deciso di accelerare l’esame delle domande di richiesta di asilo; intanto, per fede europeista, chiede alla commissione europea di farsi carico del problema, con un accordo con i governi africani, ma l’UE nicchia. Oggi il peso dell’accoglienza e dei rimpatri di questi immigrati è a carico dell’Italia, per l’UE la materia non è prioritaria, assecondando il papa, è più interessata all’immigrazione clandestina via Balcani che a quella via mare, che tocca principalmente l’Italia.

Finalmente Il ministro dell’interno Lamorgese ha affermato che gli sbarchi sono fuori controllo e che i migranti economici, giunti dopo l’8/3/2020, non hanno nessuna possibilità di regolarizzazione; poi ha concordato con la Tunisia i rimpatri dei tunisini, con voli bisettimanali e con le navi, minacciando di sospendere gli aiuti dell’Italia; in pratica, sull’immigrazione, si è accostata a Salvini e Meloni.

Bisogna ricordare al papa che, secondo l’articolo 2241 del nuovo catechismo della chiesa cattolica, in vigore dal 1992, gli stati non sono obbligati ad accogliere illimitatamente tutti i migranti; lo stato che li accoglie deve pretendere da loro il rispetto del suo ordinamento che include anche le norme sull’immigrazione.  Quando gli immigrati sono istruiti e bene accetti, poiché il loro allevamento e la loro istruzione sono un costo, sono anche un aiuto economico ai paesi che li accolgono, se privi di disoccupazione; il governo italiano avrebbe dovuto farlo presente alla Germania, per le migliaia d'immigrati italiani arrivati in quel paese (Per le notizie, fonte: ilgiornale.it - Sonia Dinolfo – Mauro Indelicato).

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Con il Covid, abbiamo bloccato il trasporto aereo e riaperto i porti, chiusi all’immigrazione da parte di Salvini, incuranti verso l’epidemia importata; viste le pandemie dei secoli scorsi, i 35000 morti in sei mesi, non sono molti rispetto ai 650.000 morti complessivi l’anno in Italia; tra i morti, ci sono anche tanti vecchi malati al limite della vita: Alla fine dell’anno valuteremo i morti complessivi del 2020, rispetto a quelli degli anni precedenti, non si tratta di minimizzare il dramma di tante famiglie colpite però, per alcuni, si è trattato solo di un’epidemia.

In Usa, Madonna ha affermato, finché c’è libertà di parola, che il Covid è una bufala  utile alle società farmaceutiche e che una cura antivirale efficace già esiste; in Italia, in Senato è stato organizzato un convegno tra negazionisti del Covid, tra i presenti c’erano Bocelli, Sgarbi e Salvini, il primo aveva contratto l’epidemia, superata brillantemente, come Zingaretti e Johnson.

Bocelli ha detto di essersi sentito offeso per essere stato privato della libertà di uscire da casa, cioè di essere stato condannato al domicilio coatto, senza aver commesso alcun reato; poi ha precisato di non essere un negazionista, ma un ottimista che desidera esorcizzare la paura; naturalmente, è stato criticato da chi era di parere diverso, perché obbediente a un partito o istruito da altre esperienze tragiche di loro familiari o conoscenti.

Il Tar del Lazio, ha chiesto la pubblicazione dei verbali del comitato tecnico scientifico investito per la politica d’emergenza, secretati dal governo, che perciò si è appellato al consiglio di stato; la lega si è rivolta a Casellati che ha informato Mattarella. Sono in gioco la trasparenza dello stato e il diritto degli italiani a sapere, la Casellati ha affermato che parlamento e italiani hanno diritto di sapere. Il presidente del senato, Casellati, ha reagito contro la proroga di cinque mesi dell’emergenza, cha ha occultato il parlamento, perciò ha informato Mattarella, in questi mesi, i parlamentari sono stati sottoposti a tante votazioni di fiducia sui decreti sull’emergenza di Conte e del governo.

Lo stato di emergenza è stato il presupposto per adottare misure amministrative necessarie per mettere a disposizione delle regioni gli strumenti necessari per istituire le zone rosse; ha consentito al governo di prevedere eventualmente un altro lockdown generalizzato, che darebbe il colpo di grazia all’economia; ha spostato la cabina di regia degli acquisti pubblici dalla Consip al governo, colpisce più i lavoratori privati che quelli pubblici, per prevenire disordini,con i divieti  e le multe, ha potenziato l’ordine pubblico.

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Lo stato di emergenza per la pandemia, entrato in vigore, con decreto del governo, il 31/1/2020 e di durata, come prevede la legge, di 180 giorni, è stato prorogato da Conte al 15/10/2020, dopo aver informato il parlamento; con lo stato di emergenza,  nonostante la costituzione preveda poteri ridotti per il capo del governo, si è concentrato il potere nelle sue mani, ma lo fanno anche altre “democrazie”.

Con il coinvolgimento dell’ente protezione civile, in caso di pandemia, catastrofe naturale, guerra civile e guerra propriamente detta; l’articolo 77 della costituzione conferisce, per l’emergenza, al capo del governo, il potere di adottare urgenti provvedimenti straordinari, anche se provvisori. Gli articoli 7 e 24 del codice civile definiscono lo stato di emergenza e disciplinano l’emergenza, perciò il governo, da marzo a maggio, ha emanato, ogni settimana, decreti con misure straordinarie; il decreto n.6 del 23.2.2020 gli ha conferito, per la gestione dell’epidemia, un potere enorme, intaccando le libertà individuali.

Però, il derivante stato di eccezione non può minare i diritti fondamentali dei cittadini; comunque, con decreto, il governo ha fissato delle zone rosse in territori specifici, chiudendo provvisoriamente attività economiche e ponendo limiti alle attività private e al movimento dei cittadini, senza consultare il parlamento; accade anche in tempo di guerra, specialmente quando bisogna reagire a un aggressore.

Per timore di una seconda ondata del coronavirus, è stata prevista la requisizione di posti letto in caserme e alberghi; i limiti a queste azioni del governo sono fissati dalla convenzione internazionale sui diritti, emanata dall’Onu, e dalla convenzione europea dei diritti, entrambe ratificate dall’Italia; le quali però affermano che, con l’emergenza, non possono essere intaccati i diritti fondamentali e inalienabili della persona  e che nessuno può essere condannato senza previsione di legge, inoltre, tale convenzioni, vietano i trattamenti degradanti.

Con tali decreti, il governo è accusato dall’opposizione di aver  ristretto la libertà dei cittadini. Dal 1948 in Italia sono stati tanti gli stati d’emergenza dichiarati, secondo le convenzioni suddette e la legge italiana, non è possibile, durante l’emergenza, riguardante zone determinate, fare discriminazioni e l’emergenza deve avere una scadenza naturale, prorogabile una sola volta, ma può anche rientrare prima della scadenza, tramite un’ordinanza del governo, che è un atto amministrativo e non un decreto. (Per le notizie, fonte: it.businessinsider.com – Giuditta Mosca).

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In uno stato sovrano con una sua moneta, il Tesoro dello stato s’indebita emettendo titoli di stato o con finanziamenti diretti della banca centrale che immette liquidità monetaria, nell’Unione Europea, secondo i trattati UE, ciò non è possibile, perciò ci s’indebita con obbligazioni europee verso i mercati, utilizzando gli attivi valutari di alcuni paesi come la Germania, che così, indirettamente, diventa creditore dell’Unione.

Storicamente, i paesi debitori sono stati soggetti a ricatti, intimidazioni, privatizzazioni e usura, con delle eccezioni, infatti, nel rinascimento la Gran Bretagna era debitrice verso i banchieri italiani, non onorò i suoi debiti e non successe niente perché l’Italia era divisa e militarmente debole. Oggi la Merkel ha ricordato all’Italia che i debiti esteri, che ospitano i suoi crediti esteri, devono essere onorati.

La Germania, con il consenso dell’occidente, non ha mai pagato integralmente le sue riparazioni di guerra pattuite, che erano debiti esteri; i creditori sono sempre in ansia, cioè sotto stress, timorosi di non riscuotere i loro crediti, anche così però, sono costretti a prestare i loro risparmi, generalmente lo fanno con la intermediazione bancaria, ma anche le banche possono essere insolventi, ma poi sono soccorse dallo stato.

I signori della guerra, occupato un ducato o un regno, si fecero gentiluomini e uomini d’onore, i più sfortunati rimasero solo capi mafia; oggi la criminalità, tramite i suoi rappresentanti gentiluomini, sembra ansiosa di mettere le mani sugli aiuti dell’Unione; effettivamente, questi soldi avremmo potuto anche utilizzarli per opere utili come le infrastrutture, la digitalizzazione e la difesa dell’ambiente.

Non sarà così perché ci sono anche altri soldi, stanziati a questo fine, inutilizzati in banca e non remunerati con un interesse; una risorsa per le banche che li prestato a interesse e intanto si svalutano, per cui, quando le opere si realizzeranno, queste risorse dovranno essere integrate con altro denaro. D’altra parte si sa che, a causa degli aumenti di costo delle opere da realizzare, gli appalti di lavori pubblici devono essere sempre rifinanziati: Per inciso, per la mafia e le imprese appaltatrici, la proroga dell’emergenza, voluta da Conte, per superare le pastoie della legge o i tempi della burocrazia, significa deroghe alle leggi sugli appalti pubblici, che avrebbero voluto ridurre questi abusi..

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Varie volte, in politica, gli avversari sono accusati di fare ideologia, in realtà, quando sono invitati a esprimere liberamente un’opinione, fanno immediatamente capire a quale partito appartengono; accade ciò perché sono militanti di un partito, sono militari che, in cambio di privilegi, non possono disertare o avere libere opinioni ma, quando si vota in assemblea, devono solo fare numero. Tecnicamente, i militari, poiché devono obbedire e combattere, sono gli ultimi schiavi dell’era “democratica”.

Con un’informazione che cerca di condizionare e fare propaganda a favore di una politica o di un partito, con gli interessi che piegano i partiti, sarà difficile cambiare il mondo, non ci riusciranno nemmeno le donne, quando, aiutate dalla propaganda televisiva,  avranno più potere degli uomini; per chi non è cieco, si vede bene che siamo su quella strada. I nemici di tutti, indipendentemente dal sesso, sono le menti non programmate dalla famiglia, dalla scuola e dalla cultura di massa, cioè solo le menti più critiche e originali.

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Con il benestare della sinistra, in Italia che, secondo la costituzione, dovrebbe essere uno stato sociale, sono private Banca d’Italia, banche, poste, parte della sanità, della scuola, della giustizia (con i collegi arbitrali) e della polizia. Da 13 anni, la borsa di Londra controlla la borsa italiana e ora, per 23 miliardi di dollari, ha deciso di venderla, in tutto o in parte, entro gennaio del 2021,  non si conosce il motivo della cessione,  trattano per l’acquisto Deutsche Boerse e Euronext.

Dietro queste società ci sono banche europee e dietro la seconda ci sono  anche CDP, Mediobanca e Generali, che sono italiane; Euronext è il principale mercato borsistico europeo ed è a traino francese, mentre Deutsche Boerse è a controllo tedesco. La costituzione afferma che lo stato tutela il risparmio, forse si riferisce solo ai titoli di stato che sono stati sempre acquistati dagli italiani e rimborsati, anche a basso interesse, mentre sono state fatte emissioni ad alto interesse a favore di banche italiane e straniere.

Comunque, la Banca d’Italia dovrebbe controllare le banche, che alimentano la speculazione  e impiegano male questo risparmio, ma purtroppo è privata e c’è chi afferma che sono le banche, azioniste della Banca d’Italia, che controllano lo stato. La Consob controlla la borsa e perciò avrebbe potuto porre il divieto alla privatizzazione della borsa italiana; certe istituzioni servono solo a garantire lauti stipendi a chi è abituato a chiudere gli occhi a favore degli amici dell’impresa statale, che è anch’essa, concretamente privata. (Per le notizie, fonte: Money.it).

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La Germania non demorde, nei prossimi anni Il Ricoveri Fund metterà un’ipoteca sulla politica economica e sul bilancio del governo italiano, con le sue condizioni, ci lega mani e piedi come il MES; il PD è il garante di Bruxelles. Per accedere ai fondi, l’Italia dovrà presentare un piano alla commissione europea, seguendo raccomandazioni per le riforme strutturali riguardanti, più che l’ambiente e il digitale, la riduzione del deficit e del debito pubblico, l’introduzione di un’imposta sugli immobili, l’aumento delle tasse, il contrasto all’evasione fiscale e alla corruzione, inoltre un’altra riforma delle pensioni, la riforma del lavoro e della giustizia.

In Italia servono riforme, ma non sempre sono quelle suggerite dalla commissione, che si guarda bene di suggerire l’armonizzazione fiscale europea; la valutazione del piano nazionale sarà fatta dalla commissione, poi questo sarà approvato dal consiglio europeo, con possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi; per le verifiche, le erogazioni avverranno in più tranches, dal 2021 al 2026.

In pratica il piano non potrà rilanciare la nostra economia, per i finanziamenti a fondo perduto dovremo aumentare la contribuzione e versare altre tasse all’Europa, come la plastic tax; se riceveremo qualche cosa in più di quanto versato, bisognerà vedere se sapremo spenderla bene e per questo la colpa sarà del governo italiano. Per far ripartire la domanda, il PD non vuole lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini, mentre Berlusconi vuole detassare solo le imprese.

Intanto sembra che Salvini, seguendo Giorgetti, deputato della Lega al parlamento europeo, spesso in subbuglio, dopo Di Maio e Berlusconi, pare si stia avvicinando all’UE che, in teoria, potrebbe cambiare in meglio, perché cambiano, per convenienza, tutti i politici e la loro politica. Di Maio ha rinunciato al referendum per l’uscita dell’Italia dall’euro, ma Paragone, uscito dal M5S e vice direttore di Libero, pare che ora voglia fondare un suo partito per l’Italexit dell’Italia dall’Unione; speriamo che non abbandoni quest’idea, perché l’Italia può avere maggiori concessioni dalla commissione europea solo minacciando l’uscita, perché la Merkel ha rovinato l’Unione ma non vuole perdere l’Italia. 

USA

In Usa l’economia, a causa delle delocalizzazioni industriali e dei vari deficit e debiti statali, valutari, d’imprese, di lavoratori e famiglie e di enti locali, era in affanno anche prima della pandemia; comunque, per stimolare l’economia, ufficialmente colpita dal coronavirus, con una seconda erogazione, dopo di quella precedente, i repubblicani, appoggiati dai democratici, hanno deciso di stimolare la domanda interna con un secondo assegno di 1200 dollari per ogni americano; la cifra sarà ridotta per quelli che hanno un reddito annuo superiore ai 75000 dollari.

I due partiti non sono però d’accordo sulle misure di sostegno alla disoccupazione, i 1200 dollari, preconizzati dall’invito precedente a distribuire agli americani dollari con l’elicottero, potrebbero avere anche effetti inflattivi, facendo svalutare il dollaro, ma favorendo le esportazioni americane. La Federal Reserve, per il 2020, ha votato anche un prestito d’emergenza a favore di lavoratori, famiglie, imprese ed enti locali che, naturalmente, peggiorerà il debito pubblico americano ma, secondo gli economisti di corte e l’UE, del debito pubblico si dovrebbero preoccupare solo gli italiani, ma non giapponesi, cinesi e americani.

Molti di questi prestiti privati non saranno restituiti, accade anche in Europa settentrionale, cioè nei paesi “frugali”. Per tutelare la loro solidità patrimoniale, la BCE, tralasciando le altre imprese, ha rinnovato alle banche l’invito temporaneo a non distribuire dividenti e a non effettuare acquisti di azioni proprie, generalmente effettuati per sostenerne le quotazioni o per speculare; forse la Germania aveva, di fronte agli occhi, la situazione disastrosa di Deutsche Bank.

Come accade alle altre imprese, alcune di queste banche sono attive e altre no, cioè non sono in grado di distribuire utili. Quando sono attive, con la misura, si sacrifica la domanda, che si vorrebbe rilanciare, dei piccoli risparmiatori che possiedono queste azioni che, con questa politica della BCE, sono svalutate a vantaggio di chi le acquista, sicuro di guadagnarci con la loro rivalutazione quando ricomincerà  la distribuzione degli utili.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 27/7/2020)

ITALIA

L’Olanda, seguendo l’addestramento della Germania, chiede all’Italia un’altra riforma delle pensioni, ne abbiamo fatte tante, in pratica chiede l’abolizione della quota cento, sostenuta dal M5S; non tiene conto che, con la riduzione della produzione, la disoccupazione si può combattere solo mandando in  pensione lavoratori anziani, non si può guardare solo all’equilibrio del bilancio dello stato, come chiede la Germania. 

I pensionati italiani hanno pagato contributi più alti degli olandesi, pagano le imposte anche sulla pensione, mentre in Europa sono generalmente esenti, hanno lavorato spesso da giovani e lo stato ha usato i loro contributi anche per l’assistenza. Tuttavia, esistono pensioni privilegiate e alte da ridurre e baby pensioni che, con la mortalità, si sono fortemente ridotte. Mentre i profeti di sventure, per favorire le pensioni private, hanno sempre criticato l’alto costo delle pensioni pubbliche, la gestione previdenziale dei lavoratori italiani è stata, fino a oggi, in attivo.

Con lo stallo delle trattative sul Ricovery Fund, Conte, che non voleva cedere sulle pensioni e reclama poteri eccezionali, ignorando che lui, in  realtà, è il rappresentante del potere ma non ha il potere reale; ha rischiato la crisi di governo e la sostituzione con Draghi, sostenitore del QE, inviso alla Germania; il QE ha ridotto gli interessi sul debito pubblico, ma Draghi, come Gualtieri, è anche favorevole al MES, malvisto dal M5S; potrebbe governare solo con PD e Forza Italia, ma non avrebbe la maggioranza.

Gli scandali politici, sbandierati dalla televisione, sono strumentali e congeniali alla lotta politica; purtroppo, l’europeista Mattarella, ostile agli italianisti, non vuole le elezioni anticipate che consegnerebbero la maggioranza di governo a Lega e Fratelli d’Italia, che sono partiti sovranisti o italianisti ma non europeisti. Mattarella, Merkel e Macron, per fermare un governo Salvini - Meloni,  hanno aiutato Conte. Potenza del denaro! Lega e Fratelli d’Italia  continuano a sostenere un legame forte con tutta la destra, cioè anche con il voltagabbana Berlusconi.

Naturalmente, poiché ci sono ancora posti da distribuire, alla maggioranza patrocinata da Mattarella, si potrebbero unire singoli onorevoli di altri partiti; per l’UE, i mercati e Mattarella, l’importante è che il popolo non governi, nemmeno indirettamente. Alla fine, l’accordo raggiunto per il Recovery Fund, per l’Italia  ha ridotto la sovvenzione gratuita e ha aumentato quella per il prestito a basso  interesse; in tutto, per l’UE, si tratta di 390 miliardi di euro di sovvenzioni e di 360 di prestiti, in totale 750 miliardi, in più tranches; ’Italia riceverà in totale 209 miliardi,  82 di sovvenzioni e 127 di prestiti.

In caso di mancato rispetto degli impegni, cioè in caso di inadempimenti, l’Olanda ha imposto il blocco delle erogazioni e la commissione ha previsto un controllo sulle spese, è un avvertimento all’Italia; naturalmente, il blocco delle erogazioni provocherà l’aumento speculativo dello spread italiano, cioè il costo del debito pubblico italiano .L’Italia comincia a puntare i piedi, mentre, fino a ora, per europeismo e per amore e fiducia verso le istituzioni europee, é stata sempre arrendevole verso le iniquità e l’arroganza dei registi dell’UE.

L’Italia è in affanno sanitario, economico e politico; l’ultimo tragico tema è quello dell’immigrazione, all’indifferenza europea, interessata solo all’immigrazione via Balcani, si associa il business di tunisini, libici e italiani, che gestiscono hotspot e quarantena degli immigrati, che arrivano su piccole barche dall’Africa, a ridosso delle coste italiane, poi, gli immigrati più fortunati, sono assorbiti dal mercato clandestino del lavoro.

In pratica, le riforme non le decideranno gli italiani, che non sono sovrani, ma il governo italiano, il consiglio dei ministri europeo e la commissione  europea, che chiede un piano di riforme preciso, senza le quali sospenderà le erogazioni. Per il momento, non c’è nessun accordo definitivo su eurobond messi a sistema e MES, che ora assomiglia al Recovery Fund. Le riforme dell’Italia saranno approvate a maggioranza dal consiglio dei ministri europeo, l’Italia sarà un sorvegliato speciale non sovrano e, in  materia di pensioni, vista la crisi economica, probabilmente cadrà in predicato quota cento e aumento delle pensioni.

Poiché anche la Gran Bretagna riceveva rimborsi finanziari dall’UE, sottaciuti dai governi europeisti italiani, alcuni paesi minori, frugali o avari, senza condizioni, blocchi e verifiche, hanno ricevuto uno sconto sui loro contributi al bilancio comune europeo; perciò riceveranno un rimborso di 322 milioni di euro la Danimarca, di 1921 milioni di euro l’Olanda (che versa molto meno di quello che riceve dall’UE), di 565 milioni di euro l’Austria e di 1065 milioni la Svezia; gli atri paesi, tra cui l’Italia, dovranno ripianare la differenza.

Per contrastare l’epidemia con le sovvenzioni e i prestiti dell’UE, occorrerà emettere eurobond, a lunga scadenza, per 750 miliardi di euro, all’Italia andranno 82 miliardi in sussidi e 127 in prestiti; comunque, i paesi sono tenuti ad anticipare i soldi per le riforme. Le erogazioni sono condizionate alla riforma delle pensioni, alla lotta all’evasione, alla lotta alla corruzione, al lavoro sommerso, al taglio delle agevolazioni fiscali, alla riforma della giustizia, a un piano per la difesa dell’ambiente, uno per la digitalizzazione e uno per la sanità.

Poiché politici e burocrati europei non sono tanto colti, tante di queste riforme sono state suggerite dai rappresentanti italiani, che ignorano che corruzione, lavoro nero ed evasione fiscale esistono anche all’estero; fanno un bel servizio, avvilire gli italiani, con l’aiuto dell’informazione, serve a ridurli in  schiavitù. Adnkronos, come la televisione italiana, insiste nel ribadire che l’Italia è il fanalino di coda in UE, ed evidenzia che in  Italia i diplomati sono solo il 62,4% della popolazione, mentre in UE sono il 78,7%, in Italia i laureati sono il 19,6% e in UE il 33,2%.

Spero che queste statistiche siano esatte, perché la statistica è diventato il più efficace strumento della propaganda moderna; in questo caso, serve a  dimostrare che gli italiani sono, consapevolmente, più vili degli altri e perciò destinati al servaggio. Vorrei solo fare un’osservazione, se in una famiglia numerosa, un figlio laureato è disoccupato o ha un lavoro da diplomato o è costretto a emigrare, è facile che i fratelli decidano di non prendere la laurea; mentre le famiglie del vicinato e i parenti, con le proteste del papa, decidono di fare meno figli. .

L’Italia dovrà restituire i 127 miliardi di euro di prestito e partecipare al rimborso di 390 miliardi di eurobond per i finanziamenti a fondo perduto di tutti i paesi, il che farà scendere il netto ricevuto dall’Italia a circa 25 miliardi di euro; la nuova plastic tax, relativa alla plastica non riciclata, in parte già pagata dagli italiani, in Italia sarà pagata dagli italiani e gli sconti concessi ad alcuni paesi sui contributi al bilancio comunitario, pari a 7,6 miliardi di euro, dovranno essere pagati, per compensazione, anche dall’Italia.

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Alcuni paesi EU avevano chiuso le frontiere con l’Italia, perché contagiata con il coronavirus, recentemente, alcuni immigrati clandestini arrivati in Italia, sono risultati positivi al coronavirus e perciò sono stati messi in quarantena. Il 25/6/2020 il tribunale di Napoli ha disposto che un immigrato pakistano clandestino, positivo al virus, doveva essere accolto perché, secondo le norme internazionali, è più vulnerabile e ha diritto alla protezione umanitaria.

Nella sua regione del Punjab, il virus si sta rapidamente diffondendo, poiché Magistratura Democratica ha approvato la sentenza del Tribunale di Napoli, dovremo accogliere tutti gli immigrati provenienti da paesi con strutture sanitarie insufficienti. Con questa decisione giurisprudenziale, che fa precedente, dovremmo accogliere tutti i contagiati di Africa e Asia. Il difensore del pakistano, che operava con il gratuito patrocinio, cioè pagato dagli italiani,non aveva segnalato la situazione sanitaria del suo assistito, nonostante ciò, il giudice, senza che ci fosse stata una sua richiesta esplicita, ha deciso di accoglierlo e di curarlo. .

Nei paesi più poveri il 65% della popolazione rurale non ha accesso ai servizi sanitari, perciò, queste persone non hanno il diritto fondamentale alle cure sanitarie, quindi, la protezione sanitaria potrebbe diventare un salvacondotto per aprire le porte agli immigrati clandestini e all’immigrazione di massa che, nei secoli passati, oltre a diffondere i contagi, ha fatto crollare le civiltà.

Il Pakistan sostiene il terrorismo in Afganistan e altrove, lo afferma il dipartimento di stato americano, e ospita terroristi talebani afgani e terroristi dell’ISIS. La sua bomba atomica, realizzata per fronteggiare la minaccia atomica indiana, è stata realizzata con finanziamenti dell’Arabia, ufficialmente amica degli Usa. Il lodo Moro aveva consentito ai terroristi palestinesi di scorazzare per l’Italia, gli alleati se ne lamentarono, ma oggi apprendiamo che l’UE finanzia, per le anime buone, inconsapevolmente, il terrorismo palestinese. (Per le notizie, fonte: Gabriele Laganà – ilgiornale.it - La Verità).

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Secondo la propaganda di stato, non solo italiana, raccolta dall’informazione, gli italiani sono i meno seri del mondo, poi la propaganda ci dice quali sono i paesi democratici e quali sono quelli autoritari; lo scopo è quello di fare accettare dagli italiani il fatto di essere inferiori, in dignità, rispetto agli altri popoli. In realtà, i regimi sono diversi e la povertà incide sui diritti civili, ridotti dalle classi dominanti, andrebbero fatte delle graduatorie obiettive, ma da chi? I meno democratici risulterebbero simili ai meno autoritari, inoltre, anche le democrazie sono una frode e perciò la graduatoria potrebbe anche essere il risultato di propaganda.

Trump è ossessionato dalla Cina per i suoi successi economici, industriali e scientifici, e per i recenti insuccessi economici americani; tutti i grandi paesi hanno fatto spionaggio politico e militare, non si può rimproverare solo la Cina, pare che gli Usa abbiano assolutamente bisogno di un grande nemico, con cui essere in conflitto. Le azioni della polizia contro negri e immigrati, in Usa e Francia, non sembrerebbero tipiche della democrazia, anche in Italia la polizia commette abusi; in Italia è infinita la lista di norme e fatti utili a dimostrare che in questo paese la democrazia è solo nominale e la sovranità del popolo non esiste; ma forse è così anche nelle altre “democrazie”.

Per dimostrare la nullità dell’Italia e degli italiani, la televisione italiana (la RAI pare sia in passivo economico) fornisce sempre dati negativi sull’Italia, mettendola in fondo alla classifica mondiale; ora insinua che gli italiani sprecano l’acqua perché ne consumano il 25% in più degli altri paesi europei, se ne avessero consumata meno, avrebbero insinuato  che non amano la pulizia del corpo.

Dimenticano di ricordare che le tubature dell’acquedotto, spesso in concessione privata, perdono acqua, che la gran parte dell’acqua va ad agricoltura e industria e, relativamente ai consumi domestici, una parte è utilizzata per le piscine e per innaffiare il giardino; perciò, il consumo strettamente domestico è insignificante, se si riduce, .si fa solo per risparmiare sulla bolletta.  Se non si ricorda ciò, gli italiani possono essere accusati di lavarsi poco e dagli esterofili possono essere accusati anche di non lavarsi i denti.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 20/7/2020)

EUROPA

A causa della pandemia, la commissione europea ha autorizzato gli aiuti dell’Olanda alla compagnia aerea KLM, facente parte del gruppo Air France-Klm, per 3,4 miliardi di euro, 2,4 miliardi saranno forniti da un consorzio di banche e 1 miliardo, come prestito, dal governo olandese; la Francia ha già versato un aiuto di 7 miliardi di euro all’Air France,  la Germania ha versato altri miliardi di aiuti a Lufthansa.

In precedenza, la commissione vietava gli aiuti di stato a compagnie aeree e banche, chiedendo alle banche il salvataggio interno o il fallimento, poi ha cambiato idea, ma non su impulso italiano. L’aiuto a KLM è subordinato alla verifica che la società non fosse in difficoltà al 31.12.2019, ma i bilanci consentono alchimie o falsi e per superare l’ostacolo, la commissione europea, presieduta dall’olandese Ursula Von der Leyen, farà finta di non vedere.

KLM è il secondo datore di lavoro in Olanda, con 36.000 dipendenti e, durante la pandemia, ha favorito il rimpatrio di cittadini olandesi e il trasporto di materiale medico. Comunque, Ryanair ha chiesto alla commissione di bloccare il prestito o sussidio, considerato che non sempre lo stato rientra di questi prestiti (un altro eufemismo o inganno dei contribuenti da parte dello stato), lo abbiamo visto anche con l’Alitalia.  Ryanair afferma che l’aiuto servirà solo a danneggiare la concorrenza, cioè Ryanair; Comunque, per l’Italia è stato un errore non accettare la precedente proposta di fusione tra KLM e Alitalia.

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Il conservatore Duda ha vinto, al ballottaggio, le elezioni presidenziali polacche, per un secondo mandato di 5 anni, hanno votato il 67,9% degli elettori e Duda ha ottenuto il 51,2% dei voti. Il presidente ha il veto sulle decisioni parlamentari, il suo partito si è opposto a una maggiore integrazione europea, al ricollocamento dei rifugiati e al piano verde di Von der Leyen; vuole restringere la portata del Recovery Fund, ha aumentato il controllo del governo sulla televisione, ha ridotto il numero dei giudici della corte suprema e ha vietato l’adozione alle coppie gay.

E’ un europeista interessato perché nel 2018 la Polonia ha ricevuto dall’UE 12 miliardi di euro in più di quelli versati, è una storia diversa da quella italiana, perciò il suo amico cattolico Walesa vuole salvare la Polonia dal nazionalismo. Duda ritiene che la Polonia continuerà ad attrarre investimenti dall’estero, perché ha costi del lavoro, d’energia e imposte più basse, il che si potrebbe qualificare come concorrenza sleale sostenuta dalle multinazionali che controllano i governi.

Però, come succede in tutto il mondo, con lo sviluppo economico, nel paese sono cresciuti i conflitti sociali, l’avversario di Duda, il liberale europeista, sindaco di Varsavia, Trzaskowski, era sostenuto dalla Germania; ma naturalmente, il ballottaggio ha favorito le aggregazioni di altri partiti. Duda vuole una riforma del Welfare, capitalismo di stato (ma tante imprese polacche sono in mano alla Germania), centralizzazione della politica industriale, aiuti alle grandi industrie nazionali (che sono poche), il sostegno agli imprenditori vicini al suo partito (il che non corrisponde al liberismo), controllo su TV e magistratura. Duda è più nazionalista che europeista o liberista, però sa che guadagna con l’europeismo

La Polonia non ha sofferto della crisi finanziaria del 2009, ma dovrà affrontare quella del coronavirus, perciò nel 2020 il pil diminuirà del 4,6%, il settore più colpito è l’industria, soprattutto quella automobilistica, seguono edilizia e commercio. Prima della crisi, la disoccupazione era 5,8% (ma tanti polacchi lavorano all’estero); la Polonia è il paese che è cresciuto di più nell’Eurozona e, con la pandemia, la produzione farmaceutica è aumentata.

Microsoft ha annunciato l’investimento di un miliardo di dollari in Polonia destinato al  Claud, questo paese vuole diventare il cuore digitale d’Europa; per fronteggiare la crisi, il governo ha promesso sostegno alle imprese, salvataggi e incentivi. Scopo di Duda e l’occupazione di tutte le istituzioni, da parte del suo partito Pis, Diritto e Giustizia (in Italia lo fanno tutti i partiti di governo).

Secondo l’opposizione, vorrebbe ridimensionare lo stato di diritto e l’europeismo, ma senza allontanarsi dalla Germania; per reagire alla crisi e alla guerra commerciale, molti paesi guardano alla Polonia, che nel 2019 è cresciuta del 4,2%; ma il paese è profondamente diviso, per rimediare, il presidente mira al controllo mediatico e della magistratura. Duda ha ridotto l’indipendenza del sistema giudiziario e, l’accesso all’aborto, ha previsto una legge che impedisce alla magistratura di criticare riforme politiche e nomine pubbliche; forse osservando l’Italia, ha vietato attività politica ai giudici.

Sembra che, alla difesa dei diritti fatta dalla sinistra, i polacchi abbiano preferito le riforme economiche e sociali dei conservatori, che difendono anche i valori cattolici; i conservatori hanno previsto aiuti alle famiglie, hanno ridotto imposte ed età per la pensione. Invece, il suo avversario liberale europeista, Traskowski, si è erto a difesa dei valori democratici. (Per le notizie, fonte: Giulia Alfieri – policymakermag.it – Pierluigi Mennitti – startmag.it – money.it).

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La corte di giustizia europea del Lussemburgo ha annullato la decisione dell’Antitrust della commissione europea di Bruxelles, la quale chiedeva di rimborsare all’Irlanda 13 miliardi di euro d’imposte sui profitti non pagati, dalla multinazionale americana Apple, con la motivazione che, secondo le norme dell’Unione, il vantaggio non era nato da norme contro la concorrenza, non costituiva aiuto di stato o sussidio illegale, m sfruttava solo un vantaggio fiscale.

Nel caso di Apple, il vantaggio fiscale realizzato in Irlanda riguardava profitti realizzati in Europa, Africa, Medio Oriente e India; la corte ha anche annullato una decisione analoga su Starbucks, per 30 milioni di euro d’imposte arretrate reclamate dall’Olanda, ma ha approvato il recupero, da parte del Lussemburgo, di arretrati fiscali dalla Fiat; seguiranno le cause d’appello.

I 13 miliardi di Apple sono stati vincolati in attesa della sentenza definitiva, per il momento Apple e Irlanda hanno vinto; in Olanda ci sono altre cause pendenti contro Ikea e Nike. Il commissario alla concorrenza Vestager è sotto pressione da parte dei maggiori paesi dell’UE, perché modifichi le regole sulla concorrenza; per Apple il caso riguarda non le tasse da pagare ma dove le deve pagare.

La corte di giustizia ha riconosciuto che i regolamenti fiscali europei sono incoerenti e da riformare e che l’Irlanda non aveva riservato un trattamento di favore ad Apple con vantaggi commerciali, perciò l’Unione Europea, per combattere la concorrenza sleale, dovrebbe regolamentare  e distribuire l’immigrazione e unificare i sistemi fiscali, dopo aver abolito frontiere, autorizzato l’esportazione di capitali e creato una moneta unica. L’Unione dovrebbe procedere, con urgenza, con direttive  e con maggiore attenzione e attivismo da parte degli italiani, spesso assenti nelle istituzioni europee, anche per sudditanza verso la Germania.

Apple è il più grande contribuente del mondo e, a tale proposito, richiede una soluzione globale internazionale, anche le maggiori multinazionali americane, che hanno sfruttato le crepe della globalizzazione, dopo aver creato fondazioni di beneficenza, si sono espresse a favore di una loro maggiore tassazione, con il fine di rimediare alle differenze sociali e all’eccessiva concentrazione della ricchezza.

I paradisi fiscali nacquero con le teste coronate che, per timore di perdere il trono, come forma di assicurazione, avevano aperto conti bancari all’estero, però non potevano accettare di essere detassati in patria e tassati adeguatamente all’estero. Pertanto, ottennero condizioni di favore e poi a loro si associarono, grandi nobili, alti dirigenti dello stato, grandi capitalisti, multinazionali e finanzieri; questo sistema, poiché i grandi controllano, con i loro pupazzi e tirapiedi, il mondo, sembra che non si possa più abolire.

Con i paradisi fiscali, l’Italia perde 7,5 miliardi di euro l’anno, di cui 6,5 riguardano l’Unione Europea, se ne avvantaggiano Cipro, Malta, Ungheria, Irlanda e Olanda; nel 2019 l’Olanda ha sottratto all’Italia 1,5 miliardi di euro, il Lussemburgo 3 e l’Irlanda 1,6, secondo me, le cifre reali sono superiori. Cipro e Irlanda applicano tasse alle imprese del 13% e l’Ungheria del 9%, Italia, Francia e Germania di oltre il 25%. Teste coronate e Vaticano, per assicurarsi dal rischio di perdere il trono, hanno sempre avuto depositi in conti esteri.

Nel commercio internazionale, l’elusione fiscale è favorita anche da prezzi fittizi, Malta concede la residenza fiscale a un’impresa senza un’attività economica nell’isola; perciò nell’UE si preme per un’armonizzazione fiscale e nel 2019 è stata emanata una prima direttiva; i paesi che tassano i profitti d’imprese di altri paesi, come l’Olanda, chiedono rigori di bilancio a questi paesi, rifiutano la solidarietà ma sono quelli che, in realtà, ne usufruiscono di più; si arricchiscono con l’UE e l’Olanda fabbrica ed esporta anche stupefacenti sintetici, perciò andrebbe diffidata dalla Commissione e dalla Corte Suprema  europea.

Con la globalizzazione, l’UE e i grandi stati non obiettano perché la politica è influenzata da grandi imprese e multinazionali che vogliono risparmiare con le imposte, come, producendo all’estero, su salari e costi energetici. A parte l’Italia, che è stata idealisticamente europeista ma senza vantaggi economici, i paradisi fiscali  dell’UE, senza vantaggi economici non rimarrebbero nell’Unione, mentre in genere, gli stati sono costretti a stare in un impero quando sono conquistati militarmente.

Il sovranismo di alcuni paesi è una minaccia per la Germania espansionista e per piccoli paesi del nord che usufruiscono di rendite fiscali da elusione e di aiuti diretti europei; contro l’Italia, la Germania ha usato Olanda, Austria e Francia, ha tirato il sasso e ha nascosto la mano. Per salvare l’Italia e l’UE, è necessario che si cambino le regole con riforme che non sono quelle che si aspetta o suggerisce la commissione europea; ma le riforme non saranno mai quelle desiderate dagli italiane, ma saranno sempre opera di mediazione, accade anche in Italia. (Per le notizie, fonte: Giulia Alfieri – policymakermag.it – Chiara Rossi – startmag.it – money.it – Isabel Asher Hamilton – it.businessinsider.com).

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La società finanziaria e tecnologica tedesca Wirecard, ha denunciato un ammanco di bilancio di 1,9 miliardi di euro, perciò ha presentato domanda di fallimento al tribunale di Monaco. E’ accusata di frode, manipolazione del mercato, falsificazione di bilancio, contabilità irregolare, insider trading, cioè di utilizzo d’informazioni riservate. La Consob tedesca ha accertato queste manchevolezze compiute prima del collasso della società.

Perciò, la società di revisione non ha potuto certificare il suo bilancio del 2019 e le sue azioni sono precipitate del 62%; il ministro delle finanze tedesco era al corrente della situazione, non l’aveva denunciata e l’aveva coperta. Il consigliere della società Wirecard, Marsalek, teneva rapporti segreti con la Russia, con l’immigrazione libica e con il Medio  Oriente. (Per le notizie, fonte: Giusy Caretto – startmag.it).

USA

Il finanziere speculatore ebreo, George Soros, con la sua fondazione Open Society, ha stanziato centinaia di milioni di dollari a favore delle ONG che favoriscono l’immigrazione illegale e di associazioni per la difesa dei diritti civili e dei diritti dei negri; è contrario a polizia, carceri e razzismo. In questo clima americano, a causa degli eccessi della polizia, alcuni sindaci hanno tagliato i fondi alla polizia cittadina e alcuni poliziotti sono stati richiamati, censurati o licenziati, però l’indebolimento della polizia ha anche avuto effetti negativi sulla parte più debole della popolazione. Soros finanzia politica e giornali e, in particolare, il partito democratico, inoltre è contrario a Trump, il cui mandato sta per scadere; Trump, forse a causa deki suoi atteggiamenti, è criticato dall’informazione occidentale, però ha riconosciuto i torti dell’America, come le speculazioni estere sull’Italia, non è accaduto spesso.

ITALIA

Finita l’emergenza Covid, su pressione del papa, alla ribalta in televisione, in Italia s’importano immigrati contagiati e perciò Conte è costretto a prorogare l’emergenza con i maggiori poteri per il governo (Salvini era stato accusato di volere i pieni poteri); sembra un complotto estero, per indebolire, indebitare e colonizzare l’Italia; infatti, sembra che Spagna e Francia e altri paesi dell’Unione, sigillando le frontiere, abbiano cercato di procedere diversamente.

Alcuni mesi fa, era stato chiesto al governo di controllare se tra gli immigrati, entrati, via mare o via terra, ci fossero persone affette da Covid 19; il governo ritenendo di dover fronteggiare una proposta razzista, si rifiutò, ma ora, senza tener conto dei fulmini della chiesa e di chi utilizza questi immigrati, è stato costretto a farlo. Pare che l’immigrazione sia anche dettata dalla necessità di contenere il calo demografico italiano, ci sono stanziamenti pubblici inutilizzati e servono lavoratori in agricoltura, industria, lavori pubblici ed edilizia; però il governo dovrebbe richiedere un’immigrazione ordinata, coordinata con i paesi d’origine e secondo le necessità del mercato del lavoro italiano; sarebbe logico, ma danneggerebbe chi fa traffico d’immigrati.

Per chiarire la mia posizione verso papa Francesco, io non condivido la sua visione dell’emigrazione, spero che sia più ingenuo che complice dei trafficanti; le riforme annunciate da papa Francesco, che è anziano, non procedono; da non credente, ritengo che sarebbe utile una riforma della chiesa cattolica, nella dottrina e nei dogmi, nella gerarchia e nel governo, nella finanza e nella morale sessuale. Però è difficile fare riforme coerenti con il contemporaneo consenso di Islam, laici, ebraismo, protestanti, ortodossi e cattolici tradizionalisti e innovatori.

Le riforme sono un chiodo fisso dello stato e della religione, se ne sono fatte tante e tante se ne faranno ancora, anche se parziali e in grado di scontentare tutti; stato e religione convivono programmando e condizionando, con l’istruzione, la propaganda e le leggi, la cultura umana. Le norme dello stato e della religione sono tante, contraddittorie, ingiuste e anacronistiche, anche quando sono cambiate, tuttavia con la loro incertezza, incoerenza e disequilibrio, alimentano il lavoro degli avvocati.

Inoltre rendono indispensabili ad alcuni professionisti il ricorso ai buoni uffici di superburocrati che interpretano e piegano le leggi con le circolari, ma poi devono essere da loro gratificati; ciò che è lecito allo stato non è lecito ai privati perché, in corso d’opera, questo può cambiare le leggi, mentre il giocatore di poker non lo può fare. Deficit e debito pubblico sono un alibi per giustificare l’alta tassazione, perciò lo stato non li può ridurre; tanti stati sono affogati nei debiti, nei deficit di bilancio e nelle imposte, non è dipeso solo dalla spesa sociale e dai servizi pubblici, ma anche dalle guerre e dagli sprechi (eufemismo), della pubblica amministrazione.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 13/7/2020)

EUROPA

Alla commissione europea di Bruxelles, per conto della Germania, 18 dirigenti tedeschi sono collocati in posizioni chiave; Michael Hager controlla il commissario italiano all’economia Gentiloni e trasmette alla commissione le priorità del partito popolare europeo, cioè lavora per un partito; inoltre, è in rapporto con i due vicepresidenti della commissione, è ligio al  governo Merkel e si è opposto agli eurobond proposti da Gentiloni.

Cinque tedeschi sono incaricati di controllare il parlamento europeo presieduto dall’italiano David Sassoli; due funzionari tedeschi, Bjorn Seibert e Jeans Flosdorff, controllano Ursula von der Leyen, ora capo della commissione europea e, in precedenza, ministro della difesa tedesco. I rapporti con la Cina sono curati da altri due tedeschi, Michael Clauss e Susanne Szech-Koundouros, questi rapporti sono ritenuti fondamentali per la Germania e perciò gli Usa fremono. Trump aveva accusato i cinesi residenti in Usa, impiegati in industrie e laboratori sensibili, di fare spionaggio industriale, ora la Cina afferma di voler dare la caccia ai dissidenti cinesi residenti in Usa, potrebbero essere le stesse persone e uno dei due paesi mente.

Anche in Italia, al parlamento, al governo o nelle assemblee di società, a fianco dei rappresentanti eletti o nominati, esistono, in termini massonici, segretari generali e alti dirigenti che sono garanti locali e occhi, orecchie e lingua del padrone nascosto; i rappresentanti dei piccoli azionisti, di fronte all’amministratore delegato scelto dai soci di riferimento o dai consorzi di controllo dei grandi azionisti, sono solo la grancassa democratica e sono chiamati ”parco buoi”: E’ così che funziona la “democrazia”, i rappresentanti ufficiali, anche se senza vero potere, stanno al gioco per l’onore e per i privilegi economici che ricevono.

La Cina è in rapporto con il M5S e desidera l’Europa unita, come PD e Berlusconi; tra poco, a Lipsia, ci sarà un summit tra UE e Cina; la Germania rimprovera a Russia e Usa di aver frustrato i suoi sogni imperiali, oggi forse appagati con l’UE. Purtroppo i governi italiani, coadiuvati dall’informazione, si fidano dell’UE e della Germania, ma non degli italiani, diventati euroscettici; purtroppo, la costituzione italiana ha consentito una cessione di sovranità italiana, senza autorizzazione popolare, all’UE a trazione tedesca (Per le notizie, fonte: Tino Oldani – startmag.it – Politico.eu).

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Si sta  per aprire il semestre europeo della Merkel, che diventerà presidente dell’UE, non ci saranno grosse novità perché, fino a ora, l’Unione è stata caratterizzata da un’occulta direzione tedesca, con la Merkel sempre in prima linea, anche se priva di carica europea. La Germania si è servita, grazie a concessioni poco note fatte alla Francia, del paravento francese scaturito dal patto di Aquisgrana.

In questo clima, con un tradimento verso gli italiani, Conte, d’accordo con Mattarella, ha cercato di convincere il capo del governo spagnolo, Sanchez, ad aderire al MES, ma questo avendo accolto e condiviso le vecchie paure di parte del panorama politico italiano, ha affermato di non averne bisogno. Il governo italiano potrebbe cadere e l’UE si potrebbe disgregare, ritengo che nemmeno l’Austria vorrebbe stare da sola con la Germania, la sua polemica con l’Italia è dettata solo dalle sue mire sul Tirolo.

Non credo nemmeno che Francia e Olanda vorrebbero stare da sole con la Germania, da sempre, gli imperi nascono solo con le guerre che, purtroppo, la Germania ha perso; solo l’Italia, idealisticamente, credeva all’Europa Unita. Gli Usa sono stati diffidenti verso l’Unione Europea e la Cina l’appoggia; se il progetto andrà a picco, la responsabilità sarà della Germania che, comprando politica e giornali, voleva egemonizzarla intera; alla fine, come insegna la storia, Francia e Germania litigheranno per l’Italia.

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Il capo del governo greco, Mitsotakis, conservatore ed europeista, non vuole condizioni e supervisioni europee sul bilancio pubblico e perciò rifiuta il MES e il Ricovery Fund; afferma che la Grecia ha già fatto tanti sacrifici con i prestiti europei e farà da sola le riforme, perché il controllo semestrale sulle sue finanze, da parte della commissione europea, é sufficiente, non vuole tra i piedi gli emissari della Troika.

La società tedesca Fraport, che gestisce l’aeroporto di Francoforte, con la precedente privatizzazione, imposta nel 2015 dall’UE, ha in concessione, per 40 anni, 14 aeroporti greci, ma in pratica, si è presi i profitti e ha lasciato alla Grecia le perdite causate dal Covid; per il primo semestre 2020 si tratta di 20 milioni di euro. La Grecia non ha accettato, anche se la Germania ha assicurato che la perdita sarebbe stata pagata dal Recovery Fund, cioè da tutti i contribuenti europei.

La Germania ha piazzato la sua bandiera su alcune isole greche, ma Fraport non ha pagato al governo greco il canone di concessione e ha chiesto  un risarcimento di 27 milioni di euro al governo greco, perché gli aeroporti in concessione non erano nelle condizioni previste dal contratto. E’ da ricordare che i prestiti nascono dal fatto che qualcuno, come la Germania, avendo attivi valutari, ha necessità di prestare o di rilevare asset economici di altri; la Germania ha ottenuto questo risultato di espansione imperiale, comprimendo salari e domanda interna.

Erano stati gli italiani per primi ad attaccare la disciplina tedesca sul bilancio e il Mes, poi Conte, per conto della Germania, che usa i politici esteri come pupazzi, ha cercato di convincere i paesi dell’Unione ad accettare Mes e Ricovery Fund; ma Spagna e Grecia, avendo approfondito la posizione di Lega e Fratelli d’Italia, non si sono lasciate convincere; speriamo che il governo non decida di cedere Alitalia a Lufthansa, è meglio chiuderla per fallimento, altrimenti continueranno i salvataggi italiani di Aluitalia.

Gualtieri ha dichiarato che l’Italia utilizzerà il MES solo se necessario, la Merkel, con un ammonimento autoritario, ha dichiarato che il ritardo nell’utilizzo dei soldi del Ricovery Fund, dovuto alle trattative in corso, sarà pagato dai paesi più deboli dell’eurozona, ma non ha citato esplicitamente l’Italia.  (Per le notizie, fonte: Tino Oldani - Italia Oggi - startmag.it).

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E’ noto che le transazioni finanziarie delle banche hanno aiutato anche attività criminali, per questo gli stati si sono dati delle norme per costringerle a controlli e segnalazioni alle autorità statali di controllo. Recentemente, Deutsche Bank è stata condannata a pagare, con patteggiamento, una multa di 150 milioni di dollari, dall’autorità per la regolamentazione dei servizi finanziari di New York.

Il governatore dello stato di New York, Cuomo, ha evidenziato i comportamenti della banca che, per guadagnarci finanziariamente, sono serviti ad agevolare attività criminali; in pratica, la filiale di New York della banca avrebbe agevolato pagamenti illeciti del miliardario Jeffrey Epstein, morto recentemente in carcere e arrestato per abusi sessuali e traffico di minori.

La banca aveva continuato a offrire servizi finanziari al miliardario, anche in  seguito alla scoperta dei suoi crimini, senza fare controlli, senza chiedergli informazioni, senza informare le autorità e senza bloccare il conto; permettendogli d’inviare milioni di dollari ai suoi complici e consentendo anche il prelievo d’ingenti somme in contanti, approvando così centinaia di transazioni, per milioni di dollari. (Per le notizie, fonte: money.it).

ITALIA

Con l’epidemia, per aiutare le imprese con i decreti Cura Italia e decreto liquidità, Conte aveva promesso 400 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese, con garanzia statale al 100%. Secondo i dati delle BCE, mentre le altre imprese europee, con strumenti simili, hanno avuto un incremento dei finanziamenti del 7,4%, in Italia la crescita dei prestiti è stata solo del 2,2%, perciò Conte se l’è presa con le banche.

Le richieste di finanziamento, con accesso al Fondo di Garanzia per le PMI, pervenute alle banche, sono state esaminate ed erogate in ritardo, per circa la metà delle domande. Con l’istruttoria, le banche verificano lo stato dei rimborsi dei finanziamenti precedenti e hanno dovuto esaminare un milione di domande, dopo che la BCE di Francoforte le avevano invitate a ridurre i rischi sui crediti, che però erano stati soprattutto delle banche tedesche.

A causa del Covid, si sono avuti dei ritardi anche perché le banche italiane avevano dovuto ridurre l’operatività; il Fondo di Garanzia ha negato la garanzia a clienti insolventi. Però gli Usa hanno ugualmente erogato con urgenza i prestiti e la BCE ha prestato soldi alle banche al tasso negativo dell’1%, perché fossero prontamente prestati a imprese e famiglie. Ciò malgrado, al 26/6/2020 i depositi inutilizzati delle banche, presso la BCE, ammontavano a 545 miliardi di euro. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – startmag.it).

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I ritardi della pubblica amministrazione alimentano i guadagni speculativi con i ritardi nei pagamenti pubblici e negli investimenti pubblici, il denaro non speso giace in banca senza remunerazione, con i contratti si fanno cartolarizzazioni o derivati per la speculazione, mentre gli interventi e gli appalti in opere pubbliche necessarie languono, gli appalti non sono sempre trasparenti. Per ovviare ai ritardi, per rivedere le norme, non bisogna smantellare i controlli; purtroppo, si propone di abolire reati, garantendo immunità e depenalizzazioni ad alti funzionario collusi con le mafie, cioè si pensa di abolire i reati di abuso di potere, omissione di atti d’ufficio, frode negli appalti, corruzione, malversazione, danno erariale e altri.

Anche i medici, con il Covid, per pararsi dalle denuncie, chiedono uno scudo penale; tutto ciò porterà al governo finanziario della mafia e della speculazione. Purtroppo il governo, invece di fornire servizi e opere pubbliche, è attendo soprattutto a chiedere denaro a italiani e UE e a stanziarlo, ma poi non lo spende; a vantaggio di chi? Forse degli amici. Intanto aumenta il deficit di bilancio e il debito dello stato; forse, per velocizzare l’attività dello stato, sarebbe stato meglio copiare qualche ordinamento straniero, perché le norme possono aiutare il lavoro e gli investimenti, ma anche la speculazione e l’imposizione fiscale, alta o bassa che sia; tutto sommato, non pare che lo stato sia maestro di moralità.

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Il nuovo presidente dell’eurogruppo, l’irlandese Paschal Donohoe, nella formulazione del nuovo MES, ci ha fatto capire che costerà parecchio all’Italia, cioè non è privo di condizioni; Gentiloni si aspettava la disapplicazione della sorveglianza sul bilancio per i paesi che avessero fatto ricorso ai prestiti del MES, invece la commissione europea metterà sotto stretto controllo il bilancio dello stato.

La commissione chiede di comunicare trimestralmente le spese per il contrasto della pandemia, accantonando il potenziamento del sistema sanitario come voleva fare l’Italia, ma l’Italia potrebbe farlo con i suoi soldi e riducendo debito e deficit; la commissione può raccomandare allo stato misure correttive, tenendo conto, a vantaggio dei creditori, cioè del MES, della sostenibilità del debito. Le condizioni richieste sono quelle per l’accesso al credito e quelle per la destinazione delle spese, imponendo con ciò una sorveglianza rafforzata del bilancio.

Il nuovo MES avrà una durata decennale, con esso la Troika entrerà automaticamente in Italia, esso non si può emendare con uno scambio di lettere o con una tabella perché è un regolamento e vincola come un trattato; perciò Lega, Fratelli d’Italia e parte del M5S si sono ribellati, però la destra l’ha fatto senza dissociarsi da Berlusconi, che è europeista e a favore del MES, anzi, la destra afferma assurdamente di voler procedere unita verso le elezioni.

Accantonata la mutualizzazione del debito, per fronteggiare l’emergenza sanitaria, Francia e Germania per il periodo 2021-2027 hanno previsto un Recovery Fund di 500 miliardi di euro, in  aggiunta alla disponibilità attuale di 1279 miliardi di euro, stanziati e destinati ai 27 paesi dell’Unione, meno i 13 miliardi della Gran Bretagna uscita dall’UE. Dal 2012 al 2017 l’Italia ha versato, come tassa ai suoi colonizzatori amici dei suoi governi, 34,7 miliardi di euro in più, rispetto a quanto ricevuto; per il nuovo periodo varrà la stessa regola perché l’Italia è una colonia consenziente della Germania.

Ursula von der Leyen aveva proposto di elevare la dotazione aggiuntiva di 750 miliardi di euro e di ripartire entrate e uscite secondo il Pil e le necessità, ma il passivo dell’Italia sarebbe rimasto; comunque Ursula, che aveva agito senza l’autorizzazione della Merkel, è tornata indietro riportando la cifra a 500 miliardi di euro; perciò l’Italia, per i prestiti, dovrà fare ricorso al MES. Diversamente dall’Italia, che aveva avuto fede nell’Unione Europea, gli altri paesi “virtuosi” europei hanno risparmiato, hanno aumentato gli investimenti e si sono sviluppati, ciò non accade alle persone e agli stati usurati con gli elevati interessi sul debito, fatti salire dalle società di rating.

La Merkel ha riportato il MES alla formulazione iniziale (anche se a volte esso, a favore di stati amici della Germania, è stato disapplicato) l’articolo 10 del trattato istitutivo del MES, che è del 2010; questo prevede che l’assistenza del MES debba essere soggetta a rigorose condizioni, prevede sostenibilità del debito e rispetto dei parametri del Fiscal Compact: Se l’Italia è la patria del diritto, perché i nostri governi non se ne sono accorti?

La Germania si è sbarazzata della presenza americana nel FMI, la televisione italiana fa tifo per essa e ora vuole mettere sotto la sua tutela, perché ha le risorse finanziarie, i membri dell’eurozona che non riescono a finanziarsi nel mercato; fino a ora l’Italia c’è riuscita, ma non c’era il Covid che appare come lo strumento di un complotto. La Germania non vuole nessun debito comune (tanto i suoi gli e li hanno abbonati gli alleati) e non vuole nessuna svolta rooseveltiana; vuole una contribuzione nazionale proporzionale al Pil ed erogazioni in proporzione ai bisogni di ogni stato.

L’Italia, a causa dei suoi ritardi, è abituata anche a pagare pesanti multe all’UE, ad esempio per lo smaltimento dei rifiuti; ora la plastic tax sarà pagata in proporzione alla plastica non riciclata e, poiché conosciamo i ritardi italiana e la mafia italiana, chi controllerà gli adempimenti dei paesi dell’Europa orientale? Come le colonie, i nostri governi saranno sempre europeisti e pagatori netti.

E’ un programma che peggiorerà il saldo finanziario dell’Italia verso l’Unione, come succede in Italia, la complessità delle procedure europee rallenterà le spese per l’Italia; comunque, le concessioni sono legate all’adesione alle riforme strutturali che piacciono all’UE. Con il Recovery Fund accadrà com’è accaduto con il MES, cioè l’Italia pagherà per farsi condizionare. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – La Verità – startmag.it - Guido Salerno Aletta – Milano Finanza.- startmag.it).

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Sull’immigrazione hanno vinto il papa e la mafia e anche Salvini si fa sentire meno, l’UE predica l’accoglienza da parte dei porti italiani, ma non vuole la redistribuzione generalizzata degli immigrati; la Germania sa che la politica italiana teme le reazioni elettorali degli italiani, che vorrebbero un’immigrazione regolata e secondo le necessità del mercato interno. Sa che,mentre gli italiani sono, per il 60% a favore dell’Italexit, altri italiani di malaffare vogliono fare business con gli immigrati e, per disfare l’Italia, per mezzo dei suoi tirapiedi della politica, dell’economia, dell’informazione e delle sue ONG, li asseconda.

ISLAM

Il ministro degli esteri, Di Maio, ha stipulato un patto di collaborazione con il Qatar, per la costruzione in Italia di 45 moschee e per la vendita di armi a questo paese; il Qatar finanzia la fratellanza musulmana, che è un’organizzazione terroristica vicina a  Hamas, Turchia, Iran e Jihad islamica e finanzia il terrorismo tramite banche americane; questi paesi sono nemici di Arabia ed Emirati, anch’essi riforniti di armi dall’Italia, però anche la Francia si muove così. I complotti, le congiure e Il terrorismo con motivazioni religiose, sono serviti agli stati per nascondere le loro mire territoriali, politiche ed economiche, ma i loro mandanti non riescono a nascondersi bene.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 6/7/2020)

EUROPA

A causa delle critiche africane, cinesi e italiane, la Francia sta per sostituire il franco CFA delle sue otto ex colonie dell’Africa occidentale, con il franco ECO, seguiranno anche sei paesi del centro Africa, sempre ex colonie francesi, con la moneta comune AFRIK. Così la Francia perderà parte del controllo economico di questi paesi, fondato sul cambio fisso con l’euro, sulla convertibilità della loro moneta con l’euro, che faceva passare i loro pagamenti con l’estero per Parigi e perderà il deposito delle loro riserve valutarie e del loro oro presso la banca centrale di Parigi.

Formalmente, a questi stati era stata concessa l’indipendenza negli anni sessanta, però, fino a ora, era la banca centrale francese che stampava le monete FCA e la Francia drenava i profitti delle compagnie che sfruttavano le loro miniere; con un’indipendenza di facciata, la Francia ha mantenuto il controllo sulle loro ricchezze minerarie, sulla loro difesa, sul loro commercio estero e sulla loro politica estera.

Tuttavia, il cambio fisso con l’euro ha garantito stabilità dei prezzi ma ha anche determinato che questi paesi si sviluppassero meno degli altri paesi africani e che perdessero competitività, perciò la Cina si espande nel continente. Alcuni di questi paesi propongono di ancorare la nuova moneta alle più importanti monete mondiali, come ha fatto il FMI con i DSP, che però in Africa, con le condizioni di risanamento e austerità richieste, hanno ostacolato lo sviluppo di questi paesi.

Tutta l’Africa si sta muovendo, l’anno scorso, nel Mali, i governi dell’Unione Africana, probabilmente appoggiati o ispirati dalla Cina, hanno proposto la creazione di un’unica moneta africana, il libero scambio continentale e una riforma del sistema monetario internazionale. (Per le notizie, fonte: Mario Lettieri e Paolo Raimondi – startmag.it).

 

ITALIA

 

Berlusconi aveva scippato il potere ai comunisti che erano convinti di poterlo ricevere dai processi del pool di mani pulite del 1992, promise per primo le riforme della giustizia, della pubblica amministrazione e del fisco, che poi non realizzò; ad ogni modo, con le promesse elettorali riuscì comunque ad andare al governo con una coalizione, per 21 anni. Nel frattempo la giustizia, ispirata dalla sinistra, si scatenò contro di lui, perciò l’Unione Europea e Napolitano lo sostituirono con Mario Monti al governo, come se l’Italia non fosse un paese sovrano.

Stranamente oggi, mentre i comunisti sono diventati liberali, Berlusconi è divento uno dei più accesi europeisti ed è anche a favore del MES, ha anche dichiarato che, malgrado il suo partito sia molto rimpicciolito, potrebbe  entrare nel governo con il PD e senza il M5S; ma con quale maggioranza? Ricorrendo alla corte dei diritti europea, pare voglia praticamente chiedere giustizia a Berlino che dirige l’UE. Dai processi contro di lui, ricordiamo che aveva fondi neri all’estero, aveva rapporti con la mafia, ma non era il solo, fece falsi in bilancio, ma, grazie a modifiche legislative, usufruì di prescrizioni e depenalizzazioni; perciò, nel corso dei processi a suo carico, fu condannato una sola volta, per frode fiscale, cioè nel 2013.

Nel corso di 70 processi, ebbe luogo una vera persecuzione giudiziaria a suo carico; spalleggiata dall’informazione mainstream, finalmente nel 2013, con un processo telediretto e con un complotto politico-giudiziario, fu finalmente condannato, per frode fiscale, dalla cassazione, perdette il suo mandato al senato e fu assegnato, per quattro anni, ai servizi sociali. La magistratura aveva utilizzato il suo potere ai fini di lotta politica.

Nel 2020, con un’altra sentenza, la cassazione ha ristabilito la verità; contro la sentenza di condanna del 2013, ne è scaturito un ricorso di Berlusconi alla corte europea dei diritti e un ricorso per un processo di revisione; da alcuni partiti, che hanno chiesto anche un’indagine da parte di una commissione parlamentare, Berlusconi è stato anche proposto come senatore a vita.

La sentenza di condanna riguardava una frode fiscale di 7 milioni di euro, a carico di Mediaset, riguardante il noleggio di film americani, che fu impropriamente addebitata a Berlusconi; la sentenza definitiva di condanna della cassazione arrivò in poco tempio, fu un record per l’Italia, perciò lo zelo dei magistrati era sospetto; con l’applicazione retroattiva della legge Severino, Berlusconi perdette il seggio al Senato, anche questa fu un’irregolarità.

Per la ricerca delle prove sui fatti, gli avvocati di Berlusconi erano ricorsi alle intercettazioni telefoniche e alle registrazioni delle telefonate; così risultò che il presidente della Cassazione, Esposito, era stato minacciato perché il figlio magistrato era indagato dalla procura di Milano per droga. Purtroppo oggi molte sentenze sono decise al di fuori dei processi e, con le conciliazioni, gli avvocati delle due parti trattano tra di loro e i giudici fanno da notai.

I giudici possono sbagliare come i medici, perciò esistono più gradi di giudizio, però sembra che la sentenza di condanna di Berlusconi abbia voluto colpire un avversario politico, com'era accaduto anche nei processi di mani pulite del 1992, quando la magistratura politicizzata portò a questa situazione, perciò non è più sufficiente una riforma della giustizia che divida i magistrati dai pm.

Alla magistratura serve l’indipendenza, l’apoliticità, l’imparzialità e l’ambizione di ricercare la verità, senza fare favori e dispetti a nessuno. Anche Palamara, ex capo del CSM, che faceva mercato delle cariche dei magistrati, assecondando il sentimento antiberlusconiano dei magistrati, in maggioranza di sinistra, aveva definito Salvini una “merda”; magistratura e avvocati sono uomini però, per la funzione che rivestono pare siano scesi al livello più basso. (Per le notizie, fonte. Giovanna Stella – ilgiornale.it; Piero Sansonetto – ilriformista.it; Francesco Specchia – Franco Coppi - illiberoquotidiano.it).

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Con il decreto Rilancio, anche in Italia, seguendo l’esempio di tanti paesi islamici e della Norvegia, è nato un fondo sovrano destinato, anche con agevolazioni fiscali, a investire nell’economia reale, cioè nel mercato azionario italiano, i soldi della Cassa Depositi e Prestitii e, in generale, il risparmio degli italiani; il fondo opererà anche in collaborazione con società di gestione del risparmio italiano.

Con questo strumento, il governo, senza chiedere il loro permesso, vuole mettere a frutto il notevole risparmio liquido degli italiani, aumentato anche con il QE e con il coronavirus,la CDP è già stata oggetto di queste attenzioni da parte della politica; allo stato è tutto lecito perché può cambiare liberamente regole e leggi, invece un giocatore non può cambiare le regole del poker mentre gioca. Comunque Mattarella, secondo garante della costituzione dopo la consulta, anche in questo caso potrebbe predicare che la costituzione tutela il risparmio.

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Si dice che, per contrastare la corruzione, lo stato non deve rendere solidali corrotto e corruttore, cioè dovrebbe essere più benevola con chi parla e collabora con la giustizia, con le imposte avviene la stessa cosa. Berlusconi, con un’involuzione fiscale, aveva proposto di ridurre le imposte ai ricchi e alle società di capitali e di aumentare l’Iva; adesso il governo, seguendo gli esempi dei paesi “virtuosi” dell’UE, come sono definiti dalla televisione, ha deciso di abbassare l’Iva, che doveva essere aumentata, secondo impegni presi anche con l’UE.

La confusione è tanta, poiché l’Iva colpisce consumi e redditi più bassi è sicuramente un’imposta ingiusta, infatti, la costituzione, amata da Mattarella, si esprima a favore dell’imposta sul reddito. Una considerazione a parte va fatta sull’evasione fiscale, quando un artigiano non emette fattura, non fa pagare l’IVA e risparmia sull’imposta sul reddito, perciò, con il cliente, è solidale nell’evasione, infatti, l’Iva favorisce l’evasione, che è tanto più alta quanto più alta è l’Iva, anche per questo andrebbe ridotta.

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A causa del supermercato della politica, dall’opposizione anche la destra si spacca, Berlusconi è diventato filotedesco, Salvini è filoamericano, Meloni è sovranista e Di Maio, che rappresenta un partito di governo, è filocinese. Dalla caduta dell’impero romano, la politica e l’informazione italiana, con la decadenza italiana, sono state soprattutto esterofile e diffidenti solo verso gli italiani che li mantengono; però gli stranieri non sono migliori degli italiani, anche se spesso la  televisione li rappresenta meglio e li definisce più “virtuosi”.

E’ risaputo che nell’informazione, in politica e in economia, esistono amici, non disinteressati, di Vaticano, Usa, Russia, Cina, Germania, Francia, e Inghilterra; schematizzando, i populisti sembrerebbero il partito del popolo e i loro nemici dovrebbero essere i capitalisti,, che sono vicini a tanti traditori della sinistra e della patria. L’Italia dovrebbe essere amica di tutti i paesi, il giudizio sui loro regimi è fuorviante perché anche la “democrazia” è una frode, lo scopo dovrebbe essere, nell’interesse della pace, favorire le relazioni economiche e politiche e la pace internazionale, anche se questa è sabotata da interessi privati e da ambizioni territoriali degli stati.

Le tifoserie politiche non demordono e gli interessi italiani vengono dopo quelli di altri grandi stati, è il turno di Salvini, sovranista armato di crocefisso e di rosario, perché dal 1945 il Vaticano condiziona la vita politica italiana. Con la scusa della rivolta di Hong Kong, per fedeltà canina agli Usa, Salvini attacca la Cina che, come hanno fatto tutti gli stati nella storia, non ha rispettato un trattato sull’autonomia della città, esattamente come fece la Francia con Avignone che apparteneva al papa. Anche l’UE si è accodata alla protesta americana.

Lo stato, quando cambia le leggi, praticamente non le rispetta, per chi conosce la storia, gli stati non rispettano nemmeno i trattati internazionali, non li ratificano, non li rispettano e li abbandonano; con la Cina, della quale gli Usa sono gelosi, con l’allargamento del canale di Suez, l’Italia ha fatto accordi vantaggiosi sui porti, però la Germania ha affermato che l’Italia doveva chiedere l’autorizzazione all’UE.

Gli Usa sono sospettosi verso la Germania perciò, se l’Italia rimane in Europa, la Germania alla fine potrebbe approvare questa scelta; dì’altra parte la Germania ha fatto una grande rete ferroviaria che la collega alla Russia, senza chiedere il permesso all’UE e all’Italia. Le potenze perseguono i loro interessi ma, sottovalutando il popolo, spesso sbagliano; l’oligarchia, per paura della rivoluzione popolare, armò i fascisti, se avesse saputo che i comunisti sarebbero diventati liberali, ci avrebbe risparmiato il ventennio fascista.

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A causa del coronavirus e per altre cause, alcune aziende, avendo ridotto la produzione, hanno dichiarato di voler ridurre il personale; dovrebbe essere una giusta causa per il licenziamento e per la cassa integrazione, mentre le discriminazioni non lo sono; i dipendenti, minacciati nelle loro entrate, si ribellano e il sindacato, con la solita manfrina, li sostiene. In realtà, come fanno i partiti, lavora spesso in accordo con le imprese e con il governo, chiede allo stato interventi economici a favore dei lavoratori e protegge soprattutto quelli ligi al sindacato e che gli pagano i contributi, scaricando gli altri e difendendo la posizione privilegiata di sindacalisti che spesso non lavorano.

Anche queste sono le ambiguità della “democrazia”, sono discriminazioni e assenza di una vera sovranità popolare; oggi i sindacati rappresentano soprattutto dipendenti pubblici e pensionati, mentre hanno perso tanti operai che votano anche a destra. I meridionali sono preponderanti tra i militari e tra i dipendenti pubblici, mentre sono minoritari tra i pensionati del lavoro.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 29/6/2020)

EUROPA

A conti fatti, gli stati europei che hanno guadagnato di più con la politica monetaria espansiva di Draghi, sono Francia, Germania e Olanda però, contro il Covid, la BCE è stata meno tempestiva della FED. La politica monetaria espansiva è convenzionale con la riduzione degli interessi, non convenzionale con l’acquisto, con il QE, di titoli pubblici, che possono determinare un alto rischio d’inflazione che però, fino a ora, non si è verificato.

Il maggiore beneficio è stato il risparmio in interessi passivi, tra il 2007 e il 2019 la Germania ha risparmiato 406 miliardi di euro, la Francia 353, l’Italia 197, la Spagna 97 e l’Olanda 91; il risparmio d’interessi rispetto al Pil ha consentito alla Grecia un risparmio del 4,5%, alla Francia del 2,4%, all’Italia del 2,2%, alla Germania e alla Spagna dell’1,6%.

Rispetto al debito pubblico l’Olanda ha risparmiato il 23%, la Germania il 19,8%, l’’Austria il 18,4%, la Francia il 14,9%, l’Italia l’8,2% e la Spagna l’8,1%; per quanto riguarda il livello dei tassi d’interesse, nel 2006 in Olanda il tasso era del 4,4%, in Italia del 4,2%, in Germania e Spagna del 4,1%, in Francia il 4%. Nel 2019, con l’aumento della liquidità monetaria, i tassi erano scesi all’1,3% in Germania, all’1,5% in Francia, all’1,6% in Olanda, al 2,4% in Spagna e al 2,5% in Italia.

Sembra che le nazioni contrarie alla politica monetaria espansiva sono quelle che ne hanno beneficiato di più, la Bundesbank ha riconosciuto che in Germania ne sono derivati effetti positivi sulla crescita, sul credito alle imprese e sulla riduzione degli oneri relativi al debito pubblico; eppure Draghi, con il QE, dai germanofili europei era stato accusato di voler favorire l’economia italiana. (Per le notizie, fonte: Manola Piras - Vladimiro Giacché – Centro Europa  Ricerche - startmag.it).

ITALIA

In attesa dei soldi del Ricovery Fund, con delle condizioni precise, il 26/2/2020 la commissione europea, d’accordo con la BCE, ha stabilito quali sono le riforme che si attende dall’Italia, naturalmente, non sono quelle proposte da Colao e da Conte; Colao ha ribadito l’urgenza del 5G e Conte continua con i rinvii negli interventi strutturali e nell’utilizzo di fondi europei e italiani, dandone la colpa solo alla burocrazia.

In dettaglio, la commissione chiede la riduzione del carico pensionistico e l’abolizione della quota cento, in pratica, non attacca le pensioni elevate riservate agli amici, politici ed ex dirigenti, ma quelle per i lavoratori comuni. Il fatto è che il potere riesce a far passare le riforme che colpiscono i sudditi solo in cambio di privilegi per i dirigenti che, diversamente, spingerebbero i sudditi alla rivoluzione.

La commissione chiede investimenti in infrastrutture, la riforma della pubblica amministrazione, invocata, da tanti anni dai partiti italiani, vuole la riduzione della durata dei processi, la lotta alla corruzione e al lavoro nero, chiede di orientare la spesa pubblica verso la crescita. Chiede di eliminare le restrizioni alla concorrenza e di ridurre il debito pubblico con entrate straordinarie tipo imposta patrimoniale e imposta sugli immobili.

Finita l’emergenza Covid, probabilmente il debito pubblico arriverà al 160% del PIL però, secondo me, la patrimoniale, evitando l’aumento della pressione fiscale, dovrebbe servire a ridistribuire la ricchezza assorbendo altre numerose imposte, il che favorirebbe una vera riforma fiscale; ma i benestanti preferiscono conservare l’Italia così com’è e la commissione non vuole un’armonizzazione fiscale europea che aprirebbe anche la strada agli eurobond.

Però la commissione vuole ridurre la pressione fiscale sul lavoro e ridurre le agevolazioni fiscali, vuole la rivalutazione dei valori catastali degli immobili, chiede di combattere l’evasione fiscale, ci si augura con effetti distributivi perché la pressione fiscale è già alta,  e vuole aumentare la spesa sociale. Indifferente verso la disoccupazione, la commissione vuole eliminare quota cento per le pensioni che ora libera posti di lavoro, chiede di aumentare gli investimenti in infrastrutture, di ridurre la durata dei processi e di riformare i codici.

Tutto sommato, sembrano proposte in parte ragionevoli, probabilmente suggerite da politici italiani e da giornali italiani, perché alla commissione sono troppo ignoranti di cose italiane, mentre sono ligi solo alle direttive delle lobby, dei paesi e dei partiti amici, per lo più di razza post-comunisti e catto-liberale. Comunque, gli altri paesi dell’UE hanno già presentato alla commissione un piano di riforme da attuare, ma l’Italia non l’ha ancora fatto.(Per le notizie, fonte: Tino Oldani – startmag.it).

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Il papa continua a fare il tifo a favore dell’immigrazione, che l’Italia non riuscirà a risolvere dignitosamente e l’UE non ha ancora risolto il tema delle ridistribuzione degli immigrati; contro il Covid, Germania e Francia si sono mosse più velocemente dell’Italia, mentre la risposta italiana, com’era prevedibile, è stata più lenta e tanto frammentaria.

Il decreto Rilancio, steso con il contributo di consulenti premiati e di superburocrati italiani, contiene un elenco vastissimo d’interventi, non esaminati e non votati dal parlamento italiano, anche perché Conte non  ha voluto affrontare in dibattito in aula, riservandosi il voto di fiducia; inoltre, al ministro dell’economia  Gualtieri è stata riconosciuta ampia libertà di manovra.

In generale, Germania, Francia e Italia hanno aumentato i sussidi per la disoccupazione e per le imprese, prevedendo facilitazioni fiscali e aiuti al sistema sanitario, hanno posticipato i pagamenti d’imposte e contributi e previste garanzie statali per i prestiti alle imprese. In Italia, a parte i soliti ritardi nell’erogazione, sono stati previsti sussidi alle imprese, con il Fondo di Garanzia per le piccole imprese e con la SACE per le grandi imprese, con crediti d’imposta per le imprese e indennità di 1.000 euro per i professionisti, nessuno si sarebbe aspettato quest’ultima idea.

Gli italiani sono stati più bravi degli inglesi, per il modo con cui hanno affrontare l’epidemia, invece il loro governo ha dimostrato che si governa meglio con le multe, alimentando la paura e il terrore della pandemia e con il Tam Tam della televisione italiana, piuttosto che con il libero consenso, la serietà, la consapevolezza e l’autodisciplina; la ragione di ciò sta nel fatto che i governanti non accettano l’idea che gli italiani possano essere migliori di loro. In Italia i primi contagi si sono avuti il 23/2/2020, cioè prima di Francia e Germania ma, com’era prevedibile, ci sono stati tempi di reazione più lunghi, infatti, il primo provvedimento è stato emanato il 17 marzo, cioè dopo 23 giorni, mentre Francia e Germania hanno risposto dopo 12 e 8 giorni.

C’è stata diversa rapidità nell’affrontare l’epidemia e gli interventi sono stati diversi, anche perché i bilanci degli stati sono diversi, i contributi condizionati europei per la pandemia arriveranno in seguito. Poiché si temono fallimenti, gli interventi diversi favoriranno le imprese collocate in paesi che hanno concesso più aiuti e con maggiore rapidità, falsando la concorrenza interna, come avviene con le imposte e con i paradisi fiscali all’interno dell’Unione. Fra l’altro, Francia e Germania hanno un’Iva più bassa dell’Italia e, per favorire i consumi,  propongono di abbassarla.

L’Italia, che ha un’iva più elevata, voleva aumentarla, ora pare che Conte, emulando questi paesi, per rilanciare i consumi, abbia proposto temporaneamente di abbassarla, ma quanto durerà questa storia? Infatti, Gualtieri ha affermato che sarebbe meglio fare la riforma fiscale, ma quale riforma? Le riforme devono essere presentate complete, dai partiti agli elettori, non con slogan di poche parole, non devono essere false promesse elettorali di salvezza, poi devono essere discusse in parlamento.

Mattarella esalta la costituzione che prevede la sovranità del parlamento, ma pare ignorare questo fatto. I governi italiani hanno usato la minaccia di aumento dell’Iva come arma di ricatto verso gli italiani, per dire loro, in sintonia con l’UE: “o moderate le aspettative verso il governo o aumentiamo l’Iva perché lo stato è finanziariamente sofferente”; non potevano certo dire che l’Italia è una colonia dei mercati; per bloccare le riforme malviste da “lor signori”, al riguardo, hanno usato  strumentalmente anche il deficit di bilancio e il debito pubblico. (Per le notizie, fonte: Centro Studi Confindustria – startmag.it).

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I governi dovrebbero cadere quando perdono la maggioranza nel paese, con la sfiducia costruttiva dovrebbero essere sostituiti da un altro governo, con o senza elezioni anticipate, ma la costituzione “democratica” italiana non prevede questa procedura e perciò l’Italia è in perenne crisi politica e non si può riformare veramente; però, andare al voto anticipato non è una cosa sbagliata, l’ha fatto varie volte l’Italia e lo fanno anche gli altri paesi.

Purtroppo Mattarella è europeista e non italianista, perciò non desidera un governo Salvini-Meloni; da sempre, i partiti politici italiani cercano di controllare l’elezione del presidente della repubblica però, fino a che non ci saranno le prossime elezioni politiche, al momento, la maggioranza l’hanno solo Salvini e il M5S; un bel problema che paralizza tutte le scelte politiche di rinnovamento.

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In questi giorni si commemora l’abbattimento dell’aereo civile Itavia, avvenuto nel 1980 nel mar Tirreno, a nord di Ustica e diretto a Palermo, colpito da un missile a deflagrazione esterna, lanciato da un aereo militare francese; intorno all’aereo civile ci fu una battaglia aerea tra aerei della Nato e della Libia e fu abbattuto un aereo Usa e uno della Libia. Gli alleati, complici i governi italiani, si comportavano come se le acque italiane fossero il loro cortile di casa

La magistratura era stata depistata dai comandi militari e servizi segreti italiani e dagli alleati americani e francesi; con l’occultamento di tracciati radar e con il falso suicidio di ufficiali militari importanti, disposti a ritrattare le loro false testimonianze precedenti, fatte per omertà di stato o segreto di stato, coprendo così i diretti responsabili. Succede agli stati non sovrani come l’Italia.

Allora l’Italia aveva il più grande partito comunista d’occidente e stretti legami economico con Libia, Russia, Irak e Iran e perciò non era benvista dagli alleati e soggetta ad attentati terroristici continui. La Francia, ufficialmente vincitrice nella seconda guerra mondiale e dotata dio bomba atomica, per conto della Nato, controllava l’Italia, allora e oggi, politici italiani e capi d’istituzioni italiane, invece che al popolo italiano, sono stati ligi a Usa, GB e Francia, cioè agli alleati, ai quali, in ossequio ai mercati speculativi, poi si è aggiunta la Germania riunificata. 

L’attentato, eseguito con un missile, forse doveva colpire un aereo militare celato sotto la carlinga dell’aereo civile, che conduceva in Russia Gheddafi, che però, avvisato dell’attentato, rinunciò al volo, l’aereo libico fu colpito e cadde sull’Aspromonte in Calabria, i  rottami sono stati sequestrati dagli alleati, forse per studiare le caratteristiche tecniche dell’aereo; in questa vicenda, la Russia ha mantenuto la calma e così si è salvata la pace, è successo altre volte.

Successivamente la Francia, sempre con copertura Nato, decise di bombardare Gheddafi, mettendo fine al suo governo e creando i presupposti per la crisi politica e migratoria della Libia. Oggi la magistratura ha condannato lo stato italiano a pagare 330 milioni di risarcimento alle vittime, ma non dovrebbe pagare anche la Francia, magari con sentenza di un tribunale internazionale?

Grazie all’asservimento verso lo straniero dei suoi dirigenti politici e istituzionali, l’Italia, senza dignità, ha sempre la coda tra le gambe, Macron ha definito gli italiani “rivoltanti” e Mattarella, invece di protestare, ha sorriso; rinunciando alla sua sovranità e alla sua indipendenza e autonomia,  il governo italiano  favorisce l’involuzione a destra dell’Italia e il suo allontanamento dall’UE e dalla Nato.

Purtroppo, alta politica, alti comandi militari e servizi segreti italiani non assecondano nemmeno i desideri di pace del popolo italiano; pare che la seconda guerra mondiale non sia ancora finita e dal 1945 l’Italia è un paese privo di sovranità, controllato da Nato e Vaticano, e anche il popolo italiano è stato privato di questa sovranità perciò, per gli italiani, la “democrazia è diventata una frode” e l’Unione Europea è diventata una trappola.

USA

La televisione italiana, con i suoi corrispondenti in Usa e con il sostegno dei democratici italiani, non fa altro che biasimare il tono, l’arroganza e gli errori di Trump, soprattutto per l’assassinio del negro Floyd da parte della polizia, che ha provocato  le reazioni della piazza; comunque, avrebbe dovuto precisare che tra le autorità locali, indirettamente responsabili delle azioni della polizia, ci sono esponenti del partito democratico americano.

Mi riferisco al capo della polizia e al sindaco di Minneapolis e al governatore del Minnesota, tra le altre cose, il sindaco è un democratico della sinistra radicale, mentre il capo della polizia è un negro, tutti e tre avrebbero dovuto dare le dimissioni. Per quanto riguarda le statue abbattute, Washington, che era contro la schiavitù, nella sua tenuta agricola aveva centinaia di schiavi negri.

ISLAM

A proposito di razzismo e schiavismo, il primo non riguarda solo il colore della pelle, ma anche differenze sociali, culturali, linguistiche, sessuali e religiose, l’avversione che ne nasce si chiama idiosincrasia; colpisce anche alcuni animali, come i gatti neri, gli scarafaggi, i serpenti, ecc.; inoltre, queste idiosincrasie non sono solo dei bianchi, anche i negri avversano altri negri di diversa etnia, anche se, in realtà, possono essere civili e integrate anche persone apparentemente diverse.

Per quanto riguarda la schiavitù, che favorisce lo sfruttamento umano, con le razzie, i prigionieri di guerra e i loro figli, è stata praticata da greci, romani, arabi, turchi ed europei.  Le formiche rosse fanno schiave le formiche nere e le formiche guerriere hanno come schiave quelle che lavorano; l’uomo ha ridotto in schiavitù gli animali domestici che, quando sono maltrattati o macellati, non si ribellano.

Il corano difende la schiavitù, Maometto aveva decine di schiavi e sposò una bambina di sei anni, il corano permette al padrone di uccidere il suo schiavo; i musulmani facevano schiavi in Europa, Africa e Russia meridionale, con i quali alimentavano mercati importanti in Egitto, Tunisia e Arabia, i razziatori algerini terrorizzavano le popolazioni costiere italiane; gli inglesi, con la mediazione islamica, hanno favorito il traffico di schiavi dall’Africa alle Americhe.

In Europa lo schiavismo è stato abolita nel XIX secolo, In Arabia è stato abolito nel 1962, ma online vi si vendono ancora domestiche cristiane filippine, in Mauritania esistono centinaia di migliaia di schiavi e di semischiavi; in Pakistan i semi schiavi sono cristiani, in Sudan esistono schiavi negri animisti; in Africa settentrionale gli schiavi rimasti sono eredi di una tratta di secoli, a carico di milioni di negri africani.

Gli uomini liberi competono per il primato sociale, per il potere e per i privilegi, a parte le elucubrazioni della predicazione di alcuni partiti, non sono interessati all’eguaglianza sociale, mentre gli schiavi non competono, non hanno ambizioni, non hanno autostima e accettano la loro condizione, il che facilita il loro sfruttamento; è per questo che i primi hanno tollerato e difeso la schiavitù. (Per le notizie, fonte: Lorenza  Formicola – nicolaporro.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 22/6/2020)

ITALIA          

Il presidente della repubblica è indifferente al disegno di Conte di modificare il decreto sicurezza di Salvini, su ordine pubblico e immigrazione, che aveva favorito  la sua ascesa elettorale. Con la crisi economica e con la pandemia, Mattarella, oltre a difendere l’europeismo, ha affermato che bisogna favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese, il cui capitale si è svalutato in borsa.

I mercati e la speculazione hanno fatto precipitare le azioni, vendendole invece che comprandole. Poiché il loro rafforzamento patrimoniale rafforza la solidità delle imprese, di fronte ai soci e ai creditori, l’aumento del capitale è richiesto anche dall’UE, infatti, alcune imprese hanno tecnologia, impianti e occupazione, ma anche molti debiti, con i quali però risparmiano imposte, perché gli interessi passivi verso le banche entrano nel conto economico.

La ricapitalizzazione si può ottenere con agevolazioni fiscali, aumento del capitale con nuove sottoscrizioni di azioni o con distribuzione gratuita di azioni ai vecchi azionisti, però quest’ultima operazione comporta l’annacquamento del capitale; si possono girare a capitale sociale le riserve e i fondi rivalutazione e convertire le obbligazioni emesse in azioni; cioè si possono trasformare i debiti in partecipazioni, è tutto legale.

L’UE ha lottato contro la bassa inflazione, dipendente dalla stagnazione di salari, pensioni e consumi, l’inflazione è associata anche allo sviluppo economico; con l’attuale crisi, è prevista una riduzione del Pil, però i prezzi agricoli, anche a causa della speculazione da parte della distribuzione, stanno aumentando, il che provocherà un aumento del Pil, che è rilevato ai prezzi correnti, con riduzione, in termini reali, a causa dell’inflazione, dei debiti dello stato, di quelli privati e dei risparmi.

Ai nuovi prezzi aumenterà anche il PIL, compensando la riduzione, già scontata, a causa della riduzione della produzione determinata dall’epidemia; alla fine del 2021 faremo i conti precisi, e faremo i conti anche sui morti per l’epidemia; al riguardo, i dati impressionanti dei morti sono solo quelli della Lombardia, che però comprendono anche tanti vecchi e malati cronici. Ci saranno delle responsabilità, sanitarie, centrali e regionali ma, in questi casi, la magistratura, che è al soldo del governo, anche strategicamente, sicuramente non riuscirà a fornire risposte accettabili in breve tempo; comunque, lavoreranno gli avvocati.

Il coronavirus ci ha finalmente aperto, ma con tanti rischi, il credito europeo, prima, per insipienza politica, galleggiavamo lo stesso ma, a causa dello spread e dei vincoli di bilancio dell’UE, senza ridurre il debito pubblico, mentre le riforme non si potevano fare per non toccare i grandi interessi e posizioni dell’alta burocrazia, spesso collegata a interessi stranieri.

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In “democrazia” il popolo vota per sua soddisfazione personale e non perché è sovrano e perciò non può contribuire a determinare il corso degli eventi politici, forse è per questo che Mattarella non ha voluto indire nuove elezioni. Con il voto, il popolo non imprime, tramite i suoi rappresentanti in parlamento, un corso di riforme legislative, che possono essere anche peggiorative; infatti, sono le lobby, rappresentate in parlamento, in Italia e nell’UE, che le decidono. Mattarella esalta i mercati, la globalizzazione e la costituzione scritta che, falsando la realtà politica, dovrebbe garantire la separazione e l’indipendenza degli organi dello stato e la sovranità popolare.

La politica e la stampa criticano il M5S perché avrebbe ricevuto soldi, a scopo di condizionamento politico, dal presidente del Venezuela, Maduro; bisogna ricordare che, da sempre, lobby e stati finanziano politica e informazione, di tutti i paesi e di tutti gli stati. Per condizionare, servono propaganda e soldi, perciò, per favorire la loro elezione, sono stati finanziati re, imperatori, presidenti, capi di governo e papi; inoltre, sono stati coperti di privilegi segretari generali, governatori di banche centrali, ministri dell’economia e vertici degli stati, che partecipano ai fasti e ai privilegi dell’oligarchia.

Anche il papa, per mezzo dei suoi rappresentanti, finanziava l’elezione, da parte della Dieta, dell’imperatore di Germania; con la democrazia non è cambiato niente e sono rimasti anche privilegi legali, fiscali, immunità e guarentigie, che regolano i rapporti tra stato e chiesa. Le lobby finanziano l’elezione del presidente americano e la sua politica, inoltre finanziano il conferimento d’incarichi, a capo d’istituzioni, di personaggi al loro servizio; è una dura realtà e ci dobbiamo abituare.

Prima dell’unità italiana, sotto il papa, a Roma gli uffici pubblici si vendevano ai privati, che poi li facevano fruttare a loro favore (K. Deschner “Storia criminale). Adesso, per ottenere consenso popolare e sostegno dai partiti, i condizionamenti politici si fanno anche con la pubblicità pagata, con il finanziamento pubblico e privato all’informazione e ai partiti, che perciò assomigliano a finanziarie e imprese per la presa, grazie a vuote promesse elettorali, del potere, ma non a vantaggio del popolo.

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Gli interessi sul debito pubblico sono scesi a causa del calo dei tassi sui titoli e, con la tassazione degli stessi, dovrebbero essere intorno ai 35 miliardi di euro l’anno, per le emissioni a 30 o 50 anni, generalmente accaparrate da banche amiche, italiane e straniere, gli interesso sono più alti. Savona ha proposto Bot irredimibili, però sarebbe stato meglio proporre di riservare i titoli di fascia alta prima agli italiani, se erano disposti a comprarli; probabilmente diventeranno irredimibili i debiti degli stati verso l’UE che così, per la gloria della Germania, non si potrà più sciogliere..

Non è possibile che il popolo sovrano abbia titoli di stato allo 0% e lo straniero li abbia al 3%; perciò, per rimediare alla situazione, sono nati i BP Italia e in  BTP Futura. Per quanto riguarda il costo del servizio del debito pubblico, i circa 35 miliardi d’interesse sono pari a circa il 4% delle entrate fiscali, che sono pari a circa 800 miliardi di euro; l’indebitamento italiano, di circa 2350 miliardi di euro e destinato ad aumentare, è alto rispetto al pil di 1800 miliardi di euro, ma gli interessi sono bassi rispetto alle entrate fiscali.

Analogamente ai debiti privati, che in Italia sono contenuti, gli ammortamenti dei debiti  statali sono garantiti dal patrimonio pubblico, in Italia pari a circa 10000 miliardi di euro, e dalle entrate annuali che, per il governo, ammontano a circa 800 miliardi di euro; di norma, le banche accettano rate d’ammortamento dei debiti, tra interessi e quota capitale rimborsata, fino a circa il 20% del reddito dei mutuatari. Per il governo gli interessi non incidono e la quota capitale dell’ammortamento è irrilevante, perché riesce sempre a rinnovare il debito alla scadenza.

Ad ogni modo, l’allarmismo dell’UE sul debito italiano è eccessivo ed è servito solo a far aumentare lo spread a vantaggio della speculazione, impedendo anche la riduzione del debito. Gli alti interessi sul debito pagati allo straniero (la Francia possiede titoli italiani, ad alto interesse, per 300 miliardi di euro). A causa dei collaborazionisti italiani dello straniero, messi a capo d’importanti istituzioni italiane, questi interessi sembrano surrettiziamente una riparazione di guerra, dalla quale la Germania è riuscita ad affrancarsi ma l’Italia no.

Generalmente, i bassi costi di produzione si associano alla riduzione dei prezzi, all’alta produttività, al Pil stagnante, ai bassi salari e alle basse pensioni per i lavoratori; perciò, per favorire la ripresa e rilanciare la domanda, occorrerebbe ridistribuire il lavoro, aumentare salari e pensioni, ridurre le ore di lavoro, eliminare i doppi lavori e il cumulo lavoro pensione, eliminare gli straordinari, ridurre le pensioni più alte, ridurre il volontariato, fiscalizzare i contributi pensionistici e fare le riforme della giustizia, quella fiscale e quella della pubblica amministrazione. Il risultato sarà la piena occupazione, l’aumento della produzione e del Pil, ma anche l’aumento dei prezzi.

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Negli ultimi decenni, Unicredit e Banca Intesa, per scelta di mercato o per salvataggi di altre banche, su pressione politica, sono state attraversate da privatizzazioni e fusioni,  poi, a scopo di riorganizzazione, hanno attuato chiusure di sportelli e riduzione del personale; la duplicazione degli uffici e degli sportelli nella stessa piazza e l’automazione, informatizzazione o digitalizzazione,  hanno portano naturalmente a queste scelte.

Ad ogni modo, come avviene nel commercio, per i clienti, le piccole banche locali, se sono attive, non sono sempre una cosa negativa, infatti, esistono anche in Usa, perciò la concentrazione può essere sbagliata, soprattutto politicamente, se comporta la chiusura di sportelli e la riduzione del personale. Per la chiusura e l’allestimento di sportelli e per il prepensionamento, le banche e l’Inps sostengono ingenti spese, invece, per chi allestisce nuove filiali, ne scaturisce un guadagno, che per la banca va tra i costi del conto economico.

Ora per Banca intesa si parla di fusione con Banca UBI, che è il terzo gruppo bancario italiano, con cessione, dietro corrispettivo economico, di 532  sportelli della banca UBI alla banca BPER, la banca popolare dell’Emilia Romagna. Fusioni e incorporazioni sono praticate da tutte le grandi imprese, a volte consentono economie di scala, altre volte disperdono solo risorse e competenze su cui altri guadagnano, con  costi non ricadano sui piccoli azionisti delle banche.

Le fusioni possono comportare, a danno dei piccoli azionisti della banca sana, la compensazione dei debiti di una banca con i crediti di un’altra banca e la trasformazione delle obbligazioni in azioni, trasformando i risparmiatori creditori in soci capitalisti; una cosa singolare, perché, per tanto tempo, ci hanno afflitti con lo slogan: “risparmiatori e creditori si, capitalisti no”. E’ un fatto però che, per i piccoli risparmiatori, obbligazioni e azioni sono uguali, perché guardano soprattutto al rendimento, la politica dovrebbe tenerlo presente, invece tassa diversamente azioni e obbligazioni.

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A causa delle misure prese contro il Covid-19, in Italia ci sono stati morti che potevano essere evitati, le terapie non sono state sempre corrette e alcune volte sono state prese in ritardo; perciò ne stanno nascendo cause collettive contro sanitari, stato e regioni, inoltre, a causa delle misure economiche di contenimento, molte imprese rischiano di fallire; intanto la televisione fa le lodi del governo Conte.

I liberi pensatori del web sono stati censurati e ridicolizzati dall’informazione mainstream, la legge a denominazione Cura Italia, doveva fornire liquidità tempestiva alle piccole imprese, ma non c’è riuscita, perciò i provvedimenti suggeriti da alcuni esperti provocheranno seri danni all’economia italiana. Passando all’esame dei provvedimenti presi, si evincono approcci diagnostici errati, test sierologici inadeguati, decreti e ordinanze che limitano la libertà.

I provvedimenti relativi sono stati spesso fondati su presupposti scientifici errati, ora, con una class action, si punta ad accertare le responsabilità su alcune morti e a introdurre, per l’avvenire, una corretta gestione dell’emergenza sanitaria, più rispettosa dei diritti di libertà, compressi dai distanziamenti. Sul vaccino contro il Covid-19 si muovono interessi internazionali milionari, con copertura dell’OMS, che ha modificato le linee guida per riconoscere i guariti dall’epidemia.

A tale proposito, mentre Trump ha intenzione di tagliare i finanziamenti all’OMS, il governo fallimentare italiano, con megalomania, ha promesso uno stanziamento di 120 milioni di euro a favore dell’OMS. L’emergenza sanitaria ha anche offerto un quadro desolante del dibattito scientifico, con la propaganda martellante della televisione che incuteva terrore nella popolazione; virologi superstar ed epidemiologi onniscienti hanno allontanato, dal dibattito in corso, tutte le voci di dissenso, esorcizzando le cosiddette false notizie sull’epidemia. (Per le notizie, fonte: ilmattino.it).

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Il super tecnico, com’è presentato dalla televisione, Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone, ha presentato il suo piano economico di rilancio, fatto di 121 pagine, che è in continuità con la politica economica europea e italiana degli ultimi trent’anni; i partiti della maggioranza l’hanno accolto con freddezza, gli unici consensi sono venuti da Italia Viva e da Salvini. Il piano rilancia la richiesta di deregolamentazione del mercato del lavoro e le riforme proposte dovrebbero servire ad avere accesso agli aiuti europei del Recovery Fund.

Il piano rispetta fedelmente il punto di vista di Confindustria, infatti, in caso d contagio Covid dei dipendenti, esclude la responsabilità penale delle imprese, prevede la defiscalizzazione dello straordinario e del lavoro festivo, il rinnovo dei contratti precari a termine e la proroga delle concessioni autostradali. Apre la scuola e la ricerca ai finanziamenti privati e al volontariato, favorendo così la nascita di atenei di serie A e di serie B.

Per la ricerca, si affida al mecenatismo delle grandi imprese, che rimproverano alla scuola un’offerta di lavoro inadeguata al mondo del lavoro; a causa della politica d’austerità degli ultimi trent’anni, in Italia i disoccupati sono molti di più dei posti vacanti, però disoccupati, lavoratori irregolari e immigrati servono a calmierare il costo del lavoro. Perciò, il documento accenna alla volontà di riportare in patria le imprese, delocalizzate all’estero per risparmiare in salari e imposte, ma non bisogna crecderci.

Per farle tornare, occorrerebbe abbassare salari e imposte ma, fino a ora, il contenimento dei salari non ha favorito l’occupazione, per ridurre la disoccupazione occorrerebbe ridistribuire il lavoro ma, poiché aumenterebbero i costi, Confindustria ed economisti di corte non vogliono farlo. Per la crescita dell’Italia meridionale, il piano propone, non la sua industrializzazione, ma il suo sviluppo turistico, che però offre solo lavori stagionali poco pagati. (Per le notizie, fonte: sinistrainerete.info). 

EUROPA

Dal primo gennaio 201 entrerà in vigore la nuova regolamentazione UE sul trattamento delle inadempienze contrattuali dei clienti privati delle banche, lo scopo è armonizzare analoghe misure prese dai vari paesi, qualora si presenti un arretrato nel pagamento dei debiti superiore ai 100 euro, per oltre 90 giorni. La segnalazione, per l’Italia, andrà fatta anche alla centrale rischi della banca d’Italia, che contiene tutte esposizioni di ogni affidato, lo scopo è quello di cautelare le banche da  prestiti incauti, con riflessi negativi sui nuovi affidamenti ai clienti morosi.

Le banche dell’Europa settentrionale soffrono abitualmente di queste inadempienze ed e bene che tutte le banche siano informate su clienti morosi di altre banche; le banche italiane già sono abituate a memorizzare i clienti inadempienti da segnalare alla Centrale Rischi, che può segnalare al sistema bancario i primi segnali di bancarotta di un cliente, allertando, come forma di cautela, tutto il sistema bancario.

L‘UE, per favorire la concorrenza bancaria, sta predisponendo una nuova normativa, fino ad oggi le banche custodivano gelosamente i dati dei loro clienti, ostacolando la loro tendenza a cambiare banca; con la nuova normativa, ogni banca potrà accedere a determinati dati, consentendo una gestione più trasparente del risparmiatore e prevedendo  preventivi chiari; comunque, le informazioni dovranno rispettare la normativa sulla privacy  e la trasmissione dei dati dovrà essere autorizzata dal cliente.( Per le notizie, fonte: Unicredit.it - Rossella Maria Cotroneo – proiezionidiborsa.it).

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Per il recovery fund se ne parla l’anno prossimo, bisogna superare ancora molti rilievi di altri stati dell’Unione; intanto, a causa del coronavirus, sono previste ingenti necessità finanziarie da parte dell’Italia, si parla di oltre 100 miliardi di euro, perciò essa è pronta a emettere BTP. Questi titoli saranno, acquistati anche dalla BCE, con risorse attinte nel mercato, soprattutto provenienti dalla Germania, che ha accumulato larghi attivi valutari, grazie ai suoi attivi commerciali, rendendola, dopo che essa ha orientato istituzioni europee, politica e informazione degli stati, creditrice dei paesi europei, perciò dotata di maggiore potere di ricatto o di controllo sugli stati dell’Unione.

La Merkel si è detta favorevole all’indebitamento comune dei paesi europei mentre, in precedenza, la Germania, come oggi l’Austria, si era detta contraria, raccomandando il pareggio di bilancio, senza debiti della BCE e degli stati, anche al fine di combattere l’inflazione. Il cambiamento di rotta, nel senso più favorevole anche alla Germania,  può significare che Germania e commissione europea avevano sbagliata strada, rischiando di far saltare l’Unione; è un ravvedimento ma forse non è operoso.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 15/6/2020)

EUROPA

La BCE progetta la creazione di una bad bank (banca cattiva), per affrontare, finita l’epidemia di coronavirus, i debiti privati, per prestiti a famiglie, lavoratori e imprese, verso banche commerciali che, a causa delle insolvenze, rischiano di non essere mai rimborsati. E’ il problema delle banche commerciali dell’Europa settentrionale che hanno molti crediti insoluti verso i privati, tra i quali ci sono anche derivati.

Mentre i crediti della BCE, per combattere l’epidemia, non sono stati ancora erogati, tanti paesi “virtuosi” per l’informazione, sono contrari a quelli da concedere all’Italia e, soprattutto sono contrari ai finanziamenti a fondo perduto, cioè senza debito; che però comunque, ampliano il debito della BCE verso i mercati, destinato a sommarsi a quello acquisito dalla bed bank, per cessione dei crediti delle banche commerciali.

Alchimie della finanza: i debiti si sanano anche fondendo una banca con i crediti con un’altra con i debiti; le banche dell’Europa settentrionale hanno molti crediti verso i privati che aumenteranno con le insolvenze scaturite dal coronavirus. Si tratta di centinaia di miliardi di euro e sembra che l’intenzione dell’UE, per un salvataggio generale, è quella di attribuirne la colpa solo al coronavirus; ma le insolvenze sono anche precedenti, perciò la pandemia è una scusa per ripulire i bilanci delle banche commerciali di questi prestiti di difficile rientro.

Ufficialmente la Bce vuole proteggere le banche commerciali dagli effetti della crisi, consapevole delle difficoltà dei privati a rimborsare i prestiti;  seguendo la normativa, la UE, ha rifiutato i prestiti diretti agli stati, ma poi, con il QE, in cambio di liquidità, ne ha acquisiti i titoli pubblici al mercato secondario, cioè, in pratica li ha finanziati con dilazione. Nella bed bank, che sarebbe un’emanazione della BCE, dovrebbero confluire i debiti privati in euro non rimborsati, in questo caso, la bed bank emetterebbe a favore delle banche commerciali non liquidità, ma bond.

Secondo un disegno, per cementare l’Europa, il debito comune europeo dovrebbe prendere il posto dei debiti degli stati; al debito comune della BCE si sommerebbe il debito comune della bed bank, una banca avariata, il debito totale dovrebbe essere solidalmente rimborsato da tutto gli stati dell’Unione. In realtà, grazie alla funzione risanatrice del tempo, quello detenuto dalla bed bank non lo pagherà nessuno. I creditori dotati di larghi attivi valutari, come la Germania, hanno bisogno di prestare e, a volte, i debiti internazionali non sono pagati, perciò alla fine, gli stati più aiutati saranno stati quelli con maggiori debiti privati ceduti, tra essi non c’è l’Italia.

Il debito comune in capo alla BCE renderà apparentemente più difficile l’uscita di un paese dall’’Unione, perché solidalmente obbligato e tenuto a rimborsare una sua quota, ma gli stati non hanno sempre rispettato i loro impegni con gli altri paesi. Chiedendo riforme discutibili e austerità di bilancio, l’UE non è riuscita schiacciare l’Italia a causa del suo debito pubblico, peraltro inferiore, anche in termini relativi, a quello degli Usa, del Giappone e della Cina, ma probabilmente cercherà di farlo con i debiti privati verso le banche dell’Europa settentrionale.

La Germania conta sulla collaborazione europeista dei governi italiani che spesso sono stati fiduciari dello straniero. La politica si fa anche con i ricatti, con i complotti, i tradimenti, il denaro e le furbizie; per i soldi ricevuti dall’UE, alla fine l’Italia dovrà stare per forza, almeno per un altro paio di decenni, dentro l’Unione; abbiamo sbagliato a definire “virtuosi”, rispetto all’Italia, alcuni paesi. Se l’Italia avesse avuto una politica adeguata che curasse l’interesse nazionale, le riforme necessarie al paese le avrebbe fatte un governo italianista e non governi emanazione dell’UE, che ha in mente solo un progetto d’espansione imperiale. (Per le notizie, fonte: money.it).

ITALIA

Per quanto riguarda la politica italiana, gli stati generali dell’economia di Conte, senza aver coinvolto l’opposizione, forse sono stati concepiti perché lo hanno convinto a rinunciare a un suo partito; bisogna tenere presente che l’UE ha sponsorizzato molti capi di governo italiani e anche i loro novelli partiti. La televisione presenta Conte come un nuovo salvatore della repubblica, ciò malgrado, la maggioranza degli italiani è all’opposizione.

Nella ricerca dell’unità politica o dell’unanimità e alla ricerca dello stato sociale non conflittuale, sembra che Conte voglia un ritorno allo stato corporativo, del resto Putin, Erdogan e Orban vogliono la loro elezione a vita e Mattarella, garante di questi processi incestuosi, è europeista e garantista e non italianista. Governi italiani, di breve durata, hanno impedito le riforme, non è colpa degli italiani, chi afferma il contrario è razzista, gli italiani sono in tutto il mondo e, in un certo lasso, per lo più si adeguano sempre agli usi e alle leggi locali.

A causa dell’involuzione dei partiti, alla fine lo stato corporativo, contraddittoriamente, si potrebbe conciliare anche con il distanziamento sociale, perché le classi sociali non si mischiano, ma si uniscano solo quando la figlia di un nobile decaduto sposa il figlio di un ricco borghese, distribuendo le ricchezze, cosa che, secondo il governo, all’imposta patrimoniale è impedito di fare.

Sto scherzando o sto facendo confusione, il fatto è che il distanziamento sanitario da Covid, così correttamente formulato, è diverso dal distanziamento sociale. Io mi sono sempre chiesto dove gli onorevoli mangiano al ristorante, dove vanno in ferie e dove vanno al bar, perché non ne ho mai incontrati, solo una volta, alla stazione ferroviaria di Mestre, incontrai il ministro Ferrari Aggradi, dove prendeva il treno per Roma perché aveva paura dell’aereo.

I ministri “democratici” di oggi, viaggiano quasi da soli, cioè distanziati dal popolo e, per stare in compagnia, preferiscono la scorta e gli aerei di stato. Con l’epidemia, che, per i numeri, non è ancora una pandemia, con i ribassi dei prezzi dei beni durevoli, i mercati, come accade la guerra, sono pronti alle speculazioni di borsa, dell’oro, nel mercato immobiliare e in quello dell’arte.

Con la crisi economica derivante dall’epidemia, pare che il mercato immobiliare di lusso segni una caduta dei prezzi del 30%, perciò si fanno forti le offerte di acquisto da parte di stranieri, che sono anche italiani estero-vestiti; si affacciano al mercato per farne degli alberghi di prestigio che porteranno soldi e turisti danarosi che daranno lavoro agli italiani, non sono cose negative.

E’ anche impossibile impedire alla mafia, che non può riciclare in Italia, di riciclare all’estero, infatti, lo fanno con le banche estere e con i paradisi fiscali. Lo stato acquisisce sempre altre ricchezze artistiche ritrovate e, per mancanza di spazio, non riesce a esporle nei musei; perciò, non sarebbe sbagliato venderle all’asta, a meno che non si aspetti una guerra per farle rubare da un invasore, perché in guerra si è sempre rubato e poi lo stato si meraviglia che i privati rubino. Ciò che è lecito allo stato non è lecito ai privati!

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Partiti e informazione sono finanziati, direttamente o indirettamente, dallo stato e la gente non approva perché non ammira la politica e perché i partiti si autofinanziano, cioè hanno anche altri mezzi; i giornali dovrebbero essere indipendenti, ma è difficile sputare nel piatto da cui si riceve il cibo. Il Fatto Quotidiano di Travaglio, all’inizio antisistema come tutti i partiti di sinistra, ora amico di magistrati e sostenitore del governo Conte, ha ricevuto, per il coronavirus, 2,5 milioni di euro di finanziamenti garantiti dallo stato.  Un cifra enorme per un  giornale con una piccola redazione, che vende anche pochi giornali, i giornale, come gli altri, era già finanziato dallo stato, con questi soldi, ora anche il Fatto Quotidiano diventa giornale di regime.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 8/6/2020)

ITALIA

Con l’epidemia, gli ospedali erano in affanno per la ricerca di mascherine e ventilatori meccanici, però sembra che la ventilazione meccanica o respirazione forzata o intubazione per tempi prolungati, applicata ai colpiti da virus Covid-19, spesso si sia dimostrata non indispensabile e anche dannosa. Al collegio universitario di Londra hanno rilevato che i pazienti non intubati in terapia intensiva, quando respiravano, potevano essere aiutati anche con altri supporti respiratori meno invasivi, fatti di mascherine e tubicini; la polmonite causata dal Covid-19 è la conseguenza di un’infiammazione generale.

Nel Regno Unito il 58,8% dei pazienti intubati con un supporto respiratorio invasivo sono morti, a New York la percentuale è dell’88%, al policlinico di Milano si è rilevato che, con l’intubazione è morto un paziente su due; la ventilazione meccanica a qualcuno ha salvato la vita ma ad altri ha procurato danni polmonari e la morte. La polmonite è spesso una conseguenza della cura e non del virus, il problema nasce da una reazione immunitaria che distrugge le cellule che ospitano il virus, con conseguenze infiammatorie e danni cardiovascolari, che portano alle difficoltà respiratorie, alla trombosi venosa e alla rianimazione.

L’infiammazione favorisce la formazione di trombi combattuti con l’eparina, la coagulazione del sangue espone al rischio di morte i colpiti da Covid-19 e l’eparina dà una possibilità di sopravvivenza, la polmonite è una conseguenza del Covid-19, anche la Sars Covid2 colpisce i vasi sanguigni, impedisce l’afflusso del sangue e favorisce i trombi, con la conseguenza della polmonite; i pazienti deceduti potrebbero anche essere la conseguenza di diagnosi sbagliate.

Le autopsie hanno evidenziato che la polmonite è un sintomo successivo e che il Covid-19 è una malattia infiammatoria vascolare, perciò spesso i polmoni non riescono a ventilare nemmeno con la respirazione forzata; questa ipotesi è stata convalidata in Usa e in Italia. Per combattere l’infiammazione esistono farmaci come l’eparina che prevengono e curano infiammazioni e trombi, eliminando o riducendo notevolmente le terapie intensive applicate; anche il cortisone è antinfiammatorio ma, purtroppo, favorisce il diabete.(Per le notizie, fonte: Giusy Caretto - startmag.it).

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Europeisti e oligarchici sono contro sovranisti, italianisti e populisti, cioè sono contro il partito del popolo, che rappresenta la maggioranza del paese, cioè sono contro la vox popoli. Invece dell’austerità di bilancio, che ha ridotto la spesa per la sanità, invece della riduzione del debito pubblico e della riforma delle pensioni, la commissione europea, modificando i trattati, ai paesi dell’Unione avrebbe dovuto chiedere armonizzazione fiscale, soppressione dei paradisi fiscali e delle agevolazioni fiscali per i grandi della rete e per Amazon, e, per realizzare l’’Unione Europea, avrebbe dovuto puntare sull’armonizzazione scolastica.

I lavoratori dovrebbero circolare nell’Unione solo se dotati di titoli di studio con gli stessi contenuti. La Germania continua a fare i suoi interessi, oggi con i notevoli aiuti di stato da essa concessi a grandi industrie, banche e società aeree; per i mobili italiani esportati in Germania, vuole che per la formaldeide impiegata, un conservante, si seguano gli standard di quantità tedeschi e non quelli italiani, in pratica vuole introdurre, surrettiziamente e unilateralmente, del protezionismo all’interno dell’Unione Europea.

Poiché l’Italia non riesce a fare da sola le grandi riforme, all’Italia, invece delle multe, dei richiami e dei divieti, la commissione europea avrebbe dovuto chiedere la riforma della giustizia, la riforma degli appalti e la riforma della sua pubblica amministrazione. L’informazione non dice che i miliardi stanziati per le opere pubbliche, e non spesi, sono depositati in banca senza interessi e le banche li prestano allo stato comprando BTP a interesse, forse è per questo che questi soldi non sono utilizzati.

Con i suoi decreti sulla pandemia, il governo Conte, seguendo Mattarella, dopo aver, in pratica, approvato MES e recovery fund, ha invitato all’unità e a ridurre contrasti, polemiche e litigi dei partiti e perciò, per la rinascita economica del paese, visto che è accusato di decidere da solo, ha proposto degli stati generali. In un clima come questo, quando l’Italia uscì dalla prima guerra mondiale, c’erano conflitti sociali e perciò Mussolini, invece di affrontare solo i nodi della crisi economica, sociale e politica, che era soprattutto parlamentare, per creare quest’unità e combattere la dialettica marxista e la lotta di classe, introdusse lo stato corporativo.

Questo avrebbe dovuto rendere uniti e solidali i lavoratori con i capitalisti, sappiamo come andò a finire; quando i comunisti erano all’opposizione, cioè prima di diventare “democratici”, cioè catto-liberali, facevano polemiche; allora per essi, i contrasti economici, sociali, politici e ideologici potevano essere fattori di progresso e di cambio della società.

I decreti di Conte, con le misure contro il contagio, hanno diversi contenuti e si possono approvare solo in parte, come il solito, gli incentivi per l’acquisto di auto, andranno soprattutto a favore dello straniero, il reddito di emergenza per i professionisti, previsto dal decreto rilancio, pare un’esagerazione. Da parte delle forze dell’ordine, che applicano pesanti multe per le infrazioni, se non si vuole governare con il terrorismo, le disposizioni andrebbero applicate sempre con buon senso e non con cavillosità, ma non è andata sempre così.

Gli incentivi per l’acquisto delle biciclette sono discutibili perché tutte le famiglie hanno più di una bicicletta, anche se non le usano, il bonus vacanze non ha senso, perché gli italiani torneremo presto a fare le ferie; il reddito di emergenza si affianca, senza senso, al reddito di cittadinanza, alle pensioni sociali e alle pensioni minime, avremmo anche potuto adottare un standard universale, anche se temporaneo.

Con la scusa del Covid, anche i giornali, già al soldo dello stato, chiedono altri aiuti allo stato, in realtà, gli italiani si sono stancati dei giornali e perciò li leggono poco, non è colpa del Covid-19; il vaccino, di cui siamo in attesa, non dovrebbe essere obbligatorio perché, quando la medicina fa danni, parlo delle controindicazioni, non si possono obbligare i cittadini a prendere vaccini o medicine.

Gli unici aiuti da concedere sarebbero stati quelli a favore delle imprese più piccole e più deboli, cioè senza riserve economiche perché non hanno avuto periodi di floridezza, e ai lavoratori disoccupati a causa dell’epidemia, che peraltro, se sono in regola, generalmente già li ricevono, perché sono previsti dalla normativa vigente; mentre le grandi imprese, come le banche, hanno sempre ricevuto aiuti dallo stato.

Ai governi, contrari alle vere riforme che ledono grandi interessi e ordini professionali, piace dare mance come fa il governo Conte che si è circondato di consulenti superpagati amici dei partiti al governo; ad ogni modo, per dimostrare che non condivide il boicottaggio dell’OMS e di altre istituzioni internazionali da parte di Trump, Conte, che si vuole fare un suo partito, per combattere la pandemia, ha promesso 120 milioni di euro all’OMS; gli italiani chiedono l’elemosina a Bruxelles, perciò non ne hanno bisogno, Conte ritiene che l’OMS sarà capace di utilizzarli al meglio.

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A causa anche della pandemia, l’Istat afferma che in Italia, ad aprile del 2020, i dati su disoccupazione, occupazione e inattività sono i seguenti: il tasso di disoccupazione è sceso dall’8% al 6,3%, mentre quello giovanile è al 20,3%; sono diminuite le persone in cerca di lavoro. Gli occupati sono il 57,9%, e gli inattivi il 38,9%, l’occupazione è diminuite dell’1% e gli inattivi sono aumentati del 5,2%.

Questi dati provvisori sono stati pubblicizzati da telegiornali ma, fino a che non ci sarà la ripresa, sono da considerare sicuramente transitori, inattendibili, sbagliati e non aggiornati; con la ripresa avremo dati diversi e peggiori, la statistica e l’Istat dovrebbero fare delle precisazioni del perché si è arrivati ai numeri suddetti. Gli inattivi comprendono pensionati e persone che non sono disoccupate, ma non cercano lavoro, perché benestanti, malati, madri con molti figli o furbi assistiti dallo stato.

Tuttavia, il censimento dovrebbe fornire anche dati sui lavoratori in nero, divisi tra quelli a tempo totale e quelli a tempo parziale, sono milioni e ne esistono solo delle stime. Il reddito di cittadinanza è nato come forma di assistenza e per aiutare alla ricerca dell’occupazione, la rilevazione dei beneficiari è un test per verificare la bontà della relativa legge; inoltre, bisognerebbe rilevare anche il numero di persone che ha più di un lavoro e i pensionati lavoratori, ora queste persone sono inglobate tra quelle occupate, senza altre specificazioni.

Poi bisogna dividere i disoccupati perché hanno perso il lavoro dalle persone in cerca di prima occupazione. E’ probabile che, quando non si trova lavoro, tanti disoccupati rinunciano a rinnovare l’iscrizione negli uffici per la ricerca del lavoro, le statistiche ufficiali non devono ingannare. Qualche cosa del genere accade con le denunce di reati presso le forze dell’ordine, infatti, se non sono svolte indagini, la gente rinuncia a denunciare e l’Istat afferma che i reati sono diminuiti.

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Ufficialmente in Italia, in questi mesi, sono morte per Covid-19 oltre 33.000 persone, nel mondo oltre 380.000, nello stesso periodo, negli anni precedenti, in Italia morirono oltre 250.000 persone, in testa i morti affetti da malattie cardiovascolari, poi quelli colpiti da tumori, poi quelli per Covid-19, quindi quelli per diabete, Alzheimer e poi quelli per polmonite. Nello stesso periodo in Lombardia i morti per Covid-19 sono stati oltre 15.000.

E’ da far presente che i linfociti T del sistema immunitario reagiscono attivamente contro il coronavirus, che pare faccia male alla tiroide, e producono anticorpi conservati in memoria, attivi anche senza vaccino. Contro un’epidemia a bassa mortalità, i media hanno alimentato una psicosi collettiva, tuttavia, su 100 persone che contraggono il virus, 80 guariscono spontaneamente e i morti relativi sono generalmente ultraottantenni fragili con patologie precedenti.

La maggior parte della popolazione è già entrata in contatto con il virus, forse a ottobre del 2019, perciò si è immunizzata, quindi, le misure restrittive a carico della popolazione non erano necessarie. Al posto del distanziamento, la vicinanza tra uomini e specie diverse, generalmente, rafforza il sistema immunitario ma, purtroppo. con l contagio, muoiono gli individui più vecchi, deboli e malati.

Giorgio Parisi, presidente dell’accademia nazionale dei Lincei, ha attaccato l’Istituto Superiore di Sanità e la Protezione civile per le statistiche sue decessi, che hanno falsato la data dei decessi e la durata dei ricoveri, usando anche numeri vecchi; ha affermato che il ministero della salute, per evitare la propaganda artificiosa, avrebbe dovuto controllare e garantire la trasparenza. Ha ricordato che i nuovi ingressi in terapia intensiva si sono azzerati, però ci mancano i dati precisi divulgati da Germania e Francia.

Dal 20 febbraio scorso i decessi sono stati 91.000, negli anni precedenti quasi 65.000, perciò, apparentemente, 33.000 sono ascrivibili al Covid-19, però solo 13.700 di essi sono stati sottoposti a tampone, perciò, per i rimanenti, la causa di morte è ascrivibile ad altre cause; cioè, soprattutto, alla crisi del sistema ospedaliero, per chiusura di altri reparti e per dirottamento dei medici verso i malati di Covid-19.

Intanto i media televisivi, seguendo un protocollo assegnato loro, tenevano alti i livelli di allarme, sono morti i contagiati ricoverati nelle RSA, concentrati al Nord, dove avrebbero dovuto isolare i focolai d’infezione e identificare gli asintomatici, invece si sono messi agli arresti domiciliari 60 milioni d’italiani. Generalmente, il Covid-19 non uccide persone giovani e in buona salute, ma solo anziani con altre patologie e con n sistema immunitario indebolito. Per aiutare gli stranieri che vogliono mettere in ginocchio l’Italia, il governo ha chiuso scuole e fabbriche.

Hanno ucciso anziani nelle RSA e con il lockdown stanno eliminando la parte produttiva del paese, minando l’insegnamento scolastico; infatti, poiché i giovani sono poco colpiti da Covid-19 e da Sars, in altri paesi le scuole non sono state chiuse. Il lockdown impedisce la formazione dell’immunità di gregge, dalle cartelle cliniche risulta che, rispetto al totale, quelli deceduti per Covid-19, che sono naturalmente sovrastimati, sono una frazione del totale, e sono tutti con patologie preesistenti.

Il coronavirus assomiglia più all’influenza che alla peste, non avrebbe richiesto un bollettino di guerra che ha terrorizzato la popolazione. Il tasso di mortalità naturale è poco superiore all’1% della popolazione, cioè 647.000 s 60 milioni; l’incremento della mortalità nelle zone più colpite, generalmente è stato contenuto. Con la Fase 2 di rallentamento delle misure restrittive anticontagio, il governo, che non demorde, ha fatto capire che, in caso estremo, l’allentamento della quarantena potrebbe essere annullato.

L’oligarchia ha scoperto uno strumento nuovo per debellare e mettere al tappeto intere popolazioni, per essa, grazie ai suoi sportelli FMI, BCE e commissione europea, chiamati Troika, l’Italia è stata sempre un suo laboratorio sperimentale; tanti morti di epidemia sono stati contagiati in ospedale, ora l’Italia è pronta per cadere nelle mani della Germania; è stata danneggiata la sua economia e sono stati colpiti i suoi lavoratori. Sono stati inetti i politici lombardi, il governo e i consulenti sanitari, perciò sono stati provocati tanti decessi che il virus da solo non avrebbe potuto dare.

Invece nel Veneto c’è stata una chiusura selettiva delle zone infette, si sono fatti più tamponi, anche agli asintomatici, il che ha permesso di tenere sotto controllo l’epidemia. Al contrario, in Lombardia ha pesato negativamente la privatizzazione della sanità e il taglio della spesa sanitaria, il non coinvolgimento dei medici di base, il fatto di aver svolto tamponi solo alle persone che avevano i sintomi della malattia, non isolando le persone positive. Gli operatori sanitari sono stati esposti al contagio senza protezioni, ha pesato il trasferimento nelle RSA dei malati di Covid-19 e il fatto di non aver separato i malati di Covid dagli altri ricoverati.

Ha pesato il fatto di non aver fornito ai sanitari strumenti di protezione, per cui sono diventati strumento di contagio, non sono stati messi in quarantena e sono morti; mischiando i ricoverati si è diffusa l’epidemia, i tamponi sono stati fatti solo a sintomatici ricoverati; tante diagnosi di morte sono state superficialmente attribuite al Covid-19. (Per le notizie, fonte: Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei – Quotidiano.net - Marcello Teti – sinistrainrete.info - Marco Cimminella – it.businessinsider.com). 

USA

A settembre del 2020, Trump, per combattere la Cina, progetta un G11 allargato a Russia, Australia, India e Corea del sud, la Russia era stata in precedenza esclusa dagli Usa da questi incontri, per il suo intervento nella crisi ucraina, India e Australia hanno un contenzioso con la Cina e la Corea del Sud è alleata degli Usa, che ora le chiedono di staccarsi anche economicamente dalla Cina.

La guerra propagandistica di Trump contro la Cina addebita a quest’ultima l’epidemia del Covid-19, scorrettezze commerciali, spionaggio, concorrenza sleale e furto di brevetti; ma tutti gli stati, chi prima e chi dopo, sono responsabili di azioni del genere, sopratutto quelli che vogliono emergere. Gli Usa hanno perso una bomba atomica nei ghiacci del nord, Russia e Giappone hanno provocato disastri con le centrali nucleari, la Germania ha provocato, colposamente, la morte di operai di un’acciaieria italiana, aerei militari Usa hanno rotto i cavi di una funivia italiana, facendo cadere la cabina e provocando tanti morti.

La Cina desidera l’Unità Europea e la Russia, poco popolata e agognata dai tedeschi, starebbe tra Europa e Cina, il rinvio del G7 da maggio a settembre, allargato a 11 stati, è stato favorito dal rifiuto della Merkel a partecipare al G7, l’UE a trazione tedesca si rifiuta di applicare le sanzioni americane alla Cina, per le repressioni cinesi a Hong Kong, rinfacciate dagli Usa alla Cina, ma ora, a causa della morte di un negro, provocata da un poliziotto americano,  ne sono scoppiate anche in USA.

A causa del rifiuto tedesco di partecipare al G7, Trump  minaccia di ritirare parte delle truppe americane dalla Germania. USA, UK, Australia e Canada si sono compattati, poiché la Cina ha violato gli accordi sull’autonomia di Hong Kong, Londra ha deciso di concedere la cittadinanza a 300.000 cittadini profughi di Hong Kong e di creare un asse di 10 paesi, per creare un’alternativa, nel settore delle telecomunicazioni, al 5G Huawei cinese, sospettato dagli americani di spionaggio. Ad ogni modo, la Nuova Zelanda ha rifiutato le sanzioni americane alla Cina, per gli studenti cinesi accusati di spionaggio industriale.

Intanto il Pakistan ha aperto la rotta marittima partente dal porto di Gwadar che, assieme a Gibuti in Africa e Atene in Grecia, diventerebbero basi commerciali cinesi, emulando le basi navali controllate dagli europei in Cina, dopo la guerra dell’oppio (1860). L’Afganistan confina con lo Xinjiang cinese e con territori da dove si diffonde lo jihadismo islamico degli uiguri. Per bloccare l’afflusso di emigranti provenienti dalla Turchia, l’agenzia europea Frontex, tacitamente d’accordo con il governo italiano, poiché è poco interessata a fermare l’immigrazione in Italia,  fa accordi con i paesi balcanici.

Archiviata la seconda guerra mondiale e la guerra fredda tra Usa e Russia, Germania, Cina, Russia, Usa e paesi islamici si stanno riposizionando. Washington e Berlino duellano e la seconda, che dirige di fatto l’UE, per ragioni politiche e commerciali, guarda alla Cina, la Russia comincia a preoccuparsi. Egitto e Turchia vogliono normalizzare le loro relazioni, divenute gelidi dopo il golpe di Al Sisi contro Morsi del 2013, il quale era sostenuto da Turchia e dai fratelli musulmani combattuti dall’Egitto.

Tra Egitto, Turchia, Cipro e Israele sono in ballo interessi strategici, commerciali ed energetici, l’Egitto, che vuole comprare navi militari dall’Italia, cerca di convincere la Turchia a sostenere Tripoli scaricando Tobruk ma, per farlo, dovrebbe, a sua volta, sganciarsi dai sauditi, sostenuti dagli americani; però  bisogna dire, per tranquillizzare gli stati avversari, che la Turchia ha sempre usato, in modo strumentale e in diversi paesi, i fratelli musulmani, (gli stati hanno sempre tre facce). (Per le notize, fonte: Federico Petroni – limesonline.com).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 1/6/2020)

EUROPA

La Germania si sta accorgendo che l’Unione Europea le sta scoppiando in mano, accortasi anche di suoi errori, soprattutto nei confronti dell’Italia, è disposta a fare concessioni; è sorta una fazione, sempre più numerosa, di paesi contrari all’egemonismo e alle furbizie tedesche (se siamo in un’unione monetaria, perché lo spread italiano è calcolato sul bund tedesco, invece che sul bond americano? Forse dipende dal fatto che i mercati sono diretti dalla Germania?).

Austria e Olanda, contro l’Italia, non demordono, però non fanno altro che seguire le precedenti direttive e piani tedeschi, è anche probabile che l’Austria, grazie alle promesse tedesche, rivoglia Trieste e il Tirolo, Mattarella sembra indifferente. Comunque la Germania, se le cose precipitano, ha già un piano per ritornare il marco e abbandonare l’euro, invece i governi italiani, poiché si nutrono di europeismo, non l’hanno, ma gli italiani, in larga maggioranza, hanno aperto gli occhi e stanno all’opposizione, preparandosi alle prossime elezioni politiche.

Il vice presidente della commissione europea, Dombrovskis, ha ripetuto che gli aiuti e i Recovery bond arriveranno solo con le riforme, che l’Italia ha sempre rinviato e che ora richiedono del tempo e che per l’UE non si sa quali siano; comunque, i soldi del Recovery Fund arriveranno in Italia solo nel 2021, intanto l’Italia dovrà accettare il MES come è imposto dalla Germania di Merkel che, per piegare l’Italia, non  ha rinunciato all’austerità.

Accettare il recovery fund all’austriaca, significa ricevere prestiti, a tasso molto ridotto, dalla BCE, rinunciare in parte ai sussidi gratuiti e, passata la pandemia, col fina della riduzione del debito, accettare gravose condizioni per la spesa pubblica italiana (che l’attuale governo italiano aveva escluso); comunque, l’UE non prevede riforme sul movimento dei capitali, sui paradisi fiscali, per l’armonizzazione fiscale e per una politica comune verso l’immigrazione che torna a crescere.

Le condizioni per i prestiti, richieste dall’Europa all’Italia, non le sono richieste dai mercati o dagli italiani, perché l’Italia ha garanzie patrimoniali e non è uno stato insolvente. L’Italia è stata vittima dell’usura sugli interessi alimentata dalle società di rating e dall’austerità di bilancio dell’UE per il rientro del debito pubblico, i suoi prestiti hanno imposto delle condizioni che i mercati non ci richiedono.

Se un impiegato riceve un prestito ammortizzabile da una banca in cui ha il conto corrente, poiché questa conosce le sue condizioni economiche, gli è imposto solo un interesse e la scadenza del rimborso. Se questo, per avere condizioni migliori, lo chiede a un familiare e questo gli chiede condizioni più onerose, termini di rientro più brevi e riduzioni delle spese familiari, è naturale che sia deluso.

Ora sembra che, secondo le ultime voci, l’Austria, grazie anche al pressing italiano, si sia decisa, per i recovery bond, ad accettare, per gli stati dell’eurozona, sovvenzioni a fondo perduto abbinate a prestiti a basso interesse, accettando così, in parte, la mutualizzazione dei nuovi debiti scaturiti dalla pandemia. Questo fatto renderebbe conveniente per l’Italia accedere a questi fondi se, una volta cessata la pandemia, non ci sono imposte condizioni per il rientro del maggiore debito; però bisognerà vedere se queste erogazioni saranno concesse veramente e se l’Italia sarà capace di spendere bene e in fretta i soldi ricevuti, l’esperienza ci rende pessimisti, anche se in Italia servono investimenti pubblici e riordino del territorio.

A causa della bocciatura degli acquisti di titoli di stato da parte di Draghi, la BCE è in rotta con la Bundesbank e con la corte costituzionale tedesca, la crisi dell’euro si sta sommando alla crisi da pandemia; la commissione europea guarda sempre alle misure dei governi atte a preservare la sostenibilità del debito che, con la riduzione degli interessi favorita con il QE, in Italia è sostenibile, ma non si riesce a ridurlo e anzi, aumenterà con la pandemia, probabilmente alimentando la speculazione internazionale contro l’Italia.

Il programma di von der Leyen Lagarde contro la pandemia, di 750 miliardi di euro, al momento sembra aver stabilizzato il mercato, però la corte costituzionale tedesca ha definito sproporzionato il QE di Draghi, ex presidente della BCE, ordinando alla Bundesbank, in assenza di adeguate spiegazioni, d’interrompere gli acquisti di bond dalla BCE, che afferma però di essere indipendente e di rispondere solo all’eurogruppo e alla corte di giustizia europea, che ha già approvato la politica monetaria di Draghi.

La BCE potrebbe continuare gli acquisti di titoli dell’eurozona anche senza la Bundesbank,  assumendone la quota e potrebbe anche aprire un’azione legale contro la stessa che rappresenta il suo principale azionista; tra le altre cose, le maggiori banche tedesche sono sottocapitalizzate e,  causa dei derivati, segnalano perdite economiche significative. Comunque, l’Italia sta beneficiando di maggiori acquisti dei suoi bond da parte della BCE che, secondo la corte tedesca, ledono la proporzionalità della quota di partecipazione degli stati dell’eurozona al capitale della BCE.

Comunque, la Germania dà lezioni agli atri ma non è sempre in linea con le regole europee e spesso splafona anch’essa, gli aiuti di stato alle imprese, soprattutto alle banche, erano scoraggiati dalla commissione europea, ma ora la Germania è in testa nell’UE per gli aiuti di stato autorizzati dalla commissione europea per la lotta al Covid-19; questi aiuti, con la scusa della pandemia, potrebbero aiutare alcune banche e imprese anche a mettere a posto la loro situazione economica e di bilancio.

Gli aiuti totali autorizzati sono pari a 2.130 miliardi di euro, il 47% di essi andrà alla Germania, il 18% all’Italia e il 16% alla Francia.  Rimane in ballo il rinnovo del salvataggio di Alitalia che, indipendentemente dalla pandemia, non riesce a stare a galla da sola, e di Lufthansa, per la quale la Germania ha trovato una soluzione, ma la commissione europea ha imposto una battuta d’arresto, ora l’azienda non vuole accettare le condizioni di Bruxelles.

Ad ogni modo, Gran Bretagna e Usa hanno lasciato fallire diverse imprese aeree. Alitalia trasporta gratis parlamentari e papa e perciò la politica la vuole salvare, comunque, la commissione europea ha finalmente deciso di fare qualche cosa per far pagare le tasse alle imprese estere che fanno affari nell’Unione, considerata l’influenza delle lobby, vedremo se riuscirà a farlo e se riuscirà a colpire anche i paradisi fiscali.

Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, hanno deciso di non utilizzare il MES sanitario, la Francia perché può accedere al mercato e la Grecia perché è stata poco colpita dal virus; per la prima volta l’UE emetterà un debito comune e ognuno rimborserà in base alla sua ricchezza e non in base a quanto ricevuto, è un cambio di passo della Germania, però questo nuovo debito comune non servirà a sanare i debiti passati degli stati. E’ singolare che l’Italia, che ha più criticato il MES, debba dipendere dalle aperture di Gentiloni e della Germania.

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Poesia di CARLO ALBERTO SALUSTRI, DETTO TRILUSSA (1871 – 1950), dal titolo L’INTERNAZIONALE TEDESCA, la poesia è ricordata da Antonio Socci. Traduzione in italiano corrente, perché l’autore, nato e morto a Roma, scriveva in romanesco.

Un tedesco girava l’Europa con un cartello e una bandiera rossa, il cartello diceva: “Proletari, la patria è il mondo, perciò ribellatevi allo stato che si arma; per instaurare la pace universale, bisogna abolire le frontiere, perciò accorrete sotto questa bandiera e cantate l’Internazionale”.

Poi ritornò nel suo paese e disse all’imperatore di Germania che, grazie al fatto che nel mondo c’erano tanti stupidi, la sua propaganda aveva avuto successo, infatti, aveva potuto persuaderli a creare una sola patria, in pratica, la Germania. Quando il popolo si accorse dell’inganno, rialzò la testa e si armò, idealmente e materialmente, a difesa della sua patria; perciò l’imperatore pensò che la bandiera rossa non era servita a niente e ci si soffiò il naso.

NOTA: da ricordare che, per la rivoluzione mondiale, Marx era un ebreo tedesco, e Lenin era un russo espatriato che fu aiutato dall’esercito tedesco a rientrare in Russia, per fomentarne la rivoluzione proletaria antizarista (però i contadini russi erano in numero maggiore ed erano trattati peggio); l’arrivo di Lenin in Russia, oltre a spingere alla rivoluzione, fece uscire la Russia dalla guerra contro la Germania. Marx e Lenin guardavano alle rivendicazioni dei proletari e alla relativa vicina rivoluzione tedesca, infatti, allora in Germania, anche a causa delle guerre del 1866, del 1870 e del 1914, esistevano molti fermenti sociali.

L’imperatore Guglielmo di Germania è stato l’ultimo imperatore tedesco, con la prima guerra mondiale, aveva promesso al papa, in caso di sua vittoria, la città di Roma, con un corridoio fino al mare. Forse il papa voleva farci un paradiso fiscale, perciò l’Italia non volle che partecipasse alla conferenza di pace di Parigi del 1919; infatti, i papi erano soliti partecipare a incontri e conferenze, con i rappresentanti delle grandi potenze e spesso hanno fatto anche da mediatori e, in assenza di tribunali internazionali, anche da giudici, per risolvere le controversie internazionali.

ITALIA

Il reddito di cittadinanza è temporaneo per 18 mesi e scadrà a settembre di quest’anno, per il rinnovo per un periodo uguale, bisognerà rifare la domanda, presentare un nuovo ISEE e accettare, dagli uffici per l’impiego, qualunque lavoro offerto in tutta Italia, altrimenti si perde il diritto. Questo in teoria, perché lo stato modifica le leggi e agisce  con pochi controlli e per tempi lunghi, pare però che sia una buona soluzione, bisognerà controllare di più chi lavora in nero e riceve l’aiuto, purtroppo, anche mafiosi in galera hanno ricevuto il reddito; sicuramente, con la ripresa, tra un paio di anni mancheranno lavoratori nell’industria, nei lavori pubblici, in edilizia e in agricoltura.

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L’immigrazione irregolare, favorita da navi di Ong, soprattutto tedesche, spagnole e italiane e favorita anche da certi magistrati, dall’informazione e da certi politici avversari di Salvini,  procura profitti a tanti ed è scusata dal papa e tollerata dal governo; comunque, in Italia ha reso più facile lo sfruttamento di mano d’opera straniera, soprattutto in agricoltura, praticamente favorendo il ritorno della schiavitù. Oggi l’Italia, con tante complicità e, per lo più, al riparo dai controlli statali, esporta laureati e importa schiavi, mentre tanti giovani italiani sono disoccupati; d’altra parte, si sa che, da sempre, lo sfruttamento del lavoro permette di arricchirsi in fretta, la criminalità non accetta che sul lavoro guadagnino solo imprese e stato.

L’immigrazione cresce perché c’è una domanda, gli immigrati non sono profughi, inseguendo un sogno, pagano per arrivare, sono privati dei documenti e costretti, senza un contratto,  al lavoro schiavo, sono utilizzati anche per spacciare droga, prostituzione, furti, pedofilia e per donazione di organi; il loro sfruttamento è organizzato da italiani ma anche da altri stranieri immigrati. Le scialuppe con poveri naufraghi immigrati, come sono presentate dalla televisione e dalla propaganda a favore dello schiavismo, contengono spesso individui torturati e reclusi in Libia e destinati alla schiavitù in Italia; intanto, e non è una coincidenza, in Italia mancano lavoratori per agricoltura, edilizia, lavori pubblici e industria.

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Mentre la commissione europea, per fronteggiare la crisi da pandemia, approva il Recovery Fund di 750 miliardi di euro, dei quali circa 173 andranno all’Italia, parte in prestito a basso interesse e parte a fondo perduto, in Italia si torna a parlare di Italexit, cioè di uscita dall’euro e forse dall’UE; infatti, il deputato del gruppo misto Vittorio Sgarbi e l’avvocato Gian Luigi Proietti hanno proposto una legge costituzionale d’iniziatica popolare per un referendum per il rinascimento dell’Italia, muovendosi in controtendenza nei confronti del movimento federalista europeo.

Salvini e Meloni, nemici del MES, considerano le risorse del Recovery ancora insufficienti, e sono diffidenti perché affermano che i soldi, come quelli stanziati dal governo italiano, non arriveranno facilmente, oltre al fatto che il governo non sarà capace dio spenderli bene e in fretta; per l’erogazione, bisognerà passare per il consiglio europeo e per il parlamento europeo, perciò la pandemia passerà più in fretta.

I piccoli paesi nordici sono contrari ai sussidi a fondo perduto, il programma prevede che una parte degli aiuti sia data in prestiti e una parte in aiuti a fondo perduto, la Meloni insiste per i contributi a fondo perduto e senza condizioni e afferma che c’è la possibilità per l’Italia di ricorrere anche ai DSP del FMI. Per i disoccupati da pandemia, la commissione ha il programma SURE di 25 miliardi di euro e prestiti alle imprese; intanto alla BCE Lagarde, per fronteggiare la crisi, si è espressa a favore dell’aumento temporaneo del debito pubblico degli stati.

Schauble e la Merkel, esaltata dalla televisione italiana, anche se capo del governo tedesco e non di un’istituzione europea, hanno sempre voluto esorcizzare il debito dello stato; bisognerà vedere se istituzioni europee e governo italiano, sempre impacciato e lento e con il complesso d’inferiorità verso la Germania, riusciranno a riformare e a salvare l’Unione Europea e l’Italia, che di riforme ha sempre avuto bisogno, perciò anche Conte le ha promesse, sempre che le promesse politiche contino qualche cosa.

I ritardi della burocrazia italiana dipendono da leggi vecchie, mancanza di fiducia verso cittadini e dipendenti amministrativi, regolamenti interni, codici, ruolo delle corporazioni e delle lobby, ingerenze esterne e interessi privati, potere di veto dei superburocrati dai quali, a causa della loro incompetenza, i politici dipendono, ecc. Prima di varare leggi di riforma che richiedono un doppio passaggio nelle camere, promulgazione del presidente, decreti attuativi e circolari amministrative, occorre emendare tutto ciò, ma è più facile limitarsi agli annunci politici in televisione. Il presidente della repubblica ha larghi poteri, ma non ha voluto avere un ruolo in ciò, preferendo fare il notaio.

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Alcuni partiti criticano le divergenze politiche, definendole polemiche e litigi inutili dei populisti, cioè dei partiti sovranisti e popolari che raccolgono più simpatizzanti; i partiti governativi, ufficialmente definiti “progressisti”, sono, in realtà, europeisti, papisti, islamisti e amici dei mercati e delle banche, cioè sono i veri traditori del popolo. Infatti, contro la dialettica delle opinioni tipiche di un ambiente democratico, sostengono il pensiero unico e l’unità nelle azioni di governo.

Il che è congeniale a una visione imperiale, dove il pensiero unico, che è appoggiato  dall’informazione mainstream, isola le menti più critiche e originali; i “progressisti” sono traditori convertiti all’imperialismo, i quali, nella difesa dei privilegi, in sostanza, non sono più interessati alla sorte di proletari, emarginati e i lavoratori. Per darsi una patina democratica, con l’aiuto della televisione, tutti i giorni fanno una battaglia femminista e,  come le sardine, a loro seguito, fanno tutti i giorni attacchi al sovranisti e a Salvini.

CINA

La Cina è accusata di attentare all’autonomia di Hong Kong e pare che abbia anche mire su Taiwan e sul mar cinese meridionale, minaccia di usare la forza per riunirsi con Taiwan; Trump attacca la Cina per il cover-up sul virus, l’accusa per le sue politiche commerciali scorrette e di aver violato la dichiarazione sino-britannica del 1984 che riconosceva l’autonomia a Hong Kong. Storicamente, nessuno stato ha mai rispettato a lungo i trattati internazionali da esso sottoscritti.

Gli Usa potrebbero tornare all’isolazionismo relativo, Trump ha attaccato diverse organizzazioni internazionali e ha annunciato l’uscita degli Usa dall’OMS e la revoca del suo contributo perché questa non ha vigilato sulla pandemia e non ha fornito informazioni tempestive al mondo; accusa la Cina di spionaggio, di furto di tecnologia e di pratiche scorrette negli investimenti. Gli Usa hanno siglato un accordo di libero commercio con la GB e, contro la Cina, hanno fatto una dichiarazione congiunta con GB, Canada e Australia, alla quale l’EU, a trazione tedesca, non ha aderito. La televisione italiana è sempre critica verso Trump, mentre la politica estera italiana è, per lo più, evanescente.

L’UE ha rilasciato una sua dichiarazione autonoma sulla Cina, con la quale critica la fine dell’autonomia di Hong Kong, ma senza che questa sembri, per la Cina, un’ingerenza interna; per la Germania la Cina è un partner strategico dove ha fatto tanti investimenti, perciò è contraria a sanzioni alla Cina e alla revoca degli investimenti europei in Cina, che sono soprattutto tedeschi, però critica la mancanza di reciprocità in campo commerciale.

Parigi e Berlino vogliono l’equidistanza dell’UE tra Usa e Cina e la Merkel vuole completare un accordo sugli investimenti con la Cina, con la quale vuole un vertice per settembre prossimo; però la Cina pensa a un accordo asimmetrico sugli investimenti e vuole acquistare assetti strategici europei, d’altra parte, come già detto, non è vero che gli accordi internazionali si rispettano, la Francia è stata salvata due volte dai tedeschi, grazie all’intervento americano, (gli stati hanno sempre tre facce).

Trump è geloso dei successi cinesi, che gli investimenti americani e tedeschi hanno favorito, le sue provocazioni alla Cina possono portare alla guerra fredda o a quella calda, la ruota della storia gira da un paese all’altro e la Cina desidera recuperare, rapidamente, il tempo perduto; tutti gli stati hanno fatto spionaggio, pratiche commerciali scorrette e hanno rubato invenzioni e tecnologia di altri stati poi, una volta arrivati, hanno adottano standard più corretti e hanno preso a fare i predicatori “democratici”.

L’Inghilterra, prima di affermarsi, era schiavista e trafficava in schiavi, non pagava i debiti esteri, arruolava i marinai con la forza e bastonava studenti e lavoratori, per sviluppare la marina inglese, impose che le merci potevano essere importate solo da navi inglesi. Questo non era né liberismo, né democrazia, né rispetto dei diritti; purtroppo, europeisti e storici e giornalisti di corte, vedono solo i difetti italiani.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 25/5/2020)

ITALIA

Le imprese multinazionali che hanno una sede in Olanda attirano capitali e risparmiano imposte, l’Olanda ha anche processi commerciali rapidi, perciò, per difendere le loro entrate fiscali, gli stati dell’Unione Europea hanno fatto accordi segreti  per la tassazione con queste imprese, però l’Italia ci perde ancora 10 miliardi di euro l’anno. Il governo dovrebbe portare il problema all’attenzione europea, l’UE ha già fatto una raccomandazione all’Olanda, senza esiti pratici.

Le grandi imprese, per calmierare i costi, sono solite fare una pianificazione fiscale, anche con l’intento di risparmiare imposte, ora le lobby presenti nelle istituzioni europee sono all’erta e oggi, se l’Olanda, che è protetta dalla Germania, non facesse parte dell’UE, probabilmente avrebbe più difficoltà a favorire l’elusione fiscale; inoltre, le imprese italiane con sedi in quel paese, premono sul nostro governo perché le cose rimangano come sono. Di questo tema si parla poco presso le istituzioni europee e presso l’informazione italiana, finanziata anche da grandi banche e grandi industrie.

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La televisione con il suo tam tam e i suoi numeri, ci ha fatto, giornalmente, un lavaggio del cervello, cercando di ridicolizzare chi ha idee e tesi diverse e non omologate e perciò non crede ai dogmi e agli accademici e medici che parlano dalla cattedra, cioè non crede sempre a chi parla in nome della scienza ufficiale che, in realtà,  non parla sempre con una sola voce; condannando le fake news, infatti, anche papa Pio IX, rivolgendosi agli ignoranti, diceva che chi parla dalla cattedra è infallibile.

La maggioranza degli uomini sono programmati, indottrinati dalla propaganda e asserviti ai dogmi, perciò cadono regolarmente nei luoghi comuni, non a caso, infatti, polizia, informazione e giudici sono pagati dal governo;  quelli che hanno voluto presentare idee e tesi diverse hanno subito l’ostracismo, poi, una piccola minoranza di loro, ha imposto altre idee e altri paradigmi e cattedratici e informazione si sono uniformati, anche se all’inizio erano riluttanti.

Non si sa con precisione quanti sono stati veramente i morti per coronavirus, perché alcuni non sono stati censiti e altri che sono stati censiti, sono morti per altre malattie, i test hanno dato falsi positivi e falsi negativi; con la chiusura dei posti di lavoro ci sono stati meno morti sul lavoro e in incidenti stradali. I morti di coronavirus erano soprattutto anziani malati di altre gravi patologie. L’Inps considera sottostimati i morti denunciati dalla protezione civile.

Perciò i morti complessivi dell’anno 2020, probabilmente, non saranno molto diversi da quelli degli anni precedenti, quando avremo i dati di quest’anno, potremo fare i raffronti con i dati dell’Istat. Se i morti saranno come l’anno precedente, contro l’opinione di OMS, informazione e protezione civile, non c’è stata una pandemia, invece con la peste medievale, la spagnola del 1914-18 e il vaiolo e il morbillo diffuso dagli spagnoli tra gli indios sudamericani, ci furono sicuramente delle pandemie, capaci di ridurre notevolmente  la popolazione.

Il distanziamento sociale andrebbe meglio definito distanziamento sanitario, perché il distanziamento sociale è stato sempre praticato dalle classi sociali elevate nei confronti di quelle più basse che, poiché i poveri avevano poca igiene, patogeni e anche le pulci, non si stringevano nemmeno la mano; alcune classi elevate che la stringevano, poi si disinfettavano la mano con alcool denaturato, ciò malgrado alcuni di loro sono ugualmente morti per una malattia infettiva. Comunque, virus, batteri e funghi di altri uomini o animali possono rafforzare il nostro sistema immunitario.

Chi vive e in ambiente sterile, con un sistema immunitario inadeguato, appena esce fuori, è più soggetto alle malattie epidemiche. Ad ogni modo, il coronavirus è servito a mettere economicamente in ginocchio l’Italia, forse chi ha lottato tanto per prenderne possesso, ora, grazie agli agenti italiani europeisti, collaborazionisti dello straniero e nemici degli italianisti, potrà profittare della situazione. Paura e religione rafforzano la solidità della direzione del governo e la sua programmazione dell’uomo.

EUROPA

Macron ha perso la maggioranza parlamentare in Francia, perciò Macron e Merkel si sono riaccostati e hanno detto si a un piano di recovery fund per 500 miliardi di euro, per il 27% a carico della Germania; questi prestiti, praticamente senza interesse, fatti con somme raccolte dall’UE nel mercato finanziario internazionale, saranno contabilizzati nel bilancio europeo e si aggiungeranno ai 150 miliardi di euro annuali disponibili in bilancio, ma saranno pagati dagli stati che, naturalmente, li contabilizzeranno a loro debito da ammortizzare.

Sono in disaccordo, anche con questa forma di erogazione, che però non è mutualizzazione del debito e nemmeno un regalo senza rimborso, cioè non sono un finanziamento a fondo perduto, Olanda, Austria, Svezia, Danimarca, prima satelliti della Germania che ora teme la la disgregazione del suo impero europeo. E’ contraria anche la corte costituzionale tedesca, che difende la sovranità tedesca, mentre Ursula von der Leyen è d’accordo; gli interventi economici saranno assegnati secondo lo stato di bisogno dei paesi.

Francia e Germania, capofila europei con consenso degli europeisti italiani nemici degli italianisti, sono anche d’accordo su una web tax e sul fatto che bisogna sottrarre agli stranieri la produzione del vaccino anti Covid-19, che diventerà un grosso business; infatti, anche se lo regaleranno ai cittadini, gli stati dovranno pagarlo alle società farmaceutiche. Comunque la somma dei recovery bond destinata all’Italia, circa 100 miliardi di euro, non sarà a fondo perduto o regalata, come segnalato da Conte e osteggiato da Austria e Olanda, ma aumenterà il suo debito perché trattasi di prestito.

Tra le condizioni richieste per la concessione, finita l’emergenza pandemia, ci potrebbero essere riforme e un’altra riforma delle pensioni, a carico dei nuovi pensionati. Checché ne dicano le società di rating, controllate dalle banche d’affari che speculano, l’Italia ha credito interno ed estero e potrebbe anche indebitarsi autonomamente; poiché non è uno stato insolvente, non subirebbe condizioni, ma dovrebbe pagare interessi più alti, è solo la neo-madrepatria Europa che ci chiede condizioni per i prestiti.

In alcune aste dei Bot, che non danno reddito, e di BTP che hanno un rendimento, le domande sono state molto maggiori all’offerta, il caso più recente è quello dei BTP Italia, il governo avrebbe potuto ampliare l’offerta dei titoli e, con le maggiori vendite rispetto alle necessità del momento e dei rinnovi delle scadenza, avrebbe potuto rimborsare i BTP a lunga scadenza e ad alto interesse, risparmiando miliardi; oggi lo stato ci rimette con l’Europa, con la gestione del debito pubblico e con tante altre spese dello stato.

Se l’Italia non trovasse più compratori per il rinnovo dei titoli pubblici alle scadenze e per l’aumento del debito pubblico, potrebbe anche trasformare titoli di stato in irredimibili e pagare solo gli interessi, però sarebbe un segnale che alimenterebbe la speculazione dei mercati a carico dell’Italia; lo stato, tradendo le promesse di rimborso fatte lo potrebbe fare perché fa le leggi, cioè, ciò che è lecito a esso non è lecito ai privati.

Gli stranieri gradiscono i titoli di stato italiani ad alto rendimento, l’Italia ne ha emessi anche a 30 e 50 anni, perciò la Francia ne ha per 300 miliardi di euro; invece di fare regali agli amici, forse come riparazione nascosta di guerra, il Tesoro italiano dovrebbe fare emissioni aperte di Bot agli italiani, che costano poco, poi fare emissioni aperte di BTP, a varie scadenze, sempre riservate agli italiani.

Se il fabbisogno complessivo non viene coperto, lo stato dovrebbe offrire agli stranieri la parte rimanente di BTP da collocare, così facendo, l’Italia risparmierebbe tanti miliardi sul costo del debito pubblico; il Giappone, che non ha meno debiti dell’Italia, agendo così si è sottratto alla speculazione dei mercati che hanno fatto salire lo spread italiano e quindi gli interessi.

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La commissione europea, d’accordo con l’OMS, il 12/9/2020 organizzerà un vertice a Bruxelles, a favore della vaccinazione obbligatoria di tutta la popolazione, per dare sostegno all’ipotesi di vaccinazione, che ha lo scopo di prevenire malattie prevedibili, garantire la vaccinazione a tutti, combattere la riluttanza verso i vaccini, garantire efficacia e sicurezza dei vaccini e dare incentivi economici alla relativa ricerca.

Inoltre, prevenire la mancanza di vaccini, consegnare e stoccare vaccini alle strutture sanitarie, dare informazioni adeguate ai cittadini e stabilire una nuova agenda delle vaccinazioni. E’ noto che i vaccini, che sono i farmaci per le persone sane, sono un grosso business, con questo programma si tenta di superare la resistenza ai vaccini, soprattutto da parte degli anziani, che spesso sono visti come un peso.

Un programma del genere dovrebbe essere più in una tabella di marcia di tipo cinese, che della “democratica” UE; intanto tra Usa e Cina, per volontà soprattutto di Trump, si riapre la guerra fredda, archiviando quella con la Russia, che però sembra ancora alleata della Cina; questa guerra fredda sarà occasione di altri lauti guadagni per le industrie belliche e servirà, con pericolo di guerra, a compattare i due campi degli stati che si fronteggiano, naturalmente sempre per interesse e non per religione o per motivi ideologici.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 18/5/2020)

EUROPA      

In una situazione di stress economico-finanziario, le banche più esposte sono quelle franco-tedesche, le quali mettono anche a rischio la sopravvivenza dell’euro. Nel 2012 nacque l’Unione bancaria, fondata su tre pilastri; il primo, per un privilegio concesso a banche popolari e casse di risparmio, riguarda la sorveglianza per le banche che hanno più di 30 miliardi di euro di attivo; perciò, poiché in  Germania le banche piccole  sono più numerose che Italia, queste sono sottratte al controllo.

Il secondo pilastro è la risoluzione unica interna delle crisi bancario o bail-in, a carico di azionisti e risparmiatori, senza intervento da parte degli stati; in precedenza, la Germania aveva salvato le sue banche con 259 miliardi di euro di soldi pubblici, perciò nel 2016 il governo italiano non potette salvare alcune sue banche popolari in dissesto, le quali perciò perdettero 46 miliardi in capitalizzazioni.

Il terzo pilastro prevedeva la garanzia comune sui depositi, ma non è entrato mai in vigore, comunque, la Germania voleva penalizzare le banche italiane, perché dotate di NPL di difficile realizzo e di titoli di stato, mentre le banche tedesche e francesi avevano più derivati, che sono crediti a  rischio tollerati dalla BCE. Ora le banche devono resistere alle conseguenze del Covid-19, quelle italiane, per ridurre il rischio, hanno ridotto il credito alle imprese e ora si chiede loro di aumentarlo; tra le altre cose, all’Unione Bancaria si rimprovera di aver fronteggiato il rischio su credito, ma non quello di mercato che, con tanti paesi debitori, incombe.

Mentre i tedeschi, quanto negoziano, sanno fare i loro interessi, gli italiani, armati di europeismo, hanno avuto per obiettivo solo la maggiore integrazione europea perciò, fino a ora, non hanno mai fatto accordi per guadagnarci, né hanno mai posto il veto sulle deliberazioni europee. Forse pensavano che gli europei erano meglio degli italiani. (Fonte Vladimiro Giacché – Giuseppe Liturri – startmag.it).

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La BCE ha deciso di non tener più conto delle valutazioni delle società di rating, sempre evidenziate dalla televisione italiana e usate per speculare contro l’Italia, facendo aumentare i suoi interessi perciò, prima accettava solo titoli di stato con tripla A, mentre ora accetta anche quelli con il rating sotto BBB. Le tre agenzie di rating americane, che sono controllate da banche d’affari, sono anche boicottate dal governo americano che ha impedito loro di dare valutazioni critiche nei confronti dei titoli di stato americani; invece, la televisione italiana ha giornalmente evidenziato le valutazioni negative delle agenzie sull’Italia.

I contratti future sono per lo più virtuali e senza trasferimento di beni, si fanno su derivati, materie prime, petrolio, cereali e titoli, lucrano sulla differenza di prezzo a termine, come si fa con e operazioni finanziarie allo scoperto e non prevedono depositi a garanzia; in Italia, le operazioni finanziarie allo scoperto sono state momentaneamente sospese, però sembra che la Consob non ha il potere di farlo, probabilmente perché i mercati hanno voluto così. Intanto governi e banche centrali stanziano miliardi di euro contro il Covid-19, utili anche alla speculazione, sempre attenta a crisi economiche, politiche, guerre, terremoti ed epidemie. (Fonte: Marco Lettieri e Paolo Raimondi – startmag.it).

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La commissione europea ha minacciato una procedura d’infrazione contro la Germania perché la sua corte costituzionale ha censurato la BCE per aver accettato il QE, chiedendole giustificazioni; ne potrebbe discendere una pensante multa per la Germania e la crisi di UE ed euro, la decisione spetterà alla Corte di Giustizia europea, la quale però ha già approvato il QE di Draghi. Tremano, per il loro posto, politici ed euroburocrati europei, in ciò simili agli italiani. 

La corte costituzionale tedesca, più indipendente dalla UE della corte costituzionale italiana, attacca la BCE e condiziona le attuali trattative entro l’UE, ritiene che il QE sia una forzatura ai trattati europei, coinvolgendo nella disputa anche gli acquisti di titoli di stato per fronteggiare il coronavirus, però senza escluderli al momento.  Afferma che i prestiti concessi dalla BCE non sono proporzionali al peso di ogni paese, tuttavia, la corte di giustizia europea ha approvato il programma, invitando però a rispettare i limiti del 33%, cioè la BCE avrebbe dovuto acquistare titoli di stato dalle banche centrali conformemente all’articolo 29 dello statuto della BCE e non secondo i debiti degli stati; il che però imporrebbe agli stati di ricorrere anche ai mercati, subendo lo spread, la corte è anche contraria al finanziamento diretto degli stati, vietato dalle norme europee.

Il limite di assorbimenti dei titoli da parte della BCE, pari al 33%, avrebbe dovuto essere abolito, però la BCE non ha affermato che il capital Key, cioè l’acquisto di titoli in quota pari alla partecipazione al capitale della BCE, sarebbe stato abbandonato. I tedeschi hanno portato, più di una volta, l’Unione Europea a un passo dal baratro; comunque, la corte costituzionale tedesca non si sente vincolata dalle decisioni della corte di giustizia europea perché la BCE, secondo il suo parere, si è mossa fuori dei trattati; in materia di trattati, non si ritiene subordinata a quella europea perché l’UE non è una federazione e i padroni dei trattati, secondo il suo parere, sono gli stati.

Però, per la commissione europea e la BCE, le decisioni della Corte europea sono vincolanti e la Corte ha affermato che le decisioni della BCE eseguono soprattutto il mandato sulla stabilità dei prezzi, che è stato rispettato. Nel 1992 la Germania fece crollare lo Sme sul tema dell’oscillazione delle monete, l’accordo prevedeva che raggiunto il suo limite massimo concesso a una moneta, tutte le banche centrali dovevano intervenire per difendere la sua parità, cioè comprandola o vendendola.

La Bundesbank, d’accordo con il governo tedesco, violando gli accordi, non lo fece e perciò uscirono dallo Sme GB e Italia; oggi un fatto del genere provocherebbe la fine dell’euro, soprattutto per opera di Italia, Francia e Spagna. Contro la BCE, la corte costituzionale tedesca afferma la priorità dell’art.5 del trattato sul QE di Draghi, che previde emissioni nel 2015 – 2018 e 2019.

Scopo di Draghi era ridurre lo spread e salvare l’euro e in parte ci riuscì; ma la politica solidaristica e redistributiva della BCE non era accettata dai tedeschi, perciò accusavano Draghi di abuso di potere monetario e di finanziare i disavanzi pubblici. Nel 2018 la corte di giustizia aveva però escluso entrambe le violazioni, ora la corte costituzionale tedesca afferma che la BCE non ha rispettato, a fini redistributivi, la proporzionalità dei finanziamenti.

In caso di mancata risposta soddisfacente, entro tre mesi, da parte della BCE, la Corte tedesca ha affermato che non parteciperà più al programma di acquisto di titoli, anche se momentaneamente, a causa della pandemia, ha accettato alcune politiche anticonvenzionali; perciò ha accettato il finanziamento monetario dei debiti pubblici, ma solo in base alla partecipazione degli stati al capitale della BCE, come la sospensione temporanea del limite del 33% negli acquisti di titoli di uno stato, entro i 750 miliardi di euro stanziati.

La BCE ha anche dichiarato di voler ignorare, nell’acquisizione di titoli, la valutazione delle società di rating, indipendentemente dalla quota di partecipazione degli stati al capitale della BCE. Sembra che, a causa dell’atteggiamento tedesco, questa Europa che piace a Mattarella, non sia una costruzione unitaria e perciò non è in grado di rispondere a uno shock esterno come la pandemia.

Le operazioni messe in campo da commissione europea e consiglio europeo (MES-BEI e SURE), sono monetizzazioni e prestiti da restituire, a un tasso minimo di favore, che aumenteranno il debito pubblico degli stati, imponendo, negli anni a venire, il rientro del debito, secondo la politica di austerità della Germania; l’Italia ha credito nel mercato e perciò potrebbe rinunciare a questi prestiti, la Germania non è impegnata all’azzeramento o al livellamento, tra i paesi dell’Unione, dello spread e anche alla riduzione dello spread italiano.

La Germania non vuole andare oltre i trattati e la sentenza della sua corte costituzionale è un avvertimento alla BCE contro la flessibilità e per l’applicazione dei trattati. L’unica soluzione sarebbero aiuti a fondo perduto da parte della banca centrale, oggi vietati dai trattati; perciò è in gioco l’appartenenza all’EU e all’euro, forse sarebbe opportuno ritornare al mercato comune, con una moneta nazionale e il libero movimento delle persone, il controllo sul movimento dei capitali e dell’immigrazione, unificando sistemi fiscali e scolastici.

Mentre sembra che Conte, con tanta ambiguità e con la benedizione di Mattarella, Gentiloni e Berlusconi, voglia ricorrere al MES, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia hanno dichiarato di non aver bisogno dei prestiti del MES per fronteggiare la crisi economico-sanitaria, perché trovano credito nel mercato finanziario e perché i prestiti offerti sono destinati soprattutto ai paesi in difficoltà finanziarie.

E’ vero che, in questo caso, il MES prevede la sospensione temporanea di alcune condizioni per l’accessione al credito, però il credito potrebbe dare ai mercati un’impressione di debolezza dei paesi richiedenti, favorendo la speculazione a loro carico. Per sospendere definitivamente le condizioni occorrerebbe modificare il trattato del MES il che richiederebbe l’unanimità, ma la Germania è contraria. (Fonte: sinistrainrete.info -  money.it – soldi e potere – Domenico Moro - Carlo Clericetti - Michelangelo Colombo – startmag.it).

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E’ opportuno fare un altro chiarimento sulla creazione della moneta e della liquidità, questa si crea con i deficit di bilancio, i debiti e i prestiti e può essere fiduciaria, bancaria e virtuale, con o senza garanzie, con o senza condizioni; quando una banca commerciale o centrale fa prestiti a persone, imprese o stati, crea, direttamente o indirettamente, sempre denaro, le banche centrali lo fanno sia acquistando titoli di stato di nuova emissione, sia acquistandoli al mercato secondario con il QE, come ha fatto la BCE e il FMI.

La monetizzazione o la creazione di liquidità monetaria avviene sempre in contropartita di un fido in conto corrente, questa politica monetaria può aiutare imprese e stati, favorire la ripresa, ma anche l’inflazione, la quale però ha il merito di ridurre i debiti. In ogni modo, anche il finanziamento a fondo perduto, senza interessi, senza rimborso e senza garanzie, crea moneta o liquidità.

La moneta è uno strumento di pagamento, perciò è costituita, in senso lato, da moneta  convertibile in oro o fiduciaria o inconvertibile o bancaria o virtuale, ma anche da titoli di stato, obbligazioni private, derivati, cambiali, assegni, aperture di credito e ricevute bancarie; perché questi sono tutti strumenti di pagamento. Le banche concedono prestiti con la raccolta di risparmio, creando con ciò altra moneta, quando la commissione europea, con il MES, concede credito di qualsiasi tipo, cioè anche a fondo perduto o senza rimborso, crea moneta, e la BCE fa altrettanto con i QE.

Succede, anche se oggi queste istituzioni rilevano, in contropartita, i loro impegni di bilancio ma non i loro debiti, che invece sono contabilizzati dagli stati; le cose stanno così, quando l’UE fa un credito o un finanziamento a fondo perduto, addebita, in contropartita, lo stato beneficiario e, se questo è insolvente o senza garanzie, il credito diventa insoluto cioè irrecuperabile, ma Il debito è contabilizzato dallo stato ricevente.

Si chiede professionalità a tutti, ma in Italia gli avvocati hanno tutte le professionalità, perciò fanno tutti i mestieri, infatti, i ministri dell’economia italiana sono generalmente laureati in legge, quindi hanno sostenuto solo un esame universitario in economia. 

ITALIA

Le misure adottate dal governo italiano contro la pandemia, sono eccessive e sproporzionate, forse non si tratta nemmeno di una vera pandemia, visti i milioni di morti con le pandemie della peste e della spagnola; però le morti, anche se le misure, nella fase 2, sono rallentate, per l’economia italiana risultano ancora opprimenti. In Italia, Il virus Covid-19 circola liberamente da 8 mesi, cioè dall’autunno scorso, senza aver registrato una grande moria, eccetto che in Lombardia e in alcune RSA e ospedali; il numero di tutti i decessi, rispetto al periodo precedente, ha avuto un incremento minimo, ma a Roma è diminuito.

I 32.000 morti appartengono, per lo più, alla quarta età, contrassegnata da malattie cardiovascolari e tumori, cioè da un sistema immunitario ridotto; OMS e Protezione civile si sono assunte la responsabilità di proclamare una pandemia che probabilmente non esiste, Alla fine dell’anno valuteremo i morti complessivi di quest’anno con quelli dell’anno precedente, a causa della Lombardia, ci dovrebbe essere un aumento nel 2020 .

La terapia del plasma applicata a Mantova è valida però, per curare i malati, occorrono il sangue di altri ammalati dotati di anticorpi e senza patogeni e il virus muta, perciò si attende un vaccino, ma il virus è mutageno. Contro il virus, oltre il plasma suddetto, sono efficaci le vitamine C e D, con le quali le case farmaceutiche non guadagnano niente. Il presidente della Tanzania ha restituito dei kit difettosi per i test, testati su capre e pecore, che hanno dato falsi risultati positivi, ha affermato che il suo paese non ha bisogno di questi aiuti, pagati da benefattori e stati, ma graditi dalle case farmaceutiche, che hanno tra i soci Bill Gates.

In Africa i decessi per Covid-19 sono stati pochi, ma sono stati fatti anche pochi test, in tutti i paesi, il distanziamento sociale imposto, che ha ridotto le libertà,  è stato spesso esagerato e di lunga durata; medici e politici, a volte, non solo non si vaccinano, ma non usano nemmeno le mascherine e i guanti che, secondo alcuni, possono essere anche controproducenti perché il contatto sociale rafforza il sistema immunitario. Infatti, gli uomini condividono virus e batteri grazie ai quali sviluppano una risposta immunitaria e si evolvono, diversamente, il sistema immunitario crolla.

Non è una fake news, ma voce di medici non propagandati dalla televisione, chi ha un efficace sistema immunitario e non è anziano, si è visto che può uscire anche senza mascherina e senza guanti, che riducono la propria flora batterica perché questa non entra in contatto con quella dei vicini; perciò diminuisce la protezione reciproca dai rischi d’infezione, come dire che il contagio generalizzato di batteri e virus rafforza il sistema immunitario, perché la grandissima parte di questi batteri e virus sono nostri alleati o sono tollerati.

Infatti, all’arrivo degli spagnoli, gli indios, che non erano immunizzati dalle loro malattie, furono falcidiati dal vaiolo; tra uomini e animali, se separi un individuo dal gruppo, a causa del suo stress fisico, allunghi anche i tempi di guarigione. Chi, finita la pandemia, esce da casa con un sistema immunitario indebolito e non messo alla prova dall’ambiente, può essere colpito da diverse malattie perciò, alla riapertura dalla segregazione, ci saranno tanti malati, poi interpretati come vittime di una seconda ondata di ritorno del Covid-19.

Ci sono state perone morte di malattie infettive che, dopo essersi stretta la mano, per abitudine, se la disinfettavano discretamente con l’alcol; d’altra parte, il distanziamento sociale è anche praticato istintivamente tra culture umane diverse, classi diverse e specie diverse, c’è chi dice che avvenga per razzismo o per idiosincrasie, ma forse anche per timore dei patogeni.

Si sono inseriti tra i morti per coronavirus tutti quelli che sono risultati positivi, quasi azzerando i casi di altra mortalità patologica, anche perché hanno riservato i reparti degli ospedali e delle case di ricovero soprattutto ai malati di Covid-19. Agli ospedali di Pavia e Mantova non ci sono quasi più morti per altre patologie, vi si curano persone con trasfusione di plasma iperimmune, anche in fase convalescente, e se ne esce guariti.

Il recupero è immediato e senza complicanze, i malati sono immediatamente staccati dal respiratore e dall’intubamento; purtroppo, le case farmaceutiche non ci guadagnano niente. Fino adesso, per la prevenzione e la diagnosi del coronavirus, l’informazione, che lotta contro le fake news, si è concentrata sul vaccino, sull’eparina antitrombotica, sugli antiinfiammatori, sul distanziamento sociale, sul lavaggio delle mani e sulle  mascherine e i guanti. 

Il Dottor Mario Bracco ha affermato che, sul coronavirus, la protezione civile italiana e la televisione italiana hanno creato un terrorismo assurdo e il lavaggio del cervello, perché il numero dei morti è falso; generalmente questo virus non uccide una persona sana e giovane, ma colpisce soprattutto anziani con un sistema immunitario debole; afferma che  il vaccino non serve perché il virus muta. Si muore sempre di qualche male, sono stati fatti passare morti ammalati per morti di Covid-19 e morti per Covid-19 per morti naturali; la malattia di Kawasaki ha colpito i giovani, con infiammazioni ai vasi, ma è stata favorita dal Covid-19.

Come sono manipolate le statistiche, che sono la forma più moderna di propaganda; secondo la televisione, fake news e voci di popolo o populiste non possono ledere la sapienza della scienza, che però non è mai univoca, comunque, papa Pio IX, affermava che, chi parla dalla cattedra, è sempre infallibile. (Fonte: Dottor Pasquale Mario Bracco AD di Maleam spa – Byoblu - Money.it – codenamejumper.wordpress.com – Reuters).

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A causa delle sue discariche, dalla commissione europea fioccano le multe a carico dell’Italia, per queste discariche sono previste delle bonifiche, fino adesso ne abbiamo chiuse 41 su 81, pagando, dal 2004, 84 milioni di euro di multe l’anno. Su quest’affare della criminalità e sul suo modo di sbarazzarsi dei rifiuti, i carabinieri, con il fine della chiusura delle discariche e della tutela dell’ambientale, fanno relazioni semestrali, seguite anche da inchieste giudiziarie a carico della criminalità che ricicla i suoi profitti anche a Francoforte.

Occorrerebbe censire tutte le discariche, perché tante non sono conosciute e occorre recuperare territorio, risanare il suolo e difendere l’ambiente, senza ignorare che la “sinistra”, per anni, per combattere l’inquinamento da fumi, s’è opposta ai termovalorizzatori, che esistono in tutta Europa e producono energia. Lo scopo è la riqualificazione del territorio, la decontaminazione di aree dai rifiuti tossici, il risanamento dalle discariche e il rilancio della green economy, ma quanto tempo ci vorrà? Lo stato non ha fretta e le multe dobbiamo pagarle lo stesso; la Germania non ha pietà per l’Italia. (Fonte: Nunzio Ingiusto – startmag.it).

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I sequestratori che chiedono un riscatto, oggi generalmente terroristi islamici, sanno che l’Italia, che vieta il pagamento di sequestri in Italia, diversamente dagli Usa, che impediscono il pagamento, è un buon paese pagatore, perciò ci saranno sempre più sequestri d’italiani all’estero. Dal 1996; l’Italia ha pagato circa 80 milioni di euro per pagare riscatti per la liberazione di cooperanti italiani rapiti, 13 dei quali al seguito di Ong, per l’importo di circa 2 milioni a testa.

I pagamenti sono fatti, per ordine del governo italiano, dai nostri servizi segreti, generalmente i rapiti sono donne, questi cooperanti non dovrebbero essere inviati in zone a rischio, probabilmente ci sono delle complicità, le Ong, per lucro e con la benedizione del papa, favoriscono anche l’immigrazione non regolata e clandestina. Nel 1996 in Cecenia fu pagato il riscatto per Sandro Pocaterra, Augusto Lombardi e Giuseppe Valenti, nel 2004 in Irak fu pagato il riscatto di Simona Pari e Simona Torretta.

Nel 2008 in Somalia fu pagato il riscatto per Giuliano Paganini e Jolanda Occhipinti, nel 2011 in Africa orientale fu pagato il riscatto di Rossella Urri, nel 2011 in Sudan fu pagato il riscatto per Francesco Azzarà; nel 2012 in India fu pagato il riscatto per Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, nel 2015 in Siria fu pagato riscatto per Greta e Vanessa, nel 2020 in Somalia è stato pagato il riscatto per Silvia Romano. (Fonte: Fausto Biloslavo – startmag.it). 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 11/5/2020)

EUROPA

L’Olanda, che critica l’elevato debito pubblico italiano, ha un elevato debito privato, delle famiglie e delle imprese, è un paradiso fiscale che vive parassitariamente sul prodotto e sui profitti di grandi imprese degli altri paesi europei ed è il primo esportatore di droghe sintetiche del mondo. In Italia esistono un grande risparmio privato, pochi debiti privati e un grande patrimonio immobiliare.

Previa blocco dell’esportazione di capitali e profitti e costringendone il rientro, in Italia l’imposta patrimoniale potrebbe servire a ridistribuire la ricchezza e a eliminare le imposte minori, riducendo anche la pressione tributaria.  Fino ad oggi, in Italia e in Europa, gli aiuti economici dello stato sono andati soprattutto a banche e grandi imprese e, ancora oggi, in Italia e Germania, sono previsti grandi aiuti per le banche.

Con quei soldi, in Italia le banche comprano altri BTP che, in contropartita, fanno aumentare il debito pubblico dello stato, mentre la Germania, con i suoi soldi e con quelli della BCE deve salvare le sue due maggiori banche, le quali sono in default con i derivati; infatti, le regole europee, grazie al supporto di lobby, politica e informazione, valgono per l’Italia, ma non per la Germania.

Con l’euro la Germania, lasciando autonomia agli stati in materia fiscale e scolastica, che avrebbero dovuto essere i primi punti del programma dell’UE, ha progettato la conquista dell’Europa, senza sparare un colpo di cannone; quando la BCE emette moneta, lo fa addebitando il Tesoro degli stati, le cui banche centrali sono sportelli della BCE, per i titoli di stato sottoscritti o comperati al mercato secondario con il QE o per le aperture di credito in c/c concesse.

Tra le sue passività rileva la moneta emessa che costituisce dei suoi certificati di debito cioè un debito perciò, se l’Italia s’indebita con il MES, la BCE rileva un credito nei suoi confronti e il Tesoro italiano rileva un altro debito nei confronti della BCE. Con la modifica del MES, pare che la BCE, in caso di violazioni dell’Italia al trattato o inadempienze, possa chiedere all’Italia il rimborso immediato, sembra un’altra clausola usuraia, idonea a strozzare; la Germania è tenace e i dirigenti europeisti, l’informazione mainstream e gli economisti di corte italiani o sono ignoranti o sono complici comprati.

Che magnifica invenzione che è la moneta, con le sue alchimie, moltiplica pani e pesci e riesce ad asservire paesi; se l’Italia uscisse dall’euro e avesse una sua moneta, ne guadagnerebbe molto, invece, se la Germania perdesse l’euro, che aiuta le sue esportazioni, ci rimetterebbe molto. In Europa dominano le lobby e in Italia il servilismo politico verso la Germania; Conte non doveva assecondare la Merkel, che ha sabotato eurobond, coronabond e recoverybond, preservando il potere di ricatto del MES sul bilancio dello stato italiano.

Comunque, il governo italiano pare che sia ancora a favore dei recoverybond e, viste le esperienze della Grecia, alla quale la Germania ci voleva accumunare nella sorte, pare  sia diffidente verso  il MES, per il quale la commissione europea, per i prestiti a tasso molto contenuto, esige sempre garanzie ma, per il momento, cioè a causa del virus, non chiede una sorveglianza rafforzata e concede un deficit di bilancio al 3%.

A causa della pandemia, pare che la commissione europea sia disposta a derogare temporaneamente dal trattato del MES, soprattutto in materia di sorveglianza e aggiustamento; tuttavia, i suoi attuali finanziamenti agevolati sono a destinazione specifica per il Covid–19 e i MES opera con un fondo di dotazione di tutti gli stati; però, occorre ricordare che l’Italia, e probabilmente altri paesi, hanno spesso usato fondi a destinazione specifica per altri scopi; la Germania lo sa e forse potrebbe chiudere un occhio.

L’8/5/2020 l’Eurogruppo ha approvato il nuovo MES, prevedendo, a favore degli stati dell’eurozona, un fido per le spese necessarie per fronteggiare il coronavirus; i ministri economici hanno accettato la proposta della commissione, eliminando alcune condizioni, ogni paese godrà di un credito pari al 2% del suo Pil, per l’Italia 36 miliardi di euro, al tasso annuo dello 0,1%, disponibile da giugno 2020  a dicembre 2022.

Cessata la disponibilità di fondi, le altre erogazioni seguiranno l’articolo 14 del regolamento 472/2013, perciò la commissione potrebbe raccomandare misure correttive ai bilanci dei paesi debitori, cioè le condizioni più dure preesistenti. L’accesso al credito del MES potrebbe essere interpretato dai mercati come indice di debolezza degli stati che perciò diverrebbero obiettivo della speculazione internazionale; perciò M5S e destra italiana, anche con un interesse molto basso, sono ancora contrarie al MES e non si sa se l’Italia e altri paesi utilizzeranno il credito.

Comunque, la commissione propone all’eurogruppo un’attività di sorveglianza, ai sensi del regolamento MES 472/2013, invitando a una valutazione della stabilità finanziaria dell’eurozona e alla sostenibilità del debito di ciascun paese; cioè, non contiene deroghe sostanziali al trattato.  Il regolamento suddetto prevede la richiesta d’informazioni, prove di stress finanziario, verifiche e aggiustamenti finanziari, come la sorveglianza di cui all’articolo 14 e l’apporto di correzioni al bilancio; il trattato del MES del 2012 contiene gli stessi meccanismi di monitoraggio, di valutazioni e altre misure correttive.

La commissione pretende una valutazione preliminare di sostenibilità perché il Covid-19, secondo essa, rappresenterebbe un rischio per la stabilità finanziaria dell’eurozona, inoltre vuole che, dopo il 2021, ci sia l’impegno a rafforzare, con degli aggiustamenti, i fondamentali economici e finanziari dell’eurozona; in parole povere, checché ne dica la politica che non sa leggere, i condizionamenti, la sorveglianza e le garanzie permangono; anche gli interessi seppure ridotti, sono una condizione per i prestiti, che sono diversi dai finanziamenti a fondo perduto. La Germania è dura e vuole vincere e dominare sempre.

Perciò, nel 2022, cioè superata la pandemia, l’Italia sarà sottoposta a una sorveglianza rafforzata e a una cura greca, a colpi di avanzo primario, che l’Italia ha già ha applicato, poi forse verranno privatizzazioni e altre tasse; mentre rimarrà il paradiso fiscale Olanda, protetto dalla Germania, dove gli armatori greci, ma anche capitalisti italiani, esportano i loro capitali e i loro profitti; perciò i privilegi di questo paese sono tutelati, come il vecchio paradiso fiscale Svizzera che perciò fu rispettato e non invaso da Hitler.

In teoria, l’Italia potrebbe accedere a questi prestiti se l’interesse per la collocazione interna dei suoi titoli sono più alti o se non trova più compratori dei suoi titoli pubblici, cosa difficile se gli italiani continuano a comprarli, direttamente o attraverso il risparmio gestito delle banche italiane, all’ultima asta dei Bot, che non rendono niente, la domanda è stata  cinque volte superiore all’offerta ed è accaduto anche per i BTP. Ad ogni modo, non bisogna confidare nelle dichiarazioni propagandistiche, a favore del MES, di politici italiani ed europei, comunque e fortunatamente, al momento pare che la commissione europea non voglia più ricorrere ai servigi della Troika.

Probabilmente però, superata la pandemia, con un debito pubblico aumentato, torneranno gli aggiustamenti di bilancio e l’austerità di matrice europea. Purtroppo, i media e la politica italiana sono affollati di economisti filotedeschi e dall’ignoranza; con l’aiuto del denaro, il potere mediatico ha compresso l’autostima degli italiani e ridimensionato l’Italia, perciò la Germania, per conquistarla, tramite i suoi agenti premiati, ha potuto ricattarla continuamente.

Prima dell’euro, in Italia la stretta creditizia delle banche, anche su indicazione europea, aveva già prodotto l’austerità e la contrazione dei consumi, favorendo le esportazioni a scapito della domanda interna; invece in Olanda, sviluppando i consumi, si è favorita la maggiore crescita del reddito nazionale e l’indebitamento privato a scapito del risparmio privato. Quando sinistra e francescani chiedevano la riduzione dei consumi, in pratica chiedevano la contrazione della domanda interna e del Pil, anche se i consumi, pubblici e privati, con l’educazione, dovrebbero essere sempre morigerati e razionalizzati, sia da parte dello stato, che dei privati.

La contabilità del reddito nazionale, con il Pil, fornisce una graduatoria del reddito pro-capite dei paesi, tenendo a volte conto, grazie a delle stime, anche della loro struttura dei prezzzi interni e del lavoro nero; di questi aspetti sì tiene nota, però ce ne sarebbe un altro. Un paese come la Germania che esporta molto più di quanto importa, contenendo i suoi consumi interni, acquista valuta per gli impieghi finanziari, gli investimenti e la speculazione all’estero, ma sottrae beni alla domanda interna, riducendo il reddito pro-capite consumato, accade l’opposto per quelli che importano più di quello che esportano.

In due famiglie con lo stesso reddito accade la stessa cosa, una può risparmiare di più e un’altra, indebitandosi, può consumare di più. Anche di questo elemento, gli economisti di corte e dell’informazione, di destra, di centro, di sinistra, laici e bigotti, dovrebbero tenere conto, ma preferiscono solo recitare la parte che i loro padroni hanno assegnato loro. Guai a mettersi contro i cattedratici, perché sono quelli che, contro le fake news, devono inculcare l’opinione comune della gente, ricevendone, come compenso, dei privilegi.

Un alto dirigente della BCE ha affermato che bisogna ridurre le oscillazioni degli spread sui titoli di stato dei paesi dell’UE, cosa in parte realizzatasi con il QE di Draghi, ma non ha detto che bisogna livellarli tutti, né che bisogna abolirli; per l’Italia potrebbe anche significare che, secondo la sua opinione, il suo spread dovrebbe rimanere fisso al suo livello massimo raggiunto, con implicazioni negative per i suoi interessi passivi e per il suo debito pubblico complessivo.

In Italia lo spread è arrivato a 238 punti base che, secondo i professori europeisti, potrebbe  raddoppiare se non avessimo la protezione delle BCE di Francoforte, che assicura acquisti quotidiani di Btp, che però hanno un loro rendimento, in parte, grazie alle alchimie della finanza, retrocesso all’Italia. A marzo la BCE ha approvato un piano per la pandemia grazie al quale sta comprando Btp, a ritmi doppi rispetto a quelli previsti dalle quote massime stabilite per ciascun Paese dell'Eurozona.

La Corte di giustizia europea, temendo che il programma di acquisto possa violare il  diritto dell'Ue, soprattutto relativamente al divieto di monetizzazione e finanziamento dei deficit pubblici, e violare il mandato stesso conferito alla Bce, aveva fatto le sue obiezioni; tuttavia, nel dicembre 2018 aveva  stabilito che il programma di acquisto era n linea con le leggi comunitarie e perciò, anche Bundesbank, con gli attivi valutari tedeschi, partecipava al programma di acquisto illimitato di titoli di stato di singoli Paesi della zona euro.

Se però la giustizia tedesca stabilisse che gli acquisti di titoli di Stato non sono conformi alla legge tedesca, proibirebbe alla Bundesbank di partecipare al programma, anche se, secondo le norme europee, è legalmente obbligata a seguire le decisioni della Bce; con il diritto, si può sempre spaccare un capello in quattro, naturalmente, nel senso della lunghezza.

Perciò la corte costituzionale tedesca ha fatto obiezioni sui QE di Draghi perché questo avrebbe violato i trattati  sulla monetizzazione e sul finanziamento degli stati, facendo però eccezione per i coronavirus, che però non hanno ancore esplicato il loro effetto. BCE e corte di giustizia dell’UE hanno comunque affermato che il diritto europeo è superiore a quello tedesco, mentre l’Italia, fin dall’inizio, per amore illimitato verso l’Europa, che doveva colmare i nostri ritardi nelle riforme, ha subordinato il diritto italiano a quello dell’Unione.

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Al momento dell’armistizio italiano con gli alleati dell’8/9/1943, l’Italia era fortemente in credito commerciale con la Germania, anche se regolato contrattualmente in clearing; nell’accordo di pace di Parigi del 1947 l’Italia pagò integralmente il suo debito di guerra e s’impegnò a non chiedere riparazioni di guerra alla Germania, ma avrebbero dovuto essere fatti salvi i debiti commerciali tedeschi pregressi. L’accordo di Londra del 1953, approvò il dimezzamento dei debiti della Germania.

La repubblica sociale italiana di Salò, su occupazione tedesca, sottopose l’Italia a contributi per spese di occupazione e per le armi, sottoponendola ad alte contribuzioni mensili; i tedeschi s’impossessarono dei risparmi dei deportati italiani e dall’8 settembre del 1943 pretesero sette miliardi di lire il mese, come contributo alle spese belliche.  Generalmente, sottoponevano a tassazione  e requisizione tutti i paesi da loro occupati.

Poiché l’ultimo bilancio dello stato unitario italiano era stato di 81 miliardi di lire e il Pil italiano era di 130 miliardi di lire, l’Italia del nord doveva pagare alla Germania, come contributo di guerra, 84 miliardi di lire annue, più le spese d’occupazione. Con le lire i tedeschi facevano acquisti in Italia settentrionale, perciò crebbe l’inflazione, si armò il movimento partigiano e scioperanti delle fabbriche furono inviati nei campi di concentramento.

Crebbe l’indebitamento del bilancio dello stato che Mussolini, prima delle guerre d’Etiopia e di Spagna, aveva portato al pareggio; anche a causa delle distruzioni di guerra, si ridussero le entrate del 30% e aumentò debito pubblico e inflazione. Dopo aver subito la tassazione austriaca del Lombardo-Veneto, la repubblica di Salò conosceva quella tedesca, che era peggiore e oggi la repubblica filotedesca italiana è pronta a subire dalla Germania una sorte analoga, ma gli italiani sono in larga maggioranza, contrari; gli americani, con gli accordi di pace, sono stati molto più generosi con la Germania, ma forse dipende dal fatto che la Germania sa difendere meglio i suoi interessi. (Per le notizie, fonte: Franco Leaf - mittdolcino.com - G. Aly – Lo stato sociale di Hitler – Einaudi 2007).

ITALIA

Intanto continuano gli sbarchi d’immigrati a Lampedusa, tollerati dal governo italiano di “sinistra” questi, appesantendo il sistema sanitario siciliano, sono posti in quarantena e poi, se sono sani, sono inviati anche in Germania; probabilmente il governo italiano, dopo quello tedesco, stima che, alla lunga, questi possano essere utili all’economia italiana, come operai economici nei settori pubblico e privato. Ovviamente, il papa invita sempre all’accoglienza e alla solidarietà, però anche la criminalità è interessata al fenomeno.

Per fronteggiare la pandemia, le misure accelerate adottate da Conte sono state poco rispettose verso il parlamento, però  sono state poi rallentate dalla burocrazia;  comunque, sono incostituzionali perché hanno privato i cittadini di libertà garantite dalla costituzione, infatti, gli articoli 13 e 16 affermano che la libertà personale è inviolabile e perciò ogni cittadino può spostarsi liberamente entro il territorio nazionale; le limitazioni possono essere stabilite solo dalla legge ordinaria coinvolgendo il parlamento.

I DPCM emanati o decreti del presidente del consiglio dei ministri, sono solo atti amministrativi, ma il governo li equipara alle leggi del parlamento; il decreto legge n.6 del 23/2/2020 era limitato solo alle zone rosse e non a tutto il territorio nazionale, perciò Conte, con gli atti amministrativi estensivi ha impresso una deriva autoritaria al paese. A parte i vuoti proclami politici, un governo acquista i pieni poteri solo in caso di guerra e quando le camere glie lo conferiscono però, l’emergenza sanitaria, ha rilevanza inferiore alla guerra.

C’è a dire però che, nei tempi moderni, come le dichiarazioni di guerra, queste leggi sulla guerra possono essere assurde, infatti, gli stati che devono andare in  guerra, se aspettano le deliberazioni del parlamento, sono subito aggrediti e perciò hanno perso la guerra già in partenza. Nei loro interventi, le forze dell’ordine non avevano norme precise cui riferirsi, infatti, il governo alternava raccomandazioni a divieti e multe, non precisava chi erano i congiunti, le mascherine a 50 centesimi non si trovano e, se si trovano, non sono certificate; perciò l’emergenza ha reso opache le fonti del diritto e le imposizioni sono state calate sulla gente nella misura meno corretta, contando su un mix di paura, sulle sanzioni e sul senso di responsabilità individuale. (Fonte: money.it).

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L’amministratore delegato di banca Intesa, Carlo Messina, afferma che i prestiti per la pandemia, garantiti o sovvenzionati dallo stato o dalla BCE, vanno restituiti e aggiunge che, per il rilancio economico, si possono fare anche finanziamenti a fondo perduto, che però aumentano anch’essi il debito pubblico. Si dice a favore della redistribuzione della ricchezza ma non dell’imposta patrimoniale.

Per gli aiuti alle imprese, propone la socializzazione dei loro debiti verso le banche, però si esprime contro la mutualizzazione dei debiti degli stati a livello europeo, che sono praticamente la stessa cosa. La ricchezza nazionale italiana è pari 10 trilioni di euro, il 40% è concentrata nelle mani del 20% della popolazione; le famiglie detengono direttamente solo il 4% dei titoli di stato ma, attraverso il risparmio gestito, assieme agli altri privati come le banche, possiedono i due terzi del debito pubblico, mentre un terzo e in mano agli stranieri.

Con la sollecitazione delle banche, gli italiani si sono diretti verso il risparmio gestito, perciò Messina propone di portare gli acquisti diretti di titoli statali, da parte del pubblico, al 20%, per mezzo di bond sociali remunerati e detassati però, già oggi, la tassazione dei titoli di stato è pari al 12,5%, contro il 26% delle altre rendite finanziarie. Trasformare il debito privato in debito pubblico, come vorrebbe la Germania al suo interno, si scontra però con l’esigenza italiana di ridurre il suo debito pubblico.

Nel 2014, con l’approvazione dell’OCSE, l’Italia concesse sgravi e uno scudo penale a chi faceva rientrare i capitali dall’estero e l’operazione, secondo Messina, si potrebbe replicare, mentre i bond sociali dovrebbero servire a rifinanziamento le imprese, sanando anche la loro posizione debitoria verso le banche. Però esiste ancora risparmio privato italiano all’estero, per 150 miliardi di euro, più quello depositato in Italia nelle cassette di sicurezza.

Messina, per aiutare le imprese e indirettamente le banche creditrici, propone il rientro dei capitali con uno scudo fiscale più ampio, vorrebbe anche far ritornare in Italia le imprese italiane con sede all’estero, colà collocate per risparmiare imposte, però anche banca Intese ha una sede in Lussemburgo. Ogni anno, in Italia si accantonano 26 miliardi di euro per TFR e perciò Messina vorrebbe dirottarli in titoli di stato esentasse o bond sociali.

Dal 2007 i lavoratori possono lasciarli in azienda o destinarli a previdenza complementare, remunerati all’1,5% e rivalutati al 75% dell’inflazione, per le imprese con più di 50 dipendenti, questi soldi sono gestiti dall’Inps e destinati per il 30% a finanziare lo stato, in entrambi i casi, fanno crescere l’indebitamento pubblico. Messina non parla della bontà dell’azionariato popolare, è assurdo accumunare piccoli azionisti, chiamati parco buoi, ai grandi capitalisti, il piccolo risparmiatore investe indifferentemente in bond pubblici e privati  e in azioni, non fa differenze e guarda al rendimento; Messina non accenna al  fatto che l’inflazione, con il trasferimento di risorse dai risparmiatori e dai creditori ai debitori, riduce i debiti.

Con l’inflazione i più danneggiati sono i lavoratori che però si possono tutelare con l’indicizzazione dei salari, che in Italia è stata abolita  nel 1992, anno di crisi per l’economia italiana; Messina propone il lancio di titoli garantiti dagli immobili pubblici, però anche questi aumentano il debito pubblico e poi lo stato dovrebbe pagare un fitto sugli immobili da lui ceduti; del resto, i privati ipotecano la casa anche per finanziarsi.

Egli afferma che, oltre il risparmio privato, per rilanciare l’economia, ci sono 150 miliardi di euro di fondi pubblici bloccati dalla burocrazia e destinati agli investimenti pubblici, altri 150 miliardi sono previsti, se vogliamo credere alle promesse dello stato, per la green economy, perciò non bisogna fare eccessivo affidamento sulla BCE. Afferma che il suo progetto per l’Italia potrebbe abbassare lo spread, dice che la piccola e media impresa deve investire in ricerca e sviluppo, ma purtroppo manca spesso di mezzi economici,  e deve accedere più facilmente al credito, che le banche spesso lesinano, perché, purtroppo, non conosce altre forme di finanziamento oltre le banche.

Invita a utilizzare i 36 miliardi di euro del MES per la pandemia;  nel 2012 l’OMT o QE di Draghi, con l’acquisto illimitato di titoli di stato al mercato secondario, puntava anche a ridurre lo spread e ci riuscì anche nell’interesse dei bond pubblici tedeschi. Non bisogna farsi illusioni, stante così com’è la UE, quando un paese come la Grecia non riesce più ad accedere al mercato, è sottoposta inevitabilmente al commissariamento, alla Troika, al risanamento del bilancio pubblico e alle privatizzazioni, però sembra che l’Italia trovi ancora credito, con il Covid-19 può perderlo in  parte, ma l’UE si è offerta di aiutarla.

I social bond o obbligazioni sociali non sono una novità di Messina, sono stati già emessi, per miliardi di dollari, da alcuni paesi europei, dalla banca europea per gli investimenti e da organismi sovranazionali; le somme raccolte sono a destinazione specifica, soprattutto per la green economy e per la lotta contro gli effetti del Covid-19. (Fonte: Contropiano.org – sinistrainrete.info).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario.@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 4/5/2020)

ITALIA

Non è vero che gli stati si associano sempre in base al sistema politico, economico o religioso, ma lo fanno sempre in base agli interessi economici e alle ambizioni territoriali, inoltre lo fanno per motivi temporanei di sicurezza o perché sono soggetti a altri stati o sono aggressori. Nella seconda guerra mondiale, Germania, Italia e Giappone si allearono solo perché Inghilterra, Francia, Usa e Russia si erano spartite il mondo e volevano riparare alla discriminazione; oggi gli Usa, superata la guerra fredda con la Russia, vedono la Cina come il loro maggiore rivale.

Consideriamo però che, lo sviluppo della Cina è stato aiutato dal basso costo della mano d’opera cinese, dalle localizzazioni industriali occidentali, dal trasferimento di tecnologie e dall’esportazione di capitali nei paradisi fiscali, che hanno privato i governi dei paesi d’origine d’importanti risorse d'origine fiscale e del debito estero degli Usa, soprattutto verso la Cina che, con il suo sviluppo industriale, esporta molto; cioè, questi sviluppi della Cina sono stati favoriti dall’occidente, perciò Trump dovrebbe prendersela soprattutto con i suoi uomini d’affari.

Comunque, l’Italia ha bisogno di amici, per la sua sicurezza e per il suo sviluppo economico, perciò non deve scegliere tra Usa e Cina, ma deve essere amica d’entrambi e della Russia. Invece Salvini, per lealtà verso gli Usa, ha deciso di stare con gli Usa e la Chiesa e contro la Cina; non bisogna dimenticare che i legami dell’Italia con Usa sono imposti anche dai 35 milioni di persone di origine italiana residenti in Usa, senza considerare i familiari.

Non per scelta libera, perché paese sconfitto in guerra, l’Italia appartiene o, se si crede alla sovranità del popolo, aderisce alla Nato, ma la storia insegna che alleanze militari e trattati internazionali non durano in eterno e nemmeno le monete come l’euro. A causa dell’abbondante risparmio privato che esiste in Italia, poiché la legge italiana non lo impedisce, le banche italiane hanno finanziato imprese francesi che hanno acquistato imprese italiane.

Visto questo risparmio, Messina, amministratore delegato di banca Intesa, ha proposto un prestito forzoso, da parte degli italiani a favore dello stato italiano, garantito dai suoi immobili pubblici; se i relativi titoli saranno negoziabili, potranno finire anche nelle mani di banche tedesche e, se lo stato insolvente non  rimborserà i titoli, queste aggrediranno gli immobili; in altre occasioni i tedeschi hanno fatto capire che desiderano questi immobili. Quindi, la proposta di Messina potrebbe essere partita dagli stessi tedeschi. 

La politica del governo Conte contro il coronavirus, a causa di un eccesso di regolamentazione e restrizione, con la minaccia dell'applicazione del codice penale e con il Tam Tam della televisione, che è sembrato una specie di lavaggio del cervello, ha compresso la libertà di circolazione e di scelta della gente. Sarebbe stato sufficiente, come è stato fatto da altri paesi europei, che hanno avuto meno contagiati dell’Italia, appellarsi, invece che alle multe, al senso di responsabilità individuale.

Sarebbe stato sufficiente imporre mascherine ma non autocertificazioni che mortificano il senso di libertà delle persone, e per le riaperture delle imprese, appellarsi al senso di responsabilità delle imprese, previa accordo con i rappresentanti dei lavoratori, perché queste dovrebbero essere interessate alla sicurezza nel lavoro, garantito da tutti i presidi sanitari interni concessi dallo stato.

Le chiusure imposte da Cina e Corea del sud sono state temporanee, hanno avuto successo e perciò provocheranno a questi paesi meno danni economici che all’Italia; in Italia, si è ritenuto, come si fa in guerra e nelle dittature, che durante un’epidemia, sia necessario terrorizzare la popolazione per costringerla a rimanere a casa, basandosi spesso sulla letalità del virus che, comunque, malgrado le misure prese dal governo, in Italia è risultato molto più letale che in Germania.

Le conseguenze sono state delle ecatombe in Lombardia, RSA e ospedali sovraffollati e facili alle infezioni, è stata ridotta l’assistenza sanitaria domiciliare agli anziani che sono i più soggetti alla moria, perciò, i contagi e le morti relative, alla fine, sono stati, oltre che maggiori rispetto all’estero, sicuramente sottostimati. Per reazione popolare, contro le restrizioni e le reclusioni in casa, si sono fatte petizioni per riaprire chiese, bar e ristoranti e per fare tamponi a tutti, mentre le regioni del nord hanno sollecitato la ripresa della produzione delle imprese.

Tuttavia, in questi giorni, in Germania il numero delle persone infettate è risalito a indice uno, il che ha imposto la reintroduzione di alcune delle misure restrittive alla gente che era tornata in strada; comunque, il Bundestag non vuole che, contro la pandemia, tutte le decisioni siano lasciate ai virologi e chiede che si tenga conto anche d’implicazioni economiche, sociali e psicologiche delle decisioni del governo.

Anche la corte costituzionale tedesca si è opposta a norme dell’UE, contrarie alla costituzione tedesca, mentre in Italia, tra le fonti del diritto, pare che le norme europee, come se l’Italia fosse un protettorato europeo, prevalgano sui quelle della costituzione italiana; tutto merito dei politici europeisti italiani che non hanno nemmeno previsto dei referendum per l’adesione all’UE, con la motivazione che i trattati internazionali non possono essere soggetti a referendum. 

Sul coronavirus abbiamo sentito in televisione notizie contrastanti, questa invitava a seguire la scienza, che non aveva sempre la stessa voce, e non le fake news, cioè quelle invise al potere, con lo slogan “ce la faremo” invitava ad avere coraggio e contemporaneamente invitava alla prudenza e a restare chiusi in casa; poiché la pandemia era in agguato, abbatteva moralmente e diffondeva la paura; con i suoi esperti della comunicazione, la televisione dava i numeri con statistiche che sottostimavano i contagi.

Il virus Covid-19, dal momento della sua apparizione, nel dicembre del 2019 in Cina, pare sia già mutato molte volte, il che è una novità e rappresenta una notevole minaccia per tutti; in Italia poche persone hanno fatto il tampone, anche perché non sono disponibili per tutti, per cui le persone contagiate sono molte di più di quelle accertate; tutti questi fatti renderanno più difficile trovare un vaccino contro di esso, soprattutto in breve termine.

Per l’Italia, le conseguenze economiche negative potranno accelerare la sua acquisizione e colonizzazione da parte di paesi che vogliono espandersi a suo danno; per altri, la pandemia può essere fonte di profitto come la guerra, la quale oggi non si può fare perché la bomba atomica minaccia tutta la vita della terra; quindi, in senso lato, siamo stati vaccinati da una guerra mondiale ma non dalle pandemie che potrebbero essere, con le armi biologiche, anche artificiali.

Dopo gli effetti positivi sul virus dell’eparina antitrombotica e degli antiinfiammatori, pare che allergici e asmatici siano meno colpiti dal Covid-19, l’ha affermato la Società Italiana di allergologia, l’ospedale di Verona e il Journal of Allergy degli Usa; infatti, negli ospedali, le persone allergiche o asmatiche colpite da coronavirus sono rare. Non se ne conosce il motivo, ma potrebbe dipendere dai cortisonici antiinfiammatori inalati; comunque, secondo il Financial Times, i morti per coronavirus sono, in media, almeno il 60% in più di quelli conteggiat, evviva le statistiche ufficiali.

Infine, quando ci sono terremoti, eruzioni, alluvioni ed epidemie, in televisione si fanno sentire organizzazioni che raccolgono denaro a favore dell’emergenza; ammesso che sia effettivamente una sollecitazione per nobili cause, per rispetto verso gli italiani donatori, sarebbe utile che lo stato autorizzasse la raccolta di questo denaro solo a favore di organizzazioni garantite e di alto profilo, monitorandole costantemente, anche nei loro vertici, e controllando le somme raccolte e le loro destinazioni. Purtroppo, pare che lo stato non monitora, in tabaccheria, nemmeno il gioco delle macchinette, rinunciando così a gran parte del relativo gettito fiscale; fra l’altro, il gioco d’azzardo, di qualsiasi tipo, andrebbe anche abolito.

USA

Due infermiere, una delle due qualificatasi come Sara NP, hanno affermato che negli ospedali di New York stanno provocando la morte, con i respiratori artificiali, a molti pazienti di Covid-19; perciò molte morti non deriverebbero dal virus ma dalle terapie, in ospedale, a volte, succede. Le persone affette sono ricoverate in terapia intensiva e attaccati alle  macchine per la respirazione forzata artificiale.

Il dottor Cameron Kyle Sidell ha precisato che i respiratori, per eccesso di pressione, provocano danni ai polmoni, per cui l’80% dei pazienti, sui quali sono usati questi macchinari, muore, si tratta soprattutto di anziani. Il dottor Giampaolo Palma, cardiologo dell’ospedale di Salerno, afferma che il Covid-19, a principio, attacca i vasi sanguigni e non i polmoni.

Una volta che i contagiati entrano in ospedale, i parenti acconsentono al ricovero e poi sono allontanati, quindi, i pazienti acconsentono alle cure e non possono più tornare indietro; entrati nel reparto corretto, sono automaticamente intubati. La pressione elevata procura traumi polmonari e, se i pazienti smettono di respirare, per il timore di contagio, non sono rianimati, né sottoposti a defibrillazione. Il senatore del Minnesota, Scott Jensen, ha dichiarato che gli ospedali ricorrono all’uso dei respiratori perché, per patologie del genere, ricevono maggiori incentivi economici dallo stato.

Queste morti alimentano il clima di emergenza; così gli ospedali e le RSA sono, purtroppo, diventati provvidenziali per l’eliminazione di persone considerate ormai inutili per la società ma costano a essa; guarda caso, in un ospedale italiano, medico e infermiera uccidevano dei vecchi e perciò sono finiti sotto processo, Grillo vuole togliere il voto ai vecchi e altri vorrebbero ridurre il numero dei vecchi pensionati, eppure essi, finché stavano bene, sono stati utili ai loro familiari.

Nella televisione di stato italiana, un vecchio medico si lamentava perché in ospedale ci sono troppi vecchi, in Olanda e Inghilterra affermano che gli ultraottantenni non devono essere ricoverati in ospedale, che sarebbe per loro inutile. Tanti se ne vogliono sbarazzare e, per lavori leciti o illeciti, ma in genere sottopagati, vogliono gli immigrati giovani; in faccende come queste, la televisione invita a credere alla scienza e non alle chiacchiere della gente, ai populisti o alle fake news.

La Gran Bretagna ha importato 250 ventilatori o respiratori cinesi per terapia intensiva, che si sono rivelati difettosi, perché la fornitura d’ossigeno è risultata variabile e incostante e perché non è possibili pulirli adeguatamente; cosa importante perché sono usati contro una malattia infettiva, alcuni di essi sono portatili adatti alle ambulanze ma non alle lunghe degenze.

Ciò malgrado, anche l’Italia ha importato, grazie ai buoni uffici di Di Maio, 1.000 ventilatori dalla Cina, che sono della stessa tipologia di quelli forniti alla Gran Bretagna; si afferma   che abbiano subito dei miglioramenti e che gli apposi reparti ospedalieri italiani ne abbiano attestato l’efficienza. L’ex presidente della camera, Irene Pivetti, a capo di una società, ha importato milioni di mascherine antivirus, che non sono certificate e perciò sono state sequestrate, una regione ha chiesto i danni (le donne non cambieranno il mondo!). (Per le notizie, fonte: mittdolcino.com – lacrunadellago.net – money.it – Tg Rai).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruislibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 27/4/2020)

ITALIA

Mettendo da parte fake news e isteria e psicosi alimentate dal Tam Tam della televisione, supponendo che i dati dell’anagrafe sui decessi siano abbastanza aggiornati, sembra che, a causa della pandemia, negli ultimi quattro mesi in Italia sono morte, per varie cause e coronavirus,  complessivamente 216.000 persone, mentre la media degli anni precedenti è pari a 232.000 persone.

I più colpiti sono stati anziani e ricoverati nelle RSA,  dove i morti per Covid19, in Italia e nel resto del mondo civilizzato, sono stati il 50% del totale, però in Lombardia c’è stata una mortalità tripla, rispetto alla media nazionale; è probabile che, anche negli anni passati, nelle RSA i morti sono stati un numero impressionante, come dire che gli anziani gravemente malati, muoiono facilmente e tempestivamente all’ospedale e nelle case di ricovero.

Con la pandemia, l’Italia ha avuto la mortalità più alta nel mondo, cioè 338 persone per milione, mentre la Germania, nel contenimento della pandemia, ha ottenuto ottimi risultati, senza limitare eccessivamente la libertà dei cittadini; la politica di fermo seguita dal governo italiano costerà molto cara all’economia, naturalmente a vantaggio di chi specula sull’Italia e sul debito pubblico italiano. L’ultima parola spetterà alle prossime elezioni politiche e ai processi contro le RSA. (Per le statistiche evidenziate, fonte: ilsole24ore.com).

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Prima di affrontare la pandemia, il governo Conte è rimasto inerte per circa un mese, mentre si rimproveravano alla Cina i ritardi nelle comunicazioni; Andrea Urbani, dirigente del ministero della sanità, ha detto che, il 5 gennaio la direzione generale del ministero della sanità riportava i casi del contagio da Wuhan e, in Italia, le prime polmoniti anomale si sono avute il 7 gennaio. Perciò il governo, conoscendo il pericolo dispose un primo piano.

Il 20/1 era pronto il decreto, però non si voleva creare panico nella popolazione, il 27 gennaio il ministero prescrisse il controllo di chi arrivava da Wuhan e l blocco dei voli con la Cina, ma senza applicare immediatamente un piano di emergenza e senza informare gli ospedali e le Regioni. Poi, con l’epidemia, si chiese al ministero di chiudere tutto, i materiali sanitari di presidio erano introvabili.

La Lombardia era la regione più colpita, la regione non rispondeva agli appelli dei medici e il governo taceva, il 21/2 c’è stato il primo paziente ricoverato all’ospedale di Cotogno, ma non sottoposto a tampone perché non veniva dalla Cina; i posti in terapia intensiva si sono rivelati subito insufficienti e la protezione civile chiese al direttore generale della salute, Andrea Urbani, di aumentare del 50 - 100% i posti letto per la terapia intensiva e per le malattie infettive.

Per prevenire il contagio, Salvini proponeva di chiudere tutto, ma Conte nicchiava, voleva fare solo un passo alla volta, con dei decreti, poi le regioni del nord cominciarono a muoversi da sole; in Lombarda il presidente Fontana emise un’ordinanza restrittiva, però si chiedevano deroghe per alcune attività, si associarono Veneto ed Emilia. Domenica 8 marzo aumentarono di molto i contagi, quindi Conte annunciò l’emergenza sanitaria, con 38 giorni di ritardo sui tempi utili per combattere l’epidemia.

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Un vaccino contro il coronavirus potrebbe essere risolutivo, ma richiede del tempo, il relativo virus è soggetto a mutazioni annuali, è conosciuto, nella sua specie, da 60 anni ed è ricondotto al raffreddore; questi virus sono di tanti tipi e si legano alle membrane delle cellule, era un coronavirus anche la SARS del 2002, che provocò la morte di 700 persone, sviluppatasi in ambienti ospedalieri, fu debellata in fretta e senza il vaccino.

Poi, nel 2015, ci fu il coronavirus MERS, con 500 morti, più di un terzo delle persone con la malattia moriva, anch’essa si concentrava negli ospedali, in breve sparì senza vaccino. Nel 2204 la Cina usò un vaccino sperimentale contro la SARS; quando l’epidemia sparisce, diminuisce l’esigenza di creare un vaccino, per la cui ricerca sono necessari molti soldi. Il vaccino serve a immunizzare da un batterio o un virus, stimolando la nostra reazione immunitaria, nel novecento hanno avuto successo quelli contro il vaiolo e la poliomelite.

Per allestire i vaccini, prima si fanno sperimentazioni su animali e poi test clinici su persone volontarie, il processo può durare anni, per l’Ebola il vaccino è stato approntato recentemente, per l’AIDS ancora non esiste. Il virus varia rapidamente e può rimanere inattivo, il Covid-19 è la più grande emergenza sanitaria recente, per il numero di persone colpite e, contro di esso, si stanno studiando diversi vaccini.

Potrebbe essere necessario vaccinarsi contro il Covid-19 ogni anno soprattutto gli anziani, come avviene per l’influenza, se la malattia non sparisce da sola, per ridurne la diffusione, bisognerebbe vaccinare il 65% della popolazione, con milioni di dosi di vaccino; comunque, questo non è mai efficace al 100%, gli anziani, dotati di un sistema immunitario indebolito, dovrebbero sempre fare i richiami (Per le notizie, fonte: ilpost.it – Emanuele Menietti).     

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L’amministratore delegato di Banca intesa, Carlo Messina, per ridurre il debito pubblico italiano, visti i risparmi elevati degli italiani e il loro patrimonio privato che arriva a dieci trilioni di euro, propone un bond sociale di lunga durata, anche forzoso, che porti il risparmio delle famiglie italiane verso questi titoli per un importo pari  al 20% del debito complessivo, cioè circa 500 miliardi di euro. Poiché l’Europa non vuole la mutualizzazione dei debiti pubblici, propone di investire il TFR in titoli pubblici esentasse, però, per aumentare i consumi, andrebbero meglio in busta paga.  

Questi bond, garantiti dallo stato, dovrebbero avere un rendimento accettabile, sgravi fiscali e uno scudo penale per chi reimporta i capitali dall’estero, dove ci sono 200 miliardi di euro depositati da italiani; questi prestiti fatti allo stato sarebbero destinati alla pandemia, agli investimenti e a ridurre il debito pubblico; comunque, Messina afferma che questi titoli non dovrebbero essere soggetti all’imposta patrimoniale di successione.  (Per le notizie, fonte: finanziaonline. com).

EUROPA

Il reddito pro-capite italiano è inferiore a quello tedesco, mentre la ricchezza e il risparmio privato pro-capite italiani sono maggiori di quelli tedeschi, le famiglie italiane sono proprietari della casa all’80%, anche se spesso vi pagano una rata di mutuo, in Germania sono proprietarie della casa solo il 45% delle famiglie tedesche;  in Germania, complessivamente, i debiti privati, di famiglie e aziende, sono maggiori di quelli italiani, mentre in Italia, rispetto al Pil, il debito pubblico è più alto di quello tedesco.

L’informazione drogata, per speculare sull’Italia e far salire il suo spread, ha affermato che i titoli di stato italiani sono spazzatura, cioè rischiosi però, mentre nel rinascimento, vari stati non rimborsarono i debiti contratti con i banchieri italiani, dal 1960 l’Italia ha sempre onorato i suoi debiti esteri; lo stato italiano si accollò anche i debiti esteri dei precedenti stati della penisola, altrimenti l’Inghilterra non avrebbe favorito la sua unificazione. Oggi i crediti esteri dell’Italia sono pari ai suoi debiti esteri, comunque sono esistiti anche stati falliti e  sono risorti solo quelli che sono riusciti ad affrancarsi dallo straniero, evitando così di diventare colonie o protettorati sfruttati.  

La commissione europea, in ossequio ai trattati e alla Germania, nel fissare i limiti del bilancio pubblico degli stati per il loro risanamento, avrebbe dovuto tenere conto di questi dati e non solo del debito pubblico; infatti, in Usa e Germania, a causa dell’intervento di risanamento dello stato a favore delle banche, causato dalle insolvenze private verso le stesse, hanno determinato un aumento del debito pubblico. In proporzione al reddito, Usa, Cina e Giappone hanno debiti pubblici più alti dell’Italia.

Ora la commissione europea, con una riforma del MES, progetta altri interventi a favore del risanamento delle banche, soprattutto tedesche, causato da queste insolvenze di famiglie e imprese; ignorando le proposte italiane a favore degli eurobond e di un debito pubblico comune, che normalmente vige negli stati confederati che hanno una banca centrale comune e una moneta comune.

Per ragioni storiche, economiche e culturali, i paesi non sono uguali e l’Italia, per eccesso di europeismo dei suoi governi, ha avuto il torto di non aver fatto molto per portare altri paesi dell’Unione verso queste analisi e verso le sue posizioni, perché la sua classe dirigente è, per lo più, fideista ed europeista. Adesso ci si chiede perché i risparmi italiani sono relativamente maggiori se i redditi sono più bassi.

Forse è dipeso dal fatto che lo stato italiano è stato incapace di una vera politica sociale a tutto campo, infatti, su pressione europea, ha contenuto anche le spese per la sanità e quelle per le pensioni, perciò gli italiani sostengono, a parte, notevoli spese sanitarie, soprattutto dentistiche; perciò, con il risparmio privato, i cittadini hanno ovviato all’imprevidenza dello stato di fronte a calamità, crisi economiche, epidemie e guerre; infatti, solo recentemente si è affrontata la necessità di garantire, da parte dello stato, un reddito minimo a favore dei più deboli meritevoli, cioè privi di redditi nascosti.

I cittadini risparmiano per comprare casa o un terreno e per finanziare matrimoni, malattie o funerali familiari, nella convinzione che, se si è privi di denaro, si fanno debiti e si cade nelle mani di usurai che ti rendono schiavi; accade anche agli stati usurati da altri stati, che poi s’impossessano dei loro beni. L’imposta patrimoniale è demonizzata da informazione e possidenti, però in Usa esiste un’imposta patrimoniale di successione e questo paese ha una pressione tributaria più bassa dell’Italia.

Poiché i paradisi fiscali sono difesi dalle multinazionali, bisognerebbe imporre la tassazione ordinaria nazionali sui profitti dei capitali esportati e porre un ostacolo al movimento dei capitali verso l’estero; l’imposta patrimoniale di successione potrebbe servire a ridurre il numero delle imposte, ad abbassare la pressione tributaria e a ridurre la concentrazione della ricchezza, oltre a essa basterebbero solo Iva e imposta sul reddito.

Al consiglio europeo di giovedì 23/4/2020 Conte ha proposto i recovery fund o recovery bond, con rimborso da parte dei singoli stati e garanzia della BCE, che così calmiererebbe gli spread; la condivisione del debito nascerebbe solo in caso d’insolvenza del singolo stato. I recovery bond sono titoli di debito come i coronabond e gli eurobond e sarebbero, secondo Conte, conformi ai trattati; la BCE li comprerebbe e le somme sarebbero immediatamente disponibili tra i paesi in maggiore difficoltà con il coronavirus.

Per combattere gli effetti economici della pandemia con i recovery fund o bond, al Consiglio dei ministri dell’UE del 23/4/2020, la Merkel si è detta d’accordo, ma gli stati non sono d’accordo su come finanziarli, se con sussidi o prestiti; essi avrebbero una durata di sette anni e assieme a MES, BEI, BCE e SURE, entrerebbero in servizio da giugno prossimo; però la Merkel chiede maggiori contributi agli stati, per il bilancio europeo, comunque, diversi deputati tedeschi del Bundestag hanno proposto più aiuti per l’Italia.

Per la Meloni, il MES è l’anticamera della Troika, comunque sembra che il Consiglio d’Europa non riuscirà a ridurre gli spread a vantaggio dell’Italia, perché i mercati desiderano che le cose, in questa faccenda, restino così come sono, lo aveva fatto capire anche Lagarde. Un altro problema è la monetizzazione dei debiti degli stati da parte della BCE, affrontato in parte da Draghi con il QE, che però non ha trasformato la BCE in prestatore di ultima istanza.

La Merkel non vuole la condivisione dei debiti, la loro mutualizzazione e gli eurobond, ma ha promesso un aumento del contributo tedesco alle spese, mentre per Ursula von der Leyen i recovery bond dovrebbero essere solo obbligazioni per finanziare la ripresa dopo il Covid19. Conte si è fatto ascoltare al Consiglio europeo e, alleato con Francia e Spagna, ha avuto un certo successo, è la prima volta che accade da quanto l’Italia è dentro l’UE.

Pertanto, confermato il sostegno europeo a Mes, Sure e Bei, il consiglio europeo ha deciso un ennesimo rinvio delle decisioni, l’Austria non vuole contributi europei per l recovery fund; per essa, come per gli usurai, solidarietà significa solo prestiti, che però l’Italia, previa verifica dei tassi dettati dagli spread dei mercati, non ha difficoltà ad attivare anche da sola, in Italia e all’estero.

I nemici dell’Italia e gli agenti italiani collaborazionisti dello straniero, affermano però che i suoi titoli pubblici sono spazzatura e che è un rischio che le banche italiane ne detengano per centinaia di miliardi di euro; ma queste usano i BTP come riserva di liquidità, per il loro reddito e per speculare, a causa delle fluttuazioni del loro valore, sulle loro plusvalenze. Comunque, si ha l’impressione che, così come stanno le cose, senza l’Italia l’UE si scioglie, lo avevano fatto capire anche i tedeschi, il che significa che, diversamente dall’opinione dei dirigenti politici italiani succubi dello straniero, l’Italia non è un paese irrilevante.

L’Italia ha risparmio, credito all’Interno e all’estero ma, in una situazione come questa, con l’economia bloccata, assieme ad altri paesi europei con meno credito, potrebbe attingere al credito europeo, però formulato in maniera accettabile. La Germania ha un po’ di miopia a negare i debiti comuni perché, se vuole costruire un impero (Europa fa rima con Germania, oppure si scrive Europa e si pronuncia Germania), l’unica strada è far indebitare mutualisticamente gli stati, tramite gli eurobond, con la BCE che, purtroppo, è controllata dalla Germania; Salvini, anche se si è avvicinato alla chiesa, lo ha capito.

In UE, la Lega si è espressa contro gli eurobond o coronabond e contro il MES, invece Conte sostiene gli eurobond e un debito condiviso, ma non il MES, che all’Italia non conviene attivare; sostengono la proposta di Conte, Francia, Spagna e altri sei paesi, con l’opposizione di Germania, Austria, Finlandia e Olanda; però i verdi tedeschi sono a favore degli eurobond. In Italia, hanno votato contro gli eurobond o coronabond, Lega e Forza Italia, mentre ha votato a favore Fratelli d’Italia, il PD (il partito degli ex partigiani) sostiene le posizioni della Germania.

La Lega ha votato contro gli eurobond perché sarebbero un debito con garanzia, non dell’Europa, ma verso l’Europa, al suo posto Salvini propone titoli di stato, con agevolazioni fiscali, sottoscritti dagli italiani e garantiti dal governo italiano e dalla BCE; ma fino a ora l’Italia, per le sue garanzie patrimoniali, per indebitarsi, non ha avuto bisogna della garanzia della BCE; la Francia considera i BTP i migliori titoli di stato del mercato, infatti, ne possiede per 300 miliardi di euro.

Per Salvini gli eurobond corrispondono alla cessione totale di sovranità italiana all’UE, mentre la BCE, emettendo moneta e comprando BTP, dovrebbe essere, come le altre banche centrali, solo prestatore di ultima istanza. Salvini, in cambio di BTP, vorrebbe chiedere soldi agli italiani perché in Italia esiste molto risparmio, perciò propone un’emissione straordinaria di buoni del Tesoro e BTP, perché i prestiti dell’Europa, com’è stato fatto con la Grecia. servono a rendere schiavi i paesi e a imporre Troika e privatizzazioni.

Per fare cassa, Salvini propone anche un condono fiscale ed edilizio, avallando così irregolarità dei cittadini; discutibilmente, ne sono stati fatti tanti in Italia, ma forse Salvini, ha delle motivazioni valide al riguardo, che l’informazione, dando mezze notizie, non vuole dare. Per favorite l’indebitamento verso l’Italia e non verso l’Europa, occorrerebbe anche che l’emissione di una moneta nazionale fosse fatta non dalla banca d’Italia, che è privata perché partecipata da banche private e quindi dai mercati, ma fosse fatta direttamente dal Tesoro, con dei biglietti di stato e non di banca, in tal modo, il Tesoro non avrebbe nemmeno bisogno di emettere titoli di stato in contropartita.

Per non cadere dalla padella sulla brace, bisogna sempre tenere presente che le nostre maggiori istituzioni sono controllate indirettamente dall’estero e non dagli italiani o dai loro rappresentanti eletti. Dal 1945 l’Italia non è uno stato sovrano ed è una falsa democrazia, chi perde la guerra mette ai suoi soldati le divise dei vincitori, presta loro, gratuitamente, le sue basi militari e fa le sue guerre, assecondando i mercati, dietro i quali sono i vincitori.

Conte è andato al consiglio europeo del 23/4/2020, senza un mandato parlamentare, perché anche la maggioranza di governo è divisa, infatti, il M5S è contrario al MES e Conte, sulla materia, è ambiguo. Qualche cosa di simile accadde alla fine degli anni settanta, con la nascita dello SME e dell’ECU, allora la sinistra, che era una cosa diversa da quella attuale, si era detta contraria, ma il governo centrista di Andreotti, in cambio di una maggiore oscillazione della lira, alla fine aderì alla riforma.

Nel 1981 ci fu il divorzio tra Tesoro e banca d’Italia, la decisione fu presa in solitaria dal ministro del Tesoro Andreatta, infatti, il parlamento fu informato a cose fatte, perciò Formica fece cadere il governo Spadolini. Nel 2002 ci fu la partecipazione italiana all’euro, per contenere il deficit di bilancio al 3%, come previsto dal trattato, il governo Prodi introdusse la tassa per l’Europa, allora vista miopemente, da politica e informazione italiana, più virtuosa dell’Italia.

Perciò in seguito, per le varie riforme, il governo di turno asseriva sempre “ce lo chiede l’Europa”, perciò la fece cadere in discredito verso gli italiani che diventarono dai più europeisti, i più sovranisti o euroscettici dell’UE. In Europa l’Italia ha fatto la comparsa e non ha mai posto il veto sulle scelte degli euroburocrati, perché vi dominano Germania, poteri forti e lobby. Gli altri paesi occupavano poltrone importanti, mentre l’Italia si nutriva solo di fede nell’Europa, poi, per fortuna, riuscimmo a piazzare Draghi alla guida della BCE.

Con i suoi abusi, la Germania ha continuato a sforare nel commercio estero, a salvare le sue banche, diritto che poi negò all’Italia per le se banche, misconoscendo il peso negativo dei suoi derivati e dei debiti privati; per favorire la speculazione con il rialzo dello spread sui titoli di stato italiani, tramite i suoi agenti europei, puntava il dito solo sul debito pubblico italiano, mentre tollerava il paradiso fiscale Olanda, di cui beneficiano anche capitalisti tedeschi.

A carico dell’Italia, si applicavano multe e indirizzi discriminanti in agricoltura; quest’atteggiamento di Germania e soci come Olanda e Austria, era incoraggiato dal fatto che l’Italia era diretta da governi deboli e di breve durata, da una burocrazia farraginosa, da legislazione e giustizia inadeguate e lente; perciò non era nemmeno capace di utilizzare i fondi nazionali ed europei, stanziati a  favore della sua economia e ora ha il coraggio di chiederne degli altri contro l’epidemia.  Non bisogna mai dimenticare che la mafia, rinfacciata dall’estero agli italiani,  per difendere i suoi sporchi affari, sì è spesso alleata con lo straniero o con le banche straniere dove ricicla.

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Secondo alcuni, per i mercati finanziari, il peggio deve ancora arrivare, però potrebbe essere una fake new per aiutare la speculazione; l’economia è basata sui consumi e il calo del prezzo del petrolio è dovuto al calo della domanda, anche a causa del Covid-19, perciò in Usa si è proposto di dare 2.000 dollari al mese a quelli con reddito inferiore, il che potrebbe favorire l’inflazione che, associata alla recessione, si chiama stagflazione, ma favorirebbe anche la riduzione dei debiti.

Oggi nel mondo, i debiti totali oggi sono pari a 253.000 miliardi di dollari, cioè il 322% del Pil mondiale, vuol dire che l’Italia, non diesa dalla sua classe dirigente, con il suo previsto 250% di debito a causa del coronavirus, più i pochi debiti privati, rispetto a Germani e Olanda, è un paese virtuoso, ma sempre sotto tiro dei mercati che vogliono speculare sulla sua economia. Il reddito universale americano probabilmente svaluterebbe la moneta, ridurrebbe il debito e farebbe aumentare il valore dell’oro che l’Italia possiede nelle sue riserve; ma pare che anche il monte Rosa contenga la miniera d’oro più grande del mondo, l’oro è arrivato 1.800 dollari l’oncia.

La Germania vorrebbe farci adottare il MES, accettato dai paesi dell’Unione nel 2012, dopo la crisi dei subprime del 2008, questo MES richiede la ristrutturazione del debito che lo spread, fino a oggi, in Italia ha fatto aumentare. In Grecia, le misure di risanamento imposte dalla Troika fecero morire molti bambini, eppure, l’apposita commissione europea creata appositamente per il contenimento delle fake news, non ne ha parlato; silenzio stampa e mezze notizie servono a non dare spazio agli euroscettici, ma alla propaganda e alla fede nell’UE.

Il presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto scusa all’Italia verso la quale le colpe dell’UE sono notevoli, anche se avallate dagli europeisti italiani; comunque, in Olanda e Germania i cittadini hanno già ricevuto i contributi statali contro l’epidemia, mentre in Italia ancora no e il suo governo è in attesa che Bruxelles decida per l’Italia.

In Italia l’industria turistica, che produce il 35% del Pil, è ferma, il neo-europeista, Berlusconi, già maltrattato dall’UE, ha accettato i 36 miliardi di euro del MES per la pandemia, ma senza condizioni, secondo il solito stanco ritornello, il che potrebbe aprire la strada alla ristrutturazione del nostro debito e alle ingerenze dei mercati e della Troika sull’Italia; quest’ultima, passata la pandemia, si potrebbe far sentire anche sui tagli alla sanità.

Infatti, in Grecia, dal 2009 al 2012, la spesa per natalità e maternità è stata ridotta del 73%, quella per la salute mentale del 50%, sono stati ridotti gli stipendi dei sanitari, i suicidi sono aumentati del 40%; a causa del peggioramento delle condizioni sanitarie, anche senza il coronavirus, migliaia di pazienti sono morti; sono cresciuti HIV e tubercolosi e il paese è costretto a ospitare immigrati rifiutati da altri paesi dell’UE, naturalmente, sempre con scorse informazioni da parte dell’informazione e della politica europeista.

Grazie alle crisi economiche, militari, politiche, sanitarie e ambientali, è facile che i paesi si rassegnino a cedere parti di territorio o di sovranità e imprese e che siano costretti a cadere sotto il controllo d’imperi in espansione, con svendita di patrimonio pubblico e privato; infatti, quanto si ricevono aiuti perché si ha l’acqua alla gola, non si può scegliere non si possono imporre condizioni, il risultato è la fine della democrazia nata in Grecia. (Massimiliano Bonavoglia - sinistrainrete.info).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 20/4/2020)

ALLA RICERCA DELLA SALUTE

Ormai è risaputo, ma l’informazione ne parla poco, che l’allevamento animale inquina aria e acqua, più del carbone e del petrolio; però, alcune fake news di stati in competizione attribuiscono la colpa del coronavirus a Usa, Israele e Cina, quest’ultima è accusata di aver disperso, per errore, il virus, da un laboratorio sperimentale di Wuhan che, nella ricerca di un vaccino, manipolava il virus dell’Aids. in generale, le fake news sono notizie invise al potere e ai suoi tirapiedi. Visto l’esito infelice del virus sui ricoverati nelle RSA, ora si chiede, da settembre prossimo, la vaccinazione obbligatoria degli anziani contro l’influenza.

Comunque, pare che i liquami degli allevamenti fatti in ambienti chiusi, sparsi nei campi e nebulizzati con l’acqua, contengano diversi patogeni, cioè batterie e virus, incluso il corona (da segnalazione della trasmissione televisiva Report RAI 3); la dispersione è aiutata dalla pressione atmosferica, dai venti e dalla pioggia, anche a tanti chilometri di distanza e il coronavirus è duro a morire, perciò è stato preso anche da cadaveri.

Ad ogni modo, per tranquillizzare gli allevatori e i carnivori, il professor Peter Forster dell’università di Cambridge, ha rilevato che, a causa di diverse mutazioni del Covid-19, oggi esistono tre tipi di coronavirus, il tipo A, apparso a Wuhan in Cina, tra il 20 e il 25 novembre dell’anno scorso, con una mutazione di quello dei pipistrelli, (ma il nobel in medicina Montagnier, che è un ricercatore contrario ai vaccini, anticipa la data a settembre). Questo nuovo virus avrebbe fatto il salto di specie sull’uomo; il tipo B  rappresenta una mutazione successiva ed è presente in Cina e il tipo C, arrivato in Italia da Shanghai, via Germania, e poi in Europa e Asia, mentre in Usa esistono tutti e tre i tipi di virus. (money.it). 

Trump rimprovera all’OMS di non aver affrontato a dovere la pandemia e la Cina di averla diffusa, saremo fortunati se, con o senza vaccino, riusciremo a debellarlo presto. L’uomo mangia volentieri la carne perché ne è dopato o assuefatto a livello cerebrale, come quelli che fumano, bevono tanti caffè o tanto alcool e poi ne pagano il prezzo in malattie; però anche alcuni suoi batteri intestinali gradiscono la carne. Quando cinesi e indiani consumeranno tanta carne come gli americani, aumenterà l’inquinamento e sarà un  problema trovare mangime per gli animali da allevamento.

In passato, l’uomo, a causa dei cambiamenti climatici e della carestia, si orientò anche verso il consumo della carne, perché rimasto senza frutta e vegetali. Infatti, dai reperti fossili di animali vissuti milioni di anni fa, gli scienziati stabiliscono, dall’esame dei loro denti, cosa mangiavano e, guarda caso, l’animale che oggi ha i denti più simili all’uomo è una scimmia che mangia solo frutta. Il fatto è che l’evoluzione biologica è molto più lenta di quella culturale e di quella alimentare, perciò il fisico dell’uomo non si è ancora completamente adattato alla dieta carnivora.

Infatti, l‘uomo ha nello stomaco meno acido cloridrico dei carnivori, ha reni e fegato, in proporzione, più piccoli dei carnivori, l’intestino più lungo dei carnivori, manca dell’enzima uricasi dei carnivori, che aiuta la digestione della carne, è attratto dai profumi dei campi, dei fiori e della frutta, mentre i carnivori sono attratti dall’odore del sangue. Altri onnivori come l’uomo hanno fatto strada nel consumo della carne, però l’orso ha i canini dei carnivori ma ha i molari diversi da quelli dei carnivori, perciò deve scuoiare le prede con le unghie; la tartaruga marina non è ancora assuefatta, come lo sono i pesci, al sale marino e perciò, quando arriva a terra, lo espelle dagli occhi con il muco.

L’iguana marino si libera del sale, una volta arrivato a terra, con degli starnuti, anche il muco umano contiene del sale, alleggerendo così il peso degli organi emuntori, cioè reni e fegato che se ne vogliono sbarazzare. Poiché i cibi hanno tempi di digestione diversi, l flora batterica intestinale è specializzate per cibi diversi e la carne richiede più tempo per la digestione;  l’orso, che è onnivoro, non mischia i cibi nello stomaco, invece l’uomo, per digerirli prima, li cuoce anche e li conserva in vario modo, riducendone il valore nutrizionale, perciò si riempie lo stomaco, rendendo più costosa la digestione.

E’ un fatto che, quando l’uomo compra un animale da compagnia, chiede al venditore cosa mangia, per l’uomo questo dovrebbe risponderebbe, mangia tutto; le donne,  praticamente, hanno la podestà esclusiva sui figli, danno loro l’imprinting iniziale, soprattutto insegnando cosa mangiare; in pratica, a danno della loro salute, li abituano a mangiare carne.

E’ soprattutto dall’alimentazione che deriva la nostra salute, ma anche dalla temperatura esterna e dall’igiene, le malattie cardiovascolari e al colon derivano soprattutto dal consumo eccessivo di carne, la stitichezza è il primo sintomo; poi c’è l’insonnia, che deriva dalla difficoltà di digestione, ma vista come una fatalità, nessuno si chiede se possa dipendere da ciò che si è mangiato la sera o se si è mangiato troppo. Insomma, l’uomo non è ancora biologicamente assuefatto al consumo di carne e tante patologie ne sono la conseguenza.

Viste le distanze tra le stelle, al momento è assurda una comunicazione radio con gli alieni, ai quali però, se fossero presenti sulla terra, senza averne timore, mi piacerebbe chiedere, poiché sono esseri evoluti, cosa mangiano e quali sono la loro organizzazione economica e le loro istituzioni politiche e sociali. Gli alimenti vegetali contengono diversi minerali buoni per l’organismo, l’acqua, che favorisce le reazioni chimiche, è solvente e purificante; per le piante, il calore del sole è un fattore di crescita; con l’aiuto dell’ossigeno, l’uomo e gli animali metabolizzano queste sostanze, producendo energia, i vegetali ci danno anche vitamine ed enzimi.

Però i prodotti vegetali contengono minerali organici o colloidali, non cristallini, perciò più facilmente assimilabili dal corpo; fra l’altro, si dice sempre che gli aminoacidi delle piane, derivati dall’azoto, sono i mattoni delle proteine, ebbene, il corpo umano, per digerire le proteine animali, deve prima trasformarle in aminoacidi; questo fatto fa capire che il cibo più adatto all’uomo è di natura vegetale.

Nel 2001 l’università d Cambridge fece una ricerca su un campione di 20.000 persone dei due sessi, di tutte le età e condizioni sociali, per accertare quali vivessero più a lungo e in buona salute, risultò che vegetariani e vegani erano i più fortunati; ciò malgrado, l’informazione, per non danneggiare allevamenti e industria casearia, ne parlò poco.  Anche le mezze notizie sono false notizie, lo stato incorre spesso in questo vizio, in Italia finanza stampa e televisione, ciò malgrado, vegetariani e vegani sono già otto milioni e aumentano.

Poi c’è la questione del maltrattamento degli animali da carne, per come sono allevati e uccisi, fortunati gli animali che sono uccisi con una fucilata, durante una caccia, il trattamento degli animali da carne non è degno dell’uomo civile; il consumo di carne favorisce la crescita degli ormoni cerebrali che rendono l’uomo incline alla violenza, infatti, se i carnivori cacciatori non sono violenti, assassini e predatori, non mangiano.

L’OMS ha dichiarato che stanno per scattare le condizioni, previste in contratto, per ridurre del 16,7%, a causa della pandemia del Covid19, il rimborso delle pandemic obbligazioni emesse dalla banca Mondiale nel 2017 contro la Sars, con l’annullamento, in alternativa, delle obbligazioni al 100%¸ ovviamente, trattasi di obbligazioni speculative, con interessi mensili ad alto rendimento. Queste organizzazioni internazionali, dalle quali Trump sta uscendo, fanno rilievi agli stati, favoriscono le speculazioni e garantiscono privilegi economici ai loro membri.

Il risparmio dovrebbe esser devoluto ai paesi più poveri colpiti dalla pandemia, in fondo, la BCE ha voluto anche espropriare gli utili delle banche destinati agli azionisti; nell’operazione sono coinvolte la Banca per la Ricostruzione e lo Sviluppo e la Banca Mondiale. L’esito dell’operazione o il mancato rimborso dipende da un certo  numero di persone morte e, a conti fatti, è stato raggiunto, perciò il mancato rimborso e l’aiuto ai paesi poveri colpiti dalla pandemia dovrebbero essere riconosciuti a luglio del 2020.  

EUROPA

L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder si è dichiarato favorevole agli eurobond, sui quali esiste anche un ripensamento dei vertici dello Spd, i cui economisti, fino a ora, avevano poco peso rispetto agli ordoliberisti della Cdu; con il nuovo governo Merkel, sembra che qualche cosa stia cambiando, infatti, iI nuovo ministro delle finanze, Scholz, dello Spd, ha sostituito il capo economista del suo predecessore Schauble, con uno aperto agli eurobond. 

Per favorire la ripresa, ora al Bundestag si chiedono più investimenti, con una strategia condivisa con i sindacati e con la confindustria, contando anche sulla collaborazione di economisti keynesiani favorevoli agli eurobond. Però Scholz non ritiene di doversi impegnare su questa scelta invisa ai tedeschi, anche perché lo Spd perde voti; tuttavia,  difende il MES ed è convinto che, prima o poi, la Merkel, per affrontare la pandemia, dovrà accettare gli eurobond.

Al parlamento europeo la maggioranza si è espressa anche contro i coronabond. Al riguardo, la politica italiana è divisa tra europeisti e italianisti o nazionalisti; la sorte di paesi caduti nelle mani di altri paesi è dipesa sempre dalla collaborazione pagata di dirigenti dei paesi destinati a essere dominati; in genere, si tratta di personaggi intenzionati a fare carriera e a trarre vantaggio economico, politico o di potere da questo loro tradimento.

ITALIA

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha polemizzato con il ministro per i rapporti con le regioni, Francesco Boccia, cha ha invitato i governatori ad assumersi le loro responsabilità contro il coronavirus; Zaia ha affermato che la fase due per il rientro dalle segregazioni, già esiste ed è stata decisa dal governo, seguirà una terza fase, dividendo l’Italia in tre zone, il nord dovrebbe tornare alla normalità per ultimo, la regione Lombardia, per il numero dei morti, è sotto accusa. Ma c’è chi chiede una riapertura simultanea di tutte le regioni.

Diversi paesi hanno riaperto le fabbriche e probabilmente, a fine  maggio, lo faranno tutti, Zaia ricorda che, in Veneto, la chiusura per tutti i lavoratori non c’è più, perché il governo ha delegato alle prefetture le deroghe a favore delle imprese  che, d’accordo con i lavoratori, vogliono riaprire, perciò il Veneto si è adeguato con il silenzio assenso. In Veneto l’epidemia è in calo, ma ci potrebbe essere un ritorno della fase acuta, forse a settembre, la quale richiede diversi giorni di ospedalizzazione.

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Conte è contrario a un governo di tecnici, ma ci sono proposte per la sostituzione di Conte con Vittorio Colao o Mario Draghi, entrambi filoamericani, (I nostri governi e i nostri presidenti si decidono anche all’estero. LA SOVRANITA’ DEL POPOLO E LA DEMOCRAZIA SONO UNA BURLA!). Colao, ex manager di Vodafone, è sostenuto dalla corrente cattolica del PD, dall’informazione mainstream, dal mondo bancario, da Francia e Germania, che hanno come portavoce Enrico Letta; però il mondo politico suddetto ha rapporti cordiali anche con la Cina, sostenuta soprattutto dal M5S. Draghi, come capo del governo, a causa della crisi, forse potrebbe puntare su un governo di unità nazionale, ma difficilmente riuscirà nel’impresa, potrebbe anche puntare a succedere, al momento debito, a Mattarella che, per assecondare papa Francesco, pare si sia avvicinato alla Cina che, fino a ora, rifiutava rapporti con il Vaticano.

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Ci si chiede se conviene all’Italia, per affrontare la crisi sanitaria, accedere al MES, c’è però chi vuole accedere agli aiuti del MES, ma senza condizioni, cosa significa? Il MES è nato nel 2012, con un capitale di oltre 700 miliardi di euro, l’Italia ne ha una quota del 17,7%, ma ne ha effettivamente versati 14,3 miliardi; però ne ha versati altri 60 per salvare alcuni in paesi in dissesto e i loro creditori, cioè Francia e Germania, fino a ora, l’Italia non ha mai visto tornare indietro i suoi soldi, a scopo di aiuto o risanamento.

Pertanto, l’intervento del MES contro la pandemia richiede, da parte degli stati, risorse aggiuntive nazionali, oltre l’impegno incondizionato e irrevocabile con l’UE, a versare, entro sette giorni dalla richiesta, la somma richiesta a ogni stato per gli interventi. Germania e Francia, in considerazione della loro percentuale di voti, trascinando altri paesi, riescono sempre a determinare la maggioranza, imponendo i loro indirizzi. Sono cose che succedono anche nella politica interna dei partiti italiani.

Il finanziamento in aiuto a ogni stato, anche fatto assieme ai coronabond comunitari, non può superare il 2% del PIL, per l’Italia 37 miliardi di euro, che però non basterebbero e perciò questa dovrebbe anche ricorrere, autonomamente, al mercato finanziario, mentre l’onere dei coronabond dovrebbe essere rimborsato, pro quota, dagli stati, forse senza interessi; in pratica, aumenterebbe notevolmente il debito pubblico italiano. Cioè, non si tratta di una graziosa elargizione, perché l’Italia dovrebbe restituire miliardi, anche considerata l’attuale caduta del Pil del  9%, questa non è solidarietà.

Accedere a questo finanziamento implica anche l’accettazione della riforma del trattato del MES, che prevede anche la risoluzione delle crisi bancarie dell’Europa settentrionale, prevede che le difficoltà delle banche, derivanti da insolvenze private, debbano essere sanate dall’UE grazie a un fondo comune di sostegno finanziario alle banche. L’Italia ne beneficerebbe poco perché nel paese prevalgono i debiti pubblici su quelli privati, però il meccanismo farebbe aumentare ancora di più, ma a vantaggio di altri paesi,  il debito pubblico italiano.

La BCE, diversamente dalle altre banche centrali, non può finanziare direttamente gli stati con gli eurobond ma, con i contributi degli stati e con la sua funzione monetaria, cioè con il QE, finanzia le banche. In tal modo, l’UE interviene a difesa delle attività finanziarie e speculative, in pratica, la riforma del MES è stata ideata per questo scopo e non per fronteggiare la pandemia di Covid-19. (Per le notizie, fonte: Gaetano Caputi – startmag.it).  

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 13/4/2020)

EUROPA

Perché l’Italia deve indebitarsi con SURE, BEI e MES? Indebitarsi in questo modo mette sotto controllo le finanze italiane, invece potevano indebitarci in BTP acquistabili volentieri da italiani e stranieri, da banche e privati e dalla BCE; in quest’ultimo caso, con interessi che ci tornano indietro come dividenti di bankitalia, poi trasferiti in gran parte al Tesoro italiano, si parla di cioè circa 7,8 miliardi di euro nel 2019.  Per gli eurobond, ci si obietta che non c’è tempo, perché il coronavirus urge, ma questo potrebbe scemare in qualche mese; con la diminuzione dei contagi, il governo ha già un piano di rientro dalla crisi e probabilmente, dopo Pasqua, riapriranno prima le imprese.

La Germania, tramite suoi agenti italiani ed europei, sedotta dall’Italia, spasima per mettere le mani sull’Italia e sui suoi tesori, perciò è parso che, con un governo di un’evanescente sinistra, ci stesse riuscendo. Larga parte della politica italiana e degli italiani è diventata euroscettica e anche Mattarella sta aprendo gli occhi, mentre Conte, con l’emigrazione e la pandemia, si è apparentemente avvicinato alle tesi sovraniste, ma tiene sempre a distanza Salvini e Meloni.

All’’eurogruppo del 7/4/2020 non si è trovato l’accordo ed è stato rimandato tutto, Conte, Gualtieri e funzionari del Tesoro si sono dichiarati scettici verso il MES e hanno chiesto gli eurobond, mentre il parlamento italiano non ha espresso alcun indirizzo in merito, né è stato sentito dal governo; ma potrebbe essere il solito stile di autosufficienza di Conte verso l’opposizione, della quale non si valutano o accettano nemmeno gli emendamenti alle leggi sul coronavirus o altre proposte.

Il SURE di Ursula von der Leyen è presentato come un’assicurazione contro la disoccupazione, quanto si tratta di un prestito su garanzie, con un premio che, complessivamente, potrebbe essere superiore al risarcimento. Esso può prestare fino a 100 miliardi complessivi, i paesi richiedenti dovranno concedere garanzie ai mercati, tra i quali è sicuramente anche la Germania. In pratica, daremo garanzie perché la commissione trovi risorse nel mercato e ce ne presti una parte, con suo sindacato sull’impiego delle somme prestate.

Il fondo della BEI, di cui l’Italia è azionista al 19%, serve a mobilitare 200 miliardi di euro per prestiti alle imprese da parte dell’’UE, naturalmente assistiti da garanzie; poiché il suo bilancio dispone di 140 miliardi di euro l’anno; per il fabbisogno, la BEI dovrà rivolgersi ai mercati, naturalmente, dietro garanzie. In un’intervista al quotidiano tedesco  Bild, Conte ha chiesto anche un ammorbidimento delle regole di bilancio, altrimenti ogni paese farà da se, ma potrebbe essere solo una manfrina; se la minaccia fosse vera, potrebbe portare alla fine di euro e EU; a causa del coronavirus, Cina e Usa hanno messo a  disposizione il 13% del loro Pil.

La Germania non vuole gli eurobond e vuole tornare al più presto all’austerità, perciò, con una scusa, il presidente del MES, Regling, ha affermato che non c’è tempo per affrontare il tema degli eurobond, mentre il MES può emettere immediatamente obbligazioni e prestare denaro, cioè può prestare 410 miliardi di euro a tutta l’eurozona, naturalmente, previa adeguata disciplina di bilancio e garanzie.

Poiché il governo, a causa della crisi del coronavirus, sta ponendo le basi per un aumento del deficit di bilancio e del debito pubblico, con il peggioramento dei conti pubblici, comanderanno i creditori, tra essi sarà sicuramente la Germania, che ha tanta disponibilità valutaria derivante dai suoi attivi commerciali. Trump, informato dai servizi segreti, afferma spesso che l’Italia ha sbagliato ad aderire all’UE, perché è destinata a diventare un pollo spennato.

Di concerto con Commissione europea, BCE e FMI, il trattato del MES pone condizioni rigorose; perciò Conte e Gualtieri affermano che il MES, che non ha niente in comune con il piano Marshall evocato da Ursula von der Leyen, è inadatto nell’attuale forma e perciò lo vogliono senza condizioni e assistito dagli eurobond. Questi meccanismi infernali, messi a punto dalla Germania, tramite i suoi agenti occulti di altri paesi, possono servire a far fallire l’Italia o a far saltare l’eurozona, qualcuno è già pronto prendersi i suoi brandelli.

All’eurogruppo partecipano anche funzionari del Tesoro, il senatore Bagnai ha accusato Conte, Gualtieri e i funzionari del Tesoro di svendere l’Italia, perché il documento europeo da firmare non elimina, come promesso da Conte e Gualtieri, le condizioni capestro, né le firme al protocollo d’intesa; perciò il deputato leghista Borghi ha protestato presso il presidente della camera Fico, invocando l’articolo 5 della legge 234/2012, che prevede consultazione preventiva e informazione alle camere. Al riguardo, Mattarella non ha niente da dire.

Fortunatamente, alcune condizioni capestro pare siano state eliminate; la democrazia non è messa a rischio solo da Orban, le misure prese dal governo contro il coronavirus non sono sempre conformi alla democrazia, il MEF si muove in maniera difforme dalle indicazioni ufficiali e attuali del governo italiano; questo in precedenza, per antipatia verso Salvini, era d’accordo, ma sotto banco, con i registi dell’UE, anche in spregio alle prerogative del parlamento, cioè mettendolo di fronte al fatto compiuto.

Da parte della politica, si parla sempre di crisi di liquidità, ma le imprese ferme per il coronavirus o con costi superiori ai ricavi, sono in realtà in perdita; la crisi liquidità si ha invece, anche se si hanno profitti, quando i pagamenti sono più ravvicinati rispetto agli incassi. Ora, senza gi aiuti del governo, è meglio parlare di calo dei consumi, della produzione e dell’occupazione.

La richiesta tedesca, accolta dal governo italiano, di sospendere la distribuzione degli utili di banche e imprese, può essere un errore, perché alcune imprese sono attive e altre passive; il profitto è anche un misuratore d’efficienza e, in azienda, può servire a fare investimenti interni, altrimenti, abolendo tutti i profitti, si può attuare una collettivizzazione delle attività economiche o la chiusure delle stesse, a vantaggio dei creditori.

La Germania ha anche chiesto di impedire alle banche di acquistare azioni proprie, queste lo fanno per sostenerne le quotazioni, ma anche per speculare sulle loro variazioni di quotazione, magari anche, con l’aiuto dell’informazione controllata. Tuttavia è probabile che la Germania, impedendo a Banca Intesa di acquistare le sue azioni e i BTP, voglia riservarli alle sue banche decotte, per un aiuto economico e per una loro scalata alla suddetta banca. L’UE, a trazione tedesca, contiene diverse trappole per l’Italia.

La BCE, estendendo il QE a vantaggio d’imprese e famiglie, cioè accettando allo sconto prestiti privati, aiuta anche l’indebitamento privato dell’Europa settentrionale, spesso insolvente; avviene ciò mentre la Germania chiede rigore all’Italia, a causa del suo debito pubblico. Dobbiamo imparare a riconoscere che anche negli altri paesi, come in Italia, esistono furbizia e mancanza di serietà; da Carlo Magno a oggi, in Italia la penetrazione  dello straniero è stata aiutata da chiesa, mafia, politica e affari, tutti italiani. La mafia ricicla alla grande in Olanda e Germania, ossequiata dalle banche di quei paesi,. 

Conte ha affermato che la riforma del MES, che contiene condizioni più pesanti del precedente, non è stato firmato dall’Italia, pertanto va rivisto e bisogna insistere con gli eurobond; con il MES, la Germania ha comprato la Grecia e vorrebbe farlo anche con l’Italia, perciò potrebbe farlo anche con il vecchio MES accettato da Monti. La pandemia da coronavirus produce gli effetti di una guerra, che favorisce l’arricchimento di paesi e banche e persone, a detrimento di altri, perché la pauperizzazione, favorita dalle misure economiche contro l pandemia del nostro governo, favorisce l’indebitamento e la svendita del patrimonio personale e nazionale.

ITALIA

A causa del coronavirus, l’Italia, poiché gli altri paesi europei hanno chiuso le frontiere, come chiedeva Salvini, ha chiuso i porti, è però notevole il fatto che, da parte dell’UE, sono stati anche sospesi diversi trattati, in precedenza difesi dagli stati e poi messi da parte dagli stessi. E’ stato sospeso il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone, inoltre, il patto di stabilità, il fiscal compact e l’austerità.

Si è bloccato alle frontiere materiale sanitario diretto in Italia, 14 paesi hanno reintrodotto controlli alle frontiere, l’Austria è stato il primo stato a chiudere il Brennero, causando ritardo nelle consegne delle merci; sono stati eliminati i limiti ai deficit di bilancio, al patto di stabilità e al Fiscal compact, che prevedono deficit massimo al 3% e debito pubblico al 60% del Pil. Finita la crisi, secondo i desideri tedeschi, dovrebbe tornare l’austerità, ma il condizionale è d’obbligo.

I finanziamenti europei al QE sono pari a 750 miliardi di euro, con 100 miliardi contro la disoccupazione, è stata allentata la regolamentazione sugli aiuti di stato e concessa liquidità alle imprese per centinaia di miliardi di euro, con prestiti, a basso interesse, fino al 100% della spesa; è stata promessa maggiore flessibilità del bilancio dello stato a favore dell’economia e promessi aiuti alle banche per l’economia reale. Gran parte di questi soldi, andrà sicuramente in aiuto delle banche tedesche in difficoltà perché immerse nella speculazione dei derivati.

Accantonando gli eurobond, che non sono nemmeno nominati nell’ultimo vertice dell’eurogruppo, è stato trovato un  accordo per la riforma del MES, eliminando alcune  condizioni e promettendo bassi interessi sui prestiti, comunque finalizzati alla lotta al coronavirus; integrando le misure del MES a quelle della BEI, del SURE e della BCE con il QE. Il MES garantirà i crediti fino al 2% del Pil dell’eurozona.

L’Italia, senza porre il veto al rinnovo del MES, avrebbe dovuto uscirne, facendosi restituire i soldi da essa versati per il suo fondo di dotazione. Ora il nuovo MES è definito light, a causa dei bassi tassi e senza condizioni onerose; all’Italia andranno 39 miliardi di euro, pari al 2% del suo Pil, con rimborso in 10 anni, il che potrebbe spingere lo stato, per il rientro nei parametri, a nuova austerità su pensioni, Iva, risparmio e tasse in generale.

Per la Meloni, Conte e Gualtieri hanno solo fatto finta di alzare la voce e perciò li accusa di tradimento, Salvini ha annunciato una mozione di sfiducia contro Gualtieri e afferma che gli interessi sono, in realtà, a discrezione dei creditori; perciò paventa la tassazione dei risparmi, che in Italia sono notevoli, così il governo non troverà più compratori italiani per i suoi titoli e si dovrà rivolgere agli speculatori stranieri che reclameranno, assistiti dalle società di rating, interessi più alti.

Per fronteggiare pandemia e crisi economica, il piano complessivo dell’UE, secondo la girandola delle cifre, pare che preveda una spesa complessiva di circa 1.000 miliardi di euro; per Gualtieri, gli eurobond non sono stati del tutto abbandonati. Fino al 1981, il debito pubblico italiano non superava il 60% del Pil, poi ci fu il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia e perciò schizzò al 120%; mentre la spesa pubblica italiana, al netto degli interessi, era inferiore a quella degli altri paesi dell’UE.

Con la perdita della sovranità monetaria, fu la speculazione a favorire l’aumento degli interessi e, per conseguenza, l’aumento del debito pubblico; poi, la crisi del 2008 favorì la politica d’austerità e perciò nel 2014 nell’UE il debito pubblico medio arrivò al 94%, mentre in Italia arrivò al 135%. E’ assurdo pagare interessi usurai alla speculazione, quando gli italiani possono finanziare lo stato a tasso molto più basso, anche all’ultima asta dei Bot, la domanda è stata molto superiore all’offerta, naturalmente, accade anche con  i BTP.

L’Italia, sconfitta in guerra, con questi strumenti sta pagando una riparazione agli alleati, mentre la Germania ha trattato e perciò se n’è liberata. E’ stata sbagliata la nostra partecipazione all’UE e all’euro, abbiamo pagato cara la nostra fede nell’Unione Europea, anche i nostri soci europei hanno speculato sull’Italia. Ora, a causa della nostra classe dirigente politica, potremo abbandonare l’UE solo dopo che l’avranno fatto tutti gli altri paesi; a causa di trame straniere, ora l’Italia rischia di perdere, dopo la sovranità, anche le sue migliori imprese.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 6/4/2020)

EUROPA

Nell’ultima seduta dell’eurogruppo, il ministro olandese delle finanze, Hoekstra, rifiutando la solidarietà e il debito comune degli eurobond, avente lo scopo di affrontare la crisi del coronavirus, ha accusato Italia, Spagna e Portogallo di non aver economizzato, in questi anni, sul bilancio, per affrontare l’emergenza, perciò ha chiesto un’indagine sull’operato dell’Italia.

In realtà, negli ultimi anni l’Italia ha avuto una decrescita economica e del Pil, mentre il paradiso fiscale chiamato Olanda, con il benestare tedesco e acquiescenza degli altri paesi, ha fatto cassa con le imposte evase dalle grandi imprese degli altri paesi. Il ministro delle finanze portoghese, Costa, ha replicato che il suo paese ha importato il virus da un altro paese europeo, come l’Italia l’ha importato dalla Germania, anche questo fatto dovrebbe implicare una solidarietà europea nell’affrontare l’emergenza.

A causa del coronavirus, il 23/3 l’Ecofin ha deciso il blocco del patto di stabilità, già violato ripetutamente dagli stati, pero la commissione europea amava accusare di questo fatto soprattutto l’Italia; come conseguenza, gli stati emetteranno più titoli di debito che alimenteranno anche il mercato della speculazione, cioè spread, interessi e corso de titoli stessi.

In Teoria, la BCE dovrebbe proteggerci dalla speculazione finanziarie, comunque, a causa dell0’emergenza coronavirus, ha deciso un’erogazione straordinaria di 750 miliardi di euro; per evitare la caduta delle quotazioni di borsa, avrebbe anche potuto imporre delle chiusure temporanee della borsa, la quale però ha i suoi garanti, in Italia e in Europa.   Anche nella BCE ci sono conflitti, è condizionata dalle lobby perché i mercati si fanno sentire dietro la banca, dentro la commissione europea e dentro le altre istituzioni europee.

Con il QE, la BCE incamera i titoli di stato perché la Germania non vuole la mutualizzazione dei debiti e gli eurobond, ma questa partita, per l’Italia, cioè il suo governo e la sua opposizione, non è ancora chiusa; assecondando le trame speculative dei mercati, l’UE non ha mai voluto risolvere la crisi dei debiti sovrani, quella bancaria e quella migratoria e ora non risolverà nemmeno quella del coronavirus. Ha rifiutato, secondo i desideri della Germania, che coordina Lagarde e Ursula von der Leyen, operazioni coordinate degli stati perché, con l’assenza di volontà popolare, afferma, non previste dai trattati.

Però questi trattati sono spesso rimasti sulla carta, come la costituzione italiana, però hanno rimproverato solo l’Italia di violarli. Ora si profila una nuova recessione, la crisi da pandemia non significa solo, come afferma spesso la televisione, crisi di liquidità, ma soprattutto crisi di domanda per mancati redditi personali, di produzione e di Pil, destinato a decrescere; ci saranno problemi di approvvigionamento e bisognerà garantire di più l’incolumità dei lavoratori sul posto di lavoro e, in genere, la salvaguardia della salute.

Il nascente impero tedesco accusa Orban, che ha riformato la costituzione ungherese, di sovranismo e di autoritarismo, Salvini e Meloni sono contrari al MES,  Conte ha affermato che il MES, così com’è perché imposto dalla Germania, non serve all’Italia, che era il paese più europeista ma più assente in UE,  mentre ora è diventato il più euroscettico e si fa seguire anche da altri paesi populisti, sovranisti o euroscettici.

Orban ha ricevuto la solidarietà da parte di Salvini e Meloni, avendo chiesto i pieni poteri per lottare contro il coronavirus, è stato definito dittatore dalla televisione e dagli europeisti italiani, perciò ha elevato proteste contro l’Italia, mentre Mattarella non protestò quando Macron definì “rivoltanti” gli italiani. Per combattere il coronavirus e contrastare gli eurobond, Ursula von der Leyen ha proposto lo stanziamento di 100 miliardi di euro per i cassintegrati e ha promesso che la somma sarà usata con flessibilità; ha proposto la modifica del bilancio pluriennale 2021-2027, l’uso per l’emergenza del MES e della banca europea degli investimenti.

Però il ministro delle finanze francese, Le Maire, ha chiesto un fondo o debito comune europeo per finanziare, temporaneamente, le maggiori spese, in Germania, membri dello SPD si sono espressi a favore dei coronabond; anche Paolo Gentiloni, commissario europeo agli affari economici, visto il blocco delle produzioni, ha proposto un fondo europeo per la cassa integrazione. Il sostegno sarà dato ai paesi con dei prestiti, utilizzando fondi implementati del bilancio europeo e risorse messe a disposizione dei paesi.

Comunque, si continua a chiedere uno strumento di debito comune, un fondo limitato nel tempo, della durata di 5 o 10 anni, anche fuori del bilancio UE, si chiede di usare il bilancio come stimolo per far ripartire l’economia; Lagarde e Centeno, presidente dell’eurogruppo, chiedono d’implementare i fondi del bilancio pluriennale, eliminando le garanzie, con il fine del risanamento e dell’investimento.

Però nella CDU tedesca ci sono ancora tanti uomini fedeli all’austerità o all’egemonismo tedesco e contrari all’eurobond ma, secondo la Merkel, l’eccesso di rigorismo rischia di distruggere l’Unione; oggi nell’UE, satelliti della Germania sono Olanda, Austria e Finlandia, tutti difensori del MES e dell’euro e contrari ai debiti comuni, che sono tipici di tutte le banche centrali, abituate a finanziare gli stati.

La seconda banca tedesca, Commerzbank, partecipata dallo stato tedesco al 15%, con pochi rilievi da parte della BCE e dei mercati è in grande difficoltà economiche per i derivati in suo possesso, a causa degli effetti economici del coronavirus, ha invitato a vendere i BTP italiani, perché sono destinati a svalutarsi; come se queste previsioni degli analisti fossero facili, la banca, che ne possiede per 9,5 miliardi di euro, cioè pochi, afferma che nel 2021 il debito pubblico italiano arriverà al 145% del Pil.

Però la notizia dà una mano alla speculazione di mercato; se il Tesoro italiano, come fa il Giappone, avesse riservato i titoli di stato solo agli italiani, che ora assorbono Bot senza interessi, l’intervento della banca sarebbe stato inutile. Ora si faranno sentire le società di rating legate alle banche d’affari e aumenterà lo spread, a vantaggio di quelli che acquistano titoli italiani ad alto interesse e di quelli che speculano su plusvalenze e minusvalenze su questi titoli.

La Germania fa anche muro contri gli aiuti all’Italia, dove si chiudono imprese, ma ospita, nei suoi ospedali, degli italiani affetti da coronavirus, certificati e collaudati perché sicuramente filotedeschi. Per fronteggiare la crisi economica da coronavirus, il governo italiano, con un decreto, ha stanziato svariati miliardi; non sarebbe sbagliato che, con l’emergenza, utilizzasse anche le sue riserve auree e valutarie; se l’emergenza è grave, prima di toccare i risparmi degli italiani, è inutile tenersi stretti i tesori.

In vista dell’eurogruppo di martedì prossimo, Francia e Germania, diseguali dagli altri paesi perché l’UE non  è una democrazia, si sono accordate per un credito MES ai paesi, fino al 2% del loro Pil, si tratta in tutto di 235 miliardi di euro; si sono anche accordate per la garanzia all’80% dei prestiti Bei alle imprese, pari a 200 miliardi di euro, e per un prestito contro la disoccupazione, per 100 miliardi di euro. A questi impegni, si aggiungono 80 miliardi di euro per affrontare i costi sanitari dell’emergenza.

Conte ha però affermato che il MES deve essere riformato e non deve prevedere condizioni, Gualtieri e Conte insistono con la richiesta di eurobond e di un debito comune; comunque, la Francia ha proposto un Fondo temporaneo di debito comune. Il patto di stabilità è per il momento sospeso, finita la crisi, ritornerà in funzione con i limiti di deficit di bilancio e debito, il che dovrebbe favorire l’ulteriore indebolimento e la svendita dell’Italia, com’è accaduto alla Grecia, ma forse si eviterà la dittatura della Troika.

Nessuno ha messo in calendario la discussione sulle asimmetrie fiscali e i paradisi fiscali europei, come l’Olanda, cara alla Germania; gli armatori greci depositano i profitti in Olanda, dove pagano poche tasse, perciò la Grecia è senza risorse, è usurata e privatizza.

USA

Per affrontare la crisi da coronavirus e quella economica, la FED si è offerta di comprare dalle altre banche centrali i titoli di stato anche acquisiti con il QE, riservando la stessa opzione alle istituzioni finanziarie internazionali che hanno un conto presso la FED; il che moltiplicherà ancora la liquidità internazionale in dollari, che non sarà onorata perché i dollari sono inconvertibili e possono essere anche ripudiati.

Si sa che gli Usa sono già superindebitati per la loro parte, comunque, con tanta liquidità nel mondo, in dollari, yuan, yen e euro, al momento sembra che, fortunatamente, l’inflazione è controllata; sostituire i titoli del Tesoro con i dollari non è detto che sia un guadagno, per valutare i rischi d’insolvenze degli stati, è importante anche valutare quale stato ha emesso i titoli di debito; già adesso le riserve dello stato sono costituite anche da dollari, comunque agli Usa aumentare la liquidità in dollari non costa molto.

ITALIA

Il 2//3/2020 BCE e Bankitalia hanno invitato banche e assicurazioni a sospendere la distribuzione degli utili agli azionisti, almeno fino all’1/10/2020 (e la costituzione che tutela il risparmio?), però le imprese  non sono tutte uguali, infatti, alcune hanno utili da distribuire e altre no; la BCE ha anche vietato l’acquisto, a scopo speculativo, di azioni proprie, lo scopo è rafforzare i mezzi propri e concedere prestiti a imprese e famiglie, ma le banche, con il QE e il TLTRO, hanno già, acquisito tanta liquidità.

In genere le banche concedono prestiti a famiglie e imprese in grado di restituirli, a meno che si vogliano trasformare i prestiti in regali. Ora l’utile non distribuito andrà a riserva, ma Banca Intesa e banca Mediolanum affermano di volerlo ridistribuire appena possibile, magari finita la crisi del coronavirus; lo scopo ufficiale dell’espropriazione dell’utile è anche rafforzare la solidità delle banche, soprattutto quelle più deboli come popolari e grandi banche tedesche.

Unicredit ha evidenziato che quest’utile serve anche a finanziare le fondazioni che sono socie di banche e intervengono anche contro la pandemia. Anche alcune imprese hanno deciso di sospendere l’erogazione degli utili e, tra le banche estere, la banca spagnola Santander è solida come banca Intesa; mentre le banche tedesche Commerzbank e Deutsche Bank sono in difficoltà con i derivati, cioè hanno pochi utili da distribuire.

Probabilmente gli utili in questione saranno temporaneamente cancellati, dipenderà dalle condizioni della banca, l’espropriazioni di utili, con la scusa del coronavirus,  potrebbe anche servire ad affrontare le prossime sofferenze bancarie, soprattutto in Germania; comunque, alcune banche intendono ripristinare, appena possibile, la politica dei dividendi, che è stata la prassi legale delle società di capitali; del resto, anche lo stato potrebbe sospendere il pagamento degli interessi sul debito pubblico, se lo vuole, perché ciò che è lecito allo stato non è lecito ai privati.

L’Eiopa e l’Ivass, gli istituti per al vigilanza delle assicurazioni, non hanno vietato la distribuzione degli utili, ma hanno invitato alla prudenza, alcune assicurazioni sono in difficoltà e perciò chiedono a Bruxelles e agli stati d’intervenire, come è stato fatto per le banche, per evitare il loro tracollo; l’UE troverà la formula per farlo, magari con gli utili delle banche floride come Santander e Intesa.

Il profitto o plus valore non è solo espropriazione capitalistica, tra le altre cose, è anche un misuratore di efficienza delle imprese ma, con la socializzazione delle perdite, anche dirigenti che hanno fatto fallire imprese ricevono il bonus annuale e le banche che hanno prodotto utili, devono aiutare quelle in perdita. Non è giusto che le banche ripianano i debiti di altre imprese, però le banche lo fanno al loro interno con il fondo interbancario di garanzia; comunque, da parte della Germania, guai a fare concessioni sui debiti dell’Italia, anche se nel 1953 alla Germania furono abbonati, in gran parte, i debiti e le riparazioni di guerra (la Germania, in cambio della sua neutralità, ottenne dall’Urss l’unificazione e poi dagli Usa, in cambio dell’adesione alla Nato, ottenne l’abbono dei suoi debiti; l’Italia non partecipò agli accordi perché paese soggetto, non sovrano e inaffidabile, diversamente dagli alleati che sono seri, quindi la Germania, per la sfortuna dell’Italia, fu assunta dai mercati); comunque, la Germania invita sempre l’Italia a rispettare debiti e trattati.

Fino a poco tempo fa, si diceva che l’Italia era isolata in Europa, ma ora è seguita da un bel gruppo di paesi che hanno aperto gli occhi, questi sono definiti populisti, sovranisti e inadempienti; il fatto è che l’Italia, a parte le apparenze di segno contrario, con la sua produzione e la sua ricerca, dà sempre fastidio alla Germania, che però la desidera ardentemente.

Quelli che fanno carriera nei centri nevralgici del potere, come banche centrali, parlamento, governo e presidenza della repubblica, godono molto spesso del sostegno dei mercati finanziari, però, dopo Monti, anche Draghi, se ha un cervello, deve essersi reso conto d’essere stato usato dalla Germania e dalla Merkel, ma non lo può dire.

Da presidente della BCE, Draghi invitava a contenere il debito pubblico, le spese delle regioni, le spese sociali e quelle per le pensioni e aveva approvato la riforma costituzionale italiana che imponeva il pareggio di bilancio. Chiedeva tagli alla spesa pubblica, alle pensioni, agli stipendi pubblici, ai salari, chiedeva liberalizzazioni, concorrenza e privatizzazioni; i morti di coronavirus all’ospedale sono morti anche a causa della riduzione della spesa sanitaria, depotenziare la sanità pubblica serviva a potenziare la sanità privata.

In controtendenza rispetto alla collettivizzazione dei vecchi comunisti, ora Draghi afferma che i debiti delle imprese private devono essere ripianate dallo stato che così aumenterebbe il suo debito; è l’opposto di quello che l’Italia ha fatto fino adesso perché, rispetto agli altri paesi, ha un alto debito pubblico e pochi debiti privati. La socializzazione delle perdite voluta da Draghi, implica la riduzione delle politiche sociali, infatti, gli stati s’indebiteranno di più a favore dei mercati che decideranno gli interessi. Purtroppo, l’UE ha costretto gli stati a indebitarsi con le banche, rinunciando alla loro sovranità monetaria che serviva anche a finanziare il loro bilancio.

Oggi le banche ricevono prestiti dalla BCE a tasso zero e li prestano agli stati a interesse corrente, oggi le grandi imprese sono in crisi e con indebitamenti crescenti, l’ipertrofia finanziaria, avvantaggiando la Cina, ha ridimensionato l’economia produttiva; si è privatizzata sanità e istruzione e inquinato l’ambiente. Con l’economia neoliberista, si vogliono trasferire i debiti dai privati allo stato, il che conferirà più potere al capitalismo finanziario a danno di quello produttivo.

Forse si sta realizzando l’agenda per il nuovo ordine del mondo e poi se la prendono con Orban, nemico dei mercati e dei superburocrati europei, il quale, si dice, vorrebbe abolire la sovranità popolare e la “democrazia”; ma nemmeno l’UE è una democrazia, perché le sue istituzioni non dipendono dal popolo. Per risollevare l’Italia, non basteranno gli eurobond, essa deve agire anche da sola, contro la sua burocrazia e contro quella europea, deve impedire che, su mandato dei mercati, sia colonizzata dalla Germania.

Si rimprovera a Orban di voler fare il dittatore, ma in Unione Europea manca la democrazia, perché il parlamento non conta e le sue istituzioni non sono responsabili davanti ai popoli europei, ma seguono solo le direttive della Germania. Comunque, per tranquillizzare i nordisti, anche con le riforme europee, ogni paese dovrebbe rispondere del proprio debito, il che escluderebbe la mutualizzazione dei debiti e lo stato federale che la richiederebbe, forse l’UE si sta sfasciando.

La Germania vuole la colonizzazione dei paesi dell’Europa del sud e la rinascita dell’impero germanico, quindi, per il momento, i parametri di Maastricht, che hanno fatto danni all’Italia, sono solo accantonati e non abrogati. Poiché anche gli eurobond sarebbero un debito, l’Italia dovrebbe anche agire per conto suo, adottando, finché dura l’euro, una moneta complementare come i certificati di credito fiscali o i biglietti di stato senza debito, cioè non emessi dalla banca d’Italia.

Questi strumenti sono rispettosi dei trattati europei e doterebbero l’Italia di tutta la moneta necessaria per la ripresa, sarebbero emessi alla pari con gli euro, ma sarebbero possibili di svalutazione nei suoi confronti. Quando una moneta si svaluta, si riduce il debito; seguendo altri paesi che hanno la sovranità monetaria e, fortunatamente, non hanno nemmeno l’euro, l’Italia può anche convertire forzosamente il debito, prorogandone la scadenza se non trova compratori alle nuove emissioni, riducendone gli interessi o eliminandoli, il che ridurrebbe il debito reale dello stato; l’Italia può anche denunciare il suo debito, soprattutto quello estero, perché allo stato è tutto lecito.

Purtroppo economisti e politici italiani sono soprattutto europeisti, germanofili e legati ai mercati, come i ministri dell’economia, i presidenti della repubblica e i governatori della Banca d’Italia, perciò non hanno mai voluto imboccare questa strada; oggi lo stato sovrano si riconosce da un suo ordinamento, da una sua lingua e da una sua moneta, mentre accetta anche più religioni in concorrenza.

In Italia, per favorire la Germania, con l’aiuto di post-comunisti, si è depotenziato lo stato, ridotto gli apparati pubblici, privatizzate imprese strategiche di stato e le banche, mentre Germania e Francia le hanno conservate; favorendo così anche la privatizzazione della banca d’Italia, che è partecipata dalle banche. Si è favorita l’emigrazione di laureati e l’importazione di lavoratori senza qualifica; il debito pubblico non è un problema per i paesi sovrani che hanno una loro moneta, devono solo controllare l’inflazione e temere poco la svalutazione, bisogna superare il dogma e l’abbaglio che ci è derivato dall’UE. 

Lo stato debitore non deve essere usurato con gli interessi dai creditori che gli impediscono di ridurre il debito estero; con il MES l’Italia dovrebbe  privatizzare e rimborsare i creditori, come ha fatto la Grecia. La moneta può essere ripudiata come ha fatto la Germania con il marco, dopo la seconda guerra mondiale; le monete comuni, previo accordo, si sono ripudiate più facilmente dai singoli paesi aderenti; anche senza accordo, i trattati non sono un tabù, vari stati hanno adottato monete comuni e poi ci hanno rinunciato.

Il rilancio economico si ha distribuendo il lavoro e facendo una riforma fiscale, riducendo, a parità di salario, le ore di lavoro, anticipando la pensione, proibendo doppio lavoro e lavoro ai pensionati, non favorendo l'aumento di produttività e limitando il volontariato gratuito; naturalmente, aumenterebbero i prezzi, ma aumenterebbero consumi, produzione, occupazione e Pil e la disoccupazione sparirebbe.

Lo stato deve combattere i paradisi fiscali, dove le grandi imprese evadono le imposte nazionali, sacrificando le economie dei paesi dove producono; le imposte dovrebbero essere solo tre, l’Iva riservata alle regioni, con esenzioni per le imprese familiari soffocate dalla grande distribuzione e con esenzione per i beni di prima necessità; poi l’imposta sul reddito, con un’unica aliquota e con alta detrazione per i redditi più bassi e senza detrazioni e deduzione per i redditi più alti.

Quindi, un’imposta di successione, con una buona detrazione uguale per tutti; le aliquote relative, se la politica e la burocrazia sono onesti e lo stato non è un'impresa privata occulta, o una mafia criminale sofisticata, se c’è la volontà politica, devono dipendere dalle  necessità dello stato, al netto degli sprechi e dei furti, facendo simulazioni e calcoli, perché il gettito fiscale complessivo dipende necessariamente dalla spesa dello stato, se lo stato vuole continuare ad esistere. Come detto, in attesa d’alternative, anche la moneta, che è un valore illusorio, può essere fonte di entrate per lo stato, capace di sostenere la spesa pubblica.

Dopo l’autocertificazione da esibire alle forze dell’ordine per uscire da casa, a causa del coronavirus, Il governo ha deciso di corrispondere un reddito d’emergenza alle famiglie senza reddito, previa autocertificazione, i controlli seguiranno successivamente. Sull’assegno c’è un balletto al rialzo dei partiti, che dovrebbero anche tener conto degli attuali livelli delle pensioni minime e del reddito di cittadinanza non cumulabile.

Conte chiede collaborazione alle opposizioni e le critica, ha ridotto gli interventi economici richiesti dall’opposizione per il coronavirus, però sembra abbia adottato l’Idea della lega di favorire gli investimenti con i risparmi depositati nei conti correnti; bisogna vedere come farà, visto che vuole espropriare gli utili delle banche, non può sempre abbeverare lo stato alla Cassa Depositi e Prestiti.

Poiché Conte si sta prendendo tutta la scena, Zingaretti, per recuperare spazio al PD, chiede una camera di regia comune, fatta anche di enti locali ed esperti; infatti, Conte impazza in televisione, giornali e social, Casaleggio ha anticipato che il nuovo M5S dovrà essere digitale e forse si chiamerà “Insieme con Conte”. Il premier è stato ricevuto dal Papa, che ha spinto i manager pubblici e i servizi segreti a stringersi intorno a lui, perciò il gradimento di Conte aumenta e ora è sostenuto anche da Corriere, Repubblica e Facebook, contrari ai sovranisti; però, ai sondaggi, primo partito è la Lega, secondo Fratelli d’Italia, terzo PD e quarto M5S che, alle ultime elezioni politiche, era il primo partito. Sarà in grado Conte di fare un miracolo, l’establishment lo spera.  

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 30/3/2020)

ITALIA

Quando la televisione afferma che, di fronte al coronavirus, governo e regioni si sono mossi in ritardo, sbagliando mosse e non muovendosi in sintonia (ma queste cose accadono tutte le volte che lo stato si muove contro qualche emergenza), si dimentica di ricordare che l’OMS ha imposto dei piani, aggiornati periodicamente, che stabiliscano le mosse di stati e regioni in materia.

Pertanto piani nazionali contro le epidemie sono stati messi a punto nel 2002, nel 2005 contro l’influenza aviaria del 2003, con aggiornamenti nel 2007 e nel 2016, quindi, i piani contro la pandemia del coronavirus c’erano, nessuno li ha seguiti e il governo si è mosso in ritardo. L’OMS ha richiamato l’attenzione sugli allevamenti degli animali e sul ruolo di controllo dei veterinari.

Fra l’altro, la carne favorisce, oltre le malattie influenzali e altre malattie, l’inquinamento ed è meno salutare di una dieta vegetariana, che è curativa e nutriente e, con la sua produzione agricola, è in grado di alimentare un maggior numero di persone della dieta carnea. L’OMS invita al controllo della trasmissione in ospedale dell’influenza, raccomandando disinfezione e scorte di mascherine, tamponi e guanti per il personale, raccomandando scorte di antivirali, perché la messa a punto di un vaccino richiede più di un anno.

Il piano di emergenza italiano del 2002 guardava all’influenza spagnola del 1918 e a quelle del 1957, 1978 e 1968, nella consapevolezza che era impossibile contrastare efficacemente e tempestivamente la diffusione del virus influenzale, che però può essere di varia pericolosità; lo scopo era ridurre morbosità, mortalità e ospedalizzazione, il piano doveva essere aggiornato annualmente e approvato dalla conferenza permanente tra stato e regioni. Oggi assistiamo che, per la mortalità da questo virus influenzale, a causa dei suoi ritardi e per non aver ottemperato all’indicazione dell’OMS, l’Italia è in testa nel mondo.

Le epidemie influenzali di questo tipo sono contrassegnate da virus che hanno frequenti cambiamenti, hanno frequenza annuale e possono causare pandemie, i virus fanno ricombinazioni genetiche tra virus animali e umani; l’infezione è trasmessa dopo quattro giorni con febbre, difficoltà respiratorie, dolori di testa e, generalmente, favorisce otite nei bambini e polmonite, colpisce soprattutto immunodepressi e anziani, con decessi anche in due giorni.

Le persone già colpite da virus del genere guadagnano un certo grado d’immunità e sembra che alcuni gruppi sanguigni siano più soggetti all’influenza e non si capisce perché gli uomini, per dogma definiti un’unica razza, abbiano tanti gruppi sanguigni diversi; i virus fanno passaggi di specie e oggi si afferma che hanno favorito, in alcuni casi, come i batteri, anche l’evoluzione umana. Questi virus influenzali hanno anche alimentato, oltre le malattie, falsi allarmi, il nostro sistema immunitario, costituito anche di batteri, li combatte.

Gli animali che possono trasmettere virus pericolosi per l’uomo sono suini, uccelli, bovini, ma anche animali selvatici, i virus sono trasmissibili anche dagli uomini agli animali. L’epidemia di Hong Kong del 1997 alimentò un falso allarme e portò allo sterminio di pollame, la produzione di vaccini richiede tempi lunghi, quindi occorre prendere misure di controllo alternativo con gli antivirali. Le misure d’isolamento in casa, adottate dal governo italiano, in alcuni casi, potrebbero alimentare la depressione e indebolire il sistema immunitario, accelerando la morte di anziani soli.

In caso estremo, si può essere infettati da coronavirus al 70% con il 25% di ammalati, non è possibile prevedere una pandemia che può capitare anche d’estate, gli intervalli di tempo, tra una vera pandemia e l’altra, vanno da 11 a 42 anni, l’ultima è avvenuta nel 1968; alcune pandemie, anche se non dipendono dai viaggi, si diffondono più velocemente di altre. La variazione di un ceppo esistente impiega 18 mesi, mentre la diffusione avviene in 6 mesi.

Perciò non si ha il tempo di predisporre un vaccino, la pandemia si diffonde con ondate di 12-18 mesi, perciò, in assenza di vaccino, bisogna ricorrere agli antivirali; generalmente, questi virus influenzali arrivano dagli allevamenti poco curati o in gabbia dell’estremo oriente e poi si diffondono nel mondo. Le epidemie influenzali durano 2-3 mesi, hanno ondate epidemiche, però alcuni ceppi pandemici individuati non hanno diffuso la pandemia; in genere, queste epidemie, favoriscono assenteismo scolastico e lavorativo, visite mediche e ricoveri ospedalieri, devono essere notificate a scuola e al posto di lavoro; in assenza di vaccino, i ceppi vecchi del virus sono utilizzati nel vaccino gli anziani per la stagione seguente, ma l’esito favorevole non è sempre garantito.

In materia, l’Italia si è impegnata a collaborare con le autorità internazionali e con i paesi UE, anche per la messa in commercio di un vaccino selezionato, per il quale è prevista l’autorizzazione. Per la messa a punto di una strategia internazionale, l’OMS dichiara l’inizio di una nuova pandemia; però non pare che i governi e l’Italia rispettino gli accordi internazionali, spesso firmati a scatola chiusa; infatti, gli enti e gli uffici importanti servono anche a garantire una posizione, cioè la spartizione delle poltrone.

Da ricordare che i tagli alla sanità sono stati voluti anche dall'UE; con il coronavirus, la sanità italiana, a causa di tagli nelle spese e di mancata programmazione per le epidemie, è stata trovata impreparata all’emergenza; è aumentato l’isolamento in casa, con il possibile collasso della rete internet e sarà paggio con il prossimo sviluppo del telelavoro; intanto aumentano i videogiochi domestici e, con le difficoltà della rete, rallentano i collegamenti e peggiora la qualità del video e dell’audio televisivi. (Per le notizie, fonte: salute.gov.it).

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Conte, nell’ultimo intervento alla camera, sembra che, per affrontare la crisi del coronavirus e la crisi economica, abbia escluso il coinvolgimento dell’opposizione, eppure Mattarella aveva sollecitato il dialogo; Conte è sostenuto dai grillini che però, anche con i loro cambiamenti di politica, restano ancora contrari al MES e, su questo tema, sono d’accordo con Giorgia Meloni.

Il governo Conte non ha solo snobbato il parlamento e limitato, come accade in guerra con lo stato d’assedio e il coprifuoco, con le autocertificazioni e le multe relative, la libertà di movimento delle persone, ha confiscato, tramite suoi organi mascherine in farmacia, dopo che l’Italia aveva reclamato per comportamenti analoghi di altri paesi a danno dell’Italia; grazie al coronavirus, sembra che il governo stia ponendo le basi dello stato di polizia e così l‘Italia continua a essere un laboratorio per il nuovo ordine mondiale.

Il capogruppo PD, Delrio, ha chiesto a Conte di dialogare con le opposizioni e Maria Elena Boschi, di Italia Viva, ha chiesto al governo delle scuse per i ritardi, poi si è detta d’accordo con le critiche al governo da parte dei leghisti. Occhiuto, di Forza Italia, ribadendo che il governo deve coinvolgere le opposizioni poi, poiché è europeista come Berlusconi e Di Maio, ha cercato di prendere le distanze dalle altre componenti di centro destra.

Intanto si chiede a Mattarella di sostituire Conte con Draghi, che è sostenuto da opposizione e da parte del PD, mentre grillini e cattolici del PD, facendo pressioni su Mattarella, sostengono Conte. Anche se il presidente non è eletto dagli italiani, seconda la costituzione materiale italiana, che è diversa da quella scritta, l’Italia è una repubblica presidenziale perciò, come Napolitano, Mattarella fa e disfa, a suo piacimento, i governi.

Purtroppo il governo Conte ha una sua maggioranza parlamentare, anche se si va sfaldando, comunque, pare che Mattarella stia prendendo le distanze dal governo Conte; però anche la gestione del capo dello stato è criticata e perciò il parlamento potrebbe chiedere anche le dimissioni di Mattarella perché, formalmente, l’Italia è una repubblica parlamentare. Con tanti cambiamenti i grillini, che chiedevano le dimissioni di Mattarella, ora lo sostengono, come sostengono Conte.  

Pare che sull’emergenza virale Mattarella sia in disaccordo con Conte e chiede una maggiore partecipazione dell’UE alla difesa dal coronavirus e alla ricostruzione economica e politica dell’UE, mentre Conte, vista la passività europea e la sua sordità verso le richieste italiane, aveva affermato minaccioso: “Altrimenti l’Italia farà da sola”. Il presidente ha anche invitato all’unità nazionale italiana, che però potrebbe favorire un’unica voce nella politica, senza dissensi.

Conte, per fronteggiare il coronavirus, si è detto disponibile ad accedere al MES, ma la Germania richiede, come garanzia, gli immobili dello stato italiano; Salvini propone interessi più alti sui titoli di stato, speriamo si riferisca solo ai Bot detenuti dagli italiani,  altrimenti la sua proposta peggiorerebbero i conti dello stato. I 30 miliardi di utili da confiscare alle banche sono poca cosa rispetto al Pil dell’eurozona; da tutti i partiti fioccano proposte assurde di aiuti d’emergenza per le famiglie e le imprese colpite dal coronavirus, le quali spianano la strada al raddoppio del debito pubblico. (Per le notizie, fonte: Francesco Damato – policymakermag.it; Francesco Galletti – startmag.it).

USA

Secondo Bank of America, Fed, Bloomberg e Ubs, dopo l’ultima seduta di Wall Street del 20/3/2020, sembra si stia avvicinando una nuova depressione, come quelle del 1987, del 2001 e del 2008; perciò la Fed ha autorizzato le imprese a emettere cambiali a 270 giorni a scopo di finanziamento, il QE è stato esteso ai corporate bond, il tutto, dopo che le grandi imprese hanno avuto tagli fiscali nel 2017 e, paradossalmente, profitti record nel 2018.

Poiché il dollaro non è convertibile, la Fed ha raddoppiato l’immissione di QE, la borsa retrocede e ci sono preoccupazioni per l’occupazione, tante piccole aziende hanno debiti problematici con le banche, ma succede anche alle grandi aziende; a causa del calo del prezzo del petrolio, per l’Occidental Petroleum s’ipotizza la bancarotta entro cinque anni. Come accade all’UE, anche l’economia americana è in contrazione.

Si preannuncia una catena di fallimenti per le imprese corporate come l’impresa di trasporti aerea Boeing la quale, come l’Alitalia, chiede il salvataggio pubblico; si prevede una catena d’insolvenze e di default di massa. Però le aziende fallite a volte rinascono, magari cambiando nome o con le incorporazioni in altre aziende, anche le banche beneficiano di questa prassi, infatti, il fallimento può servire, con o senza intervento dello stato, anche a cancellare i debiti. (Per le notizie, fonte: money.it).

EUROPA

In antitesi ai segnali che arrivano dal governo e dal parlamento italiano e dalla Bce, in Germania, Il ministro dell’economia Altmaier e il ministro delle finanze Schulz, profittando delle favorevoli condizioni d’interesse sui titoli di stato di nuova emissione, per fronteggiare il coronavirus, hanno proposto lo stanziamento di centinaia di miliardi di euro, il che implicherà l’aumento temporaneo del deficit di bilancio e del debito; comunque, hanno affermato che, finita la pandemia, la Germania ritornerà all’austerità e al pareggio di bilancio e i nuovi debiti saranno rimborsati entro il 2023.

Comunque Draghi afferma che, per fronteggiare il coronavirus, bisogna aumentare il debito pubblico, Macron e Conte vogliono i coronabond o eurobond ma la Germania è contraria; l’UE è complessivamente incerta e in ritardo verso l’epidemia tuttavia, per ora, alla BCE si è a favore dell’aumento del QE. Per le sue posizioni dannose e discriminatorie verso l’Italia, la Meloni continua ad attaccare la Germania.

Con il programma di emergenza contro la pandemia, trarranno vantaggio economico dall’intervento delle BCE soprattutto due banche tedesche e due banche francesi, cioè Deutsche Bank, Commerzbank, BNP Paribas e Société Générale; con la politica d’intervento monetaria del QE, la banca centrale vuole proteggerle dai rischi di mercato per il coronavirus e dai rischi su crediti, visti i derivati in loro possesso.

I titoli di queste banche, a causa della pandemia, si sono svalutati e perciò, per sostenerli, la Bce, con il QE, provvede ad acquistarli, Francia e Germania si sono spese per l’intervento; per il 2020 si tratta di acquisti complessivi per 1.110 miliardi di euro. Lo scopo ufficiale è migliorare la liquidità delle banche e rendere più flessibili i controlli sulla capitalizzazione e sulla liquidità delle banche, ridurre la volatilità del mercato e fronteggiare la recessione.

All’ultimo vertice europeo, presente il consiglio e l’eurogruppo formato dai ministri delle finanze, si è parlato del MES; con lo scopo di allestire una comune linea di difesa dalla crisi, l’intervento del MES dovrebbe essere pari al 2% del Pil di ogni paese.  Mario Centeno, rappresentante italiano della Lega, ha appoggiato l’intervento del MES perché avente lo scopo di affrontare la crisi sanitaria ed economica.

Anche il ministro italiano dell’economia Gualtieri ha difeso il MES, trattando senza mandato di Conte che si era detto contrario; il pacchetto di aiuti non dovrebbe entrare nel calcolo del debito degli stati, cioè il debito rimarrebbe a carico della BCE, finché durano quest’istituzione e l’euro e poi? I coronabond, invisi a Germania e Olanda, ma chiesti da Italia, Francia e Spagna, in pratica, già esistono, sono debiti senza certificato e sono quelli emessi dal MES.

Il MES è sostenuto da Centeno, Gualtieri, Germania e Olanda, però la Merkel è contraria al debito condiviso, bisognerebbe prima mettere in comune anche le riserve valutarie; nell’ottocento, al momento dell’unità nazionale, Germania e Italia adottarono simultaneamente una moneta comune e misero in comune le riserve e i debiti dei precedenti stati, invece l’UE, per calcolo della Germania, ha preferito partire solo con l’unione monetaria.

La BCE, dopo il suo piano d’acquisto di titoli per 750 miliardi di euro, ha proposto di sospendere, per due anni, la distribuzione degli utili delle banche, con lo scopo di affrontare la crisi del coronavirus e quella economica e per aiutare, con i 30 miliardi risparmiati dalle banche, imprese e famiglie. Non tutte le banche sono in condizioni di distribuire utili significativi, ad esempio, a causa della loro situazione economica, le due prime banche tedesche non lo possono fare; la Germania aveva anche proposto la ricapitalizzazione delle nostre banche e la riduzione del loro portafoglio di titoli di stato italiani che, a causa del loro rendimento, sono appetibili per le banche tedesche.

A causa del coronavirus, il governo italiano ha già preso decisioni dure e restrittive sulla libera circolazione delle persone e, per l’accoglienza degli immigrati, si sarebbero potuti requisire gli immobili non utilizzati, ma queste cose non interessano alla Germania. Ursula Von der Leyen si è espressa contro gli eurobond perché non coperti da garanzie, Conte ha replicato che la proposta è di competenza dell’eurogruppo, allora Ursula non ha escluso la proposta a patto che sia rispettosa dei trattati.

Poi si è impegnata ad adottare più flessibilità nell’impiego dei fondi d’investimento strutturali e regionali, al riguardo, l’UE gestisce anche un fondo pluriennale. In questo momento Macron è a fianco dell’Italia, contro egoismi e a favore della solidarietà, sanitaria e finanziaria. A volte la politica intransigente e prepotente della Germania, che è un paese creditore, sembra celare la sua convinzione che l’UE non durerà a lungo. (Per le notizie, fonte: Fernando Soto – Antonio Forte – Giuseppe Liturri – startmag.it – ansa.it – money.it).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 23/3/2020)

EUROPA

Mentre la Fed, per stimolare l’economia americana, ha abbassato i tassi allo 0,025% e varato un aumento del QE di 700 miliardi di dollari, in Italia è crollata la borsa e saliti lo spread e il rendimento dei BTP di nuova emissione; per superare la crisi del coronavirus e affrontare le ingenti spese previste, il governo italiano progetta di chiedere aiuto al MES, che i germanofili vogliono riformare a danno dell’Italia.

D’altra parte, gli stimoli fiscali o di bilancio del governo italiano, che non sono quelli suggeriti da Lagarde, rischiano di indebolire la solvibilità dell’Italia a vantaggio degli speculatori. Il MES, con il suo fondo di dotazione di 500 miliardi di euro, ufficialmente avrebbe lo scopo di aiutare i paesi in difficoltà concedendo loro credito, in realtà contribuisce anche ad allarmare i mercati, cioè i creditori, sempre timorosi d’insolvenze, facendo aumentare il costo del loro debito pubblico.

Consideriamo però che, fino a oggi, l’Italia non ha avuto bisogno del MES, perché ha sempre trovato credito, presso gli italiani a tasso zero e presso gli stranieri a tassi elevati, fatti salire, con l’acquiescenza delle autorità italiane, dalle società di rating e dall’UE. Lagarde ha affermato che non è compito della BCE controllare lo spread ma, servire l’economia nazionale è compito della politica di bilancio o fiscale del governo, cioè del Tesoro italiano e della Banca d’Italia che però, fino a oggi, hanno favorito gli alti interessi sui BTP, impedendo così, come succede alle persone usurate, la riduzione del debito.

Così com’è congegnato, il MES,che si vuole peggiorare a danno dell’Italia, implica la fine dell’autonomia di bilancio italiana e della sua già poca indipendenza politica; accettare il credito del MES significa, com’è successo alla Grecia, subire più dure condizioni di bilancio e ulteriore austerità. Berlusconi, garante dell’UE, vigila perché Salvini si uniformi a questa linea.

Quando il Mes o la BCE acquistano titoli di stato italiani al mercato secondario, le banche li vendono con la plusvalenza e queste istituzioni europee ne sostengono le quotazioni; la cosa si verifica a causa degli alti interessi e dalle garanzie offerte dall’Italia perciò i suoi BTP sono richiesti, cioè, l’acquisto, più che un aiuto, è un investimento; mentre per gli stati in dissesto come la Grecia, l’acquisto da parte del MES di questi titoli, anche con soldi italiani, è stato veramente un aiuto.

L’Italia emette BTP a 10 – 30 e 50 anni, molto richiesti, al mercato primario o secondario,  da banche centrali e banche in genere, per investimento e liquidità, o per conto di loro importanti clienti; questi titoli sono però negati ai privati italiani che finanziano regolarmente il debito dello stato. Se i governi italiani amassero gli italiani, non permetterebbero questa stortura.

Il Giappone si comporta diversamente perché i suoi creditori sono solo giapponesi, che finanziano lo stato a tasso zero; la prassi italiana favorisce anche i ricatti della commissione europea nei confronti dell’Italia, motivati dal suo elevato debito pubblico; comunque, favoriscono, con gli alti interessi, l’aumento del debito pubblico italiano; infatti, come accade alle persone usurate, non si può ridurre. Se ne ha l’impressione che, sotto sotto,  i mercati e il direttorio franco-tedesco mirino alla spoliazione e alla disgregazione dell’Italia.

Per la sopravvivenza dell’euro e per fronteggiare il coronavirus e la crisi economica, per fare felice il governo italiano e infelici i sostenitori dell’austerità, Il presidente della commissione europea, Ursula Von Der Leyen,  ha deciso di sospendere il patto di stabilità, che metteva le briglie ai bilanci degli stati, e di aumentare la liquidità; il che, con un cambiamento di rotta, dovrebbe favorire la spesa facile e l’aumento del debito pubblico. Ursula Von Der Leyen sta valutando anche la possibilità di emettere bond europei, questi provvedimenti dovranno essere ratificati dal consiglio dei ministri europeo.

L’informazione alimenta la nebbia dell’ignoranza e le emergenze, amplificate dai tam tam della televisione, vengono da crisi dinastiche, guerre, terremoti, guerre civili, eruzioni vulcaniche e pandemie, ne conseguono  crolli di borsa e la speculazione che compra titoli con lo sconto quando tutti vendono; per capire questi fenomeni e la psicologia e la psicosi di massa, regolando le nostre azioni all’emergenza, bisogna imparare a valutare l’ordine di grandezza relativa delle cifre denunciate.

Mistero delle statistiche e non delle fake news della rete! Pare che in Italia le morte per coronavirus, soprattutto di anziani, siano sottostimate perché ai morti spesso non è stato fatto il tampone, però ci sano anche morti giovani, per polmoniti anomale, che spesso sono una conseguenza del virus, senza essere stati sottoposti al tampone per il Covid19. Il paese che si è mosso meglio contro la pandemia è la Corea del sud, perché non ha isolato i paesi, ma ha sottoposto a test tutti i sospetti, cioè migliaia di persone, poi ha imposto l’isolamento ai contagiati, il che gli ha permesso di essere colpita, in proporzione all’Italia, da pochi morti. Inutile discorrere, il governo italiano, contro le fake news, esalta le misure prese dall’Italia, presentandola come esempio per il mondo, ma i nostri morti, ufficialmente, superano quelli della Cina, che ha una popolazione 22 volte superiore a quella italiana.

Fatti salvi i problemi organizzativi della sanità dettati dall’epidemia, prima del coronavirus, eccetto che in alcune località perché si tratta di medie, in Italia i morti erano per l’85% anziani e con il coronavirus sono l’85%, tutti con varie malattie, le donne sono solo il 30%. Per stare sempre alla magia e al significato dei numeri, invece che alla propaganda, cioè mettendo da parte l’isteria e guardando alle proporzioni, checché ne dicano le femministe, solo per fare degli esempi, in Italia le donne uccise sono molte meno degli uomini uccisi e sono molte meno dei morti sul lavoro o in incidenti stradali. Infine, se in un mese in Italia sono morti per coronavirus alcune migliaia di persone, in un mese ne muoiono, complessivamente, più di 50.000.

Sembra che in Italia i morti per coronavirus, rispetto ai contagiati, siano in percentuale più alta che all’estero, però in Germania fanno il tampone a tutti quelli che arrivano dall’estero e, se sono contagiati, li mettono in quarantena. Invece in Italia facciamo liberamente entrare e uscire italiani, stranieri e immigrati, naturalmente senza controlli; perciò probabilmente rileviamo meno contagiati e morti in percentuale maggiore; poi rimproveravano ad altri paesi di avere più contagiati rispetto a quelli censiti.

Politica e televisione invitano all’unità, che purtroppo si può realizzare solo quando non si hanno più avvocati che ti difendono e quando si ha una sola opinione, cioè quando la propaganda ha una sola voce; infatti, solo quando i politici si criticano, riusciamo a conoscere qualche scandalo importante. Però bisogna dire che il coronavirus è stato favorito dalla globalizzazione, la quale favorirà anche il governo mondiale, il nuovo ordine del mondo e, forse, il ritorno alla schiavitù.

Nel secolo XX, la decadenza economica degli Usa e dell’Europa si è verificata a causa di guerre, anche in terre lontane, che hanno comportato alti costi per gli stati e alti guadagli per alcuni privati costruttori di armi; è continuata con le delocalizzazioni che hanno impoverito economicamente l’occidente, a vantaggio di privati occidentali che volevano risparmiare sui costi e l’hanno ancora privato di risorse allocando i profitti in paradisi fiscali dove potevano risparmiare le imposte previste dai loro stati; il coronavirus è stato solo il colpo di grazia finale.

La Francia difende i suoi asset industriali strategici, anche con le nazionalizzazioni e, aiutata dai francofili italiani che non amano l’Italia, progetta di acquistare altri asset strategici italiani. In Italia tutti i governi non ribassano mai i carburanti, anche quando, come oggi, il petrolio ribassa alla metà del prezzo precedente, anche quando, come adesso, costa solo 25 dollari al barile. Tengono i prezzi di benzina e gas fermi e, con il maggiore gettito fiscale, l’attuale governo finanzia le agevolazioni fiscali per il coronavirus; sembra il gioco delle tre carte, consideriamo che a febbraio del 2020 un impiegato in pensione è arrivato a pagare 800 euro una bolletta per il gas domestico.

Da alcuni studi, sembra che l’inquinamento atmosferico faccia più morti del coronavirus e che lo smog faccia da veicolo per il coronavirus, cioè che ne faciliti la penetrazione nei polmoni;  questa situazione farà retrocedere il Pil di Italia e Germania e forse sarà la pietra tombale dell’UE. Dalla situazione economica molto compromessa, nascerà un mondo diverso e, com’è spesso accaduto per tanti stati del mondo, questa volta la Cina imporrà la sua guida; con una UE fino a ora ostile, l’Italia ha bisogno di qualche amico, non è vero che le cosiddette “democrazie” scelgano amici sempre tra stati democratici”.

In Europa, a causa dei governi degli stati e dell’UE, sarà la fine di Schengen, cioè della libera circolazione delle persone, e il colpo di grazia politico. Oggi in UE il Consiglio dei Ministri prevale sulla commissione europea, anche perché le emergenze economico-politiche finiscono per rafforzare gli esecutivi, in Italia l’invito all’Unità ha lo stesso fine, la democrazia e la sovranità popolare sono un bluff.

Il presidente Trump, sostenuto dal segretario Pompeo, ma criticato da De Blasio e Pelosi, continua a definire l’epidemia Covid 19 “virus cinese” e, minacciando ritorsioni contro la Cina, l’accusa di aver parlato troppo tardi del virus, perciò dai cinesi è stato accusato di seminare il panico e di alimentare il razzismo anticinese; alle proteste cinesi, l’ambasciatore cinese è stato convocato a Washington.

Bisogna ricordare che la Cina ha nascosto, per settimane, il virus e l’epidemia, condannando i medici che, in  violazione del divieto, ne parlavano. Il virus è stato scoperto, per la prima volta, a Wuhan, il 17/11/2019, forse portato, secondo i cinesi, da militari americani in missione in Cina; la Cina ha fatto sforzi immani per contenerlo, ma si è diffuso ugualmente nel mondo.

A causa del coronavirus, la Banca di Cina ha ribassato i tassi, relativamente alti rispetto a USA, UE e Giappone, al 3,15%, la banca centrale del Giappone allo –0,1%, gli Usa all’1,25%, il Canada all’1,25%, l’Australia allo 0,5%, il Regno Unito allo 0,25%, la Svizzera allo –0,75%, la cui moneta si rafforza come lo yen, mentre la sterlina s’indebolisce. La BCE è stata l’ultima banca centrale a intervenire, con lo –0,50%, contemporaneamente aumentando la liquidità come la Fed.

In UE, investimenti, consumi e produzione diminuiscono, si è interrotta l’importazione di componenti industriali importati dalla Cina, contribuendo così alla riduzione della  produzione in Usa, UE e Giappone; si sono chiuse reti commerciali e perciò si chiede agli stati una politica fiscale espansiva. Lagarde ha scatenato il panico rifiutandosi di eliminare gli spread che danneggiano soprattutto l’Italia.

Comunque, secondo la signora, gli spazi di manovra della BCE sono limitati, anche se, a causa del coronavirus, la banca centrale europea, con i QE e i Tltro, continua ad alimentare la liquidità; complessivamente ora si tratta di circa 2.000 miliardi di euro, da distribuire tra i vari paesi. Per la Gran Bretagna è stato facile uscire dall’UE perché non aveva adottato l’euro, per gli altri paesi sarà difficile uscire dall’euro perché bisognerà stabilire con gli  stati, pro quota, la destinazione di questa enorme massa monetaria, che è un debito con cui gli stati si finanziano. 

Poiché le imprese, per non impiegare capitale, preferiscono vendere per il mercato e non, in attesa della vendita, per il loro magazzino, in agricoltura si vende il raccolto prima di raccoglierlo e nell’industria si vendono su commessa prodotti non ancora fabbricati. Anche con i contratti a termine o derivati si vendono beni agricoli o materie prime non posseduti con operazioni a termine o vendita di cose future che non sono ancora nella nostra disponibilità, e qui si entra in gioco la speculazione.

Questo tipo d’operazione si fa anche nel mercato finanziario ed è detta vendita allo scoperto o short, l’operazione si fa dietro garanzie con una banca o un broker che prestano azioni dietro un interesse, l’operazione è solamente speculativa e perciò andrebbe essere vietata, purtroppo il legislatore fa leggi su commissione, ma non dei cittadini.

Gli stati falliti o in default o insolventi sono stati diversi, ad esempio la Germania era in default dopo la prima e la seconda guerra mondiale, la Grecia lo è stata recentemente e oggi tocca al Libano, che ha un debito pari al 170% del Pil e non può pagare i suoi bond in scadenza, ma propone di pagarli ristrutturando il suo debito. Intanto la Germania, che ha un debito pubblico pari solo al 60% del Pil, vede la sua esportazione e produzione diminuire perciò, per fronteggiare la crisi generata dal coronavirus, ha stanziato 350 miliardi di euro, mentre la BCE ne ha stanziati 750, a vantaggio di tutti i paesi dell’Unione.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 16/3/2020)

ITALIA

Contro la comune narrazione politica della televisione, il bilancio consuntivo dello stato del 2019, rispetto alla finanziaria o bilancio di previsione, ha evidenziato queste differenze: il deficit del bilancio è stato dell’1,6%, contro quello previsto del 2,04%. Con quota cento delle pensioni abbiamo speso in meno due miliardi di euro, con il reddito di cittadinanza abbiamo risparmiato 1,6 miliardi, tre miliardi li abbiamo risparmiati in minori interessi sul debito pubblico.

Grazie alla fatturazione elettronica, alla lotta all’evasione e alle multe, le entrate sono aumentate di venti miliardi, la spesa corrente della pubblica amministrazione è diminuita dello 0,4%; l’avanzo primario ha avuto un surplus dell’1,7%, il prelievo fiscale dei lavoratori dipendenti è aumentato del 2,1% e quello dei dipendenti pubblici del 3,1%. A proposito dei falsi in bilancio e delle previsioni sbagliate, c’è da augurarsi che i bilanci delle grandi imprese siano più aderenti alla realtà del bilancio dello stato.

Adesso il governo tratta per lo sforamento del bilancio del 2020 causato dal coronavirus, naturalmente, dovrebbe farlo con dati inattendibili. Il bilancio di previsione si discosta sempre dal bilancio consuntivo, anche questo definito però, dall’ex governatore della Banca d’Italia, Visco, bilancio virtuale; il fatto è che ciò che è lecito allo stato non è lecito ai privati, cioè, solo lo stato può fare bilanci falsi.

Poiché i politici non sanno contare, i dirigenti dello stato, al servizio di oligarchie occulte, istruendo i politici, tengono sempre alte le asticelle delle previsioni di spesa perché, seguendo l’indicazione dei padroni dello stato, non possono disabituare i sudditi a un’elevata imposizione fiscale. Altre statistiche significative, ma ambigue della televisione, riguardano le perdite in borsa dovute alla psicosi e al panico generati del coronavirus.

Secondo la teoria matematica dei giochi a somma zero, le centinaia di miliardi di euro persi da alcuni sono stati guadagnati da altri, inoltre, per i piccoli operatori di borsa, si tratta solo di perdite virtuali, perché le perdite reali si hanno solo quando si vende in perdita, la borsa spesso si riprende. (Per le notizie, fonte: Kartana - sinistrainrete.info – L’Antidiplomatico).

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Per il coronavirus, che ha colpito fino ad ora, soprattutto Cina, Italia e Corea del sud, ma seguono tanti altri paesi, sono già morte migliaia di persone e il tasso di mortalità pare sia di circa il 3,5% delle persone contagiate;  lo stato di pandemia, rispetto all’epidemia, riguarderebbe il mondo intero.  Per affrontare l’emergenza economica, il Fondo Monetario ha stanziato 50 miliardi di dollari, destinati ai paesi a reddito basso e medio.

La Banca Mondiale ha stanziato 12 miliardi, destinati ai paesi poveri; l’Ecofin, cioè i ministri economici dell’UE, non ha ancora preso delle decisioni in merito, ha accettato la flessibilità di bilancio, ma vuole anticipare la riforma del MES, che potrebbe fare molto male all’Italia. Il governo italiano ha deciso, con l’autorizzazione della commissione europea, di aumentare il deficit di bilancio del 2020 di 7,5 miliardi di euro, ai quali ha aggiunto 25 miliardi, per combattere gli effetti economici del coronavirus, portando il deficit oltre il 3%, come la Francia.

Vale anche la pena di ricordare che il 28.6.2017 la Banca Mondiale ha anche emesso due serie  di obbligazioni, scadenti il 15.7.2020, per 320 milioni di dollari, con lo scopo di far fronte a eventuali pandemie, che però sembrano delle scommesse finanziarie; la prima serie di 225 milioni ha il tasso del 6,9%, la seconda di 95 milioni ha il tasso dell’11%,  le relative cedole scadono il 15 di ogni mese.

Sono trattamenti di sicuro favore, però il regolamento prevede la perdita del capitale in caso di coronavirus e ora l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia; le condizioni richieste per la perdita del capitale investito e per gli indennizzi ai paesi più colpiti sono 2.500 morti nel paese epicentro, che è la Cina, e 20 morti in Corea del sud e in Italia, condizioni che si sono verificate.

Al riguardo, sarebbe utile che il governo italiano, che pende dalla bocca di Francia e Germania, per la tutela dei suoi diritti al risarcimento, si facesse sentire presso la commissione europea, presso la BCE e, naturalmente, direttamente presso l’OMS; ma forse lo farà la Cina, anche nell’interesse dell’Italia, anche se l’indennizzo sarà sicuramente molto inferiore ai danni sofferti dai paesi colpiti dalla pandemia. (Per le notizie, fonte: Leopoldo Gasbarro – nicolaporro.it).

EUROPA

Alla commissione europea, il presidente Ursula Von Der Leyen si è detto disponibile a sospendere il patto di stabilità sulla disciplina di bilancio degli stati, adottando una maggiore elasticità nella spesa; invece il presidente della BCE, la francese Lagarde, si è detta contraria ad abbassare i tassi, come già fatto dagli Usa, a finanziare la lotta al coronavirus e allo spread uguale per tutti gli stati. Lagarde afferma che lo spread non è materia della BCE; però, secondo Mario Monti, le banche centrali non dovrebbero muoversi secondo le indicazioni dei mercati, abituati a speculare sull’Italia.

Però, al fine di aiutare il credito bancario a favore delle imprese e le banche, Lagarde ha deciso di potenziale i Tltro a favore delle imprese e di aumentare di 120 milioni di euro, con il QE, la liquidità, per l’acquisto di titoli di stato al mercato secondario, aiutando così anche il finanziamento differito dei bilanci in debito di alcuni stati; infatti se si negoziano i titoli al mercato secondario, gli stati sono incentivati a fare nuove emissioni. Ma l’Italia, con i suoi alti interessi e le sue garanzie, fino a ora, non ha avuto bisogno di questo sostegno perché ha trovato sempre credito; tuttavia, le banche hanno in genere, grazie al QE adottato fino a ora, abbastanza liquidità, quindi non hanno bisogno di questa misura.

Grazie al suo elevato spread, alimentato dalla speculazione dei mercati, dalle società di rating e dall’UE, gli interessi elevati sui titoli di stato italiani hanno sempre trovato compratori, allontanando lo spettro dell’insolvenza. Purtroppo, per aiutare gli investitori esteri, l’UE, con un’altra misura, vorrebbe ridurre il portafoglio di titoli di stato italiani delle banche italiane, che usano questi titoli come investimento e per la loro liquidità.

Ora lo spread italiano, a causa del coronavirus, è in aumento, mentre la sua borsa è in perdita; vista l’emergenza, l’Italia vorrebbe portare il deficit al 3,3% come quello francese; per le sue dichiarazioni in merito, Lagarde, agente dei mercati e del FMI, è stata criticata da maggioranza e opposizione italiana e anche da Mattarella, mentre Meloni ne ha chiesto le dimissioni. Intanto 17 accademici italiani di sinistra hanno chiesto al ministro dell’economia Gualtieri di non firmare il nuovo MES, sembra che l’UE, a direzione tedesca ma con cappello francese, si stia sfaldando.

Senza aiuti europei, pare che la Cina fornisca all’Italia mascherine contro il coronavirus, il pacchetto di misure di Lagarde mira, in realtà, a sostenere le imprese e le banche tedesche, ma non è interessata agli effetti economici sull’Italia del coronavirus, né ai problemi italiani, infatti, vorrebbe il default dell’Italia. La nuova immissione di liquidità di 120 miliardi di euro non si spiega perché, in genere, le banche non hanno mancanza di liquidità.

Lagarde accetta gli spread come si evolvono, ma in realtà sono pilotato dalla speculazione e, per combattere il coronavirus, invita il governo italiano a usare la leva fiscale, come, in effetti, sta facendo, mentre Banca Mondiale e Fondo monetario hanno previsto interventi economici a favore dei paesi meno ricchi, colpiti dalla pandemia, ma non si sa se l’Italia sarà tra  i beneficiari; qualche aiuto verrà dalla commissione europea di Ursula von Der Leyen.  

Lagarde ha affermato che spread e coronavirus non rientrano tra i compiti della BCE, ha confermato il controllo dell’inflazione, sempre relativamente bassa e perciò non è argomento di preoccupazione. I 17 accademici italiani di sinistra hanno chiesto al ministro dell’economia Gualtieri di non firmare la riforma prevista del MES, la firma è fissata per il 16 marzo 2020; affermano che l’Unione deve riportare la sua politica su un binario di crescita e inclusione.

La riforma deve essere presa all’unanimità e prevede il voto dei creditori sulla ristrutturazione del debito degli stati; contemporaneamente alla revisione del MES, l’Italia aveva anche chiesto l’esame della riforma dell’Unione bancaria e un fondo europeo per gli investimenti, ma queste proposte sono state rinviate al 2024, assieme alla garanzia sui depositi.

Con la scusa della riduzione del rischio bancario, che oggi è soprattutto tedesco, il nuovo trattamento verso i titoli di stato italiani potrebbe far precipitare l’economia italiana, il risparmio italiano e le banche italiane, inoltre, i paesi dell’Europa settentrionale, ricchi di paradisi fiscali per il riciclaggio e l’evasione fiscale, sono anche contrari a un aumento del bilancio europeo, orientato soprattutto a favore dell’agricoltura francese.

Purtroppo l’Italia non è capace di spendere nemmeno i soldi europei e quelli statali italiani, già stanziati e destinati all’economia e agli investimenti; le riforme europee hanno sempre svantaggiato l’Italia perché i suoi governi, che sono europeisti e non italianisti, hanno sempre votato a favore, anche contro i suoi interessi, mentre alcuni paesi hanno votato contro il regolamento comune dell’immigrazione, hanno elevato barriere interne contro l’immigrazione e contro il coronavirus e non hanno operato a favore delle energie alternative.

Alle riunioni dell’eurogruppo l’Italia dovrebbe cominciare a presentare proposte che aiutino a superare la crisi, ostacolando l’egemonismo tedesco con copertura francese, ora pare che anche Mattarella stia mutando il suo atteggiamento verso l’UE; perciò l’Italia potrebbe andare verso le elezioni anticipate e l’UE si potrebbe sfaldare.

Intanto si cerca di coinvolgere al ribasso Salvini, orientandolo verso il governo giallo-rosso; Berlusconi, neo-europeista acquistato, s’impegna in tal senso, perché vuole un governo di unità nazionale, cioè un’ammucchiata politica con Salvini, sarà difficile che gli italiani ne possano essere avvantaggiati, ma la Germania ne sarà tranquillizzata.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 9/3/2020)

ITALIA

Sembra che, grazie all’attivismo di Macron e all’accondiscendenza di Mattarella, contro l’autonomia dei governi italiani, sia in atto un’alleanza tra Vaticano e Francia; Germania e Francia investono in Italia, in imprese e politica, e perciò hanno interessi economici e politici in Italia; la chiesa cattolica ricicla denaro a Francoforte e il governo francese, apparentemente, non versa contributi alla chiesa cattolica, mentre Italia, Usa e Germania sono, tra soldi pubblici e privati, i suoi primi contribuenti e, come si sa, il cane muove la coda solo dopo aver ricevuto qualche cosa.

In politica e in televisione, i laici sono diventati rari come le tigri albine; la politica è anche un gioco, il governo di unità nazionale, proposto da Salvini, può servire solo a spartire le poltrone, sembra un’idea della vecchia politica, democristiana e comunista, e potrebbe essere una proposta del Vaticano. Salvini deve fare attenzione perché gli italiani tolgono il voto a chi cambia politica, cosa che fanno generalmente, con il tempo, tutti i partiti, lo ha fatto anche Di Maio, perché sono trasformisti; quelli di essi che hanno del consenso, é bene che evitino i tentennamenti e le metamorfosi, la fortuna elettorale di Salvini è derivata dalla sua posizione su immigrazione, sicurezza e Unione Europea.

In occidente, in Europa e nel mondo, l’alta finanza, ebraica, cristiana e islamica, cioè diretta ufficialmente da uomini con una fede religiosa, lavora in accordo, i suoi capi, anche se ostentano la religione, in realtà, non credono in Dio; le guerre e l’espansione della finanza puntano a incrementare, da parte di stati o persone, le proprie terre o le proprie ricchezze, gli uomini e gli stati non sono mai contenti e non moderano mai l’appetito, perciò nei paesi avanzati cresce la povertà.

Il popolo è diventato estraneo allo stato perché è stato privato del potere legislativo e della sovranità, perché le istituzioni e organizzazioni internazionali, come FMI, OCSE, OMS, ONU e UE, hanno, a loro volta, estraniato gli stati dalla legislazione, in quanto tese alla globalizzazione, alla speculazione internazionale, al nuovo ordine mondiale e al governo mondiale diretto da alcuni stati e dalle istituzioni suddette. La globalizzazione ha implicato maggiore fiducia riservata ai cattedratici della finanza internazionale, togliendola agli stati e alle persone critiche e indipendenti.

Le guerre e l’espropriazione di ricchezze altrui non sono solo, come affermavano i comunisti, una conseguenza della povertà, dell’emarginazione e della sete di eguaglianza economica e di distribuzione della ricchezza, ma nascono anche, da parte di stati e persone già benestanti,  dalla voglia di aumentare la propria ricchezza; all’interno di tale progetto, la religione è uno strumento per mobilitare le coscienze, favorendo il sacrificio di combattenti fanatizzati, a favore di un disegno di dominio, di espansione, di un potere occulto e oligarchico.

Quando si afferma che l’UE deve contribuire a risollevare l’economia italiana, si dimentica che in Italia ci sono decine di miliardi non spesi, assegnatici dall’UE o destinati a opere pubbliche, come si dimentica che i soldi non spesi dalle regioni, ufficialmente per ragioni burocratiche, furono espropriate dallo stato; però, se c’è la volontà politica, le leggi si possono sempre cambiare, così come stanno le cose, le somme non spese o spese in ritardo, sono utilizzate dalle banche a tasso zero, è uno dei tanti modi per sfruttare la colonia Italia.

Le notizie della televisione, sempre critiche e dirompenti per l’Italia, con l’aiuto di esperti, servono anche a seminare il panico e lo sconforto e a togliere prestigio all’Italia, ai suoi governi e alla sua scienza e alla sua economia; potrebbe essere una strategia dei mercati, che hanno agenti nell’informazione e nella politica italiane e puntano a speculare finanziariamente sull’Italia.

Al riguardo, Francia e Germania stanno molto più attente, caute e discrete, il dramma del coronavirus lo conferma, al riguardo, CNN e OMS hanno diffuso notizie che possono fare molti danni economici all’Italia; da ricordare che Mussolini proibì all’informazione italiana di fornire notizie di scandali politici e di delitti, naturalmente, è stato perciò redarguito dai “democratici”. I morti per coronavirus sono all’85% persone di oltre 75 anni, anche prima della pandemia, i morti erano all’85% persone di oltre 75 anni. 

Accade che chi si senta discriminato per razza, religione, classe, censo, cultura, aspetto fisico, menomazioni, malattie e sesso, se non perde l’autostima, per compensazione, guarda alla rivoluzione e, più avanti, vuole tutto il potere, per se e per la sua categoria, arrivando, paradossalmente,  com’è accaduto alle nuove dinastie, alle razze e agli stati emergenti, anche a sfruttare gli altri uomini; come dire che l’uomo non ama il prossimo suo o disprezza l’umanità; accade anche alle donne, ma le femministe lo negano.

EUROPA

La politica monetaria espansiva della BCE doveva servire a contrastare la recessione favorita dalla politica di austerità dei bilanci statali, voluta dalla commissione europea, che ha però puntato anche al contenimento dell’inflazione. Per quanto riguarda le banche, il 2019 ha segnato una riduzione dei crediti deteriorati alle imprese, mentre il nuovo credito alle imprese è rimasto debole a causa della debole domanda interna, del sottoutilizzo degli impianti produttivi nazionali che perciò non richiedevano nuovi investimenti produttivi e a causa degli investimenti produttivi all’estero da parte delle grandi imprese europee.

Oggi l’attivo commerciale UE  è di 400 miliardi di euro, mentre il passivo degli Usa supera quella cifra, senza manovre speculative, ne dovrebbe derivare una rivalutazione dell’euro verso il dollaro, un afflusso d’investimenti esteri e un rialzo delle borse europee. Gli Usa hanno deciso di ribassare i tassi dei bond decennali, portandoli all’1% e di abbassare di mezzo punto il tasso di sconto.

I tassi d’interesse sugli impieghi delle banche europee restano deboli, ma sono compensati dall’aumento dei ricavi sui titoli e dal fatto che la raccolta non costa niente; negli anni a venire, superato lo tsunami del coronavirus, il credito alle famiglie dovrebbe crescere, ma a tassi costanti, mentre gli utili delle banche dovrebbero aumentare a causa dei minori accantonamenti derivanti dai crediti a rischio; comunque, nell’UE, la riduzione degli interessi ha ridotto il costo del debito pubblico e ne ha beneficiato anche la Germania.

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Nel corso di un’esercitazione militare, In Europa settentrionale sono sbarcati 30.000 soldati Usa, perfettamente equipaggiati, per difenderla dalla Russia, che non minaccia nessuno e si è anche ritirata da tanti territori dell’Europa orientale. I militari sono senza mascherina e sono esentati dalle norme contro il coronavirus richieste ai civili. L’arrivo potrebbe essere una copertura contro la pandemia e per la nuova invasione d’immigrati voluta dalla Turchia.

Erdogan vuole liberarsi dei profughi siriani e spedirli in Grecia, perciò ricatta l’UE, che gli ha quindi promesso altri 500 milioni di euro, oltre i sei miliardi già concessi, mentre 700 milioni sono stati concessi alla Grecia; invece a Salvini, che voleva contenere l’immigrazione in Italia dalla Libia, ha riservato solo rampogne. Ursula  Von der Layen ha detto che la Grecia è la frontiera europea, allora Sassoli, per non turbare il papa e Soros, ha precisato che l’Europa non è uno scudo contro l’immigrazione.

Per il momento, l’UE ha deciso di accogliere 4.000 minori, i quali però, di solito, dopo l’arrivo, scompaiono regolarmente; questi migranti hanno rafforzato Salvini e il partito di estrema destra tedesco AfD; Ankara sollecita anche il rilascio dei visti d’ingresso in Europa per i cittadini turchi, ha bloccato le trivellazioni a Cipro e ha fatto diversi accordi con il governo di Tripoli.

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George Soros, ricevuto con tutti gli onori dal papa, con la sua fondazione Società Aperta, finanzia i paesi dell’Europa orientale, le ONG che agevolano l’immigrazione e, direttamente o indirettamente con gli incarichi, gran parte dei giudici della corte dei diritti europea. Il 51% dei 100 giudici, non sono giudici e nemmeno avvocati o laureati in legge, non sono indipendenti e non seguono sempre alla lettera la convenzione europea sui  diritti, soprattutto contro l’ingerenza politica. (Per le notizie, fonte: John Laughland – Università di Oxford - l’antidiplomatico – sinistrainrete.info).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 2/3/2020)

ITALIA

L’Italia ha recentemente emesso BTP a trenta anni, per trenta miliardi di euro, al tasso, al lordo delle imposte, del 2,5%; come il solito, visto il rendimento, la domanda è stata molto più alta. A queste aste gli italiani non riescono ad acquistarli, perciò acquistano Bot che non rendono, però acquistano BTP a lunga scadenza le banche italiane e straniere e perciò, fino a oggi, i francesi, che sono amici di Mattarella, ne posseggono per 300 miliardi di euro; probabilmente le banche sono raccomandate rispetto ai privati italiani.

L’Unione Bancaria europea vorrebbe anche costringere le banche italiane a detenere meno BTP, in  modo che quelle franco-tedesche possano detenerne di più. Se l’Italia fosse uno stato sovrano con una sua moneta, come fanno altri stati, potrebbe riservare questi titoli ai suoi cittadini, se sono disposti acomprali, anche a un interesse più basso  e il bilancio dello stato, con interessi più bassi, se ne avvantaggerebbe; anche la Francia emette titoli del genere a trenta anni,  però a un tasso molto più basso.

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All’1/1/2019 le pensioni in pagamento dei dipendenti pubblici sono state poco più di due milioni per circa 72 miliardi di euro, dominano quelle di anzianità che sono 1.663.000, con una spesa di 45 miliardi di euro. Si sono fatte riforme delle pensioni dal  1992 al 2012, a parte il criterio di calcolo, retributivo o contributivo, si poteva andare in  pensione anche dopo 20 per gli statali e 25 anni per i dipendenti degli enti locali, non solo le donne; comunque, ancora oggi, le forze dell’dine possono andare in pensione a 58 anni e, per causa di servizio, anche prima, un beneficio che è loro concesso frequentemente.

L’1/1/2012 l’Inpdap dei dipendenti pubblici è confluito, con i contributi dello stato, nell’Inps, peggiorando i suoi conti, perché lo stato non effettuava tutti gli accantonamenti per le sue pensioni poi, il blocco del turnover del settore pubblico ha ancora peggiorato la contabilità delle pensioni dei dipendenti pubblici. Nella gestione dell’Inps pesano l’assistenza e le pensioni d’anzianità, i lavoratori a vita finanziano i suddetti settori.

Penso che da parte di stato, informazione, banca d’Italia e Inps, per difendere i privilegi, di cui beneficiano anche ex lavoratori sindacalisti, esiste una certa reticenza a evidenziare tutte le storture del sistema Italia, Le pensioni d’anzianità sono circa sei milioni, su oltre 17 milioni complessive; in materia, l’Italia si distingue dagli altri paesi per i contributi pensionistici più elevati e per le più numerose pensioni anticipate e di anzianità. (Per le notizie, fonte: Giuliano Cazzola – startmag.it).

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L’allarmismo sul coronavirus è stato alimentato dall’informazione televisiva che, invocando la scienza, che non parla sempre con una voce sola, dopo aver invitato ai dibattiti tanti “esperti”, ha parlato, a tutte le ore, prevalentemente di esso. La scienza cambia con i nuovi paradigmi e ha le sue incertezze e nemmeno il diritto dà la certezza, la quale è promessa solo dalla religione e dalla dittatura.

L’informazione, al soldo dello stato, fa pubblicità alla propaganda di partito ed è, naturalmente, incerta e volubile, non può avere certezze, perché i governi cambiano, però invoca certezze, ora la sua attenzione caotica al tema, procurerà danni economici al paese. Conte ha accusato le regioni del nord, aggredite dal coronavirus, di aver favorito, con la loro politica, la diffusione del virus, forse vorrebbe riconsegnare allo stato la gestione della sanità, togliendola alle regioni, poi, com’è accaduto in Usa, lo stato la consegnerebbe alle cliniche private della chiesa cattolica:

Per combattere la diffusione del virus, l’allarmismo dell’informazione televisiva ha diffuso il panico, portando, per impedirne la diffusione, alla chiusura di scuole, carnevale di Venezia e locali pubblici, ma stranamente, non delle discoteche, sarò stata una svista; per aiutare la speculazione economica contro l’Italia, non solo l’OMS e l’OCSE, ma anche Moody’s ha fatto sentire la sua voce, eppure pare che il 95% dei contagiati guarisca.

Lo stato nasconde la verità, ha i segreti e non è trasparente, perciò la gente non crede all’informazione pagata dallo stato e ai magistrati pagati dallo stato; le istituzioni internazionali non sono sempre autorevoli perché teledirette da grandi stati, infatti, la Società delle Nazioni condannò l’Italia per la sua annessione dell’Etiopia, dopo che Francia e Inghilterra si erano spartita l’Africa.

Con le sue risoluzioni, l’ONU condanna sempre le azioni militari d’Israele e molto meno quelle di altri paesi, ha condannato l’occupazione di terre palestinesi da parte d’Israele, senza tener conto che tutti gli stati hanno occupato terre altrui, perché la sovranità del popolo non esiste; ha condannato l’Italia per aver chiuso i porti all’immigrazione, trascurando il fatto che altri paesi avevano chiuso le frontiere all’immigrazione. Intanto l’immigrazione riprende e nessuno la ferma, il governo, agente di Bruxelles e nemico di Salvini, non ci pensa, l’Unione Europea non ha una strategia contro di essa, contro il coronavirus e contro la concorrenza sleale fiscale interna.

I politici europei preferiscono seguire le direttive delle lobby e, fino a oggi, hanno legiferato preferibilmente su agricoltura, pesca, debito pubblico, disciplina del bilancio statale e non sulla salubrità degli alimenti o sull’inquinamento. Per gli alti emolumenti da loro ricevuti, in genere, politici e alti burocrati europei sono europeisti contrari ai sovranisti, perciò sono a favore delle istituzioni europee. Per reazione, il parlamento italiano ha avuto scatti d’orgoglio verso la politica dell’Unione, sempre discriminante e attiva contro l’Italia; anche il coronavirus si è rivelato un’arma della speculazione internazionale levata contro l’Italia.

Il parlamento italiano dovrebbe anche riprendere la battaglia a favore della laicità dello stato e a favore dei lavoratori dipendenti, anche pensionati, di artigiani, agricoltori e piccoli imprenditori, cosa doverosa perché anche il papa si è detto contrario ai populisti, cioè al  partito del popolo. Prima della rivoluzione russa, i populisti volevano soprattutto la riforma fondiaria, cioè la distribuzione delle terre, appartenente spesso ai latifondisti della chiesa, che oggi, come proprietario terriero, si nasconde dietro finanziarie; pare che un terzo delle terre di vari paesi appartenga, indirettamente, a enti religiosi cattolici.

Purtroppo i partiti, alla ricerca dei privilegi per i loro uomini, con il tempo, si vendono e, poiché il capitale paga più dei lavoratori, cambiano programma e si spostano da sinistra a destra; è successo anche alla storia delle religioni, anche se ufficialmente, partiti e religioni si proclamano a favore del popolo, cioè affermano di essere moderati o progressisti. Stato e religione sono i fratelli siamesi, il loro nemico è il popolo che si può ribellare e creare disordini, perciò, tramite giornalisti e storici di corte, alimentano la menzogna, mentre alla rete rimproverano le fake news.

Nell’Unione Europea, Francia e Germania hanno governato unite contro l’Italia, ma presto potrebbero litigare per il controllo dell’Italia; la Merkel ha contato sul sostegno della televisione italiana, sulla corruzione politica e sulla sua personale prepotenza; Macron, legato alla finanza internazionale, ha contato sulla sua arroganza e sul sostegno di Mattarella, massoneria, PD, Di Maio, Conte, Vaticano e mafia.  Salvini sollecita le elezioni politiche anticipate a Mattarella che preferisce essere vicino a Macron, contrario al governo di Salvini e a favore dell’immigrazione in Italia.

Non è un mistero che l’Italia unita si è fatta con il sostegno di mafia, Francia e Inghilterra e, se si dovesse dividere di nuovo, Di Maio diventerebbe viceré di Napoli e il papa riceverà la città di Roma. La Mafia sostenne il processo d’unità nazionale assieme a Inghilterra e Piemonte, sostenne lo sbarco degli americani in Sicilia, i governi democristiani e oggi è legata all’alta finanza internazionale, a Francoforte e al Vaticano che speculano contro l’Italia, anche con l’immigrazione e con il coronavirus. Potenze e poteri, palesi od occulti, possono operare anche in raccordo.

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Il governo ha imposto misure di emergenza per una supposta epidemia che, secondo il CNR, nell’85% dei casi, è una specie d’influenza, con possibile sviluppo in una polmonite benigna che nell’11% dei casi che richiederebbe il ricovero e il ricorso a una terapia intensiva nel 4% dei casi, con l’1% dei ricoverati a rischio di morte, se trattasi di anziani immunodepressi. Partendo da queste premesse, il governo, tramite la televisione martellante e i persuasori occulti, si è impegnato a diffondere il panico, con limitazioni dei movimenti e delle libertà individuali.

In pratica, il governo ha emanato un decreto per la sicurezza pubblica che ha implicato la militarizzazione di diversi comuni, il che permetterà, quando si verificheranno altri casi di persone infettate, di estendere gradualmente questo stato di emergenza eccezionale a tutte le regioni, anche se mancheranno i posti letto in ospedale. Nelle aree interessate, assieme alla quarantena, è previsto divieto di accesso e di allontanamenti dal comune, divieto di manifestazioni, chiusura di locali pubblici, di scuole e di muse e sospensione di concorsi pubblici.

Per un’influenza come le altre, dopo che in Europa il terrorismo ha richiesto provvedimenti eccezionali, le notizie sono rimbalzate all’estero, con danni al commercio e all’economia italiana, perché si sono bloccati con mondo alcuni trasporti terrestri, marittimi e aerei. Così si è alimentato lo stato di paura e di panico collettivo, perché l’Italia è, per l’oligarchia mondiale, un laboratorio sperimentale. Con il pretesto dell’epidemia da contenere, in nome della sicurezza collettiva, è crollata la borsa, alimentando la speculazione, e si sono limitate le libertà individuali; è un fatto che stato e religione sono costretti a governare alimentando la paura, grazie a inferno, carceri, guerre, terrorismo e malattie. (Per le notizie, fonte: Giorgio Agamben – sinistrainrete.info).

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Al recente vertice tra Macron e Conte, tenutosi a Napoli, con le sollecitazioni del francofilo Mattarella, si è detto di voler superare le precedenti incomprensioni tra Francia e Italia; ricordiamo l’appoggio di Di Maio ai gilet gialli francesi, gli insulti di Macron agli italiani, definiti, senza le proteste di Mattarella, “rivoltanti”, il premio di 100.000 euro concesso da Macron a Carole Rackete, per aver violato l’embargo italiano all’immigrazione e le tensioni tra Francia e Italia in Libia.

Si è parlato del rilancio della cooperazione, l’interscambio tra i due paesi è pari a 86 miliardi di euro l’anno, è stato ribadito che le frontiere dell’UE devono restare aperte, cioè che il trattato di Schengen rimane; ma le barriere interne all’immigrazione rimangono e la Francia non accetta gli immigrati africani provenienti dall’Italia, che papa e Macron desiderano arrivino in Italia.

Il nostro governo ha ripreso il progetto della TAV e il trattato del Quirinale tra Francia e Italia riparte, si parla di dotare l’Unione di un bilancio adeguato e di rilanciare l’Unione Bancaria che potrebbe far molto male all’Italia; si rilancia la joint venture tra Fincantieri e Naval Group e la cooperazione nel settiore militare navale, con il rafforzamento dell’accordo militare Pesco dell’UE.

Attraverso i piani Pesco e EDF, Parigi ha piani egemonici e di guida per la difesa, che la Germania non accetta volentieri, la Francia si è accorta in ritardo delle competenze industriali e scientifiche italiane e ne è gelosa, perciò desidera progetti comuni per la difesa e lo spazio, dove già esiste la partnership Leonardo – Thales; però la Francia, che mette avanti sempre gli interessi francesi, mentre il governo italiano ìè europeista, sostiene il razzo francese Arianne e vorrebbe azzoppare il razzo Vega italiano.

Il trattato del Quirinale potrebbe avvicinare l’Italia al trattato di Aquisgrana che, da 57 anni, unisce Parigi a Berlino; fino a oggi, Parigi e Berlino sono state alleate contro l’Italia, perciò la mediazione di Mattarella non si sa dove potrà portare, forse alla presa di distanza della Germania che, come la Francia, aveva mire egemoniche verso l’Italia. (Per le notizie, fonte: Marco Orioles – startmag.it.

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Il governo giallorosso italiano, modificando il comma sei dell’artico 2476 del codice civile, ha previsto che, dopo una valutazione del giudice, per tutelare i creditori, gli amministratori di srl rispondano verso i creditori, per l’inosservanza degli obblighi relativi alla conservazione del patrimonio sociale dell’impresa, in modo però che, in queste piccole società, rimanga l’autonomia patrimoniale tra soci e creditori  ma non tra amministratore e creditori. Nelle società di persone, l’autonomia patrimoniale, di fronte ai creditori, tra capitale sociale e patrimonio dei soci, non esiste, ma esiste nelle società di capitali

Con la riforma, l’amministratore risponderebbe, come nelle società di persone snc, anche con il suo patrimonio; ad ogni modo, ne sarebbero coinvolte, oltre alle piccole imprese, professionisti e partite Iva che beneficiano del regime agevolato, con ricavi di euro 65.000 – 100.000 e tassazione al 15%. In pratica, a beneficio dei soci, la responsabilità limitata rimarrebbe, come nelle spa; forse era il caso, per tutelare assieme soci e creditori dell’impresa, di coinvolgere nella riforma anche le spa, perché l’autonomia patrimoniale delle società di capitale dovrebbe esistere solo per le perdite addebitabili al mercato e non per comportamenti disonesti degli amministratori, come si è visto nel dissesto delle banche.

EUROPA

Il consiglio europeo del 20-21 febbraio, per interessi divergenti tra gli stati, non ha trovato l’accordo sul bilancio 2021.2027, relativamente alla ripartizione dei contributi degli stati, tra gli impegni c’erano sussidi agricoli, cambiamento climatico, difesa, ricerca e coesione regionale; la Germania ha invitato a contenere le aspirazioni nei limiti delle risorse disponibili.

La Germania si è anche espressa contro i sussidi agricoli, che sono la prima voce di spesa e hanno come primo beneficiario la Francia, ha invitato a superare la politica degli sconti sui contributi, a vantaggio soprattutto di Gran Bretagna, piccoli paesi in dissesto e dei paesi di Visegrad,  ma non dell’Italia, anche Juncker aveva proposto di eliminarli. L’Italia non ha mai votato contro le leggi europee, non ha avuto trattamenti di favore,  non ha mai chiesto sconti ed è il quarto contribuente netto dell’UE, con un disavanzo di 5,2 miliardi di euro l’anno.

I paesi di Visegrad beneficiano di sconti e vogliono mantenerli per la coesione regionale, perché l’UE li ha arricchiti, con essi, con le delocalizzazioni e con l’emigrazione interna, perciò vogliono renderli permanenti. C’è poco spazio per l’aumento della spesa e perciò la spesa complessiva di bilancio, probabilmente, rimarrà vicino all’1% del Pil dell’UE; i paesi che hanno beneficiato di più del mercato unico, l’hanno fatto con le spese comunitarie, con le delocalizzazioni e con l’emigrazione interna, generica o qualificata. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – startmag.it – La Verità 26/2/2020).

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Salvini non riesce ad avere, dall’europeista Mattarella e dal neo-europeista Di Maio, elezioni politiche anticipate, eppure in Spagna ci sono state quattro elezioni in due anni e i governi di Italia, Gran Bretagna, Francia e Germania, forse a causa della crisi, hanno perso consenso, con esponenti del governo indagati da parte dell’autorità giudiziaria. Sembra la crisi della democrazia rappresentativa, anche perché i governi li decidono le lobby, i poteri e le potenze, coccolati dall’informazione, soprattutto televisiva, e non gli elettori; non è questione del sistema elettorale, spesso ritagliato da una maggioranza, dopo simulazioni elettorali.

In Israele il 3 marzo ci sarà la terza elezione anticipata e, se non ci sarà una maggioranza, a settembre potrebbe essercene una quarta, il 20% degli elettori è fatto di antisionisti palestinesi ed ebrei ortodossi di destra, che ritengono che il ritorno del messia avrebbe dovuto precedere la nascita d’Israele; gli antisionisti sono antinazionalisti, mentre i sionisti sono i nazionalisti del partito Likud, al quale appartiene Netanyahu.

Gli ebrei sono divisi tra askenaziti orientali e sefarditi europei, il sistema elettorale proporzionale non riesca varare una maggioranza stabile, il governo deve resistere alle provocazioni palestinesi e all’imperialismo iraniano; gli arabi palestinesi sono antisionisti e sostengono Hamas o l’Autorità palestinese. Likud e destra religiosa sono alleati, ma non esiste una maggioranza politica.

Nel partito Likud, il filorusso Lieberman è avversario di Netanyahu, Lieberman è sostenuto da informazione e magistratura e ha chiesto nuove elezioni però, secondo i sondaggi, l’avversario elettorale di Netanyahu è Gantz, un militare del partito centrista. Dopo le elezioni parlamentari per il Knesset del 3 marzo, potrebbe anche essere varato un governo di minoranza, ma ci potrebbero essere anche nuove elezioni a settembre, sancendo così lo stallo del sistema politico israeliano. La storia insegna che l’instabilità politica interna incoraggia le aggressioni militari da parte di nemici esterni.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 24/2/2020)

ITALIA

Secondo un rapporto del 2018 del ministero del lavoro, in Italia continua a crescere il numero degli occupati, a tempo determinato o indeterminato, arrivato a 23.215.000, mentre decresce quello dei pensionati, i lavoratori in nero non sono calcolati; lavoratori censiti e lavoratori in nero sono in tutto 30 milioni.  Le prestazioni previdenziali e assistenziali sono state pari a oltre 200 miliardi di euro, pari all’11,72% del Pil, di cui 183 sono formalmente pensioni previdenziali.

Dell’assistenza hanno beneficiato 4.121.039 persone, pero i beneficiari di prestazioni totalmente o parzialmente assistite sono 7.889.693, pari al 49,3% di tutti i pensionati; i pensionati totali sono stati 17,8 milioni. Mentre le prestazioni previdenziali si sono ridotte, quelle assistenziali continuano ad aumentare; la spesa sociale continua a crescere e non è vero che l’Italia spende poco in welfare.

Alcuni prendono due pensioni, per l’assistenza, nel 2018 si è trattato di una spesa complessivamente pari 105,666 miliardi di euro, destinata ad aumentare con il reddito di cittadinanza; invece la spesa pensionistica è in linea con la media europea, cioè è pari all’11,72% del Pil, ciò nonostante, la commissione europea ha sempre chiesto all’Italia la riforma del sistema pensionistico.

Rimane indubbia l’urgenza di separare la previdenza dall’assistenza, perequando le pensioni previdenziali, riducendo i privilegi della previdenza e gli abusi dell’assistenza; quota 100 dovrebbe portare a un aumento prestazioni previdenziali, ma queste, in ogni modo, con i decessi, nel prossimo decennio dovrebbero continuare a diminuire.

Se a volta i dati paiono contraddittori, se ne può dare la colpa anche all’Inps, che fornisce i dati ed è socio della banca d’Italia; d’altra parte, nemmeno il bilancio dello stato è sempre chiaro, nemmeno per i parlamentari che lo votano, l’ha fatto capire anche l’ex governatore della Banca d’Italia, Fazio. (Per le notizie, fonte: Alberto Brambilla – Itinerari previdenziali - startmag.it).

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MES e Unione bancaria possono fare molto male alle banche italiane, al riguardo, Bruxelles e Roma parlano lingue diverse, gli atti del MES non sono stati formalmente trasmessi alle camere italiane e la firma del MES ci sarà entro marzo, mentre la trattativa per l’Unione Bancaria si chiuderà entro il 2024; Bruxelles procede spedita, senza opposizioni da parte dell’Italia.

Tra i contenuti della riforma c’è la garanzia comune sui depositi e la risoluzione delle crisi bancarie, ad ogni modo, le condizioni poste dal parlamento italiano non sono state ascoltate; si attacca il debito pubblico italiano obbligando le banche italiane a ridurre la concentrazione in titoli di stato italiani per 384 miliardi di euro.

Con un contributo dell’Unione Europea all’EDIS, l’assicurazione sui depositi, si punta a incentivare le banche italiane a vendere i BTP in cambio di analoghi titoli tedeschi e francesi, che rendono molto meno; lo scopo ufficiale è ridurre i rischi derivanti dalla loro concentrazione, ignorando i derivati in possesso delle banche francesi e tedesche, elevando i loro profitti e riducendo quelli delle banche italiane.

Se, dopo le prossime elezioni politiche italiane, per reazione dovesse sciogliersi l’UE, è già previsto che se ne attribuirà la colpa all’Italia. Intanto Di Maio è diventato europeista come Berlusconi e Giorgetto difende l’euro; l’Italia ha perso la sovranità monetaria, che è fonte di entrate per lo stato, ciò malgrado,  gli italiani apprezzano la stabilità dell’euro ma non le istituzioni europee, infatti, sono diventati scettici verso l’UE che tiranneggia l’Italia e ha favorito la crisi italiana.

Nella contabilità della partita doppia, il totale degli accreditamenti e uguale al totale degli addebitamenti, cioè, quando si fa credito, soprattutto dietro garanzie, qualche altro s’indebita; accade con il risparmio detenuto dalle banche, con il deficit commerciale coperto con crediti esteri e con il deficit di bilancio dello stato, ripianato da stati che hanno attivi valutari con l’estero, dal risparmio dei cittadini e, per gli stati con sovranità monetaria, dall’emissione di altre banconote, che sono certificati di debito statali.

Salvo i favori fatti agli amici, I tassi sui fidi bancari dipendono più dalle garanzie che dall’ammontare del fido concesso, cioè dai debiti di un cliente verso la banca. Perciò non bisognerebbe mai fare troppi rilievi all’Italia per il suo debito pubblico, che è  assistito da garanzie adeguate, mentre le società rating, con le loro valutazioni, hanno alimentato la crescita dello spread italiano, per avere maggiori interessi da parte di uno stato indebitato ma solvibile, guadagnando anche sulle plusvalenze, perché la speculazione guadagna su borsa, valute e titoli di stato.

Da trent’anni l’Italia, diretta da europeisti e sottoposta alla dittatura della commissione europea, subisce uno spread alto e discriminante che invece, grazie alle garanzie, non sarebbe previsto con il comune credito bancario, perciò avrebbe dovuto essere più basso. Con uno spread come quello tedesco, il debito pubblico italiano, come vogliono i trattati, sarebbe stato pari al 60% del Pil, invece, cresciuto con la speculazione, non ha consentito la riduzione del debito pubblico, succede anche alle persone usurate. Quanto capiscono poco i nostri politici!

La teoria matematica dei giochi, applicata a borsa, economia, politica e guerra, è a somma zero quando una parte vince e l’altra perde la medesima somma, in realtà, in borsa esiste un terzo giocatore subdolo, cioè le banche, che guadagnano con le commissioni d’intermediazione e, a volte, manipolano anche la quotazione dei titoli trattati;  perciò, per le banche, rendono  più i titoli che il portafoglio. 

L’UE è influenzata dai mercati, dalle lobby e dalla speculazione ma, per favorire la libera concorrenza, le imposte dovrebbero esser le stesse, non ci dovrebbero essere i paradisi fiscali, ci dovrebbe essere un unico ordinamento scolastico, e gli interessi sul debiti pubblici dovrebbero essere gli stessi. Ora, poiché l’Italia riesce sempre a rinnovare il suo debito alle scadenze, non lo deve consolidare o renderlo irredimibile, ma può solo ridurre forzosamente gli interessi sui titoli di stato in circolazione, tenendo però conto di chi li ha acquistati, a prezzo maggiorato, al mercato secondario. 

Quando l’informazione serve la propaganda e perciò, con la riserva mentale, alimenta il gap tra pensiero recondito e la manifestazione dello stesso, bisogna ricordare che I debiti pubblici e privati creano la liquidità monetaria usata per i pagamenti; in tal modo, la moneta, fiduciaria, bancaria e virtuale, produce il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci; è per questo che gli americani, che hanno già sperimentato il miracolo del dollaro, volevano, a beneficio di tutti, lanciare il denaro dall’elicottero.

EUROPA

Non esiste un nesso tra andamento economico e andamento di borsa, nel 2019 in Iran le sanzioni americane sono state inasprite, perciò è aumentata l’inflazione e sono diminuiti il prezzo e la produzione del petrolio, Pil e quotazione della sua moneta, il Rial; però, la sua borsa, grazie alla speculazione, è salita ed è stata la migliore del mondo. In Giappone il Pil è diminuito del 6,1%, ma la borsa e i profitti sono aumentati, per conseguenza, il paese ha ridotto l’espansione monetaria e quella fiscale.

Mentre la televisione italiana, abituata a elogiare la Germania e a denigrare l’Italia, rimarca sempre la recessione italiana, la Germania, anche se favorita dagli stimoli fiscali e monetari, perde in produzione, esportazione, profitti e Pil; ciò malgrado, la sua borsa è ai massimi. Forse è iniziata la deglobalizzazione produttiva, cioè la riduzione delle delocalizzazioni industriali (non è colpa del coronavirus).

Ma la globalizzazione del mercato mondiale dei capitali, cioè l’esportazione o il movimento dei capitali, liberalizzato dagli stati liberisti e non protezionisti, continua, il che favorirà l’impoverimento dell’occidente e lo sviluppo del terzo mondo; cioè, ai fini della redistribuzione della ricchezza, il movimento dei capitali funziona meglio degli aiuti economici.

La speculazione alimenta anche le fluttuazioni delle valute, infatti, al momento, anche grazie ai dazi americani, euro e yen si svalutano contro il dollaro. Le borse sono influenzate più dalla speculazione che dalla politica monetaria, perciò la Fed progetta di ridurre il QE; con l’abbondante liquidità, i tassi sono ai minimi. (Per le notizie, fonte: Alessandro Fugnoli – Fondi Kairos - startmag.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 17/2/2020)

EUROPA

Con la Brexit, la Gran Bretagna ha deciso di lasciare l’UE; assieme agli Usa, ha messo da parte l’europeismo, il multilateralismo commerciale e la globalizzazione perché è critica verso la legislazione dell’UE e verso lo strapotere tedesco e perché, come gli Usa, ha una bilancia commerciale passiva, non compensata dall’attivo finanziario e dei servizi; in teoria risolvibile con la svalutazione monetaria e con i dazi, adottati da Trump, perché la GB ha conservato la sovranità monetaria.

Purtroppo però, la via della svalutazione, in Usa e GB, non è percorribile, perché i due paesi devono attrarre capitali dall’estero, anche diretti verso bond governativi, che compensino il deficit valutario, quindi desiderano una valuta stabile; però finanza e servizi non hanno aiutato molto Pil e occupazione e non hanno compensato le perdite produttive d’industria e agricoltura, entrambe sotto pressione da parte dei paesi emergenti.

Il paese si sta deindustrializzando e rifiuta gli standard legislativi dell’UE, come lo strapotere della Germania, peraltro anch’essa in caduta produttiva. C’è ancora da definire il rapporto con l’Irlanda del nord e la relativa disciplina commerciale doganale; la GB punta, comunque, a trattative commerciali autonome con gli altri paesi, mentre il libero scambio con l’UE, a causa del suo deficit commerciale, seguendo le orme degli Usa, potrebbe essere foriero di dazi commerciali, cioè sarebbe un altro colpo alla globalizzazione che era diventata il dogma degli economisti di corte, spesso ex comunisti.

Contro l’opinione dominante, in teoria, i sovranisti o nazionalisti, nel commercio estero, possono essere sia liberisti che protezionisti; d’altra parte, la storia del mondo è ciclica dal punto di vista delle crisi economiche, e pendolare dal punto di vista dei primati d'alcuni paesi e delle relazioni internazionali, perciò non bisognerebbe mai essere dogmatici, invece, poiché si rifiutano di seguire la moda, sono purtroppo dogmatici religione, scienza ed economia.

Sono in crisi la filosofia mercantilista del Wto e quella di bilancio e monetaria dell’UE che, con la globalizzazione, hanno favorito le attuali crisi economiche ricorrenti. Con le delocalizzazioni, assecondando le aspirazioni della grande industria, tutto l’occidente si è deindustrializzato a favore dei paesi emergenti, dove i costi di lavoro, energia e imposte sono contenuti e si può inquinare più liberamente. Probabilmente la GB, divorziando dall’UE, potrà aver accesso al mercato americano e ai paesi del Commonwealth, terrà gli immigrati europei ora residenti in GB e ne rifiuterà altri, mentre quelli del terzo mondo, secondo Macron, dovrebbero andare in Italia (plaudono papa, mafia, e cooperative).

Il nuovo ministro dell’interno italiano, Luciana Lamorgese, vuole eliminate le multe, introdotte da Salvini, a carico delle ONG che favoriscono l’immigrazione clandestina; tutto ciò è accaduto, dopo che l’UE, diretta dalla Germania, ha calpestato la sovranità nazionale dei paesi europei. Secondo un’indagine estera, a parità di lavoro, s’immigra nelle grandi città, anche gli stranieri, per guadagnare di più; allora perché si dice che la discriminazione salariale è solo a danno delle donne, possono essere discriminati anche gli uomini e perché si dice che gli immigrati sono solo profughi.

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Dopo lo scoppio delle crisi dei subprime americani del 2008, per contrastare la politica di austerità voluta dalla Germania, le banche centrali abilitate all’emissione monetaria, cioè Fed, BCE e banca del Giappone, hanno adottato una politica monetaria espansiva che in Europa ha azzerato i tassi d’interesse e il rendimento dei titoli di stato. Con il QE, le banche centrali hanno acquistato obbligazioni pubbliche e private e hanno fatto crescere i mercati finanziari e immobiliari, creando perdite ai risparmiatori e ai fondi pensione.

Ciò malgrado, nonostante gli auspici della commissione europea, il tasso d’inflazione è rimasto basso, se fosse stato più alto, avrebbe favorito la riduzione reale del debito degli stati; in controtendenza rispetto alla Germania, il bund decennale americano ha raggiunto l’1,78%, perciò l’eurozona ha superato Cina e Giappone come acquirente di titoli di stato americani, mentre il disavanzo commerciale americano, nonostante i dazi di Trump, persiste.

Aumentano le esportazioni europee, si rafforza l’euro e, contemporaneamente, l’afflusso di denaro in Usa sostiene la quotazione del dollaro. Ci vorrebbe una riforma monetaria mondiale, con una moneta simile ai diritti speciali di prelievo del Fondo Monetario Internazionale, poi bisognerà decidere la sorte di tutti questi dollari in circolazione; come accade in guerra, solo una svalutazione enorme del suo valore potrebbe fornire una risposta, perché la moneta si ripudia quando non vale più nulla.

ITALIA

Sembra che in Puglia, a un imprenditore che rifiutava il pizzo, le banche non hanno più concesso il credito; a volte sembra anche che pagare il racket, quando lo stato è latitante, convenga, mentre si può essere sequestrati dal fisco, dagli avvocati e dalle banche, e si spende di più. Probabilmente perciò, nel sud d’Italia, chi resiste alla mafia, è soggetto anche a più  verifiche fiscali e riceve  meno contributi europei per l’agricoltura, perché la mafia aiuta il lavoro di chi la paga e chi tiene la bocca chiusa.

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Quando s’invoca il multiculturalismo, non si tiene presente che i romani, facendo prigionieri di guerra, li portavano schiavi a Roma, che così tendeva al cosmopolitismo e al multiculturalismo. Il multiculturalismo che implicherebbe  tolleranza verso altre culture, derivava dalla conseguenza della lotta tra stati per la terra e per le tasse imposte ai sudditi; come conseguenza, faceva morti, deportazioni, schiavi, pulizia etnica, emigrazioni forzate, matrimoni misti ma, per chi utilizzava gli schiavi, anche profitto.

La prima tappa dell’immigrazione forzata è traumatica e produce un’azione di rigetto da parte di quelli che non sfruttano gli immigrati, mentre quelli che li sfruttano dicono di essere a favore dell’accoglienza e della solidarietà. Nel corso dei secoli, gli stati omogenei sono nati omologando, con la forza, persone di origini diverse, è accaduto tra greci, romani, germani, italiani, arabi, cinesi, ecc; si diventa omogenei quando si ha una sola lingua e un solo ordinamento giuridico statale, mentre il multiculturalismo si predica, con la tolleranza, solo nella fase anteriore tribale e non omogenea.

Dopo le deprecabili vicende belliche, con i loro eccessi, l’Italia accettò il rientro dei tirolesi in Alto Adige, ma gli italiani di Venezia Giulia, Istria, Dalmazia e Libia, alla fine della seconda guerra mondiale, furono uccisi e scacciati dalla terre che abitavano e i sopravvissuti non poterono ritornare; contro una logica multiculturale, furono rifiutati e la sinistra titoista, che oggi si definisce multiculturale, non li difese e li accusò tutti di essere fascisti, mentre gli storici e i giornalisti di regime antifascista tacevano, perché questa non era una storia da raccontare.

Ancora oggi, l’Italia e gli altri grandi paesi europei, non sono del tutto omogenei per etnia e classe, perciò alcune minoranze hanno rigurgiti autonomistici e nazionalistici; di multiculturalismo non si parla più quando nasce un popolo nuovo e quando non c’è più bisogno di solidarietà e di tolleranza verso chi viene da fuori, perché si vive in una sola cultura, anche se, dall’origine, artificiale e forzata.

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Quando il pensiero si traduce in comunicazione verbale o scritta, in genere la comunicazione non corrisponde alla trasmissione telepatica del pensiero che, ove fosse possibile, è più genuina, perché l’uomo, quando parla, forse per tutelarsi o per interesse, è abituato a dissimulare, cosa impossibile da fare con la telepatia. Insomma, l’uomo comunica con la riserva mentale, lo stato dissimula con la costituzione e la politica lo fa con le promesse elettorali e con le dichiarazioni, il commercio lo fa con la pubblicità, la religione lo fa con la salvezza per tutti.

Grazie all’informazione, finanziata dallo stato e da poteri economici, sembra che qualche stato, tramite agenti o servizi, operi per sabotare le buone relazioni tra Italia ed Egitto, tra Italia e Israele e tra Italia e Cina. Macron è geloso dell’Italia e vorrebbe fermare il suo attivismo mediterraneo e la sua vendita di navi militari all’Egitto; l’Italia collabora con Israele ed Egitto nello sfruttamento di giacimenti d’idrocarburi e collabora con Israele nella ricerca spaziale e nella difesa e, contro il parere della Germania, ha aperto i suoi porti alla Cina.

Salvini sbaglia quando afferma di sentirsi legato solo agli Usa, l’Italia deve imparare a fare i suoi interessi economici, anche contro Francia e Germania, come fanno gli Usa e come voleva Craxi. Purtroppo, per provocare incidenti diplomatici internazionali, su ispirazione dei soliti ignoti, è accaduto che l’informazione, soprattutto televisiva, abbia rimproverato all’Egitto, dopo la morte di Regeni, di aver imprigionato, senza un motivo, uno studente, agli italiani l’apparizione di scritte antiebraiche e alla Cina di aver diffuso il coronavirus; per il momento, ha protestato solo la Cina.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 10/2/2020)

LE CONDIZIONI DELL’ITALIA

La Lega è nata per riformare l’Italia, a causa delle storture italiane, chiese la devoluzione nel nord Italia e accese la polemica contro Roma ladrona; la Lega degenerò sotto Bossi e oggi Salvini, rigettata la devoluzione, vorrebbe tornate alle riforme, ma ha contro PD, conservatori, UE, informazione e, subdolamente, Berlusconi che, nell’interesse dei mercati, avrà il compito di sabotare le riforme. Malgrado alcuni errori di Salvini, gli italiani, che vorrebbero cambiare l’Italia, con il voto l’hanno rafforzato ma, con l’itinere della politica, potrebbero cambiare idea.

Lo stato di diritto è quello in cui esiste un principio di legalità diffusa, con una giustizia equa, celere ed economica, senza prescrizione, che riconosca l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, con un’amministrazione  non vessatoria ed efficiente ed una partecipazione reali dei cittadini ala vita politica; in realtà, lo stato riduce la libertà dei singoli, discrimina, fa favori e stabilisce che ciò che non è concesso ai singoli è concesso allo stato.

La legge e le pene sono incerte, le leggi sono contraddittorie, le sentenze, con i loro gradi, arrivano in ritardo, vanificando qualsiasi giustizia, la carcerazione preventiva è troppo lunga. L’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge  è il primo principio rivoluzionario, mentre la giustizia è il primo compito dello stato derivante dal patto sociale; malgrado ciò, lo stato imparò subito a fare favori, cioè  a fare discriminazioni con le leggi, inoltre, il potere ha sempre considerato la giustizia un lusso per i sudditi, ma occasione di lavoro per gli avvocati.

La classe dirigente era “legibus soluta”, cioè aveva immunità giudiziarie, in Italia, la cassazione ha cancellato sentenze scomode per lo stato, la corte costituzionale non ha eliminato le leggi anticostituzionali, il presidente della repubblica ne ha promulgate altre; a volte, la magistratura ha  fatto finta di non vedere su fatti gravi e delittuosi, previsti come tali dalla legge, ha archiviato e assolto quando non doveva.

L’esistenza di reati d’opinione, dei finanziamenti alla stampa e della legge sulla stampa, dimostra che in Italia non è facile esercitare la libertà di pensiero, la quale si esercita praticamente nell’informazione; l’articolo 3 della costituzione è regolarmente baipassato, in materia fiscale, si sono fatte leggi elusive per gli amici, i trattamenti pensionistici sono diversi nelle varie categorie, perciò il diritto del lavoro viola spesso il principio d’eguaglianza, cioè è anticostituzionale.

I dipendenti pubblici, da un’amministrazione all’altra, a parità di qualifica e anzianità, hanno stipendi diversi, l’esercizio dei diritti politici è reso difficile dalle leggi elettorali e dal fatto che i partiti impongono i loro candidati; il cittadino è schiacciato dalla pubblica amministrazione, alla quale deve chiedere licenze, autorizzazioni e concessioni, perché tutto è vietato, salvo quello che è permesso; però il permesso, e non è un caso, si ottiene pagando.

Il sistema fiscale è espropriativo; con autotassazione e sostituto d’imposta, lo stato è veloce nel riscuotere e lento nel pagare, di questo fatto non è colpevole solo la burocrazia, ma anche chi fa le leggi e di chi, dietro le quinte, dirige le sorti dello stato; gli avvocati fanno le leggi, le amministrano, in giudizio o fuori, e ne reclamano l’applicazione in  giudizio;  il popolo non governa mai realmente, nemmeno per interposta persona. Lo stato non è una democrazia trasparente, l’omertà statale si chiama segreto di stato, segreto militare e segreto della pubblica amministrazione.

I gusci vuoti della repubblica, della democrazia e del socialismo tradiscono la realtà perenne dell’oligarchia, in Italia rappresentata soprattutto dalla chiesa; l’Italia è ancora uno stato confessionale e un  protettorato Vaticano, che condiziona la vita pubblica italiana. Lo stato è la più grande sanguisuga mai inventata, è l’impresa economica privata di maggior successo;  se un  imprenditore opera con i suoi soldi e lavora dodici ore il  giorno, alla fine dell’esercizio la sua impresa pagherà imposta sul reddito, i suoi dipendenti imposta sul reddito e i suoi clienti, l’Iva.

Sommando queste imposte, dalla sua attività lo stato avrà guadagnato molto più di lui; servizi pubblici, deficit di bilancio dello stato e debiti dello stato sono un alibi per giustificare un’esazione così sfrontata; l’evasione è nata anche come reazione a questi fatti. Poiché lo stato non è giusto ed efficiente, non riesce a garantire la convivenza civile, come aveva promesso con il patto sociale.

Le diverse fortune economiche, certificate o favorite dallo stato, generano gelosie e divisioni, il lavoro subordinato ha conservato alcune caratteristiche della schiavitù, infatti, i salariati non sono autonomi, non sono liberi  e non si autodeterminano. Per garantire il lavoro agli avvocati, i processi sono lunghi, mentre i gradi di giudizio dovrebbero essere due, con sentenza esecutiva già in primo grado; nei processi penali si dovrebbe poter appellare solo l’avvocato difensore e non il pubblico ministero, la sentenza d’appello dovrebbe essere anche peggiorativa; invece oggi la giustizia pare conforme all’interesse degli avvocati, ben rappresentati in Parlamento.

Chi gode del gratuito patrocino, ha maggior ragione per appellarsi, perciò questo diritto andrebbe sospeso; i dipendenti pubblici si appellano perché hanno diritto allo stipendio fino all’ultimo grado d’appello, se lo stipendio fosse sospeso dopo la prima sentenza, forse non si appellerebbero. La democrazia non si valuta in base ai gradi d’appello, i quali servono solo a ritardare il corso della giustizia.

Anche i fiscalisti sono favoriti dalle leggi dello stato, la macchinosità delle leggi fiscali ne garantisce il lavoro, è per questa ragione che tante norme non si possono semplificare; dopo il patto, statuto o costituzione, fatto con lo stato, la giustizia dovrebbe essere gratuita per tutti, invece oggi è pagata ma non garantita. Per lo stato,  una giustizia giusta e l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge sono un lusso per i cittadini, non vuole che rispondano dei loro atti i detentori del potere effettivo ed i loro politici e dirigenti tirapiedi.

Se i giudici  non archiviano, se gli inquisiti eccellenti non sono assolti, ci sono sempre la corte d’appello e la corte di cassazione che possono cancellare le sentenze scomode, poi ci sono le grazie, gli indulti e le amnistie; perciò non esiste una giustizia operante in concreto. Agli uomini è stato inculcato il rispetto della legge, era così per ebrei, romani e oggi per l’Islam, però il diritto positivo è spesso iniquo, arbitrario e convenzionale, cioè irrazionale; nasce all’interno di una maggioranza e dalla legislazione illimitata dello stato, mentre il diritto naturale e consuetudinario era un diritto circoscritto, limitato e legato al costume delle genti, cioè era sentito dal popolo, anche se primitivo.

Se le norme sono di difficile interpretazione, favoriscono la litigiosità ed il lavoro degli avvocati; non tutto quello che è scritto nella norma è giusto, perché il diritto si trasforma con il tempo, i costumi ed i luoghi, oltre che con  gli equilibri polittici, perciò deve essere continuamente riformato; quasi mai le leggi sono logiche, altrimenti sarebbero  uguali in  tutte le epoche ed in tutti i paesi, le leggi servono anche a tutelare precisi interessi.

Le leggi positive di diritto comune sono caduche come tutte le cose umane, furono definite sacre dagli ebrei, per facilitarne il rispetto e per tornaconto dello stato; comunque, in Italia oggi, malgrado quello che se ne dice da parte dei politici, manca civiltà giuridica e il paese non è un paese di diritto. Il popolo non è stato mai realmente sovrano in nessun paese, tuttavia va approfondita la questione della sovranità dell’Italia come stato; in Italia pesa la presenza del Vaticano, che condiziona la politica nazionale e l’economia del paese; il Vaticano, riceve tributi dallo stato Italiano, che è un suo protettorato, parlo dell’8°% Irpef, inoltre ha privilegi fiscali come li hanno sempre avuti i veri sovrani.

Tuttavia, per stabilirne il grado di sovranità, la posizione internazionale dell’Italia  va vagliata anche in rapporto agli altri paesi; consideriamo che l’Italia ha perso la seconda guerra mondiale e quindi potrebbe essere stata trattata dai vincitori, cioè dalle grandi democrazie, come uno stato semisovrano invece che come un amico o un alleato. Mi riferisco alle basi militari americane in Italia, realizzate senza voto del parlamento e anche con soldi italiani, all’adesione alla Nato e ai vincoli a essa imposti  dai circuiti finanziari internazionali dominati dall’occidente. 

Dopo la seconda guerra mondiale, in Italia sono avvenute delle stranezze, si sono chiuse industrie elettroniche, chimiche e farmaceutiche e contenuta la produzione interna automobilistica, favorendo la produzione estera e la nostra politica non ha difeso la produzione nazionale. Le industrie privatizzate e passate allo straniero, hanno comportato la chiusura di stabilimenti e il trasferimento all’estero di brevetti.

In Italia Ugo La Malfa, legato ad ambienti finanziari, con la scusa di combattere i consumi privati, impedì l’apertura di fabbriche di televisori a colori, così l’industria elettronica nazionale, all’inizio molto dotata,  decadde paurosamente a vantaggio dei produttori esteri.

La Fiat, invece di potenziare la produzione di auto in Italia, prima si è opposta all’arrivo dei giapponesi ad Arese e poi ha spostato gran parte della produzione all’estero, perché il Vaticano, con le sue banche e d’industrie, voleva espandersi in Europa Orientale e in America Latina.

Inoltre, i produttori italiani, quando esportano all’estero, faticano a farsi rimborsare Iva e altre imposte, come a riscuotere crediti verso la pubblica amministrazione; dietro queste scelte c’è una precisa strategia. Non credo che tutto ciò sia accaduto casualmente, ma sembra avere lo scopo, a carico di un paese neocoloniale, di scoraggiare la produzione industriale in Italia e di trasferirla all’estero.

La politica italiana è al servizio dell’élite, la finanza controlla la Banca d’Italia e la politica economica e di bilancio del paese, perciò i conti dello stato sono sempre sotto il vaglio di centri esteri come la commissione europea, soprattutto dopo la perdita della funzione monetaria. Quale è la ragione per cui i fondi comuni d’investimento di diritto lussemburghese, autorizzati ad operare in Italia, debbano pagare meno tasse dei fondi italiani? Probabilmente, da parte della politica italiana, s’intende aiutare la concorrenza estera e la produzione estera nei confronti dell’Italia, esattamente com’è sempre avvenuto per i paesi coloniali.

Non è vero che la pubblica amministrazione italiana è lentissima per colpa dei burocrati, menti sottili hanno progettato questa situazione, predisponendo leggi ad hoc; infatti, lo stato italiano incassa tasse velocemente e spende lentamente. Abbiamo inventato i sostituti d’imposta e l’autotassazione; l’oligarchia sa come tutelare i suoi interessi e sfruttare le colonie, incassare velocemente e spendere lentamente, però l’economia italiana risulta svantaggiata e penalizzata rispetto all’estero.

Pressione fiscale italiana, delocalizzazione, politica economica dell’Europa, mancato rimborso delle tasse alle imprese sono solo strumenti di una politica dell’élite, che ha alimentato il debito pubblico italiano ed è ostile alla volontà di riformare il sistema Italia, molto dinamico per altri versi. In Italia esiste la vocazione all’impresa ma è valutata con i famigerati rating, che generano pessimismo e rassegnazione.

La stampa prezzolata insiste su criminalità e corruzione italiane, in modo da far fuggire gli investimenti italiani all’estero; la televisione italiana, oltre a presentarci sempre il papa, parla sempre di delitti, di corruzione e di mafia, il che crea allarme, sfiducia all’estero e scoraggiamento interno, però in Italia ci sono meno omicidi che in Francia e in Inghilterra.

La politica è impedita a fare una vera riforma della pubblica amministrazione e della giustizia e favorisce gli investimenti all’estero piuttosto che in Italia, così ne viene colpita l’occupazione. In Italia esiste la corruzione, ma è infame sostenere che è maggiore che nel terzo mondo, come ripetono tanti articolisti e tanta bella stampa al soldo dell’élite; in Italia le privatizzazioni sono state fatte sotto la spinta internazionale, a prezzi di favore, a favore di gruppi esteri e con tangenti per i politici.

E’ accaduto anche nel terzo mondo e in Russia, infine, il debito degli stati serve a ridurli in schiavitù, cioè nella condizione di stati coloniali e semisovrani, infatti, il servizio del debito ha preso il posto dei tributi degli stati tributari. Il Vaticano ha rappresentanti ufficiali all’ONU e non ufficiali nelle istituzioni europee, poiché è grande investitore internazionale e padrone d’Italia, alla Banca Centrale Europea è sentito più del governo italiano; perciò gli stati europei, da qualche decennio, hanno preso l’abitudine ad accordarsi con il Vaticano, il quale poi passa gli ordini ai governi italiani di tutti i colori che, inginocchiandosi, si uniformano; così  lo stato italiano è baipassato ed il suo governo è snobbato, la ragione risiede nel fatto che l’Italia non è uno stato sovrano.

I nostri politici sono dei veri burattini prezzolati, il nostro presidente della repubblica è pagato più del presidente della repubblica americana, i nostri parlamentari sono pagati meglio di quelli degli altri paesi europei; i capitani di ventura, per obbedire all’oligarchia e per non ricattare i veri poteri, sono comprati, compensati e tutelati lautamente. Presidente della repubblica, ministri e governatori della Banca centrale sono tutti fiduciari dell’élite, sono loro garanti locali, cioè agenti, occhi, bocca e orecchie dei veri padroni.

Sono tante le tasse e le multe pagate dall’Italia allo straniero, soprattutto all’UE, noi inviamo all’estero truppe di pace e partecipiamo a varie collette internazionali, sulle quali mangiano in molti, siamo contribuente netto con l’Europa; cioè, dopo aver rinunciato alla moneta, che dovrebbe essere fonte di entrate per il governo,  le versiamo più di quello che riceviamo da essa, tutti questi gravami internazionali non aiutano la crescita economica dell’Italia, è accaduto anche alle colonie. In India le spese del’esercito d’occupazione   inglese erano pagate dagli indiani.

Il pacchetto internazionale per il clima dovrebbe servire a  ridurre le emissioni di carbonio, per prevenire il riscaldamento globale, forse è un bluff, a tale proposito, si chiedono aiuti per la riconversione ai paesi poveri; però non ne saranno beneficiari i paesi poveri, ma  intermediari potenti che viaggiano in jet privati inquinanti, anche i politici dei paesi poveri sono cointeressati all’abbuffata. Questi aiuti dovrebbero servire ad aiutare i paesi poveri ad attrezzarsi per le riduzioni delle emissioni, ma Cina e Usa sono i maggiori inquinatori e non sono pronti per prendere impegni precisi in materia.

L’Europa ha bacchettato sempre il deficit italiano, ha chiesto di inasprire la legge sulle pensioni, quando l’Inps era ancora attiva; dell’attivo si è appropriato lo stato che deve tener conto degli interessi dell’oligarchia,soprattutto straniera. Quando si chiede di certificare i bilanci delle società e di colpire i falsi in bilancio si dimentica cosa disse l’ex  governatore della banca d’Italia, Fazio, cioè che il bilancio dello stato italiano è virtuale; da sempre, ciò che, per legge, è lecito allo stato, non è lecito ai privati.

Dopo aver sfruttato in epoca coloniale i paesi poveri, oggi l’élite ritiene che, utilizzando la leva della solidarietà, la moneta e le istituzioni internazionali, sia meglio sfruttare i paesi ricchi, in fondo, i briganti hanno sempre saputo che rubare ai ricchi rende più che rubare ai poveri. Non ci facciamo incantare dai numeri al lotto delle statistiche della televisione, l’Italia è un forte produttore di beni industriali, malgrado la forza dei nostri piccoli imprenditori, tasse maggiori che all’estero e la famigerata Irap, disincentivano l’occupazione, la produzione e  creano distorsioni a sfavore dell’Italia, favoriscono gli esportatori di capitali italiani e centri finanziari esteri che riciclano capitali mafiosi.

Dalla fine della seconda guerra l’Italia, con terrorismo, instabilità politica ed economica,  speculazioni sulla lira ed esportazione di capitali all’estero, è stato un laboratorio per l’elite, che poi ha esportato questo modello di successo neocoloniale anche nel terzo mondo. L’instabilità politica dell’Italia  ha aiutato  le speculazioni sulla lira e ha ridotto le velleità indipendentiste del paese.

L’identità di un popolo si può distruggere anche con l’immigrazione incontrollata o non regolamentata, mentre la religione islamica aiuterebbe anche a rinforzare il principio d’autorità, l’autorità dello stato e la religione. Oggi anche la sanità, dietro cui sono le banche e quindi l’élite, è diventata una grande speculazione economica, la sanità pubblica e privata spesso non serve per curare o prevenire malattie, ma serve di più al profitto.

I maggiori costi di trasporto italiani, giustificati dall’orografia, si potevano calmierare con la navigazione di cabotaggio, le lunghe coste erano i nostri canali navigabili, ma la politica asservita non l’ha voluta; anche se sarebbe costata poco e i porti già c’erano, non si è voluto rendere il paese più concorrenziale. La maggiore spesa per l’energia elettrica da parte delle imprese, dovuta alle tasse,  è un modo per contenere produzione, occupazione e consumi interni, a favore della produzione estera e per impoverite e colonizzare l’Italia.

In Italia la piccola e media impresa è vitale, tuttavia, superati i contrasti con il sindacato, ha difficoltà con il credito e con la pubblica amministrazione, produce bene ma ha problemi  che le impediscono di rispettare i termini di consegna ed anche questo fatto favorisce la concorrenza estera. La politica, chiusa in una sfera d’oro, è incapace di capire questi problemi ed i problemi del paese, è incapace di porvi rimedio oppure n’è impedita da "lor signori".

Dalla fine della seconda guerra mondiale, l’Italia è perennemente in una situazione d’emergenza economica e di crisi politica, questa è la condizione migliore per non fare le riforme che razionalizzino il sistema Italia e rendano il paese più simile ad una “democrazia” matura e moderna, capace di difendere meglio anche i suoi interessi all’estero.

La “democrazia” è generalmente rappresentata da un governo che scaturisce dal voto di maggioranza, tuttavia, la politica si cimenta servendo soprattutto gli interessi di una minoranza, espressa in sostanza da lobby e fondazioni, mentre l’informazione è finanziata dallo stato, che è, in realtà, un’impresa privata, e ancora da altri privati. L’uomo si è evoluto con l’intelligenza, ma in politica, mirando alla carriera, ai privilegi e al potere apparente, s’impone soprattutto con la furbizia, mettendosi al servizio di poteri forti.

Dietro le quinte, i capitalisti della finanza ispirano la politica, servendosi di politici che sono pupazzi da loro finanziati, però Berlusconi, che è amante delle competizioni sportive, ha voluto impegnarsi personalmente nell’arena politica. Invece di valorizzare competenza, coltura e intelligenza, in politica o nella vita civile, gli uomini, al servizio di chi li paga o li finanzia, elogiano chi li aiuta, criticano chi li ostacola e sono indifferenti verso chi non li aiuta e non li ostacola; i rappresentanti politici e l’informazione servono generalmente chi li remunera, anche indirettamente.

EUROPA

Mentre la banca centrale cinese e la Fed continuano, con il QE, a iniettare liquidità, la BCE di Lagarde vorrebbe superare anche il limite teorico inflazionistico del 2%, difficile da aggiungere per la sovrabbondanza di moneta virtuale, meno sensibile verso l’inflazione, rispetto a quelle cartacea e perché i cittadini non spendono e nascondono il contante anche nelle cassette di sicurezza.

Nell’eurogruppo, costituito dai ministri delle finanze, il suo capo Blanchard preme per un rialzo del limite del 2%, mentre Holzmann, della banca centrale austriaca, punta su una riduzione e sollecita anche la riduzione del debito pubblico italiano; una soluzione di compromesso porterebbe al mantenimento del 2% programmato, peraltro sempre teorico.

Il capo della Bundesbank, Weidmann, chiede la fine della politica monetaria espansiva e dei tassi negativi sui depositi; intanto la BCE ha ridotto l’acquisto di titoli tedeschi mentre, con il QE, è aumentato il contante che, nello spirito del QE, dovrebbe essere messo in circolo. In questa situazione, le banche commerciali tedesche hanno chiesto al trader di metalli preziosi ProAurum di Monaco, di affittare i suoi caveau per stoccare il largo contante da loro detenuto.

Inoltre aumentano le richieste di cassette di sicurezza usate per i depositi di contante, i cittadini, timorosi verso crisi e insolvenze, sono diffidenti verso la Borsa e, anche se la BCE vorrebbe aumentare l’inflazione, vogliono mantenere il denaro in forma liquida; comunque, le obbligazioni private tedesche sono ancora acquistate, infatti, le imprese si finanziano emettendo bond, senza ricorrere al sistema bancario.

Poiché gli spread sono scesi, ora si vorrebbe, a danno dell’Italia e a vantaggio della Germania, ricalibrare gli acquisti di QE a favore dei corporate privati, cioè di azioni e obbligazioni private di grandi società, rispetto ai titoli sovrani come i BTP, il che aprirebbe un buco insanabile nel bilancio dello stato italiano e penalizzerebbe gli acquisti di titoli del debito pubblico italiano, anche se gli italiani hanno ancora fiducia nei titoli di stato.  

Lagarde propone anche una politica green, con investimenti pubblici europei ma derivanti dai contributi di tutti gli stati dell’Unione, a favore dell’ambiente, che potrebbero favorire occupazione, produzione e Pil, a favore soprattutto dei paesi che usano più carbone, come Germania, Francia e Polonia. I lavori per la definizione del nuovo MES dovrebbero chiudersi entro marzo, perciò le proposte di modifica del piano di Conte e di Gualtieri probabilmente non saranno accettate.

Poi ci sarà la discussione sull’Unione Bancaria, con la ponderazione dei rischi relativamente ai titoli di stato posseduti dalle banche; Milano Finanza è allarmata e dovrebbe esserlo anche la Banca d’Italia, perché le nostre banche potrebbero esserne danneggiate. La Germania vuole togliere il risk free ai BTP italiani, penalizzandone la valutazione e danneggiando, con la relativa svalutazione, i possessori, soprattutto le banche che li usano come riserva di liquidità e posta a garanzia del capitale proprio; infatti, riserve e capitale sociale costituiscono il capitale proprio, riducendosi il quale, la commissione europea pretende la ricapitalizzazione.

E’ inutile ricordare che l’Italia ha sempre pagato i suoi debiti, mentre Grecia e Spagna, con contributo italiano, hanno beneficiato del MES, a vantaggio di paesi creditori come Francia e Germania; la politica monetaria e finanziaria dell’UE è idonea a far fallire l’Italia; l’UE avrebbe invece dovuto occuparsi di libero commercio interno, omogeneizzando, scuola, fisco, mercato dei capitali e giustizia e non di moneta e debito pubblico che dovrebbero essere a gestione degli stati sovrani. Purtroppo l’Italia ha rinunciato all,a sovranità a favore di Vaticano, Nato e Ue.

Per il rafforzamento dell’Unione Bancaria si discute anche sulla garanzia comune sui depositi o EDIS, attuata con i fondi di garanzia nazionali e con un fondo europeo; si vuole spingere le banche a ridurre la concentrazione di titoli sovrani, accusandole poi di essere sottocapitalizzate. Con le clausole di azione collettiva o CAC, cioè la ristrutturazione del debito pubblico, si modificano, com’è stato fatto con la Grecia, interessi e scadenza dei titoli che non si riesce a rinnovare; dopo tutte queste belle novità, ci sarà la ratifica del parlamento, comunque, il pacchetto è da attuare entro il 2024.

E’ in gioco la sopravvivenza delle nostre banche che non si possono privare delle garanzie sulla liquidità e, con la svalutazione dei titoli di stato, non possono rischiare delle perdite economiche; il mandato parlamentare italiano al governo per le trattative su queste questioni pare sia stato disatteso. Sul pacchetto si prefigura l’ennesima imposizione dell’UE, cioè prendere o lasciare, perché i nostri governi sono collaborazioni europei senza spina dorsale.

Quando L’Italia chiede una cosa e vuole contare, dall’UE è snobbata e se ne fa un’altra, l’adesione italiana all’UE è stata la più grande disgrazia per il nostro sventurato paese che perciò non si risolleverà più, non è solo colpa dei nostri governanti nazionali o del Vaticano. (Per le notizie, fonte: Mauro Bottarelli – it.businessinsider.com - Michelangelo Colombo - Milano Finanza - Startmag.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 3/2/2020)

IL CITTADINO INFORMATO

Per la prima volta nella storia, la gente, grazie ad internet, è politicamente desta, cosciente e interattiva, in tal modo è in grado di fronteggiare gli effetti perversi della globalizzazione; sfida l’informazione prostituita, i poteri costituiti e il nuovo ordine del mondo; perciò bisogna proteggere la libertà della rete che ha già subito attacchi da vari governi, soprattutto da parte di quelli più autoritari, mentre i “democratici!” l’accusano di diffondere fake news, cioè notizie false che, storicamente, sono state alimentate anche dallo stato e dall’informazione da esso finanziata.

La disinformazione, aiutata da servizi segreti, alimenta il terrorismo mediatico, lo scopo è favorire la speculazione e la disgregazione di stati anche alleati; in questa strategia l’Italia, paese semisovrano perché uscito sconfitto dalla seconda guerra mondiale, è stato un laboratorio, le ricette da essa subite sono state applicate anche al terzo mondo. Le società segrete sono infiltrate da agenti d’intelligence di potenze straniere perché gli stati si muovono nella segretezza e non nella trasparenza; queste società segrete nacquero come partiti o corporazioni segrete, per puntare a interessi economici e di potere, inevitabilmente perciò, furono portate a favorire i complotti.

Eserciti segreti e disinformazione sono gli strumenti del potere, in genere nel mondo, i poteri più importanti dello stato non sono i poteri costituzionali, ma il clero e l’esercito, il che attesta quando sia staccata dalla realtà la costituzione; per i loro fini, gli stati hanno finanziato operazioni sotto falsa bandiera, guerre e terrorismo. Non si capisce bene dove si stia dirigendo il mondo, come stia cambiando e chi ispira le azioni dei fondamentalisti; in Inghilterra esistono già cento corti della sharia, i tribunali islamici che hanno minato la common low uguale per tutti.

Ufficialmente in Europa, è stata appoggiata la giurisdizione unica, che garantiva una legge uguale per tutti, mentre la chiesa cattolica reclamava, anche per prosciogliere i preti pedofili, una sua giurisdizione autonoma; ma è stato un insuccesso, perché tribunali speciali e giurisdizioni speciali sono esistite a Roma, nel medioevo, nelle dittature e nelle false democrazie. I tribunali islamici negano diritti umani, libertà e uguaglianza; non abbiamo scampo, il liberismo ha portato alla privatizzazione “democratica” dello stato e il comunismo alla dittatura personale.

La sharia, per la successione, sostiene l’ineguaglianza dei figli maschi con le femmine, prevede il ripudio della moglie, la poligamia, sostiene che in tribunale la testimonianza di una donna non vale come quella di un uomo ed è contraria ai matrimoni misti. Tollerare l’intolleranza religiosa fa vacillare la democrazia, minando i diritti dell’uomo, gli uomini non possono essere esposti al totalitarismo teocratico, combattuto dai laici; curiosamente,  oggi papa e sinistra civettano con l’Islam.

Le guerre scoppiano per la difesa d’interessi economici, per le terre, per i mercati e per vendere armi, sono volute da alcune camarille che controllano gli stati. Gli stati fanno trattati di pace, di alleanza o per regolare varie materie, però, poiché mirano ad acquistare influenza, come accade nei contratti privati, violano regolarmente questi trattati (la Germania ha accusato solo l’Italia di farlo); tutto ciò è reso possibile dal fatto che il popolo non è stato mai veramente sovrano da nessuna parte.

 

Il principio d’intangibilità delle frontiere è conclamato da trattati ma è spesso disatteso, perché le frontiere sono regolarmente contestate da stati in guerra, singolarmente, questo principio è in contrasto con il principio dell’autodeterminazione dei popoli, sancito da convenzioni internazionali, che sono trattati internazionali. Lo stato nazionale non è veramente nazionale perché non è fatto di una sola etnia, però ha mirato a diventarlo, imponendo leggi, lingua, costume e religione, cioè omologando i cittadini, senza chiedere i loro permesso.

Comunque, l’Unione Europea, nella confusione del linguaggio, invece di difendere lo stato-nazione, ora pare voglia difendere, appoggiando le macroregioni, lo stato plurietnico, ma vuole omologare gli europei con le sue leggi; forse, conformemente agli indirizzi del Nuovo Ordine Mondiale, vuole stati nazionali più piccoli per controllarli meglio, con il rafforzamento del governo centrale dell’Unione Europea. L’élite mondialista vorrebbe usare il proprio potere economico e politico per tenere sotto controllo la popolazione mondiale, ritiene che la più grande minaccia  sia una popolazione consapevole che pensa liberamente ed in modo critico. Il XXI secolo pare destinato a diventare l’era dei controllori del mondo che si avvalgono  della psicologia di massa, di istruzione, propaganda, religione, stampa, televisione, cinema e radio.

 

La psicologia consente il controllo delle popolazioni meglio delle dittature, secondo Ficht, l’istruzione pubblica e privata serve a distruggere il libero arbitrio, la ricerca storica indipendente e lo spirito critico; perciò, da ora in poi, sarà l’autorità che imporrà le convinzioni più comuni, grazie alla scuola, l’autorità è in grado di precludere alle menti dei ragazzi tutte le idee eterodosse per il potere.

Con l’eugenetica si possono creare differenze di specie tra dominanti e dominati, i quali, come delle pecore, non avranno più la forza di ribellarsi; questa nuova rivoluzione mirerà a controllare l’uomo; anche per Mussolini e Hitler, i loro regimi erano una rivoluzione. Mentre in precedenza occorreva cercarne il consenso con la propaganda, le nuove tecniche indurranno  la popolazione  ad amare la propria condizione d’asservimento.

 

Oggi non esiste più la libera ricerca sorretta dalla curiosità personale, ma solo la ricerca sponsorizzata, infatti, le fondazioni Rockefeller e Ford  avevano sostenuto il movimento eugenetico. A capo di questi movimenti erano sir Julian Huxley ed il  principe Bernardo d’Olanda, uno dei fondatori del gruppo Bilderberg nato nel 1954. Nel 1946 Huxley propose di favorire lo sviluppo di una sola cultura mondiale, propedeutica al Nuovo Ordine Mondiale,  e l’avvento, con la genetica, di una razza più obbediente, naturalmente, con il fine del controllo dell’umanità.

 

Huxley si chiedeva come conciliare il principio giuridico dell’eguaglianza, con la disuguaglianza  biologica alla quale credeva. L’élite aspira a  rivolgersi all’umanità con una sola voce, ma sa che dittatura e propaganda non sono sufficienti per raggiungere questo scopo. Perciò l’eugenetica guarda all’organizzazione sociale ed al controllo dell’uomo e  sfocia nell’ingegneria sociale della disuguaglianza giuridica e sociale. Come avvenne in India, la genetica può favorire la creazione di un sistema di caste biologiche, fino alla separazione biologica in due specie, una intelligente e dominante ed una inferiore ottusa, dominata e schiava. La ricerca genetica è finanziata dalle stesse persone che finanziarono l’eugenetica; per ottenere credito, afferma di voler salvare la terra e l’ambiente. Le fondazioni Ford e Rockefeller finanziano anche il movimento ecologista, imponendo il loro punto di vista.

 

Nel 1961 Huxley, che era stato il primo direttore dell’Unesco, fondò anche il WWF, comunque sosteneva sempre l’eugenetica e riteneva che l’evoluzione umana potesse essere accelerata anche da eventi catastrofici, come le guerre o le catastrofi naturali; lo sostengono anche gli evoluzionisti, che rilevano che l’evoluzione biologica umana è avvenuta anche grazie alle catastrofi naturali, a guerre, pandemie, catastrofi e crisi economiche e politiche. Per volontà dell’élite, le ricerche più sensibili nei settori d’ingegneria genetica, avvengono generalmente in laboratori privati. I membri dell’élite vogliono controllare la società e rimodellarla, vogliono plasmare le idee e creare una pubblica opinione omogenea e accettata da tutti, ritengono che la maggior parte degli uomini sia fatta di esseri emotivi ed irrazionali che, per creare stabilità e ordine, devono essere controllati, a scapito dell’essenza stessa dell’umanità, comunemente intesa. L’uomo perde umanità quando è omologato dallo stato.

 

In realtà, se si dà loro dello spazio, anche da classi sociali marginali possono derivare individui eccellenti; comunque, anche Berlusconi, attaccando il populismo, considera una razza inferiore i lavoratori e i poveri. Queste persone dell’élite, ritengono che gli uomini comuni si trovino in perenne stato adolescenziale, impreparata a prendere decisioni, ritengono che, se gli uomini fossero destinati biologicamente ad essere liberi e valorizzati, lo sarebbero automaticamente, come se non esistesse discriminazione; d’altra parte è anche vero che l’uomo, per la sua sicurezza, rinuncia spesso alla libertà e accetta le catene della schiavitù e lo sfruttamento.

Il pensiero libertario è una forma di autogoverno, significa libertà nella responsabilità;  è l’affermazione dell’individualità senza sentire il bisogno di governanti, cosa obiettivamente difficile da raggiungere, è rifiuto del potere dell’uomo sull’uomo e il rifiuto della servitù. Per le persone, i popoli e gli stati, proprietà, sovranità, potestà, possesso e potere legittimo esprimono l’esercizio di un potere sulla terra, su se stessi e sulle altre persone.

 

Questo potere si può trasmettere o interrompere, a vantaggio di altri, solo con titoli idonei e normalmente riconosciuti, come la compravendita, la successione testamentaria, la successione dinastica e la guerra; con la guerra, il riconoscimento degli altri stati alle conquiste, come dimostra la storia, generalmente arriva sempre, anche se in  ritardo, perché, da parte della comunità internazionale, si finisce con il riconoscere la situazione di fatto. Quando manca il titolo legittimo alla successione, il giurista Lucifredi (diritto pubblico) affermava che il potere legittimo apparteneva a chi lo aveva posseduto per primo; ad esempio, se oggi esistessero gli etruschi, la sovranità legittima sulla Toscana apparterrebbe a loro, mentre i pellirosse, se non avessero perduto delle guerre, avrebbero il diritto sovrano sulle terre degli Usa.

 

Poiché gli ebrei avevano abitato per primi Israele, mancando il precedente popolo dei cananiti, il potere sulla Palestina apparterrebbe a loro e non a greci, romani, arabi o turchi; inoltre, Israele ha occupato delle terre non solo in base ad una successione legittima, peraltro contestata, ma anche avendo acquistato delle terre dai palestinesi ed avendo vinto delle guerre. E inutile fare i moralisti, le guerre sono un titolo idoneo  per acquistare  territorio, così ha fatto, anche dopo la seconda guerra mondiale, cioè in tempi recenti, la Francia con la Germania, la Jugoslavia con l’Italia e la Russia con il Giappone. Un altro titolo per il passaggio della proprietà della terra è l’usucapione, che si verifica quando il vecchio proprietario trascura o mostra disinteresse verso la sua proprietà.

 

Nei rapporti tra popoli si poteva verificare quando i nomadi si spostavano da un  territorio a vantaggio d’altri popoli o a seguito di pulizia etnica o deportazione; nel diritto interno, generalmente, i diritti reali sugli immobili si acquistano, da parte del nuovo proprietario, in virtù  del possesso continuato per venti anni. Sotto quest’aspetto, la diaspora ebraica, che non avvenne per libera scelta, potrebbe aver favorito questo processo a vantaggio d’altri popoli, non solo arabi, i quali non possono sostenere di aver abitato o di aver posseduto da sempre la Palestina e Gerusalemme, perché erano originari dell’Arabia. L’assemblea dell’Onu, con le sue risoluzioni contro Israele, pare vederla diversamente.

 

Infine, nei rapporti tra stato e cittadino, il diritto sovrano dovrebbe appartenere al popolo, che però non lo ha mai realmente esercitato;  politici e giuristi preferiscono, nella maggiore confusione, parlare, di volta in volta, di sovranità originale di stato, popolo e parlamento, che lo dovrebbe rappresentare ma in realtà non lo rappresenta. Per alcuni, il diritto sovrano originale appartiene allo stato, quello derivato agli enti locali, come il comune e la regione.

Vista la storia d'Italia, dovrebbe essere il contrario, però l'Italia è uno stato che ama definirsi unitario. In realtà, la sovranità originale e totale appartiene ad un potere occulto che, nell'irresponsabilità e nell'anonimato, riscuote le imposte e beneficia del signoraggio monetario, in cambio di una generica protezione offerta ai sudditi contribuenti. Questo patto non scritto è stato però violato, perché i sudditi contribuenti, non solo in Italia, in realtà, sono privi sia di giustizia che di sicurezza.

Acque, boschi e miniere dovrebbero appartenere alle comunità locali e non agli stati o alle multinazionali; gli stati sono diretti da banditi, anche la classe dirigente dei paesi poveri fa paura. L’abuso di credulità popolare viene dal commercio, dalla politica e dalla religione, non c’è differenza tra una promessa commerciale, una promessa elettorale e la promessa del regno di Dio; gli uomini sono allevati nella credulità, perché devono essere governati, tassati e sfruttati.

La solidarietà è sfruttata da organizzazioni grandi e piccole, l’istinto allo sfruttamento ed al parassitismo è diffuso e innato, anche tra piante e animali, il parassitismo è sofferto ma è la prima legge della natura biologica; l’uomo aspira ad elevarsi sugli altri uomini e non all’eguaglianza. Chi parla d’eguaglianza, aspira in realtà al privilegio e al potere; per cacciare una classe dirigente, non si può dire al popolo di volersi sostituire ad essa, anche le donne, facendosi scudo con l’eguaglianza, mirano al privilegio e al potere.

Da emarginati, si predica l’eguaglianza, al potere si acquistano privilegi, lo hanno fatto anche tanti rivoluzionari e tanti signori della guerra; chi voleva abbattere una dinastia, affermava di difendere gli interessi del popolo, che soffriva per la povertà e le tasse. L’eguaglianza legale, giudiziaria, economica e sociale, per alcuni è svantaggiosa, perché con essa se ne hanno attività e passività, mentre con il privilegio si hanno solo attività o vantaggi.

Se si è al disopra degli altri, non si fanno lavori fisici e faticosi, limitandosi a predicare; insomma, quando si sogna, si sogna l’eguaglianza o di vincere alla lotteria? Contro lo spirito della costituzione, lo Stato italiano ha pensato bene di favorire i suoi amici con leggi ordinarie che hanno concesso loro dei privilegi. I magistrati hanno procrastinato  sentenze, hanno avocato, hanno fatto politica, hanno emesso poche sentenze, hanno assolto senza ragione, hanno archiviato, hanno mandato in prescrizione i processi;  in compenso, sono stati coperti di privilegi.

Nel mondo manca, da sempre, una magistratura indipendente, perché il potere non ha mai volute che gli uomini fossero veramente uguali davanti alla legge ed alla giustizia; nella sanità, abusando della credulità popolari, si punta su cure costose e dannose alla salute, ma profittevoli per professionisti e multinazionali. Quando la sinistra è con lo stato è dalla parte dei privilegiati, lo stato si comporta come un’impresa economica che ingrassa tanti parassiti, il parassitismo è interno allo Stato e nel mercato.

Le pensioni privilegiata sono state un regalo dello stato fatto ai suoi amici, per servizi ad esso resi, il parassitismo ed il falso assistenzialismo si annidano nei conti dell’Inps, che ha confuso gestione previdenziale con quella sociale, mentre quella puramente previdenziale, generalmente non è passiva; tralasciando il lavoro pubblico, in generale, il lavoro subordinato è alienante, perciò il lavoratore non vede l’ora di andare in pensione. Sono gli alti dirigenti e i generali che non vorrebbero mai andare in pensione, per non perdere i loro privilegi e la loro posizione e per non sentirsi dei cittadini comuni come gli altri; i demagoghi chiamano questo atteggiamento, attaccamento al lavoro che mancherebbe agli operai.

Un disegno politico mira a far morire i lavoratori subordinati nel posto di lavoro; infatti, fino all’ottocento, gli operai dovevano morire di fatica nel posto di lavoro, mentre le pensioni andavano date solo ad amici, cioè alle categorie privilegiate e parassitarie; nel mondo antico e nel medievale, le pensioni le prendevano solo guardie pretoriane, maestri di palazzi, concubine, favoriti e favorite.

Facendo morire i lavoratori sul posto di lavoro, in età inoltrata, si trasformerebbe l’Inps in un’impresa economica molto redditizia, come lo sono la sanità e lo stato. Una volta i vecchi  erano tenuti in conto, venerati e rispettati, invece che tollerati, ma oggi gli esperti economici di corte affermano che sono un peso, non importa che abbiano lavorato da giovani, mentre i figli hanno incominciato a lavorare a trenta anni, si afferma invece che, a causa di questi vecchi, i figli devono lavorare fino a 65 anni.

Nel nostro paese le morti sono più delle nascite, il che significa che, poiché la maggior parte dei morti sono anziani, l’età media della popolazione diminuisce, con un ringiovanimento della popolazione, contro il dogma dei media che afferma che la popolazione invecchia. Paragonare la durata media della vita nel 1960 con quella d’oggi può essere una truffa, se s’ignorano le morti in guerra e l’epidemia di spagnola, come la più elevata mortalità infantile di allora.

E’ diminuita la mortalità infantile, mentre la medicina non ha fatto miracoli; alimentazione ottimale, diminuzione di mortalità infantile, igiene e riscaldamenti hanno allungato la vita, mentre inquinanti, sostanze tossiche, cattiva alimentazione e la cattiva sanità l’accorciano.  Le statistiche sono manipolate e sono l’ultima frontiera della propaganda di stato, servono ad  ottenere dal popolo certe direzioni di marcia; i dirigenti dell’Inps sono ex sindacalisti.

Si dice che oggi il 70% della popolazione vive in media più di 80 anni, mentre il 30 restante muore molto prima, chi alla nascita, chi a 12 anni, chi a 20, chi a 40 e chi appena andato in pensione; quindi la durata media della vita non dovrebbe essere di 80 anni, come afferma il governo, ma di 75; infatti, in  Usa si dice che la durata media della vita è di 75 anni. Tutti conosciamo amici a parenti che sono morti molto prima degli 80 anni, per portare la media della durata della vita a 80 anni, considerate le premorti, dovremmo conoscerne tanti  morti a 120 anni di età. (Per le notizie, fonte: Andrew Gavin Marshall  “L’ascesa della dittatura scientifica globale” Nexus n.88).

 

EUROPA

La sinistra, si fa per dire, è sempre in prima linea nell’adottare le misure economiche suggerite dalle organizzazioni internazionali, Christine Lagarde è stata presidente del FMI e ora è presidente della BCE; il FMI, a favore della finanza, aveva condotto una battaglia contro l’uso del contante, che favorisce l’evasione fiscale, favorendo così il microcredito, l’indebitamento dei poveri e la loro riduzione in schiavitù; purtroppo però, ora la BCE afferma che la limitazione nell’uso del contante non ha favorito i consumi e  non è servita a ridurre l’evasione fiscale.

Il parziale cambiamento di paradiga di Lagarde è dovuto al fatto che la Germania, che domina l’UE, non vuole privarsi del contante; la Germania detta legge anche ai nostri germanofili, spesso ex partigiani. Per favorire la pauperizzazione generale, il credito al consumo, l’indebitamento dei poveri e la previdenza privata, il FMI ha anche nel mirino la previdenza pubblica, per la quale dipinge scenari apocalittici, con il buco sulle pensioni, e perciò propone un’ennesima riforma delle pensioni che nemmeno i francesi accettano.

Vuole che i giovani si dirigano al lavoro più facilmente, con salari bassi e che ricorrano al credito al consumo, perché privi dell’aiuto economico dei genitori con una pensione. L’obiettivo della lobby finanziaria è di impoverire lavoratori e classi medie, con lo scopo di rafforzare il rapporto gerarchico e la dipendenza tra ricchi e poveri. Con le riforme delle pensioni dei lavoratori, si fa sprofondare larga parte della popolazione verso il basso e la si rende più ricattabile; invece, con i beneficiari delle pensioni privilegiate, cioè dirigenti, politici e sindacalisti al servizio dell’élite anonima, la resa di conti avverrà quando questa rivoluzione sarà compiuta.

In una visione eugenetica, dall’élite finanziaria, il divario di classe è visto anche come una differenza razziale, perché il razzismo non riguarderebbe solo il colore della pelle o i tratti somatici, ma è anche una conseguenza dei rapporti gerarchici, economici e sociali che rende più ottusi i dominati, minando tutti i principi egualitari di cui noi ci siamo nutriti fino a oggi. (Per le notizie, fonte: Comidad – sinistrainrete.info). 

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Draghi ha ricevuto dal presidente della repubblica federale tedesca, Steinmeier, la croce al merito ed è stato elogiato dalla Deutsche Bank (gravata da una pesante perdita d’esercizio causata dai derivati nel suo portafoglio), per aver salvato l’euro e fermato la recessione; Steinmeier ha però auspicato la fine degli interessi bassi e negativi. Fino a ieri, Draghi era stato criticato dal governatore della Bundesbank, Weidmann, perché il governatore della Bce, contro la politica di austerità della Merkel, di Schauble e quindi della commissione europea, aveva ridotto i tassi e adottato il QE, i quali forse  hanno consentito maggiori investimenti pubblici, ma, per soliti ritardi dello stato, probabilmente non in Italia, che è un protettorato.

Per statuto, la BCE non può prestare soldi agli stati ma li presta alle banche, tuttavia, con il QE, non è riuscita ad alzare di molto l’inflazione, che avrebbe contribuito, con i bassi interessi sul debito pubblico, a ridurre il debito dello stato; il nuovo presidente della BCE, Lagarde, ha affermato di voler seguire la strada tracciata da Draghi, ma potrebbe essere una dichiarazione con poco seguito.

Per Steinmeier, la politica di Draghi è stata utile, non solo per i paesi mediterranei dell’UE, ma anche per la Germania perché, dal 2008 al 2019, i tassi bassi, anche se hanno colpito i risparmiatori e danneggiato la previdenza integrativa, hanno fatto risparmiare al Tesoro tedesco 436 miliardi di euro in interessi, riducendo il debito pubblico tedesco; perciò la Germania ha potuto aumentare salari minimi e pensioni. Invece in Italia, gli alti interessi sul debito pubblico, favoriti dallo spread, fatto lievitare dalla speculazione, hanno fatto aumentare il debito  pubblico.

Il quotidiano conservatore tedesco, Die Welt, è però deciso a reiterare le vecchie accuse fatte a Draghi dal mondo economico finanziario tedesco e dalla Bundesbank; in sostanza, accusa Draghi di aver colpito, con i tassi bassi, il risparmio privato dei tedeschi, ignorando che il risparmio bancario, quando non si rifugia nel mattone, è stato sempre falcidiato da inflazione, insolvenze, oneri bancari, imposte e guerre, nell’ultimo caso, soprattutto in Germania; inoltre, con la riduzione dei tassi sul debito pubblico, lo stato se n’è avvantaggiato.

Die Welt riconosce che le strategie di Draghi hanno fermato la crisi e salvato l’euro, ammesso che ne valesse la pena, perché il M5S voleva fare un referendum contro l’euro che non si poteva svalutare e perciò non ha aiutato, come aveva fatto la lira, l’economia italiana a crescere; comunque, Die Welt afferma che il salvataggio dell’euro è stato solo temporaneo e ha provocato gravi danni collaterali.

Il giornale scrive che Draghi, attaccando il risparmio, ha attaccato le pensioni integrative e impedito ai lavoratori tedeschi di accumulare risparmio per l’acquisto di una casa; però un’inflazione maggiore alimentata dal QE, in una logica sociale, avrebbe potuto trasferire maggiori risorse dai creditori e dai risparmiatori ai debitori che la casa la stanno già pagando con un mutuo. Le banche sono preoccupate per i bassi tassi, per i loro riflessi sui loro conti economici, ignorando che risparmiano sulla raccolta, ma Die Welt afferma che i tassi bassi spingono a fare più debiti con le banche, che dovrebbero esserne contente; però tolgono anche spazio all’usura, anche bancaria. (Per le notizie, fonte: Tino Oldani – Pierluigi Mennitti – startmag.it).

ITALIA

Poiché l’Italia non era capace di riformarsi da sola, ha aderito all’UE, cioè è diventata succube della Germania, la quale, invece di aiutarla sul piano normativo e delle riforme, ad esempio nel settore giustizia, scuola e fisco, punta al suo esaurimento economico e al suo smembramenti a favore di Francia Germania e Vaticano. Purtroppo Di Maio, a causa dei dispetti della politica, ha gettato Salvini tra le braccia dell’ultimo agente europeo, Berlusconi, ma sono agenti europei anche Tajani e Gentiloni, tutti nemici dei populisti, cioè dei partigiani del popolo.

Delle imposte ho scritto, il sistema dovrebbe basarsi solo su imposta sul reddito, Iva e imposta di successione; invece le pensioni dovrebbero avere soprattutto un effetto sociale e ridistributivo del reddito. Chi ha lavorato solo 20 anni, non dovrebbe avere una pensione inferiore a quella sociale, a quella di reversibilità e al reddito di cittadinanza, perché, chi ha lavorato poco, in realtà è stato spesso disoccupato, ha lavorato in nero, ha avuto impegni di famiglia, ma anche lui ha diritto di vivere.

La spesa pensionistica, quando occorre, si può ridurre, ma non con le alchimie contabili, come la quota cento, ritengo che, con 35 anni di lavoro, tutti hanno diritto al 60% dell’ultimo stipendio, senza indennità, con esenzione, come accade all’estero, dell’imposta sul reddito. La pensione dovrebbe aumentare del 2% l’anno, per ogni anno lavorato in più, in  tal modo, la data del pensionamento la stabilirebbe il lavoratore.

Naturalmente, i pensionati privilegiati non sono d’accordo con questa proposta, ad ogni modo, per loro dovrebbe vigere la pensione massima e unica, includente tutte le pensioni, di 4.000 euro netti il mese; mentre la pensione minima dei lavotatori dipendenti dovrebbe essere di 1.200 euro netti il mese. Se il Pil non cresce e i consumi nemmeno (non molti anni fa la sinistra raccomandava la crescita zero e la riduzione dei consumi), non crescono automaticamente la produzione e l’occupazione.

Perciò, per dare lavoro ai giovani, bisogna mandare in  pensione i vecchi e impedire che lavorino più a lungo; inoltre, sarebbe opportuno ripartire il monte ore di lavoro, diminuendo, a parità di salario, ore di lavoro, giornate di lavoro e proibendo, per quanto possibile, doppio lavoro e cumulo lavoro pensione. Con questa semplice ricetta, si otterrebbe la piena occupazione, ma aumenterebbero costi e prezzi e perciò i salari e le pensioni andrebbero indicizzati; purtroppo oggi, tra gli economisti di corte, su indirizzo dei mercati, domina la deflazione o calmierazione dei prezzi e dei salari. Capitalisti e FMI non sono d’accordo a ripartire il lavoro, preferiscono fare immigrare persone che lavorano per più ore e con salari ridotti, puntando anche, con un certo lasso, alla riduzione dei diritti per tutti.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 27/1/2020)

 

I POTERI DELLO STATO

Quando si parla dei poteri dello stato, generalmente ci si riferisce a quelli previsti dalla costituzione, però sarebbe più corretto distinguere i poteri della costituzione da quelli reali; infatti, i poteri possono essere costituzionali e reali, costituzionali, extracostituzionali e anticostituzionali, palesi e occulti, legali e illegali; inoltre, alcuni poteri palesi esercitano anche poteri occulti. Tra i poteri occulti, non di poco conto, vanno messi nei vari paesi, l’alta finanza, le società segrete e il clero.

Questi poteri non fanno direttamente leggi, come non le fa la magistratura, ma sono in grado di influire sul processo legislativo, con ricadute su tutti i cittadini; non è un mistero che in tanti paesi, ieri e oggi, esercito e clero sono poteri reali che influenzano la vita politica e il governo dei paesi, anche se non sono citati tra i poteri della costituzione. La costituzione non è indispensabile alla vita di un paese e l’Inghilterra non ce l’ha, tuttavia se esiste, l’ordinamento legislativo complessivo dovrebbe essere allineato alla costituzione.

Ora accade, non solo che si fanno leggi anticostituzionali, ma che, come hanno rilevato molti studiosi, esistono poteri reali che non sono inseriti nella costituzione, come l’informazione, i sindacati, i partiti, le autorità, l’esercito, la polizia, i servizi segreti e le Autorità. Alcuni di questi poteri sembrano anche prevalere sui poteri o organi costituzionale dello stato, ad esempio, i partiti e il governo a volte sembrano prevalere sul parlamento; nonostante la nostra democrazia si definisca parlamentare.

Da questa disamina si ricava l’impressione che la costituzione è un documento osannato ma staccato dalla realtà; dopo l’esperienza fascista, la nostra repubblica è stata qualificata parlamentare anche per contenere il potere personale del presidente della repubblica e del capo del governo. Il capo del governo, secondo la costituzione, ha meno poteri del capo dello stato, ma in sostanza non è così, sia perché il presidente non esercita tutti i suoi poteri, sia perché il capo del governo ha un ruolo effettivo di direzione nel governo palese, anche se è condizionato dagli altri poteri.

Insomma la costituzione può dire che la repubblica è parlamentare ma in realtà non lo è, può dire che i poteri sono divisi, ma in realtà il governo legifera e la magistratura esercita il sindacato sulle leggi, può dire che lo stato è laico, ma il clero condiziona le leggi trasformando lo stato, in maniera strisciante, in confessionale; infine, il legislatore ordinario, sotto la pressione delle lobby, dal 1948 ha prodotto continuamente leggi anticostituzionali, promulgate dai presidenti e ignorate dalla corte costituzionale.

Con l’entrata in vigore della carta costituzionale, la corte di cassazione avrebbe dovuto abrogare le leggi fasciste anticostituzionali che sono tuttora vigenti, per conservare queste leggi, la corte costituzionale fu fatta nascere, non a caso, solo nel 1954. L’Italia il presidente della repubblica non esercita i suoi ampi poteri, non è solo il garante della costituzione, perché questo compito spetta alla corte costituzione, si lamenta che non ha potere esecutivo, ma la nostra non è una repubblica presidenziale; il capo del governo lamenta che, leggendo la costituzione, ha meno poteri del presidente e c’è chi invoca il cancellierato; in realtà, il capo del governo, nella pratica, ha poteri d’indirizzo che esorbitano la costituzione ed è meglio così.

La corte costituzionale, dalla sua costituzione, non ha sempre sorvegliato sulle leggi, la costituzione fissa alla prima parte alcuni principi, peraltro disattesi, come l’articolo 3, alla seconda parte parla della struttura dello stato, con la divisione dei poteri; l’una e l’altra non corrispondono alla realtà. Se la costituzione deve esistere, bisogna adeguare la legislazione alla costituzione o bisogna aggiornare la costituzione; la costituzione non può essere un documento campato in aria, ma deve informare tutto l’ordinamento e deve essere un documento di programmazione legislativa; comunque, la costituzione si può sempre modificare e la stessa carta costituzionale ne suggerisce la procedura, fra l’altro, con questa procedura, è già stata modificata marginalmente in alcune sue parti.

I comportamenti illegali dei cittadini vanno naturalmente contro la legge; però una legge anticostituzionale è illegale e perciò, poiché la costituzione dovrebbe condizionare tutto l’ordinamento giuridico, non dovrebbe mai entrare in vigore; oppure, per esistere, dovrebbe essere stata preceduta da una revisione della costituzione, la quale non deve essere mai vista come un dogma, anche se, le modifiche della costituzione dovrebbero essere sempre migliorative e non dovrebbero togliere diritti o discriminare i cittadini.

Per inciso, non va dimenticato, che non tutte le costituzioni sono democratiche e costituzione non è sinonimo di democrazia, inoltre, la democrazia si presenta sotto diverse forme. Quando si confrontano i sistemi politici, si fanno differenze tra democrazie, sempre imperfette, dalle dittature, dalle tirannidi, dai regimi autoritari, dai regimi personali e dalle monarchie assolute; contemporaneamente si contrappongono gli stati confederati o federali con quelli con amministrazione accentrata, definiti unitari, questi ultimi sono meno rispettosi delle autonomie locali.

Alcuni ritengono che la nostra democrazia imperfetta sia un’evoluzione dei primi regimi personali. Vale la pena di fare un po’ di storia al riguardo; originariamente le tribù e i clan, dirette da un signore della guerra, dediti usualmente a caccia e a razzie, non riconoscevano un’autorità monarchica superiore, però, di fronte ad un pericolo esterno comune, si costituivano in confederazione e poi in federazione.

Con ciò conferivano poteri superiori a un monarca, il quale assumeva i poteri del comandante militare della coalizione e, in secondo tempo, il ruolo di giudice supremo e legislatore; il tutto in cambio della protezione, cioè il re reclamava tasse dai sudditi, in cambio della sicurezza interna e estera offerta loro. I capi tribù, giuravano fedeltà al re, erano esonerati dalle tasse e fornivano truppe equipaggiate a loro spese.

Con il tempo, la nuova dinastia ampliava con la guerra i confini dello stato, aumentando i suoi contribuenti interni e sottoponendo popoli esterni sconfitti a un regime coloniale o di protettorato, cioè rendendo tributari pure loro; dal che si evince che la prima finalità dello stato è la riscossione delle tasse, il che rappresenta il carattere distintivo e originale dello stato, senza il quale lo stato si estinguerebbe. All’inizio, la tassazione era motivata dalla protezione o sicurezza, in pace e in guerra e, in un secondo tempo, da alcuni servizi resi dallo stato, fatti pagare però ai sudditi, in regime di tassazione, a caro prezzo.

Man mano che il potere si accentrava sempre di più, quando il pericolo esterno diminuiva, i baroni o boiardi, cioè i nobili ex capi delle tribù, rivendicavano una loro autonomia dal potere centrale, oltre i normali privilegi già concessi dalla corona, cioè immunità, privilegi ed esenzioni, come l’esenzione dalle tasse, il possesso di terre e la sottrazione alla legge comune. E’ da questa classe di taglieggiatori che nacque la nobiltà, anche se essa, a causa di guerre, rivoluzioni e occupazioni da parte di stranieri, lungo i secoli non è stata sempre la stessa.

Anche i re o imperatori erano nati dalle loro file, normalmente i condottieri e i signori della guerra si facevano prima conti e, se avevano fortuna o sapevano giocare bene le loro carte, si facevano re; questi, in primo tempo erano eletti dagli altri principi o nobili, in un secondo tempo, trasmettevano il loro titolo ai successori; le vicissitudini storiche spostarono il potere dai nobili al re, i nobili formavano la corte del re e il potere diveniva sempre più assoluto e lontano dal popolo. Poiché non c’erano le elezioni, le dinastie potevano cambiare con i complotti.

Tutte le civiltà sono state precedute da nomadismo e tribalismo, le tribù avevano delle assemblee di villaggio dirette dagli anziani, che diedero vita al senato, mentre il capo tribù era un sindaco eletto che si evolse in un secondo tempo in conte, trasmettendo il suo titolo; era la stessa evoluzione della monarchia e dei vescovi, accolti tra gli aristocratici, mentre il papa è rimasto un sovrano assoluto elettivo.

Ancora oggi nel terzo mondo i dittatori, seguendo il processo di formazione delle monarchie, tentano di trasmettere la loro carica al figlio; nella storia, le cariche di parlamentare, ambasciatore, notaio, giudice e alti funzionari a capo di uffici sono state spesso ereditarie; comunque, tutte queste cariche, come gli uffici, potevano anche essere vendute, cosa che nobii, il papa e vescovi hanno fatto spesso.

Sembra che la strategia del potere sia quella di allontanarsi sempre di più dal popolo, passando dal localismo delle tribù, alla federazione, al governo unitario centralista e autoritario, alla globalizzazione, fino al governo unico mondiale; eppure, non le libere elezioni, ma il localismo e il decentramento sono la migliore forma di democrazia, con autonomia amministrativa e fiscale, democrazia diretta e uso delle risorse locali a esclusivo benessere della comunità locale, usando principalmente le produzioni locali, con ciò riducendo trasporti inutili e inquinamento. 

Anche se il federalismo sembra più rispettoso dei sudditi nei confronti del potere centrale unitario, pare che il localismo, il federalismo, il governo centrale e quello mondiale siano tutte delle tappe di un processo storico degenerativo che ha espropriato i sudditi di ogni sovranità e di ogni controllo sugli atti del governo. Gli individui, vivendo nella tribù, per ragioni di sicurezza, avevano dovuto rinunciare ad autodeterminazione e autogestione, ora, per adattamento e istinto di sopravvivenza, queste aspirazioni sono morte nella maggior parte degli uomini a favore di uno spirito comunitario; gli uomini degenerati non desiderano più essere orfani di un’autorità, alla quale obbediscono, però alcuni uomini hanno conservato queste aspirazioni, reclamano autogoverno e soffrono di questa degenerazione.

Laddove manca la possibilità di autodeterminazione, di autogoverno o di secessione, esiste ancora una monarchia occulta assoluta, anche se ci sembra di vivere in regime repubblicano, perché anche la monarchia era un simbolo e rappresentava l’unità nazionale; la realtà del potere, in ogni regime dove esiste poca libertà e poca democrazia, è l’oligarchia di qualunque forma, che ancora oggi dirige, dietro le quinte, le nostre sorti.

I politici di turno sono i loro pupazzi, sempre alla ricerca di privilegi; come si cambiano i parlamentari e i ministri, anche il monarca o il dittatore, quando non segue gli indirizzi dell’oligarchia occulta, con una congiura di palazzo e con il cambio di dinastia, si può cambiare. Lo stato è una società segreta o occulta nata per la riscossione delle imposte, in cambio di una generica protezione concessa ai sudditi.

Fatti i governi, sono nati gli stati e poi di seguito le nazioni, imponendo delle leggi uniformi, un’istruzione, una religione e una lingua, sottoponendo i sudditi a una tassazione solo a favore dello stato, facendo divenire illegale la tassazione concorrente e molto antica delle mafie; tuttavia, com’è nella logica delle false democrazie, anche questi stati sono stati costretti a conservare immunità, esenzioni e privilegi a favore di personaggi di rango, amici o soci del potere occulto. Il tutto mentre gli ingenui declamano l’eguaglianza dei cittadini avanti alla legge, sancita dalla costituzione.

ITALIA

Sul divorzio tra Lega e M5S, i servizi televisivi hanno insistito sui temi dell’immigrazione incontrollata e sui rapporti con l’Europa, però, nonostante le posizioni personali di alcuni parlamentari, i due partiti erano abbastanza vicini, inoltre Di Maio aveva imposto a Salvini il reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni. Invece, contro il sentimento dei cittadini, PD, papa, Macron, mafia e cooperative, sostenevano UE e migranti; Di Maio si staccò da Salvini perché geloso dei suoi successi elettorali a spese del M5S, ma ora sembra che abbia anche abbandonato il sovranismo per l’europeismo.

Ciò che la televisione non ha evidenziato con i telegiornali, che sono una fotocopia di quelli dei giorni precedenti e pubblicità alla propaganda dei partiti, è la perdurante differenza sostanziale tra i due partiti sulla riforma della giustizia che soffre anche di tare addebitabili ai giudici. Questo è un tema molto importante perché i parlamentari sono per lo più avvocati che difendono il loro lavoro e i loro proventi, quindi favoriscono la lentezza della giustizia, mentre Berlusconi, con la prescrizione lunga, il garantismo e l’antigiustizialismo, come accadeva nei vecchi regimi, con la prescrizione lunga, mira a garantire, a personaggi eccellenti, l’impunità o immunità dalla legge.

Perciò, a parte la divisione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, su cui si poteva trovare un accordo, pesano i temi della riduzione dei gradi di giudizio, dell’appello che dovrebbe poter aggravare la pena prevista in primo grado, del primo grado che dovrebbe avere valore di sentenza esecutiva e soprattutto la prescrizione che dovrebbe essere breve e limitata al primo grado. Ricordiamo che questi sono apparentemente gli impianti giudiziari dei paesi più democratici ed evoluti. 

Anche se la televisione non l’ha evidenziato, la posizione di Salvini su immigrazione e rapporto con l’Europa, condivisa dalla maggioranza degli italiani, ne ha garantito il successo elettorale, mentre sulla riforma della giustizia era ed è più impegnato il M5S; invece la Lega, legandosi a Berlusconi, vanifica la possibilità di una vera riforma della giustizia. Fra l’altro Berlusconi, già maltrattato dall’UE, è diventato europeista ed è a favore dell’immigrazione, il che, vista la posizione degli italiani, potrebbe far sparire Forza Italia dal parlamento, se si presentasse da sola con un sistema elettorale proporzionale con lo sbarramento al 5%.

Per quanto sopra, una maggioranza di centro destra, salutata da Meloni, paralizzerebbe le riforme del centro destra, consegnando a un sopravvissuto Berlusconi, che oggi ha il potere del denaro e non quello del voto o della ragione, un potere di veto nei confronti del nuovo governo; il sistema elettorale maggioritario voluto da Berlusconi si presterebbe egregiamente a questo disegno.

Un po’ meno servirebbe a Berlusconi il sistema proporzionale voluto dalla sinistra, fatta di ex comunisti, ex partigiani, ex democristiani, ora germanofili, che vuole bloccare Salvini con la riforma elettorale, inoltre, lo sbarramento potrebbe far sparire Forza Italia; funzionerebbe poco un accordo tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, perché sarebbe un accordo precario, soggetto a ricatti e veti di Berlusconi, che potrebbe minare la stabilità anche di questo governo e così la commissione europea vincerebbe, ancora una volta, contro l’Italia.

Berlusconi, a difesa dei suoi interessi, lavora già in accordo con la Merkel, perché ha detto che in UE si fa garante di Salvini, probabilmente si sono sentiti. In tutti i paesi, il capitale, i poteri e le potenze, con il denaro, condizionano le azioni dei governi, impedendo le riforme più vantaggiose per il popolo. Se Salvini si farà piegare dagli alleati, la palla del governo passerà temporaneamente alla Meloni, la quale però, poiché è legata a Berlusconi,  durerà poco e così l’Italia non troverà mai la pace e la strada delle vere riforme; al momento, per la stabilità e le riforme, l’Ideale sarebbe un  governo di soli Lega e Fratelli d’Italia, Berlusconi non va bene nemmeno come consigliere.

Nel secolare braccio di ferro per le tasse, tra stato e contribuenti, Berlusconi, sull’onda passata del consenso popolare, aveva proposto la riduzione delle imposte sul reddito ai redditi più bassi e la riduzione del numero delle imposte a sette; invece eliminò solo l’imposta patrimoniale di successione che colpiva soprattutto i ricchi, perciò aumentò la concentrazione della ricchezza.

Oggi lo stesso Berlusconi, trascinandosi dietro Lega e Fratelli d’Italia, propone una Flax Tax, o tassa proporzionale piatta sul reddito, al 15%, che, viste le esigenze di bilancio, presuppone la conservazione delle altre imposte. Avrebbe fatto meglio a sostenere Flax Tax, Iva e imposta patrimoniale, senza stabilire le aliquote, perché, per le entrate, bisognerà fare delle simulazioni, proponendo l’eliminazione delle altre imposte.

Invece la sinistra, per rilanciare la domanda, propone la riduzione delle imposte sul lavoro e promette una riforma generale del sistema fiscale, il che potrebbe portarle dei consensi, sempre che le promesse, come succede spesso in politica, non siano tradite; vedremo come il governo di sinistra si comporterà per i prossimi esercizi di bilancio, e quale sarà la risposta degli elettori alle prossime elezioni amministrative e politiche. Intanto il M5S perde parlamentari e dopo le prossime elezioni politiche, se Renzi e Berlusconi saranno in parlamento, potrebbero essere alleati.

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La Germania, sempre intenta a boicottare l’Italia, dopo aver criticato la fusione, nel settore navale, tra Fincantieri e la francese Stx, ora critica l’accordo, nel settore dei sistemi di difesa, tra l’italiana Thales e la francese Naval Group, intanto fa accordi di cooperazione militare con la Francia. Purtroppo i governi italiani coltivano solo l’europeismo e gli interessi di Usa, Germania e Francia, cioè l’Italia, sconfitta in guerra, boicotta l’interesse nazionale, il patriottismo, il sovranismo e il nazionalismo, assimilandoli al fascismo.

Perciò si boicotta chi è orgogliosamente impegnato in politica estera, cioè i nostri governi non sostengono la nostra diplomazia e non sanno guidarla, cioè rinunciano a difendere i nostri interessi nazionali; invece Francia e Germania, presso le istituzioni europee, hanno sempre privilegiato i loro interessi nazionali. Eppure l’Italia ha economia, scienza e tecnologia riconosciute in Cina, Russia e Usa.

In televisione si attaccano i sovranisti e si considera il nazionalismo un parente del fascismo e una colpa da espiare, forse accade ciò perché la sinistra ha difeso l’internazionalismo e la chiesa, l’ecumenismo, il che ha sacrificato l’interesse nazionale; eppure, contro l’URSS, il nazionalismo si sviluppò anche in Ungheria, Cecoslovacchia e, contro l’occidente, in tanti paesi coloniali di tutto il mondo. Nel 1989, caduto il comunismo sovietico, la sinistra ha sostituito Mosca con l’Europa Unita, prima da esso considerata strumento dell’imperialismo americano. (Per le notizie, fonte: startmag.it – Pierluigi Mennitti - Gianfranco Polillo – Ernesto Galli della Loggia). 

EUROPA

Macron ha minacciato di applicare una web tax del 3% sulle entrate delle multinazionali come Amazon, Google e Facebook, che operano in rete, Trump ha risposto minacciando di aumentare i dazi sulle importazioni dalla Francia; in Italia un’imposta del genere entrerà in vigore il 2021 e gli Usa minacciano rappresaglie. Per la tassa digitale, l’OCSE chiede regole internazionali uniformi, invece Trump preferirebbe  accordi volontari bilaterali.

Anche Londra e Roma stanno adottando imposte digitali come quella francese, perciò gli Usa minacciano di inasprire i dazi sulle importazioni dall’Europa di metalli e automobili, intanto multano Airbus per i sussidi o aiuti di stato alla produzione, che l’UE ha rimproverato anche all’Italia. BCE, Banca dei Regolamenti Internazionali e banche centrali d’Inghilterra, Canada, Giappone, Svizzera e Svezia, stanno anche studiando per la creazione di una valuta digitale centrale.

L’idea non è apprezzata dalle banche che producono moneta bancaria con i prestiti. La BCE vuole creare un sistema di pagamento elettronico perché l’euro è troppo dipendente da operatori extra UE e vuole creare una carta di credito europea che non costringa a passare per Visa e MasterCard americane. All’iniziativa partecipano 20 banche europee, inclusa Intesa e Unicredit. 

Il fatto è che l’UE, nei sistemi di pagamento, non ha l’autonomia e perciò l’euro è vulnerabile agli attacchi esterni della speculazione, inoltre, i bitcoin come la Libra cinese, vanificano i controlli antiriciclaggio, che nell’UE ha esercitato soprattutto l’Italia. In Europa, i due terzi dei pagamenti non in contanti sono gestiti all’estero, invece il 60% dei pagamenti elettronici dovrebbe essere a gestione europea; comunque la BCE afferma che il progetto di carta di credito europea dovrebbe essere privato e non statale, in pratica, dovrebbe essere controllato da grandi banche e dalla BCE, quindi, dai soliti ignoti. (Per le notizie, fonte: Giusy Caretto – Fernando Soto – startmag.it).

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Macron è a favore del piano green per l’energia di Davos, sostenuto anche da Ursula von der Leyen e da Lagarde e, contando anche sugli aiuti economici dell’UE, ha deciso la chiusura delle sette centrali nucleari più vecchie, puntando sul biogas e sull’eolico; la produzione elettrica francese da nucleare, entro il 2035, dovrebbe ridursi del 20%. Anche la Germania è impegnata nella riduzione di centrali nucleari e a carbone, puntando soprattutto sul gas di origine russa, che in occidente l’Eni ha importato per prima e oggi, con la crisi libica, senza i divieti americani, potrebbe continuare a farlo; per l’Italia, il problema delle forniture di gas e petrolio, è solo di business e non strategico perché, anche senza la Libia, essi non mancherebbero, anche Israele e Usa sono disposti a fornirli.

USA

Per volontà soprattutto americana, il QE sta diventando permanente e la liquidità creata serve a rifinanziare il debito mondiale, la domanda e la produzione; fino a oggi, a sentire la televisione e gli economisti di corte, il debito è stato rimproverato solo all’Italia. Questa liquidità serve alle banche per galleggiare, responsabile della situazione è soprattutto la Fed che, per dopare l’economia, cioè la domanda, ha anche favorito il rialzo ingiustificato, visti gli utili, dei titoli azionari, il che ha alimentato la narrativa dell’informazione che sostiene, per attirare capitali in Usa, che l’economia americana scoppia di salute, la disoccupazione è al minimo e la borsa sale.

La Fed finanzia hedge funds speculativi che distribuiscono liquidità perciò, in caso di crisi, gli hedge funds dovrebbero essere salvati dai contribuenti americani, comunque, in caso di crisi, la Fed si propone anche di finanziare piccole banche, salvando così anche Wall Street, cioè la borsa americana; si sta parlando del bail-out a seguito dell’implosione di soggetti finanziari insolventi. Anche quest’operazione di salvataggio delle banche, fatta da tanti paesi, è stata rimproverata dalla commissione europea solo all’Italia, della quale si vorrebbe il fallimento.

Per evitare la crisi bancaria generale, si pensa di utilizzare forme di compensazione al di fuori dei circuiti regolamentari, sostituendo più contratti in derivati con un unico contratto; La Fed è preoccupata perché i derivati sono pari a 11 volte il Pil mondiale (dall'Italia sempre onorati alle scadenze); perciò JP Morgan ha ritirato parte dei suoi depositi presso la Fed, con i quali ha acquistato obbligazioni utilizzate come garanzia presso la Fed, per finanziarsi, e così è riuscita ad aumentare i suoi profitti.

Trump, criticato dalla televisione per i dazi e la green economy, ma esaltato par i successi economici, continua a ripetere, come fanno i venditori, che l’economia americana non è mai stata così forte, e critica la politica dei tassi della FED che, così agendo, avrebbe ostacolato l’ascesa di Pil e borsa; però la Fed, con il QE, ha iniettando, da settembre 2019, da 50 a 80 miliardi di dollari al mese di liquidità, con cui ha acquistato anche titoli di stato.

Intanto 27 indicatori economici USA registrano un miglioramento e 56 un peggioramento e Il 53% degli amministratori delegati di 83 paesi prevede un rallentamento dell’economia contro un 27% di ottimisti; la maggioranza prevede una recessione come quella del 2008, perché aumentano i debiti di stato, imprese e famiglie, alle quali Trump ha promesso una riduzione delle tasse. I debiti delle famiglie crescono con le tasse universitarie, le carte di credito, con l’acquisto di automobili e con il credito al consumo; con il credito facile si vogliono stimolare i consumi, nel 2008 questa politica portò alla crisi dei derivati subprime. (Per le notizie, fonte: it.businessinsider.com – Mauro Bottarelli).

ISLAM

Fino a oggi, nel Mediterraneo l’Italia è stata il proconsole americano, pacifista ma non disarmato, per rendersene conto, basta seguire gli interventi di Mattarella, Conte e papa; però oggi nel Mediterraneo paiono prevalere i disegni espansionistici della Turchia, che sostiene i fratelli musulmani e punta sul petrolio e il gas del Mediterraneo, come sul controllo dei porti libici, mentre la Cina punta sui porti italiani.

Erdogan e Qatar sostengono la fratellanza musulmana e il governo Al Serraj di Tripoli, invece, Egitto e Arabia, nemici dei fratelli musulmani, sostengono il governo di Haftar a Tobruk. La conferenza di pace di Berlino, voluta dalla Merkel, è fallita, perciò i combattimenti continuano, questa guerra è fatta dalla Turchia anche per il petrolio, ma da Qatar ed Emirati, soprattutto, per motivi di espansione, perché lo producono.

I player islamici impegnati hanno ambizioni espansionistiche, comunque, il Qatar finanzia la Turchia, mentre gli Emirati vogliono fermare i fratelli musulmani. Il Qatar ha sostenuto l’occidente contro Gheddafi e oggi sostiene Tripoli, l’Arabia sostiene gli Emirati, il Qatar sostiene finanziariamente la Turchia; quindi, la guerra in Libia non è una guerra per l’energia, com’è stato raccontato spesso dalla nostra informazione, ma di supremazia tra paesi islamici, anche se Haftar punta anche a controllare la produzione petrolifera libica.

I fratelli musulmani sono arabi sunniti nazionalisti, nati nel 1928 in Egitto, e costretti dal regime Al Sisi a emigrare a Tripoli, protetti da Turchia, Qatar e Al Serraj; in genere, nei paesi arabi sunniti, dominano i salafiti che sono i tradizionalisti dell’islamismo sunnita.  

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.t;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 20/1/2020)

 

LA LIBERTA’ DI STAMPA E DI INTERNET 

Le costituzioni devono essere brevi e quella sulla stampa degli Stati Uniti non ha previsto norme attuative che, in genere, ritardano, con  un ripensamento e il veto dei superburocrati, l’attuazione delle riforme; la costituzione americana afferma che la stampa è libera, senza aver previsto una legge speciale sulla stampa. La Gran Bretagna ha poche leggi scritte, non ha una costituzione e la sua giustizia si fonda sui precedenti giurisprudenziali, naturalmente, anche in questo paese manca una legge sulla stampa.

Invece in Europa continentale, le rivoluzioni popolari portarono a una legge sulla stampa, quindi al controllo delle notizie e in Italia alla creazione dell’ordine professionale dei giornalisti, con la figura del direttore responsabile verso lo stato. Lo statuto albertino del 1948 affermava che la stampa era libera ma era soggetta a norme repressive.

Il costituzionalismo americano sostiene il principio della sovranità ascendente, che promana dal popolo, invece in Italia prevale il principio di sovranità discendente dall’alto. Anche lo statuto albertino conteneva il principio della sovranità discendente, nel preambolo il re era definito tale per grazia di Dio, com’era nella tradizione delle monarchie europee; l’articolo 1 affermava che la religione cattolica era la sola religione dello stato e che gli altri culti erano tollerati; dal 1984 in Italia il cattolicesimo non è più religione ufficiale, ma rimane religione privilegiata, mentre gli altri culti sono ammessi.

Diversamente dal mondo anglosassone, dove il sovrano era l’individuo, la rivoluzione francese del 1789 stabilì che titolare della sovranità era la nazione (art.3 della dichiarazione dei diritti), cioè non l’individuo; il costituzionalismo francese aveva posto dei limiti alla libertà, secondo l’art. 10 della dichiarazione francese dei diritti, le opinioni erano libere se non turbavano l’ordine pubblico, secondo l’art.12, la stampa era libera, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà.

Secondo la costituzione italiana, le religioni diverse dalla cattolica possono esistere se non sono in contrasto con l’ordinamento, però, quando lo stato trasforma i peccati di una religione in reati, privilegia una religione, infatti, in Italia il cattolicesimo è religione dominante perché è costituzionalmente proclamata e per le numerose leggi a suo favore.

Lo statuto albertino del 1848, dopo aver proclamato la libertà di stampa, ne previde il controllo con una legge speciale dello stesso anno; la costituzione italiana del 1948, dopo aver proclamato la libertà di stampa, ne previde il controllo con una legge speciale dello stesso anno. In generale, la legge speciale alimenta la confusione nelle norme e l’incertezza del diritto, consente il controllo politico e non tutela le minoranze.

Platone, nella Repubblica, si era detto contro le leggi speciali, John Locke (1632-1704) aveva detto che non bisognava sfornare continuamente leggi, Thomas Jefferson (1743-1826) e James Madison (1751-1836) si erano espressi contro l’onnipotenza dei legislatori che si concretava attraverso l’illimitato potere di fare leggi. Le affermazioni di principio sono nella costituzione e nel diritto comune e la negazione di queste sono nelle leggi speciali; queste leggi speciali servono anche a disfare leggi costituzionali e ordinarie fatte da altre maggioranze, magari con la scusa di regolarle, di interpretarle o di darne attuazione.

Come volevano i greci e i costituzionalisti americani, la vita di un paese deve essere regolata solo da costituzione e codici, invece le leggi speciali di regimi autoritari e di regimi scarsamente democratici sono spesso in contrasto con le leggi generali. Il parlamento più fa leggi e più è costretto a farne, ne scaturisce un’ipertrofia normativa; le norme inadeguate vanno abrogate e non interpretate con altre norme o affiancate da leggi speciali, che spesso le smentiscono; la libertà non si difende con l’illimitata produzione di norme legislative.

Oggi in Italia il caos normativo e l’elefantiasi delle norme sono tali che la corte costituzionale, con una sentenza, è stata costretta ad ammettere, a vantaggio dei cittadini, l’ignoranza della legge (sentenza del 24.3.1988 n.364). In Italia legge ordinaria e decreti del governo hanno la stessa forza di legge, invece nella Grecia antica il decreto era di rango inferiore; perciò l’attività legislativa deve essere separata da quella amministrativa del governo che non dovrebbe emanare decreti che abrogano leggi ordinarie e mortificano il parlamento.

La costituzione è stata fatta soprattutto per tutelare le minoranze, perché sono i deboli che reclamano uguaglianza e giustizia (Politica di Aristotele); purtroppo, questi decreti del governo non sono fatti solo in casi eccezionali di necessità e urgenza e, in Italia, se non sono convertiti in legge dal parlamento, generalmente sono ripetuti e ripresentati. Lo statuto albertino non prevedeva che il governo emanasse decreti con forza di legge, però nel 1888 la magistratura ne riconobbe la legittimità, poi il fascismo e la repubblica ne abusarono.

Il fatto è che in Italia la maggioranza, da lungo tempo, vede nella legge e nella legge  elettorale lo strumento per consolidare il proprio potere; in realtà, stabilità politica, certezza del diritto e libertà del cittadino si ottengono solo con una forte limitazione del potere di fare leggi, soprattutto da parte del governo. Alexander Hamilton (1757-1804) affermava che, con la costituzione, era superflua anche la dichiarazione dei diritti; negli USA, sulla costituzionalità delle leggi, esiste il sindacato diffuso e ogni giudice può disapplicare una legge da lui ritenuta anticostituzionale; in Italia invece, il rimando alla corte costituzionale è servito a mantenere in vigore leggi fasciste difese dalla chiesa.

In Inghilterra la common low prevede la responsabilità personale del giornalista, in Italia la legge sulla stampa vi aggiunge la responsabilità oggettiva di editore e direttore del giornale; la costituzione ha lo scopo di frenare il sistema legislativo, Antonio Scalia, Giudice della Corte Suprema americana, ha detto che i creatori della costituzione americana non avevano fiducia nei politici e nei giudici.

In Usa, per garantire la libertà di espressione, la corte suprema ha assolto chi ha bruciato la bandiera, in Italia invece il vilipendio alla bandiera è reato (art. 292 c.p.). Nel 1847 a Roma, Pio IX, per tutelare religione e governo, fece una legge speciale sulla stampa e introdusse la censura; nel 1847 anche il Piemonte fece una legge analoga con censori, sempre per tutelare governo e religione.

Lo scopo di queste leggi era reprimere gli abusi sulla stampa libera, la quale spingeva al cambiamento, invece che alla stabilità, e alimentava i disordini, si vedeva nella stampa la causa maggiore dei mali degli stati, oggi è così anche con la rete. Vietando certe stampe, queste erano stampate all’estero e poi distribuite in patria, com’era accaduto in Francia, da Luigi XIV a Luigi XVI, quando i libelli francesi vietati erano stampati in Olanda e Svizzera.

E’ un fatto che il potere produce anticorpi per difendersi e autoconservarsi, perciò colpisce le persone indipendenti e non integrate nel sistema, nei regimi autoritari vieta apertamente il dissenso e usa la repressione; ma lo spirito di libertà è osteggiato anche nei regimi democratici; dappertutto, l’ortodossia porta vantaggi e carriera e l’eresia guai. Nel 1850 Civiltà Cattolica, il giornale dei gesuiti, diretto dal gesuita Carlo Maria Curci, affermava di difendere la verità contro l’opinione libera.

Per Curci il giornale del popolo doveva essere il catechismo, affermava che il popolo doveva essere soggetto all’autorità, che aveva bisogno di tutela e doveva essere  l’obbediente; anche per Hitler le masse erano inerti e in preda ai pregiudizi, Curci affermava che l’opinione pubblica è donna e, come Hitler, equiparava la donna alla massa; però Platone sosteneva che le stesse attitudini esistevano in tutti e due i due sessi.

Civiltà Cattolica scriveva che i giornali favorivano il pervertimento morale e religioso, che erano il quarto flagello dell’umanità, dopo la fame, la peste e la guerra, che saper leggere era una disgrazia e che gli analfabeti erano i migliori sudditi; mentre la carta dei diritti americana del 1791 vietava qualsiasi intervento legislativo in materia di stampa, Civiltà Cattolica era a favore del controllo sulla stampa.

Nel 1856 Civiltà Cattolica affermava che la censura sulla stampa non offendeva la libertà, ma permetteva di filtrare quanto il popolo poteva leggere, si diceva contro libero esame e suggeriva di leggere solo Bibbia e Bellarmino (1542-1621), gesuita, cardinale e dirigente del Sant’Uffizio, erede dell’Inquisizione, tribunale speciale al tempo del processo a Giordano Bruno e Galileo Galilei.

Invece in America Jhon Milton (1608-1674) era a favore di libertà di stampa senza censura, voleva l’istruzione per tutti e che tutti sapessero leggere; prima di lui, nel 1611 re Giacomo I d’Inghilterra voleva che tutti gli inglesi sapessero leggere. Con lo statuto albertino del 1848 e l’editto o legge speciale sulla stampa dello stesso anno, si passò da una censura preventiva a leggi repressive; scomparve l’autorizzazione preventiva alla stampa e la relativa cauzione e fu creato l’istituto del giurì, cioè i giudici popolari per i reati.

Nel 1215 i baroni inglesi strapparono a re Giovanni Senzaterra la Magna Charta e il costituzionalismo moderno fece il suo primo passo, la Magna Charta stabiliva che nessuno poteva essere arrestato senza legge e provvedimento del giudice. Nel 1776 la costituzione dello stato della Virginia, nei processi, richiese la natura dell’accusa, il confronto tra accusatori e testimoni, un processo basato su prove, un rapido giudizio, una giuria imparziale e un giurì popolare; tutte cose mancanti nei processi dell’Inquisizione e degli stati autoritari.

Per Aristotele il cittadino era naturalmente giudice e doveva anche partecipare alle cariche pubbliche; il 30.4.1790, in materia criminale, anche in Francia nacquero i giurati popolari e  tribunali collettivi; era prevista anche una difesa in contraddittorio, i giurì furono introdotti anche negli stati italiani. Il 17.12.1851 il Piemonte, in materia di stampa, ridusse le competenze dei giurì, a vantaggio della magistratura, che non era indipendente dal governo, il 3.2.1852 la legge previde che una parte dei giudici popolari dovesse essere di nomina governativa.

Questi giudici popolari erano generalmente persone di scarsa cultura e spesso erano consiglieri comunali; i gesuiti di Civiltà Cattolica erano contrari a questi giurati ignoranti, credevano alla sovranità discendente e al gregge che ha bisogno di pastori e di cani, dicevano che il popolo immaturo aveva bisogno di una guida. Allora i membri del senato piemontese erano nominati dal re e, come nella camera dei lords inglesi, tra loro vi erano anche dei vescovi; nel 848 Carlo Marx diffuse il suo manifesto, sono innumerevoli le ragioni che spingono alla rivoluzione, anche se poi queste degenerano tutte.

Il 14.1.1858 Felice Orsini attentò alla vita di Napoleone III e Cavour introdusse il nuovo reato di apologia di assassinio politico, come se ce ne fosse bisogno, poi propose di affidare la formazione delle liste dei giurati a una commissione composta di pubbliche autorità; intanto gli inglesi avevano abolito l’imposta sugli annunci, sui giornali e sulla carta e in Inghilterra la stampa si diffuse. Il 22.11.1888 in Italia entrò in vigore il nuovo codice penale, ma i reati sulla stampa erano regolati con una legge speciale.

Secondo Luigi Einaudi (1874-1961) ogni giornalista avrebbe dovuto rispondere in base al diritto comune, relativamente ai reati di diffamazione, ingiurie e notizie false; era contrario alla legge speciale sulla stampa, perché il diritto comune era estensibile anche ai reati di stampa, ma la legge speciale inventava nuovi reati e nuove pene. Per Mussolini (1928), che in materia aveva lavorato in accordo con i gesuiti, il giornalismo doveva essere un’orchestra alla quale il governo dava il La attraverso i suoi uffici stampa.

Dopo la distruzione delle redazioni dell’Avanti e del Corriere da parte dei fascisti, nel 1923 il re, che d’accordo con il Vaticano, aveva sostenuto tacitamente l’avvento del fascismo, firmò un decreto che, in materia di stampa, attribuiva poteri straordinari al prefetto, naturlmente sempre a difesa d’istituzioni e religione; previde il sequestro dei giornali per opera degli organi di pubblica sicurezza e poi nel 1924 nacque la legge sulla stampa fascista.

La legge n. 2307/1925 impose anche la figura di un direttore responsabile iscritto a uno speciale albo; il 3.2.1963, in era repubblicana, nacque la corporazione dell’ordine dei giornalisti con il relativo albo, prevedendo un esame per esercitare il mestiere di giornalista; già nel 1850 Civiltà Cattolica aveva proposto un esame per chi voleva scrivere sui giornali. Il giornalismo italiano fu inquadrato nel sindacalismo fascista e divenne un’arma del regime, nel 1929 nacque la commissione superiore sulla stampa che doveva tenere sotto controllo i giornalisti tesserati; nel 1963 nacque il consiglio nazionale dell’ordine, controllato dal ministero di Grazia e Giustizia.

Il 23.3.1968 la corte costituzionale, con sentenza n. 11, riconobbe legittimità costituzionale all’attribuzione conferita al ministro e che l’ordine dei giornalisti non minava libertà di pensiero e di stampa, di cui all’art.21 della costituzione; si affermava che le misure sui giornalisti servivano anche a imporre regole alla professione. In Italia esiste un intreccio tra media, potere economico e potere politico, i circoli della stampa aiutano questi incontri.

I provvedimenti disciplinari contro giornalisti avvengono sotto controllo di pubblico ministero e procura e i giornalisti sono diventati intimi con i giudici; il legislatore repubblicano italiano, in materia di stampa, non ha fatto altro che copiare le leggi fasciste, perché così volevano il Vaticano e comunisti, interessati a partecipare ai vantaggi del potere, con appalti, assunzioni e promozioni.

Del resto, i comunisti avevano approvato l’inserimento dell’articolo 7 nella costituzione e, per rimanere al governo, avrebbero approvato anche la monarchia. Chi crede alla loro coerenza, afferma che le norme fasciste sarebbero tornate utili anche sotto un regime comunista, quindi era meglio conservarle; il guardasigilli Togliatti, sedotto o attratto dalla chiesa, trattò con il Vaticano e fu giocato dal Vaticano.

In Italia, presso il tribunale è previsto anche un giudice speciale per i giornalisti, non previsto dall’art. 102 della costituzione, che sostiene la giurisdizione unica, è stato creato  con un sofisma e definito solo sezione specializzata del tribunale; è la solita schizofrenia antilibertaria del legislatore italiano, in realtà, è un tribunale speciale nato per applicare una legge speciale.

Nel 1198 Innocenzo III, per il bene della chiesa e dello stato, creò il tribunale speciale dell’Inquisizione, con l’intento di assuefare il popolo al diritto canonico e per combattere le eresie, allora la stampa non era nominata perché non esisteva. L’Inquisizione serviva a prevenire reati, nei processi vi era la presunzione di colpevolezza e l’inversione dell’onere della prova, a danno degli imputati, chiamati rei, in quanto sospetti.

Oggi in Italia il giornalista deve rispondere ai vertici dell’ordine, con provvedimento disciplinare, e alla Procura con processo giudiziario, le pene vanno dalla censura alla radiazione, è l’involuzione di un paese falsamente democratico. Nel 1215 in Inghilterra nacque la Magna Charta, nel 1628 la petizione sui diritti, nel 1689 la carta dei diritti, i quali affermavano che nessun criminale poteva essere sottratto alla giustizia ordinaria; invece in Italia il tribunale dei giornalisti prevede una giustizia amministrativa interna all’ordine e una via giudiziaria, tramite un tribunale speciale, fino alla sospensione dall’albo, alla cancellazione e alla condanna penale.

Caduto il fascismo, in Italia furono emanati 11 decreti per regolamentare i tribunali speciali; con il consenso del guardasigilli Togliatti, i giornalisti che avevano collaborato con il regime fascista, furono amnistiati e riciclati. Del fascismo abbiamo conservato codici, leggi di pubblica sicurezza, ordinamento giudiziario, rapporti con la chiesa cattolica e legge sulla stampa; inoltre abbiamo rimesso in piedi vecchi arnesi, cioè dirigenti fascisti.

Il 28.7.17899 Mirabeau, alla costituente francese, aveva affermato che un popolo che vuole essere libero non può adottare persone, principi e procedure della tirannia; però in Italia magistrati, giornalisti e docenti fascisti furono metabolizzati dal nuovo regime democristiano. Oggi in Italia i rapporti tra politica e giustizia sono stretti e la magistratura è contraria al giurì, i tribunali hanno amnistiato persone responsabili di sevizie in periodo fascista, hanno assolto crimini fascisti, hanno procrastinato o archiviato processi penali, mandandoli in prescrizione. .

Oggi la legge di pubblica sicurezza chiede, come sotto il fascismo, l’autorizzazione per volantinare, affiggere manifestini e fare manifestazioni pubbliche; per qualsiasi scritto, serve la licenza del questore, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria che devono poi informare l’autorità giudiziaria. In Italia la stampa è ancora soggetta ad autorizzazioni, censure e legge speciale; la tirannia è sempre cominciata con una legge sulla stampa.

Ancora oggi la magistratura ordinaria italiana, che è un’altra bella corporazione, è contraria ai giurì o tribunali popolari; l’1.1.1948 entrò in vigore la costituzione democratica e il 7.2.1948 la Corte di Cassazione, doveva decidere sulla sorte delle leggi del fascismo; la Cassazione affermò che solo il futuro legislatore era competente ad abrogare le leggi fasciste, perché la costituzione era una norma programmatica e non precettizia e perciò non le poteva cancellare.

Il parlamento non provvide ad abrogare le leggi fasciste, la Corte Costituzionale, non a caso, nacque in ritardo nel 1956; perciò ancora oggi, come sotto il fascismo, occorre l’autorizzazione di polizia per affiggere avvisi e distribuire volantini, occorre il permesso della polizia in materia di stampa, perché vigono le leggi fasciste sulla pubblica sicurezza. Però, qualche volta, nel corso di processi ordinari, la corte costituzionale, spesso riluttante, è stata costretta a cancellare delle norme anticostituzionali, in questa e in altra materia.

Comunque, ancora oggi, l’art. 113 della legge di pubblica sicurezza, ordinata in un Testo Unico del 1931, è in contrasto con l’articolo 21 della costituzione sulla libertà di stampa; per i liberali l’articolo 21 è norma precettizia, cioè da applicare subito, e non programmatica, mentre la Cassazione, con la sentenza del 12.10.1950, ha stabilito che è norma programmatica, cioè da attuare con comodo; ma così è legittimata la censura del questore per ogni scritto. Questo art. 113 è servito a condannare i manifestini contro il governo; i testi unici sono raccolte di leggi o parti di leggi, anche speciali, a causa dell’elefantiasi delle norme, aiutano a ricercare la normativa in vigore su una materia particolare.

Secondo la legge, i testi e le immagini pubblicate su stampa, sui siti internet, sui blog e sulle liste di discussione, sono coperti da copyright o diritto d’autore, perciò possono essere copiati e trasmessi ad altri indirizzi, solo su autorizzazione della fonte originale; però un testo, cui si fa riferimento, può essere richiamato citando il link. E’ anche vietato inoltrare corrispondenze originali a sconosciuti, se non si è autorizzati; quando si trasmettono messaggi di altri, dietro autorizzazione, se ne devono cancellare dati personali, come indirizzo, e-mail e telefono, però è bene indicare la fonte esterna.

I regolamenti di lista affermano che l’operato degli amministratori di lista è insindacabile, mentre l’iscritto è responsabile unico dei suoi messaggi; sulla stampa e sui prodotti editoriali d’internet esiste la figura del direttore responsabile, che aggiunge la sua responsabilità a quella dell’autore. La legge sulla stampa fascista, come il codice penale Rocco, è in contrasto con l’articolo 21 della costituzione, che garantisce la libertà di stampa e d’informazione, ed ha creato la figura del direttore responsabile. Poi, sempre in era fascista, dopo aver rafforzato la censura, sono nati gli albi dei giornalisti, i diritti d’autore, la SIAE ed i finanziamenti pubblici alla stampa, tutti strumenti nati per condizionare e controllare la stampa e l’informazione.

Dopo la seconda guerra mondiale, comunisti e democristiani conservarono il concordato, i reati d’opinione, codice Rocco e quest’impianto, come compromesso antidemocratico tra fascismo e repubblica, certe norme fasciste erano ben viste dalla Chiesa. I comunisti pensavano che queste leggi fasciste potessero essere utili ad una dittatura comunista, ad ogni modo, prima di accettarle, chiesero alla DC posti alla scuola, in magistratura e nelle altre amministrazioni ed enti di Stato, parlo di sottogoverno, comuni impieghi e dirigenze; però non riuscirono a restare al governo, perché De Gasperi, li cacciò.

D’altra parte, la Chiesa, a causa della sua vocazione autoritaria, che aveva aiutato l’ascesa del fascismo, era stata sempre a favore di tutte le leggi rivolte a ridurre la libertà di scampa e d’opinione.  Il compromesso tra comunisti e democristiani era un grave vulnus inflitto alla costituzione del 1948, divenuta corpo estraneo tra le leggi ordinarie dello Stato, ancora oggi sono molte le leggi anticostituzionali, ad esempio nel campo del lavoro e delle pensioni.

Bisogna ricordare che nel 1945 il Vaticano chiese agli alleati di restituire tutti i diritti solo agli ebrei convertiti al cristianesimo; gli americani, che avevano voluto la democrazia anche in Giappone, si opposero recisamente. La legge 603/1941, regolante il diritto d’autore, nacque sotto il fascismo, ufficialmente per regolare i diritti d’autore, sotto l’aspetto materiale ed economico, ma anche per ostacolare la libera circolazione delle idee e delle informazioni. Anche fotografie e bozzetti costituiscono opere dell’ingegno, soggette a diritti d’autore.

I diritti economici riguardano riproduzione, esecuzione, diffusione, distribuzione, elaborazione e riduzione delle opere, con relativo sfruttamento economico; questi diritti patrimoniali possono essere acquistati, alienati e trasmessi e scadono 70 anni dopo la morte dell’autore, dopo di che le opere diventano di dominio pubblico. Invece i diritti morali permangono quando sono scaduti quelli economici e riguardano il diritto alla paternità e all’integrità dell’opera, senza falsificazioni.

In Italia la società SIAE svolge monopolisticamente attività d’intermediazione tra autore ed editore, è un carrozzone e un altro filtro di controllo sulla stampa (durante il. fascismo, le opere invise al regime non dovevano arrivare all’editore); ufficialmente concede l’autorizzazione alla pubblicazione, incassa e distribuisce compensi. Se è vero che la SIAE è l’unica società autorizzata dallo Stato a questa attività, con dirigenti e amministratori che ricevono i loro compensi, oggi l’adesione alla SIAE non è obbligatoria ma volontaria, perciò l’autore può decidere di trattare direttamente e liberamente con l’editore o con un agente che lo presenti ad un editore.

All’estero esistono solo agenzie private d’intermediazione che non hanno il monopolio pubblico che ha la SIAE; però in Italia, la traduzione d’opere straniere, generalmente, non passano attraverso la SIAE e la sua registrazione, ma da un agente estero arrivano direttamente all’editore italiano. La Cassazione ha stabilito che i siti diventano prodotti editoriali, simili alla carta stampata, quando hanno periodicità e ricevono contributi pubblici; in questo caso devono essere registrati in tribunale e avere la figura del direttore responsabile.

Gli altri siti e blog non sono soggetti a queste restrizioni, comunque in Italia, i controlli sulla rete sono notevoli e sono stati oscurati tanti siti, soprattutto per ragioni morali. I siti non registrati, sono comunque soggetti alle norme sul copyright e necessitano d’autorizzazioni per le riproduzioni d’articoli, testi e immagini. Il reato di diffamazione a mezzo stampa non è un reato d’opinione perché il giudice, per garantire, di fatto, una certa libertà di stampa, condanna solo la diffamazione calunniosa, cioè frutto d’invenzione.

Tuttavia un giornalista coraggioso, rischiando in proprio,  può ricevere indiscrezioni, da fonte autorevole, prive  d’accertamento e il politico, per difendersi, querela sempre per diffamazione, anche se l’accusa è veritiera. Questo fatto e la paura di richiesta di risarcimenti, concorre alla limitazione della libertà di stampa, che perciò in Italia, non esiste, anche se esiste una certa tolleranza da parte dello Stato, che vuole farsi passare per democratico.

Una curiosità, in Usa, i politici condannati sono abbandonati anche dai loro partiti, in Italia sono presentati dai loro partiti come perseguitati dalla magistratura e ricandidati in parlamento, per metterli al riparo della giustizia. Poiché in Italia, rispetto all’estero, si sono fatte troppe intercettazioni, il governo Berlusconi ha promesso cinque anni di carcere per i giornalisti che propagano il contenuto d’intercettazioni telefoniche, per chi le ordina e a chi le esegue; l’intercettazione sarebbe permessa solo per mafia e terrorismo, è un fatto però che molte volte, da intercettazioni di fonte diversa, si risale casualmente a fatti di mafia e di terrorismo.

Per la legge, sono tenuti al segreto avvocati, giudici e giornalisti, è prevista la condanna di giornalisti che hanno ottenuto informazioni in modo illecito, cioè anche con le intercettazioni. Non si è voluto confidare nel senso di responsabilità dei giudici e dei giornalisti, adesso c’è il rischio che la libertà di stampa riceva un altro colpo. Di tutte le istituzioni e organi italiani, oggi la peggiore è proprio l’informazione, si vuole, in tutti i modi, che gli italiani continuino a dormire, non siano informati e che in Italia non si riformi niente, per chi, dietro le quinte, dirige veramente lo Stato, l’Italia va bene così com’è.

Grazie al pagamento di un canone da parte d’amici dei partiti, in Italia la concessione delle frequenze televisive è data dallo Stato, in violazione ad indirizzi liberisti; anche la corte di giustizia della UE ha sentenziato che il regime italiano d’assegnazione delle frequenze è contraria al diritto comunitario, perché non rispetta il principio della libera prestazione. Però si sa che l’Italia non è un paese veramente liberista e democratico, nemmeno i partiti che si professano liberisti e democratici lo vogliono tale; i privilegi fiscali e normativi non si possono toccare. 

La SIAE si batte perché sia riconosciuto il diritto d’autore anche ai siti didattici, culturali e non commerciali, cioè che non riscuotono abbonamenti o fanno profitto, magari con la pubblicità; secondo chi non è innamorato della SIAE, con l’uso non commerciale del sito o del blog non si dovrebbero pagare i diritti d’autore. Sarebbe necessaria una normativa democratica che garantisca il libero accesso all’informazione culturale in rete, le informazioni sbagliate non vanno censurate, ma vanno confutate da altre informazioni; perciò non è necessario controllare l’informazione, che deve essere libera. Salvaguardata la tutela dei testi, le belle idee, nell’interesse dei cittadini e della cultura, si dovrebbero poter copiare, ci dovrebbe essere la libera circolazione delle idee anche altrui.

I siti didattici riproducono contenuti culturali, fatta salva la citazione della fonte, in occidente si fa scambio gratuito d’informazioni in rete, dove appaiono anche sintesi d’opere letterarie, senza restrizioni, autorizzazioni o contropartite economiche; non è così in Italia. La SIAE ha posto seri problemi anche nell’utilizzo delle immagini non autorizzate, che violerebbero il diritto d’autore, cercando di accomunare siti commerciali e siti didattici; urge pertanto una modifica della legge sui diritti d’autore, che non ostacoli la diffusione della cultura, del libero pensiero e dell’informazione.

In Italia occorrerebbe un albo in cui inserire siti didattici e culturali, concedendo ad essi una liberatoria per l’uso del diritto d’autore, quando manca il fine di lucro; nei paesi poveri si lotta contro il diritto d’autore, che limita l’accesso alla cultura e alla salute del corpo e rallenta il progresso e la conoscenza tecnica e scientifica. Se, con il riassunto, l’opera non deve essere modificata o stravolta e ne deve essere riconosciuta la paternità dell’autore, può accadere che questi riassunti o digest possano essere omissivi, dipende infatti dalla loro estensione; infatti, a forza di ridurre, si può togliere qualche cosa d’importante e, con l’eccessiva riduzione, si arriva solo alla presentazione del libro, che è lecita.

Sarebbe auspicabile che in rete, per questi riassunti, ci fosse tolleranza da parte di Stato, Siae, agenti, autori ed editori, chi ha amore per la diffusione della cultura dovrebbe tollerarli; inoltre non è escluso che, per questa strada, l’autore possa incrementare le vendite dei suoi libri, invece che esserne defraudato, perché il suo libro ne è pubblicizzato. Per quanto riguarda le comunicazioni commerciali a d’altro tipo indesiderate, che si vorrebbe impedire di ricevere nella propria casella di posta elettronica, bisogna ricordare che in Italia si riceve posta ordinaria indesiderata nella cassetta delle lettere, anche quando il destinatario ha manifestato la sua contrarietà, e, da parte dello Stato, si dovrebbe spiegare la differenza di regolamentazione.

Mentre un giudice di Bari ha emesso una condanna a carico di due gruppi della grande distribuzione che depositavano pubblicità nelle cassette delle lettere, il legislatore, per rispetto verso la grande distribuzione, non ha fatto chiarezza; nel caso di Bari, il giudice ha rilevato, nella prassi, un danno esistenziale, lesivo della persona, consistente, in scocciatura o seccatura. Gran parte della carta buttata nelle nostre case, per la quale si paga la tassa sui rifiuti, è fatta di pubblicità commerciale, che riempie la cassetta delle lettere e toglie spazio alla posta ordinaria; la cassetta è proprietà privata, perciò dovrebbe ricevere solo la corrispondenza del destinatario.

Ricordiamo che l’Italia ha il record delle condanne da parte della corte di giustizia di Strasburgo, per violazione di norme comunitarie, regolamenti, convenzioni, inadempienze, durata dei suoi processi, violazioni di libertà, mancanza di un equo processo, omessa raccolta di rifiuti, e per difetto di libertà di stampa. E’ vero che nemmeno in Europa tutto riluce e, a causa di questi deficit e del debito pubblico e del deficit del bilancio pubblico, la Germania vuole impadronirsi dell’Italia.

Dal punto di vista della legalità, della laicità e della democrazia, pare che l’Italia sia messa peggio degli altri paesi UE. In Italia esiste uno scontro tra democrazia apparente o falsa e dittatura occulta o sotterranea, lo Stato si muove regolarmente in violazione della costituzione, corpo estraneo all’interno di leggi ordinarie; tante leggi anticostituzionali, ora vigenti, sono opera di parlamento, governi e presidenti che le promulgano; la corte costituzionale ha preferito spesso dormire.

Le sentenze possono essere bizzarre e contraddittorie o partigiane, però generalmente si muovono all’interno della legge ordinaria. Se il giudice, per ignoranza o malafede, emette anche sentenze in violazione di norme, la Corte costituzionale ha emesso sentenze in violazione della costituzione, impedendo referendum perfettamente leciti o riconoscendo costituzionali norme che non lo erano.

Il reato di plagio (art.603 c.p.), considerati i kamikaze, lo sfruttamento del lavoro e le vittime dei pedofili, fu cancellato perché giudicato incostituzionale dalla Consulta. La corte costituzionale, in epoca repubblicana, riconobbe valido il reato d’adulterio solo per le donne, come se l’Italia fosse un paese musulmano, poi, in un secondo momento, il reato fu abolito.

Noi siamo soggetti al delirio e al dogma della costituzione, che tutti richiamano, ma che lo Stato ha vanificato. La corte di Cassazione ha annullato sentenze in ossequio al potere, il presidente della repubblica, dal 1949, attentando alla costituzione, ha promulgato leggi anticostituzionali. Oggi in Europa la voce del popolo è stata rimpiazzata dalla voce delle lobbies, in Italia ed in Europa la sovranità del popolo non si sa dove abiti. (Tra le fonti: “Storia della libertà di stampa in Italia” di Rinaldo Boggiani – Edizioni Associate).

ISLAM

In Libia Haftar è sostenuto da Egitto, Emirati e Arabia che, a loro volta, sostengono i salafiti contro i fratelli musulmani, sostenuti da Turchia e Qatar; Haftar e soci alla fine hanno deciso di partecipare alla conferenza di pace di Berlino del 19/1/2020 e rifiutano un accordo con Russia e Turchia, chiedendo il ritiro dei mercenari siriani inviati in Libia dalla Turchia.

Di Maio, diventato europeista, ha affermato che l’UE, in questa vicenda, si deve esprimere con una voce sola, cioè con quella della Merkel, la Grecia, poiché invisa alla Turchia, non è stata invitata. Anche in questa faccenda e nell’immigrazione irregolare, l’UE è apparsa divisa e l’Italia ha da tempo deciso di andare contro i suoi interessi economici perché nel 2011, in ossequio alla Francia, decise di partecipare al bombardamento di Gheddafi.

ITALIA

La produzione agricola pugliese è molto importante e molti sono i fondi europei a favore dell’agricoltura europea, la Francia è il paese che ne beneficia di più; recentemente, la guardia di finanza italiana è intervenuta per frodi commesse su questi fondi e per il recupero delle somme ingiustamente erogate. I paesi dell’est, non alieni a queste frodi, crescono con gli aiuti europei e continueranno a farlo, anche con gli stanziamenti per la sostituzione del carbone con le energie alternative, mentre l’UE non potrà fare niente contro l’inquinamento da zootecnia, tipico della Francia, ma potrà continuare a multare l’Italia per il mancato smaltimento dei rifiuti, tipico anche di altri paesi.

La Germania sa che questi fondi si prestano a speculazioni, ma fa finta di niente e li mantiene per tenere legate a se agricoltori, politici e superburocrati europei; comunque, pare che in Puglia, per ragioni burocratiche, giacciono inutilizzati 142 milioni di euro, destinati dalla commissione europee alla sua agricoltura, i quali dovrebbero essere spesi entro il 2020, in difetto dovrebbero essere restituiti.

Intanto, la commissione  europea prepara il prossimo piano quinquennale per l’agricoltura e quello per la difesa dell’ambiente, che prevede la sostituzione del carbone con fonti energetiche non inquinanti; ne beneficeranno soprattutto Germania, Francia e Polopnia. I fondi europei e la politica della commissione europea hanno favorito lo sviluppo dei paesi dell’Europa dell’est, ma non dell’Italia, che si distingue solo per le multe ricevute. 

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Alla commissione giustizia della camera, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Fratelli d’Italia hanno votato contro la riforma della Giustizia di Bonafede, definita giustizialista da Berlusconi; questa riforma prevede, come avviene in altri paesi europei, anche per ridurre la durata dei processi, di conservare la prescrizione solo fino al primo grado di giudizio,  il che, visto l’interesse degli avvocati ad allungare i tempi della giustizia, sarà difficile da raggiungere.

Hanno votato a favore M5S e PD; in realtà, la lentezza della giustizia serve a garantire il lavoro degli avvocati che fanno le leggi e sono numericamente predominanti in  parlamento, perciò è un miracolo che un  governo si preoccupi di ridurre i tempi del processi; inoltre, la prescrizione, nata per accelerare i processi, è servita soprattutto a cancellare i processi a carico d’imputati eccellenti come Berlusconi, garantendo loro l’impunità, perché la giustizia non è stata mai uguale per tutti, infatti, aristocratici e alto clero ne erano esenti.

Perciò, alla commissione giustizia della camera è stata bocciata la proposta del berlusconiano Costa di non accorciare i tempi della prescrizione, seguendo invece le indicazioni del ministro della giustizia Bonafede, cioè imitandola al primo grado di giudizio. Entro il 26.1.2020  la proposta arriverà alla Camera per il voto, Berlusconi è contrario al giustizialismo e al processo infinito che però, con la prescrizione, estesa a tutti i gradi di giudizio, ha garantito l’impunità a imputati eccellenti.

 

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Parlamentari e dipendenti eletti a una carica pubblica, insieme ai sindacalisti, ricevono una doppia pensione, con contributi figurativi versati dall’Inps; se la legge lo avesse previsto, si sarebbero potute cumulare le due contribuzioni per una sola pensione, ma i parlamentari e gli altri eletti ci avrebbero rimesso, in fondo, le leggi le approva il parlamento, fatto soprattutto di avvocati.

Un regolamento della camera afferma che i contributi versati per i parlamentari hanno natura previdenziale per una pensione. Tutto considerato però, Di Maio avrebbe dovuto chiedere, non solo la riduzione dei vitalizi  dei parlamentari, la prescrizione breve nei processi e la riduzione dei gradi di giudizio, ma anche l’abolizione della doppia pensione; sicuramente l’omissione non è frutto di distrazione, l’interesse dei parlamentari è predominante.

In genere, i contributi figurativi a carico dello stato sono riconosciuti per il servizio militare, malattia e infortunio, congedo e maternità, per malattia di bambini e handicap grave. In realtà, questi trattamenti sono diventati però privilegi concessi anche ai servitori dello stato e dei partiti, che non sono mai veramente autonomi; anche i sindacalisti hanno servito lo stato, ad esempio, accettando l’abolizione della scala mobile e del fiscal drag.

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L’agenzia spaziale italiana o Asi, con le ditte Thales Alenia di Torino e Leonardo Finmeccanica, avevano fatto un accordo con la Cina per partecipare alla costruzione di una stazione orbitale cinese, ma gli Usa, come se l’Italia fosse un paese semisovrano, si sono opposti all’accordo. Italia e Usa avevano già partecipato alla creazione della stazione spaziale russa e gli Usa hanno anche impedito la vendita di elicotteri italiani Agusta all’Urss, acquistati però dagli Usa.

La stazione spaziale cinese dovrebbe essere messa in orbita nel 2022, comunque, dopo l’accordo per realizzazione della via marittima della seta, attraverso Suez, con terminali i porti di Genova, Trieste e Palermo, l’ex ministro Fioramonti aveva firmato 15 accordi scientifici di collaborazione con la Cina. Gli Usa, dopo i dazi contro le importazioni dalla Cina,, intendono bloccare lo sviluppo scientifico, industriale e spaziale cinese, favorito dalle delocalizzazioni industriali in Cina, ma oggi anche la Cina fa investimenti tecnologici in Europa e Usa.

Nel 2015 la Cina acquistò la società italiana Sir, specializzata nella robotica automobilistica e perciò scattò il Golden Power del DIS dei servizi segreti italiani,  impegnato per fermare la scalata di Vivendi su Tim e, su direttive dell’UE, sul fronte della tecnologia cinese del 5G. In barba alla globalizzazione e al libero commercio, nei settori strategici e nelle telecomunicazioni, il Golden Power ha superato la Golden Share o pacchetto azionario statale di controllo su una società.

I fondi sovrani cinesi puntano a impossessarsi di settori strategici come energia e comunicazioni, ma lo stato, riducendo il libero mercato, punta sulla sicurezza delle reti, dell’intelligenza artificiale, di semiconduttori, di tecnologia spaziale e nucleare; i cinesi si sono già assicurato il controllo della società tedesca di robotica Kuka.  Per esigenze di sicurezza, la commissione europea punta a limitare la libera circolazione del capitale.

In Europa esistono, figli come Francia, Germania e Olanda e figliastri, come l’Italia, mentre gli altri paesi sono comprati con gli aiuti e con le alte prebende ai loro rappresentanti nell’UE; ma anche Berlusconi, che è diventato europeista ma è sempre garantista, è generoso con amici e alleati.  La Germania ha criticato la scelta autonoma dell’Italia, per la via della seta marittima, mentre aveva autonomamente deciso di aumentare i trasporti di gas e ferroviari tra Germania e Russia, infischiandosi delle critiche  americane.

Oggi gli investimenti cinesi in Europa superano quelli europei e gli Usa mirano a proteggere le aziende ad alta tecnologia perché i cinesi, acquistando aziende estere, mirano a impossessarsi della loro tecnologia e dei loro brevetti, non è questione di profitti.  In questo campo i servizi segreti informano la politica, anche se l’Italia ha bisogno d’investimenti esteri; conformemente ai desideri americani, un regolamento UE del 2017 chiede il controllo sugli investimenti predatori cinesi, aventi il fine di acquisire tecnologia sensibile. (Per le notizie, fonte: Luigi Pareira – startmag.it - Mimmo Frassinetti - agi.it).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 13/1/2020)

I SUPERBUROCRATI

Chi difende artigiani, agricoltori, operai e piccoli imprenditori, deve lottare contro lo statalismo e contro la burocrazia parassitaria, fatta di conformisti, formalisti, insicuri, arroganti, gregari, ossequiosi ai superiori e terribili con i dipendenti. La classe politico-burocratica è cresciuta di numero e al suo interno le persone creative, con il senso della responsabilità e del servizio, sono isolate; il successo dei partiti si regge anche sul clientelismo, che protegge la classe burocratica, intanto, i piccoli produttori sono soffocati dalle tasse.

I burocrati sono di solito conformisti e conservatori, sono personalità insicure e bisognose di protezione, timorose di assumersi responsabilità e confidano su ordini e regolamenti; la classe parassitaria e sfruttatrice è la classe burocratica. La politica è stata usata per moltiplicare burocrazia, tasse e clientelismo o favoritismo, il quale è stato monarchico, liberale, cattolico e oggi, in  genere, di “sinistra”; di fronte a un problema, per favorire le clientele, si crea un ente o un ufficio pubblico, con fondi, personale e dirigenti, perché si crede di poter affidare allo stato la soluzione di ogni problema.

Purtroppo lo stato sociale sembra servire più ai burocrati che ai cittadini, perciò le istanze federali o autonomiste si sono mischiate a quelle antifiscali e antistatali, con una rivoluzione dal basso del popolo dei produttori. In Jugoslavia, sotto il comunismo, Milovan Gilas aveva parlato della nascita di una nuova classe parassitaria tra i dirigenti del partito comunista, però questa degenerazione è avvenuta anche nello statalismo occidentale.

Con la scusa dello stato sociale, i partiti statalisti, che si fanno passare anche per progressisti, hanno imposto tasse e sacrifici al popolo, foraggiando le clientele burocratiche; in Italia la rivolta dei produttori ha provocato la nascita della lega. Il consenso elettorale si è ottenuto con le assunzioni, la lottizzazione politica e il controllo dell’informazione; i dirigenti di sinistra non volevano realmente la rivoluzione, ma miravano a una fetta del potere; la ottennero  con la compiacenza della DC e a spese dei produttori. Alla fine occuparono enti locali, sottogoverno, scuola, informazione, magistratura e banche.

Perciò le cattedre universitarie sono state distribuite a discrezione di partito, premiando mediocri, conformisti, opportunisti e isolando personalità creative e indipendenti; le università, i giornali e le istituzioni culturali sono cadute in mano ai fiduciari dei partiti. La spesa pubblica è cresciuta perché ogni partito di governo doveva fare assunzioni e concedere finanziamenti agevolati agli amici, mentre le tangenti facevano lievitare il costo delle opere pubbliche.

Diversamente dalla pubblica amministrazione i privati, bollati come evasori, per ridurre i costi, lottavano per contenere i salari e riducevano il personale; la sinistra ha affidato allo stato servizi pubblici essenziali, favorendo così lo sviluppo della burocrazia conformista, conservatrice e parassitaria. Oggi i dirigenti pubblici provengono, in prevalenza, dalla classe politico-burocratica  di sinistra e occupano settori nevralgici dello stato.

Ormai gran parte della cultura e dell’informazione è incapace di pensare in maniera innovativa, intimidita dal mondo accademico, dai superburocrati e dai partiti; la burocrazia è ligia al potere, ossequiosa all’autorità, disprezza la gente comune e non ha il senso del servizio pubblico, è sottomessa al potere politico. Sotto qualunque forma, il potere è sempre oligarchico, servito, grazie ai privilegi loro concessi, dai superburocrati, democrazia e governo personale sono solo delle illusioni; le rivoluzioni hanno spesso tradito le aspettative, moltiplicando la burocrazia.

I funzionari di stato applicano fedelmente le decisioni del potere e perciò meritano un elevato trattamento economico, al posto dell’autonomia intelligente e responsabile, applicano la norma, il che li rende tanto formalisti. I superburocrati conoscono la normativa, statale e interna, ma sono animati da uno spirito difettoso, generalmente sono anziani, per cui, nella lotta per il potere apparente, hanno tentato di scansarli prima i giovani maschi e oggi le giovani donne che, quando sono belle, sono esibite dalla televisione assieme a vecchi e cadenti maschi dirigenti, in modo che i telespettatori possano pensare che le donne sicuramente appartengono a una razza superiore, illudendosi che possano cambiare in meglio l’Italia. 

La burocrazia è stata sempre strumento essenziale di ogni potere, tutte le dittature hanno potenziato la burocrazia, perché la classe burocratica è l’alleato ideale di un progetto di dominio e di sfruttamento; in cambio, i burocrati chiedono privilegi. La burocrazia è stata nemica naturale del mercato, nato avariato, e dell’iniziativa privata, invece i ceti produttivi sono visti con sospetto perché accusati di evasione e a causa del loro spirito indipendente.

Gli ottimisti ritengono che lo stato possa moltiplicare i pani e i pesci per i protetti, ma esso in passato ha sottoposto a spoliazione i contadini e oggi tutto il popolo dei produttori. Si è tentato di risolvere il problema della disoccupazione aumentando il numero dei burocrati raccomandati dai partiti, perciò si è formata una simbiosi tra politica e burocrazia; infatti, i burocrati dipendono dai politici per la loro sopravvivenza, i privilegi e la carriera, essi sono insicuri e irresponsabili, s’identificano con l’autorità e schiacciano il comune suddito.

Il burocrate sacrifica la libertà alla propria sicurezza, non ama il rischio e invidia chi vive in modo indipendente. I burocrati vivono di attività inutili e trovano godimento a imporre procedure assurde, esercitano la sopraffazione con la pignoleria e il formalismo e si dilettano sadicamente a perseguitare cittadini e dipendenti. Il lavoro del burocrate è spesso presenza oziosa e inutile in un luogo inutile, il suo rituale assurdo è imposto agli altri; il burocrate si sente inutile ma, tuttavia, è obbediente, non capisce lo scopo del suo lavoro, anche se è tanto pignolo, suo fine è ottenere note di merito e la promozione, come uno scolaretto.

Ogni gerarchia è così, soprattutto quelle militari. Il rapporto gerarchico e autoritario, secondo Reich, si fonda su persone sado-masochiste, sopra sono i sadici e sotto i masochisti. Queste personalità sono terrorizzate dall’idea di dover prendere delle decisioni autonome, con il rischio di svelare la loro inadeguatezza, perciò preferiscono obbedire. Perciò pare che al comando siano finite personalità esecutive, infatti, il potere desidera sempre strumenti ciechi, i superburocrati sono personalità infantili, insicure e obbedienti.

Invece il piccolo produttore appartiene a un mondo che rischia in proprio ed è autore della sua fortuna, è autonomo e responsabile; i cambiamenti della società possono venire solo dai piccoli produttori e dai lavoratori non dai burocrati; anche gli accademici sono diventati burocrati protetti dalla politica, caratterizzati dal servilismo. La carriera del magistrato, del militare e del funzionario è spesso una tradizione familiare, cioè, contro il merito, è diventata ereditaria.

Purtroppo al popolo dei piccoli produttori manca una sua coscienza di classe e una strategia sui propri obiettivi; purtroppo sembra che in Italia sia anche impossibile governare senza il consenso della chiesa; destra, centro e sinistra sono attenti a non scontentare il Vaticano. La chiesa, che troneggia sullo stato, è coccolata dai partiti e dall’informazione, in compenso, la burocrazia ha salari e pensioni migliori del settore privato. L’integralismo cattolico cerca d’imporre la propria etica e il proprio dogmatismo.

La lega ha guadagnato voti solo quando ha fatto dell’antistatalismo e quando ha animato la rivolta fiscale, il federalismo, le critiche all’Ue e alla valanga dell’immigrazione non regolata; purtroppo, in politica sono premiati i cinici e i furbi, mentre sono emarginati gli idealisti indipendenti, ai vertici sono i servi del potere occulto, mentre l’informazione impedisce un vero confronto critico e nasconde le notizie o fornisce mezze notizie.

Per paura del comunismo, dopo la seconda guerra mondiale, la DC ricevette molti voti, però oggi il voto cattolico, scaturito da motivazioni religiose, non esiste più; ciò nonostante la politica e la televisione sono sempre legati alla chiesa, perciò il voto clientelare e i condizionamenti vaticani sulla politica italiana si fanno passare per voto cattolico.

Lo stato dovrebbe accogliere i reclami contro gli abusi della burocrazia e premiare i burocrati disponibili verso il pubblico, perché i lavoratori indipendenti sono un terzo della forza di lavoro e i dipendenti del settore privato, la metà; uniti e senza i condizionamenti dei partiti possono riformare lo stato perché i dipendenti pubblici sono solo 3,5 milioni. I privati sono soggetti a pensioni di fame, licenziamenti, fallimenti, salari bassi, invece la burocrazia ha pensioni e retribuzioni migliori, vive spesso nell’ozio e nella sicurezza e nessuno la può licenziare. La burocrazia è però alleata del sindacato e dei partiti statalisti.

I gangli del potere accademico, giornalistico, scientifico, scolastico, bancario e dei magistrati sono stati appaltati agli amici del regime cattolico e di sinistra, ciò ha degradato il nostro mondo culturale, finito nelle mani di pseudo-intellettuali disposti a prostituirsi alla convenienza politica. L’università non può essere appannaggio di accademici che preferiscono la sicurezza alla libertà.

Accademico è diventato sinonimo di sterile, convenzionale e conformista, bisogna finirla con i burocrati e i professionisti della politica. La segretezza, garantita dalla falsa o lacunosa informazione è il principio della tirannia; è da ricordare che anche con il governo di centro sinistra c’è stata, oltre alla dilatazione delle funzioni dello stato e della burocrazia, maggiore concentrazione di ricchezza e più moderazione salariale, inoltre, sono aumentati i poveri, i privilegi e la pressione fiscale.

La sinistra, tradendo i comuni lavoratori, ha protetto le banche e i capitalisti e ha coccolato i mezzi d’informazione e l’UE; i giornalisti sono prevalentemente di sinistra e sono diventati sempre di più asserviti al potere. Anche se l’istruzione è molto aumentata, in Italia i lettori di giornali sono diminuiti; perché essi fanno propaganda e nascondono le notizie e perché hanno provvidenze pubbliche e aiuti dalle grandi imprese.

Hanno i proventi della pubblicità che serve a condizionarli, graziosamente concessa loro se sono accomodanti con il sistema; infatti, non possono criticare chi finanzia le loro testate e il governo che si fa passare per progressista, il direttore responsabile, erede del fascismo, esplica la sua vigilanza in questo campo. Le nomini a dirigenti dei maggiori enti sono sempre fatte in accordo con i partiti di governo, che naturalmente si aspettano gesti di gratitudine, come contratti, promozioni e assunzioni per i loro protetti.

Perciò, i ministri che dovrebbero controllare questi organismi, alla fine ne garantiscono l’impunità. In Italia la presenza delle forze di polizia di fronte alla criminalità è ridotta al minimo e si preferisce l’intervento successivo alla vigilanza sul territorio. Eppure in Italia esiste un poliziotto ogni 217 abitanti, in Svizzera uno ogni 598, in USA uno ogni 335, in Giappone uno ogni 558, in Israele uno ogni 310. A Roma vi è un poliziotto ogni 88 abitanti, a Bergamo uno ogni 2.079 abitanti; fra i poteri dalla magistratura italiana vi è la discrezionalità essa, infatti, coinvolgendo gli avvocati, può rinviare, e procrastinare "sine die" deliberazioni e decisioni altrimenti c’è la prescrizione voluta dai partiti.

In Italia il consiglio superiore della magistratura è costituito da uomini di collaudata fede politica e di totale subordinazione al potere governativo. I magistrati sono legati ad antichi e consolidati sodalizi, essi sono facilmente condizionabili nelle loro deliberazioni riguardanti gli incarichi e perciò non possono rispondere ad assoluta imparzialità. Sarà per questo che oggi nelle carceri italiane alloggiano solo piccoli criminali comuni.

Fonti: “Il manifesto dei liberisti” di Luigi De Marchi – Edizioni Seam . “Nemici a nord, sud, est, ovest” di Massimo Dolazza – Leonardo Facco Editore.

EUROPA

La funzione monetaria conferisce allo stato sovrano, assieme alle imposte, maggiore disponibilità liquida per la spesa pubblica; inoltre, i paesi con sovranità monetaria, se hanno la bilancia commerciale in passivo e alto debito pubblico, possono svalutare la loro moneta; se viceversa, sono privi di una loro moneta, devono applicare dei dazi all’importazione o aumentarli se esistono.

La Germania, che dirige l’UE, fece grandi sacrifici con le due guerre mondiali, ora, per dominare ancora l’Europa, con l’austerità, il marco e l’euro ha sacrificato il benessere dei cittadini tedeschi e anche europei, ha sacrificato salari e domanda interna. Con i suoi attivi valutari, ha puntato ad accumulare riserve utili per condizionare informazione e politica europee e per fare investimenti e concedere crediti all’estero indebitato.

Invece, l’attuale attivo commerciale italiano non è stato una libera scelta italiana, ma una conseguenza dell’austerità dell’UE, che ha contenuto la domanda interna italiana e perciò le industrie, per difendere profitto e lavoro dei dipendenti, sono state costrette ad aumentare le esportazioni, che hanno determinato l’attivo commerciale italiano con l’estero. S in Italia ripartisse la domanda interna, si dovrebbe ridurre l’attivo della bilancia commerciale e valutaria.

La crisi americana del 1929-32 iniziò con il crollo di borsa, seguito alla sua ascesa favorita dalla prima guerra mondiale, proseguì con i fallimenti bancari; il governo intervenne con la politica d’austerità governativa, con deflazione salariale e riduzione dei consumi. Questa politica fu poi corretta ammettendo maggiore deficit di bilancio, suggerito da Keynes, che era naturalmente più inflattivo, ma puntò su maggiori investimenti in opere pubbliche.

L’Italia fascista e la Germania nazista fecero altrettanto. Oggi pare che l’UE, a direzione tedesca, per controllare deficit di bilancio, debito pubblico e inflazione, stia perseguendo la stessa strada; la BCE di Draghi, contrastata dalla Germania, per superare la crisi economica, ha aumentato la liquidità monetaria, ma non ha avuto successo. La Germania teme molto l’inflazione, che travolse la Germania nella prima e nella seconda guerra mondiale.

ITALIA

La Flax Tax, proposta dalla Lega, è un’imposta proporzionale del 15% sul reddito, si tratta di una tassa piatta, già introdotta in altri paesi che, secondo gli auspici, avrebbe lo scopo di ridurre l’evasione fiscale illegale e rilanciare l’economia ma, con questa aliquota, non potrebbe ridurre la pressione fiscale; inoltre, l’imposta proposta è in contrasto con l’articolo 53 della costituzione che sostiene la progressività delle imposte, anche se questo principio è stato disatteso dai vari governi che hanno introdotto altre imposte proporzionali.

La Flax tax avvantaggia i più ricchi e i professionisti, con partite Iva in regime forfettario al 15%; con l’aliquota del 15% colpirebbe anche il reddito familiare fino a 50.000 euro annui, reintroducendo così l’imposta familiare. Con la Flax Tax, non è chiara la sorte di deduzioni e detrazioni per le quali esistono però già delle proposte, come la sorte delle altre imposte che, per salvaguardare la spesa pubblica, con un’aliquota del 15% dovrebbero rimanere, a meno che, l’aliquota non sia raddoppiata; cioè lo stato, con questa imposta, così come formulata, rinuncerebbe a un riassetto generale del sistema fiscale.

Per la me la Flax Tax, fiscalizzando i contributi e abolendo la maggior parte delle imposte, dovrebbe essere al 50%, con una deduzione fissa di 13.000 euro, mentre i redditi superiori a 100.000 euro annui perderebbero detrazioni e deduzioni, il risultato sarebbe un’imposta progressiva e il rispetto della costituzione. Con la nuova imposta, la Lega non può rischiare lamentele di massa, l’imposta familiare è sbagliata, perché due persone che lavorano possono guadagnarne 60.000 euro annui e perdere i benefici, però avrebbero maggiori spese per il trasporto e per i pasti fuori casa, a meno che, non si tenga conto di queste spese.

Agli enti locali, con il federalismo fiscale, potrebbe andare l’imposta sul gas e sulla benzina e l’Iva al 10% sui generi non essenziali, escludendo piccoli esercizi commerciali e artigiani senza dipendenti, che soffrono della concorrenza della grande distribuzione; con queste premesse, si potrebbero fare delle simulazioni, per verificare se ci sono le entrate per coprire le spese dello stato, che, con minore burocrazia, potrebbe anche usare dipendenti per attività di controllo fino ad adesso non esplicate.

Non bisogna nemmeno dimenticare che il bilancio dello stato è un buco nero misterioso. Berlusconi ottenne consenso perché aveva promesso di ridurre la pressione fiscale, le imposte sui redditi più bassi e di ridurre il numero delle imposte a sette, ora vive solo per l’europeismo, promettendo di farsi garante di Salvini verso l’Europa, il che segnerà anche la fine di Salvini.

Per aumentare, a parità di salario, Pil e occupazione e per ridurre pressione fiscale, debito pubblico e deficit pubblico, ridistribuendo il lavoro, occorre diminuire ore di lavoro, giornate di lavoro, anticipare la data di pensionamento, abolire ore di straordinario, doppio lavoro e lavoro per i pensionati; in tal modo, con l’aumento dei costi del lavoro, aumenterebbero i prezzi che riducono i debiti, cioè ciò che l’UE cerca affannosamente. I post comunisti sono in realtà statalisti e a favore del capitale e non progressisti o socialisti, perciò non possono proporre queste riforme; oggi c’è bisogno, ridistribuendo il lavoro, di socializzare il lavoro.

ISLAM

La Turchia è membro della Nato, dell’Ocse e, fino a ieri, aspirava a entrare nell’UE; erede dell’impero ottomano, ha mire espansionistiche nel mondo islamico, ora si sta avvicinando a Mosca. Grazie alla società russa Gazprom e al gasdotto russo TurkStream, ha rinunciato al gas di scisto liquefatto proveniente dagli Usa, non teme le sanzioni americane; anche la Germania ha chiesto il raddoppio del gasdotto North Stream, proveniente dal Bar Baltico, che trasporta gas russo baipassando l’Ucraina.

In tal modo Mosca aumenta la sua influenza su Turchia e Germania e divide la Nato, tuttavia la Russia, anche se aumenta le sue esportazioni, guarda sempre con una certa preoccupazione alla Germania rinata; con l’aiuto russo, la Turchia sta costruendo due centrali nucleari, milioni di turisti russi visitano le spiagge mediterranee della Turchia; pare che ora Russia e Turchia ora estendano la loro influenza in Libia.

In Libia operano le società petrolifere Eni italiana, Total francese e BP inglese, nel 1911 l’Italia, con una guerra, tolse la Libia alla Turchia; nel commercio estero, ora Russia e Turchia, al posto di dollaro ed euro, stanno usando rublo e moneta turca e hanno aderito a un sistema internazionale di pagamento alternativo allo Swift occidentale, la Turchia ha anche adottato la carta di credito russa Mir. A causa delle sanzioni, i rapporti tra Usa e Turchia peggiorano.

La Turchia ha deciso di acquistare missili intercettori S-400 dalla Russia, al posto  dei Patriot americani, perciò il Pentagono ha bloccato la vendita alla Turchia degli aeri F-35 americani, venduti alla Grecia. Turchia e Grecia sono rivali nello sfruttamento del petrolio cipriota e del Mediterraneo orientale; Ankara ha anche minacciato di chiudere la base militare americana di Incirlik e ora gli Usa vogliono trasferire le sue 50 testate nucleari ad Aviano in Italia.

Nel mondo islamico sono in competizione Turchia, Iran, Arabia ed Egitto, quindi la regione non conquisterà facilmente la pace, invece, contro l’informazione dominante, Israele non ha tentazioni espansioniste, fa solo rappresaglie aeree a chi fa attentati contro il suo territorio; come tutti gli stati, è nato con l guerra e desidera il riconoscimento da parte dei paesi islamici. A causa delle sanzioni americane, l’Italia ha perso miliardi di euro di esportazioni nel commercio con l’Iran, le sanzioni, assieme al protezionismo, servono agli Usa anche per riequilibrare il suo commercio estero, essi esportano gas liquefatto di scisto e armi, investono all’estero e importano capitali; sono legati a Israele e Arabia.

Haftar è appoggiato da Egitto, Emirati, Arabia, Russia e Francia; Al Serraj da Turchia, Qatar e Italia, la diversa posizione di Francia e Italia è giustificata dagli interessi petroliferi; per il petrolio e il gas; Macron vuole anche indebolire l’Italia. La Turchia è contrapposta a Grecia, Cipro, Egitto, Israele, Giordania e Italia, però l’Egitto di Al Sisi sostiene Haftar, soprattutto per contrastare i fratelli musulmani egiziani, messi fuori legge in Egitto, ma insediatisi e Tobruk.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 6/1/2020)

La COSTITUZIONE ITALIANA 

Si dice che esiste una costituzione scritta e una costituzione materiale più seguita dai legislatori; l’articolo tre della costituzione italiana proclama l’eguaglianza dei cittadini avanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, d’opinione politica e di religione e costituisce il cardine di tutto l’impianto costituzionale. Nonostante l’articolo tre, ancora oggi gli italiani, nei fatti, non hanno gli stessi diritti, lo Stato non garantisce le stesse possibilità di studio, cura, giustizia e carriera a tutti; ciò che è più grave, è che la stessa legge ordinaria fa delle discriminazioni, in barba all’articolo tre.

Le costituzioni moderne sono nate per affermare l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, in precedenza, le classi privilegiate, come il clero e l’aristocrazia, avevano privilegi economici, politici, legali, non rispondevano davanti alla giustizia e non pagavano le tasse, avevano immunità giudiziarie, esenzioni, franchigie e privilegi fiscali; con la monarchia assoluta, il bilancio dello Stato e il bilancio personale del re erano confusi.

I democratici si dicono difensori della costituzione italiana, la quale però è lettera morta nelle sue parti migliori, d’altra parte, una legge e una giustizia uguali per tutti significherebbero effettivamente rimuovere dall’irresponsabilità categorie di potere che sono state sempre irresponsabili davanti alla legge, ciò sarebbe una vera rivoluzione. In pratica, pare che, con la nostra democrazia niente sia cambiato.

L’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge è stato il primo principio rivoluzionario, eppure ancora oggi il presidente della repubblica, come il re, è irresponsabile avanti alla legge e gli stessi parlamentari sono irresponsabili, di diritto o di fatto, per tanti loro atti o dichiarazioni; è irresponsabile il capo del governo. In politica è esistito sempre un gap tra teoria e pratica, la repubblica dovrebbe essere la cosa pubblica e sancire la trasparenza, che, di fatto, è stata eclissata.

Di fatto, democrazia e sovranità popolari paiono irraggiungibili, la sovranità del popolo è un’illusione terrestre; anche liberalismo, socialismo e comunismo si sono smentiti nelle loro realizzazioni pratiche, la sovranità appartiene a chi riscuote le tasse e, per legge, non le paga, e a chi beneficia del signoraggio monetario. La sovranità appartiene agli uomini d’onore che non perdono la faccia lavorando e pagando le tasse.

Non bisogna mai perdere di vista il fatto che lo Stato è un’impresa economica più privata delle altre, nata per riscuotere le tasse in cambio di una protezione concessa ai sudditi e garantendo l’anonimato ai proprietari dello Stato. La religione ha coltivato la credulità popolare costruendo il suddito ideale per lo Stato, utile anche al commercio, che differenza esiste, infatti, tra una promessa elettorale, una promessa commerciale e la promessa del regno di Dio?

La politica ci addormenta insistendo sulla sovranità popolare, però i partiti, che da sempre lottano per il potere, sono al servizio di un’élite anonima che domina sullo Stato e che possono ricattare in cambio di privilegi; la conseguenza è che lo Stato, invece di garantire l’eguaglianza dei cittadini, favorisce, anche con la legge ordinaria, parassitismo, privilegi e arricchimenti, in frode all’articolo tre.

La costituzione è un immenso inganno, perché è disattesa soprattutto dallo Stato, con le sue leggi ordinarie e con i trattati internazionali, come il concordato richiamato nella costituzione (art.7). L’elusione fiscale o evasione legale viola l’articolo tre, il diritto del lavoro è spesso anticostituzionale perché, per fare solo un esempio, prevede diversi trattamenti per i dipendenti delle varie amministrazioni dello Stato, anche se con la stessa qualifica e anzianità.

L’esenzione fiscale di cui gode il Vaticano è un privilegio in contrasto con l’articolo tre, in Italia i membri di religioni non cattoliche sono discriminati; In Italia si sono fatte leggi anticostituzionali con la complicità del parlamento, del governo, dei presidenti della repubblica che le promulgano e della corte costituzionale che non sempre è intervenuta a correggere gli errori della legislazione. A causa dell’articolo 7 della costituzione, in contrasto con il resto della costituzione, l’Italia non è uno Stato laico, non è uno Stato sovrano, ma telediretto dal Vaticano, il quale ha imposto i suoi simboli allo Stato italiano, perciò a esso s’inchinano i politici italiani desiderosi di fare carriera.

L’Italia attribuisce diversi diritti ai cittadini in base alla loro appartenenza religiosa, infatti, l’art. 8 della costituzione non afferma che tutte le religioni sono uguali avanti alla legge, ma che tutte sono ugualmente libere avanti alla legge, perciò la costituzione è un documento contraddittorio. I cittadini sono divisi in due categorie, in barba all’articolo tre della costituzione, quelli che professano religioni riconosciute dallo Stato, come quella cattolica, e quelli che professano religioni ammesse.

Infatti, ai seguaci d’altre religioni l’assistenza religiosa, in carcere e in ospedale, è concessa per favore e non per diritto, anche perché l’Italia è una repubblica fondata sui favori, il che contrasta con uno Stato di diritto che garantisce l’eguaglianza dei cittadini. Secondo la legge italiana, un rabbino, un pastore valdese e un prete cattolico sono ministri di culto e, pertanto, non sono tenuti a testimoniare davanti all’autorità giudiziaria, mentre un pope ortodosso, un lama e in imam sono privati cittadini, perciò, se, nelle stesse circostanze, mantengono il silenzio, possono essere accusati di favoreggiamento.

Mentre il codice Zanardelli del 1889 garantì la stessa libertà a tutti i culti ammessi nello Stato, con il concordato del 1929, la religione cattolica ritornò religione di Stato, come nello statuto albertino del 1848, e le minoranze religiose, nella migliore delle ipotesi, erano solo tollerate, infatti, anche dopo la seconda guerra mondiale, cioè a costituzione democratica vigente, in Italia evangelici e testimoni di Geova furono boicottati dalle forze dell’ordine. Eppure l’articolo 21 della costituzione riconosce la libertà di pensiero e l’articolo 8, la libertà di religione.

Per la nostra costituzione, Stato e Chiesa cattolica sono reciprocamente indipendenti e sovrani, mentre i rapporti con le altre religioni sono regolati dalla legge dello Stato che oggi è controllato dalla Chiesa, è un altro caso di palese discriminazione, in barba all’articolo tre. In Italia il diritto al riposo nei giorni di festività del proprio culto trova applicazioni solo per le confessioni che hanno stipulato intese con lo Stato, cioè non è un diritto automatico.

L’art 724 del c.p. puniva solo chi bestemmiava contro la religione di Stato, nel 1995 la corte costituzionale intervenne per tutelare anche le altre religioni, poi, per ragioni più pratiche che di diritto, il reato fu abolito. La religione adottata dallo Stato costringe a questi giri assurdi di valzer, solo nel 1995 la corte costituzionale ha eliminato il giuramento cattolico di dire la verità nei processi.

Con sentenza 508/2000 la corte costituzionale ha modificato il reato di vilipendio della religione cattolica, estendendo la tutela alle altre religioni, con sentenza 327/2002 ha abolito la norma che puniva più gravemente il turbamento delle funzioni cattoliche, rispetto alle altre religioni; però, per sudditanza verso la Chiesa, la corte costituzionale ha rinunziato a intervenire in altre questioni. Comunque, questi suoi interventi dal 1995 al 2002 attestano che nel 1984 l’Italia rimase paese confessionale e lo è tuttora.

Con lo statuto albertino del 1848 e il concordato del 1929, lo Stato italiano era dichiaratamente confessionale, con il concordato del 1984, pur eliminando il richiamo alla religione cattolica come religione di Stato, a causa di tante norme, costituzionali e ordinarie, nei fatti lo Stato rimase confessionale. Il reato di plagio è stato eliminato dal nostro ordinamento, però le sette religiose paiono proprio plagiare, manipolando le menti dei proseliti, i quali poi sono consegnati allo Stato come sudditi perfetti, disposti anche a morire in guerra.

Tante sette religiose e la chiesa cattolica sono state responsabili di pedofilia, violenza a bambini e truffa, inoltre, sfruttando la credulità popolare, si sono costituiti dei grandi patrimoni. Le religioni sono delle belle botteghe, non solo la chiesa cattolica, nel 1950 in Corea nacque l’associazione spirituale per l’unificazione del mondo cristiano, per opera di Sun Myung Moon, il quale divenne, in breve, proprietario d’imprese, fattorie, scuole, alberghi, fabbriche d’armi e produttore cinematografico, anche i santuari cattolici rendono molto e, del resto, i soldi bisogna impiegali da qualche parte.

L’Islam, in diversi paesi, ha risolto il dilemma tra leggi civili e leggi religiose, imponendo la legge islamica per tutti, così ha voluto prevenire le contraddizioni tra leggi ordinarie, leggi costituzionali, leggi civili e leggi religiose. L’Istat, appena si delineò la tendenza degli italiani a dichiararsi atei, ha smesso di censire la religione degli italiani, così il Vaticano e Radio Apostolica Italiana (la Rai) possono continuare ad affermare che in Italia i cattolici sono il 99% della popolazione.

In Italia sembra che il parlamento, prima di fare le leggi, debba chiedere il benestare alla conferenza episcopale italiana, nella televisione italiana il papa è presente in ogni telegiornale, sacerdoti fanno parte di commissioni televisive; è evidente l’influenza del Vaticano in tutti i canali televisivi, il Vaticano oggi straripa su tutta la vita pubblica e privata italiana.

In materia sessuale, all’ONU il Vaticano strizza l’occhio ai musulmani sul controllo sulle nascite, su omosessualità, sui diritti civili, su aborto e su anticoncezionali, i dirigenti della Chiesa guardano sempre con nostalgia al medioevo, quando non esisteva democrazia, liberalismo e socialismo; non a caso, nel XX secolo la Chiesa ha sostenuto le dittature dell’Europa e dell’America latina, il Vaticano non ha ratificato la convenzione dei diritti dell’uomo del 1950.

Oggi la Chiesa governa anche tramite laici, al governo o nelle banche, cioè per interposta persona, negli edifici pubblici troneggia la croce, i mass media italiani sono succubi del Vaticano, sono reticenti, si autocensurano e non hanno rispetto per la verità e per i lettori; all’ingresso dell’Enea, il più importante ente scientifico italiano, è stata posta una statua della madonna.

La chiesa cattolica ha peso anche all’estero, un concordato stipulato recentemente con la Croazia, prevede la restituzione dei beni della Chiesa, mentre i profughi italiani, con l’acquiescenza del governo italiano, non hanno avuto in restituzione le loro case confiscate dal regime di Tito. Comunque, le cose non sono molto diverse nelle altre religioni, in Grecia la religione, fino a poco tempo fa, doveva essere dichiarata sulla carta d’identità, il presidente della repubblica vi giura in nome della trinità, in questo paese è ostacolato il proselitismo a favore delle altre religioni, nell’Islam è impedito.

Nel 2001 il clero ortodosso macedone si è opposto alla parificazione dei culti religiosi, reclamando il massimo potere sulla società, anche la costituzione irlandese è stata emanata nel nome della santissima trinità, anche la Gran Bretagna punisce la bestemmia solo nei confronti della religione cristiana, in questo paese l’anglicanesimo è religione di Stato e lo Stato non è separato dalla religione.

La chiesa cattolica usa volontari e il lavoro a costo zero del basso clero (pagato dallo Stato italiano con l’8 per mille dell’Irpef) per massimizzare i suoi profitti, perciò la ricchezza della Chiesa, in Italia e nel mondo, anche se non è dichiarata, cresce più velocemente della ricchezza italiana o di quella mondiale. Il patrimonio della chiesa, celato anche all’estero, cresce velocemente e anche le entrate fiscali dello Stato italiano, controllato dalla Chiesa, crescono più velocemente del reddito nazionale; quando non si correggono queste forbici, si va inevitabilmente verso il generale pauperismo e la concentrazione estrema della ricchezza.

Oggi in Italia le leggi malviste dal Vaticano non passano, il Vaticano vuole che la morale cattolica valga per tutti. L’articolo tre della costituzione afferma che lo Stato non fa favori a nessuno, questa burla, inserita nella costituzione, ha acquistato una certa solennità; anche lo Stato abusa della credulità popolare, forse la metà delle leggi dello Stato sono incostituzionali e in violazione dell’articolo tre; l’inattività dello Stato, che non intende riparare alla situazione, attesta il deficit di legalità, di democrazia, di sovranità e di diritto esistenti in Italia.

Se i giuristi affermando che il nostro è uno Stato di diritto, qualcuno ci crede, se i politici affermano che il nostro è uno Stato laico, qualcuno ci crede, se i giuristi affermano che in Italia esiste una giustizia, qualcuno ci crede, se i magistrati affermano che tutti sono uguali avanti alla legge (art.3), qualcuno ci crede. Di fatto però, in Italia i diritti, come quelli costituzionali, non possono essere automatici, altrimenti non si potrebbe più fare un favore a nessuno e a nessuno si potrebbe chiedere, in cambio, favori, una mazzetta o un voto.

Generalmente, si proclama una cosa in costituzione e un’opposta in una legge ordinaria, senza che, normalmente, gli organi costituzionali dello Stato rivelino la contraddizione, lo fanno però anche per favorire una parte politica; la costituzione è letteralmente baipassata dalla legge ordinaria. Se esiste l’art. tre perché esistono i privilegi corporativi degli albi professionali? Perché esistono leggi elusive in materia fiscale? Perché le ragioni a statuto speciali hanno più risorse di quelle a statuto ordinario?

Secondo me, il presidente della repubblica attenta alla costituzione quando promulga leggi anticostituzionali, però nessun alto magistrato o il parlamento, che fa le leggi, ha mai affermato ciò; la corte costituzionale, a costituzione invariata, ha emesso sentenze contraddittorie sulla costituzionalità di norme, ad esempio in materia di adulterio, ma non dovrebbe limitarsi a seguire la moda.

In Italia l’abuso di credulità popolare è stato un reato, oggi depenalizzato, è un’altra beffa, di fatto, abusano della credulità popolare, politica, religione e commercio, da tale abuso sono anche nati falsi storici, falsi religiosi e falsi politici. Gli storici di corte, di partito o di religione sono abituati a fare omissioni dolose importanti, del resto, lo Stato ha imposto il segreto di Stato (o omertà statale) su fatti politicamente censurabili.

Anche il papa, dopo tanti scandali, ha imposto la segretezza sulla vita interna della Chiesa, nella pubblica amministrazione è imposto il segreto; anche la censura e il controllo sulla stampa sono serviti a influenzare il verdetto della storia e a favorire la governabilità dei sudditi contribuenti. Per quanto da me affermato, gli italiani, nominalmente considerati cittadini, in realtà sono ancora sudditi.

La costituzione, richiamata sempre da Mattarella, dovrebbe essere breve, con pochi principi, con articoli brevi ed essere estesa come un manifesto, non è essenziale per la vita di una nazione perché l’Inghilterra n’è priva, infatti, tutto l’ordinamento giuridico può contenerne i principi; è norma programmatica e legge quadro fondamentale. In Italia, dopo la sua entrata in vigore l’1.1.1948, la corte di cassazione non ebbe mandato per ripulire l’ordinamento di leggi anticostituzionali d’epoca fascista o anteriori e la corte costituzionale non ebbe mandato di dare parere obbligatorio sulla costituzionalità delle nuove leggi, il presidente della repubblica non fu richiamato all’obbligo di non promulgare le leggi anticostituzionali, per cui, leggi anticostituzionali si sono fatte anche in era repubblicana.

Perciò oggi sono ancora tante le leggi vigenti anticostituzionali; gli statuti anteriori all’era liberale erano d’esclusa concessione reale, non erano un patto fatto con i rappresentanti dei cittadini, su un altro piano, oggi esistono anche statuti e regolamenti comunitari, regionali e comunali, quelli comunali contengono più divieti che regolamentazioni. Fin dalla sua nascita, la nostra costituzione è regolarmente disattesa dal legislatore ordinario e dalla prassi politica di governo, inoltre contiene anche delle contraddizioni interne, ad esempio in materia d’eguaglianza religiosa, per l’inserimento del concordato nella costituzione.

 

Le costituzioni si possono sempre cambiare e possono essere superate, alcuni articoli della nostra sono stati modificati, quelle rigide come la nostra, che richiedono un processo complesso di revisione, sono cestinate quando una rivoluzione cambia tutto l’ordinamento giuridico; le costituzioni sono spiriti dei tempi e tuttavia la nostra costituzione è stata tradita fin dall’inizio delle sua applicazione perciò, di fronte alla realtà delle leggi ordinarie e della prassi di governo, la costituzione sembra tanto una burla o uno scherzo.

 

Quando si propone di modificare la costituzione, si replica che bisogna tenere fermi i principi fondamentali della prima parte, che contiene principi poetici, filosofici e non programmatici o di ordinamento dello stato, che sarebbero immodificabili, cioè non soggetti a revisione costituzionale; non ci facciamo illusioni, questo rispetto può avvenire solo se c’è la volontà politica e se vige un ordinamento coerente al rispetto di quei principi; le rivoluzioni, senza alcuna formalità, cambiano ordinamenti e costituzioni.

 

Ad ogni modo, la costituzione non è un dogma o un feticcio a cui aggrapparsi, è una carta giuridica fondamentale che fissa un percorso. E’ falsa la tesi che esista un patto sociale tra stato e popolo, sancito dalla costituzione, il potere si è sempre retto senza l’aiuto del popolo, poi però ne cerca il consenso, per rendere più agevole o meno difficile la governabilità.

 

Lo stato dovrebbe astenersi dall’abusare continuamente della credulità popolare, con principi conclamati mai applicati, con i principi fondamentali della costituzione non deve coltivare illusioni o addormentare; lo stato, per reggersi, si deve fondare su privilegi, favori e concessioni, perciò non può e non vuole che gli articoli della costituzione siano veramente attuati; per proteggere gli amici, non vuole che i cittadini siano uguali avanti alla legge.

La costituzione è bicefala, è pasticciata perché è nata da un compromesso tra cattolici e marxisti, con piccoli apporti liberali, è smentita dalle leggi ordinarie anticostituzionali, che sono tante, nacque per compensare la sinistra di una rivoluzione mancata, promettendo una rivoluzione costituzionale che rimase però sulla carta. Le costituzioni rivoluzionarie come la nostra si riconoscono da tre principi: l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, il suffragio universale e l’imposta progressiva, di questi tre principi solo il suffragio universale è stato veramente concesso nella realtà. Le imposte sono anche proporzionali e in cifra fissa.

Nei test del russo Ivan Pavlov (1849-1936) sull’apprendimento e il riflesso condizionato, alcuni cani erano addestrati a riconoscere dei cerchi, con i quali ricevevano scariche elettriche, dai quadrati, con i quali ricevevano della carne; progressivamente si facevano assomigliare i quadrati ai cerchi e, quando la somiglianza diventava troppo forte, i cani non sapendo più cosa fare, impazzivano, succede anche agli uomini programmati e condizionati e, quando cominciano ad aprire gli occhi, perdono il senso dell’orientamento.

Analogamente, con le costituzioni possono impazzire tutte le persone legate alle regole, più che al pensiero critico, perché queste costituzioni sono lontane dalle leggi ordinarie, dalla politica, dalla realtà e dalle consuetudini. In psichiatria, la schizofrenia determina una perdita di contatto con la realtà, è caratterizzata da confusione mentale, difficoltà di comunicazione, deficit emozionale, alterazione dell’affettività fino al mutismo e alla mancanza d’interesse per la vita.Il suo sviluppo è favorito anche da fattori ambientali, in breve, si può affermare che tanti fattori, di origine sociale, come la cultura, contribuiscono a far perdere il senno all’uomo; per non perdere il senno, generalmente l’uomo ancora il suo cervello a un’ideologia, come fattore di sicurezza e di certezza.

 

Nella costituzione italiana si legge: Articolo 1: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al popolo”. Tanti si sono affannati a dare una definizione della democrazia, che dovrebbe essere il governo del popolo e dovrebbe garantire l’eguaglianza, almeno giuridica dei cittadini. in realtà il popolo è senza sovranità ed è privo di eguaglianza avanti alla legge; sono tante le leggine, le leggi ad personam e le leggi di favore, ad esempio in materia fiscale e in materia di lavoro. Come i vecchi regimi, anche la nostra repubblica è fondata sui favori, sui conflitti d’interesse e sui privilegi.

 

Articolo 3: “ Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, d’opinione politica, di condizioni personali e sociali”. In realtà, le discriminazioni sono tante, le più gravi sono quelle sancite non dai pregiudizi e dai comportamenti umani, ma dalle leggi dello stato, che mettono in posizione superiore una religione; a volte si fanno leggi solo a  favore delle donne, la politica e la religione, quando possono, discriminano regolarmente in base all’ideale politico.

 

Articolo 4: “ La repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro”. Però lo stato non è capace di garantire il lavoro a tutti, la salute a tutti e la fortuna a tutti; però, in spregio all’articolo 3, può fare dei favori e concedere dei privilegi.

Articolo 5: “La repubblica promuove le autonomie locali”. L’Italia è nata unita con la forza e senza consenso, è stata restia a riconoscere le autonomie comunali e regionali; il fascismo sostituì il sindaco con il potestà di nomina governativa e le regioni, che avevano una base culturale, sono nate in ritardo, soggette a un controllo statale con un commissario governativo e sulle entrate. Vista la sua storia, in Italia la sovranità originale dovrebbe essere non dello stato, ma delle regioni e dei comuni, perciò il federalismo dovrebbe essere lo sbocco logico delle autonomie. In tutti gli stati, il popolo di una regione non è libero di chiedere la secessione, perché non è sovrano.

 

Articolo 6: “ La repubblica tutela le minoranze linguistiche”. Certamente, in casa ognuno è libero di parlare la sua lingua o il suo dialetto e, fuori casa, può scrivere un giornale in dialetto, ma libri, giornali, testi scolastici e leggi sono tutti scritti in italiano e forse è meglio così; dialetti e lingue minori sono meno spendibili in economia e nelle relazioni a distanza e perciò sono sacrificati naturalmente. Non si capisce il senso dell’articolo e la sua utilità, però l’articolo merita un’osservazione, dopo l’unità, l’italiano è stato utilizzato per omologare gli italiani.

 

Articolo 7: ” La chiesa e lo stato sono indipendenti e sovrani reciprocamente, i loro rapporti sono regolati dai patti lateranensi”. I patti lateranensi privilegiano la chiesa e, grazie a essi, lo stato non è indipendente dalla chiesa, oggi l’Italia sembra un protettorato del Vaticano o il giardino del Vaticano.

 

Articolo 8: “Tutte le confessioni religiose sono libere avanti alla legge”. Premesso che libere non significa uguali, perché la chiesa ha i privilegi del concordato e di tante leggi, in realtà, sotto questa costituzione, furono boicottati anche testimoni di Geova ed evangelici; la religione acattolica è privilegiata e sovvenzionata dallo stato, le confessioni minori sono ammesse ma hanno meno diritti di quella cattolica; ad esempio, a scuola ora di religione e crocefisso sono imposti in omaggio solo alla chiesa cattolica.

 

Articolo 10: “L’ordinamento giuridico italiano si uniforma al diritto internazionale”. Fonti del diritto internazionale sono le convenzioni internazionali e i trattati, spesse volte violati o non ratificati dal parlamento, ma lo fanno anche tanti altri stati, l’Italia non rispetta nemmeno direttive, regolamenti e sentenze dell’Unione Europea. Anche quest’articolo sembra una bella predica, la sua fonte sono i predicatori laici della politica.

 

Articolo 11: "L'Italia ripudia la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali". In realtà l'Italia ha aderito ad alleanze militari, ufficialmente difensive, ed anche per difendersi si usano le armi, ha un esercito e partecipa all'estero a missioni militari, per lo più con copertura ONU; tutte queste partecipazioni implicano la presenza di truppe italiane impegnate su teatri di guerra, la difesa della pace, fatta con le nostre truppe, non può essere un alibi.

 

Articolo 15: “La segretezza della corrispondenza è inviolabile”. In realtà lo stato ha usato il servizio postale statale per fare queste violazioni, in Usa l’unico monopolio statale è stato il servizio postale, nato a tale scopo; si violano comunicazioni private e privacy anche con satelliti spia, con le intercettazioni telefoniche e con internet; si fanno schedature dei cittadini e, in carcere e in convento, si controlla la corrispondenza dei detenuti e delle suore.

 

Articolo17: “I cittadini hanno diritto di riunirsi liberamente senza armi e senza preavviso; però, per le riunioni in luogo pubblico, devono darne preavviso alle autorità, che possono vietarle per motivi di sicurezza”. Premesso che le riunioni fatte in casa sono sempre libere, la seconda parte dell’articolo sembra smentire la prima; oggi per le riunioni in luogo pubblico occorre chiedere il permesso alla polizia; la ragione risiede nel fatto che le leggi fasciste restrittive non sono state mai modificate e, in generale, le leggi di polizia sono ancora d’epoca fascista, come il codice penale Rocco e il Concordato; nessuno ha provveduto ad abrogarle, però in cambio c’è stato regalato questo bell’articolo della costituzione.

 

Articolo 18: “I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, però sono proibite le associazioni segrete a carattere politico-militare”. Lo stato cerca di difendersi da rivoluzioni e complotti, in effetti, ci sono sempre ottime ragioni per promuovere, da sinistra, le rivoluzioni, anche se poi riescono tutte male. Invece i complotti si fanno soprattutto da destra, è un fatto che la segretezza sembra minare la democrazia, perché la repubblica dovrebbe essere una cosa pubblica o trasparente, diversa da Cosa Nostra.

Guardiamo la realtà, mafia, partiti e massoneria sono nate come società segrete ed anche in era repubblicana lo stato ha tollerato società segrete come queste. I servizi segreti, operando in segreto e nell’illegalità, hanno agito al riparo del controllo popolare, lo stato repubblicano ha protetto organizzazioni segrete come Gladio e la P2. Il comitato di crisi, nato per seguire il sequestro Moro, era fatto di piduisti, i servizi segreti erano diretti da piduisti, perciò l’onorevole Tina Anselmi fece varare una legge che sciolse la loggia P2 e vietò le associazioni segrete; ma non erano già state vietate dalla costituzione?

Il segreto di stato ha impedito che si risalisse a mandanti di tanti fatti oscuri d’Italia, il segreto di stato nacque nel 1941, con un regio decreto di Mussolini e di Vittorio Emanuele III, serviva a impedire al popolo di conoscere cose note solo alle istituzioni più alte e ai servizi segreti. Nel 1977 fu pubblicata la legge 801/1977 su "Istituzione e ordinamento dei servizi, per le informazioni, la sicurezza e la disciplina del segreto di Stato".

Nel codice penale ci sono due livelli di segreto, il segreto in senso proprio e il divieto di divulgazione, Cossiga vietò alla magistratura di intervenire su materie secretate e di spettanza ai servizi segreti, nel 2003 il divieto alla magistratura servì a bloccare ogni indagine. I servizi segreti sono agli ordini del presidente del consiglio, il governo Prodi allargò il segreto di stato alle centrali nucleari e ai depositi di scorie, Berlusconi lo applicò anche al territorio militare.

La legge stabilisce che il segreto di Stato decada dopo 15 anni, può essere prorogato, ma che in nessun caso può superare i 30 anni, però le leggi si possono sempre modificare, Berlusconi ha voluto che ha il tempo decorra dall'entrata in vigore della legge e non dal fatto. Nel maggio 2010 sono scaduti i termini del segreto sul rapimento di Moro, la strage dell'Italicus e quella di piazza Fontana, ma non si è saputo niente lo stesso, la strage di Piazza della Loggia a Brescia si è chiusa, dopo 36 anni, con un nulla di fatto.  Berlusconi ha posto il segreto di Stato anche sullo scandalo Telecom-Sismi nel 2009 e sui dossier illegali di Telecom.

Con Berlusconi c'è stato un uso esagerato e non corretto del segreto di stato, coprendo l'accertamento della verità su fatti gravissimi, perciò i servizi segreti possono fare quello che vogliono, tanto poi possono appellarsi al segreto e tutto finisce lì. Il segreto di stato si affianca al controllo sull’informazione e di magistrati, impedendo che la giustizia raccolga le sue prove con le intercettazioni, il buio deve essere totale per i cittadini.

La conservazione del segreto di stato sulle maggiori stragi italiane ha lo scopo di tutelare persone che sono coinvolte in esse, sottraendole alla legge, solo una stampa libera, che in realtà manca, può svelare gli inganni del governo al popolo. La libertà di un popolo può derivare solo dalla conoscenza della verità, il dispotismo si riconosce dal bavaglio alla conoscenza della verità.

Le legge sul segreto di stato viola l’obbligatorietà dell’azione penale, l’indipendenza della magistratura, l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, il contraddittorio nel giusto processo e serve a garantire immunità e impunità, cioè serve a evitare condanne certe per persone intoccabili responsabili di fatti criminosi; tra queste persone sono spesso politici e alti funzionari dello stato, come dire che lo stato è contro la trasparenza che dovrebbe caratterizzare la vita di una repubblica.

 

Articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, anche per iscritto, la stampa non è soggetta né ad autorizzazione né a censura”. La libertà di pensiero è tutelata dallo stato soprattutto quando si evita di cambiare le cose; proprietà di giornali, sovvenzioni statali agli stessi, pubblicità sui giornali, legge fascista sulla stampa, ruolo del direttore del giornale, concorsi per esercitare la professione di giornalista, sono tutti sistemi creati da fascismo e repubblica per condizionale la libertà di stampa, introducendo così una forma subdola di controllo sulla stampa.

 

Se si evita di esternarlo, il pensiero è sempre libero, quando lo si vuole esternare, man mano che si passa dalla famiglia, al posto di lavoro e ai luoghi pubblici, si riduce progressivamente questa libertà. Quando il pensiero passa dalla parola alla scrittura, aumenta il controllo subdolo dello stato, fino al controllo sulla stampa, la quale perciò oggi ha poco da dire, oltre i pettegolezzi della politica.

Articolo 24: “Tutti possono adire la magistratura, gli errori giudiziari vanno risarciti”. A causa di norme innumerevoli, oscure e contraddittorie, l’affollamento di cause in magistratura serve a garantire il lavoro degli avvocati e una posizione ai giudici, con poche speranze di avere giustizia, soprattutto in tempi brevi; la riforma della giustizia è impedita dalla lobby trasversale degli avvocati in parlamento. Poche persone sono state risarcite dagli errori e dai ritardi della giustizia, alcuni ritardi sono stati risarciti in misura risibile, qualcuno è andato in galera innocente o sta ancora aspettando risarcimenti; la corte dei diritti europea ha condannato ripetutamente l’Italia per i ritardi della sua giustizia.

 

Articolo 27: ”L’imputato è innocente fino alla condanna definitiva”. Andava meglio scritto che il condannato in primo grado, quello colto in fragrante e quello reo confesso, se condannati in primo grado, sono condannati definitivi e non innocenti, anche se possono appellarsi solo per un grado. La formulazione dell’articolo incoraggia appelli e lavoro degli avvocati, che sono una lobby potente in parlamento, e allunga i tempi della giustizia; gli appelli e quindi il lavoro degli avvocati sono incentivati da norme oscure e contraddittorie e, in materia penale, quando si afferma che la condanna d’appello non può essere peggiore di quella del grado precedente.

 

Articolo 29: “La famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio”. Qui non si dice che i coniugi devono essere di sesso diverso e nemmeno che il matrimonio deve essere certificato o omologato dall’autorità. La famiglia allargata include coniuge, consanguinei, figli, parenti e affini conviventi ed è una società naturale; il matrimonio civile è il risultato della volontà dello stato di omologare tutto, anche le cose più naturali e accettate, mentre il matrimonio religioso è un fatto privato e non dovrebbe avere effetti civili.

 

Articolo 32: “La repubblica tutela il diritto alla salute, nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. La salute dipende soprattutto dallo stile di vita, la medicina è solo un grosso business, anche i medici si ammalano e non riescono a guarire. L’articolo afferma da una parte la libertà nella scelta della cura e dall’altro afferma, contraddittoriamente, che uno, in caso di epidemia, può essere obbligato per legge a un trattamento sanitario a mezzo vaccino. I medici, facendo poca informazione, non favoriscono una scelta consapevole dei pazienti, preferiscono seguire le indicazioni delle case farmaceutiche e dei protocolli medici, in pratica le mode e gli interessi economici, destinando tutti a farmaci, bisturi e pratiche mediche a volte inutili e costose per la collettività.

 

Articolo 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento, si possono aprire scuole private senza oneri per lo stato”. Sarà libera l’arte ma non l’insegnamento, i libri di testo sono approvati dallo stato, lo stato e la chiesa hanno sempre considerato la scuola un investimento, perciò hanno tenuto sotto osservazione o esame gli insegnanti, che devono superare esami d’idoneità e concorsi, inoltre, gli insegnanti sono legati a programmi e a libri di testo approvati. Il docente di scuola è un registratore che è stato privato della libertà di pensiero.

 

Per fare a favore alla chiesa, che controlla banche, scuole e ospedali, nel 1999 il governo della sinistra, con D'Alema e Berlinguer, ha fissato finanziamenti a favore della scuola privata, senza rilievi da parte del presidente della repubblica, che doveva promulgare la legge, e della corte costituzionale; dal 2000 al 2004 i governi di destra hanno concesso agevolazioni fiscali alle scuole private e contributi anche alle università private.

 

Articolo 34: “La scuola pubblica è aperta a tutti, gli studenti poveri e meritevoli hanno diritto a borse di studio statali”. Se la scuola è aperta a tutti, perché esiste il numero chiuso nelle università, lo stato dovrebbe limitarsi solo a segnalare le facoltà più adatte e quelle che danno più sbocco di lavoro; lo stato limita l’intervento a favore degli studenti poveri ma meritevoli, semplicemente prevedendo poche borse di studio rispetto al numero dei bisognosi; perciò l’articolo sa tanto di propagandistico.

 

L’istruzione obbligatoria pubblica è omologazione statale, all’istruzione ha diritto di provvedere anche la famiglia, in concorrenza dello stato, però non mi riferisco alla scuola privata, che è un business della chiesa retto dalla stessa mistica della scuola statale; attraverso le materie d’insegnamento, la chiesa e lo stato fanno anche propaganda, non insegnano solo un mestiere e non danno solo formazione, scuola, religione e lingua servono a tenere unito un paese, sotto un ordinamento o un regime.

 

Articolo 35: “La repubblica tutela il diritto al lavoro, la formazione professionale ed il lavoro italiano all’estero”. La costituzione, dopo aver detto all’art. 1 che la repubblica è fondata sul lavoro e all’art. 4 che lo stato garantisce il lavoro, adesso afferma di tutelare il diritto al lavoro, però lo stato tutela anche le rendite parassitarie e speculative e i parassiti che non hanno mai lavorato; lo stato italiano ha fatto poco per tutelare il lavoro italiano all’estero, che faceva rimesse valutarie compensate dalle esportazioni illegali italiane di capitali.

 

Articolo 36: “Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro, sufficiente per le necessità della sua famiglia; la durata della giornata lavorativa è stabilità per legge, il lavoratore ha diritto a riposo settimanale e ferie”. Lo stato si è astenuto dal fissare con legge salari minimi, orari di lavoro, riposo e ferie, però ha approvato le tabelle con le tariffe minime degli ordini professionali, cioè quest’articolo non ha trovato realizzazione e, praticamente, ne è anche nata una disparità di trattamento. E’ il sindacato, con gli accordi contrattuali, che stabilisce il salario adeguato o minimo, recepito anche dai giudici del lavoro, però non sempre questi accordi rispettano le leggi di mercato.

 

Infatti, nelle varie categorie, se i salari sono alti, si crea disoccupazione, se sono bassi, si crea penuria di lavoratori; calpestando le categorie più produttive per l’economia, cioè contadini, operai e artigiani, generalmente dipendenti pubblici, addetti ai servizi o predicatori laici o colletti bianchi sono pagati di più. La durata della giornata lavorativa è vanificata da alcuni contratti, dagli straordinari e da un mercato del lavoro diventato più selvaggio; le ferie non sono uguali per tutti; con lo scopo di tutelare alte cariche, nemmeno il trattamento pensionistico è stato unificato.

 

Articolo 37: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti dell’uomo e la stessa retribuzione”. La discriminazione salariale e di carriera colpisce anche gli uomini, purtroppo oggi, le agenzie assumono soprattutto donne; è un caso di strabismo politico che femministi e politici non riescono a cogliere. Comunque, si fanno norme lesive dell'articolo 3 solo a vantaggio del lavoro femminile.

 

Articolo 38: “I poveri senza lavoro o altre entrate hanno diritto all’assistenza sociale”. In occidente l’Italia è all’ultimo posto per assistenza sociale alle famiglie bisognose, che sono abbandonate a se stesse, perciò, con un certo ritardo, è stato introdotto il reddito di cittadinanza; spesso chi è povero si deve arrangiare, ma tanti preferiscono non lavorare e avere l'assistenza statale; ci si chiede perciò perché è stato scritto quest’articolo, per abusare ancora una volta della credulità popolare.

 

Articolo 39: “L’organizzazione sindacale è libera, però i sindacati devono essere registrati, in tal modo acquistano la personalità giuridica e possono stipulare i contratti collettivi”. Sembra un’altra vocazione statale all’omologazione, però i sindacati confederali, legati ai partiti, intendendo ostacolare il sindacalismo libero, si sono opposti al riconoscimento, ma stipulano ugualmente contratti collettivi che sono anche fonte di diritto per i giudici del lavoro. I sindacati non sono organi di rilevanza costituzionale, però, di fatto, si sono spesso imposti a pubblica amministrazione, partiti e organizzazioni imprenditoriali.

 

I sindacalisti svolgono funzioni pubbliche in materia d’assistenza ai lavoratori, inoltre, dirigenti sindacali occupano posti di rilievo nella pubblica amministrazione, all’Inps, nelle grandi aziende e nelle banche, dove sono spesso in conflitto d’interesse, perché rappresentano contemporaneamente lavoratori e datori di lavoro; sono in parlamento ed hanno altri incarichi dallo stato, sono un potere non regolato o previsto dalla costituzione e sono collusi con la politica.

La Costituzione garantisce la rappresentatività sindacale però, in contrasto con la costituzione, non sono rappresentati sindacalisti liberamente eletti; anche in questo caso bisogna decidere se leggi e contratti devono uniformarsi alla costituzione o se invece bisogna cambiare la costituzione, la quale non può essere solo un dogma o un feticcio in grado di coltivare le illusioni nei sudditi contribuenti. 

Articolo 40: “Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”. Queste leggi non sono state fatte perché il sindacato non le ha volute, il parlamento si è accodato, le leggi sullo sciopero erano viste dal sindacato come una regolamentazione o limitazione del libero diritto allo sciopero. Ci si chiede, com’è potuto avvenire ciò, a 60 anni dall’entrata in vigore della costituzione, se la costituzione è una norma programmatica e una norma cogente o inderogabile, obbligatoria soprattutto per il legislatore?

In pratica, la costituzione materiale afferma che lo sciopero è un diritto senza limiti però, un’intesa con la Fiat obbliga ogni dipendente a firmare un accordo in cui s’impegna a non scioperare contro l’accordo, pare in contrasto con quest’articolo. Insomma, continua l'uso strumentale e propagandistico della Costituzione, osannata da tutti, ma, in sostanza, in disuso fin dalla sua nascita, anche per merito del ministro della giustizia Togliatti che, per restare al governo, v’inserì l'articolo 7 e non abrogò codice Rocco e leggi di polizia fasciste. 

Articolo .41: “L’iniziativa economica privata è libera”. Però le pastoie burocratiche e le tagliole fiscali non aiutano l’esercizio di questa libertà, né lo sviluppo dell’economia, i mancati rimborsi fiscali alle ditte che esportano favoriscono le delocalizzazioni all’estero e l’impoverimento del paese. La costituzione di nuove imprese richiede tempi e costi notevoli, dal punto di vista burocratico, prima che esse possano cominciare a produrre reddito.

 

Articolo 47: “La repubblica tutela il risparmio in tutte le sue forme”. In realtà, la Banca d’Italia, che ha per soci banche, assicurazioni e Inps, non ha vigilato sulle banche e la Consob non ha vigilato sulle borse così, soprattutto in questi ultimi anni, si è sviluppata la speculazione finanziaria e il risparmio delle famiglie è stato falcidiato anche da insolvenze, inflazione, oneri bancari e tasse.

 

Articolo 50: ”Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle camere”. Queste petizioni si fanno anche ai comuni, quasi mai danno soddisfazioni al popolo che le fa, anche le interrogazioni parlamentari sono un rito inutile; come i referendum, questi strumenti sono utili quando il potere è disponibile ad ascoltare e a provvedere, invece oggi il potere, con il suo silenzio e le sue omissioni, vuole solo stancare il popolo in vena di reclamare.

 

Articolo 52: “L’ordinamento delle forze armate si uniforma allo spirito democratico della repubblica”. In realtà non sono democratiche né le caserme, né i conventi, i militari sono più asserviti degli altri cittadini, però non è democratica nemmeno la repubblica, che ama questi spropositi e questi enunciati.

 

Articolo 54: “I cittadini devono osservare la costituzione e le leggi”. Le leggi sono tante e per osservarle bisogna almeno conoscerle, però per lo stato l’ignoranza della legge non è ammessa; dall’altra parte, il legislatore ordinario non sempre osserva la costituzione e sono tante le leggi anticostituzionali. Consideriamo che i politici che fanno le leggi seguono anche il principio d’opportunità politica, che è opposto a quello d’eguaglianza o equità, cioè fanno favori a persone, imprese, lobby e a se stessi, perciò risultano spesso in conflitto d’interesse.

 

Articolo 67: "I parlamentari esercitano la loro funzione senza vincolo di mandato". Diversamente da altre costituzioni, quest’articolo permette ai parlamentari i ribaltoni e il cambio di casacca o maggioranza; il fatto è che, se in economia il mercato non funziona, in parlamento il mercato ha sempre funzionato bene, grazie soprattutto al potere economico delle lobby e degli interessi personali dei singoli parlamentari. Il mercato esiste anche nella chiesa, definito peccato di simonia. 

 

Articolo 68: “I membri del parlamento non rispondono dei voti e delle opinioni espresse, possono essere perquisiti o arrestati solo su autorizzazione del parlamento, salvo il caso di condanna irrevocabile o arresto in flagranza, analoga autorizzazione è richiesta per le intercettazioni telefoniche e per controllare la loro corrispondenza”. Si sta parlando d’immunità non garantite al resto dei cittadini, anche se i parlamentari si giustificano affermando di volersi difendere dalla lotta politica effettuata per via giudiziaria; comunque, per lo spirito di corpo, raramente il parlamento concede queste autorizzazioni, anche se ne ricorrerebbero gli estremi; i parlamentari non sono uguali agli altri cittadini.

 

Articolo 70: “La funzione legislativa è esercitata dalle due camere”. Ciò avviene anche se le due camere sono di diversa emanazione, il senato, di origine aristocratica, andrebbe abolito, sotto la monarchia, era di nomina regia; alcuni giuristi hanno sostenuto che due camere con gli stessi poteri, abilitate ad approvare una legge con una votazione per camera, garantiscono una legislazione più accurata e aggiungono che perciò esistono due camere, come esistono nel corpo due orecchie, due occhi, due reni, due polmoni, due braccia e due gambe.

 

Però in Italia, adottato il bicameralismo perfetto, non ne abbiamo ottenuto una legislazione accurata, infatti, le norme sono troppe, incerte, contraddittorie e scritte male, cioè di difficile interpretazione. Le leggi, diversamente da quelle naturali, sono nate dalle circostanze, dal caso, dalla convenzione, dall’ignoranza, dal contratto, dal mandato delle lobby, dalla superstizione, dai pregiudizi e dall’abuso di potere; hanno l’oscurità degli oracoli, si contraddicono, tendono a smantellare i costumi e il diritto naturale; quando sono detestate da tutti, invocando la costituzione, sono disapplicate dai giudici che dovrebbero applicarle.

 

Articolo 71: “Sono competenti a proporre le leggi il governo, le camere e il popolo con 50.000 firme”. Secondo la costituzione, la nostra repubblica è parlamentare, in realtà il governo legifera più del parlamento, soprattutto a mezzo di decreti, e le riforme si aspettano più dal governo che dal parlamento; i partiti prevalgono sul parlamento e oggi esistono anche le Autorità che rubano spazio al parlamento.

La conclamata divisione dei poteri pare imperfetta e il parlamento non pare titolare della sovranità popolare. Il popolo non propone leggi in parlamento perché non assistito dai partiti che non amano ingerenze popolari e referendum, il popolo ha proposto referendum abrogativi, ma non può proporre referendum propositivi e l’Unione Europea, con le sue leggi, ha ridotto ancora la sovranità del parlamento italiano e degli italiani.

 

Articoli 73-74: “Le leggi sono promulgate dal presidente della Repubblica, che le può temporaneamente rinviare alle camere con un messaggio motivato, ma se le camere le approvano di nuovo, poi le deve promulgare”. In realtà, poiché il presidente della repubblica può essere accusato d’attentato alla costituzione, può sempre rifiutarsi di firmare leggi anticostituzionali, però fino ad oggi i nostri presidenti hanno preferito fare i notai, perciò non hanno utilizzato queste prerogative e altri loro larghi poteri, generalmente seguono un partito.

 

La conseguenza è un numero elevato di leggi anticostituzionali in vigore. A leggere la costituzione, il nostro capo del governo ha meno poteri del cancelliere tedesco, del presidente della repubblica e del parlamento, però il parlamento ha meno poteri dei partiti. Caduto il fascismo, i costituzionalisti si erano preoccupati di controllare i poteri del capo del governo, valorizzando parlamento e presidente della repubblica, i Savoia invece, con poca fiducia verso la politica, tenevano a valorizzare forze armate e carabinieri.

 

Articolo 75: “500.000 elettori o cinque consigli regionali possono proporre l’abrogazione di leggi con referendum popolare, esclusa le materie tributarie, trattati e amnistie, il voto è valido se al referendum partecipa almeno la metà degli aventi diritto. La limitazione serviva a ostacolare interventi legislativi da parte del popolo, però, gli italiani, anche con queste limitazioni, avevano abolito ministero dell’agricoltura e finanziamento ai partiti, poi ripristinati dal parlamento, perciò oggi si rifiutano di votare a nuovi referendum e nessun referendum ha più successo.

 

In Svizzera si tengono referendum anche nelle materie negate agli italiani, poiché l’Unione Europea è stata accettata con un trattato, questa può abrogare il residuo di sovranità rimasto agli italiani, senza tema di voto popolare referendario; le maggioranze richieste per il successo dei referendum non ne facilita il successo. Il referendum propositivo non è stato voluto dai partiti, i quali vogliono il monopolio della legislazione e vogliono contrastano le riforme volute dal popolo.

 

Articolo 76: “L’esercizio della funzione legislativa può essere delegata al governo solo per tempi e oggetti definiti, perciò, in caso d’urgenza, il governo emana decreti che devono essere immediatamente convertiti in legge dalle camere”. In realtà, il governo, anche a causa della passività del parlamento, ha abusato spesso della decretazione d’urgenza, minando con ciò il principio della separazione dei poteri e la sovranità del parlamento.

 

Articolo 79: “L’amnistia e l’indulto sono concessi a maggioranza dei due terzi dalle camere”. Questi provvedimenti di clemenza, ora desueti, sono stati emanati con frequenza, sia in era monarchica sia in era repubblicana, in occasioni di ricorrenze particolari o per sfollare le carceri; in assenza d’amnistie e indulti, il presidente della repubblica emana più grazie individuali, violando con ciò il principio della separazione dei poteri, cioè intaccando le prerogative del parlamento. Questi provvedimenti di clemenza hanno carattere demagogico e minano il principio della certezza della pena che dovrebbe essere un deterrente al delinquere, meglio sarebbero pene certe e la depenalizzazione di certe norme, invece si fanno altre leggi e s’inventano altri reati.

 

Articolo 82: “Ciascuna camera può disporre inchieste”. Queste inchieste hanno un costo e pochi risultati pratici, perché ogni gruppo espone una tesi diversa e non si arriva a capo di niente; inoltre le inchieste parlamentari sono concorrenti con il potere d’indagine della magistratura; anche questo fatto mina il principio della separazione dei poteri, perché la magistratura è organo costituzionale.

 

Articolo 84: “L’ufficio di presidente della repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica”. Questa incompatibilità così formulata ed estesa non esiste per i membri del parlamento e del governo, che spesso hanno ruoli molteplici e in conflitto d’interesse, con confusione di ruoli tra controllore e controllato; evidentemente i costituzionalisti volevano dare un ruolo importante al presidente che ha effettivamente larghi poteri. L’Italia è una repubblica presidenziale senza voto popolare.

 

Articoli 87-88: “Il presidente indice le elezioni, autorizza la presentazione alle camere di leggi d’iniziativa del governo, promulga le leggi, indice i referendum popolari, ratifica i trattati internazionali, ha il comando delle forze armate, dichiara lo stato di guerra, presiede il consiglio superiore della magistratura, può concedere grazie, può sciogliere le camere”. I poteri del presidente sembrano estesi, può anche bloccare o rinviare le leggi, però, per la costituzione, non è un notaio o un simbolo che rappresenta l’unità, non è organo di garanzia della costituzione, perché questo ruolo appartiene alla corte costituzionale, che però non sempre l’ha esercitato.

 

Articoli 89-90: “Gli atti del presidente della repubblica devono essere controfirmati dai ministri o dal presidente del consiglio che se ne assumono la responsabilità; il presidente è responsabile solo d’alto tradimento e attentato alla costituzione”. Il presidente è irresponsabile come il re ed è al di sopra della legge, il potere assoluto aveva queste caratteristiche, però aveva come ulteriore caratteristica il fatto di riscuotere le tasse e di beneficiare del signoraggio monetario. In generale, la democrazia esiste quando i cittadini sono uguali davanti alla legge e la rivoluzione fu fatta per togliere privilegi e immunità a re e aristocrazia. Alcuni di questi privilegi legali e immunità sono stati ereditati dal presidente della repubblica e, in misura minora, dai parlamentari.

 

Articolo 92: “Il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio e, su proposta di questo, i singoli ministri”. Altro segno degli ampi poteri costituzionali del presidente della repubblica, in Italia questi poteri non si sono visti perché abbiamo avuto presidenti opachi e succubi dei partiti, che hanno preferito inviare messaggi al paese e fare i notai; il potere occulto che governa l’Italia ha sempre temuto un presidente di carattere che esercitasse i suoi poteri costituzionali, ma anche un capo del governo con ampi poteri.

 

Articolo 94: “Il governo deve avere la fiducia da parte delle camere”. Quest’articolo para ricordare che l’Italia è una repubblica parlamentare e che il parlamento è il depositario della sovranità popolare, ma non è vero.

 

Articoli 95-96: “Il presidente del consiglio è responsabile della politica del governo, mentre i ministri sono responsabili degli atti dei loro dicasteri; i ministri, per i reati da loro commessi, con autorizzazione delle camere sono sottoposti alla giustizia ordinaria “. Di fatto il parlamento ha esteso quest'immunità negando spesso l’autorizzazione, a vantaggio di ministri, ex ministri o parlamentari; però, diversamente dal presidente della repubblica, secondo la costituzione, i ministri sono responsabili dei loro atti politici e dei loro reati, non hanno il privilegio dell’irresponsabilità del presidente o del re. La legge stabilisce che il presidente del consiglio ed i ministri, per reati connessi alle loro funzioni, sono giudicati da un  tribunale speciale, chiamato tribunale dei ministri, i cui membri sono sorteggiati.

 

Le repubbliche possono essere presidenziali o possono concedere preminenza al presidente del consiglio o cancelliere, quindi queste due figure dovrebbero essere le massime cariche dello stato, meglio ancora sarebbe unificare la carica di presidente e capo del governo, concedendo però maggiori prerogative al parlamento. I poteri o organi costituzionali sono costituiti da presidenza della repubblica, governo, parlamento e magistratura. Tuttavia l’Italia è rimasto un paese un po’ monarchico perché il presidente ha conservato alloggio e parte dei poteri del re, conservandone l’aureola; come ieri si esaltava, da parte di tutti, il sovrano, oggi si esalta il presidente della repubblica, soprattutto da parte della televisione, ma lo fa anche con il papa.

Per timori di bonapartismo, si vuole il presidente del consiglio in posizione subalterna, perché, con il fascismo, le colpe dello stato sono sempre addebitate al capo del governo, in una logica di capro espiatorio; infatti, i Savoia erano irresponsabili, tiravano il sasso e nascondevano la mano, nominarono Mussolini capo del governo e poi lo fecero dimettere; comunque, anche sotto la monarchia, come sotto la repubblica, le crisi di governo erano numerose.

Da questa schizofrenia che sembra esorcizzare il fascismo, ne discende che spesso i commentatori televisivi, quando parlano di poteri, definiscono primo la presidenza della repubblica, secondo il presidente del senato, terzo il presidente della camera e quarto, pronunciato a denti stretti, il presidente del consiglio. Non sarebbe più giusto che questo fosse definito il primo o il secondo, come in tutte le costituzioni?

Articoli 101-102: “La giustizia è amministrata in nome del popolo, i giudici sono soggetti solo alla legge, la giurisdizione è unica e non possono essere istituiti tribunali o giudici speciali, ma possono essere create sezioni speciali giudicanti, presso i tribunali, dedicate a materie speciali”. La giustizia è amministrata in nome del popolo ed esistono dei partiti che si chiamano popolari, quanto è distante la costituzione dalla realtà, il vezzo di chiamare sempre in causa il popolo, la democrazia e la costituzione è un difetto della politica e dei demagoghi, la costituzione si dovrebbe limitare a dettare delle norme per far funzionare meglio lo stato e la legislazione.

 

I giudici sono soggetti alla legge, però la loro fortuna dipende anche dagli appoggi politici e sindacali e la politica segue il principio d’opportunità, che è opposto a quello di legalità e d’eguaglianza dei cittadini; perciò la storia insegna che, a volte, i giudici fanno finta di non vedere e non sentire e girano la testa dall’altra parte, spesso seguono le orme del governo o di un partito. Si dice che lo stato di diritto deve avere una giurisdizione unica e non tribunali speciali e che nessuno deve essere distolto dal suo giudice naturale, però l’Italia ha ancora tribunali speciali; non parlo dell’Inquisizione, mai dei tribunali militari, della magistratura delle acque, dei tribunali amministrativi, dei collegi arbitrali, delle commissioni tributarie, della Corte dei Conti, dei giudici del lavoro; forse solo questi ultimi possono passare come sezioni specializzate del tribunale. Il sofisma giuridico politico afferma che in Italia siamo sempre nel campo della giurisdizione unica, che esistono però sezioni specializzate della giustizia ordinaria per materie speciali e non giudici speciali; del resto, anche per la trinità si afferma che Dio è uno e trino.

 

Articolo 104: “La magistratura è un organo autonomo e indipendente e i membri del suo consiglio superiore della magistratura sono organo di autogoverno, il CSM è presieduto dal presidente della repubblica, i suoi membri sono eletti per 2/£ da parte dei magistrati e per 1/3 da parte del parlamento”. Queste elezioni si svolgono con criteri politici, perché i magistrati sono divisi in correnti politiche e il parlamento vota seguendo le indicazioni politiche; quindi anche se i magistrati italiani sono di carriera e non eletti come in Usa, sono legati per qualche verso alla politica, soprattutto quelli che desiderano emergere.

 

Questo fatto mina la loro indipendenza dai partiti, come dal governo che è espressione di una maggioranza parlamentare; è per questa ragione che parlamento e magistratura non si sono sforzati per rendere più celere la nostra giustizia che, così com’è formulata, serve solo a garantire lavoro agli avvocati e una posizione ai giudici. Dopo le tante stragi avvenute in Italia nei decenni scorsi, le sentenze sono state di assoluzione per mancanza di prove per gli imputati. Cioè non è stata accertato nessun colpevole, chi crede alla bontà di queste sentenze, osserva che perciò questi processi, lunghi e costosi, in grado di immobilizzare i palazzi di giustizia, non dovevano nemmeno iniziare; nemmeno sui disastri naturali si sono accertate delle responsabilità, così nei casi di alta corruzione nella pubblica amministrazione, perciò i presunti responsabili non sono stati allontanati.

Tra magistratura e governo il conflitto è sempre stato fittizio e un bluff, però è servito a ricattare il potere politico, per concedere maggiori privilegi ai magistrati; salvo eccezioni, le toghe sono generalmente colluse, in passato dipendevano anche ufficialmente dal governo, oggi spesso chiudono un occhio e, con il decorso del tempo, grazie alla durata dei processi, ci si dimentica dei fatti.

Alcune sentenze sono politiche, a parte le immunità riservate alla politica, prescrizioni, avocazioni, archiviazione e cancellazione di sentenze scomode da parte della cassazione, servono a mettere al riparo da responsabilità; l’obbligatorietà dell’azione penale è una chimera. I magistrati eroici che hanno a cuore legge e giustizia sono una minoranza, a volte, se non sono uccisi, sono trasferiti per opera del Consiglio Superiore della Magistratura, organo di autogoverno che serve solo a tutelare i privilegi dei magistrati, più che l'indipendenza della magistratura, contenendo l’invadenza degli altri poteri.

La magistratura invade il campo legislativo e non vuole essere giudicata nelle sentenze, ma giudica sulle leggi, in vigore o da approvare; le sentenze sono criticate solo dagli avvocati che si appellano e da giudici di grado superiore che le riformano. Diversamente dagli altri dipendenti dello stato, i magistrati, che sono pagati pure dallo stato, godono di speciale autonomia, non tanto per tutelare un principio di equità e di legalità o per essere indipendenti dai partiti.

Infatti, i magistrati hanno una loro fede politica ma, con l’autonomia, possono contrattare un’occasionale dipendenza con il governo o con i potenti, perché anche in magistratura esiste la corruzione; invece gli altri dipendenti pubblici, oltre i salari, orari di lavoro e ferie, non hanno nient’altro da contrattare con i ricatti. A causa di leggi di privilegio, in Italia il mercato non funziona, però questo ha sempre funzionato bene in parlamento (lobby e compravendita dei deputati), in chiesa (simonia) e in magistratura (mercato delle sentenze), la magistratura è stata sempre succube del potere e collusa e non disinteressatamente. Storicamente, la corruzione della politica ha sempre richiesto, per mettersi al riparo dalla legge, la stipula di una polizza assicurativa presso i giudici, polizza pagata alla classe dei magistrati con carriera, privilegi, favori, altre cariche remunerate e denaro; naturalmente, non mancano le eccezioni. 

Articoli 107-108: “I magistrati possono essere sottoposti a provvedimento disciplinare, trasferiti o sospesi solo dal consiglio superiore della magistratura, la legge assicura l’indipendenza dei giudici delle giurisdizioni speciali”. I magistrati sono stati sospesi e trasferiti per ragioni ideologiche e politiche che niente hanno a che fare con la giustizia; quindi il consiglio superiore della magistratura, organo d’autogoverno della magistratura, fa anche politica ed emana sentenze politiche d’opportunità che rivelano spesso scarsa indipendenza dagli altri poteri o dai partiti.

 

I giudici dovrebbero essere dipendenti dalla legge e indipendenti dai partiti e dal governo; poiché spesso fanno politica o sono pavidi o opportunisti, ciò non avviene. Solo in pochi paesi e in poche epoche il potere giudiziario è stato autonomo verso il governo, giudici indipendenti sono stati costretti a sacrificare la loro vita. Raramente nella storia i magistrati sono stati indipendenti dal governo; il procuratore della repubblica rappresenta lo stato, cioè il governo e la corte di cassazione è servita a cancellare sentenze scomode per il governo.

 

I giudici delle giurisdizioni speciali sono indipendenti, oltre che dagli altri poteri, anche dai giudici ordinari, perciò rafforzano l’autonomia dei loro uffici che appaiono come veri tribunali speciali. Il tribunale speciale non è necessariamente un tribunale di tipo fascista, ma è un tribunale legato a una materia specifica, con uffici speciali, giudici specializzati e speciale autonomia.

Articolo 112: “Il Pubblico Ministero esercita l'azione penale". Nei processi penali il pubblico ministero esercita l’accusa e, rappresenta l’interesse all’ordine pubblico e, in pratica, dovrebbe rappresentare il ministro dell’interno; di fatto, oggi L’Italia è l’unico paese in occidente in cui il pubblico ministero non dipende dal governo, vuole essere formalmente indipendente dal governo, dal ministro degli interni e da quello della giustizia.

Per non perdere in stipendio, lustro e carriera, vuole essere chiamato giudice, anche se il suo ruolo è diverso da quello del giudice o della magistratura giudicante, infatti, nei processi penali rappresenta l’accusa per conto dello stato. Questa figura non esiste in tutti gli ordinamenti, in alcuni l’accusa è sostenuta da un avvocato di parte, reso forte dai rapporti della polizia giudiziaria, oppure il pubblico ministero è un dipendente dello stato, separato dal giudice ordinario giudicante; in generale, il pubblico ministero rappresenta l’interesse dello stato alla difesa dell’ordine pubblico minacciato da gravi delitti. Il legame con ministero degli interni e con la sicurezza ne rivela il rapporto originale con la politica e il governo, anziché l’indipendenza.

 

Articolo 116: ”Sono istituite regioni a statuto speciale”. Queste regioni hanno maggiori autonomie e maggiori risorse di quelle ordinarie, il che è lesivi dell’art. 3, il privilegio nacque per difendere con incentivi l’unità del paese, cioè comprando i dirigenti politici di quelle regioni; come accade a tanti paesi, alcune regioni confinarie, con popolazione mista, erano votate alla secessione, perciò il governo italiano preferì fare delle concessioni. A parte le disuguaglianze per legge tra regioni e cittadini, è da ricordare che se i cittadini fossero sovrani, le regioni di frontiera, con una votazione a maggioranza, avrebbero diritto alla secessione; ma nessuno stato è capace di riconoscere questo diritto, gli stati sono a favore dell’autodeterminazione solo per i popoli degli altri stati.

 

Articolo 117: "competenze delle regioni". La riforma del titolo V della costituzione ha attribuito alle regioni, in alcune materie, competenza legislativa concorrente con lo stato, il che ha creato costosi doppioni ed hanno favorito la proliferazione burocratica, contribuendo a inceppare la macchina amministrativa. Sarebbe stato meglio, in una logica federale, conferire a comuni e regioni la sovranità originaria, con loro competenze esclusive in alcune materie, demandando le rimanenti funzioni allo stato.

 

Articolo 119: “Le entrate delle regioni sono fissate dalle leggi dello stato”. Le regioni non hanno autonomia finanziaria, non esiste federalismo fiscale, lo stato è geloso dei suoi contribuenti e, quando il federalismo nascerà, nelle regioni ci saranno sempre politici e funzionari fiduciari di Roma, quindi sarà difficile un vero federalismo e una vera autonomia regionale. Staremo a vedere.

 

Articolo 120: “Le regioni devono garantire libera circolazione di merci e di persone e non possono limitare il diritto a esercitare professioni e lavori”. L’articolo serve a prevenire frontiere economiche interne, però è lo stato che ha creato con le sue norme degli steccati, concedendo privilegi economici alle regioni a statuto speciale, concedendo concessioni e creando corporazioni e albi che impediscono il libero esercizio di una professione; con concorsi fasulli e abilitazioni discutibili, aventi lo scopo di estendere aree di privilegio per gli amici dello stato, escludendo altri da una professione; questo fatto ha procurato un danno economico all’Italia, discriminazioni e intralci al mercato.

 

Articolo 122: “Nessuno può far parte contemporaneamente di un consiglio regionale e di una camera; come i parlamentari, anche i consiglieri regionali non rispondono delle opinioni e dei voti espressi”. Continuano le discriminazioni volute dalla legge, ad ogni modo, si può essere contemporaneamente sindaco e parlamentare e, fino a poco tempo fa, prima che l’Europa lo vietasse, parlamentare italiano ed europeo.

 

Un altro caso di disparità di trattamento, in violazione dell’art. 3 che dice che tutti sono uguali avanti alla legge, sono le contraddizioni interne di una costituzione schizofrenica. L’irresponsabilità dei parlamentari è stata estesa ai consiglieri regionali perché allo stato costa poco estendere questi privilegi, calpestando i comuni cittadini che credono all’eguaglianza davanti alla legge.

 

Articolo 124: “Un commissario del governo, residente nel capoluogo della regione, esercita il controllo politico sulla regione”. Le cautele non sono mai troppe e lo stato centralista non vuole perdere il controllo sulle regioni; il fascismo eliminò sindaco e creò i podestà di nomina governativa, affiancato dal segretario comunale pure di nomina governativa, impose i prefetti alle province per esercitarne il controllo; per il controllo delle regioni, la repubblica ha inventato i commissari del governo. Non poteva essere diversamente, in fondo, la repubblica non ha eliminato nemmeno codice Rocco, concordato, leggi di polizia e leggi anticostituzionali di era fascista.

 

Articolo 127: “Ogni legge approvata dal consiglio regionale è comunicata al commissario del governo per l’approvazione e per controllare che non ecceda le competenze della regione; eventuali conflitti tra stato e regione sono risolti dalla corte costituzionale”. Insomma il nostro stato controlla in maniera maniacale comuni, province e regioni, avvenne ciò perché era nato, come gli altri stati, con la forza e non per volontà popolare, perciò dall’inizio temeva la sua disintegrazione, le autonomie e l’autodeterminazione dei popoli viventi in Italia.

 

Articolo134: “La corte costituzionale giudica sulla costituzionalità delle leggi, sui conflitti di competenza tra organi costituzionali dello stato e tra stato e regioni, inoltre giudica sulle accuse mosse contro il presidente della repubblica per alto tradimento e attentato alla costituzione”. Sul controllo della costituzionalità delle leggi l’articolo non afferma che la pronuncia si debba esplicare solo nel corso di processi ordinari come la giurisprudenza postula, perciò la corte avrebbe anche potuto muoversi con spinta autonoma per cancellare le vecchie leggi anticostituzionali, come avrebbe potuto impedire l’entrata in vigore di nuove leggi anticostituzionali; non l’ha fatto perché fin dall’inizio era legata alla politica, la quale segue il principio di opportunità e non quello di legalità e di eguaglianza.

Vale la pena di ricordare che di alto tradimento si sono macchiati anche ministri e parlamentari, facendo spionaggio durante la guerra fredda a favore del nemico (Dossier Mitrokhin), il reato di tradimento è imprescrittibile; in questo caso però, la competenza avrebbe dovuto essere della magistratura ordinaria, che però non se n’è mai occupata, ignorando, ancora una volta, l’eguaglianza dei cittadini avanti alla legge.

 

Per quanto riguarda l’attentato alla costituzione, c’è stata la promulgazione regolare di leggi anticostituzionali da parte dei presidenti, d’altra parte, la corte costituzionale non si è resa parte attiva nell’eliminazione delle leggi anticostituzionali fasciste, ma parte passiva di richieste d’incostituzionalità durante i processi; qualche volta sancì anche che erano costituzionali norme che erano, in realtà, anticostituzionali.

 

Infatti, una norma penale puniva l’adulterio femminile più pesantemente di quello maschile e la corte lo dichiarò costituzionale, poi, in un secondo tempo, a costituzione invariata, lo dichiarò anticostituzionale. Alla luce dell’articolo 3, non si capisce il diverso orientamento, cosa centra il fatto che la costituzione è una norma programmatica se può trovare immediatamente applicazione. La costituzione non deve seguire la moda ma applicare alcuni principi fondamentali, purtroppo però anche la corte costituzionale segue la politica. La corte, assecondando governo e parlamento, non ha ammesso proposte di referendum abrogativi perfettamente ammissibili.

 

Articolo135: “I membri della corte costituzionale sono nominati per un terzo dal presidente della repubblica, per un terzo dal parlamento e per un terzo dalla magistratura ordinaria”. Continuano le prerogative importanti del presidente della repubblica, che non è una figura scialba della costituzione, se gli si fanno esercitare i suoi poteri o se decide di esercitarli; comunque, i membri scelti dal presidente sarebbero indipendenti nel giudizio del presidente? Vista la politica, direi di No.  Sembrano cose teoriche perché i presidenti non sono mai stati accusati di tradimento o attentato alla costituzione.

 

Articoli138-139: “Le modifiche alla costituzione sono fatte con due deliberazioni, per ogni camera a maggioranza assoluta e quindi con referendum popolare, il referendum non occorre se l’approvazione delle camere avviene con i due terzi. La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”. Questa norma ha valore fino a che la politica e l’ordinamento su cui si sostiene intende rispettarla, Roma è passata dalla monarchia, alla repubblica e all’impero.

 

Si dice anche che i principi fondamentali della costituzione non sono modificabili e che la costituzione è rigida e non flessibile, perché richiede un processo laborioso di modifica; tuttavia alcuni articoli sono stati modificati con questa procedura e, in generale, la costituzione cambia quando cambia l’ordinamento generale, con una rivoluzione o una seconda repubblica, che in Italia non è mai nata. La modifica avviene con l’intervento di una nuova assemblea costituente che ignora rigidità e procedure rigide della vecchia costituzione.

 

Secondo la disposizione transitoria finale n. XII: “E’ vietata la riorganizzazione del partito fascista”. In realtà, sotto nome diverso, in Italia, diversamente che in Germania, partiti extraparlamentari o parlamentari, di diversa denominazione, ma d’ispirazione fascista, nacquero con la tolleranza dello stato, il Vaticano propose anche un’alleanza con loro al governo e al comune di Roma; è la solita schizofrenia della politica, della legge e della costituzione italiana.

 

Secondo la disposizione transitoria finale n. XIII: “Ai membri di casa Savoia è vietato l’ingresso in Italia”. Anche questa norma, poiché il tempo è galantuomo, è stata accantonata. Secondo la disposizione transitoria finale n. XIV: “I titoli nobiliari non sono riconosciuti”. Però lo stato e la chiesa conferiscono onorificenze e titoli nobiliari dei quali si fa anche mercato, se un nobile è senza beni, si può vendere il titolo, se ha beni li usa assieme al suo titolo.

 

Una volta questi nobili avevano privilegi fiscali, oggi lo stato ha esteso questi privilegi ad altre categorie, invece di abolirli; se un nobile usa il suo titolo, lo stato non lo persegue, se uno si fa passare per nobile, usando falsi titoli, lo stato lo può perseguire; da questi fatti si può capire se i titoli nobiliari sono riconosciuti, aboliti, tutelati o meno. E' un'altra delle prese in giro della nostra costituzione.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 30/12/2019)

LA DEMOCRAZIA

Le scelte della maggioranza non sono scelte scientifiche, perché la scienza non si pronuncia a maggioranza, le leggi sono commissionate dalle lobby; a livello legislativo, il popolo non conta niente, le maggioranze cambiano e le leggi sono cambiate, perciò le leggi sono solo il risultato di un compromesso; le decisioni prese a maggioranza non sono una caratteristica esclusiva della falsa democrazia, infatti, decidevano a maggioranza anche corsari e briganti. Le decisioni prese a maggioranza non sono infallibili, ma sono prese per scontentare il minor numero di persone possibili.

Oggi gli italiano votano soprattutto per ricevere dei favori, perciò nella nostra democrazia è stato falsato ed è stato stravolto l’uso del voto, si è perso il concetto di benessere comune. Il parlamento è nato per controllare il re, in altre parole  la spesa pubblica e le tasse, la costituzione è nata per controllare il re e il parlamento, cioè ancora per controllare la legislazione; però in Italia, soprattutto i controlli, a tutti i livelli, non funzionano, in Italia tutto ciò che è pubblico sembra proprietà dei partiti.

I parlamentari sono stati ricoperti di privilegi perché accettino il sistema senza cambiarlo, così hanno rinunciato a fare un servizio pubblico; oggi esistono i professionisti della politica, tanti hanno capito che la politica è la cuccagna; perciò i politici si ergono a difensori dell’ordine sociale esistente e, sostanzialmente, non vogliono cambiare più niente; d’altra parte, la pubblica amministrazione non corregge i  vizi, perché i pubblici funzionari sono assunti grazie ai buoni uffici dei partiti.

L’oligarchia anonima ha interesse a porre suoi uomini nei gangli del potere, questi suoi garanti locali sono i  suoi occhi, la sua bocca e le sue orecchie, non vuole uomini preparati, seri, indipendenti ed onesti, ma piuttosto servi corruttibili, che si facciano condizionare dai privilegi e dal denaro; questi oscuri personaggi  si assumono  la responsabilità di scelte che non sono loro, ma dell’oligarchia anonima.

Questi uomini nel medioevo si chiamavano capitani di ventura, nell’organizzazione mafiosa si chiamano teste di legno, uomini di paglia e pupazzi, perché privi di veri poteri d’iniziativa, sono garanti locali di altre i poteri. La politica fa scelte per clientelismo, interessi privati e ricerca del voto, gli stessi tecnici non sono  indipendenti dai partiti e sono mossi anche da interessi corporativi; esistono tecnici di destra, di centro e di sinistra, laici e bigotti.

Gli sprechi della capitale sono emulati dalla periferia, così il deficit del bilancio dello stato è dovuto anche al deficit degli enti locali, dei quali non si riesce a controllare la spesa; lo stato moderno è posseduto da un gruppo di parassiti che lo hanno occupato e non può più essere riformato. Chi è vicino al Palazzo, diventa amico e complice di chi lo abita e non ascolta più le richieste di riforme che arrivano da fuori.

Con la politica ci si arricchisce, chi frequenta la classe dirigente e l’oligarchia diventa suo cortigiano, tra questi cortigiani sono molti giornalisti; giornali e televisione servono per ricattare o influenzare la politica, per avere aiuti dallo stato e per sostenere dei potentati; la televisione pubblica non è usata per l’informazione o per elevare il livello culturale della gente, in supporto alla scuola. In genere dà mezze notizie e fa pubblicità alla propaganda dei partiti.

Secondo la sinistra e i manichei, i qualunquisti fanno di tutta l’erba un  fascio, invece essi distinguono il bene dal male, apparentemente, sono guidati da una fede incrollabile e da un’idea fissa; sono militanti organici di una fede, sono i portatori del regno del bene, mentre i loro avversari sono portatori del regno del male. I militanti sono portatori di un’ideologia e, generalmente, come gli sportivi, sono legati a un partito, come i  militari, non possono disertare o evadere, anche se il loro partito cambia politica.

Per loro, come per i fedeli delle religioni, il peccato d’apostasia è grave, si sono venduti schiavi per scelta libera e per interesse. Se i partiti cambiano politica, i loro militanti devono seguirli lo stesso, i militari fanno lo stesso quando cambiano alleanze o nemici; allo stato, alla chiesa ed ai partiti convengono uomini che, grazie anche all'obbedienza ed alla disciplina, si possano manovrare come fossero un solo uomo.

E’ bello parlare senza preconcetti ideologici, cioè senza rete, tutte le ideologie politiche di liberazione sono state tradite, così, da un punto di vista pratico, sono diventate utopie democrazia, repubblica, stato di diritto, liberismo, socialismo, comunismo e sovranità popolare. Quando i comunisti sollecitano l’intervento dello stato, lo rafforzano e così questo più diventare sempre più intromissivo e invasivo; lo stato è una finanziaria anonima al cubo che sfrutta con le tasse e fa pagare i servizi quattro volte quello che costano.

Furono trasformisti tutti i grossi politici italiani, cioè Giolitti, Crispi, Mussolini, Andreotti; accade che le ideologie, calate nella pratica, tendono ad avvicinarsi, forse perché sono tradite nei loro principi; mentre i militanti sono disposti a farsi scannare per principi astratti, i loro dirigenti di partito sono sempre disposti a vendersi e sanno che quei principi non li applicheranno mai; perciò, le ideologie vanno giudicate nelle realizzazioni pratiche e non in base alle promesse.

Ciò è vero anche per il cristianesimo, che è un’ideologia religiosa per fare soldi e per il potere, le religioni bottega, con il loro clero, vivono parassitariamente sulle spalle dei fedeli e dei sudditi. Il potere, in dittatura e in democrazia, rimane sostanzialmente esclusivo e non partecipativo, il governo è ancora l’emarginazione politica dei più da parte dei meno, le elezioni sono un inutile e stanco rituale e non cambiano sostanzialmente niente; le leggi si fanno su commissione delle lobbies, in  cambio di cesti di denaro per i partiti; ma l’oligarchia  si potrebbe stancare dei ricatti e delle liti dei partiti cosiddetti “democratici”.

Dalla fine della seconda guerra mondiale, in tutto il mondo, i signori della guerra, della rivoluzione o della resistenza, sono diventati capi di stato, di governo, dell’esercito o ministri, poi, potendo ricattare poteri forti e multinazionali, in cambio di privilegi e regalie, si sono accordati con essi;  il trasformismo è un costume normale della politica. La laicità dello stato italiano è un mito, lo stato italiano è quello che spende di più per la religione, i governi italiani sono controllati dalla chiesa, dalla Nato e dall’UE.

Dal punto di vista del popolo, ci sono state sempre delle ottime ragioni per fare la rivoluzione, la protesta fiscale o per secedere dallo stato centrale, ciò è vero ancora oggi, però tutte le rivoluzioni sono fallite o degenerate, così il potere, comprando alcuni capipopolo e perseguendo altri, ha riassorbito il dissenso ed il popolo è stato scaricato.

Vecchi dirigenti di sinistra sono stati cooptati dal potere e rivoluzionari politici e sindacalisti sono diventati dirigenti, resi inoffensivi dai privilegi: non bisogna mai dimenticare che gli stati autoritari sono la maggioranza, che la corruzione è diffusa a livello politico, che notevoli sono i rapporti tra mafia e politica. L’informazione e gli intellettuali di sinistra hanno fatto fatica a riconoscere che i profughi di guerra, le vittime civili di guerra e gli indipendentisti non sono solo palestinesi e che i muri di contenimento non sono stati fatti solo da Israele. Infine, non hanno ancora compreso che tutti gli stati sono nati occupando territori di altri stati.

Contro tutte i condizionamenti della politica, a parte i privilegi dei dipendenti pubblici, oggi sembra che i lavoratori preferiscono i padroncini allo stato, infatti, quando il loro padroni violano la legge, non fanno la spia, cioè non li denunciano, entrano in conflitto con loro solo per difendere i loro diritti di lavoro. Un trattato internazionale a favore dell’autodeterminazione e dell’autonomia dei popoli, recepito nel 1956 dalla legislazione italiana, è inattuato come tanti buoni trattati.

Da sempre, dietro il terrorismo ci sono mandanti, che sono stati o multinazionali, il terrorismo è uno dei modi di fare politica, soprattutto quando non ci si vuole impegnare in  una guerra. Lo stato e la religione si nutrono di divieti, i tabù e la paura sono sempre serviti a condizionare gli uomini, i divieti calpestano la libertà, in Italia è tutto vietato, salvo ciò che è permesso.

In barba a  regolamenti o divieti, si possono ottenere favori, che sono come i miracoli; guai all’ipotesi che i cittadini abbiano uguali diritti,  perché in questo caso non  si potrebbe più fare un  favore o un miracolo a nessuno; in queste cose, stato e  religione si compenetrano a vicenda. In cambio di favori, lavoro e carriera, la politica riceve voti, consensi e denaro.

Per quanto riguarda il perdurare della criminalità organizzata, in tutta la storia d’Europa, la nobiltà e gli stati hanno protetto i briganti e i bravi, questi erano spesso delinquenti comuni, sottratti alla giustizia, cioè amnistiati di fatto dai potenti, ai quali erano affidate operazioni sporche; anche i papi avevano protetto i briganti, poi evolutesi nella banda della Magliana, la Francia ha la legione straniera, i Borboni avevano favorito, per ragioni  politiche e contro i piemontesi, lo sviluppo del brigantaggio.

In tutta Europa la nobiltà accordava protezione alla criminalità, ai pirati e ai briganti, dai quali si sentiva protetta ed attratta e con i quali aveva un’origine comune; infatti, in origine gli aristocratici furono capi clan e signori della guerra che esercitavano l’eversione e l’estorsione, prima di assumere il potere.  Il Piemonte dopo l’unità  non considerava immorale l’alleanza con il brigantaggio.

Si dice da più parti che lo stato, che è un grande inganno, deve essere laico, sovrano, di diritto, democratico, costituzionale, con libertà di pensiero, liberista, sociale e fondato sul lavoro. Lo stato italiano, per i condizionamenti politici e culturali che subisce da parte della chiesa cattolica, non è laico, anche in forza del concordato inserito, come corpo estraneo, nella costituzione; non è sovrano ma protettorato di Vaticano, Nato e UE, anche per aver rinunciato alla sovranità monetaria

l’Italia non è stato di diritto perché è privo di un vero servizio di giustizia, non è uno stato democratico perché la democrazia presuppone il governo del popolo, in realtà i governi si fondano sull’emarginazione politica dei sudditi, cioè dei più da parte dei meno; la democrazia rappresentativa è un concetto assurdo, come la transustanziazione o presenza reale di Cristo nell’ostia.

In Italia non esiste la libertà di pensiero, che concretamente significa libertà di stampa, perché tutti sono liberi di pensare e di parlare in casa, perché esistono reati d’opinione e la legge fascista sulla stampa è ancora vigente; l’Italia non rispetta l’articolo 3 della costituzione, centrale in tutto l’impianto costituzionale, violato dallo stato clientelare e concordatario, perciò i cittadini non hanno gli stessi diritti davanti alla legge.

Lo stato non è sociale ma clientelare e fondato sui favori e sulle discriminazioni, il libero mercato non esiste perché è sabotato da monopoli, corporazioni,  regolamenti, concessioni, autorizzazioni e licenze, per avere le quali si paga. La democrazia è una mistificazione, i rappresentanti non sono vincolati agli elettori ed in Italia i referendum sono invisi alla classe politica, che si sente scavalcata, li accetta solo per i rimborsi elettorali e poi li fa fallire.

Diversamente dalla scienza, la politica fa promesse e non vuole progredire, ma progredisce solo nella forma, forse ciò è accaduto per il fine primario della tassazione che ha giustificato la nascita dello stato; la tassazione è la sua vera vocazione, senza la quale lo stato si estinguerebbe. I militanti hanno il culto dell’obbedienza, del dogma e dell’ortodossia, non vogliono dissentire o essere anticonformisti od originali, hanno rinunciato volontariamente alla libertà di pensiero.

Per i militanti, chi dissente rischia  il linciaggio morale; sono manipolati dai partiti e dall’oligarchia che sa che, se l’uomo non crede, non obbedisce e combatte ancora peggio ed allora le guerre giuste chi le fa? In Italia la separazione dei poteri non esiste, perché sindacati, autorità, magistrati, partiti e governo hanno espropriato i poteri del parlamento, perciò la sovranità parlamentare è minata e la nostra non è più una democrazia parlamentare.

I parlamentari hanno rinunciato a legiferare ed a proporre vere riforme e, per acquistarne la complicità, sono stati coperti d’oro. Nemmeno in Europa il parlamento conta, in Italia, Europa e Usa la democrazia rappresentativa è in crisi; chi, in base alla costituzione, ha il potere, non lo ha effettivamente ma è succube d’altri poteri, spesso soprannazionali e occulti.

Militari e basso clero sono gli ultimi schiavi dell’era democratica, soggetti a gerarchia, subordinazione, obbedienza, ordine, disciplina, omertà, devono reprimere la libertà di pensiero e di movimento. Durante il feudalesimo, i servi della gleba prestavano lavoro gratuito, non potevano allontanarsi dal fondo, non potevano sposarsi senza l’autorizzazione dei feudatario, facevano testamento a suo favore e non potevano cambiare mestiere.

Oggi i preti cattolici non possono facilmente cambiare mestiere, non possono sposarsi e assieme ai membri degli ordini religiosi  fanno testamento a favore della chiesa, le prestano lavoro gratuito e sono pagati dallo stato che tiene al sostegno politico della chiesa; anche i militari sono limitati nelle libertà, nel movimento e nel matrimonio. Con la schiavitù, un uomo normale può perdere l’autostima, l’uomo non può essere usato come una macchina;  però obbedisce per abitudine alle gerarchie sociali, nate per ereditarietà,  istruzione e clientelismo.

Alcuni uomini, per il ruolo rivestito, ne sono sopravvalutati ed altri sottovalutati, così alcuni si convincono, a torto, di valere più di altri e la società complessivamente ci rimette. L’individuo è plagiato da religione e ideologia, è omologato e si sente più protetto dal gruppo; tuttavia l’individualismo di alcuni uomini sarebbe da coltivare e non da combattere, perché è critico, creativo e porta alla curiosità scientifica.

Purtroppo, stato e religione congiurano contro l’individualismo a favore dell’uomo sociale. I politici, una volta che sono stati screditati dalla politica loro imposta dai poteri occulti, sono messi da parte e sostituiti con volti nuovi, intanto il popolo continua a sperare nel giorno della salvezza e della liberazione. Quando non esistono libere elezioni, per cambiare il governo, si ricorre ai complotti ed agli omicidi politici, è accaduto sotto papi, sovrani assoluti e governi autoritari, che aspiravano a durare a lungo.

La repubblica non è fondata solo sul lavoro, ma anche sul parassitismo. Prima che nascesse il parlamentarismo inglese, i partiti erano delle sette e le persone dabbene affermavano di non appartenere ad un  partito ma di essere a favore della società; allora i partiti erano contrapposti alla società e rappresentavano etnie, religioni, classi, famiglie; comunque, volevano il controllo dello stato, contro il partito o la dinastia al potere  e contro il bene comune.

I complotti, come le rivoluzioni, avevano programmi egualitari, ma favorivano solo alcuni che n’erano promossi cambiando di classe; i programmi dei partiti per il popolo sono una scusa, le promesse elettorali non sono mantenute. I signori della guerra, arrivati al potere, occupano i posti migliori e ne hanno una promozione sociale, mentre i contadini, come nel vecchio regime, continuano a lavorare la terra. In pratica, le rivoluzioni non hanno mai abolito le classi sociali.

La rivoluzione è causa di cambiamenti sociali solo per alcuni, cioè è una rivoluzione ristretta, le società segrete sono partiti segreti costituiti per il potere e gli affari; anche le gang sono società segrete mentre la repubblica dovrebbe essere una cosa pubblica trasparente, in realtà, il comune cittadino è emarginato dalla politica, che serve solo ad avere, con i favori, il consenso delle masse.

Lo stato è diretto da una società segreta in mano a pochi, avente per fine lo sfruttamento dei sudditi, con l’uso dello strumento monetario, delle tasse, delle requisizioni, degli espropri, del lavoro coatto, della coscrizione; i servizi concessi al cittadino sono da lui pagati a caro prezzo; con L’Unione Europea, il cittadino è ancora più estraneo di prima al potere.

La monarchia costituzionale fu un compromesso accettato dal liberalismo, che all’inizio reclamava la repubblica, però fu un inganno, se fosse nata, i monarchi avrebbero dovuto essere uguali agli altri cittadini davanti alla legge, invece, come in precedenza, il re rimase irresponsabile per i suoi atti, anche se ispirava l’azione di governo, al suo posto rispondevano i ministri; l’istituto dell’irresponsabilità del re è stato ereditato dal nostro presidente della repubblica.

L’irresponsabilità è anche tipica dei servizi segreti e dei poteri occulti come la massoneria, però il vero potere è quello anonimo dell’oligarchia che non risponde mai di niente, il vero potere si fonda sull’irresponsabilità e l’anonimato, è vero anche per le società commerciali. I poteri ufficiali sono chiamati a rispondere senza che abbiano vera libertà di decidere, sono pagati per assumersi la responsabilità di decisioni altrui, è ciò che accade in parlamento ed al governo.

Comunque, anche l’alta politica chiede di essere irresponsabile, alcuni vorrebbero far derivare l’irresponsabilità dal loro ruolo, non contenti delle protezioni delle loro corporazioni; l’hanno desiderata anche medici, fiscalisti, magistrati e governatori della Banca d’Italia. Stipendi, liquidazioni e pensioni favolose di dirigenti, diligentemente selezionati,  sono il prezzo per comprare silenzio e complicità, per ottenere la loro discrezione e perché si portino i segreti nella tomba, altrimenti bisognerebbe ammazzarli.

A causa di questa pretesa discrezione, sono nati segreto d’uffici, segreti di stato, segreti militari e segreti d’impresa, i personaggi tenuti alla discrezione devono portarsi i segreti nella tomba, perché  la schiavitù dell’uomo non deve cessare. Anche nella pubblica amministrazione esiste l’irresponsabilità, anche se non prevista dalla legge; dal punto di vista pratico, pochi rispondono dei loro atti.

L’indipendenza è un valore per tutte le istituzioni dello stato, per magistrati, sindacalisti dirigenti, insegnanti e giornalisti, non solo per gli organi costituzionali o per quelli di rilevanza costituzionale; di fatto, è raramente effettiva, perché gli uomini di successo, cioè che fanno carriera, si piegano al potere o ad un  partito  o sono vittime d’ideologie; non desiderano veramente fare un servizio al popolo, usano questo argomento per ricattare il potere e ricevere privilegi.

Giornalisti, sindacalisti, insegnanti e  magistrati sono legati a partiti, i dirigenti sono condizionati nelle scelte riguardanti il personale e i contratti; il potere preferisce uomini servi, anche se di lusso, piuttosto che uomini indipendenti e responsabili, la chiesa li vuole  obbedienti;  al potere fanno paura gli uomini indipendenti e li controlla attraverso i suoi garanti locali, uomini posti ai vertici dell’amministrazione e garanti dell’oligarchia che, con i complotti, possono provocare la caduta di un ministro o del governo.

L’uomo obbedisce al principio d’autorità e di gerarchia, l’obbedienza è insegnata in famiglia, a scuola, nel posto di lavoro, in caserma ed in convento; chi obbedisce, anche ad ordini sbagliati, ritiene di doverlo fare per dovere, con l’obbedienza, individui normali possono diventare sadici, perché la loro lealtà verso i superiori supera le considerazioni morali.

Lo stato è costituto da una popolazione stanziata su un territorio e soggetto all’autorità di un’oligarchia occulta, mediata dall’ordinaria classe politica che partecipa ai fasti dello stato; l’oligarchia opera in concreto attraverso forme di governo monarchica, aristocratica, repubblicana, dittatura, democrazia, socialismo, ecc. Però queste sono solo le forme apparenti del potere, il quale, in realtà, si concreta sempre in un’oligarchia, la forma è parodia, grancassa e messa in  scena per abbagliare il popolo.

Gli stati riscuotono coattivamente le imposte, in cambio di una generica protezione accordata ai sudditi, in realtà, non riescono ad assicurare ordine pubblico, pace con l’estero e giustizia, però riescono sempre bene nella riscossione delle imposte, funzione originaria ed autentica vocazione dello stato. La televisione fa la lotta all’evasione fiscale e lo stato ha punito duramente i cittadini che non pagavano le tasse o protezione, con espropriazioni e  fino alla condanna a morte, ai contadini che non pagavano sequestravano le pecore e incendiavano la casa.

La mafia non si comporta diversamente, il che rivela l’origine comune; lo stato è solo una mafia più evoluta, è un’organizzazione più scientifica e meno artigianale; la mafia ordinaria combatte il suo  monopolio fiscale, però talvolta lavora anche in sintonia con lo stato.

EUROPA

Con la crisi dei subprime immobiliari americani del 2007, abbiamo conosciuto i derivati finanziari, ora la banca tedesca Deutsche Bank, quella che detiene più derivati nel mondo, per non fallire, ha presentato un piano di ristrutturazione, con il licenziamento di 18.000 persone. Sono pari a 48.000 miliardi di euro i derivati detenuti da questa banca tedesca, i derivati sono prodotti finanziari che dipendono da un contratto o titolo sottostante.

Per tutelarsi dalle variazioni dei prezzi delle materie prime, agricole o industriali, questi contratti a termine derivati nacquero nell’ottocento, ma poi il sottostante si estese a valute, interessi e altri derivati; quindi, la speculazione si aprì anche a chi non aveva intenzione di vendere o acquistare affettivamente, scommettendo su contratti di opzione, swaps ecc. Oggi, in tutto il mondo, i derivati sono pari a circa 2,2 milioni di miliari di dollari, pari a 33 volte il Pil mondiale e annualmente ne sono scambiati per 640.000 miliardi di dollari.

Dopo la deregolamentazione monetaria del 1971 che sganciò i dollaro dall’oro, la deregolamentazione bancaria, iniziata in Usa nel 1982, ha portato a questo risultato e oggi il mercato dei derivati opera anche tramite piattaforme digitali create dalle banche; il valore del derivato è desunto dalla sua quotazione, stabilita discrezionalmente dalle banche, per renderlo appetibile ai compratori. Questi contratti, anche se non sono stati regolamentati dagli stati, sono stati standardizzati dalle banche e si sono create clearing houses di compensazione, che fungono da controparti a garanzia delle negoziazioni.

Si può acquistare un derivato anche allo scoperto, versando meno del 10% della sua quotazione, se va male, si perde e si può fallire, gettando nel lastrico lavoratori e risparmiatori; perciò nel 2008 la Fed è stata costretta a salvare banche americane, mentre la BCE è intervenuta con il QE, sempre dopo gli Usa e il  Giappone, solo nel 2015, ufficialmente per favorire il credito alle imprese, in realtà, anche per aiutare banche in sofferenza. Quando accettano risparmio e fanno credito, le banche fanno intermediazione però, in questi contratti derivati, futures o a termine, è maggiormente insito il rischio sul credito, perciò possono esser colpite da perdite.

I derivati sono anche debiti per chi li deve pagare alla scadenza, perciò a volte sono insoluti, i derivati sono misconosciuti dalla commissione europea, ai crediti di taluni speculatori corrispondono i debiti di altri.  Singolarmente, l’UE non tiene conto, tra gli altri debiti, dei debiti scaturiti da questi contratti, ha in antipatia solo il debito pubblico italiano, mentre l’Italia, diversamente da Inghilterra e Germania, ha sempre pagato i debiti dello stato e le su perdite sulle sue scommesse in derivati. Nel 2008 il rapporto debito pubblico/Pil di Irlanda, Grecia, Spagna e Portogallo aumentò e perciò intervenne con dei prestiti il MES, in aiuto delle banche creditrici francesi e tedesche, imponendo a questi paesi la ristrutturazione del loro debito, con privatizzazioni, deflazione salariale e interventi sulle pensioni.

La speculazione si lanciò sui bond irlandesi, portoghesi, spagnoli e Italiani e nel 2012 la Grecia fu obbligata a ristrutturare il suo debito pubblico e perciò gli speculatori  internazionali guadagnarono con il suo fallimento. Da considerare che, il nuovo ordine mondiale sa che la ricchezza finanziaria, con imposte, inflazione, oneri bancari e insolvenze, si distrugge normalmente in tre generazioni, trasferendo ricchezza dai creditori ai debitori.

La speculazione sui derivati agricoli e sul petrolio ne fece impennare i prezzi a favore degli accaparratori; oggi la ristrutturazione del debito prevista dal MEF aggiornato, rende normale la procedura applicata alla Grecia; ma la Germania non è disposta a pagare per l’Italia, punta solo sulle sue privatizzazioni, perciò l’Italia potrebbe pagare i contributi e poi potrebbe essere esclusa dai fondi del MES per non aver rispettato i requisiti richiesti sulla riduzione del debito pubblico.

D’altera parte, la Germania ha un progetto di fusione tra banca Intesa e Deutsche Bank, anche molte banche italiane sono state salvate fondendole con altre banche italiane. Per salvare le banche, si fanno affondare i paesi Pigs e non quelli core che guidano l’UE, ma, con i derivati, anche le grandi banche tedesche sono in crisi; alla televisione non resta altro che affermare che la Germania, diversamente dall’Italia, è un paese serio. (Per le notizie, fonte: Giovanna Cracco – sinistrainrete.info).

ITALIA

L’Italia ha bisogno di alleati contro Bruxelles, perciò Salvini, messo da parte il crocefisso, si dice vicino agli Usa e alla Russia, mentre Di Maio è vicino alla Cina. Ritengo che, per la sicurezza italiana e per il suo commercio, Usa, Russia e Cina siano, al momento attuale, tutti interlocutori validi per l’Italia; Meloni è italianista, invece Mattarella, Conte e PD sono vicini a Bruxelles, Francia e Germania, in pratica sono europeisti e non italianisti.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 23/12/2019)

SAGGIO SUL FEMMINISMO

Com’è evidente, in beffa all’articolo tre della costituzione, che sancisce l’eguaglianza dei diritti tra sessi, religioni, classi e razze diverse, governo e parlamento italiano hanno pensato bene di varare innumerevoli leggi che disattendono questo principio centrale della costituzione; il presidente della repubblica pro-tempore le ha promulgate, attentando con ciò alla costituzione. Infatti, il diritto del lavoro è stato sempre anticostituzionale prevedendo, come in Francia, differenti trattamenti contributivi e pensionistici.

Sindacati e partiti si fanno una bandiera del femminismo, per narcotizzare gli italiani e dimostrare che hanno fatto qualche cosa al riguardo, così sono arrivati a mettere donne modeste in posizione di potere, con lo scopo preciso di non migliorare il clima politico ed economico italiano; queste donne, come fanno generalmente tutti i politici, stanno al gioco e diventano strumenti oscuri di un’occhiuta rapina.

I venditori d’oppio femminista non demordono e continuano a depistare il vero problema, infatti, se le donne sono discriminate, donna negra è peggio, donna povera è peggio, donna senza istruzione è peggio e donna atea e peggio; inoltre, le figlie dei notabili,  a parità di istruzione e di capacità, hanno maggiori possibilità sociali dei figli maschi degli operai. A questo punto, mettendo da parte la demagogia, val la pena fare un po’ di storia sulla condizione delle donne.

Nelle società matriarcali antiche la donna era sovrana in casa e aveva la potestà esclusiva sui figli, potestà, sovranità, proprietà e possesso sono termini simili; anche i coniugi, con il contratto di matrimonio, si posseggono reciprocamente, il corollario del possesso materiale è la gelosia. In epoca matriarcale il marito era assente da casa per più giorni per la caccia ma, come fanno gli uccelli, costruivano la casa, ne curavano al manutenzione e  si dedicavano alll’agricoltura mentre la moglie era impegnata a casa ad allevare numerosi figli; fino a 50 anni fa, furono le gravidanze plurime, fin dalla giovane età, ad allontanare le donne dal mondo del lavoro e non una macchinazione degli uomini.

Oggi l’occupazione femminile in Italia arriva al 50% e le donne rappresentano poco più della metà della popolazione, se è più bassa di quella dell’uomo, la colpa non è degli uomini ma dello stato, che non fornisce adeguati servizi all’infanzia. La donna è ormai emancipata in famiglia e, se vuole il lavoro, deve solo trovarlo, non deve chiedere il permesso al marito o al padre.

Radio apostolica italiana, cioè la Rai, inseguendo il vecchio adagio o dogma, ripete spesso che le donne sono discriminate nel posto di lavoro, sono pagate meno, sono licenziate prima e hanno maggiore difficoltà a trovare un posto di lavoro. Oggi nell’industria europea si assumono tanti immigrati, mentre nei servizi, nelle amministrazioni e nella scuola si assumono più donne; in pratica, in Francia si afferma che si assumono solo donne e a Treviso capoluogo alcune agenzia interinali hanno fatto sapere che, in pratica, riescono a far assumere solo donne. Il commento delle donne è: “Accade ciò perché appartengono a una razza superiore!”.

Con lo sviluppo dell’agricoltura e dell’urbanesimo, l’uomo tribale espropriò la moglie della sua potestà sui figli, creando il patriarcato che faceva perno sull’autorità esclusiva del marito sulla moglie e sui figli; se questo quadro è ormai superato in occidente, è tuttora vigente nell’Islam, dove la moglie è ancora soggetta al marito e i figli appartengono solo al padre. In occidente la rivoluzione liberale ha stabilito che la patria potestà appartiene a entrambi i coniugi, però non bisogna farsi incantare da norme spesso disattese dalla pratica; spesso, a causa dello sviluppo del femminismo, pare che i figli appartengano più alla madre che al padre e la moglie ha spesso la prevalenza anche sul marito.

Se fino a 50 anni fa studiavano più gli uomini che le donne, oggi accade il contrario, più indietro di 50 anni fa studiavano solo i figli dei ricchi, più avanti, tra il popolo, solo un figlio maschio tra i tanti; quindi, il diritto allo studio non fu discriminante solo nei confronti delle donne, le quali, se furono discriminate al riguardo, lo furono solo per un breve tempo. Donne studiose non sono autorizzate ad avere la memoria corta di chi racconta la storia limitandola solo alle ultime generazioni.

Oggi in Italia, chi è dotato d’istruzione, per acceder al lavoro e alla carriera professionale, può essere discriminato dal clientelismo e non dal sesso; paradossalmente, il clientelismo ha messo uomini e donne sullo stesso piano, con delle eccezioni e non sempre a svantaggio della donna; infatti, c’è chi afferma che le donne, con il sesso, hanno una marcia in più.

Se a volte i privati hanno riserve sull’assunzione delle donne, che possono assentarsi per maternità, ci sono studi professionali e attività commerciali in cui si assumono solo donne, anche se ci sono uomini che vorrebbero lavorarci con lo stesso salario. Per difendere il mito della discriminazione femminile, si postula che ciò dipenda dal fatto che le donne sono pagate meno.

Esistono lavori di fatica riservati a sole donne e lavori di fatica riservati solo a uomini, generalmente gli infortuni sul lavoro colpiscono più gli uomini, perché fanno lavori più pericolosi delle donne. Da notare che, quando in banca le donne si lamentavano perché non avevano dirigenti, i commessi erano solo uomini. I pregiudizi degli uomini sulle donne, sulle razze, sulle classi e sulle religioni esistono, tuttavia gli stessi pregiudizi esistono anche da parte delle donne, anche nei confronti degli uomini; chi generalizza è razzista, pare che l’uomo viva di pregiudizi e idiosincrasie, con antipatie per uomini, donne e animali, infatti, si dice religioso, ideologico e militante di partito preso; ciò che conta è che non faccia delle persecuzioni, delle vessazioni, dei maltrattamenti e delle discriminazioni.

Se si dicesse che i bianchi sono più intelligenti, virtuosi, coraggiosi e determinati dei negri, si verrebbe accusati di razzismo; ebbene le femministe, generalizzando, affermano queste loro superiorità nei confronti degli uomini e nessuno le accusa di razzismo. Oggi sembra che la donna studi con più profitto degli uomini, ciò dipende dal fatto che ha maggiore voglia di emergere, come accade a certi figli d’immigrati, dal fatto che la scuola è stata consegnata in mano a docenti di sesso femminile, che giudicano secondo la loro psicologia e dal fatto che la donna si matura prima, fisicamente e intellettualmente.

Alle prime classi alimentari, anche sei mesi di maggiore età pesano molto nelle capacità intellettive dei bambini, a quell’età i maschi sembrano i fratelli minori delle compagne; anche se si sa che l’uomo è destinato a crescere fisicamente più delle donne. Lo sviluppo intellettuale completo di un uomo si ha a 25 anni, cioè con la fine dell’età scolastica, solo a quell’età si può paragonare l’uomo alla donna; da quell’età in poi, nel mondo del lavoro si riscontra, forse, che gli uomini hanno in genere maggiori capacità tecniche e organizzative e le donne maggiori capacità comunicative, salvo eccezioni.

Comunque, oggi la donna si è fortemente lanciata nella ricerca scientifica; a a causa di certe mode americane, oggi pare che sia più importante vendere che fare un buon prodotto; c’è chi afferma che i prodotti buoni e a basso prezzo li sanno vendere tutti, mentre solo i campioni sanno vendere prodotti scadenti ad alto prezzo, perciò le donne sono utilizzate nel commercio. Ora passiamo a esaminare le discriminazioni della legge nei confronti dei sessi; la legge italiana ha discriminato gli uomini, consentendo alle donne di andare in pensione prima e prevedendo la pensione di reversibilità solo per le donne, fu una sentenza a correggere quest’anomalia.

Fino a poco tempo fa, il part-time e i permessi per la maternità erano concessi solo alle donne; in caso di separazione tra i coniugi, i giudici hanno assegnato i figli, quasi sempre, alla madre, non era previsto dare un figlio al padre e uno alla madre o l’affidamento alternato degli stessi. Si dice che, quando le navi affondano, si salvano solo le donne, la maggior parte di loro non si lamenta nemmeno della cavalleria, quando gli uomini pagano il conto; il paternalismo maschile le vuole proteggere perché le vede più debole e le donne ne approfittano, ad ogni modo, se le donne devono entrare nell’esercito, sono considerate forti, però sono messe a fare servizi meno pericolosi.

Le donne si sono abituate ad approfittare di privilegi, a scapito dell’uguaglianza, infatti, hanno tariffe particolari in discoteca e altrove. Devo continuare, perché Radio Apostolica Italiana, cioè la RAI, un servizio pubblico retto all’insegna del femminismo, non fa mai questi approfondimenti. Oggi risulta, più in tribunale che in televisione, che in famiglia anche la donna è capace di violenza verso i figli, i nonni e il marito; la singolarità sta nel fatto che, poiché anche l’uomo è vittima della retorica, poche volte i mariti hanno il coraggio di denunciare i maltrattamenti da loro subiti da parte della moglie.

Anche da alcuni film si nota che ci sono delle donne che sono delle furie e sono manesche e violente; nel mondo della mafia esistono pentiti e collaboratori di giustizia che sono solo maschi, generalmente, tra le donne di mafia non esistono pentiti; tra i narcos colombiani ci sono tante donne omicide. La donna subisce chi è autoritario che le può fare del male e, generalmente, calpesta o contesta chi la tratta con umanità.

D’altra parte, pare che larga parte dell’umanità, soprattutto tra i giovani, sia attratta dai delinquenti; qualcuno non concorderebbe con questa tesi, perché le donne spesso portano i segni di lesioni sul corpo; ma in certe famiglie accade che gli uomini, reagendo alla violenza delle donne, le lasciano segni più pesanti e visibili, perché dotati di maggiore energia fisica.

Quando la moglie critica la suocera e biasima il marito mammista che ne è succube, dimentica di rimarcare che il comportamento della suocera è il comportamento di un'altra donna, mentre i suoceri sono molto più discreti. In psicologia oggi si è scoperto che le figlie di donne separate sono vessate dalla madre, sentono la mancanza del padre e poi rifiutano di sposarsi.

Accade spesso che in famiglia le figliastre subiscono le vessazioni dalle matrigne e perdono autostima; in generale, la violenza delle madri sui figli nasce dal fatto che la madre considera i figli sua esclusiva proprietà; per la madre, i figli sono sempre figli oggetto. Ci sono donne che, per stare a fianco della madre sola, sono state costrette a rinunciare a una loro famiglia, condannate all’infelicità e alla solitudine, in generale, le donne sono sfruttate anche da altre donne.

Se è vero che in Italia, nelle precedenti generazioni lavoravano meno donne, per istruzione e scelta familiare, oggi le donne istruite irrompono nel mondo del lavoro; contemporaneamente, si reclamano sempre più donne in posizione di potere, anche discriminando gli uomini. Infatti, ci sono bandi d’assunzione in cui si assumono solo donne e le commissioni di pari opportunità, in parlamento o nel sindacato, operano solo al femminile.

E’ previsto lo sconto sull’energia alle donne imprenditrici, nelle università si fanno corsi per avviare le donne alla politica; in alcuni settori, l’assunzione di donne è favorita con benefici fiscali; inoltre, generalmente, le donne sono esentata dal lavoro notturno, pericoloso e usurante; sono gli uomini che lavorano negli altiforni, nelle miniere, negli impianti chimici e nei cantieri, dove gli incidenti sul lavoro sono maggiori e più pericolosi e invalidanti che negli altri lavori o nei lavori domestici.

Le donne si sono spesso lamentate perché non potevano accedere in certi posti di lavoro, come l’esercito, anche se in certi settori si assumono solo donne e gli uomini non se ne lamentato; tuttavia, si riscontrano molti casi di donne in carriera e con il tempo, occuperanno sempre posizioni più elevate. Tra pochi ani, le lavoratrici saranno più dei lavoratori e tra venti anni i dirigenti saranno al 70% donne, allora le donne affermeranno di aver raggiunto finalmente l’eguaglianza; In materia d’alimenti alle separate, secondo alcune sentenze della Cassazione, se una donna è senza lavoro è perché non lo trova, se un uomo è senza lavoro è perché non lo cerca.

In Italia esistono sgravi fiscali per le imprese femminili, corsie preferenziali per assumere donne nella pubblica amministrazione e nelle imprese, corridoi preferenziali per le donne nei concorsi, incentivi fiscali a chi assume donne. Tutte queste misure, anche se mirano a favorire l’occupazione femminile, sono discriminanti dal punto di vista legale e in contrasto con l’articolo tre della costituzione.

La scuola italiana è un monopolio femminile, l’educazione scolastica è a misura femminile, perciò avvantaggia le donne e svantaggia gli uomini; in alcuni atenei ci sono corsi riservati solo a donne, alcune borse di studio sono riservate solo a donne. Modalità didattiche e criteri di valutazione sono progettati per la mentalità femminile, anche se, nelle attività lavorative creative e tecniche, generalmente l’uomo si dimostra più capace, salvo eccezioni.

Sono banditi centinaia di corsi di qualificazione professionale per sole donne, con fondi europei, statali e regionali, ci sono iniziative a sostegno dell’imprenditoria femminile; in Italia esistono sportelli per l’orientamento e l’aggiornamento professionale solo delle donne. Esistono centri antiviolenza solo per donne, s’invita a votare donna e a candidare donne, anche se queste partecipano meno alla politica e andrebbe tenuto conto soprattutto di ciò, come accade in tutte le associazioni.

I partiti hanno usato le donne per farsi pubblicità, ottenere consenso e prendere voti, Irene Pivetti era presidente della Camera a 31 anni, in genere, un uomo a quell’età non diventa nemmeno parlamentare; oggi ci sono tante donne belle e giovani ai vertici della politica, con più meriti sessuali che di competenza. Gli uomini, a causa della demagogia della politica, sono alle corde, il governo norvegese ha previsto che le aziende che hanno una quota inferiore al 40% di donne nel consiglio d’amministrazione saranno chiuse. In Svezia un uomo ha donato dello sperma a una lesbica, per la fecondazione artificiale, ed è stato costretto dal giudice a mantenere il figlio.

In Svezia si fa pagare una tassa solo ai maschi neonati, per risarcire i futuri danni inferti alle donne, in Europa si è proposto di far votare i minorenni, con delega concessa alle madri, che così avrebbero voto plurimo; lo scopo non è l’eguaglianza tra i coniugi, ma consegnare tutto il potere alle donne. La donna decide da sola sull’interruzione della gravidanza, ha diritti sui figli, ma i figli non hanno diritto a entrambi i genitori, può imporre il riconoscimento della paternità e rifiutare il proprio. I figli, soprattutto le donne, soffrono per l’assenza del padre, però si parla solo di diritto alla maternità della donna ma non del diritto dei figli ad avere una mamma e un padre.

Non tutte le prostitute sono costrette al loro mestiere, alcune lo sono per libera scelta e guadagnano bene, la prostituzione non è reato, con la prostituzione si evadono le tasse sul reddito al 100%. Le prostituite sono considerare dai giudici buone madri e, in caso di separazione, le sono affidati i figli; viceversa, gli uomini che le frequentano sono considerati depravati e cattivi padri, perciò, in caso di separazione, non possono avere in affidamento i figli. Per gli economisti classici, è la domanda che crea l’offerta, per gli economisti moderni, grazie alla comunicazione, è l’offerta che crea la domanda, per i giudici italiani è la domanda che alimenta la prostituzione, le prostitute che lavorano solo per se stesse, sorridono soddisfatte.

Se una donna tradisce, lo fa perché desidera affermare d’essere libera e non un oggetto, se lo fa l’uomo, è un puttaniere; la donna ha diritto di non riconoscere il figlio, il padre e costretto al riconoscimento, con l’obbligo di mantenimento. Farsi mettere incinta da un ricco, per alcune donne è diventato un affare; se una donna abbandona i figli, vuol dire che è disperata e perciò bisogna aiutarla, quando lo fa l’uomo è condannato.

Risulta che tanti uomini separati, privati di casa e di larga parte del reddito, diventano barboni, viceversa in Europa, le donne separate, oltre la casa, i figli e parte dello stipendio del marito, hanno assistenza e sovvenzioni; l’uomo perde tutto e la donna prende tutto, se la casa aveva un mutuo, lo paga il marito e la moglie ha l’alloggio, oltre l’assegno di mantenimento e parte del TFR del marito.

I figli di separati sono generalmente assegnati alla madre, anche se indegna, il diritto dei figli ad avere anche un padre con l’affidamento alternato è ignorato; la madre generalmente ostacola anche l’assegnazione periodica dei figli al padre. Accade spesso che le donne separate, per vendetta, accusino a sproposito il marito di violenza sessuale e di molestie sessuali sui figli. Nella separazione, l’uomo è il presunto colpevole e la donna, la presunta vittima, però oggi sappiamo che esistono anche madri assassine.

La donna è presentata sempre come sfruttata, non si vuole ammettere che la prostituta, se è sfruttata, è una donna oggetto e senza testa; a ben guardare, l’essere umano si prostituisce con il sesso, con la testa e con le mani e sempre per denaro. Un uomo sposato che non lavora è un mantenuto, la donna sposata che non lavora è una casalinga. Non è reato fare la puttana ma è reato dare della puttana; però anche le donne danno della puttana ad altre donne e nessuno si scandalizza o le condanna.

Accade che gli uomini in casa, anche quando lavorano, spesso si dedicano a piccole riparazioni, aiutano la moglie nei lavori casalinghi e curano anche i figli; spesso, in questo caso, sono giudicate negativamente da altre donne o il loro lavoro in casa non è ricordato; il fatto è che la donna in casa ha un ruolo manageriale e come i manager tende a sminuisce il contributo dei suoi collaboratori, cioè madre, suocera, marito, figli e donna di servizio, sottolineando solo il suo contributo alle fatiche per la famiglia. Oggi la vita del maschio in occidente ha meno valore, naturalmente non si vuole generalizzare, le esperienze personali possono essere diverse, ciò che conta è non mistificare la realtà o il trend decadente che si va maturando.

Nell’esercito italiano le donne sono generalmente esentate dalla prima linea e da missioni rischiose, in Europa, in caso di violenza sessuale, gli uomini sono considerati colpevoli fino a prova contraria, le pene per l’infanticidio sono maggiori per l’uomo che per la donna. Viceversa nell’Islam, come in passato in occidente, l’adulterio femminile è punito più di quello maschile; è proprio difficile garantire l’eguaglianza tra uomo e donna, a parte le elucubrazioni della costituzione italiana.

In Europa tante donne hanno ucciso i figli e non hanno fatto un giorno di carcere, secondo alcuni dati, in Italia ogni tre giorni una madre uccide un figlio, però questa violenza delle donne è stata scusata, si parla di loro disagio mentale, però anche gli uomini potrebbero averlo; sono state assolte donne che hanno reciso il pene del marito, però dovrebbe essere una mutilazione e un reato, anche se queste donne avevano delle scusanti; che pena fanno certi politici e certi magistrati!

Esistono campagne per la prevenzione solo della salute delle donne, anche se si postula che la donna sia più sana fisicamente dell’uomo, soggetto a lavorare spesso con sostanze tossiche, molto meno presenti nei lavori domestici. L’ingresso di donne in palestre e discoteche è fatto a prezzo di favore, pagano di meno l’assicurazione sull’auto, perché si postula che fanno meno incidenti, in realtà perché guidano per meno chilometri degli uomini; però, nemmeno in questo caso bisogna generalizzare, si parla sempre di grandi numeri.

I casi di violenza domestica delle donne sui mariti sono numerosi, però i mezzi d’informazione drogati, per difendere l’immagine ideale della donna, posta, per i suoi valori, al centro dell’universo al posto della terra, la considerano sempre vittima, discriminata e sfruttata, perciò ne parlano poco, gli uomini e i mariti maltrattati non denunciano le angherie ricevute dalle donne. Tuttavia, i film rivelano che esistono donne violente, manesche e che odiano i maschi; ciò malgrado, si postula che le donne siano contro la guerra e contro la violenza.

Poiché l’occidente sta demagogicamente degenerando, l’Islam se n’è accorto e cerca di approfittare dei sue crisi di coscienza democratica; oggi tanti occidentali non sono attratti dalla sharia, o legge islamica, che è contro la logica e l’umanità, ma dall’autorità che gli uomini hanno nelle famiglie islamiche; se l’Islam saprà trarre profitto da questo fatto, è con il ruolo che riconosce agli uomini, invece che con il fondamentalismo e il terrorismo, che potrà sfondare in occidente e fare proselitismo presso uomini in cerca d’identità e di autorità.

Poiché anche le donne disprezzano gli uomini deboli o molli, alla conversione all’Islam degli uomini seguirebbe inevitabilmente quella delle donne. La chiesa ha estromesso le donne dai suoi posti di comando, è la più maschilista delle organizzazioni; malgrado il celibato, i preti hanno le donne, conoscono la psicologia femminile e la temono, hanno una madre e la conoscono.

La chiesa non è una democrazia, ma un’organizzazione autoritaria e gerarchica, le donne capiscono istintivamente, dove risiede il potere reale e chi è il vero padrone, anche le femmine degli animali si accoppiano con l’individui più forti, tra gli uomini sono quelli più potenti e più ricchi, perciò i tradimenti avvengono soprattutto nel posto di lavoro. Un alto prelato ha affermato che è difficile tenere le donne lontane dai preti, perciò le donne frequentano le chiese e i preti, per tornaconto più che per fervore religioso, non sono stupide ma furbe; vogliono la protezione da quelli che contano, ormai i loro padri e mariti non contano più nulla, accettano l’autorità della chiesa, anche se è loro negato un ruolo importante nella stessa.

Le femministe alimentano una mitologia a loro favore e chiamano maschilisti quelli che sono orgogliosi d’essere maschi, anche se non desiderano discriminare le donne; io ritengo che l’eguaglianza dei diritti tra uomini e donne sia importante e da salvaguardare, anche per ostacolare le prevaricazioni legali da parte delle donne, cioè per salvaguardare i nostri diritti d’uomini, che non possono essere spropriati dalle donne, le quali, in realtà, a parte le elucubrazioni del diritto, non credono all’eguaglianza dei diritti tra i sessi. Non è possibile che alla donna sia lecito ciò che non è lecito agli uomini.

Oggi in occidente, quando capita che è il marito a comandare, la moglie fa regolarmente opposizione perché siamo in democrazia, se però comanda la moglie, l’uomo si adatta ed è più arrendevole. Non è mai esistita l’eguaglianza dei coniugi in famiglia, oggi spesso comanda la moglie, i figli sono soggetti ai genitori, soprattutto alla madre, anche da maggiorenni, i figli maggiori prevalgono su quelli minori, cioè, in famiglia, l’eguaglianza non esiste.

Contemporaneamente, lo stato ha messo un’ipoteca sui figli, cioè anch’esso, come i genitori, partecipa alla potestà su di questi, infatti, pone limiti ai diritti e alle libertà dei minorenni, obbliga all’arruolamento i maggiorenni, consegna un codice fiscale a tutti i figli, che sottintende che l’unico ente che ha diritto a tassarli è lo stato. Il vantato rapporto edipico è stato enfatizzato ed è servito a giustificare il risentimento dei figli verso il padre; in realtà, un conflitto generazionale nasce quando i figli, arrivati all’adolescenza, diversamente che tra gli animali, rimangono in famiglia e il conflitto edipico ne diventa un corollario.

Come accade in tutte le associazioni o partiti, le donne, aderendo al femminismo, fanno partito per la tutela dei loro diritti, ma anche per acquisire posizioni di privilegio. Le femministe hanno spesso in astio gli uomini, come i partiti che difendono gli interessi di una classe; ciò malgrado, le donne anziane e le donne sole con figli maschi maggiorenni, diffidano più delle donne che degli uomini.

Si dice che la famiglia è la prima forma di società e che gli uomini e le donne si associano gerarchicamente ma, contro l’autorità del padre hanno lottato donne, figli, chiesa e stato, tutti intesi a minare la famiglia e l’autorità del padre, a favore delle altre organizzazioni sociali; perciò tanti sono rimasti orfani di un vero padre e ne hanno ricercato uno eccellente. Secondo tanti filosofi, Dio rappresenterebbe un padre eccellente e infallibile, é l’idealizzazione della figura paterna o patriarcale, un padre giusto e con tanta autorità che dà sicurezza.

Il legame ai valori antichi della famiglia non doveva necessariamente essere d’ostacolo alla modernità ma, a causa dell’emigrazione di milioni di persone, la famiglia si è disgregò e si perse la paternità, perché erano soprattutto gli uomini a emigrare; questo fatto determinò la perdita di legami familiari e anche per questo, con famiglie senza uomini, il mondo sta diventando prevalentemente a direzione femminile; infatti, nel sud dell’Italia, il mafioso è figlio della madre e non del padre.

Con la guerra e con l’assenza di uomini, cresce l’adulterio, aumentano i delitti contro il costume, l’infedeltà, si disperdono i figli e si allentarono i freni sociali, la donna si corrompe, aumentano nascite illegittime e aborti (oggi in Italia le nascite illegittime e tra donne sole si stima siano il 12%). Dal 1870, dall’Italia meridionale emigrarono milioni di uomini, perciò nei primi quindici anni del secolo XIX, in Italia meridionale gli uomini adulti furono spesso assenti.

In Calabria le famiglie acefale erano una su tre; mentre in precedenza la responsabilità del pudore femminile era ricaduto sulle spalle degli uomini, ora non c’erano più freni, perché padre padrone e marito autoritario erano stati estromessi dalla famiglia. Quando si vuole distruggere un popolo, si ricorre alla pulizia etnica e allo stupro etnico, lo hanno fatto anche i piemontesi occupanti, in precedenza, la società meridionale non ti faceva sprofondare, invece, sotto occupazione piemontese, aumentarono delitti contro la persona e contro il patrimonio e gli uomini rimasti si diedero alla criminalità mafiosa.

A causa della crescente miseria e disoccupazione, crebbe emigrazione e delinquenza, via i padri, si scatenarono i figli, si ebbero donne senza freni, figli delinquenti e padri derisi per il costume delle mogli, era il disfacimento delle famiglie e di una civiltà. Senza gli adulti, anche tra gli elefanti, i giovani smarriscono le regole, partiti dal sud gli uomini più intraprendenti, rimasero i più rassegnati, perdenti, oziosi e criminali.

Nel diciannovesimo secolo, nel mezzogiorno c’erano ruoli molto distinti tra uomo e donna e l’uomo prevaleva, infatti, tra uomini e animali, quando cede il patriarcato, aumenta il matriarcato e non le pari autorità tra i due membri della coppia; bisogna ricordare che le autorità alternative del padre o della madre discendono dalla natura e soprattutto dalla cultura e l’eguaglianza gerarchica tra i membri della coppia non esiste in nessuna specie animale. La figura del padre andrebbe insegnata perché il potere diseducativo della mancanza del padre è spaventoso.

Il discredito sistematico, generalizzato  e televisivo del padre fa male ai figli e alla famiglia, l’eccesso di libertà, senza paternità, favorisce alcolismo, licenza e criminalità, determina labili legami familiari e porta all’emarginazione sociale. Le figlie femmine sentono molto la mancanza del padre, i figli di divorziati non si sposano; perciò è sbagliata la lotta femminista contro il padre padrone, che può essere un padre autoritario, ma anche autorevole, a favore di un padre debole o assente, praticamente più succube che uguale alla moglie.

FINANZA MONDIALE

Per paura di un’altra crisi, banche centrali e privati stanno ammassando oro e futures sull’oro, mentre i privati, per cautelarsi dalla moneta elettronica, nascondono anche banconote; oro e moneta cartacea paiono, in buona parte spariti, dalla circolazione, anche a opera di ricchi e criminali. Le banche centrali stanno comprando oro a un ritmo forsennato, mentre in precedenza lo avevano venduto; sono risposte, anche della speculazione, ai segnali di crisi.

Negli ultimi tre anni nel mondo, 1.200 tonnellate di oro, per 57 miliardi di dollari, si sono mossi, in parte sono affluiti nei caveau di Regno Unito e Svizzera, dalla fine del 2016 gli investimenti privati in oro sono cresciuti regolarmente; quest’oro serve a speculare, a proteggere dai rischi politici e a preservare la propria ricchezza, perché si temono scenari politici ed economici estremi.

L’oro trattato è comunque minore rispetto ai futures in oro, che sono contratti a termine derivati, ma, se una parte dei detentori di quei contratti chiedesse la consegna dell’oro, il relativo mercato salterebbe; tuttavia, pare che stia sparendo anche la normale banconota, che le autorità vorrebbero sostituire con la moneta elettronica. Nel 2018, 1700 miliardi di dollari in contanti sono finiti all’estero, come ben rifugio designato, simile all’oro.

Nel 2017, 900 miliardi di dollari in contanti erano detenuti all’estero, ammassano denaro in contanti australiani, svizzeri e tedeschi, cioè non il terzo mondo o l’Italia; però non si sa quanto di questo denaro circoli effettivamente ed esattamente all’estero e bisogna calcolare anche le banconote false, delle quali il Tesoro americano non può rispondere e non le può controllare o calcolare.

Il denaro in contante è nascosto nelle cassette di sicurezza e in ogni altro luogo, in Germania, afflitta dall’inflazione, dopo la prima e la seconda guerra mondiale, si tratta di 150 miliardi di euro. Secondo la BCE, la circolazione di banconote non ha anomalie, ma la politica dei tassi negativi può aver spinto al ritiro del denaro dai conti correnti delle banche e a nasconderlo nelle cassette di sicurezza o altrove; non si può negare che la gente sta nascondendo banconote, sottraendolo alle banche. In Australia, ogni anno sono sottratti alle banche 7,6 miliardi di dollari australiani e tenuti nascosti, in previsione del peggio. (Per le notizie, fonte: Mauro Bottarelli - it.businessinsider.com).

ITALIA

Il Salvataggio della banca popolare di Bari, prima commissariata e poi in amministrazione straordinaria da parte di Bankitalia, prevede, in deroga al bail-in, un aiuto di 900 milioni di euro da parte di Invitalia, dipendente dal Tesoro, e l’ intervento del Mediocredito centrale  e del fondo interbancario di garanzia, con il fine di trasformare la banca in banca d’investimento dell’Italia meridionale.

Mediocredito, per l’equilibrio di liquidità, diversamente dalle banche popolari, secondo normativa e statuto, fa raccolta e impiego a medio e lungo termine, perciò il suo intervento nel salvataggio non è finanziariamente corretto ed è in contrasto con la sua normativa interna; invece l’intervento del fondo interbancario di garanzia, è un’assicurazione cooperativa tra banche, ma non è prevista per sanare comportamenti fraudolenti.

Purtroppo lo stato, impossibilitato a recuperare i soldi dispersi, è sempre intervenuto per sanare situazioni imputabili ad amministratori e dirigenti disonesti e oggi, grazie all’UE, sono saltate tutte le vecchie e sane regole della legge bancaria del 1936, che divideva le banche commerciali da quelle d’affari e, per la salvaguardia della liquidità, quelle a breve termine da quelle a medio e lungo termine.

Si nazionalizzano imprese decotte e poi, con la scusa della tutela dei posti di lavoro,  dopo il risanamento, per fare un regalo agli amici, si privatizzano di nuovo. Per fare i solidi, esiste una sola regola, farsi guardare le spalle, con adeguati compensi, dai centri di potere e relativi erogatori di denaro e dai controllori, però la corruzione non è solo italiana.

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Le statistiche dell’informazione sono spesso approssimative o inventate, in televisione, tre donne dietro una scrivania, sono capaci, in pochi istanti d’improvvisare una statistica; infatti, a causa della denatalità, si afferma che la popolazione italiana invecchia, invece sta ringiovanendo perché muoiono più vecchi rispetto alle nascite e perciò l’età media della popolazione si abbassa gradualmente.

Si dice che la donna è discriminata nell’assunzione, nel salario e nella carriera, ma questa discriminazione è sofferta anche da uomini e non esiste nei contratti collettivi, ma soprattutto, nel lavoro irregolare. Si afferma che, negli ultimi dieci anni, sono emigrati più italiani e ritornano ai loro paesi tanti immigrati, soprattutto irregolari, tuttavia, malgrado la denatalità, la popolazione italiana è cresciuta ed è arrivata a 61 milioni; probabilmente, non si contano gli immigrati, arrivati dalle frontiere terrestri, e che tanti cittadini italiani risiedono all’estero.

Pertanto, bisognerebbe avere il numero dei residenti, compresi gli immigrati senza cittadinanza, distinto da quello dei cittadini, residenti o meno. Infine, bisogna ricordare che in Italia risiedono circa 200 persone per km. quadrato, mentre nel mondo queste sono, in media, 50, perciò, poiché in  Italia esiste ancora disoccupazione, gli immigrati dovrebbero entrare  in base alle necessità del mercato del lavoro italiano, lo dice anche la Germania, e non secondo un disegno della criminalità, collusa con la politica e gli affari.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 16/12/2019)

EUROPA

Per certi versi, sembra che la BCE, con i tassi zero, abbia disincentivato le banche a prestare alle imprese, ma la ragione sta soprattutto nella crisi che fa diminuire le richieste di crediti, fa aumentare gli insoluti e fa diminuire i fidi;  perciò i rapporti tra banche e BCE sono diventati tesi. Nell’eurozona, nel 2011, i prestiti alle imprese erano pari 900 miliardi di euro e ora sono pari a 655. Le banche italiane hanno profittato del tasso zero offerto dalla BCE sui loro conti, spostando 60 miliardi di euro verso la BCE ma, a causa dei rischi e dalle minori richieste di finanziamento, hanno ridotto i prestiti alle imprese.

Le banche estere fanno raccolta non solo con l’interbancario, ma anche tramite clearing house, con operazioni a termine garantite da titoli, per poter rientrare liberamente. Con la crisi, il settore bancario europeo, soprattutto quello tedesco, è diventato ipertrofico e perciò deve essere ridisegnato, riducendo sportelli e personale. Moody’s e Bundesbank lanciano l’allarme sulla situazione delle banche tedesche.

Fitch ha affermato che l’eurozona è colpita dalla sindrome giapponese degli anni novanta, caratterizzata dalla deflazione, a sua volta favorita dalla politica della commissione europea e dalla crisi economica e bancaria; l’Eba, l’autorità bancaria europea, ha registrato un calo di redditività delle banche, mentre le grandi banche tedesche hanno anche una redditività negativa; il settore bancario europeo e tedesco pare sia troppo grande per le necessità dell’eurozona.

Con la nascita dell’euro, avvenuta nel 1999, crebbero i prestiti e poi, con la crisi del 2008, ci furono le insolvenze e le perdite delle banche americane ed europee; le banche dei Land tedeschi avevano investito in titoli derivati americani e, con la crisi dei subprime, fallirono alcune banche tedesche e altre furono salvate dallo stato, i loro crediti insoluti verso la Grecia furono pagati dal MES. Oggi il sistema bancario europeo sembra troppo grande rispetto alle esigenze del mercato, anche perché sono calati i prestiti, c’è stata un’evoluzione tecnologica e i tassi sono bassi e non remunerativi.

Tuttavia pare che le banche americane godano di migliore salute di quelle tedesche, prima della crisi, la redditività delle banche tedesche era la metà di quelle americane, tese soprattutto alla speculazione finanziaria. Perciò, per aumentare la redditività, anche nelle banche tedesche, si è elevato il rischio finanziario speculativo e si è ridotto il capitale proprio; poi le autorità europee hanno puntato sull’aumento della capitalizzazione che, distribuendo gli utili a più soci,  ha ridotto ancora  la redditività per azione.

Per capire l’arcano, poiché la posizione di equilibrio è solo una e in economia non si conosce, per trovare l’equilibrio ci si sposta da una posizione squilibrata a un’altra; cioè le autorità europee, prima erano tese all’aumento della redditività e poi all’aumento della capitalizzazione che l’ha ridotta. In Germania il settore bancario poggia su tre pilastri, quello privato delle grandi banche, quello pubblico dei Land e quello cooperativo di banche popolari e casse di risparmio, in tutto sono 1.783 banche, con 30.000 sportelli e 600.000 dipendenti, il doppio che in Italia.

Ora sono previste pesanti ristrutturazioni in tutta l’UE, con ingenti investimenti in tecnologie e riduzioni di personale, com’è avvenuto in Giappone negli anni novanta; con fusioni, riduzioni di personale, riforme fiscali e finanziarie utili alle banche che, fino a oggi, la commissione europea, su mandato bancario e tedesco, non ha favorito.

Il governo italiano, in più fasi, anche su sollecitazione dell’UE, spinto dalla crisi di alcune banche, è intervenuto nel sistema bancario, anche con incentivi fiscali, favorendo prima le privatizzazioni e poi le fusioni, modificando la fisionomia e il ruolo delle sue banche, mentre la Germania ne ha conservato la struttura originaria. La situazione attuale è poco felice per alcune banche, in passato però, il peso economico e politico delle grandi banche italiane, non ha impedito le loro intrusioni politiche ed economiche (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – La Verità - Marco Onado – startmag.it).

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L’egemonismo tedesco rischia di frantumare l’Europa, dalla caduta dell’impero romano d’occidente, la Germania non riesce a nascondere la sua ambizione di dominare l’Europa, il successo elettorale di Johnson dipende da ciò. In Gran Bretagna hanno votato il 66,7% degli elettori inglesi e il partito conservatore Troy ha preso il 43% dei voti, con 86 seggi in più dei laburisti; Corbyn, il perdente laburista, aveva promesso più statalismo o dirigismo, con aumento di tasse e nazionalizzazioni e con la riduzione della settimana lavorativa a quattro giorni.

L’elettorato non ha avuto paura della fuga delle grandi aziende dalla City con la Brexit perché, al momento, il capitale non conosce confini e gli inglesi sperano nella cooperazione commerciale con gli Usa, già promessa da Trump; perciò, al momento, la sterlina si è rivalutata nei confronti di dollaro ed euro. Gli inglesi avevano ottenuto deroghe dall’UE in materia di compartecipazioni agli oneri e restituzioni finanziarie causate dai deficit commerciali con l’UE.

Ora dovranno affrontare lo scontro con scozzesi e irlandesi del nord che vogliono più autonomia e stare nell’UE. Nel 2021 in Germania ci saranno le elezioni politiche, nel 2022 in Francia e nel 2023 in Italia, l’UE si sta spostando a destra e la Brexit potrebbe avere un effetto domino, non sentito dall’informazione televisiva. L’attivo commerciale tedesco è servito a fare la predica ai paesi indebitati e al controllo tedesco di politica, informazione e piazze; per il momento, la Germania può vantarsi di aver recuperato il governo italiano.

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Lagarde, presidente della BCE, ha difeso l’indipendenza della BCE, che ha sede a Francoforte, sede anche della banca centrale tedesca, con la quale è a braccetto, perciò ha riservato elogi al ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz. Contro l’opinione comune, ha affermato che la politica monetaria deve andare in direzione opposta a quella fiscale o di bilancio, perché i governi, quando spendono troppo, alimentano l’inflazione.

L’informazione italiana ha erroneamente affermato che Lagarde vuole seguire la via tracciata da Draghi con i tassi e il Qe, ma Lagarde, in una conferenza stampa, ha anche affermato di voler combattere i cambiamenti climatici, che è un tema di non competenza della BCE, e di puntare su un’inflazione un po’ superiore al 2%, che ridurrebbe con uno sconto i debiti degli stati, inoltre vuole esercitare la guida del sistema euro.

Anche se consumi e salari europei non aumentano, con riflessi negativi sul PIl, ha detto che la politica fiscale espansiva è adatta solo ai paesi con poco debito, come la Germania, e non all’Italia. Lagarde ha lodato  l’apertura del governo italiano  a limitare i BTP, ad alto rendimento, in portafoglio delle banche italiane che, forse, saranno costrette a venderli alle banche tedesche, del resto, anche le banche francesi ne hanno molti; questi titoli, in mano a banche estere, aumenteranno il debito verso l’estero dell’Italia e favoriranno la speculazione finanziaria internazionale, che ha nel suo obiettivo il debito pubblico italiano.

Lagarde ha affermato che non è, né una colomba né un falco, ma un gufo, simbolo della saggezza germanica.  Al momento, FED e BCE manterranno i tassi al livello attuale, però Deutsche Bank e Credit Suisse hanno condannato i tassi negativi che danneggerebbero le banche. Intanto, sia in Usa, che nell’UE, visti i tassi favorevoli, aumentano le emissioni di obbligazioni corporate delle grandi imprese, speriamo che le aziende onorino i debiti, perché la Germania è attenta solo ai debiti degli stati.

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Conte ha proposto all’eurogruppo di continuare a lavorare per la modifica del MES e di varare un pacchetto di riforme riguardanti l’unione bancaria, al momento, afferma di voler continuare a negoziare, senza sottoscrivere impegni. Ha ricordato che il MES esiste dal 2012, poi è intervenuto sulle CACS o clausole di azione collettiva e sull’EDIS o sistema europeo di assicurazione dei depositi, sui quali, afferma, che non è stata apposta ancora nessuna sua firma.

Queste clausole riguardano i titoli di stato, per i quali il ministro delle finanze italiano ha emanato il decreto 96717/2019, che ha stabilito, conformemente agli obblighi derivanti dal MES, che sui titoli di stato emessi dal 2013, con scadenza superiore l’anno, è consentito ai creditori, cioè soprattutto alle banche, di modificare, in un’assemblea con maggioranza qualificata e ai fini della ristrutturazione del debito, la struttura del debito pubblico.

Su sollecitazione del governo e con contropartite per le banche, si potrebbe modificare la scadenza dei titoli e ridurre l’importo da rimborsare. La Grecia ha già emanato una disciplina retroattiva per queste clausole di azione collettiva, che sarebbero più logiche per i titoli vecchi, perché quelli più recenti scontano già interessi più bassi, inoltre, per quelli di emissione più recente, il maggiore rischio ne potrebbe far aumentare di nuovo gli interessi.

E’ probabile che il governo italiano, per non  spaventare i risparmiatori, si sia limitato a introdurre la disciplina solo per i titoli di emissione più recente, riservandosi, in caso di necessità, di estendere la disciplina anche ai titoli di più vecchia emissione; lo stato lo può fare perché è lui che crea le norme, anche con decreti catenaccio urgenti, magari emanati di notte. 

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La commissione europea ha approvato il salvataggio della banca popolare tedesca NordLB, partecipata interamente da due Land della Sassonia, ponendo come condizione la riduzione dei costi e del personale; l’approvazione  evita il bail in, a carico di azionisti, obbligazionisti e depositanti, richiesto dalla Germania per le banche italiane.  Bisogna dire che la Germania, con la crisi del 2008, aveva già salvato delle sue banche, con soldi pubblici, poi cambiò le carte, imponendo il bail in, a danno dell’Italia, adesso è tornata alle sue pratiche precedenti, poi afferma che l’Italia non rispetta i trattati.

Se l’unione bancaria sotto la BCE non imporrà una linea comune, del salvataggio pubblico si avvarranno anche alcune casse di risparmio e altre banche popolari tedesche, ora sottratte alla disciplina comune europea e al controllo della BCE; anche la banca popolare di Bari dovrebbe essere salvata, senza colpire i risparmiatori. Il presidente dell’autorità di sorveglianza della BCE, Andrea Enria, ha affermato che, al riguardo, esistono legislazioni statali diverse, perciò bisognerebbe passare, con l’unione bancaria, a un unico sistema d’indirizzo della BCE.

L’unione bancaria dovrebbe essere una risposta alla crisi bancaria, destinata a regolamentare e omogeneizzare il settore finanziario, controllando banche e prodotti bancari; è un sistema di vigilanza da parte della BCE realizzato attraverso le banche centrali nazionali. Comunque, il Financial Times ha condannato il vigente doppio standard tedesco, le regole europee da riformare hanno troppe scappatoie per i tedeschi; anche Trichet ha affermato che, a volte, la BCE è costretta a smentirsi, infatti, la riforma del 2012 del bail in non è stata mai attuata veramente e anche l’Italia,  aiutando le banche popolare in difficoltà, se n’è sottratta.

Probabilmente, il MES, con la scusa di salvare le banche italiane, con soldi pubblici  salverà soprattutto le banche tedesche; in barba al bail in, negli ultimi quattro anni, il governo italiano, con poca informazione, con la scusa di salvare i risparmiatori depositanti, ha speso 10 miliardi di euro per salvare alcune banche popolari italiane. Il governo ha salvato le industrie con  la scusa di salvare l’occupazione e le banche con la scusa di salvare il risparmio.

ITALIA

Il movimento delle sardine, così chiamato perché fatto di giovani calcati nelle grandi piazze, è nato in Italia, è europeista e contro Salvini, ha detto Lenin che non c’è niente di più organizzato delle manifestazioni spontanee; la Germania è alla disperazione per la deriva dell’Italia, dalla quale è molto attratta. Le sardine sono stranamente sostenute dall’API e cantano ”bella ciao”, il canto dei partigiani nemici dei tedeschi.

Prima delle prossime elezioni politiche, il movimento si trasformerà in partito, si alleerà con il PD, che è germanofilo,  e toglierà consensi al M5S che poi, come tutti i fuochi di paglia, scomparirà. Alla Lega e a Fratelli d’Italia, per avere una maggioranza, sarà necessario accogliere i fuggiaschi di Forza Italia e del M5S, stando bene attenti a tenere lontani Berlusconi, che è europeista, e adepti stretti e Di Maio, Di Battista, Fico e Grillo. Dopo di che, il M5S si spegnerà rapidamente. Il reddito di cittadinanza rimarrà se, al posto dei  sussidi, riuscirà a garantire posti di lavoro ai poveri.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 9/12/2019)

PREAMBOLO

Voglio fare un accenno su razzismo e antisemitismo, figlio delle idiosincrasie, perché gli uomini hanno in antipatia, il più delle volte senza motivo, piante, uomini, animali e microorganismi; il fatto è che l’uomo è vittima di una cultura che l’ha programmato e lo condiziona con motivazioni religiose, politiche, linguistiche, di costume, economiche, sociali, filosofiche, inoltre perché gli uomini mangiano cibi diversi o li mangiano in modo diverso e vestono diversamente e hanno organizzazioni politiche diverse.

Gli uomini sono programmati, anche con l’aiuto della propaganda dell’informazione, che fa soprattutto pubblicità alla propaganda di partito; sono programmati dai fratelli siamesi, cioè da religione e stato, nazionale o sovrannazionale; i quali, con la scuola e l’informazione, sono contrari al libero pensiero e al pensiero critico, in  grado di emancipare veramente l’umanità dai pregiudizi e dalle paure irrazionali che li rendono adatti e essere addestrati a essere governati, cioè  a essere credenti, lavoratori, contribuenti e soldati. 

Però gli uomini, simili in gruppo per l’aspetto fisico, sono singolarmente diversi, ed ha volte è difficile definirli di una sola razza; infatti, i gruppi sanguigni sono diversi, la pelle è diversa, i crani sono diversi e il fisico è diverso, sia dentro una razza o da una razza all’altra. Con l’isolamento e i cambiamenti alimentari, una specie si divide in razze, le quali nascono anche con l’ibridazione; infatti, l’uomo moderno ha anche geni dell’uomo di Denisova e dell’uomo di Neanderthal, cioè non è una razza pura. Con il tempo, queste razze fanno nascere nuove specie.

Spesso il razzismo è solo l’enfatizzazione delle differenze culturali, anche africani e asiatici sono razzisti verso altri africani e altri asiatici e quello che si chiama razzismo è solo antipatia, concorrenza per il territorio e timore verso altri uomini; chi prende le distanze dal razzismo non deve difendere i criminali di altre culture. I pregiudizi culturali sono spesso sbagliati, ma l’antisemitismo, se non procura discriminazioni e lesioni fisiche, va combattuto con le parole e l’educazione e non con il codice penale.

In natura, la paura del prossimo di altra cultura o etnia  o di un’altra razza o specie, può nascere anche dalla paura inconscia del contagio, infatti, gli elefanti hanno paura dei topi, i quali portano delle malattie; per esorcizzare questa paura, una donna ha affermato che gli immigrati sono tutti sani e gli italiani tutti ammalati  Volgarmente parlando, il razzismo è l’esaltazione di una cultura nei confronti delle altre; le razze sono delle varietà all’interno di una specie, animale o vegetale, perciò esistono tante razze selezionate di cani.

Però l’Italia da colonizzare, grazie alla sua informazione e alla sua propaganda politica, è stata addestrata a esaltare lo straniero e a disprezzare l’italianità; infatti gli schiavi, per nascita ed educazione, considerano naturale la loro condizione di esseri dominati e non pensano a ribellarsi; purtroppo le femministe hanno visto così solo la condizione femminile che in occidente si è però modificata.

 

EUROPA

Nel 1974 fu istituito il comitato per la Vigilanza bancaria di Basilea e nel 1988 nacque il primo accordo di Basilea, che imponeva alle banche delle misure per ridurre i rischi per i risparmiatori; si fissò un requisito patrimoniale minimo pari all’8% dei crediti concessi alla clientela e si crearono coefficienti di ponderazione per i rischi sui finanziamenti, ignorando però la diversificazione del portafoglio.

Nel 2008, con l’accordo di Basilea II, per rilevare il rischio e la propensione all’insolvenza, si cercò di rendere la regolamentazione più legata al rischio, introducendo il rating alle imprese, che teneva conto del loro bilancio, del loro andamento aziendale e dei loro programmi e prospettive di sviluppo. Nel 2010, con l’accordo di Basilea III, si aumentò il capitale proprio delle banche, portando il rapporto tra capitale e rischio ponderato al 4,5%.

Con il rating alle imprese c’era maggiore trasparenza e queste erano tenute a condividere le loro novità con la banca, perché le banche miravano a finanziare progetti sicuri; però le PMI avevano documentazioni limitate da esibire e avevano bisogno di procedere a una pianificazione finanziaria; praticamente, le imprese meno solide, meno organizzate e quelle con le idee più innovative e rischiose, vedevano ridursi il loro credito.

I prestiti dipendevano sempre dal rating, assegnato da agenzie private o dalla stessa banca, perciò le imprese dovevano organizzarsi per migliorare il proprio rating. Tutte queste alchimie e organismi di controllo, assieme a quelli dell’UE, non hanno impedito il precipitare delle crisi bancarie, però hanno creato posti ben remunerati in questi organismi, come succede negli organismi di controllo statali che poi, invariabilmente, non funzionano per il fine per cui sono stati creati.

Nel caso delle banche, i costi di queste operazioni sono stati sostenuti da imprese e famiglie e, nel caso dello stato e dell’UE, dai contribuenti, mentre i risparmiatori sono stati stritolati da Basilea, dai regolamenti bancari europei, dalle imposte, dagli oneri bancari, dalla mancata remunerazione e dall’inflazione.  Sembra che Basilea III comporterà, per le banche europee, per l’aumento del capitale proprio, un esborso di 400 miliardi di euro; l’accordo entrerà gradualmente in vigore, dal  2022  al 2027; nell’UE, l’incremento medio del capitale proprio sarà superiore al 20%.

Quando le banche immobilizzano parte del risparmio nel capitale, riducono gli utili, perciò sono indotte a preferire gli investimenti finanziari ai prestiti; inoltre, promuovere la stabilità bancaria può anche creare svantaggi competitivi nei confronti di altre aree come gli Usa. Nell’UE occorre un’armonizzazione della normativa bancaria e della vigilanza bancaria, ora promossa dalla vigilanza europea della BCE; ma non si sa se le misure introdotte saranno efficaci.

Si vuole un sistema unico di garanzie dei depositi, affrontando le insolvenze bancarie e promuovendo l’armonizzazione degli interventi statali in aiuto. In questo quadro, la riforma del MES sembra che voglia aiutare, con soldi di tutti i paesi dell’eurozona, soprattutto le banche tedesche e francesi. Il MES sembra fatto più per le grandi banche dell’Europa del nord che per gli stati indebitati come l’Italia.

Fra le altre cose, al direttore generale del MES, il tedesco Klaus Regling, è garantita, per la sua gestione, le sue scelte ed eventuali suoi abusi, la totale immunità amministrativa, civile e penale e l’irresponsabilità, ugualmente ai suoi sei consiglieri, per lo più tedeschi, francesi e olandesi, mancano italiani e spagnoli. Perciò, accettata la riforma del MES, le decisioni di Klaus Regling e compagni che avranno campo libero, non potranno essere giudicate e non potranno essere modificate e, se il risultato sarà il crollo dell’UE, se ne darà la colpa all’Italia.

Solo l’imperatore romano aveva questi poteri, i baroni e gli aristocratici medievali rispondevano all’imperatore o al re, il presidente della repubblica italiano può essere processato dalla corte costituzionale, per alto tradimento e attentato alla costituzione. Inoltre, le decisioni di Mario Draghi, a capo della BCE, sono state portate in giudizio davanti alla corte costituzionale tedesca.

Ad ogni modo, il presidente dell’Eurogruppo, costituito dai 19 ministri delle finanze dell’eurozona, Mario Centeno, ha affermato che non ci sono ragioni per modificare la riforma del MES, perché il  lavoro tecnico e l’accordo politico sono stati compiuti a giugno scorso,  mentre Visco ha affermato che il MES non prevede la ristrutturazione del debito dello stato, hanno torto tutti e due e dicono il falso.

I consulenti di Macron, l’europeista Shahin Vallée e Jean Ferry, hanno affermato che l’Eurogruppo dovrebbe rinviare la modifica del MEF e presentare una proposta più equilibrata, perché i prestiti sono riservati solo ai paesi in regola con i criteri di Maastricht, cioè deficit al 3% e debito al 60% o riduzione del debito negli ultimi due anni. Il che escluderebbe Francia, Italia e Spagna, a meno che non ristrutturino il debito, cioè il prestito lo potrebbero avere solo Germania e Olanda.

Secondo il trattato di Maastricht, nessun paese può avere un deficit commerciale superiore al 4% o un attivo commerciale superiore al 6%, il quale è superato dalla Germania che, con i suoi attivi valutare, comprando politica e informazione, vuole dominare l’Europa e perciò, con due pesi e due misure, non è stata richiamata dalla commissione europea. In genere, quando il debito non può essere finanziato dai risparmiatori nazionali, interviene la speculazione finanziaria internazionale, in questo caso, lo spread dipende dai giudizi dei mercati, che fanno aumentare, nell’interesse dei creditori, gli interessi e, per conseguenza, il debito pubblico.

Per aiutare la domanda, lo stato aumenta la spesa pubblica che fa aumentare il debito, perciò iI MES, come ha fatto la commissione europea e come fa il FMI, riduce la discrezionalità di bilancio degli stati e la loro sovranità, anche come conseguenza del fatto che sono privi della sovranità monetaria con cui si potrebbero finanziare direttamente. Per la restituzione del prestito, il MES costringe gli stati alle privatizzazioni, cioè li espropria, ed emette derivati a loro nome, che sono altri debiti. 

Il nuovo MES esproprierà il ruolo della politica e della commissione e funzionerà come un pilota automatico per l’aggiustamento dei conti; riceveranno i prestiti solo gli stati in regola, negli ultimi due anni, con la riduzione del debito. Gli atri saranno posti sotto la tutela del MES e dovranno procedere alla ristrutturazione del debito; in pratica, come è successo alla Grecia, dovranno dichiarare fallimento, svalutare i titoli di stato, attuare la deflazione salariale, ridurre l’assistenza statale, riformare le pensioni e privatizzare.

Lo spread aumenterebbe, aumenterebbero gli attacchi speculativi, si ridurrebbero i servizi sociali dello stato e, per ottenere unl prestito, bisognerà dimostrare di essere in grado di rimborsarlo. I paesi creditori, come la Germania, anche per tutelare le loro esportazioni, spingeranno per concedere altri crediti e così i debiti non diminuiranno; così lo scontro tra stati e finanza internazionale rappresenterà un livello più alto della veccha lotta di classe nazionale. (Per le notizie, fonte: blueoceanfinance.it – Manola Piras – startmag.it – Guido da Landriano – sinistrainrete.info – Italia Oggi – Tino Oldani – startmag.it – Federico Giusti e Ascanio Bernardeschi – La città futura – sinistrainrete.info).

ITALIA

Da 2012 a oggi, le pene pecuniarie, multe e ammende, comminate dallo stato, che sono pari al 25% delle condanne complessive, sono state pari a 6,9 miliardi di euro, però quelle riscosse effettivamente sono state pari solo a 196 milioni di euro, cioè il 3%. Generalmente, per arrivare alla condanna definitiva, passano otto anni, la pena pecuniaria fissata è uguale per tutti, cioè è indipendente dal reddito, ogni pratica ha lo stesso costo procedurale, indipendentemente dal livello della multa.

Poi Equitalia invia la cartella all’Agenzia delle entrate, per le verifiche sul patrimonio occorre l’intervento della guardia di finanza, alla fine le spese complessive della procedura superano la somma recuperata e, in pratica, la pena pecuniaria impagata si trasforma in impunità. Invece in Germania la pena pecuniaria supera l’80% delle condanne e il tasso di riscossione è del 90%.

Lo stato tedesco stabilisce in quanti giorni il condannato deve pagare, con un massimo di un anno e, in proporzione al reddito del condannato, è fissata la rata, se non si salda il conto, c’è il carcere o un lavoro di pubblica utilità non retribuito. In Italia il magistrato, dopo aver tentato di riscuotere la somma anche con il pignoramento, converte il credito in libertà vigilata, cioè l’insolvente deve firmare dai carabinieri, un giorno per ogni 250 euro da pagare, con un massimo di 18 mesi.

Se, per esempio, il condannato deve paragare 2.500 euro, basta firmare per dieci giorni, perciò qualcuno ha proposto di appaltare la riscossione a UniCredit che ha offerto allo stato il 25-30% dei crediti. Oltre le comuni multe, i reati prevedono le ammende, in alternativa al carcere. Queste morosità o inadempienze italiane sono forse una risposta alle morosità dello stato che paga in ritardo fornitori, rimborsi fiscali e risarcimenti. (Per le notizie, fonte: Milena Gabanelli – corriere.it).

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L’ex ministro degli esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha affermato che sul MES il governo precedente aveva fatto solo degli accenni, ma senza approfondimenti da parte del governo e senza impegni, l’ex ministro dell’economia Giovanni Tria ha confermato; cioè, la riforma del MES non fu portata davanti al consiglio dei ministri. Perciò Salvini ha accusato Conte di tradimento, naturalmente, non davanti alla corte costituzionale, ma davanti al popolo italiano.

Il che è possibile, anche se i governi e i politici italiani tradiscono spessi gli italiani, l’importante e è difendere l’Unione Europea; adesso, per la ratifica del trattato, l’ultima parola spetta al Parlamento. Nell’UE, l’attivo commerciale italiano, dal punto di vista valutario, compensa in parte il passivo degli altri paesi, ma la commissione europea, accanita contro l’Italia, per mandarla in rovina su mandato tedesco, non tiene conto del fatto che l’attivo  commerciale compensa anche il deficit del bilancio dello stato,  che naturalmente critica.

Il MES potrebbe avere un affetto negativo sui titoli di stato in mano alle banche italiane, perciò Di Maio subordina la firma del MES all’assicurazione sui depositi o Edis e all’unione bancaria europea; queste misure esistevano anche con la legge bancaria italiana del 1936, voluta da Mussolini per prevenire altre crisi bancarie. come quella de 1929. Con la richiesta UE di ponderazione del rischio, si chiede d’introdurre una valutazione di rischio su titoli, oggi considerati sicuri dalle banche italiane e perciò messi tra le riserve di liquidità e tra quelle di patrimonio.

Il presidente dell’Abi, Patuelli, ha però rilevato che la ponderazione, riconoscendo la maggiore rischiosità dei titoli dello stato, potrebbe indurre banche e privati ad acquistare meno titoli di stato; oggi il debito pubblico italiano è pari a 2.350 miliardi di euro, le banche italiane ne detengono il 70%, come riserva o per conto di italiani. In teoria, la ristrutturazione del debito, imposta dal MES, sacrificando banche e risparmiatori, potrebbe anche prevedere un rimborso limitato, l’allungamento delle scadenze e, con la svalutazione dei titoli. potrebbe favorire le speculazioni degli hedge fund.

La ristrutturazione potrebbe far aumentare lo spread e il MES potrebbe porre dure condizioni per il futuro finanziamento del debito, tutte modalità utili a far fallire l’Italia. La ristrutturazione inciderebbe sui bilanci delle banche che hanno sostenuto il debito pubblico e alla fine sui risparmiatori che depositano o investono in titoli bancari. (Per le notizie, fonte:  Francesco Damato – Francesco Soto - startmag.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITCA NEWS (lunedì 2/12/2019)

PREAMBOLO

Intelligenza artificiale. Ci si chiede se l’informatica, l’intelligenza artificiale, gli algoritmi e i calcolatori, possano sostituire, integralmente, l’intelligenza umana nella direzione di un paese o di un’impresa; teoricamente è possibile, anche se l’azione umana è sempre diretta, per interesse, a falsare i processi. Con l’aiuto di macchine elettroniche, accade nel voto e nel gioco.

L’informatica è l’elaborazione e l’applicazione delle informazioni, miranti principalmente all’organizzazione di uno stato o di un’impresa. In informatica, gli algoritmi sono programmi, ricette e sequenze d’istruzioni, miranti a conseguire un risultato; generalmente non prevedono deroghe ed emendamenti previsti nel dibattito democratico; cioè, se i programmi non sono troppo complessi, sono privi di duttilità democratica. Sono a favore di una normativa univoca, senza libere interpretazioni, il che farebbe diventare macchina l'uomo che si serve di essa.

Se lo stato fosse trasparente, senza sotterfugi, favoritismi e furbizie, l’intelligenza artificiale potrebbe dirigere l’azione del governo; partendo da alcuni postulati modificabili annualmente, come Pil e gettito fiscale, il programma potrebbe stabilire priorità, stanziamenti per i vari ministeri, numero dei dipendenti pubblici e loro emolumenti, prevedendo anche stanziamenti per l’ecologia e per i disastri naturali.

Ma rimarrebbe sempre un margine d’incertezza, indeterminatezza e arbitrio, infatti, rilevatori diversi potrebbero fornire risultati diversi, a meno di porre troppi vincoli alla programmazione della macchina, il che sarebbe una violenza fatta all’intelligenza artificiale. Penso che in tutte le cose, più importante della competenza e della completezza, sono la serietà, l’onestà, l’indipendenza e il senso del servizio alla collettività.

Vale la pena di ricordare che programmazione e pianificazione sono normalmente adottate dalle grandi aziende e meno dagli stati democratici e liberali, che però, per alcune spese, hanno programmi d’intervento pluriennali, che vincolano l’autonomia di bilancio di governi successivi, con maggioranze diverse, cioè legano loro le mani e non sarebbe giusto.

L’intelligenza artificiale è un ramo dell’informatica che permette di progettare e programmare hardware e software di macchine e robot avanzati, in grado di emulare la mente umana; queste macchine dovrebbero anche avere il fine di vincolare lo stato e le imprese a fissare leggi e normative interne adeguate, perché le procedure dello stato dovrebbero necessariamente essere tradotte in leggi; il che potrebbe ledere la democrazia, ma forse potrebbe dare al popolo più certezza del diritto, più serenità politica e più benessere, tagliando le mani agli speculatori protetti dallo stato. Stiamo entrando nel campo dell’utopia.

 

USA

 

Dopo tante bolle espansive o speculative che fanno aumentare in borsa le quotazioni dei titoli, a Wall Street è in crisi il mercato dei corporate bond delle grandi aziende; gli indici di questi titoli a reddito fisso subiscono continui saliscendi, le informazioni sono negative o pessimistiche e gli acquisti sono ai minimi, perciò è ricominciata la fuga verso i beni rifugio.

Ne è colpito soprattutto Il settore energetico, perciò grandi imprese, come Aramco, fuggono da Wall Street; nel reddito fisso sono stati investiti 56.000 miliardi di dollari, poiché esso scricchiola, se ne dovrebbe avvantaggiare l’azionario ma, con la crisi economica, non è sicuro. E’ superfluo ricordare che gli Usa hanno assolutamente bisogno d’investimenti dall’estero, capaci di finanziare i loro debiti, cioè il deficit commerciale, il deficit del bilancio dello stato e i debiti privati d’imprese e famiglie; per tanti paesi, l’economia galleggia sul debito, ma la commissione europea lo rimprovera solo all’Italia.

ITALIA

Atlantia è la più grande concessionaria autostradale d’Italia, controllata dalla famiglia Benetton di Treviso, ma ne esistono altre; è sbagliato informarsi presso i rappresentanti dei partiti, invitati in televisione, sulle responsabilità per la caduta del ponte Morandi a Genova e sulle azioni da prendere da parte dello stato, la televisione può fare indagini da sola, è pagata dai cittadini per questo. In breve, la concessione non andava rinnovata perché è un regalo fatto dai partiti, se, relativamente alla manutenzione, ci sono stati inadempimenti contrattuali, si può rescindere il contratto anche prima della scadenza, il che vale anche per le altre società concessionarie tenute alla manutenzione.

La revoca della concessione da parte del governo deve prevedere adeguate misure atte ad evitare l’interruzione del servizio. Infine, se la società Atlantia è stata inaffidabile nella gestione autostradale, non si capisce perché il governo ha intavolato trattative con essa, per la cessione di una quota della compagnia aerea Alitalia. Non bisogna farsi intimidire dalle minacce di risarcimenti per il ritiro motivato della concessione autostradale; fra gli altri problemi italiani, il risanamento dell’Alitalia, fino a ora, è costato un occhio  agli italiani e non si può più continuare sulla stessa strada.

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Diversamente da quanto segnala la pubblicità televisiva non repressa, in Italia non si produce formaggio fatto solo con latte italiano, pasta fatta solo con grano duro italiano, olio d’oliva fatto solo con olive italiane; d’altra parte l’UE, d’accordo con i nostri governi e alla falsa insegna del libero commercio e della libera produzione, aveva proibito all’Italia di produrre latte sufficiente al fabbisogno del paese.

Con l’indifferenza degli organi preposti, le case automobilisti fanno offerte al pubblico di auto nuove, a prezzi scontati, che non si trovano nei concessionari, nemmeno ordinandole tramite loro; con il favoreggiamento della televisione, continua l’abuso di credulità popolare e la pubblicità ingannevole di prodotti anche difettosi, che promettono miracoli o che fanno male alla salute.

Fanno propaganda la politica, il commercio e la religione, tutti promettono la salvezza, in questo o nell’altro mondo, e la soddisfazione personale; l’abuso di credulità popolare, art.661 c.p., depenalizzato il 15/1/2016, utilizzato da politica, politica e commercio, tramite la pubblicità dell’informazione, è entrato nel DNA dell’uomo sociale, una sanzione pecuniaria è prevista solo in caso di turbamento dell’ordine pubblico. Lo stato predicatore dovrebbe prevenire questi abusi.

Bisogna ricordare che ci sono uomini, che si ritengono razionali, che non credono agli alieni, ma credono alla presenza di Cristo nell’ostia, insomma l’uomo è un misto di razionalità e irrazionalità, ha poco senso critico, segue i partiti e la cultura di massa; stato, commercio e religione smantellano la sua capacità di ragionare e il suo senso critico, il che, probabilmente, favorisce la governabilità e gli affari. Con il fine di gestire le coscienze, stato e religione sono i fratelli siamesi che fanno argine a difesa della propaganda di qualsiasi tipo.

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La Meloni ha criticato la Cina per la repressione a Hong Kong e l’ambasciatore cinese in Italia ha criticato l’intervento, perciò la Meloni ha reagito indignata; come si sa tra i politici italiani, ci sono quelli che tifano per gli Usa, chi lo fa per la Cina, chi per la Francia, chi per la Germania, chi per la Russia e chi, come Salvini, per l’Italia, perciò gli elettori l’hanno premiato.

In funzione antieuropea, cioè contro l’asse franco-tedesco, sembra che il M5S abbia rapporti con la Cina, Salvini con la Russia ed entrambi con gli Usa, il PD è con Francia e Germania e ora pare che Fratelli d’Italia, criticando la Cina, abbia abbandonato il sovranismo per l’europeismo; l’Italia, nel mirino di Bruxelles, ha bisogno di qualche amico, come Usa, Russia e Cina.

Sono sempre i soldi a indirizzare la politica italiana; non serve a niente dire, come fa la Meloni, che l’Italia è democratica e la Cina no, in realtà, democrazie e stati autoritari possono esserlo in diverso grado e ci sono anche false democrazie; però ci sono stati che perseguono i loro interessi nazionali, come la Francia e la Germanie, mentre l’Italia non ne è capace; i suoi governi preferiscono assecondare disegni politici stranieri, anche a danno dell’Italia.

A parte Salvini, tra i leaders politici italiani, nessuno ha protestato quando Macron ha definito rivoltanti gli italiani e ha premiato con 100.000 euro Carola Rackete, per le sue imprese al comando di una nave ONG, carica d’immigrati, che violava le acque territoriali italiane; per l’impresa, il macroniano Mattarella, invece di inviare una nota di protesta a Macron, avrebbe voluto baciarlo.

SI discute se l’intelligenza artificiale, fatta d’informatica, algoritmi e calcolatori elettronici che, in futuro, forse si potrebbero anche auto programmare, per ottimizzare l’uso delle risorse, possa sostituire le azioni e le scelte dei governi; a parte i problemi tecnologici da affrontare, forse è possibile teoricamente, ma è impedito praticamente, perché l’impresa privata, che controlla lo stato e ne fa profitto, anche con i suoi disservizi, i suoi ritardi e i suoi sperperi, non lo permetterebbe.

In Italia questa impresa lavora anche al servizio dello straniero e della chiesa, poi vengono i baroni locali e i dirigenti capitani di ventura che obbediscono a chi li paga; l’obbedienza è degli uomini in carriera, dei preti e dei militari. Anche la donna in carriera, dopo aver rifiutato l’autorità del marito, per i vantaggi economici ricevuti, ha accettato questa obbedienza, che mina la propria indipendenza di giudizio e la propria indipendenza nelle scelte che ha conquistato in famiglia.

Come si dice per la mafia, anche in politica, affari e religione, per capire le scelte di chi sta in cattedra ed eventualmente, per reprimere il malaffare, bisogna seguire il denaro; per il denaro, l’uomo accetta di essere obbediente, discreto e schiavo; alcuni però esigono di essere schiavi di lusso e ottengono i privilegi che chiedono.

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Fratelli d’Italia e Partito Radicale hanno invitato a Roma Joshua Wong, dissidente di Hong Kong, il governo cinese gli ha impedito di partire e perciò questo ha deciso d’intervenire via Skype. All’incontro hanno partecipato esponenti dei due partiti, di Lega e Forza Italia; nel suo intervento, Wong ha criticato la politica di non interferenza attuata da Di Maio e la politica di riavvicinamento del papa a Pechino.

Perciò l’ambasciatore cinese a Roma ha criticato l’interferenza italiana negli affari cinesi, ricordando che la Cina è un paese sovrano; Di Maio, che ha rapporti stretti con Pechino, per difendere la sua posizione, ha affermato che i rapporti commerciali italo-cinesi non possono mettere in discussione la sovranità del parlamento italiano. Salvini, inopportunamente, ha detto che l’Italia non è una provincia cinese ma una democrazia, ma quante volte l’Italia è stata mortificata dagli alleati e nessuno ha protestato.

E’ possibile che le critiche alla Cina partano da chi vuole creare attriti tra Italia e Cina, per isolare l’Itala, con l’aiuto di agenti italiani dello straniero, e farsene un boccone. In Italia, la penetrazione economica cinese va di pari passo con quella politica, però l’Italia ha subito questa sorte anche con altri paesi, presunti alleati; anche la cooperazione con Usa e Germania hanno richiesto pesanti contropartite per l’Italia.

Si rimprovera alla Cina di avere aperto in Xinjiang campi di concentramento, per nemici e dissidenti islamici autonomisti, esattamente come avevano fatto il Piemonte, al tempo del risorgimento, gli Usa al tempo della guerra civile, poi la Russia e la Germania; il papa, in precedenza ostile ai regimi comunisti, per il riavvicinamento con Pechino, ha dovuto riconoscere che le rivolte delle minoranze, come quelle di Hong Kong, avvengono in tanti paesi.

EUROPA

Lagarde, dall1/11/19 presidente della BCE, ha invitato Germania e Olanda, invece di puntare solo sull’esportazione, di aumentare gli investimenti per il clima e di rilanciare i consumi interni; chiede stimoli keynesiani, cioè più spesa pubblica, anche in deficit, e l’abbandono dell’austerità e della rigorosa disciplina di bilancio tedesca. Ha detto che la politica monetaria flessibile di Draghi ha favorito la ripresa e la domanda, ma che l’inflazione al 2% si può raggiungere più facilmente con investimenti nel digitale e nel verde.

Afferma che la Germania, per contrastare la stagnazione economica, deve spendere di più, afferma che, se Germania e Olanda non aumentano la spesa pubblica, la BCE non eliminerà i tassi negativi delle banche, che stanno mettendo in crisi le banche tedesche; come ha affermato l’agenzia Moody’s che ha abbassato il rating delle banche tedesche, da stabile a negativo. Anche gli Usa pare siano d’accordo.

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Moody’s e Bundesbank lanciano l’allarme sulla solidità del sistema bancario tedesco, finalmente hanno fatto eco diversi giornali finanziari italiani e, soprattutto, tedeschi, il maggiore spazio alla notizia l’ha dedicato il giornale tedesco Welt, l’unico che l’ha messa in prima pagina; s’incolpano della situazione costi, bassa redditività, tassi negativi, politica della BCE e difficoltà del credito immobiliare, che innescò la crisi del 2008; nessun accenno ai derivati.

In Germania, diversamente che in Italia, le notizie scomode al potere sono, in parte, sottaciute, però, nel suo rapporto annuale, la Bundesbank ne ha fatto un particolare approfondimento; il giornale Welt ha affermato che la Germania non ha approfittato della sua crescita dell’ultimo decennio per rafforzare le banche e ore anche l’industria mostra segni di cedimento.

Welt teme le esposizioni creditizie legate al settore immobiliare, soprattutto in caso di un’altra recessione economica; in Usa e in UE, quella del 2008 fu innescata proprio dal settore immobiliare.  Si chiede perciò alle banche di aumentare le riserve di capitale, che sono una forma di assicurazione interna, anche in funzione anticiclica, ma questi accantonamenti, generalmente, si fanno solo con gli utili.

In Italia il credito immobiliare è assistito da ipoteca e si guarda anche ai mezzi di smobilizzo del richiedente. Deutsche Bank e Commerzbank, già esposte con i derivati, hanno ampliato il credito immobiliare e ridotto solo il credito per l’acquisto di auto, la riduzione dei costi si affronta più con la riduzione del personale che con il miglioramento tecnologico, ma queste sono cose che accadono anche in Italia.

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Con i soldi che derivano da dazi, funzione monetaria e contributi dei governi, l’UE, finanzia, tra le altre cose, ricerca, agricoltura ed Erasmus; come succede con la spesa pubblica, sicuramente ci saranno cattivi utilizzi del denaro ricevuto, ma con queste elargizioni, tanti europei diventano affezionati europeisti. Invece a Treviso il governo italiano permette alle cooperative di acquistare dagli agricoltori kiwi a dieci centesimi il chilo e poi li invita a non sfruttare il lavoro degli immigrati; anche la chiesa, con contributi privati o della pubblica amministrazione, fa carità e assistenza, perciò i beneficiari la ringraziano e maledicono lo stato che tassa.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.i;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 25/11/2019)

EUROPA

Quest’anno l’inflazione dell’Ue dovrebbe essere inferiore a quella dell’anno scorso, attestata al 2,3%, ma comunque sarà inferiore al 2% previsto dai trattati europei, i governi dell’Unione considerano l’inflazione salutare, anche se non si concilia con la deflazione salariale e con quella delle pensioni. Per favorire l’inflazione, Draghi vuole aumentare la liquidità, però basterebbe ridurre l’orario di lavoro a parità di salario e aumenterebbe anche costi, occupazione, Pil, consumi e produzione.

Draghi propone anche di combinare la politica monetaria con quella fiscale o di bilancio e, con i Tltro, vuole riavviare i prestiti ai privati. La Bundesbank, abituata a fare la voce grossa, critica il QE di Draghi e i tassi bassi e, per l’’emissione di green bond, Lagarde, afferma che la Germania rischia la recessione, ma è un rischio per tutta la zona euro.

In base alle regole attuali, la BCE può acquistare titoli sovrani di un paese in proporzione al suo Pil, alla sua popolazione e in misura non superiore alla terza parte del suo debito; quindi, tenuto conto dei titoli sovrani già posseduti, la BCE ne può acquistare solo per altri 42 miliardi di euro dalla Germania, per 160 miliardi dalla Francia, per 50 miliardi dalla Spagna e per 245 miliardi dall’Italia. (Per le notizie, fonte: Giuliano Balestreri – it.businessinsider.com.)

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Dal gennaio del 2008 Parigi, con poca informazione italiana, preme per un trattato con Roma, dove ha un piede in terra in Quirinale, ora, con il governo giallorosso e con il contributo di Renzi e Mattarella, questo trattato é imminente e riguarda industria, difesa, immigrazione e ricerca. Questo trattato dovrebbe servire a contrastare il predominio della Germania che ha, con la Francia, l’analogo trattato di Aquisgrana.

Questi trattati tra paesi dell’Unione minano la stessa Unione, comunque, la Germania, con la sua sete di espansione, ha fortemente operato perché si arrivasse a questo risultato. Macron, vuole anche una difesa comune europea diretta da Parigi, alla quale l’Italia ha già aderito, oggi la Francia ha in Italia partecipazioni industriali, accordi di fusione o cooperazione, come quelli tra Eni e Total, Psa e Fca, Fincantieri e Stx, Alenia e Thales; con l’aereo Tempest, l’Italia collabora anche con la Gran Bretagna e, in campo astronautico, collabora con la Nasa americana.

Come accaduto nel passato, pare che Francia e Germania, per dominare l’Europa, si stiano contendendo l’Italia; tuttavia la Germania, per asservire l’Italia, pur facendoci affari, l’ha sempre boicottata presso le istituzioni europee. L’Italia dovrebbe essere neutrale tra Francia e la Germania, battersi per la riforma dell’Unione e, per il momento, restare legata, per la sua sopravvivenza, alla Nato.

La Francia, apprezzando i BTP italiani ad alto interesse, detiene una bella fetta del debito pubblico italiano e vuole ostacolare l’espansione tedesca in Europa orientale; però nell’industria e nella ricerca l’Italia, che è il secondo paese industriale d’Unione, a volte, sembra più avanti della Francia; nel settore spaziale è agganciata agli Usa. Comunque, Macron ha collocato un suo uomo alla commissione europea, con delega su industria, difesa e spazio (Andrea Mainardi – startmag.it).

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Secondo Moody’s, la politica dei tassi negativi della BCE fa molto male alle banche tedesche, perciò ha cambiato da stabile a negativo la valutazione del sistema bancario tedesco, giustificata dalla riduzione della sua redditività, destinata a ridursi ancora con la diminuzione del margine d’interesse. Le banche che si finanziano con i depositi faticheranno di più a guadagnare con i tassi bassi, le più colpite saranno le piccole banche tedesche, cioè alcune popolari e casse di risparmio.

La difficoltà di Deutsche Bank, Allianz, Commerz Bank e di NordLb, sono segnali della crisi sistemica del comparto creditizio tedesco, assieme alla diminuzione di esportazione e produzione e di conseguenza, a breve, del Pil. La BCE ha reintrodotto il QE inviso alla Germania e ha tagliato i tassi d’interesse sui depositi presso la BCE a –0,5%, pare perciò che le banche tedesche stiano perdendo terreno rispetto alle banche americane e cinesi.

La Brexit priverà l’eurozona del grande centro finanziario di Londra e il rallentamento economico farà diminuire la redditività delle banche, perciò la Germania preme per completare l’unione bancaria e del mercato dei capitali, naturalmente, a vantaggio delle banche tedesche. (Per le notizie, fonte: Fernando Soto – startmag.it).

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L’UE ha stipulato accordi di liberalizzazione commerciale con il Canada o CETA e con il Giappone o JEPA, che prevedono riduzioni e abolizioni dei dazi commerciai vigenti; per l’Italia, se ne avvantaggerebbero agroalimentare, moda, chimica e industria in genere. Dopo la stipula dell’accordo, le esportazioni italiane sono aumentate in Canada del 13% e in Giappone del 15%; per l’abbigliamento, l’Italia è il primo fornitore UE del  Canada, il CETA si è anche impegnato a promuovere la tipicità italiana.

In Asia, il Giappone è il secondo mercato dell’UE, dopo la Cina e lo JEPA si è impegnato a eliminare gli ostacoli burocratici alle esportazioni europee; l’eliminazione dei dazi avverrà, gradualmente, in 15 anni, per l’Italia, se ne avvantaggeranno agroalimentare, moda, chimica e industria in genere. Altri accordi sono in corso di approvazione con Australia, Messico e altri paesi, tutti assieme coinvolgono il 14% dell’export italiano extra UE.

Quest’articolo è stato fatto sulla base di dati fornitimi e sembra un inno alla globalizzazione e un invito a combattere il protezionismo, però era giusto riportarlo. Gli uomini sono programmati e coltivati a una fede o a un’ideologia, perché hanno bisogno di credere in qualche cosa, ma altri credono a una fede solo per interesse; perciò esistono liberisti, globalizzatori ed europeisti.

Alcuni di loro, in maniera traumatica, anche se scuola, televisione ed economisti di corte cercano d’impedirlo, a volte cambiano idea, perciò alcuni comunisti sono diventati liberisti, amici dei mercati e papisti; cambiare idea è un nostro diritto e perciò è anche inevitabile il tracollo di partiti. Quando Mussolini, per rafforzare l’economia italiana sosteneva l’autarchia, che è un turbo protezionismo, e la battaglia per produrre più grano e importarne di meno, non era stupido.

Seguiva l’indicazione di paesi emergenti che miravano a proteggere la loro produzione dall’importazione, infatti, l’Inghilterra era stata schiavista e protezionista, a volte accettava le importazioni solo se le merci erano trasportate da navi inglesi, anche questo è protezionismo; poi, sfruttando il vapore, per favorire la produzione industriale e l’esportazione, divenne liberista.

Comunque, quando si esporta in un paese, spesso si danneggia la sua produzione, l’importazione più logica è quelle relativa a materie prime, merci e tecnologie che non si possiedono; così facendo si riduce il trasporto che inquina e si riducono i profitti delle  multinazionali, a vantaggio delle piccole imprese. 

USA

Oggi l’indebitamento totale del mondo, ha raggiunto i 255.000 miliardi di dollari, pari al 330% del Pil mondiale, ma l’informazione rimarca solo il debito pubblico italiano, che è pari al 135% del Pil, mentre quello privato non è elevato come quello di Usa ed Europa settentrionale; inoltre il debito pubblico italiano verso estero è compensato dal relativo credito verso l’estero. Il debito totale segnalato comprende quello pubblico o sovrano, quello privato delle grandi aziende corporate, quello privato e quello delle banche e delle società finanziarie.

Nell’indebitamento totale il peso maggiore l’hanno Cina e Usa, il debito sovrano totale è pari a 70.000 miliardi di dollari, il 40% dei debiti corporate del mondo è a rischio di default. La monetizzazione del debito è stata fatta dalle banche centrali con il QE ora, per contrastare i cambiamenti climatici, si progettano altri incrementi di liquidità. Le attività e passività del bilancio della Fed arrivano a 4.000 miliardi di dollari, le banche Usa continuano con la cartolarizzazione dei prestiti, che portarono alla crisi dei subprime del 2008.

Cresce la sfiducia verso le banche e verso la finanza speculativa, le banche non si fanno più credito, cioè l’interbancario è fermo e non si rialza nemmeno con i tassi più elevati.   L’espansione creditizia cinese mira a contrastare sofferenze e incagli creditizi, ne sono coinvolte le prime quattro banche del paese. A novembre di quest’anno la banca centrale cinese ha iniettato, nel sistema economico, nuova liquidità per 600 miliardi di yuan, pari a quasi 90.000 miliardi di dollari, ha tagliato i tassi sui prestiti e congelato i prestiti alle banche.

La Bce ha acquistato, al mercato primario, 2,8 miliardi di euro di obbligazioni corporate, tra cui obbligazioni Shell e Daimler; da più parti, si chiede la certificazione dei debiti delle istituzioni finanziarie, non basterebbe la sola iscrizione in bilancio, con monetizzazione da parte delle banche centrali; la Fed compra titoli dalle banche, subito dopo il loro acquisto dal Tesoro alle aste. (Per le notizie, fonfe: Mauro Bottarelli – il.businessinsider.com).

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In Usa scendono le vendite al dettaglio di negozi, grandi magazzini e centri commerciali e perciò, i relativi affitti sono calati del 25%; il calo è stato favorito, prima dall’aumento dei centri commerciali e dei grandi magazzini, poi da e-commerce e dalla stagnazione dei consumi, sono cose accadute anche in Italia. Oggi in Usa il Pil dipende, al 70%, dai consumi.

Ne sono stati colpiti anche i fondi speculativi che fanno scommesse sui prestiti, accade spesso che, nel credito al consumo, l’aumento dell’indebitamento netto si limiti agli interessi; ad ogni modo, con la riduzione dei consumi, i centri commerciali chiudono in massa e hanno chiuso anche 12.000 negozi.  Fitch ha tagliato il rating delle obbligazioni legate al commercio e tanti prestiti al consumo sono rifinanziati; stanno chiudendo punti vendita in tutto il paese e aumentano le scorte di magazzino, cioè l’invenduto, sono tutti segnali di crisi e di riduzione dei consumi.

ITALIA

Ha detto Mario Monti che l’UE ha fallito ed è destinata a sciogliersi, non ci aspettavamo un suo ravvedimento del genere; mentre l’Italia sbandierava il suo europeismo, qualche stato europeo ha fatto il furbo e perciò passeranno 50 anni prima che si possa dimenticare e si possa ritrovare un vero spirito europeo; chissà quando aprirà gli occhi Mattarella. Dopo la crisi bancaria de 1929, come avevano fatto gli americani, nel 1936 Mussolini aveva separato le banche commerciali da quelle d’affari speculative e, prima dell’ingresso dell’Italia nell’UE, le banche italiane erano garantite dai loro fondi di riserva, dal fondo interbancario di garanzia e dai BTP in portafoglio, mentre il risparmio privato era garantito dalla costituzione e dallo stato.

Ora, grazie alle alchimie europee, si parla di pericolo di default delle banche tedesche e italiane e del risparmio in pericolo, perciò l’unione pensa a forme assicurazioni per le banche e per i risparmiatori. Non dimentichiamo che le istituzioni europee sono costrette a inventarsi qualche cosa perché devono difendere la posizioni e i privilegi dei loro membri. A causa della propaganda, siamo sempre assaliti da dati discordanti che seminano confusione, però sembra che l’Italia, dopo Cina ed Emirati, sia il terzo paese investitore in Africa.

Per altri versi, sembra che l’Italia sia contesa e sia diventata, per la speculazione dei mercati, la colonia più redditizia del mondo, con governi asserviti dallo straniero. Per fronteggiare le crisi finanziarie dei paesi dell’eurozona, nel 2011 nacque Il MEF o fondo salva stati, che, in cambio di riforme strutturali, concedeva aiuti; ora Salvini accusa Conte di aver dato la sua adesione alla modifica, in senso peggiorativo, del MEF, senza avvisare il parlamento, mettendo così a rischio titoli e risparmio nazionale.

Il MES, superando in competenze la commissione europea e la BCE, dovrebbe stabilire le misure per fronteggiare le crisi; Di Maio si è espresso contro la riforma peggiorativa e ha invocato l’intervento del parlamento, Conte, respingendo le accuse di Salvini, vuole che la riforma proceda assieme a quella dell’unione bancaria; per accedere agli aiuti l’Italia dovrebbe accettare i parametri di Maastricht, oggi violati da diversi paesi dell’eurozona, e dovrebbe attuare la ristrutturazione del debito che, secondo Savona e visti gli attuali tassi, è sostenibile.

Del resto tutto il mondo galleggia sui debiti e tanti paesi stanno peggio dell’Italia, tuttavia, con una procedura obbligatoria di ristrutturazione del debito italiano, i mercati, temendo un default, seminerebbero il panico tra i risparmiatori, nessuno comprerebbe più titoli di stato italiani e quelli posseduti si svaluterebbero, oggi gli italiani detengono il 70% del debito nazionale. Qualche cosa del genere è già successa, a carico dell’Italia, con l’impennata dello spread alimentata dalle società di rating, dalla commissione europea e dai mercati.

Di revisione del MEF si parlava già nel precedente governo Conte, comunque, il risanamento significherebbe anche contenimento delle spese e aumento delle imposte, cioè austerità, richiederebbe un accordo con i creditori e il risanamento dei conti avverrebbe, anche con gli aiuti del MEF. Oggi il capitale del MEF è di 80 miliardi e l’Italia vi contribuisce con 14, con la riforma, l’Italia rischia, come in precedenza, solo di pagare e di non ricevere niente, intanto deve subire l’affossamento della sua economia e l’ulteriore asservimento del paese.

Conte ha affermato che Salvini ha partecipato alla discussione sulla riforma del MES, Salvini ha risposto che lui e la Lega hanno sempre detto no alla riforma; il ministro dell’economia Gualtieri ha detto che la riforma, con il governo giallo-rosso, è stata approvata dall’Eurogruppo e dall’Eurosummit e, in quella sede, l’Italia ha chiesto un bilancio dell’area euro e il completamento dell’unione bancaria.

Poi Gualtieri ha precisato  che l’Italia non ha bisogno dei prestiti del MES, anche perché il suo debito è sostenibile (pero, con la crisi, il quadro potrebbe cambiare). Una linea di credito di 70 miliardi di euro permetterà di gestire le crisi bancarie (a vantaggio, soprattutto, delle banche tedesche). Gualtieri ha aggiunto che non si chiederà la ristrutturazione del debito pubblico italiano, perché le regole non sono cambiate (in realtà, anche con il precedente MES, la ristrutturazione era prevista).

Per il ministro dell’economia si tratta solo di contrastare la speculazione (che l’UE ha spesso favorito a danno dell’Italia), rafforzando gli strumenti dell’Unione Monetaria idonei a gestire le crisi. In tale quadro, il MES diventa prestatore di ultima istanza (ruolo che si è impedito di svolgere alla BCE, mentre è svolto dalle altre banche centrali).

Per Gualtieri, il MES è uno strumento di stabilizzazione dei mercati finanziari e di difesa dalle crisi, afferma che bisogna prevedere garanzie comuni sui depositi, rilanciare gli investimenti e rivedere il patto di stabilità. Intanto, in Italia crescono le manifestazioni, sicuramente teledirette,  degli europeisti contro Salvini, il nemico pubblico numeri uno dei mercati.

Ma Salvini ha solo adottato paure, speranze e preoccupazioni degli italiani, finito lui, un altro adotterà le sue idee e avrà lo stesso successo, chi afferma che Salvini, senza ragione, ha sedotto gli italiani, che ragionano con la pancia e non sanno votare, li offende.  Gli europeisti italiani hanno adottato come simbolo la sardina, gli svizzeri, contrari a entrare nell’Unione Europea, avevano come simbolo un pollo spennato e ora gli italiani hanno capito perché; gli israeliani, che vedono l’UE a favore dell’Islam, non vogliono entrare nell’Unione, anche il papa è islamofilo e la televisione italiana è il megafono del papa e del presidente della repubblica italiana. 

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L’Italia deve imparare che, nella direzione dell’Italia e dell’UE, i poteri si accordano in precedenza e poi richiedono l’adesione dei membri e dei paesi emarginati come l’Italia, ai quali poi si rimprovera di essere assenti dalle decisioni. L’adesione dell’Italia alla forza d’intervento rapida europea o E12 voluta da Macron, che si aggiunge al precedente patto Pesco del 2018, di contenuto simile, ha contato sulla collaborazione passiva di Conte e Mattarella.

Ufficialmente si vuole rimanere legati alla Nato, ma Macron non è di questo parere; parlamento, commissione difesa e ministeri degli esteri non sono stati ancora informati, la Germania ha aderito all’iniziativa ma si dice ancora legata alla Nato e osteggia la leadership francese. All’ E!2 aderisce anche la Gran Bretagna che non fa parte del Pesco.  Conte, Mattarella, Renzi e PD sono filo francesi; tutto questo complotto, economico e militare, a danno soprattutto dell’Italia, è stato favorito dalle aspirazioni di dominio della Germania, aiutata dal paravento francese e dalla speculazione dei mercati.

Secondo alcuni, il meccanismo europeo di stabilità, o MES, dovrebbe diventare una specie di Fondo Monetario Internazionale, in realtà il FMI, con manovre di aggiustamento economico e di bilancio pubblico, mira a sanare gli squilibri della bilancia commerciale, invece il MES mira a ridurre il debito pubblico eccessivo, che dipenda dalla spesa pubblica eccessiva e in deficit, anche a causa di finalità sociali.

Infatti, in genere, gli stati che hanno bilanci pubblici in equilibrio e poco debito estero, hanno debiti privati più elevati perché i privati devono provvedere, con i loro mezzi, come accade in Usa, a sanità, pensioni e studi universitari dei figli. Con la riforma proposta del MES, gli stati contribuenti come l’Italia, per attingere ai suoi fondi, dovrebbero prima dichiarare default, sospendendo i pagamenti ai creditori, che sono soprattutto italiani, perciò ne sarebbero colpiti risparmi, consumi e banche.

L’Italia, colonia ceduta, consapevolmente o inconsapevolmente, dai suoi massimi dirigenti, ha già versato al MES, per il salvataggio di altri stati, 50 miliardi di euro, che sono soldi di contribuenti e risparmiatori, soprattutto italiani, che prestano allo stato. La fede nell’Europa c’è costata cara, è per questo che Trump, che conosce la situazione italiana, ha affermato che l’Italia starebbe meglio fuori dell’’Unione Europea, che è un impero in espansione.

La svalutazione dei titoli di stato italiani ad alto interesse e la loro riduzione da parte delle banche italiane, secondo i desideri della commissione europea, potrebbe andare anche a vantaggio di banche estere, che li acquisterebbero guadagnandoci anche sul capitale. Forse l’Italia, con la riforma del MES e con l’unione bancaria, eviterà penalizzazioni, ma dovrà solo pagare maggiori contributi alla Germania, per salvare le sue banche; allora il governo italiano griderà alla vittoria. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Masala - l’Antidiplomatico.it - sinistrainrete.info).

CINA

La tenuta economica delle banche cinesi diminuisce, perciò il governo cinese ha deciso, a causa dell’aumento delle sofferenze, la nazionalizzazione della quinta banca Harbin Bank, rilevata al 48% dallo stato; la Cina è sempre pronta a tamponare la crisi delle sue banche che hanno un attivo 27.000 miliardi di dollari, il doppio di quello delle banche americane, la banca centrale le salva per evitare la corsa dei risparmiatori agli sportelli bancari.

L’eccesso di credito crea bolle e il sistema bancario comincia a scricchiolare, in Usa i due terzi della ricchezza sono investiti in azioni mentre in Cina in immobili; così sono cresciuti gli immobili a uso ufficio, ma a Shanghai il 37,5% di essi è ancora inutilizzato. La Cina è diventata il capofila mondiale del QE e oggi i debiti pubblici e privati cinesi arrivano al 320% del Pil.

Fino ad ora, anche con le crisi del 2008 e del 2016, la crescita globale mondiale, anche se drogata dall’immissione di liquidità, è stata favorita dall’economia e dalla banca centrale cinese e non dalla Fed, dalla Bce e dalla banca del Giappone; ma ora la Cina sta rallentando come l’economia mondiale, comunque, essa ha alimentato il 60% dell’indebitamento mondiale e della liquidità.

Nel mercato azionario cinese sono affluiti i risparmi da tutto il mondo, recentemente per 125 miliardi di dollari, soprattutto da Usa, Germania e Giappone; perciò la borsa azionaria è quadruplicate, cioè si è gonfiata, come accadde alla borsa americana nel 1929, evidenziando un sistema economico mondiale che galleggia sul debito. (Per le notizie, fonte: it.businessinsider.com – Mauro Bottarelli).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 18/11/2019)

PREAMBOLO

Dai tempi antichi, il mondo è stato sempre dominato da guerre, complotti, provocazioni, sfruttamenti coloniali di popoli, ricatti, corruzione  e terrorismo, gli stati, per aumentare di territorio e contribuenti, si espandevano profittando delle crisi interne di altri paesi; i governi di Islam e occidente non sono stati pacifisti e oggi l’Islam ha rilanciato il terrorismo.

Tuttavia, l’Islam potrebbe provocare una guerra nucleare tra oriente e occidente, non con il terrorismo, ma con una provocazione; un attacco nucleare, addebitato ingiustamente a un una delle due parti, potrebbe provocare la reazione nucleare dell’altra. Vale la pena di ricordare che, non solo che i complotti sono stati commessi e i benpensanti li negano, ma che i corsari, in tempo di pace, assalivano le navi con licenza di un re che compartecipava al loro bottino e che, ancora oggi, le guerre si fanno anche per procura; cioè, lo stato spesso getta il sasso e nasconde la mano.

EUROPA

Le azioni di Commerzbank e Deutsche Bank si svalutano progressivamente, le prime sono arrivate a 5 euro e le seconde a 6,9 euro, Commerzbank è partecipata dallo stato per il 15%; un progetto di fusione tra i due gruppi e con altre banche è fallito. DB, nelle varie trimestrali, segna perdite per miliardi di euro e perciò ha previsto tagli al personale per 18.000 persone; le due banche devono fronteggiare la concorrenza delle casse di risparmio tedesche che sono partecipate dagli enti locali, ma anche alcune di loro sono in difficoltà.

Ora DB punta di più verso le tradizionali attività bancarie, trascurano gli investimenti speculativi, nel 2000 fece investimenti speculativi in derivati Usa, relativi ai mutui subprime immobiliari, per 24 miliardi di euro, con perdite paurose (il governo italiano ha pagato regolarmente le perdite sui derivati fatte dagli enti locali italiani); a tale proposito, DB creò anche una bad bank alla quale conferì questi crediti deteriorati. Agli spregiudicati investimenti in Usa, si aggiungono le decine di miliardi di multe applicate a DB dall’autorità di vigilanza bancaria americana e ora anche dalla Banca d’Italia.

In Commerzbank aumentano i clienti insolventi, oggi anche le due banche applicano tassi negativi ai depositi e perciò l’UE ha chiesto anche a esse un rafforzamento patrimoniale; però le due banche sono aiutate economicamente da Bundesbank e dalla BCE con il Tiering, con lo scopo di evitare i tassi negativi sulle loro riserve depositate presso la BCE; inoltre sperano su aiuti da parte del governo tedesco.

Tanta generosità non è stata prevista per le banche italiane in difficoltà e quella concessa dal governo italiano è stata criticata dall’UE a direzione franco-tedesca. Con il Tiering, Draghi ha tagliato i tassi sui depositi delle banche presso la in Bce (a -0,50%),  però il tasso negativo non si applica a tutti i depositi, perché è stato introdotto un sistema di esenzioni.

Perciò i depositi delle banche italiane sarebbero esentati dai tassi negativi  per 90 miliardi di euro (oltre i 15 miliardi della riserva obbligatoria); quindi, le banche italiane possono prendere a prestito fondi a tassi negativi sul mercato interbancario e poi depositarli presso la Bce a tasso zero, lucrando la differenza, ma drenando liquidità e facendo salire i tassi dei BTP. E’ una forma di speculazione santificata dalla BCE.  

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La Germania, per completare l’unione bancaria, con la scusa del debito pubblico italiano, sembra abbia lanciato un altro attacco contro banche e titoli di stato italiani; il ministro delle finanze tedesco Scholz, seguendo un progetto di Schauble, vuole l’unione bancaria, con la politica di vigilanza sulle banche e con il meccanismo unico di risoluzione bancaria.

Egli chiede un meccanismo unico per la gestione delle insolvenze bancarie, la riduzione delle sofferenze bancarie, la riduzione del rischio sui titoli pubblici riducendone il numero e facendo adeguati accantonamenti; inoltre, propone la garanzia sui depositi con il fondo di garanzia nazionale, il fondo di garanzia europeo e aiuti dei governi nazionali, fino a ora vietati. Chiede anche l’armonizzazione delle imposte alle imprese; forse quest’ultima proposta è la migliore.

Però in Germania le casse di risparmio, che hanno un proprio fondo di garanzia, non sono d’accordo e le banche popolari, protette da Schauble, si sono sottratte alla vigilanza (quando impareremo che anche i tedeschi sono furbi!). Non è d’accordo con il progetto di Scholz nemmeno il ministro delle finanze italiano Gualtieri; con il completamento dell’unione bancaria, il paese che avrebbe più vantaggi sarebbe la Germania, se ne avvantaggerebbero Commerz Bank e Deutsche Bank che potrebbero sistemare i loro conti.

In pratica, queste due banche punterebbero su fusioni transazionali che richiedono l’unione bancaria, una proposta in tal senso è stata già fatta a Unicredit. Ha detto l’ex ministro Saccomanni che nel 2013 il bail-in fu imposto all’Italia con un ricatto, che faceva leva ancora sul suo debito  pubblico; ora la Germania tenta ancora un attacco distruttivo al nostro debito pubblico e alle nostre banche, dopo che l’Italia ha subito l’affondamento di diverse piccole banche.

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La commissione europea, non ancora rinnovata, ha presentato la bozza di bilancio pluriennale comunitario, a 27 stati, per il periodo 2021-2027, che naturalmente è in crescita, ma sicuramente sarà modificato da parlamento e consiglio; in media, i cittadini europei verseranno all’Unione 289 euro l’anno.  E’ previsto un taglio alla PAC o politica agricola comune e un aumento alla politica di coesione, a ricerca, sicurezza, Erasmus e immigrazione.

Per la PAC l’Italia subirà un taglio di 4,7 miliardi, come al solito, saremo il quarto paese beneficiario, dopo Francia, Spagna e Germania. Le entrate derivano, per oltre il 98%, da dazi commerciai all’importazione e multe per inadempienze degli stati e la parte rimanente deriva dai contributi degli stati, in tutto si tratta di oltre 1.000 miliardi di euro.

 Alcuni paesi vorrebbero limitare i contributo complessivo all’1% del Pil di ogni nazione,  come nel periodo precedente 2017-2021, altri vogliono portarla all’1,11%-1,16%; la Francia non vuole la riduzione per l’agricoltura, che oggi assorbe il 35% della spesa totale, fino a oggi, ha ricevuto 62,3 miliardi di euro l’anno, mentre l’Italia 36,3.

Come si vede, anche l’UE applica dazi all’importazione, ma non sono elevati come quelli  Usa. Sui finanziamenti europei all’agricoltura si specula in tutta l’UE, ma pare che se ne siano accorti soprattutto la guardia di finanza e la magistratura italiana; con il denaro, l’UE compra il consenso dell’informazione, della politica e dei governi dell’Unione, la corruzione non è solo italiana.

Infine, non sembra logica la quarta posizione dell’Italia tra i paesi beneficiari per gli aiuti all’agricoltura, anche perché l’Italia è il secondo contribuente netto dell’UE e ha un’agricoltura importante; se ci daranno qualche cosa con l’immigrazione, ce la toglieranno con l’agricoltura; colpa dei nostri rappresentanti, che sono europeisti ma non italianisti. (Per le notizie, fonte: Andrea Mainardi – startmag.it). 

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La commissione europea ha approvato il salvataggio, con fondi regionali pubblici, della banca sassone NordLB di Hannover, per 3,6 miliardi di euro e di Casse di risparmio tedesche in difficoltà; affermando che non violano la concorrenza e il divieto di aiuti di stato, mettendo da parte due offerte private di acquisto della banca; sono le solite ipocrisie tedesche e doppie misure discriminanti; il governo italiano dovrebbe rimarcarlo ma, purtroppo, è europeista.

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Macron ha affermato che la Nato è in morte cerebrale, ma il governo italiano ha gettato acqua sul fuoco, riaffermando la sua fedeltà alla Nato e mantenendo, su richiesta americana, militari italiani all’estero. Macron si batte per una diesa europea, prima complementare e poi autonoma dalla Nato, naturalmente sotto comando francese perché la Francia è potenza atomica, questo arsenale è usato dagli stati come strumento di ricatto; seguendo i desideri francesi, sono state create le iniziative militari europee E12 e  la Pesco.

Nell’UE, con il patto di Aquisgrana, esiste un asse militare tra Francia e Germania, che assieme dirigono l’UE e mirano a dominare l’UE; in questo momento non c’è un coordinamento tra gli alleati della Nato. La Turchia, che è un paese della Nato, si è confrontata con la Grecia, altro paese Nato, e ora rischia di confrontarsi con la Siria che è appoggiata dalla Russia. La Merkel ha criticato gli Usa, vuole apparentemente la distensione con la Russia, con la quale fa affari, è contraria al comando militare francese e si dice ancora legata alla Nato.

La Nato è stata giudicata inutile da Trump, che la usa per contropartite commerciali e per vendere armi, applicando però anche dazi all’Europa. Gli Usa promettono protezione militare a Europa e Arabia, in cambio di acquisto di armi e di beni in Usa; naturalmente, la Russia, che favorì la dissoluzione del patto di Varsavia, dopo aver appoggiato i sovranisti europei contro la Germania, appoggia la posizione francese sulla Nato.

Contro la Russia, nel 2014 gli Usa hanno appoggiato il golpe militare in Ucraina, mentre la Germania, anche se favorevole agli ucraini, si dice ufficialmente favorevole alla distensione con Mosca; nel 1986 Francia, Inghilterra e Usa vollero il bombardamento della Libia di Gheddafi, creando problemi all’Italia. Sarebbe ora che il governo italiano imparasse a seguire gli interessi dell’Italia e a ragionare con la propria testa; l’ultimo europeista italiano sarà Mattarella.

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Con il programma QE, la BCE, ha preso ad acquistare molte obbligazioni corporate, sia al mercato primario sia in quello secondario, di grandi aziende francesi, tedesche e olandesi, invece di concentrarsi solo sui titoli di stato acquisiti al mercato secondario; tra i beneficiari spiccano Shell, Daimler, Aeroporto di Parigi e la Dassault francese. Come si sa, in Europa settentrionale, prima degli aiuti alle banche, hanno pesato più i debiti privati che quelli pubblici, che tuttavia, a danno dell’Italia, sono stati nel mirino della commissione europea e  della BCE.

L’eurozona, anche a causa dei bassi tassi, sta diventando l’eldorado per le obbligazionarie corporate private, soprattutto nel mercato primario; Intanto in Italia, anche se lo spread è in rialzo, svetta la Borsa di Milano, trainata dal comparto bancario. Il Tiering di Draghi mira a mitigare gli effetti negativi, per le banche italiane, dei tassi negativi sulle riserve bancarie presso la BCE e ora pare ci sia anche un deflusso di capitali dal Nord Europa all’Italia.

La BCE ha stabilito un trattamento di favore sui depositi presso la BCE pari ad almeno sei volte la riserva minima obbligatoria presso la BCE, perciò le banche italiane possono raccogliere denaro all’estero e depositarlo presso la BCE, evitando il prelievo previsto. Se il Tiering dovesse minare gli stimoli monetari della BCE, si può sempre cambiare il livello di esenzione.

Il sostegno al mercato obbligazionario aiuta anche il sistema industriale tedesco, però, anche certe banche tedesche vivono in affanno; questi fatti hanno forse spinto Merkel e Scholz a premere l’accelerazione sull’unione bancaria. Non bisogna dimenticare che grandi industrie, grandi banche e stati vivono anche riparandosi dietro le alchimie e i misteri, come quelli della finanza. (Per le notizie,

fonte: Mauro Bottarelli – businessinsider.it).

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L’austerità di bilancio imposta, dalla commissione europea e la relativa disciplina di bilancio, impedendo un bilancio espansivo, ha ridotto consumi, occupazione e Pil; la deflazione salariale, cioè il contenimento dei salari, è servita a ridurre domanda e consumi e, in Germania, a favorire le esportazioni tedesche. Il debito pubblico è cresciuto con la crisi delle banche e con la speculazione, che ha fatto aumentare gli interessi sul debito pubblico.

Gli attivi commerciali tedeschi hanno fatto crescere, per compensazione, i debiti degli altri paesi in deficit commerciale. L’Unione Europea e l’euro sono serviti solo a contrastare l’inflazione e a garantire prezzi stabili; se n’è avvantaggiata l’Europa orientale, India e altri paesi emergenti, che hanno potuto svilupparsi in modo più veloce, mentre nell’UE s è imposta la stagnazione economica.

ITALIA

Lo stato è l’impresa privata di maggior successo economico, riscuote imposte in cambio di protezione e, per giustificare l’elevata tassazione ed evitare che i cittadini chiedano la riduzione delle imposte, presenta deficit di bilancio, elevati debiti pubblici, debiti fuori bilancio, residui passivi ed è perennemente in mora per i rimborsi, gli indennizzi e i pagamenti agli altri privati.

Francia e Germania e finanza internazionale, per soggiogare l’Italia e per speculare su di essa, con l’aiuto dello spread, dell’informazione e di agenti italiani, hanno fatto leva su queste sue debolezze; facendo finta di ignorare che l’Italia, con i crediti, verso l’estero, le riserve e il patrimonio artistico mobile non esposto, venduto alle aste di Londra e Milano, potrebbe portare il debito pubblico italiano al 60% del Pil, come previsto dai trattati europei.

Così facendo però si toglierebbero argomenti contro l’Italia alla società di rating, al FMI e alla commissione europea e non si potrebbe più speculare sul debito pubblico italiano, mentre lo stato sarebbe assalito dalle richieste di riduzione delle imposte, che sono la prima ragione dell’esistenza dello stato. Anche la chiesa predica contro l’avidità, e per cautelarsi da chi può farle i conti in tasca, presenta i sui conti sempre in passivo; in pratica, i debiti sono negativi solo per il popolino che, a causa loro, ne è usurato, pignorato, espropriato, fallisce ed è privato del credito bancario.

In Italia si continua ancora a scrivere che gli interessi sul debito pubblico sono pari a 65 miliardi di euro l’anno, ma con la riduzione degli interessi, il debito dovrebbe avere un costo medio del 4%, il che è irrealistico e nasconde un falso in bilancio. Probabilmente gli interessi passivi sono la metà e la differenza è usata per coprire spese militari fuori bilancio, che esistono nei bilanci pubblici di tanti paesi, compresa l’ex URSS.  

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 11/11/2019)

EUROPA

Il 12/12/2019 in Gran Bretagna ci saranno le elezioni politiche anticipate, la campagna elettorale non verterà solo sulla Brexit, ma anche sulla spesa pubblica perché, sia i conservatori di Johnson, sia i laburisti di Corbyn, vogliono aumentare la spesa pubblica, facendola arrivare ai livelli degli anni settanta, archiviando l’austerità. Conservatori e laburisti hanno promesso di aumentare la spesa in infrastrutture e in spese sociali.

Naturalmente, la spesa pubblica aumenterà il deficit del bilancio dello stato, secondo alcune stime, essa dovrebbe raggiungere il 41,3% del Pil per i conservatori e il 43,3% del Pil per i laburisti, negli anni settanta era al 42%; comunque, la Gran Bretagna continuerà a spendere meno, rispetto al Pil, di Italia, Francia e Germania. La spesa pubblica, bene indirizzata, può fare aumentare occupazione, consumi e produzione, quindi anche il Pil. Comunque, la miopia della commissione europea, si ostina ancora a censurare il piccolo aumento del deficit di bilancio dello stato italiano, sempre dovuto alla spesa pubblica. (Per le notizie, fonte: Marco Cimminella – it.businessinsider.com).

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Dopo la trimestrale del 30/10/2019 di Deutsche Bank, fondata nel 1852, il giornale tedesco Die Welt afferma che i maggiori soci della banca, con un CDA parallelo tenuto al di fuori dì Francoforte, stanno cercando di eliminare, prima della scadenza, il suo presidente. E’ previsto un piano di ristrutturazione della banca, con la creazione di una bad bank, capace di ripulire il suo bilancio dai crediti a rischio e dalle perdite.

Tra luglio e settembre 2019, DB ha segnato una perdita economica di 942 milioni di euro, i derivati sono un  capitolo a parte, nel terzo trimestre di quest’anno la banca ha registrato un calo dei ricavi del 15%, però sono cresciuti impieghi e risparmio gestito; sul bilancio pesano i crediti derivati in sofferenza, che sono scommesse bancarie e contratti a termine su debiti pubblici e di grandi imprese.

Perciò la banca d’affari JP Morgan ha tagliato il prezzo obiettivo del titolo a 6 euro, che è molto più basso dei suoi massimi storici e potrebbe ancora ridursi, però ci sono sempre analisti che invitano ad acquistare il titolo; DB, con il QE, deve subire i tassi negativi per le grandi imprese, perciò cerca di conservare i clienti retail. In queste condizioni, nessuno dovrebbe comprare le sue azioni, invece qualcuno le sta comprando.

Dipende da fatto che la speculazione, dà ancora un valore al titolo e compra con i ribassi, comunque, la banca è stata costretta ad abbandonare la borsa di New York. ma è troppo grande per fallire, probabilmente spera in un aiuto da parte del governo tedesco, che non è stato approvato dall’UE per le banche italiane in difficoltà. La Fed, acquistando azioni della DB, ha cercato di calmierare il mercato, anche Trump ha un conto presso DB.

La banca francese BNP Paribas ha acquistato il ramo trading di una hedge funds speculativa della DB e perciò 1.000 dipendenti di DB sono passati a BNP Paribas; ora un tracollo della banca non gioverebbe al governo tedesco, a Trump e ai francesi della BNP Paribas. (Per le notizie, fonte: Mauro Bottarelli - it.businessinsider.com).

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A settembre del 2021 ci saranno le nuove elezioni politiche in Germania, ma non è escluso che queste possano essere anticipate, la Merkel è attaccata dal quotidiano Die Weit, che l’ha sempre sostenuta, e dal giornale socialdemocratico Der Spiegel, che le rimprovera il risultato elettorale in Turingia. Le si rimprovera la crisi economica che ora lambisce anche la Germania e, soprattutto, di non aver chiuso le frontiere nel settembre del 2015 e l’accordo sull’immigrazione con Erdogan, che fecero entrare in Germania 1.100.000 profughi, soprattutto islamici, che fecero violenze alle donne e agli ebrei.

Il che favorì l’affermazione di destra, di neonazisti e il crollo dei socialdemocratici, è accaduto anche in Italia, dove il partito dell’immigrazione controlla anche papa, PD e televisione; alla guida della CDU, il successore della Merkel, Annegret Kramp Karrenbauer, non riscuote tanti consensi; sembra l’era dell’ascesa delle donne, le quali però, con la loro affermazione,  non sembra che cambieranno il mondo in meglio.

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Il ministro delle finanze tedesco Scholz, per far progredire l’Unione bancaria europea, vuole subordinare la garanzia sui depositi bancari a una valutazione prudenziale dei titoli  di stato posseduti dalle banche, aumentando, a titolo di garanzia, gli accantonamenti di capitale a riserva. Egli propone anche la riassicurazione europea sui depositi, per l’Italia, richiama l’attenzione sui crediti deteriorati e sui titoli di stato, senza accennare ai titoli illiquidi, come i derivati detenuti dalle banche tedesche e francesi.

A causa di essi, nei primi nove mesi dell’anno, Deutsche Bank ha perso molti miliardi di euro, anche sembra perciò, assurdamente, che la Germania voglia ridurre i rischi delle banche italiane e condividere con l’UE quelli delle banche tedesche. Berlino chiede di portare i crediti deteriorati al 2,5% dei prestiti totali, al netto del fondo svalutazione crediti, ora le banche italiane sono al 4,3%. Da considerare che le banche italiane, come quelle tedesche, non hanno tutte la stessa solidità economica.

Berlino chiede anche requisiti di capitale in base al rating e all’esposizione verso un solo stato, il che potrebbe costringere le banche italiane a liberarsi dei BP ad alto rendimento, a vantaggio di banche franco-tedesche. Lo spread della Grecia oggi è uguale a quello dell’Italia, perciò l’informazione, al servizio della speculazione e a danno dell’Italia, è tornata ripetere che Spagna e Grecia sono più solide dell’Italia, ma non è vero, i debiti della Grecia e della Spagna li ha pagati anche l’Italia.

Secondo Scholz che, grazie all’assenza italiana,  pare palare per la Germania e per l’UE,  con le nuove misure non dovrebbero essere richieste maggiori garanzie patrimoniali per le esposizioni fino al 33% del capitale; il che però potrebbe avere conseguenze negative sul patrimonio delle banche e potrebbe far crescere di nuovo lo spread italiano. Fra l’altro i BTP servono alle banche italiane anche per la gestione della liquidità, mentre le banche estere speculano, come hanno fatto con la Grecia, soprattutto sui loro interessi e plusvalenze, che le società di rating e la commissione europea fanno aumentare con il loro allarmismo.

L’Italia si è sempre opposta alla modifica del regolamento sui titoli di stato, la condivisione comunitaria dei rischi attraverso l’EDIS è limitata e la ponderazione dei rischi, fatta con il rating, potrebbe produrre instabilità finanziaria. Il coefficiente Tier1 è il coefficiente patrimoniale usato, secondo gli accordi di Basilea, per determinare il patrimonio di una banca. Nel novembre 2015 la commissione europea ha proposto di creare un sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS), che è il terzo pilastro dell'unione bancaria. Questa proposta è stata ufficialmente adottata come parte di un pacchetto di misure capaci di migliorare l'unione economica e monetaria e di completare l'unione bancaria.

La proposta di EDIS si basa sui sistemi nazionali di garanzia dei depositi recepiti dalla direttiva 2014/49 dell’UE; questo sistema già garantisce che tutti i depositi, fino a 100.000 euro, siano protetti, con gli SGD o garanzie nazionali, in tutta l'UE. Con il QE, Draghi ha aiutato il bilancio pubblico dell’Italia, facendo cadere i tassi sui titoli pubblici,, ma la Germania, grazie ai suoi agenti collaborazioni italiani, è interessata soprattutto al fallimento dell’Italia e al suo asservimento.

Alla Francia e alla Germania interessa dividere materialmente l’Italia, mentre la finanza  Usa era interessata solo a speculare su di essa, ora però Trump, confessandosi, ha affermato che l’Italia starebbe meglio fuori dell’UE. Macron ha affermato che la Nato è moribonda e perciò vuole un esercito europeo, da impiegare eventualmente, secondo le sue intenzioni, anche contro paesi recalcitranti dell’Unione come l’Italia; pare che, purtroppo, anche l’Italia abbia aderito, senza dibattito parlamentare, al progetto. Come può essere una democrazia l’Italia?

Il direttorio franco-tedesco vuole dominare l’UE, asservire l’Italia e, con un’alleanza militare con la Cina, estromettere gli Usa, unificare il continente fino agli Urali. Putin ne è consapevole e perciò, per difendere la Russia, sostiene i sovranisti europei; mentre gli Usa sono decisi a ritirarsi dall’Europa, magari con un pretesto, quando se ne presenterà l’occasione.

La proposta del ministro delle finanze tedesco, Scholz, di completare l’unione bancaria europea con misure da lui suggerite, è stata respinta dal ministro dell’economia italiano Gualtieri; Scholz propone di calibrare il rischio dei titoli di stati sul rating del debito sovrano, il che avvantaggerebbe la Germania, e penalizzerebbe le banche italiane, che hanno forti quote del debito italiano.

La BCE non è prestatore di ultima istanza agli stati, però Draghi ha consentito alla BCE di acquistare titoli di stato in cambio di riforme e indirettamente, con il QE, la BCE acquista titoli di stato; l’idea di Scholz è la stessa di Schauble che voleva spezzare il legame tra banche e debito sovrano, disincentivando le banche a prestare allo stato. Chiedere alle banche, come fa Scholz, di fare accantonamenti proporzionali alla loro quota di debito sovrano avrebbe effetti distruttivi sulla competitività delle banche.

Sarebbero considerati rischiosi gli investimenti in titoli di stato italiani, si dovrebbero chiedere più interessi allo stato e più accantonamenti alle banche italiane. La nuova presidente della BCE, Lagarde, pare però che, con questa manovra, voglia anche mettere al sicuro Deutsche Bank, rendendo più facili aggiustamenti di capitale e di liquidità e più facile per la banca trovare un partner bancario, a prezzo però di una perdita in competitività per le altre banche europee. (Per le notizie, fonte: Ferdinando Soto – Marco Onado – Francesco Russo- . startmag.it – ilsole24ore – Milano Finanza).

 

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Sulle politiche economiche applicate, dopo la riunificazione, della Germania dell’est con la  Germania dell’ovest, i risultati sono deludenti, a parte le luci di Lipsia e Berlino che sono all’est; Philipp Ther, dell’università di Vienna, punta l’indice contro la politica economica di Bonn degli anni novanta e critica lo shock liberista applicato all’economia pianificata della DDR, infatti, ritiene che le privatizzazioni la misero in ginocchio.

Con le privatizzazioni di industrie o loro svendite, furono favoriti interessi e banche dell’ovest, distruggendo un patrimonio industriale e favorendo provvisoriamente la disoccupazione; l’agenzia creata da Bonn per gestire le privatizzazioni operò dal 1991 al 1994 e, purtroppo, allora il ministro Schroeder e la sinistra tedesca abbracciarono acriticamente le teorie neoliberiste; ufficialmente però, II governo centrale voleva solo archiviare le inefficienze comuniste e favorire gli investimenti privati.

Purtroppo, nella Germania dell’est, dopo aver perso i mercati dell’Europa orientale, esistevano dei buoni prodotti ma nessun mercato in occidente, perciò era destinata a soccombere nella competizione; il cambio tra marco dell’est e dell’ovest fu fissato gradualmente alla pari, perché bisognava contenere la fuga all’ovest dei tedeschi dell’est, ma questi se ne andarono ugualmente. Si vendettero le industrie della DDR a privati, anche perché la produttività dei lavoratori era più bassa.

Ora, con l’emigrazione verso ovest, la disoccupazione è bassa, ma all’est pare stia scoppiando, con il decremento demografico, lo squilibrio demografico, che l’immigrazione, per le competenze richieste, non potrà sanare a breve. Perciò lo squilibrio economico tra est e ovest è destinato ad aggravarsi, anche perché le regioni orientali hanno soprattutto una predominanza di zone rurali. (Per le notizie, fonte: Pierluigi Minnitti – starmag.it).

ITALIA

Si minaccia la chiusura delle acciaierie Ilva di Taranto, che occupano 10.000 dipendenti, più l’indotto, l’impresa siderurgica era stata acquisita dalla società franco-indiana Arcelor-Mittal, che ora ha rescisso il contratto di acquisto, perché il governo italiano ha eliminato la protezione legale ai dirigenti, relativamente al piano per l’ambiente, e perché il gruppo ha intenzione di ridurre il personale di 5.000 persone; esso ha perdite d’esercizio in Italia e nel mondo.

Produrre acciaio inquina e l’industria italiana questo metallo lo può acquistare anche altrove, i maggiori produttori mondiali sono Cina, India e alcuni paesi islamici, i governi italiani non hanno mai avuto una vera politica industriale; privatizzano e sono tesi soprattutto alla difesa dell’occupazione, invece occorre difendere soprattutto le industrie di punta, con una tecnologia e che inquinano poco.

Anche a Liverpool e Detroit sono state chiuse delle grandi industrie, anche società aeree inglesi e americane sono fallite; la società finlandese Nokia, miracolosamente, si riconvertì dalla cellulosa ai cellulari, l’Ilva potrebbe essere nazionalizzata dal governo italiano. Oltre le varie considerazioni fornite dalla televisione, val la pena di ricordare che, con la globalizzazione, Francia e Germania non hanno privatizzato tutto ma, per difendere soprattutto occupazione e tecnologia, hanno conservato importanti industrie e banche, infatti, la Renault appartiene allo stato francese ed è in perdita.

Sarebbe ora il caso di fare anche in Italia alcune nazionalizzazioni, purtroppo, gli amici italiani di Francia e Germania puntano a fare altre privatizzazioni; da considerare anche che la Francia ha in atto un’offensiva per la sua penetrazione politica ed economica in Italia, fatta con la sua acquisizione anche di grandi imprese italiane, mentre per quelle piccole, come la Nivea, acquisiti i brevetti e sposta la produzione in Francia; contemporaneamente, è gelosa della penetrazione commerciale italiana in Cina.

Intanto, poiché i parlamentari considerano il seggio in parlamento un palo della cuccagna, per paura di perdere questi privilegi, con lo scopo di confluire in un altro partito, si stanno spaccando M5S e Forza Italia; se ne dovrebbero avvantaggiare i partiti sovranisti Lega e Fratelli d’Italia che, secondo i sondaggi, avranno la maggioranza nel prossimo parlamento italiano e così, si spera, sarà la resa dei conti con i mercati e l’UE, ma Mattarella ne dovrebbe soffrire.

L’Italia non è messa economicamente e politicamente peggio della Spagna, eppure la Merkel, che è, di fatto, il supremo potere europeo, d’accordo con Napolitano, nel 2008 commissariò, con il governo Monti-Fornero, solo l’Italia, Se Salvini dovesse vincere le prossime elezioni politiche, vedremo fin dove arriverà il presidente Mattarella che potrebbe emulare Napolitano, perché l’Italia non è un paese sovrano. La Merkel, in tutta l’EU, tramite agenti locali, ha sostenuto europeisti contro sovranisti, ma poi i partiti europeisti hanno perso le elezioni, rovinando l’immagine ideale che gli italiani avevano dell’UE, della Merkel e della Germania.

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Carlo Cattaneo era uno dei padri maggiori del nostro risorgimento, era liberale, laico, federalista e repubblicano, con gli eventi incalzanti, fu messo un po’ da parte perché l’unità italiana si potette fare solo con la forza militare della dinastia dei Savoia e dell’astuzia di Cavour, che lavorarono in accordo con la Gran Bretagna, la Francia e, segretamente, con i repubblicani Mazzini e Garibaldi (fu il primo compromesso storico italiano), mentre non potettero cooperare a lungo con Carlo Cattaneo, restio agli intrighi. I Savoia, in incognito e con l’aiuto dell’esercito, riuscirono a controllare anche Mussolini, lo accettarono al potere e poi, con la sconfitta militare,  lo fecero cadere.

Caduto il fascismo, nacque la repubblica italiana, sotto tutela provvisoria americana e definitiva vaticana, perciò l’Italia cessò di essere un paese veramente laico e liberale, ammesso anche che lo sia mai stato, e si liberò anche del mito federalista che spaventava i centralisti romani, monarchici o repubblicani che fossero. Nei decenni successivi, lo stato cattolico fece un compromesso nascosto con i comunisti, che così, diventati democratici, accesero alle massime cariche e istituzioni, pubbliche  e private, cioè, non fu Berlinguer il primo a sostenere una politica di  compromesso.

Perciò lo stato accantonò il progetto federalista di autonomia, che non si realizzò nemmeno con la creazione delle regioni, nate depotenziate nel 1970 e previste dalla costituzione repubblicana, le quali hanno un limitato potere legislativo e un riconoscimento storico e culturale e non una vera autonomia amministrativa, come avviene nel federalismo. Sembrano solo il riconoscimento di una realtà culturale e non affermano la solidarietà, anche se lo stato creò degli strumenti, come la Cassa per Mezzogiorno, nata nel 1950 e poi soppressa nel 1984, mirante ad aiutare le regioni più povere dell’Italia meridionale, ma fece bene soprattutto alla politica.

Per rilanciare il federalismo, nel 1991 nacque la Lega Nord che, usando come ricatto la secessione delle regioni del nord, riportò alla ribalta la questione. Il federalismo esiste in Usa, in Germania e in Svizzera, è una forma di governo che rafforza il principio costituzionale di sovranità popolare, la democrazia diretta e l’istituto del referendum popolare; come detto, però ferisce il centralismo romano.

Potrebbe anche servire a ottimizzare l’uso delle risorse consegnate, con le imposte, allo stato, invece oggi il bilancio dello stato, come quello del Vaticano, è un mistero e un buco nero, perciò è impossibile risanarlo; le regioni non hanno le stesse risorse, non hanno, in termini di qualità, gli stessi servizi e la rappresentanza politica è stata distorta dai movimenti migratori interni che hanno fatto aumentare la popolazione di alcuni comuni e regioni e diminuire quella di altre.

Questa situazione non può essere risolta dai partiti che tradiscono gli elettori, ma solo da un vero movimento di popolo, ora l’élite, in difesa dei vari privilegi,  tiene ancora in pugno la situazione deteriorata, lo fa con la propaganda, i favori e la corruzione; fa di tutto perché il popolo continui a dormire e perché l’Italia non cambi in meglio, come obiettivamente meriterebbe.

Per logica, allo stato competerebbe difesa, esteri, interni, giustizia, istruzione e sanità, alle regioni competerebbe autonomia fiscale e monetaria con una moneta complementare, industria, commercio, agricoltura, servizi pubblici e opere pubbliche. La ricerca dovrebbe essere una competenza concorrente tra stato e regioni; l’UE è quasi uno stato che  impone agli stati dell'Unione una politica di bilancio e una politica monetaria con una banca centrale e l’euro, ha una politica agricola e ha un parlamento.

Per il momento ha rinunciato ad altre competenze ma, se dura, purtroppo non sarà una rinuncia definitiva; i partiti che vogliono più Europa chiedono più poteri a suo vantaggio, cioè lavorano per allontanare lo stato dai cittadini, sono nemici delle autonomie. Gli stati, retti da grandi interessi economici, anche oscuri, sono nati con la guerra e non con la partecipazione popolare poi, con il tempo, si sono cementati con il diritto, la religione, la lingua e la cultura; gli stati nati per mutuo consenso, come l’UE, a volte tornano a dividersi, perciò gli Usa, con la guerra, impedirono la secessione degli stati confederati del sud.

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I politici, come Mattarella, non vogliono ascoltare gli elettori e l’informazione preferisce solo fornire, in salotti televisivi, propaganda, pettegolezzi e mezze notizie. Sull’immigrazione, a causa dei vari governi, l’Italia è apparsa indubbiamente ambigua all’estero, Malta ha fatto accordi con la Libia per il rimpatrio degli immigrati clandestini, l’Italia non pare muoversi con altrettanta chiarezza; per le persone ragionevoli, l’immigrazione utile è quella selezionata.

Pare che il fisco italiano voglia controllare gli evasori dai loro risparmi cioè, chi risparmia molto, rispetto al guadagno ufficiale, è un evasore o svolge attività illegali. Per applicare questa strategia l’Italia dovrebbe prima controllare gli afflussi di risparmio verso l’estero e verso i paradisi fiscali, altrimenti la misura colpirebbe solo i piccoli evasori. Un’imposta patrimoniale esiste anche in Usa, dove la pressione fiscale è minore che in Italia, questa imposta si paga in sede di successione; però in Italia un’imposta patrimoniale del genere dovrebbe assorbire quelle esistenti, che sono, anche se in forma camuffata, 14. Queste imposte danno ora un gettito di 46 miliardi di euro l’anno, le principali sono l’imposta sugli immobili, il bollo auto e quella sulle attività finanziarie e i risparmi.

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Napolitano sosteneva, a capo del governo italiano, il commissario Mario Monti, dopo un accordo tra Washington e Bruxelles, invece Mattarella ha legittimato il governo tra M5S e PD, dopo un accordo tra Vaticano e Bruxelles; però la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha affermato che non si può ostacolare le forze sovraniste, come hanno fatto la Merkel e Macron; perciò ora anche la cornice catto-europeista si sta sgretolando.

Lo stesso cardinale Ruini, a capo della CEI, ha fatto delle aperture alla Lega e a Salvini, perciò l’informazione mainstream italiana, veramente poco indipendente, si è rapidamente adeguata; vedremo quali saranno le prossime mosse di Mattarella, magari potrebbe anche indire nuove elezioni politiche. Speriamo che Salvini, sedotto dagli europeisti, non cambi rotta, perché deve contribuire a riformare la stessa UE, che credeva ai suoi agenti italiani e non agli italiani in generale.       

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Nel 1947 a Gorizia fu costruito un muro, molto prima di quello di Berlino, costruito nel 1961 e abbattuto nel 1989; nel 1947 i soldati inglesi applicarono un filo spinato che divideva Gorizia italiana da Nova Gorica slava, nata con la divisione della città. Andarono alla Jugoslavia i 3/4 del suo territorio, con il 15% della popolazione; la popolazione della città era prevalentemente slovena, invece Trieste, privata del suo entroterra, tornò italiana nel 1953.

Con degli incentivi, il fascismo aveva inviato maestri d’italiano nella città; nel 1945 i partigiani comunisti tennero la città per 40 giorni e fecero sparire 665 persone; la divisione postbellica della città non risparmiò il cimitero e l’ospedale, però ai cittadini si chiese in quale parte della cortina di ferro volessero stare. La città era stata un po’ italiana, un po’ austriaca e un po’ slava, Nova Gorica, in pratica. fu costruita ex nuovo.

Il muro, in filo spinato, che divideva la città era presidiato e si minacciavano con le pallottole gli italiani che, da Nova Gorica, volevano attraversare il confine per andare a trovare i parenti a Gorizia. Dopo al caduta del muro di Berlino, nel 1992 si concesse un  permesso provvisorio per attraversare il confine e visitare i parenti. le famiglie avevano fatto la domanda e si scambiavano doni, le forze dell’ordine erano inadeguate a controllare la marea di gente.

Si riempirono le trattorie e si facevano doni e baratti, nel 1991 ci fu il crollò l’URSS e nel 1992 quello della Jugoslavia, ma il muro di Gorizia fu soppresso solo nel 2004, cioè quando la Slovenia entrò nell’UE, il governo italiano era distratto da altri temi, ma le due città erano in due stati diversi. E’ ingiusto che l’informazione non abbia ricordato questi fatti, oggi il confine lo attraversano solo gli italiani, Nova Gorica è una città moderna, con un grattacielo, un’università con docenti stranieri, piste ciclabili, scuole e divertimenti. Invece a Gorizia ci sono pensionati e vi arrivano gli immigrati dall’est, perciò i maligni dicono che Salvini voglia costruirci un altro muro. (Per le notizie, fonte: Francesco Cancellato – Ilpost.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 4/11/2019)

EUROPA

In Germania è la crisi della produzione industriale e dell’esportazione, perciò gli industriali chiedono più investimenti pubblici e l’aumento della domanda interna, sono anche a favore dell’iniezione di liquidità fatta dalla BCE; qualcuno afferma che Draghi ha salvato l’euro, mentre le banche, a causa dei tassi negativi, sono contrarie al suo QE. La democrazia cristiana della Merkel è divisa e il suo piano green non sarà sufficiente per risolvere la crisi del paese, è la crisi del sistema economico mercantilista tedesco e della globalizzazione, perciò la Germania vuole rilanciare i consumi interni, l’esito elettorale in Turingia, certifica la crisi politica ed economica della Germania.

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Lagarde, nuova presidente della BCE, è favorevole a una moneta digitale della BCE,  aperta a banche, grandi imprese e stati, invece Draghi, ex presidente della BCE, per il momento pare contrario; adesso solo le banche possono avere conti presso la BCE; la moneta legale è messa in circolazione dalle banche centrali nazionali, che funzionano come sportelli della BCE, mentre la moneta bancaria è creata dalle banche commerciali, quando concedono prestiti a interesse, la moneta bancaria costituisce il 90% del circolante totale.

Le banche centrali fissano il tasso d’interesse di riferimento o euribor, favorendo e disincentivando i prestiti; la massa monetaria in circolazione dipende dalla domanda del mercato, se l’economia va bene, le banche forniscono credito e la domanda di moneta aumenta. Una moneta digitale legale potrebbe essere utilizzata per i pagamenti con il computer e con lo smartphone, avrebbe lo stesso valore legale delle banconote e solo la BCE controllerebbe la massa monetaria in circolazione.

Questa moneta rafforzerebbe il ruolo di BCE, Francia e Germania, mentre le criptovalute private danno spazio al sovranismo. Però anche la moneta digitale della BCE, come le monete private, la Libra, l’attuale moneta legale e la moneta bancaria, possono  alimentare la speculazione, l’instabilità monetaria e l’inflazione. Con le monete digitali, c’è però il rischio che i privati trasferiscano i depositi dalle banche alla rete.

Oggi i tassi d’interesse della BCE sono praticamente a zero, il QE ha aiutato le banche, ma non ha rilanciato l‘economia, il credito bancario ristagna e le riserve di liquidità delle banche, presso la BCE, scoppiano; sono tutti segni di strozzature monetarie. La moneta digitale pubblica della BCE potrebbe fornire liquidità e finanziare direttamente l’economia reale, cioè banche, grandi imprese e stati.

Le monete o banconote sono certificati di debito e strumenti di pagamento, in senso lato, sono fatte dal comune denaro, da assegni, cambiali, titoli di stato e derivati, tutti strumenti negoziabili. Noi siamo passati dalla moneta d’oro o d’argento, al gold standard, al gold exchange standard, al dollar standard e alla moneta attuale inconvertibile, ora stiamo arrivando alla moneta digitale perché il denaro sta ancora cambiando; però questa moneta digitale, secondo Lagarde, deve essere regolamentata dalla BCE e sotto il controllo degli stati dell’eurozona.

Diverse banche centrali del mondo, con la crisi del dollaro, stanno esaminando seriamente il problema, anche perché tanti cittadini non hanno un conto corrente ma hanno solo un computer e uno smartphone; se i conti digitali della BCE offrissero anche un interesse, tante grandi imprese rinuncerebbero al loro conto presso una banca commerciale. Per aiutare le banche a evitare la crisi, la BCE e le banche centrali nazionali collegate, potrebbero concedere alle banche, che sono loro socie di capitale, la gestione della ricchezza dei clienti, commissioni, interessi, consulenze, prestiti e gestione dei titoli.

Ma dei sistemi di pagamento internazionali si occuperebbe, con la sua moneta digitale, la banca centrale. Le banche centrali del mondo si concentrerebbero sul sistema clearing di compensazione di pagamento, di debiti e crediti, mentre le istituzioni finanziarie e le banche commerciali private si occuperebbero della gestione dei clienti. Secondo Lagarde, bisogna essere aperti ai cambiamenti, però la BCE si è già schierata contro la Libra, Draghi non ha voluto aprire la BCE ai privati, cioè non ha voluto consentire a soggetti non bancari di aprire dei conti correnti preso la BCE, che non prevede la creazione di una moneta digitale da parte sua.

Se la BCE gestisse conti per i privati, farebbe concorrenza ai depositi del settore bancario, in ogni caso, la BCE immetterebbe direttamente moneta elettronica nei conti correnti privati e rafforzerebbe la sua politica monetaria, ora fatta attraverso le banche commerciali. Secondo le decisioni della BCE, la moneta potrebbe aumentare o diminuire, indipendentemente dai prestiti bancari.

Con la crisi monetaria e quella del dollaro, se non si torna all’oro, la faccenda è stata studiata dalle banche centrali di Canada, Cina, Svezia, Uruguay, Inghilterra e Svezia; le due ultime banche centrali sono all’avanguardia nella sperimentazione della moneta digitale; oggi esistono anche monete complementari private, digitali o meno. Con la moneta digitale della BCE, ci sarebbe la separazione dei pagamenti gestiti dalla Bce, rispetto alle altre attività bancarie.

Le banche concederebbero credito ma dovrebbero raccogliere denaro dal mercato, invece di crearlo dal nulla, cioè, il potere della moneta tornerebbe alla banca centrale e ai governi, sottraendo alle banche la creazione di moneta; tutta la politica monetaria sarebbe consegnata alla BCE. Con la nazionalizzazione della banca centrale, che, purtroppo, pochi propongono, la politica monetaria s’integrerebbe con la politica statale di bilancio o politica fiscale. (Per le notizie, fonte: Enrico Grazzini – Economia e Politica – sinistrainrete.info).

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Aumentano le preoccupazioni sul futuro dell’UE, ma Mattarella non se ne accorge, l’inserimento della nuova commissione è stato rinviato di un mese, il parlamento ha bocciato la candidatura della francese Sylvia Goulard, mentre Macron ha posto il veto alla candidatura di Manfred Weber; sono contesi i redditizi portafogli d’industria, difesa e digitale, il candidato francese Thierry Breton ha ricoperto troppi incarichi che lo espongono al conflitto d’interesse.

In Spagna si sono svolte quattro elezioni in quattro anni, mentre in Italia Mattarella, per amore verso l’UE e antipatia verso Salvini, non vuole sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni Podemos pone condizioni a favore dei poveri che i socialisti, diventati liberali come in Italia, ritengono eccessive: Dirigenti catalani indipendentisti sono stati condannati; l’UE voleva l’abbattimento delle frontiere ma ora subisce i muri di confine interni contro l’immigrazione, però Macron ha chiesto porti aperti all’Italia.

In UE, i divari economici tra le regioni, che avrebbero dovuto essere colmati, fanno aumentare le richieste di autonomia, però l’Europa dell’est, diversamente da quella dell’ovest, grazie alle delocalizzazioni, si sta sviluppando velocemente. Per bloccare la germanizzazione dei Balcani, la Francia si è opposta all’ingresso nell’UE di Albania e Macedonia nell’Unione; con l’ingresso delle truppe turche in Siria, la Germania ha lanciato un appello per fermare l’offensiva e ha sospeso le vendite di armi alla Turchia, ora teme la riapertura dei campi profughi turchi e l’arrivo di altri emigranti attraverso i Balcani.

Per lo sfruttamento dei giacimenti d’idrocarburi ciprioti, esistono tensioni tra Turchia, Grecia, Cipro, Francia e Italia, sono tutti paesi alleati della Nato; fino a ora, si è dimostrato poco utile il rappresentante europeo agli esteri, cioè l’italiana Mogherini. (Per le notizie, fonte: Guido Salerno Aletta – startmag.it).

ITALIA

Settori dell’anfiteatro parlamentare e della televisione sentenziano che l’economia italiana è in stagnazione e in crisi, altri settori affermano che la crisi colpisce tutta l’eurozona; però la televisione non pare sottolineare che in Germania produzione industriale ed esportazioni diminuiscono, mentre in Italia aumentano; invece in Italia la l’occupazione non aumenta perché il governo non sblocca le somme, già stanziate, per le opere pubbliche, potrebbe essere colpa della burocrazia, ma potrebbe anche dipendere da una carenza di mano d’opera.

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La televisione ci ha informato che, per lo più, la destra non ha aderito alla proposta di condanna, da parte della sinistra, dell’antisemitismo, dell’incitamento all’odio e del razzismo; la televisione non deve fare solo propaganda, pettegolezzi e dare mezze notizie, ai telespettatori interessano anche le motivazioni di chi dissente, per fare ciò, non occorre intervistare le persone per strada.

E’ chiaro che la condanna dell’odio e del razzismo si prestano a strumentalizzazioni politiche di parte, il problema non riguarda solo gli ebrei; non possiamo processare tutti quelli che hanno delle idiosincrasie. Anche la sinistra ha alimentato l’odio, soprattutto in passato, non si può rischiare di ridurre la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero. Se si condanna l’odio, bisogna condannare anche la vecchia lotta di classe, la rivoluzione e il sequestro proletario, tutti sentimenti nati a sinistra.

Gli ebrei sono come gli altri uomini, cioè belli e brutti, intelligenti e stupidi, onesti e disonesti, però in Usa e UE si distinguono in finanza, come professionisti, in affari e dirigenza, cioè sono una classe superiore, spesso osteggiata per i suoi trascorsi; invece in Israele esistono anche ebrei contadini, soldati, tecnici e scienziati. Se non ci fossero l’odio religioso e i pregiudizi, con la lotta di classe, l’occidente potrebbe avercela con gli ebrei; invece Israele si deve confrontare anche con l’Islam, che non ammette la sua esistenza.

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Conte è stato coinvolto in uno scandalo per una sua consulenza a un fondo speculativo immobiliare vaticano, per l’acquisto di immobili a Londra, fatto con utilizzo di fondi dell’obolo di San Pietro, cioè con distrazione illegale di fondi; per la faccenda, Salvini accusa Conte di conflitto d’interesse. tra gli investimenti spicca quello nella società Retelit, per la quale era stato richiesto un parere a Conte.

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Mattarella e il papa sono sempre esaltati dalla televisione italiana, Mattarella ha detto che non si può riscrivere la storia, altrimenti si destabilizza lo stato; però esistono segreti di stato e, poiché l’uomo è dominato dalle passioni, esistono diverse versione della storia. Poiché lo stato ha anche esercitato la censura, se s’impedisce la ricerca storica, s’impedisce la ricerca della verità, s’’impedisce la trasparenza dello stato, la democrazia e la libertà di ricerca e d’informazione.

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La missione segreta a Roma del ministro della giustizia americano Barr, tesa a incontrare in capo dei servizi segreti Dis, generale Vecchione, e i capi delle agenzie d’informazione esterna Aise e interna Aisi, mirava a indagare sulle inchieste relative alla campagna presidenziale di Trump; cioè sull’inchiesta russiagate, promossa da Hillary Clinton e su quella successiva di Trump, fatta sulla base di lettere della Clinton, che dovevano far luce sui rapporti tra Usa e Russia.

Nell’indagine pare sia anche coinvolta la Link università di Roma, che sembra ospitare dei membri dei servizi, alcune lettere compromettenti di Hillary Clinton pare siano state passate dai russi a Trump. In Italia il presidente del consiglio ha la delega alla guida dell’organo parlamentare collegiale Copasir, fatto di dieci membri, che controlla i servizi segreti, però Conte non ha avvertito, come avrebbe dovuto fare, il Copasir degli incontri segreti di Barr.

Conte, tra le altre cose, nomina i direttori delle due agenzie Aise e Aisi e il Dis che, per il rispetto delle direttive emanate dal presidente del consiglio, vigila su queste due agenzie; in pratica, Conte ha permesso a Barr d’incontrare segretamente i vertici dei servizi, senza avvertire il Copasir.  Nell’inchiesta russiagate si sosteneva che la Russia avesse interferito a favore dell’elezione di Trump.

George Papadopulos, consigliere di Trump, ha attaccato Renzi perché al servizio di Obama, ha accusato il professore maltese Mifsud, dell’università citata, di essere un agente della CIA e di aver agito, d’accordo con i servizi italiani, per sabotare la campagna elettorale di Trump, che perciò accusa il governo italiano. L’indagine di Barr va in direzione opposta a quella del procuratore americano  Mueller che, con l’inchiesta russiagate, ha affermato che la Russia aveva interferito nella campagna elettorale a favore di Trump, servendosi di alcune email  segrete di Clinton, consegnate dai russi. (Per le notizie, fonte: open.online).

CINA

In Cina vi è una classe media in espansione e cresce il numero dei consumatori, però tante piccole aziende italiane si sono tenute lontane da questo paese, timorose dei costi per poterci entrare, della distanza e della scarsa conoscenza del mercato. L’antica via della seta non era ostacolata dalle distanza tra Cina ed Europa; In Cina, Usa e Germania non producono solo per esportare all’estero o per risparmiare sul costo della mano d’opera, ma anche per il mercato interno. In Cina il Singles day è una giornata di sconti che frutta 31 miliardi di euro l’anno, l’uso di Internet, smartphone e nell’e-commerce Alibaba, procura grandi affari, il 60% della popolazione li usa, è un numero che supera i 300 di affezionati della rete milioni degli Usa.

Però le imprese devono farsi conoscere e devono dimostrarsi credibili, usando i moderni strumenti di comunicazione, registrando il nome della propria ditta anche in caratteri cinesi, dotandosi di un account su diverse piattaforme, permettendo i pagamenti digitali, mettendosi in contatto con aziende cinesi del proprio settore e cooperando con società  cinesi apprezzate.

Si può fare ciò senza avere una società sul territorio cinese, vanno bene tanti prodotti italiani, tecnologici e di consumo, la nuova via della seta ha rafforzato queste possibilità; l’Italia deve favorire un suo commercio privilegiato con la Cina e deve diversificare i mercati di esportazione, anche perché nell’eurozona, anche per colpa di Francia e Germania e dei loro tirapiedi italiani, non cresce; oggi la Cina attrae società e imprenditori da tutto il mondo.

I generi alimentari soffrono delle spese di trasporto e di conservazione e delle abitudini alimentari, all’olio d’oliva i cinesi preferiscono l’olio di arachide, mentre il vino francese, a causa del suo migliore e precoce marketing, ha maggiore prestigio di quello italiano, moda e design italiano sono apprezzati. Per vendere in Cina non è sufficiente un motore di ricerca o un sito di e-commerce, i cinesi preferiscono i negozi online di Allibata.

Si può vendere in Cina senza un rappresentante in loco, per il commercio in rete, la Cina applica un’imposta di consumo dell’11%, le società più forti aprono punti vendita nei centri commerciali; si possono creare società di venture capital, fondare una società cinese, essere presenti sul web; però non è indispensabile avere un socio cinese. Per chi vuole creare una società in Cina, sono previsti terreni gratuiti e, per due anni, l’esenzione fiscale, scuola per i figli e alloggio; però ogni provincia applica agevolazioni differenti. (Per le notizie, fonte: Marco Cimminella – it.businessinsider.com).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 28/10/2019)

ITALIA

La corte dei conti regionale di Trieste, alla quale dovrebbero aggiungersi quelle di altre regioni italiane, ha sollevato la questione di legittimità, davanti alla corte costituzionale, per il taglio delle pensioni superiori a 100.000 euro lordi l’anno e per il blocco delle relative rivalutazioni, previsti dalla legge 145/2018, perché violerebbero gi articoli 3-36-38-53 della costituzione.

La corte afferma che la legge viola i principi di ragionevolezza, adeguatezza e affidamento, è discriminatoria e non è dettata dall’eccezionalità del settore previdenziale, perché non esiste l’esigenza del contenimento della spesa pubblica e di quella previdenziale. Queste osservazioni paiono ignorare il principio di equità e i rilievi europei sui deficit del bilancio pubblico e sulla necessità della riduzione del debito pubblico italiano, ma i giudici non amano fare sacrifici.

Contri questi tagli alle pensioni, anche le associazioni di pensionati Federspev e Confedir hanno presentato, in tutta Italia, migliaia di ricorsi; fino a oggi, le riforme delle pensioni hanno colpito solo i comuni lavoratori che, con l’acquiescenza sindacale, hanno finanziato, con i loro contributi, l’assistenza e tante pensioni privilegiate. (Per le notizie, fonte: Michele Poerio – startmag.it).

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L’Italia è sempre sotto tiro, da parte dell’UE, per il suo debito pubblico,  ma ora sembra che anche Mario Monti critichi la politica di austerità della commissione europea, però l’Italia  non è realisticamente in default; invece e apparentemente, sembra che il Vaticano sia vicino al fallimento, ma i suoi debiti possono servire anche a celarne la ricchezza. Nel 2018 il bilancio dell’Apsa, la banca centrale che gestisce gli immobili del Vaticano, ha presentato un passivo ma, non è riuscita a determinare, in maniera precisa, il vero deficit.

La santa sede ha 4.421 immobili, per mezzo milione di metri cubi, del valore di 2,7 miliardi di euro; per 41% sono case, per il 26% uffici e per l’8% negozi, spesso sono il risultato di lasciti testamentari di vedove che volevano conquistarsi un posto in paradiso. 800 di questi immobili sono sfitti e papa Francesco, invece di limitarsi predicare a favore dell’immigrazione, potrebbe destinarli agli immigrati, 3.200 di essi sono in locazione.

Il canone medio è di circa 8 euro al metro quadro, con uno sconto sul prezzo di mercato di circa il 45%, i morosi sono in aumento; a volte, la chiesa usa questi immobili in locazione come moneta di scambio a favore della politica, per ottenerne dei benefici. L’obolo di san Pietro arriva, da tutto il mondo, per il papa, ma è usato a favore della beneficenza solo per il 13% circa, la parte maggiore serve per mantenere le strutture ecclesiastiche del Vaticano.

In Italia l’8°% dell’Irpef è destinato, per il 50%, al mantenimento dei preti, mentre l’altro 50% è gestito dai vescovi, che controllano banche popolari e hanno investimenti speculativi all’estero. La chiesa è amministrata male, le offerte dell’obolo vengono da diocesi, fondazioni e fedeli, i paesi maggiormente contribuenti sono Germania, Stati Uniti e Italia, ma i contributi diminuiscono.

L’Apsa ha anche cospicui depositi, ma non ha ancora fatto un vero censimento delle sue proprietà immobiliari; per il 2019 ha previsto un deficit di quasi 100 milioni di euro, pesano le spese per il personale e quelle per le nunziature di tutto il mondo. Scendono i contributi a favore dell’Apsa di Ior e governatorato, il bilancio consolidato del 2018 ha presentato una perdita di 43,9 milioni, è peggiorata sia la gestione operativa che quella finanziaria.

I deficit più importanti della chiesa vengono dalla Segreteria di stato e dall’Apsa che, con l’Ior, costituiscono le tre banche del Vaticano. La segreteria di stato ha depositi per 650 milioni di euro, l’Apsa è la banca centrale e perde nella gestione operativa e in quella finanziaria speculativa. In Vaticano manca un vero inventario del patrimonio e un bilancio consolidato patrimoniale, economico e finanziario.

Spesso è stato soccorso dallo stato italiano, ad esempio, è successo con la crisi del banco Ambrosiano; non paga al comune di Roma elettricità, gas e smaltimenti dei rifiuti, al governo italiano non paga i trasporti in aereo del papa e 200 carabinieri fanno servizio in Vaticano, pagati dal governo italiano. La chiesa ha esenzioni fiscali, però partecipa al capitale di banche nazionali e popolari, queste seconde in mano ai vescovi.

Vive in  mancanza di regole economiche e di bilancio e di normative interne, ha una gestione clientelare e una contabilità evanescente. Chi ne beneficia è contrario alle riforme di papa Francesco in materia economica e finanziaria; tante sono le resistenze al cambiamento e alle riforme e le lotte di potere. I vertici della chiesa, che non è una democrazia di popolo, sono nominati dal papa, che ha anche nominato il revisore generale dei conti, Milone, i quale però, sconsolato, ha dato le dimissioni, che il papa ha accettato, nominando alla carica il suo vice.

Sono tante le zone d’ombra economico finanziarie, Il prefetto della segreteria per l’economia, l’australiano George Pell, per difendersi dalle accuse per pedofilia, rinunciando all’immunità diplomatica, ha dato le dimissioni ed è tornato in Australia; la chiesa chiede la castità ai preti, ma in Vaticano i pedofili sono protetti e gli omosessuali non sono discriminati, cioè fanno carriera e vi costituiscono anche un partito.

Pell investigava sui conti e sugli investimenti del Vaticano e sull’Aif, l’autorità antiriciclaggio vaticana, perciò qualcuno ne ha favorita l’epurazione, la pedofilia potrebbe anche essere stato un pretesto; ora il papa, per le sue riforme, si appoggia sul cardinale Marx, dell’arcidiocesi di Monaco. In quella città i fedeli disertano le chiese ma, aderendo a una religione cristiana, pagano la tassa ecclesiastica obbligatoria e ne beneficiano le chiese protestanti e cattolica.

Il patrimonio dell’arcivescovado ammonta a 3,5 miliardi di euro e aumenta tutti gli anni, esso dà lavoro a 16.000 persone, mentre 20.000 lavorano gratuitamente per la caritas.  Papa Ratzinger aveva criticato l’imposta ecclesiastica, affermava che, grazie a essa, per i fedeli la chiesa era diventata solo un datore di lavoro e non erano mossi dalla fede, ma avevano solo un contratto con la chiesa, rappresentata dalla sua burocrazia.

Chiesa e stato, fin dalla loro nascita, hanno sempre promesso riforme, per la chiesa cattolica occorrerebbe trasparenza, poche prediche e un vero bilancio consolidato e revisionato, sotto controllori, occorrerebbe un bilancio onnicomprensivo patrimoniale, economico e finanziario; quello patrimoniale dovrebbe includere l’inventario di tutti gli immobili posseduti, in Italia e all’estero, con il loro valore di mercato, aggiungendo a esso partecipazioni azionarie e bond.

Il ricavato della gestione economica e finanziaria non dovrebbe servire a remunerare gli alti prelati, ma dovrebbe servire a fare opere di beneficenza. La speculazione finanziaria, fatta dai dirigenti della chiesa cattolica, deve essere combattuta, la gerarchia della chiesa dovrebbe essere un’emanazione democratica dei fedeli, e dei vescovi; ordini e congregazioni devono partecipare a tutte le decisioni della chiesa, della quale il papa dovrebbe essere solo il rappresentante. Insomma urge una riforma anche del governo della chiesa.

La chiesa deve rivedere la morale sessuale, la sua posizione su aborto, divorzio ed eutanasia, deve abolire il celibato ecclesiastico, deve fare una revisione della dottrina e della storia della chiesa; mentre lo stato ha fatto alcune riforme, la chiesa cattolica le ha subite da altre chiese, il concilio Vaticano II è stato svuotato e Giovanni Paolo I è stato boicottato. Senza queste riforme, il cattolicesimo, e il cristianesimo in genere, incalzati dal mondo moderno e dall’Islam, sono destinati a estinguersi; però, poiché la chiesa cattolica ha potere politico ed economico, esisteranno sempre cattolici per convenienza e per fare carriera. (Per le notizie, fonte: Gianluigi Nuzzi – Il giudizio universale – Andrea Mainardi - startmag.it).

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I debiti pubblici servono allo stato per giustificare l’elevata tassazione, a sua volta giustificata dalla protezione dello stato concessa ai sudditi, che genera sprechi e privilegi; essi servono agli stati esteri per vincolare, in materia politica, economica e militare, le scelte degli stati semisovrani; servono alla speculazione internazionale per lucrare, con interessi usurai, sul debito pubblico. Se dal 1089 l’Italia avesse pagato interessi molto più bassi sul suo debito pubblico, oggi questo non supererebbe il 60% del Pil, come vogliono i trattati europei.

Dopo l’unità italiana, l’Italia era sotto controllo inglese perché doveva rimborsare all’Inghilterra i prestiti contratti con l’epopea risorgimentale, inoltre, l'Italia si era accollati anche i debiti esteri dei singoli stati italiani preunitari. Dopo la seconda guerra mondiale, gli alleati vincitori si fecero in quattro per limitare i rapporti italiani, dettati soprattutto da ragioni economiche, con la Russia e con i suoi alleati e, anche se gli italiani non se ne accorsero, perché l’informazione e le massime istituzioni li avevano assopiti, misero l’Italia sotto la tutela soft francese, perché la Francia aveva vinto gloriosamente la seconda guerra mondiale.

Le società di rating, la commissione europea e il Fondo monetario, diretto dalla francese Lagarde, con le loro analisi, facevano salire l’interesse dei BTP, che perciò impediva la riduzione del debito, come succede anche ai debitori privati usurati. La Francia si accaparrava i BTP ad alto interesse e a lunga scadenza e l’Italia faceva prestiti a 30 e 50 anni, ad alto interesse, riservati agli amici, cioè a stati e banche, che gli italiani non riuscivano ad accaparrarsi alle aste, in prima emissione, ma li compravano al mercato secondario, venduti dalle banche, che ne guadagnavano la plusvalenza.

Io ritengo che uno stato amico degli italiani avrebbe dovuto fare emissioni in Bot a basso rendimento, e per tutto il fabbisogno. Per la somma non sottoscritta, dopo 15 giorni avrebbe dovuto fare un’asta in BTP a 5 anni, a tasso leggermente più alto, e dopo altri 15 giorni un’altra asta di BTP a 10 anni, per la cifra rimanente, con tasso ancora un po’ più alto; tra i sottoscrittori andava data la precedenza agli italiani che, dal 1945 in poi, non sono mai fuggiti dai titoli pubblici dello stato.

In tal modo l’Italia, come ha fatto il Giappone, avrebbe risparmiato tanti interessi, avrebbe ridotto il suo debito pubblico e si sarebbe sottratta al ricatto dei paesi creditori; speculatori internazionali e banche avrebbero guadagnato meno. Al vertice delle maggiori istituzioni italiane, ci sono agenti di stati esteri, prima dell’unità italiana, in Vaticano e in altri stati si vendevano gli uffici pubblici e chi li comprava, faceva un investimento e li faceva fruttare; queste cose accadono ancora oggi.

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Secondo i dati aggiornati di Bankitalia e BCE, ricordati da Paolo Savona, presidente della Consob, il quale aveva ricordato alla commissione europea che l’Italia era solvibile e poteva indebitarsi anche per un importo pari al 200% del Pil, il saldo annuale del conto corrente valutario italiano con l’estero, che include commercio e altre partite, presenta un saldo positivo di 51 miliardi di euro.

Il saldo attivo dei redditi di capitale finanziario è pari 17 miliardi di euro, la posizione finanziaria netta del paese è vicina al pareggio. Invece il passivo francese è pari al 17% del Pil, quello spagnolo è passivo e pari al 77% del Pil, quello portoghese è passivo e pari al 100%, quello greco è passivo e supera il 100% del Pil; quello Usa è passivo e pari al 35% del Pil, però non include i derivati e i dollari che sono debiti insoluti.

In pratica, grazie ai governi coloniali italiani, gli italiani sono stati spremuti dall’UE e dalle imposte e i risparmi italiani sono finiti, in gran parte, all’estero, invece di finanziare lo sviluppo del paese. Così si spiega perché la Germania e la Francia, sostenuta da Mattarella, non vogliono nuove elezioni che potrebbero portare all’avvento di un governo Salvini-Meloni capace di rendere sovrana l’Italia. (Per le notizie, fonte: Pasquale Cicalese - sinistrainrete).

USA

Secondo il FMI, nel mondo ammontano a 15.000 miliardi di dollari le obbligazioni statali e private a tasso negativo, mentre ammontano a 19.000 miliardi di dollari i debiti delle imprese a rischio di default; questa situazione è stata favorita dal QE attuato dalle maggiori banche centrali del pianeta, per prevenire il rallentamento delle economie. Quest’ondata di liquidità senza costo, ha spinto le imprese a indebitarsi di più e ha spinto gli investitori istituzionali, in cerca di rendimenti, a dirigersi verso impieghi più rischiosi.

La capitalizzazione di mercato di alcune banche è bassa, sono aumentate le esposizioni in dollari e i prestiti in dollari sono diventati più rischiosi; per prevenire un’altra grande crisi economica, occorrerebbe rafforzare la cooperazione finanziaria internazionale, che oggi esiste solo per criticare il debito pubblico italiano. I debiti delle imprese sono un rischio imminente, d’altra parte, queste aziende, con utili ridotti o in perdita, non sarebbero in grado di pagare interessi più elevati.

Ad ogni modo, il governatore della banca d’Italia, Ignazio Visco, ha affermato che in Italia l’indebitamento delle imprese è in proporzione minore che in Usa e in Europa settentrionale, fino a oggi, FMI e UE hanno preferito rimarcare solo il debito pubblico italiano. (Per le notizie, fonte: Vittorio da Rold – Financial Louge – business insider Italia).

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Wall Street Journal afferma che le agenzie di rating Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch, che danno valutazioni sul debito di stati e imprese, hanno dato valutazioni sopravvalutate a diverse grandi imprese, rinnovando la valutazione precedente con il rating BBB sul debito. Per il giornale, l’impresa Newell Brands ha debiti enormi, quadruplicati anche a causa di una fusione, eppure Moody’s non ha abbassato il suo rating.

Altri nomi altisonanti hanno ricevuto valutazioni favorevoli sul loro debito, è il caso di IBM che, per un’altra fusione, ha recentemente raddoppiato il debito; queste valutazioni ottimistiche tengono però conto anche del precedente storico di un’azienda e delle sue capacità di rimborsare i prestiti. Le banche centrali hanno consentito di portare il rendimento dei bond a livelli negativi e questa situazione ha fatto crescere l’indebitamento, mentre i risparmiatori sono alla disperata ricerca di rendimenti.

Le società di rating sono restie ad abbassare i rating, spinte dalla speculazione, l’hanno fatto solo con l’Italia; molti bond pubblici e privati sono detenuti da fondi pensionistici e previdenziali, che non potrebbero sostenere le perdite sui loro crediti. Solo oggi il FMI si è accorto che nel mondo, oltre i debiti degli stati, anche 19 trilioni di dollari di debito delle grandi imprese del mondo sono a rischio, ma la commissione europea guarda solo al debito degli stati dell’eurozona.

La società di rating S&P’s non ha ridotto il rating al debito della Kraft, per garantire alla stessa un po’ di respiro. Le tre sorelle di rating hanno anche cominciato a litigare per le loro valutazioni, cercano di difendere la loro credibilità in un mercato sempre più incerto. Solo adesso la Fed si è accorta della situazione, forse ha deciso, con FMI, che è il momento per una risoluzione controllata dell’economia del debito, magari con la denuncia unilaterale, da parte degli stati, dei loro debiti, perché l’inflazione non li riduce. Intanto l’attuale governo europeista italiano, indifferente, sta a guardare. (Per le notizie, fonte: Mauro Bottarelli – it.businessinsider.com).

ISLAM

Gli Usa hanno deciso di ritirarsi dalla Siria; dopo la caduta dell’Urss, d’accordo con la Turchia, sono intervenuti varie volte, a capo di una coalizione internazionale, in Irak, Afghanistan, Somalia e Siria, come la Francia lo ha fatto in Libia; contro l’Isis, gli Usa si sono appoggiati ai curdi, si dice che un Kurdistan indipendente non è nato perché mancava di uno sbocco al mare, che però manca anche alla Svizzera. Poi gli Usa, in Siria, hanno appoggiato i curdi contro Assad, alleato dei russi.

Ora Trump vuole ritirare gli Usa dal Medio Oriente, per dedicarsi ai problemi americani, perciò gli Usa hanno chiesto per la Siria una forza d’interposizione europea; però, l’attuale intervento turco non è stata una sorpresa, Francia, GB e Usa hanno ritirato preventivamene le loro truppe dalla Siria e ora i russi fanno da cuscinetto tra turchi e curdi. Nel 2016 Trump ha vinto le elezioni presidenziali promettendo il ritiro americano dal Medio Oriente.

Ora gli Usa sono autosufficienti per il petrolio, che non manca e può solo subire la speculazione sul suo prezzo, ma vendono armi all’Arabia Saudita che è loro alleata, applicano dazi e sanzioni a Cina, Russia ed Europa e, per gli Usa, l’Europa è diventata un competitore come gli altri due; perciò Francia e Germania vogliono affrancarsi dagli americani, vogliono un esercito europeo da loro controllato e vogliono dirigere l’Europa, che potrebbe entrare in rotta di collisione con la Russia. La storia del mondo è sempre andata così.

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L’Assemblea dell’Onu ha eletto i 14 nuovi membri del consiglio per la difesa dei diritti umani nel mondo, tra questi stati ci sono il Venezuela, la Libia e la Mauritania, accusati di non essere democratici; ma nessuno ha ancora dato una definizione univoca del termine democrazia, che sembra tanto una frode. In Mauritania, ex colonia francese, la schiavitù, abolita ufficialmente nel 1981, non è mai veramente scomparsa ed esiste in altri cinque paesi, anch’essi a dirigenza islamica.

Il paese è stato contrassegnato da diversi colpi di stato, l’attuale presidente Mohamed Ould Ghazouani, appartenente all’élite arabo-berbera, che è una minoranza rispetto agli africani autoctoni, pare sia stato eletto con brogli elettorali, accade in altri paesi del mondo, che si fingono democratici perché indicono le elezioni. La Mauritania è un ponte tra Magreb arabo e Africa nera sub-sahariana, la sua popolazione è divisa in caste, la minoranza arabo-berbera occupa il vertice della società, mentre al gradino più basso sono gli africani che, in condizioni spesso schiavistiche, soprattutto se di religione non islamica, sono la maggioranza del paese e svolgono i lavori più umili.

Lo status di schiavo è trasmesso dalla madre al figlio o s acquista, come in tanti paesi del terzo mondo, per debito, lo schiavo non riceve alcuna paga per il suo lavoro di contadino, mentre le donne schiave fanno lavori domestici, i loro figli non ricevono istruzione. Nel paese si arrestano gli attivisti di organizzazioni anti-schiavistiche, è praticata la tortura e gli africani neri sono discriminati, e considerati una razza inferiore. La difesa degli interessi economici francesi nella regione, grazia anche al franco CFA e all’indifferenza dell’UE, non è interessata a risolvere la situazione. (Per le notizie, fonte: ilpost.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 21/10/2019)

ITALIA

L’adesione di Conte al progetto di Macron per una forza militare europea d’intervento rapido (E12), al di fuori di Nato e della cooperazione militare PESCO, non ha avuto nessuna attenzione da parte dell’informazione, che preferisce occultare le notizie scomode. La forza militare sarà sotto comando francese e ufficialmente servirà a normalizzare situazioni di crisi, ma si potrebbe anche impiegare contro governi ostili europei.

L’Italia, a difesa della sua autonomia, nella prima e nella sonda guerra mondiale, rifiutò il comando unificato con gli alleati, perché i militari obbediscono a chi li comanda, anche se è straniero. Sono passati 15 giorni dall’adesione al trattato ed è necessaria l’approvazione del parlamento, però né Conte, né il ministro della difesa hanno ritenuto di doverlo informare; i ministeri della difesa e degli esteri hanno delle perplessità.

Washington e Berlino guardano, con diffidenza, all’iniziativa di Parigi, mentre, per la difesa europea e per lo sviluppo di armi, un’iniziativa franco-tedesca già esiste. La firma di Conte rientra nella politica filo francese di Conte, PD e Mattarella. (Per le notizie, fonte: Gianandrea Gaiani - startmag.it).

EUROPA

La Brexit è stata fissata per il 31.10.2019, ora le ipotesi sono un ennesimo rinvio, l’esecuzione del referendum popolare del 2016 favorevole all’uscita o un’uscita morbida della GB dall’Unione.  Al momento, la televisione informa che Johnson e UE, ma non il parlamento inglese, pare che abbiano trovato un’intesa sulla Brexit, qualcuno invoca un altro referendum.

Sulle trattative nel tappeto c’è la sorte dell’Irlanda del nord, i contributi dovuti dagli inglesi all’UE per 39 miliardi di sterline, una unione doganale con l’UE, i limiti alla pesca, i divieti degli aiuti di stato, la politica fiscale per le imprese transnazionali, il sistema di difesa europeo e il diritto da applicare nei contratti transazionali. L’attuale separazione politica tra Irlanda del Nord e Irlanda del sud, dal punto di vista doganale, complica il quadro, Londra, intrisa di finanza, manifesta a favore dell’UE.   

Per quanto riguarda la futura giurisdizione, questo tema è importante per le banche franco-tedesche che hanno stipulato contratti derivati per migliaia di miliardi di euro, che pesano per il 18% sui crediti di due loro banche.  Questi contratti generano dei contenziosi, fino a oggi, la loro compensazione o regolazione è avvenuta a Londra, sottoposta al diritto inglese, con la Brexit, non si sa quale sarà il diritto di riferimento e dove i contenziosi saranno affrontati e risolti.

Se non esiste un automatismo contrattato precedentemente, è difficile esportare un contratto nato sotto un’altra legislazione, un legale potrebbe opporsi al pagamento di un differenziale in interessi sui derivati, contestando la legittima giurisdizione; perciò un’ondata d’incertezze si riverserebbe sulle banche franco-tedesche, soprattutto BNP Paribas e Deutsche bank.

Oggi queste banche, al riparo della vigilanza della BCE, valutano autonomamente in bilancio i loro derivati, il cui prezzo non è stato valutato nemmeno dai tribunali; queste banche franco- tedesche hanno bilanci sui quali la Vigilanza stenta a capirci qualche cosa, anche perché la BCE ha permesso loro di sottrarsi alle regole comuni, sottraendole così alla Vigilanza bancaria, cioè ha concesso loro discrezionalità, come alle banche popolari tedesche. (Per le notizie, fonte: Fabio Dragoni e Giuseppe Liturri – startmag.it).

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Fino a poco tempo fa, il debito pubblico greco era considerato non onorabile e la Grecia, soccorsa dal FMI, era considerata in default, ora, a causa della caduta dell’interesse e dei tassi negativi, gli investitori esteri fanno a gara per sottoscrivere debito pubblico italiano e  greco ma, purtroppo, non c’e n’è molto per contentare tutte le richieste; comunque, la banche centrali di Austria e Italia si sono dette contrarie ai tassi negativi. Come è comico il mondo, ora gli investitori puntano sui titoli pubblici relativamente più rischiosi che, con le  scadenze medie e lunghe, possono garantire un interesse positivo.

Questa situazione dà maggior respiro alla ripresa economica greca e, con il risparmio negli interessi, al suo bilancio pubblico, perciò la Grecia segna una forte ripresa; la performance dei suoi titoli azionari supera quella degli altri paesi dell’Unione e il nuovo governo di centro-destra di kyriakos Mitsitakis ha promesso più lavoro e crescita del Pil. Con la riduzione del tasso di riferimento da parte della BCE, i paesi europei approfittano per vendere titoli di stato a interesse negativo, il che però fa aumentare il loro debito, ma procura un risparmio economico.

Con gli interessi ridotti, anche imprese e famiglia, se hanno garanzie, approfitteranno della situazione per accedere maggiormente, secondo gli auspici di Draghi, al credito bancario; Il governo italiano, fedele ai dettati europei e vittima della speculazione, invece di profittare dell’occasione per fare più debiti e investimenti, punta ancora sulla riduzione del debito pubblico. In questa situazione, i governi europei, ma non quello italiano, per prevenire un’altra recessione, cercano di stimolare gli investimenti, anche scontando un deficit di bilancio maggiore e maggiore debito pubblico.

Da un punto di vista pratico, iI QE di Draghi ha dato scacco alla disciplina di bilancio della commissione europea e della Germania. Anche in Grecia, i prestiti a breve termine hanno un interesse negativo, mentre quelli a medio e lungo termine un tasso positivo ma accettabile; la Grecia ha ricevuto altri prestiti dal FMI e gli investitori hanno iniziato a far crescere la domanda di debito greco. Dall’inizio dell’anno, l’indice della borsa di Atene è cresciuto del 36%, con una performance migliore di quella degli altri paesi dell’UE. (Per le notizie, fonte: Ben Winck – it.businessinsider.com).

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Non ci sarà l’embargo UE alle esportazioni di armi in Turchia, ma i singoli paesi si sono impegnati a limitarne l’export, l’Italia ha deciso di bloccare le forniture future e non quelle in corso. L’UE, senza minacciare sanzioni, ha condannato le azioni turche, ma l’embargo totale delle armi è difficile perché la Turchia fa ancora parte della Nato, comunque, anche la Turchia ha sviluppato una sua industria delle armi.

Come se gli stati non cambiassero sempre politica estera e trattati (ma l’Italia è criticata quando lo fa), l’Austria ha proposto il blocco definitivo dell’adesione della Turchia all’UE; come forma di ricatto, la Turchia, per bloccare l’emigrazione, ha chiesto all’UE altri soldi, oltre i 6 miliardi ricevuti nel 2016.

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L’FMI, grazie ai tassi negativi, afferma che il governo tedesco può espandere di più la spesa pubblica in investimenti pubblici e infrastrutture, inoltre, riducendo il cuneo fiscale ai lavoratori, può stimolare la domanda interna, facendo aumentare produzione industriale e Pil. Con questa politica ridurrebbe anche l’attivo della sua bilancia commerciale e favorirebbe la riduzione dell’indebitamento di paesi dell’UE che hanno bilance valutarie passive; l’FMI è impegnato a eliminare le barriere commerciali al commercio e a favorire il rilancio dell’industria, perciò raccomanda una politica fiscale espansiva, dopo la già attuata politica monetaria espansiva della BCE.

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Con il QE illimitato di Draghi, la BCE acquista ogni mese, dagli stati dell’eurozona,  20 miliardi di euro di titoli di stato e, in parte minore, obbligazioni di grandi imprese, in proporzione alla loro partecipazione al capitale della BCE, con un tetto pari al 33% del debito pubblico di ogni stato. Con queste regole, la BCE non potrebbe più acquistare bond tedeschi e olandesi e occorrerà cambiare le regole per acquistare altri titoli dei paesi più indebitati, come Italia e Spagna.

La Francia, contestando la politica del QE di Draghi, che fra poco sarà sostituito, alla guida della BCE, da Lagarde, ha dichiarato che questi acquisti dovrebbero avere solo il carattere di emergenza; occorrerebbe pertanto cambiare il limite del 33% e far sottoscrivere a Spagna e Italia quote più consistenti del capitale della BCE, anche con vincolo sulle loro riserve auree nazionali.

Ora, queste quote dipendono dalla popolazione e dal Pil degli stati dell’eurozona; la Germania era contraria alla prosecuzione del QE, ma i bond italiani rendono più di quelli tedeschi; i bond di Berlino, detenuti dalla Bce, sono inferiori dell’1.3% alla sua quota, quelli dell’Italia sono superiori dell’8,4%, quelli della Spagna del 7,4% e quelli della Francia del 3,9%.

L’utile di bilancio annuale della BCE è diviso tra le banche centrali dell’eurozona, partecipanti al suo capitale, queste dividono la loro quota, assieme al loro utile d’esercizio,  tra le banche ordinarie partecipanti al loro capitale, le quali lo destinano, parte a imposte allo stato, parte a riserva e parte agli azionisti. (Per le notizie, fonte: Alberto Pizzoli – agi.it).

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Cina e Russia si stanno liberando dei dollari, hanno deciso di non acquistare più bond americani e aumentano le loro riserve in oro, le infrastrutture della nuova via della seta favoriscono contratti in diverse valute. Il deficit del bilancio federale Usa è fuori controllo, in il problema è stato in parte affrontato con il QE della Fed, ma a spese dei creditori. La banca centrale olandese tesse le lodi dell’oro, come garanzia per la ricostituzione di un sistema monetario internazionale e, per ragioni di sicurezza, ha deciso di trasferite le sue riserve auree nel complesso militare di Zeist; però, anche il prezzo, dell’oro, come i bond e le azioni, oscilla.

L’Olanda teme la crisi dell’eurozona e del sistema dei pagamenti Target2; la banca centrale olandese ha anche chiesto la registrazione delle aziende che trattano in criptovalute. Le banche centrali tedesca, olandese e austriaca stanno rimpatriando le riserve auree detenute presso la Fed di New York, presso la banca d’Inghilterra e presso la banca di Francia; Germania e Olanda lavorano in accordo nell’UE, per l’euro, per le regole del bilancio pubblico  e nella gestione dell’oro.

Nel 1637 l’Olanda, con il mercato dei tulipani, aveva inventato i contratti speculativi derivati future, destinati ad alimentare l’attuale castello monetario, ora, con i derivati, si   specula, soprattutto, sulle nuove emissioni di bond, cioè sulle variazioni degli interessi dei debiti pubblici. Le banche centrali europee, su impulso franco-tedesco perché qualcuna non era d’accordo, hanno disdetto l’accordo aureo tra banche centrali del 1999 (le malelingue affermano che solo l’Italia viola gli accordi), mirante a coordinare le vendite dell’oro, per stabilizzarne il valoreM; ora, con la benedizione della BCE, lo potranno vendere liberamente.

Il governatore della banca d’Inghilterra ha detto che si sta per archiviare l’attuale ordine monetario mondiale basato su dollaro, che forse sarà sostituito da un paniere di valute e da una valuta virtuale. Intanto il governo italiano e Mattarella, fiduciosi verso lo straniero e l’UE, ma non verso gli italiani, stanno, come al solito, a guardare, convinti che l’oro italiano depositato all’estero sia al sicuro; devono solo combattere l’evasione fiscale, non autorizzata dallo stato e riservata solo agli amici, e tenersi legati all’UE, alla Nato e alla Chiesa. (Per le notizie, fonte: Mauro Bottareli - it.businessinsider.com).   

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 14/10/2019)

USA

Il presidente della FED, Powell, per stimolare l’economia, ha deciso di abbassare il tasso di riferimento all’1,75% - 2%; il Pil USA aumenta del 2% l’anno, l’inflazione è all’1,9% e la disoccupazione al 3,7%. Sembrano dati più che lusinghieri, rispetto a quelli europei, se sono veri, oggi la propaganda si fa anche con le statistiche taroccate; infatti, rimangono i debiti di tutti i tipi, favoriti dai deficit e dalla posizione internazionale del dollaro.

Gli Usa contano sui loro investimenti all’estero, sulle loro speculazioni finanziarie e sulle spese militari che aiutano l’economia; tuttavia, se non ci fossero i crediti, non ci sarebbero i debiti e viceversa, non ci sarebbe denaro e finanza e sarebbe più difficile aiutare i paesi poveri; occorrerebbe tornare al baratto e servirsi di una moneta di conto virtuale, come i DSP dei Fondo monetario internazionale. La globalizzazione è ufficialmente diretta da liberisti, che in realtà sono bari che si appropriano, illecitamente, di risorse di altri paesi, come fa l’Olanda, che è un paradiso fiscale europeo difeso dalla Germania.

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C’è chi alza la voce contro la spesa per il reddito di cittadinanza, però anche per l’immigrazione irregolare l’Italia spende miliardi di euro, per il soccorso in mare, il mantenimento e l’integrazione dei rifugiati o meno (anche quella cattiva costa qualche cosa), per le espulsioni e i rimpatri, per il recupero in mare delle salme degli annegati, ai quali offre regolari casse di legno e posti al cimitero.

Intanto il patto di Malta per la spartizione d’immigrati con i requisiti è stato accettato solo da tre stati, la Merkel ha anche precisato, a patto che il loro numero non aumenti, in pratica, non c’è stata nessuna svolta; quindi, la politica di Salvini di chiusura all’immigrazione, condivisa dalla maggioranza degli italiani, non era sbagliata, in generale, le immigrazioni non regolate e di massa generano timore negli animali e negli uomini abitanti in un territorio.

E’ logico che più immigrati arrivano, più ne arriveranno e più morti in mare ci saranno, altri immigrati arrivano attraverso le frontiere terrestri; la tesi alternativa di aiutare economicamente i paesi di partenza, richiede tempi lunghi, cioè cinquant’anni, come la lotta ai cambiamenti climatici; d’altra parte ci sono state sempre emigrazioni di popoli, con il collasso di altri popoli preesistenti, ma l’informazione televisiva e il papa non la presentano così.

EUROPA

Draghi ha criticato la discrezionalità concessa, in alcuni casi, dall’UE e dalle autorità nazionali europee a diverse banche dell’’Unione Europea, perché queste discrezionalità distorcono il mercato, minano la libera concorrenza e la parità di trattamento. Succede anche nella politica economica dello stato, per esempio con l’evasione fiscale legale concessa dallo stato a categorie e classi amiche, il che lede il principio di eguaglianza sancito dalla costituzione.

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La corte europea dei diritti dell’uomo di Straburgo ha respinto il ricorso italiano contro la sua precedente condanna per il carcere a vita applicato al mafioso Marcello Viola, condannato al carcere duro, in base all’articolo 41 bis, per non aver collaborato con la giustizia italiana, cioè per non aver parlato, confessato o fatto il nome di complici. Il condannato era ricorso alla corte perché, secondo i suoi avvocati, il suo ergastolo violava l’articolo 3 della convenzione europei dei diritti dell’uomo; i suoi avvocati avevano detto che non aveva collaborato per non mettere in pericolo i suoi familiari, com’era successo, in effetti, al mafioso pentito e collaborazionista,  Buscetta.

Oggi, per la giustizia italiana, questi mafiosi rappresentano un pericolo, ma non è stato sempre così, perché lo stato ha anche collaborato con la mafia; per la corte europea, dopo essersi espressa contro i trattamenti inumani applicati ai mafiosi detenuti, per mitigare la pena, occorreva tener conto solo del processo di reintegrazione. Giudici italiani, familiari delle vittime di mafia e quasi tutto ilo parlamento si sono espressi contro la sentenza delle corte.

Anche al mafioso Giovanni Brusca, che sciolse nell’acido il piccolo Matteo, figlio di un mafioso collaboratore di giustizia, sono stati negati i domiciliari e perciò, resta in carcere. Quest’Europa costa molto all’Italia, fra l’altro, i mafiosi continuano allegramente a riciclare denaro, riveriti dalle banche, in Europa settentrionale, mentre in Italia, con la condanna, sono espropriati dei loro beni.

ISLAM

Il presidente Trump, volendo ridurre gli impegni militari Usa all’estero, ha minacciato di ritirare le truppe americane e abbandonare i curdi di Siria, che hanno combattuto l’Isis, ora questi curdi sono minacciati dalla Turchia che, ambiguamente, sostiene la fratellanza musulmana, che è molto simile; la Turchia combatte i guerriglieri autonomisti curdi del PKK, ma in Siria ha anche mire espansioniste.

In Medio Oriente, potrebbe divampare la guerra generalizzata, perché l’Iran sostiene il governo di Damasco, i curdi e gli hezbollah libanesi; a sua volta, l’Iran è sostenuto dalla Russia e dal Qatar, mentre l’Egitto è nemico dei fratelli musulmani e quindi della Turchia, come minimo, potrebbe fornire delle armi ai curdi, che sono malvisti da Turchia e Iran. L’Arabia saudita e gli emirati sono nemici dell’Iran, ma entrambi finanziano terroristi islamici di diverse matrici, potrebbe scoppiare la guerra tra Iran e Israele. Il quadro è molto confuso e nemico della pace, ma evidenzia un risorgimento militarista del mondo islamico, carezzato dal papa.

Erdogan ha problemi economici e politici anche in  Turchia, avrebbe fatto meglio a non impegnarsi troppo in Siria; il risultato della sua politica potrebbe essere, malgrado gli aiuti economici ad esso ricevuti dall’UE, un’altra ondata migratoria, con il collasso dell’Europa. Con la dissoluzione dell’impero ottomano, il trattato di pace seguito alla prima guerra mondiale, tradendo le promesse della dottrina del presidente americano Wilson, non consentì ai curdi, abitanti in un territorio di confine contiguo, tra Turchia, Siria, Irak e Iran, di avere un loro stato indipendente. L’autodeterminazione è sbandierata dai trattati e dalla propaganda degli stati cosiddetti “democratici”, ma non è stata mai applicata, reciprocamente, nei loro territori; la sovranità del popolo è scritta solo sulla costituzione, bisogna ricordarlo a Mattarella.

ITALIA

Perché il Pil italiano non cresce? Dipende dal deficit annuale tra incassi e versamenti con l’UE per 5 miliardi di euro, dai miliardi di euro stanziati dall’UE per l’Italia e non spesi, dai mancati miliardi di euro di rimborsi fiscali da parte dello stato italiano, dagli 8 miliardi di euro di stanziamenti dei governi italiani per opere pubbliche mai completate e dall’eccessivo drenaggio fiscale dello stato italiano, pari al 43% del Pil, non compensato parzialmente dai mancati investimenti pubblici.

L’Italia non è un paese in default che riceve prestiti del FMI, ma con la propaganda, è stata costretta a emettere BTP ad alto interesse, sottoscritti da paesi ”amici” come la Francia, ultimamente ne è stato emesso uno di durata cinquantennale; anche questi titoli riducono la possibilità di spese, per investimenti in infrastrutture, da parte dello stato; inoltre, Il Pil potrebbe crescere anche con il rilancio dell’edilizia e con la ricostruzione delle città terremotate.

Oggi il risultato matematico di tanta inerzia governativa, è la riduzione di consumi, produzione e Pil e la pauperizzazione coloniale del popolo italiano; però la situazione non può dipendere solo dall’incapacità dei nostri governi e della nostra pubblica amministrazione, i governi di cosiddetti stati “amici”, d’accordo con mafia, finanza internazionale e Vaticano, vigilano perché l’Italia non cambi, per l’élite, i cambiamenti politici possono essere anche in perdita.

L’Italia unita si fece con il sostegno di Piemonte, Inghilterra, Francia e mafia (ottenne il nulla osta inglese perché il Piemonte si accollò i debiti esteri dei precedenti stati Italiani, (ma gli inglesi non avevano pagato i debiti verso i banchieri italiani del rinascimento); gli americani sbarcarono in Sicilia con il sostegno della mafia, poi anche il Vaticano si volse verso di loro.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 7/10/2019)

ITALIA

Alla vigilia della prima guerra mondiale, a causa della rivalità tra Italia e Francia per il possesso della Tunisia e della Libia e della guerra commerciale tra Franca e Italia, per le esportazioni agricole dell’Italia meridionale e per il protezionismo industriale dell’Italia, l’Italia era alleata dell’Austria, suo vecchio nemico, e della Germania. La guerra fu scatenata dalla Francia e dalla Germania e l’Italia poteva rimanere neutrale perché l’alleanza era difensiva.

Come aveva fatto la Francia con l’Italia durante il risorgimento, per rimanere neutrale o per entrare in guerra a fianco dell’Austria, l’Italia chiese come compenso Trento e Trieste, l’Austria promise che lo avrebbe fatto a fine guerra con la sua vittoria, i Savoia non si fidavano; del resto, anche Mussolini temeva di vincere la guerra a fianco della Germania, perché avrebbe potuto fare la fine della Francia sconfitta.

Un fiume di denaro si riversò su giornali e politici italiani, per convincerli a entrare in guerra a fianco di Francia o Germania, rompendo la precedente alleanza e la neutralità, alla fine l’Italia si decise a entrare in guerra a fianco della Francia. La seconda guerra mondiale fu la continuazione della prima, la Germania voleva il suo impero europeo, Hitler, esaltato dai suoi primi successi, con la guerra lampo sul fronte occidentale, con un tradimento, si decise ad attaccare la Russia, con la quale aveva un trattato di amicizia e fu l’inizio della  fine per la Germania.

Dicono che giocare al raddoppio, come fece Hitler, è una politica perdente perché, appena si perde una mano, si perde tutto, però anche i romani avevano perso tante battaglie; invece Cavour, con la politica del carciofo, cioè occupando le regioni italiane a rate, alleandosi con diverse potenze e cambiando trattati di alleanza, aveva realizzato l’unità italiana in 22 anni, cioè dal 1848 al 1870, ma senza Trento e Trieste, annesse dopo la prima guerra mondiale; l’Italia non poteva comportarsi diversamente, cioè in  maniera così spregiudicata, in così breve tempo.

In generale, tutti gli stati, che hanno tre facce, non rispettano mai a lungo i trattati e le alleanze militari, perciò gli altri stati non sono stati meno spregiudicati dell’Italia; ma Francia e Spagna avevano raggiunto l’unità nel corso di alcuni secoli, perciò nessuno rimproverò loro doppiezze e tradimenti; comunque, per salvare le apparenze, i Savoia minacciarono storici e giornalisti di stare attenti a quello che scrivevano sul risorgimento, perché correvano il rischio di provvedimenti disciplinari, licenziamenti e galera. Secondo lo statuto albertino, l’Italia era uno stato confessionale e sicuramente non era una vera democrazia, se la democrazia esiste davvero.

Oggi la Germania, che vuole dominare Italia e l’Europa, rimprovera all’Italia di averle fatto perdere, con il suo tradimento, un’occasione nella prima guerra mondiale e ora, con le sue esportazioni esasperate, che costringono gli altri paesi a indebitarsi, delocalizzando, subappaltando e imprestando all’estero, comprando giornali e politica di diversi paesi, grazie ai trattati dell’’UE, pensa di coronare finalmente il suo sogno imperiale.  

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Sul voto ai sedicenni proposto dal governo e già applicato da diversi paesi europei, ci sarebbe da aggiungere che questo  dovrebbe accompagnarsi alla maturità e alla responsabilità personale, nella scuola e in giudizio, invece oggi, tale responsabilità è accollata ai genitori. Purtroppo, nessun politico, favorevole al voto ai sedicenni, ha rilevato l’anomalia

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Secondo gli ultimi dati della BCE, In Italia, rispetto agli altri paesi dell’eurozona, stanno calando i prestiti bancari alle imprese, infatti, recentemente sono calati dell’1,1% (5,7% con la cessione delle sofferenze), tornando ai livelli del 2006; diminuiscono soprattutto i prestiti d’esercizio a  breve termine. Dal 2015 al 2019, la cancellazione dei crediti in sofferenza, con le relative cartolarizzazioni, hanno eliminato circa 80 miliardi di prestiti dai bilanci di piccole banche.

Con il bail-in voluto dalla BCE, sono state azzerate azioni, obbligazioni e depositi e perciò la cessione delle sofferenze, oltre a favorire gli speculatori, si è risolta in una riduzione dei prestiti, con perdite sofferte dai bilanci bancari. Le banche affermano che, con il calo degli interessi, non conviene economicamente prestare, perché gli interessi devono garantire un margine d’intermediazione e remunerare il rischio d’insolvenza; adesso lo spread, tra tassi attivi e passivi, è di circa il 2%. Per i prestiti ai privati, le banche chiedono garanzie ma, al di fuori di questi, preferiscono acquistare più BTP, che sono più sicuri; ne detengono per 400 miliardi di euro, perché l’interesse sui BTP è, diversamente che in Germania, ancora attivo, anche se ridotto rispetto al passato.

Le imprese insolventi o uscite malconce dalla recessione, perdono spesso l’accesso al credito perché colpite dalla legge fallimentare italiana, più penalizzante rispetto all’estero,  e dalle regole europee, fatte per economie diverse dalla nostra e poi applicate con subalternità, dal 2011, dai governi italiani, invece di contestarle, come fanno i governi attenti ai bisogni dei loro paesi; non è escluso che commissione europea e BCE abbiano profittato di questa disattenzione italiana. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – La Verità – starmag).

EUROPA

Sul nuovo QE di Draghi e sugli interessi sui depositi presso la BCE, questa si è spaccata, il governatore della Bundesbank, Weidmann, è contrario alla politica dei tassi bassi e negativi; in Germania diminuisce produzione industriale ed esportazione, aumentano i salari, ma si criticano i tassi negativi, perciò il giornale Bild ha definito Draghi il conte Dracula che colpisce i risparmi tedeschi.

Anche i rappresentanti di Francia, Olanda e Austria si sono detti contrari alla ripresa del QE, in questi paesi e in Germania, i tassi sui Bond sono negativi per tutte le scadenze, invece in Italia sono attivi, anche se in misura ridotta rispetto al passato. La Germania sta entrando in recessione industriale, eppure ha un saldo attivo nel bilancio dello stato, un debito pubblico in calo, una bilancia commerciale valutaria con un largo avanzo, una posizione finanziaria internazionale solida, un’inflazione contenuta e salari in forte crescita.

La BCE, acquistando con il QE titoli pubblici, immette liquidità nel sistema economico che fa scendere i tassi, mentre il Fiscal Compact della commissione europea punta a ridurre i deficit dei bilanci pubblici. Il mercantilismo tedesco si ritiene minato dai tassi d’interesse negativi; in Germania, l’eccesso di risparmio o di liquidità deriva anche dall’avanzo strutturale della bilancia dei pagamenti tedesca e dagli scarsi investimenti interni.

Anche se l’Italia trova sempre compratori, italiani e stranieri, banche e privati, per i suoi BTP poliennali, la BCE dovrebbe essere libera di acquistare titoli di stato italiani, senza essere costretta ad acquistare titoli tedeschi che rendono sempre meno. Le banche tedesche e francesi sono quelle che detengono, presso la BCE, i più elevati depositi, oltre la riserva obbligatoria, anche se la penalizzazione dello 0,5% è stata recentemente eliminata per gli importi oltre sei volte la riserva obbligatoria. Senza una politica fiscale espansiva del bilancio dello stato, a favore degli investimenti, la situazione di crisi non migliorerà; in Germania vi è un eccesso di risparmio rispetto agli investimenti, pari al 7% del Pil.

Tra il 2008 e il 2019, l’avanzo cumulato della bilancia dei pagamenti corrente ha superato i tre trilioni di dollari, le esportazioni sono pari al 40% del Pil, perciò il debito pubblico si è ridotto a 1.973 miliardi di euro; la BCE, con il QE, la BCE ha acquistato una quota del debito tedesco, per 519 miliardi di euro. Nell’ultimo anno, i prezzi sono saliti dell’1,5%, i salari del 4,3%, i prezzi degli immobili del 5%, cioè pare che la domanda interna stia salendo.

Il calo degli interessi sul debito pubblico ha fatto crollare il costo annuale del debito pubblico da 63 miliardi di euro del 2012 a 30,9 miliardi nel 2018, destinato ancora a scendere con interessi in discesa, ora in media allo 0,5%.  Per le loro garanzie, nel 2017, gli investitori esteri hanno acquistato bund per 982 miliardi di euro, i non residenti ne posseggono per il 63% e la BCE per 459 miliardi di euro; però i tassi negativi stanno riducendo l’afflusso di risparmi esteri. In tutti  paesi, i risparmi monetari sono falcidiati da commissioni bancarie, imposte, inflazione, insolvenze di banche, imprese e stati e da interessi negativi. (Per le notizie, fonte: Guido Salerno Aletta – sinistrainrete – Milano Finanza).

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Stampando moneta, le banche centrali, che appartengono a banche private e quindi sono private anch’esse, per lucro e in cambio di titoli di stato, immettendo liquidità nel sistema economico, hanno prestato soldi allo stato, che hanno alimentato il debito pubblico che, come quello privato, alimenta la schiavitù, però lo stato avrebbe potuto stampare denaro direttamente e senza costo.

In alcuni paesi, ci fu il divorzio tra stato e banca centrale, la banca centrale non finanziava più il Tesoro, ma immetteva liquidità acquistando titoli di stato al mercato secondario, cioè dalle banche ordinarie (operazione di mercato aperto), il che alimentava  inflazione e speculazione. Nemmeno la BCE può finanziare lo stato direttamente, ma con il QE, acquista dalle banche, al mercato secondario, titoli di stato dei paesi dell’eurozona e così alimenta la liquidità.

Per statuto, la BCE, per calmierare deficit di bilancio e per contenere l’inflazione, non può prestare soldi ai paesi dell’eurozona. La BCE, tramite le banche, fa anche prestiti agevolati Tltro alle multinazionali, ampiamente rappresentate presso le istituzioni europee; queste multinazionali, tramite le banche, esportano capitali nei paradisi fiscali. Questa macchinosità monetaria e bancaria serve a nascondere, le prassi oneste sono poche prassi, chiare, trasparenti e con pochi passaggi, stato e persuasori occulti ci hanno condotti a questa situazione; il denaro è un bene illusorio e virtuale, amplificato dai mercati finanziari e dalle istituzioni internazionali, sempre a favore della speculazione.

L’attuale gestione della moneta allontana il popolo dalla sovranità, alla fine il capitale, eliminando anche la democrazia, gli lascerà solo un lavoro dipendente, la proprietà della casa e un pezzo di terra, così riuscirà ad appropriarsi della parte maggiore della ricchezza mondiale, materiale e non mondiale. Nell’anonimato e nell’evasione legale delle imposte, avrà tutto il potere economico e politico, abolirà la moneta, il parlamento e la democrazia e farà tornare in auge l’aristocrazia e la servitù della gleba.

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Prima del QE di Draghi, il MES o ESM è stato un meccanismo europeo di stabilità finanziaria; in cambio di titoli pubblici, ha concesso prestiti agli stati dell’eurozona in crisi, chi non li rimborsa, perde il diritto di voto al suddetto fondo intergovernativo o fondo salva stati.  Per i prossimi due anni, un progetto tedesco di nuovo trattato ESM, sembra una nuova sfida tedesca all’Italia, da mettere Ko; infatti, con la collaborazione dei massimi dirigenti italiani, renderà in Italia impossibile una politica per la crescita e l’occupazione e, con gli aggiustamenti fiscali, porterà alla recessione e impedirà una politica di bilancio anticiclica.

Secondo le nuove regole, Il salvataggio di uno stato sarà precluso a causa del mancato rispetto delle regole sul debito pubblico, che ne prevedono una riduzione annuale graduale, cioè l’Italia non potrà beneficiare del credito fatto alla Grecia. Il nuovo governo giallorosso italiano ha già aderito acriticamente al nuovo impianto del trattato, che prevede il non intervento dell’ESM in caso di procedura d’infrazione da due anni, per deficit superiore al 3% e debito superiore al 60% del Pil, senza rientro annuale.

L’acquisto di titoli di stato di un paese in crisi, al mercato primario e secondario, diventa  discrezionale o è vagliato, per la concessione di credito si deve ristrutturare il debito; si limita ulteriormente la politica di bilancio degli stati in crisi, imponendo un programma di aggiustamento economico e un piano di stabilità del MES. Si riducono gli interventi delle banche centrali nazionali, il bail-in tra stati e la loro solidarietà, si vieta alla BCE di acquistare titoli pubblici.

Questa politica metterà a rischio anche il risparmio e la solidità delle banche che dovranno essere ricapitalizzate e dovranno applicare, in caso di loro insolvenza, il bail-in interno; la BCE assumerà un ruolo ancora più centrale, i debiti pubblici non saranno più da essa monetizzati e perciò sarà improbabile un nuovo QE. Per ridurre il debito pubblico, ci sarà probabilmente un’imposta patrimoniale sui risparmi, lo smantellamento del sistema pensionistico e sanitario; in pratica, si favorirà la stagnazione, sarà la crisi finanziaria globale e la recessione.

Con deposito delle riserve presso la BCE, gli stati debitori a rischio verso le altre banche centrali, dovranno prestare cauzioni, inoltre, dovranno dare garanzie sulle importazioni da pagare, il che, con l’assicurazione, ne determinerà un sovrapprezzo, con aumento dei prezzi dei beni importati. Sarà la dissoluzione del sistema dei pagamenti Target2 dell’eurozona, la Germania considera il saldo attivo del Target2 un attivo della sua banca centrale, anche se oggi la contribuzione italiana arriva a 120 miliardi di euro.

Contro la modifica dei trattati europei promessa dal M5S, si capisce che si tratta di un piano per la germanizzazione accelerata dell’eurozona, soprattutto a danno dell’Italia, a presidio dei patti, la supervisione sull’eurozona spetterà alla Bundesbank; per tenere buona la Francia, con benestare tedesco, oggi le banche francesi e lo stato francesi hanno accesso, senza controllo, al credito BCE, questo privilegio dovrebbe cessare. La Francia vuole prendere il controllo del sistema industriale e finanziario italiano, ma sarà difficile che la Germania, che è attratta dall’Italia, l’assecondi in tutto, alla fine potrebbero litigare per il controllo dell’Italia, alla Francia non basterà la solidarietà di Mattarella.

A causa dei rendimenti negativi dei suoi nuovi titoli pubblici, la Francia si è opposta al nuovo QE di Draghi, ha 300 miliardi di euro investiti in titoli pubblici italiani ad alto rendimento, però anch’essa ha bisogno di un assestamento fiscale o di bilancio; conta sulla cooperazione di Mattarella e PD e sull’acquiescenza della Germania ai suoi sforamenti e ai suoi privilegi; comunque, vuole il dominio sulla penisola, la Germania starà a guardare? La storia dell’Italia insegna. (Per le notizie, fonte: sinistrainrete – orizzonte48).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 30/9/2019)

ITALIA

Chi ha venduto recentemente BTP italiani, sulla base di notizie dell’informazione italiana, sempre disposta a giurare sulle falle della politica, di qualsiasi colore, e dell’economia italiana, ha sbagliato; questa informazione, finanziata dallo stato, favorendo il rialzo dello spread, è abituata a usare i dati contro l’Italia e favore dell’UE e dei mercati, ignorando gli acquisti di questi titoli dall’estero, i quali denotano fiducia.

Nell’ottobre 2018, per fare un dispetto al governo giallo-verde, fu comunicata la notizia della fuga di capitali dall’Italia, causata dalla vendita, da parte di stranieri, dei nostri titoli; anche se questi avevano provvisoriamente parcheggiato il ricavato di 66 miliardi di euro presso banche italiane, dimostrando ancora fiducia verso l’Italia. I dati del 19.9.2019 della banca d’Italia, dopo il cambio di governo, ci presentano una situazione ribaltata.

Gli stranieri hanno alimentato i loro investimenti in titoli italiani per 66 miliardi di euro, di cui 54 miliardi in titoli pubblici, come conseguenza, c’è stato il calo della passività Target2, da parte della banca d’Italia con la BCE, per 51 miliardi di euro. Questo calo ha migliorato anche la posizione finanziaria dell’Italia verso l’estero; la variazione è coincisa con l’avvento del governo giallo-rosso, salutato clamorosamente da Francia, Germania e commissione europea.

A giugno 2019 la BCE ha manifestato la volontà di riprendere ad acquistare titoli pubblici, perciò è iniziata la corsa all’acquisto dei titoli di stato italiani, considerati dagli investitori tra i migliori, per rischio e rendimento; per conseguenza degli acquisti, è iniziata la discesa dei tassi dei BTP; a dimostrazione della fiducia degli investitori, l’Italia non conosce aste deserte per questi titoli, infatti, le domande sono molto più elevate delle offerte.

Quando accadevano questi fatti, la commissione UE, nemica dell’Italia, aveva tenuto aperto, per pochi decimali, un contenzioso con l’Italia sul suo debito pubblico, poi, con il nuovo presidente Ursula von der Leyen, rinnegando il suo precedente pensiero, ha approvato una politica di bilancio più espansiva, probabilmente perché la Germania ne aveva bisogno per fronteggiare la sua recessione.

Comunque, i gestori di fondi esteri, vittime dei profeti di sventure e delle società di rating che avevano fatto salire lo spread italiano, hanno lamentato di essere rimasti sotto pesati sui titoli di stato italiani che avevano prenotato e non avevano acquistato; vittime dell’informazione, facevano fatica a capire cosa succedeva tra governo italiano e UE. In questa situazione, alle aste di BTP, hanno fatto la parte del leone le banche italiane, invitate, in precedenza, dalla commissione europea a ridurre il loro portafoglio in BTP, forse perché questi titoli, a causa del loro alto interesse e della loro solidità, interessavano a diverse banche straniere.

Le banche italiane hanno acquistato titoli italiani per 63 miliardi di euro e la Banca d’Italia ne ha acquistati per 29 miliardi; in quest’ultimo anno i tassi dei BTP decennali sono scesi dal 3,5% allo 0,90%, con grande risparmio di interessi per il Tesoro italiano e facendo un regalo gradito al governo giallo rosso; chi ha venduto quelli ad alto interesse, perché sedotto dall’informazione dei profeti di sventure, ora si sta mordendo le mani. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Liturri – startmag.it).

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Di Maio è accusato dai suoi di avere troppi poteri e una fronda interna del suo partito, temendo di non essere rieletta, poiché non esiste il vincolo di mandato, che sarebbe giusto, minaccia di passare alla Lega. Se ci sarà la sconfitta del governo giallo rosso alle prossime elezioni amministrative umbre, ci potrebbe essere il passaggio di questi parlamentari dal M5S alla Lega e perciò la maggioranza giallo rossa diventerebbe minoranza; in quel caso, Mattarella, anche se è seguace di Macron, che è nemico di Salvini, potrebbe indire le elezioni anticipate.

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L’opinione espressa da Salvini sul fine vita o aiuto al suicidio assistito, che è conforme all’indirizzo della chiesa e contraria a una sentenza più liberale della corte costituzionale, poiché gli italiani sono in maggioranza a  favore di una qualche forma di eutanasia, potrebbe costargli cara alle prossime elezioni politiche. Di Maio, appoggiando la sentenza, ha detto che la questione non riguarda destra e sinistra ma la coscienza degli italiani e perciò dovrebbe liberamente decidere il parlamento.  Secondo alcuni sondaggi, pare che gli italiani, che sono in maggioranza a favore di divorzio, aborto ed eutanasia, sostengano più l’eutanasia, in qualsiasi forma, che l’aborto.

EUROPA

Draghi, per poter avviare un nuovo programma di QE, ha previsto aiuti o agevolazioni finanziarie alle banche centrali dell’eurozona, che andranno per il 50% alle banche tedesche e per il 12% a quelle italiane. Si spera che sappiano quello che fanno; pare che il flusso dei ricavi e dei profitti delle banche dell’eurosistema, senza il correttivo del Tiering della BCE, scenderà di 3-4 miliardi di euro, scenderanno anche i profitti delle banche centrali, trasferiti in parte ai loro governi.

La commissione europea ha ostacolato la politica espansiva del bilancio degli stati, ma il presidente della BCE, Draghi, ha attuato una politica monetaria espansiva e del taglio dei tassi; poi, accennando ai bilanci dei governi, ha invitato i governi di Germania e Olanda a spendere di più, perché hanno i conti pubblici in ordine, che permettono di rimanere nel patto di stabilità, anche con le maggiori spese; la Germania intende farlo con l’aumento della spesa per la lotta al cambiamento climatico, che dovrebbe favorire anche l’aumento del PIL.

L’operazione di tiering della BCE, sulla scia di quanto già fatto dalla FED, punta a un ulteriore taglio dei tassi d’interesse e a introdurre un nuovo QE; secondo le banche, il ribasso del costo del denaro ha avuto anche delle conseguenze negative sulle banche dell’eurozona e perciò, per ovviare ai problemi, interverrà il tiering della BCE di Francoforte, con un approccio graduale e differenziato.

Sui depositi in eccesso ai bisogni delle banche europee, una parte, cioè circa l’1% della raccolta, è depositata, come riserva obbligatoria minima, presso la BCE, ed è remunerata allo 0%. Dal 2015 la BCE, con il QE, ha acquistato dalle banche titoli di stato e bancari, perciò la liquidità degli istituti è aumentata e questi hanno iniziato a detenere, presso la BCE, più riserve del dovuto, sui quali la BCE ha applicato interessi negativi dello 0,4%, che hanno intaccato gli utili delle banche.

Le banche sono preoccupate per i tagli ai tassi d’interesse, nel mercato e presso la BCE, che ridurrebbero la loro redditività, senza il tiering, gli istituti continuerebbero a pagare tassi d’interesse negativi sui loro depositi presso la BCE, con esso invece potranno pagare o incassare lo 0%, riducendo l’impatto negativo della politica monetaria sui loro bilanci e sui loro utili. 

Tedeschi e olandesi si lagnano per la politica monetaria espansiva del QE e dei Tltro, ma il maggiore beneficiario di questa politica è stato la Germania, tra il 2008 e il 2018 Berlino, grazie al taglio dei tassi di Draghi, ha risparmiato 370 miliardi di euro in interessi sul debito pubblico, invece l’Italia ne ha pagati di più, con il rialzo dello spread favorito dalla speculazione. Per l’introduzione del nuovo QE, nel consiglio dì’amministrazione della BCE, è stata raggiunta con difficoltà la maggioranza, il governatore della banca centrale olandese ha affermato che la misura imposta da Draghi distorce i prezzi del mercato finanziario (già ampiamente distorto dalla speculazione) e, nel settore immobiliare, aumenta i rischi.

Da parte della BCE, a dicembre, si attende un altro taglio dei tassi e le banche temono che  ogni ulteriore riduzione inciderà sull’utile delle banche; con la nuova politica del tiering sulle riserve, per le banche dei paesi dell’Europa settentrionale, il beneficio anno  sarà di circa 4 miliardi di euro l’anno. La commissione europea ha vietato la politica espansiva di bilancio degli stati ma, con l’attuale politica monetaria espansiva della BCE, questi aiuti andranno per 50% alle banche tedesche e per il 12% a quelle italiane; si dice che la concessione è servita a Draghi per ottenere, dalle banche centrali del Nord Europa, l’approvazione del nuovo QE.

Gli stimoli monetari della BCE avvantaggeranno soprattutto le banche centrali core dell’Europa settentrionale. Le riserve depositate dalle banche europee presso la BCE, in eccesso sulla riserva obbligatoria, ammontano a 2 trilioni di euro che, con il tasso negativo dello 0,4% rappresentano un costo per le banche di 7,5 miliardi di euro annui. Per aiutare la redditività delle banche, il tiering sui depositi presso la BCE permetterebbe di non pagare l’interesse negativo dello 0,4%. Da rimarcare che la BCE ha concesso alla Germania di sottrarre le sue piccole banche popolari al servizio di vigilanza bancaria della BCE, mentre le casse rurali italiane non sono state sottratte, non si capisce la ragione di questo privilegio.

Attualmente, le banche sono disincentivate ad acquistare titoli pubblici a breve termine, i quali hanno rendimenti negativi anche inferiori allo 0,4%. La riserva obbligatoria è pari all’1% dei depositi ed è remunerata al tasso dello 0% d’interesse; sulla parte eccedente, la BCE percepisce lo 0,4%; sembra che la politica monetaria espansiva abbia alimentato i tassi negativi, riducendo i profitti delle banche che perciò, anche per questo, riducono il personale.

Draghi è convinto che l’euro è destinato a durare, chiede però l’unione fiscale dell’eurozona, cioè un bilancio comunitario UE con imposte proprie; da non confondere con l’armonizzazione fiscale, che si guarda bene dal chiedere, perché implica, per rafforzare il liberismo ed eliminare la concorrenza sleale, unificare i sistemi fiscali e abolire i paradisi fiscali. (Per le notizie, fonte: Ivo Invernizzi – riskcompliance.it – Gianluca Zappa – startmag.it – money.it).

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Le critiche mosse a Trump dagli “esperti” della televisione e dagli amanti del libero commercio, per il suo protezionismo, non tengono conto del deficit commerciale Usa, che Trump vorrebbe sanare; sarebbe strano che fosse protezionista la Germania, che ha un grande attivo commerciale e perciò, opportunisticamente, è contraria al protezionismo. Comunque, gli Usa possono affrontare il loro problema anche svalutando il dollaro, come ha sempre fatto l’Italia quando aveva, con la sovranità monetaria, la lira.

Lo stato è sovrano quando ha la potestà su un suo territorio, ha una sua moneta e un suo ordinamento esclusivo imposto al suo territorio, soggetto all’imposizione fiscale solo a suo favore; aderendo all’UE, l’Italia ha rinunciato a tutti questi privilegi. Lingua e religione sono caratteristiche meno importanti per lo stato, perché possono essere comuni con altri paesi.

Il popolo è teoricamente sovrano quando l’ordinamento giuridico discende solo da esso, con i referendum o tramite i suoi rappresentanti seduti in parlamento; in realtà, non è stato mai sovrano, è stato espropriato della sovranità da lobby, banche, società finanziare, partiti, multinazionali e da religioni organizzate per il potere. Il popolo è vittima dei predicatori  laici e religiosi e dell’informazione di stato, di religione o di parte. 

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 23/9/19)

ISLAM

Dopo agli attacchi iraniani alle petroliere nel golfo di Oman, il bombardamento di una grande raffineria Aramco saudita e dei relativi impianti petroliferi, può essere dovuto allo stato dell’Iran, colpito dalle sanzioni americane per il suo desiderio di dotarsi di armi nucleari e dalla crisi economica perché non riesce a vendere il suo petrolio. L’Iran sciita è nemico dell’Arabia e in Yemen sostiene gli Huthi, che alimentano una guerra civile contro il governo filosaudita; quest’azione bellica contro gli impianti petroliferi di Riad  ha, come conseguenza, l’aumento temporaneo del prezzo del petrolio che procura grossi guadagni agli speculatori.

Non dimentichiamo che gli stati, che hanno tre facce, sono abituati ad alimentare, oltre le guerre, complotti, provocazioni e terrorismo; anche la Siria è stata colpita da bombardamenti sulle sue infrastrutture petrolifere e da sanzioni sulle esportazioni di petrolio e perciò dei gruppi privati siriani l’hanno trasportato, in autobotti, in Turchia, a prezzo maggiorato, ma con uno sconto sul prezzo internazionale fatto lievitare dal conflitto.

Anche la Russia è stata colpita da sanzioni sulle esportazioni di petrolio e gas e perciò lo vende ai paesi che lo accettano, con lo sconto sul prezzo internazionale; è una grande occasione di guadagno per gli intermediari. In Teoria, l’aumento del prezzo del petrolio e questa grande speculazione potrebbero essere stati decisi da chi, sotto mentite spoglie, ha voluto l’attacco alla raffineria. Nel 1956, anche la crisi di Suez, con l’intervento militare di Francia, Egitto e Israele, fece aumentare di molto il prezzo del petrolio.

Accennando alle furbizie dello stato, in Egitto, l’ebreo Giuseppe, diventato coppiere del faraone, interpretò un suo sogno, che evidenziava che, a sette vacche grasse e sette spighe grandi di grano, sarebbero succedute sette vacche magre e sette spighe rinsecchite; perciò egli disse che, a sette anni di abbondanza agricola, sarebbero succeduti sette anni di carestia.

Il faraone, per sostenere la popolazione nei periodi di magra, negli anni di abbondanza, impose ammassi di grano. Con la carestia, il prezzo del grano aumentò, il faraone lo vendette agli altri paesi, riempì i suoi forzieri d’oro e il popolo rimase a pancia vuota e non ricevette benefici dal sogno interpretato da Giuseppe, né dalla politica degli ammassi del faraone. 

ITALIA

Pare che Salvini e Meloni, assecondando Berlusconi, vogliano essere meno sovranisti e vogliano riformare l’UE, per farla tornare alle sue origini; però Macron non è d’accordo e preferisce dirigere le mosse di Mattarella e Conte, con l’Italia protettorato dell’UE, cioè ha riformato il governo italiano. Macron e il presidente della repubblica tedesca, per rabbonire l’Italia e tenerla nell’UE, lisciano Conte e fanno continue visite a Mattarella,

Da parte dell’informazione televisiva italiana, stimatrice di Macron, in passato, si è parlato di Opa di Salvini su  Forza Italia, molto indebolita; ora si parla di Opa di Renzi sul PD, il quale vuole fondare un suo partito, che potrebbe avere un potere di veto o ricatto sul governo PD e M5S, soprattutto in vista delle nomine e poi per la scelta, nel 2022, del presidente della repubblica.

Come Renzi, Berlusconi potrebbe avere un potere di veto su un governo di destra, perciò Salvini farebbe meglio a tenerlo fuori, comunque, sembra che il sistema elettorale maggioritario, che Salvini chiede, non favorisca i ribaltoni.  L’Opa è un’offerta pubblica d’acquisto di azioni da parte di chi vuol assumere il controllo di una società, il quale fissa, inderogabilmente, un cospicuo numero di azioni da comprare e il relativo prezzo che, per incentivare l’operazione, è maggiore di quello di borsa.

L’Opa è subordinata al raggiungimento del numero di azioni da acquistare, cioè è un pacchetto chiuso, senza modifiche di quantità o di prezzo; è un forfait e significa prendere o lasciare. OPA significa offerta pubblica di acquisto e, rivolta al parlamento, significa offerta pubblica d’acquisto di parlamentari, come se il parlamento fosse un supermercato.

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In Italia per favorire il ricorso alle carte di credito e ai bancomat e per fare la guerra all’evasione fiscale, si parla di tassare il contante in c/c e al momento del prelievo; per l’uso di questi strumenti innovativi, basterebbe abbassare, per gli esercizi commerciali, i relativi costi bancari, perché spesso questi esercizi, anche senza carte, già rilasciano lo scontrino fiscale, mentre i professionisti e i piccoli riparatori domestici evadono.

Per favorire l’uso di moneta elettronica, invece di accanirsi solo sulla moneta Libra, occorrerebbe anche, coinvolgendo l’UE, limitare progressivamente le banconote in circolazione a quelle da 20 – 10 e 5 euro e limitare anche le monete a 10 – 20 - 50 centesimi, 1 e 2 euro, inoltre bisognerebbe abolire i paradisi fiscali, che favoriscono riciclaggio ed evasione; però la mafia, che è una lobby che vigila anche sulla legislazione, non è d’accordo, come farebbero gli spacciatori di droga, i corruttori e i corrotti?

EUROPA

Le banche, grazie a QE e Tiltro, sono piene di liquidità, ma banche, imprese e famiglie non vogliono indebitarsi, nemmeno a interessi zero; la recente liquidità a tre anni, offerta dalla Bce alle banche, è stata rifiutata, infatti, sono stati assegnati solo 2 miliardi di euro sui 35 offerti; le banche non si sono presentate all’appuntamento perché hanno fin troppa liquidità e hanno grandi depositi presso la BCE, oltre la riserva obbligatoria.

Mentre la commissione europea insiste con riforme strutturali, i governi puntano sulla flessibilità di bilancio, sulla creazione di posti di lavoro e sul rilancio dei consumi, la BCE e le banche cercano in tutti i modi di trovare nuovi debitori, anche se assistiti da garanzie. Tutti vogliono vendere e pochi comprano, perciò i prezzi scendono; mentre l’Italia è invitata a ridurre il suo debito pubblico, le banche rifiutano di indebitarsi con la BCE, nessuno vuole indebitarsi, nessuno vuole fare debiti, nemmeno a tasso zero.

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Il governo Conte 2, sedotto dall’UE, ha aderito all’accordo europeo d’intervento militare E12, che fa seguito al precedente accordo PESCO di cooperazione militare, nato nel 2017, ma le due organizzazioni non saranno fuse. Partecipano all’E12 Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Danimarca, Estonia e Finlandia e l’accordo potrebbe estendersi ad altri paesi. La Gran Bretagna non ha aderito al Pesco.

Ufficialmente e al momento, l’accordo integra la Nato e l’attività italiana si esplicherà soprattutto nel Mediterraneo, l’E12 sarà coordinato da un segretariato permanente nominato dalla Francia, che così assume il coordinamento militare dell’UE, aiutato da ufficiali di collegamento dei paesi aderenti. All’inizio la Germania aveva rifiutato la direzione francese, forse ha poi aderito perché consapevole che non avrebbero accettato una direzione tedesca.

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Dopo che gli Usa hanno deciso di tutelarsi dalle intromissioni tecniche, spionistiche e contrarie alla privacy del telefonino 5G cinese di Huawei, ora la violazione della privacy pare sia stata messa in atto anche con la SMART TV, la violazione dei dati personali è attuata da società di diversi paesi. Germania e Francia, per rendersi più autonome e sicure da Usa e Cina, hanno deciso perciò di creare un’infrastruttura autonoma di dati sovrani, memorizzati ed elaborati per l’Europa, creando un Claud europeo.

Anche il governo giallo-verde italiano aveva deciso di sganciarsi dalle imprese multinazionali del settore, come, Amazon, Microsoft, Google e Alibaba, affidando i servizi Claud della pubblica amministrazione a un Claud nazionale, nel quale sono però presenti Amazon, Microsoft, altre società private e società pubbliche come Infocamere. Ora il governo giallo-rosso dovrà decidere se accodarsi, com’è suo costume, alle mosse di Francia e Germania; sembra che sia il solo sistema per non essere isolati nell’UE.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 16/9/2019)

PREAMBOLO

Oggi le armi nucleari sono, generalmente, un privilegio concesso alle grandi potenze e soprattutto a quelle vincitrici della seconda guerra mondiale, che siedono anche nel consiglio di sicurezza dell’ONU; i paesi possessori di armi nucleari fanno interventi militari all’estero ma, a causa  della loro deterrenza nucleare, non possono essere attaccati, ma subiscono solo attentati terroristici isolati. Non è sufficiente criticare solo le armi nucleari, che in pratica non si usano e funzionano solo da deterrente, bisogna sottolineare anche questo fatto.

L’allarme militare e nucleare serve agli Usa per aumentare le spese militari, la produzione industriale interna, l’occupazione e la domanda. In pratica, lo stato che ha armi nucleari, fa la guerra solo nel territorio di altri paesi, con le inevitabili distruzioni, allontanando la guerra dal suo territorio; l’Iran e la Corea del Nord l’hanno capito, perciò vogliono la bomba nucleare. La Liba e l’Irak non l’avevano capito, perciò hanno dovuto soccombere senza poter reagire; ciò detto, indipendentemente dalla caratteristica e dai demeriti dei regimi di Gheddafi e Saddam.

Deficit di bilancio e debito pubblico attestano, ufficialmente o apparentemente, lo stato di bisogno finanziario, evidenziato dall’informazione, da parte dello stato, che perciò può, con questo quadro, aumentare le tasse o mobilitare alla guerra. Per la sua condizione di bisogno o per lo stato di guerra, vero o conclamato, lo stato tassa, espropria, confisca, fa violenza, nazionalizza beni a carico di minoranze; mobilita anche i vecchi per la guerra. In pratica, ciò che è lecito allo stato, odierno o venturo, Italia o UE, non è lecito ai privati. 

ITALIA

Finalmente, l’europeista Mattarella, per superare la crisi economica, ha invitato l’UE a riformare il patto di stabilità, a ridurre l’austerità e i vincoli di bilancio, anche Conte si è mosso in tal senso e pare che l’UE, per fermare Salvini, sia disposta a concessioni in questi campi e nell’immigrazione, anche a riformare il trattato di Dublino; l’Italia ha proposto anche delle multe per i paesi che non accettano gli immigrati. Il presidente del consiglio d’Europa, il polacco Donald Tusk, con grande ignoranza, afferma che l’UE non si vuole accollare i debiti italiani; l’Italia non ne ha bisogno ma, con il fondo salvastati, ha pagato quelli di altri paesi, evidentemente egli ignora la situazione finanziaria, economica e patrimoniale di tutti i paesi dell’Unione.

Per il governo Austriaco, l’Austria non è una sala d’attesa per i profughi o presunti tali, per la Francia, che ci restituisce immigrati clandestini, deve esserlo solo l’Italia; con questa tesi, in Italia sono d’accordo mafia, televisione, chiesa, mercati, cooperative e ONG, mentre l’attuale governo italiano vorrebbe essere d’accordo, ma teme le reazioni negative all’immigrazione dell’elettorato; in fondo, è nato per bloccare l’ascesa di Salvini, impedendo il ricorso anticipato alle elezioni.

Anche il papa, che fa politica contro Salvini e a favore dell’immigrazione, ha i suoi grattacapi con altri uomini di chiesa e con i politici; ha detto che non teme uno scisma nella sua chiesa, in passato sempre sofferto, per cause dottrinarie e di potere nella chiesa. Si riferiva agli americani ma forse anche ai tedeschi; infatti, il cardinale tedesco Reinhard Marx è stato richiamato dal papa, che ha giudicato non vincolante, ma non l’ha vietato o condannato, un sinodo dei vescovi indetto dalla chiesa cattolica tedesca sui temi del celibato ecclesiastico, della morale sessuale e del potere dell’alto clero. 

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Roberto Gualtieri, laureato in lettere e professore di storia alla Sapienza, è diventato ministro dell’economia del governo Conte, senza una laurea in economia, pensavo che queste cose accadessero solo agli avvocati; dal 2014 al 2019 Gualtieri è stato presidente della commissione per i problemi economici e monetari del parlamento europeo; egli è stato acclamato dalle agenzie di rating e perciò la borsa di Milano sale e lo spread scende. Naturalmente, le maggiori imprese italiane si sono accodate e giudicano positivamente il nuovo governo di cui fa parte, si vuole che l’Italia rimanga fedele ai suoi padroni, cioè dentro la Nato, l’UE e l’euro e che mantenga l’equilibrio della sua finanza pubblica.

La collocazione euroatlantica dell’Italia è garantita dal PD, erede del PCI, finanziato con mille miliardi di lire, dall’URSS, con questa involuzione il PD, che ha sostituito la Lega al governo, è diventato l’interfaccia dell’UE, dei mercati e delle banche e offre maggiori garanzie alle istituzioni europee che si sono accanite contro l’Italia. Perciò Davide Sassoli è diventato presidente dell’europarlamento, Paolo Gentiloni è diventato membro della commissione europea per l’economia e Roberto Gualtieri è diventato ministro italiano dell’economia, appoggiato da Christine Lagarde, presidente della BCE.

Il PD, ufficialmente di sinistra, è in realtà un partito di destra, (Per andare a destra bisogna passare, diversamente dalle rotatorie, per la sinistra, altrimenti i lavoratori si ribellano); nel 2011 Gualtieri è stato negoziatore del Fiscal Compact, costringendo l’Italia a inserire in costituzione il pareggio di bilancio, inasprendo con ciò i vincoli di bilancio del patto europeo di stabilità, impedendo una politica espansiva anticiclica e favorendo il contenimento della spesa pubblica sociale e per gli investimenti pubblici. Gualtieri tranquillizza il grande capitale internazionale, che controlla, indirettamente, le istituzioni italiane, il governo italiano, la banca d’Italia e l’informazione italiana.

Poiché anche la Germania, senza rilievi della commissione  europea, vuole fare un deficit di bilancio, ora nell’UE anche Gualtieri critica le manovre restrittive di bilancio, chiede flessibilità di bilancio e vuole spese in deficit per il controllo climatico. Intanto il Canada pare stia robottizzando la sua agricoltura e, per la difesa europea svincolata dalla Nato, la Germania si rifiuta di lasciare il comando alla Francia. Nella prima e nella seconda guerra mondiale, l’informazione italiana, al servizio dello straniero, aveva criticato la decisione dell’esercito italiano di rifiutare un comando alleato unificato. 

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Mattarella, europeista e uomo del PD, ha chiesto all’UE una nuova politica sull’immigrazione e l’allentamento dei vincoli di bilancio, però il bilancio in deficit non era permesso a Salvini, il collante tra UE, PD, M5S e informazione era l’odio verso Salvini, ma nessuno ha sanzionato questo odio. Ora, per incitamento all’odio nella comunicazione, hanno oscurato su Facebook e Istagram,  Casa Pound e Forza Nuova.

Sembra il ritorno della censura, infatti, anche i No-Tav sono stati violenti nella comunicazione, naturalmente senza conseguenze; per combattere discriminazioni e neofascismo, vero o presunto, l’articolo tre della costituzione, la legge 205/1993 e l’articolo 604 del codice penale, difendono l’eguaglianza giuridica e la dignità delle persone, anche dalla violenza e dall’odio verbale, e condannano l’incitamento all’odio, razziale o meno.

La democrazia è un grande paravento propagandistico, perché la discriminazione politica, religiosa, di classe, di razza e di sesso permangono; incitano all’odio politica e religione e, chi dovrebbe sanzionarle, spesso fa finta di non vedere e di non sentire; anche le tribù arabe o africane si odiano e non se ne vergognano. Una chicca per tutte, in Usa i falliti sono espropriati della casa e poi possono riprendere a lavorare tranquillamente, come niente fosse successo.

In Italia, la loro casa è svenduta all’asta agli speculatori, rimane il loro debito residuo, sono iscritti nel registro dei falliti ed è loro revocato il credito bancario.  Per reagire agli attacchi a suo carico e al tradimento di Di Maio, Salvini fa male ad accostarsi a Berlusconi, che è europeista, papista e a favore dell’immigrazione incontrollata, potrebbe pagare di fronte ai suoi elettori, i quali però, per il momento, non sanno più a quale santo voltarsi. (Per le notizie, fonte: Marco Zacchera – Il Punto n.732).

EUROPA

La BCE ha come principale fine il controllo dell’inflazione, che perciò, secondo il suo statuto, non dove superare il 2% annuo; poiché quest’obiettivo, a causa della stagnazione economica e della domanda che non cresce adeguatamente, non è stato raggiunto, ha pensato di aumentare la massa monetaria, acquistando, al mercato secondario, titoli di stato degli stati dell’Unione. Quest’aumento della circolazione però non ha contribuito all’aumento dei consumi, della produzione e dei prezzi.

E’ molto strano il fatto che lo stato si debba preoccupare perché i prezzi sono troppo bassi, questi non aumentano, naturalmente a favore dei consumatori, perché la domanda è scarsa; ammettendo che per lo stato l’inflazione sia un salvavita, per aumentar i prezzi, basterebbe ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, aumenterebbero costi di produzione, prezzi, occupazione, consumi, produzione e Pil. Sembra una cura socialista e sindacale, purtroppo oggi queste forze politiche, sedotte dal liberismo, sono appiattite sugli interessi dell’alta finanza e del capitale e perciò non ritengono di poter fare un torto a essi con un’idea del genere.

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Per i nuovi QE e Tltro della Bce, c’è scontro tra Draghi da una parte e Bundesbank, Germania, Olanda e Austria dall’altra, le nuove misure potrebbero abbassare i tassi sui mutui, favorire il credito per l’acquisto di abitazioni nuove o acquisite all’asta a basso prezzo e favorire la rinegoziazione dell’interesse sui mutui in essere; secondo Draghi, questi stimoli potrebbero favorire la crescita del Pil e ridurre le sofferenze bancarie. Difficile crederlo senza un aumento di salari e pensioni bassi.

Fino a ieri i depositi delle banche presso la BCE erano remunerati al tasso negativo dello --0,4%, adesso questo passa allo -0,5%, però chi, come banca Intesa, ha depositi oltre sei volte la riserva obbligatoria, ha un tasso pari a zero e perciò risparmia annualmente 100 milioni di euro. Secondo Draghi, in tal modo, le banche avranno più liquidità per i prestiti, minori costi, calerà ancora il rendimento dei titoli di stato e l’euro s’indebolirà, favorendo le esportazioni.

Queste misure dovrebbero penalizzare i piccoli istituti bancari con poca liquidità, ma non le grandi banche italiane. La politica monetaria della BCE ha, per statuto, il controllo dell’inflazione, per Draghi, l’aumento della domanda interna è compito del governo che la attuano con la politica fiscale o di bilancio o della spesa pubblica, tenendo però i conti in ordine, cioè escludendo il deficit, che, in realtà, può rilanciare la domanda.

Draghi ha detto che i paesi in surplus di bilancio e di esportazione devono fare più investimenti pubblici, ridurre le tasse e aumentare la domanda interna e, come Junker, ha ricordato che la Germania, con l’eccesso delle sue esportazioni, ha violato i parametri di Maastricht, favorendo l’indebitamento degli altri paesi; ma la commissione europea ha guardato solo al debito pubblico italiano e non pare essersene accorta.

Draghi ha poi ripetuto la solita litania della commissione europea, affermando che gli stati devono mettere in  ordine i conti, stimolare la crescita e ridurre la spesa corrente, cioè anche salari e pensioni; il che è contraddittorio con l’aumento di Pil e domanda. Alla prossima offerta di prestiti agevolati Tltro della BCE, le grandi banche italiane non  risponderanno, per le piccole banche europea c’è la disponibilità di 750 miliardi di euro. (Per le notizie, fonte: Gianluca Zappa – startmag.it).

USA

Negli Usa, nella gestione di risparmi e investimenti, i fondi BlackRock, Vanguard e SSGA hanno superato il sistema bancario, essi investono nelle azioni di grandi imprese, votano nelle loro assemblee e sono quotati in borsa; gestiscono 14.000 miliardi di dollari che costituiscono l’80% dei capitali gestiti da tutti i fondi, nelle prime 500 società Usa, la loro partecipazione azionaria è del 20,7%.

Questi fondi sono azionisti dominanti in imprese senza azionisti di controllo, perciò il dipartimento di giustizia e il governo federale vigilano a tutela della concorrenza, delle leggi antitrust, sui conflitti d’interesse e sulle manipolazioni del mercato e della borsa. Fino a oggi, si è detto che le banche sistemiche erano troppo grandi per fallire, ma oggi in Usa sono questi fondi che costituiscono il più grande oligopolio finanziario e ora si dirigono verso i mercati asiatico ed europeo.

La finanza poggia sui castelli di denaro che hanno un loro fragilità, polizze vita delle assicurazioni e fondi pensione delle banche, a causa del calo degli interessi, con  le spese di gestione, inflazione e insolvenze negli investimenti, non sono in grado di restituire il capitale versato in forma di rendita. Volevano fare concorrenza alla previdenza pubblica, ma hanno fallito, in Usa alcune assicurazioni private sono fallite.

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Nel 2018 il debito pubblico Usa, a causa del deficit annuale di bilancio, è arrivato a 22 trilioni di dollari, gli investitori stranieri detengono titoli pubblici americani per 19,4 trilioni di dollari. La bilancia commerciale americana è in forte passivo, la posizione finanziaria netta totale con il resto del mondo è stata negativa per 9,5 trilioni di dollari; perciò la Germania, che  critica il debito pubblico italiana, cresciuto con gli alti interessi alimentati dalle società dio rating, fa credito agli Usa, acquistando bond americani.

Nel 2018 il passivo commerciale con la Cina è stato di 420 miliardi di dollari, con l’UE per 169 miliardi di dollari, di cui 68 con la Germania e 32 con l’Italia, il passivo con il Canada è stato di 20 miliardi di dollari, di 67 miliardi con il Giappone; quello con la Cina, con i dazi, diminuisce e perciò la Cina disinveste in Usa. Gli Usa, per colmare il deficit di bilancio, s’indebitano con bond ad alto interesse, come ha fatto, fino al QE, l’Italia.

Il debito, essendo denominato in dollari inconvertibili, a parte gli interessi annuali, non sarà mai onorato, a meno che, il passivo commerciale, in cinquant’anni, non si trasformi in attivo commerciale che lo compensi; per raggiungere quest’obiettivo, bisognerebbe svalutare il dollaro del 50% e imporre dazi adeguati sulle merci importate prodotte anche in Usa. A causa di questa situazione, Trump si scontra con la Fed, chiedendo il ribasso dei tassi che fanno aumentare il deficit di bilancio americano.

Un’altra strada da percorrere, dopo aver riequilibrato bilancia commerciale e bilancio dello stato, è la denuncia unilaterale dei debiti, nel rinascimento l’Inghilterra lo fece con i banchieri italiani; gli Usa hanno la forza militare per farlo, dopo la seconda guerra mondiale, anche loro annullarono i debiti per le riparazioni di guerra dei tedeschi e quelli degli altri paesi europei. (Per le notizie, fonte: Salerno Aletta – startmag,it).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 9/9/2019)

PREAMBOLO

Sulla spinta degli interessi economici e finanziari internazionali e non per volontà del popolo, si è affermata la globalizzazione economica e l’apertura delle frontiere, facendo perdere di vista gli interessi nazionali; il che, secondo un disegno occulto, avrebbe portato all’estinzione degli stati e al governo mondiale, allontanando il popolo dai centri del potere.  Da questa situazione ne è scaturito del malessere.

L’occidente si è indebolito economicamente e il resto del mondo, con i costi di lavoro, d’energia e imposte più basse e senza leggi contro l’inquinamento, grazie alle delocalizzazioni industriali, si è rafforzato; per il rafforzamento della paesi più deboli, queste scelte hanno funzionato meglio dei aiuti internazionali e dell’emigrazione. Dell’inquinamento non bisogna incolpare solo le multinazionali, gli stabilimenti industriali dei paesi emergenti, con la supervisione dell’ONU, dovrebbero essere soggetti alle stesse regole contro l’inquinamento di quelli occidentali, ma le multinazionali, che commissionano le leggi e influenzano la politica, per risparmiare, non le hanno volute.

Non bisogna ignorare che gli impianti delocalizzati in Cina e in India appartengono a multinazionali occidentali controllate da patti sociali, da consorzi di controllo o da grandi soci di riferimento, che ne influenzano le scelte, i piccoli azionisti, detti parco buoi, sono un paravento e contano poco, accade anche ai piccoli stati dell’UE; questi soci di riferimento sono anche uomini dei paesi orientali, come il sultano del Brunei.

Le istituzioni internazionali si stanno sfilacciando e il consiglio di sicurezza o dei privilegiati dell’Onu è separato dall’Assemblea, che è dominata dall’Islam, il G7 si è diluito nel G8 e nel G20, aumentando i conflitti interni. E’ cresciuta l’indifferenza, la diffidenza e l’ostilità, verso le istituzioni internazionali; anche le regole GATT sul commercio internazionale vanno strette, probabilmente questi conflitti saranno risolti, in qualche maniera, dai paesi deficitari nel commercio estero, come gli Usa, denunciando i loro debiti.

L’UE è divisa tra Francia e la Germania che ne rivendicano il dominio e il popolo italiano che, diversamente dai suoi governanti, vorrebbe essere indipendente; gli Usa e la GB da una parte e l’UE a trazione franco-tedesca dall’altra, pare si stiano staccando e si temono ritorni ai venti di guerra. Però tranquilli, c’è sempre chi afferma che, per amore della pace, è sempre meglio essere schiavi; l’Italia è un protettorato di Usa, Vaticano e UE; Cina e Russia fanno accordi e manovre militari e quest’ultima guarda con apprensione, non solo agli Usa, come afferma l’informazione, ma anche alla Germania e alla Francia, che è il suo paravento.

L’uomo non può autodeterminarsi o essere indipendente ideologicamente, perché vittima di una cultura e di una classe, per convenienza o per scelta ideologica, ha scelto di aderire a un partito o a una religione; come ai militari, il governo, sostenuto dall’informazione e dalla propaganda, gli  chiede di obbedire e di subire e non di manifestare libere preferenze con le elezioni.

Per gestirli meglio, i governi non vogliono uomini diversi perché essi sono animali sociali che seguono la logica di gruppo; con l’aiuto dell’informazione e della propaganda, sempre remunerate adeguatamente, li vogliono omologati al potere, spossessandoli della propria ragione, ma non sempre riescono in questa strategia che, in ogni modo, non favorisce il progresso dell’uomo ma i parassiti.

EUROPA

E’ guerra all’interno della BCE, tra chi, per lasciarsi alle spalle la crisi, chiede una politica monetaria espansiva, con il QE, con meno vincoli di bilancio e con il ribasso dei tassi, e dall’altra parte, i governatori delle banche centrali tedesca e olandese sono di parere opposto e sono legate all’equilibrio di bilancio; mentre il governatore della banca centrale francese è su posizioni intermedie e il governatore della banca centrale italiana è senza opinioni o, timidamente, non le manifesta.

I primi affermano che la BCE non può essere in ostaggio del mercato, però le misure attuate dopo il 2008, non sono state efficaci e ora le banche centrali, quando creano liquidità, sono sfidate anche dalle criptovalute private, mentre le banche commerciali creano denaro con i prestiti. Insomma, le banche centrali, come la FED e la BCE e come la banca centrale giapponese, hanno creato liquidità senza stimolare l’economia, non hanno incrementato il credito all’impresa e i consumi e il denaro creato è rimasto bloccato nei depositi bancari; però Mario Draghi, ha cercato, con qualsiasi medicina, di salvare l’euro.

Perciò il sistema delle banche centrali e delle banche commerciali hanno perso il ruolo di moltiplicatori della massa monetaria e ora sono minacciate anche dalla privatizzazione nella creazione del denaro che, togliendone il monopolio alle banche centrali, ne riduce il ruolo anche nella politica monetaria. In alcuni casi l’indipendenza della banca centrale è stata messa a rischio dal potere politico, infatti, in Turchia, Erdogan ha licenziato il governatore della banca centrale e Trump si è scontrato con il presidente della Federal Reserve. Erdogan, assillato dalla crisi, ha affermato se se non si trova usa soluzione per la Siria, malgrado i 6 miliardi di euro ricevuti dall’UE per contrastare l’emigrazione dei profughi siriani, riverserà in UE milioni di profughi; è’ un altro caso di mancato rispetto degli accordi, anche se la Germania afferma che solo l’Italia non li rispetta.

Ora le banche centrali nazionali dell’UE svolgono la funzione di sportelli della BCE, sia nella creazione di moneta sia nella vigilanza bancaria, perciò sono diventate quasi inutili; del resto, a Praga esiste ancora l’ambasciata d’Italia, anche se la repubblica ceca fa parte dell’UE e in Italia, per non licenziare dei  burocrati, non si riesce ad eliminare gli enti inutili. Il progetto di moneta privata Libra di Facebook è appoggiato da Visa, MasterCard e PayPal e perciò potrebbe diventare una moneta privata parallela di successo che, togliendone il monopolio alle banche centrali, dopo che queste l’hanno tolto agli stati, contribuirebbe alla dissoluzione degli stati.

Fino a oggi, con la moneta, gli stati hanno finanziato il loro bilancio e le banche commerciali hanno guadagnato lucrando con la moneta bancaria, perciò la moneta è stata il moltiplicatore e il distributore di pane e pesce, a vantaggio delle banche che controllano le banche centrali delle quali sono soci; stringendo i cordoni della borsa, finanziano e controllano lo stato e i giornali.

Le banche centrali, più che puntare al bene comune, hanno tenuto alla loro indipendenza dal potere politico, cioè verso lo stato, il quale ha rinunciato alla sua indipendenza dalla banca centrale, cioè i due poteri non sono reciprocamente indipendenti, come accade agli organi costituzionali dello stato; infatti, si afferma che, in Italia, la banca d’Italia, con l’insipienza della politica, ha divorziato dal Tesoro dello stato.

Con l’emissione delle banconote, in teoria, spesso smentita, secondo i fautori delle banche centrali e dalla loro indipendenza, queste possono regolare le fluttuazioni economiche cicliche e fare da stabilizzatori economici; mentre in guerra gli stati, con l’emissione monetaria incontrollata, alimentano l’iperinflazione e, in tempo di pace, anche il deficit spending può portare a questo risultato e non alla stabilizzazione economica e monetaria. Probabilmente la medicina deve essere dosata e limitata e deve essere somministrata dallo stato, se vuole essere sovrano, e non dalle banche centrali o commerciali che sono  società private, però anche lo stato, per tanti versi,  sembra un’impresa privata.

Il presidente della BCE, Lagarde, pari si sia messa sulla scia di Draghi, vuole una politica monetaria e chiede agli stati una politica di bilancio, con il rispetto del patto di stabilità del 1997; il presidente della commissione europea, Ursula Von Der Lyen, è favorevole a ridurre il rigore di bilancio, l’austerità e a concedere maggiore flessibilità di bilancio, purché sia salvaguardata l’attuazione, da parte degli stati, delle riforme strutturali in materia di lavoro, imprese e imposte. Forse Ursula vuole rabbonire gli italiani, staremo a vedere perché l’UE, che era un dogma per tanti politici e giornalisti nostrani, si è dimostrata spesso fallace.

ITALIA

L’Italia deve uscire dalla gabbia dell’euro e riconquistare la sovranità monetaria e normativa e deve nazionalizzare la Banca d’Italia, sottoponendola al controllo del Tesoro; l’istituto d’emissione, con l’autorizzazione dello stato, deve mettere in circolazione la nuova lira e il Tesoro deve vendere titoli pubblici solo agli italiani, a basso interesse,   perché il risparmio e la domanda interna non mancano. In tal modo, lo stato non avrà più bisogno di venderli a speculatori esteri; però, dovrà cercare di combattere l’inflazione e di lottare contro la disoccupazione e la povertà, dovrà tutelare il risparmio.

Lo stato italiano  può forzosamente abbassare gli interessi dei titoli pubblici in circolazione o allungarne la scadenza, oggi l’abbassamento degli interessi non è opportuno perché questi sono scesi di molto e perché si andrebbe, ingiustamente, a colpire il mercato secondario che ha acquistato i titoli a prezzo più alto del valore nominale. L’allungamento delle scadenze è utile solo quando i titoli non si possono rinnovare e lo stato è in pericolo di default; per ridurre il debito estero, si può compensarlo con i crediti verso l’estero o denunciarlo.

Sui media imperversa il terrorismo europeista però, secondo alcuni studi che valutano la posizione valutaria degli stati con l’estero e il loro bilancio pubblico, la lira si svaluterebbe nei confronti della Germania e si rivaluterebbe nei confronti di Francia e Spagna: Oggi il governo italiano, non potendo svalutare la moneta, ha invece proceduto alla deflazione o svalutazione interna di salari e pensioni, sacrificando con ciò, domanda e produzione interne. Ad ogni modo, viste le fluttuazioni monetarie, sarà opportuno, per garantire la domanda, reintrodurre anche la scala mobile.

Con la lira, il debito estero deve essere fissato in lire, nel rapporto di uno a uno, l’uscita dall’euro deve essere accompagnata dal controllo sul movimento dei capitali; del resto, nel 2013 Cipro introdusse misure contro l’uscita dei capitali, avallate dall’Unione Europea, in UE non ci possono essere figli e figliastri. Nel nuovo quadro, devono essere nazionalizzate le banche maggiori, sottraendole così alle norme penalizzanti dell’EU, come il bail-in e altre regole che non hanno salvato dal dissesto altre banche europee. In tal modo, si ridurrà il debito pubblico.

Le maggiori banche italiane e la banca centrale devono acquisire i BTP detenuti dalla Bce, pari a 250 miliardi di euro; la speculazione internazionale ha troppo guadagnato con il debito pubblico italiano e con le regole dell’UE sull’austerità. Il Giappone non è esposto verso la speculazione internazionale, anche se ha un debito pari al 220% del Pil, mentre l’Italia ne ha uno pari al 135%, perché ha la sovranità monetaria e perché i suoi bond sono acquistati solo dai suoi cittadini.

Lo stato deve nazionalizzare i settori strategici dell’economia, nei settori energia, banche, telecomunicazioni, acqua, trasporti pubblici e difesa; la rottura con l’eurodittatura è la premessa per far ripartire, oltre l’economia italiana, la lotta per l’eguaglianza, per la sovranità nazionale e popolare, per la democrazia, per la solidarietà e per la liberazione del popolo. (Per le notizie, fonte: programma 101 – sollevazione - sinistrainrete.info).

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I tedeschi non si fidano degli italiani perché li ritengono schiavi comprati che si potrebbero ribellare, non è accaduto solo nel corso della seconda guerra mondiale; infatti, la Germania fa grandi affari con la Cina e sta realizzando una via della seta ferroviaria con essa ma, per la via della seta marittima tra Italia e Cina, l’UE, a trazione tedesca, ha affermato che l’Italia doveva chiederle l’autorizzazione. In Generale, francesi,  tedeschi e austriaci, nel corso di secoli, per il dominio della penisola, si sono scontrati in Italia, ma adesso, si sono alleati contro l’Italia; il fatto è che i tedeschi hanno un alto senso della storia e perciò, conservando le loro ambizioni, dalla storia imparano.

La storia è maestra della vita e le sue vicende, come affermava Giambattista Vico, si ripetono, d’altra parte, la Germania è sempre attratta dall’Italia, il disprezzo di francesi e tedeschi per gli italiani è quello della volpe che, non potendo arrivare all’uva, afferma che è acerba. Karlheinz Deschner, nella “storia criminale” ha scritto che la Germania, desiderando l’Italia, con le guerre aveva esaurito tutte le sue energie, soprattutto però per andare in soccorso del papa, minacciato dagli stati italiani, perciò la Germania, come l’Italia, aveva raggiunto l’unità in ritardo.

Anche i franchi erano accorsi, chiamati dal papa contro i longobardi che volevano unificare l’Italia; i francesi intervennero, durante il risorgimento, anche contro la repubblica romana di Mazzini, invece gli italiani hanno combattuto, con Napoleone e con Garibaldi, contro i tedeschi. Recentemente, l’Italia era diventato il paese più europeista, ma ora, con l’asse franco-tedesco, nonostante gli impieghi finanziari tedeschi a favore di media e politica italiana, l’Italia è diventato il paese europeo meno europeista; ora i tedeschi, sempre attratti dall’Italia, per risolvere il loro travaglio esistenziale, si sono alleati con i francesi contro gli italiani.

Macron sta al gioco, sempre insultante contro gli italiani, la sua alleanza con Merkel, con il papa e con Mattarella e con il suo sostegno all’immigrazione solo in Italia, ne dovrebbero favorire la dissoluzione. Storicamente, Francia e Germania, compresa l’Austria, hanno potuto contare sulle divisioni italiane e sulla collaborazione dei papi di turno. Il papa chiamava lo straniero per difendersi dagli italiani e per impedire l’unità italiana.

Durante la prima guerra mondiale, i’imperatore di Germania promise al papa, in caso di vittoria, Roma con un corridoio fino al mare, forse il papa voleva farne un paradiso fiscale. Finita la guerra, il governo italiano impedì al papa di partecipare alla conferenza di pace, di questi fatti, la televisione papista italiana, cioè la RAI o radio apostolica italiana, non ci ha raccontato niente.

Ancora oggi Vaticano, Francia e Germania, sono uniti contro il popolo italiano, sostenuti da governi collaborazionisti italiani, com'è spesso accaduto nella storia italiana; il risultato di questi sforzi, con  o senza dissoluzione dell’UE, potrebbe portare alla divisione dell’Italia tra Francia, Germania e Vaticano e Di Maio, adeguatamente compensato, potrebbe diventare il governatore di Napoli. 

Per favorire la crisi del governo tra Lega e M5S e per impedire le elezioni anticipate, la Merkel ha esercitato pressioni su PD e Mattarella, tuttavia, l’informazione, parla dai disordini in Russia, della crisi in Iran e dei dazi di Trump, ma non fa piena luce sulla situazione negli altri grandi paesi dell’Unione. La Spagna ha rinnovato più volte il governo con le elezioni, non ha un governo stabile e ha una situazione critica del bilancio e dell’economia.

In Germania le esportazioni diminuiscono progressivamente e alla maggioranza tra democristiani e socialdemocratici sta subentrando una maggioranza tra destra e verdi; la legge elettorale francese ha ostacolato la rappresentanza di destra e sinistra e il governo, a causa delle accese manifestazioni di piazza, non riesce a fare le riforme strutturali, soprattutto in materia di pensioni e di pubblico impiego.

In Italia il governo PD-M5S ha la maggioranza nel parlamento ma non nel paese e perciò Mattarella non vuole le elezioni anticipate, le banche appoggiano sempre il PD e, con il nuovo governo, i ministri e i sottosegretari sono in maggioranza meridionali; alle elezioni europee di maggio scorso, la Lega ha dominato nel nord e nel centro, dove ha soppiantato il PD, mentre in Italia meridionale PD e M5S sono la maggioranza. Questa crisi non è solo economica, ma anche politica e pare stia spaccando l’Italia.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (2/9/2019)

EUROPA

L’Unione bancaria europea e la relativa vigilanza esclusiva sulle banche dell’eurozona da parte della BCE, con le banche centrali nazionali diventate sportelli della stessa, è nata nel 2012, con lo scopo di interconnettere le banche dell’Unione; questo processo, già iniziato, si era arrestato con la crisi del 2008, che aveva fatto scendere di molto questa interconnessione.

Con la crisi bancaria, i capitali investiti erano stati rimpatriati in Germania e Francia e le banche creditrici di questi paesi hanno beneficiato del meccanismo europeo di stabilità, cioè del rimborso dei loro crediti verso la Grecia e altri paesi; a detta degli economisti di corte, questa situazione però metteva in pericolo la permanenza della moneta unica e poteva comportare il default di alcuni paesi. L’Unione bancaria prevedeva la vigilanza bancaria unica in capo alla BCE, la garanzia sui depositi e imponeva la risoluzione interna a copertura dei crediti deteriorati o il bail-in, a carico di azionisti, obbligazionisti e risparmiatori, fino al fallimento della banca.

Però, la garanzia europea sui depositi non è mai entrata in vigore e, senza una norma transitoria per il passaggio al nuovo regime, in Italia sono stati penalizzati i detentori di obbligazioni subordinate presso banche locali, che sono state colpite anche dalla corsa agli sportelli e dalla crisi di liquidità. Al vertice della BCE, l’italiano Mario Draghi, al servizio della Germania, aveva ignorato, tra i crediti a rischio, i derivati in mano alle banche tedesche e il rischio della speculazione di mercato che la BCE non ha ostacolato ma, contro l’Italia, ha anzi favorito, si parla della speculazione sui debiti sovrani.

Il rischio dei derivati tedeschi non era stato rilevato, per un singolare privilegio e per la discrezionalità riconosciuta dalla BCE ai revisori bancari tedeschi; inoltre, per strabismo di Draghi e per distrazione dei rappresentanti italiani nelle istituzioni europee, le piccole banche tedesche e le casse di risparmio hanno beneficiato del limite di 30 miliardi di euro, fino al quale, non sono soggette alla vigilanza della BCE, un singolare privilegio tra stati disuguali.

Queste piccole banche erano legate alla CDU, quindi, come diverse banche popolari italiane, legate ai vescovi o alla chiesa cattolica; erano difese anche da Schauble che, senza esenzioni dalla vigilanza, minacciava di porre il veto contro la vigilanza della BCE; ad ogni modo, esse rappresentano il 22% degli impieghi delle banche tedesche, per 1.000 miliardi di euro, che sono una cifra non piccola. Per volontà della Provvidenza, invece le banche cooperative italiane hanno dovuto rispettare i requisiti europei di capitale e di liquidità, il che ha snaturato il loro carattere mutualistico.

Ufficialmente, la Germania di Schauble, rifiutando la solidarietà, rifiutava di pagare per i debiti delle banche degli altri paesi, mentre l’Italia e altri paesi dell’eurozona, lo avevano fatto con il Meccanismo Europeo di Stabilità; Schauble contestava anche il ruolo di vigilanza bancaria attribuito alla BCE. Comunque. Non tutti i paesi dell’eurozona hanno recepito le norme del bail-in; inoltre, la Germania ha spostato il problema dal rischio bancario al rischio sovrano e Renzi, per miracolo, finalmente si decise a porre il veto sui bond nei bilanci bancari italiani che la Germania voleva limitare, mettendo a rischio il finanziamento del debito pubblico italiano.

Sembrava che la Germania e la Francia, con la collaborazione di agenti italiani, lavorasse per far fallire l’Italia e per acquistarla a prezzi di realizzo; ancora oggi, le casse di risparmio tedesche beneficiano della vigilanza nazionale, mentre i crediti deteriorati o NPL delle piccole banche italiane, senza norme transitorie, sono stati svenduti alla speculazione. A tale proposito, la commissione europea bloccò anche un intervento, in tal senso, in Italia, del fondo interbancario di garanzia, un fondo comune bancario creato per coprire le perdite sui crediti delle banche, perciò in Italia, il bail-in entrò in servizio bruciando miliardi di capitalizzazione delle banche.

Nel 2016 l’Italia chiese di sospendere il bail-in, non fu ascoltata, invece fu sospeso il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone. L’Italia è sola nell’UE, perché è stata emarginata da Francia e Germania e perché i suoi uomini, per posizioni di potere, sono europeisti e nessuno vuole difendere le sue ragioni; questa Europa non può durare. L’Italia, con i suoi governi fantoccio, è incapace di difendere i suoi interessi all’estero, anche per amore della pace che sta a cuore a Monti; fra l’altro, con la crisi greca, anche con soldi italiani, si sono salvate banche creditrici tedesche, però l’Unicredit aveva aperto delle filiali in Europa orientale, a causa delle loro perdite su crediti, è stata costretta a chiuderle o a cederle. 

Ora Macron e Merkel, il gatto e la volpe, hanno dato il loro benestare a Conte, presidente del consiglio incaricato che, con il suo naso, rappresenta Pinocchio, il quale è in rotta con Salvini. Lo spread italiano scende, la borsa sale, gli interessi scendono, per favorire il suo governo, sono tutti favori fatti a Conte dai mercati, perché sono tutti il risultato di manipolazioni artificiose; la commissione europea, per combattere la crisi, ha anche proposto, in funzione espansiva, di alleggerire i vincoli di bilancio  (Per le notizie, fonte: Vladimiro Giacché – contropiano – sinistrainrete).

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La Spagna, retta dal socialista Sanchez, alleato con due partiti catalani, torna alle urne per la terza volta in quattro anni, invece agli italiani non è consentito da Mattarella; i catalani chiedevano un referendum per l’indipendenza della Catalogna, il loro leader Puigdemont è rimasto in Germania, perché la magistratura tedesca ha rifiutato l’estradizione; ora si profila una maggioranza di centrodestra, tra nazionalisti, popolari e liberali.

Mentre la Germania e la televisione italiana informano che la situazione economica della Spagna è migliore di quella dell’Italia, in realtà, la situazione della Spagna risulta molto precaria. Anche se la speculazione non fa rialzare il suo spread come quello italiano, i problemi della Spagna sono derivati dalla sua adesione all’euro, perciò oggi la sua bilancia dei pagamenti ha un passivo enorme, il debito pubblico è pari al 95% del Pil, come quello francese, i debiti verso l’estero sono notevoli e i debiti privati interni sono pari al 219,5% del Pil, cioè molto maggiori che in Italia, non è assente il deficit del bilancio statale.

La Spagna è oberata da debiti pubblici e privati verso l’estero, lo spread non si muove perché la Germania non vuole destabilizzarla, infatti, vi ha investito in edilizia, turismo e industria e l’ha soccorsa finanziariamente, anche con il contributo italiano, con il Meccanismo Europeo di Stabilità. Anche la Grecia ha notevoli deficit commerciali, deficit di bilancio, debiti privati e debiti pubblici, accade anche in Islanda, Irlanda, Cipro, Portogallo, Croazia, Polonia, Ungheria, Lettonia e Slovacchia. E’ il risultato dell’enorme attivo commerciale tedesco verso gli altri paesi dell’Unione.

Nell’UE, solo l’Italia e la Germania hanno un attivo nel commercio estero, la Germania l’ha conseguito, in violazione dei trattati, aumentando le esportazioni e contenendo i consumi interni e la spesa pubblica. La vera anomalia è l’Italia, sempre sbeffeggiata dalla Germania, dai suoi agenti e dalla televisione italiana (quando al volpe non  arriva all’uva dice che è acerba); la commissione europea si è concentrata solo sul debito pubblico e sul deficit di bilancio italiano, peraltro inferiore a quello francese, non sui debiti privati, sulle garanzie reali, sui crediti verso l’estero.

La commissione europea, su impulso tedesco è sempre stata comprensiva verso la Spagna, perché la Germania vuole comprare l’Europa con l’indebitamento dei vari paesi, l’operazione si può fare solo con l’accordo con la Francia, altrimenti, come è già accaduto in passato, ne nasceranno dei conflitti tra i due paesi; la storia insegna che le persone, le famiglie e gli stati si possono rendere schiavi grazie ai loro debiti.

In passato i franchi occuparono l’Italia su richiesta del papa, contrario all’unificazione italiana voluta dai longobardi, ora il megafono del papa è la televisione italiana, che è europeista e a favore dell’immigrazione in Italia, come la Francia che è un paese laico.

Se la Spagna avesse conservato la peseta, con la sua svalutazione avrebbe ridotto gli squilibri accumulati, invece ha aderito all’euro e perciò è andata incontro a un disastro; i suoi debiti, come quelli degli Usa e degli altri paesi europei citati, non saranno mai pagati, la storia è andata avanti anche così. Nel rinascimento, alcuni banchieri italiani non furono mai rimborsati da sovrani europei che avevano finanziato per le loro guerre, e poi c’è chi afferma che l’Italia rischia di diventare insolvente, la Germania l’ha ammonita affermando che i debiti devono essere pagati.

Gli Usa sono immuni dal contagio perché hanno una moneta di riserva internazionale come il dollaro, cioè possono indebitarsi verso l’estero senza costo e possono denunciare i loro debiti; l’Italia ha fatto diverse manovre correttive di bilancio, comunque, rispetto ai paesi citati, i suoi cittadini hanno pochi debiti verso le sue banche e, dal punto di vista finanziario, il paese ha pochi debiti verso l’estero; tra i maggiori creditori dello stato ci sono i suoi cittadini. 

La Germania, gli europeisti italiani e la televisione italiana si preoccupano solo del debito pubblico italiano e del deficit di bilancio italiano, invece l’Italia, come ha sempre fatto, può onorare il debito con i crediti verso l’estero, con gli attivi commerciali, con le riserve, con il grande risparmio e con le garanzie patrimoniali e artistiche. Il debito è rinnovato alla cadenza, ma non conviene rimborsarlo o ridurlo notevolmente, altrimenti gli italiani pretenderebbero una sostanziale riduzione delle imposte; infatti, lo stato è nato per riscuotere le tasse, in cambio di una protezione.

Salvini ha aperto formalmente la crisi del governo gialloverde, ma questa era stata, in realtà, decisa su mandato europeo, come succede agli stati semisovrani; con lo scopo di bloccare l’ascesa di Salvini e le elezioni anticipate, è sorto il governo bis di Conte. E’ probabile che l’UE, per favorire il successo di questo esperimento, ponga fine alla sua politica vessatoria verso l’Italia, favorita dai suoi agenti italiani, il primo sintomo di questo cambiamento di passo è stato la riduzione dello spread. (Per le notizie, fonte: Guido Salerno Aletta – progettoalternativo.com).

ITALIA

La clausola di salvaguardia sull’IVA, raccomandata dall’UE, prevede l’aumento graduale dell’Iva, entro il 2021, dal 22% al 26,5%, con aumento complessivo del gettito fiscale annuo di 51 miliardi di euro, a meno che il governo non riesca a reperire altre entrate o preveda riduzioni di spese. L’Iva è un’imposta sui consumi strettamente regressiva, a carico soprattutto dei lavoratori, fu introdotta nel 1972 dal ministro Preti, con l’aliquota fiscale iniziale del 12%, in attuazione di una direttiva europea che, nel tentativo di ridurre il deficit di bilancio, indirettamente spingeva il governo italiano, per compensazione, a ridimensionare gradualmente l’imposta progressiva sul reddito, prevista dalla costituzione italiana.

Alla fine degli anni settanta, gli scaglioni dell’imposta sul reddito erano 32, un’esagerazione che incentivava l’evasione fiscale e l’esportazione dei capitali, l’aliquota più alta era dell’80%, il PCI era contrario all’Iva, ai suoi aumenti e alla rimodulazione dell’imposta sul reddito. Con la riforma complessiva delle due imposte, la pressione fiscale, negli anni successivi, ha continuato ad aumentare, ma l’aliquota massima sui redditi scese progressivamente.

Però l’imposta sul reddito cessava di essere un meccanismo di redistribuzione del reddito e questo ruolo era assunto dall’imposta patrimoniale, nelle sue varie forme camuffate. Oggi il gettito dell’Iva è pari al 25% delle entrate fiscali dello stato, nel luglio del 2011, su pressione dell’UE, il quarto governo Berlusconi accettò la clausola di salvaguardia sull’Iva, se il suo governo non riusciva a reperire altre risorse capaci di soddisfare i vincoli di bilancio europei.

Berlusconi diede le dimissioni dal governo che fu commissariato dall’UE, perciò la clausola di salvaguardia fu attivata nel 2011 da Monti e nel 2013 da Letta, il governo gialloverde non l’ha messa in discussione ma si è limitato a rinviare la sua entrate in vigore; con i bilanci dello stato in deficit e con lo stato di crisi dell’economia, gli aumenti dell’Iva hanno sempre coinciso con l’aumento dei prezzi e con la riduzione dei consumi.

Per evitare la trappola dei mercati e le macchinazioni contro l’Italia, bisognerebbe ripudiare i vincoli di bilancio europei e il trattato di Maastricht, Berlusconi era sorto promettendo di ridurre le innumerevoli imposte a sette, ma non mantenne la promessa elettorale; Il fatto è che i mercati vogliono che le imposte le paghi solo il popolo, infatti, in passato, l’aristocrazia era esente da imposte e oggi l’oligarchia finanziaria è la sua erede. I padroni del mondo non vogliono pagare le imposte, del resto, nemmeno i proprietari pagano per entrare nella loro casa.

Lo stato si potrebbe reggere su tre imposte, un’imposta sul reddito al 50%, con fiscalizzazione dei contributi, con deduzione di 13.000 euro annui, senza deduzioni e deduzioni per i redditi sopra i 100.000 euro annui; il risultato sarebbe un’imposta progressiva. Per ridistribuire la ricchezza, dopo aver abolito evasione legale, paradisi fiscali ed esportazioni di capitali, lo stato dovrebbe introdurre un’imposta patrimoniale di successione, con l’aliquota del 50% e con franchigia di 300.000 euro. Un’imposta patrimoniale di successine esiste in Usa, che ha una pressione tributaria molto più bassa dell’Italia

La terza imposta sarebbe l’IVA al 10%, destinata agli enti locali, da applicare solo ai beni non di prima necessità, con esenzione per gli esercizi commerciali al dettaglio che hanno al massimo un dipendente, per difenderli dalla concorrenza della grande distribuzione. Io penso che l’oligarchia, sulla pelle degli italiani, stia facendo degli esperimenti, per vedere se il suo modello economico può funzionare senza far scoppiare la rivoluzione. Sono almeno trent’anni che l’Italia è un laboratorio sperimentale della finanza internazionale. (Per le notizie, fonte: Thomas Fazi – sinistrainrete).

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Sulle orme dell’UE, che commissariò l’Italia semisovrana con Monti, l’esagitato Grillo ha chiesto che il nuovo governo italiano sia fatto da non politici, cioè da tecnici, è un altro indice dell’involuzione del M5S; i tecnici non sono tutti uguali e ne esistono di destra e di sinistra, di laici e di bigotti, quelli papabili, per l’UE e per i mercati, sono uomini controllati e agenti, sono garanti locali e uomini di fiducia della nomenclatura finanziaria internazionale, cioè sono gli occhi e le orecchie dell’oligarchia mondialista. alla quale devono obbedire.

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Secondo il professore Federico Ferraù, non si vota perché la Lega è sgradita all’Europa e perché nel 2011 e nel 2012 Berlusconi e Monti hanno modificato la costituzione, perciò oggi i trattati e gli organi dell’UE che li hanno emanati, fanno parte del nostro ordinamento costituzionale e alcune scelte del nostro esecutivo devono avere la fiducia di Bruxelles; bell’affare per l’Italia, patria del diritto, e per la sovranità del popolo.

Per dovere di fedeltà all’UE, Mattarella ha conferito l’incarico di governo a Conte perché una consultazione elettorale può far nascere un conflitto tra l’Italia e l’UE; questa riforma costituzionali impone al governo gli equilibri di bilancio e la riduzione del debito pubblico. L’Italia ha interiorizzato il Fiscal Compact senza che ci fosse stato richiesto, riducendo così, la sovranità italiana di fronte allo straniero.

In tal modo, alcuni governi europei, dominanti nell’UE, governano gli italiani con il loro consenso e l’Italia è diventata un paese soggetto allo straniero; queste modifiche costituzionali, tra cui il pareggio di bilancio, non erano state richieste dai trattati europei e gli altri paesi non le hanno fatte. In pratica questi trattati europei non vincolano le scelte dei paesi dell’Unione, invece l’Italia, come accadeva in passato, si è affidata al governo di paesi stranieri, rinunciando alla sua indipendenza.

L’Italia ha scelto di diventare dipendente da altri stati senza contrappesi e senza autorizzazioni, ratifiche e referendum popolari, rinunciando alla sua sovranità. E’ stata più europeista degli altri paesi dell’Unione, ha modificato la costituzione in senso europeista e perciò, quando Macron s’intromette negli affari italiani, è come se s’intromettesse negli affari interni francesi.

Per attuare l’orientamento sovranista del popolo italiano, occorre urgentemente un’altra revisione della costituzione, anche se gli europeisti e Mattarella non fanno altro che esaltare l’attuale testo.  Il M5S pagherà il suo tradimento verso gli elettori; come accade ai grandi politici dismessi ed agli ex segretari generali, anche Conte e Di Maio, prevedendo la loro fina politica, probabilmente si aspettano un posto adeguato.

Infatti, la Fornero insegna in Germania e Letta è in Francia, al servizio del governo francese, Monte ha tanti incarichi ed è un  fiduciario della massoneria, come dire che sono stati sempre compensati i servitori discreti e obbedienti. La UE, in pratica la Germania e la Francia, ha tratto profitto dalla disponibilità di Mattarella, dei collaborazionisti italiani e della permeabilità verso lo straniero della costituzione italiana. (Per le notizie, fonte: Mario Esposito – Federico Ferraù – ilsussidiario.net – sinistrainrete.info).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 26/8/2019)

ITALIA

Lega e M5S sono divisi su temi come l’alleanza militare, perché la Germania, con l’asse franco-tedesco, vuole allontanare gli Usa dall’Europa, magari anche con un accordo con la Russia, che Macron vuole riammettere al G7; però anche Trump, in funzione anticinese, vuole riavvicinarsi alla Russia. Lega e M5S soni divisi sull’adozione da parte dell’Italia degli aerei F35 americani che, peraltro, sono fabbricati anche in Italia, sull’ancoraggio dell’Italia all’UE nella formula attuale, contestata oggi dalla maggioranza degli italiani. Hanno posizioni un po’ diverse sull’immigrazione, infatti, il M5S ha smesso di sostenere la politica dei porti chiusi.

Sono divisi sul sostegno, da parte del M5S, a Ursula Von der Leyen, sostenuta dalla Germania e dalla Francia, alla presidenza della commissione europea; sono divisi su Tav, ufficialmente non voluta dal M5S, ma sollecitata da Francia e Germania, anche con contributi europei, e voluta dalla lega; su esito delle campagne elettorali, che hanno esasperato e spiazzato il M5S, sulla Flax Tax voluta dalla lega, mentre il M5S chiede la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, sull’autonomia alle regioni del nord voluta dalla lega, invisa al M5S, e sulla legge di bilancio.

La manovra di bilancio contiene il grimaldello dell’aumento dell’Iva che ufficialmente nessuno vuole, anche perché il bilancio italiano è migliore di quello francese, fatte salve le spese ulteriori previste; comunque, Salvini ha detto che il bilancio di previsione era pronto senza aumento dell’Iva. Intanto Boris Johnson ha deciso per l’uscita dall’Unione e ha rinsaldato l’alleanza con Trump e ora l’America mira a contenere la Cina più che la Russia. In questo quadro, Mattarella e la Banca d’Italia sembrano più vicini all’UE che agli Usa, anche se pure gli Usa influenzano i cosiddetti mercati, cioè la finanza e le banche, a spese dell’Italia; ci piacerebbe che Mattarella ascoltasse più la voce degli italiani che quella dei mercati, come fanno, purtroppo, i massoni al vertice delle istituzioni.

Salvini ha contro papa, opposizione, UE, mercati, istituzioni nazionali e internazionali, informazione mainstream e M5S, ma i suoi nemici obbediscono soprattutto all’UE, cioè alla Francia e alla Germania; la maggioranza degli italiani l’ha capito e perciò lo sostengono; hanno capito tutto delle trame europee, anche i suoi nemici le conoscono ma non possono dissociarsi perché andrebbero contro i loro interessi, perciò sono costretti a mistificare.

Il mercato domina dove non dovrebbe entrare, cioè nel parlamento, nel governo, in chiesa e nelle istituzioni, perciò è molto difficile il governo del popolo, perciò la sovranità popolare è una chimera. Lo stato della chiesa vendeva gli uffici pubblici ai privati che li facevano fruttare a loro vantaggio, la regina di Cipro vendette l’isola ai veneziani, Genova vendette la Corsica ai francesi, anche, gli Usa, per comprare la Groenlandia non devono chiedere il permesso a chi la abita. Alla vigilia della prima guerra mondiale, i giornali italiani ricevettero un fiume di denaro, per spingere l’Italia a entrare in guerra a fianco di Francia o Germania, si muovono così gli amici italiani di Francia e Germania.

Per vendere grandi imprese statali allo straniero, non occorre chiedere il permesso al popolo, magari con un referendum; la democrazia moderna, è una frode democratica, la sua costituzione è citata falsamente come il corano, essa consiste nell’emarginazione del popolo dal governo dello stato, al massimo deve contentarsi di elezioni manipolate. Non sarebbe sbagliato seguire la volontà del popolo, anche con elezioni straordinarie; ma l’oligarchia e i suoi servi hanno paura del voto e perciò qualche volta l’ha disatteso, qualche volta l’ha tradito, vanificando le promesse elettorali dei partiti e, qualche volta, l'ha abolito.

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A Salvini, che ha contro informazione, papa e UE, è stata rimproverata l’ostentazione del rosario con il crocefisso e qualche politico, difendendo strumentalmente la laicità dello stato, perché la politica e la televisione sono ai piedi della chiesa, naturalmente l’ha attaccato. Salvini doveva astenersi da quell’esibizione, comunque, io non ritengo che sia un bigotto, come non lo sono i politici papisti e arrivisti, egli vorrebbe solo fare da scudo alla cultura cristiana, di fronte a quella islamica in espansione.

D’altra parte, ci sono vescovi che si tolgono il crocefisso di fronte alle moschee d’Israele, chiamato da essi, per un favore all’Islam, Terrasanta, e politici, come la Mogherini, che si mettono il velo davanti alle autorità politiche e religiose dell’Iran, e i politici nostrani, che non sono mai veramente laici, ma sono stati sedotti dal Vaticano, non hanno niente da dire. Salvini dovrebbe anche spiegare perché ha approvato il finanziamento pubblico a favore di radio radicale, che è europeista e ufficialmente laica; televisione, radio e giornali non dovrebbero avere finanziamenti pubblici. I mercati sono contro il governo gialloverde caduto, secondo il settimanale economico inglese the Economist, il governo PD-M5S è un’ottima cosa, invece le elezioni anticipate sono sbagliate, ma il PD è a favore dell’UE che la Gran Bretagna non digerisce bene. i partiti non sono omogenei, coerenti e lineari.

 

In Francia, Nicolas Seneze, sul quotidiano cattolico La Croix, afferma che gli Usa, con Trump e l’ex nunzio a Washington, Carlo Maria Viganò, prefetto della segreteria vaticana, assieme a Steve Bannon, Bolsonaro e Matteo Salvini, avevano sperato nelle dimissioni di papa Francesco; il generale de gesuiti,  Arturo Sosa, conferma, ma aggiunge che forse si vuole solo spianare la strada al prossimo papa, d’indirizzo diverso.

Si rimprovera a Bergoglio tatticismo, disordine finanziario, di tollerare la pedofilia e gli omosessuali e di favorire l’immigrazione. Il cardinale tedesco Kasper conferma che alcuni vogliono che questo pontificato finisca prima possibile; in Italia, anche i sondaggi danno in diminuzione le simpatie per il papa, in alcuni Salvini ha ricevuto più approvazioni del papa; tuttavia, alla fine è stato Viganò a dare le dimissioni dalla sua carica. Sono cose che succedono in politica e il papa di turno ha sempre fatto politica.

L’episcopato tedesco, per ostacolare pedofilia, omosessualità e adulterio, vuole l’abolizione del celibato ecclesiastico e l’apertura al sacerdozio femminile, il regime attuale permette un risparmio alla chiesa perché i preti sposati costerebbero di più. Però, Ninolas Seneze accenna alla critica, da parte dei conservatori, all’enciclica papale "Laudato Si" a favore della tutela dell’ambiente, che avrebbe urtato petrolieri, finanza e agroindustria americani, generalmente conservatori.

Probabilmente Seneze riceve impulsi dal governo francese, impegnato contro gli Usa, per dominare l’Europa assieme alla Germania, estromettendo gli Usa; la chiesa non è umile, è una multinazionale e, con le sue branchie, ha interessi economici in tutti quei settori, inoltre in banche, scuole e ospedali, con le sue divisioni, possiede tanta terra, in tutto il mondo; speriamo che, alla fine, ci sia fornito un dossier completo al riguardo, anche se la televisione è tanto discreta.

Pertanto, si tratta di una fake news, non segnalata come tale dall’informazione di parte perché la televisione italiana è il megafono del papa, vi si po’ nominare invano Dio ma non il papa; il dissenso al papa ha ben altre ragioni, anche queste da approfondire, se si baipassa la discrezione, perché il Vaticano non è una casa di vetro. (Per le notizie, fonte: ilmessaggero.it).

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La chiesa cattolica, alleata con gli europeisti e con la sinistra, contraria come Soros, ai confini, al nazionalismo e favorevole all’immigrazione, ha dichiarato guerra ai sovranisti; i nemici dei sovranisti desiderano un superstato europeo, dominato da Francia e Germania, favorevole all’immigrazione in Italia, in grado di disgregarla. A causa del sovraffollamento delle sue carceri, la Francia ha deciso di liberare il 60% dei terroristi islamici detenuti, che potrebbero arrivare anche in Italia.

La sfera d’influenza franco-tedesca in Europa aumenta con il sostegno di Vaticano, mafia, finanza e massoneria, il Vaticano esporta capitali, ha esenzioni fiscali, ma non è stato mai favorevole all’unità italiana. I governi dell’est dell’Europa sono inglobati nell’UE con gli investimenti in loco, con gli aiuti europei, comprando politica e informazione e con alte indennità ai loro rappresentanti nelle istituzioni europee. In Italia l’adesione all’europeismo si fa, con lo slogan “più Europa”, controllando politica, informazione e istituzioni e alimentando la disgregazione politica dell’Italia, anche con l’immigrazione incontrollata.

Ad ogni modo, con il tempo, sia l’Italia sia l’Europa potrebbero evolversi a vantaggio dei lavoratori e dei contribuenti, ma la chiesa cattolica non è facile che si riformi veramente o che scompaia, il suo megafono è la televisione italiana ed è alleata con l’UE; a causa del secolarismo e della scienza, è più facile che si fonda con l’islamismo. Salvini ha accennato che la crisi del governo gialloverde italiano è stata voluta dall’Europa, vedremo come risponderanno, alle prossime elezioni politiche, gli italiani.

EUROPA

Il rapporto mensile della banca centrale tedesca afferma che la produzione industriale tedesca è in diminuzione e perciò la Germania potrebbe entrare in recessione, sono calate l’edilizia, l’esportazione e la produzione automobilistica; poiché la debolezza delle esportazioni incide sulla domanda interna, il governo tedesco progetta un aumento della spesa pubblica in deficit di bilancio, fino a oggi criticato all’Italia dalla Germania.

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Gli investitori istituzionali sono il Meccanismo Europeo di Stabilità, la BCE e il FMI, negli stati sovrani anche la banca centrale, quelli privati, cioè il mercato, sono le banche e i privati, nazionali  stranieri; assieme finanziano stati, imprese e famiglie, gli strumenti di  finanziamento sono i titoli di stato, le obbligazioni e le azioni. In Grecia, gli investitori istituzionali detengono l’80% del suo debito pubblico, in Portogallo e Irlanda circa un terzo, in Italia il 21% in Spagna il 47%. Quindi l’Italia è meno esposta ai ricatti di queste istituzioni sovranazionali e più esposta alle speculazioni del mercato, sia sui titoli di stato che sulle azioni; avrebbe potuto in parte evitarle, vendendo i titoli di stato, come fa il Giappone, solo agli italiani, il che gli avrebbe permesso anche di risparmiare interessi sul debito pubblico.

 

Il parlamento europeo tiene sotto osservazione, per il basso livello d’interessi, i crediti su mutui di alcune banche di Svezia e Danimarca, anche se questi paesi non fanno parte dell’eurozona ma solo dell’UE, perciò non sono soggetti al controllo della BCE, ma a quello della loro banca centrale. La banca svedese Swedbank, la danese Danske Bank e la danese Jyske Bank, hanno concesso mutui ipotecari al tasso d’interesse negativo dello -0,5%, mentre la svedese Nordea Bank fa mutui a un tasso pari a zero.

L’agenzia americana Bloomberg ha confermato che, in Danimarca, diverse banche offrono crediti al tasso dello –0,5%, naturalmente maggiorati di spese e commissioni; gli Usa temono che il paese sia in difficoltà, perciò hanno fatto un’offerta, senza esito, per l’acquisto della Groenlandia. Sembra che, così agendo, queste banche vogliano evitare una bolla immobiliare come il subprime Usa del 2008.

In Usa i contratti di mutuo ipotecario sono pari a 9.410 miliardi di dollari, superiori a quelli del 2008, da allora la situazione sembra migliorata, mentre nell’UE con i QE e i Tltro, il mercato non pare sia riuscito a sfruttare l’opportunità offerta dai bassi tassi d’interesse; intanto la BCE annuncia un nuovo QE. (Per le notizie, fonte: Stefano Masa – startmag.it). 

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Paolo Savona, presidente della Consob, ha affermato che la Bce ha introdotto il QE con quattro anni di ritardo rispetto all’inizio della crisi del 2008, cioè nel 2012, e non ha gli strumenti per intervenire contro la speculazione; essa ha sede a Francoforte dove ha sede anche la banca centrale tedesca. La BCE censura le insolvenze bancarie italiane e ha chiuso un occhio su quelle di Deutsche Bank, causate dai derivati speculativi nel suo portafoglio. All’inizio il QE fu osteggiato dalla Germania, ma ora ne dovrebbe essere varato un nuovo programma perché Ursula, presidente della BCE, gode della fiducia della Merkel e la BCE dovrà intervenire a favore delle crisi bancarie tedesche.

La Federal Reserve americana ha abbassato il tasso di sconto al 2,25%, nel 2007 era al 5,25%, da allora il suo bilancio è cresciuto da 1.000 miliardi di dollari a 4.500 e il 55% dei suoi impieghi sono ad alto rischio (bisogna dirlo alla televisione italiana che, per aiutare la speculazione contro l’Italia, parla solo di crisi del debito italiano). A settembre la BCE attiverà nuove forme di QE; con i titoli pubblici e privati acquisiti, il suo bilancio è quintuplicato; purtroppo, la liquidità immessa non è andata al settore produttivo ma alle banche, che l’hanno usata anche per speculare.

Le banche americane, europee e giapponesi sono esposte a derivati di tipo speculativo e l’inglese Barclays Bank rileva che 12.000 miliardi di dollari di obbligazioni private e pubbliche hanno un tasso d’interesse negativo, in genere dello –0,5%; la metà delle obbligazioni pubbliche europee ha un tasso negativo, come il 20% delle obbligazioni private europee.

In Usa le imprese industriali hanno una caduta dei profitti del 12% e le imprese, con l’indebitamento, hanno riacquistato loro azioni per 1.000 miliardi di dollari; il popolo non è sovrano, malgrado quello che recita la costituzione, poiché le leggi sono commissionate non dal popolo, anche per interposto parlamento, ma da banche, lobby, mafia, Vaticano, Nato e Ue; anche con la presenza della Consob, il risparmio è sacrificato da inflazioni, imposte, commissioni bancarie, interessi negativi, insolvenze bancarie e d’imprese.

L’acquisto di azioni proprie da parte di una banca è permesso dalla legge, ma dovrebbe essere vietato perché è un regalo agli azionisti pagato dai risparmiatori depositanti, di solito, è fatto con fondi di riserva straordinari creati per sostenerne le quotazioni; in realtà, le banche ci speculano per guadagnare sulle fluttuazioni delle quotazioni; del resto, le banche hanno molto fluttuante e devono pur speculare su qualche cosa che ritengono relativamente più sicuro. Anche perché conoscono bene la situazione della loro banca; ad esempio acquistano loro azioni quando la speculazione, che anche esse alimentano, fa cadere, senza ragioni economiche interne,  le loro azioni.

In Germania, nel secondo trimestre del 2019, Deutsche Bank ha registrato una perdita di 3,15 miliardi di euro, dei quali 2,94 derivano dal settore dei derivati, che perciò vorrebbe ridurre. Questa banca ha in portafoglio derivati per 48.000 miliardi di euro, che è la quantità più alta del mondo. Inoltre in Usa, Deutsche Bank è indagata per riciclaggio in Estonia, come Goldman Sachs per riciclaggio in Malesia. (Per le notizie, fonte: Mario Lettieri e Paolo Raimondi – startmag.it).

CINA

Come il solito, l’informazione non ha voluto fare vera luce sulle proteste di Hong Kong, ma ha voluto fare solo propaganda anticinese; ufficialmente queste sono nate dal trattato di estradizione con la Cina, rifiutato dai cittadini di Hong Kong; ebbene, un trattato identico è stato firmato dalla Cina con altri 49 paesi, tra cui l’Italia che, molto spesso, ha evitato di farlo per il rimpatrio degli immigrati irregolari, cioè, ambiguamente, per tenerseli, nell’interesse della nostra criminalità interna.

La rivolta di Hong Kong è stata alimentata anche dalla disoccupazione giovanile, poi è stata strumentalizzata da una classe imprenditoriale locale legata ai poteri criminali della Triade e dall’alta burocrazia cittadina che vuole procrastinare la consegna dei poteri a Pachino; questa consegna era prevista dai trattati stipulati nel XIX secolo, dopo la guerra dell’oppio, scoppiata contro la Gran Bretagna, per contrastare la tossicodipendenza cinese.

La guerra dell’oppio scoppiò perché gli inglesi, superando le resistenze del governo cinese, volevano esportare l’oppio in Cina, la vinsero e imposero ai cinesi trattati ineguali cioè discriminanti, ma i cinesi si ribellarono e poi li denunciarono. Gli stati sovrani si riconoscono da una loro moneta e dal fatto che impongono un loro diritto al territorio di loro giurisdizione, la lingua è meno importante perché può essere comune a diversi paesi; la Cina vuole sottoporre Hong Kong a un’unica giurisdizione nazionale, alla quale, nei secoli passati, anche la chiesa cattolica si oppose in Italia e in Europa, cercando di conservare una sua giurisdizione autonoma.

I finanziamenti alla rivolta anticinese di Hong Kong arrivano da Usa e Gran Bretagna e, con la rivolta, la bandiera britannica è stata di nuovo issata a Hong Kong, è un attacco alla sovranità cinese sulla città e un’altra rivoluzione colorata come quelle sostenute dagli Usa in tutto ilo mondo.  Ciò malgrado, la polizia cinese, accusata dalla propaganda di violenze, nella repressione ha deto prova di grande moderazione, anche se ha minacciato la legge marziale, ma l’informazione occidentale non la racconta così.

E’ la conseguenza della guerra commerciale tra Usa e Cina, Trump aveva rimproverato alla Cina di aiutare le esportazioni con le imposte e il cambio favorevoli, perciò la Cina ha aumentato i consumi interni e limitato le esportazioni; poi è esplosa l’ostilità americana verso la tecnologia cinese 5g di Huawei. Gli Usa, che circondano la Cina con tante basi militari, ora la vogliono costringere a ridurre la proprietà statale di banche e imprese e a eliminare la pianificazione nazionale; le banche più grandi del mondo sono statali e cinesi e le prime dodici imprese cinesi sono di proprietà statale.

Hong Kong è un grande centro finanziario, sviluppatosi anche con gli investimenti esteri, e ospita molte banche straniere, fu presa dalla Gran Bretagna durante la guerra dell’oppio del 1842. Nel 1997 il suo Pil era pari al 27% di quello cinese ora, con lo sviluppo della Cina, è il 3%, oggi Hong Kong ha un tasso di povertà del 20%, mentre quello della Cina è molto più basso. Oltre il fiume, si è sviluppata la città di Shenzhen, che conta venti milioni di abitanti, il triplo di Hong Kong, ed è popolata da tante fabbriche, con parchi, strade alberate e trasporti elettrici pubblici. (Per le notizie: Marco Pondrelli – Sara Flounders – workers.org – sinistrainrete).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 19 agosto 2019)

EUROPA

La comica.  I trattati europei, per contenere i debiti pubblici, impongono di contenere gli attivi commerciali e i deficit di bilancio statale, però la Germania non ha rispettato il tetto alle sue esportazioni, costringendo gli altri paesi a indebitarsi, perché debiti e crediti si compensano e sono a somma zero. Poi la Germania, presa dall’ansia di non riscuotere i suoi crediti, ha imposto l’austerità di bilancio e ha sentenziato che questi debiti dipendevano da troppi consumi, da troppe spese statali e dal fatto che gli europei producevano meno di quello che consumavano, imponendo, come correttivo, una politica di bilancio e salariale deflattiva. Per corollario, i problemi dell’UE sono nati soprattutto dall’enorme attivo commerciale della Germania, utile però a favorire l’espansionismo tedesco.

ITALIA

A causa dei rendimenti e alla sicurezza dei BTP, derivante dalle garanzie offerte dell’Italia, la Francia ha investito 300 miliardi di euro nel debito italiano; ora anche le assicurazioni giapponesi hanno preso ad acquistare in massa questi titoli italiani, che rendono in interessi e plusvalenze, mentre i relativi bond tedeschi e giapponesi hanno rendimenti negativi. In pratica, l’Italia finanzia la previdenza di altri stati e la Germania, se trova compratori, può indebitarsi, a lungo termine, anche con tassi negativi.

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Salvini, cambiando il nome alla Lega, ha rinunciato alla devolution dell’Italia settentrionale o Padania e ha steso una mano all’Italia meridionale, voleva il controllo dell’immigrazione, aumentare il peso dell’Italia nell’UE da riformare e vere riforme in Italia; ma i conservatori, sotto qualsiasi veste, e la camorra non hanno voluto perché, per loro l’Italia va bene così com'é.

Obiettivamente, il contratto di governo tra Lega e M5S è troppo generico, non ha un valore pratico ed è pieno di elucubrazioni; poiché i governi fanno promesse elettorali che poi non mantengono, anche Berlusconi fece un contratto di governo con gli italiani, che anche lui non rispettò. Ora, con la crisi di governo e lo stop temporaneo al programma di Salvini, che farebbe bene a non accostarsi a Berlusconi, c’è il rischio del ritorno a una devolution che favorisca una scissione tra nord e sud d’Italia; non è questione di autonomia delle regioni che, di per se, è una cosa buona.

In questa scissione, con una possibile guerra vivile, potrebbe perdere il Nord perché il sud controlla, con i suoi uomini, istituzioni, alta burocrazia, magistratura, comandi di esercito, carabinieri  e polizia, come, del resto fece il Nord al tempo dell’unità italiana, poi preferì dedicarsi a grandi  affari; l’UE, con la crisi italiana che ha favorito, potrebbe favorire la divisione dell’Italia.

Visto che non vuole disciplinare paradisi fiscali, movimenti di capitali e armonizzazione fiscale, per il momento, ritengo che la riduzione del cuneo fiscale sui salari e sulle pensioni sia meglio della Flax Tax, voluta da Salvini, Meloni e Berlusconi; anche perché le grandi industrie hanno già dei buoni sconti fiscali, con i crediti d’imposta, con gli ammortamenti anticipati e maggiorati, con gli aiuti di stato, ecc., che però, con la Flax Tax alle imprese, andrebbero probabilmente aboliti.

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Il debito pubblico italiano, che alimenta la speculazione contro l’Italia e fa lievitare gli interessi, andrebbe ridotto, ma lo stato non lo fa perché altrimenti gli italiani chiederebbero una riduzione delle imposte; tutti gli stati sono nati con la guerra, concedendo poi protezione in cambio d’imposte. Lo stato potrebbe ridurre il debito pubblico utilizzando riserve, crediti verso l’estero e tesori artistici immagazzinati e non esposti, che possono essere venduti alle aste, soprattutto a Londra.

Questi tesori artistici, con quelli esposti nei musei, come i bronzi di Riace, possono essere anche usati come garanzie dello stato verso i creditori, in modo da ridurre gli interessi; tra l’altro, nel Monte Rosa, tra l’Italia e la Svizzera, è stata scoperta un giacimento aurifero di 20 milioni di km quadrati, che ha alimentato l’affluente del Po, Dora Baltea, è la più grande miniera d’oro d’Europa; sicuramente, gli svizzeri, senza riguardo per la montagna, non ci penseranno due volte a sfruttarlo.

La storia insegna che le ricchezze esposte nei musei, in pace e soprattutto in guerra, fanno gola ai ladri, l’Italia è un paese controllato e sfruttato, non è sovrano, ma sotto controllo di Vaticano, Bruxelles e Usa e perciò non può muoversi liberalmente; gli agenti italiani collaborazionisti dello straniero e l’informazione italiana, con la propaganda, impediscono di perseguire gli interessi del popolo italiano.

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Dopo il crollo del ponte di Genova, sulla revoca proposta dal M5S alla concessione autostradale ad Atlantia, se si facesse un  referendum tra gli italiani, questi, anche se, in genere, non sostengono Di Maio, sarebbero d’accordo, perché l’Italia ha conservato diverse istituzioni medievali, cioè i pedaggi autostradali, le corporazioni professionali, che non sono conformi al liberismo, e lo strapotere del Vaticano che abbiamo in casa.

Salvini ha detto che l’abolizione delle province, per ritardi amministrativi, ha bloccato l’erogazione di miliardi stanziati per la manutenzione delle strade, in realtà, sempre per ragioni burocratiche, anche stato e regioni ritardono nelle spese per investimenti, facendo danni a Pil e occupazione. Ciò non è accaduta per caso, questi denari sono rimasti, senza remunerazione, nella disponibilità delle banche che li impiegano nella speculazione finanziaria o acquistando BTP.

Questo denaro, si somma a quello straordinario immesso dalla BCE, fa diminuire gli interessi e le banche non sanno cosa farne, esso aumenta il saldo attivo italiano Target2 alla BCE di Francoforte e c’è chi suggerisce, per ridurre il deficit dello stato, un’imposta patrimoniale sul risparmio, per colpire il notevole risparmio privato, perché gli italiani, timorosi per l’avvenire, pare che non vogliano consumere molto. E’ inutile sperare nella ragionevolezza dello stato.

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Sull’immigrazione incontrollata in Italia, salutata da Vaticano e mafia, ci sono studi che affermano che, tra soli cinquanta anni, la maggioranza degli italiani sarà fatta da immigrati e da figli di stranieri o di coppie miste. Spesso si usano la magia dei numeri e le statistiche, scelte ad arte, come la forma più moderna di propaganda, perciò io non voglio dare i numeri.

Diciamo che ogni generazione è di circa trenta anni, gli italiani fanno pochi figli, mentre gli immigrati ne fanno di più, i morti superano le nascite e agli immigrati naturalizzati è concesso il ricongiungimento familiare. Anche nei secoli passati in Italia c’è stata una fusione di popoli, autoctoni o immigrati, ma ciò che oggi fa impressione è il previsto ridotto lasso di tempo per il nuovo processo, cioè cinquanta anni; ne nasceranno sicuramente dei conflitti, ma il papa, gli affaristi e i mafiosi non se ne preoccupano. C’è un altro dato, a parte i criminali immigrati, gli adulti che arrivano per lavorare non sono costati niente per la loro crescita e istruzione, lo stato ha preferito tassare le famiglie, invece di aiutarle per l’allevamento di figli.

Bisogna imparare a dare valore alle dimensioni relative dei numeri e alla proporzione tra le grandezze, ad esempio, dal 1870 a oggi, nel mondo, sono emigrati milioni d’italiani; con i figli, questi oriundi italiani arrivano a sessanta milioni, una cifra pari agli attuali abitanti dell’Italia. Naturalmente, in Usa, Australia, Brasile, Argentina, Francia, ecc., sono migrate persone anche di altri paesi, ora è il momento dell’Africa come continente di migranti. Quindi, l’immigrazione prevista in Italia potrebbe essere plausibile, bisogna solo augurarsi che sia fatta di persone istruite e disposte a lavorare e non da criminali che seminano paura tra gli italiani residenti.

Papa e PD hanno affermato che gli immigrati sono solo profughi di guerra, naufraghi e bisognosi di cure mediche, il PD che, con il loro lavoro, ci pagano la pensione; Salvini ha affermato che gli immigrati ci costano cinque miliardi l’anno per la raccolta e l’accoglienza mentre qualcuno fa traffico d’immigrati per profitto. Sono tutte considerazioni di parte e l’informazione, preferendo i discorsi nei salotti e le interviste in strada, risparmiando il costo di un approfondimento, dà spazio alla propaganda, senza fare completa luce sul fenomeno epocale. La televisione, in genere, mette alla berlina Salvini.

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Se continua lo stallo del governo giallo verde, che è stato un errore nato dal fatto che Salvini aveva pochi parlamentari, sotto la direzione di Mattarella, saranno approvate, a maggioranza parlamentare variabile, le scadenze inderogabili di governo e poi si arriverà alle elezioni politiche, anticipate o meno. Mercati, Vaticano, camorra, UE e televisione sono sempre contro Salvini, che invece è stato apprezzato dalle recenti elezioni e dai sondaggi, per la sua posizione ferma verso immigrazione e l’UE, in questo secondo caso, senza risultati pratici.

Se Salvini conserverà il sostegno degli italiani, alle prossime elezioni politiche, a causa della riduzione del numero dei parlamentari, il M5S avrà un terzo dei suoi attuali parlamentari, forse Di Maio non sarà più in parlamento. Forza Italia potrebbe scomparire e forse potrebbe nascere un governo tra Lega e Fratelli d’Italia. Contro la propaganda, in quel caso Salvini, visto come nemico numero uno del sistema, deve resistere per attuare le riforme che l’Italia aspetta da cinquant’anni, nella prossima legislatura; comunque, anche se guarda a Berlusconi, che è europeista, papista e a favore dell’immigrazione, erede naturale di Salvini è la Meloni.

CINA

Per solidarietà verso il Pakistan, la Cina ha criticato la revoca da parte dell’India dell’autonomia già concessa al Kashmir e ha minacciato sanzioni economiche all’India se revoca la concessione del 5G alla Huawei cinese. Tra le frontiere di India e Pakistan e tra quelle tra Cina e India e tra Cina e Vietnam ci sono territori contesi; la Cina amministra la regione ksai Chin del Kashmir, facente parte del Xinjiang cinese, di religione islamica  e razza iugura, ma questa regione è rivendicata anche dall’India; anche la regione dell’Arunachal Pradesh è contesa da India e Cina, per la quale fa parte del Tibet ora cinese.

La Cina intende anche imporre la sua sfera d’influenza sul mar cinese meridionale e nell’oceano indiano, controlla il corridoio della via della seta, che va dal porto di Gwadar in Pakistan e attraversa Sri Lanka, Bangladesh e Myanmar e serve a garantire il suo collegamento con il Pakistan e la Persia. In queste terre la Cina ha costruito numerose infrastrutture di collegamento e controlla, oltre al porto di Gwadar, anche l’arcipelago delle Maldive.

La Cina ha appreso dagli inglesi, che controllavano Hong Kong, quando sia importante il controllo dei porti stranieri per il proprio commercio, per questo oggi, nel Mediterraneo, controlla il porto di Atene e con gli accordi con il governo italiano, punta a raggiungere lo stesso risultato anche con Genova, Trieste e Palermo, ma con benefici anche per l’Italia.

Trump non ha il diritto di intervenire, a parole, sulla rivolta di Hong Kong, al massimo lo potrebbe fare la Gran Bretagna, vecchia potenza dominante sulla città, come non ha diritto d’intervenire la Cina su una rivolta che dovesse scoppiare a New Orleans contro il governo federale americano. Un conto è la difesa della democrazia a mezzo stampa e un conto sono le interferenze politiche fatte con il paravento della democrazia, alle quali noi italiani, grazie agli agenti italiani collaborazionisti dello straniero, siamo ormai abituati. (Per le notizie, fonte: Giuseppe Gagliano - startmag.it).

USA

Su impulso di alcuni accademici di Harvard, l’Antitrust americana, preoccupata, ha intensificato i controlli sui Fondi comuni americani BlackRock, Vanguard e State Street Globe Advisor; i quali gestiscono 14.000 miliardi di dollari di risparmi, con potere di rappresentanza e di voto nelle assemblee delle società, con il 40% delle azioni delle principali grandi aziende americane.

Anno dopo anno, i loro asset finanziari crescono esponenzialmente, hanno anche fondi   indicizzati etf e applicano una commissione annua dello 0,2%, in diminuzione; nel 2018 negli Usa, BlackRock e Vanguard hanno raccolto il 57% dei fondi comuni americani e si sono estesi anche in Europa e Asia, richiamando l’attenzione dell’Antitrust europea. BlackRock, con il programma Aladdin, fa consulenza a governi e banche, mentre in Usa Vanguard, con 5.600 miliardi di dollari di raccolta, è prima per volumi trattati nei fondi comuni.

Vanguard è controllata dagli stessi fondi che amministra, cioè è in conflitto d’interesse e non può essere sempre trasparente. Questi castelli finanziari preoccupano e potrebbero alimentare la crisi finanziaria americana e mondiale e crollare, anche se l’informazione giura sempre sulla solidità della finanza e dell’economia americana e sulla debolezza finanziaria dell’Italia, gravata da un alto debito pubblico.

La droga della finanza ha spinto la Germania a impiegare i suoi attivi commerciali anche nei derivati e in Usa è servita, con l’acquisto di titoli pubblici in dollari, a coprire i deficit commerciali e di bilancio statale, il che ha tenuto su anche la quotazione del dollaro, inoltre ha favorito il credito a imprese e famiglie; ma quanto potrà tenere a galla i paesi questa droga? I persuasori occulti e gli economisti di corte, soprattutto italiani e tedeschi, si preoccupano solo del debito pubblico italiano che, in rapporto al Pil,  è inferiore a quello giapponese. (Per le notizie, fonte: Vincenzo Beltrami – Milano Finanza - startmag.it).

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La banca dei regolamenti internazionali di Basilea sostiene che Il rallentamento dell’economia mondiale ha avuto ripercussioni negative soprattutto per le imprese ed ha affermato che i debiti delle imprese preoccupano più di quelli degli stati sovrani (la commissione europea, per diversi anni, per l’Italia ha sentenziato l’opposto). In Usa I crediti ad alto rischio alle imprese hanno raggiunto i 3.000 miliardi di dollari, una cifra paragonabile ai crediti immobiliari subprime, di difficile realizzo, degli anni 2007-2008.

Aumentano anche i derivati che, per il 60%, sono detenuti da banche americane. La Banca d’Inghilterra condivide le preoccupazioni della Bri e ha affermato che, se la situazione continua a deteriorarsi, le conseguenze economiche travolgeranno diverse banche; in occidente, la quantità dei crediti deteriorati alle imprese, in alcuni casi, è arrivata al 45%, ma non in Italia, con eccezione per alcune banche popolari.

La conferenza delle nazioni unite ha anche affermato che il tasso zero offerto dalla Fed ai crediti concessi ai privati del terzo mondo, cioè imprese e famiglie, ha spinto questi a indebitarsi e perciò nel 2017 questi debiti sono arrivati al 26% del totale mondiale. In questi paesi il totale del debito privato è arrivato al 105% del Pil, il che ha favorito l’instabilità di Argentina, Brasile, India, Indonesia, Turchia e Sud Africa.

Bank of America e Goldman Sachs, relativamente a Usa e resto del mondo, per il 2020 hanno previsto una probabile recessione, rilevabile dalla caduta dei mercati borsistici azionari, dalla caduta degli investimenti da parte delle imprese e dalla caduta di produzione industriale e delle vendite; inoltre, poiché il rendimento dei bond decennali Usa è sceso sotto quelli a tre mesi, questo fatto preconizza una caduta generale degli interessi. (Per le notizie, fonte: Mario Lettieri e Paolo Raimondi – startmag.it – money.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 12/8/2019)

 PREAMBOLO                    

La falsa dicotomia dell’informazione tra notizie o fatti e commenti o opinioni, è reale solo se gli uomini che scrivono sono in buona fede, ai quali si può solo perdonare l’ignoranza; le fake news possono essere anche della stampa e della televisione, inoltre, anche le mezze notizie, che spesso sono solo il risultato dell’omertà e della censura di stato, assieme alle false notizie, drogano l’informazione, come la drogano la faziosità.

Perciò si rimproverano alcune espressioni pesanti di Salvini, ma quando Macron ha definito gli italiani “rivoltanti”, l’informazione e la politica italiana, di marca europeista, non si sono offese e perciò non hanno reagito e l’europeista francofilo Mattarella non ha inviato una nota di protesta a Parigi.  Del resto anche Berlusconi, criticando il voto popolare, ha offeso gli italiani perché ha detto che non sanno votare e ragionano con la pancia, a noi sembra che lui ragioni con lo stomaco.

EUROPA

Italia e Ungheria sono accusate di fare affari con la Russia. colpita dalle sanzioni commerciali degli Usa, però il Financial Times rinfaccia a Germania e Francia, definite dall’informazione italiana paesi più seri dell’Italia, di appoggiare a parola le sanzioni americane contro la Russia, ma di fare, in realtà, grandi affari con Mosca. Nel 2018 le aziende tedesche hanno investito quasi quattro miliardi di euro in Russia, tra gli investimenti complessivi degli ultimi anni spicca, il potenziamento dell’oleodotto nord Stream 2, inoltre, nel 2018, gli scambi commerciali russo-tedeschi sono cresciuti dell’8%.

Nello stesso anno, il commercio tra Francia e Russia è aumentato dell’11% e gli investimenti francesi in Russia hanno raggiunto complessivamente i 18 miliardi di euro; la Mercedes tedesca ha aperto uno stabilimento vicino a Mosca e la Total francese compartecipa a un progetto russo per lo sfruttamento del gas artico. Forse l’impulso a fare affari con la Russia è stato favorito anche dal fatto che nel 2019 la produzione industriale e l’esportazione di Francia  Germania sono diminuite; per fermare la Germania, gli Usa devono avvicinarsi i Russia e Cina, invece di sanzionarli.

Anche la francese Auchan fa investimenti in Russia; in nome del pragmatismo, anche imprese del Regno Unito vogliono fare affari con la Russia. Invece l’Italia, che aveva, per prima, iniziato a fare grandi affari e collaborazioni industriali con la Russia comunista, perciò redarguita dall’occidente, a causa delle sanzioni commerciali degli Usa e dei doppi standard dell’UE, è arretrata nel commercio e negli investimenti con la Russia. (Per le notizie, fonte: Alessandro Sperandio – startmag).

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Come in Italia, anche in Germania aumenta la criminalità degli immigrati, ciò malgrado, ora anche le chiese tedesche e Amazon finanziano le ONG che aiutano l’immigrazione africana e islamica clandestina, con l’obiettivo finale della sostituzione dei popoli europei. Teoricamente, la Germania divide i paesi islamici sicuri, cioè senza diritto di asilo, da quelli che mandano rifugiati che hanno questo diritto, ma, con i documenti falsi, questa distinzione non regge e lo stato può fingere di non  accorgersi, perché a esso tutto è permesso.

A causa dell’immigrazione clandestina dai paesi vicini, per dare soddisfazione ai tedeschi, il ministro degli interni tedesco ha promesso controlli più severi anche alle frontiere con la Svizzera e con l’Austria. L’accoglienza delle ONG tedesche Sea Eye, Sea Watch e Alan Kurdi, è finanziata dalle chiese cattolica, luterana ed evangelica, assieme ad Amazon, sindacati, scrittori, artisti, compagnie telefoniche.

Poiché le donazioni private alle ONG, a causa loro abusi, sono crollate, sono intervenute in soccorso le chiese, poi Marx, capo della conferenza episcopale tedesca, e Bedford Strohm, presidente degli evangelici, hanno criticato l’EU per non aver aperto le porte agli immigrati e, per rispetto verso l’Islam, si sono tolta la croce dal collo ad Al Aqsa a Gerusalemme e davanti al muro del pianto. In Germania le ONG raccolgono anche fondi per la difesa di Carole Rackete. (Per le notizie, fonte: Daniel Mosseri – Il Giornale – Informazione corretta).

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In Italia sono stati scoperti depositi di armi in Piemonte, Lombardia e Toscana, anche secondo l’impulso del battaglione ucraino Azov, poi trasformato in reggimento, che nel 2014, con il sostegno di Nato e Germania, ispirò il putsch neonazista di piazza Maidan e portò alla guerra civile contro gli autonomisti russi del Donbass. II reggimento Azov predica la difesa della religione cristiana e la purezza razziale della nazione ucraina, in realtà, fondata da unni o magiari o ungari, prevalentemente di razza mongola.

Il battaglione Azov si è distinto per la sua ferocia negli attacchi ai russi di Ucraina, come reggimento ora è inquadrato nella guardia nazionale e dipende dal ministero degli interni ucraino; questo reggimento ha reclute neonaziste e collabora anche con neonazisti tedeschi. Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti ucraini hanno combattuto contro i russi, a fianco dei tedeschi.

Oggi i neonazisti ucraini, inquadrati nel reggimento ucraino, assieme ad altre organizzazioni militari ucraine, ricevono l’addestramento dalla Nato e reclutano neonazisti in tutta Europa, in Germania, in Italia e in Usa; è l’Ucraina e non l’Italia che mette a rischio la pace in  Europa, da ricordare che l’Ungheria fa parte della Nato, dove pare che spesso la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra (Per le notizie, fonte: Manlio Dinucci – Il manifesto – sinistrainrete).

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Il modello economico tedesco, basato sulla produzione automobilistica, sull’esportazione e sull’espansione economica e politica all’estero, è in difficoltà e la produzione industriale tedesca diminuisce, infatti, è al minimo da sette anni; contro quanto riferito dai germanofili dell’informazione televisiva italiana, pare che i relativi indici di Italia ed eurozona sono migliori, perciò 85.000 lavoratori tedeschi saranno espulsi dalla produzione, coinvolgendo banche, industrie automobilistiche  e le imprese Basf, Siemens e Bayer.

In queste imprese si riducono gli utili e i loro titoli crollano in borsa, in Germania l’esportazione è pari al 40% del Pil, mentre in Italia, Francia e Gran Bretagna è pari a circa il 20%. Brexit, dazi americani e disciplina di bilancio europea hanno fatto male anche alla Germania, che dovrebbe fare maggiori investimenti in infrastrutture e dovrebbe aumentare i consumi, invece ha usato gli attivi commerciali e di bilancio per aumentare la sua penetrazione economica e politica all’estero.

Bisogna considerare che l’attivo commerciale di alcuni paesi favorisce l’indebitamento di altri paesi, i quali, paradossalmente e senza dazi, sono visti negativamente dalla Germania, che domina e indirizza la commissione europea; il che è assurdo perché debiti e crediti si compensano con i finanziamenti monetari. (Per le notizie, fonte: Domenico Moro – Il Laboratorio – sinistrainrete).

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Il primo ministro britannico, Boris Johnson, nel 2016 affermò che la Germania con il paravento dell’UE, perseguendo ufficialmente il federalismo europeo, in realtà sta perseguendo il disegno del dominio germanico sull’Europa, che fu di Hitler, anche se ora lo fa con mezzi finanziari e con l’aiuto francese; infatti, a parole, Hitler faceva ampio uso anche dell’ideologia federalista ed europeista.

Boris Johnson ha deciso di appoggiare gli Usa nella crisi con l’Iran per il nucleare e per le petroliere bloccate e sequestrate nello stretto di Hormuz, che violano la libertà di navigazione; Francia e Germania, che avevano dato un sostegno iniziale alla politica Usa verso l’Iran, ora si sono dissociate e puntano a incrementare gli affari con l’Iran e la Russia; l’Iran sciita intende perseguire la sua superiorità economica e militare sull’Arabia sunnita sostenuta dagli Usa e da Israele. E’ il segno dell’inizio della crisi tra Usa e UE e della fine della solidarietà occidentale e, con la difesa europea promossa da Francia e Germania, potrebbe essere l’inizio della fine anche della Nato.

Destra e sinistra, nel difendere l’Unità europea e il federalismo europeo, hanno criticato la sovranità nazionale e il nazionalismo, con la motivazione che le nazioni portavano ai conflitto militare; tuttavia e contraddittoriamente, Hitler non rinunciò veramente al nazionalismo tedesco e all’idea della superiorità razziale tedesca. Comunque, Hitler voleva l’Europa Unita sotto i tedeschi, come Carlo Magno e Napoleone la volevano sotto i francesi, perciò oggi Francia e Germania, aiutate da agenti collaborazionisti europei, hanno stipulato un patto che rievoca Aquisgrana, la capitale dei franco-germani.

Anche democratici e politici di sinistra, come Spinelli, hanno affermato che le nazioni, nate sulle ceneri del medioevo, alimentano i conflitti armati e di classe, ma la nazione francese fu esaltata dalla rivoluzione francese; i fascisti italiani affermavano che la federazione europea poteva contrastare i partiti comunisti. Insomma, per la destra e la sinistra, la sovranità statale e popolare può essere destabilizzante e può minare la pace.

Oggi abbiamo anche imparato che, per andare a destra, come si fa con le rotatorie, bisogna passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella, perciò è stata lanciata la globalizzazione e l’abolizione delle frontiere voluta da Soros. Obiettivamente, trasporti e telecomunicazioni hanno favorito l’integrazione europea, perciò tanti hanno ritenuto inevitabile la creazione di uno stato federale più vasto.

Anche Einaudi auspicava organizzazioni sovranazionali, capaci di superare gli stati nazionali, fino a progettare la globalizzazione senza frontiere; l’economista tedesco Friedrich List, ignorando la Svizzera, affermava che l’Europa, per competere con i grandi stati, doveva unirsi sotto la direzione tedesca; l’espansionismo imperiale è stato prima francese e poi tedesco. In questa logica, anche Hitler voleva ampliare lo spazio vitale della Germania.

Nel 1940 Hermann Goring presentò un piano per l’unificazione economica e politica dell’Europa sotto la Germania, che prevedeva un’unione doganale e un’unica moneta, con l’abolizione delle frontiere, come la società aperta di Soros e della globalizzazione finanziaria; con il tempo contemporaneo, i finanziamenti alla stampa e ai partiti sarebbero serviti a far entrare l’idea nella testa dei cittadini.

Oltre la destra, anche democratici e sinistra hanno avversato lo stato nazionale, associato ai nazionalisti di destra, e hanno dichiarato di volere l’Unione Europea per preservare la pace, lo ha ribadito anche il plenipotenziario europeo Mario Monti; tuttavia, l’ideologia anti sovranista sminuisce il popolo e il parlamento e ha implicazioni autoritarie. Inventando la dicotomia tra nazionalismo ed europeismo, allontana i cittadini dallo stato, che diventa sempre più distante, riducendo la partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica.

I poteri sono collegati contro il popolo, i capi di chiesa, di grandi istituzioni, anche internazionali, di multinazionali, di lobby, di stati, di massoneria e della mafia cooperano in segreto e attaccano il populismo; la sinistra ha dimenticato popolo e lavoratori ed è internazionalista e antisovranista. Il papa è antisovranista e a favore dell’immigrazione; questi poteri sono tutti d’accordo con le massime istituzioni EU che, con l’immigrazione, vogliono creare un impero europeo autoritario e dissolvere gli stati europei, la sovranità popolare e i valori democratici che l’Europa ha conquistato con tanta fatica.

Forse, per fare l’Europa Unita e creare uno stato federale europeo più grande, bisognerebbe prima smantellare i grandi stati europei, a cominciare dalla Germania, creando delle macroregioni con uguali diritti, altrimenti si ha, surrettiziamente, il dominio della Germania sull’Europa. Però la Francia non accetterà il suo smembramento, invece i piccoli stati dell’UE stanno nell’Unione per i vantaggi economici che ne ricevono, mentre l’Italia ha ricevuto solo danni dall’Unione, è stata emarginata e discriminata perché la sua classe dirigente preferisce obbedire a Francia e Germania.

In generale, circa la sorte delle unioni tra stati o imprese, dal punto di vista economico, sappiamo che le fusioni tra imprese favoriscono economie di scala, ma anche la chiusura di rami d’imprese e la disoccupazione; l’Unione tra stati può avere la stessa controindicazione, inoltre, invece di favorire la riduzione di prezzo con la concorrenza, può favorire l’avvento di giganteschi monopoli. (Per le notizie, fonte: Thomas Fazi – L’Antidiplomatico – sinistrainrete).

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A causa della politica monetaria espansiva del quantitative easing da parte della BCE, nell’UE i tassi dei bond decennali e trentennali olandesi, irlandesi e tedeschi hanno tutti rendimenti sotto zero, solo i BTP decennali italiani hanno un rendimento positivo dell’1,57%, poi aumentato con l’attuale crisi di governo italiana; la Bce è anche pronta ad abbassare i tassi sui depositi, che ora sono a zero, e progetta un nuovo programma di QE con l’acquisto di titoli di stato.

La tensione tra Usa Cina, i nuovi dazi sulle importazioni Usa dalla Cina e la svalutazione dello yuan cinese hanno anche favorito il calo delle borse europee; tuttavia, in Usa il tasso dei bond a 10 anni è allo 2,02% e Trump ha attaccato la Fed per il ribasso dei tassi che, quando sono elevati, attirano capitali dall’estero, alleviando il deficit commerciale americano. Nell’UE, con l’abbondante liquidità e con il Pil stazionario, secondo la teoria quantitativa, i prezzi avrebbero dovuto andare alle stelle, non è accaduto perché la moneta circolante è solo in misura minore di tipo cartacea e perché la disciplina di bilancio dell’UE ha contribuito a calmierare i prezzi.

L’austerità è stata un dogma di Merkel e Junker, però ora il governo tedesco, con lo scopo di combattere il cambiamento climatico e la recessione, progetta di abbandonare il pareggio del bilancio, aumentando il debito pubblico; tutte le cure dell’economia operate dai governi sono come quelle della salute, perciò possono anche fare ammalare. (Per la notizia, fonte: agenzia di stampa Reuters – startmag.it ).

ISLAM

Sembra che la Turchia, facente parte della Nato, e gli Usa hanno raggiunto un accordo per il controllo del confine tra Turchia e nordest della Siria (notizia della Stampa dell’8/8/2019); però, da altre fonti di segno contrario, apprendiamo che tra le file degli alleati della Turchia ci sono anche uomini dell’Isis. A ovest dell’Eufrate, l’esercito turco, che sostiene anche i fratelli musulmani e Al Qaeda, può contare sull’appoggio di jihadisti dell’Isis, cioè di uomini del califfato o Isis o Daesh o stato islamico.

Il califfato controlla ancora dei territori tra Irak e Siria e questi ribelli siriani sono armati da Ankara, hanno carri armati e armi pesanti; la Turchia li ha inquadrati come truppe ausiliarie, con lo scopo di dominare il nord della Siria e tenere divisi i curdi sostenuti dagli americani. Per sfuggire dai turchi che bombardano anche i civili, i curdi fuggono dalla Siria del nord.

Dopo la sconfitta parziale di Daesh, per opera di curdi, russi e americani, alcuni miliziani si sono rifugiati in Turchia, dove hanno trovato protezione, eppure la Turchia fa parte della coalizione internazionale anti Isis, ma in realtà, la sostiene. Obama aveva detto ai turchi di controllare il confine con la Siria e Trump vuole ritirare le truppe americane da questo confine.

Probabilmente, I militari turchi collaborano con gli islamisti con lo scopo di estendere i loro confini nazionali, perciò vogliono destabilizzare il nord della Siria, alla fuga dei suoi abitanti, dovrebbe seguire l’invasione turca; mentre le forze democratiche siriane, guidate dai curdi e sostenute, fino ad adesso, dagli americani, dovrebbero essere sacrificate. (Per le notizie, fonte: Alberto Marzocchi - Ilfattoquotidiano).

ITALIA

Le costanti punzecchiature e dispetti di Di Maio a Salvini che, al riguardo, fino adesso, si era dimostrato un buon incassatore, sono nate dall’invidia per i successi di Salvini ai sondaggi e dagli insuccessi di Di Maio agli stessi sondaggi; queste punzecchiature, messe in rilievo dalla televisione, hanno portato alla crisi del governo giallo-verde, nato perché pare non ci fosse un’altra maggioranza, ma ora, con le nuove elezioni, che Di Maio vorrebbe procrastinare, ci sarà una maggioranza più omogenea.

Con la crisi di governo italiana, com’era prevedibile, cade la borsa e sale lo spread; accade ciò perché la speculazione finanziaria internazionale, fatta da banche e capitalisti privati, che fanno lavorare il denaro al posto loro, hanno sempre approfittato di eventi politici e di altre catastrofi, per guadagnare dalle fluttuazioni delle borse che essi stessi alimentano, come alimentano le stesse crisi di governo. La speculazione finanziaria contro l’Italia è stata alimentata anche da Wall Street e nemmeno Trump ne conosce tutti i contenuti.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 29/7/2019)

USA

Per le elezioni presidenziali americane del 2020, il rinnovo del mandato a Trump, secondo i sondaggi, è sostenuto dai repubblicani e avversato dalla maggior parte dell’informazione, dai democratici che sono la maggioranza e da Bruxelles; però pare che Trump abbia il sostegno della maggioranza degli americani. Alle elezioni giocheranno un ruolo dazi e guerra commerciale, il rapporto con l’Iran, la limitazione all’immigrazione islamica e la situazione economica americana che sembra buona.

Grazie al meccanismo del collegio elettorale americano, Trump potrebbe essere favorito e ottenere un secondo mandato alla Casa Bianca, il collegio è formato da 538 grandi elettori che, ogni quattro anni, scelgono il presidente, essi sono aumentati con l’incremento della popolazione. Questi delegati sono almeno tre per stato, i cittadini di ogni stato li eleggono con un sistema elettorale maggioritario diverso per ogni stato.

Le elezioni sono a scrutinio segreto e senza vincolo di mandato; con l’aumento della popolazione ispanica, che vota in prevalenza per il partito democratico, naturalmente, in Congresso il voto democratico è aumentato; tuttavia, pare che Trump sia ancora favorito, nonostante il suo gradimento, secondo i sondaggi, sia inferiore al 50%; però in Italia, a causa  del problema dell’immigrazione, esso è superiore a quello del papa e inferiore a quello di Salvini.

EUROPA

In un rapporto del bollettino mensile della Bundesbank si afferma che l’economia tedesca è in recessione perché la sue esportazioni e la sua produzione industriale diminuiscono, il che porterà alla diminuzione del suo Pil e anche alla sua decrescita; perciò la BCE sta valutando l’opportunità d’introdurre altri stimoli monetari che, come i precedenti, sicuramente non serviranno a raddrizzare la situazione. Pare che la Germania sia la prima vittima della guerra commerciale e della Brexit, val la pena di ricordare che l’informazione italiana mainstream ha invece sottolineato che la recessione è soprattutto italiana e non tedesca.

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Alla fine del primo trimestre del 2019 il debito pubblico francese, pari al 100% del Pil, ha superato, in valore assoluto, quello italiano, con 2.358,897 miliardi di euro contro i 2.358,537 miliardi di euro di quello italiano, che però è pari al 134% del suo Pil; è accaduto, senza rilievi da parte della commissione europea e causato dalle maggiori spese statali volute da Macron per fronteggiare le proteste dei gilet gialli.

Fino a oggi la Francia, rispetto all’Italia, ha beneficiato di migliori rapporti di Ocse, Bce, commissione europea, Fondo Monetario e propaganda dell’informazione, perciò, con la disattenzione della speculazione, ha potuto godere d’interessi più bassi nel collocamento dei suoi titoli pubblici; infatti, i bond decennali francesi hanno uno spread quasi nullo rispetto a quelli tedeschi.

A giugno del 2018 però, la corte dei conti francese ha definito preoccupante l’aumento del debito pubblico francese e il Fondo Monetario, diretto dalla francese Christine Lagarde, ha invitato il governo a tagliare le spese; la Francia è il paese europeo che più spesso ha violato il limite del 3% del deficit di bilancio, ma l’Italia, rispetto alla Francia, ha superato più spesso il limite fissato per il debito pubblico, pari al 60% del Pil; entrambi i limiti sono fissati dai trattati europei.

Però i rilievi della commissione europea sono stati fatti più all’Italia che alla Francia, questo fatto ha alimentato il rialzo dello spread e degli interessi dei BTP italiani e perciò i francesi, senza temere un improbabile default italiano, ne hanno acquistati per 300 miliardi di euro, mentre i tedeschi compravano i loro titoli poveri di rendimento. Macron era stato eletto con la promessa elettorale di azzerare il debito pubblico in cinque anni.

Il bilancio dello stato francese è in deficit dagli anni settanta, del resto, la Francia, a causa del deficit valutario, era abitata a svalutare il franco come l’Italia la lira; quest’anno il deficit del bilancio francese potrebbe arrivare al 3,1%, mentre quello italiano è al 2,04%; perciò Macron ha promesso di portarlo al 1,2% alla fine del suo mandato, cioè nel 2022. Tutto sommato, la situazione economica italiana pare migliore di quella francese, nell’attivo commerciale, nei debiti delle famiglie, nel risparmio nazionale, nella sua produzione industriale; quindi, non si capisce lo zelo della commissione contro di essa;  forse è dipeso dalla volontà di alimentare, con l’allarmismo, la salita degli interessi sul debito pubblico italiano, naturalmente, a vantaggio della speculazione.

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La finanziarizzazione dell’economia ha dirottato risorse dall’economia reale alla finanza, il drenaggio d risorse è stato fatto a favore della finanza speculativa, rafforzando il dominio del mercato finanziario, dei paradisi fiscali e dell’oligarchia. Il casinò finanziario è gestito soprattutto da New York, Londra e Francoforte, mentre il popolo s’impoverisce; accadde la stessa cosa con la decadenza della potenza commerciale e industriale di Venezia.

Con il declino dell’impero britannico, la City si è trasformata in centro finanziario globale che ha attirato ricchezze finanziarie da tutto il mondo; dopo il 1957, nel mondo fu creata dalla Gran Bretagna una rete di paradisi fiscali che tolsero risorse agli stati, ne pagarono il prezzo, sopratutto, il terzo mondo, l’Italia e tanti stati formalmente indipendenti.  (Per le notizie, fonte: Mauro Miccolis – sinistrainrete.it).

CINA

L’informazione usa spesso le notizie per sostenere gli interessi dell’oligarchia, il giornalista Paul Krugman, dalle colonne del New York Times, afferma che la politica e l’informazione galleggiano sulla corruzione, con compensi delle conferenze, con contributi, con la proprietà dei giornali e con le inserzioni pubblicitarie.

Con queste premesse, con la scusa della difesa dei diritti umani, ma in realtà, per interessi speculativi, si attaccano i governi, non è solo questione di Russiagate, che può essere una bufala  per Trump e Salvini. Da sempre, si afferma che nel parlamento italiano, fino a oggi, definito un mercato, siedono amici di Francia, di Germania e di Usa, però, come afferma Krugman,  questo non è diverso da altri parlamenti e dal parlamento europeo.

Le manifestazioni di Hong Kong contro il governo cinese e contro le estradizioni di criminali in territorio cinese, sono state presentate come violazioni dei diritti umani; Hong Kong è una regione autonoma della Cina, annessa nel 1997, alla fine del dominio britannico, imposto dagli inglesi per vendere liberamente oppio ai cinesi, il che ne favorì lo sviluppo dell’ambiente criminale. La Cina denunciò i trattati ineguali imposti dall’impero britannico, che imponevano diritti agli inglesi e doveri ai cinesi (però la Germania afferma che tutti i trattati devono essere rispettati).

Il governo cinese ha conservato le istituzioni democratiche introdotte a Hong Kong dagli inglesi e la maggioranza dei suoi cittadini sono filocinesi; l’estradizione, contestata dai ribelli, abroga la giurisdizione autonoma ma riguarda i delitti comuni e non i diritti politici. Hong Kong è diventato il ricettacolo della delinquenza, è ancora uno dei maggiori paradisi fiscali ma, come centro finanziario, è retrocesso rispetti ad altre città cinesi. La Cina ha imposto l’estradizione di criminali da Hong Kong per giudicarli in Cina, anche la chiesa cattolica, per secoli, ha difeso la sua giurisdizione autonoma, rispetto agli stati, per  giudicare i suoi preti pedofili e per assolverli.

In Cina, l’impetuosa crescita della produzione industriale cinese ha tolto spazio al potere della finanza, una parte degli abitanti di Hong Kong però vorrebbe che la città, oltre a conservare una sua giurisdizione autonoma, con tribunali indipendenti dallo stato,  tornasse a essere anche un hub finanziario e perciò, in nome della democrazia liberale, attacca, con manifestazioni violente, il governo cinese di Xi Jinping. (Per le notizie, fonte: Pino Arlacchi – Il Fatto Quotidiano - L’Antidiplomatico.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 22/7/2019)

EUROPA

La BCE, formalmente indipendente dai governi, è diretta da un comitato esecutivo di sei membri e dai governatori delle banche centrali dei paesi dell’UE, di fatto, è guidata dal suo presidente di turno che è il vero dominus. Praticamente però, la nuova presidente della BCE, Lagarde, è controllata dal presidente Macron, mentre Draghi, più tecnico, non era controllato da Mattarella.

Draghi ha preso decisioni che hanno fatto infuriate la Bundesbank, prima di lui, la BCE ha agito come braccio esecutivo di Francia e Germania, paesi creditori della Grecia; Lagarde è buona a intessere rapporti, perciò ascese alla guida del FMI, è stata legata a Sarkozy, come oggi a Macron, che è stato un banchiere d’affari. In questi anni abbiamo imparato che BCE e commissione europea, seguendo lo spirito tedesco, quando la realtà smentisce la teoria, generalmente non cambiano politica.

Poiché Macron, presidente ombra della BCE, come Moscovici, ha di mira l’Italia, è difficile che i rapporti tra UE e Italia migliorino; nella seconda istituzione dell’UE, la commissione europea, il nuovo presidente Ursula von der Leyen, molto contestata in patria, senza il voto dal M5S, non sarebbe stata eletta; così il movimento ha creato un’ulteriore grande frattura con la Lega.

Questa signora è stata dura con l’Italia, perciò gli italiani, contro le valutazioni della televisione, hanno poco da stare allegri, pare che il M5S si sta avvicinando agli europeisti anti sovranisti. In materia d’immigrazione, Francia e Germania hanno proposto l’accoglienza temporanea solo ai paesi del Mediterraneo, mentre la loro ripartizione tra gli stati dell’UE sarebbe volontaria; intanto la Francia rinvia in Italia gli immigrati chiusi in containers. (Per le notizie, fonte: Carlo Clericetti – sinistrainrete – Eguaglianza e Libertà).

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Obiettivamente l’UE, che doveva essere una libera confederazione, è una costruzione realizzata male, per favorirne la coesione è stato creato l’euro, che ha favorito la crisi economica in diversi paesi e, insieme, le esportazioni tedesche. L’UE è difesa militarmente dalla Nato, ma sembra che la Germania, con il suo paravento francese, si voglia sganciare, il che offende gli Usa e alimenta le divisioni e i sospetti tra i paesi europei e tra questi e gli Usa.

L’UE, solo dopo aver omogeneizzato i sistemi scolastici, avrebbe dovuto puntare sulla libertà di movimento delle persone e doveva puntare al libero movimento dei capitali solo dopo aver omogeneizzato i sistemi fiscali, vietando paradisi fiscali interni, evasioni fiscali legali, riciclaggio bancario e rendite fiscali. Contro l’immigrazione irregolare, doveva prevedere la difesa comune delle frontiere esterne, creando regolamenti comuni per gli immigrati ammessi in tutti gli stati dell’Unione.

Per una rappresentanza democratica degli stati, doveva avere un parlamento sovrano, soprattutto in materia di bilancio, e doveva impedire il direttorio franco-tedesco e la comunità europea di difesa, ora limitata a 10 paesi. Per non favorire le delocalizzazioni industriali e gli squilibri economici interni, andavano previsti, oltre le imposte comuni, anche salari, stipendi e pensioni minimi e massimi comuni e un prezzo comune per l’energia; anche per l’inquinamento, la raccolta dei rifiuti e il controllo sugli alimenti doveva esistere una disciplina comune.

Al posto di queste misure l’UE, che, in collaborazione con le lobby,  ha difeso efficacemente gli interessi delle imprese capitalistiche, per controllare il debito pubblico degli stati, in default o meno, si è impegnata per l’austerità e la disciplina di bilancio, che hanno fatto piombare nel caos le economie e hanno favorito la recessione italiana.

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L’UE a trazione tedesca, su impulso anche di Francia e GB, nel tentativo di salvaguardare i legami commerciali con Teheran, di preservare il vecchio accordo nucleare tra Iran e Nato e per affrancarsi economicamente e militarmente dagli Usa e dal dollaro, con lo scopo di aggirare le sanzioni americane all’Iran, relativamente al commercio estero con questo paese, ha varato il programma Instex, che si basa sul baratto.

Cioè gli esportatori europei sarebbero pagati da importatori europei di prodotti iraniani, cercando d’impedire il riciclaggio di denaro sporco, pare che però l’accordo non includa le esportazioni iraniane di petrolio. Dall’accordo si sono sfilati Polonia e Italia, che teme di allontanarsi dagli Usa e dalla Nato, ma vorrebbe preservare l’accordo sul nucleare con l’Iran, vuole continuare a commerciare con questo paese e non approva le sanzioni americane.

Negli anni a venire, la comunità europea di difesa, di cui non fa parte l’Italia, potrebbe favorire la dissoluzione della Nato e favorire, machiavellicamente, uno scontro militare tra Usa e Russia, regalando, con il benestare dei mercati e della Francia, l’Europa all’impero germanico; ciò detto anche in considerazione dell’attuale inadeguatezza dell’esercito tedesco, che era tale anche nella Germania di Weimar, prima dell’avvento di Hitler.

CINA

L’ultimo rapporto del Fondo Monetario internazionale afferma che la bilancia commerciale cinese, a causa dei dazi americani, della politica di bilancio del governo cinese e della rivalutazione dello Yuan, è in pareggio e non più in attivo; è accaduto ciò perché, negli ultimi 4 anni, i consumi interni sono cresciuti e hanno contribuito per il 60% alla crescita del Pil cinese. Il debito complessivo della Cina, incluso il debito dello stato, quello delle imprese e quello delle famiglie, è pari a 40.000 miliardi di dollari, cioè il 310% del Pil, una percentuale superiore a quella giapponese e italiana.

Invece la Germania, per il 2019, presenta ancora un avanzo commerciale pari al 7,3% del Pil, superiore al limite del 6%, previsto dai trattati europei, fissato per non creare squilibri economici all’interno dell’UE. La bilancia commerciale americana presenta un deficit pari al 2,3% del Pil; il Fondo Monetario Internazionale invita a ridurre i debiti tra stati che creano squilibri.

Il bilancio dello stato americano è in deficit  per 1.500 miliardi di dollari, pari al 7,9% del Pil  nel 2019 il debito complessivo dello stato americano, è aumentato del 10,4% arrivando a 22.000 miliardi di dollari, pari al 116% del Pil, che è pari a 19.000 miliardi di dollari; però questo debito pubblico ignora le banconote circolanti che sono anche un debito, anche se irredimibile.

Il debito complessivo americano, tra deficit commerciali, deficit di bilancio, debiti di famiglie e debiti d’imprese, è pari a 70.000 miliardi di dollari, ai quali andrebbero aggiunti i derivati, probabilmente superiori ai 200.000 miliardi di dollari, che sono debiti d’imprese ed enti pubblici, cartolarizzati come crediti in mano alle banche. I derivati sono crediti bancari di difficile realizzo e, nell’UE, hanno portato al dissesto di Deutsche Bank.

La finanza si regge non sul Pil o sulla produzione di beni, ma su una montagna di debiti, che fanno fallire o rendono schiave le persone, ma gli stati spesso non li pagano e nessuno può farci niente, perché lo stato è, generalmente, al disopra delle leggi, dei trattati e dei contratti; lo stato cioè, applica doppie misure, per cui, ciò che è lecito allo stato, non è lecito ai cittadini. Comunque, generalmente, il debito è addebitato solo all’Italia, per specularci sopra.

I governi italiani hanno voluto essere trasparenti con l’UE e non con i cittadini, perciò i nostri soci europei hanno emarginato, discriminato e reso serva l'Italia; l’hanno fatto rifiutando i cambiamenti italiani che minano gli interessi della speculazione, perciò in Italia hanno messo informazione, opposizione e istituzioni italiane ed europee contro l'attuale governo italiano.

ITALIA

Continuano le polemiche tra Lega e M5S, come le inchieste su Salvini, però gli italiani abituati alla politica fatta con polemiche, informazione e magistratura, osservano che Salvini è un buon incassatore, attendono risultati pratici dal suo governo, e perciò, per il momento, non gli tolgono il sostegno. Non sarebbero sbagliate le elezioni politiche anticipate, ma bisogna preparare il DEF prossimo, portare a termine le riforme in programma, anche se di compromesso, com’è sempre successo nei governi di coalizione italiani.

Alle prossime elezioni politiche, con una nuova maggioranza, probabilmente con Lega e Fratelli d’Italia, e un nuovo presidente della repubblica, ci potrebbero essere molte novità; l’Italia deve sganciarsi dalla speculazione internazionale e dalla sudditanza franco-tedesca, favorita da infiltrazioni straniere nelle sue istituzioni, nella politica e nell’informazione italiana. Per ragioni economiche, deve stare con Usa, Cina e Russia, anche se, purtroppo, le sanzioni americane ostacolano questa politica.

Salvini è temuto da Germania e Francia e riceve continue minacce, spero sia efficacemente difeso da una scorta. Comunque, entrando nel merito delle riforme, osservo che Di Maio ha ragione a difendere l’acqua pubblica, ha ragione sulla revoca delle  concessioni autostradali, ma ha torto sul salvataggio di Alitalia che è stato un buco nero nel bilancio dello stato, anche perché trasporta gratis onorevoli e papa.

Per aiutare Alitalia e Ilva, il M5S, come comunisti e postcomunisti, usa il tema strumentale della difesa dell’occupazione. Di Maio teme che le autonomie tolgano gli aiuti al sud, che però ha amministrato male le gravose tasse dei cittadini per l’asportazione dei rifiuti; accanto alle discariche e in attesa dell’economia circolare, i termovalorizzatori producono energia, esistono in tutta Europa e, come i forni crematori, inquinano poco. Gli stanziamenti statali per la sanità, in proporzione agli abitanti, sono stati maggiori per Lazio, Campania, e Sicilia e Puglia, ma con risultati peggiori; infine, con le autonomie,  bisognerebbe abolire i privilegi economici e fiscali delle regioni a statuto speciale, autonomia deve significare solo autonomia amministrativa e legislativa.

Il M5S teme che l’autonomia regionale possa danneggiare le regioni meridionali che, dotate di pari risorse, devono imparare e a gestirsi meglio. Politica ed economia hanno sempre delle ambiguità, per un principio di eguaglianza, Di Maio è contro le gabbie salariali e a favore del salario minimo, però anche i contratti di lavoro prevedono minimi salariali, superati da incentivi che hanno favorito i lavoratori del nord.

Bisogna riconoscere che le imprese, per risparmiare sul lavoro, si spostano in Slovenia e in altri paesi dell’UE, mentre al sud pagano in nero o con contratti irregolari e pagano salari più bassi. Il governo tedesco, dopo la riunificazione, per favorire lo sviluppo della Germania dell’est, stabilì di omogeneizzare salari e stipendi, pubblici e privati, gradualmente, in dieci anni, non credo che lo facesse per discriminare i lavoratori.

Per la stessa ragione, le imprese, per pagare meno tasse, spostano capitali, produzioni e sedi all’estero, se l’UE non interviene in materia, è facile che il nostro governo pensi a una riduzione delle imposte per le imprese. Flax Tax e riduzione del cuneo fiscale nei salari possono andare anche insieme; con due aliquote, detrazioni e deduzioni, la prima ridurrebbe anche il cuneo fiscale; l’Italia è il paese delle regioni e delle capitali, perciò anche la strada del federalismo fiscale va perseguita.

Un intervento andrebbe fatto anche sui contributi obbligatori, che andrebbero fiscalizzati, in modo da dare il via al vero stato sociale, la pensione diventerebbe una prestazione sociale, per la maggior parte slegata dagli emolumenti e dal reddito. Infine, M5S e Lega si sono divisi anche sulla sorte di un orso che fa danni in Trentino, il M5S non vuole che sia abbattuto però, da animalista, osservo che  gli animali selvatici vanno tutelati solo fino a che non creano danni o situazioni di pericolo per gli uomini. Gli animali selvatici devono anche imparare a stare lontani dall’uomo, perché è pericoloso,

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Gli economisti di corte hanno sempre chiesto un’economia italiana competitiva e, quando la bilancia commerciale italiana era passiva, si postulava che gi italiani consumassero meno di quanto producevano, cioè vivevano al disopra della loro possibilità; ora, anche grazie a un bilancio dello stato deflazionistico, con bassi salari, bassa domanda interna e con un cospicuo attivo commerciale, si dovrebbe affermare che gli italiani vivano al disotto delle loro possibilità.

Nei primi 5 mesi del 2019 il surplus commerciale italiano è stato di 16,4 miliardi di euro, con un incremento del 4% e l’Italia è diventato il quinto paese al mondo per attivo commerciale, al quale va aggiunto l’attivo della bilancia turistica, anch’esso in aumento. Tra le industrie italiane impegnate nell’esportazione, quella farmaceutica ha avuto un incremento del 49%, seguono i settori tessile, pelletteria, agroalimentare e macchinari industriali, che hanno una performance superiore a quelli tedeschi.

In Italia aumentano le esportazioni di beni di consumo; dal 2014 al 2017 le esportazioni di settore manifatturiero sono cresciute del 12%, quelle del settore dei beni di consumo del 14%; contro le critiche dell’opposizione che denuncia solo le difficoltà italiane, se ne sono accorti gli investitori esteri che, oltre a richiedere Btp italiani, hanno aumentato i loro investimenti produttivi in Italia. (Per le statistiche, fonte: Pasquale Cicalese – sinistrainrete - contropiano).

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L’acquisto di titoli pubblici da parte delle banche centrali va a finanziare il bilancio dello stato, in prima emissione fino al 1981, data del divorzio in Italia tra Tesoro e banca centrale, o al mercato secondario con il QE iniziato nel 2015, perche le banche centrali non potevano finanziare direttamente gli stati. In entrambi i casi, l’aumento della circolazione monetaria, attuata ufficialmente anche a favore delle imprese,  attuata per evitare il default di stati e per garantire maggiori risorse ai loro bilanci, comunque, è una rinuncia al controllo della quantità di moneta e dell’inflazione, che fortunatamente ora non è aumentata.

In Italia si è avuta una buona crescita economica dagli anni ‘80 al 2007, poi il rigore di bilancio e l’austerità dell’UE, favorirono la decrescita. Con il QE le banche centrali si sono riempite di titoli pubblici e l’operazione ha ridotto gli interessi delle nuove emissioni e quelli alle imprese; parte degli interessi riscossi sui titoli acquisiti dalle banche centrali sono retrocessi al Tesoro, riducendo il costo medio dell’indebitamento pubblico.

L’acquisto di titoli di stato al mercato secondario da parte delle banche centrali, o Quantitative Easing, denominato in Italia, fino al 1981, operazione di mercato aperto, fu attuato nel 2001 dal Giappone, nel 2008 dagli Usa e nel 2015 in UE; da allora in Giappone i titoli pubblici detenuti dalla banca centrale sono arrivati a 466 trilioni di Yen, negli Usa a 2.537 miliardi di dollari, nell’eurozona a 1.536 miliardi di euro.

Però, contemporaneamente, la BCE ha fatto anche prestiti a basso interesse alle banche, con operazioni Tltro, utilizzate dalle banche commerciali anche per acquistare titoli pubblici; le alchimie della finanza sono notevoli, ma sempre a vantaggio delle banche che controllano stati e Bce. I fondi sono stati erogati alle banche centrali in proporzione alla loro partecipazione al capitale della BCE, perciò il debito pubblico tedesco in mano alla Bce è salito al 17,7%, quello della Spagna al 19,3%, quello della Francia al 15,5% quello dell’Italia al 17,3%.

Con la retrocessione al Tesoro di parte degli interessi sui titoli, il costo medio del debito pubblico Usa  è sceso al 3,72%, in Giappone allo 0,71%, in Germania all’1,5%, in Francia all’1,73%, in Spagna al 2,54%, in Italia al 2,80% lordo, meno le imposte; il che significa che il costo del debito pubblico è molto inferiore ai 70.000 miliardi annui, denunciati da economisti di corte, opposizione e informazione, il che ha ridotto anche il deficit di bilancio, ma senza troppe spiegazioni per gli italiani.

Come voleva Keynes con il deficit di bilancio e contro gli euroburocrati e l’austerità dell’UE, le banche centrali, allentando le redini monetarie, hanno dato sostegno all’economia, hanno ridotto il deficit e abbassato gli interessi, ma l’economia produttiva, il Pil e la domanda non ne hanno tratto vantaggio, il debito pubblico italiano non è diminuito; ma le banche commerciali hanno migliorato la loro posizione economica, messa a rischio dalle insolvenze della clientela e dalle loro speculazioni. (Per le notizie, fonte: Congiuntura Ref – Startmag.it).

ISLAM

Le ONG sono finanziate anche da governi europei, tra cui l’Italia, e dall’ONU, e sostengono anche il terrorismo palestinese, l’Italia lo fa con circa 5 milioni di euro l’anno; ne beneficiano l’Autorità Nazionale Palestinese e il Fronte Nazionale per la Liberazione della Palestina; gli stanziamenti servono anche alla riabilitazione di ex detenuti palestinesi condannati per terrorismo.

L’ONG tedesca SEA Watch è finanziata dalla Germania, da un’associazione islamica e dalla Turchia di Erdogan, è collegata a Hamas, a gruppi terroristici islamici e ai fratelli musulmani, attivi in Africa settentrionale, Medio Oriente e Albania; in Italia, l’Ucoii è legata alla fratellanza musulmana,  che gli Emirati Arabi Uniti hanno messo fuorilegge.

L’organizzazione di riferimento di tante ONG è la fratellanza musulmana, che riceve finanziamenti da Turchia e dai paesi del Golfo, opera tramite organizzazioni caritatevoli, per la diffusione della fede islamica, punta a modificare lo stile di vita delle popolazioni; donazioni pubbliche e private sostengono le ONG del mondo islamico, l’Ucoii mette a disposizione dei detenuti di fede islamica 14 avvocati.

Queste Ong sono legate alla Fratellanza Musulmana e si espandono in Albania e Kosovo, regioni prossime all’Italia, Erdogan afferma che l’Europa è malata e vuole conquistare Roma, pare che anche papa Francesco sia vicino alla Fratellanza Musulmana. (Per le notizie, fonte: Stefano Piazza – Luciano Tirinnanzi - Informazione Corretta - Panorana 18/7/2019).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it - viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 15/7/2019)

EUROPA

Horst Seehofer, dal 2018 ministro degli interni tedesco, appartenente al partito Csu, nel 2017, quando era leader dei cristiano-sociali bavaresi, voleva chiedere il Brennero e le frontiere all’immigrazione, era a favore della linea restrittiva e perciò si scontrò con la Merkel; ora chiede all’Italia di aprire i porti e annuncia che la Germania è pronta ad accogliere alcuni migranti delle navi ONG.

Ha aperto un centro di espulsione per migranti senza permesso d’entrata, ha limitato i ricongiungimenti familiari per quelli con permesso, respingendo i profughi alla frontiera; ha affermato che l’integrazione è possibile solo limitando l’immigrazione, che è la madre di tutti i problemi politici, e si è unito al fronte anti-migranti. Con Salvini e il cancelliere tedesco Kurz, vuole una soluzione europea all’immigrazione e la protezione della frontiera esterna dell’UE e vuole negare i sussidi ai migranti approdati in Italia e poi arrivati in Germania.

Il presidente della repubblica federale tedesca e Macron, a sostegno di Carole Rackete, premiata dal presidente francese per le sue bravate ,invitano il governo italiano a salvare gli emigranti naufraghi che essi espellono, mentre il nuovo presidente del parlamento europeo, dopo aver esaltato l’UE, invita a modificare il trattato di Dublino sull’immigrazione. Delle sei ONG più attive nel salvataggio dei migranti, cinque sono tedesche, gli emigrati partono dalla Libia in disgregazione, ma provengono, al 65%, dall’Africa sub sahariana, soprattutto francese. 

Si dice che i tedeschi sono stanchi delle guerre, amano il verde ma non la solidarietà e gli immigrati africani, tuttavia, i loro dirigenti politici sognano sempre l’egemonia sull’Europa, soprattutto sui paesi fondanti la cultura europea; con la finanza ci sono riusciti con la Grecia, ma arrancano con l’Italia.

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In Grecia, Tsipras ha perso le elezioni politiche vinte da Mitsotakis, banchiere formatosi in Usa, che non rappresenta un’alternativa alla Troika, come non la rappresentava Varoufakis, giornalista e professore in Usa; probabilmente, con l’elezione di Mitsotakis, si spera che Bruxelles faccia delle concessioni alla Grecia. Quando l’oligarchia controlla finanza, partiti e informazione, non c’è spazio per la vera democrazia.

In genere, l’oligarchia teme i grandi cambiamenti che mettono in pericolo il suo potere, d’altra parte l’UE, a direzione franco-tedesca, non si può cambiare dall’interno, il suo parlamento ha solo un ruolo consultivo, mentre dominano le sue istituzioni come la commissione europea, la BCE e il consiglio dei ministri europei, in definitiva, i fiduciari delle lobby e della massoneria.

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Secondo la narrazione della televisione italiana, che è germanofila e attinge a previsioni statistiche spesso smentite, l’economia tedesca, a causa dei dazi americani, perde colpi ma sta meglio di quella italiana; in realtà, otto delle maggiori imprese tedesche prevedono, con la riduzione delle esportazioni, riduzioni consistenti della produzione e quindi, del Pil nazionale. Nel 2019 l’azienda chimica Baesf prevede una riduzione dell’utile del 30%, il settore manifatturiero prevede, in media, una caduta della produzione dell’8,6%, ne soffrono soprattutto auto e settore chimico farmaceutico.

La Germania esporta per 1.600 miliardi l’anno, con un attivo ci circa 500 miliardi,  spiazzando gli altri paesi europei che s’indebitano con le importazioni, ma non l’Italia che invece s’indebita con la spesa pubblica; il fatto è che l’economia tedesca, violando i trattati europei, che fissavano l’attivo massimo dell’export al 6%, dipende molto dalle esportazioni.

Il paese desiderava conquistare il mondo finanziariamente e, per ridurre i costi, negli anni scorsi ha contenuto salari e domanda interna; infatti, con le vendite all’estero, si acquisiscono risorse finanziare utili a conquistare all’estero mercati, imprese, informazione e politica. I regolamenti europei sull’inquinamento e le multe americane sulle auto Volkswagen alimentate a diesel, aumentano i costi, le auto elettriche e quelle a guida autonoma richiedono grandi investimenti che riducono gli utili; perciò in borsa, Daimler Benz, BMW e Volkswagen registrano cospicue perdite.

La borsa tedesca non è ballerina come quella italiana, spesso vittima della speculazione, quando gli indici continuano a calare per tutte le aziende, la situazione è preoccupante non solo per i risparmiatori. Nel trasporto aereo Lufthansa soffre della concorrenza delle compagnie low-cost e dell’aumento dei prezzi del carburante; le prime due banche tedesche, Deutsche Bank e Commerzbank, perdono vistosamente in borsa, soprattutto DB che voleva competere con le banche d’investimento di Wall Street.

Insomma, sono in difficoltà soprattutto i settori automobilistico, chimico e finanziario, l’assemblea dell’azienda chimico-farmaceutica Bayer ha criticato l’acquisto della Monsanto americana, produttrice di Ogm invisi agli europei, dai quali si temono danni alla salute. Si è rimproverato troppo il debito pubblico italiano e non quello privato di GB, Francia Germania e Usa. Il risparmio senza euro era colpito dall’inflazione, quello in euro è colpito dall’insolvenza dei debitori privati che travolgono le banche e quindi i risparmiatori.

Nel 2008 è accaduto in Usa e poi in vari paesi europei, poi con i salvataggi di banche fatti con il programma ESM, cioè con soldi degli stati dell’UE, a favore di Grecia, Irlanda, Spagna, Cipro e Portogallo in default, Anche Germania e Francia intervennero a salvare le loro banche, poi l’ha fatto l’Italia a favore di banche popolari, senza aiuti dell’UE. Questa crisi finanziaria che, nonostante il QE di Draghi, perdura, favorirà ì’impoverimento e la concentrazione della ricchezza e finirà per travolgere prima il dollaro e poi l’euro. (Per le notizie, fonte: Francesco Bertolino - startmag.it).

ISLAM

Missili anticarro, venduti nel 2010 dagli Usa alla Francia, con il divieto di trasferirli a terzi, sono stati trovati in un campo di miliziani di Haftar a Gherian, vicino a Tripoli. La vendita di armi alla Libia è stata vietata anche da un trattato Onu (la Germania afferma che solo l’Italia viola i trattati). La Turchia sostiene militarmente i fratelli musulmani (che sono amici del papa) e Al Serraj a Tripoli, il cui governo è sostenuto da Onu e Italia; gli emirati arabi, la Francia e l’Egitto sostengono Haftar a Tripoli; Arabia e Qatar sostengono l’Iran. Il mondo islamico, anche se è diviso al suo interno, è in guerra con Israele, con l’occidente e per la sua supremazia in Europa, Africa e Medio Oriente.

ITALIA

Nel 2018 in Italia le imprese controllate da multinazionali straniere erano 3.519, queste multinazionali ricevono spesso incentivi pubblici, chiudono impianti, delocalizzano e riducono personale; in tutto hanno 568.000 dipendenti, con 507 miliardi di euro di fatturato, cioè quasi un milione per dipendente. Non male, anche se la narrazione dominante afferma spesso che in Italia la produttività del lavoro è scarsa, è certo però che, nei paesi poveri, le imprese guadagnano di più con lavoratori sottopagati.

Dividendo il fatturato per il numero dei lavoratori, si ha quasi un milione di euro di ricavi per dipendente, con il quale remunerare stato, banche, soci, lavoro, costi industriali e commerciali; con il costo medio del lavoro pari a 30.000 euro annui, le imprese ci dovrebbero riuscire e, riducendo il costo del lavoro, non guadagnerebbero molto di più. Da considerare però, che la produttività va calcolata, oltre che sul fatturato, anche sulla quantità di beni prodotti.

Osservo che la produttività non dipende solo dall’impegno dei lavoratori, ma anche dagli investimenti interni, dall’organizzazione, dai costi energetici e dai servizi statali alle imprese; le imprese capitalistiche internazionali sono avide di guadagni, sui quali, con i paradisi fiscali, non pagano nemmeno le imposte. Se non si mette riparo a queste cose, è facile che, con la globalizzazione, si scivoli nella decadenza economica, nella disoccupazione di massa e nella schiavitù.

In ossequio alla globalizzazione e all’evaporazione delle frontiere, conformemente alla società aperta di Soros, le imprese che delocalizzano all’estero sostengono minori costi del lavoro, spendono meno per l’energia, pagano meno imposte e inquinano liberamente; cioè, alla fine, fanno maggiori profitti che poi, con l’acquiescenza dell’UE, inviano nei paradisi fiscali europei e del resto del mondo, favorendo con ciò la decadenza inarrestabile dell’Italia e dell’Europa.

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Lo stato italiano, sui suoi titoli del debito pubblico, non remunera i risparmiatori italiani con i Bot, ma remunera banche italiane e straniere con i BTP, i cittadini privati non riescono mai ad aggiudicarsi questi tioli alle aste, ma li possono acquistare al mercato secondario, dopo che le banche hanno fatto cassa con le loro plusvalenze. Il rialzo dello spread, favorito dalla propaganda finanziaria e dai catastrofisti italiani, rialza l’interesse dei BTP a 10 anni, ora in decrescita perché gli investitori sanno che l’Italia è un paese solido e non è a rischio d’insolvenza.

Senza farsi influenzare dalle diverse scadenze di questi titoli, forse, come fa il Giappone, non sarebbe sbagliato remunerare meglio gli italiani o remunerarli come gli investitori esteri, dando loro la precedenza nelle sottoscrizioni, in modo da avere una domanda interna pari all’offerta di titoli pubblici, mettendo così l’Italia al riparo della speculazione internazionale. Recentemente lo stato ha emesso BTP con scadenza a 50 anni e interessi naturalmente più elevati, trattasi di un altro regalo alle banche e allo straniero.

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Salvini, definito da The Economist il politico più pericoloso d’Europa,  fa paura ai mercati e all’UE e pertanto, per indebolirlo, fra le altre cose, è stato accusato di aver ricevuto finanziamenti dalla Russia, sotto forma di compartecipazione ai profitti delle esportazioni in Italia di fonti energetiche russe. La corruzione si fa nell’esportazione di armi e per condizionare politica e informazione, questa seconda è finanziata anche dallo stato che così, surrettiziamente, la condiziona.

Politica e informazione sono finanziate regolarmente da lobby, banche, industrie e potenze straniere, succede sia in periodo di crisi, sia in periodo di pace, il M5S ha chiesto, al riguardo, una commissione parlamentare d’inchiesta; scopo dei finanziamenti è condizionare la politica, baipassando la volontà del popolo che dovrebbe essere sovrano, in democrazia succede regolarmente. In cuor mio, preferirei che non fosse vera l’accusa mossa a Salvini, però non è sufficiente a togliergli il sostegno degli italiani che, assuefatti agli episodi di corruzione, vorrebbero solo vedere una politica fatta nell’interesse dei cittadini e dell’Italia.

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L’Inpgi, la cassa previdenza dei giornalisti ha un bilancio in grave dissesto ed è perciò vicina al commissariamento, perciò il decreto crescita del 2019 gli ha imposto di ridurre costi, di aumentare i contributi e di allargare la platea degli assicurati ai comunicatori; probabilmente, a danno degli altri lavoratori e, in genere, dei contribuenti, confluirà nell’Inps. Del resto, professionisti, invalidi, agricoltori, alti dirigenti, sindacalisti e altre categorie al di fuori dell’Inps, come gli onorevoli, hanno già beneficiato di prestazioni largamente superiori ai contributi versati.

C’è il rischio che la cassa, i cui trattamenti erano su base retributiva, dopo aver accumulato gravi perdite, sia trasferita all’Inps, infatti, l’Inpgi ha un ammanco di 200 milioni di euro, la pensione media dei giornalisti è di 5.000 euro il mese. Il passaggio di queste gestioni private all’Inps, in genere, è stato fatto quando il loro patrimonio era stato bruciato dalle perdite, a causa delle loro prestazioni superiori alle contribuzioni.

Lo stato, con l’assorbimento dell’Inpgi nell’Inps, farebbe un regalo ai giornalisti come ha già fatto con altre categorie protette e da gratificare, lo farebbe per condizionarli, come già fa con i finanziamenti all’informazione; ha bisogno della propaganda dell’informazione che serva a tenere su lo stato.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 8/7/2019)

ITALIA

La capitana Carola Rackete, della nave ONG Sea Watch, agli arresti domiciliari, è stata prosciolta dal giudice per le indagini preliminari, perché avrebbe salvato delle persone in mare; Salvini è adirato, Francia e Germania ci fanno la morale, ma la Germania tratta male gli immigrati clandestini e li rimanda in Italia e la Francia, oltre a rispedirli in Italia, ha condannato un’italiana per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ora questa si è appellata alla cassazione.

Quanto impareranno il capo del governo e Mattarella a protestare contro le angherie franco-tedesche? L’amore sconsiderato per l’UE sta costando caro all’Italia che vogliono disgregare. Carola sarà interrogata anche dal pubblico ministero, per favoreggiamento dell’immigrazione  clandestina; nessuna decisione è stata ancora presa sulla confisca della nave dell’ONG, che sicuramente è intenzionata a continuare nelle sue imprese; le altre ONG vogliono cavalcare la sentenza del GIP a favore di Carola, per continuare le loro imprese.

In Italia pare che diminuisca la disoccupazione, ma non per i giovani, era esplosa con il blocco del turnover causato dalla riforma delle pensioni dell’agente e commissario UE Fornero. Probabilmente, nei prossimi anni, se riprenderà l’economia, l’Italia avrà bisogna di operai per edilizia, lavori pubblici, industria, agricoltura e alcuni servizi; con delega dei governi precedenti, fino a ora il business dell’immigrazione, per fini di lucro, è stato gestito da ONG, ONLUS, Soros e criminali, invece bisognerà puntare su un’emigrazione controllata e regolata, secondo le necessità del mercato interno.

Pare che, per aiutare Carola, il governo tedesco, pressato da parte della sua opinione pubblica, abbia fatto pressioni su politica, informazione e magistratura italiana; altre due navi di ONG sono in agguato per portare altri immigrati in Italia, dove vi arrivano anche immigrati in barconi o gommoni e quelli regolari introdotti dalla comunità di Sant’Egidio, dal governo e da altre organizzazioni.

L’ONG spagnola Open Arms, con la nave Oscar Camps, prendeva migranti nelle acque internazionali prossime alla Libia, portandoli in porti, relativamente più lontani, italiani, perciò fu bloccata per tre mesi dal governo spagnolo; dopo che la Sea Watch di Carola Rackete ha forzato il blocco a Lampedusa, con l’approvazione del sindaco di Barcellona, pensa di emularla.

Per queste operazioni illegali di Open Arms, il governo spagnolo, senza reazioni franco-tedesche, ha previsto una sanzione di 900.000 euro, mentre il decreto sicurezza di Salvini ha previsto una sanzione di 50.000 euro. Forse il governo spagnolo di Sanchez, ritenuto da Macron suo alleato, ha compreso l’assedio cui è sottoposta l’Italia, soprattutto tramite la Libia, da parte di Francia e Germania, e, per non subire la spessa sorte, è corso ai ripari; il governo italiano farebbe bene ad ampliare i rapporti anche con la Spagna, oltre che con i paesi di Visegrad.

La nave ONG, Sea Eye, con 65 migranti a bordo, con l’approvazione tedesca, è diretta a Lampedusa, l’altra nave ONG italiana, Mediterranea, ha rifiutato di portare i suoi migranti a Malta; potrebbe dipendere anche dal fatto che l’Italia ha raccolto spesso i migranti, li cura, li ospita e li smista in altri paesi, al limite, li rimpatria a sue spese; sono tutti servizi costosi, ma comodi per gli emigranti irregolari. Mediterranea, tramite banca Etica, riceve aiuti da comuni, province e regioni italiane.

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Dopo il bombardamento della Francia sulla Libia che, anche per contrastare il franco CFA, voleva creare una moneta sovrana africana, si addensano nuove nubi sull’immigrazione, usata da alcuni paesi e da criminali per mandare a fondo l’Italia; Al Serraj è sostenuto da Onu, Italia e Turchia, Haftar dalla Francia, dall’Arabia e dall’Egitto, però la Turchia sostiene anche i fratelli musulmani e gli Usa si stanno avvicinando a Haftar. Dopo il provvedimento di proscioglimento di Carola, caldeggiato del presidente della repubblica tedesca e da larga parte della politica e dell’informazione italiana, ostili all’Italia, in Libia, il generale Haftar ha bombardato il centro di accoglienza emigranti di Tripoli, definendo Salvini un razzista.

Poi Haftar ha accusato Al Serraj, aiutato dall’Italia, di aver usato gli emigranti come scudi umani, ora Al Serraj minaccia di rilasciare gli emigranti, diventati strumenti di ricatto, dai centri di raccolta. Né Onu, dominato dall’Islam, né l’UE, dominata da Francia e Germania, sono intenzionate ad aiutare l’Italia, anzi, con la collaborazione di mafia e chiesa, giocano alla sua dissoluzione. Solo Trump, che non piace alla televisione italiana, capisce il dramma italiano; per difendersi, il governo gialloverde italiano si accosta a Usa, Cina e Russia.

Prima del trattato di Aquisgrana tra Francia e Germania, Adenauer aveva proposto l’unione tra Francia e Germania e De Gaulle, anche se diffidente verso la Germania, era tacitamente anche d’accordo, lo scopo era dominare insieme l’Europa, superando le vecchie rivalità. A causa della smania di dominio e della chiave per il successo, anche Hitler, quando sapeva di aver perso la guerra, affermava, amaramente, che avrebbe dovuto allearsi con la Gran Bretagna. L’informazione italiana non sottolinea questi fatti, perché è spesso disfattista, antiitaliana e al servizio di potenze straniere e di lobby.

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La spazzatura non raccolta a Napoli e a Roma è diventata una tragedia, al riguardo, l’UE ci multa, ma non  multa le centrali a carbone tedesche, il caso alimenta la propaganda anti italiana; il servizio di raccolta è dominato, con complicità politiche, anche dalla mafia. La sinistra si è sempre opposta ai termovalorizzatori, che esistono in tutte le grandi città europee, certo, sarebbe meglio il riciclo totale o l’economia circolare, ma, finché non lo rendiamo possibile, per togliere i rifiuti dalle strade, servono anche i termovalorizzatori e le discariche.

Per lucro, la mafia si è infiltrata anche nei settori rifiuti e immigrazione, naturalmente collaborando con politica, chiesa e affari, dall’unità a oggi ha collaborato con inglesi, americani, governi italiani e con l’UE; tra l’altro, ricicla anche a Francoforte, le grandi banche, legate allo stato tedesco, naturalmente ringraziano. In Italia ha fatto scandalo l’affidamento dei minori, la spazzatura abbandonata, l’immigrazione incontrollata, il traffico di droga, gli appalti, gli scandali della sanità, l’’informazione di parte e la giustizia che procura solo lavoro ad avvocati e giudici.

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La Fed, criticata spesso da Trump, come la BCE, afferma esageratamente che i conti pubblici italiani mettono a rischio anche la stabilità finanziaria americana; probabilmente, ambienti americani si sono accorti che gli Usa, come la Germania, fino a oggi hanno guadagnato dalla situazione italiana e perciò, non desiderano un cambio di passo, perché l’Italia ha contribuito al benessere economico della speculazione internazionale.

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Le statiste ufficiali hanno spesso ignorato i debiti privati e rimarcato il debito pubblico italiano, però in Italia i debiti delle famiglie sono minori che in Francia, mentre i risparmi privati sono maggiori. Per misurare il reddito medio, le statistiche comparano il Pil pro capite dei vari paesi però, per determinare il vero reddito spendibile delle famiglie, sarebbe anche logico tener anche conto dei debiti privati che sottraggono reddito alle famiglie e aggiungere i risparmi che danno reddito; con questa rettifica, il reddito pro capite italiano non sarebbe inferiore a quello francese.

Il debito pubblico italiano è pari a circa 2.300 miliardi di euro, con un costo dichiarato in interessi di 65 miliardi l’anno che, con il calo degli interessi, è destinato a scendere; tenuto conto che le emissioni pluriennali sono state fatte a diversi interessi, il costo medio di questo debito è ufficialmente del 2,9%, i BTP decennali costano in media il 2,6%, questi dati sembrano però incongrui.

Bisogna tener conto che i Bot non sono remunerati e che gli altri titoli sono soggetti a ritenute fiscali che ne riducono il costo in interessi; la durata media del debito è di 7 anni, tuttavia, lo stato paga anche interessi sui derivati fatti dagli enti locali, per 4 miliardi di euro l’anno. Come i privati, anche gli stati hanno la tendenza a falsificare i bilanci, con spese fuori bilancio o alterandone i dati, magari per nascondere spese militari.

Ciò che è lecito allo stato non è lecito ai privati; tolte le ritenute fiscali totali, Bot e Btp a tre anni, cioè due terzi del debito complessivo, non costano niente, il rimanente costa un 2%, cioè il costo annuale del debito pubblico sembrerebbe di circa 16 miliardi, più i 4 miliardi in derivati, per scommesse fatte sugli interessi passivi, in tutto 20 miliardi, mi scusino i professori e gli economisti di corte, come si fa allora ad arrivare ai 65 miliardi denunciati?

EUROPA

Sulle nomine dell’UE, anche di prestanomi filotedeschi, ha deciso sempre, in incognito, la Germania, però adesso la Germania è stata più diplomatica con l’Italia, mentre la Francia di Macron, che si è inserita nel gioco, ha espresso solo boria. Conformemente agli accordi del duopolio Francia-Germania, per le nomine all’UE, la francese Lagarde, sempre severa sul debito e sul deficit di bilancio italiano quando era alla guida del FMI, andrà alla guida della BCE, mentre la tedesca Von Der Leyen, legata alla Merkel, ma dichiaratamente atlantista, andrà alla presidenza della commissione. Al catalano Joseph Michel, contrario agli indipendentisti, andrà il posto della Mogherini agli esteri.

All’Italia, non per volontà del direttorio franco-tedesco, ma per volontà dell’assemblea,  è andata la presidenza del parlamento, il nuovo presidente del PD, Davide Sassoli, eletto dal parlamento, ha dichiarato la sua fedeltà incondizionata all’UE e ha detto che bisogna riformare il trattato di Dublino, speriamo che riesca. Il presidente del consiglio europeo Tusk è stato sostituito con Charles Michel; all’Italia dovrebbe anche andare il commissario economico alla concorrenza.

Per quanto riguarda la concorrenza, l’Antitrust italiana ha evidenziato i danni economici fatti all’Italia dai paradisi fiscali dei piccoli paesi dell’UE, sarà difficile abolirli, come sarà difficile costringere i paesi di Visegrad ad accettare gli immigrati. In UE, per favorire la libera circolazione di merci, capitali e persone, occorrerebbe anche un’’armonizzazione fiscale e scolastica; ma sembra che le istituzioni europee, con le diverse tassazioni,  siano solo intenzionate a favorire, con l’esportazione dei capitali, l’evasione legale delle, imposte.

Conte si è dichiarato contento delle nomine, ha torto, perché si è rafforzato l’asse franco-tedesco, che però è sconcertato dalla resistenza del governo italiano e dell’economia italiana al loro disegno per il suo affondamento; Salvini ha affermato che era importante cambiare le regole e non i nomi, soprattutto in materia d’immigrazione, però si fa illusioni, la Francia si muove più spregiudicatamente.

In precedenza, a capo delle istituzioni europee, l’Italia aveva tre nomi, Mogherini, Tajani e Draghi, che però erano un paravento della Germania, dalla quale prendevano ordini; con le nuove nomine, pare avere meno peso e sembra anche che si sia arresa a Bruxelles; dopo le vicende giudiziarie di Thyssenkrupp, del CSM e di Carola, non si può credere, come afferma Mattarella, che in Italia, in Francia e in Germania, la magistratura sia sempre indipendente dal governo e dalla politica.

Erano in ballo il processo a Carola e la procedura d’infrazione contro l’Italia mentre, stranamente, la Francia non era imputabile per le stesse violazioni di bilancio; probabilmente questa procedura, come la liberazione di Carola, sono state oggetto di trattative da parte di Mattarella e di Conte che, come Tria, sembra un pesce in balia delle acque europee, è la sorte degli europeisti.

Comunque, Mattarella, già europeista oltranzista, pare si sia avvicinato un po’ al governo gialloverde, al quale però ha imposto il capo del governo e cercato d’inculcare l’amore per l’UE. In genere, gli europeisti non sono, come si dice spesso, gli amanti della pace in Europa; tra gli italiani e gli europei, tra alti burocrati e politici, nazionali e dell’UE, sono tali quelli che mangiano con l’EU.

Parlo soprattutto degli alti euroburocrati, che ne temono la dissoluzione in stati sovrani e perciò cercano in tutti i modi di farla sopravvivere e di esorcizzare la sovranità nazionale, presentandola come fosse una bestemmia, come il populismo che deriva da popolo. Gli inglesi lo hanno capito e si vogliono tenere alla larga dall’Europa a trazione tedesca; grosse novità ci saranno, con le prossime elezioni presidenziali in Francia, con le prossime elezioni politiche in Italia e con la scadenza del mandato di Mattarella; intanto, l’attuale  governo italiano si accosta a Usa, Cina e Russia.

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Con le elezioni al parlamento europeo, l’Italia ha perso tre rappresentanti importanti nelle istituzioni UE, ma il suo governo pare brindare alla vittoria, un anno fa Francia e la Germania firmarono una dichiarazione per rinnovare gli impegni europei di solidarietà, giustizia e pace, per affrontare assieme la crisi migratoria,  per una tassazione comune; purtroppo però, dopo le elezioni europee, l’asse franco-tedesco, a causa delle diffidenze reciproche, pare scricchiolare.

Macron e Merkel hanno rilevanti problemi di consenso interno, Berlino non vuole più il ministro delle finanze europeo, non vuole un consistente bilancio europeo, capace di sostenere le riforme; inoltre, per il controllo delle istituzioni europee, è iniziato uno scontro tra Francia e Germania, mentre in UE sono nate nuove temibili formazioni politiche.

Macron si è opposto al disegno di fare presidente della commissione europea il rappresentante del gruppo politico più numeroso a Strasburgo, che doveva essere il tedesco Manfred Weber del partito popolare; vuole essere l’ago della bilancia europea, ma, sul piano politico interno, sta per essere superato da Le Pen e Salvini, che avanza grazie all’assenza di una politica europea sull’immigrazione.

Come accade in Italia, la maggioranza che sostiene il governo francese è eterogenea,  fino a oggi, le istituzioni europee sono state controllate surrettiziamente dalla Germania, tramite suoi agenti sotto altra bandiera; questo paese, economicamente florido, non vuole la condivisione dei rischi, la solidarietà e i riequilibri economici interni, mentre in Francia il processo di risanamento delle finanze procede a rilento.

Quest’anno in Francia, il deficit di bilancio arriverà al 3,1%, costringendo il governo a rinviare ancora l’obiettivo del pareggio di bilancio; è un risultato peggiore di Spagna e Italia. La Germania, per non perdere la faccia, non può più fare altri sconti alla Francia, come già fatto in precedenza, il commissario francese Moscovici, tanto fazioso, sta per lasciare il posto e pare ignorare il particolare.

Macron ha capito le trame sotterranee tedesche, ha fatto un patto di dominio sull’UE con la Germania e poi, nell’interesse sovranista del primato di Parigi, per il controllo delle istituzioni europee, si è messo in competizione con la Germania; perciò l’alleanza tra i due paesi, sostanzialmente, non esiste più. I dirigenti tedeschi, delusi dagli sviluppi della situazione e dalle reazioni italiane, come la volpe che, quando non arriva all’uva, afferma che è acerba, ora affermano che possono fare a meno dell’UE e dell’Europa.

Intanto anche in Germania, ricca di riserve finanziarie per gli attivi commerciali e di bilancio, utilizzati per favorire la penetrazione politica in paesi come l’Italia, anche se con pochi disoccupati, con la crisi di sovrapproduzione, cresce la disperazione dei lavoratori tedeschi più poveri, a Parigi la situazione non è migliore. 

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 1/7/2019)

ITALIA

Curiosità monetarie: chi rifiuta una banconota legale, anche se a corso forzoso o senza copertura e senza garanzia statale, secondo la legge, deve essere condannato. Anche i falsari di banconote sono condannati, chi le distrugge anche. Lo stato può ripudiare le sue banconote, che sono certificati irredimibili di debito pubblico, ma garantisce il risparmio solo fino a una certa cifra, però non garantisce dall’inflazione che esso alimenta e che, come le imposte, toglie potere d’acquisto alle banconote. Il debito pubblico può essere consolidato dallo stato, allungandone la scadenza, può essere denunciato, in tutto o in parte, e può esserne ridotto forzatamente l’interesse dei titoli di stato già emessi e in circolzione, con imposte o senza; l’Italia lo potrebbe fare agevolmente, perché trova facilmente finanziatori del suo deficit di bilancio.

Allo stato non conviene azzerare debito pubblico e deficit di bilancio, perché i sudditi contribuenti pretenderebbero una riduzione sostanziale delle imposte; lo stato è una società segreta nata per la riscossione delle imposte, in cambio di una protezione o scurezza concessa ai sudditi contribuenti; nel diritto commerciale, quando l’oggetto sociale non si può raggiungere, la società deve essere sciolta.

Come esiste il plus valore d’impresa, o profitto, esiste il plus valore di stato, che è quanto va ai soci occulti dello stato e ai suoi alti burocrati, comprati con privilegi economici, per averne obbedienza, omertà e complicità. I plus valore destinato ai soci dello stato scaturisce dalla loro fornitura, a prezzi monopolistici incontrollati, di beni come le armi, servizi bancari, ospedalieri e scolastici privati e di grandi appalti, anche tramite fiduciari o prestanomi; da sottolineare che la copertura per la flax tax non è richiesta per le spese militari, i paesi piccoli fanno debiti all’estero, ma le armi le pagano in contanti.

L’Italia era il paese più europeista e ora è quello che lo è di meno, è entrata in Europa perché non  riusciva a riformarsi o cambiare da sola e la Germania, alleata di chiesa, mafia e mercati, ha cercato di affondarla, per annettersela completamente. Monti, agente dei mercati, ha cinicamente affermato che dovrebbe adattarsi, altrimenti in Europa torneranno i venti di guerra.

La crisi economica della fabbrica di elettrodomestici Whirlpool di Napoli, controllata dagli americani, che aveva ricevuto aiuti dallo stato italiano per continuare a produrre e per salvaguardare l’occupazione, probabilmente, con l’intervento dei sindacati e di Di Maio e con le manifestazioni degli operai dell’azienda, avrà un esito a spese dello stato. Bisogna dire che chiudere un’industria significa perdere tecnologie e occupazione; inoltre, da un’impresa che non fa profitto, lo stato trae sempre Iva sul venduto e imposte sui salari dei lavoratori che, a volte, pareggiano gli aiuti di stato.

Bisogna considerare che gli investimenti nelle opere pubbliche creano occupazione, mentre oggi, quelli nelle industrie private, anche con incentivi fiscali, servono prevalentemente a ridurre i costi del lavoro e non ad aumentare l’occupazione; inoltre, le imprese delocalizzano per ridurre i costi di lavoro, energia e imposte. Perciò, vista l’apertura dei mercati, il salario minimo, che esiste in altri paesi, non dovrebbe essere troppo alto e dovrebbe essere variabile secondo il tipo d’industria e secondo la sua produttività e redditività.

Non hanno diritto solo le donne di lamentarsi, con gli incentivi, lo straordinario, il grado e l’anzianità, il salario e lo stipendio uguali per tutti non esistono, non esistono tra stati dell’UE e nemmeno all’interno degli stessi stati, anche se, con le delocalizzazioni dettate dalla globalizzazione, a volte sarebbe necessario introdurre nell’UE un salario minimo, per evitare che l’occupazione diminuisca in Italia e aumenti in Europa orientale.

Secondo la Bce di Mario Draghi, la proposta di Lega, Fratelli d’Italia e M5S di acquisire, da parte dello stato italiano, l’oro e le riserve della banca d’Italia, confligge con i trattati europei, con lo statuto della banca, con la costituzione italiana, con l’indipendenza della banca centrale e con la proprietà privata. L’europeista Draghi afferma che la BCE ha competenze esclusive per la politica monetaria e per la destinazione delle riserve, già vendute dalla GB, e che le relative decisioni della Banca d’Italia dipendono dalla BCE e non dallo stato italiano, afferma che, se lo stato se ne appropria, contro o  trattati europei, finanzia il suo bilancio.

Con i trattati europei, sarebbe stato utile uniformare lo stato giuridico di tutte le banche centrali europee, ma li governi italiani preferivano fare regali ai mercati. Per procedere alla nazionalizzazione della banca centrale risparmiando, la Meloni propone di abolire la riforma del 2013 che rivalutò il capitale della banca e quindi le riserve, la quale fece un regalo agli azionisti di Bankitalia; comunque, occorre ribadire che le riserve della banca centrale appartengono allo stato italiano e non alla Banca d’Italia o alla Bce, la banca ne è solo il custode per conto dello stato, come lo sono le banche private per i depositi privati.

Uno scandalo ha investito il CSM, organo di autogoverno dei magistrati, che non esiste in altri paesi democratici, che ha ottenuto maggiore indipendenza di altri organi costituzionali; il CSM è competente per le nomine negli uffici giudiziarie e per le azioni disciplinari contro i magistrati. Bisognerebbe riflettere liberamente se quest’organo ha un senso o debba essere abolito, lo stato deve funzionare e non serve invocare sempre e inutilmente la democrazia; al momento, i suoi giudici pare lo stiano riformando, dando più peso alle componenti di sinistra.

Con la caduta del fascismo e con l’attuale costituzione, per esorcizzare l’autoritarismo, sono stati depotenziati presidenza del consiglio dei ministri, ministro della giustizia, ministro degli interni e, con la Nato, ministro della difesa; mentre è stato potenziato, a danno del parlamento, il ruolo del presidente della repubblica. Poi l’UE, togliendo altre fette di sovranità allo stato italiano, al parlamento italiano e agli italiani, ha provveduto a depotenziare il ruolo del ministro del bilancio, della banca d’Italia e, ancora una volta, del parlamento italiano.

Le competenze del consiglio superiore della magistratura andrebbero conferite, con delega del ministro della giustizia, ad alcuni dirigenti del ministero, assistiti da consulenti; mentre, per quanto riguarda la riforma della giustizia, che dovrebbe essere, oltre che indipendente, anche più veloce, più economica e meno farraginosa, la riforma dei codici dovrebbe fare capo al ministro della giustizia e al parlamento. Vale la pena di ricordare che, con il patto sociale, in cambio di sicurezza e giustizia, i sudditi hanno accettato di pagare imposte, rinunciando a  farsi giustizia da se.

Poiché l’accordo di Schengen sulla libera circolazione non riguarda l’immigrazione  clandestina ma i cittadini dell’UE, Salvini, in mancanza di ripartizione degli immigrati, per bloccare l’immigrazione clandestina, anche dal nordest, oltre alle espulsioni, quando riesdcono, ha proposto il pattugliamento del confine con gli sloveni o la costruzione di un muro. Su questa immigrazione, contro il governo italiano, l’informazione fa spesso, a favore di Francia, Germania e Vaticano, del terrorismo mediatico.

L’Olanda si è rifiutata di accogliere gli emigranti dell’ONG tedesca Sea Watch, battente bandiera olandese, e deputati del PD sono saliti sulla nave, guidata dal capitano Carole Rackete, con lo scopo di sostenere la sua azione in violazione delle leggi italiane e di promuovere a suo favore una raccolta straordinaria di fondi; intanto altri barconi o gommoni sono salpati per l’Italia, partenti anche dalla Turchia, a volte messi in mare, senza motori, da navi vicine alle acque territoriali italiane.

A parte il denaro versato dai migranti agli scafisti e ad altri intermediari, con le donazioni, tra il 2017 e il 2018, l’ONG tedesca Sea Watch, ha incassato 3,5 milioni di euro;  i volontari che vi prestano servizio, per tre settimane di lavoro, ricevono 2.000 euro e perciò ha molte domande. Tra i requisiti richiesti, c’è la conoscenza dell’Italiano, perché la destinazione preferita della nave è l’Italia e non il porto più vicino, come vuole la legge del mare.

La corte europea dei diritti dell’uomo sostiene le ragioni dell’Italia; la nave, a causa delle sue violazioni, è stata minacciata di sequestro, di una multa e dell’arresto del capitano, sostenuto da Lerner, Cacciari e pseudo intellettuali di sinistra  (si fa per dire). Ciò malgrado, la capitana Carole ha forzato il blocco e la nave Sea Watch è arrivata a Lampedusa, schiacciando una motovedetta della guardia di finanza; è stata arrestata e gli immigrati dovrebbero essere distribuiti tra diversi paesi, ma in passato sono fuggiti dai centri di accoglienza e si sono dispersi; la nave è stata sequestrata, in precedenza, per atti analoghi, era  stata già sequestrata e poi dissequestrata. 

La procura di Reggio Emilia sta indagando sul business degli affidi retribuiti di minori, arrestando assistenti sociali, medici, politici, un giudice e un sindaco del PD; gli assistenti sociali accusavano i genitori di essere pedofili, poi l’associazione per delinquere, portava via i figli e faceva i soldi con l’affido, affidandoli anche a genitori pedofili, mettendoli in case famiglia gestite da cooperative che ricevevano molti contributi dai comuni.

In conflitto d’interesse, alcuni giudici avevano anche incarichi nelle cooperative che gestivano case famiglia, le quali hanno fruttato un miliardo di euro; con elettroshock e torture si convincevano falsamente i bambini di avere una patologia post traumatica da abuso. Preparando il terreno con il solito tam tam, la televisione italiano ha insistito molto, sugli immigrati profughi di guerra, sull’abuso dei genitori sui figli e sulle violenze alle donne, accorgendosi in ritardo delle violenze delle donne a danno di bambini e anziani; al momento, la proposta di un’indagine parlamentare sulle comunità che accolgono i minori è bloccata, bisognerebbe indagare anche sull’opaco sistema degli affidi familiari.

EUROPA

 Il Consiglio d’Europa di Strasburgo ha votato a favore della riammissione della Russia, sospesa dopo il suo scontro con l’Ucraina, anche con lo scopo di garantire ai russi l’accesso alla corte europea dei diritti umani. Per eleggere il nuovo segretario generale, ora si attende che la Russia nomini una sua delegazione; la Russia, sospesa nel 2014, ha smesso di versare la sua quota annuale, causando un ammanco di 60 milioni di euro. Queste istituzioni costano come gli enti inutili italiani e, per conservare i posti, è difficile abolirle, perché tanti vivono da nababbi tra le loro file, anche se con risultati scarsi, mentre gli operai devono lottare per l’occupazione e il salario minimo.

 

Mario Draghi, per favorire banche, grandi imprese e le esportazioni tedesche, vuole tagliare i tassi e, con il QE, vuole dare più denaro alle banche, perciò Trump ha accusato la Bce di puntare alla svalutazione dell’euro che danneggerebbe la ripresa economia americana. Lo stimolo monetario del QE fu varato nel 2015, cioè dopo il fallimento del piano LITRO del 2011, trattasi di operazioni di rifinanziamento, a lungo termine, della BCE, che rifornì di liquidità solo le banche e le imprese esportatrici tedesche, non le piccole imprese dell’UE; è accaduto anche con il QE.

Invece di aiutare la produzione, queste risorse hanno alimentato, fino a oggi, il circuito finanziario e speculativo; comunque, Draghi afferma di voler tenere sotto controllo, con le sue misure, il debito pubblico e lo spread italiano, però condivide la politica di austerità imposta all’Italia e il rispetto delle regole europee. Questa politica ha ostacolato gli investimenti pubblici, sacrificato il rilancio della domanda interna, l’aumento dei salari e delle pensioni e ha ostacolato la riduzione delle tasse e, con il rigore dei conti pubblici, ha imposto la spending review e attaccato i minibot, sollecitando al governo italiano un’altra manovra di bilancio con carattere recessivo.

La Mogherini, Tajani e Draghi non hanno mai difeso il governo italiano, ma la commissione europea; a capo delle istituzioni italiane ed europee, l’Italia ha sempre nominato agenti dei mercati; è per questo che Draghi potrebbe diventare il successore di Juncker, a capo della commissione europea. Con l’aiuto di Mattarella, ligio all’UE, è iniziato il negoziato sulla procedura d’infrazione contro l’Italia, mentre la Francia, che ha commesso le stesse violazioni, non si può toccare perché è il paravento della Germania.

CINA

Un cinese è stato eletto presidente della FAO, agenzia dell’Onu per la lotta alla fame nel mondo, con sede a Roma, la Cina guarda soprattutto all’Africa, maggiore beneficiaria di questi aiuti internazionali, infatti, si sta espandendo nel continente, anche a spese della Francia e del franco neocoloniale FCA. Per il suo collegamento con l’Africa, beneficia dell’utilizzo del porto di Palermo, concesso dall’Italia e, per la via marittima della seta verso l’Europa continentale, di Genova e Trieste.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

 

  ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 24/6/2019)

ITALIA

Diversamente da ciò che sostiene la commissione europea, il Fondo monetario e gli speculatori, che si fanno sentire tramite l’informazione, l’Italia, tra riserve, crediti verso l’estero, risparmio privato, scarsi debiti privati e patrimonio pubblico e privato, ha ampie ricchezze in grado di garantire i creditori del suo debito pubblico; eppure l’UE, a trazione tedesca, insiste ancora, con minacce di procedura d’infrazione, nel proporre altre misure recessive all’Italia che, diversamente dalla Francia, da 37 anni, per ridurre il suo debito, ha avanzi primario di bilancio, che hanno tolto risorse alla spesa pubblica e all’economia, perciò è ancora in recessione e il suo Pil non aumenta.

Il Pil italiano, in termini reali, è ancora inferiore a quello del 2008, mentre Francia, Germania e Spagna l’hanno aumentato, inoltre, in Italia, il rapporto debito/Pil non migliora. Dal 1992 al 2007 l’Italia era riuscita a ridurre questo rapporto, ma Francia e Germania sono state meno severe nella gestione del loro bilancio; l’Italia, su impulso tedesco, è stata sempre fustigata dalla commissione europea, però, anche in Francia e Germania, con le crisi bancarie, il rapporto debito/Pil è peggiorato.

L’Italia ha usato gli avanzi primari per pagare gli elevati interessi del suo debito pubblico, fatti salire dalla speculazione; i governi italiani sono stati sempre troppo zelanti e remissivi con l’UE, in pratica con Germania e Francia che la dirigono. Perciò, il credito all’economia si è ridotto e poi è crollato, è andato meglio in Francia, che però, per aiutare le sue banche in dissesto, violando il limite del 60% sul Pil fissato dai trattati, è stata costretta a portare il suo indebitamento al 100% del Pil; poi la Germania, dopo ave comprato i nuovi titoli del debito pubblico francese, ha cercato di impedire all’Italia d’intervenire allo stesso modo a favore delle sue banche in crisi.

Nonostante il ruolo dell’UE contro l’Italia, secondo Savona, l’Italia rimane un paese solido e oggi si deve confrontare da solo contro il problema dell’emigrazione; in alcuni paesi africani, i crediti e gli aiuti internazionali sono utilizzati dalla classe dirigente anche per finanziare l’emigrazione, diventata un business, su cui guadagnano carovanieri, scafisti, mafia, ONG, Soros, criminali, produttori agricoli italiani, sfruttatori di prostitute, pedofili, trafficanti di organi, di droga, ricettatori e spacciatori. In generale, in difetto di sovranità monetaria, gli immigrati servono a calmierare i salari, cioè a favorire la svalutazione interna dei prezzi.

Le ONG hanno traghettato gli immigrati dalle coste libiche, bloccati poi da un decreto di Salvini, ora li rilasciano, su dei gommoni, fuori delle acque territoriali italiane, da dove arrivano in Italia, con il plauso del papa e con l’inerzia o l’impotenza di Salvini. L’unico argine all’immigrazione clandestina sono i 6.000 euro richiesti dai trafficanti, se avessero fatto prezzi popolari, senza guadagni per gli intermediari, quanti sarebbero stati gli immigrati arrivati in Italia?

A causa del ruolo svolto dall’informazione italiana e dalla banca d’Italia, ostili al governo gialloverde, solo una minoranza di politici europei, in buona fede, è riuscita a capire la vera situazione italiana, che non è drammatica come la si descrive e i mercati l’hanno capito; in pratica, la commissione europea, succube della Germania, che calpesta l’Italia, si fa influenzare anche dalle chiacchiere dell’informazione italiana.

Il disfattismo europeista, tramite i suoi esperti di parte, è dominato dalla propaganda dell’informazione, al riguardo, paradossalmente, euronews sembra più obiettiva della televisione italiana che fa propaganda a favore dell’UE, del PD, del Vaticano e dei mercati. In Germania il governo controlla la televisione, mentre in Italia la controlla l’opposizione e il governo la finanzia.

Con il ruolo di sudditanza dell’Italia, perché i suoi massimi dirigenti sono controllarti dallo straniero, l’UE ha comunque affermato che il governo gialloverde tenta di controllare l’informazione; in realtà, le nuove nomine alla Rai non hanno cambiato il quadro, il governo finanzia l’informazione che è in prevalenza a favore dell’opposizione, che perde voti, mentre la stampa perde lettori.

PD, papa Francesco, Soros e informazione sono stati i grandi sponsor dell’immigrazione, quella regolare e certificata non avrebbe garantito questi guadagni; l’Italia è diventata il primo esportatori di organi da trapianto e l’UE ne chiede sempre di più, la chiesa e i suoi uomini fanno eco. Intanto coop rosse e bianche sfruttano i lavoratori, immigrati o meno, i quali svolgono anche servizi esternalizzati dai comuni.

I rappresentanti italiani presso le istituzioni europee, per lo più massoni, hanno fatto gli interessi della Germania e gli euroburocrati e i parlamentari europei, per conservare i loro privilegi, assecondano le trame contro l’Italia. Draghi si è espresso contro i minibot e i corrispondenti Rai in Usa si sono espressi contro Trump e Israele, la Mogherini si è espressa a favore dell’Iran, Juncker, Moscovici e Dombrovskis sono sempre contro l’Italia.

L’informazione ha assecondato il disegno imperiale della Germania e perciò in Italia la stampa ha perso lettori, ma ora, visti i successi di Salvini e Trump, pare si stia in parte  ravvedendo, cioè ha cambiato un po’ il tono. Tria, Moavero e Mattarella sono filo europei e potrebbero essere cancellati dopo le prossime elezioni  politiche e presidenziali; Fico e Di Battista, con un governo fatto da Lega e Fratelli d’Italia, potrebbero seguire la stessa sorte.  Di Maio ha richiamato Di Battista affermando che indebolisce il governo, secondo un  sondaggio, Salvini è il politico italiano più amato in Francia, la televisione italiana non  lo avrebbe mai detto.

Lo statista Salvini si deve confrontare con Pd, alleati, UE, informazione e Mattarella, gli italiani capiscono, perciò potrebbe raggiungere il 51% dei suffragi. Nelle trattative sul deficit di bilancio italiano (che è inferiore a quello francese) e sulla minacciata procedura d’infrazione all’Italia, Conte ha dichiarato che il governo italiano, nelle nomine europee e nella commissione europea, ha deciso di appoggiare i nomi di quelli disposti a ridiscutere le regole europee.

Savona ha affermato che, con il suo patrimonio e il suo risparmio, l’Italia potrebbe avere un debito pubblico anche pari al 200% del Pil, infatti, il Giappone ne ha uno del 250%; però il Giappone ha notevoli vantaggi sull’Italia, ha una sua valuta, il suo governo s’indebita solo presso i giapponesi e remunera a basso interesse i suoi bond, mentre gli spread italiani sono fatti salire dalla speculazione.

Savona afferma che i giudizi negativi espressi dalle istituzioni internazionali sull’Italia e le denigrazioni delle istituzioni europee sono il risultato di un pregiudizio e un aiuto alla speculazione contro l’Italia; questi pregiudizi sono rafforzati dal ruolo svolto contro l’Italia da Mattarella, Visco e Boccia. Dal 1981, con il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia, questa non presta più denaro al bilancio dello stato e l’Italia è diventata vittima di euro e spread.

Speculatori e tecnocrati europei sono in combutta contro l’Italia, all’Italia occorrono più investimenti, il nostro paese non è insolvente perché paga i suoi debiti e perciò trova ampio credito all’estero; tuttavia, per sfuggire alle grinfie della finanza internazionale, gli italiani, invece di inviare risparmio all’estero, anche per ragioni fiscali, come fa il Giappone, devono indirizzarlo al finanziamento dello stato e agli investimenti interni. Il risparmio italiano supera i 4.000 miliardi di euro ed è superiore al debito pubblico, così l’Italia si sottrarrebbe al ricatto della speculazione internazionale; tra gli esportatori di capitali nei paradisi fiscali ci sono Vaticano, vescovi, ordini religiosi, capitalisti, mafia e alti dirigenti pubblici e privati.

Dopo aver accusato la Banca d’Italia di non aver vigilato per prevenire le crisi bancarie, Lega e M5S hanno proposto una riforma della banca dì’Italia, rispettandone l’autonomia e ispirandosi allo statuto della banca centrale tedesca; la riforma modifica le regole di nomina del governatore e del direttivo e attribuisce al parlamento il potere di modificare il suo statuto.

Fino ad oggi le modifiche dello statuto erano deliberate dall’assemblea straordinaria, in pratica dalle banche che partecipano al suo capitale, il PD è stato il guardiano dell’autonomia della banca centrale e delle grandi banche. Lega e M5S vogliono che i membri del direttivo siano nominati da governo e parlamento, così la nomina di governatore, direttore generale e dei due vice direttori generali, secondo il progetto, passeranno al governo e al parlamento.

Oggi i ruoli della banca centrale, privata da UE ed euro dell’emissione monetaria, del controllo sulle banche e della tesoreria unica, sono molto ridotti rispetto al passato, perciò anche la banca d’Italia, se perdurano UE ed euro, dovrebbe dimagrire in termini di competenze, personale e privilegi economici. Oggi il governatore è indicato dal governo e nominato dal presidente della repubblica, mentre il direttivo è nominato dal consiglio superiore della Banca.

Con la riforma, cresce il ruolo del governo sulle sue nomine, con ciò, l’Italia mira ad avvicinarsi agli standard europei e a sottrarre la banca centrale alle influenze esterne o internazionali. In Italia esiste però un’altra anomalia da sanare, diversamente dalla Germania, il paese, con le privatizzazioni, sollecitate anche dall’estero, non ha più banche pubbliche, quindi il capitale della banca centrale è controllato dalle banche. La banca d’Italia paga imposte sui suoi profitti allo stato, come fosse un’impresa privata e non un organo pubblico, rivendicando contemporaneamente, diversamente da altre istituzioni, la sua autonomia dallo stato. 

Per pagare debiti arretrati verso le imprese per 30 miliardi di euro, il governo vorrebbe emettere minibot, che sarebbero altro debito a breve, ma, visti i rendimenti dei BOT, senza remunerazione; tuttavia, tralasciando le polemiche di Draghi al riguardo, che si è chiesto se i minibot sono denaro o titoli del debito pubblico, in economia si afferma che il concetto allargato di moneta include anche prestiti bancari, depositi in c/c, criptovalute, assegni, cambiali, derivati e titoli di stato come i BTP e i BOT, perché sono tutti mezzi di pagamento circolanti valorizzati da chi li accetta, anche se senza copertura o garanzia statale.

Se l’Italia uscisse dall’euro, sarebbe per essa un affare, potrebbe rimborsare il debito con gli euro in suo possesso, materiali o scritturali, e poi lo stato potrebbe emettere una sua moneta; gli Usa, per azzerare i loro debiti pubblici e privati, potrebbero ripudiare il dollaro dandosi un’altra moneta, senza dover rimborsare niente a nessuno, lo potrebbero fare quando gli operatori disinvestono in Usa, la potenza militare americana sarebbe in grado di dissuadere, da qualunque reazione, i paesi creditori.

Ora gli Usa, con il loro grande deficit commerciale, possono solo svalutare il dollaro, aumentare i dazi all’importazione e agire sui tassi d’interesse, cioè aumentando gli interessi sui bond e abbassandoli per i prestiti a imprese e famiglie. Anche i debiti pubblici si possono ripudiare, rinegoziare, consolidare, mentre in Italia i privati falliti  sono esposti alla gogna, iscritti nel registro dei falliti e non possono iniziare un’altra imprese se prima non pagano tutti i debiti; invece in Usa, se trovano altro credito bancario, possono farlo.

Il neocolonialismo francese, con il franco FCA, affama larga parte dell’Africa, alimentando l’immigrazione, con la chiusura delle frontiere, Francia e Germania ci restituiscono immigrati arrivati dall’Italia e la Svizzera chiude alcuni valichi con l’Italia; è la naturale conclusione o controindicazione alla globalizzazione e alla società aperta di Soros e di papa Francesco, che hanno patrocinato l’abolizione delle frontiere e l’emigrazione.

La sinistra italiana è a favore di UE, banche, papa e immigrazione, ha voltato le spalle ai lavoratori italiani, i quali gli hanno tolto il voto. Le privatizzazioni non funzionano perché lo stato continua a pagare per i servizi privatizzati, per far decollare l’Italia, occorre utilizzare i fondi europei, fare investimenti con la spesa pubblica, ridurre gli sprechi della pubblica amministrazione, contrastare la burocrazia e la corruzione, tagliare tasse a imprese e famiglie, tagliare pensioni ed emolumenti elevati e abolire l’elusione o evasione legale delle imposte, della quale la televisione non parla mai, ma condanna l’evasione privata.

Gli azionisti dello stato, che assomiglia a una società segreta, sono preoccupati da questa prospettiva, come dell’abolizione dei paradisi fiscali e dell’elusione fiscale. Salvini, boicottato dall’informazione, è stato premiato dagli elettori e si sta rivelando un vero statista, ora il bavarese Manfred Weber chiede il sostegno dell’Italia per la sua  nomina a presidente della commissione europea, da dove potrà aiutare l’Italia concedendole più flessibilità di bilancio e meno rigorismo e austerità.

Non è sufficiente partecipare alle decisioni europee alle quali l’Italia è stata spesso assente, i grandi attori, come Francia e Germania, concertano in anticipo le loro proposte da portare in assemblea, quindi l’Italia, per stare nell’UE, deve ricercare delle alleanze. Dopo i successi elettorali della lega e con un rimpasto nel governo italiano, alla lega potrebbero andare i lavori pubblici e la difesa e Dio Maio potrebbe cedere anche un suo ministero, ma Mattarella, che è europeista, si oppone, anche Fico e Di Battista, per far durare questo governo, andrebbero  tacitati.

La chiesa, assediata da omosessuali, pedofili e affaristi, con Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, fa pubblicità all’Islam, se un quotidiano islamico facesse la stessa cosa, la sua redazione sarebbe messa a fuoco, del resto; la chiesa si è accorta in ritardo anche delle persecuzioni islamiche nei confronti dei cristiani. Con il decreto sicurezza di Salvini, ora le navi delle ONG rischiano il sequestro, le corrette azioni della magistratura politicizzata erano state depotenziare a favore dell’immigrazione; come capo del consiglio superiore della magistratura, della corruzione sulle nomine da parte del CSM, Mattarella doveva essere a conoscenza.

Per pagare i 30 miliardi di debiti dello stato, si è proposta anche un’imposta del 15% sul contenuto delle cassette di sicurezza, che naturalmente aumenterebbe la pressione  tributaria, sembra che nelle cassette siano custoditi 200 miliardi di euro in contanti, anche perché, in banca, i depositi non sono più remunerati; sulla proposta, apparentemente rientrata, l’informazione alimenta la sua bagarre.

Nelle scuole islamiche di Pisa, per insegnare il Corano, si puniscono bambini con mazze, bastioni e barre di ferro. Le sentenze della magistratura possono essere anche curiose, ad Aosta, un vice procuratore ha sentenziato che non è reato affermare che i napoletani sono tutti ladri, un altro giudice affermò che la parola terrone non rappresenta un’offesa ma cafone si. Come fatto con la rottamazione delle auto vecchie, nonostante l’Italia manchi ancora delle relative colonnine per il rifornimento, il governo ha votato incentivi per l’acquisto di auto elettriche, che l’Italia non produce, ma le produce la Francia, sembra un aiuto alla Francia che ci maltratta.

Salvini ha confermato il finanziamento pubblico annuo, per tre milioni di euro, a radio radicale, che è sempre stata contro il governo gialloverde; il partito radicale è stato prima laico, poi a favore dei detenuti, europeista e a favore dell’immigrazione. Pannella affermava che le carceri italiane erano, non solo sovraffollate, ma anche dei lager, però, un detenuto americano, recluso in carcere italiano per droga, ha affermato che le carceri italiane sono meglio di quelle americane, che assomigliano a gabbie di ferro singole. Probabilmente Salvini, criticato da Di Maio, ha ceduto al ricatto dell’informazione che tratta bene quelli che la finanziano, mentre i suoi lettori diminuiscono.

In realtà, per superare la crisi, non bisogna finanziare i predicatori laici o religiosi, ma fare credito a chi non ha risorse e ha poche garanzie, ma ha buoni progetti; invece Avvenire ha lanciato un appello ai bambini, per saldare le spese dell’elemosiniere del papa, sostenute per la corrente  elettrica non pagata di un edificio occupato da immigrati, intanto in chiesa si rubano offerte e arredi. Contro la psicosi alimentata da Moscovici e informazione contro l’Italia, gli investitori esteri fanno incetta di BTP italiani, anche con gli interessi in calo, dimostrando di voler concedere credito all’Italia.

In Piemonte, il presidente Chiamparino è stato sostituito da Cirio del centro destra, che ha tolto il sostegno economico al raduno antileghista del gay pride. Nel carcere di Padova la direzione ha concesso una cella matrimoniale a due gay tunisini spacciatori, in Tunisia non avrebbero avuto tanta fortuna. Il prete brianzolo Giorgio De Capitani celebra le funzioni religioso e non è stato spretato, tuttavia, senza conseguenze giudiziarie, ha invitato a uccidere Salvini.

A proposito della nave traghettatrice di un’ONG tedesca, Sea Watch, la commissione europea ha stabilito che la Libia non è un posto sicuro, perciò sarebbe meglio accogliere gli immigrati imbarcati in Italia. La CGIL senza accennare allo sfruttamento della donna, per non danneggiare corpo e carriera delle donne benestanti, si batte per l’utero in  affitto.

EUROPA

Nei paesi dell’UE, c’è stata una bassa affluenza alle elezioni europee, soprattutto nei paesi dell’Europa dell’est, da esse risulta che la Germania, per i vantaggi che riceve dall’UE, è prevalentemente europeista, Francia, Italia e GB sono prevalentemente sovraniste e la Spagna, che ha utilizzato sapientemente i fondi europei, ha confermato il sostegno ai socialisti che perdono in tutta l’UE.

La Germania va però anche a destra e, dagli ultimi sondaggi, pare che i verdi siano diventati il primo partito, in Gran Bretagna è cresciuto il partito Brexit di Farange e il prossimo cancelliere dovrebbe essere Boris Johnson che è a favore della Brexit. L’UE, attualmente telediretta dalla Germania, per superare la sua crisi politica, dovrebbe riformarsi e dare più spazio alle regioni e agli stati partecipanti, archiviando l’austerità di bilancio; in Italia sono antieuropeisti sia la Lega che il M5S, nel paese ci saranno grosse novità con le prossime elezioni politiche e con la scadenza del mandato di Mattarella che è europeista come Tria.

Facebook, con la collaborazione di grandi aziende di servizi, vuole creare una nuova criptovaluta, la libra, che dovrebbe fare concorrenza a dollaro ed euro. Dopo il bitcoin, nato dieci anni fa, che non ha avuto grande diffusione, ma ha favorito la speculazione sulla sua quotazione, a questo nuovo progetto di criptovaluta o valuta digitale dovrebbero partecipare anche Amazon e grandi banche. Al progetto Libra partecipano, con capitale, 100 società, del sistema si avvantaggeranno i paesi sottosviluppati con poche banche; a causa dei dati personali acquisiti dalla nuova piattaforma, sono sorte preoccupazioni per la tutela dalle privacy.

La moneta virtuale Libra non dipenderebbe da banche o dalle banche centrali e priverebbe gli stati, come fatto dall’euro, della sovranità monetaria e forse della sovranità popolare, purtroppo, potrebbe favorire anche l’avvento di un governo mondiale; formalmente e inizialmente, sarebbe collegata alle maggiori monete internazionali, come il dollaro e l’euro, e avrebbe un valore più stabile dei bitcoin, garantirebbe pagamenti istantanei: Con questa moneta, Savona teme l’emarginazione del sistema bancario internazionale, delle banche centrali, forse anche di FMI e Banca Mondiale.

Tra gli economisti c’è chi sostiene che la moneta non è un valore ma un velo insignificante al cospetto dell’economia reale, e c’è chi sostiene che l’emissione monetaria con il deficit del bilancio dello stato e con le  operazioni di mercato aperto, anche dette quantitative easing, in sigla QE, possono stimolare l’economia; al riguardo però, pare che, con l’insuccesso del QE europeo, che non  ha aiutato la produzione, Mario Draghi sia stato smentito. Ora Trump attacca il progetto di Draghi che, per aiutare l’economia europea, vorrebbe svalutare l’euro, perché gli Uisa hanno una  bilancia commerciale passiva e l’UE ne ha una attiva.

Con il ruolo di UE e BCE, pare che la moneta sia divenuta importante, però sono più importanti produzione agricola, artigiana e industriale, come l’occupazione, inoltre è importante la domanda nazionale ed estera che stimolano la produzione e l’occupazione; perciò è importante sostenere i consumi con meno imposte e difendere salari, pensioni e stipendi. I lavoratori dipendenti non si costruiscono patrimoni personali, ma allevano figli e favoriscono la crescita del Pil; proletario viene da prole.

Macron, con idee confuse, è sovranista ed europeista, vuole una revisione di Schengen, un giro di vite sugli Imam predicatori e vuole fare concorrenza a Le Pen; la Svizzera vuole chiudere i valichi dall’Italia perché afferma che vi arrivano rapinatori italiani, è un altro attacco alla libertà di circolazione in Europa. La corte UE ha condannato l’Italia per il carcere a vita e un giornale tedesco chiama gli italiani straccioni, Macron ci dice rivoltanti, nessuna protesta e Mattarella si scusa con Macron per le reazioni italiane, dovremmo imparare ad avere più dignità e orgoglio.

Trump chiede la rivalutazione dell’euro e la riduzione dell’attivo commerciale tedesco che ha rafforzato il ruolo della Germania, però, senza chiedere permesso a nessuno,  potrebbe anche svalutare il dollaro, aumentare i dazi all’importazione, agire sui tassi d’interesse e tassare le società americane che hanno delocalizzato e non hanno fatto rientrare i profitti in Usa.

Le elite europee, prevalentemente di sinistra, si fa per dire, vogliono l’Eurabia e vogliono cancellare l’identità giudaico cristiana dell’Europa. Con il sincretismo religioso si può fare, con le crisi dei valori precedenti nacquero ebraismo, cristianesimo, zoroastrismo, manicheismo, islamismo e buddismo; comunque, per il quotidiano dei vescovi italiani, l’Islam è religione di pace, naturalmente come il cristianesimo delle crociate.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 10/6/2019)

ITALIA

Quando i superburocrati si sentono inutili e improduttivi, per dimostrare che lavorano molto, s’inventano regolamenti e procedure amministrative inutili e più lunghe, che ritardano i tempi di esecuzione, aumentano il lavoro degli addetti all’amministrazione e richiedono nuove assunzioni; la loro numerosa platea di dipendenti serve poi a giustificare il loro ruolo o grado e il loro elevato stipendio. Ciò detto vale per l’Italia e per Bruxelles, Il blocco degli appalti italiani potrebbe dipendere anche da questo..

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Conte ha affermato che l’Italia ricostruirà 600 chiese distrutte dal terremoto, ma la chiesa cattolica avrebbe i mezzi economici per farlo da sola, del resto lo fa anche in Francia, il cui governo non  paga nemmeno la protezione alla chiesa cattolica, come fa l’Italia. Finita la seconda guerra mondiale, in Germania si pensò a ricostruire prima le fabbriche, invece In Italia, a spese del governo, si pensò a ricostruire prima le chiese, perciò è impossibile negare che l’Italia sia un paese confessionale; l’Italia non è stata mai indipendente nelle sue scelte, non bisogna dimenticare che è, di fatto, un protettorato dei mercati e del Vaticano.

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A volte le statistiche, diffuse dalla televisione, sono solo una forma di propaganda, il governo indiano è stato accusato dall’opposizione di aver falsificato le statistiche, aumentando il Pil e sottostimando la disoccupazione. Per l’Italia, in materia di corruzione, è tipica, ma poco convincente, la sua posizione statistica mondiale non lusinghiera, che serve a diminuire l’autostima degli italiani e a renderne più facile la sottomissione allo straniero.

EUROPA

Polonia e Spagna, grazie anche agli aiuti dell’UE, si sviluppano più velocemente dell’Italia meridionale, però la Spagna ha una disoccupazione di oltre il 17%, cioè più alta dell’Italia.

In Germania è stato assassinato il politico locale democristiano Walter Luebcke, inviso alla destra di Pegida, il quale, a favore della solidarietà cattolica, si era speso a favore degli immigrati. Le proteste popolari contro il governo non esistono solo in Francia, ma anche in Germania.

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Non è vero, come è stato sostenuto l’informazione mainstream, che, con le elezioni europee niente è cambiato, in Germania i socialdemocratici sono crollati e, secondo i più recenti sondaggi, i verdi sono diventati il primo partito, mentre in Italia la Lega continua ad avanzare e ora è arrivata a oltre il 36%; forse è stato aiutata dagli inviti a favore dell’immigrazione del papa e del suo megafono, cioè la televisione italiana, come dalla prese di posizione in materia, del presidente della camera Fico. Anche Fratelli d’Italia avanzano, mentre Forza Italia s’indebolisce e, di questo passo, alle prossime elezioni politiche, forse Lega e Fratelli d’Italia saranno in  grado di formare un governo da soli

In Germania gli industriali reclamano più investimenti in infrastrutture e digitale, in teoria, lo stato, grazia all’attivo commerciale e a quello del bilancio dello stato, avrebbe i mezzi per farlo, ma forse preferisce usarli per favorire, con la propaganda e acquistando amici, l’espansione economica e politica tedesca all’estero e soprattutto in Europa.

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Le religioni hanno patrimoni che investono nella terra, negli immobili e in borsa, la chiesa anglicana è importante azionista di Exxon Mobil, che l’anno scorso ha avuto un utile netto di 20,8 miliardi di dollari; la chiesa anglicana ha imposto, alle elezioni nell’assemblea della società, un nuovo presidente ambientalista, favorevole alla riduzione delle emissioni inquinanti, è sicuramente una prova di sensibilità, invece il papa preferisce spendersi a favore dell’immigrazione.

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L’autonominatosi direttorio dell’UE, cioè Francia e Germania, nelle persone del ministro delle finanze francese, Le Maire, e della cancelliera tedesca, Merkel, alla federazione degli industriali tedeschi hanno criticato le regole antitrust dell’UE, che non consentirebbero di competere alla pari con Cina e Usa; in quella sede, la Merkel ha criticato la bocciatura da parte della commissione europea della fusione tra Siemens e Alstom.

Recentemente, la commissione, presieduta da Margrethe Vestager, per proteggere le produzioni dell’UE, si è concentrata soprattutto sulle acquisizioni straniere in UE e sulla posizione dominante nel marcato di  Amazon e Google, ma la Merkel l’accusa di non permettere un’UE più competitiva; tuttavia, si sa che la Germania, violando i trattati europei, esporta più della Cina. Secondo Francia e Germania, la commissione europea dovrebbe favorire la nascita di campioni economici europei nell’ UE e nei mercati pertinenti come l’Africa.

Affermano che la politica sulla concorrenza non deve essere troppo restrittiva, però è scritta sui trattati, che la Merkel invita spesso a rispettare; ora questa vuole cambiare le regole dell’Antitrust e vuole che, con il cambiamento della commissione, in materia, si pronunci il consiglio europeo, cioè i governi. Comunque, è da ricordare che, dal 2010, la commissione ha respinto solo sette concentrazioni, anche così però, Le Maire ha richiesto la revisione delle regole antitrust europee ma, per il settore digitale, a dominio americano e cinese, chiede di ostacolare la concentrazione e invoca regole antitrust più severe; ha anche invitato a combattere i comportamenti anticoncorrenziali delle società più tecnologiche.

Tenuto conto che l’Italia è stata sempre assente nelle decisioni europee, bisognerà vedere cosa ne penseranno le lobby europee al servizio anche di Usa e Cina; la Merkel, secondo i telegiornali italiani, seria e rigorista, in questa questione rivela il suo opportunismo. La Germania ha violato i trattati con l’eccesso di esportazioni; per andare incontro ai creditori tedeschi e francesi, ha salvato le banche greche con soldi anche italiani, vietando poi all’Italia i salvataggi statali delle sue banche e imponendole il bail-in.

Con il trattato franco-tedesco, ha minato la sopravvivenza dell’UE, senza il permesso dell’UE e irritando gli Usa, ha fatto collegamenti ferroviari con la Cina e gasdotti diretti in Russia, poi all’Italia ha detto che, per la via marittima della seta, doveva chiedere il permesso all’UE. (Per le notizie, fonte: Chiara Rossi – startmag.it).

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Germania e Francia, con la partecipazione della francese Dassault e del consorzio europeo Airbus, hanno costituito un consorzio per la costruzione del caccia di sesta generazione FCAS; Gran Bretagna, Italia e Svezia hanno fatto altrettanto con il Tempest, al quale partecipano Rolls Royce e Leonardo-Finmeccanica. L’FCAS dovrebbe sostituire Tornado ed Eurofighter, la Francia punta anche all’esportazione di questo aereo che dovrebbe entrare in servizio dal 2040, gli Usa hanno già sostituito gli F22 con gli F35; per la difesa europea, l’UE progetta anche un nuovo carro armato franco-tedesco, che dovrebbe sostituire il Leopard 2A6-7 e il Leclerc francese. (Per le notizie, fonte: Aurelio Giansiracusa – startmag.it).

ISLAM

Pare che in Siria siano nate delle frizioni tra Russia e Iran, Mosca vuole garantire anche la sopravvivenza di Israele, mentre, nel Golan, l’Iran sostiene gli Hezbollah che, con i loro attacchi, vorrebbero distruggere Israele. L’Iran vuole il suo controllo politico sulla Sira mentre Mosca vuole solo sostenere Assad al potere; come accade nei paesi capitalisti che alimentano le guerre, Russia e Iran, finita la guerra in Siria, sono concorrenti nel business della ricostruzione della Siria; inoltre Mosca, per contenere il terrorismo sunnita in Russia, vuole un dialogo con Riad, nemica di Teheran.

Anche a causa delle loro posizioni verso Israele, cioè non solo per motivazioni religiose, gli stati sunniti si dividono dagli sciiti, ma si dividono tra loro anche i sunniti, infatti, il Qatar sunnita collabora, anche militarmente, con l’Iran sciita. Oggi il mondo islamico non pare trovare la pace, si arma, come già fatto nella storia da tanti stati, alimenta il terrorismo e alcune sue frange vogliono uno stato islamico integralista religioso, cioè un nuovo impero, impegnato nella distruzione di ebrei e cristiani,  con la falsa motivazione religiosa, perché la religione aiuta l’immolarsi dei combattenti.

Per favorire la loro penetrazione politica, Arabia e Turchia finanziano la costruzione di moschee in Europa, Russia e Africa; la Turchia, anche se appartenente alla Nato, si è avvicinata alla Russia, dove opera il terrorismo islamico e dove sono immigrati siriani e iracheni. Anche a causa delle sanzioni americane, la Russia è colpita da crisi economica e inflazione e perciò la popolarità di Putin è in calo; con la riforma delle pensioni, gli uomini vanno in  pensione a 65 anni, mentre la durata media della loro vita è di 66 anni; nel paese, soprattutto in città, aumentano povertà e proteste.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 3/6/2019)

EUROPA

Alle elezioni europee, in Germania hanno vinto ancora gli europeisti, anche se ridimensionati, mentre i verdi sono aumentati di molto, il paese è europeista perché, diversamente dall’Italia, ha avuto grandi benefici dall’UE; però i sovranisti sono annidati anche tra nazionalisti, popolari, liberali, socialisti e verdi. I partiti verdi, ambientalisti ed ecologisti sono animati da buoni sentimenti, anche se spesso espressi male o non tradotti in pratica.

In Europa si consuma ancora carbone che inquina, gli allevamenti di bovini e suini inquinano, si fanno troppi contenitori e imballaggi poi gettati, i contenitori di alimenti, bevande e detersivi dovrebbero essere in vetro standard riutilizzabile con lavaggio, come si faceva una volta con le bottiglie della centrale del latte. Oltre all’impegno su raccolta e smaltimento dei rifiuti, bisognerebbe ostacolare l’uso della plastica e l’interesse delle industrie a favorire la sostituzione di macchine e apparecchi, invece della loro riparazione; alcuni componenti di macchinari di varie marche, dovrebbero essere standardizzati e comuni.

Le fotocopiatrici, spesso, costano meno del kit delle relative cartucce. Si dice spesso che l’UE dovrebbe puntare all’unione politica, Il fatto è che l’UE è nata a tavolino con un immaginario, anche se non immediato, disegno politico, che si è poi concretato in un disegno economico in mano a lobby di banche, industrie, ordini professionali e produttori agricoli. I politici non vedono l’ora di mettersi al servizio di chi li può pagare, non accade solo in Italia, anche i privilegi economici, derivanti dalla carica, sono un sistema di corruzione che vuole il consenso, a tutti i costi, da parte dell’alta dirigenza e dell’informazione.

La lega ha criticato la progettata riduzione degli aiuti europei all’agricoltura italiana ed europea, ma l’UE spende il 38% del suo bilancio a favore dell’agricoltura e il paese che se ne avvantaggia di più è la Francia; concede finanziamenti agevolati a vantaggio soprattutto dei paesi dell’Europa settentrionale che hanno favorito la produzione zootecnica che inquina, riducendo le importazioni da paesi, come l’Argentina, che avevano bisogno di esportare carne allevata nei pascoli.

In un disegno neo-imperiale, la Germania ha usato le esportazioni per avere risorse per condizionare politica e informazione e per comprare industrie degli altri paesi, favorendo la sua penetrazione politica ed economica in Europa e nell’Islam. In Ungheria Orban, grazie agli aiuti europei, si stringe alla Merkel e perciò rifiuta di collaborare con Salvini però, come l’Italia, rifiuta l’immigrazione, anche se nel suo paese c’è piena occupazione.

ITALIA

Dopo il successo, alle elezioni europee, del partito italiano della Lega, questa, per rafforzare la sua posizione, dovrebbe proporre una fusione con Fratelli d’Italia e lanciare una specie di Opa su Forza Italia, cooptando, per non disorientare gli elettori, solo i membri giovani che non hanno avuto responsabilità nel partito o che non ne sono stati portavoci.

I risultati italiani alle elezioni europee, a danno del M5S, sono soprattutto dovuti al protagonismo e all’eccesso di polemiche di Di Maio, che non ha capito che, a causa dell’UE e dell’immigrazione, il vento della politica italiano spinge a destra. Di Maio, a causa dell’insuccesso elettorale del suo partito, è sotto accusa ma, con le consultazioni in rete attraverso la piattaforma Rousseau, per il momento, è stato confermato ma, se va alle elezioni politiche anticipate, rischia di vedere dimezzata la sua rappresentanza parlamentare.

Bisogna tenere presente che i parlamentari pentastellati, come gli altri  non vogliono perdere il loro posto in parlamento che equivale a una vincita alla lotteria; quindi, in caso di disaccordi nel governo, il M5S non chiederà le elezioni politiche anticipate, ma le potrebbe chiedere la Lega, per bloccare la scelta di Di Battista alla guida del M5S e per contestare le prese di posizione di Fico, del ministro Trenta e altre riforme del M5.

Poiché i comunisti italiani, che hanno un piccolo partito, col tempo si fanno sedurre dal potere e dal denaro, infatti, con il trasformismo, in passato si sono evoluti passando da sinistra a destra e cambiando nome, privandoli di rappresentanza gli elettori, alle elezioni europee; hanno preferito loro un PD che è, praticamente, un partito di  destra che usa sempre i soliti slogan contro il governo, senza fare dell’autocritica, ma adesso pare essere corso ai ripari  con delle proposte di riforma.

E’ scaduta la convenzione con radio radicale, non rinnovata dal governo, al quale costava 3,5 milioni di euro l’anno, un’incredibile elargizione, come quella fatta alla stampa e alla  televisione, il partito radicale, che non ha superato lo sbarramento del 4% alle elezioni europee, ha accantonato la laicità dello stato e perciò la Bonino non affascina più nessuno.

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Il sottosegretario grillino alla difesa, Tofalo, ha criticato le scelte del ministro della difesa Trenta, del M5S, affermando che il nemico da combattere non è Salvini, ma l’apparato amministrativo del ministero che rifiuta il controllo politico; come dire, che la difesa, come la magistratura e il Quirinale, vuole essere autonoma dal governo. Dall’altra parte, il generale Mario Arpino e altri tre generali in pensione non hanno partecipato, dalla tribuna, alla parata militare del 2/6/2019, per la festa della repubblica, hanno accusato il ministro di avere scarso interesse all’efficienza delle forze armate.

Il ministro ha affermato che le forze armate devono esser tese all’inclusione sociale, Fico ha precisato,m anche a vantaggio di zingari e immigrati, intanto i gommoni, carichi d’immigrati, soccorsi dalla marina militare italiana, continuano ad arrivare, Salvini ha affermato che li ridistribuirà tra altri paesi europei. Un professore dell’Università privata cattolica Luiss di Roma ha affermato che i paesi più forti hanno più PIL, più forze armate e accolgono l’immigrazione, però ci sono paesi piccoli che hanno un Pil pro capite più alto e il benessere dei paesi si valuta anche con altri indici; l’alta spesa militare alimenta le guerre, ma contribuisce ad alzare il Pil.

Bisogna sempre ricordare che nel calcolo del Pil è più importante l’industria dei servizi, i grandi paesi che abbandonano l’industria decadono e che, nella storia, le immigrazioni di massa si sono risolte in invasioni che hanno fatto crollare civiltà. A proposito dell’accoglienza verso gli immigrati  e in riferimento agli inviti del papa a favore di essa, val la pena di ricordare che, complessivamente, nel mondo esistono, in media, circa 50 persone per chilometro quadrato, invece in Italia ci sono 200 abitanti per chilometro quadrato. L’immigrazione dovrebbe essere regolata secondo le necessità del paese di arrivo e andrebbe diretta soprattutto verso i paesi con minore densità di popolazione.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 27/5/2019)

EUROPA

Gli alleati, Usa, GB e Francia, vincitori della seconda guerra mondiale, hanno delocalizzato industrie e ora hanno un grande deficit commerciale, colmato in parte con le attività speculative finanziarie e dagli Usa anche con il dollaro, che è un certificato di debito irredimibile, solo all’Italia è rimproverato il suo debito pubblico.  invece i paesi sconfitti, Germana, Giappone e Italia, hanno un attivo commerciale, usato dalla Germania per accrescere, con un piano di rivincita, la sua influenza politica in Europa, mentre anche i lavoratori tedeschi soffrono per l’austerità.

La Germania oggi è per il controllo del bilancio e per la bassa inflazione, però finanziò la prima e la seconda guerra mondiale con il deficit di bilancio, che le procurò grande inflazione; per finanziare la guerra, si indebitò utilizzando anche prestiti Usa; utilizzò anche i beni degli ebrei e dei paesi occupanti e il lavoro schiavo. Dopo la seconda guerra mondiale, non rimborsò il suo debito di guerra; oggi vuole disciplina di bilancio e controllo dei salari, ma, con il paravento francese, ha nel cassetto ancora un suo piano egemonico per l’Europa, anche con una sua politica di avvicinamento al mondo islamico.

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I rappresentati italiani della Lega hanno chiesto alla BCE perché, per gli stress test sulle banche italiane, è ricorsa alle consulenze pagate del Fondo investimenti speculativo americano Blackrock, evidenziando il conflitto d’interesse, perché il fondo investe 6.000 miliardi di dollari anche nel settore bancario. Anche se Blackrock aveva garantito la riservatezza sui dati raccolti e la loro separazione rispetto ai suoi investimenti, è un fatto che esso ha rifiutato un finanziamento alla banca italiana Carige in difficoltà. Pare che i conflitti d’interesse esistano in Italia e in Europa e il diritto è impotente a dirimerli.

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La PAC, politica agricola comunitaria dell’UE, per i suoi interventi impegna il 38% dei fondi dell’Unione, facendo concorrenza sleale a Usa, Argentina, Brasile e altri grandi paesi esportatori di derrate alimentari, favorendo la produzione interna di carne che inquina aria e acque e calmierando i prezzi agricoli europei. Sembra che l’UE abbia più a cuore l’agricoltura che gli investimenti pubblici e la politica sociale; infatti, gli agricoltori sono meno del 10% della popolazione attiva, cioè circa 20 milioni, il maggiore beneficiario di questi aiuti è la Francia che la Germania vuole tenere buona.

Sembra che l’UE, con la sua politica agricola, abbia favorito in Italia l’importazione di prodotti alimentari, dal punto di vista sanitario, meno garantiti di quelli italiani, ma più economici, danneggiando i produttori italiani, che hanno costi di produzione più alti, e tollerando i falsi alimenti made in Italy. Nella prima repubblica italiana lo stato aveva previsto diverse provvidenze per gli agricoltori, cioè prestiti agevolati per conduzione, zootecnia, formazione della piccola proprietà contadina, aiuti per le avversità atmosferiche, ecc.; con l’avvento dell’UE, queste misure furono abolite, oggi l’UE concede aiuti con i soldi degli stati e riceve i ringraziamenti degli agricoltori, mentre i singoli stati tassano, accade anche con la beneficenza della chiesa.

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Secondo i germanofili, tutto quello che nasce in Germania e serio e non può essere il risultato di furbizia, si è proposta la connessione delle reti elettriche dell’UE, senza rimborso delle spese di trasporto. L’Italia è stata il primo paese ad acquistare gas dalla Russia, con un gasdotto costruito dall’Eni, a causa delle pressioni americane, ha abbandonato questo fornitore e ora la Germania, che ha sempre inquinato con il suo carbone,  è il primo acquirente di gas russo e lo vuole fornire anche all’Italia.

Le critiche, per ragioni ambientali, ai metanodotti provenienti da Balcani, Turchia, Cipro e Israele, hanno ritardato l’allacciamento dell’Italia a fonti alternative e ora la Germania, per rifarsi delle spese di trasporto del gas russo, come fanno i paesi africani attraversati da oleodotti, esige dall’Italia il rimborso di 500 milioni di euro l’anno per le spese di trasporto di un gas, che l’UE potrebbe far circolare liberamente come l’elettricità.

Il gasdotto tedesco proveniente dalla Russia e stato costruito, per ragioni strategiche ed economiche, con soldi tedeschi, però, anche così, ciò che chiede la Germania può essere definito un dazio, una tangente, una tariffa o pedaggio come quelle autostradali. Il rimborso preteso dalla Germania sarà a carico di consumatori e industria italiana che già paga l’elettricità più cara, rispetto ai concorrenti europei.

Quando l’UE proponeva all’Italia di predisporre nei porti italiani degli impianti di rigassificazione del gas, trasportato liquido via mare, da distribuire con gasdotti in Europa, il tema del rimborso delle spese non fu affrontato; l’Italia anche in quel caso, su pressione degli ecologisti, paventò l’inquinamento dei mari, ma non chiese il pagamento delle spese, con una maggiorazione del prezzo del gas.

Il migliore sovranismo è quello della Brexit e dall’accordo di Aquisgrana, con cui, con la crisi dell’UE, Francia e Germania difendono i propri interessi economici e decidono politica estera europea, puntando su un loro esercito comune e sulla politica industriale comune. Già Montanelli aveva affermato che nell’Unione Europea i francesi sarebbero entrati da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani, svendendo l’italianità, da europei.

 

ITALIA

Costatiamo che, secondo la costituzione materiale italiana, anche se il presidente della repubblica non è eletto, la repubblica italiana è indubbiamente presidenziale, il presidente del consiglio, chiunque esso sia, secondo la costituzione scritta, sempre esaltata da Mattarella, è evanescente, ma si è ritagliato un ruolo con quella materiale. Il parlamento, sovrano secondo la costituzione scritta, ha abdicato al suo ruolo legislativo secondo quella materiale, infatti, si dedica solo alle polemiche o è assenteista, anche il parlamento dell’UE non è molto diverso, però, a parole, nessuno vuole seppellire il parlamento.

Di Maio, per fermare l’ascesa della lega, oltre le sue invettive e polemiche televisive, ha cercato di usare Mattarella, che è europeista e filo francese, contro Salvini, fortunatamente, il presidente usa anche le informazioni dei servizi segreti e dei carabinieri; comunque Salvini, vista l’aria che tira nel governo, ha rinviato la presentazione e la votazione del nuovo decreto di scurezza a dopo le elezioni europee, che hanno segnato il successo della Lega, divenuto il primo partito italiano.

Alle elezioni europee si sono presentati partiti minori, spesso smarcati da televisione e partiti generalisti, che sostengono ottime tesi su UE, euro, immigrazione e problemi sociali, ma, per questa tornata elettorale, non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 4%; purtroppo, nessun partito difende più la laicità dello stato, qualche voce isolata, paradossalmente, è venuta solo dalla chiesa, la televisione è sempre il megafono del papa; il partito pirata lotta contro brevetti e diritto d’autore e per la libertà della rete.

Bisogna lottare per la diffusione della conoscenza e contro i segreti, quelli che non vogliono che si copi, anche in termini non letterali, sono quelli che copiano di più, parlo dei professori che a volte, vietando di copiare, sembrano gli autarchici della cultura. L’uomo dovrebbe copiare in libertà e non essere semplicemente condizionato o programmato, la conoscenza si è diffusa ed è cresciuta con lo scambio d’informazioni e, con la memoria, produce cultura; la quale, a sua volta, incrementa l’intelligenza, perché l’uomo senza cultura è simile a una bestia. Grazie alla cultura, l’uomo è bipede, parla e scrive, i bambini allevati dai lupi, camminano a quattro zampe, non parlano e non scrivono, invece i gatti, anche se allevati dall’uomo, camminano sempre a quattro zampe.

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La chiesa cattolica ha sempre avuto la fissa del sesso, per risparmiare, ha imposto ai preti il celibato dei monaci, indirettamente alimentando nei preti pedofilia, omosessualità, adulterio e abbandono del sacerdozio da pare di preti buoni, ma casti per libera scelta. La chiesa cattolica, per privilegio, ha concesso il matrimonio ai preti di alcune regioni della terra e ora, a causa delle parrocchie rimaste senza sacerdoti, anche se, apparentemente, sempre vincolata da scelte precedenti, con una riforma, potrebbe ammettere il matrimonio di preti e suore che però poi, con le sentenze della sacra rota, potrebbero anche separarsi.

ISLAM

Trump ha predisposto un nuovo piano per la pace tra Israele e i palestinesi e l’agenzia dell’Onu, Unrwa, che eroga gli aiuti economici ai palestinesi, ai quali si aggiungono quelli arabi, europei e americani, è entrata in agitazione perché preferisce gli aiuti internazionali, che potrebbero ridursi, alla pace; i palestinesi, in più generazioni, hanno rinunciato all’integrazione nei vari stati della regione e ora sono diventati cinque milioni.

Va da se che i dirigenti palestinesi, con questi soldi, vivono in ville milionarie e con cospicui conti in banca, da Gaza, Hamas controlla l’Unrwa e sta preparando una terza intifada o rivolta contro Israele, dopo quelle del 1987 e del 2000; anche Onu, Vaticano e conferenza episcopale italiana, sostengono le ragioni dei palestinesi, i vescovi cattolici e armeni lo fanno perché desiderano rimanere a Gerusalemme, mantenendosi con la religione.

Nel 1948, dopo una guerra civile tra israeliani e palestinesi, l’ONU sancì la divisione del territorio palestinese, conteso tra Israele e palestinesi, la decisione fu accettata da Israele, ma palestinesi e arabi, non desiderando lo stato d’Israele, si opposero alla spartizione; perciò, dopo la guerra del 1948 che vide la nascita dello stato d’Israele, scoppiarono, tra Israele e paesi arabi,  le guerre del 1956, 1967 e 1973, tutte vinte dallo stato d’Israele.

Indipendentemente dalle ragioni delle parti in guerra e di chi inizia la guerra come aggressore o di chi è la vittima o l’aggredito, tutti sanno che in guerra chi vince acquista territorio e chi perde, lo perde, ma sembra che per Israele queste ragioni non valgono, Israele ha già restituito Sinai e Gaza,  perciò, per distruggere Israele, i dirigenti palestinesi alimentarono il terrorismo contro i civili palestinesi. Comunque, nacquero conflitti con i palestinesi anche all’interno dei paesi arabi.

Negli anni ’60, all’interno della Giordania, nacque uno stato palestinese che riscuoteva autonomamente le imposte o protezione, perciò re Hussein, con l’operazione settembre  nero, cancello questo stato e negli anni ’70 i palestinesi fuggirono in Libano, dove  attaccavano i cristiani locali e dal Libano i civili israeliani con i missili. Con l’intervento di forze internazionali, i rivoltosi palestinesi furono cacciati anche dal Libano.

Nel 1993 con gli accordi d Oslo, ci fu il reciproco riconoscimento di Israele e dell’OLP o Organizzazione per la liberazione della Palestina; Israele si ritirò da Gaza e da parte della Cisgiordania, mentre, al momento, il problema di Gerusalemme e dei coloni israeliani di Cisgiordania fu accantonato; l’OLP governava su alcune città della Cisgiordania e l’esercito israeliano cominciò a ritirarsi.

Nel 1994 in Cisgiordania nacque perciò, con funzione amministrativa autonoma, ma sotto occupazione dell’esercito israeliano, l’Autorità Palestinese o ANP che, con i soldi dei donatori, progressivamente continuò ad alimentare il terrorismo contro i civili israeliani. Nel 2007 a Gaza, Hamas, per ragioni economiche e di potere, fece un colpo di stato ammazzando i rivali palestinesi di Al Fatah e impose la sharia; contemporaneamente, all’ONU, l’assemblea, dominata da paesi islamici, votava numerose risoluzioni contro Israele, con l’indifferenza dell’occidente che faceva affari con l’Islam.

Impossibile credere che i donatori occidentali e arabi facciano donazioni solo per carità, perché fanno affari con la vendita di armi, mentre paesi islamici fanno affari con gas, petrolio, droga e immigrazione illegale, soprattutto islamica; però, parte degli aiuti occidentali rimangono nelle tasche degli occidentali. Quando il primo ministro albanese si lamentò con il ministro italiano De Michelis di aver ricevuto solo la metà dei soldi stanziati dall’Italia per l’Albania, De Michelis rispose che la differenza serviva a coprire le spese di amministrazione. (Per le notizie, fonte: Deborah Fait – Informazione Corretta 25/5/2019).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 20/5/2019)

EUROPA

La corte dei diritti europea ha sentenziato che gli immigrati clandestini, a rischio di persecuzione nei loro paesi d’origine, non possono essere rimpatriati, senza eccezione, nemmeno quelli che hanno fatto strage contro cristiani o contro altri civili nei loro paesi o che si sono macchiati di delitti nel paese ospitante. Questa sentenza mette a rischio i rimpatri di Salvini e fornisce un aiuto economico agli avvocati che difendono, con il gratuito patrocinio, criminali immigrati, proponendo a essi il ricorso contro il provvedimento d’espulsione. In materia giudiziaria, sbagliano le istituzioni europee e quelle italiane, c’è tanto da fare, anche per rivedere i codici italiani.

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A parte le multe, che colpiscono, per i suoi ritardi, soprattutto l’Italia, nei primi mesi del 2019, i paesi dell’Unione Europea hanno presentato un bilancio finanziario contenente entrate e uscite con l’Unione, che è il seguente; la Slovacchia ha ricevuto 560 milioni di euro in più di quanto ha versato, la repubblica Ceca 523 milioni in più, l’Ungheria 462 milioni in più, la Grecia 448 milioni in più, la Romania 256 milioni in più, la Polonia 240 milioni in più, la Spagna 78 milioni in più, l’Italia, con la distrazione dei rappresentanti italiani presso l’UE, ne ha ricevuti 59 milioni in meno.

Probabilmente, tutti questi paesi, inclusi quelli di Visegrad, sono stati aiutati per favorire il loro sviluppo, quasi tutti sono contrari alla ripartizione degli immigrati; eccetto l’Italia, tutti quanti, poiché non sono nati europeisti, hanno presentato larghe astensioni alle elezioni europee precedenti; forse, con una strategia tedesca, sono stati comprati, come ha fatto l’Italia con l’Alto Adige, per farli entrare nell’Unione, perciò ora anche l’Albania, grazie ai vantaggi finanziari, desidera entrarvi. (Fonte: Il Messaggero 18/5/2019).

ITALIA

A Roma, un vescovo romano ha riallacciato abusivamente le utenze elettriche di occupanti abusivi di un immobile, sospese per mancati pagamenti; la chiesa è abituata a fare beneficenza con i soldi degli altri, cioè con obolo di San Pietro, donazioni, lasciti, 8°% Irpef; 200 carabinieri garantiscono la sicurezza del papa, che viaggia gratis sugli aerei Alitalia. Contro gli occupanti abusivi dei suoi immobili, la chiesa usa le ruspe o li fa sloggiare, un terzo dei senza tetto italiani risiede a Roma, dove la chiesa è il primo proprietario di immobili, ne ha più dello stato italiano e del comune di Roma.

Lo stato fa manutenzione di chiese e di San Pietro e finanzia i giubilei, da parte sua, la chiesa cattolica, evade legalmente le tasse, esporta capitali all’estero e usa i suoi immobili per farne alberghi e immobili commerciali esentasse, poi, per fare un favore al suo braccio secolare, cioè allo stato, invita gli italiani a non evadere le tasse. Sull’immigrazione clandestina, la chiesa è sulla stessa linea di PD, Forza Italia e criminalità, la quale fa profitto con questi immigrati, a volte criminali essi stesi, mentre gli italiani si sentono sempre più insicuri e perciò aumenta il voto a destra.

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Riguardo all’imposizione fiscale, le imposte sono pagate da consumatori, percettori di reddito e proprietari, ma il beneficiario è sempre lo stato, che guadagna anche con imprese in perdita, perché percepisce l’Iva sui loro prodotti e Irpef sugli stipendi dei loro dipendenti che sono anche consumatori. Il che significa che lo stato e non gli imprenditori, dovrebbe avere un interesse alla sopravvivenza anche di imprese in perdita.

Se lo stato e l’UE fossero equi, dovrebbe esistere solo un’imposta sul reddito, con fiscalizzazione dei contributi e con alta detrazione per i lavoratori; questa imposta andrebbe affiancata da un’imposta patrimoniale di successione, con una detrazione; le altre imposte dovrebbero essere abolite. L’UE, per favorire la concorrenza su un piano di parità, dovrebbe abolire i paradisi fiscali interni e combattere le distorsioni economiche, derivanti dalle diverse normative statali, le quali favoriscono le esportazioni di risparmi, inoltre, dovrebbe favorire l’armonizzazione fiscale interna.

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Le sanzioni e i provvedimenti disciplinari contro i dipendenti pubblici assenteisti sono doverose, però è più importante l’obbligazione di risultato, cioè il rendimento dei lavoratori; se un dipendente arriva in ritardo in ufficio, ma esamina più pratiche degli altri, non dovrebbe essere sanzionato, i capi ufficio dovrebbero controllare. Però si dice che questa verifica è difficile, in realtà, accade che gli impiegati godano di protezioni clientelari; nelle industrie si rileva il costo per unità di prodotto e i tempi medi per la sua lavorazione, questo secondo indice si può utilizzare anche nella pubblica amministrazione; non è vero che a Roma mancano poliziotti, perché ce n’è uno ogni 90 abitanti.

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Chi, come la chiesa, gli ebrei e la massoneria, controlla in incognito le banche, con i soldi dei risparmiatori, fa credito a costo zero e specula sui debiti pubblici e privati e sulla borsa. Ormai tutti sanno, per quanto riguarda il malcostume della chiesa cattolica, che presso di essa esiste la pedofilia, però, al suo interno, gli omosessuali sono più numerosi e formano un partito; più numerosi di tutti sono i preti adulteri che hanno figli ospitati in collegi riservati e destinati a grande carriera; un alto prelato ha affermato che è difficile tenere le donne, anche sposate, lontane dai preti, perché sanno che la chiesa ha il potere e può distribuire favori.

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Al 31/3/2019 le start up innovative digitali, costituite on line, in Italia sono state 2181, esse sono finanziate anche dai PIR o piani di risparmio individuali, investimenti privati canalizzati dal governo per mezzo delle banche; i loro tempi medi di costituzione sono di 23,6 giorni. E’ noto che la maggior parte di queste imprese, come avviene nella vita animale, non sopravvive, ma alcune sopravvivono è crescono, rafforzando il patrimonio imprenditoriale italiano che è notevole.

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Nel governo è in discussione la riforma della giustizia, il ministro Buonafede vuole potenziare il ruolo dell’avvocato, che spesso, con i ricorsi, è la causa principale del ritardo della giustizia; il ministro ha rilanciato il gratuito patrocinio per gli indigenti, a spese dello stato, il quali alimenta il lavoro degli avvocati. Il gratuito patrocinio ha aumentato i processi anche a favore degli immigrati, spesso prosciolti e risarciti dai magistrati. La riforma prevede anche l’equo compenso per chi si deve pagare gli avvocati, però questo compenso sarà stabilito, per legge, dagli avvocati che siedono in parlamento e al governo, è avvenuto anche con l’indennità parlamentare.

Osservo che la giustizia dovrebbe essere gratuita per tutti, perché, con il patto sociale tra stato e cittadini, lo stato concesse la protezione giudiziaria dello stato in cambio delle imposte, così il cittadino rinunciò a farsi giustizia da solo, evitando il rischio che si facesse giustizia anche chi aveva torto. Con la riforma, sembra che non si dia maggior rilievo alla velocizzazione dei processi civili e commerciali, richiesta dalle imprese.

La lega osserva che, per snellire i processi penali, non bisogna rinunciare alla tutela degli indagati e che la riforma aumenta soprattutto i poteri di procure, pubblici ministeri e avvocati; anche la lega è però a favore del potenziamento del ruolo degli avvocati, una lobby potente in parlamento e al governo. Per Salvini bisogna ridurre la durata dei processi, riducendo i tempi di prescrizione, afferma che la riforma della giustizia non deve essere fatta contro magistrati, pm e avvocati, per noi non deve essere fatta nemmeno contro l’informazione, i diritti dei cittadini, le tasche dei cittadini e contro le persone chiamate in processo. (Per le notizie, fonte: Luca Martino - Policy Maker).

ISLAM

ONG tedesche, finanziate dal governo tedesco, con apposite navi, alimentano l’immigrazione clandestina in Italia; il ministro degli esteri tedesco, Helko Maas e la cancelliera Angela Merkel hanno fatto spesso dichiarazioni a favore di Israele, in realtà, fin dalla prima guerra mondale, la Germania è a favore del mondo islamico, che oggi alimenta il terrorismo e l’immigrazione. Il settimanale tedesco Der Spiegel ha accostato la Merkel ai nazisti.

La Germania finanzia ONG che vogliono la distruzione di Israele e promuovono il boicottaggio economico o BDS contro Israele, queste, indirettamente, oltre l’immigrazione, sostengono il terrorismo e la distruzione d’Israele. L’UE a direzione tedesca e la Germania, con fondazioni e ONG, sono impegnate indirettamente in questo ruolo, tra i beneficiari vi è l’ONG Al Haq, guidata da un terrorista appartenente al Fronte di Liberazione palestinese, il suo direttore generale, Snawan Jabann, è stato condannato per terrorismo.

La Germania Usa l’UE come un suo paravento, all’Onu vota generalmente a favore delle risoluzioni contro Israele e l’ambasciatore tedesco all’Onu, Christoff  Heusgen, ha paragonato Israele a Hamas, però, sicuramente, Hamas gli è più simpatica; Vaticano e chiesa cattolica palestinese sono sulla stessa linea. La Germania rivendica un ruolo di maggior rilievo all’ONU, vuole entrare nel suo consiglio di sicurezza e perciò è allineata ai regimi islamici del golfo; anche gli interessi economici e quelli imperiali tedeschi favoriscono lo strabismo politico e l’antisemitismo. (Per le notizie, fonte: Benjamin Weinthal – Informazione Corretta 15/5/2019).

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Due imprese tra loro indipendenti, ma controllate con la partecipazione azionaria, apparentemente, dalle stesse poche persone, che però possono essere anche prestanomi, possono trasferire reddito tassabile dall’una all’altra, aumentando o diminuendo i prezzi di merci e materie prime tra loro negoziate; nel commercio estero avviene la stessa cosa, trasferendo profitti e reddito tassabile da un paese all’altro. Gli accordi di commercio internazionali non prevedono uniformità di tassazione dei capitali e nel commercio internazionale non sono adeguatamente tutelati i prodotti agricoli originali.

Con le triangolazioni si possono evitare le sanzioni commerciali degli USA, rischiando però un aumento del prezzo del prodotto acquistato; gli stati vogliono tutelare i loro brevetti industriali ma, quando acquistano aziende estere private o privatizzate, acquistano anche i loro brevetti e la loro tecnologia. Insomma, con le esportazioni di capitali e i paradisi fiscali, la globalizzazione ha tutte queste controindicazioni; ha impoverito paesi industriali ma, con le delocalizzazioni ha favorito lo sviluppo di paesi emergenti, mentre la beneficenza internazionale si è risolta in sprechi a favore di politici e loro accoliti e di chi fa affari con la miseria e l’emigrazione.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 13/5/2019)

PREAMBOLO

E’ accaduto spesso che In nuovi partiti della salvezza, laici e religiosi, rappresentati da predicatori di partiti eredi delle vecchie società segrete, soprattutto prima delle elezioni, propongono riforme, spesso abbandonate quando riescono a occupare seggi e, soprattutto, quando sono al governo. Comunque, con il trascorrere del tempo, con periodiche e parziali riforme e con la propaganda, da un punto di vista più formale che sostanziale, hanno poi effettivamente cambiato il volto di religioni, democrazia, socialismo.

Prima dei partiti, hanno partorito riforme anche induismo, ebraismo, cristianesimo e islamismo e oggi si propone, giustamente, di riformare l’Unione Europea. Lo stato, per combattere le frodi e dare certezza, si è dato pesi e misure certificate, che hanno funzionato; ha ripetuto però, senza successo, l’operazione con il diritto, modificando spesso le norme. Il fatto è che al diritto e alla politica manca la stabilità, accade ciò perché l’élite vuole conservare poteri e privilegi e il popolo vorrebbe vere riforme e certezza del diritto.

E’ il dilemma della democrazia e del socialismo, che perciò con il tempo, hanno cambiato di significato e si sono snaturati, anche la chiesa ha sostituito il regno di Dio con la curia romana. E’ una continua lotta tra chi, come le società segrete, ha il potere in incognito e chi, come il popolo, s’illude di averlo; l’élite non ha mai voluto il governo del popolo, governa per interposte persone sempre corrotte perché comprate con i privilegi. L’èlite governa favorendo l’illusione popolare della salvezza alle vicine votazioni. Tra aristocrazia, oligarchia e democrazia moderna, da un punto di vista reale e non formale, le differenze sono poche perché le lobby pesano tanto sul governo e sulla legislazione.

Per il potere, il debito pubblico italiano non è sempre una iattura, perché serve a tenere alta la pressione fiscale, perché le imposte sono la prima finalità dello stato; teoricamente, se c’è la volontà politica,  deficit di bilancio e debiti pubblici si possono ridurre compensando crediti esteri con debiti esteri, vendendo alle aste beni artistici mobili non esposti nei musei e vendendo l’oro e le riserve della Banca d’Italia. Non si è seguita questa politica perché, riducendo deficit di bilancio e debito pubblico, i cittadini avrebbero richiesto la riduzione delle imposte.

La sovranità dello stato, del parlamento e dei cittadini è stata consegnata a Nato, UIE, mafia, lobby, chiesa, istituzioni internazionali, potenze straniere, banche e affari in genere; l’euro e il controllo dell’UE sul bilancio dello stato minano la sovranità dello stato e del parlamento. Grazie agli agenti dei mercati presenti nell’informazione e nelle istituzioni italiane, le leggi sono commissionate da Nato, UE, banche, lobby, mafia e chiesa, tra loro corrispondenti.

A vantaggio di Wall Street, Francoforte e Londra, anche la mafia ricicla all’estero, mentre al popolo è lasciata la passione sportiva del voto periodico, purché niente cambi. Dall’unità in Italia, contro il rinnovamento proposto da nuove forze politiche, si sono sempre coalizzati mafia, chiesa, affari e potenze straniere, rappresentati da istituzioni e informazione; poiché hanno guadagnato molto con il vecchio regime, i grandi interessi, grazie a questi legami, sono stati sempre contrari ai cambiamenti favorevoli al popolo.

ISLAM

La diplomazia italiana, sostenendo i piani dell’ONU e dell’ENI, non ha capito che in Libia gli stati sunniti, con interferenze dell’Iran sciita, stanno lottando tra di loro; a fianco di Al Serraj, sono scese in campo anche milizie islamiche, fratelli musulmani e tante tribù. Ora Al Serraj controlla Tripoli e Misurata ed è sostenuto da Italia, Onu, Qatar, Turchia e Iran, invece Haftar domina in Cirenaica ed è sostenuto da Arabia, Egitto, Emirati, Francia e Russia, questi secondi paesi sono impegnati a combattere gli jihadisti islamici, soprattutto i fratelli musulmani ospitati a Tripoli.

Poiché i fratelli musulmani, con le loro milizie, sostengono Al Serraj, gli Usa, che ora li riconoscono come terroristi, si sono smarcati e l’hanno abbandonato per appoggiare Haftar; perciò l’Italia deve aggiornare la sua politica verso la Libia, non sono solo in  gioco gli interessi petroliferi dell’Eni, anche senza la Libia, che è un fornitore di petrolio comodo e vicino di casa, l’Italia riuscirà ad approvvigionarsi di petrolio che non manca.

La politica estera italiana deve svincolarsi dall’Eni e da potenze straniere; se vogliamo recuperare sovranità, non possiamo impiccarci con Nato, UE e sanzioni americane, ma dobbiamo mediare per riavvicinare gli Usa a Russia e Cina. I dazi americani non sono scelte egoistiche che modificano i trattati, come afferma la televisione, perché la bilancia commerciale cinese e tedesca è in attivo e quella americana è in passivo; gli Usa dovrebbero anche svalutare il dollaro, non lo fanno e tengono gli interessi più alti, per attirare capitali dall’estero, la ragione sta sempre nel loro deficit valutario.

Bisogna evitare l’arrivo in Italia d’immigrati e jihadisti islamici e rivedere la nostra politica verso alcuni paesi islamici; non cessano i venti di guerra, è probabile che Turchia, Iran e Arabia saranno i prossimi paesi a possedere la bomba atomica. Con il passaggio degli americani all’altro fronte, forse gli Usa si stanno avvicinando alla Russia ma, per sostenere la loro spesa militare con la tensione internazionale, non lo possono dare a intendere; per la sopravvivenza dell’Italia in Europa e nel mondo, è essenziale l’avvicinamento degli Usa a Russia e Cina. (Per le notizie, fonte: Maurizio Molinari - La Stampa 5/5/19 – Informazione Corretta).

ITALIA

L’economista olandese Servaas Storm ha affermato che l’Italia è stato il paese più ligio alle regole europee sui conti pubblici, per ridurre inflazione e debito pubblico, ha favorito la deflazione salariale e mortificato domanda, occupazione e crescita; ha privatizzato banche e industrie pubbliche ed ha abbandonato l’economia mista, ha ridotto la sanità pubblica e le pensioni, eliminando, per un’infatuazione verso l’Europa, il controllo democratico del parlamento italiano sul bilancio dello stato.

Con l’intenzione di abbattere l’inflazione e stabilizzare il cambio della lira, spesso soggetta a svalutazioni, nel 1979 l’Italia aveva aderito al sistema monetario europeo a cambi fissi, per conseguenza, perse competitività, crebbe il debito pubblico e diminuì la domanda; se si fosse contratta anche la spesa pubblica, la crescita sarebbe diminuita ancora di più, perciò si preferì far crescere il debito pubblico.  Fra l’altro, le banche centrali e la banca d’Italia, spesso, invece di sostenere il cambio fisso della lira comprando lire, la vendevano per comprare altre monete, speculando al suo ribasso.

Dal 1995 al 2008 si ebbe l’avanzo primario del 3% sul bilancio dello stato, uno sforzo notevole, considerati gli interessi elevati sui titoli di stato, quest’avanzo era servito a portare il rapporto debito/Pil al disotto del 100%; purtroppo, con la crisi del 2008, il rapporto arrivò al 130% del Pil. Invece la Francia aveva conservato un deficit di bilancio e un deficit primario, con cui espanse la sua domanda per 461 miliardi di euro, mentre l’Italia la ridusse di 227.

Per conseguenza, crollarono gli investimenti e il capo economista della Deutsche Bank, David Folkerts Landau, fu costretto a riconoscere la frugalità italiana; per abbattere il debito si era sacrificata la crescita. Ora David Folkerts Landau afferma che l’Italia, per ridurre il rapporto debito/Pil, dovrebbe esigere dall’UE la riduzione degli interessi sui titoli pubblici italiani, bloccando, con l’aiuto dell’UE, le trame, al riguardo, della speculazione.

Purtroppo, la speculazione finanziaria internazionale, che ha sede a New York, Londra e Francoforte, ha imposto un’altra agenda; la Germania, che vuole dominare l’Europa, con il sostegno pagato di settori dell’informazione e della politica italiana ed europea, ha favorito la crisi italiana, Chiudere, con la crisi, il credito bancario alle imprese, come spesso è stato fatto, alimenta la crisi, però permette alle multinazionali di acquistare industrie italiane a prezzo di liquidazione e di acquisire tecnologie.

Nonostante la cura mortale tedesca somministrata all’Italia, questa, come affermato erroneamente da economisti di corte agenti dello straniero, non è ancora un paese insolvente  incapace di onorare i suoi debiti esteri. Quando non interviene la speculazione, nel “libero mercato” le banche prestano a interesse diverso e in base al reddito e alle garanzie del richiedente, però per l’Italia si sono affermati altri principi discriminatori come, ad esempio, le crisi politiche e la mancanza di riforme, in realtà, gli italiani hanno più risparmio e patrimonio dei francesi e dei tedeschi; la Banca d’Italia ha più riserve della banca di Francia, la bilancia commerciale italiana è attiva, quella francese è passiva.

Il debito estero italiano è pari al credito estero, il patrimonio pubblico italiano è il primo del mondo, considerando soprattutto i beni artistici mobili che si possono vendere alle aste; purtroppo, informazione, soprattutto televisiva, economisti di corte e politici venduti hanno sostenuto tesi diverse, forse per favorire, a breve, il rialzo dello spread a favore di speculatori esteri e, a termine, la spoliazione, con l’aiuto dell’immigrazione, dei beni artistici italiani. Recentemente, un quadro di Leonardo è stato venduto, all’asta, per 400 milioni di dollari (Per le notizie, fonte: Sergio Cesaratto - startmag.it).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;  viruslibertario@gmail.com.

    

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 6/5/2019)

ITALIA

Le assegnazioni mensili dei BTP, ad alto rendimento e di nuova emissione, è fatta alle aste mensili, tramite banche italiane ed estere, se li fanno assegnare clienti e stati importanti e gli italiani ne vengono esclusi, a loro vanno i Bot, che non rendono niente, e i BTP al mercato secondario, dopo che le banche ne hanno guadagnato in plusvalenze con il calo degli interessi. Con l’aumento degli spread, la domanda di BTP è sempre superiore all’offerta, gli assegnatari sono favoriti, rispetto alla massa dei richiedenti, da Banca d’Italia, Tesoro, banche e autorità monetarie in genere.

Grazie alla propaganda finanziaria e giornalistica, in testa società di rating, Ocse, commissione europea, Banca Mondiale e FMI, lo spread italiano e gli interessi sui BTP sono spesso saliti e perciò la Francia è riuscita a farsi assegnare, complessivamente e in più anni, 380 miliardi di euro in BTP; mentre i suoi deficit di bilancio statale e commerciale sono finanziati, a un interesse più basso, dalla Germania, che ha deciso di ingraziarsi il paese.

Questa, in collaborazione con i mercati, ha affermato spesso, con toni allarmistici,  che il default dell’Italia potrebbe minare l’UE, perciò aiuta la Francia, mentre la Francia aiuta la Spagna, anche se, Francia e Spagna non hanno posizioni finanziarie più solide dell’Italia. Ha affermato Junker, prossimo alla scadenza del suo mandato che, a violare i trattati europei. sono stati Germania, Francia e Italia, e che la Germania ha un’ossessione per l’Italia. La volpe, quando non riesce ad arrivare all’uva, afferma che è acerba.

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A fine 2018, i titoli pubblici dell’eurozona acquistati dalla BCE, con il programma QE, con lo scopo di favorire i prestiti alle imprese UE, sono stati pari a 393 miliardi di euro, tra cui 320 miliardi di BTP italiani; la somma, invece di entrare nell’economia reale, è stata, per lo più, depositata dalle banche presso la BCE e va a costituire, con i saldi commerciali e le esportazioni di capitali,  il saldo del Target2 a credito dell’Italia.

L’oro di riserva, depositato presso la Banca d’Italia, ammonta a 89 miliardi di euro, in parte depositato, in garanzia, presso la Federal Reserve americano, presso la banca centrale di Londra e presso la BCE di Francoforte; a esso si aggiungono altre valute di riserva per 37 miliardi di euro. Come ha fatto la Gran Bretagna, questa disponibilità monetaria, pari a 126 miliardi di euro, poteva essere usata per ridurre il debito pubblico o il deficit di bilancio; ma l’Italia, retta da governi servili verso lo straniero, si è sempre mossa come una colonia priva di sovranità e indipendenza.

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Le costituzioni, norme fondamentali dello stato, contengono dei buoni principi e l’intelaiatura dell’organizzazione dello stato, ma sono spesso disattese nella realtà o incoerenti; l’articolo uno della costituzione italiana afferma che l’Italia è una repubblica democratica non fondata sul malaffare, ma sul lavoro, cioè che appartiene ai lavoratori. Per il diritto commerciale, le società commercial sono fondate su un capitale messo dai soci, che conferisce loro il diritto al voto nell’assemblea societaria.

Il corollario è che nella repubblica, chi non lavora, come i disoccupati, anche se involontari, e i cittadini che vivono come parassiti, non dovrebbero votare; naturalmente i costituzionalisti, andando oltre l’analisi letterale, darebbero un’interpretazione diversa. La mia analisi è un paradosso e una provocazione però, se il diritto fosse logico e consequenziale, oltre che equo, non si dovrebbe arrivare a queste contraddizioni. 

EUROPA

Dal punto di vista finanziario, la situazione della Spagna, coltivata da Macron, non è ideale, nel 2008 il suo debito pubblico era pari al 39,8% del PIl, poi, con la crisi immobiliare, per salvare le sue banche, esplose; ora è pari al 96,23% del Pil, sforando con ciò il limite del 60% fissato a Maastricht; il paese non ha fatto grandi progressi nella riduzione del suo debito pubblico e, diversamente dall’Italia, ha un cospicuo deficit commerciale  e un alto debito privato.

Nel 2009 il suo debito privato, soprattutto verso le banche, era pari al 219,5% del Pil, cioè molto maggiore di quello italiano. Nel 2001 la sua posizione finanziaria netta con l’estero era passiva per 225 miliardi di euro, nel 2018 era passiva per 525 miliardi di euro, cioè circa la metà del suo Pil; l’Italia ha percentuali più basse. La commissione europea, agli ordini della Germania, è pero più comprensiva verso la Spagna e la Francia, che verso l’Italia; in ogni modo, con l’Unione Europea, la Spagna è cresciuta economicamente, invece l’Italia no. (Fonte: Guido Salerno Aletta – startmag.it).

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Contro i profeti di sventure, pare che l’Italia stia uscendo dalla recessione, mentre la Germania vi stia entrando; questo paese, che esporta per un valore pari al 40% del suo Pil mentre l’Italia per il 25%, per favorire le sue esportazioni con i bassi salari, ha sacrificato la domanda interna e perciò ora ha una crisi di sovrapproduzione, nel senso che le sue esportazioni diminuiscono, come risultato si avrà una riduzione del suo Pil, che significa recessione.

Come ha ricordato Junker, l’attivo commerciale tedesco ha violato il limite del 6% previsto dai trattati e nell’eurozona alimenta squilibri economici, occupazionali e i debiti esteri dei paesi; la Germania usa i suoi crediti per acquisire aziende di altri paesi e, in un disegno imperiale, per comprare governi, politici, istituzioni europee e informazione.   

La Germania ha un’economia meno equilibrata dell’Italia, la quale conta su industria, agricoltura e turismo, inoltre la sua produzione industriale è concentrata soprattutto nella produzione automobilista in crisi. La produzione automobilistica tedesca è stata colpita dal calo della domanda mondiale, dall’avversione verso le auto diesel inquinanti e dalla fase di attesa del mercato di fronte alle auto elettriche più care.

Mentre Lega e M5S litigano, con il giubilo dell’opposizione, che però non se ne avvantaggia sul piano elettorale; i due partiti al governo, secondo i sondaggi, sono approdati a posizioni di forze relative invertite; comunque, il trasformismo politico in Italia è sempre dominante, dirigenti sindacali, PD e confindustria ora sono tutti a favore dell’Unione Europea, non era così in passato, quando la confindustria era in posizione dialettica verso sindacati e partiti di sinistra, mentre il PCI era contrario a Nato e Unione Europea.

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In Europa è ancora forte l’antisemitismo, alimentato da vecchi pregiudizi cristiani e dall’immigrazione islamica, tuttavia, contro il parere sbagliato dei più, oggi razziamo, antisemitismo e discriminazione ed emarginazione sociale non sono sinonimi; infatti, gli antisemiti ce l’hanno con gli ebrei che sembrano della stessa razza degli europei, ma di diversa cultura e spesso di classe superiore. I razzisti sono contro quelli che sembrano somaticamente di razza diversa, la discriminazione sociale ed economica è stata diretta verso i ceti bassi di tutto il mondo e, nei secoli passati, fu estesa agli ebrei, ma questi oggi non la soffrono più.

I progressisti, negano le razze e sono spesso antisemiti per odio di classe, assistiti da uomini di scienza, (ma anche la scienza può essere dogmatica), affermano che gli uomini appartengono a un’unica razza, tuttavia, si notano differenze tra bianchi, pigmei, boscimani, ottentotti e bantù; riconoscere i criteri di differenziazione razziale e farne delle classificazioni e delle categorie, non è razzismo se queste differenze non danno origine a discriminazioni e persecuzioni.

Contro la vecchia cultura ebraica, spagnola e tedesca, contrarie ai matrimoni misti, le razze sono nate con l’isolamento e si sono mischiate con l’ibridazione, dando luogo a differenze razziali locali; è stato evidenziato anche con alcune razze di pesci e di uccelli, anche le varie specie di cani si sono incrociate. Recentemente è stato riscontrato che l’uomo moderno, proveniente dall’Africa, ha anche dei geni dell’uomo europeo di neanderthal e dell’uomo asiatico di denisova, che erano specie diverse di uomo e non razze umane diverse.

E’ probabile che questi incroci abbiano anche rafforzato l’uomo moderno, uscito dall’Africa 100.000 anni fa e arrivato in Europa, perciò la difesa della razza pura fatta in passato da ebrei, spagnoli e tedeschi e da tanti altri paesi potrebbe essere sbagliata; l’uomo moderno proveniente dall’Africa, incrociandosi con l’uomo europeo di neanderthal, probabilmente, in era glaciale e postglaciale, è stato più capace di resistere al freddo.

Gli ebrei affermano che la loro vecchia contrarietà al matrimonio misto non era razzismo ma difesa della cultura nazionale dalle contaminazioni straniere, può essere vero anche per cristiani e musulmani; ad ogni modo, per amare nella stessa intensità cani e gatti, non è necessario affermare, come fanno i progressisti, che essi sono della stessa razza o di un’unica razza.

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La Francia confida su Mattarella, è ai primi posti mondiali per la spesa militare e, avendo vinto a tavolino la seconda guerra mondiale, per privilegio riconosciuto ai vincitori, siede nel consiglio di sicurezza Onu e ha la bomba atomica, che dovrebbe essere messa al bando per tutti. La maggiore spesa militare della Francia rispetto all’Italia, curiosamente, corrisponde alla maggiore spesa italiana per interessi sul debito pubblico. 

USA

Recentemente Trump ha inserito i fratelli musulmani, che in precedenza aveva sostenuto, tra le organizzazioni terroristiche, al momento; il gesuita papa Francesco, favorevole alla fratellanza islamica, all’immigrazione islamica e contrario ai sovranisti, non è intenzionato a seguirne l’esempio; ma anche in questo, com’è sempre capitato ai papi, è contrastato da altre alte personalità della chiesa e della curia romana, la televisione italiana è papista e perciò non dà rilievo alla cosa.

Pare che Trump, al riguardo, abbia allertato il governo italiano e perciò Salvini è segue la faccenda con attenzione all’erta; fra l’altro, il governo di Al Serraj, a Tripoli, sostenuto dall’ONU, pare che sia anche appoggiato da milizie dell’ISIS. Imperi e stati in espansione hanno sempre alimentato il terrorismo estero, i fratelli musulmani sono collegati, nelle varie denominazioni, a stato islamico, califfato, Isis, Daesh, Hamas di Gaza, Al Qaeda e all’UCOII italiana, ufficialmente moderata  per la sinistra.  Anche Iran e Qatar appoggiano il terrorismo, ma da posizioni diverse, contrastati dagli Usa e appoggiati dalla Russia. 

Lo studente universitario Regeni fu mandato in Egitto da un’insegnante londinese, seguace della fratellanza musulmana; il presidente egiziano Al Sisi, che aveva messo l’organizzazione fuori legge, afferma che era stato inviato in Egitto come spia, ma potrebbe sbagliare. Grillini e sinistra italiana, ignorando questi fatti, più interessati a fare giustizia a Regeni che a sostenere l’Egitto, chiedono la condanna degli agenti egiziani, assassini di Regeni nel corso di un interrogatorio. Al Sisi, per proteggere la polizia, non si adegua, è successo varie volte anche in Italia; vale la pena di ricordare che però, recentemente, anche i carabinieri italiani hanno ucciso il giovane italiano Cucchi, a suon di botte, e perciò sono stati scaricati dai loro comandanti e processati.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 29/4/2019)

ITALIA

Il comico Totò faceva ironia sulle frontiere, perché affermava che, ai due lati della frontiera, gli alberi erano gli stessi; a causa di guerre, persecuzioni, carestie e pulizia etnica, i popoli sono stati sempre costretti a spostarsi, poi gli stati sono nati per iniziativa di principi che hanno imposto, con la forza delle armi, la loro protezione a popoli diversi che poi hanno omologato, creando lo stato nazione.

Le stimmate degli stati sono diverse, tra stati in espansione e stati consolidati, per i primi è normale la pirateria, il terrorismo, la guerra e la violazione dei trattati e dei diritti; per i secondi, è consueto esaltare propagandisticamente la democrazia e la sovranità popolare, d’altra parte, è abominevole dire ai bambini che babbo natale non esiste.  Gli stati in espansione sono spregiudicati e alieni alla pace, ad esempio, è accaduto con il macedone Alessandro, con il franco Carlo Magno e con il mongolo Gengis Khan, che erano sempre in guerra.

La rivoluzione cristiana ha invitato a porgere l’altra guancia e così cadde l’impero romano, con la guerra fredda, il PCI propose per l’Italia il disarmo unilaterale di esercito e polizia, oggi il suo erede PD si preoccupa della sorte dei rapinatori, che non accettano i rischi del loro mestiere, quando il rapinato reagisce con forza alle loro rapine; inoltre è contro la leva militare obbligatoria dei periodi rivoluzionari.

Le divisioni tra stati nazione, da un punto di vista etnico, sono nate per iniziativa statale, perché ogni stato voleva essere sovrano del suo orto, imponendo perciò, anche subdolamente, lingua, diritto, religione, scuola, circolazione a destra o a sinistra, pesi e misure, moneta, abbigliamento e divise, urbanistica, architettura e vitto. Perciò, a parte il colore della pelle, sono nati popoli apparentemente diversi.

L’Unione Europea, per omologare gli europei, ha imposto una moneta e il programma Erasmus per studenti, ma ha rinunciato a una scuola comune e all’armonizzazione fiscale che dovevano essere propedeutici alla libera circolazione di lavoratori e capitali, non ha lavorato per una difesa comune europea; in materia fiscale ha agito cosi per favorire la rendita fiscale di alcuni paesi dell’UE, minando il concetto di liberismo e danneggiando l’Italia.

L’emigrazione, per non provocare reazioni inconsulte, dovrebbe essere regolata con i paesi di provenienza, selezionando le persone nel rispetto delle legalità e in base alle professioni richieste, ad esempio, in Italia mancano medici e fornai. A parte l’interesse speculativo e criminale verso l’immigrazione, le prese di posizione ideologiche sono sbagliate; ci sono anche forze che patrocinano l’immigrazione illimitata, soprattutto islamica e oggi nel mondo la religione più perseguitata è il cristianesimo, ma i papi, per lo più, non se ne sono accorti.

I papi non hanno sempre parlato con una voce sola, Giovanni Paolo II, contro l’emigrazione forzata, ha detto che gli uomini hanno il diritto di vivere nella propria terra, Benedetto XVI ha detto che anche il diritto a non essere costretto a emigrare o fuggire deve essere salvaguardato; invece papa Francesco ha affermato il diritto illimitato a emigrare, senza riguardo per le frontiere e ignorando i conflitti che ne possono scaturire. Con la crisi libica, in Italia, potrebbero arrivare tanti emigranti forzati, sarà una vera boccata d’ossigeno per tanti criminali italiani.

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Nonostante la promessa di ridurre imposte a imprese e lavoratori, che porta consensi elettorali, ma poi la promessa è accantonata dai governi, dai dati del bilancio di previsione italiano del 2019, pare che la pressione fiscale sul Pil, comprendente imposte e contributi, non sia destinata a scendere; anche se ci saranno leggere variazioni da un anno all’altro. Il discorso, nonostante i richiami dell’UE, vale anche per il debito pubblico che, se non  aumenta il Pil, non diminuirà a breve, dipende soprattutto dalle spese per la sanità, dagli interessi passivi sul debito pubblico, dalle spese per la difesa e dalle spese per le pensioni.

Pare che i paesi che hanno percentualmente la maggiore pressione  fiscale hanno anche  maggiori spese, altrimenti diminuirebbe il loro debito, cioè, per ridurre le spese, bisogna ridurre le entrate e viceversa. Ad ogni modo in Italia, diversamente dalla Germania, e fortunatamente, le esportazioni crescono, il che, apparentemente, avrà a breve un leggero effetto positivo sull’incremento del Pil italiano e non su quello tedesco.

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A causa dei vincoli europei, Il declino dell’economia italiana dura da trent’anni, non è dipeso da cure sbagliate, ma da una strategia interna all’UE da parte di chi la vuole egemonizzare, immobilizzando l’Italia; a causa dello spread, le banche francesi detengono nei loro bilanci 385 miliardi di euro di titoli di stato italiani, ad alto interesse a causa dello spread, alimentato ad arte dai mercati, mentre il debito francese è finanziato dalle eccedenze tedesche.

La crisi attuale deriva dalle regole di Maastricht del 1992 e dall’avvento dell’euro del 2002, infatti, nel 1990 il Pil pro capite italiano era il 97% di quello francese, oggi è il 76%; in questi trent’anni l’Italia è stato l’unico paese dell’UE che, per miopia e fede dell’Europa, si è impegnato veramente nella politica di austerità e nelle riforme strutturali europee. A causa della moderazione salariale e all’impossibilità di svalutare il cambio, l’Italia ha sacrificato domanda interna, produzione e occupazione.

In quegli anni, i governi italiani, per ridurre il debito, hanno conseguito continui avanzi primari, mentre i governi francesi hanno realizzato disavanzi primari, a causa dello spread, gli interessi più elevati hanno spinto in alto il debito pubblico, invece di ridurlo; con un Pil stazionario, le misure imposte dall’Unione hanno rallentato la crescita economica italiana. La Francia, con la politica del deficit, ha stimolato l’economia per 461 miliardi di euro, mentre l’Italia ha tagliato la domanda per 227 miliardi di euro, perciò ora in Italia la spesa per il welfare è pari al 70% della Francia.

Prima di Maastricht, l’inflazione italiana era addebitata alle rivendicazioni dei sindacati, ai sindacati si addebitava la bassa produttività del lavoro, alti salari e bassi profitti, perciò, con le riforme strutturali, si puntò alla graduale deregolamentazione del mercato del lavoro. Per conseguenza, oggi l’Italia non ha un salario minimo garantito, come altri paesi europei, e non ha un generoso sistema di sussidi alla disoccupazione, al di fuori dei dipendenti regolari estromessi dal lavoro.

In Italia i lavoratori a tempo determinato sono percentualmente molto maggiori che in Francia e i salari crescono meno che nel resto dell’UE; la moderazione salariale ha ridotto l’inflazione da domanda, ma ha fatto aumentare la quota di profitto sul Pil, quindi, con il sacrificio della domanda, si è fermata la crescita. Nel 2015 l’utilizzo degli impianti industriali si è fermato al 63%, il che non aiuta i nuovi investimenti; senza la domanda, non servono nemmeno superammortamenti; comunque, l’Italia soffre anche della concorrenza di paesi a basso costo di mano d’opera. Oggi in Francia e Germania i lavoratori industriali guadagnano 35 euro l’ora e in Italia 23, in Italia la produttività, che dipende dagli investimenti, è più bassa.

ISLAM

In Libia il generale Haftar è sostenuto dalla Francia per il petrolio, dalla Russia che vuole basi militari in Libia, dall’Egitto che desidera fermare i fratelli musulmani e riceve petrolio dalla Libia e rimesse dai lavoratori egiziani emigrati in Libia; Haftar è sostenuto dall’Arabia che vuole l’egemonia sui paesi arabi e, con la guerra, punta al rialzo del prezzo del petrolio che già sta aumentando.

Invece Trump, concentrato nella difesa degli interessi americani, soprattutto in America Latina, ha puntato a fare ingenti accordi militari con l’Arabia e perciò ha scaricato Al Serraj; d’accordo con Israele, l’ha fatto anche per sostenere l’Arabia contro l’Iran, contro il quale ha imposto sanzioni commerciali anche agli alleati e all’Italia. Non bisogna dimenticare che sanzioni, dazi e multe sono imposte per lo stato che li riscuote.

Dall’inizio del 2019 i futures sul petrolio sono rincarati del 35% e in Italia è rincarata la benzina alla pompa, il che farà rialzare l’inflazione tanto invocata dagli economisti di corte; oggi a causa della guerra, la produzione di petrolio libico è un terzo di quella del periodo di Gheddafi, però il petrolio non manca come nel 1967, quando ci fu la guerra di Suez tra paesi arabi e Israele.  L’Eni, a causa delle discutibili sanzioni americane, ha sostituito fornitori di energia come Russia, Iran e Libia, con paesi arabi del golfo persico.

Con il suo petrolio, l’Arabia deve pagare le forniture militari Usa, del quale è il primo acquirente, con il 60% delle forniture militari e il 40% di armi prodotte in Arabia, su licenza americana. Dopo il dollaro, le armi sono sempre un grande affare per l’economia americana, le armi anche per altri paesi, mentre petrolio e gas lo sono per i paesi islamici, il che, naturalmente, non può aiutare la pace.

GIAPPONE

L’economia giapponese, collegata a quella mondiale, è naturalmente ciclica, nel 1987, dopo anni d’espansione ed esportazioni, ci fu il crollo; nel 1995 finì il periodo di deflazione e depressione e perciò il Pil e i prezzi ripresero a crescere. Dal 2017 i prezzi sono aumentati del 2%, però nel 2018 sono iniziate le vendite massicce, da parte di investitori esteri, di azioni giapponesi poco redditizie, diverse erano state anche in perdita.

La popolazione invecchia e diminuisce quella in età lavorativa, comunque, nel 2019 la partecipazione al lavoro dei giapponesi, grazie al contributo di donne e anziani, è stata del 63,23%; il tasso di disoccupazione è molto basso e i lavoratori stranieri sono il 2% della forza di lavorio. La bilancia valutaria è in attivo e i turisti stranieri sono 20 milioni.

A causa della piena occupazione e per risparmiare costo del lavoro, il Giappone ha delocalizzato industrie in altri paesi asiatici, ai quali ha anche affidato delle subforniture; ora gli investimenti produttivi interni, viste le perdite di tante imprese, si contraggono e sono selezionati guardando più alla redditività che al fatturato; perciò i profitti stanno tornando di nuovo, comunque, la valutazione estera del mercato azionario giapponese è diminuita.

Le esportazioni giapponesi, sul totale mondiale, si sono stabilizzate e sono costanti e le imprese giapponesi si stanno riorientando verso il mercato interno, piuttosto che verso l’esportazione, come avveniva negli anni passati. In tutti i modi, il Giappone finanzia molto la ricerca e rimane un paese avanzato. (Fonte: Alex Lee - startmag).

EUROPA

La vigilanza bancaria europea afferma che piccole banche popolari italiane sono a rischio d’insolvenza, ignorando le condizioni delle banche tedesche Deutsche Bank e Commerzbank; perciò l’UE ha costretto le banche italiane a subire il bail-in e a cedere i prestiti in sofferenza, a prezzi stracciati, a fondi speculativi, imponendo, con la scusa che si trattava di aiuti pubblici, anche l’utilizzo del fondo interbancario privato di garanzia.

Parte del capitale delle due grandi banche tedesche è in mano al ministero delle finanze tedesco, queste banche non hanno solo derivati di dubbio realizzo, ma anche crediti incagliati verso le imprese. In Germania le piccole banche locali sono al di fuori delle regole di tedesche ed europee e l’’UE non ha niente da eccepire, perciò Deutsche Bank è costretta ad adeguarsi alle loro condizioni.

Deutsche Bank e Commerzbank si sono impegnate in impieghi finanziari a rischio e hanno costi più alti delle grandi banche italiane, i loro lavoratori siedono nel consiglio di sorveglianza che si è opposto al taglio di 30.000 lavoratori, mentre in Italia, con accordi sindacali, i dipendenti sono stati tagliati di un quarto. Prima dell’introduzione del bail-in, le banche tedesche sono state spesso tenute in piedi perché ricapitalizzate dallo stato, con miliardi di euro. (Fonte: Nicola Porro – ilgiornale.it).

USA

Negli anni settanta gli investimenti Usa erano in calo e il settore produttivo rivolse i suoi investimenti in quello finanziario; con la stagnazione dei redditi da lavoro, gli Usa decisero di favorire il credito al consumo, perciò esplosero la finanza e le attività speculative. Nel 1980 le attività finanziarie Usa erano pari al PIL, mentre nel 2007, data della crisi immobiliare, arrivarono al 356%. Nel 2005 in Usa, a causa dei bassi interessi, si era sviluppato il mercato immobiliare, e perciò nel 2008 esplosero i mutui subprime.

Nel 2007 la quota dei profitti finanziari sul totale dei profitti era del 40% in Usa, la crescita economica era favorita dalla finanza, ma era destinata a far esplodere le crisi; la conseguente crisi bancaria del 2007 fu poi pagata dai governi, più in Europa che negli Usa, si fece con la socializzazione delle perdite.  Allora come adesso, con il mercato borsistico, le quotazioni di borsa erano svincolate dal reddito delle imprese.

La politica del tasso zero d’interesse delle banche centrali a favore delle altre banche, fece salire velocemente i debiti rispetto al Pil, dal 2008 triplicarono le obbligazioni pubbliche e private; le imprese riacquistavano le proprie azioni per sostenerne il prezzo e per speculare, le famiglie s'indebitavano per la casa e per la laurea. Le delocalizzazioni all’estero ridussero la produzione interna, risultato della globalizzazione furono dazi d’importazione e disoccupazione.

Nell’UE, il trattato di Maastricht ha prodotto deflazione salariale e riduzione dei diritti sociali e del lavoro. Nel 2000 il 72% delle monete in  possesso delle banche centrali erano dollari, poi veniva l’euro, oggi avanza anche lo yuan cinese, che si rivaluta gradualmente; è entrato nel paniere dei DSP del FMI e si ha aperto a Shanghai il mercato dei future sul petrolio in yuan.

Pechino è collegata Mosca, paesi Brics, Venezuela, Iran, questi paesi lavorano tramite una camera di compensazione, anche Swift, cioè con telecomunicazioni, la quale però è egemonizzata dal dollaro. Gli Usa hanno debiti fuori controllo per derivati, emissioni di dollari, debito pubblico, deficit di bilancio, deficit commerciale e debiti d’imprese e famiglie. I dollari in circolazione sono certificati di debito, quando non saranno più accettati, non saranno nemmeno rimborsati.

Ufficialmente e propagandisticamente, il rapporto debito/PIL è del 107%, sicuramente sottostimato, il deficit di bilancio è del 4%, nel 2018 il disavanzo commerciale è stato di 621 miliardi di dollari, con una posizione finanziaria passiva netta con l’estero di 9.627 miliardi di dollari. Poiché le imprese avevano delocalizzato, il governo americano, per riequilibrare i conti con l’estero e attirare capitali ha aumentato gli interessi e ridotto le tasse alle imprese.

Per ridurre le importazioni, ha puntato sui dazi, ha aumentato la liquidità con il QE e ha concesso agevolazioni creditizie. Anche con queste alchimie, ora il debito delle imprese ammonta a 9,1 trilioni di dollari, quello delle famiglie a 13,5 e gli acquisti di T-bond da parte di stranieri sono diminuiti. Questi dati non sembrano in sintonia con l’esposizione totale verso l’estero, di cui sopra.

Per fare altri miracoli, si sono trasferiti capitali dal mercato azionario a quello obbligazionario, si è ricorsi alle variazioni di tasso e alle strette  monetarie e si è iniziata, a colpi di dazi, una guerra commerciale con Cina e UE. La Cina non acquista più debito Usa, l’Arabia vende petrolio agli Usa in  cambio di armi e ad altri paesi in cambio di dollari, il Giappone investe in Usa per riceverne protezione; le guerre hanno fatto aumentare il prezzo del petrolio, a vantaggio dei produttori e degli Usa che riciclano petrodollari.

E’ un fatto che le guerre sono una boccata d’ossigeno per l’economia americana, che fa affari con le armi e la guerra. Ora anche gli Usa producono petrolio, l’Arabia vende petrolio anche alla Cina, in yuan agganciati all’oro, vende petrolio anche a Giappone, India, EU. Oltre la guerra e la vendita di armi, gli Usa operano nel mercato finanziario anche con i Credit Default Swap, o assicurazioni sui crediti, con il risultato di influenzare il rating sul debito pubblico italiano, il che favorisce il suo declassamento provocando il rialto dello spread e degli interessi sul debito pubblico.

In questa logica finanziaria, anche la Nato si è trasformata in strumento di polizia internazionale che, indirettamente, con le guerre, alimenta le speculazioni finanziarie, favorisce l’esportazione n Usa di capitali che vogliono mettersi al riparo della guerra e arresta il processo di dedollarizzazione. Da ricordare che il bombardamento della Libia del 2011 pose fine al progetto di dinaro d’oro di Gheddafi, che doveva fare concorrenza al dollaro; a queste ritorsioni e strategie, si aggiungono sanzioni, dazi e multe che fanno male anche all’Italia. (Per le notizie: Vladimiro Giacché - Giacomo Gabellini – Guido Salerno Aletta – sinistrainrete.info).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 22/4/2019)

ITALIA

La situazione libica è poco chiara, succede quando interessi esteri e lotte intestine di potere favoriscono la divisione interna di paesi. Emerge che Haftar, leader a Tobruk, sostenuto da Russia, Egitto, Arabia, Emirati e Francia, è stato un esule in Usa, esattamente come i terroristi italiani ospitati in Francia; ci sono sempre paesi che, per farsi le scarpe o intrattenere rapporti profittevoli in futuro, tengono buone relazioni con gli oppositori di governi stranieri.

A Tripoli l’avversario di Haftar, Al Serraj, è sostenuto da Onu, Turchia, Usa, Qatar e Italia, in pratica dall’Eni, Al Serraj, come gli Usa e il papa, sostiene i fratelli musulmani, ai quali sono contrari Egitto e Qatar, è anche appoggiato da milizie di Al Qaeda e Isis. Gli Usa, non volendosi impegnare nella guerra civile, hanno ritirato i loro uomini dalla Libia, anche l’Eni ha richiamato dei suoi dipendenti; comunque Trump, criticato spesso dalla nostra televisione, dimostra sempre la sua stima all’Italia, anche se sembra che i servizi segreti italiani abbiano cooperato contro Trump nella vicenda Russiagate.

L’Egitto sostiene Haftar per il petrolio e perché tanti egiziani lavorano in  Libia da dove fanno rimesse in denaro in Egitto; nelle ultime ore anche Trump, accusato nell’inchiesta  Russiagate di collusione con la Russia, in corso di archiviazione,  pare si sia riaccostato ad Haftar, gettando nello scompiglio la cabina di regia Usa-Italia per la Libia e soprattutto il governo di Tripoli, che accusa gli Usa di tradimento. E’ probabile che l’Italia, per fare un favore all’Eni e per dimostrarsi cooerente, abbia sbagliato nella scelta dei suoi compagni di viaggio.

La Francia continuando la sua politica neocolonialista, non ha riguardi per l’Italia, però smentisce il suo ruolo ambiguo in Libia, rilevato dalle intercettazioni telefoniche dei servizi segreti italiani; ad ricordare che in Ruanda, la Francia, per interesse, sostenne gli hutu contro i tutsi sostenuti dagli Usa. Il pericolo di un’immigrazione incontrollata dalla Libia alimenta la polemica del moccioso Di Maio contro Salvini, inviso a PD, Francia, Germania e informazione. Sembra che Di Maio si stia avvicinando al PD; informazione, UE, PD e Berlusconi lavorano per far cadere il governo italiano, senza valutare bene le alternative.

Mentre la Germania lavora nell’ombra come la faina, la Francia di Macron, come i suoi  predecessori, continua a muoversi contro gli interessi dell’Italia, ha accolto, a braccia aperte, i suoi terroristi, che Macron ha promesso di restituire; Macron ha anche  difeso l’emigrazione libica solo in Italia; tuttavia le ambizioni imperiali della Francia non le hanno risparmiato la brutta figura della rivolta della sua piazza, il che significa che i francesi non lo stimano troppo, ma l’informazione italiana e francese, per lo più, non lo possono dire. Del resto, Tria è fiduciario di Mattarella e questo è fiduciario della Francia e del’Unione Europea, che si accanisce contro lì’Italia.

L’incendio, probabilmente fortuito, alla chiesa di Notre Dame, che è un simbolo nazionale, potrebbe anche essere un’estensione degli incendi ai cassonetti; da ricordare che,  senza troppo clamore mediatico, pare che in questi anni in Francia siano state incendiate oltre 200 chiese; per non essere accusati di populismo e razzismo, i responsabili non si possono nominare.

In queste vicende gioca un ruolo anche la crisi economica, qualcuno incolpa Salvini che, dopo aver archiviato la devoluzione dell’Italia settentrionale, vorrebbe salvare l’Italia dagli immigrati e da quest’Unione Europea; la crisi economica postbellica del 2019, in Italia portò all’occupazione delle fabbriche e perciò, per paura della rivoluzione, Savoia, militari, chiesa, industriali e agrari (la chiesa era principale agrario) consegnarono il potere a Mussolini.

Dopo la crisi economica del 1929, sofferta dalla Germania più dell’Italia, Hitler, imitando Mussolini e con il sostegno delle stesse categorie economiche che avevano appoggiato Mussolini, prese il potere in Germania. Non è la personalità di singoli uomini che porta alla dittatura, è la situazione economica che alimenta le rivolte sociali, anche teledirette e, per reazione, nazionalismo, sovranismo ed autoritarismo, poi se ne incolpa un catalizzatore umano o capro espiatorio, dietro il quale però, potentati anonimi tirano le fila.

Se questi avessero conosciuto l’evoluzione dei comunisti, spinti dalla paura, non avrebbero consegnato il potere a Mussolini e Hitler, infatti, i comunisti, per arrivismo di potere, sono diventati sovietisti, atlantisti, europeisti, islamisti, liberali e amici dei mercati; anche Berlusconi, archiviando il popolo, è amico dei potenti, è stato attaccato da PD e UE, ha guardato con simpatria a Renzi e ora si dice europeista e a favore dell’immigrazione e di tutti i papi, che non ha mai tradito.

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L’UE, accedendo all’informazione italiana che fa sempre l’elenco dei disastri italiani, continua a multare l’Italia, che fino ad oggi ha pagato oltre 500 milioni di euro per aria inquinata, assenza di depuratori e mancata asportazione di rifiuti. Si sa che, per consuete incapacità politiche e amministrative e per speculazioni private, i ritardi italiani sono tanti, basta vedere Roma; tuttavia, anche se l’informazione non ne parla, è impossibile che certe lacune non esistano anche nell’Europa orientale ed è anche probabile che questi paesi dell’Unione non vengano multati; inoltre, Germania e Francia, utilizzando il carbone, devono inquinare parecchio.

Queste statistiche della televisione, che ci mettono sempre all’ultimo posto in Europa, probabilmente sono false, anche se di altra fonte, e servono solo a gettare giù il morale degli italiani, per renderli rassegnati e farli schiavi di paesi stranieri come la Francia e la Germania. Non è mia intenzione difendere Mussolini, ma questo, consapevole di questi fatti, volendo tutelare l’immagine dell’Italia, vietò all’informazione di raccontare fatti che evidenziassero la mancanza dello stato.

Non rispettava la libertà sfrenata, polemica, amante dei pettegolezzi, della propaganda e l’irresponsabilità della stampa, però allora l’Italia era stimata e considerata di più in patria e all’estero; in Francia e Germania, quando lo stato è assente, l’informazione è reticente, mi chiedo cosa faccia il nuovo presidente della RAI, che doveva aprire un’era nuova nell’informazione televisiva; l’informazione dovrebbe fare un servizio pubblico a chi la legge o l’ascolta e non a chi la paga; oltretutto, il canone RAI è obbligatorio.

Anche gli Usa hanno multato Unicredit per operazioni con l’Iran in violazione delle sanzioni, a sua volta l’UE ha multato Google per abuso di posizione dominante; è da evidenziare che dazi, sanzioni e multe milionarie non sono solo pene, ma anche entrate fiscali per gli stati che li riscuotono, osservo che, viste le cifre in ballo, i lavoratori dipendenti preferirebbero il licenziamento a una multa salata comminata per le loro violazioni.

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Le statistiche sugli interessi del debito pubblico italiano paiono ignorare che i Bot non rendono e che gli interessi sono colpiti da imposte, perciò gli interessi annui, al netto, arriverebbero a circa 40 miliardi di euro e non a 68, come si afferma normalmente; fra l’altro, in questi anni, gli interessi sarebbero anche diminuiti e variano da un anno all’altro. La lamentela sul debito pubblico e sui relativi interessi, serve agli agenti dei mercati, come Tria, a ridurre spese e aumentare le imposte, lamentando i debiti, ai sudditi si possono chiedere più facilmente sacrifici.

L’Ue, con una politica economica depressiva e con l’austerità, con la scusa dell’equilibrio di bilancio e dei vincoli ai bilanci statali, indirettamente, mira allo stesso fine. Il bilancio dello stato è un mistero insondabile, stati ed enti locali predicano la correttezza e hanno spese fuori bilancio, a volte le spese militari, invise ai più, sono nascoste tra le altre spese; si tratta di falsi in bilancio. Riguardo alla tassazione, non bisogna dimenticare che lo stato è nato per riscuotere imposte in cambio della protezione, ancora, le somme stanziate in bilancio e spese in ritardo, sono depositate in banca, remunerate a tasso zero e impiegate a interesse, magari prestandole allo stesso stato.

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Qualificare, da parte dello stato, la Banca d’Italia come istituto di diritto pubblico è fuorviante, probabilmente la qualificazione è prevista dalla legge e dal suo statuto, perché una volta le banche partecipanti al suo capitale erano pubbliche; ora questa banca centrale è partecipata solo da grandi banche italiane privatizzate, assicurazioni e Inps. Allo stato, senza una partecipazione al capitale, come succede alle imprese private, è girato come imposte, gran parte dell’utile; i soci della banca d’Italia, per la loro partecipazione, sono remunerati al 6%, è un buon rendimento visto che le banche non pagano la raccolta di risparmio; l’Inps partecipa al capitale anche per concedere al sistema delle banche la benevolenza di PD e sindacati. Il PD domina tra i lavoratori dell’Inps e in Banca d’Italia la CGIL è il sindacato dominante.

La storia dell’Inps dei lavoratori dipendenti privati, è approssimativamente questa, essa nacque con aliquote contributive elevate rispetto ad altri paesi, a carico dei lavoratori e dei datori di lavoro; accantonava le somme riscosse in regime di capitalizzazione e impiegava la raccolta in titoli di stato, i quali, con la guerra, furono falcidiati dall’inflazione, perciò il sistema, giocoforza,  fu sostituito con quello a ripartizione: Quindi lo stato ammise nel suo sistema previdenziale Inps anche professionisti e agricoltori che, diversamente dai lavoratori, versavano molto meno di quello che ricevevano come pensione.

Poi visto che il bilancio dell’Inps era ancora in attivo, lo stato attinse ai suoi fondi per l’assistenza sociale, senza versamenti da parte sua; quindi l’UE, grazie a diverse riforme, pretese per tutti i paesi dell’Unione, con la scusa dell’allungamento della vita, l’allungamento graduale dell’età della pensione e la riduzione della stessa. Malgrado questo, dal punto di vista finanziario, la gestione era ancora in attivo e lo stato usava Inail e Inps come bancomat per i bisogni del bilancio dello stato, impossessandosi dei suoi avanzi annuali, ignorando che i fondi Inps erano a destinazione specifica; il sindacato non interveniva a difesa dei diritti dei lavoratori e i dirigenti sindacali facevano carriera.

Con un bilancio ancora attivo, si fece confluire la gestione delle pensioni dei lavoratori pubblici nella gestione Inps, per i quali lo stato non aveva fatto accantonamenti, con riserva di versare quanto abbisognava per coprire le spese; da allora c’è stato il can can e le lamentele dell’informazione sulla disastrosa situazione dei conti dell’Inps, addebitata ancora all’aumento della durata della vita e quindi delle pensioni.

A parte l’alta dirigenza, premiata con pensioni da nababbi, esorbitanti rispetti ai contributi da essa versati, per la sua fedeltà ai padroni occulti dello stato, oggi i comuni lavoratori, con il sistema retributivo o contributivo, che si sono succeduti, considerata inflazione, spese di gestione, imposte e contribuiti di solidarietà, a causa dell’uso che lo stato fa dei contributi Inps, ricevono una pensione inferiore ai contributi versati aumentati dell’interesse, in Svizzera sono trattati meglio. L’ha evidenziato un lavoratore italiano che ha voluto, per un colpo di sole,  trasferire in Italia i suoi contribuiti per la pensione versati in Svizzera.

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Da parte di un paese, l’attivo commerciale è utile per accumulare riserve, crediti, investimenti esteri e per comprare, in una logica espansionista, la politica e l’informazione estere; in generale, per favorire le esportazioni, bisogna ridurre la domanda interna, con bassi salari e imposte; questa politica, su impulso tedesco, è attuata dall’UE con l’austerità, che sacrifica i salari interni anche per fronteggiare le importazioni dai paesi emergenti.

Analogamente, la bilancia commerciale in deficit è generalmente la conseguenza dell’alta domanda interna, come accade in Usa e come sta avvenendo in Cina che sta azzerando il suo attivo commerciale. Per proteggere produzione interna e profitti, si sfruttano gli impianti industriali con la domanda interna o con quella estera; al momento però, tra gli alleati occidentali, gli Usa criticano l’enorme attivo commerciale tedesco che alimenta l’indebitamento di altri paesi. Anche il deficit del bilancio dello stato alimenta il suo indebitamento.

USA

Il giornalista australiano Julian Assange, ricercato in GB e Usa e rifugiato nell’ambasciata ecuadoregna di Londra, n’è stato espulso e arrestato dalla polizia inglese per essere consegnato a quella americana. Grazie all’autocensura dell’informazione, in generale, questa non ha ricordato le ragioni della cattura di un giornalista di fama mondiale, che fa notizia da 15 anni ed è stato anche premiato molte volte.

Il giornalismo mainstream serve solo a bollare persone scomode al sistema, Julian Assange, con la sua fondazione Wikileaks, ha scritto di crimini di guerra americani contro  civili iracheni bombardati; ha anche pubblicato email scottanti della Clinton, difesa dalla televisione italiana contro Trump, ha scritto anche della frode elettorale americana alle primarie democratiche, a danno di Bernie Sanders.

Assange ha denunciato che le guerre americane a difesa della “democrazia” sono utili ai produttori americani di armi, questi, fra l’altro, sono anche editori di giornali e finanziatori di partiti e giornalisti. Quest’apparato propagandistico è in grado d’innalzare in politica o di distruggere la carriera delle persone; in Unione Europea, perseguendo un programma imperiale della Germania, accade la stessa cosa.

I gruppi difensori dei diritti umani, che sostengono l’immigrazione di massa, non protestano con manifestazioni per l’arresto di Assange, la disinformazione dilaga e il vero giornalismo scompare sotto i colpi della censura, dell’autocensura o dell’intimidazione giudiziaria; si vuole impedire il cambiamento di un mondo unipolare in uno multipolare, imporre la globalizzazione e un Nuovo Ordine Mondiale e, da parte degli Usa, apparentemente, si vuole fermare Russia e Cina.

La libertà d’informazione non interessa più a nessuno, l’informazione deve essere solo la copertura d’interessi, tanti i giornalisti scrivono bugie o mezze notizie su commissione; il giornalista tedesco Udo Ulfkottes ha scritto articoli falsi per la CIA. Ulfkottes pubblicava articoli con il suo nome, ma scritti da agenti della CIA, in accordo con i servizi segreti tedeschi e occidentali in genere; in Usa accade anche con l’informazione farmaceutica, scritta dalle stesse case farmaceutiche. Ci sono giornalisti, favoriti nella carriera, che lavorano per la CIA e altri che lavorano per Wall Street, per grandi multinazionali o per la commissione europea.

Visto la situazione dell’UE, con la Francia e la Germania in pole position, per il momento all’Italia conviene essere ancora legata agli Usa, che, diversamente dai governi di Francia e Germania, hanno ancore del rispetto per l’Italia. Però l’Italia deve anche ampliare i rapporti economici e commerciali con la Cina, che la Germania voleva riservare a se stessa, pretendendo che l’Italia, per muoversi autonomamente, dovesse chiederle l’autorizzazione.

Purtroppo, la disinformazione giornalistica dei neocon, dei neoliberisti e dei finti intellettuali di sinistra, ha conquistato destra e sinistra, demonizza populisti e sovranisti (i qualunquisti dove sono finiti?), sostiene i mercati e alimenta le tensioni con Russia e Cina e la speculazione contro l’Italia. (Fonte: Federico Pieraccini.- sinistrainrete – l’Antidiplomatico).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

     

ECONOMIA E POLITICA NEWS (15/4/2019)

EUROPA

Il professore Wolfgang Streeck, sociologo ed economista, direttore del Max Planck Institute, ha affermato che l’UE è un impero neoliberale a direzione finanziaria che, con la globalizzazione, mira allo smantellamento delle barriere commerciali e della protezione sociale europea, imponendo agli stati una politica e capi di governo come Monti. All’inizio l’UE, con sei paesi fondatori, era un’organizzazione per la pianificazione economica in alcuni settori, poi divenne un mercato comune senza dazi, per la libera circolazione di merci, lavoro e capitale.

Con la fine del comunismo, i trattati europei e l’euro hanno puntato al controllo dei bilanci degli stati, mentre l’UE si è allargata a 28 stati eterogenei, diretti a livello centrale, dalla Germania e dalla Francia, per il tramite di commissione europea e BCE; perciò, i trattati dell’UE sembrano una costituzione rigida e irreversibile che non si può cambiare. L’UE rifiuta l’autonomia nazionale e punta alla spoliazione della politica democratica e sovrana delle nazioni; perciò sono nati dei conflitti interni tra i paesi europei, com’è sempre successo quando uno stato europeo voleva dominare gli altri.

Nell’UE i lavoratori devono competere con costi del lavoro più bassi, all’interno e all’estero, cioè sono messi gli uni contro gli altri, senza tutele giuridiche e sindacali, praticamente, i sindacati e la sinistra classica hanno smobilitato; con l’euro, gli stati sono stati privati della sovranità monetaria, dell’autonomia di bilancio e della possibilità di aggiustare il cambio, perciò sono finiti la solidarietà sociale e lo stato nazionale che ridistribuisce la ricchezza. Se ne sono avvantaggiate le multinazionali che godono anche di privilegi fiscali

L’Ue è un’istituzione antidemocratica sostenuta dalla sinistra, che, durante il suo governo,  ha occupato tutti i posti dirigenziali; l’UE importa mano d’opera a basso costo o prodotti fabbricati all’estero con mano d’opera sottopagata, deprimendo i salari interni e il livello di vita della popolazione: Nell’UE il centro impone la sua politica alla periferia, l’obbedienza degli stati è compensata con il trasferimento di fondi strutturali, mentre, chi non rispetta le regole, è punito, i paesi europei dell’est, per i benefici economici che ricevono, stanno al gioco, invece, paesi centrali come la Francia, non sono puniti, per le loro infrazioni.

La Gran Bretagna è stata aiutata dai fondi strutturali europei ad alleviare gli squilibri regionali, questi denari derivano dai fondi di dotazione di tutti i paesi europei, rispetto ai quali la GB è stata in attivo, invece l’Italia, a causa dei ritardi della sua pubblica amministrazione nel loro utilizzo e delle multe, in passivo. Prima di questa involuzione, in Gran Bretagna e Italia esistevano sindacati potenti, collegati alla sinistra che oggi, per arrivismo al potere,  trascura lo stato sociale e i lavoratori.

Stati e imperi non sono mai nati con accordi o per sovranità popolare, ma con la forza delle armi, l’UE, espressone dei mercati, cioè delle istituzioni finanziarie e dei fantocci politici da loro controllati, contiene la finzione di sovranità popolare; in generale, i popoli antichi hanno occupato terre, saccheggiato, sterminato, fatto fuggire e fondendosi con altri popoli, quindi hanno imposto la protezione, creando con ciò gli stati. Le guerre si fanno per rubare terre e ricchezze e per acquistare altri contribuenti, la protezione, con il controllo del territorio, è propedeutica allo stato.

La ricchezza si raggiunge velocemente rubando; rispetto al lavoro, con la guerra, si fatica di meno e per un breve periodo, ma si rischia di più; la rivoluzione e la lotta di resistenza non aboliscono le classi, come affermato, a torto, da Marx, ma favoriscono la promozione sociale dei vincenti, cioè il passaggio a una classe superiore; in pratica, a chi rimane nella stessa classe, non conviene fare la rivoluzione; anche i rivoluzionari, veri o presunti8, rubano ai contribuenti, esattamente come lo stato, lo fanno all’opposizione e al governo.

Lo stato è effettivamente nato per la riscossione delle imposte, è l’’impresa economica e di potere di maggior successo che, senza le imposte, si estinguerebbe; tutte le imprese, se non riescono a raggiungere l’oggetto sociale, si estinguono. Adesso pare che anche l’Italia abbia aumentato il suo contributo all’UE, che, secondo gli europeisti, con tanti politici ed euroburocrati, è dotata di poche risorse; però, anche la moneta fornisce le entrate per governare, è stato così per tutti gli stati sovrani che si sono finanziati con il signoraggio monetario.

In UE alcuni paesi stringono accordi riservati con le multinazionali che desiderano pagare meno tasse, questi paradisi fiscali sottraggono all’Italia miliardi di euro l’anno, se ne avvantaggiano Olanda, Lussemburgo, Irlanda, Malta, Cipro e Belgio. In Olanda, per le multinazionali, l’aliquota fiscale è dell’1%, questi paradisi agiscono senza trasparenza, non danno informazioni, stabiliscono in anticipo l’imposta, garantiscono l’anonimato ai proprietari e le royalities non sono tassate. L’UE, che per tanti è una cosa seria, permette tutto questo; generalmente chi, tra uomini e stati, fa la morale agli altri, è più immorale di loro.

In tutto il mondo, i paradisi fiscali sono 58, da 20 anni l’Olanda impartisce lezioni di austerità, in Lussemburgo 12.000 società e 80 multinazionali vi tengono una sede che ha solo un indirizzo con una cassetta per le lettere, ogni anno l’Olanda sottrae 50 miliardi di euro di tasse ad altri stati. I giganti del digitale, Google, Apple, Facebook e Amazon inviano i loro profitti in Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi e l’UE è impossibilitata a introdurre una web tax.

Nel Lussemburgo le entrate fiscali da società estere sono pari al 208% del Pil, a Malta l’80%, in Olanda il 21%; ci si chiede quanto l’UE affronterà questo problema economico. Intanto aumentano nuovamente i debiti privati che portarono alla crisi del 2008, le imprese, profittando dei bassi tassi d’interesse dovuti all’aumento della liquidità, aumentano i loro debiti. Le banche non fanno impieghi nelle attività produttive ma nella finanza e poi, a causa delle insolvenze, devono essere salvate dallo stato.

Riacquistano azioni proprie e fanno investimenti speculativi e in derivati, nelle banche, il rapporto tra capitale proprio e impieghi è debole, cioè manca l’equilibrio di liquidità, acquistano titoli di stato di scarsa redditività o a rischio e ora si avvicina a un’altra bolla immobiliare, perché gli immobili, prima sono aumentati di prezzo e ora non si vendono. Ci s’indebita, stato e privati, per pagare altri debiti.

Le grandi banche private, che in Italia sono padrone di Bankitalia, sono sostenute e aiutate dalle banche centrali, mentre le banche centrali dell’UE sono uno sportello della Bce, i conflitti d’interesse sono infiniti; la BCE concede prestiti a banche interconnesse, allo 0%, con il quale queste acquistano titoli di stato. Questo è il quadro, però la commissione europea si limita a denunciare solo troppa spesa pubblica e troppo debito pubblico.

Mentre l’informazione afferma che la recessione alle porte è solo italiana, in Germania diminuisce produzione ed esportazione, che si tradurranno in diminuzione del Pil e recessione, comunque, la crescita rallenta anche in Usa, Cina e Francia e tanti paesi del terzo mondo sono prossimi alla crisi del debito pubblico. La Bce ha favorito le concentrazioni di banche che ora, si afferma, sono troppo grandi per fallire.

L’euro è una camicia di forza per le economie più deboli che non possono svalutare per recuperare competitività, permangono le asimmetrie economiche tra paesi europei che l’UE doveva appianare; aumentano i profitti internazionali esentasse e calano i salari occidentali; la Grecia, dopo le cure ricevute, non é ancora capace di rimborsare i suoi debiti, l’Italia invece ci riesce.

Bisognerebbe far pagare i salvataggi bancari ai responsabili dei fallimenti bancari e non ai risparmiatori o ai contribuenti, bisognerebbe nazionalizzare le banche sistemiche; il debito fatto per salvare le banche private è illegittimo; le banche centrali devono essere pubbliche e devono tornare a svolgere il ruolo di creatori di moneta legale a favore dello stato e non delle banche, ammettendo anche moneta bancaria complementare in circolazione.

Le Germania, che è abituata ad alimentare l’inflazione solo in periodo bellico, ha ritenuto che compito principale della BCE fosse la stabilità di prezzi, la strategia serviva anche a difenderla dalle svalutazioni competitive, soprattutto dell’Italia. Dal 1968, con l’unione doganale, lo sviluppo europeo è stato lasciato nelle mani del mercato e delle multinazionali, si riteneva che il mercato comune non sarebbe stato tale senza una moneta comune, ma l’euro, con la stabilità dei cambi,  assomiglia ai cambi fissi tra monete e al gold standard.

Nel 1970, con il serpente monetario, era prevista un’oscillazione tra monete del 2,25% rispetto all’Ecu, il marco, sempre grazie alle esportazioni, si apprezzò e per rimanere nel serpente, gli altri paesi dovettero svalutare le loro monete. Ad ogni modo, nel caso di squilibri persistenti, la parità centrale poteva essere rivista e le banche centrali potevano concedere assistenza, comprando le monete di paesi in difficoltà; ma a volte preferivano comprare monete più forti.

La quantità di Ecu a disposizione dei paesi era creata con il trasferimento a un Fondo europeo del 20% delle riserve delle banche centrali, queste riserve auree sono ancora oggi in mano alla BCE; da allora, vi sono state varie crisi e disallineamenti valutari e nel 1992 la crisi ha portato alla dissoluzione dello Sme. Con una politica a favore del mercato e della lotta all’inflazione si é voluto combattere l’incertezza legata ai cambi flessibili; i cambi flessibili consentono di correggere gli squilibri della bilancia dei pagamenti ma favoriscono l’inflazione, che però è anche associata allo sviluppo produttivo e al prezzo dell’energia e de salari.

La politica monetaria dovrebbe essere indirizzata anche all’occupazione, è previsto anche dalla Fed, invece la Bce fissa l’interesse di riferimento per i paesi dell’eurozona ed è interessata soprattutto a combattere l’inflazione. Con il controllo sul bilancio della politica fiscale manca la solidarietà tra i paesi, l’euro non prevede strumenti di stabilizzazione, ma prevede solo un attivo limitato nel commercio estero (violato dalla Germania), per non ristringere le risorse monetarie dei paesi in deficit.

Perciò la politica fiscale ha imposto i trattati di Maastricht, patto di stabilità e Fiscal Compact, con criteri di convergenza obbligatori e controllo centralizzato. Allargando il mercato interno non si era però previsto lo sviluppo e la regolamentazione preventiva delle attività finanziarie, il che, per prevenire i dissesti bancari, ha favorito la nascita dell’unione bancaria. L’impalcatura europea non è nata con un progetto valido e complessivo, perciò richiede continui aggiustamenti.

La Germania, animata ad un disegno egemonico, facilitato dalle esportazioni che le danno i mezzi per comprare politica e informazione dell’UE, con le banche ricicla l’attivo commerciale prestandolo ai paesi in deficit ed esponendo paesi insolventi al default. Negli anni duemila, con gli interessi bassi, i prestiti finanziavano l’acquisto d’immobili, che poi rimasero vuoti e perciò scoppiò la bolla immobiliare: L’EU incolpò della crisi i paesi indebitati, obbligati, per pagare i debiti, a tagliare la spesa pubblica e ad aumentare le tasse; la crisi delle bilance dei pagamenti è stata presentata come crisi del debito pubblico, poi l’UE ha preteso austerità e riforme strutturali.

I paesi perdendo la flessibilità del tasso di cambio di una loro moneta, il controllo del tasso d’interesse e del bilancio dello stato, hanno puntato sulla deflazione salariale, chiedendo un mercato del lavoro sempre più flessibile, riducendo la domanda e accrescendo le disuguaglianze sociali; però, anche con l’austerità, il sistema bancario, che controlla gli stati, è stato salvato.

Con la globalizzazione si riducono i prezzi ma i profitti rimangono all’estero, perciò cala domanda e occupazione e peggiora per tanti paesi, ma non per l’Italia, la bilancia di pagamento, la commissione europea incolpa di tutto il debito pubblico. A chi chiede condivisione dei rischi e dei debiti pubblici, solidarietà, assicurazione europea sui depositi ed eurobonds, l’UE risponde di fare prima i compiti a casa, è una specie di medicina che potrebbe essere mortale, mentre quelle precedenti hanno fatto solo ammalare.

USA

Se gli Usa non fermano il progetto di legge Nopec, che colpisce i cartelli petroliferi e   espone i membri Opec alle cause antitrust, l’Arabia Saudita ha minacciato di vendere il petrolio in valuta diversa dal dollaro; probabilmente, poiché è legata agli Usa, la minaccia non sarà attuata. L’Arabia controlla il 10% dell’offerta mondiale di petrolio, i contratti sono denominati in dollari e la moneta saudita, il riyad, è agganciata al dollaro.

Oggi, Russia, Iran, Venezuela e Cina non sono più legate al dollaro e la dedollarizzazione del commercio internazionale potrebbe favorire la svalutazione del dollaro che, per la sua natura di moneta di riserva internazionale, allevia i deficit di bilancio e commerciali americani. L’Ue, per compensare la protezione militare americana, paga, in dollari americani, l’80% della sua importazione d’energia, per 300 miliardi di euro l’anno, il che contribuisce a tenere alta la quotazione del dollaro.

ITALIA

Gli esperti della televisione, che sono sempre di parte, denunciano che l’Italia sta andando verso la recessione, contrassegnata da una riduzione del Pil, ma i dati della Germania non sono molto migliori, anzi in Italia, al contrario della Germania, stanno aumentando consumi, produzione ed esportazione, il che si tradurrà in aumento del Pil, anche se modesto; però gli anni a venire, grazie alla politica del governo giallo-verde, potrebbero essere migliori. Quando si raggiunge il fondo, con un Pil ridotto del 10% dai massimi storici, bisogna pur risalire, altrimenti i cicli economici sono privi di significato.

In regime misto di neoliberismo, protezionismo, aiuti di stato e privilegi fiscali, in genere, le grandi imprese vogliono essere protette quando producono in patria, non vogliono essere ostacolate quando esportano capitali e linee di produzione, vogliono aiuti di stato, vogliono imposte ridotte per le loro produzioni all’estero e, dopo queste agevolazioni, si rifiutano di reimportare i loro profitti realizzati all’estero. Il risultato può essere solo la decadenza industriale ed economica dei grandi paesi industriali, gli Usa se ne stanno accorgendo solo adesso, mentre la sinistra, amica dei mercati, se ne accorgerà più avanti.

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Nel 2009 la Cina puntava sulle esportazioni, dal 2018 però, per contrastare la crisi, ha puntato sulla domanda interna, invece Germania e Italia, puntando su contenimento della domanda interna e dei salari, hanno continuato a puntare sulle esportazioni. Nel 2009 la Cina, accusata di dumping, aveva un attivo commerciale pari al 4,9% del Pil, per 243 miliardi di dollari, nel 2018 è stato solo dello 0,7% del Pil, per 97 miliardi, mentre in Italia è stato del 2%, per 41 miliardi; quello della Germania è stato l’8% del Pil per 327 miliardi, sforando i limiti fissati al 6% dai trattati, senza richiami della commissione europea.

Oggi il Pil tedesco dipende quasi al 50% dalle esportazioni, quindi la Germania, avendo sacrificato la domanda interna con le riforme Hartz del lavoro, è fortemente esposta alla crisi internazionale che penalizza il commercio, assieme all’Italia che le fa da subfornitrice. In Italia la deflazione salariale e la riforma del lavoro sono state favorite da Treu, Biagi e Renzi, per quest’ultimo  con l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori.

Per rilanciare la domanda interna occorrerebbero maggiori salari e riduzione d’imposte a lavoratori e pensionati, ma si ridurrebbe l’attivo commerciale  perché le esportazioni sono uno sbocca alla domanda interna debole; ora nemmeno il saldo primario del bilancio dello stato è utilizzato per fini sociali e per investimenti pubblici. Il mercantilismo tedesco, che ha ispirato i nostri governi, è responsabile della caduta dell’economia italiana che, con la crisi internazionale, dopo la caduta della domanda interna, è destinata a soffrire, come la Germania, anche della caduta dell’esportazione.

Fino agli anni ottanta, l’imprenditoria italiana contava poco rispetto alle imprese pubbliche, poi l’UE, anche a causa del debito pubblico italiano, impose le privatizzazioni, contemporaneamente, diminuirono le tutele del lavoro e la politica, per fronteggiare la concorrenza estera, puntò solo a risparmiare sul costo del lavoro; per difendere il loro potere d’acquisto, i lavoratori risposero con la denatalità (Fonte: Guido Salerno Aletta – Claudio Conti - sinistrainrete – contropiano).

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Dopo aver remunerato le banche partecipanti al suo capitale, la banca d’Italia ha trasferito al Tesoro 6 miliardi di euro, come quota utili del 2018. In generale, lo stato s’indebita emettendo titoli presso banche private o presso la banca centrale, anche le banche private ottengono prestiti dalla banca centrale, garantiti anche da titoli di stato; tuttavia, quando la banca centrale finanzia lo stato lo fa a costo zero per lo stato, perché crea denaro dal nulla.

Nel 1999, con l’introduzione dell’euro, ogni banca centrale dell’eurozona è diventata indipendente dal governo nazionale, perciò gli stati si possono finanziare solo presso le banche; fino al 1981 in Italia la banca centrale era alle dipendenze del governo e acquistava dallo stato i titoli non acquistati dai privati e dalle banche, permettendo allo stato notevoli risparmi; nel 1981, con il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia, la banca df’Italia fu sciolta dall’obbligo di acquistare titoli, poi nel 1992, le banche partecipanti al suo capitale furono privatizzate.

Per contenere l’inflazione, secondo le direttive dell’Unione Europea, si voleva rendere indipendente la creazione di moneta dal deficit del bilancio dello stato, perciò le banche centrali non potevano più finanziare il debito pubblico, ma lo potevano fare a interesse le banche private; tuttavia, dal 2015 al 2018, la BCE, con il QE, prese ad acquistare titoli di stato dalle banche al mercato secondario, diventando creditore dello stato italiano tramite il suo sportello della Banca d’Italia, acquistando così 300 miliardi di titoli, che hanno poi fruttato i 6 miliardi di cui sopra, trasferiti allo stato.

Sembra il gioco delle tre carte; eppure, il denaro creato dal nulla da una banca centrale pubblica di uno stato sovrano potrebbe essere una risorsa strategica per gli investimenti pubblici e per la spesa sociale, invece oggi il finanziamento del debito pubblico è lasciato in balia dei mercati e della speculazione che alimenta lo spread e fa salire il costo del debito pubblico. Se la Banca d’Italia acquistasse, alla loro emissione, i titoli del debito pubblico, questo non peserebbe allo stato.

Il Giappone colloca i titoli distato al 60% presso i giapponesi, a un tasso modesto, e al 40% presso la banca centrale senza costo, invece l’Italia si rivolge al credito bancario, anche straniero, che è invitato a nozze per usufruire di un interesse e per speculare sul debito pubblico italiano. (Fonte: coniarerivolta – sinistrainrete).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

   

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì (8/4/2019)

RUSSIA

Sembra che le relazioni tra Russa e Cina stiano peggiorando, mentre la diffidenza di Mosca verso la Cina aumenta; Mosca, con una Russia asiatica spopolata, teme la crescita del potere economico e militare della Cina, che l’ha tagliata fuori dalla via terrestre della seta e penetra, via mare, nel Mediterraneo. La Russia, per contenere la Cina ha cercato, con un certo successo, di avvicinarsi all’India, ma Giappone e Usa sono rimasti freddi.

Aldilà delle sanzioni americane e delle relazioni dell’informazione, per migliorare le relazioni con gli Usa e l’UE, Mosca, che teme di perdere il controllo dell’Asia centrale, vorrebbe appianare le divergenze su Ucraina, Iran, Siria e Corea del Nord; al riguardo, esiste un dialogo segreto tra Usa e Russia. L’Ue potrebbe avvicinarsi a Mosca, ma la Germania,  con il cappello francese, vuole dominare l’Europa, perciò potrebbe anche spingere a un accordo con la Cina, contro la Russia che si trova in mezzo; i venti di guerra sono solo sopiti. Non è un caso che la via della sete terrestre abbia tagliato fuori la Russia, preferendo passare per i Balcani.

Per Mosca sarebbe il caso, come fece con l’Alaska ceduta agli Usa per timore dei britannici che controllavano il Canada, di fare un’alleanza politica e militare con la Cina, cedendole metà della Russia asiatica, in cambio di un aiuto allo sviluppo dell’altra metà  rimasta nelle sue mani. Per favorire il suo sviluppo, la Russia potrebbe, disinnescando il problema ucraino, avvicinarsi di più all’UE fornendole energia e materie prime e aprendo le porte all’immigrazione, riducendo la relativa pressione sull’UE e portando il paese a oltre a 10. milioni di chilometri quadrati, con 350 milioni di abitanti. (Per le notizie, fonte: Carlo Pelanda – startmag.it).

ITALIA

La stagnazione economica di UE e Italia è anche colpa della commissione europea, la quale, contrariata dalla mancata riduzione del deficit strutturale, cioè non temporaneo o dovuto alla congiuntura, del bilancio dello stato italiano, che doveva essere dello 0,8% nel 2019, dopo tante trattative, ha accettato un deficit di bilancio dello 2,04%, però destinato ad aumentare nel corso dell’esercizio. Nel 2019, a causa della crisi economica che investe anche  Usa e Germania, il Pil italiano non dovrebbe aumentare e, con la decrescita, si andrà verso la recessione.

Un accenno va fatto sull’allarmismo dell’informazione sui conti pubblici dello stato italiano, secondo Unimpresa e opposizione, nel 2018 il debito pubblico è aumentato di 71 miliardi di euro, contro i 35 dell’anno precedente; però il fabbisogno complessivo della pubblica amministrazione si è ridotto da 62 miliardi di euro a 42. Secondo la Banca d’Italia, il debito pubblico sarebbe passato da 2.263 miliardi di euro a 2.317, con aumento di 54 miliardi, ma, con le disponibilità liquide di tesoreria om cassa, passate da 7 miliardi di euro a 32 miliardi, in realtà, il debito pubblico è passato da 2.317 miliardi di euro a 2.357.

Il maggiore debito di 40 miliardi è servito a elevare la scorta di cassa del Tesoro, per prevenire, comprando titoli di stato italiani, l’incremento dell’interesse da parte del Tesoro americano; per conseguenza, oggi il Tesoro ha 75 miliardi di euro di scorta, superiori al deficit di bilancio previsto per il 2019. E’ una conseguenza delle alchimie della contabilità pubblica. Il Fiscal Compact prevedeva che, in condizioni di economiche avverse, per favorire la crescita, fosse concessa maggiore flessibilità al deficit, invece, la commissione europea ha chiesto ancora la riduzione del debito e del deficit strutturale.

Viste le protese di piazza e la recessione in arrivo, la Francia ha impegnato in bilancio altri 10 miliardi di euro, tra minori tasse e nuove spese, informando a posteriori la commissione europea e sforando nuovamente il 3% del deficit pubblico; il governo francese non teme gli ammonimenti della commissione europea e la procedura d’infrazione, perché nell’UE esistono figli e figliastri e la Francia è sposata alla Germania che dirige nell’ombra la commissione.

Alla vigilia della recessione, anche il Pil di Usa e Germania crescono poco, perciò, se l’Italia sarà la prima a entrare nella recessione, nemmeno i corridori arrivano assieme al traguardo, quindi anche la Germania sta per entrare in recessione; tuttavia, il governo italiano, per non deprimere ulteriormente consumi e Pil, non è intenzionato, come ipotizza l’opposizione, a varare una manovra di bilancio correttiva, con l’aumento d’imposte. In passato, la politica economica di uno stato sovrano mirava a massimizzare crescita e occupazione, mantenendo in equilibrio i conti con l’estero e contenendo salari e deficit di bilancio, per contrastare l’inflazione.

Oggi, con l’Italia semisovrana o poco sovrana, la politica  economica è regolata dalla politica del bilancio pubblico voluta dalle direttive dell’UE e dalla commissione europea, e da quella monetaria regolata dalla BCE che, per far ripartire l’economia reale, con il QE, ha aumentato la liquidità e vantaggio della speculazione finanziaria, ignorando che oggi la maggior parte della moneta in circolazione è attivata con i prestiti concessi dal sistema bancario, cioè dall’economia reale.

Dal 2008 al 2019, l’Italia ha speso 800 miliardi di euro in interessi passivi sul debito  pubblico, oltre  le spese militari delle quali, poiché esistono spese fuori bilancio, non si conosce il preciso ammontare e gli Usa ne chiedono l’aumento; la somma spesa per interessi è finita in mano al sistema finanziario ed ha preso la via dell’estero. Visti i salari più bassi dei paesi emergenti, c’è chi, come gli industriali, per consolarsi, affermano che la disoccupazione è un freno positivo alla crescita interna dei salari, che si è voluta contenere in Usa, Germania, Italia e Francia. Visti i risultati di questa politica economica, secondo il parere della Banca di Francia, la BCE e la commissione europea non sono attrezzate per affrontare una nuova crisi economica sistemica, dopo quella del 2008. (Per le notizie, fonte: Guido Salerno Aletta - startmag.it).

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Storicamente, la lotta al capitalismo si è concretizzata nella lotta al latifondo, nella richiesta dell’abolizione della proprietà privata e nella ridistribuzione della ricchezza; però, nessuno contesta più la proprietà della casa o di un pezzo di terra per i bisogni della famiglia, però bisognerebbe riservare la proprietà della terra a chi la lavora, anche con la successione. Le multinazionali, per non favorire l’impoverimento di paesi industriali, non devono essere premiate sul piano fiscale, ma devono essere penalizzate; per favorire l’azionariato popolare, le partecipazioni azionarie non devono pagare maggiori imposte rispetto alle obbligazioni pubbliche o private.

Poiché abbiamo appurato che a volte le obbligazioni possono essere più rischiose delle azioni, lo stato non deve disincentivare la partecipazione al capitale dei lavoratori, soprattutto nelle imprese in cui lavorano; perciò, nelle società per azioni dovrebbe essere tassato solo l’utile a bilancio e non le azioni. Invece i possessori di grande capitale in partecipazione dovrebbero  pagare un’imposta patrimoniale annuale e una di successione.

In tal modo i lavoratori, con risparmio, eredità e liquidazioni, accederebbero alla proprietà  di aziende in cui lavorano; con le piccole banche, artigiani e lavoratori non hanno mai raggiunto effettivamente questo obiettivo. Lo stato dovrebbe anche dotarsi di procedure per assegnare ai lavoratori, anche con incentivi pubblici, la proprietà di aziende in liquidazione, impedendo la chiusura di produzioni. I lavoratori conserverebbero il lavoro e potrebbero rilanciare imprese in perdita economica ma con dei clienti; da ricordare che le multinazionali, delocalizzando, chiudono imprese ancora attive.

EUROPA

In questi ultimi anni le autorità di vigilanza bancaria europee hanno concentrato l’attenzione sui crediti deteriorati delle banche italiane, ma in precedenza c’era stato scarso controllo sulle attività illegali e scorrette delle banche dell’Europa settentrionale. Dal 2012 al 2018 le banche europee sono state multate di 14,3 miliardi di euro, per il 75% per opera delle autorità preposte americane, per riciclaggio, soprattutto di denaro russo, violazioni di sanzioni economiche e per scarso controllo nelle operazioni.

Sono state multate la banca olandese Ing, Deutsche Bank, Bnp Paribas, la banca danese Danske, la svedese Swedbank, la Nordea, la lettone Ablv, la Hsbc, la Commerzbank, la Rabobank, Standard Chartered e la Societé  Générale. La banca d’Italia, a sua volta, ha bloccato le attività della banca olandese Ing e ha sanzionato la banca Ubi, per mancanza di collaborazione e scarsa trasparenza nelle segnalazioni.

Pnp Paribas ha ricevuto una multa di 8,9 miliardi di dollari per transazioni finanziarie illegali con Cuba, Iran e Sudan, tutti paesi soggetti a sanzioni americane. In alcuni casi, i supervisori hanno rinviato l’apertura della procedura d’infrazione, in cambio di futuri maggiori controlli e del rispetto della normativa. Una recente direttiva antiriciclaggio dell’UE, con l’intervento dell’Autorità bancaria europea, ha potenziato i controlli sulle banche, perciò in futuro dovrebbero ridursi le sanzioni alle banche, per violazioni di norme. (Per le notizie, fonte: Francesco Ninfole – startmag.it).

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La sospensione dal partito popolare europeo del partito del leader ungherese Orban, la posizione dei partiti sovranisti e antieuropei, la Brexit, l’allontanarsi dei membri della lega anseatica e dei partner orientali della Germania e l‘ostilità di Usa Italia, hanno mandato in fibrillazione il partito CDU diretto dalla cancelliera Merkel, alla quale sta per succedere Annegret Kramp Karrenbauer, che vuole favorire la politica tedesca rispetto a quella europea.

Anche le relazioni tra Berlino e Parigi si raffreddano, perciò Macron non ha partecipato alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, mentre Parigi appare più debole nei confronti di Madrid; perciò la Germania pare allontanarsi dall’europeismo di Macron e il parlamento tedesco ha rifiutato la votazione congiunta con il parlamento francese, come previsto dagli accordi di Aquisgrana.

La Merkel aveva spostato il suo partito CDU verso socialdemocratici e verdi e aveva proposto di fare entrare in Germania altri milioni d’immigrati, ora la prossima cancelliera AKK guarda al partito di  destra AfD, che probabilmente si affermerà nelle prossime elezioni regionali d’autunno in Brandeburgo, Sassonia e Turingia. Fra le altre cose, gli elettori attribuiscono l’aumento di affitti e del costo delle abitazioni all’afflusso d’immigrati.

L’avversario di AKK è Wolfgang Schauble; mentre la CDU sta abbandonando sinistra ed europeismo, l’SPD socialdemocratico della coalizione di governo sta abbandonando la svolta liberale e propone l’aumento della spesa sociale e un reddito universale. Dopo le elezioni regionali d’autunno, tra i partiti della coalizione si aprirà il confronto sul contratto di governo e la Merkel lascerà la guida del governo. (Per le notizie, fonte: Carlo Bastasin – ilsole24ore.com).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 1/4/2019)

ITALIA

Dalle ultime battute del governo gialloverde sulla via della seta, pare che Salvini sia filoamericano, Mattarella filoeuropeo e Di Maio filocinese; l’Italia, boicottata dall’UE, cerca alleanze, mentre si rinsaldano le alleanze tra Germania e Francia, che prendono le distanze dagli Usa e da Israele. La Germania, controllando parte dell’informazione e della politica italiana,  vuole dominare l’Italia, si accosta all’Islam, vuole fare affari con Cina e Russia, ma teme la potenza russa, perciò ci saranno altri sviluppi.

Dall’informazione apprendiamo che la Lega, che, tra le altre cose, è contro le unioni civili, sostiene l’integralismo cattolico, però è significativo che il papa, non ha voluto ricevere Salvini perché è contro l’immigrazione; in realtà, secondo me, la Lega, in genere, usa l’ombrello cattolico come schema identitario, per difendere l’Italia dalla penetrazione islamica.

Da sinistra, si fa per dire, il PD attacca le riforme sociali del M5S e Francia e Germania, controllando settori politici e dell’informazione italiana, hanno attaccato spesso Salvini, vogliono sempre dare lezioni all’Italia, permettendosi di fare con la Cina ciò che all’Italia è negato; come pretesto, affermano che in UE, con la Cina, bisogna muoversi uniti; questi sono i fatti, eppure, anche con la fine della luna di miele, la Germania si sente molto attratta dall’Italia, ma la vuole dominare.

Si sta aprendo una nuova era politica, ci saranno grosse novità con le prossime elezioni europee e italiane e con il rinnovo della presidenza della repubblica italiana; diversi paesi dell’UE stanno nell’UE per interesse, l’Italia spera di non rimetterci più, gli europeisti, fuori e dentro l’Italia, la tengono d’occhio, allarmati dalle sue mosse contrassegnate dall’autonomia.

Il sovranismo italiano ha urtato la Germania, ma un po’ anche gli Usa che, a causa del predominio tedesco nell’UE, potrebbero tornare a essere isolazionisti, passando il testimonial alla Cina, dall’Usa definita autoritaria,  ma anche la democrazia è una frode. La Germania, che parla con la bocca di Macron e Junker, ha affermato che l’uscita dell’Italia dall’UE, ne potrebbe comportare lo scioglimento, il che significa che i legami interni sono molto deboli, rimarrebbe però, finché dura,  l’asse franco-tedesco.

Dopo la condanna della commissione europea da parte del tribunale europeo, per il fallimento da essa provocato, con il bail-in, di piccole banche italiane, adesso risalta un’altra anomalia dei mercati, a dominio anglo, tedesco, americano; lo spread italiano, fatto salire dalle società di rating e dall’allarmismo dell’informazione, ha dato come risultato che i bond americani a 10 ani e i Btp italiani a 10 anni hanno praticamente lo stesso interesse.

Il che è strano perché gli interessi, per stati, imprese e persone, in genere dipendono dal reddito, dai debiti e dalle garanzie; infatti, gli Usa hanno più debiti, tra pubblici e privati, dell’Italia; ciò malgrado, la televisione italiana giudica meglio la situazione economica americana e la sua solvibilità rispetto all’Italia; che sia un'altra manipolazione artificiosa dei tassi da parte dei mercati, che vogliono mettere in ginocchio l’Italia?

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Sulla nuova via della seta o Bri e relativo memorandum firmato dal governo italiano con il presidente cinese Xi Jin Ping, si sono indirizzati i moniti critici di Washington e Bruxelles, che non vogliono che l’Italia si muova con indipendenza; sembra che l’Italia abbia sdoganato la Cina, è anche il primo paese occidentale ad aver aderito anche alla Banca Asiatica d’investimento e infrastrutture. Sulla sicurezza delle telecomunicazioni 5G di Huwaei e Zte, il governo si riserva il controllo con la golden power.

Però l’Italia è spiata anche dagli alleati e la Germania, in rotta con gli Usa per il dominio dell’Europa, è intenzionata a fare il 5G con la Cina ed anche la Gran Bretagna; la via della seta terrestre, tra Pechino e la Germania, è già in allestimento, inoltre la Merkel ha accusato gli americani di averla intercettata con le telecomunicazioni; tutti gli italiani sono stati schedati dallo stato.

I gesuiti avevano richiesto al presidente cinese, in visita a Roma, anche una sua visita a papa Francesco, per il momento l’incontro non è avvenuto, però il papa è stato invitato in Cina; in passato, russi e cinesi avevano rifiutato questi inviti perché sospettosi delle ingerenze vaticane, fortissime in Italia. L’incontro tra Cina e Vaticano ha risvolti non solo a favore della libertà religiosa, ma ha anche risvolti politici ed economici e servirà ad avvicinare la Cina all’Italia; i governi italiani sono stati sempre supini ai desideri della chiesa cattolica, con eccezione per l’immigrazione. (Fonte, Marco Orioles – startmag.it).

 

L’economista Joseph Stiglitz, premio nobel per l’economia ed ex presidente della Banca Mondiale, ha affermato che se l’Italia esce dall’UE è una tragedia per l’UE, se resta è una tragedia per l’Italia; egli afferma che bisogna riscrivere i trattati europei perché i paesi aderenti hanno regole fiscali diverse, che permettono il dumping fiscale rimproverato dagli Usa alla Cina. Queste asimmetrie possono portare al collasso economico e sociale dell’UE.

Stiglitz afferma anche che le regole rigide e uguali per tutti sono sbagliate, esattamente come la mancanza di autonomia; l’austerità ha permesso alla Germania di dominare l’Europa, ma non ha permesso di colmare le disuguaglianze sociali com’era stato promesso. Stiglitz aveva già consigliato all’Italia di uscire dall’euro, ha affermato che, se i trattati non si possono cambiare, si possono interpretare diversamente e per mutuo accordo.

Sembra un ragionamento italiano condannato dalla Germania, però è quello che fanno spesso, per opportunità, la giurisprudenza, la politica o gli avvocati. Disuguaglianze, disoccupazione e globalizzazione stanno distruggendo l’Unione Europea, occorrerebbe più solidarietà perché l’euro funziona solo per paesi simili che hanno ispirato i trattati nel loro interesse. (Fonte: Joseph Stiglitz – sinistrainrete.info – L’Huffington Post).

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Il presidente Mattarella ha promulgato la legge sulla costituzione della commissione d’inchiesta sulle banche, cioè non solo su quelle in crisi, che sono anche sotto indagine giudiziaria, invitando i presidenti delle camere a controllare per non debordare nel controllo sul credito, perché le banche sono private e indipendenti da parlamento e governo, ma soggette alla vigilanza di Bankitalia, Bce, Consob, ESMA, Ivass, Covip, a loro volta istituzioni autonome dal parlamento.

Da queste note non sembra che l’Italia sia una repubblica parlamentare, forse, come si afferma da taluni e secondo la costituzione materiale, è una repubblica presidenziale; compito della commissione è però investigare su società di rating, derivati, fondazioni bancarie e tutela del risparmio. Recentemente, la Consob ha multato la dirigenza di Veneto Banca per aver venduto ai propri clienti, azioni proprie in portafoglio, con la banca ormai in dissesto.

Per Mattarella, la commissione non deve entrare nella gestione del credito personale, non deve interferire con le indagini della magistratura, non deve condizionare la gestione del credito, travalicando i ruoli di competenza di altre istituzioni; deve trattare con cautela le informazioni sui clienti detenute dalle banche, rispettando il segreto bancario, che esiste nei confronti del parlamento e  del governo, ma non nei confronti della magistratura, non deve suscitare allarme tra i risparmiatori e il mercato, influendo sul corso della giustizia che indaga autonomamente, però anche la televisione esercita tale influenza.

Dopo che al parlamento è stata tolta la sovranità sul bilancio, conferita alla commissione europea, ci manca solo che si dica che anche il governo, che è un’emanazione di una maggioranza parlamentare, è autonomo dal parlamento; i mercati alla riscossa, hanno vinto, solo i cittadini non sono sovrani, perché si devono muovere solo con licenze, concorsi pilotati, raccomandazioni, concessioni e autorizzazioni. Le istituzioni hanno a capo garanti, in termini massonici, di poteri occulti, questi garanti, che sono gli occhi e le orecchie dei loro padroni, sono premiati profumatamente, con privilegi, per la loro obbedienza e discrezione. 

Si dice che i cittadini sono sovrani e indirettamente lo sarebbe il parlamento, possibile che così pochi poteri abbiano avuto i vecchi sovrani? Per rendere proficuo il potere d’inchiesta delle televisioni e delle commissioni parlamentari, queste, in caso di violazione di legge, dovrebbero fare sempre delle denuncie alla magistratura, in questo modo però, per il  lavoro, scoppierebbe la magistratura. L’Italia, effettivamente, non è una repubblica parlamentare, gli organi costituzionali non sono uguali, autonomi e indipendenti, prima c’è il presidente e ultimo è il parlamento, che ha perso anche parte del potere legislativo; critichiamo le dittature, ma la democrazia è un imbroglio. 

EUROPA

La Brexit, a causa delle trattative sulle condizioni per l’uscita tra UE e GB,  sembra abbia messo in fibrillazione i cittadini britannici, che perciò si sono divisi, tuttavia la televisione, maestra in propaganda europeista, non ha ritenuto di sentire quali sono veramente i sentimenti del popolo britannico in materia; si sono fatte solo interviste pilotate da parte della televisione italiana e di euronews, infarcite di  propaganda, miranti a dimostrare l’irrazionalità della Brexit. Io ritengo che gli inglesi abbiano individuato Ie nuove mire egemoniche della Germania e perciò si vogliono tenere lontani da quest’Unione Europea, fra non molto, anche gli Usa seguiranno il loro esempio.

La classe dominante, quando è intelligente, sa come vanno le cose e ritiene che alla morale comune e alla verità di comodo sia soggetto solo il cittadino comune; per omertà e interesse non evidenzia i lati oscuri della nostra “democrazia”; scuola, religione, stato, propaganda politica e informazione, sono tarate solo per la ricerca del consenso e per tenere docile il popolo: Con la predica, politica e religiosa, siamo allevati nell’illusione, la schiavitù è accettata quando si riconosce il proprio ruolo vile e perciò non ci si ribella; affermare che tutti gli italiani sono corrotti, ladri, mafiosi e traditori, come sono spesso i nostri dirigenti, serve ad avvilirli in modo che accettino le loro condizioni e non si ribellino ai soprusi e alla schiavitù.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (25/3/2019)

EUROPA

Il tribunale dell’UE, su ricorso della banca popolare di Bari, che ha assorbito la Cassa di Risparmio di Teramo, ha rigettato la tesi della commissione europea che aveva definito aiuto di stato l’intervento a favore della banca da parte del Fondo Interbancario di Garanzia, provocandone il fallimento. Come sostiene l’Abi e Bankitalia, nell’intervento del Fondo Interbancario non c’era aiuto di stato, il quale, come si sa, è escluso anche dalla più recente normativa europea del bail-in.

A vietare l’intervento di salvataggio che portò al fallimento della cassa di risparmio di Teramo fu il commissario europeo, a capo dell’Antitrust, Margarethe Vestager; la decisione fu poi applicata anche ad altre quattro banche italiane, cioè le casse di risparmio di Ferrara, Chieti, Marche ed Etruria, lasciate fallire dopo il bail-in, con danni per i risparmiatori. Abi e Bankitalia hanno chiesto, pertanto, di procedere con un’azione risarcitoria, chiedendo anche le dimissioni di Vestager, la commissione europea, da parte sua e a vantaggio degli avvocati, ha deciso per il ricorso contro la sentenza, presso la Corte Europea.

ITALIA

Sulla via della seta si moltiplicano gli appelli privi di senno, poiché l’Italia appartiene alla Nato, s’invoca la fedeltà agli Usa; l’Italia ha basi Nato, dopo la seconda guerra, i suoi governi hanno sostenuto le imprese militari americane, gli Usa controllano esercito e apparati di sicurezza italiani, accade anche al Giappone, che, per avere la protezione militare degli Usa, deve  anche comprare bond americani.

Bisogna dire che, da sempre, ma per un limite ragionevole di tempo che non supera  quasi mai i cento anni, i paesi sconfitti in guerra, sono stati aggregati ai vincitori, perdendo la sovranità; però anche i romani spesso affrancavano gli schiavi di guerra, li facevano liberti e alcune volte sposavano donne liberte. Italia, Giappone e Germania non possono sedere nel consiglio di sicurezza perché hanno perso la seconda guerra e non possono avere armi nucleari, che dovrebbero essere proibite per tutti.

Le istituzioni come l’Onu, il Fmi e la Banca Mondiale sono nate, su impulso Usa, dopo la seconda guerra, conferendo dei privilegi ai paesi vincitori inseriti nel consiglio di sicurezza dell’Onu, ora dominato nell’Assemblea dai paesi islamici; però, in democrazia, tutti i paesi dovrebbero avere la stessa dignità. Anche le sanzioni economiche minacciate dagli Usa agli alleati, per affari da loro fatti con Russia e Cina, paiono sproporzionate.

Dico queste cose non per animosità verso gli Usa, dove vivono 40 milioni di persone di origine italiana, infierire contro gli Usa sembrerebbe come infierire contro la propria madre, scrivo per giustizia. In tutte queste vicende la Francia, che ha vinto la seconda guerra mondiale a tavolino, siede al consiglio di sicurezza dell’Onu e ha la bomba atomica;  in UE, Macron, erede di Vichy, spadroneggia appoggiandosi alla Germania e insulta l’Italia.

Il consiglio di sicurezza dell’Onu dovrebbe essere totalmente elettivo, a rotazione, senza veto, con una scadenza e rinnovabile, altrimenti è meglio abolire quest’organizzazione. La Germania, tramite burocrati, politici e informazione, si è impegnata molto per la rovina dell’Italia e perciò i mercati, tramite Macron, le hanno promesso un posto al consiglio  di Sicurezza dell’Onu e la bomba atomica; purtroppo, Trump è contro Wall Street e contro la Merkel. Grazie alla propaganda dell’informazione, le persone sono spesso condizionate nelle opinioni, se hanno un ruolo, obbediscono ai superiori, sono pochi gli uomini liberi in grado di capire dove siamo diretti e come siamo manipolati.

Nell’ottocento gli europei, avendo esaurito l’argento sudamericano, per pagare la seta cinese, chiesero a questo paese di accettare l’oppio in pagamento della seta, ne nacque la rivolta dei boxer cinesi e la guerra dell’oppio che la Cina perse e gli europei, con trattati ineguali, cioè riservati ai paesi senza sovranità, costrinsero la Cina a importare oppio e a cedere alcuni porti.

Adesso la Cina chiede liberamente l’uso di alcuni nostri porti e qualche agente dello straniero lamenta la perdita di sovranità italiana e la globalizzazione economica portata avanti dalla Cina, eventi che ci sono stati già imposti da Usa e Germania. La Cina ha una storia simile a quella di Roma, è stata soggiogata dai mongoli, come l’Italia dai germani, e tuttavia è riuscita conservare la sua unità ed è risorta economicamente, mentre l’impero romano si è dissolto e l’Italia è ancora schiava degli alleati.

Contro l’intesa con la Cina, si moltiplicano i falsi appelli alla solidarietà occidentale, che però è stata violata anche dai nostri alleati, con i loro commerci e investimenti con la Cina, nella lotta contro il terrorismo italiano e con la mafia che ricicla all’estero; i nostri alleati hanno calpestato gli interessi economici italiani in Russia, Iran e Ue. Bisogna anche ricordare che il Fondo monetario, controllato dal governo americano, è stato in prima fila nell’alimentare la speculazione contro l’Italia, assieme a società di rating americane, controllate da banche d’affari americane; queste banche hanno potuto operare indisturbate contro l’Italia, senza richiami da parte del governo americano.

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L’informazione non è libera, soprattutto a causa di chi la fornisce. All’informazione si chiede di separare i fatti o notizie dalle opinioni o commenti, però non mancano notizie false, imprecise, parziali o mezze notizie; inoltre, mentre i commenti s’individuano tra le notizie e i pettegolezzi servono a riempire il vuoto lasciato da mezze notizie, queste sono anche dovute all’autocensura di un partito mandante; l’informazione è condizionata dal denaro e da chi sceglie i giornalisti, la libertà personale dell’informazione è una chimera. I fatti e la propaganda non devono mai essere separati o espellere la verità.

In televisione le notizie si danno anche nei salotti che ospitano illustri personaggi, questi salotti costano poco rispetto ad altri programmi televisivi e riempiono le trasmissioni televisive, in esse sono prevalenti le opinioni politiche che non sono notizie. Sarebbe anche opportuno che gli intervistatori della televisione non blocchino gli intervistati in mezzo alla strada, se questi non rispondono nemmeno dalla loro sede all’intervista, se ne dà notizia alla TV, accedendo alle informazioni da altri canali legali.

La televisione italiana d’inchiesta e i suoi salotti, con i dibattiti d’approfondimento  e propaganda, avrebbe anche il dovere di comunicare notizie sugli scandali, gli stipendi e i favoritismi della televisione, che coinvolgono giornalisti, dirigenti, conduttori televisivi e moderatori. I moderatori dei dibattiti televisivi dovrebbero solo dare i tempi d’intervento, invece intervengono più degli ospiti, smettono di parlare solo con gli annunci pubblicitari.

USA

Gli Usa hanno deciso che la protezione militare americana ai paesi ricchi, facenti parte della Nato, e a Giappone e Corea del sud, deve essere pagata al 100%, con una maggiorazione del 50%; per l’Italia si tratta dello stipendio di 12.000 militari, delle spese per gli aerei di base ad Aviano e Sigonella e per la sesta flotta di base e Gaeta, più la manutenzione e la sostituzione delle armi nucleari; si tratta di una spesa che si aggiunge alle nostre spese militari ed è sottratta agli investimenti pubblici. Attualmente, non si sa quale sia la compartecipazione dei paesi a queste spese perché è un segreto militare, accettato dai precedenti governi, ma il parlamento ne dovrebbe essere informato, secondo alcuni studi, si tratta di circa il 34% della spesa.

La Francia ha un sistema di difesa autonomo e dovrebbe risparmiare, mentre i costi per gli altri alleati potrebbero salire anche del 600%, ai quali vanno aggiunte le spese militari dirette dei singoli paesi; però è previsto uno sconto per i paesi che appoggiano le operazioni militari Usa all’estero, come l’invio di truppe italiane in Polonia e nei paesi baltici, per fronteggiare la minaccia russa, vera o presunta. (Fonte. il Manifesto).

Naturalmente, la pretesa americana sarà oggetto di trattativa con gli alleati, purtroppo i governi italiani sono sempre stati supini con papa, Usa e Germania; anche nell’antichità, i paesi protetti si dovevano pagare la protezione, accade anche con la mafia; però gli Usa hanno anche delle difficoltà di bilancio pubblico, che spiegano queste misure, non evidenziate dalla televisione italiana che, generalmente, per avvilire gli italiani ed esaltare l’UE, parla solo di difficoltà italiane.

Gli imperi, per mano militare, impongono la protezione e accumulano sudditi, contribuenti, territorio, capitale e forza, quando le loro imprese economiche diventano meno profittevoli o non rendono più, i loro dirigenti e potentati economici (perché stato e grande capitale sono alleati), con la decadenza economica e militare, si dirigono verso impieghi edilizi in patria e finanziari all’estero.

E’ accaduto a tutti gli imperi e, per stare agli ultimi secoli, secondo lo schema di Giovanni Arrighi “Il lungo secolo XX”, accadde all’impero spagnolo, assistito dalla finanza genovese che finanziava le sue imprese belliche, poi all’Olanda, alla Gran Bretagna e agli Usa, ora è il momento della Cina. Alla lista si potrebbe aggiungere Portogallo, Francia e la Germania del sacro romano impero che oggi, con la sua industria e la sua finanza, ha conservato le sue aspirazioni imperiali, che hanno come paravento l’UE.

Ogni ciclo si chiude con l’avvento di altre potenze, che puntano principalmente all’accumulazione di capitale, mentre quelle decadenti sono immerse nella speculazione finanziaria; in Italia hanno finanziato le guerre di grandi stati europei, Genova, Venezia, Firenze, Milano, che, a volte, hanno perso i loro crediti (ora la Germania, che non ha pagato i suoi debiti di guerra, invita l’Italia a pagare i suoi debiti esteri).

Le collette raccolte dal papa erano utilizzate dai banchieri Medici per finanziare le guerre della Francia. I nuovi imperi, come le nuove imprese economiche, sono caratterizzati da slancio e voglia di successo, quelli vecchi puntano ad amministrare ricchezze finanziare accumulate che, con l’inflazione, le insolvenze, le esazioni di stato (in assenza di esenzioni) e le guerre, si erodono e allora si chiude la fase finale dell’era  di decadenza, si chiude un ciclo e se ne apre un altro.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 18/3/2019)

EUROPA

Dicono che gli uomini sono uguali e di un’unica razza, però in Europa perdura l’antisemitismo e, di riflesso, l’avversione verso Israele, accade in Germania, Francia, Inghilterra e in tutta l’Europa orientale e settentrionale, questa seconda giudicata dai tedeschi più assennata degli italiani. In Germania, la maggioranza degli immigrati islamici è antisemita, mentre i tedeschi lo sono al 20%.

All’Assemblea dell’Onu, la Germania vota le risoluzioni contro Israele, che sono la grande maggioranza; al consiglio per i diritti umani dell’Onu, oltre la metà delle risoluzioni sono contro Israele; in queste sedi, la Germania, forse per opportunità di affari con l’Islam, è regolarmente schierata contro Israele, accusato di essere uno stato apartheid. Gli Usa hanno revocato il loro finanziamento all’agenzia dell’Onu, Unrwa, che aiuta economicamente i palestinesi, e la Germania si è offerta di coprire la cifra mancante.

Come nelle due guerre mondiali, la Germania è vicina all’Islam e all’Iran, uno degli sponsor del terrorismo, che vuole la distruzione di Israele; in Germania le statistiche sui crimini antisemiti sono falsamente addebitate solo alla destra revanscista, in realtà, vi partecipano soprattutto islamici. Nelle scuole tedesche, Israele è presentato in modo negativo e i palestinesi in modo positivo, gli scontri tra israeliani e palestinesi sono sempre addebitati a Israele, in Italia lo fa anche la stampa della chiesa cattolica.

Con la propaganda della religione e dello stato, hanno usato l’antisemitismo, in Europa e nell’Islam, per nascondere il malgoverno e per dare uno sfogo alla rabbia del popolo. A chi afferma giustamente che le differenze con gli ebrei sono culturali e non razziali, io ribatto che tutti gli uomini sono condizionati e programmati da famiglia, religione, scuola, stato, classe e condizione sociale e che gli ebrei, secondo natura, non sono peggiori di cristiani e islamici. 

Per proteggersi dalle accuse rivolte loro, purtroppo, gli ebrei dovrebbero comportarsi meglio degli altri uomini, invece si comportano come i cristiani e perciò sono bollati, in segno dispregiativo, come finanzieri ebrei, capitalisti ebrei, giornalisti ebrei, speculatori ebrei, avvocati ebrei e medici ebrei: Gli ebrei, generalmente conservatori, come tutti, partecipano, a mezzo stampa, alla tifoseria politica e in Italia sono contro il governo giallo-verde, anche questo serve a procurare loro dei nemici. (Per le notizie: Manfred Gerstenfeld - Informazione Corretta 10/3/2019).

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Nel giugno del 2018, il presidente della Bce, Mario Draghi, ha affermato che il quantitative easing ha funzionato bene, facendo aumentare i Pil dell’eurozona del 1,9% e l’inflazione dell’1,9%; questi dati sono strati contestati dal ministero dell’economia olandese, che afferma che l’effetto sulla crescita è stato nullo, mentre i maggiori benefici li hanno avuti Francia e Germania.

Il QE è stato adottato anche in Usa e Giappone, però, laddove ha raggiunto la soglia del 2% d’inflazione, è dipeso soprattutto dall’aumento di prezzo delle materie prime e non dall’aumento della domanda; del QE hanno beneficiato le banche, che invece avrebbero dovuto aiutare l’economia reale con i prestiti, perciò la liquidità aggiuntiva è rimasta in mano al settore finanziario, aiutando i bilanci delle banche, ma ha tenuto bassi gli interessi.

Così facendo però, si sono mantenute in vita imprese piccole, vecchie, marginali e con bassa produttività, le quali hanno anche difficoltà a pagare i debiti; in Italia ci sono stati molti fallimenti di queste imprese, ma la loro quota sul totale delle imprese, dal 2007 al 2013, è aumentata dal 7% al 19%. Per il presidente di Bankitalia, Ignazio Visco, con la crisi, c’è stata una riduzione del credito, della concorrenza e della redditività, il QE ha solo aiutato la sopravvivenza delle imprese marginali. (Fonte: Riccardo Sorrentino – ilsole24ore.com).

ITALIA

La Banca Europea per gli Investimenti nacque, per iniziativa dell’Italia, con il trattato di Roma del 1957, da allora questo paese è stato tra quelli che ha beneficiato di più dei suoi prestiti, dal 2008, in tutto, 108 miliardi di euro. La Bei ha finanziato le Pmi dell’eurozona con 43 miliardi di euro, altri finanziamenti sono stati destinati alle infrastrutture, alle conseguenze di sismi, di disastri idrogeologici, la Bei ha concesso finanziamenti alla ricerca, alle università e a progetti di difesa dell’ambiente.

La Bei è il braccio finanziario della commissione europea, dal 2015, con il piano Junker, ha stanziato 375 miliardi di euro per rilanciare l’economia europea, l’Italia è al secondo paese  per gli utilizzi. La Bei fa operazioni di contrasto contro terrorismo, riciclaggio e contro l’attività economica criminale in genere, fa l’analisi della sostenibilità economica e ambientale dei progetti. (Fonte: Dario Scannapieco - startmag.it).

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Il 22/3/2019, il presidente cinese Xi, il 23/3/2019, sarà in visita a Roma, per siglare memorandum o accordo sulla partecipazione italiana alla nuova via della seta o BRI; Usa, Francia e Germani, che non apprezzano l’autonomia italiana, sono contrarie; comunque, Trump, vuole disinnescare la guerra commerciale con la Cina. Per motivi di sicurezza, l’accordo tra Roma e Pechino sembra momentaneamente non includere la tecnologia cinese 5G delle comunicazioni mobili.

In Italia gli investimenti cinesi sono pari a 22 miliardi di euro, inferiori a quelli realizzati in Gran Bretagna, il terminale marittimo della nuova via della seta dovrebbe essere il porto franco di Trieste e Genova, al progetto marittimo cinese si sono già associati Malta, Anversa, Egitto e Israele, assieme ad altri 66 paesi per le relative vie terrestri; per tutti questi paesi gli Usa non hanno protestato, si dice perché l’Italia fa parte del G7 e dell’Alleanza Atlantica.

La materia sembra però di competenza del ministro per il commercio e non del ministro degli esteri; l’opera è una grande opportunità per lo sviluppo dell’Italia, già tagliata fuori dall’apertura dei grandi traffici con l’Asia e l’America. Il progetto serve a incrementare il traffico marittimo, in partenza e in arrivo, coinvolgendo imprese italiane nella realizzazione dell’opera, le imprese italiane Leonardo-Finmeccanica e Terna sono state già consultate.

Il 6/3/2019, l’adesione italiana alla BRI ha assunto una risonanza mondiale, si teme una deriva che allontani l'Italia dall’Alleanza Atlantica; d’altra parte, i nostri alleati, con l’aiuto della nostra televisione, hanno voluto l’isolamento dell’Italia favorendo, in ossequio ai mercati, la speculazione internazionale a suo carico. Sulla questione Huawei, gli Usa si dicono preoccupati per la sicurezza e per i dati dei cittadini.

Affermano che l’Italia è un hub importante per la provenienza del cavo sottomarino 5G dall’Africa; ora l’Italia deve mettere al lavoro le sue strutture di cyber sicurezza, per verificare se questi rischi esistono e, eventualmente, per intervenire. A ogni modo, le intrusioni sulla rete e lo spionaggio militare, politico e industriale lo hanno fatto, a carico dell’Italia, anche i nostri cauti alleati.

L’Italia ha un’economia equilibrata in grado di esportare tanti prodotti, perciò la nuova via della seta non sarà riservata solo alle merci cinesi d’esportazione; non bisogna essere sudditi degli Usa o della Germania, dall’unità italiana, la classe dirigente italiana, in cambio di privilegi per la casta agente dello straniero, ha voluto che l’Italia fosse sempre serva dello straniero.

Dalla televisione abbiamo sentito le riserve italiane e straniere su quest’opera, i cinesi non si offenderanno perché ne erano preparati, vogliono utilizzare e valorizzare la posizione strategica italiana nel Mediterraneo. Secondo la banca mondiale, la nuova via della seta ridurrà i costi di trasporto e inquinamento, migliorerà le infrastrutture, aumenterà investimenti nella realizzazione dell’opera, Pil, occupazione, esportazioni italiane e, in generale, investimenti esteri in Italia; così finiremo di correre dietro a Francia e Germania.

Tria e Conte sostengono il progetto, mentre Mattarella e Salvini, per rispetto verso gli Usa, sono più cauti, questa connettività euroasiatica, già prevista dalle agende europee 2020 e 2030, per il momento implica che l’impresa è squisitamente commerciale e perciò non dovrebbe rompere i vincoli italiani, inoltre  e segue le indicazioni dell’Onu ma, seguendo la storia di tutti i paesi, con il tempo, non si può mai sapere.

L’accordo con l’Italia segue altri 13 accordi fatti dalla Cina con altri paesi europei, punta a favorire la cooperazione e lo sviluppo tra Europa e Cina; Lyndon LaRouche è stato il primo a proporre la nuova via della seta. Nel Mediterraneo ne beneficeranno Genova e Trieste e, con i trafori delle Alpi, anche l’Europa settentrionale, mentre l’Italia meridionale potrebbe diventare l’hub per l’Africa. I cinesi sono già in diversi porti del Mediterraneo, soprattutto ad Atene, e vogliono già costruire un nuovo molo a Trieste; il 15% della capacità portuale europea è in mano cinese, perciò, chi chiede una politica comune dell’UE con la Cina, non sa cosa dice.

Per i trasporti di merci, per via ferroviaria, con la Cina, in Germania, Duisburg è diventata l’hub principale per l’Europa e la Germania non si è dovuta giustificare, anche la Tav Torino-Lione, ignorando, come ha fatto la televisione italiana, la discriminante dei costi di realizzazione tra Francia e Italia, s’inserisce in questo nuovo sistema di trasporti; l’Europa non la stiamo dividendo noi, è già divisa da austerità, immigrazione, discriminazioni verso l’Italia e dal trattato di Aquisgrana tra Francia e Germania.

Usa, Germania e altri paesi hanno già investito in Cina e la Cina ha già fatto molte acquisizioni in Gran Bretagna, Germania e altri paesi europei, gli investimenti cinesi ammontano a 225 miliardi di dollari; questi accordi sono stati patrocinati da governi europei, in testa la Merkel e la May, Gentiloni e Tria si sono associati, perciò ora non si capisce l’allarme della commissione europea e di Trump sugli accordi tra Cina e Italia.

Già si sapeva che la Cina ha un diverso modo di governance dell’economia, a parte il problema della segretezza violabile dalle reti 5G, l’Italia è stata spiata con le telecomunicazioni anche dagli alleati, che controllano i nostri servizi segreti e hanno loro agenti nelle istituzioni italiane che hanno svenduto l’Italia; non bisogna nemmeno ignorare che la Cina, senza riserve da parte di Bruxelles, ha una larga partecipazione al porto di Rotterdam.

Spero pertanto che il governo italiano resista alle vessazioni e alle imposizioni di Usa e Ue, deve dimostrare che ha un briciolo di sovranità, che vuole tutelare i suoi interessi economici e che rifiuta le discriminazioni; sono 168 i gruppi cinesi che hanno investito in Italia, con diversi miliardi di euro e 12,7 miliardi di fatturato, l’investimento maggiore è stato fatto alla Pirelli. I cinesi non hanno verso l’Italia la stessa arroganza dei suoi alleati, diversamente da Usa e Francia, con le loro partecipazioni, i cinesi non si appropriano di marchio e tecnologia, per poi chiudere le aziende in Italia. (Federico Fubini - Marco Orioles - startmag.it – Manola Piras – Policy Maker – Dario Ronzoni – linkiesta.it – Tino Oldani – Italia oggi).

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Secondo i dati della banca d’Italia, l’Italia ha investito 800 miliardi di euro all’estero, il dato si rileva dal saldo Target 2 della BCE e dagli attivi, in più anni, della bilancia valutaria con l’estero, mentre dall’estero sono stati investiti in Italia 300 miliardi di euro; si tratta di 500 miliardi di euro di risparmi o capitali esportati all’estero che potevano essere impiegati in Italia. A causa dei vincoli di bilancio dei trattati europei, l’Italia non può utilizzare questi soldi per gli investimenti interni in infrastrutture e per la spesa sociale.

Per imprese, famiglie e stato, i debiti fatti con la spesa reggono se ci sono le garanzie patrimoniali e di reddito, come accade per l’Italia; la Germania, imponendo l’austerità, usufruisce di tassi negativi sui bund, mentre l’Italia deve pagare tassi maggiorati con lo spread. Lo stato non può limitarsi solo a giustizia, difesa e sicurezza interna, come accade con la politica dell’UE che oggi ha fatto si che in Germania giacciono i  risparmi italiani remunerati a tasso negativo.

A causa dei trattati europei, l’Italia non può bloccare questa fuga di capitali, negando ai cittadini servizi adeguati, se questi capitali rientrassero in Italia, crollerebbero gli interessi interni, si salverebbero le piccole banche, aumenterebbe spesa pubblica, produzione e investimenti. La Germania, con la sua disponibilità finanziaria, presta soldi a Spagna e Francia, compra governi e informazione e vuole piegare l’Italia. (Per le notizie: Giuseppe Masala – sinistrainrete – Megachip).

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Dopo il QE, la Bce ha varato un nuovo piano TLITRO di rifinanziamento per le banche che, fino a oggi, grazie a questi piani, hanno ricevuto 700 miliardi di euro, i nuovi TLTRO servono anche a rimborsare quelli in scadenza del 2016 e 2017; lo scopo è fornire alle banche liquidità a tasso zero, per concedere prestiti all’economia reale. Purtroppo, dal 2015 al 2019, a causa della recessione, i crediti a famiglie e imprese italiane sono scesi da 1.420 miliardi di euro a 1.300.

Imponendo alle banche la svendita delle sofferenze bancarie, la Bce ne ha peggiorata la situazione patrimoniale, aiutata però dalle plusvalenze sui titoli di stato; grazie al QE, di   liquidità le banche italiane ne hanno a sufficienza, infatti, hanno 70 miliardi di euro di riserve oltre i loro depositi presso la Bce. I bilanci in deficit, con la spesa pubblica, avrebbero consentito di mettere più denaro nelle tasche dei privati, favorendo i consumi e la produzione; ora le banche detengono anche tanti titoli di stato che probabilmente dovranno essere ceduti alla Bce con un nuovo QE. (Fabio Dragoni e Antonio Rinaldi – scenari economici – startmag,it).

ISLAM

L’autorità nazionale palestinese, per amministrare il suo territorio, riceve aiuti internazionali dall’ONU, dagli Usa, dall’EU, dal mondo islamico e da altri paesi; negli ultimi dieci anni,  circa tre miliardi di dollari l’anno, pari a circa 1.000 dollari a testa per una popolazione di circa tre milioni di persone. I palestinesi ricevano i maggiori aiuti dal resto del mondo, l’Onu, tramite la sua agenzia Unrwa,  invia 540 milioni, è la sua maggiore contribuzione ed è la stessa cifra che l’Onu invia all’Irak, afflitto dalla guerra, che ha una popolazione dieci volte superiore.

Ora è accaduto che L’ANP si è dichiarata in crisi  economica e perciò ha dimezzato lo stipendio ai suoi dipendenti che guadagnano più di 500 euro il mese; da considerare però che, compito dell’ANP è finanziare il terrorismo contro Israele e non la crescita economica, nel suo territorio è anche diffusa la corruzione. Ramallah e Gaza vogliono la distruzione d’Israele, perciò pagano i terroristi reclusi in carcere e le famiglie di quelli morti, le cifre variano da 400 a 2.500 euro il mese, in  proporzione alla condanna.

Perciò Norvegia, Australia e Usa hanno ritirato i loro aiuti e Israele ha ridotto le tasse doganali versate all’ANP, in proporzione a queste elargizioni che sono pari a 350 milioni di dollari l’anno; per conseguenza, l’ANP ha accusato Israele di aver violato gli accordi di Oslo del 1993, i quali però proibivano il sostegno palestinese al terrorismo contro Israele. In questa vicenda, per tenere buono il mondo islamico e i palestinesi, la Germania, la Francia e la Gran Bretagna non hanno seguito le mosse degli Usa e perciò hanno continuato a versare aiuti all’ANP, contemporaneamente, fanno accordi militari ed economici con Israele.

L’ONU, con sede a New York, ha 100.000 dipendenti, ha un bilancio annuo di 18 miliardi di euro, ne fanno parte 193 stati, l’assemblea ha 27 enti, il segretariato 14, il consiglio economico 28; ognuna di queste realtà ha consiglio, segretario e consulenti; i posti sono lottizzati, la maggioranza è islamista e terzomondista. L’Onu condanna Israele, senza accennare al terrorismo e ai missili scagliati contro questo stato che si difende, condanna le reazioni di Israele e difende i diritti dei palestinesi, Del consiglio dei diritti umani dell’Onu fanno parte stati che non rispettano questi diritti, contro Israele si fanno, a getto continuo, mozioni, rapporti e risoluzioni. (Fonte: Ugo Volli – Progetto Dreyfus).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 11/3/2019)

USA

Gli Usa hanno cercato di disinnescare la minaccia nucleare nordcoreana, anche per proteggere Corea del sud e Giappone, legati agli Usa dal punto di vista economico e militare; gli Usa, nel confronto economico e militare con la Cina, hanno bisogno di alleati, con questo paese vogliono riequilibrare i rapporti commerciali e non intendono più trasferire alla Cina tecnologia americana.

A prescindere da quello che raccontano Wall Street e i notiziari della televisione, nel 2018 gli Usa hanno avuto un deficit  commerciale di 600 miliardi di dollari, il bilancio federale ha un deficit del 4% rispetto al Pil e lo stato ha un debito pubblico di 22.000 miliardi di euro, con gli interessi che costituiscono, per importanza, la terza voce di spesa, mentre le armi sono la prima. Questi interessi, fino a oggi, sono serviti ad attirare i capitali esteri che pareggiano il deficit commerciale.

Invece il Giappone, che ha un debito pubblico pari al 240% del Pil, come la Germania, paga interessi zero sul debito pubblico, pareggia il deficit annuale con l’attivo commerciale e vende i bond di stato soprattutto ai suoi cittadini; il Giappone, con il disavanzo di bilancio, finanza spesa pubblica e investimenti infrastrutturali, all’Italia è vietato dallo spread e dall’UE. La delocalizzazione industriale americana, nata negli anni ottanta per ridurre i costi, ha portato a questa situazione e le imprese americane che fanno profitti all’estero, non li fanno ritornare in patria, ma li usano per speculare nel mercato finanziario internazionale.

Oltre i debiti dello stato americano, esistono quelli delle famiglie e delle imprese, nel 2018 la posizione debitoria netta degli Usa è stata di 8.000 miliardi di dollari, ai quali vanno aggiunti i derivati, che sono debiti per amministrazione pubblica, imprese e privati e crediti deteriorati di difficile realizzo in mano alle banche. Per pareggiare la bilancia commerciale, gli Usa non svalutano adeguatamente il dollaro, perché, assieme agli interessi, attirano capitali dall’estero e difendono il ruolo del dollaro come moneta di riserva e di commercio internazionale, anche questo ruolo ne tiene su la quotazione e aiuta il deficit commerciale americano.

In questo momento d’incertezza, Cina, Giappone e i paesi del Golfo non comprano più Titoli del Tesoro americano e, probabilmente, non rinnoveranno quelli a scadenza nelle loro mani, la Russia si è già disfatta di questi titoli. A rigor di logica, per una nazione militarmente agguerrita e al riparo di aggressioni, è questo il momento per denunciare il suo debito estero, sottraendosi anche ai suoi impegni internazionali.

Tra Usa e Filippine esiste un trattato di difesa del 1951 e le Filippine lo vogliono usare per lottare contro le rivendicazioni cinesi sul mare cinese meridionale, ma gli Usa non vogliono difendere queste pretese territoriali delle Filippine, anche perché la Cina ha promesso altri investimenti in Usa. Di fronte alle sanzioni Usa, la Russia, che è legata da un patto militare con la Cina, con la quale fa anche esercitazioni militari, ha affermato che la politica estera di Mosca poggia sulla pazienza strategica.

Per ridurre le spese, gli Usa ritirano le truppe da alcuni paesi e chiedono agli alleati di aumentare il loro impegno militare. Secondo alcuni esperti, nel 2019 il terrorismo, coltivato, come la guerra, a turno da tutte le potenze, come modo di fare politica, e poi sfuggito anche dalle loro mani, declinerà momentaneamente nel mondo. Gli Usa affermano di aver sconfitto il califfato in Siria, ma i curdi combattono ancora.

Migliaia di civili fuggono da Baghouz, enclave siriana fino a oggi controllata dall’Isis, dove sono trincerati miliziani e terroristi che non vogliono arrendersi; tra gli sfollati ci sono arabi, europei, asiatici e africani, tutti di fede islamica e soprattutto donne e bambini; Trump ha invitato i paesi europei a riprendersi i loro cittadini, ma questi nicchiano. L’Isis si difende con droni, mine antiuomo, razzi e kamikaze, gli Usa attaccano con gli aerei; in una fossa comune di Baghouz sono state trovate le teste mozzate di donne yazide rapite dall’Isis, che hanno rifiutato di convertirsi all'islam. (Fonte: Guido Salerno – Marco Orioles startmag.it - . teleborsa.it – policymakermag.it .)

EUROPA

Per sostenere la liquidità interna delle banche dell’E, per il 2019 la BCE ha deciso di fare prestiti Tltro alle banche in difficoltà allo 0% e, per stimolarle le banche a prestare alle imprese; ha deciso di remunerare i depositi bancari allo 0,4% negativo; per quanto riguarda il programma di quantità easing scaduto il 31/12/2018, relativo all’acquisto di obbligazioni pubbliche e di grandi aziende europee, i rimborsi dei titoli in scadenza saranno reinvestiti fino al rialzo dei tassi.

Gli stati sovrani finanziano il deficit pubblico emettendo titoli di stato e stampando moneta, ora l’Italia può solo vendere i Btp, in prima emissione e ad alto rendimento, alle banche e non a Bankitalia, ma la Bce vorrebbe che le banche italiane riducessero i Btp nel loro portafoglio, i quali sono per esse anche una riserva di liquidità, la Bce chiede anche la loro ricapitalizzazione ed è ferma a imporre il limite del 2% annuo per l’inflazione.

La vendita di questi titoli molto redditizi, anche a causa dello spread, apprezzati anche nel mercato internazionale, rispetto a quelli tedeschi che non rendono niente, andrebbe a vantaggio di banche dell’Europa settentrionale, di Bundesbank, Bce e DeutsheBank; inoltre, l’aumento di capitale delle nostre banche più solide, come banca Intesa, che s è sempre espressa contro la ricapitalizzazione, potrebbe comportare il loro assorbimento da parte di altre banche nordeuropee. Per quelle piccole e in  difficoltà, la politica della Bce pare più adeguata, anche se discriminatoria con il bail-in, il FMI loda la decisione della Bce di rimandare il rialzo dei tassi d’interesse.

L’inflazione controllata, tenuta a bada dalle Bce, si è accompagnata alla stagnazione del Pil e della domanda e denuncia la deflazione e il calo dei salari reali; con la scusa dell’equilibrio di bilancio, per contrastare il basso costo del lavoro dei paesi emergenti, la commissione europea ha puntato sull’austerità, poi la Bce, per stimolare la produzione e i prestiti alle imprese, ha varato il QE che ha solo favorito, con l’aumento della liquidità, la speculazione finanziaria.

Con l’aumento della liquidità, il quantitative easing doveva aumentare, con i prestiti, anche i prezzi, perché i prestiti alimentano la moneta bancaria e con essa anche i prezzi; la Bce ha mancato di raggiungere suo obiettivo e ora il problema è il calo del Pil e della domanda e non i prezzi, che aumentano con l’aumento della domanda che non c’è stata. Non si possono curare i sintomi, come fa la medicina, ignorando la causa delle malattie che non si riescono a curare.

Per chi non ha mutui a tasso variabile, l’inflazione è un trasferimento di risorse dal creditore al debitore, il che è positivo, mentre i lavoratori devono essere indennizzati con l’indicizzazione dei salari. La moneta può essere d’oro, d’argento, costituita da grano o altra materia prima, cartacea, bancaria, di conto, di conto corrente, virtuale, elettronica, ecc; quella che produce inflazione, quando è creata in eccesso, è soprattutto quella cartacea.

La moneta, prodotta senza limiti, favorisce l’inflazione, cioè la sua perdita di valore; sotto questo aspetto, sono inflattivi il deficit del bilancio dello stato e l’attivo commerciale con l’estero. Tutti i paesi sovrani, per i regolamenti interni, dovrebbero avere una moneta interna; invece, per i regolamenti monetari internazionali, servirebbe una moneta di conto, fatta dalla media ponderata delle maggiori monete del mondo, simile ai DSP del Fmi; il commercio internazionale andrebbe fatto con il baratto regolato in questa moneta.

I paesi dovrebbero acquistare all’estero in base a ciò che vendono all’estero, tenendo conto anche di turismo e di rimesse degli emigranti; tutti i paesi, per difendere la loro produzione, hanno diritto di applicare dazi all’importazione, ma non lo potrebbero fare quando hanno con l’estero una bilancia valutaria attiva; in tal modo, cesserebbe credito e debito estero, assieme alla massa finanziaria utilizzata dalla speculazione internazionale. I regolamenti valutari esteri andrebbero fatti in clearing, cioè con compensazione e con la moneta internazionale di conto.

ITALIA

La Cina e l’Italia, con la partecipazione delle sue società Leonardo - Finmeccanica e Terna, hanno deciso di cooperare nello sviluppo della nuova via della seta o BRI, il testo dell’accordo sarà firmato a breve e perciò il presidente Xi è atteso a Roma; si prevedono cinque corridoi terrestri e uno marittimo, con terminale marittimo, via Suez, il porto franco di Trieste, che dovrebbe collegare la Cina all’Italia.

Il piano di collaborazione infrastrutturale prevede la realizzazione di autostrade, reti ferroviarie, ponti, porti e telecomunicazioni; l’Italia è il primo paese del G7 a partecipare al progetto, dopo altre settanta nazioni del mondo; poiché l’Italia fa parte dell’alleanza atlantica, gli Usa, gelosi dei successi cinesi, stizziti, hanno reagito negativamente al progetto e alla disponibilità italiana, il governo italiano ha cercato di fornire loro delle rassicurazioni.

L’Italia diverrebbe partner privilegiato della Cina, in materia di commercio, finanza, investimenti e cooperazione in genere; essa s’impegna a fare lobbying a Bruxelles a  favore della Cina; al momento l’UE non sembra interessata a cooperare, a questi progetti, con Pechino, gli Usa sono contrari,  Conte e M5S sostengono il progetto, invece la Lega, filoamericana, pare più tiepida.  

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E  POLITICA NEWS (lunedì 4/3/2019)

EUROPA

Il ministro dell’’Industria tedesco, Peter Altmaier, con un documento, ha impostato la strategia industriale del paese per il 2030; ha affermato che la Germania è in ritardo nell’innovazione tecnologica, rispetto a Cina e Usa, eppure al summit dell’UE, tenuto a Lisbona nel 2000, si era promessa la coesione sociale e un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione.

Invece non si è fatto nulla e la Germania è rimasta ancorata al modello industriale tradizionale, soprattutto automobilistico, e, con l’austerità, ha imposto ai paesi dell’Unione di migliorare la competitività e l’equilibrio di bilancio, sacrificando il salario. Dal 2000, quattro riforme Hartz sul lavoro, nel 2017 hanno fatto scendere la sua remunerazione dal 62,11% al 52,94% del Pil, in Italia dal 50,7% al 44,2% del Pil.

Nello stesso periodo in Germania gli investimenti sono passati dal 23% al 20,3% del Pil, la prossima crisi potrebbe far saltare le banche tedesche, per i suoi impiegati in derivati e prestiti rischiosi a paesi esteri e senza garanzie. Grazie alle esportazioni, nel 2017, la posizione finanziaria della Germania verso l’estero presenta un attivo di 1.771 miliardi di euro, mentre gli investimenti esteri in obbligazioni pubbliche e private tedesche, con gli interessi soprattutto negativi, sono pari a 1.111 miliardi di euro, con 982 miliardi di debito pubblico in mano soprattutto a stranieri.

Oggi la riduzione del peso dei salari non basta a garantire la competitività dell’industria, lo stato dovrebbe creare le condizioni ottimali per la crescita economica e contrastare le acquisizioni estere, soprattutto cinesi, d’imprese tedesche ad alta tecnologia; un fondo sovrano tedesco dovrebbe acquisire le partecipazioni in aziende strategiche da nazionalizzare. Il governo tedesco so sta muovendo in questa direzione.

L’industria tedesca non ha esteso adeguatamente l’informatizzazione, i computer, i robot, le biotecnologie e l’intelligenza artificiale, oggi la produzione di televisori è in mano giapponese e coreana e quella di smartphone è in mano cinese e coreana. La Germania, per ridurre i costi, ha delocalizzato industrie in Europa orientale, esportando all’estero tecnologia e produzione, ma dovrebbe imparare proteggere dagli stranieri la tecnologia delle sue grandi industrie.

Secondo le statistiche, la Germania è in recessione nel settore manifatturiero, nei servizi, nelle costruzioni e nel commercio estero, perciò le previsioni di crescita del Pil all’1%, sono a rischio di ribasso; anche a causa dei dazi americani; come accade in Cina, il saldo del commercio estero è largamente positivo e, con la sottovalutazione dell’euro, favorisce gli squilibri di altri stati e il loro indebitamento; ad ogni modo, come ha fatto con i derivati americani, a causa della diarchia Francia-Germania, la Germania, per aiutare la Francia, ha acquistato parte del debito estero francese. (Per le notizie: Guido Salerno Aletta – starmag.it).

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Anche se l’UE, seguendo gli Usa, ha riconosciuto la presidenza Guaidò in Venezuela, esageratamente, gli Usa hanno minacciato Maduro d’intervento militare e lì’UE gli ha inviato un ultimatum; però l’Ue, aggirando le sanzioni Usa, vorrebbe continuare a fare affari con l’Iran e la Russia, il che, alla lunga, potrebbe portare al divorzio tra Usa e UE. L’UE, a direzione franco-tedesca, slitta verso est; gli Usa sono contrari al gasdotto Nord Stream 2 proveniente dalla Russia e hanno avvertito che le compagnie tedesche partecipanti al progetto potrebbero essere sanzionate dal governo americano.

Trump vuole fornire gas liquefatto all’Europa, al posto della Russia, perciò ha fatto accordi con la Polonia, gli oppositori del gas russo sono Polonia, paesi baltici, Regno Unito,  Irlanda, Danimarca, Svezia e Croazia; per solidarietà verso gli Usa, anche Francia e Italia. Per lo più, questi paesi vogliono contrastare la penetrazione russa in Europa occidentale. La posizione dell’Italia è singolare perché è stato il primo paese europeo a importare gas dalla Russia, con  un gasdotto costruito dall’Eni.

Per quanto riguarda i negoziati commerciali tra Usa e UE, per il momento gli Usa non hanno imposto i dazi del 25% sulle auto europee, però vogliono includere nell’accordo l’agricoltura e gli europei sono contrari. Bruxelles non vuole riaprire la partita sugli accordi di libero scambio, ha sabotato gli accordi TTIP e ha fatto concessioni solo per l’importazione di soia e gas dagli Usa.

E’ in gioco il legame transatlantico e le cose, probabilmente, non cambieranno con il prossimo presidente degli Usa. La Nato sta svolgendo una esercitazione navale nel Mediterraneo e Trump vuole che Usa e UE facciano fronte comune contro la Cina, che accusa di pratiche commerciali scorrete, sussidi alle imprese esportatrici, furto di tecnologia Usa e basso valore dello yuan. Vuole proteggere gli Usa dai giganti delle telecomunicazioni cinesi Huawei e ZTE, perciò gli Usa stanno esercitando pressioni sugli alleati europei per dissuaderli, per motivi di sicurezza, dall’affidare le reti 5G alle due compagnie cinesi.  (Federico Punzi – La Stampa).

ITALIA

I servizi segreti italiani hanno presentato una relazione al capo del governo italiano, che afferma che Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania stanno facendo lo screening degli investimenti stranieri in questi paesi; l’Italia pare in ritardo anche su questo fronte. La Francia ha sottratto alla libertà degli investimenti dall’estero la sicurezza interna e la difesa, includendo cyber sicurezza, intelligenza artificiale, robotica, stampa 3D e semiconduttori.

La Germania ha fissato al 10% la partecipazione estera nei settori della sicurezza interna, della difesa, energia, telecomunicazioni e informazione. La Gran Bretagna ha limitato la partecipazione estera in piccole aziende innovative iglesi operanti nella difesa, computer, tecnologia quantistica, inasprendo i controlli. Non sappiamo se la vecchia politica italiana, amante del liberismo, della globalizzazione, dell’europeismo e dell’atlantismo, abbia deciso di adeguarsi a queste novità.

Gli Usa, per mezzo dell’intelligence, sorvegliano tutti i tentativi esteri di acquisire il controllo d’imprese statunitensi, nel campo di tecnologie e infrastrutture critiche e dei dati sensibili personali. Sorvegliano gli investimenti capaci di favorire lo spionaggio, come gli investimenti immobiliari esteri vicini a installazioni militari, a porti e aeroporti. (Fonte: Startmag.it).

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Antonio Fazio, ex governatore della Banca d’Italia, dope le diatribe sull’oro depositato presso la banca d’Italia, che si è proposto di vendere, ha affermato che in UK e USA l’oro della banca centrale appartiene al Tesoro, invece in Italia, Francia e Germania appartiene alla banca centrale, che in Italia è, purtroppo, privata. I nazisti sottrassero quest’oro alle banche centrali e furono costretti a restituirlo, nel 1997 il governo italiano utilizzò parte di queste riserve auree per ridurre il deficit di bilancio.

Gli statuti di Bce e delle banche centrali disciplinano la materia, nell’UE quest’oro s dice che serva a garantire la stabilità dell’euro, una parte dell’oro italiano è depositata a Francoforte, Londra e New York; tuttavia, l’Inghilterra ha venduto parte delle sue riserve auree, senza soffrire della svalutazione della sterlina. Fratelli d’Italia ha presentato una proposta per nazionalizzare la Banca d’Italia ora privata e il M5S è d’accordo.

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La separazione tra Tesoro e banca d’Italia fece aumentare il debito pubblico e costrinse l’Italia ad aggrapparsi all’euro, ora il governo vuole intervenire nelle nomine dei vertici di Bankitalia. L’euro è servito a far retrocedere economicamente l’Italia; la Germania è il paese che ha guadagnato di più dall’eurozona, l’Italia è quello che ci ha rimesso di più, lo dicono anche ambienti tedeschi.

Nel 1979 furono incriminati Paolo Baffi e Sarcinelli, per favoreggiamento, interessi privati, mancata vigilanza sulle banche, poi furono prosciolti e non subirono nemmeno il processo, ma furono costretti a dimettersi; poiché la politica la fanno anche la chiesa e la giustizia, forse una manovra politica fu ordita contro di loro. Comunque, Baffi fu il primo a rivendicare l’autonomia della banca df’Italia dal Tesoro, che fu concessa nel 1982; era però contrario all’entrata dell’Italia nello Sme e ai cambi fissi; anche con l’euro, i cambi interni dell’UE sono fissi.

L’incriminazione di Baffi e le scelte successive di Bankitalia, dettate dalla politica, che si muove anche attraverso la magistratura, oggi, sotto la spinta della Germania, hanno portato l’Italia all’attuale situazione. Dalle direttive europee è derivata la dipendenza del bilancio dello stato dai vincoli europei, l’indebolimento del welfare e il dominio della finanza; l’egemonismo tedesco è passato per via fiscale o di bilancio e monetaria, riducendo la competitività italiana basata sulle svalutazioni della lira.

Contro i difensori dell’indipendenza della banca centrale, Matteo Renzi era contrario alla riconferma di Visco alla carica di governatore di Bankitalia, oggi Di Maio e Salvini, visti i mancati controlli su banche e borsa, rilevano l’inefficacia di una regolamentazione bancaria che mette a rischio i risparmi e la tenuta delle banche; perciò, vogliono intervenire sulle nomine dei vertici di Bankitalia e Consob.

Naturalmente, a questo disegno, sono contrari Repubblica, Pd, vertici UE, economisti della scuola di Chicago e neoliberisti, i quali ritengono che i mercati riescano e autoregolarsi da soli e che perciò Bankitalia sia meritevole d’’indipendenza verso il parlamento e il governo. Essi però non tengono conto che la banca centrale non è un organo dello stato e perciò, secondo la costituzione, non ha diritto all’indipendenza dagli altri organi dello stato, perciò il governo ha il potere di regolamentare l’azione della banca centrale; essi ritengono l’intervento del governo sulle azioni o omissioni della banca centrale, un’interferenza turbativa della sua indipendenza e della libertà di mercato.

Il neoliberismo si è affermato con la riduzione dei poteri dei parlamenti, valorizzando le istituzioni internazionali e difendendo l’indipendenza delle banche centrali dal governo; perciò la Banca d’Italia è diventata una succursale della Bce, che è contigua ai settori finanziari sovranazionali, dei quali Bankitalia è complice e corresponsabile, anche perché il suo capitale è in mano a grandi banche e assicurazioni italiane; essa è diventata una copertura dei poteri forti, capaci di dirottare il potere decisionale dal parlamento e dal governo, a favore della finanza.

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Dal 2000 al 2017 la Cina ha investito 13,7 miliardi di euro in 600 aziende italiane, che hanno 18 miliardi di euro di fatturato e 30.000 dipendenti, in Europa l’Italia è il terzo paese, dopo Gran Bretagna e Germania; invece le aziende cinesi, a capitale parzialmente o totalmente italiano, sono oltre 2.000, con 160.000 dipendenti e 25 miliardi di euro di fatturato. L’interscambio complessivo supera i 50 miliardi ed è in crescita, crescono soprattutto le esportazioni italiane.

Con l’allargamento del canale di Suez e l’apertura della via marittima della seta, è cresciuto l’interesse cinese per le crociere nel Mediterraneo, conteso dalla società italo-svizzera Msc e dalla società tedesca Costa; le navi da crociera del mondo sono realizzate al 60% dalla società italiana Fincantieri, che è molto interessata alle commesse cinesi, Costa è sostenuta da M5S, Cina e Germania.

Al centro della via marittima della seta, passante per il Mediterraneo, che riguarderà anche il traffico merci, c’è l’Italia, la Cina vuole lanciarsi nel mercato del turismo e delle crociere e Costa punta ai porti dell’alto Adriatico, mentre Msc a quelli sul Tirreno e a Genova; la Cina vuole fare anche un’autostrada, con sbocco nel Montenegro, in Grecia ha il controllo del Pireo. (Per le notizie: Michelangelo Colombo – startmag.it).

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Il ministro dell‘economia Tria, fino a ieri innamorato europeista, assieme a Mattarella e Moavero, alla commissione finanze del Tesoro, sul dossier banche italiane, ha rimarcato gli errori di Berlino e Bruxelles; ha detto che al bail-in erano contrari lui stesso, il ministro Stammati, l’Abi e la banca d’Italia, ma che il ministro delle finanze tedesco aveva minacciato che, se l’Italia non avesse accettato il bail-in o risoluzione interna delle crisi bancarie, avrebbero diffuso la voce che le banche italiane stavano per fallire. Era una forma di ricatto terroristico dei mercati che, con il benestare degli euroburocrati e la grancassa dell’informazione e delle società di rating, hanno alimentato la speculazione finanziaria sull’Italia.

A causa dei danni collaterali della globalizzazione, Tria afferma che la protezione pubblica del risparmio deve essere fatta; è da ricordare però che, anche la Germania, con soldi pubblici, ha salvato dall’insolvenza le sue banche, poi, a danno dell’Italia, poiché è un paese serio, ha cambiato le regole. Comunque, il principio che soci e creditori non privilegiati rispondano delle perdite e del fallimento di un’impresa è previsto anche dal nostro diritto fallimentare, mentre la costituzione italiana promette di proteggere i risparmi. Sembra una promessa da marinaio, difficile da mantenere, perché i risparmiatori sono storicamente colpiti da inflazione alimentata dal bilancio dello stato, imposte, commissioni bancarie, bassi rendimenti e insolvenze bancarie e societarie.

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Savona ha affermato che, per favorire crescita e occupazione e per fare concorrenza ai bund tedeschi e ai T-bond americani, l’UE deve ammettere bond rilasciati dal Meccanismo Europeo di Stabilità o ESM, che ha questo potere, in tal modo avremmo delle attività finanziarie prive di rischio. I bund tedeschi, a causa del surplus del bilancio dello stato, sono insufficienti a soddisfare la domanda europea, perciò, fino ad oggi, i risparmi europei, facendo un favore agli Usa, si sono diretti verso i bond americani, alterando interessi, tasso di cambio e neutralizzando gli sforzi per ridurre i deficit di bilancio.

Per accrescere la posizione dell’euro, l’emittente deve essere un’autorità sovranazionale europea, però gli stati dell’Unione dovrebbero garantire i debiti reciproci, in tal modo si ridurrebbe il costo dell’indebitamento statale, si farebbero più investimenti pubblici e si ridurrebbe il peso dei titoli sovrani detenuti dalle banche. La Germania non ha voluto mettere in  comune il debito degli stati dell’Unione, ora però, stringendosi alla Francia, con il suo attivo valutario, ha risolto il problema del deficit e dell’indebitamento solo per questo paese.

Con i trattati di Maastricht e il Fiscal Compact, sono stati fissati i vincoli posti alla Bce di divieto di finanziamento agli stati e di garanzia di stabilità dei prezzi, escludendo la promozione dello sviluppo; perciò il risparmio si è diretto verso i titoli pubblici tedeschi senza reddito e verso i titoli pubblici americani, mentre i paesi con alto debito pubblico, come l’Italia, sono costretti a pagare interessi più alti, privandosi di risorse per gli investimenti.

Nel 1945, dopo gli accordi di Bretton Woods, per stabilizzare i bilanci di paesi in mancanza di liquidità, nacque il FMI, mentre la Banca Mondiale concedeva loro prestiti; invece nell’UE, l’ESM richiede, come il FMI, riforme strutturali, poi concretamente definite dalla commissione europea, ma manca una banca centrale come la Banca Mondiale, capace di concedere prestiti per lo sviluppo. Perciò l’ESM, garantendo la sicurezza ai risparmiatori, dovrebbe raccogliere risparmio a basso interesse per gli investimenti, riducendo i titoli di stato nei portafogli delle banche.  Purtroppo in UE l’euro è diventato uno strumento di dominio in mano ai paesi core e non di solidarietà e così, per reazione, è nato il sovranismo.

Comunque, il Tesoro italiano ha sempre trovato credito presso gli italiani, le banche italiane considerano i BTP in portafoglio anche un investimento, diversamente esporterebbero più capitali, la pubblica amministrazione italiana non è ancora in grado di mobilitare prontamente i mezzi economici in suo possesso per gli investimenti; cioè, prima di avviare la riforma proposta da Savona, il governo giallo verde deve anche risolvere questo problema, pare ci stia pensando.

ISLAM

In Libia operano società petrolifere di ricerca italiane, francesi, spagnole, inglesi austriache e norvegesi, nel 2011 l’aggressione a Gheddafi fu appoggiata da Francia e Lega Araba, Qatar ed Emirati presero anche parte al bombardamento; oggi però, Doha sostiene i fratelli musulmani, invisi all’Egitto, e Abu Dhabi, con Arabia ed Egitto, le forze islamiste.

In Libia, gli Emirati Arabi Uniti sostengono Haftar, assieme a Francia ed Egitto, invece il Qatar e l’Onu sostengono al Serraj; le due fazioni hanno partecipato anche alla guerra civile libica del 2014. L’Eni ha rafforzato il suo rapporto con gli Emirati, che stanno estendendo la loro influenza oltre la penisola araba e fino allo Yemen; però anche Al Sisi dipende dal sostegno finanziario degli Emirati e dell’Arabia.

USA

Pare che gli Usa usino il sistema giudiziario per fini economici e politici, non accade solo in Italia, il che prova che, a volte, la magistratura non è indipendente; dal 1993, il Dipartimento per il commercio, quello della giustizia e l’intelligence, nell’interesse delle grandi imprese americane, hanno operato per estendere la propria giurisdizione all’estero. Per favorirne l’acquisizione di imprese da parte di società Usa, hanno fatto processi contro imprese europee; Frederic Pierucci, presidente di una filiale francese di Alstom, fu accusato di corruzione in Indonesia e il 24/4/2014 il ramo energia di Alstom è stato acquisito da General Electric.

Con lo scopo di favorire l’acquisizione del gruppo francese da parte della General Electric, Pierucci è stato rinchiuso in carcere;  l’Alstom è un’impresa strategica nel settore nucleare, ora gli Usa potrebbero impedire la fornitura, da parte di GE, di pezzi d ricambio, intanto GE riduce i suoi posti di lavoro negli stabilimenti francesi. Gli Usa vogliono impadronirsi di industrie del vecchio continente e lo fanno anche comminando ammende esorbitanti;  GE ha acquisito quattro società francesi ricorrendo agli stessi mezzi e l’Alstom è stata condannata a un’ammenda di 772 milioni di dollari; gli Usa volevano anche impedire il trasferimento di tecnologia Alstom ai cinesi.

Anche l’Italia fu accusata di corruzione per la vendita di mezzi militari all’India e così l’affare andò a monte, comunque, nemmeno la Francia è stata sempre corretta nei progetti di fusione tra imprese italiane francesi. Nel 1996 la Francia, con le privatizzazioni, stava vendendo Thomson, leader dell’elettronica, alla coreana Daewoo, per entrare nell’affare, la giustizia Usa si servì del principio di extraterritorialità e delle lotta alla corruzione.

Gli Usa hanno recentemente inflitto alle imprese francesi ammende per 13 miliardi di dollari; con il pretesto della lotta alla corruzione, gli Usa colpiscono imprese europee per favorire le proprie nel mercato mondiale; con l’extraterritorialità della loro giurisdizione, sanzionano imprese europee che hanno avuto rapporti con paesi soggetti all’embargo Usa o per casi di corruzione, è accaduto ad Alcatel, Alstom, Technip, Total, BNP Paribas, Credit Agricole e Aveva.

Con il potere dell’extraterritorialità della giustizia americana, la tedesca Commerzbank e il gruppo bancario europeo HSBC sono stati condannati per riciclaggio; Deutsche Bank dovrebbe pagare una penalità di 14 miliardi di euro, per il suo ruolo avuto nella crisi dei subprime, Volkswagen è stata sanzionata per inquinamento. Per un nesso di tipo commerciale, questa legge Usa permette di perseguire imprese estere all’estero, è ’ sufficiente che abbiano fatto una transazione in dollari, usato una banca o usato un host o un server Usa.

Airbus potrebbe finire in giudizio Usa per sospetta corruzione in dollari in Francia e Inghilterra; la società cementiera Lafarge, sotto inchiesta per finanziamento a Daesh in Sira, che pagava per poter continuare a fare affari, pagava in dollari tramite una banca statunitense, sottoponendosi così alle sanzioni Usa. Oggi si usano il diritto e la giustizia a difesa della potenza economica di un paese o per favorire la sua politica estera.

Gli Usa, per raccogliere le informazioni, usano tutti i servizi d giustizia e d’intelligence, negli ultimi dieci anni, 40 miliardi di dollari di ammende sono stati inflitti dalla giustizia Usa a imprese europee. I parlamentari europei, contro al legge Usa dell’extraterritorialità,  hanno invocato il regolamento europeo del 1996, la legge Usa ha rafforzato l’embargo contro Cuba e proibiva investimenti esteri nel gas iraniano e nel petrolio libico.

L’8/5/2018 gli Usa hanno reiterato le sanzioni all’Iran, vogliono anche evitare che le imprese europee acquistino quote di mercato dei paesi colpiti dalle loro sanzioni; già nel 1977 gli Usa, per affari di tangenti nella Lockheed, adottarono una legge anticorruzione. Gli americani rimproveravano ai francesi di pagare tangenti nella vendita di armi e ora, per far fronte alla concorrenza economica dell’Europa, stanno adottando gli stesi mezzi da essi usati contro l’Unione Sovietica.

Perciò nel 1996 la legge anticorruzione è stata estesa a tutti i paesi, agendo per  corruzione, violazione dell’embargo e frode fiscale. Gli Usa, che, dopo le loro delocalizzazioni, anche se con indici economici positivi (se non sono falsi), sono pieni di debiti e sono economicamente decadenti, vogliono contenere economicamente la Cina e impedire che si venda tecnologia a russi e cinesi, perciò utilizzano l’arma anticorruzione. Nel 2014 BNP Paribas è stata condannata a pagare 9 miliardi di dollari di ammenda per non aver rispettato l’embargo contro Cuba e Iran.

La giustizia Usa ha collaborato, per il suo rafforzamento economico, con le imprese americane; nel 2014, l’impresa Alcatel fu accusata di aver pagato tangenti a un politico del Costarica e fu costretta a fondersi con l’Impresa Usa Lucent, con diminuzione del potere decisionale dei dirigenti francesi; è accaduto anche con la fusione tra Fiat e Chrysler e con la fusione d’imprese francesi con imprese italiane come Luxottica.

La giustizia Usa si è messa anche al servizio dello spionaggio industriale, perché le imprese multate sono messe sotto sorveglianza per tre anni; perché rispettino gli obblighi, un esperto ha accesso a tutte le informazioni che riguardano l’Impresa e deve farne rapporto al ministero della giustizia americano; per evitare altre sanzioni, l’impresa sorvegliata è costretta ad accettare queste interferenze. Gli elementi sensibili sono comunicati alle agenzie governative che se ne servono per la guerra economica, queste procedure tolgono ai paesi europei qualsiasi parvenza di sovranità.

Nella guerra economica non ci sono amici e gli Usa usano pratiche commerciali sleali, corroborate dalla loro giustizia, è come se l’Europa non avesse leggi anticorruzione; in materia di corruzione, gli Usa sanzionano meno le loro imprese rispetto a quelle europee, colpite anche all’estero. Visti i rischi legati all’uso del dollaro, ora in EU si propone di usare di più l’euro nel commercio internazionale.

Comunque, la commissione europea ha chiesto un rimborso di 13 miliardi di euro all’Apple americana, per evasione fiscale, Google, Apple, Facebook e Amazon impediscono alle società europee di affermarsi nei loro settori. Nel diritto interno nessuno può essere condannato due volte per lo stesso reato, invece ora, nel diritto internazionale, uno può essere condannato due volte per lo stesso reato, ma da due stati diversi. E’ il risultato della globalizzazione, della guerra commerciale e dell’utilizzo americano della giustizia a fini economici; nel 2017, il congresso Usa ha approvato una legge che applica sanzioni contro Corea del Nord, Iran e Russia, imponendo al resto del mondo di rispettarle; gli Usa vogliono impedire la cooperazione economica europea con Russia e Cina.

Le imprese che non rispettano questi obblighi, perdono il diritto a partecipare a gare d‘appalto negli Usa ed è reso più difficile il loro accesso a banche americane; le nuove sanzioni contro la Russia penalizzano le imprese europee e sono contrarie al diritto internazionale. Gli Usa sono diventati il primo decisore della politica economica internazionale che gli altri devono subire, mentre l’EU, come i singoli stati europei, di fronte agli Usa, appaiono timidi e privi di sovranità e indipendenza. (Per le notizie: André Chamy – voltairenet.org).

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Secondo Wikileaks, FMI, Banca Mondiale, Ocse e Bri sono usate dagli Usa come un’arma finanziaria internazionale, per far indebitare e fallire, con prestiti e sanzioni, paesi come l’Argentina, il Venezuela, la Corea del Nord e Iran; il governo americano esercita influenza sulle istituzioni finanziarie internazionali. Queste istituzioni sono nate dopo gli accordi di Bretton Woods, condizionano i flussi finanziari, manipolano commercio, tassi, interessi, proteggono i paradisi fiscali e fanno un favore agli speculatori.

Applicano sanzioni e negano prestiti e aiuti o li concedono a certe condizioni, queste sono armi improprie usate per incentivare o dissuadere azioni dei governi, coordinate dal dipartimento di stato e dai sevizi segreti americani; manipolano le scelte economiche indipendenti e integrano gli strumenti economici e finanziari con quelli militari.  Secondo un dogma, si afferma che anche Fmi e la Banca Mondiale sono indipendenti, in realtà, la Banca Mondiale ha sede a Washington e il suo presidente è un americano scelto dal presidente degli Usa.

Il board della banca si è sempre adeguato alle direttive di Washington, gli Usa sono il maggior azionista della banca, con una quota dell’85%, il che gli conferisce il potere di veto; il governatore della banca mondiale è il segretario al Tesoro americano, Steve Mnuchin, che è anche un ex banchiere di Goldman Sachs. Gli Usa sono i maggiori azionisti del Fmi, con il 17,46% del capitale, ogni anno gli versano miliardi di dollari e controllano il Fmi minacciando di trattenere questi soldi.

Queste istituzioni hanno usato i prestiti per sequestrare nazioni indebitate, imponendo a esse aggiustamenti strutturali, privatizzazioni, deregolamentazioni e austerità, avvantaggiando così, in nome della società aperta, multinazionali straniere. Saddam, Gheddafi, Chavez e oggi Cina e Russia hanno avuto il progetto di creare una banca autonoma e una moneta sovranazionale concorrente del dollaro, perciò questi paesi sono tutti finiti nel mirino americano. Nel 2012 l’Ecuador ha concesso asilo ad Assange e gli Usa hanno minacciato di colpirlo con misure commerciali punitive, il FMI ha fatto prestiti all’Argentina e nel 2001 ne ha causato il collasso economico.  (Per le notizie: Whitney Webb – sinistrainrete.info).

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L’anno scorso, le banche centrali hanno comprato 640 tonnellate di oro; il 29.3.219, in conformità agli accordi di Basilea 3, potrebbe rinascere, non sotto forma di certificati, il gold standard, soppresso nel 1971 da Nixon; BRI, FED, BCE, Banca d’Inghilterra e  Banca di Francia, cioè gli alleati allargati alla Germania, vogliono trasformare l’oro in denaro per le banche, parificandolo ai bond sovrani, al dollaro e all’euro.

In economia, c’è chi capisce in ritardo e chi arriva in ritardo, sembra il caso dell’Italia, dipende dal fatto che un nucleo di paesi coordina, in segreto e in anticipo, le azioni, perciò è più tempestivo; dal 1945 l’Italia è stata coltivata nella fede nell’Europa, ma, nelle istituzioni europee, ha fatto sempre la comparsa passiva, tenuta a distanza dai progetti rilevanti della potenza imperiale europea, la Germania, nobilitata dai mercati, assieme al suo cappello, la Francia, questi due paesi sono sempre stati i coordinatori di quest’Unione Europea.

Le banche hanno il più alto ammontare di titoli di stato, in Italia 400 miliardi di euro, e alcune banche potrebbero sostituire i titoli di stato con l’oro, con danni per gli stati indebitati; le banche centrali di diversi stati hanno comprato oro, Mosca ha liquidato l’intero portafoglio di titoli di stato americani, sostituiti con l’oro; tonnellate d’oro sono state ritirate dalle banche centrali, prima custodite nella Federal Reserve di New York e nella Banca d’Inghilterra.

A Londra e New York avviene il 90% delle contrattazioni dell’oro, il cui valore oscilla perché sull’oro si specula nei contratti a termine, ma anche perché è richiesto da banche centrali e dal mercato dei preziosi. Cina india e Russia vedono nell’oro un rifugio sicuro, perciò hanno raddoppiato le loro riserve auree, che, anche in Italia, sono elevate. (Per le notizie, fonte: Alessandro Plateroti – ilsole24ore.com). 

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì  25/2/2019)

USA

Da cinquant’anni, il capitalismo finanziario neoliberista ha preso il potere in occidente, così ha aumentato le disuguaglianze e ridotto la crescita del salario, esso fa perno su New York, Londra e Francoforte che, per essere accolta nel club dei vincitori del secondo conflitto, anche all’ONU, con le eccedenze valutarie ha assorbito gran parte dei derivati americani, che sono crediti deteriorati e del debito francese.

Wall Street e UE operano in accordo e non tengono conto delle opinioni, dei cittadini ma dei desideri dei mercati espressi da banche, lobby e comitati di affari.  Questi governi, invece di puntare sugli investimenti, hanno voluto l’austerità ed hanno aiutato a piene mani le banche. Il dollaro è l’ultimo pilastro dell’impero americano in declino, dall’altra parte del mondo i paesi Brics, l’Asean e la comunità euroasiatica puntano, in alternativa al dollaro in crisi, a un ritorno a un paniere di valute come i DSP, alle compensazioni commerciali in clearing e al baratto internazionale.

La finanza è diretta dalle banche ed è alleata con gli stati occidentali, soprattutto con gli Usa, l’informazione, a danno dell’Italia, favorisce la speculazione e aiuta il rialzo dello spread; anche in passato il declino delle potenze imperiali è avvenuto con il dominio della finanza nell’economia, è accaduto a Genova, Venezia, Olanda, Inghilterra e oggi agli Usa, che è un debitore insolvente e difende con la forza militare, dai suoi creditori.

In occidente, il mercato vuole autoregolarsi soprattutto in finanza, al riparo dello stato che è controllato dallo stessa finanza, invece in Cina è lo stato che, con l’economia sociale di mercato, controlla il mercato; la Cina non è subordinato al mercato ma lo controlla. In Cina lo stato è proprietario delle maggiori imprese e delle banche, dirige l’economia e fa anche un a politica sociale.

La finanza è la componente più instabile del capitalismo, ha prodotto le crisi del 1929, quella del 2008 e quella attuale e ispira il fondamentalismo dell’informazione che si esprime a favore del mercato; in occidente, generalmente, i profitti dell’industria non sono investiti in attività produttive e restano in mano alla finanza speculativa, solo il 10% dei risparmi è diretto all’economia reale, il resto va ad alimentare la speculazione finanziaria e perciò oggi l’1% della popolazione mondiale detiene la metà della ricchezza.

Dopo gli accordi di Bretton Woods del 1944, al dollar standard si sostituì il gold dollar standard e nel 1971 il dollar standard, in UE poche decine di persone, fiduciarie dei mercati, impongono, sotto emergenza, misure di austerità, senza dibattito democratico; l’Italia, a causa della pochezza della sua classe politica, asservita allo straniero, non ha mai votato contro provvedimenti dell’UE lesivi della sua economia.

I media europei sono succubi e al soldo dei poteri finanziari, con la scusa del debito pubblico, hanno appoggiato l’austerità, la finanza ha guadagnato sugli stati con i prestiti e poi con le misure di risanamento del bilancio; la Grecia è stata messa nelle mani delle banche d’affari e poi la Troika le ha imposto, per il risanamento, una cura da cavallo. Alla sorte segnata per la Grecia, doveva seguire quella dell’Italia che si è ribellata con il governo giallo-verde.

I rappresentanti degli stati presso l’UE non hanno obiettato, perché contenti di ricevere i loro lauti privilegi economici; quando la Grecia voleva entrare in UE o non trovava più credito, Goldman Sachs, JPMorgan e Chase Manhattan, gli avevano fatto stipulare dei derivati. Questa cura è stata applicata anche ad altri paesi, grazie a loro ex dipendenti passati al servizio d’istituzioni statali.

Nei mercati finanziari si registrano i maggiori guadagni, sono legati alla finanza speculativa le grandi banche, l’informazione, le banche centrali e i ministri economici; secondo Greenspan, gli hedge fund speculativi non possono essere regolati perché altrimenti i loro clienti si rivolgono ai paradisi fiscali esteri; banche e stati non sono trasparenti ma i cittadini devono esserlo, così diventano più vulnerabili agli attacchi speculativi.

Le grandi banche americane hanno concesso prestiti agli hedge fund per attività speculative e la Fed era responsabile di omesso controllo, un cartello di grandi banche americane ed europee usano informazioni riservate; tra gli investitori nei fondi speculativi ci sono anche diverse banche centrali; il dogma ricorrente è che si devono aiutare le banche perché così si aiutano i risparmiatori.

Le operazioni di trading includono borse, obbligazioni, valute e derivati, queste operazioni sono sottratte al controllo dello stato, la globalizzazione è nata con il consenso degli stati, che, in occidente, sono in sintonia con il grande capitale; in Italia gli esperti di corte invitano il governo a rassicurare i mercati che alimentano la speculazione contro l’Italia. Il volume degli scambi finanziari mondiali supera di molto il Pil del pianeta, la finanza è esplosa dopo il 1971, con il denaro virtuale senza copertura.

Come accade nei casinò, i futures sono derivati e scommesse su altre scommesse. L’instabilità è congenita, dilapida ricchezze private e poi lo stato soccorre le banche coinvolte e in crisi, mentre le piccole imprese industriali non trovano credito; quando non s’investe, il 90% dei prestiti bancari rimane dentro il sistema bancario, usati per le speculazioni. Le grandi imprese industriali si sono fatte delle imprese finanziarie che impiegano i loro profitti in finanza e fanno prestiti ai clienti, guadagnano più con la finanza che con l’industria.

Politica, commissione europea, Bce, università e informazione sono, in genere, al servizio della finanza, i cui uomini sono al vertice delle istituzioni, di banche centrali, sono primi ministri e ministri del Tesoro; il connubio stato-finanza è curato a Wall Street, City di Londra e Francoforte, accettata per le attività liquide tedesche. Otto banche d’affari europee e americane operano assieme a hedge fund e società di rating; dopo la crisi del 1929, le banche d’affari erano separate da quelle commerciali, oggi non è più così, in Italia, la banca centrale è separata anche dal Tesoro e appartiene a grandi banche private.

I difensori di spread e Troika, decidono i corsi di borsa, i cambi tra valute, i prezzi delle obbligazioni e delle materie prime, con l’aiuto dell’informazione favoriscono le crisi, guadagnando al rialzo e al ribasso della borsa; è un potere antidemocratico, i cui uomini soni compensati bene. Le pensioni pubbliche sono sostituite dai fondi pensione e dalle polizze vita, si specula sui debiti e lo stato non protegge il risparmio, colpito da imposte, oneri bancari, insolvenze, speculazione e inflazione.

L’inflazione però, redistribuzione ricchezza e riduce il debito statale e privato. I dirigenti di banca manipolano i mercati e si assegnano bonus e stock options, tuttavia, con le crisi del 1929 e del 2008, in Usa fallirono diverse banche d’affari, perciò vi sono rimaste solo cinque grandi conglomerati bancari, con in testa Goldman Sachs, collegata al Tesoro Usa, ma anche alle istituzioni europee. La finanza americana ed europea ospita ex dirigenti di Goldman Sachs, Wall Street sostiene le campagne elettorali di politici e presidenti americani. I massoni si aiutano anche da posizioni apparentemente dialettiche.

Perciò si chiede di nazionalizzare alcune banche e di regolamentare il mercato delle banche, chiedendo l’aumento della loro liquidità, della loro solvibilità e il controllo sui paradisi fiscali, ma senza risultati; però, nel 2009 il governo inglese è entrato nel capitale delle maggiori banche inglesi, offrendo la sua garanzia sui depositi, si è chiesta anche la creazione di società di rating europee e l’attribuzione al Fmi di compiti di sorveglianza sulle banche, purtroppo, anche il Fmi fa parte della combriccola.

Non è cambiato niente e ora si aspetta la prossima bufera finanziaria perché c’è chi guadagna con la speculazione finanziaria senza regolazione statale; i capitalisti sacrificando la domanda, rimandano gli investimenti e con i loro profitti fanno speculazioni, qualcuno investe in beni rifugio come oro, diamanti e opere d’arte, nelle privatizzazioni e nei fallimenti di imprese e stati. E’ accaduto anche negli anni trenta, solo la spesa pubblica in disavanzo può aiutare la domanda, al posto dell’austerità promossa da UE e FMI, utile a far affluire risorse liquide in Usa, per colmare i suoi debiti.

Le case automobilistiche guadagnano più con le loro società finanziarie che con le automobili, si sono convertite in banche e guadagnano denaro facendo lavorare il denaro, gli investitori istituzionali possiedono la metà del capitale delle imprese quotate in borsa, così riescono a guadagnare anche il 15% annuo, non contano più fatturato, numero dei dipendenti e tecnologia; gli imprenditori fanno spezzatini delle loro imprese e delocalizzano all’estero delle produzioni.

Si riducono i salari reali e si esternalizzano le produzioni, si chiudono produzioni ancora attive per altre più redditizie delocalizzate in paesi emergenti, trasferendo dai lavoratori ai capitalisti otto punti del Pil. Esiste un legame tra capitalismo finanziario e stagnazione economica; l’età d’oro del capitalismo occidentale è andata dal 1944 al 1971, poi ci siamo avviati verso la stagnazione e la finanziarizzazione dell’economia, i profitti industriali, con la concorrenza e gli alti salari, si sono abbassati e la finanza ha imposto la deregolamentazione del mercato, le privatizzazione e la riduzione del salario reale.

Il capitalismo ha cicli di espansione e di recessione, con lo sviluppo della finanza, questa seconda fase ha coinciso, poiché la ruota della storia gira, con la caduta del primato di Genova, che prestava alla Spagna, e di Venezia che prestava all’Inghilterra, poi di Olanda, l’Inghilterra e Usa. Ora è il momento della Cina che ha a cuore la sua industria, esporta e perciò si sviluppa; per Marx il capitalismo industriale entra in crisi con la caduta del profitto, dovuta alla concorrenza, ai miglioramenti salariali e alle imposte.

Nel 1944 Bretton Woods diede respiro alla instabilità monetaria che aveva messo da parte il gold standard, purtroppo, nel 1971 ci fu lo sganciamento del dollaro dall’oro imposto da Nixon e nel 1973 ci fu la crisi petrolifera; il ciclo si stava chiudendo e così ritornò la depressione degli anni trenta, sanata da Roosevelt con gli investimenti in opere pubbliche. Da allora, la produttività del lavoro, dipendente dagli investimenti e dal valore aggiunto del prodotto, ha preso a calare.

Dal 1945 al 1973, in occidente, il Pil è cresciuto all’incirca e in media del 4,5% l’anno, dal 2012 al 2017 è crollato a meno del 2% e l’incremento di produttività è crollato dal 4% a meno dell’1%, mentre la disoccupazione è tornata al 10%; gli investimenti produttivi, che prima erano al tasso dell’8% annuo, si fermarono. Nel 2009 fu introdotto il QE, prima in Usa e poi nell’UE, ma non se ne avvantaggiò la produzione perché la domanda era scarsa e le imprese produttive si erano date alla finanza.

Dagli anni novanta iniziò lo sviluppo industriale dei paesi Brics e dell’Asia, dove il capitalismo occidentale aveva delocalizzato, attratto da minori imposte, salari e costi energetici; in occidente, alla caduta del profitto, era seguita la caduta della domanda, mentre i risparmi s’indirizzavano soprattutto verso la speculazione. Il tasso di risparmio mondiale era sceso in media al 20% rispetto al Pil e la redditività degli investimenti o Roe era caduta del 20% rispetto al 2007.

A causa dell’abbondante liquidità, dovuta anche al QE, gli interessi reali sui risparmi sono diventati negativi, solo una guerra generale, con l’inevitabile enorme inflazione, avrebbe potuto riportare i profitti e l’incremento del Pil degli anni cinquanta e sessanta, l’anarchia dei mercati finanziari aveva devastato la società. Dopo la seconda guerra mondiale, Roosevelt aveva proposto l’ONU, un governo mondiale e una politica di sviluppo.

Con lui, Bretton Woods aveva eliminato i movimenti di capitali internazionali, offerto credito all’economia reale, la resurrezione del gold standard con la mediazione del dollaro e la guerra alla rendita che aveva portato, secondo Keynes, alla crisi degli anni trenta. Usando  la direzione pubblica per combattere l’instabilità, Roosevelt voleva estendere al mondo il suo programma di New Deal e inaugurare un governo mondiale; voleva la decolonizzazione e varò un piano Marshall di aiuti economici ai paesi usciti dalla guerra, per la ricostruzione, voleva sbarrare il passo alla guerra e al collasso economico.

L’Onu doveva garantire la pace, invece la Società delle Nazioni, nata tra le due guerre, era un congresso di nazioni a cui gli Usa non parteciparono, l’ONU fu la prima istituzione sovranazionale della storia; però la guerra fredda, con l’esplosione della prima bomba atomica sotto Truman, si profilava all’orizzonte, nel progetto americano non fu più coinvolta la Russa e poi fu ridimensionato e sommerso da critiche il ruolo dell’ONU.

Con le su armi e le sue basi Nato, gli Usa esercitavano il governo sui paesi occidentali, difendendo anche il ruolo del dollaro, le riserve auree americane eguagliavano quelle di tutti gli altri paesi occidentali, però dal 1971 gli Usa si trasformarono da paese creditore in paese debitore, perciò, con riserve auree insufficienti, gli Usa sospesero la convertibilità del dollaro in oro.

Per sopperire all’esigenza del commercio internazionale, per una situazione del genere, Keynes aveva proposto una clearing house dove gli attivi e i passivi del commercio si compensassero, grazie ad un’unità di conto sovranazionale, il bancor. Si diceva che la depressine degli anni trenta avesse portato alla seconda guerra mondiale, perché Hitler era andato al potere con la crisi economica. Bisognava introdurre una cooperazione internazionale, prevenire la crisi e riportare il gold standard, collegandolo al dollaro, c’era l’antipatia verso la finanza che aveva condotto alla crisi.

Per eliminare la speculazione sulle valute, Bretton Woods impose cambi fissi ma aggiustabili periodicamente, stabilì bassi tassi d’interesse e proibiti gli investimenti e i prestiti speculativi; ai grandi istituti di credito fu imposta una riserva di liquidità pari a circa il 25% del denaro prestato, banche e fondi pensione furono obbligati a detenere il debito dei loro paesi.

Nel 1945 il debito pubblico dei paesi sviluppati era vicino al 90% del Pil, con l’inflazione, i tassi d’interesse reali erano negativi perciò, con l’aumento del Pil, nel 1973 questi debiti raggiunsero il 25% del Pil; da allora questo debito è risalito in media al 90% circa; cessò il controllo statale sul movimento dei capitali e iniziò l’era neoliberista. Nel 1951 il Pil dell’Europa, con l’edilizia e i lavori pubblici, tornò ai livelli prebellici, dal 1945 al 1973 l’occidente si sviluppò al 4,5% annuo, aumentò la produttività e si raggiunse la piena occupazione.

In Europa lo stato aveva preso il controllo di banche e imprese strategiche, la spesa sociale raddoppiò dall’8% al 16% del Pil, fu contenuto il potere della proprietà privata e del mercato. Alla fine dell’ottocento le monete erano convertibili in oro e la sua scarsità frenava il commercio estero, rendendo debitori paesi con la bilancia commerciale in deficit, obbligandoli a una politica di austerità della spesa pubblica. Nel 1944 il gold standard fu restaurato con un dollaro cartaceo convertibile in oro, mentre le altre monete erano convertibili in dollari; l’oro era quotato a 35 dollari l’oncia, le altre monete avevano cambi fissi, ma aggiustabili, in base alla situazione dei loro conti con l’estero.

Il gold dollar standard obbligava gli Usa alla copertura dei dollari in oro e li faceva fornitori della liquidità internazionale, per assicurarla, gli Usa dovevano mantenere in deficit la loro bilancia dei pagamenti e il loro bilancio statale, cioè dovevano indebitarsi; a tal fine, gli Usa furono aiutati dalla guerra fredda e dal riarmo. La tecnica continuò con la guerra di Corea del 1950, quella del Vietnam del 1964, quelle in America Latina, Africa e Medio Oriente; più gli Usa erano in debito, più il gold dollar standard andava a regime.

Neò1960 il dollaro raggiunse i 40 dollari l’oncia, con difficoltà di copertura in oro da parte del Tesoro Usa; i dollari erano un debito estero degli Usa e cresceva il debito del Tesoro Usa verso le altre banche centrali che pretendevano la conversione dei dollari in oro. Gli Usa avrebbero potuto tagliare le spese militari, ridurre le importazioni con i dazi, favorire  la deflazione salariale e svalutare il dollaro, ma nel 1971 Nixon preferì dichiarare la fine della convertibilità del dollaro in oro, così nacque il dollar standard inconvertibile e resuscitò il capitalismo finanziario; il dollaro inconvertibile era prodotto dalla Federal Reserve e rilasciato con l’’acquisto di buoni del Tesoro Usa o T-bond.

Quando finirono i cambi fissi, gli Usa avevano il signoraggio sul dollaro e potevano manipolare il suo valore, che dipendeva anche dalla sua domanda per il commercio e dal deficit di bilancio e della bilancia commerciale. Nel 1973 il prezzo del petrolio quadruplicò, i depositi in eurodollari passarono a 97,7 miliardi di dollari nel 1971 a 258,7 nel 1975, gli Usa potevano accumulare deficit senza limiti. Nel 1971, con il dollar standard di Nixon, sono rinati finanza privata, cambi fluttuanti, movimenti liberi di capitali, la deregolamentazione dei mercati finanziari ed è cessato lo sviluppo dell’economia reale e il controllo pubblico sull’economia e finanza, a favore della libertà del mercato.

La crisi petrolifera del 1973 favorì lo sviluppo dei petrodollari il cui riciclaggio era in mano alle banche americane, l’aumento del prezzo del petrolio portò momentaneamente al passivo le bilance commerciali europee e giapponesi. Gli Usa svalutarono il dollaro e aumentarono l’interesse, finanziando debito e riarmo, poi l’Unione Europea e gli Usa imposero la libertà di movimento dei capitali e la concorrenza tra i paesi faceva scendere i profitti.

Mentre in Europa aumentavano salari e produttività, nel 1970 la quota americana sulle esportazioni mondiali era scesa dal 33% al 16%, cadevano i profitti e Thatcher e Reagan operarono per la diminuzione del costo del lavoro. Nell’anno 2000 i prezzi del mercato azionario avevano recuperato le perdite precedenti, era aumentata la disoccupazione e la disciplina nelle fabbriche, l’inflazione era sotto controllo e la crescita dei salari si era fermata.

I salari reali americani cominciarono a decrescere e i profitti cominciarono a risalire, nel resto dell’occidente accadeva la stessa cosa; ci fu l’attacco alle torri gemelle dell’11/9/2001, con le reazioni militari americane. Oggi l’1% della popolazione possiede quasi la metà della ricchezza mondiale, in occidente va ai salari il 60% del Pil; purtroppo i salari sono una componente centrale della domanda che è stata combattuta dal mercato favorendo l’indebitamento privato, che nel 2011 in occidente ha raggiunto il 160% medio del Pil.

Questo fatto accelerò la crescita della finanza, nel 2008 in Usa fu il crack del settore dei mutui immobiliare Usa, l’Italia non era colpita dal debito privato, ma dalla politica di austerità europea; le banche facevano operazioni a rischio e poi ne soffrivano le conseguenze. Nel 2010 il tasso di profitto era sceso dal 24% del 1950 al 12% e l’economia occidentale entrava nuovamente in recessione.

Le industrie compensavano la caduta dei profitti industriali con gli impieghi finanziari; comunque, nonostante i bassi interessi, gli investimenti scarseggiavano, i derivati avevano mandato a pezzi la finanza americana, parte di essi furono ceduti alla Germania, per accettarla nel club dei padroni della finanza internazionale; con i suoi attivi commerciali, la Germania acquistò anche parte del debito francese.

Cresceva la disuguaglianza e nel 2013 i patrimoni dei superricchi avevano superato del 30% quelli del 2007, dagli anni ottanta al duemila si gonfiarono i prezzi delle azioni e degli immobili, mentre le banche facevano profitti con le commissioni. La finanziarizzazione dell’economia era iniziata negli ultimi decenni del novecento, l’espansione finanziaria segnava la fine di un ciclo produttivo e la decadenza economica, politica e militare degli Usa.

Il capitalismo vive di relazioni riservate e invisibili, non è trasparente e vive di opacità, opera in collaborazione con lo stato e mina l’economia di mercato, le lobby controllano gli stati; i cicli economici sono esistiti con Olanda, Inghilterra, Usa e nel secolo XXI è iniziato il ciclo cinese; le guerre hanno fatto emergere nuove potenze e cadere quelle precedenti, ricchezze finanziarie sono state perdute perché stati insolventi non hanno pagato e perché il risparmio è stato falcidiato dall’inflazione. Gli stati, con eccedenze commerciali, hanno finanziato quelli indebitati deficitari, alimentando il debito internazionale e le guerre, nel rinascimento la Spagna era indebitata con Genova e l’Inghilterra con Venezia, alla quale non rimborso i crediti.

L’età dell’oro di Bretton Woods finì nel 1971, con le guerre d Bush del 2001-2003, la protezione americana fu pagata con l’elezione del dollaro a moneta mondiale, la guerra fredda fu contrassegnata dalla crescita degli armamenti americani; l’Unione sovietica sosteneva movimenti rivoluzionario e nazionalisti, evitando lo scontro con gli Usa, mentre i paesi dell’Europa occidentale avevano partecipato alla creazione della Nato.

Nel 1989 cadde il comunismo, ma l’America, ufficialmente lottando sempre contro il comunismo, intervenne in decine di conflitti nel mondo, rovesciando governi e finanziando colpi di stato; lottando contro i cambiamenti politici e contro movimenti popolari, intervenne in Egitto e Iran. Contro Nasser utilizzò i fratelli musulmani, alimentò al Qaeda e Isis, usava i fondamentalisti islamici in funzione anticomunista, seguendo gli inglesi, si legò ai wahabiti sauditi.

Tutto ciò portò alla teocrazia di Khomeini, alla distruzione dell’Afganistan, all’avvento di Saddam in Irak, al terrorismo di Bin Laden e alla guerra civile siriana. Ufficialmente si combatteva per il petrolio e contro il comunismo; nel 2017 la spesa militare Usa arrivò a 492 miliardi di dollari, con 400 basi in 36 paesi; agli alleati gli Usa chiedevano di sostenere il dollaro, in cambio della protezione americana.

In Vietnam gli Usa avevano combattuto da soli, mentre gli alleati si rafforzavano economicamente. Reagan, sapendo di non potere impegnare l’esercito americano in tutte le guerre, iniziò le guerre per procura in Libano, Nicaragua, Angola, Afganistan e Cambogia; gli Usa perdevano il controllo dell’Onu e, per difendere la posizione del dollaro, usarono la forza in Kosovo, Afganistan, Irak, Siria, Libano e Yemen, offrivano la protezione militare dopo aver creato la minaccia.

Gli Usa si erano trasformati da garante della pace in fonte della destabilizzazione, intervenivano violentemente negli affari internazionali e applicavano le sanzioni a Iran e Russia, ma non si dimenticarono di chiedere al Giappone di finanziare il deficit commerciale e del bilancio americano; sotto Reagan, aumentarono i tassi, attirando i capitali dall’Europa, trasformando gli Usa nel maggiore debitore del pianeta.

Negli anni novanta ci fu una ripresa dell’economia americana, ma i profitti della finanza superavano sempre quelli delle imprese produttive, in Usa, l’indebitamento di stato, imprese e famiglie, iniziato negli anni settanta, continuò ad aumentare. Oggi gli Usa sono il paese più indebitato verso l’estero, il Giappone lo è solo con i giapponesi, l’Italia, vista la larga domanda interna di titoli di stato, potrebbe esserlo, ma preferisce vedere Btp a 10 anni agli stranieri, che perciò fanno aumentare lo spread italiano.

In precedenza la sterlina era il frutto di prestiti della City e non di debiti ed era ancorata all’oro, l’India forniva truppe a Londra, a carico dei contribuenti indiani, invece il dollaro era messo in circolazione a volontà, senza preoccuparsi dell’indebitamento americano. Sono alti i rischi d’insolvenza degli Usa, che potrebbero denunciare debiti e ripudiare il dollaro, facendosi scudo della loro forza militare verso i creditori.  I maggiore creditori degli Usa sono Cina, Germania e Giappone, che hanno impiegato gli attivi commerciali per acquistare titoli del Tesoro Usa; però la Cina ha cessato di comprare titoli americani, seguiranno sicuramente Germania e Giappone, con la Germania ci sono già varie occasioni di attrito.

I paesi europei, per favorire gli Usa, pagano importazioni in dollari invece che in euro, tenendo su la quotazione del dollaro che, a causa del deficit commerciale americano andrebbe svalutato, accompagnando l’operazione con l’introduzione dei dazi, che non sono una scelta ideologica, ma dettata dal deficit commerciale, inoltre sono un’entrata fiscale. La Cina punta invece a favorire la domanda interna e a difendere la produzione nazionale.

Gli Usa si sono fatti pagare dagli alleati la loro protezione militare, incentivata anche ad arte, hanno provocato crisi e recessioni nei paesi emergenti. La crisi dei paesi asiatici del 1997-98 ha costretto questi paesi a mettersi nelle mani del Fondo monetario che lì ha sottoposti  a dure condizioni di risanamento; è successo, complice l’UE, anche con la Grecia. L’Indonesia cedette al Fmi la sovranità economica, il quale impose l’abolizione dei sussidi alimentari alla popolazione in Indonesia, Tailandia, Malesia e Corea del Sud. Oggi, tramite l’UE, nell’obiettivo c’è l’Italia, le politiche fiscali e monetarie euro-americane hanno provocato danni a tanti paesi.

Le riserve dei paesi esportatori sono custodite dal Tesoro americano e coprono ’80% del deficit commerciale Usa, il dollaro si è svalutato del 40% rispetto all’euro, il Tesoro Usa favorisce la svalutazione del dollaro, che riduce il peso del debito e stimola le esportazioni, gli Usa remunerano i T bond a basso interesse. Vista la situazione, gli Usa cercano di impedire la dedollarizzazione dell’economia mondiale, infatti, si erano rifiutati di usare il dollaro Saddam e Gheddafi e furono puniti; Russia, Cina e Iran hanno imboccato  la stessa strada, perciò Russia e Iran sono colpite dalle sanzioni americane.

Cina e Russia hanno creato una clearing house di compensazione commerciale, mentre il simile sistema Swift dell’UE è controllato dagli Usa, perciò l’euro è diventato una moneta anticrescita. I paesi dell’eurozona godono di cambi fissi interni ma, per non urtare gli Usa, l’internazionalizzazione dell’euro si è fermata, malgrado il Pil dell’eurozona sia pari a quello americano; nei momenti di panico, gli operatori di mercato si aggrappano al dollaro e non all’euro.

L’UE ha consegnato la Grecai nelle mani della Troika, facendo un favore ai creditori europei e alle banche d’affari di Wall Street, gli americani della Federal Reserve vogliono eliminare la concorrenza dell’euro; Wall Street opera in sintonia con Tesoro americano, società di rating, grandi banche, banche centrali e massoneria.  L’euro, in vece di favorire la crescita dell’economia europea, l’ha affossata, favorendo la stagnazione economica; gli eurocrati sono antikeynesiani e hanno paralizzato l’azione dei governi europei in periodo di crisi.

Secondo Stiplitz, si dovrebbero abbassare gli interessi, stimolare consumi e investimenti, promuovere le esportazioni, ridurre i tassi di cambio di alcune valute, aumentare la spesa pubblica e ridurre le tasse; invece, in periodo di recessione, si sono ridotte le spese e alzate le tasse. Mentre la Federal Reserve ha un mandato più largo, la Bce ha il compito esclusivo di lotta all’inflazione, non presta agli stati dell’eurozona ma alle banche; l’emissione di denaro da parte degli stati sovrani è nata per colmare i disavanzi del bilancio dello stato, per la spesa sociale e per promuovere l’occupazione.

La Bce, per statuito, non può prestare denaro agli stati, ma alle banche, se gli stati hanno bisogno di denaro, si devono rivolgere alle banche, naturalmente, a un certo tasso d’interesse; le banche versano alla Bce parte dei fondi raccolti, questi soldi non vanno all’economia reale e restano nel circuito finanziario. Fiscal compact, patto di stabilità e pareggio di bilancio in costituzione, hanno tarpato le ali a paesi europei come l’Italia.

Dal 2007 al 2015 il Pil procapite dell’eurozona è decresciuto del 2%, mentre quello degli altri paesi europei è cresciuto, i trattati di Maastricht, allontanandosi dal trattato di Roma del 1957, ha tolto agli stati ogni discrezionalità fiscale, monetaria e sociale, mettendo al bando il keynesismo. Gli stati dovrebbero proteggere la società dalle tendenze distruttive del capitalismo, purtroppo oggi l’Ue è al servizio dei mercati, della finanza e del governo americano.

Gli Usa dipendono dall’afflusso di capitali esteri, stampano dollari, comprano e si armano con l’indebitamento, perciò la banca mondiale ha detto che il dollaro perderà lo status di moneta di riserva nel 2025; per allora occorrerà sostituire il dollaro con un paniere di valute, come i diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale, ne hanno parlato banca centrale cinese e l’Onu; le agenzie di rating minacciano di abbassare il rating agli Usa, il Fondo monetario prevede anche una crisi di fiducia sul debito degli Usa. 

Le delocalizzazioni industriali hanno favorito il deficit commerciale americano, i paesi eccedentari hanno finanziato gli Usa e ora tutta l’impalcatura sta per crollare. Il capitale è stato il motore dell’imperialismo e del militarismo, oggi la Cina ha il potere economico e gli Usa quello militare, la competizione tra grandi imprese accompagna quella tra stati; la Cina ha sviluppato l’economia sociale di mercato, con controllo statale e con un’estesa proprietà statale in grandi imprese e banche.

L’espansione economica dell’Asia è cominciata con il Giappone, proseguita dalla Corea del sud e quindi dalla Cina e dall’India e da altri paesi. L’Asia ha sofferto la guerra di Corea, quella cambogiana e quella vietnamita, oggi è in pace e si sviluppa economicamente e socialmente, l’Asean è l’associazione di dieci paesi asiatici: Cina e Giappone non praticano sanzioni economiche, nemmeno per Taiwan.

A parte gli incidenti nel mar cinese meridionale, questi paesi hanno, generalmente, relazioni pacifiche e non aumentano le loro spese militari, generalmente queste sono pari al 2% del Pil, quelle di India e Cina sono al 2,5%, quelle del Giappone all’1%, nessuno pensa di doversi difendere dalla Cina. Alcune potenze, come l’Urss, sono cadute non a causa della guerra, accadrà anche agli Usa, anche se, ancora oggi, il militarismo americano ha bisogno di un nemico e perciò la Cina che ha preso il posto dell’Urss.

In Usa esiste il connubio tra stato, finanza, grande industria e apparato militare, finche gli Usa ricevono investimenti dall’estero, non possono fare guerra ai loro investitori; in Usa cresce la disuguaglianza sociale, i redditi dei lavoratori americani non crescono dal 1967. La finanza ha svuotato i processi democratici, l’egemonia Usa è alla fase terminale, negli anni settanta fu la fine del gold standard e iniziò l’era di Nixon, Reagan e Thatcher, aumentò l’indebitamento e diminuirono i salari reali, invece l’Asia sta riducendo la povertà.

Nel 2017 la Cina ha speso per le armi 228 miliardi di dollari, gli Usa 600 miliardi, in Asia la riduzione della povertà è iniziata dopo la seconda guerra mondiale, con le riforme agrarie, riducendo il potere e le terre dei proprietari terrieri, come fu fatto in Europa; aiutando i poveri, si stimola la domanda e si aiuta la produzione; la Cina vuole il governo statale del mercato, il consenso interno e lo sviluppo economico e sociale.

I governi cinesi son pragmatici e hanno copiato la politica giapponese di promozione dell’industria e nell’innovazione; alla fine  degli anni ottanta, anche Tokio si è convertita alla finanza, hanno puntato sulla deregolamentazione del mercato e si è arrestata la crescita del paese, hanno preferito guardare agli Usa decadenti invece che alla Cina. La Cina ha rafforzato i controlli sui mercati e si è sottratta alla crisi, anche a quella asiatica del 1997-1998, ha alimentato la crescita industriale con i risparmi nazionali, ha controllato le sue banche.

Attua politiche redistributive del reddito, favorisce l’impresa privata, l’India è sulla stessa strada, invece il Giappone ristagna; in Cina lo stato è il proprietario della maggior parte delle imprese del paese, il governo non dipende dalla finanza: Realizzando infrastrutture, la Cina ha creato milioni di posti di lavoro, un quarto del Pil cinese deriva dall’edilizia e dalle infrastrutture, il governo ha ordinato alle banche di aprire il credito.

Il debito cinese è in moneta nazionale, la banca centrale ha molte riserve e stampa denaro senza copertura, il debito è interno e le banche sono pubbliche, la Cina non vuole l’abolizione della proprietà privata e la pianificazione centralizzata. La Cina ha il controllo dell’economia e vuole eliminare la povertà, controlla il movimento dei capitali; la Russia e la Cina, con i paesi Brics, minacciano la posizione del dollaro, vogliono sostituire il dollaro con cinque valute.

L’Asia vuole entrare attivamente nel governo delle istituzioni internazionali, in occidente non c’è un progetto di riforma delle istituzioni finanziarie, Wall Street è associata a Tesoro Usa, City di Londra, Bce e commissione europea; New York, Londra, Parigi e Francoforte non hanno progetti di riforma, Washington e Bruxelles sono d’accordo e la Germania fa finta di criticare gli Usa. L’economia occidentale ristagna e ci vorrebbe una nuova Bretton Woods, hanno devastato l’economia giapponese e quella italiana, in un mondo multipolare, il pil occidentale non cresce.(fonte: Pino Arlacchi – I Padroni della finanza mondiale).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 18/2/2019)

ITALIA

Lega e M5S stanno pensando di usare parte dell’oro della banca d’Italia per coprire alcune spese pubbliche, la banca d’Italia è la terza banca centrale detentrice di oro nel mondo, dopo Federal Reserve e Bundesbank e la quarta dopo il FMI, che, al netto del deposito presso la Bce, pari a 141 tonnellate, è pari a 2.452 tonnellate. Parte dell’oro della Banca d’Italia è anche depositato nella Federal Reserve e nella Banca d’Inghilterra e non se ne capisce la ragione,

Altri paesi europei, quando le quotazioni dell’oro erano alte, ne hanno venduto dal 20% al 60%. Poiché il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, ha criticato reddito di cittadinanza, quota cento per le pensioni e non ha vigilato sulle crisi bancarie, il M5S non lo vuole riconfermare. L’europeista Tria, a difesa dell’indipendenza della Banca d’Italia, s’è opposto e Mattarella pare contrario alla proposta.

La Bce, reagendo alle critiche del governo gialloverde alle azioni della dirigenza di Bankitalia, soprattutto per l’omessa vigilanza sulle banche, ha affermato che questa, come prevede la legge italiana, è indipendente dal Tesoro italiano, cioè, indirettamente conferma che dipende dal mercato finanziario, cioè dalle banche.

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A parte l’analisi dei costi, l’opposizione del M5S alla Tav Torino Lione è sbagliata, è evidente che l’Italia settentrionale ha bisogno di collegamenti ferroviari, anche ad alta velocità e autostradali con l’Europa settentrionale, per mezzo di tunnel sotto le Alpi. Che si siano fatte grandi opere di collegamento per aiutare i grandi affari è vero, dopo l’Unità dell'Italia, la rete ferroviaria, con l’urbanesimo, collegava le città ma, con le montagne, seguiva anche tracciati discutibili.

Dopo la seconda guerra mondiale, la rete autostradale seguiva la stessa logica, un ministro si fece anche costruire un casello vicino a casa sua. Per quanto riguarda l’Italia peninsulare e marittima, quando le città costiere erano poco sviluppate, personalmente avrei fatto collegamenti ferroviari e autostradali lungo le coste adriatica e tirrenica, con raccordi  autostradali interni  e servizi di corriere.

Per liberare le strade da tanto traffico su gomma, bisognava puntare sulle ferrovie e per le persone, puntare sulla navigazione fluviale e sulla navigazione sottoscosta, tramite aliscafi. In questa logica, la Norvegia che, per certi aspetti, somiglia all’Italia, non ha sviluppato l’alta velocità; per l’Italia, i porti di riferimento in Adriatico potrebbero essere Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona, Pescare, Bari; nel mar ligure e nel Tirreno Genova, Livorno, Ostia, Napoli, Palermo, Cagliari. Per spostarsi, d’estate sarebbe stato come fare una vacanza, forse questo progetto potrebbe essere riaperto.

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Il presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte, definito dal belga Verhofstadt, burattino di Salvini e Di Maio, al parlamento di Strasburgo ha invitato a discutere sul futuro dell’UE, perché il suo progetto ha perso la spinta; ha affermato che l’UE ha sbagliato a imporre una politica di rigore o austerità anche di fronte alla crisi, che l’Unione è apparsa oligarchica e distante dal popolo europeo; senza citare Macron, Conte ha difeso il legame dell’Europa con gli Usa. Ha affermato che l’UE è incapace di gestire l’immigrazione africana; agli insulti indirizzati all’Italia, agli italiani e al capo del loro governo, non seguono mai le proteste del filo francese Mattarella, solo Macron ha diritto di pretendere il rispetto dell’Italia per la Francia.

EUROPA

In questi anni la crescita dell’economia francese, senza eccessivi rilievi della commissione europea, è dipesa soprattutto dalla spesa pubblica e dal deficit di bilancio, invece in Germania è dipesa dalle esportazioni; invece l’Italia, anche grazie alle esportazioni, è decresciuta poco; dal 2015 in Germania, per fronteggiare la concorrenza dei paesi emergenti, i salari, in termini reali, sono scesi.

Gli stati dell’UE non sono tutti uguali, perciò, fino adesso, la finanza francese, giustamente, non ha imboccato la strada europea dell’austerità, raccomandata da commissione europea e Germania. La spesa pubblica francese ha avuto un effetto espansivo,  il bilancio pubblico francese non ha avuto un attivo primario con i suoi effetti negativi; i bilanci annuali francesi sono stati in passivo più di quelli italiani, ma, con l’aiuto tedesco che ha assorbito i suoi titoli pubblici, ha avuto interessi più contenuti. La Francia ha finanziato la spesa pubblica con il deficit di bilancio, invece in Italia la maggiore spesa è stata sostenuta per pagare gli interessi pubblici, senza ridurre il debito. Nel 2018 in Italia l’onere per gli interessi è stato pari al 3,4% del Pil.

In Italia, tallonata dalla commissione europea, il contributo alla crescita del Pil da parte della spesa pubblica è stato pari a zero, la politica fiscale del bilancio ha agito in senso restrittivo verso le famiglie e i consumi che perciò diminuiscono; però ora anche in Francia i consumi sono in decrescita ed è esplosa la protesta del gilet gialli. In Italia il contributo positivo dell’export non basta a sostenere la crescita e la spesa pubblica, anche a causa dell’avanzo primario. (Per le notizie: Guido Salerno Aletta – Milano Finanza.

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Il presidente francese Macron ha deciso un giro di vite contro l’informazione, una legge votata dal parlamento è diretta contro le fake news, soprattutto nei tre mesi precedenti le elezioni; il governo minaccia di oscurare i canali televisivi controllati da un paese estero e vuole nazionalizzare il sistema radiotelevisivo nazionale. La commissione europea si preoccupa solo delle minacce all’indipendenza dell’informazione italiana, sollevate dall’opposizione italiana.

Per garantire l’indipendenza e la neutralità dell’informazione, Macron vuole introdurre il finanziamento statale dell’informazione e una censura preventiva come quella della Pravda; cioè vuole imporre una verità di stato, si tratta, in sostanza, di un attacco alla libertà d’informazione. In Italia, con la legge sulla stampa, la televisione pubblica e il finanziamento statale di giornali e televisione, siamo già in questa situazione, però, stranamente, per ora a vantaggio dell’opposizione, dell’UE e dei mercati.

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In Un decennio, con la crisi del 2008, i governi hanno salvato diverse banche Usa e della GB, ma l’Europa si è mossa in ritardo, l’Italia per ultima, alcune banche hanno ancora crediti deteriorati e devono ricapitalizzarsi. Nel 2008 gli Usa fecero alle banche, con crediti deteriorati delle iniezioni di capitali da parte della Federal Reserve e la banca d’Inghilterra fece altrettanto, anche in Irlanda ci furono altre iniezioni di capitale, mentre le banche greche furono aiutate dal fondo salva stati europeo.

La Spagna, con 50 miliardi di euro, creò una bad bank per fronteggiare i crediti immobiliari insoluti; le banche popolari tedesche avevano investito nei subprime immobiliari americani, entrarono in difficoltà e il governo le ha ricapitalizzate, la Commerzbank privata è stata salvata dallo stato. Ora in Usa la crisi bancaria pare sia passate e l’economia si è ripresa, in UE non è così e diverse banche hanno ancora crediti deteriorati e devono essere ricapitalizzate.

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Le banche dell’UE hanno liquidità in eccesso, oltre la riserva obbligatoria, per 1.250 miliardi di euro, per il 67% depositata in banche tedesche e per il 24% in quelle francesi; i tedeschi sono stati contrari alla politica espansiva QE della Bce e poi se ne sono avvantaggiati, ora questa applica a questi depositi l’interesse negativo dello 0,4%. Italia e Spagna, pur avendo avuto il 56% dei finanziamenti agevolati dalla Bce, a volte non utilizzati, spiccano per la loro dipendenza dalla Bce che perciò sarà costretta a erogare nuovi finanziamenti Tlitro.

Poiché le crisi bancarie, con il tempo, si dimenticano, a metà gennaio 2019 le banche italiane hanno ripreso a finanziarsi con le obbligazioni per 10 miliardi di euro; il sistema bancario europeo pare obiettivamente squilibrato e spesso, in difficoltà, le azioni di Francia e Germania che si sono autonominate la guida dell’UE, sono sicuramente coordinate. (Per le notizie. Morya Longo – ilsole24.com).

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Forse sta per finire il governo di coalizione tedesca tra Cdu e Spd, che dura dal 2006 diretto dalla Merkel per quattro mandati; la Cdu critica la politica migratoria della Merkel e l’Spd vuole un cambio di passo in campo sociale. Le riforme economiche di Schroder, dal 2000, hanno favorito lo sviluppo economico tedesco, ma oggi sono sostenute solo da Cdu e industriali.

L’Spd vuole aiutare gli emarginati, che esistono anche in Germania, e potenziare il welfare, perciò anche in Germania chiede una forma di reddito di cittadinanza, per i disoccupati  chiede di allungare i tempi del sussidio di disoccupazione e corsi di riqualificazione;  chiede maggiore sostegno statale per figli e un salario minimo di 12 euro l’ora, inoltre, chiede l‘aumento delle pensioni minime. In tal modo, l’Spd pensa di recuperare il consenso perso con la coabitazione con la Merkel.

Per la copertura della spesa relativa a queste riforme, l’Spd propone di aumentare le tasse, anche reintroducendo l’imposta patrimoniale; perciò la Cdu accusa i socialdemocratici di volere la fine dell’economia sociale di mercato. L’Spd critica la politica migratoria della Merkel, però, secondo gli industriali, la Germania, dopo la recente ondata immigratoria, ha ancora bisogno di altra manodopera.

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La società americana Exxon ha scoperto che intorno  a Cipro, oltre il petrolio, c’è un vasto giacimento di gas, gli Usa sostengono l’autorità greco-cipriota, la Turchia occupa la parte settentrionale dell’isola e rivendica le sue acque territoriali, dove gli Usa svolgono esercitazioni militari assieme agli israeliani; vista la situazione, gli Usa hanno deciso anche di abolire l’embargo di armi ai greco-ciprioti, imposto nel 1974.

Per il momento, gli Usa non hanno chiesto una base militare a Cipro, perché ne hanno una in Grecia e una in Israele, il 29/1/2019, a Cipro, si è svolto il summit dei paesi dell’UE e si è parlato anche di lotta al terrorismo e di riunificazione dell’isola, divisa dal 1974 quando ci fu l’occupazione della parte settentrionale da parte dei turchi. Ad Ankara è stato proposto lo sfruttamento comune delle risorse energetiche dell’isola, ma questa ha rifiutato e ha definito le iniziative dell’UE nell’isola, ingerenze interne.

Total ed Eni hanno diritti di sfruttamento nell’isola e il governo di Cipro ha offerto una base navale alla Francia, dal 1959 la Gran Bretagna vi ha un’importante base della RAF, gli israeliani vi hanno gruppi aeronavali e truppe nella linea di demarcazione tra le due zone. Perciò la Turchia ha potenziato la sua presenza militare nella zona settentrionale dell’isola, senza l’aiuto estero, i greco-ciprioti non potrebbero resistere a un attacco turco.

ISLAM

Spinto dagli Usa, l’erede al trono saudita, bin Salman, ha deciso di fare la guerra al terrorismo islamico e alle sue reti di finanziamento, in mano ad emiri sauditi, per i responsabili di omicidi, prevede anche la pena di morte. Il denaro saudita che arriva in Europa finanzia moschee, associazioni, distribuisce pubblicazioni nelle carceri e, fino a oggi, ha coperto i terroristi sunniti di obbedienza saudita.

I tedeschi accusano gli emiri di aizzare, fin dagli anni ottanta, le comunità musulmane sunnite contro lo stato tedesco e contro la comunità sciita di Germania; a causa di questo contrasto sono a rischio gli scambi commerciali tra Germania e Arabia, erano 10 miliardi di euro nel 2015, sono scesi a 6,6 nel 2017 e nel 2018 scenderanno ancora; a pagare il prezzo più alto saranno le imprese tedesche del settore edilizio in Arabia saudita. (Per le notizie: Stefano Piazza - Libero 12/2/2019).

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In Libia il generale Haftar che, da Tobruk, comanda le forze armate libiche, appoggiato dalla Francia, sembra abbia occupato il campo petrolifero di Sharara, nel Fezzan, da dove partono delle ondate migratorie. Haftar è contrastato da Al Serraj, che governa a Tripoli ed è sostenuto dall’Onu e dall’Italia; l’Unione africana è al lavoro per tentare una riconciliazione. A Sharara, l’Eni ha concessioni fino al 2042, la popeline arriva a Tripoli e poi in Italia, paese di naturale destinazione del petrolio libico.

Nel 2004 a Parigi ci fu un accordo di collaborazione tra i paesi delle due sponde del Mediterraneo, per conseguenza, una missione italiana è arrivata a Tripoli, lo scopo è aiutare Al Serraj a contrastare le milizie locali e Haftar, presto arriverà un’altra missione francese.

ASIA

Netanyahu sta trattando con Putin l’adesione di Israele all’Unione Eurasiatica o Eau, una comunità di stati indipendenti, legati da vincoli economici, nata nel 2014, simile all’Unione Europea, di cui fanno parte Russia, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan, Armenia e si potrebbero aggiungere anche Egitto, Iran, Israele e India. La presenza contemporanea di Israele e Iran dovrebbe implicare la pacificazione tra i due paesi.

Per Israele, il nodo centrale è la presenza iraniana in Siria, lo stato ebraico bombarda le postazioni militari dei pasdaran iraniani e, per spingere i russi a bloccare la presenza militare iraniana in Siria, ha messo nel piatto la tecnologia israeliana dell’intelligenza artificiale e delle biotecnologie, alle quali i russi sono molto interessati. Israele è anche legata agli Usa e potrebbe giocare un ruolo nel miglioramento delle relazioni tra Russia e Usa; con una comunità del genere, la Russia non avrebbe più niente da temere dalle sanzioni americane. (Per le notizie: Giordano Stabile – La Stampa 12/2/2019).

CINA

La Cina, con il Pil che aumenta del 6% l’anno, diversamente dall’UE, persegue una politica di crescita; con la crisi mondiale che ha portato a un rallentamento del settore manifatturiero e dell’export, ora punta sui consumi interni; perciò per favorire i prestiti a favore delle famiglie, la banca centrale del popolo ha abbassato il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche. Conseguentemente, il credito totale è arrivato al 252% del Pil ed è cresciuto più del Pil stesso, il tasso di risparmio arriva al 50% del Pil mentre in Usa è del 18%.

Per sostenere il mercato interno, Il governo ha attuato degli sgravi fiscali alle famiglie e ha aumentato gli investimenti pubblici. Nel 2018 in Usa il deficit commerciale, per merci e servizi con il mondo, è arrivato a circa 600 miliardi di dollari, per il 47% verso la Cina, poi vengono Germania e Giappone; a causa della guerra commerciale tra Usa e Cina, recentemente, le importazioni cinesi di merci americane sono diminuite, mentre le importazioni americane di merci cinesi sono aumentate.

A causa dei dazi cinesi e americani, ora la Cina si fornisce di soia in Argentina e Brasile e la soia americana è esportata in Europa; Cina, Germania e Giappone sono creditori netti verso gli Usa che, a loro volta, sono debitori netti verso il mondo. Pare che i debiti americani, grazie al dollaro, si concilino con l’aumento del Pil e dell’occupazione, invece, la politica di austerità e di riduzione del debito dell’UE ha minato la crescita dell’eurozona e l’occupazione, inoltre la Germania, per aiutare le sue esportazioni, ha puntato sulla deflazione salariale.

La crisi migratoria, non affrontata e risolta dall’UE, ha messo in crisi l’Unione euro-mediterranea, nata nel 2008; i paesi dell’eurozona, più che cooperare, sono tra loro competitori. In quest’Europa a trazione franco-tedesca con l’avallo dell’informazione, crescono le frizioni e le divisioni interne, mentre Usa e Cina puntano su una politica di crescita economica, in Usa rilevabile dall’incremento dell’occupazione e del Pil, ma non delle esportazioni, in Cina anche nelle esportazioni. (Per le notizie: Guido Salerno Aletta – startmag.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmaIL.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS ( lunedì 11/2/2019 )

EUROPA

Con lo scopo di contrastare la recessione, il QE della Bce ha creato moneta per 2.600 miliardi di euro, pari al 20% del Pil dell’eurozona; ne hanno beneficiato soprattutto le maggiori banche dell’eurozona, afflitte da crediti deteriorati, soprattutto derivati, detenuti da Germania e Francia, per 6.800 miliardi di euro, pari a metà del Pil dell’eurozona; questa liquidità è stata immessa  anche per coprire le difficoltà di bilancio e i debiti di Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia.

I derivati sono crediti deteriorati in mano soprattutto a banche tedesche, la commissione europea e la Bce si rifiutano di affrontare il problema e di spingere la Germania alla loro riduzione; i derivati in mano alle banche sono spesso crediti deteriorati, come parte dei crediti verso l’estero degli stati. La Bce, per statuto, deve combatte l’inflazione e non può stampare moneta, non può aiutare lo sviluppo con il deficit di bilancio perché deve tutelare il suo equilibrio; tuttavia, il QE o operazioni di mercato aperto, è un modo surrettizio di creare liquidità.

Per contrastare la deflazione e aiutare l’economia reale, con il QE, la Bce ha pensato di favorire i prestiti all’economia reale, fornendo liquidità alle banche acquistando da esse, al mercato secondario, titoli di stato e obbligazioni, al mercato secondario, di grandi imprese multinazionali europee, con ciò ha puntato a contrastare la politica d’austerità voluta dalla Germania, richiedendo anche riforme strutturali, riduzione della spesa pubblica, smantellamento del Welfare e deflazione salariale.

Oggi,di norma, sono soprattutto le banche che, concedendo prestiti, creano moneta, con il QE la Bce ha puntato a incrementare le riserve di liquidità delle banche, che però, per far ripartire la domanda, in realtà, non hanno incrementato i prestiti garantiti, ma, in alcune banche, solo quelli di favore fatti agli amici; per far ripartire la domanda, bisognava dare denaro, non alle banche, ma a famiglie, imprese ed enti pubblici.

Con il QE, la Bce ha comprato dalle banche 2.100 miliardi di euro di titoli di stato e 500 miliardi di obbligazioni di multinazionali europee, ha acquistato bond di stato in  proporzione al Pil dei paesi dell’eurozona, cioè 515 miliardi di euro dalla Germania, 418 dalla Francia e 363 dall’Italia. Con questa massa di liquidità, in maniera imprevista, si sono avvantaggiate le esportazioni tedesche, si è svalutato temporaneamente l’euro, si è fatto scendere il rendimento dei titoli di stato tedeschi in negativo, si è ridotto il debito pubblico tedesco che ora è al 60’% del Pil, in precedenza era aumentato a causa dei salvataggi bancari. In  una parola, se n’è avvantaggiata la Germania.

Nel 2018 nell’UE, l’inflazione è stata dell’1,8%, l’acquisto della Bce dei titoli di stato al mercato secondario ha azzerato i rendimenti delle nuove emissioni, perciò ora rendono solo i titoli di durata superiore ai cinque anni, per conseguenza, gli investitori si sono diretti verso il mercato azionario, gonfiando le borse europee, che nel 2018 hanno cominciato a sgonfiarsi.

Prima del QE, i prestiti a famiglie e imprese arrivavano a 10.400 miliardi, nel 2018 sono arrivati a 11.100 miliardi, un piccolo risultato per 2.600 miliardi di liquidità immessa; i prestiti all’economia reale non sono aumentati, non è aumentata la domanda, il Pil e l’occupazione, nell’eurozona; nell’UE, la disoccupazione media, è dell’8%. La maggior parte del denaro creato dalla Bce è tornata alla Bce, come deposito delle banche per 1.800 miliardi di euro, oltre le riserve obbligatorie, prima del QE erano 150.

Con il quantitative easing, le banche si sono liberate dei titoli a rischio e non hanno aumentato significativamente i prestiti all’economia, sui loro depositi la Bce, per spingerle agli impieghi, applica tassi negativi dello 0,4%. Le banche rifiutano prestiti interbancari perché non si fidano delle altre banche; comunque, gli interessi sui prestiti bancari sono diminuiti e se ne sono avvantaggiate le multinazionali.

La banca centrale Svizzera, la Banca del Giappone e la Bce, applicano interessi negativi sui depositi liquidi delle banche presso di esse, oltre le riserve obbligatorie detenute che, nella Bce, sono pari all’1% dei depositi della clientela e non pagano nessuna tassa.  Dal 2014 il piano Litro della Bce ha lanciato prestiti, al tasso dello 0% a 4 anni, a favore delle banche, nel 2016 i prestiti T-litro sono stati elargiti anche a favore dell’economia reale. Nel 2015 è entrato in  funzione il quantitative easing, per incentivare i prestiti all’economia reale, con il 0,4% di ritenuta sui depositi; però la banca del Giappone e la banca centrale Svizzera, per aumentare gli utili delle banche, applicano due tassi negativi.

La Bce ha acquistato 178 miliardi di obbligazioni di multinazionali europee, francesi per il 30%, tedesche per il 25%, italiane per il 12% e spagnole per il 10%; se i soldi della Bce fossero stati consegnati all’economa reale, sarebbero aumentata domanda e produzione. Con questo sistema, negli anni 2015 – 2018 in Italia, la liquidità immessa è stata il doppio dei deficit di bilancio, lo spread italiano è diminuito e, con il calo degli interessi, si è ridotto il costo del debito pubblico.

I titoli italiani acquistati al mercato secondario non hanno aumentato la liquidità interna, infatti, il credito  bancario interno è passato dai 1420 miliardi di euro del 2015 ai 1329 del 2018. Quando, prima dell’euro, la Banca d’Italia acquistava titoli di stato alle aste, aumentavano liquidità, risorse statali, produzione e occupazione e la banca retrocedeva allo stato gli interessi percepiti al netto delle commissioni. Ora la banca d’Italia paga imposte allo stato e utili a banche e assicurazioni partecipanti al suo capitale.

Le banche italiane hanno ceduto i titoli di stato alla Bundesbank che li ha girati a Bankitalia che è diventata debitrice di Bundesbank e creditrice, con il saldo del Target 2, dello stato italiano. Nel 2018 le banche italiane detenevano titoli di stato per 395 miliardi di euro, mentre nel 2015 erano 387; non hanno venduto i titoli per ottenere liquidità, ma li hanno tenuti in portafoglio per incassare gli interessi, senza fare nuovo credito all’economia reale; a questo errore si è aggiunto l’avanzo primario del bilancio e la riduzione del deficit di bilancio statale imposto dall’UE, che hanno contribuito a favorire la caduta d’investimenti, domanda e Pil.

La Bce dell’europeista Draghi, obbediente massone, ha anche richiesto alle banche di ridurre i titoli di stato in  portafoglio, danneggiando il bilancio dello stato che, al mercato primario, si finanzia con essi e le banche italiane che li considerano, sia in prima emissione che al mercato secondario,  un  solido investimenti di portafoglio; in tal modo Draghi, fa un favore alle banche estere che acquistano i Btp per i loro alti interessi e le loro alte garanzie.

Lo spread misura il rischio sul credito, è il differenziale o scarto tra Btp a dieci anni e Bund tedeschi a 10 anni, riguarda sia le nuove emissioni alle aste che gli interessi su questi titoli al mercato secondario. In questi giorni la televisione italiana, nonostante i Btp di nuova emissione siano stati molti richiesti, perché l’Italia offre buone garanzie ai creditori, ha denunciato l’aumento dello spread.

Correttamente, potrebbe essere accaduto a causa del calo dei tassi tedeschi, con gli interessi italiani rimasti invariati, il che ha generato un aumento dello spread italiano; la televisione, che fa l’opposizione al governo, non lo ha spiegato. Secondo logica, spread e interessi dovrebbero aumentare quando non si trova facilmente credito; al di fuori della circostanza suggerita, non si capisce quest’aumento che genera allarmismo, a meno che non sia intervenuta la mano dei mercati speculativi e delle banche centrali.

In assenza di pareggio di bilancio, se lo stato non avrà più modo di finanziare il deficit di bilancio, andrà in default, cioè sarà insolvente e fallirà, svendendo i suoi asset; com’è successo lla Grecia, è quello che desidera per l’Italia la commissione europea e il Fondo Monetario Internazionale, che ha gettato nel lastrico tanti piccoli paesi. Il governo italiano, che ha contro informazione italiana, banca d’Italia e Quirinale, dovrebbe spendersi per informare gli altri paesi dell’UE su cosa si trama contro l’Italia, anche perché il PD afferma che l’Italia è isolata in Europa; Salvini e Di Maio dovrebbero incontrarsi spesso, per una conciliazione e per raccordare le loro mosse e dichiarazioni.

Nel 2019 si prevede una crescita dell’eurozona dell’1,5%, per evitare il rischio di recessione, occorrerebbe modificare i trattati europei, eliminare l’austerità, modificare la politica di bilancio europea e imporre l’armonizzazione fiscale o fare una politica fiscale europea. L’UE pratica una politica  a favore dei paesi più poveri dell’eurozona, aiutandone lo sviluppo, la Spagna se n’è avvantaggiato e ha saputo utilizzare meglio dell’Italia i fondi europei; ma la Germania, per un’Europa Unita, non vuole mettere in comune i debiti nazionali, come fu fatto con l’unificazione italiana e tedesca. (Per le notizie: Enrico Grazzoni – MicroMega).

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Quando si tratta di salvare banche tedesche, la Germania, invece di applicare il bail-in, usa denaro pubblico e non i depositi e il capitale delle banche, è successo con la landesbank Nord LB della Sassonia, con l’intervento di altre due landesbank sassoni e di una cassa di risparmio, tutte a controllo pubblico, mentre l’Italia, ha privatizzato tutte le banche e la banca centrale.

Però la Germania è convinta di rispettare le regole e nessuno la richiama, per il momento, la commissione europea non ha eccepito niente, si tratta però dell’ennesimo salvataggio bancario tedesco fatto con denaro pubblico; la banca in questione era piena di crediti deteriorati del settore marittimo, ora la Nord LB, con i soldi pubblici non sarà più a rischio di dissesto. La commissione europea predica il rispetto dei trattati, ma la Nord Lb viola le regole Ue sulle banche.

Sembra che la commissione darà il via libera al salvataggio sulla base del precedente della banca portoghese Caixa General de Depositos. Le norme UE sono state  teoricamente pensate per garantire la concorrenza, in realtà, applicano regole diverse ai paesi, favorendo le banche pubbliche che, con garanzie pubbliche, si finanziano a tassi più bassi e con la crisi, sono salvate dallo stato. Invece in Italia le banche private pagano lo spread più elevato e il rischio Italia è alimentato artificialmente dalle società di rating e dalla propaganda dell’informazione.

La Germania non ha voluto privatizzare la Nord Lb perché, per salvare le sue banche preferisce utilizzare denaro pubblico; per salvare soci e risparmiatori delle banche, in Usa ed Europa si è utilizzato denaro pubblico; comunque, alla fine, anche in Italia, per salvare banche popolari e MPS, che sono private, si è utilizzato denaro pubblico. (Per le notizie: Francesco Ninfole – Milano Finanza). 

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Il ministro dell’economia tedesco, Peter Altmer, con il piano industria 2030, prevede l’intervento dello stato nell’economia, la lotta alla deindustrializzazione, la difesa delle industrie nazionali dalle scalate ostili, investimenti pubblici nell’intelligenza artificiale, nelle connessioni informatiche, nelle biotecnologie, nella guida autonoma e nell’aerospaziale, portando il peso dell’industria sul Pil dal 22% al 30%.

Il Trattato di Lisbona, firmato il 13/12/2007, aveva promesso che nel 2020 l’UE sarebbe diventata l’area più innovativa del mondo, non è accaduto e la Germania, tramite le direttive dell’Unione, si è sforzata anche per favorire la deindustrializzazione dell’Italia; l’Agenda 2010 di Schroeder ha puntato alla deflazione e flessibilizzazione salariale.

Oggi in Germania, il tasso d’investimento rispetto al Pil è del 19%, cioè meno della metà della Cina, e non è servito a finanziare il salto tecnologico. La Cina sforna sei milioni di laureati l’anno, la metà in materie scientifiche, e negli ultimi anni 500.000 ricercatori cinesi sono rientrati in Cina dagli Usa, la preparazione tecnica dei lavoratori cinesi è elevata; invece la scuola tedesca è classista perché all’università non vanno i figli degli operai, come era permesso nella DDR prima del 1989.

La Germania deve rivedere il suo modello economico mercantilista, mitigare l’austerità di bilancio e contrastare la deflazione salariale; purtroppo, con la mediazione dell’UE, è stata imitata anche dall’Italia che, su sollecitazione tedesca, ha anche privatizzato alcune sue industrie statali, invece di proteggerle, favorendo con ciò la disoccupazione.  (Per le notizie: Pasquale Cicalese – Contropiano.org). 

ITALIA

Una decina di fondi speculativi specializzati stanno acquistando i crediti deteriorati delle banche italiane o NPL, la Bce pretende che siano smaltiti in 7 anni, quelli non coperti da accantonamenti bancari erano 341 miliardi di euro nel 2008 e oggi sono 200; sembra che in Italia gli NPL sono il 9,4% degli impieghi, mentre nell’UE, dopo i salvataggi precedenti delle banche in crisi, sono il 3,4%; però i dati della Bce non comprendono i derivati che, per la maggior parte, sono crediti deteriorati in mani tedesche.

I fondi acquirenti dei crediti deteriorati faranno un affare d’oro, nel 2017 ne sono stati ceduti 71 miliardi, nel 2018, 66 e nel 2019, 50, si prospetta una colossale speculazione per questi fondi speculativi che acquistano in media al 25% del loro valore nominale; aspettandosi poi un rimborso maggiore da famiglie e imprese in difficoltà, con un margine di profitto del 30%.

Tra i fondi interessati e banche ci sono Dobank, Cerved, un colosso svedese, Tages, Prelios, Ifis, Credito Fondiario, banca Intesa, Sga, tra i partecipanti ci sono anche finanzieri italiani, banche italiane e il Tesoro italiano. L’affare è gestito da ex banchieri collegati alle banche, più il prezzo di acquisto è basso, più i profitti sono interessanti, se i crediti sono garantiti da immobili, il loro valore cresce e viceversa.

Le banche potrebbero recuperare direttamente, in media, il 50% dei crediti deteriorati, una parte della perdita su crediti è coperta dal fondo svalutazione crediti, con la cessione a un valore più basso ci rimettono; la Sga ha acquistato crediti deteriorati da Carige e popolari venete e stima un utile loro sull’operazione del 35%. Declinati gli usurai, si tratta sempre di una gigantesca speculazione avallata dallo stato e dall’UE.

Il Fondo Monetario, diretto dalla francese Lagarde, per deprimere l’economia italiana, lamenta la decrescita italiana, il debito dello statp italiano e il deficit di bilancio italiano, afferma che l’Italia mette in  pericolo la stabilità dell’UE; il FMI; d’accordo con i mercati, con le società di rating e con la commissione europea, contando sull’informazione italiana e sui collaborazionisti italiani dello straniero, messi a capo d’istituzioni italiane, alimenta la speculazione sull’Italia, che invita a tassare la prima casa. Alcuni decenni fa, anche la Gran Bretagna fu colpita da decrescita industriale, del Pil e da deficit e debito dello stato e anche Soros speculò sulla sterlina, risolse temporaneamente i suoi problemi dedicandosi, a piene meni, alla finanza. (Per le notizie: Fabio Pavesi – Fatto Quotidiano).

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Lo spread e gli interessi del debito pubblico italiano, con i fondamentali italiani, dovrebbero diminuire, lo stato afferma di tutelare il risparmio, ma ci sono manine che influenzano il corso della borsa, indipendentemente dalla salute delle imprese quotate; non è questione di mercato e di domanda e offerta. Qualcuno vuole massimizzare i guadagni in anticipo e in qualsiasi situazione, anche di crisi, e lo stato non reprime e non controlla; perciò un titolo fluttua da un  giorno all’altro e, nell’interesse di creditori e speculatori, gli interessi e lo spread crescono anche quando dovrebbero diminuire. Per la speculazione, l’Italia è stata un laboratorio ideale, anche con le svalutazioni della lira, soprattutto a vantaggio di stranieri, aiutati da loro garanti locali, posti a capo delle istituzioni dello stato italiano.

Alle aste dei titoli di stato italiani, gli italiani acquistano i Bot senza interessi e la domanda supera l’offerta, a quella dei Btp decennali, remunerati a circa il 3%, la domanda supera ugualmente l’offerta, ma sono assegnati a banche italiane e straniere. Anche il Giappone ha un alto debito, collocato però sempre in patria, perciò l’Italia, se la domanda interna è alta, potrebbe vendere tanti Bot, quante sono le richieste, all’interesse dell’1% e, se c’è la richiesta, tutti i Btp a 10 anni da collocare, al 2%, alle banche italiane e agli italiani. Forse lo stato risparmierebbe interessi, sarebbe più generoso con gli italiani e meno ricattabile dallo straniero per il suo debito estero.

Sembra che il Pil italiano non cresca abbastanza, in modo da compensare, con il calo degli interessi, la crescita del debito pubblico; però, anche i governi collaborazionisti italiani, ossequiosi verso l’UE per volontà di Mattarella, affermano di volerlo ridurre. Morale: in economia e in medicina si sperimenta, per mezzo di uomini non indipendenti, sulla pelle del popolo, che non è stato mai sovrano.

Statistica, algoritmi ed econometria rischiano di mettere in crisi anche le certezze della matematica, infatti, a consuntivo, le previsioni statistiche risultano sempre sbagliate; la statistica è diventata l’oppio del popolo. La banca d’Italia è privata e non è un organo dello stato, è indipendente dal governo e spesso ha mancato al suo ruolo di presidio degli interessi nazionali, i suoi vertici vanno sostituiti perché sono emanazione, più dei mercati e delle banche, che del popolo italiano.

CINA

Mentre parte dei risparmi privati cinesi prende la via di Usa ed Europa, quelli delle imprese pubbliche hanno, con i loro investimenti, destinazioni interne, la Cina non compra più titoli di stato americani. Nel 2018 i colossi industriali e commerciali statali hanno fatturato 4.300 miliardi di dollari, pari a 1/3 del Pil cinese, che ora eguaglia quello americano ed europeo; i consumi interni hanno contribuito per il 76% alla crescita del Pil, ma i debiti delle società sono pari al 188% del Pil, in Italia sono molto meno.

Nell’ultimo decennio la Cina, secondo le statistiche, ha prodotto risparmio pari a quasi la metà del Pil (sembra incredibile). I numeri sono magici e le statistiche sono ingannevoli; nei paesi arretrati i contadini producono per l’autoconsumo, non vendono, non risparmiano e la loro produzione non entra nel Pil. Quando un’economia largamente agricola, come quella della Cina di qualche decennio fa, si converte gradualmente in economia industriale, anche con lo sviluppo dell’edilizia, risparmio e reddito nazionale aumentano velocemente; quindi, probabilmente, l’elevato risparmio cinese dipende dalla sottovalutazione della produzione agricola cinese.

Il governo cinese vuole ridurre il tasso di risparmio e potenziare previdenza e sanità pubbliche, ha concesso detrazioni e deduzioni fiscali ai lavoratori, vuole aumentare i consumi privati, ridurre i debiti societari, aumentare i salari e la produttività del lavoro; vuole fare maggiori investimenti pubblici in infrastrutture; ancorché il governo sia comunista, vuole  favorire il mercato e realizzare la via della seta verso l’Europa, pare una politica opposta a quella austera dell’UE. (Per le notizie: Pasquale Cicalese – Contropiano.org).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 4/2/2019)

ITALIA

Matteo Salvini è d’accordo con la linea dura espressa, contro Maduro, dall’UE e dagli USA che, ingerendo nella politica interna di un altro stato, chiedono il voto o, in difetto, il riconoscimento come presidente di Guaidò; ma Salvini è stato criticato da Alessandro di Battista, che teme un’escalation di violenza in Venezuela. Salvini è preoccupato per la sorte sociale degli italiani di Venezuela ma, così agendo, si avvicina agli europeisti; Conte afferma di volere una riconciliazione nazionale però anche lui sostiene la posizione dell’UE, patrocinata, con i suoi contatti, dalla Mogherini.

Manlio di Stefano, per le nuove elezioni, propone una mediazione italiana, ritiene che l’ultimatum a Maduro potrebbe compattare il suo potere; Maduro è stato eletto fraudolentemente ma, fare ora Guaidò presidente, senza un voto, equivale a un colpo di stato, perciò Cina e Russia, al momento, sostengono Maduro. Mattarella, Draghi, Conte, Tria, Mogherini e Moavero sono europeisti, mentre la maggioranza degli italiani sono italianisti, euroscettici o sovranisti.

Dopo il seggio al consiglio di sicurezza dell’Onu, richiesto dalla Francia per la Germania, invece che per l’Unione Europea, si potrebbe ipotizzate che l’Unione Europea riconosca la dominanza Usa in America Latina, in cambio del riconoscimento della dominanza franco-tedesca in Europa, a dispetto di Russia e Italia. Questa strategia servirebbe ad allontanare dall’Europa sia gli Usa che la Russia. (Per le notizie: Francesco Damato – ansa.it).

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Draghi ha affermato che il debito pubblico italiano fa perdere all’Italia la sovranità, in realtà, il debito, com’è accaduto alla Grecia, a volte rende anche schiavi, ma a volte, con gli investimenti, aiuta lo sviluppo di famiglie, imprese e stati; inoltre, gli Usa, grazie al dollaro, hanno più debiti dell’Italia, il Giappone ha più debiti dell’Italia ma solo verso i suoi cittadini, la Francia ha più debiti dell’Italia verso l’estero.

I paesi prestatori, con attivo commerciale, attenti alle garanzie dei paesi debitori, fanno prestiti a quelli con deficit di bilancio e deficit commerciale; i paesi creditori, cioè con attivi commerciali, hanno bisogno di paesi debitori a quali fare prestiti, è il caso della Germania con la Francia e l’Italia, i cui Btp sono, anche con il calo dello spread, ad alta remunerazione e perciò sono bene accettati dal mercato.

L’Italia, a copertura del debito, ha ampie garanzie, fatte di riserve auree e valutarie, crediti verso l’estero, patrimonio economico, tesori artistici mobili che, venduti all’asta, coprirebbero tutti i debiti italiani; perciò, anche i tedeschi hanno riconosciuto che l’Italia è un paese solido. Il Venezuela è un paese povero ma ha il petrolio, ha tre miliardi di dollari privati depositati a Londra, sui quali la Gran Bretagna, vista la situazione, ha posto il blocco, non credo sia giusto.

Con i cambi di regime, gli stati possono anche appropriarsi dei soldi altrui, l’Italia deve stare attenta perché ha miliardi di euro a Francoforte, Svizzera, New York e Londra; gli stati sono capaci di rubare in guerra e in pace, anche a carico dei loro cittadini; però, l’Inghilterra appoggiò l’unità italiana solo perché il Piemonte si accollò tutti i debiti degli stati italiani verso di essa.

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Continuano gli insulti francesi all’Italia, la Francia ha richiamato il suo ambasciatore in Italia, un tirapiedi di Macron, il quale vende la Francia alla Germania, ci ha definito straccioni, un altro ha detto che Tria, sempre pieno di paura, mastica gomma americana, Moscovici, con le sue imposizioni discriminanti sul bilancio pubblico italiano, vuole intimidirci. Ora Macron afferma che gli italiani hanno un governo che non meritano, ma la politica e il giornalismo italiano ospitano anche sinistri europeisti e economisti filo francesi, cioè uomini di paglia amici della Francia, come ne esistono della Germania.

Macron ha favorito la dissoluzione della Libia e l’emigrazione dalla Libia diretta in Italia,  vuole che solo l’Italia accolga gli immigrati. La commissione europea, a direzione franco-tedesca, relativamente al debito pubblico, usa due pesi e due misure verso la Francia e l’Italia. Ci vorrebbe almeno una nota di  protesta, ma gli stati non sovrani e sfruttati e le corti che vivono di regalie e privilegi, poiché non sono indipendenti, non possono protestare quando sono trattati male, lo possono fare solo gli alleati a pieno titolo e non sottoposti o gli stati nemici.

Sulla nave tedesca Sea Watch, ormeggiata fuori Siracusa, con bandiera olandese e con un carico di profughi raccolti da un’Ong “umanitaria”, si è arrivati a una soluzione, con il loro sbarco e distribuzione tra sette paesi europei; sempre che non si disperderanno prima, com’è successo in precedenza. Bisogna dire che le Ong, facendo del favoreggiamento all’immigrazione clandestina, non facilitano solo questi traffici di emigranti, ma sono finanziate da stati e, per copertura, da privati, per svolgere dei servizi che gli stati non possono svolgere direttamente; infatti, quando gli stati non hanno relazioni diplomatiche con altri stati, si servono, per informazioni e spionaggio, delle loro Ong presenti in questi paesi.

Sulla nave Sea Watch in mano a un’Ong tedesca, sta indagando il Viminale, sembra accertato che i barconi partiti dalla Libia, che contengono immigrati di altri paesi e non profughi di guerra, partono quando una nave di un’Ong è vicina alle acque libiche, ostacolando l’azione della guardia costiera libica. In prossimità della nave, per accelerare il soccorso, i gommoni sono fatti sgonfiare, lamentando l’affondamento; le chiamate di soccorso partono da un’Ong.

Distribuiti tra diversi paesi gli immigranti della Sea Watch, si è rilevato che la nave non è in regola per queste operazioni e che andrebbe sequestrata per associazione a delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; ma probabilmente, grazie  ad alcune uscite della magistratura, a giorni partirà, con le stesse modalità, un altro gommone dalla Libia, raccolto magari da un’altra Ong e applaudito dagli umanitaristi. Comunque, al dilà della propaganda e d’interessi economici di parte, se si vuole dirimere la diversità d’interpretazione sui fatti, le riprese dai satelliti dei movimenti dei gommoni con emigranti, di navi di Ong e d’interventi della guardia costiera libica e italiana, sono documentabili perfettamente, senza pericolo di sbagliare.

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La televisione, disperata perché non riesce a fermare la crescita di Lega e M5S, ne sottolinea i loro contrasti interni e ha comunicato una lievissima flessione del Pil italiano, annunciando la recessione, che però lambisce anche la Germania; una crescita tedesca all’1% non è molto diversa ad una crescita italiana allo 0%. C’è da dire che i bilanci di stato, imprese e famiglie, quando gli scarti tra entrate e spese sono minimi, rispetto all’esercizio precedente, segnalano, in pratica, un’invarianza. Con i provvedimenti del governo, l’aumento dei consumi potrebbe far aumentare il Pil, ma mi piace ricordare che, in passato, la sinistra, forse per favorire lo sviluppo dei paesi emergenti, come sta  accadendo,  per l’Italia, invocava la crescita zero e il calo dei consumi, che significano calo del Pil.

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Uno degli handicap italiani è il numero elevato di dottori in legge che, come dirigenti, accedono a tutte le professioni, soprattutto nella pubblica amministrazione, e nella politica; gli avvocati sono causidici e spaccano i capelli in 64 parti, da legislatori, poiché odiano la semplicità, rendono le leggi più oscure e contraddittorie; dirigono il sistema economico al posto di laureati in economia. Perciò, in politica, la polemica di Calenda non va fatta tra laureati e diplomati; al parlamento o al governo, andrebbero meglio i laureati, però il diplomato in una materia specifica vale più di un dottore in legge inserito come dirigente in tutti i ruoli.

Naturalmente, poiché gli uomini non sono tutti uguali, ci sono le eccezioni; ci sono dottori in legge che, con un esame di economia all’università, sono diventati dirigenti di Banca d’Italia, di banche, del Tesoro e ministri dell’economia; mentre i laureati in economia, di questi esami, ne fanno 13. Questi laureati in legge, da dirigenti, si fanno assistere da consulenti o tecnici, come fanno i giudici con i periti; per la funzione giudicante sembra logico, ma non per quella di un ministro di un dicastero sòpecifico, dove vanno bene i laureati in  economia, medicina, fisica, ingegneria, ecc.; entrare in questa logica, in Italia significa patrocinare una rivoluzione.

EUROPA

Nel 2018 la banca europea per investimenti, che ha come vicepresidente l’italiano Dario Scannapieco, per le colonnine di ricarica elettrica delle auto, ha concesso all’Enel finanziamenti per 57,5 milioni di euro; ha concesso 340 milioni di euro alla Motork, che produce piattaforme digitali per auto, 30 milioni di euro alla ditta Acque Veronesi, prevalentemente pubblica, 37 milioni alla ditta bolognese Marposs, che produce apparecchi di precisione; 130 milioni all’università di Bologna, diversi milioni alla ditta Roboze di Bari, che produce stampanti 3D, 350 milioni alla ditta Oper Fiber, per la fibra ottica, 150 milioni all’aeroporto di Venezia, 650 milioni alle ferrovie di Milano Nord e 40 milioni alla Fiera di Milano.

Negli ultimi dieci anni la Bei ha concesso 108 miliardi di finanziamenti per gli investimenti nei paesi UE e l’Italia, anche per il valore della sue ricerca, pubblica e privata, è il secondo beneficiario di questi finanziamenti; in Italia le spese per la ricerca sono la metà che in Francia ma, secondo gli americani, in sostanza, hanno lo stesso valore. Nel 2018 i finanziamenti complessivi della Bei ai paesi dell’Unione, derivanti dagli apporti al bilancio comunitario da parte degli stati, sono stati pari a 8,5 miliardi di euro.

A questi finanziamenti, derivanti dalle contribuzioni dei paesi dell’Unione, si aggiungono quelli assegnati dal Fondo europeo per gli investimenti, partecipato dalla Bei, negli investimenti finanziati dalla Bei partecipano anche gli stati e i privati, in Italia sostengono investimenti complessivi, in più anni, per oltre 300 miliardi di euro. In questi investimenti, la Bei ha iniziato a partecipare al rischio, offrendo anche consulenza; il piano Junker per gli investimenti sembra che abbia fatto bene alla Bei e speriamo che l’Italia sappia trarne profitto e che riesca a utilizzare questi fondi.

Abbiamo il dovere di ricordare anche le cose buone fatte dall’UE; per quanto riguarda la posizione finanziaria dell’Italia verso l’UE, bisogna ricordare che essa, per aiutare i paesi più deboli dell’Unione, versa, in linea di competenza, 3 miliardi di euro in più di quelli che riceve; invece, dal punto di vista finanziario, considerate anche le multe all’Italia e l’insufficiente utilizzo, da parte dell’Italia, dei fondi europei, esse versa 4,4 miliardi più di ciò che riceve. Su questi squilibri, la Gran Bretagna riceveva restituzioni finanziarie e l’Italia no, perché era un paese governato da europeisti assenteisti. (Per le notizie: Lorenzo Bernardi – startmag.it).

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Secondo Journal du dimanche, la scalata nel 2017 del banchiere d’affari Macron all’Eliseo, è stata finanziata soprattutto dai ricchi, perciò egli, da presidente, ha ridotto le imposte ai ricchi e le ha aumentate ai salariati e agli stipendiati; i suoi finanziatori vengono soprattutto da Parigi, poi da Londra e dalla Svizzera, meno dalla provincia francese; il che ha favorito la rivolta dei gilet gialli, però in questo sbocco ha anche giocato un ruolo il depauperamento della classe operaia, impiegatizia e dei pensionati, la disoccupazione e l’avvicinamento della Francia alla Germania. (Per le notizie: Tino Oldani – ItaliaOggi).

USA

A causa delle incertezze finanziarie, monetarie e politiche, nel 2018 le banche centrali hanno acquistato oro per complessive 681,5 tonnellate, il che rappresenta il più alto livello di acquisti dal 1971; con un aumento del 74% rispetto al 2017, la domanda rimarrà alta anche nel 2019. La banca centrale russa ha acquistato oro per 274,3 tonnellate, le riserve della Federal Reserve sono costituite per il 73,9% di oro, nella Bundesbank per il 69,2%, in Bankitalia per il 65,5%; Usa, Germania e Italia sono i primi tre paesi detentori di riserve auree.

Hanno acquistato molto oro, tra gli atri paesi, oltre la Russia, Turchia, Ungheria, Polonia e Iran.  L’oro è utilizzato, come riserva, più dalle banche centrali, che dall’industria e dalla gioielleria, se le banche centrali lo vendessero tutto, il suo prezzo di mercato crollerebbe; questi acquisti hanno anche un significato cautelativo, ma alimentano anche la speculazione, perché gli acquisti delle banche centrali ne aumentano il prezzo e le vendite un deprezzamento, dai quali, come accade con la moneta, scaturisce una sua volatilità. (Per le notizie: Francesco Bertolino – Milano Finanza).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 28/12/2019)

ITALIA

La corte dei conti, nella seduta del 27/12/2018 ha emesso la sua relazione annuale che contiene anche i rapporti finanziari di entrate e uscita tra Italia e Unione Europea; con l’utilizzo di fondi comunitari, peraltro derivanti dai conferimenti fiscali degli stati aderenti; essa ha rilevato che nell’anno 2017, l’Italia è contribuente netto per 4,4 miliardi di euro. Sarebbero interessanti i confronti con gli altri paesi dell’UE, che non sono divulgati dall’informazione.

Sulla somma pesa la cifra di 547 milioni di euro per seconde condanne della corte di giustizia europea, per violazioni di obblighi, come ad esempio, la mancata raccolta della spazzatura; naturalmente, pesano maggiormente la restituzione di fondi europei non utilizzati, per investimenti e occupazione, e, in generale, la perdita di finanziamenti europei non utilizzati. I ritardi sono dovuti alla nostra pubblica amministrazione, in passato ai nostri politici era anche rimproverata la loro assenza nelle sedute del parlamento europeo; gli altri rappresentanti erano meno europeisti di noi, ma in Europa erano più presenti e sapevano tutelare meglio gli interessi dei loro paesi.

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Per coprire eventuali perdite bancarie dell’eurozona, la Bce chiede, in 4 anni, la ricapitalizzazione delle 38 maggiori banche dell’eurozona, con 450 miliardi di euro, di cui 95 per l’Italia. L’operazione andrebbe fatta con nuove emissioni azionarie per 60 miliardi di euro e trasformando 390 miliardi di titoli di stato in bond. Con l’operazione, ci potrebbe essere un impatto negativo sulla redditività del capitale, favorendo l’acquisizione estera di banche italiane.

I bond emessi in Italia avranno interessi più alti a causa dello spread e potrebbero aumentare gli interessi sui prestiti concessi dalle banche. La più grande banca italiana, banca Intesa, si era sempre espressa contro la ricapitalizzazione, che potrebbe anche aprile la strada alla scalata delle nostre banche da parte dello straniero. (Per le notizie: Francesco Ninfole – Milano Finanza).

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Per non cambiare l’Italia, con l’apporto determinante delle catene massoniche, sono europeisti Monti, Carli, Baffi, Mattarella, Corriere, Repubblica e televisione mainstream; dall’unità, l’Italia non è stata mai sovranista e orgogliosa della sua autonomia, è stata prima legata all’Inghilterra, poi alla Francia, alla Germania, agli Usa, ora a Bruxelles. Per gli europeisti nostrani senza cuore che ci vogliono subordinati, alleanze e vincoli esteri aiutano l’Italia.

I risultati recenti sono stati negativi e hanno favorito la speculazione a danno dell’Italia; con la crisi dell’UE, Tajani, Moscovici e altri dirigenti delle istituzioni europee sono rabbiosi con l’Italia, perché temono di perdere posizione e privilegi; diversamente dagli operai tedeschi, guadagnano oltre 20.000 euro il mese. I rappresentanti di piccoli paesi europei a basso reddito, sono europeisti per i soldi che ricevono dalle istituzioni europee; storicamente, le corti si sono sempre mosse così.

Per l’informazione, cioè stampa e televisione mainstream, il discorso è diverso, esse, direttamente o indirettamente, ricevono soldi da stato, stati esteri e privati, con apporto di capitale e pubblicità, che naturalmente servono a condizionarla e a fare propaganda. Adesso l’informazione che conta è europeista, a favore dell’immigrazione e contro il governo Lega-M5S.

Alla vigilia della prima guerra mondiale, arrivò dall’estero in Italia un fiume di denaro, destinato ai giornali, per spingerla a entrare in  guerra a favore della Francia o della Germania; si ruppe l’alleanza con la Germania e l’informazione scrisse che il cambio dell’alleanza era dovuto all’ambiguità degli italiani. Potenza del denaro e degli interessi, l’’imperatore di Germania promise al papa, in caso di vittoria, la città di Roma con un corridoio fino al mare, probabilmente il papa voleva farne un paradiso fiscale, poi Mussolini, per tutelarsi e rafforzare il regime, fece la pace con il Vaticano.

I capi delle nostre istituzioni, compensati con la carriera, il denaro o altri privilegi, prendono spesso ordini dall’estero, le leggi si fanno su commissione di UE, Chiesa, lobby, mafia e massoneria. E’ presumibile che l’Italia, con la sostituzione di uomini, cambierà veramente solo dopo le prossime elezioni europee, dopo le prossime elezioni politiche e dopo il prossimo presidente della repubblica.

Per recuperare veramente l’orgoglio nazionale, bisognerà cambiare Mattarella, Tria, Moavero e Fico, che sono europeisti e non italianisti; alcuni mandanti, dall’estero stanno ancora remando contro l’Italia. Per la faccenda Regeni, vogliono mettere l’Egitto, che è un paese amico, contro l’Italia, hanno cercato di farlo anche con la Libia. (Per le notizie: Lorenzo Lamperti – AffariItaliani.it).

EUROPA

Dopo il trattamento fiscale di favore ricevuto dalla ditta Nike dall’Olanda, per combattere l’elusione fiscale da parte delle multinazionali, la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha rilevato che l’evasione delle multinazionali nell’Unione, grazie ad accordi fiscali con i paesi, ammonta a circa 175 miliardi di euro l’anno. Pertanto, l’1 gennaio 2019 la commissione europea ha emanato una direttiva antielusione che accoglie le raccomandazioni dell’Ocse al riguardo.

Lo scopo è bloccare il trasferimento di utili verso paesi con tassazione inferiore, come Irlanda, Olanda e Lussemburgo, attuato trasferendo gli utili a una filiale estera e manipolando il prezzo delle transazioni con essa; la direttiva introduce anche limiti alla deducibilità degli interessi passivi, derivanti da prestiti ad alto interesse, da una filiale residente in un paradiso fiscale a un’altra con sede in un paese europeo ad alta tassazione.

Si vuole anche impedire la prassi delle multinazionali di avere filiali in paradisi fiscali e impedire l’attribuzione di brevetti a filiali nei paradisi fiscali, come impedire accordi con stati per ottenere vantaggi fiscali, evitando la doppia tassazione con paesi extra UE. Nel Regno Unito sono sotto indagine dalla commissione, per elusione, Nike e Ikea, per profitti trasferiti a sussidiarie o fondazioni esenti da imposte, attraverso operazioni infragruppo, come pagamenti d’interessi e royalities.

A causa di questa elusione, l’Italia, con la web Tax, ha fatto pagare a Google la modesta cifra di 306 milioni di euro e nel 2016 anche la commissione europea ha sanzionato Apple per 13 miliardi d’imposte non pagate, tramite due sussidiarie in Irlanda, non tassabili per il fisco Usa perché registrate in Irlanda. Tutti i profitti delle vendite UE erano registrati a Dublino, sottoposti a imposizione solo in minima parte perché attribuiti a una sede centrale esistente solo sulla carta.

Nella tassazione alle imprese esiste una forte disparità tra i paesi UE, con diversi regimi di deduzione d’interessi e ammortamenti e con una struttura diversa del capitale, in parte a debito e in parte azionario; inoltre, è difficile raggiungere accordi  di cooperazione e ragionevolezza con i paradisi fiscali extracomunitari, perciò bisognerebbe minacciarli d’invasione, ma la classe dirigente italiana e dell’UE è contraria perché è ufficialmente pacifista.

Nel 2016 le imposte pagate in UE dai giganti dell’hi-tech sono state molto inferiori a quelle pagate in Usa, perciò Trump ha fatto un taglio alle imposte alle imprese dal 35% al 21%, con il 15,5% sui profitti offshore. Trump ha anche voluto che per le imposte vigesse la competenza territoriale, cioè le imposte andrebbero pagate dove si producono gli utili (per la nostra televisione, Trump ha solo ridotto le imposte alle grandi imprese. (Per le notizie: Lorenzo Sala – Financial Times – Il Sole24 ore).

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Hanno detto Alessandro di Battista, Luigi Di Maio e Giorgia Meloni che, fino a che non sarà abolito il franco CFA, gli africani impoveriti continueranno a scappare dalle ex colonie francesi d’Africa, accusando la Francia di politica neocolonialista; il franco CFA, che non turba la commissione europea, fu introdotto nel 1945 in 14 paesi africani, ed è gestito  dal Tesoro francese, con un cambio fisso con l’euro.

Questo franco ha recentemente garantito la stabilità dei prezzi, ma ha lasciato nelle mani francesi il signoraggio monetario, anche le riserve valutarie di questi paesi sono depositate, per lo più, presso il Tesoro francese, si tratta di circa 10 miliardi di euro. Il franco CFA è accusato di non favorire lo sviluppo di quei paesi, anche perché, come accade con l’euro, non possono svalutarlo, ma favorisce gli investimenti francesi in questi paesi e non le esportazioni delle loro merci.

Macron ha detto che nessun paese africano ha chiesto la soppressione del franco CFA, non è vero e la classe dirigente delle colonie, generalmente, prende ordini dai colonizzatori (accade anche in Italia), e fornisce loro anche truppe in guerra, questo  accade anche con il Commonwealth britannico. Dal 6/12/1945 14 colonie francesi d’Africa occidentale e centrale hanno il franco CFA, come valuta prima legata al franco francese e poi all’euro, il 65% delle riserve valutarie di questi paesi è depositato presso il Tesoro francese, per essere utilizzate ci vuole l’autorizzazione di Parigi; a questi stati africani, si aggiungono le isole Comore dell’oceano indiano; invece le colonie francesi del Pacifico hanno il franco CFP.

Tra le colonie francesi, nel 1982 solo le Isole Ebridi hanno abbandonato il franco coloniale per una loro valuta. Le due zone d’Africa, con franco FCA, quella occidentale e quella centrale, hanno formalmente due banche centrali, comunque dipendenti dal Tesoro francese, ma le loro valute non sono tra loro convertibili. Le autorità francesi partecipano alla definizione della politica monetaria delle due zone; questi paesi, quando il franco CFA era legato al franco, si avvantaggiavano delle svalutazioni del franco, ora con l’euro, più stabile, hanno perso questa possibilità, perdendo anche in competitività.

Invece la Gran Bretagna, anche con il Commonwealth, non ha aderito all’euro e nel 1947 ha consentito all’Egitto di abbandonare la sterlina, poi l’hanno fatto altre 54 sue colonie, l’ultima è stato il Brunei nel 2001; evidentemente, la sovranità monetaria è vantaggiosa, per i paesi che possono rivendicarla. Le colonie francesi hanno, a volte, richiesto di abbandonare il franco CFA, l’ultimo è stato il Ciad, confinante con la Libia, perciò i servizi segreti francesi hanno fornito armi al gruppo terroristico islamico Boko Haram, legato a Daesh.

Ad agosto del 2018 il presidente del Ciad, Idriss Deby, voleva introdurre una sua moneta, perciò Boko Haram ricevette altre armi francesi, a intercettarle furono le forse dell’ordine del Camerun, che arrestarono anche due cittadini francesi; Boko Haram colpisce solo le ex colonie francesi dotate di franco CFA. La nostra informazione, come al solito, al servizio dello straniero, fornisce solo mezze notizie e l’altra metà è rimpiazzata dalla propaganda, in questo caso a favore della Francia.

Il 31/10/2010, in Costa d’Avorio, vinse le elezioni presidenziali Alassane Quattara, contro il vecchio presidente Laurent Gbagbo, sostenuto dalla Francia che, per mantenere lo status quo, intervenne su mandato dell’ONU, fra l’altro zelante anche contro l’Italia e a favore dell’immigrazione in Italia, come Francia, papa e Soros; per conseguenza, Gbagbo fu rovesciato e recluso come prigioniero politico nel suo paese.

Si era mosso contro Chirac, Sarkozy, Hollande e Macron, perché voleva tutelare gli interessi economici del suo paese, opponendosi anche alle privatizzazioni a favore dei francesi. Nelle colonie francesi d’Africa, i francesi hanno il controllo dell’economia, sono i primi fornitori e i primi clienti, controllano banche, acqua potabile, elettricità, edilizia, trasporti, porti, telefoni, tabacco e petrolio.

Finalmente, un governo italiano ha chiesto alla Francia la restituzione di 30 terroristi italiani rifugiati in quel paese, i governi precedenti non l’hanno fatto, forse perché ne hanno protetto la fuga; sono stati accolti e protetti dalla Francia che li controllava, infatti, non si può bussare alle porte che non ti aprono. (Per le notizie: Francois Hollande – ItaliaOggi.it - ilpost.it).

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L’Unione europea è investita dalla crisi e la produzione industriale tedesca è calata del 4,7%, la Germania, con le esportazioni, ha perseguito un programma mercantilista e, per abbattere il debito pubblico dei paesi UE, per essa da alimentare solo in guerra, ha puntato sul contenimento salariale, degli investimenti pubblici e delle spese per la sanità e le pensioni; in tale quadro, la Bce è stata più interessata al controllo dell’inflazione che all’occupazione, ora obbliga le banche alla copertura dei crediti deteriorati fino al 100% del loro ammontare, appesantendo il loro bilancio.

Invece la Cina, temendo il calo del commercio internazionale, poco preoccupata per il deficit e il debito pubblici, per favorire i consumi, vuole aumentare i salari, abolire le tasse sui salari e ridurre le imposte alle piccole imprese, vuole aumentare gli investimenti pubblici e favorire i prestiti alle imprese produttive; in Usa, che hanno deficit e debiti cronici, per stimolare il mercato interno, si riducono le imposte alle imprese, si concedono incentivi per il ritorno d’industrie in Usa e si aumentando i salari.

La gestione della crisi da parte di Bruxelles, ha spaccato l’Europa tra paesi creditori e paesi debitori, ha negato gli stimoli fiscali interni e i paesi dell’UE soffrono della perdita della loro sovranità monetaria, perché gli stati sovrani si sono sempre finanziati con i dazi e con la moneta. L’Unione Europea dovrebbe avere una politica fiscale omogenea, con funzioni anticicliche; per stimolare l’economia, dovrebbe favorire gli investimenti e combattere la disoccupazione, gli investimenti pubblici non dovrebbero essere calcolati nel deficit di bilancio dello stato. (Per le notizie: Claudio Conti – contropiano – sinistrainrete).

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Tralasciando le mezze notizie e la propaganda dell’informazione e di alcuni storici di corte, i trattati internazionali sono fonti di diritto come le costituzioni, gli stati hanno sempre fatto trattati di amicizia, poiché hanno tre facce, a questi trattati aggiungono anche protocolli segreti che affermano cose diverse. Secondo le convenienze del momento, spesso questi trattati sono violati, abbandonati o traditi, del resto, gli stati lo fanno anche con le loro costituzioni interne.

Violando i trattati UE, il recente trattato di Aquisgrana, antica capitale del sacro romano impero, a direzione franco-germanica, senza ufficialmente debordare dal trattato nord atlantico del 4/4/1949 e senza denunciare i trattati dell’Unione Europea, prevede, tramite consultazioni, la cooperazione e il coordinamento, tra Francia e Germania, in politica estera, sicurezza, economica, monetaria, fiscale e militare.

Con un programma comune di difesa, è rafforzata la cooperazione militare reciproca, potenziando l’industria della difesa e creando un consiglio comune per la difesa; i due stati, facendo seguito a precedenti accordi internazionali, s’impegnano alla protezione dell’ambiante e alla ricerca energetica. Puntano a creare una zona economica comune franco – tedesca e a cooperare sul piano legislativo e nel campo della ricerca e dell’innovazione.

Il trattato promuove l’insegnamento reciproco di francese e tedesco, creando, in materia d’informazione, un Erasmus di alti funzionari reciprochi. Germania e Francia vogliono essere il locomotore del treno dell’UE, gli altri stati si dovrebbero far trascinare; l’accordo punta anche su una difesa comune europea. Le reazioni negative della pubblica opinione italiana, in maggioranza euroscettica, non sono nate dal fatto che l’Italia si è sentita esclusa dal patto, ma dal fatto che i due paesi hanno spesso cercato di calpestarla.

Ci sono stati anche vertici bilaterali annuali tra Francia e Italia, Mattarella è un patito della Francia, perciò nel settembre del 2017 ci fu un summit, detto del Quirinale, e si è anche pensato a un trattato tra Italia e Francia. Speriamo che non si faccia; anche se i governi italiani, collaborazionisti dello straniero, hanno sempre fatto trattati sbilanciati contro gli interessi dell’Italia.

In questo momento, l’Italia deve tenersi stretti gli Usa e al Nato, non perché sono stati sempre diligenti, ma perché sono il male minore per l’Italia, che non potrebbe mai pesare in UE come Francia e Germania, a prescindere da quello che dicono i trattati, perché la si vuole paese subalterno e schiavo da sfruttare. Al momento Francia e Italia potrebbero coordinarsi in sede europea, per una maggiore flessibilità dei loro bilanci, ma alla Francia le cose fanno bene così come sono, perché la commissione europea non vede gli sforamenti francesi e i deficit di bilancio e commerciali francesi sono coperti da acquisti di titoli pubblici francesi da parte della Germania.

La comunità franco-tedesca, prevista dal trattato di Aquisgrana di gennaio 1919, unisce due stati non omogenei, però anche le regioni degli stati non sono omogenee; nel 2017 la Germania ha avuto un avanzo commerciale di 41 miliardi di euro con la Francia e possiede 427 miliardi di euro di titoli pubblici francesi, che alleviano deficit di bilancio e il debito commerciale francesi; poi la Germania fa dell’allarmismo sul debito estero italiano che è la metà di quello francese.

In confronto, il disavanzo commerciale Usa con la Germania è di 50 miliardi, però il Pil Usa è sei volte più grande di quello francese; la forza delle esportazioni tedesche è derivata dal basso costo del lavoro e dalle subforniture estere. La cooperazione industriale franco-tedesca include l’Airbus, costruito in Francia, Germania e Gran Bretagna; però, le progettate fusioni di aziende dei due paesi non sempre hanno avuto fortuna, nel settore nucleare, telefonico, ferroviario e automobilistico, le imprese tedesche del settore non hanno  ben visto  nemmeno la fusione tra Fincantieri e STX.

Il Trattato di Aquisgrana si riallaccia alla proposta di comunità di difesa europea degli anni cinquanta, sabotata dalla Francia, con esso si mette in comune la forza nucleare francese con gli attivi commerciali tedeschi, che servono a ripianare deficit di bilancio e debito pubblico francese. Questo trattato supera la sfera economico-commerciale, ma ha un significato soprattutto militare, anche nella relativa ricerca, indebolisce l’Unione Europea e ne accelera il processo di disgregazione.

La Germania si schiera contro gli Usa che minaccia i dazi le sue esportazioni e attenta alla sovranità franco-tedesca sull’Europa, in prospettiva, vuole allontanare gli Usa dall’Europa;  il trattato propone una forza d’intervento franco-tedesca e, con la probabile ammissione della Germania al consiglio di sicurezza dell’ONU, sulla stampa tedesca si comincia a parlare di dotare il paese di una potenza nucleare, violando con ciò il trattato di non  proliferazione nucleare del dopoguerra.

Del resto, i trattati li violano tutti, ma la Germania critica solo l’Italia di violarli; questo trattato di Aquisgrana ha un significato soprattutto per l’Italia, che ha un‘industria militare di alto livello e il suo popolo, diversamente dai suoi dirigenti, rifiuta l’asservimento a Francia e Germania; per contenere l’Italia e rimetterla nei ranghi, Macron e Merkel si sono opposti alla cessione dei cantieri navali francesi Stx a Fincantieri. (Per le notizie: Jean Pierre Dernis – Guido Salerno Aletta – Tino Oldani -startmag.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (21/1/2019)

ITALIA

Il varo del provvedimento governativo, per l’introduzione congiunta della quota cento sulle pensioni e reddito di cittadinanza per i poveri, previsti dal contratto di governo, suscita delle perplessità, soprattutto riguardo al secondo intervento; infatti, più che oneroso, sembra troppo generoso. Anche con gravi sanzioni penali, si temono abusi perché l’amministrazione italiana non fa controlli.

Da vari segnali, sembra che l’economia europea e italiana potrebbero andare verso la stagnazione o la recessione, la crescita del Pil e la produzione rallentano, perciò sarà difficile che la disoccupazione possa diminuire. Secondo il suo progetto, il reddito di cittadinanza è nato, non come misura assistenziale, ma per favorire, con i centri per l’impiego, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Un reddito minimo, per ragioni sociali, doveva essere introdotto, a favore di poveri e disoccupati, ma con la recessione, potrebbero arrivare gli esuberi che ingrosseranno la platea di disoccupati che chiedono il reddito di cittadinanza; perciò l’istituto si trasformerà in misura assistenziale. Alcuni faranno la domanda per il beneficio e intanto lavoreranno in nero.

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La cassa di risparmio di Genova è andata in crisi perché il suo presidente Bernaschi, che è stato condannato, con l’aiuto di banche offshore e paradisi fiscali, aveva distratto fondi per l’arricchimento personale. Trattasi di una replica di quanto successo a MPS, aiutata, per il suo salvataggio, da miliardi di euro di aiuti di stato; per Carige, la Bce ha richiesto la ricapitalizzazione, naturalmente ancora con i soldi dello stato italiano.

Dal 2008 a oggi gli stati dell’UE, per coprire le perdite su crediti delle banche europee, hanno pagato 1.400 miliardi di euro, con quei soldi si poteva fare un piano gigantesco d’investimenti pubblici, invece lo stato ha tolto alla CDP anche 250 miliardi di euro di risparmio postale, prima destinato agli investimenti dei comuni; per il ministro Savona, sono velleitarie le richieste della BCE che vogliono un aumento di capitale delle banche.

Socio al 27,5% della Carige é la famiglia Malacalza, che ha intenzione di adire la corte di giustizia europea per danni alla Carige e alla sua famiglia; intanto ha spedito lettere a Bce, Bankitalia e Consob. Carige, con un piano concordato con la Bce, doveva aumentare il capitale ma i bond relativi sono stati rifiutati dal pubblico, timoroso per la sorte della banca, perciò il prestito è stato sottoscritto dal Fondo interbancario di garanzia. Pertanto, Malacalza chiede alla Bce anche documentazioni e spiegazioni sul provvedimento di commissariamento della sua banca. 

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Matteo Salvini ha criticato la Bce per la sua politica indiscriminata, anche contro banche sane, tesa a ridurre i crediti deteriorati delle banche, che hanno favorito la speculazione, reso più difficile la ricapitalizzazione, perché i clienti si sono allontanati e colpito risparmi, capitale delle banche e reso più instabili le banche colpite. La Bce ha denunciato altri crediti deteriorati del MPS e ha chiesto a tutte le banche di azzerare, in sette anni, i crediti deteriorati, molti dei quali sono ceduti alla finanza speculativa.

Questi sono già in parte ammortizzati dai fondi svalutazione crediti e le banche sono sorrette dalle crisi dal fondo interbancario di garanzia; a causa dell’azione della Bce, MPS è stato sospeso dalle quotazioni per eccesso di ribasso e ha sofferto della fuga di clienti.  Per la Bce, su MPS pesano anche troppi BTP in portafoglio, i quali però sono generalmente appetibili per italiani e banche italiane e straniere e sono stati sempre rimborsati dallo stato italiano.

Bce chiede accantonamenti e cessione di crediti deteriorati e BTP, a vantaggio di speculatori e accaparratori, per conseguenza, le banche colpite riducono gli utili, svalutano il capitale, aumentano le coperture assicurative ai crediti e svalutano i crediti deteriorati. Nel sistema bancario italiano pare che esistano 37,5 miliardi di euro di sofferenze, che dovranno essere gradualmente svalutate, ma ne arriveranno altre perché c’è sempre chi non paga i debiti e in banca chi paga, con una maggiorazione dell’interesse, paga anche per chi non paga.

Banca Intesa, la prima banca italiana, non ravvisa impatti significativi nei provvedimenti della Bce e ha un piano di copertura dei creduti deteriorati; l’Unione bancaria ha alimentato la crisi del sistema bancario, ha indirettamente colpito risparmi e capitale proprio delle banche; in precedenza, il sistema bancario italiano era quello che aveva resistito meglio alla crisi bancaria del 2008; afferma Salvini che l’atteggiamento della Bce è sicuramente prevaricatore e foriero di ulteriori crisi bancarie e di regali alla speculazione. (Per le notizie: Fernando Soto – Startmag).

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Le spread cala e all’ultima asta dei Bot a 12 mesi, c’è stata una richiesta superiore all’offerta, cioè 10,7 miliardi di euro invece di 7, anche con un interesse in calo dello 0,285%, gli acquirenti hanno acquistato più Bot che analoghi titoli tedeschi con rendimento negativo. Le banche italiane li usano come garanzia per prestiti a 4-5 anni, allo 0,15%, presso la Bce, tra questi, i prestiti Titro sono destinati all’economia reale.

Altra garanzia dei Bot è data dal fatto che, con eventuale uscita dall’euro, i prestiti sarebbero sempre rimborsati in euro. Entro marzo 2021 andranno in scadenza 740 miliardi di euro di finanziamenti Titro, un terzo dei quali a istituti bancari italiani, che perciò acquistano Bot, come garanzia collaterale, per il rinnovo del finanziamento. Questa situazione si è creata anche perché la Bce ha imposto la svalutazione dei crediti deteriorati e perciò alcune piccole banche italiane, non quotate, fanno fatica a trovare sottoscrittori per le loro obbligazioni..

Recentemente Piazza Affari, al netto del rally di borsa, ha segnato una performance rispetto alle altre piazze finanziarie, le banche italiane vedono aumentare le quotazioni dei loro titoli e i BTP sono premiati dai mercati; il rendimento dei BTP di nuova emissione cala e le relative aste trovano tutte collocazione. La borsa di Milano sembra la migliore piazza azionaria in Europa, l’indice FTSE Mib è percorso da un’ondata rialzista, in contropartita, i bund tedeschi, a causa delle incertezze economiche della Germania, hanno avuto un modesto rialzo del rendimento.

La banca d’Italia, pur non essendo organo costituzionale dello stato, ma una società privata, più indipendente del parlamento dal Quirinale, è tuttavia vicina ai mercati e all’opposizione; essa vuole essere precisa, ma sbaglia spesso le previsioni e ora  prevede tempi bui per l’Italia. Il governo aveva previsto un aumento del Pil dell’1% per il 2019, ma la banca afferma che aumenterà solo dello 0,6%.

E’ bello giocare con i numeri che sono magici e che spesso, a consuntivo, non collimano con le previsioni; infatti, con la decrescita della popolazione e con l’emigrazione italiana verso l’estero, il Pil pro capite italiano, in termini reali, potrebbe anche aumentare dell’1% e quello nominale pro capite, che tiene conto dell’aumento dei prezzi, anche del 2%. Istat e bankitalia amano essere precisi, ma in queste cose è meglio aggiungere la parola circa.

Comunque, visto il calo demografico, l’immigrazione compensativa dall’estero andrebbe sempre regolata secondo le necessità del mercato del lavoro italiano, il che, vista la crisi economica perdurante, richiederà del tempo per un intervento oculato da parte del governo. (Per le notizie: Vito Lops - Ilsole24ore – Giuseppe Sersale – Startmag).

EUROPA

Poiché l’UE rischia un progressivo impoverimento, l’Italia ha chiesto una riforma dell’architettura istituzionale dell’UE, dei suoi trattati interni, della sua politica e della sua legislazione; perciò, gli euroburocrati e i politici impiegati nelle istituzioni europee, temendo di perdere il loro posto, sono in allarme: Il ministro Savona ha chiesto un fondo salva stati, il M5S, per risparmiare, ha chiesto di chiudere la sede di Strasburgo e i francesi hanno chiesto un fondo europeo contro la disoccupazione.

La crescita è bassa, la disoccupazione è alta e i salari crescono poco, secondo The Economist, i debiti sovrani e la crisi finanziaria iniziata nel 2008, hanno iniziato a segnare la fine dell’euro; con la sua politica, l’UE ha ridotto del 25% il Pil della Grecia e la Germania si rifiuta ancora di pagare i danni di guerra a questo paese impoverito. La BCE, prima di Draghi, ha praticato una politica monetaria restrittiva, che ha favorito la recessione e non ha reagito prontamente al crash finanziario del 2008 e la commissione europea ha raccomandato ai paesi l’austerità di bilancio.

Gli squilibri commerciali interni, contro lo spirito dei trattati che non li volevano, hanno diviso i paesi europei tra creditori e debitori, dirottando le eccedenze monetarie tedesche in attività finanziarie speculative. L’UE non ha una politica fiscale comune di tipo anticiclico, tesa agli investimenti pubblici e all’occupazione; contro l’Italia, la commissione ha cavalcato la spinta della speculazione.

The Economist afferma che la crisi economica è ancora in atto, il che mette a rischio la sopravvivenza dell’eurozona, ma in Italia gli europeisti negano questa realtà e incolpano di tutto il governo gialloverde. Per uscire da questa situazione, occorre una riforma dell’architettura istituzionale, della legislazione, dei trattati interni e della politica dell’UE, anche se con la contrarietà di europeisti dogmatici, di singoli paesi dell’UE, della commissione e della Bce. Comunque, non vero, come amar ripetere il PD, che l’Italia è isolata in Europa.

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Le materie prime, soprattutto petrolio, gas, grano e soia, hanno prezzi fluttuanti influenzati dalla speculazione che opera nei contratti a termine, ma anche dal ciclo economico, nel senso che il prezzo aumenta quando l’economia cresce e diminuisce quando rallenta; un aumento del prezzo delle materie prime era previsto per il 2018 ma ora è previsto per la metà dell’anno 2019.

Anche le guerre commerciali incidono sul prezzo, gli Usa esportano in Cina un terzo della loro produzione di soia, ma la Cina, reagendo ai dazi americani, ne ha sospeso l’importazione e perciò gran parte della produzione Usa è rimasta accatastata nel Midwest, con riflesso sul suo prezzo. Anche il prezzo del petrolio è volatile e, in questi anni, il prezzo del barile è andato da 58 a 86 dollari al barile, perciò l’OPEC minaccia di tagliare la produzione, il prezzo del gas è legato al prezzo del petrolio. Da considerare anche che, nelle materie prime, esistono anche grandi scorte da smaltire, che possono giocare un effetto anticiclico sui prezzi.

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La magistratura contabile europea della corte dei conti, ha denunciato che la BCE di Francoforte, che vigila per prevenire e risolvere le crisi bancarie, non risponde alle sue richieste d’informazioni rilevanti, com’è suo diritto viste le crisi bancarie; così facendo, mette da parte la trasparenza, si giustifica affermando che alcune di esse hanno carattere confidenziale. Ci chiediamo a chi Draghi risponda effettivamente.  

La BCE monitora costantemente le banche, però non vuole poteri di controllo sulla sua attività, nella vigilanza della BCE esistono anche conflitti d’interesse; eppure la Corte ha dichiarato di non voler interferire nella sua gestione e che le informazioni richieste servono all’espletamento delle se funzioni perché la gestione bancaria presenta rischi notevoli per i bilanci pubblici. La vigilanza bancaria è stata sottratta alle banche centrali degli stati e conferita alla BCE che, ritenendosi indipendente, non vuole essere vigilata dalla corte dei conti; i soci della BCE sono le banche centrali dell’eurosistema, e i soci di queste sono le banche maggiori. (Per le notizie: Michele Arnese – Startmag).

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Le banche centrali, dopo anni di politiche monetarie espansive volte a mitigare la crisi del 2008, adesso hanno deciso di fare una politica monetaria più restrittiva, elevando i tassi e creando meno moneta; però Trump, contro l’indirizzo della Riserva Federale, diretta da Jerome Powell, teme che questa politica possa penalizzare la produzione industriale americana in ripresa.

Powell, in questo momento, è contro una politica monetaria espansiva, contro l’aumento del debito pubblico e contro l’apoteosi della finanza internazionale. Il 31/12/1918 in UE è finita la politica del QE della Bce e, con la riduzione degli interessi sul debito pubblico, ne hanno beneficiato la finanza pubblica e la finanza privata, ma non la crescita dell’economia reale. (Per le notizie: Christian Marazzi – tysm – sinistrainrete).

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Olivier Blanchard, dirigente dell’FMI, afferma che il debito pubblico, come quello di famiglie imprese, se è ben investito, può essere occasione di sviluppo, afferma anche che la Grecia è stata massacrata dalle imposizioni della Troika; però, per chi difende l’austerità, se la realtà non corrisponde alla teoria, è la realtà che è sbagliata. Blanchard afferma che, quando il tasso di crescita di un paese è superiore al costo del suo debito pubblico, il debito si riduce senza bisogno di austerità, cioè senza di tagli alla spesa e senza aumenti d’imposte.

Dal 1950 in Usa, Giappone, Europa e GB l’aumento del Pil ha superato il costo del debito, purtroppo, dal 2008, con la crisi finanziaria, le cose sono cambiate; Blanchard afferma che l’ossessione per il debito pubblico è sbagliata e che sono sbagliate le regole europee per contrastare la crisi, le quali hanno fatto uscire l’Italia dai binari dello sviluppo.

Se fosse possibile, bisognerebbe rompere, con un referendum, la gabbia dell’Unione Europea, denunciando i trattati europei, il discorso vale per i paesi, come la GB, che se lo possono permettere, avendo conservato un briciolo di sovranità; l’UE è nata su un progetto dell’élite e, in subordine, per contrastare le conseguenze dell’inconvertibilità del dollaro in oro nel 1971.

Le classi dirigenti europee non hanno mai sottoposto il disegno dell’Unione Europea al voto dei cittadini e quando la sua costituzione è stata sottoposta nel 2005 a referendum in Francia e Olanda, è stato bocciata. A decidere i trattati sono i governi degli stati, traditori dei cittadini, riuniti nel consiglio dei ministri europeo, poi i trattati sono ratificati dai parlamenti nazionali.

I trattati internazionali prevedono obblighi che discendono sui cittadini senza loro consenso, quelli europei operano con regolamenti, direttive e raccomandazioni; i regolamenti sono generali e obbligatori, le direttive lasciano più libertà di scelta, cioè Bruxelles decide l’obiettivo da raggiungere e i Parlamenti nazionali ne decidono i modi. Ciò ha consentito di accentrare le decisioni in mano a governi, commissione e Bce, che non rispondono ai parlamenti e nemmeno ai cittadini.

L’UE innova le leggi di tutti i paesi aderenti e l’articolo 75 della costituzione italiana non consente un referendum contro i trattati internazionali come quelli che reggono l’Unione, sottraendo potere decisionale al parlamento nazionale, che rappresenta i cittadini, e ai cittadini medesimi. Anche i poteri di controllo del parlamento europeo sono ridotti.

Jared  Bernstein ha affermato che si è data troppa importanza al debito pubblico, mentre è importante la ragione per la quale si fa il debito, infatti, non si può fare debito per togliere le tasse ai ricchi e si può fare per investimenti pubblici. Comunque c’è chi è a favore dell’austerità espansiva, affermando che tagliare la spesa pubblica, stimola la crescita, ma è stato smentito da Olivier Blanchard; infatti,m la spesa pubblica può creare anche domanda occupazione e aumento del Pil.

Tutti hanno bisogno di tempo per capire quello che succede e perciò qualche economista si sta ravvedendo. Bruxelles ha imposto politiche di austerità che hanno liberalizzato il lavoro, privatizzato la sanità e i servizi pubblici, innalzato l’età pensionabile; ha voluto il sostegno alle banche e ridotto quelli ai comuni, trasferendo il controllo dei bilanci statali a Bruxelles. Le raccomandazioni di Bruxelles derivano da un’oligarchia occulta, l’Italia non può continuare a sottostare al diktat di un’oligarchia, per lo più straniera, che decide le entrate e le uscite dello stato. (Per le notizie: Carlo Clericetti – soldi e potere – Franco Russo – euro stop . sinistrainrete).

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In dieci anni vari paesi europei, con la corruzione di funzionari o in cambio d’investimenti, hanno venduto a stranieri 133.000 passaporti o la residenza; in tal modo, sono arrivati russi, libanesi, turchi, brasiliani, venezuelani, sudafricani, cinesi, ucraini, kazaki, uzbeki, bielorussi, azerbaigiani e sauditi. I paesi europei destinatari sono Cipro, Irlanda, Malta, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Lettonia, Ungheria e Bulgaria; poiché questo commercio può comportare corruzione, evasione fiscale e riciclaggio mafioso, l’Unione Europea ha invitato i paesi a fare controlli sui richiedenti ma, grazie al potere dei soldi, senza risultato; cioè, generalmente, gli stati d’arrivo non fanno controlli sugli arrivati.

Il Portogallo garantisce anche esenzione fiscale ai pensionati, Malta respinge gli extracomunitari ma non i ricchi, del resto anche l’Australia accetta solo i ricchi. Il governo maltese promuove la vendita di cittadinanza, la società di consulenza scozzese, con sede in Jersey, Henley & partners, con 25 uffici nel mondo, si occupa di vendita di passaporti maltesi, con l’impegno a fare investimenti a Malta. (Per le notizie – Roberto Galullo – ilsole24ore).

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Senza approvazione degli altri paesi UE e degli Usa, il 22/1/2019   e Germania, facendo seguito al trattato dell’Eliseo del 1963, firmeranno un trattato, di 28 articoli, per l’integrazione franco tedesca; con convergenze in politica estera, difesa, sicurezza, ricerca e armamenti. Sarà creato un consiglio di difesa franco-tedesco, con la richiesta di fare la Germania membro permanente del consiglio di sicurezza dell’Onu.

Dopo la rivolta anti Macron dei gilet gialli, a causa di questo trattato, Marine Le Pen ha accusato di Macron di alto tradimento e di vendere la Francia alla Germania; tutto questo avviene alla vigilia del rinnovo del parlamento europeo che così, con qualsiasi maggioranza, è destinato a contare sempre di meno. (Per le notizie: Tino Oldani – startmag).

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Nel settore ferroviario europeo vi è il progetto di fusione tra la tedesca Siemens e la francese Alstom, pretestuosamente presentato per fronteggiare la concorrenza cinese e americana; l’Antitrust europea segue il caso come la concentrazione Fincantieri-Stx. A difesa della concorrenza è intervenuto il commissario signora Vestager, la quale nel 2015 intervenne contro la fusione di quattro piccole banche italiane, però il consorzio Airbus, retto da francesi e tedeschi, fu approvato; perciò Financial Times afferma che le regole dovrebbero valere per tutti. .

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I trattati di libero commercio TTIP e Ceta, tra Usa, Canada e UE, non sono stati definitivamente archiviati perché le trattative sono ancora in corso, la commissione europea continua a trattare, ma il Congresso Usa afferma che l’accordo ci sarà solo inserendo in esso l’agricoltura. Trump vuole l’abbattimento delle barriere doganali europee sui prodotti agricoli e l’eliminazione del divieto a importare gli Ogm.

Dopo il blocco delle importazioni cinesi di soia, come ritorsione ai dazi americani, in barba ai paesi dell’UE, un accordo informale di luglio scorso, tra Junker e Trump, ha fato aumentare l’importazione di soia Ogm dagli Usa. Solo a queste condizioni Trump revocherebbe i dazi americani del 25% sulle auto europee importate, che sono, soprattutto tedesche. L’attuale maggioranza di governo italiana è sempre stata contro Ttip e Ceta, se con il parlamento non cambierà linea, inevitabilmente, come avviene nel gioco della politica, sarà attaccato dall’opposizione (Per le notizie: Monica Sisto – Il Fatto Quotidiano).

Nunzio Miccoli  www.virusibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (14/1/2019)

EUROPA

Da novembre 2017, gli ordini all’industria tedesca sono diminuiti del 4,3%, sono diminuiti del 3,2% gli ordini dall’estero e dell’11,6% quelli dell’eurozona, è il segno di una recessione mondiale; i maggiori paesi esportatori, cioè Cina e Germania, per il 2019, hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita.

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L’Esma, l’autorità di vigilanza europea sui mercati finanziari, ha pubblicato il suo rapporto annuale sui derivati, questo afferma che, a fine 2017, il mercato europeo dei derivati è stato pari a 660.000 miliardi di euro, dei quali 542.000, i più rischiosi, sono stati contrattati fuori dei mercati regolamentati, cioè fuori banca. Il Pil dell’eurozona è pari a circa 15.000 miliardi di euro e si stima che nel 2020 dovrebbe diminuire, esso rappresenta il 2,2% dei derivati europei.

La banca dei regolamenti internazionali, che ha sede a Ginevra, su questa materia, si serve di dati forniti dalle banche centrali, in base a questi, alla fine del 2017, ha stimato che i  derivati mondiali ammontavano a 622.000 miliardi di dollari e che il mercato dei derivati europei sarebbe un quarto del totale; cioè, i due dati sono discordanti.

La durata di questi contratti è generalmente inferiore a un anno, quelli sulle monete sono il 12%, quelli legati ai tassi d’interesse sono il 69%, il 19% è legato alle materie prime, cioè petrolio, gas e grano, sono i cosiddetti futures o contratti a termine; alcuni  enti pubblici italiani hanno stipulato quelli legati all’interesse e il Tesoro è dovuto intervenire per ripianare le loro perdite. Questi contratti a rischio o scommesse speculative, sono stipulati da società d’investimento e da banche; il 33% dei derivati è stipulato in dollari, il 28% in euro e l’11% in sterline.

I principali mercati europei dei derivati sono Londra, Francoforte e Parigi, la City di Londra, con le attività finanziarie complessive, produce il 12% del Pil inglese. Tra le 12 maggiori banche internazionali impegnate in questo tipo di speculazioni, 9 sono europee, la prima è Deutsche Bank; a causa di questo quadro, sembra che le maggiori banche europee si stiano allontanando dalla speculazione e pensano di rilanciare il credito commerciale per lo sviluppo. (Per le notizie: Mario Lettieri e Paolo Raimondi – startmag.it).

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Francia e Germania hanno deciso di contrastare insieme l’acquisizione, da parte del cantieri italiani Fincantieri, dei cantieri francesi STX; come succede ai sottoposti subordinati, la commissione è europea ha sposato la loro linea, sostenendo che l’operazione nuoce alla concorrenza nel settore delle navi da crociera, perciò l’Antitrust europea è chiamata a intervenire. E’ la solita politica di figli e figliastri, invece all’Airbus, a controllo franco tedesco, pare che vada tutto bene; purtroppo. l’Italia è in queste condizioni perché i suoi massimi dirigenti sono filotedeschi o filo francesi e Francia e Germania,  dominare l’Europa, hanno fatto cartello e la Francia fa da coperchio alla Germania.

Dopo l’aggiudicazione all’asta dei cantieri navali Stx a Fincantieri, prima controllati dai coreani con una partecipazione del 66%, il governo francese di Valls lasciò all’Italia la maggioranza del capitale, ma il 27.7.2017, il nuovo governo Macron nazionalizzò Stx, lasciando a Fincantieri il 50% della società, più un prestito francese revocabile dell’1%.

Un accordo simile è stato fatto con il governo americano dalla Fiat, che in pratica è servito a far emigrare la Fiat in Usa; contemporaneamente, tra Francia e Italia, si decise di costituire una joint venture per la costruzione di navi militari, tra Fincantieri e Naval Group; oggi la Germania ospita il più grande competitore europeo di Fincantieri, cioè Meyer Werft.

L’Unione Europea, cioè la Francia e la Germania, vuole costruire una difesa europea e un’industria europea della difesa, speriamo che l’Italia ne resti fuori; in Italia, il settore ha 200.000 dipendenti ed esporta molto, l’industria italiana, se protetta da governi lungimiranti, invece che svenduta dai nemici nostrani dei sovranisti, potrebbe essere protagonista in Italia e nel mondo. Gran parte del commercio tra Usa e Italia, riguarda prodotti ad alta tecnologia.

La Francia compra piccole imprese italiane, acquisisce i loro brevetti, chiude i loro  impianti in Italia e li trasferisce in Francia, per la fusione tra Essilor-Luxottica, ha voluto la sede a Parigi e la quotazione azionaria solo a Parigi, sospendendo quella che Luxottica aveva a Milano; con questa fusione, gli azionisti italiani pagheranno imposte del 35% sugli utili modesti, alla Francia e all’Italia, perciò si libereranno delle azioni e così il gruppo rimarrà nelle mani francesi.

Invece la Germania, che compra aziende italiane, le lascia in Italia. Macron, come un feldmaresciallo, afferma che Di Maio deve rispettare la Francia (che ha la force de frappe) e non deve sostenere la rivolta dei gilet gialli; probabilmente, nella sua ignoranza, dimentica che la Francia concesse l’asilo politico a un terrorista rapinatore pluriomicida come Cesare Battisti.

Nella storia le crisi,  politiche ed economiche, dei paesi, alimentate anche da complotti esteri, con l’aiuto di agenti operanti nei paesi da asservire, hanno favorito la conquista di questi paesi; Macron, forse per smantellare l’Italia con la crisi, d’accordo con la Germania, è a favore dell’immigrazione solo in Italia, a tal fine, conta su Mattarella, su Soros e su papa Francesco.

E’ singolare che la Francia, paese laico che, diversamente dall’Italia, non paga la protezione alla chiesa, dai tempi di Napoleone III, sia sempre intervenuta in Italia a favore del papa e contro i governi laici italiani. I tedeschi hanno puntato a piegare e dominare, anche con l’aiuto dell’informazione e di politici collaborazionisti dei due paesi, la Grecia e l’Italia, perché sono sempre stati molto attratti dalla cultura classica greca e romana.

La crisi politiche, determinate da crisi dinastiche, economiche, carestie, catastrofi naturali e guerre, determinano il vuoto interno di potere che, con l’aiuto di collaborazionisti interni, chiama lo straniero. In fisica non esiste il vuoto assoluto, questo generalmente è riempito da aria, acqua e polvere, quando esso si crea artificialmente in un fusto, si crea il collasso delle sue pareti. In famiglia, quando, con la scusa dell’eguaglianza, c’è la lotta di potere tra marito e moglie, se il marito non cede disciplinatamente lo scettro di comando alla moglie, si ha la disgregazione della famiglia e lo sbando dei figli adolescenti.

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La banca statale di Sassonia NordLB, carica di NPL o crediti deteriorati del settore navale, ha in Germania il peggiore stress test e perciò nel 2019 vuole ridurre i crediti deteriorati da 7,7 miliardi a 5 miliardi di euro; per ricapitalizzare, ha cercato, senza successo, grossi investitori privati. La banca è partecipata per il 59,13% dalla Bassa Sassonia e per il resto da casse di risparmio.

La fusione con altra Landesbank è fallita perché queste banche sono legate a un territorio e le Landsbanken forti non si vogliono fondersi con quelle deboli, in Italia lo fanno con gli aiuti di stato; la banca è pubblica e appartiene a un Land, non è quotata in borsa e, senza modificare la legge, non è previsto l’ingresso di privati. Per la ricapitalizzazione, si pensa di ricorrere a bond convertibili sottoscritti da società di private equity; il bilancio del 2018 è in perdita e dal 2005 la banca ha perso la garanzia pubblica. Lo stato della Sassonia vorrebbe conservare il 51% del capitale e cedere il resto ai privati. (Per le notizie: Isabella Bufacchi - ilsole240re. com).

Dal 2008, con l’euro e, malgrado la crisi, la pubblica amministrazione tedesca, con i bassi tassi d’interesse, ha risparmiato 368 miliardi di euro, hanno risparmiato lo stato federale, i singoli stati, comuni e assicurazioni sociali; la Germania è il paese che ha risparmiato di più, seguita dalla Francia, la quale però, a causa dei salvataggi delle sue banche, ha aumentato di molto il suo debito pubblico. La Germania, consociata alla Francia, con i crediti e gli investimenti, ripiana il suo deficit di bilancio e il suo deficit commerciale.

Nel 2007 il rendimento dei bund era del 4,2%, superiore all’attuale costo dei Btp italiani e al costo medio attuale del debito pubblico italiano;  però, con la crisi, produzione ed esportazioni tedesche vanno scemando, nell’ultimo anno sono calate del 4,7%; accade anche in Italia, dove l’opposizione ne incolpa al governo. Il mercato principale delle esportazioni tedesche è la Cina, poi vengono Usa, Francia e Italia.

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Nella vigilanza bancaria europea esiste un enorme numero di contenziosi messi su da banche che si sentono danneggiate dai provvedimenti della Bce per la risoluzione delle crisi bancarie; dal 2012 la vigilanza dell’unione bancaria è esercitata su 120 banche dell’eurozona, però la Germania non ha accettato la garanzia comune sui depositi. A causa della disciplina europea delle crisi bancarie, dal 2016 l’indice di borsa italiano delle banche è crollato, sono quasi scomparse le obbligazioni ed è crollata la fiducia nel sistema bancario, anche la tutela statale sul risparmio è diminuita.

700 ricorsi e azioni legali sono stati fatti dalle banche contro la Bce, diminuiscono investimenti e consumi; davanti a obiettivi altisonanti non realizzati varrebbe la pena, da parte del governo italiano, di porre un veto sul bilancio comunitari ma, come al solito e per rispetto verso Mattarella, l’Italia non lo fa e anzi accetta che l’UE si rifiuti anche di discutere il piano di Savona sulla Bce. Accade ai paesi sottosviluppati e con senso d’inferiorità, controllati surrettiziamente dallo straniero.

All’inizio degli anni settanta, la corte costituzionale italiana, senza chiedere l’adeguamento della nostra costituzione, non ha ritenuto che fosse negativo l’impatto delle norme europee sull’Italia e la sua costituzione; si è dato per scontato che i trattati europei fossero compatibili con l’articolo 11 della costituzione e l’interesse nazionale è stato messo da parte. Eppure la costituzione italiana riteneva centrale l’interesse nazionale, da allora abbiamo fatto quello che ci chiedeva l’UE, un’Italia che era incapace di riformarsi da sola, si sottometteva alla disciplina europea, era quello che volevano Carli e Schioppa.

Oggi, di fronte agli insuccessi dell’UE, i cittadini italiani, in precedenza i più europeisti, chiedono meno Europa, invece i tedeschi hanno sempre difeso, anche di fronte a Bruxelles, la loro costituzione. Nell’Ue i tedeschi hanno imposto una loro visione; l’articolo 11 della nostra costituzione consente una limitazione della sovranità, però per assicurare la pace, non afferma che il deficit di bilancio di alcuni è ammissibile e quello di altri no, la Francia ha sforato i parametri europei dieci volte in 11 anni e nessuno l’ha richiamata.

L’articolo 4 del trattato Ue precisa che l’Unione rispetta la struttura costituzionale degli stati, ma oggi, chi in Italia lo cita, è accusato di antieuropeismo; i governi italiani hanno sempre l’ansia di non essere accettati, di essere isolati, perciò si accodano sempre e rinunciano a pretendere parità di condizioni. L’Italia potrebbe chiedere una verifica sistematica di ciò che ci arriva da Bruxelles, deciso in segreto da Francia e Germania nei corridoi e non nelle sedi istituzionali europee, ma non lo fa; perciò, l’ultima legge di bilancio italiano è stata peggiorata, con più tasse e meno investimenti e l’opposizione ne dà la cola al governo. Udite, udite: l’Ue ha gridato che l’Italia, con i suoi deficit di bilancio, mette a rischio la sopravvivenza dell’euro.

Gli investitori internazionali e le banche fanno causa alla Bce che, per la risoluzione delle crisi bancarie, nel 2017 ha chiesto la liquidazione del Banco Popular Espagnol, provocando perdite ad azionisti e obbligazionisti per 4,1 miliardi di euro e la cessione della banca al banco Santander per 1 dollaro; naturalmente, hanno reagito gli hedge fund che hanno fatto causa. Nel 2017 99 di questi procedimenti sono stati intentati presso la corte di giustizia europea, per il Banco Popular Espanol pare ci siano state violazioni del segreto professionale e la fuga d’informazioni; in generale, il piani della Bce prevedono tagli dei costi e perciò cliente e risparmiatori fuggono dalle banche colpite, ma anche da quelle sane, è accaduta anche in Italia.

Fed e Bce hanno chiesto risoluzione immediata per la banca lituana ABLV che faceva riciclaggio di denaro sporco e la Bce ha chiesto la sua liquidazione con la procedura fallimentare lituana. Ci sono cause intentate da investitori per la disparità di trattamento e per confusione normativa, di fronte ai nuovi problemi, la Bce opera con discrezionalità e i tedeschi impongono la linea, nel 2015 è accaduto anche alle nostre banche popolari.

L’unione monetarie e l’unione bancaria favoriscono squilibri e asimmetria, visto il quadro, politici e superburocrati europei, con il collasso dell’Unione, temono di perdere il posto e qualche volta della situazione danna la colpa all’Italia. Con le elezione europee di maggio prossimo, se l’Ue non vuole cessare, s’impone una revisione del processo d’integrazione europea, l’austerità e l’euro hanno tradito le promesse.

Dopo lo sganciamento del dollaro dall’oro nel 1971, per difendere la Germania dalle svalutazioni competitive che aiutavano le esportazioni, nel 1972 nacque il serpente monetario europeo a cambi flessibili e negli anni ottanta il sistema monetario europeo a cambi fissi. Nel 1992 la Germania, con il trattato di Maastricht, chiedeva la riduzione dei disavanzi di bilancio e dei debiti pubblici, queste regole furono poi sistematicamente violate da Germania e Francia, ma gli europeisti non lo ricordano.

Nel 1944, invece dell’euro, Keynes aveva proposto il bancor, come moneta di regolamento delle banche centrali, avente una certa flessibilità, nel 2000 fece la sua comparsa l’euro, però l’UE non aveva progetti d’integrazione fiscale e politica; perciò l’euro era una moneta senza direzione politica e priva di un bilancio adeguato, che avrebbe dovuto essere pari ad almeno il 10% del Pil dell’eurozona, doveva essere amministrato dalla Bce che doveva essere anche prestatore di ultima istanza, invece questa prese a operare attraverso le banche commerciali.

La Germania proteggeva la sua produzione industriale e le sue esportazioni e i disavanzi commerciali degli altri paesi favorivano i suoi impieghi finanziari internazionali; con i movimenti di capitali, la finanza, baipassando gli stati, imponeva dinamiche nuove. Dal 2007 su sviluppò una crisi finanziaria nord atlantica, con banche europee impegnate nella speculazione; in tale situazione, la liquidità non veniva più dalle banche centrali ma dal commercio internazionale squilibrato a favore di alcuni paesi come Germania e Cina.

Quando esplose la crisi del debito greco, anche il Belgio aveva un debito pari al 100% del Pil, comunque, con la globalizzazione, l’industria tedesca si estese in Europa orientale e le catene produttive, come accaduto anche in Usa, divennero transnazionali.  In tale quadro, il parlamento europeo e quelli nazionali europei sono diventati ininfluenti; la commissione europea raccomanda riforme strutturali e austerità e commina sanziona, manca una vera regolazione, senza discriminazioni, di tutto il sistema.

L’austerità, invece che ai lavoratori, dovrebbe essere pretesa all’oligarchia, anche se, la finanziarizzazione dell’economia e le delocalizzazioni industriali per ridurre il costo del lavoro, più degli aiuti esteri, hanno favorito lo sviluppo dei paesi emergenti; ma dal 2007 la crisi ha segnato l’inizio della fine della finanza speculativa e perciò ora, anche se c’è chi non vede il cambiamento del tempo, come difesa dal deficit commerciale, s’invoca il protezionismo. L’economia è ciclica e le scelte politiche sono reversibili, perciò si chiede di nuovo un New Deal per gli investimenti pubblici e l’occupazione, con il corollario del deficit di bilancio dello stato. (Fonti: sinistrainrete – startmag).

ISLAM

Trump ha dichiarato che l’Iran, a causa della sua crisi interna, favorita dalle sanzioni, si vuole ritirare dalla Siria, perciò ha deciso il ritiro anche delle truppe Usa, entro 4 mesi, naturalmente, Israele è contraria. Trump ha anche detto che l’Isis sunnita è diretta soprattutto contro l’Iran e che odia più l’Iran che Israele, sembra anche che la Siria si voglia sganciare dall’Iran.

In Siria, l’Isis, nelle zone sotto controllo di Mosca e Damasco, è stata sradicata, ma non in quelle sotto controllo Usa colpite dagli aerei americani; d’altra parte gli Usa, che hanno problemi economici, non possono contrastare contemporaneamente Isis e Iran. Sembra che Trump, neocon e tribuno della plebe, dopo il protezionismo e la denuncia dei trattati internazionali, voglia togliere agli Usa il ruolo di gendarme del mondo, conferito loro da Francia e Gran Bretagna, indebolite dalla seconda guerra mondiale. Questo ruolo fu sostenuto anche da romani e da inglesi.

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Il 17-18 dicembre scorso, le autorità doganali libiche hanno scoperto, in due containers, enormi quantità di armi leggere provenienti dalla Turchia, sbarcate nel porto occidentale di Khoms, destinate ai terroristi della fratellanza musulmana. Dalla caduta di Gheddafi, il consiglio di sicurezza dell’Onu aveva posto l’embargo su queste armi, nel paese ci sono molte milizie islamiche armate.

I governi di Serraj a Tripoli e di Haftar a Tobruk, nemico, assieme all’Egitto di Al Sisi, dei fratelli musulmani, hanno entrambi protestato; diversi paesi islamici forniscono armi ai terroristi libici dell’Isis o di Al Qaeda; altre armi turche, dirette in Libia, sono state individuate dalla Grecia, anche provenienti dall’Ucraina. Il procuratore generale della Libia ha emesso mandato di arresto su 826 terroristi islamici che sono fuggiti in Turchia e Qatar, sostenitori dei fratelli musulmani; il Qatar è vicino all’Iran e ha fornito alla Libia anche gruppi islamici armati.

Il generale Haftar è il principale nemico della penetrazione turca in Libia, l’Onu lavora per la riconciliazione fra Tripoli e Tobruk, a novembre scorso Haftar si oppose alla partecipazione turca alla conferenza di Palermo promossa dall’Italia; generalmente i media sono poco interessati alla questione, sono favorevoli agli emigranti su cui speculano anche i trafficanti e i terroristi, che acquistano armi con il ricavato del loro trasporto.

La Turchia di Erdogan, tiene i piedi in due staffe, è legata alla Nato e alla Russia, ma la commissione europea è preoccupata solo per il nazionalismo di Salvini; la Turchia ha fermato i profughi partenti dalla Turchia in cambio di 5 miliardi di euro dall’UE, ora, d’accordo con i gruppi islamici, li fa partire dalla Libia. La Turchia continua la sua penetrazione nel territorio del vecchio impero ottomano, fino al Mar Rosso, Sudan, Eritrea e Golfo persico.  (Per le notizie Zvi Mavel - Informazione Corretta).

ITALIA

Dopo l’insuccesso dell’aumento di capitale di Banca Carige, dopo la decisione della Bce di nominare tre commissari per la banca, dopo che il titolo è stato sospeso dalle quotazioni, dopo le dimissioni dei suoi consiglieri, sulla crisi della banca, il governo Conte, ufficialmente a tutela dei suoi clienti e risparmiatori e per il suo consolidamento patrimoniale e il suo rilancio, coma fatto da Renzi, invece di lasciarla fallire, ha deciso alcune forme di sostegno pubblico a suo favore.

Banca Carige dovrebbe ricevere aiuti dal fondo Interbancario di garanzia, finanziamenti da Bankitalia e Bce e, come ultima ipotesi, come avvenuto per MPS, un aiuto del Tesoro italiano, puntando anche sulla sua ricapitalizzazione e sulla fusione con altra banca. I suoi crediti deteriorati Npl dovrebbero essere rilevati dalla società Sga del ministero dell’economia. Per il suo rafforzamento patrimoniale e per la garanzia statale sulla emissioni di obbligazioni, in assenza di nazionalizzazione, lo stato dovrebbe impegnare 1,3 miliardi di euro.

Il salvataggio di Carige da parte del governo è stato previsto da apposito decreto che ricalca quello precedente per il salvataggio di MPS, allora il governo Gentiloni, seguendo le norme europee, puntò anche sulla nazionalizzazione della banca. Ora il governo Conte ha stanziato a favore di Carige  un  miliardo per la partecipazione al suo capitale e 300 milioni come garanzia statale sull’emissione di obbligazioni.

Il governo afferma di voler salvare obbligazionisti e correntisti, alla ricapitalizzazione potrebbe seguire la nazionalizzazione, però attenzione, il Tesoro ha rilevato MPS  con 5,4 miliardi di euro, mentre oggi la banca  vale in borsa solo 1,2 miliardi; i risparmiatori sono un pretesto, da sempre, dallo stato le banche non sono trattate come gli esodati. L’UE limita il costo dei salvataggi bancari;  per la Carige, prima della nazionalizzazione, il Tesoro dovrebbe azzerare il capitale  e convertire le obbligazioni in azioni.

I tre commissari dell’UE  chiedono la garanzia statale all’emissione di obbligazioni poi, se ci sono investitori privati, si può pensare alla ricapitalizzazione, spetterebbe al fondo interbancario di garanzia fissare le condizione per il prestito obbligazionario di 300 milioni di euro La vigilanza europea di Francoforte ha rilevato che le banche italiane hanno un Npe ratio, cioè un rapporto medio tra crediti deteriorati e crediti totali,  del 21,4% e perciò ha invitato a ridurlo in  tre anni.

Tenuto anche conto degli accantonamenti al fondo svalutazione crediti, per le nostre due maggiori banche, Banca Intesa vuole portarlo al 6% netto e Unicredit al 4%, ciò potrebbe, oltre che aiutare gli speculatori con le cessioni dei crediti, causare minusvalenze alle banche che poi richiederebbe ricapitalizzazioni. Perciò Bankitalia ha suggerito il recupero interno dei crediti deteriorati, perché dal 2006 al 2015,  così operando, si sono recuperati il 47% dei crediti, mentre con le cessioni solo il 23%, con un bell’utile per gli speculatori. (Per le notizie: ilsole24ore.com).

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Tra chiesa cattolica e Lega i rapporti non sono buoni, con il suo giornale Avvenire, la conferenza episcopale italiana contesta il decreto sicurezza di Salvini e il raddoppio dell’imposta Ires al Terzo Settore del volontariato non profit e il giornale Civiltà Cattolica dei gesuiti auspica la caduta del governo Conte. Matteo Salvini afferma che esiste una frattura tra gerarchie cattoliche e popolo cristiano, per Salvini le parrocchie e l’attaccamento alla messa vengono prima del Vaticano, del papa e della conferenza episcopale, non è kil solo a pensarla così  e perciò ia televisione lo esorcizza.

Per Salvini il cattolicesimo è un segnale identitario verso l’Islam, invece papa Francesco vuole immigrati di tutte le razze e religioni e fraternizza con i fratelli musulmani egiziani; il giornale Famiglia Cristiana sostiene l’immigrazione e perciò ha paragonato Salvini a Satana.  Civiltà Cattolica attacca sovranismo e  secolarismo e ha più fiducia verso Di Maio.

Vista la situazione, alcuni vescovi propongono la nascita di un partito laico cristiano, il che dimostra che la chiesa ha sempre fatto politica e che il Vaticano non è stato mai indipendente dai partiti; ma la laicità si vede più dai fatti che dallo statuto di un partito. Sul problema dei migranti ci sono stati scontri tra Viminale e gerarchie, papa Francesco, in televisione, non trascura mai di dire parole a favore dei migranti; da considerare che, nella chiesa, sono preminenti gli interessi economici, lo ha riconosciuto lo stesso papa Francesco

Civiltà Cattolica lamenta il caos politico italiano e chiede l’integrazione e non la lotta all’immigrazione, ma l’integrazione si ottiene con la buona politica, con il tempo e la pazienza; invece Salvini afferma che la sicurezza e la democrazia si possono avere solo con un popolo omogeneo etnicamente, solo il trascorrere dei secoli e le guerre civili, con la fusione di popoli diversi, hanno superato questa visione, creando le nazioni e gli stati. (Per le notizie: agi.it).

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Nel corso della consueta campagna mediatico-terroristica, l’informazione mainstream nostrana aveva scritto che l’aumento degli spread avrebbe comportato l’aumento dell’interesse sui mutui; ciò non è avvenuto perché questi dipendono dai tassi applicati dalla Bce alle banche, rimasti bassi per contrastare il rallentamento dell’economia. Tuttavia in Italia, l’aumento dello spread ha fatto crescere l’interesse sulle nuove emissioni di Btp, svalutando i Btp offerti al mercato secondario.

CINA

La Cina, per compensare la caduta delle esportazioni, vuole spingere la domanda interna e ridurre le imposte ai lavoratori e ai consumatori; perciò, a beneficio d ricchi e poveri, ha ridotto l’Iva e, per i lavoratori, ha aumentato le detrazioni fiscali sul reddito, su corsi di formazione, affitto, figli a carico e spese mediche. In Cina la sanità è per il 70% a carico dello stato e per il 30% a carico dei lavoratori, lo stato progetta la creazione di un sistema universale della sanità.

USA

Trump, senza darne comunicazione a Bruxelles, ha snobbato l’UE, declassando, con i protocolli, la sua rappresentanza diplomatica, da stato membro a organizzazione internazionale; perciò, al funerale di George Bush, l’ambasciatore dell’Unione  è stato spostato dai primi posti all’ultimo; si discute se sarà corretta l’attuale scelta, ripristinando lo status precedente dell’Unione.

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Nel 1987 fu stipulato un trattato di non proliferazione nucleare tra Urss e Usa, che eliminò i missili nucleari a corta gittata tra Europa e Urss, ora UE e Usa lo vogliono rigettare perché la Russia avrebbe sperimentato un missile di categoria proibita; l’installazione di nuovi missili nucleari americani in Europa, spingerà la Russia fare altrettanti, gli Usa tengono nel mirino anche la Cina.

Giuseppe Conte, come hanno sempre fatto i governi italiani, anche in questo caso si è accodato all’Ue e il parlamento italiano non è stato chiamato a decidere in merito, come non ha chiesto agli Usa di rimuovere dal paese le bombe nucleari. Ancora una volta, si è violata la sovranità del popolo e la libertà e completezza dell’informazione, anche un piano di uscita dall’euro dovrebbe essere un diritto, la Germania l’ha, ma per i governi italiani è stato prioritario appiattirsi e aderire incondizionatamente e disciplinatamente ai trattati dell’UE.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (7/1/2019)

ITALIA          

Un militare napoletano, in servizio a Motta di Livenza - Treviso, ha disobbedito ai superiori, rifiutando di partecipare alla messa di Pasqua perché non credente e perché riteneva che la partecipazione alle cerimonie religiose non rientrasse nei suoi compiti; perciò è stato degradato e licenziato, la sentenza è stata confermata dal Tar del Lazio, la partecipazione alla messa, per il comando, era prevista come attività di servizio, al militare era rimproverata anche una cattiva condotta disciplinare.

Non sembra che l’Italia appaia sempre come uno stato laico ma confessionale, purtroppo anche oggi. Circa quaranta anni fa, la Direzione Generale degli istituti di Pena del ministero della Giustizia, diramò una circolare che esonerava i detenuti dall’obbligo di partecipare alla messa cattolica, perché tra loro c’erano membri di confessioni non cattoliche e atei; in precedenza, anche con la nostra costituzione “democratica e laica” erano costretti a partecipare. (Per le notizie: Rubina Bon - La Stampa 30/12/2018).

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Sotto pressione da parte di Bruxelles, con la manovra economica, relativa al 2019, del governo, sono state introdotte sette flat tax o imposte sostitutive dell’imposta sul reddito, che, assieme agli altri balzelli, ridimensionano purtroppo l’Irpef, quale imposta generale progressiva sul reddito delle persone fisiche; la riforma è stata introdotta per le partite Iva, le locazioni, le ripetizioni e per i redditi occasionali diversi. Essa farà salire il gettito complessivo delle imposte sostitutive, nel 2017 pari a 16 miliardi di euro; ripropone anche la rivalutazione dei terreni e fissa al 7% anche l’imposta sostitutiva per i pensionati, ora residenti all’estero, che decideranno di trasferirsi nei piccoli centri dell’Italia meridionale. (Per le notizie: Cristiano Dell’Oste - IlSole24ore.com).

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Il reddito di cittadinanza del governo gialloverde al momento sembra che, salvo modifiche, riguarderà 1,375 milioni di famiglie, per una spesa annua di 8,1 miliardi di euro, ne usufruiranno cittadini e pensionato con un Isee massimo di 9.360 euro, esclusa la prima casa; questi non potranno avere risparmi superiori a 6.000 euro, aumentati di 2.000 euro per ogni componente della famiglia e 5.000 per i disabili. Sembrano proposte generose e ne beneficerà soprattutto la Campania.

Le entrate annue non potranno essere superiori a 6.000 euro, maggiorate di 1.200 per ogni minorenne e di 2.400 per ogni maggiorenne; per chi abbia una casa in affitto, la soglia di partenza è elevata a 9.360 euro, per i pensionati a 7.560. Non avranno diritto al sussidio i richiedenti  dimissionari nei dodici mesi precedenti il sussidio, ne avranno diritto gli stranieri con permesso di soggiorno, residenti in Italia da almeno dieci anni.

L’assegno sarà di 500 euro al mese più 280 per l’affitto o la rata di mutuo, per i pensionati 150 euro. Chi ottiene il sussidio deve firmare un patto per il lavoro, di durata 18 mesi, e non potrà rifiutare offerte di lavoro attraverso i centri per l’impiego o i comuni, pena la perdita del diritto. (Per le notizie: Andrea Bassi e Luca Cifoni - il messaggero.it).

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Nel 2019 l’euro compirà 20 anni e Bloomberg ne dà un giudizio negativo, dal 1985 al 2001 il Pil italiano era cresciuto del 44% e dal 2002 al 2017 del 2%, nel primo periodo, le esportazioni erano cresciute del 136,3% e nel secondo del 40,9%. Dal 1999 a oggi, il Pil pro capite e la disoccupazione sono rimaste invariati, ma dal 2007 la produzione industriale è diminuita del 22% e la produttività è diminuita del 5%, mentre è aumentata in Germania, Francia e Spagna.

In Passato l’Italia, per stimolare l’economia e l’esportazione, ricorreva alla svalutazione della lira, forse si sarebbe ottenuto lo stesso risultato anche con l’innovazione tecnologica, gli investimenti pubblici e la ricerca. (Per le notizie: Giuseppe Cordasco – panorama.it).

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Alla chiusura dell’anno borsistico 2018, il listino milanese ha ceduto il 16,2% mentre il Dax di Francoforte, con il calo delle esportazioni, i problemi di Volkswagen e DeutscheBank, ha perso il 18,3%; la capitalizzazione della borsa italiana è scesa in termini assoluti e rispetto al Pil, gli scambi di azioni si sono mantenuti stabili, ma le società quotate sono arrivate a 387. Le società quotate hanno raccolto meno denaro sul mercato italiano e il risparmio italiano ha preso la via di Francoforte, aumentando il saldo del Target2 a credito dell’Italia, l’anno 2019 potrebbe essere migliore.

Fondi d’investimento, banche e privati si sono dedicati alla speculazione su titoli di stato e sulle azioni e, anche se sono diminuite le loro quotazioni, a causa del calo del loro prezzo, sono aumentati i dividendi percentuali che, con la prossima distribuzione, in Italia paiono i più generosi d’Europa. Nel prossimo anno, a causa del calo del commercio internazionale, in Germania ci potrebbe essere una frenata; però in Usa, con i dazi, pare ci sia una ripresa industriale. (Per le notizie: Maximilian Cellino – ilsole24ore.com).

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Dopo lo scandalo, della seconda metà del XIX secolo, della Banca Romana, a controllo vaticano, dichiarata insolvente per aver fatto prestiti di favore ai politici, mai rimborsati, nel 1929 il fascismo stipulò il concordato con la chiesa e la indennizzò per la perdita di territorio subita; poi ci fu la crisi bancaria del 1929, il fascismo fu costretto al risanamento delle banche e così la Banca Romana fu irizzata.

Il fascismo, anche con il pareggio di bilancio, fece investimenti pubblici e, con Inps e Inail, potenziò il welfare. Con la riforma bancaria italiana del 1936, voluta dal fascismo, c’erano grandi banche pubbliche, grandi banche IRI, giuridicamente private, banche commerciali, banche d’affari, banche popolari e cooperative.

Le banche commerciali erano divise tra banche di credito a breve termine e banche di credito a medio e lungo termine, le banche private erano divise in società per azioni, banche popolari e banche cooperative. Dopo la seconda guerra, seguendo le mode americane, ci furono gradualmente molti cambiamenti, crebbero le banche miste e universali; le banche di credito ordinario a breve termine furono autorizzate a creare sezioni per il credito a medio e lungo termine e tutte le banche facevano impieghi finanziari.

Secondo il progetto fascista, la divisione e specializzazione tra banche, assieme alla legge bancaria, erano serviti per prevenire un’altra crisi bancaria, a garantire l’equilibrio economico con le garanzie richieste ai clienti  e con il fondo svalutazione crediti; quello finanziario doveva garantire la liquidità, facendo corrispondere la raccolta a breve con gli impieghi a breve, la raccolta a lunga scadenza, fatta con obbligazioni e cartelle fondiarie, con gli impieghi a lunga scadenza.

Per prevenire l’insolvenza delle banche, esistevano i fondi di  riserva e il Fondo interbancario di garanzia, che esistono ancora adesso, ma sono stati depotenziati e sono utilizzati con finalità diverse. Oggi tutti gli steccati, creati dal fascismo per prevenire le crisi bancarie, sono crollati, i fondi citati esistono ancora, ma le banche non hanno più rispettato l’equilibrio di liquidità; cioè hanno prestato oltre la raccolta e il capitale proprio, anche a favore di amici senza garanzie, come era stato fatto dalla Banca Romana.

Con la crisi attuale, di fronte ai risparmiatori e allo stato, al quale hanno chiesto aiuto, ne hanno incolpato i privati debitori insolventi. Le banche prestano con garanzie ai debitori e guadagnano commissioni con gli impieghi finanziari, per conto dei propri clienti, nei fondi comuni internazionali, che generano anche perdite per loro; inoltre guadagnano con la speculazione finanziaria su valute, materie prime e sui debiti degli stati.

Il loro utile, destinato ai soliti ignoti, sparisce nei paradisi fiscali, mentre agli stati rimangono le loro perdite da risanare. Da un punto di vista pratico e non giuridico, le banche sono società private come gli stati, assieme costituiscono un Pool a controllo massonico, finalizzato alla globalizzazione e al nuovo ordine mondiale o governo mondiale; per raggiungere quest’obiettivo; la prima mossa era esautorare, come ha fatto l’UE, gli stati nazionali, vincolandoli a norme internazionali volute dai governanti occulti del mondo.

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Diversamente da quanto raccontato da televisione e settori dell’opposizione, secondo un rapporto della Banca d’Italia, il recente aumento dello spread non ha fatto aumentare il costo medio del nostro debito pubblico che, in realtà, è diminuito. Da maggio a novembre  2018 il costo dei Btp di nuova emissione, è però aumentato, facendo diminuire, al mercato secondario, il prezzo dei titoli già emessi.

Con il costo medio diminuito diminuisce il costo del debito pubblico contabilizzato nel bilancio dello stato; le dichiarazioni terroristiche e incaute, di segno contrario, di Renzi, Gentiloni, commissione europea e delle società di rating, utili a far salire lo spread, nel 2018 hanno però favorito l’aumento degli interessi. Contemporaneamente, gli acquisti di Btp della Bce si sono ridotti a 3 miliardi mensili, ma l’Italia ha trovato sempre compratori per i suoi titoli, al mercato primario e secondario,  perché i creditori preferiscono fare credito ai debitori più solidi e perciò, a dispetto dei profeti di sventura, non è fallita.

Il costo medio del nostro debito pubblico continuerà a diminuire come in precedenza; nel 2008, nel 2011, nel 2012 e nel 2018, il costo delle nuove emissioni ha superato il costo medio, mentre, negli altri anni, il costo delle nuove emissioni è stato inferiore. Oggi il costo medio del debito pubblico italiano, che è pari a 62 miliardi di euro, continua a diminuire ed è pari al 2,2% del debito complessivo  che è di 1.300 miliardi di euro; nel costo medio va tenuto conto dei Bot che non rendono e delle imposte che riducono il costo sui titoli. (Per le notizie: Fabio Dragoni e Antonio Rinaldi – startmag.it).

EUROPA

Le azioni di Deutsche Bank sono crollate a 7 euro, la banca accumula e nasconde perdite, è dedita alla speculazione, possiede derivati pari 20 volte il Pil della Germania, è accusata di evasione fiscale, riciclaggio di denaro sporco e ha operato con paesi sotto embargo. Ha manipolato tassi di cambio, Libor ed euribor, ha speculato con i titoli subprime, ha arbitrariamente alzato gli interessi sui mutui, ha truccato il mercato dei metalli preziosi, perciò gli Usa hanno iniziato una class action contro di essa, mentre in Italia è indagata a causa del derivato Santorini stipulato con Mps.

Tra sanzioni e multe, DB dovrebbe pagare 15 miliardi di euro, poiché da tre anni presenta bilanci in perdita, la Bce di Draghi l’ha sottoposta a stress test, stranamente senza rilievi notevoli. Sembra che Deutsche Bank e Commerzbank si siano sottratte alla vigilanza; per risanarle, si prospetta la loro fusione, con la riduzione del personale e la chiusura di sportelli, però, anche così, il loro indebitamento sarà superiore al Pil italiano, quindi le azioni di DB sono sopravvalutate anche a 7 euro e la più grande banca tedesca dovrebbe essere dichiarata fallita.

Probabilmente, poiché non tutti i paesi dell’UE sono uguali e con pari diritti e obblighi, sarà la Bce a salvare DB e Commerzbank, che è a partecipazione statale; infatti, sembra che, Weidmann, ex presidente di DB, dovrebbe succedere a Draghi come presidente della Bce. Anche da questi fatti, sembra che le banche centrali continiano a supportare la speculazione finanziaria internazionale delle banche private.

Probabilmente, le regole di Schauble sui salvataggi bancari, che prevedono il bail in, saranno sospese, a vantaggio delle due banche; eppure, l’unione bancaria è stata inflessibile nella vigilanza sulle banche popolari italiane in difficoltà, per crediti scriteriati concessi e per investimenti speculativi sbagliati, costringendole a svendere le sofferenze a fondi speculativi internazionali, controllati da banche più grosse.

Fra le altre cose, in Italia le banche popolari, ufficialmente controllate da piccoli imprenditori che spesso sono in realtà solo dei prestanomi, dalla loro nascita e fino a oggi, sono controllate in buona parte, da padroni occulti, cioè dai vescovi, i quali hanno sempre dettato la linea gestionale e le scelte di queste banche, cioè anche le loro scelte fallimentari. (Per le notizie: Francesco Cappello – startmag.it).

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La commissione europea impone austerità e sacrifici, però, per stimolare l’economia e andare oltre l’euro, potrebbe essere utile una moneta complementare o fiscale, con la riduzione temporanea di alcune tasse, in sintonia con altre agevolazioni fiscali che non entrano nel debito pubblico. La sovranità monetaria è il diritto di creare moneta e appartiene allo stato, infatti, la BCE versa il signoraggio monetario agli stati dell’Unione.

Secondo i trattati europei, l’obiettivo della banche centrali europee e della Bce è salvaguardare la stabilità dei prezzi, ma anche lo sviluppo economico, l’occupazione, la coesione economica e la solidarietà tra stati; purtroppo ora la politica dell’UE, a difesa dalle esportazioni dei paesi emergenti, pare  orientata verso la deflazione salariale, favorendo indirettamente la disoccupazione.

Stante la speculazione delle banche private, per l’Italia sarebbe utile avere banche pubbliche e una banca centrale pubblica, anche la politica fiscale e di bilancio dovrebbe appartenere agli stati; oggi il 90% della moneta è creata dalle banche, con i prestiti e i relativi interessi, questa moneta bancaria, soprattutto elettronica, non ha carattere legale ed è accettata volontariamente.

Con la sovranità monetaria, fiscale e di bilancio degli stati, Bce e banche centrai nazionali hanno il diritto a emettere banconote a corso legale; attualmente, con l’approvazione della Bce, gli stati coniano anche monete metalliche; però la Germania conia monete metalliche di taglio superiore ai due euro, che possono circolare solo all’interno del suo territorio. Perciò gli stati possono emettere anche biglietti di stato valevoli solo per il loro territorio e, poiché le monete fiscali sono di accettazione volontaria, possono essere emesse dallo stato come la monta elettronica, come fanno le banche private.

La quantità di moneta in circolazione è controllata dalle banche e non dallo stato, che ha rinunciato volontariamente alla sovranità monetaria, costringendo i cittadini a servirsi della moneta elettronica, creata da banche private, che genera debito e interessi, mentre lo stato dovrebbe creare moneta, come strumento di pagamento e misura dei valori, senza debito. (Per le notizie: Fabio Conditi – sinistrainrete.info).

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Dal 1979 siamo abituati a eleggere i rappresentanti al parlamento europeo  e, alla fine di maggio di quest’anno ci sarà un altro rinnovo,  con  il quale ci dovrebbero essere delle grosse novità, infatti, avanzeranno i partiti sovranisti che ne vogliono cambiare le regole. Questi rimproverano all’UE di non proteggere i confini, la mancanza di poteri del parlamento, gli abusi della commissione europea  e l’austerità.

Gli Stati Uniti d’Europa non sono nati, la comunità di difesa  nemmeno, se da una parte s’invocava la deregolamentazione, si constata che nell’UE vi è un eccesso di regolamentazione e di proliferazione normativa; le si rimprovera anche un’austerità sbagliata che non ha ridotto i debiti pubblici degli stati. Tuttavia diversi paesi hanno recuperato i livelli dei redditi  di prima del 2008 e l’Italia non è tra questi.

Alcuni di essi, come la Germania, hanno anche incrementato il tasso d’occupazione;  hanno avuto maggior successo i paesi che, scontentando le masse, hanno contenuto le spese senza aumentare le imposte, l’Italia non l’ha potuto fare perché aveva da pagare gli interessi sul debito, fatti salire dalla speculazione. L’UE ha voluto l’equilibrio di bilancio e il contenimento del deficit, senza individuare gli strumenti migliori per raggiungerlo, non si è dotata di strumenti efficaci contro la crisi, non ha previsto le crisi, non ha operato per ridurre le disparità tra i paesi UE con la concorrenza, con l’armonizzazione fiscale e con la lotta ai paradisi fiscali interni, non ha previsto deroghe all’austerità dettate dalla crisi.

Viste le rivolte in Francia, i cui rappresentanti, come Moscovici, volevano dare lezioni all’Italia, bisogna dire che l’austerità sta impoverendo anche questo paese che, a causa del suo elevato deficit commerciale, aumenta velocemente il suo debito pubblico, che dovrebbe raggiungere la percentuale del debito pubblico italiano sul Pil tra cinque anni; a quel punto vedremo cosa sentenzierà la commissione europea, se l’Ue sarà ancora in piedi a quella data. (Per le notizie:  Luca Ricolfi – panorama.it).

ISLAM

I nostri informatori hanno sempre parlato di muri di confine costruiti da Israele e da Trump, in realtà, questi muri di confine si sono costruiti da migliaia di anni, in quasi tutti i paesi del mondo; ora, senza che se ne faccia menzione, anche l’Algeria vuole costruire un miro fortificato, lungo 6.343 chilometri, al confine con Marocco, Mauritania, Mali, Niger, Libia e Tunisia; sembra un altro schiaffo alla globalizzazione.

Lo scapo è arginare terroristi, trafficanti di droga, di armi e migranti illegali; l‘Algeria spende 4 miliardi di euro l’anno solo per difendere i confini con Tunisia e Libia E il confine con la Libia è chiuso dalla caduta di Gheddafi; I terroristi sono divisi in tre gruppi, uno è affiliato ad Al Qaeda, uno all’Isis e un terzo gruppo è indipendente. Tra Marocco e Algeria esiste una disputa di confine e perciò la frontiera è chiusa, il Marocco è il più grande esportatore di hashish nel mondo, come l’Afganistan lo è dell’oppio; esiste anche un collegamento fra trafficanti di droga, armi e uomini. (Per le notizie: Francesco Semprini e Giordano Stabile - La Stampa)

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (31/12/2018)

USA

In America Trump, a causa della crisi del debito americana, attacca la politica della Fed, dei motivi, veri o presunti, devono esserci, ma Trump e l’informazione non li spiegano; diciamo che le banche centrali, sia in Usa sia in Europa, sono state spesso coinvolte, assieme alle grandi banche, nell’omissione di controllo o nella connivenza con la speculazione internazionale, accade anche in Germania.

La polemica ha fatto crollare temporaneamente la borsa americana, stessa evoluzione subita dal dollaro, sia nei confronti dell’euro sia dello yen, il che è una buona cosa per chi, come le banche, specula sulle valute; per attirare i capitali esteri, sono saliti anche gli interessi. Forse a causa dei conflitti commerciali tra Usa e Cina, è crollata anche la borsa di Tokyo; a causa della crisi economica di alcuni paesi importatori, è crollato anche il prezzo del petrolio, sul quale si specula nei contratti a termine;  i paesi Opec, per sostenerne il prezzo, hanno deciso di ridurne la produzione.

A causa della crisi del debito americano, cioè deficit di bilancio, deficit commerciale, debito delle imprese e delle famiglie, per risparmiare, Trump ha deciso di ritirare le truppe americane dalla Siria ma non d’all’Iraq, in Siria l’Isis non è stata ancora completamente sconfitta; naturalmente i curdi di Siria, alleati degli americani, hanno protestato, mentre la Turchia di Erdogan, nemica dei curdi, aspirante a ricostituire l’impero ottomano, a cominciare dalla Siria, ha festeggiato.

EUROPA

Il Bilancio dello stato è in deficit quando serve a favorire l’espansione economica, in pareggio o in attivo quando mira ad attuare una politica deflattiva e di austerità, in pratica di minore sviluppo; tuttavia, quando è attivo, è naturale che i contribuenti chiedano una riduzione delle tasse. Il bilancio dello stato in pareggio è raro perché ha natura finanziaria, con prestiti compensativi con l’estero, senza movimenti di capitali, si verifica raramente.

Come il deficit commerciale, il deficit di bilancio alimenta i prestiti e i debiti, ciò avviene per lo stato, per le imprese, che hanno bilanci economici, e per le famiglie; il debito può rendere schiavi mettendo il debitore sotto ricatto, ma anche stimolare, quando lo stato è indipendente, lo sviluppo con gli investimenti. Con il debito, le famiglie comprano la casa, con i loro stipendio non lo potrebbero fare mai, le imprese investono e s’ingrandiscono e lo stato, se è ben gestito, può fare investimenti in opere pubbliche. La commissione europea non consente all’Italia di fare debito nemmeno per gli investimenti.

Sono quattro anni che la Germania, dopo il largo attivo della bilancia commerciale, denuncia anche un avanzo nel bilancio dello stato e nel 2018 questo potrebbe raggiungere i 10-12 miliardi di euro, derivanti soprattutto dalle maggiori entrate fiscali; il governo è pressato dalle richieste di ridistribuire la manna, a favore della difesa, portandola al 2% del Pil come vuole Trump, delle ferrovie, della rete elettrica, delle pensioni o di utilizzare la somma per ridurre il debito pubblico, pari al 64% del Pil.

Il governo però non vuole eliminare la tassa di solidarietà, pari a 20 miliardi di euro l’anno, nata per sostenere il costo della riunificazione; è sempre difficile eliminare queste tasse, come gli enti pubblici, perché sono governate da superburocrati con alti emolumenti, amici  della politica che non vogliono perdere il loro posto. Infine, è contraddittorio che la Germania, che ha perso due guerre mondiali, dopo essere stata disarmata, le sono state ridotte le riparazioni di guerra, oggi è invitata dagli Usa a riarmarsi; comunque, anche la Germania sembra voler prendere le distanze dagli Usa e, tramite uomini di paglia della commissione europea e dei governi europei, sembra voler dominare l’Europa.

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Gli Usa hanno debiti maggiori dei paesi europei e la crisi economica si trascina dal 2007 a oggi; alla crisi dei derivati subprime americani del 2007, utilizzati anche per rilanciare la domanda interna americana, si aggiunse negli anni 2010-2012 l’aumento dei debiti pubblici dei paesi europei, causato soprattutto dagli aiuti statali alle banche in dissesto, che risaliva a speculazioni, crediti incauti e operazioni in eurodollari.

A causa della speculazione delle banche, i prezzi dei titoli non dipendeva più solo dal loro rendimento, dai loro bilanci e dal rischio, ma dalle manovre dei mercati, trasmesse dall’informazione e dalle società di rating. I cinesi hanno investito in Usa le loro eccedenze commerciali e le banche europee si sono indebitate in dollari, sostenendo così la quotazione di questa moneta, che invece, a  causa dei debiti americani, andava svalutata. Da allora il prezzo altalenante dei titoli è stato determinato soprattutto dall’abbondante circolazione monetaria anche dei QE e dalla speculazione bancaria e non dalle garanzie sottostanti delle imprese e degli stati.

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A New York si è tenuto un incontro tra rappresentanti della Federal Reserve e della Banca d’Italia, lo scopo era analizzare lo stato di salute del sistema finanziario internazionale; in quella sede, la Banca d’Italia ha messo in rilievo la vulnerabilità del sistema finanziario non bancario, come le Sim, i gestori di risparmio, i fondi d’investimento, gli hedge fund, le assicurazioni, i collateral loan obligation e tutti gli altri organismi dediti alla speculazione. Nel 2016 i loro attivi erano pari a 160.000 miliardi di dollari, il doppio del 2008, mentre quelli del sistema bancario non sono aumentati.

Anche la banca d’Italia, che è una società privata controllata, in conflitto d’interesse, dalle banche,  è stata accusata di non aver  controllato adeguatamente le banche. Purtroppo, il sistema finanziario non bancario opera anche con la vendita automatica di titoli, per mezzo di computer che operano con algoritmi sofisticati e queste tecniche possono portare al crollo dell’intero sistema finanziario, provocando, per contagio, una raffica di vendite.

Anche le banche, ricevendone delle commissioni, si rivolgono a questi gestori, i quali però non sono soggetti alle stesse regole del sistema bancario; inoltre, le norme finanziare nazionali sono diverse e manca una regolamentazione unitaria della finanza, perciò, in omaggio alla deregolamentazione, le società di gestione operano senza controllo. (Per le notizie: startmag.it - Mario Lettieri e Paolo Raimondi).

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Il fallimento dell’euro, vantaggioso per la sua stabilità e per i viaggi all’estero, è palese e il quantitative easing non ha rilanciato la produzione; la commissione europea, inseguendo i trattati europei, ha provocato la diminuzione della domanda interna, la riduzione di salari, investimenti,  potere d’acquisto, pensioni e produzione, mentre sono aumentate la disoccupazione, l’indebitamento e le tasse.

L’UE è la zona del mondo a più bassa crescita, la crescita potrebbe essere recuperata con una moneta nazionale svalutabile, temporaneamente anche con una moneta complementare all’euro; l’aumento dei costi dovuto alla svalutazione monetaria sarebbe compensato dall’indicizzazione dei salari e, con la maggiore inflazione e svalutazione della moneta, aumenterebbe l’esportazione e diminuirebbero i debiti pubblici e privati.

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Il quantitative easing finirà al 31/12/218, fino al 30/11 la Bce ha immesso liquidità nel sistema per 2.563 miliardi di euro, creando moneta scritturale dal nulla, come facevano, con operazioni di mercato aperto, gli stati nazionali europei con sovranità monetaria. Lo scopo della Bce era contrastare la deflazione, stimolare la produzione e riportare l’inflazione al 2% annuo.

Questo risultato non è stato raggiunto, l’economia reale non ne ha beneficiato, mentre 300 miliardi di euro dell’Italia sono affluiti, come movimento di capitale, a Francoforte con i saldi del Target2. Adesso il tasso di crescita dell’Italia dovrebbe essere solo dell’1%, come l’inflazione, il QE doveva favorire la svalutazione dell’euro e aumentare la competitività dell’eurozona, ma non è riuscito e l’inflazione dipende soprattutto dal costo dell’energia, dalle tariffe pubbliche e da alcune imposte come l’Iva.

L’acquisto di titoli pubblici e privati da parte del QE è stato effettuato nel mercato secondario, però in passato la Banca d’Italia, operando con lo stesso strumento, retrocedeva allo stato gli interessi percepiti sui titoli acquistati e la nuova moneta entrava direttamente nel sistema dei pagamenti pubblici, favorendo la domanda. Tra l’altro, l’UE non ha favorito investimenti infrastrutturali e per l’innovazione, capaci di creare occupazione e sviluppo.

Con il QE, la Bce ha solo cercato di rendere meno duro il Fiscal Compact che, con il bilancio in pareggio, anche per fronteggiare la concorrenza dei paesi emergenti, aveva puntato sulla deflazione salariale; per conseguenza, l’eurozona è diventata un’area a elevata conflittualità sociale; come vogliono i globalizzatori, l’UE ha creduto erroneamente alla capacità del mercato di autoregolarsi.

La Germania, tramite i suoi accoliti piazzati nella commissione europea e nel governo degli stati dell’eurozona, volendo mettere in ginocchio l’Italia e farla diventare colonia tedesca e capro espiatorio della situazione, ha sempre puntato il dito contro la situazione di dissesto finanziario dell’Italia, sostenendo che metteva in pericolo la stabilità dell’eurozona e che correva il rischio di non trovare più compratori per i suoi titoli. Questa sequela di giudizi errati contro l’Italia ha favorito, a vantaggio degli speculatori, il rialzo dell’interesse delle sue nuove emissioni di titoli pubblici.

E’ soprattutto la Germania che ha beneficiato degli interventi dei trattati e della BCE, rafforzandosi commercialmente con le esportazioni, finanziariamente con i movimenti di capitale in arrivo e remunerando a tasso zero i suoi titoli pubblici, favorendo con ciò il contenimento del suo debito pubblico; con  l’attivo commerciale ha fatto investimenti all’estero e ha comprato politica e informazione nei vari paesi europei.

Invece l’Italia è stata penalizzata dai trattati europei e il sistema bancario italiano è stato penalizzato dalla normativa bancaria, europea e italiana, su capitale, liquidità, sofferenze, stress test e politica fiscale; il che ha penalizzato anche l’economia reale, perché il sistema bancario non ha favorito l’accesso al credito (Per le notizie: Startmag.it – Guido Salerno Aletta).

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In coordinamento con la direttiva europea sul Copyright, il Consiglio df’Europa sta introducendo una specie di censura sulle opinioni scomode, perciò Youtube è scesa in campo contro questa nuova mossa contro la libertà della rete; sembra che si voglia fare piazza pulita di chi sfugge alle maglie dei media mainstream. (Per le notizie: Super User - sinistrainrete.info).

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La Bce e altre banche centrali, per monitorare le banche, si affidano alla consulenza di società private e, a tal fine, anche la banca centrale di Francia si è rivolta a BlackRock  per gli esami di Crash Test, è evidente il conflitto d’interesse. Dopo la Brexit, Parigi desidera diventare la sede del mercato europeo dell’oro, così Londra perderà parte del mercato dei derivati e la custodia dell’oro sovrano; Parigi è stata anche scelta come sede dell’Autorità Bancaria Europea.

La Banca di Francia ha costituito anche una società con JP Morgan, il più grande gestore di fondi d’investimento speculativi Hedge Fund, questa banca gestisce la metà dei derivati in lingotti d’oro, mentre l’altra metà è in mano a Goldman Sachs; la banca centrale di Francia è socia di JP Morgan anche per la custodia e la gestione delle riserve auree, per trading speculativo e affitto di lingotti.

Mentre Trump vuole reindustrializzare gli Usa, la Francia, incapace di raggiungere la Germania nell’industria e nell’esportazione, si è gettata nella finanza speculativa, per cui, d’ora in poi, ai maggiori centri finanziari preposti alla speculazione, cioè New York, Londra e Francoforte, si dovrebbe aggiungere Parigi. (Per le notizie: Fernando Soto - startmag.it).

ITALIA

Il maxiemendamento alla manovra di bilancio del governo italiano, premuto o messo in scacco da Bruxelles, per il 2019 prevede una rivalutazione delle pensioni del 100% del tasso d’’inflazione per quelle fino a tre volte il minimo, del 77% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% per quelle tra 5 e 6 volte il minimo, del 47% per quelle tra 6 e 8 volte il minimo, del 45% per quelle tra 8 e 9 volte il minimo e del 40% per quelle oltre 9 volte il minimo, con ricalcolo contributivo per le pensioni sopra i 4.500 euro netti il mese.

Secondo il professor Gustavo Piga, a causa del Fiscal Compact, che avrebbe dovuto essere abrogato con un referendum, la manovra del governo è stata peggiorata da Bruxelles; afferma che il maggior debito sarebbe stato giustificato se fosse stato impiegato in investimenti pubblici e che le regole europee sono sbagliate perché non hanno previsto le crisi di alcuni paesi, forse favorite anche da queste regole, invece la commissione ha preteso più tasse e meno investimenti pubblici, aiutando con ciò la recessione.

Ha costretto il governo a varare una manovra più restrittiva e meno espansiva; Piga si dichiara anche contrario al reddito di cittadinanza, ignorando i più bisognosi e che la pubblica amministrazione è lenta ha impiegare i soldi pubblici destinati a investimenti, che perciò non risultano più di stimolo all’economia e a volte sono anche spesi male, mentre la domanda popolare aiuta subito la produzione.

Malgrado l’atteggiamento francese verso l’Italia, quest’ultima ha accettato la Web Tax proposta dai francesi, la quale si ripercuoterà sugli utilizzatori della rete; forse questo diktat europeo favorirà la dissoluzione dell’UE, poi Junker ne incolperà l’Italia, Tajani perderà il suo posto e gli europeisti dell’opposizione, della Banca d’Italia e del Quirinale  piangeranno.

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La televisione italiana, senza organizzare dibattiti religiosi con la partecipazione delle varie religioni e degli atei, si presta volentieri a pubblicizzare la figura di papa Francesco e dei suoi interventi, con 137 ore l’anno contro le 75 di Benedetto XVI; eppure l’Italia, a dispetto della politica, risulta un  paese sempre più laico e secolarizzato. Nel 2014 i matrimoni cattolici sono stati il 57% quelli civili il 43%, sono aumentate separazioni e divorzi e sono diminuiti gli annullamenti rotali del vincolo matrimoniale, i battezzati sono stati il 76,6%, gli studenti che hanno rifiutato l’insegnamento cattolico sono stati il 21% e la corte costituzionale ha invitato il parlamento a introdurre l’eutanasia. (Per le notizie: Carlo Troilo - Il Fatto Quotidiano).

ISLAM

Mentre si afferma che le donne cambieranno in meglio il mondo, Mogherini adora il governo iraniano e Boldrini afferma che l’occidente dovrebbe accogliere a braccia aperte la cultura islamica. In realtà, risulta che iI governo iraniano è preoccupato per il proselitismo cristiano sotto le feste di Natale e imprigiona molti cristiani, assieme a giornalisti, donne ed ebrei; le esecuzioni capitali sono numerose e i convertiti al cristianesimo finiscono sulla forca. Nel mondo, le dittature sono in maggioranza e le democrazie sono una frode.

Corrono rischi anche sunniti, sufi, zoroastriani e seguaci della dottrina Bahai, questi ultimi hanno trovato rifugio in Usa e Israele; sono tante le spie pagate dal regime, le donne contrarie al velo finiscono in galera. Al riguardo, le femministe nostrane non hanno niente da dire e la sinistra e il papa non amano parlare male dell’Islam, con il quale tanti fanno affari. Le persecuzioni religiose nell’Islam denunciano una mancanza di libertà religiosa, però mancano anche le altre libertà e intanto l’ONU, dominata dai paesi islamici, accusa l’Italia di razzismo. (Per le notizie: Deborah Fait – Informazioe Corretta).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (24/12/2018)

EUROPA

Con il secondo rapporto del 2018 sulla stabilità finanziaria, la Banca d’Italia ha affermato che il debito pubblico italiano è tra i più sostenibili dell’eurozona, che la situazione finanziaria delle famiglie italiane, anche con il calo delle quotazioni dovuto allo spread, è solida, che l’anno 2018 è stato particolarmente difficile per tutte le piazze finanziarie del mondo.

Ad aprile 2018 alcuni investitori esteri, che, diversamente dai piccoli risparmiatori, vogliono guadagnare sul capitale e sulle plusvalenze, spaventati dalle incertezze politiche italiane, ricordate dall’informazione propagandistica, hanno venduto temporaneamente BTP; purtroppo la Francia può fare il deficit di bilancio che vuole, ma l’Italia deve fare quello che vuole l’UE, alla quale è legato Mattarella.

L’Italia ha un indicatore della sostenibilità del debito pubblico che è migliore di quello della Francia, In Italia il debito pubblico è pari al 130% del Pil e in Francia è pari al 100%; il debito pubblico italiano detenuto da stranieri è pari al 37% del totale, in Francia è pari al 61%. In Italia il debito privato è limitato, invece le imprese francesi siedono su una montagna di debiti.

L’Italia ha un saldo positivo della bilancia commerciale pari al 3% del suo volume, mentre la Francia ha un deficit; dopo la Germania, l’Italia è il secondo esportatore d’Europa e la seconda potenza industriale d’Europa. La Francia finanzia deficit di bilancio e deficit commerciale con il credito estero e ha più difficoltà economiche dell’Italia; il commissario europeo, il francese  Moscovici, ama fare rilievi solo all’Italia, secondo Marine Le Pen, che condanna l’austerità, è stato il peggiore ministro dell’economia della Francia  (Per le notizie, fonte: Startmag.it – Giuseppe Liturri). 

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I crediti derivati, detenuti soprattutto dalle banche, sono pari a 33 volte il Pil mondiale, furono inventati dalla Goldman Sachs di Soros, ben introdotto nelle istituzioni europee, e sono garantiti da un sottostante fantasioso e frutto di creatività; trattasi di un calderone meno sicuro dei casinò. Questi crediti, in maggioranza insoluti anche se non dichiarati, se ricevessero un rendimento del 2%, questo  sarebbe pari a 2/3 del Pil mondiale; cioè essi sono inevitabilmente senza reddito e irrealizzabili al valore nominale, sono molto peggio delle obbligazioni subordinate di banca Etruria.

283:000 miliardi di euro di derivati, pari al 42%, sono in mano a banche europee, in testa Deutsche Bank, Barclays e Credit Suisse; in Usa, vengono in ordine, JP Morgan, Citigroup e Bank of America, assorbita da Deutsche Bank. La crisi del 2008 nacque con il mercato dei derivati, subprime immobiliari, americani; rispetto ad allora, oggi i derivati, in tutto io mondo, sono triplicati; allora gli Usa, per salvare le loro banche, le aiutarono finanziariamente, gli stati dell’Europa settentrionale fecero la stessa cosa con le loro banche, facendo aumentare con ciò il loro debito pubblico, oggi arrivato, in media, al 100% del Pil..

Poi la Germania cambiò le regole, introducendo il bail-in o risoluzione interna alle banche delle crisi bancarie, a danno dell’Italia che aveva alcune banche in difficoltà; per stimolare l’economia e aiutare le banche, le banche centrali d'Europa, Usa e Giappone, puntarono sul quantitative easing, stampando denaro e prestandolo alle banche a tasso zero; in Italia questo denaro non servì a stimolare l’economia, ma, per la sua maggior parte, fu esportato a Francoforte, facendo aumentare il saldo del Target2 a favore dell’Italia.

L’Antitrust dell’UE accusa quattro banche europee, Deutsche Bank, Credit Suisse, Credit Agricole e Bank of America di ave fatto cartello contro la concorrenza nel mercato secondario internazionale dei bond, con lo scopo di influenzarne i prezzi e, come si fa con la speculazione finanziaria, di guadagnarci in plusvalenze. Il governo tedesco, per fronteggiare la crisi dei derivati, vuole fondere Deutsche Bank con Commerzbank.

La crisi di Deutsche Bank, nonostante i finanziamenti pubblici, non è finita, infatti, ha in cassaforte titoli derivati spazzatura pari a 15 volte il Pil della Germania, che andrebbero ripudiati o svalutati. La quotazione di questa banca in borsa è scesa da 116 a 7,65 euro, ha 15 miliardi di euro di capitale proprio a fronte di 1.500 miliardi di derivati, perciò dovrebbe essere dichiarata fallita, ma tranquilli, la Bce processa le sofferenze private delle banche italiane ma non i titoli  derivati tedeschi. Forse si avvicina un’altra crisi, anche il Pil tedesco, con il calo delle esportazioni, diminuisce; purtroppo, la Germania, dietro le quinte, fissa le regole europee, gestisce e interpreta i trattati e la commissione europea esegue.

Questi derivati senza reddito sono un’illusione e andrebbero svalutati enormemente, come si fece con il marco dopo la seconda guerra mondiale, solo le guerre sono in  grado di resettare un marcato drogato come quello attuale; comunque, l’informazione e gli europeisti continuano a insegnare che la Germania, diversamente dall’Italia, è un paese provvido, virtuoso, serio e dà l’esempio agli altri paesi.

Sono titoli di credito le banconote, le cambiali, gli assegni, in titoli di stato, le obbligazioni private e i derivati, la gran parte di questi ultimi andrebbero messi tra gli insoluti perché sono crediti irrecuperabili, ma la commissione europea, a direzione tedesca, non se ne preoccupa. Le imprese private insolventi sono escusse, invece gli stati no, a meno di fare loro la guerra o di togliere loro temporaneamente altro credito; l’Italia, sempre tra gli imputati, paga i suoi debiti esteri, peraltro oggi pari ai suoi crediti esteri, e ha pagato i derivati dei suoi enti locali. (Per le notizie, fonte: Francesco Piccioni – lantidiplomatico.it – Contropiano -  Ferdinando Soto – startmag.it). 

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Per gli stress testi sulle banche europee del 2014 e del 2016, la Bce si è rivolta a società private di consulenza e a fondi d’investimento americani; nel 2014 si rivolse alle società di consulenza Oliver Wyman e Mckinsey, pagando 8,3 milioni di euro, e nel 2016 si rivolse al fondo investimenti Blackrock e a Oliver Wyman, pagando 26 milioni di euro. Blackrock è il più grande investitore internazionale nel settore bancario.

Perciò, a causa del suo duplice ruolo, Blackrock è in conflitto d’interesse, anche se, come si fa di consueto, si è impegnata alla riservatezza sui dati acquisiti e a non conferire incarichi o dare valutazioni d’investimento su banche per le quali erano stati fatti i test. C’è da dubitare su questa garanzia, perché i grandi investitori ricercano notizie riservate e affidabili sulle società e sulle banche in cui investire.

A Schauble, padre spirituale dell’austerità dell’UE, non è sembrato nemmeno trasparente l’incarico conferito alla società Oliver Wyman che ha affermato che, a causa della fretta, non c’era stato un bando regolare per l’assegnazione dell’incarico. I superburocrati e i politici europei sono contro l’Italia che minaccia le loro entrate, anche in  Italia è stato difficile abolire gli enti inutili,   anche i superburocrati di Bruxelles guadagno con gli appalti, non accade solo in Italia. (Per le notizie, fonte: Il Sole 24 Ore – Fernando Soto).

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Il Global Compact dell’Onu, emesso a favore dell’emigrazione, fa rientrare l’emigrazione nei diritti umani, già tutelati dalla carta dei diritti umani dell’Onu; invita a chiedere agli emigranti la carta d’identità, ad accoglierli e a garantire loro un lavoro. Chiede di raccoglierli in mare, di sradicare la tratta, di garantire loro assistenza, i servizi pubblici, l’inclusione sociale, l’integrazione e di combattere la discriminazione razziale.

Chiede di favorire le loro rimesse economiche all’estero e un’emigrazione ordinata, però non equipara i profughi, bisognosi di maggiore tutela, ai migranti economici. Purtroppo, il loro diritto al lavoro e ai servizi si scontra con la politica europea di austerità, con la privatizzazione dei servizi pubblici e con il pareggio di bilancio. L’Onu chiede anche di ridurre i fattori negativi che spingono all’emigrazione, senza accennare allo sfruttamento coloniale e alle guerre.

Alcuni paese emergenti si stanno sviluppando, l’Onu non si rende conto che l’emigrazione irregolare ostacola quella regolare e aiuta il traffico e lo sfruttamento di esseri umani da parte della criminalità. Il Global Compact è il cavallo d Troia della globalizzazione, del nuovo ordine mondiale e della Società aperta d Soros, i grandi capitalisti, di tutte le razze, hanno sempre collaborato contro l’interesse del popolo comune.

La mano invisibile del grande capitale finanziario vuole rendere regolare l’emigrazione clandestina gestita da criminalità e ONG. Per favorire quest’immigrazione, l’ONU ha inviato in Italia un team per controllarne e denunciarne il relativo razzismo; in Italia il papa è a  favore dell’emigrazione. L’equiparazione tra migranti economici e rifugiati ignora che l’unica legislazione di tutela in materia riguarda i rifugiati, gli altri immigrati sono rifugiati da respingere per la legge.

Il risultato del Global Compact, potrebbe essere una pressione continua all’accoglienza sugli stati, favorirà l’aumento dei conflitti interni negli stati di arrivo, il rafforzamento delle destre e la destabilizzazione di tanti paesi; con i muri interni contro l’emigrazione, metterà a rischio anche l’esistenza dell’UE. L’emigrazione di massa è stata sempre dovuta a guerre e carestie, il primo diritto dei popoli dovrebbe essere quello di sopravvivere dignitosamente e di non emigrare. (Per le notizie, fonte: Ugo Boghetta – Rinascita- sinistrainerete.info).

ITALIA

Ai soliti problemi della giustizia, se ne sta aggiungendo un altro, facendo aumentare i costi della giustizia e gli affollamenti delle aule dei tribunali. Il gratuito patrocinio offerto dallo stato, con spese legali e giudiziarie a carico dello stato, a favore d’immigrati e italiani poveri, sta alimentando artificialmente un mercato, con avvocati che incoraggiano a fare cause; la prassi funziona sempre in sede di conciliazione.

Poiché lo stato non paga la parcella dell’avvocato, generalmente con poche cause, che assiste il povero, quando la causa è temeraria, cioè senza fondamento, questo, per avere una soddisfazione giudiziaria, si mette d’accordo con l’avvocato della parte avversa, con scambio di favori per le cause a venire. Questo modo di procedere fa diminuire la fiducia dei cittadini nella giustizia e negli avvocati, l’ordine degli avvocati dovrebbe intervenire; anche i ritardi della giustizia e gli appelli dipendono soprattutto da loro, inoltre, sono soprattutto loro, al governo o al parlamento, a fare le leggi che regolano i processi civili e penali.

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Mattarella non fa altro che richiamare il governo al rispetto della costituzione, spesso baipassata dai presidenti della repubblica, nella composizione del governo, nella promulgazione delle leggi, nel rispetto della separazione dei poteri; Non si sa di quale costituzione parli Mattarella, perché in Italia si sono fatte leggi incostituzionali promulgate dai presidenti della repubblica, perciò si afferma che una costituzione materiale ha preso il sopravvento su quella scritta.

Per la costituzione italiana è imputabile il presidente che attenta alla costituzione e quello che trama con potenze straniere. Mattarella plaude anche al cedimento del governo verso l’UE, che ha comportato meno spesa pubblica e più imposte, per questo obiettivo s’è impegnato molto, infatti, il governo si è rimangiata parte delle sue promesse elettorali, cosa che i partiti fanno spesso.

La frase di Schauble che afferma che se l’Italia esce dell’UE è la fine dell’UE, è diretta ai superburocrati di Bruxelles che s’ingrassano con il palo della cuccagna chiamata UE e perciò anche il presidente del parlamento europeo, Tajani, è preoccupato dalle minacce provenienti dal governo italiano; Moavero e Tria appartengono al partito di Mattarella, Berlusconi e PD sono europeisti e sono, sotto sotto,  felici dell’involuzione nel governo.

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Secondo logica, con il Pil stagnante, la disoccupazione si combatte abolendo doppio lavoro, straordinario, riducendo l’orario di lavoro, anticipando l’età della pensione e riducendo la produttività; la cura contraria non serve all’occupazione, ma serve a  fronteggiare la concorrenza dei paesi emergenti e a diminuire il costo industriale per unità di prodotto. Il welfare si potenzia fiscalizzando i contributi e tagliando le pensioni più alte; la riforma fiscale si fa aumentando le detrazioni e le deduzioni ai lavoratori più poveri, aumentando le imposte ai lavoratori e ai cittadini più ricchi, eliminando le imposte minori, combattendo esportazioni di capitali, delocalizzazioni industriali, paradisi fiscali e introducendo un’imposta patrimoniale di successione.

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I governi PD hanno concesso agli immigrati 40.000 permessi di soggiorno per motivi umanitari, ma solo 3.200 di loro lavorano, il beneficio è stato concesso, dal 2014 al 2017, a circa il 20% degli immigrati irregolari e senza permesso; con l’avvento al governo di Salvini e del suo decreto sulla sicurezza, gli immigrati, autorizzati al soggiorno umanitario, sono crollati al 5% dei loro arrivi. Questi permessi, in genere, non hanno favorito inclusione sociale, lavorativa e integrazione; quando Roma concedeva tali tutele umanitarie, le altre capitali europee le concedevano solo raramente. (Per le notizie, fonte: ilgiornale.it – Giuseppe De Lorenzo).

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I trattati europei di Maastricht e MES obbligano al 60% del debito sul PIL e al 3% del deficit di bilancio, nel 2012 il Fiscal Compact derogò da essi, puntando al pareggio di bilancio, inserito in Italia in costituzione con l’articolo 81, imponeva anche la riduzione del debito pubblico con ammortamento annuale. La riduzione del debito sarebbe stata più facilmente raggiungibile con la crescita, invece che con l’austerità; i nostri soci europei hanno operato per indebolire l’Italia e tenerla sotto ricatto.

Il governo illegittimo di Monti, non votato ma benvisto dal Quirinale, mettendo da parte la nostra costituzione, volle il Fiscal Compact, che però non fu inserito nei trattati e fu rifiutato da repubblica Ceca e Gran Bretagna, invece l’Italia ha sempre formato tutti i trattati internazionali ed europei. Il MES fu adottato con procedura illegittima, per salvare alcuni paesi dell’UE, e impose all’Italia un esborso finanziario che aumento il suo debito; poi la mafia delle agenzie di rating, con l’aumento dello spread, ha fatto aumentare ulteriormente il debito italiano.

In caso di mancata riduzione del debito e del deficit, i governi europeisti italiani che firmarono questi impegni, avevano promesso l’aumento dell’Iva e le privatizzazioni sollecitate dalle multinazionali: Ad ogni modo, nonostante le manovre recessive e austere, il debito pubblico, è passato dal 132% del Pil del 2016 a 130,8% del Pil del 2018, inoltre, in dieci anni, in Italia la spesa pubblica è aumentata meno che negli altri paesi europei, impoverendo il paese.

La commissione europea è preda dell’ossessione della spesa per le pensioni, in Italia pari al 15% del Pil, perciò ha richiesto la riduzione delle pensioni, l’allungamento dell’età per la pensione, il calcolo contributivo, la riduzione dei salari e un’imposta patrimoniale. Ha chiesto di tassare tutte le case, di rivedere gli estimi catastali e di ridurre le agevolazioni fiscali; è contraria al pagamento in contanti, a favore dei pagamenti elettronici e della fattura elettronica; vuole l’accelerazione dei processi civili e la dichiarazione d’insolvenza stragiudiziale, cioè il pignoramenti dell’immobile senza il giudice.

Vuole la liberalizzazione dei servizi professionali, abolendo le relative corporazioni, dei trasporti pubblici, degli appalti pubblici, vuole trasformare le piccole banche in spa, la rinegoziazione dei crediti bancari deteriorati, privatizzazioni; cioè vuole un programma politico che nessuno ha votato, anche perché l’Italia non è più un paese sovrano ma una colonia dell’UE. Comunque, alcun richieste dell’UE sono giuste.

Mentre l’Italia rispettava tanti impegni, grazie e governi e informazione collaborazionisti o agenti dello straniero, negli anni scorsi, Spagna e Francia avevano deficit di bilancio dell’’8%, è per questo che la Spagna, anche con gli aiuti europei, si è sviluppata velocemente, come si è sviluppata velocemente la Polonia, grazie alle delocalizzazioni e ai trasferimenti finanziari dell’Unione.

Trattasi di un accanimento trentennale sull’Italia, che si vuole svendere e smembrare, con l’appoggio d’informazione e istituzioni dello stato, sulla base di procedure illegittime e incostituzionali che non turbano Mattarella e gli altri europeisti; purtroppo ora pare che anche il governo gialloverde stia cedendo alla dittatura europea, alla finanza internazionale e gli europeisti plaudono. (Per le notizie, fonte: Nicoletta Forcheri – sinistrainrete. Info).

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Con l’intervento censore di Bruxelles, per gli anni 2019.21 la manovra economica di bilancio del governo è stata emendata, l’economia dovrebbe crescere dell’1% l’anno, per lo 0,6% dovuto al commercio estero, il deficit di bilancio sarà nel 2019 del 2,04%, grazie a una maggiore spesa riconosciuta di 3.644 miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio, augurandoci che le procedure amministrative consentano di aprire in fretta i cantieri.

Il governo si è impegnato a trovare maggiori risorse per 38,5 miliardi di euro nel triennio, con lo scopo di far scendere il deficit all’1,5% nel 2021, l’aumento dell’Iva dovrebbe pesare per il 59%, ma Di Maio ha affermato che non ci sarà, ma ci saranno tagli alle spese e maggiori imposte, con riduzioni di sgravi, taglio all’indicizzazione delle pensioni e al reddito di cittadinanza e riduzione della spesa per investimenti.

Malgrado le dichiarazioni e le promesse di Di Maio, è una vera Caporetto o ritirata del governo, peraltro assediato da informazione, istituzioni, opposizione, lobby, Ocse, mercati e commissione europea, che non vogliono che il paese cambi in meglio, che sia  indipendente e progredisca; l’UE ha attuato il suo progetto acquisendo il controllo di moneta e bilancio dello stato, a parlamento, governo e cittadini italiani è rimasto ben poco. L’ideale sarebbe uscire dall’UE, che si sente forte perché spalleggiata da settori della politica, istituzioni e informazione italiana. (Per le notizie, fonte: Gianfranco Politto – startmag.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (17/12/2018)

EUROPA

Macron, diventato presidente con un programma popolare avanzato (ma le promesse elettorali sono come la promessa del regno di Dio), è stato definito un “incapace” da Jean Fitoussi; a causa delle proteste e della ventata rivoluzionaria francese contro il suo governo, attribuita dal suo governo a provocatori stranieri, sarà costretto ad abbassare le tasse e a violare il Fiscal Compact. Così c’è chi spera che il commissario europeo, il francese amico di Macron, Moscovici, forse la finirà di fare l’intransigente con l’Italia e il presidente della commissione europea, Junker, non potendo fare rilievi alla Francia, dovrà chiudere un  occhio anche sul deficit del bilancio italiano.

Aderendo alla cura Merkel, osannata dalla nostra televisione, Macron voleva rilanciare l’austerità, la disciplina di bilancio e l’Europa, ma forse, secondo il professor Piga, sta mettendo fine al Fiscal Compact, cioè non è solo questione del superamento del deficit di bilancio del 3%, come affermato dagli economisti di corte, ma sembra un funerale per lì’UE; infatti, nei suoi discorsi, Macron non menziona più l’Europa, ma solo la Francia, cioè sembra diventato un sovranista.

Ora annuncia più spese, più provvidenze sociali e salariali e meno tasse, ha abbandonato la politica della Merkel e, nonostante l’esterofilia dell’informazione italiana e dell’amore verso la Francia da parte di Mattarella, in pratica sembra che ha abbia vinto l’Italia; mentre Macron si è suicidato politicamente e la Merkel si allontana gradualmente dalla politica; l’uno sta per essere licenziato e l’altra sta disertando con disonore.

Macron aveva rimbrottato l’Italia, con l’approvazione di opposizione e informazione italiane, perché abituata a prendere schiaffi in faccia dalla Germania, per aver rifiutato gli immigrati; nessuna parola di critica al fatto  che l’Europa dell’est ha bisogno di lavoratori, ma non vuole immigrati, manda i sui lavoratori in Europa occidentale perché colà guadagnano di più. Adesso l’Italia dovrà resistere alle offerte di amicizia di Francia e Germania, per non restare vittima, come successo in passato, dei loro intrighi.

Negli anni novanta i disoccupati tedeschi erano arrivati a 4 milioni, la Germania, dopo essersi dissanguata con oltre 1000 miliardi di euro di aiuti alla Germania dell’est (però ci specularono anche uomini d’affari tedeschi che rilevarono le sue fabbriche e si dedicarono alla sua ricostruzione), dal 2000 la Germania cercò di uscire dalla crisi con il programma Agenda 2010, varato del cancelliere socialdemocratico Schroeder.

Per favorire la riunificazione e lo sviluppo della Germania dell’est, (quest’operazione non si è ancora conclusa, perché il sottosviluppo esiste in aree di tutti i paesi) la Germania, in dieci anni, spese dai 1.000 ai 1.500 miliardi di euro, s’impoverì e raggiunse i cinque milioni di disoccupati; per curarla, Schroeder mise in discussione i pilastri dell’economia sociale, come fosse di destra. Si dice che per andare a destra bisogna passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella.

Dal 2000 la Germania cresceva meno della media dei paesi dell’UE e meno dell’Italia, Schroeder, con la riforma Harz IV, intervenne nel mercato del lavoro e ridusse prestazioni sociali, salari e welfare, favorì il lavoro temporaneo, i minijob, i contratti aziendali, ridusse pensioni e prestazioni sanitarie. Con questa cura da cavallo, la produttività crebbe più dei salari e aumentò l’esportazione, purtroppo però la Germania era uno dei paesi con più anziani che chiedevano prestazioni.

Furono ridotte le imposte sul reddito e aumentati gli investimenti pubblici, i sussidi di disoccupazione aumentarono assieme ai disoccupati e crebbe il deficit del bilancio tedesco che superò il fatidico 3%, accadde sia in Francia che in Germania, violando così il patto di stabilità. Nel 2010 l’intero pacchetto del programma Agenda 2010 era entrato in  vigore, con l’aiuto della precarizzazione del lavoro, erano stati creati 3 milioni di posti di lavoro o di finto lavoro.

Per favorire le esportazioni tedesche, che conducevano all’indebitamento di paesi con la bilancia commerciale in deficit, si puntò sulla precarizzazione del lavoro, sussidiando poi anche i lavoratori; questo modello fu poi imposto dai trattati a tutti gli europei. La deflazione salariale attuata dalla Germania l’ha resa più competitiva all’estero; inevitabilmente però, il programma Harz IV fu coperto da critiche e fu la crisi politica del partito socialdemocratico tedesco.

Con i trattati europei, con la sua influenza politica e con il suo esempio, la Germania esportò il suo modello negli altri paesi dell’UE, oggi la Germania vanta i tassi di crescita e produttività più alti d’Europa e la disoccupazione è pari a 3 milioni di persone, che ricevono un’indennità; però alla fine del 2018, forse a causa dei dazi americani, la sua produzione industriale, la sua esportazione e il suo Pil stanno diminuendo. In Italia la richiesta di un reddito minimo è giustificata dal fatto che, a causa dei vincoli di bilancio, i disoccupati che non hanno mai lavorato o hanno lavorato in nero, non hanno tutele e le spese per i giovani e la famiglia sono al disotto della media europea.

La Merkel, che è successa a Schroeder, ha proseguito nelle riforme sociali, costringendo gli stati dell’UE a introdurle indirettamente con i trattati; secondo un centro studi di politica estera tedesco, l’insuccesso di Macron è dovuto più all’accondiscendenza francese verso la Merkel che alla sua presunzione. La stampa tedesca non ha parlato delle conseguenze nefaste sulla Germania della sua politica sociale e poi sulla politica europea, realizzate attraverso la commissione europea, influenzata subdolamente dalla Germania.

Con una politica egemonica avallata dalla Francia, la Germania, prima si è accanita sulla Grecia e poi, senza motivo, visti i suoi fondamentali, sull’Italia, mentre i paesi europei sottosviluppati dell’est erano aiutati con denaro tedesco, dell’Unione e con le delocalizzazioni industriali in loco; non bisogna nemmeno ignorare che le potenze egemoni comprano istituzioni, uffici, politici e informazione. La Germania ha chiesto riforme strutturali anche a Macron, ha sostenuto l’asse franco-tedesco per dominare l’Europa, ha preteso risparmi su spesa pubblica, salari, pensioni e welfare, poi la Merkel ha presenziato alla consegna a Macron del premio Carlo Magno.

Tuttavia la Merkel, sentendosi più forte, ha fatto cadere le richieste francesi di una riforma dell’eurozona, del suo bilancio e della creazione di un esercito europeo a guida francese, ha bloccato anche la proposta di una web tax a carico delle multinazionali Usa, forse perché voleva proteggere le sue esportazioni dalle ritorsioni Usa; invece  dell’esercito europeo, la Germania preferisce una cooperazione militare europea, peraltro già avviata.

A seguito della rivolta dei francesi, Macron si sta rendendo conto che le regole europee sono insostenibili, nel 2000 la Germania era il malato d’’Europa e la Francia lo è nel 2018; il fatto è che, purtroppo, la Francia ha un grande deficit commerciale, invece la Germania ha un largo attivo, con cui compra istituzioni, politici, informazione e presta e investe all'estero; fino a ieri la Francia aveva accumulato risorse finanziarie che investiva all’estero ma oggi queste si sono esaurite.

Il capitale tedesco penetra anche in Francia, l’impresa francese che produce treni ad alta velocità è stata acquisita al 51% dai tedeschi, il paese s’indebita con l’estero e il bilancio dello stato ha passivi come quello italiano, però l’Italia ha un commercio estero attivo e grandi risparmi privati ancora inutilizzati. La Francia ha deficit commerciale, deficit di bilancio, il suo debito pubblico è arrivato al 100% del Pil, il suo risparmio diminuisce e s’indebita all’estero, l’Italia ha solo deficit di bilancio e debito pubblico al 130%, .

Dal 2002 al 2007 la Francia violò i parametri di Maastricht perché il suo deficit di bilancio era superiore al 3%, ma il suo commercio estero aveva un saldo positivo e perciò non ricevette rilievi dalla commissione europea; oggi l’Italia, che è in condizioni migliori, li riceve. Dopo la crisi del 2008, la bilancia commerciale francese è andata in deficit e la Francia, invece di prestare soldi all’estero a iniziato a prenderli in  prestito.

Nel 2017 il suo deficit pubblico era finanziato dai privati e dall’estero e il FMI, presieduto dalla francese Lagarde, non se ne preoccupava, nemmeno  la commissione europea se ne preoccupava. La deflazione salariale di Macron doveva restituire competitività commerciale alla Francia, come ottenuto dalla Germania,  perché non poteva svalutare una sua moneta, ma fino ad oggi, a causa del deficit commerciale, non è accaduto.

Con la crisi, anche in Francia si parla di riduzione di spesa pubblica, flessibilizzazione del lavoro e si favorisce il lavoro precario; però tranquilli, con la cura Merkel, pare che anche in Germania stia crescendo la rivolta, dopo gli scioperi dei ferrovieri francesi, sono iniziati quelli dei tedeschi, queste categorie vogliono difendere i loro privilegi. Le riforme tedesche, con la riduzione del costo del lavoro, sono nate anche dalla necessità, con l’apertura dei mercati, di difendere la produzione nazionale e le esportazioni tedesche, messe a rischio dal costo del lavoro estero più basso e dalle delocalizzazioni che hanno giustificato i dazi americani.

Poiché la televisione, che è politicamente corretta, non ha chiarito la questione, ritengo che la Gran Bretagna, con la Brexit, abbia deciso di uscire dall’Unione Europea perché è critica verso la burocrazia dell’Ue, è sovranista, teme la Germania e vuole difendere i suoi confini; come quasi tutti i paesi dell’Ue, è contraria all’immigrazione, è contro l’austerità e a favore della spesa pubblica, crede che i costi sostenuti per l’adesione all’UE abbiano sottratto risorse alla sanità inglese. (Per le notizie, fonte: Startmag – La Stampa).

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Secondo un copione già scritto, Deutsche Bank, che ricicla denaro ed è piana di derivati di difficile realizzo e che perciò andrebbero svalutati, progetta una fusione con Commerzbank, che ha gli stessi problemi con i derivati; dovrebbe essere salvata con nuove regole europee, da cambiare poi, per evitare che siano utilizzate anche dall’Italia, è success con il bail bancario. Come sono seri i nordici, che sono stati coinvolti dalla filiale estone della banca danese Danske Bank a ripulire o riciclare 180 miliardi di dollari depositati da suoi clienti russi.

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Gli Usa volevano smarcare l’Europa dal gas russo, ma la Germania ha potenziato il suo gasdotto proveniente dalla Russia e ora anche il gasdotto Tap proveniente dall’Azerbaigian e diretto in Italia, potrebbe essere rifornito di gas russo; eppure era nato per ridurre la dipendenza di gas dell’Europa dalla Russia colpita da sanzioni.  Il fatto è che il prezzo del gas è aumentato e l’Italia dipende per il 92% dal gas d’importazione, inoltre è il maggiore consumatore di gas in Europa.

Fino a oggi, la Germania ha preferito il carbone che inquina di più, perciò gli ecologisti tedeschi sono insorti. L’80% del gasdotto Tap è già pronto, il gasdotto South Stream, proveniente dalla Russia è stato bloccato, il raddoppio del gasdotto North Stream, diretto dalla Russia alla Germania attraverso il Baltico è in via di ultimazione, il terzo gasdotto in funzione è il Turkish Stream che ha un collegamento che arriva anche in Italia.

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Stretta dalle sanzioni americane ed europee, a causa del calo degli investimenti esteri, la Russia, che coopera in vari campi con la Cina, per gli investimenti si è rivolta a questo paese; purtroppo, forse preoccupata dalle tensioni internazionali tra Usa e Cina, anche questo paese sta disinvestendo in Russia. Nel primo semestre 2018 i sui disinvestimenti sono stati del 24%, mentre ha investito 65 miliardi di dollari in aziende straniere; inoltre sono state bloccate partnership russo-cinesi, tra cui la linea ferroviaria Pechino-Mosca–Berlino e rinviata la costituzione di un’area di libero scambio tra Cina e Russia; pare che stia finendo anche la luna di miele tra Cina e Russia.  (Per le notizie, fonte: Startmag)

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Secondo gli amministratori del grande fondo d’investimenti americano Blackrock, che ha in gestione oltre 6.000 miliardi di dollari in fondi comuni, i Btp a lunga scadenza sono meglio dei Bund tedeschi, per il loro rendimento e per le garanzie offerte dall’Italia; perciò ha deciso di mantenere una posizione lunga sui Btp e corta sui Bund tedeschi. Il Fondo comune punta anche su posizioni selezionate in obbligazioni societarie europee e riserva anche una forte attenzione ai titoli azionari, spesso maltrattati, da informazione e stato italiano, per i relativi rischi e quindi, per la tutela dei risparmiatori.

Eppure, contando su un efficace controllo della Consob, public company e azionariato popolare andrebbero diffusi; l’analisi di Blackrock dovrebbe essere una risposta ai profeti di sventure che avvertono sempre che l’Italia potrebbe non trovare più compratori per i suoi titoli di debito pubblico.

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La disputa sui cambiamenti climatici iniziò nel 1992, anno di crisi economica, perciò nel 1997 a Kioto, in Giappone, furono fissati i limiti di emissione inquinanti, poi ci fu l’accordo di Parigi del 2015 che, eliminando i combustibili fossili, soprattutto il carbone, puntava a limitare il riscaldamento della terra a due gradi. Il 14 dicembre si è quasi conclusa in Polonia l’ennesima conferenza sul clima.

In questa riunione, il presidente polacco ha affermato che la Polonia non può rinunciare al carbone che produce e che copre l’80% del bilancio energetico della Polonia. La Germania, che ha molte centrali a carbone, ha affermato che non può prendere una decisione perché una sua commissione finirà di esaminare il problema e ne farà una relazione l’anno prossimo.

Il suo ministro delle finanze, Olaf Scholz ha chiesto al suo governo quando saranno messi a disposizioni delle regioni i fondi per favorire la transizione dal carbone all’energia pulita. La Francia, a causa della rivolta dei gilet gialli, ha revocato l’aumento delle imposte su gasolio e benzina, che ufficialmente doveva servire a ridurre il consumo di questi carburanti.

Nel 2017 Trump ha fatto uscire gli Usa da questi accordi costosi sul clima, miranti a ridurre le emissioni, perché non ne condivide le analisi e gli effetti e perché non vuole dare aiuti al terzo mondo, destinati a essere sperperati con la scusa di proteggere l’ambiente, è l’opinione anche di altri. Nell’accordo di Parigi del 2015 era stato previsto uno stanziamento per la difesa dell’ambiente, a favore dei paesi poveri, di 100 miliardi di dollari, ma a fine 2017 ne sono stati spesi solo 10,3.

In Polonia non è stato raggiunto un vero e definitivo accordo e l’anno prossimo si terrà un vertice mondiale sul clima; in rappresentanza degli stati, tanti partecipano a queste assemblee mondiali, assieme al coniuge e spesati, così girano il mondo a spese dei contribuenti. Un dirigente sindacale della Finsider mi ha detto che così ha girato tutto il mondo.

L’Europa si è ritagliata una posizione leader sul clima, però, non bisogna ignorare che i cambiamenti climatici dipendono anche da altri fattori naturali, periodici o imprevisti, perché la terra si muove tra riscaldamenti climatici ed ere glaciali; a cause dell’asse inclinato della terra, essa ruota come una trottola in un ciclo di 26.000 anni. Fra 10.000 anni ci dovrebbe essere una’altra era glaciale, poi ci sono le mini ere glaciali intermedie, sofferte anche nei secoli non troppo lontani, favorite dall’aumento periodico delle macchie solari e ad altri fattori eccezionali.

ITALIA

Sulle conseguenze nefaste del rialzo dello spread che avrebbe fatto crescere i tassi su prestiti e mutui, gli italiani hanno subito il bombardamento della narrazione televisiva e degli economisti di corte; però, secondo Abi e banca d’Italia, anche se sono aumentati i tassi sui Btp, con riflessi negativi sul servizio del debito pubblico, il tasso alle imprese è rimasto intorno all’1,5%, quello alle famiglie intorno allo 2,25%. Il contenimento dei tassi è stato dovuto, anche per effetto del QE, alla liquidità in eccesso delle banche, rispetto alla riserva obbligatoria depositata in Banca d’Italia, cioè 71 miliardi di euro, rispetto ai 15 obbligatori.

Con questo denaro le banche hanno comprato Btp a lunga scadenza, pari a 373 miliardi di euro, che rendono più del 3% netto; è una situazione diversa da quella del 2011 quando le banche, per carenza di liquidità, ridussero i prestiti e aumentarono gli interessi. La salute delle banche italiane è generalmente buona, anche i saldi del Target 2 tra Banca d’Italia e Bce, che registrano le operazioni contabili con l’estero, cioè commercio e investimenti con l’estero, è stabile e pari, con un  saldo attivo per l’Italia, di 492 miliardi di euro; questi soldi italiani starebbero meglio in Italia, ma purtroppo, siamo sudditi dell’UE e perciò devono essere depositati presso la BCE di Francoforte.

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Ha detto il commissario francese Moscovici che la Francia può sforare il 3% di deficit sul Pil e l’Italia no, anche se temporaneamente, per due anni e per motivi eccezionali; ma la Francia ha sforato già altre volte; Moscovici ha ammonito che la commissione europea sorveglia il debito italiano da molti anni. A causa della sua rivolta popolare, la Francia prevede maggiori spese per 10 miliardi, inoltre la commissione europea afferma che il Pil francese sia, diversamente all’Italia, al disotto del suo potenziale, è commovente la fede di Moscovici verso la Francia. Per la commissione, la Francia va nella direzione giusta, mentre l’Italia in quella opposta rispetto agli impegni presi, inoltre afferma che l’Italia non ha migliorato il deficit strutturale, il che non permette di riassorbire il debito.

Nel 1991 fu siglato il trattato di Maastricht, reiterato nel 2007 e nel 1999 fu firmato il patto di stabilità, i quali fissavano il deficit massimo annuale al 3% rispetto al Pil, con lo sforamento soggetto a sanzioni; questo però fu superato da vari paesi che non rispettano i patti, in più anni e senza sanzioni. Il debito massimo previsto è del 60% rispetto al Pil, ma senza sanzioni, questo è stato superato da tutti i paesi e oggi il debito medio dell’ UE è pari al 100%, quello italiano arriva al 130%; la commissione trascura l’equità di giudizio.

Nel 2012 fu siglato il Fiscal Compact o patto di bilancio che, derogando da Maastricht, imponeva il pareggio di bilancio e favoriva l’austerità; non è vero che solo l’Italia è confusionaria. Secondo la commissione il deficit è strutturale quando un paese continua a registrare un deficit, anche se la sua economia in ripresa, cioè non è dovuto alla congiuntura economica negativa.

Ma l’economia italiana non opera al massimo, con la crisi hanno chiuso tante aziende e altre, con l bassa domanda, hanno impianti industriali sottoutilizzati; ma la commissione ribatte che il deficit italiano non è normale ma strutturale, in realtà, è stato favorito anche dal rialzo dello spread, organizzato dalla speculazione finanziaria, che ha fatto aumentare gli interessi sul debito pubblico..

Sono questioni di lana caprina, come accaduto negli ultimi trent’anni, i nostri soci, secondo un disegno dei mercati, vogliono mettere in ginocchio l’Italia e Mattarella non se ne rende conto; secondo la commissione, la politica di austerità può essere ammessa sia in tempo di recessione che di crescita e guarda alla produzione potenziale che nemmeno lei sa valutare; ma la commissione, per mettere in riga il governo italiano, conta sulla collaborazione di banca d’Italia e di Mattarella e preferisce dialogare con Tria che è un  pulcino.

Dal 2008 al 2014 il bilancio strutturale non è stato mai in pareggio in nessuno dei paesi Pigs, i parametri della commissione e le sue misure correttive sono del tutto arbitrari, la commissione può sovrastimare o sottostimare a discrezione le prospettive di crescita dei paesi, per i conti a discrezione della commissione, i bilanci italiani non reggono. Il deficit pubblico include anche gli interessi che, dal 2000 al 2009, nell’eurozona sono stati in media pari al 3,2% del Pil, con avanzi primari rispetto al Pil.

Per i più, gli interessi a debito non sono una spesa produttiva, ma lo sono gli impieghi finanziari delle imprese perché forniscono ad esse un reddito. A volte la commissione europea, con i suoi pretesti, sembra volere l’avanzo obbligatorio di bilancio, perché gli stati dovrebbero ridurre il debito otre il 60% del Pil, del 5% l’anno, il che favorirebbe l’austerità permanente (Per le notizie, fonte; oneeuro.it).

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Di Maio è diventato europeista come Berlusconi, perciò, come accade spesso in politica, il governo sta accantonando parte delle promesse elettorali, cedendo a Bruxelles; infatti, ha accettato di ridurre i deficit di bilancio, accetta Tav e Tap, ha ridimensionato la riduzione delle pensioni d’oro e reddito di cittadinanza e sembra stia accettando i termovalorizzatori.

Il M5S è filo islamico e la Lega è filoisraeliana, l’opposizione di sinistra rimarca la contraddizione o l’involuzione dei partiti al governo, ma dovrebbe essere contenta perché avvicina M5S a PD, che però, sorretto solo dalla polemica, sta esalando gli ultimi respiri; la Lega sovranista dovrebbe avere un grande successo alle prossime elezioni europee di maggio prossimo.

Generalmente la televisione fornisce opinioni contrarie alla Brexit, una regia occulta vorrebbe dissolvere gli stati sovranisti, infatti, anche Tony Blair ha esaltato l’euro e l’Unione Europea, invece Cameron, prima della Brexit, era personalmente contrario a Fiscal Compact, Unione bancaria ed ESM, forse temeva anche il ruolo della Germania in Europa. Dopo la Brexit, le trattative tra Ue e il primo ministro inglese May sono al palo, la commissione europea vuole che chi lascia l’UE, il nuovo impero europeo, riceva una dura punizione.

Draghi, grazie alla sua posizione al vertice della BCE, si dice europeista ma afferma anche di essere orgoglioso di essere italiano; però ha detto che l’euro ha mantenuto in parte la sovranità monetaria degli stati perché, con lo Sme, nell’UE, la politica monetaria era decisa solo dalla Germania, sembra un’ammissione del ruolo esorbitante della Germania, che si serve di uomini di paglia, nell’Unione.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (10/12/2018)

ITALIA

Banca Intesa si è unita alla società svedese Intrum, che è stata preferita alla cinese Cefc, nella cessione dei suoi Npl o crediti deteriorati, costituendo perciò un consorzio, appartenente al 51% a Intrum e al 49% a Intesa; si tratta di 11 miliardi di euro di crediti deteriorati relativi al periodo 2018-2021. Questi sono ceduti al 28,7% del valore nominale, sono cartolarizzati e valutati 3,1 miliardi, il che si traduce in una plusvalenza per Intesa di 400 miliardi, rispetto agli accantonamenti al fondo svalutazione crediti; dal 2015 al 2017 erano stati ceduti altri crediti deteriorati pari a 26 miliardi.

Il capitale per l’operazione di cessione di crediti in portafoglio sarà fornito da un consorzio di banche, costituito al 60% da Imi, Mediobanca, Goldman Sachs, Credit Suisse e Hsbc e al 40% da Intrum con una quota al 51% e Intesa al 49%; con quest’operazione, le sofferenze di banca Intesa scenderanno sotto il 6% dei crediti totali.

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Uno stato è sovrano e libero quando ha una sua moneta e, attraverso il parlamento, vota liberamente il bilancio dello stato, per Bruxelles e i trattati europei, l’Italia non ha questa libertà; il popolo è sovrano quando con i referendum impone il suo indirizzo nella stesura dei trattati internazionali, in Italia non abbiamo questa libertà. Si dice che L’Italia è una democrazia perché c’è il suffragio elettorale e una costituzione avanzata, ma la costituzione, esaltata da Mattarella, è inattuata nella parte migliore e in parte andrebbe riformata per affermare una vera sovranità.

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Sembra che il ministro dell’economia Tria, forse per i prossimi cambi di direzione del governo, abbia intenzione di dimettersi, il governo ha nominato Conte come interlocutore di Bruxelles sulla manovra. Il posto di Tria dovrebbe essere preso dall’economista Gustavo Piga che, per aiutare occupazione e domanda, propone un new deal, cioè un piano d’investimenti pubblici, in piccole opere pubbliche, di 16 miliardi di euro, spostando risorse dalle pensioni e dal reddito di cittadinanza.

Piga, sostenuto da Savona, è a favore del Fiscal Compact, vuole ridurre i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, che hanno un ritardo medio di 84 giorni, superiore a quello autorizzato dall’Europa che è di 60 giorni. Accade che la pubblica amministrazione, con alcuni trucchi, per evitare l’aumento del debito pubblico, violando i trattati di Maastricht e Fiscal Compact, spesso prevede in contratto ritardi nei pagamenti superiori a 60 giorni; chiede di rinunciare agli interessi di mora, di posticipare l’emissione della fattura o il suo invio e di ritardare l’emissione degli stati di avanzamento dei lavori.

Piga non approva il Def com’è stato formulato, perché viola normativa europea e italiana, anche se il voto del 4/3/2018 ha contestato il fiscal Compact e parlamento europeo e parlamento italiano hanno rifiutato l’inserimento dei vincoli di bilancio nell’ordinamento giuridico comunitario. Ciò malgrado, Di Maio continua a ripetere che vuole ridurre le pensioni d’oro, difendere il reddito di cittadinanza e riformare la legge Fornero, cioè non vuole che il programma di governo sia solo una promessa elettorale, come spesso accade.

Per altri versi, sembra che il governo, purtroppo, anche con la riduzione del deficit di bilancio, esca sconfitto dal braccio di ferro con la commissione europea e perciò riscrive la manovra economica sotto dettatura di Bruxelles; forse Tria sarà sacrificato pur essendo stato, da europeista ossequioso e timido verso la commissione, ligio, al precedente indirizzo del governo.

La riscrittura della manovra riguarda la riduzione del deficit per gli anni 2019-21, abbassandolo dal 2,4% al 2%, la riduzione degli impegni per reddito di cittadinanza e pensioni, il che porterà a una riduzione della spesa di 7 miliardi di euro; ma l’UE pretende una riduzione di 16 miliardi di euro, con cifre precise votate dal parlamento, consentendo con ciò di abbassare, oltre il deficit, anche il debito in più anni. Conte sta predisponendo un superemendamento al riguardo, il rigorismo dell’UE a direzione tedesca  e solo nei confronti dell’Italia, rafforzerà Salvini alle elezioni di maggio prossimo e forse spingerà l’Italia a uscire dall’UE e dall’eurozona, Di Maio si professa sempre europeista.

EUROPA

La banca d’Italia ha segnalato che le banche francesi e tedesche hanno in portafoglio, crediti illiquidi pari a 6.800 miliardi di euro, che rappresentano un multiplo dei crediti deteriorati e in sofferenza; con una loro svalutazione del 5% eroderebbero tutto il capitale di queste banche, essi comprendono i derivati bancari e su di essi la Vigilanza bancaria europea avrebbe il dovere di intervenire e di pretenderne la riduzione. Generalmente, per crediti liquidi s’intendono i titoli di stato solvibili, per crediti illiquidi s’intendono crediti deteriorati, sofferenze, partecipazioni, immobilizzazioni, derivati e crediti a rischio.

Per stabilire il valore di questi crediti, le banche dell’Europa settentrionale ricorrono a stime arbitrarie; per migliorare l’aspetto dei loro bilanci, i valori sono opinabili e la loro svalutazione è discrezionale e a vantaggio dei bilanci delle banche. Questi crediti illiquidi sono classificati ai livelli 1 - 2 e 3, questi ultimi sono i più tossici o illiquidi secondo il rischio; una forte svalutazione di questi titoli si potrebbe avere solo con una guerra, lo insegnano prima e seconda guerra mondiale. (Per le notizie, fonte: Startmag.it – Ferdinando Soto).

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La Bce, nel corso della consueta revisione quinquennale, a seguito della diminuzione del Pil dell’Italia, ridurrà dal 12,31% all’11,80% la quota azionaria di partecipazione dell’Italia al suo capitale, mentre aumenteranno le quote di Germania e Francia, il che determinerà l’acquisto di meno titoli pubblici italiani. Ciò non è fonte di preoccupazione perché l’Italia ha sempre trovato compratori, italiani e stranieri, pubblici e privati, per i suoi titoli; oggi la Bce ha 350 miliardi di euro di titoli italiani, acquistati con il quantitative easing, i quali scadranno nel 2019 e dovranno essere rinnovati, per quanto detto, il rinnovo sarà naturalmente inferiore.

L’attuale quota di partecipazione della Germania è pari al 17,9973%; ai fini di stimolo economico, il QE, che dovrebbe cessare, prevedeva che la Bce acquistasse titoli di debito pubblico degli stati dell’eurozona in proporzione alla loro quota di partecipazione; con le nuove stime dei Pil, perdono quote Italia, Spagna e Grecia, che perciò potranno cedere meno debito. Da considerare però che spesso le regole, con l’aiuto del padrone, sono bypassabili, perché questi paesi, con l’eccezione dell’Italia, sono stati soccorsi anche dal Fondo Salvastati o Mes.

La riduzione di titoli italiani ceduti potrebbe anche arrivare a 28 miliardi di euro, ma si dice che la Bundesbank potrebbe acquistare quote addizionali di titoli da paesi che hanno migliorato la loro posizione, naturalmente esclusa l’Italia; in precedenza ha ceduto titoli italiani per farne cadere la valutazione e fare aumentare l’interesse delle nuove emissioni. Per il prossimo anno, la BCE ha già fissato, a un livello inferiore, l’acquisto di titoli italiani, anche perché detiene titoli italiani, da rinnovare, a più lunga scadenza, sono quelli che rendono di più, quelli che rendono meno, cioè i Bot, sono riservati agli italiani.

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Al congresso tedesco della CDU, dopo 18 anni, la Merkel ha perduto la carica di segretario del partito, ma conserva quella di capo del governo fino al 2021; c’erano tre candidati, i conservatori Merz e Spahn e l’esponente della sinistra, la signora Kramp- Karrenbaur, sostenuta dalla Merkel, che è divenuta segretario del partito. Il nuovo segretario, per motivi di sicurezza, è contro la politica delle porte aperte all’immigrazione della Merkel e vuole una riforma fiscale.

Merz è un europeista e vuole riformare l’eurozona e semplificare l’imposta sul reddito, Spahn vuole ridurre le tasse alle imprese. Secondo i sondaggi, come i democratici italiani, i socialdemocratici dell’Spd sono in  crisi d’identità e perciò vogliono recuperare idee di sinistra, in materia di lavoro e di stato sociale; i verdi, diventati il secondo partito, sono vicini alla piccola borghesia, con le prossime elezioni politiche, dovrebbero governare assieme alla CDU.

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Com’è accaduto in Italia, in Germania gli immigrati sono sottopagati, senza contratto di lavoro, senza contributi e con straordinario non retribuito, a causa delle tensioni provocate dall’immigrazione, la Merkel ha fatto dietro front all’accoglienza indiscriminata; gli stranieri sono soggetti a grave sfruttamento nei luoghi di lavoro, ne soffrono soprattutto romeni, bulgari e latinoamericani, pagati con salari inferiori al minimo salariale e alloggiano in luoghi insalubri. Negli anni a venire, in Germania occorreranno 1,5 milioni di lavoratori stranieri, da accogliere, secondo la Merkel, con permesso di soggiorno temporaneo, potranno rimanere solo se entro sei mesi ottengono un contratto di lavoro.

Nel 2018 si sono creati 700.000 nuovi posto di lavoro, metà riservati ai tedeschi e l’altra metà agli immigrati, si tratta di operai senza contratto che non hanno nemmeno la possibilità di difendere i loro diritti. Contemporaneamente, la Germania, che soffre di squilibrio o calo demografico, fa entrare diplomati e laureati dagli altri paesi dell’UE, ma adesso è colpita anche dalla recessione economica, perciò ci potrebbero essere altre novità; Schengen .non sarà un tabù per la Germania che è autorizzata a violare i trattati. (Per le notizie, fonte: Ilgiornale.it – Giuseppe De Lorenzo)

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Sul fronte del debito globale, l’Italia sta meglio di tanti altri paesi, generalmente, i mercati temono più il debito privato che quello pubblico, più il deficit valutario che il deficit di bilancio; considerano penalizzante la rinuncia alla sovranità monetaria e tengono conto anche del debito pensionistico. Oggi il debito pubblico globale, cioè del mondo, ha raggiunto i 260.000 miliardi di dollari, più dei due terzi è dato dal debito privato, i paesi più indebitati, rispetto al Pil, sono Usa, Giappone e Cina.

Generalmente il debito globale cresce con la dimensione dell’economia, il default degli stati, esorcizzato dai creditori e soccorso dal FMI, cancella il loro debito e impone il risanamento dei loro bilanci; la commissione europea, con l’avallo di Bankitalia e di Mattarella, l’ha imposto, senza logica, solo all’Italia, l’assenza di debito significa anche mancanza di fiducia da parte dei prestatori. Il Lussemburgo al primo posto per debito totale, pari al 434% del Pil, fatto soprattutto di debiti societari, poi viene il Giappone, con il 373% del Pil, fatto soprattutto di debito pubblico in mano alla banca centrale, da fondi pensione e da debiti verso le banche; a causa soprattutto del debito privato, poi vengono Francia, Spagna, Regno Unito, l’Italia è al nono posto, per il debito pubblico.

La Germania non figura nella graduatoria perché non inserisce nel calcolo i derivati, che sono notevoli e la commissione europea non ha niente da eccepire; Argentina e Turchia hanno poco debito globale, ma hanno la bilancia valutaria in deficit e perciò hanno poco credito. Misteri della statistica: In Argentina gli interessi sono mostruosi, mentre il Giappone, che ha un debito mostruoso, li ha bassi. I creditori valutano anche la percentuale del debito detenuto dai creditori esteri, valutano se il debito è detenuto sotto legge estera, come la crescita del Pil, l’inflazione, il patrimonio pubblico e privato e il reddito medio dei cittadini.

Poiché l’Italia non può gestire autonomamente bilancio e moneta, il suo debito è soggetto alla legge estera ed è valutato più negativamente; nel debito globale, generalmente, non è incluso quello implicito nascente dalle pensioni, che non esiste quando la gestione delle pensioni è in equilibrio e quando le pensioni sono pagate dai lavoratori in servizio. Con questo debito implicito, il debito globale degli Usa, Spagna, Lussemburgo e Irlanda, aumenterebbe enormemente; per tanti aspetti, l’Italia sembra il paese più virtuoso, infatti, resiste agli attacchi speculativi dei mercati che vorrebbero vederla fallire.

Infine ci sarebbe da considerare il debito scaturante dai derivati in portafoglio delle banche, né Wall Street, né Londra né Francoforte, che sono le sedi centrali dei mercati, opportunisticamente, ne vogliono tener conto, si tratta di un multiplo elevato del Pil mondiale. La restrizione del credito, dovuta alle insolvenze, alla riduzione di liquidità, ovviata dal QE, come la crisi dei derivati subprime del 2008, fa diminuire domanda, Pil e investimenti, facendo crescere il rapporto debito/Pil globale. (Per le notizie, fonte: Marcello Minenna – voci dall’estero - sinistrainrete.info).

USA

Nel corso del G20 di Buenos Aires, Usa è Cina hanno concordato una tregua di tre mesi sui nuovi dazi sulle importazioni, gli Usa avevano già dazi del 10% sulle importazioni cinesi; nel 2017 il disavanzo commerciale americano è stato di 650 miliardi di dollari, compensato dagli investimenti cinesi in Usa, fatto in azioni o attività economiche Usa o in titoli pubblici americani, il che si traduce in acquisto di debito americano. Trump vuole anche proteggere produzione intellettuale, brevetti e difendersi dalla sottovalutazione della moneta cinese, dalle minori imposte cinesi su industrie ed esportazione e, in genere, dalle barriere non tariffarie cinesi.

Per proteggere gli interessi nazionali, chiede anche una riforma del Wto, Trump è sovranista, attacca il multilateralismo, le regole internazionali e l’Onu e ha annunciato il ritiro degli Usa dagli accordi di Parigi sul clima. La Cina ha accettato di aumentare le importazioni agricole, energetiche e meccaniche dagli Usa e di ridurre i dazi cinesi sulle auto americane che ora arrivano al 40%; il presidente cinese Xi ha promesso il rispetto della proprietà intellettuale, di cessare gli attacchi cibernetici e di abbandonare le barriere non tariffarie al commercio.

I dazi commerciali, assieme alla svalutazione della moneta, sono una difesa commerciale utile ai paesi deficitari nel commercio estero, tuttavia, sono bypassati dal contrabbando e dai containers che lo favoriscono. A causa della ventata protezionista, fatta passare dall’informazione per una moda combattuta dai globalizzatori, e della relativa decrescita economica, anche le esportazioni tedesche diminuiscono; Cina e Germania dovrebbero compensare la caduta dell’esportazione con l’aumento della domanda interna.

Intanto aumentano le tensioni, fatte lievitare dall’Ucraina, sostenuta da Germania; la Germania e la Cina vorrebbero mantenere la coesione dell’UE, mentre Usa e Russia temono l’egemonismo tedesco in Europa. A causa della situazione in Ucraina, rifornita di armi dalla Nato, dopo le sanzioni alla Russia, aumentano le minacce di guerra della Nato alla Russia, che ha un patto militare con la Cina.

Dopo l’introduzione dei dazi e la critica ai trattati internazionali, non sarebbe sbagliato che Trump suggerisse lo scioglimento, come fu fatto per il patto di Varsavia, anche della Nato, rifiutandosi, invece di minacciare Mosca, di farsi invischiare nei confronti militari ucraini.  L’esercito integrato europeo, visti i chiari di luna, per il momento è inopportuno; bisogna difendersi dalle provocazioni e dalla propaganda, la quale è tipica di partiti, religione e commercio, invece stampa e televisione non dovrebbero fare propaganda, ma devono solo informare, purtroppo non è così.

ISRAELE

Tanto per ripetere cose che già si sanno, all’Onu, l’Italia continua a votare risoluzioni contro Israele, come il Vaticano, condanna la sua annessione di Gerusalemme est e di aver fatto di Gerusalemme la capitale; l’Onu accusa Israele di non garantire la libertà religiosa a Gerusalemme e promuove attività anti israeliane, addebita solo a Israele la responsabilità del conflitto tra arabi e israeliani. Conte e il papa hanno ricevuto il presidente della Palestina, Abu Mazen, come fosse un capo di stato.

In UE è favorevole a Israele solo l’Ungheria, generalmente l’UE, a direzione tedesca, per interessi commerciali con l’islam, fatto di paesi arabi o sciiti, e per l’inveterato antisemitismo, è contro Israele e vuole prendere le distanze dagli Usa, sostenuti da Australia, GB e Canada, è anche contraria ai dazi americani. Salvini è amico di Israele e contrario all’immigrazione, ma il ministero degli esteri italiano, che lavora in autonomia, e il ministro Moavero, voluto da Mattarella, come la Mogherini sono filo islamici.

Il M5S è anti israeliano e sostiene soprattutto l’Iran, sono anti israeliani Fico, favorevole all’immigrazione, e Di Stefano. L’Italia è allineata all’Ue sulla Brexit e sulle sanzioni, comminate dal parlamento europeo, con la scusa della difesa della democrazia, a Polonia e Ungheria, per l’Ungheria il M5S ha votato a favore e la Lega contro; del resto, gli altri paesi UE sono a favore delle sanzioni dell’Ue all’Italia. Per certi versi, le politiche estera e interna europea, fiancheggiate dall’informazione, sembrano antiamericane e filotedesche; però le informazioni sembrano commissionate dai potentati mondiali.

Censurando la storia, secondo le risoluzioni Onu, la maggior parte dei paesi del mondo non riconoscono i legami storici degli ebrei con Gerusalemme, da Gaza si lanciano palloni incendiari contro Israele, che reagisce; l’Iran lancia contro Israele missili dalla Siria, costringendola a riaprire i rifugi, inoltre ha creato cellule terroristiche che colpiscono Israele e lancia missili sul Golan israeliano, Israele risponde con gli aerei.

L’Iran sta in Siria non per aiutare Assad, vuole un suo impero ed è una minaccia come l’Isis che, al momento ridimensionato, ora vuole creare uno stato islamico nel Sinai, sempre alle porte di Israele. Tuttavia, lo stato d’Israele, grazie alla sua tecnologia, si è rafforzato, cede a pagamento droni armati alla Germania e ha contribuito a sventare decide di attentati nel mondo, diretti soprattutto contro l’occidente.

L’Indonesia è il più grande stato islamico, non ha rapporti diplomatici con Israele, tuttavia, lo sceicco Staguf, che è nemico di Iran e Isis ed è a favore del dialogo interreligioso, come fanno l’Egitto e l’Arabia, sta rafforzando i rapporti con Israele. La celebrazione del giorno della Russia, d’accordo con questo paese, è stata spostata da Tel Aviv e Gerusalemme, riconosciuta da Usa e Russia come capitale di Israele, vi hanno spostato l’ambasciata senza riconoscere però l’annessione di Gerusalemme est; la Germania, su sollecitazione islamica, preme sui paesi alleati, per non spostare la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme (Per le notizie, fonte: Israele.net - progetto Dreyfus – Ugo Volli).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/12/2018)

ITALIA          

Ufficialmente, per evitare la procedura d’infrazione, un vertice del governo, dando parziale soddisfazione a informazione, Bruxelles, opposizione e alle massime istituzioni, ha deciso di annacquare il programma di governo; infatti, per ridurre deficit e favorire gli investimenti, i governo progetta di rimodulare la riforma delle pensioni, cioè della quota 100, e di procrastinare a giugno prossimo il reddito di cittadinanza, ma ancora non si conoscono la platea dei beneficiari e i criteri d’attribuzione definitivi.

Si spera che rimanga la riduzione delle pensioni elevate di persone che non hanno nemmeno versato i contributi corrispondenti, Boeri afferma falsamente che questa riduzione renderebbe poco, forse preferirebbe aumentare l’imposta sul sale che rende ancora meno. Il governo vuole varare un provvedimento per la tutela dei risparmi, il che potrebbe significare altri aiuti alle banche, soprattutto alla banca Carige e alla banca Popolare di Bari.

Comunque, il governo parolaio o predicatore conferma gli obiettivi del contratto e Salvini conferma l‘abolizione integrale della legge Fornero che, in realtà, con la quota 100 e con la modifica della stessa con il restringimento della platea dei beneficiari con le penalizzazioni, sicuramente riceverà un ritocco di un certo rilievo. Visto il cambiamento di direzione, per perdere tempo, si attendono le relazioni tecniche sulle spese, le quali, come si sa, sono sempre di parte, cioè servono a giustificare un indirizzo.

Intanto continuano i negoziati con Bruxelles, Draghi è fiducioso in un accordo e la lega vorrebbe trasformare il reddito di cittadinanza in una riduzione fiscale a favore delle imprese che assumono. Nessun cenno alla Flax tax, il governo ci aveva fatto credere di essere fermo verso le richieste europee, ma ora pare calare le braghe; per sanare i nostri mali, potevamo anche adottare una nostra moneta e uscire dall’UE, ma Mattarella è l’uomo di fiducia dell’UE.

Complessivamente, com’è successo con i precedenti governi, poiché il popolo non è sovrano ed è orbato, direttamente o indirettamente, del potere, si tratta di un tradimento delle promesse elettorali e del relativo contratto (l’ha fatto anche Berlusconi), e si ratta di un cedimento verso Bruxelles; alle prossime elezioni, sarà difficile ingannare gli elettori. probabilmente aumenteranno le astensioni, Intanto, i registi dello spread, visto il chiaro di luna, lo stanno facendo scendere.

Di Maio voleva un  referendum sull’euro, ma ora non perde occasione per dichiararsi europeista; anche sull’emigrazione ci sono novità, i migranti arrivano ancora in barconi e per aereo e Salvini li va a ricevere; inoltre, dalle frontiere francese, svizzera e slovena continuano ad arrivare immigrati e Salvini, per rispetto verso il papa, non sembra esserne turbato; vedremo come lo stato si regolerà con il nuovo decreto sulla sicurezza.

Visti i problemi dell’Italia, favoriti dalla politica, dalla mafia, dalla chiesa  e dalla classe dirigente, l’UE, obbedendo ai mercati, invece di sanzionarla o multarla, avrebbe potuto indirizzarla per migliorare la funzionalità dello stato; invece, proteggendo i paradisi fiscali dentro l’UE e favorendo, con le sue concessioni, alcuni paesi europei, ha approfittato delle sue debolezze per favorirne la dissoluzione.

Fortunatamente, Salvini, dopo le dichiarazioni di segno contrario del ministro degli esteri, Moavero e di Conte, ha affermato che il governo non parteciperà al summit di Marrakech favorevole alla liberalizzazione, in tutto il mondo, dell’emigrazione; secondo un piano dell’Onu appoggiato da Soros e dal papa, al quale si sono già opposti alcuni paesi europei e gli Usa. Nella situazione attuale, l’avversario di Mattarella, il quale è il garante dell’UE e dei mercati,  è Salvini.

Informazione e opposizione denunciano che il governo è responsabile della procedura d’infrazione della CE, la quale però non è stata data per deficit eccessivo ma per aver superato il rapporto tra debito e Pil; il che però è una conseguenza della flessibilità concessa dalla commissione ai precedenti governi; perciò negli anni 2015-2017 il debito è rimasto inchiodato al 131,8%, mentre, secondo la commissione avrebbe dovuto essere ridotto al 120% entro il 2021.

Perciò il 21/11/2018 la commissione europea ha bocciato la manovra italiana per il 2019, secondo i trattati, il rapporto debito Pil avrebbe dovuto essere del 60%, ma oggi, la media del debito dei paesi UE è al 100%, comunque, il deficit di bilancio è entro il limite del 3% consentito. Secondo il Def del governo, con un deficit del 2,4%, l’economia avrebbe dovuto crescere dell’1,5%, ma la crisi economica europea sta mettendo i bastoni tra le ruote.

Secondo il modello econometrico seguito da Banca d’Italia, commissione europea, Istat e Fmi hanno ridotto questo tasso di crescita a valori più bassi, ma diversi, in genere a poco più dell’1%; ma il FMI prevede una caduta del debito che dovrebbe arrivare al 125% del Pil nel 2023. Ad ogni modo, secondo gli esperti, la previsione del governo sembrerebbe sovrastimata, perciò l’opposizione chiede una modifica del Def, con l’abbandono del reddito di cittadinanza e della riforma della legge Fornero.

Nelle previsioni dei critici del Def non si tiene conto degli effetti sulla domanda del reddito di cittadinanza, del quale non si conoscono i contorni, e del turnover derivante dalla riforma della legge Fornero, l’Istat valuta un impatto positivo sul Pil dello 0,2%. Un’altra incertezza sulle prospettive è data dalla differenza tra Pil potenziale raggiungibile e Pil reale; a tale proposito Fmi e CE forniscono dati molto diversi. I modelli devono tener conto dell’incremento previsto dei salari e della dinamica dei prezzi, in questi anni i salari italiani sono stati stagnanti, per il 2019 il pil potenziale stimato dal Fmi è maggiore di quello della CE di un punto di Pil.

I pasdaran dell’equilibrio di bilancio e dell’austerità non demordono e non vogliono una politica espansiva della domanda, comunque, negli ultimi anni l’Italia ha raggiunto complessivamente gli 800 miliardi di euro di avanzi primari che, come avviene nelle persone e nelle imprese usurate, non sono serviti a ridurre il debito, ma a pagare gli interessi; perciò il rapporto debito/Pil è cresciuto.

Compresa l’ansia dei creditori di non ricevere più il dovuto, val la pena di ricordare che la crescita d’imprese e famiglie si ottiene anche grazie all’indebitamento, esorcizzato dalla CE, il default colpisce solo alcuni e l’Italia, con le sue garanzie, pare ne sia immune. Oltre a rilanciare i consumi, occorrono investimenti pubblici, combattere la povertà e la disoccupazione, ma la CE e la confindustria preferiscono solo il sostegno alle imprese.

Per interesse economico, la speculazione fa crescere lo spread italiano e così guadagna acquistando titoli di stato svalutati, favorendo in qualche caso la sottocapitalizzazione delle banche che hanno questi titoli, che perciò dovrebbero essere tenuti in bilancio al valore di acquisto; comunque, altre banche guadagnano plusvalenze quando vendono questi titoli a reddito fisso, rivalutati dal calo dell’interesse.

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Il professor Sergio Cesaratto, economista dell’Università di Siena ed esperto economico dell’Unione Europea, afferma che nell’UE è la Germania che non rispetta le regole e non l’Italia; l’Italia ha fatto operazioni di risanamento fiscale fin dagli anni novanta e ha tagliato la spesa pubblica, con effetti negativi sulla domanda interna. La Germania, perseguendo un disegno egemonico, ha calmierato il suo costo del lavoro e ha interessi più bassi, perciò, con il cambio fisso dell’eurozona, ha guadagnato in competitività nei confronti dell’Italia che, con interessi più alti, non può svalutare la sua moneta; questa situazione ha alimentato le esportazioni tedesche e perciò la Germania, violando le regole di Maastricht, ha superato il limite del 6% di squilibrio commerciale con gli altri partner dell’UE.

L’indebitamento dei paesi periferici dell’eurozona è stato aiutato da prestiti tedeschi che alimentavano le esportazioni tedesche, poi il risanamento dei debiti di questi paesi è stato pagato anche dall’Italia, con il piano salva stati; la crisi nasce quando è impossibile pagare i debiti, l’Italia non ne è stata toccata. Gli Usa, per superare la crisi, chiedono a Germania, Giappone e Cina di aumentare la domanda interna, poi, viste le risposte insoddisfacenti, per proteggere la loro produzione, sono ricorsi ai dazi protettivi con l’estero.

La Germania, con un’alleanza paravento con la debole Francia, dirige l’UE, invece di sostenere il prezzo dei titoli pubblici italiani, manovrando dietro le quinte le istituzioni della UE, per il suo debito e il suo deficit di bilancio, vuole sanzionare in tutti i modi l’Italia; l’austerità c’è costata 30 punti del rapporto debito/Pil, cioè quelli che abbiamo in più della Francia. Il tasso d’interesse dei bund è allo 0,35%, ma la Bce, per garantire la concorrenza, dovrebbe operare per stabilire interessi uguali in tutti i paesi dell’UE; anche il sistema fiscale dovrebbe essere lo stesso e dovrebbero essere eliminati i paradisi fiscali dentro l’Unione.

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La banca d’Italia costringe le banche a cedere i crediti di difficile realizzo a investitori speculativi stranieri al 25% del valore nominale, ricevendo così 30 miliardi al posto di 120, questa procedura favorisce i processi esecutivi in tribunale e il deprezzamento del mercato immobiliare; sarebbe invece utile dare la possibilità ai debitori di saldare il proprio debito al 25%, come concesso agli speculatori.

Si decongestionerebbero le aule de tribunali, occorrerebbe un obbligo di preventiva conciliazione, prima del recupero forzoso; in tal modo, i debitori morosi riconquisterebbero la verginità bancaria e giudiziaria. Per rendere possibile questa procedura di alto valore sociale, occorrerebbe una modifica parziale dell’articolo 58 del Testo Unico Bancario che prevede la cessione alle banche dei beni dei debitori insolventi, poi assegnati in blocco agli speculatori internazionali. (Fabio Dragoni e Antonio Rinaldi – Startmag.it).

USA.

Il decreto sicurezza di Salvini contiene il diritto illimitato alla legittima difesa, è contestato dall’Associazione Nazionale partigiani che pure deve averlo esercitato in guerra; tra uomini e animali, si difendono quelli più forti, mentre non lo fanno i deboli, i vecchi e i malati, che perciò sono destinati a soccombere. Sembra che taluni siano più interessati a tutelare gli aggressori dalle conseguenze delle loro azioni che gli aggrediti, invece i malviventi è utile che capiscano che il loro mestiere è più rischioso di quello dei comuni lavoratori, perché si può anche essere uccisi.

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Si è chiuso il vertice annuale del G20 tenuto a Buenos Aires, non c’è stata la condanna del protezionismo, l’Organizzazione Mondiale del Commercio ha riconosciuto che ha bisogno di essere riformata; sul commercio estero si dovrebbe trovare un accordo tra Usa e Cina, le due parti concordano che nel commercio internazionale qualche cosa non funziona.

Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale, ha invitato a contenere il debito pubblico, ha detto che le riforme strutturali aumentano la crescita mondiale e ha criticato i dazi perché rallenterebbero la crescita globale. In realtà, sono gli avanzi commerciali che, con i conseguenti prestiti dei paesi eccedentari, alimentano il debito, assieme al deficit di bilancio. Gli Usa hanno preso le distanze dall’accordo di Parigi sul clima, però s’impegnano a utilizzare il più possibile le fonti di energia rinnovabili.

EUROPA

Sembra che l’Ucraina voglia usare l’incidente marittimo tra Russia e Ucraina, nel tratto del mare d’Azov, Mar Nero, che ha comportato la cattura di navi e marinai ucraini da parte dei russi, per coinvolgere la Nato in uno scontro con la Russia; non si sa come sia capitato l’incidente, visto che le parto si accusano di complotto e un’inchiesta ancora non esiste. L’Italia ha già criticato le sanzioni contro la Russia, mentre la Germania, che domina l’UE, ed euronews sembrano sostenere le ragioni dell’Ucraina.

Poroshenko rimprovera a Putin di voler restaurare l’impero sovietico, però in Ucraina esistono settori neonazisti e truppe ucraine combatterono contro i russi nell’esercito di Hitler; oggi esiste un contenzioso con la Russia sulle regioni autonome dell’Ucraina e sulla Crimea.  L’UE ha condannato l’azione russa, però sarà difficile ottenere una convergenza europea su altre sanzioni o ritorsioni alla Russa, visto che è richiesta l’unanimità.

Il presidente del consiglio UE, il polacco Tusk, ha espersso la sua solidarietà al presidente ucraino Poroshenko, il responsabile della politica estera dell’UE, Federica Mogherini, ha invitato la Russia a restituire navi ed equipaggi, definendo inaccettabile il suo uso della forza, chiedendo anche il libero accesso al mare di Azov. Il presidente dell’europarlamento Tajani si è unito alla richiesta e, facendo felice l’Ucraina e la Germania, ha definito fondamentale l’integrità territoriale dell’Ucraina, il ministro degli esteri austriaco Keneissi ha chiesto altre sanzioni per la Russia.

Estonia, Lettonia, Lituania e Gran Bretagna premono per una reazione decisa contro la Russia, mentre Italia, Grecia, Bulgaria e Cipro invitano alla distensione e al dialogo con la Russia, cioè vogliono bloccare l’escalation. Con mossa volpina, la Merkel ha offerto a Putin e Poroshenko la sua mediazione, ma è stata rifiutata dalla Russia perché la Germania è dalla parte dell’Ucraina contro la Russia. L’Ucraina chiede a Nato e UE sostegno politico, aiuti economici e militari e anche una base Nato missilistica sul suo territorio, come quelle impiantate dagli Usa in Polonia e nel Baltico. Sulle sanzioni, sarà difficile che al consiglio UE di dicembre si raggiunga l’unanimità.

L’economia ucraina è in crisi, le banche nazionali sono deboli e non arrivano più investimenti dall’estero, il 78% degli ucraini giudica negativamente la situazione economica e politica; il paese soffre di corruzione, di stretta creditizia e di ridotti nuovi investimenti esteri, il Pil è crollato. Fino al 2013 c’era stato il boom edilizio e arrivavano investimento stranieri, soprattutto tedeschi.

Il precedente presidente filorusso Yanukovich era contrario all’associazione del paese all’Ue, con l’avvento di Poroshenko, si è perduta Crimea e Donbass e si è inasprito lo scontro, anche militare, con Mosca; da allora si sono in intensificati i rapporti tra Germania e Ucraina. Il voto potrebbe riportare al potere Julia Tymoshenko, già appoggiata dalla Germania, la quale è in lista nei sondaggi.

Tymoshenko ha annunciato che, in caso di vittoria, dimezzerà il prezzo del gas, riducendo le entrate tributarie; perciò il FMI ha minacciato di far saltare il pacchetto di aiuti di 17 miliardi di dollari euro. In Ucraina, il reddito pro capite è di 2.553 dollari e lo stipendio medio mensile è di 260 dollari, Poroshenko aveva promesso le riforme della pubblica amministrazione e della giustizia ma non le ha fatte.

Gli ucraini emigrano in Germania e in Polonia e i polacchi in Germania e in Gran Bretagna, perciò in Ucraina non si trova più manodopera, l’inflazione è al 10%;  2000 aziende tedesche danno lavoro a 600.000 ucraini e l’interscambio commerciale tra Berlino e Kiev è notevole. La Germania è diventata il protettore dell’Ucraina e si proposta come mediatore con Mosca, per la pace nella guerra civile ucraina, aveva appoggiato gli accordi di Minsk e poi ha cercato di mediare nell’incidente dello stretto di Kerch, nel mare d’Azov, ma Putin ha rifiutato questa mediazione.

La Germania che desiderava penetrare in Ucraina, ora teme che l’instabilità Ucraina possa mettere in discussione il raddoppio dl gasdotto Nord Stream tra Russia e Germania, contestato dagli americani e dai paesi dell’Europa orientale, che ora sembrano temere più la Russia che la Germania. Nonostante la fragilità economica e politica dell’Ucraina, dietro la politica esiste sempre una solida oligarchia che tira anonima i fili dietro le quinte e, verosimilmente, oggi è più legata alla Germania che alla Russia. (Per le notizie, tra le fonti: startmag.it – Pierluigi Menniti).

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Dopo che i governi europei e la commissione europea, grazie a concessioni economiche, seguendo l’indirizzo tedesco, hanno rigettato la richiesta di maggiore flessibilità per il bilancio pubblico italiano, l’europarlamento ha detto no all’inserimento del Fiscal Compact, che contiene il patto di stabilità sul bilancio, nell’ordinamento giuridico europeo, cioè hanno contestato l’austerità di bilancio, imposta dalla commissione europea solo all’Italia.

L’articolo 16 del trattato Fiscal Compact prevedeva la verifica dei risultati conseguiti dall’austerità, ma pare che la commissione se ne sia dimenticata; eppure occorrerebbe portare dei correttivi al trattato, non si dovrebbe più guardare solo al deficit e al debito dello stato, ma guardare anche al debito privato, come alle garanzie economiche offerte da ogni singolo paese e dalla situazione della bilancia valutaria.

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La Deutsche bank di Francoforte è sospettata di riciclaggio nell’inchiesta Panama Papers, infatti, aiutava i clienti che volevano riciclare ad aprire conti off-shore nei paradisi fiscali, poi i clienti avrebbero trasferito i soldi dai conti illeciti a Deutsche Bank e questa non segnalava i casi di riciclaggio; il tutto avveniva tramite una società delle Isole Vergini britanniche.

Centinaia di clienti sarebbero stati serviti in questo modo, ora sarebbero urgenti misure da parte dell’UE contro il riciclaggio ed evasione fiscale internazionale, si dovrebbe chiedere maggiore trasparenza e maggiore vigilanza sui mercati finanziari, ma la finanza governa e perciò manca la volontà politica. Al parlamento europeo è stata votata una mozione che condanna operazioni di evasione fiscale nate in Germania, che hanno causato perdite di parecchi miliardi di euro nei bilanci degli stati.

Panama Papers è un fascicolo che contiene 11 milioni di documenti con 200.000 società off-shore, contenenti nominativi di manager e leader politici anche italiani; in Italia si aspetta che a maggio prossimo sia pubblicata la lista completa d’imprese e persone coinvolte nell’inchiesta, le quali dovrebbero rispondere di evasione fiscale. 

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Se la Germania è stata investita dalla crisi, la Francia sta peggio e non sta meglio dell’Italia, il Pil francese cresce dell’1,7% l’anno, cioè meno della media europea che è del 2,1%, l’export è fermo, la bilancia commerciale è passiva, la disoccupazione è al 10% e aumenta; il mercato del lavoro denuncia una certa rigidità, la tassazione sul lavoro e la pressione fiscale sono elevate come Italia; in genere, gli stati Ocse fanno pagare meno imposte ai lavoratori.

Gli investimenti pubblici francesi sono inferiori a quelli della Spagna, la Francia dovrebbe ridurre il welfare di cui beneficiano anche gli agricoltori; nessuna riforma promessa è stata attuata, la povertà è cresciuta e il costo della vita è aumentato, la burocrazia è costosa. A causa dell’immigrazione, i francesi si sentono insicuri e, come la Lega, accusano Macron di volere una sostituzione etnica e la scristianizzazione della Francia.

Macron ha creato un centro di potere attorno  a se, ma un’ondata di scandali si è abbattuta sull’Eliseo, l’arroganza di Macron ha spinto molti ministri alle dimissioni, l’ha fatto il ministro dell’ambiente Hulot, il ministro dello sport Flessel e il ministro dell’interno Collomb; Macron ha assunto le fattezze di un despota e si circonda di oligarchi, è legato al mondo finanziario e tecnocratico e vuole essere un monarca repubblicano, ma la Francia è già una repubblica presidenziale, anche se ha anche un primo ministro.

Un’inchiesta per corruzione ha coinvolto il segretario generale dell’Eliseo, Kohler, accusato di traffico d’influenze e d’interessi e di legami con l’armatore MSC (ci avevano informato che corruzione e mafia esistono solo in Italia); il ministro della cultura Nyssen è stato accusato di conflitto d’interesse e di abusi edilizi ma non si è dimesso.  Macron, seguendo il piano di Sarkozy, è in conflitto con l’Italia per la Libia, gettando nel caos il paese. Esalta l’Unione Europea e condanna i populisti, criticando con ciò la storia francese, che è stata rivoluzionaria e nazionalista, anche Macron, socio delle Merkel, è un prodotto delle oligarchie.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (26/11/2018)

ITALIA

Quest’anno la Francia prevede un deficit di bilancio al 2,8%, mentre l’italia, un deficit del 2,4%, tuttavia, per la commissione europea, l’Italia non ha diritto alle deroghe al Fiscal Compact e alla flessibilità, concesse in situazioni eccezionali ad altri paesi dell’UE, perché non ha criticità e cresce, anche se di poco; quindi, secondo il patto di stabilità, è tenuta all’equilibrio strutturale del bilancio, riducendo del 5% l’anno la parte del debito pubblico eccedente il 60% del Pil.

Probabilmente la commissione europea non sanzionerà l’Italia, ma, con la sua posizione, favorendo la speculazione finanziaria, la vuole punire favorendo, con l’allarmismo alimentato dalla nostra informazione, il rialzo dello spread che produce maggiori interessi a quelli che acquistano titoli di stato. Però, la difficoltà a collocare Btp Italia a tasso variabile, è dovuta solo al fatto che, in periodo di deflazione, i titoli legati all’inflazione non convengono; in Italia esiste grande risparmio e l’edilizia, come segno di ripresa, si sta riprendendo.

La procedura d’infrazione a carico dell’Italia, che richiederebbe un aggiustamento dei conti, ha colpito la Francia nel 2017 e la Spagna nel 2018, però le sanzioni minacciate all’Italia e rimarcate dall’informazione terroristica e di parte, non sono mai state applicate. All’apparenza, la commissione europea pretende il ritiro della manovra italiana sul bilancio e il rispetto delle regole, mentre il governo italiano, con le sue misure, vorrebbe solo rilanciare la domanda.

Il motivo ufficiale della bocciatura è il debito fuori controllo e la rinuncia italiana a ridurre, da subito, anche se in più anni, il debito pubblico, ma queste regole non sono state rispettate nemmeno negli anni passati, quando al governo italiano c’erano gli europeisti, perciò trattati meglio dalla commissione europea. Dal 2008 l’Italia è stata massacrata dai mercati speculativi, tramite il loro braccio armato, cioè la Troika, perciò nel 2019 il suo Pil reale sarà ancora inferiore del 4% rispetto a quello del 2007, allora pari a 1687 miliardi di euro, mentre sarà di 1.630 miliardi di euro l’anno prossimo. 

Oltre alle garanzie offerte ai creditori dei titoli di stato, in questi anni solo Italia e Germania hanno avuto un avanzo primario del bilancio, ma la Germania beneficia d’interessi più bassi sul debito che è più basso sdi quello italiano, dell’elevato avanzo nel commercio estero e, come avviene nei paradisi fiscali, di elevate rimesse di denaro, anche mafioso, dall’estero. Per altri versi, l’Italia si è distinta in rigore di bilancio, anche perché ha adottato una politica di deflazione salariale e con l’avanzo primario del bilancio, ha compensato gli interessi sul debito pubblico.

La conseguente austerità ha frenato la crescita dell’economia e la riduzione del rapporto debito/Pil, perciò la commissione ha dato il via alla procedura per debito eccessivo; a mettere nei guai l’Italia sono stati anche i governi Renzi e Gentiloni che non hanno rispettato il piano di riduzione del debito, ai sensi del patto di stabilità;  anzi, sono arrivati a chiedere flessibilità in cambio dell’accettazione degli immigrati che gli altri paesi europei rifiutavano.

L’Italia non ha sfondato il rapporto deficit/Pil, fissato al 3%, come hanno fatto negli anni passati Francia e Spagna, inoltre anche gli altri paesi non rispettano il tetto del debito avendo superato per esso il limite del 60% del Pil, oggi la Francia supera il 100%. Da quanto esiste l’euro, l’Italia non ha mai rispettato la regola sul debito e solo oggi, con un governo gialloverde, la commissione si accorge della regola violata.

Il rientro del debito italiano richiederà molti anni, a meno che tutti i paesi non arrivino al 130% del Pil come l’Italia, al momento la media del dedito UE è del 100%, cioè superiore al 60% fissato da Maastricht; a causa di questa evoluzione, la commissione, ipocritamente, sarà costretta ad assolvere tutti. Nonostante la propaganda europeista dell’informazione, a causa di questa situazione, gli italiani sono diventati, in maggioranza, euroscettici, però il 57% di loro crede all’euro, che ci ha dato stabilità dei prezzi, la deflazione non è sempre una disgrazia.

L’Italia ha risparmio che presta all’estero perché, con una domanda fiacca, non è in grado di utilizzarlo al suo interno e perciò non cresce. La politica di bilancio dovrebbe utilizzare questi risparmi, favorire la domanda e aumentare gli investimenti pubblici, il che favorirebbe l’aumento dell’occupazione e l’aumento del Pil; purtroppo, le regole dell’UE impediscono questa politica. Ai problemi dell’Italia e alle regole europee si sono aggiunti quelli derivanti dalla crisi mondiale che sta aggredendo anche la Germania e gli altri paesi europei.

L’Unione Europea chiede il rispetto delle regole e il governo italiano chiede il buonsenso, Questo, per risolvere il contenzioso con la commissione europea, invia in UE Tria e Conte, che, di fronte a Macron e Junker,  sembrano due pulcini timorosi con la coda in mezzo alle gambe; poiché le massime istituzioni italiane sono legate a filo doppio con l’UE e sono spalleggiate dall’informazione italiana, in questa situazione, la Germania era certa che l’Italia le sarebbe caduta in mano come una pera matura.

La Vicenda Nissan-Renault denota quanto sono capaci d’imporsi all’estero paesi come il Giappone e quanto sia arrendevole l’Italia, i cui governi, per omaggiare lo straniero, hanno solo praticato lo sport di mortificare gli italiani e perciò gli italiani sono diventati in maggioranza da europeisti ad antieuropeisti. Gli stati nascono con la guerra e non con la sovranità popolare e si confederano per volontà comune e con il tempo, poi, come hanno fatto gli Usa, si consolidano territorialmente e combattono il separatismo degli stati interni.

Gli italiani devono stare attenti, con il decorso del tempo, il governo centrale degli stati confederali, come l’UE, non accetta la devoluzione e non rispetta, come gli altri stati, autonomia e autodeterminazione; con il consolidamento territoriale, fa la guerra agli stati interni che decidono la secessione; infatti, dopo poco più di cento anni dalla costituzione federale, gli stati americani unionisti dichiararono la guerra agli stati confederali del sud che volevano separarsi.

La Lega ha cambiato nome, ora si chiama solo Lega, al posto di Lega nord per l’indipendenza della Padania, però, seguendo un vecchio programma della lega, ha approvato il regionalismo differenziato o rafforzato, cioè una speciale autonomia simile a quella concessa alle regioni a statuto speciale, il che potrebbe portare, con l'adesione delle altre regioni, a uno stato federale. Le regioni al momento interessate a questo programma sono Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

La prima regione a ratificare l’accordo sarà il Veneto, bisognerà ripartire le imposte tra stato e regioni, 23 materie rimarranno alla regione, tra cui scuola e sanità, allo stato rimarrà giustizia, interneri, esteri, difesa e interessi sul debito pubblico; i concorsi per gli insegnanti saranno regionali e finirà il sistema sanitario nazionale con prestazioni uguali per tutti. Colpa della maggiore inefficienza delle regioni meridionali e del Lazio, perché, per la sanità, hanno avuto dallo stato risorse uguali o maggiori rispetto alle altre regioni.

Non è detto che l’Italia con il federalismo si spacchi, perché esistono stati federali, come Svizzera e Germania, la cui pubblica amministrazione funziona meglio di quella italiana; la Sicilia, regione a statuto speciale, per colpa della politica e della mafia, tra loro alleate, non è stata capace di utilizzare al meglio la sua autonomia. Il contributo di solidarietà dalle regioni più ricche a quelle più povere rimarrà ma, se nessuno controlla, chi sarà in grado di garantire i risultati?

L’Italia aveva inutilmente chiesto all’UE che le spese per investimenti degli stati non fossero conteggiate nei parametri europei, ora, dopo che di Maio ha proclamato la sua fedeltà all’UE, Merkel e Macron hanno proposto un fondo europeo per gli investimenti statali approvati dall’Eurogruppo, che è composto dai ministri delle finanze e opera riservatamente e non risponde a nessuno; evviva la democrazia!

La quota destinata a ogni paese sarebbe pari allo 0,2% del Pil, con l’impegno a rispettare le regole comunitarie e a ristrutturare il debito, trasformando l’Esm in organo esercitante il controllo sui conti pubblici. Paolo Savona ha suggerito per iscritto all’Europa una nuova politica e, come forma di mancato rispetto, non ha ricevuto nessuna risposta: Per prevenire un’eventuale procedura d’infrazione, l’Italia dovrebbe ridurre il debito pubblico di 18 miliardi di euro in tre anni, magari privatizzando, le multinazionali sono ansiose e in aspettativa, intanto deve scontare l’aumento dello spread alimentato dall’allarmismo della speculazione collegata a settori dell’informazione.

A questo fondo per gli investimenti potrebbe accedere solo chi è in  sintonia con gli obblighi europei su deficit e debito, cioè, in teoria, potrebbero essere esclusi tutti, ma, visti i precedenti, rischia di essere esclusa solo l’Italia da schiavizzare, la quale già versa più di quanto ricevuto dall’UE. Gli aiuti in cambio di riforme sono stati già concessi a favore di paesi in difficoltà, per la flessibilità, la partecipazione all’euro, il Fiscal Compact e Schengen; questo rigore avrebbe un senso solo per i paesi che ricevono più di quello che versano, ma l’Italia non appartiene a questa categoria e purtroppo, grazie alla sua pubblica amministrazione e alle sue leggi e procedure interne, non sa usare gli aiuti dell’UE come la Spagna.

Secondo l’ex capo ufficio studi di Mediobanca, Fulvio Coltorti, nei suoi rapporti, la Banca d’Italia dovrebbe essere neutrale con tutti i governi e dovrebbe ridurre le tensioni invece di favorire la speculazione; l’Italia non sta per fallire, il fatto è che la Banca d’Italia è un’impresa privata che, come la Bce, appartiene al conglomerato che si chiama “mercati”, in pratica alle banche.

Giornali e televisione hanno interpretato in un certo modo il suo rapporto sulla stabilità finanziaria italiana e perciò hanno segnalato che, con l’aumento dello spread, sono a rischio i risparmi delle famiglie, in realtà già ampiamente tassati dallo stato che li dovrebbe proteggere. Se Bankitalia avesse segnalato anche aspetti positivi dell’economia italiana,  avrebbe ridotto le tensioni, all’informazione pilotata non si può chiedere la stessa sensibilità.

Gridare “al lupo al lupo” svaluta i titoli di chi li ha in portafoglio, ma fa un regalo a chi li compra svalutati e con gli acquisti e con la bisca della borsa fuori controllo, questi si possono anche rivalutare. Alla loro scadenza, i titoli di stato sono rimborsati al valore nominale, cioè senza perdite, mentre, per le azioni fluttuanti, abbiamo un altro indice tranquillizzante, in genere, i profitti delle aziende quotate aumentano dal 2013.

Una tabella della Banca d’Italia afferma che nel 2018 i crediti deteriorati delle banche, dopo le svalutazioni, sono solo 13 miliardi di euro e un crash test della Bce ha affermato che ora le banche italiane sono solide e non hanno nemmeno bisogno di ricapitalizzazione; inoltre, a fronte di questi crediti deteriorati, stanno 141 miliardi di garanzie reali e personali dei clienti, fatti da imprese e famiglie.

USA

La telefonia di ultima generazione 5g, utilizzata dalla cinese Huawei è la più utilizzata nel mondo, ora gli Usa, a difesa della sicurezza informatica e militare, tentano di boicottarla facendo leva sui loro alleati. La maggior parte del traffico internet dei militari viaggia attraverso reti commerciali e non via satellite e, purtroppo, Huawei, non è indipendente, ma è legata al governo cinese; sembra un’altra tappa della guerra commerciale e tecnologica tra Usa e Cina. Alla presa di posizione Usa si sono associati GB e Australia, il presidente cinese Xi e Trump s’incontreranno presto al G20 di Buenos Aires, per discutere sui rapporti commerciali e sul 5g.

EUROPA

In Germania l’indice delle vendite è in forte calo e la componente manifatturiera è al minimo da 32 anni, con ridimensionamento della produzione automobilistica, delle esportazioni e dei consumi interni; questi ultimi sacrificati da bassi salari per fronteggiare la concorrenza estera e per favorire l’aggressività commerciale tedesca che, con l’avanzo commerciale, ha dopato l’economia. Nel 2018 la crescita del Pil sarà dell’1,4% e sarà inferiore l’anno prossimo; comunque, mengtre la bilancia commerciale europea con l’estero è sempre attiva, un intervento della speculazione, ha favorito una svalutazione temporanea dell’euro, infatti c’è chi specula anche sulle valute, cioè sui cambi.

L’ex ministro ebreo rumeno, Laufer, afferma che la Merkel ha chiesto al presidente rumeno Iohannis, di origine tedesca, di non trasferire l’ambasciata rumena da Tel Aviv a Gerusalemme, forse per compiacere i paesi arabi o forse per un inveterato antisemitismo, secondo i punti di vista. Il governo tedesco non ha negato il fatto, Iohannis ha anche impedito a Laufer di ricevere un incarico ministeriale e questo lo accusa anche d’essere legato a settori neonazisti. A volte sembra che la Germania, come il Vaticano, sia a fianco della finanza ebraica americana, ma contro Israele, il fatto è che oggi massoneria e finanza internazionale hanno come centri decisionali Wall Street, Londra e Francoforte (Informazione Corretta 23/11/2018).

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Mentre Malta dirotta continuamente migranti sui barconi verso l’Italia, senza reazioni da parte dell’UE e pare che anche la voce di Salvini si sia affievolita, l’assemblea dell’Onu, dominata da paesi islamici, dopo aver condannato i respingimenti di migranti da parte dell’Italia, ha varato il trattato Global Compact, che sostiene illimitatamente il diritto all’immigrazione di migranti di guerra ed economici; affermando che l’emigrazione è un diritto umano e che gli stati devono difendere il multiculturalismo (ma gli stati islamici spesso non lo fanno).

Il trattato impegna i governi a rivedere le leggi in questione; si tratta di patto globale sull’immigrazione che mette a rischio sovranità e controllo delle frontiere, che hanno giustificato l’esistenza di stati indipendenti; sembra il programma di Soros e della sua società aperta. La Germania, che vuole controllare i flussi immigratori, è perplessa, hanno già deciso di non sottoscrivere il trattato Usa, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Polonia.

Il ministro degli esteri italiano Moavero si è detto stranamente d’accordo, il papa sarà contento, ma l’Italia ancora non ha firmato; le risoluzioni nell’Onu, come tanti trattati internazionali, spesso non sono rispettate e il patto non sembra vincolante, però, se l’Italia lo firma, senza reazioni negative di Salvini, dimostra di essere ambigua. L’immigrazione deve essere selezionata e controllata, secondo le richieste dei mercati, tutti i paesi la devono accogliere; in Italia, in crisi di disoccupazione, continuano ad arrivare migranti, in barca, attraverso le frontiere terrestri o in aereo, il flusso si è ridotto e il trattato Onu è corso ai ripari, la denatalità non è un problema, se in Itala fossimo 50 milioni, staremmo meglio.

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Dopo i massacri di Parigi del 13/11/2015, organizzati dall’Isis, che provocarono la morte di tanti civili, i servizi segreti francesi, che non avevano interpreti in arabo e non avevano infiltrati tra le file islamiche, si sono riorganizzati e, con l’aiuto di altri servizi segreti e del Mossad israeliano, hanno ucciso o fatto uccidere tutti i partecipanti a quelle stragi; in qualche caso, l’hanno fatto passando informazioni sui nominativi dei ricercati ai servizi segreti iracheni e americani.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (21/11/2018)

EUROPA

I comportamenti singolari di Macron verso l’Italia hanno dei precedenti nei presidenti suoi predecessori, da Mitterand, a Sarkozy a Hollande; la Francia ha concesso asilo a terroristi italiani rifiutandone l’estradizione in Italia. Prima di allearsi, nei giorni nostri, con la Germania per dominare l’Europa, la Francia era stata ostile all’espansionismo tedesco, ma proteggeva il proprio. Essa ha sempre cercato di contenere l’Italia e d’intervenire nelle cose italiane, si dice che Mattarella sia filo francese, il che spiega il suo piglio contro il governo gialloverde, finalmente però, pare che questo abbia riconosciuto la crisi dell’UE.

Nel medioevo, i franchi intervennero in Italia contro i longobardi, che volevano unificare l’Italia, perché chiamati dal papa che non voleva perdere io suo territorio; pagati con terre italiane, i francesi intervennero in Italia nel risorgimento. Napoleone III, anche se dichiaratamente laico, intervenne in Italia, per difendere il papa dalla repubblica romana. Ciò malgrado, nel 1870 Garibaldi, senza contropartite, andò in Francia a combattere i tedeschi.

Nel primo conflitto, l’Italia, contesa dalle due coalizioni contrapposte, intervenne a fianco della Francia perché questa e la Gran Bretagna comprarono partiti e giornali italiani, ma poi la Francia sottrasse all’Italia il frutto della sua vittoria. Per espansionismo la Francia, ufficialmente laica, intervenne a favore del papa e contro il partito laico italiano; questo interventismo francese a favore del papa era ed è giustificato anche dal potere economico e dai privilegi fiscali goduti in Italia dalla chiesa e dalle sue attività economiche; la cosa è stata oggi segnalata anche da una sentenza della corte di giustizia europea.

Non è un mistero che chiesa e Vaticano hanno investito all’estero, prima in Francia e Inghilterra e poi in Usa, Svizzera e Germania, in pratica a Francoforte; nel rinascimento, l’Inghilterra non  onorò i suoi debiti verso i banchieri italiani e poi nel risorgimento aiutò l’unità italiana in cambio dell’assunzione del debito estero di tutti gli stati italiani in capo all’Italia unita; da notare che l’informazione asservita afferma che l’Europa settentrionale è più seria dell’Italia. 

Con le esenzioni, le donazioni e i privilegi, cioè con i soldi dello stato italiano, la chiesa, oltre gli investimenti all’estero, fa beneficenza, così lo stato è criticato per le sue esazioni e la chiesa è benedetta per l sua beneficenza. Oggi Macron e papa, appoggiando la relativa speculazione economica, sostengono l’immigrazione in Italia che, visti i precedenti storici, con la crisi economica, potrebbe far collassare l’Italia e, come già successo in  passato,  potrebbe favorire un intervento militare pacificatore straniero.

A proposito di privilegi e carità pelosa, si dice anche che l’UE abbia concesso all’Italia una spesa straordinaria di miliardi di euro per gli immigrati che, secondo Macron, dovevano arrivare solo in Italia, ma anche questi sono soldi italiani. Quelli versati dall’Italia all’UE, sono dirottati dall’UE a favore di regioni italiane, immigrazione, imprese e agricoltura, ma sono sempre soldi versati dall’Italia. Quando lo stato italiano spende in deficit e senza una propria moneta, spende sempre del suo, comunque, l’Italia versa all’UE più di quanto riceva da essa, non solo per colpa delle multe.

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La riforma del lavoro tedesca, voluta da Peter Hartz e dall’ex cancelliere socialdemocratico Schroeder, ha mirato a combattere la disoccupazione e, indirettamente, abbassando il costo del lavoro, ad aiutare il sistema produttivo; prevede dei sussidi come integrazione salariale per i lavoratori precari e a tempo determinato.

Per favorire questo piano, Schroeder ha ridotto i sussidi di disoccupazione, introdotto il reddito minimo di lavoro e, senza volerlo, ha favorito il precariato; ha creato job center per il collocamento e la formazione e ha creato agenzie private per l’impiego. I job center devono accertare le condizioni di bisogno, chi riceve un sussidio deve accettare il lavoro  che gli è offerto dal job center, anche se il relativo salario è inferiore a quello previsto dai contratti collettivi; tra i motivi di esonero sono i figli minori di 3 anni, assistenza a familiari non autosufficienti, formazione scolastica e un progetto imprenditoriale.

In tal modo, anche a causa della concorrenza tra lavoratori, le aziende pagano meno gli operai e li fanno lavorare di più, cancellando diritti, in caso di rifiuto del lavoro  il sussidio è progressivamente ridotto e poi sospeso; le agenzie del lavoro a tempo determinato ti  escludono dai benefici anche se il datore di lavoro non riceve benefici dal tuo lavoro. I job center ritengono spesso che i beneficiari dei sussidi non  vogliano emanciparsi e che preferiscono rimanere nel welfare.

Quelli che ricevono un sussidio devono documentare come lo spendono, perciò tanti ci rinunciano, nel 2012 son stati circa un milione; il sistema sanziona chi vuole mantenere arbitrariamente lo stato di bisogno. I minijob prevedono una remunerazione massima di 450 euro mensili più 400 di sussidio, la paga oraria non supera i 2,5 euro, ne beneficiano circa 4,5 milioni di persone.

In Germania la riforma ha fatto diminuire la disoccupazione, facendo figurare come occupati i titolari di minijob; le imprese speculano sui sussidi, riducono il costo del lavoro e fronteggiano la concorrenza dei paesi emergenti a basso costo del lavoro: I sindacati sono ridimensionati e si sentono poco o non reagiscono, i loro iscritti sono solo il 18% dei lavoratori.

La situazione deprime il costo del lavoro anche dei lavoratori regolari, il governo è corso ai  ripari fissando il salario lordo minimo a 8,5 euro l’ora. Lo stato afferma di offrire un’opportunità di lavoro, chi non lo accetta è visto come un approfittatore, si ritiene che i disoccupati siano persone con poca voglia di lavorare e che l’etica del lavoro aiuti l’economia e la coesione sociale.

USA

Lo sviluppo industriale cinese e le esportazioni cinesi sono state favorite dalle delocalizzazioni industriali in Cina da parte di Usa, Germania e Giappone; perciò, a causa degli squilibri commerciali degli Usa con la Cina, cresce la tensione tra Usa e Cina e pare che la politica di Trump sia più diretta contro la Cina che contro la Russia. Alla vigilia del G20 di fine mese a Buenos Aires, il presidente Usa Donald Trump torna ad accusare la Cina di aver utilizzato la sua adesione al WTO, concessa da Bill Clinton, senza rispettarne le regole della concorrenza e senza rispettare i brevetti, ricorrendo anche a dumping e alle facilitazioni fiscali alle esportazioni.

Trump vuole impedire alla Cina d’impossessarsi di dati scambiati tra i cittadini e di accedere all’intelligenza artificiale, alla scienza genetica, alla scienza americana in genere e alla tecnologia americana G5 d’internet superveloce; rimprovera alla Cina un’aggressività militare nel Mar cinese meridionale. Trump vuole ridurre il surplus commerciale di Pechino con i dazi doganali, vuole ostacolare gli investimenti cinesi in Europa, Africa, Messico e Canada, anche con la revisione degli accordi Nafta con stati del continente americano.

La Germania è il paese leader negli scambi con Pechino e la Cina, con la nuova via della seta, sembra volersi avvicinare all’Europa, per la parte terrestre, attraverso l’Asia e, per la parte marittima, attraverso Suez e Mediterraneo, fino ai porti di Monfalcone e Trieste, dai quali le merci cinesi arriverebbero facilmente, per una via più breve, in Europa continentale, baipassando Rotterdam.

La Cina vorrebbe gestire direttamente il porto di Monfalcone e il governo gialloverde italiano è pronto a una collaborazione con la Cina anche nella realizzazione di una rete 5G in Italia, vedremo quale sarà la reazione degli Usa. Ad Atene i cinesi già gestiscono il porto del Pireo e, per conseguenza, all’Onu e nell’UE, il governo greco difende gli interessi sella Cina, votando a suo favore.

ISLAM

Con le guerre in Irak e Siria, si è fatto largo uso di contrabbando di petrolio, trafugato ed esportato a prezzi stracciati, da questi due paesi verso la Turchia, dove questo petrolio è raffinato e, assieme ai suoi derivati, è esportato a prezzo scontato del 50% in Italia e in Europa; è per questo che in Italia stanno sorgendo tanti distributori autonomi di carburante. Nell’esportazione si sono poi aggiunti anche i gruppi armati libici che stanno saccheggiando le risorse economiche della Libia e fanno affari anche con l’emigrazione diretta in Italia.

In queste operazioni, la mafia siciliana collabora con quella maltese, meno tallonata dalla politica di quelle italiana; perciò, coma ha scritto la giornalista maltese Caruana uccisa, Malta non è più solo un paradiso fiscale ma, nell’indifferenza dell’UE, è diventata centro di traffici illeciti e di criminalità. Le importazioni di petrolio e derivati di contrabbandono consentono larghi margini alle mafie, mentre lo stato perde le imposte relative; la mafia non potrebbe fare questi affari senza un rapporto privilegiato e senza un accordo con la politica di tanti paesi.

AMERICA LATINA

All’inizio di questo millennio, governi progressisti erano insidiati nella quasi totalità degli stati dell’America Latina, la leadership era riconosciuta al bolivariano Hugo Chavez in Venezuela; con il Mercosur si erano fatto un progetto d’integrazione economica tra gli stati, mente gli Usa erano stati isolati. Con il nuovo secolo e millennio, c’è stato un ribaltamento di forze, come quello che sta avvenendo in EU, che segna un progresso delle destre.

In Argentina Il peronismo ha ceduto il passo alla destra di Mauricio Macri e in Brasile, colpito da guerra civile e crisi economica gravissima, si è affermata la destra di Bolsonaro, così si è chiuso il ciclo progressista. I petrodollari e i deficit americani avevano favorito l’aumento di liquidità internazionale, l’indebitamento degli stati e il processo di finanziarizzazione dell’economia; ora, con la decolonizzazione, le banche hanno trovato clienti da indebitare nei paesi del terzo mondo.

Paul Volcker, alla guida del FED aumentò i tassi d’interesse, favorendo, in concomitanza con il calo del prezzo delle materie prime, l’insolvenza dei paesi del terzo mondo, poi il FMI impose a essi, per ridurre il debito estero, riforme e austerità. Gli Usa avevano imposto a questi paesi prima regimi autoritari e poi la cura del FMI;  intanto cresceva economicamente la Cina, quindi, la vittoria di Donald Trump ha contrassegnato il nuova paradigma di destra.

La recessione mondiale è stata caratterizzata dai debiti esteri, alimentati dai deficit di bilancio e valutari degli Usa e dall’aumentata liquidità internazionale, dal crollo del prezzo delle materie prime, che peggiorava la ragione d scambio dei paesi esportatori e dal calo della domanda; in tale quadro, le condizioni politiche latino americane sono peggiorate, favorendo l’affermazione delle destre, ora però, paradossalmente, l’oligarchia mondialista, che ha tanti amici a sinistra, a causa del ciclo economico negativo, vede messa in pericolo la sua supremazia.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (12/11/2018)

ITALIA

Nel 2017 il debito pubblico italiano era pari a 2.300 miliardi di euro, gli interessi lordi sul debito erano pari a 65 MD, al netto d’imposte 57 MD; il costo medio di questo indebitamento dello stato è di circa il 2,5%. I Bot rappresentano 1/3 della raccolta e, con le tasse e i bassi rendimenti, non costano praticamente niente allo stato, i Btp hanno invece un costo medio del 3%, e sono destinati, prevalentemente e in prima Emissione, a banche e investitori esteri, mentre sono acquisiti dai privati nel mercato secondario e le banche ne guadagnano plusvalenze.

All’interno del debito pubblico, il debito italiano verso l’estero è pari al credito verso l’estero, il debito privato interno, rispetto agli altri paesi europei, è limitato e le riserve auree e valutarie italiane sono le quarte del mondo, in parte sono depositate presso la BCE; il bilancio dello stato, al netto degli interessi, ha un avanzo primario di 25 miliardi di euro.

Se l’Italia non pagasse gli interessi sul debito pubblico, avrebbe un bilancio, non in pareggio, ma in attivo, il suo debito aumenta con gli interessi, come avviene per le persone usurate; a causa della contrazione della domanda interna, l’Italia, che ha un sistema produttivo, esporta di più e ne ha anche un avanzo commerciale di 50 miliardi. Gli enti pubblici hanno un patrimonio edilizio alienabile di 50 miliardi di euro, gli italiani hanno un patrimonio privato pari a 4.000 miliardi di euro e risparmi pari a 800 miliardi di euro; l’Italia ha riserve auree e valutarie pari a oltre 100 miliardi di euro, ha un tesoro in opere d’arte mobili, ha un elevato risparmio privato interno, maggiore che negli altri paesi, circa il 10% del Pil annuo è risparmiato e investito.

Perciò l’Italia, nonostante l’austerità che deprime domanda, occupazione e Pil, come ha affermato Deutsche Bank, ha una posizione economica solida; ciò malgrado, la BCE non vuole o non può calmierare lo spread italiano a 300 punti, facendo salire gli interessi. Gli stati dell’UE hanno ceduto ai mercati la sovranità monetaria e la BCE, diversamente dalle altre banche centrali, stampa moneta per le banche, che sono controllate dai soliti ignoti, e non per gli stati. La Bce non interviene per difendere l’Italia dagli attacchi speculativi e i mercati chiedono interessi più alti ai paesi solvibili come l’Italia, mentre quelli in default sono soccorsi dal FMI; malgrado questi dati, economisti, politici e giornalisti di corte hanno affermato che l’Italia era in pericolo di default.

La moneta non è ricchezza ma stimola la crescita del reddito, senza una loro moneta, Cina e Corea del sud non avrebbero potuto svilupparsi, il monopolio dell’emissione monetaria nell’UE è detenuto dalla BCE; per stimolare l’economia italiana, l’Italia dovrebbe uscire dall’euro o dovrebbe adottare una moneta complementare, mentre il debito estero dovrebbe essere denominato in euro e non aumenterebbe. L’Italia ha un patrimonio artistico mobile inestimabile, considerate le quotazioni alle aste, non può fallire; a garantire i creditori stanno il patrimonio, il Pil e il fatto che l’Italia, diversamente dalla Germania, ha sempre pagato i suoi debiti, la posizione ultimativa della commissione europea verso l’Italia è intimidatoria e assurda.

Il vice presidente della commissione, il lituano Dombrovskis, attacca l’Italia per il suo debito pubblico, ma sbaglia perché l’Italia rispetta il limite del deficit massimo del 3% del bilancio dello stato, altri paesi l’hanno sforato e non sono stati richiamati, né sanzionati; la commissione ha cambiato le regole più favorevoli quando dovevano essere adottate dall0’Italia, è successo anche con il bail-in.

L’atteggiamento di Dombrovskis nasce anche dal fatto che Lituania, Polonia e Ucraina accusano l’Italia di essere amica della Russia, le provocazioni fatte da questi paesi alla Russia, hanno coinvolto gli Usa e rischiano di coinvolgerci in una guerra; è la Germania che, volendo dominare l’Europa, dopo essersi accostata alla Francia, beneficia della propaganda antirussa e dell’isolamento della Russia.

Gli agenti dei mercati e dell’UE hanno favorito deregolamentazioni, delocalizzazioni, privatizzazioni e paradisi fiscali, favoriscono le speculazioni sui debiti degli stati, l’hanno fatto anche con la lira, sono contro gli aiuti di stato; vista la crisi dell’UE, Francia e Germania hanno un piano per uscire dall’euro, ma in Italia non se ne può parlare, per gli agenti dello straniero, l’UE e l’euro sono un dogma.

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In Italia l’indice manifatturiero è ai minimi e il Pil non cresce, non è colpa del governo gialloverde come blatera l’opposizione e l’informazione mainstream, gli ordinativi interni sono scarsi e diminuiscono quelli esteri; con una caduta del commercio mondiale, diminuiscono, in tutta l’UE, le esportazioni e per l’Italia diminuiscono anche le subforniture alla Germania.

La Germania, come l’Italia, puntava molto sulla domanda estera, diversamente dagli Usa; l’austerità e il pareggio di bilancio voluti dalla Germania dovevano servire a ridurre i debiti  pubblici anche per difendere i suoi crediti da eccedenza commerciale; per conseguenza, ha ridotto la domanda interna dell’intera UE, provocando anche disoccupazione e calo d’investimenti. I trattati, violati dalla Germania, avevano cercato d’impedire  questa evoluzione, ponendo un tetto del 6% all’attivo commerciale tedesco.

L’eurozona e soprattutto la Germania concorrono ampiamente alla creazione del deficit commerciale americano, naturalmente assieme alla Cina, perciò gli Usa hanno introdotto dazi commerciali; l’UE e la Cina non possono più continuare a puntare sulle esportazioni che inquinano con i trasporti. La Cina l’ha capito e, dopo aver accelerato lo sviluppo produttivo anche grazie a delocalizzazioni e investimenti dall’estero, ora punta sullo sviluppo del mercato interno, ridimensionando il commercio estero che è destinato a diminuire, anche perché si stanno industrializzando India, Vietnam, Messico e altri paesi, destinati a divenire concorrenti.

EUROPA

L’informazione vuole dare a intendere che i paesi dell’Europa settentrionale sono migliori e più democratici dell’Italia, eppure il governo del Lussemburgo, presieduto, da Juncker, aveva schedato tutti i cittadini del suo paese; poi Juncker divenne presidente della commissione europea, ora è vicino alla scadenza, contro l’Italia, il vicepresidente della commissione, il lettone Dombrovskis, gli dà manforte.

Il Lussemburgo è la capitale europea dell’elusione fiscale, è un paradiso fiscale, dove le multinazionali portano i capitali e i profitti per non pagare le tasse; con accordi fiscali segreti, 340 multinazionali pagano meno dell’1% di tasse sui profitti, lo fanno anche gli armatori della povera Grecia, con la collusione delle istituzioni dell’UE; nel sistema sono coinvolti anche Belgio, Olanda, Irlanda e Malta.

Con questa concorrenza sleale fatta agli altri stati dell’UE, si sono sottratte centinaia di miliardi di euro alle casse degli stati, spesso deficitari, si tratta di una truffa ai danni degli stati membri, spesso oltraggiati come l’Italia; invece la commissione europea fa la morale sui debiti pubblici, fortunatamente però, anche il partito di Juncker perde consensi e l’UE, anche a causa di questi fati, rischia di saltare. L’Europa diventa sovranista e le elezioni europee caleranno come una mannaia sui superburocrati e politici europei che rischiano di perdere il posto, perché responsabili della disfatta dell’UE; curiosamente, per l’UE e i suoi accoliti, la sovranità è diventata una bestemmia, Macron ha affermato che la patria degli europei è l’Europa.

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Con la guerra civile in Libia e i bombardamenti di Francia e Inghilterra, pare che il Belgio, paradiso fiscale, abbia usato il denaro libico o fondo sovrano,, congelato nel paese, circa 14 miliardi di euro, per finanziare guerriglieri libici, terroristi libici e l’immigrazione verso l’Italia; a congelare i beni libici contribuirono anche alcune risoluzioni dell’ONU. L’Italia, in caso  di conflitti con l’UE, dovrebbe tenere presenti questi fatti perché ha denaro depositato a Francoforte.

Come le guerre commerciali, economiche e militari, anche le multe sono diventate strumento di ritorsione; lo scopo dell’iniziativa belga, appoggiata dalle istituzioni europee di Bruxelles, era quello di destabilizzare la Libia e di favorire l’immigrazione in Italia; invece il denaro avrebbe dovuto rimanere congelato nelle banche belghe e non inviato a gruppi terroristici libici nemici di Gheddafi, alimentando con ciò anche il traffico di armi. (Fonte Mauro Indelicato – Gli occhi della guerra – sinistrainrete. Info).

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Il presidente della commissione europea, Juncker, auspicando la riforma degli accordi di Dublino sull’immigrazione, che altri paesi UE non vogliono toccare e nessuno li critica per i respingimenti; in deroga al patto di stabilità, per affrontare la spesa per i migranti, ha concesso al bilancio italiano una flessibilità, cioè una maggiore spesa, di 30 miliardi di euro.

Macron voleva fare arrivare i migranti tutti in Italia, Salvini criticando Malta per la sua politica verso i migranti, per rappresaglia, ha minacciato di bloccare, con il voto italiano, il bilancio comunitario che richiede l’unanimità. Circa le minacce alla pace cui ha alluso la Merkel, Salvini ha detto che la commissione europea ha distrutto il sogno europeo e che gli italiani hanno già dato troppo alle regole europee; il ministro italiano dell’economia Tria ha affermato che, per rispettare le regole UE, il governo italiano dovrebbe fare una manovra economica suicida.

USA

La maggioranza degli ebrei americani è contro Israele e contro Trump, che è amico di Israele; in altre parole è in atto un divorzio tra la diaspora ebrea americana e Israele; invece gli israeliani approvano il modo in cui Trump ha gestito i rapporti tra Usa e Israele. Gli ebrei d’Israele sono ebrei di popolo, cioè populisti, quelli americani sono spesso finanzieri e uomini d’affari vicini al partito democratico, accade anche con i democratici italiani.

In Usa gli ebrei e la finanza sono, in maggioranza, con il partito democratico e non sono contrari all’immigrazione, anche islamica, invece i repubblicani di Trump sono contrari all’immigrazione e all’Islam, esattamente come la destra di Kurz in Austria e la destra di Orban in Ungheria. In passato, gli Usa non hanno operato sempre correttamente nelle loro sfere d’influenza, in America Latina e in Italia, tuttavia sono stati coinvolti in guerre mondiali da paesi dell’Europa occidentale e oggi sono sotto ricatto bellicista da parte di  Arabia Saudita e dei paesi dell’Europa orientale.

Nella seconda guerra mondiale, gli Usa hanno guadagnato con gli armamenti, con la finanza e con le esportazioni, però non hanno chiesto agli alleati territorio in compenso del loro intervento, come ha fatto la Francia con l’Italia nel Risorgimento; se avessero voluto, gli Usa, per entrare nel secondo conflitto, senza attendere l’aggressione giapponese, avrebbero potuto chiedere in compenso agli alleati, Canada, Guaiane, Haiti, San Domingo, Cuba e Portorico e li avrebbero ottenuti.

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La Francia era nazionalista, contraria alla riunificazione tedesca e contraria a integrarsi nella Nato, oggi si è legata alla Germania e, per prendere le distanze dagli Usa, vorrebbe un esercito europeo. L’Italia partecipa alle esercitazioni militari della Nato e invia truppe alla base Nato in Lituania, Mattarella, amico della Francia, è andato in visita in Lituania, la quale è preoccupata dall’atteggiamento amichevole dell’Italia verso la Russia, soggetta a sanzioni americane però, stranamente, la Russia collabora, in parte, al programma spaziale americano.

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Gli Usa hanno reintrodotto le sanzioni alle esportazioni del petrolio iraniano soppresse da Obama con un accordo sul nucleare, si tratta di blocco all’esportazione di petrolio, sanzioni finanziarie, divieto di esportazione in Iran di tecnologia e metalli; alle sanzioni sono obbligati anche i paesi alleati, pena ritorsioni. L’Italia è esonerata per sei mesi, assieme a Cina, Taiwan, Giappone, Corea del sud, India, Turchia e Grecia.

L’Iran è accusato di volersi dotare di armi nucleari e di finanziare il terrorismo in Medio Oriente, non è il solo, il paese è aiutato nel commercio estero da Russia, Cina e Turchia; gli Usa non perdono occasione per elevare il livello di scontro anche con la Cina e la Russia; perciò, le relazioni tra Turchia, Iran e Russia sono sempre più intense, mentre peggiorano quelle tra Usa e Turchia.

Macron e il consiglio europeo erano a favore del mantenimento dell’accordo sul nucleare con l’Iran firmato da Obama; l’Italia è in conflitto con Bruxelles sulla politica di bilancio e con la Francia per l’immigrazione e la Libia, è sostenuta dagli Usa e vorrebbe fare da mediatore di pace tra Russia e Usa e tra Iran e Usa che applicano sanzioni alla Russia, ma hanno accordi di cooperazione spaziale con essa. La Germania vorrebbe allontanare dall’Europa Usa e Russia.

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Trump è arrivato a Parigi per il centenario della fine della prima guerra mondiale, tra gli altri capi di stato c’e anche Putin; Trump ha manifestato la sua contrarietà alla creazione di un esercito europeo. La discussione verterà sul commercio estero, sui dazi americani, sulle sanzioni a Iran e Russia e sulla situazione in Siria; le relazioni tra Usa e UE sono tese.

Gli Usa hanno rimesso in piedi le vecchie sanzioni con l’Iran, ma l’UE vuole mantenere in vigore l’accordo sul nucleare di Obama e, per proteggere il suo commercio, cerca di aggirare le sanzioni. Anche la Russia ha ricevuto sanzioni, aggirate dalla Germania accedendo alle forniture russe di gas tramite un nuovo gasdotto; con la Russia è in ballo anche un trattato riguardante i missili nucleari; in altra sede, gli Usa devono anche affrontare un nuovo negoziato sugli accordi Nafta con Canada e Messico.

ISLAM

Grazie a un accordo segreto tra Israele e Arabia saudita, tra il genero di Trump, Kushner, e il principe ereditario saudita Bin Salman, da alcuni mesi, i palestinesi si vedono rifiutare da Riad il visto per il pellegrinaggio alla Mecca. Lo scopo è spingere Giordania, Libano a naturalizzare i rifugiati palestinesi, a concedere loro la cittadinanza, a porre fine al diritto al ritorno per i rifugiati palestinesi e a negoziare la pace tra Israele e Olp. All’iniziativa sono naturalmente contrari la fratellanza musulmana, cui apparteneva il giornalista Khashoggi ucciso, Hamas, Turchia e Qatar, da cui trasmette l’emittente televisiva Al Jazeera, e naturalmente, l’Iran sciita (Fonte: Il Giornale 9/11/2018).

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Sembra che il generale Haftar non voglia più partecipare al summit di Palermo per la Libia, perché non vuole sedere al tavolo assieme ai rappresentanti di Qatar, Al Qaeda e fratelli musulmani, invisi al presidente egiziano Al Sisi, principale sponsor di Haftar. Il capo del governo italiano, Conte, insiste per la partecipazione, ma afferma di non voler interferire tra le parti libiche, russi e americani hanno cercato inutilmente di convincere Haftar a partecipare al summit..

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (5/11/2018)

ITALIA

Salvini e Di Maio hanno promesso di aiutare la piccola impresa, i lavoratori e la classe media e di voler combattere la mala gestione dello stato, hanno promesso di nazionalizzare alcune banche, ore le vogliono aiutare come Renzi e vogliono conservare per lo stato Alitalia, che andrebbe regalata perché è fonte di continue perdite, anche perché trasporta gratis papa e politici.

Gli stati, non solo l’Italia, se tornavano loro utili, hanno sempre tollerato illegalità, corruzione, favori, ricatti e tradimenti; l’alta finanzia ha espropriato popolo e classe media e la piccola impresa è stata spesso rovinata dalle imposte e dalla crisi, ma, la miseria di tanti non giustifica la ricchezza di pochi. Il patto di stabilità europeo del 1997, per il controllo del bilancio dello stato, è assurdo in periodi di depressione, per i quali Keynes suggeriva il disavanzo, i lavori pubblici e maggiore spesa pubblica.

La commissione europea la pensa diversamente e ha detto falsamente che solo l’Italia non rispetta gli impegni presi, i quali sono stati imposti dai mercati all’Italia per metterla in  ginocchio; l’infaticabile europeista Mattarella fa loro eco, sostenendo che del disordine dei conti pubblici, esistente anche ieri ma lui non lo ricorda, fanno le spese i più deboli; in realtà, ora i più deboli fanno le spese del dogma del pareggio di bilancio.

Si vuole ignorare che, se si riducono gli interessi sul debito pubblico, si riduce anche il debito, lo spread è un’arma terroristica di attacco utile a mandare a picco l’Italia e a metterla sotto tutela del FMI. Le banche centrali possono favorire la riduzione degli interessi sul debito italiano comprando i suoi titoli pubblici, invece preferiscono far decidere al mercato, cioè alle banche e agli speculatori che, con l’altalena dei tassi, guadagnano vendendoli o comprandoli. L’UE dovrebbe fare controlli sugli interessi e non sui bilanci gestiti dai parlamenti ch dovrebbero essere sovrani.

Savona ha affermato che la BCE può intervenire selettivamente sui nostri titoli di stato comprandoli, come fece nel 2011 con alcuni paesi dell’UE, invece preferisce non comprare e perciò questi titoli, nel suo portafoglio e in quello delle banche, si svalutano. Fortunatamente l’Italia, per le sue garanzie, trova ampio credito e compratori tra italiani e grandi paesi stranieri al di fuori dell’UE. 

Contrariamente a quanto asserito dai profeti di sventure, con la salita degli interessi causata dall’aumento dello spread, gli investitori esteri, che operano tramite fondi, stanno assorbendo il 50% dei titoli italiani, agli italiani va l’altro 50%. L’Italia è un  paese solido e uno di quelli capaci di trovare più facilmente credito; Germania e Francia sono i nostri nemici, altro che solidarietà europea; comunque la Merkel, visti i recenti risultati elettorali tedeschi, ha deciso di gettare la spugna e di allontanarsi dalla politica, vedremo cosa succederà con le elezioni europee del maggio 2019.

Europa orientale e Spagna hanno fatto un matrimonio d’interesse con l’UE, l’Italia voleva un matrimonio d’amore ed è stata tradita dalla Germania, perciò all’ingresso era il paese europeo più europeista e oggi è il meno europeista Di Maio sbaglia a dire, forse per tranquillizzare Mattarella, che non vuole uscire dall’euro e dall’UE, i paesi sovrani, in queste condizioni, come ha fatto la Gran Bretagna, hanno il diritto e il dovere di farlo; perciò l’uscita e una moneta nazionale dovrebbero essere una scelta logica, anche se ha dei costi; sembra che anche la Germania, al riparo della seduzione europeista d’informazione e politici, ci stia pensando, perciò oggi l’arroganza verso l’Italia è soprattutto di marca francese.

La massoneria internazionale cammina e si regge sue due gambe, cioè banche e informazione, ma poggia anche su politici, magistrati, poliziotti e accademici; come la mafia, coltiva segretezza, complicità, favori, illegalità, ha per scopo il potere e la ricchezza e, per raggiungere questo fine, distribuisce favori ai suoi adepti che la servono fedelmente. La massoneria, nata, come i partiti, ufficialmente a difesa della libertà, dell’eguaglianza e della fratellanza, froda la legge e il popolo, al quale però raccomanda di rispettare la legge.

L’Italia è sotto attacco dei mercati e dell’UE che non tiene conto nemmeno dei terremoti italiani, come di altri disastri naturali e delle alluvioni, è sotto attacco soprattutto con lo strumento dello spread; poliziotti, magistrati, capi di governo, presidenti della repubblica e governatori della banca centrale, quando aderiscono alla massoneria, tradiscono lo stato, la legge e il principio di equità e indipendenza. Le potenze e la massoneria, per farsi servire, con la corruzione, piazzano i loro uomini nel gangli del potere dei paesi, anche in Italia. 

Per coartare gli aderenti, la massoneria, oltre a distribuire favori che alimentano la loro vanità, fa firmare a essi un contratto a vita; si tratta di un giuramento di sangue come quello della mafia, i cui capi aderiscono alla massoneria. All’interno della massoneria internazionale, con le sue logge, gli aderenti di basso grado non conoscono i segreti custoditi dai capi o maestri, accade anche nella chiesa, i cui vescovi, a volte, aderiscono a una loggia massonica.

Dice Maurizio Blondet che la massoneria pratica riti e sacrifici e, con il ricatto, tiene in pugno gli aderenti; la parte più esclusiva dei massoni, chiede fiducia agli aderenti, spesso inconsapevoli, e applica al popolo la psicologia di massa; entro di se, sa che la morale e la legge sono solo per il popolo, mentre le azioni dei capi massoni non hanno limiti. La massoneria, grazie al denaro, manipola popolo e media, falsa tutto perché vede la gente come pecore o ovini, ritiene che sia facile manipolare le masse programmate, ma le ultime elezioni italiane, grazie anche all’insipienza dell’informazione, dimostrano che spesso si sbaglia.

I massoni disprezzano l’uomo, poiché lo stato non aiuta le famiglie numerose, sono favorevoli all’immigrazione di nassa che destabilizza i paesi e alimenta la criminalità, che è per loro fonte di altri profitti. Gli ebrei, perseguitati spesso nella storia, appartengono a tutte le classi, soprattutto in Israele, ma in occidente, rispetto al loro numero, sono economicamente sovrappesati e i loro  leader sono spesso legati alla finanza e alla massoneria.

Non è un segreto che alcuni membri dell’élite ebraica dominano la finanza e la massoneria, tra loro sono Soros, Rotschild, Rockefeller, Goldman, Sachs, Warburg, Schiff, Lazare, Warburg e Monsanto; nel nome del liberismo e della globalizzazione, essi dirigono le nostre sorti. Tenuto conto che gli ebrei sono uomini come gli altri, Israele e gli ebrei si difendono e bene dall’antisemitismo che generalizza, però dovrebbero fare un’analisi non su chi lo alimenta, ma del perché è nato; non è possibile che i cristiani credano che gli ebrei hanno ucciso Dio, ma l’antisemitismo potrebbe dipendere dalla lotta di classe.

La crema dell’ebraismo è riunita in associazioni, come i comuni partiti, che danno protezione, lavoro e favoriscono la carriera dei loro membri. Nella loro azione sono aiutati da direttori di grandi giornali o grandi reti televisive, che spesso sono ebrei o comunque massoni di altro ceppo, che perciò garantiscono la collaborazione ad altri massoni; questi ebrei d’élite, come gli aristocratici e i vescovi, a volte hanno anche figli illegittimi, che non sono abbandonati, ma valorizzati e piazzati nei gangli del potere.

Come l’aristocrazia e la chiesa, i massoni più importanti, nelle attività politiche e d’impresa,  si servono di prestanomi; nella ricerca del profitto, la massoneria si muove come un’organizzazione criminale segreta, favorendo, per profitto, speculazioni, fondamentalismo, complotti, divisioni tra uomini e guerre; la massoneria finanzia tutte le fazioni armate, una loggia massonica esiste anche in Vaticano.

Nel 1992 Georges Soros fece svalutare la lira del 30% e l’Italia ci rimise 60 miliardi di dollari, una cifra pari alla spesa dell’Italia per il fondo salva stati europeo che, nel momento del bisogno, con i nuovi regolamenti europei, non ha potuto utilizzare per se stessa. Soros, bene accetto nell’UE, d’accordo con il papa, è a favore della globalizzazione, ha finanziato l’immigrazione islamica e sostiene un governo mondiale occulto senza frontiere ma, mezza Europa si è ribellata a questo disegno.

Per speculare sulla lira, Soros fece una colossale vendita di lire allo scoperto, che cioè non aveva e poi le ricomprò svalutate; l’attacco ebbe successo con l’acquiescenza di Bankitalia, di Ciampi e Amato che, per la difesa della lira che non volevano svalutare, regalarono i miliardi a Soros; allora la Bundesbank non volle spendere un marco per la difesa della lira, cioè non aveva voluto comprare lire, ovviamente, doveva fare gli interessi degli speculatori.

La fede nell’Europa sta distruggendo l’Italia; come l’euro, anche la lira, con sue svalutazioni pilotate, è stata una tragedia per l’Italia, ora anche il Venezuela e il Brasile, paesi ricchissimi di risorse naturali, sono spinti a svendere i loro gioielli, naturalmente anche  a causa del debito pubblico. Nel 1992 le banche d’affari comprarono a prezzo stracciati le imprese dell’IRI e Renzi voleva ripetere l’azione con le banche popolari italiane.

La Gran Bretagna partecipò all’operazione di privatizzazione del 1992 e magistrati e stampa attaccarono Craxi che si opponeva alla svendita. Per questi meriti, Amato divenne capo del governo e il venerabile maestro massone, Ciampi, divenne presidente della repubblica, esaltato da Corriere e Repubblica, è così che si fa carriera. La lobby italiana a favore dell’operazione di Soros comprendeva anche Prodi, Cuccia, Rossi, Albertini, Benetton e Caracciolo; le procure insabbiarono le indagini, evviva l’indipendenza della magistratura!

Dopo le insolvenze in alcune banche popolari italiane, peraltro verificatesi anche in altri paesi dell’UE, su tutte le banche italiane si è abbattuta recentemente una bufera alimentata dalla mala gestione, dalla speculazione e dalla cattiva informazione; perciò la BCE ha compiuto un crash test sulle maggiori banche dell’UE, di cui 4 italiane, per attestare lo stato di salute di queste banche.

La commissione europea, fedele alle lobby, ha sempre gli occhi rivolti sull’Italia, paese ricco da spogliare, una direttiva europea aveva già imposto il bail in o risoluzione interna delle crisi bancarie, le quali possono nascere da insolvenze, mala gestione e per scarsa capitalizzazione. A sorpresa dell’informazione italiana, che presenta l’Italia come il paese più sciagurato dell’UE, le grandi banche italiane sono risultate più solide di quelle tedesche, per capitalizzazione e solvibilità.

Gli economisti di corte, con l’aumento degli spread e con la svalutazione, peraltro temporanea, dei Btp, ci avevano detto che forse le banche italiane, a garanzia dei risparmiatori, avrebbero dovuto fare degli aumenti di capitale, che cioè avrebbero dovuto ricapitalizzarsi, ma il presidente di banca Intesa aveva affermato che questa banca non ne aveva bisogno.

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Dopo il referendum consultivo del 22/10/2017, con esito positivo sull’autonomia del Veneto, nel silenzio prevalente dell’informazione, con il sostegno di Salvini e nel rispetto della costituzione, è arrivato al consiglio dei ministri il disegno di legge sull’autonomia del Veneto, ne seguiranno due analoghi per Lombardia ed Emilia. Il presidente della Regione Veneto, Zaia, ha affermato che tutte le comunità e regioni italiane hanno diritto all’autonomia, in pratica a uno stato federale; potrebbe essere la strada per bloccare l’uscita di comuni veneti verso regioni limitrofe perché più dotate di trasferimenti statali.

La maggioranza di governo è d’accordo e il parlamento potrà esprimere solo un si o un no sulla proposta di legge; dovrebbe seguire la promulgazione di Mattarella; con l’approvazione, il Veneto potrà gestire esclusivamente 23 materie, tra cui sanità, trasporti, ambiente e scuola, scegliendo per questa i programmi, mentre assunzioni e trasferimenti saranno solo locali. Il Veneto potrà contare su più generose entrate perché, nel progetto ottimistico, il 90’% delle imposte del Veneto rimarrà in Veneto.

Lo stato è nato con la guerra, per riscuotere imposte e dare protezione, dalla rivoluzione francese, il parlamento ha preteso di dire la sua sulla spesa pubblica; purtroppo, soprattutto in Italia, il bilancio dello stato è un’alchimia misteriosa senza troppa trasparenza e, a prima vista e al netto degli sprechi, le maggiori risorse destinate al Veneto saranno sottratte alle altre regioni; perciò, probabilmente, si affermerà gradualmente l’autonomia di tutte le regioni e l’Italia potrebbe divenire amministrativamente quasi come la Svizzera; a quel punto, Roma capitale che fine farà? Le capitali, con la loro superburocrazia, sono sempre vissute sulle spalle della provincia; a Roma, capitale dei disservizi, esiste un poliziotto ogni 90 abitanti, cioè, in proporzione, molti più che a Bergamo e, curiosamente, Salvini ha promesso a essa altri poliziotti contro la criminalità. S sa che i poliziotti devono difendere principalmente papa, presidente della repubblica e le altre alte cariche dello stato.

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L’Unicef e un’Ong e un’Agenzia dell’Onu senza fini di lucro, con il suo Fondo per l’infanzia e con il denaro di benefattori, finanzia l’assistenza ai bambini poveri e malati del terzo mondo; la procura di Firenze ha accertato che ha destinato due terzi del denaro raccolto, pari a 10 milioni di euro, per fini privati, ma l’Unicef ha deciso di non querelare nessuno per la presunta appropriazione indebita e nemmeno di approfondire la questione.

Le organizzazioni che raccolgono denaro per beneficenze non sono soggette ad alcun controllo, lo stato le ignora e i loro appelli televisivi sono probabilmente gratuiti; tra i beneficiari della somma raccolta dall’Unicef ci sarebbero la società Play Therapy Africa, la famiglia di Matteo Renzi e i fratelli Concini, Matteo Renzi minaccia querele. La televisione, che ha parlato ripetutamente di fondi della Lega distratti a fini privati, pare, per lo più, ignorare la questione. (Per la notizia - fonte: Il Fatto Quotidiano – Davide Vecchi).

EUROPA

A volte sembra che venti di guerra si affaccino nuovamente in Europa, la Nato, nata nel 1949 e poi allargatasi ad altri paesi, è un’alleanza difensiva, rivolta soprattutto contro la Russia ma non solo. Nel passato recente, abbiamo assistito a frizioni tra Grecia e Turchia, aderenti alla Nato, e ne potrebbero nascere anche tra i paesi dell’Europa occidentale; se un paese Nato attacca un altro paese Nato, quale sarà il ruolo dell’alleanza? Questa è tenuta a difenderlo?

Gli esperti di cose militari, forse per esorcizzarlo, non hanno mai chiarito il dilemma, quasi tutti i paesi Nato hanno basi americane, in caso di attacco da parte di un paese ufficialmente alleato, devono reagire? I paesi dell’Europa orientale temono stupidamente solo la Russia; la Nato dovrebbe essere soppressa, se deve rimanere, è il momento di ripensare che le difese Nato, come radar e missili, devono essere orientate in tutte le direzioni e contro qualsiasi paese, anche se è ufficialmente alleato, e non solo contro la Russia.

Quando si progettava di aprire il tunnel tra Francia e Inghilterra, in Gran Bretagna i contrari affermavano che l’isolamento dal continente europeo aveva preservato la Gran Bretagna dalle invasioni, se allora ci fosse stata l’immigrazione selvaggia, avrebbe usato anche quest’argomento. Oggi la Francia, in forte crisi interna a causa dell’immigrazione, come altri paesi UE,  eleva barriere alla frontiera con l’Italia e vorrebbe inaugurare una galleria ferroviaria per l’alta velocità sotto le Alpi, per la tratta Torino - Lione, laddove Pietro Micca si fece saltare in aria per sbarrare il passo ai francesi.

A parte i risvolti economici della questione, in nome dell’europeismo, non si vuole tener conto delle ragioni che reclamano più sicurezza per l’Italia e del fatto che paesi stranieri hanno agenti nelle istituzioni, nei partiti e nell’informazione italiana. L’Italia partecipa alle recenti manovre militari della Nato e, contemporaneamente, Salvini e il suo governo proclamano l’amicizia con la Russia e criticano le sanzioni americane ed europee, sollecitate dall’Ucraina, contro la Russia.

Sembra che il governo italiano voglia fare da mediatore di pace tra Russia e Usa, mentre gli eredi del comunismo e Berlusconi, sono diventati solo filo tedeschi e, in subordine, filoamericani; comunque, i filotedeschi definiscono fascista e razzista Trump, Salvini e Bolsonaro, al potere in Brasile, anche se dichiaratamente nemico degli antisemiti; da ricordare che i comunisti diedero del fascista anche ai socialdemocratici, da essi chiamati socialfascisti. 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (29/10/2018)

EUROPA

Dopo la Catalogna, le Fiandre, regione del Belgio, chiedono l’indipendenza dal Belgio; il nazionalista fiammingo Gerolf Annemans ha elogiato Matteo Salvini per la sua politica sull’immigrazione, su flessibilità di bilancio e sovranità; assieme alla Lega di Salvini, a Viktor Orban in Ungheria e al Front National francese di Marine Le Pen, vuole accrescere la compagine sovranista nel parlamento europeo, puntando alla maggioranza per le prossime elezioni europee del maggio 2019.

Anche il governo belga è accusato di non tenere i conti del bilancio in ordine e sta chiedendo maggiore flessibilità di bilancio alla commissione europea, in passato l’hanno ottenuta, senza sanzioni, diversi paesi tra cui Francia, Germania e Spagna, ora però, contando sulla collaborazione di mercati, di politici italiani agenti dei mercati, e dell’informazione italiana, le sanzioni sono minacciate all’Italia.

Le discriminazioni europee sono tante, l’Italia non ha potuto usufruire del fondo salva stati, e non ha potuto evitare il bail-in con gli aiuti di stato alle banche, come già fatto da altre banche europee, Contando anche sull’ungherese Viktor Orban, diversi paesi chiedono di rivedere l’euro, anche a costo di farlo saltare; dopo le elezioni vogliono cambiare le istituzioni europee, consentendo misure nazionali per uscire dalla crisi.

Oggi è difficile uscire dall’UE e ancora di più dall’euro, come se l’UE fosse un impero in mano ad anonimi, in cui l’Italia è trattata quasi come una colonia; Annemans afferma che l’Italia vuole flessibilità per costruire una politica economica e sociale nazionale, afferma che l’euro non è un dogma e che i paesi del sud dell’Europa devono avere la possibilità di sviluppare un sistema economico e di bilancio nazionale.

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Hitler arrivò al potere in Germania con l’aiuto della chiesa cattolica locale e del relativo partito del centro cattolico, tuttavia non si astenne dal criticare la pedofilia dei preti cattolici tedeschi; ancora oggi, una commissione della conferenza episcopale tedesca ha rilevato che, dal 1946 a 2014, in Germania ci sono stati 1.670 casi di pedofilia per opera di sacerdoti tedeschi; inoltre, i vescovi tedeschi sembrano ancora antisemiti. Da ricordare che solo nel 1965 Giovanni XXIII tolse l’accusa cattolica di deicidio rivolta al popolo ebraico, mentre oggi la chiesa cattolica, per ricordare da che parte sta, sostiene incondizionatamente le azioni dei palestinesi.

Nel 2007, 27 vescovi cattolici tedeschi hanno partecipato a un pellegrinaggio in Israele e, in quell’occasione, Maria Hanke, vescovo di Eichstatt, ha paragonato il ghetto di Varsavia a quello palestinese di Ramallah, il vescovo Walter Mixa di Augsburg, poi dimessosi per pedofilia, ha pure paragonato Ramallah a un ghetto. L’arcivescovo negazionista di Colonia, Joachim Meisner, ignorando le tante barriere erette nel mondo, ha paragonato la barriera con la West Bank al muro di Berlino e ha paragonato la pillola antiaborto alla Shoah e al gas Zyklon usato dai nazisti nelle camere a gas.

I vescovi tedeschi sono ancora antisemiti e non fanno autocritica per i loro casi di pedofilia; in tutto il mondo, da 2.000 anni, la chiesa cattolica ha coltivato, incubato e protetto, con la sua giurisdizione autonoma, la pedofilia, ma l’ha fatto anche l’alta aristocrazia, mentre governi, informazione politicamente corretta e giustizia hanno teso spesso a ignorare il fenomeno. Obbedendo alle lobby danarose in grado di condizionare, l’informazione e la maggior parte della politica sono implacabili solo con Trump e con il nuovo governo italiano (Per le notizie, fonte: Manfred Gerstenfeld -- Informazione Corretta).

CINA

Dopo essersi fatta superare da Germania, Francia e Inghilterra, l’Italia sta diventando una delle principali destinazioni degli investimenti cinesi in Europa; a tale fine, la Cassa Depositi e Prestiti italiana collabora con la Cina che ha fatto investimenti e Joint venture con Terna, Snam e Ansaldo; CDP e Cina hanno creato un fondo di 100 milioni di euro, destinato a essere investito in piccole e medie imprese italiane cinesi.

In Cina, come in Italia, esistono tante piccole e medie imprese, fino ad ora l’Italia non ha adottato una strategia economica globale con la Cina, avente lo scopo di negoziare accordi d’investimento e commerciali; con la realizzazione della via della seta, per la parte marittima attraverso Suez, questa via dovrebbe avere come sbocco finale l’alto Adriatico e Trieste.

Anche se la Germania, il Giappone e gli Usa investono in Cina, fino ad oggi Italia e UE sono state contro gli investimenti cinesi in UE; la Cina ha grandi progetti internazionali e il commercio italo cinese cresce costantemente: La Cina vuole sfruttare la posizione geografica dell’Italia in Europa e nel Mediterraneo, in tal modo l’Italia può riguadagnare posizioni nel commercio estero perse con la scoperta dell’America.

Il ministro dello sviluppo economico italiano ha costituito una task force per la Cina, si vuole anche una cooperazione tecnica e scientifica con questo paese, come si vuole aiutare le piccole imprese italiane a connettersi con la Cina; si vuole anche cooperare con la Cina nel continente africano, per far diventare l’italia, il principale partner commercial della Cina in Europa.

ISLAM

L’assassinio, avvenuto presso l’ambasciata saudita in Turchia, del giornalista saudita Jamal Khashoggi, seguace dei fratelli musulmani, ordinato dal governo del principe ereditario saudita Bin Salman, è stato condannato da Trump e denunciato dal presidente turco Erdogan, a sua volta persecutore di giornalisti e dissidenti nel suo paese. L’Arabia Saudita è custode dei luoghi santi, strappati agli ottomani, e Turchia e Arabia si contendono la guida dei paesi sunniti.

In Egitto, Libia e Siria, la primavera araba fu ispirata da Turchia, Qatar e fratelli  musulmani; Arabia waabita ed Egitto sono nemici dei fratelli musulmani e appoggiano Al Sisi in Egitto e Haftar a Tobruk in Libia, inoltre, sono contrari al sogno neo-ottomano di Erdogan; nella penisola arabica e nel golfo persico, l’Arabia è alleata con Dubai e Abu Dhabi e nemica di Qatar, Turchia e Iran.

Gli Usa sono interessati ai buoni rapporti con l’Arabia per il petrolio, le loro forniture di armi e per proteggere Israele, però Khashoggi, come l’imam Gulen, oppositore di Erdogan, risiedeva in America; perciò Erdogan, per avvicinarsi agli Usa, ha appena restituito agli Usa il pastore evangelico Andrew Craig Brunson, detenuto ad Ankara, a causa del quale gli Usa avevano colpito di sanzioni la Turchia.

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Nel 1979 ci fu l’assedio alla Mecca da parte di fanatici islamisti wahabiti e salafiti, perciò il re saudita fu costretto a concedere al partito religioso, in cambio del sostegno alla monarchia, il finanziamento di miliardi di dollari per la diffusione del wahabismo nel mondo; perciò si addestrarono imam missionari nell’università islamica di Medina e nel mondo si crearono tante moschee.

Da allora, la lega islamica mondiale è diventata il braccio religioso della monarchia saudita e, in tutto il mondo, si sono costruite moschee, centri musulmani, istituti islamici e madrase; lo scopo era promuovere il fondamentalismo e attaccare occidente, ebrei, gay, diritti delle donne, sciiti e islamici moderati. Lo scopo è islamizzare l’occidente e bloccare le riforme moderate dell’Islam, rallentando l’evoluzione dell’Islam; perciò, le riforme di Bin Salman sono forse un bluff.

Oggi i sauditi finanziano università occidentali e l’Arabia controlla la maggior parte delle moschee del mondo. Finito il comunismo, i sauditi hanno reimpiantato l’Islam fondamentalista in Albania, Kosovo e Bosnia, controllano la maggior parte delle case editrici islamiche, inviano missionari e distribuiscono gratuitamente copie del corano in tutte le lingue; i loro imam sono finiti sotto inchiesta giudiziaria per aver insegnato l’odio. Tra gli immigrati dalla Libia c’erano cristiani e musulmani e i musulmani hanno buttato in mare i cristiani, poi il governo italiano è stato accusato dall’ONU, dominata dall’Islam, di non aver soccorso immigrati naufragati o di averli respinti.

ITALIA

Le società di rating valutano le obbligazioni di stati e imprese, ma sono state benevoli con Francia e Spagna e implacabili con l’Italia, discriminando, diedero ottime valutazioni sui subprime immobiliari del 2008 che portarono all’implosione del sistema finanziario statunitense. Con il rating, queste agenzie aiutano la speculazione su stati e imprese, poiché le loro valutazioni sono pagate da stati e imprese indebitati, sono in  conflitto d’interesse e sono più benevole con chi paga di più, sembra quasi che esercitino il ricatto.

Sui derivati, in mano a banche tedesche, non dicono niente, questi sono titoli tossici di dubbio realizzo e la commissione europea non li include nei segnali di allarme per le banche come fa per i deficit di bilancio degli stati e per le insolvenze in mano alle banche popolari italiane. Purtroppo, i fondi pensione sono obbligati, per regolamento, ad acquistare solo obbligazioni che abbiano un certo rating.

Chi chiede un rating riceve una visita da un impiegato dell’agenzia che fa un’ispezione ed esamina i documenti, per gli stati questi esami si basano su informazioni varie su cui hanno accesso. Raramente i loro giudizi influenzano le scelte dei mercati ma, con l’aiuto dell’informazione e di tecnici di parte prezzolati, possono far salire gli spread. I titoli Btp dello stato italiano ad alto reddito, riservati in pratica alle banche in prima emissione, sono molto richiesti e hanno trovato sempre compratori, perché l’Italia è un paese solido, solvibile e  con molte garanzie.

I paesi piccoli, deboli e indebitati non ottengono credito dalle banche internazionali e perciò chiedono aiuti economici al Fondo Monetario Internazionale che, per il loro risanamento e il pagame4nto dei loro debiti, impone l’austerità del bilancio pubblico; l’Italia non ha avuto bisogno di percorrere questa strada, ma la commissione europea, a direzione franco-tedesca, per indebolirla economicamente, le ha imposto ugualmente una politica di austerità. 

Per avere liquidità, le famiglie americane facevano mutui garantiti dalla propria casa e la cartolarizzazione dei mutui americani, assieme alle emissioni di banconote del Tesoro Usa, aumentò la liquidità delle famiglie e i consumi;  ma univa mutui sicuri con mutui rischiosi e tanti mutui erano senza garanzie, comunque le valutazioni delle agenzie di rating erano sempre alte, non indagavano e perciò la bolla, inevitabilmente, scoppiò.

Le istituzioni europee, come l’informazione e gran parte della dirigenza e della politica italiana, hanno fatto un fuoco di sbarramento contro il governo italiano gialloverde; però; anche se la televisione italiana generalmente non lo ricorda, l’informazione anglosassone segue un indirizzo diverso e perciò Washington Post, Financial Times e Bloomberg hanno accusato la BCE di manipolare il mercato per far salire lo spread italiano, la magistratura italiana, al riguardo, ha indagato.

Bruxelles e Francoforte, cioè Parigi e Berlino, il gatto e la volpe, criticano la manovra italiana, però Deutsche Bank, indebolita dai derivati nel suo portafoglio, ha affermato che l’Italia ha fondamentali solidissimi e ha definito i membri della commissione europea dei bulli, anche JP Morgan ha dato attestati di fiducia al debito pubblico italiano. Per quanto riguarda l’atteggiamento europeista delle istituzioni italiane e degli alti dirigenti italiani, come dei direttori dell’informazione, sono tutti debitori della politica passata e oggi dello straniero.

Ha ricordato Mimmo Porcaro di Rinascita, che Guido Carli, governatore di Bankitalia, aveva dichiarato che aveva aggirato più volte il parlamento per favorire i soci dell’UE,  forse vendendo ai fondi pensione esteri Btp al 10% mentre agli italiani andavano Bot all’1%; la Banca d’Italia e la BCE sono stati sempre covo di europeisti e ci hanno fornito  anche dei capi di governo. A Volte, i debiti aiutano lo sviluppo, l’importante è che, nell’interesse del creditore, vengano pagati.

L’Italia ha sempre pagato i suoi debiti, è il paese ideale per i creditori esteri, i quali tengono anche a tassi elevati per i loro crediti e perciò vogliono favorire il rialzo dello spread; l’Italia ha sempre trovato credito presso italiani e stranieri, mentre, per le imprese italiane, non si può dire sempre la stessa cosa. Le perdite delle banche sui titoli in portafoglio sono perdite virtuali se non li vendono, esse, con il movimento speculativo degli interessi, guadagnano in  plusvalenze quando li vendono a privati. L’UE è contraria alla democrazia, espressa dal voto popolare e dal parlamento, opera in nome di un disegno mondialista e globalizzatore ed è a favore di mercati e della speculazione bancarie a direzione massonica.

Sono appetibili per lo straniero alcune imprese e banche italiane, nel 2011 alcune voci asserivano che l’UE voleva che Unicredit fosse ceduta al Qatar e Banca Intesa a un gruppo anglo tedesco; oggi, poiché le grandi banche tedesche sono indebolite dai derivati in loro portafoglio, le banche popolari italiane potrebbero esse scalate da banche francesi e spagnole, forse per questo Renzi le voleva trasformare in società per azioni. Le banche popolari hanno scarsa capitalizzazione, sono state aiutate dallo stato e il Monte dei Paschi dei compagni è stato salvato dal Tesoro con miliardi di euro.

L’UE aveva approvato tutte le decisioni dei governi italiani di sinistra e ora spara a zero contro quello gialloverde, anche Wall Street Journal si è schierato contro la commissione europea per i suoi diktat contro l’Italia; Bloomberg giudica irragionevole la fissa di Bruxelles sul deficit, che però fa aumentare lo spread a vantaggio delle banche straniere che comprano titoli di stato italiani.

Molti paesi europei non hanno le carte in  regola, nel 2012 la Francia aveva un deficit di bilancio del 4% e la Spagna del 9%, poi soccorsa anche dal credito italiano. I parlamenti sovrani sono nati per la gestione autonoma del bilancio dello stato, privati di questo potere, i loro governi si vedono sottratto ogni potere. I burocrati europei hanno una strategia arrogante verso l’Italia, lo afferma anche la grande stampa anglosassone.

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A causa delle varie manomissioni al sistema delle pensioni da parte di vari governi italiani, alzate le pensioni minime e previsto un reddito minimo per i più poveri, il governo gialloverde progetta di aiutare i giovani, alternativamente precari, disoccupati o occupati regolarmente, prevedendo per essi, con 20 anni di contributi, una pensione minima di 780 euro al mese, a 60 anni di età.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (22/10/2018)

PREAMBOLO

Per rispetto verso la sovranità popolare, si dice che lo stato, nei suoi processi, dovrebbe essere trasparente come una casa di vetro, a volte è lo stesso stato che sembra garantire questo suo aspetto, in pratica, poiché è un buon predicatore, non è così perché esistono i segreti di stato. Con una finzione, lo stato è definito persona giuridica, cioè, come le persone fisiche, è un soggetto di diritti con capacità di agire e di difendersi in giudizio e in guerra; a causa dei suoi segreti e delle sue trame, sembra però anche una società segreta privata.

Comunque la si veda, pare che in dottrina si voglia preservare la privacy, sia a vantaggio delle persone giuridiche che delle persone fisiche; ciò che è lecito allo stato non è lecito ai sudditi, il che rappresenta una disuguaglianza di fondo rispetto alla legge, poiché anche lo stato dovrebbe essere soggetto alla legge, invece ha tre facce, spia i cittadini e  custodisce segreti.

Con l’aiuto dei servizi segreti e della polizia, con la posta, il telefono, i satelliti, la rete e la videosorveglianza, lo stato spia e scheda in segreto i suoi cittadini. Nell’amministrazione della giustizia, il casellario giudiziario è stato creato per conservare i dati penali sensibili delle persone condannate; non è questione di dittatura e di democrazia, lo stato zarista spiava i cittadini con l’aiuto dei preti che violavano il segreto della confessione.

Naturalmente, gli stati non hanno lo stesso grado di rispetto verso i cittadini che, comunque, non sono mai sovrani. Secondo la scienza futuristica, quando gli uomini acquisiranno la telepatia, lo stato finirà di spiare perché si saprà in anticipo cosa l’uomo pensa, cosa fa e cosa vuole, perciò non sarà più necessaria la confessione o sanzionare le bugie dei bambini e la falsa testimonianza, però l’uomo potrebbe perdere l’uso della parola. 

Perciò, al momento, non ci rimane che difendere la privacy solo nei confronti dei privati, cioè imprese e  cittadini; però la privacy è difficile da tutelare anche nei rapporti privati, in commercio; questa privacy, tutelata dalla legge, sembra proprio uno scherzo. Infatti, a causa dei rapporti burocratici e commerciali, i cittadini diffondono i loro dati e c’è chi fa di loro commercio, inoltre, le banche schedano i clienti, con i loro dati, il loro patrimonio e le loro abitudini commerciali, lo fanno soprattutto per prevenire le insolvenze, soprattutto quando sono inadempienti.

ITALIA

A gennaio o a maggio del 2019 il ministro dell’economia Giovanni Tria, inviso a Di Maio, secondo alcune voci, forse potrebbe essere sostituito o costretto alle dimissioni, assieme al ministro degli esteri Enzo Moavero, inviso a Salvini; superata la crisi sulla nota di aggiustamenti al Def, c’è stata una battaglia sulla legge di bilancio; Tria, seguendo le indicazioni europee, intendeva fissare il deficit di bilancio all’1,6%.

Di Maio non sopporta Tria e si è scontrato con lui anche su Alitalia, tra i sostituti di Tria ci potrebbe essere l’accademico Gustavo Piga, esperto di debito pubblico e di politica monetaria oppure, in seconda fila, Rainer Masera, già ministro del bilancio del governo Dini ed ex dirigente di Banca d’Italia, San Paolo, Lehman Brothers e Banca Europea  degli investimenti, un uomo delle banche  e, probabilmente, anche della massoneria, che perciò, non può rassicurare.

Il governo gialloverde è sempre sotto la lente critica di UE, Mattarella, mercati, banca d’Italia, Inps e informazione, gli si dovrebbe dare il tempo per esprimersi governando, anche se manifesta delle temporanee contraddizioni, invece si evidenzia che è stato colto da un altro incidente; di Maio si è accorto di un’interpolazione o manipolazione, non concordata con la maggioranza, al testo del decreto legge fiscale, che prevede un grosso condono sulle esportazioni di capitali. La responsabilità potrebbe essere di un dirigente politico, forse dei sottosegretari leghisti Giorgetti e Garavaglia, legati a Berlusconi; Salvini afferma che l’articolo era stato letto e votato nella sua interezza, cioè con la presunta manipolazione, il che mette in cattiva luce Di Maio.

Al decreto sicurezza, presentato dalla Lega, che revoca protezione umanitaria e cittadinanza agli immigrati sottoposti a procedimento penale, il M5S ha presentato 81 emendamenti, alcuni penta stellati, come Fico, sono ostili alla linea di Salvini sull’immigrazione; a sua volta, Salvini ha criticato il condono edilizio per Ischia colpita dal terremoto. Sono altri incidenti della maggioranza, accade anche nei matrimoni e all’interno dei partiti.

I conservatori di tutti i colori, all’opposizione del governo giallo verde, denunciano un attacco alla democrazia liberale da parte dei populisti e sovranisti, contrari ai mercati e alla globalizzazione. Il liberalismo e il liberismo nacquero, però, prima della democrazia e del suffragio universale, in precedenza il voto era un appannaggio di minoranze; ancora oggi, le élite hanno paura di riforme sociali e della maggioranza che scaturisce dal voto allargato, mentre l’estensione del concetto di democrazia cerca di difendere il welfare al posto del mercato, purtroppo, anche l’UE è dominata dalle lobby e da Soros.

Per Marx la politica è un’emanazione dell’economia, però oggi, in Italia, la politica illuminata si vuole affrancare da questa sudditanza e vorrebbe prendersi una rivincita sull’economia, chiedendo il ritorno alla sovranità popolare e allo stato nazione; Germania, Francia e commissione europea sono in  ansia per la situazione italiana.

Secondo un sondaggio, gli italiani sono più favorevoli alla lotta all’evasione legale che ai condoni, sono più interessati alla sicurezza che alla libertà personale, più favorevoli all’espulsione degli immigrati che alla loro accoglienza, più interessati alle tutele sul lavoro che alla sua flessibilità e più interessati all’occupazione che all’assistenza sociale. Il PD potrebbe dire che in Italia e in Europa spira un’aria di destra, ma di chi è la colpa? Comunque, il PD non  è un partito di sinistra.

Secondo il presidente della Rai, Marcello Foa, il PD o i suoi deputati sono  finanziati da George Soros, il finanziere ebreo favorevole all’immigrazione, al governo mondiale e alla globalizzazione; Soros ha molta influenza anche dentro l’UE, non è una novità che i partiti sono finanziati dalle lobby . Foa afferma che delle organizzazioni internazionali hanno enormi poteri e sono al riparo dalla sovranità popolare, se n’erano accorti anche gli italiani, così si spiega il risultato  alle elezioni politiche. David Sassoli, vicepresidente del parlamento UE, ha annunciato querela contro Foa, i “democratici” affermano che l’elezione di Foa è stata irregolare.

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L’agenzia di rating Usa, Moody’s, che spara sentenze e scorazza senza controllo in finanza, ha abbassato il rating dell’Italia a Baa3, ora il suo debito è di un gradino sopra la spazzatura; eppure non esistono paesi solvibili, cioè non in pericolo di default, come l’Italia, che però, come il Giappone, dovrebbe riservare i BTP soprattutto agli italiani, invece sono acquistati da fondi comuni e banche che speculano sulle variazioni di spread.

Il rialzo dello spread fa aumentare l’interesse sulle nuove emissioni e l’interesse sui mutui a tasso variabile, le banche perdono virtualmente con il calo di valore dei titoli in portafoglio ma ci guadagnano con quelli di nuova emissione; quando li vendono, guadagnano realmente in plusvalenze.

Oggi si possono aprire conti correnti presso una banca tedesca, direttamente da casa, con il proprio computer, trasferendo i propri risparmi, questi conti hanno spese più basse di quelli italiani e interessi sulle giacenze, il che favorirà il trasferimento di risparmio legalmente conseguito da Italia a Germania, che seguirà quello illegale. Con questi soldi le banche tedesche possono comprare i BTP di nuova emissione i cui interessi sono stati fatti salire dai rialzi dello spread, favoriti dal terrorismo finanziario delle società di rating.

Acquistano i BTP italiani i fondi comuni, i fondi pensione esteri e le banche italiane e straniere, che guadagnano le plusvalenze quando li vendono con la riduzione degli spread; agli italiani vanno i Bot senza reddito, anche se le domande di titoli di stato da parte loro sono maggiori delle offerte, quindi alle aste, potrebbero essere offerti anche a loro: Perciò sono costretti a comprarli al mercato secondario, dopo che le banche italiane hanno guadagnato in plusvalenze.

L’informazione, mal diretta contro l’Italia, lamenta che, a causa del rialzo dello spread, si rischia di non trovare compratori per i titoli di stato italiani, in realtà, il rialzo degli spread, con l’aumento degli interessi, favorisce gli acquisti e la speculazione internazionale; dal 1963 l’Italia è il mercato prediletto dalla speculazione internazionale, i soldi da essa guadagnati sono stati tolti all’Italia come fosse una colonia; l’Italia ha sempre pagato i suoi debiti e non è ricorsa agli aiuti del FMI, anzi, con la mafia e il Target2, trasferisce liquidità in Germania.

I mercati, che si sono riempite le tasche con la lira e con le crisi annuali di governo italiano, che favorivano anche crisi economiche e svalutazioni della lira, non possono accettare che un paese solido, con un attivo valutario e con un grande patrimonio pubblico si sottragga alla speculazione dei mercati; i quali, d’accordo con politica e informazione nostrana, cooperano nel  hanno il progetto di distruggere l’Italia e di mettere le mani sulle sue ricchezze.

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La Cina non accetta più rifiuti riciclabili dall’Italia perciò a Milano la ndrangheta, alleata con settori della politica e degli affari, per liberare i siti di stoccaggio, appicca tanti incendi nei depositi, con il rischio di rilascio di diossina. Il governo concede tanti incentivi alle piccole centrali idroelettriche, che si stanno aprendo soprattutto in Lombardia, le quali hanno impatto  ambientale e cancellano specie animali e vegetali; questa fonte energetica riciclabile sarebbe, comunque, quantitativamente poco rilevante. In Italia, visti i vantaggi economici, aumentano le richieste di passaggio di comuni e provincie da una regione all’altra, dal Piemonte e dall’Emilia alla Lombardia e dal Veneto al Trentino Alto Adige.

EUROPA

Com’è noto, alcune banche favoriscono il riciclaggio di denaro sporco criminale o frutto di corruzione o evasione fiscale; l’informazione italiana pone sempre l’accento sulla serietà dei paesi dell’Europa settentrionale, eppure la banca danese Danske Bank, cioè il più grande gruppo bancario danese, pare sia diventata la banca europea che ricicla più denaro sporco.

Svolge questa sua attività tramite la sua filiale estone che, con il riciclaggio, ha trasferito all’estero 234 miliardi di dollari, a beneficio soprattutto di russi e di cittadini dell’Europa orientale; i russi riciclano denaro anche a Cipro e gli italiani lo riciclano a Francoforte e in Svizzera. Danske Bank opera attraverso corrispondenti bancari esteri, come Deutsche Bank, e banche inglesi, lo fa tramite bonifici in dollari della filiale estone. Poiché le banche hanno ricevuto segnalazioni su operazioni sospette della banca danese, alcune banche americane hanno smesso di fare affari con essa.

Il governo dell’Azerbaigian ha usato la banca danese per pagamenti riservati fatti attraverso banche britanniche, a beneficio di politici e giornalisti, a scopo sospetto di corruttela; tra i beneficiari, ci sono anche membri del Consiglio d’Europa e della banca europea per la ricostruzione  e lo sviluppo (BERS). La banca danese si è giustificata affermando d non aver svolto controlli adeguati sulla filiale estone che svolgeva il riciclaggio, ma potrebbe essere una scusa perché il controllo era doveroso da arte della sede centrale. 

Comunque, l’agenzia nazionale per il crimine del Regno Unito ha avviato un’indagine su questo riciclaggio, che avrebbe coinvolto banche britanniche; è probabile che la banca danese Danske Bank, a causa di queste operazioni, possa essere multata di miliardi di dollari dalle autorità di regolamentazione bancaria statunitensi ed europee. (Per le notizie, fonte: Informazione Corretta).

Nunzio Miccoli   www.vuiruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (15/10/2018)

PREAMBOLO

Si è voluto combattere la riduzione della popolazione, dovuta soprattutto all’aumento dei morti causato dall’invecchiamento, favorendo subdolamente l’immigrazione, al momento, a causa della crisi, poco richiesta dal mercato del lavoro; l’aborto lecito o illecito e il controllo delle nascite erano più che giustificati quando le famiglie erano ricche di figli ma, se dovessero ridursi di molto gli autoctoni, l’aborto, che è curiosamente un diritto concesso solo alla madre e non al marito, potrebbe tornare a essere illegale.

Non è questione di morale o d’ideologia, l’aborto e il controllo delle nascite dovrebbero essere leciti soprattutto quando la popolazione aumenta o un paese o una famiglia sono sovrappopolati, ma dovrebbero essere vietati se la popolazione autoctona rischiasse di estinguersi. Al popolo è stato insegnato che sono inviolabili, sacre ed eterne le leggi, i trattati e i contratti, che però si cambiano perché sono convenzionali, infatti, hanno sempre seguito i costumi, le mode e le contingenze; una legge che autorizza l’aborto potrebbe anche divenire, come si dice in diritto, una legge eccezionale, come il coprifuoco in tempo di guerra. Il provvedimento del comune di Verona, mirante a scoraggiare l’aborto, è solo un’anticipazione di cambio di passo, non è questione di destra e di sinistra, di laici e bigotti.

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Soprattutto per i paesi con sovranità monetaria, la moneta si crea con il deficit di bilancio e con l’attivo commerciale, ma gli Usa, avendo il dollaro usato per la liquidità internazionale, la creano con il passivo commerciale, inondando il mondo di dollari che alimentano il debito estero americano e favoriscono speculazioni finanziarie, crisi economiche e indebitamento di paesi. Grazie a mafia, massoneria, chiesa, banche, paradisi fiscali, QE e attivo commerciale, l’Italia esporta capitali a Francoforte, con i quali, senza i vincoli europei, potrebbe fare investimenti interni.

Mentre gli Usa, a causa del deficit commerciale, sono costretti a introdurre dazi sulle importazioni, la Cina ha alimentato le sue esportazioni, favorite dagli investimenti sul suo territorio da parte di americani, giapponesi e tedeschi; le ha spinte anche con il dumping commerciale, poi è entrata nel WTO e ha reso convertibile la sua moneta. Vista la situazione, probabilmente sarà costretta a rivalutare lo yuan, mentre il dollaro si svaluterà, anche se la nostra televisione non fa che esaltare i successi economici americani e rimarcare gli insuccessi economici italiani.

La Cina crea moneta con il deficit di bilancio e, come la Germania, usa gli attivi commerciali per fare investimenti all’estero, usa la moneta di conto corrente con l’estero ma rifiuta le banconote estere in contanti, sa che la moneta cartacea è un bluff; ha regolamenti in conto con i vari paesi, usando le monete più importanti, paga le importazioni con le esportazioni e con i crediti eccedenti fa investimenti all’estero.

Poiché non ha certezze sulla sorte dell’enorme debito estero americano, sta riducendo il suo portafoglio in titoli del Tesoro americani ma, UE e informazione, favorendo la speculazione contro l’Italia, puntano il dito solo sul debito pubblico italiano. L’Italia dovrebbe seguire l’esempio cinese, ma non lo può fare perché si è sposata alla Germania; il deficit del bilancio dello stato, come affermava Keynes, assomiglia al deficit del bilancio finanziario di una famiglia o di un’impresa che acquistano, accendendo un debito bancario, un immobile; perciò gli investimenti pubblici non dovrebbero essere calcolati nel deficit, perché se i debiti sono onorati, come ha fatto sempre l’Italia, non fanno che creare ricchezza, non si capisce il rigore della UE verso il deficit di bilancio dell’Italia.

L’ansia che nasce dalla preoccupazione di non recuperare i propri crediti, l’hanno avuta anche i banchieri italiani dei secoli passati, i quali finanziavano i monarchi per la guerra; parte di questi debiti non furono mai pagati. La Germania, che non ha pagato il suo debito  di guerra, invita l’Italia a onorare i suoi debiti e a rispettare i trattati che tutti gli stati, inclusa la Germania, hanno regolarmente violato. Società di rating e allarmismo europeo sul deficit italiano, fanno salire lo spread e l’interesse sui titoli pubblici italiani a lunga scadenza, a vantaggio dei possessori stranieri, il che rivela l’intento speculativo del can can televisivo sullo spread.

ITALIA

Ottaviano Del Turco, assolto o difeso ripetutamente dall’informazione dall’accusa di corruzione, è stato definitivamente condannato dalla Cassazione, dopo le condanne di Tribunale e Corte d’Appello, il che vuol dire che, a volte, l’informazione, come la magistratura, fa solo politica a favore di una tifoseria di partito. I partiti invitano a rispettare le sentenze che fanno loro comodo, concretamente però, queste sentenze, non sono rispettate perché sono spesso impugnate e riformate in appello.

Dal 2019 il governo sopprimerà i finanziamenti ai giornali, però rimane il canone TV; anche a vantaggio delle piccole emittenti private; una rivoluzione pacifica è in atto, secondo la costituzione, richiamata stranamente anche dall’europeista Mattarella, ma spesso disattesa da legislatore e da presidente che promulga leggi anticostituzionali, la sovranità non appartiene ai mercati, all’UE, al Vaticano o alla banca d’Italia, ma al parlamento e al popolo.

Anche la Spagna dovrebbe essere soggetta alla procedura d’infrazione, per deficit di bilancio, da parte della commissione europea, il deficit previsto per il 2019 è dell’1,8%, ma ha ricevuto l’OK dall’Europa; come la Francia, la Spagna ha un debito pubblico pari al 100% del Pil e il suo Pil aumenta del 4% l’anno. Il governo di minoranza, costituito da socialisti e Podemos, vuole indicizzare le pensioni, aumentare le pensioni minime, rilanciare l’edilizia, ridurre le tasse universitarie, ridurre precariato e contratti a termine; è un buon programma, chissà se manterrà queste promesse.

Il governo italiano, poiché l’Italia ha una crescita più bassa e un debito pubblico maggiore, per favorire una maggiore crescita, per il 2019 ha previsto un deficit di bilancio del 2,4%, le reazioni dell’Europa paiono negative, essa, per favorire la speculazione contro lò’Italia, è sempre pronta a sanzionarla. Se è vero che la sovranità, teoricamente e secondo la costituzione, appartiene al popolo e non ai mercati, all’UE, al Vaticano o alla banca d’Italia, c’è da dire che i vincoli esterni al bilancio dello stato italiano sono stati rafforzati dall’art.81 della costituzione italiana che prevede il pareggio di bilancio, perciò quest’articolo, antitetico rispetto alle lezioni di Keynes, andrebbe abolito.

La giornalista maltese Daphne Caruana, è stata uccisa per aver denunciato la corruzione politica del suo paese, dove il governo di Muscat controlla racket, polizia, magistratura e dove si vendono passaporti europei e si favoriscono network criminali: Pare che Malta non abbia ricevuto buoni insegnamenti dalla dominazione inglese, è un paradisio fiscale e l’UE, sempre attenta a ciò che avviene in Italia, sta a guardare apparentemente indifferente.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/10/2018)

ITALIA

Il ministro italiano Paolo Savona, accusato dall’europeista Mattarella di essere a favore della reversibilità dall’euro e dall’Unione Europea, ha inviato recentemente un documento a Bruxelles con cui difende concorrenza, mercati e trattati europei, che hanno indebolito lavoro e stato sociale, ma in Italia, non l’assistenza statale ai ricchi. I trattati di Maastricht e Lisbona avevano promesso agli europei piena occupazione, benessere economico, solidarietà tra gli stati e libera circolazioni di merci, capitali e persone, ma ha difeso solo il movimento dei capitali e ci ha difesi dall’inflazione .

Savona afferma che l’UE ha utilizzato mezzi inadeguati per i suoi fini e poi è stata messa in crisi dai flussi migratori; anche se l’Europa cresce poco, Savona non è interessato alle disuguaglianze, al reddito di cittadinanza, alla redistribuzione della ricchezza e al welfare. In una visione tecnocratica, propone una riforma della Bce, per farla diventare prestatore  di ultima istanza a favore degli stati, cioè propone un nuovo fondo salva stati, accusa anche Draghi di aver introdotto in ritardo il quantitative easing.

Suggerisce nuovi strumenti per fronteggiare gli attacchi speculativi espressi dagli spread; per combattere disoccupazione e disuguaglianze, chiede più investimenti in infrastrutture da parte degli stati; con la mediazione della Bce, propone un piano dei rimborsi dei debiti pubblici per la parte eccedente il 60% del Pil, con garanzia da parte delle entrate degli stati indebitati e del loro patrimonio.

Paolo Savona sostiene i trattati europei che  però, nella fattispecie, definisce sbagliati, sostiene il mercato, il liberismo, il rispetto della legge, il profitto e il salario, ma è contrario alla rendita, cioè è a favore delle attività produttive; le rendite sono costituite da pensioni, assistenza pubblica, rendimenti finanziari e affitti, afferma che l’assistenza sociale alimenta la spesa pubblica.

Fatta eccezione per gli amici dello stato, abituato a concedere privilegi, esenzioni, immunità e pensioni immeritate, generalmente, le pensioni sono pagate dai lavoratori, gli affitti discendono da investimenti edilizi che hanno creato occupazione e aumento del Pil e gli impieghi finanziari collocati all’estero dagli imprenditori, denunciano una stanchezza nella loro attività e la volontà di difendersi dalla voracità del fisco italiano.

Per il progresso del popolo è necessaria la cultura, che è il risultato di memoria, istruzione scolastica, personale, familiare, religiosa, di classe e di gruppo; tuttavia, l’istruzione e l’educazione tendono a condizionare e programmare l’individuo, il che ne riduce il libero arbitrio. L’arrivismo sociale alimenta le discriminazioni ed è aiutato da scaltrezza, spregiudicatezza, ricatto, corruzione e politica delle relazioni, cioè aderendo a un partito, una religione, mafia, massoneria o altra associazione, in ciò si è aiutati anche dal peso dalla propria famiglia.

Nel 1960 la lira ricevette l’oscar della stabilità, dal 1963, per la gioia degli speculatori internazionali sulla lira, iniziò la crisi economica italiana che dura fino ad oggi; la valanga di xeno dollari in cerca d’impieghi ha alimentato questa crisi ed ha alimentato, con la politica dell’UE; la crisi del bilancio dello stato e quella bancaria; in precedenza, la crisi era controllata efficacemente dalla legge bancaria italiana del 1936 e dal Tesoro e dalla Banca d’Italia che cooperavano.

Prima dei trattati europei, la legge bancaria proteggeva il risparmiatore e la normativa  consentiva alla banca d’Italia di finanziare il Tesoro; per tutelare il risparmio, separava le banche commerciali da quelle d’affari e il credito a breve  termine da quello a medio e lungo termine. In motori dell’economia italiana sono stati le esportazioni, le costruzioni edilizie e le opere pubbliche, ma ora edilizia e opere pubbliche sono state fortemente ridimensionate, mentre lo sviluppo edilizio ha consentito, prima della crisi, lo sviluppo di Spagna e Irlanda.

Nel 1971 gli Usa, mancando di coperture adeguate in oro per i dollari in circolazione, posero fine alla loro convertibilità e ai cambi fissi, introdotti nel 1944 con gli accordi di Bretton Woods. L’Europa adottò i cambi fluttuanti e nel 1974 ci fu la crisi petrolifera, poi in Italia ci fu l’attacco allo stato delle brigate rosse; negli anni ottanta, per combattere la stagflazione, Thatcher e Reagan puntarono su deregolamentazione e privatizzazione; il debito pubblico italiano raggiunse il 90% del Pil; il trattato di Maastricht prevedeva il 60%, oggi esso raggiunge il 130% e quello della Francia è del 100%.

L’Italia ha risparmio inutilizzato che, con la mediazione bancaria, prende la via dell’estero e compensa il debito estero, la maggior parte del debito pubblico italiano è posseduto da italiani, l’Italia ha anche una bilancia dei pagamenti in attivo e un avanzo primario di bilancio, il patrimonio dello stato che garantisce i creditori è notevole; nel 1989 crollò il muro di Berlino.

Nel 1992 fu firmato il trattato di Maastricht, scoppiò mani pulite, crebbe la crisi economica e si fecero privatizzazioni; l’1 gennaio 1999 l’euro sostituì la lira; nel 2001 la Cina, con cambio fisso sottovalutato e con una politica di dumping, entrò nel WTO e aumentarono le sue esportazioni; la BCE, per regolamento, non poteva intervenire sul cambio dell’euro che, fortunatamente, poteva essere solo rivalutato, perché la bilancia commerciale era in attivo.

La globalizzazione, non avendo previsto un sistema di cambi regolati, consenti alla speculazione di agire liberamente, aprendo la strada alla possibilità di un ritorno al protezionismo. Nel 2008 in Usa, con la crisi edilizia dei subprime, fallì la banca Lehman Brothers, nel 2011 in Italia cadde il governo Berlusconi e furono introdotti i vincoli di bilancio europei del fiscal compact.

Il Pil italiano cadde del 10%, le grandi imprese chiedevano sempre protezione e aiuti allo stato e, rispetto al 1960, la lira si svalutò di tre volte. Non avendo l’Italia sovranità monetaria, con il suo debito pubblico espresso in euro, se non trovasse più credito, sarebbe maggiormente esposta al default dello stato. L’Italia è entrata nella gabbia europea con stati ostili verso l’Italia e gli immigrati, d’altra parte, non è possibile considerare lecita l’immigrazione illecita.

Per Savona, il governo della legge è il fondamento della democrazia, per gli ebrei e i romani, la legge era sacra, però la legge non è immutabile e si può cambiare, anche i trattati sono legge; inoltre la legge è commissionata da lobby, chiesa, banche, mafia, UE e non è fatta dal popolo, nemmeno per interposizione parlamentare; i potenti si sottraggono facilmente alla legge, inoltre, nell’UE la burocrazia opera come potere costituito.

Il concetto d’inflazione programmata, come quella fissata dai trattati europei, significa che lo stato, con imposte indirette, tariffe e monetazione, può stabilire il tasso di svalutazione della moneta.  L’UE deve sapere che gli italiani non sono cretini, la politica si è alleata con la burocrazia, Keynes valorizzò lo stato nazionale, che l’UE vuole smantellare, e cercò di combattere la disoccupazione con il deficit di bilancio e gli investimenti pubblici.

Con il suo deficit, la bilancia valutaria americana ha assunto il ruolo di una banca centrale mondiale che crea liquidità internazionale; superati gli accordi di Bretton Woods, si è passati al regime dei cambi liberi o flessibili e oggi anche le criptovalute ledono il principio di sovranità monetaria e il signoraggio monetario; anche le banche, con i depositi, alimentano la liquidità. La BCE non può intervenire sul cambio estero dell’euro o finanziare gli stati membri; per la UE, con i bilanci statali in pareggio o quasi, si salvaguarda la stabilità monetaria.

Con il fiscal compact, l’UE ha puntato sul pareggio di bilancio, rinunciando al coordinamento delle politiche fiscali e a varare una scuola comune; l’economia italiana, come quella tedesca e cinese, con le esportazioni, dipende dalla domanda mondiale, che, a sua volta, dipende anche da dazi e crisi; perciò, per aiutare l’occupazione interna, sarebbe utile, rilanciare i salari e la domanda interna, perché la domanda mondiale non è controllabile dal governo italiano.

L’inflazione può dipendere da costi, da imposte, da moneta e da domanda, cioè da redditi e salari, la concorrenza, senza accordi di cartello tra produttori e venditori, teoricamente dovrebbe prevenire l’inflazione. Per aumentare gli investimenti, nel 1993 il governo Ciampi, tributario verso idee estere, varò la banca universale, mettendo fine a quella specializzata e mettendo a rischio le banche; fu un errore perché favorì il credito a imprenditori incapaci o furbacchioni, mise a rischio i depositi e favorì le rendite e l’assistenza alle imprese.

Le banche italiane non avevano procedure interne per il controllo dei derivati, perciò persero anche con questi impieghi, con ricadute anche su stato e enti locali, inoltre, hanno diversificato gli investimenti a favore di titoli esteri, favorendo le esportazioni di capitali, in passato ostacolate, e sottraendo il risparmio interno all’economia italiana. Impedendo il riciclaggio interno del denaro, lo stato ha favorito il riciclaggio a favore di banche estere, la Merkel ha affermato che la Germania è impreparata a controllare il riciclaggio, ma probabilmente non vuole farlo.

Gli euroburocrati non sono infallibili, a volte pensano al loro tornaconto, Il rigore di bilancio ha favorito la crisi e oggi i condizionamenti dell’UE hanno un peso determinane negativo sull’economia italiana, cioè è cessata la gestione dell’economia italiana da parte del governo italiano, non è solo questione di euro. L’UE si è impegnata nella lotta per la stabilità monetaria, mentre gli stati vorrebbero lottare per lo sviluppo.

Savona, per bloccare il nervosismo dello spread,  ha offerto, a garanzia del debito estero, il patrimonio dello stato, ha proposto l’azzeramento del deficit di bilancio con un fondo speciale della BCE che accogliesse la percentuale eccedente il 60% rispetto al Pil; ma la Bce ha preferito acquistare titoli sovrani con il QE, alimentando con ciò una posta aggiuntiva del debito italiano con i saldi del Target2.

La tassazione sugli immobili da parte di Monti ha bloccato l’investimento in abitazioni, sostituiti in parte, dalle spese per manutenzione e ristrutturazione che, per fortuna dell’occupazione, non sono poche perché in Italia esistono tante abitazioni. Poiché si sentono deboli sul piano commerciale, Brexit, Trump e Macron non vogliono il mercato aperto; la libera concorrenza della globalizzazione non tiene conto d’imposte diverse, costi sociali e per l’ambiente e favorisce il dumping  commerciale e sociale.

Nel 1205 la Magna Charta pose un limite al potere del sovrano, a vantaggio dell’aristocrazia, anche in Russia, contro lo zar, vinsero i boiardi, simili agli attuali boiardi di stato; nel secolo XVIII la costituzione americana, replicata da quella francese, separò i poteri dello stato e stabilì i diritti dei cittadini. La sovranità popolare avanzò nel XIX secolo, ma nel XX secolo si affermò il potere della burocrazia, che attua una dittatura subdola degli uffici pubblici, succeduta al dispotismo monarchico e all’oligarchia.

Lo stato dovrebbe essere al servizio del cittadino ma, nato per riscuotere imposte in cambio di protezione, sembra, in realtà, un’impresa privata occulta, che oggi si vuole rimangiare anche lo stato sociale; il mercato detta leggi e gli organi dello stato, depotenziando la sovranità dello stato, sono al suo servizio. Il potere autonomo della burocrazia, i vincoli del mercato e dell’UE, con l’aiuto dell’informazione, hanno introdotto un nuovo modo di governare; oligarchie e UE operano al di sopra della volontà democratica del popolo.

Le costituzioni dovevano esser lo scudo della volontà popolare e dovevano difendere il cittadino dalle burocrazie e dal mercato, ma non sono riuscite in questo intento, per Mattarella la costituzione italiana, sostanzialmente, deve difendere la politica dell’UE. La costituzione italiana è nata come un misto tra liberalismo, comunismo e confessionalismo; l’espansione del bilancio pubblico non è dovuto solo alle spese sociali per la ricerca del consenso, ma anche a quelle militari e a quelle a favore di banche, imprese e chiesa.

L’impreparazione del parlamento ha spinto ad approvare i trattati europei, la pace di Vestfalia del XVII secolo, oltre la pace religiosa, identificava lo stato da territorio, popolazione e leggi, l’UE ha svuotato gli stati da territorio, nazioni e leggi proprie, gettando le basi dello stato sovranazionale autoritario, grazie a trattati regolarmente disattesi, non solo dall’Italia. Il popolo chiedeva uno stato che ridistribuisse ricchezza, invece hanno sottoposto la volontà del popolo a vincoli esterni e gli hanno tappato la bocca.

Per Smith la concorrenza avrebbe ridistribuito il reddito, però per Ricardo questo compito spettava allo stato, per Keynes la spesa pubblica favoriva l’occupazione, per Marx era la rivoluzione che doveva unire socialmente gli uomini. Aristocrazia e dittatura illuminate non aiutano il popolo perché è la finanza che fissa gli interessi e le regole del gioco; gli uomini non dovrebbero essere governati da altri uomini ma da leggi socialmente giuste e sentite dal popolo, magari da lui suggerite, il potere costituente, conferito sulla carta al popolo, non deve essere definitivamente annullato.

Il trattato di Lisbona del 2007, all’art.3, abolisce le frontiere interne, garantisce libera circolazione delle persone, controllo delle frontiere e dell’immigrazione, lotta alla criminalità e si batte per la solidarietà tra stati e per l’eliminazione della povertà. Oggi i cittadini non sono uguali socialmente ma, a causa dei favori concessi dallo stato, nemmeno nei diritti e nei doveri; la moneta doveva nascere solo con l’unione politica, a questo punto non più auspicabile; non correggendo i difetti dell’UE, le sue promesse non possono essere mantenute.

La costruzione europea è incompleta perché non prevede terapie per la risoluzione delle crisi, per Berlusconi i cittadini non sanno votare, ma lo sanno fare i dirigenti illuminati, per il potere, gli italiani non possono decidere con i referendum, l’Italia si è messa con cattivi compagni di strada. Aveva chiesto il rinvio per l’entrata in guerra e nell’euro, ma la Germania si oppose, poi Prodi fece pagare agli italiani una pesante eurotassa per entrare.

Il mercato comune era nato con gli accordi di Roma del 1957; la sovranità fiscale italiana è stata intaccata nel 1992 da Maastricht e poi dal fiscal compact che voleva il pareggio di bilancio. Con il consenso della cultura accademica e il dominio dei trattati, sta nascendo un impero europeo a trazione tedesca; le libertà degli stati sono state ridotte, i burocrati di Bruxelles sono attenti alle violazioni dei vincoli europei da parte dell’Italia, ma non di Francia e Germania, alle segnalano le violazioni o inadempienze relative all’art. 3 del trattato di Lisbona.

I paesi europei dominanti, prima rimproveravano l’assenza dell’Italia, ma ora vogliono essere seguiti passivamente, con la forza economica e militare, vogliono ignorare coesione volontaria e solidarietà, l’UE ha ignorato i paradisi fiscali ed è favorevole alla rendita dell’alta finanza. La sovranità monetaria dello stato è stata trasferita alle istituzioni dell’’UE ma non alla BCE, la sovranità fiscale è restata nominalmente ai membri, ma con dei vincoli, con esiti deflazionistici, inoltre, rifiutando l’armonizzazione fiscale, si favorisce concorrenza sleale e dumping fiscale.

Con la libera circolazione del lavoro, le differenze salariali tra i paesi dell’UE, che esistono anche all’interno degli stati, in teoria dovrebbero attenuarsi, ma i gruppi dominanti, per diminuire i costi e aumentare i profitti, non le vogliono eliminare. Il libero mercato è diventato una finzione e dilaga la corruzione politica; il consiglio europeo dei capi di stato e di governo è organo di governo, ma tutela solo l’interesse dei paesi leader, la commissione europea è un organo di controllo dei vincoli.

Il parlamento è organo consultivo, la Bce può finanziare le banche ma non gli stati, i rappresentanti degli stati stanno a sentire principalmente ciò che dice il rappresentante della Germania; anche Francia e Spagna non hanno rispettato i parametri di Maastricht, la Germania ha violato il limite alle sue esportazioni. I gruppi dominanti apprezzano i vincoli europei, perché favoriscono movimenti di capitali e paradisi fiscali e sfruttano i bassi salari delle aree meno sviluppate, non sono interessati a una scuola comune.

La Bce non ha strumenti adeguato per contrastare gli attacchi speculativi contro gli stati e il risparmio depositato in banca, la conversione cinese di dollari in euro ha favorito la variazione del cambio tra euro e dollaro. L’Italia non si è ripresa perché è dominata da lobby sovranazionali e dai loro agenti, i problemi sociali non dovrebbero essere solo di competenza nazionale, l’armonizzazione fiscale avrebbe risolto il problema e ostacolato il movimento dei capitali. Una sana politica fiscale incide su crescita, occupazione, imposte, inflazione e investimenti pubblici.

L’eccesso di risparmio italiano deriva soprattutto dall’attivo valutario con l’estero, ma non può essere usato per gli investimenti pubblici perché, contrastando l’indebitamento pubblico, le norme europee sul deficit di bilancio lo impediscono. La Germania viola i patti accumulando crediti commerciali e la Francia non rispetta il limite al deficit di bilancio, l’Italia, con le sue esportazioni di capitali, s’indebita con i saldi di Target2, pur essendo creditore verso l’estero; l’UE pretende la riforma del mercato del lavoro e della pubblica amministrazione e non è interessata agli investimenti infrastrutturali e alla scuola.

Per i suoi contenuti e per il localismo, esiste un’economia più esposta alla concorrenza di altra, le piccole imprese italiane non fanno ricerca, l’euro ha sostituito il rischio di cambio con il rischio  di default dello stato. Gli italiani hanno accettato l’euro perché sedotti da informazione e da una politica impreparata, però, uscire dall’euro creerà altri costi, difficoltà e aggiustamenti.

E’ stato sbagliato consegnare la sovranità fiscale a FMI-BCE e commissione europea, però l’euro non è irreversibile, non si può pagare per l’euro senza esiti positivi, l’Italia dovrebbe almeno dotarsi di una moneta complementare. La BCE deve favorire, oltre la stabilità monetaria, la crescita, deve finanziare gli stati e intervenire, come fanno le altre banche centrali, sui cambi: Bisogna attribuire al parlamento europeo e alla commissione europea poteri legislativi e al consiglio europeo dei capi di stato e di governo compiti di vigilanza; purtroppo, fino a oggi, i governi italiani hanno chiesto passivamente solo flessibilità.

La mediocrità soffoca originalità, anticonformismo, talento e autogoverno; il 1990 il PCI cambiò nome e pian piano si trasformò nei contenuti, nel 1991 scoppiò mani pulite, nel 1992 fu firmato il trattato di Maastricht e gli interessi sul debito pubblico raggiunsero il 15%, la lira fu svalutata e gli italiani furono colpiti dall’eurotassa. Si decise di privatizzare le partecipazioni pubbliche, nella prima repubblica comandavano il Vaticano e gli Usa, nella seconda i mercati e la Germania.

Savona e Ciampi, poveri illusi, erano favorevoli a un’alleanza con i francesi, invece si sviluppò l’asse franco-tedesco; in un sistema competitivo e senza accordi di monopolio, teoricamente il profitto tende a zero e non esistono rendite, però ci sono rendite giuste per la giustizia sociale e rendite e privilegi concessi agli amici dello stato. Altri temi ricorrenti sono la lotta alla corruzione e per la produttività, la quale però deriva anche da infrastrutture, costi energetici, investimenti, giustizia e da produzioni con alto valore aggiunto.

La crisi nasce anche quando il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere, Savona ha una grande stima dei tecnici della Banca d’Italia che non ha vigilato bene sulle banche; l’esterofilia italiana crea dipendenza culturale e bassa autostima, tipica di chi non vuole passare da provinciale, eppure in Italia esiste una ricerca scientifica e imprese avanzate, ma, diversamente dal passato, oggi il paese è emarginato dalle scelte globali.

Il deficit valutario americano inondò il mondo di dollari; petrodollari ed eurodollari aumentarono la massa monetaria mondiale alimentando crisi, debito estero, instabilità dei cambi e inflazione, tra i detentori della liquidità internazionale ci sono i fondi sovrani di paesi islamici che alimentano guerre e terrorismo. Questa liquidità internazionale è nata, non per volontà degli stati, cioè con il deficit di bilancio statale combattuto da Germania e commissione europea, ma è nata autonomamente con il deficit valutario americano.

Nel 1968 Carli aveva creato i Bot, all’inizio acquistati solo da banche, oggi i Bot sono riservati agli italiani e sono senza reddito, mentre agli stranieri vanno i BTP ad alto reddito. Poiché s’incolpava solo il salario dell’inflazione, il sindacalista Carniti affermava che con l’indicizzazione, il salario voleva essere una variabile indipendente del mercato, poi fu abolita scala mobile fiscal drag.

La Cina ha rivalutato parzialmente lo yuan, rendendolo convertibile, e la Germania non intende finanziare il fondo comune europeo a protezione dei depositi, poi questo è stato sostituito da una riserva dell’1% sui depositi. La Vigilanza della Banca d’Italia aveva commesso errori ed omissioni nel corso delle crisi bancarie italiane, però non poteva accedere a notizie riservate interne alle banche. La produttività dipende anche da burocrazia, norme e giustizia; oggi le idee dominanti sono quelle degli accademici di corte, alla ribalta grazie all’informazione, non sono quelle della cultura e della ragione.

Carli volle l’adesione all’euro che oggi tanti vorrebbero riformare, anche per uscire dall’euro bisognerà pagare, la politica mercantilista e di dominio tedesca ha messo in crisi l’UE; la liquidità internazionale è stata sottratta al controllo delle autorità statali, ha alimentato credito, finanzia e delocalizzazioni americane, comunque, gli investimenti in settori esposti alla concorrenza rendono meno.

Abbiamo ereditato errori sui quali hanno prosperato personaggi illustri, l’Italia ha un sistema tributario demenziale che ostacola la produzione di reddito, avrebbe dovuto resistere ai vincoli europei, il mercato deve essere sostenuto solo quando crea benessere e non crisi. Alcuni considerano inconciliabile il mercato con la democrazia, il nuovo governo italiano e il nuovo parlamento italiano sono ostacolati nel ridistribuire il reddito, il capitale finanziario ha vinto la lotta di classe. La Banca d’Italia, fiduciaria dei poteri finanziari, ha espresso presidenti della repubblica e ministri economici, fino a oggi, la classe dirigente ha scelto il governo al posto del popolo.

USA

All’assemblea generale dell’ONU c’è stato uno scontro fra Trump e Macron, da una parte c’è la visione sovranista di Trump e dall’altra quella multilaterale di Macron; Trump ha detto di essere contrario a cedere la sovranità nazionale a una burocrazia sovranazionale non eletta e ha rigettato il globalismo. Ha magnificato la ripresa economica americana e si è detto a favore della cooperazione al posto della governance globale, inoltre, vuole bloccare l’arrivo di clandestini. Trump è contro le regole del commercio internazionale, contro il WTO, contro corte penale internazionale, contro ONU, contro multilateralismo e libero commercio, ritiene assurde le regole delle organizzazioni internazionali, sostiene l’America first e propone il ritorno al protezionismo.

Trump ha poi accusato l’Iran di essere sponsor del terrorismo e ha annunciato nuove sanzioni contro di esso; l’Iran sostiene economicamente i talebani afgani rifugiati in Iran, che fanno corsi di aggiornamento militare organizzati dalle guardie della rivoluzione iraniane, questi operano anche con attentati suicidi, contro gli americani e contro la frangia afgana dell’Isis, legata all’Arabia, sostenuta a sua volta da Usa, Israele e paesi arabi sunniti.

Trump ha accusato la Cina di pratiche commerciali ingiuste, con sottovalutazione dell’yuan e dei salari, sussidi fiscali all’esportazione e dazi all’importazione; con questi mezzi la Cina, industrializzatosi con le delocalizzazioni americane, tedesche e giapponesi, ha prevalso nell’interscambio con gli Usa. Ha criticato la Germania perché si rifornisce di gas dalla Russia, tramite gasdotto, invece che dagli Usa, con navi trasportanti gas liquefatto; la Germania ha puntato sulla vicinanza del fornitore e sulle spese di trasporto più contenute, cioè fa i suoi interessi economici e non riduce nemmeno le centrali a carbone, molto inquinanti, perché produce carbone.

Al palazzo di vetro, il presidente iraniano Rohani ha accusato Trump di voler demolire le istituzioni internazionali, di aver denunciato l’accordo sul nucleare tra Usa e Iran, stipulato nel 2015, e di voler rovesciare il governo del suo paese; Rohani ha il sostegno di Federica Mogherini, ministro degli esteri dell’UE, la quale, indifferente ai vincoli interni della UE,  vuole eludere sanzioni e vincoli Usa al commercio europeo con l’Iran, perciò, poiché gli Usa vogliono escludere l’Iran dal sistema dei pagamenti internazionali Swift, per il regolamento, propone canali diversi dal mercato del dollaro, minacciando la posizione del dollaro.

Macron, anche se in precedenza la Francia era nazionalista, difende multilateralismo, universalismo e cooperazione, attaccando nazionalismo e populismo, indirettamente sta forse lavorando per la vittoria di Le Pen; contro Trump, ha difeso la corte penale internazionale e l’Unesco e, legato da un patto con la Merkel, ha accusato Trump di voler disfare l’Europa.

Macron è contrario al nazionalismo e, contro l’Italia, ha difeso l’immigrazione dalla Libia; guadagnandosi il plauso dell’Islam, ha difeso i diritti dei palestinesi e l’idea dei due stati in Palestina. L’Onu progetta un Global Compact per l’emigrazione, per la gestione comune del fenomeno, ma Trump, in difesa della sovranità degli stati, assistito da diversi paesi europei, si è detto contrario al progetto.

Trump ha rilevato che l’Europa spende poco per la sua difesa, il che potrebbe portare al disimpegno militare Usa in Europa. Siamo forse alla fine di un ciclo politico, militare ed economico; gli Usa, con la Gran Bretagna, erano stati la culla della democrazia, del  globalismo e del liberismo, hanno delocalizzato industrie, hanno sofferto di deficit nel commercio estero e gli stati in attivo, come Cina e Germania, con la liquidità internazionale acquisita, sono diventati creditori degli Usa.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (24/9/2018)

PREAMBOLO

Con gli insuccessi di liberismo e globalizzazione, c’è chi si chiede se c’era del buono nel marxismo e nel socialismo di vecchio stampo, cioè non riformati. Premesso che gli stati autoritari possono essere capitalistici, socialisti o comunisti, la lotta ai privilegi e all’emarginazione fu fatta dai borghesi contro gli aristocratici, dai contadini contro i latifondisti e dai proletari contro i capitalisti associati ai finanzieri.

Perciò Marx aveva evidenziato la perenne lotta di classe e affermò ottimisticamente che il plus valore, cioè il guadagno del capitalista sul lavoro dipendente, sarebbe stato eliminato dal comunismo; d’altra parte, bisogna dire che il parassitismo esiste tra uomini, animali e piante, sembra una legge biologica ineliminabile. Con l’invenzione del denaro, che è un artificio innaturale, ma probabilmente utile all’età moderna, tra gli uomini sono entrati in  gioco i soldi ed è evidente che i soldi veri, cioè tanti soldi, si fanno solo utilizzando il lavoro degli altri, sia in industria, che in commercio e finanza.

I piccoli imprenditori usano il lavoro dipendente cercando di pagarlo il meno possibile, il costo del lavoro non dipende solo dalla domanda e dall’offerta perché, con i ricavi, devono pagare anche imposte, oneri bancari, costi energetici, e fare, con un  po’ di fortuna, anche tanto profitto; poiché stato, finanza e servizi pubblici sono collegati, è evidente che è lo stato che li spinge a sfruttare a basso costo il lavoro umano, anche con le delocalizzazioni che mettono a rischio la domanda e l’occupazione interna.

I finanzieri dicono che fanno i soldi facendo lavorare, al posto loro, il denaro, il quale però, senza gli impieghi, cioè senza lavoro umano, sarebbe improduttivo; anche gli alti burocrati e gli alti dirigenti, coperti di privilegi, quando lavorano e quando sono in pensione, vivono grazie al lavoro degli altri. Lo stato e chi sta dietro ad esso, è abituato a comprare uomini selezionati, generalmente con poca cultura, che hanno la caratteristica di essere obbedienti, discreti, ricattabili e corruttibili; per fare più facilmente carriera, spesso sono collegati a chiesa, massoneria, lobby, grandi banche, mafia e potenze straniere.

Con la lotta al populismo, si evidenzia che il vero nemico dello stato è il popolo, la democrazia e la sovranità del popolo non esistono, dietro lo stato, che è un’impresa privata occulta, sono i soliti ignoti; tra gli uomini, i più disprezzati sono stati i contadini, soprattutto quando reclamavano la terra. E’ tanto difficile modificare questi meccanismi, favoriti dal fatto che il popolo si mette in mano ad altri per reclamare ordine e sicurezza, anche quando i poteri lo tradiscono; con le elezioni, il popolo può solo cambiare la classe al governo e sperare; un augurio al nuovo governo italiano.

Eppure, quando la terra è comune o appartiene allo stato che l’assegna in concessione, si evita il suo frazionamento con la successione, si evita latifondo privato con le relative differenze sociali; in generale però, come si sa, lo stato è occupato da categorie che, al suo riparo si vendono a chi le paga e fanno i loro interessi e quelli dei loro mandanti, tradendo le promesse sociali della politica illuminata.

ISLAM

L’asse tra Roma e Serraj, che governa a Tripoli, forse si sta frantumando, Haftar, che governa a Tobruk, sostenuto da Francia, Russia ed Egitto, con le sue milizie minaccia la capitale. Il governo italiano e l’Onu avevano puntato sul governo di unità nazionale di Serraj, ma ora Roma è costretta a dialogare con Haftar. Il ministro degli esteri italiano, Moavero, si è recato a Bengasi per un incontro con Haftar e ha affermato di volere il dialogo con tutte le parti libiche, di battersi per l’autodeterminazione e la sovranità della Libia e di ritenere che i libici debbano decidere liberamente, con elezioni trasparenti, il loro destino.

Haftar ha proposto un’onorevole uscita di Serraj dal governo di Tripoli, con la sua nomina ad ambasciatore in un paese importante; l’ambasciatore italiano Perrone, amico di Serraj, poiché non  è gradito a Tobruk, è stato mandato in ferie. Roma e l’Onu avevano puntato sul cavallo sbagliato, ma l’Italia ha troppi interessi in Libia, soprattutto petrolio, gas, ricostruzione e immigrati.

Il governo italiano aveva conquistato una posizione di forza in Tripolitania, ma ora, per salvare l’unità del paese e la presenza italiana in Liba, è costretto a dialogare con Haftar che sta per prendere Tripoli; poiché Serraj sta perdendo Tripoli, non può essere il capo della Libia pacificata. Russia ed Egitto sono in buoni rapporti con l’Italia e perciò possono favorire il disegno italiano; l’assalto alla sede della compagnia petrolifera nazionale, che sosteneva il governo di Tripoli e, contemporaneamente, teneva i collegamenti con le varie fazioni e l’Eni, attesta che alcune milizie erano contrarie alla sua politica e a quella di Serraj. (Per le notizie, fonte: Lorenzo Viola – Gli occhi della guerra - sinistrainrete).

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Secondo gli europeisti italiani, l’Olanda è un paese serio, perciò non dovrebbe avere tre facce come l’Italia (opinione dei tedeschi), ora però risulta che finanzia gruppi terroristici islamici di varia provenienza, che combattono contro Assad e contro i curdi; dal 2015 ha elargito 70 milioni di euro, soprattutto in equipaggiamenti militari; alcuni gruppi beneficiari, alcuni gruppi beneficiari erano stati inclusi dal ministero della giustizia tra le organizzazioni terroristiche.

Il parlamento olandese è in subbuglio, tra le organizzazioni beneficiarie vi è la FSA, Free Syrian Army, che massacra civili curdi, anche bambini, buona parte di quelli che combattono per questa formazione possono essere chiamati terroristi, essa è infiltrata da Al Qaeda, turchi, Al Nusra, ex membri di Isis e membri della brigata Sultano Murad, già accusata di crimini di guerra contro i civili curdi.

Foreign fighters olandesi, di origine islamica, sono andati a combattere in Siria, questi guerriglieri che combattono contro Assad e contro i curdi andrebbero giudicati per le loro azioni e non per le loro parole di propaganda; teniamo conto di quanto la propaganda dell’informazione affermi, con notizie capziose o favorevoli al mondo islamico, sulle azioni di Israele contro i resistenti palestinesi e contro i civili palestinesi. (Per le notizie, fonte: Mirko Molteni - Informazione corretta - Libero 22/9/2018).

EUROPA

A luglio scorso una direttiva europea sul copyright, liberticida per la rete, fu bocciata, ufficialmente serviva a limitare lo strapotere di Google e Facebook; ora una nuova legge del parlamento europeo, approvata il 12/9/2018, minaccia di mettere più potere nelle loro mani e di ridare slancio alla carta stampata mainstream, al momento in forte crisi. Gli articoli 11 e 13, ufficialmente a tutela del copyright, prevedono una tassa a carico di Google e Facebook e renderebbe difficile il lavoro d Wilkipedia; con delle penali, impedisce che materiale protetto dal copyright sia caricato nei siti.

La normativa è complicata e i problemi che hanno portato alla bocciatura della direttiva a luglio, rimangono aperti, per evitare battaglie legali, il risultato sarà la generale applicazione di queste norme, a danno dei piccoli siti d’informazione. E’ un duro colpo per internet, il parlamento europeo ha messo le multinazionali della rete davanti alla libertà di espressione; con la legge sulla privacy, anche molte piattaforme importanti sono state oscurate.

Il M5S ha votato contro questa legge sul copyright che, fra l’altro, contiene il divieto di pubblicare immagini e contenuti di link, ma essa ha anche contenuti oscuri, con questa legge Google e Facebook possono impedire la libera divulgazione di notizie e contenuti; cioè; le due piattaforme, per individuare i siti non gratuiti che non pagano i diritti di copyright, si dovranno servire di costosi algoritmi.

La difesa del diritto d’autore è solo un pretesto per fermare la libera informazione e la circolazione delle idee; per abbattere i costi di controllo, Google e Facebook potrebbero bloccare tutta l’informazione non-mainstream, cioè quella che ha favorito Trump, Brexit e sovranisti; anche una foto può favorite il blocco del blog. Speriamo nel rinnovo del parlamento europeo che avverrà a maggio del 2019, il quale potrebbe regalare delle novità su questo fronte (Per le notizie fonte: Rhett Jones – Massimo Bordin – sinistrainrete).

ITALIA

Le banche centrali sono autonome dal governo ma non è vero il contrario, nell’agosto del 2011 una lettera della BCE favorì la caduta del governo Berlusconi e in Italia, in ossequio alla Bce e alla commissione europea, Napolitano e Mattarella sono intervenuti pesantemente nella nomina dei governi. Ora anche Mario Draghi è intervenuto pesantemente contro il governo giallo-verde, per lui e gli europeisti, la legge sul bilancio italiana dovrebbe rispettare i vincoli di bilancio previsti dai trattati.

L’UE spera nella collaborazione del capo dl governo italiano Conte, ne ministro degli esteri Moavero e nel ministro dell’economia Tria, che ha scippato il posto a Savona, la televisione italiana tifa per tutti quelli che sono contro l’alleanza tra Salvini e Di Maio, rimarcando alcuni diverbi interni al governo. L’alto commissario europeo agli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, con la solita litania, ha detto che la legge di bilancio italiana deve essere credibile. Malgrado l’informazione italiana accenni a dissidi tra Lega e M5S, Salvini e Di Maio paiono compatti, cercano di guadagnare tempio e resistono alle sirene di Berlusconi, che è diventato europeista e, con l’ultimo colpo di coda, vuole presentarsi alle elezioni europee.

Salvini e Di Maio affermano che, fra otto mesi, con le lezioni europee, questa commissione europea non esisterà più, perché le urne travolgeranno popolari e socialisti e in Italia forse ci si potrà sbarazzare della quinta colonna europeista al governo. Se Lega e M5S avranno successo elettorale, la maggioranza si potrà anche scegliere un altro presidente della repubblica; i poteri esteri hanno sempre contato su agenti interni collaborazionisti, collocati tra le altre cariche di banca centrale, governo, parlmento e presidenza della repubblica; romani, spagnoli e inglesi potevano dominare ampi territori solo con la collaborazione di principi locali.

Per disfare l’UE e i trattati, bisognerebbe tornare a prima dell’euro e di Maastricht, l’uscita unilaterale italiana sarebbe un atto politico sovrano se la politica interna, emancipata dallo straniero, lo richiede, il che però potrebbe portare alla fine di UE ed eurozona; in questo caso, l’UE potrebbe alimentare una guerra contro la secessione italiana, ma l’Italia potrebbe contare sull’aiuto di Usa, Russia e Cina.

Il ministro Padoan aveva definito l’UE un problema, ora però è Mario Draghi che è severo sul governo italiano e Moscovici ha definito l’Italia un problema, ha puntato ancora il dito sul debito pubblico che l’Italia ha sempre onorato, favorendo con ciò la sua recessione. Il tedesco Gunter Oettinger, titolare al bilancio, a proposito del rialzo dello spread, ha affermato che i mercati hanno dato una lezione agli elettori italiani, però questo rialzo ha favorito gli acquirenti esteri dei titoli di stato italiani, mentre agli italiani vanno titoli di stato senza interessi.

Queste incursioni dei mercati, ben rappresentati a Bruxelles, hanno fatto salire interessi e costo del debito pubblico italiano; secondo Draghi, i professori del governo, cioè Conte, Tria e Moavero, sono una garanzia per i poteri forti europei e i mercati finanziari, vedremo se per loro è più importante conservare il posto; i passati governi di centro-sinistra sono stati i più fedeli esecutori dei diktat europei e ora il PD, per i dissidi interni, si sta smembrando, mente Forza Italia perde sempre più consensi, gli italiani non  sono stupidi..

L’informazione italiana difende l’indipendenza delle banche centrali dai governi, ma non l’indipendenza dei governi da esse, succede quando esse intervengono pesantemente sull’indirizzo politico, come d’altra parte fanno i presidenti della repubblica italiana che, secondo la costituzione scritta, è una repubblica parlamentare, ma non è vero, la costituzione materiale afferma il contrario. 

Mentre le sirene di Forza Italia, criticano il governo e cercano di staccare Salvini da Di Maio, il PD e la sua informazione, pagata dagli italiani, con pettegolezzi e toni propagandistici, attaccano il governo; bisogna dare un po’ d tempo al governo per esprimersi, poi, com’è previsto in democrazia, verrà il giudizio degli elettori. In materia di emigrazione, Salvini sta operando bene con l’UE, speriamo che lo faccia anche con  i trattati; Di Maio sta elaborando il suo programma sociale e sembra temporeggiare su di esso e con la UE, perché deve difendersi dagli agenti dei mercati presenti nel governo e nella presidenza della repubblica. (Per le notizie:, fonte: Sergio Cararo – Piemme - sinistrainrete).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/9/2018)

PREAMBOLO

Lo stato italiano ha i suoi segreti e non è trasparente, invece i cittadini sono da esso spiati, devono confessare i propri atti delittuosi o peccati alla chiesa, alleata o controllore dello stato, e devono essere trasparenti e senza vera privacy perché sono sudditi senza sovranità, non solo sullo stato, ma nemmeno sulla propria persona. Un piccolo segreto, le banche centrali, indipendenti dagli organi dello stato senza previsione costituzionale, sono controllate da grandi banche e quindi, dai soliti ignoti, sono la lunga mano o i garanti locali del governo occulto massonico mondiale.

In Europa, la libertà d’informazione è minacciata da leggi e regolamenti che minano questa libertà; Google può oscurare la pagina di un sito e quindi delle notizie scomode per il potere, che perciò non possono essere rese pubbliche. Nell’oligarchia dell’UE, degli individui anonimi possono ostacolare la diffusione di una notizia e un’opinione pericolosa, si tratta di una forma di censura che mina lo stato di diritto.

Questa pratica era comune anche da parte dei media tradizionali che censuravano le notizie scomode; a volte, come paravento, si afferma che l’omissione è fatta a tutela della privacy e poi, a dimostrazione della loro obiettività, si condannano le persecuzioni di giornalisti in tutti i paesi. Naturalmente, l’informazione drogata, che nasconde le notizie e può servire a confondere le idee, assieme alla propaganda e alla censura, palese o occulta, sono pagate da sudditi contribuenti, lettori e telespettatori.

Un accenno va fatto anche al copyright o diritto d’autore o diritti di proprietà intellettuale, recentemente l’UE ha emanato una direttiva che sanziona quelli che, in rete, copiano notizie dell’informazione mainstream a scopo di profitto. Anticamente non esisteva diritto d’autore, i libri appartenevano a chi li stampava e a chi li comprava, l’autore era spesso sconosciuto, perciò, dalla tradizione anche i vangeli, opera di anonimi, sono stati attribuiti arbitrariamente a degli apostoli.

Anche la difesa del copyright può essere usata per impedire la circolazione di notizie scomode, in Italia l’informazione è sotto ricatto o controllo dello stato grazie alla legge fascista sulla stampa ancora in vigore; poi l’informazione è condizionata da aiuti economici dello stato, della pubblicità, di lobby e privati. Comunque, nella logica dei grandi numeri, qualche notizia scomoda passa ugualmente, perciò, da parte dello stato, con vari appigli, legali si vorrebbe reprimere il fenomeno.

Non esiste solo la tutela statale sulla proprietà immobiliare e finanziaria, ma anche quella sulle idee, delle quali lo stato cerca, con appigli causidici o a difesa della proprietà, di ostacolare la libera circolazione, perché è meglio che il popolo continui a dormire. Fortunatamente, le barzellette circolano e nessuno ne reclama il diritto d’autore, ad ogni modo, in Italia, anche una banda musicale che suona un pezzo di musica in piazza deve pagare i diritti d’autore alla SIAE; con la stessa logica, sono nati anche i brevetti industriali, a danno dei paesi poveri che vedono aumentare il costo dei medicinali; le spese sostenute per la ricerca sono una scusa, perché sono stati ritirati dal commercio molti medicinali che facevano ammalare.

Grazie alla collaborazione dei giudici che sono ufficialmente indipendenti, ma sono pagati dallo stato, per lo stato italiano, visti i costi della giustizia o degli avvocati, le norme repressive s’interpretano a favore degli amici e si applicano con rigore ai nemici; l’informazione deve essere politicamente corretta, cioè deve sostenere il potere e la televisione deve essere il megafono del papa di turno, soprattutto la Rai o Radio apostolica italiana.

Mentre il diritto naturale è limitato, ma obbedisce a una logica, quello dello stato è illimitato e serve, non ad attuare giustizia ed eguaglianza, ma a tutelare interessi; inoltre, è convenzionale perché gli stati modificano continuamente le loro norme e, nella stessa epoca e nella stessa materia, gli stati hanno norme diverse. Mentre s’invoca una legge certa per il popolo, il potere, per far lavorare gli avvocati, i burocrati e i consulenti, è abituato a produrre leggi caotiche e contraddittorie che paralizzano giustizia e pubblica amministrazione.

ITALIA

Per l’Italia, l’informazione è diventato il problema principale, assieme all’UE e alla giustizia, la politica viene dopo. La televisione, con l’aiuto di un esperto di corte, per criticare l’attuale governo con una notizia apparentemente tecnica e obiettiva, ha detto che, come segno di crisi, il valore di mercato dei BTP a lunga scadenza è calato. In realtà, è accaduto che, con l’aumento dello spread, favorito dai mercati, sono aumentati gli interessi delle nuove emissioni.

Questi BTP ad alto rendimento sono stati acquistati da banche italiane ed estere poi, prevedendo il calo dello spread e degli interessi, le banche li hanno venduti guadagnando le plusvalenze e facendone calare le quotazioni; a quelli che li hanno acquistati al mercato secondario, hanno detto che la loro perdita è derivata dalla politica del nuovo governo italiano.

OCCIDENTE

Il premio nobel dell’economia Joseph Stiglitz, per superare la crisi mondiale, propone di aumentare i salari, regolare la finanza e lottare contro i monopoli; è un fatto che l’evasione fiscale, autorizzata dalla globalizzazione con i paradisi fiscali e dagli stati con l’evasione legale, privano gli stati di risorse per la sanità e l’istruzione, poi l’informazione ne incolpa i piccoli evasori che spesso evadono per sopravvivere.

Per conto di ricchi clienti, le banche internazionali riciclano denaro sporco, anche nel settore immobiliare; le grandi banche, aiutate dalle banche centrali da loro controllate, sono una lobby e un gruppo di pressione sui governi, ai quali commissionano leggi a loro favore. Crescono le disuguaglianze e in Usa l’1% della popolazione ha un reddito pari a un quarto di quello di tutti gli americani, in Europa non è diverso.

Tuttavia in Usa, malgrado i suoi debiti commerciali, dello stato, delle imprese, delle famiglie e degli universitari, grazie all’appetibilità internazionale del dollaro, si magnifica il tasso di disoccupazione ai minimi storici e la crescita della borsa e del Pil. Riducendo i salari a favore dei profitti e abbassando le imposte alle grandi imprese, sono cresciuti gli indici di borsa; tuttavia, i dati statistici economici possono essere anche il risultato di una propaganda che disinforma, perché in Usa la povertà aumenta.

Trump, anche con i dazi doganali, vuole riscrivere le regole del commercio internazionale che, in una discussione serena e senza dispetti tra paesi, evidenza sicuramente delle anomalie da correggere; dopo le delocalizzazioni industriali americane in Cina e Messico, bisognerà vedere se avranno successo le azioni di Trump che vuole far ritornare la produzione automobilistica in Usa, anche a difesa dei posti di lavoro, noi glie lo auguriamo.

Gli americani poveri non hanno un sistema sanitario adeguato e l’indebitamento degli studenti universitari americani ha raggiunto i 1.500 miliardi di dollari, le scuole e gli ospedali americani sono spesso privati e in mano alla chiesa cattolica. La riforma fiscale d Trump sembra a favore delle imprese e non del lavoro, mentre l’UE sta affondando con l’austerità; gli sforzi per riformare l’euro sono diminuiti perciò è facile che nascano, prima della sua implosione, delle monete parallele.

L’UE ha favorito la svalutazione interna dei salari, riducendo con ciò domanda e occupazione; se si vuole risolvere il problema delle disuguaglianze, bisogna aumentare salari e occupazione, ridistribuire il reddito, potenziare l’istruzione e la sanità pubbliche e creare una vera imposta di successione che assorba altre imposte. Il mercato non funziona, eppure ci sono enormi richieste di lavoro e di casa, come per la manutenzione delle città, per opere pubblica per la salvaguardia del territorio e per la cura degli anziani; a volta, a sentire l’informazione, sembra che la colpa della crisi sia degli anziani e dei pensionati che vivono troppo, perciò si favorisce l’immigrazione di chi poi non lavora, la democrazia moderna, più nominale che reale, è veramente inadeguata e insulsa.

ISLAM

Trump ha revocato gli aiuti economici ai palestinesi dell’Olp e ha chiuso la sede diplomatica palestinese in Usa perché i palestinesi hanno ostacolano il processo di pace con Israele; i palestinesi minacciano anche di denunciare Israele davanti alla corte penale internazionale dell’Aja. Gli Usa ritengono la corte penale internazionale dell’Aja, da cui si sono ritirati, uno strumento in mano ai paesi islamici.

Bisogna ricordare che Avvenire e il Manifesto, cioè il cartello catto comunista, sono  con i palestinesi contro Israele, la corte dell’Aja ha anche avviato un’indagine sui crimini dei soldati Usa in Afghanistan. Anche l’Onu è ormai abbondantemente screditata perché appoggia anche l’invasione islamica in Italia, il suo alto commissario per i diritti umani, la cilena Michelle Bachelet, ha accusato l’Italia di razzismo contro immigrati islamici e rom e l’ha accusata di ostacolare il lavoro umanitario di raccolta dei migranti da parte delle ONG.

Val la pena di ricordare che la Bachelet ha sostenuto i regimi autoritari di Cuba, Nicaragua e Venezuela, è stata criticata dagli attivisti per i diritti umani per aver sostenuto Raul Castro e di aver rifiutato d’incontrare i dissidenti cubani; non ha mai condannato le repressioni di Raul Castro e ha appoggiato Fidel Castro, Chavez, Maduro e Ortega. Ha fatto presiedere la conferenza sul disarmo da Assad e ha voluto la Turchia, che ha fatto incarcerare giornalisti e oppositori, come vicepresidente del comitato di controllo delle organizzazioni non governative sui diritti umani.

Gli Usa hanno abbandonato l’alto commissariato il giugno scorso, reputandolo inutile, nel 2015 la Bachelet non impedì che l’Iran entrasse nell’agenzia Onu per l’emancipazione femminile. Tra i membri del commissariato Onu sui diritti umani ci sono Arabia, Cina, Qatar, Venezuela, Cuba, Irak, Emirati, Pakistan, Afghanistan e Siria; nel 2003 la commissione fu presieduta dalla Libia di Gheddafi. La commissione costa molto e non si è occupata dei fatti di Tibet, Cecenia, di Mugabe e Saddam, ma si è impegnata a contrastare le campagne di diffamazione contro l’Islam; l’Arabia è sempre in prima fila nella commissione, eppure non ha mai firmato la dichiarazione universale sui diritti dell’uomo del 1948.

La commissione emana tante risoluzioni contro Israele, la cui esistenza favorisce la coesione tra stati islamici, comunque conta poco, l’occidente chiude un occhio per continuare a fare affari con i paesi autoritari o islamici; però questi fatti attestano che anche l’ONU, come la società delle Nazioni, dovrebbe essere chiusa, il grattacielo che la ospita fu concesso in uso gratuito dal governo Usa che ora dovrebbe dargli lo sfratto.

Mentre l’ONU emette risoluzioni a favore dell’Islam e contro Israele, né l’Onu né il papa condannano le persecuzioni e la pulizia etnica di cristiani, in Siria, Irak, Pakistan e altrove, da dove presto scompariranno. Si dice che il candidato di Haftar alle prossime elezioni libiche sia amico dei gesuiti, in fondo, anche papa Francesco, favorevole all’immigrazione islamica, è vicino ai fratelli musulmani. La Mogherini, dopo il ritiro degli aiuti americani ai palestinesi, ha deciso di aumentare il contributo dell’UE a loro favore.

EUROPA

Il presidente francese Emmanuel Macron, con le sue smargiassate e la sua arroganza, mostra i muscoli e, contro i populisti, si erge a europeista, però vari ministri del suo governo, con le loro dimissioni, l’hanno abbandonato mentre il suo tasso di popolarità è sceso al 31%. Lo scandalo Benallà, la sua guardia del corpo magrebina, travestita illecitamente da poliziotto, che ha usato la violenza contro manifestanti, gli ha rovinato l’immagine.

La sua megalomania e la sua mancanza di equilibrio l’hanno spinto ad accettare la presenza di lobby nella sua cerchia di potere; oggi dimissioni e inchieste giudiziarie scuotono il suo potere e la sua amministrazione è nel caos; la procura nazionale francese indaga su reati finanziari e casi di corruzione del suo governo, come su un contratto dai contorni illeciti tra il porto di Le Havre e l’armatore svizzero MSC.

La Francia di Macron è paralizzata tra immobilismo e mania di grandezza; com’è accaduto in Italia con il PD, lo stato francese è stato occupato da un‘élite vicina a Macron, che è malato di bonapartismo; si è presentato ai francesi con grande credito che ha subito dilapidato con le riforme sul lavoro e sulle ferrovie, comunque, non ha perso la sua retorica.

Per contrastare il populismo di Le Pen, il radicalismo di Malenchon e il governo italiano fatto da Lega e M5S, il sistema mediatico italiano e francese e il PD si sono schierati con Macron. Oggi la Francia è in attrito con l’Italia in materia migratoria; inoltre, l’acquisizione dei cantieri Saint-Nizaire da parte di Fincantieri, si è risolta molto male per l’Italia perché i nostri governi papisti non hanno mai saputo difendere gli interessi nazionali, infatti, amano lo straniero e odiano gli italiani.

Per la missione militare italiana in Niger, che doveva servire anche a indagare e a bloccare l’emigrazione che nasceva da quelle parti, come a contrastare gli jihadisti, la Francia voleva che militari italiani combattessero sotto comando francese; ma Roma, per avere libertà d’indagine, non ha accettato; la Francia, che forse sostiene quest’emigrazione, li avrebbe sacrificati senza successo nelle indagini.

Anche i confini tra Francia e Italia hanno alimentato un contenzioso, a Bardonecchia, in provincia di Torino, cinque poliziotti francesi, con le proteste italiane, sono entrati nel centro migranti per fare il test dell’urina a un nigeriano spacciatore. Il trattato di Caen del 2015, firmato da Gentiloni, definisce, a danno della pesca italiana, i confini marittimi tra i due paesi, come quello fatto con la Tunisia, che ora confisca pescherecci italiani; con questo trattato, la Francia si è annessa acque pescose davanti alla Sardegna, però il trattato non è stato ancora ratificato dal parlamento italiano.

Per dominare l’UE con un duopolio, la Francia si è sempre presentata a fianco della Germania che all’inizio non voleva nell’UE, però ora sembra voler cautamente scardinare l’egemonia tedesca, relegando in posizione subalterna l’Italia; comunque, malgrado Macron sia un fanfarone, è ben visto dal PD che, per le prossime lezioni europee, si vuole alleare con lui, senza aver maturato un’idea dell’interesse nazionale e dopo essere stato attratto dagli USA, dalla Germania e dall’URSS, perché il PD discende dal PCI e dalla DC.

In questa situazione, a causa della speculazione internazionale contro l’Italia, vista la stabilità dell’euro (la lira era soggetta a grande speculazione internazionale), al momento l’Italia non dovrebbe uscire dall’euro; ma deve dotarsi di una moneta complementare nazionale e ignorare i trattati capestro che gli altri stati non rispettano. Poiché il commercio estero italiano è attivo per l’Italia, questa deve puntare sulla libertà di commercio in Europa e ostacolare le sue esportazioni di capitali, le sue delocalizzazioni e i paradisi fiscali; deve conservare un’alleanza militare solo con gli Usa e aiutarlo a trovare la via della conciliazione con Russia e Cina.

Negli anni antecedenti la prima guerra mondiale, l’Italia aveva aderito provvisoriamente alla triplice alleanza con Austria e Germania perché la Francia si era annessa la Tunisia e aveva alimentato una guerra agricolo commerciale con l’Italia; la Francia, ricca di colonie, aveva anche scippato il Marocco alla Germania. Nel 1981 la Francia impose il suo protettorato alla Tunisia perché questo paese si era avvicinato all’Italia, oggi il commercio estero con i paesi del Mediterraneo vede l’Italia prevalere sulla Francia.

Comunque, fino al 2008, i rapporti italo francesi erano soddisfacenti e c’erra stata collaborazione tra i due paesi nel Mediterraneo, ad agosto fu firmato il trattato di amicizia tra Italia e Libia, che rinunciava a sostenere il terrorismo; Italia e Francia s’impegnavano a contrastare i paradisi fiscali, a controllare gli hedge-fund o fondi speculativi, a combattere la speculazione finanziaria e puntavano anche sulla cooperazione militare.

Gli ultimi dieci però hanno contrapposto l’Italia alla Francia, l’UE è un tavolo da gioco in cui tutti hanno barato, dove tutti, dietro lo schermo dei trattati, perseguono obiettivi nazionali, i governi italiani hanno voluto essere ligi alla e regole dell’UE calpestando gli italiani; il clima tra i due paesi si è deteriorato anche a causa dell’asse tra Parigi e Berlino. Dal 2011, anno di crisi, l’Italia è diventata terreno di conquista per la Francia, con incursioni su Tim, Mediaset, Unicredit e Generali; ora la Francia, con le privatizzazioni, la finanza e la borsa, punta ad acquisire imprese italiane nei settori del lusso, distribuzione, telecomunicazione, televisione, alimentare, energia e banche, invece la Germania si dirige verso il settore metalmeccanico italiano.

Nel 2011, l’intervento anglo francese in Libia, sostenuto da Obama e Clinton, diede avvio alle primavere arabe contro i vecchi regimi e poi al terrorismo islamico; mentre l’Italia era investita dalla speculazione finanziaria internazionale, nel 2011 nacque l’asse franco tedesco. La situazione economica francese, per tanti versi, non è migliore di quella italiana; come la Spagna, la Francia ha un deficit di bilancio del 4%, concesso per favore dalla commissione europea, che all’Italia chiede sacrifici maggiori.

La Francia ha un deficit commerciale complessivo di 62 miliardi di euro (con la Germania di 41 miliardi), con il suo attivo, la Germania detiene titoli di stato francesi per 404 miliardi; invece l’Italia ha un avanzo commerciale di 40 miliardi di euro e un disavanzo commerciale limitato con la Germania per 10 miliardi. La Francia ha un deficit commerciale con l’Italia di 6,7 miliardi di euro, l’Italia possiede titoli di stato francesi per 153 miliardi e la Francia titoli di stato italiani per 277 miliardi.

Il Mediterraneo è diventato l’area di maggiore frizione tra Italia e Francia, in Libia la Francia, mentre l’Italia punta sulla pacificazione, sobillando le fazioni armate, mira al settore petrolifero e al suo fondo sovrano, che ha partecipazioni anche in Unicredit, mira anche, per la fine della guerra civile, alle commesse per la ricostruzione. La Francia si è legata alla Germania e si è staccata dalla Gran Bretagna e dagli Usa:

Dal 2011 la Francia ha scommesso sulla debolezza finanziaria italiana, alimentata dalla speculazione internazionale di Francoforte, Londra e Wall Street; invece che sulla collaborazione con l’Italia, ha puntato sullo scontro con essa nel Mediterraneo, dove l’Italia ha un commercio estero con i paesi rivieraschi più florido di quello francese: La Francia, cedendo alle pressioni economico finanziarie tedesche, ha puntato a destabilizzare Italia e  Mediterraneo, lavorando per la rivincita tedesca e la disgregazione dell’Italia. (Per le notizie, fonte: Andrea Muratore – sinistrainrete – Contropiano).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (10/9/2018)

ISLAM

A Gaza, Hamas gestisce gli aiuti Unrwa, un’agenzia dell’Onu, li utilizza, assieme a quelli dell’UE, per la scuola e la sanità, ma anche per lanciare missili e fare attentati terroristici contro Israele, li usa anche per indottrinare all’odio contro Israle e a mantenere i palestinesi in condizioni di profughi, sia da un punto di vista economico che psicologico; la Gran Bretagna, dopo la decisione degli Usa d’interrompere i suoi finanziamenti, ha deciso di aumentare il suo contributo all’Unrwa. (Per le notizie, fonte: Informazione Corretta).

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Al Serraj è sotto assedio a Tripoli da parte di milizie ribelli, comandate dal generale Asl Kani; il governo di unità nazionale, sostenuto da Usa, UE e Onu, doveva portare stabilità al paese, ma è contrastato dai Tobruk, dove governa il generale Haftar, sostenuto da fratelli musulmani, Francia ed emirati. Le milizie ribelli sono arrivate nei pressi  dell’aeroporto e accusano il governo di essersi impossessato di soldi pubblici, riferendosi ai finanziamenti dell’UE e dei proventi del petrolio.

L’Italia sta allestendo una task force di corpi speciali, ma la sua diplomazia lavora per disinnescare la guerra civile, l’ambasciatore italiano Perrone è inviso a Haftar perciò, come atto d’intimidazione, un missile è esploso vicino all’ambasciata italiana. Gli americani portano avanti un piano di riconciliazione nazionale sostenuto dall’ONU, vogliono contrastare i terroristi, impedire la guerra civile e fermare gli emigranti.

Lo stato islamico è stato scacciato da Sirte, ma nel Magreb Al Qaeda è ancora attiva e rifornisce di armi gli Jihadisti; gli Usa, conducono raid aerei contro cellule terroristiche e Italia, Francia, Usa e GB hanno diffuso un comunicato generico che condanna la violenza a Tripoli. Haftar governa a Tobruk e vuole far cadere il governo di Tripoli, l’Italia cerca di capire quali sono le reali intenzioni della Francia, a parte le dichiarazioni ufficiali; l’azione italiana è sostenuta da Trump.

Il 3/9/2018 le forze di Misurate sono accorse in difesa del governo di Tripoli, per imporre un nuovo cessate il fuoco e si sono insediate nell’aeroporto per riattivare lo scalo; gli agenti rivali della Cirenaica sono foraggiati dagli emirati e dalla Francia, interessata al petrolio sfruttato dall’Eni e a destabilizzare con l’emigrazione l’Italia. Anche seguaci di Gheddafi appoggiano Haftar, il che è paradossale perché fu la Francia ad abbattere Gheddafi; le forze anti Serraj puntano anche a vincere le elezioni farsa del 10 dicembre prossimo.

Le forse di Misurata, guidate dal generale Al Zein, in genere, concordano le loro azioni con Roma, infatti, è esistita una triangolazione Tripoli-Misurata-Roma, mirante a dare il controllo di Tripoli alle milizie di Misurata; purtroppo, il governo di Tripoli sembra debole ed è attaccato da varie milizie rivali, con l’accordo precedente di pacificazione internazionale, purtroppo era stato anche colpito dall’embargo internazionale delle armi, sicuramente violato anche da esso..

Tra le altre cose, in Libia, Erdogan sta sfidando l’Arabia Saudita, l‘attacco del generale Al Kani al governo di Al Serraj è stato organizzato da Salah Badi di Misurata, tornato nel 2014 dalla Turchia, con un programma anticorruzione e con milizie legate ai fratelli musulmani; fece fuggire a Tobruk il parlamento appena eletto, poi fu fatto sloggiare dal generale Haftar, quindi Onu e Usa imposero il governo di unità nazionale di Tripoli, con a capo Al Serraj.

Da allora Tripoli è controllata da milizie islamiche rivali di Badi, più vicine all’Arabia Saudita che alla Turchia; a Misurata Al Serraj conta anche sull’appoggio del generale Al Zein, ma parte della sua milizia appoggia Badi. Misurata è la città più filo turca della Libia, che è stata l’ultima colonia Turca in Africa, al tempo dell’’occupazione italiana del 1911. I fratelli musulmani, invisi al governo di Al Sisi in Egitto, hanno come punto di riferimento la Turchia.

Turchia e Qatar sono alleati e il Qatar è alleato con l’Iran nello Yemen, il senato libico è retto da Khaled Al Mishri che è un fratello musulmano, una specie di massoneria islamica; così in Libia, alla rivalità tra Al Serraj e Haftar e tra Italia e Francia, si aggiunge quella tra Turchia e Arabia e il paese stenta a trovare la via della pace, intanto l’emigrazione dal paese, fonte di denaro per le milizie armate, continua. 

A Tripoli è fragile il cessate il fuoco negoziato dall’Onu giorni fa, perché poche milizie di Misurata, dopo aver sconfitto Gheddafi nel 2011 e poi l’Isis a Sirte, hanno deciso di andare a combattere per Serraj; sono contro gli jihadisti ma non a favore della guerra civile, desiderano un dialogo nazionale anche con Haftar; non sono d’accordo per le elezioni politiche il 10/12 prossimo, non vogliono soldati stranieri sul suolo libico.

Se gli scontri riprenderanno, i trafficanti di uomini ne approfitteranno per mettere in mare sempre più migranti, almeno 50.000 sono pronti a imbarcarsi per l’Italia; medici senza frontiere denuncia che migliaia di migranti sono rinchiusi in centri di detenzione. Nel 2018 sono arrivati in Italia meno immigrati che nel 2017, però sono aumentate le partenze da Tunisia, Algeria ed Egeo. (Per le notizie, fonte: La Stampa - Corriere – Il Giornale).

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Tramite la sua fondazione Open Society (che è a favore dell’immigrazione come il papa), Soros finanzia l’Iran che, a sua volta, è uno degli stati che finanziano il terrorismo; Open Society opera in più di 100 paesi; l’ebreo Soros si vanta di difendere la libertà di espressione, in Ungheria è sopravvissuto all’occupazione nazista. Nel suo programma, non è un mistero, vuole la distruzione d’Israele, critica la politica di Gerusalemme, ha promosso il boicottaggio internazionale economico-commerciale contro Israele, che accusa di crimini di guerra e di praticare l’apartheid.

Anche Barack Obama aveva sostenuto un’operazione mediatica a favore dell’Iran (l’informazione serve a questo), del resto, anche Federica Mogherini ed Emma Bonino sono a favore dell’Iran che, per amore dell’obiettività; è uno stato confessionale e autoritario come tanti altri e, come la Corea del Nord, vuole la bomba atomica, da usare come deterrente, perché  l’hanno monopolisticamente solo pochi stati, del resto, essa rappresenta un grave pericolo per l’umanità, se fosse messa al bando, alcuni stati la nasconderebbero come hanno fatto per le armi chimiche. (Per le notizie, fonte: La verità 6/9/2018).

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L’immigrazione islamica è sponsorizzata e finanziata da Soros, stati islamici e sceicchi, gli immigrati sono uno spaccato dell’umanità, perché includono aspiranti lavoratori, disposti a farsi sfruttare con salari di fame, terroristi, mendicanti, criminali, profughi di guerra, bambini per pedofili (migliaia di loro sono scomparsi), prostitute, donne per assistere anziani, colf, donatori involontari di organi e spacciatori di droga. La mafia materiale italiana, con quella virtuale, predicatrice e finanziaria, dell’Europa settentrionale, sono all’erta per sfruttare, a 360 gradi, il relativo business, informazione, papa e PD fanno da battistrada.

Perciò l’Italia è diventata nel mondo il principale paese esportatore di organi da trapianto, a parte quelli utilizzati direttamente in Italia; nel 2017 ne sono stati esportati 528, le autorizzazioni sono date dagli Uffici di sanità Marittima aerea e di frontiera. Nei prelievi sono impegnati medici, anestesisti, chirurghi e infermieri, tutti pagati profumatamente, mentre i donatori, volontari o involontari, donano gratis i loro organi.

Il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni, dispone, in base alla legge 91/99, di molti milioni di euro annui e il Consiglio d’Europa invita il nostro governo a non lesinare i finanziamenti per lo sviluppo dei trapianti; in lista di attesa di un trapianto in UE  ci sono 60.000 persone, (Per le notizie, fonte: Lega Nazionale contro la predazione degli organi).

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A causa della sua scarsa collaborazione nella lotta contro il terrorismo islamico e i talebani, Al Qaeda e Bin Laden avevano trovato rifugio nel paese e tuttora i talebani hanno basi in Pakistan, protetti dai servizi segreti pakistani (in tanti paesi, i servizi segreti rappresentano sempre un lato oscuro della guerra e della politica); gli Usa hanno sospeso gli aiuti economici al Pakistan, dal 2002, 33 miliardi di dollari; anche i palestinesi ricevono aiuti dall’estero e perciò il loro terrorismo contro Israele non cessa.

Gli aiuti americani saranno riattivati quando Islamabad cambierà politica e gli americani non si ritireranno dal paese finché i talebani non si decidano a negoziare la pace; per rappresaglia, il premier pakistano Imran Khan ha minacciato l’abbattimento di droni americani che violano lo spazio aereo pakistano senza permesso; (Per le notizie, fonte: Paolo Mastrolilli – La Stampa 3/9/2018).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/9/2018)

ITALIA

Sulle privatizzazioni italiane, il professor Marcello De Cecco fornisce delle illuminanti argomentazioni, accusando molti economisti e tecnocrati di fare solo ideologia, afferma che lo stato può essere proprietario d’imprese; infatti, ancora oggi Francia e Germania hanno importanti imprese pubbliche, mentre l’Italia, con la scusa del debito pubblico e dell’economia di scala, ha puntato sulla privatizzazione, anche a vantaggio d’imprese straniere.

Le imprese pubbliche italiane erano gestite senza capitale e si procuravano i capitali con le obbligazioni e, dopo la crisi degli anni trenta, costruirono importanti infrastrutture. Dal 1870 anche la Germania favorì l’intervento pubblico in economia e anche il sistema previdenziale tedesco dava le pensioni ai vecchi con i contributi dei lavoratori; le banche miste tedesche finanziavano le imprese che alimentavano i depositi, favorendo la nascita di tante imprese.

In Italia, dopo la prima guerra mondiale, nacquero IMI, Iri ed Eni, l’Iri fu creata sulle spoglie della Banca Commerciale Italiana e del Credito Italiano, l’industria controllate da queste due banche passò allo stato e la piccola industria privata lavorava all’ombra della grande impresa pubblica; l’autostrada del sole fu costruita in cinque anni, mentre le auto erano costruite dai privati, soprattutto dalla Fiat.

Negli anni ottanta e novanta l’industria siderurgica accumulò perdite e debiti a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, favorito dalla speculazione internazionale sulla lira; con la crisi del 1992, anche per ridurre il debito pubblico e delle imprese di stato, si è puntato sulle privatizzazioni, perciò le imprese irizzate e in perdita furono messe sul mercato, archiviando con ciò l’economia mista italiana. Per combattere la corruzione dei boiardi di stato, invece di mandare via questi personaggi, si è preferito demolire le partecipazioni pubbliche, gonfiare artificialmente il debito  serve ad aumentare imposte e a svendere le imprese di stato.

Dal 1980 al 1992 il debito pubblico, diversamente dall’estero, era quasi interamente assorbito dagli italiani, mentre le banche finanziavano le imprese. Il debito pubblico italiano era diventato il risparmio previdenziale delle famiglie; invece oggi, un terzo del debito pubblico è in mano straniera e del Vaticano. Si tratta di BTP a lunga scadenza e di maggior rendimento; li comprano francesi e tedeschi, per assicurarsi la loro pensione integrativa, mentre le banche li comprano per rivenderli e guadagnare una plusvalenza quando gli interessi calano, agli italiani invece vanno i Bot che non rendono, è così’ che la repubblica tutela il risparmio, oltre che con l’inflazione alimentata dalla monetazione.

Le banche d’affari e d’investimento sono state coinvolte nel processo di privatizzazione e gestiscono parte del debito pubblico italiano e, con le fluttuazioni di borsa e la speculazione finanziaria, condizionano il debito pubblico. Con la globalizzazione, la grande l’industria italiana è presente solo in due casi, mentre i francesi e i tedeschi hanno diverse grandi imprese di stato perché non hanno privatizzato.

L’Italia è protagonista solo nella piccola impresa che, aiutata, invece che vessata con le imposte, potrebbe anche diventare grande; purtroppo, la piccola impresa non fa ricerca e non produce brevetti. Si è attaccata la rigidità del mercato del lavoro e dei salari e oggi cerca del consenso politico si fa solo con l’aiuto dell’informazione di parte, il che ha fatto perdere voti alla sinistra.

La preoccupazione dei governi e dell’UE è stata solo quella di combattere il deficit di bilancio e il debito pubblico, adottando una politica ufficialmente interclassista, in realtà spostata a vantaggio del capitale finanziario (Per le notizie, fonte: Italo Nobile – Contropiano.org).

L’oligarchia finanziaria e burocratica europea ha dichiarato guerra all’Italia; Bruxelles, spalleggiata dal papa, non vuole procedere al ricollocamento dei migranti, mentre la sinistra chic, europeista, papista, islamista e amica dei mercati, sostiene l’immigrazione. Anche i berlusconiani sono europeisti e papisti, alta burocrazia, economisti di corte, finanza e lobby vogliono ridurre l’Italia al livello della Grecia.

Si contrappongono loro Lega, M5S, nuove sinistre francesi e tedesche e i laburisti di Corbyn; Trump ha offerto a Conte di acquistare titoli di stato italiani, a causa della fine del QE da parte della Bce, voluta dalla Germania. Gli europeisti, a difesa di grandi interessi, affermano che sono preoccupati per le riforme promesse dal nuovo governo, in materia fiscale, previdenziale, per le minacciate rinazionalizzazioni, per la denuncia delle concessioni e per la violazione dei trattati europei, soprattutto in materia di deficit di bilancio e di riforma delle pensioni.

Fino a oggi anche Wall Street, con le sue banche d’affari e le società di rating, ha favorito la speculazione contro l’Italia, ora però Trump offre un aiuto contro le manovre speculative di Francoforte contro l’Italia che vogliono riportare al potere il renzisconismo.  Con la crisi del debito americana, anche la Cina avrebbe un vantaggio a investire in titoli pubblici non denominati in dollari. (Per le notizie, fonte: Il simplicissimus).

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Secondo diversi economisti, per l’Italia una valuta parallela all’euro è possibile, la speculazione internazionale è terribile, gli ultimi due presidenti della repubblica hanno imposto presidenti del consiglio non eletti, dei tecnocrati disposti ad azzerare i diritti sociali: Il governo Monti e i seguenti fino a Gentiloni; sono stati il governo Napolitano, sorretto da Bruxelles; anche Mattarella ha influito sulla formazione del nuovo governo, avrebbe voluto un governo tecnico di minoranza diretto da Cottarelli ed era contrario a nominare ministro dell’economia Savona, che è euroscettico.

Non si vuole ripristinare la sovranità italiana, però un gruppo di economisti, tra cui Sylos Labini, propone accanto all’euro una moneta fiscale con sconti fiscali su imposte future, senza aumentare il debito, la quale sarebbe accettabile dai trattati europei. Anche Joseph Stiglitz propone una valuta parallela per l’Italia, la quale però violerebbe le regole dell’euro, se il governo intende rispettarle; in fondo anche Berlusconi aveva proposto una moneta parallela, ma oggi, da europeista, rinnegherebbe l’idea; inoltre, nemmeno la Germania ha rispettato tutti i trattati europei.

Con la proposta di Labini e di altri economisti, il governo dovrebbe emettere obbligazioni trasferibili e negoziabili, da utilizzare per i regolamenti fiscali due anni dopo, con lo scopo di ottenere, per imprese e privati, risparmi fiscali da utilizzare come l’euro per acquistare beni e servizi. La moneta fiscale sarebbe assegnata a gitolo gratuito, per integrare il reddito dei dipendenti, finanziare investimenti pubblici e spesa sociale e per ridurre le imposte sul lavoro alle imprese; essa farebbe aumentare la domanda interna, ridurre il costo del lavoro e aumentare il Pil. La moneta fiscale è coerente con le regole dell’eurozona, tuttavia assegna solo alla politica monetaria la cura dei mali dell’UE.

Questa moneta fiscale non sarebbero debito dello stato con rischio d’insolvenza, la quale  sarebbe a carico dei possessori come il relativo deprezzamento, non sarebbe registrata nel bilancio pubblico fino a che non fosse utilizzata per rimborsi fiscali due anni dopo. Con essa, l’Italia colmerebbe il gap tra produzione potenziale e effettiva, recuperando il Pil perduto con la politica europea di austerità e il debito pubblico smetterebbe di crescere; inoltre, con l’inflazione e l’incremento del Pil, il debito diminuirebbe realmente rispetto al PIl.

In caso d sovraemissione, solo i destinatari della moneta fiscale rischierebbero, in questo caso, il valore della moneta diminuirebbe, ma non quello dell’euro, cioè sarebbe una moneta più fragile dell’euro. Tra il 1998 e il 2017 l’Italia è stata l’unico paese dell’eurozona ad avere un avanzo primario nel bilancio dello stato, con effetti recessivi; rispetto al 2007, oggi il Pil italiano è più basso di 100 miliardi di euro, con aumento di disoccupazione, emigrazione e precariato.

Savona vuole anche un grande piano d’investimenti pubblici, se la burocrazia sarà capaci di utilizzare bene e tempestivamente il denaro stanziato e se politica e informazione non remeranno a favore dello straniero; la Bce sta esaurendo il piano QE, perciò questi Certificati di credito fiscali o CCF, per alcuni, potrebbero risolvere il problema, sempre che euro e UE non implodano prima. Questa moneta copia i Sardex, una moneta nata in Sardegna, accettata dai commercianti e ancorata all’euro. (Per le notizie, fonte: Pino Cabras – Democrazia nella comunicazione).

USA

Recentemente hanno deciso di disfarsi o di non acquistare più titoli del Tesoro americano Cina, Russia, Turchia, Messico, India, Taiwan e Giappone, riducendo anche i loro investimenti in Usa; ufficialmente l’azione si è svolta a causa di sanzioni e dazi americani, in realtà, anche a causa della crisi del debito americana, foriera di svalutazioni di titoli pubblici americani e dollari e anche della possibile denuncia del debito estero americano; e dire che l’informazione e i mercati hanno puntato sempre il dito solo contro il debito pubblico italiano.

Gli Usa hanno anche provocato, svendendola, il crollo della lira turca; la Cina è il maggiore creditore degli Usa, questi paesi non intendono più fargli credito, la Cina ha crediti per 1,2 trilioni di dollari; il panico dei mercati sarà inevitabile, con la svalutazione del dollaro, molto più efficace dei dazi americani, ne sarebbero colpite anche le esportazioni cinesi e tedesche in Usa, mentre aumenterebbero quelle americane. (Per le notizie, fonte: Remocontro).

EUROPA

La crisi bancaria italiana è il frutto soprattutto di alcune normative europee che hanno generato delle asimmetrie, la Germania ha provveduto, prima della loro entrata in  vigore, a salvare le sue banche, poi ha ottenuto di esentare dalla supervisione bancaria le sue casse di risparmio e le sue banche popolari; anche in questo caso, l’arrendevolezza della classe politica italiana ha accettato regole contrarie all’interesse nazionale italiano.

Con la crisi del 2008 i prestiti transfrontalieri si erano fortemente ridotti, il che poneva a rischio l’esistenza dell’euro, con la bancarotta di alcuni stati, perciò nel 2013 nacque l’Unione bancaria europea che, con i suoi tre pilastri, impostò un sistema unico di vigilanza bancaria, una procedura per la risoluzione delle crisi bancarie e una garanzia europea sui depositi. Le procedure di salvataggio delle banche in crisi, tenuto conto del divieto di salvataggio pubblico nazionale, hanno discriminato l’Italia perché furono adottate dopo che molti paesi europei avevano elargito aiuti pubblici alle proprie banche, violando la normativa europea che proibiva gli aiuti di stato e alterando la concorrenza bancaria europea.

Oggi impedendo all’Italia il salvataggio da parte dello stato delle sue banche, si crea perciò una disparità di fondo, infatti, la normativa europea prevede il bail-in o risoluzione interna alla banca, cioè non a carico degli stati, ma di azionisti, obbligazionisti e correntisti, fino al fallimento; tuttavia, la garanzia europea sui depositi e rimasta inattuata, minando la solidarietà europea e lasciando la garanzia sulle spalle dei singoli paesi.

Inoltre, l’Unione bancaria è stata introdotta senza una fase transitoria, come si faceva con i decreti catenaccio dei governi italiani partoriti in una notte, in contrasto con gli articoli 43 e 47 della costituzione, sacrificando i possessori di obbligazioni subordinate italiane e favorendo la corsa agli sportelli delle banche popolari italiane colpite. Tra le altre asimmetrie, si è trascurato il problema dei derivati finanziati, ponendo sotto osservazione solo i rischi su crediti, curati più della finanza dal sistema bancario italiano; inoltre, si è trascurato da parte della vigilanza della BCE il rischio di mercato, che è spesso d’importazione cioè extra eurozona.

La Deutsche  Bank di Francoforte è immersa i derivati dei quali non si conosce il vero ammontare svalutato. Contro ogni logica ed equità, a favore delle casse di risparmio e banche popolari tedesche è stato fissato un tetto di 30 miliardi di euro di asset minimo per essere soggette alla vigilanza della BCE, secondo i desideri dral ministro delle finanze tedesco Schauble, le banche beneficiate sono tutte legate alla CDU.

Un’altra asimmetria è data dal fatto che in Germania gli IPS sono fondi bancari di garanzia non soggetti alla disciplina europea sui requisiti di capitale e liquidità, invece, le banche cooperative italiane, spesso riunite in consorzio, rientrano pienamente nella normativa europea; a causa delle loro dimensioni, due di esse su tre hanno le dimensioni per essere sottoposte alla vigilanza della BCE.

Nel 2013 partì l’Unione bancaria europea solo con due pilastri dei tre previsti, perché le casse di risparmio e le banche popolari tedesche non vogliono partecipare al sistema di garanzia europeo e non vogliono la vigilanza europea sulle banche minori tedesche.  Schauble ha anche contestato alla BCE il suo duplice ruolo di vigilanza bancaria e di guida in politica monetaria, poi ha subordinato la garanzia europea sui depositi al recepimento del bail-in da parte degli stati, quindi ha chiesto che le banche europee riducessero i titoli di stato in portafoglio, spostando il rischio bancario verso il rischio paese.

Perciò le casse di risparmio tedesche potranno continuare a beneficiare di requisiti di capitale più laschi e a beneficiare di una vigilanza solo nazionale; le casse di risparmio e le banche popolari tedesche pretendono la loro autonomia e non vogliono essere sotto la vigilanza di un’autorità europea, hanno preteso e ottenuto una disparità di trattamento. In Italia i crediti deteriorati delle banche derivano dalla grande crisi del 2008 e all’affarismo e alla speculazione interna bancaria, comune al resto del mondo. Da allora, non è stata intrapresa nessuna azione di salvataggio delle banche, a parte l’intervento a favore del Monte dei Paschi, collaterale al PD, i partito dell’oligarchia, poi è arrivata la regolamentazione europea, con l’invito a cedere i crediti problematici, anche a basso prezzo, naturalmente a vantaggio degli speculatori.

Nel 2015 la commissione europea impedì al fondo interbancario italiano di salvare, a tutela dei depositi, quattro banche popolari, nel 2016 entrò in vigore, senza transizione, il bail-in, perciò, senza garanzia europea sui depositi, così si bruciano 46 miliardi di capitalizzazione, con la fuga dei depositi che non si sarebbe verificata con la normativa bancaria nazionale. Senza bail-aut o garanzia sui depositi, la normativa europea è stato un altro fattore di rischio e non di stabilizzazione per le banche italiane, la Germania però se n’è sottratta in parte.

Nel 2016 è stato sospeso il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone, ma non il bail-in, che contraddice la nostra costituzione; consideriamo che anche la corte costituzionale tedesca si è opposta a normative europee contrarie alla costituzione tedesca, ma la politica italiana tace. La politica europeista italiana ha taciuto, forse perché i nostri politici sono venduti o non capiscono o sono agenti dello straniero. (Per le notizie, fonte Vladimiro Giacché – Voci dall’estero).

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In Gran Bretagna, la privatizzazione dei servizi pubblici, che dovrebbero essere un monopolio pubblico naturale, è stata un disastro e un regalo a privati, con peggioramento dei servizi; nella difesa dei concessionari privati, come si vede nel crollò del ponte di Genova, sono in sintonia destra britannica e sinistra italiana (per andare a destra bisogna passare dalla sinistra, altrimenti il popolo si ribella). In Gran Bretagna ferrovie, energia, acqua e poste sono state privatizzate dalla Thatcher e ora i laburisti ne rivogliono il controllo statale.

I privatizzatori avevano promesso efficienza, investimenti e proprietà diffusa, è accaduto il contrario, danneggiando contribuenti e utenti. La proprietà delle società assegnatarie è in  mano a un piccolo gruppo d’investitori internazionali con sede nei paradisi fiscali, i prezzi sono aumentati del 40%, in gran parte destinati a profitti e interessi sul debito fatto lievitare artificialmente, i benefici della concorrenza non si sono visti; perciò, secondo i laburisti, le utilities dovrebbero tornare in mano pubblica, statale o locale.

Con la privatizzazione di questi servizi, il denaro degli utenti va a sostenere i profitti privati, i loro prezzi aumentano, i servizi peggiorano e il debito delle società assegnatarie aumenta. Perciò nel 1977 in Gran Bretagna i cantieri navali sono stati nazionalizzati, anche se la televisione italiana non ne parla, nel mondo c’è un’inversione nel processo di privatizzazione, in Usa l’85% delle forniture di acqua viene dal settore pubblico e l’80% dell’elettricità tedesca è gestita da regioni e comuni.

In Gran Bretagna molti di questi servizi sono finiti in mano a società pubbliche straniere, il che sembra un’anomalia economica, i laburisti, con la rinazionalizzazione, vogliono il controllo democratico locale sui servizi; invece politici conservatori hanno tratto profitto personale dalle privatizzazioni, va evidenziato che le tangenti non vanno solo ai politici italiani (Per le notizie, fonte: John McDonnel – Voci dall’estero).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (22/8/2018)

ISLAM

Con la crisi delle relazioni tra Turchia e occidente, la lira turca si è svalutata a causa del deficit del bilancio dello stato e, soprattutto, della crisi economica e politica, delle esportazioni di capitali; inoltre perché le banche centrali, incluse quella turca, invece di sostenere, con gli acquisti, le lire, le hanno vendute per acquistare dollari ed euro. La Turchia ha anche un deficit commerciale, ma il suo Pil aumenta del 7% l’anno, cioè a un tasso cinese; con l’aumento dei tassi d’interesse influenzati dalla banca centrale. la speculazione è sicuramente coinvolta nel deterioramento economico, dal quale può trarre profitto. Da annotare che le banche centrali, coordinate da Bce, Fmi e Banca mondiale,  lavorano anche di concerto e a favore dei soliti ignoti, facendo danno all’economia nazionale e all’erario.

La banca centrale turca, per sostenere la lira turca, come suggerito anche da Erdogan, dovrebbe vendere valuta estera delle sue riserve ad acquistare lire turche; però l’operazione si risolverebbe in una perdita sui cambi, perciò la banca centrale, pubblica e soprattutto privata, alla fine, per profitto, si comporta come un finanziere speculatore privato, cioè vendendo lire e acquistando valuta estera. L’aumento del costo del denaro, favorito dalla banca centrale, alimenta l’inflazione. In Italia, la banca centrale è privata perché  posseduta da banche privatizzate, assicurazioni  e Inps; gli utili della banca centrale provengono generalmente dal signoraggio monetario e dall’utile sui cambi e sui saldi valutari, oggi ridotti con l’adesione italiana all’euro.

Anche l’Iran è investito dall’inflazione, la quale è favorita da deficit di bilancio, aumento d’interessi, fuga di capitali e politica della banca centrale, ma soprattutto dalle sanzioni americane che impediscono al paese di acquisire valuta estera con le esportazioni e di aiutare l’economia con gli investimenti pubblici. Poiché la speculazione è sempre al varco per approfittare delle crisi dei paesi, anche in Iran pesano le esportazioni di capitali e la politica della banca centrale, che mira più a fare profitto che a sostenere, con il suo acquisto, la moneta del paese. Una crisi economica e politica in Turchia e Iran, può fare arrivare altri immigrati in Europa occidentale.

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In Iran, l’ayatollah Khamenei ha criticato il capo del governo Rohani per la sua linea troppo morbida con gli Usa, ha vietato nuovi colloqui con gli Usa e nuove trattative sul nucleare; ha affermato che la crisi economica è dovuta più alla negligenza del governo che alle sanzioni americane; per interessi economici, l’UE tiene rapporti cordiali con Teheran, mentre s’intensifica la collaborazione militare tra Iran, Turchia e Russia. (Per le notizie, fonte: La Stampa 14/8/2018).

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L’anno sorso è stato firmato un accordo tra il governo di Roma e le tribù del Fezzan Libico, mirante a contrastare infiltrazioni d’immigrati da Niger e Ciad; ora si sta alimentando un nuovo conflitto, con coinvolgimento del generale Haftar, dei francesi, dei Tuareg, di arabi della tribù di Aulad Suleiman e dei Tebu africani. Negli anni cinquanta ci fu una guerra in Ciad, i Tebu stavano con Gheddafi e i Tuareg contro.

Con la mediazione italiana, nel 2017 i Tebu erano vicini alle posizioni di Roma e, in attesa di una missione militare italiana in Niger, controllavano la frontiera dalle infiltrazioni; la missione fu poi abortita per l’opposizione del governo nigeriano e della Francia. Il 12/4/2018 le tribù del Fezzan si sono incontrate sotto regia francese e la tribù araba di Aulad Suleiman ha accusato il governo di Tripoli, diretto da Al Sarraj, e l’Italia di non aver rispettato l’accordo di Roma, in precedenza era stata contro Gheddafi e Haftar e vicina ad Al Sarraj.

Poiché i Tuareg algerini sono stati sempre alleati della Francia, all’Italia restavano solo i Tebu; Haftar e Al Sbarraj si contendono i giacimenti petroliferi del Fezzan, i Tebu vogliano allearsi con il generale Haftar, ma subiscono le infiltrazioni di elementi della loro etnia provenienti da Ciad e Nigeria; gli arabi li accusano di volersi prendere, alleati di Haftar, tutto il Fezzan. Forse all’Italia non resta che tagliare i rapporti con la Libia, bloccare l’immigrazione e rifornirsi di petrolio, che non manca, nel libero mercato, l’Eni fa una sua politica estera da sola (Per le notizie, fonte: La Stampa 19/8/2018).

EUROPA

Fino al 1989, il Mar Caspio era un lago interno diviso tra Urss e Iran, ora, con un trattato, Russia, Iran, Azerbaigiana, Kazakhstan e Turkmenistan si sono spartito il Mar Caspio; con esso, la superficie del bacino è considerata acqua internazionale navigabile, mentre i fondali, ricchi di petrolio e gas, saranno divisi tra i suddetti stati, però, gli esatti confini delle zone di competenza devono essere ancora decisi.  

Gli stati terzi non possono avere basi militari nel lago o solcare le sue acque con le loro navi militari; le acque territoriali sono fissate in 15 miglia, più 10 miglia per la pesca dello storione; dai suoi incrociatori lanciamissili dislocati nel lago, Mosca ha lanciato raid aerei sulla Siria. Resta incerto il destino del gasdotto Trans Caspico o Tcgp, da collegarsi al Tap diretto in Italia, sostenuto dagli Usa che avversano il gasdotto tra Russia e Germania (Per le notizie, fonte: Giuseppe Agliastro- Informazione corretta).

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L’agenzia di stampa italiana ANSA ha diffuso la notizia che la Monsanto americana, acquistata dalla Bayer tedesca con 66 miliardi di dollari, è stata condannata dal tribunale di San Francisco per aver usato il pesticida cancerogeno glifosato contro piante infestanti le coltivazioni di cereali OGM. Il risarcimento riconosciuto a un bidello è stato di 289 milioni di dollari.

In Usa è stato vietato l’uso del prodotto, invece la commissione europea, su sollecitazione della Germania, ne ha prorogato l’uso fino al 2022, anche se il parlamento europeo si era detto contrario. L’interesse economico tedesco, con il denaro, ha piegato scienza,  politica e ’informazione; nel 2015 in Usa, anche la Volkswagen fu multata per 14,7 miliardi di euro, per emissioni inquinanti taroccate dei motori diesel. Durante la guerra in Vietnam, la Monsanto aveva usato il defoliante tossico Orange, che provocò tanti tumori alla popolazione locale.

Si profila la possibilità di una gigantesca class-action a carico della Monsanto-Bayer,  erano stati falsificati gli studi scientifici che attestavano la non cancerogenicità del glifosato, forse qualche cosa del genere è stata fatta anche per attestare l’innocuità di tutti i vaccini. Sul terreno commerciale e finanziario, esiste uno scontro tra Usa e Germania che usa come paravento l’UE, dove controlla politica e informazione; in questo quadro, s’inserisce la multa di 4,34 miliardi di euro, per abuso di posizione dominante, comminata il 18/7/2018 a Google dalla commissione europea, che sembra tanto una rappresaglia. (Per le notizie, fonte: Enzo Pennetta – Critica Scientifica).

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Timorosa verso l’immigrazione islamica, la Germania, che nel 2015 aveva accolto un milione d’immigrati, per lo più islamici, ha deciso di accogliere solo immigrati dai paesi UE e di accogliere dai paesi extracomunitari solo lavoratori qualificati, forniti di diploma o laurea e con conoscenza della lingua tedesca. Il paese invecchia e c’è mancanza di mano d’opera, ma l’immigrazione dai paesi UE toglie risorse umane anche ai soci europei come l’Italia.

La sinistra tedesca vorrebbe ancora una politica delle porte aperte, ma la destra vuole contrastare immigrazione clandestina, inmigrazione secondaria di extracomunitari provenienti dai paesi UE e accelerare le espulsioni d’immigrati non accettati; inoltre, i profughi politici o di guerra avranno solo un permesso di soggiorno limitato. In compenso, i profughi accettati non dovranno più dimostrare di aver ottenuto un’offerta di lavoro, potranno frequentare corsi di specializzazione e saranno riconosciuti più velocemente i loro diplomi e lauree conseguiti all’estero. (Per le notizie, fonte: La Stampa 18/8/2018).

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La fondazione Open Society di Soros controlla, con attività di tipo lobbistico, un terzo dei parlamentari europei, di tutti i paesi e partiti, cioè 226 deputati su 751, eletti nel 2014; quelli italiani sono soprattutto del PD e sono 13, tra loro sono Gualtieri; Barbara Spinelli e Cofferati. Questi uomini sono sensibili a una tesi e devono perorare una causa; Open Society mira a costruire relazioni durature con i parlamentari, ad alcuni di essi Soros ha finanziato la campagna elettorale.

Il rapporto tra lobby e istituzioni europee è legale ed è normato dalla legge, la fondazione di Soros, speculatore internazionale in relazione stretta con altri speculatori anche più grandi di lui, ha sede negli Usa. Soros, come il papa e il PD, sostiene l’immigrazione, tra i lobbisti non italiani c’è Martin Schulz, ex presidente del parlamento europeo E aspirante cancelliere tedesco.

La fondazione vuole il controllo politico sull’Ucraina e vuole ostacolare le relazioni tra UE e Israele, sa a chi rivolgersi nei vari temi, come movimento dei capitali, dazi, pesca, riproduzione, protezione dei dati; cura i rapporti con uomini che sanno tessere alleanze, come l’ucraino Kaja Kallas che sa come liberarsi dalla dipendenza energetica europea verso la Russia.

La fondazione ha questi parlamentari amici anche nella commissione europea, è perciò in grado di riunire reti di consenso e di orientare le politiche europee. In Italia l’attività delle lobby, per rispetto formale verso il popolo a parole sovrano, non è disciplinata dalla legge; invece in UE l’attività di questi gruppi di pressione è benvista e legale; vi esistono anche registri dei lobbisti che difendono gli interessi di grandi aziende e associazioni di categoria.

Nella nostra attuale democrazia lo stato è diventato il guardiano degli interessi privati e deve solo tutelare la proprietà privata di chi ha molto più degli altri; comunque, il lobbismo è fatto anche da multinazionali, università, organizzazioni ambientaliste e gruppi religiosi. Soros fa lo speculatore ricevendo notizie riservate e in anticipo, causando eventi e provocando andamenti di mercato, tutte cose vietate in Italia.

Soros ha finanziato le campagne elettorali europee del 2014 di 90 organizzazioni europee, manipola l’informazione e finanzia le ONG, mobilita le persone in rete, fa comunicazione e offre consulenza gratuita; alcune sue iniziative sono cofinanziate dal servizio comunicazione del parlamento europeo; non è interessato ai diritti del mondo del lavoro. Finanzia siti multilingue e svolge azioni persuasive con ritorno politico o economico per lui e per l’élite. Oggi cresce la divaricazione tra conoscenza della gente, trasmessa da scuola e media, e conoscenza dell’élite dominante, in  tal modo il sistema esercita un più ampio controllo sulla gente. (Per le notizie, fonte: Francesco Galofaro – sinistrainrete). 

AMERICA

I paesi poveri sono schiavi del debito e trovano poco credito, i loro creditori sono difesi dal Fondo Monetario internazione che impone a essi una politica di risanamento e di bilancio; a volte sembra che il FMI voglia commissariare il mondo intero. Contro la Turchia, dando spazio alla speculazione e alle società di rating, vuole difendere i crediti vantati da altri paesi, con l’austerità di bilancio, la deflazione, le privatizzazioni e una stretta all’economia.

Trump ha anche aumentato i dazi sulle merci turche e nel paese ci potrebbe essere un colpo di stato militare. L’America vuole combattete il deficit commerciale e la crisi interna con i dazi, promovendo la sua reindustrializzazione, lo fa anche calpestando i paesi più poveri, latino americani e africani; anche l’UE, a direzione tedesca, segue questa prassi, perciò anche Mario Monti ha detto che il governo della Troika, cioè di FMI, Bce e Commissione europea, è una cosa disgustosa.

La Troika controlla i media mainstream per conto delle lobby e la sinistra italiana si accoda; in Nicaragua, a Ortega si oppongono gli studenti, dietro i quali ci sono le ONG finanziate anche da Soros; si attaccano i governi corrotti dei paesi poveri, assieme ai comunisti, ma sono corrotti i governi di tutti i paesi.In Ucraina le ONG, dopo aver contribuito al colpo di stato nazista, guidano le masse contro la corruzione, probabilmente, anche l’Ucraina sarà commissariata dal FMI. (Per le notizie, fonte: Comidad).

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L’informazione, sia nei paesi formalmente democratici, sia in quelli antidemocratici, non è mai neutrale o imparziale, con mezze notizie, deve fare solo propaganda a favore di grande capitale, grandi potenze e potere in genere, essa presiede alla formazione dell’opinione pubblica; purtroppo oggi, guerra, complotti e terrorismo sono l’unica via d’uscita alla crisi in cui si dibatte il capitalismo diventato speculativo.

Esaltando la falsa democrazia e la religione fondamentalista, si sponsorizza il terrorismo, si fanno guerre umanitarie e, senza un ritorno per i lavoratori, si pontifica sulla fine delle ideologie; in tutti i paesi, s’intensifica lo sfruttamento del lavoro e nell’obiettivo del grande capitale ci sono paesi ricchi di risorse naturali come il Venezuela, che perciò è stato oggetto di attacchi esterni contro Bolivar, Chavez e Maduro. Il neocolonialismo è succeduto al colonialismo

Le corporazioni internazionali della stampa protestano sempre per l’assenza di libertà di una parte sola, cioè di quella minacciosa verso capitale e privilegi; tuttavia, ancora oggi, come appare evidente, in America Latina l’anticomunismo opera in accordo con l’intelligence Usa. Se l’attentato contro Maduro fosse andato a segno, ci sarebbe stata una guerra civile e un intervento militare estero, forse con il sostegno anche del parlamento europeo.

Nel 2002 il colpo di stato contro Chavez fu organizzato da Cia, media, lobby, industriali e gerarchie ecclesiastiche; nella tentata strage del 4/8/2018 era coinvolto un agente della Cia. Le stragi impunite d’Italia ci ricordano che l’Italia è stata un laboratorio politico per capitale e potenze straniere mandanti. In Venezuela, l’estrema destra ha partecipato agli attentati contro Maduro, appoggiata dal governo colombiano; anche immigrati italiani eccellenti hanno partecipato alla resistenza contro Maduro, naturalmente, sempre a difesa di interessi economici.

Come accade nel terzo mondo neo-colonizzato, il paese è sommerso da corruzione, criminalità, inflazione e burocrazia, come accade in Italia, tutti accettati dal potere occulto. Maturo attaccava anche il latifondo; è accaduto anche nella storia dell’Italia unita; anche Garibaldi, a difesa dai latifondisti, fece sparare sui contadini che reclamavano la terra.

Il secolo novecento è stato il secolo delle rivoluzioni, sarebbe stato giusto archiviarlo con l’eguaglianza e la giustizia, invece è stato archiviato con la disuguaglianza e l’ingiustizia. La democrazia camuffata o capitalista è stata assediata dal popolo con le armi della rivoluzione e con il voto, ma, nella lotta di classe, hanno vinto quelli che hanno difeso i  privilegi; questi, con l’aiuto dell’informazione, non vogliono cambiare kil mondo e accusano gli innovatori di comunismo, antisemitismo e populismo. (Per le notizie, fonte: Geraldina Colotti – La Città Futura).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (13/8/2018)

PREAMBOLO

Facendo un’analisi sintetica di un bilancio di stato e imprese, bisogna annotare che il bilancio patrimoniale annuale delle imprese si divide in attività e passività e che le passività si dividono in debiti e capitale proprio, che include utile o perdite d’esercizio; per le imprese è importante anche il volume delle vendite o ricavi e il debito totale, valutato in rapporto all’attivo e al capitale proprio.

Le banche sono le imprese private che hanno, in proporzione, più debiti e meno capitale proprio; i bilanci falsi si costruiscono falsando le poste attive e passive, con sottovalutazioni o sopravvalutazioni, e nascondendo il contenzioso legale con clienti e fornitori, dal quale, senza accantonamento cautelari costituiti tra le passività, possono discendere perdite colossali in grado di far fallire un’impresa.

I bilanci di stato e amministrazioni locali hanno natura finanziaria, cioè non rilevano costi e ricavi, ma entrate e uscite, però anche lo stato è in grado di impostare un bilancio patrimoniale che include riserve, immobili, debito pubblico e crediti pubblici. L’attivo o il passivo valutario con l’estero, dovuto a commercio estero o movimenti valutari, è simile all’utile di esercizio di un’impresa commerciale; l’attivo valutario aumenta le riserve e il patrimonio, il passivo le diminuisce

Diversamente dagli Usa, l’Italia ha un attivo valutario con l’estero, il debito pubblico, accumulato con i deficit annuali dei bilanci finanziari dello stato è detenuto da cittadini e stranieri; alcuni stranieri sono italiani estero vestiti, come il Vaticano, che compra all’estero titoli di stato italiani. In Italia, i debiti verso l’estero sono adeguatamente compensati dai crediti verso l’estero; però non è facile scambiare o cedere allo stesso prezzo crediti verso l’estero con debiti verso l’estero, la cessione di crediti si fa sempre con lo sconto, cioè con una perdita; la finanza bancaria specula anche su questo. 

EUROPA      

L’8/8/2018 l’esercito della Georgia ha aggredito l’Ossezia del sud, che l’ha respinto; dopo le sanzioni alla Russia, continuano le iniziative occidentali, in funzione antirussa, contro l’Ossezia del sud e contro Abkhazia; queste due regioni dell’Ucraina vogliono l’’autodeterminazione, come la Catalogna e il Veneto. Mattarella, legato a UE, Nato, chiesa e mercati, giorni prima aveva fatto visita alla capitale georgiana, da dove parte il gasdotto per l’Italia, promettendo assistenza militare contro la Russia e invitando il paese a entrare nella Nato; invece la Germania ha preferito un gasdotto partente dalla Russia che, prima delle sanzioni, riforniva anche l’Italia; tale gasdotto attraversa il mare del nord, baipassando l’Ucraina.

La visita di Mattarella obbedisce al disegno della Nato di destabilizzare l’area caucasica, la televisione italiana, com’è sua consuetudine, al riguardo, ha dato solo mezze notizie; le mortificazioni alla Russia, con la quale l’Italia era in buoni rapporti, soprattutto economici, non cessano; a causa delle sue armi nucleari, l’Iran segue la stessa sorte della Russia, soprattutto da parte degli Usa. La Liga veneta ha stretto rapporti con i governi di Abkhazia e Ossezia del sud ed è a favore dell’autodeterminazione dei popoli. (Per le notizie, fonte: Liga Veneta).

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Il parlamento europeo di Strasburgo ha approvato la direttiva 957/2018, per i lavoratori distaccati da altri paesi UE, per incarico delle loro imprese, che lavorano a tempo e per il massimo di 18 mesi; si tratta di due milioni di persone da aggiungere ai 17 milioni di cittadini UE che lavorano stabilmente in un altro paese dell’Unione. Sulla direttiva c’è stata convergenza tra governi nazionali, commissione europea, sindacati e imprese.

Relativamente al salario, teoricamente si fissa il principio che, per lo stesso lavoro e nello stesso posto, il salario deve essere uguale, un principio disatteso anche nei singoli paesi e non solo a svantaggio delle donne. Occorre comunque ricordare che, ogni conquista salariale, è un ostacolo alla libertà delle imprese; infatti, con la direttiva, dopo aver predicato di voler combattere il dumping sociale, con il distacco, i contributi sul lavoro restano quelli del paese di provenienza, con risparmio per le imprese del paese distaccante.

Oggi non c’è un’autorità nazionale o europea, politica o giurisdizionale, che si batta seriamente per l’eguaglianza di trattamento; perciò in passato il sindacato minacciava di porre un freno alla liberalizzazione del mercato transazionale del lavoro, ma l’UE, forse per contrastare la concorrenza estera e abbassare il costo del lavoro con la concorrenza, ha boicottato le vertenze per l’aumento salariale e per la tutela dei lavoratori in distacco.

Per i lavoratori temporanei in distacco, la corte di giustizia ha dichiarato illegale la richiesta di salari superiori a quelli minimi e ha multato il Lussemburgo per infrazione della direttiva, perché aveva aggiunto ulteriori diritti agli immigrati; però, secondo la direttiva, per tecnici, manager e lavoratori qualificati in distacco, questi principi non valgono e perciò essi possono essere pagati anche più che nel loro paese.

Per il lavoro qualificato, la mobilità è incentivata con aumenti salariali, inoltre, non si vuole che la mobilità interna sia svincolata dal lavoro, cioè non si vogliono immigrati temporanei nullafacenti; Juncker vuole che le persone e l lavoratori si muovano solo al bisogno e vuole trasformare il lavoro migrante in lavoro in distacco, altro che libertà di circolazione nell’UE; secondo lui, il lavoro deve andare dove è richiesto e deve tornare al suo paese quando la domanda viene meno.

Juncker e soci vogliono un’economia regolata che aiuti il profitto, si progetta anche di costituire, entro il 2019, un’Agenzia europea che controlli i 17 milioni di lavoratori UE presso altri stati dell’Unione. Juncker vuole contrastare l’insubordinazione operaia e vuole un salario minimo uguale in ogni paese, ma diverso da un paese all’altro, senza riconoscere il diritto di sciopero.

Perciò oggi è impossibile fare una vertenza per i lavoratori in distacco, cioè si può fare un’azione legale a livello aziendale, ma non un’azione sindacale collettiva; ai sindacati sarà impossibile avanzare rivendicazioni che vadano oltre il singolo lavoratore e il singolo luogo di lavoro. In tutti gli stati dell’UE si cerca di limitare il diritto di sciopero e perciò non si sa a quale diritto di sciopero possano fare ricorso i lavoratori in distacco, lo sciopero sta diventando una prassi, accettata o combattuta, ma non più un diritto garantito per legge.

Affrontare il problema delle differenze salariali è difficile, nel nome del libero mercato, ogni conquista salariale nazionale è compensata dal salario ridotto di altri paesi dell’Unione; per gli imprenditori, il salario non deve più obbedire nemmeno alla contrattazione nazionale, ma deve scaturire dal risultato economico dell’impresa, senza tener conto dell’eguaglianza salariale per tutti. (Per le notizie, fonte: sinistrainrete – connessioni globali).

ITALIA

In attesa della riforma fiscale, del reddito minimo per i non abbienti e delle nomine alle presidenze della Rai e dell’INPS, usato dai governi italiani per garantire pensioni privilegiate e per l’assistenza, Di Maio ha fatto un’apertura alla previdenza integrativa, cioè fondi pensione e polizze vita, già proposte da banche e assicurazioni, che rappresentano un business privato. Per il cambio di paradigma, banca Intesa è già pronta al via.

Teoricamente queste pensioni private sarebbero a capitalizzazione, cioè garantite da fondi di riserva investiti, ma, da un punto di vista finanziario, prima delle prime erogazioni delle pensioni, costituiranno una larga fonte di entrate per banche e assicurazioni. Col tempo però, c’è il pericolo che i loro investimenti per il pagamento delle pensioni, possono seguire le vicende di tutti gli investimenti, colpiti spesso dalle conseguenze di guerre, inflazione, insolvenze e fallimenti d’imprese, stati e delle stesse assicurazioni, com’è avvenuto in Usa.

Probabilmente, i fortunati che riceveranno una pensione, dopo 40 anni di lavoro, non riceveranno il capitale versato rivalutato, cioè, anche a cause delle spese di gestione, riceveranno, in termini reali, molto meno di quanto versato; perciò, per i lavoratori pensionati, il sistema pensionistico più garantista è quello a ripartizione, pagato dai lavoratori in servizio.

Diversamente, tutelato il business privato delle pensioni private, tutti i lavoratori pensionati, per sopravvivere, avranno bisogno dell’assistenza pubblica. Vale anche la pena di ricordare che tutte le pensioni, pubbliche e private, nascono a capitalizzazione, che rappresenta il palo della cuccagna per banche e assicurazioni, e, con le insolvenze e con il temo diventano a ripartizione.

Salvini, per il suo ruolo, è più votato alla sicurezza e al controllo dell’emigrazione, però si è detto a favore di Tav, Tap e Pedemontana; sui vaccini, Di Maio, tradendo le promesse elettorali, si è espresso per la conservazione dell’obbligo della vaccinazione in età scolastica. Consideriamo però che in nessun paese europeo sono obbligatori 10 vaccini, inoltre, farmaci e vaccini, come dimostrato dai farmaci ritirati dal commercio, hanno delle controindicazioni, perciò non sarebbe stata sbagliata la libera scelta dei genitori, almeno per alcuni vaccini.

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Prima di dare lezioni sull’assenza di laicità nell’Islam, con un po’ di riflessione, in Italia laicità dovrebbe significare, anche se politici, giornalisti e storici di corte non lo ricordano, abolire l’8°% Irpef, cappellani militari, insegnamento della religione a scuola, privilegi fiscali concessi alle attività economiche della chiesa, revocare il celibato di preti, frati e suore, porre fine ai conventi di clausura o reclusione e allo sfruttamento di preti e suore; inoltre, il Vaticano dovrebbe accollarsi le spese dei viaggi del papa e dei giubilei.

La chiesa ama predicare ma non è povera, possiede terre, immobili, grandi imprese e banche; l’informazione, invece di dare pubblicità alle prediche del papa, dovrebbe spingerla, in nome della trasparenza e della serietà, alle riforme della sua gerarchia e della sua dottrina e dovrebbe spingerla a fare privatizzazioni e a mettere ordine nei suoi bilanci e nelle sue finanze; con il ricavato potrebbe fare più beneficenza.

L’Italia unita la espropriò e, purtroppo, Mussolini la indennizzò; la chiesa ingerisce nella vita politica e legislativa italiana, minando il concetto di separazione dei poteri tra chiesa e stato e minando la sovranità dello stato, cosa che, del resto, fa anche l’UE. Sotto gli imperatori romani, Roma era zona franca dalle imposte, pagate solo dalle altre provincie dell’impero; per avere il sostegno dei romani, l’imperatore faceva loro favori e beneficenza; questi favori, che ledono l’eguaglianza dei cittadini, esistono ancora.

Nei secoli successivi, il regime aristocratico esonerò dalle imposte aristocratici e alto clero, i quali, oltre i privilegi fiscali, avevano anche immunità giudiziarie ed esenzioni. Si dice che la rivoluzione francese pose fine a questi privilegi, purtroppo, ancora oggi, la seducente democrazia italiana, della quale si esalta la costituzione, garantisce alcuni di questi privilegi al clero e alle alte cariche politiche dello stato, le quali, facendosi beffe di tutti, favorendo chiesa, lobby, banche e potenze straniere, amano dire che i cittadini italiani sono tutti uguali davanti alla legge. I predicatori possono essere sia religiosi che laici, cioè politici, capitalisti e giornalisti; i fratelli siamesi, cioè stato e religione, sono omertosi e custodiscono segreti impenetrabili per i cittadini, contro i quali sono alleati.

ISLAM

Il generale irlandese Michael Beary, comandante della forza militare internazionale Unifil in Libano meridionale, è stato sostituito dal generale italiano Stefano Del Col, con il compito di impedire agli Hezbollah, per conto dell’ONU, di schierarsi a sud del fiume Litani, da dove i palestinesi facevano atti terroristici contro Israele. Beary non era riuscito ad assolvere il suo compito, Del Col dovrebbe assicurare che l’area non sia utilizzata per attività ostili di ogni tipo, fino a oggi, le truppe Unifil, per timore, si erano rifiutate di entrare nelle aree controllate dagli Hezbollah.

Per la sorveglianza del territorio, Del Col potrebbe servirsi di droni, che Beary non aveva voluto utilizzare, con i quali potrebbe monitorare le attività degli Hezbollah, riferendo all’ONU; Beary ha minato la credibilità di Unifil che Del Col dovrebbe ripristinare. Da Gaza Hamas intende lanciare 5.000 aquiloni e palloni incendiari contro gli israeliani, fino a oggi, questi hanno fatto scoppiare 11 incendi nella città di Sderot e nelle aree israeliane vicino Gaza.

Dalla Siria, l’’Iran lancia missili su Israele, che perciò ha riaperto i rifugi, l’Iran ha anche creato unità terroristiche in grado di colpire le comunità israeliane stanziate sulle alture di Golan; ha lanciato tanti missili sul Golan israeliano, provocando una reazione aerea da parte di Israele. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele, in collaborazione con i servizi d’intelligence di altri paesi, ha contribuito a sventare decine d attentati terroristici nel mondo ed ha paragonato la minaccia dell’Isis a quella dell’Iran che, come la Turchia, vorrebbe creare un suo impero in Medio Oriente.

Ha detto che l’Iran vorrebbe dominare la Sira, che però è al 90% sunnita, provocando, dopo la sconfitta dell’Isis, un’altra guerra civile in Siria. Israele sta migliorando i suoi rapporti con l’Indonesia e con altri paesi sunniti, attrae per la sua preparazione tecnico-scientifica e militare, utile a contrastare Iran e Isis; la Germania ha affittato da Israele dei droni da ricognizione e bombardamento con missili.

Come segno di disgelo tra Israele e Russia, recentemente, questa ha celebrato la giornata della Russia a Gerusalemme ovest, finora la celebrazione si era sempre tenuta a Tel Aviv; nel 2017 la Russia ha riconosciuto Gerusalemme ovest come capitale di Israele, poi l’hanno fatto gli Usa, dove hanno trasferito la relativa ambasciata (Per le notizie, fonte: Israele. net).

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Il governo di Tobruk, diretto dal generale Haftar, ha dichiarato persona non gradita l’ambasciatore italiano Perrone, perché si è dichiarato contrario alle elezioni per il 10.12.2018; contro le intromissioni di Italia, Turchia e Qatar, ha chiesto aiuto a Francia e Russia; ha anche aggiunto che non vuole militari italiani in Libia, nemmeno se svolgono funzioni umanitarie, forse vuole proteggere gli esportatori di emigranti dalla Libia. Nel mese di maggio scorso, un vertice sulla Libia si è tenuto a Parigi, la Francia vuole tenere le elezioni e la Total vuole scalzare l’Eni dalla Libia.

Il ministro degli esteri italiano Moavero sta preparando una conferenza a Sciacca, dove ha chiesto la partecipazione del presidente egiziano Al Sisi; l’Egitto è alleato di Haftar, ma è contrario alle elezioni come l’Italia, memore di quanto accaduto nel 2012 quando dalle urne in Egitto uscirono vincitori i fratelli musulmani di Morsi, che fu messo fuorilegge.

A Sciacca ci sarà anche Pompeo o Trump, che con Conte ha creato una cabina di regia per affrontare la crisi libica e per rafforzare il governo di unità nazionale di Al Serraj a Tripoli, sostenuto dalle Nazioni Unite; anche Mosca, in questa questione, ha ribadito la sua piena sintonia con l’Italia. E’ un altro smacco per la Francia che, in accordo con il governo del Niger, voleva sommergere l’Italia d’immigrati, per farla crollare. (Per le notizie, fonte: La Stampa 10/8/2018).

USA

A causa delle delocalizzazioni o investimenti industriali americani in Cina, nati per risparmiare su costo del lavoro, energia e imposte, ne hanno sofferto industria americana ed esportazioni americane; perciò la bilancia commerciale cinese è nettamente attiva nei confronti degli Usa, che cercano di correre ai ripari con i dazi. La produzione delle multinazionali americane realizzata in Cina, se fosse fatta in Usa, con le maggiori esportazioni, potrebbe pareggiare questo deficit commerciale americano.

Le multinazionali americane in parte emigrate, generalmente non importano i profitti esteri in Usa, ma li rinvestono in Cina o in altri paesi emergenti che offrono salari, energia e imposte più contenute. Poiché si è sempre invitati alla cooperazione economica tra i paesi, per certi versi, pare che questa sia diventata la strada per favorire lo sviluppo economico dei paesi emergenti, anche se un ristretto gruppo di uomini diventa sempre più ricco.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (5/8/2018)

EUROPA

La Germania nazista fece un enorme sforzo bellico, aiutata da prestiti di banche americane, dai beni espropriati agli ebrei, dai furti di oro a banche centrali e privati, dai furti di opere d’arte, di ricchezze agricole e minerarie nei paesi occupati, dal lavoro forzato di stranieri; inoltre, per armarsi, alimentò moltissimo l’emissione monetaria, con effetti gravemente inflattivi. I paesi neutrali, in cambio di oro, gli fornirono le materie prima, mentre la Svizzere fece da tesoriere dell’oro nazista per i pagamenti delle forniture estere.

Parte dell’oro fu recuperata dagli americani e servì per finanziare, in parte, il piano Marshall, mentre le opere d’arte ritrovate furono restituite agli stati e ai privati; tuttavia, altro oro e altre opere d’arte non furono più trovati e dell’oro trafugato dai nazisti giace ancora nei forzieri delle banche svizzere. Per le espropriazioni subite dagli ebrei, la Svizzera ha pagato un indennizzo di un miliardo di dollari a Israele, che è solo una parte dell’oro affluito in Svizzera.

L’oro è ancora usato nei regolamenti economici internazionale perché dà più fiducia rispetto alla banconota; alcuni negozi, a causa della crisi economica, d’insolvenze e inflazione, comprano oro e i monti di pietà delle banche fanno prestito su pegno di oro, anche di provenienza furtiva, svalutato del 50%; poiché questo non è riscattato alla scadenza del prestito, è venduto dalle banche ed entra nel mercato legale riciclato o ripulito, cioè fuso in lingotti.

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Il leader laburista britannico Jeremy Corbyn, allontanatosi dal laburista-liberista Tony Blair, dopo che il suo partito ha superato i Tories, emulando Trump, afferma che la Gran Bretagna deve recuperare il controllo della sua economia. Corbyn critica Margaret Thatcher e Theresa May e ha largo consenso tra i giovani, vuole togliere spazio alla finanza speculativa e riportare in patria la produzione industriale britannica emigrata all’estero.

Corbyn, dalla finanza internazionale e da parte dell’informazione, è accusato di essere antisemita, è probabile che lo sia, ma io ritengo che semiti e antisemiti, cattolici e atei, se sono soci in affari, pienamente soddisfatti, sono pieni di reciproca stima, e non si accusano pubblicamente d’antisemitismo o ateismo. L’accusa pretestuosa, riservata anche a Grillo e Trump, nasce anche da chi si sente minacciato ed è teso a difendere i  propri interessi, cioè, non vuole cambiare il mondo o le cose.

Corbyn vuole nazionalizzare settori strategici dell’economia, aumentare il potere d’acquisto di operai e classe media e porre fine al liberismo selvaggio; nel settore pubblico, vuole porre fine all’outsourcing o appalti a società esterne. Vuole creare nuovi posti di lavoro, soprattutto in settori avanzati; afferma che importare prodotti a basso costo dall’estero ha minato la produzione britannica, favorendo la crescita del settore finanziario della City di Londra.

Corbyn afferma che la mancanza di sostegno statale alla produzione, di qualsiasi tipo, ha minato il dinamismo dell’economia britannica. In Italia, il successo elettorale di Lega e M5S, votati dalla maggioranza degli italiani, è dovuta agli stessi temi e alla richiesta di vere riforme e di uno stato sociale, discende da una richiesta pressante del popolo, chiamato spregiativamente ”populisti” da Berlusconi (Per le notizie, fonte: L’antidiplomatico.it.).

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Il 28/6/2018 c’è stata la giornata mondiale Unicef del rifugiato di guerra o per instabilità politica o economica, si tratta di 30 milioni di persone registrate in 80 paesi del mondo; tra essi, i minorenni e gli adolescenti sono il 28%, che spesso sono vittime di tratta, abusi e arruolamenti militari forzati, generalmente, non hanno protezione e cure sanitarie e spesso non frequentano nemmeno la scuola. La Russia, che afferma di mancare di mano d’opera, il Canada e l’Australia potrebbero ospitare agevolmente questi 30 milioni di persone

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In Francia, il ministro dell’interno, Gerard Collomb, ha fatto approvare dal parlamento una legge, teoricamente a favore dell’immigrazione controllata, per il diritto d’asilo e l’integrazione degli immigrati accolti; destra e sinistra hanno votato contro e ora, anche a causa  della vicenda Benalla, picchiatore di manifestanti francesi, Collomb, con un rimpasto ministeriale, rischia il suo posto.

Le legge punta a limitare l’immigrazione, a ridurre i tempi d’attesa per le richieste d’asilo, ad accelerare le espulsioni e a migliorare le condizioni di accoglienza per chi ottiene l’asilo. Chi non ottiene lo stato di rifugiato è trattenuto, per novanta giorni, in centri di detenzione amministrativi e poi è rispedito nel paese d’origine; la sinistra ha protestato perché non vuole vedere i bambini dietro le sbarre. Intanto, la corte costituzionale, contro gli intendimenti del governo, ha affermato che non può essere perseguito chi, per solidarietà, offre sostegno disinteressato a un immigrato irregolare (Per le notizie, Il Foglio 3/8/2018).

ISLAM

Per il dominio su Gerusalemme e sul mondo islamico, sono in lotta Riad e Ankara, che finanziano, anche per le armi, la fazione a loro favorevole; la Turchia è sostenuta da Qatar, Sudan e Iran, l’Arabia da Bahrein, Egitto, Giordania ed Emirati, che hanno fatto delle aperture a Israele. Turchia, Qatar e Iran sono anche i maggiori sostenitori di Hamas nella striscia di Gaza, Hamas è legata ai fratelli musulmani ed è invisa all’Egitto.

L’Arabia è legata agli Usa e la Turchia è tentata di uscire dalla Nato per legarsi a Russia e Iran; l’ente che gestisce la spianata delle moschee di Gerusalemme è legato alla monarchia giordana, sostenuta da Bahrein ed Emirati. Mentre l’Arabia cerca di ritrovare la strada della pace con Israele, Turchia, Qatar e Iran, con il denaro, alimentano, all’interno del mondo islamico, la discordia, la guerra civile, il terrorismo e l’emigrazione di popoli. Forse c’è stata un’evoluzione nella contesa o forse siamo stati vittime della propaganda e perciò non avevamo capito berne la situazione. (Per le notizie, fonte: La Stampa 29/7/2018).

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Pare che in Iran l’opposizione, anche se si fa sentire cautamente, sia fatta soprattutto dai laici che avversano la casta religiosa al potere che impone il velo alle donne; invece in Italia; maggioranza e opposizione, politicamente corretti, nei loro programmi evitano di farsi difensori dei valori della laicità, mentre la televisione fa da megafono del papa.

USA

Nell’incontro con Conte, Trump, non per frasi di circostanza, ha avuto toni lodevoli verso l’Italia, però ha insistito per mantenere le sanzioni alla Russia; prima delle sanzioni, l’Iran ci riforniva di petrolio e la Russia, tramite oleodotti, di gas, ora diretto in Germania, che perciò non rispetta le sanzioni americane: Nell’importazione d’idrocarburi, bisogna tener conto, non solo della diversificazione strategica delle fonti e dei fornitori, ma anche delle sanzioni e del costo diverso del loro trasporto.

Bisogna anche tener conto del costo da sostenere se il gas deve essere liquefatto e poi rigassificato, del fatto che trasporti distanti espongono a maggiori rischi d’inquinamento, del costo di gasdotti e oleodotti e del fatto che, con le sanzioni, si fanno anche triangolazioni, cioè si vende l’idrocarburo con lo sconto e chi lo compra, lo vende a prezzi di mercato, è un altro caso di speculazione.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/7/2018)

PREAMBOLO

Le persone comuni credono alla presenza di Cristo nell’ostia, ma irridono all’idea di una presenza aliena sulla terra; per me gli alieni esistono e hanno basi nascoste sulla terra; da tanto tempo, sono entrati in relazione con i governi terrestri e hanno influenzato l’evoluzione biologica, culturale, tecnica e scientifica dell’uomo, sono gli dei dell’antichità. Essi hanno un governo, sono razionalisti, naturalisti, vegetariani e pacifisti; come le imprese, attuano la pianificazione tecnica ed economica.

I governi terrestri e le società segrete terrestri non li vogliono rivelare perché temono che, a causa loro, si mettano in discussione privilegi, organizzazione umana, sue forme di governo, la religione e il libero commercio; naturalmente, gli alieni potrebbero rivelarsi a tutti di loro iniziativa, non lo fanno perché, secondo un accordo con i governi terrestri, lo faranno quando ci sarà una maggiore evoluzione morale e una maggiore consapevolezza da parte dell’uomo; l’informazione, eccetto Sky, obbediente a chi la paga, generalmente non parla di queste cose.

USA

Trump, a causa dell’enorme deficit commerciale Usa, introducendo i dazi, ha iniziato una guerra commerciale contro la Cina e l’UE o meglio contro la Germania; Trump accusa i cinesi di rubare la tecnologia, di ostacolare le esportazioni americane e di sviluppare la propria tecnologia e le proprie esportazioni con il sostegno dello stato. Non dice che il 50% delle esportazioni cinesi in Usa è fatto da imprese americane, delocalizzate in loco, poi vengono quelle tedesche e giapponesi.

Per aiutare il commercio Usa, bisognerebbe svalutare il dollaro e contrastare le delocalizzazioni industriali; in termini reali, la Cina ha già superato il Pil e il commercio estero americano. Nella storia, le potenze economiche e militari si sono succedute regolarmente, la Gran Bretagna fu superata dagli Usa dopo la seconda guerra mondiale.  Nel medioevo, la Francia carpì a Firenze la tecnica della produzione della seta e a Venezia quella della lavorazione degli specchi, facendo emigrare in Francia artigiani delle due città; nel 1813 gli Usa carpirono all’Inghilterra la tecnica del telaio a vapore.

La Cina sta delocalizzando la sua produzione d’acciaio all’estero e sta sviluppando la sua domanda interna. Gli Usa esportano in Cina merci per 130 miliardi di dollari e servizi per 50, con l’eccedenza valutaria, la Cina vi acquista molti titoli pubblici, che sono debiti del Tesoro americano. I cinesi nel 2017 hanno esportato in Usa per 506 miliardi, ma gli investimenti Usa in Cina sono maggiori di quelli cinesi in Usa, probabilmente perché gli americani i dollari non li ricevono con il commercio ma li creano.

Gli Usa hanno delocalizzato molto anche in Messico, ora tanti, a causa del protezionismo americano, temono una recessione del commercio mondiale e la possibile denuncia dell’enorme debito estero americano che, con i derivati, è impagabile; m a l’informazione e la Germania puntano l’indice solo sul debito pubblico italiano. E’ per questo che la Cina è tesa a sviluppare il suo mercato interno, mentre l’UE, invece di calmierare le esportazioni tedesche, che creano squilibri economici, crede ancora all’austerità francescana (Per le notizie, fonte: Vincenzo Comito – sbilanciamoci.info).

EUROPA

Più del deficit di bilancio dello stato, gli squilibri commerciali favoriscono l’indebitamento dei paesi debitori e la sviluppo del mercato speculativo da parte dei paesi creditori; infatti, il denaro o moneta, di qualsiasi tipo, cioè statale, bancaria, di conto e privata, nasce sempre dall’indebitamento dello stato, causato da ragioni commerciali o di bilancio; il che favorisce la schiavitù di stati e persone, assieme a un disegno imperialista dei creditori.

L’economista tedesco Hans-Werner Sinn, rileva che l’euro non ha favorito la crescita europea, la convergenza tra le economie dell’EU e l’efficiente allocazione dei capitali, afferma che la crisi dell’eurozona dipende dall’indebitamento estero. A causa dell’attivo commerciale, i risparmi dei tedeschi hanno drogato la crescita economica di paesi periferici, favorendo, con il loro afflusso, eccessi di spesa pubblica e bolle immobiliari, favorendo  la loro maggiore inflazione e perciò, minando la loro competitività.

L’attivo della bilancia commerciale tedesca è derivato anche da un deficit d’importazioni per bassi salari interni. Il trattato di Lisbona impone a uno stato di non accollarsi i debiti di un altro stato, senza stabilire regole per prevenire le insolvenze degli stati, senza regolare il mercato finanziario e favorendo la speculazione. Le distorsioni del mercato dei capitali sono state affrontate con il Meccanismo Europeo di Stabilità e con il QE della BCE.

Il salvataggio di banche e paesi periferici ha permesso di salvare anche le banche creditrici tedesche; secondo Sinn, le autorità europee non sarebbero dovute intervenire per impedire il fallimento delle banche creditrici. Oggi i paesi creditori e quelli debitori sono condannati dall’euro, con conseguenti trasferimenti di risparmi, crescita del Target2, o crediti bancari a vantaggio della Germania, salvataggi, austerità e demolizione dello stato sociale.

Negli anni ’20, ‘30’ e ’50 fu approvata la remissione parziale dei debiti di guerra tedeschi, mentre oggi l’UE rifiuta d’affrontare il problema dei debiti pubblici; i paesi periferici dovrebbero recuperare la competitività con un euro flessibile e con possibilità di un’uscita dall’eurozona, in tal modo, ritroverebbero la via per aggiustare i rapporti con gli altri paesi, senza svalutare salari e pensioni. Purtroppo, anche Say, come l’UE, affermava che per l’aggiustamento era necessario la flessibilità del mercato del lavoro.

La politica monetaria tedesca ha adottato una linea anti Keynesiana, rifiutando interventi discrezionali degli stati, obiettivi di equità sociale e il controllo sui movimenti di capitali e non imponendo l’armonizzazione fiscale, senza la quale si hanno solo distorsioni della concorrenza e squilibri commerciali. Senza questi errori, le banche, con l’aumento delle attività liquide, non avrebbero assunto tanti aspetti speculativi.

Oggi le banche non fanno più semplice intermediazione del risparmio, ma fanno speculazione; contro gli ordoliberisti di Friburgo, Keynes riteneva che le crisi erano connaturali al capitalismo, esse si producono in modo endogeno grazie al ruolo svolto da moneta e dalla finanza, favorendo l’instabilità economica, rispetto la quale, la moneta non è affatto neutrale.

Per favorire l’occupazione, Keynes voleva una politica monetaria e fiscale espansiva, cioè non voleva l’eliminazione del deficit di bilancio. Per riparare ai guasti, oggi l’euro riformismo chiede solo la riforma dei trattati, fine dall’austerità e maggiore flessibilità; però, per una maggiore occupazione e per salvare l’UE, occorre anche una più equa distribuzione di redditi e ricchezze.

Inoltre, occorre anche regolamentare finanza e movimento dei capitali e favorire l’aumento della domanda interna con aumento dei salari; il riequilibrio non deve pesare solo sulle spalle dei debitori, come vogliono gli usurai; inoltre occorre rilanciare l’economia mista e creare nuovamente banche di stato. (Per le notizie, fonte Andrea Kalajzic – Hans-WernerSinn - sinistrainrete).

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Secondo l’economista keynesiano Sergio Cesaratto, la Germania, che rimprovera all’Italia di non rispettare le regole, non le rispetta nemmeno lei; purtroppo gli italiani, grazie alla cattiva e non disinteressata informazione nostrana, soffrono di un complesso d’inferiorità verso i tedeschi. Comunque, Nietzsche contro, l’opinione comune, affermava che i tedeschi fanno il doppio gioco e mischiano imbrogli e morale, seguendo il proprio interesse.

I tedeschi sono egoisti e vogliono l’egemonia; anche se sono attratti dall’Italia, denigrano gli italiani, i media tedeschi non fanno autocritica e difendono la loro classe dirigente; i tedeschi hanno imposto un doppio standard a vantaggio della Germania, per cui anche il salvataggio della Grecia e la riunificazione tedesca si sono rivelati un affare economico per la Germania, è probabile che essa, diversamente dall’Italia, sia molto più abile nel negoziato (Per le notizie, fonte: Marcello Foa – sinistrainrete.info). 

ITALIA

L’autarchia culturale, con l’aiuto della propaganda, con lo scopo di essere accettati da un gruppo, rifiuta aprioristicamente i punti di vista di altri partiti o religioni. Si afferma che anche gli italiani emigrarono, dimenticando che l’hanno fatto tutti i popoli e trascurando che l’immigrazione può essere anche regolata: Bisogna anche ricordare che tutti i popoli sono stati prevalentenente contadini e che la mafia è nata autonomamente in tutto il mondo, poi si organizzò meglio in Italia e nei paesi evoluti, non è stata inventata dagli italiani.

Lo spreco alimentare da parte dei cittadini, ricordato dalla televisione, vuole sottintendere che la gente vive anche troppo bene, invece nei supermercati è imposto da norme statali che intendono escludere dal commercio i prodotti in scadenza; questo spreco non esiste solo in Italia, in Giappone è anche più alto. Nei supermercati riguarda molti prodotti ancora commestibili; ospedali e carceri buttano cibo; lo stato, al riguardo, non può fare la morale alla gente perché spreca di più, ad esempio in materia di appalti, in strumenti di guerra e nella spesa pubblica in genere.

In Italia, le somme stanziate dal governo, da regioni ed enti locali, destinate agli investimenti pubblici, non si spendono a causa dei ritardi burocratici previsti dalla legge, ma anche perché le banche le ricevono in deposito e, con il ritardo nell’erogazione, le prestano a interesse. Le banche, tesoriere della pubblica amministrazione, hanno fatto sempre lucro con quest’attività, non possono augurarsi una spesa pubblica celere, anche se questa creerebbe occupazione  e metterebbe al sicuro il territorio da frane, terremoti e alluvioni.

Lealtà e tradimenti non sono tipici di un popolo, diserzioni, ritirate, violazioni di trattati e tradimenti sono tipici di tutti i paesi, a causa d’insuccessi militari, cambi di governo e crisi economiche; quando la nave affonda, anche i topi scappano. La guerra tra alleati e nazi-fascisti non nacque perché i primi erano democratici e i secondi  no, ma perché gli alleati si erano spartito il mondo e la Germania voleva espandersi nell’est d’Europa, l’Italia nel Mediterraneo e il Giappone in Asia.

Ridistribuite la ricchezza significa non solo ridistribuire reddito monetario, ma anche, con una riforma fondiaria, la terra, perciò nacquero i moti contadini; i paesi che hanno tanta terra e scarsa popolazione, se non vogliono cedere parte del loro territorio, devono essere i primi ad accettare gli immigrati, naturalmente in maniera regolata e secondo le necessità del loro mercato del lavoro.

La televisione, dopo aver remato contro l’alleanza tra Lega e M5S, adesso parla di frizioni tra i due partiti sull’accettazione della TAV Torino-Lione; è probabile che l’Italia debba avere dei treni veloci, però non si devono ignorare le posizioni dei cittadini piemontesi, in genere contrari, come il fatto che l’opera è l’ennesima speculazione; perciò bisognerebbe controllare la regolarità dell’appalto e degli accordi con la Francia, perché il tratto francese è più lungo di quello italiano, ma l’Italia paga di più.

Sanzioni e multe servono a costringere un  popolo a seguire un percorso preordinato;  l’Italia, invece delle Tav, vista la sua conformazione marittima, avrebbe dovuto sviluppare la navigazione di cabotaggio, per le merci e le persone. Purtroppo, anche la nostra informazione è solita ingiuriare italiani, chiamandoli populisti e corrotti; bisognerebbe ricordare che la corruzione, a tutti i livelli, non esiste solo in Italia.

ISLAM

La campionessa di scacchi israeliana, di sette anni, Liel Levitan, doveva partecipare al campionato mondiale di scacchi, in Arabia Saudita, poi spostato a Monastir, in Tunisia, ma non ha potuto partecipare perché israeliana. Ai campionati di judo di Rio del 2016, il campione egiziano non ha stretto la mano all’israeliano che l’ha sconfitto, ma l’informazione ha condannato la nascita dello stato nazione di Israele e lo spostamento della sua capitale a Gerusalemme. Gli stati arabi, violando le leggi internazionali, proibiscono l’ingresso a cittadini israeliani e a volte anche a quelli che hanno un passaporto con visto israeliano; inoltre condannano i loro cittadini che collaborano in campo culturale con Israele (Per le notizie,: fonte: Il Foglio 27/7/2018 - Giulio Meotti).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (22/7/2018)

USA

Trump dice quello che pensa ma è contraddittorio, mentre, gli altri politici, a comando, muovono solo la coda e perciò appaiono più coerenti alle direttive dei loro mandanti incogniti; Trump, dopo aver colpito la Russia con le sanzioni, sembra volersi accostare a Putin. Forse per aiutare l’industria bellica, dopo aver criticato la Nato, giudicandola quasi inutile, invitando gli alleati ad aumentare le spese militari, la vuole potenziare, da ricordare che la Nato è nata in funzione antirussa.

Per alimentare lo stato di guerra permanente, sostiene l’Islam sunnita contro quello sciita, sostenuto dalla Russia; per difendersi dagli attacchi dell’opposizione, difende la Russia nell’inchiesta sul russiagate, che ipotizza un intervento russo nella rete, per influenzare le elezioni presidenziali americane e favore di Trump. D’altra parte; si sa che le potenze ricorrono alle astuzie  e alle provocazioni, anche via rete, e che da Usa, GB e Russia sono state espulse spie che lavoravano per il nemico.

Trump vuole che la Germania tagli il cordone ombelicale delle forniture di gas dalla Russia, rifornendosi con gas americano, con maggiori oneri per l’UE; com’è successo con le sanzioni e, senza vederne i rischi, vuole che la Germania riarmi. Trump vuole allentare i rapporti stretti tra Russia e Cina, che collaborano anche nei settori industriali, scientifici e militari. In questa situazione, è la Germania, che in Europa si è rafforzata e vuole tenerne fuori Russia e Usa, che riuscirà a  far nascere la Comunità Europea di difesa, in passato invisa dalla Francia.

Visto il deficit della bilancia commerciale Usa, sono logiche le misure protezionistiche di Trump; però, constatate le reazioni negative degli alleati come la Germania, che hanno un commercio estero eccedentario, per ridare spazio alle esportazioni americane, Trump farebbe meglio a svalutare il dollaro e ostacolare le delocalizzazioni, come sembra stia cercando di fare, però anche lui deve tenere conto degli interessi dei poteri forti che uccidono anche i presidenti.

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La commissione europea, su impulso della sua Antitrust, ha inflitto una multa di 4,3 miliardi di euro a Google, che si aggiungono ad altri due miliardi già comminati, per pratiche monopolistiche e abuso di posizione dominante del suo sistema operativo Android che opera in rete; gli Usa avevano già multato pesantemente la Volkswagen perché troppo inquinante.

Dopo il protezionismo Usa, che peraltro insegue quello europeo perché i dazi europei erano più alti di quelli americani, ma l’informazione, attiva nelle critiche a Trump, lo ricorda raramente, potrebbero essere le prime mosse di una guerra commerciale tra Usa e UE. Poi gli Usa potrebbero uscire anche dalla Nato, l’UE diverrebbe una confederazione con una difesa comune e senza più possibilità di devoluzione o scelte autonoma degli stati membri, infatti, nella metà dell’ottocento gli unionisti americani per contrastare la devoluzione degli stati confederati del sud, fecero loro guerra. 

L’incontro di Helsinki del 18/7/2018 fra Trump e Putin, potrebbe mettere la prima pietra per porre fine alla seconda guerra mondiale, terminata, come la guerra di Corea, con un armistizio e non con un trattato di pace: Gli Usa sembravano anche volersi staccare dall’Europa per avvicinarsi all’Asia, dove hanno investito o delocalizzato molto, come hanno fatto in Messico, ma adesso pare che sia l’Europa che si accosti a Cina e Giappone, è un’altra prova che i trattati non sono irreversibili, come sostengono i dogmatici, basta conoscere la storia.

ITALIA,

Il calciatore Ronaldo è stato acquistato per molti milioni di euro dalla Juventus proveniente dal Barcellona, anche Ronaldo ha ricevuto un ottimo ingaggio personale; com’è noto, le squadre di calcio sono state indagate per evasione fiscale, ma non sono estranee nemmeno ai falsi in  bilancio. La compravendita dei calciatori presuppone che questi, in  violazione della convenzione sui diritti dell’uomo, non sono proprietari di se stessi, cioè nel calcio e in carcere, come in era schiavistica, si appaltano ai privati i lavoratori invece che i lavori, cioè vi si fa appalto di mano d’opera.

Inoltre, vendendo un calciatore a un prezzo elevato, si ottengono plusvalenze che coprono costi e perdite precedenti, mentre la società che lo acquista, caso singolare al di fuori dello schiavismo, lo mette tra le attività di bilancio, assieme agli altri beni; sperando, grazie a loro, di rifarsi con i successi nei campionati, nell’incremento della società nel valore di borsa e nel gioco pronostici da parte di taluni (esistono anche partite truccate). Anche il calcio è oppio del popolo, usato per fare sopportare loro le sofferenze di tutti i giorni, inflitte da stato e potenti, infatti, i romani usavano lo sport per drogare il popolo; perciò anche oggi il calcio è una sommatoria d’intrallazzi e speculazioni, tollerati, come diceva Macchiavelli, per la ragione di stato.

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A proposito dell’atteggiamento di Boeri che mette i bastoni tra le ruote del governo, assieme a Tria e Fico, con il rischio di farlo cadere, anche prima delle elezioni europee, bisogna ricordare che l’Inps e socio della Banca d’Italia, assieme a banche e assicurazioni; quindi partecipa alla distribuzione del signoraggio monetario, attribuito in compartecipazione dalla BCE alla Banca d’Italia: Forse l’ammissione dell’Inps nella compagine sociale fu imposta per avere la complicità di partiti e sindacati in tutte le scelte della Banca d’Italia, infatti, stranamente, in Banca d’Italia c’era un solo sindacato dei lavoratori, non si volevano voci fuori dal coro.

Forse Boeri, come gli alti dirigenti della Rai, teme che le critiche di questo governo alle alte pensioni possa intaccare la sua prossima pensione e liquidazione; all’Inps, alla Rai e altrove si sono pagati tanto i dirigenti, non perché erano competenti, ma perché erano obbedienti e discreti, cioè omertosi; infatti, Boeri e i suoi simili che dirigono le banche, più che i lavoratori, difendono i mercati, i privilegi, la speculazione e il liberismo sfrenato.

EUROPA

L’UE ha siglato l’accordo Jefta di libero commercio con il Giappone, simile al CETA e alla vecchia bozza di accordo commerciale transatlantico, fallita per la posizione contraria americana, che teme la concorrenza estera e deve confrontarsi con l’enorme squilibrio della sua bilancia commerciale. Di Maio, già contrario al CETA, ha accettato l’accordo Jefta, adesso bisognerà vedere come si potrà difendere la genuinità dei prodotti alimentari italiani dalla concorrenza estera sleale.

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Oltre la Nato, in UE si stanno intessendo accordi complementari di cooperazione militare, come il PeSco, un accordo di cooperazione rafforzata in attesa dell’esercito europeo, e lo IEL, forza d’intervento rapido, voluta da Macron; il tutto con aumento di spese militari e cercando di coinvolgere la Gran Bretagna. Il governo italiano non ha ancora sciolto le riserve sull’acquisto degli F35 e lo IEL è stato accettato da Germania, Francia e Spagna, ma al momento non dall’Italia, il suo scopo è la difesa da attacchi, per la protezione umanitaria di civili e operare contro le catastrofi naturali.

Se si scioglie la Nato e gli Usa ritirano le loro armi dall’Europa, sarà una soluzione logica e preveggente; però,  in caso di disordini provocati dall’immigrazione, la forza d’intervento rapido, sarebbe titolata a intervenire militarmente; del resto un euroburocrate neonazista ha già minacciato, come già fatto in Serbia, l’intervento militare in Italia; nell’ottocento in Usa lo fecero i nordisti contro i sudisti

Sembrerebbe, insomma, una nuova Santa Alleanza, promossa nel 1815 da Russia, Austria e Prussia, dopo la caduta di Napoleone; ora questa alleanza è promossa dalla Germania e dalla Francia, contro stati riottosi, come appare agli europeisti l’Italia; le frizioni tra Italia e Francia sono nate con il petrolio libico, in Libia, l’Italia appoggia il governo di Serraj e la Francia quello di Haftar; altre frizioni sono nate con l’immigrazione, appoggiata da Macron in Italia e non in Francia, e nelle trattative Vivendi-Mediaset, fallite e Fincantieri-Stx, chiuse con un pessimo accordo per l’Italia.

Contro Trump, Macron, d’accordo con la Germania, ritiene che protezionismo e nazionalismo, ritenuto un impiccio, possano minare l’unità europea e che immigrazione e terrorismo siano fenomeni duraturi (anche perché incoraggiati dalle potenze); vuole fronteggiare paesi autoritari come la Russia e la Turchia (che fa parte della Nato) e, come l’Italia, propone la modifica dei trattati europei; da ricordare che Macron era sostenuto da Gentiloni e Mattarella è vicino alla Francia. 

Lo IEI sarebbe finanziato da fondi europei e sarebbe fornita di mezzi idonei per affrontare le crisi, il quartiere generale sarebbe a Parigi, da dove si deciderà liberamente dove, come e quando intervenire, magari senza richiesta degli stati interessati; in fondo, per le armi gli stati trovano sempre i soldi che non trovano per le spese sociali, la solidarietà e la democrazia europea sono delle chimere.

Mi chiedo quale sarà la reazione delle basi americane in Italia, in caso di attacco militare convenzionale all’Italia da parte di paesi Nato come Francia e Germania; non credo che gli Usa, dilaniati da una guerra politica interna, alimentata anche dallo straniero, sul tema del protezionismo e dell’immigrazione, si siano posta la questione: Probabilmente i due paesi cercheranno il sostegno e la richiesta d’intervento, com’è sempre accaduto nella storia d’Italia, di partiti e politici collaborazionisti italiani e della Chiesa.

Gli economisti di corte ci hanno tempestati con la tesi che l’euro è irreversibile e che i trattati internazionali fatti dall’Italia non si stracciano, però gli Usa, che si muovono con più autonomia dell’Italia, perché non sono schiavi, in caso di mancato aumento delle spese militari da parte degli alleati, hanno minacciato di uscire dalla Nato. Secondo Der Spiegel, dopo la caduta del muro di Berlino, il 71% dei tedeschi della Germania dell’Est, voleva cambiare regime, ma non voleva unirsi alla Germania dell’ovest; perché l’informazione non l’ha ricordato? (Per le notizie, fonte: Rachele Gonnelli – sbilanciamoci.info 6/7/2018).

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Mattarella, che vive sulla faccia nascosta della luna ed esalta l’UE e la Nato, ha compiuto una visita nei paesi baltici e in Georgia, che fornisce l’Italia di energia, e dove ha  inaugurato uno stabilimento chimico italiano; in quella occasione, provocando la Russia, ha invitato la Georgia a entrare nella Nato e nella UE. La Russia  ha sempre avuto buone relazioni economiche con l’Italia, soprattutto prima delle sanzioni economiche; Mattarella, fiduciario della UE, ha promesso anche alla Georgia il sostegno militare dell’Italia, naturalmente contro la Russia.

L’Italia starebbe molto meglio fuori dell’UE e della Nato, risparmierebbe spese militari e il suo Pil sarebbe maggiore; con una propria valuta e un  po’ di protezionismo, gli italiani starebbero meglio e l’industria sarebbe più florida; della situazione attuale traggono profitto solo multinazionali, industrie militari, esportatori di capitali e d’imprese  e grandi banche.

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In UE l’antisemitismo è ancora forte e la Mogherini, delegata UE agli esteri, è vicina ai palestinesi e perciò non sembra amica d’ Israele, come non lo sono Manifesto, Repubblica, Avvenire e Osservatore Romano. Netanyahu, capo del governo israeliano, oltre che con Trump, ha buone relazioni diplomatiche con i capi dei governi di alcuni paesi europei, come l’ungherese Orban, l’austriaco Kurz e il russo Putin.

In Ungheria esistono 100.000 ebrei e Orban è nazionalista, ma vuole smarcarsi dalle accuse, rivoltegli in passato, di antisemitismo. Orban, rinnegando la politica ungherese del periodo nazista, ha dichiarato di voler proteggere la comunità ebraica ungherese; il governo ungherese ha anche speso 14,5 milioni di dollari nella ristrutturazione di una sinagoga di Pest.

Orban è contro l’immigrazione, soprattutto islamica ed è contro Soros che ha tentacoli anche nelle istituzioni dell’UE; Soros è uno speculatore internazionale che finanzia Ong che favoriscono l’immigrazione e, pur essendo ebreo, finanzia organizzazioni e Ong che, in Europa e in  Israele, diffamano Israele. L’UE ha accusato l’Ungheria di aver costruito un muro contro l’immigrazione e di non rispettare la legge sull’asilo e sul ricollocamento degli immigranti.

I quattro paesi del gruppo di Visegrad, cioè Ungheria, Polonia, Slovacchia e repubblica Ceca, con un veto, hanno bloccato un documento filo palestinese europeo che condannava il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme, già capitale storica di Israele, nato con la guerra come gli altri stati; è un altro caso di frizione tra Usa e UE. (Per le notizie, fonte: La Stampa 19/7/2018).

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In Francia la sinistra antieuropeista di Malenchon o PG, è in opposizione alla sinistra tradizionale europeista che aderisce alla sinistra europea o SE, perciò il PG ha deciso di uscire dalla SE.  Il PG è contrario all’austerità e ai trattati europei; in Grecia, Syriza  ha accettato l’austerità, ha attaccato lo sciopero, ridotto le pensioni e privatizzato, perciò il PG aveva chiesto, senza successo, l’espulsione di Syriza  dalla SE.

Malenchon ha dichiarato: “Noi vogliamo governare e non essere sottomessi all’UE, vogliamo lottare a favore dei pensionati e per l’indipendenza della Francia, non vogliamo essere complici del massacro sociale imposto ai popoli d’Europa”. Il PG vuole promuovere una formazione di sinistra all’interno dell’UE, il primo passo è stato la dichiarazione di Lisbona del 2007, che ha aumentato i poteri del parlamento europeo, poi c’è stata la critica successiva dei trattati europei e lo spirito di rivolta italiano e dei lavoratori francesi.

Altre adesioni alla linea del PG sono venute dalla sinistra danese, svedese e finlandese, invece in Italia, il Manifesto ha criticato la rottura, addebitata a un nazionalismo di sinistra contrario all’internazionalismo di sinistra; in realtà l’UE è antidemocratica e favorisce indirettamente o per reazione la xenofobia e il populismo, che rappresenta la maggioranza del popolo che coltiva sentimenti antieuropei.

In Francia, Macron è ultraliberista e fedele ai trattati europei, Le Pen è una xenofoba di destra, contraria all’UE e il partito comunista francese è europeista. Come la confederazione europea dei sindacati o CES, la SE è diventato il cavallo di Troia delle multinazionali e cinghia di trasmissione dell’UE, che è imperialista e bellicista, lo abbiamo visto in Serbia, Irak e Libia; è pertanto necessario ricostituire una sinistra di classe in Europa. (Per le notizie, fonte: Guido Salza – La Città futura). 

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Se un professore di corte mi chiedesse a cosa è dovuta, secondo me, la crisi economica internazionale, per timore dei fulmini ideologici, non gli risponderei quello che sto per scrivere. Secondo me, la crisi è dovuta agli squilibri commerciali, alle delocalizzazioni industriali e ai paradisi fiscali, in minore misura è dovuta ai deficit di bilancio e al debito pubblico, presentati come più importanti dalla commissione europea.

Gli squilibri commerciali aumentano debiti e attività finanziarie in attesa di collocamento e di speculazione, le delocalizzazioni derivano dalla ricerca di paradisi fiscali e di minori costi del lavoro, sottraendo lavoro in patria; i paradisi fiscali favoriscono l’evasione fiscale e deficit di bilancio e debito pubblico. Tutti questi eventi alimentano la massa monetaria in cerca d’impieghi, soprattutto speculativi, cioè fughe di capitali, risparmio gestito transnazionale e derivati.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/7/2018)

EUROPA

Da pochi giorni è iniziato il semestre UE a guida austriaca e il ministro degli interni austriaco Kickl e il premier Kurz hanno proposto un piano che, derogando alla convenzione di Ginevra, prevede uno stop alle domande di asilo nel territorio dell’Unione, bloccando porti e frontiere esterne. Gli hotspot di prima accoglienza dovrebbero essere creati in Africa, ma i paesi africani non li vogliono e il consiglio europeo li ha esclusi; ogni paese europeo dovrebbe stabilire autonomamente quanti emigranti far entrare, gli altri sarebbero respinti.

Intanto, per gli accordi scellerati fatti dai precedenti governi italiani su sollecitazione del papa, i quali hanno aperto i porti italiani all’immigrazione, in Italia continuano ad arrivare navi militari, mercanti e di Ong che portano immigrati; la riduzione rilevata sull’anno precedente, è dovuta al fatto che tanti, viste le resistenze del nuovo governo italiano, si sono rifiutati di partire e a causa dei morti in  mare tra gli immigrati (Per le notizie, fonte La Stampa 9/7/2018).

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Nel Mediterraneo, l’operazione Sophia, a guida italiana, con navi, elicotteri e aerei dell’UE, ha eseguito fermi, controlli e ha distrutto imbarcazioni che trasportavano emigranti; suo compito è controllare il traffico di uomini e altri traffici del crimine organizzato, non prevede il soccorso in mare, ma alcune volte l’ha fatto, sbarcando gli immigrati in Italia, anche perché i governi italiani lo avevano concesso all’UE. All’operazione collabora anche Frontex, che dovrebbe tutelare le frontiere esterne dell’UE.

La missione Sophia segnala indirettamente alle navi delle Ong i gommoni dei migranti avvistati dai velivoli, con comunicazioni dirette al comando della guardia costiera di Roma che, a sua volta, informa le navi delle Ong. Perciò Salvini reagisce, la procura di Catania ha sequestrato la nave Open Arms con emigranti, segnalata da un elicottero italiano, la nave Ong Sea Watch 3, contenente migranti, è stata fermata e i suoi passeggeri sono stati trasbordati, nell’ambito dell’operazione Sophia, sulla nave militare Santa Maria e poi sbarcati ad Augusta.

La nave Diciotti, della guardia costiera italiana, con uomini della polizia di stato, contenente 67 migranti raccolti da un gommone, aveva chiesto di sbarcare a Trapani; gli emigranti, per non essere consegnati ai libici, avevano minacciato l’equipaggio, perciò Salvini ha promesso ai dirottatori le manette e la galera e poi non ha autorizzato lo sbarco, la procura di Trapani indaga. Pare che la confusione dei precedenti governi italiani, in realtà favorevoli all’immigrazione, e la disinformazione dei predicatori laici della televisione abbiano aiutato l’immigrazione.

Salvini reagisce e la Lega aumenta i suoi voti, arrivando a pareggiare il M5S; anche se si afferma che gli italiani sono in maggioranza favorevoli all’euro, in maggioranza, sono contro l’immigrazione, su questo tema, sono distanti dalla propaganda televisiva, politicamente corretta e megafono del papa. (Per le notizie, fonte: Il Giornale 10/7/2018 – Fausto Bilislavo e Chiara Giannini – Il Sole 24 ore).

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In Belgio, Francia, Germania, Olanda e Turchia sono stati fermati agenti iraniani accusati di preparare attentati, ma potrebbero essere anche azioni di provocatori al soldo dell’Arabia, nemica dell’Iran. In Germania, questi terroristi, che hanno una base anche in Albania, preparavano attentati contro obiettivi israeliani; sponsor del terrorismo sono Arabia, Qatar, Iran e Turchia che, ne danno la colpa ad altri.

Le potenze hanno sempre agito con le provocazioni e con il terrorismo che è un vecchio modo di fare politica; l’Arabia si scontra con l’Iran nello Yemen e in Siria e minaccia di bloccare gli stretti di Hormuz, mentre grandi imprese europee, dopo le sanzioni americane, per i timori di guerra, si stanno ritirando dall’Iran. (Per le notizie, fonte: Corriere della Sera 10/7/2018 – Guido Olimpio).

ITALIA

Sono vani gli sforzi statali per la tutela della privacy e dei dati personali, dei quali si chiede la riservatezza, in  materia sanitaria, in internet e in altri campi; in pratica, la privacy rientra nella categoria dei segreti della persona, simili ai segreti di stato, d’impresa, di chiesa, militari, bancari fino alle confessioni in chiesa. Lo stato vive nella segretezza, spia e non vuole essere spiato, i servizi segreti esistono per questo, le norme sulla riservatezza sono inefficaci perché le imprese e la chiesa hanno la stesa pretesa dello stato, ma spesso, senza successo.

I sudditi vivono d’illusioni coltivate dallo stato, se a parole questo non tutelasse il risparmio, nessuno risparmierebbe e non porterebbe più denaro in banca, se la chiesa non tutelasse il segreto della confessione, nessuno si confesserebbe più, perciò anche la polizia protegge i delatori. Assieme alla segretezza, la propaganda aiuta politica, commercio e religione, tutti abusano della credulità popolare che, tuttavia, è perseguita dalla legge.

Il segreto della confessione, a tutela della sicurezza di alte cariche o per liberare dal carcere un innocente, a volte è stato violato. Lo stato, per legittimarsi, deve dare delle garanzie, per amministrare la giustizia, proclama l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, ma poi, grazie ad altre leggi e alla prassi politica, non rispetta questo principio; inoltre, troppe norme significano confusione, incertezza del diritto e nessuna norma.

Il discorso vale per tutti gli stati, non solo per la mafia, che, come lo stato, è una società segreta che opera nella riservatezza; il concetto di trasparenza non si concilia con il potere, legale o criminale. Lo stato, da buon predicatore, ha segreti e spia i cittadini, anche d’accordo con la religione; contemporaneamente, vieta ai cittadini di spiarsi tra di loro o di attentare alla riservatezza delle altre persone.

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La privacy tutela il diritto alla riservatezza sui dati della vita privata di ogni persona e mira a impedirne la divulgazione senza l’autorizzazione dell’interessato; l’Istituto nacque in Usa negli anni ’60 e in Italia si affermò gradualmente dagli anni ’70, con recepimenti anche legislativi, nella costituzione italiana ce n’è traccia negli articoli 2-14-15-21. Ogni persona ha diritto di accedere ai dati che la riguardano, per ottenerne la rettifica, la revoca dell’autorizzazione o il risarcimento.

La convenzione europea dei diritti dell’uomo difende le libertà personali, cioè i diritti personali, anche dallo stato, fatte salve le azioni a difesa dell’ordine pubblico; anche se sembra contraddittorio, tra i dati personali tutelati c’è anche la proprietà, normalmente censita dalle banche per i  loro clienti, le banche gestiscono anche una centrale rischi clienti e schede informative sui clienti.

Inoltre, possono accedere al catasto urbano, per rilevare iscrizioni ipotecarie dei loro clienti, in pratica, con la centrale rischi e i rapporti di corrispondenza con le altre banche, sui loro clienti, hanno un’informazione patrimoniale più completa di quella posseduta dal fisco; sempre la materia di attenuazione o violazione della privacy, i tribunali hanno un casellario giudiziario dei condannati, che usano anche per il controllo della recidività.

Altri dati sensibili tutelati dalla privacy sono razza, convinzioni personali, salute, costumi sessuali; il trattamento illecito può dare luogo a risarcimento; la cessione di dati a terzi può essere fatta solo su autorizzazione dell’interessato. Ci si può opporre al trattamento di dati a fini commerciali, l’interessato può chiedere la cancellazione, l’aggiornamento e la rettifica dei suoi dati. Il garante per la protezione dei dati personali ha poteri istruttori, consultivi e sanzionatori e il suo intervento costituisce il primo grado del giudizio amministrativo, con possibilità di ricorrere successivamente anche alla magistratura.

In alcuni casi, il garante può escludere il consenso dell’interessato al trattamento dei suoi dati, il risarcimento prescinde dalla volontarietà del comportamento; gli illeciti, tra le altre cose, riguardano l’omessa esibizione di documenti al garante, l’omessa adozione di misure necessarie alla sicurezza dei dati e la falsità delle notificazioni al garante. La privacy trova limitazione nel diritto d’informazione e di manifestazione del pensiero, il consenso al trattamento dei propri dati personali può essere anche revocato.

Possono essere utilizzate foto fornite dall’interessato o scattate in manifestazioni pubbliche, le foto possono essere utilizzate da giornalisti o da chi fa informazione; la tutela all’anonimato di minori impedisce d’identificare le vittime di violenze. Dopo la tutela della segretezza nella corrispondenza cartacea e della comunicazione telegrafica e telefonica, in internet, la tutela della privacy serve a prevenire furti di dati, a prevenire installazioni abusive di apparecchiature e programmi per intercettazioni, a evitare rivelazioni di documenti segreti, a impedire accessi non autorizzati, spionaggio e frode informatica.

Un’azienda non può pubblicare i dati di un proprio cliente senza sua autorizzazione, le sanzioni prevedono, oltre il risarcimento, la reclusione con aggravante per chi commette gli abusi come operatore del sistema. Purtroppo oggi una violazione commessa in rete produce effetti anche in altri paesi, quindi, per l’uso della rete, è necessario un processo di regolamentazione internazionale. In questa materia, in Italia il diritto alla difesa prevale su quello alla privacy e il diritto alla privacy prevale sul diritto d’autore (Per le notizie di carattere giuridico, fonte: Bruno Saetta).

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Dalla fine della seconda guerra mondiale, i governi italiani sono passati dal servizio degli Usa al servizio della UE, usata come paravento della Germania, alle trame americane si sono sostituite quelle tedesche, miranti a destabilizzare l’Italia e a egemonizzare l’Europa (con il denaro si può!). Però, in Europa arrivano soldi anche dall’Islam, cioè da Arabia, Qatar, Kuwait, Emirati, Marocco e Algeria, a favore di moschee, politica e informazione, perciò vi cresce l’antisemitismo, la disinformazione e il terrorismo, che è, come la guerra, un modo di fare politica.

Non si può contenere l’emigrazione islamico-africana, che rappresenta una strategia di penetrazione, con aiuti economici europei che arricchiranno solo le tasche di politici africani ed europei; purtroppo in Africa, finanziarie cinesi ed europee hanno acquistato tanta terra fertile, per produrre prodotti agricoli, industriali o alimentari, da esportazione, sottraendola agli africani.

USA

Stante il deficit cronico della bilancia commerciale degli Usa, che ha spinto Trump a introdurre dazi all’importazione per riequilibrarla, in questo momento pare strana la rivalutazione del dollaro che, in un mercato corretto e purgato dalla speculazione, avrebbe dovuto svalutarsi, mentre l’euro avrebbe dovuto rivalutarsi. I cosiddetti mercati, che includono banche centrali e grandi banche, hanno acquistato dollari per farli rivalutare, poi, per portare a casa il guadagno, li venderanno, il dollaro si porrà a un valore molto più basso dell’attuale e gli Usa, per aiutare le loro esportazioni, potranno contare sulla svalutazione del dollaro, invece che sui dazi invisi ai nostri economisti europeisti.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (8/7/2018)

EUROPA

Dietro l’immigrazione, invece della solidarietà e dell’umanitarismo, c’è il business; finanza, multinazionali e sinistra si sono alleati per riempire l’Europa di nuovi schiavi e per ridurre i diritti dei lavoratori e il costo del lavoro. I registi di quest’operazione, che ha spinto all’esodo, sono stati favoriti dalla propaganda di politica e informazione, che hanno presentato le ONG, come ha fatto Fico, con il quale bisogna fare i conti, come dei salvatori.

I salvataggi nascondono interessi politici ed economici, la nave Proactiva Open Arms, popolata da attivisti di sinistra, sostenuta da George Soros, vuole abolire stati e confini e ha ricevuto una donazione dalla compagnia marittima spagnola Gruppo Ibazibal. Nel 2014 la maggior parte dei 140.000 migranti, su sollecitazione del papa, è stata recuperata, con la missione Mare Nostrum, dalla marina militare italiana, però 40.000 di loro furono salvati da navi commerciali, costrette a deviare dalla loro rotta, come prevede la legge del mare, a costi notevolissimi.

Con le proteste degli armatori, George Soros con la sua fondazione Open society, e il Gruppo Ibazibal, si risolsero a finanziare le Ong; a Soros non interessa salvare vite umane, ma, con il business dell’emigrazione, vuole utilizzare i flussi migratori per incrinare frontiere e sovranità degli stati. Le navi delle Ong sono gestite da gruppi di sinistra, spesso inconsapevoli delle finalità recondite delle operazioni di salvataggio; in UE, anche l’Islam militante si appoggia ai gruppi di sinistra.

Le Ong sono finanziate da stati e da gruppi industriali di vari paesi, anche tedeschi, con quest’operazione le multinazionali sono interessate soprattutto ad abbassare il costo del lavoro, introducendo in Europa manodopera a basso costo. Gli immigrati servono indirettamente anche a favorire, con la reazione popolare, la destra; poiché gli uomini non sono uguali e non sono destinati alla stessa sorte, considerato lo spettro della società e il decremento demografico, i migranti ospitano sicuramente, oltre che rifugiati e aspiranti lavoratori, anche criminali, terroristi, minori per pedofili e donatori involontari di organi; inoltre, minori da adottare, ladri per ricettatori, venditori di droga, prostitute, clienti per giochi d’azzardo, droga e usura.

Non è un’esagerazione, anche l’emarginazione alimenta questo spettro sociale, il denaro si fa in tanti modi; l’élite al potere, che dirige le nostre sorti, è spregiudicata e, con le leggi, insegna l’onestà che non pratica. Si fanno pagare ai migranti parte delle spese per attraversare l’Africa, per la raccolta in mare e il trasporto; secondo un progetto dell’élite,  all’Italia sarebbe spettato il costo dell’accoglimento.

Nell’impresa; Soros ha impegnato 500 milioni di dollari del suo patrimonio, è sostenuto dall’EU ma non dagli Usa di Trump e nemmeno dai paesi dell’Europa orientale che hanno chiuso le frontiere; l’Ungheria, malvista dalla Germania, lo boicotta, anche con la legge. Sull’immigrazione l’opinione pubblica pare divisa, in realtà in Italia, da un a parte sta il governo e la maggioranza del popolo, cioè i cosiddetti populisti, dall’altra parte sta PD, informazione, chiesa, mafia, istituzioni e classe dirigente coordinata dai mercati. (Per le notizie, fonte: Gian Micalessin – Il Giornale 1/7/2018 - Informazione Corretta).

ISLAM

Secondo la convenzione di Parigi, firmata da Israele e Autorità Palestinese, Israele deve versare annualmente all’A.P. le imposte riscosse nei territori amministrati o di pertinenza dall’A.P., destinate all’assistenza sociale alla sua popolazione. Recentemente il parlamento israeliano ha votato una legge che gli consente di decurtare dalla cifra le remunerazioni concesse alle famiglie dei terroristi uccisi o reclusi, con cifre crescenti, per atti che vanno dalla violenza all’omicidio; un terrorista ha ucciso otto israeliani e la famiglia ha ricevuto un assegno di 10.000 euro, diviso in pagamenti mensili.

Con questa procedura, l’A.P. devolve alle famiglie dei terroristi condannati circa 350 milioni di euro annui; secondo il parlamento israeliano, in questo modo l’Autorità Palestinese incoraggia il terrorismo, anche contro civili israeliani; però la televisione nostrana e Avvenire non la racconteranno mai così (Per le notizie, fonte: Vito Anav – Breacking News – Informazione Corretta).

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Contro Israele, aumentano gli sforzi di Turchia e Iran, anche se questi paesi operano separatamente, l’Iran sostiene Hamas a Gaza, sul Golan sostiene l’esercito di Assad e in Libano gli Hezbollah sciiti; a Gaza ha ispirato la marcia del ritorno; dalla Siria ci sono stati lanci iraniani di missili contro Israele, che ha risposto. In Libano, le elezioni parlamentari del 6/5/2018 hanno rafforzato il partito filo iraniano Nasrallah, mentre si è indebolito il partito del primo ministro sunnita Hariri, vicino all’Arabia saudita, che si è ravvicinata a Israele.

Netanyahu ha denunciato il mancato rispetto da parte dell’Iran del trattato sul nucleare e il suo potenziamento del programma missilistico; perciò Trump si è ritirato dal trattato sul disarmo nucleare con l’Iran, tuttavia, vuole ritirarsi dalla Siria, come dall’Afghanistan, incoraggiando iniziative anti iraniane di Israele e Arabia Saudita.

La Turchia di Erdogan vuole estendere la sua influenza suGerusalemme e Palestina e perciò i paesi arabi sono allarmati, Erdogan è quello che si è opposto di più al trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme; ha richiamato il suo ambasciatore da Israele, ha fatto donazioni ai fratelli musulmani che operano a Gerusalemme e donazioni a organizzazioni islamiste turche che protestano contro gli Usa e Israele.

L’attività turca ha allarmato palestinesi, giordani e sauditi, re Abdullah di Giordani è il custode della spianata delle moschee e non vuole esser scavalcato; Giordania e Autorità Palestinese temono di perdere consenso tra la popolazione palestinese; sono sempre più numerosi i ritratti di Erdogan branditi dai palestinesi che protestano, sicuramente sovvenzionati da Erdogan.

Molte nazioni islamiche stanno allacciando rapporti con Israele, per le sue conoscenze tecnico-scientifiche e perché lotta contro Iran e Isis, la Germania acquista droni armati da Israele e Russia e Usa hanno riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele, con riserve sulla sovranità su Gerusalemme est. Invece da Gaza, Hamas ha deciso di lanciare anche aquiloni e palloni incendiari verso Israele, mentre l’Iran, dalle sue basi, gli lancia contro missili ai quali Israele risponde. Per Israele, l’Iran rappresenta una minaccia peggiore dell’Isis.

La squadra mobile di Torino ha arrestato più di venti trafficanti marocchini di marijuana,  destinata a finanziare il terrorismo islamico dell’Isis in Africa settentrionale; nelle indagini sono stati imputati per favoreggiamento un avvocato italiano e una talpa della procura che lo informava sulle indagini (Per le notizie, fonte: Informazione Corretta – La Stampa 4/7/2018 – Giordano Stabile – Repubblica – Erica di Biasi 6/7/2017). 

ITALIA

L’economista Joseph Stigliz ha affermato che l’Italia, per rilanciare la sua economia, dovrebbe adottare, a fianco dell’euro, una moneta complementare fiscale, perché oggi l’Italia fa debito solo per pagare gli interessi sul debito; invece Merkel e Macron, la volpe e il gatto, per curare o meglio massacrare l’Italia, stanno già pensando all’intervento di un Fondo Monetario Europeo, anche se l’Italia, considerate le sue garanzie patrimoniali, non ne avrebbe bisogno. Macron e Merkel sono sostenuti da italiani di rilievo, agenti dello straniero.

Tagliare spesa pubblica e costo del lavoro, come suggerito dall’UE, ha ridotto il Pil italiano; se non si vuole uscire dall’euro, che sarebbe la scelta migliore, una moneta complementare, di qualsiasi tipo, potrebbe conferire maggiore spazio di spesa al governo; la nuova moneta fiscale non farebbe aumentare debito pubblico e deficit di bilancio. Questi titoli di sconto fiscale o TSF darebbero diritto, dopo tre anni dall’emissione, a ridurre i pagamenti di tasse e contributi e sarebbero usati da imprese e privati; potrebbero essere ceduti in garanzia e incrementerebbero consumi e, dopo tre anni, gettito fiscale e Pil.

Se si decide di restare nell’euro, gli TSF sembrerebbero permessi dagli accordi di Maastricht, mentre, per adottare altre monete complementari o i mini-bot cartacei, bisognerebbe uscire dall’euro, però si potrebbe sempre trattare, se il governo ha spina dorsale. Gli TSF non sono debiti e non sono rimborsabili, teoricamente, possono essere accettati in garanzia dalla BCE per concedere prestiti alle banche, però oggi sono le banche italiane che esportano capitali privati e capitali derivanti dal QE (Per le notizie, fonte sinistrainrete – Enrico Grazzini).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (1/7/2018)

ITALIA

La narrazione mitico - propagandistica ha affermato che gli immigrati sono tutti profughi di guerra e non comprendono terroristi in fuga, in realtà, la maggioranza è fatta di emigranti economici, non molto poveri per i loro paesi di origine; inoltre, tra i profughi di guerra si annidano, non solo donne e bambini, ma, anche se in minoranza, terroristi sconfitti che, dopo aver fatto stragi, cercano di sfuggire alle rappresaglie del partito che li ha sconfitti; la criminalità comune aiuta, a pagamento, la loro fuga.

Quando in Ruanda, per ragioni economiche, di potere e razziali, dal 1990 al 1993 ci fu la guerra civile tra hutu, di razza bantù, e tutsi di razza nilotica; nel 1994 gli hutu, nel corso di un genocidio, fecero strage di tutsi e le suore cattoliche hutu appiccarono anche il fuoco ai tutsi catturati. Gli hutu erano sostenuti e armati dalla Francia e i tutsi dagli americani; poi i tutsi superstiti si ripresero ed erano desiderosi di vendicarsi, perciò la chiesa cattolica fece fuggire in Italia alcuni hutu macchiatisi di terrorismo e strage. Quando il Vaticano ordina, al governo italiano non rimane che obbedire.

In Italia sono a favore dell’immigrazione mafia, chiesa, informazione, alti dirigenti, economisti di corte,  PD e alcuni sindaci siciliani; tanti giustificano la loro presa di posizione con le ragioni umanitarie e con il rispetto delle leggi internazionali che prevedono il soccorso in mare. Con gli immigrati fanno affari tutti quelli che fanno intermediazione per loro e quelli che li utilizzano all’arrivo come mano d’opera a basso costo, inoltre, quelli che se ne servono per attività criminali e quelli che li addestrano per la jihad, la maggior parte degli immigrati è senza occupazione.

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Secondo una sensazione comune, il ruolo della cattedra e la presunta infallibilità che ne deriva, danno potere, anche di unire e sciogliere gli uomini o uomini e donne, purché gli altri le credano; anche se la cattedra non è effettivamente infallibile; l’uomo è programmato all’obbedienza e condizionato da stato, religione, scuola e informazione. I dirigenti, remunerati bene, sono condizionati all’obbedienza e alla discrezione o omertà, però, mettendo da parte la propaganda, sanno come stanno effettivamente le cose.

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Le consulenze bancarie fallaci, in materie d’investimenti, possono generale risentimenti da parte di piccoli risparmiatori delusi, il che fa aumentare la platea di persone risentite verso banche, liberismo e mercato; i loro sentimenti si sommano a quelli dei piccoli imprenditori, di pensionati e lavoratori comuni. Banche e Consob, li sacrificano e lo stato non tutela veramente il risparmio, però le banche cercato di essere più caute con le classi elevate, che servono a tenere su il sistema e a evitare la rivoluzione.

Faccio un esempio, un giudice che, seguendo i consigli della banca, ha sofferto gravi perdite finanziarie, quando si trova a giudicare su casi di malcostume bancario, diventa più severo con le banche; infatti, non esiste solo la norma, i giudici hanno delle discrezionalità, altrimenti nessuno si appellerebbe. Inutile ripetere che lo stato tutela il risparmio e il giudice applica la legge, la giustizia rimane la peggiore amministrazione dello stato.

Le banche invitano anche i piccoli risparmiatori a modificare spesso le loro scelte d’investimento finanziario, dando anche delle indicazioni; con ciò, esse guadagnano commissioni d’intermediazioni e provvigioni a vantaggio dei loro alti dirigenti che spostano questo denaro all’estero, mentre il piccolo risparmiatore vede erodere il suo risparmio e lo stato, amico delle banche, resta indifferente.

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Il Pd, soprattutto a livello dirigenziale, con i suoi uomini ha occupato televisione, giornali, scuola, banche e intera pubblica amministrazione, ricevendone il sostegno politico, cioè voti e propaganda a favore; ora però anche i suoi sostenitori delle regioni rosse, come si è visto alle elezioni, lo stanno abbandonando, cioè, difettando in riconoscenza, ne condannano discretamente, l’operato economico-politico . 

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Per quanto riguarda il debito pubblico, bisogna distinguere tra paesi debitori, come l’Italia, che trovano credito, e paesi debitori che, a causa di poche garanzie, non lo trovano e perciò si rivolgono al FMI, che impone condizioni molto dure ai paesi soccorsi. All’Italia queste condizioni capestro sono state imposte dalla commissione europea e dai trattati dell’UE.

I paesi indebitati si dividono in tre categorie, quelli monitorati dal FMI, come il Venezuela, quelli monitorati prevalentemente dalla commissione europea, come l’Italia, e gli Usa che non sono monitorati da nessuno, perché gestiscono una moneta di riserva che attira in Usa il risparmio mondiale e sovraintendono ai movimenti finanziari internazionali. In generale, il risparmio è attirato dai paradisi fiscali, che esistono anche in Usa e in Germania, da privilegi fiscali e dalla solidità economica e finanziaria di un paese.

Gli Usa lo attirano con la moneta e la Germania con il saldo valutario attivo; i paesi che hanno attivi valutari li devono necessariamente investire da qualche parte; la Germania lo ha fatto investendo all’estero in attività produttive, comprando titoli di stato e investendo in derivati; è la conseguenza dell’uso della moneta e degli squilibri commerciali. Con la moneta, gli Usa finanziano il debito estero e il bilancio dello stato, l’Italia non lo può fare perché è senza moneta ed è sotto ricatto da parte della commissione europea.

USA

In Usa i giudici di primo grado avevano bocciato, a più riprese, il provvedimento di Trump che vietava l’ingresso in Usa di persone provenienti da paesi che alimentano il terrorismo o da paesi a rischio o nemici degli Usa, soprattutto musulmani; poi è intervenuta la Corte suprema, che ha ribaltato la decisione, affermando che il provvedimento di Trump avrebbe lo scopo di garantire la sicurezza del paese dal terrorismo.

John Bolton, consigliere per la sicurezza americano, è arrivato a Roma per rafforzare l’intesa con Il nuovo governo italiano e preparare la visita di Conte, alla fine di luglio, alla Casa Bianca. Bolton ha incontrato Conte, Salvini e il ministro della difesa Trenta, Trump considera l’Italia un paese leader, però, poiché l’Italia vorrebbe richiamare i soldati italiani da Kabul, Trump li ha invitati a restare.

Sulla Libia l’Italia chiede un riconoscimento del ruolo dell’Italia e desidera frenare le ambizioni francesi; il governo italiano si è detto favorevole a riammettere la Russia al G7 e a ritirare le sanzioni a suo carico. Sul dazio americano l’Italia è vincolata dalle scelte dell’UE, però, riguardo la Cina, in materia di dazio, il suo governo condivide la posizione di Trump. L’Italia, per la sua posizione critica verso l’ UE, potrebbe diventare l’alleato naturale di Washington in Europa.

Per Sergio Marchionne, i dazi americani sulle auto importate dagli Usa dall’EU sono gestibili, inoltre, afferma che negli scambi commerciali già esistono delle anomalie e dazi diversi; però ritiene che sarebbe meglio discutere tra paesi, invece di intraprendere azioni unilaterali. Sa che il paese europeo che ha beneficiato di più dalle esportazioni automobilistiche in Usa è la Germania e ritiene che, al riguardo, sarebbero opportuni accordi tra gli Usa e i singoli stati europei, se fosse possibile.

Trump stima Marchionne, 3 dei 5 milioni di auto FCA sono prodotte in USA e l’azienda vuole espandersi nel territorio NAFTA, per esportare vetture nel resto del mondo. Marchionne ha consegnato una nuova Jeep Wrangler ai carabinieri che pattugliano le spiagge romagnole; la FCA vuole sviluppare sempre di più la produzione di Jeep e conquistare il 20% del mercato dei Suv. Questo è il quadro, ma PD e televisiva italiana sono nettamente schierati contro Trump e a favore della Germania (Per le notizie, fonte, La Stampa 27/6/2018 – Informazione Corretta).

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Il 27/6/2018 la camera dei rappresentanti Usa ha respinto la proposta di legge sull’immigrazione, sostenuta dai repubblicani moderati e appoggiata da Trump; i democratici hanno votato contro e i repubblicani, pur essendo il gruppo più forte, si sono spaccati. La proposta era un compromesso tra conservatori e moderati; Trump chiedeva soldi per costruire il muro con il Messico e voleva selezionare gli ingressi in base alle richieste del mercato del lavoro, era anche a favore del ricongiungimento dei bambini con i genitori.

Secondo Trump, il voto doveva essere posticipato dopo le elezioni di novembre, quando i repubblicani, secondo i sondaggi, avrebbero avuto una maggioranza più forte; i democratici ritengono che il testo di legge sia troppo duro con gli immigrati. Eppure la legge bocciata avrebbe consentito ai bambini da restare con i genitori, questo tema era stato agitato dalla propaganda televisiva contro Trump; ma per gli oppositori la concessione non era abbastanza, chiedevano all’amministrazione di smetterla di rinchiudere gli immigrati, anche Macron vorrebbe rinchiudere gli immigrati in Italia (Per le notizie, fonte: Il Corriere della sera).

EUROPA

Il parlamento europeo, riunito a Strasburgo, su proposta dei deputati Oettinger/Voss e con parere favorevole della commissione europea, per la tutela dei copyright nei confronti dei giganti della rete, ha formulato una proposta di legge, con l’introduzione di una tassa, per i collegamenti con link e con articoli di giornali. Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, ha precisato che non si tratta di censura per orientare l’opinione della gente; secondo Di Maio però, poiché non è facile controllare l’informazione, in questo caso si ricorre alla tutela del diritto d’autore.

Alcuni temono che il parlamento europeo possa attentare alla libertà d’informazione, con questa legge, le piattaforme online sarebbero responsabili per le violazioni del copyright da parte dei loro utenti (art.13), perciò, chi adotta contenuti o immagini di altri, potrebbe ricevere il messaggio: “Non avete una licenza per questo contenuto". Secondo alcune opinioni, ne sarebbero colpite notizie, frammenti di notizie e loro commenti, limitando la libertà d’informazione.

In Italia già la legge fascista sulla stampa, ancora in vigore, introducendo la figura del direttore responsabile e dei concorsi filtrati per giornalista, unitamente al codice fascista di Rocco, che ha implementato i reati  d’opinione, ha tentato la strada della censura indiretta sull’informazione; tutti strumenti utili a controllare e condizionare l’informazione. Poi il fascismo, a questi strumenti, aggiunse la censura diretta, oggi l’informazione si condiziona anche con i finanziamenti pubblici e privati e di paesi esteri (Per le notizie, fonte: Enzo Pennetta – Critica scientifica).

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Il summit europeo sull’immigrazione ha avuto un esito deludente, non ci sono obblighi vincolanti per gli altri paesi; l’Italia di Conte, in precedenza sempre remissiva, voleva usare il pugno duro e ha usato il veto, non era isolata come afferma Martina, ma si sentiva isolata. Ha avuto parole di solidarietà, ma avrebbe dovuto cercare accordi preventivi con i paesi che vogliono contenere l’immigrazione, cioè il gruppo di Visegrad, Spagna e Grecia, invece l’hanno fatto, in cambio di contropartite, Germania e Francia che hanno un disegno egemonico europeo, a danno dell’Italia.

Nei secoli passati, Spagna, Francia e Germania, per dominare l’Italia, erano divise, ora sono unite e gli agenti italiani dello straniero, plaudono per la raggiunta unità e pace continentale. L’informazione italiana, sempre comprensiva con la Germania, elenca i problemi di Macron e Merkel con la loro opposizione, ignorando i problemi del governo italiano che ha contro opposizione, papa, informazione ed economisti e dirigenti di corte. Adesso si è messo di traverso anche Fico, presidente della camera, che si è espresso, in qualche maniera, a favore d’immigrazione e ONG.

I temi rimasti sul tappeto sono sempre i soliti, superamento degli accordi di Dublino, ruolo, controllo  e contenimento dell’operato delle ONG, chiusura all’immigrazione dei porti e delle frontiere, centri raccolta e identificazione per gli immigrati, loro ripartizione tra stati e loro rimpatri; contributi sostanziosi a chi accoglie immigrati sono stati concessi solo a Grecia e Turchia. L’Italia, secondo Soros, papa e Macron, è invitata a raccogliere altri immigrati, probabilmente i nostri grandi soci europei, con la collaborazione d’italiani, agenti dello straniero, la vogliono destabilizzare.

Con delle grandi mangiate riservate ai rappresentanti dei governi, si faranno altri summit, altri trattati, violati come tutti i trattati fatti dagli  stati, ma per la Germania e l’informazione italiana, solo l’Italia non rispetta i patti. Intanto c’è una novità, sembra che la Troika lasci la Grecia, impoverita e tenuta in quarantena e in osservazione, con  Tsipras divenuto, in cambio di aiuti economici, da elemento di riscatto, a collaborazionista della Germania.

ISLAM

A Cagliari si prepara il comitato di accoglienza della Freedom Flotilla, destinazione Gaza, partita da Norvegia e Svezia, destinata a emulare di un’altra flottiglia partita l’11/11/2010 dalla Turchia. Questa nuova flotilla farà tappe a Napoli e Palermo, suo scopo è chiedere la fine del blocco israeliano di Gaza, l’abolizione dei muri e la libertà di movimento, in terra e in mare.

Israele ha cessato l’occupazione di Gaza nel 2005, gli israeliani si ritirarono e Hamas incendiò le serre israeliane che sarebbero tornate utili anche per i palestinesi; da allora, lancia dalla città razzi contro Israele, che hanno bruciato molti ettari di coltivazioni. Ciò malgrado, al valico di Keren, Israele preleva malati palestinesi da curare negli ospedali israeliani e vi fa arrivare, a titolo gratuito, anche molti TIR carichi di viveri.

Hamas, per non esserne indebolita, ha anche rifiutato un piano di aiuti di Israele e Usa; finita la seconda guerra mondiale, anche il piano Marshall fu rifiutato, per questo motivo, dai paesi comunisti dell’Europa orientale. L’ANP non paga più l’acqua a Israele che tuttavia continua a fornirla, e mette in vendita i viveri forniti gratis da Israele, desidera la guerriglia permanente; intanto, grazie all’informazione occidentale, in occidente i palestinesi ricevono sempre tanta simpatia (Per le notizie, fonte: Informazione Corretta – Deborah Faith).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (25/6/2018)

USA

Al vertice del G7 tenutosi a Chalevoix, in Canada, c’è stato uno scontro tra Usa e gli altri paesi, a causa dell’aumento dei dazi americani su alluminio e acciaio, ora Trump vuole replicare l’azione anche contro le importazioni di automobili; gli altri sei paesi del summit. hanno diramato un comunicato di condanna sui dazi Usa. Il presidente Trump sta sfidando il libero scambio, che era diventato un dogma, e sembra voglia sostituire il multilateralismo con i rapporti bilaterali tra stati.

Trump sembra anche ritenere inutili, perché non funzionano, le istituzioni internazionali come G7, Wto, Fmi, Onu, Nato e Banca Mondiale; sembra voler sfidare le relazioni internazionali. Perciò si è ritenuto che il summit del G7 si sarebbe chiuso con un comunicato non firmato dagli Usa; oggi il mercato delle altre sei nazioni partecipanti, che hanno la bilancia valutaria in attivo, è superiore a quello degli Usa, mentre quella Usa è in passivo. (Per le notizie, fonte: Alessandro Avvisato - contropiano.org).

ITALIA

Quando lo stato funziona, la spesa pubblica distribuisce redditi ai privati e, se è usata sapientemente, favorisce la redistribuzione del reddito, però lo stato, per legittimarsi, dovrebbe anche correggere le distorsioni del mercato, contrastando la speculazione finanziaria; invece, da trenta anni, la politica dell’emergenza dai governi italiani è stata usata per far accettare agli italiani delle politiche che li danneggiavano. Per farlo, si è data dell’Italia, da parte dell’informazione, un’immagine sempre negativa, mentre, contro Salvini, l’informazione, il presidente della Consob e il governatore della Banca d’Italia esaltano sempre l’euro.

Questa presentazione foraggiata è poi diventata prevalente anche presso gli investitori esteri che desideravano speculare sull’Italia, la politica dei governi è stata sostenuta dai privilegiati italiani che non volevano perdere i privilegi con delle vere riforme che, inevitabilmente, toccano privilegi, esenzioni e immunità: Questi galantuomini italiani, al servizio dello straniero, auspicavano piuttosto per l’Italia la sorte di alcuni paesi asiatici, di Grecia, Argentina e Venezuela, soccorsi dai finanziamenti del FMI.

Eppure l’Italia, nonostante chi l’ha governata, è ancora in piedi, anche la commissione  europea, fino al 2015, malgrado le lamentele televisive sul debito pubblico italiano, aveva affermato che questo era sostenibile dall’Italia; da quella data la situazione è peggiorata, anche a causa della politica di austerità voluta dall’UE.  La percezione dell’Italia all’estero è stata distorta da governi, partiti e informazione italiana, tutti tele diretti a favore della speculazione internazionale.

Si volevano imporre, con la politica dell’emergenza, riforme come quella delle pensioni e le privatizzazioni, senza toccare i privilegi e senza fare vere riforme che gli italiani si aspettavano, come quelle sociali e fiscali, della giustizia, della pubblica amministrazione, senza alleggerire le imposte alle piccole imprese che spesso, con la crisi e le imposte, sono costrette a chiudere; però gli esperti di corte ne hanno data la colpa solo al costo del lavoro e alla scala mobile, poi abolita.

Nonostante gli esperti di corte abbiano vilipeso spesso gli italiani ma non la loro classe dirigente, si riscontra che i fondamenti economici dell’Italia sono ancora solidi e perciò oggi, invece di scommettere in borsa contro l’Italia, tutelando veramente il risparmio, si potrebbe scommettere a suo favore. Alle elezioni europee del prossimo anno, ci si aspetta un grande successo della Lega di Salvini; con le mortificazioni riservate all’Italia dai nostri soci dell’UE, finché non sarà abolito il voto, aumenterà la pattuglia degli euroscettici italiani al parlamento europeo (Per le notizie, fonte: Alberto Bagnai – sinistrainrete).

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La propaganda di parte, fatta con considerazioni faziose, con notizie di parte e con mezze notizie, con i suoi avvocati, la fa da padrona in Tribunale, chiesa, politica, affari e informazione. Trump è sempre oggetto di attacchi per la sua politica protezionista, dettata dal deficit della bilancia commerciale Usa, per il suo presunto anti islamismo, razzismo e populismo, tipici di chi appare nemico della sinistra o meglio, dell’élite mondialista. Trump è oggetto di attacchi per la sua politica di respingimento degli immigrati, anche a danno di bambini, per voler costruire anche un muro con il Messico, come quelli che si costruiscono, con meno polemiche, in Europa, al confine di stati dell’UE, il che sembra più grave.

Il papa, come la sinistra, desidera l’immigrazione con tanti bambini, ufficialmente per solidarietà e a causa del decremento demografico italiano, mettendo così in pericolo, con tanti immigrati, la stabilità interna italiana; il papa, con l’opposizione e gli esperti di corte, critica le misure anti immigrazione del nuovo governo italiano. Fino ad adesso, l’acquiescenza dei governi italiani alle vessazioni dell’UE a danno dell’Italia, agli insulti rivolti all’Italia da francesi e tedeschi e all’indifferenza dell’UE verso l’invasione diretta in Italia, ha fatto comodo a chi vuole mandare a fondo l’Italia, ma anche alla Lega che avanza.

In queste vicende, l’informazione italiana e soprattutto la televisione, per guadagnarsi  il pane, è sempre dalla parte di Merkel, Germania, Macron, Junker e papa, mentre riserva critiche a Trump, Salvini, Di Maio e amministrazione del M5S a Roma, come se le amministrazioni precedenti fossero state migliori.  Il governo deve subito mettere mano sul tema dell’indipendenza dell’informazione, che è condizionata da finanziamenti pubblici e. privati e di paesi esteri. A causa della nuova progettata politica europea sull’immigrazione, in disegno voleva solo un direttorio europeo fatto da Germania e Francia, perciò, il presidente del consiglio italiano, Conte, ha minacciare di non intervenire al mini summit europeo sulla materia.

La maggioranza degli italiani non è stupida, alle prossime elezioni europee la Lega avrà un successone; ci vorrebbe anche un miracolo che facesse aprire gli occhi all’europeista Mattarella; ammesso che sia in buona fede e al servizio dell’Italia, questo, per vederci chiaro nella questione, avrebbe anche potuto chiedere aiuto ai servizi d’informazione, con la corruzione, avrebbero parlato anche settori dei servizi tedeschi: E’ chiaro che la Germania, isolando Usa e Russia e calpestando l’Italia, seguendo un suo vecchio vizio, vuole dominare l’Europa, mentre i francesi fanno gli utili idioti che insultano l’Italia.

ISLAM

Nel 2017 a Torino un nato su tre è stato musulmano, tra venti anni un terzo degli elettori sarà musulmano, con lo jus soli anche prima; nell’Islam non esiste divisione tra stato e religione, esso non s’integra ma invade e vuole imporre a tutti la sua visione del mondo. Perciò il Pd ha fatto i conti elettorali e oggi a Milano il Ramadan si celebra dentro la sede del PD; nella sezione del Pd di Lodi, uomini e donne islamiche pregano separati, negli anni sessanta la festa del Ramadan era celebrata in un’area sportiva comunale, poi fu spostata in moschea e oggi si celebra nella sezione del PD.

Forse è per questo che il centro destra ha conquistato il comune di Lodi, il PD non controlla se le organizzazioni islamiche sono finanziate dall’estero, né cosa si dice nelle prediche, ma forse lo fa segretamente la polizia; forse anche il PD riceve finanziamenti esteri dall’Arabia, come li riceveva il PCI dall’Urss, l’Arabia e altri paesi arabi del golfo, distribuiscono soldi a politici di tanti paesi.

Alcuni anni fa, poiché l’informazione non ne parlava, io, da laico, scrissi che in diversi paesi islamici i cristiani erano perseguitate, cacciati o discriminati, mi rispose una persona affermando: “Sono un comunista falce e martellio, attento che ti denuncio per istigazione all’odio razziale!”. Ecco dove sono arrivati gli eredi del un partito comunista, laico e ateo, per il potere, i postcomunisti non hanno ritenuto sufficiente allearsi solo con chiesa, mercati e lobby (Per le notizie: fonte: Alberto Giannoni – Il Giornale).

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Il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha affermato che le Ong, difese dai solidaristi, aiutano i trafficanti di uomini, in Libia già esistono centri di raccolta per emigranti raccolti poi in mare dalle Ong; le navi che li imbarcano stazionano a ridosso delle acque libiche, gli immigrati sono caricati dai trafficanti su gommoni scadenti che naufragano regolarmente. Nel traffico collaborano organizzazioni criminali dei paesi d’origine e di transito; in questa indagine, il procuratore collabora con un’agenzia Onu per il contrasto al crimine organizzato internazionale; dovrebbe indagare anche sul ruolo di Soros e della guardia costiera italiana che coordina l’azione delle ONG.

L’Italia non ha adottato misure efficaci contro l’immigrazione perché, su sollecitazione del papa e del decremento demografico, il PD voleva immigrati; poi su questi sventurati tanti hanno speculato, si dice che con gli emigranti si guadagna più che con la droga, l’UE ha assecondato l’ambiguità italiana per fare affondare l’Italia. Il ministro dell’interno Salvini, dopo la chiusura dei porti, deve impedire alla guardia costiera il suo ruolo facilitatore all’immigrazione, se ci saranno dei morti, nessuno partirà più; l’idea di difendere le frontiere esterne dell’Unione è essenziale, come quella di chiudere i porti italiani all’immigrazione che, purtroppo, con l’aiuto della televisione, sfrutta il sentimento di pietà degli italiani.

Non esiste solo la legge del mare, ma anche la sovranità dello stato sulle sue acque territoriali, se gli altri stati chiudono le frontiere, noi non le possiamo aprire; di umanitarismo e solidarietà, che nascondono la speculazione, si può soccombere. In Libia il governo di Serraj alimenta la corruzione interna, il profitto dei traffici favorisce la collusione tra criminalità e politica, accade anche in Italia; vi si contrabbandano uomini, petrolio, droga e armi. I centri di raccolta libici sono gestiti da corrotti e criminali, quelli che,  secondo alcune proposte italiane e della UE, dovrebbe gestire i nuovi centri di raccolta in Libia, ne sarebbero sicuramente contaminati perché dovrebbero utilizzare anche personale locale.

Intanto l’Italia, poiché sembra che con il nuovo governo voglia ostacolare questa immigrazione, continua a ricevere schiaffi in faccia, da politici di Francia, Germanie e UE, dal PD e dall’informazione mainstream, che remano contro l’Italia. Se non si risolve il problema dell’immigrazione, con ripartizione degli immigrati tra stati, respingimenti, hot spot e centri di raccolta in Africa e aiuti ai paesi di provenienza, dopo gli altri errori e le ingiustizie dell’Unione, questa potrebbe crollare. L’immigrazione sarà bloccata, non dagli aiuti esteri, ma solo contrastando la criminalità internazionale che la organizza (Per le notizie, fonte: Antonella Aldrighetti).

EUROPA

Il governatore di Bankitalia, il presidente della Consob e il ministro dell’economia Tria affermano che l’euro è solido, mentre Draghi afferma che irreversibile, cioè, è un dogma anche per l’informazione e tanti politici. A favore degli eurobond si sono espressi Tremonti, Juncker, Ciampi, Prodi e Monti, mentre la Germania si è detta contraria, però ha sostenuto il Meccanismo Europeo di Stabilità che consentì di salvare il proprio sistema bancario dal presunto default greco.

Il sottosegretario di stato Giancarlo Giorgetti, ritiene che gli eurobond possano aiutare gli investimenti in infrastrutture, Savona avrebbe voluto far confluire in un Fondo europeo i debiti pubblici che superino il 60% del PIl, remunerati a basso interesse, allungandone le scadenze e dando in garanzia beni dello stato. Il Fondo trasformerebbe i titoli nazionali in titoli europei, con emissione di obbligazioni per i privati; per Tria, ministro dell’economia, gli investimenti pubblici dovrebbero essere resi possibili anche dal temporaneo deficit di bilancio.

Alla fine dell’anno terminerà il QE, con titoli di stato italiani acquistati dalla BCE al mercato secondario, per 300 miliardi di euro. La platea dei sostenitori dell’euro si va riducendo e si tende solo a evidenziare i problemi connessi all’uscita da questa moneta; governo e Bankitalia, per evitare contraccolpi, avrebbero il dovere di predisporre un eventuale piano d’uscita, come l’ha la Germania. La crisi, iniziata nel 2008, ha investito soprattutto l’eurozona, l’euro ha aumentato le asimmetrie tra i paesi dell’UE, a vantaggio della Germania e a svantaggio dell’Italia.

Il ritorno a una moneta nazionale, anche complementare rispetto all’euro, potrebbe aiutarci a uscire dalla crisi, dal 2008 l’Italia ha perso 9 punti di Pil, diverse imprese hanno chiuso e la disoccupazione è cresciuta. Ora si prospetta un periodo di stagnazione, impoverimento generale e precarizzazione del lavoro, con tagli a scuola, sanità e pensioni. Avendo rinunciato alla lira, il governo italiano ha anche rinunciato a una fonte di finanziamento della spesa pubblica; comunque, per superare la crisi, invece dell’uscita dall’euro, alcuni propongono la riforma dei trattati dell’UE che sono vessatori e l’Italia.

L’unione Europea non è nata per solidarietà, ma su progetto neoliberista e a vantaggio del neomercantilismo tedesco; affermare che l’euro sia irreversibile, pare un dogma religioso, anche gli stati si uniscono e si dividono, tuttavia, una campagna terroristica afferma che non ci sono alternative alla gabbia dell’euro. Si teme che l’uscita dall’euro porti a una forte svalutazione della lira, invece, secondo alcuni studi, ci sarebbe solo una forte rivalutazione del marco, con vantaggi competitivi per tutti i paesi dell’Unione; se si ripudiasse l’euro, la lira si rivaluterebbe verso la maggioranza dei paesi dell’eurozona.

Il surplus commerciale della Germania è pari al 10% del Pil, mentre le regole, che la Merkel invita a rispettare, imporrebbero il limite del 6%, ma per Berlino che ha sforato, non ci sono state sanzioni, è una delle tante asimmetrie dell’UE. L’euro non è una moneta neutrale, aiuta le esportazioni tedesche e permette alle imprese e allo stato tedesco di finanziarsi a tassi bassissimi; poiché non si può agire sui cambi a favore delle bilance commerciali in passivo, la politica di austerità voluta dalla Germania ha favorito la svalutazione interna di aziende, immobili, salari e pensioni, a svantaggio soprattutto delle classi popolari.

Per difendere i suoi interessi, la classe dirigente italiana, ha preferito schierarsi con l’oligarchia finanziaria che difende l’euro. Dal 2008-2016 il surplus commerciale italiano, pari a 40 miliardi di euro annui, ha superato i livelli precrisi, la riduzione dei consumi e dei salari ha favorito le esportazioni, mentre le importazioni sono crollate del 4,5% in termini monetari e del 30% in termini reali; sono tutti indici della riduzione del Pil e della deflazione di prezzi e salari.

In precedenza, la svalutazione della lira non aveva impedito all’Italia di continuare a crescere, però, chi teme la svalutazione, ne paventa la conseguente inflazione, ma le due percentuali non sono mai uguali e, generalmente, la prima è molto maggiore, oggi però, domina lo spettro della deflazione. Nel triennio 1993-1995 la lira si svalutò del 50% rispetto al marco, poi, negli anni seguenti l’Italia adottò l’euro con un cambio che rivalutò la lira abolita, ridusse salari e pensioni e rivalutò il debito pubblico, invece di svalutarlo come sarebbe stato desiderabile.

Con la svalutazione, si ridurrebbe debito pubblico e privato a tasso fisso, il prezzo del petrolio, dato dal cambio con il dollaro, incide solo per il 25% alla pompa, il 57% è determinato da imposte e il resto dai costi industriali e commerciali. In caso di uscita dall’euro i terroristi europeisti affermano che ci sarà una fuga di capitali, in realtà, questa fuga è già in atto, come risulta dai saldi Target 2 e come accade nei periodi d’incertezza che precedono una modifica sostanziale del rapporto di cambio; la fuga dipende dall’aspettativa della svalutazione alimentata dai media, dagli speculatori e dal partito pro-euro.

Chi esporta capitali apre conti in valuta estera all’estero o acquista titoli o fondi in altra valuta, però, con i nuovi rapporti di cambio, generalmente i capitali rientrano; cioè, con questi movimenti di capitali, si vuole solo speculare sui rapporti di cambio, poi, il rientro dei capitali farà apprezzare di nuovo la lira. Un altro dogma dell’informazione afferma che il controllo sui movimenti di capitali è vietato, però nel 2015 l’UE ha imposto a Grecia e Cipro limiti molto severi per chi voleva esportare capitali all’estero.

Fu fatto nell’interesse delle banche creditrici tedesche, ma si può fare anche nell’interesse di un paese che decide di dotarsi di una sua moneta. Con l’Italexit o uscita dell’Italia dall’euro, si teme un aumento del debito pubblico e dei debiti privati, ma la Lex Monetae di uno stato sovrano afferma che esso può scegliere o cambiare moneta e fissare liberamente il tasso di conversione con le altre monete.

Con l’aiuto di una legge speciale allo scopo, gli art.1277-1281 del c.c. stabiliranno come i rapporti di debito e credito in euro saranno regolati in lire, questa procedura è riconosciuta anche dal regolamento della UE, CE n.1103/97, eppure gli esperti di corte ci avevano detto che non era possibile uscire dall’euro. Se l’Itala torna alla lira nel rapporto 1 a 1, ha diritto di farlo e iI debito estero non aumenterebbe, fatte salve le fluttuazioni successive della lira. Il debito pubblico italiano, detenuto all’estero, è pari a 800 miliardi di euro, generalmente BTP a buon rendimento, mentre ai pensionati italiani si consegnano Bot senza rendimento, questo debito estero si può rimborsare in lire.

Però il governo Monti, attenuando la sovranità monetaria italiana, ha introdotto il debito estero sotto legislazione straniera o CAC, pari a soli 48 miliardi di euro, perciò i creditori potrebbero opporsi alla rideterminazione in lire del loro credito, con la Grecia l’hanno accettata temendo il default, cioè la perdita di tutti i crediti. In Italia il debito privato verso l’estero non esiste, in questo caso, la posizione finanziaria verso l’estero è attiva per 580 miliardi di euro.

Le imprese italiane che hanno emesso bond sotto legislazione straniera, l’hanno fatto per spuntare interessi bassi, cioè per speculare nel casinò della finanza. Nonostante la televisione non lo dica, nel mondo, la globalizzazione è in crisi, crescono le misure protezionistiche e si riduce la percentuale del commercio estero sul Pil mondiale; un’uscita concordata dell’Italia dall’eurozona sarebbe preferibile a una unilaterale, meglio ancora se fatta assieme ad altri paesi, ci sarebbe anche l’ipotisi di abolizione per tutti dell’euro.

Vista l’aria che tira, la Polonia si rifiuta di entrare nell’euro, la repubblica Ceca ha sganciato la corona dall’euro e poi si è rivalutata, la Danimarca vuole muoversi nella stessa direzione. La Svizzera e la Norvegia sono fuori dall’euro e perciò hanno reagito meglio alla crisi, il Pil della Corea del sud aumenta del 3% l’anno. Nel mondo, l’euro, una moneta senza stato, non ha trovato imitatori.

L’alternativa all’uscita sarebbe l’aggravarsi della crisi, un governo popolare d’emergenza dovrebbe decidere la strada da prendere, ma il ministro dell’economia Tria, sembra  ancora affezionato all’euro. Per la salvezza dell’Italia, l’uscita dalla moneta unica deve essere accompagnata dalla nazionalizzazione di alcune banche e della presa di distanza dal neo-liberismo e dalla globalizzazione (Per le notizie: fonte: Leonardo Mazzei – Sollevazione – sinistraionmrete.info – rivista il Ponte; Lorenzo d’Onofrio – Eurobond – sinistrainrete.info).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (20/6/2018)

Con la rivoluzione digitale di Silicon Valley, l’uomo tenta di farsi onnipotente, infatti, stabilisce simultaneamente centinaia di contatti; la prima rivoluzione industriale è stata meccanica, la seconda elettrica, la terza digitale, la quarta punta sull’intelligenza artificiale. Queste nuove tecnologie hanno aumentato la produttività del lavoro e ridotto i costi di produzione, ma, salvo eccezioni, non la disoccupazione; alle macchine sono affidati ruoli più semplici, ripetitivi e faticosi, mentre agli uomini si chiede più specializzazione.

Senza riduzione delle ore lavorate e della vita lavorativa la disoccupazione è destinata ad aumentare, però questa rivoluzione potrebbe liberare l’uomo dalla schiavitù del lavoro, sopratutto fisico, facendogli perdere manualità e abilità fisiche e artigiane. Per compensazione, aumenta il volontariato, la tecnologia sta cancellando il lavoro salariato, perciò si propone di tassare i robot per pagare un reddito di cittadinanza.

Abolendo il lavoro, si abolirebbe la divisione in classi sociali ma non la concentrazione della ricchezza, mentre il reddito potrebbe essere distribuito con quello prodotto dalle macchine. I governi finanziano l’industria 4.0 e la robotizzazione, ma la fiducia nelle istituzioni diminuisce, nel lavorio di routine, le macchine si aggiornano più velocemente degli uomini che però, in teoria, con la tecnologia, avranno più tempo libero.

L’Unione Europea ha proposto uno stato giuridico per i robot, definite persone elettroniche responsabili delle proprie azioni, cioè facendoli diventare cittadini che pagano le tasse e hanno dei diritti; le macchine, dotate d’intelligenza artificiale, si renderanno autonome dagli uomini. In test d’intelligenza queste macchine hanno già superato l’uomo, non solo in memoria, lettura e nei giochi.

Comunque, in Usa tante persone sono diventate ostili verso la tecnologia di Silicon Valley, perché, oltre l’innovazione, ha creato disoccupazione e diminuzione dei salari, rendendo superflue tante professioni; questa nuova tecnologia sta distruggendo il tessuto sociale, disumanizza l’uomo, favorisce il controllo sociale, libera dal lavoro ma favorisce la schiavitù.

Nonostante le promesse di eguaglianza, l’uomo brama ancora la ricchezza, perciò aumentiamo le disuguaglianze sociali, accade ciò perché la speculazione si è alleata con le macchine; aumenta il degrado sociale, cresce la disumanizzazione, diminuisce il gusto artigiano, diminuisce la felicità e si creano uomini privi d'identità e cultura. Cioè si creano individui più controllabili, intercambiabili e manipolabili; per i padroni, i robot hanno il vantaggio che non si lamentano e non scioperano.

Per la produzione e i servizi, l’uomo è diventato antiquato, è meno veloce dei computer e perciò si pensa a una fusione tra uomo e macchina cioè al trans umanesimo; si vuole ingegnerizzare il cervello umano, ma poi si teme che l’intelligenza artificiale possa entrare in conflitto con quella umana e prevalere sull’uomo, in ogni modo, i lavoratori hanno difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti. In 24 ore I computer immagazzinano più dati di quanto faccia un lavoratore nel corso della sua intera vita.

Oggi la finanza funziona anche grazie ad algoritmi, con questa rivoluzione, perderanno il posto i quadri intermedi, gli addetti alle vendite, gli amministrativi, colletti bianchi e professionisti; già oggi, in diversi stati, i bassi salari sono compensati dal welfare; le procedure sanitarie robotiche aumentano velocemente, nel 2014 nell’UE le vendite di robot sono cresciute del 29%. Purtroppo, l’automazione asservisce l’uomo alle macchine, ne riduce le competenze e aumenta la sua passività.

L’automazione aumenta la sorveglianza sulle persone e riduce la privacy, il processo è facilitato dal fatto che l’uomo baratta diritti con i beni, cioè pare che gli uomini rinuncerebbero alla vita privata e all’indipendenza per più beni e servizi offerti gratuitamente. Oggi le persone sono tracciate; la rivoluzione industriale aveva valorizzato la classe media che ora è sacrificata anch’essa; i computer concentrano il potere a favore di chi li crea e internet favorisce il pensiero unico e non aiuta lo sviluppo della conoscenza personale originale.

Amazon ha brevettato un braccialetto elettronico per monitorare l’attività dei dipendenti, in Italia la sinistra al governo ha concesso enormi sconti fiscali ad Amazon, Google e Apple, dopo la loro reiterata evasione fiscale; lo Jobs Act consente il controllo dei dipendenti; oggi piattaforme digitali consegnano cibo a domicilio.  Tuttavia, Silicon Valley pullula di pentiti che mettono in guardia dai social network, in Italia il danno è stato fatto con la complicità della politica  che ha anche introdotto in classe gli smartphone e i tablet.

Anche il ministro Calenda, per favorire l’industria 4.0, ha sostenuto i braccialetti elettronici, infatti, le aziende che lo installano beneficiano di un super ammortamento fino al 250%, invece le interfaccia uomo-macchina per controllo a distanza sono incentivate al 140%. Al momento, ai braccialetti, sono vietati gli impulsi per spingere al lavoro, in compenso,  questi braccialetti trasmettono dati personali del lavoratore al datore di lavoro.

Poiché la sinistra coccola le lobby, Renzi ha nominato Diego Piacentini, ex manager Amazon, commissario alla digitalizzazione della pubblica amministrazione; la giunta di Milano del PD ha nominato Roberta Cocco, di Microsoft, assessore alla trasformazione digitale; Microsoft, Philip Morris e Michelin si sono avvalsi della Tax Ruling che prevede accordi fiscali preventivi; ai piccoli imprenditori ci penserà, con riduzioni fiscali, Salvini. Mentre le tasse per le piccole e medie imprese sono aumentate, anche Apple ha fatto un condono fiscale con il governo Usa e con quello italiano, che hanno concesso sconti fiscali anche ad Amazon Apple, Facebook e Google.

I social trasformano anche il telefono in microspia a favore di grandi aziende, le piattaforme si sottraggono anche alle norme anticoncorrenza, nel 2017 le cinque maggiori imprese americane sono diventate Apple, Google, Microsoft, Amazon e Facebook. Ora Facebook, su decisione UE, pagherà un po’ di imposte all’UE, invece di pagarli solo a Dublino; però la UE ha sanzionato anche Amazon. La commissione europea ha introdotto anche una web tax, che dovrebbe entrare in vigore nel 2019, con una stretta anche per i paradisi fiscali, anche la web tax sarà a favore solo di Bruxelles e non dei singoli stati.

Nelle classi italiane l’uso dei cellulari e di altri dispositivi elettronici è stato autorizzato dal ministro dell’istruzione Fedeli, sono elementi di distrazione e di mancanza di rispetto verso i docenti; questi strumenti creano dipendenza e riducono attenzione e apprendimento, perciò in Usa, Francia e Gran Bretagna sono vietati. Per il piano digitale in Italia si sono stanziati a favore delle aziende produttrici 1,2 miliardi di euro.

All’università cattolica di Milano un progetto è finanziato da Samsung; tuttavia, Tim Cook, capo dell’Apple e Bill Gates di Microsoft sono contrari all’uso degli iPhone da parte dei più piccoli, Berlusconi toglierebbe loro anche la televisione; Cook non vuole che suo nipote utilizzi i social network. Però Apple vuole insegnare ai bambini a programmare in codice, ritiene utile il linguaggio informatico, però questi dispositivi creano isolamento e dissociazione sociale, perciò dovrebbero essere impediti ai bambini più piccoli.

Gli strumenti digitali, come le droghe, danno dipendenza e danneggiano lo sviluppo del cervello del bambino, esternalizzano verso il computer lo sforzo mentale, riducono l’empatia verso genitori e coetanei, fanno trascurare l’esercizio fisico, favoriscono isolamento, ipertensione, depressione, obesità, deficit di attenzione e ansia; nei bambini, la lontananza dal telefonino fa aumentare pressione e battito cardiaco.

Le grandi aziende digitali, favorite dal governo italiano di sinistra, spesso non rispettano le leggi, rubano dati, proprietà intellettuali ed evadono le tasse; a scuola l’utilizzo di tablet e smartphone rende più difficile per gli alunni leggere i libri; con questi mezzi, i ragazzi non capiscono la differenza tra notizie, fatti e opinioni, la tastiera fa perdere la capacità di scrivere a mano e di leggere a voce.

Oggi gli adolescenti non ritengono utile la scuola per salire ai piani sociali alti, ritengono che diano più possibilità di successo, non le competenze, ma le relazioni e non si può dare loro torto; con l’evaporazione del padre, la famiglia è al servizio del figlio e lo difende a spada tratta davanti ai professori. I giovani hanno aspettative perché sono giovani, in fondo, anche la televisione lamenta la disoccupazione giovanile ma non di quelli che hanno più di 50 anni.

Per i giovani, ritenendosi importanti per la famiglia e la società, il narcisismo è più importante della famiglia o della scuola, rifiutano il modello verticale della gerarchia a favore di quello orizzontale della rete; vogliono essere al centro dell’attenzione e quando non ci riescono, diminuisce la loro autostima, con depressione e suicidi. Grazie al telefonino, sono più isolati e dormano molto, sottraendo ore allo studio.

I videogiochi sodo diventati un’epidemia giovanile e i social network sono diventati una droga che crea dipendenza comportamentale e compulsiva, senza stimoli online, diventano ansiosi e ne ricevono danni cerebrali, devono essere sempre connessi, la dipendenza dai social crea isolamento; per disintossicarsi, dovrebbero leggere dei libri ma non lo desiderano. A scuola i maschi ottengono risultati peggiori delle femmine, faticano di più a entrare nel mondo del lavoro, sono obesi e restano con i genitori più a lungo, hanno problemi di relazione con le donne e si isolano, si concentrano sui giochi online; tuttavia la televisione è concentrata solo sull’emarginazione e la violenza alle donne.

La mortalità è aumentata con la diminuzione della copertura arborea e con la cattiva alimentazione, che fanno aumentare le malattie cardiovascolari e respiratorie, il contatto con la natura è diminuito; la vita dei ragazzi si svolge al chiuso, sorvegliati dai grandi; però anche l’adolescente ha bisogno della natura, che favorisce il suo sviluppo armonico, tuttavia, nel mondo non cessa l’immigrazione dalla campagna nelle grandi città.

La rivoluzione digitale, più di quella industriale, è comoda, elimina la fatica ma ci fa perdere competenze, relazioni e natura; i finanzieri al comando detengono anche il controllo della tecnologia che ci rende dipendenti, sono tante le malattie della civiltà e del benessere; il nostro corpo non si è evoluto assieme alla tecnica, per rafforzare il sistema immunitario abbiamo bisogno anche di sporcarci le mani, l’igiene eccessiva è un male.

Per fare esercizio fisico ci si dedica al volontariato gratuito, i giovani non sono interessati alla proprietà e alla conoscenza, i servizi gratuiti servono per affiliarti e per garantire un monopolio, con la gratuità ti tengono al guinzaglio e sotto controllo. La vera cultura è elitaria e nemica della rivoluzione digitale, pochi conoscono i meccanismi della tecnologia e perciò sono dipendenti da quelli che la fabbricano, purtroppo oggi, gli strumenti rotti si cambiano e non si possono riparare.

A proposito di proprietà digitale, le cose che compriamo non sono nostre ma ci sono concesse in licenza o comodato, gli stati non hanno la sovranità digitale, le multinazionali di Silicon Valley controllano i nostri dati personali; la rivoluzione digitale, con la licenza, mette in discussione la proprietà privata perché i prodotti rimangono sotto il controllo del venditore, non si possono riparare o rivendere. I diritti dei consumatori dipendono dai produttori, con l’aggiornamento del software, si rendono inutili i dispositivi presi in licenza.

Nasce così un gigantesco strumento di controllo sociale, si ostacolano riparazioni indipendenti e fornitori indipendenti, le aziende produttrici possono rendere inutili prodotti già pagati, i colossi digitali ci monitorano e ci preparano al feudalesimo digitale e alla schiavitù personale. Google ha cacciato l’ingegnere James Damore con l’accusa di razzismo, maschilismo e antifemminismo, perché ha affermato che le donne sono biologicamente diverse, voleva solo sollevare un’onesta discussione sul gender gap e parlare di differenza tra uomini e donne.

L’ingegnere afferma che la cultura di sinistra di Google, politicamente corretta, riduce al silenzio chi dissente, in fondo, anche le femministe affermano la loro superiorità e diversità; l’ingegnere sostiene che le differenze tra uomo e donna non dipendono dai pregiudizi, afferma che le donne sono più ansiose, che non bisogna costringere gli uomini a essere femminili orientandoli verso lavori fatti prevalentemente dalle donne.

Per queste parole l’ingegnere è stato definito maschilista, l’ideologia dominante vuole tappargli la bocca, però James Damore è diventato un idolo dei conservatori, con danno di immagine per Google, comunque, ha detto di non essere un conservatore misogino. Anche se i mezzi d’informazione sono schierati a sinistra, il 40% del personale della società Google si è detto d’accordo con lui, affermano che però, per evitare il licenziamento, non lo avrebbe sostenuto pubblicamente.

Il politicamente correte è lavaggio del cervello che elimina le discussioni, degno dell’Unione Sovietica, si vuole reprimete la libertà di pensiero e le idee controcorrente, ignorando che i diritti civili sono nati con la libertà di parola, anche se è errata; l’ideologia di sinistra chiede uguaglianza di trattamento tra i generi, ma nemmeno tutti gli uomini e le donne sono uguali, cioè non  hanno le stesse opportunità sociali; si vuole creare un’umanità standardizzata e omologata, bisognerebbe invece chiedere uguaglianza di opportunità e non di trattamento.

Il pensiero dominante è stato recepito da Google e i governi appoggiano la visione di Google che non prevede l’esistenza degli stati e delle frontiere; con questa rivoluzione, i piccoli paesi potranno contare di più, cambierà l’idea di cittadinanza e di sovranità, i sindaci faranno accordi con le imprese tecnologiche e nasceranno rifugiati politici virtuali che potranno difendere in rete idee non permesse nel loro paese.

Purtroppo la rete, presentata come una liberazione, non è neutra, infatti, saranno i colossi di Silicon Valley a decidere cosa può circolare e cosa no, cancellando diversi profili e gran parte dei dati non risiederà più nelle memorie dei PC, ma nel claud, una memoria esterna remota alimentata dal server. Le decisioni vitali saranno prese dalle imprese digitali e non dai governi, Google ci dirà cosa dovremo credere.

In un delirio di onnipotenza, Elon Musk, fondatore di Tesla, vuole la fusione tra uomo e macchina, vuole collegare il cervello umano al computer con un’interfaccia, un dispositivo impiantato chirurgicamente nel cervello. Bill Gates, fondatore di Microsoft, vuole limitare la crescita demografica in Africa con la filantropia e vuole eliminare la guerra. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, vuole creare una comunità globale, abolendo la democrazia partecipativa e superando le istituzioni tradizionali e gli stati, rendendo inutile il voto; per combattere le fake news, egli afferma che bisognerà dare più potere a Facebook.

Perciò Yuval Harari afferma che sta avanzando una dittatura tecnologica con la quale i governi, controllati dai soliti ignoti, potranno manipolarci e potranno ottenere il controllo assoluto delle nostre vite. Parag Khanna, teorico della globalizzazione, afferma che la democrazia deve essere aggiustata perché non funziona più, afferma che è meglio la tecnocrazia; anche Napolitano la pensava così.

Si sente ancora l’influenza dell’Unione Sovietica, secondo Khanna, la selezione della classe dirigente deve essere fatta dalla rete, gli stati devono essere gestiti come grandi aziende, la volontà popolare è meno importante perché il popolo è volubile e manipolabile, i capricci del popolo non devono essere assecondati. Come dire che, per andare a destra, bisogna passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella.

Le grandi aziende digitali desiderano il pensiero unico perché non sono neutrali, la rete censura con discrezionalità, decide quali sono i contenuti da far circolare, ha fatto pubblicità ai terroristi islamici, non censura la violenza ma le presunte fake news, boicotta le notizie non gradite e filtra le opinioni senza dibattito. Però gli utenti non sono sempre sciocchi e si difendono da soli dalle fake news.

Infatti sembra che solo il 10% degli utenti crede veramente alle bufale, però anche l’UE guida la crociata contro le fake news, non vuole un’interpretazione personale dei fatti, perciò la gente è sfiduciata verso i media e la rete e c’è chi, amico del potere, si arrocca e chiede un intervento censorio nella rete. Il potere crede che la rete progressista è buona e che quella populista è cattiva; all’inizio la rete aveva attaccato, in nome della libertà d’informazione, la carta stampata, che è stata ridimensionata, oggi anch’essa è soggetta a critiche. Ora si afferma che anch’essa minaccia la democrazia, le persone usano la rete per leggere quello che desiderano leggere, si crea cioè la camera dell’eco con le stesse opinioni e si restringe il libero scambio d’idee, si afferma che i populisti si rafforzano con le fake news della rete e si chiede perciò più controllo sulla rete.

Nell’UE, Mariya Gabriel, commissario al digitale, affermando di voler contrastare le fake news, per proteggere la democrazia, vigila sul voto, è appoggiata dall’Open Society di Soros; Federica Mogherini, commissario europeo agli affari esteri, con il sostegno di Soros, vuole combattere la campagna di disinformazione condotta dalla Russia. Tra 39 esperti a loro sostegno c’è anche Federico Fubini, pure legato a Soros, che finanzia organismi che combattono le fake news. Non si capisce come mai un faccendiere come Soros abbia tanta influenza, naturalmente ce l’ha grazie ai soldi, la politica si seduce con i soldi.

All’inizio del 2018 il ministro dell’interno italiano Minniti ha affermato di voler combattere le fake news e la disinformazione, d’accordo con il ministro della giustizia Orlando, ha creato una consulta di 51 organizzazioni impegnate a diffondere la verità (la verità di Orwell) contro razzismo, fascismo, omofobia, islamofobia, dieci di esse sono sostenute da Soros, il quale è favorevole all’immigrazione, all’Islam e alla destabilizzazione degli stati. Silicon Valley è il centro nevralgico della sinistra globale legata alla finanza neoliberista.

Airbnb è un portale che mette a disposizione una camera per brevi periodi, senza discriminazioni, però, se un ospite è rifiutato, non si sa se è colpa della pelle o di altre cose, magari i moventi sono inconfessabili. A Slicon Valley si organizzano festini a base di sesso e droga, si vuole l’amore l’ibero e abbattere il tabù della monogamia; per evitare l’accusa di molestie, prima si firma un contratto.

Presto il sesso non sarà più necessario per il concepimento, si potrà anche decidere l’aspetto fisico del nascituro, chi sarà senza copertura sanitaria, ricorrerà alla riproduzione naturale; le coppie dello stesso sesso potranno avere bambini, nasceranno superbambini e non più bambini malati, naturalmente, nasceranno nuovamente le caste economiche e razziali, da intelligenze differenti e con diverse opportunità sociali.

La manipolazione del DNA ci fa ritornare all’eugenetica; con sistemi di riparazione cellulare o di modifica del DNA, l’ingegnerai genetica dovrebbe prevenire gli errori della riproduzione naturale; si prospetta anche di debellare invecchiamento e morte. Poiché la coscienza può essere spostata, si afferma che si possono acquistare altri corpi. Google è impegnata in questo campo, tramite una startup; però solo i super ricchi si possono permettere nuove custodie, alcuni si fanno congelare.

Oggi i vecchi sono tollerati, la loro esperienza non conta, l’ideale è essere giovane, vogliono essere tutti adolescenti; i genitori si vestono come i figli, che sono viziati; dalla società; sono valorizzati i giovani considerati innocenti, mentre gli adulti sono considerati corrotti, anche Gesù ha detto che il regno dei cieli è riservato solo a chi torna fanciullo. Si dice che gli anziani sono borbottoni e i giovani spontanei.

Agli anziani, che aiutano figli e nipoti e assistono anche familiari malati, si tagliano le pensioni; solo un quarto degli italiani di oltre 65 anni sa usare il computer e solo il 7% di chi ha più di 75 anni li sa usare. Questi anziani sono isolati e con una bassa pensione, le discriminazioni agli anziani non interessano a nessuno, meglio tutelare le donne giovani. In Italia gli anziani vivono più a lungo che nella UE ma, dopo i 75 anni, la loro speranza di vita è inferiore che nell’UE.

Forse dipende dal fatto che, per ragioni economiche, rinunciano spesso alle cure sanitarie, dentarie, oculistiche, per la sordità, ecc., non sono autosufficienti e hanno poca assistenza da stato e familiari, sono isolati; eppure in Italia i vecchi hanno ricevuto vaccini gratuiti per stare meglio e vivere di più; i vecchi sono un peso per i giovani e lo stato. Oggi la promessa religiosa è il neoliberismo sposato alla tecno scienza e al  transumanesimo; l’autorità e la gerarchia sono state abbattute dal neoliberismo e sono cessate le relazioni tra adulti e giovani, non c’è più spazio per gli anziani.

Si dice che un pollo arrosto dorato messo su un piatto, alla luce diretta di un riflettore,  rappresenta la nuova frontiera dell'eros del cibo animale; televisione, giornali e rete, per i mangiatori da carne animale, presentano la carne sempre in modo sensuale, esaltandone il desiderio; i piatti sono lussuriosi, chi mangia simula voluttà, desiderio sensuale e godimento. Bisogna sedurre il consumatore poco interessato alla macellazione animale cioè alla sorte degli animali da allevamento; lo si fa a tutela dei produttori di carne e della medicina che cura le patologie di chi abusa della carne, questi piatti sono guardati con cupidigia; tuttavia, anoressici e abulici aumentano, assieme a vegani e vegetariani.

La rivoluzione digitale ha diffuso il culto della trasparenza, anche delle frontiere e della privacy, telecamere, microfoni nascosti, microspie, big data trafugati, ci fanno vedere scene macabre, i media sono un contropotere che forse sta perdendo in credibilità. Lo stato, ignorando la trasparenza, nega l’accesso agli archivi segreti, eppure, rendere pubblico un fatto non significa informare, non è sufficiente dare dati statistici, spesso errati, forse troppa luce dell’informazione può accecare e rende incapaci di distinguere.

I riflettori puntano solo dove si vuol fare vedere, celando il lato oscuro della finanza, il potere preferisce tenersi celato, lo stato spia i cittadini e non si sente sicuro quando tutela privacy e trasparenza; i colossi digitali accumulano big data carpiti e ci fanno soldi, tracciando gli utenti per capirne comportamenti e preferenze, per orientare i loro comportamenti. Google usa 57 indicatori per capire chi siamo e per vendere, non stimola la riflessione.

Facebook si è impegnata a dare notizie affidabili e poi ha deciso che sono gli utenti a stabilire quali sono le notizie affidabili, Google piazza su molti siti la propria pubblicità. Il 77% delle pagine web è tracciato o monitorato; internet non è gratuita perché la paghiamo cedendole informazioni e privacy, fornendogli nostri dati a fini commerciali. Dopo la nostra morte, i nostri dati continuano a sopravvivere con pagine commemorative, per attenuare il distacco; a Silicon Valley hanno creato un robot nella rete di un morto che dialoga, si tratta d’immortalità digitale senza corpo. Ora si discute come disciplinare i dati digitali dopo la morte, dopo il testamento biologico, occorrerà pensare a un testamento digitale.

Esiste uno scontro tra uomo, tecnologia e natura, l’uomo è facilmente schiavizzabile dalla tecnica, ha fatto danni immani a se stesso e al mondo naturale, favorendo la disgregazione sociale e un conflitto aperto e devastante. Dipendendo dalla tecnica, l’uomo perde forza, conoscenza, intelligenza, libertà e cessa di evolversi biologicamente; la tecnica può diventare uno strumento per il controllo umano e per limitarne la libertà, porta alla ribellione e, per reazione, allo stato autoritario (Per le notizie, fonte: Francesco Borgonovo – Fermate le macchine!).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (13/6/2018)

EUROPA

Il miliardario George Soros, ebreo ungherese naturalizzato americano, è un filantropo che ha speculato su lira e sterlina e sulle crisi economiche italiane; tramite le ONG e ha finanziato, per profitto e umanitarismo, secondo i punti di vista, l’immigrazione islamica dall’Africa verso l’Italia; ha sostenuto anche le ONG palestinesi contrarie a Israele. Soros ha sostenuto la nascita dell’Unione  Europea, ma oggi riconosce che questo progetto è in crisi, non a causa dell’egemonismo della Germania, ma a causa d’immigrazione, austerità e di processi di disgregazione interni come la Brexit e il nuovo governo italiano.

Propone un piano Marshall per l’Africa (sul quale tanti politici e speculatori potranno riempirsi le tasche) riservando il diritto all’immigrazione ai profughi di guerra e a quelli richiesti dal mercato del lavoro europeo; però non parla di ripartizione degli immigrati tra i vari paesi europei. Soros propone più cooperazione tra i paesi dell’Unione, per essi il riavvicinamento non dovrà avvenire dall’alto ma dal basso (a causa dello strapotere dei mercati, i sentimenti antieuropei sono forti). Soros ritiene che, per quest’evoluzione, l’uomo della provvidenza sia Emmanuel Macron, perché forse gli altri capi di stato e di governo si sono ormai logorati (Per le notizie, fonte: Il Foglio 30/5/2018).

Il governo polacco, con poco senso storico, teme la Russia e non la Germania, il fatto è che in Europa governi, politica e informazione sono legati economicamente alla Germania, con il denaro si condizionano anche i governi. Dal canto suo, Trump sollecita la Germania ad aumentare la spesa militare, invece di ridurre quella degli Usa; la politica non è disinteressata ma è anche ottusa, con i trattati di pace, gli alleati imposero alla Germania, dopo la prima e la seconda guerra mondiale, di ridurre gli armamenti.

ITALIA

L’Unione Europea invita le banche ad aumentare la capitalizzazione, cioè il capitale proprio di rischio, e a risolvere internamente il problema degli insoluti, senza ricorrere agli aiuti di stato, come hanno fatto, fino a oggi, i paesi dell’Europa settentrionale. L’amministratore delegato di Unicredit, che è la banca italiana più internazionalizzata, ha però rilevato che la sua banca ha un grado di capitalizzazione più alto delle banche tedesche Deutsche Bank e Commerzbank.

Deutsche Bank, definita banca a rischio dagli americani, è anche stracarica di derivati, che sono, per lo più, crediti internazionali di difficile realizzo; ma la commissione europea preferisce guardare solo al debito pubblico italiano; anche il debito privato italiano, in proporzione Pil, è inferiore a quello tedesco. Il debito o passività delle suddette banche tedesche è stato alimentato, soprattutto, da gestioni patrimoniali, derivati, insolvenze e speculazione finanziaria.

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Mattarella voleva un governo tecnico o neutrale di emanazione dei mercati, ha poi capito che l’incarico di governo a Cottarelli non avrebbe trovato il sostegno parlamentare, il che dimostra che la proposta dei ministri fatta da Lega e M5S, essendo l’Italia una repubblica parlamentare, doveva essere considerata vincolante per il presidente. Diceva i professor Guarino che i tecnici non sono mai neutrali, come li espone subdolamente Mattarella, perché ce ne sono di destra, di sinistra e di centro, ce ne sono anche di laici e di bigotti; oggi quelli rampanti sono legati ai mercati e alla massoneria.

Nonostante il rifiuto opposto da Mattarella a Paolo Savona, per la sua intransigenza sull’euro e i trattati europei, maturata recentemente, per i quali però era disposto a trattare, alla fine è stato varato un governo Lega – M5S, sostituendo Savona all’economia con un altro accademico. La Meloni si è avvicinata in ritardo a Salvini, promettendo un’astensione, se lo avesse fatto per tempo, invece di corteggiare Berlusconi, assieme alle altre donnine di destra, anche lei sarebbe diventata ministro.

Agli ultimi sondaggi aumenta fortemente la Lega, arrivata al 27%, mentre si ridimensiona fortemente Forza Italia, che teme un’Opa di Salvini su tutta la destra; è la giusta remunerazione per il neoeuropeista Berlusconi. Nonostante la classe dirigente dello stato, delle banche e della televisione sia fatta di uomini del PD, questo partito, atlantista, europeista, papista e amico dei mercati, perde costantemente nei sondaggi, mentre la Lega cresce; comunque, la televisione, che è peggio della politica, fa sempre tifo e propaganda per il PD e per il legame tra Italia e UE.

Il risultato alle elezioni amministrative non sposta il quadro, il M5S pare cedente ma ha avuto più rappresentanti che nelle amministrative precedenti, il seggio a sindaco di Roma non gli ha portato fortuna, per chi conosce Roma, il risultato era prevedibile. Mattarella è filotedesco e gli Usa, che si avvicinano alla Russia, contano sull’Italia per contenere l’espansionismo tedesco che vuole dominare l’Europa; il governo del cambiamento italiano potrà riuscire solo se riuscirà a bloccare l’invadenza dell’UE a direzione tedesca.

ITALIA

Riflettendo sulla politica di Trump, quando si ha una bilancia valutaria passiva, si hanno tre strade, applicare dazi all’importazione, svalutare la propria moneta o indebitarsi con l’estero, le misure possono essere alternative o adottate insieme. Gli interessi sui titoli pubblici e lo spread, quando uno stato ha difficoltà a rifinanziare il proprio debito estero, a causa del rischio d’insolvenza, aumentano, però l’Italia ha sempre trovato acquirenti per i propri titoli, in Italia e all’estero.

Generalmente alle aste gli italiani acquistano quelli a breve scadenza, senza interessi e le banche acquistano quelli a lunga scadenza e ad alto interesse; quando gli interessi scendono, le banche li vendono, guadagnando in plusvalenze; difficilmente alle aste i privati riescono ad aggiudicarsi questi titoli. Gli interessi possono anche aumentare quando i paesi indebitati hanno poche garanzie economiche e patrimoniali, ma non è il caso dell’Italia.

Perciò gli interessi sul debito aumentano solo grazie alla speculazione che, per farsene una ragione, ritiene troppo elevato il debito pubblico italiano, ma in Giappone le cose vanno diversamente. La speculazione sul debito pubblico italiano è aiutata dalle banche centrali che vendono titoli di stato favorendone il deprezzamento e l’aumento dell’interesse dei titoli di nuova emissione; favoriscono anche svalutazioni e rivalutazioni di valute, vendendole e comprandole.

Le banche centrali sono tra loro collegate e la BCE controlla la banca d’Italia, esse fanno sistema e sono controllata da grandi banche, cioè dai soliti ignoti; anche con le fluttuazioni di borsa si guadagna, utilizzando, come fanno le società di rating, notizie e crisi economiche e politiche dei paesi. La borsa italiana è controllata da quella di Londra e il presidente della Consob che, per tutelare il risparmio, dovrebbe controllare la borsa, ha dichiarato è l’euro è un ottimo affare per l’Italia ed è una moneta solida.

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La nave di un’ONG, Aquarius, con profughi africani, partita da Gibilterra con il benestare inglese, che invece avrebbe dovuto bloccarla, non ha potuto attraccare in un porto italiano perché il nuovo governo ha posto il blocco ai porti, comunque e stata rifornita di aiuti alimentari italiani, poi è stata dirottata verso il porto di Valencia, in Spagna, che si è offerta di ospitarli.

 Subito si sono levate critiche al governo italiano da Spagna che impedisce il passaggio degli emigrati dall’Africa, dagli altri paesi europei che costruiscono barriere all’immigrazione e dalla Francia che, bombardando la Libia, ci ha messi in questa situazione. Fra l’altro, l’Inghilterra non permette l’arrivo di emigranti africani dalla Francia e la Francia  non permette l’arrivo di emigranti africani dall’Italia

Tutti speculano sull’Italia e criticano l’Italia, l’informazione lo fa al servizio dello straniero; avete visto a quanto è stato venduto all’asta un antico vaso cinese, si parla di 26 milioni di euro. Chissà a quanti miliardari fanno gola i tesori artistici mobili italiani, ospitati nei musei italiani e fuori di essi; con la guerra e la crisi economica si possono mettere le mani anche su questi beni, non solo sulle privatizzazioni.

Gli italiani hanno aperto gli occhi e ora sono minacciati da invasati, anche d’invasione militare, perché metterebbero in pericolo l’esistenza dell’Unione Europea, l’Italia, che era il paese più europeista, ora è diventato il più euroscettico. Comunque la Spagna ha saputo utilizzare gli aiuti europei meglio degli insipienti governi italiani, collusi con la mafia, costruisce molte infrastrutture, si sviluppa velocemente e non ha acquistato derivati.

Le opere pubbliche italiane costano di più per far guadagnare di più alle imprese amiche italiane, se dovessero costruire con soldi europei, sarebbero soggette al controllo europeo su preventivi e spese; perciò non sono stati utilizzati i finanziamenti europei poi utilizzati da altri paesi. Fino ad oggi, l’UE è stata al gioco perché non ha preteso l’apertura del mercato italiano alle imprese appaltatrici europee, cioè, contro il liberismo, si sono spartito il mercato; tuttavia, per la loro capacità tecnica, all’estero imprese italiane sono state capaci d’allargare il canale di Suez e quello di Panama.

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L’intelligenza umana può essere di diverso tipo e può essere misurata diversamente, non è fatta solo, come avviene per il computer, di memoria e di programmazione, ma, di fronte a nuove situazioni, è naturalmente più duttile e si espande. L’uomo ha un’intelligenza potenziale che si espande con la cultura, comunque e purtroppo, anche l’uomo è programmabile e condizionabile da stato è religione, cioè dalla propaganda.

Il cervello umano, con l’evoluzione e la cultura, rappresenta anche l’intelligenza operativa, esso, come dimensione, pare più grande di quello che gli abbisogna perché è pronto a un’ulteriore evoluzione culturale; anche il DNA umano contiene una parte che lo predispone all’evoluzione biologica dettata dall’ambiente. Non è vero che non si può nominare invano o criticare Dio, per la televisione italiana, che fa propaganda, è sufficiente non nominare invano il papa e il presidente sella repubblica.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (30/5/2018)

ITALIA

La speculazione finanziaria sull’Italia, diretta dalle banche d’affari, dai centri finanziari di Londra, Francoforte e Wall Street, dalle banche centrali e dalle società di rating, con la scusa del debito pubblico italiano, ha alimentato diverse volte la corsa dello spread italiano, che rappresenta il differenziale tra BTP e bund tedeschi. Ufficialmente, questo spread dovrebbe corrispondere al maggior rischio, per i creditori, dei titoli italiani rispetto a quelli tedeschi.

Le banche, con il risparmio gestito, acquistano titoli di stato di diversi paesi, ma non hanno molte scelte, perché alcuni paesi sono insolventi e decotti come il Venezuela, altri sono super indebitati come Usa, Cina, Giappone e Italia, ma offrono ancora maggiori garanzie ai creditori, che si tutelano con interessi maggiorati; comunque, gli Usa trovano più facilmente credito perché detengono la principale moneta di riserva.

Se il mercato non fosse controllato e le banche non cooperassero che la speculazione, facendo salire i tassi interni, comprando titoli di stato esteri come quelli tedeschi e vendendo quelli italiani, mentre i privati fanno affluire in Germania anche capitale di origine illecita e lecita, lo spread italiano non aumenterebbe. Correttamente, se il mercato finanziario fosse diretto da galantuomini e non dagli speculatori, lo spread italiano dovrebbe aumentare solo quando il Tesoro ha difficoltà a collocare i suoi titoli.

In realtà, il governo italiano, diversamente da Germania e Russia, dall’unità a oggi, poiché ha sempre pagato i suoi debiti in scadenza, ha sempre trovato nuovi sottoscrittori, in Italia e all’estero; i quali poi, quando gli interessi di mercato calano, speculano sulle plusvalenze, lo fanno soprattutto le banche. Perciò non si capisce a cosa sia dovuto quest’aumento dello spread, se non alle manovre delle banche centrali e d’affari di paesi alleati che si dovrebbero aiutare e invece si sbarazzano di titoli di stato italiani, provocando il rialzo dello spread.

Le banche centrali, assieme alle banche d’affari del loro paese, a volte speculano vendendo e comprando valute e titoli di stato del proprio paese e di altri paesi, accumulando guadagni per loro e perdite per il loro stato e per altri stati; la Germania, dopo aver attirato capitali italiani di origine mafiosa, della chiesa e del mondo degli affari e della politica, l’ha fatto contro l’Italia e contro i suoi titoli di stato.

La speculazione e i relativi movimenti di capitali sono aiutati da un’informazione compensata che lavora per i mercati e che, con il suo terrorismo mediatico, favorisce il rialzo dello spread italiano. Bisogna dire che la televisione italiana, politicamente corretta, sembra il megafono del papa e dei mercati, essa ha esaltato tutti i papi e i presidenti della repubblica italiana, nessuno escluso.

Tanti vogliono speculare sull’Italia e schiavizzarla, forse per mettere le mani sui suoi tesori d’arte asportabili, ma ora gli italiani, grazie anche a Paolo Savona, stanno aprendo gli occhi; il giornale tedesco Der Spiegel ha definito gli italiani tutti straccioni, è un segno di disprezzo nazista, un euroburocrate massone ha affermato che i mercati insegneranno agli italiani a votare. Savona,  vista la loro propaganda pagata europeista, si rifiuta di parlare con i giornalisti televisivi italiani; i collaborazionisti dello straniero devono ricordare che, quando la volpe non riesce ad arrivare all’uva, afferma che è acerba.

Tutti i trattati dovrebbero avere una scadenza o una data per la verifica dei risultati, per la possibile proroga, modifica o abbandono, invece, generalmente, sono a scadenza indeterminata perciò, la storia insegna, che sono abbandonati gradualmente dai paesi aderenti, secondo la loro convenienza, poi la Germania critica solo l’Italia perché non rispetta i trattati.

La Germania, utilizzando i suoi attivi valutari per la corruzione di governi, politici e informazione, vuole estromettere gli Usa dall’Europa, vuole isolare la Russia e allearsi con la Cina, con cui fa grandi affari, e Islam, per dominare l’Europa; anche l’impero romano cadde con la penetrazione germanica a nord e islamica a sud. In tale quadro, guardando agli altri scacchieri, la Corea potrebbe riunificarsi, sarebbe denuclearizzata e la sua neutralità e indipendenza sarebbero garantite dalla Cina; però, poiché la politica è generalmente ottimista, la piazza tedesca sta esplodendo contro l’immigrazione islamica e contro il governo della Merkel.

The Guardian afferma che le regole dell’eurozona sono assurde, che il governo italiano ha aderito con leggerezza all’euro, senza rispettare i criteri di convergenza, poi l’austerità ha dato spazio ai partiti euroscettici che richiedono una politica espansiva di bilancio, contro l’informazione mainstream al servizio di Bruxelles. L’Italia, per favorire produzione e occupazione, era abituata a svalutare la lira, perciò ora Lega e M5S chiedono una procedura per l’uscita dall’euro che, al momento, non esiste.

Di fronte  a tale eventualità, la Banca d’Italia dovrebbe acquistare titoli di stato italiani, ma, dopo il divorzio con il Tesoro, asservita alla logica di Bruxelles, cioè legata alla BCE, potrebbe contrastare questo disegno, lasciando lo stato senza risorse e favorendone il default. Sarebbe cioè un’altra crisi finanziaria come quelle del 2008 e del 2011; il progettato governo, fatto da Lega e M5S, aveva piani di spesa che erano una sfida all’UE e ai governi precedenti, che, senza un preciso piano di copertura delle spese, per lo meno poco spiegato dai vincitori delle elezkioni, avrebbe aumentato il deficit di bilancio.

Il vero problema è l’assurda politica deflazionistica di controllo di bilancio dell’eurozona; lo stato giapponese ha superato la crisi economica prestando al settore privato e aumentando il debito pubblico, l’Italia, grazie ai trattati europei, non lo può fare. Eppure il debito complessivo italiano, tra pubblico e privato, è inferiore a quello di Gran Bretagna, Francia e Spagna, ma all’UE interessa solo quello pubblico.

Oltre l’unione monetaria nell’UE occorrerebbe anche quella fiscale e, per contrastare le distorsioni economiche, l’armonizzazione fiscale, ora la competizione internazionale si fa solo con la deflazione interna, cioè tagliando spesa pubblica per sanità e pensioni e con l’austerità di bilancio. Il progettato governo giallo-verde di Lega e M5S ha incontrato l’opposizione di Mattarella alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’economia, opponendovi il veto.

Savona è stato un alto dirigente di Banca d’Italia, direttore generale di Confindustria e ministro dell’industria del governo Ciampi e solo recentemente è diventato euroscettico e antitedesco. Afferma che l’euro è una gabbia tedesca e che bisognerebbe uscirne o andrebbero riformati i trattati europei e ha denunciato gli effetti negativi dell’ingresso dell’Italia nell’UE. Negli ultimi 25 anni l’economia dell’Italia è peggiorata, piccoli industriali, lavoratori e pensionati se ne lamentano; invece gli euroentusiasti, economisti di corte, pontificano in televisione e sono ben remunerati dall’establishment, anche il papa sostiene, con la televisione, Mattarella contro Savona.

E’ un fatto che, se fosse stato nominato ministro dell’economia, Savona, con le sue idee, avrebbe dovuto sedere di diritto nell’eurogruppo, contro l’azionista di maggioranza dell’UE che è la Germania. Savona afferma che, dietro il paravento deal liberaldemocrazia, in EU c’è una concezione sovietica o fascista, cioè imperiale; Mattarella, definito impropriamente garante della costituzione italiana, ma lo è solo dei trattati UE, invoca la superiorità dell’ordinamento europeo sulla costituzione italiana e il voto popolare.

Mattarella mette in discussione la democrazia parlamentare italiana prevista dalla nostra costituzione, in favore di un presidenzialismo non previsto dalla costituzione, perciò, come governatore dell’UE, ritiene che una coalizione che non sta bene a Bruxelles non può governare. I trattati europei non sono stati approvati dagli italiani con referendum e le direttive dell’UE sono entrate automaticamente nel diritto italiano, senza un aggiustamento delle norme costituzionali interne, ad eccezione dell’art.81 che impone il pareggio di bilancio.

Perciò il piccolo partito Potere al Popolo sta raccogliendo firme per modificare, con referendum, l’articolo 81 della costituzione e il movimento Eurostop sta facendo altrettanto per un referendum contro i trattati europei. Se queste richieste di referendum non fossero accolte o, in caso  di esito positivo dei referendum, sw questi non fossero rispettati dal governo, come quelli che abolirono ministero dell’agricoltura e finanziamento dei partiti, vuol dire che in Italia la democrazia è morta.

Intanto, il M5S ha proposto in parlamento lo impeachment di Mattarella, per alto tradimento (intesa con uno stato che minaccia il benessere dell’Italia) e attentato alla costituzione (art.90), anche perché egli non ha accettato l’esito elettorale, cioè il nuovo governo voluto dagli italiani (Salvini non ha appoggiato l’iniziativa).  E’ probabile, come rilevato da taluni, che Salvini, deve aver avuto timore della potenza di fuoco dei suoi nemici e non della fattibilità delle riforme proposte da Lega e M5S, mi auguro che l’alleanza duri anche dopo le prossime elezioni; gli uomini fanno carriera con l’omertà e l’acquiescenza e, a volte, finiscono quando si fanno difensori del popolo.

L’articolo 92 della costituzione afferma che il capo dello stato nomina il primo ministro e, su proposta di questo, nomina gli altri ministeri; perciò, apparentemente, sembra che Mattarella non abbia violato la costituzione, però ha ignorato un’indicazione del parlamento che l’ha eletto (art.83); inoltre, poiché il capo del governo designato è a capo dell’amministrazione pubblica, nel diritto amministrativo, i pareri, dati a diversi livelli, possono essere vincolanti e non vincolanti, secondo me, nella repubblica parlamentare, quelli del capo del governo designato a proporre i ministri, sono vincolanti, in quella presidenziale, non sono vincolanti.

Il presidente, rappresentando l’unità nazionale (art.87), non può prescindere da un’indicazione della maggioranza del parlamento, giura fedeltà alla repubblica e alla sua costituzione davanti al parlamento (art.91). L’Italia è sempre stata definita una repubblica parlamentare, con un parlamento che è portavoce della sovranità popolare, se fosse stata presidenziale, con un presidente eletto direttamente dal popolo, Mattarella non sarebbe stato censurabile.

Com’era prevedibile, in questa disputa, il papa e la televisione, sostengono Mattarella che ha motivato politicamente e non istituzionalmente il suo veto a Savona, ha imposto agli italiani il governo che lui desidera, anche se provvisorio; infatti, Cottarelli è un acceso difensore della Troika e dell’UE; Mattarella che è osannato da televisione ed euroburocrati, ha fatto un colpo di stato come lo fece Napolitano.

Con l’esito delle prossime elezioni politiche, Mattarella, agente dei mercati, si troverà davanti allo stesso problema, perciò, né Cottarelli, né i ministri del suo governo, dovrebbero accettare l’incarico. Savona si è dichiarato offeso da Mattarella e ha dichiarato che la sua critica all’euro serviva solo a rinegoziare i trattati, del resto, anche Berlusconi, aveva proposto una moneta complementare, era un’ottima idea poi, per amore verso i mercati, si è riciclato europeista e la Meloni non ha niente da obiettare.

I governatori, di fatto come Mattarella, e di diritto come quello della Banca d’Italia, sono assistiti dai segretari generali, come quelli della Camera, del Senato, di altri organi dello stato e delle grandi banche, i quali sono sempre in rapporto con la politica. Le massime cariche di questi organi e istituzioni, sono sotto tutela di questi segretari generali, che sono  in termini massonici, garanti locali anche di altri poteri che non voglio comparire; cioè vogliono restare anonimi, al massimo fanno parlare per loro solo il papa e la televisione, le loro azioni e i loro consigli condizionano il capo politico dell’organo di riferimento.

Questi segretari generali assicurano la continuità e l’uniformità d’indirizzo dell’organo in questione, anche con la sostituzione dei loro capi politici; con rotture clamorose durante i periodi rivoluzionari, anche se non sanguinari, i quali ribaltano i vecchi ordinamenti, i vecchi modi di governare e di fare politica e le vecchie alleanze di classe e con paesi esteri, cercando anche di affermare la laicità e l’indipendenza dello stato, che sono la stessa cosa.

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Personalmente io sono a favore dell’aborto, ora mi riferisco ai servizi televisivi sulla ragazza pachistana, cittadina italiana, costretta ad abortire, contro la sua volontà, dai suoi parenti in Pakistan. La ragazza, tornata in Italia, sicura di se, ha dichiarato che intende conseguire la maturità e proseguire gli studi, la televisione ha esaltato il suo coraggio e la sua ribellione al sopruso, che probabilmente sarebbe stato attuato anche da mamme italiane.

Il servizio televisivo non ha chiesto alla ragazza come avrebbe potuto dedicarsi allo studio con un neonato, forse consegnandolo ai genitori; un piccolo commento in tal senso, sarebbe stato opportuno, cioè andrebbe condannato anche l’egoismo o la superficialità dei giovani. Ci sono adolescenti che si lamentano perché nessuno li ama, di fronte a tanto affetto per la ragazza, da parte di femministe, antiabortisti e televisione, è probabile che ora tante adolescenti decideranno di avere un figlio, scaricandolo poi sui genitori e sullo stato, cioè sulla collettività.

Negli esseri umani la procreazione deve essere responsabile, il che giustifica anche l’aborto e gli anticoncezionali, in natura, gli animali agiscono diversamente, i loro discendenti, al 90%, sono vittime di mortalità infantile. In generale, l’aborto deve essere volontario e non deve essere deciso solo dalla madre, ma anche dal padre; in Italia la legge, esaltando l’eguaglianza di genere, non prevede il concorso del padre nella decisione.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (24/5/2018)

ITALIA

Di fronte alle intrusioni di Napolitano e Mattarella, dove stanno i costituzionalisti che dovrebbero vigilare? i reati presidenziali di tradimento e attentato alla costituzione, sono ancora vigenti? Sembra che anche Mattarella, svuotando la democrazia popolare, voglia una repubblica presidenziale o voglia farsi governatore dell’UE; avrebbe voluto  porre il veto sulla nomina del presidente del consiglio e dei ministri; non è più garante della costituzione ma è sembrato voler rovesciare l’esito elettorale democratico, vuole un governo leale verso l’UE sotto la tutela del Quirinale.

Fortunatamente, Lega e M5S hanno già detto no al governo del presidente e al governo tecnico di emanazione, come i precedenti, dei mercati e non della volontà popolare e parlamentare; la costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo e non a un monarca che opera per conto dei mercati e dell’UE. Con la costituzione vigente, Mattarella non può respingere un presidente del consiglio espresso da una maggioranza parlamentare, sarebbe un altro colpo di stato, anche se Napolitano ci ha abituati.

A difesa delle prerogative parlamentari, Salvini è sembrato più risoluto, invece Di Maio  si è detto amico dell’UE e ha dichiarato la sua stima per Mattarella; Berlusconi, diventato europeista, ha dovuto cedere di fronte alla prospettiva di nuove elezioni minacciate da Salvini, perché teme che Salvini potrebbe ingoiare tutti i voti della destra e andare al governo da solo.

Berlusconi, tradite le sue promesse di riforme che gli avevano procurato le antipatie di PD, mercati e UE, si è fatto garante per l’Italia verso l’UE, con quale diritto?, Con quale mandato? Dopo dieci anni di crisi e dieci anni d’austerità, l’Italia è sotto il giogo della Germania, le forze oligarchiche, aiutate dall’informazione italiana e da politici agenti dello straniero, vogliono il loro sopravvento definitivo sui rappresentanti del popolo italiano.

Mattarella non vuole essere notaio ma, su mandato europeo, vuole essere arbitro delle sorti del paese, ha proposto a Lega e M5S, senza successo, un governo di tecnici, definito  falsamente governo neutrale, ora forse desidera un governo, non di emanazione popolare, ma su mandato dell’UE. Chiede un presidente del consiglio di suo gradimento e un tecnico garante dei trattati con l’Unione; non vuole che si allentino i vincoli dell’Unione Europea.

Mattarella è disponibile ad aumentare la spesa militare, per la quale non esige copertura, l’aumento è gradito anche alla Merkel che vuole sganciare l’UE dagli Usa. L’obbligo di copertura per le nuove spese è previsto dalla legge, però non è seguito per tutte le spese dello stato, altrimenti non esisterebbe deficit di bilancio. Il bilancio dello stato è un mistero e una finzione, come quello della Santa Sede, il parlamento è stato incapace di controllarne le spese.

Napolitano ha fatto lezione, per Mattarella, il governo italiano non deve essere indipendente, ma deve essere limitato da altri poteri, perciò deve stare nel solco tracciato da Monti a Gentiloni; vuole vigilare sul profilo di ogni ministro, che non deve essere populista, ma competente, cioè europeista. Poiché non vuole aumentare il debito, non vuole la cancellazione della legge Fornero, della Jobs Act e non vuole flax tax e reddito di cittadinanza, perché, afferma, non avrebbero copertura adeguata.

Si richiama alla costituzione scritta, però, per pragmatismo, vuole anche una costituzione materiale conforme ai trattati europei; su mandato e raccomandazioni dell’UE, afferma che il parlamento non ha il potere di cambiare le cose, vuole una democrazia svuotata dall’interno e a sovranità limitata, come l’hanno desiderato fino ad oggi gli Usa, in Italia e nel mondo.

Come un agente dei globalizzatori, definisce il sovranismo, una forma di particolarismo, non vuole difendere l’indipendenza e l’identità del paese; i populisti Salvini e di Maio non sono graditi a Mattarella e alla grande informazione italiana e internazionale. Si sta aprendo una fase istituzionale inedita, Mattarella, violando l’indipendenza del parlamento, chiede l’adeguamento dell’Italia ai vincoli esteri, cioè all’UE e all’euro, e non ai risultati elettorali; è diventato filtro del governo per conto dell’UE; eppure questo vincolo esterno oggi, senza modica della costituzione, è incostituzionale, se n’è accorta anche la suprema corte tedesca, ma Mattarella fa finta di niente.

Come i neoliberisti anglosassoni, gli ordoliberisti tedeschi rifiutano che lo Stato intervenga nel falsare il libero gioco del mercato ma, a differenza dei primi, non ritengono che la libera concorrenza si possa sviluppare spontaneamente; cioè chiedono allo stato di  organizzarla, costruendo le condizioni giuridiche, tecniche, sociali e culturali che la rendono possibile. Uno dei nomi proposti da Lega e M5S a capo del governo è il professore Giulio Sapelli, che ritiene ordoliberisti i trattati europei perché incompatibili con la costituzione italiana del 1948.

Sapelli afferma che in Italia ci siamo dimenticati che i governi nascono secondo la volontà popolare e che, per fare i governi, da 20 anni, grazie all’informazione asservita e agli economisti dio corte, si preferisce guardare all’UE, allo spread  e agli indici di borsa; Sapelli afferma che in Italia, decaduta la sinistra, ci sarà presto uno scontro tra grande borghesia, legata all’estero e all’UE, rappresentata da Berlusconi, e piccola borghesia più legata all’Italia, Lega e M5S. La Lega aveva già preso le parti della piccola impresa; con le ideologie in crisi, Sapelli afferma che i populisti rappresentano il popolo allontanatosi dalla sinistra nominale o convenzionale, tutta amica del grande capitale finanziario.

Sapelli afferma che il Fiscal Compact fissa un limite al debito pubblico senza una logica, perciò nemmeno Renzi lo vuole inserire nei trattati europei, Sapelli non vuole per l’Italia la fine dell’Argentina. Afferma che la moneta unica è stata un errore, questi trattati sono stati imposti, come una camicia di forza, dai tedeschi; l’UE non ha legittimità politica perché il parlamento europeo non è sovrano, l’UE va avanti con regolamenti e direttive e non con leggi del parlamento europeo eletto dal popolo.

Il Giappone ha un debito pari al 250% del pil e solo il 3% di disoccupazione, la Cina ha un debito pari al 330% del pil e registra una crescita economica impetuosa, il can can sul debito pubblico italiano serve a speculare sull’Italia e a favorirne il suo default e le privatizzazioni. Napolitano e Monti hanno fatto un colpo di stato contro Berlusconi, trattato, fino a ieri, sempre male dall’UE, ma ora Berlusconi, per difendere i suoi interessi economici, è diventato europeista.

Hanno voluto distruggere banche e imprese pubbliche italiane, assieme alle sue imprese miste, che ora dominano nelle tigri asiatiche che crescono; l’Italia è entrata nella globalizzazione in posizione subalterna, è stata svenduta da governi e informazione, collusi e ignoranti: La sinistra ha tradito il popolo e si è alleata con la finanza, favorendo lo schiavismo e il neocolonialismo; un conformismo acritico e la collaborazione pagata della propaganda dell’informazione stanno facendo grandi danni al paese. (Per le notizie, fonte: Leonardo Mazzei – Dante Barontini – Francesco Erspamer- Giulio Sapelli - sinistrainrete).

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Giuseppe Conte, proposto come presidente del consiglio da Di Maio, come altri ministri proposti dal M5S, sembra vicino al PD, in pratica ai mercati; pare abbia gonfiato il suo curriculum, si è detto a favore della meritocrazia, ma in Italia anche i bravi, per andare avanti, devono essere raccomandati. Anche altri ministri proposti da Di Maio sono europeisti, invece Paolo Savona, proposta da Salvini, è euroscettico e contrario all’euro perciò è inviso a Mattarella, garante dell’UE e non della costituzione.

Salvini è ostile all’UE e all’immigrazione, mentre Di Maio, è europeista e atlantista, cioè avrebbe dovuto essere alleato naturale di Gentiloni e Mattarella; invece, per le sue critiche al governo Renzi, è sempre stato oggetto di attacco da parte di PD, informazione ed EU, che forse tenevano conto anche dei sentimenti della base del M5S. Se Di Maio non la finirà di servire UE e Nato e di difendere l’immigrazione, si potrebbe andare alle elezioni anticipate e allora la Lega avrà un grande successo; l’UE teme anche un successo della Lega e del M5S alle prossime elezioni europee del 2019.

USA

Non esistono solo il boicottaggio e la speculazione dei mercati sull’Italia, la Russia, dopo le sanzioni economiche e il boicottaggio alle olimpiadi, è accusata di aver interferito nelle elezioni americane, tedesche, inglesi e francesi, cioè degli alleati allargati ai tedeschi. La Germania, facendo contenti polacchi e lettoni, ha apostrofato in modo arrogante la Russia per i fatti di Ucraina e, assieme alla televisione, ha accusato Trump di collusione con la Russia; sembra la favola di Fedro del lupo e dell’agnello.

La Russia  è continuamente mortificata dagli Usa e il potere è abituato a offendere spesso i cittadini, insinuando che sono tutti imbecilli; bisogna ricordare che le grandi potenze, con i loro agenti hanno sempre interferito, con i soldi, la propaganda e l’intelligence, nelle elezioni di papi, presidenti, capi di governo, ministri, governatori delle banche centrali, cioè di tecnici massoni legati al FMI, alla Banca Mondiale e alla BCE, cioè al governo occulto mondiale o nuovo ordine del mondo.

Sono prassi per consolidare alleanze, per favorire la speculazione, lo sfruttamento dei popoli e per alimentare la guerra fredda e quella calda. Nei secoli passati, il papa influenzava l’elezione dell’imperatore di Germania, l’imperatore tedesco influenzava l’elezione del papa, il re di Spagna e quello di Francia facevano la stessa cosa; oggi l’elezione del presidente Usa è influenzato, con la rete e con l’informazione, anche da Cina, Russia, Germania, Arabia Saudita, Qatar ed emirati.

Poiché le campagne elettorali costano, tutti mettono mano al portafoglio, oggi a favore del comitato elettorale americano; a volte, per una  forma di assicurazione, gli stessi paesi finanziano entrambi i due aspiranti presidenti in corsa, per essere poi sostenuti a loro volta, anche in caso di guerra, le lobby lo fanno per essere aiutate nei loro affari. Perciò, il presidente della repubblica italiana è deciso anche all’estero, è la farsa della democrazia e della sovranità popolare; sarà triste riconoscerlo, ma forse solo le dittature si difendono da queste intrusioni.

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Continuano gli attacchi di Trump alla Corea del Nord e all’Iran per l’arma nucleare, Kim Jong un non vuole rinunciare all’arma nucleare perché l’hanno anche gli Usa; la Russia ha ricordato che, se avessero avuto l’arma nucleare, Gheddafi e Saddam non sarebbero stati attaccati. Fino ad oggi, la paura della bomba atomica, un monopolio antiliberista nato dall’esito della seconda guerra mondiale, ha impedito la terza guerra mondiale, perché assicura l’inviolabilità a chi la possiede.

Gli Usa, Israele e Arabia sono alleati e nemici dell’Iran, però c’è una novità, Israele si sta avvicinando anche alla Russia che, a sua volta si sta allontanando dall’Iran, adesso l’informazione ebraica non dirà più che Putin non è un democratico. Gli uomini giudicano buoni quelli che li aiutano, cattivi, quelli che li ostacolano e indifferenti quelli che sono neutrali, è per questo che Grillo, avendo attaccato i mercati, con un’esagerazione, è stato paragonato a Hitler.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

   

ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/5/2018)

ITALIA          

I libertari hanno sempre difeso la libertà umana, l’eguaglianza dei diritti e l’autodeterminazione, soprattutto di fronte alle eccessive intrusioni dello stato, che non è nato, come si sostiene, per il bene comune; all’articolo 3, anche la costituzione italiana, spesso lontana dalla realtà e non per colpa dei cittadini, afferma l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, indipendentemente dalla razza, dal sesso, dalla religione e dal pensiero politico.

Oggi sembra però che la televisione italiana sia concentrata soprattutto sui diritti e sulla  libertà delle donne, ignorando che, se una donna è negra, povera e ignorante, è ancora  peggio, ciò detto vale anche per gli uomini; cioè possono essere discriminanti anche altri fattori; inoltre, la violenza, favorita anche dall’emarginazione, può essere anche statale e femminile, lo vediamo in guerra, a casa, negli asili e nelle case di ricovero per anziani. Le donne sostengono di avere il diritto di sposare chi vogliono ma, nelle altre scelte importanti, uomini e donne non sempre sono liberi.

Sembrerà strano, ma, in generale, il posto in cui la donna può esercitare più libertà è la famiglia, che è la prima forma di società, dove essa esercita l’autorità sui figli, comprimendo la loro libertà, e non si sente più soggetta al marito o al padre; però essa ha molta meno libertà di fronte al datore di lavoro e allo stato; perciò, razionalmente, si lavora più per necessità che per vocazione, le libertà negate a tutti sono molte.

Per dare una sicurezza economica alle donne e agli uomini, in società arcaiche nacquero i matrimoni combinati e la dote, voluti dal padre e dalla madre, e c’è chi dice che i matrimoni combinati sono quelli che durano di più; d’altra parte, in tutti i campi, le nostre scelte non sono sempre infallibili, ma spesso sono dettate solo dalle infatuazioni. Anche studio e lavoro per i figli sono spesso decisi dai genitori e i figli si lamentano della prevaricazione, ma, generalmente, solo all’inizio.

La donna afferma di essere libera di sposare, di accompagnarsi con chi vuole e di rientrare a notte fonda, anche se minorenne, anche con i conseguenti rischi, perciò gli islamici affermano che troppa libertà le fa male. E’ un reato fare violenza alla donna, come svaligiare una gioielleria chiusa e con misure di sicurezza, certe misure cautelative sono adottate per prevenire gli scassi, si può dare torto al gioielliere?

Ammesso che la donna trova un lavoro, non può sceglierlo liberamente, così non può scegliere l’orario di lavoro e, per ragioni economiche, non può scegliere la casa in cui  abitare; per la stessa ragione, non può generalmente scegliere liberamente dove fare le vacanze e non può attribuirne sempre la colpa al padre o al marito, perché rischierebbe di essere definita immatura.

Metà degli psicologi afferma che la crisi della famiglia è dovuta all’atteggiamento della donna, alla rivolta della moglie è seguita quella dei figli, invece stato e religione risentono relativamente meno di questa crisi. Non bisogna avere paura, probabilmente andiamo verso il matriarcato, che esiste in società umane e animali, cioè, l’eguaglianza tra uomo e donna che, secondo natura, non esiste nei rapporti gerarchici, significa solo che ora esiste la possibilità di ribaltare i ruoli tra uomo e donna.

La televisione detta i tempi dell’evoluzione del costume, cioè non ha insegnato solo l’italiano, fa propaganda politica e insegue nuove mode, a volte però il mondo sembra proprio impazzito. Un giudice ha affermato che, considerati gli impegni di lavoro, la moglie, nella scelta della residenza e della casa di abitazione, non deve obbligatoriamente seguire il marito, come raccomandato in precedenza dalla religione e dallo stato; però io noto che, generalmente, è il marito che, anche senza la sentenza salomonica di un giudice, segue la moglie, nel senso che va ad abitare dove è più comodo per la moglie, per i trasporti e gli studi dei figli, sembra che in questo caso sia discriminato il marito, ma questo non se ne lamenta.

A causa della lotta per il potere familiare tra moglie e marito, muovendosi a favore delle donne, oggi si parla spesso di diritti, di virtù e di valore delle donne, rimarcando il clima conflittuale con l’uomo, che spesso porta alla violenza; val la pena di ricordare che spesso le donne non vanno d’accordo, non solo con la suocera, ma nemmeno con la madre, la sorella e la figlia; allora perché dovrebbero andare d’accordo con il padre o con il marito?

Ci sono vedove, con una modesta pensione, che preferiscono vivere da sole in un alloggio, piuttosto che dividerlo, ripartendo le spese, con la sorella vedova anch’essa. Hanno portato a questa situazione la disgregazione della famiglia patriarcale e la demolizione, grazie alla propaganda femminista e della televisione, del ruolo del padre e del marito.

Nella famiglia naturale e patriarcale, veniva prima il padre, poi la madre e poi i figli, in ordine decrescente d’età, era l’organizzazione gerarchica di tutti gli animali; un figlio di venti anni non poteva avere lo stesso ruolo, cioè non poteva essere uguale a suo fratello di cinque anni, cioè, l’eguaglianza, la piena libertà e l’indipendenza delle proprie azioni non esistevano.

Poiché il lavoro è una costrizione, è alienante nella sua organizzazione, comprime la libertà personale e l’autodeterminazione ed è spesso imposto dallo stato di necessità economica familiare, ci sono donne e uomini che sono contenti di vivere in famiglia, senza essere costretti a lavorare e tutti i lavoratori desiderano andare in pensione, il più presto possibile; chi fa le riforme delle pensioni dovrebbe riflettere anche su ciò.

Sarà per questo che il nazismo, nei campi obbligatori di lavoro e sterminio, aveva subdolamente scritto: il lavoro rende liberi! A. parte ciò, esiste sempre la sindrome da lavoro dipendenza; ci sono donne che, per realizzarsi, hanno deciso di trascurare la famiglia per andare a lavorare in fabbrica alla catena di montaggio o in un negozio o in un ufficio.

Se non lo fanno per necessità economica, questo fatto la dice molto sulla loro intelligenza; in era schiavistica, la classe dirigente ha sempre difeso la schiavitù, ora riserva i lavori meno alienanti e meglio pagati ai suoi protetti e difende l’attuale organizzazione del lavoro concesso come un  favore, anche se è una costrizione  alienante; i persuasori occulti della cultura, della politica e dell’informazione esistono per difendere gli attuali valori.

Tornando alle condizioni della famiglia, oggi i figli maggiori, che vivono con i genitori, non vogliono obbedire al padre, si confidano solo con la madre e fanno solo ciò che comanda la madre, il capo ufficio o il datore di lavoro; il padre ex padrone non può essere troppo severo con loro, ma può fare solo il gorilla della moglie, cioè punilrli al comando della madre. Questi figli “madri dipendenti” diventano spesso preti, gay o depressi; la psicologia, con poca attenzione da parte dei media, tenta di far capire anche questo.

La famiglia è importante ma non è mai stata una società di eguali, ma fatta da individui in scala decrescente d’autorità; le donne trattano i figli minori come oggetti di cui hanno il monopolio, però, in famiglia, tutti reagiscono all’autorità altrui; la moglie minaccia di tornare dalla madre e i figli di scappare da casa, sono tutti ricatti che dimostrano quanto sia indebolita l’autorità paterna.

Se non vanno d’accordo coniugi, fratelli e sorelle, nemmeno i gay conviventi vanno d’accordo, infatti, si odiano e si separano spesso, perciò il problema non può essere, come affermato da femministe e televisione, solo il padre e il marito. Gli uomini hanno bisogno di vivere assieme però, contemporaneamente, nella ricerca dell’emancipazione, del privilegio e del potere, sono portatori di fattori di disgregazione.

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Le trattative per il nuovo governo italiano sono in stallo, Salvini si è dimostrato più lucido e fermo di Di Maio, lo stallo non dipende dal fatto che non ci sono entrate per le riforme, perché una revisione complessiva dalla spesa, attaccando i privilegi, metterebbe adeguate risorse a disposizione. I vicoli europei e la strategia dell'UE sono contro l’Italia che si vuole  dipendente dalla Germania, anche la chiesa che, attraverso le banche da essa controllate investe in Germania, è d’accordo, perciò, con la determinazione di Salvini, potremmo andare verso le elezioni anticipate, consegnando il prossimo governo alla destra.

In Italia occorrerebbe un governo forte, unito e rivoluzionario che, senza sangue, per modificare i trattati, minacci l’uscita dell’Italia dall’UE, anche per recuperare un po’ della sua sovranità; ma politica e informazione, in genere, non sono d’accordo perché i paesi si controllano e si dividono dall’interno comprando politica e informazione.

EUROPA

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il reddito medio reale procapite della Spagna, rivalutato ai prezzi correnti, ha superato quello italiano, cioè 31.191 euro contro 31.072; però in Italia la ricchezza, privata e pubblica è maggiore. Spagna e Italia hanno una bassa domanda privata interna e, anche grazie al turismo, un attivo valutario con l’estero; però la Spagna, avendo minori manifatture, ha una maggiore disoccupazione dell’Italia.

Per fronteggiare la crisi economica, la Spagna ha fatto più investimenti pubblici in infrastrutture, alberghi e autostrade e perciò, al contrario dell’Italia, ha recentemente aumentato di molto il deficit del bilancio dello stato e il debito pubblico, mentre l’Italia, pressata dai mercati al servizio degli speculatori e dalle loro istituzioni internazionali, per il suo elevato debito pubblico, ha inseguito il pareggio di bilancio e l’avanzo primario. Queste istituzioni hanno però ignorato l’elevato debito pubblico giapponese e americano e che perfino la Cina ha un  debito pari al 330% del Pil, molto più alto di quello italiano.

La spesa pubblica spagnola ha alimentato il deficit pubblico, ma ha fatto aumentare la domanda pubblica e il Pil; cioè i governi spagnoli hanno sostenuto l’economia più di quelli italiani, che sono stati un’emanazione della Germania; in Italia i governi hanno sottratto alla domanda più redditi di quanto ne abbiano generato con la spesa pubblica. In Spagna, come in Germania, il governo ha destinato più soldi per il salvataggio delle banche impelagate negli insoluti edilizi, l’edilizia aveva favorito, con gli investimenti pubblici, occupazione e domanda; la Spagna ha imboccato questa strada perché manca di un settore manifatturiero forte come l’Italia.

Da ricordare anche che nell’edilizia spagnola si sono riversati investimenti di banche tedesche, che poi, con le insolvenze, sono state aiutate dal fondo europeo salva stati, l’Italia vi ha contribuito con 60 miliardi di euro e ora dall’UE gli sono proibiti aiuti alle sue banche. La Spagna ha provveduto alla deregolamentazione del mercato del lavoro, riducendone il costo e puntando sulla contrattazione aziendale, l’Italia sta seguendo la stessa strada.

Il caso spagnolo dimostra che la spesa pubblica può essere un elemento della crescita economica, anche se non si concilia con l’austerità e il pareggio di bilancio; ora pare che la Francia, pure in crisi, voglia sostenere la crescita economica anche con il riarmo, che è una spesa pubblica di primo livello (Per le notizie, fonte: coniarerivolta – sinistrainrete).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it - viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS  9/5/2018

ITALIA

Il governo italiano, per favorire speculatori, schiavisti moderni e trafficanti di uomini e, per contrastare il calo demografico, ha appoggiato l’immigrazione, anche islamica, poi, per salvare la faccia, ha accusato l’UE di scarsa solidarietà su questo tema: La televisione ha accusato di razzismo quelli che si sono detti contrari a questa immigrazione, presentando gli immigrati come profughi di guerra; in realtà, come accade nei grandi numeri, tra loro si sono individuati anche terroristi islamici, rapinatori, omicidi e stupratori.

Oggi in Italia gli immigrati sono cinque milioni, tra i quali gli islamici sono 1,5 milioni, per orgoglio, essi difendono la loro cultura e le loro donne portano il velo; in moschea e fuori la moschea, ci sono Imam che infiammano i loro cuori e anche italiani si convertono all’Islam; d’altra parte, il popolo, deluso dal potere, è sempre attratto da ideologie d’importazione, dopo comunismo e buddismo, è la volta dell’Islam, già presente in regioni d’Europa.

In televisione Lerner, su questa penetrazione, ha fatto delle interviste a italiani ed europei, segnalando le loro osservazioni e le loro preoccupazioni; la società su questo e su altri temi è divisa e pare perdere la bussola; d’all’esito delle elezioni, sembra che l’Italia si possa spaccare di nuovo. L’occidente e soprattutto l’Italia, che vivono in democrazie imperfette e truffaldine, con grande fatica, hanno affermato alcuni valori, come la libertà di pensiero, l’eguaglianza tra uomo e donna e la laicità dello stato, con il diritto alla libertà religiosa, all’ateismo e al diritto di cambiare religione.

Ritengo che, nella grande maggioranza, l’immigrazione islamica, sia fatta di brava gente in cerca di una sistemazione economica, un’accoglienza dignitosa e un lavorio, che manca anche a tanti italiani; dobbiamo però constatare che nella loro cultura, in genere, i nostri valori prima accennati sono poco tutelati; ci chiediamo pertanto se, con il loro arrivo, ancora in crescita, l’Europa intenda tornare indietro dai suoi attuali valori. Non è questione di tolleranza e di accoglienza, ci dovremmo chiedere, per esempio, se s’intende seppellire la laicità e affermare la supremazia maschile nel campo del diritto.

Quando in Europa arrivò il cristianesimo, i primi a convertirsi, delusi dalla loro religione, furono quelli aperti alle nuove mode provenienti dall’estero, poi il cristianesimo fu dichiarata religione lecita, tutelata anche da una sua legislazione autonoma, cioè esistevano due legislazioni indipendenti e i cittadini non erano uguali davanti ad una sola legge; quindi, con le conversioni massicce nei ranghi dell’esercito romano, il cristianesimo fu dichiarata unica religione legale dello stato e fu imposta la legislazione unica. Le leggi seguono i costumi e oggi in alcuni paesi, come l’Inghilterra, la sharia è legale per musulmani, ma non è stata ancora estesa agli inglesi.

Gli imperi nascono e muoiono e si fanno forti di una cultura, di un diritto, di una lingua, di una religione e di una scienza, naturalmente in evoluzione o involuzione; le donne che si convertono all’Islam non temono di perdere in dignità e diritti: Gli uomini, spesso profughi di sinistra dopo la caduta del comunismo, cercano una nuova via di riscatto o meglio di affermazione personale, perché gli uomini e le donne predicano l’eguaglianza, ma vogliono solo, in una logica di potere e di affermazione economica personale, elevarsi al disopra degli altri uomini; perciò, messe in scacco le mistificazioni e le falsificazioni democratiche, si è data via libera alla nuova rivoluzione culturale che si sta avvicinando.

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In genere, le banche fanno credito in base alle garanzie, cioè correttezza commerciale, reddito e patrimonio; dalla quotazione alle aste di alcune opere d’arte mobili, si evince che l’Italia offre ampie garanzie, cioè i suoi debiti pubblici e privati non superano in valore i suoi crediti. Il patrimonio dello stato e i suoi beni artistici mobili, offrono perciò ampie garanzie ai creditori internazionali; inoltre, adesso l’Italia è favorita dal calo degli interessi, anche con le speculazioni in perdita sui derivati, il can can sul debito pubblico dell’Italia è stato alimentato dalla speculazione internazionale contro l’Italia.

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I partiti, al servizio di poteri occulti e lobby, prendono in giro gli italiani e li ritengono poco intelligenti e facili vittime della propaganda, invece sono molto intelligenti; se si va al voto con una legge elettorale proporzionale, con premio di maggioranza al partito più votato, potremo avere al governo solo il M5S, con PD e Forza Italia ancora dimezzati; però il M5S dovrà impegnarsi a fare vere riforme e a ridiscutere i trattati europei o a uscire dall’euro o dall’UE, la quale non ha favorito l’Italia, ma, come i recenti governi inerti italiani, ha favorito gli speculatori internazionali sull’Italia.

In Italia i governi hanno favorito la speculazione interna sulle concessioni autostradali, gli appalti pubblici, la privatizzazione delle acque, l’immigrazione, i rifiuti, ecc.; non si sono utilizzati fondi europei, mentre, con aiuti europei e credito tedesco, la Spagna ha fatto grandi investimenti pubblici e ha costruito alberghi e immobili privati, aiutando con ciò occupazione ed economia. Ora Madrid ha più metropolitane di tutta l’Italia e una maggiore rete autostradale.

Per conseguenza però, la Spagna ha visto crescere il suo debito pubblico e i suoi debiti verso le banche creditrici tedesche; come gli Usa, è stata colpita dalla bolla edilizia, cioè dalle insolvenze immobiliari, con però minor eco, rispetto all’Italia, da parte della speculazione internazionale. A causa delle sue esposizioni verso le banche tedesche, l’UE le ha ridotto il debito, anche a spese dell’Italia; i governi italiani non hanno fatto altro che assecondare le politiche dell’UE, gettandosi cenere in testa per le critiche sulle inadempienze italiane della commissione europea e della Germania, e chiedendo sempre maggiori sacrifici agli italiani che hanno alimentato la recessione, senza ridurre gli sprechi interni.

EUROPA

Tremila anni fa in Italia, tra i celti e germani, esistevano numerosissime tribù indipendenti che parlavano diverse lingue, con la guerra e non con la sovranità popolare e la democrazia, anche se imperfette, si formarono federazioni di tribù e poi stati nazionali, cementati e omologati all'interno da una sola lingua nazionale. Per favorire il passaggio, lo stato nacque prima federale e poi unitario, riducendo progressivamente le autonomie, il che non sembrava democrazia, autodeterminazione e sovranità popolare.

Quest’evoluzione era stata spinta dalle necessità della tassazione e della guerra, in cambio al popolo suddito era promessa, vanamente, sicurezza interna ed estera, cioè giustizia e difesa; in cambio della sottoposizione dei sudditi alla tassazione, lo stato concedeva la sua protezione, garantendo privilegi all’aristocrazia che doveva tenere a bada il popolo.

Su questa base, lo stato si affermava come l’impresa economica privata, anche se occulta, di maggior successo, che non aveva niente da spartire con la vera democrazia e con la sovranità popolare, perciò, il voto machiavellico è diventato uno stanco rituale. Lo stato è un’impresa economica che ha per oggetto la riscossione delle imposte, tutte le imprese commerciali si estinguono quando non possono più raggiungere il loro oggetto statuale.

ISLAM

Il 2/5/2018 si sono riuniti all’Aja, presso la sede dell’Opcw, l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, i giudici che dovevano pronunciarsi sull’attacco chimico di Assad a Douma, in Siria. Sono stati interrogati 17 siriani e il bambino di 11 anni, che la televisione ha immortalato investito a un getto d’acqua, utilizzato per liberarlo dal gas al cloro.

Trump, Macron e Theresa May avevano dichiarato di avere le prove dell’uso di armi chimiche da parte di Assad, però è stato poi accertato che il filmato utilizzato era una fiction girata da jihadisti alleati della Turchia o degli Usa; com’è stato accertato da un ex ufficiale italiano del Nbc, un’organizzazione costituita per affrontare le conseguenze di attacchi chimici; anche i 17 testimoni hanno confermato che non c’è stato nessun attacco chimico.

Si tratterebbe del solito flop e insuccesso della propaganda di guerra evidenziata dalla televisione, pagata anche per servizi del genere, apparentemente senza rettifiche successive di rilievo, anche perché l’informazione di attacco chimico era stata abbondantemente ripetuta e messa in rilievo, più volte, anche se, ovviamente, con le smentite russe e del governo siriano (Per le notizie, fonte: Contropiano.org - 4/5/2018).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (1/5/2018)

EUROPA

La Germania rimprovera alla Russia la sua politica verso l’Ucraina, ha speculato con l’annessione della DDR e ora sta ripetendo l’operazione con la Grecia, con altri paesi europei e con l’Italia, da essa criticata ma dalla quale si è sempre sentita attratta; comunque, gli italiani, in maggioranza diffidenti verso l’UE, giudicano ancora peggio i loro governi. La corruzione della politica dei paesi più deboli e le loro crisi interne sono lo strumento principe di penetrazione della finanza, dei poteri e delle potenze; così si comportò anche il Piemonte con il regno di Napoli e così cercò e di farlo Mussolini con la Grecia.

Con l’Unione bancaria, i tedeschi hanno tenuto fuori della vigilanza europea le loro banche che fanno credito alle imprese; la Germania, per aiutare le sue banche in difficoltà ha versato loro 259 miliardi di euro, anche l’Italia, contribuendo al fondo salva stati, ha contribuito al salvataggio di banche creditrici di paesi dell’Europa settentrionale, soprattutto tedesche. Ora, con il bail-in, non è più possibile concedere questi aiuti di stato, però l’Italia ha già concesso 20 miliardi alle sue banche e forse ne dovrà concedere altri 20; vedremo quali saranno le reazioni dell’UE, che è abituata a multare l’Italia, com’è abituato il governo italiano a multare gli italiani.

Come l’immigrazione, malvista dai paesi dell’Europa settentrionale, le regole asimmetriche aumentano gli squilibri europei e le eccedenze commerciali favoriscono i prestiti ai paesi indebitati, poi la Germania, a causa dei suoi crediti, è presa dall’ansia per le possibili insolvenze di questi paesi. La Germania ha prestato alla Grecia in deficit commerciale, i cui armatori avevano anche trasferito capitali in Olanda, perché gli interessi della Grecia erano alti, poi, per aiutare le sue banche creditrici, con i soldi anche degli altri paesi europei, gli ha ridotto il debito estero.

L’aumento del debito pubblico della Grecia è stato favorito dai crediti facili della Germania che, con la crisi dei subprime americani del 2008, ha poi iniziato a ridurre le sue esposizioni verso questo paese. Il debito, pubblico e privato, alimenta la schiavitù di persone e paesi e nasce dai deficit di bilancio e valutari; l’euro ha impedito gli aggiustamenti di cambio nei paesi deficitari, costringendoli a svalutare il lavoro, poi tanti paesi europei hanno anche favorito il dumping fiscale.

Gli Usa lo rimproverano alla Cina ma, per attirare capitali dall’Europa meridionale, è praticato anche dall’Europa settentrionale che ospitata, all’interno dell’UE, anche paradisi fiscali; la crisi non è derivata dal debito pubblico, ma dallo squilibrio di bilance  commerciali che alimentano i prestiti compensativi; anche l’Italia, pur avendo una bilancia valutaria complessivamente attiva, ha un deficit commerciale con la Germania. I paesi europei in crisi dovrebbero fare una politica economica espansiva, invece la Germania ha imposto a tutti l’austerità e le restrizioni di bilancio, il che però non ha ridotto il loro debito pubblico.

Con la caduta della domanda, come conseguenza dell’austerità, in Italia hanno chiuso le fabbriche più deboli e quelle che avevano costi del lavoro più alti, a vantaggio dell’Europa orientale dove si è delocalizzato. Nel 1992 ci fa l’attacco di Soros alla lira e la prima grande privatizzazione italiana, ora Soros, per guadagno, finanzia l’emigrazione africana verso l’Italia, benvista dai governi di Renzi e di Gentiloni e dal papa, mentre altri paesi europei erigono barriere. La Germania, per favorire le sue esportazioni e acquisire valuta per i suoi investimenti all’estero, ha contenuto la sua domanda interna, invece l’Italia, a causa del calo della domanda interna indotta dall’austerità, per aiutare la sua industria e l’occupazione, ha favorito anch’essa le sue esportazioni.

L’immigrazione incontrollata non è gestibile, anche se tanti ci speculano, l’Italia e la Grecia non possono essere lasciate sole davanti a questo fenomeno, gli stati, per non collassare, devono avere il controllo delle frontiere e selezionare e limitare gli immigrati, non è razzismo affermare ciò. Nel mondo e in Europa stanno tornando il nazionalismo, il colonialismo, lo schiavismo e lo sfruttamento del lavoro, anche se in nuove forme occulte, com’è occulto il vero governo dell’Italia e dell’UE.

Come fatto nel mondo da Wall Street e dalla City di Londra, per dominare l’Europa con la finanza, da Francoforte, la Germania, senza colonie, contenendo la sua domanda interna, è stata costretta a seguire una politica mercantilista che incoraggia le esportazioni e alimenta un attivo commerciale enorme, favorendo però il precariato in Germania e, di riflesso, anche in Italia. Gli attivi commerciali danno vita a disponibilità finanziarie in cerca d’impieghi e acquisizioni all’estero, dai quali nasce la richiesta estera di privatizzazioni italiane.

Per la Germania, memore della sua inflazione durante prima e la seconda guerra, il valore supremo da salvaguardare è la stabilità dei prezzi, che si ottiene con l’equilibrio del bilancio pubblico, cioè con i vincoli di bilancio; più di essi però, è la recessione che ha contribuito a calmierare i prezzi. Questa politica, senza sovranità monetaria e senza una moneta da svalutare, abbinata all’austerità, ha favorito una disoccupazione europea media dell’11%, mentre la Germania ne ha una del 3,6%. La Grecia, su pressione tedesca, ha dovuto rinnegare l’esito di un referendum popolare che aveva rigettato l’austerità e poi è stata costretta alle privatizzazioni, a vantaggio di chi aveva i liquidi come i tedeschi.

Oggi in Italia anche Berlusconi, Calenda e Padoan, che sono agenti dell’UE, vogliono altre privatizzazioni; lo stato deve porre dei vincoli al mercato, invece di lasciarlo libero, il che però richiede la modifica dei trattati europei, cosa difficile da farsi perché è richiesta l’unanimità; perciò, per recuperare la nostra indipendenza o sovranità, l’Italia dovrebbe abbandonare Ue ed euro; senza dimenticare però, che i mercati hanno speculato anche sula lira, cioè, il governo italiano dovrebbe imparare a curare gli interessi italiani, invece di disprezzare gli italiani e di essere attratto dallo straniero.

Classi politiche attente ai propri interessi, ma vendute allo straniero, alla mafia, alla chiesa e ai poteri forti come le banche, stanno portando alla rovina l’Italia, il parlamento è un grande supermercato e la politica è abituata a fare favori a se stessa e agli amici; i politici italiani, non disinteressatamente, predicano e fanno polemiche perché, in tutti i partiti, si vuole impedire un accordo tra Lega e M5S, che forse avrebbero potuto rinnovare l’Italia; comunque, la corruzione non esiste solo in Italia (Per le notizie, fonte: Vladimiro Giacché).

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Il mantra su debito pubblico e deficit di bilancio deriva dal risultato disastroso delle regole di Maastricht, ci sono alcuni che affermano che favorire il risparmio riduce la domanda, altri che la politica dell’austerità favorisce depressione economica, disoccupazione, abbandono scolastico e criminalità e che, insistendo sul pareggio di bilancio, la depressione può solo aumentare.

In realtà, il deficit di bilancio aumenta il reddito disponibile e la domanda e spinge i produttori a fare maggiori investimenti, se una fabbrica avesse il bilancio sempre in pareggio, senza un programma d’espansione, non aumenterebbe gli investimenti e non emetterebbe più obbligazioni o azioni e venderebbe di meno. Chi risparmia di più spende di meno, il che significa meno reddito nazionale, inoltre, quando in banca aumentano i risparmi, non aumentano automaticamente i prestiti bancari e qualche volta questi risparmi sono dirottati verso l’estero.

La spesa di denaro preso a prestito aumenta la domanda, non ci si deve preoccupare dell’effetto inflazionistico del deficit, la politica restrittiva del credito, in risposta al deficit, può essere dannosa; tuttavia, il deficit del bilancio pubblico può fare aumentare gli interessi. Con l’economia più prospera, aumentano le entrate fiscali e il debito pubblico è più facilmente gestibile con la piena occupazione.

I tassi di cambio flessibili sono il mezzo con cui si riequilibrano i diversi livelli dei prezzi dei paesi e gli squilibri commerciali sono ovviati dai movimenti di capitali; i cambi fissi possono esistere solo con politiche fiscali coordinate, altrimenti c’è spazio solo per la speculazione e con gli interventi della banca centrale, gli stimoli artificiali alla domanda possono portare a un aumento dell’importazione.

In regime di cambi fluttuanti, gli attacchi speculativi diminuiscono, purtroppo però oggi i paesi europei non possono perseguire una politica autonoma dell’occupazione, perché non hanno autonomia monetaria e perciò sono costretti a fare il gioco degli speculatori internazionali (Per le notizie, fonte: William Vickrey – Voci dall’estero).

OCCIDENTE

L’occidente, dopo la crisi dei subprime del 2008, ha concesso maggiore spazio alla finanza internazionale e all’indebitamento pubblico e privato; gli Usa hanno ridotto la loro capacità industriale e non contribuiscono più, con i loro investimenti, alla crescita economica dell’Asia, mentre la Cina già contribuisce alla crescita mondiale per il 30%. Il suo progetto della via della seta contribuirà allo sviluppo asiatico, nel 2017 l’interscambio della Cina con i paesi dell’Asean ha raggiunto i 500 miliardi di dollari ed è destinato ad aumentare.

Questo commercio cinese con i paesi asiatici, che sono in forte sviluppo, aumenta del 20% l’anno e l’industrializzazione dei paesi asiatici aumenta; com’è accaduto in occidente con lo sviluppo dell’industria, in Cina cresce il processo di urbanizzazione e, secondo un progetto del governo, nel 2020 nel paese ci saranno due medici ogni mille abitanti, rendendo la sanità pubblica un servizio universale, mentre in occidente si vuole ridurla.

In Cina l’urbanizzazione e l’aumento di reddito e di risparmio, con la fuga dalle campagne e l’aumento della classe media, faranno aumentare domanda interna, investimenti, produzione e commercio estero e questo paese diventerà presto il centro del mercato mondiale (Per le notizie, fonte: Pasquale Cicalese).

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Il Fondo Monetario Internazionale, con le sue raccomandazioni, ripete come un mantra all’Italia e agli altri governi che, a garanzia dei creditori internazionali, cioè anche del FMI, devono ridurre i debiti pubblici, i paesi che deviano da queste raccomandazioni sono soggetti alle sue reazioni e a quelle dei mercati finanziari. Perciò l’Italia dovrebbe accantonare le promesse elettorali, ridurre la spesa corrente per pensioni e sanità e tassare di più immobili e consumi, obbligando la gente a lavorare di più e per un salario ridotto.

Tuttavia, l’aumento della tassazione indiretta riduce i consumi e quindi la produzione, gli investimenti e l’occupazione, per il momento ovviati in parte dalle esportazioni, ma il quadro potrebbe peggiorare; poiché la politica obbedisce allo straniero e a poteri occulti, ora sarà difficile mettere insieme in Italia, dopo le promesse elettorali, una coalizione di governo per realizzare questo programma del FMI e sarà difficile anche attuare un programma per cambiare l’Italia, come voluto dal M5S.

Nel mondo, il debito complessivo, tra pubblico e privato, nel 2016 ha raggiunto i 164.000 miliardi di dollari, pari al 225% del pil mondiale, il debito pubblico italiano, ricordato come una spada di Damocle per speculare sull’Italia, è pari al 135% del pil; mentre i derivati finanziari, che sono un’altra forma di debito, sono dieci volte superiori al debito mondiale. Il mondo galleggia su un castello di debiti, comunque, non bisogna credere alle società di rating, l’Italia, non sta peggio della maggior parte dei paesi, in Italia pesa più il debito pubblico, mentre in Usa, Europa settentrionale e nei paesi emergenti, quello privato.

Dopo la crisi iniziata nel 2008 e dopo 10 anni di feroce austerità dell’UE, quasi tutte le banche centrali occidentali, per impedire il tracollo economico definitivo, visti i vincoli di bilancio, hanno adottato la politica monetaria espansiva del QE; invece la politica d’espansione di Keynes, senza vincoli di bilancio, riguardava l’espansione del deficit del bilancio dello stato, finanziato con l’indebitamento, ma oggi, generalmente, gli stati, redarguiti dal FMI, imboccano la strada del QE.

Comunque, la Federal Reserve degli Usa ha ripreso ad alzare timidamente e gradualmente i tassi, lo fa per favorire gli investimenti dall’estero e il collocamento di titoli pubblici, ma non se ne avvantaggeranno consumi e investimenti produttivi; l’enorme massa di liquidità creata in questi anni, in cerca di profitto, non sa dove andare, se si dirigesse verso i consumi interni, farebbe aumentare i prezzi, il FMI consiglia ai governi di normalizzare gradualmente la politica monetaria, cioè di abbandonare il QE.

Anche con le malattie, spesso si prescrivono farmaci per curare malanni creati da altri farmaci, l’occidente, eccettuata la Germania, ha sbagliato a ridurre la sua capacità di produzione industriale, delocalizzando all’estero, a vantaggio di Cina, India e altri paesi asiatici, questo fatto ha favorito crisi e disoccupazione in occidente (Per le notizie, fonte: Claudio Conti).

ITALIA

L’esito delle elezioni amministrative in Friuli è dovuto all’avvicinamento ai mercati e all’UE da parte di Di Maio, Renzi, Gentiloni e Berlusconi, ha trionfato Salvini, mentre gli italiani si allontanano sempre di più dall’informazione mainstream, se ne dovrebbe avvantaggiare la rete accusata di fake news. Il successo di Salvini è dovuto alle sue precedenti critiche all’UE, tutore dell’Italia, e alle sue critiche alla politica italiana a favore dell’immigrazione.

La lega, diventata nazionale, ha attenuato le polemiche con Roma, però avrebbe il dovere di ricordare che la capitale di Roma è sempre il Vaticano. Io ritengo che un governo di minoranza retto da Salvini potrebbe esistere anche senza mercanteggiamento tra partiti, a patto che questi si convincano che gli italiani sono un popolo molto più maturo di quanto loro credano. Una volta anche Di Maio aveva proposto un governo di minoranza del M5S, poi, attratto dai mercati e abbandonato il massimalismo del movimento, si è speso, senza successo, per accordi con PD e Lega.

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Purtroppo, dobbiamo riconoscere che i governi italiani non hanno alcuna autonomia rispetto alle decisioni prese dai mercati, dalle istituzioni internazionali, dai trattati dell’UE e dalla moneta unica, perciò Lega e soprattutto M5S, per rendersi benvisti da quelli che contano, hanno attenuato il loro programma originario e oggi Di Maio promette in contratto programma di 10 punti che rappresenta una resa ai mercati internazionali, gli interessi italiani sono stati messi da parte.

Afferma di voler mantenere gli impegni presi in sede europea, sembra il trionfo del renzismo, afferma di accettare i vincoli di bilancio e favore dell’integrazione europea, accantona il reddito di cittadinanza a favore di un reddito d’inclusione potenziato, promesso anche da Gentiloni. Con Salvini, con la scusa delle emergenze, pare accantonare la cancellazione della legge Fornero e della flax tax, è anche cancellata la critica all’austerità; perciò, il prossimo governo italiano deve rassegnarsi a realizzare il programma deciso dai trattati europei, per modificare i quali ci vuole l’unanimità.

Non si costruiscono alternative stando dentro una gabbia e sbattendo la testa contro un muro, l’ha dimostrato anche Tsipras in Grecia, oggi lo dimostrano Di Maio e, in misura minore, Salvini, un piano alternativo dovrebbe prevedere la rottura dell’unione europea che, per tanta politica e informazione è, in omaggio ai mercati, un dogma, perciò, contro il capitale finanziario internazionale, il nazionalismo sta montando in EU e nella stessa Germania che la domina (Per le notizie, fonte: Dante Barontini – Contropiano.org).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (18/4/2018)

ITALIA

Dopo lo strepitoso successo elettorale di M5S e Lega, boicottati dall’informazione e dai falsi sondaggi elettorali che non avevano evidenziato la sonora sconfitta di PD e Forza Italia, continuano le sparate dell’ultra conservatore Berlusconi, che rimprovera gli italiani di aver votato male, definendo il M5S populista, comunista, antidemocratico, incompetente, ecc.

Salvini, debitore verso Berlusconi, rimprovera a Di Maio di avere pregiudiziali antiberlusconiane, in realtà, il fronte della conservazione, che va dal PD a Forza Italia, è allarmato dall’esito delle elezioni, perché non vuole cambiare l’Italia. Dagli interventi in televisione di Salvini e Berlusconi, in maniera visibile, pare che Berlusconi controlli le azioni e le parole di Salvini, forse sono legati da un altro atto notarile, come le promesse di Berlusconi fatte in passato agli italiani.

Lega e Forza Italia si sono presentati uniti all’elezione, non per il comune DNA, ma per sfruttare il sistema elettorale; ora però Salvini sembra stringersi a Berlusconi perché partiti e informazione dipendono da poteri e potenze che li finanziano. I conservatori non vogliono il rinnovamento dell’Italia e fanno un favore a quelli che difendono i privilegi o hanno speculato contro l’Italia.  Di Maio ha il difetto di essersi troppo legato all’Europa che è da riformare come l’Italia.

USA

La Russia ha accusato la GB di aver architettato la provocazione del gas in Siria (il gas è un’arma chimica come l’esplosivo, ma non dilania i corpi, cioè sembra meno letale), pare che Usa e GB, tra cui esistono relazioni speciali, stiano operando per il ritorno della guerra fredda: La Cina conquista il primato economico e commerciale e il governo italiano si dichiara cane fedele della Nato, i post  comunisti sono diventati conservatori e sono diventati convinti atlantisti ed europeisti.

L’Italia non può essere veramente nemica degli Usa perché in questo paese vivono tanti italiani, però, al riparo della cortina fumogena dell’informazione, noi italiani avremmo il dovere di esprimere, non solo la solidarietà generica all’alleato, ma anche di esternare il nostro dissenso verso alcune sue iniziative militari all’estero, quando ciò occorre. Se qualche volta ciò è avvenuto, devono averlo coperto con il segreto di stato

L’Attacco di rappresaglia a una base siriana del 13-14/4, da parte di Usa, Francia e GB, fatto senza voto dell’Onu e del congresso americano, pare sia stato preannunciato ai russi e avrebbe colpito una base di stoccaggio di armi chimiche; la maggior parte dei missili degli alleati è stata intercettata e abbattuta dalle difese aeree siriane, gli altri hanno fatto pochi danni. La Siria nega di aver usato il gas contro i civili, il gas potrebbe essere stato usato anche dai terroristi; l’opposizione armata contro Assad è sostenuta da Usa, Francia e GB e comprende anche i terroristi.

Putin ha affermato che azioni militari del genere aumenteranno il flusso di profughi diretti in Europa, la rappresaglia armata è partita da Cipro e dal mare, l’Italia, diversamente dal passato, per l’azione, ha fornito solo appoggi logistici di ricognitori partiti dalla base di Sigonella. La Francia avrebbe dovuto chiedere una posizione comune all’Unione Europea, che probabilmente l’avrebbe dissuasa, perciò ci ha rinunciato.

Trump ha affermato che è stata la Francia a persuaderlo a bombardare la base siriana, la Francia ebbe lo stesso ruolo nel bombardare la Libia; ora Trump, forse dopo aver sentito Putin, ha dichiarato, ancora una volta, di volersi ritirare dalla Siria. L’UE ha condannato l’uso di armi chimiche e si detta contraria ad altre sanzioni contro Iran e Russia.

EUROPA

In Europa continuano gli episodi di antisemitismo, come ho già detto, gli uomini sono tutti uguali, in ogni nazione ci sono belli e brutti, onesti e disonesti, stupidi e intelligenti, incontro negre che sono bellissime. L’antisemitismo ha una matrice cattolica, nacque perché gli ebrei avevano rifiutato la conversione al cristianesimo e ne avevano contestato le basi dottrinarie e politiche, per rappresaglia, fu loro proibito di possedere la terra e perciò si dedicarono agli affari e alla finanza, anche in modo spregiudicato, come fanno, del resto, anche alcuni cristiani.

Divenne automatico, quando si attaccavano capitalisti o finanziari, ricordare che spesso erano capitalisti ebrei e finanzieri ebrei; perciò oggi sarebbe opportuno che i comuni cittadini ebrei si unissero ai cristiani nella condanna degli spregiudicati finanzieri ebrei. Cioè, gli ebrei non si dovrebbero limitare a condannare l’antisemitismo, dovrebbero sforzarsi di essere migliori degli altri e dovrebbero condannare i cattivi ebrei; purtroppo però, sono divenuti conservatori in massa e perciò non riescono a fare questo passo.

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Grazie all’art. 50 del trattato di Maastricht, attualmente si può uscire dall’UE, ma non è prevista una procedura d’uscita dal’euro, come se fosse irrevocabile, la cosa però è teorica perché tutti i trattati sono stati gradualmente stracciati dagli stati; a causa dei saldi monetari debitori di alcuni paesi, previsti dai regolamenti contabili del Target2, ora la Germania, per evitare una sua perdita, propone una procedura d’uscita. La Germania, che ha tanto guadagnato con  l’UE, ha detto anche che potrebbe farne a meno

In Germania, senza solidarietà, senza condivisione dei rischi e senza mettere in  comune i debiti pubblici, il Pil cresce al 3% l‘anno, ha una disoccupazione al 3,6% ed ha un surplus commerciale annuo di 300 miliardi di euro; il suo sviluppo è stato favorito dagli altri paesi, perché aveva tenuto fronte all’imperialismo americano, inglese e francese. Attualmente, si può uscire dall’euro solo uscendo dall’UE, però, con trattati ad hoc, si potrebbe stare anche furori dell’Unione con l’euro o aderire solo al mercato comune senza euro. 

Con l’introduzione del QE, invece di aumentare credito a famiglie e piccole imprese come promesso, sono aumentati i trasferimenti finanziari e le esportazioni di capitali, facendo aumentare i saldi debitori di Italia, Spagna e Portogallo, mentre il saldo a credito della Bundesbank ha raggiunto 913 miliardi di euro. Il regolamento contabile è fatto, tramite BCE, tra banche centrali, i crediti sono irrevocabili e inesigibili e sono remunerati al tasso minimo.

Questi saldi nascono da saldi commerciali, investimenti e disinvestimenti esteri, gli italiani non hanno solo debiti, ma hanno investito nell’eurozona 220 miliardi di euro; attualmente, le banche centrali sono succursali della BCE e, se l’unione monetaria permane, non ci sono problemi, se però l’Italia uscisse dall’euro, dovrebbe pagare il suo debito risultante dal Targer2, pari a 440 miliardi di euro, ma solo se lo volesse volontariamente.

Questo credito la Germania non potrebbe pretenderlo perché è irrevocabile e senza scadenza, in caso di regolamento, non è nemmeno previsto se debba essere regolato in euro o in lire; le nazioni creditrici sono Germania, Olanda e Lussemburgo. La Germania vuole un’uscita ordinata dall’euro, naturalmente alle sue condizioni, cioè senza perdite per essa.

Vuole anche creare un Fondo Monetario Europeo e un ministro delle finanze dell’eurozona, non vuole la mutualizzazione dei debiti, come fatto da Italia e Germania al tempo dell’unità o con la riunificazione tedesca, con la quale, gli furono abbonati anche i debiti di guerra. All’unione monetaria doveva seguire quella fiscale e quella politica federale, progetto ormai dimenticato, ora la Germania vuole un tipo di risoluzione europea, come quella adottata dopo la crisi greca del 2015, che vide l’Italia contribuire a ripianare i suoi debiti verso le banche creditrici tedesche.

La Germania vuole ignorare che, nell’essenza del capitalismo, commercio, credito e risparmio alimentano debito, finanza e strumenti monetari e non se ne esce fuori, avrebbe fatto meglio a puntare su un equilibrio commerciale rispettoso di tutti, come previsto dai trattati europei, che prevedono uno sforamento limitato, che invece non ha rispettato; è anche contraria al protezionismo, che punta al raggiungimento di questo equilibrio. Il Target2, con il commercio e l’acquisto di titoli,riflette anche la variazione dell’indebitamento verso l’estero.

Con il QE, la posizione debitoria dell’Italia è arrivata, ad aprile 2017, a 440 miliardi di euro, è cresciuta anche a causa della fuga di capitali o movimento di capitali verso l’estero, per le quali le banche riscuotono l’intermediazione, inoltre con la vendita di titoli di stato italiani da parte di non residenti, con gli investimenti esteri gestiti da banche e assicurazioni per i loro clienti italiani e con afflusso di risparmio nell’eurosistema; anche se gli avanzi commerciali italiani, pari al 2,6% del Pil nel 2016, contribuiscono a variare il saldo a favore dell’Italia.

Debiti e crediti sono denominati in euro e la BCE garantisce l’irreversibilità dell’euro, il sistema è utilizzato da banche centrali e banche commerciali ed è regolato dalla BCE; attualmente, la Germania ha crediti per 913 miliardi di euro e l’Italia debiti per oltre 440 miliardi di euro. La Germania considera un problema l’accumulo d passività, questa situazione è peggiorata dal 2012 con l’introduzione del QE.

Oggi anche i titoli di stato domestici acquistati transitando attraverso l’estero, i saldi diventerebbero esplosivi con l’uscita dall’euro, poiché la Germania non vuole onorare il debito degli altri; perciò corre ai ripari e ha chiesto all’Italia, per uscire dall’eurozona, anche garanzie in oro. Ne nascerebbe una reazione a effetto domino, perché tutti i paesi vorrebbero rientrare dei loro crediti.

Poiché i prestiti tra banche non sono più assistiti da garanzie in titoli, Target 2 riguarda commercio e compensazioni di pagamenti tra banche centrali dell’eurozona, che hanno anche evitato il trasferimento di riserve valutarie; la sua variazione è la conseguenza di operazioni commerciali aggravate dalle speculazioni finanziarie delle banche che, nel periodo 2010-2015, durante la crisi, in  previsione dell’uscita dell’Italia dall’euro, hanno acquistato titoli di stato tedeschi, facendo gonfiare il debito della Banca d’Italia verso l’eurosistema.

Perciò, anche con il QE, in Italia si è ridotta la liquidità che è aumentata in Germania, inizialmente contraria al QE, anche la bilancia commerciale italiana, pur essendo globalmente attiva, è in passivo con la Germania, con riflessi sul saldo. Fino a che si resta nell’euro, il Target2 è una partita di giro ma, se si uscisse, la perdita sarebbe in capo alla Banca d’Italia, che vedrebbe ridotte le sue riserve, in proporzione alla sua partecipazione alla BCE che è del 18%; ciò detto non in linea di diritto, perché non sono previste penalità per l’uscita.

L’esposizione debitoria italiana di 440 miliardi nel Target2 deriva soprattutto da operazioni speculative e non da operazioni commerciali, il Target2 registra solo flussi monetari, in caso di uscita dall’euro, il saldo negativo ricadrebbe eventualmente sulla Banca d’Italia; questo saldo si è incrementato con il programma QE ed è un indicatore delle compensazioni di masse monetarie addebitate e accreditate. (Per e notizie, fonte: Marcello Minemma – Alberto Micalizzi – Fabio Lugano - sinistrainrete).

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L’UE ha affermato che devono essere revocato gli aiuti fiscali concessi dal governo italiano ai terremotati dell’Aquila perché sono aiuti di stato ed ha affermato che la Brexit comporta minori entrate per l’UE, da ripianare da parte degli altri paesi, senza tener conto delle spese dell’UE per la GB che, con le restituzioni finanziarie, erano superiori; poi si è detta disponibile a concedere maggiori aiuti ai nuovi paesi dell’Europa orientale aderenti all’Unione.

ISLAM

Israele considera la Giordania uno stato cuscinetto da salvare dal caos di Siria e Irak, con essa nel 1994 ha fatto un trattato di pace, inesistente con altri paesi islamici ancora in stato di guerra con Israele, riconoscendogli lo status di guardiano dei luoghi santi dell’Islam a Gerusalemme. La Giordania ha una popolazione, esclusi i due milioni di rifugiati siriani e iracheni, di quasi 10 milioni di abitanti, in quarto dei quali sono beduini e tre quarti palestinesi.

I beduini formano i ranghi dell’esercito e i palestinesi si dedicano alle attività commerciali, nel settembre del 1970 la monarchia fece strage di palestinesi che si erano ribellati; per una scelta politica di pacificazione e per salvare l’unità del paese, re Abdullah II ha sposato una donna palestinese; purtroppo, dalla primavera araba del 2010 e con l’avvento del web, è diminuita la presa del governo sull’informazione ed è cresciuta l’influenza di fratelli musulmani e ISIS.

Perciò, a causa della corruzione e dell’aumento di tasse e di prezzi, sono cresciute le proteste contro il regime, soprattutto da parte dell’opposizione, è diminuito anche il sostegno economico da parte dei paesi del golfo che hanno sostenuto il terrorismo. Si accusa il re di essere dipendente dal gioco d’azzardo e il governo di essere ladro e di non mantenere le promesse; il re non reagisce perché vuole passare per liberale o forse per sollecitare altri aiuti dall’occidente e dai paesi arabi ricchi (Per le notizie, fonte: Mordechai Kadar – Informazione corretta).

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Come fu chiusa la Società delle Nazioni, dovrebbe essere chiusa anche l’ONU, che si fa beffe di tutti, infatti, l’ONU ha stabilito le nuove nomine interne; perciò l’Arabia Saudita presiederà il consiglio per i diritti umani, l’Iran presiederà la commissione per i diritti delle donne, la Turchia avrà la supervisione delle ONG sul tema dei diritti umani e la Siria presiederà la commissione per il disarmo, anche per le armi chimiche.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (12/4/2018)

USA

L’informazione di corte critica il protezionismo di Trump, notiamo che il mondo recente, racchiuso, con la scusa delle ideologie, tra politica e interessi, si è diviso tra protezionismo e liberismo; il protezionismo era tipico delle economie chiuse, lo stato, per far entrare le merci straniere nel suo territorio, riscuoteva i dazi e i privati e i feudatari riscuotevano dazi per attraversare ponti da loro costruiti. Le merci straniere entravano con le carovane e con le navi e lo stato con i dazi garantiva, ma con poco successo, che i trasportatori non fossero attaccati da predoni e pirati.

Anche oggi lo stato, a parole, garantisce ai cittadini pagatori d’imposte, sicurezza e ordine pubblico, ma non ci riesce ed è inutile fare denunce, un poliziotto italiano ha detto che le denunce servono a fini statistici e che le indagini si fanno solo per i raccomandati; perciò i cittadini non denunciano e le statistiche false, che sono la più moderna forma di propaganda, affermano che i reati diminuiscono.

Con la globalizzazione, che ha il marchio del liberismo estremo, si vorrebbe tutelare, a favore delle multinazionali, il commercio transazionale; però all’inizio dell’era liberale, aboliti i dazi interni, si tutelava solo la libertà di commercio all’interno dello stato ma, quando la bilancia commerciale con l’estero era passiva, anche per proteggere la produzione nazionale, si applicavano dazi all’importazione che procuravano anche un’entrata allo stato; cioè, visto che anche la produzione nazionale era tassata, era una tassa sulle produzioni straniere.

Quando l’Inghilterra non aveva una grande flotta mercantile, per svilupparla e fronteggiare la Spagna, fece una legge protezionista che imponeva le importazioni via mare solo per mezzo di navi inglesi. Raggiunta la superiorità marittima e coloniale, abolì traffico di schiavi, schiavitù e adottò il liberismo o libero commercio, poi evolutosi nella globalizzazione; le politiche dei grandi stati sono state spesso politiche di potenza e di convenienza, poi imposte a paesi marginali da loro controllati. 

Oggi appare conveniente che paesi eccedentari come Cina e Germania siano liberisti, ma sarebbe illogico che lo fossero gli Usa che sono deficitari; la Cina dovrebbe capire e non dovrebbe minacciare rappresaglie, inoltre dovrebbe contrastare la sua concorrenza sleale, fatta di agevolazioni fiscali alle sue esportazioni e, se i suoi salari sono più bassi, dovrebbe rivalutare lo yuan.

Gli Usa dovrebbero limitarsi a tassare le importazioni di prodotti industriali, anche perché fanno concorrenza alle produzioni nazionali, minacciando anche la svalutazione del dollaro; una volta, per gli stati sovrani con una loro moneta, era una misura consueta quando la bilancia valutaria era passiva, ma oggi è poco usata in Usa perché il dollaro è tranquillamente tesaurizzato all’estero; ma fino a quando durerà questa situazione, infatti, prima l’UE, poi la Libia, quindi la Russia e la Cina, con loro monete hanno inteso affrancarsi dalla posizione privilegiata del dollaro. Gli Usa, resi isterici da queste misure,  hanno reagito duramente.

L’UE che, diversamente dagli Usa, ha una bilancia valutaria attiva, invece di accodarsi alle proteste cinesi, minacciando dazi sule importazioni dagli Usa, dovrebbe capire e per, aiutare gli Usa a ripianare i suoi debiti esteri, dovrebbe rivalutare l’euro; i professori di corte dicono che questa misura farebbe male alle esportazioni europee, però diminuirebbe il costo delle importazioni delle materie prime e i dazi all’importazione farebbero bene al bilancio dello stato, in sofferenza a causa della politica di bilancio imposta dalla UE.

La rivalutazione ridurrebbe le esportazioni e farebbe aumentare le importazioni dai paesi deficitari, sulle quali lo stato riscuoterebbe dazi e si ridurrebbe il traffico spasmodico e inquinante del commercio internazionale; i dazi proteggerebbero la produzione interna e l’occupazione. Per aumentare la domanda interna e l’occupazione, bisognerebbe anche aumentare salari e pensioni; sono tutte ricette contrarie a quelle della globalizzazione che, per favorire il commercio internazionale, ha puntato a ridurre salari e pensioni.

ISLAM

In occidente l’Islam, con mandanti a volta ignoti, alimenta il terrorismo mentre in Medio Oriente e in Africa settentrionale c’è la caccia contro cristiani ed ebrei; inoltre, gli sciiti lottano contro i sunniti. Trump minaccia, fa la guerra e sanziona per conto dei sauditi sunniti, che alimentano integralismo e terrorismo. Israele, timoroso verso l’Iran, si è accostato all’Arabia, però c’è una novità.

Trump aveva annunciato di volersi ritirare dalla Siria, gli americani sarebbero stati sostituiti dai francesi, ma adesso, dietro sollecitazione saudita e del Pentagono, per rintuzzare le vittorie di Assad contro la sua opposizione armata, ha cambiato idea e minaccia di bombardare le basi militari di Assad; la Russia è pronta a reagire, sarà uno scherzo o sta per scoppiare la terza guerra mondiale; il debolissimo governo italiano, fedele alla Nato e con poca spina dorsale, invece di fare politica di moderazione internazionale, si limita a predicare la pace.

ITALIA

Il FMI che, con il loro indebitamento, ha favorito la crisi di tanti paesi asiatici e latino-americani, per garantire competitività, crescita economica e per ridurre il debito pubblico, suggerisce al governo italiano alcune misure economiche. Riconosce che l’Italia non spende molto per  istruzione e investimenti pubblici e che il numero dei dipendenti pubblici italiani è inferiore rispetto alla media dei paesi dell’eurozona. In Italia si possono ridurre solo le spese per l’istruzione e la sanità, anche perché si vogliono privatizzare, e non quelle per le armi, le banche, la politica, le grandi imprese, i grandi appalti e la chiesa.

Comunque, per ridurre la spesa pubblica e il debito pubblico, il FMI propone di tagliare ancora le pensioni, non solo quelle privilegiate, e di ridurre la spesa sanitaria del 2% rispetto al Pil, una percentuale pari alle spese militari richieste all’Italia, che non si possono ridurre. Il bilancio dello stato italiano è messo meglio di quello degli Usa, ha già un avanzo primario e la bilancia commerciale è in attivo; però l’austerità, bloccando salari e pensioni, ha fatto diminuire il Pil e aumentare la disoccupazione, i nostri problemi sono nati dai sacrifici e dalla politica di austerità imposta, con la forza, ai più recenti governi italiani da UE e FMI.

Il Fondo Monetaria, come un avvocato della controparte, contesta l’affermazione che i conti previdenziali italiani siano in ordine, afferma che si vuole ignorare l’evoluzione futura del Pil italiano (che in  realtà sta aumentando) e del quadro demografico ed economico generale; propone di ridurre i contributi per pensioni e malattie a carico dei datori di lavoro, di ridurre il cuneo fiscale che grava nel costo del lavoro e di aumentare l’Iva.

Tuttavia, i tagli proposti deprimerebbero ancora di più l’economia italiana, inoltre, subdolamente, le misure proposte servono a favorire lo sviluppo di pensioni private e di cliniche private e a favorire la concentrazione della ricchezza a favore di quelli che sono già ricchi e non, vista l’esperienza del recente passato, a ridurre deficit di bilancio e debito pubblico (Per le notizie, fonte: coniarerivolta - sinistrainrete).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (5/4/2018)

USA

Una telefonata di Trump a Putin, per congratularsi per la sua vittoria elettorale, ha suscitato reazioni negative di media, neocon, Wall Street, Cia e apparato militare -industriale americano. Il capo della Cia, Jhon Brennan, ha accusato Trump di cedere ai ricatti russi, eppure anche Obama, dopo il precedente successo elettorale di Putin, gli aveva telefonato, per congratularsi; Trump è andato avanti senza consigliarsi con i suoi consiglieri che lo sconsigliavano.

Trump ha precisato che trovare un  accordo con la Russia è una buona cosa, aiuterebbe anche a risolvere il contenzioso con Corea del Nord, Siria, e Iran, ha ricordato che anche Bush, Clinton e Obama avevano cercato la via dell’accordo, quindi ha deciso d’incontrare Putin. Questo ha elogiato il pragmatismo di Trump, ma settori della politica americana spingono per uno scontro tra Usa e Russia, Usa e Iran e Usa e Corea del Nord. La Gran Bretagna è però il paese leader del fronte internazionale antirusso, da essa Putin è stato definito autoritario e mandante di omicidi politici, dalla propaganda è paragonato a Hitler, è successo anche a Milosevic, Saddam, Assad e Grillo.

Trump, oltre che ad andare per la sua strada e a esternare il suo pensiero, mentre gli altri politici non lo fanno, perché preferiscono predicare, è coraggioso a mettersi contro i potenti del mondo; potrebbe morire di morte non naturale, perché nelle corti si è sempre fatto ricorso agli omicidi. Il laburista Jeremy Corbyn è a favore della riconciliazione con la Russia, ma in Gran Bretagna governo e informazione non favoriscono la riconciliazione tra oriente e occidente, la Rai si accoda; ora bisogna lottare per la difesa di una vera democrazia e per la libertà d’informazione (Per le notizie, fonte: Davide Malacaria – Gli occhio della guerra – sinistrainrete).

EUROPA

L’avvelenamento di due russi, per opera di servizi segreti, un’ex spia russa e Litvinenko, avvenuti in Gran Bretagna, sono stati addebitati da questo paese, senza prove, alla Russia. Gli stati uccidono anche con finti incidenti stradali, come accadde nel 1997 a Diana Spencer; per interesse economico, danno vita anche a provocazioni e complotti, addebitati poi ad altri paesi.

Questa situazione serve ad aumentare l’isolamento della Russia, con il codazzo di sanzioni, condanne e riduzione dei corpi diplomatici tra Russia e occidente, che vuole essere cane servente di chi, dietro le quinte, vuole aumentare la tensione internazionale. Russia, Turchia e Iran si sono avvicinate, la Francia, criticata dalla Turchia, sostiene i ribelli, son solo curdi, in Sira e Irak, si dice che l’Italia è vicina alla Russia, soprattutto per motivi commerciali.

Come l’Italia, gli Usa sono una falsa democrazia e la Russia vuole sembrare una democrazia, però ormai pare che l’occidente abbia il monopolio e il marchio esclusivo della democrazia; il riavvicinamento tra Corea del Nord e Corea del Sud, con la loro partecipazione ai giochi invernali, non ha fatto piacere all’apparato militare americano e alla Cia (Per le notizie, fonte: Comidad – sinistrainrete).

ITALIA

Le grandi riforme da fare in Italia, a pressione tributaria invariata, la quale può diminuire con la ripresa economica e l’aumento del reddito nazionale, sono le seguenti: blocco all’immigrazione, federalismo, anche fiscale, accorpando alcune regioni, eliminazione delle ragioni a statuto speciale e dei loro privilegi economici. La sovranità originaria deve appartenere a regioni e comuni perché l’Italia è stata il paese delle capitali; bisogna sostituire le province con consorzi di comuni, abolire il senato, unificare capo del governo con presidente della repubblica, che deve essere eletto dal popolo.

Occorre restituire la sovranità al parlamento che non deve più essere sotto tutela presidenziale, deve essere previsto un reddito minimo in attesa di lavoro e pensioni minime; il sistema elettorale deve essere inserito in costituzione e deve essere proporzionale con lo sbarramento. Tutte le elezioni devono essere quadriennali, però tra un’elezione e l’altre, cioè ogni due anni, per attuare la democrazia diretta, si devono tenere referendum, propositivi, abrogatiti e consultivi. Deve essere introdotto per legge il vincolo di mandato, che deve essere rigido con l’elezione a un partito e flessibile nel programma per le coalizioni di governo.

Devono cessare irresponsabilità e immunità della politica, i condannati in primo grado non devono sedere in parlamento, bisogna diminuire il costo della politica eliminando anche vitalizi e liquidazioni ai parlamentari; per la giustizia devono essere previsti solo due gradi di giudizio, la sentenza di primo grado deve essere già esecutiva. La riforma fiscale deve prevedere un’imposta sul reddito con la fiscalizzazione dei contributi, con franchigia a 13.000 euro e con l’eliminazione di detrazioni, e deduzioni per i redditi superiori ai 100.000 euro annui; l’evasione legale e la riduzione privilegiata delle imposte devono cessare.

Per ridurre la concentrazione della ricchezza, deve essere prevista un’imposta patrimoniale di successione, con franchigia di 300.000 euro, con lo stato come erede figurativo, con diritti pari agli altri eredi e con prelazione, per la sua quota, sui beni liquidi. Lo stato deve denunciare il concordato con la chiesa e tassare le sue attività economiche.

Le imposte minori devono essere soppresse, l’Iva ridotta al minimo, soprattutto per i consumi popolari, con eventuali dazi doganali e imposte sulla benzina deve servire a finanziare le regioni; tante altre piccole riforme si possono fare se c’è la volontà politica, rimuovendo le interferenze esterne al parlamento. I decreti legge del governo devono diminuire e la potestà legislativa delle regioni deve essere conservata; con un parlamento sovrano, devono essere vietate le leggi commissionate dalle lobby, che devono essere, a loro volta, vietate, invece il popolo può fare petizioni rivolte al parlamento e può promuovere referendum.

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Storicamente, nei vari paesi, il conflitto di potere tra stato e religione è nato anche dal fatto che il capo dello stato e dell’esercito voleva anche legiferare e amministrare la giustizia, mentre il capo religioso, oltre che alla religione e alla scienza, era interessato anche alla legislazione e alla giustizia; è successo in Egitto in Italia e in tanti altri paesi. A volte prevaleva il potere politico e a volte quello religioso, ognuno dei due poteri voleva imporre la sua legislazione, addirittura il papa pretendeva la giurisdizione autonoma dei preti di fronte all’ordinamento dello stato.

Ognuno dei due poteri voleva prevalere sull’altro, la separazione dei poteri non funzionava, oggi non funziona nemmeno quella tra gli organi costituzionali dello stato democratico, dichiarata nella costituzione; lo stato è stato  spesso coinvolto nella lotta contro gli eretici e la laicità e si è fatto spesso braccio secolare della chiesa, interessata a proteggere i suoi interessi economici e i bigotti; in Italia i governi sono ancora condizionati dalla chiesa cattolica.

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Quando nascono uomini che propongono cambi di paradigmi, di cultura o di scienza, tutti gli sciocchi si uniscono contro di loro, il fatto è che i professori, con la loro scienza, mangiano e perciò non si sentono di rinnegarla, mentre chi è ideologico, per essere coerente, non vuole cambiare idea; perciò sono stati immolati o messi alla gogna grandi ingegni; comunque, il progresso è stato relativamente veloce, ma sarebbe stato più veloce se, per proteggere gli interessi, questo non avesse proceduto con il freno a mano tirato; di progresso da fare ce n’è ancora molto, soprattutto in politica, la democrazia è una beffa.

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L’alleanza tra lega e M5S è resa difficile dai veti incrociati, la lega non vuole scaricare Berlusconi e il M5S vuole Di Maio capo del governo; se la lega si fosse presentata da sola alle lezioni, avrebbe preso gli stessi voti dell’intera destra; Berlusconi controlla la coalizione di destra con il denaro e i mercati, che guadagnano con le crisi italiane, non vogliono un governo Lega-M5S perché non vogliono vere riforme in Italia. Con la situazione attuale e con le finte riforme e controriforme, sanno come condizionare i leaders politici.

Non è solo il M5S che ha delle pregiudiziali contro Berlusconi e Renzi, anche Berlusconi e Renzi vedevano come il fumo negli occhi, il M5S; Berlusconi è diventato europeista ed era favorevole a una sua alleanza con Renzi, ma è malvisto dalla Germania che vorrebbe un governo PD-M5S e perciò Di Maio porta ad esempio il governo tedesco fatto di democristiani e socialdemocratici. La lega farebbe bene a staccarsi da Berlusconi, l’alleanza a destra fu imposta dal sistema elettorale, solo un’alleanza tra Lega e M5S potrebbe, forse, cambiare l’Italia. anche nella prima repubblica cerano maggioranze diverse tra governo e regioni.

Storicamente, le rivoluzioni sono sempre degenerate, ma ce ne sarebbe sempre bisogno, possono essere non violente, ma toccano sempre le tasche dei privilegiati; per difendersi, da esse, il potere occulto ha sempre sponsorizzato dittature e finte riforme e, al posto delle nazionalizzazioni, si è limitato a espropriare le ricchezze di minoranze soccombenti; il popolo non riesce a far prendere decisioni a suo favore perché i suoi rappresentanti si vendono; la politica a favore dell’eguaglianza è solo propaganda.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (29/3/2018)

ITALIA

Il quotidiano La Repubblica, a difesa dei mercati e della classe dirigente italiana, ha definito terrificante un eventuale governo Lega-M5S; il 16/3/2018, la Bce, presieduta da Mario Draghi, ha stabilito che i nuovi crediti deteriorati delle banche devono essere svalutati in due anni, se senza garanzie, e in sette anni, se sono sorretti da garanzie, per quelli precedenti dovrebbe decidere, a discrezione, la Banca d’Italia.

E’ un altro attacco al sistema bancario italiano, con la conseguente restrizione del credito ne soffriranno le piccole e medie imprese italiane; l’UE progetta un’alleanza tra PD e M5S, perché Di Maio è diventato europeista come Berlusconi, che forse vuole difendere le sue imprese dagli attacchi francesi, l’incubo della Merkel è un governo Lega-M5S. Con la nuova mossa della BCE, le banche faranno pressioni sui debitori per il rientro dei debiti e cederanno parte dei crediti deteriorati ai fondi avvoltoi speculativi, specializzati nel recupero dei crediti, con alti guadagni per loro.

Perciò le imprese si troveranno di fronte a richieste di rientro da parte di banche o di questi fondi speculativi. In tale quadro, Francia e Germania avranno la possibilità di aggredire i rimanenti grandi asset economici italiani; mentre i piccoli e medi imprenditori saranno difesi solo da Salvini, critico verso l’UE che, con i suoi vincoli di bilancio e l’Unione bancaria,  che ha imposto il baIl-in e altre misure, hanno accelerato la crisi delle banche italiane.

Salvini guarda a Washington, Mosca e Pechino, mentre il M5S e Berlusconi guardano a city di Londra, Wall Street e Francoforte; Wall Street ha partecipato ai mercati speculativi, anche  a carico dell’Italia, quando il governo Usa, fino all’arrivo di Trump, ha rinunciato a sanare i debiti del paese. Questa politica speculativa ha rafforzato il ruolo della Germania, che utilizza i suoi saldi attivi commerciali per comprare politica e informazione degli altri paesi dell’UE, mirando a dominare il continente; Mosca, attaccata da Usa e UE a direzione tedesca, guarda preoccupata a quest’evoluzione (Per le notizie, fonte: Pasquale Cicalese – contropiano org).

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In Italia continuano le trattative di governo tra Lega e M5S, teoricamente un’ottima formula di governo per cambiare l’Italia, quando però le richieste de due partiti sono  intransigenti, può darsi nascondano la volontà di far saltare l’alleanza, magari per servire potenze o potentati esterni. Alla presidenza delle camere dovevano andare subito un rappresentante della Lega e uno del M5S, dividendosi anche i questori.

Andava subito redatto un programma comune di pochi punti, capo del governo doveva essere Salvini o un suo uomo di fiducia, questo, per le sue proposte di governo, poteva sentirsi anche con Berlusconi, ma senza veti da parte sua; del resto, sia Salvini sia di Maio avevano detto di volersi rivolgere all’assemblea parlamentare per le proposte legislative, farlo prima con un altro partito non dovrebbe essere grave, perché la politica si fa anche nei corridoi e nei salotti.

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Secondo Eurobarometro, gli italiani giudicano i recenti governi italiani peggiori delle istituzioni europee, infatti, mentre il 46% è critico verso l’Unione Europea (ma altri sondaggi hanno dato una percentuale superiore), i critici verso i recenti governi italiani superano in media il 70%; però gli italiani ritengono che gli interessi italiani siano trascurati da Bruxelles e non si fidano delle istituzioni europee.

Comunque, ritengono le istituzioni europee relativamente più affidabili di quelle italiane, il 62% ha più fiducia verso l’esercito e la polizia; poiché l’Italia non riesce a riformarsi da se, il 61% vorrebbe che più decisioni fossero prese a livello europeo; cioè la maggioranza, secondo Eurobarometro, non sembra sovranista; speriamo che gli italiani non abbiano deciso di cadere dalla padella sulla brace (Per le notizie, fonte: Perla Ressese – Eunews).

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C’è chi, in una visione liberista, un giorno esalta la globalizzazione e, in un altro giorno, in una visione statalista, critica i corpi intermedi che stanno tra stato e cittadini, cioè gli organi costituzionali come regioni e province e le associazioni private come partiti, sindacati e volontariato.  Secondo il Censis, l’84% degli italiani non ha fiducia nei partiti però, minando il volontariato, diminuisce anche la fiducia nel prossimo; piuttosto che sul welfare, il 91% conta sul sostegno di familiari e amici, soprattutto per la ricerca di lavoro.

Diminuiscono i lettori di giornali e si diventa più indifferenti alla politica, Renzi ha favorito il lavoro precario e ora sembra anche diminuire la partecipazione dei cittadini alla vita sociale. Alcune reti, agendo contro il degrado, hanno favorito la cura degli spazi pubblici urbani,  però le Ong sono state criticate per la loro politica verso l’immigrazione e perciò diminuiscono le donazioni da loro ricevute.

Esistono ancora asili e palestre autogestite, gruppi di acquisto solidale e microcredito che, quando lo stato è latitante, avendo occupato il posto di stato, partiti e sindacati, cercano di dare una risposta ai bisogni specifici. Una volta alcuni credevano alla salvezza, in questo o all’altro mondo, e definivano nichilisti, qualunquisti, social fascisti e populisti quelli che non si facevano sedurre dalla politica; oggi i delusi esistono anche tra quelli che erano stati ideologizzati o fanatizzati, perché sono diventati, con l’avanzare dell’età, più maturi e si sono rassegnati ad accettare un mondo che, purtroppo, chi ci potrebbe rimettere, non vuole cambiare (Per le notizie, fonte: Rachele Gonnelli – Sbilanciamoci.info).

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In Usa ed Europa, gli economisti, i politici e i giornalisti di corte hanno puntato al contenimento del costo del lavoro, anche con le delocalizzazioni all’estero, che sono servite a calmierare i salari interni, poi si sono lamentati per la scarsa produttività del lavoro e per il Pil che non cresce. Lo strabismo economico fa molto male all’economia, infatti, bisogna considerare che esiste una correlazione stretta, statisticamente provata, tra livello dei salari, monte salari, valore aggiunto aziendale, investimenti, Pil nazionale, domanda, consumi, gettito complessivo delle imposte sul reddito e Iva, risparmio, occupazione, produzione e importazione.

In pratica, se si riducono i salari complessivi, diminuiscono tutti gli altri valori correlati e quando se ne blocca l’aumento, non aumentano nemmeno gli altri valori; quello che invece bisognerebbe fare è ridurre privilegi fiscali, alti salari e alte pensioni, ma nessuno propone di farlo perché chi li riceve, potrebbe togliere il suo sostegno al sistema e al governo; quindi, a pagare per le ricette economiche sbagliate, sono sempre i comuni lavoratori.

USA

Donald Trump, rinnovando il team di ministeri di esteri e difesa, ha licenziato il generale McMaster che aveva denunciato interferenze russe alle elezioni presidenziali ed era contrario alla linea dura con Teheran e Corea del Nord; al suo posto ha nominato consigliere per la sicurezza nazionale il repubblicano Jhon Bolton. Ha licenziato anche il segretario di stato Rex Tillerson, considerato poco intransigente con l’Iran, e l’ha sostituito con Mike Pompeo, ha anche licenziato il capo dei consiglieri economici Gary Cohn, contrario ai dazi commerciali.

Trump e il presidente nordcoreano Kim s’incontreranno forse a maggio, il presidente americano alimenta uno scontro con Iran e Corea del Nord e minaccia di ritirarsi dall’accordo sul nucleare con l’Iran (gli stati, non rispettano a lungo i trattati, ma la Merkel sembra abbia alluso che solo l’Italia ha questo vizio). Trump, per favorire l’equilibrio della bilancia commerciale, è anche deciso a ripristinare i dazi, al momento, a danno solo della Cina

McMaster e Pentagono avrebbero voluto mantenere l’intesa raggiunta con l’Iran; Pompeo e l’ambasciatore all’Onu, Haley, assieme a Bolton rappresentano la politica intransigente verso l’Iran, mentre il segretario alla difesa James Mattis invita ancora alla moderazione verso Iran e Corea del Nord; presto potrebbe saltare anche lui, la pace mondiale è a rischio (Per le notizie, fonte: Alberto Simoni - La Stampa 25/3/2018).

EUROPA

Contro la solfa dominante a favore dell’austerità, il quotidiano inglese Financial Times, vista la disoccupazione europea, rimprovera ai paesi dell’UE di indebitarsi poco a causa del vincolo del deficit di bilancio al 3%, che serve a contenere l’inflazione, ma non a  stimolare l’economia in crisi e la domanda; infatti, quando c’è disoccupazione, Keynes, invece dell’austerità restrittiva, proponeva di ridurre le imposte e aumentare la spesa pubblica, cioè proponeva maggiore deficit di bilancio e un aumento del debito pubblico.

La Germania, che domina l’UE, non accetta questo indirizzo e perciò oggi gli economisti di corte dividono i paesi prodighi come l’Italia dai paesi rigorosi come la Germania; occorrerebbero invece, per tutti i paesi della UE, una politica fiscale espansiva, con riduzione delle tasse e, per combattere la concorrenza sleale, un’armonizzazione fiscale europea e la lotta contro i paradisi fiscali, superando trattato di Maastricht e Fiscal Compact.

Come ha fatto con l’euro, la Germania vuole essere egemone nell’UE; l’attuale politica ha favorito le sue esportazioni e deindustrializzato l’Italia, ha rafforzato il ruolo della Germania ed è servita a ledere i diritti dei lavoratori, rafforzando il ruolo dei grandi capitalisti, cioè delle élite e delle multinazionali (Per le notizie, fonte: Matthew Klein - Financial Times).

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Le rivolte popolari della primavera araba e la guerra a Gheddafi furono appoggiate  dai servizi segreti francesi, ispirati dal presidente Sarkozy, la cui campagna elettorale fu finanziata da Gheddafi; la Francia era interessata a uranio e petrolio libico, era contraria all’egemonismo libico in Africa e alla progettata moneta aurea africana, voluta da Gheddafi, che doveva soppiantare il franco francese, gestito dal tesoro francese e usato nelle ex colonie francesi d’Africa.

La Francia, con la Gran Bretagna e gli Usa, era anche gelosa della posizione commerciale privilegiata dell’Italia, dal tempo di Mattei a oggi, verso i paesi arabi, perciò riuscì anche a coinvolgere Gran Bretagna e Usa nella guerra contro Gheddafi, accusati di terrorismo contro di loro. L’Italia, con Napolitano e Berlusconi, ex amico di Gheddafi, contro i suoi interessi petroliferi, si accodò all’impresa.

Oggi Sarkozy, corrotto da Gheddafi, a causa di questa corruzione  e di altre, è sotto processi in Francia, mentre Napolitano che, d’accordo con la Merkel, ha commissariato governi italiani,  è protetto da immunità e irresponsabilità, che sono privilegi del vecchio regime aristocratico, e Berlusconi è protetto dalla macchinosità della giustizia italiana e da settori della politica; com’è curiosa la democrazia italiana! La conseguenza di queste azioni di paesi Nato è il caos in Libia e nei paesi arabi, con frotte di emigranti africani che, aiutati dai soldi di Soros e dall’interesse economico di alcune Ong, si dirigono dalla Libia verso l’Italia (Per le notizie, fonte: Piero Orteca - Remocontro).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (22/3/2018)

ITALIA

Il 28/2/2018, senza assemblee di approvazione nei luoghi di lavoro, è stato raggiunto un accordo tra sindacati confederali e Fiom da una parte, che così hanno ritrovato l’unità, e confindustria dall’altra. L’accordo prevede più flessibilità nei posti di lavoro, aumento di produttività e possibili aumenti di orario di lavoro, escludendo espressamente la relativa riduzione, e aumenti salariali solo nel contratto integrativo aziendale.

Quest’ultimo punto, una volta condannato dai sindacati, non è del tutto ingiusto perché, sperando che cessino i falsi in  bilancio, tiene conto della diversa salute delle imprese, cioè dei loro profitti; del resto, le imprese hanno sempre pronto il ricatto delle delocalizzazioni in paesi esteri, dove la mano d’opera costa meno. L’organizzazione sindacale che avesse rifiutato l’accordo sarebbe stata esclusa dalle prossime trattative.

Bisogna dire che la riduzione dell’orario di lavoro sarebbe servita a ridurre la disoccupazione; ricordiamo che in Germania, accusata di contenere i salari per favorire le esportazioni, recentemente ha concesso aumenti di salario e le 28 ore settimanali. Sindacati italiani e confindustria hanno anche deciso di gestire assieme il business dei fondi pensione, della sanità privata e della formazione.

I sindacati, rivendicando sempre la loro indipendenza dalla politica, hanno offerto i loro servigi al governo; i fondi pensione, gestii dalle banche, dovrebbero utilizzare il TFR dei lavoratori, con essi le banche, che vogliono competere con l’Inps, ne guadagnano l’intermediazione ma, a volte, i beneficiari, fatti salvi i possibili benefici fiscali, non ricevono nemmeno il capitale versato, mentre, fino a oggi, il TFR era ricevuto rivalutato dai datori di lavoro (Per le notizie, fonte: Giorgio Cremaschi – l’Antidiplomatico).

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I mercati, d’accordo con UE e governo italiano, vogliono mettere le mani sulle grandi risorse della previdenza pubblica italiana, vogliono smantellare gradualmente il sistema come si fece con la scala mobile dei lavoratori, che era solo un recupero salariale sull’inflazione. Al riguardo, per le pensioni nel 1992 ci fu la riforma di Amato, nel 1995 quella di Dini, nel 1997 quella di Prodi, nel 2004 quella di Maroni, nel 2007 quella di Damiano, nel 2011 quella di Sacconi e nel 2012 quella di Fornero, che ha previsto anche il blocco dell’indicizzazione della pensione. Però non si è voluto ridurre veramente le pensioni privilegiate di dirigenti in pensione, perché questi personaggi sostengono il sistema.

Queste riforme, trascurando l’aumento della disoccupazione dovuta al blocco del turnover, hanno puntato a spostare in avanti la pensione di vecchiaia e quella di anzianità, fino alla sua abolizione, a passate dal sistema retributivo a quello contributivo e ad abbassare il rendimento dei contributi versati; in pratica, si va in  pensione più tardi e si percepisce di meno, anche perché la legge Treu del 1996 ha favorito la precarizzazione del lavoro.

Il ritornello della televisione è stato: bisogna correre ai ripari perché la popolazione invecchia e, senza immigrazione, c’é un decremento della popolazione che mette a rischio il pagamento delle pensioni. Lo fa paventando squilibri nei conti dell’Inps, che non ci sono mai stati; anzi lo stato, riscuotendo imposte sulle pensioni, ha anche potuto pagare, con la previdenza, l’assistenza fatta di pensioni d’invalidità e di pensioni sociali, da ricordare che gli italiani pagavano anche contributi per le pensioni più alte che all’estero.

Da molti anni l’Inps è in attivo e il TFR non è una spesa pensionistica, ma salario differito;  il fine di queste riforme è usare l’Inps come un bancomat del governo e favorire, anche con esenzioni fiscali, la previdenza privata, cioè polizze vita e fondi pensione, che sono un business di banche e assicurazioni. Queste però non garantisce ai lavoratori di ricevere nemmeno il capitale versato, viste le insolvenze d’imprese, banche e assicurazioni. Comunque, con queste operazioni, banche e assicurazioni, finché sono in vita, ne guadagnano con la loro intermediazione.

 

Dopo la privatizzazione delle banche, si vogliono privatizzare pensioni, sanità, istruzione, anche la giustizia e polizia sono state toccate da questo processo, poi non si saprà più perché si pagano le imposte e i contributi; si vogliono investire i soldi della previdenza nella finanza speculativa. Si vuole abolire il sistema pensionistico pubblico, che fino a oggi ha consentito ai pensionati di aiutare figli e nipoti disoccupati, detassando la previdenza complementare privata, per chi è in grado di pagarsela, ma non sono molti, e distruggendo lo stato sociale.

Riducendo la spesa pubblica delle pensioni si contenta anche la commissione europea, il che però si traduce in un’ingerenza dello stato italiano nei confronti dell’Inps, che dovrebbe essere una gestione autonoma (ma allo stato è lecito ciò che non è lecito ai privati), favorendo il capitale finanziario a scapito di quello produttivo. Si è aiutati in questo processo grazie al terrorismo mediatico e alla pochezza e alla corruzione della classe politica; lo si è fatto agitando lo spauracchio della spesa pubblica, soprattutto pensionistica, definita fuori controllo, fino a invocare ulteriori riforme, fino alla morte completa della previdenza pubblica (Per le notizie, fonte: coniare rivolta - Sinistrainrete).

OCCIDENTE

Grazie alla globalizzazione, ai paradisi fiscali e alle costituzioni materiali, crescono povertà, disuguaglianza sociale e concentrazione della ricchezza; in età feudale e prima della rivoluzione francese, i nobili e l’alto clero, per legge, non erano tenuti a pagare le tasse, adesso una nuova classe nobile emergente, fondata sul denaro, ha in pratica la stessa pretesa. 

Con questa nuova aristocrazia globale, le tasse sono riservate alla gente comune e non ai miliardari, in Italia Irpef e Iva pagate da lavoratori, pensionati e piccoli imprenditori sono quindici volte superiori a quelle pagate dai ricchi e dai capitalisti. Lo stato, al servizio della nomenclatura, ha però bisogno di riscuotere le tasse, diversamente, minaccia di tagliare previdenza pubblica, sanità e istruzione.

Le imposte sono evase legalmente o eluse dai miliardari, mentre la televisione non fa altro che criticare il cittadino comune che, per sopravvivere, è costretto a evadere qualche tassa. I miliardari, appoggiandosi a professionisti, banche e paradisi fiscali, con regole fatte per loro su misura dai governi, non vogliono pagare le tasse; i paradisi fiscali vivono nella segretezza e alimentano l’economia nascosta o nera, come il lavoro nero dei lavoratori, tanto condannato dai politici di corte.

Nei paradisi fiscali, senza attività produttive, arrivano soldi da tutto il mondo, poi impiegati, tramite società ombra, in tutti i paesi del mondo. Il presidente Trump ha abbassato le tasse sui profitti delle multinazionali, dal 35% al 20%, offrendo loro la possibilità di far rientrare i capitali, pagando una penale più bassa dell’imposta evasa, è successo, questo secondo beneficio è stato concesso anche in Italia, con un  trattamento ancora migliore; è un premio all’evasione legale, come i condoni fiscali e, per i reati, come grazie, amnistie e indulti.

I governi dei paradisi fiscali, con la complicità di governi, capitalisti, criminali e trafficanti di droga, cooperano nel redigere leggi che favoriscono l’arrivo di denaro, frutto di evasione fiscale o di attività criminale. L’Unione Europea dovrebbe dotarsi di una lista dei paradisi fiscali del mondo da boicottare e sanzionare, fino a minacciare la guerra. Spesso questi sono ospitati in piccoli stati che alimentano il terrorismo fiscale e favoriscono l’accaparramento delle ricchezze da parte di una minoranza. Chi paga tutte le tasse non cresce, i governi sanno che certe attività si sviluppano con esenzioni ed evasioni fiscali e queste, come il contrabbando e la contraffazione dei prodotti, sono concorrenza sleale che minaccia la disoccupazione e la sopravvivenza di altri stati (Per le notizie, fonte: Miguel Urban).

USA

Pare che gli Usa, mettendo in pericolo la pace, dopo la defenestrazione del segretario di stato Tillerson, ex amministratore delegato dell’Exxon, sia oggi governato, con il presidente Trump, da una giunta militare legata al complesso militare industriale che guadagna con la tensione internazionale e le guerre; di questo complesso l’ex presidente Dwight Eisenhower aveva paura. Il capo dello staff presidenziale, John Kelly, il ministro della difesa, James Mattis, il responsabile degli stati maggiori, Joseph Dunford e il consigliere per la sicurezza, Herbert Macmaster, sono tutti ex generali

Segretario di stato è diventato Mike Pompeo, ex capo della Cia, allievo dell’accademia militare di West Point ed ex ufficiale dell’esercito; Pompeo ha difeso il Patriot Act che consente di intercettare le comunicazioni telefoniche dei cittadini americani, si è opposto all’accordo nucleare con l’Iran, e ha difeso le torture praticate dalla Cia. Questi generali al governo, dettano la linea politica per i loro amici industriali e alimentano l’aggressività della politica estera Usa, contro Iran, Russia e Corea del Nord (Per le notizie, fonte: Fulvio Scaglione).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (14/3/2018)

OCCIDENTE

La sinistra, vicina ai mercati, ha presentato la globalizzazione commerciale come vantaggiosa per tutti, Blair affermò che avrebbe richiesto degli adattamenti ma era piena di opportunità, l’élite di Davos l’ha ritenuta un processo inesorabile che non poteva essere invertito; poi è arrivata la crisi del debito del mercato finanziario e Trump che, a causa del deficit commerciale americano, con lo slogan “America first”, ha posto uno stop al multilateralismo.

La globalizzazione ha rafforzato le multinazionali, favorito lo sviluppo di paesi emergenti e trascurato la solidarietà sociale all’interno dei paesi, ha favorito la specializzazione produttiva di paesi emergenti e, a causa dei differenti costi del lavoro, ha favorito le delocalizzazioni all’estero e la disoccupazione in patria; ha arricchito i paesi poveri e impoverito quelli ricchi che ora crescono meno, ciò è accaduto soprattutto dopo la caduta del muro di Berlino.

La Cina ha beneficiato della globalizzazione anche perché ha evitato le regole dell’organizzazione mondiale del commercio, aiutando le sue industrie esportatrici; ha operato in accordo con le industrie occidentali che avevano delocalizzato in Cina, esportando anche tecnologie e brevetti, e perciò non c’è stata reazione in occidente. La Cina ha anche mantenuto il controllo sul flusso dei capitali, perciò, dal commercio internazionale ne ha avuto un forte attivo valutario, capace di favorire i suoi in vestimenti all’estero e una notevole crescita economica.

Di tale processo di globalizzazione e delocalizzazione hanno beneficiato solo le grandi corporazioni, però in occidente sono aumentate le disuguaglianze ed è cresciuta la concentrazione della ricchezza. In realtà, la storia insegna che la globalizzazione può essere anche un processo, anche temporaneamente, reversibile, infatti, all’inizio del XX secolo, anche il gold standard, eliminando il rischio valutario, in un certo senso, favoriva la globalizzazione; le valute nazionali potevano essere liberamente convertite in oro, a cambio fisso, i movimenti di capitale verso l’estero erano liberi e si poteva emigrare liberamente in America.

Però negli anni 1870 il calo dei prezzi agricoli aveva favorito il protezionismo europeo che  si estese ai manufatti, mentre s’introdussero limiti all’immigrazione, negli anni 1880 in Usa ci furono critiche al gold standard che, favorendo la globalizzazione, faceva restare indietro alcuni paesi. negli anni 1920 gli Usa stabilirono le quote all’immigrazione,

Poiché la quantità di denaro dipendeva dall’oro a disposizione, quando questo era scarso, il credito si riduceva e l’interesse cresceva provocando effetti deflazionistici come l’austerità dell’Unione Europea. Dopo il 1890, la scoperta di altro oro, mise temporaneamente fine alla crisi, comunque, gli interessi finanziari cosmopolitici sostenevano globalizzazione e gold standard, mentre i nazionalisti li criticavano.

I produttori di grano americani accusarono i finanzieri di essere i soli beneficiari del gold standard, perché essi guadagnano anche con le crisi. Il sistema andò in crisi dopo la prima guerra mondiale e con l’avvento di comunismo, fascismo e nazismo. Relativamente allo scambio di merci, la liberalizzazione iniziò a creare problemi dopo la seconda guerra mondiale e, soprattutto, dopo la caduta del muro di Berlino (1989), quando i paesi in via di sviluppo, con i loro bassi salari e con il trasferimento d’impianti industriali, tecnologie e brevetti occidentali, divennero attori dell’economia mondiale, facendo diminuire i salari dei lavoratori occidentali meno qualificati.

Per superafe la crisi economica, nella seconda metà del XX secolo, i paesi occidentali hanno ridotto la politica di ridistribuzione del reddito, fino agli anni 1960 le tariffe doganali erano alte, ma poi furono liberalizzate; sulla scia della globalizzazione, nel 1999 entrò in  vigore il Nafta e i lavoratori americani ne ebbero perdite di reddito consistenti e l’economia interna ristagnava ugualmente; le statistiche false affermavano il contrario e servivano ad attirare capitali esteri compensativi.

Vista la struttura dei prezzi interni, anche riducendo i salari, era difficile competere con paesi con salari tanto bassi, le importazioni dai paesi con il costo del lavoro più basso causavano perdita di posti di lavori, perciò è sorto Trump, malvisto da una televisione che nasconde le notizie e fa propaganda. Trump è esorcizzato dai media controllati e lancia accuse a cinesi e tedeschi che hanno attivi valutari così vasti, la Germania li ha anche in  violazione dei trattati dell’UE.

Non si può competere con paesi che hanno normative sulla produzione diverse, in materia di salari, inquinamento, imposte, costi energetici, norme ambientali e sulla sicurezza nel lavoro. Al riguardo, i globalizzatori puntano, con poco successo, su regolamenti internazionali, sui sussidi alla produzione interna, sulla tutela dei brevetti, degli standard e della proprietà intellettuale; però questi regolamenti non hanno operato a vantaggio  di tutti i paesi e alcuni paesi li hanno usati per fare del protezionismo.

L’armonizzazione internazionale del commercio chiedeva anche l’eliminazione di tanta normativa nazionale, che spesso tutela anche ambiente e salute; però gli accordi sollecitati da multinazionali, società finanziarie e industrie farmaceutiche sono a vantaggio delle corporazioni e hanno annullato il controllo democratico nazionale; la globalizzazione finanziaria, con i differenti tassi d’interesse, ha spostato i capitali da un paese all’altro e ha favorito la speculazione e la crisi.

L’UE e l’introduzione dell’euro nel 1999, hanno reso ancora più precario il quadro, facendo crescere deficit di bilancio e debito di tanti stati europei; mentre la Germania imperava, le bolli immobiliari portarono alla bancarotta delle banche. La regolamentazione scarsa e inadeguata dei mercati finanziari, favorita dalla globalizzazione, favorivano la bancarotta di banche, però resistettero paesi come la Cina perché tennero il controllo sul movimento dei capitali.

Gli industriali, per non spostare la produzione all’estero, con riflessi su Pil e occupazione, hanno offerto salari più bassi; quando il capitale è mobile è più difficile tassarlo e allora lo stato deve tassare consumo e lavoro; perciò, per contrastare le delocalizzazioni, dalla fine degli anni 1980 sono state tagliate le imposte alle società, mentre rimanevano uguali quelle sul lavoro e crescevano quelle sui consumi.

La rete di sicurezza sociale si sta sfilacciando perché la politica favorisce commercio e investimenti e speculazione internazionali, per reazione, cresce il nazionalismo e la richiesta di protezionismo, con pericolo di erodere anche la democrazia, che è peraltro molto formale. Invece dì’inseguire gli interessi delle multinazionali, bisognerebbe ripristinare più autonomia nazionale, lottare con l’attuale governo mondiale e sviluppare un commercio equo con dazi protettivi, antidoping e compensativi.

Il tutto con lo scopo di contrastare i paesi che hanno costi di produzione più bassi, fissano prezzi scontati alle esportazioni e che sovvenzionano la produzione. Bisognerebbe dare priorità all’armonizzazione fiscale e all’abolizione dei paradisi fiscali, non solo alla tutela dei brevetti; bisognerebbe garantire a tutto il mondo gli stessi standard di lavoro, combattendo il dumping sociale che abbassa questi standard.

La politica di Trump non è capita dalla nostra televisione e dai suoi esperti; con il dollaro, moneta di riserva mondiale che non costa molto per la sua produzione, gli Usa hanno finanziato le sue importazioni, alimentando il debito del Tesoro verso l’estero per una cifra enorme e impagabile. Quando i creditori chiederanno il saldo del debito, gli Usa potranno solo rispondere: se comprate la nostra produzione lo pagheremo, altrimenti, come è stato già fatto in altri casi per alcuni paesi come la Germania, il nostro debito ci deve essere rimesso.

Il protezionismo americano serve a riportare in equilibrio la bilancia commerciale, aumentando le esportazioni, e serve a pagare questo debito, perché gli Usa sono insolventi mentre le sue società di rating e le sue banche d’affari, aiutate dalla Germania che domina l’UE, si sono accanite per speculare sul debito italiano. L’UE, a direzione tedesca, perché i politici sono corruttibili, minaccia, con  dispetti infantile inutili, visto che la bilancia commerciale della UE è fortemente in  attivo verso gli Usa, di rispondere con altri dazi ai dazi americani, ma i crediti dell’UE verso gli Usa sono principalmente tedeschi. In Italia, su questi temi, politica, informazione ed economisti di corte, criticando il protezionismo, seguono a ruota i tedeschi.

In generale, il protezionismo favorisce il contrabbando mentre la globalizzazione travolge tutte le regole e incrementa, con i containers, il traffico di droga e di prodotti contraffatti; iI dazi sono, non solo una difesa commerciale, ma anche un’entrata fiscale con la quale Trump potrebbe pagare l’assistenza sanitaria ai poveri. I paesi, come Corea del Nord e Iran, che ritengono invasiva la politica estera e militare degli americani, hanno preferito intrattenere rapporti commerciali con la Germania, che li aveva combattuti, invece che con gli Usa, questo spiega in parte gli enormi attivi commerciali di Cina e Germania e il deficit americano (Per le notizie, fonte: Daniel Rodrik).

COREA DEL NORD

Alla guida della Corea del Nord si è susseguita una nuova dinastia di potere, dal nonno al nipote, sono i membri di una dinastia nazionalista e comunista, cioè Kim  Jong-sung, Kim  Jong-il e Kim Jong-un. Kim Jong-sung combatté il colonialismo giapponese, Kim Jong-il gli americani, l’attuale Kim Jong-un si è dotato di armi e missili nucleari, ha favorito, oltre l’economia statale, anche il libero commercio e, lottando contro la corruzione, ha epurato la vecchia guardia.

I nemici naturali della Corea del Nord sono Giappone, Usa e Corea del sud, però sono viste con sospetto anche Russia e Cina, il primo ministro giapponese Shinzo Abe è nipote di un criminale di guerra giapponese che combatté Kim Jong-sung; come tanti nazisti, non fu condannato perché divenne collaborazionista degli americani. I missili nucleari di Kim Jong-un sono una risposta allo spiegamento di armi americane in Corea del sud e in Giappone.

La Corea del Nord ha la lingua coreana, segue la religione confuciana ma sono presenti anche buddismo e cristianesimo, il confucianesimo pone l’accento sulla famiglia, sulla fedeltà al sovrano e sul culto degli antenati, perciò ha favorito lo sviluppo del nazionalismo e della difesa dello stato, della gerarchia e la sottomissione. La dinastia Joseon aveva governato il paese dal 1392 fino alla colonizzazione giapponese avvenuta all’inizio del XX secolo; la società era divisa in classi ereditarie, in cima era l’aristocrazia, l’unica a poter fare politica, alla base c’erano artigiani, contadini e schiavi, questi ultimi erano più numerosi delle persone libere.

La schiavitù fu abolita nel 1894, i nobili, concentrati a Seul, erano filo nipponici e garantivano il flusso di riso verso il Giappone, invece il Nord aveva miniere, industrie e agricoltura, cioè era più ricco del sud, anche se aveva solo la metà della popolazione del sud. I giapponesi erano interessati a distruggere la cultura nazionale coreana, perciò tanti coreani emigrarono in Manciuria, compreso Kim Jong-sung.

Nel 1931 il Giappone invase la Manciuria e creò lo stato fantoccio del Manciukuò, in Manciuria erano residenti coreani, cinesi e russi, cinesi e coreani furono ridotti in  schiavitù dai giapponesi. I contadini coreani pativano la fame e Kim Jong-sung derubava gli aristocratici per aiutarli, negli anni cinquanta fece una riforma agraria. Jong-sung dedicò molta attenzione agli orfani per i quali creò un convitto speciale.

Il figlio Kim Jong-il nacque in un campo sovietico nel 1942, in Corea del Nord il marxismo è stato utilizzato per eliminare il feudalesimo; gli stati nascenti, per favorire l’unità e creare l’identità nazionale, hanno sempre valorizzato il nazionalismo e la razza; perciò, anche la Corea del nord e quella del sud, manifestano una certa intolleranza verso gli immigrati stranieri asiatici e hanno il culto della razza pura coreana, attingendo al concetto nipponico di superiorità razziale, rafforzato dalla religione e dalla lingua comune, il razzismo è utile per soggiogare altri popoli.

In realtà la razza pura non esiste perché i popoli, con guerre ed emigrazioni, s’incrociano, Kim Jong-sung usava il tema razziale anche per tenere unito il popolo, il suo esercito, com’è accaduto in tutte le rivoluzioni, era fatto di comunisti, nazionalisti e delinquenti;  usava la propaganda e bandì le divisioni con il motto: una nazione, un’etnia e un pensiero unico. Per i giapponesi, la purezza razziale stabiliva chi era destinato al dominare.

Finita la seconda guerra mondiale con il ritiro giapponese dalla Corea, attraversando la linea armistiziale, data dal 38° parallelo, nel 1950 il nord, che voleva riunificare il paese diviso dalla guerra tra nord filosovietico e sud filoamericano; invase il sud e iniziò la guerra civile coreana, che richiese l’intervento americano in difesa della Corea del sud, la guerra finì nel 1953 con un armistizio, i nord coreani furono ricacciati.

La Corea è stata dominata da Cina e Giappone e, anche se è divisa, i coreani sono ancora convinti che sia un solo paese e ospiti una sola razza, però stati e nazioni nascono con la guerra, le razze non sono mai pure e le nazioni hanno solo una base culturale. Al termine della seconda guerra mondiale Usa e Urss divisero la Corea, nel nord i russi sostenevano Kim Jong-sung; però Stalin sospettava che i membri coreani del Comintern fossero agenti giapponesi, perciò li fece uccidere e, coma fatto con altri popoli, deportò 200.000 coreani.

Alla fine  della seconda guerra, Kim Jong-sung s'impadronì del potere in Corea del Nord, ma Russia e Usa non volevano una Corea unificata in mano agli avversari e perciò finanziavano gruppi armati; il nord considerava il sud collaborazionista prima dei giapponesi e poi degli americani, gli Usa misero al comando di esercito e polizia sudcoreani degli ex collaborazionisti dei giapponesi. La Corea del nord nacque anche come stato cuscinetto, per proteggere sia la Cina che l’Urss dagli Usa.

Durante la guerra di Corea gli Stati Unito sganciarono sulle due Coree, più bombe che nella guerra del Pacifico durante la seconda guerra, radendo al suolo 18 città su 22 (ora criticano i bombardamenti di Assad), uccidendo più di un milione di coreani: Nel 1953 fu la tregua e nel nord s’incominciò a pensare all’arma nucleare, che sembrava meno costosa del riarmo generale convenzionale.

Kim Jong-sung inaugurò una nuova dottrina, alternativa a comunismo e capitalismo, lo Juche, che faceva perno sulla lealtà dei suoi e gli consentì di combattere per venti anni contro i giapponesi, presentandosi come un messia rivelatore, esaltando stato, nazione e razza. Affrancò il popolo nordcoreano dalla colonizzazione e, con l’invito all’autosufficienza e dell’indipendenza, in una visione autarchica e nazionalista, prese le distanze anche da Cina e Urss.

Lo Juche divenne un’ideologia simile al comunismo, nel 1272 fu richiamato anche nella costituzione, divenendo l’ideologia ufficiale del partito dei lavoratori; lo Juche emerse anche con l’apertura successiva al mercato e dallo smantellamento del comunismo; era sostenuto dal nazionalismo etnocentrico e dalla teoria della razza pura coreana. Su questa base rivoluzionaria, com’è successo spesso nella storia, Kim Jong-sung creò una nuova dinastia al potere e quasi una nuova religione.

Kim Jong-sung, a coronamento della sua dottrina, precisò che il leader era il cervello, il popolo, il corpo e il suo partito dei lavoratori, il sistema nervoso; contestando l’individualismo, affermò che l’individuo non poteva esistere lontano dalla comunità; nel nord, questa dottrina favorì la formazione di caste e ostacolò la mobilità sociale. Chi aveva combattuto a fianco di Kim Jong-sung era considerato di sangue puro, perciò la sorte dei bambini dipende, ancora oggi, dallo status paterno.

Chi è ostile al regime o ha radici sudcoreane o è stato filo giapponese, non può accedere all’università e fare i lavori migliori e finisce col fare il manovale, il che sancisce anche la superiorità dei nordcoreani sui sudcoreani. Qualche cosa di simile è accaduta in tutte le rivoluzioni e cambiamenti dinastici, il partito vincente e i suoi eredi occupano sempre le posizioni migliori, il razzismo poggia su una visione negativa del resto del mondo. Fino agli ottanta, anche la Corea del sud abbraccio l’autoritarismo, ma tutti i coreani, comunisti o anticomunisti, del nord e del sud, sognavano la riunificazione; le due Coree non si sono riunite perché non si sono mai perdonate, ognuna delle due negava all’altra il diritto di esistere, asserendo che l’altra Corea era un’aberrazione.

I nordcoreani definivano i sudcoreani venduti agli americani e i sudcoreani definivano Kim Jong- sung un traditore che aveva ceduto metà del paese ai sovietici comunisti; dopo la seconda guerra, il nord, dotato di maggiori risorse naturali, rimise in piedi la sua industria e dal 1953, con l’aiuto del blocco sovietico, crebbe velocemente e consumava la stessa corrente elettrica del sud, anche se aveva la metà della popolazione.

Dal 1978 il Pil procapite del sud, con lo sviluppo economico e gli aiuti americani, raggiunse quello del nord; però negli anni sessanta la Corea del sud, che aveva adottato il capitalismo senza autosufficienza, era ancora povera. Nel 1961 Park Chung-hee, con l’aiuto dei militari, vi attuò un colpo di stato,, arrestò sindacalisti, si riavvicinò al Giappone e mandò due divisioni a combattere in Vietnam, a fianco degli americani.

Aveva servito il Manciukuò, combattuto Kim Jong-sung e aveva ritenuto che Corea facesse parte dell’impero giapponese; con la corruzione, il suo colpo di stato fu aiutato dagli Usa, che organizzarono colpi militari simili anche in America Latina. In Corea del nord Kim Jong-sung governava con l’indottrinamento o propaganda e con la repressione e esercitava il controllo sulla popolazione; nel 1979 Park fu assassinato da Kim Jae-gyu, agente segreto filoamericano.

Con l’aiuto americano, la Corea del sud si trasformò in paese industrializzato ed esportatore, però entrambi i paesi erano indebitati e il nord cominciò a restare indietro. Non esiste un trattato di pace tra le due Coree, il 38° parallelo, zona smilitarizzata sottratta alla sovranità dei due stati è piena di armi, il sud vi trasmette musica occidentale e il nord melodie tradizionali, i turisti, frastornati, si allontanano.

Oggi la Corea del nord, come l’Italia e il Giappone, paga per sostenere la presenza militare americana, un incidente al 38° parallelo, zona armistiziale, potrebbe scatenare la guerra; la demarcazione marittima dei due stati non è stata fissata, perciò nel 2000 la Corea del Nord affondò una corvetta della Corea del Sud, missili nucleari nordcoreani hanno sorvolato Tokio.

Anche in Giappone gli americani si sono alleati con elementi di estrema destra, come il nonno del premier Shinzo Abe, mentre epurarono uomini della sinistra radicale, però favorirono anche, con la svalutazione dello yen, le esportazioni giapponesi. Gli americani con le guerre di Corea e Vietnam, assegnarono appalti al paese che perciò si sviluppò, mentre la dottrina dell’autosufficienza, anche militare, spinse la Corea del Nord a dotarsi di arma nucleare.

Il Nord per, aiutare l’industria e risparmiare energia, razionò l’elettricità, invece il sud produceva riso e tessili poi, con l’aiuto americano, sviluppò industria ed esportazioni; in ogni caso, dagli anni cinquanta agli anni ottanta, tutte le tigri asiatiche o paesi emergenti asiatici, erano paesi autoritari, come gli stati comunisti. Nel 1948 la Corea del nord, con l’aiuto di Mosca e Pechino, aveva imboccato la strada della pianificazione, poi prese le distanze, Kim Jong-sung lottava per la sopravvivenza dello stato e del regime, la crisi economica li avrebbe potuti distruggere, non valorizzava gli intellettuali e mobilitava le masse, però fece aperture al libero mercato interno e conferì all’economia una certa flessibilità.

Nella seconda metà degli anni novanta imperversò la carestia, si arrestarono le importazioni di energia, aumentò il prezzo del petrolio e si dovettero chiudere delle fabbriche. Poiché l’unione sovietica era un grande importatore di prodotti nordcoreani, con la sua implosione, si contrasse anche l’economia nordcoreana; aumentò il disboscamento e il paese fu colpito da inondazioni e siccità, con riduzione della produzione alimentare, le vittime della carestia furono 600.000.

Il Sistema agricolo si basava su cooperative e fattorie collettive e la distribuzione avveniva con il razionamento, quando le merci divennero scarse, seguendo il cardine dell’autosufficienza, si autorizzò il libero commercio, le persone potevano lavorare piccoli appezzamenti e commerciare liberamente i prodotti. Per attirare capitali stranieri, anche sudcoreani, si crearono zone speciali per  produrre per l’export.

Per acquisire valuta estera, operai specializzati furono mandati a lavorare all’estero e la programmazione dal basso prese il posto di quella comunista dall’alto, però la terra collettiva non fu privatizzata. Come fatto da Arafat, per preservare il regime, si comprarono la fedeltà e la lealtà dei dirigenti con regali lussuosi importati dall’estero; in Italia si fa con i privilegi economici e fiscali, altrimenti questi, invece di esaltare il governo, invitano il popolo alla rivoluzione.

Stando così le cose, sotto il figlio successore Kim Jong-il, come accaduto in Russia e Cina, nel paese coesistevano due economie, una per la popolazione comune e l’altra per la corte, la prima era alimentata da fondi privati e la seconda da fondi pubblici; questa seconda era capace di finanziare, nella segretezza, anche il programma nucleare e arrivò a rappresentare il 60% del Pil. La Sezione 39 del partito raccoglieva valuta straniera, separata dal bilancio dello stato, che era utilizzata, a piacimento, dal leader supremo.

I regali per i dirigenti erano assegnati nel capodanno cinese e al compleanno del leader, il valore degli omaggi dipendeva dal grado del destinatario; entrava valuta straniere anche con la vendita di armi all’estero, le materie prime erano esportate in Cina; s’introdussero licenze a pagamento per l’import e l’export, il tutto per avere il sostegno della classe dirigente, civile e militare, naturalmente, aumentò la corruzione.

Le società d’import ed export, per procurarsi valuta, non a vantaggio dello stato, manipolavano i prezzi delle fatture; tutti i prodotti di consumo importati venivano dalla Cina e la Corea del Nord vi esportava carbone d’antracite; lo zio di Kim Jong-un, Chang Sung-taek, che controllava esportazione di carbone e importazione di petrolio, era coinvolto nella corruzione. Anche il fratello maggiore di Kim Jong-un, Kim Jong-nam, era corrotto, occidentalizzato e collaborava con intelligence straniere.

Kim Jong-un, per fermare la corruzione, fece una serie di purghe e fece giustiziare lo zio e il fratello, insieme con altre 4.000 persone; come accade in altri paesi, il sistema giudiziario nordcoreano serve solo a garantire solidità al regime e non giustizia al popolo. Le esecuzioni e le condanne servono anche a spaventare il popolo, perché il governo si esercita anche con le pene e la paura, inoltre, con il sistema delle caste, la giustizia non può essere uguale per tutti.

In Corea del nord esistono condannati politici e chi appartiene a un’alta classe, per lo stesso reato, riceve pene più lievi; comunque, per rilasciare autorizzazioni, i funzionari ricevono tangenti con le quali si può superare il limite della propria casta. Per evitare l’arresto, è facile corrompere la polizia, con la corruzione i poliziotti chiudono un occhio anche sul consumo di droga metamfetamina.

A secondo del reato e della casta, in caso di condanna, si finisce anche in carceri diverse, esiste anche il lavoro forzato, in questo caso, i detenuti passano metà della giornata a lavorare e l’altra metà ad ascoltare propaganda. Il trattamento più duro è riservato ai dissidenti politici, le loro razioni alimentari sono insufficienti, mancano di assistenza medica e di vestiti adeguati al clima, sono maltrattati e costretti a lavori massacranti.

I detenuti sono imprigionati con le famiglie, perché tre generazioni sono considerate colpevoli per associazione per delinquere; sedici americani sono stati arrestati, picchiati e torturati, ma i medici nordcoreani non hanno confermato le violenze: I detenuti stranieri, generalmente, sono scambiati, perciò gli Usa proibiscono viaggi di americani nella Corea del Nord, invece l’Italia li manda in paesi a rischio per pagare il riscatto.

Gli Usa non hanno relazioni diplomatiche con la Corea del Nord e gestiscono affari statunitensi tramite la Svezia; come accadeva in Urss, il regime nordcoreano ha creato barriere attorno ai cittadini, per impedire che interagiscono con gli stranieri. Lo status quo garantisce la sopravvivenza del regime, perciò le riforme sono parziali e solo economiche, nessun regime desidera essere soppiantato.

Le sanzioni economiche dell’ONU, richieste dagli Usa, non sono sufficienti per abbandonare il programma nucleare. Recentemente, nonostante le sanzioni, la situazione economica è migliorata, il Pil, trainato dal settore minerario ed energetico, è salito, le condizioni di vita sono migliorate, il mercato interno si è aperto e i salari sono aumentati; però l’energia elettrica a uso privato è ancora razionata, ma la fornitura è più regolare. Perciò i nordcoreani acquistano migliaia di biciclette elettriche e in città circolano tanti smartphone, il paese ha servizi sociali, riserve in valuta, scuole e la mortalità infantile è diminuita.

Motori della crescita sono stati il commercio estero e i mercati privati, i primi partner commerciali sono la Cina e la Russia. La Corea del Nord ha costruito nuove centrali elettriche e ammodernato le infrastrutture, le sanzioni dell’Onu hanno colpito soprattutto esportazioni di carbone e importazione di petrolio. La Cina rifornisce la Corea del Nord con un oleodotto, se lo chiudesse, abbandonerebbe un alleato, però la Cina è anche il primo partner commerciale degli Usa, perciò è ricattabile; secondo alcuni esperti, stando così le cose, se aumentasse il prezzo del petrolio, avrebbe un effetto peggiore delle sanzioni.

Il governo concede sovvenzioni per la benzina dei taxi, che sono molti, e perciò l’inflazione non aumenta, la sopravvivenza del regime è legata alla condizione dell’economia, perciò vengono prima l’economia e poi l’esercito, la corruzione è diffusa e far credere alla gente che le sanzioni non hanno ripercussioni perkil paese, costa molti soldi al bilancio dello stato.

Per aggirare le sanzioni, in Corea del Nord si opera in contanti, per sopravvivere, il regime potrebbe alimentare contrabbando e traffici illeciti di armi e droga; comunque, Kim Jong-un ha ridotto i regali ai dirigenti e la disponibilità di valuta straniera diminuisce. Artigiani nordcoreani lavorano in Africa e si esportano temporaneamente lavoratori in Mongolia, San Pietroburgo e Siberia, soldati nordcoreani sono andati a combattere a favore di Assad, parte del loro salario è girata al regime della Corea del nord.

Perciò nel 2016 le importazioni sono aumentate di 170 milioni di dollari, i lavoratori all’estero sono 5.000 e procurano ogni anno 500 milioni di dollari; il regime tenta anche di sviluppare il settore turistico, la capitale è molto bella. Oggi il 75% del reddito delle famiglie proviene dal mercato, mentre il 50% dei lavoratori è dipendente dallo stato, i mercati illegali, come quelli privati, sono tollerati.

Il settore agricolo è arretrato e basato sulla sussistenza, si accetta il baratto e si tenta la riforestazione, non è stata rilanciata la proprietà privata, ma si ha il diritto a possedere dei terreni privati agricoli, che però non si possono vendere o comprare; solo questa economia impedisce la carestia, perché solo il 24,4% delle derrate alimentari viene dai canali ufficiali che gestiscono il razionamento.

Le cooperative agricole sono state autorizzate e la produzione è di loro proprietà, la corruzione è diffusa e si corrompono funzionari anche per assentarsi dal lavoro statale per curare gli affari privati. Il guadagno mensile di un dipendente pubblico, senza esercitare altri affari, è di circa 150 dollari, il cibo è costoso, ma alloggio, elettricità, riscaldamento, istruzione e cure mediche sono gratuiti, ogni famiglia dispone di circa 600 dollari il mese.

Il baratto è diffuso, i coreani maneggiano valuta straniera che si procurano con il commercio privato, gli stranieri devono comprare in valuta forte, nascono nuovi complessi residenziali. Lo stile di vita dipende dalla casta di appartenenza, le persone di bassa statura portano i segni della malnutrizione infantile, fanno lavori pesanti, a costo zero nell’esercito, all’addestramento militare sono addette le donne meno carine.

I bambini vanno a scuola sei giorni la settimana e imparano a non fare domande, la gente crede che il proprio paese sia un paradiso, il regime pianifica la loro vita dalla nascita alla morte; in ogni famiglia coreana, un membro deve dedicare due ore al giorno a opere pubbliche, è una specie di volontariato obbligatorio, in compenso, non si pagano le tasse. Annualmente, l’intera popolazione cittadina è mobilitata per piantare e raccogliere riso e si costringono gli studenti a lavorare gratis nelle fattorie.

I nuovi imprenditori sono chiamati signori dei soldi e guadagnano con il commercio con la Cina, il sesso libero e l’omosessualità sono proibiti, i giovani coreani amano divertirsi e bevono alcol, guardano film sudcoreani e possiedono smartphone, ci sono piscine, piste di pattinaggio e le fabbriche organizzano gite premio. La Corea del Nord è accusata di pirateria informatica, penetrando anche i sistemi di banche, società internazionali e agenzie di sicurezza.

Lo spionaggio informatico, fatto da hacker o pirati informatici nordcoreani, avrebbe il compito di entrare in siti web e di sottrarre informazioni per la guerra cibernetica, bersaglio principale è la Corea del Sud, con blocco di computer e poste; però la Corea del nord ha un raggio d’azione limitato, usa fibre ottiche con la Cina e non è collegata ai cavi sottomarini, dipende dai server cinesi.

In materia di reati informatici, la Corea del Nord è diventato un capro espiatorio di reati spesso attribuibili, in realtà, all'organizzazione privata Lazarus, che opere dalla Cina nord orientale; però la Corea del Nord può commettere dei crimini informatici, cioè violare proprietà intellettuali, riciclare denaro e gestire criptovalute. Usa queste tecniche per aggirare le sanzioni, vende armi e acquista petrolio da Iran e Libia; le monete anonime facilitano l’acquisto di armi e droga e il riciclaggio.

Nel 2016 una banca del Bangladesh ha ricevuto ordini di pagamento Swift per 951 milioni di dollari, da trasferire a un ente caritatevole dello Sri Lanka, la maggior parte degli ordini fu bloccata, ma 81 milioni finirono in 4 conti delle Filippine, poi riciclati in un casinò del sudest asiatico. La Federal Reserve non riuscì a bloccare i bonifici, gli hacker, grazie alla collaborazione d’insider bancari, conoscevano bene il sistema bancario, perciò il denaro fu perduto.

Uno scienziato pakistano, A.O.Khan, con il sostegno di settori del suo governo e di generali pakistani, ha venduto tecnologia nucleare a Iran, Libia e Corea del Nord; il Pakistan, con i soldi sauditi, s'è costruito l’arma nucleare per fronteggiare l’India; ufficialmente aiutava gli americani nello spedire armi ai mujaheddin afghani e poi nella lotta contro il terrorismo, poi però ha aiutato i talebani antiamericani, alleati di Al Qaeda, e venduto segreti militari.

E’ proprio vero che gli stati hanno tre facce e che il denaro detta sempre l’agenda dei governi e delle persone; Bush aveva tolto le sanzioni al Pakistan applicate per la sua arma nucleare, perciò gli stati non sono tutti uguali e non hanno gli stessi diritti. Ci sono interessi militari che mirano ad aumentare la tensione internazionale, la guerra di Corea, la guerra al terrorismo e la sanzioni alla Corea del Nord, un nemico necessario, favoriscono il ritorno alla guerra fredda, gli armamenti e a conservare la Nato.

Le forniture nucleari pakistane alla Corea del Nord iniziarono nel 1976 perché il Pakistan scambiò l’atomica con un missile a medio raggio nordcoreano che poteva colpire Giappone e Corea del sud; oggi però la Corea ha un missile con una gettata di 10.000 km, in grado di trasportare una bomba all’idrogeno. Gheddafi e Saddam fecero una brutta fine perché non avevano l’arma nucleare, che è un’arma di dissuasione.

Al tempo di Clinton, la Corea del Nord, in cambio di aiuti, aveva rinunciato al programma nucleare, la Corea del Nord ha ospitato scienziati missilistici e nucleari sovietici e rubato tecnologia nucleare dell’Urss, prima del suo collasso; l’arma nucleare è anche un ricatto che permette di ridurre le spese generali della difesa convenzionale, garantendo l’impunità a una politica spregiudicata all’estero (Per le notizie, fonte: Loretta Napoleoni – Kim Jong-un, il nemico necessario).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (7/3/2018)

Per essere baciati dai mercati e dare elezioni economiche attraverso l’informazione, non è sufficiente essere massoni, per Carlo Cottarelli, accademico ed ex dipendente del Fondo Monetario e della Banca d’Italia, i problemi dell’Italia derivano da evasione, corruzione, burocrazia, giustizia, crollo demografico, divario tra Nord e sud e dal rapporto con l’euro, dimentica la mafia e il debito pubblico, del quale però parla fuori lista. 

L’evasione fiscale è addebitabile ai piccoli contribuenti perché i grandi sono esentati o aiutati dallo stato, in tutto o in parte, perciò è una forma di autodifesa dal fisco che aiuta a sopravvivere, mentre la corruzione, che non tocca i cittadini comuni, è addebitabile alla politica e all’alta burocrazia, entrambe spesso in collusione con la mafia che, oltre a gestire altri affari illeciti, allunga le sue spire sulla capacità di spesa della pubblica amministrazione.

L’elusione è evasione fiscale fatta nel rispetto della legge, con l’interpretazione più favorevole della legge a favore degli amici dello stato, l’erosione fiscale è l’evasione autorizzata esplicitamente dallo stato, per il quale i contribuenti non sono tutti uguali, ad esempio a favore della chiesa, mondo degli affari, alte cariche dello stato, ecc. Nel 2016 le entrate fiscali sono state di 806 miliardi di euro, dei quali 505 miliardi di tasse e 226 di contributi, la pressione fiscale è  pari al 42,6% del Pil, per chi paga tutte le tasse, la pressione fiscale  è del 48%, mentre quella degli altri paesi avanzati è in media del 35%.

Irpef  e Iva danno 295 miliardi di gettito, Ires e Irap alle imprese 60 miluiardi8, però le grandi imprese ricevono anche aiuti dallo stato; l’Iva è trasferita sul consumatore però, se il prezzo, incluso l’Iva, lo fa il mercato, tutte le imposte gravano sul reddito, anche se sono calcolate su consumi, risparmio, patrimonio, ecc. L’evasione è stimata in 130 miliardi, Cottarelli è a favore dell’Imu sulla prima casa, perché rende più difficile l’evasione, vorrebbe anche tassare più consumi che reddito, favorendo i grandi redditi; però per la famiglia, la prima casa è un risparmio capitalizzato senza reddito, è un bene rifugio che ha richiesto grandi sacrifici ed è stata pagata con redditi già tassati.

Senza evasione, il bilancio sarebbe in attivo o in pareggio e si potrebbero ridurre le tasse, ma aumenterebbe la pressione fiscale; l’evasione fiscale italiana è più alta che all’estero, intendendo ottusamente per estero un paese omogeneo, mentre l’Italia sarebbe eterogenea, è più alta al sud che al centro-nord; ad ogni modo, io non credo alle statistiche con le graduatorie internazionali. Si evade di più nel commercio, nell’economia sommersa, nei pagamenti in contante, nel lavoro autonomo e nelle piccole imprese.

L’evasione aumenta con la crisi e con i condoni, le tasse pagate possono accelerare il fallimento, in questi ultimi anni si è recuperata dell’evasione, nel 2016 per 15 miliardi di euro. L’evasione fiscale alimenta la concorrenza sleale e la permanenza di piccole imprese che lamentano troppi adempimenti per il pagamento; i controlli sono pochi, per le piccole imprese uno ogni 33 anni.

Maggiori controlli darebbero anche più lavoro contro la disoccupazione, oggi ci sono anche sovrapposizioni tra Agenzia delle entrate e Guardia di finanza; per combattere l’evasione, lo stato ha inventato autotassazione, ritenuta alla fonte, codice fiscale, scontrino fiscale, spesometro e redditometro. Per contenere l’evasione non autorizzata, lo stato dovrebbe contare di più su celerità e sulla lealtà dei suoi dipendenti.

Per i controlli, è importante la tracciabilità dei pagamenti, impedita dai pagamenti in  contanti, occorrerebbe anche accertare l’origine delle somme depositate nei paradisi fiscali; generalmente, con i condoni, si fanno grossi sconti agli evasori pentiti. I moduli fiscali elettronici andrebbero semplificati, gli italiani sono anche convinti che il gettito fiscale sia male utilizzato, hanno poca fiducia della politica e perciò evadono, non solo per necessità o per vizio.

Ridurre l’evasione potrebbe anche ridurre redditi e consumi che pagano altre tasse, bisogna ridurre la spesa improduttiva e il maggiore gettito della lotta all’evasione deve essere utilizzato per ridurre le tasse; comunque, la concorrenza potrebbe favorite un processo di migliore uniformità di fronte al fisco. Ha detto Cicerone che non c’è santità che il denaro non riesca a violare o fortezza che non riesca a espugnare, la politica vende anche lo stato allo straniero.

La corruzione tocca politica e classe dirigente, in simbiosi con la mafia, riguarda appalti e autorizzazioni e rende complici corrotti e corruttori; essa ci costa circa 60 miliardi di euro l’anno e riduce il valore degli investimenti pubblici e delle forniture allo stato; eppure le condanne per reati di corruzione sono solo 600 l’anno, la metà delle relative denunce, quelli non denunciati sono molti di più e non se ne conosce il numero.

Poiché lo stato lo permette, molte denunce hanno solo valore statistico e non finiscono in tribunale, tante vanno in prescrizione, corruzione ed evasione sono più sviluppate al sud; generalmente, i sondaggi sulla corruzione guardano alla corruzione percepita e non a quella effettiva, che non si conosce, e collocano l’Italia al 60° posto su 176 paesi. I sondaggi dipendono anche da ciò che dicono i media e le statistiche sono spesso fallaci, selezionate ad hoc o propagandistiche.

Come accade all’estero, solo il 6% degli italiani ha sperimentato direttamente la corruzione eppure, con l’influenza dell’informazione, gli italiani parlar male di se stessi e bene degli stranieri. Nelle grandi opere la corruzione è maggiore, perché politica, affari e mafia operano in sintonia negli appalti e nelle forniture alla pubblica amministrazione; però la corruzione esiste anche nel commercio privato, quando si fanno omaggi ai direttori commerciali e a quelli preposti alle forniture.

Il fatto è che, per alcuni, la politica è diventata occasione di arricchimento, gli scandali sono tanti e alla corruzione politica si aggiunge quella dell’’alta burocrazia.  Negli appalti la corruzione gonfia la spesa pubblica, però accelera il processo burocratico, premia l’inefficienza e distorce la spesa pubblica, il che incide sulla qualità delle istituzioni. Generalmente, i paesi con reddito pro capite più basso hanno più corruzione.

La complessità e il numero delle leggi, per chi vuole lavorare con la pubblica amministrazione, favorisce la corruzione, lo stato italiano, mal diretto e male organizzato, preferisce reprimere che prevenire, oggi si serve anche dell’Anac, cioè dell’autorità anticorruzione; bisognerebbe aiutare di più chi denuncia, anche in forma anonima, oggi è definito spia e la denuncia presentata alle forze di sicurezza non ha seguito ma è trattata solo a fini statistici, comunque, non bisogna lasciare la lotta alla corruzione solo alla procura.

Gli adempimenti burocratici non possono essere solo formali e devono esistere più controlli e meno autorizzazioni, si è preferito introdurre altre figure di reato, invece di ridurli, come falso in  bilancio, auto riciclaggio e traffico d’influenze. Occorrerebbero pene più severe per la turbativa d’asta, cambiare la legge sulla prescrizione, combattere i reati finanziari legati alla corruzione, ampliare le intercettazioni telefoniche, limitare la discrezionalità della pubblica amministrazione, non introdurre altri uffici che lavorano in parallelo e incrementano la burocrazia, favorire trasparenza e controlli.

Tutto ciò non si ottiene educando, come vuole Cottarelli, la gente, ma tallonando la politica e i burocrati, non bisogna creare competenze multiple e uffici concorrenti sulla stessa materia, occorre deregolamentare e semplificare la macchina amministrativa e aumentare la repressione contro i corrotti. In materia di corruzione, chi pecca continua a peccare e chi vive in ambiente corrotto diventa corrotto.

In genere, gli italiani che vivono in paesi evoluti e bene organizzati si comportano come gli altri cittadini e sono stimati, lo stato, se vuole sopravvivere, non può alimentare la corruzione, ma deve soccorrere gli indigenti e reprimere la corruzione. La piccola e grande burocrazia è fatta di moduli, code e adempimenti formali, è lenta, poco trasparente e incapace di innovare veramente leggi e regolamenti.

Gli alti burocrati, poiché conoscono la materia, godono di grande autonomia di fronte alla politica, spesso ignara delle leggi; nel 2007 le leggi statali erano 10.000, quelle regionali 25.000, molte più che negli altri grandi paesi europei, eppure il parlamento italiano nel 2011 ha prodotto solo 101 leggi, metà della Germania, alle quali però si aggiungono i decreti legge del governo che, contro la costituzione, ha espropriato il parlamento dell’attività legislativa.

Si fanno meno leggi ma sono più lunghe e di difficile interpretazione, spesso senza sanzioni, le quali cambiano rapidamente con il cambio di governo, il che non aiuta le imprese; per efficienza, la nostra burocrazia ci colloca agli ultimi posto tra i paesi avanzati, sono lunghi i tempi per avere un permesso di costruzione o per recuperare un credito, le scadenze fiscali sono molte.

Perciò piovono i ricorsi alla giustizia amministrativa, la quale è costretta ad applicare norme inadeguate che servono a mantenere al potere burocrati scelti dalla politica e uffici inutili; praticamente, i ministri dipendono dagli alti burocrati e le leggi sono intellegibili anche perché contengono continui richiami a leggi precedenti; gli alti burocrati ritengono di essere i soli a conoscere la materia, districandosi in essa, e soffrono di manie di grandezza, generalmente sono gli stessi, anche quando cambiano i governi.

Il potere dell’alta burocrazia deriva, oltre che dalla conoscenza delle leggi di settore, dal loro monopolio delle informazioni; per riformare la burocrazia basterebbe copiare da alcuni paesi meglio diretti dell’Italia; per le piccole medie imprese, il costo annuale degli oneri burocratici è di decine di miliardi di euro, essi richiedono il lavoro di diversi dipendenti per più giorni all’anno e l’aiuto pagato di consulenti esterni; cioè, la burocrazia aiuta il lavoro dei consulenti e quello degli avvocati per gli inevitabili contenziosi.

Gli alti burocrati di un ufficio, soprattutto nei ministeri, ne difendono la spesa e il numero degli impiegati, anche se improduttivi, perché da essi deriva il loro potere, tuttavia, i nostri superburocrati dei ministeri, come i parlamentari e gli ambasciatori, sono pagati più che in Francia e Germania; essi difendono anche troppe regole e procedure inutili, ignorando che la riduzione della burocrazia farebbe anche aumentare il Pil. In Italia, gli investimenti esteri non arrivano a causa della sua burocrazia, del suo fisco e della sua giustizia.

Forse la lentezza della pubblica amministrazione dipende da troppe regole e troppi uffici, le regole da rispettare richiedono un dispendio di energie anche per il suo semplice rispetto formale, favoriscono il potere di una casta. Dal 2007 si sono ridotte le norme, ma se ne sono aggiunte altre, più lunghe e complesse, per il contribuente, ci dovrebbe essere l’obbligo di autocertificazione, non serve informatizzare senza semplificare; per evitare l’infeudamento dell’alta burocrazia, i dirigenti dovrebbero ruotare e dovrebbero anche essere trasferiti, retrocessi e licenziati, le regole devono essere poche ma rispettate.

La giustizia è lenta e più lenta al sud che al nord, il che aiuta il lavoro degli avvocati, i processi pendenti, davanti a tribunali civili, penali, amministrativi e tributari, nel 2017 sono scesi a 3.761.613; la legge Pinto prevede un risarcimento da parte dello stato per durata oltre i tre anni in primo grado, il risultato è che i processi si sono ridotti davanti ai tribunali ordinari ma sono aumentati in Cassazione. I gradi di giudizio sono tre, tribunali, corti di appello e cassazione, per accelerare i processi, la legge potrebbe anche prevedere due gradi di giudizio, con il primo grado la sentenza dovrebbe essere già esecutiva, mentre alla cassazione andrebbero i processi di revisione con nuove prove.

A causa dell’aumento delle spese giudiziarie e della sfiducia verso giudici e avvocati che alimentano la litigiosità, si sono ridotti i procedimenti aperti, i tribunali non sono capaci di smaltire gli arretrati e la produttività dei giudici è scarsa; nel primo e nel secondo grado la durata dei processi si è ridotta, ma non in cassazione, siamo lontani dai tempi degli altri grandi paesi, per i tre gradi di giudizio la durata complessiva è di quasi otto anni.

Per recuperare un credito per via giudiziaria, occorrono in media 1.120 giorni contro i 395 in Francia, nel sud i procedimenti civili sono più lunghi della media citata, la corte europea dei diritti, fino al 2016, ha condannato l’Italia 1190 volte per la durata dei processi, la Francia 282; per ovviare al problema e ridurre i ricorsi alla corte, l’Italia ha previsto un risarcimento con la legge Pinto del 2001.

La giustizia lenta mette a repentaglio la certezza del diritto e il valore di un contratto, penalizza crescita e vestimenti esteri, non fa crescere le imprese, non favorisce il credito bancario e fa aumentare il costo per il recupero dei crediti; le sofferenze bancarie dipendono anche dalla lentezza della giustizia, la lentezza della giustizia ostacola la crescita del Pil e riduce la possibilità di trovare lavoro.

Eppure per la giustizia l’Italia spende quanto la Germania, cioè 8 miliardi di euro, abbiamo lo stesso numero di giudici della Francia ma li paghiamo di più, comunque, nel 2014 il nostro indice di litigiosità, dato dai nuovi giudizi pendenti, è sceso al livello della Francia; gli avvocati sono 237.000, rispetto alla popolazione, il triplo della media europea, però il governo, con il numero chiuso, aveva messo solo un limite all’accesso alle facoltà di medicina e ora pare che andiamo incontro a una carenza di medici di famiglia.

La litigiosità aumenta con il numero degli avvocati che chiedono più lavoro e accusano i giudici di lavorare poco e di non leggere i fascicoli; per ovviare alla lentezza dei processi, lo stato ha creato tribunali privati arbitrali, conciliazioni e patteggiamenti giudiziari, definizioni stragiudiziali delle controversie, mediazioni civili, negoziazioni assistite e pattuizione dell’onorario tra avvocato e cliente.

Sono stati chiusi i piccoli tribunali, create sezioni speciali commerciali per le imprese e introdotta la trasmissione telematica degli atti concernenti il processo civile, che i giudici spesso non leggono; bisognerebbe anche limitare gli appelli e contrastare le pratiche dilatorie degli avvocati. Anche se lo stato sanziona le cause temerarie, il gratuito patrocinio, con il contributo determinante degli avvocati,  ha fatto lievitare le cause a favore di avvocati, poveri e immigrati.

A causa dell'aumento delle spese giudiziarie, le cause pendenti sono diminuite, per eliminare altri arretrato bisognerebbe estendere le pratiche migliori dei tribunali, anche esteri, che lavorano meglio e bisogna evitare da parte dei giudici la gestione contemporanea di diversi procedimenti. La condizione della pubblica amministrazione italiana dipende dalla nostra classe politica che fa le leggi e si sceglie i dirigenti.

I concorsi pubblici sono una farsa e il servizio giustizia italiano è il peggiore tra le pubbliche amministrazioni, però, a detta dell’ambasciatore Di Gesù, anche gli ambasciatori, pieni di privilegi e pagati più dei loro colleghi stranieri, fanno pena. I rappresentanti italiani in Unione Europea sono stati assenti e hanno accettato passivamente tutti i provvedimenti europei, che spesso ci hanno danneggiato.

Mussolini dava premi a chi faceva figli, oggi la popolazione italiana cala per l’aumento dell’aspettativa di vita e per il calo della natalità; alcuni settori della politica lamentano che l’Italia invecchia e la popolazione diminuisce, l’età media è di 46 anni, la popolazione è di oltre 60 milioni (nel 1945 eravamo 43 milioni), l’aspettativa media di vita è di 83 anni; nel 2016 sono nati 476.000 bambini, le mamme hanno in media 1,73 figli, mentre ce ne vorrebbero quasi 2 per mantenere costante la popolazione.

La ragione della tendenziale decrescita demografica è dovuta a crisi, disoccupazione, ristrettezze economiche delle famiglie e scarsi provvedimenti statali a favore della famiglia. Poiché l’Italia ha già uno squilibrio di risorse naturali rispetto alla popolazione, invece di rassegnarsi a una popolazione in decrescita, il governo ha puntato sull’immigrazione e ha spostato in avanti l’età della pensione che blocca il turnover a favore dei giovani.

Con la denatalità sono diminuiti gli studenti e non gli insegnanti, che però hanno aumentato le ore d’insegnamento a favore degli studenti svantaggiati, comunque, attualmente le classi hanno generalmente meno studenti che all’estero. Come per la giustizia e l’ordine pubblico, la nostra spesa per l’istruzione è in  linea con quella degli altri grandi paesi europei.

Con il tempo, con il calo delle nascite, calano le persone in età lavorativa, l’invecchiamento dei lavoratori riduce la produttività del lavoro; secondo alcune previsioni, senza immigrazione, nel 2065 la popolazione italiana sarà di 46 milioni. E’ un fatto che le donne che studiano e lavorano fanno meno figli, oggi anche nel sud il tasso di natalità è quello del centro-nord, mancano asili nido.

La gente, definita razzista dai solidaristi, ha paura di tanti immigrati, questi immigrati sono l’8% della popolazione italiana; nel 376 in Italia, con il permesso dei romani, arrivarono i goti che fuggivano dagli unni, i goti sconfissero i romani e aprirono la strada all’invasione germanica. L’immigrazione è dovuta a guerre, carestie e da popoli che cacciano altri popoli dalle loro terre e portano al collasso altri stati che li accolgono.

Se questa immigrazione è graduale e selezionata secondo le necessità del mercato ricevente, può essere utile senza creare disordini, nessun paese è omogeneo etnicamente, in tutti sono avvenute immigrazioni, pacifiche o meno. In Australia l’afflusso d’immigrati si è bloccato quando si è cessata di accoglierli, invece l’Italia, ambiguamente, ha operato per favorire gli arrivi.

Al momento dell’unità d’Italia c’era più analfabetismo, ma al sud il reddito pro-capite era uguale a quello del centro nord, ci fu trasferimento di ricchezza dal sud al nord e maggiori investimenti pubblici al nord; perciò negli anni 1870 iniziò l’emigrazione dal sud, diretta in America, nord  Europa e Italia settentrionale. Nel sud lavorano meno persone e, con i trasferimenti economici dal nord, il reddito medio pro-capite reale è il 70% di quello del nord.

Forse anche a causa della corruzione politico-burocratico-mafiosa, i problemi del sud non si sono risolti, nemmeno con la Cassa del Mezzogiorno o parificando con il nord gli stupendi pubblici e i salari contrattati dai sindacati; tuttavia, anche in altri paesi europei esistono squilibri economici territoriali; comunque, nel sud c’è più corruzione, più criminalità, più evasione fiscale e più piccole imprese, la giustizia è più lenta, la pubblica amministrazione lavora peggio, le stesse risorse destinate alla sanità sono amministrate peggio, in Campania i parti cesarei sono il 60%, per l’OMS dovrebbero essere il 10%.

Le regioni del sud hanno in proporzione più dipendenti, hanno pochi laureati in materie scientifiche, linguistiche e matematiche, la produttività del lavoro, che dipende anche dagli investimenti e dalla domanda dei beni prodotti da un’impresa, è più bassa che al nord; fino a oggi, il sud è stato un serbatoio di manodopera per il nord. La crisi economica, dovuta alle speculazioni dei mercati, all’euro e alla politica dell’Unione Europea, non si può ovviare solo con il tasso di cambio dell’euro e con il protezionismo.

I paesi dell’Unione hanno differenti costi del lavoro, di tasse e di energia, diversi sistemi scolastici, l’Unione ha ospitato anche paradisi fiscali interni, bisogna puntare su aumento di produttività da investimenti e sulla qualità dei prodotti, in modo da ridurre il costo per unità di prodotto, non si possono abbassare i salari, perché il costo del lavoro è diverso da un paese all’altro, inoltre, quando aumentano i salari, aumentano consumi, Pil e imposte.

Lo spread è stato gonfiato anche dalla speculazione, il deficit pubblico e il debito pubblico si possono ridurre riducendo privilegi e sprechi della pubblica amministrazione, il protezionismo è utile per alcune produzioni interne; per dare più concorrenzialità al sistema Italia, anche una moneta complementare all’euro può essere utile. Purtroppo, la caduta degli interessi sul debito pubblico è stata in parte compensata dalla perdita sulla scommessa in derivati.

L’inflazione, prima esorcizzata e temuta e ora auspicata dal governo italiano, potrebbe ridurre debiti e risparmi, la riduzione dei salari è impossibile se la struttura dei prezzi, in barba al mercato e alla globalizzazione, è diversa da un paese all’altro; i costi di produzione scendono anche riducendo imposte, spese per l’energia, spese sui trasporti, oneri bancari e accelerando l’iter giudiziario.

A dimostrazione degli sforzi fatti dall’Italia, il bilancio dello stato non è in pareggio, ma ha un avanzo primario, il problema della competitività l’hanno anche altri grandi paesi europei; l’industria italiana è vitale e deve essere difesa perché ci consente di pagare le materie prime importate; la bilancia commerciale italiana è in attivo, come quella dell’Unione Europea, il che vuol dire che l’euro si può solo rivalutare.

Peccato che l’Italia, con i decreti annuali mille proroghe, abbia istituzionalizzato il rinvio, come fanno i paesi che non vogliono risolvere definitivamente i loro problemi; il fatto è che con le crisi, le insolvenze e i privilegi c’è sempre chi ci guadagna e non vuole perdere la sua posizione sociale, cioè non vuole cambiare. Se quelli che hanno paura dell’immigrazione sono definiti razzisti, anche Cottarelli ha una visione, tutto sommato, razzista, perché afferma che gli italiani, cercando di sottrarsi all’imposizione, hanno poco senso civico. Egli sembra addebitare la responsabilità della situazione italiana più al popolo che alla sua classe dirigente, politica e amministrativa, cita anche poco la mafia, depennandola dai peccati italiani (Per le notizie, fonte: Carlo Cottarelli – I sette peccati capitali dell’economia italiana).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/2/2018)

PREAMBOLO

Sono fenomeni collegati terrorismo, guerre, violenze sui civili, traffico di droga, di armi, di uomini e il riciclaggio e l’operatività di alcune banche; il divieto di produzione, vendita e consumo della droga ne hanno aumentati prezzi e i profitti e alcuni stati, come l’Afghanistan, vivono soprattutto su questi traffici, chi fa traffico di droga, fa anche traffico di droga, uomini, armi e alimenta il riciclaggio.

Le droghe naturali o sintetiche, legali o illegali, hanno dei principi attivi stimolanti ed eccitanti del sistema nervoso, sono cioè psicoattive, sono tali tabacco, alcol, caffè, tè, cacao, cannabis o marijuana, oppio, morfina, eroina, cocaina, funghi allucinogeni, LSD e droghe sintetiche della chimica. Queste droghe sono state sempre usate dall’umanità, come analgesici, per sistemi di cura, per ridurre fame e fatica, sono state usate in guerra e in funzioni religiose.

Esse danno dipendenza e possono far ammalare e uccidere; la loro proibizione aumenta prezzi e profitti dei narcotrafficanti, solo la marijuana è stata legalizzata in Uruguay e alcuni stati Usa. Fino al XIX secolo in Cina, per quanto riguarda l’oppio, c’era il proibizionismo, però il Regno Unito era a favore della liberalizzazione perché, esaurito l’argento, con l’oppio prodotto in India, poteva pagare le merci cinesi richieste in occidente; il proibizionismo cinese danneggiava la compagnia britannica delle indie e perciò scoppiò la guerra dell’oppio.

Gli inglesi contrabbandavano l’oppio con l’aiuto delle mafie cinesi e il governo cinese distruggeva carichi di oppio; la guerra scoppiò nel 1839, la Cina persee e nel 1842, con il trattato di Nanchino, i cinesi furono costretti ad autorizzare l’importazione di oppio; il governo cinese dovette anche risarcire i carichi di oppio distrutti e dovette concedere l’amnistia ai cinesi che lo avevano contrabbandato. La Gran Bretagna ottenne in concessione il porto di Hong Kong e la giurisdizione autonoma, cioè gli inglesi non potevano essere giudicati dai tribunali cinesi.

Questi trattati iniqui furono chiamati dalla Cina, desiderosa di disfarsene, trattati ineguali (ma la Merkel afferma che tutti i trattati internazionali devono essere rispettati); il divieto di commercializzare dell’oppio rimase, il che ne favoriva l’aumento di prezzo. Il governo cinese, saputo che in Gran Bretagna ero proibito fumare l’oppio, chiese agli inglesi che si proibisse, produzione, vendita e consumo anche in Cina, con il diniego, nel 1856 scoppiò la seconda guerra dell’oppio, alla quale parteciparono anche Usa, Russia e Francia.

La Cina perse di nuovo, dovette pagare un risarcimento, aprire ambasciate e dieci porti allo straniero, dove si poteva importare, liberamente l’oppio, il cui consumo fui legalizzato. In generale, in tutti i paesi, iI proibizionismo ha favorito il narcotraffico e l’aumento del prezzo della droga; la produzione è favorita dalla domanda mondiale che aumenta, dalla produzione al consumo, i prezzi aumentano molto.

Per aumentare i profitti, le droghe sono anche tagliate, la morfina è anche un antidolorifico usato in sanità, gli Usa sono i campioni del proibizionismo imposto, senza successo, a tutti i paesi produttori, e sono quelli che consumano più droga e fanno più affari con la droga; in Usa i reati legati alla droga sono in aumento, come i tossicomani. Come la droga e le merci contraffatte, anche le sigarette alimentano il contrabbando.

Nel 1920 in Usa fu vietata la vendita di bevande alcoliche e le mafie aprirono distillerei clandestine facendo affari d’oro, con la collusione di poliziotti, magistrati e funzionari statali, aumentò la criminalità; poi, poiché con la legalizzazione lo stato avrebbe riscosso più tasse, nel 1933 fu abolito il proibizionismo alcolico. Il consuma di alcol e tabacco favorisce malattie e morti premature, nel 1997 in Usa è stato riconosciuto, anche in sede giudiziaria, che il fumo crea dipendenza e malattie; tuttavia, malgrado alcol e tabacco provochino più morti e malati delle droghe illegali, nessuno ha proposto di abolirne il commercio.

La povertà e la criminalità dell’America Latina sono dovute anche a economie basate sulla produzione della droga, soprattutto cocaina; spesso politica, polizia e magistratura sono colluse con i narcotrafficanti, il mercato di sbocco principale sono gli Usa. Tra i capi della criminalità dedita al narcotraffico sono anche donne messicane come Gisella Blanco, che uccise tre mariti e 200 nemici, governava il suo impero anche da dentro il carcere.

Un’altra era Lola la Chata, che a città del Messico riforniva tossicodipendenti e inviava carichi in Usa, corrompeva poliziotti e giudici che l’assolvevano, anche lei fu arrestata; altre donne messicane erano Claudia Ochoa Felix e Sandra Avile Beltran che nel 2012 fu estradata in Usa, dove fu incarcerata solo per un anno. Con il proibizionismo e le relative protezioni, gli Usa divisero i narcos in buoni e cattivi; i mafiosi italoamericani, con il traffico di droga, edificarono Las Vegas; comunque gli Usa, usarono la morfina per i propri soldati durante la seconda guerra mondiale e la usarono in Vietnam, liberarono anche il mafioso Lucky Luciano, in cambio del suo appoggio al loro sbarco in Sicilia.

Nel 1971 Nixon dichiarò guerra alla droga e gli Usa diventarono un paradiso per i cartelli colombiani, nel 1986 Reagan fece altrettanto ma il consumo interno di droga aumentò; con danni economici per i contadini poveri, in America Latina furono sradicati raccolti, nel 2007 metà dei detenuti americani erano condannati per reati connessi alla droga. In Messico il contrabbando di droga, sollecitata dai mafiosi americani, è nato grazie alla protezione del governo; per la lotta alla droga, ufficialmente gli Usa hanno anche regalato miliardi di dollari ai paesi latinoamericani.

In America latina la guerra per la droga ha favorito guerre, guerriglia, rivoluzioni, dittature, corruzione e lotte tra partiti; in Colombia c’erano i guerriglieri della Farc e di altri cartelli, come quelli di Medellin e di Cali, che finanziavano gruppi armati che favorivano massacri e scomparsa di persone. Si sviluppò il contrabbando della droga in Usa ed Europa e i cartelli si moltiplicarono, la produzione di cocaina aumentò in Colombia, Perù e Messico.

I peruviani hanno sempre masticato liberamente la coca, difendevano perciò la produzione della coca e non il consumo di cocaina da essa derivata, mentre i guerriglieri di sendero luminoso proteggevano la coltivazione della droga; nel 1990 andò al potere Alberto Fujimori che era legato al narcotraffico. La Bolivia è diventata il terzo produttore di cocaina, e difende l’uso personale delle foglie di coca, il presidente Morales si è opposto allo sradicamento delle piante, anche i contadini chiedevano al governo di limitarsi a combattere i narcotrafficanti e chi produceva la cocaina per raffinazione.

Il successivo presidente Hugo Banzer aveva ministri legati al narcotraffico, il successivo presidente Luis Garcia Meza era personalmente legato al traffico di droga, però non fu mai condannato, ma un suo ministro fu estradato in Usa per narcotraffico. L’Afghanistan è il principale produttore di oppio, da cui si ricavano morfina ed eroina, la cui coltivazione è stata favorita dai talebani, all’inizio sostenuti dagli Usa contro i russi; nel 2000 il mullah Omar proibì la coltivazione del papavero, la quale però era favorita, su vasta scala, dai talebani.

In Argentina la corruzione endemica di polizia e classe politica hanno favorito l’incremento della produzione di cocaina e di metamfetamine, nel 1991 la cognata del presidente Menem, Amira Yoma, con il marito, islamico come lei, risultò coinvolta nel traffico di droga con gli Usa e nel riciclaggio. Anche la recente immigrazione islamica in Europa può essere connessa al progettato futuro sviluppo del consumo di droga.

La Costarica è diventata uno scalo aereo per la droga diretta in Usa, Haiti è diventata un narcostato, l’Ecuador produce precursori chimici per le droghe sintetiche, in Cile Augusto Pinochet s arricchì con la rete di trafficanti presenti nel paese; con il denaro, si ottiene la complicità di politici, giudici, polizia e militari. In Brasile c’è stata un’ondata di violenza procurata dai narcotrafficanti, in Paraguay corruzione e instabilità politica hanno favorito le reti di narcotraffico.

Con l’arrivo dei comunisti, le triadi mafiose cinesi, protette dai nazionalisti, fuggirono a Hong Kong, Taiwan, Singapore e Thailandia, ora sono tornate nel loro paese e alimentano tratta df esseri umani, sequestri, pirateria, riciclaggio, prostituzione, contraffazioni e traffico di droga; la Yakuza giapponese ha 85.000 affiliati dediti ad affari illeciti. Laos, Thailandia e Birmania formano il triangolo d’oro dell’oppio, nel 1955 l’Iran proibì la coltivazione del papavero che fu spostata in Afghanistan.

Esiste una connivenza tra narcotrafficanti, trafficanti di uomini, di armi e terroristi, perché con la droga si finanziano acquisto di armi e attività terroristiche; aumentano gli arresti di corrieri della droga sui voli di linea, la resina di cannabis o hascisc entra in Europa dai porti spagnoli, proveniente dal Marocco. In Guinea-Bissau i trafficanti sono riusciti a far arrivare al potere dei loro uomini e perciò il paese si è trasformato in narcostato, da lì si può trasportare liberamente droga sui voli di linea.

Il commercio di stupefacenti ha avuto un ruolo nelle crisi politiche di diversi paesi, la lotta alla droga o tra narcotrafficanti ha provocato conflitti, violenza, miseria ed emigrazione; nella lotta, sono morti giornalisti e coltivatori. In Usa le pene detentive per possesso personale di droga sono eccessive e, per paura di finire in  carcere, i drogati non si curano; in Africa e America Latina i bambini sono al servizio dei narcotrafficanti, in tanti paesi, per il possesso di droga, si condannano a morte anche i bambini.

In Messico il presidente Calderon, eletto con i brogli, ha iniziato una guerra contro la droga che, come paravento, ha fatto vittime innocenti accusate di collusione con i narcotrafficanti; ciò non ha posto fine al narcotraffico, in compenso, migliaia di persone sono state costrette a trasferirsi: I migranti disperati che, dall’America centrale, vogliono andare in Usa, passano per il Messico, a volte sono sequestrati dai cartelli e devono pagare un riscatto.

In tale quadro, scompaiono o scappano migliaia di persone, in Colombia il cartello di Medellin ha favorito un conflitto che ha procurato 218.000 morti e 5.600.000 sfollati, alla violenza partecipavano gruppi paramilitari, narcotrafficanti e guerriglieri della FARC che esigevano tributi dai coltivatori; Pablo Escobar finanziò l’elezione del presidente Samper, ufficialmente però, lo stato non faceva differenza tra narcotrafficanti e ribelli.

In America latina i narcotrafficanti reclutano i sicari tra i bambini, alcuni cantanti esaltano la vita dei capi narcos, però a volte sono uccisi se non raccontano bene la loro vita, queste canzoni fanno parte del folclore della musica popolare messicana. I Narcos messicani hanno un loro santo protettore, Jesus Malverde, un personaggio mai esistito, che nel suo santuario riceve ex voto, offerte e preghiere per essere protetti; si dice che rubasse ai ricchi per donare ai poveri.

La devozione religiosa è anche tipica della mafia italiana che partecipa alle feste del santo cittadino, i messicani adorano anche la santa Morte; in Messico Colombia e Brasile dei melodrammi raccontano la vita di narcotrafficanti arricchiti, come Pablo Escobar, dei quali si fanno anche film esportati; anche in Colombia si producono telenovele del genere che sono esportate, ma hanno successo solo quelle che evitano di criticare il narcotraffico.

In Perù dei filmati raccontano di corruzione di politici deposti come il presidente Alberto Fuijmori, che si serviva del suo braccio destro Vladimiro Montesinos, per trafficare in droga e alimentare il suo conto in Svizzera, poi questo fuggì a Panama mentre Fujimori in Giappone; Montesinos pagava politici e giornalisti, il narcotraffico era collegato alla politica. Fujimori aveva trasportato droga con il suo aereo e la sua barca, Montesinos era in rapporto con i trafficanti colombiani e messicani e chiedeva mazzette ai narcotrafficanti che volevano operare in Perù.

Inoltre forniva soldati di guardia alle piste clandestine di aerei che trasportavano droga e vendeva armi alle FARC, è stato assolto per mancanza di prove. Il narcotraffico del cartello colombiano di Cali aveva finanziato la campagna elettorale del presidente Ernesto Samper, con 10 milioni di dollari, altri politici avevano ricevuto denaro dai narcos (Per le notizie, fonte: Storia segreta dei Narcos - di Cecilia Gonzalez).

EUROPA

Privatizzare le grandi banche come ha fatto l’Italia, significa privatizzare lo stato, perciò occorre una banca pubblica che faccia anche da tesoriere dello stato; invece bisognerebbe abolire banca centrale e BCE, casse di risonanza del potere occulto, trasferendo alcune loro funzioni al Tesoro dello stato e degli enti locali. Oggi le banche centrali sono controllate da grandi banche e la BCE è controllata dalle banche centrali nazionali.

La funzione ispettiva della banca centrale in Italia non è stata esercitata, anche perché la banca appartiene alle banche ordinarie da controllare, che sono private; la riforma dovrebbe procedere abolendo il contante, che ha favorito rendite, speculazioni e arricchimenti, trasferendo la tesoreria dello stato alla banca pubblica e le tesorerie degli enti locali a banche locali.

Entrate e uscite sarebbero contabilizzate in c/c, partenti dal Tesoro e dagli enti locali e recepite dalla banca tesoriere. Alcuni enti, come la banca centrale, sono stati inventati anche per garantire alte funzioni e remunerazioni agli amici dello stato o del potere occulto; questi personaggi, che tengono alla conservazione di posto e alla loro posizione,  troverebbero sicuramente una nuova sistemazione, perché sono protetti e non operai esodati o dismessi; comunque lo stato, con la chiusura delle banche centrali, risparmierebbe molto.

Il debito pubblico dello stato, che è uno strumento usato surrettiziamente per chiedere sacrifici al popolo, per la parte verso l’estero, come fatto da altri stati nella storia, può essere ripudiato o denunciato; si può ridurre in             15 anni nei limiti richiesti dal trattato di Maastricht, con un bilancio in  pareggio e con incremento annuale del reddito al 2% e inflazione al 2%.

Potrebbe essere reso anche irredimibile, corrispondendo solo un interesse, per 50 anni, dell’1%, esente da imposte, cominciando dal debito estero, che può essere in parte compensato con il credito estero. In tal modo si soddisferebbero i parametri europei sul rapporto tra debito e Pil, azzerando anche il deficit del bilancio dello stato e anche il debito dello stato.

Dopo aver introdotto dazi all’importazione, ove necessario, e abolito i trasferimenti degli stati all’Unione, dal punto di vista dell’Unione Europea, la funzione di bilancio e monetaria potrebbe essere attivata con il provento dei dazi e con il canale della spesa comune europea, soprattutto in materia di difesa e di ministero degli esteri europeo. Senza più bisogno del QE di Draghi, queste spese creeranno liquidità in c/c, necessaria a far girare l’economia.  

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (24/2/2018)

EUROPA

La Gran Bretagna, fucina della massoneria moderna nelle sue molteplici forme, è sede anche delle più antiche organizzazioni filantropiche o Ong, però esse destinano alla beneficenza solo dall’1% al 49% del loro budget, cioè mettono al primo posto i loro interessi e non quelli dei bisognosi. Israele ha messo alla porta venti di queste organizzazioni, tra cui l’Oxfam, perché anti israeliane e perché l’accusano di genocidio e di crimini contro l’umanità.

Alcune Ong finanzino il terrorismo islamico, infatti, più della metà delle donazioni umanitarie del Regno Unito destinate alla Siria, sono finite nelle mani dell’Isis; l’Ong Fatiha Global, invece di aiutare i profughi siriani, forniva armi allo stato islamico, i suoi convogli umanitari sono stati usati anche dagli jihadisti britannici. Poiché le Ong sono protette e finanziate anche dal governo britannico, potrebbe essere un suo interesse e della massoneria internazionale promuovere Ong, guerre locali ed emigrazione.

Oxfam usava soldi dei terremotati di Haiti per organizzare festini sessuali; in questo campo ha registrato in tutto, in aree diverse del mondo, 87 episodi e Save the Children 31; nel 2013 Cup Trust si è rivelata essere uno strumento per l’elusione fiscale, destinando alla causa umanitaria solo 55.000 sterline. Queste Ong pagano centinaia di migliaia di sterline l’anno ai loro dirigenti e pagano profumatamente le consulenze esterne.

Milioni di sterline di denaro pubblico, stanziate per i veterani di guerra, sono scomparsi nel buco nero delle Ong, la corruzione non esiste solo in Italia. Nel Regno Unito ci sono 195.289 organizzazioni di beneficenza che spendono 80 miliardi di sterline l’anno e hanno oltre un milione di dipendenti; ci sono 1939 associazioni di beneficenza per i bambini, 650 per la cura del cancro, 608 a favore degli animali e 81 per la lotta all’alcolismo.

Greenpeace spende più per la pubblicità e per raccogliere fondi che per salvare animali e foreste. Le sei maggiori organizzazioni di beneficenza e per la lotta alla povertà, pagano i dipendenti da 60.000 a 100.000 sterline l’anno e i loro finanziamenti arrivano per tre quarti dal governo; l’occidente ha inviato aiuti in Africa che non sono serviti a combattere la povertà, perciò la Cina, con gli investimenti, si è inserita potentemente in Africa, togliendola all’influenza europea (Per le notizie, fonte: Il Foglio 17/2/2018).

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Secondo il sindacato di polizia olandese, con il traffico di droghe naturali e sintetiche, l’Olanda è diventata un narcostato, esso denuncia che il traffico di droga è diventato una minaccia per la sopravvivenza della democrazia; la polizia non ha i mezzi e gli agenti sufficienti per affrontare questo traffico diretto dalla criminalità organizzata. Nelle strade delle città ci sono scontri tra le mafie della droga che la distribuiscono, in cui sono attivi gli immigrati.

Ci sono giovani disposti a uccidere per 3.000 euro, gli aggressori di anziani non sono puniti e, con il riciclaggio, si sviluppa un’economia parallela alla droga; aumentano regolamenti di conti tra bande, furti, crimini violenti, molestie sessuali, stupri, traffico di persone, pornografia infantile, pedofilia e delitti d’onore (Per le notizie, fonte: El Pais – Isabel Ferrer 20/2/2018).

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La politica è volubile, l’UE, in tutte le sue articolazioni politiche, aveva boicottato fortemente Berlusconi quando era al governo, oggi il Partito Popolare Europeo ha deciso di sostenerlo alle prossime elezioni politiche italiane del 4/3/2018; perciò Berlusconi non fa altro che rilasciare dichiarazioni europeiste e contrarie al M5S, del quale forse non ha ancora colto la metamorfosi in atto.

USA

Secondo l’Economist, i mercati sono truccati a favore di un’elite che può accedere a informazioni riservate (insider trading); per scongiurare speculazioni e crisi sistemiche, gli stati dovrebbero, invece di liberalizzare, limitare l’invasività dei mercati perché gli insider, con gli agganci giusti, guadagnano anche con la crisi, favorendo rialzi, crolli di borsa artificiosi e fallimento di stati.

A prescindere da quello che dice la legge, l’insider trading, favorito anche dalle banche, è diventato un comportamento sistemico che nel 2008 portò alla crisi e al salvataggio, da parte del governo, di banche americane con l’acquisto di loro asset finanziari per centinaia di miliardi di dollari. Gli insider, collegati alla politica, alle banche e al mondo degli affari, hanno vantaggi informativi sui movimenti del mercato, a volte è sembrato che anche la Fed lavorasse per Wall Street e per alcuni insider.

Generalmente la speculazione favorisce i movimenti di borsa, però i grandi investitori fanno più trading nei periodi che precedono annunci importanti riguardanti, ad esempio, operazioni di acquisizione, perché hanno accesso a informazioni riservate; le banche vendono queste informazioni ai clienti più importanti, perciò i perdenti sono sempre piccoli clienti al dettaglio e il vasto pubblico degli investitori privati.  I mercati sono sottratti al controllo pubblico e correggere questa situazione è probabilmente impossibile (Per le notizie, fonte: Zero Hedge – Economist e Voci dall’estero).

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Amnesty International afferma che in EU, come già avvenuto in Usa, si stanno riducendo diritti civili e si rafforza l’apparato di polizia; i diritti civili sono un vecchio tema abbandonato, assieme alla  laicità  e all’eutanasia, dal partito radicale. Emma Bonino è più interessata a difendere l’Unione Europea e l’immigrazione, come Pannella che, da vivo, era più interessato a sostenere la causa dei reclusi in carcere che i vecchi temi radicali. 

Per contenere gli sbarchi, il governo italiano, che si dice solidarista, ha fatto un accordo con il governo libico, chiudendo un occhio su torture ed estorsioni della polizia libica a carico degli emigranti reclusi, anche l’UE ha rinunciato a proteggere questi emigranti. Oggi la polizia di diversi paesi europei contrasta gli oppositori politici, limitando la libertà di manifestazione, associazione ed espressione.

Dal 2016 l’emigrazione dalla Libia si è ridotta della metà perché l’UE, sollecitata dal governo italiano, ha cercato di chiudere questa strada, stipulando accordi con la Libia che hanno consentito gravi violazioni dei diritti umani o civili; UE e Italia hanno anche finanziato il governo libico. Anche le leggi antiterrorismo adottate dai paesi europei sono eccessive e discriminatorie, soprattutto a carico dei cittadini europei, nel 2018, al riguardo, entrerà in vigore apposita direttiva.

Con la scusa del terrorismo o forse per ridimensionare la democrazia, Francia, Olanda, Svizzera, Spagna, Polonia e Germania sono ricorse a misure d’emergenza, vietando assemblee, ledendo la libertà di manifestazione e prevedendo la detenzione senza processo; le persone che hanno protestato sono state perseguite ed è stato loro impedito di riunirsi.

I governi hanno reagito alle proteste contro le misure restrittive, con la chiusura da parte della polizia di spazi pubblici e con la minaccia di sanzioni. La polizia spagnola ha impedito lo svolgimento del referendum sull’indipendenza della Catalogna, facendo uso della forza contro i manifestanti, ferendone centinaia e impedendo manifestazioni pacifiche (Per le notizie, fonte Eunews – Amnesty International).

Nelle piazze italiane ci sono scontri tra fascisti e antifascisti o presunti tali, secondo me il fascismo è morto ma, leggendo la storia,  possono sempre rinascere partiti o stati autoritari e l’Italia si può anche spaccare di nuovo; a causa delle difficoltà economiche, cresce la paura dell’immigrazione, comunque, il popolo e il relativo populismo contano poco.

Il fascismo andò al potere con il nulla osta dei Savoia e del Vaticano e oggi potrebbe ritornare al potere, non con casa Poud, mo solo con il nulla osta di Germania e Vaticano, basta vedere come sono stati insidiati al potere Monti, Letta e Renzi. Quest’involuzione è apparentemente difficile perché l’UE sembra difendere la democrazia, accusando anche di autoritarismo Polonia e Ungheria, ma non bisogna fidarsi troppo, perché stato e unione di stati  hanno sempre tre facce.

ITALIA

Negli anni ‘90 in Italia, per ragioni finanziarie e non redistributive, nelle pensioni si è passati dal metodo retributivo a quello contributivo, il che implica che ora chi ha bassi salari, lavori atipici e intermittenti e periodi di disoccupazione o lavoro nero, avrà naturalmente anche bassa pensione. Nel secondo dopoguerra vigeva il sistema a capitalizzazione, ma negli anni ‘60 si passò al sistema retributivo; le riforme non sono mai razionali o eque, generalmente seguono la moda o quello che fanno altri governi di altri paesi.

Poiché le pensioni sono tassate, il saldo tra entrate previdenziali e imposte da una parte e prestazioni previdenziali dall’altra, dal 1996 a oggi, è costantemente in attivo, nel 2016 per 39 miliardi di euro; le trattenute fiscali sono pari a 42 miliardi, in Francia l’imposizione fiscale sulle pensioni è minore, mentre in Germania la pensione è tassata nella fase contributiva, perciò le pensioni sono senza tasse.

La gestione Inps include previdenza e assistenza, per la quale lo stato spende circa 45 miliardi di euro l’anno, pagati dai lavoratori assieme alle pensioni; infine, la confluenza nell’Inps delle pensioni di lavoratori pubblici e privati ne ha peggiorato i conti, per gli omessi versamenti di contributi da parte dello stato per i propri dipendenti. L’Eurostat inserisce nella spesa previdenziale anche i trattamenti di fine rapporto, in realtà accantonati e pagati dal datore di lavoro.

I lavoratori entrati nel mercato del lavoro nel 1996, colpiti dalla crisi, con bassi salari, contratti irregolari o atipici, lavoro intermittente e disoccupazione, con il sistema attuale avranno una pensione molto ridotta; sarà pertanto necessario soccorrerli con contributi figurativi e redditi o pensioni minime. Probabilmente il sistema troverà attenuazione con un intervento di tipo mutualistico, anche perché la pensione, comunque calcolata, non è mai legata alle prestazioni, perché alcuni pensionati vivono tanto e altri poco.

L’invecchiamento della popolazione implica più morti che nati, con squilibri demografici ripianabili gradualmente anche senza immigrazione, cioè con incentivi alle famiglie e ai redditi minimi; comunque, allo stato attuale delle riforme pensionistiche, nel prossimo trentennio la spesa pubblica pensionistica si ridurrà di 3 punti rispetto al Pil, cioè la gobba annunciata dalla riforma Fornero, per giustificare tagli alla spesa pensionistica, non ci sarà.

Per il futuro, se si riducono anche le pensioni elevate, la pensione media si abbasserà di molto rispetto al salario medio; oggi il sistema pensionistico è largo in attivo e contribuisce al bilancio pubblico, malgrado ciò, sembra che, con la riforma Fornero, lo stato intenda ridurre la partecipazione dei pensionati futuri alla redistribuzione del reddito. La riforma Fornero porterà l’età della pensione a 67 anni nel 2019, più alta che in Francia e Germania e non si capisce questo rigore, soprattutto in  presenza di elevata disoccupazione.

Da considerare che gli anziani al lavoro riducono la produttività del lavoro, lamentata spesso dagli analisti economici, favoriscono gli incidenti sul lavoro e i difetti di produzione. Stando così le cose, nei prossimi decenni il rapporto tra pensione media e salario medio diminuirà e diminuirà il reddito dei pensionati, che oggi assistono anche i figli disoccupati e i loro figli; la situazione potrà migliorare se la dinamica d’incremento del Pil migliorerà, ma con la globalizzazione sarà difficile.

L’Inps non può essere il Bancomat del bilancio dello stato che lo usa per aiutare le banche e per acquisire armamenti, i suoi attivi finanziari vanno ridistribuiti con equità, riducendo anche l’età della pensione, il che favorirebbe anche l’occupazione giovanile, perché quest’occupazione, in assenza d’incremento sostanziale del Pil e con l’aumento della produttività,  è generata soprattutto dal turnover. Eventuali contributi figurativi per i giovani si possono avere dai saldi attivi attuali e riducendo le pensioni più elevate, privilegiate e plurime, stabilendo un tetto complessivo mensile di 4000 euro.

Sostituire le pensioni pubbliche con quelle private integrative, fondi pensione o polizze vita, è fattibile solo per chi ha capacità di risparmio, cioè ha alti salari, alti redditi e alte pensioni, sono un affare per banche e assicurazioni e non per i lavoratori a basso salario. Attualmente, i fondi pensione italiani tenuti dalle banche gestiscono 150 miliardi di euro, dei quali 100 sono investiti all’estero, a vantaggio della speculazione internazionale ed esposti alle insolvenze internazionali, ma sui quali le banche italiane hanno comunque riscosso l’intermediazione; questi soldi vanno all’estero, a detrimento naturalmente dell’economia italiana che chiede investimenti.

Lo stato, collegato alle banche, non è la provvidenza, ma l’impresa privata occulta di maggior successo, in cambio di protezione concessa ai sudditi, riscuote imposte su redditi, consumi, risparmio e patrimonio; riscuote imposte sulle pensioni con cui paga l’assistenza  così i beneficiari possono consumare pagando altre imposte; l’impresa paga affitti e salari sui quali i beneficiari pagano imposte.

Come i salariati produttivi, i pensionati devono mantenere figli adulti, nipoti e stato, se sono troppo vecchi, sono rimproverati di riscuotere ancora la pensione.  Vicini alle elezioni politiche, constatiamo che il governo italiano è nell’UE quello più europeista e più favorevole all’immigrazione; Berlusconi è diventato europeista, la Lega di Salvini, dopo aver rinunciato alla secessione, è invece, con Fratelli d’Italia, il partito italiano più sovranista, invece di Maio, per avvicinarsi ai poteri, ha subito una metamorfosi, diventando atlantista, europeista e papista.

Secondo i persuasori occulti della televisione, Trump dice quello che pensa, invece i politici normali, come Berlusconi, che si dice prestato alla politica, non dicono quello che pensano, ma si fanno beffe del popolo accusandolo di ragionare con la pancia che loro riempiono; questi accusano gli avversari di essere populisti, come se fosse una cosa grave, mentre i persuasori occulti e i politici a loro vicini stanno con i poteri occulti. Fra poco però, dopo la metamorfosi di Di Maio, anche Berlusconi, Renzi e televisione, cominceranno a trattare meglio Di Maio  (Per le notizie, fonte: Felice Roberto Pizzuti).

ISLAM

Arabia ed Emirati, sostenuti da Israele e Usa, in risposta alla minaccia iraniana, accusata d’imperialismo e di fomentare il terrorismo, ma l’hanno fatto anche Usa, Turchia e Arabia, si stanno dotando di armi nucleari, cominciando dall’arricchimento dell’uranio e dalle centrali nucleari che forniscono plutonio per la bomba; d’altra parte, anche la Russia vuole costruire centrali nucleari in Egitto e Giordania. Trump ha affermato che la proliferazione nucleare è un rischio, intanto aumenta le spese militari e, con le sanzioni, provoca Russia, Iran e Corea del Nord, forse alimentare la tensione serve ad aumentare la spesa militare.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (17/2/2018)

ITALIA

Davanti a ambasciatori e giornalisti internazionali, alla vigilia delle elezioni del 4/3/2018, Di Maio ha stravolto la politica del M5S, già espressa dalle agende e proposte di Meetup e Rousseau; ora privilegia il rapporto con Germania, l’UE e Nato, non ha citato il Vaticano, ma, come accade per gli altri partiti italiani, deve essere compreso. Non parla più del referendum sulla Nato ed esalta la politica estera dell’Eni, prima criticata, e critica Hamas, definita terrorista e finanziata dalla Turchia.

Prende le distanze dalla Russia e perciò fra breve la stampa ebraica finirà di criticare il M5S, è successo anche con Trump, prima criticato e poi esaltato; il M5S, attaccando il sionismo, aveva accusato Israele di avergli impedito l’ingresso a Gaza. Al momento, ma la politica è volubile, il M5S contesta la missione italiana in Niger, desidera due stati in Palestina, vuole ritirare il contingente italiano in Afghanistan e chiede una conferenza internazionale Onu sulla Siria, come se queste conferenze servano a qualche cosa.

Ora Di Maio afferma che bisogna assumere altri poliziotti e non potenziare la legittima difesa, non definisce più l’Eni una fonte di corruzione internazionale perché la corruzione, al fine di condizionarne la politica, può andare bene a tutti i partiti. Così la rottamazione del vecchio M5S, con la sua distruzione dall’interno, come programmato dalle élite, è completa; forse questo vincerà le elezioni ma durerà solo una legislatura; per me l’UE potrebbe sopravvivere se si riformasse veramente e la Nato dovrebbe essere sciolta (Per le notizie, fonte: Pietro Salvatori).

Per il M5S, ora in UE il problema principale non è l’euro o la stessa UE, ma la concorrenza sleale su fisco e costo del lavoro, perciò ora, senza tenere in conto il referendum da esso già richiesto, omaggiando l’UE, non sembra voler abbandonare l’euro; per finanziare gli investimenti pubblici, si dice contro il Fiscal Compact e a favore di qualche punto di deficit del bilancio dello stato, come fa Francia. Afferma di voler dare più potere al parlamento europeo e più peso all’Italia, non preclude più la possibilità di governare in Italia assieme ad altri partiti, accettandone con ciò il loro veto a parte del loro programma.

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Con la crisi di socialdemocratici e popolari europei, l’eurodeputato Sergio Cofferati, a nome del movimento Liberi e Uguali, vuole rifondare la sinistra italiana, trasferire alcune competenze dagli stati all’UE, far gestire all’UE immigrazione e fisco ed eliminare il voto  all’unanimità; Cofferati, per favorire una politica espansiva, anticiclica e a favore degli investimenti, vuole eliminare Fiscal Compact e pareggio di bilancio nella costituzione italiana, consentendo un deficit di poco superiore al 3%. La legge elettorale per il parlamento europeo dovrebbe essere la stessa in tutti i paesi dell’UE; i commissari europei dovrebbero essere eletti e non designati dai governi (Per le notizie, fonte: eunews.it).

CINA

Cresce il peso della Cina negli affari internazionali, contendendo il primato degli Usa, l cui Pil reale e non nominale è stato superato; il terzo mondo ne vorrebbe emulare lo sviluppo, cresce la sua penetrazione in Africa, soprattutto in Nigeria, Sud Sudan e Russia, ma anche in Europa: Come fanno altri grandi paesi, la Cina, per promuovere la sua immagine presso partiti e governi, investe 10 miliardi di dollari l’anno, a cui si sommano investimenti pubblici e aiuti allo sviluppo.

La sua azione si esplica anche tramite gi Istituti d cultura Confucio, presenti in oltre 140 paesi, con 7 milioni di studenti stranieri, e tramite l’agenzia di stampa governativa, che ha 200 uffici esteri, e tramite due network televisivi che hanno sei canali che trasmettono in sei lingue. 300.000 studenti stranieri studiano nelle università cinesi, con 20.000 borse di studio, nel paese si tengono corsi per funzionari e militari di paesi in  via di sviluppo, gli studenti africani sono 50.000, perciò l’Europa sembra allontanarsi dall’Africa; lanciando il modello economico cinese, si lancia anche il partito comunista cinese, che ha un programma di formazione politica e mira a contrastare il modello liberale occidentale.

In Etiopia, Sudafrica e sud Sudan, membri di partito al governo, funzionari e studenti frequentano corsi di formazione presso scuole cinesi, l’attrazione della Cina è favorita dal suo successo economico; a promuovere l’immagine del paese è stata anche l’Olimpiade del 2008, i giochi asiatici di Canton del 2010, l’esposizione di Shanghai del 2011 e nel 2022 si terranno a Pechino i giochi olimpici invernali. Dal 1936 le olimpiadi sono usate per la propaganda e il Comitato Olimpico Internazionale sta al gioco, anche con la corruzione.

In quest’attivismo sono presenti soprattutto aziende statali, com’è logico per un paese comunista non costretto alle privatizzazioni; oggi il partito comunista cinese, come fanno gli Usa, è in grado di orientare l’opinione pubblica mondiale, lo fa anche tramite istituti di cultura internazionali che coinvolgono accademici, giornalisti, politici e militari, sovvenzionati dalla Cina.

L’Australia è alleata degli Usa ma ha come primo partner commerciale la Cina, che sostiene l’opposizione australiana perché il governo ha posizioni contrarie all’espansione della Cina nel mar cinese meridionale. In occidente si teme l’utilizzo strumentale da parte della Cina degli strumenti democratici dell’occidente, anche se, bisogna riconoscerlo, la democrazia, tesa alla ricerca del consenso, è solo forma e inganno. 

Il governo australiano teme il progetto di dominio cinese n Asia e l’infiltrazione cinese in Australia, la Cina lo fa anche attraverso donazioni a partiti, con il controllo delle comunità cinesi e degli studenti cinesi nelle università australiane. Anche gli Usa hanno questo timore e temono anche la nuova via della seta, promossa dalla Cina e diretta in Europa, che potrebbe staccarla dagli Usa; comunque, gli Usa provocano, in tutti i modi, con le sanzioni economiche e le olimpiadi, la Russia, ma non la Cina (Per le notizie, fonte: Diego Angelo Bertozzi).

ISLAM

Mentre l’Isis, che ha avuto tra gli sponsor anche la Turchia, sembra ridimensionata, nel mondo islamico si sono formati due schieramenti, da una parte Russia, Iran, Turchia, Assad e hezbollah e dall’altra Usa, Israele, curdi e Arabia, meno chiara è la posizione dell’Egitto; da questa situazione, ne nascono inevitabili incidenti e scontri militari. Israele teme una guerra aperta, aree di crisi sono Libano, Yemen e Cipro del nord, nel cui mare,  conteso tra governo filo turco del nord e governo filo greco del sud,  c’è il gas, e dove la Turchia ha intimato all’Eni di rimuovere le sue piattaforme di  perforazione.  L’UE sostiene il governo di Copro del sud, mentre il governo italiano è sempre imbelle; comunque, come al tempo di Mattei, l’Eni persegue, disinvoltamente, spregiudicatamente e autonomamente, una sua politica estera.

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Hezbollah opera in Sudamerica fin dagli anni ’80, dove ha una rete finanziaria, ha promosso attentati contro uffici e comunità ebraiche, è interessato al traffico di droga e, con l’aiuto di alcune banche, al suo riciclaggio; ha la protezione di poliziotti e istituzioni corrotte, gestisce il contrabbando di prodotti taroccati e di auto rubate. Da ricordare che i movimenti rivoluzionari si sono sempre finanziati anche con operazioni illegali.

Hezbollah ha il sostegno dei governi locali che non lo considerano un’organizzazione terroristica ed è sostenuto dal governo venezuelano, società di copertura riciclano i suoi proventi illegali; nel 2014 c’è stato l’ultimo suo attentato contro comunità ebraiche del Perù, il Sudamerica è diventata fonte di autofinanziamento per Hezbollah. In Venezuela è presente anche la ndrangheta italiana (Per le notizie, fonte: Fondazione CDF).

EUROPA

Le Ong, finanziate da stati e privati, difese dalla Boldrini, sfruttano spesso l’altruismo e la solidarietà, facendo affari, soprattutto con l’immigrazione; la Gran Bretagna ha finanziato l’anno scorso l’ONG umanitaria Oxfam, con 32 milioni di sterline, altri milioni sono arrivati dalla commissione europea, ma questi soldi sono stati usati, non solo per aiutare le vittime del terremoto di Haiti del  2010, ma anche per organizzare nel paese, sfruttando l’indigenza, orge con prostitute, anche minorenni, e molestie sessuali, già riscontrate nelle missioni Onu e di altre Ong; ora il governo britannico minaccia di tagliare i fondi. La stessa cosa accadde in Ciad nel 2006, lo scandalo pare abbia coinvolto anche l’Ong Save the Children, Medici senza Frontiere e la croce rossa britannica.

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In Baden–Wuttemberg, Germania, è stato raggiunto un accordo tra confindustria e sindacato metalmeccanici, per la riduzione della settimana lavorativa a 28 ore, per un massimo di due anni, a favore di lavoratori con figli o genitori anziani da accudire; lo stipendio aumenterà per tutti del 4,3%. La confindustria italiana ha dichiarato che la concessione è stata resa possibile dalla piena occupazione tedesca, ma in Italia la riduzione dell’orario settimanale favorirebbe l’’aumento dell’occupazione; la strategia della confindustria italiana prevede bassi salari e settimane lunghe di lavoro e il governo del PD, favorendo gli ammortamenti accelerati, non ha favorito l’occupazione. Per lavorare tutti, bisogna lavorare di meno.

USA

Il Tesoro americano, su ordine di Trump, rischiando di bloccare l’afflusso di altri capitali in Usa, provenienti da tutto il mondo, ha minacciato di bloccare i depositi di 200 magnati russi in Usa, per circa 1.000 miliardi di dollari, il che configurerebbe un esproprio, che va contro la libera circolazione dei capitali che è un dogma del liberismo. Ufficialmente la misura dovrebbe servire a far cadere Putin, che ha reagito con misure idonee a far ritornare questi capitali in Russia a favore degli investimenti interni. Alcuni leaders politici vicini a Putin hanno anche proposto il carcere per chi esporta capitali, transitoriamente, prima del rimpatrio dei capitali, hanno proposto il loro deposito provvisorio in Svizzera, però la Russia ha depositi anche a Cipro.

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I paradisi fiscali sono molti, con l’aiuto di tanti stati, anche di quelli che esportano capitali, sono nati per il riciclaggio di capitali sporchi e per evadere le imposte, naturalmente, a favore dei grandi capitalisti; nella graduatoria d’importanza, al primo posto è la Svizzera, seguono Usa, Isole Caiman, Hong Kong, Singapore, Lussemburgo e Germania; gli Usa lottano contro i paradisi fiscali esteri ma non contro quelli degli Usa, insidiati in Delaware, Wyoming e Nevada.

Il segreto è a volte ridotto con lo scambio di dati tra paesi e con l’esistenza di registri nominativi, però esistono anche conti cifrati, anonimi o con intestazioni fiduciarie; l’Ocse ha richiesto con trattato lo scambio automatico di dati e la Svizzera fornisce ai paesi occidentali i conti dei loro cittadini posseduti in Svizzera, ma senza concedere lo stesso trattamento ai paesi poveri, il colonialismo sfruttatore esiste ancora.

Gli Usa, forse a causa della loro situazione valutaria e commerciale deficitaria, hanno rifiutato di aderire al trattato sullo scambio di dati dell’Ocse e non vogliono informare sui conti esteri in Usa; rifiutano la reciprocità e vanno a caccia di clienti, soprattutto nei paesi poveri o emergenti, ammettono conti con prestanome o cifrati; anche la Germania non vuole il registro dei beneficiari dei conti e rifiuta lo scambio automatico dei dati con i paesi emergenti.

Tra i paradisi fiscali, la Gran Bretagna ha ufficialmente il 23° posto in classifica, ignorando i suoi territori autonomi d’oltremare, che sono paradisi fiscali, la Francia è a 25° posto e per essa vale lo stesso discorso; in Italia sono paradisi fiscali, molto distanziati, Vaticano e San Marino (Per le notizie, fonte: ADUC).

La differente imposizione fiscale tra i paesi e il desiderio di evadere le imposte favoriscono l’esportazione di capitali; guerre, terrorismo, movimenti dei tassi d’interesse, crolli di borsa, commercio di droga e d’immigrati, politica di bilancio pubblico, politica monetaria, insolvenze bancarie e austerità favoriscono le crisi e la speculazione finanziaria, favoriscono la concentrazione della ricchezza; questi non sono eventi casuali e ineluttabili, ma programmati per espropriare ricchezze, risparmio e ridurre, con l’inflazione, i salari reali e il debito pubblico.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (8/2/2018)

ITALIA

La televisione non fa altro che ricordare le molestie sessuali a carico di donne nei posti di lavoro, alcune volte sono vittime anche degli uomini; non bisogna dimenticare però che con il sesso qualcuno fa anche carriera e denaro e sono tanti i figli nati fuori dal matrimonio. La violenza alle donne entra nel calcolo della violenza in generale e, per quanto riguarda gli omicidi, gli uomini uccisi sono più delle donne.

Nell’ambiente animale la femmina, per avere protezione, accetta spesso la seduzione del capo branco ma non dei subalterni, tra gli uomini i corrispondenti sono uomini ricchi o di potere, poi si prendono in giro i mariti gelosi che non vorrebbero far lavorare la moglie. Nei posti di lavoro, più che le molestie, incoraggiate o subite, per avere protezione, reddito e fare carriera, pesa molto di più la prostituzione volontaria di mani, testa e sesso, cioè parificare il lavoro a una merce.

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I mercati, sempre pronti a speculare sull’Italia, paventando un governo del M5S, lo attaccano con l’informazione e, contemporaneamente, puntano sulle sue divisioni interne e a conquistare il segretario Di Maio, che continua i suoi pellegrinaggi a Londra e ora difende l’UE. Questi non sono semplici contatti, per le interviste Di Maio avrebbe potuto limitarsi a invitare a Roma esponenti della city londinese, da dove si controlla anche Banca d’Italia e borsa italiana; Di Maio ha affermato di avere un candidato forte come ministro dell’economia, speriamo non sia stato imposto dai mercati, come avvenuto da Napolitano in poi.

L’Italia è soggetta anche al Vaticano, ebbene, la visita di cortesia fatta dal presidente della repubblica italiano, appena aletto, al papa, è un atto di vassallaggio; diversamente, le visite potrebbero essere, alternativamente, del papa al capo del governo e del capo del governo a papa, infatti, anche il capo dello stato italiano riceve l’imprimatur o investitura nascosta dall’estero.

La grande coalizione, cui ha fatto cenno Di Maio a Londra, dovrebbe servire abloccare, con i veti incrociati dei partiti partecipanti, le riforme promesse dal M5S che i mercati non vogliono, perché l’Italia deve rimanere un paese a sovranità limitata. Contro le prese di posizione della Lega, ora di Maio afferma anche che l’UE, che ci sta massacrando, è la casa comune degli italiani.

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Di Maio è volato Londra per incontrarsi con il club Knightsbridge, che rappresenta i più forti gestori di fondi d’investimento, interessati ufficialmente a sentire i suoi progetti per l’Italia, ma in realtà anche per condizionarlo nelle sue scelte di governo, come già fatto con i precedenti capi di governo italiani. L’agenzia giornalistica Reuters ha riferito che Di Maio, in quella sede, ha affermato che, in assenza di una maggioranza di governo del M5S,  punterà a un governo di larghe intese.

Di Maio, memore delle precedenti promesse elettorali, ha smentito, affermando ambiguamente che non farà accordi con nessuno, preferendo convergere sui temi e non sulle poltrone di governo. Siamo abituati a vedere i poteri forti condizionare l’azione dei governi italiani, gli investitori esteri non vogliono essere rassicurati, ma vogliono condizionare la politica italiana per speculare meglio su questo paese.

Perciò il governissimo di Di Maio dovrebbe essere benedetto dalla Troika e dai mercati, imponendo i trattati europei che Di Maio aveva promesso di ridiscutere e imponendo un ministro delle finanze amico del FMI, come Di Maio ha già promesso; imponendo una manovra correttiva al bilancio dettata dalla commissione europea, una nuova legge di stabilità e un fiscal compact che  punti alla riduzione del debito pubblico; distruggendo con ciò la credibilità del M5S, come è già successo con movimenti similari di Spagna e Grecia (Per le notizie, Fonte: Dante Barontini – Contropiano.org).

EUROPA

Esiste un triangolo malefico fatto da Usa, Inghilterra e Germania, i primi due paesi, sono tra i vincitori nella seconda guerra mondiale, tra essi esistono relazioni speciali, collaborano in campo politico, militare, d’intelligence e finanziario; però, capitale finanziaria e della massoneria internazionale è sempre Londra, alla Germania è stata consegnata una funzione commerciale e industriale tesa verso l’estero, con Bruxelles come paravento.

Con l’elezione di Trump, a causa dei successi economici e commerciali tedeschi e delle difficoltà economiche e commerciali degli Usa, anche se malcelate dalle statistiche, questo ha rivolto delle critiche all’aggressività commerciale della Germania, ma non per i trattamenti da essa riservati all’Italia;  la Germania, paese sconfitto in guerra, per favorire la politica anglo-americana e per rilanciare il suo espansionismo europeo, non aveva evitato di criticare la Russia per i fatti di Ucraina e di favorire le speculazioni dei mercati sull’Italia.

Inghilterra e Francia sono paesi sovranisti, anziché europeisti, perché intenti a difendere interessi economici, coloniali e monetari che non hanno voluto mettere in comune; non avrebbero voluto mettere in comune nemmeno delle piccole isole del Pacifico, mentre i governi italiani europeisti avrebbero ceduti alla Svizzera anche la Sardegna. Il Tesoro francese gestisce ancora il franco francese per le sue ex colonie africane, formalmente indipendenti come l’Italia che ha l’euro.

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Quando affermo che gli stati hanno tre facce, voglio intendere che essi hanno una costituzione scritta e una costituzione materiale; contro la legge scritta, gli stati fanno del favoritismo, perciò alcuni appalti e certe cariche sono concessi senza gara o per ereditarietà, come al tempo dell’aristocrazia. I servizi segreti sono stati costituiti per compiere operazioni illegali, anche omicidi, che non possono essere ordinate al resto della pubblica amministrazione; altro che trasparenza dello stato.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (30/1/2018)

ITALIA

La vecchia ossessione della sinistra contro Berlusconi, trova oggi un corrispettivo nell’ossessione di Berlusconi, diventato con una metamorfosi, europeista, verso il M5S; Berlusconi ci prese in giro con le sue promesse di rinnovamento dello stato e oggi dimostra chiaramente di non voler cambiare l’Italia, cioè di essere a fianco dei conservatori, dei mercati e dell’UE; dimostra in fondo anche, rispettando il gioco delle parti, di ammirare il conservatore Matteo Renzi, che ha il sostegno dell’informazione, ma non degli italiani.

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A casa delle inchieste sul comportamento delle ONG in materia d’immigrazione, diminuiscono progressivamente le loro entrate, frutto di donazioni degli stati e di privati, soprattutto di Soros, con le quali affermano di aiutare i paesi  poveri.

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I longobardi volevano unificare l’Italia, ma il papa, dopo la caduta dell’impero romano d’occidente e l’indebolimento dell’impero bizantino, volendo dominare l’Italia, chiamò i franchi che sconfissero i longobardi; perciò il papa definì Carlo Magno “uomo della provvidenza”, come Costantino e Mussolini che, da anticlericale, si riaccostò alla chiesa.

L’idillio con i germani non durò, per il controllo di Roma e dell’Italia, gli imperatori germanici del sacro romano impero si scontrarono con il papa, regalando all’Italia secoli di guerre e di devastazioni; il papa distrusse la città imperiale di Palestrina, vicino Roma, ricca d’arte, e perì anche il papa filotedesco Celestino V (1294), fatto uccidere da papa Bonifacio VIII (1294-1303); però, la storia statale e della chiesa, sempre omissiva, non lo dice (K. Deschner “storia criminale”).

Con il risorgimento, l’Italia del Sud, grazie all’aiuto, prima della Francia e poi dell’Inghilterra e della mafia, fu conquistata dal Piemonte, quindi fu spogliata dai piemontesi del tesoro dei Borboni, di fabbriche e cantieri, perciò s’impoverì e fu costretta all’emigrazione. Anche l’Unione Europea, grazie alla sua politica di dominio, ha inteso trattare l’Italia unita allo stesso modo, favorendone, in attesa del suo smembramento e con la collaborazione dei suoi governi, impoverimento, disoccupazione, emigrazione, privatizzazione d’imprese statali, chiusura d’imprese private e caduta del Pil. Sembra che, da sconfitti in guerra, senza sovranità, monetaria o di altro tipo e senza bomba atomica, alla quale io sono personalmente contrario, sia impossibile essere trattati come alleati degni di rispetto.

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Le teorie certificate e omologate che scendono dalla cattedra o dalla scuola, anche se con il tempo risultano errate perché cambiano i paradigmi, sono generalmente accettate dai professori che, in fondo, sono dei bravi studenti che hanno imparano delle lezioni; sono loro però che dovrebbero alternare la scuola lavoro e non gli studenti. Invece tutti gli uomini di cultura sono dei filosofi che riflettono sulla realtà, nella solitudine, sono senza cattedra e senza specializzazione e non vogliono indottrinare nessuno ma, anche così, andrebbero ascoltati con attenzione e rispetto e non con la boria e l’arroganza di chi si sente investito in un ruolo e perciò è sicuro delle sue certezze propinategli da altri.

USA

Con la cura Trump, secondo le statistiche, negli USA la disoccupazione è scesa ai livelli del 1973; l'immigrazione clandestina è scesa del 50% e sono più che raddoppiate le espulsioni d'immigrati illegali, soprattutto criminali e trafficanti di droga. Il tasso di occupazione dei negri è più alto, le tasse ai ricchi sono state ridotte, l’indice di borsa Down Jones ha battuto tutti i record e le fabbriche stanno riportando la produzione negli USA e offrono anche bonus ai dipendenti, il che serve a rilanciare i consumi.

L’Apple ha riportato negli USA oltre 250 milioni di dollari già esportati e ha annunciato la creazione di 20.000 nuovi posti di lavoro; tutte notizie generalmente ignorate o sminuite dai media italiani, soprattutto dai corrispondenti della RAI, ostili a Trump, con l'eccezione della sola giornalista italiana Maria Giovanna Maglie. I dati riportati probabilmente sono veritieri, però non bisogna dimenticare che le statistiche sono la migliore forma di propaganda, soprattutto se sono false.

Prima del suo insediamento, Trump aveva denunciato una caduta economica e commerciale degli Usa; Trump, per proteggere la produzione americana, è contrario ai trattati internazionali di libero commercio e ha reintrodotto il protezionismo; questa politica è stata criticata dall’UE e dalla Cina, perché Germania e Cina hanno attivi commerciali e perciò sono liberisti, invece gli Usa hanno un passivo commerciale, perciò Trump è protezionista. Trump è contrario all’integralismo islamico, ha criticato i palestinesi e boicotta economicamente palestinesi e ONU, che è spesso parziale, egli è perciò attaccato continuamente dall’informazione americana ed europea, alle quali non interessano la verità e i fatti, ma solo la propaganda.

Comunque, all’interno della sua politica, resta da risolvere, la difesa dell’ambiente, il tema della sanità ai poveri e quello della sorte della Nato, che andrebbe abolita e sulla quale aveva manifestato delle riserve. L’atteggiamento di Trump verso la Russia è ambiguo, sembrava voler una riconciliazione, ma l’industria delle armi e la difesa della posizione del dollaro sono interessati a mantenere la tensione e le sanzioni come forma di ricatto. L’UE a trazione tedesca, è polemica verso Trump, ma è ostile alla Russia che, come l’Iran, non è peggiore di tanti paesi amici dell’occidente, tipo l’Arabia e altri paesi islamici; le sanzioni all’Iran e alla Russia hanno fatto perdere molti contratti all’Italia. Infine

Trump, probabilmente per i costi ma anche per la difesa degli interessi delle società petrolifere, sembra non interessato alla difesa dell’ambiente e alle energie alternative; come la Germania, continua a produrre energia elettrica con il carbone, che è la fonte energetica più inquinante. Afferma di voler fare gli interessi americani favorendone, anche con il protezionismo, il commercio estero e invita tutti i paesi con il commercio estero in deficit a seguirne l’esempio.  

EUROPA

L’Unione Europea celebra il giorno della memoria, ha introdotto il reato di negazionismo, quanto sarebbe bastato contestarlo, perché le prove che testimoniano la shoa sono tante; dall’altra parte sostiene le ragioni dei palestinesi, che rifiutano la pace con Israele, e li aiuta economicamente. Critica l’antisemitismo e, contemporaneamente, fa politica contro Israele in Cisgiordania e a Gerusalemme, ignorando la durezza dei vicini regimi islamici.

Si tratterebbe di ambiguità e di gioco delle parti, d’altra parte, se gli stati, aiutati dall’informazione, hanno tre facce e alimentano le fake news, dire che Israele ne ha una sola, sarebbe, cioè sempre coerente e morale, ugualmente affermare che solo gli ebrei sono sempre vittime è pure razzismo. Basta vedere come si comportò nella conquista della terra promessa, al tempo di Giosuè e Davide, d’altra parte lo hanno fatto tutti i paesi, antichi e moderni Questa ambiguità dell’UE è spesso dovuta alle relazioni commerciali ed economiche, compresi gli aiuti, con i paesi arabi; nel gioco delle parti, Israele e gli ebrei reagiscono, con la loro informazione fiancheggiatrice.

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Nel 2016 l’UE ha impostato una procedura, non prevista dal trattato di Maastricht, per l’uscita dei paesi dall’Unione, sotto osservazione sono Polonia, Ungheria, Romania e Italia; i primi tre paesi ci rimetterebbero gli aiuti ricevuti, se dovessero uscire, invece l’Italia ci guadagnerebbe.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS  (21/1/2018)

OCCIDENTE

Nel XIX secolo gli stati che lottavano per l’indipendenza, in America Latina, Italia e Grecia, per finanziare la guerra, contraevano debiti presso le banche di Londra, il che favoriva nuove subordinazioni; la Tunisia era in debito con i banchieri di Parigi e perciò divenne colonia francese, nel 1882 l’Egitto perdette la sua indipendenza per la stessa ragione, a vantaggio della Gran Bretagna.

Da allora le grandi potenze si resero conto che far indebitare i paesi poteva favorire l’intervento militare e la loro colonizzazione per recuperare i crediti; si concedevano prestiti per rimborsare altri prestiti. Francia, Gran Bretagna e Russia li concedevano alla Grecia per favorire la sua indipendenza dall’impero ottomano, poi fecero re del paese il tedesco Ottone I, che perciò s’impegnò a rimborsare il debito contratto con la banca Rotschild.

La Grecia è ricaduta in questa situazione nel 2010, con l’intervento della Troika e del fondo salva stati europeo, a vantaggio delle banche creditrici francesi e tedesche. Le classi dominanti dei paesi indebitati sono alleate dei paesi prestatori, anche perché investono nei prestiti fatti dai loro paesi che perciò devono essere onorati, in Italia l’hanno fatto i Savoia e ora il Vaticano.

Quando il messicano Benito Juarez ripudiò il debito estero verso la Francia, i capitalisti del paese, che lo avevano sottoscritto all’estero, chiesero l’intervento militare francese; nel 2001 l’Argentina sospese il pagamento del proprio debito verso Wall Street, detenuto anche da capitalisti argentini, e ci fu la reazione negativa americana. L’Italia unita nacque perché il Piemonte si accollò il debito estero degli stati italiani verso Londra, che altrimenti non l’avrebbe permessa.

Però, i debiti esteri sono stati anche ripudiati, nel rinascimento furono ripudiati o denunciati quelli inglesi verso i banchieri italiani, o sono stati rimessi unilateralmente dai creditori, recentemente l’ha fatto l’Italia con la Tunisia; nel 1830 quattro stati americani ripudiarono il debito estero, nel 1865 gli Usa ripudiarono il debito estero degli stati confederati del sud, fatto a Londra per finanziare la loro guerra.

Alla fine del XIX gli Stati Uniti rifiutafrono il debito estero di Cuba verso la Spagna, nel 1919 gli Usa ripudiarono un prestito del Costarica, sulla base della tesi di un giurista russo professore universitario, perché si disse che era stato fatto a vantaggio della famiglia del suo dittatore Tinoco. Questo giurista affermava che i governi dovevano onorare i debiti contratti dai governi precedenti, purché contratti nell’interesse della popolazione, una tesi giusta ma spesso baipassata, cioè il debito estero può essere ripudiabile, ma con argomenti causidici, cioè discutibili e bisogna vedere se i creditori si rassegnano.

Nel 2010 i crediti concessi alla Grecia sono stati concessi contro l’interesse del paese, oggi sembra che, in basi alla tesi del professore russo, anche il debito pubblico francese e italiano e quello di tanti paesi siano in parte illegittimi, perché l spesa pubblica degli stati non è più sotto controllo del parlamento. Secondo una tesi, cara ai creditori, lo stato, come accade alle imprese, non può più ripudiare il proprio debito perché, in questo caso, rischia di non trovare più credito; in realtà, con il tempo e il consolidamento della situazione, si trovano nuovi prestatori cghe sono desiderosi di prestare il loro denaro a qualcuno.

Il Messico ha ripudiato il proprio debito estero negli anni 1861,1867,1883,1913 e poi ha trovato nuovi prestatori, chi presta però conta sulla comprensione verso i suoi diritti di credito da parte dei ministri dell’economia dei paesi indebitati, cioè di uomini di paglia telediretti dall’estero, che onorino il debito. Il Portogallo ha ripudiato il proprio debito nel 1837 e poi ha fatto 14 prestiti successivi presso banchieri francesi.

Nel 1918 i Soviet ripudiarono i prestiti fatti dallo zar che però aveva un tesoro personale a Londra, alla Russia furono bloccati i crediti, ma nel 1922 la Gran Bretagna glie ne concesse un altro per acquistare materiale britannico, anche la Francia, per amore del commercio estero, sotto pressione dei produttori di metallurgia francesi, ritirò il blocco del credito alla Russia. Dopo l’invasione dell’Irak nel 2003, gli Usa, con contropartite petrolifere, annullarono i debiti contratti da Saddam, concessi dagli Usa per condurre la guerra contro l’Iran.

In occidente, le banche commerciali fanno prestiti con il denaro ricevuto in regalo dalle banche centrali da loro stesse controllate, però oggi, se c’è la volontà politica e non si è schiavi del  debito, ripudiare i debiti si può e non si rischia più un’invasione; a patto che, contemporaneamente, si tengano a bada i capitalisti dei paesi indebitati, si facciano vere riforme fiscali, monetarie e bancarie, e si facciano investimenti pubblici capaci di rompere il ciclo dell’indebitamento, che è salutare per le banche impegnate nella speculazione (Per le notizie, fonte: settimanale Politis – Eric Toussaint).

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Il conte Richard Kalergi (morto nel 1972), padre dell’Unione Europea, nel 1922 fondò il movimento Paneuropea, che tenne il primo congresso nel 1926, con Kalergi come presidente; era un massone sposato a un’ebrea e vicino alla finanza ebraica rappresentata da Paul Warburg, Bernard Baruch e dal barone Luis de Rothschild, dai quali fu finanziato; era anche vicino ai fautori del progetto mondialista, europeista, globalizzatore e sovranazionale.

Kalergi, per gli europei, era a favore dell’’immigrazione in Europa e a favore del meticciato, fu avversario di Hitler ma fu sostenuto da Churchill; Kalergi esaltava l’ebraismo come nuova aristocrazia dello spirito nobilitata da Dio. Stranamente, allora il presidente americano Wilson, autore de 14 punti a favore dell’autodeterminazione dei popoli, cedé la sovranità monetaria degli Usa alla Fed, controllata da banche private, anche ebraiche.

Con l’avvento del nazismo, da Vienna, dove risiedeva assieme a Hitler, Kalergi si rifugiò prima in Svizzera e poi in Usa, era sostenuto da Benes, Schacht, Adenauer, Schuman, De Gasperi e Churchill; in Europa desiderava istituzioni al riparo della sovranità popolare. Propose una moneta unica europea e nel 1950, per l’impegno europeo, ricevette il premio Carlo Magno, nella sua opera filosofica “Idealismo pratico”, affermava che al governo doveva sedere un’aristocrazia dello spirito, che, dopo la vecchia aristocrazia, anche la democrazia doveva essere abbandonata per far posto a una nuova aristocrazia, perché la democrazia dava più valore alla maggioranza che al valore delle proposte.

Per Kalergi, Platone era stato il profeta di quest’aristocrazia dello spirito, la società di Platone era gerarchica e totalitaria; per Kalergi, con la nuova aristocrazia politica, le decisioni dovevano essere messe nelle mani di pochi illuminati; era contro la vecchia aristocrazia padrona della terra e affermava che la democrazia era la facciata della plutocrazia, che ha il potere effettivo, mentre il popolo ha quello nominale, affermava che la classe dirigente del suo tempo era senza responsabilità e cultura ed era attratta solo dal denaro.

Anche la plutocrazia era un’aristocrazia del denaro, ma senza spirito, sarebbe rimasta solo se illuminata, cioè se aderente alla massoneria; al suo tempo, industria e finanza si compenetravano, con una tesi rivoluzionaria, affermava che la nobiltà di sangue o di spada era superata; allora gli Junker latifondisti disprezzavano i borghesi cittadini, per Kalergi, che osteggiava la natura, esisteva un nesso tra ebraismo e città.

Per i non ebrei, era a favore d’incroci razziali e del meticciato e voleva la scomparsa delle nazioni, allora anche Freud attaccò il padre e quindi la famiglia patriarcale; oggi domina la dottrina gender, anticipata da Kalergi, che vuole eliminare le distinzioni sessuali e domina il femminismo, adottato da uomini con il senso di colpa verso le donne, e si difende l’omosessualità. Kalergi sosteneva l’emancipazione della donna e ammirava Nietzsche perché gli ebrei si ritenevano il popolo eletto.

Affermava che cristianesimo e socialismo erano nati in città, dando vita all’internazionalismo, che il cristianesimo era un giudaismo rigenerato. Allora esisteva un nesso tra ebreo, giornalista e classe intellettuale, gli ebrei possedevano la cultura e lo scrittore era il leader intellettuale delle masse; la vecchia nobiltà cedeva il posto alla nobiltà dello spirito o nobiltà cerebrale, l’ebraismo stava incubando una nuova razza di dominatori.

I bolscevichi russi, non solo Stalin, sostenevano violenza e terrorismo, Trotsky era ebreo e Lenin era mezzo ebreo, infatti, il nonno si fece battezzare cristiano per essere ammesso all’università; massoneria e comunismo volevano distruggere gli stati nazionali: Kalergi prediligeva i terroristi ebrei, portatori di una nuova nobiltà in grado di abolire i vecchi privilegi; gli uomini di qualità dovevano prevalere sui mediocri, in fondo, in passato era così che erano nate nuove dinastie al potere. Allora in Russia un ebreo massone, Leonid Krasin, negli anni 1921-24, manager industriale e bolscevico, divenne ambasciatore a Londra; per aiutare la rivoluzione, era stato terrorista, rapinatore e omicida, e portò l’oro degli zar ai banchieri europei che avevano favorito il potere dei bolscevichi.

Kalergi sosteneva il cosmopolitismo, affermava che, a causa della consanguineità, gli ebrei avevano guadagnato nella testa e perso nel corpo, in Israele il sionismo voleva superare questo gap, riportando gi ebrei dalla città in campagna. Per Kalergi, la cultura ebraica era la cultura dei tempi moderni, voleva l’Europa a immagine degli Usa e voleva l’estinzione delle nazioni europee.

Affermava che la lotta darwiniana per la sopravvivenza del più forte era una lotta per il potere, che solo il vincitore poteva essere libero e che il potere era l’unica garanzia di una sfrenata libertà; Kalergi voleva il dominio dell’uomo sulla natura, affermava che il lavoro obbligatorio era meglio dell’eguaglianza e che solo le macchine potevano ridurre la schiavitù. Però, per la gente comune, come conseguenza della perdita di virilità, della lotta alla figura del padre e all’autorità familiare, la mascolinizzazione della donna e la femminizzazione dell’uomo eliminavano la differenza di genere.

Kalergi aveva una concezione tipicamente ebraica della storia, cioè voleva realizzare il regno di Dio in terra, affermava che le masse sono incapaci di autogovernarsi; come gli spagnoli, i germani e Hitler, credeva alla trasmissione del carattere con il sangue, credeva alla filantropia dei nuovi nobili e che la razza destinata a dominare fosse quella ebraica. Affermava che le guerre si sarebbe eliminate eliminando gli stati europei e creando una nuova élite di dominatori; con il meticciato, i popoli europei sarebbero scomparsi per divenire un unico popolo.

Bisogna dire che gli europei sono una razza non pura ma il risultato di tante invasioni e immigrazioni, romani e veneziani avevano anche negri che s’incrociarono con altre razze; gi uomini, come i cani, appartengono a un’unica specie ma hanno diverse razze, quelli che sostengono di voler combattere il razzismo e sono a favore dell’immigrazione, affermano che sono di un’unica razza.

Però il DNA umano si evolve, per caso, con l’ambiente e con gli incroci, a volte, facendo divenire l’uomo più forte, mentre i consanguinei hanno delle tare, questa evoluzione da incrocio denuncia anche delle piccole differenze di genoma tra un uomo e l’altro. Egiziani, ebrei e nobiltà, hanno preferito i matrimoni tra consanguinei, patendo di emofilia e favorendo tra loro un’unica razza. Le donne, quando sono libere, si accoppiano a uomini in base al loro odore dato dai feromoni.

Per Kalergi la nuova nobiltà dello spirito sarà appannaggio della nuova gerarchia al potere, il nomadismo obbligato degli ebrei o diaspora e il loro cosmopolitismo li privò del rapporto con un territorio. Kalergi e Hitler hanno una concezione elitaria della storia che per loro è fatta da una minoranza, per Hitler dalla razza germanica di origine rurale, per Kalergi dalla nuova nobiltà della finanza ebraica cittadina.

L’UE è nata, con la collaborazione di politica e informazione, come azione coordinata di un’èlite nascosta, tenendo all’oscuro i popoli europei, è nata solo da legami economici e giuridici, ma non da legami culturali e linguistici; tuttavia, il piano Kalergi per l’Europa unita non ha mai coinvolto veramente gli europei, forse è per questo che le istituzioni europee sono state poste al di fuori del controllo popolare.

Le guerre generano flussi d’immigrati, chi manifesta timore per questa immigrazione è definito razzista, in Italia gli immigrati, regolari e irregolari, cittadini o meno, sono il 10% della popolazione residente, i rimpatri sono rari. Stante la disoccupazione, non si capisce il senso di questa immigrazione, sostenuta dal papa e appoggiata dal governo; l’immigrazione dovrebbe essere a chiamata e secondo le necessità del mercato del lavoro, sono tanti quelli che speculano su questa immigrazione, sono tanti quelli che si sfamano con la solidarietà e con la fame nel mondo.

Questa immigrazione al momento costa più di quanto rende e fa aumentare i conflitti, una famiglia rom costa allo stato italiano 27.000 euro l’anno; in passato, tra gli immigrati, si faceva l’arruolamento per la guerra, forse la UE ha anche questo obiettivo. In materia d’immigrazione, la legislazione italiana è la più permissiva del mondo, gli immigrati raccomandati sono sistemati anche in albergo e forniscono spesso generalità false, perciò non sono mai recidivi e hanno il gratuito patrocinio. L’immigrazione è l’arma principale del mondialismo per la distruzione dei popoli europei.

In Austria, come oggi in Usa, al tempo di Kalergi, massoneria ed ebraismo erano strettamente legati, perciò il movimento paneuropeo e l’immigrazione erano il cavallo di Troia di un progetto ebraico massonico. Nel 1922 Ignaz Seipel,  capo del partito cristiano sociale austriaco e cancelliere, poiché era antisovietico e nemico dei socialisti, si avvicinò a Kalergi, era anche vicino ai gesuiti e al Vaticano; Hitler odiava gli ebrei e denunciava un accordo tra gesuiti e massoneria, dove erano tanti ebrei, in realtà fu lui a siglare un patto con il centro cattolico, grazie ai buoni uffici di nunzio Pacelli, il futuro Pio XII.

Seipel fu accusato di essere in combutta con la stampa ebraica e di essere legato alle banche ebraiche, all’epoca la banca centrale austriaca stampava molto denaro, senza prenderlo a  prestito; per combattere l’inflazione, fu convinto dai banchieri ebrei Mises e Rosenberg a chiedere un prestito a banche estere, controllate da ebrei, adottando gold standard, facendo tagli allo stato sociale e provocando disoccupazione e recessione.

L’Austria rinunciò alla sovranità monetaria e s’indebitò; per ridurre debito pubblico e deficit di bilancio, si aumentarono le imposte, si ridussero i servizi sociali e i dipendenti pubblici; era la tecnica seguita oggi dal FMI per gli stati in crisi economica, per  aver accesso ai suoi prestiti e per depredare le ricchezze degli stati e favorire le privatizzazioni.

Tra i fondatori del gruppo Bilderberg è il gesuita Joseph Retinger, anche il fondatore dei gesuiti era ebreo, i gesuiti crearono diverse società segrete e alimentarono complotti, hanno contribuito alla costruzione europea e allo sviluppo della massoneria e dell’Opus Dei; papa Francesco è gesuita, è a favore dell’immigrazione, nella forma in cui oggi si manifesta, e vuole passare per francescano.

Paneuropea seguiva le direttive massoniche, suoi membri erano Kalergi, Benes, Monnet, Schuman, Briand, Churchill. Kalergi voleva il meticciato europeo, cioè un’unica nuova razza dominata dalla nobiltà razziale ebraica di sangue omogeneo; è forte l’influenza degli ebrei in massoneria, soprattutto in Austria. In Usa erano massoni Paine, Washington, Franklin, Jefferson, Adams, per la dichiarazione d’indipendenza del 1776, 50 membri su 56 erano massoni.

I simboli massonici del paese sono innumerevoli ed esiste un rapporto tra massoneria, governo Usa ed ebraismo, alla commissione che portò al trattato di Versailles del 1919, erano presenti tutte le logge d’Europa, tanti ministri francesi erano massoni; nel 1919 nacque anche il consiglio per le relazioni estere, oggi nel mondo la massoneria conta sette milioni di affiliati, concentrati soprattutto in Usa, GB e Francia, cioè i paesi alleati della seconda guerra mondiale, con 40.000 logge.

Oggi la massoneria è più cauta perché i suoi obiettivi sono in parte già realizzati e utilizza anche uomini di paglia non ebrei al governo, con i titoli e in conflitto d’interesse, non perché bravi, ma perché a loro obbedienti e custodi del segreto; la massoneria comprende giornalisti, accademici, politici e imprenditori e stabilisce le agende dei governi, lo fa attraverso le sue organizzazioni internazionali che dirigono le logge.

Nel 1717 a Londra, capitale mondiale della finanza, nacque la massoneria moderna con la superloggia Thomas Paine, che anche oggi dà il suo benestare alla nascita di nuove logge nel mondo; gli obblighi per gli associati sono segretezza, obbedienza e una fede teista, in realtà, esistono anche massoni atei e obbedienza e segretezza sono coltivate anche dalla chiesa, particolarmente da gesuiti, è un altro caso di convergenza oscura.

Antenati della massoneria moderna inglese sono state le società segrete egiziane, greche e romane, i templari francesi, i rosacrociani austriaci, gli illuminati bavaresi e la massoneria scozzese; la massoneria, in una visione planetaria e cosmopolita, promuove multiculturalità e, nel breve periodo, prima della razza unica, multirazzialità, promuove un nuovo ordine mondiale e un nuovo governo mondiale, retto da aristocratici massonici, per lo più ebrei di razza pura e omogenea.

L.F.Celine ha affermato che il massone è un ebreo volontario o un ebreo sintetico, i simboli massonici derivano dall’ebraismo, perciò la massoneria moderna sembra anche un’istituzione ebraica; glorifica la razza ebraica e vuole dissolvere le frontiere, vuole realizzare il biblico regno salvifico in terra. Sostiene l’affermazione di ebrei in tutti i campi, anche se poco dotati, è un altro caso di favoritismo; l’aristocrazia dello spirito non dovrebbe essere costituita solo da uomini obbedienti e custodi di segreti, ma di uomini autonomi, responsabili, critici, intenti al controllo amministrativo e dediti al miglioramento della società umana.

La segretezza coltivata dall’ebraismo è un suo tratto saliente che non deriva dell’antisemitismo o dall’olocausto, esiste anche nella chiesa, nella mafia, nello stato e nelle imprese; l’universalismo e il cosmopolitismo ebraico sono legati alla missione divina del popolo eletto. La massoneria, per la comune umanità, vuole distruggere identità razziali, confini politici, nazionalismo e patriottismo, per costruire un nuovo paradiso in terra; per l’ebraismo, con l’avvento del Messia, scompariranno stati e leggi nazionali e sarà la vera pace, cioè una nuova pax romana e un nuovo impero.

Allora si parlerà una sola lingua sulla terra, perché gli ebrei sono cosmopoliti in grado di dissolvere anche ogni razza, nazione e religione Gli ebrei, grazie alla loro posizione dominante, faranno di Israele una nazione di profeti, come annunciato dalle scritture, nascerà una società ideale e a Gerusalemme risiederà il governo mondiale. Eliminando ogni freno al mercato, si abbatteranno i confini e si omologheranno i popoli.

Gli ebrei vogliono emancipare gli uomini da una patria esclusiva, il cristianesimo ha già integrato il giudaismo nella sua teologia; prima di arrivare alla razza unica e del pensiero unico, per favorire l’immigrazione, bisogna educare al multiculturalismo, al pluralismo e allo ius soli, perché gli ebrei sono cosmopoliti e favore d una società aperta. Al congresso ebraico europeo, tenuto a Bruxelles nel 2000, si è detto che l’Europa ha bisogno di 50 milioni d’immigrati, in grado di rivitalizzare, anche grazie ai loro bassi salari, la nostra economia; Rockefeller ha detto che bisogna ridurre i salari europei, per il momento non si parla di quelli dei dirigenti che collaborano al disegno delle élite.

Nella massoneria il potere reale è in  mano agli ebrei che sostengono l’imperialismo anglo-americano, alla fine della prima guerra, la delegazione Usa che si recò a Parigi era composta di 115 ebrei massoni su 156 membri. Ma quali sono i secondi fini, non dichiarati, di questi ebrei massoni; negli anni ’60  Golda Meir affermava che il pericolo maggiore per gli ebrei non veniva dall’antisemitismo o dalla persecuzione antiebraica, ma dall’assimilazione e dai matrimoni misti, sembra l’opinione di Hitler sul razzismo.

Oggi gli ebrei sono minacciati d’estinzione e di assimilazione, gli ebrei non permettono di seppellire in una tomba un ebreo accanto al coniuge non ebreo; i matrimoni misti pesano sull’educazione dei figli, sulla fede e sulla sopravvivenza del popolo ebraico, minacciano un olocausto silenzioso, perciò le differenze tra ebrei e gentili devono essere tutelate. Gli ebrei vogliono per gli altri la commistione delle razze ma, per il loro dominio, vogliono per loro un’unica identità, un popolo non può essere prediletto da Dio se perde le sue caratteristiche e la sua confessionalità statale; per questo i grandi finanzieri ebraici s’incrociano solo tra di loro.

Kalergi trovò molti sostenitori in Usa per il suo progetto europeista, anche per fronteggiare l’Urss, oggi però la massoneria apre le porte più difficili da oltrepassare, infiltra aderenti nei posti chiave della politica e dell’economia, anche tra rivoluzionari e terroristi. Il massone cecoslovacco Eduard Benes portò avanti questa politica e, tra il 1945 e il 1946, appoggiò nei Sudeti lo sterminio di 2 milioni di tedeschi, organizzava incendi, piazzava bombe, faceva terrorismo, incoraggiava gli stupri e voleva castrare tutti i tedeschi.

L’ebreo Morgenthau, segretario al tesoro d Roosevelt, voleva la morte per fame dei tedeschi, la loro castrazione e la distruzione dell’economia tedesca; tra i padri dell’Europa, Schuman, De Gasperi e Adenauer facevano parte dell’Opus Dei, Schuman cambiò varie volte casacca, da filo tedesco, a filo francese a filo americano. Gli americani, per fronteggiare l’Urss, volevano l’unità monetaria e finanziaria europea; Briand era stato socialista, ma nel 1920, da presidente del consiglio francese, impiegò l’esercito contro lo sciopero dei ferrovieri, poi decretò l’occupazione della Ruhr, sosteneva la causa di Rothschild e la società delle nazioni e divenne presidente di Paneuropea.

Oggi gli Usa agiscono multilateralmente tramite Onu, e unilateralmente quando non possono farlo, in questo caso, l’Onu, che non funziona, non se la prende troppo. Cecil Rhodes (1853-1902), socio di Rothschild, gettò le basi dello stato sudafricano, era convinto della superiorità della razza anglosassone e a favore della relazione speciale tra Usa e impero britannico; per la costituzione dello stato mondiale, inseriva massoni e uomini di paglia in posti chiave, come farà sempre la massoneria.

Sotto Bill Clinton, il generale Clarke, nella guerra contro la Serbia, chiudendo gli occhi sui crimini dell’UCK, affermò che in Europa non dovevano più esistere popoli non meticciati; gli americani hanno creato la tavola rotonda per favorire uno stato mondiale, grazie al sostegno delle banche d’affari JP.Morgan, banca Lazard e di Rockefeller. Il Consiglio per le relazioni estere, nato nel 1919 per opera di Warburg, ha per fine il governo mondiale, ne fanno parte i ministri della guerra di Usa, finanzieri, banchieri, industriali, giornalisti, docenti universitari; i suoi 150 membri occupano tutte le cariche più importanti degli Usa, compresa FED e CIA; controllano i maggiori organi d’informazione e le televisioni, il suo primo presidente è stato Mandell House, sostenuto da Morgan, Rockefeller e Warburg.

L’Unione europea fu commissionata da un comitato americano braccio della CIA, finanziato dalle fondazioni Rockefeller e Ford, il gruppo Bilderberg funge da gruppo di controllo degli Usa in Europa. Il premio Kalergi è attribuito, ogni due anni, a personaggi che si sono distinti nella realizzazione dell’Unione Europea, l’hanno ricevuto Angela Merkel e Julius Evola, che considerava eroi terroristi e rivoluzionari; eminenze ebraiche sono state a capo di comunismo, socialismo e capitalismo.

Kalergi affermava che i popoli sono semplici impicci sulla strada del predominio di una nuova aristocrazia di eletti; nel 1952 Jean Monnet affermò che le nazioni europee devono essere guidate verso un superstato senza che le loro popolazioni se ne accorgano, nascondendo il progetto sotto finalità economiche, poi però affermò di essere personalmente solo un broker, cioè un pupazzo.

Una volta era proibito l’accesso alla politica a chi aveva rapporti con la finanza, oggi invece questi uomini imperversano nelle cariche pubbliche e sono chiamati tecnocrati. La finanza vuole fagocitare ciò che resta della politica; aiutata dall’informazione, fissa l’agenda politica, tra saloni e case private, anche se priva di rappresentanza popolare. Kalergi afferma che il cristianesimo ecumenico, lanciato dai protestanti, è uno degli elementi del mondialismo, guardate quanti viaggi, a spese dell’Italia, fa il papa.

Dal 1996 la visione gender è centrale nelle politiche europee dettate dai massoni della cultura coinvolti in Paneuropea, tanti suoi membri sono ebrei, però anche Toscanini si considerava ebreo onorario; si vuole una società aperta, multiculturale e a misura dei banchieri, ai quali si offre la carica di capo del governo o di ministro dell’economia. La chiesa predica il dovere dell’accoglienza e il multiculturalismo, si vuole negare l’autodeterminazione dei popoli, ci spetta solo la predestinazione.

Il cristianesimo, con le missioni, è stata una religione d’esportazione e i gesuiti sono confacenti a un disegno mondialista, infatti, invitano a superare i confini; anche Macron ha avuto una formazione gesuitica, perciò è contrario a nazionalisti ed euroscettici, è stato dipendente della banca Rothschild. A favore di una visione imperiale, il trattato di Maastricht, non per distrazione, non ha un articolo che preveda l’uscita dall’Unione Europea, però la Gran Bretagna è uscita lo stesso.

Attali, guru ebreo di Macron, afferma che il mercato si estenderà a sanità, istruzione, polizia, giustizia, prostituzione e commercio di organi, sogna uno stato mondiale con capitale Gerusalemme. Peter Sutherland vuole indebolire l’omogeneità degli stati europei, che si è formata negli ultimi 150 anni, e favorire l’immigrazione, è di estrazione cattolica ed è collaboratore di Soros, che finanzia l’immigrazione e ha finanziato Spinelli, Cofferati, Bonino e Ong.

Soros nel 1992 speculò alla grande sulla lira, ma è stato ricevuto egualmente dal papa e da Gentiloni. Il procuratore di Catania, Zuccaro, considera false le operazioni di salvataggio dei migranti, ma la Bonino, che è europeista e membro della fondazione Soros, e il papa vogliono questi emigranti. Israele e Rothschild sono stati contrari alla brexit inglese, anche l’arcigay è a favore dell’amore libero di Kalergi; il ministro delle finanze tedesco Schauble ha dichiarato che l’immigrazione islamica è un arricchimento per gli europei, anche la Mogherini è a favore dell’immigrazione, anche Umberto Eco è a favore del meticciato.

Si vuole presentare un disegno di legge contro le false notizie della rete, sarà un altro reato d’opinione; l’impero romano cadde con la conversione al cristianesimo, l’ingresso dei barbari nell’esercito e con la cittadinanza romana concessa a tutti. Cinquanta persone controllano le maggiori banche e i governi, la finanza presta denaro ai governi, dopo averli privati della libertà di emettere moneta senza costo per lo stato; tutti questi fatti sono il presagio di un’estinzione culturale e della schiavitù (Per le notizie, fonte: Katergi - di Matteo Simonetti).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (17/1/2018)

CINA

Il 19° congresso del partito comunista cinese, diretto da segretario Xi Jinping, con novanta milioni d’iscritti e l’88% di nuovi delegati, si è aperto all’insegna del progresso; il paese è dominato da una tecnocrazia con tante imprese che appartengono allo stato. Con una propaganda probabilmente veritiera, l’ufficio nazionale di statistica ha riassunto i progressi compiti dalla Cina nel quinquennio concluso,  evidenziando un tasso medio di crescita annua del 7,2%, un Pil di 11.200 miliardi di dollari, un contributo alla crescita mondiale del 30%, la creazione di 13 milioni di nuovi posti di lavoro, una disoccupazione del 4,83%, un incremento nel 2016 del reddito pro capite del 7,6%, l’aspettativa di vita a 76,34 anni, spese per la ricerca superiori al 2% del Pil, con una  popolazione urbana che ha raggiunto il 57,35%.

Per il futuro, si punta su un’ulteriore modernizzazione, sulla collaborazione internazionale,  sull’apertura dei mercati e sul contrasto alle spinte protezionistiche; si punta a realizzare la nuova vita della seta con l’Europa e a favorire gli investimenti stranieri con l’innalzamento della quota di partecipazione straniera alle aziende cinesi. Contemporaneamente, si punta a difendere il proprio sistema politico a direzione PCC e a garantire la sicurezza del paese e la sua integrità territoriale, contrastando l’aspirazione di Taiwan all’indipendenza.

Si vuole anche rafforzare l’esercito, partecipare alla lotta internazionale alla pirateria e alle operazioni di pace dell’ONU, combattere gli squilibri economici interni e sconfiggere la povertà, migliorando la qualità della vita; si vuole difendere l’ambiente, realizzando nel 2049, per il centenario della repubblica popolare cinese, un’economia prospera e avanzata. Tutti obiettivi credibili, anche se è tipico dei congressi dei partiti comunisti promettere sempre meraviglie (Per le notizie, fonte: Angelo Bertozzi e Francesco Maringiò - sinistrainrete.info). 

OCCIDENTE

Gli Usa, forti di una moneta che non costa loro niente e che consente di espandere, senza controllo, il loro debito, in accordo con la Gran Bretagna, sono stati i primi a sfruttare l’economia del debito dei paesi, imponendo loro austerità e privatizzazioni, grazie agli interventi del Fondo Monetario Internazionale, da loro controllato; alimentando, con le loro banche e le loro controllate società di rating, una speculazione finanziaria sui paesi asiatici e latinoamericani.

La Germania ne ha seguito l’esempio in Europa, a carico soprattutto dei paesi mediterranei come l’Italia, Deutsche Bank specula anche sul debito pubblico italiano; in generale, la Germania lo fa utilizzando risorse in euro derivanti dai suoi attivi commerciali; la Germania segue la politica Usa sul terreno economico, ma non in quello politico. I due paesi si muovono spesso in sintonia.

Lo hanno fatto in  campo chimico-faraceutico (fusione tra Monsanto e Bayer), che ha procurato danni alla salute umana, in campo bancario (fusione tra Banca d’America e Deutsche Bank) facendo di questo gruppo bancario il primo detentore di derivati, in grado di tenere sotto ricatto finanziario tanti paesi come l’Italia; infine, Usa e Germania, non interessati veramente all’energia pulita, hanno incentivato le centrali elettriche a carbone, che sono le più inquinanti.

Dai debiti sono nati anche gli schiavi privati, in guerra i nobili erano riscattati e i sudditi catturati erano resi schiavi, c’erano schiavi perché figli di schiavi, schiavi comprati e schiavi a causa di condanne penali. Gli schiavi lavoravano fino alla morte, senza essere pagati, ricevevano solo vitto, alloggio e vestiario; gli stati indebitati sono schiavizzati e sfruttati come le colonie, il risparmio privato raccolto dalle banche e da esse prestato, consente la schiavizzazione da debito di uomini e stati.

Perciò gli ebrei, per prevenire la schiavitù, con l’anno del giubileo, condonavano i debiti; in Italia, con il fallimento, si perdono diritti e titolarità di un’impresa, sulla cui liquidazione mettono le mani creditori, avvocati, commercialisti, periti e, per le spese di procedura, lo stato; al fallito non rimane niente e diventa un morto civile, anche il default dello stato serve a raggiungere questo scopo. Il furto delle ricchezze dei popoli si fa con la guerra, i tributi, l’inflazione e la finanza bancaria; i debiti alimentano la massa monetaria e la speculazione finanziaria, in tale contesto, le banche centrali sono controllate da grandi banche e dai soliti ignoti, che mettono i loro uomini a capo di queste istituzioni e dei governi.

ITALIA

Dopo il disastro della gestione rifiuti a Napoli, la gestione dei rifiuti romani dovrebbe essere regolata dalla regione Lazio, che è a direzione PD; con le precedenti gestioni, il comune di Napoli ha inviato rifiuti anche in Germania, con la gestione Raggi a Roma, come successo con le precedenti gestioni, si è chiesto soccorso a Emilia Romagna, Lazio e Abruzzo, perché ricevessero dei rifiuti. Ora però sembra che i rifiuti saranno trattati soprattutto nel Lazio, anche se questa regione, non ha ancora un piano rifiuti aggiornato.

La Toscana ha sospeso i vecchi accordi sullo smaltimento dei rifiuti del Lazio e perciò Roma è andata in tilt, nel 2013 fu chiusa la discarica di Malagrotta e la regione Lazio, si dimenticò di predisporre un piano alternativo. Il fatto è che, con l’emergenza, si può guadagnare di più e senza controlli, d’altra parte, con il decreto sblocca Italia, il PD ha permesso di esportare rifiuti in tutto il paese, alimentando questo business.

Roma ha una raccolta differenziata del 45%, non inferiore a quella di altre grandi capitali europee, e la giunta ha un piano per portare nel 2021 la percentuale al 70%; in alcuni quartieri è partita la raccolta porta a porta, anche per gli esercizi commerciali. L’amministrazione Raggi ha anche in progetto la costruzione di due impianti di compostaggio e di un impianto di riciclo, il piano è sostenuto dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, che ha precisato che il commissario prefettizio ha raggiunto un accordo per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti a Malagrotta.

Pertanto, il commissario prefettizio ha fatto un accordo per la riapertura dell’impianto trattamento rifiuti di Malagrotta, prima considerato saturo; con un nuovo appalto, la giunta vuole favorire la raccolta porta a porta e valorizzare impianti di compostaggio, riciclo, selezione avanzata; ciò malgrado, la disinformazione televisiva, vicina al PD,  è all’opera contro la giunta M5S.

Non è vero che l’Emilia Romagna sia autosufficiente nel settore smaltimento rifiuti, perché alcuni suoi rifiuti speciali finiscono in Lombardia, Veneto, Piemonte, Cina, Germania e India, per milioni di tonnellate; però l’Emilia Romagna importa a sua volta altri rifiuti speciali da Svizzera, Francia e Stati Uniti, governo e magistratura dovrebbero indagare, si tratta di un business al quale questa regione non vuole rinunciare (Per le notizie, fonte: cambiamento.it).

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Purtroppo Di Maio, desiderando un imprimatur e un’approvazione da parte dei mercati, ha annunciato di voler mettere al ministero dell’economia un personaggio apprezzato dai mercati, cioè un economista obbediente alla massoneria e alle banche d’affari anglo-americane, è quello che hanno fatto i precedenti governi italiani, da Bersani, Monti, fino a Renzi, anche Napolitano sosteneva questa linea.

Vorrei tornare sul tema della moneta, i prezzi rimangono stabili se la moneta cartacea aumenta a un tasso pari all’aumento de Pil, invece l’incremento della moneta bancaria, pare incidere di meno sui prezzi. Se il bilancio dello stato è in pareggio ed esso ha la sovranità monetaria, cosa che in Italia non avviene, perché la moneta è un business per alcune grandi banche che ne guadagnano il signoraggio monetario e bancario, il debito non aumenta e i prezzi nemmeno; però, stante la situazione attuale, se ci si libera dalla trappola dei derivati, indebitarsi per favorire gli investimenti pubblici, costa poco, cioè sarebbe conveniente, perché gli interessi sono bassi.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (7/1/2018)

ITALIA

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel difendere le azioni della sua banca centrale, accusata di non vigilare sulle banche, ha affermato che il deterioramento della situazione delle banche italiane non è dovuto al solito malcostume delle banche, ma soprattutto alla recessione, importata dall’estero, che ha colpito l’Italia, con diminuzione di Pil, investimenti, occupazione, produzione e aumento delle sofferenze; con l’attuale ripresa, il nostro Pil è ancora inferiore del 7% rispetto a quello del 2008.

Visco ha ricordato che il Tesoro si è fatto restituire dalle banche i crediti concessi dallo stato in forma di obbligazioni, cioè i Tremonti e Monti bond, costringendole, per acquisire mezzi per onorare il debito, a ricorrere a correntisti, mercato e azionisti; invece il governo tedesco ha sistemato, prima dell’Italia, i conti delle sue banche e, con il Fondo salva stati, ne ha fatto pagare il costo anche al resto dell’Unione Europea, quindi ha cambiato, con il bail-in, le regole del gioco.

La recessione italiana è stata favorita anche dalle regole fiscali e di bilancio dettate dalla commissione europea e, per risolvere le crisi bancarie, dall’introduzione dei bail-in, che hanno fatto aumentare fallimenti e sofferenze. Le autorità italiane si sono tutte dimostrate incapaci di affrontare la situazione, perché dominate dal dogma dell’UE, della commissione UE e della BCE che prendevano ordini da Germania, il che ha portato alla disfatta economica dell’Italia (Per le notizie, fonte: La Stampa – Guido Salerno Aletta).

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Secondo una ricerca dell’OECD (organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico) in EU cresce la disparità economica, soprattutto n Italia, dove la disuguaglianza è misurata dall’indice Gini che misura la concentrazione di reddito pro-capite e di ricchezza pro-capite, che va da 1 a 0, cioè dalla massima concentrazione alla minima.

Dal 1980 a oggi in Europa questo indice è passato da 0,28 a 0,30, in Italia è allo 0,32, in questo periodo l’Italia ha avuto anche una riduzione del Pil e della produzione industriale e dell’occupazione superiori alla media europea, il che ha aggravato la disparità. In Italia i più poveri hanno ridotto il reddito reale del 16%; perciò è stato chiesto anche al governo italiano di prevedere un reddito minimo esistente negli altri paesi della UE; in Italia e in Europa il 10% dei più ricchi possiede il 55% della ricchezza e il 40% de più poveri il 4%, soprattutto perché ereditata, in quanto incapaci risparmiare.

In termini di occupazione, con l’attuale ripresa, l’Europa è ancora sotto l’1,4% rispetto al periodo pre-crisi, l’Italia è sotto del 2,4%; la disparità salariale tra uomini e donne, pari al 13%, è diventata un dogma televisivo, ma  non è spiegato dalle statistiche, dalla politica e dall’informazione; infatti, i contratti aziendali, indipendentemente dal sesso, prevedono salari uguali per uguali mansioni.

I lavori irregolari sono pagati poco e diversamente, a danno di uomini e donne, poi, nei lavori regolari, esistono incentivi, bonus, straordinari, indennità, distribuiti anche a titolo di favore e non sempre per merito, ai quali le donne spesso rinunciano per dedicarsi di più alla famiglia, come avviene con l’accettazione del part-time. Se si vuole concedere uguali salari con minori prestazioni, bisogna rientrare nella logica delle pensioni uguali ma anticipate alle donne, ora soppresse.

I lavoratori più fragili sono quelli poco qualificati, che non studiano e non lavorano (NEET), che hanno abbandonato la scuola senza completare il ciclo di scuola superiore o che vivono in famiglie senza nessun occupato, in Italia i NEET hanno superato il 27%. I proletari sono condannati a vita, perché hanno minore studio, minore formazione permanente, all’apparenza sembrano più ignoranti e meno intelligenti, hanno meno credito, non potendosi curare e nutrire adeguatamente, si ammalano di più e muoiono in media due anni prima.

Gli immigrati più discriminati sono quelli senza formazione che provengono da paesi poveri, le disuguaglianze crescono nei paesi che crescono meno e in quelli colpiti da carestie, crisi economiche e guerre civili. Con una politica sociale redistributiva si può crescere di più, perché essa fa aumentare consumi, produzione e occupazione.

La politica attuale ha fatto bene soprattutto ai profitti e a chi ha beneficiato di alte remunerazioni, privilegi economici ed elusioni fiscali legali, che la televisione non nomina più, preferendo concentrarsi sui comuni evasori fiscali; anche l’OCSE ha affermato  che, con l’aumento della disparità economica, diminuisce la crescita economica (Per le notizie, fonte: Antonio Bernardeschi – La città futura).

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La politica desidera che la polizia gli faccia da schermo e da scorta e perciò non la vuole sacrificare; al G8 di Genova del 2001 funzionari di polizia, in riferimento alle vicende relative alla scuola Diaz, nella piazza e per la morte di Carlo Giuliani, produssero prove false, anche con bombe molotov, furono processati e condannati, ma non licenziati, anzi poi sono stati promossi con nuove nomine in ruoli chiave.

E’ il caso di Gilberto Caldarozzi, Pietro Troiani e Adriano Lauro; la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha affermato che Caldarozzi è uno dei maggiori responsabili delle azioni delle forze di polizia e la corte di cassazione italiana ha sancito che quei fatti avevano gettato discredito sull’Italia.

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Nella relativa disinformazione, notiamo l’asservimento di politica e stati alla finanza internazionale; l’1/12/2017 la commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario ha svolto l’audizione di Vittorio Grilli, ex direttore generale del ministero dell’economia ed ex ministro dell’economia del governo Monti, relativamente alla stipula dei derivati con la banca d’affari Morgan Stanley.

Quei contratti avevano clausole rescissorie capestro che ci fecero pagare 3,1 miliardi di euro per l’estinzione anticipata; per Grilli si dovette pagare per evitare il default del paese; ha anche detto che della questione non era stato bene informato dal dirigente Maria Canata. Al ministero del Tesoro Grilli si è occupato delle privatizzazioni italiane, reclamate all’estero, nel 2013 è stato accertato che possiede 5 conti correnti milionari nei paradisi fiscali.

Grilli ha sempre condotto intensi rapporti con ambienti finanziari che speculavano sul debito italiano, nel 2014 è diventato dirigente della JP.Morgan. Sulla vicenda dei derivati nel 2016 la corte dei conti italiana ha chiamato in  giudizio la banca d’affari Morgan Stanley e quattro dirigenti del Tesoro, cioè Vincenzo la Via, Cannata, Siniscalco e Grilli, contestando un danno erariale di 3,09 miliardi di euro, chiedendo 2,7 miliardi alla banca e 1,2 ai dirigenti, il processo dovrebbe chiudersi entro luglio 2018.

I derivati dovevano proteggere l’Italia dall’aumento dei tassi d’interesse, favorito dalle banche d’affari aiutate dalle società di rating da loro controllate, e non dalla situazione debitoria italiana che aveva sempre trovato acquirenti dei suoi titoli pubblici; ora, sul fronte dei derivati, si prevedono ulteriori perdite per l’Italia per 36 miliardi di euro. L’Italia, assalita dagli speculatori e infeudata alla UE, aveva affidato un settore nevralgico, nel migliore dei casi, a incompetenti.

Monti accettò di pagare mentre attaccava le pensioni, nel primo semestre 2011 anche Deutsche Bank aveva ordito una mega speculazione sui titoli di stato italiani, un’indagine della procura di Milano è in corso. Le istituzioni finanziarie hanno alimentato e speculato sui debiti pubblici per impossessarsi, con le privatizzazioni, delle ricchezze dei paesi, imponendo austerità di bilancio e tagli alla spesa sociale.

Anche Carlo Cottarelli e Carlo Padoan provengono dal Fondo Monetario Internazionale, che ha imposto sacrifici ai paesi indebitati, Mario Draghi è stato al vertice della banca Goldman Sachs; coinvolto nella vendita dei derivati alla Grecia, allora impedì anche  l’acquisto di titoli di stato greci in borsa. Goldman Sachs ha imposto suoi uomini al governo di paesi in difficoltà, Mario Draghi alla Bce, Papademos al governo della Grecia e Mario Monti al governo italiano.

Scrive Karlheinz Deschner “Storia criminale” che nel vecchio stato della chiesa, prima dell’unità d’Italia, gli uffici pubblici si compravano e gli acquirenti ci mettevano sopra propri uomini che li facevano fruttare a loro vantaggio. Era la prima forma di esternazionalizzazione dei servizi pubblici concessi a privati, ai quali gli estimatori dello stato, che non può appartenere ai sudditi, dovrebbero essere contrari (Per le notizie, fonte: Sergio Scorza – Contropiano.org).

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Esistono in Italia giornali stampati o della rete, come La Stampa, Il Foglio, Informazione Corretta e Fondazione cdf, che sostengono strenuamente le ragioni d’Israele e del mondo ebraico, in parte dell’alta finanza; perciò, oltre a criticare l’antisemitismo che appare come una forma di razzismo, civettando con parte dell’Islam sunnita e si accaniscono contro l’Iran, accusato di sostenere il terrorismo e di essere il peggior paese islamico e la peggiore dittatura.

La manifestazione di Teheran contro il regime degli ayatollah può essere anche dovuta all’azione di provocatori finanziati da paesi della Nato, è successo anche in Italia, specialmente durante la sua stagione stragista. Recentemente però, nell’interesse dei mercati speculativi, questi giornali hanno aggiunto un altro argomento, criticano a tutto campo il M5S perché temono che questo movimento potrebbe cambiare l’Italia, attentando con ciò agli interessi di circoli ebraici internazionali, che tanto hanno speculato sull’Italia. 

EUROPA

In Germania esistono 13 milioni di tedeschi che vivono a livello di sussistenza, tra loro esistono anziani che chiedono alimenti e senzatetto; nel paese, per godere dell’assistenza pubblica, è considerato povero chi vive con meno di 930 euro il mese; per poter vivere, chi ha più di 67 anni, è costretto a fare piccoli lavori, come i minijob fatti dai giovani, pertanto, sono in difficoltà anziani, single, persone senza formazione professionale e disoccupati di lunga durata.

Mancano le case popolari e gli affitti incidono pesantemente sulle pensioni, i senzatetto sono oltre un milione, dormono in strada o presso conoscenti, tra loro sono i profughi dell’Europa orientale, soprattutto ucraini, gli immigrati e i tedeschi più poveri. Il tracollo delle famiglie tedesche è favorito da divorzio, cattiva salute, perdita di lavoro e indebitamenti; la crisi degli alloggi è stata favorita dal fatto che il governo ha venduto gli alloggi popolari esistenti e non ne ha costruiti di nuovi.

Cresce il numero di lavoratori poveri e la mancanza di alloggi fa crescere gli affitti, cresce l’occupazione precaria, per far crescere il reddito personale, 3 milioni di persone hanno una seconda occupazione, oltre 9 milioni di persone lavorano la domenica. In Germania il 10% della popolazione incamera il 40% del reddito nazionale e il 50% incamera il 17%, la metà della popolazione possiede solo l’1% della ricchezza; il 40% dei lavoratori riceve, in termini reali, un salario inferiore a quello degli anni ’90.

13 milioni di tedeschi vivono a livello di sussistenza, le notevoli eccedenze commerciali tedesche non  sono state utilizzate per migliorare la situazione dei lavoratori e dei poveri tedeschi o per chiudere le centrali a carbone che sono molto inquinanti, ma per fare acquisizioni all’estero e per aumentare la penetrazione economica e politica della Germania in tutti i paesi del mondo  (Per le notizie, fonte : l'antidiplomatico.it – Fabrizio Poggi).

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Come l’ONU, dominata dai paesi islamici e del terzo mondo, anche il Vaticano e l’UE, prendono spesso posizione a favore dei palestinesi e degli arabi sunniti, ultimamente per lo spostamento della capitale d’Israele a Gerusalemme; è una manfrina perché l’Europa vuole tutelare i suoi interessi economici con l’Islam, che significano soprattutto petrolio, forniture di armi e investimenti in Europa da parte dei paesi produttori di petrolio. Israele lo sa e sta al gioco, però con l’informazione, non disinteressata, che sta dalla sua parte, non può fare a meno di criticare queste prese di posizione. 

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (31/12/2017)

PREAMBOLO

Personalmente io, da libertario e animalista, concederei la personalità giuridica anche agli animali di compagnia e di affezione, cioè riconoscendoli soggetti di diritto come gli uomini, però non capisco certe prese di posizione sulle razze. Televisione ed esperti, per contrastare il razzismo, affermano che le razze umane non esistono, però esistono nei cani. La razza è solo un criterio di classificazione all’interno di una specie, se non esistono, non esistono nemmeno bianchi e neri e pigmei e vatussi.

Per la scienza, i pigmei farebbero parte dell’unica specie umana e dell’unica razza umana oggi esistente,  per chi non segue la moda, potrebbero far parte della specie umana ma essere di una razza diversa e originale. Anche se queste classificazioni possono essere discutibili, esse, come spesso vogliono gli esperti, indicano solo un segno particolare e non implicano necessariamente la discriminazione; per contrastare il razzismo, non bisogna fingere che non esistono.

Una curiosità, gli zoologi avevano classificato pantere nere e giaguari come due specie diverse poi, dall’analisi delle ossa e del DNA, si sono accorti che le pantere nere sono solo giaguari con la pelliccia nera; ancora, gli esperti hanno sentenziato che un pianeta piccolo come Plutone non è un pianeta, ma che un uomo piccolo, come il pigmeo, appartiene invece alla stessa specie homo sapiens.

Uomo e scimmia bonobo hanno il 97% di DNA in comune e sono due specie diverse, all’interno di una specie, le razze hanno una percentuale di DNA in comune ancora più elevata; prima le razze e poi le specie, con l'isolamento, si evolvono gradualmente modificando il DNA, lo fanno con il nuovo regime alimentare e con le nuove abitudini, fino a manifestare nuove speciazioni con modifiche nei loro corpi, cioè nascono prima nuove razze e poi nuove specie.

Il genoma o DNA si evolve nel tempo, lo riscontriamo con i fossili umani di decine di migliaia di anni fa, anche gli incroci, oltre che tra razze, tra vecchie specie umane hanno favorito l’evoluzione della specie umana e l’hanno rafforzata, non generano sempre procreazione sterile; infatti, dall’analisi dei genoma, sembra che in Europa la specie uomo di neanderthal s’incrociò con la specie uomo sapiens e In Asia la specie uomo sapiens s’incrociò con la specie uomo di denisova, trasmettendo una variazione genetica all’uomo moderno.

Perciò, in questo secondo caso, nel Tibet, con la variazione del genoma, l’uomo moderno si abituò all’alta quota e alla mancanza d’ossigeno o ipossia; più recentemente, gli incroci tra razze umane, cioè tra popoli nomadi allevatori e popoli agricoltori, hanno favorito la tolleranza al lattosio a vantaggio del 70% dell’umanità, il 30% residuo è intollerante al latte; comunque, la maggiore variabilità genetica è in Africa, dove nacque l’uomo sapiens.

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Chiesa, massoneria, ebrei, partiti, razze, donne, contadini, operai, cc., da posizioni d'emarginazione, per affermare i propri diritti, hanno adottato un programma propagandistico che proclama l’eguaglianza sociale e giuridica e la tolleranza; con il successo economico, in realtà, questo programma l’hanno pian piano abbandonato, perché tutti gli uomini desiderano elevarsi al disopra degli altri uomini, cioè desiderano il privilegio e il potere, che significano disuguaglianza.

Per realizzare il loro intento hanno usato tutti gli strumenti che la natura ha dato loro, del corpo e della mente, per sfruttare la forza del gruppo, hanno usato soprattutto l’appartenenza a un’associazione poi, con il loro consolidamento sociale, hanno abbandonato il programma di eguaglianza e si sono fatti conservatori; in tale quadro il papa, a nome della chiesa, ha continuato a predicare eguaglianza, solidarietà e lotta all’avidità.

ITALIA

Il governo italiano, prima del suo scioglimento per le elezioni, con la scusa di bloccare l’emigrazione e, per motivi “umanitari”, d’accordo con il governo francese, ha deciso d’inviare truppe italiane in Niger; in realtà i trafficanti di uomini possono scegliere anche tragitti alternativi, mentre l’Italia continua a raccoglierli in mare gli emigranti o li trasporta con aerei. Probabilmente, d’accordo con i fabbricanti italiani di armi, si vuole creare un’altra occasione di guerra, in tutti i paesi, il denaro manca per gli investimenti pubblici, le pensioni e le spese sociali, ma è sempre disponibile per la guerra.

Questa emigrazione verso l’Italia si è incrementata perché il governo italiano, con la scusa della denatalità, l’ha favorita, poi ha fatto una sceneggiata con l’Unione Europea chiedendo la ripartizione degli immigrati che gli altri paesi non vogliono; questa immigrazione potrebbe dare il colpo finale all’Unione, già in crisi, che perciò si potrebbe disintegrare.

Un gruppo dei cinque paesi del Sahel, cioè Burkina Faso, Chad, Niger, Mali e Mauritania, con clima desertico come quello della Libia, che si sta dividendo fra Tripolitania e Cirenaica, hanno visto aumentare criminalità e gruppi jihadisti, alimentando criminalità dedita al narcotraffico, all’emigrazione illegale e al traffico di prostitute nigeriane dirette verso l’UE. Ora sembra che Usa, UE, Francia, che ha relazioni speciali con questa regione, Emirati e Arabia, vogliano intervenire finanziariamente e militarmente.

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La ricchezza personale e delle nazioni è fatta d’immobili, cioè terra e case, preziosi, oggetti d’arte e ricchezza mobile, cioè denaro e titoli pubblici e privati; da parte degli intellettuali si chiede più equa distribuzione di essa all’interno di ogni paese e tra paesi, soprattutto con l’aiuto economico in denaro, cioè con la redistribuzione della ricchezza mobile monetaria; un po’ lo fanno gli stati con le tasse e con gli aiuti ai più poveri ma, sembra, con poco successo, perché la ricchezza si concentra. 

Nessuno però propone l’equa distribuzione delle terre, anche tra un paese e l’altro, in  proporzione alla popolazione del mondo; con la seconda guerra mondiale, la volevano italiani, tedeschi e giapponesi a danno di russi, francesi e inglesi e furono accusati d’imperialismo, come se inglesi, francesi e russi non lo fossero stati. Gli immigrati arrivati ogni anno in Italia sono una piccola percentualmente sulla popolazione italiana, ma sono molti se ragguagliati al territorio italiano, già sovrappopolato.

La denatalità è un problema dell’Inps e del papa, se in Italia e in altri paesi sovrappopolati fossimo meno, si starebbe meglio; se le terre non si possono togliere ai paesi che ne hanno molte, l’immigrazione dovrebbe essere diretta soprattutto verso quei paesi, il che darebbe indirettamente luogo anche alla redistribuzione delle terre, in passato attuata soprattutto con le guerre e l’invasione di altri popoli. L’Onu, per rendersi utile, dovrebbe aiutare l’emigrazione, imposta da guerre e cambiamenti climatici, soprattutto verso paesi che hanno terre spopolate ma coltivabili, in grado di accoglierli.

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Siamo vicini a un aumento delle tariffe di luce, gas, trasporti ferroviari e autostradali, gli esperti della televisione li giustificano con le variazioni del cambio tra dollaro ed euro e con l’aumento del prezzo del petrolio; ma la vera ragione sta nel fatto che il governo vuole portare il tasso d’inflazione al 2% che, con la stagnazione economica, può aumentare solo con l’aumento dei prezzi dell’energia e delle tariffe.

La deflazione, che si vuole combattere con maggiore inflazione, non è la causa della crisi, ma è solo un sintomo della crisi economica e di una domanda interna debole; comunque con l’inflazione, poiché il risparmio monetario non è remunerato, diminuiscono rispetto al Pil debito pubblico e privato, rafforzando banche e bilancio dello stato, inoltre diminuiscono salari e pensioni non indicizzati.

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Seguendo l’esempio degli Usa, dove il 51% della sanità privata è in mano alla chiesa cattolica, in Italia sta nascendo un sistema sanitario privato integrativo che minaccia la sopravvivenza del SSN; i cittadini assicurati alla previdenza privata già arrivano a 14 milioni, i tagli al sistema sanitario nazionale e le esternalizzazioni di alcuni servizi ospedalieri favoriscono lo sviluppo della sanità privata.

Il governo aiuta questa evoluzione con incentivi e detrazioni fiscali, il cui costo poi ricade sui contribuenti, questo sistema sanitario privato eroga prestazioni disponibili presso il SSN e, per guadagnare, aumenta artificiosamente le prestazioni non necessarie. Il governo afferma che l’evoluzione serve a ridurre la spesa sanitaria pubblica, che rappresenta l’onere maggiore per lo stato e le regioni.

Ciò malgrado, come accade per riguardo ai poveri in Usa, la spesa sanitaria pubblica tende sempre ad aumentare, come naturalmente cresce quella totale tra pubblica e privata; inoltre, i cittadini sono esposti a prestazioni inutili, i più poveri non si possono più curare adeguatamente, aumentano le liste d’attesa e i ticket sanitari e farmaceutici, mancano assistenza domiciliare e cure dentarie per chi non può permettersele (Per le notizie, fonte: il cambiamento.it).

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Mentre la crisi dell’UE è derivata dall’egemonismo di alcuni paesi europei, quella italiana è dovuta alla sua classe dirigente, cioè a politici e manager pubblici; la politica fa leggi, assunzioni, promozioni e nomine, quindi è responsabile indiretta anche delle azioni dei manager pubblici. Tra i dirigenti pubblici svetta la categoria degli avvocati, interessati più al profitto che a fare o reclamare leggi semplici, eque e che semplifichino la nostra vita; le leggi farraginose fanno aumentare il lavoro di legislatori, magistrati,  avvocati e dirigenti, perciò agli avvocati dovrebbe essere impedito di fare politica e di amministrare enti pubblici e privati.

EUROPA

Il governo inglese e quello polacco, come avvenne durante la seconda guerra mondiale, hanno firmato, all’interno della Nato, un patto di cooperazione militare, in funzione antirussa ma forse anche antitedesca, perciò truppe britanniche stazionano in Polonia. Mentre l’UE, a nome della Germania, accusa la Polonia e l’Ungheria di pratiche antidemocratiche, il gruppo di Visegrad, costituito da Ungheria, Polonia, repubblica Ceca e Slovacchia si compatta e perciò, senza temere le multe europee, prima ha rifiutato la ripartizione degli immigrati e ora all’Onu, sulla questione di Gerusalemme, ha votato diversamente dagli altri paesi dell’UE e dalle indicazioni della Mogherini, che opera su impulso carolingio franco-tedesco.

COREA DEL NORD

La Corea del Nord, dopo aver portato a segno due attacchi informatici, ora, con un altro attacco informatico, ha creato un’epidemia che, con  un  virus, cripta i file dei computer  chiedendo, per decriptarli, un riscatto in bitcoin; con questo strumento, vuole procurarsi denaro per aggirare le sanzioni a suo carico che sono aumentate, costringendola al contrabbando. Dagli americani questi attacchi informatici sono equiparati  alla minaccia nucleare.

Secondo un sondaggio, pare che gli italiani hanno più paura della situazione in Corea del Nord che della crisi economica o di governo, gli italiani sono intelligenti e perciò non credono alla propaganda della televisione che non riesce più ad orientare il voto degli italiani.

Dalla Corea de Nord sono fuggiti dei militari e ill regime di Kim ha fatto anche giustiziare il comandante militare Hwang Pyng, pare che con altri generali era in disaccordo con la politica del governo, perciò la sua esecuzione è un avvertimento rivolto agli altri generali; anche la Cina è allarmata dalla situazione nel paese (Per le notizie, fonte: fondazionecdf.it).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (23/12/2017)

ISLAM

Il 14/12/2017, a Istanbul, si è tenuto un summit urgente dell’Organizzazione per la Cooperazione islamica, fondata dopo il 1969, quando un integralista cristiano, appiccò il fuoco alla moschea di Al Aqsa e gli arabi, accusando la provocazione,  ne diedero la colpa a Israele. Al summit hanno partecipato 57 stati, con divisione interne marcate; si sono formati subito due schieramenti: Arabia, Egitto, Bahrein ed Emirati da una parte e dall’altra: Iran, Libano, Qatar e Turchia, accusati di sostenere i terroristi fratelli musulmani e hezbollah. Al summit c’è stata bassa partecipazione di Asia e Africa, mentre Russia e Venezuela hanno inviato degli osservatori.

Però in Sira, Giordania, Turchia e Arabia sono dalla stessa parte, cioè contro Assad, sostenuto dall’Iran e dalla Russia, il governo libanese è con l’Iran e nello Yemen il governo è con l’Arabia e l’opposizione sciita con l’Iran; il Kuwait è alleato dell’Arabia ma cerca di essere in buoni rapporti con Qatar e Iran. Nella disputa, l’Iran è riuscito a trovare alleati sunniti come Turchia e Qatar e la Giordania e i palestinesi sono più legati alla Turchia che all’Arabia.

Dopo che Costantinopoli è stata islamizzata, non si vuole la giudaizzazione di Gerusalemme, perciò, mentre i palestinesi rivendicano tutta Gerusalemme, sostenuti da quasi tutto il mondo arabo, ora l’Arabia, più vicina a Israele, sostiene che la capitale dello stato palestinese debba essere a Gerusalemme est e quella di Israele a Gerusalemme ovest, come prima del 1967 quando Israele vinse una guerra contro gli arabi.

Soluzione complicata per i servizi, le utenze e la sicurezza interna delle due parti della città; oggi perfino Gaza è rifornita di luce e acqua da Israele che, in uno stato di guerra, potrebbe tagliare le forniture, per questo è importante un trattato di pace, con reciproco riconoscimento dei due stati; le prese di posizioni dell’UE a favore dei due stati, senza pretendere il riconoscimento, che i palestinesi non vogliono, derivano solo da interessi economici intessuti con  il mondo arabo .

La decisione di Trump di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme, che ha provocato le reazioni negative dell’assemblea dell’Onu, dominata dagli stati islamici, ha spinto il presidente americano a minacciare l’organizzazione di tagliargli i finanziamenti americani; intanto il sindaco arabo di Nazareth ha deciso, per ritorsione, di abolire la festa di Natale, non è detto che il papa, per opportunismo economico, protesti, ad ogni modo, è facile che la decisione rientri perché Nazareth vive anche di turismo cristiano.

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A maggio di quest’anno, nel porto saudita di Jedda, il principe ereditario Bin Salman, per influenzare la politica del presidente americano a favore dell’Arabia saudita, ha fatto caricare su uno yacht, appartenente a un’organizzazione di Trump, un miliardo di dollari in contanti. La somma probabilmente serviva per avere il sostegno americano alla politica interna ed estera del regno saudita e per far fronte comune contro Iran, Qatar, Yemen e Libano.

Prima di essere eletto, Trump aveva accusato Hillary Clinton di aver accettato denaro dai sauditi e accusato i sauditi di aver avuto legami con gli attentatori dell’atto terroristico di New York dell’11/9/2001 e con altre azioni terroristiche, peraltro, detto fra noi, compiute saltuariamente da diverse grandi e medie potenze e da altri paesi arabi. A leggere la storia, le potenze, con il denaro o altri regali, hanno anche sempre cercato d’influenzare le campagne elettorali di presidenti, capi di governo e papi, come d’influenzare il loro governi e quelli di tanti sovrani autoritari e di dittatori; comunque, negli ultimi anni, a causa del riavvicinamento di Obama all’Iran e per il terrorismo ispirato dai sauditi, le relazioni americano-saudite si erano un po’ raffreddate.

Il 20.5.2007 il principe Bin Salman si è incontrato con il sionista Kushner, genero di Trump, e con sua moglie Ivanka e quest’anno Trump ha venduto ai sauditi 110 miliardi di armamenti, del resto, lo fanno anche altri paesi occidentali. A novembre il regno ha iniziato una campagna anticorruzione contro i potenti del paese, recuperando con delle trattative, 800 miliardi di dollari, tra i colpiti ci sono principi, cugini di Bin Salman e dirigenti dello stato; però alcuni comandanti militari si sono infuriati per gli arresti di oppositori e corrotti fatti da Bin Salman.

A causa del calo del prezzo del petrolio, i sauditi, nella logica europea dell’austerità e del pareggio del bilancio pubblico, hanno fatto tagli alla spesa pubblica, aumentato le imposte, tagliato la spesa sociale, contratto prestiti e venduto una parte della compagnia petrolifera statale. I sauditi hanno riciclato i petrodollari per mezzo del sistema bancario statunitense, però ora la Cina si è inserita nel mercato petrolifero saudita e vi acquista petrolio pagandolo in yuan, mettendo con ciò in pericolo, assieme alla Russia, il ruolo privilegiato, come moneta di scambio e di riserva, del dollaro.

Dopo i bombardamenti sauditi contro i ribelli sciiti dello Yemen, un missile iraniano lanciato dagli Hezbollah dallo Yemen e diretto verso Riad in Arabia, è stato abbattuto e definito dai sauditi “inaudito atto di guerra”; ora pare che Israele e Arabia, con lo scopo di espellere gli Hezbollah dalla politica e dal governo libanese, vogliano portare la guerra anche in Libano.

Anche se la propaganda cerca di far credere il contrario, gli stati hanno tutti, senza eccezione, tre facce, mentre gli uomini (ovviamente anche le donne) sono tutti uguali, senza distinzione di razza, nel senso che in ogni gruppo umano ci sono onesti e disonesti, laici e bigotti, stupidi e intelligenti, lavoratori e parassiti speculatori, ingenui e furbi, belli e brutti, ecc..

Idiosincrasia e razzismo non dovrebbero avere spazio tra gli uomini che ricercano il bene della conoscenza, mentre dovrebbe avere spazio la lotta alle culture che esaltano cannibalismo, ladrocinio, intolleranza religiosa, brigantaggio, mafiosità, pirateria, banditismo, sfruttamento, schiavismo e discriminazioni varie. A causa dei condizionamenti culturali, l’uomo ha due facce, una buona e una cattiva.

Purtroppo gli uomini, impediti a capire, siamo vittime della propaganda di parte, come certi animali predatori, anche l’uomo, abituato a mangiare carne,  sembra a volte violento, ladro e omicida, ma tanti cittadini, in sede elettorale, hanno dimostrato di sapersi difendere, poi sono spesso disillusi dal governo nato dopo le elezioni; adesso, chi non vuole cambiare l’Italia, è contrario al M5S (Per le notizie, fonte: Nexus n.131).

ITALIA

Per ossequiare il potere occulto e sedurre il popolo, la compagine governativa è fatta di uomini sponsorizzati e di belle donne, perciò in democrazia si può far ministro dell’istruzione un ignorante, ministro della sanità un personaggio che non tutela veramente la salute pubblica, ministro della difesa uno che mina la pace, ministro della giustizia uno che tutela la corporazione dei giudici e incrementa il lavoro degli avvocati ma non garantisce un processo equo e veloce e ministro dei lavori pubblici uno che non favorisce questi lavori.

Del resto, anche il legislatore è capace di fare leggi anticostituzionali, anche un prete può nutrire dello scetticismo religioso; poiché le banche, in teoria, non assumono dipendenti protestati, una volta chiesi a un dirigente di banca se le banche possono fare presidente del loro consiglio d’amministrazione un protestato e questo mi rispose di si.

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Il governo italiano prende ordini dal Vaticano e l’informazione pare avere troppa fiducia nei giudici, che sono un centro di potere, spesso cieco e sordo, comunque contraddittorio, difensore dei suoi interessi e geloso dei suoi privilegi; la dissoluzione della sinistra, provocata anche dal suo sostegno all’immigrazione, ha dato spazio alla destra, prima boicottata dall’informazione, ora però la sinistra si vuole legittimare di nuovo esorcizzando il fascismo che vede rinascere.

La chiesa cattolica ha avversato tutte le religioni concorrenti, cioè paganesimo, ebraismo, ortodossia orientale, luteranesimo, calvinismo, evangelici e testimoni di Geova; ma oggi è attratta dall’Islam e vuole favorire l’afflusso di popoli islamici in Italia; l’Islam contiene una dottrina simile a quella classica cattolica, messa in discussione e dai laici moderni, che oggi però hanno solo un filo di voce.

Storicamente, la chiesa cattolica è stata totalitaria, intollerante e contraria alla libertà religiosa, oggi ha cambiato rotta, e il governo italiano, supinamente obbediente, si adegua al nuovo indirizzo della chiesa; perciò a Firenze la curia cittadina ha donato un terreno alla comunità islamica, per costruirvi una moschea, in tempi recenti, con i testimoni di Geova, i vescovi e il Vaticano si erano comportati diversamente.

In alcune situazioni, la chiesa aveva aiutato anche franchi e germani e gli straieri in generale, a penetrare in Italia, ora vede come nemico solo lo scetticismo religioso e il secolarismo; non è sicuro cosa accadrà dell’Italia, la storia potrebbe aiutarci a interpretare l’evoluzione della situazione; intanto alcuni analisti, storici, giornalisti e tribunali denunciano, come se lo stato e la democrazia fossero morti, le notevoli collusioni tra mafia, banche, massoneria, chiesa, partiti, imprenditori e istituzioni.

EUROPA

Lunedì 18.12.2017 il consiglio europeo, che stabilisce trimestralmente l’agenda europea, riunito a Bruxelles, copiando l’indirizzo di Trump, prima criticato, ha accantonato la sua promessa di ridurre l’uso dei carburanti fossili a favore delle energie rinnovabili; i ministri dell’energia, su sollecitazione tedesca, perché la Germania è grande produttrice di carbone, hanno confermato gli incentivi europei alle fonti fissili, decidendo di finanziare anche le centrali a carbone più inquinanti e svuotando la proposta della commissione europea che voleva salvaguardare il diritto di cittadini, cooperative energetiche e comuni di produrre e vendere energia da fonti rinnovabili.

Il consiglio, che prende ordini dalle lobby, ha anche ignorato l’invito del parlamento europeo di accelerare l’impegno preso per il 2030 sull’utilizzo delle fonti rinnovabili, in che non consentirà di rispettare gli impegni di Parigi sulla riduzione dell’emissione d'anidride carbonica derivante da fonti fossili. Anche il ministro dello sviluppo economico italiano, Carlo Calenda, ha anacronisticamente appoggiato le richieste delle compagnie legate a carbone, petrolio e gas, perché l’Italia, anche se  ha già deciso di abbandonare il carbone dal 2025, ha deciso di puntare sul gas, che arriverà abbondante in Italia da Egitto, Libia, Israele e Azerbaijan (Per le notizie, fonte: ilcambiamento.it).

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Sta vendendo alla luce un’altra crisi in Unione Europea, la commissione europea vuole sanzionare la Polonia perché questo paese non intende rispettare l’autonomia della magistratura, ma la vuole sottoporre al controllo dell’esecutivo; l’Ungheria è intenzionata a opporsi alla proposta della commissione, sostenendo le ragioni della Polonia, anche la repubblica Ceca è sulle sue posizioni. Questi tre paesi si sono molto giovati economicamente della partecipazione  all’Unione Europea.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (13/12/2017)

ISLAM

I palestinesi, con il sostegno della comunità internazionale, soprattutto araba, e dell’ONU, in conformità al principio internazionale di autodeterminazione, non riconosciuto alla Catalogna, affermano di desiderare un loro stato nazionale sulla terra che fu di Israele, mentre in precedenza non avevano mai avuto un loro stato indipendente; però, mentre i pacifisti occidentali invocano due stati, essi non sembrano voler riconoscere il diritto all’esistenza di Israele e negano anche che Gerusalemme sia stata terra ebraica.

Comunque, oggi in Cisgiordania, cioè Giudea, dove è collocata Gerusalemme, e Samaria, regioni storiche e antiche d’Israele, cioè dello stato di Davide e Salomone, personaggi considerati storici, i palestinesi hanno l’autonomia sotto sovranità israeliana, cioè il loro territorio è amministrato dall’Autorità Palestinesi; inoltre, un milione di arabi palestinesi risiede nello stato d’Israele, meglio integrati che nei paesi arabi vicini, la seconda lingua ufficiale del paese è l’arabo.

Gli accordi di Oslo del 1993 definirono l’OLP legittimo rappresentante del popolo arabo palestinese, normalmente gli stati nascono con le guerre vittoriose, poi sono riconosciuti gradualmente  da tutti gli stati, è successo anche in Italia e in Israele antico e moderno, invece sembra che lo stato palestinese debba nascere solo per volontà della comunità internazionale.

Curiosamente, l’informazione generalmente non ricorda che la larga maggioranza dei palestinesi residenti in Israele è orgogliosa di essere israeliana, non desidera vivere sotto sovranità palestinese e non si definisce religiosa; la maggioranza di loro appartiene a gente umile e lavoratori comuni, ma hanno anche 5.000 ingegneri e parlamentari, alcuni di loro hanno anche avviato delle start up.

Da Gaza e dal Libano, Israele subisce attacchi missilistici terra-terra palestinesi, ai quali risponde, però, da parte sua, recentemente ha condotto anche un centinaio di raid contro le milizie sciite iraniane dislocate in Siria e, nel corso degli accordi di pace a Ginevra, ha anche compiuto un raid con missili vicino Damasco, dove stazionavano militari iraniani.

Pare che Israele sia alleato dell’Arabia contro l’Iran, ma contrastato dall’Arabia nella questione della sovranità su Gerusalemme, che è rivendicata dai palestinesi nella sua interezza, cioè senza muri interni; secondo alcuni israeliani, se Israele avesse un trattato di pace, con il riconoscimento del suo stato da parte di quello palestinese e confini sicuri, potrebbe anche rinunciare a Gerusalemme, stabilendo definitivamente Tel Aviv come sua capitale.

Ritengo che gli interessi economici, cioè commerci di armi, droga, petrolio e immigrati, assieme alla speculazione finanziaria internazionale e gli aiuti asl’estero, spingano spesso, con falsi notiziari, la politica e l’informazione occidentale ad appoggiare le pretese degli arabi; le false notizie e la falsa storia, tutti prodotti di giornalisti, storici e professori di corte, possono essere anche statali, cioè, non solo private. Alle proteste palestinesi sulla decisione di Trump di spostare l’ambasciata americana a Gerusalemme, si sono associati, per interesse, Onu, governo italiano e il presidente Macron, ora Trump vuole anche tagliare gli aiuti economici ad Abu Mazen, perché utilizzati anche a favore dei terroristi.

Con la decisione di Trump di trasferire l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, fatte salve alcune considerazioni di circostanze per contenere le reazioni sunnite, in pratica, Arabia ed Emirati hanno scelto il silenzio, abbandonando i consueti appelli alla resistenza destinati ai palestinesi. Arabia ed Emirati, in cambi di un’alleanza militare con Israele e Usa contro l’Iran, sono disposti a sacrificare i palestinesi.

Forse lo sviluppo della guerra nello Yemen tra sunniti e sciiti, alimentata da Arabia e Iran, ha spinto a questa decisione; l’Arabia ha un rapporto stretto con il genero di Trump, Kushner, e il re Bin Salman ha incontrato anche Netanyahu, suo fratello Khaled è ambasciatore a Washington. Bin Salman vuole spostare la capitale del futuro stato palestinese, costituito da Gaza e Cisgiordania, da Ramallah, sede dell’autorità palestinese ad Abu Dis, sede di un’università, situata a est di Gerusalemme; Israele manterrebbe Gerusalemme, Golan e insediamenti ebraici della West Bank.

ITALIA

In Italia e in Europa, partiti e giornali sono finanziati e perciò condizionati dallo straniero e dalle lobby, perciò ci sono amici o agenti, non disinteressati, di Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Germania, Francia e Israele, l’informazione è pertanto abituata alla propaganda; però oggi gli Usa accusano solo la Russia di farlo: In realtà lo fanno anche, a causa degli interessi economici con l'Islam, Osservatore Romano e l’Avvenire, generalmente ostili a Israele, come Repubblica, Corriere e Manifesto. Mentre La Stampa sostiene le ragioni di Israele e, attaccando il M5S, dei mercati, che non vogliono che l’Italia cambi in  meglio, perché sull’Italia si è speculato alla grande e si vuole speculare ancora di più.

La Stampa scrive che i media italiani trattano con molta cautela il M5S, ma non è stato così fino a ieri, forse prevedono che questo partito possa vincere le elezioni e perciò vogliono ingraziarselo, anche la televisione italiana ora pare riservare più attenzione e riguardo al movimento; in questo periodo, Lega Nord e M5S sono accusati di essere filorussi e contrari alla Nato, tra Lega Nord e Russia esiste un accordo politico già consolidato, con tanti incontri, fin dal 2013.

Gli Usa hanno lanciato una crociata propagandistica contro la Russia e l’accusano di destabilizzare, con la loro propaganda sul Web, Usa, Italia e occidente; ma noi italiani siamo abituati alla propaganda di tutti i colori e sappiamo difenderci da essa; il M5S si è espresso contro le sanzioni alla Russia e il 25/3 Di Battista e Di Stefano sono volati a Mosca, poi Di Stefano ha chiesto un referendum sull’adesione alla Nato.

All’inizio sembrava che Trump fosse contro tutte le istituzioni internazionali e volesse accostarsi a Putin, alleato dell’Iran, ma ora è trattenuto dall’alleanza degli Usa con Arabia e Israele; perciò oggi gli Usa accusano la Russia d’interferenze, con la propaganda via Web, nel referendum costituzionale italiano del 2016 e nelle elezioni americane, francesi e tedesche, delegittimando governi e favorendo l’instabilità politica interna, sostenendo nazionalisti e avversari di Nato e UE.

Gli Usa attaccano pretestuosamente gli hacker russi (ce ne sono anche in occidente), ma non è un mistero che la Russia sostiene Lega e M5S, Matteo Salvini si è recato in Crimea nel 2014, e la Lega ha concluso a marzo di quest’anno un accordo di cooperazione con la Russia, anche i leaders del M5S sono andati in Russia e accusano la Nato di essere aggressiva; in precedenza Grillo era stato critico verso Mosca, però, poiché anche i politici sono vittime della propaganda o cambiano idea, la politica è pendolare.

Quindi pare che ora Di Maio, per legittimarsi come probabile prossimo capo di governo italiano, afferma di voler incontrare tutti i capi delle potenze mondiali, pare che, per tatticismo o involuzione, si sia riaccostato a Usa, Nato e UE; non dovrebbe dimenticare  che sono da riformare, oltre l’Italia, anche Usa, Nato e UE. A causa del richiamo delle sirene, cioè del capitale, forse si sta profilando una spaccatura interna anche al M5S, verificatasi in tutti i partiti, che non si vuole definire partito perché i partiti si sono screditati.

Vedremo quali saranno gli sviluppi e che cosa succederà del M5S o cosa farà, gli italiani gli chiedono soprattutto di cambiare l’Italia, di difendere i suoi interessi, la sua sovranità e la sua laicità, che manca nei programmi di tutti i partiti italiani, chiedono anche di riformare UE e di abolire la Nato. Il PD erede degenerato dei comunisti, è in disaccordo perché divenuto atlantista, europeista, papista e amico dei mercati.

EUROPA

Il primo gennaio 2018, nella quasi indifferenza dell’informazione, il patto europeo chiamato Fiscal Compact, emanato cinque anni fa con una direttiva dall’Unione Europea, sarà integrato nei trattati europei; per alcuni aspetti, esso pare contrario ad altri principi sanciti dagli altri trattati europei, perciò andrebbe rivisto, pena l’implosione dell’Unione.

Poiché gli stati devono sostenere l’occupazione e non semplicemente, come si afferma, la spesa pubblica, invece di prevedere, con una deroga, l’allargamento del margine del deficit di bilancio del 2%, voluto dal patto di stabilità, occorrerebbe, come più volte suggerito, scorporare gli investimenti pubblici dal disavanzo del bilancio degli stati, perché nel 2007 questi investimenti sono calati del 2% nell’Unione e del 3% nell’Eurozona.

Certi tetti erano stati fissati senza tener conto delle fasi negative dei cicli economici e della crisi, perciò, vista la bassa crescita, andrebbero aggiornati; l’OCSE ha anche rilevato che, in  presenza di adeguati stimoli, il Pil potenziale ini crescita di paesi come l’Italia, è ben maggiore dell’attuale, ma la cosa è stata ignorata dalla commissione europea. L’obbligo per i paesi che hanno un debito superiore al 60% del Pil (dato ad un valore medio tra i paesi dell’Unione), di ridurre l’eccedenza di un 5% l’anno, statuito dal trattato di Maastricht, andrebbe rivisto, perché oggi, per salvare le banche, questo valore medio è salito al 90%.

Diversamente, la stretta di bilancio dovuta all’ammortamento dell’eccedenza, come oggi è calcolata, non può essere che recessiva, cioè aggrava la crisi, ma gli speculatori, ospitati anche a Bruxelles, per l’Italia vogliono proprio questo; inoltre, va ricordato, che Usa e Giappone hanno debiti ben superiori all’Italia rispetto al Pil e non se ne preoccupano. La BCE dovrebbe avere il compito, non  solo di tutelare la stabilità dell’euro, cioè di controllare l’inflazione (ma il QE si è mosso con un intento opposto), ma anche quello di aumentare l’occupazione.

Il QE, con l’aumento della liquidità senza aumento del deficit di bilancio degli stati, è servito soprattutto alle banche, il sostegno agli investimenti è una cosa ben diversa. L’Unione ha bisogno di profonde riforme che si chiamano investimenti pubblici, con i quali si superò la crisi del 1929, più salari e più consumi interni, abbandonando il modello mercantilista, seguito dalla Germania, che favorisce la contrazione dei consumi interni, l’esportazione dei capitali e gli investimenti all’estero, con un  effetto positivo per i paesi in  via di sviluppo (Per le notizie, fonte: sbilanciamoci.info).

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Il principio di autodeterminazione, riconosciuto in astratto e nei trattati, ma disatteso dagli stati, ha un significato collettivo e uno individuale; nel primo caso, prevede il diritto all’autodeterminazione di minoranze etniche all’interno dello stato, nel secondo caso, coincide abbastanza con il principio di sovranità e di libertà individuale, regolarmente compressi dallo stato.

Bisogna considerare che l’uomo non è mai libero nelle sue scelte, perciò non si può autodeterminare liberamente, è condizionato da famiglia, cultura, stato, classe e religione; con l’infanzia riceve, in materia alimentare, l’imprinting materno; la sua scuola e la sua formazione sono decisi da genitori, stato e religione; per il lavoro, si accetta quello che si trova, gli amici spesso appartengono alla cerchia degli amici dei genitori.

Il coniuge non è scelto veramente liberamente, ma si accetta ciò che ci viene in sorte; da minorenni si è soggetti alla potestà de genitori e, da maggiorenni, non si può fare niente senza autorizzazione, licenza o concessione dello stato; l’uomo si autodetermina solo quando muore, perché solo per allora può disporre liberamente se deve essere inumato o cremato; evviva la democrazia e la libertà di scelta!

A comando dello stato, l’uomo deve andare in guerra e, in quel caso è autorizzato a usare la violenza, per vivere, deve lavorare e pagare le tasse, nella sua vita privata non può difendersi efficacemente, non può suicidarsi o scegliere l’eutanasia; è un oggetto proprietà di altri, cioè dei sovrani occulti che possiedono lo stato, è un suddito e non un cittadino, l’habeas corpus non esiste, è un accessorio della terra che appartiene allo stato.

COREA DEL NORD

La Corea del nord vuole fornirsi di armi atomiche e missili intercontinentali per assicurarsi l’impunità per le sue prossime mosse all’estero, Saddam e Gheddafi ci rinunciarono e perciò fecero la fine che sappiamo; la Corea del sud, con l’aiuto americano, si ritiene più forte militarmente, ma gli americani devono essere prudenti, perché anche un serpente velenoso, quando si sente all’angolo, morde l’uomo. E’ inutile dire che le armi atomiche devono essere abolite per tutti, come quelle chimiche e biologiche, le mine antiuomo e la guerra stessa.

Comunque, pare che la Corea del Nord abbia superato la crisi economica alimentare, poiché è sanzionata dall’occidente, importa tecnologia dai paesi che glie la forniscono e ha fornito tecnologia missilistica all’Iran; ha esperti informatici e, come la Russia, ha hacker o pirati informatici che attaccano le reti web occidentali, è il più grande falsario di dollari e grande produttore di droghe sintetiche, gestisce case da gioco a Macao. Gli Usa accusano la Corea del Nord e l’Iran di sostenere il terrorismo, la Russia fa la stessa accusa agli Usa.

Il presidente dittatore della Corea del Nord, Kim  J. Gum, (ma nel mondo le dittature sono la maggioranza e le democrazie sono delle frodi), seguendo l’esempio delle Cina, ha rafforzato il partito contro l’esercito e vuole valorizzare l’economia privata perché è consapevole che il suo paese è economicamente più arretrato della Corea del Sud; ha studiato all’estero e i suoi figli studiano in  Svizzera, manda tecnici ed economisti a studiare a Singapore e a Hong Kong; tutto sommato, non sembra uno sprovveduto o un  pazzo, come dipinto dalla nostra informazione televisiva e stampata.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it  ;  viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/12/2017)

EUROPA

In Germania il ministro delle finanze Schauble e forse prossimo presidente della BCE, a fine mandato, ha proposto l’introduzione del rischio paese per i portafogli di titoli pubblici detenuti dalle banche, che potrebbe provocare il default di stati dell’Unione, con il saccheggio delle loro risorse; ha anche proposto la creazione dell’ESM, una specie di fondo monetario europeo, con lo scopo di sostenere, con prestiti, stati e banche falliti.

Per il suo dominio sull’Europa, la Germania ne pensa sempre una mentre i governi italiani sono sempre sprovveduti o eurodipendenti; l’ESM controllerebbe fisco, bilancio e politica del lavoro di questi stati, imponendo riforme strutturali e privatizzazioni di tipo liberista. In  tal modo, la Germania farebbe fallire paesi manifatturieri concorrenti come l’Italia, mettendoli sotto il suo controllo, come ha fatto il FMI con l’America Latina soggetta al controllo americano.

Nel 2011 l’esplosione dei rendimenti dei titoli pubblici italiani fece un favore ai paesi acquirenti come la Germania, che con essi finanziava la sua previdenza mentre oggi, con i bassi interessi, non può farlo, perciò la Germania vuole il ritorno agli alti spread italiani; ufficialmente però, la Germania non vuole farsi carico dei debiti degli altri stati, cioè non vuole la messa in comune dei debiti pubblici, come si fece con l’unificazione tedesca, quella italiana e ancora quella tedesca dopo la caduta del comunismo.

La Germania non vuole rischi finanziari e mutualizzazione dei debiti, come avviene nelle comunità solidali, e non vuole fare aiuti ai paesi periferici; per prevenire l’inflazione e favorire l’esportazione, mira a contenere spese e costi interni, vuole ufficialmente contenere il contagio dei paesi Pigs ma, in realtà, vuole sfruttare la crisi e il debito per espandersi, grazie anche alla sua eccedenza commerciale, in Europa, come ha cercato di farlo, senza successo, con due guerre mondiali.

Intanto la destra tedesca, che rifiuta l’immigrazione, cresce, anche in Germania la crisi ha prodotto l’aumento della povertà e della precarietà; comunque, l’euro è una creazione della Germania, la quale sta strangolando gli altri paesi, ora mira anche a contrastare la politica dei bassi interessi della Bce, a tale scopo si vorrebbe servire dell’ESM e di altri vincoli di bilancio; però Renzi, in difformità, si è impegnato in spese future che impegnano o ipotecano anche il bilancio del prossimo governo italiano (Per le notizie, fonte: Riccardo Achilli).

ISLAM

L’informazione italiana ha attribuito la morte di Regeni, ucciso al Cairo nel gennaio 2016, al regime egiziano di Al Sisi, nella sua morte sono in realtà implicati i servizi segreti anglo- americani; l’ENI aveva firmato un contratto per lo sfruttamento del più grande giacimento petrolifero del Mediterraneo, situato a Zohr in Egitto, ma i nostri maggiori soci atlantici ed europei sono sempre stati contro la penetrazione economica e politica italiana in Russia, Libia, Egitto, Iran e Irak.

Su Regeni anche l’ONG Amnesty International, che ha sede a Londra ed è legata al dipartimento di stato americano, aveva diffuso false notizie, infatti, le ONG non sono organizzazioni filantropiche indipendenti dai governi, nemmeno quelle che favoriscono l’immigrazione, mentre Soros, d’accordo con le mafie, ha fatto dell’immigrazione un business.

Amnesty International non ha reagito all’uccisione in Afghanistan di Giovanni Lo Porto, ucciso da un drone americano, e all’uccisione di Salvatore Sailla e Fausto Piano, uccisi da un aereo militare americano a Sabrata in Egitto, lo scopo era quello di peggiorare i rapporti tra Italia ed Egitto; per gli Usa, GB, Francia e Germania, solo i paesi non allineati calpestano i diritti umani e la sovranità degli stati, però i suddetti paesi calpestano anche i diritti dei lori alleati.

Nel luglio 2013 Al Sisi, per bloccare la fratellanza musulmana, che è manovrata da Londra, ed è salita al potere nel 2011 con il sostegno degli Usa, fece un colpo di stato; perciò l’Egitto decise d’intensificare i rapporti economici con l’Italia, anche per risolvere la crisi libica, sostenendo il generale Haftar che governava a Tobruk, mentre la televisione italiana e la Nato sostenevano il governo concorrente di Tripoli.

Nel 2015 un attentato terroristico dell’ISIS, di stile mafioso, fece scoppiare un’autobomba vicino al consolato italiano in Egitto, era l’avvertimento anglo-americano perché l’Italia si svincolasse dall’Egitto. A settembre del 2015 Regeni sbarcò Al Cairo, inviatovi dall’università di Cambridge, in esecuzione di un programma di ricerca, e si mise in contatto con l’opposizione di Al Sisi; i suoi docenti che, lo avevano inviato, erano attivisti della fratellanza musulmana e quindi legati agli interessi angloamericani, alla fine di gennaio 2016 Regeni fu torturato e ucciso.

Il 9.4:2015, su pressione dei genitori di Regeni, dell’informazione e della politica italiana, iI governo italiano accettò la versione anglo-americana sulla morte di Regeni, facendola risalire al regime di Al Sisi, perciò ritirò temporaneamente l’ambasciatore italiano al Cairo e sospese i progetti dell’Eni nel paese. Però oggi l’ambasciatore è ritornato nel paese e l’Eni vi ha riallacciato i suoi affari, forse il governo italiano sta parzialmente rinsavendo.

L’8/6/2015 gli inquirenti italiani erano a Londra per indagare, ma l’università di Cambridge si rifiutò di collaborare. I nostri alleati, prima hanno costretto l’alleato servo, chiamato Italia, a bombardare Gheddafi, poi hanno cercato di estromettere l’Italia dalla crisi libica e da quella egiziana; però l’ENI, azienda partecipata dallo stato italiano, ha mantenuto ugualmente rapporti amichevoli con l’Egitto, riuscendo ad aggiudicarsi i giacimenti di Zohr e cedendone una quota del 30%, urtando gli anglo americani, alla società russa Rosneft, sembra un ritorno alla politica di Mattei, che minava gli interessi petroliferi angloamericani e perciò fu ucciso.

Bisogna capire che l’Italia, poiché ha perso la guerra, non è un paese sovrano e deve allinearsi ai vincitori, alle decisioni del consiglio di sicurezza dell’ONU, alla Nato e a Bruxelles, il territorio italiano è costellato di basi americane con bombe atomiche; governi, servizi segreti e informazione italiana sono obbedienti a Usa, Bruxelles e papa. Comunque, l’Italia è tornata anche in Libia dove sfrutta il giacimento petrolifero di Elephant, assieme ai russi, mentre i francesi avrebbero voluto estrometterci.

Purtroppo, fin da prima della caduta di Gheddafi, i media italiani si sono appiattiti sugli interessi atlantici e dell’UE, dietro la quale è la Germania, come degli interessi vaticani e dei mercati, i quali, con l’aiuto della televisione e a nome del ministro della verità, criticano le false notizie della rete. Gli Usa vogliono boicottare i legami italiani con la Russia e vogliono che l’approvvigionamento delle risorse naturali da parte degli alleati subalterni come l’Italia richiedano il loro benestare, tagliando i rapporti con la Russia; gli stati privi di bomba atomica, che è diventato un deterrente e ha preservato la libertà di manovra degli stati che la possiedono e ha impedito la terza guerra mondiale, subiscono il loro ricatto o le loro rappresaglie, anche terroristiche.

E’accaduto all’Irak di Saddam e perciò la Corea del Nord l’ha capito e vuole la sua bomba, non è questione di dittature o di democrazie, questi argomenti servono solo alla propaganda. Gli anglo-americani, d’accordo con i francesi, volevano il controllo delle risorse energetiche di Libia ed Egitto, per rivenderle con un ricatto e con il loro profitto all’Italia, sottraendola ai rifornimenti della Russia che andava isolata; inoltre, dopo le sanzioni alla Russia, i giacimenti del Mediterraneo sono diventati strategici per l’Europa.

L’operazione Regeni è stata gestita dalla CIA e dall’MI5 britannico, che scorazzano in Italia e nel mondo, mentre governo, sinistra e informazione italiana, per ossequio verso i loro padroni, si sono allontanati dai fatti, disseminando false notizie o mezze verità. I governi italiani sono soggetti non solo alla Troika, ma anche a una triade terrena, costituita da Nato, Vaticano e Bruxelles; invece la Francia, con l’atomica, è più autonoma all’ONU, nella Nato e in UE, è uno stato laico che non paga la protezione al Vaticano ed è proprietario delle sue chiese (Per le notizie, fonte: Mega Chip).

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Con l’aumento della tensione tra Arabia e Usa da una parte e Iran e Russia dall’altra, dopo le minacce degli Usa alla Corea del Nord, l’Iran minaccia le basi Nato in Europa con i suoi missili di oltre 2.000 km di gittata, l’accordo con Obama non gli consente di avere un’arma nucleare (ma i trattati internazionali si possono sempre denunciare, modificare e violare), però questi missili possono trasportare armi chimiche e batteriologiche. 

Il generale iraniano Salami, a capo de pasdaran, ha accusato i servizi segreti di Usa, Arabia e Israele di aver creato l’ISIS per rovesciare il governo siriano; i missili iraniani sono un’evoluzione di quelli nordcoreani, tra i due paesi c’è collaborazione militare e anche gli Usa accusano la Corea, che ha testato missili capaci di raggiungere Usa ed Europa, e Iran di ispirare il terrorismo; a stare alla storia, l’hanno fatto, in momenti diversi, tutti i paesi quando non  volevano impegnarsi direttamente in guerra (Per le notizie, fonte: Libero).

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La strage di 350 sufi in una moschea del Sinai è stata dovuta ai fratelli musulmani di Al Banna, da cui si sono sviluppati salafiti, Daesh, Al Qaeda, Boko Haram, Al Shabab, ecc., con lo scopo di attuare la legge islamica, che legittima la guerra santa e le azioni dei terroristi che, secondo tanti religiosi islamici, sono autorizzate dalla sharia; dagli anni ’80 questo terrorismo ha procurato oltre un milione e mezzo di morti. Gli jihadisti, anche se sconfitti in Siria, hanno giurato fedeltà al califfato e le scuole islamiche e statali dei paesi islamici, generalmente, non hanno mai aggiornato questa visione bellicista.

Però, c’è sempre chi, in incognito e per interesse, manovra il fanatismo religioso, anche il papa ha fatto guerre sante e guerre giuste, la religione fornisce motivazioni forti e favorisce il sacrificio dei combattenti; nel 2014 in Egitto Al Sisi aveva chiesto aiuto a Obama che aveva sostenuto il governo dei fratelli musulmani e perciò lo aveva rifiutato, quindi si rivolse alla Russia; dopo che la conduttura che trasportava il gas dal Sinai a Israele è stata fatta saltare, l’intelligence egiziana decise di collaborare con quella israeliana e oggi Israele, con l’autorizzazione egiziana, bombarda il Sinai; da Tobruk anche il generale Haftar collabora con il Cairo (Per le notizie, fonte: Informazione Corretta).

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Per liberare gli immigrati tenuti schiavi dai trafficanti, il presidente francese Macron progetta un’operazione militare in Libia, d’accordo con Italia, alleato fedele con la coda tra le gambe, con altri paesi europei e con il governo Al Serraj di Tripoli, sponsorizzato dall’occidente, mentre quello rivale di Tobruk è appoggiato dalla Russia ed ha affermato che anche esso vuole prendere in mano la situazione. Si sa che il governo italiano, in incognito perché gli italiani sono contrari, vuole gli immigrati, anche se ora, in ritardo, afferma di essere contro la tratta e di voler regolare l’immigrazione con i paesi di partenza, in questo caso però ONG e Soros non guadagnerebbero più niente; comunque,  sostenere che le prigioni degli emigranti sono dei lager è solo un pretesto per giustificare l’intervento (Per le notizie, fonte: Il Foglio).

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Gli americani vogliono ritirarsi dalla Siria e i russi dalla Siria vogliono spostarsi in Egitto, allora Assad ha chiesto aiuto alla Cina, che ha inviato due unità antiterrorismo; Assad vuole riconquistare la provincia montana di Idlib, dove stazionano jihadisti uiguri, che sono musulmani cinesi di etnia turca, che non possono più tornare in Cina, questi foreigh fighters cinesi sono separatisti che vogliono la secessione della loro provincia Xinjiang dalla Cina; in Siria, oltre ai cinesi, hanno stazionato turchi, russi, consiglieri iraniani e americani che hanno appoggiato i curdi, ma ora li vogliono abbandonare per accostarsi alla Turchia.

La presenza iraniana è osteggiata da Israele e Arabia, la Russia vuole aumentare la cooperazione militare con la l’Egitto, dove vuole riaprire la base aeronavale di Sidi Barrani, vicina al confine con la Libia, chiusa dopo la rottura tra Egitto e Urss, alla metà degli anni ’70  (Per le notizie, fonte: La Stampa).

ITALIA

Nel 1593 Enrico IV, per diventare re di Francia, si convertì dalla religione ugonotta a quella cattolica, anche Napoleone III, da repubblicano antipapista, si fece imperatore e difensore della chiesa, Mussolini ebbe la stessa evoluzione, da socialista anticlericale si fece fascista e si accostò alla chiesa. In politica e senza vincolo di mandato, per fare carriera, domina ricatto, corruzione e trasformismo, abusando della credulità popolare, ci si vende e si predica; promesse elettorali, promesse commerciali e promessa del regno di  Dio, si fondano tutte sulla credulità popolare.

Dopo le precedenti prese di posizione di segno contrario, in vista del prossimo successo elettorale del M5S, Di Maio, per rassicurare i mercati, è andato in pellegrinaggio a Londra, poi è andato in Usa dove ha riconosciuto il valore della Nato; quindi ha riconosciuto il valore dell’Unione Europea e dell’euro e del liberalismo che ha prodotto il liberismo, si è incontrato anche con esponenti della Chiesa dando a essi garanzie sul governo del M5S; si muove come non dovesse rendere conto al suo movimento.

Ha preso le distanze dai partiti euroscettici e non critica più le sanzioni alla Russia, chiede solo delle riforme alla UE, reddito di cittadinanza, come Trump, riduzione di tasse alle imprese, trascurando pensionati e lavoratori; comunque, ha ribadito che vuole abrogare il Job Act, mentre Berlusconi vuole abrogare la legge Fornero, qualche bella idea può essere utile prima del,le elezioni. Tutto sommato però, sembra una strategia per rassicurare i potenti e assicurare il successo elettorale al suo partito, ma questa strategia potrebbe anche fargli perdere il consenso elettorale e il sostegno di parte del suo movimento.

Il M5S è stato boicottato dalla televisione ma, con quest’involuzione, pare che ora sia trattato con più attenzione, al riguardo, gli italiani vorrebbero vederlo al governo e non si sono fatti incantare dall’informazione, dal governo e dalla politica; fino a oggi il M5S ha chiesto trasparenza e, contro il complotto mediatico, pareva voler cambiare l’Italia, adesso all’Europa chiede solo correzioni della sua politica, anche Berlusconi, il principale nemico del M5S, la pensa così.

I deputati del M5S si erano impegnati a stare in parlamento solo due legislature, se continueranno a sbandare e non si libereranno di Di Maio, gli italiani, che non si fanno più incantare dalla propaganda della televisione, li cacceranno dopo una legislatura; gli attivisti del movimento, che presto ritengo si trasformerà in partito, devono vigilare e stare attenti, dal movimento erano partiti segnali interessanti, i suoi ideali non possono essere affossati.

Berlusconi, da vero conservatore, teme il riformismo del M5S, speriamo che  questo riformismo esista ancora perché abbiamo assistito all’involuzione del PD renziano, Di Maio non può essere il padrone incontrastato del movimento, per favorire i mercati, non deve fare da filtro nelle candidature, deve consultarsi con la sua cerchia e con i fedelissimi della rete (Per le notizie, fonte: Mario Monforte).

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Il 26 marzo 2010 l’Italia ha adottato la direttiva europea Bolkestein del 2006, per la creazione del libero mercato dei servizi, estendendola però anche al commercio ambulante, mentre gli altri stati dell’Unione non l’hanno fatto; in Italia il settore occupa 600.000 lavoratori, con 196.000 imprese familiari. In Italia, con il liberismo e la liberalizzazione delle licenze agli ipermercati e supermercati, si mirava ad acquisire il 40% del commercio in mano a piccoli negozi e ambulanti, poi, con la crisi del consumo, del commercio e l’avvento di Amazon, anche supermercati e ipermercati sono entrati in crisi. Di fronte alle proteste degli ambulanti, dopo quelle dei tassisti e dei titolari di stabilimenti balneari, il governo ha prorogato l’attuazione della legge al 31.12.2018, ma senza stralciare gli ambulanti dal provvedimento.

Prima dell’unità di Italia, gli ebrei, chiusi nei ghetti, furono autorizzati dal papa a esercitare il commercio ambulante fuori del ghetto, non potendo fare i dipendenti pubblici e possedere la terra; i più benestanti tra loro presero a fare anche gli usurai, come del resto l’hanno fatto vescovi, nobili, mercanti, banditi e pirati, poi evolutisi in banchieri, anche con titolo nobiliare acquistato, solo la laurea non si può acquistare.

Hanno acquistato il titolo nobiliare anche Morgan e Rothschild, alcuni di questi arrampicatori sociali, per conservare l’anonimato, si contentavano di operare attraverso dei prestanomi o banche popolari cooperative, ufficialmente appartenenti alla gente comune; il Vaticano era antisemita ma, poiché il denaro non puzza, operava anche attraverso banchieri e dirigenti bancari ebraici (Per le notizie, fonte: Informazione Corretta).

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Le aziende italiane si lamentano perché sono ostacolate dallo stringere rapporti commerciali con l’Iran, prima a causa delle sanzioni e poi per la scarsa collaborazione delle banche, comunque, nel 2016 hanno fatto un memorandum d’intesa commerciale con l’Iran, per trenta miliardi di euro; però gli Usa, che sono tra i padroni d’Italia, contrariati anche da quest’altro passo italiano, accusano l’Iran di essere lo sponsor del terrorismo e l’Arabia e la lega araba lo accusano di destabilizzare il Medio Oriente.

Pochi giorni fa si è svolto un summit a Roma tra Iran e Italia, che vede nell’Iran, già soggetto all’embargo e al blocco delle transazioni finanziarie, un ricco mercato di sbocco per il made in Italy; in quella sede si è chiesto alle banche di aiutare il made in Italy a mantenere la leadership commerciale con l’Iran, esistente prima delle sanzioni. Le banche, con le loro transazioni, facilitano anche il traffico internazionale di armi, perciò il loro comportamento verso il commercio tra Italia e Iran potrebbe non essere casuale.

Del resto, tanti affermano che le banche, che sono controllate dai soliti ignoti, controllano a loro volta gli stati, ai quali commissionano leggi favorevoli a loro e ai loro mandanti; comunque, grazie agli Usa nostri alleati, che hanno voluto l’isolamento commerciale dell’Iran, nel 2016 la Cina ha superato l’intera UE nell’interscambio con l’Iran. Gli investimenti esteri in Iran trovano acqua gratis, basso costo del lavoro, basse tasse, energia a buon mercato e giovani con buona istruzione, una bella cosa per chi delocalizza impianti produttivi; tutto sommato, i nostri governi hanno una sola specialità, l’obbedienza  ai poter forti! (Per le notizie, fonte: Il Sole 24 ore).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (27/11/2017)

ITALIA

La crisi politica tedesca nasce dal fatto che essa è senza una maggioranza parlamentare ed è perciò foriera di un governo di minoranza o di ritorno alle elezioni politiche, con scioglimento delle camere; le critiche alla Merkel, osannata da politici e da informazione italiani, sono molte e l’informazione non evidenzia i lati negativi dell’UE e della Germania, i cui ceti operai e marginali denunciano un impoverimento, mentre la destra è ostile all’immigrazione e all’Unione Europea.

Anche il prossimo governo italiano potrebbe essere sorretto da una minoranza parlamentare, con le prossime elezioni politiche italiane sembra accennarlo anche Di Maio; però, in questo caso, bisognerebbe spiegare come funzionerebbe il parlamento. Fino a oggi, il governo si reggeva su maggioranze blindate o patti o alleanze tra alcuni partiti, da cui scaturivano governi di coalizione, anche grazie a passaggi di uomini da un  partito all’altro, favoriti da regali, cioè dalla corruzione, trasformando il parlamento, anche grazie alle lobby, in un grande supermercato.

Però, a leggere la costituzione, il parlamento della repubblica, poiché espressione della sovranità popolare, dovrebbe essere autonomo dal governo e non la sa stampella; il presidente della repubblica conferisce l’incarico di governo a una persona, lo nomina presidente del consiglio e, su proposta di questo, nomina i singoli ministri, il parlamento  vota la fiducia al governo.

Secondo la costituzione scritta, il parlamento vota, a maggioranza non precostituita, le leggi, che poi sono promulgate dal presidente della repubblica; se queste leggi sono sempre respinte dal parlamento o in presenza di mozione parlamentare di sfiducia, il presidente della repubblica scioglie le camere. Questa è la procedura prevista dalla costituzione, che vuole una repubblica parlamentare, l’altra costituzione, che si è imposta, è consueta, materiale, patteggiata e irrituale; rafforzata dai decreti del governo, estromette il parlamento dalla sua sovranità legislativa e lo fa dipendente dal governo.

Parlamento repubblicano vuol dire che la sua sovranità emana dal popolo, che vuole che il governo, come organo esecutivo, esegua le direttive del parlamento; anche se questo, in partenza di legislatura, è privo di una maggioranza, questa poi, per il varo delle leggi, nasce su una valutazione delle proposte legislative del parlamento o del governo. La nostra costituzione, esaltata da giuristi e politici, valutata dalla lettera, a causa della prassi, sembra essere proprio lettera morta, la esaltano a fini propagandistici, ma è stata proprio imbalsamata.

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Chi partecipa al capitale di una grande banca, come socio di capitale, partecipa indirettamente al capitale di Bankitalia e della BCE, ma senza poter influire sulle loro azioni, perché esse sono autonome dagli azionisti privati non costituiti da banche. Se tre fratelli vendono parte di un terreno comune, ognuno di loro riceve una parte del ricavato dalla vendita, però, chi partecipa al capitale di una grande società di capitale che vende una società controllata che produce utili, dovrebbe essere remunerato pro quota, ma ciò non accade.

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Con l’attuale meccanismo delle pensioni e con la disoccupazione giovanile e il lavoro precario, senza conglobare pensioni, ponendo loro il limite massimo di 4.000 euro il mese, sarà incrinato il rapporto intergenerazionale, oggi alleviato dall’aiuto che i pensionati prestano a figli e nipoti. Comunque, val la pena di ricordare che nel 2008 il saldo attivo tra entrate e uscite previdenziali era di 33 miliardi di euro, nel 2015 era di 26 miliardi; per il futuro, con le riforme pensionistiche attuate, il rapporto tra spesa previdenziale e Pil scenderà progressivamente e, nonostante i toni allarmistici di Boeri, il valore medio delle pensioni scenderà rispetto al Pil pro capite, riducendo la partecipazione degli anziani alla distribuzione del reddito, con danni forse, se non aumenterà l’occupazione, per i loro figli e nipoti.

L’aumento dell’età della pensione deciso dalla riforma Fornero, in un contesto di disoccupazione, l’ha fatta aumentare ulteriormente, quindi, la politica pensionistica del governo aveva solo finalità finanziarie, in risposta alla depressione del 2008 e alla crisi delle banche; ancora oggi il sistema pensionistico italiano contribuisce al bilancio pubblico con le imposte pagate dalle pensioni, all’estero, per lo più, esenti dall’imposta sul reddito.

Costringere al lavoro più a lungo ha aumentato la disoccupazione e ridotto anche la produttività del lavoro, in Italia la politica di sostegno al reddito è più bassa che in UE che, a causa della crisi, ci ha chiesto politiche fiscali restrittive, cioè la cosiddetta austerità, a cui il governo ha risposto con la riforma del,e pensioni e con il Jobs Act che ha ridotto il costo del lavoro (Per le notizie, fonte: sbilanciamoci.info).

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Di Maio, forse per rassicurare i mercati, è andato in pellegrinaggio a Londra, capitale della finanza mondiale, e ha affermato di non essere contrario a euro ed EU e di essere liberale, sbagliando perché solo con l’intransigenza si può riformare l’Unione e conservare l’euro; ora afferma di voler ridurre le imposte ai piccoli imprenditori. Questi in passato, in tutti i settori e nell’edilizia, ricevevano credito agevolato finanziato dallo stato, mentre ora, senza questo credito,  anche i loro risparmi sono stati colpiti dalle insolvenze bancarie.

Invece grandi imprese e banche, in ogni condizione di mercato, ricevono sempre un trattamento di riguardo da parte dello stato. Di Maio avrebbe fatto bene anche a insistere sul blocco dell’immigrazione, appoggiata da papa e suoi solidali politici e invisa alla Lega nord, e a chiedere la riduzione delle imposte per lavoratori e pensionati a basso reddito, anche se genericamente e giustamente ha attaccato la riforma Fornero.

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Le banche hanno fondi di riserva per fronteggiare le perdite di bilancio e disponibilità liquide per fronteggiare le richieste di rimborso, chiamate riserve di liquidità, quando la raccolta era remunerata esse costituivano un costo senza ricavo, mentre oggi, poiché il risparmio non è remunerato, le banche non soffrono di questa perdita, anzi, a causa della loro politica dissennata degli impieghi, poiché erano rimaste con poca liquidità, hanno ricevuto altro denaro a buon mercato con il QE di Draghi.

La politica dei tassi attivi e passivi delle banche, ufficialmente mirante a ricostituire un equilibrio di bilancio con utili, ma esistente anche prima, con tutte le alchimie inventate, penalizzai i risparmiatori; infatti, se un lavoratore ha una giacenza media mensile di mille euro per 340 giorni l’anno, in termini d’interessi, non riceve remunerazione, ma, se ha un debito, assistito da fido, di mille euro per 25 giorni, su questo debito paga gli interessi, evidenziando con ciò la disparità di trattamento.

EUROPA

In  aggiunta alle spese per la difesa degli stati, a giugno 2017 l’Unione Europea ha creato un fondo europeo di difesa, con 500 milioni di euro annui per la ricerca e un miliardo di euro l’anno per l’acquisto di strumenti a favore della difesa, probabilmente da installare ai confini della Russia. Come richiesto da diversi paesi dell’Unione e per superare il suo momento di crisi nelle relazioni interne, il 13/11/2017 i 23 stati dell’Unione hanno costituito una struttura di cooperazione per la difesa, chiamata PESCO, che dovrebbe portare all’unione dei sistemi di difesa e d’intelligence nazionali, diminuendo la dipendenza dalla NATO.

L’accordo dovrebbe unire le forze di difesa, razionalizzandole, senza aumentarne la spesa, come vorrebbero gli Usa. Al momento Il PESCO non prevede un comando unificato, né un centro unificato di programmazione perché, dopo la cessione della sovranità monetaria, gli stati non vogliono cedere anche il controllo sul loro esercito, il prossimo passo sarà l’approvazione e il finanziamento di progetti di sviluppo comuni nel settore delle armi, come il progetto europeo di aereo eurofighter già realizzato (Per le notizie, fonte: fondazionecdf.it).

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Speriamo che la Russia, a causa delle sanzioni occidentali, non perda la pazienza; caduto il comunismo, sperava nelle democrazie occidentali, ma la Nato ha disgregato la Jugoslavia e ridotto il suo impero; ora è minacciata per il suo attacco al dollaro e il suo avvicinamento alla Cina. Per ristabilire un clima di pace con l’UE e per una cooperazione economica con essa nella Russia europea, forse sarà costretta a rinunciare a tutta l’Ucraina e a concedere l’indipendenza ai suoi stati europei.

Per favorire il suo sviluppo, poiché ha tanta terra, dovrebbe legarsi ancora più strettamente alla Cina, con accordi monetari, economici, militari e di sviluppo, cedendo a essa, in contropartita, parte della Siberia, come fece con l’Alaska a favore degli Usa; in cambio potrebbe chiedere alla Cina un aiuto allo sviluppo della Russia asiatica. Con il Giappone potrebbe fare la pace, cedendo a esso isole Curili, Riu Kiu e Sakalin, già appartenute ai giapponesi, in modo da inaugurare un’era di sviluppo e di pace per la Russia, con la fine delle provocatorie sanzioni occidentali.

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Le crisi interne, economiche, politiche o favorite dai terremoti, con la collaborazione di potentati nazionali, favoriscono la penetrazione degli stranieri da loro chiamati; questi collaborazionisti sono agenti pagati o si vendono occasionalmente, sono sempre esistiti; per interesse personale, sfruttando queste situazioni, sono disposti a vendere allo straniero stato, imprese statali e pezzi del loro paese.

Le imprese e gli stati o i loro rappresentanti fanno affari vendendo e comprando, anche pezzi dei loro paesi, la sovranità del popolo, affermata soprattutto dai paesi cosiddetti “democratici”, è una chimera perché esso appartiene, come la terra su cui abita, ai soliti ignoti.

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Il 4 e 5 dicembre prossimi a Bruxelles, su iniziativa di Finance Watch, per riformare il sistema finanziario, si terrà il primo “Change Finance Forum”; Bloomberg ha affermato che fino adesso, con il consenso dei governi e dell’UE, hanno vinto le banche; cioè, non si è voluta la separazione tra banche commerciali e banche d’affari, né la tassa sulle transazioni finanziarie, né combattere i paradisi fiscali, perciò potrebbe arrivare presto un’altra crisi che riempirà ancora i portafogli dei grandi speculatori.

Tuttavia, le lobby insistono nella strategia di abbattere regole e controlli sui mercati; invece di separare banche d’affari dalle banche commerciali, la commissione europea, tradendo le sue precedenti affermazioni, ha affermato di aver approntato misure per la risoluzione delle crisi bancarie, cioè rinunciando a intervenire a monte del sistema e consentendo al sistema speculativo di continuare a operare.

Nel 2016 il governo italiano, dopo aver rifiutato di usufruire del fondo salva stati europeo, creato nel 2010 a favore delle banche e finanziato anche dall’Italia, ha stanziato 20 miliardi per sostenere il sistema bancario italiano, soprattutto il Monte Paschi; come l’UE ha messo delle toppe al sistema senza indicare una direzione di marcia e senza riconoscere il problema sistemico.

Il 26.4.2017 la commissione europea, al vertice di Goteborg ha presentato il Pilastro Sociale Europeo di pari opportunità di accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque, inclusione sociale e salario minimo, al quale Emma Marcegaglia, presidente di Business Europe, l’associazione delle imprese europee, è contraria, mentre la confederazione europea dei sindacati ETUC si è detta a favore.

In quella sede Gabi Zimmer ha contestato la compatibilità tra Fiscal Compact e diritti sociali garantiti dal Pilastro, chiedendo che i diritti sociali prevalgano sulla libertà di mercato, chiedendo reddito minimo e salario minimo europei e più investimenti pubblici. Nel 2016 nell’UE il tasso di disoccupazione medio era dell’8,7% contro il 7% del 2008, la crisi non è finita, al riguardo, l'Italia presenta gli indici peggiori.

L’Italia è agli ultimi posti anche negli indici di povertà, disoccupazione giovanile, accesso alla scuola e alla sanità, il 7,2% degli italiani rinuncia alle cure per costo, distanza e tempi di attesa; pare che dal 2008 il servizio sanitario sia peggiorato, anche i trasporti pubblici sono inadeguati e si chiedono maggiori stanziamenti per l’istruzione, ma il governo deve pensare soprattutto alle banche. L’UE chiede alla Grecia più riforme strutturali, cioè le stesse, imposte dalla Trouika, che hanno fatto cadere il paese nella crisi (Per le notizie, fonte: sbilanciamoci.info).

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Con le delocalizzazioni industriali, favorite dai bassi salari e con gli aiuti dell’UE, i paesi dell’Europa centro-orientale si arricchiscono, con tassi di sviluppo superiori alla Germania; invece nell’Ungheria di Orban, criticato dalla televisione, per timore dell’immigrazione islamica, difesa dal governo papista italiano, la destra si è molto rafforzata e gode anche del consenso popolare, naturalmente, è definita anch’essa  populista.

ISLAM

In Arabia saudita, per merito del principe ereditario Bin Salman, è iniziata una rivoluzione dall’alto, con l’arresto di principi e dignitari corrotti, per lo più, fondamentalisti e sostenitori  della jihad; questi, con il condono, si sono impegnati a restituire allo stato 100 miliardi di dollari ad esso sottratti. Bin Salman, anche se il paese, con le guerre e la caduta del prezzo del petrolio, in questo momento ha meno risorse,  vuole modernizzare il paese; nel 1979 i puritani wahabiti avevano preso la moschea della Mecca, in Iran era scoppiata la rivoluzione islamica degli ayatollah, rivale di Egitto e Arabia, e la Russia aveva invaso l’Afghanistan.

Perciò la monarchia autorizzò il clero o wahabita a imporre un islam più rigido che appoggiò all’estero anche gruppi terroristici nemici di Israele e Iran; ora però si è deciso di mettere un freno alla polizia religiosa, di autorizzare le donne alla guida di auto e di autorizzare concerti a Riad. In Yemen una guerra civile sanguinosa contrappone ribelli sciiti sostenuti dall’Iran a sunniti sostenuti da Riad. Con l’appoggio di Usa, Arabia e Israele, si sta creando una coalizione contro l’Iran di Khamenei, con lo scopo anche di traghettare l’Arabia nel XXI secolo (Per le notizie, fonte: La Repubblica 25/11/2017).

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L’attacco del 25/11/2017 a una moschea del Sinai ha procurato la morte a 235 sufi, giudicati eretici dagli integralisti sunniti e divenuti bersaglio come i cristiani copti, che prima erano considerati sottomessi, ma ora, per i fondamentalisti, devono essere uccisi. Nel Sinai egiziano, diventato quasi una zona franca, l’Isis si è alleata con alcune tribù beduine, è accaduto ciò perché, dopo il conflitto arabo israeliano, la regione, con un accordo con Israele, era stata demilitarizzata, ma ora Israele ha concesso all’Egitto anche l’utilizzo di armi pesanti.

Nella striscia di Gaza, l’intelligence egiziana e israeliana collaborano contro i terroristi dell’Isis, il 12/10/2017 c’è stata anche una riconciliazione tra Hamas e Fatah e nella penisola del Sinai Israele bombarda con i droni e con l’autorizzazione dell’Egitto, gli uomini dello stato islamico. Dopo che l’Isis, diretto da Al Baghdadi, ha perso territori in Siria e Irak, si è infiltrato nel Sinai, dove però era presente fin dal 2014.

In quella regione organizza attacchi contro le forze del generale Al Sisi, presidente dell’Egitto, dove ha procurato la morte a 1.000 uomini delle forze di sicurezza egiziane, inoltre a civili religiosi e a turisti occidentali. Nel 1977 Sadat pagò con la vita gli accordi di pace di Camp David tra Egitto e Israele, per  opera degli estremisti islamici della Fratellanza Musulmana; Al Sisi era arrivato al potere dopo il caos della Primavera Araba.

Nel Sinai il Califfato controlla il confine verso Israele, nell’anarchia della regione, gruppi jihadisti hanno fatto accordi con tribù beduine, attuando una pulizia etnica, attaccano chiese e moschee ospitanti copti e sufi; in questo momento, l’Isis può anche contare sull’esperienza di foreigh fighter di ritorno, dei quali gli Usa hanno fornito una lista di 43.000 nomi, di essi una parte si è diretta in Libia, una parte nel Sinai, altri sono tornati nel loro paese e intercettati dalla polizia locale.

Il 20/10/2017 nel deserto del Sinai sono stati trucidati 50 agenti egiziani, per opera di gruppi armati vicini ai Fratelli Musulmani, la media valle del Nilo è soggetta infiltrazioni da parte di gruppi jihadisti libici, con colonne di fuoristrada con armati libici (Per le notizie, fonti: Il Giornale, La Stampa, Il Foglio).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (20/11/2017)

ITALIA

La crisi delle banche popolari è stata favorita da grossi crediti facili e senza garanzie ad amici, dei quali il governo non vuole fornire l’elenco, al riparo, compensato, dei controlli della Banca d’Italia; in seconda misura hanno contribuito il credito insoluto all’edilizia e le partecipazioni in perdita, fatte per ridurre gli utili, a danno degli azionisti, e imposte; i circa 100 miliardi di euro complessivi di crediti incagliati di tutte le banche italiane, sono costituiti da circa 50 miliardi di crediti irrecuperabili e 50 miliardi di crediti recuperabili in tutto o in parte.

I primi sono coperti dai fondi svalutazione crediti delle banche, con prelievi dal conto economico, secondo il principio solidaristico o mutualistico tra clienti, che prevede che chi paga, paga anche per chi non paga. Gli altri 50 miliardi di crediti, recuperabili in tutto o in parte, si vogliono cedere a banche d’affari, con lo sconto di circa il 70%; queste premono per speculare sulle banche italiani, soprattutto popolari, che lo stato, per difendere il risparmio, è poi costretto ad aiutare.

Le cifre vere dell’operazione ancora non si conoscono, il risultato dell’operazione sarà una riduzione del patrimonio delle banche e una richiesta di aumento del loro capitale da parte della Bce, che già ora chiede più capitalizzazione e copertura al 100% dei crediti con il fondo svalutazione; tutto ciò porterà a una riduzione degli utili per gli azionisti e d’imposte per lo stato.

L’intervento speculativo sarà reso possibile dai bonus per gli amministratori delle banche in crisi e dall’operazione le banche d’affari potrebbero guadagnare oltre 10 miliardi di euro netti; infatti, i crediti ceduti sono recuperabili in tutto o in parte, cioè, anche se ceduti con lo sconto, possono essere recuperati anche al 100%; oggi la speculazione è la vera e sola dottrina delle banche d’affari americane, di fronte alla quale il governo, anche per ignoranza, è impotente e la Banca d’Italia è distratta.

La finanza internazionale, con i suoi agenti al governo, in generale, difende riciclaggio, paradisi fiscali e banconote da 500 euro, che nessun usa e che servono per riciclare; poi, per costringere mafia, capitalisti e politici italiani a riciclare in Usa ed Europa settentrionale, dove si ricicla liberamente, poiché i nostri governi sono eurodipendenti, ha ispirato all’Italia norme antiriciclaggio che costringono le banche ad annotare e segnalare modesti versamenti dei comuni lavoratori e pensionati.

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La Bce di Draghi, che non prende ordini dall’Italia, vuole limitare l’esposizione delle banche verso il debito sovrano, in Italia espresso in BTP; ma il bilancio dello stato, quando è in deficit, dopo aver perso la sovranità monetaria, si finanzia con questi titoli, acquistati anche da privati e da banche estere, diversamente, con un deficit di bilancio e con i titoli in scadenza da rimborsare, sarebbe il default dell’Italia; ipotesi paventata dalla Germania, dalla commissione europea e dai mercati, per speculare sull’Italia, ma mai verificatasi fino a ora.

Da considerare che l’Italia ha sempre onorato i suoi debiti e questi BTP ad alto interesse, se l’Italia non è insolvente, sono ricercati dalle banche europee, che forse li vogliono acquistare dopo averli fatti vendere alle banche italiane. Intanto, Germania e Francia fanno shopping di banche e imprese italiane, ora è il momento della Carige.

L’Aba, istituzione europea che controlla le banche, afferma che le banche italiane sono troppo esposte con il debito sovrano, è accaduto questo perché circoli privati chiusi hanno impedito che in Italia si sviluppasse un mercato borsistico e perciò gli italiani si sono diretti verso i titoli pubblici, seguiti poi dalle banche. Intanto continuano le mortificazioni e gli schiaffino in  faccia all’Italia, il vicepresidente della commissione europea, Katainen, invita il governo italiano a non mentire, nessuno avrebbe il coraggio di dirlo alla Franca, alla Germania o alla Spagna; il fatto è che i governi italiani sono eurodipendenti, hanno sentimenti di disistima verso gli italiani e sono attratti dallo straniero.

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I papi non hanno sempre seguito la stessa politica, a volte si smentivano, Giovanni Paolo II, secondo Monsignor Mauro Longhi, della Prelatura dell’Opus Dei, prima di morire, 25 anni fa, fece una rivelazione o profezia, affermando che l’Islam avrebbe invaso l’Europa e il suo dominio sarebbe stato peggio di  quelli esercitati dal nazismo e dal comunismo.

Il papa polacco era istintivamente diffidente verso la penetrazione islamica, affermò che uomini di religione islamica sarebbero arrivati da tutti i paesi islamici; invece Francesco I, che è vicino ai fratelli musulmani, è favorevole all’immigrazione islamica, d’accordo con solidaristi e trafficanti di uomini come Goldman Sachs, per essi, lo stato non dovrebbe fare niente per contenere questa immigrazione.

EUROPA

L’erbicida Roundup della Monsanto, il più usato al mondo contro le piante infestanti, contiene il composto chimico Glifosato, che è un interferente endocrino capace di danneggiare la flora batterica intestinale e d’influenzare negli adolescenti lo sviluppo sessuale, che nelle femmine è ritardato avendo un effetto antropogenico per eccesso di ormoni maschili; secondo una logica precauzionale, ma non è dimostrato potrebbe essere anche cancerogeno; come tante altre sostanze chimiche, tuttavia, è metabolizzato dalle piante e finisce nei nostri piatti, poi, accumulato dall’organismo umano, può provocare patologie anche a lunga distanza.

Tuttavia, molti pesticidi sono interferenti endocrini, come ftalati, parabeni, bisfenolo A e il pesticida Mancozeb, ecc.; il Roundup è legale negli Usa e, per studiarne meglio gli effetti, è stato autorizzato ancora per 5 anni dalla commissione europea, al momento, l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’ha assolto, negandone la tossicità, ha dato parere favorevole all’uso dell’erbicida dopo aver copiato di sana pianta il relativo rapporto informativo della Monsanto.

La Germania, che domina, anche per interposta persona, la commissione europea, con i suoi attivi commerciali ha fatto shopping d’imprese strategiche all’estero e perciò la Bayer tedesca si è fusa con la Monsanto americana, perciò vuole difendere i suoi interessi; anche la Deutsche ha assorbito la Banca d’America, capofila dei derivati, e perciò la Germania sottace il rischio di questi strumenti per l’indebitamento degli stati (Per le notizie, fonte: ll Salvagente n.9 - novembre 2017).

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Nel 2015, vista la crisi economica, crisi dell’Unione Europea, terrorismo, immigrazione guerre locali  e sganciamento degli Usa dagli accordi commerciali, in previsione di un aumento delle spese militari, il ministero della difesa tedesco, mentre il governo italiano si nutre della fede nell’Unione Europea, ha presentato un documento strategico segreto, elaborato indipendentemente dalla Nato e dai membri europei dell’Unione, dal titolo:”Prospettive 2040”.

Esso ipotizza sei scenari: Il primo vede l’UE sopravvivere alla crisi, con l’esercito tedesco impegnato in operazioni di peacekeeping, il secondo prevede l’aggravarsi della crisi economica e dell’UE, il terzo prevede l’aumento di terrorismo e nazionalismo, il quarto il calo del commercio estero tedesco, il quinto la contrapposizione tra Nato e Cina e Russia dall’altra parte e il sesto, la dissoluzione dell’UE e della Nato (Per le notizie, fonte: fondazionecdf.it).

ASIA

La libertà religiosa è l’indice più sensibile della libertà in ogni paese, anche a favore degli atei e di chi cambia religione, l’Europa ne ha una triste memoria, ci è noto che si perseguitano cristiani nell’Islam e musulmani in Asia; ora apprendiamo che, in piccoli villaggi del sudest della Cina, il governo cinese ha ordinato di sostituire crocefissi e immagini di Cristo e della Madonna con quelle del segretario del partito comunista XI Jnping;  Russia e Cina hanno sempre temuto la penetrazione vaticana nei loro territori (Per le notizie, fonte: La Verità 19/11/2017).

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Il Giappone ha proposto un’intesa militare tra Giappone, India, Australia e Usa, con potenziamento delle forze militari ed esercitazioni militari congiunte delle rispettive marine militari e collaborazione strategica; il primo ministro indiano Modi vuole migliorare le infrastrutture e le comunicazioni che uniscono India e Indocina, e collaborare in tutti i campi con Australia, Giappone, Corea del sud e Singapore.

Tutti questi paesi già aderiscono all’ASEAN, l’organizazzione di commercio dei paesi asiatici; l’India, per fronteggiare la Cina, progetta anche il miglioramento del suo sistema di difesa,  India e Giappone fanno esercitazioni militari in comune, mentre gli Usa, con la loro flotta, fornisce protezione alla Corea del Sud (Per le notizie, fonte: fondazionecdf.it).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (12/11/2017)

ISLAM

La Dea antidroga americana ha informato la guardia di finanza di Genova che un cargo, proveniente dall’India, trasportava un carico di droga tramadolo in pastiglie, derivato dall’oppio, che permette di sopportare dolore e fatica e agisca anche come il viagra, ma, assunto ripetutamente, può dare dipendenza e portare anche alla morte.  Il carico è stato sequestrato, si tratta di 24 milioni di compresse, per il valore di 50 milioni di euro, destinato ai combattenti del califfato in Libia, lungo la rotta India-Italia-Libia.

I Piromalli, della ndrangheta calabrese, gestiscono il traffico a Genova e a Gioia Tauro, in Calabria, porto container voluto dalla ndrangheta, specializzato in traffici illeciti; a Gioia Tauro arrivano anche reperti archeologici trafugati dall’Isis, piazzati nel mercato internazionale; i relativi proventi vanno a finanziare il terrorismo, sono utilizzati per acquistare armi in Moldavia e Ucraina, in collaborazione con la mafia russa.

Dell’organizzazione mafiosa fa parte anche qualche camorrista salernitano, specializzato nello spaccio di documenti falsi e un algerino indagato negli attentati di Parigi e Bruxelles. Gli armatori di queste navi appartengono alla criminalità cinese, le bolle di accompagnamento celano la merce, nel caso di Genova indicata come giocattoli; la mafia italiana collabora per lucro con il califfato.

Riprendono gli sbarchi d’immigrati dalla Libia, la cui guardia costiera, fornita di motovedette dall’Italia, collusa con il governo italiano, apparentemente estraneo, fa spesso il doppio gioco, imbarcando gli emigranti dei barconi su navi militari o delle Ong dirette in Italia; il governo italiano, su sollecitazione del papa, non respinge questi clandestini, anche perché il presidente dell’Inps, Boeri, desidera  compensare il calo demografico con questi immigrati.

Intanto dall’Italia, colpita da disoccupazione, continua l’emigrazione verso l’estero, l’Italia chiede inutilmente all’UE di accogliere questi emigranti, li ospita, li vaccina, ne seppellisce i morti in mare, li cura e li alfabetizza, con notevoli spese e un piccolo contributo dell’UE. Intanto anche il Kosovo è diventato una fucina di terroristi islamici, che entrano in Italia aiutati da passeur romeni, alcuni di loro volevano mettere una bomba al ponte di Rialto a Venezia (Per le notizie, fonte: La Verità – 4.11.2017).

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Il missile inviato all’aeroporto di Riad, in Arabia, dallo Yemen, per opera delle milizie Houthi filo iraniane, per Riad è un atto di guerra, pertanto s’inasprisce lo scontro tra Riad e Teheran; con la scusa di voler combattere la corruzione, in realtà per accentrare un potere assoluto, togliendolo ai principi come fece Luigi XIV, l’erede al trono Mohammed Bin Salman ha fatto arrestare Bakr Bin Laden, costruttore edile fratello di Osama Bin  Laden, assieme all’uomo più ricco del paese, il principe Waleed Bin Talal.

Con l’intervento di truppe russe, iraniane e di Assad, Al Baghdadi, capo del califfato, sembra essere scomparso in Siria e Irak e Iran e Arabia sono in lotta per la leadership nella regione; l’Arabia è appoggiata da Usa e Israele. La religione sembra giustificare la secolare reciproca tensione, ma la vera ragione, come dappertutto, è l’egemonia nella regione e l’interesse economico; in teoria, seguendo la religione, gli sciiti sostengono la discendenza dinastica e di sangue di Maometto e l’Arabia, come nell’UE, quella elettiva, l’asse sciita comprende Libano, Siria, Qatar e Yemen, quello sunnita Arabia, Emirati ed  Egitto.

Il principe ereditario saudita ha ordinato un’ondata di arresti e conta sull’alleanza di Usa, Egitto e Israele; il primo ministro libanese Hariri, minacciato di morte come suo padre, alleato dell’Arabia e tallonato dagli Hezbollah sciiti, ha dato le dimissioni e si è rifugiato in Arabia che, alleata degli emirati, ha dichiarato l’embargo contro il Qatar, alleato di Iran e fratelli musulmani, a loro volta nemici del presidente egiziano Al Sisi, alleato dell’Arabia e, in precedenza, sostenuti dagli Usa. Trump, nel riavvicinarsi a Putin, medita sugli errori commessi dall’America

Nello Yemen l’Arabia, per fermare le milizie Houthi filo iraniane, ha chiuso lo spazio aereo e i porti; il governo di Bin Salman, per fronteggiare quello centralizzato di Teheran e superare le divisioni interne del suo paese, progetta di instaurare un governo assoluto, emarginando principi e capitalisti del paese, facendoli arrestare con la scusa di corruzione, cospirazione e intese con il nemico; fino a oggi il principe, per governare, era costretto a mediare continuamente (Per le notizie, fonte: La Repubblica – Corriere della Sera).

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Pare che i trafficanti di uomini abbiano minacciato l’Unione Europea che, se si blocca il loro traffico, dovranno riciclarsi in guerriglieri della jihad; intanto in Europa l’infibulazione delle donne segue l’ondata immigratoria, la Gran Bretagna ne detiene il primato, in Italia le donne colpite sono 80.000; l’operazione è eseguita, senza precauzioni, da donne islamiche e i medici, di solito, non denunciano la mutilazione, come la legge prevedrebbe.

Gli ultimi sviluppi dell’immigrazione farsa italiana prevedono che gli immigrati siano divisi tra rifugiati, persone bisognose di protezione, persone con permessi umanitari, rimpatriati  espulsi e poche persone inviate nei paesi dell’Unione Europea; la politica si è supinamente adeguata alle direttive del papa. In tal modo, rimangono in Italia il 25% di quelli da rimpatriare, quelli rimandati nei paese di partenza, a spese dell’Italia come i funerali dei morti in  mare, negli ultimi due anni sono stati 5.800. Restano i problemi per i centri di accoglienza e per i Comuni, alcuni di questi però,  d’accordo con le cooperative, sono interessati  all’immigrazione (Per le notizie, fonte: La Verità 8-9/11/2017).

ITALIA

I social del Web sono accusati di minacciare la democrazia perché forniscono solo informazioni di parte, però lo fanno anche la televisione e la carta stampata; attaccando le cosiddette false notizie, si vorrebbe silenziare le opinioni sgradite con la censura. E’ un fatto che gli uomini hanno interesse a connettersi con chi la pensa come loro, non sono interessati al dissenso, all’originalità e all’anticonformismo, del resto, anche la propaganda, sponsorizzata dal potere, anche attraverso la scuola, non valorizza punti di vista diversi e lo scambio d’idee.

Ad ogni modo, internet non è sempre un’oasi di libertà e perciò a tanti studiosi, poco interessati alla propaganda, i social non piacciono, come non piace tanta informazione; ma informazione e storia sono costituiti anche di false notizie e di propaganda, perciò è assurdo porre limiti alla libertà d’espressione della rete, le false notizie o le notizie parziali non vengono solo dalla parte avversa, devono solo essere smentite o contestate.

Il governo è infastidito perché diminuiscono i lettori dei giornali e i telespettatori, collaterali allo stato perché da esso aiutati e anche da privati, mentre aumenta l’informazione della rete che, anche con i suoi difetti, nessun potere pubblico controlla, è questa la libertà della rete e non l’esattezza delle sue analisi. Per il governo sono soprattutto false le informazioni critiche della rete su farmaci e vaccini, che generano preoccupazioni in Big Pharma, collegata alla politica, poi, in  attesa della censura, il governo bolla le informazioni politiche ad esso contrarie.

Con il tempo si sono deteriorati repubblica, democrazia e socialismo, il riscatto, in terra o in cielo, era stato promesso da chiesa e partiti, ma la promessa non è stata mantenuta perché, sedotti dalla ricchezza, chiesa, massoneria, ebrei e partiti, in periodi diversi e scaglionati, tradendo il popolo, si sono spostati da sinistra a destra, alleandosi con i grandi interessi e tradendo le loro origini rivoluzionarie che avevano promesso la salvezza, in terra o in cielo.

Il governo, per far passare leggi impopolari e prevenire l’impopolarità verso di esso, ha affermato: “Ce lo chiede l’Europa”, facendo cadere in discredito, presso l’opinione pubblica, l’Unione Europea; oggi, per criticare l’immigrazione selvaggia, bisognerebbe dire: “Ce la chiede il papa riformatore” al quale i governi italiani sono supinamente soggetti, naturalmente, per papa s’intende anche la curia romana.

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Se ci fosse meno elusione fiscale o evasione legale, si potrebbero ridurre le imposte a quelli che hanno i redditi più bassi, senza aumentare la pressione tributaria che è già alta; invece la televisione alza i lamenti sull’evasione affermando che, con i soldi dell’evasione, lo stato potrebbe fare tante cose, come se fosse possibile portare la pressione tributaria al 70% del Pil.

Quando la televisione condanna l’evasione fiscale, non accenna all’evasione legale e agli sprechi di stato, ma solo agli sprechi alimentari degli italiani, anche la carriera diplomatica è fonte di sprechi; l’Italia mantiene ancora ambasciate nei paesi europei facenti parte dell’Unione. Gli ambasciatori sono spesso eredi di dinastie che si passano la carica, accade però anche in altri settori della pubblica amministrazione, hanno privilegi, esenzioni e immunità, come li aveva l’aristocrazia prima della rivoluzione francese.

Il fatto è che i notabili, se non avessero privilegi, spingerebbero il popolo alla rivoluzione, con i privilegi ricattano il governo occulto e lo legittimano davanti al popolo. La boria e sufficienza degli ambasciatori diplomatici sono mitigate dai funzionari d’ambasciata che assistono gli italiani all’estero, da quelli del ministero degli esteri e dai consolati, considerati plebei dagli ambasciatori.

Nelle ambasciate si fa traffico di visti e di cittadinanza a favore dei calciatori, i dirigenti sono 460, di cui 423 diplomatici, guadagnano circa 200.000 euro lordi l’anno, gli ambasciatori usano l’auto di servizio per motivi privati e, con le indennità, guadagnano anche 33.000 euro il mese; si diventa ambasciatore per raccomandazione, 158 famiglie vantano diplomatici per eredità, tante sedi diplomatiche andrebbero chiuse (Per le notizie, fonte: Ambasciatore Calogero di Gesù – Dietro le quinte della Farnesina).

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La Bce chiede all’Italia la riduzione accelerata dei crediti deteriorati delle banche o non performing loans, però Bruxelles pare stia con l’Italia cioè non approva questo rigore; Francoforte chiede di portare gli accantonamenti sui crediti deteriorati al 100% del loro ammontare. Questi crediti, per le banche più grandi sono scesi al 5,5% dei crediti complessivi, coperti dal fondo svalutazioni crediti, tuttavia, anche Unicredit e Banca Intesa si apprestano a vendere crediti per 44 miliardi di euro, con uno sconto di circa il 70%; per tutte le banche, dopo l’operazione ci sarà una riduzione dello stock di crediti deteriorati pari a 55 miliardi di euro; sarà un buon affare per le banche d’affari internazionali acquirenti di questi crediti.

L’Unione Europea e queste banche d’affari affermano che le banche italiane sono le più esposte dell’eurozona; intanto la Consob ha incominciato a dissociarsi dalla Banca d’Italia, accusandola di non sorvegliare le banche. Draghi aveva proibito alla Pop Vicenza, in difficoltà, di fare altre acquisizioni, ma Saccomanni revocò il divieto, la commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, presieduta da Casini, ha segretato i nomi dei debitori insolventi delle banche, alcuni di essi avevano ricevuto grossi crediti di favore  senza garanzie; una cosa del genere era accaduta, dopo l’unità, alla Banca Romana, controllata dalla nobiltà nera vaticana, della quale facevano parte i Pacelli.

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La lotta all’omofobia in Italia rischia di dar vita ad altri reato d’opinione, alcuni reati d’opinione sono stati in parte depenalizzati e trasformati in reati contravvenzionali; la stampa fa allarmismo sul fenomeno che tuttavia, nell’ultimo anno, è diminuito; generalmente, l’Italia non dà la caccia ai gay, alcuni di loro, se ben protetti dalla loro classe o dalla loro famiglia, visto che la carriera si fa con i favori, fanno anche una bella carriera, il discorso vale anche per le donne.

L’ultima evoluzione della materia sessuale è dovuta alla diffusione della teoria gender che sostiene che le differenze sessuali sono culturali e non biologiche, con essa, si vogliono cioè nascondere le naturali differenze sessuali tra uomini e donne che fissano la loro identità; combattere stereotipi di genere potrebbe favorire la transessualità e potrebbe essere il risultato della riduzione del ruolo del padre di famiglia, del marito e dell’avvento del femminismo; da notare che anche alcuni gay sono a favore della famiglia tradizionale, comunque, a causa di questa evoluzione, la scuola è in subbuglio.

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Walter Veltroni ha scritto un libro dal titolo: “Quando”, in cui racconta la storia del comunista Giovanni, entrato in coma nel 1984 perché colpito alla testa ai funerali di Enrico Berliguer; questo, risvegliatosi nel 2017, vede il suo partito progressista completamente cambiato, come, del resto, l’occidente e il mondo, soprattutto per la distruzione dei diritti dei lavoratori.

USA

Gli Usa, già liberisti e a favore della globalizzazione, dell’apertura dei mercati e della libera circolazione dei capitali,  che hanno favorito speculazione e delocalizzazioni industriali, sono in  crisi e pieni di debiti, coperti in parte da investimenti esteri; perciò stanno cambiando rotta e invocano il protezionismo, il blocco dell’immigrazione e creano ostacoli agli investimenti Usa all’estero.

Generalmente sono i paesi poveri e in recessione che invocano il protezionismo, quelli in sviluppo sostengono il liberismo, come fa oggi la Cina; eppure l’informazione continua a dipingere gli Usa come paese economicamente forte, probabilmente per favorire l’afflusso di capitali esteri, citando indici di borsa, che sono influenzati dalla speculazione, e altre statistiche, spesso taroccate, inoltre rimarcando le debolezze italiane derivanti dal suo debito pubblico su cui tutti possono speculare all’estero.

E’ evidente che Trump sente la decadenza americana e vorrebbe metterci riparo, mentre il terzo mondo, aiutato dal basso costo della mano d’opera, si sviluppa velocemente, ma la catena della carità internazionale, su cui si specula, non lo può dire. Oggi i ricchi del mondo, per risparmiare imposte, nascondono i loro capitali nelle società Off shore dei paradisi fiscali e UE e  Usa non riescono a riparare ala situazione; i paradisi fiscali esistono anche all’interno dell’UE, che impone vincoli di bilancio pubblico agli stati senza vedere questa grande evasione.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (4/11/2017)

USA

Usa, UK e loro alleati hanno circondato Cina e Russia di basi militari, la demonizzazione di Corea del nord, Iran e Russia nascondono il vero obiettivo degli Usa, la Cina, che si prepara a lanciare, a Shanghai e Hong Kong, un future sul petrolio in yuan convertibili in oro, il che permetterà ai suoi alleati di bypassare le sanzioni Usa. Intanto, nell’agenda dei neoconservatori e dei globalizzatori, per ridurre il tasso di democrazia, la polizia di alcuni paesi sta progettando di trasformare i frigoriferi in dispositivi di ascolto, sorveglianza e controllo, il 5.9.2017, anche in Queensland – Australia, è stata approvata una proposta di legge del genere.

In passato, per motivi di confine, l’India si era scontrata con la Cina, ma l’hanno fatto anche Cina e Vietnam, Russia e Cina e India e Pakistan, però nel 2016 Cina e India sono entrate nell’organizzazione per la cooperazione di Shanghai, assieme alla Russia; India e Cina, come paesi Brics, hanno creato una banca di sviluppo a Shanghai e l’india è membro della banca asiatica d’investimento con sede in Cina.

Ultimamente però, il primo ministro indiano Modi si è rifiutato di partecipare alla conferenza di Pechino del maggio 2017 sulla nuova via della seta e sul progetto d’infrastrutture euroasiatico, dicendosi contraria al corridoio passante per il Pakistan. L’India, per contrastare la via della sete, assieme al primo ministro giapponese Abe, ha invece progettato un corridoio di sviluppo tra Asia e Africa; intanto sono cresciute le controversie tra Giappone e Cina su alcune isole del mar cinese orientale, dove il Giappone ha installato sistemi di difesa missilistici americani.

Il 26.6.2017 Modi ha incontrato Trump che ha incluso Yusuf Shan, leader dei combattenti anti indiani del Kashmir pakistano, nella lista dei terroristi internazionali, prevedendo sanzioni contro il Pakistan, prima alleato degli Usa e dell’Arabia; gli Usa vendono anche armi e gas di scisto all’India. Modi è anche volato in Israele, il Mossad aveva già collaborato con l’India e nel 1999 e gli aveva fornito immagini satellitari della guerra contro il Pakistan, accusato anche di sostenere i talebani.

Nonostante delle opere pubbliche fossero state notificate dalla Cina all’India, questo paese ha inviato in Bhutan truppe contro alcune imprese di costruzione cinesi; i confini tibetani tra India e Cina furono fissati nel 1895; ma ora sembra che Usa, Israele, UK, Giappone e India si siano alleate contro la Cina; forse gli Usa vogliono attizzare un’altra guerra per procura e vogliono sabotare la nuova via della seta, con danno economico anche per l’Europa.

Gli Usa, per alimentare il clima di guerra, lanciano false accuse, perciò accusano la Russia di aver usato in Siria il gas contro civili, di minacciare Ucraina, Polonia e paesi baltici, di aver interferito nelle elezioni americane; anche con notizie false, gli Usa sono in guerra permanente, soprattutto contro Cina e Russia, la propaganda della CIA si avvale di giornalisti e opinionisti pagati.

Per contrastare l’informazione estera e quella indipendente, Il 23.12.2016 Obama ha creato anche un ufficio per la censura; stiamo tornando alla guerra fredda del 1953 che si combatte con sovversione, speculazione finanziaria, terrorismo, guerre per procura, immigrazione, propaganda e false notizie, con le quali si sta sovvertendo anche la democrazia occidentale.

L’intelligence di USA e UK hanno un programma di guerra psicologica diretto anche contro gli alleati, lo scopo è quello di creare in occidente confusione e dubbi, i neoconservatori anglo americani vogliono contrastare l’influenza russo cinese, difendere il dollaro e riaffermare il dominio anglo americano, per altri versi in decadenza; questa collaborazione è vecchia e si consolidò dopo la seconda guerra mondiale; comunque, la prossima terza guerra mondiale potrebbe non essere nucleare, ma potrebbe essere una cyber-guerra, l’atomica è stata usata solo come deterrente.

Gli Usa accusano la Russia di diffondere false notizie in rete, ma la macchina propagandistica lavora anche in occidente dove, in pratica, lavora a favore dell’estrema destra e per l’antidemocrazia, fornendo notizie distorte anche ai media indipendenti, sostenendo governi autoritari amici, alimentando guerre e speculazioni finanziarie e destabilizzando paesi.

Una società veramente democratica non è mai esistita, lo stato, che ha tre facce e non appartiene al popolo,  è un grande inganno e una società privata occulta, la società è oligarchica e il potere poggia sulla forza, l’inganno e la violenza, lo stato ha il monopolio della violenza. La democrazia che inganna i cittadini e non è trasparente non è migliore della peggiore sadica dittatura.

Generalmente, la gente dice bene o male del prossimo in base a quello che riceve da esso, analogamente, l’informazione è pluralista perché i giornalisti possono essere amici o agenti del papa, degli Usa, della Russia, della Cina, della Gran Bretagna, della Germania e della Francia; però, per chi ci crede, c’è chi narra che sono indipendenti gli organi costituzionali dello stato, gli organi d’informazione e la banca centrale, ma forse si vuole solo dire che essi sono solo indipendenti dal popolo (Per le notizie, fonte: Nexus n.130).

ITALIA

Nel corso delle indagini sulla situazione della banca popolare di Vicenza, è risultato che questa, per addomesticare i controlli sulla sua gestione, aveva assunto, con stipendio maggiorato, tre ispettori della vigilanza di Bankitalia, cioè Lio, Onofri e Romito. E’ una prassi seguita da multinazionali ed enti soggetti a controllo pubblico, infatti, anche le case farmaceutiche americane assumono dirigenti FDA che dovrebbe controllarle.

La corte dei conti indaga sulle perdine in derivati dell’Italia nei prossimi quattro anni, sarebbero circa 24 miliardi di euro; questa perdita è derivata dal fatto che l’Italia scommetteva sul fatto che gli interessi sarebbero rimasti alti, invece sono diminuiti; non si era tenuto conto che le controparti, cioè le banche d’affari americane, che controllano le società di rating, erano in grado d’influenzare, a fini speculativi, il movimento dei tassi.

L’Italia ha perso in derivati quello che ha risparmiato con il calo dei tassi, favorito dal QE di Draghi, invece la Spagna, agendo con più cautela, non ha avuto perdite su questo fronte; il fatto è che i governi italiani, quando non sono collusi, si fidano dello straniero e non degli italiani, da essi considerati furbi, evasori, corrotti e mafiosi. Osservo che tra governo e governati ci dovrebbe essere reciproca stima, inoltre, i difetti degli italiani esistono anche nei paesi esteri e nei loro uomini di governo.

La corte dei conti ha convocato la banca d’affari Morgan Stanley, perché al ministero del Tesoro hanno usufruito delle porte girevoli anche Cannata, Siniscalco e Grilli; infatti, Siniscalco è andato a lavorare a Morgan Stanley e Grilli a JP Morgan; a essi la corte dei conti ha chiesto i danni; purtroppo, anche Goldman Sachs ha scommesso sulla crisi sistemica dell’Italia.

Io ritengo che questi contratti truffa, dei quali sono responsabili politici e banchieri, invece di pagare penali, possano essere anche denunciati, a patto che esista una volontà politica che si faccia forte di pronunce della magistratura; purtroppo però, sembra che il governo non voglia che si conosca sempre tutta la verità, su questi fronte e su altri fronti. Possiamo solo sperare in parte della magistratura, la maggior parte di essa è distratta.

Dopo la denuncia di diversi scandali che hanno coinvolto uomini di potere, la RAI,  favorevole al collateralismo dell’informazione a favore del governo, ha costretto alle dimissioni diversi conduttori d’inchieste, come Gabanelli, Floris, Giletti e Porro, perché non piacevano le loro inchieste; è accaduto anche a Biagi, Santoro e Travaglio, al tempo di Berlusconi, padre spirituale di Renzi.

La crisi economica, quella dell’UE e gli scandali politici stanno favorendo la riscossa di movimenti autonomistici e indipendentisti, i cittadini non vogliono sentirsi ancora più distanti di prima dal potere; gli stati dovrebbero essere federali, secondo la vecchia proposta della lega, poi assorbita dalla palude di Berlusconi; invece ultimamente, Roma ladrona aveva attaccato gli sprechi delle regioni, sottacendo quelli di Roma papista. Il PD ha più a cuore i suoi rapporti con la curia che la sua storia in difesa dei lavoratori.

ISLAM

Con la preoccupazione della Russia, dalle repubbliche caucasiche vengono molti terroristi islamici, cioè dalla Cecenia e dall’Uzbekistan, ma ne arrivano anche da Albania, Bosnia, Kosovo, Tunisia, Libia, Irak, Siria e dall’UE, in quest’ultimo caso si tratta di cittadini europei, ma sempre di religione islamica; ne arrivano anche dalla regione cinese dello Xinjiang, terra degli iuguri islamici. Trump ha riconosciuto che anche gli Usa, per la ragione machiavellica di stato, hanno aiutato dei terroristi, ora però sembra che, con l’Arabia, che si sta convertendo agli affari, voglia contrastare il terrorismo sciita e del Qatar; secondo gli americani, l’Iran, secondo il principio: “I nemici del mio nemico sono miei amici”, seguendo l’esempio del Pakistan, ha anche ospitato e aiutato Bin Laden e i suoi uomini di Al Qaeda.

Con la fine dello stato islamico in Siria e in Irak, i foreigh fighters potrebbero dirigersi verso l’Europa che, volendo lottare contro il razzismo, non adotta misure cautelative, a parte il blocco all’immigrazione, invece Trump cerca d’impedire il loro l’accesso negli Usa. Tariq Ramadan, teologo islamico e professore residente in Europa, accusato di stupro, ha molti ammiratori tra gli intellettuali europei e ha scritto un libro con cui, a causa delle ingiustizie, esalta jihad e resistenza  islamica armata.

A causa dei matrimoni falliti tra italiani e stranieri immigrati, ci sono circa mille bambini sottratti ai genitori e portati all’estero, il papa sarà contento perché almeno qualcuno fa i figli; di fronte al fenomeno, la magistratura e la politica sono impotenti o insensibili, soprattutto la Rai, quando a reclamare sono uomini e non donne. Lo stato deve difendere soprattutto gli immigrati e gli aggressori dalle violenze degli aggrediti in casa (Per le notizie, fonte: La Verità 2/11/2017).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/10/2017)

USA

Come si sa, Cina e Russia, con progetti di monete alternative legate all’oro, stanno attaccando la posizione monopolistica e privilegiata del dollaro, principale moneta del commercio internazionale; le sanzioni degli Usa alla Russia dipendono non solo dalla politica russa in Medio Oriente, ma anche da quest’attacco al dollaro. Pertanto, il Regno Unito, finanziariamente legato agli Usa, ha suggerito una nuova strategia contro la Russia, la vuole escludere dalle transazioni finanziarie internazionali legate allo SWIFT, gestite da una società con sede in Belgio.

Per il momento, l’Unione Europea si è dissociata dalla proposta, ma la Russia è preoccupata, come contromisura cautelativa, ha deciso di accumulare più oro e progetta di rivolgersi al blockchaim ove operano le criptovalute sottratte al controllo delle banche centrali; il che darebbe luogo a una democrazia valutaria decentralizzata della rete che ha ispirato la criptovaluta virtuale bitcoin che, senza controlli, non garantisce sicurezza ma, tuttavia, ha mostrato un certo interesse da parte della finanza.

Da essa si è evoluta la piattaforma valutaria decentralizzata Ethereum, verso la quale si dirige la Russia, questa piattaforma si serve di una moneta virtuale all’interno di una rete open source e potrebbe abbattere l’egemonia del dollaro; questa valuta non sarebbe controllabile da uno stato e favorirebbe un sistema valutario decentralizzato, che poi però, con un trattato, potrebbe essere regolato da un accordo tra i principali paesi (Per le notizie, fonte: Michele Crudelini).

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Certe volte pare che gli Usa non siano interessati alla distensione internazionale, accusano la Russia d’ espansionismo militare e la sanzionano per la sua politica in Medio Oriente e perché contraria alla posizione privilegiata del dollaro; fanno una politica bellicosa per difendere gli interessi dei produttori americani di armi, facendoci ritornare al pericoloso periodo della guerra fredda, quando stavamo precipitando in una guerra nucleare. Con la caduta del comunismo, era seguito un certo periodo di distensione, ora però, gli Usa vogliono anche reagire alle provocazioni e alle minacce nucleari del dittatore nordcoreano.

Per alimentare la tensione e difendere gli alleati Giappone e Corea del Sud, hanno ordinato ai bombardieri nucleari B52 di alzarsi in volo, ma in Corea del Sud e in Giappone, sono già dislocati missili con testata nucleare americana, nelle acque oceaniche limitrofe stazionano sommergibili nucleari americani assistiti dai satelliti d’osservazione americana; tutti strumenti in grado di bloccare l’intraprendenza nordcoreana. Su queste faccende l’Unione Europea ufficialmente tace, apparentemente appiattita sulle posizioni americane.

Con un’operazione di deterrenza, gli Usa si preparano a mettere i bombardieri B52 in stato di allerta continua, come al tempo della guerra fredda, sorvolando il cielo ogni ora e ogni giorno, in coordinamento con portaerei, sottomarini nucleari e basi a terra di missili intercontinentali. Nel 1991 il crollo dell’Urss aveva portato alla sospensione di questi voli, ora però, Trump vuole riattivarli, accantonando anche i progetti di disarmo nucleare.

EUROPA

Il De Rerum natura di Lucrezio, filosofo e poeta, esponeva la teoria atomica di Democrito e il pensiero di Epicuro, filosofo anticipatore del pensiero scientifico moderno; Lucrezio negava la distinzione tra spirito e materia, l’immortalità dell’anima e l’esistenza di Dio. Nel 1517 il monaco agostiniano Martin Lutero, sostenuto da principi tedeschi, era antisemita e attaccò la corruzione della Chiesa di Roma, negò l’efficacia delle opere a favore della predestinazione, introdusse la messa in tedesco e autorizzò il libero esame delle sacre scritture tradotte in tedesco.

Con una presa di posizione antiscientifica e, come seguace di Agostino e Paolo, attaccando il libero pensiero, Lutero giustificò la tirannia e proibì la ribellione popolare, perché la giustizia non apparteneva a questo mondo e perché qualunque potere veniva da Dio; per i protestanti il peccato originale era peccato di conoscenza o scienza, cioè il popolo aveva il dovere di rimanere ignorante, Calvino sostenne che anche l’arte era peccaminosa.

La chiesa romana reagì alla riforma di Lutero con la controriforma, però, con la sua presenza e con quella di Lutero lo spirito scientifico non fu ancora soffocato; nel 1584 il monaco Giordano Bruno, arso vivo dalla chiesa romana, in De infinito universo et mundi, sosteneva la pluralità degli universi e, come voleva il naturalismo, l’identità tra Do e natura.

Il nazismo è stato un ritorno all’autoritarismo ricorrente nella storia umana, comunque, Nietzsche ha affermato che il luteranesimo è stato oscurantista e Thomas Mann che in esso stavano le radici del nazismo; Giuseppe Ricciotti (1890-1864) affermò che tra nazismo e luteranesimo esisteva una parentela e che Hegel sosteneva l’ideologia tirannica dello stato etico, cioè sosteneva la statolatria; altri autori sostengono che la rivoluzione protestante ha gettato le basi del capitalismo moderno, del liberalismo, della libertà di pensiero e della libertà di commercio (Per le notizie, fonte: Il Fatto Quotidiano - 18/10/2017).

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In Europa è in pericolo la libertà di parola, concretizzatosi nella libertà di stampa, la libertà d’espressione era stata invocata da Locke, Spinoza, Voltaire e nel 1791 dal primo emendamento della costituzione americana; dal 1996 i giornali, finanziati da stato e privati, hanno perso il 60% delle copie vendute e perciò si è rafforzata l’informazione di Internet.

A causa del loro sostegno a immigrazione e centralizzazione dell’UE, perdono consenso popolari e socialdemocratici, che ne danno la colpa a Internet e perciò cercano di imbavagliarla; in Germania, per i casi di apologia di reato e calunnia che, fino a oggi, prevedevano la responsabilità personale, si colpiscono i provider con gigantesche multe, lo scopo è utilizzare i provider come censori, come fa la legge fascista italiana per i direttori dei giornali.

In Italia il PD ha fatto approvare una norma che dà all’AGCOM, Autorità garante delle comunicazioni, il potere d’imporre ai provider l’eliminazione di alcuni contenuti del web, cioè quest’organo politico dovrebbe decidere ciò che gli italiani possano vedere o no. Conformemente ai desideri della chiesa di Roma e all’orientamento della Federazione europea dei giornalisti, con lo scopo di boicottare quelli contrari all’immigrazione e per difendere i musulmani in Italia, è nato, con fondi europei, un raggruppamento a favore del giornalismo etico e contrario all’odio (Fonte: Ugo Volli – Informazione Corretta).

OCCIDENTE

Nella produzione e distribuzione, la filiera lunga aumenta l’inquinamento da trasporti, causata dai trasporti di merci e dagli spostamenti dei lavoratori. Secondo la contabilità nazionale, la produzione agricola ha poco peso nel PIL, in agricoltura, la filiera lunga, assieme a industria di trasformazione e commercio di prodotti agricoli, fa lavorare più persone, aumenta i prezzi e il PIL; i supermercati, attaccando il piccolo commercio di distribuzione, si sono mossi in senso contrario.

Anche le banche, con il risparmio gestito, hanno inventato una filiera lunga che riduce il rendimento del risparmio e risparmio stesso e fa guadagnare ad esse altre commissioni. Solo la produzione agricola, artigianale e industriale dovrebbe entrare nel calcolo del PIL, e andrebbe valutata, per gli adeguati raffronti tra economie, in un’unità di valore fissa internazionale; trascurando i servizi, che lavorano sulla produzione e fanno aumentare, con la filiera lunga, prezzi, occupati e PIL; in tale modo, la Cina diventerebbe il paese con Il PIL più alto, il quale diminuirebbe in tutti i paesi.

Ci sarebbero una riduzione dei prezzi e, tendenzialmente, più disoccupazione, contrastabile, per la felicità dei lavoratori, diminuendo ore di lavoro, giornate di lavoro, abolendo straordinario, doppio lavoro, cumulo i lavoro e pensione, contrastando l’aumento di produttività e anticipando l’età della pensione. Le mode americane, impostesi dopo il secondo conflitto, ci hanno condotto in questa situazione e alla crisi, però, anche se la televisione non lo dice, anche l’America è in crisi perché dappertutto si sono valorizzati valori illusori, come l’alta finanza, ringraziamo gli economisti e i giornalisti al suo servizio.

ITALIA

L’informazione televisiva, sul referendum sull’autonomia del Veneto e della Lombardia, mettendosi al servizio del potere, ha fatto un altro flop; in Veneto ha votato quasi il 60% della popolazione avente diritto al voto e quelli che si sono espressi a favore dell’autonomia sono stati circa il 98%, ora pare che il governatore del Veneto, Zaia, voglia aumentare le richieste della regione; dopo il referendum catalano, tanti avevano criticato il referendum veneto, giudicandolo anche inutile.

La televisione era stata poco interessata a esplorare i motivi di questi movimenti autonomistici, riconoscente verso il governo, doveva solo criticarli; a urne chiuse, la televisione non ha fatto servizi su questi referendum. Gli italiani sono sempre più lontani dalle istituzioni e dall’informazione, non si fanno più influenzare e prendono una strada opposta a quella suggerita dai mass media; tuttavia, il papa usa sempre la televisione come megafono, recentemente lo ha fatto per invitare gli italiani a pagare le tasse, che la chiesa evade legalmente.

Se la divisione dell’Italia è stata una tragedia, l’unità dello stato, per colpa della politica, dopo la seconda guerra, telediretta della chiesa, è stato un insuccesso, perché ha tollerato la mafia e insidiato cattivi dirigenti obbedienti ai poteri occulti, che hanno rovinato pubblica amministrazione ed economia. Lo stato è un grande inganno perché si burla di democrazia, giustizia e sovranità popolare; qualche cosa di simile a ciò che accade i Italia, sta avvenendo nell’Unione Europea che voleva essere un superstato.

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E’ stata impressionante la difesa di Visco da parte dei paladini del governatore, l’hanno fatto, non elencando i suoi meriti o le sue omissioni, ma in base al principio dell’indipendenza della banca centrale, che non è sancita dalla costituzione ed è in  conflitto d’interesse, perché appartiene a banche che dovrebbe controllare, ed è controllata dalla BCE.

Per il partito euro-tedesco, indipendenza significa indipendenza dal parlamento italiano che dovrebbe rappresentare la sovranità popolare, cioè la banca centrale deve dipendere, come l’euro, dalla grande finanza internazionale. La difesa di Visco è perciò anche una difesa di Draghi; per la sua mozione di sfiducia contro Visco, Renzi è stato criticato da Gentiloni, Mattarella, Grasso, Bersani, Veltroni, Repubblica e altri vertici politici e istituzionali.

Schauble chiede regole più stringenti per le banche, cioè più potere per la BCE, al cui capitale partecipano le banche centrali, ma non si vuole che la politica, già finanziata dalle banche, interferisca con le azioni della banca centrale nazionale; dal 2005 il governatore di Bankitalia, prima nominato a vita, ha durata di sei anni, rinnovabili una volta, con deliberazione, su parere del consiglio superiore della banca, del consiglio dei ministri e con decreto di conferma del presidente della repubblica.

Il sistema delle banche centrali europee garantisce a esse la stessa indipendenza dal potere politico; come altri presidenti del consiglio e della repubblica italiana. Renzi e Draghi devono la loro ascesa al sistema bancario, perciò tanti governi italiani, tutti dipendenti dalla Troika, sono responsabili della situazione delle banche italiane. E’ difficile per un presidente del consiglio governare il bilancio dello stato quando esso è controllato, per lo più, dalla banca centrale e dalle istituzioni bancarie.

Visto il potere delle grandi banche internazionali, Renzi ha fatto votare una mozione di sfiducia a Visco, quasi scusandosi; da parte dei poteri, si vuole che le nomine alla banca d’Italia siano sottratte a governo e parlamento, perciò Visco è difeso dall’associazione bancaria italiana e dall’establishment politico-istituzionale. Visco fu eletto nel 2011, dopo che Draghi fu mandato a dirigere la Bce, naturalmente non nell’interesse dell’Italia; il governatore di Bankitalia deve allinearsi con il governo della BCE, come i governatori sono sempre dipesi dai re assoluti; prossimamente, anche la vigilanza sulle banche italiane passerà alla BCE e perciò la Bankitalia diventerà un’agenzia della BCE.

Renzi, come gli altri capi di governo italiani, ha esordito legato alle banche, alla banca Morgan, alla finanza inglese e a quella Usa; vista l’aria che tira, Il fondo d’investimento più grande del mondo, cioè Bridgewater, sta scommettendo contro la borsa italiana, cioè sul crollo dei suoi titoli bancari e di Eni. L’Italia è alle mercé della speculazione, comunque, la finanza chiede all’informazione e alla politica che delle banche non si parli pubblicamente di queste cose; fino a poco tempo fa agli italiani era anche impedito di sapere chi partecipava al capitale della banca d’Italia, quando la politica è silenziosa e l’informazione nasconde le notizie, è più facile espropriare totalmente il popolo della sua sovranità (Per le notizie, fonti: Senzasoste – Piemme – Giorgio Cremaschi).

ISLAM

Dopo il sequestro di una nave tedesca di un Ong, la procura di Trapani ha ordinato la perquisizione della nave Vos Hestia, appartenente all’organizzazione Save the Children, e vi ha scoperto un tariffario che garantiva all’equipaggio forti incentivi per il salvataggio dei migranti, perciò, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è finito sotto inchiesta il suo comandante; è stato anche scoperto che alcuni immigrati portavano con loro un ingente quantitativo di droga.

Sono stati sequestrati computer, tablet, cellulari e giornale di bordo e anche la nave potrebbe essere sequestrata, un agente di polizia infiltrato ha denunciato che la nave faceva da taxi del mare, come ha sempre affermato, con lo sdegno dell’onorevole Boldrini, la Lega Nord; i migranti sui barconi erano frustati dagli scafisti. Save the Children ha firmato il codice di condotta del Viminale, ma ora ha annunciato di voler sospendere queste operazioni in mare (Per le notizie, fonte: Il Giornale 24/10/2017).

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Tra gli immigrati provenienti dalla Tunisia, ci sono giovanissimi detenuti drogati scarcerati, la polizia del paese li lascia passare, il prezzo del passaggio in mare verso l’Italia è anche di 400 euro perché la guardia costiera tunisina li fa passare; il presidente tunisino concede indulti ogni hanno, nel paese la disoccupazione giovanile è al 40% e perciò tanti di essi si dono fatti arruolare dallo stato islamico. I poliziotti guadagnano 327 euro il mese e la corruzione è elevata, due poliziotti sono stati arrestati per favoreggiamenti dell’immigrazione clandestina.

Nel 2011, con la primavera araba, arrivarono In Italia 30.000 tunisini, tra settembre e ottobre 2017 ne sono arrivati 6.000, le pene previste dal governo per l’emigrazione illegale arrivano a 20 anni di carcere; per fermare quest’immigrazione, il governo ha ricevuto dall’Italia motovedette, ma ufficialmente non ha i mezzi sufficienti per controllare tutta la costa; in pratica, gli emigranti ricevono il via dalle motovedette tunisine e i barconi, per non essere fermati dalla guardia costiera italiana, partono simultaneamente da più punti della costa.

A volte la guardia costiera italiana intima a quella tunisina di fermare gli emigranti e ne conseguono incidenti e morti, il governo tunisino incontrerà nuovamente quello italiano per altri aiuti, dopo quelli già ricevuti e dopo la remissione del debito tunisino verso l’Italia; il paese ha fatto un taglio ai servizi, ha aumentato tasse e tariffe, i prezzi sono aumentati e non è più in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici e di onorare il debito internazionale. La Tunisia, per chiudere l’emigrazione, ma non riuscirà a farlo, chiederà altri soldi all’Italia, in politica e nei frapporti internazionali, il ricatto è una strategia di successo (Per le notizie, fonte: La Stampa – 25/10/2017).

Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (18/10/2017)

Intorno alla salute gravitano grandi interessi, difesi dalla politica, che deve difendere imprese farmaceutiche, ospedali, corporazione dei medici, pescatori, produttori agricoli, aziende zootecniche e aziende di trasformazione e conservazione di carne, latte e derivati e vegetali; forse per tutti questi interessi, per quanto riguarda il presidio sanitario, cioè per la tutela della salute, sulla materia siamo abituati a ricevere suggerimenti discordanti di diverse fonti.

I medici, seguendo i protocolli, sono indottrinati, non sono interessati alla conoscenza personale delle cose, sulla dieta migliore, spesso non sono d’accordo; tuttavia anche se la gente è legata a un certo tipo d alimentazione, cioè alle abitudini, sul tema è aumentata la consapevolezza, in ogni caso, gli sciocchi deridono continuamente vegani e vegetariani.

L’imprinting alimentare è dato dalla madre che, in tutte le specie, indica ai cuccioli il cibo buono, quello cattivo o velenoso, gli animali buoni o commestibili e quelli cattivi che rappresentano un pericolo per loro; con l’abitudine alimentare, qualunque cibo, assunto abitualmente, ha un affetto dopante, cioè è reclamato dal cervello e dalla flora batterica specializzata della digestione. Ad ogni modo, il cibo migliore per l’uomo e quello che non avvelena lentamente con le sue tossine e perciò non fa ammalare e morire prima.

Come si sa, quando si compra un animale da compagnia, la prima domande che si fa al venditore è la seguente: “cosa mangia?”, per l’uomo e per la cultura di massa la risposta sembra essere: “qualsiasi cosa”; infatti, questo mischia cibi diversi nello stomaco, che avrebbero diversi tempi di digestione, mentre altri animali onnivori non lo fanno. In realtà, la tossicità del cibo può essere anche graduale, con danni a fegato, reni e altri organi, tanto che si afferma che l’uomo muore di avvelenamento progressivo da cibo, farmaci, aria e acqua inquinate.

Nel 2001 l’università di Cambridge fece uno studio su 20.000 persone, di tutte le età, dal quale risultò che quelli in migliore salute e più longevi erano vegani e vegetariani; se l’uomo lo desiderasse, adottando quest’alimentazione dallo svezzamento, potrebbe vivere almeno cento anni.  Quando si mangia un cibo, non bisogna solo accertarsi che è buono o di bell’aspetto, bisogna chiedersi quale sia il suo effetto sul nostro corpo, ad esempio, ai cani fanno male i dolci, che tuttavia gradiscono, perché tutti gli animali si sono evoluti con un cibo specifico.

I carnivori hanno denti diversi da quelli degli erbivori e dell’uomo, generalmente hanno sensi più sviluppati, intestino più corto rispetto all’uomo, fegato e reni in proporzione più grandi, più acido cloridrico nello stomaco, enzimi uricasi che l’uomo non ha e senza i quali l’acido urico favorisce l’artrosi. L’uomo è attratto dal profumo dei campi, dei fiori, della frutta, il carnivoro da quello del sangue.

A causa dei cambiamenti climatici e delle estinzioni di massa, alcuni sopravvissuti, come l’uomo, sono stati costretti a cambiare o allargare la loro dieta, con effetti collaterali negativi, come intossicazioni, intolleranze, allergie, raffreddore, stitichezza e malattie varie; cambiando  abitudini alimentari, il fisico si adatta lentamente, infatti, poiché il latte è riservato ai lattanti, un terzo degli uomini mancano dell’enzima lattasi per digerirlo e pertanto sono intolleranti al latte, gli altri si sono adattati.

Ci vogliono milioni di anni per l’evoluzione biologica esterna di una specie, centinaia di migliaia di anni perché si evolva l’apparato digerente al nuovo cibo; nell’uomo è stata veloce solo l’evoluzione culturale, tecnica e scientifica, però ha richiesto migliaia di anni. L’evoluzione biologica che presiede alla dieta è molto più lenta, chi accelera i tempi dove sopportare le conseguenze delle controindicazioni, ben evidenziate nei farmaci.

L’orso è un animale onnivoro come l’uomo, tuttavia, dai canini agli artigli, rispetto all’uomo, pare abbia percorso una strada evolutiva più lunga verso l’alimentazione carnea, mangia prevalentemente carne al polo nord e prevalentemente vegetali alle altre latitudini; tuttavia, con i canini uccide, ma non ha i molari adatti a strappare la carne, pertanto, diversamente da leoni e lupi, scuoia gli animali e strappa la carne aiutandosi con le unghie.

Gli zoologi che studiano le specie animali estinte stabiliscono la loro dieta in base al loro tipo di denti; l’animale che ha i denti più simili all’uomo è una scimmia che mangia solo frutta, sono stati la carestia e i cambiamenti climatici a spingere gli antenati dell’uomo a cambiare abitudini alimentari rendendolo onnivoro. L’uomo è l’unico animale che cuoce il cibo, beve latte da adulto e mischia il cibo nello stomaco, l’orso ha una dieta varia ma specializzata per pasto, dettata dalle circostanze.

Per renderla maggiormente masticabile e digeribile, l’uomo cuoce la carne, la taglia e la trita, soprattutto per bambini e anziani privi di dentatura adeguata; la cottura è stato il primo sistema veloce di conservazione per breve termine, che ne bloccava la putrefazione; poi, con lo sviluppo tecnologico, l’uomo ha inventato altri sistemi, domestici o industriali, di conservazione, capaci di bloccare la proliferazione batterica del cibo, vegetale o animale, cioè fermentazione e putrefazione.

Per preservare il valore nutritivo dei vegetali, bisogna mangiarli crudi o cotti preferibilmente a vapore, perché la cottura distrugge minerali, vitamine ed enzimi, ma rende il cibo più accettabile per chi ha perso i denti o ha una cattiva masticazione; i leoni muoiono d fame perché non  riescono più a cacciare e a strappare e mangiare la carne. Lo sviluppo tecnologico dell’uomo ha ovviato al problema; però l’uomo non  ha un apparato digerente adatto a qualsiasi cibo.

L’intelligenza dell’uomo ha ovviato al deperimento del cibo che contribuisce ad alimentare la sua penuria, l’ha fatto con la cottura e con le tecniche di conservazione, che bloccano l’azione batterica che produce fermentazione dei vegetali e putrefazione della carne; se l’uomo muore d’intossicazione progressiva accumulata, con la vecchiaia, il carnivoro muore molto spesso di fame.

L’evoluzione di ogni specie vivente è stata determinata dal caso e dall’ambiente, soprattutto dal rapporto con il cibo, l’uomo cammina eretto perché con le mani doveva trasportare il cibo raccolto nella savana, non lo poteva fare con i denti come fanno i carnivori; negli animali carnivori, la caccia acuisce vista, udito, odorato e abilità nella corsa, specializza apparato digerente, modifica struttura ossea e muscolare; se il carnivoro sta prevalentemente in acqua, dopo milioni di anni, si trasforma da quadrupede in pinnipede e successivamente in un animale simile al pesce.

L’evoluzione casuale, non dettata dall’ambiente, può produrre mutazioni fortunate cioè di successo, altrimenti il munante soccombe e non si riproduce. La nuova abitudine alimentare, dettata dalla carestia, ha fatto discendere specie diverse da un’unica famiglia, è per questo che noi siamo imparentati con i primati; gli animali selvatici sono più soggetti alle malattie dettate dal freddo e dalla carestia; se abitano con l’uomo non soffrono di fame, freddo e malattie che ne sono le conseguenze, è per questo che vivono di più, come l’uomo; ma i medici preferiscono affermare che l’uomo vive più a lungo per merito della medicina..

Non sono stati i farmaci ad allungare la vita dell’uomo, ma l’alimentazione sufficiente, le misure contro il freddo e a favore dell’igiene e la lotta alla carestia, oggi però si muore anche per eccesso di alimentazione o per alimentazione sbagliata e si muore an che con la medicina. L’alimentazione ideale comprende frutta, vegetali, pochi legumi, poca frutta secca, poco zucchero ma di canna, pane e pasta integrali, poco sale ma integrale, olio d’oliva, cottura di alcuni cibi vegetali al vapore, niente caffè, fumo e alcol.  I pasti devono essere cinque in una giornata.

Per vivere cento anni bisogna cominciare questo stile di vita da piccoli, così si eviterà l’esportazione delle tonsille e tanti raffreddori, il cambio di dieta in età avanzata, migliora l’esistenza, contrasta alcune malattie e allunga un po’ la vita; per diventare vegetariani e abbandonare carne, grassi animali, latte e formaggi è consigliabile un digiuno di tre giorni a sola acqua e assoluto riposo, poi fare idrocolonterapia, in modo da liberare il colon da sedimenti negativi della vecchia alimentazione, poi passare alla nuova dieta.

Molti saggi della terra sono stati vegetariani e a volte digiunatori, la malattia nasce soprattutto dall’ignoranza e dalla cultura dominante o moda; io faccio qualche infrazione, non rifiuto dolci fatti in casa con zucchero di canna e latte senza lattosio, ricotta e uova, perciò non so se sono vegetariano o vegano con delle infrazioni, però mangio sempre molto volentieri, a Treviso ho i valori del sangue migliori, l’ha detto il mio cardiologo.

Solo 250 farmaci sono raccomandabili, tutti hanno controindicazioni e tanti sono stati ritirati dal commercio perché facevano ammalare, i farmaci possono intossicare, gli antibiotici distruggono la flora batterica che aiuta la nutrizione e fa parte del nostro sistema immunitario, favoriscono la carenza di vitamina D, che è anticancerogena e previene l’osteoporosi; però alcuni medici affermano che la carenza di vitamine D e B12 e di Omega 3 dipende dall’alimentazione vegetariana e non dalla mancanza di sole e dagli antibiotici. L'Omega 3 si trova nella frutta secca come le noci.

Esiste anche del latte di soia arricchito con vitamine D e B12, quest’ultima serve per l’apparato cardiovascolare, assieme a mirtilli e ananas; sono tante le proprietà benefiche della frutta, non cotta e non inscatolata, la vitamina C degli agrumi ripristina il collagene e combatte gli effetti del freddo. Io, prima del cambio della dieta, avevo diversi disturbi che non elenco, ho scoperto l’intolleranza al lattosio e poi li ho eliminati tutti, sono un anziano e ora sono abbastanza soddisfatto della mia salute.

Le erbe aiutano, però anche i vegetali possono essere tossici e possono fare ammalare, il pompelmo abbinato a diversi farmaci, ne aumenta l’azione del 300%, con  il rischio di sovradosaggio, medici e farmaci dovrebbero ricordarlo ma non lo fanno; alcuni vaccini possono essere un abuso dannoso. I minerali e delle piante sono in forma colloidale meglio assimilabili dalle nostre cellule rispetto a quelli cristallini delle acque.

Gli aminoacidi delle piante sono trasformati dal corpo in proteine, mentre le proteine della carne devono essere trasformate dal corpo in aminoacidi per essere poi trasformati in proteine utili per l’uomo; insomma le piante ci forniscono minerali, aminoacidi, zuccheri, vitamine ed enzimi, questi componenti, contenuti in alimentanti crudi e non fermentati, ci forniscono tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Lo zucchero bianco raffinato è caloria pura, va evitato come l’alcol che è pure caloria pura, mentre lo zucchero della frutta e il miele sono assorbiti assieme a minerali, vitamine ed enzimi, però il miele è più adatto alle api che all’uomo.

I minerali in forma cristallina sono assorbiti, tramite le acque, dalle piante che li rendono colloidali per l’uomo, quelli degli integratori sono in forma cristallina e, in caso di sovradosaggio, devono essere espulsi dalle reni e dalla pelle che non sempre ci riescono e perciò sono stoccati nell’adipe; il grasso animale, ingerito dall’uomo, gli restituisce la sua carica tossica. L’espulsione del sale in eccesso avviene anche tramite il catarro bronchiale, che a volte è salato e tramite sudore.

L’alimentazione alto proteica favorisce la stitichezza e gas intestinali puzzolenti, dovuti all’azoto o nitrato di azoto che è il costituente di aminoacidi e proteine, favorisce la carie per suoi brandelli di carne che si annidano tra i denti e vanno in putrefazione attaccando lo smalto. Le scimmie arboricole sono attratte dalla frutta matura e dolce, i bambini, prima dello svezzamento, bevono latte materno ricco di zucchero lattosio, che ricorda il dolce della frutta e aiuta lo sviluppo del cervello.

Per mancanza dell’enzima lattasi, il lattosio va eliminato con la crescita, perché crea intolleranze al 30% degli uomini, solo gli uomini bevono latte da adulti. In una clinica svizzera è stata eseguita l’autopsia su corpi di ultraottantenni morti di vecchiaia e si è riscontrato che tutti avevano avuto un tumore o un infarto o una frattura, riparati naturalmente dal corpo, senza intervento della medicina.

I carnivori, maschi e femmine, hanno ormoni che eccitano alla violenza, altrimenti morirebbero di fama, come le antiche tribù umane esercitano il controllo collettivo sulla terra dove cacciano, contendendolo ad altre tribù della stessa specie, accade ai lupi e ai grandi felini; invece gli erbivori, privi di questi ormoni, sono generalmente più mansueti, solo i maschi, in periodo stagionale di riproduzione, esercitano la violenza.

Gli erbivori pascolano l’erba con diverse specie e, quando l’erba finisce, fanno emigrazioni stagionali, non hanno il controllo del territorio come l’hanno carnivori, stato e mafia; purtroppo è probabile che la mitezza di un’umanità vegetariana ridurrebbe la violenza, ma la metterebbe in balia delle angherie dello stato, retto da carnivori e vampiri che, dopo aver tolto le armi ai sudditi, per renderli inermi e incapaci di difendersi, in una logica schizofrenica, li costringerebbero a fare la guerra contro altri popoli, cioè a essere violenti.

I salutisti alimentari si avvicinano naturalmente agli animalisti, naturalmente difendere la natura e l’uomo significa anche contenere il numero di animali infestanti, come fa l’uomo con le zanzare e il lupo con i cinghiali; tuttavia, animale infestante è anche l’uomo quando è in soprannumero su un territorio e quando rappresenta un pericolo per gli altri uomini, pertanto, la società si deve difendere anche da esso.

EUROPA

Il consorzio europeo Airbus è stato un successo e potrebbe divenirlo il progetto Galileo sul risparmio energetico, in Europa si progettano, oltre le privatizzazioni, altri raggruppamenti o fusioni; però, la cattiva fusione tra STX e Fincantieri ha mortificato l’Italia, mentre è riuscita quella tra Alstom ferroviaria francese e la tedesca Siemens;  i tedeschi avranno la maggioranza azionaria e nel 2020 ci sarà l’integrazione franco tedesca nella produzione di carri armati.

Nella fusione Fincantieri STX il nostro paese è stato trattato peggio dei coreani e dei tedeschi, pochi mesi prima si prevedeva il controllo del gruppo da parte degli italiani; purtroppo, i nostri governi sono eurodipendenti e non difendono bene gli interessi italiani, sospettano solo gli italiani che non  li stimano. Altri progetti del genere franco tedeschi sono stati abortiti, questi due paesi dirigono l’UE e sanno trattare e tutelare i loro interessi, perciò sono fallite le fusioni franco-tedesche sulle energie rinnovabili, nelle telecomunicazioni tra Orange e Deutsche Telecom e sul nucleare pacifico.

Un gruppo di studio dovrebbe presentare un progetto di fusione anche per le navi militari, tra Fincantieri e Naval Group francese, nelle trattative è interessata la Leonardo italiana e la Thales francese che controlla il 35% di Naval Group. Se la fusione andrà in porto e non ci saranno ripensamenti, la leadership militare sarà francese e quella civile, ne fatti, forse italiana.

Sul fronte delle privatizzazioni o cessioni unilaterali, i francesi hanno ceduto l’attività elettrica agli americani, le telecomunicazioni ai finlandesi e i cantieri ai coreani; su queste cessioni, come nelle armi, la politica guadagna un bonus d’intermediazione; nel settore dell’alta velocità, i cinesi, con tecnologia tedesca, per mezzo della società CRRC, puntano a sviluppare i treni a levitazione magnetica.

Per lo sviluppo delle auto elettriche, Bruxelles vuole creare un consorzio europeo per la produzione di batterie, mettendo a disposizione 2,2 miliardi di euro, vi parteciperanno imprese chimiche, automobilistiche e produttori di batterie; ne beneficeranno soprattutto Francia e Germania, sembrano degli aiuti di stato a imprese, vietati dai trattati UE agli stati nazionali: A causa dell’inquinamento dell’aria, la Cina vuole lo sviluppo dell’auto elettrica; nel relativo settore batterie sono forti anche coreani, giapponesi e americani della Tesla.

La Francia vuole eliminare la produzione di auto a benzina e gasolio dal 2030 e la loro circolazione dal 2040, a Londra già circolano autobus elettrici prodotti in Cina; l’integrazione tra imprese europee di questi settori dovrebbe servire a raggiungere una dimensione capace di ridurre i costi, fronteggiare grandi imprese cinesi e americane e  fare più ricerca.

Si era detto anche per le fusioni bancarie, che non sono andate sempre bene e sono state dettate anche dalle insolvenze di alcune banche, ma accade anche nell’industria ed è accaduta alla STX venduta all’asta. Anche imprese e banche di dimensione ridotta possono essere vitali se ben dirette, anche  se utilizzano brevetti altrui, come fanno le grandi imprese; è anche da ricordare che in Italia la fusione tra Montecatini, Eni e Edison si risolse in un divorzio.

 (Fonte: sbilancianmoci.info – Bezat Pietralunga – Montebourgh A. – Toplensky R: - Campbell P).

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La tecnocrazia europea apre un’era post democratica a dominio carolingio franco-tedesco, il che potrebbe condurre alla morte del progetto politico europeo, cioè alla disintegrazione dell’UE; il percorso obbligato dettato dall’euro non ammette strade autonome. In un nuovo orientamento politico, si attaccano idee di partecipazione libertà politica, mentre si dà spazio a una tecnocrazia sottratta al controllo politico; più di prima, il mercato si eleva a norma giuridica e, il pareggio di bilancio entra in costituzione ed estromette il deficit spending di Keynes.

Con il Fiscal Compact, che il parlamento italiano sta per ratificare, i parlamenti nazionali hanno perso il controllo sui bilanci degli stati, che era il marchio della sovranità parlamentare; comunque, l’austerità ha goduto di una collaborazione congiunta di destra e sinistra. Nonostante le voci che parlano di ripresa, dal punto di vista economico, dal 2007 a oggi in Unione Europea la situazione è peggiorata.

L’Unione Europea ha 7 milioni di disoccupati in più, il debito pubblico complessivo è salito dal 65% al 95% del Pil, rispetto al 60% raccomandato dai trattati, il mercato è stato sottratto al controllo politico e la politica, come prevedeva Marx, è veramente diventata sovrastruttura dell’economia finanziaria, cioè la politica si è messa al servizio finanza. Con la scusa del debito pubblico, la Germania mette sotto accusa i paesi mediterranei Pigs, è un espediente per togliere sovranità a questi paesi.

Eppure, senza rilievi della commissione europea, la Germania non  rispetta il trattato che mira a contenere l’attivo valutario e la Francia splafona il pareggio di bilancio; i dettami costituzionali dei paesi dell’UE sono incompatibili con i trattati europei che nascondono una maschera autoritaria e dirigistica. Per evitare i conflitti sociali, favoriti anche dall’ondata immigratoria sostenuta dalla curia romana, occorre recuperare una dimensione nazionale e dare più spazio alla democrazia, alla partecipazione popolare, alla sovranità popolare e alla giustizia sociale (Fonte: MicroMega - Russo Spena – Alessandro Somma).

USA

Trump vuole uscire dall’Unesco, agenzia dell’Onu, accusata di essere, come l’Onu, anti israeliana, gli Usa avevano già sospeso i finanziamenti a suo favore; sono usciti anche Israele mentre è entrata la Palestina; accade ciò perché paesi arabi come Qatar e Arabia comprano politici, governi e giornali e fanno investimenti e acquisti in occidente, condizionandone la politica e le agenzie internazionali.

Gli Usa non sono ancora usciti dall’ONU, potrebbero anche dargli lo sfratto, perché gli hanno concesso in uso gratuito il grattacielo dell’ONU; la Rai, per mezzo di alcuni suoi corrispondenti in Usa, prima ossequiosa verso tutti i precedenti presidenti americani, da prima dell’elezione di Trump, non fa altro che criticare i suoi atti, programmi e parole, però questo qualche volta ha ragione.

Trump è contrario all’accordo commerciale transatlantico con l’Europa, giudicato rovinoso anche dall’opinione pubblica europea, però l’UE ha autorizzato l’analogo accordo commerciale CETA con il Canada; Trump temporeggia sul trattato commerciale NAFTA con Canada e Messico, che è in vigore e ha favorito la delocalizzazione industriale americana verso il Messico. Anche l’UE ha favorito la delocalizzazione industriale a favore dell’Europa orientale; questa politica ha sviluppato Messico ed Europa orientale, creato altra disoccupazione in occidente e riempito le casse delle multinazionali.

MONDO

Nel mondo, non solo in Italia, è diffusa l’economia della corruzione, Geli affermava che, con la corruzione, si ottenevano veloci risultati tangibili, guadagnandoci e vincendo la concorrenza; cioè la corruzione procura più profitto e più lavoro della concorrenza, che ci aveva fatto tante promesse, essa investe politica e classe dirigente ma, nel terzo mondo, anche gli ultimi gradini della scala sociale, infatti, a volte vi si paga la mazzetta anche per avere un passaporto o un mutuo.

Con il pagamento di una tassa, lo stato concede autorizzazioni, concessioni e licenze, nel medioevo, con il dazio, lo stato permetteva di passare un ponte; i cittadini, uniformandosi a questo costume, a volte, pagando mazzette al rappresentante del potere, ottengono tutto, le grandi imprese ottengono anche leggi su loro commissione e articoli favorevoli dall’informazione.

Pagando mazzette si ottiene la commercializzazione di più farmaci e di vaccini, pagando mazzette spesso si ottiene tutto, sia dallo stato che dalle imprese; un’impresa produttrice riesce a vendere di più i suoi prodotti e a vincere la concorrenza, grazie agli omaggi fatti ai preposti delle imprese commerciali che li comprano; nel commercio estero si parla di compensi di mediazione.

Per non avvilire gli italiani, non si deve fare l’errore di sottolineare solo la corruzione italiana, al suddito è raccomandata l’onestà; da parte dell’élite, all’uomo di potere non è raccomandata, altrimenti non  sarebbe condizionabile dal denaro. Paesi stranieri corrompono e comprano, anche a fini speculativi e di potenza, la politica e l’informazione di altri paesi; con delle graduatorie taroccate, la speculazione rimprovera all’Italia maggior corruzione, tanti, anche tra i politici italiani, vorrebbero svendere l’Italia a pezzi, non solo le sue mprese.

Le imprese produttrici riescono a vendere armi facendo omaggi ai governi dei paesi che le acquistano, le lobby e le grandi imprese riescono ad avere aiuti di stato e leggi fiscali di favore, corrompendo la politica del loro paese; l’Italia scarica rifiuti tossici n  Africa corrompendo la sua classe politica. La chiesa di Roma ottiene appoggi dalla politica, privilegi fiscali e denaro, favorendo la governabilità e concedendo in affitto o vendendo a politici case a prezzo di favore; inoltre, favorendo la carriera di uomini che la servono.

Anche se predica contro l’avidità, la chiesa favorisce la corruzione e l’alimenta anche al suo interno, per accreditarsi usa il suo migliore biglietto da visita costituito dalla propaganda e da alcuni bravi preti del basso clero; mafia e corruzione vanno di pari passo perché la mafia ha bisogno di un collegamento con la politica, che non è mai disinteressata. La lotta alla corruzione è diretta soprattutto contro il popolo comune, di quella riguardante gli uomini di potere pare che non si possa fare a meno, altrimenti si bloccherebbero appalti, grandi contratti e pubblica amministrazione.

ITALIA

Le banche italiane vogliono cedere, con un forte sconto, 100 miliardi di euro di crediti insoluti a fondi d’investimento esteri; generalmente le banche, maggiorando il prezzo dei servizi, si cautelano secondo il principio: “chi paga, paga anche per chi non paga”, inoltre,  hanno anche dei fondi di riserva per la copertura dei crediti di difficile realizzo; comunque, gli insoluti da cedere dovrebbero essere solo parzialmente insoluti, altrimenti per i fondi sarebbero degli investimenti in perdita.

Forse le banche avrebbero potuto tenere questi crediti, perché i fondi si aspettano la ripresa dell’economia italiana, con il pagamento dei debiti delle imprese; alcuni debitori, che hanno pagato il loro debito a questi fondi, l’hanno pagato interamente, cioè, si tratta ancora di una bella speculazione, voluta da poteri occulti italiani ed esteri e accettata dalla nostra politica che poi, con la rinuncia delle banche a questi crediti, costringe lo stato a intervenire per salvarle.

Contro il disastro di alcune banche popolari e contro l’informazione della speculazione, la dirigenza della banca San Paolo ha assicurato che le banche italiane sono generalmente solide; nell’Europa del nord e in Usa, a causa del’enorme livello degli insoluti privati dei subprime, le cose sono andate diversamente e perciò, per salvarle, è intervenuto il fondo salva stati, finanziato  con 60 miliardi di euro anche dall’Italia, alla quale si rimprovera continuamente deficit e debito pubblico. Questa cifra si avvicina alla perdita delle banche italiane sugli insoluti di cui sopra.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (11/10/2017)

EUROPA

All’origine la terra era proprietà comune delle tribù, poi l’aristocrazia, fatta di capi guerrieri, se ne impossessò, in Inghilterra accadde nel medioevo. Nel Regno Unito, decantato dai nostri commentatori per la sua prima rivoluzione industriale, politica, liberale, sociale e democratica, secondo una tradizione medievale, un terzo della terra appartiene all’aristocrazia.

In Gran Bretagna le agevolazioni sociali si fermano al secondo figlio però, in caso di gravidanza da dichiarato stupro, poiché si ritiene che la prova non sia sempre facile, perché solo: “Mater semper certa est”, le agevolazioni sono concesse anche senza prova. I cittadini versano alla casa reale imposte per il suo mantenimento, sostengono le spese per la ristrutturazione del palazzo reale; la proprietà dell’aristocrazia e della regina è trasmessa esentasse per via ereditaria.

Dodici famiglie aristocratiche e la chiesa, tramite società finanziarie e prestanomi, sono i principali proprietari terrieri; prima della rivoluzione francese l’alta chiesa era parte dell’aristocrazia e con la rivoluzione liberale le cose non sono cambiate. In Gran Bretagna l’aristocrazia possiede pianure, fiumi, laghi, colline, castelli, riserve di caccia, borghi e animali selvatici.

Per cacciarli, entrare nelle terre dell’aristocrazia e costruirvi una casa, ci vuole l’autorizzazione e bisogna pagare un canone ai proprietari; in Italia i proprietari latifondisti, per lo più sempre chiesa e nobili, protestano per l’accesso libero dei cacciatori sulle loro terre; probabilmente, come avviene in Gran Bretagna, preferirebbero un canone a loro favore.

In Gran Bretagna si può avere l’autorizzazione a costruire una casa sul terreno dell’aristocrazia, ma solo con diritto di superficie e per 125 anni rinnovabili, pagando, come si faceva nel medioevo, un canone o tassa al proprietario; anche in Italia esistono concessioni edilizie date dai comuni, con il pagamento di una tassa, con diritto di superficie di durata 99 anni rinnovabili.

La riforma fu introdotta dalla sinistra che non vedeva bene i proprietari e li volle declassare a concessionari, io non trovo strano che contadini e non contadini posseggano una casa e un pezzo di terra, però, per la terra, c’è il rischio della frammentazione. In Gran Bretagna anche il comune, quando costruisce case popolari, è costretto a pagare una tassa ai nobili, rappresentati da fiduciarie; quelli che vogliono comprare casa a Londra, devono pagare la decima al Duca di Westminster.

Sono tutte leggi illiberali che permettono ai padroni di continuare a essere tali, mentre l’informazione dipinge come retrivi solo i sudditi dell’Arabia Saudita. Però, anche in Italia la chiesa, attraverso enti religiosi, congregazioni, società fiduciarie, ecc., possiede un terzo delle terre; la chiesa è il primo agrario e se gli agrari finanziarono Mussolini, anche la chiesa finanziò Mussolini.

L’Italia non sta meglio della Gran Bretagna, in Italia la chiesa, che predica a favore dei poveri e contro l’avidità, attraverso finanziarie e prestanomi, vi possiede altri immobili, scuole, ospedali, banche e partecipazioni; l’Italia finanzia la chiesa con l’8°% Irpef, ristruttura chiese, abbazie e Vaticano, finanzia giubilei e viaggia in aereo del papa. Il Vaticano non paga le utenze; secondo una prassi medievale, chiesa e Vaticano sono esenti da imposte, in Vaticano prestano servizio 200 carabinieri pagati dall’Italia (Fonti: I Diavoli – sbilanciamoci.info).

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La Germania ha il bilancio pubblico in pareggio e, con le esportazioni, ha un grande attivo valutario con l’estero, ha bassa disoccupazione; tuttavia la ricchezza è male distribuita e le condizioni di lavoro sono peggiorate. Generalmente, solo i lavoratori dell’industria lavorano a tempo indeterminato, invece nei servizi è diffuso precariato e minijob che coinvolgono il 20% degli occupati, abbassando il tasso di disoccupazione; accade anche in Italia. A causa della deriva liberista, in Germania gli scontenti hanno votato tutti a destra.

L’Unione Europea, su sollecitazione anche italiana, perché i governi italiani sono eurodipendenti, progetta riforme istituzionali, tra cui, per rafforzare integrazione ed euro, un bilancio comune; così l’ESM o Meccanismo europeo di Stabilità o Fondo Salvastati diventerebbe un Fondo Monetario Europeo. Nascerebbe un ministro delle finanze europeo, il consiglio europeo diverrebbe il secondo ramo del parlamento, si ridurrebbero i commissari, si finanzierebbe la disoccupazione e si completerebbe l’unione bancaria, con trasferimento della vigilanza bancaria degli stati dell’Unione alla BCE; tuttavia, non è stata accantonata l’idea di Europa degli stati disuguali, cioè a cerchi concentrici, ora esiste con  il duopolio tra Francia e Germania.

Poiché il bilancio comune comporta condivisione dei rischi, si vuole mettere un limite alla quantità di titoli di stato che una banca può detenere, il limite dovrebbe dipendere dalla loro rischiosità, cioè il sistema si risolverebbe a vantaggio dei titoli tedeschi che perciò potrebbero essere detenuti senza limiti; mentre l‘Italia, con un bilancio in deficit e senza possibilità di emettere altri titoli pubblici, sarebbe probabilmente sottoposta a nuovi attacchi speculativi e all’aumento dello spread, fino al default.

Con poca attenzione da parte dei politici italiani, sono però previste delle regole per i default dei singoli paesi; questa politica farà salire il costo del debito pubblico italiano e potrebbe portare al default  dello stato; quelli che, all’estero, sono abituati a speculare sull’Italia, sono già pronti. Secondo il progetto della UE, il bilancio comune sarebbe finanziato da titoli garantiti da tutti, cioè sarebbero condiviso.

Secondo me, il bilancio comune, come fecero Italia e Germania con l’unità, dovrebbe mettere in comune i debiti e consentire deficit di bilancio del 2% per tutti i paesi, tanti paesi l’hanno splafonato, ma si rimprovera solo all’Italia di farlo; si rimprovera all’Italia il suo debito pubblico e si continua a speculare sul debito pubblico italiano, ignorando il debito privato degli altri stati e le loro insolvenze passate e recenti.

La speculazione può essere stroncata solo dalle banche centrali, infatti Draghi, con il QE ha fatto crollare spread italiano e interessi sul debito pubblico; però successore di Draghi alla Bce potrebbe divenire Weidmann, presidente della Bundesbank, critico di Draghi e vicino alla destra tedesca e al ministro delle finanze Schauble; Weidmann è contrario agli interventi, per stimolare l’economia, della banca centrale europea.

Nel 1992 lo SME crollò perché la Bundesbank, violando un trattato (La Germania afferma che solo l’Italia viola i trattati), annunciò che, per la sua stabilità monetaria, avrebbe interrotto gli interventi che prevedevano, quando una moneta aveva raggiunto il limite della banda di oscillazione, che le banche centrali intervenissero in modo illimitato, vendendo e comprando monete dello SME con le loro riserve.

Le nuove regole europee potrebbero favorire un attacco da parte della speculazione contro l’Italia; comunque, Schauble ha detto che l’euro è importante per la Germania perché il marco, grazie alle esportazioni, si sarebbe rivalutato danneggiando le esportazioni tedesche (Fonte: Carlo Clericetti).

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A causa dell’informazione e della presa di posizione dell’Unione Europea, che boicottano la scelta della Catalogna nel timore di altre richieste d’indipendenza di altre regioni, devo ritornare sul referendum per l’indipendenza della Catalogna. Gli stati nazionali, che sarebbe meglio definire internazionali, sono nati con la guerra e non con la sovranità popolare; per i popoli uniti con la forza in uno stato, sarebbe stato più logico parlare di stati internazionali invece che nazionali.

La sovranità originale dovrebbe appartenere alle regioni e alle città stato e non allo stato, il quale, nella logica del federalismo, dovrebbe avere solo una sovranità derivata e non dovrebbe appartenere a un’élite nascosta ma alle regioni e al popolo; quindi, uniformandosi a questa logica e per rispetto verso il popolo, sono molti gli stati che dovrebbero modificare la loro costituzione.

Quando nascono gli stati, si legittimano gradualmente con il riconoscimento da parte degli altri stati e si omologano verso i sudditi contribuenti imponendo una sola lingua, il controllo di scuola e informazione e unificando ordinamento giuridico ed esercito. Come fosse il regno della salvezza, con la sua nascita lo stato annunciò la democrazia e la sovranità popolare, obiettivi mai raggiunti; però non rinunciò a emanare provvedimenti ispirati alla salvezza, infatti, il regno di Dio e la rivoluzione si fecero per la salvezza nell’altro mondo o a questo mondo.

In un disegno di potere, la salvezza terrena e quella ultraterrena, promessa dalla religione che aiuta la governabilità in terra,  sono grandi inganni; il popolo è soggetto allo stato per l’esigenza della tassazione, senza imposte sparirebbe lo stato che è l’impresa economica occulta più profittevole e quella di maggiore successo.

Sarebbe stata utile, da parte dell’informazione, una disamina delle vere ragioni della richiesta d’indipendenza della Catalogna, la televisione, per lo più, elenca gli svantaggi per la Catalogna, a nessuno interesserebbero i veri motivi della richiesta d’indipendenza della Catalogna. Per la tasse, ci furono rivoluzioni in Israele contro i romani, in Usa contro gli inglesi e in Francia contro la monarchia e l’aristocrazia; purtroppo giornalisti e storici di corte hanno la memoria corta.

Esistono stati, governi e politica perché esiste il parassitismo, che è una legge di natura, in natura si ruba, si sfrutta, s’inganna e si uccide; l’evoluzione morale dell’uomo è stata aiutata da principi religiosi discutibili che volevano renderlo superiore alle leggi di natura, l’estrema evoluzione dell’uomo avverrà quando esso si porrà moralmente al disopra delle leggi di natura, rispettando però il regno animale.

ISLAM

Russia, Iran, Arabia, Siria e Venezuela si sono alleate per difendere il prezzo del petrolio contenendone la produzione, l’Arabia vuole comprare armi dalla Russia che invia armi e cereali al Venezuela; ma l’Arabia teme molto l’Iran che farebbe parte della partita. A volte sembra che entrambi i due schieramenti combattano contro lo stato islamico, però è anche accaduto che la Russia abbia accusato gli Usa di sostenere lo stato islamico.

Sembra strano parlare di alleanza con lo stato islamico, però la propaganda contribuisce a confondere i fatti, la Russia vorrebbe la fine della guerra in Siria e Israele ha chiesto agli Usa più impegno contro russi, iraniani, siriani e turchi; senza citare l’Arabia saudita che aiuta l’Isis ed è sostenuta dagli Usa. La politica internazionale non è una limpida sorgente  (Fonte: La Stampa - Il Foglio).

ITALIA

Mentre l’informazione televisiva si dedica a esaltare i successi del governo Gentiloni e il progetto di risanamento, a spese dei contribuenti italiani, di alcune banche popolari, la BCE ha affermato che alcune banche italiane potrebbero avere altri crediti incagliati per miliardi di euro. Esistono miliardi di soldi prestati dai soci alle Coop, che queste hanno impiegato nella finanza, internazionale e a favore MPS, Unipol e Carige, cioè nella finanza rossa; questi crediti sono incagliati e mettono a rischio miliardi di risparmi dei soci delle cooperative.

A causa dell’intreccio politico finanziario tra PD e le Coop, l’informazione, attenta ai problemi di Roma e della Raggi, non parla del problema, questo credito dei soci concesso alle Coop è definito raccolta pubblica di risparmio e, derogando dalla legge  bancaria del 1936, non è soggetto a controllo da parte della banca d’Italia.

Questi soldi però, illecitamente  ma con il benestare della Banca d’Italia,, non sono serviti solo per iniziative sociali, ma anche per operazioni finanziarie; anche queste perdite, con il salvataggio delle banche popolari dissestate legate alle Coop, verrebbero messe a carico dei contribuenti italiani, cioè anche di quelli che non fanno la spesa nelle Coop (Fonte: La Stampa – Gianluca Paolucci - Marco Zacchera).

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In economia si dice che il risparmio, dato da reddito meno consumi, generato dall’economia monetaria, con l’intermediazione bancaria, si traduce soprattutto in investimenti, pubblici e privati, che si traducono a loro volta in occupazione; in Usa, visto che qualsiasi stato tassa reddito, inoltre consumo e risparmio, che scaturiscono pure dal reddito, preferendo consumare, grazie anche al denaro che arriva dall’estero, si risparmia molto meno che in Italia, dove però i risparmi diminuiscono.

Gli italiani sono bravi risparmiatori, questo risparmio, che fa sempre gola a qualcuno, è stato spesso male utilizzato dalle banche, perché l’hanno anche dirottato verso impieghi speculativi verso l’estero. Dopo che il risparmio è stato decurtato da inflazione, insolvenze bancarie, crolli di borsa orchestrati e imposte, c’è chi afferma che a creare la crisi è stato l’eccessivo risparmio, che però in Italia è incoraggiato dalla costituzione.

L’abbondanza di risparmio è stata favorita dal QE di Draghi, dato dall’aumento di liquidità monetaria da parte della BCE, con l’acquisto di obbligazioni pubbliche e private; il QE ha ridotto spread, interessi sul debito pubblico e costo di detto debito, ma ha dato anche nuovo fiato alla speculazione, mentre i governi ci hanno fatto perdere denaro sul fronte dei derivati.

Una nuova crisi finanziaria potrebbe derivare dall’abbondanza di risparmio, derivante non da produzione di reddito, ma dal Quantitative Easing o QE che Draghi, in funzione anticiclica, ha attivato, copiandolo da Usa, Inghilterra e Giappone. Fortunatamente, in Italia il QE non  ha alimentato l’inflazione, presentata da televisione ed esperti come segno di buona salute economica; purtroppo però, gli italiani non hanno più la scala mobile.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (5/10/2017)

ISLAM

Al Baghdadi, sfuggito all’aviazione di Mosca, ha costituito tre brigate di jihadisti a Sirte, in Libia, ha teso un agguato alle truppe siriane a Deir ez Zour, appoggiate da curdi e russi, e creato a Sirte dei campi d’addestramento, con uomini di Tunisia, Algeria, Egitto e Sudan (Fonte: La Stampa 30/9/2017).

Dopo il successo del referendum sull’indipendenza del Kurdistan, uno stato che il trattato di pace, seguito alla prima guerra mondiale, rifiutò di riconoscere, Iran e Irak hanno ammassato truppe al suo confine; vedremo quali saranno le prossime mosse di questi due paesi e di Turchia e Siria, dove parimenti esistono popolazioni curde. L’informazione europea, per esorcizzare la spinta separatista che viene da Kurdistan e Catalogna, non ci fornisce notizie del genere o notizie più precise, però bisogna riconoscere che gli stati nazionali sono un artificio di guerra e, come l’UE, sembrano più internazionali che nazionali.

AFRICA

In Africa la popolazione della Nigeria cresce molto velocemente, questo paese fornisce all’Italia emigranti, prostitute e criminali; l’Eni, assieme alla Shell, alla Chevron e ad altre compagnie, sfrutta i giacimenti di petrolio, con il quale inquina l’acqua; invece di utilizzarlo per lo sviluppo del paese, brucia gas che inquina l’aria e perciò, con un’agricoltura danneggiata, la popolazione emigra. Il governo del paese è al soldo delle compagnie straniere (accade anche in  Italia e negli altri paesi del mondo) e perciò ne asseconda la politica e non favorisce lo sviluppo, ma i suoi politici depositano denaro  presso i paradisi fiscali europei, nei loro conti privati (Fonte: Report – Rai3).

ITALIA

Quando l’informazione parla di caporalato in agricoltura, a danno degli immigrati, che è una brutta pratica, si dovrebbe ricordare che questo è sempre esistito a carico d’italiani, soprattutto meridionali; però recentemente questo riusciva a reclutare sempre meno uomini. Generalmente, con il caporalato, quando la produzione agricola è pagata poco, si riduce il costo del lavoro.

Quando si dice che gli immigrati sono pagati meno degli italiani e sono senza assicurazioni sociali, bisogna ricordare che il governo, per ovviare al problema e in soccorso alle cooperative, ha promesso a tutti gli immigrati che lavorano, anche in nero, assistenza sanitaria, istruzione, alloggio e gratuito patrocinio, anche se non pagano le relative ritenute, il che giustificherebbe, in parte, un salario minore. Sembra un doppio standard salariale, fiscale e contributivo, in omaggio all’articolo 3 della costituzione.

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Le banche italiane, con il calo dei tassi, hanno venduto BTP a lunga scadenza, guadagnandoci in plusvalenze, alcune nel 2011 l’hanno fatto adducendo pretestuosamente il pericolo d’insolvenza dello stato. Lo stato, invece di giocare con i derivati, avrebbe potuto rimborsare questi titoli prima della scadenza al valor nominale, emettendo gradualmente in contropartita Bot a zero interessi, in quantità superiore alle necessità del bilancio dello stato e assecondando la domanda del mercato; sarebbe stato un bel risparmio per il servizio del debito pubblico.

In realtà, questi BTP a lunga scadenza del debito consolidato sono acquistati anche dalle assicurazioni, a copertura delle polizze vita, perciò lo stato non poteva privare le assicurazioni della plusvalenza; comunque in Usa, con la roulette finanziaria, alcune assicurazioni che dovevano garantire il pagamento delle pensioni private, sono fallite ugualmente.

Lo stato non può rimborsare in anticupo e al prezzo d’emissione questi titoli per non danneggiare enti amici che li tengono in portafoglio, come grandi imprese, assicurazioni, banche e investitori esteri. Per quanto riguarda la comune clientela, generalmente, quando le banche hanno abbondante liquidità, come in  questo momento con il QE, rifiutano il rimborso anticipato dei mutui erogati ad alti tassi, oppure pretendono alte penali.

Il fatto è che i cittadini che si rivolgono a banche, ospedali, forze dell’ordine e magistratura, non sono tutti uguali. Un poliziotto ha detto che le denunce loro rivolte servono solo a fini statistici, le indagini le fanno solo per i raccomandati; la magistratura archivia i processi a discrezione e gli avvocati patrocinano veramente solo i ricchi, altrimenti preferiscono patteggiare, soprattutto in presenza di gratuito patrocinio; la disuguaglianza dei sudditi è una costante e la democrazia e la sovranità popolare non sono mai nati.

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Si dice che Roma abbia gli indicatori sociali più bassi tra le capitali europee, per raccolta rifiuti, trasporti pubblici, cure sanitarie e qualità della politica; queste manfrine servono a chiedere più soldi allo stato a favore di Roma capitale; per la sanità lo stato già gli eroga somme oltre il dovuto per ogni cittadino italiano. Storicamente, le capitali sono sempre vissute parassitariamente sulla provincia, come la borghesia sul contado e l’aristocrazia, laica o togata, su tutti quanti, perciò la Lega nord inveiva contro Roma Ladrona.

Occorrerebbe un controllo delle spese e una revisione del bilancio della capitale, probabilmente inattendibile o falso, come quelli degli enti pubblici, dei sindacati, dei partiti, della Santa Sede, dei vescovi, delle banche e delle grandi imprese; generalmente, su questo versante, sono sotto indagine solo le piccole imprese, che sono poco protette e pagano tante tasse; Berlusconi, invece di sanzionare queste pratiche, voleva legalizzarle abolendo il falso in bilancio, comunque, anche lui aveva notato che le condanne per falso in bilancio erano rarissime e perciò il reato di falso in bilancio sembrava inutile  o inapplicato. Speriamo che una migliore classe politica di governo arrivi presto.

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Gli indicatori, statistiche e stime sull’occupazione italiana evidenziano, per grandi numeri, su una popolazione di 60 milioni di abitanti, una popolazione attiva o lavorante, compresi i lavoratori in nero o irregolari, di circa 25 milioni di persone, i disoccupati sono pari a 2,5 milioni; occupati e disoccupati formano la forza lavoro di 27,5 milioni. Le donne occupate sono 10 milioni su 31 milioni, il resto sono casalinghe, pensionate o disoccupate, invece tra gli uomini gli occupati sono 15 milioni, disoccupati e pensionati sono 14 milioni, in tutto 29 milioni. I pensionati sono in tutto 18 milioni, tra dieci anni le donne che lavorano saranno pari agli uomini, ci saranno più dirigenti donne che uomini e per allora forse il legislatore abrogherà le leggi discriminanti per gli uomini, lesive dell’articolo 3 della costituzione,  che favoriscono o privilegiano il lavoro femminile.  

Il governo, per favorire la crescita e a favore delle fabbriche intelligenti, ha promesso, sulla scia della globalizzazione, una nuova rivoluzione industriale, la quarta rivoluzione industriale 4.0, che dovrebbe creare più investimenti e occupazione perché contrassegnata da macchine intelligenti, economia digitale e internet; secondo una convenzione, le precedenti tappe della prima rivoluzione industriale, nata in Inghilterra, sono Industria 1.0, che nel XVIII secolo vide lo sviluppo di macchine industriali e l’utilizzo del vapore, Industria 2.0 che nel XX secolo vide l’utilizzo di elettricità e petrolio, Industria 3.0, apparsa negli anni sessanta del XX secolo, caratterizzata da automazione ed elettronica.

Gli esperti decantano i nuovi sviluppi dell’era industriale, che è in crisi in occidente e si sviluppa in Cina, mentre l’occidente decadente si culla nei servizi, soprattutto finanziari; io ritengo che lo stato si evolve velocemente quando si fa accettare dai cittadini con l’organizzazione legislativa, della pubblica amministrazione, dei servizi al pubblico e degli ambienti di lavoro in genere.

Le tappe contrassegnate della rivoluzione industriale ignorano gli insuccessi della riorganizzazione del lavoro, la società è ancora divisa in classi con i loro privilegi e con lo sfruttamento del lavoro dipendente, qualcuno afferma che si vuole tornare alla servitù; inoltre, prima delle macchine e delle fonti di energia, c’erano anche produzioni industriali di serie, alla fine del medioevo a Milano c’erano 20.000 addetti alla produzione di armature in ferro; le ruote ad acqua aiutavano non solo i mulini e le manifatture artigianali o industriali, esistevano anche a Firenze, Venezia e in età moderna, cioè dopo la scoperta dell’America, anche in Francia. E’ bene anche ricordare che il capitalismo è antico ed esiste anche al di fuori dell’industria, è nato con il profitto e il lavoro subordinato e non solo con l’industria.

A favore di Industria 4.0 sono ministri dell’industria del G7, imprenditori, amministratori delegati, mondo accademico e dirigenti sindacali; la nuova rivoluzione industriale; con la digitalizzazione, vuole favorire efficienza e flessibilità del processo produttivo, vuole aumentare il lavoro qualificato, ridurre i prezzi e favorire i consumi, cioè, vuole indirettamente incrementare Pil e produzione industriale.

Si dice che nelle grandi aziende le macchie intelligenti saranno in grado di interagire autonomamente con il lavoro, ridurre gli errori di produzione, aumentare produttività e profitti; in Germania la produzione industriale rappresenta il 22% del Pil e l’80% delle esportazioni tedesche; tuttavia, nel paese della cogestione tra sindacati e industriali, i lavoratori lamentano di non avere alcuna influenza nei nuovi processi produttivi e lamentano un aumento del carico di lavoro.

Per alcuni, la perdita dei posti di lavoro stimati dovrebbe essere del 7%, però si dovrebbero eliminare mansioni più faticose e meno attraenti, riservandole ai robot, e migliorare la formazione dei lavoratori, favorendo la loro carriera; comunque, Word Economic Forum ha detto che, nei paesi avanzati, la nuova automazione di processo potrebbe costare 5 milioni di posti di lavoro.

Finora gli Usa hanno sfruttato la produzione digitale al 18% e l’UE al 12%, dove la fibra ottica è penetrata solo per il 30%; la digitalizzazione prevede un’integrazione dei sistemi ed espone ad attacchi informatici; non si quanto questo processo inciderà, in termini di costo, a imprese, governo, ambiente e posti di lavoro; sarebbe utile, a tale proposito, diminuire le ore di lavoro e anticipare l’età della pensione, invece di posticiparla.

Il nuovo processo coinvolgerà anche meccanismi di controllo, partecipazione e privacy; gli uomini diverranno supervisori delle macchine, diminuiranno i contratti a tempo indeterminato, aumenterà il lavoro svolto a casa e i sindacati perderanno il ruolo di rappresentanti di lavoratori; i lavori di routine saranno delocalizzati, esternalizzati o commissionati a singoli lavoratori, aumenterà il lavoro a cottimo.

I lavoratori, diventati autonomi e imprenditori di se stessi, consentiranno alle imprese di ridurre le imposte e di non rispettare le leggi sul lavoro, sottraendo le multinazionali alla giurisdizione nazionale. Si tornerà al vecchio lavoro su commissione, tuttavia, gli imprenditori di se stessi non saranno mai veramente autonomi; generalmente, il salario sarà più basso e senza possibilità di carriera, l’occupazione sarà instabile, diminuirà assistenza e previdenza sociale, i lavoratori rimasti in fabbrica saranno soggetti ad algoritmi, simili, negli effetti, alle catene di montaggio.

Si dissolverà lo stato quale mediatore tra capitale e lavoro, aumenterà disuguaglianza e potere dell’oligarchia, diminuirà il welfare; in Germania si è fatto una politica di contenimento salariale anche a danno di lavoratori qualificati, reso indispensabile dalla concorrenza dei lavoratori dell’est immigrati che hanno abbassato il costo del lavoro per unità di prodotto. Circa 12,5 milioni di tedeschi vivono al disotto della soglia di povertà e tra loro esistono tanti lavoratori poveri con mini job.

La riduzione degli orari di lavoro ha aumentato gli occupati e ridotto le retribuzioni; i sindacati della pseudo cogestione, complici delle imprese, sedotti dall’aumento di produttività e dei profitti, hanno accetto i cambiamenti peggiorativi. Le imprese hanno bisogno di materie prima a buon mercato e di mercati per i loro prodotti però, quando i robot sostituiranno i lavoratori, diminuirà anche la domanda dei loro prodotti e aumenterà la disoccupazione, abbassando ulteriormente i salari.

La tecnologia dipende da energia, nuovi materiali e metalli, soprattutto quelli rari, come indio, gallio, germanio e litio, che aumenteranno di prezzo, questi sono utilizzati da sensori, microchip, display e fibra ottica; per estrarre questi materiali, occorrono sostanze chimiche tossiche, acqua ed energia, con aumento dell’inquinamento; purtroppo oggi i metalli rari, non solo sono scarsi e con prezzi in aumento, ma non sono nemmeno riciclati.

Ne dovrebbe scaturire un limite alla crescita economica e ai consumi, ma le imprese vogliono crescita e profitti e, per ridurre la disoccupazione, non vogliono anticipare l’età della pensione e ridurre le ore di lavoro, piuttosto vogliono aumentare la produttività che l’aumenta. Il limite alla crescita economica, prima auspicata e poi esorcizzata, arresterà la crescita capitalistica e, con la crisi del lavoro, farà aumentare i conflitti sociali; la crescita economica e della popolazione non può essere infinita in un mondo finito.

I consumi fanno produzione e sprechi, però lo stato, con le armi, spreca molo di più dei privati, per favorire il progresso umano bisognerebbe superare il divario tra lavoratori garantiti e precari e tra ricchi e poveri, cioè la distribuzione di ricchezza e reddito dovrebbe compensare la riduzione dei consumi da redditi ridotti; sembra la rivincita del socialismo sul liberismo, ma senza abolire la piccola proprietà privata (Fonte: Il futuro dell’industria -  convegno FIOM del 28/9/2017).

EUROPA

Credo che sul referendum per l’indipendenza della Catalogna, questa regione non si sia comportata male, mentre il governo di Madrid ha alimentato la violenza della polizia, contemporaneamente i commentatori esorcizzavano la violenza delle piazze, perché solo lo stato deve avere il monopolio della violenza. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli è un diritto naturale, calpestato dagli stati, nati dalla guerra, che si dovrebbero legittimare solo quando si muovono con equità e giustizia.

E’ banale sostenere che il referendum non era previsto dalla costituzione, quando si crea una rottura tra stato e sudditi, non si può invocare la costituzione vigente perché è tutto l’ordinamento che va rivisto, altrimenti è la guerra civile; quando qualcuno voleva far volare l’uomo, gli esperti rispondevano che non poteva volare perché non era un uccello, poi hanno inventato l’aeroplano.

Circa l’atteggiamento dell’UE favorevole alla Spagna, la Germania sostiene il governo spagnolo, perché ha investimenti notevoli in Spagna, come ha fatto in Grecia; a spese della UE l’ha soccorsa nelle sue insolvenze, con il disordine spagnolo teme che questi investimenti siano messi a rischio; l’UE farebbe bene a mantenersi neutrale tra Barcellona e Madrid, il che non significa solo auspicare, con la predica laica della politica, il negoziato ed esorcizzare la violenza, come fanno sempre i benpensanti, ma inutilmente, quando ci sono venti di guerra civile. Probabilmente la cautela europea dipende anche dal fatto che altre regioni europee, forse a causa della crisi, aspirano all’indipendenza.,

I trattati garantiscono ai popoli l’autodeterminazione e l’aspirazione all’indipendenza, però l’UE a direzione tedesca, per iniqua vocazione antirussa e filo islamica, con un doppio standard, ha riconosciuto questo diritto a Croazia, Slovenia, Kosovo, Kurdistan e Palestina, ma non alla Catalogna, che è una regione della Spagna, paese legato alla Germania.

USA

A causa del calo del prezzo del petrolio e del valore del dollaro, l’Arabia ha aumentato deficit pubblico, emissioni di bond statali e privatizzazioni e potrebbe anche ridurre gli investimenti in Usa, suo tradizionale alleato, anche se per convenienza reciproca. Invece la Cina ha deciso di pagare il petrolio in yuan convertibili in oro, questo fatto avrà ripercussioni molto negative per gli Usa, sul ruolo del dollaro come valuta di riserva internazionale.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (30/9/2017)

ISLAM

Il tribunale di Trapani ha sequestrato la nave Iuventa, dell’Ong tedesca Jugent Rettet, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, grazie a contatti con i trafficanti di esseri umani; è indagata anche la nave Security Imi Service dell’Ong Save the Children, comandata da Marco Amato, per la raccolta e il trasporto di migranti, alcuni con droga, questo, dal suo ufficio di Roma, dirigeva i recuperi.

I trafficanti di uomini portavano i migranti sulla nave e poi recuperavano i barconi; dalle indagini risulta anche che la Vios Hestia, nave di un’altra Ong, operando sotto il controllo della guardia costiera italiana, con i suoi barconi, che erano recuperati e riusati, coordinava i soccorsi; la guardia costiera italiana, dipendente da ministro Delrio, segnalava i barconi dei migranti da raccogliere (Fonte: La Stampa - Il Giornale).

Le Ong, per far ripartire i barconi di migranti, il 22-23/9/2017 hanno indetto un vertice a Tunisi, in collaborazione con il portale Watch The Med, ispirato da padre Mussie Zerai, indagato dalla procura di Trapani, e con la fondazione Rosa Luxemburg, che è a favore della libertà d’emigrazione. In prima fila le Ong tedesche Jugent Rettet, Sea Watch, Lifeline e Medici senza Frontiere, che si sono rifiutate di sottoscrivere il codice di condotta predisposto dal ministero degli interni.

Il 18/9 queste Ong avevano organizzato una manifestazione di protesta davanti all’ambasciata italiana di Berlino, alle quali Alfano ha risposto proponendo assistenza umanitaria in Libia, che potrebbe diventare un’altra fonte di speculazioni, come i terremoti, i vaccini, gli incendi e i barconi d’immigrati. Se non si soccorressero gli emigranti, non partirebbero più (Fonte: Il Giornale 27/9/2017).

 

Le forze armate siriane, russe e iraniane stanno distruggendo le ultime postazioni dell’ISIS, presso la città di Deir Ezzor, ma le forze ribelli della coalizione internazionale, formate da curdi e arabi, e diretta dagli Usa, chiamate Forze democratiche siriane, pare stiano ostacolando questa strategia, cessando di combattere lo stato islamico ei unendosi alle forze dell’Isis, forse, o sono d’accordo o considerano Assad peggio dell’Isis.

Sulla riva destra dell’Eufrate, l’esercito siriano è stato colpito da colpi d’artiglieria da parte delle forze democratiche o Sdf, dove russi, siriani e iraniani sono sotto il fuoco incrociato di jihadisti e Sdf; perciò Mosca ha minacciato ritorsioni. D’altra parte, il Pentagono accusa i russi di aver colpito i miliziani della Sdf invece dei terroristi dell’Isis, in modo da fermare l’avanzata delle Sdf, il ministro della difesa russa ha negato l’accusa; le false notizie non sono opera solo degli artigiani della rete (Fonte: Lorenzo Vita – Gli occhi della guerra).

OCCIDENTE

Il QE ha aumentato la liquidità, le banche non remunerano più il risparmio e la BCE applica ai depositi delle banche tassi negativi,  il 40% delle obbligazioni pubbliche e private ha un rendimento negativo, mentre il rapporto tra debito privato, d’imprese e cittadini, è arrivato, in media, al 140% del Pil; un percentuale poco superiore al debito pubblico italiano, messo costantemente sotto osservazione dalle società di rating; comunque, il debito pubblico italiano ora, grazie al QE, in termini d’interessi, costa meno. Un lavoratore che guadagna 30.000 euro l’anno, se s’indebita in banca per 100.000 euro, per acquistare la casa, ha un rapporto debito/Pil del 330%. Sono gli acquisti per la casa che fanno salire il rapporto, soprattutto nelle giovani coppie.

E’ l’edilizia che fa crescere il debito privato, le imprese edilizie s’indebitano con le banche per costruire e le famiglie s’indebitano con le banche per acquistare casa. Questo debito privato è cresciuto in Usa e in tutti i paesi europei, a Cipro arriva al 350% del Pil, ma in Italia è minore che in  Francia, Spagna Gran Bretagna e Germania; all’interno del debito privato, il debito verso le finanziarie, che fanno credito alle famiglie, rappresenta oltre la metà, le finanziarie s’indebitano con le banche che s’indebitano con i risparmiatori; costituzionalmente, l‘economia del denaro, anche virtuale, alimenta risparmio e debiti..

Tanti pagano con le carte di credito, sulle quali pagano interessi, negli Usa il debito delle famiglie supera i 15.000 miliardi di dollari, ci si indebita per consumi, acquisto di auto e di case, che nel 2008 portò alla crisi dei subprime, cioè alla prima crisi recente del debito privato del paese, cioè alle insolvenze; invece lo stato italiano ha sempre pagato i suoi debiti; un’altra crisi finanziaria del genere potrebbe arrivare di nuovo (Per le statistiche: fonte Marco Bertorello – Rapporto Bnl - Il Manifesto).

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Federico Caffè riteneva che la finanza e la borsa rappresentassero un costo sociale incapace di aiutare le imprese, ma capace di produrre crisi, creare distorsioni e gonfiare, a fini speculativi, il credito, poi è stato soppresso e il suo corpo non si è più trovato. La finanza ha indotto i paesi a indebitarsi e poi il FMI e la commissione europea, non casualmente, hanno chiesto loro politiche di aggiustamento, austerità e riforme strutturali, con riduzione di welfare, deregolamentazione e privatizzazioni.

Nel 1994 il piano del FMI per salvare dal fallimento il Messico, servi a proteggere gli investimenti americani, quello più recente dell’UE per salvare la Grecia, è servito a proteggere gli investimenti francesi e tedeschi. La cura mise sotto controllo il bilancio del Messico e mise sotto ipoteca la sua esportazione di petrolio, il risultato è stato l’emigrazione di massa del paese verso gli Usa che Trump vuole contenere.

Nel 1997 fu la volta del sudest asiatico; la decisione di stabilire un cambio alla pari tra peso argentino e dollaro, portò alla crisi dell’Argentina e al saccheggio delle sue risorse. Nel 1990, l’unificazione delle due Germanie con l’adozione di una sola moneta, portò allo stesso risultato per la DDR; la stessa cosa è accaduta con l’adozione dell’euro da parte dell’UE. Osservava Caffè che l’Unione Europea, rinunciando a una politica sociale comune, si sarebbe tradotta in un rapporto tra paesi egemoni come la Germania e paesi soggetti.

L’UE, in ossequio ai mercati, si è detta contraria ai settori pubblici dell’economia, non ha assunto un atteggiamento fermo verso le multinazionali, ma l’ha assunto verso i governi nazionali, salari e pensioni; la moneta unica, senza stato e priva delle interferenze dei governi europei, era stata teorizzata, a favore dei mercati, nel 1937 da Robbins, che proponeva anche di abolire barriere doganali e controlli sui movimenti di capitali, com’è avvenuto.

Robbins scriveva a difesa del profitto e dell’autoregolazione del mercato, sulla sua scia, l’UE ha liberalizzato circolazione delle merci, delle attività finanziarie e dei movimenti di capitali, raccomandando anche le privatizzazioni; mentre gli stati europei potevano farsi concorrenza in materia di lavoro, fiscale e nel welfare, favorendo dumping fiscale, salariale e paradisi fiscali interni.

Seguendo le raccomandazioni dei mercati, è diminuita la progressività delle imposte dirette e sono aumentate le imposte indirette, tasse e tariffe; è stato messo in  discussione l’universalismo di servizi pubblici come la sanità e l’istruzione. La conseguenza curiosa è che nel 2014 in Francia la spesa sanitaria pro capite, tra pubblica e privata, è la metà rispetto agli Usa, cioè 4950 dollari contro 9403; in Usa il 57% degli ospedali privati è in mano alla chiesa cattolica e l’assistenza sanitaria di stato ai poveri è peggiore che in Francia.

In nome della flessibilità del lavoro, sta scomparendo la contrattazione collettiva, il che però non ha aumentato gli occupati o posto termine alla crisi, come promesso dal neoliberismo. Si sono smantellate riforme sociali e messa la sovranità popolare in  mano alle banche che controllano i governi; grazie alla disciplina di bilancio europea, è stato ridotto il potere degli elettori; è da precisare che, quando si critica il liberismo, non si vuole esaltare lo statalismo.

In pratica, l’elite ha vinto la lotta di classe e si è impadronita di tutto il potere a scapito della democrazia, cioè della classe popolare, poi ha intensificato lo sfruttamento del lavoro. Lo sviluppo delle attività finanziarie ha favorito la rendita a scapito del profitto delle imprese produttive e ha mortificato il salario. Nel 2005 Harvey ha detto che il neoliberismo non ha creato altro reddito, ma, con l’accumulazione, ha trasferito solo la ricchezza a favore di quelli che erano già ricchi.

L’indebitamento favorisce la rendita finanziaria, il capitale finanziario è creato dal credito e si rivolge spesso verso impieghi speculativi, la conseguenza è che oggi il saggio del profitto d’impresa è mediamente un quarto di quello della speculazione finanziaria, cioè il denaro incoraggia la speculazione e non i consumi (spesso criticati moralisticamente), produzione e occupazione. Il denaro serve a produrre solo altro denaro e non nuova ricchezza e nuovo reddito, controlla il sistema economico e quello politico, favorisce la concentrazione di ricchezza e la svalutazione monetaria, aumenta lo sfruttamento delle risorse naturali e del lavoro, smantella la democrazia e mercifica il lavoro.

Il capitalismo può sopravvivere solo con la redistribuzione dei redditi e della ricchezza, ma oggi preferisce sfruttare al massimo il lavoro, risucchia risparmio dalla classe media, vuole deregolamentare, ridurre welfare e favorire elusione fiscale e i grandi evasori, che ricevono anche aiuti dallo stato. Archiviata l’economia mista, la politica, con la presenza delle lobby, è occupata dal potere economico, cioè, con una controriforma, lo stato è tornato sovrastruttura dell’economia.

L’èlite non vuole vere riforme, perciò la politica è contrassegnata da servilismo, inefficienza e conformismo, quindi non è in grado nemmeno di salvare il capitalismo da se stesso, cioè dalle crisi da esso prodotte, adottando una vera democrazia politica, economica e sociale, i suoi padroni temono proprio questo sviluppo (Fonte: Federico Caffè – Michele Cangiani – sbilanciamoci.info).

ITALIA

Il decreto d’urgenza, con voto di fiducia, sui vaccini obbligatori, è stato imposto all’Italia dall’accordo di Washington del 29/9/2014, raggiunto tra il nostro governo, l’industria farmaceutica e Global Health; da qualche tempo lì’Italia è il laboratorio sperimentale d’occidente, in tutti i campi, sulla pelle degli italiani, d’altra parte i nostri governi sono così arrendevoli verso lo straniero.

La regione principale del provvedimento è che l’Italia è diventata porta d’ingresso degli immigrati africani diretti in Europa, perciò il ministro della sanità Lorenzin ha anche chiesto uniformi calendari vaccinali in Europa, giustificati da malattie endemiche riemergenti. Il presidente dell’Aifa ha rafforzato il concetto, riferendosi a imponenti flussi migratori, anche lui vuole rafforzare i controlli contro malattie epidemiche.

Fino a oggi, le autorità sanitarie, nell’interesse delle industrie farmaceutiche, hanno gridato a epidemie inesistenti, obbligando il governo ad acquistare enormi quantità di vaccini poi inutilizzati. La politica del governo verso immigrazione e vaccini faranno perdere la maggioranza al PD e, dopo le prossime elezioni politiche, favoriranno il cambio di governo (Fonte Ivan Cavicchi – Il Fatto Quotidiano).

Il ministro degli interni Minniti, ispirato dalla procura di Trapani, dopo la sua chiara presa di posizione contro l’immigrazione clandestina, in ossequio alle raccomandazioni del papa, ha poi affermato che degli 74.853 immigrati del 2017, solo 27.039 sono rifugiati meritevoli di accoglienza, secondo le leggi internazionali, gli altri non sono rifugiati ma non saranno espulsi ma riceveranno ugualmente dallo stato alloggio, assistenza sanitaria gratuita, istruzione scolastica, gratuito patrocinio e lavoro. Gli italiani pagano le imposte per queste cose, mentre gli immigrati si lamentano perché spesso sono pagati in nero.

Sembra che Minniti, come il presidente dell’Inps, sia tornato indietro, chi fa tifo per l’immigrazione elenca i vantaggi economici che l’Italia ne avrà, naturalmente, in un secondo tempo, al momento si tratta di compensare, a carico degli italiani, il calo demografico e l’emigrazione d’italiani. Tra gli immigrati i clan di nigeriani, costituiscono bande mafiose dedite a prostituzione e traffico di droga, che provocheranno il collasso delle forze dell’ordine e dei tribunali, ma con i ringraziamenti degli avvocati che li difendono con il gratuito patrocinio. (Fonte: La Verità 27/9/2017).

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Dopo la sentenza che condanna le assunzioni e promozioni clientelari all’università, peraltro comuni a ospedali, banche, parlamento, magistratura e pubblica amministrazione in generale, che servono per favorire il consenso verso la politica, ora, senza demordere, anche l’agenzia delle entrate, con apposita legge del governo, ha deciso di raddoppiare i dirigenti, senza concorso, il quale  però non è una garanzia d’efficiente selezione.

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Vista il boicottaggio di Madrid al referendum per l’indipendenza della Catalogna, il governo italiano ha deciso d’impugnare la legge della regione Veneto che permette l’uso del gonfalone di San Marco, assieme a tricolore e bandiera europea, con la motivazione che il suo uso contrasta con la legge sull’uso dei simboli ufficiali della repubblica.

La ministra della pubblica istruzione, Fedeli, ha condannato le promozioni truccate all’università; è da ricordare che è stata maestra d’asilo, ma faceva intendere di avere una laurea. Nel 2016 gli italiani hanno donato 30 milioni di euro per i terremotati, destinati dal governo alla protezione civile e a progetti regionali e non ai terremotati (Fonte: Il Punto di Marco Zacchera).

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Oggi sembra che Repubblica, radicali, sinistra, politica e informazione in generale, siano tutti a favore della chiesa e del Vaticano, forse si debbono vendicare perché gli italiani leggono pochi giornali, vanno poco in chiesa e non hanno fiducia nei loro governi che, sollecitati dalla chiesa, finanziano partiti e informazione. Gentiloni, nipote di un vecchio papista, è a favore della cittadinanza agli immigrati, i radicali sono a favore dei migranti e la sinistra, dopo aver perso consenso verso i lavoratori, sembra abbia voglia di legittimarsi con la chiesa e con l’Islam, però Alfano, favorevole allo ius soli, ha affermato che, se la relativa legge sarà adottata subito, farà perdere le elezioni all’attuale maggioranza; Berlusconi, favorevole alla chiesa, è sempre ambiguo e attratto da Renzi (Fonte: La Verità 27/9/2017).

USA

Il 20/9/2017, alle Nazioni Unite, 122 stati hanno formato un trattato sulla proibizione delle armi nucleari, che entrerà in  vigore se sarà ratificato da almeno 50 stati, con il’impegno a non produrle, non usarle e alla loro totale eliminazione; lo stesso giorno il consiglio nord atlantico della Nato, formato da 29 stati, ha affermato che il trattato non impegna nessuno degli stati che possiedono queste armi e perciò i paesi membri non intendono firmarlo, comunque, avrebbero potuto lodare l’impegno verso la pace dei paesi non nucleari.

Il consiglio nord atlantico ha anche privato i parlamenti dei paesi membri d’esprimersi sulla questione, dicendosi comunque a favore del trattato di non  proliferazione nucleare, senza accennare alle bombe nucleari Usa presenti in Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia, la quale però si avvicina alla Russia. Il 18 settembre 2017 il senato Usa, con il voto congiunto di democratici e repubblicani, ha portato il budget militare a 700 miliardi di dollari, mentre l’Italia si è impegnata a portare, in qualche anno, il bilancio della difesa, da 25,5 miliardi di euro e 46,5 miliardi di euro, anche gli altri paesi della Nato faranno degli aumenti; sulle spese militari, mettendo i pericolo la pace, i politici guadagnano alte mazzette (Fonte: Marco Dinucci - Il Manifesto).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (23/9/2017)

ISLAM

Pare che da Gaza Hamas si sia avvicinata all’Iran, però il suo capo politico Ismail Haniyeh, dopo aver sciolto il vecchio comitato dirigente di Gaza, vuole anche riconciliarsi con il presidente dell’autorità palestinese, Mahmoud Abbas o Abu Mazen; chiede pertanto l’annullamento delle sanzioni a Ramallah, sede dell’Autorità Palestinese, applicate quando Abu Mazen aveva interrotto le forniture di energia elettrica alla striscia di Gaza e ridotto gli stipendi ai dipendenti pubblici di Hamas, pagati soprattutto grazie agli aiuti internazionali.

Hamas e Fatah erano entrate in collisione nel 2007, quando Hamas cacciò da Gaza le forze di Abu Mazen, uccidendo anche i capi locali di Fatah. Questa estate da Gaza non ci sono stati lanci di razzi contro Israele e incursioni nel suo territorio attraverso i tunnel, però Hamas ha continuato ad attaccare, propagandisticamente, Israele di volersi impadronire della moschea del Monte del Tempio a Gerusalemme, con echi sull’informazione occidentale.

Il capo dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif è attratto dai benefici che ricevono gli hezbollah libanesi dall’Iran, assistito dal suo uomo Yahya Sinwar e da altri dirigenti di Hamas vicini all’Iran, per ricevere gli aiuti iraniani, è interessato a seguire le orme degli hezbollah; sono questi aiuti che alimentano la guerra civile in Medio Oriente e consentono ai palestinesi di sopravvivere; con il terrorismo, l’Europa e l’occidente sono sotto ricatto (Fonti: Alex Benjamin - Times of Israele – Israele.net).

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Il terrorismo islamico, per la diffidenza suscitata in  occidente, rallenterà naturalmente l’integrazione in Europa anche degli islamici moderati. Il figlio di Osama Bin Laden, Hamza Bin Laden, erede ideologico naturale del padre, nel 2001 fuggì dall’Afghanistan e si rifugiò in Iran, nel 2010 arrivò in Pakistan, dove voleva ricongiungersi al padre che però fu ucciso; ora pare che per la guerra civile in Siria, che il califfato sta perdendo, Bin Laden jr voglia un’alleanza tra Al Qaeda e Stato Islamico o Califfato islamico o Daesh o Isis o Isil.

Non si conosce la sua residenza, contro gli indirizzi ufficiali e odierni del governo saudita, pare che Bin Laden sia orientato contro crociati cristiani, sciiti e russi, però senza prendere posizione contro l’Isis, è ambigua anche la sua posizione verso l’Iran. In occidente i suoi uomini preparano bombe artigianali, di dubbia efficacia, con ingredienti che si trovano nel mercato, non sono più soddisfatti dei veicoli ariete che seminano morte tra i civili (Fonte. Guido Olimpio – Corriere della Sera).

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Le “democrazie”, dopo la prima guerra mondiale, senza sentire i popoli, decisero quali stati dovessero nascere e perciò nacquero Irak e Iugoslavia, destinati a durare poco, ora è il momento del Kurdistan; il 25/9/2017 nel Kurdistan iracheno si terrà un referendum popolare per l’indipendenza, il successo della consultazione è sicuro. In segno di sovranità, il paese ha pronta bandiera e moneta; minoranze curde esistono anche in Turchia, Siria e Iran, com’è accaduto in Grecia con l’indipendenza della Macedonia Jugoslava,  la Turchia è contraria ed in fibrillazione. L’autodeterminazione delle minoranze, predicata dalle democrazie, non è coltivata veramente dagli stati, nemmeno la democrazia spagnola e quella inglese desiderano l’indipendenza di Catalogna e Scozia.

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A ottobre del 2013 si è riunita a Istanbul la Conferenza dei paesi islamici, che ha preso posizione contro la libertà di religione, chiedendo che la critica alla religione islamica sia considerata un crimine internazionale come il razzismo. La conferenza ONU, tenuta a Durban del 2001, aveva condannato il razzismo, ma nell’Islam esistono tante razze e una sola religione di stato.

Salafiti, wahabiti e fratellanza musulmana, non vogliono sentir parlare di riforma dell’islamismo e accusano l’occidente di colonialismo e d’islamofobia; anche se pure nell’Islam le minoranze cristiane sono perseguitate, la sinistra occidentale non vuole parlare di cristianofobia, anche il papa pro-tempore ha usato poche parole in difesa dei cristiani, ma le ha usate in difesa dei palestinesi; probabilmente parte della gerarchia della chiesa, cioè gli zelanti o conservatori della curia, che è stata integralista, è attratta dalla sottomissione dell’Islam alla religione di stato, mentre in occidente domina il secolarismo; da un  po’ di tempo, il papato preferisce essere più vicino alla fratellanza musulmana che al riformista re del Marocco.

In Europa e Usa, presso i progressisti, spesso la difesa delI’Islam ha preso il posto della difesa del proletariato, però il re del Marocco, in controtendenza rispetto all’Islam, ha proibito l’uso del burka; Islam e sinistra presentano l’occidente come debitore del mondo islamico, per la colonizzazione occidentale e per la cultura islamica. L’Islam integralista lotta contro la laicità che vuole liberare la gente dalla presa della religione e lotta contro l’indifferenza e la tolleranza religiosa occidentale e contro il diritto di non credere e di cambiare religione, è anche contro l’eguaglianza dei sessi (Fonte: Il Foglio 18/9/2017).

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Per contenere Cina e islamismo, Trump ha invitato l’India ad aumentare la sua presenza in Afghanistan, perciò l’India ha promesso al paese infrastrutture e un accordo militare; per conseguenza, il Pakistan si è avvicinato a Cina, Iran e Turchia. Al tempo della guerra fredda, gli Usa sostenevano il Pakistan e la Russia, l’India; il governo pakistano ha perciò deciso di prendere il controllo delle aree di confine tribali dell’Afghanistan, abitate dai pashtun, che avevano autonomia amministrativa, come accade in Giudea e Samaria, amministrate dall’Autorità palestinese. Poi il Pakistan vi ha inviato un corpo di spedizione con l’intenzione d’incorporare il territorio in Pakistan e d’incorporare le corti islamiche nel sistema giudiziario pakistano.

I pashtun, abitanti anche al dilà del confine, cioè in Pakistan, sono diversi dai farsi afgani, che sono di cultura persiana; un accordo tra PakIstan e Iran potrebbe portare alla spartizione del paese, ma l’Iran, al momento, non ha il sostegno degli Usa; il governo afgano aveva proposto un Pashtun autonomo, ma il Pakistan si è opposto. Alla frontiera russo-cinese, lunga 4000 chilometri, da giugno scorso ci sono state scaramucce tra indiani e cinesi, sul versante cinese e in quello indiano si costruiscono infrastrutture; truppe e operai cinesi hanno.sconfinato, per errore, in territorio del Buthan, gli indiani sono intervenuti e la crisi è rientrata (Fonte: Fondazione CDF).

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Al Baghdadi, a capo del Califfato, dopo la sconfitta in Siria e Irak, minaccia l’Europa dalla Libia, gli jihadisti vi arrivano dal Sudan, si sono impossessati delle armi di Gheddafi e si finanziano con sequestri, contrabbando ed estorsioni, anche a carico dei trafficanti di uomini. Dal 2002 il Marocco ha smantellato 172 cellule terroristiche, sventato 350 operazioni terroristiche e arrestato 698 persone, sono 1.664 i marocchini partiti per Siria e Irak per la Jihad. Al Qaeda s’è insidiata in Algeria e il Marocco collabora con la Spagna contro di essa e contro i salafiti; con la legge, il re del Marocco combatte i lati più oscuri della Sharia (Fonte: La Stampa 19/9/2017).

USA

Con l’accusa di fascismo e sionismo, i progressisti americani hanno impedito all’ebreo ortodosso Ben Shapiro, conservatore e favorevole a Israele, di parlare all’università di Berkeley, però era accaduto anche a giornalisti conservatori. Shapiro è un liberale che vuole ridimensionare lo stato, è a favore della libertà di parola ed è contro Trump, ma è favorevole a Israele; perciò è stato definito un provocatore in cerca di uno scontro, per cui non valeva la pena di ascoltarlo.

Grazie ai soldi di alcuni paesi arabi, che finanziano l’informazione e la politica occidentale, nemmeno la comunità ebraica americana l’ha difeso; in genere, questa si è allontanata da Israele ed è perciò contraria al trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme. In Usa sono in crisi, dopo l'economia, anche i valori occidentali; l’università americana di Harvard ha preso anche le difese di Chelsea Manning, traditore e spia per ragioni ideologiche, mentre a Chicago si estende il movimento a favore del boicottaggio economico di Israele, accusando gli Usa, che finanziano Israele, di favorire l’oppressione del popolo palestinese (Fonte: Ugo Volli – Informazione Corretta).

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Gli Usa sono in declino e cercano di arginare l’influenza russo-cinese, il 3/9/2017 in Cina si è svolto il summit dei paesi Brics (Brasile-Russia-India-Cina-Ssdafrica), per contestare l’assetto finanziario internazionale, che non tiene conto delle economie emergenti, e per contestare la supremazia del dollaro, che rappresenta due terzi delle riserve valutarie mondiali e determina il prezzo delle materie prime.

Lo yuan cinese è stato ammesso nel paniere delle valute del FMI, assieme a dollaro, euro, yen e sterlina e Pechino intende pagare il petrolio in yuan convertibili in oro; perciò i paesi Brics vogliono una revisione dei voti attribuiti all’interno del FMI, perché i paesi del G7 detengono il triplo dei voti dei paesi Brics. Intanto cresce l’interscambio e la cooperazione economica e militare tra Cina e Russia; la Russia impedita dagli Usa di vendere gas all’Europa occidentale (con danni economici per la stessa), con  un gasdotto, lo vuole fornire alla Cina; in questo quadro, gli Usa minacciano Iran, Corea del Nord e Venezuela e crescono le nubi di guerra (Fonte: Manlio Dinucci – Il Manifesto).

ITALIA

La Germania, per stare nella Nato ed entrare in Europa e nella moneta unica, ha trattato e ottenuto riunificazione e riduzione del debito  di guerra; per imbonire gli ex nemici ora alleati, ha concesso loro vari privilegi perché vincitori della guerra, facendo dell’Unione un insieme di stati disuguali. Agli Usa ha garantito la salvaguarda del ruolo di riserva del dollaro, al Tesoro francese ha garantito il controllo del franco africano delle sue ex colonie, all’Inghilterra ha consentito di conservare la sua moneta e rimborsi finanziari compensativi da parte dell’Unione Europea; alla finanza anglo-ebraico-cattolico-americana ha promesso di rispettare i paradisi fiscali anche all’interno dell’Unione.

Invece i governi italiani, incapaci di fare riforme e di trattare, sorretti solo dalla fede verso l’Europa, sono entrati servilmente in Europa, accade quando le malefatte umane non si sanzionano in terra, ma si aspetta un intervento riparatore celeste. La Germania ha fatto i suoi interessi in Europa, incolpando l’Italia di tutte le inadempienze e sanzinandola, mentre poche sanzioni colpivano i paesi dell’Europa orientale, per le loro inadempienze in materia economica o d’immigrazione.

La Germania ha sempre visto l’Europa orientale come suo territorio d’espansione, dove ha delocalizzato industrie con  manodopera a basso costo; in barba al liberismo, le quote latte imposte dall’Unione, hanno impedito all’Italia di produrre il latte che consumava, perciò, con le sovvenzioni agricole europee, cioè anche con soldi italiani, sono diventati esportatori di carne Inghilterra, Francia e Olanda, mentre l’Italia è diventato importatore di latte e carne.

E’ successo tutto ciò per l’incapacità della nostra classe politica, che amava più l’Europa che l’Italia e gli italiani, i nostri politici spesso disertavano il parlamento europeo e, diversamente da altri paesi, quando erano presenti presso le istituzioni europee, non mettevano mai il veto contro i provvedimenti europei. Il risultato è che, malgrado il ruolo europeista dell’informazione italiana, al soldo sempre di qualcuno, l’Italia è diventato il paese più euroscettico d’Europa. 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/9/2017)

MONDO

Da più parti si sostiene che gli alieni hanno visitato e visitano tuttora la terra, che dai tempi più antichi hanno avuto rapporti con i sovrani di antiche civiltà, che, poiché la terra sembra un laboratorio biologico, probabilmente hanno anche aiutato l’evoluzione genetica dell’uomo, e, in secondo tempo, mettendosi in comunicazione telepatica con uomini eccellenti, quella culturale, tecnica e scientifica; tuttavia, sembra che non abbiano voluto interferire con l’evoluzione morale dell’uomo, infatti, anche l’uomo, volendo rispettare le leggi di natura, non interferisce nelle lotte tra animali. Uomini e animali sono spesso carnivori e cacciatori, praticano la violenza e la guerra per rubare, per la riproduzione e per il controllo del territorio.

Insomma, al momento, gli alieni non desiderano rivelarsi perché l’uomo non ha una morale evoluta, predica di non uccidere, non rubare, non stuprare e non fare violenza, ma, anche se le leggi condannano questi comportamenti, fa regolarmente queste cose, in guerra lo fa su istigazione statale; cioè all’uomo, in religione, in politica e in commercio, cioè laddove si abusa della credulità popolare, piace predicare il bene ma poi preferisce seguire i suoi istinti; questo non può essere segno di una grande evoluzione morale, ma è segno d’incoerenza, propaganda, doppiezza, ipocrisia e inganno.

La natura è sacra e va rispettata, tuttavia una superiore evoluzione umana vorrebbe che tra uomini, in omaggio verso una morale superiore, alcune sue leggi siano superate, la morale superiore, per rispettare uomini e animali e per superare il parassitismo,  deve distaccarsi dalle normali leggi di natura; quello sarà il momento dell’incontro ufficiale tra governi europei e gli alieni, perché la nuova morale sarà contrassegnata dalla pace e dall’eguaglianza sociale, giuridica e politica tra gli uomini, fatte salve le diverse responsabilità. Ci sono persone razionali che, come prima non credevano alla vita extraterrestre, oggi non credono agli alieni, cioè a civiltà evolute di altri pianeti; piace però costatare che queste persone credono spesso alla presenza di Cristo nell’ostia. 

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La Merkel, osannata dalla nostra informazione, rivolta all’Italia, ha sempre proclamato che i debiti esteri o sovrani vanno sempre pagati, ma dal mondo vengono molti esempi di segno contrario; recentemente l’Italia, per ragioni politiche, ha rimesso 4 miliardi di euro di debiti della Tunisia. Gli Usa hanno tanti debiti, pubblici e privati, ma non se ne preoccupano fino a che il mondo accetta i suoi dollari, in avvenire, dopo aver speculato sul debito pubblico italiano, potrebbe cambiare atteggiamento.

Gli ebrei inventarono l’anno del giubileo, con remissione dei debiti privati, perché erano stati tributari, in materia religiosa, legislativa ed economica, di Egitto, Mesopotamia e Persia; infatti, dal 2400 al 1400 a.c. in Mesopotamia ci furono, a vantaggio dei propri sudditi, trenta annullamenti di debiti; allora i debiti erano soprattutto privati, i creditori esteri, per farsi pagare dagli altri paesi, spingevano anche verso la guerra.

I debitori privati insolventi, senza il giubileo, quando avevano beni, erano pignorati o resi schiavi, accade ancora oggi nel terzo mondo; recentemente i debiti sovrani o pubblici hanno preso il sopravvento, perciò dal 1800 al 1945 ci sono state 127 cessazioni di pagamenti, cioè denunce o remissioni, totali o parziali, di debiti pubblici, 169 dal 1946 al 2008; dalla sua indipendenza al 2008 l’Argentina ha denunciato il debito 7 volte, il Brasile 9 e il Messico 8.

La Spagna ha dichiarato la cessazione del pagamento 13 volte e Germania e Francia 8 volte, alla Germania nel 1953 è stato rimesso dai creditori gran parte del debito estero conseguente alla seconda guerra mondiale; mentre l’Italia, sempre all’indice, per rimettere in equilibrio la bilancia valutaria, preferiva svalutare più volte la lira. Per giustificare meglio la denuncia unilaterale del debito, sarebbe opportuno verificare da chi è stato contratto e perché, in quanto a volte cambia tutto l’ordinamento giuridico e il sistema sociale.

A volte capita che i debiti sono rinegoziati o scontati, bisogna indagare anche sulla legittimità dei debiti, a volte creati dalla speculazione o dal malaffare politico in concorso con i creditori esteri, a volte il debito è nato dalla guerra o imposto da potenze coloniali; la Cina denunciò i trattati ineguali, che avevano alimentato il suo debito,  impostigli dai paesi europei; nel rinascimento, l’Inghilterra denunciò i debiti verso i banchieri italiani. Comunque, i creditori sono soggetti a rischio d’insolvenza, perciò le imprese hanno un fondo svalutazione crediti, alimentato con una percentuale dei profitti annuali, secondo il principio che chi paga, paga anche per chi non paga, anche questa è solidarietà.

I governi italiani, succubi degli alleati, hanno invece preferito affrontare i debiti con le svalutazioni della lira e con le privatizzazioni e oggi in questa politica vorrebbero coinvolgere anche la Cassa Depositi e Prestiti, però nel 1993 le privatizzazioni non hanno risolto i problemi; va da se che i poteri finanziari e gli usurai sono interessati ai pagamenti, però le banche commerciali, facendo opera d‘intermediazione, dovrebbero essere più indifferenti al problema, perché alla lunga, con le insolvenze, potrebbero pagare solo i risparmiatori, mentre lo stato potrebbe ridurre i debiti e ridurre le imposte.

Comunque a essere decurtato dovrebbe essere principalmente il debito estero, che è cancellato o ridotto dai ceditori quando c’è un interesse politico, accadde con la Germania nel 1953 e l’Irak nel 2004; oggi lo spread dipende dal rischio sui crediti, diverso da un paese all’altro, e dalla speculazione, perché non tiene conto dagli asset economici in garanzia, per l’Italia oro, crediti esteri e patrimonio mobile artistico che è d’ingente valore.

Ad ogni modo, contro liberismo e globalismo montante, nel 1999 il Consiglio dei diritti dell’uomo ha dichiarato che la vita viene prima dei debiti, i diritti prima dei profitti e i beni collettivi prima della proprietà privata; almeno i debiti illegittimi, come gli interessi usurai, alimentati anche dallo spread, dovrebbero essere aboliti (Per i dati statistici: fonte Marco Bersani – Cadtm Italia).

ITALIA

In Italia la plutocrazia, i suoi politici e la sua informazione, sono antipopulisti, d’altra parte, a causa del trasformismo politico, questi si sono alleati con i partiti popolari e perciò non possono essere antipopolari. Secondo questi poteri, per andare a destra, bisogna sempre passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella.

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Ormai siamo abituati a constatare che la lotta politica si  fa anche con la compiacenza di parte  della magistratura, accadde nel 1993 con mani pulite, senza risvolti pratici per gli italiani, perché allora pagò solo Craxi e cessarono di esistere PSI e DC; è accaduto con Berlusconi, inadempiente con le promesse fatte agli italiani, ma accade spesso in politica, coinvolto in scandali e plurindagato dalla magistratura, alla fine anche lui fu costretto ad abbandonare il potere. Sta accadendo con  la Consip pubblica, indagata per appalti truccati, con l'insinuazione non provata di responsabilità di Renzi; però di Berlusconi la magistratura disse che, relativamente a scandali della sua impresa, non poteva non sapere.

Un altro scandalo riguarda i fondi pubblici destinati alla lega di Bossi e destinati a fini privati, ritengo lo abbiano fatto anche altri partiti, il che ha portato la magistratura a bloccare i conti bancari della partito, è la prima volta che accade, questa misura serve a mettere in  difficoltà il partito, che è in ascesa nei sondaggi, prima delle elezioni; comunque Salvini sbagliò a non costituire il partito parte civile al processo contro Bossi e compari.

ISLAM

L’erede al trono dell’Arabia, Mohammed Bin Salman, ministro degli esteri del suo paese, con l’approvazione di suo padre re Salman, è in visita, in incognito, allo stato d’Israele, che è riconosciuto da Egitto e Giordania, ma non dall’Arabia; per fronteggiare l’Iran, il suo paese vuole avvicinarsi a Israele. Il piano è sostenuto dall’Egitto e avrebbe per obiettivo la firma della pace tra palestinesi e israeliani e il riconoscimento da parte dell’Arabia dello stato d’Israele.

La Giordania ha mollato i palestinesi e si sta avvicinando ad Assad e quindi all’Iran e Riad vuole impedire, dopo che il Qatar, che ha alimentato il terrorismo, si è avvicinato all’Iran,  un riavvicinamento tra Iran e palestinesi; con il denaro, Riad ha sempre ricevuto sostegno dagli stati occidentali, ora, con il sostegno americano, vuole fare prossimo leader palestinese Mohammed Dahlan, che è gradito anche a Israele (i capi di governo sono decisi anche all’estero); contemporaneamente, Trump, con l’approvazione della corte suprema americana, ha bloccato l’ingresso in Usa di persone provenienti da sette paesi islamici che alimentano il terrorismo.

Trump sembra voler contrastare certo estremismo islamico, però, per interesse economico, desidera un riavvicinamento all’Arabia, che è stata, fino a oggi, la principale fonte di finanziamento dell’estremismo islamico; le scuole islamiche, finanziate dall’Arabia wahabita, hanno favorito terrorismo e spirito antioccidentale; ciò malgrado, l’occidente ha continuato a vendere armi al governo saudita.

Mohammed Bin Salman ha piglio autoritario ma vuole delle riforme, alcuni sudditi protestano per la contrapposizione con il Qatar e la guerra allo Yemen, altri perché sono predicatori della fratellanza musulmana contraria alle riforme, in Arabia c’è una stretta contro i predicatori più incendiari. Bin Salman vuole aprire i resort turistici ai bikini, il che suona blasfemo per il partito religioso e per alcuni principi che hanno finanziato i terroristi con la tolleranza del governo; vuole ridurre la dipendenza dal petrolio, privatizzare in parte l’Aramco, azienda petrolifera statale, e gli aeroporti, assecondare le donne che vogliono guidare l’auto e, d’accordo con gli americani, accostarsi a Israele contro l’Iran che s'oppone al monopolio atomico di alcuni paesi (Fonti: La Stampa e Il Foglio).

EUROPA

Nel 1998 la commissione europea aveva autorizzato la commercializzazione di una qualità di mais OGM, perciò nel 2013 l’Italia chiese alla commissione l’autorizzazione a vietarlo; ci fu un ricorso alla corte di giustizia europea che, contro il principio di precauzione, affermò che, qualora non sia accertato che un prodotto OGM sia rischioso per la salute e l’ambiente, la commissione e gli stati membri dell’UE non possono vietarne la coltivazione.

Però, secondo la corte, fino a che la commissione non adotta misure precise, gli stati possono mantenere in vigore le attuali misure d’ emergenza; la pronuncia rischia di aprire le porte agli OGM in Italia. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha affermato che così si riducono i cittadini a cavie, si danneggiano la biodiversità e le produzioni tipiche e si rischia di mettere fuori mercato prodotti tipici di alta qualità, costringendo i produttori a rifornirsi di semi dalla Monsanto.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS – 9/9/2017

ITALIA

Secondo i sondaggi politici, il Movimento Cinquestelle, con il 28%, è in leggero vantaggio sul PD, segue la Lega nord con il 14%, però il governo Renzi ha ricevuto il consenso solo del 18% degli italiani e questo dato, in sede elettorale, influenzerà il primo; è in calo anche la popolarità di papa Francesco, idolatrato dalla televisione italiana, infatti, pare che, per popolarità, sia sceso al 13° posto nel mondo; gli si rimprovera di essere vicino ai nemici del cristianesimo e di essere a favore dell’immigrazione; la presenza del pubblico alle sue udienze e adunanze pare si sia dimezzata, in Italia i veri cattolici osservanti sono solo il 13% e i romani, diversamente dai veneti, vanno pochissimo in chiesa. Il papa non deve predicare, ma deve riformare la chiesa, come la buona politica dovrebbe  cambiare l’Italia.

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La parola propaganda, usata originariamente per la diffusione della fede, nella politica ammette anche il discredito dell’avversario, mentre la propaganda commerciale, verso la concorrenza, non l’ammette e lo definisce concorrenza sleale.

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L’euro ha creato dei problemi, però è una moneta stabile, di alto valore, accettata all’estero senza spese di cambio, comunque, non appartiene agli italiani o allo stato italiano, ma è una moneta cartacea privata appartenente a grandi banche che, emettendola, ci guadagnano il signoraggio. Per reazione alla crisi è recentemente nata la moneta speculativa, elettronica e virtuale, bitcoin; con la crisi del 1929 in Svizzera nacque il Wir, che esiste ancora oggi, espresso da assegni e carte di credito, consente alle imprese di vendere di più in cambio di Wir e consente di fare prestiti all’1%.

Sono 5.000 le monete complementari che circolano nel mondo, l’ultima è il Sardex, nata in Sardegna, subito imitata di altre regioni italiane; è accettata da diverse imprese, prima sarde e poi nazionali, ma non si basa sul baratto, utilizza un’unità di conto virtuale, consente di scambiare crediti e debiti in compensazione e di risparmiare euro per pagare imposte e Iva.

Il Sardex consente di aumentare il fatturato, di vendere senza interessi, anche i dipendenti, se sono d’accordo, possono essere pagati, in tutto o in parte, in Sardex; si può utilizzare anche per ristrutturare la casa. E’ uno scambio di debiti e crediti all’interno di un circuito di aziende, dei broker ti accettano se la tua merce può interessare al circuito e ti aiutano a trovare clienti.

Una camera di compensazione mette inizialmente a disposizione dei crediti Sardex per 25.000 euro e le ditte aderenti ti fanno aumentare il fatturato, non c’è un interesse ad accumulare Sardex, cioè a risparmiare, il meccanismo fa tendere i saldi di ogni ditta verso lo zero; è il risparmio che ha fatto nascere banche e moneta cartacea, di conto o virtuale. All’iniziativa sono interessati la società d’investimenti Innogest, Tiscali, banca Sella, Invitalia, Banca d’Italia, UE e Nazioni Unite.

Il Sardex ha una velocità di circolazione sei volte superiore all’euro, le transazioni avvengono elettronicamente, con computer o AP, il business privato sta nell’abbonamento; il Sardex migliora rapporti umani e relazioni, proferendo fornitori vicini, diminuisce trasporti e inquinamento, è diretto soprattutto alle piccole e medie imprese. Non prevede spese per interessi, recupero crediti, ritardi nei pagamenti, commissioni bancarie, fidejussioni; serve anche per pagare onorari, alimenta la fiducia, facilita l’interscambio e non chiede pagamenti cash.

La società apposita, che ha lanciato e gestisce il Sardex, è la Serramanna spa che ha azionisti, dipendenti, broker e un direttore generale, ha contatti all’estero e, in forma di public company, mira a quotarsi in borsa (Fonti: il giornale – espresso – repubblica).

ISLAM

 

Dopo la spaccatura tra sunniti e sciiti, di origine medievale, pare che non esista più nemmeno la compattezza del mondo sunnita, infatti, il Qatar sunnita e l’Iran sciita, tra loro alleati e nemici dell’Arabia, probabilmente sponsorizzano l’Isis, mentre e Usa, Arabia e Pakistan hanno sponsorizzato Al Qaeda. Qatar e Iran, informati dalla Russia, loro alleato, sanno che il terrorismo e le guerre per procura, fatte con mercenari, con l’aiuto d’ideologie religiose e politiche e tramite provocatori e infiltrati sotto falsa bandiera, sono stati coltivati anche dall’occidente, l’ha detto anche Trump; inoltre, tutti gli stati sanno che il governo dei popoli si esercita anche con la paura alimentata dalle tensioni internazionali.

Trump vuole denunciare l’accordo sul nucleare con l’Iran del 2015, perché non consentirebbe controlli adeguati e perché afferma che l’Iran ha violato l’accordo (si noti che la Germania afferma che solo l’Italia non rispetta gli accordi). A ogni buon conto, l’Italia, come gli altri paesi occidentali, approfittando della situazione, fornisce armi sia al Qatar, sia all’Arabia; il Qatar e l’Arabia, tra loro nemici, finanziano informazione e politica occidentale e, per condizionarlo, investono in occidente. Il papa è in buone relazioni con i fratelli musulmani egiziani, vicini all’Arabia, che sono sunniti e hanno creato il terrorismo di Hamas.

Per eliminare intromissioni e favorire la distensione, forse per l’Italia sarebbe meglio ritirare le sue truppe dai teatri di guerra e uscire dalla Nato, gli Usa dovrebbero chiudere le loro basi all’estero, finirla con le sanzioni e sciogliere la Nato. Trump lo aveva promesso ma poi si è rimangiata la promessa, ai politici al governo succede spesso; l’Onu vuole le sanzioni contro Russia, Iran e Corea del Nord, è dominata dagli Usa ma vota tante risoluzioni contro Israele, alleato degli Usa. La politica internazionale sembra una confusa partita a scacchi dalle finalità contraddittorie o oscure; fra l’altro, il terrorismo su mandato estero, apparentemente islamista, opera anche in Iran e nel Caucaso russo, mentre la Russia, al tempo della guerra fredda, ha appoggiato indirettamente frange terroriste in Europa occidentale.

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Gli Usa, prima hanno accusato l’Egitto di responsabilità nella morte di Regeni, poi gli hanno sospeso gli aiuti militari ed economici, accusandolo di non rispettare i diritti umani e di limitare nel paese l’azione di Ong da loro sostenute; sostengono anche i fratelli musulmani egiziani, messi fuori legge dal generale Al Sisi che rovesciò, con le ire di Washington, l’islamista Morsi.

Poiché l’università di Cambridge, che è in rapporto con i servizi segreti inglesi, ha inviato Regeni in Egitto, avrebbe dovuto protestare per la sua morte, assieme al governo italiano, e avrebbe dovuto fornire le ragioni del suo invio alla procura di Roma che glie le aveva richieste; è da ricordare che inglesi e americani sono stati contrari ai rapporti politici ed economici italiani con Egitto, Libia, Iran, Irak e Russia. 

L’islamismo wahabita, d’ispirazione saudita, nel 1994 operava anche nel Caucaso russo, Mosca si rese conto che gli jihadisti, erano finanziati, anche tramite Ong, dall’estero e le mise fuorilegge, la repressione russa fu allora efficace. Oggi formazioni salafite spuntano come funghi nei Balcani e in Kosovo, sono finanziate da associazioni caritatevoli islamiche di paesi del Golfo, soprattutto daòll’Arabia, e da Ong finanziate da stati.

Il Cairo sostiene il generale Haftar che governa a Tobruk e lotta contro l’islamismo e ostacola l’emigrazione, mentre a Tripoli, Al Serraj, anche se è sostenuto dalla Nato, al riguardo, è parso più ambiguo. Con Trump, malgrado le promesse elettorali, la politica estera americana non è cambiata rispetto a Obama, che appoggiava i fratelli musulmani.

Sull’emigrazione ora pare che Tripoli abbia raggiunto un accordo con il ministro degli inferni italiano Minniti, i cui esiti si vedranno a breve, l’UE sostiene le mosse del governo italiano. Contro i disegni americani e di alcuni paesi arabi integralisti, la fratellanza musulmana è finita nella lista nera, come associazione terrorista, di diversi paesi islamici, la Turchia si è alleata con Mosca, in Siria Assad si è rafforzato, l’Isis si è indebolito e in Egitto cresce l’influenza russa. (Fonte: Giovanni Giacalone). 

 

COREA DEL NORD

 

In barba alle analisi dei telegiornali, tralasciando le sue minacce agli Usa, il regime nordcoreano, che sopravvive da 70 anni e ha missili, bombardieri e una flotta imponenti, sa che gli Usa non l’attaccheranno, la sua arma atomica è un’arma di dissuasione e un deterrente; con le armi convenzionali la Corea del nord è in  grado di distruggere la Corea del sud, vuole riaprire la guerra di Corea del 1952, bloccata dall’intervento americano.

Il presidente dittatore della Corea del nord, Kim, sa che gli Usa sono disponibili al negoziato perché temono che la Cina possa schierarsi con la Corea del Nord e perché teme gli effetti delle armi nucleari, vuole riunificare con la forza e con le armi convenzionali la Corea, tenendo Usa e Cina neutrali; altro capitolo dolente, pare che l’Iran, pure colpito da sanzioni economiche, collabori con la Corea del nord in materia missilistica e nucleare  (Fonte: Fondazione CDF).

 

USA

 

A causa dei controlli pubblici, l’industria farmaceutica denuncia un calo dei profitti, perciò, per le sperimentazioni di vaccini e contraccettivi, ha deciso di rivolgersi ai poveri di Asia meridionale e Africa sub-sahariana; in questo campo, l’assistenza a Big Pharma è fornita soprattutto dalla fondazione Gates, tramite le sue organizzazioni come GAIVI; questa politica, iniziata nel 2000, servirebbe a ridurre il costo delle sperimentazioni.

Per avere l’approvazione dell’OMS per il vaccino contro la malaria della Glaxo, questa dichiarò che la sperimentazione aveva avuto un successo strepitoso, in realtà, aveva provocato 151 morti e molti effetti collaterali negativi; anche quello contro la meningite provocò la paralisi a diversi bambini, il vaccino contro il papilloma virus di Glaxo e Merck provocò la morte a diverse bambine, gravi effetti collaterali e malattie autoimmuni.

Le campagne vaccinali nel terzo mondo sono, in realtà, sperimentazioni su vasta scala, hanno avuto lo scopo di allargare il mercato; il vaccino contro il papilloma è risultato di dubbia efficacia e le infezioni contro il virus, generalmente, sono risolte spontaneamente dal sistema immunitario; le donne europee e americane avevano ridotto l’acquisto del relativo farmaco Guardasil, perciò la GAVi si è diretta verso il terzo mondo, dove le vendite dei vaccini aumentano.

La fondazione Gates ha anche sponsorizzato il contraccettivo sottocutaneo Norplant, che sterilizza e donne per cinque anni, il quale però è stato eliminato dal mercato Usa per gravi effetti collaterali denunciati da 36.000 donne. Questo medicinale è stato rinominato Jadelle e distribuito in Africa; recentemente la fondazione Gates ha dato il suo imprimatur al contraccettivo Depo-Provera della Pfizer, da distribuire alle donne povere di tutto il mondo.

In Usa e India i gruppi femministi hanno lottato contro questo farmaco, a causa dei suoi gravi effetti collaterali, eppure è stato approvato dalla FDA nel 1992, hanno denunciato che questo controllo delle nascite era diretto contro le donne di colore, perché in occidente era riservato alle donne bianche solo in caso di endometriosi. Dopo che Rockefeller ha dichiarato che bisognerebbe ridurre la popolazione mondiale di due miliardi di persone, al summit di Londra per la pianificazione familiare del 2012, la Fondazione Gates ha dichiarato di volere distribuire, entro il 2016, milioni di anticoncezionali, destinati alle donne povere africane che non possono permetterselo (Fonte: Sonia Savioli – Global Research).

 

OCCIDENTE

 

Dopo la crisi finanziaria del 2008, originata in Usa, dove si è ubriacati da dollaro e finanza creativa, la politica aveva promesso di mettere la briglia al casinò finanziario ma non è accaduto; le banche centrali, per rilanciare la domanda, con il QE hanno immesso grande quantità di moneta, usata dalle banche per acquistare titoli di stato e far crescere i valori azionari di borsa; il QE ha provocato la riduzione dello spread italiano e consentito alla BCE di acquistare titoli di stato e obbligazioni delle maggiori aziende europee.

In pratica sono aumentate la capitalizzazione di borsa e la ricchezza ma non i salari, mentre l’inflazione è rimasta bassa e sotto il 2% programmato, perché la domanda non è aumentata; ora le banche centrali cercano di allentare il QE, ma in Usa, per carenza di denaro, sono aumentati i debiti degli studenti universitari; in tutti i paesi, le imprese, forse a causa della debole domanda, con la liquidità non fanno nuovi investimenti, ma acquistano azioni, anche azioni proprie, facendone aumentare le quotazioni e aumentano i bonus dei dirigenti.

A causa della riduzione dei rendimenti dei titoli di stato, i fondi pensione sono costretti a investire in titoli più rischiosi e le banche utilizzano i titoli di stato come garanzia per ottenere altra liquidità dalle banche centrali. In pratica, con la sua politica monetaria, la BCE ha riempito il vuoto lasciato da Commissione europea e dai governi europei; in Unione Europea manca una politica comune in materia economica e fiscale, per cui, con una nuova bolla finanziaria, si potrebbe disintegrare l’Unione Europea, mentre la Germania addossa la responsabilità delle crisi solo ai debiti pubblici come quello italiano.

L’inflazione minima è segno di stagnazione economica, ma fa bene ai lavoratori a basso salario, senza scala mobile e senza restituzione del fiscal drag; ora pare che Trump e Goldman Sachs vogliano anche rallentare la disciplina finanziaria introdotta da Obama per prevenire le crisi. L’Unione Europea aveva programmato un’inflazione annua, del 2%, un incremento annuo del Pil europeo del 2,5% e un incremento annuale della massa monetaria del 4,5%, il che, con il bilancio dello stato in pareggio, avrebbe progressivamente ridotto i debiti pubblici rispetto al pil.

Le cose sono andate diversamente, fino allo scoppio della crisi del 2008, la BCE ha aumentato la liquidità di oltre il 7% l’anno, poi ha introdotto il QE per aiutare con altra liquidità i paesi dell’Unione, oltre la disponibilità finanziaria del bilancio comunitario, peraltro molto contenuta. Oggi l’inflazione è al disotto del 2%, l’aumento medio del pil è al disotto del 2,5%, però l’aumento di liquidità ha fatto crescere la borsa e quindi la ricchezza; questo significa che è peggiorata la distribuzione della ricchezza, come quella del reddito.

La BCE compra titoli di stato a reddito fisso dalle banche private e queste avrebbero dovuto aumentare la liquidità per fare credito che, abbinata ai bassi interessi, avrebbe dovuto far aumentare consumi e investimenti, ma ciò non è avvenuto. Per aiutare, la domanda, manca una nuova politica fiscale e per aiutare l’occupazione, mancano gli investimenti pubblici e il rilancio dei redditi dei lavoratori e pensionai a basso reddito;  i privati non investono perché la domanda è stagnante.

Il denaro ricevuto dalle banche con il QE è preso in prestito per acquistare azioni, facendone aumentare le quotazioni, la produzione non cresce e la distribuzione dei redditi e della ricchezza peggiora a danno dei poveri; l’occupazione ristagna e i prestiti speculativi fanno aumentare i rischi di fallimenti. Per lasciarsi alle spalle le crisi finanziarie e speculative, non ci si può affidare alla sola politica monetaria, purtroppo la politica si fa guidare dalle banche centrali, dietro le quali sono le grandi banche, e fa esortazioni ed elucubrazioni; per non danneggiare amici privilegiati, non è interessata veramente alla politica fiscale, cioè alla riforma fiscale.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmai.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (2/9/2017)

ISLAM

Dopo il terrorismo dell’IRA, dell’ETA e delle brigate rosse, il terrorismo islamico ha colpito prima Israele e poi l’Europa intera; lo strabismo degli intellettuali progressisti ha cercato di far ricadere le colpe di questo terrorismo su Israele, definendo il terrorismo contro Israele: “azioni della resistenza palestinese”. In tale quadro, il papa è a favore dell’immigrazione che, favorendo anche l’immigrazione islamica,  rappresenta un pericolo per l’ordine pubblico; per reazione al controllo delle nascite e per altri motivi, veri o occultati, la chiesa vuole l’immigrazione.

Una favola afferma che, senza immigrati, saremmo destinati all’estinzione e senza pensioni; in realtà, l’Inps è in crisi perché paga pensioni a chi non ha contribuito veramente, mentre gli immigrati servono a ridurre salari e diritti dei lavoratori italiani. Chi, per i loro fini economico-speculativi, vuole sovvertire il mondo, ricorre a guerre, attentati e immigrazione incontrollata; da parte dei solidaristi, si è pronti alla resa, sacrificando per primo Israele, perciò si attacca Israele che revoca la cittadinanza ai complici degli attentati e perché nega il diritto di entrare in Israele alle ONG complici dei terroristi (Fonte: Veneto Serenissimo governo).

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Erdogan ha rotto con l’islamista Gulen, che è protetto e ospitato dagli Usa, e ha intensificato i rapporti con Russia e Cina, reprima l’ONG filoamericana Amnesty International e bombarda i curdi alleati degli Usa; non cede alle richieste europee su Cipro ed è in opposizione al governo tedesco: Perciò l’occidente, prima l’ha attaccato con l’informazione, denunciandone il carattere autoritario, poi ha deciso che deve essere sostituito nella sua carica; in fondo, anche i presidenti della repubblica italiani e i capi dei governi italiani sono decisi all’estero.

L’alternativa filoccidentale a Erdogan è la signora Meral Aksener, ex ministro, ex liberale, ex nazionalista legata ai Lupi Grigi, ora legata al partito socialdemocratico e a Gulen, da lei definito “amico di Dio”; sembra un vero campione di trasformismo. La signora dovrebbe ristabilire buone relazioni con UE e Nato e rompere i rapporti con Russia, Iran e Cina; i media europei la definiscono una democratica che si oppone alla dittatura di Erdogan, però gli stati autoritari sono tanti e le democrazie sono una burla. In Turchia, come accade in Venezuela, la classe operaia e i poveri preferiscono Erdogan, che è autoritario, ma ha una retorica patriottica attenta, come si fa nell’Islam, al sociale ammantato di carità religiosa.

VENEZUELA

A causa anche della presenza cinese nel paese, gli Usa hanno fretta di liberarsi di Maduro, Caracas riceve la metà dei prestiti cinesi riservati all’America Latina; poiché il Venezuela ha le maggiori riserve petrolifere mondiali, gli investimenti cinesi più importanti sono destinati al settore petrolchimico, perciò la Cina è destinata a superare l’export del paese verso gli Usa.

Come ha fatto l’Europa con l’Africa, dove esiste parimenti una forte presenza cinese, gli Usa sono interessati a controllare l’America Latina e non ad aiutarla nel progresso economico; generalmente i governi di sinistra del continente hanno incontrato l’opposizione degli Usa e la repressione di regimi locali appoggiati dagli Usa. In Venezuela esistono forti differenze tra ricchi e poveri, i poveri sostengono Maduro e i ricchi, l’opposizione filoamericana; purtroppo, i governi sedicenti “democratici” dell’America Latina, sostenuti dagli Usa, non sono riusciti a ridurre il gap sociale.

Le relazioni della Cina con il Venezuela, sono improntate sulla lunga durata e non dipendono dal colore del governo o dai rapporti con Maduro, il governo cinese non può rinunciare alla sua presenza in America Latina o in Africa; comunque, ha dichiarato che non interverrà nei processi politici latinoamericani come fanno gli Usa. In America Latina ha creato anche industrie e, come principale fonte di prestiti, ha preso il posto di Banca Mondiale e Banca Interamericana, l’ha fatto con 141 miliardi di dollari di prestiti, dei quali il Venezuela assorbe quasi la metà, poi vengono Brasile e Argentina.

In Venezuela i prestiti sono destinati al settore petrolchimico, alle attività minerarie e alle infrastrutture, come i terminali marittimi; grazie a questi prestiti, la società Sinovensa è passata dal produrre 30.000 barili di petrolio al giorno a 170.000 e nei prossimi anni dovrebbe arrivare a produrne 800.000; con queste premesse, la Cina è destinata a sostituire gli Usa come principale mercato di sbocco del petrolio venezuelano (Fonte: Raul Zibechi).

AFRICA

L’EPA, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Africa occidentale, ratificato nel 2016, costringe paesi poveri a regole svantaggiose, assurde come quelle imposte all’eurozona, impedendone lo sviluppo economico; l’accordo è stato mediato da FMI e Banca Mondiale e serve a risucchiare risorse finanziarie da questi paesi, indebitati con il FMI e mantenuti in condizione neocoloniale.

Si tratta dello stesso accordo economico e fiscale imposto all’eurozona, difende l’apertura dei mercati, senza dazi protettivi, senza considerare che le nazioni avanzate non avrebbero potuto diventare ricche se avessero seguito le strategie oggi imposte alle nazioni povere; infatti, lo sviluppo è favorito da un certo grado iniziale di protezionismo e non con i pareggi di bilancio o con il surplus; i paesi sviluppati hanno avuto bisogno di spese pubbliche per infrastrutture, istruzione, energia e comunicazioni, che non si possono finanziare con bilanci in pareggio e con una politica deflattiva.

Alcuni di questi stati africani hanno una moneta comune, il franco CFA, che li rende dipendenti dal Tesoro francese e limita la loro sovranità nazionale; il Tesoro francese ha imposto loro una rigorosa disciplina monetaria, con una banca centrale dell’Africa occidentale sotto il controllo francese, tanto che, per svalutare il franco CFA, ci vuole l’autorizzazione del Tesoro francese; perciò questi paesi non si sono ancora affrancati dal colonialismo. Non si capisce perché i trattati europei, che reggono l’eurozona, abbiano concesso alla Francia questi privilegi, ma ne avevano concessi anche alla Gran Bretagna, con il suo Commonwealth e la sua sterlina.

Gli stati francofoni dell’Africa occidentale sono transitati attraverso una serie di accordi economici e monetari sotto la guida dei francesi; come l’eurozona, sono stati azzoppati da patto di stabilità e austerità, dalla camicia di forza fiscale e dalla disciplina di bilancio che prevede bilanci pubblici in pareggio o surplus; come avviene nell’UE, chi non rispetta le regole, è sottoposto a sanzioni, altre regole ferree riguardano il controllo dell’inflazione e il debito pubblico. Prima del QE, inviso alla Germania, l’euro riservava il signoraggio monetario ai padroni occulti dell’UE, generalmente grandi banche e chi sta loro dietro..

Le nazioni africane esportano soprattutto materie prime o prodotti agricoli utili per l’Europa, i cui prezzi oscillano e sono spesso cedenti, e importano prodotti industriali; FMI e Banca Mondiale, per ripianare i loro debiti, le spingono a esportare di più, facendone crollare i prezzi; il loro debito estero è stato contratto con il FMI che chiede frequenti tagli al bilancio.

I paesi poveri si comportano come ha fatto spesso l’Italia, che è stato il primo laboratorio economico anglo-americano, le ricette applicate ad essa sono state poi applicate a tutti i paesi del terzo mondo; i paesi poveri esportano merci e fanno poi rimesse in dollari in Usa, utili alla liquidità e alla domanda interna di quel paese; per esportare capitali monetari, cioè valori liquidi, nel mercato Usa, in passato l’Italia ha utilizzato anche le rimesse degli emigrati italiani.

Le esportazioni africane arrivavano senza dazio in Europa, ma nel 1994 il WTO ha richiesto la reciprocità e l’UE ha incluso nella liberalizzazione servizi, investimenti e acquisizione di beni, impedendo loro di proteggersi dalla concorrenza europea; ma la Nigeria non vuole cedere la sua sovranità, vuole sviluppare la sua industria e ridurre la sua dipendenza dalle sue esportazioni di petrolio.

L’EPA, con le esportazioni agricole europee dirette in Africa, rappresenta anche una forte penalizzazione per l’agricoltura dell’Africa Occidentale, dove la sua agricoltura occupa il 60% dei lavoratori; l’importazione di latte in polvere europeo danneggia la produzione locale e, con le sovvenzioni comunitarie, l’UE esporta in Africa prodotti agricoli a un prezzo inferiore al costo, facendo concorrenza sleale alla produzione dell’Africa occidentale e favorendo soprattutto la Francia che li esporta.

Il FMI vuole orientare la politica interna africana verso l’esportazione, con lo scopo di acquisire liquidità per la finanza internazionale e per ridurre i debiti africani. Questi paesi rinunciando a dazi, sovranità monetaria e gestione autonoma del loro bilancio, non possono finanziare ospedali, scuole e resto, accade anche in Italia, e spesso sono costretti a tagliare la spesa pubblica (Fonti: Bill Mitchell – Organizzazione Concord – Voci dall’Estero).

USA

Poiché gli Usa, con le delocalizzazioni industriali e con lo sviluppo di altri paesi, stavano affondando nei debiti commerciali, statali e privati, dopo la sospensione nel 1971 della convertibilità in oro del dollaro, la banca d’investimenti Goldman Sachs di Soros, d’accordo con il Tesoro americano, la Federal Reserve e il FMI, sfruttando la posizione del dollaro, per alimentare domanda e occupazione e fornire liquidità alle famiglie, hanno ideato la frode dei derivati, principalmente subprime; questi sono titoli di credito e di debito, sono investimenti e, praticamente, sono titoli spazzatura, poco capiti da gli italiani e dai bancari in genere; oggi in Europa sono detenuti soprattutto da Deutsche Bank, ma le istituzioni europee, troppo attente al debito italiano, non se ne preoccupano.

Con la crisi, in Usa sono stati saccheggiati i fondi pensionistici privati, però la bancarotta di banche e assicurazioni è servita anche a coprire i crimini finanziari dei loro dirigenti, accade anche in Italia; la crisi di liquidità, che ha favorito la crisi, e stata favorita dal deficit valutario, che ha fatto defluire dollari verso l’estero, e dalla banca centrale o Fed che, prima del QE, ha accettato la riduzione del denaro dalla circolazione, il che ha fatto aumentare la disoccupazione (quella reale americana, ignorando le statistiche taroccate, non è inferiore a quella italiana); a essa i governi rispondono con l’austerità e, per fronteggiare la concorrenza estera, con la riduzione del costo del lavoro.

La circolazione monetaria è diminuita anche con la concentrazione della ricchezza, trasferendo reddito e denaro dai lavoratori ai capitalisti che consumano meno; per scopi speculativi e per riparare a gravi situazioni, in Usa le crisi sono state sempre pianificate o favorite dalle grandi banche che controllano la Federal Reserve, l’automatismo di mercato è un mito; fu pianificata la crisi delle compagnie ferroviarie del 1866, quella dell’oro del 1870, quella di Wall Street del 1929, quella del petrolio del 1973 e quella dei mutui subprime e derivati del 2008; la crisi del 2008 è stata anche favorita dal continuo indebolimento del dollaro.

Tutte queste crisi sono state contrassegnate dalla mancanza di denaro e di reddito che costringono le famiglie, per consumare, a svendere i loro beni e l’oro e ad ipotecare le loro case, a questa crisi le banche centrali hanno risposto aumentando la liquidità con il QE; le rimesse di dollari in Usa da parte di paesi esportatori attenua questa scarsità di liquidi. Esiste un rapporto Tra tesoro che vende titoli pubblici e banca centrale che emette liquidità, ma anche tra Tesoro Usa e FMI, il quale emette liquidità a favore dei paesi poveri indebitati; il miracolo della moneta, nelle sue varie forme, è una droga che favorisce la moltiplicazione dei pani.

L’emissione di derivati serviva indirettamente anche ad aumentare il contante, tuttavia i derivati sono anche investimenti illiquidi, per cui l’aumento vero di liquidità è avvenuto per opera della Fed e delle altre banche centrali con il QE. Il mercato dei derivati ha fatto crescere il mercato delle obbligazioni municipali, cioè dei debiti degli enti locali, sia in Usa che in Unione Europea.

L’attuale depressione è stata favorita anche dai salvataggi bancari avvenuti dal 2008 ad opera del Tesoro di Usa e paesi europei, cioè dei contribuenti; purtroppo, prima dell’ultima crisi, a causa della scarsa liquidità delle famiglie, si erano concessi mutui sulla propria casa anche per sostenere i consumi privati, il che portò alla bolla immobiliare; le crisi non sono finite e, con  l’immigrazione e le guerre, presto ne potrebbe presto arrivare un’altra, con esse, la speculazione finanziaria non ha che da guadagnarci (Fonte: Nexus n.129).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS – 24/8/2017

ITALIA

Sembra che l’amministrazione di Roma voglia intestare una zona della città ad Arafat, che è stato un capo terrorista macchiatosi di delitti, è un errore, già lo stato italiano, al tempo dell’unità, per riconoscenza dell’aiuto fornito all’epopea italiana di Garibaldi, intestò strade e piazze a capi mafiosi.

Mentre il papa continua a fare tifo per gli immigrati africani, sembra che la CEI, informata dal ministro degli interni Minniti, abbia deciso, sul problema dell’immigrazione, di prendere le distanze dal quotidiano dei vescovi Avvenire, favorevole all’immigrazione; però la CEI non richiama Avvenire, sempre spostata a favore dei palestinesi e contro Israele; forse dipende dai troppi affari economici in ballo tra chiesta e mondo arabo, per gli affari si fa questo e atro, l’antipatia cristiana verso Israele e gli ebrei è secondaria.

Ciò detto, senza negare il fatto che le azioni remunerate dei palestinesi o terroristi islamici in  genere possono essere influenzate da altri che operano in incognito, che possono essere paesi islamici o no; anche mastini, animali e uomini infestanti, quando aggrediscono, possono essere telediretti, in questo caso, in attesa di trovare i mandanti, bisogna difendersi con energia. La Francia promosse attentati attribuiti agli indipendentisti corsi, per metterli in difficoltà, anche nei confronti dei corsi.

L’Italia, per placcare l’indipendentismo altoatesino, fece esplodere nella regione dei tralicci dell’alta tensione che lasciarono la popolazione senza luce; l’attentato attuale di Barcellona, secondo i persuasori occulti, potrebbe servire a mettere in crisi l’indipendentismo catalano, oggi gli attentati europei potrebbero servire a ricompattare gli stati dell’Unione Europea, apparentemente divisi; anche la televisione italiana, sempre così parca nei contenuti, anche se ripetitiva sul tema, ha accennato a questa eventualità, naturalmente senza commenti.

Attentati su mandato estero sono stati fatti in Irlanda, Spagna, Italia, Tunisia, Etiopia, ecc., coinvolgendo paesi occidentali mandanti. Per difendere il principio d’unità europea, italiana, spagnola, francese, inglese, islamica, oggi si ricorre soprattutto all’aiuto di mercenari islamici, ma in passato non è stato così; il fine reconditorio è stringere il popolo intorno al potere più grande dello stato unitario che non appartiene al popolo.

La morte di Regeni potrebbe servire a guastare i rapporti tra Italia ed Egitto, che sostiene il governo Haftar di Tobruk ma è favorevole a un riavvicinamento con il governo di Tripoli sostenuto dall’Italia; la Francia, dopo aver voluto la fine di Gheddafi, è contraria a questo riavvicinamento.  Lo scandalo delle mazzette sulle forniture militari italiane all’India, pagate da tutti gli stati, è stata alimentata da un concorrente europeo dell’Italia.

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Per aiutare produzione, occupazione e consumo, anche Berlusconi ha proposto per l’Italia una moneta complementare all’euro, come ce l’hanno altri paesi dell’Unione Europea, i trattati europei la permettono; naturalmente, è stato attaccato anche da uomini del suo partito, che hanno l’elettroencefalogramma piatto, non capiscono e sono europeisti dogmatici.

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Fino a ieri Mosca, temendo le interferenze e il potere del papa, aveva rifiutato una sua visita, però, in questi giorni, il segretario di stato vaticano è andato in visita per colloqui a Mosca; con la distensione, a breve potrebbe seguire una visita del papa. Il disgelo potrebbe essere dovuta a una maggiore comprensione della Santa Sede verso la politica estera di Mosca e dalla presa di distanza dalle sanzioni americane verso la Russia. Tra i temi caldi da trattare c’è l’Ucraina e la Siria.

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Sulle catastrofi naturali, come i terremoti, che affliggono l’Italia, vorrei fare alcune considerazioni; le case cadute non sono solo abusive, ma anche costruite con licenza o condonate; accade ciò perché la pubblica amministrazione non fa controlli e verifiche prima delle costruzioni, durante le costruzioni e con i collaudi e, generalmente, anche per il decorso del tempo, non sono chiamate a rispondere imprese costrittrici, progettisti e direttori dei lavori.

Non si può affermare, come fa la televisione, che a Ischia ci sono più abusi edilizi perché ci sono stati più condoni, altrimenti nessun vorrà più chiedere condoni anche con interventi di idoneo adeguamento, anche in altre materie. In alcuni comuni si è costruito senza licenza perché si mirava a risparmiare imposte, in altri perché il comune non rispondeva alla richiesta di licenza; in questo secondo caso dovrebbe essere previsto il silenzio assenso. Inoltre, per le case abusive travolte dal terremoto e non condonate, non dovrebbe essere previsto il risarcimento da parte dello stato, che non credo si sia sempre comportato così. 

ISLAM

L’Italia, per ossequio verso gli alleati che hanno vinto la guerra, ha reciso i legami che la legavano a Somalia ed Eritrea, conservando, per il petrolio, quelli con la Libia e non ha nemmeno concesso a somali ed eritrei la precedenza nell’immigrazione in Italia, come ha fatto la Francia con gli arabi del Magreb; della Somalia gli italiani sanno che è sconvolta dalla guerra civile e che le sue coste sono infestate da pirati, per alcuni, il paese è senza governo. Ad ogni modo, oggi la Turchia sta aprendo una base militare a Mogadiscio e ha un’altra base in Qatar, che è alleato con l’Iran; la Turchia addestra la marina militare somala, ha in Somalia organizzazioni umanitarie e vi costruisce infrastrutture, una società turca gestisce il porto di Mogadiscio.

Nel paese, rivali della Turchia sono gli Emirati Arabi Uniti, che gestiscono l’aeroporto di Mogadiscio, porto e aeroporto di Kismayo, inoltre hanno anche una loro base militare a Mogadiscio; gli Emirati sono alleati dell’Arabia Saudita e hanno altre basi militari in Eritrea, contro le forze ribelli yemenite, pattuglino Mar Rosso, stretti e Corno d’Africa (Fonte: Fondazione CDF).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (11/8/2017)

ISLAM

Raccoglie sempre più adesioni lo slogan: “aiutiamoli a casa loro”, condiviso da Salvini e Renzi, che però potrebbe essere una politica foriera di altre speculazioni, senza benefici reali per le popolazioni africane; Renzi è furbo e forse se ne rende conto, ma Salvini forse no, è già successo con gli aiuti e la solidarietà internazionale, realizzati con il denaro dei cittadini, che, in realtà, sono finiti nelle tasche di politici corrotti.

Per quanto riguarda l’immigrazione dalla Libia, la procura di Trapani denuncia che le Ong sono interessate, per denaro, alla tratta di esseri umani; per fare questa politica, con la scusa della solidarietà, ricevono donazioni in denaro da stati e privati. In genere, queste Ong rifiutano il codice di condotta del nostro ministero degli interni e non vogliono la polizia giudiziaria italiana a bordo delle loro navi.

Le notizie sul loro operare si sono avute infiltrando uomini nelle navi delle ONG e con le intercettazioni telefoniche; per favorire l’immigrazione clandestina, alcuni tra i loro volontari ricevono 10.000 euro il mese; la nave Iuventa, dell’Ong tedesca Jugend Retter, è stata sequestrata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, interviene a ridosso delle coste libiche, i suoi uomini salutano gli scafisti e agevolano il loro viaggio di ritorno verso la Libia;  gli immigrati non sono salvati ma consegnati dagli scafisti alla nave dell’ONG, i populisti lo avevano già detto. I tedeschi sono sempre tanto seri!

Queste Ong, per il loro attivismo a vantaggio degli immigrati, ricevono soldi e donazioni da Usa, Ue, Onu, Italia e da privati; l’Ong Medici senza frontiere è finanziata da imprese, fondazioni, lotterie, governo americano, Ue e Onu, anch’essa è indagata dalla procura di Trapani per favoreggiamento dell’immigrazione. . L’Ong Sea Eye critica il governo italiano perché ha rafforzato la guardia costiera libica; l’Ong tedesca Sea Watch ha affermato che non accetterà la presenza a bordo di ufficiali di polizia giudiziaria italiana e che il comportamento del governo italiano è illegale; ma questa volta l’Italia ha, insolitamente, il sostegno dell’Unione Europea.

L’Ong spagnola Proactive Open Arms è finanziata anche dalla squadra di calcio del Manchester, dall’attore Richard Gere ed è aiutata dal milionario italiano Livio Lo Monaco; chissà se i veri filantropi, cioè quelli che non  investono denaro nel business della tratta, con lo sviluppo delle indagini, continueranno con i loro finanziamenti. L’Ong Life boat ha per partner una società calcistica di Amburgo e ha tra gli sponsor università, soccorso in mare tedesco e portali specializzati; l’Ong Sos Mediterranée ha tra i sostenitori un’ONLUS italiana finanziata da Open society di Soros; anche quest’Ong ha dichiarato che non vuole poliziotti italiani a bordo della sua nave.

La presidente del Parlamento italiano, Boldrini, ha difeso le ONG, che per lei svolgono opera filantropica e aiutano gli emigranti profughi, si spera che abbia cambiato idea, ma forse invita a non generalizzare; in realtà, queste Ong mirano a fare soldi come gli scafisti; anche il papa, in materia, sta un po’ cambiando atteggiamento e sta aprendo gli occhi, ora chiama criminali quelli che sfruttano i minori immigrati.

Per il contrasto all’immigrazione, l’Italia collabora con il governo di Tripoli, che però e debole e diviso perché a Tripoli tanti fanno affari con l’emigrazione verso l’Italia, nella quale è implicata la mafia turca; il governo avversario di Tobruk, appoggiato dall’Egitto e dal figlio di Gheddafi, si è dichiarato contrario ai recenti provvedimenti italiani contro le Ong, minaccia rappresaglie contro l’Italia e minaccia di ricorrere all’ONU e all’organizzazione dei paesi arabi, accusando l’Italia di neo colonialismo.  Il governo Renzi, su impulso del papa, intendendo favorire l’immigrazione, ci ha ficcato in questa situazione.

Cessati gli accordi tra governo italiano e Gheddafi per bloccare l’immigrazione, con Renzi, gli immigrati sono arrivati con i barconi a Lampedusa, poi questo ha incaricato la Guardia costiera italiana di raccogliere gli immigrati con l’aiuto delle ONG; quindi, il ministro dell’interno Minniti ha emanato un regolamento per la raccolta in mare degli emigranti che esclude una collaborazione tra scafisti e ONG, mentre la procura di Trapani ha iniziato a indagare sul reato d’immigrazione clandestina, sequestrando anche una nave.

Intanto continuano gli incidenti con la guardia costiera della Tunisia che, per controllare l’emigrazione, ha ricevuto le motovedette dall’Italia, ma ora, per difendere il suo pescato, da essi spara sui pescherecci di Mazara del Vallo che si trovano in acque internazionali; dalla Tunisia partono anche emigranti clandestini, l’Italia, gravata dal suo debito, ha anche rimesso alla Tunisia quattro miliardi di euro del suo debito verso l’Italia. Perché tutti, come Macron e la Merkel, trattano così male l’Italia? Forse perché i governi italiani sono deboli, non difendono gli italiani e sono al servizio o sono amici degli stati stranieri.

Per la pesca c’è un altro contenzioso con la Croazia, a causa del fermo pesca imposto dall’UE, i pescherecci italiani si trattengono dalla pesca nell’Alto Adriatico, mentre quelli croati continuano a pescare e vendono il pesce agli italiani; il governo italiano deve far sentire la sua voce presso l’UE e presso il governo croato. Ancora, l’UE non autorizza in agricoltura prodotti chimici troppo dannosi, che però sono utilizzati in Europa orientale e i relativi prodotti agricoli sono esportati verso l’Italia, UE e governo italiano non pare se ne siano lamentati. I governi italiani devono imparare a difendere l’interesse degli italiani e non quelli di Vaticano, Usa, Nato, mafia, banche e Germania. Di Maio chiede giustamente di chiudere i porti italiani all’immigrazione, la pensano come lui la maggioranza degli italiani e dei governi dell’Unione Europea, ma non Renzi e il papa.

AMERICA LATINA

Visto che Maduro non riusciva a governare, perché aveva contro la maggioranza parlamentare e la piazza condizionata da provocatori infiltrati dalla Cia, in Venezuela il governo ha voluto un’assemblea costituente per riformare la costituzione; sono cose che si fanno anche in altri paesi; forse, prima di dare giudizi, bisognerà vedere quale sarà la nuova costituzione.

Ma, apriti cielo, l’informazione occidentale e il governo Usa, contrari alla revisione della costituzione, definiscono Maduro un dittatore, ma ce ne sono di veri in paesi filo americani e ci sono anche false democrazie; di fronte a tanta disinformazione, non si tiene conto che agli Usa fa gola il petrolio venezuelano, che ora importa ma lo deve pagare. Da ricordare che il maestro di Maduro, Ugo Chavez, fu rovesciato con un colpo di stato promosso dalla Cia, senza reazioni da parte dell’informazione occidentale.

Osservando quello che accade in Venezuela, viene in  mente quello che per decenni è accaduto in Italia che, nel campo del terrorismo e delle operazioni coperte, anche per il clima di guerra fredda, è stato un laboratorio mondiale. Le operazioni coperte dei servizi segreti mirano a manipolare l’opinione pubblica e a influenzare politicamente un paese; lo fanno con infiltrazioni e operazioni psicologiche aiutate dall’informazione e, con questa politica, mirano a favorire un golpe in un paese.

Per tali operazioni, i servizi si servono anche di provocatori stranieri, terroristi, agenti d’influenza, costituiti da politici e giornalisti, e dalla mafia; purtroppo, i servizi segreti sono al di fuori del controllo politico del parlamento e, quelli italiani, sono controllati dalla Cia. Un potere antidemocratico opera nell’interesse di un potere occulto, il quale è in mano a poche persone e mira alla speculazione economica; tutte le guerre, civili o internazionali, sono alimentate dall’inganno; hanno agito così Cia e Kgb.

A tale fine, con lo scopo d’indirizzare la politica di un paese, si usano controinformazione e disinformazione, con false bandiere, si alimenta la strategia della tensione e si criminalizzano persone e partiti, soprattutto quelli che vogliono riforme a favore del popolo. Per l’interesse della ristretta èlite, si usano spie, provocatori, mercenari, milizie, paramilitari, fazioni dell’esercito, agenti o giornalisti d’influenza; si favoriscono depistaggi e si alimentano azioni diversive, fino alla cospirazione politica e ai complotti.

Gladio e P2 sono stati usati a tal fine, è così che si favoriscono le guerre non convenzionali e per procura, inoltre, colpi di stato e rivoluzioni. L’intelligence italiana ha usato neofascisti e infiltrato comunisti, anche per costringerli a fare importanti provocazioni o vendette contro chi aveva il coraggio di ricercare la verità o di cambiare il paese. Per finanziare queste operazioni, i servizi, con la collaborazione della mafia, hanno fatto anche traffico d'armi, di droga e oggi d’immigrati.

Le deviazioni dei nostri servizi o apparati di sicurezza li hanno resi dipendenti dallo straniero, cioè hanno reso l’Italia schiava; le guerre non ortodosse sono favorite dalle provocazioni e consentono di guadagnare anche vendendo armi. Agenti d’influenza atlantica tengono sotto controllo i servizi segreti italiani, l’informazione italiana e la politica italiana; Licio Gelli è stato uno di questi, Gladio era controllato dalla Cia; i servizi segreti non sono obbligati a dare rendiconto dei soldi da loro spesi.

Tutte queste cose sono servite a impedire la nascita di una democrazia compiuta in Italia, i servizi gestiscono fondi neri e hanno spese e documentazioni riservate. Le banche riciclano e hanno rapporti con servizi e massoneria; per influenzare le elezioni, si fanno depistaggi, attentati, stragi, tumulti; lo scopo di queste operazioni è stato anche quello di distruggere l’immagine dell’Italia, naturalmente, per ragioni economiche, di speculazione o per abbattere un  governo.

Lo stragismo mafioso e dei poteri occulti serviva ad alimentare la strategia della tensione e serviva a ricattare lo stato, che boccheggiava e chiedeva di governare, accade anche in Venezuela. Adesso la mafia si è evoluta, ha una struttura finanziaria e perciò, invece di uccidere, generalmente preferisce essere invisibile, però lavora sempre in accordo con i servizi e con la massoneria internazionale.

L’autonomismo siciliano era ispirato da mafia e Cia, gli obiettivi degli autonomisti erano stabiliti all’estero; adesso le quattro mafie italiane, grazie ai buoni uffici di settori della massoneria, si sono praticamente integrate e sono corrispondenti con quelle straniere; invece, in  passato ci sono state guerre di mafia, per il controllo del territorio meridionale che lo stato aveva dato segretamente in concessione ai clan mafiosi; la tappa finale era, d’accordo con la massoneria, il controllo dello stato, che è sempre stato posseduto da un’élite e dai suoi fiduciari e non  dal popolo (Fonte: Stefania Limiti “La strategia dell’inganno).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (6/8/2017)

ITALIA

In Italia il potere oligarchico sovranazionale ha buon gioco perché in questo paese non si sa chi comanda, il potere si sta sgretolando ed è diffuso, portando all’entropia del sistema Italia, il che, con il vuoto di potere, non si sa cosa ci porterà. Il 2013 è stato per la seconda repubblica ciò che è stato il 1993 per la prima, preparando il terreno alla terza repubblica; un potere irresponsabile ha corroso la repubblica.

L’assetto del potere attuale è provvisorio e quello nuovo sarà proceduto da scontri sociali e politici, il sistema elettorale proporzionale sancisce, secondo lo spirito della costituzione, la centralità del parlamento, che però non esiste realmente; le forze d’opposizione esercitano sovente il potere di veto, il capo del governo ha praticamente ampliato i suoi poteri con i decreti, con le nomine, con i suoi rapporti con la Nato, con l’Ue, con i servizi segreti e con le banche.

E’ finita la concertazione tra governo, sindacati e confindustria, oggi prevale il rapporto tra governo, banche, UE, Nato e Vaticano, cresce la divaricazione tra costituzione formale e costituzione materiale; i controlli sull’operato della pubblica amministrazione sono inadeguati e questo fatto favorisce la corruzione. Commissioni d’inchiesta e commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai non hanno dato gran risultato, il parlamento ha perso il suo ruolo d’indirizzo e i servizi segreti, garantiti dal segreto di stato, in pratica, sono stati sottratti al controllo parlamentare.

I partiti non sono riconosciuti e sono associazioni di fatto, la magistratura ha una sua giurisdizione autonoma interna, i partiti sono legibus soluti, perciò l’elettorato ha abbandonato la fedeltà a un partito; la DC si appoggiava alle parrocchie, oggi la chiesa ha referenti in tutti i partiti. Le sentenze per corruzione politica sono state, per decenni, rarissime, i pochi processi si chiudevano per prescrizione, il presidente della repubblica, invece di sciogliere le camere, ha preferito non vedere.

I partiti, mettendo i loro uomini negli enti e nelle partecipazioni, hanno prodotto  una nuova oligarchia, una nuova borghesia di stato e una nuova corporazione, i congressi sono stati sostituiti da tesseramenti truccati; i partiti sono esentati da veri controlli contabili e il deposito del loro bilancio non serve allo scopo, perché questo è incompleto e infedele. Le banche hanno avuto un polo laico e uno cattolico, poi nacque la banca d’Affari  Mediobanca e, con una borsa asfittica, si sviluppò il capitalismo di relazione italiano o salotto buono o sindacati di controllo, che consentivano, grazie anche alle azioni di risparmio e le obbligazioni, di controllare le imprese, tra amici, con pochi capitali.

Il meccanismo è servito a proteggere le imprese da scalate esterne e a favorire il rachitismo della borsa italiana, l’Iri controllava le banche d’interesse nazionale, la DC governava e le piccole banche locali erano legate soprattutto ai vescovi; cioè quasi tutto, tenuto conto di cliniche private e scuole private, era riconducibile alla chiesa; poi il management di stato e quello privato hanno condizionato la politica e le grandi imprese hanno intessuto rapporti con i servizi segreti e condizionato l’informazione.

Per il successo dell’economia italiana, le partecipazioni pubbliche hanno avuto un ruolo maggiore di quelle private, le promozioni per meriti politici prevalgono ancora su merito e anzianità, però gli esperi condannano solo quelle per anzianità; oggi però, con l’indebolimento della politica, i direttori generali delle grandi aziende, nominati dalla proprietà, si sono resi più autonomi dalla politica, la fedeltà politica è cessata anche con il cambio dei ministri, comunque, il reclutamento continua su base clientelare.

Con la nascita delle regioni, crebbe la classe politica, i partiti erano condizionati dalle clientele, chi, per la stabilità, invocava il sistema elettorale uninominale, voleva anche tornare ai notabili dell’era liberale, che concretamente era un sistema di nominati e non di eletti, anche se esisteva un suffragio limitato. Mentre si è fatta forte la richiesta di una democrazia diretta, i partiti hanno creato un filtro tra popolo e stato e hanno escluso i cittadini dalle decisioni.

Si è invocata la repubblica presidenziale, con elezione diretta del presidente della repubblica, che nella nostra costituzione ha già larghi poteri d’indirizzo, ma generalmente non li esercita, Napolitano ha invece debordato dai suoi poteri. In un certo senso, la separazione dei poteri tra parlamento e governo non ha senso perché il governo dipende dalla fiducia del parlamento, al massimo si può parlare di separazione delle funzioni; chiesa, esercito, partiti e informazione alimentavano il conformismo, coltivavano l’omertà interna, l’ipocrisia, la cooptazione e la separazione dalle basi.

Le legge sugli appalti 584/77 ha consentito di aprire il bando a pochi concorrenti, generalmente sempre gli stessi, con gli appalti si finanziava la politica; le aziende si spartivano i lavori e il PCI rappresentava la lega cooperative che finanziava il partito; il rito milanese prevedeva passaggio di denaro tra impresa e politico, quello emiliano tra impresa e partito, quello palermitano prevedeva una triangolazione tra politico, fornitori e mafia.

Il trattato di Maastricht prevedeva anche l’apertura agli appalti comunitari, ma la Germania non ne ha fatto un capitolo inderogabile, perciò la UE non ha rimproverato o multato l’Italia per aver agito senza rispettare gli accordi. Tangentopoli non avrebbe mai funzionato senza un partito comunista omologato dal sistema, comunque, anche il sistema giudiziario appariva inerte, poi, con il crollo dell’Urss e con i trattati europei, tutto cambiò, almeno sulla carta; l’UE pretese equilibrio di bilancio e riduzione del debito, caddero le adesioni ai partiti che ora erano condizionati dai boiardi di stato, nel 1993 cadde la prima repubblica.

Nel 1992 fu firmato il trattato di Maastricht che fece nascere l’euro, prevedeva la partecipazione di tutte le aziende europei negli appalti, in Italia avrebbe potuto introdurre più trasparenza negli appalti, ma non sembra che questa norma sia stata applicata in Italia e l’UE non se n’è lamentata; il referendum sulla responsabilità civile dei giudici (1988) punì la loro inerzia e perciò, per reazione, questi, con l’aiuto dell’informazione, fecero scoppiare mani pulite, con la sequela di stragi, inchieste di mafia e Gladio.

Ci fu la protesta contro fisco, immigrati, scandali e corruzione, declinò lo stato sociale, nacquero movimenti ecologisti, però i partiti aumentarono il loro finanziamento pubblico e accentuarono la loro azione clientelare e corruttiva; con il referendum del 18.3.93 che introdusse il maggioritario in senato, cadde la prima repubblica; nel 1991, con un altro referendum, era stata introdotta la preferenza unica.

I magistrati, prima di mani pulite, non avevano sempre avuto il coraggio del proprio ruolo, si affermò la lega nord e iniziarono le privatizzazioni; con il crollo della costituzione formale, ancora oggi invocata dagli illusi, mancavano regole condivise. Crebbero i conflitti d’interesse e si lottava contro corruzione e politici nominati, perché il sistema uninominale aveva eliminato il voto di preferenza; però fu introdotto il reato di voto di scambio e i pm potevano indagare su un parlamentare senza chiedere l’autorizzazione alla camera, l’autorizzazione era richiesta per l’arresto.

Il blocco delle opere pubbliche fece diminuire la corruzione, abolito il finanziamento pubblico dei partiti, questi si finanziavano con i rimborsi elettorali; dai giudici i politici corrotti furono ingiustamente trattati peggio dei corruttori, alcuni partiti furono trattati peggio di altri, i processi ebbero velocità differenti, ribaltando anche l’onere della prova. Sentenze definitive con pene alte ce ne furono poche, fu colpito soprattutto Craxi e, grazie al circuito mediatico-giudiziario, con il solo avviso di garanzia e con le elezioni, si segnò la fine della carriera di un politico.

Fino gli anni ottanta, non ci fu un’azione di contrasto alla mafia come organizzazione, la quale viveva di traffico di stupefacenti, gioco d’azzardo e pizzo; al maxi processo di Palermo degli anni 1986-92, la mafia ricevette 500 condanne e si vendicò con gli attentati a Falcone e Borsellino, con i suoi attentati intendeva intimidire lo stato che l’aveva scaricata, mentre in precedenza l’aveva tollerata.

Lo stragismo mafioso si ridusse e si ridusse l’azione di contrasto alla mafia, che chiedeva l’abolizione dell’articolo  41 bis sul carcere duro, intanto faceva impieghi finanziari; nel 1992 la corte dei conti affermò che il 15% dei titoli di stato era in mano della mafia e che l’economia criminale, tenuto conto del riciclaggio in attività legali, produceva il 10% del pil del paese; la ndrangheta è la più internazionalizzata delle quattro mafie.

La mafia ha grande liquidità e con essa condiziona le banche disponibili al riciclo, in Italia e all’estero, sa far fruttare il suo denaro e, di norma, non accetta il rischio d’impresa o le insolvenze dei suoi debitori, perciò i suoi soci e le banche che accolgono il suo denaro devono stare attenti. Il riciclaggio in banca è fatto con pulitura del denaro e mediazioni, però anche la corruzione politica, per nascondere il denaro, richiede giri tortuosi, mentre, per le grandi evasioni fiscali, i soldi sono depositati all’estero, lo stato li fa rientrare con una piccola penale.

Con la pace di Vestfalia (1648),  nacque il concetto di sovranità nazionale e i primi stati nazionali nacquero nel secolo successivo; con ONU, FMI, Banca mondiale, WTO e globalizzazione, soprattutto in occidente, è stata la fine delle nazioni e della sovranità; però si sono mossi in direzione opposta Cina e India, inoltre sono nate nuove nazioni e movimenti separatisti. Dopo la crisi del 2008, il concetto di nuovo ordine mondiale ha cominciato a entrare in crisi, adesso l’élite è smarrita.

Oggi politica ed economia reale sono soggette alla finanza, le commistioni tra politica e affari alimentano i conflitti d’interesse e la finanza vuole politici ignoranti in funzione servente; del resto, Marx aveva detto che la politica era un’emanazione dell’economia, oggi diretta dalla finanza. Sembra il tramonto della democrazia che, è diventata una cosa rara, forse impossibile da trovare, solo la propaganda dell’informazione accusa alcuni paesi di autoritarismo e scarsa democrazia. Grazie all’ondata islamica prefabbricata, aumentano le spese militari e il traffico di droga che le finanzia; la finanzia si è alleata con polizia, magistratura, manager e servizi e vuole la politica al suo servizio.

In Usa lo stato ha privatizzato, dopo scuole e ospedali, anche le carceri, in Italia banche, scuole e ospedali privati sono in mano alla chiesa; per legare i dirigenti e far crescere gli utili, i loro compensi sono dati anche da stock options e bonus. Ci si forma all’interno di una casta, con le relazioni sociali, con l’accesso alle informazioni riservate, creando un potere irresponsabile che obbedisce all’élite e si salva dalle crisi passando da altra impresa, senza perdere in emolumenti.

Comunque, oggi il crimine organizzato è interconnesso con l’alta finanza; politici e manager italiani sono i più pagati del mondo, fanno patti di relazione, sono corruttibili e la loro qualità non è elevata; sono uomini controllabili di seconda fila, perché nella prima fila c’è la lotta politica che fa morti e feriti. Sono aumentati i politici locali e sono aumentate le loro retribuzioni, questi hanno creato una fitta rete di società e finanziarie regionali, con tanti consigli d’amministrazione e oltre 120.000 consulenti e segretari; nelle regioni, gli assessori hanno uno staff con impiegati e giornalisti.

Insomma cresce la classe burocratica parassitaria legata alla politica, cioè la nuova borghesia di stato. In Italia oltre un milione di persone vive di politica, gli enti locali hanno acquisito maggiore capacità d’indebitamento e, invece di fare assistenza e investimenti pubblici, hanno operato in derivati; usano gli avanzi di bilancio per acquistare titoli finanziari rischiosi di ogni tipo, piazzano loro uomini nelle fondazioni bancarie; il processo di privatizzazione dello stato ha prodotto questo risultato.

I manager finanziano la politica, perciò In Italia non è stato introdotto lo spoil system, cioè il cambio dei massimi dirigenti al cambio del governo, esistente in Usa e Vaticano; i prefetti sono 200 e gli alti dirigenti passano da un ruolo all’altro, senza l’adeguato tirocinio e senza rinunciare ai privilegi; a loro si chiede soprattutto la firma, più che l’indirizzo che è stato deciso altrove, i loro compensi dipendono solo dalla loro discrezione e dalla loro complicità, sono uomini irresponsabili.

Le maggiori vittorie laiche ci sono state con la prima repubblica, allora si fecero anche più investimenti pubblici; la politica non vuole tener conto che in Italia i veri cattolici sono solo il 32% e l’influenza elettorale della chiesa arriva solo al 18%, però la chiesa controlla settori economici e chi ne beneficai se ne dichiara segretamente seguace. Se nessun partito si dichiara cattolico, nessuno si dichiara laico, da Azione Cattolica e dalla Gioventù Studentesca cattolica del dissenso è nata Comunione e Liberazione di Don Giussani, contrassegnata da attivismo sociale, assieme alla comunità di Sant’Egidio e all’Opus dei; [N1] CL ha creato la Compagnia delle opere, che raggruppa 34.000 imprese con migliaia di associazioni no profit, è legata a Finmeccanica e a diverse banche.

CL si è giovata di lavoro volontario a basso costo, l’Opus dei non rende pubblica la lista dei suoi aderenti e vi si entra per chiamata, con più attenzione alle classi più elevate, anch’essa è coinvolta negli scandali della finanza cattolica, associata a quella mondiale. Nel 1954 lo stato controllava la televisione e i privati, la carta stampata, il monopolio pubblico della TV divenne l’unificatore culturale della penisola, la TV era alleata dei partiti governativi, accade anche adesso; nel 1990 nacque il monopolio della Tv commerciale poi intaccato dalla comunicazione Via Web.

Cresce l’antipatia per i partiti, i docenti universitari sono pagati poco ma possono svolgere altre professioni, l’università è collusa con la politica, è segnata da clientelismo, nepotismo e nomine politiche; gli intellettuali universitari si sono fatti strumenti di propaganda e captatori di consenso, con poco laboratorio e poca interazione con gli studenti. Sono diventati strumenti di propaganda anche medici e giornalisti, ufficialmente, all’intellettuale si chiede un sapere neutrale, in realtà, anche il tecnico è generalmente  alleato con il potere o con un’impresa  o una corporazione.

Tra i maggiori acquirenti d’opere d’arte ci sono le banche, gli apprezzamenti delle opere sono fatti da critici d’arte che scrivono sui quotidiani finanziati dalle banche, questi, nelle gallerie e nei convegni, ne promuovono le vendite; queste persone di cultura sono tutte in rapporto con le banche, la stessa cosa avviene con la musica e la letteratura. Il capitalismo di relazione conta anche nei rapporti con la chiesa che controlla le banche.

Le partecipazioni pubbliche avevano una vocazione al disavanzo, però furono un volano di sviluppo industriale, i salvataggi erano richiesti dai sindacati per salvare l’occupazione,  era anche un pretesto, perciò crebbe spesa pubblica e debito pubblico; il capitalismo italiano era stato misto, pubblico e privato, poi il Wto impose le privatizzazioni e furono privatizzate banche e imprese pubbliche, nel 1992 l’Eni divenne una società partecipata.

Mentre le banche non sono più costrette a comprare titoli di stato alle aste pubbliche, la CDP ha un conto presso il Tesoro con interessi equivalenti ai titoli di stato, è usata dallo stato come un bancomat, però nel 2011 la CDP ha resistito dall’assorbire Alitalia; la CDP è fuori dal bilancio dello stato, tuttavia lo stato fa politica economica keynesiana con i soldi dei poveri correntisti delle poste, generalmente poveri pensionati meridionali.

Dalla Banca d’Italia sono venuti presidenti della repubblica, del consiglio e ministri, la banca centrale è controllata dalle banche e deve vigilare sulle banche e il governatore è nominato dal capo dello stato; forse questi intrecci servono per non controllare e per trasformare in burla la legge. Solo nel 2005 fu reso pubblico l’elenco dei soci della banca centrale e l’anno successivo fu formalmente abolito il controllo pubblico sulla banca, che non è un  organo costituzionale dello stato; non si conosce il destino della riserva aurea della Banca centrale, la banca d’Inghilterra l’ha venduta.

La finanza bianca della chiesa, a cominciare dallo Ior, è stata abituata a operazioni spregiudicate; Snowden ha affermato che l’intelligence americana, forse con i buoni uffici della mafia, ha accesso alla rete siciliana della Telecom; la società d’investimenti  americana Black Rock ha posseduto il 15% di Telecom che, con l’indifferenza del governo, gestisce le comunicazioni di governo, forze amate, polizia e servizi segreto, i governi italiani non ne erano disturbati; adesso è la Vivendi francese che mira al controllo della Telecom .

Oggi i capitali d’origine criminale sono erratici, Fmi e Banca mondiale hanno sede a Washington, il primo esige pareggio di bilancio, imposta sul reddito proporzionale, privatizzazioni e libertà di commercio; il Wto vuole l’abolizione dei dazi anche per i servizi e tutela dei brevetti; questi trattati prevalgono sulla costituzione perché la globalizzazione ha creato organi autonomi produttori di normativa, come Wto e Ue, non sottoposta alla ratifica dei parlamenti e al voto popolare.

In diritto commerciale sembra che la giurisprudenza prevalga sul diritto comune, perciò l’ordine giudiziario è diventato la ghiandola pineale tra costituzione formale e costituzione materiale. Nei mercati finanziari l’opacità è la regola, chi vende, forse sa cosa vende e chi compra, non sa cosa compra; il rischio lo può valutare, forse, solo il venditore, che lo nasconde; i derivati sono ad alto rischio e sono una miscellanea di altri prodotti finanziari.

Le società di rating determinano il valore dei titoli e l’affidabilità di uno stato, queste agenzie, come le società di revisione, dovrebbero essere pagate dagli acquirenti o clienti, invece sono pagate dalle banche venditrici; il loro voto dipende dall’onorario versato all’agenzia, infatti, emettono giudizi senza aver chiesto l’accesso ai documenti, non motivano le loro valutazioni ma consultano esperti; perciò Standard & Poor’s ha assegnato il massimo punteggio, cioè tre A, agli Usa, che è il maggior debitore del mondo e alla Cina, che è il maggior creditore, una sola A.

Queste agenzie internazionali hanno partecipazioni in società e sono controllate da banche, alcune agenzie di rating sono nazionali, come l’agenzia cinese Dagong, chè non è citata, questa ha chiesto di operare a Wall Street ma non è stata ammessa.  Il giorno del suo fallimento, Lehman Brothers aveva ancora A+ invece avrebbe dovuto avere D, le tre agenzie americane che lavorano in accordo sono Standard & Poor’s, Fitch e Moody’s.

Per legge, a tutela dei pensionati, i fondi pensione possono avere in portafoglio solo titoli a tripla A e le banche devono tener conto delle variazioni di rating nella formazione del loro portafoglio, in caso di declassamento, devono vendere, il che determina il calo di valore dei titoli; cioè il rating, vero a truffaldino, è diventato uno strumento di guerra finanziaria, utilizzato soprattutto contro l’Italia. L’UE è una democrazia, si fa per dire, a trazione elitario-finanziaria, dal progetto federalista di Spinelli, con l’opposizione francese alla difesa comune, ha puntato a quello confederale e poi a quello del mercato comune, cioè al ribasso, ma poi, per imbrigliare i bilanci degli stati, sono arrivati i trattati dell’UE e l’austerità.

La Francia di De Gaulle uscì dalla Nato nel 1967 e l’Italia dovrebbe farlo adesso, l’UE doveva aiutarci a fare le riforme che non eravamo stati capaci di fare da soli, l’Italia fu invece vincolata da trattati europei che gli tolsero la sovranità monetaria e imposero controlli dell’Unione sul suo bilancio; mentre la costituzione europea, che avrebbe consentito di superare le decisioni alla’unanimità, fu bloccata da Francia e Olanda.

L’UE si regge su due gambe, i governi dei paesi partecipanti e la tecnocrazia finanziaria europea, dopo la moneta, non si è voluto cedere altra sovranità, ci mancano anche partiti europei; nell’Unione ci sono 27 paesi con 30 lingue, senza un’istruzione comune; si è superata l’unanimità con un voto ponderato di maggioranza che dà più peso ai paesi più piccoli; comunque, entrando in Europa, la Germania aveva un progetto e l’Italia no.

Nell’Unione è diffuso il potere di veto che l’Italia non ha mai utilizzato, il potere politico è detenuto da consiglio dei ministri e consiglio europeo, quello tecnocratico da Bce e Commissione; però la Germania nella UE ha un ruolo nazionale e non europeista; relativamente all’Italia, l’abbassamento degli interessi è stato favorito dall’adozione dell’euro, ciò malgrado, nel 2008 c’è stata la crisi delle banche e nel 2012 quella del debito sovrano, alimentato dalla speculazione delle società di rating.

Il Mec era meglio dell’UE, è stata la Bundesbank a dettare la politica monetaria, l’euro è una moneta senza stato, avrebbe dovuto innescare un processo di convergenza tra le varie economie, fino all’unione politica; in quel caso, l’euro avrebbe fatto concorrenza al dollaro e gli Usa era perciò preoccupati. In realtà, l’euro e i trattati europei hanno eliminato l’influenza politica dei cittadini, limitando debito, inflazione e disavanzo; chi non aveva i  requisiti avrebbe dovuto entrare successivamente nell’eurozona; oggi i paesi europei che ne sono fuori, si sviluppano più velocemente degli altri.

Per entrare nell’UE, Visco portò la pressione fiscale italiana al livello più alto in Europa, oggi gli euro sono emessi dalla Bce e hanno un copyright, sicché un falsario dovrebbe rispondere di violazione delle norme sul copyright e non di falsificazione di moneta perché l’emittente non è uno stato sovrano, è interessante vedere cosa ne dirà la giurisprudenza. La moneta unica non ha favorito la convergenza economica e l’unione politica e in Italia ha alimentato crisi e disoccupazione; l’armonizzazione fiscale, se fosse stata adottata, nella logica di un vero liberismo, avrebbe impedito il dumping fiscale e la concorrenza sleale, invece oggi l’UE, per la disciplina di bilancio, impedisce all’Italia di abbassare le aliquote fiscali, favorendone la recessione.

Un’intesa europea dovrebbe riguardare anche costo del lavoro e istruzione; la Germania guarda anche alla Russia come partner economico, le sue esportazioni, per il 50%, sono dirette fuori dell’UE, con la crisi Ucraina e le sanzioni alla Russia si sono bloccati i depositi russi nelle banche tedesche; i bond tedeschi, nonostante i bassi interessi, sono diventati beni rifugio, ma alcuni paesi, per creare occupazione, avrebbero bisogno di una loro moneta da svalutare.

La Germania predica l’austerità e vuole contrastare l’inflazione da essa conosciuta nella prima e nella seconda guerra mondiale, a spianare la strada a Hitler fuono le misure d’austerità di Bruning. Alla Germania l’euro ha garantito stabilità dei prezzi, bassi interessi, occupazione, esportazioni, ha calmierato i salari, abbassato il costo delle materie prime e garantito i crediti; la Germania non è interessata a mettere in comune i debiti come fecero con l’unità Italia e Germania.

In Italia, nel passaggio dalla prima alla seconda repubblica, c’è stato un declino dello stato centrale e della costituzione formale o scritta, con trasferimento di quote di sovranità all’UE e di compiti agli enti locali; sono nate authority e sono state fatte privatizzazioni; con il maggioritario, nato nel 1993, dopo mani pulite, si è rafforzato praticamente anche il ruolo del presidente della repubblica.

La maggioranza di destra crollò nel 2011, sotto i colpi dello spread, perciò Napolitano affidò l’incarico di governo a Monti; Mattarella si è rifiutato di sciogliere le camere, nonostante il parlamento fosse stato eletto con una legge anticostituzionale; senza vincolo di mandato, un terzo dei parlamentari ha cambiato partito. Legando la sua sorte a quella del governo, Napolitano cessava la sua funzione arbitrale trasformandosi, su mandato tedesco, in garante dei trattati, come fosse il capo del governo, cioè espropriando il capo del governo, che controllava.

La legge 400/88 aveva rafforzato i poteri del capo del governo, che però non poteva revocare un ministro, oggi i ministeri degli interni, difesa ed economia hanno larghi poteri e, come una volta i comuni, hanno ancora debiti fuori bilancio per milioni di euro e questo non  sembra regolare; il parlamento della nostra pseudo repubblica parlamentare è diventato l’organo meno influente; l’abolizione del voto di preferenza ha rafforzato i poteri dei segretari di partito, comunque, il parlamento ha il potere di ratifica legislativa e di elezione di organi costituzionali.

Con mani pulite, è aumentato il ruolo dei pm, nella prima repubblica la magistratura lavorava in sintonia con la politica, oggi lavora in sintonia con l’informazione;  oggi, al crimine politici e mafioso, si è aggiunto quello finanziario e del management; le banche riciclano denaro e in Germania riportano in bilancio, al valor nominale, derivati che non valgono più niente, la Merkel non ne è disturbata. Parte della magistratura ha assunto un ruolo particolare perché assunta per concorso e non per elezione come in Usa, combatte la criminalità legata alla politica, anche sostituendosi a legislatore e polizia.

Contrastando terrorismo, immigrazione, criminalità e finanza, si sostituisce al potere politico, ad ogni modo, archivia oltre la metà delle denunce penali; nel 2001, la riforma del titolo V, mirando al federalismo su spinta leghista, ha aumentato poteri e spese delle regioni che ora emettono anche titoli di debito e controllano 445 società partecipate. La lega voleva una macroregione del nord legata alla Germania, oggi s’è accostata a Mosca ed è contro euro e immigrazione.

La corte dei conti ha il controllo contabile sul bilancio dello stato, ma la banca d’Italia gli ruba  il mestiere con la sua relazione annuale, a causa dei vincoli di bilancio europei, la ragioneria generale esercita il controllo per il contenimento della spesa. Nel 2011 la fiducia degli italiani nei partiti era scesa all’8%, questi partiti sono aumentati anche con il maggioritario. Sono diminuiti i congressi di partito e sono aumentati primarie, consultazioni online, referendum e democrazia diretta.

Nei partiti mancano, oltre la personalità giuridica, democrazia interna, militanti, centri di formazione, centri studi, assemblee e dibattiti; le fondazioni dei politici sono collettori per il finanziamento, nessun partito si è impegnato veramente per la riduzione delle tasse e per la difesa della laicità dello stato; i tesseramenti sono gonfiati e i politici sembrano sempre più irresponsabili. I finanziamenti pubblici della politica sono aumentati, il lobbismo, anche se non regolamentato per legge, è aumentato.

Tra giornalisti e politici, esistono agenti d’influenza, al servizio, per denaro, di servizi stranieri; associazioni d’ispirazione filo americana sono Aspen-Italia e il Centro studi americani. Black Rock è la più grande società d’investimenti del mondo, è legata alle maggiori società di rating; Draghi, Monti e Napolitano sono amici degli Usa, Berlino ha dalla sua parte i principali rappresentanti di banche e assicurazioni e Amato è stato consulente della Deutsche Bank, non mancano amici di Francia e Israele.

Verso la Russia esiste l’associazione Italia-Russia, banca Intesa è esclusivista per l’Italia dell’oro russo, la Russia è il secondo produttore d’oro del mondo e non lo vende al fixing di Londra ma a trattativa privata; Fallico è l’italiano più influente a Mosca e, con la sua banca, intermedia gli investimenti tra Italia e Russia, Berlusconi propose anche l’ingresso della Russia nell’UE.

L’Eni è un partito filorusso e filoarabo, ha associato la Gazprom al gasdotto libico verso l’Italia, ha sostenuto la rivoluzione algerina, il colpo di stato di Gheddafi in Libia e quello di Ben Alì in Tunisia, Berlusconi ha sostenuto anche Erdogan in Turchia, alla quale vendiamo armi. Per distribuire il suo gas, la Russia, isolata dalle sanzioni, si è accordata con Cina, India e Germania, collegata con il gasdotto sottomarino nordstream.  Pechino è partner italiano nel rendere centrale il Mediterraneo nel commercio marittimo con la nuova via della seta, assorbe parte del debito italiano ed è legata a Prodi, che è consulente dell’agenzia di rating cinese Dagong.

Nel 1975 si aprì la concertazione tra governo, sindacato unitario e confindustria, che cessò nel 1984 perché finì la federazione unitaria sindacale; l’Inps era a gestione sindacale, era socia della Banca d’Italia e 26.000 sindacalisti sedevano nei consigli d’amministrazione di enti pubblici, contribuendo a formare la borghesia burocratica di stato; poi il sindacato abbandonò il conflitto sociale per la cogestione, arrendendosi al liberismo e rinunciando al mutamento sociale.

La confederazione europea dei sindacati non ha una politica comune per la crisi, le tasse, la finanza e il debito pubblico, oggi il sindacato italiano ha il suo punto di forza nei patronati; il ventennio della seconda repubblica, con le privatizzazioni, fece entrare in confindustria le imprese di stato, nel 2011 la Fiat uscì da Confindustria e le imprese appartenute allo stato ebbero la maggioranza. Oggi ha ripreso slancio la contrattazione sindacale e Confindustria ha ancora 5 milioni di addetti.

La massoneria ha rappresentanti in tutte le istituzioni, si divide tra obbedienza di palazzo Giustiniani, anticlericale, e quella di pazza Del Gesù, vicina al mondo cattolico, dalla quale nel 1981 nacque la P2 d Gelli, poi esiste l’obbedienza Alam; oggi la massoneria italiana è un partito orizzontale delle classi dominanti, è lo stato maggiore occulto e la stanza di compensazione dei poteri, con relazioni coperte, cordate e lobby; accede a informazioni riservate ed è mediatore di conflitti e intelligence, collabora con la massoneria internazionale.

Aspen - Italia predilige i tavoli a porte chiuse e rapporti personali, in Italia esistono anche fondazioni che non pubblicano studi, invece in Usa propongono soluzioni al governo, cioè sono università senza studenti; per lo più, le fondazioni italiane creano relazioni e hanno pochi dipendenti, pagati da enti pubblici. Appiattita sulle indicazioni della Bce, l’Italia non ha sviluppato un ruolo internazionale, per fedeltà agli Usa, non ha una vera politica estera, però la politica estera italiana è fatta da Eni e Finmeccanica, i giornali italiani non si occupano di avvenimenti mondiali.

Renzi ha continuato la politica di Gelli e Berlusconi, è vicino alle banche e ai servizi, rifiuta la mediazione del partito e i corpi intermedi come confindustria, il suo partito unisce ex democristiani di sinistra ed ex comunisti. E’ interessato alle nomine nei posti di comando, la fondazione Open è la sua cassaforte, è legato al partito toscano, a piccole banche e a logge, finanza e industria hanno sostenuto le sue riforme.

Il PD è un partito senza iscritti che fa primarie e non congressi, Renzi vuole ridurre il potere di partiti e parlamento e potenziare quello del presidente del consiglio; ispirato dal Napolitano, ha varato una riforma elettorale e costituzionale bocciate dal popolo e dalla corte costituzionale. La crisi italiana s’inserisce in quella mondiale ed europea, ma è anteriore al 2008, con la seconda repubblica è emerso un disegno oligarchico e l’emergere di partiti personali, le promesse della seconda repubblica non sono state mantenute, la banca d’Italia non vigila ed è collusa con le banche.

Il primo vincolo esterno dell’Italia è derivato dall’alleanza atlantica, la Nato ha integrato i comandi militari e ha cercato di coordinare la diplomazia europea; nel 2002 il trattato di Maastricht creava l’euro che favoriva il movimento dei capitali e le delocalizzazioni; con i vincoli di bilancio l’Italia è stata soggetta alla tirannia speculativa di rating e spread e perciò ha perso la sua autonomia decisionale.

L’Italia deve rinegoziare i trattati internazionali, sono falliti ordinamento bipolare e quello monopolare del mondo, nemmeno l’Unione Europea ha un progetto strategico e la Nato è soggetta all’unilateralismo americano; oltre il conflitto militare, per procura, tra Usa, Russia e Cina, esiste una guerra commerciale e monetaria tra Usa ed Europa, sono tanti i problemi non risolti e l’Europa, come l’Italia, è divisa su tutto.

L’Europa unita poteva essere quella federale di Spinelli, quella confederale di Kalergi o quella tecnocratica di Monnet, comunque, è da evidenziare che la seconda guerra la vinsero solo russi e americani, che non vogliono essere messi da parte; Forza Italia e PD si sono dichiarati europeisti perciò, se l’Europa dovesse crollare, crollerebbero anch’essi; nel 2017 finirà il mandato di Draghi alla Bce, ai suoi detrattori, la democrazia sembra debole perché è basata sul consenso popolare, peraltro manipolato e molto affievolito.

La ridistribuzione dovrebbe riguardare reddito, ricchezza e potere, invece sta avvenendo quella dei popoli migranti; in passato si è ottenuto suffragio universale e sovranità popolare, poi il liberismo ha blindato la classe occulta al potere e marginalizzato i governi  a vantaggio dei tecnocrati suoi agenti. La pressione fiscale condanna alla recessione, l’immigrazione alimenta destra e nazionalismo; senza reddito minimo, riprenderà la lotta di classe e lo sciopero fiscale, la nostra democrazia è diventata a trazione elitaria e mira a limitare anche il diritto d’espressione.

La politica non può essere soggetta solo alla finanza, le nomine non possono essere fatte solo con criteri di vicinanza politica alla massoneria, alla chiesa, alla Nato, all’UE o a un partito; alla lottizzazione della prima repubblica si è sostituito anche l’arbitrio delle massime cariche. In Usa e Vaticano, come nell’antica Roma, con il nuovo governo le massime cariche dirigenziali sono sostituite con lo spoil system, invece in Italia non si possono sostituire nemmeno i condannati.

Ciò è dipeso anche dalla breve durata dei governi, dal falso diritto a conservare reddito e privilegi; comunque, al crollo della prima repubblica esisteva un progetto, se crolla la seconda, sarà senza progetto; il parlamento è pieno d'inquisiti e di politici che hanno cambiato casacca. Le banche insolventi, Banca Etruria e Popolare Vicenza, erano specializzate nel commercio dell’oro, che dal 2009 al 2014 ha avuto fluttuazioni di prezzo molto grandi, mentre esplodevano i negozi "compro oro"; forse queste banche hanno perso anche con queste operazioni speculative, ma non si dice.

Poiché in Italia esistono tante piccole e medie imprese, le aziende italiane fanno poche acquisizioni all’estero, mentre le grandi hanno delocalizzato. Il management italiano di nomina politica ha un basso profilo, ma ha le retribuzioni più alte del mondo, come i nostri parlamentari; ora si vuole privatizzare anche Eni, Finmeccanica e CDP. E’ rimasto in circolazione solo il boss Matteo Messina Denaro, la mafia si sta trasformando in una mafia internazionale legata alla finanza, non più dedita ai delitti e alle stragi terroristiche; sfrutta anche l’immigrazione e ha grande liquidità che le permette di camuffarsi, è presente nelle piazze finanziarie.

Anche pirati, briganti e usurai avevano accumulato capitale che fece nascere le banche, poi si allearono con la politica; al momento, la mafia è un’associazione criminale con appendice affaristico finanziaria in possesso di asset liquidi affidati ad amici come Sindona; forse gli succederanno finanzieri che fanno affari illeciti, comunque, il cervello dell’organizzazione sarà sempre politico finanziario. Sarà per questo che i figli di capi mafiosi studiano in Svizzera, per diventare finanzieri o giudici (Fonte: Aldo Giannuli “Classe dirigente”).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (1/8/2017)

OCCIDENTE

L’organizzazione internazionale privata GAVI, Global Alliance for Vaccines and Immunisation, creata nel 2000 dalla Fondazione Bill Gates, che la finanziò con 750 milioni di dollari deducibili dalle tasse, e che ha sede a Ginevra, senza controllo pubblico, si batte per la diffusione, con il sostegno di donatori, dei vaccini, soprattutto a favore dei bambini poveri del terzo mondo; quest’organizzazione è finanziata anche dall’ONU ed è aiutata nella sua opera da alcune ONG.

GAVI è diretta dalla nigeriana Ngozi Okonio Iweala, che è stata ministro delle finanze del suo paese, direttore della Banca Mondiale, dirigente della Fondazione Rockefeller (che vorrebbe ridurre la popolazione mondiale, alcuni vaccini somministrati in alcuni paesi poveri contenevano anticoncezionali) e consulente e dirigente di università e istituzioni internazionali.

Secondo l’Alta Corte Federale di Lagos, quando la signora era ministro delle finanze, si appropriò di 130 milioni di euro di denaro pubblico, poi è stata indagata dalla Corte Criminale internazionale per traffico di armi per due miliardi di dollari (le donne non cambieranno il mondo!); la Nigeria è il paese che ci rifornisce d’immigrati e prostitute. Tra i dirigenti di Gavi c’è David Sidwell, ex dirigente di Morgan Stanley, JP Morgan e UBS.

Il consumo di farmaci e vaccini, grazie alla propaganda dell’informazione, cresce, la multinazionale farmaceutica Usa Eli Lilly, dopo che l’OMS ha abbassato i limiti della glicemia considerata normale, sta creando uno stabilimento in Toscana per la fabbricazione di un farmaco contro il diabete; nel 2016 ha realizzato un utile di quasi tre miliardi di dollari. Del resto si guadagna con le malattie, vere o presunte, come si guadagna con le armi, gli idrocarburi e tutto il resto.

Generalmente, i farmaci creano dipendenza e non assicurano la guarigione, che a volte viene da sola, a volte fanno anche ammalare; del resto, le multinazionali di ogni settore fabbricano anche apparecchi e loro componenti, programmati per guastarsi presto ed essere sostituiti. Si dice che le medicine, le banche, l’acqua e l’istruzione dovrebbero essere pubbliche, però lo stato è una società segreta privata e non appartiene al popolo che non è sovrano; quindi, la proprietà pubblica è equivalente a quella privata, ma è anonima.

L’Eli Lilly ha una fondazione per diffondere le biotecnologie in agricoltura e i medicinali, naturalmente, i suoi finanziamenti sono dedotti dalle tasse; finanzia anche la Fondazione Società Aperta di Soros, che a sua volta finanzia l’emigrazione, che è diventata un grande business mondiale, per miliardi di dollari ogni anno (Per le notizie: fonte Il Cambiamento 20/7/2017 - Sonia Savioli).

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Io non rimprovero a Israele la sua politica verso i palestinesi, come fanno Vaticano, Unesco e Onu; questo stato, come tutti gli stati nascenti, si è consolidato con la guerra e, per sopravvivere, si deve difendere, però, chi critica i mercati o l’alta finanza internazionale, rischia di essere accusato di antisemitismo, e questo non è giusto, anche gli ebrei dovrebbero unirsi alla condanna di questa finanza anglo-americana, diretta da tanti ebrei e collegata alla massoneria.

Ritengo che l’ordine mondiale attuale, che è un’emanazione delle grandi banche internazionali, controlli i governi e detti i calendari delle crisi economiche e politiche, cioè le faccia scoppiare; in Italia influenza la nomina delle alte cariche dello stato, come presidenza della repubblica, governatore della Banca d’Italia, capo del governo, ministro della difesa, ministro degli interni e ministro dell’economia, inoltre controlla i servizi segreti italiani.

Perciò si spiega lo stato di perenne crisi economica e politica dell’Italia, dagli anni sessanta a oggi, dall’unità politica a oggi; dal terrorismo, a tangentopoli, alla seconda repubblica e alla crisi politica e finanziaria attuale, attizzata dalla speculazione internazionale che, sfruttando le sue debolezze, non vuole che in Italia nasca una democrazia compiuta. Queste crisi, destabilizzando l’Italia, hanno visto la collaborazione di mafia, servizi segreti italiani e americani, società di rating e settori della politica, tutti agenti dello straniero e delle grandi banche internazionali..

ITALIA

La televisione ci parla spesso di mancanza d’acqua in Italia, che si attribuisce al cambiamento climatico ma, in passato, abbiamo avuto altri periodi del genere, soprattutto in Italia meridionale; s’insiste sulla necessità della riparazione dei condotti per l’acqua, senza ricordare troppo gli allacciamenti abusivi e le fontane pubbliche che disperdono acqua senza rubinetti. Questa tiritera è congeniale alle società concessionarie dell’acqua privatizzata che, con la scusa di dover procedere alla riparazione dei condotti, hanno l'obiettivo d'aumentare il prezzo dell’acqua e di chiedere aiuti allo stato.

Altro aspetto importante è la mancanza generale di acqua in Africa, per mancanza di condotti; gli aiuti dell’occidente sono stati male utilizzati o sono finiti nelle tasche di politici. I soldi spesi avrebbero dovuto essere utilizzati per realizzare un piano per aprire, nell’arco di dieci anni, migliaia di pozzi per l’acqua con pompa manuale e pozzi neri per gli escrementi mani.

In Europa è così che cominciò il progresso civile, prima dei condotti, dei frigoriferi, delle lavatrici e della televisione. Ad ogni modo, la classe dirigente africana, collaborazionista dei paesi occidentali, vive in belle città o quartieri di grandi città e ha tutti i confort della vita moderna, inclusa l’acqua corrente e il bagno; l’umanità è stata sempre così, i bisogni degli ultimi non sono tenuti in nessuna considerazione e l’eguaglianza è una chimera.

Ultima considerazione, ai poveri non approfittatori e non tutelati dalla politica dei favori, lo stato dovrebbe garantire, gratuitamente, oltre al reddito minimo, finanziato decurtando le alte pensioni, acqua, gas, luce, trasporti pubblici e televisione, magari con un sovrapprezzo per gli altri utenti d questi servizi, che non ne riceverebbero un gran danno, cioè non ne avrebbero una maggiorazione dei prezzi superiore al 5%.

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Ogni anno l’Italia è assalita dagli incendi boschivi, però la ministra Amadia (le donne non cambieranno il mondo!) ha pensato bene d trasformare le guardie forestali in carabinieri, i quali hanno destinato molti elicotteri antincendio, dopo costose trasformazioni, ad altri usi, mentre, in materia, perdurano conflitti di attribuzione tra carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile. Gli aerei e gli elicotteri utilizzati per spegnere gli incendi sono gestiti da sette società private, di cui una straniera, le quali chiedono 15.000 euro l’ora per un Canadair e 5.000 euro l’ora per un elicottero; le società che volevano operare con aerei diversi sono state esclusi dalla gara, i guadagni di queste società dipendono dagli incendi dei boschi (c’è un’indagine dell’Antitrust in corso).

Sembra che l’Italia abbia, in proporzione alla sua superficie, la più grande flotta antincendio del mondo, però i Canadair sono adatti a paesi molto vasti e con specchi d’acqua per l’approvvigionamento molto distanti, mentre in Italia questi specchi esistono a non più di 100 chilometri. I Canadair costano 40 milioni di euro l’uno, mentre aerei più piccoli, ma ugualmente adatti all’uso, costano 3 milioni e hanno un carico d’acqua pari a due terzi dei Canadair, ma hanno un carico di liquido estinguente le fiamme uguale, che è quelle più importante; da ricordare che, a causa dell’insipienza del governo italiano, nel 2007 è saltato un accordo tra Alenia e Russia per la costruzione in comune di un aereo antincendio che avrebbe dato lavoro anche agli italiani (Per le notizie: fonte Il simplicissimus).

EUROPA

Il 6/7/2017 a Breslavia, in Polonia, si è tenuto un summit per gettare le base di un’alleanza militare tra Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Slovenia, Bulgaria, Austria e Croazia; l’alleanza tra i dodici paesi europei è definita Trimarium dei mari Adriatico, Baltico e Mar Nero, all’incontro hanno partecipato Trump e Netanyahu.

Considerate le minacce storiche turche, tedesche e russe, si progettano di realizzare infrastrutture logistiche e una difesa comune, questa comunità è allarmata dalla politica russa verso l’Ucraina, dai buoni rapporti tra Germania e Russia, scaturiti dalla costruzione del gasdotto sottomarino Nordstream, che bypassa l’Europa orientale, dall’apertura tedesca verso il mondo islamico e la Turchia e dalla penetrazione economica tedesca in Europa orientale. Anche la Cina, alleata della Russia, con la via della seta, progetta infrastrutture dirette in Europa occidentale.

Al summit gli Usa sono stati invitati come alleati militari e fornitori di armi, mentre Israele rappresenterebbe una garanzia contro il mondo islamico; gli Usa hanno attaccato la Russia e applicato sanzioni alla stessa e Trump critica l’espansionismo commerciale tedesco ed è contrario a un’alleanza tra Russa e UE; forse gli Usa ricercano sempre occasioni per nuovi conflitti, infatti, stanno armando l’Ucraina contro la Russia e, dopo aver costretto l’URSS a cancellare le sue basi missilistiche a Cuba, contro gli impegni presi con la fine della guerra fredda, hanno aperto basi missilistiche nei paesi baltici e in Polonia,

Il quadro è sempre confuso perché le potenze giocano su diversi scacchieri; al momento, Israele si oppone soprattutto all’Iran e ai suoi alleati in Medio Oriente e gli ebrei non sono sempre ben visti nei paesi mediorientali, mentre gli Usa sono alleati di alcuni paesi arabi; la Francia, più autonoma dell’Italia militarmente, riflette sulla situazione e si avvicina agli Usa, l’Italia ignora il problema ed è legata da un cordone ombelicale agli Usa, cioè dalle sue basi militari in Italia e dal ricatto del terrorismo di fonte Nato, da essa lungamente patito, la GB è sempre con gli Usa; anche a causa del problema dell’immigrazione, l’UE sta per andare in pezzi, ma il governo italiano e la televisione italiana non se ne accorgono. (Fonte: Fondazione CDF 29/7/2017).

MONDO

In Venezuela, Usa e piazza, che manifesta violentemente, sono contro il governo Maduro, mentre la polizia, e l’esercito, diversamente dal Cile di Pinochet, è dalla parte del governo bolivariano, chavista e socialista di Maduro; il piano di destabilizzazione chiamato Freedom 2 è stato preparato dalla CIA, i fondi Usa per la diffusione della democrazia sono utilizzati per finanziare l’eversione dell’artificiale fronte popolare.

L’opposizione ha sabotato la produzione di petrolio e la distribuzione di benzina e gas e chiede l’intervento dell’esercito, cioè un golpe contro Maduro, afferma falsamente che le prigioni sono piene di oppositori politici e che nel paese sono negati i diritti d’’espressione e di manifestazione; per provocare l’intervento delle forze amate, a Caracas ha provocato la morte di 43 persone e 200 sono state ferite.

I manifestanti hanno attaccato il Tribunale Superiore, ospedali e caserme, gli Usa vogliono impedire l’elezione all’assemblea costituente e far cadere il governo Maduro; circa 350 giovani, legati ai narcos e ai fascisti boliviani, alla testa dei manifestanti, ingaggiano furiose battaglie con la polizia, vogliono obbligare l’esercito a intervenire. Il governo Maduro è stato colpito dalla caduta del prezzo del petrolio, ma continua a resistere al piano di destabilizzazione di Obama, il petrolio è esportato di contrabbando in Colombia e reimportato per le necessità interne, ma pagato in dollari, la mancanza di generi ha aumentato l’inflazione.

Per un’opera di pacificazione, Freedom 2 vorrebbe chiedere anche l’intervento militare dei paesi OSA latinoamericani, ma Argentina e Brasile hanno rifiutato affermando che in Venezuela c’è un governo, un esercito, un presidente e una costituzione, comunque, occorrerebbe un mandato dell’Onu; fra l’altro, a Caracas ci sono 350.000 militari chavisti, mentre Gheddafi aveva solo un esercito personale di 7.500 uomini.

Sembra che, dopo la caduta del prezzo del petrolio, gli imprenditori e i banchieri hanno alimentato il contrabbando e sabotato il bolivar a favore del dollaro, hanno appoggiato l’opposizione, speculato e sabotato l’economia. Chavez aveva nazionalizzato il petrolio e destinato il 75% della rendita petrolifera allo sviluppo economico e sociale, ma le multinazionali vorrebbero tornare indietro.

Per favorire il colpo di stato, in Cile ci fu una serrata di commercianti e camionisti che trasportavano merci, in Venezuela sono gli imprenditori che nascondono la produzione, però in Cile l’esercito era di destra, invece in Venezuela di sinistra; in Cile l’esercito ha ucciso e torturato il popolo, in Venezuela ha elettrificato il paese, costruito strade e servito le scuole; la crisi economica è dovuta al mercato e dall’opposizione.

La rivoluzione bolivariana esalta ancora la lotta di classe, è contro multinazionali, imperialismo e capitalismo; prima della nazionalizzazione, le multinazionali con il petrolio guadagnavano il 63% netto. Il 5/7/2017 in Venezuela c’è stato l’attacco dell’opposizione all’Assemblea Nazionale, degli incappucciati hanno sparato ai chavisti; il presidente dell’assemblea, Julio Borges, ha sollecitato il colpo di stato, mentre il vice presidente Assami, ha guidato 380 rappresentanti del movimento bolivariano.

Il 2/10/2014 fu assassinato il deputato Robert Serra che aveva sollecitato l’intervento della Procura Generale contro Borges, accusato di alto tradimento; Borges aveva falsamente affermato che i parlamentari dell’opposizione erano stati sequestrati da un commando chavista che aveva assalito l’Assemblea, bloccando le uscite; per avere l’appoggio delle forze armate, Borges promise un’amnistia ai militari che avevano appoggiato il governo bolivariano, voleva impedire le elezioni all’Assemblea costituente.

Tra gli incappucciati c’erano anche deputati dell’opposizione, i gruppi dell’opposizione facevano violenze, incendiavano sedi di partiti, scuole, autobus e camion che trasportavano generi alimentari, mentre il militante chavista Josè Palmas Ramos, gravemente ferito, consegnava al presidente dell’Assemblea Borges, una mozione contro la violenza.  Per catturare gli incappucciati che si nascosero nei gabinetti,150 militari entrarono nell’assemblea, mentre i manifestanti circondavano l’Assemblea.

Con lo scopo di far saltare le elezioni previste, l’opposizione ha chiesto al tribunale superiore l’autorizzazione a un referendum per invalidare l’elezione all’Assemblea costituente. Dal 2015 l’opposizione ha la maggioranza in Parlamento e il governo può legiferare solo per decreto, mentre l’opposizione può abrogare leggi fatte da Chavez e Maduro, che vorrebbe anche rafforzare il sistema giudiziario, combattere terrorismo e narcotraffico e rafforzare la sovranità nazionale contro Usa e multinazionali.

L’opposizione ha anche chiesto l’amnistia per gli oppositori condannati per gravi delitti e le dimissioni di Maduro, che invece vuole una nuova assemblea costituente per rendere più stabile il governo. La borghesia venezuelana ha il culto della razza bianca e disprezza indigeni e meticci come Chavez e Maduro; governo e informazione italiani sono contro Maduro, però il governo italiano ha deciso un aiuto di un milione di euro per i poveri venezuelani di origine italiana, speriamo che non vada tutto a quelli dell’opposizione. Non si sa mai che fine facciano gli aiuti esteri.

L’informazione occidentale afferma che Maduro ha messo fuorilegge il parlamento e che, con la nuova costituzione, intende ridurre i diritti umani e che con l’assemblea costituente, che varerà la nuova costituzione, vuole ridurre i poteri del parlamento. L’opposizione afferma che non riconoscerà l’esito delle elezioni perché teme di perderle, Usa e Colombia sono contro Maduro, Trump ha minacciato sanzioni contro il Venezuela se questo paese procederà con la revisione costituzionale.

Diversamente da Colombia, Brasile e Argentina, in Venezuela si crede ad autogoverno e autogestione, purtroppo, l’America Latina è attraversata dalla violenza del narcotraffico e dalle attività illegali. Negli ultimi tre mesi in Venezuela ci sono stati cento morti, anche bruciati vivi, per mano dell’opposizione di destra; generalmente uccisi perché negri, indigeni, meticci o chavisti; la destra porta avanti un progetto di golpe, dopo quello fallito nel 2002, quando Chavez rimase al potere.

Paramilitari violenti si travestono da studenti, le strade sono bloccate e i negozi sono dati alle fiamme, delinquenti organizzati sono dediti al saccheggio, ma alla sede della televisione questi delinquenti sono stati fermati dai lavoratori alleati della guardia nazionale. In Venezuela il cambio ufficiale tra dollaro e bolivar e pari a uno a dieci, quello in nero, congeniale alla speculazione, è molto più alto.

Invece dell’autogestione e dell’autogoverno, l’opposizione vuole le privatizzazioni; una volta approvata dall’assemblea costituente la nuova costituzione, questa dovrà essere sottoposta a referendum; la destra non la vuole perché è golpista e teme di essere minoranza, diversamente; potrebbe battersi per il ritorno del latifondo che è stato abolito, ma vuole una soluzione di tipo fascista, anche i candidati alla costituente sono vittime dei terroristi. Anche nel 2004 la destra non volle partecipare alle elezioni all’Assemblea Nazionale ove oggi, con la corruzione, ha la maggioranza (Per le notizie: fonte Miguel Gomez - Contropiano.Org).

ISLAM

Quando Aleppo fu presa da Assad e tolta agli islamisti, con immani distruzioni e morti civili, l’informazione occidentale lo accusò di strage d’innocenti, quando per mano delle forze governative in Irak è caduta Mosul, che era stata prima in  mano al califfato, poiché i bombardamenti venivano da una coalizione internazionale a guida americana, anche se questa città è stata distrutta, con tante vittime civili, non ci sono state condanne da parte dei media occidentali. E’ accaduto anche con l’uso di armi chimiche in diversi teatri.

Oggi gli iracheni affermano che gli Usa, con le loro armi, hanno fatto più danni di Saddam, affermano che prima hanno sostenuto Saddam e poi hanno creato Daesh, assieme a sauditi, Turchia e Qatar (Fonte: Lorenzo Vita – Gli occhi della Guerra).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (19/7/2017)

MONDO

Si sta consolidando una partnership tra Putin e Xi Jinping, Mosca e Pechino mirano a un’alleanza strategica, mentre la Germania, per la politica militare destabilizzante degli Usa, per l'ostilità di Trump verso la globalizzazione economica e il controllo climatico, vuole prendere le distanze dagli Usa. L’America ha usato la forza militare per compensare il suo declino economico, ha aperto altre basi missilistiche ai confini russi, mentre per quelle russe a Cuba aveva minacciato la guerra, ha promosso un colpo di stato nazista in Ucraina, ha attaccato la Siria di Assad assieme ai fondamentalisti e ora minaccia la Corea del Nord che, comunque, ha fatto le sue provocazioni.

Russia e Cina hanno fatto molti accordi economici e militari, con investimenti cinesi in Siberia; dopo il blocco americano ai rifornimenti di gas russo all’Europa, hanno stipulato contratti per forniture energetiche e di armamenti russi a Pechino, che vuole anche riaprire la via della seta fino all’Europa, preludio di un’integrazione euro asiatica. Alcuni decenni orsono, si diceva che l’America volesse potenziare i sui rapporti commerciali con l’Asia allentando quelli con l’Europa, invece è accaduto l’opposto.

Alla vigilia del G20 di Amburgo, il presidente cinese è stato ricevuto con tutti gli onori a Berlino; Cina e Germania, con una bilancia commerciale largamente attiva, diversamente dagli Usa, vogliono l’apertura dei mercati. La via della seta realizzerà, con soldi cinesi, numerose infrastrutture nel suo percorso, a vantaggio di diversi paesi; intanto tra i paesi europei nascono delle fratture, come tra Italia e Germania che dirige l’UE.

Trump è criticato perché minaccia il libero commercio e minaccia le esportazioni automobilistiche tedesche in Usa, dove però la Germania ha anche suoi stabilimenti produttivi come li ha in Cina; gli Usa sono criticati anche per il loro interventismo militare all’estero e creano preoccupazioni per le loro enormi spese militari che ora vogliono imporre anche ad alleati come l’Italia, che ha problemi economici e di bilancio statale ed è assalita dagli immigrati.

Il 4/7/2017, per coordinare le mosse russo-cinesi per il G20, Xi Jinping è stato accolto a Mosca, al G 20 si sono anche incontrati Trump e Putin, sul tavolo della discussione c’erano Siria e Corea del Nord; su queste vicende, Mosca e Pechino intendono agire in sintonia. Una parte della politica americana, aiutata dall’informazione, vorrebbe, illudendosi, un mondo unipolare diretto dagli Usa e accusa pretestuosamente Trump di legami con Mosca che vuole isolare.

Perciò Trump è attaccato continuamente dall’informazione, gli Usa vorrebbero anche servire l’Arabia e contrastare Iran e alleati, con una politica antitetica a quella russa. Dopo l’abbattimento dell’aereo militare siriano da parte degli Usa, i rapporti tra Usa e Russia sono precipitati, ora la Corea del nord sembra minacciare Corea del sud e Giappone con i suoi missili nucleari; Putin e Xi Jinping hanno condannato il lancio degli IBM nord coreani, hanno chiesto una moratoria per i test nucleari nordcoreani e la rinuncia Usa alle provocatorie esercitazioni militari navali a ridosso delle coste nordcoreane, come sempre fatto dalle potenze navali.

Il quadro europeo e del mondo islamico sono confusi, l’Arabia, dopo l’offensiva contro lo Yemen, sembra voler aggredire il Qatar, dove è una grande base militare americana, perché questo paese si è accostato all’Iran e fa affari economici con esso; il pretesto è il sostegno del Qatar ai terroristi che però sono sostenuti anche dall’Arabia.

In Italia, nell’apparente indifferenza europea, continua l’afflusso di emigranti, i leader europei e la stampa europea sono ostili a Trump, la Turchia appoggia il Qatar e ha cattivi rapporti con Berlino; Ankara desidera diventare, con l‘aiuto russo, un hub energetico per l’Europa, Londra segue tradizionalmente Washington, ma non sembra attratta da Trump (Fonte: Mario Lombardo - Federico Pieraccini).

ITALIA

SI dice che in Italia aumenti la concentrazione della ricchezza, cioè aumentano i ricchi e i poveri e si riduce la classe media; tuttavia io penso che, con la crisi, alcuni personaggi benestanti soffrono della situazione. Con la crisi la gente si cura di meno nelle cliniche private, ricorre meno ai professionisti, va meno all’ipermercato, al supermercato, al bingo, alle scuole private e non porta risparmio nelle banche popolari.

In molti di questi settori sono investiti soldi dei vescovi, purtroppo la televisione, che è politicamente corretta, non può affermare ciò perché avrebbe tanto di populista; oggi le privatizzazioni si fanno a favore dei monopoli, che, per i liberisti, non dovrebbero esistere, e in Italia un partito laico o che si dichiari laico nel suo logo non esiste. Ad ogni modo il governo, al servizio di grandi interessi e distante dal popolo, si preoccupa di alleviare, con i suoi interventi economici, le preoccupazioni di grandi personaggi, lesi nei loro interessi con la crisi.

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La presidente della Camera, Boldrini, sostiene la proposta dell’onorevole Fiano, mirante a proibire simboli e idee del fascismo, non si contenta di contestare le cattive idee, sembra che vuole eliminare l’arte e le vestigia storiche del fascismo, che invece vanno tutelate perché sono storia; afferma che bisogna cancellare ogni traccia, anche architettonica, del fascismo, cioè, vuole eliminare saluto romano, architettura e busti del duce; però, nel settore dell’architettura e delle bonifiche il duce ha realizzato belle opere.

Anche i talebani afgani, che hanno distrutto statue buddiste, la pensano così; Fiano e Boldrini sembrano ignorare che le leggi contro propaganda fascista finalizzata alla ricostituzione del partito fascista esistono già, se bisogna difendere la democrazia e la libertà di pensiero, i reati d’opinione vanno abiliti e non possono aumentare.

La proposta di legge Fiano mira a contrastare tutti i contenuti del fascismo e il saluto romano, però il reato di apologia del fascismo è già previsto dalla legge 645/52, che vieta propaganda fascista per la contestuale riorganizzazione del partito fascista; con sentenza 16/57, la corte costituzionale ha precisato che l’esaltazione del fascismo senza promuoverne la rinascita del fascismo non è reato, perché l’articolo 21 della costituzione tutela la libertà di pensiero, principio confermato dalla sentenza della consulta 65/70.

L’educazione della democrazia spetta alla scuola e non al codice penale, creando l’ennesimo reato ideologico, se si distruggono le statue di Mussolini, occorre anche distruggere le statue di Nerone, Caligola ecc., la storia, buona o cattiva, non si può cancellare e non può essere censurata. Invece Emanuele Fiano vorrebbe un’altra legge contro l’apologia del fascismo, ne abbiamo già una contro il negazionismo, che andava solo contestato, mentre, per rispetto verso la libertà di pensiero, non ne abbiamo una contro l’abuso dell’accusa d’antisemitismo (Fonte: Il Fatto Quotidiano 13/7/2017).

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L’Italia è assalita dagli emigranti e perciò ha chiesto all’UE la revisione dell’operazione Triton voluta da Renzi, Frontex, che ha sede in Polonia, afferma che gli altri stati non vogliono accogliere i migranti o mettere a disposizione i loro porti per gli sbarchi: l’UE, che ne avrebbe l’autorità, non agisce e Renzi minaccia di non versare più soldi all’Unione, Macron vuole solo esuli di guerra, afferma che gli altri vanno identificati e rimpatriati e teme infiltrazioni di terroristi perché, via Libia, stanno arrivando anche profughi siriani. In precedenza, gli italiani che temevano infiltrazioni di terroristi tra gli immigrati, erano definiti populisti e razzisti.

In questa materia, di errori la nostra classe politica ne ha fatti tanti, scaturiti anche da una certa soggezione verso l’Europa e dall’obbedienza al papa, anche la Lega, che è contro l’immigrazione, ha approvato il regolamento di Dublino; Renzi si è accordato con Frontex per l’approdo dei migranti nei porti italiani. L’Italia, per controllare l’emigrazione, ha consegnato motovedette alla guardia costiera di Tripoli e l’UE ha promesso 200 milioni di euro al governo di Tripoli, perché contrasti l’emigrazione.

Il governo italiano, obbedendo al Vaticano, a causa della temuta denatalità e per tutelare oscuri interessi, vuole porte aperte all’immigrazione; propagandisticamente, agli italiani dice che vuole solo esuli e che vuole rimpatriare o distribuire in Europa i clandestini, all’UE rimprovera di aver chiuso le frontiere all’immigrazione; in realtà, li ospita tutti, con la cittadinanza concessa ai minori e agli immigrati nati in Italia, conferma di volersi tenere questi immigrati. Renzi afferma che lo ius soli è un principio di civiltà, però andrebbe concesso solo agli immigrati regolari, esuli o meno, accolti secondo le necessità del mercato, per quote e con accordi con i loro governi; l’attuale situazione di caos alimenta disordini e odi razziali e porta discredito a governo, PD e papa.

Intanto l’organizzazione europea Generazione Identitaria, nata in Francia tra le file del Fronte Nazionale, con la sua missione Defend Europe e con la sua nave C-Star, battente, come copertura, bandiera mongola, vuole fermare le navi delle ONG che raccolgono emigranti e riportarli in Libia e Tunisia. L’organizzazione è diretta da Lorenzo Fiato e vive di piccole donazioni, come afferma la lega nord, vuole contrastare la sostituzione etnica; ne fanno parte attivisti di Italia, Austria, Germania e Gran Bretagna, tra cui, l’ufficiale italiano di marina in congedo, Gianmarco Concas, un ufficiale austriaco, due agenti, marinai professionisti e attivisti. E’ l’evoluzione di scelte dissennate che, in ossequio alla solidarietà, stanno consegnando il nostro paese a terroristi ed estremisti di tutte le risme, consegnando l’Italia all’instabilità.

Il ministro dell’interno Minniti vuole proibire alle Ong di arrivare alle coste libiche e imporre la presenza della polizia giudiziaria sulle loro navi, con il divieto di comunicare con il telefono per le raccolte in mare e il divieto di trasportare i migranti su altre navi; inoltre vuole che le Ong debbano dichiarare la fonte di finanziamento e avere apposita autorizzazione e certificazione sanitaria. Chi non sottoscrive l’accordo o lo viola sarà escluso dai porti italiani; bisognerà vedere se governo e parlamento approveranno il piano.

Minniti chiede l’approvazione europea a questo piano, se questa autorizzazione non ci sarà, l’Italia probabilmente lo applicherà da sola, naturalmente, le ONG sono contrarie; il divieto di entrare nelle acque libiche può essere superato in caso di salvataggio di vite umane, questa clausola fa cadere nel vuoto il piano (Minniti è un ingenuo!).

Malgrado ONU  e trattati obblighino alla raccolta in mare dei naufraghi, ma gli stati non rispettano tutti i trattati; sarebbe meglio chiudere i porti e impedire alle Ong di attraccare, sequestrando le loro navi che violano il blocco e applicando loro pesanti multe come sta facendo la procura di Palermo; se, con questo piano, ci saranno più morti in mare, i migranti non partiranno più, Soros risparmierà soldi e il papa e la televisione piangeranno (Fonte: ll Fatto Quotidiano 13/7/2017).

In Italia è impossibile fare vere riforme se non si riforma prima politica e pubblica amministrazione, per l’immigrazione sono state fatte diverse sanatorie e la carta di  soggiorno, per i residenti da oltre cinque anni, non è arrivata a tutti gli aventi diritto perché piccoli imprenditori preferivano irregolari da sfruttare; in Germania invece si è consentito ai figli di genitori presenti da più di otto anni e muniti di permessi di soggiorno, di ricevere, con lo ius soli, la cittadinanza tedesca.

Gli immigrati dovrebbero essere accettati, selezionati e ammessi per quote, secondo le necessità del mercato, le migrazioni sembrano incontrollabili, ma la criminalità internazionale e l’economia sommersa ci fanno affari; sembrano fenomeni naturali come gli tsunami, questi immigrati sono disposti a lavorare in campagna, ma si dirigono preferibilmente verso le grandi città, come accadeva nei loro paesi di provenienza.

Gli immigrati non sono i ceti più bassi e ignoranti del loro paese, hanno avuto denaro per affrontare il viaggio e qualcuno si è arricchito con il loro traffico. Oggi riempiono settori lavorativi in cui non si trovano lavoratori, riducono il costo del lavorio e arrivano anche con visti turistici, poi diventano immigrati irregolari; tra loro, in Europa, arrivano con contratto anche specialisti, informatrici e ricercatori. In Italia arrivano in città, ma le decisioni sull’accoglienza sono decise in sede centrale, perciò i poteri locali sopraffatti protestano, il pericolo è rappresentato dai disordini e dalla disgregazione dello stato; uno risposta potrebbe essere l’Italia federale, con la sovranità originale attribuita a regioni e comuni.

L’immigrazione avrebbe dovuto favorite principalmente gli italiani del terzo mondo, quelli dell’Italia meridionale, eritrei e somali che conoscono l’italiano, è così che si è comportata la Francia; solo in pochi hanno la forza morale e materiale per partire, vogliono cambiare la loro condizione con la mobilità; comunque, pare che l’emigrazione generi un flusso finanziario annuo, a favore dei soliti ignoti, di 73 miliardi di dollari (Ufficio Internazionale del Lavoro).

L’emigrazione favorisce la fuga dei cervelli e dei giovani e le rimesse nei paesi poveri, ma deve corrispondere anche all’interesse del paese che accoglie, cioè non deve essere abbandonata al caso come avviene in Italia; tra stato che accoglie e immigrati andrebbe siglato un patto, però da noi l’immigrazione, fino al 1931 era regolata dal testo Unico sulle leggi di pubblica sicurezza, poi intervenne la legge 943/86 che però non definiva le regole d’ingresso e l’incontro tra domanda e offerta.

Senza ispirarsi alle esperienze straniere, la legge Martelli 39/90 mirava a regolare i flussi ma rimase, forse per un sabotaggio del sistema, senza regolamenti amministrativi, con competenze di vari ministeri invece che di uno solo come in Usa, il che rendeva difficili i ricongiungimenti familiari per gli immigrati regolari. I nati in Italia, in  assenza di ius soli, acquistano la cittadinanza a diciotto anni.

Questa invasione è iniziata negli anni  novanta dai Balcani, oggi le rimesse degli emigrati superano abbondantemente quelle degli italiani residenti all’estero; la legge Turco- Napolitano 40/98 mirava a fissare quote d’ingresso e a escludere i clandestini, ai giudici era deferita l’attuazione dei procedimenti d’espulsione, che avrebbero dovuto essere atti amministrativi, il che ha favorito la permanenza di clandestini e alimentato le sanatorie.

In Italia è mancata una politica d’ingresso programmata, un vero contrasto all’immigrazione clandestina e l’integrazione degli immigrati regolari; un reato d’immigrazione clandestina ingolferebbe i tribunali e deresponsabilizzerebbe la pubblica amministrazione, occorrerebbero invece accordi, per gli ingressi e i rimpatri, con i paesi d’origine; al clandestino espulso con processo è garantito l’appello e il gratuito patrocinio, gli avvocati con poco lavoro ne sono felici.

Fino a oggi, la politica ha proceduto con cattiva gestione, sanatorie, lassismo, acquiescenza verso il crimine, senza contrastare l’immigrazione clandestina e senza selezionare gli ingressi, anche per la concessione della cittadinanza; invece andava garantita la precedenza agli immigrati che lavoravano e agli immigrati regolari, ai quali andava garantito salario, casa, integrazione e cittadinanza, anche se non immediata.

La legge Turco Napolitano prevede una sanzione per gli imprenditori che assumono lavoratori non in regola, ma le imprese marginali non l’hanno rispettato. In Italia gli immigrati sono arrivati spontaneamente e non secondo l’esigenza del mercato, il nostro sistema politico amministrativo è capace d fare norme ma non di raggiungere risultati, per la pubblica amministrazione, con la sua farraginosità, conta il formalismo.

In materia d’immigrazione, in Italia, con le regolarizzazioni chieste dall’UE, si saprà chi entra ma non chi esce perché arrivato nell’Europa settentrionale o ritornato al suo paese, non si conosce il numero degli immigrati regolari; alcuni si sono iscritti all’ufficio collocamento ma poi hanno abbandonato l’Italia. L’immigrazione non andava affrontata giorno per giorno, ma negoziata e programmata con alcuni paese d'emigrazione più vicini, tenendo conto dei profili professionali e della domanda delle imprese; necessariamente, doveva essere limitata.

EUROPA

L’1/10/2017 in Spagna ci sarà il referendum sull’indipendenza della Catalogna e l’1/7/2017 si è tenuta a Roma l’assemblea costituente dell’organizzazione Eurostop che, in nome dell’internazionalismo proletario, è contraria alla sovranità nazionale e perciò sostiene europeismo, mondialismo e globalismo, che però sono nell’agenda anche del grande capitale internazionale.

Le élite dominanti italiane ed europee, difendendo l’Unione Europea, si sono messe al servizio del neo imperialismo tedesco, perciò oggi, la lotta per la sovranità nazionale è nell’interesse  del popolo, mentre l’accusa di nazionalismo e populismo sono fuorvianti; fra l’altro, gli europeisti condannano il patriottismo come fosse nazionalismo fascista. Esiste però un'apparente contraddizione, parte della sinistra catalana vuole la secessione dalla Spagna promossa dalla destra secessionista catalana, a sua volta, appoggiata dalla grande borghesia catalana. Al posto della secessione, si è scartata autonomia e federazione, chi in Catalogna sostiene la secessione, inneggia all’UE, alla Germania e all’euro; Eurostop è contro il nazionalismo ma sostiene la secessione della Catalogna (Fonte: Moreno Pasquinelli).

ISRAELE

I sionisti americani condannano le decisioni del governo israeliano sull’uso del muro occidentale e l’alleanza degli israeliani laici con il partito ortodosso dei rabbini e perciò minacciano di togliere il sostegno politico e gli aiuti a Israele. I sionisti americani sono anche in  disaccordo con la resa del governo israeliano alla minoranza di ebrei ultra ortodossi, che esercitano influenza sulla politica israeliana, i sionisti americani vogliono la separazione tra religione e stato.

Ben Gurion, fondatore d’Israele, accordandosi con il rabbinato ortodosso, aveva accantonato il progetto di Herzel mirante a separare la religione dallo stato, perciò assegnò al rabbinato le materie del matrimonio, del divorzio e della custodia dei figli, demolendo con ciò lo stato laico e rafforzando il partito religioso. Perciò oggi il governo di Netanyahu si regge con l’alleanza con il partito religioso e, se dovesse cadere, probabilmente gli succederebbe un governo più a destra dell’attuale.

Chi è contro quest’involuzione vorrebbe che conservatori, riformisti e ortodossi possano liberamente esercitare i diritti; naturalmente, sarebbe meglio una coalizione che escludesse i partiti ultraortodossi o fondamentalisti e lasciasse i rabbini fuori della politica, cioè, bisognerebbe togliere il potere ai religiosi, riaffermando la separazione tra stato e religione.

Queste vicissitudini sono state vissute anche in Italia, dove permane, anche in assenza di partiti ufficialmente religiosi, il totalitarismo cattolico e l’assolutismo del papa di turno e della curia; la religione, anche per interposta persona, non si contenta di curare solo le anime, preferisce gestire potere e interessi (Fonte: Alan Derschowitz – Informazione Corretta 16/7/2017).

OCCIDENTE

L’andamento dei mercati borsistici internazionali è influenzato dai mercati, cioè dalle banche e da chi sta loro dietro, i quali controllano anche l’informazione finanziaria; esso si sviluppa in cicli di rialzo e di ribassi, con pause intermedie di correzione, che sono vendite per prelevare i guadagni, le quali provocano cadute temporanei dei prezzi. La durata media di ogni ciclo è di 5 anni, ma questi possono arrivare anche a dieci, le fluttuazioni nelle quotazioni sono dell’ordine del 15-30%.

Un ciclo rialzista iniziò negli anni 1998-99, uno ribassista nel 2007-2008, nel 2009 ci fu la ripresa rialzista, con una caduta nel 2011, nel 2015 fu la ripresa e nel 2016 la correzione con la caduta; gli aumenti di quotazione sono contrassegnati dall’euforia degli investitori, i ribassi alimentano l’ansia degli stessi e possono fare ammalare, perché distruggono risparmiio. L’attuale ciclo positivo, cioè rialzista, è il secondo più lungo, dopo quello iniziato nel 1991 e finito nel 2000, naturalmente fatte salve le correzioni.

I mercati stabiliscono inizio, fine e durata dei cicli, la domanda degli investitori segue passivamente le loro mosse, essi possono individuare l’inizio rialzista o ribassista del ciclo, ma non le correzioni intermedie e la fine del ciclo ascendente, le quali sono stabilite dai mercati. Quanto detto vale per i mercati in generale e non per il solo mercato italiano; i mercati locali o nazionali sono soggetti a cicli nazionali che sfruttano le crisi politiche ed economiche dei loro paesi, sulle quali si accanisce la speculazione.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;     viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (12/7/2017)

ITALIA

La commissione europea ha previsto l’invio in Italia di esperti dell’agenzia Frontex, anche per favorire i rimpatri, gli immigrati vorrebbero andare soprattutto in Europa settentrionale, Vaticano e governo italiano hanno operato per riceverli in Italia e ora rimproverano agli altri paesi di non accoglierli in quota. Gli immigrati devono essere identificati, nutriti, alloggiati e curati e l’Austria sostiene che il salvataggio in mare non è un visto per l’Europa, tra loro gli emigranti economici sono più degli esuli.

Pr quanto riguarda la chiusura delle frontiere, in Austria già vivono 1,6 milioni di nati all’estero, in Europa c’è la disoccupazione, ma il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ossequioso verso il papa, tira fuori ancora la questione dello squilibrio dei conti Inps che chiede lavoratori immigrati, gli italiani non lo seguono in questo ragionamento; un anno prima aveva detto che, a casa della maggiore mortalità dei pensionati, questo equilibrio era migliorato.

Sull’emigrazione, il governo sta cercando di controllare le Ong, sotto indagine da parte di alcune procure, per irregolarità varie, tra gli indagati vi è anche Medici senza frontiere; Bruxelles vuole più hotspot e procedure più veloci per l’identificazione e ha destinato all’Italia per gli immigrati una somma venti volte inferiori a quella erogata alla Turchia per bloccare l’emigrazione balcanica.

Il governo Berlusconi aveva fatto accordi con  Gheddafi per bloccare l’immigrazione dalla Libia diretta in Italia, poi l’ha bombardata. Non è vero che l’Ue si disinteressa, in rutti i modi, degli immigrati, sull’emigrazione ha fatto diversi accordi, quelli di Dublino, Frontex, Triton, questo su proposta italiana, e Sophia che hanno sostituito Mare Nostrum italiano, essi prevedono anche la messa in sicurezza dei confini e la neutralizzazione della tratta.

L’Italia è stata spesso assente nelle grandi decisioni dell’UE, voleva riforme dall’Europa perché incapace di riformarsi da sola, invece è stata sempre servita male dai nostri soci europei. Vista l’attuale apparente indifferenza europea al problema dell’immigrazione montante in Italia, già constatata all’arrivo di tanti immigrati albanesi via mare, e visto l’indisponibilità dei porti degli altri paesi ad accoglierli, con Triton, Renzi, facendo contento il papa, metteva a disposizione delle navi straniere, che raccoglievano gli immigrati in mare, l’approdo e lo consegna di questi emigranti nei porti italiani.

L’Italia ha sempre ratificato gli accordi, senza essere stata preventivamente consultata, come avviene tra Francia e Germania, poi ha chiesto deroghe e modifiche; per raccogliere immigrati, sollecitata dal Vaticano, ha chiesto aiuto agli altri stati dell’UE, autorizzandoli a portarli in Italia con le loro navi, poi si è lamentata per la chiusura delle frontiere interne all’UE e dei porti di Francia e Spagna, cioè ora si lamenta perché ora gli immigrati arrivano solo in Italia.

L’accordo di Dublino, che prevedeva l’obbligo di accoglienza solo per il paese in cui arrivavano gli immigrati, ci ha visto indifferenti perché allora riguardava apparentemente solo gli arrivi via terra; poi sono iniziati quelli via mare verso la Grecia, bloccati dalla Germania con il pagamento alla Turchia di 6 miliardi di euro; all’Italia, dirigendosi il traffico di migranti verso il Mediterraneo centrale, è stato riservato il 5% di questa cifra, perché i nostri maggiori soci europei, oltre al vezzo di mortificare l’Italia, hanno avuto l’impressione che l’Italia avesse interesse a ricevere emigranti di guerra ed economici, questi erano gli inviti del papa, insomma, perché pagare l’Italia se fa lucro con gli immigrati e non utilizza i soldi europei, ma paga le multe all’Europa.

Ora gli immigrati sanno che il canale per l’Italia è aperto e si dirigono colà, sperando poi di proseguire per l’Europa settentrionale, ma le frontiere interne sono chiuse per loro. Anche per le banche abbiamo rifiutato aiuti europei e ora l’UE, per le banche in crisi, non vuole né aiuti europei, né italiani; il problema dell’Italia sono i suoi governi, la sua amministrazione, la confusione delle idee e la mancanza di tempismo.

Mare nostrum doveva garantire il salvataggio in mare dei migranti e assicurare alla giustizia quelli che lucrano sui migranti, è rimasto solo il salvataggio da parte di Ong e di varie marinerie militari e mercantili, con l’accoglienza esclusiva in Italia; favorendo così un lucro sugli emigranti che sono diventati un affare anche per gli italiani, criminali o meno.

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Intanto e fortunatamente lo ius soli procede a rilento in parlamento, i vaccini obbligatori sono stati ridotti a dieci, facendo dell’Italia un paese speciale in Europa, per il salvataggio delle banche è previsto un esborso da parte dello stato; però in Spagna il banco Santander, per una banca popolare in crisi, intende applicare la normativa europea del bail in, senza oneri per lo stato. Altre banche spagnole furono salvate con il contributo europeo, anche italiano, ma ora non si possono riaprire i termini per l’Italia che ignora il tempismo.

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L’Italia ha sempre firmato gli accordi con l’UE, come il fiscal Compact, poi, con il cambiamento della situazione, li ha svuotati o ha richiesto maggiore flessibilità e deroghe; diversamente da altri paesi, non ha mai ricevuto riparazioni di guerra dalla Germania, che durante l’occupazione stampò anche lire false, oltre a praticare la repressione; nemmeno gli Usa ci hanno indennizzato adeguatamente per l’abbattimento, da parte di un loro aereo militare, di una funivia con passeggeri a Cermis. La Francia non ci risarciti per l’abbattimento ad Ustica di un nostro aereo civile; in generale, il governo italiano vessa gli italiani, è succube del Vaticano e s’inginocchia allo straniero.

Renzi, per aumentare gli investimenti pubblici, oltre a varare un’altra riforma pensionistica, probabilmente migliore delle precedenti, prima di arrivare al pareggio di bilancio, vuole portare, per cinque anni, il deficit di bilancio al 2,9%, conforme al trattato di Maastricht  e a quello che fanno altri paesi europei, ma alcuni sforano questo limite.

Purtroppo il governo italiano, per ridurre il debito, si era accordato per un deficit inferiore e ora vuole anche abbandonare l’austerità e il trattato Fiscal Compact. Probabilmente questa scelta la farà il prossimo governo, dopo le elezioni politiche del prossimo anno, l’Europa è stata un’altra disgrazia per l’Italia, la Germania vorrebbe tenere al guinzaglio l’Italia e ha un progetto oscuro per essa.

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La Total francese è capofila di una società internazionale, con Cina e Iran, per lo sfruttamento del giacimento d’idrocarburi nel mare prospiciente Qatar e Iran; invece l’Italia, primo paese nel commercio estero dell’Iran e, da tempo, impegnata nella ricerca petrolifera in questo paese, a causa delle sanzioni della Nato all’Iran, ha contratti bloccati per 25 miliardi di euro. Forse dipende dal fatto che la Francia ha vinto la seconda guerra mondiale e ha la bomba atomica, non è uno scherzo; se l’Italia, per aggirare l’ostacolo, farà qualche esportazione vietata, ricorrendo alle triangolazioni, diranno che non rispetta gli impegni. 

USA

La Corea del nord è un caso emblematico, potrebbe scoppiare una guerra e la Germania si allontana dagli Usa, probabilmente il sistema, nato dalla seconda guerra mondiale, sta franando e perciò, per favorire la governabilità e la conservazione, si alimenta la paura con guerre, terrorismo, esecuzioni capitali, tortura e fede nell’inferno; infatti, il potere si nutre soprattutto della paura, la paura fa stringere i figli intorno ai genitori e i sudditi intorno al governo.

OCCIDENTE

Gli squilibri valutari e commerciali devono essere controllati e limitati, se non s vuole che nei paesi aumenti il debito estero, anche il debito interno nasce dagli squilibri del bilancio statale, come i debiti delle famiglie nascono dalla differenza tra uscite e entrate; questi debiti sono finanziati dal risparmio privato. L’UE aveva fatto un accordo per limitare gli squilibri commerciali all’interno dell’Unione, ma la Germania non l’ha rispettato; questi squilibri si possono ridurre con i dazi protettivi doganali che UE, Ceta e globalizzatori liberisti non vogliono.

Quello che conta è l’equilibrio della bilancia valutaria di ogni paese e quello complessivo della bilancia valutaria mondiale, che deve avere una sua compensazione, mentre è meno preoccupante un attivo o un passivo limitato con singoli paesi; comunque, deficit e debito servono ad alimentare la moneta virtuale, senza valore intrinseco o copertura, sperando che qualcuno la onori, cioè l’accetti e la rimborsi.

Ma stati come la Germania, dopo una guerra o una crisi, hanno anche ripudiato la loro moneta e non hanno riconosciuto i loro debiti verso l’estero, oggi potrebbe accadere anche agli Usa. Intanto ne nascono gli assurdi che paesi in deficit alimentare esportano prodotti alimentari non lavorati; i trasporti di alimenti inquinano e non favoriscono o proteggono le produzioni locali. In omaggio al liberismo, si trasporta da una regione all’altra dell’Italia, la stessa qualità di latte, allo stesso prezzo, ma fornito da ditte diverse, che spesso però si riforniscono all’estero.

Per l’equilibrio del suo commercio con l’Italia, il Vietnam, invece di consumarlo o esportarlo in Cina, vuole vendere riso all’Italia che lo produce, la Turchia esporta ciliegie in Italia che le produce, anche se a prezzo più alto; ne guadagnano i consumatori italiani e gli importatori italiani. Tuttavia, i dogmatici liberisti devono sapere che la Svizzera, per proteggere la produzione nazionale e l’occupazione, mette dazi sulle produzioni estere, anche in via temporanea, anche per gli alimentari naturali; è un costume degli stati sovrani.

In Italia non si può fare una scelta del genere perché dalla nostra politica siamo stati votati al liberismo e ora rischiamo di rovinare la nostra agricoltura che ha costi i più alti di quella estera e perciò è costretta a svendere i suoi prodotti e sfruttare i lavoratori immigrati; invece l’industria alimentare, spalleggiata dalla politica, non protesta perché non soffre e si rivolge all’estero per approvvigionarsi di frutta, verdura, latte, carne, ecc.

La gente è fideista, grazie al cambio di moda, al dogmatismo della politica e alla propaganda dell’informazione, che è pagata per questo, si sposta ciclicamente da destra a sinistra, dallo statalismo al liberismo, dal nazionalismo autarchico all’apertura dei mercati; le persone, educate alla fede acritica, non  riescono a cogliere le controindicazioni delle varie scelte e ne pagano lo scotto.

Chi esporta si disinteressa del problema perché acquisisce valuta pregiata che poi investe all’estero, chi importa o delocalizza riduce i costi e aumenta i profitti, però il popolo ne soffre comunque perché perde il lavoro e non ha i soldi nemmeno per comprare i prodotti importati a un prezzo più basso. È accaduto all’Italia e sta accadendo agli Usa e ai paesi del terzo mondo che, tuttavia, hanno avuto un loro momento di sviluppo; Trump è cosciente di questo problema, l’informazione americana e italiana no, il governo italiano nemmeno.

EUROPA

I derivati sono debiti pubblici e privati e prodotti finanziari a scadenza e scommesse finanziarie il cui valore dipende dal valore futuro di un bene, comprendono forward contracts, options, warrant, swaps, futures, CDO riguardanti mutui a rischio e CDS che scommettono sui possibili default di stati e imprese; la maggior parte di essi è trattata fuori delle borse ufficiali. Il loro valore complessivo è di quasi un milione di miliardi di dollari, mentre il Pil mondiale è di 78.000 miliardi di dollari.

La borsa di Londra controlla la borsa di Milano e la camera londinese di compensazione privata LCH, che stabilisce chi può far queste transazioni, per le sue prestazioni riceve una provvigione; la LCH ha tra i suoi partecipanti 259 banche del mondo, intermedia i 3/4 delle transazioni dei derivati in euro e garantisce sul rischio di variazione dei tassi d’interesse, sulla quotazione di una moneta o di una merce.

Con questo strumento si specula sfruttando l’effetto leva, cioè, si punta poco sperando di guadagnare molto di più, la LCH tratta ogni giorno i 3/4 degli swap in euro, che sono scambi di denaro o prestiti; il secondo posto è tenuto dall’Eurex di Francoforte, che dipende dalla borsa di Francoforte. Si era parlato di possibile fusione tra la borsa di Londra e quella di Francoforte, ma ora l’UE l’ha esclusa, con la motivazione ufficiale di voler combattere il monopolio sulle operazioni a reddito fisso, cioè obbligazioni e pronti contro termine.

Si dice che operando con una clearing house all’interno dell’UE, ma potrebbe essere l’opinione inglese, i costi di queste operazioni aumenterebbero, oggi, anche con la Brexit, il mercato speculativo sull’euro è controllato soprattutto dalla City di Londra e l’euro è divenuto uno strumento in mano alla speculazione finanziaria internazionale, ma è successo anche al dollaro e all’oro; Londra è la testa del serpente, sede e ideatrice delle superlogge oligarchiche sovranazionali (Fonte: Gaetano Colonna – Clarissa.it).

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In Turchia, Erdogan sta varando una riforma della scuola, in senso islamico e nazionalista, ridimensionando l’insegnamento del laico di Ataturk e abolendo, tra le altre cose, la teoria dell’evoluzione, malvista anche dalla chiesa integralista cattolica.

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L’Inghilterra, rispetto all’Italia, aveva ricevuto diversi privilegi dall’UE, come le restituzioni finanziarie perché non voleva deficit valutari con l’Unione, le era stato anche concesso di non aderire all’euro, sul quale la finanza inglese, con le sue operazioni, ha guadagnato alla grande. Ora l’UE, per la Brexit, le ha richiesto un rimborso di 100 miliardi di euro e non vuole pagare, chissà quanto durerà questo contenzioso, in ballo c’è anche il problema degli europei che lavorano a Londra; per i governi italiani, l’Europa era un dogma e avrebbero tolto il sangue agli italiani per darlo all’Unione, ora anche Padoan comincia a capire. 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/7/2017)

ITALIA

Purtroppo, nel fare le riforme, i governi italiani, per proporre il meglio e il giusto, non ritengono di dover guardare alle norme e alle riforme fatte dagli altri paesi dell’UE. La televisione italiana non informa compiutamente e fa propaganda, ad esempio, non dice che nessun paese europeo rispetta il limite del 60% del rapporto tra debito pubblico e pil, infatti, con la crisi delle banche, questo rapporto l’hanno superato tutti.

Dal 2008 questo rapporto è aumentato più negli altri paesi occidentali che in Italia, il debito pubblico italiano è posseduto per lo più da italiani; il 77% degli italiani possiede la casa contro il 45% dei tedeschi. A ogni modo, se lo stato è fatto dai cittadini, direttamente o indirettamente queste case sono possedute dai cittadini e rappresentano una garanzia per i creditori; inoltre, ai debiti verso l’estero vanno sottratti i crediti verso l’estero, altre garanzie verso l’estero sono date dalle riserve auree e dal patrimonio pubblico, soprattutto artistico, notevole più in Italia che in Germania.

La teoria economica classica afferma che la spesa pubblica, anche in deficit di bilancio, è espansiva, però, secondo la teoria dell’austerità espansiva, sposata dalla Merkel, per favorire la ripresa, bisogna ridurre la spesa pubblica e le tasse, in modo da stimolare consumi e investimenti; però anche la spesa sociale favorisce i consumi e l’occupazione. Per convenzione, nel calcolo del Pil non entrano i trasferimenti intermediati dallo stato, cioè tolti da una parte e dati dall’altra, per pensioni, sussidi, disoccupazione e interessi sul debito pubblico, che tuttavia possono favorire consumi e investimenti.

Le partecipazioni statali e locali, le posizioni dirigenziali super pagate, i sussidi alle imprese e i fondi europei, sono assegnate agli amici e alimentano appetiti, favoritismi e corruzione. Tra le classi privilegiate sono i giudici, i dirigenti pubblici e privati, i politici e i medici; i giudici italiani sono pagati in media il doppio di quelli francesi e americani, comunque, la corte costituzionale ha fatto sapere che è incostituzionale la riduzione delle pensioni per una sola categoria.

I rappresentanti di alcuni stati degli Usa sono pagati molto meno di quelli della Sicilia e Lombardia, lo stipendio di un giudice italiano, all’apice della sua carriera è 7 volte quello di un lavoratore medio, negli altri paesi dell’UE è 3,5 volte superiore. Secondo l’indice Gini, a causa della cattiva politica sociale italiana e senza il reddito minimo, l’Italia in EU ha il più alto indice di disuguaglianza, cioè nel paese aumentano i ricchi e i poveri e la classe media si restringe.

Le pensioni italiane tutelano gli anziani che aiutano i giovani ma, per i giovani senza lavoro, non ci sono tutele, perciò, con la recessione, in Italia la povertà è aumentata, ma non in Francia e Inghilterra; in Italia le pensioni hanno preso il posto degli ammortizzatori sociali, quelle alte sono un’offesa alla misera. Con qualunque regime pensionistico, la pensione ha sempre un naturale contenuto mutualistico, perché alcuni, dopo la pensione, vivono tanto e altri poco.

Per fare un favore a ceti amici, lo stato sussidia ippica, imprese, teatri, cinema, cultura, aeroporti, giornali, che tuttavia perdono clienti; concede ai giornali, condizionati nell’informazione da legge sulla stampa, contributi e pubblicità,  tariffe postali agevolate e, dichiarando maggiori resi, consente di evadere l’iva. Lo stato finanzia l’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, che appartiene al Vaticano, con 80 milioni di euro l’anno e i suoi dipendenti non pagano l’Irpef.

Anche gli ambasciatori italiani all’estero hanno trattamenti fiscali di favore e a Praga è aperta ancora l’ambasciata italiana, nonostante la repubblica Ceca abbia aderito all’UE. La riforma dei vitalizi dei politici e delle alte pensioni, vista la posizione della corte costituzionale, si può risolvere solo con un’altra riforma delle pensioni, speriamo sia quella buona.

I sussidi dello stato a privati amici non tengono conto del reddito e del patrimonio familiare; solo per l’Isee dei poveri se ne tiene conto; 5 miliardi di euro l’anno sono erogati al 30% delle famiglie più ricche d’Italia, in Italia prendono l’indennità d’accompagnamento 10.000 persone che ricevono altre pensioni per almeno 4.000 euro il mese. I diritti acquisiti sono assurdi perché creano disparità di trattamento, lesive dell’art.3 della costituzione; ciò malgrado, il governo, per rassicurare gli amici, ha detto che la modifica del sistema, riguarderà solo i nuovi trattamenti.

Tanti dirigenti della pubblica amministrazione sono inutili, Il 30% dei telespettatori inglesi ritiene buona l’informazione televisiva delle Bbc, in Italia questa percentuale per la Rai scende al 5% ed è la più bassa in Europa; la TV pubblica fa soprattutto propaganda politica, religiosa e commerciale. La Bbc ha 444 dirigenti, la Rai 622, che naturalmente hanno stipendi maggiori; per premiare il suo servilismo, il governo ha concesso alla Rai il canone obbligatorio.

Non si sa quante siano le partecipazioni locali, di maggioranza o totali, in società, nel primo caso, da varie fonti, vanno da 5123 a 7726, nel secondo da 2177 a 3708; la riforma della pubblica amministrazione è urgentissima e inderogabile, ma le vere riforme, come le rivoluzioni, toccano sempre le tasche dei privilegiati e attizzano i conservatori e i controrivoluzionari, numerosi anche a sinistra. Queste società sono fattori di degenerazione politica, deresponsabilizzano gli enti locali, aggirano i vincoli di bilancio, le norme sulle assunzioni e fanno lavorare nei loro consigli d’amministrazione tanti professionisti amici, spesso avvocati senza cause.

Le regioni stanno attuando una riforma della contabilità che prevede l’abolizione dei capitoli e l’esposizione delle sole spese totali, ufficialmente per evitare storni da un capitolo all’altro nel corso dell’esercizio; ma si spera che l’operazione non serva anche a baipassare in controlli, è un fatto che i bilanci pubblici e la contabilità pubblica, anche dello stato, non sono mai chiari, nemmeno per i politici che li votano. Le agevolazioni fiscali alle categorie sono molte e, eliminandole, si risparmierebbe molto, favorendo, con il risparmio, riduzioni di tasse per i ceti bassi e spesa sociale, ma queste agevolazioni sono fatte a favore di categorie amiche che tengono insieme lo stato, cioè favoriscono la governabilità (Fonte: Roberto Perotti “Status Quo”).

USA

Usa e Islam si sono strumentalizzati a vicenda, gli Usa hanno usato l’Islam militante in funzione antisovietica e per difendere i suoi interessi economici, l’Islam ha utilizzato gli Usa per le sue lotte interne e per rilanciare l’imperialismo islamico. I servizi segreti americani hanno usato le aeree di crisi in Vietnam, Afghanistan, Colomba e Nicaragua, per fare affari con la cocaina e l’eroina, naturalmente, in accordo con la mafia dei diversi paesi.

Per il riciclaggio dei proventi della droga, gli Usa  e i loro soci hanno fatto anche nascere due banche, la banca Nugan in Australia, interessata al riciclaggio dei proventi della droga indocinese, poi, accordatisi con i servizi segreti pachistani o Isi, hanno fatto nascere in Pakistan la banca di credito e commercio internazionale, interessata al riciclaggio della droga afghana, ai traffici di armi e ai proventi dei sequestri di persone, che sono sempre serviti a finanziare le rivoluzioni.

I proventi della droga servivano anche a finanziare le guerre americane; questa degenerazione, come quella della finanza e dei suoi derivati, sono nate a causa della crisi del debito americana, a sua volta favorita dalla globalizzazione e soprattutto dalle delocalizzazioni industriali. Anche altre banche, americane ed europee, hanno favorito riciclaggio e traffico di armi; lo stato predicatore ha creato norme solo per ostacolare il riciclaggio da parte dei comuni cittadini.

George Bush, a capo di Cia, governo occulto americano o stato profondo, si era sovrapposto al governo ufficiale americano; l’informazione non ha aiutato a capire questi fatti perché era pagata per non capire e per non interrogarsi o fare massa critica. Brzezinski, polacco antisovietico, per destabilizzare l’Afghanistan, vi inviò agenti della Cia e perciò portò all’invasione sovietica del paese e alla fine del comunismo.

L’addestramento dei mujaheddin, in accordo con Pakistan e Arabia, previde anche la loro infiltrazione nelle repubbliche sovietiche dell’Asia centrale, in cambio il Pakistan ottenne, in funzione anti indiana, il benestare americano alla nuclearizzazione del paese. Il crollo dell’Urss favorì le speculazioni sul rublo e sulle materie prime russe e favorì le privatizzazioni russe, dall’impero sovietico si staccarono tanti stati e repubbliche autonome.

Alle speculazioni sulle sue spoglie partecipò anche l’Arabia che foraggiava l’islamismo internazionale, mentre le banche europee e americane riciclavano i soldi della mafia russa. Sono state tante le mortificazioni imposte dall’occidente alla Russia, dalle sanzioni, al terrorismo interno ispirato dall’estero, all’estromissione dal G8. Alcuni islamisti balcanici furono addestrati in Turchia, per operare assieme al partito islamista turco e ai servizi segreti turchi. Nel teatro militare, nell’obiettivo principale c’era sempre la Russia, gli anglo americani ne volevano la disgregazione, gli Usa furono contrari a Nasser perché si era spostato a favore dell’Unione Sovietica.

L’America voleva l’isolamento e lo smembramento della Russia, come in parte è avvenuto, mentre l’Arabia voleva l’indipendenza e l’islamizzazione wahabita delle sue repubbliche islamiche; oggi questo processo è in atto anche in una regione islamica della Cina. L’Italia cercava accordi energetici con Russia, Iran e Libia e fu travolta dal terrorismo, i servizi segreti americani controllavano quelli italiani e operavano d’accordo con quelli inglesi, attivi in Italia, assieme alle superlogge inglesi, fin dall’unità.

Contro i serbi operavano mujaheddin afghani, Al Qaeda e servizi segreti anglo-americani, l’intelligence britannica ha arruolato militanti di Al Qaeda, sia in Albania che in Kosovo; la Cia finanziava le operazioni e l’intelligence britannica curava l’arruolamento. I bombardamenti della Nato in Kosovo hanno provocato prima la fuga degli albanesi dal paese e poi, finita la guerra, quella dei serbi dal Kosovo; gli spostamenti dei terroristi di Al Qaeda erano serviti anche agli interessi delle compagnie petrolifere americane.

Ufficiali a riposo britannici addestravano e reclutavano, su territorio britannico, giovani musulmani destinati al campo di battaglia ceceno, vicino alla Russia; all’inizio, gli islamisti riscuotevano un debole interesse da parte della società afghana, ma con i soldi e le armi della Cia, provento anche della droga, e con il sostegno del Pakistan e del suo generale Zia, erano riusciti a ottenere larga influenza nel paese.

Nel 1971, con la crisi valutaria americana, fui abolita la convertibilità del dollaro, nel 1997 con un colpo d’orgoglio, nacque il programma “nuovo secolo americano” o Pnac che proponeva la leadership americana sul mondo divenuto unipolare, anche con l’uso della forza, cioè con il diritto d’invadere nazioni e di bombardarle, anche senza il consenso dell’ONU, destabilizzando anche Caucaso e Jugoslavia.

La guerra tra Iran e Irak fu fomentata dagli Usa, perché l’Iran aveva preso le distanze dagli Usa e si muoveva autonomamente in materia economica, anche con accordi petroliferi con l’Italia. In questa guerra, gli Usa fornirono ad Assad anche armi chimiche e biologiche, però nel 1998 Rumsfeld sollecitava un intervento armato contro Saddam, accusandolo di possedere armi chimiche.

A capo della Cia arrivò Porter Goss, esperto nelle operazioni nere dell’intelligence, mentre l’11/9/2001 due aerei si schiantavano contro le torri gemelle, faceva colazione a Capitoll Hill con il generale pakistano Mahmoud Ahmad, capo dell’Isi, servizi segreti pakistani, che aveva versato, secondo i servizi indiani, 100.000 dollari sul conto del capo dei dirottatori Mohamed Atta. Il britannico Saeed Sheikh, responsabile della morte del giornalista Daniel Pearl, che aveva raccontato la guerra in Kosovo in controtendenza, aveva personalmente versato 100.000 dollari al capo dei dirottatori Mohammed Atta.

In Usa il laboratorio BMI faceva esperimenti con l’antrace, nel 2001 lettere contenenti antrace provocarono decessi, panico, psicosi collettiva verso il bioterrorismo, che fece aumentare la richiesta di vaccino prodotto dalla BMI; il cui uomo Ken Alibek faceva del bio terrorismo una professione e sosteneva il progetto di George Bush che voleva incentivare i vaccini contro ipotetiche minacce.

Poi Alibek passò a una società della Florida, a contratto con il Pentagono, specializzata nella difesa da agenti biologici, ci furono morti misteriose di scienziati coinvolti nello sviluppo di agenti patogeni in grado di attaccare specifici gruppi etnici identificati dai profili genetici. Nello sviluppo di questi agenti biologici, la Cia era stata aiutata da 44 università, 15 società farmaceutiche, 12 ospedali e 3 carceri.

Il programma Mk Ultra della Cia sul controllo della mente, con la manipolazione, mirava anche a costruire un supersoldato, che obbedisse senza riserve mentali, in pratica, poiché i militari in guerra, soggetti all’obbedienza senza discutere, sono già degli schiavi, voleva favorire l’instaurazione di una dittatura occulta e della schiavitù senza lacrime.  Negli anni ottanta in Usa nacque la Ned, una Ong voluta Soros, che era, in realtà, una società privata della Cia, facente parte dell’agenda neocon, che puntava al controllo dell’uomo tramite droghe e agenti biochimici.

Londra è diventata una zona franca per jihadisti, infatti, Rashid Aswat, islamista affiliato ad Al Qaeda, è stato reclutato dai servizi britannici, dopo l’attentato a Londra del 5/7/2005, la polizia gli dava la caccia e l’MI6, il servizio segreto britannico, lo nascondeva, anche i servizi pakistani dell’Isi lo avevano rilasciato. L’intelligence britannica ha arruolato tanti militanti di Al Qaeda, con finanziamenti Cia, in Albania, Kosovo e altrove.

La Cia ha avuto rapporti con i narcotrafficanti indocinesi, sudamericani e mediorientali, con i suoi jihadisti, si è spostata dall’Afghanistan, all’Irak, alla Siria e alla Libia, che è divenuta l’area geografica a più alta concentrazione jihadista del pianeta, da dove partono gli scafisti con immigrati; l’Italia dovrebbe tremare, ma Vaticano e governo italiano paiono dormire o sono collusi o interessati economicamente al traffico.

Human Rights ha ricevuto una donazione di 100 milioni di dollari da Soros, patrocinatore della società aperta, cioè della globalizzazione, che ha finanziato rivoluzioni colorate e primavere arabe fatte di pochi moderati, ora, con 500 milioni di dollari, con l’auto di Ong e scafisti, finanzia l’emigrazione di africani verso l’Italia. Minacciando la posizione del dollaro, Saddam cadde perché voleva trattare le transazioni petrolifere in euro invece che in dollari, Gheddafi cadde perché voleva una moneta aurea africana; con la caduta del colonnello, il suo arsenale militare fu trasferito ai ribelli siriani che combattevano contro Assad.

Il generale americano Michel Flynn ha affermato che gli Usa hanno incoraggiato la nascita del califfato e il generale Thomas Mcinerney, confermando il trasferimento americano di armi ai ribelli siriani, ha confermato che gli Usa hanno contribuito alla nascita dell’Isis. Nel 2015 la commissione difesa del senato americano ha rilevato che gli Usa hanno addestrato 6.000 volontari, tra di essi solo 60 erano estranei ai gruppi jihadisti, secondo il generale Lloud Astin, i veri moderati erano pochi.

Però, al parlamento britannico, David Cameron vantava l’esistenza di 70.000 ribelli moderati; nel silenzio dell’informazione, nello Yemen elicotteri sauditi hanno bombardato civili, è quello che gli Usa rimproverano ad Assad di fare e lì’informazione fa eco. Non è chiara nemmeno la posizione dell’Ue che ha offerto denaro ad Assad, in cambio dell’ammissione nel suo esercito di ribelli moderati che, in realtà, avevano combattuto a fianco di Al Qaeda e Isis.

Gli Usa vogliono un cambio di regime a Mosca e lo smembramento della Russia, che però fa esercitazioni militari e accordi con la Cina e sostiene gruppi a stati alleati in Medio Oriente. Donald Trump ha difeso i buoni rapporti con la Russia ma potrebbe essere il presidente Usa della terza guerra mondiale, la sola, secondo i neocon, in grado d’invertire il processo d’erosione dell’egemonia americana, che permane solo grazie alla supremazia militare americana e alle sue basi militari all’estero.

Con la guerra e la conseguente rovinosa inflazione, l’Italia e gli Usa potrebbero veramente ridurre il debito; la situazione è pericolosa, come i serpenti velenosi, che si sentono minacciati, mordono, la Russia potrebbe reagire violentemente (Fonte: Germana Leoni “Lo Stato Profondo”).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS - 25/6/2017

ITALIA

In Italia lo ius soli è in vigore, con delle limitazioni, fin dal 1992, a vantaggio di chi, tra i minori immigrati, ha compiuto 18 anni; con la riforma del governo, la cittadinanza andrebbe concessa ai miniori che nascono in Italia, anche ai figli di clandestini. Adesso i minori stranieri nati o entrati in Italia godono degli stessi diritti scolastici e sanitari degli italiani; in Usa lo ius soli è riconosciuto a chiunque nasca nel paese, i paesi europei hanno regime diversi e ius soli diversi, perciò, con la cittadinanza europea, l’UE dovrebbe uniformare anche questa materia.

Se la nuova legge passerà, l’Italia si trasformerà da paese più rigido a paese più generoso, per la concessione dello ius soli, bisognerebbe almeno pretendere l’istruzione obbligatoria, l’uso della lingua italiana e insegnare la laicità dello stato, combattuta da integralismo islamico e cattolico: Non occorre insegnare la costituzione, che è un documento politico programmatico, perciò ignorato dagli italiani e dal legislatore che produce anche leggi anticostituzionali, nell’indifferenza del presidente della repubblica che le promulga; insegnando la costituzione, si  rischierebbe d’insegnare l’ipocrisia della politica, cioè predicare bene e razzolare male.

La nuova legge proposta dello ius soli, che prende il posto dello ius sanguinis, è caldeggiata dal Vaticano, che controlla il governo italiano ma che al suo interno ha una legislazione diversa, lo ius soli rischia di far aumentare gli ingressi clandestini. La cittadinanza non deve essere gratuita o automatica, ma deve essere meritata, l’impero romano cadde dopo aver riconosciuto la cittadinanza a tutti i i liberi dell'impero, nel 212 d.c. fu concessa dall'imperatore Caracalla nato a Lione, cadde anche con la conversione al cattolicesimo della sua dirigenza. Invece di renderli cittadini, criminali immigrati, minorenni o maggiorenni, vanno espulsi e deve essere revocata loro la cittadinanza se l’hanno ottenuta, cioè la cittadinanza concessa agli stranieri dovrebbe essere condizionata e revocabile.

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Per salvare MPS, lo stato vuole ricapitalizzare la banca, cara alla sinistra, portando la sua quota di capitale al 70%, versando 6 miliardi di euro, ci saranno 7.000 esuberi e si vedrà la loro sorte perché i bancari sono una categoria protetta, non sono operai dell’industria, invisi ai post comunisti. Veneto banca e popolare di Vicenza, care ai vescovi, saranno liquidate e divise, con una good bank acquisita da banca Intesa e una bad bank acquisita dallo stato che dovrà sistemare debiti e sofferenze; perderanno il capitale 170.000 soci e creditori per 1,3 miliardi di euro di bond subordinati.

Tra i creditori espropriati ci sarà anche il fondo Atlante partecipato da banche e CDP, che amministra i soldi dei pensionati e sta diventando il bancomat dello stato, anche in questo caso ci saranno 4.000 esuberi. Naturalmente ci dovrà essere l’approvazione dell’UE, che al momento, manifesta le sue riserve; per banca Intesa sarà un ottimo affare, forse, per contropartita, il governo le chiederà un aiuto, come si è sempre fatto, per il salvataggio di Alitalia, che trasporta gratuitamente papa e onorevoli, e di alcuni giornali coccolati dal governo e dal capitale, cioè a favore di altri carrozzoni.

Poiché le obbligazioni subordinate sono state anche svendute al mercato secondario, per prevenire arricchimenti speculativi, ai creditori dei bond andrà il 15% del loro valore, in cambio della rinuncia ad azioni giudiziarie; per ottenere prestiti, alcuni privati erano stati costretti sottoscrivere azioni. I rimborsi delle obbligazioni saranno differenziati e legati alla posizione economica dei creditori, ma non si escludono pronunce giudiziarie sollecitate da persone danneggiate. Il governo ha chiesto anche l’intervento del fondo interbancario di garanzia sui depositi.

Gli oneri dello stato andranno a gravare sui prossimi bilanci dei governi a guida M5S e Lega, il che non è giusto, soprattutto in democrazia vera; a proposito della situazione dei giornali che perdono lettori e sono finanziati e condizionati dai privati e dallo stato, il sole 24 ore è in grave dissesto, con bilanci truccati e cassa integrazione per i dipendenti, Carlo De Benedetti vuole dimettersi da presidente de La Repubblica, che fa parte dello stesso gruppo e perde lettori.

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Sulle coste della Libia sono intrappolati 165.000 emigranti schiavizzati e sfruttati dalle milizie islamiche in 50 campi di concentramento, l’UE potrebbe sottrarli a milizie e scafisti con la forza, controllando la costa; la maggior pare di essi erano arrivati, attraversando il deserto, non per approdare in Italia, ma per lavorare in Libia, non sapevano che era stata distrutta dai bombardamenti Nato.

Tornerebbero volentieri a casa loro se potessero farlo, l’Italia paga il governo di Tripoli e vuole questi immigrati, per sfruttarli a sua volta; su sollecitazione UE e mandato Onu, potrebbe intervenire militarmente anche l’organizzazione degli stati africani e poi si potrebbero mandare sotto processo alla corte dell’Aia i responsabili della tratta; ma governo italiano, mafia, Eni e Vaticano non sarebbero d’accordo con il blocco dell’immigrazione, infatti, il ministro dell’interno Minniti punta a un accordo, a pagamento, con il governo di Tripoli, colluso con milizie islamiche, scafisti e fratellanza islamica.

La commissione parlamentare d’inchiesta ha stabilito che il Care di Mineo è un modello criminale con il quale l’Italia fa accoglienza in accordo con le mafie, perciò, a seguito delle indagini della procura di Catania, ne ha chiesto la chiusura; questo centro è gestito dal partito di Alfano, ex ministro degli interni, ed è nato con un rapporto perverso tra politica, mafia e affari. Con esso si mirava anche a ottenere voti, assunzioni e profitti, perciò si era creata un’economia nata dal nulla, un altro Cara simile è quello di Capo Rizzuto di Crotone, la magistratura di Catanzaro ha dimostrato che i migranti sono diventati un business per politica, mafie, organizzazioni della chiesa e affari (Fonte: Il Fatto Quotidiano).

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Secondo una recente sentenza della cassazione, la stagione delle stragi italiane, cioè degli atti di terrorismo degli anni sessanta, settanta e seguenti, aveva terroristi infiltrati dai servizi segreti italiani, controllati dagli americani, nei vari gruppi armati; questi compivano attentati, aiutati anche da esponendo della criminalità e la cosa si ripeté negli anni a venire.

E' il caso di Maurizio Tremonte, poi rifugiato in Portogallo, infiltrato soprattutto tra neo fascisti veneti negli anni sessanta e settanta; anche con le indagini giudiziarie, i servizi si guardavano bene dall’informare i magistrati. Il terrorismo di sinistra colpiva persone nemiche, quello di destra, come quell’attuale islamico, colpiva nel gruppo, indiscriminatamente. Naturalmente, ci furono complicità, depistaggi, deviazioni e reticenze, con tali atti, bisognava fermare la minaccia del comunismo e la politica energetica italiana favorevole a Iran, Russia e Libia; dall’unità l’Italia è sempre andata a rimorchio di Inghilterra, Francia, Germania e Usa, i sui governi hanno disistimato soprattutto gli italiani.

ISLAM

Con la guerra e il terrorismo, Turchia e Qatar, dove ha sede l’emittente televisiva Al Jazeera che fa propaganda, questi due paesi sostengono i fratelli musulmani egiziani e la sua derivazione Hamas che fa attentati contro Israele; l’Arabia è nemica degli sciiti, gli Usa e la GB hanno usato i conflitti del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale per tutelare i loro interessi economici.

Poiché così fanno tutti, anche l’Iran sciita è accusa di sostenere il terrorismo dei fratelli musulmani, infatti, ha commissionato attentati alla Mecca e ha sostenuto gli sciiti hezbollah del Libano, che combattono per il governo di Bagdad contro l’Isis e hanno commesso atti di terrorismo contro Israele, che considera l’Iran il nemico più grande; altri attentati ci sono stati fatti in Iran, commissionati dagli stati sunniti, ora sembra che l’Arabia, contrastando l’Iran, stia facendo un favore a Israele.

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Attraverso lo stretto africano di Gibuti transitano 20.000 navi l’anno, perciò il governo vuole sfruttare la sua posizione geografica, concedendo, a pagamento, porti e basi ad americani, francesi, giapponesi, cinesi e sauditi. Con il suo denaro e con clima di guerra, l’Arabia è intenzionata a sviluppare la propria industria militare, ora si limita a importare armi, lo potrebbe fare con l’aiuto americano e israeliano.

EUROPA

Con l’esercito comune in prospettiva e con una maggiore autonomia dagli Usa, vista anche la sollecitazione di Trump a fare maggiori spese militari, l’UE vuole aumentare la spesa militare, in capo all’Unione e agli stati, consentendo a essi di superare il patto di stabilità per le spese militari, cioè di superare il deficit del 3%, il che si risolverà in un maggior guadagno per le industrie del settore.

Anche l’Italia, sollecitata dagli Usa, sta aumentando queste spese, acquistando altri aerei F35, invece degli Eurofight europei, naturalmente con disappunto dell’UE; infatti, sarebbe anche importante che l’esercito europeo, standardizzasse armi e uniformi, anche se gradualmente. Stando alle promesse, in politica estera e in economia, Trump si è presentato migliore di Obama, che ha un fratello islamico, vedremo più avanti, perché i politici sono contraddittori; comunque, Trump è demonizzato e criticato dall’informazione e dalla dirigenza UE ed europea in genere.

Trump è sempre soggetto ad attacchi dell’informazione che lo vuole eliminare anche per via giudiziaria; com’è successo ad altri presidenti americani, potrebbe anche essere  assassinato, forse perché vuole cambiare il mondo mentre ai parassiti questo va bene così com’è. Questi parassiti chiamano populisti e antisemiti quelli che vogliono cambiare le cose, come la Lega e il M5S; comunque, anche UE e stati europei finanziano indirettamente il terrorismo, soprattutto con fondazioni, riscatti, aiuti alla cooperazione, a Ong, ecc.; anche Hamas attinge a queste fonti.

INDIA

Come la Cina, anche l’india, che si sta sviluppando, vuole aumentare la sua penetrazione militare ed economica, perciò sta facendo grandi investimenti in Iran, in porti, ferrovie e infrastrutture; il nemico principale dell’India è il Pakistan nucleare, l’Iran confina con Afghanistan e Pakistan.

COREA DEL NORD

Questo paese non è solo autoritario, come tanti, anche tra gli alleati dell’occidente, ma la sua economia è improntata all’autarchia, al protezionismo e all’autosufficienza, come quella che Trump vuole attuare in Usa, ma non è detto che mantenga le sue promesse elettorali. Contro gli enunciati dei liberisti, che favoriscono l’inquinamento con il trasporto delle merci scambiate, l’autarchia e il protezionismo, se non affamano il popolo, sono scelte più che legittime di politica economica, ma ledono le tasche di tanti capitalisti.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/6/2017)

ITALIA

Considerato il livello di disoccupazione in Italia, alcuni suggeriscono di far lavorare tutti gratis, ripartendo il lavoro, e di far mantenere i cittadini dallo stato; sembrerebbe la restaurazione del comunismo, forse nato per esperimento finito male, anche per i suoi risvolti economici negativi; sembrerebbe anche una specie di ritorno al feudalesimo allargato allo stato, che non si propone di abolire, ma a volte si propone di abolire il denaro di carta e in conto corrente e forse, anche il salario, sostituito da un  reddito minimo, di cittadinanza, di base o universale: Il che però non significa abolire il lavoro, chi difende il denaro afferma che di denaro hanno bisogno solo criminali ed evasori fiscali.

Non credo che gli italiani accetterebbero facilmente questo programma, per il momento, per aiutarli a trovare lavoro sarebbe meglio anticipare l’età della pensione, eliminare doppi e tripli lavori, eliminare il cumulo pensione lavoro, eliminare la reversibilità, lo straordinario, ridurre la produttività, ridurre orario di lavoro ed eliminare privilegi fiscali, retributivi e pensionistici; conseguentemente, ci sarebbe l’aumento della domanda e lavoro per tutti quelli che vogliono lavorare.  Per non far schizzare la pressione tributaria al 60% e per non deprimere la domanda complessiva, per tassare la prima casa come vorrebbe la Germania, bisognerebbe abolire le tasse sul lavoro pagato poco e sulle pensioni più basse e limitarsi a tassare le case al disopra di un certo valore.

Keynes non accennò al reddito di base o reddito minimo, previde la disoccupazione tecnologica e disse che il lavorio non sarebbe più stato una necessità; però per Bill Gates il lavoro è una necessità ed è contrario al reddito minimo, è a favore dei vaccini e ha proposto di tassare i robot che favoriscono la disoccupaziione; un referendum svizzero ha bocciato la proposta di reddito minimo; con il quale, combattendo i profittatori e i parassiti, diminuirebbe la povertà.

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Dalle indagini delle procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze si viene a sapere che, nel 1993, alle trattative stato-mafia partecipò anche Berlusconi, perciò, secondo Antonio Ingroia, questo dovrebbe essere indagato per concorso in stragi; allora chi sapeva e non garantiva il silenzio era ucciso o suicidato, in carcere o fuori, ci furono depistaggi, assoluzioni, insabbiamenti di notizie e discredito ingiustificato, qualcuno fu costretto a ritrattare e il mutismo fu compensato.

Adesso la cassazione vorrebbe liberare Totò Riina, capo dell’ala stragista di cosa nostra, perché gravemente malato, c’è anche chi vorrebbe abolire il 41 bis che regola il carcere duro per i mafiosi, operativo dal 1992, la proposta è a favore del Gotha mafioso; questo articolo, in realtà, ha consentito a Giuseppe Graviano, capomafia del Brancaccio, e ad altri capi mafiosi, di ricevere le mogli in cella indisturbati, con la corruzione di agenti di custodia e della direzione delle carceri, Graviano aveva anche un coltello in cella.

Fino a oggi, a tener zitti i boss sopravvissuti hanno provveduto i poteri invisibili o con la maschera che, tramite loro agenti, entravano in carcere liberamente e poi hanno chiesto a boss e informazione l’occultamento della verità. I pentiti che sapevano tutto delle stragi e potevano parlare erano soppressi in carcere dagli agenti dei poteri invisibili, anche a mezzo di buste di plastica per il soffocamento, infatti, anche Provenzano, come Sindona, è morto in carcere, alcuni di loro erano blanditi o minacciati.

Questi sono i fatti e, malgrado ciò, l’informazione ancora invita a non credere ai complotti, i boss collusi con settori dello stato, a un certo punto, decisero di far rivendicare gli attentati alla formazione inventata o creata, Falange Armata; Dell’Utri era garante dell’accordo tra Berlusconi e mafia, per coprire Berlusconi, la magistratura dello stato ha anche affermato che Berlusconi aveva pagato la protezione alla mafia.

Giuseppe Graviano afferma che ebbe rapporti con Berlusconi e che dietro le stragi ci furono mandanti politici, anche Provenzano lo fece capire, li chiamava terzo livello, Riina aveva parlato di rapporti tra Ciancimino, Gelli e Provenzano; ora indagano sulle stragi le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, la riapertura dell’inchiesta vedrebbe imputato Berlusconi per concorso in stragi: Certi procedimenti non hanno mai fine, bene per la carriera dei giudici e per il lavoro degli avvocati.

Il boss Giuseppe Graviano, detenuto in carcere con il 41 bis, ha ammesso questi fatti, il capomafia di Brancaccio è un irriducibile che non si è pentito, dopo lungo silenzio, alcuni boss come lui vogliono portare all’incasso questo silenzio; val la pena di ricordare che, per molto meno delle azioni di Berlusconi, Trump rischia l’impeachment (Il Fatto Quotidiano 11/6/2017).

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A Bolzano la corte dei conti ha fatto un accordo con la provincia, in base al quale, per effettuare i controlli contabili della corte, si userà lo stesso personale della provincia, forse la corte non ha personale idoneo o sufficiente, comunque, è un altro caso di conflitto d’interesse italiano.

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Sugli immigrati, oltre alle insinuazioni della procura di Catania e di Frontex, attaccate dai solidaristi e dai curiali, ora si aggiunge anche la marina di Tripoli che afferma che alcune ONG, per prelevare i profughi, sono in contatto con gli scafisti e che nelle acque territoriali di Tripoli alcune ONG attendono i migranti imbarcati su gommoni o barconi; queste operazioni, naturalmente, incoraggiano il traffico. Tra gli indagati vi è anche l'organizzazione Medici senza Frontiere, che ha sempre affermato di lavorare solo in collegamento con la guardia costiera italiana, inoltre, per favoreggiamento dell’immigrazione, sono indagate dalla procura di Trapani tre ONG spagnole.

Con la collaborazione della guardia costiera, il governo italiano favorisce questa immigrazione che andrebbe a compensare decremento demografico ed emigrazione italiana, le due cifre corrispondono e non è un caso, però l’Italia sarebbe sopravvissuta anche con meno abitanti. La manfrina contro gli altri stati europei che non vogliono accettare una quota d’immigrati, perché non ne hanno bisogno o li temono, è solo una farsa.

Con l’immigrazione guadagnano scafisti, ONG che ricevono donazioni da stati e privati, imprenditori che vogliono manodopera operaia a basso costo, criminali, mercato del sesso, il business dei trapianti d’organi e le società farmaceutiche che fabbricano vaccini contro le epidemie portate da immigrati;  ci rimettono gli italiani che devono pagare le spese di raccolta in mare, inserimento degli immigrati e i vaccini, i lavoratori italiani che, a causa di questa concorrenza, hanno salari più bassi, la salute pubblica perché gli immigrati sono colpiti più spesso degli italiani da Aids, malaria, morbillo, tubercolosi, ecc.

E’ per questa ultima ragione che, nel silenzio dell’informazione, la ministra Lorenzin ha imposto una batteria di vaccini obbligatori, assente nel nord Europa;, l’immigrazione avviene sotto gli auspici del papa, al quale il governo italiano obbedisce, l’UE ha lasciato all’Italia mano l’ibera nell’immigrazione perché rispetta più la chiesa che i governi italiani. L’immigrazione compensa decremento demografico ed emigrazione degli italiani, dovuta alla crisi economica ed è una risposta della chiesa al controllo delle nascite che gli italiani hanno risolutamente attuato.

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La regione Campania aveva finanziato la ristrutturazione di una colonia per bambini indigenti con 2,5 milioni di euro, l’arcivescovo in pensione Gerardo Pierro, li ha utilizzati per trasformarlo in albergo di lusso, perciò il monsignore è stato condannato e la colonia è stata restituita alla diocesi. L’arcivescovo si è fatto anche erigere una statua, quale pastore della chiesa di Salerno; è probabile che il rimborso dei 2,5 milioni sarà fatto non con i soldi dell’arcivescovo, ma con parte dell’8°% Irpef gestita sempre dai vescovi (Il Fatto Quotidiano 11/6/2017).

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Il decreto Lorenzin sui vaccini non doveva estenderne l’obbligatorietà da 4 a 12, cioè la vaccinazione avrebbe dovuto essere facoltativa, questo tema, assieme all’immigrazione, peserà molto alle prossime elezioni politiche, non ci facciamo incantare dalle amministrative dove il M5S non pare abbia brillato; a causa del deficit di organizzazione della pubblica amministrazione italiana, il decreto mette in difficoltà Asl e scuole, soprattutto per il tempo e il personale disponibile.

Intanto il governo italiano, ricorrendo alla gogna e al terrorismo psicologico, continua a radiare dall’ordine medici non allineati, come Roberto Gava, invisi a Big Pharma, sempre prodiga con i medici; contro le insinuazioni di esponenti del M5S, il ministro della sanità Lorenzin minaccia querela, comunque ricordiamo che l’obbligo del vaccino contro l’epatite B fu introdotto dal ministro della sanità De Lorenzo, poi condannato per corruzione.

Malgrado le dichiarazioni tranquillizzanti di medici, arrivate tramite televisione, l’Aifa o agenzia italiana per il farmaco, ha pubblicato un documento sulle reazioni avverse ai vaccini; l’associazione consumatori Codacons ha denunciato la ministra della salute, Lorenzin, per la morte di cinque neonati che avevano preso un vaccino, l’Aifa l’ha denunciata per abuso d’ufficio, omesso controllo e favoreggiamento delle case farmaceutiche che producono vaccini (Nexus n.128).

Pare che il governo profondo o occulto voglia usare i vaccini anche per il controllo della popolazione; la Fondazione David Rockefeller finanza la ricerca biologica, eugenetica, sterilizzazione, controllo delle nascite; sostiene un programma di riduzione della popolazione; assieme all’OMS ha finanziato un vaccino contro il tetano che blocca le gravidanze, attraverso Monsanto, controlla la produzione di OGM.

Henry Kissinger è stato suo dipendente, Rockefeller controlla Chase Manhattan Bank è ha contribuito alla nascita del gruppo Bilderberg e della Commissione trilaterale; controlla produzione di petrolio, acqua, cibo, denaro, vaccini, farmaci e armi; fece presidente della Federal Reserve il vice presidente della Chase, Paul Volcker, che nel 1976 attuò la terapia shock dei tassi d’interesse, che fece crescere il debito pubblico dei paesi del terzo mondo e favorì privatizzazioni e  svalutazioni monetarie, che hanno consentito al suo amico George Soros di speculare alla grande.

Assieme alla Cia, Rockefeller in America Latina ha favorito il colpo di stato di Vileda e Pinochet, con la globalizzazione e la società aperta cara a Soros, ha contribuito a distruggere le economie nazionali, con la commissione trilaterale e il suo amico Brzezinski ha creato una rete invisibile, chiamato stato profondo, che controlla i governi.

Gli Usa producono armi biologiche, come botulino e antrace, fornite anche a governi arabi, anche George Bush era a favore del controllo demografico, anche Bill Gates è a favore di vaccini e del controllo demografico; l’industria dei vaccini è coinvolta con l’eugenetica e con la sterilità indotta delle donne in Filippine, Nicaragua, Messico e Kenya, dove la vaccinazione contro il tetano pare sia servita anche a questo scopo.

Vaccini come quello contro l’ebola non sono sicuri e hanno gravi effetti collaterali, tuttavia questo vaccinoè stato approvato dall’OMS; Gates e Murdoch sono a favore delle vaccinazioni di massa. Murdoch ha provocato l’espulsione dall’ordine dei medici del dott. Wakefield, che affermava che il vaccino MPR favoriva l’autismo; accade che alcuni enti di controllo e  accademici sono collusi con le fabbriche di vaccini.

A causa dell’interesse alla guerra biologica, anche la fabbrica di armi Lockheed è interessata alle biotecnologie e ai vaccini; con la scusa del terrorismo, gli Usa stanno anche attuando un programma di vaccinazione forzata, l’Italia è stata elevata, ancora una volta, a laboratorio, anche in questo campo (Nexus n.128).

EUROPA

A Berlino l’ufficio delle  entrate ha scoperto un’evasione da oltre 31 miliardi di euro da parte di banche e finanziarie che agendo, da Londra, Usa e Svizzera, ricevevano rimborsi, non dovuti, di tasse sulle vendite all’estero di azioni di società tedesche; i cervelli dell’operazione erano a Londra, ma frodato è stato il fisco tedesco, l’operazione è stata posta in essere a causa di una lacuna legislativa tedesca alla quale si è posto rimedio nel 2012.

In queste operazioni di compravendita di azioni, operatori e investitori hanno guadagnato parecchio, ora sui rimborsi fiscali non dovuti indaga la procura di Colonia, comunque, della macchinazione facevano parte anche legali tedeschi. Con la cessione di pacchetti azionari a investitori esteri, si chiedeva la restituzione dell’imposta, però i titoli erano fatti passare falsamente per parecchie mani e perciò si chiedeva più volte il rimborso delle imposte, un operatore è riuscito anche ad avere dieci rimborsi non dovuti. Gli italiani devono abituarsi a capire che non solo i soli mafiosi, evasori e corrotti del mondo.

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La City di Londra è la capitale mondiale dei servizi finanziari, gestisce il 75% dei derivati in euro e il 90% degli swap sui tassi d’interesse in Usa, è la più grande stanza di compensazione del mondo, la sua LCH è controllata dalla borsa di Londra; la City ha portato allo sviluppo dei derivati e della speculazione, alla crisi del 2008 e a quella attuale. Con la Brexit, Londra dovrebbe rinunciare ai diritti di compensazione in euro, perciò Londra è in allarme, la piazza concorrente e Wall Street; questi strumenti creano instabilità finanziaria nell’area dell’euro, al di fuori del controllo della BCE; perciò, la commissione europea potrebbe spostare la camera di compensazione a Francoforte o in altra città dell’EU, però, nemmeno così l’Italia si potrà salvare (Nexus n.128.).

USA

Trump gioca in solitario e sembra voglia buttare tutto all’aria ma, dopo aver attaccato la Clinton, anche perché alleata dei sauditi, ora anche lui è sempre attaccato ai sauditi; comunque, ha licenziato molti responsabili di uffici. Tutti aiutano il terrorismo, a causa della guerra fredda, dagli interessi e della speculazione, anche l’Ira irlandese, l’Eta spagnola e le brigato rosse italiane hanno ricevuto aiuti  dall’estero.

E’ probabile perciò che l’antipatia verso il Qatar dipenda, oltre che dal suo sostegno al terrorismo, come afferma Riad e Washington, anche da un suo progetto di sfruttamento, assieme all’Iran, dei grandi giacimenti di gas e petrolio nel braccio di mare tra loro confinante. Il Qatar ha pochi abitanti e importa l’80% dei generi alimentari, con il blocco commerciale da parte degli altri paesi del Golfo, è rifornito da un ponte aereo iraniano; Inoltre, una sua isola, forse ricca di idrocarburi, è contesa, ce n’è abbastanza per un’altra guerra.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS 10/6/2017

ITALIA

Religioni e dottrine sociali hanno sempre aspirato, almeno al momento della nascita, al riscatto degli umili, in questo o nell’altro mondo, e a contrastare la ricchezza; la chiesa ha promesso che, nell’altro mondo, gli ultimi sarebbero stati i primi, cioè ha promesso ai poveri la promozione di classe, il che non è l’abolizione delle classi e non è un traguardo di eguaglianza, però è stata anche un po’ profetica, perché, a volte, con la rivoluzione e la lotta politica, per alcuni, c’è stato effettivamente una promozione o un cambiamento di classe.

La storia insegna che la rivoluzione non abolisce le classi, ma permette solo un avanzamento sociale a chi cambia classe, salendo almeno di un gradino sociale; la maggior parte dei poveri, senza uno stato sociale, non è aiutato dalla rivoluzione e non fa un passo avanti, anzi, lo sfruttamento dei sudditi da parte delle nuove classi dirigenti spesso diventa peggiore. E’successo quando ai padroni aristocratici delle terre sono subentrati i borghesi, molto più attenti ai loro interessi; perciò non c’è peggior sfruttatore di un ex schiavo, diventato aristocratico, borghese o amico dei mercati.

Bisogna riconoscere che l’uomo, naturalmente anche le donne, sogna non l’eguaglianza ma di elevarsi al disopra degli altri uomini, nel potere e nella ricchezza, ma, come programma politico, predica eguaglianza, democrazia e socialismo che sono una burla. I democratici fanno affari con gli antidemocratici e i semiti con gli antisemiti; perciò, a volte è chiamato antisemita soprattutto chi è contro i mercati, mentre chi vuole ambiare il mondo è definito populista; i poveri, contro la propaganda dell’informazione e della costituzione, non credono più alle promesse di eguaglianza, ma sognano di diventare ricchi rubando, prostituendosi, facendo politica al servizio dei potenti,  sperando di fare un matrimonio ricco o di vincere alla lotteria.

Contro le richieste di cambiamento, i governanti assoluti come il papa e il concordatario Mussolini, hanno invitato a credere, obbedire e combattere, perché senza fede non si obbedisce e si combatte anche peggio. Hanno detto che l’obbedienza è dovuta a causa dell’infallibilità dei capi supremi, che in realtà sono spesso fallaci; inoltre, hanno esaltato i valori di famiglia, patria e religione; oggi in occidente sembra però che la famiglia allargata, la prima forma di società, abbia abdicato di fronte allo stato, alla religione, alla moglie e ai figli.

Lo stato italiano, anche se non è scritto sulla costituzione, sembra ancora confessionale e non laico, a volte ottiene consenso perché, in quanto protettore, sembra proteggere dal  terrorismo; però l’Islam potrebbe avanzare perché i cittadini, non più difesi dallo stato, per avere protezione, potrebbero rivolgersi ad esso, anche perché ha alleati tra i potenti d’occidente; è accaduto anche con la decadenza degli imperi; la televisione italiana è politicamente corretta e megafono del papa, perché tutti i partiti ne parlano bene, chiunque esso sia.

Le promesse non mantenute della politica sono state la repubblica, o cosa pubblica, contrapposta alla cosa privata, una specie di cosa nostra, sintetizzata dal potere e dalla ricchezza; inoltre la democrazia o governo del popolo, ma il popolo non ha mai governato, il grado di democrazia dipende anche dal sistema elettorale; altre promesse non mantenute sono il socialismo, cioè la socializzazione della proprietà privata a vantaggio dello stato, che però appartiene a un’èlite, la dittatura del proletariato, o governo assoluto del popolo, cosa difficile da immaginare, perché il popolo non può governare la minoranza dei privilegiati che possiedono lo stato, neppure indirettamente, cioè attraverso il parlamento. Alle promesse non mantenute seguivano sempre, da parte degli imbonitori della politica, rivoluzionari o meno, promesse più grandi e impegnative.

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Al 31/12/2016 il debito pubblico italiano arrivava a 2.218 miliardi di euro, pari al 133% del Pil, esso è aumentato di 30 punti negli ultimi 10 anni, è il terzo del mondo in valore assoluto, dopo Usa e Giappone; fino al 1981, data in cui ci fu il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia, era sotto il 60%, la soglia limite fissata dal Fiscal Compact, poi aumentò del 5% l’anno fino ad arrivare nel 1994 al 122% del Pil, allora la spesa pubblica, al netto degli interessi sul debito, era al 43% del pil, quella dell’eurozona al 48%, il che, mancando lo stimolo della spesa pubblica, favoriva la recessione italiana.

Con il divorzio, la Banca d’Italia non poteva più comprare titoli di stato di nuova emissione a basso interesse, per cui gli interessi superarono anche il tasso d’inflazione; l’ingresso nell’euro nel 2002, a un cambio basso della lira, contenne il costo dei salari espresso in euro e favorì le esportazioni, ma evitò che, in quel momento, il debito pubblico italiano raddoppiasse. A causa del peso degli interessi, dal 1980 al 2007 l’Italia ha contratto 1336 miliardi di euro di nuovi debiti, sui quali ha pagato 1740 miliardi d’interessi, a vantaggio delle banche e degli speculatori stranieri.

Dal 1990 al 2015 i cittadini hanno versato in tasse allo stato 700 miliardi di euro in più e la pressione tributaria ora ha raggiunto circa il 50% del pil, la contrazione della spesa, del deficit di bilancio e l’avanzo primario, hanno favorito la recessione; la crisi Usa del 2008, cui è seguita la speculazione finanziaria e dei derivati, le insolvenze economiche e l’avventurismo bancario, hanno provocato la crisi del sistema bancario, prima in Usa e poi in UE, quindi in Italia.

La crisi delle banche, cui è seguito il soccorso pubblico, ha aumentato il debito pubblico degli stati, il che ha richiesto, da parte dell’UE, precarizzazione salariale e delle pensioni, misure d’austerità, privatizzazioni e vincoli di bilancio. A causa di questi fatti, nel 2014 il debito pubblico medio dell’eurozona era arrivato al 94% del pil, lo stato italiano non ha beneficiato del calo degli interessi, favorito dal quantitative easing, perché con i derivati aveva scommesso sul loro rialzo, invece sono scesi, perciò il peso degli interessi sul debito ha continuato a pesare come prima sul bilancio dello stato.

Come il bilancio in deficit è espansivo, l’avanzo privato ha favorito la recessione del paese, per cui siamo passati da un livello di crescita annuale del 3% degli anni ottanta, all’attuale 1% circa; ora lo stato italiano deve salvare le banche con 20 miliardi, il che farà aumentare il debito pubblico, ma Carlo Calenda, ministro dello sviluppo economico, promette di ridurlo del 3% l’anno, fino a portarlo nel 2035 al 75% del pil.

Se, con la ripresa, aumentasse l’incremento del pil, si potrebbe arrivare anche al 60%, però bisogna mettere in conto cambiamenti climatici, terremoti, terrorismo, guerre, investimenti pubblici, speculazioni sulla spesa pubblica, parassitismo politico e welfare. Trattandosi di aiuto alle banche e non ai lavoratori, quest’aiuto alla fine sarà probabilmente approvato anche dall’UE, anche perché l’Italia non utilizzò il fondo salva stati o ESM, creato dall'UE nel 2011, a vantaggio soprattutto delle banche, al quale anch’essa contribuì con 60 miliardi di euro e che fece aumentare il debito pubblico italiano; il tutto a vantaggio di Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Islanda, ora è l’Italia a essere travolta, senza aiuti dal Fondo, dalla crisi delle banche, perché s'è ammalata fuori termini, evviva l’’UE (Per le notizie: fonte Marco Bersani - MicroMega).

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Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nella relazione annuale, sulla durata della crisi economica italiana, maggiore di quella degli anni trenta, afferma che essa non è stata determinata dal debito pubblico, essa però dal 2007 al 2013 ha fatto diminuire pil, investimenti, produzione industriale e consumi e oggi il nostro pil è ancora inferiore a quello del 2007, mentre altri paesi dell’UE l’hanno superato.

Oggi la crescita mondiale è al 3%, quella dell’UE al 2% e quella italiana all’1%, a causa della politica economica europea, l’espansione monetaria di Draghi non ha risolto la crisi, manca un vero bilancio europeo, con più risorse e tasse europee e hanno dominato, l’austerità e i vincoli di bilancio dell’UE. Per ridurre i differenziali economici, l’UE dovrebbe favorire l’armonizzazione fiscale e dovrebbe emettere eurobond a sostegno degli investimenti pubblici; ma l’Italia deve attuare una riforma della pubblica amministrazione in grado di utilizzare tempestivamente queste risorse, per non perdere tali aiuti, il nostro territorio ha anche bisogno di questi investimenti.

Nell’area euro la ripresa va consolidandosi, sospinta dai consumi e dagli investimenti in beni strumentali delle imprese, anche in Italia questi sono cresciuto del 5% nell’ultimo anno, ma sono ancora inferiori del 14% rispetto a quelli del 2007; se la produzione è realizzata al di fuori dell’Italia, per far crescere il pil, non serve investire in beni strumentali. Un effetto sempre positivo su domanda e occupazione l’hanno gli investimenti in opere pubbliche, per riassetto del territorio e in materia immobiliare, soprattutto con incentivi fiscali. Oggi gli investimenti in infrastrutture rilancerebbero la domanda interna.

Il governo ha affrontato la crisi puntando soprattutto sulla riduzione del costo del lavoro, invece di puntare su un’offerta di lavoro più ampia e di valorizzare la manodopera qualificata e istruita, invece di favorire l’immigrazione. Gli investimenti pubblici sono il 2% del pil, inferiori di un punto rispetto al 2007; il contenimento della spesa pubblico ha diminuito gli investimenti pubblici e la domanda e ora il debito pubblico pesa perché il pil non cresce adeguatamente; a causa della politica economica europea, la riduzione della spesa pubblica in investimenti ha contribuito a far crollare la domanda interna e perciò le imprese, che hanno impianti utilizzati  parzialmente, non investono.

Anche la sofferenza delle banche, oltre che alla loro speculazione,  è legata alla crisi economica, tuttavia il nostro sistema bancario è complessivamente più solido di quello tedesco, minato da una montagna di derivati in portafoglio. La commissione europea è del tutto omogenea alla Germania e ai suoi alleati nemici della Russia; nel 2011 la politica monetaria europea prendeva la strada espansiva con lo scopo di contrastare le carenze di liquidità del sistema bancario e dell’economia, il che però, visti i risultati, non ha risolto la crisi economica italiana e non ha allontanato il rischio di una disgregazione dell’unione monetaria.

Draghi ha preso in ritardo la decisione del QE, che doveva servire a ridurre la speculazione sui titoli pubblici, la sua azione fu all’inizio impedita dal divieto della commissione a concedere aiuti di stato. All’inizio della crisi, le banche italiane avevano sofferenze limitate che poi però esplosero con il crollo dell’economia; gli interventi a tutela dei depositati sono stati ostacolati perché equiparati dall’UE ad aiuti di stato; comunque, qualche anno prima, il nord Europa aveva fruito del fondo salva stati per le sue banche in crisi con la bolla immobiliare.

Per la risoluzione della crisi di quattro piccole banche italiane, la commissione europea ha posto numerosi ostacoli, poi ha messo fretta, forse in considerazione del fatto che in Italia i tempi di recupero dei crediti immobiliari bancari è di 12 anni, tra fallimento ed esecuzione immobiliare; l’accelerazione avrebbe costretto a svendere crediti immobiliari a speculatori.

Visco afferma che, con una crescita dell’1%, l’inflazione del 2% e un avanzo primario del 4%, il debito pubblico, in dieci anni, tornerebbe sotto il 100%, anche il saldo primario italiano obbedisce alle regole europee, anche Canada, Belgio, Danimarca e Finlandia ne hanno uno di oltre il 5%; questo però implica una politica di bilancio restrittiva che diminuisce la crescita. Purtroppo l’Italia si è anche impegnata nelle sanzioni alla Russia, che diminuiscono il commercio e non aiutano il nostro pil; anche nel 1929 fu la politica economica restrittiva ad aggravare la crisi, invece solo la crescita, l’inflazione e la riduzione degli sprechi possono risolvere il problema del debito pubblico (Fonte: Roberto Romano - Carlo Clericetti).

ISLAM

Arabia, Bahrein, Emirati ed Egitto hanno rotto i rapporti diplomatici con il Qatar, ricco di petrolio e gas, con l’accusa rivoltagli di fomentare il terrorismo nei paesi confinanti, cioè di sostenere fratelli musulmani, Daesh e Al Qaeda, anche con l’aiuto dell’Iran, pure accusato di fomentare il terrorismo; il Qatar è accusato di destabilizzare la regione, perciò è stato escluso dall’intervento militare sunnita in Yemen, i voli della sua compagnia aerea saranno boicottati e sarà sospeso il campionato mondiale di calcio da organizzare in Qatar nel 2022.

A causa della tensione, si rischia anche un confronto militare, la disputa riguarda anche alcune isole del Golfo, contese tra Qatar e Bahrein, l’emiro del Qatar ha anche criticato la retorica anti iraniana dei suoi vicini. Seguendo una tradizione internazionale della politica e della guerra, sostengono il terrorismo e la guerra per procura anche Nato, Usa, Arabia, Emirati, Turchia, Iran e Russia, colpiti a loro volta dal terrorismo con mandanti di parte avversa, infatti, ci sono stati attentati anche in Russia, Inghilterra, Iran e La Mecca.

L’Italia, stato senza sovranità, è stata un laboratorio politico ed economico; per fermare l’avvento al potere dei comunisti, fu colpita nel terrorismo negli anni settanta, ottanta e novanta, poi, per favorire la speculazione finanziaria, fu nell’obiettivo dei mercati e delle società di rating; però, per realizzare l’unità italiana, una qualche specie di terrorismo fu praticato anche dal Piemonte (Per le notizie: fonte La Repubblica 5/6/2017).

A causa delle lotte tra paesi islamici, si stanno creando due fronti, da una parte Russa, Egitto, Iran, Qatar e Turchia, dall’altra Arabia, Usa, altri paesi del golfo e Israele; per il momento lo scontro avviene per procura e per mezzo di terroristi reclutati e pagati, spesso provenienti dall’Europa, questi si vendicano, con atti di terrorismo, sui paesi europei per il loro ruolo svolto nelle guerre in Medio Oriente e Africa settentrionale.

EUROPA

Trump accusa la Merkel e vuole migliorare i rapporti con Russia e Cina, che è legata alla Russia, ma non può farlo con l’Iran invisO all’Arabia che ha interessi economici con gli Usa; l’Italia ha buoni rapporti con Usa, Russia, Iran e Cina e, con la via della seta, può diventare il capolinea europeo dei rapporti con la Cina, aumentando di peso economico e politico nel continente europeo, dove la Germania vuole dominare e perciò ha fatto di tutto per minarne l’economia, la politica e l’immagine, anche con l’aiuto della finanza internazionale e anglo americana, che ha nei fini soprattutto la speculazione.

Con l’aiuto, non gratuito, dell’informazione, la propaganda ebraico-israeliana accusa, generalizzando, i nemici dei mercati, della globalizzazione e quelli che vogliono cambiare il mondo e l’Italia, d’antisemitismo; quella tedesca, che ha notevoli disponibilità economiche e finanziarie, e dei governi europei suoi seguaci, li accusa di populismo, inoltre, tutti accusano gli avversari di appoggiare il terrorismo di qualche tipo, il che può essere vero.   

Lo scontro tra Merkel e Trump non dipende solo dal grande avanzo commerciale della Germania che, al riguardo, non rispetta gli accordi per il suo contenimento nemmeno con i paesi dell’UE; la Germania sta ribellandosi all’ordine mondiale nato nel 1945 e si nasconde dietro l’UE, che soffre per le politiche tedesche ed è da essa dominata, però io paesi europei dell’est, grazie a questa politica, si sono sviluppati, ora gli Usa sono insofferenti all’egemonia tedesca e la Russia teme il peggio.

Per Draghi e Visco l’attuale crisi europea, dopo quella del 2007 di origine Usa, non è stata provocata dai debiti pubblici, come asserito dalla Merkel, dai paesi europei che le fanno da contorno e dalla commissione europea; ma è stata provocata dalla politica economica dell’UE, asservita alla Germania, che ora vuole rompere con gli Usa e stringere i nodi scorsoi contro l’Europa; come ha cominciato a fare con l’Italia, grazie alla collaborazione dei suoi governi venduti allo straniero. Sta emergendo un’Europa federale dominata dalla Germania, retta da una maggioranza filotedesca, forse è anche per questo che in Gran Bretagna ha vinto la Brexit, la verità è spesso sottaciuta (Fonte: Piergiorgio Gawronski – Il Fatto Quotidiano).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

  ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/6/2017)

OCCIDENTE

Al G7 di Taormina, Trump, in posizione di minoranza, ha ripetuto la sua posizione a favore di protezionismo, contro l’immigrazione e contro il controllo climatico, mentre tutti i paesi partecipanti al summit si sono detti contrari al terrorismo. Il protezionismo è un diritto dei paesi che vogliono proteggere la loro produzione e la loro occupazione, inoltre, è inutile parlare per slogan, ora la circolazione delle merci e dei capitali non è perfetta, a causa dei diversi standard imposti alle merci, ai dazi doganali non sempre allineati e alla diversa tassazione del capitale.

In Italia, l’immigrazione è un progetto speculativo dei mercati, cioè della finanza, che controllano governo e informazione italiana, e che hanno trovato una sponda autorevole nel papa; dal 1945 l’Italia è stata un  laboratorio per terrorismo, speculazioni finanziarie e sanità. I mercati hanno speculato grandemente in Sudamerica e contro l’Italia, mirando a spogliarla delle sue ricchezze, anche disordini, guerre civili e immigrazione aiutano la rapina. Sull’immigrazione il comunicato finale ha riconosciuto il diritto dei paesi a stabilire barriere all’immigrazione, il papa e il governo italiano piangeranno.

Sul controllo climatico, Trump è spaventato dai costi della conversione nelle altre forme energetiche e non vuole danneggiare i produttori di petrolio e gas, cioè Usa, Arabia e paesi arabi del golfo. Bisogna tuttavia rilevare che, nel passato geologico detta terra, a causa della maggiore attività vulcanica, la vita è esistita anche con anidride carbonica doppia dell’attuale, con una vegetazione rigogliosa che consentiva agli animali di raggiungere enormi dimensioni.

Tuttavia, l’aumento dell’anidride carbonica è associato, con l’effetto serra, al riscaldamento globale, che aumenta anche la produzione di metano dal ghiaccio disciolto e dal permafrost, con altro aumento del riscaldamento, il che darebbe torto a Trump; ma la temperatura della terra dipende anche dalla sua posizione rispetto al sole e fra mille anni dovremmo incamminarci, gradualmente, verso un’altra era glaciale.

Inoltre, con il caldo aumenta evaporazione e nubi che, a una certa quota, hanno effetto rinfrescante; consideriamo anche che la terra sia, per l'acqua, come una spugna, tanto che l’acqua presente nell’atmosfera e quella presente nella crosta e nel mantello della terra superano di molto quella presente nella superficie. E’ difficile pertanto determinare quanto aumenterà il livello del mare con il riscaldamento globale, meglio limitarsi ad affermare che un certo fenomeno, con certe premesse, si muove verso una certa direzione.

Comunque, è chiaro che nella storia cambiamenti climatici e carestie hanno favorito l’emigrazione di uomini e animali, con come il cambiamenti nelle diete di uomini e animali, negli uccelli questa emigrazione è anche stagionale; ma la terra africana, gestita bene, è in grado di alimentare la sua popolazione. L’Africa ha trenta milioni di chilometri quadrati, mettiamo che solo dieci siano coltivabili, con un miliardo di abitanti ha 100 abitanti per chilometro quadrato, l’Italia, con le sue montagne, ne ha 200, cioè il doppio, infatti, importa molte derrate alimentari.

Sul tema del terrorismo, tutti gli stati presenti al G7 hanno affermato di volerlo combattere, ma gli stati hanno tre facce e finanziano il terrorismo che è un altro modo di fare politica, vedremo, anche se la Germania afferma che solo l’Italia non rispetta i trattati; pesa molto l’espulsione della Russia dal consesso, contro la quale sono state dirette anche sanzioni e boicottaggi vari, che però hanno un effetto propagandistico e non sempre funzionano.

E’ accaduto ciò perché questo paese ha sostenuto i ribelli ucraini, l’Iran, Assad, ha attaccano il monopolio del dollaro e, staccato dagli Usa dall’Europa occidentale, ha fatto accordi monetari, bancari, economici, militari, tecnici, scientifici e commerciali, con la Cina, che è il vero rivale, tutto campo, degli Usa, mentre la Germania è solo un suo rivale commerciale che esporta troppo e vuole dominare l’UE.

Trump ha invitato l’Italia, che ha i suoi problemi economici e di bilancio, ad aumentare le spese militari, che per gli Usa hanno importanza economica e forniscono lavoro, ma, si dice, sono anche una necessità per fronteggiare terrorismo, Russia, Iran, Corea del nord e Cina. La seconda motivazione, che mira a coinvolgere gli alleati, potrebbe essere un pretesto per giustificare la prima; sarebbe bello che il mondo si dedicasse alla pace invece che al riarmo invocato per tutelare la pace; purtroppo, terrorismo e guerre si fanno anche per procura. Trump ha invitato anche la Germana ad aumentare le spese militari, è curioso, a questo paese, dopo la prima e la seconda guerra mondiale, si era imposto di ridurre gli armamenti; intanto i sette alleati hanno rinnovato le sanzioni alla Russia.

Alcuni paesi islamici, della Nato e dell’UE alimentano le guerre, l’UE, gli Usa accusano solo l’Iran di terrorismo, civettano con paesi islamici sunniti e, assieme alla UE, hanno un rapporto ambiguo con Israele; fra l’altro, il terrorismo e l’instabilità del mondo islamico e dell’America latina sono serviti per rubare beni artistici poi acquisiti dai ricchi del mondo che li custodiscono nei loro caveau privati.

L’Italia deve stare attenta con l’immigrazione, ma Gentiloni e Mattarella sono più propensi a dormire; ora però pare che la Germania che, fino a oggi, ha assecondato i mercati contro l’Italia, voglia prendere le distanze dalla politica Usa. La Merkel ha polemizzato con le posizioni di Trump sul clima e sul protezionismo e, ha invitato gli europei a serrare i tanghi, ma poi ha detto che le relazioni con gli Usa sono troppo importanti e non si possono guastare, una bella frase della politica.

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Quando si dice che l’Italia o un altro paese aspira a qualche cosa di buono, non si fa altro che personificare lo stato, infatti, dal tempo di re Sole, la classe dirigente s’identifica con lo stato, al quale il suddito contribuente si sente spesso estraneo, anziché sovrano; ciò malgrado, la retorica del patriottismo e il fanatismo religioso serve a mobilitare il popolo, a favore di una causa presentata dalla propaganda come giusta, ma poi la classe dirigente fa di tutto per contrastare le aspirazioni democratiche e sociali del popolo.

USA

Amnesty International e Human Right hanno come sponsor finanziatore il governo Usa, perciò, per giustificare i suoi interventi militari, fanno propaganda con l’argomento ella difesa dei diritti umani, denunciando lo stato delle prigioni siriane, l’impiego di gas da parte dell’esercito siriano, affermando che i soldati iracheni di Saddam uccidevano i neonati; con la strategia della tensione e dei complotti, EU e Nato comprano informazione e politica, sostengono governi fantoccio e hanno favorito, a scopo speculativo, la crisi dei rifugiati. Queste due associazioni non parlano però dello stato pietoso delle prigioni americane, non dei crimini della Nato o degli Usa; parlano dei crimini altrui per giustificare le aggressioni americane, in realtà nate per difendere gli interessi americani e occidentali e per speculare sulle crisi altrui (Fonte: Margaret Kimberley).

ISLAM

Tahir Al Sham o Al Nusra o Al Qaeda filiale siriana, nel 2012 inserita dal governo americano nella lista nera delle organizzazioni terroristiche, responsabile di crimini verso i civili siriani, è stata rimossa dalla lista, il che consentirà ai cittadini Usa di farle donazioni, oltre agli aiuti che arrivano dal governo Usa, inoltre consentirà ad Al Qaeda di portare l’opposizione ad Assad sotto il suo controllo e al governo Usa d fornirgli armi.

Al Nusra è sostenuta dal Qatar e, in generale, gli jihadisti sono sostenuti dai governi islamici sunniti del golfo, verso i quali Usa ed EU devono riconoscenza per gli investimenti che ricevono da loro e per le armi che vendono loro. Al Nusra o Al Qaeda guida l’opposizione ad Assad, assieme a Daesh o Isis, sostenuta dall’Arabia, entrambe hanno lo scopo di minare gli sforzi di Assad, Russia e Iran, miranti a sconfiggere definitivamente i terroristi, contro i quali in Libia è impegnata anche l’aviazione egiziana, mentre l’UE sostiene il governo di Tripoli, vicino agli scafisti e alla fratellanza musulmana (Per le notizie: fonte R. Vivaldelli).

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Gli occidentali della Nato sono alleati con le monarchie islamiche del Golfo che finanziano moschee radicali, integralisti islamici e terroristi islamici, forniscono a questi paesi armi che le usano per aggredire paesi islamici laici, socialisti o sciiti, anche se raramente democratici, come la Siria, la Libia, l’Irak e lo Yemen. Per fare ciò, seguono un copione che risale alla fine degli anni settanta, quando in Afghanistan, in funzione antisovietica, nacque Al Qaeda, per opera di Usa, Arabia e Pakistan.

Negli anni novanta sorsero mercenari islamisti per un attacco alla Jugoslavia, alla Bosnia e al Kosovo, cui seguì l’intervento Nato; in quell’occasione, la propaganda occidentale attaccò i serbi per le stragi, senza prove, di Sebrenica e Racak, ignorando le stragi dei musulmani a danno dei serbi; anche la rivolta musulmana integralista cecena contro i russi fu orchestrata da paesi sunniti e da paesi Nato, Usa in testa.

In Libia le milizie islamiche di Misurata, armate da Qatar e Turchia e legate ai fratelli musulmani, appoggiavano l’attacco aereo della Nato con le loro truppe di terra; sono numerose le formazioni armate islamiste che cercano di destabilizzare il governo siriano e sono armate da paesi sunniti e dall’occidente, a cominciare da Daesh e Al Qaeda, esse sono state addestrate in Turchia e in Giordania.

Il neo colonialismo occidentale, per portare avanti questa politica, si serve anche di attacchi terroristici, quello che colpisce l’occidente potrebbe essere una risposta da parte di altri paesi islamici, come l’Iran accusato dagli Usa di terrorismo, infatti, il terrorista libico che ha colpito a Manchester pare volesse vendicarsi dei bombardamenti inglesi. In Siria l’occidente ha fatto finta di combattere Daesh e invece ha bombardato le difese siriane e ha accusato il governo siriano di usare armi chimiche, perciò, per rappresaglia, ha bombardato un aeroporto da cui partivano le missioni contro Al Qaeda. Recentemente, aerei Usa e inglesi, in coordinamento con mercenari islamici integralisti, hanno bombardato anche truppe siriane e irachene che stavano convergendo minacciosamente contro Daesh (Per le notizie: fonte Vincenzo Brandi).

EUROPA

Il Pil spagnolo aumenta tre volte più velocemente d quello italiano, perché la Spagna ha combinato la politica d’austerità voluta dalla Germania, con una politica keynesiana espansiva e di deficit di bilancio; nel paese i salari sono scesi, in media, del 10%, meno che in Grecia, e la disoccupazione spagnola è al 18%, il deficit di bilancio, come in Francia, è tre volte quello italiano, però questi due paesi dall’UE non sono multati come l’Italia.

In Italia esiste un avanzo primario di bilancio e in Spagna no, il debito pubblico spagnolo, forse per aiutare le sue banche, è arrivato al 100% del Pil e cresce più velocemente di quello italiano, penalizzato da una politica più restrittiva. La Spagna concede più sussidi che fanno aumentare i consumi e il reddito; l’Italia esporta di più, con un attivo valutario di 50 miliardi di euro, il secondo nell’UE, dopo la Germania, frutto della stagnazione dei consumi interni.

Dopo la crisi immobiliare, le banche spagnole e di altri paesi europei sono state salvate dal fondo salva stati europeo, al quale l’Italia ha contribuito con 60 miliardi di euro, la Spagna ha ricevuto 40 miliardi; ora, a causa di sofferenze e crediti facili, sono state colpite le banche italiane, lo stato italiano deve erogare a loro favore un aiuto di 20 miliardi di euro.

I termini per l’aiuto europeo non si possono riaprire e la Germania vuole che alle banche italiane sia applicato il bail in; l’Italia è il primo contribuente netto dell’UE, anche a causa dei fondi europei non utilizzati e delle multe pagate, in tal modo, con la collaborazione dei suoi governi e della sua informazione, è piegata agli interessi egemonici della Germania e alla speculazione della finanza internazionale (Fonte: Carlo Clericetti).

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Anche se l’UE ha concesso notevoli vantaggi economici alla GB, l’atteggiamento ostile del governo inglese verso l’UE e la scelta della Brexit sono motivate dalla paura inglese che l’UE voglia combattere i privilegi di Londra come centro finanziario, anche gli Usa, diversamente dalla Cina, vivono sulla finanza, perciò di solito si parla di finanza anglo-americana; UK e USA sono molto uniti; però Trump è contraddittorio, come gli altri politici  mantiene solo alcune promesse e non si sa da che parte stia veramente.

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Sembra che la Merkel abbia invitato l’UE a fare da sola e a non seguire sempre le iniziative militari americane, vuole rinsaldare i rapporti con la Francia e revocare le sanzioni alla Russia, vuole un esercito europeo e non vuole farsi coinvolgere nelle guerre americane che hanno favorito le migrazioni di popoli; in Germania però esistono 80 basi militari americane o Nato con 70.000 militari, in Italia 60 con 13.000, a spese anche dell’Italia, perciò, dopo lo scioglimento del patto di Varsavia, il vecchio continente sembra ancora sotto occupazione americana.

Sembra che anche il governo canadese stia prendendo le distanze da Trump, contrario al TTIP, in realtà, l’accordo commerciale CETA voluto dal Canada è uguale al TTIP; Trump ha problemi con il suo governo, con l’opposizione, con gli alleati e con gli americani, soprattutto con quelli che contano; invece l’Italia, che non è esplicitamente vilipesa dagli Usa, ma è solo vittima delle sue speculazioni, quando è vilipesa è disprezzata dalla Germania, sembra sempre, masochisticamente, attaccata a essa. Visto l’atteggiamento dei governi italiani, anche questo sembra un  mistero della fede.

Il premier canadese Justin Trudeau è arrivato a Roma per fare propaganda, prima del voto del parlamento, al CETA, un accordo simile al TTIP, bocciato dagli europei; il CETA è a vantaggio delle multinazionali e rappresenta un rischio per l’agricoltura italiana, l’ambiente nostrano, le tutele sanitarie e il made in Italy. Questo trattato commerciale tra l’UE e il Canada, benvisto dalla Gran Bretagna, serve a deregolamentare il commercio internazionale, spingendo sul pedale del liberismo, togliendo tutele e disponendo multe miliardarie agli stati, comminate da tribunali arbitrati, in caso di violazioni al trattato.

Il Trattato attaccherà i diritti dei lavoratori e dei cittadini e la qualità dei prodotti e dell’ambiente; ciò malgrado, il premier italiano Gentiloni, contro l’interesse generale, ha approvato il progetto, vedremo quale sarà il voto del parlamento, sul quale l’informazione tace (Per la notizia: fonte Il Cambiamento 30/5/2017).

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Macron e Putin si sono incontrati a Parigi, il primo ha condannato l’uso di armi chimiche in Siria e ha invitato la Russia al rispetto delle minoranze, ha criticato il sostegno russo a Le Pen alle elezioni presidenziali francesi, invece Putin ha criticato il rinnovo delle sanzioni alla Russia al G7 (Per le notizie: Il Fatto Quotidiano 30/5/2017).

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L’UE, secondo le promesse, doveva favorire una politica di convergenza economica tra paesi europei, lavoratori e pensionati e doveva aumentare democrazia e benessere, invece ha abbassato le condizioni di vita di lavoratori e pensionati, anche tedeschi, e ha ridotto la sovranità dei cittadini e degli stati; i mali addebitati da Bruxelles alla Grecia sono un avviso anche per gli altri paesi.

Anche se la moneta unita non pare al servizio dei cittadini europei, ma dei mercati, si addebitano alla Grecia la corruzione e l’evasione fiscale, che esistono anche nei paesi europei dell’est entrati in UE, ma non citati dalla Merkel perché il loro lavoro costa poco. Con questa politica si mette a rischi l’Unione; UE e Usa, timorosi verso la concorrenza estera, si soni concentrati sulla riduzione del costo del lavoro.

Dal 1999 al 2013 i salari tedeschi, che erano più alti, non sono aumentati, i sindacati tedeschi, famosi per l’autogestione che li vedeva presenti nei consigli d’amministrazione delle aziende, stanno scomparendo, esattamente come in Usa e in altri paesi europei; gli operai dell’industria tedesca sono sostituiti con lavoratori sottopagati, spesso stranieri. E’ una conseguenza delle delocalizzazioni industriali nei paesi a basso costo di mano d’opera, gli industriali, che rischiano la rivoluzione, gongolano e non valutano la minore domanda interna per le loro merci.

Non potendo svalutare le monete nazionali, si sono svalutati i salari e le pensioni, è ciò che raccomanda commissione europea, BCE e FMI alla Grecia e agli altri paesi come l’Italia;  i saggi di Bruxelles vogliono riformare mercato del lavoro e welfare, ma forse faranno scoppiare la rivoluzione; la Merkel ha ammonito Grecia e Spagna invitandole a rimangiarsi le promesse elettorali fatte ai lavoratori, mentre all’Italia rimprovera di non rispettare i patti; Bruxelles usa le invettive contro un  paese per dare un esempio agli altri paesi europei (Per le notizie: fonte Aditya Chakrabortty).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibeertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (27/5/2017)

ITALIA

Per la religione artificiale, cioè soprattutto per le grandi religioni, è Dio che ha stabilito la differenza tra il bene e il male, oppure lo hanno fatto, per suo conto, i sovrani assoluti come il papa; per la religione naturale dei primitivi e per l’uomo in genere, se si uccide un nemico è un bene, mentre se si è uccisi da un nemico è un male; cioè, ciò che è lecito a noi o al nostro stato, non è lecito agli altri e agli altri stati. Comunque, quando la volpe non riesce ad arrivare all’uva, cioè al bottino, come quando si ruba in guerra o con la speculazione finanziaria, afferma che l’uva è acerba; è questo il sentimento dei mercati verso l’Italia che progettavano di spogliare, con l’aiuto della sua classe dirigente e della sua informazione; rubare e sfruttare è sempre meno faticoso che lavorare.

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In Italia la legge è incerta, confusa, scritta male, lenta e alimenta la litigiosità, il tutto a  vantaggio degli avvocati, che devono lavorare perché hanno famiglia, la giurisprudenza è contraddittoria perché deve assicurare uno spazio e una posizione ai giudici. Dai tempi di Solone, i codici sono nati per combattere la contraddittorietà, l’arbitrio e la corruzione dei giudici, ma poi il legislatore, fatto di avvocati, ha emanato leggi che hanno ampliato il potere discrezionale dei giudici, minando la certezza del diritto, cioè tornando da capo; è questo il contributo riformatore dello stato, capace più di creare una legislazione illimitata che di essere razionale e di controllare dipendenti e cittadini.

In  giudizio, ci si appella per far lavorare gli avvocati, perciò i gradi di giudizio sono più di uno, però è impossibile riformare la giustizia con avvocati che, da legislatori, giudici, professionisti e dirigenti, remano per complicarci la vita e per lavorare; in Italia ci sono dieci milioni di cause e gli avvocati si lamentano che hanno poco lavoro. Poiché il popolo è estraneo al potere e non è sovrano, lo stato, per non essere scalzato, cerca di tutelare i grandi interessi  e le corporazioni professionali.

Indipendenza tra i poteri significa anche lotta tra i poteri, questa lotta non esiste solo tra i partiti o all’interno dei partiti; il gratuito patrocinio concesso ai poveri è seguito da un patteggiamento tra avvocati che si risolve, in sede di conciliazione, in scambio di favori tra avvocati e con metà di ragione e di torto tra le parti, anche quando, in base alla legge, una sola della parti ha ragione. Il che è reso necessario  per non far perdere la causa all’avvocato che ha il gratuito patrocinio, perché la causa temeraria non  prevede per lui compensi da parte dello stato; la corporazione dei giudici, a volte in  posizione dialettica verso la corporazione degli avvocato, sta al gioco e così la giustizia diventa una burla, colpa anche del legislatore che fa le leggi.

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Le lingue morte sono quelle che non si parlano più, come il greco antico e il latino, a volte, però, ci sembrano tali anche quelle contemporanee che, per nostra ignoranza, non comprendiamo, perciò i romano chiamavano barbari gli stranieri; accade ciò anche con i testi di leggi riservati ai sapienti e ai telegiornali riservati agli ignoranti, i quali sono instupiditi come chi è schiavo della rete e dei telefonini; invece l’informazione stampata fa propaganda, commenti capziosi, comunica mezze notizie o nasconde notizie, è più prolissa ma sembra abbia l’ambizione di voler essere più intelligente.

Le trasmissioni televisive d’approfondimento e d’inchiesta sono in genere, ma esistono eccezioni, confuse, ripetitive, con i moderatori che sono i primi attori, esse, in fase di stanca, toccano gli stessi temi, mentre sono accantonate le trasmissioni di svago. I vecchi telegiornali della televisione, in bianco e nero, erano più chiari, meno reticenti e meno propagandistici della nostra televisione, che obbedisce al governo; grazie all’informazione che è al servizio di chi la paga, non mi riferisco agli utenti, sembra che il progresso tecnico si sia accompagnato alla decadenza culturale e alla mancanza di senso critico, è un tempo ideale per una’involuzione democratica.

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Nell’anno 1993 i servizi segreti italiani, d’accordo con quelli americani, si adoperarono per coprire gli eversori, depistando le indagini, lasciando ammazzare i testimoni, trattando con i mafiosi, smantellare le leggi antiterrorismo e isolando i magistrati coraggiosi che indagavano sulle stragi. Al tempo delle azioni di Falcone e Borsellino, per non cambiare l’Italia, non fu l’antistato ma lo stato a dirigere l’eversione.

Lo stato lascò che, dopo l’arresto di Riina, i suoi complici portassero via le carte compromettenti custodite nel suo covo, il boss Provenzano stava rivelando importanti segreti sugli apparati deviati dello stato e fu messo a tacere; fu attaccato l’articolo 41 bis sul carcere duro ai mafiosi, fu depotenziata la legge sui pentiti; con l’aiuto dell’informazione, furono screditati pentiti e testimoni di giustizia, fu attaccata la magistratura inquirente e furono criticate le intercettazioni. Falcone e Borsellino furono isolati e poi uccisi dalla mafia, erano odiati dalla mafia e dalla classe dirigente italiana, fatta di massoni, ecclesiastici, politici e imprenditori (Fonte: Marco Travaglio).

Con la resistenza, alla fine della seconda guerra mondiale e dopo di essa, l’Italia ha conosciuto il terrorismo rivoluzionario appoggiato dalla Russia; negli anni settanta e ottanta ha conosciuto lo stragismo, di destra e di sinistra, di matrice americana, che voleva impedire l’avvento al potere dei comunisti. Con la ripresa economica europea, iniziò la recessione americana e perciò fu sganciato il dollaro dall’oro, separato il Tesoro dello stato dalla Banca centrale e abolita la separazione tra banche commerciali e banche d’affari; così tutte le banche poterono dedicarsi alla speculazione.

Nel 1993, contro la corruzione politica, esplose l’inchiesta giudiziaria di mani pulite, spalleggiata dall’informazione, che fece cadere DC e PSI e fece arrivare al potere Berlusconi; nel 2001, con l’attacco alle torri gemelle, esplose il terrorismo islamico con le conseguenti reazioni militari americane. Nel 2008 iniziò la crisi finanziaria delle banche, impelagate con i derivati, dal 2011 i mercati e l’UE si accanirono con la speculazione contro l’Italia, che fu, di fatto, grazie a governi fantoccio, commissariata dall’UE; lo scopo era di mandarla a fondo per speculare sulle sue spoglie.  

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Con il bail in Italia rischiano il fallimento la banca popolare veneta e la banca popolare di Vicenza, che stanno peggio di MPS; i due istituti, controllati dal fondo Atlante, partecipato dalle altre banche, chiedono di essere ricapitalizzati e lo vuole anche l’UE, ma le altre banche non lo vogliono fare; alle due banche manca la liquidità e la Bce non vuole fare concessioni a loro favore. Le due banche hanno debiti verso le altre banche per 14 miliardi di euro, il loro fallimento, causato da crediti deteriorati, sacrificando i risparmiatori che hanno depositi a risparmio superiori a 100.000 euro, forse toglierebbe ai veneti 30 miliardi di euro.

In cambio della svalutazione dei loro crediti, le banche italiane si aspettano dallo stato dei crediti d’imposta, il che si risolve in minori entrate per lo stato; a garanzia dei rischi d’insolvenza, l’autorità bancaria europea impone alle banche un capitale proprio pari all’8% dei crediti, invece il margine di liquidità deciso dalle banche serve per fronteggiare i prelievi dei risparmiatori, cioè per fronteggiare la corsa agli sportelli, però questo margine, con la latitanza della Banca d’Italia, non è stato rispettato.

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In cambio dell’apertura a Milano di un suo centro ricerche, violando la privacy sanitaria, l’Italia ha deciso di regalare gratuitamente all’IBM i dati sanitari degli italiani, la Gran Bretagna ha rifiutato analoga concessione (Il Fatto Quotidiano 24/7/2017).

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Si dice che i treni inquinano meno delle auto e, in genere, del trasporto su gomma, che ingorgano anche il traffico, tuttavia è da tenere presente che in Italia auto, corriere, autobus e trasporti di merci su gomma, oltre a essere più flessibili, rendono molto allo stato in termini d’imposte; invece le ferrovie costano allo stato, in termini d’infrastrutture, 14 miliardi di euro l’anno. Il gap naturalmente si ridimensiona tenendo costo della spesa per la manutenzione delle strade, le statistiche e le analisi dei numeri danno sempre risultati molto curiosi e contraddittori, per fare propaganda, bisogna scegliere statistiche e numeri giusti.

OCCIDENTE

Al G7 di Taormina, in Sicilia, l’élite mondiale, tramite i suoi fiduciari politici, sembra abbia deciso che l’immigrazione di massa debba essere momentaneamente contenuta; eppure, sulla scia del globalismo, della mondializzazione, della solidarietà e della società aperta, aveva affermato che l’immigrazione di massa era irreversibile e non poteva essere controllata o bloccata; vuol dire che l’élite, che ha determinato la crisi, non è infallibile.

Per l’élite, l’immigrazione doveva servire soprattutto, secondo un suo progetto recondito, a ridurre il costo del lavoro, ma è servita anche alla criminalità, alle cooperative, ecc.; ora però, dopo aver raccomandato l’accoglienza e l’integrazione ed essersi servita, a tal fine, dei buoni uffici delle Ong, del Vaticano e dei trafficanti di uomini, deve aver scoperto che questi flussi possono generare conflitti di ogni tipo e possono, con la recessione, colpire anche l’economia, cioè anche le sue tasche; quindi potrebbe bloccare o rinviare per un po’ il suo progetto continuato d’invasione umana (Fonte: Il Fatto Quotidiano).

Dopo l’attentato islamico di Manchester, il presidente Trump ha promesso d’annientare i terroristi, tagliando le vie di fuga al califfato; ha affermato di volere la pace tra Israele e palestinesi, con il reciproco riconoscimento dei due stati, secondo gli auspici di Abu Mazen, con i confini del 1967 e con Gerusalemme est capitale dello stato palestinese, cioè con la divisione della città com’era Berlino fino al 1989.

Anche gli Usa, altri paesi occidentali e la Russia hanno sostenuto il terrorismo, non bisogna farsi confondere dalla propaganda e dalle posizioni relative delle parti nelle trattative, in cambio di una pace definitiva, garantita dagli Usa, forse Israele potrebbe accettare quanto proposto. Trump ha condannato l’olocausto e ha riconosciuto il legame tra ebrei e Israele che arabi estremisti non riconoscono, ha attaccato l’Iran che, detto tra noi, ha sostenuto terroristi come i paesi sunniti. Sembra che Israele e Abu Mazen possano firmare un’intesa, bisognerà vedere se la sosterranno anche Hamas e tutti i partiti islamici e i paesi sciiti e sunniti che hanno combattuto Israele e che sostengono il terrorismo; però, come si dice, il tempo è galantuomo.

A causa del deficit commerciale americano, al G7 Trump ha ripetuto di voler stracciare i trattati di libero scambio, di voler reintrodurre il protezionismo, di disinteressarsi del riscaldamento climatico e del controllo climatico e di voler fermare l’immigrazione; inoltre, agitando il pericolo Russo e dell’Iran ma non dell’Arabia, per combattere il terrorismo, ha invitato i soci Nato ad aumentare le spese militari.

L’Ue ha messo l’Europa in mano alla Germania che, con le eccedenze commerciali, si è comprata governi, informazione e imprese estere, commissariando anche l’Italia, perciò oggi spaventa Usa e Russia. Per fermare l’emigrazione, gli altri membri del G7 vogliono accordi con i paesi africani, che richiederanno soldi e tempo, e non saranno sempre efficaci perché con questo traffico guadagnano in parecchi.

L’apparente compromesso raggiunto sull’immigrazione è inefficace perché significa che gli altri paesi potranno continuare a bloccare l’immigrazione, invece l’Italia, timorosa per il decremento demografico e obbedendo al papa, potrà farli entrare tutti e così sarà la fine del paese; intanto Gentiloni gongola per la qualità dell’accoglienza riservata agli ospiti a Taormina, che è tutta propaganda a spese degli italiani.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

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ECONOMIA E POLITICA NEWS (20/5/2017)

ITALIA

Il bail-in o risoluzione interna della crisi economica delle quattro banche popolari, è pesato su 110.000 azionisti e 12.500 obbligazionisti che avranno un rimborso parziale, i prestiti inesigibili di banca Etruria sono stati svenduti a una bad bank e sono nate quattro nuove banche gestite dal fondo risoluzione della Banca d’Italia, alimentato da tutte le banche italiane. Quindi, le nuove Banca Etruria, Marche e Cari Chieti sono state cedute, al prezzo di 1 euro, a Ubi banca, che ha annunciato, con l’intervento del fondo di solidarietà del settore, la riduzione del personale.

L’intera operazione costerà alle banche partecipanti, inclusa Unicredit, che si diceva in difficoltà, 5 miliardi di euro; il nuovo presidente delle tre banche, Osvaldo Ranica, fu sanzionato da Bankitalia per carenze nei controlli, in Italia succede a chi fa carriera perché gode di protezioni adeguate (Per le notizie: Il Fatto Quotidiano 12/5/2017).

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Il ministro della sanità, Lorenzin, voleva bloccare l’accesso alla scuola materna e dell’obbligo ai bambini non vaccinati, ma il ministro dell’istruzione Fedeli, per garantire il diritto all’istruzione, si è opposto; l’obbligo alla vaccinazione fu abolito nel 1999; il M5S è favorevole alla facoltatività dei vaccini. Bisogna ricordare che buona parte dei pazienti, compresi i medici e i loro familiari, ai quali sono stati prescritti dei farmaci, non li prendono, forse perché, dopo averli sperimentati, non li considerano efficaci.

Inoltre, il ritorno di certe epidemie può dipendere dall’immigrazione, ma questo non si può dire perché è populismo, e può dipendere dal fatto che gli anziani contagiati non sono sempre coperti da vaccino, quindi, il problema non riguarda solo i bambini; il governo avrebbe anche il dovere d’indagare come il tema dei vaccini è affrontato in Europa settentrionale, dove i vaccini non sono sempre obbligatori.

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Malgrado il fatto che la costituzione italiana ripudia la guerra e che l’Arabia Saudita sostiene, anche direttamente, il nuovo califfato mondiale sunnita, terrorismo islamico, ISIS e Al Qaeda, poiché investe in occidente, vi vende petrolio e vi compra armi e altro, il governo italiano ha deciso di vendere bombe d’aereo all’Arabia che le usa contro i ribelli e i civili dello Yemen, senza risparmiare ospedali. Avviene ciò nell’indifferenza dell’informazione italiana, abituata a condannare azioni del genere di Israele, Assad e della Russia in Ucraina.

E’ un fatto che le potenze espansioniste dotate di risorse, a turno, hanno sempre usato complotti, terrorismo e sfruttato e alimentato, con i loro agenti, le crisi politiche ed economiche degli stati che volevano dominare, inoltre, hanno comprato, al loro interno, politica e informazione. Le bombe italiane destinate all’Arabia sono prodotte dall’azienda sarda Rvm, controllata dalla tedesca Rheinmetal, dalla quale il governo di Berlino ha bloccato l’invio di armi in Arabia.

Nel 2016 il parlamento europeo aveva votato l’embargo, ma Gentiloni ha autorizzato l’invio di queste armi, il governo italiano ha anche violato, oltre la costituzione, la legge 185/1999 che vieta l’esportazione di armi verso paesi in guerra che non rispettano i diritti umani (Per la notizia: fonte Il Fatto Quotidiano 12/5/2017).

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Ritornando al problema del controllo sull’immigrazione e sul ruolo avuto in materia dalle Ong, fatto salvo il segreto istruttorio, a Trapani giace un’indagine per favoreggiamento all’immigrazione clandestina a carico del personale di Medici senza frontiere; in materia, considerate le voci a difesa delle Ong e contrarie alle generalizzazioni, alcune Ong stanno anche collaborando alle indagini con la procura di Catania, vedremo quali saranno gli sviluppi.

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Dopo la pronuncia della cassazione sugli alimenti alle mogli divorziate autosufficienti o in grado di lavorare e che quindi rischiano di vedersi ridotto o eliminato l’assegno, sarebbe necessario un provvedimento legislativo che sistemi la questione, anche con un reddito minimo garantito dallo stato per i divorziati senza lavoro e senza alimenti, che riguardi anche i figli che chiedono alimenti ai genitori anche dopo i 40 anni.

L’onere della prova del bisogno deve essere sempre a carico della persona che chiede soldi, il divorzio non può essere un mezzo per assicurarsi una rendita, il matrimonio dovrebbe essere un atto di responsabilità e non un  biglietto della lotteria milionaria, mentre l’autonomia economica dei figli significa emancipazione, anche se, purtroppo, devono adattarsi a lavori modesti e precari, però il reddito minimo sarebbe anche a loro vantaggio.

La sentenza della cassazione, per equità, andrebbe estesa anche ai separati, la Cassazione non può trincerarsi dietro i precedenti giurisprudenziali, come ha fatto con Berlusconi, perché essa stessa, quando vuole, fa nuova giurisprudenza. Un giorno la separazione, con la riduzione progressiva del tempo di separazione, potrebbe coincidere con il divorzio, in Usa ci si può sposare un giorno e divorziare il giorno dopo; in Italia il periodo di separazione fu introdotto per far contento il Vaticano, contrario al divorzio, e che sperava nella riconciliazione tra i coniugi.

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Malgrado l’Italia abbia aderito a tre convenzioni internazionali del 1952, del 1984 e del 1987 che mettono al bando la tortura, usata dagli stati polizieschi per avere informazioni (se nessuno degli interrogati parlasse non ci sarebbero torture), in Italia non esiste il reato di tortura. Adesso una proposta del governo mira a sanzionare solo la tortura reiterata, riducendo le responsabilità della polizia nel corso dei servizio d’ordine pubblico, come avvenne con le azioni della polizia nel corso del G8 del 2001 a Genova, peraltro condannate da Strasburgo. Sarebbe stato più logico ed efficace limitarsi a non utilizzare nei processi le confessioni estorte con la tortura, anche se, purtroppo, sembra che lo stato riesce a controllare il suo territorio e l’ordine pubblico, cioè, in pratica, soprattutto la difesa delle istituzioni, solo con gli infiltrati della polizia, le intercettazioni delle comunicazioni, le spie e la tortura.

EUROPA

Per bloccare i profughi, l’UE ha versato alla Turchia 6 miliardi di euro, un miliardo all’Egitto e mezzo miliardo al Niger, l’Italia ha fatto concessioni al governo libico di Tripoli e ha concesso 200 milioni al Niger; i paesi UE si rifiutano di accettare una quota di migranti stabilita da Bruxelles, che rimprovera all’Italia di favorire questa immigrazione, fino a oggi ne hanno accettati solo 13.000, gli altri rischiano l’espulsione, sia in Ue che in Usa; d’altra parte, Italia e l’UE, vista la crisi  e il loro sovrappopolamento, non hanno una capacità d accoglienza elevata, mentre l’avrebbero Russia, Canada e Australia.

Seguendo la filosofia dell’accoglienza di papa Francesco, in Usa negli anni ottanta è nato un movimento che, sulla falsariga del diritto d’asilo medievale, offre asilo agli immigrati clandestini ricercati dalla polizia per l’espulsione; l’asilo è offerto presso gli edifici religiosi, università, città e contee, attuando, in pratica, una forma di disobbedienza al governo. Tra gli animatori vi è la chiesa metodista di Los Angeles, perciò il presidente Trump ha deciso di bloccare dei fondi federali, ma un giudice californiano ha accolto il ricorso di due contee contro il decreto del presidente; anche le chiese italiane, università e altre istituzioni pare si stiano unendo al movimento (Per le notizie: fonte Il Fatto Quotidiano 17/5/2017).

MONDO

Gli uomini sono stati governati e resi obbedienti grazie alla paura delle pene comminate a causa dei loro comportamenti delittuosi individuali; lo stato, alleato della religione, ha usato violenza, prigione, gogna e pena di morte, la religione, l’inferno e le ricompense celesti per i buoni; tuttavia, lo stato, contraddittoriamente, ha alimentato la violenza con le guerre, nate per il possesso di terre e per acquisire altri contribuenti e altri sudditi; con il tribalismo, si faceva guerra anche per razziare donne, poi venne il nazionalismo che federò le tribù, rese soggiogate e tassate dal potere centrale, imponendo loro una sola lingua.

USA

Il 40% delle società Usa quotate in borsa è controllato dai tre fondi BlackRock, Vanguard e State Street, che possiedono un asset complessivo di 11.000 miliardi di dollari, in grado d’influenzare la politica e l’economia degli Usa e del continente americano (Fonte: Giuseppe Masala). La crisi economica del Venezuela da alcuni è imputata alla nazionalizzazione del petrolio che, prima della caduta del suo prezzo, ha consentito di potenziare il welfare, invece la televisione la imputa al governo Maduro, considerato dagli americani discepolo di Bolivar, marxista e filo cubano.

Le proteste contro Maduro sono però dirette da multinazionali ONG del non profit o meglio del non-tax, una di esse, cioè “Un Mondo senza Bavaglio”, diretta da Rodrigo Diamanti, ha nel suo programma la difesa dei diritti umani ed è legata all’ONG statunitense Freedom House, il cui principale finanziatore è il Dipartimento di stato Usa, poi vengono donatori privati; perciò, nel 2014 il quotidiano britannico Daily Mail ha affermato che le ONG anti Maduro, impegnate nella destabilizzazione del Venezuela, sono sostenute dall’amministrazione Usa.

Diamanti chiede l’inasprimento delle sanzioni economiche contro il governo Maduro e, per ripristinare la democrazia, l’intervento Usa in Venezuela;  Chavez aveva cercato, senza successo, di bloccare i finanziamenti esteri alle ONG che operano nel paese; la nazionalizzazione del petrolio aveva ridotto le esportazioni di capitali dal Venezuela, consentendo al governo di avviare un programma di welfare; oggi la politica per la libera circolazione dei capitali e delle merci, sostenuta dai globalizzatori favorevoli a una società aperta, somiglia molto alla guerra dell’oppio dell’ottocento contro la Cina (Per la notizia: fonte Comidad).

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Dei caccia americani hanno colpito una colonna militare di governativi siriani e iraniani, diretta contro i ribelli a est della Siria, appoggiati dagli americani; Mosca, interessata alla distensione con gli americani, aveva cercato di dissuadere l’avanzata dei lealisti. Al nord gli americani si appoggiano ai curdi, da loro addestrati e riforniti di armi, questi, con l’aiuto americano, devono dare l’assalto a Raqqa, capitale del Califfato.

In passato, i ribelli, sostenuti dagli americani, sono stati bombardati dai caccia russi; l’alleanza siro-russa-iraniana punta su Deir ez Zour, dove la guarnigione locale resiste all’assedio dell’Isis; mentre gli Usa, per un obbligo verso l’Arabia Saudita, sostengono l’offensiva degli insorti contro il regime di Damasco; pare che ora lo stato islamico si sia dotato anche di armi chimiche, che quindi non sono solo appannaggio di Assad, Sadat, attaccati, per fare propaganda, dalla televisione occidentale (Per le notizie: Corriere della Sera 19/5/2017)

OCCIDENTE

Con la crisi economica, si è imboccata la politica del quantitative easing, consistente nell’acquisto di titoli pubblici e privati, per l’immissione di nuova liquidità, con il fine di stimolare la domanda; perciò il bilancio complessivo della Fed, della Bce e della banca centrale giapponese ha raggiunto i 20.000 miliardi di dollari, una cifra del 20% superiore al Pil dell’UE; però questa politica economica, per scarsità dei redditi dei cittadini, non pare abbia raggiunto il suo obiettivo, perciò i consumi non riprendono.

L’unica banca centrale che ha ridotto il proprio budget è stata quella cinese, poi la Fed ha ripreso ad aumentare lentamente i tassi d’interesse, con lento riassorbimento della massa monetaria immessa, cioè vendendo parte dei titoli acquistati. Per trovare un’altra cura all’economia e far ripartire i consumi, sembra che ora si voglia sostituire la politica monetaria espansiva con una politica fiscale espansiva, riducendo, visto che i salari non si possono aumentare, imposte a imprese e cittadini.

E’ quello che vorrebbe fare il presidente Trump, però, con la riduzione delle imposte, questa politica rischia di far aumentare il debito pubblico. Per superare la crisi e l’economia stagnante, fino a oggi si è fatto affidamento sulle banche centrali che possono creare liquidità, riconoscendo loro autonomia e contando sul loro ruolo di prestatori di ultima istanza, però non  bisogna dimenticare che le banche centrali sono controllate da banche ordinarie interessate alla speculazione (Per le notizie: fonte Marco Bertorello – Il Manifesto).

Gli automatismi di mercato sono una chimera, il liberismo, un imbroglio, le cure dell’economia da parte di stato e banche centrali sono inefficaci, anche perché mancano veri controlli. Con la caduta del muro di Berlino e con le delocalizzazioni industriali, le grandi imprese hanno ridotto il costo del lavoro, impoverendo i loro lavoratori d’occidente e riducendo le distanze tra paesi ricchi e paesi poveri, per i quali si chiedono, comunque, sempre donazioni, perché anche questo è un business.

CINA

Personalmente io sono a favore dell’autodeterminazione dell’autonomia dei popoli, la Cina è un grande paese, però mira a boicottare l’isola di Taiwan, rivendicata dalla Cina ed espulsa dal consiglio di sicurezza del’ONU; ora la Cina ha impedito a Taiwan di partecipare all’assemblea mondiale della sanità, da tenersi dal 22 al 30 maggio 2017. E dire che alle olimpiadi hanno contemporaneamente partecipato sia la Germania dell’est che la Germania dell’ovest, però anche l’Autorità palestinese ha cercato di boicottare il commercio estero e la partecipazione d’Israele alle olimpiadi. A causa di guerre, ambizioni territoriali e d’intrighi dinastici, gli stati si sono uniti e si sono divisi, è successo anche all’Italia e all’Europa, la scelta va difesa quando è condivisa dai cittadini (Per la notizia: fonte Marco Zacchera).

Nunzio Miccoli  www.virsuslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (12/5/2017)

ISLAM

L’Italia e l’Eni collaborano indirettamente con i trafficanti libici di esseri umani legati al governo di Tripoli e alla guardia costiera libica, alla quale l’Italia ha fornito motovedette, la guardia costiera gestisce il traffico in vece di contrastarlo. L’Eni cogestisce con il governo di Tripoli, legato alle milizie e ai trafficanti di uomini, il terminale petrolifero di Mellitah e ha ottenuto da Tripoli la protezione esterna dell’impianto, come di oleodotti e gasdotti, a questa guardia costiera Gentiloni vuole delegare il contrasto al traffico di esseri umani.

Le navi militari italiane, grazie alle intercettazioni, conoscono tutti i nomi delle persone che gestiscono il traffico, ma in Italia e in Libia manca la volontà politica per stroncarlo, la guardia costiera libera è legata a clan e milizie locali interessate a questo traffico; la Germania e l’UE fanno finta di non vedere ma, malgrado i muri, parte degli immigrati, arriva anche in Germania e in nord Europa (Per le notizie (Per le notizie: Il Fatto Quotidiano 9/5/2017).

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Mentre la finanzia ebraica occidentale, dopo aver recuperato Trump, è contro populismo, Le Pen, Salvini e M5S, il finanziere ebraico americano Soros finanzia ONG nemiche d’Israele; sta nascendo una dicotomia tra ebrei occidentali ed ebrei d’Israele, non sempre in sintonia, anche se la nascita d’Israele è stata aiutata dall’ebraismo americano. Sembra che una mano occulta miri ad attizzare i conflitti, le uimmigrazioni e le crisi politiche ed economiche..

Nel Mediterraneo, Soros finanzia ONG che raccolgono immigrati da inviare in Italia, ufficialmente si colloca tra i progressisti, il giornalista italiano fermato in Turchia, Gabriele Del Grande, è finanziato da Soros che è molto malvisto dal capo del governo ungherese, Orban.  Soros controlla il fondo speculativo Quantum e poi fa beneficenza con la fondazione Open Society; è stato ricevuto dal papa e ha anche il controllo della fraudolenta banca d’affari e investimenti Goldman Sachs, che è legata all’Arabia Saudita, la quale ha sostenuto Hillary Clinton, ma ora ha anche ricevuto Trump.

Soros è il 22° nella graduatoria dei miliardari mondiali, come lui, anche per una questione d’immagine, anche altri miliardari, di destra e di sinistra, fanno beneficenza; Soros è a favore della società aperta, della globalizzazione e ufficialmente della solidarietà, però pare ignorare che, nei paesi occidentali, la speculazione toglie risorse ai più deboli. In Ungheria si sottrasse ai nazisti, fuggendo a Londra e poi in America, ha finanziato la campagna di Hillary Clinton e il genero di Trump è socio di Soros (Per le notizie: Il Foglio 4/5/2017).

Mentre l’UE Pensa alla certificazione delle ONG ammesse al salvataggio di migranti nel Mediterraneo, dopo la Cei e papa Francesco, anche la Caritas condanna chi critica le Ong che, con gli aiuti pubblici e privati, salvano gli immigrati e fanno profitti, affermando che salvano vite umane; però non è vero che i critici generalizzano, perché hanno preso di mira solo alcune ONG, però anche i critici verso l’immigrazione e l’Islam militante sono accusati di generalizzare. Si spera che la magistratura faccia chiarezza su questa faccenda e, nel caso di malaffare, che lo stato, se ha un briciolo di sovranità, prenda le opportune contromisure, intanto continua lo sfruttamento dei lavoratori immigrati, soprattutto in Italia meridionale.

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In Italia capitali islamici stanno trovando impiego nella ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio di San Miniato; a causa dell’abbondanza di petrodollari, nell’obiettivo sono anche banche popolari in difficoltà, tradizionalmente in buona parte sotto il controllo indiretto, tramite prestanomi, dei vescovi. In Italia il risparmio islamico arriva a 6 miliardi di euro e potrebbe essere utilizzato per l’acquisizione della Cassa di Risparmio di San Miniato.

Come il diritto ebraico era contrario all’interesse, ma gli ebrei occidentali lo hanno  dimenticato, il diritto coranico o sharia è contrario al concetto di costo del denaro e agli interessi, però ha inventato dei meccanismi occulti per remunerare, in qualche modo, i creditori; ufficialmente sostiene che gli utili bancari devono essere destinata alla zakat o beneficenza, ma li usa anche, contravvenendo alla legge degli stati, per finanziare la guerra santa e sostenere i familiari dei terroristi morti, il che potrebbe essere un incentivo  a immolarsi.

Gli sharia board sono organismi delle banche islamiche che certificano l’ortodossia degli utili investiti, lo scopo di questa politica è anche quello della difesa e della diffusione dell’islamismo; questa politica è attuata anche con i finanziamenti alla politica e all’informazione, già praticate in occidente, dove i giornali sono soggetti a chi li paga e non ai lettori.

Più della sharia, un punto di forza dell’Islam è la restituzione agli uomini occidentali, convertiti all’Islam, dell’autorità perduta a favore delle donne, che hanno anche un potere monopolistico sui figli; se non si è ciechi, oggi si vede che in occidente le donne sono progressivamente destinate e dominare in famiglia, nel posto di lavoro e al governo, solo la televisione non se ne accorge, basta guardarsi intorno.

Per chiarire l’arcano, tra animali sociali è uomini è esistito sia il matriarcato che il patriarcato, l’eguaglianza a favore delle donne significa solo che esse hanno la possibilità d’essere a capo della famiglia, come succede spesso, anche se non lo si vuole riconoscere; solo la diarchia, cioè l’eguaglianza tra uomini e donne, non funziona, lo abbiamo visto con l’impero romano della decadenza; inoltre, in famiglia esiste un ordine gerarchico e non l’eguaglianza, risolta la questione di potere tra moglie e marito, la madre prevale sempre sui figli e i figli maggiori prevalgono su quelli minori, mentre le figlie femmine non si fanno più intimidire dai fratelli maschi.

ITALIA

Il diritto di difendersi è un diritto naturale riconosciuto a tutti gli uomini e animali che sono in grado di esercitarlo, lo stato si dovrebbe preoccuparsi soprattutto di deboli e inermi, uomini o animali, che non hanno questa capacità; in realtà, difende soprattutto gli amici, violando con ciò il patto  sociale che offriva ai sudditi sicurezza in cambio d’imposte. Storicamente, lo stato voleva i sudditi disarmati e rivendicava il monopolio della violenza, perché timoroso dei contadini che reclamavano terre e meno imposte e in genere temeva la rivoluzione contro lo stato e le classi parassite dominanti, ma faceva eccezioni per i cacciatori, generalmente appartenenti alle classi superiori, cioè la legge non era uguale per tutti.

Gli eccessi nell’uso delle armi naturalmente non sono accettabili, perciò oggi si è puniti anche quando si spara a chi fa i suoi bisogni in campagna, perché scambiato per un capriolo; tuttavia, aggrediti in casa o in strada, di giorno o di notte, è inutile invocare la proporzionalità tra offesa e difesa, è sufficiente richiedere la contestualità; anche gli stati aggrediti con cannoni da 75 possono rispondere con quelli da 90 e, se sono sovrani, amano difendere le loro frontiere e il loro territorio come gli individui amano difendere le loro case e le loro famiglie.

La rivoluzione cristiana ha insegnato a porgere l’altra guancia, perciò in Italia sono immigrati i germani ed è crollato l’impero romano, mentre l’Italia si è frantumata ed è regredita in ogni aspetto. Comunque, viste le critiche, Renzi vuole modificare la legge sulla legittima difesa approvata alla camera, con il voto del senato che voleva abolire, come, d’accordo con Berlusconi, vuole fare Treu, che già ha goduto di tanti incarichi pubblici, presidente del Cnel che voleva abolire.

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Giornalisti italiani e stranieri mettono in risalto la diffusa corruzione italiana e, per farlo, si servono anche di statistiche e graduatorie, spesso false, contrastanti o contestabili; secondo Trasparency International, l’Italia è al 60° posto per corruzione tra 176 paesi, però, secondo Eurobaromentro, solo il 2% degli italiani riceve una richiesta di tangente, cioè la metà della media europea; mentre la pubblica amministrazione italiana, in materia di corruzione, ha il 19° posto su 125 paesi, forse non hanno considerato quelli marginali, infatti,i paesi sono di più, quindi, la posizione dell’Italia potrebbe anche scalare. Secondo il sentire comune, in Italia e nel mondo, la corruzione tocca soprattutto politici, giornalisti, magistrati e poliziotti, in Italia, con gli scandali, i politici, aggrappati al palo della cuccagna della politica, non si dimettono  (Fonte: Alberto Vannucci).

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A causa  dell’ipocrisia dei predicatori della religione e della politica, i parlamentari sono ufficialmente contrari alla droga, obbligando perciò gli automobilisti a controlli antidroga, ma nel 2006, tra loro, uno su tre è stato positivo ai test antidroga; il bagno dei deputati è un luogo in cui ci si droga, nei bagni della Camera, quando le aule non sono deserte, c’è una processione di deputati che spesso vi si drogano, è stato riscontrato con dei reagenti che si colorano (Fonte: Millennium - maggio 2017).

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Mentre la televisione, aiutata da medici in camice bianco che, volendo difendere interessi economici, trascurano prudenza, intolleranze e sostanze tossiche contenute nei vaccini, intimorisce gli italiani ricordando la bontà dei vaccini, la commissione ospedaliera d Messina ha riconosciuto il nesso tra un vaccino e l’epilessia e disturbi psicomotori, perciò nel 2015 in Italia sono stati già concessi più di 600 indennizzi. In Usa i risarcimenti complessivi per danni da vaccini sono già nell’ordine di miliardi di dollari; per fortuna, è probabile che nel prossimo governo, i ministro Lorenzini, che difende indistintamente farmaci e vaccini,  non sarà più ministro della sanità (Per le notizie: Il Fatto Quotidiano 6/5/2017).

Un altro colpo di scena sulla sanità italiana, dopo la faccenda dei vaccini, la guardia finanza sta indagando su alcuni ospedali dove, all’insaputa dei ricoverati, si sperimentano nuovi farmaci somministrati ai malati; pare che i medici coinvolti siano lautamente compensati dalle case farmaceutiche, che hanno sempre dichiarato che la ricerca di nuovi farmaci è molto costosa, forse si fidano meno della ricerca su animali.

Sono state arrestate 19 persone, tra medici e imprenditori, perché erano compensati dalle case farmaceutiche, usando all’ospedale di Parma i pazienti come cavie, somministrando loro farmaci mai testati; a capo dell’organizzazione era il primario dell’ospedale di Parma, Guido Fanelli, un luminare, compensato con uno yacht e carta di credito di una società farmaceutica.

Fanelli è stato sospeso dalla carica ed è agli arresti domiciliari, è un esperto della farmacologia del dolore e consulente del ministero della sanità, è stato premiato da Napolitano con una medaglia d’argento e ha ricevuto cariche pubbliche e incarichi pubblici.  Collabora con cliniche private e i suoi interventi sfioravano l’eutanasia, ufficialmente proibita, ha fatto parte della commissione ministeriale sulla terapia del dolore, ha appoggiato il piano oncologico nazionale, è il padre della legge che regola la terapia del dolore.

In generale, i medici non possono ricevere omaggi del valore di più di 100 euro, in realtà, sono compensati per convegni, conferenze, viaggi, eventi, ricerca e sperimentazioni, ne beneficiano università e migliaia di professionisti, per milioni di euro. L’Antitrust, per questi fatti, ha già sanzionato Roche, Novartis e Aspes, nella sanità sono tanti i conflitti d’interesse.

Il dottor Adriano Cattaneo dirige l’associazione: “No grazie, pago io” che rifiuta questi regali, ha chiesto al ministero della sanità l’elenco dei medici segnalati per conflitto d’interesse e di poter partecipare ai tavoli tecnici del ministero, ma la sua richiesta è stata respinta. Fra l’altro, pare che, anche per superare le liste d’attesa, malati di cancro si siano fatti operare, a pagamento, nelle cliniche private, spesso appartenenti alla chiesa (Per le notizie: Il Fatto Quotidiano 9/5/2017).

Il dottor Adriano Cattaneo segnala che nelle cliniche private indiane si somministrano, con poca cautela, vaccini costosi e inutili o dannosi, l’associazione pediatrica indiana, in conflitto d’interesse, s’è messa al servizio dell’industria farmaceutica, soprattutto straniera, ed è stata presa d’assalto dai suoi rappresentanti che fanno regali in cambio delle prescrizioni; all’interno dell’associazione e nella pediatria accademica la corruzione è lampante.

In india manca una regolamentazione pubblica sull’uso dei vaccini e nel settore privato si usano più vaccini che in quello pubblico, nel paese, le multinazionali Usa del farmaco, per risparmiare, fanno anche ricerca farmaceutica, in tal modo, come ha sostenuto il presidente Trump, tolgono altro lavoro agli americani; (Tra le fonti: Il Cambiamento 4/5/2017).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (4/5/2017)

ISLAM

Il primo ministro israeliano, Netanyahu, ha manifestato la volontà di annullare il suo incontro, fissato per martedì 25/4/2017 a Gerusalemme, con il ministro degli esteri tedesco Gabriel, se esso avesse incontrato due Ong israeliane che, finanziate dall’Ue e dalla Germania, diffamano Israele e i soldati israeliani, da esse definiti criminali di guerra per i quali chiedono la condanna da parte di corti internazionali. Gabriel aveva già definito il governo d’Israele un regime autoritario e totalitario e l’ha accusato di praticare l’apartheid.

Per il governo israeliano, l’esercito israeliano deve fronteggiare il terrorismo e lo fa rispettando il diritto internazionale e cercando di risparmiare, per quanto possibile, i civili, cosa non sempre facile con  i bombardamenti e con  gli scudi umani usati dai terroristi; bisogna sapere che il governo tedesco finanzia, con milioni di euro, Ong israeliane, palestinesi ed europee, attive contro Israele, queste Ong sono leader nella campagna BDS per il boicottaggio delle merci israeliane esportate.

Il governo israeliano cerca di contrastare questa propaganda anti israeliana che mira a colpire le forze di difesa d’Israele e i suoi interessi economici, mentre UE e Germania finanziano queste organizzazioni; la Germania finanzia Ong palestinesi legate, fin dal 1968, al FPLP, fronte popolare per la liberazione della Palestina. Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, ha dichiarato che la Germania finanzia quattro Ong impegnate nella raccolta in mare degli immigrati, poi spediti in Italia, il fine dell’operazione potrebbe essere non la sola solidarietà, ma il collasso dell’Italia (Tra le fonti: Progetto Dreyfus – Marc Neugroschel).

PD, Boldrini e CEI hanno criticato chi attacca le ONG, che per essi sono esempi di attività disinteressate, osservo che sulla sanità si guadagna e sulle guerre anche, forse si guadagna anche con il no profit, la solidarietà e il volontariato; anche con bassi salari, cioè, con il traffico d’immigrati e con il loro lavoro a Roma, fanno profitto anche le cooperative rosse e bianche, come gli scafisti. Le ONG raccogliendo soldi dai privati, dagli stati e da Frontex, che si sono estraniati dal recupero dei migranti, possono fare profitto e lo fanno investendo e comprando navi per il traghettaggio.

Si dice però che gli scafisti potrebbero anche pagare alcune delle Ong, perciò il procuratore di Catania indaga; in generale, Il profitto di un’impresa nasce con la differenza tra ricavi e costi; una volta il premier albanese disse al ministro Italiano De Michelis che il suo paese aveva ricevuto dall’Italia solo a metà dei soldi stanziati dal governo italiano e raccolti tra i privati per i profughi albanesi, De Michelis rispose che la differenza serviva a coprire le spese d’amministrazione.

Dopo l’uscita del procuratore di Catania, pare che siano diminuite le donazioni per le ONG, tredici sono le loro navi che svolgono il servizio di traghetto di emigranti dalla Libia all’Italia; una barca a vela diretta da un russo e un ucraino ha portato in Calabria 35 curdi, per il trasporto dei profughi pare che la criminalità si serva anche delle motovedette, donate dall’Italia a Libia e Tunisia,  che dovevano servire per bloccare l’emigrazione; questi due paesi sparano sui pescherecci italiani che si avvicinano alle loro coste, ma non alle navi delle ONG che si avvicinano per raccogliere in mare gli emigranti.

La solidarietà e la carità, nel mondo, sono diventati un grande business, essa raccoglie soldi, usa volontariato, religione e propaganda dell’informazione, mentre gli stati hanno rinunciato a controllarla e regolamentarla, soprattutto non controllano come vengono spesi i soldi ricevuti e se qualcuno fa profitto esentasse. Gli emigranti, per arrivare in  Europa, alimentando il business, hanno dovuto pagare criminali terrestri e scafisti marittimi, ma le ONG avevano già il loro tornaconto, a volte beneficiano anche del 5%° Irpef.

Al programma italiano Mare Nostrum si è sostituita l’agenzia Frontex europea, che lavora peggio e delega il soccorso in mare alle Ong, munite di navi private, la guardia costiera italiana coopera con le ONG, che sono coordinate da Roma nell’indicare i barconi verso cui andare incontro; la Croce Rossa italiana finanzia abbondantemente una di queste ONG, la chiesa è dietro lo stato italiano, alcune ONG, alcune cooperative e la solidarietà o carità. Il procuratore di Catania, Zuccaro, non ha avuto un colpo di sole, cita solo delle intercettazioni dei servizi segreti su questi traffici, vedremo quale sarà lo sviluppo delle indagini; dopo le società di rating, sembra che questa politica serva anche a destabilizzare l’Italia, in accordo con gli utili idioti al governo italiano.

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Gli elmetti bianchi sono un’organizzazione umanitaria di facciata, che ospita terroristi,  finanziati dall’Arabia Saudita, che finanzia altri terroristi islamici; la Russia è nemica dell’Arabia, alla quale anche Italia, Usa e Gran Bretagna forniscono armi; ora la Merkel è in visita a questo paese, anche se senza velo come fatto dalla Mogherini, ufficialmente per motivi commercial, ma forse anche per fornirgli altre armi. L’Arabia investe molto in Usa, come la Cina, aiutando con ciò la sua bilancia valutaria deficitaria con l’estero; la Merkel a Mosca ha incontrato anche Putin, al quale, arrogantemente, ha rimproverato la sua politica estera aggressiva.

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L’Islam ha una forte ammirazione verso il militarismo e l’espansionismo tedesco e storici tedeschi e islamici sanno che l’impero romano cadde, quasi contemporaneamente, con l’invasione germanica a nord e quella islamica a sud, il che spezzò l’unità politica del Mediterraneo. Nel processo di frantumazione dell’impero romano e poi dell’Italia, s’inserì anche il papa, prima con la rivoluzione cristiana, che mise in discussione i vecchi valori romani, e poi, con il fine di difendere il suo territorio, quando s’oppose all’unificazione dell’Italia da parte dei longobardi, che il papa fermò chiamando i franchi; oggi il papa sostiene l’immigrazione, diretta da una mano occulta che mira a disgregare l’Italia.

Quando, dopo la seconda guerra mondiale, gli Usa erano una nazione florida, gli alleati, in cambio dell’ingresso della Germania nella Nato, abbonarono buona parte delle riparazioni di guerra tedesche, poi ne favorirono la riunificazione; quindi, a causa della crisi da debito degli Usa, attenuata dalla posizione privilegiata del dollaro, in cambio del sostegno tedesco alla finanza anglosassone e alle sue speculazioni, anche contro l’Italia, la finanza anglo-ebraico-americana ha nominato la Germania paese capofila dall’UE, integrandola nel suo blocco finanziario, anche perché arricchita dalle sue eccedenze commerciali.

ITALIA

Secondo Reporters sans Frontières, in Italia è solo Grillo e il M5S ad attentare alla libertà di stampa, ignorando legge fascista sulla stampa, tuttora in vigore, concentrazioni editoriali, ordine corporativo dei giornalisti, controlli sulla stampa da parte di grandi imprese, conflitti d’interesse, condizionamenti economici della stampa con la pubblicità, finanziamenti pubblici e privati alla stampa e interesse delle banche verso l’informazione che può indirizzare l’impiego dei risparmi, cioè favorire la speculazione finanziaria.

Perciò stampa e televisione non possono disturbare i loro padroni, il quarto potere è diventato un insieme di cani da guardia e di maggiordomi del potere e del capitalismo; la stampa è diventata un mondo omertoso e corporativo, con direttori di giornali superpagati anche quando i giornali sono in perdita, accade anche nelle grandi aziende pubbliche e private. Purtroppo in Italia mancano editori puri.

La stampa ha rinunciato a essere un contropotere e si è allineata ai padroni, perciò Grillo, che minaccia l’establishment, è visto come un estraneo dal capitalismo delle relazioni, il New York Times lo accusa di alimentare anche la diffidenza verso i vaccini, peraltro antecedente a Grillo; oggi nell’informazione s’intrecciano finanzia, industria e politica, perciò è normale sparare su Grillo e sul M5S. Non è Grillo a delegittimare l’informazione, ma l’informazione stessa; in considerazione di questi fatti, il M5S ha proposto l’abolizione dell’ordine dei giornalisti e del finanziamento pubblico ai giornali; chissà se al governo manterrà la parola.

Facendo eco a Reporters sans Frontières, un’altra statistica propagandistica, che serve ad avvilire i comuni italiani, afferma che l’Italia nel mondo è al 52° posto per libertà di stampa, dopo Giamaica e Namibia; io non credo a queste statistiche o graduatorie o sondaggi, che servono a speculare sull’Italia. Anche il ministro Padoan ha detto che, nonostante certi successi della scienza, della tecnica e della scuola italiana, i premi e i riconoscimenti se li prendono solo gli altri paesi; per offendere gli italiani comuni e non i suoi governi o uomini d’affari, si sono scritti anche libri, con lo scopo di favorire la caduta dell’autostima del paese e per far contento lo straniero.

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Per la legge, i dipendenti pubblici hanno diritto all’aspettativa per ricoprire incarichi pubblici, ora, con una legge ad personam, ma questa volta a svantaggio e non  a vantaggio dell’interessato, si vorrebbe togliere questo diritto a Michele Emiliano, che è stato magistrato ed è il migliore tra i dirigenti del PD, però minaccia la dirigenza del partito vicina all’establishment (Fonte: Il Fatto Quotidiano 29/4/2017).

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Dopo le primarie del PD, vinte da Renzi, la televisione ne ha enfatizzato l’affluenza, peraltro minore che nelle precedenti consultazioni, comunque, non sono mancati i soliti brogli, soprattutto nel napoletano, una cooperativa ha fatto votare gli immigrati e alcune persone  hanno votato più volte; da notare che l’affluenza alle urne è solo una piccola percentuale rispetto ai voti ricevuti dal PD.

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Per i danni d’immagine ed economici scaturiti dall’inchiesta mafia capitale, che a Roma ha coinvolto mafia, cooperative e politici del PD, comune di Roma, regione Lazio e PD hanno deciso di chiedere i danni ai loro politici romani coinvolti. Sta accadendo anche per le banche popolari e il MPS coinvolte del crac.

EUROPA

L’ordine segreto dei cavalieri di Malta dirige lo stato, fa politica, cura interessi economici e finanziari e fa beneficenza, diversamente dagli altri ordini religiosi, è stato sempre un ordine aristocratico sovrano, cioè non dipendente direttamente dal Vaticano, infatti, il suo maestro era eletto direttamente dall’ordine e il papa ne era solo informato. A causa di un contenzioso sull’uso dei preservativi, una vecchia fissazione del Vaticano, ma potrebbe essere un pretesto, ora il papa ha destituito il maestro, a favore del vice e vuole nominare per Malta un delegato del Papa. Sembra quasi un colpo di stato e l’attentato alla sovranità di uno stato indipendente, Malta è un paradiso fiscale e vi opera una Ong che favorisce l’arrivo d’immigrati dall’Africa in Italia (Fonte: Nexus n.127)..

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Pare che la Commissione Europea voglia mettere fine alla moneta cartacea, Spagna, Francia e Grecia hanno abbassato la soglia d’uso dei pagamenti in contanti e la Svezia sembra che sarà il primo paese ad abolire il contante, che consente l’anonimato a evasori, criminali, riciclatori, terroristi e trafficanti di droga, mentre, come rilevato dall’Austria, la moneta digitale, sostenuta dall’autenticazione biometrica, con la sua tracciabilità, sembra attentare soprattutto alla privacy. Sembra che, come l’Austria, al momento nemmeno la Germania sia entusiasta dell’idea di abolire il contante, il governo italiano, generalmente, pende dalla bocca della Merkel; è probabile che i prossimi anni, prima della sua definitiva abolizione, la moneta digitale sarà usata solo dai poveri e dai mendicanti.

La moneta cartacea richiede ai falsari solo una buona stampa e non fornisce le garanzie della moneta digitale, che è tracciabile perché consente un controllo concomitante tra chi paga e chi riscuote denaro; dopo l’unità italiana, la banca di Roma, la banca dei preti, controllata dalla nobiltà nera del Vaticano, della quale faceva parte Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, stampò ottime monete false, in doppia serie, e le prestò agli amici, che poi, senza conseguenze legali, non restituirono i prestiti.

Le banche e il governo finanziario occulto hanno progressivamente sequestrato i risparmi dei sudditi con inflazione, sospensione della convertibilità monetaria in oro, conti correnti, risparmio gestito, insolvenze bancarie e moneta digitale, che è l’ultimo esproprio; da parte di chi ha il controllo della moneta digitale, non è solo questione di violazione della privacy, il problema riguarda soprattutto l’autonomia e la sovranità del popolo, dallo stato e dagli interessi finanziari.

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La Bayer tedesca, produttrice di farmaci e del pesticida diserbante glifosato, sospettato di favorire il cancro anche dall’OMS, ha assorbito la Monsanto americana, produttrice di OGM; contro le raccomandazioni di scienziati e contro una petizione popolare, la commissione europea, per proteggere gli interessi tedeschi, ha rinnovato provvisoriamente l’autorizzazione all’uso del glifosato, in attesa che l’industria Bayer possa trovare un prodotto sostitutivo. Comunque, grazie a questo diserbante, pare che le piante infestanti siano diventate più resistenti ai pesticidi (Fonte: Nexus  n.127).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it. viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA E POLITICA NEWS (27/4/2017)

EUROPA

Secondo l’autore dell’attentato, la bomba collocata in Germania contro la squadra di calcio del Borussia doveva servire a speculare in borsa, infatti, aveva acquistato azioni della società contando sul loro crollo dopo l’attentato. Si specula in borsa comprando azioni ribassate, grazie a notizie riservate ai dirigenti delle società che non si potrebbero utilizzare o a disastri naturali o umani, come terremoti, crisi di governo e guerre.

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La corona, moneta della repubblica Ceca, era legata all’euro da un cambio fisso, in attesa della sua adesione alla moneta unica, ma dal 6/4/2017, per iniziativa della sua Banca Centrale, nel silenzio dell’informazione italiana, si è sganciata dall’euro e si è rivalutata; era successo anche al franco svizzero e sta per succedere anche alla moneta danese; l’adesione al progetto europeo non è irreversibile. I governi italiani sono generalmente ossequiosi verso l’Europa, però una volta Renzi ha fatto la voce grossa contro la UE e, a una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha fatto togliere la bandiera europea. 

Dal cambio fisso si può uscire, come si può uscire dall’euro e dall’UE, occorre solo la volontà politica e non farsi condizionare dall’informazione, con lo scopo di battersi per la sovranità nazionale, monetaria e popolare. La Repubblica ceca, come la Gran Bretagna, della quale sembra seguire le orme, deve aver ben valutato la mossa, fra l’altro, come la Gran Bretagna, non aveva nemmeno sottoscritto il Fiscal Compact; in questi anni, i paesi europei fuori dell’UE e dell’euro si sono sviluppati più degli altri paesi europei. (Per le notizie: fonte Leonardo Mazzei).

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Emmanuel Macron, sostenuto da UE, Nato, finanza e informazione, vincitore al primo turno elettorale in Francia, è sconosciuto alla maggior parte degli italiani, è l’uomo della finanza, di Hollande e di Rothschild, si è imposto sul gollista Fillon, favorevole a riallacciare i rapporti con la Russia, togliendole le sanzioni, e al socialista Melenchon, contrario a Ue e Nato, però anche De Gaulle era contrario a UE e Nato. Marin Le Pen, seconda classificata, contraria all’immigrazione, ha preso le distanze dal padre e ha preso le parti del mondo dei più poveri e degli emarginati, soprattutto dal potere reale, però anche lei è contraria a Nato e UE, questo fatto potrebbe portargli, al secondo turno, parte dei voti ottenuti da Fillon e Melenchon.

Londra e Washington continuano a dettare le tappe della vita politica italiana e francese, probabilmente il secondo turno elettorale si svolgerà anche sull’antipatia verso l’avversario politico, non bisogna credere ai sondaggi; piuttosto bisognerà sperare che non ci siano brogli elettorali; il misero 5% ottenuto dalla Le Pen a Parigi mi sembra ben strano, è accaduto anche in certe elezioni italiane che si sono risolte alla fine degli scrutamenti a Napoli, naturalmente a favore del partito del sistema.

Emmanuel Macron è sostenuto dai burocrati di Bruxelles e dai banchieri di Londra, serve come Monti a esercitare dall’estero il controllo del governo francese, sembra che la Troika sia ancora vitale, contraria a chi sostiene la sovranità del popolo e favorevole alla globalizzazione; purtroppo, gli elettori di Le Pen non hanno ruoli decisionali, sono le fasce marginali della popolazione francese, la democrazia delegata, con il sostegno della grande informazione, sta diventando la nostra trappola (Fonte: Alberto Michelazzi e Pino Cabras).

ITALIA

Con l’immigrazione, in Europa sono stati eretti muri, poi in Francia ci sono state manifestazioni e attentati; da come i francesi vivono il fenomeno, si ha l’impressione che essi siano isterici mentre gli italiani, che non costruiscono muri e accolgono, con la benedizione del papa, la valanga d’immigrati, siano degli incoscienti. Su questo traffico speculano privati e Ong, in buona parte tedesche, mentre Soros e Vaticano solidarizzano con il fenomeno.

A volte sembra assurdamente che i governi e l’informazione italiana, che sono ai piedi della chiesa, si considerino di fronte ai cittadini come la sapienza e la provvidenza e, con sufficienza, ritengano che i cittadini rappresentino solo il malcostume nazionale facile alle critiche; questo tipo di presunzione, alle prossime elezioni politiche,  porterà sicuramente alla rovina elettorale del PD. Del business dell’immigrazione non si deve parlare, gli italiani è meglio che continuino a dormire,  perché ci mangiano in tanti, anche in Italia

Secondo un’indagine della procura di Catania, alcune Ong, scafisti e criminali libici, vicini anche al governo libico, al quale l’Italia sta fornendo motovedette per il contrasto dell’emigrazione, aiutano questo traffico umano; queste Ong sono finanziate da privati e da Soros e cooperano con organizzazioni criminali già impegnate a far attraversare il Sahara ai profughi, naturalmente a pagamento, poi in Italia ci speculano cooperative, mondo degli affari e criminalità nostrana..  

I trafficanti, salpati dalla Libia con dei barconi, telefonano a un’Ong perché venga loro incontro per prelevare i profughi; i proventi del traffico in Europa alimentano profitti privati ma anche l’acquisto di armi e il terrorismo islamico; questi criminali già controllano ampi spazi dell’Africa settentrionale, certe Ong operano come taxi del Mediterraneo, per il trasbordo e trasporto dei migranti, gli scafisti si fanno pagare profumatamente dai profughi.

Tra le Ong interessate al traffico, ce ne sono diverse tedesche e una maltese, hanno migliaia di donatori privati e i membri dei loro equipaggi sono spesso volontari; in collegamento con la guardia costiera italiana e con navi di diversi paesi, vanno a salvare i naufraghi trasportati dagli scafisti, quindi, questi immigrati sono condotti al porto italiano più vicino, il tutto in coordinamento con scafisti e criminali libici, mentre la criminalità italiana aspetta gli immigrati.

Nel 2016 in Italia ci sono stati 25.000 sbarchi, legati anche al business italiano dell’accoglienza e dello sfruttamento degli emigrati; per contenere l’immigrazione, ora anche l’agenzia europea Frontex ha preso a tener d’occhio queste Ong, speriamo che anche il governo italiano adotti misure per arginare la valanga umana, l’Italia non potrà resistere per sempre; intanto in Francia Marine Le Pen, contraria all’immigrazione, ha perso il primo turno alle elezioni politiche (Per le notizie: La Stampa 23/4/2017). I veri conservatori, che non vogliono cambiare la sorte dell’Italia, definiscono i loro avversari politici, come M5S e Lega, antisemiti, razzisti, nazionalisti e populisti.

Il ministro dell’interno Maroni, per frenare l’immigrazione verso l’Italia, aveva fatto accordi con Tunisia e Libia, i successivi governi di emanazione europea, diretti da Monti, Letta e Renzi, assieme al nuovo ministro dell’interno Alfano, hanno aperto le porte dell’Italia all’immigrazione, mentre gli altri paesi dell’UE, spaventati, le hanno chiuse. Quindi, guardia costiere italiana, navi mercantili di vari paesi e Ong furono sollecitati, anche dal papa, a prendere gli emigranti, anche appena fuori delle acque libiche, portandoli in Italia, invece che nel paese più vicino o in Libia, come suggerirebbero le leggi del mare; sembra un disegno organico dell’élite internazionale, rappresentata anche da Soros, per smembrare e saccheggiare l’Italia.

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L’Anpi, l’associazione nazionale partigiani, per il 25 aprile, festa della repubblica, ha deciso di far sfilare i palestinesi al posto degli ebrei della brigata ebraica che in Italia combatterono contro i nazisti. Hitler incontrò il Mufti di Gerusalemme, membro della Fratellanza Islamica, che voleva combattere i colonizzatori inglesi e, assieme a lui, contribuì alla nascita di milizie islamiche nei Balcani, che combatterono per i tedeschi e per la Shoah e, in genere, per sostenere il nazifascismo contro le democrazie. Dalle moschee, il Mufti esortò i musulmani a offrirsi volontari nella guerra di Hitler, le milizie islamiche furono impiegate anche in Ungheria e in Bosnia dove uccisero il 90% degli ebrei; il Muftì morì di morte naturale nel 1974, senza aver subito il processo di Norimberga; anche Mussolini sostenne la fratellanza musulmana.

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In Italia la televisione è il megafono del papa, chiunque esso sia, cioè è politicamente corretta perché i suoi governi dipendono dal Vaticano; secondo la propaganda, quando maggioranza e opposizione, pur polemizzando tra di loro, sono dalla parte del papa, cioè lo esaltano, i cittadini, ignorando il risorgimento laico, ne hanno la convinzione che, qualunque papa, sia un’ottima cosa.

Però i laici e gli atei impenitenti, tacitati, senza privilegi, senza carriera e senza potere, non sono scomparsi veramente, un giorno potrebbero riaffermarsi, perché la politica e l’economia sono cicliche e non è solo l’Italia che non riesce a riformarsi, ma, come sanno il vecchio cardinale Martini e papa Francesco, nemmeno la chiesa che, assieme a Nato e UE, ne ispira i governi. Un giorno i laici potrebbero rialzare la testa, comunque, oggi non è vero che Dio, come afferma il comandamento, non si può nominare o criticare, secondo la televisione, non si può nominare o criticare solo il papa che però, a sua volta, subisce la curia.

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Il medico Trevigiano Roberto Gava, sospeso dall’ordine dei medici di Treviso a causa delle sue riserve sui vaccini, se vuole ritornare in ruolo farebbe bene a fare una conferenza stampa sulle sue idee e a rivolgersi alla magistratura, facendo piena luce sulle sue idee, citando le fonti internazionali più autorevoli. In Tal modo Big Pharma e ordine dei medici, con la sua pubblicità capace d svegliare il popolo, si pentiranno di averlo sanzionato, saranno costretti rimetterlo in ruolo, a chiedergli scusa e a risarcirlo; quando si trovano giudici illuminati, indipendenti e amanti della giustizia, la via giudiziaria è l’unica via.

Dopo la campagna della televisione a favore dei vaccini, ora anche in Usa s’è diffusa la voce che in Italia c’è un’epidemia di morbillo, in parte forse dovuta all’immigrazione, ma ciò è populismo perciò non si può dire; quest’allarmismo sanitario serve a vendere farmaci e vaccini, come l’allarmismo sul debito pubblico serve a speculare sull’Italia e il terrorismo e le guerre locali a speculare con le forniture militari. La riammissione in ruolo del dottor Gava, disposta dalla magistratura, sarà una sorpresa per il nostro ministro della sanità Lorenzini, che si è tanto speso a favore dei vaccini; in Italia pare che si facciano anche tanti test inutili e costosi su intolleranze e allergie.

ISLAM

In Turchia il sultano Erdogan vuole restaurare l’Impero ottomano, ha incarcerato 140.000 oppositori, ha chiuso molti giornali e arrestato dozzine di parlamentari, poliziotti e ufficiali dell’esercito; ha fatto arrivare all’Isis armi e rifornimenti e acquistato in cambio petrolio rubato al governo iracheno; ha accolto i leader di Hamas e si è avvicinato all’integralista Arabia Saudita, già vicina al Pakistan, che possiede la bomba atomica; ha definitivamente archiviato la politica del laico Ataturk e ha sguinzagliato i suoi uomini contro il suo nemico Gulen, che aveva tentato un colpo di stato, ospitato in Usa, il cui governo sembra, quindi, non appoggiare Erdogan.

Erdogan è diventato il vero capo dei fratelli musulmani e, grazie alla religione sunnita, si oppone all’Iran, vuole cancellare l’influenza della democrazia laica occidentale e, utilizzando la religione, vuole restaurare l’impero ottomano; si appoggia su alcuni stati sunniti che in passato hanno dovuto subire il dominio ottomano, chissà se il sodalizio durerà. Erdogan, per trattenere l’emigrazione islamica in Europa, ha ottenuto miliardi di euro dall’UE, con gli immigrati, ricatta e minaccia Olanda e Germania, intanto il flusso migratorio si è spostato dalla Turchia e dai Balcani alla Libia verso l’Italia (Per le notizie: fonte Il Giornale 18/4/2017).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (19/4/2017)

EUROPA

La costruzione dell’Unione Europea, con annesso euro, è stato un progetto delle classi dirigenti europee, legate alla finanza anglo americana, nato dagli anni cinquanta agli anni settanta; il progetto è stato sostenuto anche dal gruppo Bilderberg e dalla Commissione Trilaterale, in accordo con politica, massoneria, mafia e affari. Lo scopo era, a vantaggio dell’élite e del governo occulto, mettere sotto controllo i bilanci degli stati e le loro politiche economiche; l’euro e i vincoli di bilancio avevano lo scopo di bypassare il controllo dei parlamenti europei sui bilanci, questa politica di austerità ha favorito la crisi economica,  la crisi dell’Unione Europea e il ritorno dei nazionalismi.

Nel 1974 la Commissione Trilaterale individuava nell’Unione Europea lo strumento ideale, capace di ridurre spesa pubblica, debito pubblico, rivendicazioni salariali, aumentare i profitti e ridurre gli spazi di democrazia e di sovranità popolare; infatti, con la crisi e con la globalizzazione è aumentata la concentrazione della ricchezza, inoltre, le multinazionali hanno puntato sul controllo delle grandi società e sui relativi processi di fusione, eliminando gli ostacoli al movimento dei capitali verso i paesi emergenti che, con le loro esportazioni, hanno impoverito alcuni paesi occidentali e favorito l’immigrazione.

Per aumentare la quota di reddito a favore del capitale, contando sulle produzioni concorrenziali di paesi emergenti e sull’immigrazione, si è puntato sulla riduzione dei salari e sulla prevalenza del governo sui parlamenti, cioè, con la scusa della governabilità, si è tolto potere ai parlamenti; in questo processo ha giocato un ruolo importante l’Unione Europea che, con i suoi trattati, ha reso obbligatori fiscal compact, vincoli di bilancio e di debito pubblico.

Con la valuta unita e impossibile sottrarsi a queste gabbie, infatti, esiste un legame tra euro e trattati che non sono tra loro interdipendenti; purtroppo, con la crisi della globalizzazione, il risultato è stato un ritorno del nazionalismo, mentre la crisi economica pare non destinata a finire, ha già superata in lunghezza quella del 1929, alimentata dalla speculazione borsistica, come quella attuale è stata alimentata dalla speculazione finanziaria (Fonte: Domenico Moro).

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La moneta bancaria e di conto interbancario, rappresenta un volume di molto superiore alla moneta cartacea delle banche centrali, il relativo rapporto è pari a circa venti a uno, tuttavia la moneta cartacea falsa, se è ben stampata, può essere più facilmente spacciata dai privati; invece la moneta di conto delle banche ha un controllo nella contropartita, nel senso che, nella logica della partita doppia, se, con i conti correnti di corrispondenza, si addebita una banca, se ne accredita un’altra, se, con un prestito, si accredita un privato, in contropartita si addebita un conto della banca concedente.

In altre parole, questi movimenti di denaro sono sottoposti a spunta, anche automatica, per il controllo concomitante da parte delle due parti interessate al movimento di denaro, perciò, in questo caso, per emettere monete false, occorrerebbe l’accordo tra chi addebita e chi accredita; cosa che non è richiesta con la moneta cartacea della banca centrale, perciò, per reprimere l’emissione delle banconote false, si può contare solo sui difetti di stampa. A causa della mancanza di contropartita o di copertura, anche le banconote della banca centrale possono essere definite, in senso lato, monete false.

ITALIA

Dagli anni ottanta il Tesoro italiano non ha smesso di acquistare derivati, assistiti da clausole segrete agli italiani e anche al ministro dell’economia, in generale, una regola fondamentale è che nessuno, soprattutto i governi, dovrebbero sottoscrivere contratti che non capiscono e con clausole segrete; questi contratti derivati hanno scommesso sul rialzo degli interessi che invece, grazie alle manipolazioni dei mercati, cioè di banche d’affari aiutate dalle società di rating che controllano, sono scesi.

I governi italiani, fiduciosi verso gli stranieri ma non verso gli italiani, su queste operazioni hanno procurato perdite al loro paese, più di qualunque altro paese dell’Unione Europea. I nostri ministri dell’Economia e del Tesoro, sulle operazioni chiuse, tra opzioni e rinegoziazioni, ci hanno rimesso tutti gli anni più recenti, è accaduto ciò perché le banche df’affari, come insinuato dalla procura di Trani, erano in grado di manipolare gli interessi grazie alle società di rating che controllavano.

In generale, il valore delle scommesse sui derivati è legato alle variazioni del valore delle valute e degli interessi, quelle del Tesoro italiano hanno inizialmente giocato sul tasso fisso contro quello variabile legato all’euribor; con la caduta dei tassi e le perdite in derivati, l’Italia è il paese europeo che ha perso di più dalla riduzione degli interessi; comunque, il governo mantiene la riservatezza su questi contratti e soprattutto sulle relative clausole interne, il segreto non è sinonimo di trasparenza e di democrazia, ma è tipico delle società segrete, della mafia, della massoneria e della chiesa. Propagandisticamente, l’occidente vuole sempre dare lezioni di democrazia al mondo e paesi sottosviluppati e l’Italia cadono nel tranello.

A causa dei debiti esteri denominati in valuta estera, l’Italia cominciò a sottoscrivere derivati negli anni ottanta, poi, senza tenere conto del possibile calo dei tassi, li ha utilizzati per ristrutturare i debiti in euro; negli anni novanta queste operazioni sono state fatte anche dagli enti locali oggi vietate, però quelle aperte non sono ancora chiuse, lo scopo era anche quello di allungare la durata dei debiti.

Nel 2006 i derivati hanno smesso di generare interessi positivi, nel 2012 gli interessi sono aumentati a favore di Morgan Stanley, della quale era stato direttore per l’Italia l’ex ministro dell’economia, Domenico Siniscalco, un caso clamoroso di conflitto d’interesse; in quell’anno il governo rinunciò a fare nuovi derivati, ma nel 2015 la perdita fino ad allora accertata è stata pari a 42 miliardi di euro.

Bisogna dire che sui derivati e i fondi d’investimento esteri utilizzati dalle dirigenze bancarie per le gestioni patrimoniali, gli intermediari ne guadagnano delle provvigioni. Queste corruzioni per mediazione si usano anche in commercio e le ricevono anche i medici quando prescrivono farmaci. Warren Buffet ha definito i derivati, armi finanziarie di distruzioni di massa, utilizzate per accelerare la fine dell’UE, per disgregare l’Italia e per speculare sul suo debito pubblico italiano; in queste operazioni sono state complici società di rating, banche d’affari, commissione europea, BCE e finanza angloamericana.

Comunque, la Spagna, pure in grave difficoltà, non ha sottoscritto derivati, l’Olanda ci ha guadagnato, la Francia ci ha guadagnato, mentre l’Italia è il paese che ci ha perso di più, pagando anche tante multe all’UE e non utilizzando i fondi europei, che bravi i nostri governi! Per l’Italia, gli ultimi derivati scadranno nel 2062, il che significa ipotecare i bilanci dei prossimi governi italiani di qualsiasi colore, il che, misteri della democrazia, non sembra proprio giusto; bisogna considerare però che i nostri governi, con i piani pluriennali di spesa, l’hanno fatto abitualmente, sarebbe stato più corretto che tali impegni di spesa avessero una durata non superiore alla durata del governo che li ha voluti.

Anche la Germania di Merkel si è gettata a capofitto in queste operazioni e oggi Deutsche Bank e la prima banca del mondo in derivati, dalla Germania e dalla commissione europea non considerati rilevanti nel calcolo dell’indebitamento degli stati. E’ probabile che, nei prossimi mesi, le banche d’affari che trattano derivati, propongano al governo italiano di chiudere in anticipo o riscattare alcuni contratti, concedendo un forte sconto.

Il governo italiano accetterà e ci rimetterà ancora perché, questa volta, gli interessi, con le manipolazioni della finanza, aumenteranno; del resto in Germania già criticano l’attuale  basso livello degli interessi. Il problema sta nel fatto che i governi italiani  si fidano degli stranieri ma non degli italiani, che ritengono furbi ed evasori, secondo essi, a evadere le imposte dovrebbero essere solo quelli autorizzati dallo stato. (Per le notizie: fonte L’Espresso n.7/2017).

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L’omertà può derivare dalla paura, tipica dei sudditi come noi, o dalla complicità, tipica della classe dirigente, che vive di segreti; i notabili sono complici d’interessi e dello stato, che è un grande inganno ed è l’impresa economica di maggior successo, e ne ricevono in cambio privilegi, perciò invitano il popolo alla calma, diversamente, soffiando sul fuoco, lo spingerebbero alla rivoluzione; infatti, è difficile che il popolo si muova spontaneamente, perciò i bolscevichi di Lenin dovevano essere l’avanguardia del popolo da guidare.

USA

Le accuse rivolte ad Assad dagli Usa di usare le armi chimiche, che possono anche essere il risultato di provocazioni o atti terroristici, ancora oggi possedute e utilizzate da tanti paesi, hanno del pretestuoso e del propagandistico; intanto sono armi chimiche, non solo quelle contenenti gas letali per l’uomo, ma anche gli esplosivi e le armi al fosforo o al napalm impiegate dagli americani in Vietnam, perché tutte agiscono per reazione chimica; ad ogni modo, si chiede quale differenza esiste tra morire gassati o dilaniati da un esplosivo, purtroppo le guerre non risparmiano nemmeno le popolazioni civili.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (9/4/2017)

USA

La Fondazione Clinton, come tanta parte dell’informazione occidentale, ha ricevuto milioni di dollari da paesi islamici che finanziano il terrorismo, ora però ad alcuni sembra che Trump e Putin abbiano deciso di spazzare via l’Isis. Trump viole ostacolare l’immigrazione e l’assistenza sanitaria per i poveri creata da Obama e vuole liberalizzare l’uso delle armi d’assalto a scopo di difesa; da ricordare che Eisenhower aveva condannato la relazione tra Pentagono e produttori di armi ed era contro il complesso militare - industriale.

Gli Usa, su 320 milioni d abitanti, hanno 43 milioni di lavoratori relativamente poveri e 100 milioni di poveri assoluti; la televisione italiana, megafono di qualsiasi papa, non mette in  rilievo questi dati ma, per favorire l’afflusso di capitali in Usa, con statistiche taroccate, esalta solo i successi americani nell’incremento del Pil e dell’occupazione; in Usa 3/4 degli iscritti ai programmi di sostegno pubblico appartengono a famiglie di lavoratori.

Hillary Clinton, sostenuta dall’informazione, ha usato tecniche disoneste contro il suo concorrente del partito democratico, Bernie Sanders; il fatto è che le informazioni sui leader sono filtrate dall’élite con la cooperazione di un’informazione asservita, cioè condizionata dal denaro. Negli anni cinquanta in Usa l’aliquota più alta sull’imposta progressiva su reddito arrivava al 92%, ora arriva al 30% ed è più alta che in Europa perciò Trump ha dichiarato che la vuole ridurre, probabilmente aumentando altre imposte.

La ditta Wlmart, settore alimentare, paga i lavoratori circa 8,5 dollari l’ora, nel 1955 la General Motors li pagava circa 37 dollari l’ora, rivalutati al costo della vita; in Usa i salari decrescono soprattutto in campagna e nel sud, dove c’è anche più analfabetismo, più razzismo, più povertà e più disoccupazione, dove la gente è povera ma obesa perché non si ciba di cibi freschi e vegetali e fa un solo pasto il giorno.

In Usa sono diffusi gli scontri armati e la violenza, il tasso di povertà degli afro-americani è del 24,1% contro il 9,1% dei bianchi, lo stipendio dei negri è del 65% inferiore a quello dei bianchi e la disoccupazione dei giovani negri si aggira intorno al 21%, il doppio della media nazionale del 10%, peraltro sottostimata dalle statistiche ufficiali al 5,5%. Trump ha nominato procuratore generale il senatore Jeff Sessions, conservatore nemico dell’immigrazione e contrario al voto per i negri, il quale ha definito le organizzazioni a favore dei negri organizzazioni comuniste.

Una volta le armi d’assalto erano proibite dalla legge, il divieto fu tolto nel 2004, le pistole si possono portare anche addosso e nascoste; per illegittima irruzione nella propria abitazione si può uccidere una persona. Nonostante la paura del terrorismo, non sono previste verifiche sui precedenti penali degli acquirenti di armi. Il secondo emendamento della costituzione garantisce il possesso alle armi, invece nell’Europa dell’ottocento solo lo stato e i suoi solidali potevano avere le armi che erano vietate ai sudditi contadini.

Gli americani hanno la probabilità di morire per uso delle armi dieci volte maggiori degli altri paesi avanzati, ogni anno 30.000 americani muoiono a causa delle armi da fuoco. La NRA National Rifle Association, dopo le industrie petrolifere, ha stanziato 50 milioni per favorire l’elezione di Trump e ha favorito anche la nomina di giudici della corte suprema da essa benvisti. Oggi gli immigrati messicani solo al terzo posto nel paese, dopo indiani e cinesi.

Senza Obamacare, l’assicurazione malattie costerebbe a un lavoratore povero 500 dollari il mese, dalla metà a un terzo del salario, l’Obamacare, che Trump vuole abolire, con un credito d’imposta, costavano 30 euro il mese. Al sistema Medicaid accedono lavoratori e piccoli imprenditori che devono pagare elevati premi d’assicurazione; purtroppo gli stati del sud non hanno usato i fondi federali utili a estendere la copertura sanitaria ai ceti più bassi. Per l’assistenza gli europei spendono l’11% del Pil, gli Usa, per un’assistenza sanitaria generalmente inferiore, spendono il 17% del Pil, il Medicare garantisce l’assistenza sanitaria agli anziani, il Medicaid ai poveri.

Trump vuole anche abolire le leggi per la difesa dell’ambiente, per la lotta all’inquinamento e a favore delle energie rinnovabili, s’è accordato con Putin per sfruttare i giacimenti di petrolio dell’Artico russo, ma l’accordo potrebbe saltare a causa dei nuovi rapporti con Mosca, ha minacciato il licenziamento dei dipendenti pubblici che si sono battuti per contrastare il cambiamento climatico; nella sua campagna presidenziale è stato finanziato dalle compagnie petrolifere, del gas e dai produttori di armi.

Oggi la Cina, a causa del suo uso di carbone e petrolio, è il primo inquinatore del pianeta, poi vengono gli Usa, però, per arrestare il riscaldamento climatico, la Cina ha firmato gli accordi di Parigi che Trump vuole denunciare. Oggi, considerata la disoccupazione, l’energia verde dà più lavoro di quella fossile, ma Trump non è interessato a questi argomenti, vuole solo difendere l’industria petrolifera.

La disoccupazione è dipesa dalle delocalizzazioni, dall’aumento della vita lavorativa, dal calo della domanda dovuto alla crisi e dall’automazione, si potrebbe diminuire riducendo l’orario di lavoro e anticipando la pensione; tuttavia, il segretario al lavoro di Trump, Andy Puzder, che è contrario ai minimi salariali, afferma che i robot sono migliori degli uomini, perché non vanno mai in ferie, non arrivano mai tardi al lavoro, non s’infortunano, non fanno causa al datore di lavoro e costano meno degli uomini.

Il totale complessivo di fondi off shore delle corporations americane, in buona parte appartenenti al settore tecnologico, è pari a 2.000 miliardi di dollari; oggi gli Usa, a causa della globalizzazione, non sono più un paese prevalentemente industriale, perché hanno il 20% di addetti nell’industria il 75% nei servizi e il 5% nell’agricoltura, ma la robotica eliminerà posti di lavoro anche nei servizi.

Durante la campagna presidenziale, Trump ha attaccato Wall Street e la finanzia ma poi, da presidente, si è legato alla banca d’affari Goldman Sachs di Soros, famoso per le sue speculazioni sugli stati, sulle loro valute e sui loro debiti; sono stati dipendenti di Soros il segretario al Tesoro Steven Mnuchin, il capo della segreteria della Casa Bianca, Steve Bannon, che ora Trump sembra voglia sostituire, il presidente del consiglio economico della Casa Bianca, Gary Cohn, il capo della commissione sulla borsa, Hjay Clayrtin.

Tutti questi personaggi sostengono che bisogna ridurre le tasse alle imprese ed eliminare i lacci a Wall Street, cioè continuare a deregolamentare come in parte è stato già fatto. Trump aveva attaccato Hillary Clinton per i suoi legami con Wall Street e con Goldman Sachs, dalla quale riceveva denaro per le sue conferenze; ora vuole restaurare il potere assoluto di Wall Street, intaccato con regolamenti da Obama, dopo la crisi del 2009, quando la vendita, con cartolarizzazioni, dei mutui subprime da parte della banca d’affari Indy Mc avevano causato la crisi finanziaria.

Trump vuole cancellare la legge che proibisce di pagare tangenti all’estero, cioè di corrompere, il segretario al tesoro Steven Mnuchin, oltre l’abbassamento delle tasse alle imprese, ha proposto una tassa del 10% per far rientrare i soldi esportati in Usa; ma Trump vuole anche abolire la legge Dodd-Frank  emanata da Obama che vieta alle banche non il risparmio gestito, ma di utilizzate a discrezione i depositi privati per fare trading, cioè per speculare, mettendo a rischio i risparmi.

Dopo la grande depressione del 1929, Roosevelt, per combattere la disoccupazione, introdusse il New Deal, fece investimenti pubblici e nel 1933 fu abrogata la legge Glass-Steagall che separava le banche d’affari da quelle commerciali, poi abrogata da Clinton. Al forum economico mondiale di Davos si sono sentite critiche contro le disuguaglianze economiche e la globalizzazione, la quale è difesa dalla Cina assieme al libero scambio.

L’America ha usato la mafia per fermare l’ascesa al potere dei comunisti Italia, oggi lo slogan preferito di Trump è “America first”; sul sito della casa bianca sono scomparse le pagine sul cambiamento climatico, sull’Aids, sulla violenza alle donne, sui diritti civili e sull’Obamacare; Trump vuole deregolamentare nei settori finanza, energia, ambiente, ridurre le tasse alle imprese, tagliare welfare e tagliare le spese pubbliche per l’istruzione, introducendo voucher per le scuole private (Fonte: Alan Friedman – Questa non è l’America).

ITALIA

Pare che anche Renzi abbia in mente una riforma sanitaria ispirandosi agli Usa, cioè vuole una Renzicare; per aiutare la sanità privata, in larga parte in mano alla chiesa, propone una sanità basata su più pilastri che garantisca una protezione con diritti universali garantiti dallo stato e altri servizi affidati ai privati, finanziati anche dallo stato e dalle aziende, come avveniva nelle mutue soppresse.

Anche Berlusconi e Sacconi, che probabilmente si curano in Svizzera, volevano sostituire il sistema universalistico con un pilastro pubblico e uno affidato alla sanità privata, Berlusconi e Renzi sono legati da un filo che nasce in Vaticano; in Usa la sanità privata è un grosso business e la Chiesa cattolica vi partecipa a piene mani. In Italia possiede le cliniche private convenzionate con il pubblico, mentre negli ospedali pubblici certi servizi sono stati esternalizzati alle cooperative, che possono essere rosse o bianche, queste seconde sempre legate alla chiesa.

Renzi vuole mettere nel mercato ancora di più la sanità, per far ritornare gran parte di questo servizio alle mutue, finanziate da contributi aziendali per la parte privata e dal servizio pubblico per la parte rimanente; però, con soldi pubblici vorrebbe finanziare anche quello privato concorrente con quello pubblico, cosa che in parte avviene anche oggi. Per raggiungere questo risultato occorre fare tagli all’attuale sanità pubblica che ha già privatizzato diversi servizi e puntare alla cooperazione del terzo settore autorizzato a utilizzare il volontariato e a fare profitto, superando il modello universalistico pubblico per uno a favore del bisogno, in termine di salute e di reddito (Fonte: Ivan Cavicchi).

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Continuano gli attacchi della stampa italiana a M5S e Lega nord, giudicati pretestuosamente come partiti autoritari e antisemitici; questa stampa vuole solo dimostrare la sua solidarietà alle forze italiane favorevoli alla globalizzazione e desiderose di spogliare e azzerare la sovranità italiana, cioè non vuole cambiare in  meglio l’Italia. L’establishment, nazionale ed estero, è spaventato dalle novità politiche italiane perché, per interessi economici, non vuole che il paese cambi e lo vuole conservare così com’è; i giornali, al soldo della nomenclatura, non possono che muovere la coda ai loro ordini.

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I tassi sulle nuove emissioni di titoli di stato italiani sono scesi, tuttavia nel 2008 il debito pubblico italiano era di 1705 miliardi e gli interessi di 78,5 miliardi, nel 2014 era di 2170 miliardi e gli interessi di 93,5 miliardi; l’arcano è dipeso dal fatto che nel 2008 l’Italia, prevedendo che i tassi sarebbero aumentati, ha acquistato dei derivati, invece gi interessi sono scesi, perciò nel 2014 ha avuto una perdita di 42,6 miliardi che hanno elevato il costo annuale del debito pubblico.

I governi esterofili italiani, con poca stima verso i comuni italiani, hanno subito le azioni fraudolente delle società di rating che, con il taglio del rating, hanno influenzato il mercato, in accordo con le banche d’affari creditrici che le controllano, perciò ora  sono sotto processo a Trani per manipolazione del mercato (Fonte: Alberto Micalizzi).

ISLAM

La denuncia del recente bombardamento chimico ad Idib in Siria, da parte di Assad, viene dall’’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha sede a Coventry in Gran Bretagna, diretto da Abdel Rahman legato ai terroristi di Al Qaeda; quel paese ha dato i natali ha tutte le superlogge sovranazionali e, per un disegno speculativo, dall’ottocento ha ispirato gruppi terroristici e rivoluzionari, a cominciare da Marx, Mazzini e Garibaldi.

I governi di Usa, UE e Israele hanno condannato l’azione di Assad, mentre l’ONU sta indagando, anche nel 2013 Assad fu accusato di un altro attacco chimico, poi attribuito dall’Onu ai ribelli, sostenuti da Usa, Turchia e Arabia; il missile che aveva fatto esplodere la carica di gas nervino aveva una gittata non superiore a due chilometri, perciò era stato lanciato dagli jihadisti che erano nelle vicinanze. 

Le armi chimiche usate dagli islamisti, forse fornite dagli americani, sono state usate anche ad Aleppo, allora gli americani si accorse delle trame turche e annullarono l’ordine di rappresaglia, purtroppo le cronache false non aiutano a risalire ai fatti (Fonte: Giampiero Venturi – Giuseppe Masala – Roberto Vivaldelli).

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Aerei israeliani hanno bombardato zone della Siria con la motivazione che colà sono annidati hezbollah, nemici di Israele ma anche di Assad, che è molto malvisto da Israele e combattuto da Arabia e Turchia, per il tramite di Isis e Al Qaeda. L’Arabia investe in Usa e ne condiziona la politica, non solo Hillary Clinton, Trump vuole anche proteggere interessi petroliferi, le forniture militari americani e attirare capitali sauditi.

I recenti bombardamenti di Assad contro l’Isi, che sembra abbia usato anche armi chimiche, come accade in tutti i bombardamenti, ha provocato vittime civili, ma la televisione l’ha accusato indiscriminatamente di crimini. Secondo il governo siriano i suoi bombardamenti hanno fatto saltare in aria deposito di gas sarin dell’Isis; le armi chimiche e le mine antiuomo sono state messe al bando, ma diversi eserciti, anche occidentali, le possiedono ancora.

Il presidente Trump, voltando le spalle al promesso disimpegno militare americano in Medio Oriente, ha bombardato la base di Assad che ha procurato questi morti civili, questa base però serviva per attaccare anche le forze dell’Isis, sconfitte e in ritirata, perciò l’Arabia, sostenuta dagli Usa, era alla disperazione. In Medio oriente sono in lotta i paesi islamici sunniti con i paesi islamici sciiti, i primi sostengono Isis e Al Qaeda e sono sostenuti dagli Usa; il proverbio che afferma che “i nemici del mio nemico sono miei amici”, a causa del quadro confuso, della propaganda e delle provocazioni, sembra che sia falso.

Nell’obiettivo degli Usa, dell’Arabia e della Turchia ci sono soprattutto la Russia, l’Iran, Assad e la Corea del nord, che ha collaborato con l’Iran nella missilistica e nelle armi nucleari, mentre le armi nucleari del Pakistan, benvisto dagli Usa, sono state finanziate dall’Arabia; perciò potrebbe anche deflagrare una guerra generale che potrebbe favorire una ripresa economica generale e azzerare, con l’inflazione, i debiti. Morti e distruzioni non sono messi in conto dai globalizzatori, mentre chi ha armato il terrorismo lo sta portando in Europa, perciò Trump ha chiamato a raccolta gli alleati e UE e UK gli hanno espresso la loro solidarietà, gli Usa stanno anche irrigidendosi contro le provocazioni missilistiche e nucleari della Corea del Nord.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/4/2017)

ITALIA

A causa del calo dei lettori dei giornali, lo stato, dal 2009 al 2017 avrà versato 85 milioni di euro per il prepensionamento di giornalisti, che sono una categoria protetta e non i proletari esodati dell’industria; è un altro caso di disuguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Il fatto è che l’informazione può fare propaganda e ricattare il potere, con i commenti agli articoli e con la reticenza sulle notizie, il che la dice lunga sull’indipendenza dell’informazione.

Si diventa giornalisti con un esame di stato e il direttore del giornale è responsabile per i servizi del suo giornale, cioè lo stato lo controlla, inoltre lo stato, assieme a privati, finanzia i giornali e ha garantito alla RAI un canone obbligatorio che, se la legge fosse uguale per tutti, spetterebbe in parte, dopo attenta valutazione dei programmi culturali, anche alle televisioni private.

L’indipendenza dell’informazione si è vista con Trump, con il referendum di Renzi e con i servizi su Lega Nord e M5S. A causa delle disaffezioni di lettori di giornali e telespettatori e per la voglia di risparmio, visti anche i servizi dell’informazione, anche Sky, che spesso rimette in onda gli stessi servizi, ha perso abbonamenti e perciò ha deciso di chiudere la sede di Roma, licenziando 200 persone, trasferendo gli altri dipendenti nella sede di Milano.

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Per prevenire la corruzione, una riforma del ministro Madia impone ai dirigenti pubblici di indicare in rete, entro il 30/4/2017, il loro patrimonio privato prima della carica, come si fa in Usa e in alcuni paesi europei; però occorrerebbe un’anagrafe patrimoniale dei dipendenti pubblici e dei loro familiari che ora non esiste. L’Unadis, il sindacato dei dirigenti, ha minacciato il ricorso giudiziario e ha suggerito ai suoi iscritti di non ottemperare alla legge, ma la legge afferma che l’ignoranza e il non rispetto della legge non sono ammessi. Al momento, chi ha fatto la dichiarazione, forse per le lacune della legge, l’ha fatta in termini generici, cioè senza indicare il vero valore del suo patrimonio (Fonte: Il Fatto Quotidiano).

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In Italia, le banche in difficoltà, con crediti ufficialmente irrecuperabili pari o superiori al capitale netto, sono il 20%, sono soprattutto piccole banche, cioè banche popolari, casse di risparmio, banche cooperative e casse rurali; per non chiudere, chiedono pertanto aiuti allo stato e al Fondo di garanzia della categoria, che fa pagare, secondo un principio mutualistico, alle banche sane per quelle malate.

Oltre le piccole banche in difficoltà già note, sono vicine alla crisi la cassa di Risparmio di Cesena e la banca popolare di Bari. A causa di questa situazione, delle fusioni e della crisi, dal 2006 al 2016 le banche italiane hanno cancellato 60.000 posti di lavoro, fino al 2020 ne cancelleranno altro 27.000. La Banca d’Italia cerca di forzare le banche popolari più grandi, che hanno già ridotto del personale, a fondersi e trasformarsi in spa, quotandosi in borsa; però anche le imprese quotate in borsa, a causa della loro gestione, possono fallire.

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A Roma c’erano poche persone a festeggiare i sessant’anni dell’UE, che applica le sanzioni all’Iran alla Russia, danneggiando le esportazioni italiane; però pare che il regime di Putin, come tanti altri, non sia veramente democratico, a parte i fatti di Ucraina, il suo regime riserva il carcere e la morte ai suoi oppositori, ai giornalisti e a chi denuncia la corruzione politica. E’ inutile pero che la televisione rimproveri a Salvini di essere andato in pellegrinaggio a Mosca; i nostri politici vanno sempre in pellegrinaggio a Londra, Berlino e Washington, però, per questi pellegrinaggi, non si versano soldi ma se ne ricevono. Nella storia è accaduto anche nei conclavi che eleggevano i papi e, con il sostegno di lobby e potenze estere, per l’elezione dei presidenti; è inutile pertanto rimarcare che la Russia ha appoggiato Trump, anche se può essere vero.

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Dopo che lo stato ha sequestrato le giacenze di cassa degli enti locali, è nata una vertenza giudiziaria tra stato e comuni per la ripartizione pregressa dell’Imu-Ici; l’Anci, l’associazione dei comuni italiani chiede allo stato la restituzione di 600 milioni di euro. Negli ultimi decenni lo stato ha ridotto gli investimenti pubblici, che sono stati eseguiti da comuni, province e regioni, assicurando così servizi, lavori e incremento del reddito nazionale; quindi bisogna che lo stato, se non vuole la disintegrazione della repubblica, tenga conto anche delle esigenze degli enti locali, non solo di quelle delle banche e degli amici di rango, come la chiesa e i grandi capitalisti.

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La corruzione pubblica è da condannare perché lede la par condicio, impoverisce il popolo e fa aumentare i costi, facendo lievitare i prezzi, cioè è inflattiva; ma è sbagliato definire l’Italia, come fa certa informazione al servizio di chi vuole disgregare l’Italia, paese tra i più corrotti del mondo. Nel mondo, la corruzione e la mafia sono state coltivate dalla politica per aggirare le norme che garantiscono l’uguaglianza e oggi serve ai poteri occulti per alimentare la crisi e lo sconforto degli italiani.

Negli anni 1992-1993, contro la corruzione, in Italia esplose mani pulite e si fecero privatizzazioni a favore dello straniero, come si vogliono fare adesso. La corruzione esiste in tutto il mondo, anche nei paesi avanzati, anche se in parte sottaciuta, è inutile fare le graduatorie statistiche che sono sempre false; dalla Romania, al Brasile alla Russia, ecc., si fanno manifestazioni e cortei contro la corruzione politica, che i governi, come quello italiano, collusi con la mafia, non vogliono veramente combattere.

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L’Italia ha meno laureati dell’Europa settentrionale, ma l’Ocse, contro una certa opinione, afferma che la sua scuola pubblica fornisce un’ottima preparazione ed è inclusiva, cioè garantisce l’eguaglianza agli studenti, senza tener conto del censo; in realtà l’immigrazione con studenti di tutto il mondo e con lingue diverse ne stanno peggiorando i contenuti e i genitori italiani, per aiutare i figli, come accade in Usa, li iscrivono alle scuole private.

Comunque, contro l’opinione comune, nelle scuole italiane sono buone le competenze linguistiche e, anche se si dice che agli studenti gli stimoli culturali vengono anche dalle loro famiglie, nelle scuole italiane sono minoritari gli studenti figli di laureati. Finita la scuola però, a parità di profitto, c’è poca mobilità sociale, nel senso che fanno carriera soprattutto gli studenti delle classi sociali elevate; i figli delle classi basse possono avanzare solo di un gradino, a meno che non facciano politica. Tanti politici hanno fatto la rivoluzione a favore di se stessi.

OCCIDENTE

Gli storici di corte, ossequiosi verso lo straniero e nemici degli italiani, prima hanno condannato l’aggressione italiana all’Etiopia, poi hanno dato la responsabilità della seconda guerra mondiale alle dittature di Germania, Giappone e Italia, nemiche delle democrazie che difendevano la libertà; vogliono ignorare che Francia, Inghilterra, Russia e Usa, aggrediti dalla triplice alleanza, si erano spartite Africa, Medio Oriente e Asia.

Era logico quindi che la Germania, per ristabilire un equilibrio o per equità, volesse espandersi a est, l’Italia nel Mediterraneo e il Giappone in Asia; le guerre moderne sono nate dalle asimmetrie coloniali, oggi sostituite dal neocolonialismo della finanza internazionale che si avvale del controllo sulla stampa mondiale e di regimi ufficialmente indipendenti, ma in realtà al soldo degli ex colonialisti.

USA

A leggere la storia, un paese sovrano con una sua moneta, in presenza di deficit della bilancia valutaria, svaluta la sua moneta e applica dazi sull’importazione, però l’Italia non lo può fare perché non è un paese sovrano; con il dogma della globalizzazione, voluta dalle multinazionali, s’è imposta, anche con la fine del glorioso partito laico-liberale, una politica comune iperliberista.

La politica del presidente Trump, criticata dell’informazione amica dei soliti ignoti, è sbagliata per il suo razzismo indiscriminato contro negri, ispanici e islamici, però il presidente, timoroso verso un’immigrazione incontrollabile, intende arginarla; è successo altre volte nella storia, ci sono state nazioni che, con l’invasione, anche pacifica, di altri popoli, si sono estinte.

Gli Usa soffrono di una profonda crisi economica, le statistiche che affermano il contrario sono false e servono solo ad attirare nel paese dei capitali, compensativi del deficit valutario; gli Usa, utilizzando anche la forza del dollaro, sono cresciuti dopo la fine della seconda guerra mondiale, poi hanno iniziato, sbagliando, le delocalizzazioni industriali all’estero, dove il lavoro costava di meno.

Quindi, non potendo più rimborsare i dollari, li hanno svincolati dall’oro, per aiutare l’economia, hanno puntato  sulla speculazione finanziaria facendo esplodere subprime e derivati; hanno ridotto le imposte ai ricchi e il welfare, politiche che purtroppo Trump vuole continuare. Hanno fatto varie guerre utili al business delle armi e hanno sostenuto paesi islamici che sostenevano il terrorismo, perché investivano in Usa e compravano armi in Usa.

Purtroppo ora sembra che Trump voglia tornare indietro nella politiche contro l’inquinamento e il riscaldamento ambientale, perché considerate costose, la sua politica verso i paesi islamici non è ancora chiara, ma è contro l’immigrazione islamica; pare inoltre voglia aumentare ancora la spesa militare e spingere anche gli alleati ad aumentare le spese militari, si avvicinano altri venti di guerra.

Assecondando la maggioranza degli americani, che è a favore dell’uso privato delle armi a scopo di difesa, anche di fucili d’assalto automatici a ripetizione, Trump, desidera che non solo lo stato sia armato, ma anche i cittadini, che devono difendersi da stato e criminali; invece nell’Europa dei secoli scorsi ai contadini era vietato possedere armi per evitare che le usassero contro lo stato esattore e per impossessarsi dei latifondi.

Trump, favorendo le cliniche private, per lo più appartenenti alle chiese cattolica ed evangelica, è contro la riforma sanitaria di Obama o Obamacare che, con un piccolo sacrificio, aveva assicurato la copertura sanitaria a milioni di lavoratori americani a basso reddito; Trump, malgrado sia un capitalista, è contro la globalizzazione e le delocalizzazioni delle multinazionali che, per risparmiare imposte, spostano anche i profitti nei paradisi fiscali, facendo perdere produzione e occupazione al paese. In Italia invece il PD, erede dei comunisti, è a favore della globalizzazione; forse, baipassando la propaganda dell’informazione, ci vorrà del tempo per giudicare la presidenza di Trump.

EUROPA

I paesi europei condannano la politica italiana verso l’immigrazione e costruiscono barriere per fermare l’invasione, l’opinione pubblica italiana, emancipatasi dalla propaganda filogovernativa dell’informazione, concorda, in grande maggioranza, con loro. In pratica, navi italiane, di altri paesi e Ong traghettano dalle acque africane gommoni carichi di profughi, desiderosi di arrivare nei paesi dell’Europa settentrionale dove hanno parenti.

Questo traffico, sollecitato, con la scusa della solidarietà, dal Vaticano, che controlla il governo italiano e dalla televisione pubblica italiana, che è il megafono del papa, è lucroso per i trafficanti di uomini; inoltre, serve a calmierare i salari italiani, per il mercato del sesso e per la donazione di organi. Per il momento, la raccolta e il mantenimento degli immigrati supera di molto il loro beneficio, i beneficiari immediati sono solo mafia e cooperative.

Il governo italiano incolpa i governi degli altri paesi dell’UE di non aver accettato una quota d’immigrati, secondo le direttive comuni; il risultato di questa politica sarà il disastro elettorale del PD alle prossime elezioni politiche e la fine di EU ed euro, ponendo fine alle ambizioni egemoniche della Germania; anche se Gentiloni e Mattarella, che hanno celebrato il sessantenario dell’Unione, con poca partecipazione da parte degli italiani, non paiono averne sentore.

Anche se l’Italia, a causa di certi vincoli, non è libera di uscire dall’Unione, quando questa si scioglierà, anch’essa dovrà uscirne; l’assurda politica italiana in materia nasce anche dalla paura della decrescita demografica e dalla conseguenze sul costo delle pensioni; in Vaticano, dove domina la gerontocrazia, per le pensioni esiste lo stesso problema. Perciò, in accordo con i trafficanti libici, si vogliono fare entrare annualmente un numero d’immigrati pari alla somma degli italiani emigrati all’estero, aumentati della differenza tra morti e nascite, ignorando che l’Italia è sempre un paese sovrappopolato.

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Dal 2010 a oggi la Grecia ha ricevuto tre salvataggi, cioè iniezioni da centinaia di miliardi di euro dalla Troika (BCE, FMI e UE), a spese degli altri paesi dell’Unione, se ne sono avvantaggiate le banche creditrici francesi e tedesche; comunque, la cura non è servita perché, in questo lasso di tempo, il debito pubblico greco è arrivato al 180% del Pil, la ricchezza nazionale è diminuita del 25%, il deficit di bilancio è all’1,4%, meno che in Francia, Italia e Spagna, i salari si sono ridotti del 15% e la spesa pubblica del 30%.

I dipendenti pubblici sono diminuiti del 40%, la disoccupazione è al 23,5%; un terzo della popolazione è sotto la soglia della povertà, il sistema sanitario, privo di risorse essenziali, è in ginocchio e sono in cantiere altri tagli alle pensioni, la riforma delle pensioni porterò la pensione all’età più elevata in Europa. Secondo il FMI, con queste misure, non si raggiungeranno gli obiettivi di risanamento voluti dalla UE, perché nessun salvataggio può funzionare senza la riduzione del debito pubblico (Fonte: Il Fatto Quotidiano 29/3/2017).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (26/3/2017)

OCCIDENTE

La ciclicità dell’economia è dovuta principalmente alle carestie, all’aumento demografico, alle guerre, alle scelte sbagliate della politica, anche sovranazionale, e alle speculazioni dell’alta finanza. Quando Giuseppe era alla corte del faraone, interpretò un suo sogno che annunciava una carestia di sette anni, per farvi fronte e per aiutare il popolo, propose il primo provvedimento politico economico anticiclico, cioè l’ammasso per sette anni delle eccedenze di grano.

L’ammasso doveva prevenire i rialzi nel prezzo del grano e la moria del popolo per fame; poi però, il faraone e Giuseppe decisero di vendere questo grano all’estero, a prezzi maggiorati, il che fece riempire d’oro i forzieri del faraone, mentre al popolo egiziano rimase la fame. Oggi il miglioramento sanitario dell’Africa, riducendo mortalità infantile e mortalità in genere ha fatto esplodere l’aumento demografico e l’emigrazione.

In tutte le specie, quando manca il cibo, aumenta la mortalità, soprattutto infantile, e diminuisce la natalità, ma l’uomo sembra volersi sovrapporre alle leggi dell’equilibrio naturale che governano il mondo e il Vaticano, che dirige il governo italiano, è stato anche contrario al controllo delle nascite; pertanto, tanti si preoccupano della prossima incapacità del pianeta di nutrire tutti, oggi la stessa Europa ha deficit alimentare e importa tanti alimenti, pagati fortunatamente con le sue esportazioni industriali.

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Nel mondo contemporaneo, la sharing economy è la produzione disarticolata e l’esternalizzazione del lavoro; con la rete e il lavoro domestico sembra si voglia abolire anche fabbriche e uffici, favorendo indipendenza, autorganizzazione e riducendo il traffico stradale. Quest’organizzazione afferma che si è produttivi e lavoratori quando si è connessi in rete, favorisce la precarizzazione del lavoro ed evita l’infeudamento del lavoro da parte delle fabbriche e degli uffici; si basa sulla collaborazione e sulla condivisione ed è applicata nel commercio, nello scambio di abitazioni, nel trasporto delle persone fatto da Uber, nei servizi domestici e in quelli professionali.

Le 300 piattaforme attive favoriscono il profitto di pochi e sembra che nel 2025 in UE esse produrranno transazioni per 600 miliardi di euro; perciò ora anche l’Ue ha un’agenda per la sharing economy, che sembra favorire la concorrenza ma non i diritti dei lavoratori: La sharing economy chiede la collaborazione dei lavoratori con le imprese piuttosto che un rapporto di lavoro subordinato, genera lavoratori usa e getta e precari, invece di lavoratori garantiti da un rapporto di lavoro stabile e indeterminato (Fonte: Lelio Demichelis).

USA

Trump, a causa del deficit commerciale americano, progetta di mettere un dazio sulle importazioni, aumentare le tasse indirette, considerando che in Usa l’Iva non esiste, e ridurre le imposte sulle società, che oggi sono tassate al 35%, un’aliquota più alta che in Europa, un dato che generalmente non viene ricordato; in Usa esiste anche un’imposta patrimoniale di successione, però in Usa la pressione fiscale è più bassa do venti punti rispetto all’Italia. Vedremo cosa farà con i paradisi fiscali dove finiscono anche soldi di società americane intenzionate ad abbattere le imposte.

ITALIA

Il parlamento e il popolo sovrano, abilitati ad approvare il bilancio dello stato, non esistono più in UE e in  Italia; storicamente però, prima della rivoluzione francese e fino a oggi, in tanti paesi, il potere assoluto del capo dello stato, a volte anche simbolico, è stato bilanciato, non da quello del parlamento, ma da quello del capo del governo, in Vaticano dalla curia; pertanto, in alcuni paesi sembra prevalere il potere del capo dello stato e in altri quello del capo del governo.

In genere in Italia il capo dello stato, anche se non è eletto direttamente dal popolo, secondo la costituzione scritta, ha larghi poteri che non esercita, preferendo essere una figura di garanzia che predica come il papa; infatti, parlo di vari presidenti, ha promulgato anche leggi anticostituzionali ed è disattento verso la condotta dei governi ai quali potrebbe inviare dei messaggi  e sciogliere camere e governi ed è disattento anche verso il rispetto per la costituzione. Iinfatti l’Italia non è uno stato laico, non è sovrano, non lo sono i suoi cittadini, non tutela il risparmio, la tassazione non è fatta in base alla capacità contributiva, gli organi costituzionali non sono sempre separati e indipendenti ma interferiscono tra loro, l’Italia non sembra una repubblica parlamentare  e i cittadini non sono uguali avanti alla legge.

In sintesi, la costituzione materiale sembra diversa da quella scritta, analogamente, il capo del governo pare non avere poteri ma, di fatto, li esercita; in tanti paesi sono esistiti il capo dello stato, spesso un re, e il capo di governo. Il gioco degli scacchi forse è nato in Europa orientale, con la regina che ha più poteri del re e rappresenta il capo del governo (non è vero che le donne hanno avuto sempre poco potere) e il re che non li ha.

In pratica il re è una figura simbolica di rappresentanza; la guerra non è persa con la morte della regina, che implica solo l’indebolimento del suo esercito, ma solo con lo scacco al re; in pratica, nella conduzione della guerra, il capo del governo prevale sul re, ma quando cade il re, la guerra è persa e, a volte, questo abdica o cambia la dinastia.

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Il governo Renzi è nato anche per fare privatizzazioni e ora, forse per rastrellare i venti miliardi da regalare alle banche, c’è un progetto per Finmeccanica, che forse si vuole anche liquidare come la Montedison e l’Iri, perciò, prima è stata riempita di debiti e ora si prepara per essa uno spezzatino; infatti, si vuole cedere la fabbrica di elicotteri gioiello Agusta agli americani della Lockheed-Sikorski, l’Alenia e i missili all’Airbus franco-tedesca, le tecnologie spaziali ai tedeschi e l’elettronica per la difesa ai francesi della Thales. Chissà quante bustarelle saranno versate per questi affari!

Gli italiani devono stare in ansia anche per la sorte di Poste, Enel ed Eni, per il momento il governo Renzi fa solo le nomine dei loro vertici, si tratta sempre di amici del governo; invece Alitalia, alla quale il governo ha promesso un altro aiuto di 200 milioni di euro, che trasporta gratis papa e  parlamentari e si regge solo con i soldi dei contribuenti, sarebbe bene chiuderla, gli italiani non rimarrebbero senza trasporto aereo; in passato avevamo avuto offerte di acquisti di KLM e Air France, ma ora nessuno vuole più la nostra compagnia di bandiera; d’altra parte, sono fallite anche gloriose compagnie aeree inglesi e americani.

A liquidare Finmeccanica penserà Alessandro Profumo, già a capo di Unicredit, che non ha nessuna esperienza in campo industriale ed è inquisito dalla magistratura. La nostra classe dirigente, dipendente dallo straniero, se potesse, gli venderebbe anche pezzi del territorio italiano e le sue ricchezze d’arte, molto quotate alle este. Diamo tempo al tempo e vedremo; i governi italiani dipendono da Germania, Usa, Vaticano, Nato, lobby, banche e confindustria, ma sono indipendenti dagli italiani, anche se dovrebbe essere il contrario.

Dopo i salvataggi da parte del PD di Minzolini, Lotti e Alfano, con l’acuirsi anche dell’emergenza immigrati, contro l’informazione televisiva che sostiene il governo, la sinistra scissionista PD, anche se vuole conservare i vitalizi degli onorevoli, pare che cominci a guardare positivamente il M5S. Gli scandali del PD non fanno più notizia perché sono giornalieri, anche Alessandro Profumo, nominato alla guida di Leonardo, ex Finmeccanica, è stato rinviato a giudizio.

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Il governo Renzi, per favorire l’insediamento, nello spazio allestito per l’Expo di Milano, di un polo di ricerca dell’IBM, ha promesso un finanziamento di 30 milioni di euro da parte del governo e di 30 milioni di euro da parte della regione Lombardia; inoltre, violando la privacy, ha anche promesso alla multinazionale l’accesso, con l’impegno alla segretezza, alle informazioni sanitarie su tutti i cittadini, l’Autorità garante della privacy ha chiesto spiegazioni; comunque, anche oggi in Italia si denunciano furti di dati sanitari, probabilmente a fine commerciale.

In tale quadro, l’Informazione con i suoi direttori superpagati, ma responsabili secondo la legge sulla stampa, con i soldi ricevuti da stato e privati, mette alla gogna tutti quelli che criticano il governo italiano e l’Unione Europea, chiamati populisti; stiamo attraversando un’era in cui, con il linciaggio morale, si cerca di combattere la libertà di parola, non sono morte solo la sovranità parlamentare e quella popolare. Per proteggere i corrotti, con una riforma del processo penale, il governo vuole anche ridurre le intercettazioni, allungare i tempi di prescrizione, bloccare i processi e favorire così le impunità (Il Fatto Quotidiano).

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Il direttore super pagato del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, ha rassegnato le dimissioni perché indagato per falso in bilancio, avendo segnalato più vendite del giornale per avere più contributi da parte dello stato; nel 2016 le perdite del quotidiano di Confindustria dovrebbero arrivare a 100 milioni di euro e, senza un’iniezione finanziaria esterna, rischia la liquidazione.

Contemporaneamente assistiamo al collasso anche del PD, divenuto europeista dopo che i suoi patriarchi comunisti non lo erano stati; crolla nel discredito anche l’establishment italiano legato all’euro e all’UE, sostenuto, alla grande, dall’informazione. Il quotidiano di Confindustria e la sinistra hanno abbracciato il credo neoliberista e dell’euro e, in pratica, si sono espressi a favore del capitale e contro il lavoro.

Per assecondare la Germania e la Troika, l’Italia, non potendo svalutare il cambio della lira, ha introdotto la svalutazione interna dei salari, con lo scopo della riduzione dei costi e del risanamento economico interno e per  fronteggiare la concorrenza dei paesi emergenti, il risultato è stato il calo della domanda e dell’occupazione; in tale quadro, il quotidiano ha sempre rappresentato il capitale e il liberismo contro lo statalismo. Guidata dall’estero, l’Italia ha adottato la politica di austerità che ha ridotto consumi e posti di lavoro, anche la riforma Boschi è stata voluta dalla Troika.

Il risultato è stato la recessione, la disoccupazione e la diminuzione del Pil; dal 2011 la finanza speculativa anglo-americana ha in progetto il saccheggio economico e del risparmio dell’Italia, appropriandosi, con le privatizzazioni delle sue maggiori industrie, come avvenne nel 1992; al servizio dello straniero, con le imposte e con le riforme del mercato del lavoro, i governi tecnici e i governi Motta, Letta e Renzi, con la scusa dell’alto debito pubblico, hanno voluto distruggere l’industria e l’economia del paese, senza toccare alti salari e alte pensioni, malgrado le riforme sulle pensioni, pagate solo dai comuni lavoratori dipendenti.

Mentre il Sole 24 Ore si è pronunciato a favore degli Stati Uniti d’Europa, nel paese crescono populisti antieuropeisti, M5S e Lega nord, combattuti dalla televisione pubblica e privata; comunque, la lega nord è più antieuropeista del M5S. Il governo Renzi ha promesso un’economia in ripresa, il risanamento del bilancio pubblico, la riduzione del debito pubblico e più occupazione, sono le solite promesse della politica. L’establishment italiano ha legato le sue fortune all’euro e alla UE e ora è alla resa dei conti, il governo Renzi, come i precedenti, ha fatto solo gli interessi di banche, UE e grande capitale (Fonte: Federico Dezzani).

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Un progetto di legge del governo propone di concedere ai mafiosi reclusi in isolamento, secondo l’articolo 41 bis del codice di procedura penale, di avere in cella collegamenti con l’esterno per mezzo di audiovisivi di rete, in modo da usufruire di skype e di posta elettronica, con cui mantenere dal carcere il controllo sul loro territorio; in precedenza era censurata la loro posta e le guardie carcerarie assistevano ai colloqui con i loro familiari.

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La Lombardia è stata costituita un’agenzia regionale anticorruzione, dopo il lieto evento, sono sparite carte che consentivano di indagare su casi di corruzione; qualche cosa del genere a volte è accaduta anche nei tribunali e negli uffici pubblici.

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Contro le vaccinazioni obbligatorie dei bambini, l’associazione dei genitori Comilva protesta davanti Montecitorio; denuncia i legami tra medici e case farmaceutiche ed è sostenuta anche dal pediatra Massimo Pietrangeli, che afferma che parlare di epidemie serve a diffondere l’allarmismo e a spingere alle vaccinazioni (Il Fatto Quotidiano 22/7/2017).

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Il governo invita l’UE a promuovere riforme e investimenti pubblici, è da ricordare che l’Italia è entrata in Europa non prevenire le guerre, come si afferma, ma perché incapace di fare riforme direttamente. Ad ogni modo la Germania invece d’imporre la strada dell’armonizzazione fiscale e della fusione dei debiti degli stati, ha continuato a seguire una politica egemonica; gli europeisti nostrani della politica e dell’informazione sono solo germanofili collaborazionisti dello straniero. Tra l’altro, in Italia gli investimenti in opere pubbliche promessi dal governo, che potrebbero far salire Pil e occupazione, procedono più a rilento che in Germania, la quale recentemente ha aumentato i fondi per le opere pubbliche del 37% mentre l’Italia, forse per aiutare le banche e per potenziare le forze armate, li ha ridotti del 26%.

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I crediti incagliati delle banche italiane ammontano ufficialmente a 330 miliardi di euro, del gruppo che deve decidere la cessione ai privati una  loro prima tranche di 87 miliardi fa parte il ministro Padoan, il presidente dell’unione bancaria europea, uomini della Banca d’Italia, uomini della commissione europea, dell’Ocse e dell’agenzia di rating Fitche, sotto processo a Trani per manipolazione del mercato.

Questi crediti dovrebbero essere ceduti a Bad Banks che poi li cederebbero a fondi speculativi per la successiva cartolarizzazione, in forma di obbligazioni da collocare nel mercato, la percentuale di recupero, tra crediti chirografari e crediti privilegiati è di circa il 24%; le banche li hanno già svalutati in media del 59%; però gli hedge funds speculativi interessati all’affare offrono in media il 7,5%, con un profitto potenziale di 55 miliardi. L’Italia, per favorire questa speculazione, ha rinunciato a creare una o più bad banks pubbliche, come hanno fatto Svezia e Spagna (Fonte: Alberto Micalizzi).

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A causa dei bassi tassi d’interesse e del QE, esiste uno scontro tra BCE da una parte e Bundesbank e Schauble, rappresentanti della Germania; questa politica della BCE fu già adottata dal Giappone, dagli Usa e dalla Gran Bretagna ma non favorì la ripresa e la concessione del credito ai piccoli operatori, ma servì solo a espandere la base monetaria, in UE è accaduta la stressa cosa.

Nel 2007 è entrato in vigore l’accordo Basilea II sui rischi bancari nella concessione dei crediti e nel 2016 il bail-in che fa partecipare risparmiatori e azionisti delle banche ai rischi su questi crediti. Le banche hanno perciò preferito fare credito ai clienti con rating elevato o, visto l’aumento di liquidità da QE, agli amici senza garanzie che hanno baipassato le regole di Basilea II. Però la massa di nuovo denaro entrata in circolazione è stata presa in prestito anche dallo stato, che ha approfittato dei bassi tassi d’interesse, perciò il debito pubblico è arrivato a 2.300 miliardi di euro, con BTP a 20 anni al tasso del 2,25% e Bot a 12 mesi con tasso negativo.

Banche, assicurazioni e fondi pensione, inclusa la Banca d’Italia, possiedono circa il 44% del debito pubblico, gli stranieri ne hanno il 39% e le imprese e le famiglie la parte restante; malgrado l’allarmismo della stampa,sembrano rapporti equilibrati, però in tre anni, Renzi ha aumentato il debito pubblico di 122 miliardi. Il denaro a buon mercato ha aiutato lo stato ma anche gli speculatori che hanno credito bancario. Eccesso di credito e aumenti e crolli di borsa hanno favorito il crollo di Wall Street nel 1929 e i crolli borsistici di Parmalat, Cirio e Lehman Brothers, favorendo anche la speculazione sulle valute.

Per stoppare la speculazione finanziaria, alcuni sostengono che sarebbe opportuno tornare alle banche pubbliche e separare le banche commerciali da quelle d’affari, ritornando alla legge bancaria del 1936; poiché l’economia è ciclica e i tassi si muovono anche per volontà dei governi, il rialzo dei tassi costerebbe molti allo stato, in termini d’interessi, anche se, purtroppo, anche le banche pubbliche sono legate ai partiti e quindi al mondo degli affari, il che porta a concedere credito agli amici che non lo meritano (Fonte: Fulvio Bellini).

EUROPA

L’Unicef critica la Germania per l’inadeguatezza dei centri d’accoglienza temporanei per i profughi, dove essi rimangono per mesi; in essi i 350.000 bambini, giunti nel 2015, sono stati spesso vittime d’abusi; però queste cose accadono anche in Italia (Il Fatto Quotidiano 22/3/2017).

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Tramite banche e società fittizie, mafia e oligarchi russi riciclano denaro in Inghilterra e Svizzera, tra loro c’è anche un cugino di Putin; mentre anche i russi soffrono per le privazioni economiche, si parla di centinaia di miliardi di sterline; le banche londinesi coinvolte sono 17, tra cui Hsbc, multata dagli Usa di 1,9 miliardi di dollari per riciclaggio.

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Per com’è stata costruita, pare che l’UE voglia emanciparsi dal suffragio universale e dai parlamenti, anche l’Italia è vittima di questo disegno, anche per colpa dei suoi governi; la celebrazione del sessantenario del trattato di Roma, che ha creato l’UE, nonostante i toni enfatici di Mattarella, Napolitano e Gentiloni, non devono ingannare. Non è detto che la UE, se non si riforma, duri a lungo.

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Mentre in Italia pare ci sia un conflitto, per i rapporti con la UE, tra Renzi e Gentiloni, perché il primo chiede al governo più risoluzione, l’ex ministro greco Varoufakis ha dichiarato che il ministro delle finanze Schauble è contro Francia e Italia; inoltre ha creato il movimento DiEM25, che ha una piattaforma paneuropea per creare una nuova assemblea costituente. Varoufakis afferma che l’Europa si sta disintegrando, il nord è contro il sud e l’est e contro l’ovest, propone una nuova piattaforma economica e sociale comune e di puntare verso l’economia verde. Mattarella festeggia il sessantenario della UE e non si accorge di questi sviluppi perché vive nella faccia nascosta della luna.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/3/2017

ITALIA

Mentre la commissione europea e Frontex affermano di voler contrastare ed espellere i migranti illegali, come hanno sempre fatto gli stati sovrani che difendevano le loro frontiere, lo speculatore ungherese George Soros ha stanziato 500 milioni di dollari per allestire una flotta di navi, armate da Ong, utilizzate, assieme alla guardia costiera italiana, per salvare o traghettare migranti vicini alle coste libiche.

Queste organizzazioni umanitarie di stati di diversi paesi, come le tedesche Sea Watch e Sea Eye, hanno armato navi che battono bandiera panamense, del Belize e delle isole Marshall; come gli inviti agli emigranti rivolti dalla Merkel e dal papa, queste organizzazioni sono a favore dell’emigrazione e contro i campi di raccolta dei migranti da costruire, a spese europee, in Tunisia e Libia. Vista la crisi economica europea, sarebbe meglio dissuadere i migranti dall’abbandonare i loro paesi d’origine.

In passato queste navi di Soros, per attentato alla sovranità dello stato, sarebbero state affondate dalle marine militari e su George Soros sarebbe stato spiccato mandato di cattura internazionale. Poiché gli stati applicano la doppia morale, cioè ciò che è lecito a essi, non è lecito ai loro cittadini, reagivano con tutte le armi contro le invasioni e per difendere le frontiere; mentre ai cittadini è tuttora proibito reagire alle aggressioni con le armi perché gli stati temano che potrebbero rivolgerle anche contro di essi; cioè, affermando di voler contrastare la violenza, preferiscono i cittadini disarmati, psicologicamente e materialmente. Ma non è una regola generale, gli Usa agiscono diversamente

Bisogna ricordare che il nazionalismo non è stato solo di destra, ma anche rivoluzionario, liberatorio e anticolonialista; però oggi, con la globalizzazione, Vaticano, governo italiano informazione, collaborazionisti dello straniero, sono contro l’efficace autodifesa personale e sono contro l’impiego di navi militari contro gli immigrati illegali; rimane comunque oscuro lo scopo finale di questa strategia di Soros e compagni. Diversamente dal Vaticano e dalla Merkel di prima battuta, Trump è contrario a quest’immigrazione illegale; la chiesa cattolica, nell’ottica della globalizzazione, attraverso le multinazionali, ha fatto molti investimenti all’estero e saluta gli immigrati.

Gli altri paesi europei erigono barriere, vedremo se sarà dato mandato alla Nato di adottare delle contromisure; anche Putin, malvisto dai globalizzatori del Nuovo Disordine Mondiale, tiene Soros nel suo mirino. Intanto il segretario della Lega, Matteo Salvini, come altri politici e uomini di governo italiani che vanno in pellegrinaggio a Washington, Londra, Berlino e Bruxelles, è stato appena ricevuto a Mosca.

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L’elite che telegoverna l’Italia teme molto l’avvento al potere di Lega Nord e M5S che, con il sistema elettorale proporzionale, potrebbero anche andare assieme al governo, ne temono le riforme che potrebbero intaccare i loro privilegi e restituire sovranità al popolo e al paese; perciò questa elite ha aumentato la propaganda dell’informazione. I disordini di Napoli contro Matteo Salvini, fate salve alcune vecchie dichiarazioni dei leghisti contro i terroni,  dimostrano quanto questa elite riesca anche a orientare, tramite provocatori, le azioni della piazza.

OCCIDENTE

Contro i cambiamenti nella direzione politica e a sostegno della globalizzazione, in Usa e in Europa la classe dirigente si serve d'inchiesta della magistratura, della stampa e di statistiche false e di sondaggi falsi, in tal modo, abusando della credulità popolare, chi ne soffre è la democrazia. Con le elezioni politiche vicine in Europa e con il timore della caduta dell’euro, Franca, Germania, Svezia, Olanda e Italia, attaccano i populisti, che non si sa cosa siano; per l’informazione sembrerebbero antieuropeisti e antipopolari però, al tempo della rivoluzione russa, erano i contadini che reclamavano la proprietà della terra.

Il mondo politico è in fibrillazione e nascono nuovi partiti contestatori, la classe dirigente è contro il fronte antiislamico che è contrario all’immigrazione che potrebbe far cadere tutto il castello di potere costruito fino a ora. In Usa si fanno liste di proscrizione contro i politici che hanno avuto rapporti con l’ambasciata russa e anche Trump deve difendersi da un’accusa del genere. Sembra il ritorno alla guerra fredda, con la possibilità di una guerra vera che infiammi tutto il pianeta, la guerra è stato sempre un grande affare economico, favorisce la ripresa e abbatte i debiti; per le loro aspirazioni nucleari e per i loro regimi al potere, Nord Corea e Iran sono nel mirino della Nato come la Russia.

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Tutti gli uomini hanno delle idiosincrasie e, in omaggio a politica, economia e religione, queste sono utilizzate per mettere alla gogna altre persone, accusandole, anche con infondatezza, di femminismo, antifemminismo, maschilismo, protestantesimo, islamismo, fascismo, stalinismo, qualunquismo, populismo e antisemitismo; però io ritengo che gli antisemiti siano numericamente minoritari e i populisti, secondo la semantica, non possono essere antipopolari.

Israele è uno stato con una gamma di persone, stato e governo possono avere i difetti di tutti i paesi, vi coesistono tutti i mestieri, con tutte le idee religiose e politiche, però, per affermarsi come stato, ha avuto anche il sostegno dell’alta finanza ebraica internazionale. Nel mondo anglo americano gli ebrei appartengono alla classe più alta, l’alta finanza è fatta di ebrei e non ebrei, tra loro spesso uniti negli affari, com’è successo con la globalizzazione; come succede nei partiti, queste persone possono essere unite verso l’esterno e divise all’interno, l’unità si ha con il business.

Ora accade che anche alcuni di questi finanziari siano antisemiti, ma non è detto che vengano criticati per questo, dipende dai loro affari; la Lega Antidiffamazione ebraica, con la propaganda, è generalmente diretta contro i comuni antisemiti e a sostenere l’inserimento sociale degli ebrei della diaspora. Accade però che tra i grandi finanzieri e l’informazione che li spalleggia, si accusi spesso d’antisemitismo quelli che vorrebbero cambiare il mondo, anche se non lo sono.

L’hanno fatto con Trump e continuano a farlo con Grillo, M5S e Matteo Salvini, io non sono certo che lo siano e l’accusa potrebbe essere pretestuosa; antisemiti sono definiti i politici rivoluzionari, in un periodo in cui gli ebrei che contano non lo sono più e sono in genere conservatori. Si salvano dall’accusa di antisemitismo solo i soci dell’alta finanza ebraica e i politici e i giornalisti che ne appoggiano, non disinteressatamente, i disegni, anche se sono personalmente antisemiti; è difficile conoscere la vera opinione di queste persone. Pertanto, l’accusa di antisemitismo è usata spesso dall’oligarchia e dai suoi dipendenti  politici e giornalisti, per non cambiare in meglio il mondo.

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Ci sono due forze nella storia spesso sottaciute dall’informazione, parlo dei contadini e degli anarchici; i contadini sono stati sempre disprezzati e, come classe, venivano dopo aristocratici, preti, militari, borghesi, artigiani e operai, dopo di loro c’erano mendicanti e ladri poveri. I contadini erano i più religiosi, i primi a essere tassati e arruolati e gli ultimi nell’esercizio dei diritti come l’istruzione e il voto; tuttavia non è vero che fossero incapaci, erano scienziati della natura ed erano capaci di rivoltarsi, lo facevano quando reclamavano la riforma fondiaria, cioè la divisione del latifondo.

Mentre in Germania si diffondeva il seme del marxismo, in Spagna e Italia si sviluppava l’ideologia anarchica, contraria allo stato, che concedeva protezione in cambio di tasse; lo stato era l‘evoluzione naturale della mafia. Gli stati, nati con vicissitudini belliche, come federazioni di tribù, imponendo la loro protezione e quindi hanno creato le nazioni e, con altre guerre, estendevano il loro sfruttamento anche all’estero, dove predavano altre terre e ricchezze.

EUROPA

Tra i quindici maggiori paradisi fiscali del pianeta, ma ne esistono anche di minori,  ci sono alcuni paesi dell’EU, che contrasta solo i paradisi all’esterno dei suoi confini;  questi sono Montecarlo, Svizzera, Olanda, Lussemburgo, Irlanda, Cipro, Inghilterra e Liechtenstein, e altri minori, come Vaticano e San Marino; al di fuori dell’UE, spiccano Bermuda e Cayman. Nel 1998 l’OCSE rilevò quanto sia distorsiva questa situazione che favorisce le multinazionali, la concorrenza sleale e crea squilibri, togliendo risorse fiscali agli stati, però non ha impedito a Irlanda e Cipro di subire una grave crisi finanziaria.

I governi stipulano accordi preventivi con le multinazionali che consentono loro di risparmiare imposte; perciò in Italia anche il governo Renzi, emulando altri paesi europei, ha concesso sconti fiscali alle grandi imprese, il cui gettito fiscale diminuisce, mentre la ricchezza si concentra e, nel mondo occidentale, lavoratori e i pensionati s’impoveriscono. Aumenta la concorrenza fiscale estera e perciò la minaccia non viene solo dalle esportazioni della Cina che sfrutta costi del lavoro più bassi.

Il carico fiscale rimane a carico dei comuni cittadini, crescono le disuguaglianze dei redditi e, per le ristrettezze dei bilanci statali, diminuisce il welfare. I poteri forti, aiutati da parte dell’informazione, vedono come il fumo negli occhi l’armonizzazione fiscale all’interno dell’Europa, la lotta ai paradisi fiscali e i referendum che possono mettere in discussione questo modello di sviluppo.

In Italia il governo Renzi, fiduciario delle istituzioni europee, ha voluto meno tasse per le grandi imprese, italiane e estere; emulando le virtuosità europee, ha concesso meno imposte sugli utili alle multinazionali che si trasferiscono in Italia, compensate con meno diritti per i lavoratori e con riduzioni del costo del lavoro; in questo quadro, la televisione italiana ha il compito di criticare gli evasori fiscali illegali, cioè non autorizzati dallo stato (Per le notizie: fonte Leopoldo Nascia).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (8/3/2017)

ITALIA

La marina italiana raccoglie i migranti appena fuori le coste libiche, questo traffico procura profitti a bande di criminali di Asia e Africa e poi a cooperative e a imprenditori italiani, il costo di quest’opera umanitaria è a carico dei contribuenti italiani; vedremo se Frontex, l’agenzia europea per il controllo dei confini comuni, sarà in  grado di arginare il fenomeno. Intanto il trattato di Dublino sulla libera circolazione nell’UE è saltato, cioè non è rispettato, nel senso che e tanti paesi hanno eretto muri contro l’immigrazione, come quello che vuole realizzare Trump, perciò criticato dall’informazione italiana. Non è vero che solo l’Italia, come afferma la Germania e l’informazione, non rispetta i trattati.

I governi italiani, al comando degli stranieri, spremono gli italiani con le tasse e vogliono sembrare munifici all’estero, pagando anche riscatti generosi, anche sa taciuti, sui sequestri d’italiani in Africa; vogliono mostrarsi generosi con gli autori dei sequestri che, con il denaro ricevuto, alimentano il terrorismo, vogliono mostrarsi generosi con gli immigrati che accolgono. Però con gli italiani non sono stati generosi, infatti, quando la mafia sequestrava italiani, per impedire i riscatti, mettevano il blocco ai depositi dei sequestrati e dei loro parenti.

Il terrorismo è sempre esistito, nella rivoluzione francese con Robespierre e nei tempi moderni, è utilizzato dai governi quando non volevano comparire direttamente, cioè nelle guerre per procura; con la guerra lo stato alimenta gli istinti di violenza, furto e omicidi e favorisce gli esodi di massa. Si fa politica con la guerra, la rivoluzione, la guerra civile, i complotti, il terrorismo e l’assassinio di papi, presidenti della repubblica e capi di governo. I cambi dinastici sono nati da questi fatti, però il jihad islamico, anche se teleguidato, è retto da una visione nazionalista, religiosa, rivoluzionaria e imperialista, perciò dovrebbe essere diretto soprattutto contro i ricchi stati arabi del golfo.

I ricavi dal lavoro degli immigrati, promessi dalla propaganda, si avranno nel tempio, la propaganda non fa mai vera luce sul fenomeno. I giovani musulmani con cittadinanza europea, poiché non sono riusciti a integrarsi, sentendosi emarginati, si sono fatti arruolare dai terroristi del Medio Oriente; quelli oggi arrivati in Europa sognano la vita degli occidentali, tra essi ci sono poveri, aiutati nel viaggio dai loro familiari, profughi di guerra, professionisti, criminali e qualche terrorista, ma questi ultimi non si possono citare perché altrimenti si è accusati di populismo e razzismo. Anche il Vaticano è favore dell’immigrazione, che alimenta il lavoro di schiavi, speculazioni da parte d’italiani amici della politica, trapianti di organi, prostituzione e pedofilia, occasionalmente anche il terrorismo.

Questo traffico, generando emarginazione, genera anche incertezze, conflitti sociali, illegalità e paura negli italiani, non neutralizzate dalla propaganda della televisione; le guerre dell’occidente, in Afganistan, Somalia, Libia, Irak e Siria, hanno favorito questa situazione. Prima del traffico dei migranti, che serve a finanziare il terrorismo e a creare ricchezze personali o per i più poveri a sbarcare il lunario, i signori della guerra si finanziavano con il contrabbando di sigarette, petrolio sottratto allo stato e droga; poi sono passati al sequestro di turisti e cooperatori, con riscatti di milioni di dollari a testa, generalmente pagati, dopo una trattativa, dai governi europei, soprattutto italiani, anche se con discrezione.

Invece in Somalia si è sviluppata la pirateria, con sequestri d’intere navi con il loro equipaggio e relative richieste di riscatti; poi, seccatosi questo filone, perché turisti, navi e cooperanti si facevano scortare o si tenevano lontani dai paesi più rischiosi, la criminalità locale si è gettata nel business dell’emigrazione, ripercorrendo la via africana degli schiavi usata dagli arabi, che toccava  Nigeria, Senegal, Mali, Algeria, fino alla Libia; coinvolgendo nel traffico anche Afganistan, Siria e Irak, sconvolti dalla guerra.

Perciò ora arrivano in Europa immigrati da tutti i paesi, c’è chi dice che è una fortuna perché la denatalità minaccia Italia ed Europa, le prossime elezioni politiche puniranno questo lassismo dei governi; non è questione di egoismo, se fossimo un po’ meno non ci sarebbe disoccupazione e deficit nella produzione di vegetali a uso alimentare, cioè staremmo anche meglio, oggi in Europa non manca forza lavoro, cioè c’è la disoccupazione. Il numero dei vecchi è destinato a calare perché, con la denatalità, la mortalità supera la natalità, facendo ringiovanire il paese, cioè abbassando l’età madia, lo conferma la demografia, ma la televisione afferma il contrario. 

Nei sequestri di uomini e nel traffico d’emigranti c’è una catena d’intermediari, vi esistono anche investitori anonimi, soprattutto arabi e informatori e coadiutori residenti in occidente. I proventi sono riciclati dalle banche e depositati spesso nei paesi del golfo, soprattutto a Dubai, dove esiste ancora la schiavitù e dove gli immigrati sono trattati come schiavi. In Europa il feudalesimo nacque legando contadini liberi alla terra, oggi alcune grandi famiglie occidentali, già importano schiavi per lavori domestici, comprati nel terzo mondo e, con l’immigrazione, lavoratori schiavi privi di tutele sociali, che offrono il vantaggio di abbassare il costo del lavoro.

I governi di sinistra hanno favorito quest’involuzione perché, per andare a destra, bisogna passare sempre da sinistra, l’ha insegnato anche Mussolini, altrimenti il popolo si ribella. Tra i governi di paesi che hanno pagato sempre i riscatti e hanno pagato i più alti c’è l’Italia, che perciò indirettamente finanzia il terrorismo e, succube al Vaticano, ha continuato a farlo favorendo l’immigrazione; alcuni governi di paesi del nord Europa, per non favorire i sequestri di persona, non li hanno pagati, ma li hanno pagati i privati; gli Usa pagano il riscatto solo per i militari sequestrati, naturalmente, dove non paga lo stato, pagano i privati.

Recentemente nel traffico dei migranti, sostituendosi quasi alla criminalità comune, si è inserito il califfato, che coopera con intermediari criminali e garantisce meglio l’arrivo dei migranti, spesso riscuote il prezzo del suo servizio anche all’arrivo; invece i gruppi criminali ricorrevano a continue estorsioni o taglieggiamenti, dall’Africa o dal Medio Oriente, fino alla destinazione finale, anche a carico dei loro parenti rimasti in patria; c’erano violenze, stupri, imprigionamenti e poca acqua per gli sventurati, alla donne stuprate e ingravidate si è detto che gli italiani le avrebbero accolte prima. Sembra un progresso.

Poi in Italia gli sventurati non periti nel viaggio, in terra o in mare, sono sfruttati da affaristi imprenditori o cooperative finanziate dallo stato, beneficiarie di un contributo, per vitto, vestiario e alloggio per gli immigrati, il quale è superiore alla pensione minima o sociale degli italiani; di queste somme beneficiano più le cooperative che gli immigrati. Questi affaristi sono alleati a parte della politica, favorevole al traffico, che ha consentito, a spese dello stato, di ospitare immigrati in alberghi e edifici inutilizzati, ma altri di loro vivono in strada, perché lo stato, che ha autorizzato questa immigrazione, è incapace di affrontare le invasioni o di risolvere, in  breve tempo, i problemi degli immigrati.

A queste spese va aggiunto il costo per la raccolta in mare dei profughi. Come il papa, l’informazione, politicamente corretta, cioè discreta,  fa tifo per l’emigrazione e non fa vera luce sul fenomeno tuttavia, più della metà degli italiani sono contro questo fenomeno, hanno paura e temono conflitti sociali, perciò dall’informazione e dalla politica sono chiamati razzisti, nazionalisti e populisti come Trump (Per le notizie: fonte Mercanti di Uomini di Loretta Napoleoni).

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (27/2/2017)

ITALIA

Quando esisteva la lira, la Banca d’Italia, per i titoli dello stato posseduti e per le anticipazioni in c/c, aveva crediti verso il Tesoro, con l’euro le esposizioni delle banche europee sono state accentrate nella BCE, che non fa credito diretto agli stati ma, compra titoli pubblici al mercato secondario. La Banca d’Italia aveva all’attivo di bilancio i crediti verso il Tesoro e al passivo le emissioni monetarie, le banche commerciali avevano in attivo i crediti verso lo stato e privati e in passivo i risparmi depositati in lire.

Oggi la BCE non fa credito diretto agli stati, ma ha tra le attività crediti verso gli stati per i titoli pubblici posseduti e al passivo gli euro emessi, che hanno in contropartita un debito degli stati. Chi ha euro in cassa ha debiti, con il commercio internazionale, all’Italia converrebbe fare debiti in euro e investirli in Italia, per le opere pubbliche e a favore dei terremotati, invece di tesaurizzarli come fa la Banca d’Italia, utilizzando però come circolante interno le lire, che attestano il credito della banca centrale nazionale verso lo stato. Per eliminare anche questa esposizione, poiché la Banda d’Italia è privata e proprietà delle banche, bisognerebbe eliminare anche la Banca d’Italia e far emettere le lire direttamente dal Tesoro italiano. I castelli di carta non fanno ricchezza.

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Secondo me, alcuni circoli europei, con la collaborazione di corrotti politici italiani, visti gli assurdi e ingiustificati privilegi di tanti italiani che vivono all’ombra dello stato, ritenendo l’Italia un paese ricchissimo, la vogliono smembrare appropriandosi di sue terre e  asportando i suoi tesori; è già successo nella storia d’Italia.

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Attualmente, quando un governo italiano stipula contratti per appalti riguardanti opere pubbliche, in caso di rescissione, obbliga i governi successivi a pagare una multa salata, è accaduto per il ponte di Messina e per il nuovo stadio di Roma. Per attenuare lo strangolamento economico secolare dei sudditi contribuenti, sarebbe opportuno inserire nel contratto la clausola che, in caso di rescissione, la multa, oltre a essere ragionevole,  ha validità temporale limitata alla durata del governo che ha stipulato il contratto d’appalto.

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La rivoluzione politica e sociale si è ispirata ai complotti violenti di corte, promossi da aristocratici al potere che volevano un cambio di regime o di dinastia; sotto la sua spinta egualitaria, la rivoluzione aveva chiesto la nazionalizzazione delle terre e delle industrie. Anche questo cambio culturale fu ispirato dallo stato autoritario e aristocratico, abituato a fare requisizioni ed espropri a carico di contribuenti e di minoranze o fazioni soccombenti.

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Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne, e la procura di Catania hanno accertano che gli sponsor dell’immigrazione in Italia, cioè comunità di Sant’Egidio, Chiesa, Ong e criminalità, con l’aiuto anche di droni da osservaziione, vanno a prendere gli immigrati direttamente nelle coste libiche o li vanno a prendere con aerei nei loro paesi. Perciò si spiegano le resistenze all’immigrazione degli altri paesi dell’UE, Frontex ha denunciato la collusione delle autorità navali italiane, l’Italia è un protettorato del Vaticano; quest’attività lucrosa serve per coprire il deficit demografico italiano e per ridurre il costo del lavoro interno; gli immigrati non sono clandestini perché noi stessi li andiamo a prendere (Il giornale 26/2/2017).

ISLAM

C’è noto che la maggior parte dei fondamentalisti e terroristi islamisti sono sunniti, ma ne esistono anche di sciiti, al primo gruppo appartengono salafiti, fratelli musulmani, wahabiti, hamas, al secondo gruppo appartengono gli hezbollah libanesi e minoranze sciite armate di Irak, Yemen, ecc. Come precedente, da sempre, anche i paesi occidentali hanno armato il terrorismo, ora, tra i paesi sunniti, Arabia e Qatar finanziano il terrorismo, mentre l’Iran sciita finanzia gli hezbollah e le minoranze sciiti armate del mondo sunnita; però sia sunniti che sciiti sono contro l’esistenza dello stato di Israele.

Come ce n’erano in passato in Europa tra cattolici e protestanti, yra sunniti e sciiti ci sono rivalità territoriali e dottrinali. I paesi sunniti accusano l’Iran di destabilizzare il medio oriente e di cercare di aumentare la sua sfera d’influenza; probabilmente è vero, perché gli stati si sono sempre comportati così, facendosi le scarpe come fa la mafia. Pare che Israele tema particolarmente il riarmo nucleare dell’Iran.

Perciò Israele, contro questo paese, ha stretto un patto con l’Arabia Saudita, primo sponsor del terrorismo islamico, anche Trump ha preso misure contro l’immigrazione da sette paesi islamici, ma non contro l’Arabia, che non ha emigranti perché ricca; misteri della politica! E’ da ricordare che la tensione internazionale favorisce anche la spesa per le armi, così si spiega l’invito di Trump a conservare la Nato e ad aumentare, da parte degli alleati, le spese militari.

Sono oscure le mosse dei servizi segreti, abituati a fare operazioni illegali per conto degli stati, che hanno tre facce; va detto che la paura per l’arma nucleare ha impedito la vera terza guerra mondiale, per Berlino, Corea, Cuba, Vietnam, ecc.; quelle attuali sono solo guerre locali per procura. La bomba nucleare ha svolto il ruolo deterrente, bloccando le reazioni di altre potenze alla politica disinvolta e avventurista all’estero, svolta dai paesi nucleari come l’Iran, che vuole l’atomica perché non si sente sicuro con la sola solidarietà russa, ma non è l’unico paese che si comporta così. Fino a oggi, la prolificazione nucleare ha escluso solo gli stati usciti sconfitti nella seconda guerra mondiale, i vincitori siedono anche nel consiglio di sicurezza dell’ONU; è l’esempio della democrazia e del senso di giustizia occidentale.

OCCIDENTE

Le manifestazioni spontanee contro l’elezione di Trump sono state finanziate anche da Soros, che finanzia anche l’immigrazione islamica in Europa, malvista da Trump; anche le agenzie d’intelligence e le forze armate hanno remato contro di lui. Usa e UE hanno aumentato le spese per combattere disinformazione e false notizie, cioè per potenziare la loro propaganda; comunque Trump, contro precedenti impegni Usa di segno contrario, ignorando che Eisenhower mise in guardia dal complesso militare e industriale, interessato a non diminuire le tensioni nel mondo, mira a potenziare la Nato, la Russia ne è preoccupata.

Mentre la televisione italiana aumenta la propaganda a favore dei vaccini, è da ricordare che dal 1988 a oggi, in Usa le società farmaceutiche produttrici di vaccini sono state condannate a pagare, per danni da vaccini, indennizzi per 3,2 miliardi di dollari; perciò le case farmaceutiche, senza una garanzia del governo, hanno minacciato di interrompere la produzione di vaccini, attualmente i risarcimenti sono pagati con un sovrapprezzo sui vaccini.

Con la scusa di difendersi dal terrorismo islamico, in Usa l’FBI spia gli studenti delle scuole superiori, obbligando i presidi a segnalare gli studenti contrari alla politica governativa. In Usa diminuisce trasparenza e libertà d’informazione; come accade in Vaticano, con la scusa della sicurezza nazionale, è diventato anche più difficile, per i cittadini, ottenere documenti pubblici.

Per fare propaganda, Pannella diceva che le prigioni italiane sono dei lager, nelle prigioni private americane, dove esistono anche immigrati illegali musulmani, la sanità non è garantita, i detenuti musulmani sono isolati, sono impedite le loro comunicazioni con l’esterno, limitate le visite; nel paese le scuole private sono cattoliche al 56%, ma sono finanziate anche dallo stato, ora si punta alla privatizzazione di tutta l’istruzione.

Il traffico di esseri umani, per i guadagni, viene dopo il traffico di droga, in Usa metà di esso riguarda il traffico sessuale di minorenni provenienti da famiglie indigenti o da affidamenti. In occidente però, da parte di famiglie importanti, si importano anche schiavi, comprati nel terzo mondo;

Inoltre, islamici residenti si sposano con minori o hanno più mogli, all’anagrafe risultano sposati con una sola donna, le altre mogli con figli sono considerate dallo stato ragazze madri e godono dell’assistenza pubblica. Il dipartimento di polizia di New York, per occultare morti e violenze della polizia, ha corretto pagine di Wilkipedia. Australia, India e Venezuela, per combattere evasione  fiscale, economia sommersa e criminalità, hanno deciso di abolire le banconote di grossa taglia.

La Francia ha proibito i pagamenti in contanti oltre 1.000 euro, l’UE invece mantiene le banconote da 500 euro, usate soprattutto dagli esportatori illegali di valuta che sono amici dello stato. In Italia la mafia e la chiesa, che raccoglie offerte, sono contro l’eliminazione del contante; probabilmente domani esisterà solo la moneta digitale, elettronica o di conto, tuttavia oggi le banconote di piccolo taglio sono utili per i figli, per le piccole spese, per il bar e per fare l’elemosina (Fonte: Nexus n.126).

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Uffici per le pubbliche relazioni d’imprese ed enti pubblici, agenzie pubblicitarie, comunicati stampa della pubblica amministrazione e agenzia di stampa private, stanno prendendo tutto lo spazio della vecchia informazione investigativa; d’altra parte, per ridurre i costi, l’informazione taglia il personale. Per fare propaganda, le notizie non sono verificate e possono essere false; le pubbliche relazioni, per fare propaganda, forniscono notizie false e non verificate, perciò spesso la pubblicità e la propaganda sono travestite da notizie, questo fenomeno ha favorito anche la corruzione tra gli addetti all’informazione.

La gente è manipolata, per vendere un prodotto, s’inventano notizie che non sono controllate; un governo invisibile dirige l’informazione che non è indipendente; il giornalismo non rappresenta la verità e Murdoch usa l’informazione, televisiva e dei giornali, anche per fare soldi, non solo per fare da collaterale o contraltare a imprese, governi e partiti, aiutando contemporaneamente l’alta  finanza che specula.

Lo scopo è anche procurare e gestire le crisi, favorendo così la speculazione finanziaria; per questa via, le grandi imprese e le grandi banche, manipolano le notizie; i giornalisti si adattano perché altrimenti non potrebbero sopravvivere con le semplici vendite dei giornali, che sono in calo, però la televisione pubblica italiana si è tutelata con il canone obbligatorio. Non sempre è riportata la fonte delle notizie, che a volte non sono vere, i giornalisti fanno affidamento su materiale già preconfezionato e incontrollabile.

Esistono perciò fabbriche di notizie, i giornali sono abbonati alle agenzie di stampa che non hanno l’obbligo di garantire la veridicità delle notizie, perché si sono limitate a riportare le notizie ricevute dalle pubbliche relazioni; purtroppo, per ridurre i costi, agenzie, giornali e televisioni soffrono della riduzione del personale, perciò non possono controllare o investigare sulle notizie e non possono nemmeno procurarsi direttamente queste notizie. Le pubbliche relazioni fanno propaganda per cliniche, imprese, banche speculative e per l’informazione finanziaria, che è fuorviante, a vantaggio della speculazione; la stampa libera era un caposaldo della democrazia, ma ora, forse non per caso, sta arretrando  (Nexus n.126 – Leon Horton).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (19/2/2017)

ITALIA

L’enorme pressione fiscale italiana si potrebbe ridurre di molto se la pubblica amministrazione pagasse stipendi e pensioni senza imposte, come avviene all’estero, se gli enti locali non pagassero imposte allo stato, se lo stato non trattenesse imposte sui titoli pubblici; per non danneggiare i beneficiari e lo stato, il tutto dovrebbe essere fatto liquidando l’importo netto già previsto, cioè il reddito lordo della prestazione dovrebbe essere ridotto delle imposte prima previste.

Per quanto riguarda la riforma fiscale, le imposte si potrebbero ridurre a due, un’imposta patrimoniale di successione per ridurre la concentrazione di ricchezza, con franchigia di 300.000, facendo apparire lo stato come erede figurativo, con una quota pari agli altri eredi legittimi; la seconda imposta dovrebbe essere un’imposta sul reddito al 50%, con franchigia di 14.000 euro l’anno, in tal modo, quelli che guadagnano fino a 30.000 euro l’anno non perderebbero niente o ne guadagnerebbero.

Lo stato dovrebbe anche porre un tetto a emolumenti, pensioni, reversibilità e stipendi, conglobandoli; per gli stipendi, fissando un tetto a 10.000 euro il mese e per la pensioni a 4.000 euro il mese; dovrebbe lottare contro la fuga di risparmi, redditi e capitali all’estero e contro l’elusione fiscale legale. I contributi per la pensione e la sanità andrebbero fiscalizzati, cioè integrati nell’imposta sul reddito al 50%.

Le altre imposte andrebbero abolite, però agli enti locali si potrebbero lasciare le imposte su carburanti, gas e luce, favorendo i consumatori più poveri e non capienti; per non distorcere la concorrenza, i loro prezzi relativi dovrebbero essere fissati a livello europeo. La riforma fiscale andrebbe armonizzata con gli altri paesi europei, cominciando dai redditi di capitali, dalle imposte sui titoli di stato e su salari e stipendi; non sarebbe sbagliato un reddito minimo di 400 euro mensili per chi non trova lavoro o non può lavorare e ha superato i 25 anni.

La riforma correggerebbe la sperequazione dei redditi e della ricchezza, aumenterebbe domanda e occupazione e non diminuirebbe le entrate dello stato, ma scontenterebbe le classi privilegiate; questioni particolari si possono sempre affrontare e approfondire.  

OCCIDENTE

Transparency International è un’organizzazione che ha sede a Berlino e con i suoi sondaggi propagandistici segnala che i populisti sono quelli che favoriscono di più la corruzione; per essa i populisti sarebbero conservatori, nazionalisti, contrari agli immigrati, alla globalizzazione, alla democrazia, alla libertà di stampa e all’indipendenza della magistratura. Perciò mette sotto accusa Salvini, Grillo, Donald Trump, Marine Le Pen e Victor Orban, accusandoli di sfruttare la delusione della gente; omette però di ricordare le colpe dei vecchi politici, colpevoli di corruzione e delle guerre della Nato che hanno favorito l’immigrazione.

Come rivelato da Wikileaks, la famiglia Clinton e la loro Fondazione ricevono finanziamenti da Qatar e Arabia, che contemporaneamente finanziano gli islamisti, ricevono finanziamenti da Germania, Regno Unito, Usa, George Soros e da lobby non–profit sponsorizzate dal governo americano. Ciò malgrado, nel 2012 Transparency International ha conferito un premio all’ex-Segretario di Stato americano Hillary Clinton, per la sua lotta alla corruzione e per aver favorito la trasparenza.

George Soros, che è stato ricevuto anche dal papa, maestro di speculazione internazionale, è responsabile per il flusso massiccio di profughi verso l’Unione Europea, è arrivato persino a offrire denaro ai rifugiati desiderosi di intraprendere il viaggio dal Medio Oriente e dall’Africa verso il continente Europeo. Perciò il populista Victor Orban vuole eliminare le ONG finanziate da questo speculatore ungherese, ritenendole contrarie all’interesse nazionale. (Fonte: Robert Bridge).

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Continua la propaganda dell’informazione contro M5S, però, valutato il caso Raggi, occorrerà molto tempo per eguagliare, da parte sua, il malcostume del PD; bisogna ricordare che, come ha affermato Di Pietro, i servizi segreti, per conto di lor signori, misero fine a mani pulite, oggi stato italiano, stati esteri e privati finanziano, soprattutto surrettiziamente, l’informazione. Le forze dell’ordine hanno sempre infiltrato spie nei sindacati, nei partiti e nei movimenti politici, però, tra questi personaggi, i più pericolosi sono i provocatori, tesi a screditare e stancare quei pochi che, per il loro senso di giustizia, volevano solo il rinnovamento dello stato, ma sono stati costretti ad abbandonare la politica, senza condanne e senza onori.

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Le banche, soprattutto estere, hanno speculato sulla lira, con la nascita dell’euro, con la scusa del debito pubblico italiano, hanno continuato a speculare sull’Italia, facendo alzare spread e interessi sul debito pubblico; poi, con la recente caduta dei tassi, si sono liberate dei BTP guadagnando in plusvalenze ma, per favorire il default dello stato, hanno diffuso la voce falsa che lo stato avrebbe trovato difficoltà a finanziare il debito pubblico presso gli italiani e all’estero.

Poi queste banche d’affari, sempre aiutate dalle società di rating e dall’informazione finanziaria da loro controllate, profittando della crisi di alcune banche popolari italiane, hanno speculato su tutto il sistema bancario, cioè anche sulle banche sane, facendone cadere il valore delle azioni; poi hanno fatto incetta di queste azioni, prevedendone la loro rivalutazione. E’ ciò che fanno abitualmente i grandi speculatori, senza la collaborazione dell’informazione finanziaria e dell’assenza di controllo da parte dello stato, queste operazioni speculative non potrebbero andare in porto; intanto lo stato, controllato dalle banche, si è assunto l’impegno di aiutare le banche italiane in difficoltà, responsabili di una gestione allegra.

USA

Trump nega di aver ricevuto istruzioni dalla Russia, durante la campagna elettorale presidenziale, possiamo non credergli perché gli stati interferiscono nella politica di altri stati; infatti, i recenti governi italiani hanno sempre ricevuto istruzioni da Usa e Germania e, storicamente, il papa è stato, quasi sempre, eletto anche con interferenze straniere. Ad ogni modo, Trump, vuole la pace tra Israele e i palestinesi di Cisgiordania e Gaza, fino a ora la loro guerra è tata utilizzata dall’Islam militante per creare un fattore di coagulazione del mondo islamico e dai palestinesi per ricevere aiuti economici da Onu, UE, USA e mondo arabo.

Il papa e i giornali vaticani sono sempre dalla parte dei palestinesi e il prossimo rappresentante ONU in Libia è un feroce nemico di Israele, ma l’Onu dovrebbe garantire la pace. La pace tra Israele e palestinesi di Cisgiordania e Gaza si può raggiungere con un trattato di pace e con confini sicuri, anche se trattabili e negoziabili; potrebbe prevedere una confederazione di due stati, l’annessione da parte di Israele della Cisgiordania e di Gaza o la creazione di due stati indipendenti (Fonte: Informazione Corretta).

EUROPA

Da Draghi, i saldi dell’eurosistema o Target2 sono stati parificati a debiti, essi nascono dal commercio, dal QE e dal regolamento tra banche centrali nazionali con la BCE, che crea gli euro e li distribuisce; con il commercio, poiché la moneta è un debito, i prestiti bancari ricevuti, in contropartita, sono un’attività, inoltre, trasferendo euro, le banche centrali riducono il loro debito e quelle che li ricevono lo aumentano. Paradossalmente perciò, la banca del paese importatore e la sua centrale nazionale avranno minore passivo in euro, mentre la banca centrale del paese esportatore avrà più passività.

L’alternativa potrebbe essere il trasferimento di oro dalla banca centrale del paese debitore a quella del paese creditore; ora però questo non avviene e inoltre, per i debiti contabilizzati nei saldi, non è previsto un piano di rimborso; la BCE liquida gli interessi sui depositi al tasso di riferimento e li distribuisce alle banche centrali creditrici. Stando nell’eurozona, i debiti sono solo virtuali, però chi esce dall’euro deve rimborsare la base monetaria presso la banca centrale nazionale, scaturita dal saldo commerciale e dai finanziamenti al sistema bancario.

In momento di crisi, i finanziamenti della Banca d’Italia al sistema bancario sono stati utili, oggi però l’Italia vanta saldi positivi nella bilancia commerciale ed esporta capitali e le banche italiane, per conto dei loro clienti, a causa della mancanza di fiducia verso l’Italia, il suo governo e le sue banche, alimentata dall’informazione, purtroppo preferiscono investire nel mercato internazionale, piuttosto che nei BTP (Fonte: Beneath Surface).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (11/2/2017)

RUSSIA

Una proposta di legge alla Duma per depenalizzare le violenze domestiche più lievi, è stata presentata dall’informazione come prova che Putin approva la violenza contro le donne; in realtà, la proposta serve solo a mitigare le conseguenze degli atti di violenza, senza lesioni e non ripetitivi. Anche in Italia, una legge del 2 gennaio 2002 ha stabilito che il reato di percosse lievi non richiede il fermo, l’arresto o misure cautelari, mentre le eventuali ammende devono essere discusse, non in tribunale, ma davanti al giudice di pace.

L’informazione, al riguardo, presenta statistiche discutibili, perché nel mondo alcuni omicidi sono presentati come persone disperse o scomparse, morti naturali, morti accidentali o suicidi, in pratica, per rimarcare il femminicidio, afferma che in Russia sono uccise 40 donne il giorno, senza ricordare che, in quel paese, gli omicidi totali sono 10 mila l’anno, che per l’87% riguardano uomini, accaduti, a parte le guerre, per tumulti, rapine, conflitti sociali e familiari; qualche cosa del genere avviene anche in Italia. Ancora, oggi in Usa si commettono i due terzi di tutti i femminicidi del pianeta, cioè il paese non ha solo il primato per i reclusi; nel mondo la violenza è insegnata anche dallo stato, con la guerra e con le repressioni di polizia e con certi sport violenti, inoltre è favorita da certi ormoni dei carnivori che, senza violenza, cesserebbero di nutrirsi, questi ormoni esistono anche negli uomini.

Dal 2015 un decreto di Renzi ha stabilito la non punibilità per le offese lievi o per un ceffone, tale indirizzo è stato approvato dalla Corte di Cassazione; per andare ufficialmente incontro a quelli che vorrebbero ridurre i reati e le pene Renzi, discutibilmente, ha anche depenalizzato diversi reati con pene fino a cinque anni, tra gli altri,  per abbandono di minori o incapaci (art.591 c.p.), appropriazione indebita (art.646 c.p.), atti osceni (art.527 c.p.), atti persecutori o stalking (art.612 c.p.), corruzione di minorenni (art.609 c.p.) e violazione degli obblighi di assistenza familiare (art.570 c.p.).

Ha depenalizzato  la vendita di sostanze alimentari non genuine  (art.516 c.p.), la sottrazione e il trattenimento di minori all’estero (art.574 bis c.p.), la rissa (art.588 c.p.), rimozione di cautele contro gli infortuni sul lavoro  (art.437 c.p.), lesioni personali (art.582 c.p.),  percosse  (art. 581 c.p.), violenza privata (art.610 c.p.), abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (art.571 c.p.). Renzi ha depenalizzato i reati di diffamazione, corruzione e malversazione; consideriamo che, in questi giorni, Bucarest si è sollevata contro il governo romeno, per la riduzione della pena per corruzione (Fonte: ilsimplicissimus)

 

ITALIA

Dopo la sbornia dell’euro, che vedeva tanti politici, economisti e giornalisti italiani a suo favore, con la crisi dell’eurozona, anche in Germania si valuta la possibilità di un’uscita dall’euro; in questo nuovo clima, anche Mario Draghi, anche se continua a enfatizzare l’euro definito da lui irrevocabile, pare abbia avvertito l’Italia che l’uscita dall’euro avrebbe un costo, perché dovrebbero essere regolati con la BCE debiti e crediti delle banche centrali nazionali, registrati nella piattaforma elettronica Terget2, prevista dall’eurosistema. Draghi difende l’UE in nome dei superburocrati e politici europei che non vogliono perdere il posto.

L’euro ha depresso l’economia italiana e c’è costato molto, quindi, esisterebbero dei saldi da regolare, determinati dalle transazioni di ogni banca centrale con l’eurosistema; prima dell’euro, queste transazioni avvenivano tra banca centrale e banca centrale. Queste transazioni avvengono per acquistare o vendere merci o titoli e sono aumentate con il quantitative easing, che ha fatto aumentare anche i saldi negativi; attualmente il saldo negativo dell’Italia è di 357 miliardi di euro, quello positivo della Germania è di 754 miliardi di euro; speriamo che l’Italia si opponga a queste pretese, perché Draghi non prende ordini dagli italiani, purtroppo la classe politica italiana è incapace di fare gli interessi degli italiani ed è supina verso EU e USA.

Questi squilibri sono iniziati con la crisi del 2008, prima il sistema, grazie al sistema interbancario interno che permetteva alle banche di farsi credito, era in equilibrio, poi le banche hanno cessato di farsi credito e questo credito è stato sostituito con quello della BCE, che presta soldi alle banche centrali e queste alle banche nazionali. Oggi le banche centrali hanno crediti con le banche commerciali nazionali, garantiti da titoli di stato; anche l’UE, che è costata molto all’Italia, è in disgregazione, solo gli europeisti italiani non se ne accorgono, i prossimi segnali verranno con le elezioni francesi. 

Secondo Mario Draghi, se uscissimo dall'euro dovremmo restituire alla Bce più di 300 miliardi, secondo lui, se un paese volesse lasciare l'Eurosistema, i crediti e debiti della sua banca centrale nazionale con la Bce dovrebbero essere estinti totalmente. I saldi negativi, registrati sul Target2, la piattaforma attraverso cui passano i movimenti di denaro nell'Eurosistema, da Draghi nono parificati a debiti, questi sono cresciuti dall’avvio del QE da lui raccomandato, che si è risolto in un regalo alle banche.

In particolare, i servizi di regolamento sono concentrati in alcune piazze finanziarie, quasi l’80% delle obbligazioni acquisite dalle banche centrali nazionali è stato ceduto da non residenti e circa la metà degli acquisti è stato effettuato da residenti situati all’esterno dell’area dell’euro; in EU si acceda al sistema di pagamento Target2 soprattutto tramite la Deutsche Bank e Bundesbank, pertanto ne è risultato un incremento del saldo positivo Target2, nei confronti della BCE, a vantaggio di queste banche.

Se per ipotesi l'Italia volesse uscire dall'euro, il debito non corrisponderebbe al saldo del Target 2, ma solo ai prestiti che le banche italiane hanno acceso presso la Bce via Bankitalia, cioè circa 200 miliardi. Però la Bce, a fronte del prestito, ha ricevuto in garanzia dei titoli, basterebbe che questi titoli fossero trasferiti dalla Bce alla Banca d'Italia, che rimborserebbe la Bce; cioè si ripristinerebbe il meccanismo che si sarebbe messo in moto se avessimo avuto una banca centrale autonoma, il cui compito è fornire liquidità alle banche quando ne hanno bisogno.

La parte di attività che riguarda le banche italiane passerebbe dal bilancio della Bce a quello della Banca d'Italia; però la Bce ha prestato euro e vorrà euro per estinguere i prestiti, anche i titoli a garanzia sono in euro, ma se tornassimo alla nostra moneta sarebbero convertiti in lire.  La Bce applica sui titoli in garanzia uno sconto, secondo la loro qualità e la loro durata, per l’Italia circa il 7,3% , il netto rappresenterebbe il valore da rimborsare.

Secondo alcuni europeisti italiani, l'uscita dalla moneta unica provocherebbe un crollo di fiducia nell'Italia e un crollo del valore della lira, scatenando vendite dei nostri titoli che ne sarebbero svalutati; il timore che qualcosa del genere avvenga genera comportamenti tali che farebbero effettivamente svalutare lira e titoli italiani, gli speculatori, specializzati nello speculare sulle crisi, attenderebbero al varco. Altri economisti hanno invece decisamente contestato queste ipotesi, anche perché la bilancia commerciale italiana è in attivo.

Quello che accadrebbe dipenderebbe dai comportamenti degli altri soggetti in gioco, cioè i mercati, gli speculatori e gli altri paesi europei; sarebbe meglio un’uscita dall’euro concordata, ma il governo italiano è asservito allo straniero, perciò l’Italia, che non è sovrana, non potendo ricorrere a un referendum, ne uscirà quando saranno usciti tutti gli altri paesi europei. Uno shock finanziario, come quello del 2008, potrebbe portare alla disgregazione dell’UE e alla fine dell’euro; intanto la Germania pensa a creare un’Europa a più velocità, senza considerare che anche all’interno degli stati, dal punto di vista economico, esistono più velocità.

Se si guarda oltre il debito pubblico, cioè se si guarda ai cosiddetti "fondamentali", la situazione italiana non è così male, abbiamo conti esteri in attivo e un saldo primario del bilancio dello stato, siamo il secondo paese manifatturiero in Europa. L’Italia ha un elevato patrimonio, pubblico e privato, elevati risparmi, gli italiani hanno sempre acquistato i titoli del loro stato, il che allontana il default, l’Italia ha tesori d’arte mobili che hanno un valore immenso e, guarda caso, le banche fanno credito guardando al reddito e al patrimonio, non solo ai debiti.

Potremmo anche rifiutarci di pagare i debiti, è già successo nella storia, la nostra credibilità di debitori ne sarebbe momentaneamente scossa, consideriamo anche che ci sono nostri soldi, che sono prestiti, nel fondo salva stati e possediamo il 12,3% della Bce, sono tutti valori riscattabili a nostro favore. Dalle parole di Draghi si potrebbe supporre che qualcosa sia cambiato in Germania, che vede il timore degli altri paesi europei nei confronti dell’egemonismo tedesco; Draghi, non può ricattare l’Italia su mandato tedesco, non vuole considerare che tra gli stati debitori massicci del sistema euro sono anche Irlanda, Spagna e Grecia, per i soldi da loro avuti dal fondo salva stati, che poi sono andati a vantaggio delle banche creditrici anglofrancesi, perciò sarà molto difficile valutare debiti e crediti dei vari paesi verso la BCE (Per le notizie: fonte Leonardo Mazzei).

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Il potere ufficiale è un paravento, anche la corte condiziona i regnanti, il potere ufficiale aziendale, religioso o politico non è autonomo; la segretezza è alla base dello stato, della mafia, della religione e dell’impresa, altro che trasparenza, la democrazia è una burla. Con la rivoluzione francese, in nome dell’eguaglianza, dovevano cessare privilegi fiscali, immunità, esenzioni e altri privilegi, che invece sono rimasti a favore dell’oligarchia anonima, dei suoi servi e soci; i politici sono solo burattini selezionati per un ruolo e, ricoperti di privilegi, obbediscono in segreto ai loro mandanti, muovendo la coda, in loro è assente competenza e senso di responsabilità.

ISLAM

L’informazione e l’UE hanno condannato il muro costruito in Israele e in Usa, dimenticando quelli costruiti nel resto del mondo e ora anche in Europa; informazione, giudici americani e governi europei condannano il divieto d’ingresso in Usa di musulmani di alcuni paesi, anche se cittadini americani, senza ricordare che è un provvedimento provvisorio per mettere a punto controlli migliori, in grado di proteggere meglio il paese dal terrorismo.

Vale la pena di ricordare che, nel silenzio di stampa e governi europei, Malaysia, Pakistan, Algeria, Arabia e Iran vietano l’ingresso nei loro paesi di ebrei e israeliani; l’UE finanzia i palestinesi, ONG nemiche di Israele e tollera le campagne di boicottaggio commerciale BDS contro Israele, intanto dalla Francia continua la fuga di ebrei; sembra il ritorno nel mondo, in grande stile, dell’antisemitismo (Fonte: Informazione corretta).

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Prima dell’Islam, il terrorismo, che è un altro modo di fare politica, è stato coltivato da occidente, unione sovietica e singoli paesi; l’Italia, ha finanziato il terrorismo balcanico contro l’Austria e il terrorismo tunisino e corso contro la Francia; l’Inghilterra ha finanziato il terrorismo etiope contro l’occupazione italiana; Vaticano, Italia, Germania, e Russia hanno finanziato il terrorismo irlandese contro l’Inghilterra. Zbigniew Brzezinski, consigliere per la sicurezza di Jimmy Carter, da vero cattolico, affermò il carattere sacro della guerra islamista contro i sovietici in Afghanistan; a una domanda del solito giornalista di parte, critico verso la Russia, Trump ha risposto che, non solo la Russia, ma anche gli Usa hanno commesso atti criminali; per questa sincerità, meriterebbe un ringraziamento.

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La Knesset israeliana ha approvato la legge che regolarizza gli insediamenti in Cisgiordania, definiti illegali, secondo il diritto internazionale, da Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri; per Mogherini essi rendono più difficile raggiungere la soluzione dei due stati, che dovevano nascere nel 1948 e che oggi sembra che Israele non voglia più, perché non considera difendibili i suoi confini anteriori al 1967. Il provvedimento della Knesset è arrivato dopo il drammatico sgombero dell’avamposto di Amona; la comunità internazionale e l’Onu vedono negli insediamenti un ostacolo al processo di pace con i palestinesi.

La legge si propone di regolarizzare retroattivamente gli insediamenti e prevede un meccanismo di compensazione per i proprietari palestinesi delle loro terre private occupate dagli israeliani; però il Procuratore generale d’Israele ha messo in guardia dal rischio che l’approvazione della legge possa portare Israele, su iniziativa palestinese, davanti alla Corte Penale dell’Aja. Queste terre sono state occupate da Israele vittorioso con la guerra del 1967, però si sono comportati così anche altri paesi vittoriosi, ad esempio contro l’Italia e la Germania, perciò non si capisce il diverso standard; per il suo riconoscimento, Israele potrebbe cedere, ma tutti gli stati, in questo caso mi riferisco agli arabi, mantengono gli accordi solo fino a che conviene loro, cioè possono sempre cambiare idea e così la guerra tra Israele e gli arabi riprenderebbe (Per la notizia: fonte: La Stampa).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/2/2017)

EUROPA

Dopo la rivoluzione protestante e dopo la rivoluzione francese, nell’ottocento si diffusero voci di studiosi contro il sistema conservatore, retto da aristocratici, preti e borghesi di rilievo; generalmente queste voci erano orientate a sinistra, invocando liberalismo, socialismo, democrazia e anarchia, chiedevano, anche con la rivoluzione, un cambio di regime, della struttura dello stato e chiedevano lo stato nazione; del resto le rivoluzioni o complotti violenti prima erano stati partoriti sempre all’interno del palazzo, cioè del potere, portando al cambio di dinastie o di regimi.

Quando il potere s’infeuda e non vuole passare la mano, i cittadini, secondo il loro peso sociale, fanno la fronda, alimentano complotti, rivoluzioni e richieste di riforme; è accaduto ciò nelle religioni, negli stati e nei partiti, che allevano propagandisti, provocatori, infiltrati, spie e agitatori contro il potere esistente, questa sorte oggi tocca a Trump, che però, a volte, sbaglia veramente.

Purtroppo oggi l’informazione, politicamente corretta, cioè autocensurata, per bocca dei suoi sacerdoti, sembra anche negare i complotti che, sostenuti da potenti e dall’estero, in passato hanno preso di mira papi, re, capi di stato e di governo; in un quadro di contestazione e di complotti, si distinsero anche gli avversari delle religioni, che erano sempre state di supporto al potere. Però il fanatismo religioso, prima dell’attuale fondamentalismo islamico, anche se sembriamo dimenticarlo, era stato anche cattolico e, in parte, questo dura anche adesso, anche se ridimensionato dal liberalismo ottocentesco.

Il popolo, oggi più emancipato culturalmente e diventato attore, anche se eterodiretto, ha preteso anche lui di fare la rivoluzione e di cambiare i governi con la forza, però, per lo più, è manipolato; comunque, recentemente, il fanatismo religioso, con l’acquiescenza e il sostegno di stati e regimi, pare aver avuto una rivincita o una rinascita; anche l’informazione, sempre al soldo di qualcuno, spesso lo tratta con rispetto, l’UE, il Vaticano e l’informazione italiana trattano con rispetto l’ondata immigratoria, che ospita anche dei terroristi e traffici inquietanti, ma ciò non si può dire, altrimenti si è accusati di razzismo.

L’ateismo ignora il concetto di Dio e il soprannaturale in genere, diffusi dai preti e generati dalla paura della morte, temperata con la fede nell’immortalità dell’anima e con la fede nella salvezza nell’altro mondo; contro queste illusioni hanno lottato gli uomini di scienza, difensori del razionalismo e del materialismo, affermando che la morte è solo la privazione dei sensi. L’uomo è un animale sociale e i conflitti sociali si potrebbero risolvere con le leggi, senza ricorrere alla religione, invece lo stato, al servizio dell’oligarchia, piuttosto che servire il popolo con buone leggi e la scienza,  per difendere i privilegi, s’appoggia ancora alla religione e ai suoi sacerdoti, che continuano a prosperare alimentando la paura  dell’ignoto.

Per Thomas Jefferson, l’immateriale, difeso dalla religione, s’ostina ad affermare l’esistenza dell’inesistente, per Seneca la religione è vera per la plebe, che per lo stato deve essere governata e spremuta, falsa per il saggio e redditizia per i preti. Sembra che l’uomo, a causa della sua bassa condizione sociale, abbia bisogno di credere a mondi fantastici, la religione è prodotta dall’ignoranza, ma anche da certa inclinazione psicologica individuale e dal bisogno di farsi proteggere dai preti per salvarsi e per fare carriera.

Gli uomini di religione oggi in Italia sono, in genere, a favore dell’immigrazione, che aumenterà la conflittualità, purtroppo oggi in Italia manca un’area autenticamente laica, liberale e socialista, cioè autenticamente democratica e di sinistra, che abbia a cuore la sorte dei cittadini; dall’idealismo di Hegel, non ostile pregiudicatamente allo stato di una qualche forma, sono nate correnti politiche di destra e di sinistra. Hegel aveva affermato che religione e filosofia si cimentavano anche in concetti simili, ma che la filosofia li esprimeva meglio, invece, per la chiesa la filosofia era l’ancella della religione.

Quindi, la destra hegeliana difese la religione, mentre la sinistra, preferendo limitarsi all’indagine filosofica, l’attaccò; come accade anche oggi, soprattutto la destra era più resistente al cambiamento proposto dai lumi, oggi, con la lotta alle ideologie e ai partiti, la destra e la conservazione sono nascosti in tutti i partiti. Friedrich Strauss (1808-1874), della sinistra hegeliana, senza negare l’esistenza di Cristo come hanno fatto altri autori più radicali, ha sostenuto che la figura di Gesù è il risultato di un’elaborazione mitologica dei cristiani; invece Bruno Bauer (1809-1882), della sinistra hegeliana, negando l’esistenza di Cristo, si dichiarò ateo.

 http://www.viruslibertario.it/Libri/Il%20metabolismo%20cristiano08.pdf.

Anche se l’università era in mano alla destra, la sinistra, oggi eclissatasi, puntava sul liberalismo, la democrazia, il socialismo e la rivoluzione; a sinistra Feuerbach (1804-1872) criticava la religione che faceva dipendere l’umanità alienata dal soprannaturale; per lui l’uomo aveva creato Dio e perciò anche la teologia era un capitolo dell’antropologia o scienza dell’uomo, affermava che la religione era forse stata necessaria per un tratto della storia dell’uomo, purtroppo però, gli attributi dati a Dio erano stati tolti all’uomo perciò reso irresponsabile.

Feuerbach voleva recuperare l’uomo alienato dalla religione, affermava che la religione aveva favorito la schiavitù dell’uomo, perciò la liberazione dell’uomo doveva passare per l’abolizione della religione; per Marx la religione era l’oppio del popolo e serviva ad aiutarlo a sopportare la sua condizione servile, che lo aveva reso simile a una pecora. Per Feuerbach la religione aiutava lo sfruttamento materiale, per Marx era lo sfruttamento capitalistico che favoriva lo spirito religioso che aveva un contenuto consolatorio; per esso, cambiando con la rivoluzione il mondo materiale, cambiavano anche le idee o ideologie umane.

Gli anarchici individualisti Max Stirner (1806-1856) e Michail Bakunin (1814-1876) hanno respinto lo spiritualismo hegeliano, l’umanità di Feuerbach e la classe di Marx, difendendo l’individuo contro lo stato di Hegel; il primo aderì a posizioni socialiste, il secondo, affermando la superiorità dell’individuo sulle masse, confluì a destra; Bakunin era contrario alla dittatura del proletariato di Marx, perché prevedeva che avrebbe portato a uno stato autoritario, mentre lo stato avrebbe dovuto essere abolito.

Repubblica, democrazia, socialismo e dittatura del proletariato, per i predicatori della politica, sono tutte estensioni, a favore del popolo, del processo politico decisionale; avrebbero dovuto concedere la salvezza in terra, ma gli stati, per difendere privilegi, esenzioni ed evasioni legali, desiderando la restaurazione anteriore alla rivoluzione francese, hanno tradito le relative attese popolari e le proprie promesse, riportate nella costituzione e nei programmi dei partiti di governo (Per le citazioni: fonte Atheia - febbraio 2017).

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Soprattutto nella destra tedesca, dove si è insoddisfatti dell’EU e dell’euro, è forte la nostalgia per il marco, perciò il supermercato Kaufland ha deciso di accettare in pagamento anche i marchi; in Germania, le banconote circolanti prima dell’euro, diversamente che in Italia, possono essere ancora cambiate o spese. In Germania si studiano le conseguenze di una possibile abolizione dell’euro (Per le notizie: fonte Blog di Grillo).

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La massima aristocrazia europea non figura nella graduatoria dei più ricchi del mondo, ciò è molto strano, perché i Windsor sono molto ricchi, si dice solo che il duca di Kent è il capo della massoneria moderna, che ha la sua sede a Londra, però la sua potrebbe essere una carica onorifica. L’aristocrazia e i vescovi hanno sempre preferito fare affari e banca tramite prestanomi, anche  ebrei, oggi anche tramite finanziarie e paradisi fiscali, perciò i più ricchi risultano dei borghesi.

In forma anonima e con i complotti pare che oggi quest’aristocrazia stia togliendo il potere ai borghesi, si dice anche che tante autorità massoniche mondiali siano figli illegittimi di teste coronate, che in genere sono tra loro imparentate; potrebbe essere vero o potrebbe essere che i massoni di grado elevato agiscano, da agenti dell’aristocrazia, come i regnanti ed eroi greci e  romani che, per aumentare il loro mistero, si vantavano di discendere da dei o semidei, in modo da alimentare il loro prestigio, il loro rispetto e la loro autorità.

Quando tra gli ebrei sono sorti cattivi amministratori o cattivi consiglieri, che hanno procurato perdite ai loro mandanti e signori, l’aristocrazia ha alimentato pogrom spontanei contro di loro, ma in genere, quando ne era soddisfatta, li proteggeva; è proprio vero che la mafia, quando ricicla, non accetta il rischio d’impresa. Da ricordare comunque, che gli aristocratici, soprattutto nell’alta aristocrazia, sono imparentati e, a volte, si rinnovano con i cambi dinastici, quelle decadute hanno spesso perso anche il titolo, ricordando loro che siamo tutti figli di Eva.

ITALIA

Alcuni sindaci dell’Emilia Romagna, con lo scopo di abolire la mini IMU sulla casa, hanno proposto di aumentare le tasse sul gioco d’azzardo e sulle slot machines, che sono controllate anche dalla mafia e sono soggette a evasione, anche multata e poi condonata dal governo; il M5S ha fatto sua la proposta e l’ha presentata alla commissione finanze della Camera, dove ha ricevuto l’approvazione di M5S, Lega e Sel, mentre il PD e gli altri partiti hanno votato contro, perciò la proposta è stata bocciata (Per le notizie: fonte Blog di Grillo).

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Il pubblico ministero Michele Ruggiero, della procura di Trani, ha richiesto la condanna delle agenzie di rating Fitch e Standard & Poor’s che, operando attraverso la City di Londra, nel 2011, sostenendo che il debito estero italiano era elevato, favorirono il declassamento del rating italiano; invece questo debito era al disotto della media dell’eurozona. Inoltre, anticiparono comunicazioni del governo Monti, fecero analisi inadeguate sulla situazione italiana e, sulla situazione delle banche italiane,  riportarono notizie false.

La Banca d’Inghilterra, alla richiesta della Consob italiana di verbali delle riunioni relative, si rifiutò di consegnarli, occultando anche le prove; la City di Londra è legata con dirigenti del Tesoro italiani, come Maria Cannata e Vittorio Grilli, oggi al vertice di JP Morgan; Paolo Padoan ha deciso di non costituire parte civile il Tesoro nel processo a Trani, rinunciando così a un risarcimento di 120 miliardi di euro; tutto quanto detto si evince da ammissioni nei processi, interrogatori ed email.

I giudici di Trani hanno richiesto la condanna ad alcuni annui degli analisti di S&P, condannandola a pagare solo un’ammenda di 4,6 milioni di euro, per manipolazione del mercato e dello spread italiano; con l’aiuto dell’informazione, avevano anche lo scopo d’ imporre all’Italia governi tecnici amici dello straniero. Le notizie false, sistematiche e ripetute, hanno preso a pretesto il debito pubblico italiano, che ha alimentato una psicosi collettiva favorevole alla speculazione internazionale contro l’Italia (Per le notizie: fonte Alberto Micalizzi).

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L’informazione ha condannato il culto del segreto da parte della chiesa, in realtà, il culto del segreto o della discrezione e dell’omertà, esiste anche nello stato, nell’esercito, nelle imprese e nella mafia, altrimenti non esisterebbero segreti di stato, d’impresa, d’ufficio e d’amministrazione; in famiglia, che è stata la prima forma di società, si dice che bisogna lavare i panni sporchi in casa; dove esiste una gerarchia e dove ci sono comportamenti censurabili, s’è imposta questa segretezza.

L’informazione ha anche rilevato che la mafia italiana è stata esportata in tutto il mondo, in realtà, ci saranno stati affari tra mafie e scambi d’esperienze, ma è difficile credere che la mafia cinese, quella giapponese, quella turca, quella russa e quella colombiana siano state impiantate nei loro paesi dagli italiani. L’informazione, per favorire la speculazione sull’Italia, ama sempre rilevare che, diversamente dall’estero, vi domina mafia, corruzione ed evasione fiscale.

ISLAM

A dimostrazione del fatto che Israele non mira a espandersi, ma alla pace con i vicini e con confini sicuri, centinaia di poliziotti e militari israeliani hanno imposto a 42 famiglie israeliane di sgombrare l’avamposto di Amona, costruito illegalmente nel 1995 su terre palestinesi, nei pressi di Gerusalemme est. L’evacuazione è stata decisa nel 2006 dalla corte suprema di Gerusalemme, una legge era stata presentata per legalizzare altri insediamenti del genere, prevedendo la costruzione di diecimila case per gli sfollati; l’insediamento di Amona era stato occupato soprattutto da elementi della destra religiosa; gli occupanti hanno resistito alla forza pubblica, si tratta del terzo sgombero del genere ordinato dal governo (Fonte: La Stampa).

USA

Fino a oggi, i corrispondenti italiani dagli Usa rilevavano i successi dell’economia e della politica americana, nascondendone i lati negativi, con l’elezione di Trump, si sono scatenati tutti contro la sua amministrazione; in tal modo, non aiutano molto l’informazione, si è visto anche con il referendum italiano e con l’elezione di Trump, ne pagherà il conto la stessa informazione, perché i giornali, finanziari da stato e privati, si vendono sempre meno. 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it  -   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (26/1/2017)

EUROPA

Dopo la seconda guerra mondiale, in Germania, con intervento della corte costituzionale, furono messi fuori legge un partito neonazista nel 1952 e uno neocomunista nel 1956; però oggi non si vuole mettere fuori legge il partito neonazista tedesco Npd, che è ugualmente incompatibile con la costituzione tedesca. In Germania esiste anche il partito AfD, contrario all’UE e all’immigrazione. Nel 2003 la corte costituzionale ha bloccato la procedura per la messa al bando del Npd, il Bundestag potrebbe togliergli il finanziamento pubblico, ma non lo fa.

Da ricordare che anche in Italia, dopo la seconda guerra mondiale, esisteva un partito neofascista, l’MSI, sostenuto dal Vaticano e, con la guerra fredda, usato dal governo contro il partito comunista, che perciò non si potette mettere fuori legge. In generale, i codici usati dai giudici sono nati per contrastare l’arbitrio dei giudici, la loro autonomia, discrezionalità, bizzarria e contraddittorietà; però poi i giudici, anche con il riconoscimento della loro autonomia, pretesero che lo stato dovesse pagare il loro stipendio, il che era scarso segno di autonomia, perché nessun lavoratore è autonomo nei confronti di chi lo stipendia.

Tornati a pretendere l’autonomia, i giudici ritornarono al tempo quando non c‘erano i codici, quell’epoca esiste ancora in Inghilterra dove la giurisprudenza prevale sui codici; in Italia i giudici, con il CSM, hanno anche l’autogoverno, cioè, in teoria non sono soggetti all’esecutivo, però, notate l’altra contraddizione, le nomine dei giudici costituzionali sono anche politiche. La legislazione illimitata ha la caratteristica di sbandare ripetutamente, qualcuno parla di evoluzione, qualche altro d’involuzione, chi ne soffre di più è la giustizia, la certezza del diritto e della giustizia e il principio d’eguaglianza e di equità; a causa della sua macchinosità e della difesa d’interessi, in pratica lo stato non rispetta il patto sociale che, in cambio d’imposte, dovrebbe garantire sicurezza esterna e interna e giustizia.

A Wuppertal, in Germania, un tribunale ha assolto tre mussulmani ubriachi che avevano assaltato, a colpi di molotov, una sinagoga, affermando che volevano solo attirare l’attenzione sul conflitto tra Israele e i palestinesi; nel mondo musulmano le violenze contro i cristiani e le loro chiese sono frequenti e in Germania e nell’Islam, se si assalta una moschea, non si è assolti. I magistrati di Wuppertal hanno anche sentenziato che le ronde di polizia della Sharia sono legali; in Germania metà degli islamici vuole adottare la sharia, aumentano i casi di poligamia e i matrimoni tra bambini o con bambini (Per le notizie: fonte Il Giornale). 

USA

Compito della CIA è anche quello di produrre notizie false per i media fiancheggiatori, che ospitano spie, provocatori, propagandisti e collaborazionisti a pagamento; la CIA accusa la Russia di aver influenzato l’elezione a presidente di Trump, ma le potenze l’hanno sempre fatto per eleggere i papi, anche con i veti, e le lobby condizionano l’elezione dei presidenti americani; d’altra parte, gli Usa hanno anche favorito l’elezione di Napolitano a presidente dell’Italia. Al momento, pare che Trump e la Cia si siano sfidati, però la nomina di Pomponio a capo della CIA, fatta da Trump, dovrebbe portare delle novità.

Trump pare dalla parte di Wikileaks e di Assange, però la Cia controlla, oltre a gran parte del traffico di droga, New York Times, Newsweek, CBS, Reuters, giornali, case editrici, organizzazioni culturali usate per operazioni segrete della guerra psicologica, inoltre giornalisti di rilievo e televisioni, anche estere, anche per ingerire o speculare finanziariamente su alleati come l’Italia. Operazioni del genere, anche se forse di calibro minore, sono svolte anche dal dipartimento di stato e dal Pentagono, insieme alla CIA hanno agenti nei social media, usati per screditare, ricattare e boicottare quelli che dicono la verità. Speriamo in  Trump che ha subito questa sorte (Per le notizie . fonte Paul Craig Roberts).

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Prima di dare l’addio alla Casa Bianca, Obama, con la copertura della Nato, ha pensato bene di fare un altro sgambetto a Trump; per scoraggiare l’aggressività russa, ha inviato altri armamenti e altre truppe, anche italiane, in Polonia e nei paesi baltici, ha cacciato dagli Usa 35 ambasciatori russi per spionaggio e ha accusato la Russia di spionaggio, provocazioni, false notizie e propaganda in rete. Inoltre Obama ha stanziato 221 milioni di dollari a favore dell’Autorità Palestinese, destinati ufficialmente ad aiuti umanitari per Cisgiordania e Gaza.

Pare che la Nato voglia giocare con le nostre vite, per fortuna, Trump afferma che le relazioni tra Usa e Russia sono buone. La strategia della tensione della Cia, dell’informazione occidentale e di Obama, a favore dell’Islam militante, ricorda quella attuata, negli anni settanta e ottanta, contro l’Italia, era l’epoca delle brigate rosse; perciò in Italia il M5S ha chiesto alla Camera che sia ridiscussa la partecipazione italiana alla Nato e l’uso a suo favore delle basi militari italiane (Fonte: Manlio Di Stefano – il Blog delle Stelle).

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Tra le misure di Trump per combattere deficit commerciale e riportare le industrie nazionali, che hanno delocalizzato, in Usa e per combattere la crescente disoccupazione, che esiste, indipendentemente dalle statistiche taroccate, ritengo che sia fondamentale una forte svalutazione del dollaro, forti dazi sulle merci importate da Cina, Giappone e Germania e penalizzare le imprese nazionali che investono all’estero o hanno sedi fiscali all’estero. Con tali misure, in pochi anni, in America sarebbe il boom.

Personalmente, invece di ridurre la spesa sanitaria statale per i poveri, senza ridurre le imposte ai ricchi, proporrei una riduzione delle spese militari all’estero e relative basi militari, sciogliendo anche la Nato; inoltre, aumenterei le imposte alle cliniche private, per il 56% appartenenti alla chiesa cattolica, che spesso si è detta povera, anche perché il papa, come Renzi, appoggiato in Italia dall’informazione, ha sostenuto l’immigrazione e l’elezione a presidente di Hillary Clinton. Risolti i problemi economici degli Usa, Trump dovrebbe mettersi d’accordo con i principali paesi per aggredire le fortune dei superricchi speculatori e per abolire i paradisi fiscali.

ISLAM

Lunedì 23/1/2017 ad Astana, capitale del Kazakistan, sono iniziati i colloqui per cercare di porre fine alla guerra in Siria, vi hanno partecipato Russia, Iran, Turchia e Usa, retto dalla nuova amministrazione; sembra che gli Usa non sostengano più l’uscita di scena di Assad, sostenuto dall’Iran che non gradiva la partecipazione americana al summit. L’aviazione russa combatte lo stato islamico assieme a quella turca, soldati turchi lo combattono assieme a milizie armate laiche dell’opposizione. Accostatasi alla Russia, la Turchia ha cambiato politica, Iran e Turchia sembra che abbiano anche ambizioni espansionistiche in Siria e in Irak.

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Poiché i governi Renzi e Gentiloni sono nati non per volontà degli italiani, ma per un legame con la Merkel e Obama, Gentiloni appoggia in Libia il governo filo anglo-americano di Al-Serraj di Tripoli, che però ha poco seguito e controlla poco territorio; per conseguenza, in Libia cresce il sentimento antitaliano. Nel 2011 in Libia, con l’avallo di Napolitano, ci fu il cambio di regime voluto da Usa, Londra e Parigi, nel 2014 ci fu un colpo di stato islamista dei fratelli musulmani, sostenuto dalla Nato; perciò il governo laico di Hftar si rifugiò a Tobruk; il progetto segreto di Tripoli, cioè dei fratelli musulmani, era anche quello d’inondare d’immigrati l’Italia, con la benedizione del PD e del papa.

All’inizio l’Italia continuò a sostenere il governo laico di Tobruk, retto dal generale Haftar e sostenuto da Al Sisi in Egitto; per rispetto verso la Nato, poi cambiò idea; la fine di Giulio Regeni è stata forse un’operazione sporca dei servizi segreti inglesi, mirante a incrinare i rapporti italo-egiziani e a condizionare i rapporti politici italiani con Libia ed Egitto. Obbedendo, quindi, agli ordini della Nato, l’Italia si è staccata da Hftar e si è legata ad Al Serraj. Don Milani ha affermato che l’obbedienza non è una virtù.

Nel maggio del 2016 fu abbattuto un aereo dell’Egyptair della tratta Parigi-il Cairo, nel luglio successivo fu abbattuto un elicottero dei servizi segreti francesi, che sostenevano Hftar, perciò anche la Francia, per timore, gli tolse il sostegno; per conseguenza, Egitto e Tobruk, dopo Damasco, si volsero definitivamente verso la Russia. Il duo Clinton-Obama era stato a fianco dei fratelli musulmani e del loro governo di unità nazionale di Tripoli; riconoscendo questo governo, il governo italiano ha deciso la riapertura dell’ambasciata di Tripoli, alienandosi con ciò anche le simpatie di Tobruk; prima di questa crisi politica, l’Italia era il primo partner commerciale di Iran ed Egitto (Per le notizie: fonte Federico Dezzani).

ITALIA

Secondo Prometeia, alla fine del 2016 le attività finanziare delle famiglie italiane, cioè contanti, titoli e quote di fondi del risparmio gestito dalle banche, superavano i 4.000 miliardi di euro, la parte maggiore di questo denaro appartiene a una minoranza di ricchi, che si è dedicata alla rendita invece che al profitto d’impresa; le perdite dei piccoli risparmiatori derivano dalla crisi delle banche e dalle perdite nel settore immobiliare, dove gli investimenti privati sono molto diminuiti e gli immobili si sono svalutati.

In media, ogni italiano ha un risparmio di 67.500 euro che, quando non perde, frutta in media meno dell’1% l’anno, infatti, i c/c non hanno remunerazioni e crisi bancarie e fondi immobiliari stanno falciando il risparmio privato. Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, a causa delle loro difficoltà, per prevenire un contenzioso legale, hanno proposto una transazione ai loro 169.000 piccoli azionisti, offrendo un rimborso del 15% della loro partecipazione.

Le Poste hanno quattro fondi immobiliari decennali, tutti in perdita, di cui uno l’Irs, scaduto, tra essi il fondo immobiliare Obelisco ha quote di 2.500 euro che ora valgono molto meno; all’Irs i risparmiatori hanno investito in media 10.000 euro, con una perdita del 58% sul capitale, più i mancati interessi. Da rimarcare che, anche con le perdite, le società di gestione del risparmio, come la Sgr, hanno continuato a riscuotere commissioni sulle operazioni, come le banche intermediarie.

Alla società di gestione Fimit Sgr partecipa l’Inps, che partecipa anche al capitale della Banca d’Italia, che dovrebbe controllare le banche che posseggono la Banca d’Italia; le Poste, quando erano ancora pubbliche, hanno ugualmente partecipato alla bisca dei mercati finanziari, naturalmente perdendoci. Per inciso in borsa, alla perdita di uno, di solito dovrebbe corrispondere il guadagno di un altro, nei casi evidenziati, a guadagnare sono i soliti ignoti e superricchi (Per le notizie: fonte Leonardo Mazzei).

OCCIDENTE

Personalmente io non sono antisemita e trovo negativo affermare come fa Ugo Volli, in un articolo del 22/1/2017 su Informazione Corretta, che antisemiti e nemici di Israele sono anche nemici del capitalismo; forse il suo abbaglio è nato dal fatto che gli ebrei d’occidente, che sono stati anche socialisti e anarchici, hanno fatto carriera e perciò hanno cambiato partito; comunque oggi esistono ebrei, soprattutto in Israele, che sono anche contadini, soldati e tecnici, cioè non solo finanzieri. Gli ebrei benestanti d’occidente accusano spesso d’antisemitismo alcuni nemici del capitalismo o della finanza, come Grillo e Trump, adesso rivalutato dagli ebrei israeliani, senza attaccare gli antisemiti con i quali fanno affari, come amministratori, prestanomi di aristocratici e vescovi e direttori di giornali.

Tuttavia Volli dice bene che le statistiche sono spesso manipolate, rappresentano il modo più moderno di fare propaganda; egli contesta il rapporto presentato a Davos da Oxfam che afferma che le otto persone più ricche del mondo possiedono la metà della ricchezza del mondo, per altre statistiche queste persone sarebbero 67, però Volli afferma che la ricchezza degli otto uomini più ricchi del mondo nell’ultimo anno è diminuita di 570 miliardi di dollari.

Certo bisogna distinguere il reddito dal patrimonio o ricchezza, il cui valore segue le quotazioni di mercato o di borsa, perciò con la crisi potrebbe essere vero quello che egli rileva a proposito degli otto superricchi; in genere, oggi i redditi dei lavoratori diminuiscono in occidente e aumentano nel resto del mondo; in occidente aumentano, come numero, ricchi e poveri e aumentano le disuguaglianze dei redditi, riducendo la classe media.

L’economista di Oxford, Max Roser, afferma che, anche grazie ai trasferimenti di ricchezza dall’occidente al resto del mondo o investimenti occidentali all’estero, nel mondo sono enormemente calate povertà, analfabetismo e mortalità infantile; rileva anche che, con la decolonizzazione e la fine del comunismo, sono aumentate anche le democrazie o seducenti tali.

In realtà, tralasciando la propaganda dei democratici, la democrazia è un’evoluzione nei rapporti tra stato e cittadini e nei rapporti umani, in genere e progredisce gradualmente, perciò, in questo processo, alcuni paesi sono più avanti di altri; ancora, alcune democrazie arretrate sono più simili alle dittature che alle democrazie avanzate, ma forse una vera democrazia bisogna ancora inventarla. Democrazia, repubblica, socialismo e dittatura del proletariato hanno insistito tutti per  una maggiore partecipazione popolare al processo politico, proponendo sempre nuovi obiettivi, sempre più ambiziosi, però nessuno di essi è stato raggiunto.

Anche l’Onu ha riconosciuto una certa evoluzione democratica, tuttavia non siamo autorizzati ad affermare, come fa Volli, che democrazia e capitalismo siano sinonimi; la Cina si è sviluppata tanto, ma non è una vera democrazia, ma non lo è nemmeno l’Italia, dove le leggi sono commissionate da lobby, mafia, chiesa e UE, il popolo non fa leggi, né direttamente con i referendum, né indirettamente con un parlamento, che è autonomo o indipendente perché non dipende da lui, non perché, come affermano i giuristi, non dipende dal governo e dalla magistratura.

Della Cina si dice che è un paese a regime comunista con un’economia capitalista, il che dovrebbe confondere le idee anche a Volli. Oggi, a causa della globalizzazione, il reddito del II e III mondo aumenta più del reddito del I mondo, però la povertà serve ancora a quelli che speculano con gli aiuti ai poveri; sono tanti, spesso capitalisti, quelli che, senza autorizzazione e controlli da parte dello stato, ma con la cooperazione della televisione, si sfamano con la fame nel mondo. (Per le notizie: fonte Ugo Volli).

INDIA

Il governo indiano, con lo scopo ufficiale di combattere corruzione, lavoro nero e terrorismo, ha varato un programma demonetizzazione e sviluppo digitale, perciò saranno messe fuori corso le banconote di 500 e 1.000 rupie, pari a 7 e 14 euro; l’operazione è stata suggerita da Barack Obama, MasterCard, Visa, Fondazione Ford, Fondazione Gates e da Raghuram Rajan, governatore della banca centrale indiana, economista capo del FMI, professore d’economia all’università di Chicago e possibile successore di Christine Lagarde alla guida del FMI.

Oggi il 97% delle transazioni indiane è eseguito in contante e solo il 55% degli indiani ha un conto bancario, anche se poco movimentato; con quest’operazione ogni cittadino, depositando il denaro, sarà costretto a prestare il denaro che possiede alle banche che ne potranno fare profitto; contemporaneamente consegneranno alle banche e allo stato anche un immenso potere di sorveglianza sui cittadini, però è successo anche in occidente. Steve Forbes ha definito l’operazione una rapina di massa, anche quotati economisti italiani, puntando sempre il dito contro gli evasori fiscali non autorizzati dallo stato, si lamentano che in Italia si usa troppo contante (Per le notizie: fonte Piero Pagliani).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (18/1/2017)

EUROPA

Come accade in Italia, in Usa e in altri paesi occidentali e come è rilevato dall’indice Gini, la Germania, a causa della crescente disuguaglianza sociale, presenta un quadro sociale preoccupante cioè a causa della cattiva distribuzione del reddito tra capitale de lavoro e tra individui e famiglie. Dal 2010 il paese è cresciuto in media del 2% l’anno, grazie soprattutto alle esportazioni, pari al 45% della propria produzione, dirette in Europa e nel resto del mondo, le quali hanno favorito quasi la piena occupazione e un forte attivo valutario con l’estero.

Tuttavia, in Germania ogni persona possiede un capitale privato di 55.000 euro, inclusa la casa, in Italia la cifra corrispondente è circa il triplo, diversamente dai tedeschi, l’80% degli italiani sono proprietari della casa, al cui valore si aggiungono altri immobili, titoli, contanti, oro e beni artistici mobili e immobili, appartenenti allo stato o ai privati. In Germania esiste il problema della disuguaglianza sociale, del basso rendimento del risparmio, che esiste anche in Italia, e della scarsa mobilità sociale, cioè del difficile passaggio da una classe inferiore a una superiore; questo problema è anche italiano.

Con la globalizzazione, in Germania il salario reale medio è, come in Usa, più basso di quello di 25 anni fa, però, in termini nominali, dal 2000 il reddito da lavoro è cresciuto complessivamente in media del 6%, mentre quello di capitale del 30%; è accaduto anche in Usa, in Italia e in altri paesi occidentali, anche se per cifre leggermente diverse, probabilmente per la concorrenza dei paesi emergenti e degli immigrati che hanno contribuito a calmierare la dinamica salariale interna.

Solo per la fascia alta dei salariati addetti alle imprese che esportano, in Germania il salario è cresciuto nominalmente del 10%-17%, mentre nel settore dei servizi i salari non sono aumentati nemmeno in termini nominali. Con welfare e mini job in Germania lo stato dovrebbe, in teoria, avere un ruolo fondamentale nella distribuzione del reddito, in realtà il paese, che pretende di esportare il suo modello in Italia, risulta tra i più disuguali tra i paesi industrializzati.

In Germania, chi è ricco rimane ricco e chi è povero rimane povero, vi manca l’eguaglianza d’opportunità, le famiglie meno abbienti riescono difficilmente nella scalata sociale e i loro figli non hanno l’accesso all’università e alle professioni più remunerative. Dal 2000 il rischio di povertà è aumentato dal 12% al 40%; come accade in Italia, sono a maggior rischio i giovani single e le giovani coppie.

Hanno portato a questa situazione la globalizzazione, la delocalizzazione industriale, la finanza, la digitalizzazione e la precarizzazione del lavoro; per conseguenza, si riduce la partecipazione dei cittadini ai processi democratici, diminuiscono i risparmi e aumentano i debiti delle famiglie, diminuisce l’iniziativa personale, aumenta la povertà e diminuisce la salute dei cittadini. La disuguale distribuzione del reddito, riducendo la domanda interna, sta riducendo il tasso di crescita del Pil, che non potrà essere sempre compensato dalle esportazioni, perché la crisi morde gli altri paesi che stanno introducendo barriere commerciali protezionistiche (Per le notizie: fonte Alessandro Bramucci).

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Come si sa, l’informazione è finanziata da governo, paesi stranieri, capitale, lobby e  pubblicità, anche l’Unione Europea, con il fine anche di contrastare la propaganda russa, ha stanziato tanti soldi per l’informazione, che perciò ha elencato i crimini russi, di Assad e del regime della Corea del Nord, omettendo, in genere, di ricordare i crimini,  carico della popolazione civile, del regime filoamericano di Kiev e della Nato. Si è persino scritto che Assad ha contribuito a far nascere l’Isis, mentre altre fonti filorusse ne addebitano la nascita ad Arabia, Qatar e Usa.

Su questa falsariga, hanno accusato Assad di aver liberato terroristi poi, in cambio di un salario, affiliati all’Isis; avvenne ciò nel 2011, con amnistie e grazie, in un momento di pacificazione, ma fu un errore, la rivolta siriana sembrava domata e le carceri erano sovraffollate. Del resto, gli Usa avevano liberato dal carcere Al Baghdadi, poi divenuto capo dell’ISIS, che aveva sgozzato centinaia di persone, mentre a Guantanamo scarcerarono Sufyan bin Qumu, che capeggiò la rivolta contro Gheddafi, ispirata da Usa e Francia.

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Il premier ungherese Orban, che è contro l’immigrazione, si è accostato al presidente Trump, muovendosi più autonomamente dei capi di governo italiani, che volevano cedere MPS al Qatar, ha accusato il finanziere Soros di essersi messo al servizio della finanza islamica e del Nuovo Ordine Mondiale e di favorire, con le sue ONG e con l’immigrazione islamica, l’islamizzazione dell’Europa.

Nel 1992 Soros fu il primo speculatore sulla lira, fu poi ricevuto con tutti gli onori da papa Benedetto XVI, del resto, anche la banca vaticana IOR, con l’aiuto di Sindona e Calvi, aveva speculato sulla lira; oggi il gesuita papa Francesco sostiene apertamente l’immigrazione in Italia; intanto, in alcuni quartieri di alcune città francesi e italiane, la dominanza islamica non fa più entrare nemmeno i poliziotti; la gente ha paura, vicende del genere, in passato, sono accadute in tutti gli stati decadenti. Oggi pare che il Sahel e la Nigeria stiano esplodendo demograficamente, che bella notizia per la chiesa!

ITALIA

Tra i grandi debitori di MPS, esistono De Benedetti e Marcegaglia, la banca sensibile al credito verso ricchi, potenti e massoni, aveva concesso credito insoluto anche a Giuseppe Garibaldi. Oggi non hanno rimborsato la Sorgenia di De Benedetti che ha un buco di 600 milioni con MPS e altre banche, e Don Verzè, fondatore dell’ospedale San Raffaele. In Lombardia, il gruppo Marcegaglia ha debiti con MPS e altre banche pari a 1,6 miliardi di euro; per salvare MPS, lo stato vuole trasformare, sotto la pari, le obbligazioni subordinate in obbligazioni ordinarie e concedere alla banca un  prestito di circa 6 miliardi di euro.

Tuttavia, per la privacy, i dirigenti di MPS non hanno voluto fornire l’elenco completo dei grandi insolventi, ma si sa che in questa banca, con il credito facile agli amici, le insolvenze crescono con l’aumento della cifra dei singoli finanziamenti; quelli superiori a 500.000 euro sono pari al 70% dei finanziamenti complessivi, quelli superiori a tre milioni di euro sono pari al 32,4% dei finanziamenti; dopo la crisi nel 2008, ci fu l’acquisizione di Antonveneta, a prezzo sospetto, cioè maggiorato, il che procurò altre perdite a Monte Paschi, sarebbe tutta materia utile per la giustizia, se in Italia la giustizia esiste  e  ha piacere di muoversi (Per le notizie: fonte Nino Sunseri - Libero).

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L’informazione di tutto il mondo, è al servizio anche dello straniero, delle lobby e della speculazione, si distingue nel favorire la speculazione sull’Italia con l’allarme sul debito pubblico italiano, sulla situazione delle banche italiane, sul deficit del bilancio dello stato italiano, con i richiami della commissione europea e con le valutazioni delle società di rating; queste manovre sono però più visibilio in materia di borsa, dove i grandi finanzieri speculatori, anche se la legge non lo permette, sfruttano notizie riservate o di prima mano.

Un caso tipico è il prezzo obiettivo dei titoli fornito da stampa o emittenti televisive specializzate, questo prezzo spinge a comprare, se è in rialzo e a vendere, se è in ribasso; con gli acquisti favorisce chi li aveva comprati a basso prezzo, che vendono guadagnandoci, con le vendite, dettate dal panico dei possidenti, consentono agli speculatori di compare a prezzo più basso dei buoni titoli; la Consob non controlla, accade anche in guerra, quando, per necessità, si svendono i gioielli di famiglia.

Nel caso di vendita da parte dei risparmiatori, ne guadagnano quelli che rastrellano, a basso prezzo, titoli di buone società, aspettandosi un loro rialzo; gli speculatori, per guadagnare in borsa, seguono anche le notizie economiche e politiche, anche verbali e confidenziali, sui vari paesi e sulle società, naturalmente non quelle ufficiali dei megafoni dell’informazione, che servono a orientare acquisti e vendite dei risparmiatori.

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Per i governi italiani, banche, stampa e Alitalia non possono fallire, e perciò il costo del loro salvataggio è stato spesso posto sulle spalle degli italiani; in Italia sono incomprimibili le spese pubbliche per le armi, la chiesa, l’Alitalia, l’informazione e la classe dirigente pubblica, mentre possono essere periodicamente ritoccati i salari e le pensioni dei comuni lavoratori.

USA

Obama, premio nobel per la pace, (il premio, come le risoluzioni dell’ONU è concesso agli amici), in funzione antirussa, ha armato e addestrato i battaglioni neonazisti ucraini, ha fornito alla Polonia missili a lungo raggio, capaci di trasportare anche armi nucleari, ha avallato operazioni coperte con forze speciali in 75 paesi; il tutto in sintonia con la neocon Hillary Clinton e con l’Arabia saudita.

Per imporre una verità di stato, contro le cosiddette false notizie sulla rete della Russia e contro la cosiddetta falsa propaganda russa, desidera il controllo della rete, perciò Usa e i paesi UE si stanno dando apposite norme. In Usa l’informazione su stampa o televisiva, tramite 17 agenzie federali, è controllata dalla NSA e dalla CIA; il controllo si esercita in accordo con la Gran Bretagna, tramite spie e rete, anche a danno di alleati. Speriamo in Trump che, per disciplina e interesse economico, fino adesso, è stato mal digerito dalla televisione italiana (Per le notizie: fonte Il Manifesto).

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Trump ha affermato che la Nato è superata e che i paesi dell’Unione Europea, per lo più, non spendono il 2% del Pil per la difesa, come si erano impegnati a fare nel 2014; ha affermato che la Germania della Merkel ha usato l’Unione Europea per le sue aspirazioni egemoniche ed espansive; che la Germania ha sbagliato ad accogliere un milione d’immigrati, soprattutto islamici provenienti dalla Siria, e perciò ha affermato che la Gran Bretagna ha fatto bene a Uscire dall’Unione.

A causa dell’immigrazione, dopo i muri costruiti da vari paesi dell’Unione, prevede l’uscita di altri paesi europei dall’Unione; in effetti, la Germania della Merkel ha civettato con l’Islam c la Turchia, come nella prima e seconda guerra  mondiale. Forse per ragioni di sicurezza, Trump ha detto che i cittadini europei potrebbero essere interessati a limitazioni per i loro viaggi in Usa.

A causa dell’informazione ostile dei corrispondenti stranieri, nel corso della campagna presidenziale, e delle loro false notizie, Trump pretende le loro scuse e li vuole allontanare dalla Casa Bianca, per sistemarli altrove; a tale proposito, ha attaccano anche CNN e Washington Post. Effettivamente i corrispondenti europei, forse al soldo dei soliti ignoti, erano tutti con Hillary Clinton, contro Trump e contro la Russia, con la quale Trump vuole la pace e il disarmo.

OCCIDENTE

Newton e Galileo, seguendo il principio di riproducibilità, dovevano ripetere i loro esperimenti davanti a colleghi, oggi questa prassi si sta perdendo e perciò la scienza perde in credibilità, diventando una religione globale con le sue teorie, i suoi dogmi e suoi paradigmi spesso smentiti. Un ricercatore medico dell’università di Stanford, John Joannidis, pioniere della metascienza, a difesa della buona scienza e della scienza classica, afferma che l’85% delle ricerche sono uno spreco di risorse e i relativi esperimenti sono male impostati e perciò non riproducibili.

Essi contengono errori addebitabili a scienziati e università che si fanno lustro di queste ricerche, i relativi esperimenti non sono riproducibili, mancano di trasparenza, si appoggiano su una teoria e su statistiche spesso inverificabili; poiché esiste un interesse economico delle grandi case farmaceutiche a produrre un nuovo medicinale, i risultati positivi degli esperimenti sono pubblicati;  con la complicità di gruppi editoriali, si pubblicano troppi studi e troppo velocemente, senza adeguate verifiche, e poi si ritirano dal commercio medicinali che fanno ammalare (Per le notizie: Nuno Dominguez – El Pais).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertaio@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (9/1/2017)

OCCIDENTE

L‘Italia non è sicuramente uno stato sovrano e gli italiani non sono sovrani nei confronti del loro stato, il parlamento italiano non è indipendente davanti agli altri poteri dello stato, davanti agli organismi europei e davanti alle varie autorità nazionali; non è solo per colpa di Nato, del Vaticano e dell’UE, ma questa situazione s’è imposta per volontà della sua classe politica, collaborazionista dello straniero e che nutre antipatia verso gli italiani; infatti, l’Italia potrà uscire dall’UE solo quando saranno usciti tutti gli altri paesi dell’Unione, cioè gli italiani, diversamente dagli altri popoli europei, non lo potranno decidere autonomamente e tempestivamente con un referendum.

Di fatto, la Merkel ha agito come capo di governo dell’UE, però anche in Italia il capo del governo, come le autorità, ha usato poteri non previsti per lui dalla costituzione, la costituzione non glie ne ha conferiti molti, mentre il presidente della repubblica e il parlamento italiano hanno rinunciato ad alcuni dei loro poteri. Visto come procede il piano di globalizzazione, del Nuovo Ordine del Mondo e per il governo mondiale, si riscontra che l’Italia non è sovrana perché condizionata nelle sue scelte da organi sovranazionali che, con i trattati, vincolano le sue scelte; principali organi regolatori sovranazionali sono NATO, UE, ONU, WTO, OCSE e le ONG sponsorizzate dagli stati, ma ne esistono degli altri.

Gli stati sono condizionati da norme e istituzioni internazionali che essi stessi hanno creato, spesso con leggerezza o sotto pressione estera, perché colonizzati o sconfitti in guerra; dopo la seconda guerra mondiale, gli stati hanno stipulato 700 trattati, non tutti da essi rispettati, anche se la Germania afferma che solo l’Italia non rispetta i trattati, questi sono contratti internazionali plurilaterali fatti da stati, ratificati dai loro parlamenti.

Gli enti regolatori internazionali sono 2.000, i corpi giudiziari sovranazionali sono 200; perciò oggi l’autonomia decisionale degli stati è ridotta, gli organismi regolatori si sono moltiplicati; questi enti prendono decisioni senza che siano discusse in nessun parlamento, al di fuori delle istituzioni e dei metodi democratici, a volte in segreto; a volte gli accordi non sono ratificati dai parlamenti nazionali. In Italia il ministro Padoan, del governo Gentiloni, rappresenta la continuità economica con Renzi ed è il garante della sua politica europeista e germanofila.

D’altra parte, oggi 250 milioni di persone vivono in stati esteri, tanti viaggiano per il mondo e ogni stato decide autonomamente chi è cittadino e chi ha diritto di residenza nel proprio territorio, ma la UE avrebbe potuto disporre diversamente; per cui, su questo territorio vivono uomini che non hanno gli stessi diritti; alcuni stati occidentali, in materia di diritto di famiglia e di successione ereditaria, riconoscono la sharia islamica che ha suoi tribunali. Quasi ogni giorno lo stato cede potere a organismi regolatori sovranazionali, con la globalizzazione finisce la sovranità dello stato, la democrazia rappresentativa, lo stato di diritto e l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge.

Questi organismi internazionali offrono seggi vantaggiosi e privilegi per chi siede presso di loro e gli stati rimborsano le spese a chi partecipa alle loro assise, però questi organismi non sono sempre efficaci nel risolvere i problemi, a volte sono impotenti e fanno proposte e risoluzioni inutili, come si fa all’ONU, che si è dimostrato sicuramente un ente inutile; attualmente, si voleva malauguratamente abolire le ultime barriere commerciali con accordi tra Usa, Europa e Asia, contemporaneamente però gli stati, con la crisi, hanno alzato giustamente diverse barriere protezionistiche, sembra un caso di schizofrenia statale.

Pare che questi enti internazionali vogliano conservare il loro ruolo, spesso smarcato, come gli enti inutili italiani che non si riesce a sopprimere, perché ospitano garanti di equilibri e amici della politica, che però hanno un costo per i sudditi contribuenti. Le collaborazioni militari, espresse da organismi come la Nato, prevedono una collaborazione nelle aree Atlantico e Pacifico, escludendo, nella logica dei blocchi, della contrapposizione e della guerra fredda, altri paesi.

Questo schema pare però muoversi in antitesi con la globalizzazione perché postula più blocchi militari rivali e indipendenti; Cina, Russia  e paesi Brics si stanno facendo un loro blocco. Per contro, in alcune zone e momenti, come ad esempio in Medio Oriente, ma sono delle eccezioni, nel settore militare e d’intelligence, pare che a volte coesista una collaborazione di tipo internazionale al di fuori dei blocchi (Per le notizie: fonte Sabino Cassese).

ITALIA

Un progetto di decreto del governo prevede, con l’approvazione della commissione europea, di mettere in sicurezza o salvare la banca amica Monte dei Paschi e altre banche che si dovessero trovare nella sua situazione, rafforzandone liquidità e patrimonio, ma le norme si possono sempre cambiare perché lo stato è un laboratorio alchemico illimitato di norme. Dietro pagamento di una commissione, MPS potrà emettere obbligazioni ordinarie con garanzia statale e poi potrà ricevere anche  finanziamenti d’emergenza della Banca d’Italia, inoltre potrà godere, in caso di necessità, anche di ricapitalizzazione da parte del Tesoro dello stato.

L’intervento pubblico, riservato ufficialmente, ma non bisogna avere troppa fede, solo alle banche ancora solvibili e non a quelle soggette a bail in, prevede prima la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni e poi la trasformazione di queste azioni in obbligazioni ordinarie. La conversione delle obbligazioni subordinate in azioni dovrebbe avvenire al 75% del valore nominale per gli investitori istituzionali, forse perché gli investitori istituzionali le hanno acquistate al mercato secondario sotto la pari, e, per eliminare i contenziosi giudiziari, al 100% per la clientela comune; poi le azioni acquistate dal Tesoro dovrebbero essere convertite in obbligazioni ordinarie. Sembra proprio una procedura alchemica, come la scatole societarie cinesi che servono a far perdere le tracce.

Con la distruzione delle obbligazioni subordinate, non si fa distinzione tra clienti consapevoli del rischio e di clienti inconsapevoli, esistono anche procedimenti giudiziari in corso che si vorrebbero archiviare; la procedura è ritagliata per MPS e la risoluzione non si applica alle quattro banche popolari dissestate dello scorso anno, il che sembra una discriminazione. Sono da definire il tasso delle nuove obbligazioni e l’effettivo livello dei rimborsi di chi le ha acquistate sotto la pari al mercato secondario, il che potrebbe dar luogo a indebiti arricchimenti a vantaggio di speculatori.

MPS fa da battistrada però, con venti miliardi di euro, lo stato pensa di mettere in sicurezza l’intero sistema bancario, già privatizzato, afferma di voler prevenire i fallimenti bancari previsti per le altre imprese insolventi. Queste banche hanno spremuto clienti e speculato e, per premio, ricevono, dalla UE e dal governo Italiano,  una protezione illimitata, perché si afferma che non si vuole rischiare la perdita di fiducia dei risparmiatori verso il sistema bancario, ma questa fiducia è già stata minata, lo dimostrano i crolli di borsa, anche se, con il tempo, i risparmiatori tendono a dimenticare.

In realtà le banche sono tutelate perché sono contigue allo stato e, aiutate dall’informazione, controllano gli stati; stati e banche sono diretti, in modo occulto, dalle stesse entità, cioè dalle stesse persone e in Italia, tramite prestanomi societari, dalla chiesa. Nella storia d’Italia, con procedure collaudate, ad esempio caricandole preventivamente di debiti o crediti insoluti, sono state salvate o aiutate dallo stato e poi privatizzate, oltre a grandi imprese, anche Banca di Roma, Banca Santo Spirito, Banca di Napoli e Banca di Sicilia, succede anche all’estero; lo stato ingannatore, invece di proteggerlo, distrugge risparmio con l’inflazione, con gli oneri bancari, con le imposte e con i dissesti bancari  (Per le notizie: fonte Paolo Cardenà).

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Gli italiani amano Bergoglio per la sua modestia e per le sue promesse riforme della chiesa, ma non si sa fin dove potrà spingersi; però la corte dei conti ha rilevato che la parte dell’8PM Irpef destinata dagli italiani allo stato, è ugualmente incamerata dalla chiesa per la manutenzione di fabbricati del Vaticano e per altre spese. La gestione di questa tassa è assai opaca, i vescovi destinano ai sacerdoti solo una parte dei soldi da loro ricevuti, manca una documentazione complessiva; si tratta di un miliardo di euro l’anno, che dovrebbe essere ritirati perché la chiesa ha sue risorse.

Il Vaticano riceve anche gratis da vari enti pubblici o società partecipate, acqua, luce, gas, uso di fognature e trasporti aerei gratuiti per il papa, che ora afferma modestamente che gli piace viaggiare (gratis). In Vaticano e per la sicurezza del papa, prestano servizio 200 carabinieri pagati dallo stato; In cambio di tanta generosità, a volte i politici ricevano in affitto dal Vaticano immobili a prezzo agevolato (Per le notizie: Libero 8/1/2016).

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Dopo gli Usa e la Germania anche Giovanni Petruzzella, capo dell’antitrust italiano, ha proposto all’Europa di censurare con legge la libertà di espressione su internet, cioè di reprimere e condannare le “false notizie” della rete. Si attribuisce colpa a internet per l’antipatia degli europei verso la classe dirigente, che avrebbe portato, contro le indicazioni dell’informazione, al Brexit, all’elezione di Trump, addebitata agli hacker russi e alla sconfitta al referendum di Renzi.

Non si vuole una forma di autoregolamentazione della rete perché, come accade negli stati di polizia, il compito della repressione spetterebbe ai poteri pubblici; la creazione di un’agenzia statale per il monitoraggio di false notizie, creerebbe posti per gli amici ma sarebbe anche una forma di censura; al momento, la repressione è demandata all’autorità giudiziaria, che però è lenta: Le regole per il controllo dovrebbero essere emanate da una specie di “ministero della verità”, Orwell diceva che chi controlla il presente controlla il passato e chi controlla il passato controlla il futuro.

Da rammentare che in Italia non esiste una vera libertà di stampa, per il controllo della stampa, esiste una legge sulla stampa che prevede la figura del direttore responsabile, che la professione di giornalista non è libera; che i controlli per gli esami abilitanti alla professione di giornalista sono filtrati, che esiste un albo corporativo di giornalisti mentre all’estero non esiste un albo del genere.

Carta stampata e televisioni sono sotto ricatto a causa dei reati di vilipendio, oltraggio, diffamazione, apologia di reato, diffusione di notizie false, ecc.; che esistono finanziamenti pubblici e privati e pubblicità a stampa e televisioni, tutti utili a condizionare l’informazione. Dopo l’unità Italiana, i Savoia, minacciarono di licenziamento e sanzioni penali gli storici, per le loro notizie lesive della dignità dello stato e della monarchia (Mack Smith); perciò anche la storia ufficiale è inattendibile, si dice che la storia la scrivono i vincitori.

USA

La televisione italiana afferma che in Usa la disoccupazione è al disotto del 5%, se il lavoro è equiparato a una merce, una disoccupazione di quel livello è poco preoccupante ed è fisiologica; infatti, per tutte le merci, eccetto che nel periodo di guerra quando c’è maggiore penuria, esiste una scorta di magazzino e dell’invenduto, anche se limitati, per non aggravare i costi. Le preoccupazioni di Trump tradiscono una realtà diversa, quando infatti, propone di riportare in Usa le industrie che hanno delocalizzato all’estero, di alzare le barriere protezionistiche e di costruire muri contro l’immigrazione, dimostra, in  barba alle statistiche taroccate, che servono ad attirare capitali in Usa, che la disoccupazione effettiva è ben maggiore e perciò il presidente si sente costretto ad adottare delle misure di emergenza che io condivido. Nel mondo moderno, le false statistiche sono diventate la migliore forma di propaganda.

ISLAM

L’America, in funzione antirussa, ha addestrato gli jihadisti afgani, che poi sono passati ad Al Qaeda, ha addestrato ceceni e guerriglieri caucasici e dell’Asia centrale, di religione islamica, nemici di Russia e Cina, che poi sono passati all’Isis, come il recente attentatore di Istanbul; la Turchia è stata punita perché ha tradito i paesi sunniti integralisti e gli Usa e si è accostata alla Russia. Questi guerriglieri combattono per l’Isis in Irak e in Siria, anche alcuni combattenti di Al Nusra, che combattevano Assad sostenuto dai russi, sono passati ad Al Qaeda e all’Isis.

L’impressione è che l’America, con le sue scelte militari e le sanzioni contro la Russia, abbia sempre nell’obiettivo la Russia, in altra epoca, senza bomba atomica, sarebbe già scoppiata la terza guerra mondiale. I militanti dell’Isis, perseguendo, con pretestuose motivazioni religiose, ma il  fanatismo religioso esiste, un disegno imperiale, hanno ricevuto armi, addestramento e stipendi da alcuni paesi arabi sunniti come l’Arabia e il Qatar, nemici dell’Iran, sostenuto dalla Russia, naturalmente con il benestare del governo di Obama, di Kerry e di Hillary Clinton.

I guerriglieri sono pagati ma si finanziano anche con riscatti, la droga e il petrolio e la religione, con il suo fanatismo, fornisce motivazioni forti e favorisce il sacrificio dei combattenti; Pakistan, Arabia e Qatar, attraverso servizi segreti  e dirigenti politici e aristocratici, sostengono l’integralismo islamico, anche armato, l’Arabia ha finanziato la bomba atomica pakistana e il Pakistan ha appoggiato Al Qaeda.   

Lo scopo di questa politica è isolare l’Iran sciita e la Russia che, permanendo il dollaro, che è il primo privilegio degli Usa, permanendo Nato e accordi politici e commerciali occidentali, si stava facendo una sua coalizione politica, militare, economica e monetaria con Cina, con i paesi Brics e con altri paesi, anche arabi; la ragione di fondo dell’isteria americana, favorevole ai blocchi, è la crisi economica dell’occidente e dell’America, dalla quale questa è incapace di uscire, ma l’informazione televisiva italiana la racconta diversamente.

La Libia fu attaccata perché voleva dotare l’Africa di una moneta alternativa al dollaro e al franco africano, controllato dalla Francia, poi gli Usa sostennero anche i terroristi libici, utili per altre operazioni in Europa e in Italia. Speriamo nel presidente Trump che fu bollato dall’informazione prezzolata e definito pretestuosamente antisemita dai conservatori, anche se ora, nei fatti, pare si stia dimostrando più amico d’Israele di Obama.

Erdogan accusa gli Usa di armare il PKK curdo, anche l’Italia addestra curdi che però ufficialmente non fanno parte del PKK, si spera che gi addestratori italiani siano in grado di controllare; si dice anche che in Giordania, israeliani, americani e paesi arabi sunniti abbiano addestrato i guerriglieri sorti nella primavera araba contro Assad e che soldati di Saddam siano passati all’ISIS. Da evidenziare, ed è una cosa singolare, che in Siria migliaia di palestinesi combattono per Assad, che è sotto attacco da parte degli stati arabo sunniti; il Medio Oriente sembra proprio un rompicapo, oppure c’è chi, come ha sempre agito la diplomazia inglese nel recente passato, lo alimenta o pesca nel torbido.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (31/12/2016)

EUROPA

Il QE delle BCE, con lo scopo ufficiale di ridare liquidità al sistema economico e rilanciare l’economia, è servito per acquistare titoli di stato e obbligazioni private, in questo secondo caso, a vantaggio di multinazionali europee, che già godevano, rispetto alle piccole imprese e alle famiglie, d’interessi più bassi per i finanziamenti e spesso, poiché collegate a banche, politica e informazione, come si usa con gli amici, anche di credito  bancario illimitato.

Si è cioè trattato di finanziamenti di favore dei quali hanno beneficiato anche banche, che si sono liberate di obbligazioni private nel loro portafoglio, ma poi hanno ugualmente lamentano la scarsa capitalizzazione e la scarsa liquidità, con l’impossibilità di fare credito alle piccole imprese e alle famiglie, le quali, com’è noto, hanno maggiori difficoltà di accesso al credito. Le banche centrali nazionali hanno fornito alla BCE l’indicazione delle obbligazioni da acquistare in possesso delle banche.

Mentre la stretta creditizia colpiva le piccole imprese, con il QE i mercati finanziari si gonfiavano di altro denaro disponibile per altra speculazione; invece di attuare un’operazione del genere, ben vista dai monopoli, per rilanciare l’economia, sarebbe stata meglio un piano fiscale a vantaggio di lavoratori e piccole imprese, invece si è preferito, con una pessima allocazione delle risorse economiche, aumentare le disuguaglianze e non ridurle.

Non si è voluto investire quei soldi nelle opere pubbliche, nella ricerca, nell’occupazione, nelle energie alternative e nella lotta alla disuguaglianza; a tale proposito, si sarebbero potuti comprare titoli della Banca Europea per gli investimenti, controllando l’utilizzo delle somme rese disponibili; purtroppo le scelte sbagliate dell’Unione Europea non sono mai messe in discussione e mai si decide di cambiare rotta; Mario Draghi non prende certo ordini dall’Italia (Fonte: Andrea Baranes).

OCCIDENTE

Il commercio internazionale si svolge al 90% via mare, a mezzo di navi cargo che trasportano containers, il resto su autotrasporto su gomma, seguono distanziate le ferrovie; attualmente, a causa della crisi e di restrizioni statali alle importazioni, si assiste a un decremento di questi trasporti commerciali; per ridurre l’inquinamento da trasporti, c’è anche chi propone di consumare prodotti locali e chi di ridurre i consumi, tutto ciò significa però ridurre il Pil e l’occupazione.

A causa di questo arretramento della globalizzazione, dal 2009 sono in crisi le compagnie marittime cargo che riscuotono noli, soprattutto imprese tedesche, europee e asiatiche; la Germania soffre della crisi perché, diversamente dagli Usa, esporta molto. La quota di questo commercio marittimo sul Pil era del 30% fino al 2008 ma, con la crisi, nel 2009 era scesa al 27%. Il presidente Trump ha promesso di accantonare gli accordi commerciali con Messico, Canada, Europa e Asia, il che dovrebbe portare a un’ulteriore riduzione.

Un’espansione alla crescita potrebbe venire dallo stimolo fiscale in Usa e in Cina, ma anche in Italia; secondo l’OCSE, il Pil dei paesi interessati potrebbe aumentare del 2%, ma queste stime, in genere e a consuntivo, risultano sempre sbagliate. Dopo la crisi del 1929, poiché l’economia è ciclica e la politica non è preveggente o programmatrice ma asseconda la speculazione, andò di moda l’autarchia.

Così il commercio internazionale crollò e in Europa la crisi colpì soprattutto la Germania; questo paese, con l’avvento al potere di Hitler, si riprese nel 1933; anche oggi pare che sia proprio la Germania a paventare di più la deglobalizzazione commerciale, il protezionismo e l’autarchia, che producono un calo dei noli marittimi e della produzione e dell’esportazione industriale (Fonte: Maurizio Sgroi). 

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Nel 2016 l’Ocse ha previsto una crescita del Pil mondiale del 2,9%, mentre i paesi del G7 sono in ristagno; India e Cina, sono i paesi che si sviluppano più velocemente, hanno però una bassa produttività del lavoro e oltre il 35% della loro popolazione è legata al settore agricolo. Il debito complessivo mondiale è pari al 225% del pil mondiale, ma in Cina questo debito raggiunge il 300%; in tale condizioni, se gli stati fossero imprese sarebbero già falliti; i derivati, che sono altri debiti, sono  pari a oltre dieci volte il Pil mondiale, Deutsche Bank ne ha per 55.000 miliardi di dollari.

I lavoratori sottooccupati sono la metà della forza di lavoro mondiale, i disoccupati sono un miliardo; la crisi ha distrutto milioni di posti di lavoro e tanti cinesi sono tornati all’agricoltura; in Usa lavorano 58 persone su 100, ufficialmente i disoccupati sono il 4%, in realtà, con trucchi statistici, sono sottostimati; il 40% degli occupati lavora a tempo parziale, a termine o sono precari. Per sottostimare la disoccupazione, ognuno di loro è considerato occupato, statisticamente, sarebbe però logico contare due lavoratori per uno.

In Giappone, poiché tanti rinunciano a cercare lavoro, la disoccupazione è al 4%, tra i paesi del G7, il  Giappone ha il tasso di occupazione femminile più basso, Germania, Spagna e Italia dichiarano di aver aumentato l’occupazione con i lavori parziali e i voucher. Lo sviluppo tecnologico ha distrutto posti di lavoro, per prevenire la disoccupazione, invece di aumentare l’età della pensione, occorreva diminuire le ore di lavoro. Con l’aumento della produttività, sono diminuiti i lavoratori dell’industria e aumentati in misura minore gli addetti ai servizi; a causa del calo della domanda, in genere, il Pil dei paesi non aumenta, ciò dipende dalla contrazione reale della somma dei salari, che riduce domanda, produzione, investimenti, imposte e occupazione.

La popolazione mondiale cresce dell’1% annuo e saremo 10 miliardi nel 2050, l’impero romano aveva 50 milioni di abitanti e oggi solo l’Italia ne ha 60; i pastori come il papa, che ama un gregge numeroso, temono la denatalità e sostengono l’immigrazione; anche i vecchi imperi consideravano il numero indice di potenza, però, come tutte le merci, il valore degli uomini diminuisce quando aumenta il loro numero, il che deprezza salari. Nel 1973 fu la guerra a Suez, aumentarono i prezzi del petrolio e ne nacque una grave crisi, però non peggiore di quella attuale nata nel 2008; in Usa tanti non cercano lavoro perché non c’è, le statistiche, per attirare capitali, sottostimano la disoccupazione, malgrado questo fatto, nel paese i lavoratori clandestini sono circa 11 milioni.

Gli Usa hanno una forza lavoro di 250 milioni di persone, tra cui 100 di disoccupati effettivi, 58 milioni di lavoratori sottopagati e 90 milioni di lavoratori a tempo pieno, i disoccupati ufficiali sono 8 milioni. Nei paesi sottosviluppati il debito cresce più del Pil, oggi il loro debito globale, esclusi i derivati, arriva al 380% del loro Pil; il debito è sempre servito per mantenere in schiavitù stati e persone.

Sotto Obama il debito federale è cresciuto di 3,5 miliardi di dollari il giorno e il Pil di un miliardo il giorno, in Europa il debito complessivo, tra pubblico e privato, esclusi i derivati, è pari a 3,5 volte il Pil; per aiutare bene le banche, oltre i soldi già spesi, occorrono 3.300 miliardi di dollari in Usa e 5.000 miliardi di euro in Europa, dal 1970 al 2011 abbiamo avuto tre crisi bancarie. Standard & Poor’s ha ridotto il rating delle 8 più grandi banche Usa, concretamente, lo stato non potrebbe mai accollare agli american il loro salvataggio.

In Europa sono in cristi, tralasciando le piccole banche, le banche HSBC, Paribas, Barclays, Credit Agricole, DB, Commerzbank; in Germania, facendo lezioni all’Italia, dopo aver sostenuto austerità e bail-in, si chiede al governo di salvare le grandi banche del paese; l’economia è in affanno, le banche sono vittime delle loro speculazioni e dei loro crediti difficilmente recuperabili. Le crisi maggiori ci sono state nel 1973 e nel 2008, quest’ultima favorita dalle delocalizzazioni; dal 1976 al 2006 in Italia il peso dei salari sul Pil  è sceso dal 68% al 58%, in Giappone dal 68% al 53%, è successo anche in altri paesi occidentali, il che ha prodotto una riduzione dei consumi mondiali del 2%; i problemi non esistono solo in Italia.

L’1% più ricco del mondo possiede il 50% della ricchezza mondiale, però non si fanno tentativi di redistribuzione del reddito e della ricchezza, con reddito minimo e con le detassazioni a favore delle famiglie; il 10% della popolazione controlla l’83% della ricchezza mondiale, 62 miliardari concentrano ricchezze pari alla metà della popolazione più povera del pianeta, i cui redditi si sono ridotti del 41%. I lavori più remunerativi vanno ai rampolli, ai protetti o fiduciari delle grandi famiglie, spesso inseriti nella massoneria.

Il capitalismo ha una tendenza naturale alla disuguaglianza che lo stato dovrebbe correggere, gli stati attirano capitali facendosi concorrenza con gli sgravi fiscali, perdendo così in autorità e autonomia rispetto ai monopoli. Nel 2016 il commercio mondiale è cresciuto dell’1,7% e il Pil mondiale del 3%; dal 2008 al 2013 in Cina si è ridotto l’export sul Pil dal 37% al 26%, forse a causa della crisi che ha colpito la domanda occidentale e del calo dei consumi interni, perciò nel 2015 ha svalutato lo yuan, ma le esportazioni hanno continuato a diminuire.

Perciò nel mondo riesplodono le tendenze protezionistiche, dal 2009 al 2016 gli stati hanno eretto 4.000 barriere protezionistiche, gli Usa 1066 e l’Italia 257; la Cina è stata accusata di aver svalutato lo yuan, ma l’Italia, non potendo svalutare un sua moneta, ha svalutato i salari e il suo settore ceramico è stato protetto da barriere protezionistiche. Con l’accordo di libero commercio TTIP con l’Unione Europea, gli Usa volevano abbattere i controlli europei sull’agroalimentare, per ora l’accordo è congelato, anche Trump ne pare contrario.

Nei paradisi fiscali giacciono 32.000 miliardi di dollari da ripulire, appartenenti al crimine e al grande capitale. Nel 2016 si è scoperto che a Panama le banche creavano società ombra per favorire l’evasione fiscale, 500 grandi banche avevano costituito 216.000 società, tra esse HSBC, UBS, Credit Suisse, DB e Commerzbank, però nel mondo esistono tanti paradisi fiscali che operano in tal guisa.

A Panama ci sono 25.000 avvocati specializzati nel creare società anonime in una giornata, gli stati in concorrenza fanno della pirateria fiscale senza conseguenze, offrendo aliquote fiscali di favore a chi investe, crea società o apre conti nel loro paese, cioè favoriscono elusione fiscale o evasione legale, contro cui la televisione italiana, politicamente corretta, non eleva lamentele, ma condanna solo le piccole evasioni private. Concentrazione dei redditi ed elusione fiscale fanno aumentare le imposte sul lavoro e riducono i consumi.

Una commissaria UE ha chiesto all’Apple di versare le imposte evase grazie agli accordi segreti fatti con l’Irlanda, dove ha una sede; l’Apple pagava all’Irlanda imposte annali pari allo 0,005% del reddito; perciò le UE ha condannato la diversità di trattamento con altre imprese con sede in Irlanda, chiedendo alla società di versare 13 miliardi di euro di imposte evase al governo irlandese che, assieme al governo americano, ha protestato contro il provvedimento; però nel 2009 l’Irlanda, a causa delle sue difficoltà economiche, ha chiesto e ottenuto dall’UE aiuti per 67,5 miliardi di euro. Con l’Apple la nostra Agenzia delle entrate ha firmato un concordato di favore per la società, l’Apple pagherà 318 milioni di euro, pari al 2,3% delle imposte evase; l’Italia ha anche introdotto una Tobin  tax sulle transazioni finanziare che però, per un favore fatto agli amici, si applicherà solo al 2% delle transazioni.

Alla fine del 2013, gli accodi di fiscalità agevolata fatti dagli stati con le multinazionali erano 545, guidava la classifica il Lussemburgo, seguiva UK, l’Italia ne ha fatti 47 senza indicare, per riservatezza, le imprese beneficiarie; in Usa opera il paradiso fiscale del Delaware, che ha 935.000 abitanti e ospita 1,1 milione di società, le 500 imprese più grandi americane vi hanno dislocato 19.000 filiali. A settembre 2016 a Bratislava si sono riuniti i rappresentanti dei paesi UE, con il progetto di tassare i profitti dove si realizzano, però Irlanda, Lussemburgo, UK, e Olanda si sono detti contrari e poi l’informazione afferma che solo gli italiani sono furbi.

I capitalisti, per aumentare i profitti, compensando adeguatamente i top manager, devono ridurre costi, salari, imposte e interessi; Warren Buffet, che ha un patrimonio di 70 miliardi di dollari e paga un’aliquota fiscale inferiore a quella della sua segretaria, al riguardo ha manifestato il suo disappunto. Trump, durante la campagna elettorale, dopo aver criticato Wall Street, ha dichiarato di voler ridurre le tasse ai ricchi ed è stato accusato di evadere le tasse, però sotto il presidente Clinton 2400 superricchi americani non pagavano le tasse, sotto il presidente Carter erano 244.

In UE Mario Draghi, per ridurre l’onere del debito pubblico, ha ridotto i tassi, mentre in Germania, Schauble, per aiutare le assicurazioni che comprano questi titoli per le pensioni, li vorrebbe più alti; la Germania, che si sente sempre defraudata dall’Italia, ha il 76% dei titoli in circolazione a tasso negativo, contro il 22% dell’Italia e perciò, con la mossa di Draghi, ha risparmiato 122 miliardi di euro in interessi.

200 milioni di persone, a causa di guerre e povertà, sono in fuga dall’Africa sub sahariana, l’OCSE ha censito nel mondo 120 milioni di rifugiati o discendenti di rifugiati, 1,35 milioni di essi sono arrivati in Europa; a causa della disoccupazione, questi immigrati sono rifiutati dagli Usa, non si vuole che vivano di assistenza pubblica, carità privata, lavoro nero, attività criminali, crumiraggio o che riducano i salari di mercato; ma questo è proprio ciò che vogliono quelli che li vogliono accogliere in Italia. Si propone di aiutarli al loro paese, con il rischio che il denaro finisca nelle tasche di politici europei e del terzo mondo.

Nel 2016 in Cina si è tenuto il G20, in quella sede non è stato proposto niente di concreto contro la crisi, la disoccupazione, l’evasione fiscale dei paradisi fiscali, per i tassi d’interesse, il debito mondiale e la domanda stagnante. Pero Usa e Cina hanno assunto l’impegno non vincolante di ratificare l’accordo di Parigi sul clima, che mira a contenere l’aumento della temperatura terrestre; Trump ha già minacciato di non rispettare questi accordi e ha accusato la Cina di svalutazione competitiva dello yuan.

Gli investimenti privati sono inutili se la domanda è fiacca e gli impianti sono sottoutilizzati o hanno delocalizzato, oggi il welfare è crollato e il lavoro è precario, il capitale chiede flessibilità e cresce il protezionismo. L’economista di destra Milton Friedman, per superare la crisi, ha proposto di dare più denaro ai poveri, stampandolo e non togliendolo ai ricchi, il che però porterebbe all’inflazione, come quelle tedesche del 1923 e del 1945.

Massoneria, chiesa e partiti sono nati a sinistra e poi si sono spostati gradualmente a destra, gli illuminati bavaresi volevano libertà, eguaglianza e fratellanza; i poteri come la massoneria e l’OPEC dominano il mondo, la commissione trilaterale nacque nel 1973 con il programma: meno tasse, meno interventismo statale, più liberismo, meno ammortizzatori sociali e meno controlli statali; poi in quell’anno ci fu la crisi del petrolio. Oggi la massoneria e la finanza legano le mani agli stati e li rendono schiavi, ma per creare le regole del gioco hanno bisogno della politica che, a compenso, obbedisce loro.

Sul fronte del petrolio, l’OPEC nel 1973 ne portò il prezzo a 100 dollari al barile, innescando una grave crisi economica, però poi l’Arabia, con mossa speculativa e a causa della sovrapproduzione, ha voluto la riduzione dei prezzi del petrolio a 40 dollari, per fare concorrenza paesi non Opec, all’Iran e agli Usa; poi il paese ha accusato la mancanza di risorse, anche chi manipola il mercato, oltre a creare le crisi,  può scottarsi le mani. I capitalisti, speculando, hanno spianato la strada alle diseguaglianze, ma, a causa del furore del popolo, ora temono di perdere la testa come Maria Antonietta di Francia.

Dal 2012 al 2015 gli Usa si sono sviluppati al tasso medio del 2% l’anno, poi hanno decelerato, nel paese calano consumi e investimenti e, con la riduzione dei consumi interni, crescono le esportazioni; aumenta anche la spesa pubblica, che fa aumentare il deficit di bilancio e il debito pubblico. In Usa le disuguaglianze crescono e anche chi lavora può essere povero ed è costretto a vivere con i genitori; milioni di lavoratori americani sono poveri, lo è quasi il 50% della popolazione.

In termini reali, dal 1973 il reddito procapite è diminuito, anche l’aumento della popolazione ha contribuito ad azzerare l’aumento del reddito pro capite. Solo il 63% degli americani possiede la casa di proprietà, in Italia la percentuale è dell’80%, tanti l’hanno persa con la crisi dei subprime del 2008, gli Usa esportano poco perché le loro imprese producono direttamente all’estero. A causa del debito complessivo e degli interessi pagati sul debito pubblico, gli Usa, alla faccia delle società di rating che si sono accanite contro l’Italia, meritano la tripla B come l’Italia, perché anche il famigerato spread europeo si riflette sull’interesse.

Dal 1973 la produttività americana è calata, non basta la tecnologia per far crescere la produttività, occorre anche che si venda ciò che si produce, la domanda è influenzata da consumi interni ed esportazioni, la depressione sta travolgendo il capitalismo. Nell’arco di una generazione, il reddito dell’1% più ricco è molto aumentato, l’evasione fiscale, soprattutto legale, esiste anche in Usa e in altri paesi e la situazione è difficile da sanare, bisogna diffidare dell’informazione che fa propaganda per favorire la speculazione sull’Italia.

In Cina l’indebitamento complessivo è arrivato al 300% del Pil, gli impianti industriali hanno capacità inutilizzate, l’inflazione è al 2,3%, ma per i prodotti alimentari è al 7,4%, i consumi non decollano; nel 2015 dalla Cina sono fuggiti 700 miliardi di dollari, anche per finanziare il debito pubblico americano, l’agricoltura non è modernizzata. Dal 1988 al 2013 in Giappone il Pil è diminuito del 12,6% e il debito pubblico è arrivato al 250% del Pil, la disoccupazione, come in Usa, è sottostimata, cioè chi rinuncia a cercar lavoro perché non lo trova, non è considerato disoccupato.

Il Giappone, malgrado si abbia una lunga vita media, vi è carenza nel servizio sanitario nazionale, le donne sono in maggioranza inattive; per aumentare i consumi, si dovrebbero aumentare le buste paga. In UE la popolazione a rischio di povertà è pari al 23,7% del totale, la disoccupazione media è al 10%; in Germania 8 milioni di minijob guadagnano 450 euro il mese, per aiutare le banche, il debito pubblico è arrivato al 90% del Pil, ma il debito complessivo tra pubblico e privato, considerati i derivati, è sottostimato rispetto a quello effettivo.

Per lo sforamento del deficit sul Pil, alla Spagna è stata concessa l’ottava deroga annuale, i parametri di Maastricht si vogliono applicare solo alla Grecia e all’Italia, che hanno un avanzo primario e perciò la Grecia affonda. In Europa esiste una moneta ma non una politica economica e fiscale comuni e gli stati, per attirare capitali, si fanno concorrenza fiscale. Manca una politica europea per l’occupazione, la disoccupazione giovanile nel 2015 era al 22,1% mentre in Italia era al 38,1%, il mercato del lavoro, a causa della scarsa domanda, si contrae sempre più. Come accadeva nei secoli passati, in tanti paesi oltre il 30% dei giovani vive ancora con i genitori, per ridurre le spese, anche se lavorano.

Non si vogliono mettere in  comune i debiti pubblici, come si fece dopo la riunificazione italiana e tedesca, Draghi, per superare la crisi, ha iniettato liquidità nel sistema e ha favorito bassi interessi, ma non è riuscito nei suoi intenti, Il Regno Unito è uscito dall’Unione, malgrado le condizioni di privilegio di cui godeva, perché i membri dell’Unione Europea non sono uguali.

Nel 2015 il referendum greco si espresse contro l’Europa e la commissione europea disse che il paese non poteva lasciare l’euro, malgrado l’art.50 del trattato di Lisbona dà anche la possibilità di lasciare l’UE, ma la Grecia non è UK; tuttavia, l’uscita dall’euro dovrebbe prevedere la regolazione  degli euro ricevuti dalla Grecia, che sono sempre dei debiti. In Gran Bretagna la maggioranza degli inglesi si è impoverita, la disoccupazione giovanile è al 33% e i giovani, anche se lavorano, vivono con i genitori.

L’Unione Europea pone solo vincoli e fa favori solo ad alcuni stati. In Italia occorrerebbe una riduzione fiscale e più posti di lavoro, nel 2015 le entrate fiscali sono cresciute del 3,7% mentre il Pil dello 0,8%, cioè, contro le promesse di Renzi, la pressione fiscale è aumentata; gli italiani pagano ticket salati per i servizi sanitari anche privati, andrebbero calcolati nella pressione tributaria, già altissima, come le multe e le tariffe autostradali. Il governo Renzi ha affermato mentendo di aver ridotto la pressione fiscale e combattuto l’evasione illegale, stimata in 109 miliardi, spesso giustificata dalla no tax area limitata.

Renzi afferma che l’occupazione è aumentata di 439.000 unità; grazie ai voucher, basta lavorare un’ora la settimana, questi voucher sono più 100 milioni l’anno, aumentati del 36% in un anno, i contratti a tempo determinato e i licenziamenti sono aumentati quasi della stessa cifra; il tempo determinato supera il 60% dei nuovi contratti, il tasso d’occupazione è al 56,3%, compreso il lavoro nero e occasionale che, fino al 1977, era considerato dall’Istat affine alla disoccupazione; in Italia gli occupati ufficiali segnalati dall’Istat sono 23 milioni, con il lavoro nero e irregolare sono di più.

In Italia solo il 57,5% dei laureati trova lavoro entro tre anni dalla laurea, contro l’81,8% della media UE; dal 2006 il Pil è diminuito del 6%, il debito pubblico è arrivato al 133% del Pil, il 97% della popolazione italiana si è impoverita. Dal 1995 la produttività cresce dello 0,3% annuo contro la media UE dell’1,6%, negli ultimi anni gli investimenti sono calati di 110 miliardi di euro l’anno, la differenza prende la via dell’estero. La riforma costituzionale, bocciata dal referendum, e le altre riforme di Renzi erano volute da JP Morgan, Obama, Merkel, Juncker, Financial Times, Confindustria, poteri forti e banche.

In Usa Trump, per favorire il business privato, propone di rilanciare la sanità privata, oggi la sanità europea costa in media l'11,3% del Pil, quella americana già costa il 17,1%. del Pil; il fisco americano non è oppressivo per i ricchi perciò è inutile ridurre le imposte ai ricchi come Trump propone. L’America è al 20° posto per pressione fiscale, in Europa questa pressione è in media  al 40%, il Giappone è al 34%; per ridurre le imposte, gli Usa devono ridurre le spese militari, altrimenti aumenta il deficit di bilancio.

Il presidentre Trump, anche se è un conservatore,  ha promesso di ridurre le spese miliari all’estero e di fare la pace con la Russia, ha manifestato più solidarietà a Israele; ha promesso un programma d’investimenti, però già oggi il governo Usa, su questo capitolo, spende il 17% del Pil. Trump vuole bloccare l’immigrazione, tuttavia i posti di lavoro persi sono forse dovuti più alle delocalizzazioni e alla tecnologia che alla concorrenza dei paesi emergenti e degli immigrati; a causa di questi fattori, oggi in Usa la disoccupazione effettiva colpisce il 20% della forza di lavoro, per le statistiche di corte solo il 4%. In Usa risparmiano solo i ricchi, per una somma pari all’1% del Pil, in Italia risparmia anche la classe media, per una somma pari al 10% del Pil (Fonte: Antonio Carlo).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (19/12/2016)

ISLAM

A causa del calo del prezzo del petrolio, le entrate del governo dell’Arabia saudita diminuiscono di 100 miliardi di dollari l’anno e perciò, negli ultimi due anni, le sue riserve sono passate da 737 miliardi a 534 miliardi di dollari; il 25% di queste entrate serve a finanziare le spese per la difesa, il resto per le altre spese pubbliche. Il paese progetta d’introdurre imposte, fino ad oggi i suoi cittadini ne erano esenti; si temono reazioni sociali al provvedimento, il principale nemico dello stato è l’Iran, ma potrebbe divenirlo anche la Turchia che sogna il ritorno dell’impero ottomano (Fondazione CDF).

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Il re del Marocco Maometto VI vuole esportare l’Islam moderato in Africa e in Europa, perciò le scuole pubbliche dello stato hanno eliminato dai testi scolastici i passi più radicali; il re forma anche Ulema e imam per l’Africa e l’Europa. Il re si dice discendente di Maometto, come i re antichi si dicevano discendenti di dei, semidei, eroi e fondatori di città, anche alcune massime autorità massoniche dicono di essere discendenti illegittimi di vecchi aristocratici europei.

OCCIDENTE

Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania (tra i vecchi alleati la Germania ha preso il posto della Francia) hanno deciso di porre un freno agli investimenti esteri cinesi, che nel 2016 raggiungeranno i 200 miliardi di euro, il doppio dell’anno precedente; questi investimenti nascono dalle eccedenze commerciali cinesi; ne sarà colpita la realizzazione della nuova vita della seta, che interessava anche l’Italia, e investimenti e partecipazioni in industrie tecnologiche e nei servizi, come l’espansione delle banche cinesi.

Con i dazi e sollecitando la rivalutazione dello yuan cinese, gli Usa vogliono anche porre un freno alle esportazioni cinesi, però anche la Germania è un forte esportatore e queste misure potrebbero danneggiarla, inoltre, la Cina potrebbe ricorrere a delle ritorsioni. Per amore verso l’occidente, l’Italia, dopo la riduzione degli scambi con la Russia causati dalle sanzioni,  potrebbe essere costretta rinunciare, anche agli investimenti cinesi di cui avrebbe bisogno.

A causa di queste misure, nel 2015 la Cina ha annullato investimenti in occidente per 40 miliardi di dollari, gli alleati vogliono soprattutto impedire acquisizioni di tecnologie che riguardano la difesa, soprattutto quando l’investitore è un’impresa statale cinese. Gli occidentali, invocando la reciprocità, rimproverano ai cinesi di sostenere l’esportazione con le basse imposte alla produzione e con lo yuan sottovalutato e lamentano che è difficile per loro acquisire imprese cinesi, mentre possono costruire industrie in Cina.

In Cina operano 8.000 imprese tedesche, le fabbriche di auto tedesche controllano il 30% del mercato cinese, nessun paese del mondo dipende dal commercio estero come la Germania, perciò il boicottaggio economico della Cina potrebbe danneggiarla molto; gli Usa vogliono bloccare la crescita cinese e mortificano, con le sanzioni, la Russia.

Malgrado Don Milani abbia detto che l’obbedienza non è una virtù, ai governi fantoccio italiani non resta che obbedire a Usa e Unione Europea. La Germania vuole anche promuovere iniziative in Unione Europea per limitare l’acquisizione cinese d’imprese strategiche; a volte sembra che una strategia occulta voglia portare a nuovi venti di guerra in Europa (Fonte: Sbilanciamoci.info - Vincenzo Comito).

ITALIA

I telegiornali della televisione italiana, a parte i programmi di approfondimento, obbedendo alla chiesa e al governo, fanno la censura e la propaganda con le mezze notizie o trascurando alcune notizie o argomenti d’attualità; su alcuni temi importanti, considerati tabù, preferiscono sorvolare ed essere politicamente coretti, cioè non fanno dei veri servizi giornalistici, preferiscono che gli italiani continuino  dormire.

Mi riferisco al problema dell’immigrazione, nel passato recente esaminato a vantaggio di chi sostiene il fenomeno, ma ora per lo più sottaciuto; l’immigrazione spaventa tutti gli europei, dopo l’esito referendario, a causa di questo atteggiamento della televisione e del governo, per il PD ci saranno gravi rovesci alle prossime elezioni politiche; al riguardo, i cittadini puniranno duramente i partiti di governo che, peraltro, portano avanti una direttiva del Vaticano.

Il secondo tema è l’omessa difesa della laicità dello stato e della sua indipendenza verso la chiesa, sempre esaltata dall’informazione, il che significa che la chiesa non conoscerà mai una vera riforma interna, perché la chiesa non è una democrazia; non si denunciano le intromissioni della chiesa nella vita dello stato, oggi il divorzio e l’aborto non potrebbero passare ed anche l’eutanasia è bloccata, quindi siamo peggio che nella prima repubblica; il terzo argomento è dato dal fatto che i servizi riservati al M5S sono pochi e tendono a ridicolizzarne il contributo innovativo e ad amplificarne gli scandali e le omissioni.

Normalmente i partiti nascono per scissione e crescono lentamente o scompaiono, il successo del M5S è dovuto alla formula innovativa, al fatto che ospita tanti giovani e al fatto che propone dei cambiamenti veri. Il suo successo è dovuto più alla delusione degli altri partiti che ai meriti estrinsechi del movimento che bisognerà vagliare all’atto pratico; gli incidenti romani erano prevedibili, non dovevano entrare nella giunta cittadina; da ricordare che, da un po’ di tempo, il successo elettorale di un partito dipende, tenuto conti di quelli che votano, dall’antipatia verso gli altri partiti.  

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Le leggi sono troppo, confuse, incerte e contraddittorie, ad esempio esiste contraddittorietà tra leggi ordinarie e leggi costituzionali, la giustizia è macchinosa, lenta, contraddittoria e iniqua; alcune idee potrebbero migliorare la giustizia, ma sono invise agli avvocati, numerosi in parlamento, che, per lavorare, hanno bisogno della macchinosità giudiziaria. I gradi di giudizio dovrebbero essere solo due, e la sentenza definitiva dovrebbe esistere con il primo grado, anche se appellabile; l’appellante dovrebbe anche rischiare una pena maggiore, la pena dovrebbe essere univoca e certa come la legge, circostanze attenuanti e aggravanti devono riguardare solo legittima difesa, lo stato di salute e di bisogno e la recidività.

Dopo BNP Paribas e Deutsche Bank, ora anche Intesa San Paolo deve pagare agli Usa una multa di 235 milioni di dollari, per aver violato l’embargo all’Iran dal 2002 al 2006, mascherando le relative operazioni; i rapporti con Teheran, anche dopo l’intesa nucleare, restano difficili, oggi però, l’operatività in euro con la Repubblica islamica è ristabilita, ma non quella in dollari (La Repubblica). Queste multe sono fantastiche e insostenibili, ma sono una bella cosa per chi le riscuote.

ASIA

Aung San Suu Kyi, consigliere di stato del Myanmar o Birmania, dall’esilio ha combattuto il regime militare del suo paese e ha ricevuto il premio nobel per i diritti umani; arrivata al potere, ha usato il pugno di ferro contro i suoi avversari politici, usando gli stessi metodi che aveva combattuto quando era all’opposizione; perciò ha fatto arrestare e uccidere avversari politici e si è volta anche contro la minoranza etnica, poi si è aperta alle multinazionali occidentali (Nexus n.125).

EUROPA

Mentre le banche italiane hanno il problema dei crediti in sofferenza, la Deutsche Bank ha il problema dei derivati, pari a 13 volte il Pil tedesco, della bassa redditività, dei tassi d’interesse negativi imposti dalla BCE e dei crediti navali in sofferenza; la Merkel non può salvare le banche tedesche senza autorizzare il salvataggio statale delle banche italiane, regolarmente criticato. Deutsche Bank ha fallito gli stress test, ha pagato una multa di 2,1 miliardi di dollari agli Usa per manipolazione del Libor e un’altra multa arriverà sulle sue obbligazioni con garanzie collaterali.

Ora il suo rating è appena sopra al livello di spazzatura, perciò ha annunciato il taglio di 23.000 posti di lavoro, mentre le quotazioni delle sue azioni sono scese paurosamente. DB è interconnessa con Allianz assicurazioni e partecipa ai rischi bancari sistemici continentali con le banche HBSC e Credit Suisse, perciò, in caso d’insolvenza, si potrebbe trascinare dietro l’intero sistema bancario europeo; anche le banche italiane, britanniche, spagnole, portoghesi, austriache e belghe sono in difficoltà (Nexus n.125).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (8/12/2016)

USA

L’informazione, al servizio di chi può pagare, per attrarre gli investimenti esteri in Usa, in deficit commerciale a cause delle delocalizzazioni industriali all’estero, accenna sempre al boom americano, con indici economici positivi in ascesa e negativi in discesa; mentre i suoi debiti, cioè quello pubblico e quello privato, complessivamente superano quelli italiani, sbandierati, per speculare sull’Italia, da informazione, società di rating e dalla Troika, in sintesi dai mercati. In realtà, l’Italia, tra crediti esteri, oro delle riserve, beni d’arte mobili e immobili privati e dello stato, offre ai creditori più garanzie degli Usa.

Gli Usa hanno avuto il boom con la seconda guerra mondiale, allora la produzione industriale e le esportazioni verso l’Europa s’impennarono e i crediti europei si trasferirono in Usa; anche Argentina e Venezuela, con le loro esportazioni verso l’Europa, ebbero un boom. Con la ripresa  postbellica dell’Europa che, senza la Russia, è tuttora la prima economia del mondo, prima fu la recessione in America Latina e poi in Usa; che perciò nel 1971, contro i patti, furono costretti ad abolire la convertibilità del dollaro in oro. La Germania afferma che solo l’Italia non rispetta i patti, in realtà, per chi conosce la storia, gli stati, che hanno tre facce, li rispettano finché conviene loro.

In un processo simile agli Usa, nel 1989, con la caduta del comunismo, gli investimenti dell’Unione Europea, si riversarono in Europa orientale, per sfruttarne la mano d’opera a basso costo, favorendo così l’attuale crisi dell’Europa occidentale. Con la recessione occidentale e grazie ai suoi attivi valutari, la Cina ha preso a investire massicciamente in occidente e ospita industrie occidentali, anche con lo scopo di acquisire tecnologie e brevetti.

Invece, con le sue eccedenze valutarie da petrolio e gas, l’Islam pare più interessato ad acquisire le armi occidentali e, inseguendo un disegno d’espansione, investe in occidente, non per acquisire tecnologie, ma per condizionarne politica, informazione, Onu e Unesco; eppure la pace con  Israele, che è un piccolo paese, gli avrebbe garantito la cooperazione tecnica regionale. Israele non si è comportato peggio degli altri stati in guerra, ha occupato territori come tutti i paesi vincitori in guerra; comunque, assieme ai comuni ebrei di tutto i mondo, dovrebbe condannare le azioni dell’alta finanza ebraica, la quale però è legata a mandanti anonimi cristiani o seducenti tali.

Gli squilibri valutari tra nazioni nascono dal deficit commerciale e i debiti delle famiglie e delle piccole imprese sono causati dai bassi redditi, decurtati dalla rapina fiscale; per questo l’Unione Europea aveva fissato un massimo agli attivi commerciali dei paesi aderenti, ma la Germania non ha rispettato questo patto. Gli Usa hanno attirato investimenti da parte dei paesi creditori perché erano debitori, debiti e crediti sono due facce della stessa medaglia, con questi investimenti esteri volevano tenere alta la domanda e l’occupazione nazionale, però non è bastato e ora, come l’Unione Europea, sono in crisi e coperti da debiti.

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Solo per parlare di un capitolo della vita economica degli Usa, in questo paese sono al collasso, per indebitamento, i fondi pensione pubblici e privati, è il caso dei dipendenti pubblici dei comuni di Dallas, Filadelfia, Houston, Baltimora, Los Angeles, New York, San Diego, Cincinnati, Miami, Chicago, Detroit; la stessa situazione esiste negli stati di Connecticut, Illinois, California, New Jersey, Michigan e Minnesota.

Dopo la crisi del 2008, i fondi pensione privati hanno aumentato i contributi e ridotti gli assegni pensionistici, però sono aumentati ugualmente i debiti delle società assicuratrici eroganti, probabilmente a causa d’impieghi finanziari sbagliati; comunque, oggi 120 milioni di americani non sono in  grado di pagare i contributi per la pensione e in genere, con la crisi, le aziende non versano più i contributi per loro; questi debiti pensionistici, assieme a quelli delle famiglie, delle imprese e dei derivati bancari, generalmente dagli analisti non sono aggiunti al debito dello stato, però assieme fanno un debito complessivo enorme.

I mercati hanno voluto la riforma delle pensioni italiane, nelle imprese private l’Inps prevedeva alti contributi ed era in attivo, la pensione era pagata, a condizioni di reciprocità, dai lavoratori in attivo, l’attivo di gestione era girato illecitamente allo stato rapinatore; sotto pressione dei mercati, con le riforme pensionistiche, lo stato ha spostato l’età della pensione in avanti, ne ha modificato il calcolo abbassandole, ha fuso le pensioni private con quelle pubbliche, per i quali non versava i suoi contributi e ora la gestione dell’Inps, anche a causa dell’aumento della disoccupazione, è in deficit (Tra le fonti: ilsemplicissimus).

EUROPA

In Grecia il partito socialdemocratico al governo Syriza, retto da Tsipras, nella logica del trasformismo politico, ha accettato il ricatto della Troika che, con il terzo memorandum, prevede tagli allo stato sociale, licenziamenti e privatizzazioni; perciò il pil è crollato del 25%, la disoccupazione è al 26%, l’emigrazione è aumentata, il 25% della popolazione vive al disotto della soglia di povertà e il debito pubblico è aumentato; eppure al referendum il popolo, in maggioranza, aveva votato contro queste misure di austerità.

I mercati e la Troika hanno deciso di applicare alla Grecia le cure imposte all’America Latina che ne hanno aumentato la miseria; la socialdemocrazia al governo in Grecia ha fatto il gioco dell’Unione Europea, il terzo salvataggio della Troika sembra quasi un colpo di stato. L’Unione Europea è governata da banchieri non eletti, in assenza di democrazia e di sovranità popolare, la BCE non è solo indipendente dai governi dell’Unione, ma anche dal popolo. Contro l’Italia, la speculazione internazionale, che oggi sembra divenuto il modo migliore di fare affari, ha usato lo spread e il debito pubblico.

L’euro ha aumentato la concentrazione della ricchezza, ridotto i salari reali, rafforzato l’economia tedesca e fatto aumentare il debito greco e quello italiano; la sinistra non è più capace di produrre nuove idee, non rappresenta più un’alternativa e una speranza, s’è alleata con i poteri forti e ha adottato il neo liberismo, spianando la strada alla dittatura, in Italia è diventata agente della Germania.

Il fascismo è una reazione alla minaccia di rivoluzione ed è una faccia del capitalismo che vi ricorre quando sta perdendo il controllo sulla società, infatti, in Grecia, il partito di destra, Alba Dorata, appoggia l’UE e l’euro; oggi, per difendere l’europeismo, la democrazia e la sovranità popolare, occorre distruggere UE ed eurozona, ripartendo dal mercato comune europeo e introducendo l’armonizzazione fiscale europea, perché le distorsioni fiscali sono privilegi che determinano solo rendite di posizione (Tra le fonti: Marco Santopadre).

ISLAM

Con le eccedenze petrolifere, l’Islam investe nei mercati occidentali, accettandone le regole, tuttavia e in teoria, la Sharia e Corano stabiliscono che i prodotti finanziari devono avere copertura in oro; combatte interesse e contratti a termine e quindi speculazione, stabilendo che le merci vendute devono essere trasferite immediatamente e non accaparrate per fare profitto. Oggi la finanza islamica gestisce circa 2.000 miliardi di dollari e, in teoria e come accadeva in Israele antico, sembra avere un contenuto etico. La globalizzazione richiederebbe regole finanziare morali condivise in tutto il mondo, ma non pare sia così.

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I romani riconoscevano agli ebrei, all’interno dell’impero, l’uso del loro diritto di famiglia e del loro diritto religioso, oggi, contro il principio dello stato di diritto, che vuole che la stessa legge sia valida per tutti all’interno dello stato, dopo l’Inghilterra e l’Olanda, anche in Germania si sta legalizzando la sharia; infatti, un tribunale di Wuppertal ha sentenziato che le ronde islamiche, create per far rispettare la sharia, sono legali.

A Erbelfeld c’è una zona controllata dalla polizia salafita della sharia che vigila sull’uso di alcool, droga, azzardo, e pornografia e prostituzione; questa polizia islamica ha giubbotti contrassegnati e la corte di Wuppertal ha stabilito che sono legittimi. Nel maggio del 2016 la corte d’appello di Bamberg ha convalidato l’unione di una minorenne con un maggiorenne, perché il matrimonio era stato contratto e consumato in Siria.

Il tribunale di Kassel ha ordinato a una vedova di condividere la pensione del marito con un’altra donna che lo aveva sposato; un tribunale di Coblenza ha concesso alla seconda moglie di un iracheno di soggiornare nel paese. Un giudice di Francoforte ha rifiutato il divorzio a una marocchina picchiata per correzione dal marito, perché era previsto dal Corano; un tribunale di Monaco ha stabilito, ai sensi della sharia, che la vedova aveva diritto a un quarto del patrimonio del marito, i rimanenti tre quarti andavano ai parenti dell’uomo che vivevano in Teheran.

Una coppia iraniana ha ottenuto il divorzio dal tribunale di Siegburg e poi da un tribunale islamico, il tribunale di Hamm ha stabilito che i divorzi fatti in Germania tra islamici devono rispettare il contratto di matrimonio previsto dalla sharia. In Germania i giudici islamici sono 500 e vi esistono 361 islamici sposati minori di 14 anni. Un terzo degli islamici che vivono in un quartiere di Berlino ha più di una moglie, alcune di esse beneficiano di prestazioni sociali come madri single; ci sono uomini spostati una volta con la legge tedesca e quattro volte con la sharia. È un dei risultati del multiculturalismo, dell’immigrazione islamica e della globalizzazione (Informazione corretta).

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In Germania aumentano gli stupri che sono il marchio della presa di un territorio da parte dell’Islam, l’ordine dei giornalisti, con le sue regole di condotta, non rivela il nome degli autori e la loro religione; nel capodanno di Colonia ci furono 1240 stupri, con sei condanne e nessuna espulsione; per queste omissioni, la stampa è definita bugiarda e la Merkel cade in popolarità, aveva attirato i profughi siriani e ora li vuole rimandare in parte indietro. In Italia La perdita del referendum da parte di Renzi è dovuta anche al problema immigrazione, sostenuta da papa e governo, ma l’informazione non l’ha detto chiaramente.

RUSSIA

In Russia molte banche stanno fallendo, l’assicurazione statale sui depositi non riesce a far fronte alle richieste di rimborso dei risparmiatori, ben 2,7 milioni nel 2016; il governo chiude anche le banche sospettate di attività illegali come il riciclaggio, questo in Unione Europea non succede; l’economia russa dipende dal mercato dell’energia e, con il calo dei suoi prezzi e con le sanzioni occidentali, la liquidità è diminuita. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica ci furono le privatizzazioni, la perdita del 40% del pil e la crisi finanziaria del 1998; in quell’anno Putin divenne capo del servizio segreto, l’anno dopo divenne capo del governo e poi divenne presidente.

Tolse il settore energetico agli oligarchi e nel 2004 il prezzo dell’energia tornò a salire, perciò nel 2009 il pil russo crebbe di dieci volte, il reddito dei lavoratori crebbe del 160% e il tasso di disoccupazione e di povertà dimezzarono. Poiché la Nato si era estesa in stati già appartenenti al blocco comunista, la Russia creò una sua alleanza difensiva con Kazakistan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan, aumentando di cinque volte le spese militari; per timore delle reazioni russe, l’Ucraina e la Giorgia non furono ammesse nella Nato.

Nel 2014 l’Ucraina, con un colpo di stato, diventò filoccidentale e la Russia, dopo la Crimea, si annesse parte del suo territorio; per questi fatti e per l’intervento russo in Siria, Usa ed Europa applicarono delle sanzioni alla Russia.  Nel 2014 il prezzo del petrolio è crollato di nuovo, gli investimenti stranieri in Russia, anche a causa della crisi occidentale, sono scesi a zero, il rublo si è salutato del 40%, si sono ridotti salari e lavoro e oggi i lavoratori russi spendono metà del reddito per il cibo.

Con la crisi economica e le minacce occidentali alle sue frontiere, Putin ha aumentato il suo potere e ha creato un suo esercito personale di 400.000 uomini, i suoi indici di gradimento, aumentati con la ripresa economica, sono scesi di nuovo; chiede all’occidente trattative su Ucraina e Siria, intanto ha rafforzato il partito e l’esercito. A causa di questa situazione e della psicosi da accerchiamento, Putin è diventato più autoritario e si è circondato di fedelissimi, ha manipolato le elezioni e ha assicurato la maggioranza assoluta al suo partito (Fondazione CDF).

ITALIA

Il dominio sull’Italia è conteso dalla Gran Bretagna e dall’asse franco tedesco, però Trump, Putin e Cina, potrebbero mettere fine alle loro ambizioni. L’Italia è la portaerei naturale del Mediterraneo; ricca di porti e aeroporti, domina economicamente il Mediterraneo e ne sarà valorizzata ancora di più con il raddoppio del canale di Suez. Per gli Usa, dopo la seconda guerra mondiale, era referente europeo  prima la Gran Bretagna, ma recentemente lo è diventata la Germania della Merkel, utilizzata in funzione antirussa; ma ora Trump vuole la distensione con Putin, vuole ridurre l'attivo commerciale tedesco e ha fatto capo della CIA l’italiano Pompeo.

La Francia, per espandersi in Italia,  mira ad acquisire Telecom, Generali, Unicredit, la Germania ha acquisito industrie italiane e ha dominato recentemente i suoi governi fantoccio; un accordo commerciale con la Cina consentirebbe all’Italia di uscire dalla crisi nata con l’adesione, 25 anni fa, al trattato di Maastricht e poi all’euro, il che ci consentirebbe di ricostruire rapidamente il paese (Pasquale Cicalese).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (1/12/2016)

ISLAM

Gli incendi dei boschi possono essere fortuiti, dovuti a siccità o fulmini, colposi o dolosi, ora però, pare che in Israele sia scoppiata, dopo l’intifada dei coltelli, quella del fuoco, cioè una nuova stagione del terrorismo palestinese; alcuni palestinesi hanno manifestato la loro solidarietà a Israele, però la maggioranza vuole la distruzione di Israele, i romani se la cavavano concedendo la cittadinanza a tutti, ma per gli arabi non basterebbe.

A causa di questi incendi, a Haifa sono state sfollate 100.000 persone, però sembra colpita, non solo la provincia di Gerusalemme, ma tutto Israele; storicamente, tanti popoli in guerra erano abituati ad accanirsi contro alberi, incendiandoli, e a colpire case e obiettivi civili. In Israele i focolai d’incendio sono 230, anche se ci sono stati incendi estivi di boschi in Grecia e in Italia, non pare siano un caso. Hamas e alcuni sceicchi del Kuwait, attraverso Facebook, hanno festeggiato gli incendi e uno di loro, alludendo all’olocausto, si è augurato che gli ebrei brucino tutti.

Naturalmente sono seguite le proteste israeliane, il social network ha risposto che il commento rispetta gli standard; anche la corte d’appello di Milano, con sentenza 962/1967, aveva affermato che non esiste apologia di genocidio nell’uso d’espressioni del genere usate nel corso di riunioni conviviali, si riferiva a una dichiarazione del sindaco di Chieti che criticava Hitler per non aver bruciato tutti gli ebrei.

A causa di questi incendi, hanno offerto solidarietà a Israele, Egitto, Giordania, Turchia, Grecia, Russia, Usa e Italia, che ha inviato aiuti, rassicurando però gli arabi che le relative spese erano a carico del governo israeliano; Sky Tg24 ha affermato che Tel Aviv ha chiesto aiuto al mondo, ma in realtà l’ha fatto Gerusalemme capitale dello stato. Gli amici in affari degli arabi e tanti governi occidentali hanno deciso d’ignorare che la capitale d’Israele è Gerusalemme, città che è rivendicata anche dagli arabi palestinesi e in passato anche dal Vaticano.

La polizia israeliana ha arrestato dieci persone che tentavano di appiccare gli incendi, TG1 e TG2, con lo scopo di rafforzare la tesi dell’incendio fortuito, non ne hanno parlato; comunque, tanti drusi e palestinesi hanno mandato aiuti. Israele, piantando alberi, aveva trasformato un deserto in un giardino, ora dovrà ripiantare milioni di alberi. Anche a Gaza i palestinesi, dopo la cacciata degli ebrei, distrussero delle serre che avrebbero potuto coltivare loro stessi, dagli storici di corte queste cose sono addebitate solo ai vandali (Informazione Corretta).

ITALIA

La costituzione scritta italiana è in gran parte inattuata, ma modificabile in meglio, quella materiale, seguita dai governi, è diversa e peggiore; il presidente della repubblica può essere processato per alto tradimento e attentato alla costituzione, ma ciò non è mai successo, si dice garante della costituzione, ma ha promulgato anche leggi anticostituzionali, adesso preferisce dirsi arbitro tra i poteri. Per la costituzione, il capo del governo ha meno poteri del presidente della repubblica, ma in realtà ne ha di maggiori, per analogia, anch’esso si dovrebbe poter processare per alto tradimento e attentato alla costituzione.

La riforma della costituzione italiana serve a ridefinire i rapporti tra mercato e stato, eliminando, con le privatizzazioni, l’intervento pubblico nell’economia e riducendo salari e stato sociale. Sono le istituzioni internazionali che vogliono questa riforma, infatti, JP Morgan afferma che la crisi italiana è imputabile al fatto che la costituzione italiana è fondata su concezioni socialiste, perciò la riforma di Renzi, che si dice contrario alla casta, cioè a quelli contrari alle sue riforme, è stata commissionata dalla finanza internazionale.

Per far fronte alle sfide dell’internazionalizzazione, del neo liberismo e della globalizzazione, JP Morgan, ingerendo nella politica italiana, chiede maggiore governabilità, cioè un governo più forte. Del resto l’Italia non è un paese sovrano ed è perciò soggetto alle ingerenze d’istituzioni estere, non è nemmeno un paese veramente democratico, sempre che esista la democrazia; il CNEL doveva svolgere compiti di programmazione economica, ma oggi è diventato un ente inutile, perciò se n’è decisa la soppressione.

Renzi, con le sue misure, voleva attrarre capitali esteri, invece sono quelli italiani che ora scappano all’estero; per raggiungere i suoi intenti, ha favorito l’immigrazione, la riduzione dei salari e delle pensioni, almeno in termini reali, e ora vuole smantellare lo stato sociale; secondo la Banca d’Italia, tra settembre e ottobre 2016 sono fuggiti dall’Italia 354 miliardi e lo spread ha ripreso a salire, forse i mercati si aspettano l’uscita dell’Italia dall’euro (Tra le fonti: Guglielmo Davanzati).

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Il protezionismo è stato invocato per favorire, contro la concorrenza estera, l’industrializzazione interna, il liberismo per sfruttare la manodopera estera a basso costo, oggi sostituita in parte dall’immigrazione che serve anche a contenere i salari interni. Il capitale, con la globalizzazione, predica il liberismo però, contraddittoriamente, con accordi di cartello, stabilisce prezzi fissi, che avrebbero dovuto essere fossati dal mercato, per oro, petrolio e per altri prodotti, garantendo con ciò i produttori marginali che hanno costi di estrazione maggiori, i quali, in un liberismo perfetto, sarebbero messi fuori mercato.

Anche questa è una forma di protezionismo nascosto, dopo l’abolizione o riduzione dei dazi doganali, anche accordi di sindacato tra imprese impediscono la libera fissazione del prezzo di mercato. Il liberismo dovrebbe garantire il migliore prodotto al prezzo più basso, portando anche alla chiusura di aziende in perdita, oggi però per liberismo s’intende, soprattutto, la libera esportazione dei capitali

EUROPA

Sebbene la bilancia commerciale dell’eurozona sia attiva verso l’esterno, la fuga dei capitali dall’eurozona aumenta, l’adozione dell’euro e la sua relativa stabilità impediscono svalutazioni competitive che potrebbero compensare gli squilibri della bilancia valutaria. Con l’austerità si sono tagliati salari, stato sociale, import e si è aumentato export, il risultato è stato il crollo dei consumi, della produzione e l’aumento della disoccupazione; contemporaneamente, sono aumentate le sofferenze bancarie e la redditività delle banche è crollata.

Con il bail in, il dissesto delle banche è messo a carico di azionisti e obbligazionisti, perciò gli italiani non vogliono partecipare all’aumento di capitale delle banche; questa crisi economica può portare alla crisi bancaria in tutta Europa e alla fine dell’euro, spingendo l’Italia fuori dall’eurozona. Target2 è il sistema di pagamento dell’eurozona, utilizzato da banche centrali e commerciali per i pagamenti in euro, a causa della crisi, le banche sfiduciate non si fanno più credito reciproco e preferiscono accumulare i saldi attivi presso la BCE o presso le banche centrali nazionali.

I dubbi sulla sopravvivenza dell’euro hanno congelato il sistema interbancario; Monte Paschi e Unicredit hanno difficoltà a raccogliere denaro per gli aumenti di capitale, le loro sofferenze sono aumentate; Monte Paschi ha sbagliato ad assorbire Antonveneta e Unicredit a fondersi con Capitalia e a fare delle acquisizioni bancarie. Per risanare la situazione, i due istituiti hanno nominato amministratore delegato il primo Marco Morelli, uomo di Merrill Lynch, e il secondo Jean Pierre Mustier, uomo di Societé Generale, sono uomini capaci di racimolare capitali negli ambienti della finanza internazionale, subendone però i condizionamenti.

Con la conversione delle obbligazioni in azioni, del consorzio che dovrebbe garantire l’aumento di capitale di MPS fanno parte JP Morgan, Goldman Sachs, Mediobanca e Deutsche Bank; invece Unicredit vuole privatizzare Fineco e vorrebbe fondersi con Societé Generale. Intanto Goldman Sachs di George Soros ha sferrato un attaccio speculativo contro Deutsche Bank, ricca di derivati e multata dal dipartimento della giustizia americano, per i mutui subprime, con 14 miliardi di dollari  (Tra le fonti: Federico Dezzani).

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La Gran Bretagna, anche se impegnata a difendere mercati, banche e le riforme di Renzi, è stata sempre presentata dall’informazione come modello di democrazia, recentemente però, il parlamento inglese ha approvato una nuova legge che assegna vasti poteri di sorveglianza su rete e telefono alle forze di polizia e all’intelligence; questa legge lede il diritto alla privacy, con la scusa della lotta al terrorismo, dopo la NSA americana, il governo britannico ha ottenuto poteri di sorveglianza da stato totalitario.

La legge impone alle compagnie di conservare tracce delle comunicazioni per dodici mesi e le comunicazioni dovranno essere rese disponibili per il governo senza mandato dei giudici, cioè senza ragionevole sospetto; in tal modo saranno disponibili notizie sui cittadini relativamente a orientamenti politici, sessuali, religiosi e anche informazioni mediche. Il governo è anche impegnato contro le informazioni crittografiche che proteggono la privacy; lo scopo ufficiale di queste misure è controllare il terrorismo e il dissenso; il partito laburista, come quello conservatore, ha votato a favore della legge, ora queste informazioni raccolte non saranno più considerate illegali, ma saranno lesi diritti civili, privacy e stato democratico (Tra le fonti: Michele Paris).

OCCIDENTE

Nel mondo esistono quattro importanti società d’investimento.  Black Rock, controllata da Merrill Lynch, a sua volta controllata da Barclays, poi Vanguard Group, quindi State Street  Corporation, controllata da Barclays, Citigroup e Vanguard Group e ultima Capital World, controllata da fondi speculativi. Queste società d’investimento controllano Bank of America, JP Morgan, Barclays, Fed e BCE, inoltre controllano società di rating, come Moody’s e Standard & Poor’s, e influenzano la determinazione dei tassi interbancari Libor ed Euribor.

Queste quattro società d’investimento hanno rappresentanti nei consigli d’amministrazione delle principali borse, controllano il fixing di Londra sulla quotazione dell’oro, sono proprietarie delle carte di credito MasterCard e Visa e controllano giornali. E’ un blocco formidabile d’imprese finanziarie che si possiedono a vicenda, dove i controllori sono a loro volta controllati; questo conglomerato è interconnesso e mira a fare profitto con i disastri naturali, con le guerre e con le crisi politiche ed economiche da esso spesso alimentate.

Esse ispirano la riduzione dei costi del lavoro, alimentano il precariato, controllano moneta, informazione, lobbying e fiscalità per le grandi imprese; controllano la quantità di moneta attraverso banche centrali e le banche commerciali che creano moneta bancaria con i prestiti e depositi; favoriscono l’indebitamento generale e controllano i paesi con il loro debito e con i relativi  interessi.

Per trasformare la carta geopolitica ed economica del mondo, si servono di guerre, ISIS e immigrazione, influenzano le azioni dei governi con le agenzie di rating e con l’informazione, eludono le norme fiscali a favore di grandi imprese e banche, proteggono i paradisi fiscali  e hanno trasformato le banche centrali in banche private da loro controllate (Tra le fonti: Alberto Micalizzi).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (23/11/2016)

ITALIA

Negli anni 2011 al 2012 la Bce ha prestato alle banche dell’Unione 1019 miliardi di euro al tasso dell’1%, 270 dei quali alle banche italiane; nel 2008 in Usa era fallita la banca d’affari Lehman Brothers e la crisi si era estesa in Europa, in Italia la crisi delle banche era stata favorita, oltre che dalla speculazione bancaria, dal credito facile agli amici e dai conflitti d’interesse. Nel 2011 lo spread con i bund tedeschi raggiunse i 575 punti base, il debito pubblico italiano era posseduto al 60% dagli italiani e al 40% dagli stranieri.

In tale quadro, la speculazione si accanì contro i paesi Pigs mediterranei; a causa del pericolo d’insolvenze statali, con l’esposizione bancaria in titoli di stato, dopo la Grecia, si ritenne che fossero a rischio anche Italia e Spagna. La Germania spingeva per la riduzione dei titoli in portafoglio ad alto rendimento delle banche italiane; con lo scopo di finanziare il suo sistema pensionistico, doveva investire nei titoli italiani ad alto rendimento. 

La speculazione internazionale, aiutata dalle società di rating, provocò la svalutazione dei titoli di stato italiani perciò, come raccomandato dall’autorità di vigilanza europea Eba, alcune banche italiane fecero degli aumenti di capitale; la svalutazione dei titoli di stato in portafoglio, aveva ridotto anche il capitale proprio delle banche. Allora i grandi gruppi economici italiani sopravvivevano grazie ai finanziamenti di Mediobanca di cui erano soci, tra questi soci vi erano anche Unicredit, Berlusconi, Della Valle, Pesenti, Benetton, Ligresti, Doris, Belloré, Generali, Pirelli, Rcs, ecc. Per aumentare il capitale delle banche, il Tesoro varò anche i Tremonti bond, erano prestiti del Tesoro fatti alle banche, utilizzati per evitare la stretta creditizia.

Il governo progettava anche, come fatto sotto la rivoluzione francese, di emettere titoli di stato garantiti dagli immobili dello stato, obbligando quelli con reddito superiore a 100.000 a comprarli con lo strumento delle cartolarizzazioni. La Grecia indebitata, che esportava capitali a causa delle distorsioni fiscali europee, fu commissariata dalla Troika e fu salvata con dei finanziamenti, impegnandosi a ridurre il debito pubblico, a fare privatizzazioni e a ridurre stipendi e pensioni; i creditori, soprattutto banche francesi e tedesche, rinunciavano al 70% dei loro crediti con l’intervento del fondo salva stati, al quale contribuiva anche l’Italia.

A causa dei vincoli di bilancio, il governo italiano non aveva i soldi per stimolare la crescita, in Italia l’informazione attaccava l’evasione fiscale, ma non quella legale di chiesa, banche, grandi imprese e cooperative. Per fare i suoi ingenti prestiti alle banche, la Bce, con il QE, stampò moneta, senza produrre inflazione perché aiutata dal calo della domanda. Questa liquidità non fu poi girata alle famiglie e alle imprese, ma depositata, come una partita di giro, presso la Bce, al tasso dello 0,25%  e due terzi sono rimasero parcheggiati li.

Le banche italiane, con la differenza, comprarono BTP, fino a possederne 318 miliardi, questi rendevano il 7%, mentre il denaro prestato dalla Bce era pagato all’1%. Lo spread cominciò a scendere e la Bce annunciò anche di voler fare acquisti illimitati di titoli di stato; il decreto salva Italia di Monti del 2011 alzò le commissioni bancarie e i bolli sui tutoli in deposito. Monti aggiunse anche la garanzia dello stato sulle obbligazioni relative ai prestiti fatti dalla Banca d’Italia alle banche; nel governo Monti c’era una pattuglia di banchieri. In quel momento, gli aumenti di capitale, raccomandati da Eba, furono fatti da Unicredito e non dalle altre banche italiane.

Il credito era ridotto, ma non per Zaleski, socio di Banca Intesa e amico del suo presidente Bazoli; le basse partecipazioni di Ligresi e di altri capitalisti nelle banche impedivano aumenti di capitale che ne avrebbero annacquato la partecipazione; per le banche, il denaro raccolto con l’aumento di capitale si poteva anche impiegare nell’acquisto di BTP al 7%, quando rendevano tanto. Ligresti, tramite scatole cinesi e partecipazioni a catena, previste dal diritto commerciale italiano, possiede un impero economico.

Queste partecipazioni costituiscono poi un consolidato in testa a Ligresti, tenuto presenta dalle banche quanto fanno credito ai piccoli imprenditori. Nel 2012 scesero del 36% le quotazioni delle banche europee; anche le acquisizioni di banche fatte in Italia prima del 2008, per rafforzarsi nel mercato europeo, furono degli orrori, perché oggi le banche italiane, con gli sportelli automatici e la banca domestica, dopo che i top manager si sono riempite le tasche, vogliono ridurre dipendenti e sportelli.

Queste fusioni e incorporazioni di banche hanno prodotto delle perdite economiche e le svalutazioni di capitale. Con la crisi, da calo di domanda e da austerità, anche in Italia, come in Spagna, la compravendita di case è crollata, assieme ai loro prezzi; le nostre banche avevano esposizioni immobiliari per 420 miliardi, da parte d’imprese edili e di privati che non pagavano le rate mutui, i grandi gruppi erano particolarmente esposti.

Nel 2012, su questo fronte, fu perciò salvata dal governo spagnolo la banca Bankia e la Spagna ricevette aiuti dall’Europa per 100 miliardi; invece in Italia il Monte Paschi fu provvisoriamente aiutato dai Tremonti bond; oltre ai crediti a rischio, questa banca era stata appesantita dall’acquisto sopravvalutato di Antonveneta e dai titoli di stato in portafoglio svalutati. Secondo l’agenzia delle entrate del ministero delle finanze, tra i più grandi evasori fiscali sono le banche che, sui titoli posseduti hanno sfruttato le differenze di tassazione tra gli stati europei.

Il tributarista Tremonti divenne ministro delle finanze del governo Berlusconi, da Tremonti  dipendeva l’agenzia delle entrate, eppure, come fanno tanti tributaristi, poiché lo stato lo consente,  anch’egli consigliò alle banche come pagare meno tasse. Nel 2010 lo scudo fiscale di Berlusconi aveva consentito di riportare in Italia capitali esportati illegalmente, frutto di evasione e attività criminali, pagando una penale del 5%, la maggior parte dei capitali regolarizzati nemmeno rientrò in Italia.

Altri due scudi precedenti erano stati fatti negli anni 2001 e 2003 da Berlusconi e Tremonti, con penali di tutto favore, invece, su questi capitali rientrati e condonati, Germania e UK applicano una tassa del 25%. I clienti italiani, favoriti dalla politica, ottennero anche di conservare l’anonimato, questi soldi erano depositati soprattutto in Svizzera e in Lussemburgo; in materia, l’Unione Europea ha rinunciato a imporre una direttiva comunitaria comune, non vuole nemmeno l’armonizzazione fiscale europea, oggi le differenti tassazioni dei capitali li fa fuggire verso altri paesi. Ad ogni modo, la Svizzera, per conto dei suoi clienti depositanti, ha trattato con il governo italiano perché considera la tassa del 25% troppo onerosa.

Equitalia non ha dato la caccia ai grandi evasori, ma alle multe non pagate e ai piccoli evasori, è criticata per i suoi metodi di esazione e per i suoi errori macroscopici, il governo Renzi l’ha abolita. Nel 2011 il governo Monti voleva ridurre il debito pubblico con le privatizzazioni, dal 1992 al 2005 erano state già privatizzate imprese pubbliche per 140 miliardi di euro e oggi, per le prossime privatizzazioni, sono interessati investitori esteri e la Cassa Depositi e Prestiti.

Nonostante l’onere degli interessi sul debito pubblico, oggi il bilancio dello stato italiano, al netto di questi interessi, ha un avanzo primario, in materia, meglio di noi va solo la Germania; le spese per interessi scendono ma, poiché parte di questi sono coperti da derivati che ne postulavano l’aumento, con la caduta dei tassi, l’Italia, continua a rimetterci. Nel 2012 lo stato ha previsto che le calamità naturali devono essere coperte con aumenti della benzina, una cosa che in precedenza si era fatta per consuetudine, ma il governo Monti ha proposto anche un’assicurazione volontaria privata; come avviene per l’immigrazione, il governo Renzi se ne vuole fare una ragione per tutelare gli affari delle cooperative che devono fare le ricostruzioni a spese dello stato.

L’economista americano James Tobin, per ridurre le fluttuazioni sui cambi, nel 1972 propose una modesta tassazione sulle transazioni finanziarie, nel 2011 Barroso propose di applicarla sulle compravendite di azioni e obbligazioni. In Italia l’ha introdotta il governo Monti ma, per esser funzionale in Europa, a causa delle distorsioni fiscali tra paesi, dovrebbe essere applicata in tutti i paesi dell’Unione Europea, comunque, sono contrari Usa, Cina e UK.

Obama voleva mettere una tassa sugli utili ottenuti dalle multinazionali americane all’estero, Trump vuole reintrodurre dazi doganali e far rientrare imprese americane dall’estero; in Usa i redditi da lavoro pagano una tassa più alta dei redditi da capitale, cioè il 23% contro il 15% circa. In Usa e in Italia la ricchezza si concentra in poche mani, i top manager guadagnano sempre di più, anche nelle imprese ufficialmente in perdita, salari e occupazione diminuiscono, i plurimi incarichi manageriali e i conflitti d’interesse aumentano.

Per i dirigenti pubblici italiani è stato fissato un tetto che però, con le indennità, non è rispettato, gli stipendi dei politici e degli alti burocrati italiani sono i più alti del mondo; chi è distaccato ad altra amministrazione, come i magistrati, può prendere anche tre stipendi, questi dirigenti hanno anche liquidazioni e pensioni d’oro. Nel 2012 la banca dei regolamenti internazionali di Basilea ha affermato che le banche possedevano 650.000 miliardi di dollari di derivati, pari a nove volte il pil mondiale, dovrebbero essere dichiarati carta straccia a spese dei creditori che sono banche.

Il loro valore è dato da altri valori di mercato, come gli interessi, le valute, i titoli, il petrolio, cioè sono delle scommesse in cui vincono, quasi sempre, le banche; il ministro dell’economia italiano, malconsigliato o sedotto dalle banche d’affari, assieme ad enti locali, vi è ricorso per stabilizzare gli interessi sul debito pubblico di cui paventava l’aumento, rimettendoci regolarmente perché i tassi sono calati; però questi tassi sono anche manipolati dalle banche. Le grandi banche, per guadagnare sui derivati e sui prestiti, taroccano anche l’andamento dei tassi di mercato, in UK la banca Barclays è stata condannata per aver taroccato il tasso interbancario Libor, per influenzare, dopo aver fatto delle simulazioni, l’andamento dei derivati, il tasso sui mutui e l’interesse sui titoli di stato.

Il Comune di Milano e la regione Piemonte hanno reagito contro questi soprusi, l’Italia dal 2008 al 2011 ha perso in derivati 5,67 miliardi di euro, per conto di stato e amministrazioni locali, ne ha beneficiato soprattutto Morgan Stanley; le venti maggiori banche europee hanno derivati per 5854 miliardi di euro, cioè la metà del pil della Ue; le banche più esposte sono Deutsche Bank, Credit Suisse, Barclays, Paribas e Ubs; sono debiti forieri d’insolvenze, però la commissione europea e le società di rating sono preoccupate solo dal debito pubblico italiano.

Intanto sono aumentate le emissioni di obbligazioni senza garanzia, coinvolgendo nel 2011 le banche irlandesi e oggi le banche popolari italiane, perciò la procura di Milano e quella di Trani hanno aperto delle indagini. JP Morgan è la più grande banca americana, ha scommesso sulla ripresa dell’economia mondiale e ha perso 40 miliardi di dollari, come dire, se i calcoli sono chiari, che, anche chi campa su questi affari può esserne danneggiato.

Il sistema bancario italiano si è evoluto da sistema specializzato, in banche commerciali, d’investimenti, banche a breve, medio e lungo termine, in banche pubbliche e private, in forma di spa o di cooperative; poi le banche, prima hanno acquistato titoli di stato e poi si sono trasformate in banche miste, con partecipazioni nelle imprese private industriali e di servizi. Oggi le banche vogliono essere di sistema, nel senso che, perdendo un po’ la loro antica vocazione esclusiva bancaria, partecipano a tutti i settori economici e anche nell’informazione; forse lo fanno per ricattare la politica perché i giornali sono anche in passivo.

Anche la pubblicità fatta nelle televisioni private è un modo per condizionare la politica; questa strategia ha allontanate le banche dalla loro vera vocazione bancaria e le ha esposte a ulteriori perdite economiche. Un altro settore in crisi, che lamenta il calo di vendite, è la grande distribuzione, sostenuta dallo stato, a danno della piccola distribuzione costretta a chiudere e a favore della mafia che vi riciclava; la mafia ha anche perso con gli in vestimenti immobiliari in Spagna, per immobili non venduti e non affittati.

Grande imprese e banche sono aiutate dallo stato, con i crediti d’imposta, a pagare meno imposte.  La riduzione d’imposte promessa da Renzi al sud d’Italia, possibile con una vera revisione della spesa pubblica, dovrebbe andare a beneficio dei piccoli imprenditori del sud e potrebbe aiutarne lo sviluppo; quelli che premono per questa riduzione sono tra quelli che partecipano all’utile d’impresa, che sono stato, enti locali, banche, usurai e mafia.

E’ difficile, infatti, che un piccolo imprenditore possa avere degli utili per se, dopo aver pagato, detratti i costi d’esercizio, imposte, banche, usurai e pizzo alla mafia; insomma, con la riduzione delle imposte, le piccole imprese non chiudono e ne beneficia anche la mafia; tra coloro che commissionano le leggi, ci sono le lobby, la chiesa e anche la mafia, la sovranità popolare e parlamentare è una chimera.

INDIA

L’India ha richiamato, per la sostituzione, l’85% del denaro di grossa taglia in circolazione, accendendo in cambio dei conti correnti; lo scopo è la lotta alla corruzione, alla mafia, al terrorismo e all’evasine fiscale; per conseguenza, il commercio è provvisoriamente paralizzato. In India paga le imposte solo l’1% della popolazione; l’India vuole darsi un’anagrafe tributaria e capire quale sia l’origine dei depositi.

Informazione e propaganda, italiana e straniera, per favorire la speculazione sull’Italia, hanno falsamente affermato che, nella corruzione, evasione fiscale e mafia, l’Italia ha il primato mondiale. In Italia si evadono alcune tasse ma è impossibile essere evasori totali, cioè evadere tutte le tasse, le tasse le pagano i poppanti con il latte artificiale e mendicanti quando comprano un panino, i grandi evasori sono protetti dallo stato.

EUROPA

Nel 1956 in Germania l’informazione, per prevenire la censura, si diede un codice di autoregolamentazione e autodisciplina, perciò oggi la privacy è rigorosamente rispettata e i giornali pubblicano solo le iniziali di chi è coinvolto in fatti di cronaca, senza accennare alla loro nazionalità, è accaduto anche per gli eccessi criminali di capodanno a Colonia.

Alla privacy non hanno diritto politici e vip, tuttavia, l’informazione tedesca è, generalmente, politicamente corretta, nel senso che denuncia meno scandali politici che in Italia, però questi scandali esistono anche in Germania; complessivamente, la popolazione tedesca che dà un giudizio positivo sull’informazione è solo il 42%, un quotidiano di Dresda si è ribellato a questo codice di comportamento, pubblicando la nazionalità di chi commette reati (Italia Oggi).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/11/2016)

ISLAM

L’informazione, il Vaticano e l’Unesco, che a volte difendono i diritti umani, ma più spesso fanno propaganda, tacciono sui 3.500 palestinesi uccisi dagli arabi in Siria dal 2011, come sui 12.000 palestinesi trattenuti nelle prigioni siriane, sospettati di essere contrari al regime, come sui 503 palestinesi morti sotto tortura; si limitano solo a condannare le reazioni militari e di polizia di Israele. Yarmouk è un grande campo profughi palestinese vicino a Damasco, è stato colpito dai bombardamenti e gli è stata tolta l’elettricità, perciò, privo di tutto ciò che serve per vivere, sta scomparendo (Progetto Dreyfus).

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Per la ricapitalizzazione di banca MPS ci sono progetti del governo, di Passera, che voleva coinvolgere fondi anglo americani, di JP Morgan e ora ce n’è uno di Marco Morelli, ex dipendete di JP Morgan, che pare voglia ricorrere al fondo sovrano del Qatar, disposto a investire 5 miliardi di euro, il doppio di quelli trovati da Passera, forse il Qatar ne girerebbe poi un miliardo alla Cassa  Depositi e Prestiti.

Sembrano le solite manovre speculative che però hanno anche un progetto politico di espansione, il fondo privato del Qatar ha investimenti immobiliari e finanziari a Milano, Londra e Parigi e partecipa anche al capitale di Deutsche Bank; il Qatar finanzia anche la politica e l’informazione europea ed è sponsor del terrorismo islamico, nel seicento il Monte Paschi era controllato dalla famiglia aristocratica senese dei Chigi che aveva dato un papa (Il Foglio 5/11/2016).

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Il terrorismo ha danneggiato l’industria turistica egiziana, ora, come condizione del Fondo Monetario per concedere un prestito di 12 miliardi, l’Egitto ha svalutato la sua moneta; il paese riceve aiuti anche da Usa e Unione Europea e li riceveva anche dall’Arabia, ma ora, a causa della sua intesa con la Russia in Siria e della sua politica autonoma in Libia, l’Arabia ha sospeso questi aiuti e ha richiamato il suo ambasciatore dall’Egitto (Il Foglio 4/11/2016).

L’Iran, a causa delle sue scarse capacità di raffinazione, compra, a prezzi scontati, benzina dall’Isis, anche la Turchia ha comprato dall’Isis petrolio a prezzo scontato; con il ricavato, l’Isis compra, in contanti, armi da trafficanti e da governi, quando non sono regalate. Le armi sono vendute volentieri anche ai nemici, perché fanno guadagnare molto, anche Mussolini, prima di attaccare la Grecia, le aveva venduto dei mortai.

ITALIA

Con legge 214/2011, la commissione di massimo scoperto, prima abolita per intervento della magistratura, fu sostituita, dal governo Monti, con due commissioni più onerose; generalmente in banca, per la disponibilità del fido, oltre gli interessi, si paga anche una provvigione.  Però, per gli oneri bancari e l’anatocismo o capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori sul conto, la legge 3/2012 permette di ridurre il sovra indebitamento con le banche. Per le banche, i crediti bancari passati a contenzioso rappresentano il pericolo di perdita dell’intero credito, con inevitabili pignoramenti e revoca dei fidi per i clienti, e con riflessi sull’utile d’esercizio della banca e sul suo patrimonio o capitale netto; invece i crediti incagliati,  implicano una possibile perdita.

Le banche italiane, seguendo come altri settori della società, le mode che vengono dall’America, prima hanno fatto credito facile, poi hanno concesso credito in cambio di obbligazioni subordinate o polizze assicurative, continuando a fare credito facile agli amici; poi hanno ristretto il credito, facendo durare la crisi. Dopo il crack dei subprime del 2007, gli accordi di Basilea II, dello stesso anno, hanno imposto un capitale minimo alle banche, obbligandole a fare accantonamenti che, sottraendo denaro agli impieghi, riducevano l’utile d’esercizio.

I finanziamenti delle banche presso la Bce sono pagati allo 0%, questo tasso di riferimento o euribor è leggermente superiore del tasso di remunerazione dei depositi delle banche presso la BCE, che è negativo, ed è la base per il calcolo degli interessi alla clientela delle banche; le banche lo maggiorano di spread, spese e commissioni. Per combattere l’usura è stato soppresso l’anatocismo ma, con la crisi, le banche hanno ristretto il credito e preteso il rientro dei crediti dai clienti, perciò alcuni di loro sono finiti nelle mani degli usurai privati.

I ricavi di servizi sono dati principalmente dalle commissioni; i manager bancari, in cambio di bonus, hanno fatto acquistare prodotti spazzatura come derivati, obbligazioni e polizze assicurative, poi, con la crisi, le banche hanno ridotto costi, personale e oggi vogliono ridurre gli sportelli, creati in numero eccessivo perché il loro allestimenti costava molto, naturalmente, a favore degli amici. Il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, la terza banca Usa, avvenuto nel 2007, come l’attentato alle torri gemelle del 2001, determinò un crollo di borsa che coinvolse anche le banche italiane.

Infatti, le banche italiane avevano acquistato da Lehman Brothers, in cambio di elevate provvigioni, derivati o obbligazioni, perciò ne furono coinvolte; per vedere quanto sono serie le società di rating, fino al giorno prima del crac, Lehman Brothers avena un rating elevato. L’accordo Patti Chiari tra un consorzio fatto dalla maggioranza delle banche italiane, ha il fine della chiarezza e della trasparenza nei rapporti con i clienti.

Con tale accordo, i titoli in portafoglio sono valutati in base al rischio, al rating e alla perdita di valore. L’accordo non ha funzionato sempre bene, perciò oggi le banche subiscono richieste di risarcimenti, i clienti avevano perso prima con le polizze assicurative con piano di accumulo e ora con le obbligazioni subordinate non garantite, per uscire dalle quali, bisognava pagare una forte penale.

Su questo tema l’associazione consumatori Adusbef fece una class action presso il tribunale di Milano, per carenza d’informazioni da parte di una banca, e ottenne soddisfazione. La banca d’affari Bank of America è la seconda banca Usa ed è stata assorbita da Deutsche Bank; Bank of America, a causa dei mutui subprime, è stata multata dal governo Usa per 16,6 miliardi di dollari, altre multe le ha ricevuto Deutsche Bank; invece il governo italiano non pensa a multare le banche italiane, ma le vuole aiutare a spese del governo o dei risparmiatori.

I derivati si servono dei prestiti come collaterale o sottostante, sono titoli legati ai mutui concessi, questo mercato si è espanso anche grazie a premi, bonus e benefit, che rappresentano il 40% dei guadagni dei manager bancari interessati a questo mercato. Lo scandalo Lehman Brothers fu favorito dal fatto che in Usa, forse per favorire il pil e i consumi, si dava credito senza garanzie, anche abbinato a una polizza assicurativa per invalidità e morte; oggi però, con la stretta creditizia, anche dopo il QE in Usa e UE, i piccoli imprenditori, faticano ad avere credito.

Il valore del derivato dipende dal valore di un altro strumento finanziario, come azioni, indici di borsa, petrolio, grano, obbligazioni, valute, interessi; rappresenta la copertura di un rischio finanziario, come un mutuo, è un’operazione speculativa e una scommessa; comunque, generalmente ci guadagnano solo le banche, che sono meglio informate su questi indici e sulle loro quotazioni e variazioni di mercato. Essi rappresentano la copertura di un rischio ma sono un rischio anch'essi.

In cambio di credito, le banche hanno fatto sottoscrivere questi contratti, per fortuna i giudici hanno stabilito che la sottoscrizione da parte del cliente, anche se definito operatore qualificato, non garantisce la banca da azioni di rivalsa del cliente (sentenza della cassazione 12138/2009). Ora le banche chiudono sportelli e licenziano, prima li aprivano anche in eccesso, l’allestimento delle filiali costava e c’era chi vi guadagnava.

I dirigenti bancari sono stati usati da mani occulte e premiati con il denaro, come i militari e i medici, non hanno mai messo in discussione le strategie aziendali. Per tentare di recuperare denaro dalle banche bisogna,, aiutati da un consulente o un perito, fare un’istanza di mediazione, con un tentativo di conciliazione da notificare, in caso d’insuccesso, bisogna iniziare un’azione giudiziaria, con decreto ingiuntivo e atto di citazione, il procedimento giudiziario si può sempre chiudere con la conciliazione.

Se non si vuole stare ai tempi della giustizia, il procedimento si può chiudere con un accordo stragiudiziale, diversamente, il processo arriva a sentenza. Però anche  la camera di conciliazione ha un costo, questi costi non aiutano l’esercizio di un’azione di rivalsa da parte di piccoli risparmiatori e piccoli imprenditori in crisi, che perciò non hanno risorse, le banche lo sanno, forse lo stato avrebbe dovuto prevedere una specie di gratuito patrocinio; i consulenti richiesti, che hanno un costo, per avere successo, devono essere preparati (Io so e ho le prove – Vincenzo Imperatore – Ed. chiare lettere).

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Il papa ha detto che chi costruisce muri non è cristiano, però il Vaticano si costruì delle mura per difendersi dai romani e oggi è difeso da un muro di 200 carabinieri pagati dai contribuenti italiani. Il papa ha anche condannato l’evasione  fiscale, che lo stato del Vaticano, per privilegio statale e medievale, fa regolarmente.

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Nel 2011, per far crollare l’Italia, Francia e Germania vendettero titoli di stato italiani, mentre la Cina li comprò; oggi la banca centrale cinese, una banca popolare cinese, quattro banche pubbliche cinesi e un fondo sovrano cinese posseggono 230 miliardi di euro di titoli di stato italiani e di primarie imprese italiane; l’interscambio italo-cinese annuo è pari a 44 miliardi di euro e, secondo i cinesi, in qualche ano, potrebbe raddoppiare, nel 2015 l’Italia è stato il secondo paese europeo per gli investimenti cinesi.

L’Italia ha aderito alla banca cinese per gli investimenti in Asia e vuole che Venezia sia il terminale della vita della seta che arriva in Cina, per la quale ci sono progetti d’investimenti cinesi. Forse per non disturbare gli alleati e per essere politicamente corretti, perché l’Italia non è un paese sovrano, non sempre la stampa, regolarmente condizionata dal denaro, mette in rilievo queste notizie (Pasquale Cicalese).

USA

La fondazione Clinton fino ad oggi ha raccolto tre miliardi di dollari, destinandone ufficialmente due alla beneficenza e uno alle campagne elettorali, tra i donatori sono Arabia, Ucraina, Qatar, Murdoch, Bill Gates, banche, tra cui Goldman Sachs e Deutsche Bank, e le società di servizi finanziari di Wall Street. Tutti questi soldi servono a condizionare la politica del governo Usa; i coniugi Clinton hanno ricevuto dalle società altri milioni di dollari per le loro conferenze (Girolamo Tripoli).

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L’informazione ci ha riportato le preoccupanti e discutibili dichiarazioni elettorali di Trump, però, durante la sua precedente campagna elettorale, Obama affermò che avrebbe posto fine alle guerre in Medio Oriente, avrebbe chiuso Guantanamo e dialogato con il mono islamico; promesse non mantenute, come quelle di Renzi, magari per forza maggiore. Trump è malvisto dai democratici, anche nostrani, però, da presidente, ha affermato, malgrado fosse stato giudicato antisemita, che per gli Usa la capitale d’Israele è Gerusalemme, dove vuole trasferire l’ambasciata americana; ha affermato di voler rinunciare all’indennità di presidente e di volere la distensione con Mosca.

Anche al tempo della campagna presidenziale di Reagan, come accade oggi con Trump, i corrispondenti della televisione italiana erano con il partito avverso; anche Reagan, come Trump, era stato prima democratico e poi repubblicano. Reagan diminuì l’imposta sul reddito e gli interessi, aumentò le spese militari, ridusse la spesa sociale e fece le liberalizzazioni, perciò aumentò deficit di bilancio e il debito pubblico; ma ora sarà difficile che Trump che vuole ridurre le tasse, possa aumentare le spese militari, infatti, vuole ridurre gli impegni militari Usa all’estero.

La rabbia degli americani con il governo non è stata intercettata dai sondaggi e dall’informazione, intenzionati solo a fare propaganda a favore di Hillary Clinton, questo scontento ha aperto la strada a Trump che ha vinto anche contro il suo stesso partito. Obama riteneva a torto che l’ostacolo alla pace tra palestinese e israeliani non nasceva dal rifiuto di riconoscere Israele, ma dagli insediamenti israeliani a Gerusalemme est.

COREA DEL SUD

La Samsung ha annunciato il ritiro dal mercato dello smartphone Galaxy Note7, ritenuto pericoloso, questa impresa rappresenta il 20% della produzione industriale del paese, dove l’economia è in difficoltà e il Pil non cresce più, inoltre si riducono le esportazioni in Cina. Perciò il governo cerca di orientare l’economia verso i servizi, verso la domanda interna e verso altri mercati esteri; la crisi ha colpito raffinerie, petrolchimica e cantieri navali, con perdite economiche e licenziamenti.

La Corea del sud è l’undicesima economia del mondo, orientata soprattutto all’esportazione, i primi dieci conglomerati industriali rappresentano il 75% dell’economia, cioè mancano piccole e medie imprese. Nel paese i lavoratori fanno carriera automatica ed è difficile licenziarli, perciò la produttività non cresce, le famiglie sono indebitate per il 60% del loro reddito annuo, forse è questo fattore che le spinge a lavorate di più (Fondazione CDF).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS 7/11/2016

ITALIA

Il sistema delle cooperative italiane fattura 151 miliardi l’anno, dà lavoro o a più di un milione di persone, ha un regime fiscale agevolato, queste cooperative affermano di essere società mutualistiche, ma fanno utili, pagano bene i dirigenti, poco i dipendenti, finanziano la politica e fanno investimenti finanziari; i loro soci sono anche dipendenti ma hanno meno diritti e salari più bassi degli altri lavoratori dipendenti. Le cooperative rosse decidono a chi assegnare gli appalti, nel Sud lavorano anche con la mafia alla quale subappaltano, lo fanno anche con le grandi imprese di costruzione e con l’Anas pubblica.

Il loro cuore pulsante è l’Emilia Romagna dove lavorano in  armonia con magistratura e con la politica, soprattutto con il PD. Anche se non potrebbero farlo, operano in borsa tramite Unipol; il ministro del lavoro Giuliano Poletti è stato presidente della Lega coop. Fino agli anni ottanta comandavano i ravennati, allora il PCI, accordandosi con la DC, si preoccupava di far ottenere alle coop, da esso controllate, parte dei grandi appalti pubblici, senza pagare tangenti alla politica; poi lo scettro del comando è passato ai bolognesi ed è cambiato tutto.

In tutta Italia, le gare d’appalto pubbliche sono finte, ci si mette d’accordo tra offerenti, la tangente per i partiti va dal 5% al 15%, il che comporta la falsificazione del bilancio perché non può risultare. Dando lavoro, le cooperative portano voti al partito; per una grande opera, si mette su un consorzio d’imprese che finanziano i partiti, i general contractors ricevano l’appalto e poi lo subappaltano, i dirigenti delle coop sono abili soprattutto a tenere i legami con la politica; con le sponsorizzazioni, i convegni e le fondazioni fanno arrivare soldi ai politici di riferimento.

Prima della caduta del muro di Berlino, il partito faceva eleggere i capi delle coop, invece oggi sono le coop che decidono chi deve fare carriera politica. Oggi è predominante la dimensione locale, per lavorare al sud, si deve fare arrivare la mafia al nord, la linea gotica non esiste più, la mafia si è estesa al nord con il confino per i mafiosi e poi con il suo collegamento con le imprese del nord. Le cooperative a volte evadono anche l’Iva, comprando merce da società inesistenti o estera, pagano le tangenti gonfiando i preventivi, ormai destra sinistra non si distinguono più.

Milioni d’italiani fanno amministrare i loro risparmi dalle coop di consumo poi insolventi, le coop non sono scalabili perché non possono emettere azioni; la lega coop rossa fa capo a 15.000 cooperative, con 9 milioni di soci e 500.000 dipendenti, una volta erano il braccio finanziario del Pci. Le coop sono cresciate anche dopo la crisi del 2008 e le coop rosse si sono alleate con quelle bianche, è nata così l’Alleanza delle cooperative italiane tra lega coop, confcooperative cattoliche e Agci, con dodici milioni di soci, 1,1 milioni di dipendenti, 43.000 imprese e 151 miliardi di fatturato.

L’alleanza coop controlla il 34% della distribuzione, contribuendo, assieme alla grande distribuzione privata, alla chiusura dei negozi indipendenti, nel settore sanitario le cooperative hanno sette milioni di clienti. Renzi vuole trasformare le banche cooperative, sembra anche un attacco dell’alta finanza reso possibile dall’insolvenza di alcuni piccoli istituti cooperativi. Le cooperative hanno riduzioni notevoli sull’imposta sul reddito, diverse secondo il settore, quelle sociali pagano zero imposte.

Le cooperative non erano soggette all’art.18 dello statuto dei lavoratori, non prevedono un capitale sociale minimo, in caso di liquidazione, il loro capitale va devoluto al fondo per lo sviluppo della cooperazione; le operative hanno ricevuto appalti dai comuni senza gara, cioè con affidamento diretto, esse, violando la costituzione, ledono il principio di parità di trattamento con le altre imprese e la UE non ha niente da rilevare.

Unipol, nata nel 1962, è servita anche a schermare le cooperative, che la controllano violando il principio di mutualità, ha 13,5 milioni di clienti e 15.200 dipendenti, ha finanziato Salvatore Buzzi: la polizia sa che a Roma opera una mafia dei colletti bianchi collegata alla banda della Magliana, a sua volta collegata alla mafia. Le cooperative di consumo controllano il 18,5% del mercato italiano, perciò, in qualche caso, sono in grado di boicottare la distribuzione di un prodotto.

Le coop impongono i prezzi ai produttori, in un caso e prima della crisi, mentre Carrefour ha ridotto le vendite, le coop le hanno aumentate; sono indagate dall’Antitrust per abuso di posizione dominante; quelle sui consumi hanno guadagnato più con la finanza che con le vendite. Anche se non lo potrebbero fare, raccolgono risparmio dai loro soci, in tutto 10,8 miliardi, investiti in titoli di stato, obbligazioni Unipol e Monte Paschi.

In caso d’insolvenza, i soci perdono i loro risparmi, le coop non sono soggette alla vigilanza e lo stato non garantisce la loro raccolta di risparmio; a Trieste, una città con tanti anziani, è la regione che vigila sulle coop, però la governatrice Debora Serracchiani è sostenuta dalle cooperative, da un’indagine della procura di Trieste è risultato che le cooperative operaie della città facevano bilanci falsi, sopravvalutando gli immobili dell’attivo per gonfiare il patrimonio.

La procura di Udine ha messo sotto indagine anche il consiglio d’amministrazione della cooperativa CoopCa, i soldi depositati erano spariti; Regione e Lega Coop non hanno vigilato sulle cooperative della regione che hanno ricevuto contributi regionali, una legge del 2004 vietava di essere contemporaneamente consigliere comunale presidente di una coop, ma non è stata rispettata.

L’immobiliare Igd di Coop Adriatica, dopo la nomina di Poletti a ministro, vendette il 5% del capitale al fondo Quantum di George Soros, questo nel 1992 aveva speculato sulla lira e sulla sterlina, però ricevette la laurea honoris causa dalla facoltà di economia di Bologna. Nel 2008 Coopservice di Reggio Emilia fu sottoposta a un’inchiesta di Italo Materia, della procura di Reggio Emilia, che poi fu archiviata quando Materia fu promosso a procuratore di Bologna.

Le cooperative non potrebbero fare operazioni in borsa ma la fanno attraverso altre società, Coopservice paga i dipendenti 3,4 euro l’ora, ma l’università di Bologna paga per ciascuno di questi lavoratori 16 euro l’ora; in segno di protesta, gli studenti bloccarono l’ingresso all’università e perciò furono multati per 15.000 euro. Le cooperative che non fanno parte delle centrali nazionali sono controllate dal ministero per lo sviluppo economico o Mise, che fa ispezioni solo in seguito ad esposti; con la legge di stabilità del 2015 Renzi ha sospeso gli stanziamenti per queste ispezioni. Le altre cooperative si controllano da sole e, per la revisione, si affidano a una loro controllata la Uniaudit che non è iscritta all’elenco speciale della Consob.

Denis Verdini, banchiere e parlamentare, con il Giornale di Toscana ha fatto un’alleanza con le coop e la sinistra toscana ed è indagato per truffa, perché ha ricevuto finanziamenti pubblici per giornali che non ne avevano diritto I fallimenti delle cooperative sono spesso pilotati, con il Mise la procedura si risolve in famiglia; il fallimento della cooperativa di Argenta ha fatto volatilizzare 890 milioni di risparmi privati, il fondatore Donigaglia finanziava Unità, pubblicità, convegni dei politici e aveva una squadra di calcio, era garante del patto tra Andreotti e cooperative operaie emiliane.

Sono fallite anche la cooperativa Di Vittorio di Fidenza e la cooperativa edile Cesi, con un debito di 465 milioni di euro; la sinistra lotta contro l’evasione fiscale ma non contro quella legale di chiesa, cooperative e crediti d’imposta delle grandi imprese; l’Italia ha una pressione fiscale di quasi il 50% e una no tax area limitata, per ridistribuire il carico fiscale, occorrerebbe un fisco più giusto, però gli esperti televisivi affermano che, combattendo l’evasione, lo stato avrebbe più entrate, non si chiedono però a quanto arriverebbe la pressione fiscale.

I dirigenti delle cooperative sono discreti e obbedienti, Poletti è di Cesi, è diventato ministro con la crisi della cooperativa edilizia Cesi, prima era presidente di Lega Coop; tra le sue false riforme, Renzi non propone la riforma delle cooperative. A Imola, senza il sostegno del partito, non si ottiene niente, dappertutto, i responsabili della crisi non pagano. La cooperativa di Cesi produceva infissi, aiutata dalla rete delle cooperative, poi c’è stata la crisi con i licenziamenti. Con il fallimento, i componenti del consiglio d’amministrazione hanno ritirato i lori risparmi, però i lavoratori che si erano impegnati a fare dei versamenti mensili devono continuare a farli, in questa cooperativa i crediti e il patrimonio risultano sopravvalutati.

Le cooperative mettono il 30% degli utili in una riserva, in caso di fallimento finiscono a Lega coop; la regione Emilia Romagna ha erogato denaro a favore di comuni terremotati, ma le operative Cesi ed Elle hanno ricevuto contributi anche se non appartengono a comuni terremotati. Per il PD le cooperative fallite sono amici da aiutare; in questo mondo non si sa dove finisca l’impresa e dove comincia il partito. I rapporti sono di potere e familistici; in questo momento le coop, con la crisi, hanno ridotto il lavoro e favorito il volontariato ma, per business, puntano su immigrati, terremoti, rifiuti, sanità e domani sul lavoro dei detenuti.

Chi dirige o amministra le coop diventa responsabile di decisioni altrui che non capisce, i vertici non sono controllati come quelli delle società di capitali, i dirigenti di Lega Coop sono emiliani o toscani e diventano parlamentari; come nel vecchio PCI, i vincitori dei congressi delle coop sono scelti all’unanimità. Raggiunge i vertici di Lega coop solo chi ha la tessera del PD, in fondo, è il partito che produce le leggi e procura finanziamenti e appalti alle cooperative; i funzionari delle coop passano più tempo nel partito che nel loro ufficio.

Le cooperative nacquero nel 1860 e nel 1862 nacquero 432 società di mutuo soccorso, in Sicilia aperte anche alla mafia, esse avevano preso dalle compagnie e dalle corporazioni medievali, nel 1876 nacque l’Unione cooperative. All’inizio Togliatti non vedeva bene le cooperative, perché affermava che allontanavano dalla rivoluzione, dopo la seconda guerra mondiale, cambiò idea e ne volle il controllo; in Emilia Romagna, le cooperative unirono lavoratori comunisti, lavoratori autonomi, cattolici e commercianti.

Nel 1947 le cooperative erano sotto il controllo comunista, il PC dava ai loro aderenti anche indicazioni di voto alle assemblee interne e alle elezioni nazionali, regalava il terreno alle cooperative edilizie finanziate dallo stato; per non danneggiare i commercianti, all’inizio il partito era contrario alle cooperative di consumo, che nacquero nel 1963 in forma di supermercati. Le cooperative finanziano la politica, una legge di Renzi del 2013 afferma che non è obbligatorio rivelare i nomi dei finanziatori dei partiti.

Il denaro affluito dalle cooperative ai partiti non è segnato nella dichiarazione resa alla camera, a Roma, Buzzi ha collaborato con cooperative collaterali al crimine, che sfruttavano gli immigrati, le cooperative hanno finanziato anche le cene di Renzi. Massimo D’Alema è stato animatore delle cooperative dalle quali è stato finanziato, la sua fondazione Italiani europei è finanziata anche dai maggiori industriali.

Claudio Levorato, presidente PD di Manutencoop, settore pulizie, è in sette consigli d’amministrazione, riesce ad aggiudicarsi sempre gli appalti del settore, è stato inquisito per abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso e associazione a delinquere; la sua società è stata multata dall’Antitrust per 43 milioni; lavora con il credito cooperativo perché le cooperative non possono fare aumenti di capitale in quanto società mutualistiche; Manutencoop ha il monopolio delle pulizie nelle scuole.

Il Consorzio Cooperative costruzioni di Bologna ha 240 imprese, ed ha restaurato immobili e infrastrutture importanti, in genere, in questi appalti prevalgono le cooperative emiliane su quelle di Ravenna, Toscana, Umbria, Marche, Liguria Lombardia e Veneto. La ndrangheta, in rapporto con le cooperative, voleva favorire la cooperativa Quadrifogio e rendere edificabile un terreno a Rho; oggi, per le grandi opere, anche realizzate all’estero la cooperativa Cmc di Ravenna è la terza impresa di costruzioni in Italia, dopo Impregilo e Astaldi.

Queste cooperative di costruzione lavorano con il credito di banche cooperative come MPS, anche perché non possono aumentare il capitale in quanto società mutualistiche; comunque, le altre imprese che lavorano con le cooperative, sanno che queste sono meno indagate e sono protette dalla politica, soprattutto in Emilia, mentre le tangenti sui lavori, pagate a politici, anche in veste di amministratori, sono diffuse in tutta Italia.

Per il Mose, sui 5,5 miliardi di spesa previsti, uno va alle tangenti, anche con subappalti, la stessa cosa è avvenuta con l’Expo di Milano; la cooperativa Cpl Concordia nel 2013 ha vinto l’appalto per la manutenzione di 40 grattacieli in Usa, però ha perso appalti a favore di Manutencoop e perciò ha denunciato delle irregolarità nell’asta, intanto lavora anche nei comuni dei casalesi, naturalmente, con il loro benestare. Sembra che mani pulite non sia mai nata.

Nelle cooperative si lavora per 3 euro l’ora, senza pause e le ore di lavoro sono il doppio di quelle pagate, la paga si riceve in contanti dal caporale, le cooperative d’intermediazione di mano d’opera vincono gli appalti negli alberghi, nelle pulizie degli uffici, nei mercati ortofrutticoli, fanno traslochi e facchinaggio; l’ispettorato del lavoro non controlla e ci lavorano tanti immigrati pagati in nero, l’evasione fiscale delle cooperative e degli addetti lavoranti è elevata.

A Malpensa due cooperative che montavano palchi e facevano facchinaggio sono state accusate di evasione fiscale e di aver fatto lavorare in nero negli alberghi 930 persone, le donne di pulizia immigrate prendono un euro per ogni camera. Questi lavoratori sono schiavi, in caso d’infortunio si finge che questi siano avvenuti fuori del lavoro, i soci non possono ricorrere alla magistratura perché sono soci e non dipendenti, l’esercizio dove lavorano non risponde perché ha appaltato i lavori alla cooperativa. Prima del governo Renzi, imprenditori e caporali, che praticavano queste cose, rischiavano anni di galera, però l’articolo 81 del Job Act ha legalizzato la schiavitù, oggi si usa lavoro non pagato anche con la scusa dell’apprendistato.

Il cooperatore deve versare una quota del suo guadagno alla cooperativa per la quale lavora; alla cooperativa Codess di Padova, che fornisce lavoratori a 300 enti pubblici, per lavorare devi pagare una quota sociale di 4.000 euro, anche a rate, e si è pagati da 600 a 1.200 euro il mese, i soci ribelli sono espulsi. Le cooperative aderenti a Legacoop hanno il 75% di lavoratori immigrati, senza questi lavoratori, le cooperative agricole crollerebbero, colà lavorano a cottimo a circa 3 euro l’ora, per dieci ore il giorno, il letto è pagato dai lavoratori 200 euro il mese.

Nella cooperativa Dimac di Modena si cambiano i marchi di prosciutti di Romania e Polonia, per venderli come italiani, nel 2002 l’immigrato Ismail Jaouadi chiese denaro per il suo silenzio e fu ucciso; la maggior parte dei lavoratori stranieri sono irregolari, ora si spiega perché si vuole più immigrazione. Le segnalazioni fatte a ispettorato del lavoro, guardia di finanza, forze dell’ordine e procura non hanno sortito effetti.

Al consorzio PowerLog della macellazione, al quale aderivano 6 coop bolognesi, i soci pagavano 4.000 euro e avevano una buona retribuzione di 12,5 l’ora, entrato in  crisi, ha decurtato gli stipendi e poi nel 2010 è stato liquidato. Le cooperative di consumo ritengono di essere proprietarie di Unipol il cui presidente Consorte si era alleato con le assicurazioni tedesche; secondo un progetto, Unipol e BNL, poi finita in mani francesi, dovevano essere il braccio finanziario del PD.

L’Emilia è la regione italiano con l’export pro-capite più alto, nel 2014 Sotris spa è finita sotto inchiesta da parte della procura di Milano per aver bruciato rifiuti tossici nell’inceneritore della Società Hera di Ravenna, controllata dai comuni dell’Emilia, dagli investitori Black Rock, dalla banca Lazard e da cooperative bianche e di Lega Coop; i sindaci dipendono dai dividenti distribuiti da Hera e i politici dalle poltrone distribuite.

I maggiori dirigenti della multiulities Hera guadagnano circa 500.000 euro l’anno, quasi il doppio del presidente Obama; nel 2004 alcuni suoi dirigenti sono stati arrestati per smaltimento di rifiuti tossici nelle campagne di Forlì, nel 2014 la società è stata multata dall’Antitrust per abuso di posizione dominante. Libero e Report hanno denunciato questi fatti, però la politica non si è mossa; Hera aveva anche cercato di vendere un terreno dove erano stati interrati rifiuti tossici e non era stato bonificato, contro di essa la lega fece un’interrogazione senza risposta, però la magistratura penale non ha rilevato ipotesi di reato, poi il governatore della regione, Vasco Errani del PD, ha dato le dimissioni.

Al riguardo, ci sono state di omissioni di controllo da parte dell’agenzia Arpa, che doveva controllare la qualità dell’aria, e dei comuni; la commissione ecomafie ha aperto un’inchiesta, purtroppo è diretta da Alessandro Beratti, uomo del PD ed ex direttore di Arpa. Nel 2009 il tribunale di Napoli denunciò che nella sua zona Hera faceva  grandi affari, poi hanno arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa Nicola Cosentino del Pdl, referente dei casalesi; nel 2011 la regione Campania ha scelto il comune di Imola dove trasportare i suoi rifiuti pericolosi, pagando 365.000 euro a Hera e il resto al comune di Imola e ad Arpa.

Nel sistema mafioso si corre regolarmente il rischio di essere ammazzati, in quello cooperativo no, ma si corre anche meno rischio di essere inquisiti purché si operi nell’accordo, come nella mafia, la stretta di mano vale più di un contratto o della legge. Con questi sistemi, si finanziano le campagne elettorali e gli appalti sono assegnati a imprese amiche, i funzionari comunali informano gli imprenditori amici delle offerte dei concorrenti, che sanno che non vinceranno l’appalto ma, in cambio dell’omertà, vinceranno altri appalti.

Gli imprenditori di successo sono strettamente legati al mondo politico, le cooperative non conoscono l’opposizione e nelle assemblee si vota all’unanimità. La corte dei conti ha accertato che nel 2015 i comuni hanno speso 184 milioni in consulenze esterne affidate ad amici incompetenti, mentre all’interno del comune esistevano spesso funzionari competenti in grado di dare un parere; sempre per avere sostegno politico, i comuni elargiscono, a discrezione, soldi ad associazioni culturali e sagre, sembra un forma di racket.

Nel 2014 il governatore dell’Emilia Vasco Errani è stato condannato per aver finanziato una cooperativa del fratello, ha anche concesso, fuori termini, un finanziamento a una cantina; in qualche caso, le cooperative rosse si scontrano con quelle cattoliche, com’è successo tra Errani e Delbono, dimessosi su sollecitazione di Prodi; poi Errani è stato assolto da un giudice di magistratura democratica perché il fatto non sussiste, non è conveniente opporsi alle coop rosse.

La Regione Emilia è stata conquistata, in modo non sanguinario, dalla ndrangheta interessata anche al traffico di stupefacenti, al riguardo, ci sono stati 117 arresti, beni sequestrati per 100 milioni e 1800 sequestri di droga; Bologna è la capitale europea delle droghe sintetiche, la mafia collabora con la finanza che deve riciclare e il crimine si diffonde con la cattiva gestione della cosa pubblica.

Poiché la criminalità organizzata è interessata agli appalti pubblici, deve avere un rapporto con la politica e le coop, casalesi e ndrangheta subappaltano dalla coop e hanno speculato sul terremoto del 2012, i casalesi hanno investito tra Modena e Parma perché in quelle zone hanno vissuto i latitanti casalesi. Negli anni settanta la mafia è arrivata con il confino obbligato e con gli appalti ha intrecciato rapporti locali; al soggiorno obbligato arrivarono 3560 persone; ora 32 cosche si spartiscono l’Emilia Romagna e operano attraverso prestanomi.

Nella regione esistono bische clandestine, si fanno estorsioni, usura, traffico di stupefacenti, Don Mario Fini, della parrocchia di Santa Maria di Bologna, cura i rapporti con gli ex detenuti e quindi anche con la criminalità. Negli appalti pubblici la legge antimafia è aggirata, il certificato antimafia non è richiesto negli appalti privati, la cooperativa Enea appartiene al clan Nuvoletta, è inquisita dal tribunale di Napoli perché riciclava denaro; i Nuvoletta controllavano anche l’Icla di Napoli interessata anche alla Tav.

Aiutati dal soggiorno obbligato, i mafiosi si sono ben presto presentati come imprenditori e hanno cominciato a taglieggiare prima i conterranei, poi, per fare affari, si sono diretti verso gli imprenditori locali, intessendo anche rapporti con le amministrazioni locali. In Sicilia, dagli anni settanta, le cooperative rosse lavorano con le imprese della mafia, queste cooperative hanno anche costruito le case popolari di Palermo; con l’aiuto della mafia, i rifiuti tossici dell’Ilva di Taranto sono stati mischiati a materiali da costruzione.

Nel sud alcuni cavalieri del lavoro sono stati indagati per associazione a delinquere; in Emilia Romagna sono presenti tutte e tre le mafie, a volte c’è la guerra tra casalesi e ndranghetisti, mentre cosa nostra pare contare meno. La mafia è presentata come un fenomeno del sud che inquina il nord, in realtà ha molti collusi locali; un mafioso di Sant’Agata bolognese ha pestato un senegalese perciò è stato arrestato, il clan ha minacciato d’incendiare la caserma se non lo liberavano.

Negli appalti del sud le imprese possono lavorare solo con il benestare della mafia che risolve tutti i problemi con la burocrazia perché, come fanne la cooperativa in Emilia, controlla o è collegata con le amministrazioni locali; oggi la mafia, superata la linea gotica, operando tramite prestanomi, appare come un’associazione e un pezzo dell’imprenditoria italiana.

Gli amministratori di Reggio Emilia si recano a Cutro, in Calabria, per la processione, ci va anche Delrio, ex presidente dell’Anci e ministro del governo Renzi, il suo ministero è ricco e Delrio è stato valorizzato dai calabresi; Delrio ha accompagnato imprenditori cutresi dal prefetto, affermando che erano discriminati perché calabresi. Le inchieste di mafia, che coinvolgono l’Emilia, partono di solito da altre regioni, da Bologna s’intessono affari anche con i narcos colombiani, che hanno un deposito di droga nell’Hangar dell’aeroporto di Quito, un pilota austriaco trasporta la droga.

Visto il montare della mafia in regione, per fare un po’ di fumo, la regione Emilia Romagna ha approvato una legge sulla legalità con un osservatorio, anima l’operazione anche l’associazione Libera di Don Ciotti, sarebbe bastato applicare la legge e contrastare il lavoro nero. Il procuratore capo di Bologna, Enrico DE Nicola, del Movimento per la giustizia, con l’Unità sotto il braccio, lavorava in armonia con le altre istituzioni, con le quali dialogava e poi procedeva con le archiviazioni; il suo movimento e Magistratura democratica sono vicini al PD, ma anch’essi, come ha affermato Bruno Tinti, procuratore a Torino, sono centri di potere, cioè sono giocatori a un tavolo ed espressione della lotta per il potere.

De Nicola diceva che la separazione dei poteri era superata, preferiva parlare di autonomia e indipendenza del magistrato, per esso l’obbligatorietà dell’azione penale, in pratica, non esisteva, poteva archiviare una denuncia, rinviare sine die le indagini, dilatare i tempi dei processi o dare la precedenza ad alcuni processi, frenare o accelerare i procedimenti. Con un’ispezione ministeriale del 2009 si accertò che erano stati dimenticati in un armadio 2321 fascicoli, la procura affermò che erano fermi perché mancava la firma di magistrati andati in pensione, sembra tanto una scusa.

A Bologna il PD si finanziava per milioni con le feste dell’Unità, su un’area data in affitto dal comune a prezzo basso, poteva essere un caso di finanziamento occulto, un magistrato aprì un fascicolo e poi lo chiuse, il successivo sindaco di destra, Guazzaloca, non revocò la concessione. In regione il rito emiliano della tangente è dominante, perché il partito domina in tutte le istituzioni, soprattutto nelle coop.

A san Lazzaro, vicino Bologna, un poliziotto calabrese, Francesco Nocito, ha denunciato una cooperativa edilizia segnalando alla Lega Coop varie irregolarità, come se si trovasse ancora in Calabria, ha avuto telefonate anonime, danni alla serratura di casa e lettere con minacce di morte; poi è stato querelato per diffamazione dalla cooperativa e ha avuto un procedimento disciplinare per ostruzionismo nei confronti del presidente della cooperativa.

Gli abusi erano reali, ma i reati di truffa e concessione in sanatoria illegittima, erano prescritti, perciò il poliziotto denunciò il pm di Ancona che doveva indagare sui magistrati bolognesi; però ad Ancona persero il fascicolo, che strano! Il poliziotto ripropose la denuncia, la spedì a Bologna e l’indagine fu assegnata al pm Gustapane che perciò avrebbe dovuto indagare su se stesso. Il poliziotto denunciò il sindaco del pd  Macciantelli e la denuncia finì ancora sulla scrivania del pm Gustapane che affidò le indagini alla guardia di finanza di Bologna, che stava trattando con il comune l’acquisto di un terreno per una loro cooperativa edilizia.

L’assessore all’urbanistica era anche direttore dei lavori della cooperativa Cesi che doveva costruire gli appartamenti, il cui terreno non era previsto nel piano regolatore; la cooperativa aveva sede entro la caserma di San Lazzaro e ciò era vietato, il comune offri la licenza per le case senza bandi e senza piano regolatore, tuttavia, la magistratura e la guardia di finanzia presero a indagare sul poliziotto. Grazie all’omertà, a Bologna anche i militari possono essere massoni; Nocito si era trasferito al nord perché odiava la mafia, alla fine della storia, fu spostato a un reparto di secondo piano. Sembra un collage di abusi, irregolarità, omissioni di atti d’ufficio e conflitti d’interesse.

A causa soprattutto delle lunghe liste d’attesa e della mancanza di posti in ospedale, in Italia 1,5 milioni di cittadini aderiscono alle cooperative sanitarie riunite in Sani Coop, alla quale aderiscono 150 cooperative sanitarie, il sistema vorrebbe ospitare i medici di famiglia nei centri commerciali, facendoli diventare dipendenti delle coop, con riduzione dei costi e riduzione dell’imposta sul reddito del 40% sui profitti.

In Lombardia questo sistema è legato alla caritas; i piani assicurativi prevedono quote da 10 - 120 e 220 euro l’anno, con prestazioni diverse; con la cooperativa Uni salute, Unipol sta aprendo dei centri medici. Nel progetto, la regione Emilia Romagna è la più avanti del resto d’Italia, invece di ridurre sprechi e inefficienze della sanità pubblica, con questo sistema si vorrebbe risparmiare e fare profitto; sono 2.500 i medici associati a queste coop sanitarie. Adesso Lega coop consente il pagamento dei ticket sanitari nei suoi supermercati, per ridurre gli sprechi, si vogliono esternalizzare dei servizi sanitari alle cooperative, con lavoratori pagati 800 euro il mese, le pulizie degli ospedali sono già controllati dalle coop.

Libera è un’associazione antimafia che ha come partner Unipol e la Lega coop, si finanzia con beni confiscati alla mafia, raccolta libera, 8%° Irpef; i comuni assegnano all’associazione e a delle cooperative immobili e terreni agricoli dove si producono beni venduti nelle cooperative di consumo. Libera è diretta da Don Ciotti che lotta contro mafia e corruzione, ha fondato anche il gruppo Abele, una comunità di accoglienza e la lega italiana contro l’Aids; tutte insieme, queste associazioni hanno un patrimonio immobiliare di milioni.

Sono sostenitori di Don Ciotti, che appare spesso in televisione, Violante, Caselli, Chiamparino, D’Alema, Bassolino e Castiglione. Libera riceve premi ed ha tra gli sponsor la cooperativa Unieco di Reggio Emilia che fa lavorare società della ndrangheta; nel sud quelli che si presentano in nome di Libera, a volte sono legati alla mafia, a sua volta, libera è legata alla sinistra. La regione Lazio ha finanziato Libera che ha accolto i rifugiati a Lampedusa; Libera è finanziata anche dal ministero dell’istruzione.

L’associazione usa a fini politici i familiari delle vittime della mafia che,  spesso, non sono nemmeno invitate alle sue adunanze dove spiccano i politici. Filippo Lazzara, un ragazzo siciliano, che lavorava in nero per Don Ciotti, ha denunciato infiltrazioni mafiose nell’associazione e chiesto un contratto regolare, perciò fu picchiato da Don Ciotti, lo denunciò, poi ricevette da lui una somma di denaro e ritirò la denuncia.

Il giudice De Grazia, non sostenuto da Libera, ha proposto una legge per vietare ai sorvegliati speciali di mafia di fare propaganda elettorale; oggi nove omicidi su dieci della ndrangheta sono senza colpevoli; lo stato non riconosce lo status di vittima della mafia e a volte dà la scorta a discrezione, Libera accoglie ex detenuti, tra i quali ci sono anche mafiosi. La coop Adriatica vende prodotti agricoli di Libera provenienti da terreni agricoli confiscati alla mafia.

Sull’utilizzo di questi beni la procura di Caltanissetta ha accusato i giudici di corruzione, i beni sono assegnati dai comuni, con l’aiuto di un’Agenzia nata allo scopo, i beni in gestione sono 11.550; generalmente vincono le associazioni assegnatarie sostenute dalla politica, ma non si conoscono gli assegnatari e i criteri seguiti nelle assegnazioni. Come sua sede romana, Libera ha ricevuto un immobile originariamente destinato agli indigenti e che perciò ha avuto un cambio di destinazione; con la scusa di garantire la continuità produttiva, le aziende tolte alla mafia ricevono aiuti di stato.

Nel 2016 la spesa per gli immigrati raggiungerà i 4 miliardi, il 50% per le strutture di accoglienza, il 25% per il soccorso in mare e il resto per le cure sanitarie e i minori; i Cara o centri d’identificazione ricevono per ogni immigrato 30 euro il giorno. L’immigrazione è diventato un business che dà anche lavoro, nel Cara di Mineo – Catania lavorano 250 persone, per 4.000 immigrati; a incassare sono cooperative tra cui La Cascina di Comunione e Liberazione.

In Italia le cooperative vedono negli immigrati un business, in Sicilia tra le beneficiarie vi è la cooperativa Sisifo legata alla Lega Coop, la cooperativa Sant’Angelo sulla Sila ammassa in un locale 60 persone in condizioni igieniche spaventose. A Reggio Emilia gli immigrati sono usati per montare gli stand alla festa dell’Unità, nel febbraio 2016 i Nas hanno sequestrato, per le pessime condizioni, sette centri di accoglienza di Avellino.

Il Cara di Policoro in Calabria è stato dato in affidamento diretto, per un milione di euro l’anno e il Viminale non ha verificato l’adeguatezza della struttura, questo business ha poca trasparenza e, per non turbare i contribuenti, non se ne conoscono i veri costi per lo stato e i veri profitti privati; in Italia sta arrivando manodopera docile e a basso costo che accetta tutti i lavori, chi li fa entrare sa che rende più della droga, lo ha detto anche Buzzi; a Napoli gli immigrati, per farsi accettare come rifugiati, dopo aver pagato gli scafisti, possono comprare anche documenti falsi (Coop Connection – Antonio Amorosi – Ed. chiarelettere).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (29/10/2016)

ITALIA

Nel 1893 nacque la banca d’Italia, partecipata dalla fusione di quattro banche centrali autorizzate a stampare banconote dagli stati italiani; in quell’anno la Banca di Roma, controllata dalla chiesa, come ultimo exploit,  fece stampare banconote per 60 milioni di lire, invece delle 113 autorizzate, che le permise di concedere finanziamenti di favore agli amici.  Nel 1927 la Banca d’Italia ottenne la concessione esclusiva all’emissione di banconote convertibili in oro, nel 1936 fu varata la legge bancaria che separava le banche commerciali da quelle d’affari e le banche ordinarie da quelle bere a medio e lungo termine, la banca mista era vietata.

Dopo la prima guerra mondiale fu sospesa la convertibilità delle banconote in oro e ammessa la loro convertibilità in dollari, a loro volta convertibili in oro; però nel 1971 gli Usa sospesero la convertibilità dei dollari in oro. Nel 1976 la Banca d’Italia era acquirente residuale dei titoli di stato emessi, cioè li acquistava alle aste dopo i privati, italiani o stranieri; nel 1979 l’Italia entrò nello SME o sistema di cambi fissi europei e nel 1981 ci fu il divorzio tra Bankitalia e Tesoro, nel senso che fu tolto alla Banca d’Italia l’obbligo di acquistare titoli pubblici.

La conseguenza fu che non poteva più calmierare i tassi d’interesse, che perciò aumentarono e fecero aumentare anche il debito pubblico. Il 1992 fu un anno di crisi per l’Italia, si privatizzarono le banche pubbliche dell’Iri e si stabilì che il tasso di sconto era fissato dalla Banca d’Italia e non dal Tesoro; nel 1993 fu anche proibito a Bankitalia di concedere anticipazioni in c/c al Tesoro. Nel 1999, con la nascita dell’euro, il privilegio del controllo sull’emissione monetaria fu tolto a Bankitalia e conferito alla BCE.

Oggi la Banca d’Italia è una banca privata partecipata da banche e assicurazioni private, all’inizio le quote azionarie erano riservate, ma nel 2005 ne fu reso l’elenco; il suo ruolo di vigilanza sulle banche rappresenta il più grande caso di conflitto d’interesse del paese; nei paesi occidentali, il proprietario della banca centrale è lo stato, invece in Italia e Usa i privati, cioè le banche che, tramite la banca centrale, esercitano indirettamente l’attività monetaria, condizionando la politica di bilancio e quella monetaria dello stato e appropriandosi del signoraggio monetario; i presidenti Usa, Jefferson e Lincoln, avevano già paventato tutti i possibili rischi e pericoli.

A livello nazionale o internazionale, le interconnessioni finanziarie sono molteplici, tra l’altro, l’istituto di vigilanza delle assicurazioni o Ivass è presieduto dal direttore generale di Banca d’Italia; nel 2008 il governo chiese che il capitale della Banca d’Italia, a causa della privatizzazione delle maggiori banche, tornasse nelle mani dello stato, dal 2014 la quota massima di ogni partecipante avrebbe dovuto essere del 3%-5% e nel 2016 si sarebbe dovuto procedere al riordino della proprietà, aspettiamo con ansia.

Nel 2014 la vigilanza sulle 14 maggiori banche italiane è passata alla BCE, tra i compiti rimasti alla Banca d’Italia, oltre la vigilanza bancaria, c’è quello della tesoreria unica per conto del Tesoro e degli enti locali, che, per gli enti locali, nacque nel 1984, con conti fruttiferi e infruttiferi, presso le tesorerie provinciali, secondo la provenienza delle somme. Tra gli altri compiti di Bankitalia, questa, partecipa, con una quota, agli utili sul signoraggio e per l’Italia ha la concessione per la stampa e la distribuisce delle banconote per conto della BCE; per controllare il credito, Bankitalia gestisce anche la centrale rischi dei clienti affidati delle banche. 

La BCE ha anche il compito di fissare i tassi di riferimento e l’euribor, che hanno preso il posto del vecchio tasso di sconto della banca centrale nazionale, ha il compito di mantenere, con il controllo delle emissioni monetarie, la stabilità dei prezzi, cioè di contrastare l’inflazione, però in controtendenza, con il QE, mira a contrastare la deflazione, che è l’opposto dell’inflazione. La BCE, come Bankitalia, ufficialmente è indipendente dalla commissione europea e dai governi dell’Eurozona; Bankitalia è socia per una quota della BCE, che dà pareri legislativi alla commissione e ai governi, la vigilanza sulle banche centrali è svolta dalla BCE.

Ex dirigenti di Bankitalia sono diventati dirigenti di banca o uomini di governo, ledendo così i principi di autonomia e alimentando i casi di conflitti d’interesse, facendo apparire il governo non autonomo da Bankitalia; i sindacalisti di Bankitalia, assieme al direttorio della banca, gestiscono assunzioni e promozioni, anche senza concorso, assunzioni e promozioni sono pilotate. Per conquistare il consenso da parte di militari, politici, chiesa e uomini d’affari, la banca d’Italia, come fanno il comune di Roma, gli enti pubblici con sede a Roma e la chiesa stessa, a Roma concedono immobili di proprietà in locazione, a un prezzo stralciato. In Italia, i rapporti tra politici, banchieri, imprenditori e uomini di chiesa sono, in genere, amicali.

La commistione tra banche e affari, senza la vigilanza, ha favorito il crack Parmalat e di varie banche popolari, con culpa in vigilando anche della Consob; le omissioni della vigilanza, generalmente, non sono state perseguite dai tribunali. Nel caso Parmalat, la centrale rischi non funzionò bene o non fu resa operativa, la governance delle banche è stata perciò scossa da scandali, anche a causa di commistioni tra controllori e controllati, i primi sono anche nominati dai secondi.

L’ex ministro del Tesoro, Saccomanni, già direttore generale di Bankitalia, per rivalutare il patrimonio e superare i stress test della Bce, aggirando le norme europee sugli aiuti di stato, ha consentito alle banche di rivalutare alcuni attivi di bilancio. Oggi la vendita proposta di quote della banca d’Italia superiori al 5%, potrebbe essere fatta anche a favore di banchieri esteri, perché da parte del governo non si parla di nazionalizzazione di Bankitalia, ma solo di redistribuzione delle quote possedute dalle banche.

La Banca d’Italia è creditrice dello stato per circa 400 di miliardi di euro, come acquirente di titoli di stato fruttiferi con il denaro che stampa, come dire che nazionalizzando la banca, si ridurrebbe il debito pubblico della stessa cifra. L’oro della banca centrale, pari a 100 miliardi di euro, appartiene all’Italia perché acquisito con le eccedenze valutarie e commerciali, si tratta di 2450 tonnellate, depositate per la metà presso la stessa banca centrale e, per l’altra metà, depositate in Svizzera, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francoforte, come garanzia per la BCE; Bankitalia partecipa anche al signoraggio monetario della BCE, che è un guadagno sottratto allo stato.

Quelle italiane sono le terze riserve auree del mondo, dopo Usa e Germania, ma la Banca d’Italia ha anche riserve in valute estere, soprattutto dollari. Qualcuno mette in  dubbio che nelle riserve Usa esista veramente l’oro dichiarato; in Usa pare che sia conservato anche l’oro del Vaticano, che così mostra di fidarsi più dell’America che dell’Italia. Alcuni paesi, sfruttando l’aumento del prezzo dell’oro, determinato dalla crisi, dall’instabilità monetaria e dall’inflazione, hanno cominciato a vendere quello delle riserve, in Italia la vendita farebbe anche diminuire il debito pubblico.

La maggior parte dell’oro del mondo è depositato presso le banche centrali, cioè non è utilizzato in oreficeria o nell’industria, la Banca d’Italia non ha approfittato dei maggiori prezzi per venderlo, invece nel 2004 ha fatto un accordo con la BCE e le banche centrali degli altri paesi dell'Unione, che gli ha consentito di venderne solo per 9,5 miliardi di euro l’anno, accade ai paesi non sovrani che, con le vicende belliche, sono anche spossessati del loro oro.

Esistono rapporti incestuosi e conflitti d’interesse tra Bankitalia e banche, i casi Bazoli e Profumo lo dimostrano, il governo lavora spesso sotto dettatura di Bankitalia, che lavora per le banche; cioè la banca d’Italia dipende dalle banche, è autonoma rispetto al governo, ma questo non è autonomo rispetto alla banca d’Italia; ciò detto, anche se la costituzione garantisce l’autonomia degli organi costituzionali ma non della banca centrale.

In banca d’Italia dirigenti e impiegati (7.000) sono coperti di privilegi, i dirigenti hanno anche una carta di credito che consente loro di spendere liberamente fino a 10.000 euro il mese, possono  andare in  pensione anche a 50 anni e poi, se sono chiamati, andare a lavorare per il governo, banche ed enti pubblici e privati. La banca d’Italia, per conto delle banche associate, ha difeso anatocismo e commissione massimo scoperto sui conti correnti.

In Italia i costi dei conti correnti sono maggiori che nella UE, l’ha rilevato anche l’Antitrust, al riguardo, l’associazione dei consumatori Adusbef ha difeso in giudizio i suoi associati, anche i mutui italiani sono più cari; da evidenziare che, per lo scandalo subprime, il dipartimento di giustizia Usa, con la class action collettiva dei ricorrenti, ha condannato le banche operanti in Usa a pagare una multa di 128 miliardi di dollari. Nel 2007 il governo Prodi, per agire collettivamente in giudizio contro le banche, approvò la class action anche in Italia, ma poi il governo Berlusconi ne svuotò la portata.

Al fondo interbancario di garanzia sui depositi, gestito dalla Banca d’Italia, partecipano le banche in forma di spa, invece le banche cooperative hanno partecipato a un altro fondo di garanzia, la garanzia copre i depositi fino 100.000 euro, comunque, anche la borsa è collusa con le banche, perciò non può porre freni alle oscillazioni speculative giornaliere di borsa. Le banche cambiano le condizioni dei conti correnti a loro piacere e i reclami sono tanti, hanno qualificato ad alto rischio i BTP e hanno raccomandato i depositi a interesse zero in Germania e i titoli della Banca Lehman Brothers, che poi è fallita, perciò nel 2015 un giudice di Cuneo ha condannato una banca.

Il progetto propagandistico “patti chiari” delle banche non ha funzionato, come non ha funzionato l’arbitro bancario di Bankitalia o ombudsman o difensore civico, che avrebbe dovuto dirimere le controversie, l’arbitro fischiava solo a favore delle banche; però Bankitalia, per queste affermazioni e per le altre sue azioni, ha deciso di denunciare per diffamazione l’associazione dei consumatori Adusbef di Elio Lannutti.

Dal 1996 fu varata una legge antiusura, non praticata solo da privati che prestano a strozzo, esercitando il credito anche abusivamente, ma era praticata, con le voci delle varie spese in conto corrente, anche dalle banche; in quella occasione, Adusbef ha accusato le banche d'essere protette da Bankitalia; il protesto bancario, con l’iscrizione nella centrale rischio e la revoca dei fidi bancari, era l’anticamera dell’usura privata, che però era praticata anche dalle banche con i Taeg elevati. La legge sull’usura, che fissava un tasso soglia, era osteggiata da Bankitalia e da parte dell’informazione.

Nel 2011 la Corte di Cassazione ha sancito che anche la commissione massimo scoperto deve essere inclusa nel calcolo del tasso soglia o Taeg, cioè il tasso effettivo globale comprendente interesse e altri ammennicoli, Bankitalia era di parere contrario. Il tasso soglia, oltre il quale c’era l’usura, era il tasso medio di mercato, rilevato trimestralmente da Bankitalia, il decreto sviluppo del 2012, sotto sollecitazione bancaria, lo aumento di diversi punti e perciò Adusbef denunciò per concorso in usura la banca d’Italia, alla procura di Trani, che nel 2014 diede ragione all’associazione, interpretando così la legge non a uso dei banchieri.

Il pm di Trani, Michele Ruggiero, aveva già condannato American Express per le carte revolving usuraie e aveva messo sotto processo le società di rating, per la manipolazione dei rating sull’Italia e per la manipolazione dei tassi euribor. L’anatocismo, cioè interessi che producono trimestralmente altri interessi a favore della banca, era vietato dall’art.1283 del cc, ma ugualmente praticato dalle banche e tollerato dalla Banca d’Italia, fu debellato dalle battaglie giudiziarie di Adusbef. La corte costituzionale, su azione di Adusbef, nel 2012 dichiarò incostituzionale la legge del 10/2011 che, contro una sentenza della Corte di Cassazione del 2010, autorizzava l’anatocismo; anche il recente  decreto salva banche è sospettato di violare le norme europee.

Nove cooperative rosse di distribuzione di Veneto ed Emilia hanno raccolto 14 miliardi di risparmio dai soci, violando la legge bancaria che demanda alla banca d’Italia l’autorizzazione per l’esercizio del credito, poi hanno utilizzato questo denaro per speculazioni finanziarie, quindi, hanno chiuso i bilanci in rosso per 135 milioni; promettevano prelievi a vista, interessi convenienti e poche spese sui conti.

Gli impieghi erano stati fatti soprattutto nel settore immobiliare, bancario e assicurativo, all’interno dei punti vendita c’erano i promotori, nel 2013 Adusbef scrisse a Bankitalia segnalando questo esercizio abusivo del credito e della raccolta di denaro. Anche in questi casi emersero falsi in bilancio, siano essi reati o meno, le coop facevano i broker con i soldi d’ignari risparmiatori, questi comportamenti fraudolenti furono adottati con il consenso o l’indifferenza del controllore o autorità di vigilanza. Comunque Bankitalia si difende spesso affermando di essere stata ingannata.

Nello stress test della BCE del 2014 sulle banche, sono state coinvolte 25 banche dell’Unione, tra cui 9 italiane, considerate sottocapitalizzate, malgrado la rivalutazione degli attivi, come detto in precedenza; dodici banche europee si sono adeguate, riportando il patrimonio sopra la soglia dell’8% dell’attivo, come desiderato dall’Unione. Tuttavia, nelle gestione bancaria pesano più gli impieghi speculativi a rischio, che lo scarso capitale proprio, anche se poi le perdite su crediti  decurtano il capitale netto, cioè il patrimonio della banca,  che dovrebbe, per conseguenza, essere svalutato.

Gli impieghi finanziari nel mercato internazionale sono rischiosi e perciò oggi le banche preferiscono fare intermediazione finanziaria proponendo ai risparmiatori le gestioni patrimoniali, cioè guadagnando commissioni, comunque vadano le cose; però, a causa dell’abbondante liquidità, regalata anche dalla BCE, con i soldi in deposito da loro amministrati liberamente, continuano a fare impieghi speculativi, il che porta ai dissesti bancari. Con il default delle piccole banche, la banca d’Italia, d’accordo con il Tesoro, nomina i commissari a gestire le banche in amministrazione straordinaria, com’è accaduto ad alcune banche popolari.

Tra le altre cose riguardanti le piccole banche, la Banca Desio è stata indagata dalla guardia di finanza per trasferimento a Lugano di somme guadagnate in nero da imprenditori, Banca Carige, su segnalazione alla procura di Adusbef, si è distinta nel riciclaggio, i soldi furono poi rimpatriati grazie allo scudo fiscale di Tremonti. Tuttavia Carige e Monte Paschi, stranamente, non sono stati commissariati da Bankitalia, MPS andò in crisi con l’acquisto maggiorato di Antonveneta, per dieci miliardi, coperti con derivati perché non aveva tutti i mezzi, Bankitalia aveva concesso il nulla osta all’operazione. Il presidente di MPS, Mussari, anche presidente dell’Abi, godeva del consenso di Bankitalia.

Con la crisi recente di piccole banche, Renzi ha trasformato le banche popolari in società per azioni, sottoposte alla vigilanza; Banca Etruria prestava soldi ai membri del CDA, per decine di milioni di euro, senza garanzie, al riparo dei servizi ispettivi di Bankitalia e con falsi in bilancio, perciò è stata multata. La banca delle Marche è stata accusata di associazione a delinquere e appropriazione indebita, è stata sottoposta ad amministrazione straordinaria e ora famiglie e imprese del suo territorio, a causa della distruzione dei loro risparmi, sono in crisi.

Un direttore della banca di Credito di Siracusa voleva andare alla procura della repubblica per denunciare gli ispettori e la banca df’Italia, per collusione a danno di risparmiatori e correntisti. La cassa di risparmio del personale Bankitalia, interna alla banca, segue fini mutualistici, però ha ricevuto un’ispezione molto negativa da parte della vigilanza, ora pare che i vertici della banca vogliano impossessarsene.

Il decreto 161/1998 chiede il requisito di onorabilità per i dirigenti delle banche, però la norma deve essere elastica perché è interpretata a uso e consumo degli amici; a causa di una gestione allegra, nel 2015 le sofferenze bancarie ammontavano a 185,5 miliardi, perciò la banca d’Italia era impegnata a creare una bad bank, per addossarne le perdite alla collettività. I prestiti a tasso agevolato della BCE per l’economia sono finiti nelle mani dei banchieri, che li hanno utilizzati non per l’economia, ma per acquistare titoli di stato o fare altre speculazioni.

In Italia l’informazione non è indipendente, c’è la corruzione e gli scandali di Bankitalia sono nascosti, i suoi uomini si ritengono intoccabili, seguono l’omertà e favoriscono gli amici; la politica monetaria delle banche centrali non ha risolto la crisi, ma ha aumentato deficit e debiti pubblici, la gente ha ridotto i consumi, le imprese non investono e la disuguaglianza aumenta. Mario Draghi è stato dirigente di Goldman Sachs, i tecnocrati che vogliono governare sono solo dalla parte delle banche.

L’Unione Europea è una finzione perciò non funziona, invece la BCE e il controllo della moneta sono poteri reali, fino ad oggi le banche europee hanno ricevuto aiuti per 1114 miliardi, ma l’economia non si è ripresa; in Europa non si muove foglia che Angela Merkel non voglia, senza una vera integrazione, l’Europa potrebbe crollare su se stessa. Gli stimoli della BCE non hanno aiutato le banche commerciali, perciò diverse banche centrali hanno allentato la politica monetaria, la redditività delle banche è diminuita e le assicurazioni sono a rischio.

Dal 2014, 120 banche europee sono sotto il controllo della BCE, tra queste 14 banche italiane, lo scopo è evitare rischi sistemici, con gli stress test si vuole garantire la stabilità delle banche; per le banche minori, la BCE agirà in collaborazione con le autorità nazionali, al primo punto del piano c’è la loro ricapitalizzazione. Per le banche italiane sono sotto osservazione i crediti d’imposta inseriti nei bilanci delle banche, perché visti come aiuti di stato.

Però, prima di fare questo rilievo, sarebbe stato meglio procedere con un’armonizzazione fiscale; dopo la crisi del 2008, molti paesi erano intervenuti a favore delle loro banche, come Austria, Spagna, Olanda, Svizzera e Germania, la cui Commerzbank è stata in parte nazionalizzata e ha ricevuto sostegno dallo stato. Il paese più impegolato con il sistema bancario è la Germania; in Europa le garanzie statali prestate alle banche sono pari 1.300 miliardi, le banche tedesche, utilizzando risparmi ed eccedenze valutarie commerciali con l’estero, si sono avventurate in investimenti ad alto rischio, come i derivati, in tutto il mondo.

Le banche tedesche hanno ricevuto aiuti per 247 miliardi, quelle inglesi per 163, quelle spagnole per 576, l’Olanda per 51, l’Irlanda per 48 e la Grecia 42; quelle spagnole e greche le abbiamo salvate anche noi italiani, con 60 dei nostri miliardi, tramite il fondo salva stati, invece, visti i nostri problemi, dovevamo esserne esonerati; le società di rating e la commissione europea non facevano altro che attaccare il nostro debito pubblico, aumentato anche di quei 60 miliardi.

Ora la commissione europea vuole aprire un’indagine solo sulle banche dei paesi Pigs mediterranei che sicuramente hanno operato in maniera disinvolta; però il suo vero obiettivo, anche se malcelato, sembra soprattutto quello di salvare il Nord Europa e le sue banche; rispetto all’Unione Europea, i nostri politici non hanno saputo tutelare gli interessi italiani. Purtroppo però, le banche, con i loro conti di corrispondenza interbancari, con i loro impieghi nei fondi speculativi internazionali e con il credito estero a paesi indebitati, sono interconnesse e ora rischia l’effetto domino anche l’Italia (“La Banda d’Italia” di Elio Lannutti – Ed. Chiarelettere).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (22/10/2016)

OCCIDENTE

Il dominio occidentale nel mondo è alla fine, secondo il Fondo Monetario, nel 2015, in termini reali, cioè senza tener conto dei cambi ufficiali tra monete, i paesi emergenti hanno prodotto il 58% del pil mondiale e quelli ricchi ex colonialisti il 42%; nel 2016 il pil dei primi è aumentato del 4,2%, quello dei secondi dell’1,6%, il pil cinese è di 20.880 miliardi i dollari, quello Usa di 18.550 miliardi; Cina e India ospitano quasi il 40% della popolazione mondiale, soprattutto l’Asia si sta sviluppando velocemente (Vincenzo Comito – Sbilanciamoci info 14/10/2016).

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L’accordo CETA di libero commercio e investimenti tra EU e Canada sarà ratificato alla fine di quest’ottobre, è simile al TTIP tra Usa ed EU, al momento rimandato, ne potranno beneficiare anche multinazionali EU e Usa con sede in Canada. Il CETA sancisce il dominio delle multinazionali sugli stati, ha un sistema arbitrale di risoluzione dei conflitti dominato dalle multinazionali.

Tra UE, Usa e Canada le tariffe doganali sono già basse, perciò il libero commercio già esiste, con quest’accordo si mira soprattutto a eliminare le barriere non tariffarie, deregolamentando e abolendo leggi statali a favore dei cittadini, della salute e dell’ambiente; il CETA tutela gli investimenti transazionali di qualsiasi tipo, ai governi è vietato impedire l’esportazione dei profitti. I servizi pubblici sono esentati dal trattato solo se concessi senza scopo di lucro e senza concorrenza con i privati, cosa che oggi si verifica raramente.

Sarà proibito nazionalizzare servizi già privatizzati, i regolamenti tecnici non potranno restringere il commercio, gli appalti pubblici devono essere liberalizzati e le istituzioni finanziarie devono operare liberamente; un apposito organismo di tutela, dominato dalle lobby, avrà il compito di rimuovere gli ostacoli al commercio e agli investimenti e dovrà vigilare per la libertà di commercio e investimento.

Le disposizioni sul commercio possono essere modificate, ma quelle sugli investimenti devono rimanere in vigore per venti anni. La commissione europea ha richiesto l’approvazione al trattato anche da parte dei parlamenti statali, intanto questo entra provvisoriamente in vigore, solo  con il voto del Consiglio europeo e del parlamento europeo (Voci dall’Estero - di Peter Rossman 17/10/2016).

ITALIA

La Banca d’Italia ha segnalato che, rispetto al 2007, il pil italiano è diminuito del 10% e gli investimenti del 25%, la disoccupazione è all’11,5%, le esportazioni sono aumentate del 10%, ma il boom c’è stato soprattutto con i paesi extra UE, con un aumento del 30%. A causa della restrizione della domanda interna, oggi il commercio estero è attivo per 40 miliardi di euro; con la crisi, i prezzi degli immobili si sono ridotti del 20%, perciò sono aumentate le compravendite, che però, con l calo della domanda, sono ancora ridotte del 10% rispetto al 2010.

Grazie ai bassi tassi d’interesse, dovuti all’abbondante liquidità bancaria derivante anche dal QE, aumentano i prestiti alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione, ma non quelli alle imprese, che sofffrono per il calo della domanda interna e hanno ancora impianti sottoutilizzati. Il debito pubblico aumenta, però si è allargata la quota in mano alla Banda d’Italia, che appartiene ai soliti ignoti (fonte: Maurizio Sgroi).

EUROPA

La Merkel ha sempre accusato l’Italia di non rispettare patti e trattati, ora, violando il trattato di Maastricht del 1992, che introdusse la cittadinanza europea, ed emulando la Gran Bretagna, in Germania il governo tedesco sta preparando un disegno di legge che, se approvato dal parlamento, impedirà ai cittadini dell’Unione, residenti in Germania, di beneficiare del welfare tedesco. Nei paesi più ricchi della UE il 5% dei sussidi di disoccupazione sono corrisposti a cittadini di altri paesi, in Germania il 14% dei cittadini di altri paesi europei riceve dei sussidi e l’opinione pubblica non vuole sostenere il costo per l’accoglienza degli immigrati dal Medio Oriente.

Nei negoziati sul Brexit, l’Unione Europea ha già dichiarato che la Gran Bretagna non può usufruire dei benefici del mercato comune se non accetta la libera circolazione delle persone, ciò malgrado, la Gran Bretagna pare orientata a scegliere chi accogliere o meno tra i cittadini europei. Sono 14 milioni i cittadini europei residenti in un altro paese europeo e il 30% di loro non ha un’occupazione stabile (Fondazione CDF). Con un referendum, la Svizzera, che non è nell’Unione, ha voluto che i posti di lavoro liberi  fossero offerti prima agli svizzeri.

 

 

Sull’Unione Europea vale la pena di leggere il libro “Euro sprechi” di Roberto Ippolito. La corte dei conti europea ha calcolato che nel 4,4% dei pagamenti europei ci sono delle irregolarità, il bilancio di previsione del 2014 ha previsto spese per 142,5 miliardi di euro, però non mancano le spese fuori bilancio; i corsi di formazione professionale sono stati pagati a una società a un prezzo gonfiato di 13,8 volte, rispetto a quanto da essa pagato ai suoi subappaltatori.

A causa dei mancati controlli, le maggiori irregolarità sono negli appalti pubblici, accade anche in Italia, varie volte si è affermato che le disponibilità dell’Europa sono limitate, in realtà, queste hanno consentito sprechi e hanno favorito la corruzione. Il trattato di Maastricht prevede un tetto al 3% per il deficit dei bilanci degli stati, però il deficit del bilancio dell’Unione è del 4,4%, la commissione europea, che redarguisce l’Italia per i suoi deficit, non ne è imbarazzata.

Sprechi e mancanza di controlli favoriscono il saccheggio della cassa, forse si ritiene che l’Unione stia affondando, perciò tanti rubano, non è sprecone, come afferma la Merkel, solo il governo italiano. Gli italiani sono entrati in Europa perché incapaci di riformarsi e ne sono state le prime vittime, la commissione europea invece di orientare e controllare le spese degli stati e l’uso delle sue sovvenzioni, preferisce multare.

L’UE pare solo preoccupata di salvare dalla sua dissoluzione la sua burocrazia e la sua classe politica, che vogliono conservare privilegi ed emolumenti, ha poco rispetto per i cittadini La corte dei conti europea, che ha sede nel Lussemburgo, accusa di usare male i soldi del contribuente, troppe spese, fatte con i soldi europei, non sono conformi alle norme finanziarie della UE, manca la trasparenza, molte irregolarità sfuggono anche alla corte, la responsabilità per i mancati controlli ricade sulla commissione che, a sua volta, accusa gli stati di non controllare.

L’Unione è considerata una vacca da mungere, anche se riceve contributi dagli stati per 94,9 miliardi, compartecipazione all’Iva per 17,7 miliardi e incassa diritti agricoli e doganali per 16,4 miliardi. L’UE concede sovvenzioni agli amici anche fuori della normativa, la corruzione colpisce tutti gli stati, i quali non rispettano le regole, però la Merkel accusa solo l’Italia di non rispettare le regole.

L’8% delle spese dell’Unione è soggetto a tangenti, perciò la corruzione è elevata, la commissione ha finanziato terreni seminativi spagnoli, poi utilizzati per fare una pista per motocross, ha finanziato pascoli di diversi paesi, mai realizzati. La commissione avrebbe dovuto avvertire il Consiglio delle irregolarità, con flussi di denaro che si dirigono anche verso paesi poveri con i quali si hanno accordi di partnerato, gli sprechi fanno la felicità di politici e burocrati che, naturalmente, sono gli europeisti più convinti.

L’Unione ha tanti uffici vuoti e inutilizzati in tutti i paesi, i benefici riconosciuti ai suoi dipendenti sono molto ampi, la commissione non controlla la destinazione del denaro che elargisce; probabilmente, distribuendo favori con i denari, cioè stipendi e sovvenzioni, con le gare o meno, perché non finisca la pacchia, ritiene di riuscire a tenere legati a se i vari paesi, ma questa operazione si chiama corruzione politica occulta.

In Portogallo i docenti coinvolti in un programma del fondo sociale europeo hanno ricevuto dalla commissione compensi diversi da quelli stabiliti nella convenzione e hanno fatto meno ore di quelle previste, retribuzioni eccessive di questo genere sono state corrisposte anche in altri paesi. Sembra che la burocrazia degli stati e delle Unioni di stati, alleata con la politica, debba per forza alimentare il parassitismo, lo vediamo anche in Italia.

Per i corsi di formazione, l’Unione paga anche formatori impreparati, per questa voce la Polonia, dal 2008 al 2015, ha ricevuto 17 miliardi di euro, invece in Olanda ai corsi di formazione sono caricate spese di consulenza riguardanti altre operazioni. Si rimborsano spese a dipendenti senza documentazione o per attività non attinenti al progetto; in Romania, il compenso orario per chi studia i nano materiali è il triplo di quello di mercato, i subappalti si fanno senza gara e sono assegnati sulla base dei costi stimati e non di quelli effettivi, il 7% delle spese per appalti sono irregolari, accade anche in Italia.

Il Fondo europeo regionale ha finanziato un’autostrada tedesca, presentata come urgente, dopo la sua realizzazione, il traffico è risultato la metà delle previsioni, mentre le spese di realizzazione sono state maggiorate del 50%. Polonia, Spagna, Grecia e Germania assorbono il 62% delle spese europee per la viabilità, in genere, si preferisce creare autostrade invece che superstrade, spendendo il doppio; rispettando i vecchi tracciati stradali, si sarebbe risparmiato l’acquisto dei terreni da espropriare, così i costi superano del 43% i preventivi e la spesa prevista è spesso rivalutata.

L’Unione ha anche finanziato un’autostrada senza appalto, sembravano solo mali italiani, i nostri politici e burocrati lavoranti per l’Europa, tacciono per convenienza, mettono alla gogna l’Italia e soprattutto gli italiani e presentano l’Unione come la strada della salvezza. L’Europa tutela la salute con un commissario a Bruxelles, la direzione generale di Bruxelles, un centro a Stoccolma, un’agenzia a Londra, una a Bilbao, una fondazione a Dublino, un’agenzia a Lussemburgo e un’agenzia a Parma.

La proliferazione degli uffici e della burocrazia favorisce gli sprechi, l’agenzia per la ricerca di Bruxelles dal 2014 al 2020 è destinata a gestire 80 miliardi di euro, tra i suoi compiti c’è anche la sicurezza alimentare. L'Europa favorisce la proliferazione degli enti; al ruolo di vigilanza bancaria della Bce si somma l’Abe di Londra, che ha il compito di migliorare il funzionamento del mercato, più un’autorità finanziaria per la stabilità dei mercati di Parigi e una per le assicurazioni di Francoforte.

Per coordinare la formazione professionale esiste un centro a Salonicco e uno a Torino. A Lisbona l’osservatorio europeo per le droghe ha noleggiato quattro fotocopiatrici per quattro annui, senza gara d’appalto e per la spesa di 160.000 euro, l’agenzia europea per l’ambiente di Copenaghen ha appaltato, per 1,7 milioni, una consulenza informatica, fortunatamente, la corte dei conti europea ha bocciato la gara.

Negli appalti ci sono sprechi impressionanti, con gli appalti si sprecano anche i soldi del fondo europeo per lo sviluppo regionale, del fondo coesione e del fondo sociale europeo, si tratta di 367 miliardi, dal 2014 al 2020; a causa di questi appalti, la corte ha ordinato alla commissione di sospendere i relativi pagamenti. Negli appalti la concorrenza è limitata, generalmente, i lavori sono assegnati ai soggetti che fanno le offerte peggiori, perché raccomandati.

La commissione europea redarguisce l’Italia ma non denuncia queste frodi, la corte di giustizia europea e i tribunali degli stati sono distratti o preferiscono non vedere; la commissione europea rimborsa spese non ammissibili e acquisti non effettuati, le irregolarità riguardano il 27% degli appalti pubblici. Emergono aggiudicazioni dirette senza gara, discriminazioni e conflitti d’interesse, in Finlandia ha partecipato a una gara una sola società il cui amministratore lavorava anche nell’amministrazione europea che assegnava i lavori.

Per i servizi di consulenza informatica, il contratto è stato aggiudicato senza pubblicità a un valore che supera i limiti consentiti; la corte lamenta spessa la mancanza di documentazione giustificativa delle spese, gli interventi sono giudicati urgenti e i soldi arrivano anche prima di eseguire i lavori. In Inghilterra si è svolto un corso di formazione finanziaria, sostenuto dal fondo europeo per lo sviluppo rurale, i costi sopportati sono più alti di varie volte, rispetto a quelli previsti dalla commissione, poi i corsi sono stati subappaltati, a un prezzo molto più basso, ad altra società.

Da un paese all’altro, le spese per lo stesso corso, sono molto diverse, comunque sempre maggiori rispetto a quelli locali, in Galizia i pagamenti sono fatti in base al numero dei partecipanti, ma poi nessuno controlla il numero dei partecipanti.  I programmi di consulenza e formazione professionale per le zone rurali sono troppo costosi e impartiti da persone poco esperte, dal 2007 al 2013 il Fondo agricolo europeo ha speso 1,3 miliardi di euro ai quali si aggiungono i cofinanziamenti degli stati; ma l’Unione non demorde, per gli anni 2014-2020 ha proposto di elevare la spesa totale a quattro miliardi.

La commissione, forse per favorire il consenso verso l’Unione, si rifiuta anche di supervisionare le spese compartecipate degli stati, ritiene valido qualsiasi programma di formazione, Spagna, Austria, Polonia, Svezia e Inghilterra ricevono il 65% dei relativi fondi stanziati. In genere, le prestazioni sono sopravvalutate, in Austria sono stati esclusi arbitrariamente alcuni concorrenti, in Polonia si privilegiano i vecchi assegnatari, in Svezia e Spagna si privilegia il settore pubblico; comunque, le offerte non sono vagliate dalla commissione.

La Politica agricola europea assorbe il 40% del bilancio comunitario, cioè 55,4 miliardi, la corte dei conti ha rilevato irregolarità nel 50% delle operazioni, la Francia è il paese che utilizza di più questi fondi; a causa della disponibilità di denaro, si elargiscono somme superiori al consentito, la commissione concede anche doppi finanziamenti, naturalmente, le sovvenzioni europee fanno gola a tutti.

In Estramadura-Spagna, per 145 chilometri di strade, le aziende agricole hanno avuto finanziamenti europei pari al 100% della spesa, però, per la corte, il 75% dei progetti aveva costi irragionevoli; sono stati superpagati il ripristino dei muretti a secco dei campi agricoli di Portogallo, Inghilterra, Puglia, Danimarca, dove sono anche emersi conflitti d’interesse. In Puglia la verifica dei lavori è demandata ai produttori, in genere, per tutti i paesi, il sostegno europeo copre il 100% della spesa.

In agricoltura le risorse europee per l’informatizzazione e l’assistenza tecnica sono state usate per sostenere altre spese; Italia, Lituania, Ungheria, Austria e Polonia sono i beneficiari di oltre la metà della spesa europea per l’assistenza tecnica agricola.

Con gli accordi di partenariato, l’Unione Europea paga il tonno del Mozambico sei volte il suo prezzo di mercato, perché il contributo è pagato indipendentemente dal pesce pescato e i tonni diminuiscono, l’accordo serve a favorire l’accesso dei pescherecci europei nelle sue acque. Un analogo accordo esiste con Madagascar e Seychelles. Questi accordi sono forme occulte di aiuti a questi paesi, perché l’Europa guarda lontano e vuole associare altri paesi all’Unione, comunque, la commissione non controlla e non sa quanti tonni sono pescati.

Un accordo del genere, ma per il legno, si fa anche con la Liberia, la Repubblica Centroafricana, Camerun e Indonesia che sono favoriti rispetto alla Costa d’Avorio che ne fornisce di più, una delle ragioni ufficiali sta nel fatto che l’Europa afferma di lottare contro il disboscamento illegale. Con il Fondo Europeo per lo sviluppo, l’Europa aiuta 150 paesi a combattere la povertà, per il periodo 2014-2020 ha impegnato allo scopo trenta miliardi di euro; un pagamento su tre è irregolare, ci sono stati doppi pagamenti per lo stesso progetto, mancano documenti giustificati delle spese e nessuno controlla.

Per il programma Ruolo mondiale dell’Europa, una spesa su tre è irregolare, soprattutto per spese non ammissibili, l’Europa finanzia servizi moderni in undici villaggi della Tanzania, in Gambia finanzia la produzione di energia solare, però gli appalti sono irregolari; la corte rinfaccia alla commissione scarsa attenzione nella fase di attuazione e perché manca la rendicontazione. Dal 2007 al 2013 l’Europa, con 100 milioni di euro, ha finanziato la lotta alla tortura e alla pena di morte, però le elargizioni sono state date soprattutto a paesi meno coinvolti in queste pratiche, dei soldi hanno beneficiato Ogm e 120 paesi. Per il terremoto di Haiti, l’Unione ha stanziato 1,23 miliardi di euro, poiché non ha svolto controlli, i risultati sono stati magri; come avviene per gli aiuti esteri, gran parte dei soldi non saranno mai arrivati a destinazione.

Il parlamento europeo ha tre sedi, una a Bruxelles, una a Strasburgo e una a Lussemburgo, però a Strasburgo i deputati si riuniscono solo quattro volte il mese, in tutte le tre sedi vi sono 6.700 dipendenti; per le sessioni ci si sposta con i deputati, i dipendenti e i documenti; un’unica sede a Bruxelles comporterebbe un risparmio di 114 milioni di euro annui, inoltre, si avrebbero entrate da dismissione d’immobili inutilizzati per 656 milioni.

Però a Strasburgo, quando arrivano deputati e impiegati, si riempiono alberghi e ristoranti, perciò la Francia è contraria alla chiusura della sua sede; un immobile su cinque del servizio delegazioni estere non è usato e nemmeno venduto, questi edifici esistono in 138 paesi del mondo, sono vuoti ma costano. La delegazione della Tanzania costa 25.000 euro l’anno, la stessa cosa avviene in Sudafrica e Capo Verde, la responsabile degli esteri, Federica Mogherini, non denuncia lo spreco.

Nel 2014 gli immobili delle delegazioni hanno comportato una spesa di 165 milioni di euro, alcuni edifici sono in proprietà e altri in affitto, vi lavorano 5.300 persone; generalmente le superfici degli uffici delle delegazioni sono troppo grandi, come le residenze dei capi delegazione, la soluzione sarebbe l’uso congiunto con altro organismo europeo, fino a oggi, solo 45 delegazioni l’hanno adottata.

Nel 2013 l’aeroporto di Crotone in Sicilia ha visto transitare solo 79 passeggeri il giorno, in quell’anno, per il suo potenziamento, ha ricevuto 4,7 milioni dalla commissione, quello di Cordova ha perso il 69% dei passeggeri e ha avuto un finanziamento di 13,4 milioni, anche altri aeroporti spagnoli, come La Palma e Madrid, hanno un calo dei passeggeri ma sono stati finanziati con milioni di soldi europei; probabilmente lo sperpero è stato assecondato per favorire la risoluzione della crisi spagnola, i miglioramenti degli aeroporti non sono stati nemmeno misurati.

20 aeroporti sono stati finanziati con 666 milioni di euro in Estonia, Grecia, Polonia, Italia e Spagna, la commissione non ha vigilato sulla selezione e realizzazione dei progetti; nell’aeroporto di Salonicco, due edifici realizzati per la movimentazione delle merci, sono vuoti, a La Palma s’è ampliata la capacità della pista, ma i movimenti non sono aumentati, i parcheggi nuovi sono inutilizzati; il terminale di Fuerteventura è stato triplicato e poi, per ridurre i costi d’esercizio, è rimasto in parte chiuso, anche i terminali italiani di Alghero, Comiso e Crotone, che sono stati finanziati dall’Europa, sono sottoutilizzati.

Senza sostegni finanziari, questi aeroporti rischiano la chiusura, i passeggeri sono pochi e le spese superano di molto le entrate. La Corte lamenta anche che il parlamento europeo non controlla i finanziamenti versati ai partiti politici europei e se le spese denunciate sono state realmente sostenute, comprese quelle per le organizzazioni affiliate ai partiti, manca la documentazione relativa alle spese e manca il controllo della commissione.

In Polonia, Portogallo, Italia, Spagna e Francia gli stanziamenti per l’acquacoltura sono superiori alle spese e anche alle domande, sono erogati senza vagliare i progetti, a volte inattuati o attuati parzialmente, si contenta per primo chi fa per primo la domanda; il fatto è che l’Europa ha fretta di spendere tanti soldi, così non sono premiate le iniziative migliori. Anche l’agenzia europea per i medicinali lamenta la mancanza dei controlli, l’Unione Europea, tra il 2007 e il 2013 ha versato, per il controllo sui farmaci, un miliardo di contributi.

Per gli aiuti al microcredito, la corte afferma che i finanziamenti dovrebbero essere più mirati e le esigenze andrebbero valutate meglio, valutando le reali necessità, la Germania è il paese che ne usufruisce di più, con 766 milioni; un barista bavarese ha ricevuto 7.000 euro per un nuovo impianto audio, in Polonia un’imprenditrice ha ricevuto due finanziamenti per 9500 euro, uno per un’area giochi per bambini e uno per un negozio di abbigliamento.

Per affrontare l’emergenza emigranti, non si sa come sono spesi i soldi europei, 1,86 miliardi di euro dal 2007 al 2013, Frontex non riceve alcuna informazione dalla commissione, mancano i documenti giustificativi, il disinteresse per i risultati delle azioni europee è diffuso. L’Unione non sa cosa vuole e non controlla i risultati dei suoi interventi, non si raggiungono gli obiettivi e le sovvenzioni europee non producono risultati tangibili, la commissione, che dovrebbe coordinare e controllare, dà la colpa ai governi nazionali.

Nei singoli interventi europei, manca l’indicazione delle priorità, il bacino del Danubio ha ricevuto, fino ad oggi, 123 milioni di fondi europei di diversa destinazione, però senza miglioramenti, l’Europa non ha favorito l’approvvigionamento idrico, né il miglioramento delle acque del Danubio. L’Europa stanzia anche fondi per giovani minori di 25 anni, che non lavorano, anche su questo capitolo, manca una rendicontazione e una valutazione degli interventi, la commissione segue solo gli aspetti finanziari.

In materia, dal 2007 al 201 è stato previsto uno stanziamento di 1,9 miliardi da parte del fondo sociale, a beneficio di Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia e Spagna, ma arrivano poche vere proposte dagli stati e, per quelle eseguite, non si sta attenti ai risultati. L’Unione non ha badato ai risultati nemmeno per l’assistenza tecnica alla Grecia, si tratta di 14,2 milioni, dal 2011 al 2013.

L’Unione per i suoi eserciti ha diversi equipaggiamenti e armi, il che ne riduce la capacità operativa, con la standardizzazione si risparmierebbe molto, il mercato unico digitale farebbe aumentare il Pil; si risparmierebbe con appalti regolari aperti a tutti e con l’armonizzazione fiscale. Le emergenze riguardano crisi economica, migranti, terrorismo e mancanza direzionale europea; l’Unione alimenta un uso distorto del denaro, la sua burocrazia è invadente e non vuole la semplificazione, credevamo fossero vizi solo italiani. (“Eurosprechi” Rodolfo Ippolito).

Leggi anche:

http://www.viruslibertario.it/Economia.htm#LA%20CRISI%20DELL%E2%80%99EUROPA

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#L%E2%80%99EUROPA%20AL%20BIVIO

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#COSA%20CI%20RISERVA%20L%E2%80%99EUROPA

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibeertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (17/10/2016)

ISLAM

Mentre la televisione, con la consueta propaganda, si ostina a ricordare tutti gli ospedali di Aleppo distrutti giornalmente dai bombardamenti russi, ma, in realtà, la città ne aveva pochi, è da ricordare che i ribelli ad Assad avevano già distrutto l’ottimo ospedale di Al Kindi, situato su un’altura a nord di Aleppo, divenuto, per la sua posizione, bersaglio dei ribelli che volevano farsene una base. Quest’ospedale era difeso dall’esercito siriano, cessò la sua attività nel 2012 e nel 2013 i militari sopravvissuti furono fucilati dai terroristi, naturalmente perirono anche dei civili.

L’informazione ne parlò poco, mentre oggi parla spesso dei raid russi sugli ospedali di Aleppo, che provocano tante vittime civili. Adesso ciò che resta dell’ospedale di Al Kindi è di nuovo in mano dell’esercito siriano, i guerriglieri sono allo stremo e l’esercito di Assad avanza; perciò, a favore dei guerriglieri, occorreva la propaganda contro i bombardamenti russi. In tante occasioni, l’occidente ha sostenuto i distruttori in guerra di ospedali e di città e gli uccisori di civili, in Siria e in altre parti del mondo; le macerie di Al Kindi e di altri ospedali ricadono sulla coscienza di chi ha armato i terroristi (fonte: Mauro Indelicato).

L’arcivescovo cattolico maronita di Aleppo, Joseph Tobji, ha parlato alla commissione esteri del senato italiano affermando che ad Aleppo ovest i terroristi uccidono civili e bambini e hanno tagliato l’acqua alla popolazione, però l’informazione occidentale cita solo Aleppo est bombardata dagli aerei russi. Aleppo ovest invece è assediata dai terroristi che si oppongono ad Assad, appoggiati da Al Qaeda e Isis, che sono in buoni rapporti con i militari turchi e con i sauditi.

L’arcivescovo afferma che Assad non è il diavolo ma è il presidente eletto della Siria, mentre i ribelli sono seguiti da pochi siriani, afferma che gli Usa non possono imporre il presidente e la loro concezione di democrazia, peraltro precaria; che non si può combattere contemporaneamente contro Assad e contro i terroristi. Accusa i media occidentali di parzialità, afferma che, per fermare la guerra, occorre bloccare il flusso di terroristi da Turchia e Giordania, che le sanzioni applicate a Siria, Iran e Russia fanno male soprattutto ai civili; che gli Usa, in pratica, stanno aiutando l’islamismo militante, che, se l’occidente vuole, può eliminare facilmente i terroristi e far finire questa terza guerra mondiale fatta per procura, come definita tale da papa Francesco (Il cambiamento).

Mentre il presidente Obama, per pacificare la Siria, faceva accordi con la Russia, la CIA, finanziata da Arabia e Qatar era interessata ad abbattere Assad, perciò ha armato e addestrato i ribelli di Al Nusra, vicina ad Al Qaeda, già accusata di essere un prodotto americano; forze speciali Usa addestrano i terroristi, per i quali, i nemici non sono l’Isis, ma Assad e i curdi. Al Nusra ha impiegato missili Tow americani, i cosiddetti ribelli moderati e laici ad Assad, in realtà sono terroristi di Al Nusra o sono passati ad Al Nusra, la CIA, durante la tregua di febbraio 2016, gli ha consegnato 3.000 tonnellate di armi e munizioni (Alastair Crooke).

Nell’agosto 2014 Hillary Clinton ha scritto che Qatar e Arabia sostengono l’Isis, ciò malgrado,  continua ad accettare soldi per la sua fondazione da questi due paesi, li accetta anche da Wall Street e dai fabbricanti di armi, mentre la CIA sostiene il terrorismo, poi la Clinton si lamenta per il sostegno di Putin a Trump. La Clinton ha affermato di essere l’ultima barriera all’Apocalisse, visti i tono della campagna presidenziale, strano che Trump non abbia citato, con dei particolari, David Icke tra i critici della Clinton, della quale e di suo marito aveva evidenziato il malcostume (Giampaolo Rossi).

Mentre la Turchia di Erdogan, per la rifondazione del sultanato, si stacca dall’occidente e si avvicina al mondo integralista sunnita, tenta anche di avvicinarsi alla Russia, con la quale fa accordi commerciali e progetta la realizzazione di un gasdotto; la Turchia, con la scusa di difendersi dai curdi, ha mire sulla Siria, mentre la Russia protegge Assad. Vedremo come andrà a finire, forse Erdogan progetta la spartizione della Siria, intanto l’Europa e gli Usa sono divisi dalle loro  scadenze elettorali.

L’instabilità dei paesi del mediterraneo minaccia l’Italia, invasa, grazie agli incoraggiamenti vaticani, dagli emigranti; per questa strada, dopo tanti tentativi falliti, finalmente i mercati riusciranno a disgregare l’Italia. La realizzazione del gasdotto che dovrebbe passare in Puglia è bloccata, invece quello con la Germania e quello con la Turchia procedono, l’instabilità libica mina anche le importazioni italiane di gas da quel paese.

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Il 14/10/2016 una risoluzione approvata a Parigi dalla commissione esteri dell’Unesco, che è un’organizzazione Onu, presenti 58 membri, con 24 voti a favore, tra i quali i paesi islamici e Cina, 6 contrari, tra cui Usa, Regno Unito e Germania, e 26 astenuti, tra cui Francia e l’Italia, dopo aver condannato l’occupazione israeliana di terre palestinesi, ha precisato che gli ebrei non hanno alcun legame con il Monte del Tempio di Gerusalemme; la decisione sarà presto ratificata dal Comitato esecutivo.

Contro la risoluzione, un’inscrizione del IX secolo parla della casa di Davide, però oggi la sua città natale di Betlemme è amministrata dall’Autorità Palestinese; una moneta ebraica del 135 rappresenta la facciata del tempio e l’arca dell’alleanza, esiste un sigillo del re israeliano Ezechia, un’incisione del 66 della Menorah o candelabro a sette bracca, ritrovata a Gerusalemme, poi l’arco di Tito a Roma che riporta, tra le prede belliche romane asportate da Israele, la Menorah (70 d.c.).

Nel 1929 la fondazione islamica Waqf e storici islamici riconoscevano nelle vestigia del Monte del Tempio ciò che resta del Tempio di Salomone, al riguardo esistono anche testimonianze di storici ebrei, greci, romani e islamici, come della bibbia stessa. Nel 1981, per volontà dell’Unesco, il sito del Monte del Tempio fu dichiarato patrimonio mondiale, comune a ebraismo, cristianesimo e islamismo.

Contraddittoriamente, l’Unesco, dopo aver affermato l’importanza della città vecchia di Gerusalemme e delle sue mura, per le tre religioni monoteiste, ora disconosce i legami storici di ebrei e cristiani con i luoghi santi della città vecchia di Gerusalemme. A causa di questa risoluzione e della politica anti israeliana dell’Unisco, gli Usa hanno bloccato il versamento delle loro quote all’organizzazione, pari a 100 milioni di euro, ma non si sa dove gli Usa sono diretti, sono anche divisi al loro interno; invece Al Fatah di Abu Mazen ha accolto con soddisfazione la risoluzione (Israele.net).

Bisogna considerare che gli stati e i loro governi, per legittimarsi, aiutati da religione, propaganda dell’informazione e storici di corte, abbiano l’abitudine di riscrivere la storia; infatti, i faraoni cancellavano le iscrizioni sulle stele di loro predecessori da loro malvisti; la chiesa ha sostenuto che sul colle Vaticano non si adorava Mitra ma Pietro sepolto, le religioni hanno regolarmente falsificato la storia e le sacre scritture, impossessandosi di miti di altre religioni, la chiesa lo ha fatto con la bibbia ebraica. Per l’Islam, il patriarca ebreo Abramo è diventato il loro padre spirituale, tanti dei pagani dalla chiesa sono stati trasformati in santi cristiani. Gli storici, per quest’operazione, sono stati al servizio dello stato, l’Islam non può essere da meno.

EUROPA

La Germania ha beneficiato della solidarietà europea per la riunificazione e la remissione dei suoi debiti di guerra, inoltre, per superare, in un’occasione e in deroga al patto di stabilità, il deficit di bilancio; a spese di tutti gli europei, ha offerto la sua solidarietà a Irlanda, Islanda, Spagna, Grecia e Francia, ma ha tentato di negarla all’Italia. Anche se le sanzioni alla Russia sono un errore, oggi, con un giro di valzer, vuole il gasdotto russo-tedesco, inviso agli Usa, inoltre dialoga con Pechino.

Le banche americane sono state salvate con 700 miliardi di dollari di denaro pubblico, mentre le banche tedesche sono state parzialmente salvate con 300 miliardi di euro di denaro del governo tedesco; ma per il salvataggio delle banche europee, la Germania vuole il bail-in, che è una cosa diversa; comunque adesso, a causa del problema dei derivati e delle multe americane, la Germania si trova davanti al problema del salvataggio di Deutsche Bank e di Commerzbank.

Il modello di politica economica tedesco è stato importato in Italia dai governi Monti-Letta-Renz, si tratta di un modello mercantilista che, con i vincoli di bilancio, ha ridotto la domanda interna e favorito le esportazioni; con il surplus commerciale, le banche tedesche hanno fatto investimenti finanziari all’estero. Grazie a questi investimenti speculativi, Deutsche Bank ha 55.000 miliardi di euro in derivati americani, che andrebbero svalutati massicciamente, mentre la banca, che è la più grande d'Europa, dovrebbe essere lasciata fallire.

Di fronte a questa situazione, la banca centrale europea e la BCE tacciono, sono preoccupate solo del debito pubblico italiano, il che significa che anche Draghi obbedisce ai mercati; intanto i fondi d’investimento americani si stanno liberando delle azioni di questa banca, che hanno perso molto in borsa. Com’è previsto dai trattati europei, lo stato tedesco, che è un buon predicatore, in teoria è contrario agli aiuti di stato, tuttavia ha già aiutato, con 300 miliardi di euro, il suo sistema bancario, elevando così il suo debito pubblico, arrivato, in valore assoluto, al livello italiano.

Le notevoli eccedenze commerciali tedesche, proibite dai trattati europei, avevano spinto a investimenti rischiosi all’estero, perciò ora le banche tedesche paiono le più fragili del continente; inseguendo un disegno di espansione commerciale e imperiale, 1.548 miliardi di risparmi tedeschi, raccolti dalle banche, sono stati collocati all’estero e nel mercato speculativo Usa. Contemporaneamente, capitali italiani, vaticani e greci si sono spostati in Germania, finanziando, a tasso zero, il debito pubblico tedesco; vuol dire che le banche tedesche sono brave nella raccolta.

Con il Job Act, Renzi ha seguito il modello tedesco; con riduzione dei salari e della domanda interna, ha puntato sulle esportazioni e gli investimenti all’estero, sacrificando all’interno, a causa dei bassi interessi e delle insolvenze bancarie, i risparmi e insieme gli investimenti pubblici e privati. In Germania e in Italia, i risparmi inutilizzati o poco remunerati hanno trovato collocazione all’estero, poi in Italia sono esplosi i crediti deteriorati delle piccole banche, che però celano anche mala gestione e pericolosi investimenti in Germania e, in genere, all’estero, che si vuol far pagare ai risparmiatori italiani; non sempre i bilanci sono fedeli, spesso sono falsi (fonte: Pasquale Cicalese).

ITALIA

Secondo Ferruccio De Bortoli, la banca americana JP Morgan, con l’aiuto di Renzi, per risolvere la crisi del Monte Paschi di Siena, si appresta a fare un’altra speculazione; il 7/9/2016 Renzi ha costretto Padoan a licenziare l’amministratore delegato di MPS, Fabrizio Viola, per sostituirlo con l’uomo della JP Morgan, Marco Moretti, Questa banca d’affari e investimenti promette di partecipare all’aumento del capitale di MPS, con 5 miliardi di euro, 1,6 miliardi li verserebbe il fondo Atlante, per poi concedere un finanziamento ponte e procedere alla cartolarizzazione dei crediti in sofferenza.

Con l’operazione, la banca d’affari guadagnerebbe una commissione di 237,5 milioni di euro, MPS cederebbe, previa svalutazione, 9 miliardi di sofferenze sulle 28 complessive, con garanzia su tutte le sofferenze, con il rischio che i partecipanti al fondo Atlante, cioè banche e poste, perdano i 1,6 miliardi versati; con questa bella speculazione, JP Morgan diverrebbe padrone del MPS, perché la politica non vuole lasciarla fallire.

USA

L’informazione, per fare propaganda, comunica sempre notizie parziali, nel 1965 in Indonesia, Australia, Gran Bretagna e Usa, per provocare la caduta del presidente Sukarno, appoggiandosi all’esercito del paese, alimentarono una rivolta che fece un milione di morti; l’esercito usò la tortura, incarceramenti arbitrari, stupri e sparizioni forzate, prese di mira la minoranza cinese e persone di sinistra; cose che poi si sarebbero replicate anche in Sudamerica. Oggi però l’informazione occidentale si accanisce contro i bombardamenti russi su Aleppo.

Un governo invisibile dirige le nostre sorti, la Nato, con le sue basi, sta aumentando l’accerchiamento militare della Russia, contro di essa fa una propaganda massiccia, la sottopone a sanzioni economiche e la provoca; in Somalia i droni americani, forse per errore, uccidono civili, ma l’informazione salta la notizia. La Clinton è sostenuta dalle lobby delle armi, da Wall Street e dai sauditi, gli Usa tendono anche a stringere un cappio intorno al collo della Cina, i venti di guerra si avvicinano, ma il nostro governo è solidale con la Nato (Nexus n.124).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (8/10/2016)

ITALIA

A livello di élite sovrastatale, come la chiesa, ritenendo che il numero è potenza, per avere soldati, lavoratori e contribuenti, c’è chi mira a salvaguardare l’alta popolazione con l’immigrazione e contrastando il controllo delle nascite; senza considerare che il popolo ha ottenuto un miglioramento economico, più che con le lotte politiche e sindacali, soprattutto riducendo il numero dei figli, che erano dei fortunati scampati alla mortalità infantile, determinata da scarsa alimentazione, dal freddo e dalla mancanza d’igiene.

Cento anni fa, in una famiglia lavorava solo il marito, in media manteneva moglie, cinque figli, una madre superstite e una zia nubile, in tutto nove persone, allora lo stato sociale non esisteva e si viveva solo con il reddito del capo famiglia, aiutato con la dote ricevuta dalla moglie, poi contestata dai progressisti . Oggi i lavoratori, di qualsiasi tipo, in Italia sono circa il 40% della popolazione e ognuno di loro deve in media mantenere, direttamente o indirettamente, quasi altre due persone, tra familiari e pensionati; in pratica e sembra un progresso, vivono con il suo lavoro quasi tre persone, però i pensionati e gli assistiti sono da lui mantenuti indirettamente, con le imposte pagate allo stato.

Se definiamo lavoratori solo gli addetti al settore produttivo dell’economia reale, cioè contadini, artigiani e operai, escludendo gli addetti ai servizi, questi lavoratori materiali, che spesso sono i peggio pagati, mantengono, come cento anni fa, direttamente o indirettamente, nove persone; consideriamo anche che cento anni fa i servizi erano poco sviluppati e la grande maggioranza dei lavoratori era fatta di contadini.

Oggi lo stato, con le imposte, fa tante cose, ad esempio, mantiene soprattutto una grande burocrazia, sembra un miracolo costruito soprattutto con l’aumento della produttività del lavoro; ma il governo non è contento, vuole aumentare la produttività, non solo del settore pubblico; la produttività, come il calo della domanda, dovuto ai bassi salari, favorisce la disoccupazione. In un’impresa, quando cala la domanda e ci sono impianti inutilizzati, si licenzia, se nove lavoratori, producono come dieci, se ne licenzia uno.

Lo stato, invece di incentivare la produttività e di aiutare economicamente solo banche e grandi imprese, con l’aumento dei salari e la riduzione delle imposte ai lavoratori, dovrebbe favorire l’aumento della domanda e distribuire il lavoro, limitando le ore lavorative e anticipando l’età della pensione, in tal modo si ridurrebbe anche la disoccupazione; si potrebbe fare ciò abolendo i privilegi fiscali e retributivi e ridistribuendo il reddito dai ricchi ai poveri, ai quali normalmente si chiede di lavorare di più e di fare più figli. Il governo ha fatto capire che è inutile aumentare i salari perché gli italiani risparmiano molto, senza considerare che a risparmiare non sono quelli che guadagnano 1.200 euro il mese e hanno una famiglia a carico.

La deflazione è il sintomo di una malattia che si chiama scarsa domanda, mentre l’inflazione è di solito associata a una domanda in crescita; i laureati italiani diretti all’estero sono una risposta alla disoccupazione interna, essi sono un’ennesima ricchezza sottratta all’Italia perché, per crescerli e formarli, sono costati al paese e alle loro famiglie, ma poi, del loro lavoro e delle loro capacità ne beneficiano paesi esteri.

Anche austerità e pareggio di bilancio alimentano la deflazione, infatti, è il deficit di bilancio che, provocando una massa di nuova liquidità monetaria, provoca l’inflazione. Anche se gli esperti della televisione tentano di far credere il contrario, per chi vive di reddito di lavoro e per i pensionati, l’inflazione è peggiore della deflazione, perché toglie potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati e riduce la domanda. Per la Germana, l’inflazione si può accettare solo in tempo di guerra, però l’inflazione consente, decurtando i risparmi, di ridurre i debiti, soprattutto quello macroscopico dello stato italiano, inoltre, trasferisce risorse dai creditori ai debitori, riducendo la sperequazione nel campo della ricchezza monetaria e della ricchezza in genere.

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Come altri paesi europei, come la Spagna e la Francia, il Tesoro italiano ha deciso l’emissione di BTP a 50 anni, al tasso lordo del 2,85%; la Spagna, paventando la scarsezza dei sottoscrittori del suo debito, è stata costretta a quest’operazione, invece gli italiani, delusi dalla borsa e dalle insolvenze bancarie, sembravano ancora disposti a finanziare il debito dello stato con i Bot, a un tasso praticamente a zero.

In tal modo lo stato ha risparmiato interessi e non è stato costretto a consolidare il suo debito, cioè ad allungarne la scadenza, perché riusciva sempre a rinnovarlo. La decisione del governo è un altro regalo alle banche e alle assicurazioni, sia italiane che estere, esse sono interessate a tenere in piedi fondi pensione e polizze vita; per farlo hanno bisogno che lo stato riconosca, ai titoli pubblici da esse sottoscritti, interessi più alti.

Per queste operazioni anche la Germania, fino adesso, si è rivolta verso i titoli pubblici dei paesi mediterranei, caratterizzati da interessi più alti; a volte banche e assicurazioni si rivolgono anche a obbligazioni pubbliche e private di paesi esteri emergenti; ma spesso, temendone le insolvenze, non si fidano molto dei paesi emergenti, mentre sanno che lo stato italiano, diversamente da Spagna, Grecia e Germania, malgrado le recenti analisi terroristiche della società di rating e di certi analisti della finanza, aiutati dall’informazione drogata, dall’unità a oggi, ha sempre pagato i suoi debiti.

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La televisione, senza fare precisazioni, con il solito dogma, continua a dire che in Italia le remunerazioni delle donne sono inferiori del 30% a quelle degli uomini; bisogna dire che i contratti collettivi privati e quelli pubblici, prevedono parità di trattamento a parità di mansioni, tuttavia, c’è chi fa più carriera (anche per favoritismo), ha indennità particolari, gratifiche e premi di rendimento e fa straordinari, perciò le sue remunerazioni sono maggiori.

I lavori precari o a tempo determinato sono sottopagati e li fanno sia uomini sia donne, presso i professionisti lavorano soprattutto donne, non perché si possono pagare meno, ma perché i datori di lavoro preferiscono così, infatti, nella grande distribuzione, che ha contratti collettivi, generalmente lavorano donne perché così vuole l’azienda. Gli anziani in carriera sono soprattutto uomini, però oggi le donne studiano di più perciò sono destinate a occupare i loro posti, accade già in tanti settori; la vera discriminante è sociale, chi non è sostenuto dalla famiglia, da un partito o dalle sue qualità esteriori, è destinato a non emergere, nemmeno i bravi, siano donne, uomini o gay, senza sostegni, fanno carriera. E’rimasta la discriminazione religiosa, sociale ed etnica, mentre quella sessuale pesa molto meno, infatti, con i dovuti supporti, anche i gay fanno carriera.

ISLAM

Unione Europea. Onu e Vaticano hanno ripetutamente condannato il muro di contenimento costruito da Israele, l’informazione, maestra di propaganda, ha fatto eco, con poche condanne riservate agli altri muri costruiti, ai confini degli stati, nel mondo; in generale, non hanno nemmeno condannato l’occupazione di territori da parte alcuni paesi, rivendicati da altri, invece, sui territori palestinesi occupati da Israele, fioccano le condanne.

Ci si chiede la ragione di questo doppio standard, il fatto è che, malgrado gli ebrei siano accusati di affarismo, sono un piccolo popolo, mentre gli affari fatti con gli arabi sono maggiori, è così che si spiega la parzialità di Europa, Onu e Vaticano; recentemente l’Osservatore Romano è tornato a condannare l’occupazione israeliana di terre palestinesi, senza condannare l’occupazione di terre abitate da cristiani da parte dell’Islam militante.

Prima dell’avvento dell’Islam, Africa settentrionale e Medio Oriente erano cristiani o pagani, i cristiani furono sterminati, cacciati (pulizia etnica) e costretti alla conversione, il processo continua ancora oggi; del resto, tutti gli stati sono nati con l’occupazione militare di terre e non per sovranità popolare. Non bisogna dimenticare che il Vaticano è una multinazionale e una lobby, ha interessi economici in tante grandi imprese di tutto il mondo e nelle banche, perciò si spiega la sua parzialità, mentre l’informazione che lo fiancheggia è politicamente corretta, perciò nasconde le notizie.

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Alcuni documenti segreti dell’FBI accusano i sauditi di aver ispirato l’attacco terroristico dell’11/9/2001 alle torri gemelle di New York, allora morirono quasi 3.000 persone, ma ora la legge americana consente alle parenti delle vittime di chiedere il risarcimento all’Arabia Saudita. 15 dei 19 dirottatori erano sauditi, come Osama Bin Laden, ed erano collegati al governo saudita; secondo l’FBI, due erano agenti dell’intelligence saudita, uno era iman di una moschea californiana, uno era in rapporti con una società legata al ministero della difesa di Riad e con Bin Laden e aveva anche l’incarico di procurare kamikaze.

Ufficiali della marina saudita di stanza a San Diego erano in contatto con alcuni dirottatori; Mohammed Atta, capo dei dirottatori, era in contatto con un fratellastro di Osama. A causa di queste richieste di risarcimenti, il governo saudita ha minacciato di vendere i suoi investimenti in Usa che ammontano a 750 miliardi di dollari, però la magistratura americana potrebbe congelare questi beni. La Casa Bianca teme che risarcimenti del genere potrebbero essere chiesti anche da altri paesi, anche per le azioni militari svolte all’estero dagli Usa che hanno provocato stragi di civili, come quelle che gli Usa rimproverano alla Russia per i bombardamenti su Aleppo in Siria. (Fondazione CDF).

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Si addensano nuovamente le nubi di guerra tra India e Pakistan per il Kashmir, questi due paesi sono potenze nucleari, per il Kashmir hanno già combattuto tre guerre; l’India ha sferrato un attacco contro una base islamista in Pakistan, seguita all’attacco del 18 settembre scorso contro una base dell’esercito di Nuova Delhi in Kashmir; il governo di Delhi ne aveva attribuito la responsabilità a un greppo terrorista pakistano, vicino ai servizi segreti di Islamabad.

Il ministro della difesa pakistano ha minacciato l’uso di armi nucleari contro l’India, la reazione all’attacco in Kashmir ha raggiunto livelli d’isteria in India, che ha denunciato la complicità pakistana negli attacchi in Kashmir e ha tentato di isolare diplomaticamente il Pakistan, poi ha deciso di non partecipare a un summit sulla cooperazione regionale, da tenersi a novembre a Islamabad, altri paesi asiatici si sono defilati.

La Cina, alleata del Pakistan, ha assunto una posizione cauta nella vicenda e gli Usa, vicini all’India, hanno invitato le parti al dialogo, però i media americani sono apertamente con l’India, ma non si sa quanto siano indipendenti. Nei giochi tra potenze, gli Usa vogliono usare l’India per contenere la Cina, perciò nel 2005 hanno fatto un accordo con l’India sulla difesa, poi uno sul nucleare civile nel 2008 e uno recente che apre alle forze armate americane le basi militari indiane.

Quest’avvicinamento ha aumentato le tensioni tra India da una parte e Cina e Pakistan dall’altra; la politica filo indiana degli Usa è servita anche a contrastare gruppi fondamentalisti afgani che hanno rapporti con l’intelligence pakistana. In  risposta alle mosse americane, Cina e Pakistan hanno lanciato il progetto di un corridoio economico tra Cina e Pakistan, con un piano d’infrastrutture che dovrebbe collegare il porto pakistano di Guadar alla regione cinese di religione islamica dello Xinjiang; questo corridoio permetterebbe di baipassare le rotte marittime esposte, in caso di guerra, a un possibile blocco statunitense, il porto Guadar potrebbe anche ospitare una base navale cinese (fonte: Michele Paris – Altrenotizie).

EUROPA

Deutsche bank, a causa della massa imponente di derivati in suo possesso e delle penalità miliardarie da pagare in Usa, ha visto ridursi l’utile d’esercizio del 98%; perciò la banca pare essere in default, ufficialmente e al momento, il governo tedesco non vuole intervenire per salvarla, però le sue azioni quotano ancora 12 euro, mentre le azioni della banca italiana Intesa, che è più solida, quotano 2 euro, mentre le azioni del Monte dei Paschi, in pratica, non valgono più niente.

C’è del mistero nella borsa, i valori di borsa delle aziende non corrispondono mai al loro valore reale, cioè i bilanci delle banche e delle altre imprese quotate paiono falsi o inattendibili e, per le azioni, la legge del mercato, cioè del prezzo fissato dalla domanda e dall’offerta non pare funzionare, colpa della speculazione e delle manipolazioni di borsa, aiutate dall’informazione e dagli esperti di finanza; visto il basso valore delle quotazioni della borsa italiana, il paese più penalizzato dai mercati pare essere proprio l’Italia.

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In questi anni i candidati premier dei vari governi dell’Unione Europea si sono presentati ai cittadini come i migliori interlocutori della Merkel, come se la politica europea fosse decisa dalla Germania e dai mercati anglo-americani e non dai loro cittadini. I popoli europei sono così stanchi della globalizzazione che ha favorito la crisi, che ora, spaventati dall’immigrazione, che ha un costo sociale e toglie possibilità di lavoro ad altri, chiedono paesi più etnicamente omogenei e rilanciano il nazionalismo; dopo la dissoluzione, su base etnica, di Cecoslovacchia e Jugoslavia, ora vogliono l’indipendenza anche Catalogna e Scozia.

L’Unione Europa ha più sostenitori nei paesi dell’Europa orientale, come la Polonia, che ne hanno ricevuto più vantaggi economici, ma è sostenuta solo dal 54% degli italiani, che nei decenni passati erano stati i più europeisti. Tuttavia, i paesi dell’Europa orientale sono i più gelosi custodi della sovranità nazionale e si appoggiano alla UE anche per difendersi dalla Russia; invece i paesi nordici temono che l’integrazione europea significa farsi carico dei debiti  pubblici dei paesi mediterranei. Se l’Italia uscisse dall’Unione o dall’Eurozona, probabilmente finirebbe l’Unione, è un fatto comunque che, Francia Italia e Germania, dopo il Brexit, hanno interessi divergenti e la Germania ha mirato a dominare il continente.

La commissione europea sta valutando la possibile sospensione dell’erogazione dei fondi strutturali a Spagna e Portogallo, come sanzione per non aver rispettato i limiti di deficit di bilancio previsti dal patto di stabilità; però non li hanno rispettati nemmeno Grecia e Italia, che vuole più flessibilità, e Francia, alla quale la commissione ha consentito un deficit maggiore a quello concesso all’Italia. E’ la solita politica di figli e figliastri, la crisi degli emigranti, la crisi economica e il Brexit stanno facendo saltare l’Unione Europea (Fondazione CDF).

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A causa della crisi e del calo dei tassi d’interasse, le banche europee lamentano il calo degli utili, però dei bassi tassi esse hanno beneficiato nel momento della raccolta, sembra un’altra trovata delle banche, che ora chiedono di far pagare ai clienti più spese e commissioni per coprire le insolvenze; in fondo, in commercio, chi paga, paga anche per chi non paga. Però queste insolvenze sono dovute anche a una cattiva gestione, il caso più emblematico è quello dei derivati, del credito di favore e degli elevati compensi a amministratori e dirigenti; a causa di questa situazione, pare che le azioni delle migliori banche del continente sono scambiate al 50% del loro vero valore, desunto dal patrimonio netto. 

A causa di questa situazione, le banche, per fare utile, vendono titoli di stato in portafoglio, guadagnandoci con le plusvalenze; se si crede alle statistiche, spesso drogate o manipolate o utilizzate a stralci, sembra che solo le banche Usa, che hanno favorito la crisi mondiale del 2008, stiano meglio; ufficialmente le banche Usa vanno verso la normalizzazione, diversamente da quelle europee e giapponesi, ma potrebbe essere una messa in scena dei mercati, per scaricarsi dei derivati che hanno creato questa situazione di caos.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/9/2016)

EUROPA

Il titolo della Deutsche Bank in un anno è passato da 30 euro a 10,5 euro, la banca ha 31 miliardi di derivati, che sono spesso crediti irrecuperabili, per i subprime, è stata multata per 14 miliardi di dollari dalle autorità statunitensi e ha pagato 3,5 miliardi di euro per aver manipolato i tassi di riferimento Euribor e Libor; la Merkel ha affermato che il governo si rifiuta di aiutare la banca, ma non è detta l’ultima parola. Il governatore della banca centrale tedesca, Weidmann, che non riesce a controllare le banche del suo paese, anche in relazione alla crisi di alcune banche italiane, critica la politica di bilancio del governo italiano che cerca di sottrarsi dalle norme europee, ma il governatore della banca d’Italia, Visco, non osa sollevare critiche contro il governo e le banche tedesche.

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Gli euro sono titoli fiduciari di credito/debito, come le cambiali, gli assegni, le obbligazioni, i derivati e i titoli di stato; se si dovesse sciogliere l’Unione Europea, poiché dietro l’euro non c’è uno stato, nell’ipotesi che questa moneta rimanga in circolazione, accettata dal mercato finanziario,  perché garantita dagli stati dell’ex UE dotati di una loro moneta nazionale, non nasceranno problemi immediati. Se invece l’euro dovesse essere ripudiato o abolito, del cambio dell’euro, che circola abbondantemente in Europa e fuori Europa, contendendo il primato del dollaro, dovrebbe rispondere la BCE e per conseguenza le banche centrali nazionali e quindi, le banche ordinarie che le possiedono e chi sta loro dietro, ma gli stati interverrebbero a loro favore.

Anche se si dice che il bilancio dell’Unione è limitato, iI cambio degli euro in circolazione, soprattutto dopo il QE, avrà un costo notevole; forse gli inglesi, anche se non fanno parte dell’eurozona, dopo aver nazionalizzato la loro banca centrale, paventando l’implosione, sono usciti dall’Unione anche per questo. Se gli stati dell’Unione, per favorire ancora una volta le banche, si accollano il costo del cambio, il debito pubblico italiano potrebbe salire di molto.

In questo caso, la situazione italiana ed europea potrà essere sanata solo da un’inflazione selvaggia che svaluti debiti pubblici e privati, resettando i mercati finanziari, ma, visti i precedenti storici della prima e della seconda guerra mondiale, questo fine si potrà raggiungere solo con una guerra generale che azzeri debiti e risparmi;  forse è per questo che i soliti ignoti, con le loro agenzie, fanno incetta di oro. Sarà un caso, ma pare che s’intensifichino le nubi di guerra, anche tra Usa e Russia, le provocazioni vengono soprattutto dagli Usa, speriamo diventi presidente Trump, l’Italia e l’Europa sono sul fronte di guerra perché ospitano le basi nucleari americane. 

La Merkel, autoproclamatasi leader europeo, valutando il costo dell’uscita dall’euro, ma senza spiegarsi, ha affermato che era possibile uscire dall’Unione Europea ma non dall’euro, però i politici italiani sembra non abbiano capito le sue ragioni. Ripudiare senza cambio gli euro, significa colpire le tasche di tutti quelli che li detengono o li hanno tesaurizzati, se il ripudio è fatto solo dall’Italia, gli altri soci europei non si vorranno accollare il costo del ripudio italiano, l’unica strada è conservare l’euro e adottare una moneta complementare nazionale. Il quadro è complicato dal fatto che politici e dirigenti nazionali sono spesso legati alla massoneria e all’alta finanza, perciò aspettano ordini dall’oligarchia sovranazionale e fanno finta di non capire, la sovranità del popolo è una chimera.

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La Germania, con i proventi derivati dall’eccedenza del suo commercio estero, paventando la fine dell’euro, continua a fare shopping all’estero; dopo aver acquistato la Ducati italiana, ora la Bayer, leader mondiale del settore pesticidi, ha acquistato, per 66 miliardi di dollari, la Monsanto americana, leader del settore sementi; poco prima Deutsche Bank, che è piena di derivati americani, ha acquistato la Banca d’America.

ISLAM

L’Istituto Montaigne di Francia ha pubblicato un sondaggio su un campione rappresentativo della popolazione francese d’origine islamica, fatta di circa 3,5 milioni di persone; da esso risulta che l’età media dei musulmani di Francia è di 36 anni, quella dei cristiani è di 53 e quella dei senza religione è di 43. Il 72% dei musulmani è fatto di persone secolarizzate o rispettosi della laicità dello stato, mentre il 28% è fatto di fondamentalisti che sostengono il primato della sharia sulla legge dello stato e accettano poligamia e burqa; questa percentuale sale al 50% nella fascia di età tra i 15 e i 25 anni, (Corriere della Sera).

In quelle età, di solito, si reclutano, soldati, guerriglieri e terroristi; è probabile che i giovani musulmani si arrocchino nel fondamentalismo perché male integrati nella società francese e perché desiderosi d'avventura, però qualcuno li finanzia, in passato e successo anche agli europei. Io non credo alla fede cieca, la fede è uno strumento per la generale mobilitazione di guerra, che si fa per interesse, riscatto, rivolta, avventura, autodeterminazione o per spirito di dominio; l‘uomo e la donna  preferiscono prevalere sugli altri uomini, piuttosto che essere inferiore o uguale a loro, l’egualitarismo pare ignorare questo fatto.

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Secondo una proposta dell’avvocato generale della corte di giustizia europea, Hamas e le Tigri Tamil potrebbero essere tolte dalla lista delle organizzazioni terroristiche, favorendo così lo sblocco degli aiuti europei per Hamas e abolendo le relative sanzioni; ora si attendono le decisioni finali della corte, il Consiglio della UE pare sia contrario alla proposta.

USA

Secondo Forbes, George Soros è il 23° uomo più ricco del mondo, è stato gran speculatore sulla lira e la sterlina (1992) e  consulente di vari paesi oggi in difficoltà come la Grecia; Soros ha una fondazione e  sostiene la società aperta, finanzia Amnesty International e l’italiana Arcigay, è contrario ai confini ed è a favore di aborto, dei diritti delle donne e della legalizzazione delle droghe. Preoccupato dall’aumento della popolazione, tra i suoi programmi immediati c’è la legalizzazione dell’aborto in Irlanda e in  altri paesi cattolici o poveri del mondo.

ITALIA

La riforma costituzionale italiana, fatta da un’apposita commissione di giuristi, accademici e politici, e poi votata dal parlamento, dovrebbe includere anche la riforma elettorale proporzionale, con lo sbarramento e senza premio di maggioranza, dovrebbe abolire il senato e province, ridurre i deputati, i loro emolumenti e fondere la figura del capo del governo con quella del capo dello stato; in tal caso, sarà capo del  governo e dello stato il segretario del partito di maggioranza relativa scaturito dalle elezioni, che si sceglierà i ministri, tra parlamentari o meno, anche al di fuori del suo partito. 

In tale assetto, il capo del governo non sarà soggetto a voto di fiducia o sfiducia ma potrà dimettersi, sostituito, fino alle prossime elezioni, dal capo della camera, può fare decreti convertibili in legge parlamentare solo in  caso di urgenza.  Al capo della camera o parlamento sarà riservato il potere di sciogliere la camera e indire nuove elezioni, tra i poteri dell’ex presidente della repubblica, dovrebbero essere aboliti il potere di veto o di rinvio sospensivo delle leggi, il potere di promulgazione delle leggi e il potere di grazia, gli altri poteri del presidente della repubblica dovrebbero passare al parlamento.

Dovrebbe essere previsto il vincolo di mandato per i deputati e per i partiti, tenuti a presentare un programma per le loro elezioni, la violazione del mandato dovrebbe prevedere le dimissioni dalla carica del parlamentare o del partito coinvolto, non dovrebbe essere ammesso il passaggio da un partito all’altro. Le elezioni andrebbero fatte alternativamente, ogni due anni, una volta per eleggere i rappresentanti regionali e comunali e una volta per i tre tipi previsti di referendum, cioè consultivo, propositivo e abrogativo; in una logica federale, le regioni sceglierebbero, tra i loro eletti, ma senza cumulo di cariche, i rappresentanti in parlamento, i comuni sceglierebbero, sempre senza cumulo di cariche, i membri da inviare ai consorzi dei comuni e alle circoscrizioni, previste solo per i comuni maggiori.

Il capo del governo non potrebbe essere sfiduciato dal parlamento, la maggioranza parlamentare scaturirebbe, di volta in volta, dal voto sulle leggi e potrebbe essere anche variabile, ma senza passaggi tra i partiti. Per snellire l’iter legislativo, le commissioni parlamentari dovrebbero essere tutte in sede deliberante, solo per le leggi maggiori, per le riforme generali e per il voto di bilancio l’approvazione spetterà all’intera aula parlamentare.

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Sembra stia evaporando la legalità costituzionale e quella della legge ordinaria, l’articolo 1336 disciplina la promessa al pubblico, con cui, tramite mezzi d’informazione, si offre un bene preciso a un prezzo determinato. Nel mercato delle auto nuove, le case automobilistiche offrono un modello d’auto a un prezzo limitato, ma poi questo prezzo è alzato, per lo stesso modello e la stessa cilindrata, da tutti i suoi concessionari. Sembra che informazione e associazioni consumatori non denuncino il fenomeno, ma potrei anche sbagliarmi, purtroppo io non posso seguire tutta l’informazione; perciò questo costume generale, non represso, continua, se c’è stata qualche denuncia in tribunale, magari con relativa sentenza di condanna, non pare ne sia stata data pubblicità, perciò il fenomeno non si arresta ed è destinato a durare.

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Negli ultimi 30 anni, con il falso pretesto dei buchi di bilancio dell’Inps, in Italia le pensioni sono state riformate 8 volte, ora Renzi propone ai lavoratori di anticipare la pensione di tre anni, con un prestito bancario che colmi i maggiori costi dell’Inps. Con il calcolo contributivo della legge Fornero e con 40 anni di contributi versati, le pensioni sono destinate a essere più basse di quelle precedenti a calcolo retributivo; con la riforma della minestra Fornero, 480.000 esodati hanno lasciato il lavoro senza pensione.

La legge 201 del 2011 ha unificato gli istituti pensionistici Inps, Inpdap ed Enpas, cioè dei lavoratori privati e pubblici, i primi erano attivi per 10 miliardi e secondi largamente passivi, perché stato e altri enti pubblici non avevano versato i loro contributi per i dipendenti; perciò nel 2016 il bilancio dell’Inps, l’istituto privato che ha assorbito quelli pubblici, è diventato passivo per 11,2 miliardi e ora Renzi minaccia di abolire anche le pensioni di reversibilità, domani potrebbe anche abolire il TFR.

L’Inps è tento a pagare anche il TFR per il pubblico impiego e il TFR ai lavoratori delle aziende fallite, una stranezza, perché le sentenze avevano stabilito che si tratta di salario differito da accantonare; con questa stranezza, domani anche le assicurazioni private fallite, confortate dallo stato, dopo aver assicurato che i contributi versati per le pensioni sarebbero stati accantonati in  apposite riserve,  potrebbero non pagare le pensioni private.

Da ricordare che i pensionati italiani hanno una trattenuta Irpef pari a circa il 27% della pensione, mentre all’estero le pensioni non hanno trattenute fiscali; il costo delle aziende in mobilità è sostenuto, con il sistema delle casse integrazioni, dall’Inps; sul bilancio dell’Inps grava anche  l’assistenza ai portatori di handicap e ai non autosufficienti e l’assorbimento della cassa  previdenza  dirigenti aziendali fallita. Insomma il governo, con i soldi dei lavoratori dipendenti privati, paga le pensioni ai lavoratori pubblici, le pensioni privilegiate e l’assistenza, inoltre, con la riforma, i lavoratori hanno perso anche la rivalutazione delle pensioni.

Come i suoi predecessori, Renzi, senza toccare vitalizi e pensioni elevate, per aiutare il bilancio dello stato, vuole far cassa con i soldi dell’Inps che appartengono ai lavoratori dipendenti (Umberto Franchi). Poiché, secondo la legge, i contributi pensionistici sono trattenute a destinazione specifica o vincolata, sarebbe stato più logico, legale e serio abolire l’Inps e lasciare previdenza e assistenza alla fiscalità generale, anche se, in tal caso, i lavoratori non sarebbero stati d’accordo.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (19/9/2016)

ITALIA

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, dando posizioni di responsabilità a personaggi eminenti, rischia perché questi hanno i loro referenti occulti e i lori mandanti; la sindaca avrebbe avuto bisogno di uomini responsabili e indipendenti, oltre che onesti e preparati, meglio sarebbe stato attingere ai ruoli della stessa amministrazione comunale, fatti di cittadini romani, gli altri cittadini romani e gli stessi dipendenti comunali sarebbero stati più contenti. Questa scelta, per evitare pressioni di sorta, andrebbe fatta, come faceva la repubblica veneta, con sorteggio tra idonei per grado e competenze.

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Circoli ebraici, italiani e stranieri, con la loro informazione, criticano Trump, Salvini e Grillo, per i loro toni battaglieri e, a volte, per il loro presunto antisemitismo, diventato spesso un’etichetta usata pretestuosamente a sproposito, come quella di qualunquismo, populismo e fascismo; una volta, da un punto di vista della sola forma, questi toni erano della sinistra e dei fascisti, mentre l’antisemitismo, che è soprattutto d’origine cattolica ed è un  pregiudizio rivolto, senza eccezioni, contro tutti gli ebrei, è purtroppo diffuso, anche tra le persone di cultura; quando si condannano i finanzieri, per rafforzare l’attacco, se sono ebrei, si ribadisce che sono finanzieri ebrei, però bisognerebbe ricordare che ne esistono anche di non ebrei, la più grande banca del mondo è cinese.

I dirigenti ebrei, come gli altri, poiché il denaro non puzza, hanno fatto affari anche con gli antisemiti e perciò, opportunisticamente, non hanno criticato il loro antisemitismo, alcuni di loro hanno collaborato con i fascisti e i nazisti; quelli in rapporto con la finanza vaticana, sotto occupazione nazista, sono stati anche ospitati e protetti in Vaticano. Perciò se ne ha l’impressione che gli attacchi dell’informazione ebraica a Trump e Grillo e al quotidiano Fatto Quotidiano sono propagandistici e vogliono solo creare difficoltà a quelli che, anche facendo degli errori, per un principio di giustizia, vorrebbero cambiare le cose. Premesso che in tutti i gruppi umani esistono uomini belli e brutti, intelligenti e stupidi, onesti e disonesti e chi la pensa diversamente è obiettivamente razzista, riscontriamo anche che gli uomini si dividono tra quelli che vogliono cambiare il mondo, quelli che non lo vogliono cambiare e quelli che si sono rassegnati, perché sanno che non si può cambiare.

Oggi diversi ebrei sono soci autorevoli della classe dirigente mondiale e sono sostanzialmente conservatori, cioè appartengono alla seconda categoria, ma non è stato sempre così, da emarginati, sono stati anche socialisti, comunisti, anarchici e rivoluzionari; queste cose sono successe a diversi gruppi umani ed è la stessa evoluzione del partito democratico post comunista. Per andare a destra, con il tradimento, bisogna passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella; anche con un’Italia malferma e ingiusta, i conservatori, tra i quali sono degli ebrei, per difendere i loro interessi, temendo che il loro mondo possa cambiare, si servono, a tale scopo, dell’accusa di antisemitismo e sostengono Renzi delle finte riforme.

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L’Italia si arrese ai mercati nel 1992, quando furono sottoscritti i trattati di Maastricht, e nel 2011, quando divenne capo del governo Mario Monti; il PD era alla deriva liberista e aveva sostenuto i collaborazionisti del mercato: Bersani, Fini, Casini, Ciampi, Monti, Letta, Draghi, l’arrivo di Renzi avrebbe concluso il processo. Con la scusa di ridurre il debito pubblico, che non si riuscì mai a ridurre, si progettava la messa nel mercato, a prezzi di favore, di Eni, Enel, Poste, Ferrovie, Finmeccanica e la privatizzazione delle imprese partecipate dagli enti locali; tutte queste imprese facevano gola ai mercati.

S’invocava un governo di tecnici neutrali contro, come al tempo di mani pulite, la casta politica corrotta e super pagata, questo piano dei mercati favorì l’avvento di Monti; obbedienti ai mercati, l’informazione aveva attaccato Berlusconi, che pareva contrastare il progetto, perciò questo fu costretto alle dimissioni; il governo tecnico doveva essere gestito direttamente dai mercati, cioè FMI, BCE e Commissione Europea, che lavoravano per il potere oligarchico massonico e finanziario sovranazionale, cioè a favore della rendita e non del lavoro, perciò la costituzione italiana divenne definitivamente lettera morta (Contfropiano.org – Dante Barontini e Rodolfo Ricci).

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Alla dissoluzione dell’Unione Europea sono contrari politici, dirigenti e funzionari europei, che ritengono conveniente conservare il loro posto, è accaduto anche per enti italiani che si volevano sopprimere. Mario Giordano ha scritto che i funzionari europei non credono all’Europa, però la Rai intesse le lodi di Azeglio Ciampi, già governatore della Banca d’Italia, capo del governo e presidente della repubblica, definendolo grande europeista; la Rai ricorda che Ciampi voleva la riduzione del debito pubblico italiano, senza ricordare che la Banca d’Italia era gran creditore dello stato perché, per conto delle banche sue azioniste, ne acquistava i titoli, stampando moneta che costava poco.

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Un pescatore di Rimini di 55 anni ha detto al figlio di 16 anni che è un fannullone e un buono a nulla, perciò è stato condannato dal giudice a un anno e mezzo di prigione e a pagargli 5.000 euro di risarcimento, anche in Svezia i padri, per eccesso in educando, sono condannati in carcere.  Un altro giudice ha condannato il padre a pagare al figlio maggiorenne l’affitto perché voleva vivere solo durante gli studi universitari; un giudice ha condannato uno studente, che aveva distrutto dei banchi di scuola, alla pena alternativa di studiare, mentre il padre ha dovuto risarcirli, un altro giudice ha sentenziato che cafone è un’ingiuria e terrone no.

Quando io frequentavo le elementari, sono un anziano, il mio maestro puniva gli indisciplinati con dei colpi dati, con un tubo di gomma, sulle loro mani e quelli troppo insufficienti li metteva in  castigo, dietro alla lavagna, con delle orecchie d’asino sulla testa. Stranamente, tra i miei 100 insegnati, dalle elementari all’università, questo maestro è quello che ricordo più volentieri, generalmente, degli altri non ricordo né il nome né la faccia.

Ma ricordo volentieri, per il loro senso di giustizia e la loro umanità e affabilità, due insegnanti di lettere donne, un professore di economia, questo era un notaio poco preparato nella sua materia, che però mi apprezzava molto e, all’università, tra i miei docenti, ricordo un grande economista, Federico Caffè, che scomparve, non si sa se suicidatosi o ucciso. Nella vita privata divenni amico di un cancelliere della procura, coltissimo, che affermava che certi giudici sono attratti dai delinquenti, questo cancelliere poi si suicidò sparandosi alla testa, ma alcuni carabinieri mi hanno detto che, in realtà, fu ucciso.

EUROPA

Alcuni paesi, liberatisi della schiavitù coloniale, che è stata esercitata, a rotazione, da tutti i paesi che, in un certo tempo, si fecero dominatori del mondo, da posizioni di minorità, criticano il proprio governo e sono attratti da governi stranieri, dei quali intessono le lodi, gettando così le basi per una loro nuova schiavitù. La storia insegna che, inizialmente, ai nuovi dominatori si chiede, da parte di un partito esterofilo, aiuto militare e aiuto in genere, perché si ripone fiducia, spesso mal posta, su di loro; questi arrivano e poi non se ne vanno più.

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Il mondo è diviso ideologicamente e in base alle rappresentanze d’interessi, per cui i conservatori capitalisti sono separati dai lavoratori senza capitale, tuttavia i capitalisti intelligenti dovrebbero riconoscere, con un po’ di modestia, che, anche se vogliono contrastare le rivendicazioni di lavoratori, contadini senza terra e contribuenti, per possidenti e nullatenenti, il denaro, la terra agricola e le industrie sono improduttive senza il lavoro umano, servile o salariato.

Vi ricordate la favola di Pinocchio di Collodi, la volpe e il gatto seppellivano denaro per far crescere un albero che avrebbe prodotto altro denaro, come fosse un frutto; ebbene, in agricoltura ed economia accade proprio questo, in agricoltura il processo si realizza con semi, terra e lavoro umano. Nelle altre attività, con il lavoro umano e il denaro, perché gli investimenti in beni capitali sono stati prodotti anche dal lavoro umano.

Allora il messaggio di Collodi non è una favola ma una realtà e un grande messaggio, il capitale sa che, senza lavoro, è improduttivo, perciò incoraggia natalità e immigrazione, sa che il valore della terra agricola aumenta con l’aumento della popolazione; sa anche che, senza soldati, non si può fare la guerra e che, senza lavoro, lo stato esattore non può ricevere imposte; in questo sistema, il cittadino comune è condannato dal capitale privato a essere lavorate dipendente, contribuente e soldato.

ISLAM

Secondo una ricerca del Wall Street Journal, grazie agli interessi economici esistenti tra occidente e paesi islamici, dal 1967 i territori israeliani rivendicati dai palestinesi sono stati definiti dall’ONU, centinaia di volte, “territori occupati”, mentre quelli occupati dall’Indonesia, dalla Turchia, dalla Russia, dal Marocco, dal Vietnam e dall’Armenia, solo 16 volte; è un caso di doppio standard che getta un’ombra sulle Nazioni Unite, che paiono adottare un doppio standard anche nel caso di violazione di diritti umani, pulizia etnica e torture (Progetto Dreyfus).

Netanyahu ha accusato i palestinesi e di volere la pulizia etnica degli ebrei di Palestina, perciò è stato criticato dal dipartimento di stato Usa e dal segretario dell’ONU; anche se esistono due milioni di arabi palestinesi entro Israele, gli arabi ritengono gli ebrei in mezzo a loro un ostacolo alla pace; dalla fine della seconda guerra mondiale ne hanno cacciati 750.000, una cifra corrispondente ai palestinesi fuggiti con la guerra da Israele, però i cristiani cacciati dai paesi arabi sono molti di più e il papa pare se ne sia accorto solo adesso.

La dirigenza palestinese vuole uno stato senza ebrei e questo si chiama pulizia etnica, però pare un processo alle intenzioni perché non si sa se ci riuscirà; comunque, lo statuto di Hamas, la carta dell’Olp e lo statuto di Fatah vogliono la liberazione della Palestina dagli ebrei e nessun capo di governo o di stato occidentale o l’Onu hanno protestato. Arafat, firmando gli accordi di Oslo del 1993, aveva dichiarato che erano il primo passo per liberare la Palestina dagli ebrei, Hamas ha dichiarato che non riconoscerà mai il diritto all’esistenza di Israele; eppure, per cecità o interesse economico, vari capi di stato e di governo occidentali, senza condannare l’asserto, hanno ribadito il diritto all’esistenza di due stati indipendenti e sovrani, cioè Israele e la Palestina.

La dirigenza palestinese non vuole che gli ebrei abitino tra i palestinesi, e nessuno la condanna, i governi hanno condannato il muro d’Israele, definito muro della vergogna e indice di apartheid, ma oggi ne esistono 46 in tutto il mondo, servono tutti a ostacolare l’immigrazione illegale. Gli arabi, con la loro influenza economica, condizionano informazione e politica occidentali, perciò boicottano anche le esportazioni israeliane e la partecipazione di atleti israeliani agli incontri sportivi e alle altre manifestazioni culturali ed economiche internazionali (Deborah Fait – Informazione Corretta).

Con la diminuzione degli introiti petroliferi, l’Arabia Saudita vuole sostituire i numerosi lavoratori stranieri con lavoratori sauditi, però i lavoratori sauditi costano di più e rifiutano lavori faticosi e pericolosi, il suo sistema scolastico è inadeguato e la sua società è resiste ai cambiamenti (Fondazione CDF). Arabi, americani e europei paiono per lo più contrari all’immigrazione, e gli arabi, con l’eccezione della Giordania, rifiutano anche i palestinesi; è pertanto incomprensibile l’apertura all’immigrazione da parte della sola Italia, che, aiutata anche da navi di altri paesi, traghetta gli immigrati dall’Africa settentrionale in Sicilia.

Non è solo una questione di quote, ma il governo italiano prende ordini dal Vaticano e dalla Merkel, entrambi favorevoli all’immigrazione. Tra le ragioni portante a favore dell’immigrazione, c’è il calo della natalità, ma è più probabile che con gli immigrati si voglia far diminuire il costo del lavoro; poiché in Italia c’è tanta disoccupazione avrebbero potuto aspettare quando questa, con la ripresa, fosse scesa sotto il 5%

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (10/9/2016)

EUROPA

Dice il proverbio: quando la volpe non riesce ad arrivare all’uva, afferma che è acerba, perciò la Germania, vista l’evoluzione e la crisi dell’UE, che anch’essa, per un progetto continentale di dominio, seguita dai governi europei da essa comprati, ha contribuito a determinare, ora afferma che può fare a meno dell’Europa e dell’euro. In Germania crescono anche i partiti contrari all’euro e all’immigrazione.

Obbedendo ai mercati finanziari, le banche centrali hanno tolto allo stato il signoraggio monetario e poi, con il denaro emesso, hanno comprato titoli di stato, guadagnandoci interessi e diventando creditori dello stato; poi sono state espropriate dalla BCE in questa funzione, la quale però, per strangolare gli stati con i debiti, non compra titoli di stato al momento dell’emissione, ma solo al mercato secondario. La BCE è partecipata dalle banche centrali dei paesi europei e queste dalle banche ordinarie; perciò, generalmente, le banche centrali sono istituzioni private, ma, se ci fosse la volontà politica retta dall’interesse pubblico, si potrebbero nazionalizzare o abolire.

L’operazione si è risolta soprattutto a vantaggio dei mercati speculativi anglo-americani, perché anche la Germania è piana di derivati, che sono debiti e carta straccia; l’Inghilterra, che dal tempo dell’unità italiana, tira il sasso e nasconde la mano, dopo aver usato l’Italia come laboratorio sperimentale, ha accettato la riunificazione tedesca e la  decurtazione del debito di guerra della Germania, in cambio della partecipazione inglese al capitale della  BCE, ma senza far parte dell’eurozona, come adesso partecipa al capitale della Banca asiatica promossa dai cinesi.

L’Inghilterra ha anche imposto alla Germania e alla Merkel di seguire le direttive dei mercati, cioè dell’alta finanza internazionale e delle sue superlogge oligarchiche con sede a Londra, che si sono accanite speculando contro l’Italia; il Brexit è stato una scelta del popolo inglese e non dei mercati finanziari inglesi, che si sono ingrassati con l’Unione Europea e con l’Eurozona, grazie a privilegi vari concessi loro dall’Europa, come le compensazioni finanziarie, e attirando, con la tassazione più bassa, i capitali europei.

Per far fallire l’Italia, prima di questa evoluzione, ci fu il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia, impedendo alla Banca d’Italia di finanziare automaticamente il bilancio dello stato, così i titoli furono comprati soprattutto dagli italiani e dalle banche; i mercati si chiesero però se erano meglio per loro i tempi andati in cui in Italia i privati non potevano comparare titoli di stato. Oggi la Germania vorrebbe porre ostacoli all’acquisto di titoli di stato italiani da parte delle banche, il risultato sarebbe il fallimento dell’Italia, incapace di finanziare il suo deficit di bilancio e di rinnovare a scadenza il suo debito. Le faine europee, con il fondo salva stati, finanziato anche dall’Italia, hanno messo al riparo di questi rischi, Grecia e Spagna, ma, aiutate dall’insipiente politica italiana, rimasta inerte, non l’Italia.

Gli stati che rinunciano a una loro moneta non sono sovrani, se lo fanno a favore di banche centrali, nazionali o sovranazionali, rinunciano al signoraggio monetario; senza una banca centrale, uno stato che emette biglietti di stato, acquista beni e servizi con lo sconto del 99%, che rappresenta il signoraggio, perché il costo d’emissione di questi biglietti è dell’1%. I biglietti di stato, al posto delle banconote della banca centrale, servono a finanziare la spesa pubblica, senza alimentare il debito pubblico; bisogna solo tenere a bada l’inflazione contenendo la nuova emissione nel 2% della massa circolante, come chiedono i trattati europei.

Il quadro si complica con la moneta elettronica o di conto, che sembra favorire di meno l’inflazione, ma comunque, non se ne dovrebbe lasciare il pieno controllo alle banche, che appartengono ai soliti ignoti; bisogna anche tener conto che i biglietti di stato e le banconote, diversi anni dopo, se non c’è ripudio o cambio di moneta, a causa del loro logorio, sono sostituite, con altro 1% di costo, ma, al momento della nuova emissione, il guadagno del 99% è reale e può finire in tasca allo stato o alle banche che possiedono le banche centrali, dietro le banche ci sono i soliti ignoti.

Le banche centrali possiedono gli stati perché possiedono centinaia di miliardi di titoli di debito pubblico, più le riserve, le banche loro azioniste ne possiedono altrettanti; si sa che il debito rilevante e irredimibile, con gli interessi, rende schiavi persone, famiglie e stati, i quali, per pagare il debito, lavorano gratis. L’Europa è vittima di speculazione finanziaria, terrorismo e immigrazione incontrollata, gli ultimi due fattori sono determinati dal primo; per affari, si fa anche guerra e terrorismo, l’interesse privato dirige tutti gli affari umani. I soliti ignoti manipolano governi e persone singole, trovano sempre facinorosi e fanatici che si mettono al loro servizio; per fermare guerra, terrorismo e immigrazione, bisogna costringere terroristi e capi guerriglieri a confessare, con tutti i mezzi, i nomi di chi tira le fila, cioè dei mandanti legati alla finanza internazionale.

Nemmeno la mafia è sempre omertosa, come i cattolici che peccano si confessano, chi delinque, per assicurarsi l’impunità e in cambio di altre concessioni, spesso parla; tra i compensi ci sono l’impunità, il denaro, un lavoro, una casa, la cittadinanza, la ricongiunzione familiare e, per mettere l’inquisito al riparo di rappresaglie da parte dei suoi vecchi alleati o mandanti, il cambio di generalità; lo stato può fare, senza rispettare la legge, tutto quello che vuole, anche uccidere, ciò che è lecito allo stato non è lecito ai privati, anche per questo esistono i servizi segreti; lo stato dovrebbe essere soggetto alla legge e al popolo, in realtà, la democrazia non è mai entrata veramente in funzione.

Come dice Donald Trump, che è boicottato dall’informazione europea, bisogna individuare chi, per ragioni speculative, ha favorito questo casino; intanto registriamo che, ambienti del governo inglese, contrari a Trump, hanno dichiarato che, se questo diventerà presidente degli Usa, gli sarà impedito di entrare in Gran Bretagna. E’ inutile chiedere aiuto a qualcuno, sciocco è l’uomo che, per salvarsi, mette la sua vita nelle mani di sacerdoti, medici, giudici o avvocati.

ITALIA

L’invasione degli immigrati in Italia, respinti dagli altri paesi, è l’ultimo tentativo dei mercati per far crollare l’Italia, renderla insolvente, farla a pezzi e impossessarsi delle sue ricchezze. Gli immigrati arrivati nell’ultimo anno in Italia, sono pari al saldo negativo tra morti e nascite, non è una combinazione perché questi arrivi erano stati incoraggiati e programmati; diversamente dagli altri stati europei, l’Italia, obbedendo al papa, ha traghettato gli immigrati e li ha ospitati, con notevoli costi, ignorando la situazione occupazionale e quella di bilancio italiana. Questi costi non sono stati evidenziati dall’informazione italiana, che ha invece insistito sui guadagni che otterremo dal loro lavoro, però quando questo si materializzerà; sull’immigrazione la Merkel sta perdendo consensi.

Per prevenire, a causa del ballottaggio, la vittoria alle elezioni politiche del M5S, pare che ora il PD speri che la corte costituzionale bocci la legge elettorale Italicum, che è una delle riforme portanti del governo Renzi. Intanto la Rai continua i servizi contro il M5S e il sindaco di Roma, Raggi; un insuccesso della sua giunta, potrebbe compromettere il successo elettorale del suo movimento alle elezioni politiche; sarebbe stato meglio restare fuori dall’amministrazione di Roma, che è il porto delle nebbie teleguidato dal Vaticano.

Si diceva che, dando più responsabilità alle donne, il mondo sarebbe cambiato in meglio, non è accaduto perché i poteri occulti mettono a dirigere solo uomini, donne, gay o negri che rispondono ai loro disegni, cioè soggetto obbedienti, ambiziosi e discreti, due esempio per tutti: Hilary Clinton e Obama. Con la riforma costituzionale, Renzi vorrebbe ridurre i poteri delle regioni, per trasferirli al governo di Roma, una vera controriforma; nessuno sembra più reclamare uno stato democratico, partecipato, laico, sovrano e separato dalla chiesa, Pannella, prima di morire, tradendo i suoi inizi libertari, s’interessava solo delle condizioni dei detenuti.

Banca intesa ha deciso di vendere agli spagnoli dell’Albertis la sua partecipazione del 51% sull’autostrada A4 Brescia-Padova, lunga 150 km. Il valore di tutta questa l’autostrada, che è la più redditizia d’Italia, è di circa un miliardo di euro; il 35% della società è in  mano a imprenditori bresciani riuniti attorno a Rino Gambari, tra gli azionisti di minoranza figurano 17 enti, cioè comuni, province e camere di commercio. Il governo ha ordinato a questi enti di dismettere queste partecipazioni e invece le dismette Banca Intesa.

E’ da dieci anni che gli spagnoli cercano di entrare nel mercato autostradale italiano, cercarono di comprare da Benetton la società Autostrade, ma Prodi si mise di traverso, cercarono anche di comprare il secondo gruppo autostradale italiano della Sias, di 1.300 km, situati nel nord-ovest dell’Italia. Dieci anni fa l’autostrada Brescia-Padova apparteneva a Unicredit, che la cedette, come ora si libera, a causa della crisi che l’ha investita, di sportelli bancari in Europa orientale.

Allora Unicredit vendette il 20% della società a Gambari per 200 milioni, finanziato da Banca Intesa che poi entrò con forza nella compagine degli azionisti; ora il presidente di Banca Intesa, Carlo Messina, vuole però eliminare queste partecipazioni, tipiche delle banche miste o di sistema. Tuttavia, la sua banca partecipa anche al capitale delle autostrade Pedemontana, Brescia-Milano e Tangenziale est di Milano, la partecipazione di Banca Intesa alla A4 Brescia- Padova è iscritta nel suo bilancio per 400 milioni di euro (Giorgio Meletti - Il Fatto Quotidiano).

USA

La Banca d’affari americana Goldman Sachs, controllata da Soros, è stata condannata a pagare, con patteggiamento, 5 miliardi di dollari, tra multe e risarcimenti ai risparmiatori, per vendita, prima della crisi finanziaria del 2008, di prodotti finanziari strutturati o bond cartolarizzati o subprime, non evidenziando il rischio dell’investimento e nascondendo che i mutui relativi erano di difficile  rientro. Altri patteggiamenti giudiziari, per 40 miliardi di dollari di risarcimento, sono stati fatti, per gli stessi motivi, con le banche d’affari JP Morgan, bank America, Citibank e Morgan Stanley.

Il dipartimento di giustizia ha precisato che questi dollari serviranno per aiutare gli americani a restare in possesso delle loro case pignorate. Il trader o promotore finanziario Edwin Chin, della Goldman Sachs, è stato anche condannato a pagare 400.000 dollari per vendita, con raggiro, di titoli ai risparmiatori, non fornendo adeguate informazioni su di essi, sui rischi dell’investimento e facendoli pagare più del dovuto. Purtroppo, gli investitori si fidano dei promotori dipendenti di banca più dei consulenti indipendenti, che in Italia sono molto pochi.

Le Banche d’affari, per avere influenza sulla politica americana, finanziano la campagna elettorale di Hilary Clinton, però, a ogni buon conto, Goldman Sachs ha vietato ai suoi dirigenti di finanziare la campagna di Donald Trump. Soros è stato, prima della crisi, consulente del governo greco è ha speculato in tutto il mondo, sulle valute e sui derivati; sarebbe bene che anche sui derivati collocati dalle banche d’affari americane in Italia, aventi con interlocutori anche enti locali italiani, ci fosse a breve una pronuncia della magistratura italiana, se è indipendente (Economia & Finanza – Milano Finanza).

Nunzio Miccoli  www.viruslibetario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (3/9/2016)

ITALIA

Grosse imprese italiane di beni consumo subappaltano lavorazioni di minor pregio in paesi emergenti, dove i costi di lavoro sono più bassi e dove non si bada alla salubrità dell’ambiente di lavoro e dell’ambiente in genere; tuttavia, nell’operazione industriale speculativa, non mancano i riflessi fiscali perché, se le imprese madri fossero tassate sull’elevato plus valore fiscale così ottenuto, pagherebbero troppe tasse, per evitarle, gli imprenditori italiani, d’accordo con i loro fornitori esteri, favorite dalla globalizzazione, utilizzano fatture all’importazione sopravvalutate o hanno accordi preventivi con gli uffici fiscali che non controllano.

Per gli immigrati che arrivano in aereo, i paesi emergenti del Mediterraneo e dell’Europa orientale forniscono anche, a elevato prezzo, visti turistici, documenti e passaporti falsi; i paesi dell’Europa orientale di cui parlo sono gli stessi che non vogliono immigrati e perciò hanno eretto barriere ai loro confini, la Germania li aiuta ed è comprensiva con loro perché è più interessata a rimarcare le violazioni ai trattati e le irregolarità dell’Italia, regolarmente multata dall’Unione Europea. La Germania ha diretto l’Unione Europea, fatta di paesi disuguali, in apparente accordo con la Francia, ma, da sola, utilizzando i soldi dell’Unione, cerca di estendere la sua influenza in Europa orientale, facendosi leader unico della regione.

Berlusconi aveva promesso la riforma della giustizia, quella della pubblica amministrazione e quella del fisco, aveva proposto di ridurre le imposte a sette e di ridurre e le imposte sui redditi fino a 34.000 lordi annui; poi, preso dai suoi problemi personali e giudiziari e dalla guerra mossagli dalla sinistra italiana, dall’informazione e dall’Europa, non ha fatto nessuna di queste riforme; perciò D’Alema l’ha rimproverato, ma ora D’Alema è critico anche verso le riforme di Renzi, che da altri è accusato di somigliare a Berlusconi, Renzi chiama riforme tutte le sue leggi, anche quelle minime e quelle sbagliate.

Renzi si è concentrato sulla riforma fiscale, del lavoro, della costituzione e delle pensioni, ma non ha elevato il reddito esente, non ha ridotto le pensioni troppo alte e aumentato le minime, non ha ridotto i costi della politica, non ha previsto un reddito minimo, tutte queste cose potrebbero servire a rilanciare la domanda, la produzione e l’occupazione. L’ordine, per importanza, delle riforme che servono al nostro paese, che chiesa, capitalisti italiani e speculatori internazionali non vogliono, dovrebbe prevedere la riforma dei codici e della giustizia, invisa agli avvocati che con le liti giudiziarie possono lavorare; poi la riforma della pubblica amministrazione, la riforma fiscale, come proposto da Berlusconi, più ampliamento della no tax area e introduzione del reddito minimo, la riforma delle pensioni, come detto sopra, la riforma della costituzione e dell’organizzazione dello stato, ampliando i poteri di regioni e comuni e valorizzando i consorzi tra comuni.

In un paese come l’Italia, che dovrebbe essere federale, la sovranità originaria non dovrebbe appartenere allo stato, ma ai comuni e alle regioni, che però devono essere messi in grado di funzionare e non di emulare Roma negli sprechi. L’elevato debito pubblico è un alibi che serve per non ridurre le imposte e per favorire la speculazione internazionale sull’Italia; se si raggiungerà il pareggio di bilancio, com’è nell’intenzione dell’Unione Europea e del governo italiano, a questi bassi interessi, il costo del debito pubblico, considerate le imposte, passerà da 70 miliardi di euro a 7 miliardi di euro l’anno.

L’unico peso finanziario sarà il rinnovo dei titoli in scadenza, ma questo non è un costo, gli italiani continuano a comperare titoli di stato (Spagna e Grecia non hanno avuto questa fortuna), perciò, con l’aumento del Pil, il debito pubblico si ridurrà gradualmente; eventuali rimborsi potranno essere compensati da nuove emissioni, cioè senza oneri da parte del bilancio dello stato. Non bisogna essere pessimisti, gli speculatori sanno che l’economia è ciclica, quindi credo che l’Italia si riprenderà.

Per superare la crisi italiana, che però non è determinata dal debito pubblico italiano, come affermano falsamente politici, economisti e informazione, una volta raggiunto il pareggio di bilancio, con accordi europei, si potrebbe anche mutualizzare o mettere in comune parte dei debiti pubblici europei, accollandone all’Unione Europea il 50%, in modo da portare il debito pubblico italiano al 60% del Pil, come previsto dai trattati europei. Queste cose furono già fatte, per tutti i debiti pubblici regionali, con l’unione politica italiana e tedesca. 

Però gli speculatori che utilizzano contro l’Italia il debito pubblico, difficilmente accetterebbero la proposta e nemmeno lo stato esattore italiano, che, dalla nuova situazione, sarebbe sollecitato a ridurre le imposte, infatti, lo stato è nato per riscuotere le imposte. A causa della sua ricchezza di tessuto industriale, di risparmio, di patrimonio immobiliare, di ricchezze artistiche, d’industrie e servizi privatizzabili, di oggetti d’arte mobili, asportabili dai depositi, sull’Italia si sono scatenati i mercati e anche i nostri soci europei; sorridendo, Sarkozy ha detto, quasi come un auspicio, che l’Italia sarebbe saltata come un tappo di champagne, e la volpe e il gatto, cioè Merkel e Hollande, hanno beffardamente collaborato in tale senso.

Contando sulla collaborazione dei governi di Monti, Letta e Renzi, forse esisteva anche il disegno occulto di smembrare l’Italia; per ridurre il debito pubblico italiano, si era anche proposto di vendere la Sardegna alla Svizzera, del resto, pare che oggi i paesi creditori chiedano a quelli indebitati di cedere terre in cambio dei loro debiti; queste terre sono poi messe a coltivazione da alcune finanziarie agricole internazionali appartenenti ai soliti ignoti .

In Germania continuano a nascere proposte per favorire la speculazione finanziaria, una propone che l’Unione Europea aiuti le banche italiane in difficoltà, in cambio di una decurtazione. a spese dei creditori, del debito pubblico italiano, senza la garanzia prestata dallo stato italiano, nei limiti dei 100.000 euro. La proposta non avrà seguito perché i titoli di stato sono posseduti da banche, investitori istituzionali e privati, italiani e stranieri, ma servirà a provocare la svalutazione dei titoli italiani a lunga scadenza, a vantaggio degli speculatori che li acquisteranno a prezzi scontati e della Germania che è disperata perché, a causa dei bassi tassi, non può remunerare le pensioni private; la Germania sa che l’Italia non è in default, perché riesce a rinnovare il suo debito in scadenza e, dall’unità italiana, ha sempre pagato i suoi debiti ai creditori dello stato.

Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale è stato seguito per giorni da notizie che hanno quasi monopolizzato i telegiornali, i quali, obbedendo a mandanti occulti, che operano a livello industriale, hanno anche invitato a fare offerte per le vittime. La società è divisa in classi, come rappresentanze d’interessi, in una logica corporativa, ma forse sarebbe meglio dividerla in fasce di reddito, perché ogni classe ha rappresentanti con redditi molto diversi.

Alle tre classi della rivoluzione francese, cioè vescovi, aristocratici e borghesi, oggi si è aggiunta la quarta classe dei proletari e dei contadini senza terra, poi la quinta classe di sottoproletari, disoccupati, faccendieri, truffatori, senza reddito, mendicanti e nullafacenti. La borghesia oggi comprende artigiani, professionisti, proprietari terrieri, commercianti, piccoli e grandi capitalisti o imprenditori; però, al tempo della rivoluzione francese, la terra apparteneva, quasi esclusivamente, alla chiesa e all’aristocrazia.

Nel mondo esistono tante valute complementari virtuali, ma è tale anche la banconota, le quali favoriscono l’aumento di produzione e consumi; ne sono esempio i punti fedeltà, i buoni pasto, le monete–ore lavoro; i certificati di credito fiscale proposti in Italia, che hanno sempre dietro lo stato,  consentono di pagare tasse, però non sono un debito dello stato e perciò superano i vincoli dei trattati europei.

I CCF sono svincolati dall’euro, non sono soggetti a svalutazione, sono assegnati anche alle fasce più deboli della popolazione; con la loro scadenza a un anno, consentono di aumentare domanda e produzione interna. Invece l’eventuale conversione in euro non assicurerebbe un aumento della domanda, con rischi di svalutazione rispetto all’euro; solo le imprese che pagano tasse in Italia le potrebbero accettare come mezzo di pagamento.

Per conseguenza, ci sarebbe un aumento della produzione interna, dei consumi e dell’occupazione e la riduzione delle importazioni, a danno della Germania che ha una bilancia commerciale fortemente attiva, dentro l’Unione  Europea e fuori di essa. Gli euro sarebbero utilizzati per il commercio estero, però le imprese aderenti dovrebbero impegnarsi a usare, all’interno del paese, i CCF al posto degli euro. Nel 2009 in Sardegna è nato il Sardex, una moneta complementare non convertibile in euro, è accettata da 3.000 imprese, con transazioni annue per 50 milioni di euro, le aziende aderenti si fanno anche credito in CCF e i dipendenti ricevono emolumenti in CCF (Sylos Labini).

Probabilmente il trattato commerciale transatlantico TTIP, tra Europa e Usa, non entrerà mai in vigore, Renzi si era detto favorevole, ma i dirigenti di Francia e Germania ora si sono detti contrari, anche Donald Trump si è detto contrario.

I soldi stanziati per i terremotati di oggi e di ieri, non sono stati completamente utilizzati e sono rimasti depositati in banca senza remunerazione, le banche, sempre aiutate dallo stato, li hanno utilizzati per concedere prestiti lucrosi ai privati. Nella costruzione o ricostruzione di edifici, si risparmierebbe molto con i prefabbricati e con la standardizzazione  e si costruirebbe più in fretta; diversamente dall’artigianato, generalmente la produzione industriale di serie segue questa strada. Per rilanciare l’economia, con investimenti pubblici, si dovrebbe puntare sulla difesa del territorio e sulla messa a norma delle case, anche con facilitazioni fiscali, ma c’è chi invece propone di assicurare contro i terremoti tutte le case, lasciando le cose come stanno e favorendo le assicurazioni.

ISLAM

Il prof. Tariq Al-Suwaidan, predicatore del Qatar e uomo dei fratelli musulmani, è legato all’Associazione islamica italiana degli Iman e all’UCOI fondato da Piccardo; dal novembre del 2014 gli è vietato l’ingresso nell’aria Schengen, nel maggio scorso doveva entrare in Italia per una serie di conferenze, ma il ministro degli interni italiano, Alfano, gli ha vietato l’ingresso in Italia.

Con i suoi discorsi, Al Suwaidan sostiene che Israele è un nemico destinato a essere annientato, invitando palestinesi e islamici ad attaccare gli ebrei, a continuare il conflitto con Israele, anche con i razzi. Ha affermato che i morti dell’Islam sono martiri desinati al paradiso e che i fedeli islamici non hanno paura della morte, che le madri dovrebbero nutrire i figli con l’odio verso gli ebrei, incitandoli a ucciderli. A una manifestazione del PD, Chaimaa Fatihi, dei fratelli musulmani, ha paragonato Hamas alla resistenza italiana e ha definito Israele un cancro schifoso.

L’Associazione islamica italiana degli Imam, l’UCOI e il CAIM (coordinamento islamico milanese) hanno negato queste affermazioni, sostenendo che le parole di Al-Suwaidan dovevano essere decontestualizzate, perché il professore è un esperto di comunicazione e pubbliche relazioni e ha invitato sempre alla moderazione. Anche Piccardo nega che Suwaidan sia un estremista violento e afferma che è un predicatore di pace (Progetto Dreyfus).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (25/8/2016)

EUROPA

Milosevich, dopo una detenzione di 5 anni per crimini di guerra, è stato assolto dal tribunale dell’Aia; è una vittima delle imprese della Nato, che doveva essere sciolta come il patto di Varsavia, una vittima come Saddam, Gheddafi e Assad. Come altri personaggi eccellenti, anche se autoritari e molto discutibili, poiché era in grado di fare rivelazioni compromettenti, anche Milosevich è morto in carcere, forse avvelenato come Sindona; all’occorrenza e in sordina, anche gli stati predicatori, che hanno ufficialmente abolito la pena di morte, applicano la pena di morte.

La costituzione italiana è il libro dei sogni, citato sempre dai predicatori della politica che poi fanno baipassare tranquillamente leggi ordinarie, promulgate dai presidenti della repubblica, e scelte dettate dall’opportunità politica, tutte contrarie alla costituzione. Alle proteste di Erdogan sul fermo in Italia del figlio per riciclaggio, Renzi ha risposto che la magistratura italiana è indipendente; non è vero perché abbiamo restituito alla Turchia, Ocalan, il capo dei curdi turchi rifugiato in Italia. Intanto la mafia italiana continua a riciclare denaro presso le banche dell’Europa settentrionale e nessuno stato europeo ferma questa emorragia di denaro.

La Turchia ha chiesto agli Usa l’estradizione del capo del tentativo di colpo di stato, rifugiato in Usa, ma nella storia degli ultimi due secoli terroristi e rivoluzionari italiani hanno trovato rifugio e asilo politico in Inghilterra, Francia e Svizzera e Brasile; gli stati si fanno le scarpe e perciò, con la scusa politico, appoggiano i complotti esteri, mentre reprimono le proprie opposizioni che vogliono cambi di regime, di governo, l’alleggerimento delle imposte, la giustizia sociale e l’autodeterminazione. Dopo l’avvento di Nasser in Egitto, re Faruk trovò rifugio in Italia, dove forse, con una sua corte e come hanno sempre fatto i re scacciati, intesseva complotti; rivoluzione e regicidi non si fanno quando si possono cambiare liberamente i governi, cioè con le elezioni libere e senza brogli.

Il popolo si è sempre rivoltato, per reagire all’autoritarismo e allo sfruttamento da parte di stato, religione, padrone, padre e marito; il padre era a capo della famiglia patriarcale, la prima forma di società, poi un potere più alto e occulto, per dare una possibilità di sfogo al popolo, ha indirizzato femministe e progressisti contro il padre, il cui ruolo, minandone l’autorità, ne fu distrutto, distruggendo così anche la famiglia; la tranquillità sociale tornò temporaneamente e stato,  governo e padroni rimasero al loro posto.

Così, con la separazione tra coniugi o senza, cioè anche al di fuori del matrimonio o della convivenza, è nata la famiglia con la madre e un figlio, nella quale è la madre che decide tutto al posto del padre, però ora ciò accade anche nel matrimonio e nella convivenza, cioè presente il padre; per conseguenza, pare che i figli adolescenti, privati del padre, cerchino una figura paterna che manca loro e le figlie non si uniscono più stabilmente con un uomo; sono cose che accadono ad altre specie di mammiferi, potrebbe essere il segno di una evoluzione o involuzione della specie.

A questa disgregazione della società l’Islam reagisce, conservando ancora la patria potestà solo al padre; altrove in Europa, malgrado i dettami della legge, questa potestà, nei fatti, poiché il padre n’è stato espropriato dalla madre, è esercitata solo dalla madre, anche se convive con un uomo o con un  marito, non bisogna credere alla legge che afferma il contrario. Poiché il potere non  è sempre giusto e infallibile, governo, comandi militari, padroni e padre hanno spesso sbagliato, poi però, per riparare in parte e dare un po’ di soddisfazione ai sudditi quietandoli, hanno deciso di far pagare solo al padre di famiglia, togliendogli l’autorità.  La crisi della famiglia, favorita dal prevalere del ruolo della moglie su quello del marito è confermata anche dalla psicologia

La chiesa invita all’ordine, all’obbedienza, alla gerarchia e difende la famiglia, ma se un figlio maschio ancora minorenne vuole farsi prete e il padre si oppone, afferma che la sua opposizione non conta; se una donna senza figli eredi, per salvarsi l’anima, confessa al marito di voler lasciare alla chiesa i suoi beni e il marito si dice contrario, la chiesa afferma che la sua opposizione non conta. La magistratura, che in Italia è la peggiore amministrazione dello stato, ha spesso deciso che, se i figli scelgono liberamente la loro vita, cioè di studiare o lavorare o sposarsi o convivere o, bighellonare o fare i parassiti, il padre, già privato della sua autorità, non può interferire, ma, se essi, in tali casi, non hanno i mezzi, deve mantenerli ugualmente, anche se sono maggiorenni. Se questo non è un mondo assurdo e decadente, cos’è?

I patriarchi, che si sentivano responsabili per il loro ruolo, decidevano autoritariamente perché così chiedeva loro la società, recitavano questo ruolo, ma personalmente potevano essere anche dei deboli, timorosi di sbagliare; ad ogni modo, come i re e i governi si fanno dei consiglieri, anch’essi, secondo una norma di buon senso, sentivano il parere di moglie, suocera e figli maggiori; cioè, su matrimonio, lavoro e sorte della proprietà decidevano dopo essersi informati sulle preferenze e inclinazioni dei figli, però alla fine, come accade ai governi, anch’essi, nel prendere decisioni, potevano sbagliare.

Alla fine decidevano, approssimativamente, che uno dei figli si facesse prete, uno militare, una figlia si facesse suora, una si sposasse con dote e uno ereditasse la terra; era in gioco anche la sorte del patrimonio familiare, alla figlia sposata andava la dote, al figlio che lavorava con il padre la terra, la terra stessa, che così non era frazionata. Ai custodi del diritto, sembrano tutte scelte non eque, però la dote aiutava la figlia a mettere su una casa, il figlio al quale andava la terra l’aveva lavorata con il padre e aveva una sua famiglia, il figlio militare e quello prete avrebbero trovato una posizione economica con le armi e con la religione.

Poi gli egualitarismi hanno voluto che la terra andasse divisa, in parti uguali, tra tutti i figli, anche tra quelli che avevano abbandonato la campagna, mentre, con la riforma fondiaria, l'hanno voluta assegnare solo ai coltivatori, e hanno sostenuto che la dote data alla figlia maritata non era un regalo ma una discriminante e un oltraggio per la donna, a volte costretta al matrimonio contro la sua volontà; però questo accadeva perché il genitore si preoccupava per la sua sorte, non voleva che peggiorasse, dopo aver lasciato la casa paterna, la sua condizione economica. Tra principi e contadini, i matrimoni d’interesse erano alleanze tra famiglie, non nascevano dall’amore, alcune figlie si adattavano volentieri e altre no, anche i figli maschi subivano questa sorte, d’altra parte, ci sono uomini che hanno accettato volentieri anche la schiavitù, mentre altri si sono ribellati.

La famiglia è andata in  pezzi e le donne sole non sono più capaci di convivere con un uomo, ma nemmeno con la figlia adulta, la sorella o la madre. L’uomo e la donna, liberati dalla tutela del padre, seguono solo le ideologie imposte dalle culture dominanti, cioè non sono veramente liberi, non sono capaci di trovare se stessi, sono condizionati da inconscio, da pulsioni sessuali, da un partito, dalla cultura della società che li circondano, dall’informazione, dalla religione e dalla scuola che fanno propaganda; dopo questa crisi politica, economica e culturale, se non si affermerà l’Islam, potrebbe nascere anche il matriarcato.

(http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#FEMMINISMO).

ITALIA

All’università islamica di Lecce, che, per divenire un vero ateneo, è ufficialmente in attesa delle autorizzazioni ministeriali, è nata anche una fondazione islamica, dove il segretario Abdallah Villani ha invocato una soluzione finale contro i sionisti; perciò la comunità ebraica italiana (Ucei) e l’ambasciata israeliana hanno reagito con una denuncia, l’informazione generalista tace. L’università comincerà i corsi in autunno, ha previsto investimenti per milioni di euro, provenienti dai paesi arabi, tra i quali il Qatar; nel suo progetto, dovrebbe formare alla cultura islamica, alla pace religiosa e creare iman, l’imprenditore salentino Khaled Paladini, che dirige il progetto, ha condannato le esternazioni di Villani, che perciò si è autosospeso.

Poi Paladini ha annunciato il trasferimento dell’università islamica a Omegna, in Piemonte, l’università islamica ha, tra i suoi membri, Franco Cardini, che piace sia al Vaticano sia all’Islam; per il momento si tratterebbe di una’università libera e non riconosciuta o in attesa di riconoscimento ministeriale; il riconoscimento dovrebbe arrivare grazie alla pressione economica dei paesi arabi. Fondatrice ufficiale dell’ateneo è la Confime o confederazione delle imprese mediterranee, preseduta da Paladini, che ha sede a Roma; l’ateneo progetta di creare un corso di laurea coranica, uno di diritto e finanza islamica, uno di scienze umanistiche, uno di scienze agrarie e uno di medicina (Libero 23-24/-/2016).

Nel silenzio dell’informazione generalista italiana, i servizi segreti israeliani hanno rivelato che, da mesi, reparti militari italiani delle forze speciali combattono in Libia, alcuni suoi uomini sono stati uccisi o presi prigionieri, ma non si sa ancora da chi (Sinistrainrete).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA  E POLITICA NEWS (17/8/2016)

ITALIA

A proposito del prossimo referendum sulla riforma costituzionale, il senato era di nomina reale e, in era repubblicana aveva un sistema elettorale uninominale che valorizzava candidati amici della nomenclatura; gli stessi poteri conferiti dalla costituzione a camera e senato erano un assurdo e la doppia approvazione delle leggi favoriva, a vantaggio dell’oligarchia occulta, l’esercizio di un veto da parte del senato. Il senato renziano, che è scelto diversamente, ha poteri diversi e in materie particolari, però rimane per il potere il suo ruolo fiduciario, perciò sarebbe stato meglio abolirlo.

EUROPA

Con l’obiettivo di instaurare un nuovo ordine mondiale e di favorire il ritorno al potere dell’aristocrazia, il complesso finanziario-industriale-politico-militare è gestito da antiche famiglie aristocratiche europee che si sono aperte a ricchi borghesi, perché anche l’aristocrazia, che include anche i vescovi, come classe, si rinnova; perciò hanno concesso titoli nobiliari anche ai pirati, ai briganti, ai mafiosi, ai ladri e agli speculatori. Di fronte al popolo servo, l’aristocrazia si diceva un potere sacro che derivava direttamente da Dio.

Queste famiglie aristocratiche, agiscono tramite prestanomi, spesso ebrei, da loro costretti alle attività finanziarie perché impediti di avere la proprietà della terra e di accedere alla pubblica amministrazione, perciò, le famiglie aristocratiche non  appaiono nelle graduatorie delle famiglie più ricche del mondo e invece appaiono come un potere anonimo o occulto; mentre nell’ottocento, all’interno della massoneria, esse spesso accettarono i principi liberali, oggi, con l’involuzione tipica di tutti i partiti e della chiesa, vogliono abbattere i principi democratici e reintrodurre la servitù.

Per farlo, instillano la paura, anche del terrorismo, che è ispirato dai poteri occulti, intanto cresce la rivalità tra Usa e Cina, che favorisce la paura della guerra. In una logica neocoloniale, varie imprese britanniche esercitano il controllo sulle risorse naturali africane, cioè sulle principali risorse minerarie del continente. Anche la Francia controlla economicamente le sue ex colonie francesi e, pur avendo aderito all’euro, commercia con esse con un franco africano; è la dimostrazione che il controllo della moneta è importante, però l’euro è controllato da poteri occulti.

101 aziende britanniche, quotate alla borsa di Londra, hanno impianti estrattivi in tutti i paesi africani subsahariani, ma spesso, per pagare meno tasse, hanno sede nei paradisi fiscali; in Africa esse violano i diritti dei lavoratori, li pagano poco e inquinano; da ricordare che Londra è anche capitale mondiale della finanza e delle superlogge massoniche. Banchieri ebrei v’immigrarono da Venezia decadente, tra loro era il politico conservatore, conte Disraeli; Venezia ospitava vari ebrei, dediti alle attività commerciali e alla finanza, erano ebrei tedeschi askenaziti, ebrei di ponente e di levante.

In Polonia gli ebrei pagavano la protezione ai vescovi e varie volte Venezia, dove nel 1516 nacque l’esecrabile ghetto ebraico, come altri paesi europei, aveva pensato di espellere gli ebrei che però, con le loro attività finanziarie, utilizzando anche soldi affidati loro, in amministrazione, dall’aristocrazia anonima, pagavano molte tasse al governo, che perciò fu costretto a tornare sui suoi passi. Con la decadenza economica di Venezia, i nobili veneziani si costruirono ville in terraferma e tanti ebrei emigrarono in Inghilterra e in nord Europa, dove continuarono la loro attività, nel 1948, con la nascita di Israele, tornarono ad essere anche agricoltori, militari e tecnici.

Nel 2014 in Europa sono immigrate 216.000 persone, nel 2015 circa un milione, e nel 2016 questa cifra forse sarà superata; il governo italiano, sostenuto dall’informazione, poiché la capitale di Roma è il Vaticano, incoraggia questa immigrazione, preferisce importare mano d’opera a basso costo, piuttosto che incentivare economicamente gli italiani a fare figli. Naturalmente ne nasceranno conflitti interni ma, come successo in passato, tra secoli ci sarà l’amalgama delle popolazioni.

Grazie a questa politica, come è successo in Brasile, forse la razza bianca diventerà minoritaria, in Italia e in Europa, sembra una forma di genocidio strisciante, che contrasta con la politica di conservazione delle specie animali; per il momento, i nuovi immigrati sono solo un costo e non un affare economico, a causa della crisi, le 30 principali imprese tedesche quotate in borsa sono riuscite a dare lavoro solo a 54 dei 300.000 rifugiati arrivati recentemente nel paese. Intanto a Londra, per gli islamici, sono legali la sharia e i tribunali islamici e Londra ha il primo sindaco islamico. Anche la religione cattolica è stata fondamentalista e con tanti principi comuni all’Islam, fu costretta a ripiegare perché incalzata dai movimenti laici e liberali, oggi, grazie anche alla sua influenza, pare si stia tornando indietro.

Il conte massone Kalergi, di padre austriaco e madre giapponese e sposato con un’ebrea, perciò con  figli di sangue misto, nel 1922 fondò a Vienna il movimento paneuropeo, che voleva l’Unione Europea e il nuovo ordine mondiale; era a favore del meticciato e vedeva gli ebrei come una popolazione dominante. Predicava l’esogamia, cioè gli incroci, per il popolo, e l’endogamia e l’unione tra consanguinei per la popolazione dominante; questa era stata una pratica anche egiziana, come lo è tradizionalmente dell’aristocrazia, che perciò è afflitta dall’emofilia.

A proposito del meticciato, certi scienziati (la scienza, con i suoi dogmi, è la nuova religione globale), pur dividendo i fenomeni e gli animali in tante categorie, contro i razzisti, affermano che gli uomini appartengono a un’unica razza, cioè anche i pigmei, i boscimani, gli inuit e i vatussi; a volte affermano che alcune razze sono scomparse, poi affermano che i cani discendono dai lupi, ma che i chihuahua e gli alani sono due razze diverse; hanno detto che i giaguari e le pantere nere sono due razze diverse poi, dall’esame delle loro ossa, hanno affermato che la pantera nera è un giaguaro con il pelo nero.

Su ispirazione di Kalergi, nacque anche la società europea Kalergi che, ogni due anni, premia i personaggi che hanno portato avanti il suo progetto di costruzione europea, tra i premiati sono la Merkel e Juncker; il premio Kalergi è collegato al premio Carlo Magno, assegnato ogni anno ad Aquisgrana  a quelli che si sono impegnati per l’integrazione europea, nel 1950 il primo premiato è stato  proprio Kalergi, l’ultimo premiato è stato papa Francesco, che è a favore dell’immigrazione e del dialogo con l’Islam, in passato combattuto dai papi. Curiosamente, poiché chiesa e stato, attraverso i secoli, non sono coerenti, Carlo Magno fu alleato del papa contro i longobardi che volevano unificare l’Italia (Nexus n.123).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS 6/8/2016

ITALIA

Il crash test sulle banche europee, ignora deliberatamente, per volontà tedesca, i derivati, che sono crediti di difficile realizzo, detenuti da Deutsche bank e Commerzbank, i quali sono un multiplo elevato del Pil tedesco. Un fondo assicurazione europeo, finanziato anche dall’Italia con 50 miliardi di euro, è stato utilizzato per salvare le banche di alcuni paesi dell’eurozona; per inettitudine dei nostri governi, non è stato utilizzato dall’Italia e ora non si può più accedervi, ma l’attuale governo, che pende dalla bocca della Merkel, potrebbe pretendere, per il suo utilizzo anche da parte nostra, la riapertura dei termini.

Con il crash test, tra le banche dell’eurozona, la più in crisi sembra il Monte dei Paschi che, essendo una banca amica, ha già ha avuto un aumento di capitale e aiuti dallo stato; adesso vorrebbe altri aiuti, con rilevazione degli attivi a rischio da parte del fondo d’investimento italiano Atlante, al quale partecipano banche e assicurazioni italiane e con aumento del capitale a vantaggio di banche estere. Si spera che il salvataggio, per le banche italiane, non implichi utili ridotti da distribuire ai soci, intanto  Renzi si vanta che il salvataggio non avviene con i soldi del governo, però le banche non  fanno sempre operazioni finanziarie profittevoli, ad esempio partecipano alla proprietà di giornali in  perdita, secondo la logica delle lobby, cioè solo per ricattare o premere sulla politica .

Il Monte Paschi deve essere salvata perché è una banca amica, cara ai catto-excomunisti e vicina al PD amico di atlantisti, europeisti, papisti e dei mercati; se però stiamo alla lettera della legge fallimentare, essendo stato eroso tutto il suo capitale netto dalle perdite, questa banca dovrebbe essere dichiarata fallita e liquidata, con effetti forse peggiori del bail-in; cioè perderebbero azionisti, obbligazionisti di ogni tipo, i dipendenti perderebbero il lavoro, mentre sarebbero salvati, a spese del governo, solo i depositi fino a 100.000 euro.

Si dirà che è meglio la procedura scelta dal governo Renzi, ma è difficile credere che il governo non ne sostenga degli oneri, anche se celati ai contribuenti; il bail-in europeo è un processo, come quello del governo, mirante al risanamento di banche insolventi che non si vogliono far fallire, perché il fallimento le farebbe chiudere; nel caso in specie, ritengo si voglia anche salvare il logo o marchio della banca più antica del mondo.

Può darsi che l’operazione Monte Paschi perseguisse fin dall’inizio il fine di farla cadere in mani estere, però, per decoro, si sarebbe anche potuto smobilizzare i crediti in sofferenza con un forte sconto concesso ai privati debitori, cioè alle stesse condizioni concesse al fondo Atlante; comunque, le banche italiane non paiono interessate a una fusione con il Monte Paschi e nemmeno a partecipare al suo aumento di capitale, perché hanno anche troppi sportelli; rimaneva la strada della nazionalizzazione, ma a quale prezzo, una banca insolvente vale poco, a meno che non si voglia fare un regalo di stato ai vecchi azionisti e poi, comunque, lo stato dovrebbe ricapitalizzarla.

L’aumento di capitale del Monte dei Paschi da parte di banche multinazionali estere, significa il passaggio della proprietà della banca nelle loro mani, sulle ceneri dei vecchi piccoli azionisti; la devoluzione, a un prezzo fortemente scontato, dei crediti avariati al fondo d’investimento italiano Atlante, partecipato da banche e assicurazioni italiane e forse dalla Cassa Depositi e Prestiti, può significare anche un forte guadagno sul loro realizzo, si veda, a tale proposito, qual è stata la gestione del debito estero argentino nelle mani dei creditori americani.

Con il fallimento di quattro banche, visto che il governo non ha ancora trovato una soluzione, non ci sarebbe stato l’accanimento speculativo su tutte le banche italiane, cioè anche su quelle sane, con danni enormi per tutti i risparmiatori, perché nelle capitalizzazioni di borsa, il sistema bancario italiano pesa per il 70%. Il modo scelto dal governo per procedere, trascura l’eguaglianza delle imprese davanti alla legge, inseguendo la tesi che le imprese troppo grandi e le banche non possono fallire. Oltre il fallimento, se la giustizia fosse uguale per tutti, ci dovrebbero essere delle condanne penali per amministratori e dirigenti della banca, per favoreggiamento nella concessione dei crediti senza garanzie agli amici, dai quali sono scaturite gravi perdite.

Violando la par condicio con le televisioni private italiane, che facendo programmi simili alla Rai, pur tuttavia non beneficiano del canone, Renzi ha disposto il pagamento del canone alla sola Rai, con addebito, per contrastare l’evasione, nelle bollette della luce; il ricavato del canone servirà a condizionare l’informazione della Rai e a far assumere dirigenti superpagati, vicini al governo. Chi è senza televisore deve fare una trafila per farsi togliere il balzello, il canone televisivo è la tassa più odiata dagli italiani e avrebbero dovuto esentare almeno i poveri.

La posizione di apertura di papa Francesco verso l’immigrazione, malgrado l’opera dell’informazione televisiva e del governo, non è condivisa dalla grande maggioranza degli italiani; tra gli immigrati sono stati identificati dei terroristi e dei bambini che arrivano soli, dei quali  non si conosce la sorte. Fino a poco tempo fa, non si poteva paventare una cosa del genere e la televisione italiana, megafono del papa, ribadiva che gli immigrati erano soprattutto profughi vittime della guerra, in realtà, la maggioranza non ha queste caratteristiche.

ISLAM

Terrorismo, rivoluzione e militarismo hanno sempre attinto ad ambienti criminali, è così che è nata la legione straniera, anche il terrorismo è un modo di fare politica, anch’esso ha i suoi mandanti, sicuramente paesi ai quali anche l’Italia fornisce armi, come la l’Arabia saudita, amica di Hilary Clinton. La religione serve a favorire il sacrificio di combattenti fanatizzati; il fanatismo religioso esiste anche tra i cattolici ma, come nell’Islam, è una minoranza; da noi i fanatici religiosi si chiamano integralisti e bigotti, gli altri sono cattolici non osservanti e vanno in  chiesa solo par fare carriera, perché l’Italia non è un  paese veramente laico.

Chi strumentalizza il fanatismo religioso è sicuramente mosso da interessi economici, di potere e imperiali, lo fanno l’Arabia Saudita e la Turchia. Però il papa non è autorizzato ad affermare che non esistono ufficialmente guerre di religione, perché nella storia i papi ne hanno promosse tante, contro pagani, eretici, ebrei, protestanti, ortodossi e islamici; i papi hanno alimentato guerre di religione o apparentemente tali come le crociate, hanno istigato le potenze alle guerre di religione, le hanno finanziate e vi hanno partecipato con loro truppe. Quando si afferma che le religioni sono contro la guerra, si ignora la storia e la lettera della Bibbia e del Corano, che contengono l’impianto  della religione, ma anche guerra, violenza e soprusi; le sacre scritture sono peggio della realtà religiosa, mentre la costituzione dello stato, che è l’impianto dello stato, è migliore delle sue leggi e della sua politica.

GB – USA

Spesso si parla di Goldman Sachs e di Soros, legato ai Rothschild, che scorazza nel mercato finanziario, però, attraverso banche private controllate, la famiglia londinese dei baroni Rothschild, d’origine ebraica askenazita, controlla governi e multinazionali, ma anche la Banca d’Italia, Barclays e JP Morgan; Barclays è anche azionista di Banca San Paolo e JP Morgan del Monte dei Paschi. Sono uomini dei Rothschild, Blair, Schroeder, Eltsin, Sarkozy, Kohl, Pompidou, Bush, De Benedetti e Warren Buffet, che oggi sostiene Hilary Clinton alla presidenza; la famiglia Rothschild è la maggiore beneficiaria delle privatizzazioni mondiali fatte dopo la seconda guerra mondiale, dal 1823 gestiscono il tesoro del Vaticano.

Hitler è un loro discendente illegittimo, attraverso le società Thule, Vril e la famiglia Bush, con i finanziamenti delle loro banche, lo aiutarono ad arrivare al potere; tramite i banchieri Warburg, finanziarono la rivoluzione russa e poi finanziarono anche quella nazista, in genere, poiché la guerra è un grande affare, finanziavano entrambi gli schiarenti in guerra. Nel 1870 in Usa, per creare la Standard Oil, finanziarono Rockefeller, adesso i patrimoni di Rothschild e  Rockefeller si sono fusi e sono un unico gruppo anglo-americano, però la testa della piovra rimane a Londra, sede dei Rothschild.

Stranamente, nel corso della seconda guerra mondiale, le proprietà europee dei Rothschild non sono state bombardate, nemmeno in Germania, tuttavia, due membri della famiglia perirono nell’affondamento del Titanic, che fu un fatto imprevisto. La casa Rothschild è sostenuta dalla famiglia reale inglese dei Windsor, Londra è anche la sede delle superlogge, i Rothschild sono più potenti della monarchia inglese, la city di Londra controlla anche il governo americano.

I Rothschild hanno finanziato l’epopea risorgimentale del Piemonte e insieme anche l’impero austriaco, hanno rapporti stretti con criminalità e mafia e perseguono solo i loro interessi, si riuniscono per decidere il prezzo dell’oro; sono legati a uomini della nobiltà nera italiana diffusa nel mondo, si sposano con membri dell’aristocrazia europea e con loro cugini di primo grado. Controllano la società russa Yukos e Yahoo, ai loro uomini chiedono discrezione o omertà, non hanno scrupoli, controllano il potere mondiale e vogliono instaurare il nuovo ordine mondiale.

Aiutati dalle agenzie d’intelligence CIA e MI5 e MI6 e dalle mafie, controllano il commercio mondiale della droga, sono i burattinai globali con sede nella città di Londra. Nel 1947 la CIA è stata creata dai servizi segreti inglesi, è leale verso la city di Londra, Rothschild e Windsor; il MI6 britannico importa eroina dal Medio Oriente, cocaina dal Sudamerica e cannabis dal Marocco. Per sedare il popolo, assieme alla CIA, hanno creato LSD e il crac.

Oggi l’economia londinese dipende dal denaro e dalla droga, il boss della mafia, John Gotti, a una domanda dell’inquirente americano, rispose che, in materia di droga, non poteva competere con il governo americano. I soldi della droga sono riciclati dalla Banca d’Inghilterra, una base del traffico della droga era l’Arkansas, quando Clinton ne era governatore, legato alla CIA e alla società segreta del teschio e delle ossa di Yale.

Alla Banca di Credito e Commercio Internazionale si lavava il denaro del traffico di droga, anche George Bush ha partecipato al commercio mondiale della droga, dagli Usa la droga è stata usata anche per finanziare progetti segreti. In Usa i Rothschild hanno il controllo delle tre più importanti reti televisive, oggi mirano a barattare i debiti del terzo mondo con la loro terra; controllano anche la Banca Mondiale, controllano i paesi attraverso le loro banche centrali, controllano l’80% della produzione mondiale di uranio; hanno scalato la banca russa Rostbank, per ragioni anche speculative, il Brexit inglese è stato organizzato dal loro uomo Goldsmith.

Nel 1835 il proprietario della Banca Centrale Usa era un Rothschild, Lincoln la voleva nazionalizzare e, anche per questo, fu ucciso; il 23/12/1913, per conto dei Rothschild, Londra, tramite banchieri inglesi presenti in Usa, JP Morgan, e Warburg, si patrocinò la nascita della Federal Reserve americana. Oggi il prezzo dell’oro è deciso giornalmente al fixing di Londra dall’ufficio londinese di Rothschild, non secondo la legge della domanda e dell’offerta, ma con delle simulazioni per massimizzare il guadagno, guadagnando anche sulle sue oscillazioni di prezzo.

Cinque agenti autorizzati si riuniscono in casa Rothschild, che rappresentano anche Deutsche Bank e Société Gènérale, usano rumors, indici, notizie riservate e notiziari, per sfruttare e dirigere il panico di borsa e influenzarne le quotazioni; controllano la finanza internazionale, come nell’ottocento finanziarono le ferrovie, oggi, aiutati dai servizi segreti, controllano e influenzano l’informazione. I Rothschild hanno aiutato economicamente la nascita di Israele, sono azionisti della British Petroleum di Londra, la cui strada Piccadilly è chiamata Rothschild Row; finanziano i governi, prima dell’unità italiana, anche quello di Napoli, e il Vaticano, finanziano opere benefiche e hanno fondazioni, alimentano la speculazione.

Metternich e Guglielmo I affermavano che i Rothschild erano le persone più ricche d’Europa, più ricche anche dei re, hanno conquistato il mondo e, aiutati dal caos e dalla crisi da loro alimentate,  vogliono instaurare un nuovo ordine mondiale, seguendo gli affari, oggi si sono lanciati anche nel settore dell’energia pulita; tramite le loro banche, controllano le multinazionali e le banche centrali, sono presenti in tutte le principali piazze finanziarie, hanno uomini nella commissione trilaterale e del consiglio per le relazioni estere; tramite De Benedetti, hanno finanziato PD e IDV. Angelo Rovati, advisor di Rothschild per Italia, era consigliere di Romano Prodi, Fini era sostenuto da Sir Derek, agente di Rothschild, perciò era a favore delle privatizzazioni italiane.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/7/2016)

EUROPA

La BCE presta denaro a bassissimo tasso alle banche dell’UE e queste lo prestano a interesse più alto alle banche dell’eurozona, grazie a questo fatto e ai proventi del signoraggio monetario, la Banca d’Italia, che è un’istituzione privata delle banche, possiede in portafoglio titoli di stato italiani pari a 200 miliardi di euro, con i quali si potrebbero aiutare e ricapitalizzare le banche in difficoltà.

Francia e Turchia, a causa del terrorismo la prima e del minacciato golpe militare la seconda, hanno sospeso la convenzione europea sui diritti umani; il terrorismo islamico ha anche lo scopo di dimostrare l’incapacità degli stati di garantire la sicurezza dei cittadini, cioè di dimostrare l’impotenza degli stati davanti all’avanzata dell’Islam.

Tutti i paesi rispettano i trattati internazionali fino a che conviene loro, perciò tanti paesi si muovono autonomamente e senza interferenze esterne, anche se in modo discutibile, l’Italia non lo può fare perché, per volontà della sua classe politica dirigente, è un paese schiavo. Molte volte si accusa l’Europa di far mancare aiuti economici a favore dei paesi poveri, che spesso, quando sono stanziati, sono dispersi, questi paesi però, avvantaggiati da minori salari e minori imposte, attirano capitali esteri privati e perciò si stanno sviluppando.

Ci sono stati anche inviti a rimettere il debito estero dei paesi poveri; se l’occidente deve contribuire al loro sviluppo con il suo denaro, c’è però da osservare che tra le ricchezze esiste anche la terra e poiché la terra non è equamente distribuita, secondo la popolazione, anch’essa dovrebbe essere oggetto di redistribuzione, perché ci sono paesi sovrappopolati, come l’Europa occidentale e l’India e altri sottopopolati come tanti paesi africani, però le loro risorse naturali vanno valorizzate come ha fatto l’Europa.

Una volta la ricchezza reale era la terra, oggi, con il dominio della finanza, la ricchezza virtuale è il denaro, però, con la crisi, si è tornati ad accumulare oro, mentre Cina, Chiesa e multinazionali possiedono e acquistano, in tutti i continenti, tanta terra. Per gli stati, cedere terra significa perdere sovranità su un territorio oppure perderne la sola proprietà, però implica sempre redistribuzione di ricchezza, è per questo che i contadini senza terra, in tanti paesi del mondo, hanno fatto la rivoluzione, per una riforma fondiaria che distribuisse la terra; un corollario potrebbe essere che i paesi spopolati, ma con tanta terra e risorse naturali, dovrebbero aprirsi all’immigrazione più dell’Europa e non produrre emigrati come fa l’Africa, anche se spinta da cause economiche, politiche o di guerra.

Insomma, gli indiani dovrebbero emigrare in Australia, i cinesi in Siberia, gli islamici in Africa e gli ispanici in Canada; il capitale privato, come sta facendo oggi, si muoverebbe autonomamente verso i paesi da sviluppare e gli aiuti di stato non servirebbero. E’ intollerabile l’egoismo di Canada, Australia e Russia che vorrebbero limitare l’immigrazione; al di fuori di questa mia visione, c’è il colonialismo diretto verso paesi ricchi di risorse naturali e l’emigrazione di popoli interi; con la crisi, oggi anche l’Europa è tornata a produrre emigrati.

Il golpe di Erdogan in Turchia è la risposta a un falso golpe dei militari e serve a eliminare l’opposizione laica dei militari e di chi li sostiene e a instaurare uno stato autoritario; una conseguenza potrebbe essere, come manifestazione di sovranità nazionale, l’uscita della Turchia dalla Nato e lo sfratto degli americani dalle loro basi militari turche, una cosa che l’Italia non potrebbe fare; intanto Erdogan, consapevole della perdita di ruolo degli Usa, si avvicina alla Russia.

Londra dirige il Commonwealth, fatto di 53 paesi, dirige le superlogge oligarchiche sovranazionali ed è la testa della finanza internazionale anglo-americana, però, dopo il Brexit e con il possibile avvento di Trump, pare che intenda preservare una certa autonomia anche nei confronti degli Usa; perciò è diventata anche socio fondatore della Banca Asiatica per gli investimenti, che dovrebbe fare concorrenza al FMI e alla Banca Mondiale, che sono sotto influenza americana; perciò ha fatto accordi con la Banca centrale cinese e vuole attirare investimenti cinesi a Londra, prima diretti soprattutto in Usa.

Come Israele, Londra è conscia della perdita d’influenza degli Usa, al momento è nella Nato, però la sua associazione all’UE era un’associazione tra paesi ineguali perché non aveva aderito all’euro, riceveva dall’Unione compensazioni finanziarie per il suo deficit valutario, poteva non accettare i trattati e gli accordi europei da essa visti come sfavorevoli; i governi fantoccio italiani non avevano questa libertà; come gli Usa, anche Londra vuole contenere l’immigrazione. Invece il Vaticano, spalleggiato dal suo megafono, la televisione italiana, pare desiderare che tutto il terzo mondo arrivi in Italia e in Europa, perciò ha ordinato al governo italiano di raccogliere in mare tutti i profughi   

All’organizzazione per la cooperazione di Shangay o SCO, che dovrebbe contrastare il terrorismo e favorire il commercio tra i paesi membri, tra gli altri stati del pacifico, hanno aderito Gran Bretagna, India, Pakistan e Cina e hanno fatto domanda d’ingresso Iran, Mongolia, Egitto, Siria e Israele che, come Londra, cerca di prendere le distanze dagli Usa; in guerra, anche se fatta per procura, quando si perde terreno, ci sono le defezioni degli alleati, poi chiamati traditori dai vecchi alleati.

Secondo le statistiche, l’anno scorso il PIL dell’Irlanda è aumentato del 26,3%, perciò il paese pare uscito dalla crisi del 2014, contrassegnata da emigrazione, crisi edilizia, bassi salari e forti diseguaglianze sociali; questo sviluppo è stato favorito dall’afflusso a Dublino di multinazionali che approfittano di un’imposta ridotta sugli utili delle società, pari al 12,5%, però la ripresa è concentrata soprattutto a Dublino e non in provincia.

I diversi sistemi di tassazione dell’Unione Europea hanno creato effetti distorsivi, perciò la FIAT ha spostato la sua sede in Olanda; l’Unione Europea, che multa l’Italia per la raccolta dei rifiuti, per non disturbare i mercati, non ha preso posizione al riguardo. Per sapere chi serve l’Unione Europea, è da ricordare che l’ex presidente della commissione europea, Barroso, è divenuto presidente della Goldman Sachs e che l’attuale presidente Jean Juncker è stato capo del governo lussemburghese, un altro paradiso fiscale dell’Unione Europea, ma ce ne sono tanti, come il Vaticano e San Marino.

CINA

La corte arbitrale internazionale dell’Aia ha sentenziato che la Cina non può rivendicare la sovranità su alcuni scogli ricchi d’idrocarburi, che non sono isole e sono situati nel Mar Cinese Meridionale, afferma che appartengono alle Filippine perché sono situati nelle sue acque territoriali. Pechino non ha accettato il verdetto e afferma che la corte non ha l’autorità per decidere sulla questione; la corte dovrebbe prevenire i conflitti, però, in passato, questioni del genere si sono risolte con la guerra, del resto, la corte non ha strumenti per applicare la sentenza.

Nonostante le scaramucce nel Mare Cinese Meridionale, nel Pacifico navi di 76 di paesi diversi, tra cui Italia, Usa, Cina, Giappone, Corea del sud e India, stanno facendo esercitazioni contro il terrorismo e soprattutto contro la pirateria; le esercitazioni sono dirette da Singapore, è significativa l’assenza della Russia, che forse è meno toccata dalla pirateria.

USA

Pare che la rivoluzione digitale in occidente non abbia comportato, com’era stato promesso, l’aumento del benessere economico e della produttività, mentre è aumentata la disoccupazione; probabilmente però, la vera causa della crisi sta nelle delocalizzazioni industriali e nel conseguente calo dell’occupazione, dei salari e della domanda, cioè della capacità di spesa dei cittadini.

La Russia vuole dotarsi di un sistema operativo autonomo, liberandosi da Google e Apple, vuole proteggersi dallo spionaggio della NSA e della CIA americane e tutelare privacy e sicurezza nazionale; vuole utilizzare solo server nazionali, ha già rimosso dagli uffici pubblici Windows e ha sostituito Microsoft con l’open source Linux, ha anche rimpiazzato con tablet Samsung gli iPad Apple.

Per favorire lo spionaggio militare, il governo americano ha finanziato tutti questi strumenti e l’Iphone, perciò anche Pechino li sta mettendo al bando, anche Tesla, nel settore delle auto elettriche, ha beneficiato di fondi americani per la ricerca e poi, da parte dell’Unione Europea, agli italiani si dice che lo stato non può finanziare le imprese, nemmeno quelle strategiche; le più grandi innovazioni tecnologiche americane ricevano finanziamenti dal governo, la guerra nascosta tra Usa, Cina e Russia passa anche per il controllo della rete (Punto Zero).

Donald  Trump vuole la fine della dottrina Truman che ha portato agli interventi militari Usa in Europa e alla creazione della Nato; per ritrovare la pace, vuole un accordo con la Russia. Vuole [N1] il rafforzamento dei confini e la fine dell’immigrazione islamica e ispanica; pare volere il ritorno all’isolazionismo americano, vuole combattere le speculazioni finanziarie, ripristinare l’ordine e lottare contro la corruzione politica, vuole rilanciare giustizia sociale e consumi. Sente che i cittadini si sono allontanati dalla classe politica e sono spaventati dal terrorismo.

ITALIA

De Benedetti e D’Alema, dopo l’esito negativo del partito di Renzi alle elezioni amministrative, hanno affermato di voler votare NO al referendum sulla riforma costituzionale di ottobre prossimo; i patroni della riforma costituzionale di Renzi erano la Troika, la finanza europea, Confindustria e De Benedetti; perciò, visto l’andazzo, una pronuncia popolare per il NO sarebbe anche contro di loro, quindi, i poteri occulti si sono rimessi in moto per trovare un altro salvatore della patria, dopo Monti, Letta e Renzi; anche Di Maio, come Renzi e Boschi, è andato in pellegrinaggio a Londra, dove i politici vassalli ricevono l’investitura dai mercati. Di Maio avrebbe fatto meglio a farsi intervistare a Milano, sul programma del suo movimento, da un giornalista inglese agente dei mercati; però anche i presidenti della repubblica italiani, appena aletti, sono andati in visita al papa.

C’è chi propone di spezzettare il quesito referendario, chi, come Amato e Il Sole-24, di rinviare il referendum al prossimo anno, si fanno manovre per rendere il referendum inoffensivo per il potere occulto e per le banche e per sottrarre al popolo italiano il diritto di dire la sua e di esprimersi in materia; bisognerà anche vedere quale sarà la sorte della legge elettorale Italicum, che, nel silenzio del presidente Mattarella, è incostituzionale come la precedente.

In Italia la pressione tributaria è più alta che negli altri paesi, ma la televisione fa sempre servizi contro l’evasione fiscale, spesso permessa dallo stato a favore di alcune categorie, parlo dell’evasione legale o elusione; a parte i grandi evasori capitalisti, altri evadono le imposte per il loro basso reddito e per la no tax area limitata; se in Italia il reddito esente fosse di 14.000 euro, forse la pressione tributaria e l’evasione si abbasserebbero di cinque punti.

In Italia si pagano tante imposte sulla casa e sui dossier dei titoli presso le banche, in questo secondo caso, assecondando quelli che vorrebbero tassare di più il risparmio che però è garantito dalla costituzione perché il reddito è già soggetto a imposta; i piccoli risparmiatori, già colpiti da insolvenze bancarie e crolli di borsa, chiamati parco buoi dalle banche, su questi titoli pubblici e privati, azioni e obbligazioni, pagano imposte su interessi e dividendi, Tobin tax, imposta su capital gain e imposta di bollo. Forse i nostri governi, se non sono troppo ignoranti, lavorano per i paradisi fiscali esteri, cioè hanno inteso favorire le esportazioni di capitali da parte dei ricchi. Anche la garanzia su depositi e titoli di stato, fino a 100.000 euro, potrebbe avere questo scopo, poi si fanno sanatorie, con una piccola penale, per far rientrare i capitali in  Italia.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (20/7/2016)

ISLAM

L’attentato terroristico di Dacca in Bangladesh, ha procurato la morte a venti persone, tra cui nove italiani, soprattutto imprenditori del settore tessile che approfittano, con la delocalizzazione d’industrie, dei bassi salari locali; il paese è musulmano, povero e fornisce anche truppe che in Medio Oriente combattono l’ISIS. Lo stato è islamico moderato ma, poiché non ha i soldi per le scuole pubbliche, i paesi islamici fondamentalisti, legati economicamente all’occidente, vi finanziano scuole coraniche e perciò nel paese avanza il fondamentalismo. Gli Usa chiedono sanzioni soprattutto contro la Russia.

Gli esperti della televisione italiana ricordano spesso che gli imprenditori si rifugiano all’estero perché in Italia c’è mafia, corruzione, scarse infrastrutture produttive, cattiva amministrazione pubblica e giustizia lenta; la televisione farebbe meglio a ricordare che gli imprenditori fuggono soprattutto per risparmiare su salari e imposte e perché nel terzo mondo possono inquinare liberamente; i mali addebitati all’Italia esistono anche in Afghanistan e in altri paesi del terzo mondo, dove i nostri imprenditori si dirigono.

EUROPA

L’Unione Europea vuole varare l’accordo CETA sul libero commercio con il Canada, simile all’accordo TTIP, non ancora siglato con gli Usa, con tribunali arbitrali privati per i contenziosi sorti tra governi e multinazionali; pare che il governo italiano si sia espresso a favore del TTIP e del CETA, invece Germania e Francia sono contrarie. In Unione Europea operano migliaia di società Usa, collegate alle loro filiali canadesi, in grado di invocare l’accordo CETA.

Il ministro dello sviluppo economico italiano, Carlo Calenda, d’accordo con Renzi, non vuole che il parlamento italiano si esprima con un voto sulla questione, ritiene sia sufficiente l’approvazione dei governi e poi la ratifica del parlamento europeo, che generalmente ratifica sempre tutto; agli italiani era già stato tolto il diritto a esprimersi con i referendum sui trattati internazionali, come quelli europei. Ora gli accordi commerciali internazionali sono di competenza esclusiva della commissione UE ma  solo per le materie che non competono agli stati, ad esempio, in materia di sicurezza alimentare; per cambiare una decisione della commissione è necessaria l’unanimità del consiglio dei ministri, perciò un voto contrario di uno stato ne blocca le decisioni.

C’è chi dice che la posizione italiana sia un ricatto per fare approvare dall’Europa i suoi conti e per fare approvare un fondo di garanzia pubblico per le banche italiane, ma la posizione italiana a favore degli interessi americani è nata nche a causa dei numerosi schiaffi in faccia presi dall’Italia dalle  istituzioni europee. Con il CETA, Monsanto e Microsoft, che hanno consociate in Canada, in caso di contenzioso, potrebbero chiedere un arbitrato, aggirando il blocco del TTIP; oggi 600 organizzazioni europee sono contro TTIP e CETA.

Il TTIP doveva essere approvato entro l’anno, ma non è certo che sarà cosi, però il CETA, secondo un progetto, sarebbe dovuto entrare in vigore prima che i parlamenti nazionali lo approvassero; comunque, Calenda vuole tenere il parlamento italiano al di fuori della questione: Contro la sua proposta, la commissione europea ha deciso che il trattato con il Canada passi per il vaglio dei parlamenti nazionali, consentendo però che alcune regole minori entrino in vigore subito (Repubblica.it – Lorenzo Misuraca).

USA

Nonostante le statistiche taroccate sulla situazione economica USA, riportate enfaticamente da certa informazione la quale, per aiutare la speculazione, ha spesso elencato solo le difficoltà italiane, gli Usa, a causa delle delocalizzazioni industriali, si stanno velocemente avvicinando a un’altra grande recessione; infatti, nell’ultimo anno è diminuita la sua produzione industriale, i fallimenti sono aumentati, gli scambi commerciali sono calati, gli ordinativi alle imprese sono calati, le entrate fiscali sono diminuite, la disoccupazione è aumentata, gli investitori stranieri si sono liberati di titoli di stato Usa e Soros li ha venduti per acquistare oro. Bank of America, che si dedita al credito al consumo, quest’anno ha licenziato 68.000 persone, (Michael Snyder).

Hilary Clinton e Donald Trump sono in corsa per la Casa Bianca, la televisione italiana e il governo Renzi paiono schierati per la Clinton, che è finanziata da Arabia Saudita e Goldman Sachs; è una donna spietata, ambiziosa e priva di compassione verso i deboli; è più tenace di suo marito Bill Clinton, fu lei, su sollecitazione saudita, a spingere per bombardare Serbia, Bosnia e Libia, schierandosi con i paesi musulmani sunniti. Come al tempo della guerra in Afganistan, grazie ai legami economici e militari degli Usa con i sauditi, ha sfruttato l’estremismo islamico per attaccare la Russia.

Hilary ha intensi rapporti con la lega islamica mondiale e riceve finanziamenti dal governo saudita che, indirettamente sostiene il fanatismo islamico in tutto il mondo; Hilary sostiene in Medio Oriente il bellicismo americano e perciò potrebbe scatenare la terza guerra mondiale contro la Russia; anche i neocon americani sono a favore di una politica più aggressiva contro la Russia. Alle primarie del partito democratico, generalmente, le donne giovani hanno votato per Sanders, le anziane per Hilary, ma i media preferiscono Hilary a Trump, da essi dipinto come un pazzo razzista.

Stranamente però, Donald Trump, malgrado sia repubblicano, si è posizionato a sinistra di Hilary Clinton, è contro la guerra, la finanza, le multinazionali, contro gli accordi TTIP, contro il declino economico americano, mai ricordato dalla nostra televisione, sempre pronta a sottolineare, per fare un favore ai mercati speculativi, i deficit italiani. Trump vuole abolire la Nato e riavvicinarsi alla Russia, per combattere assieme a essa il terrorismo; in Usa i neocon solo alleati con la vecchia potenza imperiale inglese, la finanza anglo-americana è  stata colonizzata anche da ebrei, mentre i nazionalisti come Trump hanno più a cuore il benessere americano.

Trump è contrario al liberismo e alla globalizzazione che, con le delocalizzazioni industriali, hanno peggiorato le condizioni di vita americane, infatti, in 40 anni in Usa hanno chiuso 50.000 fabbriche e si sono persi milioni di posi di lavoro, anche in Italia sta accadendo qualche cosa del genere; però la televisione italiana ha sempre evidenziato l’aumento dell’occupazione e del Pil americano, mentre, per fare un favore ai mercati, sull’Italia ha dato sempre numeri negativi; oggi le statistiche false o scelte ad arte sono la migliore forma di propaganda.

Trump vuole eliminare le agevolazioni fiscali a favore delle grandi società, migliorare pensioni, assistenza sociale e sanitaria ai ceti più emarginati, perciò il suo programma preoccupa il suo partito legato a banche e assicurazioni. Indipendentemente dalla propria appartenenza a un partito, gli uomini si dividono tra quelli che vogliono cambiare il mondo, quelli che lo vogliono conservare così com’è, perché così conviene a loro,  e quelli che si sono rassegnati perché sanno che non si può cambiare, Trump appartiene alla prima categoria.

Oggi in Usa la ricchezza è sempre più concentrata in poche mani, quei pochi lavoratori che guadagnano, in termini reali, più che nel 1976, hanno raggiunto questo risultato perché hanno dovuto lavorare di più, gli altri o hanno perso il lavoro o, in termini reali, non hanno visto aumentare il loro reddito, anche la classe media si è impoverita. I nuovi posti di lavoro riguardano i servizi come il commercio e per essi si pagano salari più bassi.

Intanto in Usa, Europa e Italia i governi aiutano solo le banche, le quali hanno imposto un modello economico utile a speculare e a defraudare la gente, riservando alla gente una politica di austerità; con questa politica, si sono persi posti di lavoro, ma nessun banchiere è andato in galera, anzi, hanno ricevuto anche lauti bonus, mentre la classe media si è impoverita. Trump desidera arrestare il declino economico e sociale americano, porre fine alle guerre e bloccare la perdita dei posti di lavoro, vuole anche la cooperazione pacifica con la Russia e la Cina (Fulvio Scaglione – Davide Rossi).

Nell’ultimo trimestre le grandi banche di Wall Street: Morgan Stanley, Bank of America, CityGroup, Morgan Chase e Wells Fargo, oltre le sofferenze, denunciano vistosi cali degli utili, perciò si apprestano a ridurre ancora costi e occupazione, non sono solo mali dell’Italia. A causa del fallito golpe in Turchia, per il quale Erdogan accusa gli Usa, sono sospesi i voli tra Usa e Turchia e una base aerea americana in Turchia è bloccata e i suoi militari sono in allerta, in Turchia gli Usa hanno 50 bombe atomiche, Erdogan, per ritorsione, si è anche accostato alla Russia.

ITALIA

I creditori dei 2.000 miliardi di debito pubblico italiano oggi approssimativamente sono, ma i dati possono variare da un anno all’altro: i privati italiani per il 60%, la Banca d’Italia, che è posseduta da banche private italiane, ne detiene il 10%, gli investitori esteri puri (cioè non italiani estero vestiti) per il 30%, che non paiono molti e sono scesi; il 60% dei titoli pubblici detenuti all’estero è in mano a investitori dell’area euro, soprattutto banche tedesche e francesi, sono fondi d’investimento, banche, assicurazioni, fondi pensione. Pare strano alle società di rating, all’informazione e alla Germania, ma agli italiani e all’estero il debito pubblico italiano ha ancora un certo credito, perciò il governo italiano riesce sempre a collocare i suoi titoli, malgrado scenda il loro rendimento, alla Grecia e alla Spagna non  è accaduto.

Per la legge fallimentare italiana, le banche insolventi e prive, a causa delle perdite, di un  proprio capitale, dovrebbero essere lasciate fallire; il bail-in per le banche insolventi, voluto dall’Unione Europea, è anticostituzionale perché la costituzione italiana tutela il risparmio e non l’esistenza a tutti i costi delle banche; in certi casi, questo si può fare solo con l’intervento pubblico, come fatto in passato dall’Italia, dalla Germania e da altri paesi. Ad ogni modo, la Banca d’Italia, che è posseduta dalle banche, detiene 200 miliardi di euro del debito pubblico italiano, quei soldi si potrebbero  usare, dopo averla nazionalizzata come fatto in Inghilterra, per salvare le banche; infine, bisogna ricordare che, come prima linea di difesa, le banche, come tutte le imprese, per coprire le perdite su crediti, hanno, per obbligo di legge, un fondo svalutazione crediti interno, il cui costo è coperto, in forma assicurativa, con una maggiorazione sui prezzi fatti ai clienti paganti, inoltre hanno anche un fondo di garanzia interbancario.

Israele ha vietato l’ingresso ai delegati del M5S e in Italia fonti di stampa ebraiche attaccano il movimento per il suo antisemitismo; in realtà, tra i grillini, ci sono degli antisemiti come negli altri partiti. Il fatto vero che in Italia gli ebrei, che sono stati rivoluzionari e anarchici, oggi seguono una politica conservatrice contraria a quelli che vogliono cambiare l’Italia; gli ebrei, rispetto al loro numero, sono anche economicamente sovrappesati, del resto, anche industriali e banche sono vicini a Renzi.

Sembra che Renzi abbia ricevuto finanziamenti dal Mossad, nessuna meraviglia, anche i presidenti americani hanno ricevuto finanziamenti economici dall’estero, da grandi banche e imprese. Un giudice di Napoli ha annullato le espulsioni d’iscritti dal M5S, fino adesso il movimento ha perso 36 parlamentari, però la cosa è successa a tanti partiti, ma non per espulsione, ma per assenza del vincolo di mandato; infatti, il parlamento è un grande supermercato dove domina opportunismo, arrivismo, tradimento e ricatto. Cairo ha preso il controllo, con i suoi alleati, di RCS Corriere, che è in passivo e perde elettori come gli altri giornali, ci si chiede perché gli uomini d’affari comprano giornali, ma per condizionare e ricattare, con la propaganda, la politica, ricevendo in cambio benefici privati e aiuti statali.

L’articolo 41 bis prevede carceri più rigide per i detenuti di mafia, ma oggi questo regime non è così rigido come si dice, la gestione è eterogenea da un carcere all’altro, la concessione di eventuali benefici è demandata ai giudici di sorveglianza e gli avvocati, come accade nelle conciliazioni civili, sono diventati più influenti, mentre i giudici sono generalmente più tolleranti; infatti, i detenuti ricevono permessi, con poliziotti di scorta, per visitare parenti malati o moribondi, in cella ricevono visita di medici di fiducia da loro pagati, a volte gli avvocati sono loro parenti e perciò possono portare loro messaggi fuori.

Per l’accusa di collusione con la mafia fatta al padre di Mattarella, negli anni sessanta Danilo Dolci fu condannato per diffamazione, ora, grazie a nuove prove, si dovrebbe aprire un processo di revisione a suo favore. Il cognato di Renzi è indagato per aver trasferito ai fratelli fondi Unicef per l’infanzia; anche il padre di Renzi, Tiziano, è indagato a Genova, come il padre del ministro Boschi.

Per il referendum di novembre prossimo Renzi ha il sostegno di Confindustria e Coldiretti, prima legati alla DC (per andare a destra, bisogna passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella). Mentre la televisione, per favorire il sonno degli italiani, non fornisce più statistiche giornaliere sui nuovi immigrati, in Italia, con il disappunto della chiesa, cresce la reazione popolare contro l’immigrazione (Il Fatto Quotidiano).

GIAPPONE

Nelle acque del Pacifico, con relative isole e giacimenti petroliferi, aumentano le tensioni tra Giappone, Corea del Nord e Cina; il Giappone, diretto dal premier Abe, ha perciò  intenzione di modificare l’articolo 9 della costituzione che limita il riarmo e impedisce di partecipare a conflitti militari. I governi italiani non hanno questi problemi, perché riescono sempre a fare una politica opposta a quella sancita dalla costituzione, limitandosi a esaltarla a parole.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (2/7/2016)

ISLAM

Il cartello del petrolio anglo-americano, alleato con la Cia, per difendere i suoi interessi petroliferi, ha appoggiato lo sviluppo dello jihadismo islamico in Afganistan, Medio Oriente e Africa settentrionale. L’America è intervenuta con truppe di terra o con bombardamenti aerei; questi interventi hanno poi alimentato lo jihadismo indipendente, contro governi e civili di quelle regioni, ma anche contro americani.

Perciò l’influenza degli Usa sui paesi arabi è scesa al minimo e si è sviluppato l’antiamericanismo, eppure J.F.Kennedy era a favore dell’autodeterminazione per il mondo arabo; purtroppo poi, la Cia prese a lavorare contro la pace e a difesa degli interessi petroliferi, perciò favorì colpi di stato in Giordania, Siria, Iran, Iraq, Egitto e Libia. Poiché l’autogoverno arabo minacciava le concessioni petrolifere anglo-americane, si decise la lotta al nazionalismo arabo, di bloccare la penetrazione dell’Eni di Mattei e s’inviarono aiuti militari ai regimi arabi che curavano gli intessi americani, anche se fondamentalisti.

In Iran, Mossadeq aveva cercato di rinegoziare i contratti petroliferi con l’Anglo-Iranian Oil ed espulse i diplomatici britannici che avevano tentato un colpo di stato, ma nel 1953 la Cia riuscì ugualmente a mettere al potere Reza Pahlavi, che fece accordi con l’ENI e, forse anche per questo, fu scaricato dagli americani, indifferenti alla presa del potere di Khomeini; poi la Cia tentò di ripetere il colpo di stato anche in Siria, ma il governo di questo paese fece dimettere i politici complici del disegno e condannò a morte i militari colpisti.

Quindi la Cia fece volgere la Turchia contro il governo baathista di Siria e, d’accordo con i servizi segreti britannici, armò i fratelli musulmani, perciò la Siria, per reazione, si alleò con la Russia. In Irak il baathista Saddam Hussein fu all’inizio sostenuto dalla Cia, che gli passò armi chimiche e biologiche contro l’Iran, poi l’Irak invase il Kuwait, alleato degli Usa, che si volsero, con un’altra guerra, contro Saddam. Insomma, la Cia ha contribuito a creare la crisi attuale del mondo islamico.

Nel 2000 il Qatar propose di costruire un gasdotto attraverso Arabia, Giordania, Siria e Turchia, nel mondo arabo il Qatar è il più stretto alleato degli Usa, ospita due enormi basi militari americane ed è la sede in Medio Oriente del comando centrale degli Stati Uniti. I sauditi volevano contenere l’Iran, alleato di Assad; a causa dell’embargo, all’Iran era vietato vendere gas all’estero, però gli americani volevano anche porre fine all’influenza russa nel mercato europeo dell’energia. Per solidarietà verso la Russia, nel 2009 Assad rifiutò il passaggio del gasdotto, sostenendo invece un gasdotto alternativo partente dall’Iran, via Siria e Libano; in tal modo, l’Iran sarebbe diventato il principale fornitore europeo, al posto del Qatar.

Perciò, per favorire il gasdotto Qatar-Turchia, americani, sauditi, francesi, inglesi, Qatar e Turchia armarono in Siria una rivolta contro Assad. Eppure Assad, come Gheddafi, era un laico, voleva andare verso occidente e lottava contro gli jihadisti, malgrado ciò, fu costretto ad accostarsi alla Russia; nel 2011 la Cia finanziò la primavera araba contro il regime, i regimi sunniti si offrirono anche di finanziare un’invasione statunitense contro Assad. Nel 2012 Turchia, Qatar e Arabia finanziarono i radicali sunniti, anche se spesso indirettamente, cioè in  forma anonima, e il Qatar invitò gli Usa anche ad addestrare gli insorti presso le loro basi del Qatar.

Contro Assad, la coalizione ha finanziato disertori dell’esercito siriano e milizie indipendenti alleate degli jihadisti, che si autofinanziavano con petrolio e riscatti, ma anche, con l’acquiescenza di alcuni governi arabi, ricevevano aiuti anche da fondazioni private di Arabia e Qatar. Gli Usa conoscevano il progetto del califfato da parte del mondo sunnita e tacitamente lo appoggiavano, sostenevano la lotta dei sunniti contro gli sciiti e l’Iran; il Pentagono sembrava approvare il califfato, invece Russia, Cina e Iran sostenevano Assad; le regioni occupate in Siria dallo stato islamico seguivano il tracciato del gasdotto del Qatar.

Nel 2014 Al Nusra e Al Qaeda si sono fuse e hanno indirettamente favorito anche la nascita dello stato islamico, gli Usa, com’era successo con Al Qaeda in Afganistan, d’accordo con Qatar, Arabia e Turchia, hanno favorito la nascita dello stato islamico; in Irak il governo sciita ha messo fuori legge il partito Baath e ha licenziato i dipendenti pubblici sunniti, perciò, per reazione, si è sviluppata Al Qaeda, che poi si è poi evoluta in Isis, la quale è diretta da ex generali baathisti iracheni, avvicinatisi all’islam radicale nelle prigioni americane; per conseguenza, milioni di giovani, soprattutto siriani, di fronte a tante distruzioni, sono fuggiti verso l’Europa.

Il conflitto siriano è una guerra per procura per il controllo del petrolio e per sostenere sunniti contro sciiti, ora Obama non trova moderati disposti a combattere contro l’Isis ma, grazie al petrolio di scisto, gli Usa stanno diventando più indipendenti in campo energetico, prendono le distanze dagli stati sunniti che finanziano i fondamentalisti e si avvicinano all’Iran.  Ora gli americani non vogliono più inviare truppe di terra in Medio Oriente, purtroppo, hanno creato la crisi e non sanno come uscirne; speriamo in  Donald Trump, sul quale la televisione italiana, grazie ai suoi informatori, ha fatto ironie, come le ha fatte su Grillo e sul movimento cinque stelle.

Intanto aumentano gli attacchi terroristici contro gli Usa, i padri costituenti americani avevano affermato che l’imperialismo è incompatibile con la democrazia e i diritti civili che, infatti, arretrano in Usa e in Europa; Dulles, Cheney e i neocon hanno messo la forza militare americana al servizio degli interessi delle compagnie petrolifere, di quelle finanziarie e di quelle che forniscono armi; la dipendenza dal petrolio ha distorto la politica estera degli Usa, gli arabi dovrebbero governarsi da se, ma non  è sicuro che sceglieranno la democrazia, ufficialmente sponsorizzata dall’occidente, ma che si può costruire solo gradualmente (fonte: Robert Kennedy jr – Voci dall’estero).

Fino a metà giugno, russi e americani hanno bombardato l’Isis in Siria e Irak, cercando di non bombardarsi a vicenda, però il 16/6/2016 i russi, forse non accidentalmente, hanno bombardato forze americane di addestramento al sud della Siria; con la cacciata dell’Isis, si avvicina il rischio di una guerra civile tra le varie milizie armate e lo scontro tra le forze appoggiate dai Russi e da Assad e quelle contrarie ad Assad; fino adesso, gli Usa, che han no dovuto contentare Arabia, Emirati, Qatar e Turchia, con i quali hanno larghi interessi economici, petroliferi e militari, sulla sorte della Siria, hanno rifiutato trattative con i russi.

Il 27.6.2016 Usa e Russia hanno raggiunto un accordo sulla loro guerra in Siria contro ISIS e Al Nusra o Al Qaeda, che dovrebbe anche servire a normalizzare i rapporti tra Russia e Turchia e tra Turchia e Israele; infatti, in questi giorni, la Turchia, colpita da numerosi attentati dell’ISIS, Russia e Israele si stanno ravvicinando e stanno trattando. Gli americani vogliono la sconfitta dell’ISIS ma nel paese c’è anche la guerra civile contro Assad. Con l’accordo, Russia e Assad dovrebbero fermare i bombardamenti contro i ribelli moderati nemici di Assad, che però li potrebbe affrontare con le sue truppe di terra, però ci potrebbe anche essere una pace concordata che metterebbe fine alla guerra civile; anche in Irak l’ISIS, colpita dal governo sciita di Bagdad, si sta ritirando.

Dal 1996 al 2001 i talebani, con il sostegno di Arabia, Pakistan ed Emirati uniti, avevano costituito in Afghanistan un emirato che ospitava i dirigenti di Al Qaeda; nel 2001 gli Usa, dopo aver invaso il paese, gli imposero un nuovo governo, che però non ha il riconoscimento di tutte le tribù, sicché nel paese la guerra civile continua. I talebani sono di etnia pasthun, che è prevalente nel paese e nel Pakistan, gestiscono il commercio di oppio ed eroina e contrabbandano armi, fanno attentati contro uomini del governo e corrompono i funzionari dello stato. Com’è accaduto alle Farc di Colombia, visto che nel paese manca un governo forte, hanno sembra anche che abbiano abbandonato la  rivoluzione per dedicarsi al narcotraffico.

In Iran le guardie della rivoluzione si scontrano con i ribelli curdi legati al PKK turco, con gruppi sunniti e con il movimento separatista arabo Ahzavi; gli islamisti beluci ribelli arrivano attraverso la frontiera del Pakistan, l’Arabia cerca di coinvolgere il Pakistan contro l’Iran. L’Iran usa i suoi legami con gruppi curdi in funzione antiturca, la Turchia fa la stessa cosa con l’Iran; la minoranza araba Ahvazi è sostenuta dal Consiglio del Golfo, attacca oleodotti e forze del governo e vorrebbe separarsi dall’Iran, sembra una risposta alle intromissioni iraniane nella guerra civile dello Yemen  (Fondazione CDF).

La Germania ha recentemente denunciato il genocidio armeno, avvenuto durante la prima guerra mondiale, da parte dei giovani turchi, e perciò la Turchia ha richiamato l’ambasciatore, in questi giorni, la ha fatto anche papa Francesco e la Turchia ha richiamato il suo ambasciatore in Vaticano; i turchi preferiscono chiamare lo sterminio “massacro di guerra” e non genocidio, come ce ne sono stati altri nella storia. C’è da dire che Benedetto XV intervenne invano contro il genocidio armeno, ma soprattutto a favore degli armeni cattolici e non a favore degli armeni ortodossi.

Benedetto XV intervenne presso sultano, gran visir e sollecitò degli interventi da parte degli imperatori di Germania e d’Austria, la persecuzione, attuata con la collaborazione dei curdi, che ora soffrono a loro volta, causò circa 1,5 milioni di morti e anticipò nel suo spirito la shoah nazista, me c’erano stati altri genocidi ella storia; anche con la shoah, il Vaticano si limitò a salvare e ospitare alcuni ebrei facoltosi con i quali era in affari, come salvò dando loro rifugio, per fare investimenti politici, dirigenti comunisti, fascisti e alti ufficiali nazisti, questi ultimi poi aiutati a emigrare, con passaporti vaticani, in Sudamerica.

L’espatrio dei nazisti fu autorizzato da Eugenio Pacelli, divenuto Pio XII e fatto santo, in ottimi rapporti con i nazisti, fin da quando fu nunzio in Baviera, e perciò non denunciò l’olocausto; al tempo del genocidio armeno era segretario agli affari esteri presso la segreteria di stato vaticana e affermò con rammarico che, per difendere gli armeni, rischiava di perdere il favore del Sultano; i Pacelli, tramite il Banco di Roma controllato dalla chiesa, in Libia facevano affari con  i turchi. Gli archivi vaticani sono in grado di fare maggior luce su queste vicende.

ITALIA

La classe dirigente italiana e l’informazione che aiuta la speculazione finanziaria, con tradimenti, ricatti e spionaggio a favore dello straniero, per arrivismo e privilegi, si sono messi al servizio di poteri forti, cioè di chiesa, UE, Nato, banche e lobby; perciò i liberali hanno abbandonato la laicità, i nazionalisti, la sovranità dello stato, i democratici, la sovranità del popolo, i radicali, i diritti civili, i leghisti, l’autonomismo, i socialisti, il riscatto degli umili. Tutti quelli che promettevano l’eguaglianza politica, dei diritti, economica e sociale, non hanno fatto altro che seguire solo i loro interessi; ancora oggi, tutti quelli che mirano ai privilegi, affermano di lottare per l’eguaglianza, ma poi si fanno adottare dalla massoneria, che, per interposta persona, vuole governare il mondo, ma non nell’interesse del popolo.

Considerata la situazione delle banche italiane, dettata più dalle speculazioni e dal malaffare che dalla propria situazione effettiva di bilancio, osservo che un fondo di riserva straordinario, inserito tra il capitale netto delle banche e alimentato con parte degli utili annuali, potrebbe servire a sostenere in borsa le quotazioni delle azioni bancarie. Quest’operazione consentirebbe, poiché il codice lo permette, di acquistare in borsa proprie azioni, tenuto conto che anche le azioni buone, sotto la spinta del panico alimentato dall’informazione e della speculazione, perdono valore quando le vendite superano gli acquisti, naturalmente a danno dei risparmiatori che la nostra costituzione afferma falsamente di voler tutelare, con l’indifferenza di Consob e Banca d’Italia.

Però le banche, poiché impegnate indirettamente nella speculazione, non  seguono questa prassi e non fanno nemmeno comunicati ai propri clienti, invitandoli a non vendere perché le quotazioni, considerata la volatilità della borsa, si riprenderanno; i crolli in borsa di azioni di banche valide servono a favorire gli speculatori che guadagnano acquistando azioni buone a prezzi fortemente scontati; queste speculatori hanno sempre dei complici e degli informatori in banca e, anche se il codice non lo consente, sfruttano informazioni riservate .

Come se i vari governi, fino a oggi, non avessero fatto abbastanza per aiutare le banche, Renzi ha proposto di aiutare le banche in sofferenza, per le obbligazioni insolute cioè da esse non rimborsate; generalmente, a lui non interessa la sorte dei lavoratori, dei pensionati e dei risparmiatori delle banche, fatti anche di piccoli azionisti e obbligazionisti. Naturalmente, le banche e le imprese non hanno tutte la stessa solidità, ma anche le piccole banche in sofferenza patiscono a causa di operazioni spregiudicate dei loro amministratori e dei loro dirigenti.

L’euro è estraneo alla sovranità popolare europea, è uno strumento inventato dalla finanza internazionale che controlla governi e banche centrali, però in Europa è il consiglio dei ministri che, obbediente all’alta finanza, cioè alle superlogge oligarchiche sovranazionali con sede a Londra, esso decide sulle politiche europee da prendere, che poi la commissione europea emana in forma di legge; ciò significa che i governi dell’Unione sono d’emanazione o sotto il controllo dell’alta finanza internazionale, assieme ai governatori delle banche centrali e delle più alte cariche dello stato, delle grandi banche, del presidente della repubblica e del capo del governo, tutti questi personaggi sono generalmente membri o sono legati alla massoneria internazionale.

USA

Da sempre, anche il terrorismo è un modo di fare politica, è stato così anche al tempo del  risorgimento italiano, per merito del Piemonte, e durante l’unità italiana, esso ha esecutori e mandanti; i terroristi sono fanatici ma anche pedine finanziate dall’estero, cioè recentemente da Usa e da alcuni paesi arabi; sembrava che, per favorire il processo di pace in medio oriente, Israele, Turchia e Russia volessero avvicinarsi, ma poi la Turchia è stata oggetto di una serie di attentati, forse qualcuno, poiché trae vantaggi dall’instabilità del medio oriente,  è contrario a questo processo di pace. Come alcuni suoi predecessori, Obama ha effettivamente appoggiato alcuni gruppi terroristici islamici di tre continenti e ha preso le distanze da Israele (Veneto Serenissimo governo).

Come non lo è l’Italia, nemmeno gli Usa e gli altri grandi paesi sono omogenei, cioè hanno sacche d’emarginazione e regioni più povere, però, politica e informazione italiana sostengono, a torto, che l’Italia è diversa, anche sotto questo aspetto, dagli atri paesi e mitizzano l’America. Portorico non fa ancora parte dell’Unione degli stati americani, ma fa parte di un’unione monetaria e, a causa della sua maggiore fragilità, le sue banche sono aiutate da una rete di sicurezza nazionale; il riferimento è utile se lo paragoniamo al trattamento fatto dall’Unione Europea a Grecia e Italia.

Gli stati più poveri sono a sud e nel midwest, oltre gli aiuti alle persone, ricevono più aiuti dal governo federale, sono più agricoli e conservatori; lo stato più aiutato è il Mississippi, però, per gli americani, il Texas è una nazione a parte e la California, da noi considerata ricca, da essi è considerata sud, il sud ha ancora sentimenti secessionisti; come oggi osserviamo in Gran Bretagna, la crisi dà più forza ai movimenti secessionisti, come la sconfitta militare dà fiato alle diserzioni e alle defezioni degli alleati, poi tacciati di tradimento dai lealisti, lo ha fatto la Germania con l’Italia.

Mentre il governo federale cerca di difendere la posizione del dollaro, che crea una rendita di posizione per gli Usa, stranamente, questi stati più poveri sono a maggioranza repubblicana, anche se i repubblicani sono a favore della riduzione delle spese federali e delle imposte ai ricchi; per capire meglio la condizione sociale degli Usa, secondo una statistica del Census Bureau, pare che quasi la metà degli americani ha vissuto in famiglie che hanno ricevuto sussidi dal governo federale; è un’ulteriore prova del fatto che il ceto medio americano si sta impoverendo, accade anche in Italia e in Unione Europea, però i governi italiani sono contrari al reddito minimo, preferiscono comprare armi, finanziare le banche e la chiesa (fonte: Luca Peretti).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (21/6/2016)

EUROPA

Gli ideali di libertà e democrazia di Atene, poiché era sembrato impossibile superare le ingiustizie terrene, sono stati reinterpretati dalla religione giudaico-cristiana con l’idea della salvezza e del riscatto, in questo o nell’altro mondo. Anche la politica s’è impossessata del concetto, infatti, tribuni del popolo e tiranni, facendosi chiamare “salvatori”, hanno promesso miracoli che non hanno mai realizzato.

Ad ogni modo, mentre in occidente si sbandiera la democrazia, che realmente non esiste, il capo del governo cinese ha detto che la Cina non può permettersi la democrazia, perché si disintegrerebbe; forse vuole intendere che lo stato deve tener conto di varie forze centrifughe e poteri che, naturalmente, dappertutto, non sono costituite dal popolo o dai suoi rappresentanti, il popolo ha sempre contato poco; comunque, una vera democrazia non esiste nemmeno in occidente, colà vi domina solo una parodia e una messa in scena democratica.

Giacché, con il patto sociale il cittadino, in cambio d’imposte, ha deciso di farsi difendere dallo stato, in generale, lo stato non vuole che il cittadino si armi e si difenda energicamente, perché, preso quest’andazzo, a causa delle ingiustizie, inadempienze e carenze dello stato, potrebbe usare le armi anche contro il governo. In natura gli animali, anche erbivori, trovano naturale difendersi dalle aggressioni, però c’è chi trama per far diventare gli uomini delle pecore, poi le donne li rimprovereranno per la loro mollezza, come ieri per il loro autoritarismo.

Contro una norma e una giustizia imbelle, che ha poca comprensione verso i cittadini aggrediti, il proverbio afferma: "Chi pecora si fa, il lupo se la mangia"; la violenza delle maniere forti non può essere solo un monopolio dello stato che, in guerra e in pace, uccide, tortura, ruba ed espropria, e non può essere una prerogativa solo degli aggressori e dei malfattori. Di solito, persone e partiti che, quando erano all’opposizione, erano  contro la violenza del governo, una volta al potere hanno esercitato regolarmente la violenza; gli ormoni degli animali carnivori li spingono alla violenza, altrimenti diventerebbero vittime o morirebbero di fame, mentre gli erbivori esercitano la violenza per difendersi e per riprodursi.

E’ di ricordare che in Italia, sotto pressione da parte di una certa cultura politica, si sono spesso inseguiti dei miti che potevano anche favorire le crisi sistemiche, come la crescita economica zero, la riduzione dei consumi, il disarmo unilaterale delle forze armate, il disarmo della polizia, la limitazione del diritto alla legittima difesa, il divieto di possedere armi, l’abolizione delle armi giocattolo per i bambini, l’invito a porgere l’altra guancia, ecc.

Contemporaneamente però, l’occidente schizofrenico ha anche praticato la violenza, non sempre giustificabile, all’interno e all’estero. Se un cane o una persona ti vogliono aggredire, bisogna reagire con forza o bisogna dire dell’aggressore: “Poveretto è solo uno strumento, bisogna trovare il mandante!”. La biologia cosa dice al riguardo o cosa suggerisce agli animali che vogliono difendersi perché vogliono vivere? Purtroppo lo stato, con il patto sociale, ha promesso ai cittadini la sicurezza che non riesce a garantire, ma, con le sue leggi, ha reso i cittadini più inermi. Il controllo statale sulle armi dei privati, non  le toglierà ai malfattori, che riusciranno a procurarsele sempre, ma servirà a disarmare i bravi cittadini che, seguendo le leggi biologiche, desiderano difendersi adeguatamente dalle aggressioni e dalla violenza altrui.

La violenza è nelle leggi di natura ma, per gli uomini evoluti non è una bolla cosa, tuttavia non può essere un monopolio dello stato o un appannaggio dei malfattori, perché anche chi si difende, si serve della violenza; è sbagliato, assurdo e non è sempre facile imporre, come fa la legge, la proporzionalità tra le armi di chi offende e di chi si difende; oggi in Italia, chi reagisce con un coltello a chi cerca di ferirti di con un punteruolo, rischia di essere condannato, perché si giudica la reazione sproporzionata; bisogna solo decidere se alla violenza si può reagire, come forma di legittima difesa, con la violenza, l’aggredito userà le armi che possiede.

Cioè bisogna decidere se, invece di porgere l’altra guancia, si può applicare l’occhio per occhio e il dente per dente, che però sembra affermare, dalla lettera, il principio di proporzionalità che lo stato non ha mai applicato in guerra; sull’uso delle armi, il riferimento a Donald Trump, che ha largo seguito tra gli americani, è evidente. La gente soffre per una certa insicurezza e lo stato non riesce a rispondere al bisogno collettivo di sicurezza; però bisogna che gli aggressori sappiano che l’aggressione è un rischio e può ritorcersi contro di loro, anche quelli che emigrano e quelli che si arruolano nella legione straniera sanno che rischiano.

Gli stati disciplinano diversamente legittima difesa e proporzionalità della difesa, all’atto pratico, l’ultima parola spetta ai giudici e le sentenze, soprattutto ad un paese all’altro, possono essere contraddittorie; inoltre, lo stato applica sempre la doppia morale, cioè a esso è lecito ciò che non è lecito ai privati, infatti, lo stato in guerra, se ha armi più micidiali del suo nemico, le usa. Oltre il problema della legittima difesa, si rileva che le denunce alle forze dell’ordine di gravi reati, servono spesso solo a fini statistici, perché sono archiviate, le indagini sono da esse svolte solo a favore dei raccomandati; ma così lo stato non si legittima, non rispetta il patto con i cittadini, non dura e si disgrega.

A proposito del Brexit, la televisione italiana non ci ha detto che la minacciata devoluzione britannica è stata anche appoggiata dai lord giudici inglesi della corte suprema inglese, nata nel 2006, che si sono ribellati alla corte di giustizia europea, garante del rispetto della normativa UE, tenuto però conto che una costituzione europea non esiste perché è stata respinta da alcuni paesi europei. La Gran Bretagna manca di una costituzione scritta ma la sua costituzione materiale si fonda sulla Magna carta del 1215, sulla Petition of Right del 1628 e sul Bill of Rights del 1689.

I giudici inglesi accusano la corte di giustizia europea di tratti imperiali, perché rivendica la sua giurisdizione su ogni argomento, l’accusano di essere andata oltre il suo mandato, invece, sulla questione, la corte costituzionale italiana e il presidente Mattarella, ex giudice costituzionale, tacciono. Lord Mance ha affermato che il parlamento europeo, che sembra un fantasma senza potere, ha firmato un assegno in bianco alla corte di giustizia europea, perciò ora non abbiamo nessun bastione costituzionale contro le incursioni delle leggi della UE.

Anche in Germania la corte suprema rifiuta di accettare il primato della corte di giustizia europea e si riserva il diritto di eliminare ogni legge dell’UE che entri in  conflitto con il sistema giudiziario tedesco; la corte suprema e il parlamento tedesco monitorano continuamente la legittimità delle azioni della corte di giustizia europea, invece l’Italia, in questo campo, è il deserto dei tartari. La corte tedesca ricorda che l’UE è un’associazione di stati nazionali sovrani, che la costituzione tedesca vieta di aderire a uno stato federale europeo, che l’UE non è una democrazia parlamentare, ma è un’associazione di stati, cioè è meno di una confederazione; su questo tema, parlamento italiano, presidente della repubblica italiana  e corte costituzionale italiana non si fanno sentire, ma è per queste valide ragioni che Germania è accusata di non volere uno stato federale europeo.

I britannici concordano con i giudici inglesi nel reclamare più autonomia dall’UE, affermano che la corte di giustizia europea ha calpestato il Bill of Rights del 1689; Lord Reed ha precisato che un conflitto tra corte suprema inglese e corte di giustizia europea sarebbe risolto solo dalle leggi costituzionali inglesi, Lord Neuberger ha detto che nessuna corte inglese accetterebbe  un’aggressione al Bill of Rights.  

Il parlamento inglese, aderendo all’UE, non ha autorizzato ad abrogare i suoi principi fondamentali, la corte di giustizia o corte suprema inglese ha accusato la corte di giustizia europea di manipolare le leggi europee, estendendone la portata, e ha stabilito che, da ora in poi, se la Gran Bretagna resterà in Unione Europea, deciderà da sola se la corte di giustizia europea ha superato i limiti. Gli inglesi vogliono anche ribadire la loro indipendenza verso l’Europa e vogliono preservare la loro sovranità nazionale.

Per Mortati, lo stato sovrano è indipendente verso gli ordinamenti stranieri e ha la supremazia sui suoi cittadini, per gli inglesi, questa sovranità è minacciata da norme europee, che s’impongono su quelle degli stati, mettendo in  seconda linea gli interessi dei cittadini dei singoli paesi. Gli inglesi, oltre a difendere, in ogni sede, i propri interessi economici, intendono difendere, contro la UE, le prerogative della loro democrazia parlamentare, che vota leggi e bilanci su mandato popolare e rigettano le interferenze europee; per gli inglesi il principio di reciprocità tra stati convalida quello di sovranità, perché i diritti reciproci si riconoscono a chi è sovrano e può trattare su un pian o di parità.

Ora anche l’Ungheria rivendica la sovranità dello stato e come UK è fuori dell’eurozona; in EU l’euro ha generato un deficit di democrazia e ha reso più precario il lavoro; però i britannici la loro legge sul lavoro se la sono scelta da soli e non su mandato europeo. La solidarietà internazionale è concepibile solo tra stati democratici che garantiscono il welfare, altrimenti, con i trattati internazionali, ne nasce solo una competizione liberista internazionale e la supremazia dei mercati; in fondo, anche la costituzione italiana, ora lettera morta, garantisce, oltre la libertà, anche i diritti sociali (fonte: Qarantotto).

La Nato e la Polonia accusano la Russia di minacciare la sovranità degli stati dell’Europa orientale, ma gli stati dell’Unione Europea hanno già rinunciato alla loro sovranità di fronte alla Nato e all’Unione Europea; inoltre, anche la Russia storicamente ha subito invasioni da svedesi, francesi, polacchi, tedeschi, cinesi e giapponesi, non esistono paesi sempre aggrediti e colonizzati e paese sempre aggressori e colonizzatori.

Facendosi gioco della democrazia, si fanno brogli elettorali in tutto il mondo, nell’ottocento in Italia si fecero per l’annessione degli stati italiani al Piemonte, li fece la Francia per annettersi Nizza; nel 1946 se ne fecero in Italia per la scelta tra repubblica e monarchia. Recentemente se ne sono fatti in Ucraina e in Turchia e per le elezioni presidenziali austriache si sono fatte in Austria; infatti, in alcune località i votanti sono stati molto maggiori degli aventi diritto al voto, perciò ha vinto un candidato di sinistra o seducente tale.

Ora bisogna essere preoccupati per il Brexit, i poteri forti vogliono la Gran Bretagna in Europa, mentre i cittadini sono in maggioranza contrari, un altro nodo sarà l’elezione per la secessione della Scozia dal Regno Unito, gli scozzesi paiono in maggioranza favorevoli e, come stabiliscono i trattati internazionali, hanno il diritto di autodeterminarsi. Alcuni i paesi potranno esprimersi sulla permanenza in Unione Europea, tra essi Olanda, Ungheria e Austria, vedremo quale sarà l’esito ufficiale delle consultazioni; purtroppo all’Italia è negato questo diritto e Renzi, con la riforma della costituzione, non ha ritenuto giusto parificare gli italiani agli altri europei.

Nel mondo si sta facendo strada l’abolizione del contante, ora tocca all’Australia, i pagamenti fatti in rete consentiranno un maggiore controllo delle popolazioni, controllandone inclinazioni politiche, sessuali, religiose e attività illegali; il conte Richard  Kalergi, uno dei padri dell’Europa Unita, a favore dell’immigrazione, ha affermato che, per realizzare l’unità europea, è essenziale il meticciato europeo, perché, secondo lui, i meticci sono più facilmente manipolabili, sembra un’opinione razzista.

Il Kuwait, con la scusa del terrorismo, vuole marcare il DNA di tutti quelli che risiedono o entrano nel paese. Sull’immigrazione vi sono vari interessi, pedofilia, prelievo di organi, sfruttamento del lavoro, prostituzione e criminalità; fino adesso, tra gli immigrati soli, sono scomparsi 10.000 minori, dei quali 5.000 in Italia. Con gli immigrati, la Turchia, con un ricatto, ha ottenuto miliardi di euro dall’Europa. Adesso tutti quelli che hanno guadagnato con la cooperazione, per bloccare l’emigrazione africana, su suggerimento di Renzi, propongono di aiutare i paesi africani; secondo una formula consolidata, una parte degli aiuti andrà agli africani, il resto a organizzazioni e politici africani ed europei.

Il giornalista tedesco Udo Ulfkotte, del Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha ammesso di essere stato corrotto dalla Cia e di aver ricevuto denaro per fare articoli a favore della Nato e contro la Russia, sappiamo che non è il solo, l’informazione, per fare propaganda si vende facilmente, anche la politica si vende a favore dello straniero. Udo afferma che la Cia vuole la guerra alla Russia, coinvolgendo anche l’Unione Europea, invece politici neocon americani affermano che è la Russia che vuole la guerra mondiale, probabilmente, a causa della bomba nucleare, nessuno dei due paesi la vuole; Udo ha detto che teme la guerra e che su Gheddafi ha ricevuto informazioni segrete dalla Cia e ne ha fatto un articolo che ha firmato (Nexus n. 122).

L’euro è incompatibile con la costituzione italiana, sempre invocata e, sempre disattesa dai nostri politici, in omaggio ai poteri forti, Nato, Unione Europea, mafia, chiesa, lobby, mercati; quando citano la costituzione, politica e informazione ci prendono in giro. La sovranità del popolo e dello stato è stata erosa dalla finanza internazionale e la democrazia partecipativa è stata erosa da un’oligarchia occulta; l’euro è una moneta privata controllata dalla BCE, a sua volta controllata dalle banche centrali dei paesi europei, a loro volta partecipate da banche private nazionali, il popolo europeo, definito sovrano, non vi mette becco.

Diversamente da altri grandi paesi occidentali, l’Italia ha, forse oculatamente, rinunciato a centrali nucleari, bombe atomiche e rifugi nucleari collettivi e condominiali; tenuto conto del costo di queste realizzazioni, ha risparmiato centinaia di miliardi di euro, eppure, in proporzione al reddito, in Europa occidentale l’Italia ha il debito pubblico e la pressione tributaria più alta, un peggiore welfare e non ha un reddito minimo garantito; qualcuno ne dovrebbe spiegare la ragione.

ITALIA

Decentramento e autonomie sono belle cose, però negli stati autoritari è sempre esistita la dittatura al centro e l’anarchia in provincia o in periferia, la storia non fa molta chiarezza su queste cose, anche la mafia sottrae allo stato il controllo di parte del territorio. Si sa che sotto l’imperatore romano Teodosio I (IV secolo), l’unica religione ammessa a Roma era il cattolicesimo, le altre erano perseguitate; però in provincia, per ragioni pratiche, più che per amore del pluralismo, fino all’avvento nel VII secolo dell’Islam, dominava il paganesimo e, tra i germani dominava la religione gnostico-ariana, considerata eretica dai cattolici, che però aveva contribuito a originare il cattolicesimo.

Come già avvenuto in altri paesi, in Italia recentemente è stato varato un decreto che condanna il negazionismo della Shoah ad opera nazista; premesso che gli storici sono stati incoraggiati dagli stati alle falsificazioni di fatti e a negare altre verità storiche, se ne deduce che è meglio una confutazione libera di tesi errate che il codice penale, perché lo stato non è interessato a fare piena luce sulle vicende storiche, perciò, in materia di storia non servono le leggi.

Bisognerebbe infatti anche ricordare che gli ebrei sono stati perseguitati per migliaia di anni, per opera di egiziani, assiri, babilonesi, romani e cristiani e che nell’occidente cristiano il negazionismo della Shoah coabita ancora con l’antisemitismo; che ci sono stati altri genocidi di popoli nella storia, spesso rimossi dagli storici di alcuni paesi, come quelli degli indigeni d’America e Australia, degli armeni di Turchia, dei tutsi di Africa, degli zingari e degli albigesi di Francia; molti li negano o li minimizzano e preferiscono non ricordarli. Le persecuzioni degli ebrei si svolsero anche con la collaborazione, poco ricordata, di Isabella di Castiglia e di Pio XII, poi beatificati dalla chiesa.

Bisognerebbe perciò ricordare, bandendo l’ipocrisia, che la Shoah è la logica conclusione di secoli di persecuzioni cristiane contro gli ebrei, questo negazionismo storico di stato, cioè pianificato dallo stato, ha recentemente anche approvato la rimozione del memoriale italiano dal campo di concentramento di Auschwitz, perché dava fastidio al governo polacco l’effige della falce e martello che ricordava l’armata rossa liberatrice (Gherush92).

L’elite internazionale sta scaricando Renzi a favore di Di Maio, è il solito complotto contro l’Italia di Washington, Londra e Berlino, cioè di corporazioni, di banchieri e massoni, tra i quali è forte la presenza ebraica; Renzi aveva accettato le indicazioni dell’élite sovranazionale poi, poiché stava perdendo consenso ed era sotto attacco mirato d’informazione e magistratura, spesso distratte, la stampa ha tirato fuori del capello vecchie questioni come i conflitti d’interesse del ministro Boschi, legata al mondo bancario, i legami del ministro Guidi con la commissione trilaterale, che vuole sostituire la sovranità popolare con la sovranità della finanza mondiale e lo scandalo di mafia capitale, perciò Renzi, sentendosi scaricato, si è ribellato ed è anche andato in visita a Mosca.

Mentre Renzi cada in disgrazia e perde le elezioni amministrative, Di Maio, prima criticato per le sue posizioni sull’Europa, ha iniziato i colloqui con diversi importanti ambasciatori esteri, e, dall’esito dei colloqui, il credito dei poteri forti verso il movimento cinque stelle è aumentato; gli italiani sostengono il movimento cinque stelle perché, per cambiare l’Italia, non sanno a quale santo voltarsi. Di Maio è stato sotto esame dei mercati, come Renzi lo fu nel 2014, la sovranità dell’Italia e del popolo italiano, per accettazione dei nostri politici collaborazionisti dello straniero, non esistono; il partito può contrario ai mercati e all’Europa è la lega, che però si è ridimensionata andando a braccetto con Berlusconi. (Cesare Sacchetti – Il Fatto Quotidiano).

INDIA

Come tutti i paesi che partono in ritardo o si devono ricostruire, in questi anni l’India ha avuto alti tassi di sviluppo economico, cioè anche più dell’8%, cioè come la Cina, qualche cosa del genere accadde in Italia, dopo la seconda guerra mondiale; l’India ha abbinato la crescita ad alta inflazione e alto deficit valutario, che l’hanno costretta a svalutare la moneta, la rupia. Il paese ha bisogno d’investimenti esteri, ma i risparmi, come è accaduto anche in Italia, servono soprattutto per finanziare il deficit del bilancio dello stato, il credito dall’estero rallenta e l’India soffre anche della speculazione dei mercati finanziari; sembrano tutti i mali già conosciuti dall’Italia che è stata, per decenni, il primo laboratorio sperimentale della finanza internazionale, dove ha applicato, con la collaborazione di politici e banchieri italiani, le sue ricette speculative.

CINA

Gli Usa stanno cambiato la loro politica verso la Cina, nel 1971 Nixon si avvicinò alla Cina per allontanarla dall’Unione Sovietica, nel 1978 Carter approvò la guerra della Cina al Vietnam che aveva invaso la Cambogia, oggi Obama ha decretato la fine dell’embargo alla vendita di armi al Vietnam ma non alla Cina. Pare che in Asia, Vietnam, Usa e Giappone vogliano fare un’alleanza militare, cercando di tirare dentro anche Filippine e l’India, che però, al momento, fa parte dei paesi Brics, lo scopo è isolare la Cina.

Pare che la Cina abbia iniziato a fare la voce grossa, nel 2009 ignorò la richiesta di Obama di rivalutare la sua moneta, però la Cina continuò a comprare titoli del tesoro americani che ora non compra più; nel 2010 la Cina cominciò a fare rivendicazioni territoriali nel mare cinese meridionale. Pescherecci e vascelli cinesi, che ospitano milizie armate, partenti dall’isola di Hainan, di fronte al Vietnam, accedono a isole contese, perciò dal 2011 ci sono stati scontri tra queste milizie e vascelli vietnamiti e filippini.

Insomma è la solita politica che afferma che le alleanze possono cambiare, ma i nemici dei nostri nemici sono sempre nostri amici; il risultato è una politica oscillante, incoerente e volubile, tipica di tutte le grandi potenze che inseguono i loro interessi e si contendono territori e zone d’influenza, come fanno i branchi di lupi verso altri branchi di lupi; però, al momento, la Cina pare in ascesa e gli Usa e l’Europa occidentale in discesa (Fondazione CDF).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (11/6/2016)

CINA

Mentre l’occidente, dopo la seconda guerra  mondiale, a scopo propagandistico ed espansionistico, per giustificare i suoi interventi all’estero a difesa d’interessi economici, si è fatto forte della retorica dell’esportazione dei diritti umani, del diritto all’autodeterminazione e alla democrazia, Cina, Turchia e paesi islamici ritengono più importante difendere la sovranità nazionale e il proprio territorio; perciò la Cina, diretta da un partito unico autoritario, recentemente non è mai intervenuta militarmente all’estero.

Soggetta all’occidente dal 1839 al 1949, data in cui fu proclamata la repubblica popolare, la Cina, come tutti gli stati alla loro origine, è fatta di etnie diverse e cominciò a costruirsi una coscienza nazionale sotto la dinastia manciù Qing, al potere dal 1644 al 1912, che raddoppiò il territorio della precedente dinastia Ming. All’inizio del XVIII secolo, per il controllo di regioni asiatiche, la Cina si scontrò con la Russia, nel XX secolo con Giappone, India e Vietnam.

Per i cinesi, l’impero multietnico era fatto di territori concentrici, dove la sovranità del centro si diluiva sempre più, man mano che ci si allontanava da esso; comunque, nelle aree di confine, il regime comunista fece insidiare elementi della dinastia maggioritaria e dominante Han, anche contro altre etnie che si sentivano dominate, come le popolazioni musulmane dello Xinjiang. Il regime, fino a oggi, ha favorito emigrazioni interne, la diffusione della lingua Han e, per la sua penetrazione ai margini dello stato, anche opere pubbliche e un’istruzione pubblica centralizzata e omogenea; in fondo, gli stati sono nati sulla spinta dell’imposizione fiscale, imponendo poi una lingua e un’istruzione comune, un minor contributo l’hanno dato la religione e il servizio militare (Fondazione CDF).

ITALIA

Vista la mancata remunerazione dei risparmi e le riforme dell’Inps, gli italiani, per costituirsi una rendita mensile, si sono volti verso le polizze vita delle assicurazioni, con piano di accumulo fino a 20 anni, e verso i fondi pensione bancari, con versamento fino a 70 anni, età alla quale anche all’Inps decorre la pensione. Per non spiazzare il risparmio bancario, in entrambe queste due forme di risparmio non è prevista nessuna remunerazione del capitale investito, nel senso che, tenuto conto dell’inflazione, non si riceve mai nemmeno il capitale versato e addirittura, per le polizze vita, si riceve un vitalizio mensile anche inferiore al versamento mensile previsto nel piano di accumulo.

Probabilmente la riforma dell’Inps è stata imposta per favorire queste forme di risparmio gestito o assicurazioni private; nel sistema a capitalizzazione Inps si dovrebbe ricevere quanto versato, più recupero dell’inflazione e meno le spese di gestione, cioè parimenti, senza interessi, meno di quanto versato in termini reali; solo così potrebbero esistere nel settore, contemporaneamente e al momento, un mercato pubblico e uno privato, altrimenti uno dei due farebbe sparire l’altro.

Una banca è solida quando ha un buon capitale netto, un buon equilibrio di liquidità, garantito da apposite riserve e da impieghi di facile recupero, come i titoli di stato italiano, checché ne pensi la Germania, quando distribuisce adeguati utili e ha tra le attività immobilizzazioni e crediti incagliati ridotti. A questi criteri obbedisce banca Intesa che perciò, a un’analisi, appare più solida di Deutsche Bank, la quale è appesantita da derivati, investimenti immobiliari esteri e crediti interni di più difficile realizzo.

Il valore reale di una banca, secondo il fisco, che vuole che le partecipazioni a bilancio in banche siano valutate in proporzione al capitale netto di bilancio delle società partecipate, dovrebbe corrispondere alla sua capitalizzazione di borsa, ma, secondo le banche, anche al suo avviamento; in pratica al volume della sua raccolta di risparmio e al volume degli impieghi, che nelle imprese commerciali corrisponde al numero dei clienti e al volume del fatturato. Malgrado questi fatti, anche banca Intesa, come le banche popolari in apparente difficoltà, per una strategia e per una reazione isterica del mercato, ha perso di valore in borsa.

In realtà è la speculazione di lor signori che manipola il mercato, ci sono faine estere che vogliono impossessarsi di banche popolari italiane, ma anche di Unicredit e di banca Intesa; per speculare, anche con l’aiuto della stampa, ne fanno crollare le quotazioni e poi provvederanno a rastrellare le relative azioni, alla quotazione più bassa possibile. Con quest’operazione, in due anni potranno rivenderle guadagnandoci anche il 50%, oppure potranno cedere le banche a mani straniere, guadagnando anche di più.

La televisione italiana condanna lo sfruttamento degli immigrati nelle campagne del sud, con bassi salari e poche tutele sociali; per un’informazione più completa, dovrebbe anche ricordare che i grossisti impongono ai coltivatori prezzi di vendita molto bassi e che lo stato carica di tasse i piccoli imprenditori, che poi sono costretti a rivalersi sui lavoratori dipendenti, mentre aiuta la grande industria. E’ pur vero che questa politica di basso costo del lavoro agricolo tiene bassa l’inflazione e aiuta la capacità do spesa di tanti lavoratori e pensionati; al tempo della rivoluzione industriale, l’Inghilterra l’attuò importando grano a basso prezzo dall’estero.

Si tratta di un aspetto della subdola politica deflattiva sui prezzi, favorita anche dal pareggio di bilancio e dal controllo sull’aumento della massa monetaria; gli economisti combattono la deflazione, perché associano, ma possono anche sbagliare, l’inflazione allo sviluppo economico, mentre la deflazione è vista come sinonimo del ristagno economico, questi aspetti della politica economica cadono, ancora oggi, sotto i nostri occhi.

Dovrebbero però avere almeno il coraggio di dire che l’aumento dei prezzi è sopportabile solo difendendo maggiormente la dinamica salariale, il lavoro e l’occupazione, purtroppo sono più interessati a difendere gli interessi dei mercati che oggi, in Italia e fuori dell’Italia, puntano sulla riduzione del salario; per raggiungere questo obiettivo hanno anche favorito l’immigrazione selvaggia, che metterà lavoratori italiani contro lavoratori stranieri, eredi inconsapevoli dei vecchi crumiri, parola di origine araba, che oggi indica i lavoratori che non fanno sciopero e accettano salari più bassi.

EUROPA

Con scarsa attenzione da parte della nostra informazione, in Francia continua il blocco dei servizi essenziali causato dagli scioperi contro la riforma del mercato del lavoro; in Francia gli iscritti al sindacato sono il 7,7% dei lavoratori, ma quelli del settore privato sono meno del 2%, in Italia gli iscritti sono il 37%, ma la maggior parte di essi sono pensionati e dipendenti pubblici. In Italia e Francia l’85% dei lavoratori è coperto dalla contrattazione collettiva, però in Francia, diversamente che in Italia, la legislazione sul lavoro è prevalente sulla contrattazione collettiva.

In Italia i sindacati sono divenuti più docili perché gestiscono fondi pensione, Inps, Federconsumatori, CAF, CNEL e i datori di lavori trattengono a suo favore il contributo sindacale; in pratica, i sindacati hanno rinunciato alla lotta, in cambio di una maggiore partecipazione al potere, è successo anche al PD, e perciò in Italia oggi, diversamente che nel passato,  si sciopera la metà delle ore che in Francia. Anche se in Italia è stato cancellato l’articolo 18 sulla libertà di licenziamento, in alcune aziende italiane lo Jobs Act è disapplicato, si concedono aumenti salariali e si revocano licenziamenti, però, la maggior parte dei lavoratori che vogliono difendere i propri diritti, devono scontrarsi prima con il sindacato e poi con il padrone.

In Italia, Francia, Belgio Spagna, Grecia, Portogallo, ecc., i neocon e i padroni desiderano farci lavorare di più, pagarci di meno e licenziarci quando vogliono; in Germania esiste da tempo la cogestione aziendale esplicita prevista dalla legge, però i padroni tedeschi hanno gli stessi obiettivi dei colleghi di Francia e Italia, comunque, finché dura, pare abbiano concesso ai lavoratori con un contratto un salario più elevato (Clash City Workers).

Per tutelare i suoi creditori, la Grecia è saccheggiata, il FMI, dopo averla finanziata, a volte parla di salvataggio della Grecia e dei paesi debitori, proponendo la decurtazione del loro debito estero, ma il debito serve anche a speculare e rendere schiavi paesi e famiglie. Il FMI è controllato da quell’1% degli uomini più ricchi del pianeta, perciò oggi il governo greco è nelle mani delle banche tedesche creditrici; in teoria il FMI non dovrebbe prestare soldi ai paesi che non sono in  grado di restituirli, ma questi soldi servono anche a pagare le banche creditrici.

Però i creditori della Grecia sono avvoltoi che hanno acquistato il debito greco a un prezzo scontato per specularci e ora premono perché qualcuno lo paghi, com’è successo all’Argentina, al suo valore nominale, poi, con l’auto della UE, predicano austerità. Vogliono la privatizzazione dei suoi asset più importanti e vogliono ridurre salari, pensioni e welfare, una formula prevista per tutti i paesi indebitati.

Stessa sorte è da essi caldeggiata, con l’aiuto dei mercati, dell’austerità della UE  e delle società di rating, per Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Argentina, Islanda, Irlanda, Lettonia, Ucraina e America Latina; è una strategia planetaria, ma l’Italia, da decine di anni, ne è stata spesso il primo laboratorio sperimentale. Il FMI, consentendo un taglio al debito greco, rende sostenibile questo debito, a vantaggio delle banche tedesche creditrici, grazie al fondo europeo salva stati, a spese degli altri europei; finito il colonialismo, è così che oggi si attua il saccheggio d’interi paesi (Paul Craig Roberts).

L’eroina, per valore d’importazione in Europa, è la prima droga, in precedenza passava per Afganistan, Balcani e Turchia, ma ora arriva prevalentemente per via mare e approda soprattutto al porto di Rotterdam, ma anche in Spagna, Grecia, Ucraina, Belgio, Romania, Croazia e Germania. Mentre la cocaina è contrabbandata dalla mafia caraibica e marocchina, l’eroina è contrabbandata dalla mafia albanese che, allo scopo, si avvale di container di difficile controllo; nell’operazione è aiutata dalla corruzione dei funzionari della dogana di Rotterdam, questi funzionari decidono quali container devono ispezionale e quali di essi possono passare senza ispezione, la corruzione e la mafia non sono solo italiane.

L’eroina pakistana arriva anche nascosta tra materiale tessile e frutta secca, a volte è sequestrata; l’osservatorio europeo per le droghe e la tossicodipendenza, che ha sede a Lisbona, dà lavoro a dirigenti, funzionari e impiegati, ma non riesce a elaborare o suggerire una strategia capace di arrestare l’importazione illegale e il commercio dell’eroina che arriva annualmente, a tonnellate, via Rotterdam (Isabel Ferrer – El Pais 5/6/2016).

A causa delle repressioni di Assad e per favorire la ripresa dei negoziati di pace, l’Unione Europea ha rinnovato le sanzioni contro la Siria, in vigore dal 2011 e implementate nel 2014, che comprendono l’embargo dell’esportazione del suo petrolio, il blocco degli investimenti europei, il blocco delle sue transazioni bancarie con l’estero, il limite all’esportazione in Siria di tecnologia e il congelamento dei beni siriani all’estero.

C’è da dire che Assad fa repressioni contro i suoi nemici, ma anche contro Al Nusra e Isis, in parte finanziati da privati di Turchia, Arabia, Kuwait e Qatar, però questi nemici non sono colpiti dalle sanzioni europee. Il petrolio siriano è esportato, a un prezzo scontato, dall’Isis verso la Turchia, il blocco delle transazioni bancarie permette di far arrivare alle popolazioni aiuti solo in contanti o in generi; Assad ha concesso il transito degli aiuti umanitari per le popolazioni, mentre le milizie islamiche sono più selettive.

Le chiese di Siria, che di solita attacca Israele per farsi accettare dall’Islam, ha protestato perché le sanzioni colpiscono soprattutto il popolo; a causa della guerra in Ucraina, l’Unione Europea ha votato sanzioni  anche contro la Russia, in precedenza aveva applicato sanzioni contro Castro, Saddam, Iran, Gheddafi e Milosevic in Serbia (Fulvio Scaglione).

La Germania paga la pensione, diretta o di reversibilità, a 2.500 belgi arruolati volontari nelle SS,  inoltre, paga l’assegno di mantenimento a 57 belgi collaborazionisti dei nazisti e a 50 spagnoli che partirono come volontari per combattere in Russia. I pagamenti a favore dei belgi sono esentasse, invece i reduci belgi dai campi di concentramento ricevono dei risarcimenti, ma pagano le tasse; i belgi arruolati nelle SS, dopo la guerra furono processati per tradimento e ne furono condannati 57.000 (Andrea Morigi - Libero 10/6/2016). Anche l’Italia ha pagato le pensioni ai croati che buttarono gli italiani nelle foibe.

ISLAM

Storicamente, i rapporti tra stato e religione sono stati rapporti tra poteri, a volte conflittuali e a volte collaborativi, i conflitti nascevano sempre e solo per i privilegi, il potere e la ricchezza; l’indipendenza tra stato e chiesa, che assomiglia all’indipendenza tra i poteri dello stato, si è imposta 150 anni fa in Europa, ma è stato parimenti un periodo di pace ed eguaglianza difficile, infatti, ancora oggi la chiesa interferisce nei poteri dello stato italiano.

In Egitto, a Roma, in Italia e in Europa ci sono stati conflitti tra sovrani e capi supremi della religione, con uno scatto di orgoglio, alcuni sovrani chiesero di essere adorati e alcuni papi si dissero superiori all’imperatore. Per prevenire questi conflitti, califfi e sultani si fecero anche capi della religione, in genere una diarchia dialettica, reale e religiosa, testimoniava la presenza di due sommi poteri, quello politico e quello religioso, nell’antica Israele era così.

In genere, il re era anche capo dell’esercito e doveva contenere l’invadenza dei preti, mentre la sovranità popolare, anche se dichiarata in una costituzione, nella realtà, era sempre esclusa; però a Roma la diarchia dei poteri e il potere partecipativo delle democrazie, non hanno sempre funzionato, perché il federalismo e l’autonomismo tendono al centralismo e la diarchia all’assolutismo personale. Anche la ripartizione dei poteri dello stato non è stata mai perfetta, sulla carta doveva servire a contenere l’invadenza di un potere nei confronti degli altri, mentre la sovranità popolare era una chimera.

In genere, la magistratura era appannaggio dell’aristocrazia e l’assemblea popolare legislativa della borghesia; qualunque fosse stato il criterio di elezione, la sovranità popolare era sempre una finzione, mentre si doveva tener conto delle interferenze delle lobby. Lo stato moderno, non per amore del popolo, realmente emarginato dal potere, ha sempre lottato per affrancarsi dalla tutela del potere religioso e i sovrani hanno sempre usato la religione per schiavizzare il popolo; in cambio di privilegi, soprattutto fiscali, i sacerdoti hanno collaborato nell’operazione.

Forse per la presenza del Vaticano, come nell’Islam, oggi in Italia i partiti non difendono la laicità dello stato e non vogliono che la religione sia una questione privata, ma desiderano regolare i rapporti tra stato e chiesa, facendole delle concessioni e avendone il sostegno (art.7 della costituzione).

Vogliono considerare la religione questione d’interesse pubblico nazionale e perciò approvano che la televisione pubblica sia il megafono del papa, inoltre, con una strategia poco laica, lo stato italiano, con le intese con le altre religioni, vuole omologare anche le religioni minoritarie dello stato, si serve della religione per governare, è inutile prendersela solo con il fondamentalismo islamico, peraltro strumentalizzato da ambienti esteri.

http://www.viruslibertario.it/Libri/I%20fratelli%20siamesi08.pdf.

In Italia accade anche che, per fare carriera e avere protezione, si dichiara di credere ai misteri e ai dogmi della chiesa e così si alimenta l’ipocrisia popolare; però la gente, poiché non si sente ancora ricattata dall’Islam, è generalmente più intelligente della dottrina portata avanti dal fondamentalismo islamico; perciò gli uomini si potrebbero convertire in massa all’Islam solo per riconquistare l’autorità che hanno perso verso le donne.

Se vuole fare più conversioni, l’Islam deve abbandonare il terrorismo e, con la collaborazione della stampa pagata, potrebbe mettere in cantiere un programma del genere; io non sono un nostalgico del patriarcato e credo all’eguaglianza dei sessi, ma penso che le donne occidentali non credano realmente all’eguaglianza, vogliono comandare e perciò devono necessariamente privarmi dei miei diritti di eguaglianza, le premesse di questo programma sono oggi numerose.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (1/6/2016)

EUROPA

L’Unione Europea, dotandosi dell’euro, si è messa al servizio d’interessi speculativi, l’euro aveva promesso che avrebbe assicurato un’integrazione armoniosa tra paesi; l’impossibilità di ricorrere a svalutazioni competitive delle monete, avrebbe indotto i paesi a comportamenti più virtuosi e tenuti bassi i salari, mentre la BCE avrebbe avuto il compito di controllare l’inflazione e di favorire l’occupazione. Questa politica mirava anche a favorire una minore ingerenza dello stato nell’economia, a ridurre la spesa pubblica e le imposte, imponendo il deficit di bilancio massimo al 3%.

Questa politica deflattiva ha però peggiorato le condizioni di Grecia e Italia, sulla quale si è poi accanita anche la speculazione, si afferma che è stata scelta a causa della crisi e delle asimmetrie interne europee; in realtà, l’aumento del debito pubblico italiano è stato interamente dovuto alla riduzione de Pil dovuta alla crisi, la riduzione del costo del lavoro ha favorito una svalutazione interna e alimentato una politica mercantilista che puntava sulle esportazioni, delle quali si è avvantaggiata soprattutto la Germania.

I paesi dell’eurozona, per recuperare competitività, non possono più ricorrere al tasso di cambio, perciò hanno dovuto ricorrere alla svalutazione interna; la politica di moderazione salariale tedesca ha favorito le sue esportazioni, ma poi, con la politica di austerità imposta dalla Germania, gli altri paesi ne hanno seguito l’esempio e perciò oggi, quasi tutti i paesi dell’eurozona, hanno una bilancia commerciale attiva. Questo sbocco garantiva i crediti, le esportazioni e gli investimenti della Germania verso gli altri paesi, che potevano tenere alti i loro consumi.

Poi tutto è cambiato perché la Germania non voleva la solidarietà, ma voleva tenere a bada l’indebitamento degli altri paesi e i loro deficit di bilancio; oggi l’UE ha un attivo commerciale consistente con il resto del mondo, perciò si è creato un altro squilibrio, fonte d’insolvenze da parte dei paesi indebitati extraeuropei, anche loro invitati dal FMI a degli aggiustamenti di bilancio e a ridurre la domanda interna. La crisi mondiale, sulla spinta della riduzione del costo  del lavoro, è nata soprattutto con le delocalizzazioni industriali, ma ora Donald Trump promette di metterci riparo.

Il Pil domestico tiene conto dei consumi interni e perciò è dato dal Pil più il saldo tra importazioni ed esportazioni, quando la bilancia commerciale è in attivo, è minore di quello ufficiale, perciò dal 2008 al 2015 la caduta del Pil dell’Unione, invece del 7%, pare essere del 17%, con una differenza di 10 punti. Tuttavia la Germania continua a perseguire la sua politica di austerità, anche se FMI e Draghi vorrebbero una politica più espansiva.

Secondo Visco, la Germania considera già chiusa l’esperienza euro e forse anche quella dell’Unione, forse si appresta a uscire dall’euro, l’Italia non è sovrana e non può prendere iniziative del genere; probabilmente, nel frattempo, la Germania pensa d’infliggere i maggiori danni all’Italia suo concorrente, con la crisi, in Italia hanno chiuso un quarto delle imprese. La Germania rifiuta solidarietà, compromessi e una politica keynesiana, forse sta perseguendo una sua strategia di dominio continentale, vuole rifarsi di due guerre mondiali perdute; a volte sembra che la Germania o riesce a imporre i suoi diktat o minaccia di uscire dall’Unione e dall’euro.

Il 18.5.2016 in Polonia sono stati arrestati dei politici dell’opposizione, simpatizzanti della Russia e contrari alla Nato, tra loro Piskorski, con l’accusa pretestuosa di spionaggio; anche Giulietto Chiesa fu arrestato in Estonia ed espulso, fu accusato di voler far rinascere l’Unione Sovietica; in Grecia è stato arrestato ed espulso il filosofo russo Aleksandr e rispedito in Russia, in Turchia, paese già definito di scarsa democrazia, è stata abolita l’immunità parlamentare, ma, su questi fatti, l’informazione generalista, soprattutto dei telegiornali, niente dice (Roberto Quaglia).

Quanto sono strane queste democrazie occidentali, pare non sopportino le opinioni diverse e i nostalgici comunisti, pare che l’Europa, dopo aver sconfitto il comunismo, voglia liquidare anche la democrazia; dopo i fatti di Ucraina, ci sono state le sanzioni economiche occidentali e gli attacchi della Merkel contro la Russia; eppure, nemmeno l’Ucraina è un vero esempio di democrazia, comunque, l’informazione occidentale attacca per scarsa democrazia soprattutto la Russia. I tedeschi si considerano seri, ma si sono riunificati con il consenso russo, la Francia era contraria, oggi, con delega anglo-americana, pare vogliano dominare il continente.

ISLAM

Berlusconi, messo sotto pressione dalla Lega nord, si era messo d’accordo con Gheddafi, per fermare le navi che partivano dalla Libia cariche d’immigranti, nel 2013 Enrico Letta, obbediente al Vaticano, varò il programma opposto “mare nostrum”, con il quale, le navi della nostra marina raccoglievano profughi ed emigrati economici sui battelli, anche furori delle acque territoriali e li portavano in Italia. L’Unione Europea rimase in silenzio, ma dal 2014, i singoli paesi della UE, per fermare gli immigranti provenienti dalla Turchia, costruirono anche dei muri ai loro confini, come quello realizzato da Israele.

Matteo Renzi smantellò mare nostrum, che fu sostituito dalle operazioni europee, prima Frontex e poi Triton, finanziata dall’UE, ma con meno soldi di quelli stanziati dall’Italia per mare nostrum; l’UE prevedeva il controllo fino a 30 miglia dalle coste e il controllo della frontiera comune e non il soccorso; poi l’Europa passò all’operazione Sophia, sotto direzione italiana, che riprese i principi di mare nostrum, ma sotto il patrocinio europeo; ora la lotta al traffico illegale di esseri umani passava sotto il patrocinio di Nato e Onu, cioè, si arrestavano i trafficanti, ma continuavano ad arrivare gli immigrati.

Ciò malgrado, con la gioia del papa, l’Italia in crisi, sovrappopolata, con deficit della bilancia alimentare e con tanti disoccupati, continua a raccogliere e portare in Italia migliaia di profughi, stipati su canotti e provenienti da Libia, Tunisia ed Egitto, come se fosse ancora vigente mare nostrum; tanti di loro muoiono nella traversata, ma per farne arrivare di più, i trafficanti hanno deciso di ridurre il costo della traversata a 400 euro a testa. Questa immigrazione incontrollata sta mandando in pezzi l’Italia e forse l’Unione Europea, con gli immigrati, Erdogan ricatta l’Europa, per avere aiuti e per far entrare la Turchia nell’Unione; è in grado di farlo anche con quelli partenti dalla Libia, che era una sua colonia, prima dell’occupazione italiana nel 1912.

I neocon favorirono la guerra del 2003 contro l’Irak e la successiva destabilizzazione della Siria, Obama ha preferito contrastare il terrorismo in diversi paesi con i droni, gli omicidi politici, le unità speciali e le rivoluzioni di palazzo ma, recentemente, ha preso a bombardare l’Isis assieme alla Russia. Turchia, Qatar e Arabia finanziano gruppi fondamentalisti, perciò nel 2014 nacque il califfato di Al-Baghdadi, che ha arruolato tanti stranieri, anche europei, esso si finanzia con imposte, petrolio, riscatti, droga e aiuti privati e di fondazioni di principi del Golfo.

Nel 1990 Saddam invase il Kuwait e si mobilità una coalizione araba contro di lui, gli americani aprirono delle basi militari in Arabia, Bin Laden condannò la profanazione della terra del Profeta e perciò fondò Al Qaeda. Pare che il gas sarin usato in Siria nel 2013 dai fondamentalisti di Al Nusra sia stato a essa fornito da Turchia e Arabia, intanto gli Usa hanno organizzato attentati in Iran, che hanno colpito anche scienziati addetti al programma nucleare.

Sotto pressione americana e russa, nel 2016 l’Isis perde terreno in Siria e Irak, però l’esodo di massa continua dalla Libia instabile e sotto le mire dell’Isis, nel paese premono anche le ambizioni territoriali di Tunisia ed Egitto e quelle petrolifere di Italia e Francia; la rivoluzione contro Gheddafi è stata finanziata da agenti stranieri francesi, britannici, americani e del Qatar, l’Onu poté dare il via all’intervento armato perché i paesi del golfo e lega araba avevano condannato Gheddafi e perciò erano d’accordo.

In Italia sono stati creati nuovi reati per chi va a combattere all’estero, per chi si addestra all’uso di esplosivi e per chi sostiene i foreigh fighters. Dal 1501 gli ottomani sunniti dovevano confrontarsi con i persiani safavidi sciiti, la religione è stata sempre un paravento della politica e degli interessi, anche gli americani hanno finanziato i mujaheddin afgani contro i sovietici. Oggi il serbatoio della radicalizzazione sta tra i figli degli immigrati, dopo la disgregazione di paesi come la Jugoslavia, l’Irak e la Libia, i guerriglieri hanno messo le mani sulle armi dei vecchi regimi, a vantaggio del terrorismo e della criminalità.

Come il papa, re Salman d’Arabia riceve petizioni, reclami e lamentele, s’informa sui bisogni dei sudditi e governa come un sovrano assoluto, fa propaganda con il canale televisivo Al Arabiya, mentre il Qatar ha Al Jazeera; ufficialmente il re si oppone ai principi fondamentalisti e dal 2015 dirige una coalizioni di paesi arabi sunniti contrari all’Isis. Il velo è stato previsto da San Paolo e da due sure del corano, comunque oggi la deculturalizzazione o la cancellazione della cultura nazionale sta investendo anche i paesi arabi, un giorno, come accaduto in passato nell’occidente cristiano, anche i paesi islamici si apriranno gradualmente al pensiero secolarizzato e allo stato laico, che oggi non esiste nemmeno in Italia, perché la chiesa controlla lo stato e in materia di sesso non indietreggia.

La deculturalizzazione e la perdita d’identità e di valori originali riguardano i paesi arabi e l’occidente, ne pagano le spese prima le tribù e poi i principi religiosi; intanto in Usa, tra le file del potere, avanzano i cattolici, contrastati dai primi presidenti americani, gelosi anche delle intromissioni dei gesuiti; sotto Obama, tutti i vertici della sicurezza e della diplomazia sono cattolici, come un quarto dei membri del senato e un terzo di quelli del congresso; in Usa, la chiesa cattolica possiede scuole, ospedali, controlla banche e grandi imprese, in Italia non è diverso, con la religione si possono fare grandi affari.

Per quanto riguarda l’integralismo prescrittivo dell’islam, che assomiglia al totalitarismo cattolico, Avicenna avvertiva che il corano scrive per immagini da non prendere alla lettera, però oggi salafismo, wahabismo e fratelli musulmani pare abbiano ancora una visione medievale dell’Islam, vogliono opporsi al mondo moderno; l’integralismo fu difeso anche dalla gerarchia cattolica che fu poi  costretta al ripensamento dalle rivoluzioni laiche occidentali.

In Libano esiste al governo un triunvirato, che però a Roma antica non durava, con il presidente cristiano, il primo ministro sunnita e il presidente del parlamento sciita. Dopo la dichiarazione dei diritti umani dell’Onu del 1948, i paesi arabi si sono data anche una dichiarazione islamica, volevano conciliare la loro partecipazione ai principi dell’Onu con la loro fede, ma, al momento, non ci sono riusciti; rifiutano ancora l’eguaglianza tra uomo e donna, l’apostasia e la libertà di coscienza.

In realtà, la coscienza è sempre libera, gli islamici sanno anche dissimulare, è la libertà di scrittura a mezzo stampa che è compressa, in Italia dalla legge fascista sulla stampa ancora in vigore, inoltre, in Italia anche i principi della costituzione, esaltata da tutti i partiti, sono spesso inattuati. Ufficialmente lo stato italiano rifiuta un’intesa con l’Islam, perché questo mancherebbe di un referente unico e di una gerarchia unitaria come esiste nella chiesa cattolica, in realtà, cerca degli interlocutori credibili con cui trattare, infatti, l’ha stipulata con due diversi gruppi buddisti e con diverse sette protestanti. Ad ogni modo, l’Ucoii, senza l’8°% Irpef,  riceve finanziamenti dal Qatar, con i quali costruisce moschee.

Ci sono islamici che negano che sunniti e sciiti si scontrino per la successione a Maometto, perché, per un certo l’Islam, non può esserci un successore di Maometto che è l’ultimo profeta; dopo la morte di Maometto, suo cugino Alì, come succede nelle monarchie, voleva succedergli, ma alla Mecca volevano eleggere liberamente un califfo, come facevano i principi germani quando eleggevano l’imperatore del sacro romano impero; i seguaci di Alì sono gli sciiti, quelli della Mecca i sunniti.

I sunniti rimproverano agli sciiti il matrimonio temporaneo, equiparato da loro alla  prostituzione, gli sciiti credono al secondo avvento del loro ultimo iman, il Mahadi, una specie di messia, che dovrebbe segnare la fine dei tempi e realizzare un mondo migliore; gli sciiti hanno regole diverse dai sunniti su matrimonio, proprietà, divorzio e successione ereditaria; queste differenze risiedono nel diritto islamico o sharia e non nel corano, perché tutti gli islamici credono che il corano sia inderogabile perché dettato direttamente da Dio, mentre, per i cristiani, la bibbia è ispirata da Dio.

La chiesa cattolica ha lottato molto per impedire la separazione tra stato e chiesa e per accettare la scuola statale e la giurisprudenza unica anche per i preti, ma sulla morale sessuale, come fa l’Islam, non cede, credo sia anche attratta dall’Islam. In Inghilterra, grazie al contributo dell’Islam, vi esiste una doppia giurisdizione, cioè i cittadini non sono uguali davanti alla legge; perciò i tribunali islamici, in materia di diritto di famiglia, decidono in base alla sharia, però vi esistono anche corti ebraiche ammesse dalla sua common law.

Invece la Francia difende lo stato laico; l’Islam vuole governare ogni aspetto della vita, cioè è una religione prescrittiva o totalitaria come lo è, in teoria, quella cattolica, che però è stata costretta a subire il diritto dello stato; però, nell’Islam, anche la donna vi può chiedere il divorzio, l’Islam prevede la correzione con la battitura della moglie disubbidiente, da parte del marito. Gli imam inviati nelle varie moschee d’Europa sono formati dall’università Al Azhar del Cairo e dal sovrano del Marocco; poiché bibbia e corano sono considerati libri sacri, il diritto che contengono, per favorirne il rispetto da parte del popolo, è considerato diritto sacro, invece il diritto romano e quello moderno dello stato non hanno questa sacralità..

L’Arabia finanzia proselitismo, centri islamici e istituti religiosi, regala biglietti aerei per il pellegrinaggio alla Mecca, acquista armi e investe in occidente; con il Qatar e la Turchia, indirettamente finanzia anche terroristi sunniti. L’Islam usa la religione per opporsi alla modernità occidentale; comunque, grazie alla guerra al terrorismo, in Usa i profitti del settore difesa sono quadruplicati, per la lotta al terrorismo sono nate 1271 agenzie statali e 1931 private, la NSA controlla email e telefonate, cioè, ne viene compromessa la libertà privata.

Contro il terrorismo, oggi collaborano Washington e Mosca, mentre Arabia e Turchia sono irritate da questa collaborazione, la Turchia ospita due milioni di rifugiati siriani e riceve aiuti da agenzie internazionali e dalla UE per i campi profughi, altri due milioni, compresi i palestinesi, li ospita il Libano, che ha solo 6 milioni di abitanti. Il calendario islamico è lunare, perciò le sue due feste maggiori, tra cui il Ramadan, sul nostro calendario solare sono anticipate ogni anno; il Ramadan comincia con la luna nuova del nono mese e l’Arabia segnava agli islamici residenti in Europa l’esatta data di ricorrenza sul nostro calendario.

In arabo Nakba è la condizione dei profughi di guerra, come quella che vivono oggi le popolazioni di Siria, Irak e di altri paesi asiatici e africani; il termine sembra corrispondere a quello di diaspora ebraica, iniziata, diversi secoli prima di Cristo, con le repressioni assire, babilonese e romane. I profughi di guerra perdono sovranità, casa e proprietà e sono espulsi dai paesi di nascita o costretti a fuggire; con la caduta dell’impero ottomano, dalla Turchia furono espulsi prima gli armeni e poi i greci; con la caduta degli imperi tedesco e austriaco, nacquero nuovi stati nei Balcani e ci furono altre espulsioni in Europa; secondo alcune stime, in Europa, tra prima e seconda guerra mondiale, decine di milioni di persone passarono attraverso questa esperienza.

La Corte di Giustizia Internazionale (miracolo della giustizia!) approvò i trasferimenti, ma poi la convenzione di Ginevra del 1949 considerò un crimine di guerra la condizione dei profughi di guerra. Il crimine è rimasto ancora oggi, ma come si possono fermare i profughi arabi? Su essi speculano trafficanti e organizzazioni che li ospitano. Nel 1947 l’opposizione araba alla spartizione della Palestina, voluta dall’ONU, creò 711.000 profughi palestinesi, gli arabi reagirono con dei pogrom contro gli ebrei tra loro residenti, che fecero fuggire un milione di ebrei; nei secoli precedenti, in Europa, gli ebrei si erano assuefatti a subire i pogrom.

I profughi palestinesi furono accolti in Giordania, Libano e Gaza, ma generalmente non furono integrati con le popolazioni locali e hanno perso anche il diritto al ritorno nelle loro case; questo diritto è stato rivendicato e riconosciuto dagli stati arabi solo ai palestinesi fuggiti dal territorio di Israele, per i quali è stata anche creata un’agenzia apposita dell’ONU, l’Unrwa, che li assiste e perciò ha fatto aumentare artificialmente il numero dei profughi palestinesi assistiti economicamente dall’ONU.

Com’era successo ad altri popoli antichi scacciati dalle loro terre, nessuno ha mai parlato, nei secoli passati, di diritto degli ebrei a ritornare nelle loro terre in Israele, Spagna, Germania, Russia, ecc.; informazione e diritto non pare si occupino di ricordare quest'anomalia, generalmente si afferma di diritto all’integrazione dei profughi nei paesi che li accolgono, come ci si limita a condannare le espulsioni di cittadini dai loro paesi, spesso costretti a fuggire dalla guerra.

Anticamente il territorio d’Israele era appartenuto all’Egitto, a popoli cananiti e a Israele, poi fu ereditato dai romani, dal VII secolo passò agli arabi, poi ai turchi e, dopo la prima guerra mondiale, agli inglesi; però questi avvicendamenti si sono verificati in tutti i paesi, i territori sono stati contesi e dominati da popoli diversi, e non è mai esistito un popolo sempre dominatore e uno sempre dominato, perciò ogni stato moderno è il risultato della fusione di tanti popoli diversi, lo prova il DNA dei suoi cittadini.

Gli arabi hanno dominato anche in stati d’Europa e di Asia, nel IV secolo d.c. i cristiani erano la religione dominante in Medio Oriente e in Africa settentrionale, dove esso nacque, con una teologia più ristretta, probabilmente in Egitto, Cartagine, Turchia, Siria o Armenia, quindi fu importato a Roma, dove si sviluppò nella sua dottrina; con l’avvento dell’Islam, i cristiani furono perseguitati, discriminati, scacciati, assoggettati, assimilati, costretti a fuggire; in Egitto, in Siria e in Irak questa fuga continua ancora oggi, quelli che resistono di più sono i cristiani libanesi.

ITALIA

Al fine della speculazione e del furto d’imprese pubbliche e private, grandi imprese, prima sono state mandate in dissesto e poi privatizzate o vendute a basso prezzo; ora le banche popolari in dissesto, dopo aver distrutto il risparmio di azionisti e obbligazionisti, sono messe nel mercato assegnandone il 51% al fondo Atlante, poi potrebbero essere anche cedute, magari con una fusione tra loro, a gruppi stranieri, con un guadagno maggiore.

Se gli speculatori avessero avuto maggior decoro, avrebbero potuto salvare i risparmi e attuare poi un aumento di capitale a favore del gruppo di controllo, ma lo scopo era anche segnalare la crisi del sistema bancario e dell’Italia intera; infatti, la speculazione internazionale ha, da tempo, progetti ambiziosi sull’Italia e vuole anche piegare il popolo minuto, a favore di un’aristocrazia finanziaria, distruggendo quel che resta della democrazia.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (23/5/2016)

EUROPA

Il bilancio dello stato può essere in attivo (cosa molto rara), legato, in teoria.  alla deflazione e alla recessione, in passivo (cosa frequente), in teoria, legato all’inflazione e allo sviluppo, in pareggio (condizione teorica, perciò è meglio parlare di pratico pareggio o pareggio limitato ai grandi numeri). Gli eccessi del monetarismo della banca centrale (com’è il caso del quantitative easing), sono teoricamente controllati dalla politica fiscale del governo e dalla politica del tasso d’interesse della banca centrale, che poi condiziona il livello generale dei tassi d’interesse. Contro questa analisi teorica dell’economia classica, oggi pare che la recessione e il deficit di bilancio si accompagnino alla deflazione e ai bassi tassi, anche l’inflazione si può accompagnare alla disoccupazione, invece che allo sviluppo.

La finanza internazionale, per scopi speculativi, interferisce in questi processi ciclici naturali, aiutata dal fatto che le economie nazionali sono interconnesse; come succede in guerra e dopo la guerra, i suoi interventi alimentano il ciclo economico, con periodiche crisi e riprese dello sviluppo. Per combattere la disoccupazione e la crisi, Keynes suggeriva di potenziare la spesa pubblica e gli investimenti pubblici, favorendo anche il deficit di bilancio, che alimenta la massa monetaria e l’inflazione.

Contro questo suggerimento, l’Unione Europea vuole il pareggio di bilancio; tuttavia, bisogna dire che l’economia, forse per colpa dei soliti ignoti, ha diversi aspetti d’incertezza; la scienza antica è diversa da quella moderna, perché, per gli antichi, la conoscenza era legata alla certezza, mentre oggi essa è legata all’incertezza, cioè, è una bussola poco sicura; inoltre la scienza, la nuova religione globale ricca di dogmi, ogni volta che chiarisce una questione, ne apre quattro nuove irrisolte; comunque, ancora oggi, gli studenti desiderosi di conoscenza, chiedono delle certezze che non esistono nemmeno nel diritto.

La procura di Trani ha aperto un’indagine su Deutsche Bank, per speculazione sui titoli di stato italiani, nel primo semestre del 2011; in quell’occasione, mentre le società di rating si accanivano contro l’Italia, in un clima di panico, attizzato anche dall’informazione italiana, li vendette e ne favorì il deprezzamento, i titoli furono declassati e persero valore. La situazione, creata dalle società di rating, fece aumentare tassi e spread, mentre l’Unione Europea, per favorire la disgregazione e il fallimento dell’Italia, ci chiedeva di ridurre debito e deficit, aumentare le imposte e ridurre il welfare.

In tale situazione, il valore dei derivati, che assicuravano i titoli di stato, crebbe e i loro possessori guadagnarono in plusvalenze, soprattutto Goldman Sachs; con la vendita di BTP da parte di Deutsche Bank, crebbero spread e interessi sul debito pubblico, poi la stessa banca riprese a comprare gli stessi titoli, a prezzi scontati, guadagnando sugli stessi e sui derivati. Presso la procura di Trani è sotto inchiesta anche l’agenzia di rating Fitch, che aveva annunciato il declassamento dell’Italia, con l’accusa di favoreggiamento cioè di Insider Trading; analoga inchiesta, presso la procura di Milano, è stata archiviata.

Nel 2004 la Polonia è entrata a far parte dell’Unione Europea e, da allora, ha fatto riforme favorevoli al mercato e perciò si è sviluppata e, durante la crisi, ha evitato la recessione degli altri paesi dell’Unione; però nel 2015, con le elezioni, è andato al potere il partito nazionalista, che ha aumentato gli assegni familiari, abbassato l’età pensionabile, fornito farmaci gratuiti ai vecchi, aumentato la spesa sociale, inasprito le tasse agli investimenti stranieri, previsto la conversione dei mutui stipulati in euro e dollari, in valuta nazionale, però a un cambio più favorevole di quello ufficiale.

Bisogna rilevare che questa politica sociale vien da un governo di destra, però non si capisce perché non possa essere fatta in Italia, comunque, in Polonia, il debito pubblico è minore che in Italia, ma il deficit del bilancio statale è maggiore, l’Unione Europea pare accettare la sua politica sociale. Un quarto del commercio estero polacco si svolge con la Germania e la maggior parte del suo commercio estero si svolge con l’Unione Europea, dalla quale perciò la Polonia pare non si possa allontanare, come non si può allontanare dalla Nato, che garantisce la sua sicurezza nei confronti della Russia.

Per la stessa ragione, nemmeno l’Ungheria, che ha lanciato programmi sociali simili, e la Grecia, possono allontanarsi dall’Unione Europea e dalla Nato; però non si capisce perché l’Italia non possa adottare alcune delle riforme sociali della Polonia, che si muove, nei confronti della Germania e dell’Unione Europea, come un paese più sovrano dell’Italia. Comunque, anche Polonia e Ungheria temono l’immigrazione straniera, soprattutto islamica, ed erigono barriere ai confini, mentre ora pare che la Germania voglia favorire l’immigrazione turca, invisa ai paesi dei Balcani, già dominati dalla Turchia; a volte pare che la Germania si sia comprati i governi dell’Unione.

Il fondo salva stati europeo ha aiutato la Grecia a ridurre il suo debito estero, a vantaggio di creditori come la Germania che ne temevano l’insolvenza, ma ha anche consentito agli speculatori, anche tedeschi, di acquistare i suoi titoli pubblici ad alto interesse, a un prezzo scontato. Queste cose non le insegnano a scuola perché la scuola, pubblica e privata,  è stata inventata per far lavorare il popolo come dipendenti, anche se, in alcuni casi, in posizione di dirigente.

La parte di cervello che ispira le persone comune, è impulsivo e dominato dalla paura, invece il lobo destro è speculativo e creativo; è un  fatto che i veri affari si fanno con la crisi, che perciò, quando non c’è la guerra, è alimentata ciclicamente artificialmente; gli investitori, che lavorano in base alle aspettative, possono guadagnare molto, essi sanno far lavorare il loro denaro al posto loro, ottenendone guadagni automatici. Fanno affari comprando, perché il compratore è rialzista, cioè si aspetta aumenti di prezzo, però ha successo soprattutto con la crisi (Alfio Bardolla).

In genere, con la deflazione e l’aumento della disoccupazione, le banche centrali abbassano i tassi, con l’espansione e la quasi piena occupazione, li aumentano; questi processi li viviamo sotto i nostri occhi. Circa le quattro banche popolari italiane salvate, è da ricordare che in passato, con operazioni ad hoc, seguite a operazioni speculative delle banche, sono state salvate altre banche, cioè Banco di Roma, Banco di Santo Spirito, BNL, Banco di Napoli, Banco di Sicilia, Monte Paschi di Siena, ecc.

Le quattro banche avevano prestato ingenti somme ad amici con poche garanzie, ma ora si sostiene che le loro difficoltà derivino soprattutto dalle sofferenze con le piccole imprese e dalle sofferenze immobiliari; un’operazione speculativa geniale consente agli speculatori di appropriarsi, a prezzo stralciato, d’imprese e immobili; in questo quadro, il fondo Atlante serve a gestire ricapitalizzazione e sofferenze bancarie. Con la scusa delle sofferenze private, soprattutto immobiliari, sono stati sacrificati risparmiatori e piccoli azionisti, che sono praticamente la stessa cosa, ma per l’UE, che vuole il bail-in, non è così.

Mentre gli amici finanziati non restituiranno il maltolto, gli immobili pignorati, anche con la recente riforma che consente alle banche italiane di aggredire più celermente gli immobili da pignorare,   senza passare per il tribunale, che ha procedure molto lunghe, possono essere occasione di affari; d’accordo con le banche interessate, il Fondo Atlante rileva i crediti insoluti delle banche a un prezzo scontato, cancella, in tutto o in parte, i debiti dei privati e acquisisce gli immobili pignorati, con un guadagno anche del 50%, è stato fatto anche in Usa. Quest’operazione si chiama stralcio immobiliare ed è la migliore speculazione sugli immobili, ma, generalmente, le banche la concedono solo agli amici (Alfio Bardolla).

Dal punto di vista morale e non commerciale, le banche, vista la generale crisi, avrebbero dovuto rinegoziare i mutui, riscadenzarli, sospendere temporaneamente le rate, lasciare le case agli occupanti con una rata minima, tenere gli immobili pignorati in bilancio tra le attività, in contropartita del credito insoluto, in modo da non portare il finanziamento tra le perdite d’esercizio. Ma gli speculatori non possono guadagnare così perché guadagnano su usura, crisi economiche, insolvenze, terremoti e guerre; questi eventi rappresentano delle opportunità, comunque, l’affare si può fare solo d’accordo con le banche.

I percettori di rendita hanno guadagni automatici perché fanno lavorare il denaro al posto loro, chi spende tutto quello che guadagna, anche se guadagna molto, non ha posizioni di rendita e perciò è povero, cioè non possiede ricchezza; se si sanno sfruttare le occasioni, a volte conviene anche indebitarsi, ma le banche fanno credito senza garanzie solo agli amici. Purtroppo in Italia le banche sono state tutte privatizzate, quelle pubbliche, sull’onda liberista delle privatizzazioni, sono state abolite; ma in Francia e Germania esistono banche pubbliche, più capaci di aiutare persone con un’idea commerciale, ma con poche garanzie e bisognose di credito.

Fondi pensione e polizze vita, operano con il sistema a capitalizzazione, con investimenti specifici e vincolati o discrezionali, mentre l’Inps opera con quello a ripartizione, cioè paga le pensioni con i contributi dei lavoratori; però tutti i sistemi pensionistici, pubblici e privati, sono nati a capitalizzazione, poi, a causa di guerre, inflazione e speculazioni in perdita, che hanno ridotto il valore delle riserve matematiche per pagare le pensioni, sono stati costretti a ricorrere al sistema a ripartizione, cioè a pagare le pensioni con i contributi versati dagli altri lavoratori.

Banche e assicurazioni, quando reintroduco il sistema a capitalizzazione, poiché non erogano pensioni, per trent’anni si trovano in mano una notevole liquidità a tasso zero, senza rinunciare al loro compenso che sta nelle commissioni che il cliente paga, comunque vadano gli investimenti. I fondi pensione vanno quindi visti come uno strumento di potenziamento della liquidità bancaria, meglio dei fondi riserva di liquidità inseriti in bilancio e che, invece, hanno un costo per la raccolta; generalmente è così, anche se oggi le banche hanno abbondante liquidità regalata loro dalla BCE. La nuova filosofia pensionistica può stare in piedi solo depotenziando l’Inps ed è quello che si sta facendo con le riforme sulle pensioni e con i servizi dell’informazione sull’invecchiamento della popolazione e sulla crisi dell’Inps. Oggi, più di ieri, informazioni e statistiche sono sinonimo di propaganda.

USA

Il Pentagono americano sta attuando un piano per destabilizzare e rovesciare il governo  del presidente venezuelano Maduro, in Venezuela, il Pentagono è sostenuto da informazione, opposizione, sindacati e ONG; ispira azioni violente della folla e vuole favorire il discredito e l’isolamento internazionale del regime, accusandolo anche d’autoritarismo. Anche in Italia sappiamo che, per andare a destra, bisogna passare per la sinistra, altrimenti il popolo si ribella con forza.

La caduta del prezzo del petrolio ha obbligato il governo a ridurre i programmi sociali, nel 2002 anche Chavez fu fatto cadere con un colpo di stato; con questa strategia, dovrebbe nascere un governo d’emergenza che riunisca imprenditori, sindacati, vescovi, ONG e accademici. Per lo scopo, si potenzia la propaganda contro il regime, si fomenta il clima di sfiducia e si presenta il Venezuela come stato al collasso, senza acqua e alimenti, sollecitando all’estero aiuti e indebolendo la capacità di leadership del governo. Mentre l’opposizione chiede la neutralizzazione delle milizie governative, si allertano le basi aeree americano alle porte del paese, per possibili interventi o, semplicemente, per minacciarli; la televisione italiana non ritiene di dover fare luce completa sulla vicenda.

In Usa, il candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump, è accusato di razzismo, sessismo, omofobia, populismo, di voler concedere le armi, a scopo di difesa, a tutti gli americani e di non vedere bene l’immigrazione; l’informazione italiana e i suoi tirapiedi, però, non ricordano che egli, anche se le promesse elettorali sono spesso disattese, promette di stoppare gli accordi internazionali di libero scambio, come il TTIP, di costringere le multinazionali americane a investire in Usa, d’introdurre dazi doganali, d’imporre controlli a Wall Street, di ridurre le basi e l’impegno militare americano all’estero, di sopprimere la Nato e di denunciare una parte del debito estero americano.

Questo programma terrorizza i veri conservatori, che si annidano anche a sinistra e che, secondo l’attuale dogma liberista, propongono invece il taglio della spesa pubblica e l’aumento delle tasse, ma non per i ricchi.  C’è da dire che, a stare alle promesse, anche il programma di Sanders, del partito democratico, ha dei punti in comune con Trump, ad esempio, anche lui attacca Wall Street e la finanza; sembra che anche la Clinton sia contro gli accordi TTIP, anche lei, per far contenti gli americani, promette d’introdurre controlli a Wall Street, dalla quale però è abbondantemente finanziata, cioè fa propaganda; la Clinton, da sinistra, vuole anche esportare la democrazia con le armi, il che però, oltre a essere una beffa, incoraggia il militarismo Usa.

ISLAM

L’Unesco, l’organizzazione per la cultura dell’ONU, su sollecitazione palestinese, ha deciso che il monte del Tempio di Gerusalemme, ove era il Tempio di Salomone, distrutto dai romani, dove sono stati rinvenuti suoi reperti archeologici, può essere chiamato solo Al-Haram Al-Sharif e Al-Aqsa, dal nome dell’omonima moschea islamica. Eppure storici islamici avevano già riconosciuto il nome ebraico e nel 1929 lo aveva riconosciuto anche il Gran Mufti, Al- Husseini, nemico degli ebrei. Da notare che l’Italia ha riconosciuto il bilinguismo alle minoranze di confine e la doppia denominazione delle relative località, ma non l’hanno sempre fatto la Francia e la Croazia, perciò i croati affermano che Marco Polo era croato (Progetto Dreyfus).

Da un anno pare che Israele e Arabia, in guerra dal 1948, si stiano ravvicinando, fino a oggi, si erano scontrati anche presso il congresso americano e presso il governo Usa; infatti, fanno trattative per la pace, però queste cose sono sempre successe tra nazioni belligeranti. Il fatto è che Israele e Arabia hanno, come nemico comune, l’Iran; però, per la propaganda, l’Arabia afferma anche di voler combattere i gruppi jihadisti, in realtà, alcuni di essi, li ha ispirati essa stessa; questi due paesi sono irritati per il riavvicinamento tra Obama e Teheran.

Israele spera che, nel negoziato per la pace con Abu Mazen, l’Arabia coinvolga gli altri paesi sunniti, in modo da arrivare a una vera pace con i palestinesi; intanto l’Egitto ha restituito all’Arabia due isole che controllano l’accesso al golfo di Aqaba e al porto israeliano di Eilat, il cui blocco causò la guerra del 1967, ma Riad ha garantito a Israele libero passaggio, come ha già fatto l’Egitto. Riad chiede a Israele di restituire anche i territori occupati nel 1967, ma forse, se accordo ci sarà, ci saranno scambi di territori, altrimenti si dovrebbe dividere Gerusalemme e restituire mezza città, facendola divenire come Berlino, prima la caduta del muro. Il re dell’Arabia Saudita, Salman, è a capo di una coalizione di 40 stati sunniti e finanzia anche Abu Mazen, perciò potrebbe anche imporre la pace con Israele, almeno per un momento, perché gli stati non rispettano mai, a lungo, i trattati di pace.

Intanto al quartiere generale della Nato, a Bruxelles, sarà ammessa una missione militare israeliana, però Israele già cooperava con la Nato, la cooperazione ora riguarderà i servizi d’intelligence e l’integrazione tra le due forze militari. Alla Nato si affiancheranno anche Giordania, Qatar e Kuwait; la Giordania ospita basi segrete della Cia, dove sono stati addestrati guerriglieri islamici nemici di Assad. D’accordo con gli Usa, Qatar e Arabia sono intervenuti in Siria, il Qatar ha partecipato alla guerra della Nato in Libia, nel Golfo il Kuwait mette a disposizione uno scalo aeroportuale e, con il sostegno Usa, coopera con l’Arabia nella guerra in Yemen.

La ministra italiana della difesa, Pinotti, ha fornito al Kuwait cacciabombardieri eurofighter, che possono essere armati anche con armi nucleari, che pare siano già possedute dall’Arabia, che ha finanziato il programma nucleare del Pakistan, mentre la Nato non vuole consentirle all’Iran; la ministra Pinotti ha anche fornito a Israele caccia da addestramento M-346. Dopo la fornitura dei cacciabombardieri al Kuwait, la ministra è stata insignita dall’Unione cattolica della stampa italiana del premio per la pace e il cardinale di Napoli, Crescenzo Pepe, l’ha definita persona capace di difendere la dignità umana.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (13/5/2016)

ISLAM

Al summit dei paesi arabi del Golfo del 20/4/2016, il re del Marocco, Mohammed VI, ha affermato che le primavere arabe avevano anche lo scopo, da parte dell’occidente, di mettere le mani sulle risorse petrolifere arabe; ma poi, in realtà, ebbe il sopravvento il Califfato,  che era stato nei sogni, coma forma di riscatto, dei Fratelli Musulmani, dei salafiti, di Al Qaeda, dei Wahabiti e di Daesh. Contro questo Islam militante, l’occidente, sempre in  affari con gli stati integralisti islamici, a parole, si è impegnato a difendere il bluff della democrazia.

In Egitto è stato condannato a morte il direttore dell’emittente televisiva Al Jazeera, controllata dal Qatar, e altri giornalisti, per avere rivelato segreti di stato al Qatar, che sostiene i fratelli musulmani; dall’aula del tribunale, che giudicava il terrorista islamico Ahmed Abdullah, sono stati espulsi i rappresentanti diplomatici di Italia e Gran Bretagna. Il caso Regeni aveva determinato il richiamo dell’ambasciatore italiano al Cairo, le proteste inglesi e l’arrivo nella città d’investigatori italiani; queste manfrine di Italia e Gran Bretagna potrebbero servire a dare manforte ai fratelli musulmani.

Gli occidentali, d’accordo con Arabia, Turchia e Qatar, volendo la dissoluzione di alcuni stati arabi ricchi di petrolio, anche con la secessione di alcune loro regioni, hanno appoggiato la primavera araba, ma poi, come accaduto in Afghanistan, con il sostegno di alcuni paesi arabi del Golfo e con l’acquiescenza degli Usa, dove essi esportavano capitali e petrolio e compravano armi, è esploso il Califfato; con la guerra si guadagna più che con la pace, in ma ora pare che, al riguardo, il governo  Usa, il candidato pubblicano alla presidenza Donald Trump  e il Congresso Usa stiano avendo un ripensamento, almeno riguardo al Medio Oriente, dove gli Usa comprano sempre meno petrolio, mentre l’Arabia disinveste in Usa.

Come accaduto in Afghanistan, dove gli Usa, contro la Russia, sostennero gli jihadisti che poi diedero vita ad Al Qaeda, in Siria e Irak, sui laici della primavera araba prese il sopravvento, sostenuto da alcune monarchie del Golfo, l’Isis; queste monarchie pensarono anche di chiamare alle armi, contro Assad e gli sciiti, i musulmani d’Europa, alimentando una guerra all’interno del mondo islamico e cercando  anche di provocare, nell’interesse dal Califfato, una guerra tra Nato e Russia e tra Nato e Iran, che pare abbia cooperato con la Corea del Nord in campo nucleare e missilistico.

E’ da ricordare che, per arrivare all’unità italiana, Cavour e i governi piemontesi successivi, approfittando di varie circostanze di guerra europee, si servirono dell’alleanza di diversi paesi europei, cambiando spesso, in breve tempo, alleanza; comportamento seguito nella storia da tutti gli stati, anche se in lassi di tempo più lunghi; un esempio per tutti sono i trattati stipulati e violati dal governo Usa con le varie tribù indiane; è un fatto che tutti gli stati hanno tre facce.

C’e chi predica il rispetto di tregue, il rispetto dei trattati di pace e il rispetto dei trattati internazionali, al riguardo, la Merkel, predicando e ammonendo, dà spesso lezioni all’Italia, ricordando a essa che i patti vanno osservati; in realtà, gli stati li hanno violati spesso. Un esempio per tutti, la Germania nazista aggredì la Russia dopo un patto di non aggressione; a volte non ratificano i trattati sottoscritti, altre volte li violano, poi tutti gli stati che li hanno stipulati, con il tempo, li abbandonano per stipularne altri di contenuto diverso, cambiando anche alleanze.

Contro l’immigrazione, i paesi dell’Unione Europea, violando il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone, erigono muri interni alle frontiere; perciò, la commissione europea ha deciso di colpirli con forti multe, ma probabilmente non pagheranno, è però probabile che questa misura di ritorsione accelererà la dissoluzione dell’Unione. Quando, nel XV secolo, gli islamici di Granada si arresero agli spagnoli, questi, con un trattato di pace, garantirono loro la libertà religiosa, in cambio di una tassa pagata solo da loro; dopo alcuni decenni, poiché gli islamici non volevano convertirsi al cristianesimo, li cacciarono dalla Spagna, assieme agli ebrei, considerati loro collaborazionisti. L’Islam, fino ad oggi, dismessi i panni della tolleranza, si è comportato spesso così con i cristiani e con gli ebrei, a Costantinopoli e altrove.

Israele abbandonò il Libano con l’impegno, da parte dell’Onu, del disarmo degli hezbollah, l’impegno non fu mantenuto; nel 2013 Russia e Usa fecero un accordo per la distruzione delle armi chimiche di Assad, che ora le usa contro i suoi nemici. Nel 2014, con il memorandum di Budapest, l’occidente, per antipatia verso la Russia di Putin, si era impegnato a garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina, se questa rinunciava alle armi nucleari, ma poi, per nostra fortuna, si è limitato ad applicare le sanzioni alla Russia.

La Turchia, contro curdi e Assad, ha aiutato e armato il terrorismo islamico, calpesta la libertà di stampa e, per fermare l’immigrazione, riceve aiuti economici dall’Europa che si sentiva sotto ricatto, vedremo se rispetterà veramente quest’impegno; intanto ha ottenuto dalla Germania anche di favorire l’immigrazione turca in Europa. I trattati internazionali e accordi di pace tra le nazioni, come quelli fatti in Medio Oriente, tra Israele e i paesi arabi, e tra gli stati sunniti e sciiti, com’è nella tradizione di tutti gli stati, sono pezzi di carta sui quali non si può fare affidamento, generalmente durano poco.

Gli stati, per risolvere i contenziosi, confidano più nella guerra che nei negoziati, la guerra dà sempre soddisfazione al vincente e non a chi aveva buone ragioni; è per questo che Israele, che tradizionalmente non può contare su stati amici, che hanno sempre tre facce e devono seguire i propri interessi economici, preferisce appoggiarsi sulla sua forza militare, l’unica in grado di dissuadere i suoi vicini. Israele non è ben visto nemmeno da tanti intellettuali occidentali e sa che può esistere solo con la forza e non con il diritto internazionale, regolarmente disatteso, secondo le convenienze.

EUROPA

Come gli Usa, la Germania ha una grande concentrazione patrimoniale, infatti, il 10% della popolazione detiene il 65% del suo patrimonio; malgrado la Germania abbia sempre puntato, dopo la seconda guerra mondiale, diversamente dall’Italia, sulla bassa inflazione e sui bassi tassi d’interesse, il ministro delle finanze Schauble ha criticato l’attuale autonomia della BCE, il quantitative easing e la politica dei bassi interessi di Draghi, che non remunera il risparmio tedesco e non aiuta i fondi pensione privati. La Germania, tra i suoi aspetti positivi, ha un’alta occupazione e una grande esportazione, però, nel paese, il lavoro precario è molto diffuso.

Come altri paesi dell’eurozona, sono molti i tedeschi che affermano che la Germania non ha bisogno dell’eurozona e dell’euro, del quale però, in realtà, la Germania ha tratto grande vantaggio, e molti sono quelli che sono contrari all’immigrazione. La Germania sembra un paese ricco, ma i suoi abitanti paiono spesso poveri; nel paese non vi è grande mobilità sociale, infatti, il 70% degli universitari è fatto di figli di laureati; dal punto di vista fiscale, lo stato, meglio dell’Italia, svolge un ruolo positivo nella ridistribuzione della ricchezza, anche con il reddito minimo, ma non pare sia riuscito a dare la stessa possibilità di partenza a tutti i cittadini (Vincenzo Comito).

Le banche creano denaro concedendo prestiti, con il debito nascono i depositi; cioè, non accade che, con il denaro materiale, si creano i depositi, perché oggi la moneta è soprattutto di conto o scritturale; la moneta legale costituisce solo il 5% del denaro totale, creato al 95% dalle banche commerciali come moneta bancaria e come moneta di conto. Le riserve obbligatorie delle banche non coprono la massa monetaria bancaria e il capitale proprio delle banche è pari a circa il 3,5% delle attività bancarie, cioè dei crediti bancari; in tale quadro, le banche centrali tentano, senza riuscirci, di controllare il circolante con i tassi d’interesse.

La moneta bancaria ha alimentato la crisi con strumenti finanziari esotici, senza copertura, come i derivati, per un valore dieci volte i Pil mondiale; i derivati andrebbero vietati e la moneta dovrebbe essere emessa solo dallo stato e non dalle banche centrali e da quelle commerciali, internazionali o nazionali, cioè dovrebbe essere una moneta credito e non una moneta debito. In tal modo, aumenterebbe più facilmente reddito e occupazione, il debito pubblico non aumenterebbe più e finirebbe il deficit del bilancio dello stato (Enrico Grazzini).

Circa la crisi che ha colpito l’occidente, osservo che il comunismo russo è caduto perché sapeva distribuire la ricchezza, ma non sapeva produrla, invece l’occidente dove, grazie al liberismo, cresce la concentrazione della ricchezza, sapeva, fino a poco tempo fa, produrre la ricchezza e non distribuirla, perciò anche esso è destinato a cadere. La crisi è nata per sfruttare mano d’opera a basso costo e imposte più basse, con la delocalizzazione industriale all’estero, che ha favorito lo sviluppo dei paesi emergenti e ridotto in occidente la capacità industriale, i salari e la capacità di spesa dei lavoratori.

La Germania, che civetta con l’Islam, predica l’austerità, i sacrifici, la riduzione della spesa pubblica, sopratutto sociale, e il pareggio di bilancio, è il problema dell’Europa e non lo è invece la Grecia che, con una sua moneta svalutata, dazi doganali e controllo sul movimento di capitali, si riprenderebbe in fretta. Le multinazionali hanno convenienza a produrre in Asia, che ha bassi salari, ed esportare in occidente, questo fatto vi deprime reddito e occupazione; tuttavia, anche in Asia crescerà la protesta per i suoi bassi salari e per le sue scarse tutele sociali.

Due vecchie potenze coloniali, l’Inghilterra e la Francia, hanno conservato rapporti privilegiati con stati facenti parte del loro vecchio impero, l’Inghilterra con il Commonwealth e la Francia con la Comunità francese d’Africa; l’Inghilterra, nei suoi rapporti commerciali esteri, ha conservato la sterlina, la Francia ha aderito all’euro ma, con la comunità francese, usa una sua valuta, il CFA.

Per uniformità e senza deroghe concesse ai vincitori della seconda guerra mondiale, l’Unione Europea non doveva consentire queste deroghe alla moneta comune dell’euro, inoltre, al consiglio di sicurezza dell’Onu doveva esserci un rappresentante europeo nominato, a rotazione, dagli stati dell’Unione. La Germania, inseguendo un suo disegno egemonico continentale, per quieto vivere, ha ritenuto di dover assecondare Francia e Inghilterra, mentre l’Italia è stata schiacciata.

La Francia ha truppe francesi nelle sue colonie d’Africa e anche n Libia, è intervenuta militarmente varie volte nel continente; d’altra parte, in Europa non esiste una difesa comune europea, ma esiste la Nato. In Libia la Francia sostiene il generale Haftar e l’Italia, il governo Serraj, riconosciuto dall’Onu; nemmeno su questa faccenda l’Italia e l’Unione hanno qualche cosa da dire, anche perché l’Unione non ha una politica estera comune, è solo una costruzione della finanza internazionale con base a Londra.

ITALIA

La procura della corte dei conti del Lazio, relativamente alla gestione e ristrutturazione dei derivati finanziari, ha accusato il ministero del Tesoro di violazione delle norme di contabilità generali dello stato e di subalternità alle banche d’affari anglo-americane, che stanno procurando allo stato italiano decine di miliardi di euro di perdite. Se ne sono avvantaggiate soprattutto Morgan Stanley e Goldman Sachs, favorite nelle trattative dai loro consulenti e dirigenti e politici italiani, come da dirigenti della banca d’Italia.

Mi riferisco a Mario Monti, Vittorio Grilli, Domenico Siniscalco, Azeglio Ciampi, Mario Draghi, Romano Prodi e Giuliano Amato; gli strumenti finanziari chiamati derivati sembrano inventati per favorire le banche internazionali. Di questi contratti capestro e scommesse finanziarie, costruite sui debiti, si è parlato poco, sia per la loro stipulazione nel 1994, per entrare nell’euro, perché l’Italia era fuori dai parametri di Maastricht, sia per la loro ristrutturazione nel 2012, con forme assicurative a copertura, quando lo spread raggiunse i 500 punti, ma il Tesoro, sbagliando, prevedeva che i tassi sarebbero rimasti alti.

Un alone di segreto circonda questi derivati, stipulati dallo stato e dagli enti locali, forse arrivano a 163 miliardi di euro, ogni anno è comunicato al Tesoro il guadagno o la perdita, ma l’Italia pare perdere sempre; fortunatamente, nel 2008, il governo ha proibito agli enti locali di stipulare altri contratti del genere. I finanziamenti in derivati non sono inseriti nel debito pubblico e le perdite sono inserite tra gli oneri finanziari, perciò, dal Tesoro, il deficit di bilancio è sottostimato e il bilancio dello stato può perciò anche apparire come un bilancio falso.

I derivati sono serviti per abbellire il bilancio e per entrare nell’euro, anche la Grecia, dopo l’Italia, è ricorsa a questi strumenti misteriosi, aiutati da una cortina del silenzio; nel 2012 l’Italia li ha ristrutturati pensando che i tassi sarebbero rimasti alti, invece sono scesi e perciò, nella logica delle scommesse, ha continuato a perdere. In teoria dovrebbero anche servire a coprire i rischi di perdita, però l’Italia ci ha rimesso sempre; sono contratti poco trasparenti e di difficile controllo, fatti con accordi bilaterali, a favore delle banche internazionali, capaci anche di manipolare i tassi internazionali, in modo da massimizzare i loro guadagni.

Nel 2011 in Italia lo spread raggiunse i 500 punti base e, per evitare il default del paese, annunciato dalle società di rating che si accanivano sull’Italia (sul fatto, la procura di Trani sta svolgendo delle indagini), si decise la ristrutturazione, ma poi, in realtà, i tassi calarono e i punti base arrivarono a 120; la nuova perdita annullò i benefici, per il bilancio dello stato, della caduta degli interessi sul debito pubblico. Questa perdita può derivare da errori di valutazioni, speculazioni dei mercati o favoreggiamento delle banche; da notare che, sui derivati, la Francia e la Germania non hanno registrato le perdite dell’Italia, cioè, anche se i portafogli delle maggiori banche tedesche sono piene di derivati, i loro governi hanno saputo gestire meglio queste operazioni (fonte: Federico Dezzani).

CINA

La Cina ha in progetto d’investire decine di miliardi di dollari in Pakistan, dove vuole realizzare un corridoio economico cino-pakistano che colleghi la Cina al porto pachistano di Gwadar, costruito dalla Cina, e a quello di Karachi; vi vuole costruire autostrade, ferrovie, elettrodotti, gasdotti e infrastrutture, con il progetto, desidera baipassare lo stretto di Malacca, infestato dai pirati, e il mar cinese meridionale, conteso da vari stati.

Questo corridoio dovrebbe attraversare anche il Kashmir, conteso dall’India, perciò a protezione dei lavoratori cinesi, contro i terroristi, esistono anche truppe cinesi; il governo cinese vuole contrastare i talebani di Pakistan e Afghanistan e i terroristi islamici uiguri dello Xinjiang cinese dell’Asia centrale. Poiché anche l’Afghanistan è interessato al corridoio e agli investimenti cinesi, al riguardo, sta intessendo accordo con il Pakistan e la Cina.

A fine dicembre 2014 le forze Nato hanno abbandonato, quasi completamente, l’Afghanistan, ora il paese spera che la Cina convinca il Pakistan a una maggiore collaborazione contro i talebani, prima sostenuti da ambienti di Pakistan e Afghanistan, ma ora, su sollecitazione cinese e grazie alle sue promesse economiche, braccati dai governi di Afghanistan e Pakistan. Il corridoio economico cinese passerà per il Belucistan pakistano, ricco di gas e minerali, ma la regione è instabile, comunque, anche l’India ne sta aprendo un altro dal versante iraniano; il Belucistan è diviso tra Pakistan, Afghanistan e Iran.

Recentemente il Pakistan ha accusato i servizi segreti indiani di appoggiare il terrorismo talebano in Pakistan, prima sostenuto dai servizi segreti pachistani; però gli islamisti sunniti del Belucistan attaccano gli sciiti e dalle loro basi del Pakistan conducono attacchi contro il Belucistan iraniano. L’Iran risponde con raid aerei in territorio pakistani, è convinto che, dietro questi beluci sunniti, ci siano l’Arabia e il Pakistan. Per quanto detto, pare che in  Asia cresca anche la rivalità tra India e Cina. (Fondazione CDF).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/4/2016)

EUROPA

Il trattato di pace di Parigi del 10.2.47, all’art.21, affermava che la sovranità italiana sul Territorio Libero di Trieste, creato dall’Onu il 10.1.1947, cessava con la sua entrata in vigore; questo trattato fu ratificato dall’Italia il 25.11.52; il memorandum di Londra del 5.10.1954, che mirava a sistemare il contenzioso territoriale di confine tra Italia e Jugoslavia, non poteva modificare questo trattato. Con la fine della seconda guerra, il territorio libero di Triste fu amministrato dalle forze armate anglo americane nella zona A e dalle forze Iugoslave nella zona B, poi il memorandum mise la zona A sotto amministrazione italiana.

Il trattato di Osimo del 10.11.1975 tra Italia e Jugoslavia riconobbe questa situazione di fatto, però era un accordo bilaterale che violava il trattato e non fu ratificato dall’Onu, il memorandum attribuiva solo l’amministrazione civile ai due stati, nelle due zone. A seguito di ricorso da parte di triestini, la commissione di giustizia europea ha stabilito che lo stato giuridico di Trieste non rientra nelle competenze dell’Unione Europea.

Trieste ha il porto con fondali maggiori dei porti dell'Europa settentrionale, potrebbe servire tutta l’Europa occidentale perché è equidistante da Gibilterra e Suez e perciò, con l’apertura del canale di Suez, è uno snodo ideale per le navi cinesi, giapponesi, dei paesi del Pacifico, dei paesi che gravitano nel Mediterraneo e dei paesi africani; perciò ha diritto a un regime di porto franco, lavorando estero su estero, cioè con minori imposizioni fiscali. Potrebbe essere e ne avrebbe diritto, un porto franco internazionale come Singapore e Hong Kong, utile al centro Europa e ai lavoratori italiani della zona, perciò i triestini vogliono il riconoscimento del territorio libero, come da trattato, con garanzia internazionale e con un governatore non italiano.

Il trattato di pace del 1947 aveva creato il porto libero di Trieste, molto competitivo rispetto ai porti dell’Europa settentrionale, avrebbe potuto essere il primo porto d’Europa, superiore a Rotterdam, ma il governo italiano, insipiente e nazionalista, d’accordo con i paesi dell’Europa settentrionale, ha preferito favorire i porti dell’Europa settentrionale come Rotterdam. E’ per questo che a Trieste esiste un forte movimento indipendentista e tanti triestini rimpiangono il dominio austriaco.

Il consiglio di sicurezza dell’Onu dovrebbe pronunciarsi sulla questione, nessun territorio del mondo, sotto amministrazione di uno stato, dispone di leggi così chiare, cioè di un trattato, come il Territorio Libero di Trieste; se il ricorso fosse accolto, fatti salvi i casi di doppia cittadinanza, forse i triestini perderebbero la cittadinanza italiana, e Trieste non sarebbe più una città soggetta alla sovranità italiana.

Il 26.11.2014 la questione è stata portata all’attenzione degli uffici Onu di Ginevra; attualmente, malgrado il trattato, il porto di Trieste non usufruisce del suo status legale internazionale, però alla città non servirebbero  decreti attuativi italiani per una sua zona franca; oggi una zona limitata del suo porto è zona franca, ma diversi si oppongono al riconoscimento di porto franco all’intero porto e all’intera città, gli italiani per motivi nazionalistici, i paesi dell’Europa settentrionale per motivi economici e gli amministratori locali per le loro poltrone.

Le denunce presentate all’Onu negli ultimi quattro anni sono state cestinate, l’Onu è debitrice verso l’Italia per le sue operazioni, svolte per conto dell’Onu, all’estero e perciò tace; sulla questione, ci sono stati processi in Italia che non hanno confermato o negato la sovranità italiana su Trieste, i giudici “indipendenti” rinviano le cause o le rigettano, la posizione del governo italiano è condivisa dagli amministratori locali.

Lo scorso anno, un senatore italiano ha inserito nella legge di stabilità la proposta di sdemanializzare un’area del porto franco, bloccando con ciò degli investimenti produttivi; fra l’altro, il demanio competente per queste operazioni dovrebbe essere, secondo il Trattato, quello di Trieste e non quello italiano. Per queste ragioni, gli autonomisti e gli indipendentisti preferirebbero tornare sotto l’Austria e sono anche contro il rigassificatore che impedirebbe il lavoro dei cantieri navali.

Migliaia di cittadini di lingua tedesca sono emigrati dalla città, la maggior parte dei triestini è vittima di una propaganda nazionalista italiana, purtroppo, il governo italiano spesso non  rispetta, con puntualità, i trattati, la costituzione, i referendum, le leggi ordinarie, i contratti da esso firmati con i dipendenti, quelli fatti con i privati e le sentenze di condanna a suo carico; la magistratura è stata spesso distratta o si è mossa a favore di un partito (Federico Grando - Punto Zero n.1).

L’azienda statale russa, per la difesa missilistica antiaerea, Almaz-Antey è finanziata dal ministero della difesa russo e dalla banca statale Vneshconombank VEB, tuttavia, nell’aprile di quest’anno, nonostante le sanzioni alla Russia per i fatti di Ucraina, ha ottenuto un prestito di 2,4 miliardi di euro anche da banche estere, tra le quali Barclays, HSBC, JPMorgan, Morgan Stanley e Credit Suisse, che sono anche finanziatrici dei programmi nucleari occidentali.

UralVagonZavod produce carri armati contraerei per la Russia ed è finanziata dalla banca russa Sherbank, a sua volta finanziata dalla britannica Barclays, l’azienda statale russa Rostec, produttrice di armi, è finanziata da Novikombank, a sua volta finanziata da Deutsche Bank, Credit Suisse e Barclays; le banche britanniche Barclays e HSBC finanziano il programma missilistico britannico per sottomarini Trident e, indirettamente, quello corrispondente russo.

La Royal Bank of Scotland finanzia il programma missilistico Trident e il programma russo; l’alta  finanza inglese, per conto delle superlogge oligarchiche sovranazionali, è stata coinvolta nel finanziare rivoluzione americana, rivoluzione francese, risorgimento italiano, rivoluzione russa, fascismo e nazismo, finanziando anche il riarmo di paesi tra loro nemici o ufficialmente nemici della Gran Bretagna, accade anche nelle guerre moderne, in Africa e Medio Oriente (Steve Topple - Nexus n.121).

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#LE%20TRAME%20INGLESI%20SULL%E2%80%99ITALIA%20%2813/8/2015%29.

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#LE%20LOGGE%20SOVRANAZIONALI%20O%20UR-LOGGE%20%2830/7/2015%29.

Prima del TTIP, l’organizzazione  mondiale del commercio è nata come organismo globale, creato dagli stati per favorire i grandi gruppi monopolistici, cioè le multinazionali. Il TTIP è molto più di un accordo commerciale tra Europa e Usa, è una tappa del programma per il governo mondiale e per il Nuovo Ordine Mondiale, mira a sottomettere gli stati alle grandi corporazioni internazionali, seguendo il cammino intrapreso con la creazione di ONU, GATT, WTO, UE ed EURO; in nome del mercato e delle multinazionali, si vuole abrogare lai democrazia e la sovranità statale e popolare; i grandi capitalisti ne sono entusiasti.

Infatti, gli Usa hanno fatto un analogo accordo anche con paesi del pacifico, le trattative sono segrete per i cittadini, i governi, i parlamenti e la commissione europea che, d’altra parte, è abituata a trattare con le lobby; anche il parlamento europeo è tenuto all’oscuro, sulla materia ha conferito mandato esclusivo alla commissione, riservandosi il diritto al voto finale. I governi nazionali non possono avere copia delle proposte, perciò nello scorso autunno a Berlino ci sono state manifestazioni imponenti contro il trattato.

I parlamentari tedeschi, che hanno chiesto accesso ai documenti, sono stati guardati come spie e provocatori, pare che le corporazioni vogliano mettere in un angolo la politica della quale, con il denaro, si sono sempre servite e ora vogliono fare i conti finali con questi loro servitori. Il TTIP vuole agire come organismo tecnico, al di fuori del controllo degli stati e del popolo, vuole la protezione in giudizio degli investimenti, contro enti pubblici che introducono norme a tutela dei propri cittadini, ma lesive dei propri interessi.

Appositi giudici arbitrali valuteranno l’impatto commerciale di regole, contratti di lavoro e standard di sicurezza, queste clausole ISDS, che proteggono investimenti e profitti, sono già state inserite in 3.200 accordi per gli investimenti fatti nel mondo. Una legge che leda gli interessi di una multinazionale può essere oggetto di ricorso a un arbitro, cioè a tribunali privati fatti di tre membri scelti tra gli avvocati, i relativi processi si svolgono a porte chiuse.

Non è escluso il conflitto d’interesse perché a volte gli avvocati rivestono anche il ruolo del giudice, l’appello non è ammesso. In Argentina, dove il governo voleva rinegoziare gli accordi con l’Impregilo sulle concessioni idriche in Buenos Aires, è stato condannato a pagare 21 milioni di euro; in Germania il governo ha chiesto il controllo sulle acque di raffreddamento di una centrale a carbone costruita ad Amburgo dalla società svedese Vattenfall e ha dovuto pagare un risarcimento di 1,9 miliardi di dollari.

Il Canada aveva messo al bando una neurotossina utilizzata come additivo per i carburanti ed è stato condannato a pagare un risarcimento di 13 milioni di dollari; queste sentenze e le relative norme costringeranno i governi a limitare le leggi a tutela della salute. Il trattato TTIP mira anche ad abolire barriere tariffarie e non tariffarie, come regolamenti, standard e regole sanitarie, soprattutto in materia alimentare e farmaceutica, eliminando il boicottaggio di pesticidi e OGM, il tutto per la protezione degli investimenti.

Sarà abolito il principio di precauzione europeo e la tracciabilità dei prodotti, si punterà all’armonizzazione normativa tra le due sponde dell’Atlantico, perciò il mercato, a danno dei poveri, dovrà accettare prodotti di qualità e prodotti nocivi. L’introduzione del TTIP sta molto a cuore a Big Pharma, assidua frequentatrice, con i suoi lobbisti, della commissione europea, essa, a detrimento dei farmaci generici, vuole allungare la durata del brevetto dei farmaci, vuole liberalizzare il prezzo dei farmaci, abolire le informazioni sui test clinici e smantellare i servizi sanitari pubblici.

Così procedendo, i governi non potranno più salvaguardare l’ambiente, vietare le coltivazioni di biocombustibili e vietare l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi che inquinano le acque, in tal modo, per i maggiori prezzi, alcuni prodotti saranno messi fuori mercato e cesseranno i marchi a denominazione d’origine controllata. L’accordo prevede che i servizi pubblici che devono rimanere sono solo quelli che non possono essere svolti dai privati, perciò devono essere privatizzati sanità, istruzione, acqua, energia, rifiuti e trasporti. Il 7/5/2016 a Roma ci sarà una manifestazione nazionale contro il TTIP, intanto i round negoziali continuano a ritmo serrato, li si vuole chiudere entro l’anno (tra le fonti: Marco Cedolin – Nexus n.121).

In Europa esiste un’alleanza tra Germania, Olanda, Austria, Finlandia, alla quale, per opportunità politica, è stata associata anche la Francia; oggi l’incremento di moneta da parte della BCE è inviso alla Germania, però serve a combattere l’austerità e potrebbe servire a monetizzare i debiti pubblici. Gli stati sovrani si sono fatti sempre forti della loro moneta e oggi Draghi, seguendo un vecchio schema, per combattere la depressione economica, combattendo la deflazione, ma rischiando l’inflazione temuta dalla Germania, ha inondato di liquidità le banche.

C’è da considerare però che, nei paesi poveri, la moneta locale, spesso svalutata, è il mezzo di pagamento dei poveri, perché i ricchi, per le loro operazioni, si servono dei dollari. La svalutazione d queste monete riduce i salari e aumenta i redditi del capitale; comunque, diversamente dall’Europa, gli Usa espandono la spesa pubblica, aiutando così l’economia, senza preoccuparsi del deficit della bilancia commerciale, del deficit del bilancio dello stato e del debito pubblico.

La flessibilità dei prezzi internazionali può dipendere dalla variazione dei salari, del petrolio, delle materie prime e dei tassi di cambio; dopo la prima guerra mondiale, gli Usa divennero i primi creditori internazionali, come oggi sono i primi debitori, la Gran Bretagna andò in recessione e, da allora, pensò di fare una politica per attirare capitali internazionali, la stessa politica hanno seguito gli Usa, dopo la seconda guerra mondiale. Invece la Germania ha puntato sull’esportazione, per essa è stata importante,non solo la svalutazione del cambio, strada seguita dall’Italia, ma anche la rivalutazione, che riduce il prezzo delle materie prime importate e quindi, l’inflazione interna.

Nel 1978-79 nacque lo SME, la moneta olandese e quella belga erano legate al marco, mentre l’Italia, svalutando la lira, voleva solo esportare; tuttavia ci poteva essere la rivalutazione reale della lira quando le svalutazioni del cambio erano inferiori all’inflazione, favorita dal deficit di bilancio e dall’indicizzazione dei salari. Nel 1981 fu il divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro, che perciò si poteva finanziare in borsa e in banca solo a prezzi più alti; i tassi crebbero e questi, per finanziare il bilancio dello stato, attirarono capitali esteri; dal 1991, il deficit del bilancio pubblico era dovuto solo a questi alti interessi e così il debito pubblico non poteva rientrare.

Nel 1999 ci fu il passaggio all’euro, l’egemonia tedesca si poggiava sulla Francia; mentre la lira aveva sempre svalutato, le monete di Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Austria erano state legate al marco, però la Francia aveva più difficoltà; il rapporto tra franco francese e marco era stabile se la lira era stabile, quando la lira svalutava, a causa delle esportazioni italiane, lo scardinava; era forse per questo che la Germania aveva minacciato di non far entrare l’Italia nell’euro, la ragione vera era che gli italiani facevano concorrenza con le svalutazioni e i prezzi.

Dal 2002 ripresero le esportazioni tedesche, aiutate dai crediti illimitati Usa, a favore delle famiglie e dalle spese militari, che favorirono le esportazioni tedesche in Usa; in quell’anno Francia e Germania ottennero, a loro favore, anche la sospensione dei vincoli di Maastricht, più avanti accusarono l’Italia di non rispettare i trattati europei; la Germania finanziava anche l’industrializzazione dell’Europa orientale, per farne zona d’influenza tedesca sottratta alla Russia.

I surplus esteri della Cina dipendevano soprattutto dalle sue esportazioni in Usa, ma, dopo il 2008, il bilancio commerciale della Germania verso la Cina, prima in deficit, grazie alle esportazioni tedesche, era in pareggio; la Germania accettava la bassa crescita se le sue esportazioni, che le consentivano di aumentare la sua penetrazione politica, andavano bene. La moneta unica aiutava la Germania e, infatti, dal 2002 le sue esportazioni aumentarono.

Danimarca, Norvegia e Svizzera, che erano fuori dall’eurozona, avevano monete legate all’euro, le esportazioni italiane avevano un loro dinamismo, soprattutto verso Germania, Usa, Cina e Russia; però l’Italia, dal 2008 al 2014 ebbe una caduta del Pil, causata dall’austerità voluta dall’Europa, cioè dai vincoli di bilancio, altre cause derivavano dall’impossibilità di svalutare una sua moneta, dalle mancate riforme e dal suo sistema fiscale disallineato rispetto all’Europa.

Gli americani investivano in Asia e coinvolsero l’Europa nelle spese militari, gli Usa hanno capito che la spesa militare è capace di rilanciare l’economia, l’hanno capito dopo la seconda guerra mondiale e dopo la guerra del Vietnam, quando salari, produttività e reddito nazionale aumentarono; perciò gli Usa, diversamente dall’Europa, pur in  presenza di deficit commerciale e di bilancio, ritennero di dover rilanciare la spessa pubblica, soprattutto militare, che procurava anche larghi profitti ad alcune imprese (tra le fonti: Joseph Halevi).

MONDO

L’agenda 21 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, infarcita di buoni propositi, è nata all’insegna dello sviluppo, della globalizzazione e della prosperità, si batte per la salvare l’ambiente; sulla materia dell’inquinamento da CO2, in questi giorni si riunisce a New York; però sull’Agenda 21 la gente ha avuto poca informazione, del resto i giornali pubblicano ciò che i loro padroni vogliono sia letto. Questo programma è nato nel 1992, per iniziativa dell’Onu, nel 1997 ha favorito la nascita del protocollo di Kyoto, avente lo scopo di contenere l’emissione d’anidride carbonica, d'origina antropica, nell’atmosfera.

Agenda 21 si riunisce annualmente in città diverse, con l’accordo di Parigi del 2015 mira a ridurre l’emissione dei gas serra, punta ad accordi di partenariato con i paesi, opera a favore della governance globale e mira a orientare il pensiero dei cittadini; nelle sue decisioni, mira a cooptare amministratori locali, associazioni e imprenditori; nelle amministrazioni locali vuole un governo parallelo, non votato e senza obbligo di trasparenza, in Italia questo si chiama mafia. Il discredito della politica locale, peraltro meritato, in Italia può favorire questa involuzione.

La nuova agenda globale per lo sviluppo sostenibile, inaugurata a New York il 25.9.2015, dovrebbe durare 15 anni, contiene una lista di buone intenzioni, cioè un programma che sembra propaganda, vorrebbe combattere povertà, fame, garantire salute, istruzione, l’eguaglianza tra uomo e donna, acqua potabile, energia pulita e a buon mercato; vuole garantire occupazione e crescita economica, ridurre le disuguaglianze tra i paesi (probabilmente abbassando i salari occidentali), rendere le città più sicure, salvaguardare le acque, combattere i cambiamenti climatici, tutelare il territorio naturale e garantire l’accesso alla giustizia.

A proposito dell’élite mondialista, nella storia, i maggiori filantropi sono stati i maggiori speculatori, i loro uomini si riuniscono nelle assise per pontificare, ma fanno solo turismo a sbafo, nel loro programma ci sono, in realtà, norme che introdurranno altri laccioli per le persone, ridurranno le libertà e rafforzeranno il nuovo ordine mondiale. Per gli uomini non esiste libero arbitrio, perché l’uomo comune può essere programmato o coltivato come un broccolo, deve solo obbedire ai padroni ed essere discreto, cioè omertoso.

Poiché è un animale sociale, il suo acculturamento, privo di libera scelta, avviene con la madre, il padre, il padrone, il comandante, la scuola, lo stato, la chiesa, l’associazione e il partito; perciò l’uomo riceve lo imprinting e si convince erroneamente che le sue idee e i suoi condizionamenti, anche alimentari, sono innati,  accettati e condivisi, cioè frutto di libera scelta e non inculcati.

A ben guardare, grazie a queste politiche lungimiranti in corso dell’Agenda 21, la povertà, la disoccupazione e l’emigrazione sono aumentate. Con questa politica, non si crea un nuovo modello di sviluppo, ma si favorisce l’uso di OGM, pesticidi e vaccinazioni di massa, anche con lo scopo di controllare l’aumento della popolazione; si mira a ridurre l’accesso alla sanità pubblica, si fa indottrinamento e propaganda e non informazione, si crea precariato, si vuole aumentare la produttività e trasformare l’acqua in una merce. Consideriamo che oggi le industrie più inquinanti emigrano nel terzo mondo, dove la legislazione tutela meno la salute pubblica, perciò è difficile bloccare l’inquinamento globale.

L’agenda 21 dell’ONU vuole un mondo con cittadini con gli stessi diritti, cioè con diritti ridotti, li vuole soggetti alle stesse leggi (avendo come standard i paesi dove i cittadini hanno meno diritti); è la governance mondiale che sovraintende ad Agenda 21, afferma di volere la crescita economica  ma, proprio per questo, non può garantire un’economia sostenibile perché anche la biosfera ha i suoi limiti in termini di risorse naturali.

Vuole combattere il cambiamento climatico attribuito alle attività antropiche, dandone la colpa solo all’anidride carbonica, quando, a volte, concorrono anche cause cicliche naturali, però, al riguardo, il  programma di Agenda 21 può essere utile, con questa scusa, per aumentare le tasse. Aiutato da governi fantoccio, Agenda 21 afferma di voler esportare la democrazia, ma in realtà vuole imporre nel mondo un unico modello sociale e culturale, che non è il migliore. Perciò il partenariato globale sovranazionale, che propugna, è destinato a diventare una sorta di governo mondiale, la cui prima pietra è stata la nascita dell’Onu che, invece di prevenire le guerre, per volere dei suoi mandanti, le ha alimentate.

I sostenitori di Agenda 21 affermano che solo un governo mondiale può creare l’uomo nuovo sognato dai socialisti e far fronte alle sfide che ci attendono; nel 1870 papa Pio IX aveva osservato che, per il popolo, sono illuminati e infallibili quelli che parlano dalla cattedra, perciò Agenda 21 vuole cooptare i soggetti in grado d’influenzare l’opinione pubblica. In realtà, il suo programma rischia di rendere la nostra vita più insostenibile di quanto non sia già adesso; vuole combattere la sovrappopolazione perché non vuole ridistribuire la ricchezza; perciò, poiché nel 2050 la popolazione africana sarà il 25% della popolazione mondiale, l’Onu ha patrocinato la sterilizzazione delle donne africane con vaccini.

Stando alle dichiarazioni, per quanto riguarda la tutela della salute pubblica, il controllo sugli alimenti e l’ambiente, a volte, in base ai programmi ufficiali,  pare che il TTIP e Agenda 21 siano un po’ in contrasto o disallineati, ma i consumatori non possono esserne rassicurati perché il contenimento dell’aumento della popolazione si può fare anche con inquinamento, alimenti e farmaci, quelli più in percolo sono i vecchi che prendono la pensione (tra le fonti: Marco Cedolin – Punto Zero n.1).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (18/4/2016)

EUROPA

Se i governi lo volessero, i paradisi fiscali potrebbero essere soppressi; cinque anni fa Obama ha fatto un accordo con Panama che facilitava l’evasione fiscale da parte dei ricchi americani; Bernie Sanders lo criticò perché consentiva alle grandi aziende americane di nascondere il denaro nei diversi paradisi fiscali offshore, fece anche presente che l’accordo impediva di reprimere il fenomeno dei paradisi fiscali offshore. Oggi a Panama sono registrate migliaia di aziende e persone, soprattutto sotto il nome di prestanomi, sono società di ricchi cinesi, giapponesi, europei e russi.

Le carte di Panama hanno costretto alle dimissioni il premier islandese, ma anche il padre del premier britannico David Cameron, vi aveva un fondo d’investimento che gli ha consentito di evadere le tasse nel Regno Unito; operava tramite una società delle Bahamas, che è un paradiso fiscale offshore, la quale poi si è trasferita nel paradiso fiscale europeo di Dublino, approvato dall’Unione Europea. La Gran Bretagna ha autorizzato altri paradisi fiscali offshore, in isole oceaniche della corona.

Angela Merkel ha aderito alla richiesta di Erdogan di processare il comico televisivo tedesco, Jan Bohmermann, che l’ha diffamato con una satira che lo accusava di megalomania; la Merkel, senza rispettare l’indipendenza della magistratura, autorizzerà il processo penale, in base all’articolo 103 del codice penale tedesco, che impedisce di offendere i governanti stranieri; quest’articolo fu usato anche a favore dello scià Reza Pahlevi, in visita in Germania e attesta che, anche in Germania, la libertà di stampa è limitata.

Sulla questione, il governo tedesco è diviso, la legge prevede che Erdogan deve querelare personalmente il comico e la sua richiesta deve passare attraverso il ministero degli esteri tedesco; in pratica, pare che Erdogan abbia esteso la sua censura sulla stampa dalla Turchia alla Germania. La Merkel aveva favorito la politica delle porte aperte verso gli immigrati transitati dalla Turchia, che provocarono gravi incidenti in Germania, con i soldi europei, per controllare questa emigrazione, ha finanziato la Turchia che, con questi emigranti, ricattava l’Unione Europea che la voleva fuori dell’Unione perché non rispettava i diritti umani.

Mentre i politici filotedeschi italiani non fanno altro che cantare le lodi di Angela Merkel, a causa di questi fatti e delle proteste dei tedeschi, il partito Spd della Merkel, secondo alcuni sondaggi, è sceso sotto il 20% dei consensi. Una volta si diceva che la Turchia, per entrare in Europa, doveva adeguarsi agli standard di libertà europei, ma la Merkel, tra libertà d’espressione e interessi economici, preferisce i secondi; la Germania è il primo partner economico della Turchia e in Germania risiedono milioni di lavoratori turchi.

In Germania, Gran Bretagna e in altri paesi europei si sta rinunciando alla difesa dei diritti umani e rinasce l’antisemitismo e perciò si preferisce difendere gli interessi economici piuttosto che i diritti. Angela Merkel, dea dei politici italiani, come segno di disponibilità, ha affermato che gli immigrati potranno essere pagati anche un euro l’ora. E’ la prova che l’ondata d’immigrati in Europa ha, tra le altre motivazioni, anche lo scopo, poiché non si vogliono ridurre le imposte sul lavoro, di calmierare o ridurre i salari di tutti gli europei; senza considerare la struttura dei prezzi è diversa tra i paesi di provenienza degli immigrati, che hanno prezzi e salari più bassi, da quella dei paesi che li accolgono. 

Anche la Francia, nei confronti dei paesi arabi, soprattutto sunniti, preferisce difendere i contratti, soprattutto per forniture militari, piuttosto che i diritti umani; perciò, dopo aver bombardato Gheddafi per interessi petroliferi, Hollande ha iniziato una tournée in Libano, Giordania ed Egitto, dove spera che Al Sisi la aiuti nei suoi rapporti commerciali con la Libia; intanto fa accordi di forniture militari anche con Arabia ed Emirati.

Nei colloqui con Al Sisi, Hollande sarà accompagnato da 60 uomini d’affari, per firmare 30 accordi commerciali, all’Egitto andranno le due navi da guerra Mistral promesse alla Russia e 36 aerei da guerra Rafale; inoltre, la Francia vorrebbe sostituire i vecchi aerei civili americani del paese con aerei francesi Falcon. Il Caso Regeni non disturba la politica della Francia, ex patria del diritto, ma quella dell’Italia, l‘Italia era il primo paese nel commercio estero egiziano e ora, per lealtà verso la Nato, rischia di perdere anche questo mercato, dopo la Libia e la Russia, al momento, solo l’Iran sciita pare dare ancora credito all’Italia.

ITALIA

Invece di riformare il senato, Renzi avrebbe dovuto abolirlo; piuttosto, val la pena d ricordare perché Camera e Senato avessero gli stessi poteri, il che era un anacronismo. Prima della rivoluzione borghese, il senato era la camera alta di nomina reale, popolata di aristocratici, essa aveva poteri maggiori della camera elettiva, dove sedevano borghesi; ubbidendo a un principio rivoluzionario di eguaglianza, poi  s’impose il principio di eguaglianza, cioè prevedendo gli stessi poteri, tra le due camere.

ISLAM

L’Italia, riscattando i sequestrati italiani con 12 milioni di dollari l’uno, finanzia il terrorismo islamico, anche nella prima repubblica si fecero accordi con i terroristi e oggi anche l’Unione Europea finanzia indirettamente il terrorismo palestinese, lo fanno anche compagnie aeree europee che vogliono prevenire attentati sugli aerei. In Egitto, Al Sisi lotta contro fratelli musulmani e Isis e appoggia il governo laico di Tobruk, mentre l’Italia, per interessi petroliferi dell’Eni, ha appoggiato quello islamista di Tripoli, assieme a Turchia, Qatar, Arabia e Usa; la Germania appoggia, anche finanziariamente e con soldi dell’Unione Europea,  la Turchia.

In Egitto, Regeni, al servizio di un’agenzia d’informazione inglese, svolgeva indagini sull’opposizione a Al Sisi, cioè sui fratelli musulmani e i sindacato; se i servizi segreti egiziani avessero ucciso Regeni, ne avrebbero fatto sparire il corpo, invece di farlo ritrovare torturato, perciò l’assassinio è stato una provocazione contro il governo egiziano (Lega Nord).

Il rifiuto dell’Algeria, che fa parte della lega araba, di entrare a far parte della Nato araba, per partecipare alla guerra contro gli sciiti, l’ha messa contro l’Arabia Saudita che guida la coalizione antisciita; il 10.3.2016 si è riunito a Tunisi il consiglio dei ministri degli esteri della lega araba, avente lo scopo di dichiarare organizzazione terroristica il partito libanese sciita Hezbollah. In quella sede, la mozione ha avuto la maggioranza dei voti, ma hanno votato contro Libano e Irak, la Tunisia si è astenuta con la motivazione che non è stata definita la caratteristica dei movimenti terroristici.

Invece il rappresentante algerino è uscito prima della votazione, affermando che l’Onu ha già la lista delle organizzazioni terroristiche e tra esse non è incluso Hezbollah, aggiungendo che  l’Algeria non  vuole intromettersi nelle questioni interne di altri paesi. Perciò i paesi del golfo hanno definito l’Algeria paese rinnegato amico dei persiani; l’Algeria si era già dichiarata neutra  nei conflitti libico, iracheno, siriano e yemenita è ha esperienza di guerra contro i Gruppi Islamici Armati o GIA.

Per rappresaglia, l’Arabia ha negato il suo spazio aereo agli aerei civili algerini, mentre l’Algeria ha deciso di boicottare i pellegrinaggi alla Mecca, è decisa a non partecipare alla guerra contro gli sciiti. Poi l’Arabia ha cancellato un prestito al Libano di 3 miliardi di dollari, necessario al paese per comprare armamenti francesi, ma, per tacitare la Francia, le ha comunicato che il governo saudita desidera acquistare quelle stesse armi e per lo stesso importo.

La posizione del governo algerino è appoggiata da tutti i partiti del paese, ma ora il governo teme di diventare l’obiettivo del terrorismo salafita magrebino e del terrorismo dell’Isis di provenienza libica; perciò ha esortato le truppe di confine con la Libia a raddoppiare la vigilanza, con lo scopo di prevenire eventuali infiltrazioni (Karim Metref – Sinistrainrete).

Come ritorsione, l’Arabia Saudita è pronta a disinvestire 700 miliardi di dollari negli Usa, se il congresso Usa approverà una legge che autorizza a portare in tribunale principi sauditi sospettati di aver appoggiato la tragedia delle torri gemelle del 2001. In questo periodo i rapporti tra Usa Arabia sono pessimi, anche per la politica americana in Siria e per il suo riavvicinamento all’Iran sciita (Corriere della sera 17/4/2016).

Secondo un sondaggio, in Gran Bretagna il 25% dei musulmani vuole la sharia, il 34% la poligamia e non condanna il terrorismo, il 52% vorrebbe bandire i gay dal Regno Unito; i jihadisti di Isis e Al Qaeda hanno più fans tra i musulmani europei che tra quelli dei paesi arabi. In Gran Bretagna, solo un terzo degli intervistati si è detto disposto a denunciare i terroristi, un quarto auspica l’introduzione della sharia.

Come la mafia, i musulmani, controllando dei territori limitati all’interno delle metropoli europee, vi stanno costituendo degli emirati, dei ghetti islamici e delle nazioni autonome, con il loro diritto, all’interno degli stati europei. Nel mondo arabo islamico i risultati del sondaggio, fatto su giovani, è stato opposto, infatti, tre quarti degli intervistati affermano che lo stato islamico crollerà, in questi paesi è la disoccupazione che alimenta il califfato, gli adepti ricevono anche un o stipendio.

Nel 2011 questi giovani avevano sostenuto la primavera araba e la democrazia, il 92% era a favore della democrazia, ma ora, con la delusione scaturita dagli eventi successivi, il 50% afferma che la stabilità è migliore della democrazia; oggi la maggioranza di loro ritiene che gli Usa siano loro alleati, ma il 22% di loro vede gli Emirati Uniti come il migliore modello di sicurezza economica (Gianandrea Gaiani - Libero 15.4:2016).

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (6/4/2016)

ITALIA

Se con il referendum previsto, sarà approvata la riforma costituzionale e corti d’Appello e Corte costituzionale approveranno l’attuale legge elettorale Italicum, in pratica, il sistema politico italiano adotterà il premierato assoluto o governo assoluto del capo del governo; in questo caso, il parlamento, in pratica la sola Camera, perderà gli ultimi poteri, dopo l’esproprio di poteri subiti da parte dei decreti governativi, dalle varie Autorità e dall’Unione Europea; anche se, in un certo senso, la funzione legislativa del parlamento è stata intaccata anche dai referendum popolari, che rammentano la sovranità popolare, in Italia ridotta al lumicino.

Se alle elezioni politiche nessuna lista raggiungerà il 40% dei voti validi, andranno a ballottaggio, senza soglia minima, le prime due liste; contro l’Italicum si stanno presentando 25 ricorsi alle corti d’appello, propedeutici alla pronuncia costituzionale per l’annullamento dell’Italicum. Il ricorso sarà fatto contro la procedura di approvazione della legge fatta con i voti di fiducia, contro l’entità del premio di maggioranza, per il fatto che è previsto il ballottaggio senza nessuna soglia, considerato anche che la legge consente all’eletto di cambiare casacca.

Se con la sentenza costituzionale fossero applicati i principi della sentenza 1/2014, che abolì il Porcellum, ma adesso purtroppo la corte ha composizione diversa, questa legge dovrebbe essere  annullata nelle parti che riguardano premio di maggioranza, riserva di posti ai capilista e ballottaggio; con la riserva ai capilista prevista dall’Italicum, questi sarebbero più della metà dei parlamentari e perciò il parlamento diventerà un parlamento soprattutto di nominati.

Se la corte costituzionale annulla la legge, si va al voto con la vecchia legge proporzionale, che aveva uno sbarramento per le liste minori, ma non un premio di maggioranza per la maggiore, in tal caso, cadrà il premio di maggioranza previsto dall’Italicum; se sono accolte dalla corte solo alcune eccezioni, è probabile che sia annullato il ballottaggio e, in caso di mancato raggiungimento del 40% dei voti da parte di un partito, avrà luogo a una distribuzione proporzionale dei seggi.

Se la corte costituzionale dovesse approvare l’Italicum e la revisione costituzionale non fosse approvata dal referendum, il nuovo parlamento, come quello precedente, sarà eletto con legge incostituzionale, ma non si dimetterà per questo; se il referendum approverà la revisione costituzionale, avremo una sola camera elettiva, con un’ipermaggioranza; in Unione Europea l’Italia sarà la sola eccezione, assieme all’Ungheria. (Blog di Grillo).

In Italia la costituzione materiale è diversa e peggiore di quella scritta e, per quanto detto, l’Italia non è più una repubblica parlamentare. Invece di ridurre il cuneo fiscale con lo scopo di stimolare la domanda e di fare una revisione della spesa pubblica, come suggerito da Cottarelli, poi dimessosi, o di adottare, in pieno, i costi standard, il governo Renzi ha approvato 30 miliardi di aiuti di stato alle grandi imprese; questo stato italiano è diretto dalle lobby, dalla mafia, dalla UE, da alcuni stati esteri e dal Vaticano, che hanno i loro rappresentanti presso il governo italiano.  

Per quanto riguarda la questione del debito pubblico italiano, questo è stato messo in evidenza da quelli che speculano contro l’Italia e dai loro megafoni dell’informazione italiana, ma è stato anche una leva per giustificare l’alta pressione fiscale, cioè, a causa della fiscalità dello stato, questo è stato reticente a ridurlo. Invece i debiti delle grandi imprese, insiti nelle obbligazioni, sono debiti privati che in Europa settentrionale, inclusi quelli delle piccole imprese e delle famiglie, pesano più che in Italia, ma lì sono più pesanti soprattutto i debiti delle famiglie, per le quali la BCE non prevede provvidenze.

Nel mondo, i debiti di piccoli stati, di piccole imprese e delle famiglie, ne favoriscono usura, espropri e servitù, però i debiti delle grandi imprese, provocate ad hoc e non per ragioni commerciali, attirano aiuti di stato, fanno scaturire minori imposte e minori utili per i piccoli azionisti, mentre i dirigenti, che sono strumenti di un potere occulto, si riempiono le tasche e consentono la cessione a prezzo scontato a privati, spesso stranieri, di azienda pubbliche e private; questa cosa, con la collaborazione del governo, si è verificata tante volte durante la vita della repubblica italiana.

Altra chicca, quando un’impresa in utile assorbe una in perdita e con dei debiti, oltre a pagarla poco, paga meno imposte sugli utili d’esercizio, meno dividendi ai piccoli azionisti  e acquista un’impresa con una buona tecnologia e perciò appetibile per il capitale straniero; in Italia è accaduto tante volte, qualche volta anche a favore di capitalisti italiani. I politici sono avidi di denaro, si vendono volentieri e svendono pezzi d’Italia e imprese partecipate dello stato, accade in tutto il terzo mondo, in ciò, anche l’Italia si comporta come una colonia.

Il ricercatore italiano in sociologia Giulio Regeni, ucciso in Egitto, dove era stato inviato per indagini da un’università inglese, aveva dichiarato, frequentando certi ambienti, di sentirsi in pericolo; forse, sotto copertura, indagava anche sui fratelli musulmani. Al riguardo, il governo egiziano ha dato spiegazioni penose, a rate e contraddittorie, probabilmente, nel corso di un interrogatorio, è stato ucciso da settori della polizia egiziana o dei servizi segreti, sfuggiti al controllo del governo e vicini o ai fratelli musulmani a a settori criminali egiziani.

Il governo italiano si mostra indignato e chiede vere spiegazioni e vere indagini, che, in casi del genere, non sono state facili nemmeno in Italia, dove vari fatti di rilevanza penale sono stati occultati e su di essi lo stato ha anche imposto il segreto di stato. Sul caso Regeni, il 7-8/4/2016 a Roma ci sarà un incontro tra gli inquirenti egiziani e italiani, cioè tra rappresentanti dei due governi, di magistrati e polizia dei due paesi.

Anche in Italia le forze dell’ordine hanno provocato la morte sospetta di persone in prigione, indagate o sotto interrogatorio, in quelle occasioni, le forze dell’ordine, come accade con Regeni in Egitto, sono state coperte dalla politica, che vuole ingraziarsi la polizia che le fa la scorta e fa la guarda anche in Vaticano; vale a dire che la politica giudica inopportuno essere troppo fiscali con le forze dell’ordine, le quali devono difendere soprattutto le autorità, perciò non  possiamo essere fiscali solo con l’Egitto.

Se si dice che, per questi fatti, l’Egitto non è un paese democratico, ebbene bisogna convenire che non lo è nemmeno l’Italia che doveva mostrare autorità anche nei confronti dei nostri maggiori soci europei che la calpestano, quali Francia, Inghilterra e Germania e verso l’India, che trattiene illegalmente due nostri marò. Riguardo all’Egitto, che ha a cuore i rapporti politici ed economici con l’Italia, per la morte di Regeni, l’Italia non può favorire la caduta del generale Al Sisi e aprire in Egitto la strada ai fratelli musulmani e a Daesh, che già infesta la Libia.

Per opportunità, l’Italia dovrebbe contentarsi delle scuse egiziane, il tempo cancellerebbe la memoria del fatto delittuoso; non sarebbe bello, ma i governi italiani si sono comportati sempre così con i propri cittadini. Non dimentichiamo che in Egitto il governo americano, per fare un favore all’Arabia Saudita, legata economicamente agli Usa, sosteneva i fratelli musulmani e non Al Sisi e oggi, per la morte di Regeni, fa grande eco alle accuse italiane contro l’Egitto; è un fatto, comunque, che la polizia egiziana ha provocato la morte di tanti oppositori, circa 500 di essi sono scomparsi o dispersi o morti, per mano della polizia egiziana.

Sulla morte di Regeni, la procura egiziana collabora con il governo italiano, ma non il ministro degli interni egiziano, che rappresenta l’autorità politica; è un altro argomento sui cui riflettere, forse il governo egiziano è diviso o si muove con cautela, anche le dittature, invece che monolitiche, sono divise al loro interno, spesso, nella loro capitale c’è la dittatura e in  provincia domina l’anarchia, nel significato deteriore del termine.

L’Italia, per fare cosa gradita ai suoi alleati, ha già tagliato i ponti con Russia, Iran e Libia, con i quali aveva ottimi rapporti politici ed economici; rinfacciare a questi paesi la loro scarsa democrazia è stato solo un pretesto, perché nel mondo le dittature sono la maggioranza e la maggior parte dei paesi del consiglio dell’Onu per i diritti umani sono delle dittature; mentre nel consiglio di sicurezza dell’ONU siedono solo i paesi vincitori della seconda guerra mondiale, è un altro aspetto della curiosa ed elitaria democrazia occidentale.

EUROPA

Per stimolare la domanda aumentando la liquidità, cioè con la funzione monetaria, pur riconoscendo che occorrerebbe anche una politica fiscale dei governi, visto che il fisco non è attualmente materia dell’Unione Europea, il 10.3.2016 Mario Draghi, che non prende ordini sall’Italia, ha annunciato che il QE sui titoli di stato sarà portato a 80 miliardi di euro mensili e, su richiesta di Francia e Germania, si estenderà poi ai corporate bond, cioè alle obbligazioni delle multinazionali industriali europee.

Vista la massa di queste emissioni da parte degli stati dell’Unione Europea, la Francia ne beneficerà per 209 miliardi, la Germania per 122 e l’Italia per 69, però forse ne beneficeranno anche le multinazionali Usa e di altri paesi, che hanno succursali in Europa. Le banche e le altre grandi imprese potranno vendere queste obbligazioni alla BCE, riacquistarle a prezzo scontato ed emetterne altre a tasso inferiore; perciò la BCE, che non può finanziare gli stati, ma finanzia le banche, potrà finanziare, a tasso di favore, anche le grandi società non bancarie. La decisione di Draghi ha provocato un’impennata di nuove emissioni di corporate band e, a danno dei risparmiatori, ha fatto scendere il loro rendimento.

Però da questa regalia rimangono escluse le piccole e medie imprese, che in Italia sono tante, sono state colpite dal calo della domanda e affermano che le banche creditrici spesso non le aiutano. Da ricordare che i paesi europei, l’UE e l’Italia concedono alle grandi imprese anche altri aiuti, sia in periodi di crisi sia in periodi di boom, l’Italia ha concesso loro aiuti economici, facilitazioni fiscali, crediti d’imposta, crediti agevolati, appalti pubblici a prezzi gonfiati, maggiori detrazioni per gli ammortamenti, ecc.., inoltre, esse hanno beneficiato della deflazione salariale; insomma, la crisi non ha colpito tutti o tutti alla stessa misura.

Nella guerra bosniaca del 1992-1995, le forze serbe entrarono in una città protetta dagli olandesi dell’Onu e uccisero tutti gli uomini, mentre milizie di criminali di Arkan facevano stupri e rapine; Belgrado armava le forze serbo-bosniache e la chiesa ortodossa definiva Karadzic, poi condannato all’Aja per genocidio, difensore della causa cristiana, in Spagna l’ha fatto anche la chiesa cattolica, a vantaggio di Franco.

Gli Usa volevano favorite i musulmani di Bosnia, sostenuti dall’Arabia, e la Germania e il Vaticano volevano favorire la nascita degli stati cattolici indipendenti di Croazia e Slovenia; inoltre, Germania e Usa erano interessate a far cadere l’ultimo bastione del comunismo balcanico, cioè la Jugoslavia, creata dai francesi dopo la prima guerra mondiale, per contenere l’espansionismo italiano nei Balcani, dopo la dissoluzione dell’impero turco; comunque, nella guerra bosniaca, la Jugoslavia aveva ancora il sostegno della Russia, non più comunista. 

Anche il croato Tito aveva cercato di contenere l’influenza erba, cercando di contenerne il numero in Kosovo e creando frontiere croate e bosniache in modo da escludere dalla repubblica federata serba tanti serbi. A causa delle trame occidentali, ne scaturì la ribellione serba, Belgrado considerava i criminali Karadzic e Mladic degli eroi; la dichiarazione d’indipendenza bosniaca del 1992 fu incostituzionale perché priva della maggioranza parlamentare dei due terzi e perché escludeva i deputati serbi, il successivo referendum fu tenuto solo tra le comunità bosniaca e croata, escludendo i serbi, l’informazione occidentale non ha ricordato a dovere questi arcani.

Il presidente bosniaco Izetbegovic era un criminale musulmano che voleva introdurre la sharia, si era impegnato a creare uno stato bosniaco federale fatto di tre cantoni etnici, uno croato, uno musulmano e uno serbo, ma poi, sostenuto dagli Usa, alleati dell’Arabia, abbandonò il progetto per creare un paese unito dominato dai musulmani. Oggi gli Usa di Obama, per avvicinarsi all’Islam, prendono le distanze da Israele, ma anche allora gli Usa volevano favorire l’Arabia Saudita e volevano creare un secondo fronte contro la Serbia, favorendo la Croazia di Tudjman, che, a sua volta, ripulì etnicamente Krajna e Slavonia, a danno dei serbi.

I serbi presero le armi e si misero nelle mani di Karadzic e Mladic, sostenuti da Belgrado, perciò, davanti ai soldati olandesi dell’Onu, nel 1995 si verificò, come rappresaglia, il massacro di Sebrenica, perpetrato dai serbi, comandati da Mladic, a danno dei musulmani; 8.000 musulmani maschi furono uccisi, le donne furono violentate. Poi la Nato lanciò un’offensiva contro le forze serbe, Mladic e Karadzic furono presi e processati all’Aja per genocidio.

Il massacro di Sebrenica fu una rappresaglia al massacro perpetrato dall’esercito bosniaco, diretto da Naser Oric, assolto dal tribunale dell’Aja, condotto contro villaggi serbi, come quello di Kravica, dove perirono centinaia di civili serbi, usati anche come scudi mani, per proteggere i depositi di armi; nei Balcani e in Jugoslavia, a causa del dominio turco, sono forti le antipatie tra slavi e musulmani.

Allora i caschi blu olandesi lasciarono che l’armata serbo bosniaca perpetrasse la strage e aiutò anche a separare le donne dagli uomini che furono uccisi, questi caschi blu furono poi insigniti di medaglia al valore da parte del loro governo. La strage di Sebrenica servì di pretesto per un intervento militare Nato contro la Serbia; poi Milosevic è morto avvelenato in un carcere di massima vigilanza, Karadzic e Mladic, che diressero la strage di Sebrenica, forse hanno trattato con la Nato e non hanno fornito una versione alternativa, poi sono stati scaricati dalla Serbia (Riccardo Achilli).

Mossack Fonseca è una società di Panama, nata nel 1977, che, nei paradisi fiscali, registra società fantasma o ombra, opera in 42 paesi e ha 600 dipendenti, è la quarta società del genere nel mondo e crea società nei paradisi fiscali; più della metà delle società da essa create ha sede in paradisi fiscali legati al Regno Unito, patria delle superlogge oligarchiche sovranazionali, il quale è anch’esso un paradiso fiscale, come la Germania, il Lussemburgo e il Vaticano, la cosa è nota all’Unione Europea, che praticamente ne è indifferente.

La società Fonseca, per trovare nuovi clienti, lavora in franchising con studi legali di tutto il mondo, gestisce 214.000 società e ha 14.000 clienti, che si celano dietro prestanomi societari, di essi 800 sono italiani, stranamente, dichiara di non averne tra gli americani,  garantisce la segretezza ai clienti; tra i clienti sono politici, sportivi, evasori, bancarottieri, criminali e riciclatori. Assiste i suoi clienti nelle pratiche di bancarotta, nella acquisizioni di società e in varie pratiche illegali.

Con 1.200 euro a Panama, in piena segretezza, si apre una società ombra, grazie anche all’intermediazione di banche che hanno filiali all’estero e di studi professionali; Panama, che è sotto sovranità americana, con la sua bandiera ombra è sede di compagnie di navigazione di tutto il mondo, garantisce risparmi d’imposta anche a questi armatori, perciò ha forse la maggiore flotta mercantile del mondo. Anche gli armatori greci, per evadere le imposte, esportano denaro nei paradisi fiscali dell’Europa settentrionale, concorrendo con ciò al default della Grecia.

Per prevenire queste operazioni, favorite dalla politica e dai tanti governi, e favorire l’armonizzazione fiscale europea, bisognerebbe imporre alle autorità statali lo scambio automatico e non su richiesta, come avviene oggi, delle informazioni sulle evasioni e abolire i paradisi fiscali, situati in piccoli paesi e protetti dalla finanza internazionale, cioè dalla massoneria supernazionale. L’Italia ha recepito la normativa internazionale antiriciclaggio, ma la maggior parte dei paesi no, poi gli esterofili dicono che solo l’Italia non rispetta i trattati.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/3/2016)

EUROPA

La Francia ha una tradizione rivoluzionaria, libertaria e laica, ha accolto immigrati islamici delle sue ex colonie, ma poi ha reagito a certi costumi islamici, perciò, anche per questo, è stata colpita dal terrorismo islamico. Recentemente, nel silenzio dell’informazione italiana, è stata colpita da scioperi generali e proteste studentesche che criticano la riforma del lavoro del ministro del lavoro El Kohmri, di Hollande e Valls, la quale, seguendo le direttive della commissione europea,  ha lo scopo soprattutto di favorire le imprese che hanno già delocalizzato all’estero.

Questa riforma prevede che i contratti aziendali possano derogare ai contratti di categoria e al codice del lavoro, prima la deroga era ammessa solo a favore del lavoratore; per far fronte alla concorrenza estera e degli immigrati, è possibile ridurre salari, aumentare tempi e ritmi di lavoro e licenziare in caso di crisi aziendale, è possibile chiudere un ramo di azienda, senza obbligo di ricollocamento altrove.

In caso di licenziamento illegittimo, si è ridotto l’indennizzo per l’impresa stabilito dai tribunali, in Francia i giudici del lavoro sono elettivi e per metà sono non professionisti eletti dai lavoratori, se in primo grado non si ottiene una maggioranza, in appello decide la magistratura ordinaria. Con la nuova legge sul lavoro, il 90% dei nuovi contratti sono precari e a tempo determinato o interinali; l’organismo che eroga le indennità di disoccupazione con contributi dei lavoratori o Unedic era in attivo, ma la legge l’ha costretto a finanziare i centri per l’impiego, che dovrebbero essere a carico dello stato, perciò ora è scivolato nel passivo.

La Francia aveva una settimana lavorativa di 35 ore, con straordinario pagato, ora la giornata lavorativa può arrivare a 10-12 ore, con 48 ore settimanali e con straordinari pagati in misura ridotta rispetto a prima, i negozi possono restare aperti la domenica. Il governo francese vuole ricattare e precarizzare il lavoro e, con false cifre, afferma di voler combattere la disoccupazione e promette centinaia di migliaia di posti di lavoro; in Francia, come in Italia, per contrastare il corporativismo sindacale, l’immigrazione favorisce la concorrenza tra i lavoratori e serve ad abbassare il costo del lavoro (Clash City Workers). 

Caldeggiando una maggiore immigrazione, papa Francesco, al riguardo, ha anche criticato i recenti accordi europei con la Turchia, che mirano a contenere l’immigrazione, accogliendo solo gli immigrati vittime di guerre, richiedenti asilo; in genere, i governi italiani, mentre il Vaticano critica leggi del governo, a loro volta, non lo criticano mai; inoltre, non si discostano, quasi mai, dalle direttive ricevute dal Vaticano, il quale è la capitale di Roma, deve i politici dei governi italiani s’inginocchiano davanti al papa, mentre la televisione gli fa da megafono.

In Europa ci sono scontri tra destra, sinistra e immigrati musulmani; mentre gli stati costruiscono frontiere contro l’immigrazione, il papa invita gli italiani, in maggioranza contrari agli immigrati, alla loro accoglienza; il governo italiano non può fare altro che adeguarsi ai desideri del Vaticano, il quale, indipendentemente dai discorsi morali di papa Francesco, vede nella dottrina religiosa del mondo islamico il vecchio clericalismo dell’Europa medievale che la chiesa non ha mai rinnegato e che è stato seppellito dal modernismo.

Ha affermato Robert Kennedy junior che la guerra degli Usa ad Assad, appoggiata da Qatar e Arabia, era nata dal progetto del Qatar di costruire un gasdotto che dalla penisola arabica, attraverso la Siria, arrivasse in Europa; il progetto fu ostacolato da Assad che sosteneva un altro gasdotto, proposto dalla Russia, che doveva partire dall’Iran e arrivare in Libano e quindi in Europa. Gli americani, spalleggiati dalla Germania, avevano anche sostenuto l’Ucraina contro la Russia perché questa, assieme ai paesi Brics, progettava una moneta alternativa al dollaro; con inglese e francesi erano stati anche contrari al progetto di Gheddafi di creare una moneta africana, entrambe avrebbero dato, dopo l’avvento dell’euro, un definitivo colpo mortale al dollaro.

ISLAM

Il Consiglio Onu per i diritti umani, che ha sede a Ginevra ed è dominato dai paesi islamici, nonostante gli ebrei di Israele rappresentino solo l’1°% della popolazione mondiale, fino ad oggi ha approvato 62 risoluzioni di condanna contro Israele e 55 contro il resto del mondo; tuttavia, nonostante i terroristi attacchino gli ebrei e desiderino distruggere Israele, il conflitto israelo-palestinese è al 49° posto per numero di vittime in tutto il mondo; nel mondo si costruiscono mutui di confine, ma il consiglio condanna soprattutto quello costruito da Israele.

Al conflitto israelo-palestinese è dedicato sempre un punto all’ordine del giorno del Consiglio, anche quanto non succede niente, poi il consiglio emette le sue risoluzioni di condanna contro Israele, magari per i suoi cosiddetti insediamenti abusivi, ignorando gli altri paesi. Israele, che è attaccato costantemente, è uno stato democratico che garantisce i diritti umani; Usa e Ue finanziano costantemente l’Onu, ma non condannano la discriminazione del Consiglio contro Israele, che è in contrasto anche con l’articolo 7 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Secondo alcuni sondaggi, sono molti i musulmani che sostengono il terrorismo fondamentalista, secondo Al Jazeera la maggioranza di loro è favorevole al califfato, tra i musulmani turco-olandesi, la maggioranza approva la jihad contro gli infedeli e la lotta contro Assad; in Gran Bretagna, quasi la metà degli islamici giustifica la violenza contro gli infedeli. Un terzo dei musulmani americani considera la sharia prevalente sulla costituzione americana e un quinto, per instaurare la legge islamica in Usa, giustifica la violenza; forse, se si considera che alcuni sono prudenti nella risposta, le percentuali sono maggiori.

Con la fine del comunismo, il mondo sembrava incamminato verso la modernità, la reazione islamica avvenne nel 1928 con il programma dei fratelli musulmani di Al Banna, con la rivoluzione iraniana di Khomeyni del 1979 e, verso la fine del comunismo, con l’avvento di Al Qaeda in Afganistan. Sembrava una dichiarazione di guerra contro il mondo occidentale, la democrazia, la libertà umana e la laicità; Khomeyni voleva porre l’Islam sciita alla guida del mondo intero, lottava contro la secolarizzazione e contro il nuovo paganesimo occidentale.

L’Islam vuole distruggere il mondo moderno senza Dio e perciò predica una guerra santa permanente, usa la religione per mobilitare i guerrieri e vuole instaurare la Sharia nel mondo; vuole tutelare l’Umma dei fedeli dall’inquinamento derivante dai valori occidentali, vuole lottare contro i governi apostati dei paesi islamici e occidentali, vuole distruggere il mondo degli infedeli; si fa forte di un messaggio di salvezza e vuole instaurare il governo di Dio, concetti mutuati dall’ebraismo e dal cristianesimo.

Gli jihadisti sono i militanti attivisti del partito di Dio, affermano che l’occidente è il paradiso degli infedeli e l’inferno dei credenti, lottano contro il neo colonialismo occidentale e contro la civiltà occidentale che ha assediato la loro, contro una cultura straniera che ha fato scempio d’istituzioni, usi e valori di altri popoli e che ha generato nel mondo islamico la frustrazione. Per l’Islam, la modernità costituisce una minaccia per le sue tradizionali forme di vita di origine divina.

Per l’Islam, la sharia è un diritto sacro, era così anche per la Torà ebraica e, in un certo senso, anche per il diritto romano, perché la sacralità della legge ne garantisce il rispetto; l’Islam sostiene che diritto e religione sono inscindibili e che il binomio chiesa-religione non ha senso, perché lo stato islamico di Maometto è nato con la forza della religione; per esso, le autorità politiche sono anche autorità religiose, afferma che la modernità è vita senza valori sacri, non riconosce la liberà di religione e vuole il dominio della legge divina e la religione di stato.

L’Islam militante afferma che la secolarizzazione ha posto fine al legame tra stato e religione, che è stata trasformata in una faccenda privata, che l’aggressione politica, militare, culturale e tecnica occidentale ha procurato un trauma nei credenti islamici; quest’aggressione è stata aiutata dalla vocazione planetaria della globalizzazione; in questo contesto, la religione ha cessato di essere il regolatore della vita umana, una prospettiva empia per chi vive nel rispetto della fede; era  un’opinione condivisa anche dall’enciclica del 1870 “Il Sillabo” di papa Pio IX e da tanti odierni gerarchi della chiesa cattolica, che rimpiangono il medioevo e in Italia ostacolano le leggi dello stato invise alla chiesa.

Fallito il programma laico di Ataturk e il socialismo arabo del partito Baath, ne è nata la frustrazione dei fedeli che, con gli aiuti economici di paesi arabi, come l’Arabia e il Qatar, si sono volti verso il fondamentalismo, invocando la restaurazione della tradizione, volgendosi verso la guerra santa contro l’occidente che, secondo loro, ha trasformato il mondo dello spirito nell’odierno inferno (fonte: Informazione Corretta).

Le guerre sono promosse dagli stati, perciò pare errato affermare che l’Islam abbia iniziato una guerra di religione, come quelle esplose in passato in occidente, spesso finanziate, promosse e partecipate anche dal papa; in realtà, alcuni paesi del mondo islamico fanno solo politica e una guerra asimmetrica e per interposte persone. In genere, tutte le guerre si fanno sempre per interesse e per il potere, assecondando il progetto di poteri occulti, la religione serva solo a mobilitare gli animi e a favorire il sacrificio di combattenti fanatici, spesso criminali, attirati dal denaro e dall’avventura.

Il popolo, rappresentato da una maggioranza silenziosa e succube, non è stato mai sovrano e non ha mai potuto determinarsi liberamente, anche la democrazia occidentale è una truffa e le costituzioni occidentali sono lettera morta; dai governanti occulti il popolo è trattato come pecore, delle quali essi sono i pastori che si servono di pupazzi politici ricoperti di privilegi che poi, con gli scandali, sono costretti a sostituire; questo succede però in democrazia e non in dittatura, perciò, a volte, i mandanti occulti si stancano della democrazia.

Non tutti i fondamentalisti sono terroristi, comunque, bisogna difendersi anche dal fondamentalismo religioso ma disarmato e rilanciare la laicità, in Italia soffocata dal governo e dall’informazione succubi della chiesa, la quale condiziona la vita politica italiana, assieme alla Nato e all’UE. Perciò l’Italia non è uno stato sovrano, l’informazione televisiva, politicamente corretta e megafono del papa, non è interessata a far luce sulla questione e, con la politica asservita, non è interessata a fare recuperare all’Italia la necessaria indipendenza, come la laicità.

La televisione afferma che, contro il terrorismo, l’intelligence europea dovrebbe cooperare, ritengo che qualche volta lo abbia fatto, se conveniva agli stati che fornivano informazioni sui terroristi; tuttavia, sarebbe stato meglio ricordare che spesso gli stati europei hanno protetto e finanziato il terrorismo, soprattutto islamico. La Francia ha ospitato terroristi italiani di sinistra e, più recentemente, diversi stati europei sono venuti a patto con il terrorismo islamico, in cambio dell’assicurazione che non avrebbero subito attentati, una forma di difesa dei deboli e inermi; intanto le economie europee, aiutando anche economicamente il terrorismo islamico, hanno continuato a fare affari con gli stati islamici.

45 anni fa, il governo svizzero, dopo aver subito tre attentati terroristici contro i suoi aerei, fece un accordo segreto con i terroristi dell’OLP che portò al rilascio dei terroristi e alla fine delle indagini; perciò il noto terrorista Carlos dichiarò che in Svizzera, dove sono custoditi molti capitali arabi, si sentiva molto sicuro. Per proteggere i suoi aerei, anche la Germania, pagando la relativa protezione, fece un accordo del genere con i palestinesi; fra l’altro, nel 1972 Settembre Nero aveva fatto un attentato a Monaco e perciò la Germania, per evitare altri attentati, propose una forma di collaborazione segreta con i palestinesi, della quale s’ignorano i contenuti.

Nel 1985 il fronte per la liberazione della Palestina sequestrò la nave italiana Achille Lauro, ma poi gli italiani liberarono il capo dei dirottatori, Abu Abbas; Aldo Moro aveva firmato un patto segreto con i terroristi palestinesi, concedendo a essi libertà di transito, anche con missili, purché non facessero attentati in Italia. Bisogna annotare che i controlli sui movimenti dei terroristi in Europa non minerebbero la già difettata democrazia, sempre molto formale, ma servirebbero a prevenire attentati in tutti i paesi europei (Informazione Corretta).

ITALIA

Le favolose buonuscite agli amministratori delegati delle banche in difficoltà, come la Popolare di Vicenza, si giustificano con il fatto che questi sono strumenti oscuri di un’occhiuta rapina ai quali si chiede il silenzio, sono prestanomi e strumenti di poteri occulti che li controllano; val la pena di ricordare che in Italia la maggior parte delle banche popolari è controllata da vescovi territoriali, che agiscono in incognito tramite prestanomi, mentre le grandi banche nazionali oggi sono spesso controllate dal Vaticano.

I piccoli azionisti, penalizzati da Italia e UE, sono risparmiatori come gli altri e dalle banche sono chiamati parco buoi. Grazie a questa sudditanza, dal 2013 i governi italiani hanno fatto molti regali alle banche, ripristinando l’anatocismo sugli interessi, aumentando la detrazione fiscale per le loro perdite, garantendo le obbligazioni a rischio emesse dalle banche, rivalutando le partecipazioni bancarie al capitale della banca d’Italia, recependo il bail-in dell’UE, consentendo alle banche l’esproprio della casa, dopo 18 rate di mutuo non pagate, introducendo il mutuo ipotecario che sottrae agli eredi la casa dei genitori (Blog di Grillo).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (16/3/2016)

EUROPA

La finanza e il grande capitale sono inseparabili e sono gli sponsor dell’imperialismo, oggi, nel settore finanziario, la Gran Bretagna è seconda solo agli Usa, ha molti investimenti esteri, ha trentaquattro grandi aziende globali e sei istituzioni finanziarie globali; ha ridotto la base manifatturiera, ma ha sviluppato il settore finanziario e i servizi professionali. Oggi 147 grandi compagnie controllano il mondo, mentre le banche creano la moneta e fanno credito e impieghi finanziari e speculativi.

L’espansione della finanza è stata la risposta alla caduta del saggio del profitto produttivo di cui parlava Marx; in Usa essa ha recentemente favorito la crescita del profitto e del reddito nazionale. Oggi la Gran Bretagna delle superlogge oligarchiche sovranazionali, è il paese che vive più di rendita, perché, grazie alla finanza, preleva plusvalore dal lavoro produttivo; questo paese è un salvadanaio che opera tra Usa e Unione Europea, perciò la City è favorevole alla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea (Michael Robert – Tony Norfield – Sinistrainrete).

Sembra che, al momento, il QE di Draghi non abbia sortito l’effetto desiderato, in passato, la ripresa si otteneva con il deficit di bilancio, egli vuole estendere il QE ai titoli privati, ma la somma di quelli pubblici e privati acquistabili, per la loro scarsa disponibilità, non consentono di andare avanti per anni con tale operazione; una volta, questa manovra era chiamata operazioni di mercato aperto, comunque, se gli stati non si fossero indebitati, il QE non avrebbe potuto essere adottato.

Negli anni ottanta ci fu il divorzio delle banche centrali con il Tesoro di ogni stato e da allora gli stati, implementando la vendita di titoli di stato, hanno rinunciato a monetizzare il deficit di bilancio; il deficit di bilancio favoriva l’inflazione, cioè consegnava ai cittadini più denaro per la domanda, mentre ora, con il suddetto divorzio, aumentano i titoli di stato, cioè il debito pubblico.

Ma la speculazione è sempre in agguato, le manovre sugli spread hanno alimentato la speculazione facendosi forti sui livelli dei debiti degli stati, i titoli pubblici sono rimasti in mano alle banche e hanno alimentato altra speculazione; poi è intervenuto il QE che ha puntato a ripristinare la liquidità privata e a rilanciare la domanda, ma le banche, anche con tassi molto bassi, concedono pochi crediti a causa dei rischi e del difetto di domanda.

Sembra che le alchimie dirigistiche abbiano preso  il posto degli automatismi di mercato che il liberismo ci aveva promesso. Comunque, attualmente la liquidità immessa sul mercato supera il 2% programmato, ma la deflazione non è finita, la moneta in eccesso non ha alimentato la domanda ma il circuito finanziario e speculativo, è una benedizione per i ricchi e una maledizione dei poveri, privati in parte anche della copertura previdenziale.

Oggi risparmiano solo i ceti medio alti, se risparmiassero anche i poveri, li si potrebbe invitare a risparmiare di meno e a consumare di più, è un effetto della concentrazione della ricchezza. Il governo tedesco e la Bundesbank temono molto l’inflazione, favorita dalla Germania solo in tempo di guerra, ora temono che il QE possa riaccendere l’inflazione e perciò fanno la guerra a Draghi; con l’inflazione e salari non indicizzati si potrebbe avere anche un’ulteriore caduta della domanda e del reddito nazionale.

ISLAM

Non è vero che sciiti e sunniti sono sempre contrapposti, come gli stati occidentali, gli stati islamici fanno scelte di campo seguendo i loro interessi economici e di potenza, cioè non solo la religione; l’Iran è contro Israele e perciò sostiene gli sciiti hezbollah del Libano, i sunniti di Al Fatah della Cisgiordania e i sunniti di Hamas di Gaza. Il Qatar investe in occidente e finanzia l’Isis, Egitto e Arabia, nella lotta ai fratelli musulmani, erano alleai, l’Arabia sosteneva Al Sisi mentre Obama sosteneva Morsi, capo dei fratelli musulmani.

Con la crisi siriana e irakena, i due paesi hanno preso strade opposte, l’Arabia appoggia i ribelli contro Assad e contro il governo sciita di Bagdad, mentre l’Egitto appoggia Russia e Iran, tra loro alleati; però ora pare che la Russia, per prudenza, voglia ridurre la fornitura dei missili più evoluti all’Iran. Un’altra ragione di scontro tra Egitto e Arabia risiede nel fatto che l’Arabia finanzia la costruzione di una diga in Etiopia, che potrebbe ridurre la portata di acqua per l’irrigazione del Nilo.

Inseguendo un disegno ufficialmente islamico, ma di fatto imperialista, per l’Isis combattono 22.000 persone, di 51 paesi diversi, occidentali e islamici; sono tutti strumenti inconsapevoli di un’occhiuta rapina diretta da mandanti ignoti.

Sono confluiti nell’Isis uomini di Al Qaeda e ufficiali del partito Baath di Saddam; nel mondo islamico le divisioni sono tante, però esso è diretto da menti che perseguono un disegno di potenza e di dominio, è successo anche nel mondo europeo. La Turchia, inseguendo un suo vecchio sogno di potenza, con la scusa di combattere i curdi, che le fanno attentati, d’accordo con il Qatar, arma, ospita e sostiene parte del terrorismo islamico.

La Germania la asseconda e non ne è disturbata, la finanzia con i soldi della UE, che sono anche italiani, la Merkel civetta con il mondo islamico e la Germania, a spese della Russia, sostiene l’Ucraina e vuole espandersi in Europa dell’est; con le sue eccedenze commerciali, compra governi e informazione. La Gran Bretagna fornisce le armi all’Arabia e amministra i proventi petroliferi dei fondi sovrani arabi; tanti interessi legano le mani degli stati e impediscono loro di agire con libertà e di perseguire la strada della giustizia e del benessere dei loro popoli.

ITALIA

La stampa tedesca parla spesso male dell’Italia, mentre gli italiani avevano il dogma dell’Europa e della Germania, che ora stanno abbandonando, però gli italiani non sono peggiori degli altri popoli del mondo, all’estero, in genere, si adeguano al paese che li ospita; sono solo governati male da uomini asserviti agli interessi della chiesa, delle lobby e della mafia, uomini che, come accade nelle colonie, sono strumenti dell’oligarchia internazionale, obbedienti e discreti ai loro padroni.

Sull’immigrazione, la Germania non permette che si speculi come in Italia, dove si esternalizzano i servizi sanitari e quelli per l’accoglienza degli immigrati; però la Germania, assecondando la chiesa cattolica e gli speculatori favorevoli all’immigrazione, non è stata in grado di dare indirizzi uniformi all’immigrazione, imponendo anche controlli alle frontiere esterne; preferisce ricordare sempre il debito pubblico italiano, mentre la UE ci multa. La Germania ricicla soldi della mafia e della chiesa, scusandosi con l’argomento che non ha gli strumenti legali per contrastare questo riciclaggio, in realtà non le conviene dotarsi di questi strumenti e di imporre, al riguardo, una direttiva comune europea.

Ma per l’Italia ci sono delle novità positive a media scadenza, con l’attuale politica monetaria della BCE, che non è servita a contrastare la deflazione, il costo degli interessi sul debito pubblico, al netto delle imposte, in pochi anni è destinato a scendere da 70 a 20 miliardi di euro l’anno; con il bilancio dello stato in pareggio, se lo raggiungeremo, e con una probabile ripresa economica, perché l’economia è ciclica, in pochi anni il debito pubblico, rispetto al Pil, è destinato a ridursi di molto.

La commissione europea deve solo pazientare; fra dieci anni il debito pubblico potrebbe essere veramente pari al 60% del Pil; speriamo che, da parte sua, il governo non dimentichi le vere riforme, cioè soprattutto quella del fisco, della giustizia e della pubblica amministrazione, tagliando, per far ripartire la domanda, anche le pensioni più elevate, a vantaggio di quelle minime e del reddito di cittadinanza.

Ai pessimisti voglio dire che con il bilancio statale in pareggio, perseguito dalla UE e dall’Italia, con un incremento annuo reale del Pil del 2% e con una inflazione annua, come programmata dalla commissione europea e dalla Bce, al 2%, se ne ha un incremento del reddito monetario annuo del 4% circa; per conseguenza, dopo cinque anni, si ha una riduzione del debito pubblico sul Pil del 20% e, dopo dieci anni, del 40%, fino a raggiungere in fatidico 60% di debito statale sul Pil, come previsto dai trattati europei. Chi ha il senso della matematica, fatte salve le premesse numeriche suddette, peraltro molto realistiche e prudenziali, può controllare.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (5/3/2016)

ITALIA

Per debellare l’evasione della tassa sul possesso di un apparecchio televisivo, il governo l’ha cumulata alla bolletta elettrica, però le associazioni Assoelettrica e Utilitalia hanno rilevato che, per essi, la procedura implica maggiori costi di esercizio e perciò hanno richiesto, come compenso, una quota del canone Tv. Alla richiesta si potrebbero accodare anche la Federazione Italiana Editori di Giornali, Federconsumatori e le televisioni private, anche perché il servizio pubblico Rai, considerati i suoi contenuti, non si distingue molto da Mediaset; visti i precedenti, è probabile che la maggiorazione dell’aggio sarà addebitato agli utenti televisivi e perciò aggiunto alle bollette elettriche.

Dopo la crisi americane ed europea sul credito immobiliare insoluto, su richiesta EU, il governo collaborazionista italiano, con il decreto 256, ha stabilito che le banche, in caso di mancato pagamento di 18 rate di un mutuo, anche non consecutive, potranno espropriare la casa, senza passare per il tribunale; le banche potranno venderla e gli acquirenti saranno esentati dall’imposta di registro. Questa procedura renderà più profittevole, per le banche, lo smobilizzo di queste sofferenze bancarie, inoltre, se il prezzo realizzato sarà inferiore al residuo debito, con questa nuova procedura, la banca creditrice non potrà più chiedere la differenza al debitore espropriato della casa, se sarà superiore, sperando nella correttezza della vendita, la differenza sarà girata al mutuatario  (blog di Grillo).

Secondo uno studio, il debito italiano, pari al 132% del pil, il che, malgrado la riduzione degli interessi che ha procurato forti risparmi allo stato, porta ai toni allarmistici e isterici da parte dell’informazione, è, per altri versi, tra quelli dei paesi sviluppati, il più sostenibile; l’allarmismo della commissione europea, della Germania e dei mercati, serve solo, con l’aiuto di certa informazione pagata, a far precipitare l’Italia nella disperazione, per speculare su di essa e per poi farla divenire, com’è successo varie volte nella sua storia, preda dello straniero.

Al riguardo esistono vari studi, uno della commissione europea, uno della banca dei regolamenti internazionali, uno di Marco Fortis, economista consigliere del governo e uno di un centro studi tedesco; quello della commissione europea sostiene che il nostro debito è sostenibile a breve e a lungo periodo, anche se, nel medio periodo, si evince in ritardo dell’Italia nella riduzione del debito pubblico, previsto da Fiscal Compact.

Lo studio della BRI, come suggerito dall’Italia, fa la somma del debito pubblico e di quello privato delle famiglie e delle imprese, anche perché, con la crisi, i debiti privati, soprattutto quelli delle banche, diventano spesso debiti pubblici. Sotto quest’aspetto, il nostro paese è ben piazzato, è all’11° posto, cioè sta meglio di Giappone, Usa, Irlanda e Olanda, ma sta un po’ peggio della Germania. Lo studio di Marco Fortis, afferma che, al riguardo, nel lungo periodo il giudizio sull’Italia è ancora più lusinghiero, infatti, afferma che l’Italia è l’unico paese che, tenuto conto dell’invecchiamento della popolazione, in materia previdenziale e sanitaria denuncia, in prospettiva, un rapporto debito/pil pari al 60% del reddito nazionale, cioè come previsto dai trattati europei.

Un centro studi tedesco afferma che il debito pubblico italiano di lungo periodo è pari al 57% del pil, cioè è il migliore tra i 28 paesi dell’Unione Europea e migliore di quello della Germania, che è del 149%; a garanzia del debito pubblico italiano, posseduto, in buona parte, dagli stessi italiani, esiste, nell’interesse dei creditori stranieri, anche il patrimonio privato degli italiani, riserve pubbliche auree, crediti verso l’estero e patrimonio artistico mobile, pubblico e privato, peraltro di difficile quantificazione; solo gli immobili hanno un valore pari a sei volte il debito pubblico. 

Le previsioni sbagliate, con relative misure correttive suggerite dalla commissione europea, sono state spesso fatte su premesse sbagliate e per costringere alcuni paesi, come l’Italia, a fare riforme per le quali l’Italia è in grave ritardo, ma queste misure forse calzano perfettamente solo con la Germania, che dirige l’eurozona; i suoi toni allarmistici, raccolti dall’informazione, servono per imporre degli interventi, ignorando, sottopesando o sovrapesando varabili impreviste, come le crisi internazionali esogene o come il calo del prezzo del petrolio, ignorando che le misura di austerità, utilizzate per ridurre il debito pubblico, alimentano la crisi e lo stesso debito.

La riduzione delle pensioni e degli emolumenti elevati, il controllo della spesa pubblica e la riduzione degli sprechi di stato, che sono superiori a quelli dei privati, porterebbero al pareggio di bilancio, favorirebbero il welfare e farebbero ridurre il debito pubblico; gli sprechi di stato vanno individuati anche nei privilegi, fiscali o di altro tipo, garantiti dallo stato. Fino ad oggi, queste riforme mancate hanno suggerito, come correttivo, bilanci restrittivi che hanno alimentato l’austerità, quanto la congiuntura avrebbe suggerito, per non strozzare la ripresa e come previsto da Keynes, la politica opposta, cioè una politica espansiva di bilancio (Repubblica 28/2/2016).

In Italia il reddito nazionale è pari a 1.600 miliardi di euro, di cui 200 rappresentano le attività illegale o in nero, pertanto, la pressione tributaria effettiva è arrivata al 50%,  mentre quella ufficiale è del 43,7%; ormai tutti gli italiani e non solo la Lega nord, che al riguardo è stata solo un’anticipatrice, invocano la riduzione delle tasse, ma per ridurre le tasse bisogna che le paghino tutti, soprattutto quelli che ne sono esentati per legge, come la chiesa. 

USA

A causa delle garanzie offerte dal governo Usa al suo sistema finanziario, queste garanzie oggi coprono il 61% dei debiti privati totali dello stato, che aggiunti al debito pubblico, al debito privato e al passivo valutario, fanno correre il rischio di bail aut o default dello stato; queste garanzie hanno spinto i creditori a investire in attività più rischiose, che potrebbero portare, come ha rilevato la Fed, a una crisi del debito privato peggiore di quella del 2008. Non si possono ridurre i rischi del sistema finanziario se il governo li protegge con le garanzie, è per  questo che la UE, per le banche insolventi, sostiene il bail in.

I tre quarti dei debiti delle banche USA sono garantiti dallo stato, tra i quali sono i depositi sopra i 250.000 dollari e le garanzie statali offerte alle quattro maggiori banche; ma lo stato ha garantito  anche i debiti immobiliari privati, gestiti dalle società  Fannie Mae e Freddie Mac, da cui scaturì la crisi dei subprime e il fallimento della banca Lehman Brothers, i cui  risparmiatori furono sacrificati, mentre  legali e speculatori ne guadagnarono

Inoltre, in Usa i fondi pensioni privati hanno garanzie statali pari al 93% dei loro debiti; in pratica, il governo garantisce i debiti del mercato monetario e del sistema finanziario per cifre vicine al reddito nazionale e perciò, per affrontare queste perdite, pensa di attivare una bad bank, le cui perdite ricadranno sullo stato e quindi sulle spalle dei contribuenti americani; ma il governo non può pagare questo mare di debiti, ma può svalutare, anche di dieci volte, il dollaro, riducendo con ciò i debiti. Fino a oggi, l’informazione nostrana, per piegare l’Italia a vantaggio dei mercati speculativi, non ha fatto altro che sottolineare il debito pubblico italiano e i rischi di fallimento o default insiti nel sistema Italia, esaltando i miracoli della crescita economica americana (Maurizio Sgroi).

EUROPA

Il professore francese Vincent Brousseau ha spiegato la dinamica dei saldi euro Target2 tra banche centrali europee; oggi, verso le altre banche centrali dell’eurozona, la Bundesbank accumula annualmente circa 80 miliardi di euro di crediti supplementari, in tutto, 600 miliardi dal 2008; questo sistema registra il trasferimento di euro tra banche centrali, effettuato da banche che trasferiscono depositi privati da un paese all’altro, tre essi spiccano soprattutto quelli del grande capitale, della mafia e della chiesa.

L’euro coesiste con crediti a vista tra le varie banche centrali dell’eurozona, che danno luogo a crediti di una banca centrale verso l’altra, una loro restrizione farebbe finire l’unione monetaria; in tal modo però, alcune banche centrali accumulano crediti e altre debiti, crediti e debiti totali si compensano. La Bundesbank ha richiesto un sistema di garanzie speciali su questi crediti, con questa proposta, senza garanzie sarebbe ostacolato il trasferimento di euro da un paese all’altro dell’eurozona e sarebbe la fine dell’euro.

Mario Draghi si è opposto alla proposta, oggi tutte le banche centrali dell’eurozona emettono euro che, per ovviare al problema, dovrebbe essere emesso solo dalla BCE, della quale sono socie le varie banche centrali dell’eurozona, mentre gli stati potrebbero affiancarlo con monete nazionali; però una moneta unica così costruita lascerebbe ancora irrisolto il problema dei saldi; d’altra pare, l’euro non può essere emesso dalla Bundesbank perché la Germania non si ancora annessa l’eurozona. Perciò l’euro, visti anche i saldi commerciali positivi della Germania, nei confronti del mondo e dell’eurozona, sembra non riformabile.

Per rifondare l’euro e prevenire la dissoluzione dell’Unione Europea, bisogna fare un’Europa confederale, mettere in comune i debiti pubblici, come si fece dopo l’unione italiana e tedesca, avere una sola banca centrale europea (il signoraggio monetario andrebbe ripartito tra gli stati); ancora meglio sarebbe abolire la banca centrale e fare emettere il denaro direttamente da un ministro del Tesoro europeo. In tale quadro, all’Unione Europea sarebbe riservato, moneta, esteri, difesa, istruzione e normativa fiscale unificata, mentre i bilanci degli stati dovrebbero rimanere autonomi, con deficit massimo del 2%, salvaguardando la sovranità dei parlamenti nazionali per le altre materie e delegando la legislazione europea al parlamento europeo.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (22/2/2016)

ISLAM

La riduzione del prezzo del petrolio è stata favorita dall’Arabia Saudita e, dal punto di vista valutario e dei costi di produzione, ha favorito paesi importatori e danneggiato paesi esportatori, che poi però hanno ridotto le importazioni e disinvestito all’estero, creando difficoltà ai paesi occidentali e il crollo attuale delle borse. La riduzione del prezzo del petrolio è dovuta a un eccesso di produzione e alla crisi economica mondiale che ha ridotto la domanda; da parte dell’Arabia Saudita, la sovrapproduzione è stata anche causata dalla volontà di contrastare la concorrenza proveniente dalle energie  alternative e dal petrolio di Russia, Iran e Usa.

Ufficialmente l’Onu che, per quanto dirò dovrebbe essere abolita e forse per questo gli Usa che la ospitano, malgrado facciano affari con l’Islam, si sono rifiutati di versare il loro contributo annuale, è nata per difendere i diritti umani e prevenire la guerra, però oggi è un luogo prediletto per la preghiera islamica, lo attestano i tappeti presenti e mucchi di scarpe accantonate. Tra i paesi membri, predominano quelli non democratici, soprattutto islamici, che però fanno parte della commissione Onu per i diritti umani.

Ufficialmente l’Onu dovrebbe combattere contro il terrorismo, praticato nella storia, a turno, da tutti i paesi, ma assolve quello palestinese e si limita a condannare l’occupazione israeliana di territori palestinesi, quasi ignorando le altre parti del mondo; non fa la difesa degli omosessuali e delle donne discriminate, esalta la sharia a e definisce Israele uno stato canaglia, oggetto di condanna con il 40% delle risoluzioni di condanna dell’Assemblea e del consiglio per i diritti umani, quasi ignorando quello che avviene negli altri paesi arabi. L’Onu alimenta l’odio contro gli ebrei e Israele ed esalta la causa palestinese e le sue vittime per mano israeliana, niente dice sulle vittime cristiane del mondo islamico (Fiamma Nirenstein – Informazione Corretta 19/2/2016).

L’aristocrazia islamica, per la restaurazione dell’impero islamico, del panarabismo o del califfato, anche nei confronti dell’impero ottomano, consapevole delle divisioni interne in etnie e tribù, ha pensato che l’unico elemento unificante dell’impero potesse essere solo la religione, considerata anche in occidente il cemento dello stato, capace anche di favorire il sacrificio dei combattenti; dal secolo XX hanno ritenuto che petrolio, droga, investimenti all’estero dei loro fondi sovrani e le armi dai loro stati acquistate all’estero, potessero procurare all’estero alleati per realizzare il progetto.

Perciò, in tempi diversi, i paesi islamici si volsero verso Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Usa e Russia e ora guardano anche alla Cina, però non hanno seguito la politica del carciofo di Cavour, che alleandosi con uno stato estero alla volta, in poco tempo, si prese l’Italia intera, uno spicchio alla volta; invece, a volte, l’Islam integralista e imperialista pare mettersi contro il mondo intero, anche se pare che abbia il sostegno dell’ONU.

Forse l’Islam, inseguendo i sogni imperiali e usando, come il Piemonte di Cavour, lo straniero, con delle provocazioni, ha cercato anche di far scoppiare la guerra tra Russia e Nato, per raccoglierne poi i cocci nel mondo intero, nella storia lo hanno fatto varie stati creatori di imperi; a tale fine, recentemente, con il peso del suo denaro, ha premuto sul governo americano, sull’oligarchia massonica inglese  e sulla Germania revanscista, disposta anche ad accogliere tanti immigrati islamici.

Dopo la seconda guerra mondiale, per fare un favore all’aristocrazia islamica e per il suo denaro, l’occidente ha operato per la caduta dei regini laici arabi di diversi paesi, in medio oriente e in Africa settentrionale, a favore di movimenti islamici che sostenevano anche il terrorismo; perciò ha sostenuto Morsi, gli oppositori di Assad, di Gheddafi, di Saddam e i palestinesi di Hamas, per interesse, si è messo al servizio dell’Islam militante e perciò si sta suicidando,  la Russia è allarmata.

EUROPA

Nel 2015 in Germania il pil è aumentato dell’1.7%, la disoccupazione è al 4,3% il deficit del bilancio dello stato è pari allo 0,5% del pil e il debito pubblico è diminuito del 3%; il surplus commerciale è pari a 279 miliardi di dollari. Il paese ha potenziato l’industria e le esportazioni industriali, ma sono deboli gli investimenti pubblici, le sue infrastrutture sono vecchie e richiedono urgente manutenzione; a causa elle eccedenze commerciali, la Germania, in una visione imperiale, ha fatto larghi investimenti all’estero e ha comprato politici locali.

Però i tedeschi sono contrari alla politica d’immigrazione della Merkel, l’80% degli immigrati non ha le qualifiche richieste dalle imprese e perciò rischiano la disoccupazione, però contribuiranno a calmierare i salari più bassi, in  Germania esistono mini job e reddito minimo di cittadinanza. La Germania incontra più difficoltà a imporsi a Bruxelles, ha una bassa natalità, e senza immigrati, il saldo negativo tra morti e nascite, è di 200.000 persone l’anno, destinate ad aumentare negli anni a venire, qualche cosa di smile avviene anche in Italia.

Nell’industria è sovrappesato il settore dell’auto, dal 2007 al 2014, l’eccedenza commerciale con i partner europei si è ridotta da 170 a 120 miliardi di euro, mentre quella con il resto del mondo è passata da 10 a 90 miliardi; ma ora anche questa sta diminuendo, perché i paesi emergenti rallentano gli acquisti e nel 2015 anche le esportazioni verso la Cina si sono ridotte. Il sistema bancario tedesco, a causa delle sofferenze e di errati impieghi, anche finanziari, è malato e nel 2015 la Deutsche Bank ha perso 6,8 miliardi di euro, con la Volkswagen, è soggetta a un’inchiesta per frode da parte degli Usa (Vincenzo Comito).

Nell’eurozona crescono i risparmi e diminuiscono gli investimenti, nel 2015, dei 500 miliardi di euro di risparmio, la metà sono andati al settore privato e l’altra metà all’estero; con un pesante gap rispetto al livello precrisi, sono quasi assenti gli investimenti pubblici. I debiti delle imprese sono pari al 132,6% del pil e quelli delle famiglie sono pari al 61% del pil, a causa del deficit del bilancio e del debito pubblico, i governi non sono in grado di invertire questa tendenza e di far ripartire gli investimenti pubblici.

Alla fine  del 2014 gli investimenti dalla UE all’estero erano pari a 5.749 miliardi di euro, quelli del mondo diretti nella Ue erano pari a 4.583 miliardi di euro; il 35% degli investimenti europei va in Usa poi, con il 6%, segue la Svizzera, quindi, con il 3%, la Cina, che è il primo esportatore e produttore mondiale, che vuole anche aumentare i suoi investimenti in Europa (Maurizio Sgroi).

Nel 2012 Mario Draghi, prima ha concesso, con la BCE, credito agevolato alle banche dell’eurozona, con garanzia in titoli di stato, ora ha proposto che la BCE dovrebbe prestare soldi alle banche, accettando in garanzia crediti privati in sofferenza; i tedeschi hanno manifestato il loro dissenso alla proposta e hanno invece proposto l’applicazione del bail-in anche sul debito pubblico; il bail-in addossa le perdite da insolvenze ai risparmiatori di tutti i tipi, anche piccoli azionisti, mentre il fallimento delle altre imprese, lo addossa solo ai creditori.

Secondo i tedeschi, il meccanismo europeo di stabilità dovrebbe intervenire solo dopo che i possessori di titoli di stato, cioè banche e privati, abbiano perso il loro denaro. In pratica, dopo aver aiutato le banche, con contributi statali ed europei e con finanziamenti agevolati, si metterebbero di nuovo in crisi; la proposta tedesca, se accettata, farebbe crollare il valore dei titoli di stato e delle banche italiane, poi gli speculatori internazionali acquisirebbero, a prezzo stracciato, i titoli di stato e le banche stesse.

Poiché l’imperialismo moderno si realizza detenendo il debito pubblico degli stati, la Germania, d’accordo con la ruota di scorta francese e con l’oligarchia massonica di Londra, che non partecipando all’euro, rimarrà fuori da questo progetto ma già controlla la borsa italiana, vuole creare un oligopolio bancario tedesco, con lo scopo di controllare gli stati dell’eurozona e stabilire a quali condizioni finanziare i loro debiti. Vuole che ai titoli pubblici posseduti dalle banche sia attribuito il coefficiente di rischiosità dei loro stati, vuole porre un tetto ai titoli di stato nei portafogli delle banche, applicare il bail-in alle banche in fallimento, creare un ministro dell’economia, obbediente alla Germania, per l’eurozona, avente il compito di controllare i bilanci degli stati.

Queste proposte provocherebbero la fuga dei capitali da paesi come l’Italia, verso la Germania, che ha già una bilancia valutaria largamente attiva e le consentirebbero di aumentare la sua penetrazione economica e politica in Europa; provocheranno l’aumento degli spread dei titoli di stato dei paesi periferici, costringendoli a ricorrere al fondo salva stati. Per il momento, Renzi si è opposto a queste proposte che mettono a rischio la sopravvivenza dell’euro e dell’Unione Europea, ma potrebbe cambiare idea.

La Germania, accantonata definitivamente la solidarietà, sta perseguendo una strategia di dominio, che aumenterà le asimmetrie economiche europee e accentrerà la governance bancaria europea in Germania, creando un ristretto oligopolio bancario tedesco, con copertura francese per salvare la faccia, in modo da decidere a quali condizioni finanziare i paesi indebitati e per impossessarsi delle loro maggiori imprese. Naturalmente, i tassi dei paesi periferici aumenterebbero a  vantaggio delle banche tedesche creditrici e con gli interessi pagati dagli stati indebitati, costituenti dei veri trasferimenti fiscali, la Germania potrebbe finanziare anche il suo stato sociale, avviene già adesso.

Purtroppo, diversamente dall’opinione pubblica italiana, il governo Italiano, da lungo tempo al servizio dello straniero, non sembra intenzionato a uscire dall’UE e dall’euro, che è diventata una camicia di forza, gli italiani non possono nemmeno fare i referendum sui trattati europei come gli inglesi, perché l’Italia ha perso la guerra e non è uno stato sovrano. L’Italia è terra di dominio straniero  (Tra le fonti: Thomas Fazi).

La televisione italiana, che fa tante interviste insulse ed è ancora europeista, dovrebbe chiedere, approfonditamente, al candidato repubblicano alla presidenza Usa, Donald Trump, perché è contrario all’immigrazione, e dovrebbe chiedere al sindaco di Londra perché è a favore dell’Uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea; non lo fa per non svegliare i telespettatori e per lasciarli dormire, queste due persone potrebbero avere degli ottimi argomenti e non vogliono farli conoscere agli italiani.

Una bella notizia, Francia e Germania, i fratelli siamesi, forse si stanno staccando; in una recente conferenza stampa, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato al primo ministro israeliano, Netanyahu, che è impossibile creare oggi uno stato palestinese e ha contestato la proposta francese che vorrebbe, al riguardo, una conferenza di pace per la prossima estate a Parigi, nel caso di suo fallimento, il governo di Parigi riconoscerebbe lo stato di Palestina.

La Merkel, spaventata dal terrorismo islamico, d’accordo con Barak Obama, desidera preservare la sicurezza di Israele e auspica due stati per due popoli in pace; Netanyahu ha affermato che la proposta francese non spingerà i palestinesi a compromessi e ad abbandonare l’intransigenza che, con il terrorismo, mira a distruggere Israele, ha affermato che, al riguardo, sono meglio negoziati bilaterali tra israeliani e palestinesi, senza precondizioni.

Netanyahu ha detto che Israele deve essere trattato equamente dalle istituzioni europee (però non ha ricordato che l’informazione europea, la cultura europea e la chiesa, per lo più, fanno tifo per i palestinesi); ha affermato che Israele, in medio oriente, è lo scudo della civiltà occidentale. Angela Merkel sembra perciò decisa a fermare la minaccia terroristica, ha dichiarato che normalizzerà i rapporti con l’Iran solo dopo che questo abbia riconosciuto lo stato d’Israele (Mario Del Monte - Eunews 17/2/2016). 

ARGENTINA

In Argentina, il presidente Mauricio Macri sta smantellando lo stato sociale, salta il parlamento e governa con i decreti, ha messo sotto controllo i mezzi di comunicazione e ha abbassato le tasse alle industrie; amministratori delegati di grandi imprese internazionali fanno parte, come ministri e sottosegretari, del suo governo, dove prevalgono uomini delle banche J.P Morgan e della Deutsche Bank.

Macri vuole pagare i debiti esteri, contratti dalla dittatura con i fondi avvoltoi esteri, perciò pare che il Fondo Monetario Internazionale abbia preso il controllo del paese; il governo Macri ha abolito le imposte sulle esportazioni, il controllo sul cambio, i sussidi sull’energia elettrica, ha chiuso l’istituto centrale di statistica, licenziato impiegati pubblici e fatto licenziare quelli privati; ha fatto leggi repressive, ha posto un blocco ai salari.

Ha arrestato sindacalisti e politici; abbandonando il progetto d’integrazione latino americana, si è legato ai centri finanziari internazionali; ha sciolto gli organismi di difesa dei diritti umani, vuole occultare la memoria dei desaparecidos e chiudere gli organismo che la ricordano. Ha licenziato lavoratori dell’informazione e chiuso mezzi di comunicazione, licenziato lavoratori del settore della cultura, dopo il governo Kirchner, l’Argentina, curando gli interessi finanziari internazionali, sta tornando indietro (Marco Consolo).

ITALIA

In Italia, per fare cassa, si vuole varare l’ennesima riforma delle pensioni, non esiste solo il problema delle pensioni a capitalizzazione, a distribuzione e di reversibilità, ma, a causa dei privilegi favoriti dalla politica, invece di favorire un principio di eguaglianza e di solidarietà verso i più bisognosi, all’Inps esistono almeno dieci regimi pensionistici diversi, la maggior parte di essi sono privilegiati e alcuni molto privilegiati e a favore dei benestanti.

L’Inps gestisce assistenza e previdenza, però nemmeno la prima obbedisce sempre a criteri di equità, per i dipendenti pubblici, confluiti recentemente nella gestione Inps,  lo stato non ha versato  i contributi arretrati, perciò la gestione Inps è passata da attiva in passiva; comunque, nel DNA della previdenza pubblica esiste naturalmente un principio mutualistico, che nessuno potrà abolire e che fa sì che nessuno riceve quello che versa, ma, anche così, dovrebbe essere impedito di favorire i ricchi e le alte pensioni.

Questo principio mutualistico si riconosce dal fatto che alcuni muoiono appena andati in pensione mentre altri dopo molti anni, quindi, le prestazioni dell’Inps, tolte le spese di gestione, non possono mai corrispondere ai contributi versati. Altro dato interessante, storicamente le pensioni, pubbliche e private, sono nate a capitalizzazione con delle riserve matematiche, non per scelta ideologica,  ma poi, a causa d’inflazione, guerre, errati investimenti delle riserve, speculazioni, si sono trasformate a ripartizione e non si può fare niente per  tornare indietro; la previdenza privata vuole far rinascere quelle a capitalizzazione, ma anche le sue pensioni sono destinate a trasformarsi a ripartizione, se le assicurazioni private non falliscono prima.

Sarebbe stata ottima cosa una riforma, una volta per tutte, che mettesse un tetto alle pensioni, con il cumulo delle varie pensioni e di quella di reversibilità, a 4.000 euro il mese, varando con il risparmio il reddito minimo di cittadinanza e aumentando le pensioni minime e più basse, ne avrebbe guadagnato produzione e occupazione; ma lo stato non può tradire i suoi amici privilegiati perché li ha autorizzati anche a evadere le tasse.

L’inflazione riduce gli accantonamenti liquidi o riserve e riduce il debito dello stato, trasferisce ricchezza dai creditori ai debitori, è tollerata solo se i salari sono indicizzati ai prezzi; è da insensati come fa la UE, bloccare i salari e auspicare l’inflazione, la deflazione è un sintomo di una malattia che si chiama domanda debole, causata da un’economia in recessione, mentre l’inflazione, di solito, è associata allo sviluppo.

L’alto reddito pro capite medio e l’alta domanda sono associati agli alti salari. L’inflazione è determinata dal deficit di bilancio e dall’attivo della bilancia valutaria, per l’UE quella annua non dovrebbe essere superiore al 2%, però, anche così, con la bassa remunerazione dei risparmi, se ne ha una svalutazione, oltre che dei salari, anche dei risparmi e delle riserve liquide di banche e assicurazioni.

A proposito dell’aumento della durata media della vita, che ha fornito il pretesto per tante riforme pensionistiche, è da ricordare che la speranza di vita è diversa nei vari lavori e nelle varie condizioni di salute e che, per introdurre reddito di cittadinanza e per aumentare le pensioni minime o più basse, per realizzare uno stato sociale, invece di guardare ai contributi versati, sarebbe meglio fiscalizzare questi contributi. I privilegiati sono sempre contro le riforme sociali che toccano le loro tasche.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (15/2/2016)

ITALIA

Considerato che il signoraggio monetario produce utili, quando si afferma che i bilanci delle grandi banche italiane sono solidi, sarebbe utile precisare quanto del loro utile d’esercizio derivi dalla gestione dei crediti commerciali, quanto dagli impieghi speculativi o finanziari e quanto dalla loro partecipazione al capitale della Banca Centrale. Attualmente però, la Banca d’Italia partecipa al capitale della BCE, delegata alla creazione di liquidità monetaria, ricevendone utili poi distribuiti alle banche partecipanti al suo capitale.

Si sa che la creazione di moneta produce reddito per le banche centrali, però, se lo stato fosse sovrano, abolendo la banca centrale, che è privata e appartiene a banche, stampando direttamente i soldi, secondo le sue necessità ma senza favorire l’inflazione, con il signoraggio monetario degli stati sovrani, risparmierebbe molti soldi e ridurrebbe il debito pubblico; invece ha preferito arricchire i bilanci delle banche partecipanti e i loro soci partecipanti primari, che sono spesso anche prestanomi di personaggi occulti.

La borsa di tutti i paesi, a causa della crisi di fiducia verso le banche e la borsa stessa, è colpita da ondate speculative al ribasso che coinvolgono anche i piccoli risparmiatori, la cosa strana è che ne sono colpite banche sane e banche in difficoltà; bisogna sapere che in borsa i grandi investitori fanno acquisti secondo algoritmi matematici che colpiscono indistintamente, in ogni settore economico, imprese sane e imprese malate. Tuttavia, le aziende sane che distribuiscono utili, poi troveranno gradualmente, per le loro azioni, acquirenti definitivi a quotazioni più consone agli utili distribuiti.

Bisogna abolire Equitalia, il suo amministratore delegato, Ernesto Ruffini, fornisce dati allarmanti sullo stato delle riscossioni fiscali che Equitalia gestisce per conto di Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, ecc. Equitalia dovrebbe recuperare 1.058 miliardi di euro, ma di questi, 217 miliardi iscritti a ruolo sono stati cancellati dagli enti creditori, per vizi ed errori grossolani; 300 miliardi non possono essere riscossi perché i debitori sono spesso defunti e le cartelle pazze arrivano a bambini loro eredi.

305 miliardi non possono più essere riscossi perché i relativi atti esecutivi sono stati emessi contro piccole imprese che non esistono più; relativamente a 28 miliardi, i contribuenti hanno sospeso i pagamenti a causa dei vizi di forma e di sostanza delle cartelle esattoriali, perciò tanti crediti vantati non sono recuperabili. Ci sono imposte già pagate per le quale Equitalia emette cartelle per il recupero; oltre al caos di Equitalia, anche la campagna televisiva, le direttive del ministero delle finanze e i suoi spot contro gli evasori, che esercitano pressioni anche sugli enti impositori, hanno indirettamente portato a questa situazione (fonte: Blog di Grillo).

ISLAM

Diversi paesi arabi hanno usato i proventi del petrolio per armarsi e per favorire, con i loro investimenti all’estero, la loro penetrazione economica e politica in occidente; ora però, con il calo della quotazione del petrolio, per continuare il riarmo e le loro guerre, i fondi sovrani o d’investimento arabi stanno disinvestendo in borsa e queste grandi vendite hanno provocato l’attuale crollo delle quotazioni delle azioni delle grandi società in borsa.

Dalla metà dell’ottocento, la Francia, antisemita prima del nazismo, persegue una politica euroaraba, nel 1973 fatta da essa adottare anche dalla Comunità Europea; Napoleone III si dichiarava imperatore dei musulmani e privilegiava i rapporti con i musulmani rispetto a quelli con le minoranze cristiane dei paesi arabi, poi Vaticano e altri paesi europei hanno fatto lo stesso, oggi l’Unione Europea persegue la stessa politica. Anche la Gran Bretagna delle superlogge oligarchiche sovranazionali, per il petrolio e, in generale, per l’interesse, ha assecondato l’Islam; l’Italia ha cercato di inserirsi, con vari governi, nella partita, ma è stata spesso placcata dai suoi grandi alleati europei, però ha un robusto commercio estero con questi paesi.

Dalla fine della seconda guerra mondiale e della decolonizzazione, la politica europea verso l’Islam è improntata solo agli interessi economici e non ai principi di giustizia. Il governo Vichy era fatto, come il nazismo, di filo islamici antisemiti, contingenti arabi avevano combattuto per i nazisti; il Mufti di Gerusalemme, Husseini, rappresentante palestinese dei fratelli musulmani, era stato alleato di Hitler e fu sottratto dalla Francia al tribunale di Norimberga, si stabilì al Cairo, dove, come in Siria,  erano anche ospitati criminali nazisti convertiti all’Islam, dal Cairo spingeva la Francia a una politica contro Israele.

Nel 1967 la vittoria di Israele contro i paesi arabi determinò una violenta reazione da parte di De Gaulle, perciò nel 1969 l’OLP aprì una sua rappresentanza a Parigi, che aveva già ospitato antifascisti italiani e, dopo la seconda guerra mondiale, terroristi comunisti italiani; nel 1973 Israele raggiunse un’altra vittoria sui paesi arabi e perciò la lega araba decretò l’embargo petrolifero contro l’Europa  che ne fece aumentare il prezzo, per farlo revocare, i paesi europei riconobbero l’OLP e l’autorità di Arafat.

Il progetto euro-arabo era sostenuto dalle più alte autorità della Comunità Europea, riguardava petrolio, commercio, armi, emigrazione, l’appoggio contro Israele, la legittimazione del terrorismo dell’OLP e il sostegno alla causa palestinese; questo progetto fu sostenuto da Francia e Germania,  l’Islamizzazione dell’Europa doveva favorire anche la fine dei nazionalismi europei, nel 2005 in Europa si vararono leggi contro l’islamofobia.

Da allora l’Unione Europea e la sua informazione hanno contribuito a costruire un’immagine disumana di Israele, che fu diffamano e rimpiazzato, nel cuore degli europei, con la Palestina; i cristiani di Palestina accusavano l’Europa di favorire l’ostilità dei musulmani contro di loro e fuggivano; le chiese arabo cristiane, anche per timore e opportunismo, erano antisemite. Oggi l’islamizzazione dell’Europa è finanziata anche dalle autorità europee.

Dal punto di vista ideologico, l’Islam ha trasformato i profeti ebraici in profeti musulmani e afferma che, nel giorno del giudizio, il cristianesimo sarà distrutto e in Europa sarà instaurato l’Islamismo. l’Islam nega la storia del giudaismo e del cristianesimo, vuole purificare il cristianesimo dalle radici giudaiche e collegarlo all’Islam; dal punto di vista degli antisemiti tedeschi, sembra la rivincita del nazismo.

Nella preparazione della costituzione europea, la polemica sulle radici giudaico-cristiane dell’Europa, nasceva dal desiderio di riconoscere anche il contributo della filosofia greca, delle idee liberali e dell’Islam, che si volevano omettere; ad ogni modo oggi l’Islam, con le sue preghiere, vieta l’assimilazione dell’Islam da parte di altre culture, per l’Islam, cancellare la cultura giudaico-cristiana prelude all’instaurazione della sharia, già in atto in alcuni paesi europei.

L’Islam afferma che la cultura europea è tributaria di quella araba e nega la derivazione del cristianesimo dal giudaismo, i cristiani palestinesi hanno sognato di liberarsi dalla dhimmitudine o discriminazione araba e oggi, a causa della politica europea, sono costretti a fingere e ad appoggiare l’antisemitismo islamico. Già dopo la prima guerra mondiale, fecero capire che la loro sicurezza risiedeva nella difesa della causa araba; d’altra parte, fin dal 1860 la Francia, contro il sionismo, voleva unire cristiani e musulmani, ora però l’Europa, dopo la Shoa, sembra desiderare la distruzione di Israele.

Anche la chiesa d’oriente è animata da un antisionismo tradizionale, al concilio Vaticano II vescovi arabi chiesero di mantenere, nella liturgia e negli insegnamenti cristiani, il passo che ricordava l’infamia degli ebrei, oggi, in cambio della sicurezza dal terrorismo e del commercio, hanno chiesto il riconoscimento della Palestina. E’ da ricordare che n[N1] ei paesi musulmani il sostegno a Israele comporta la pena di morte e perciò anche i cristiani d’oriente sono costretti a essere antisemiti.

Nel 1973 l’Europa, protesa verso l’Islam e contro la vittoria militare di Israele, aveva proibito il sorvolo del suo territorio agli aerei militari americani che portavano rifornimenti a Israele e il cancelliere tedesco aveva impedito l’uso delle basi Nato in Germania; l’embargo petrolifero arabo doveva servire a costringere l’Europa a una politica filoaraba; Pompidou e Brandt facevano pressioni su Israele perché si ritirassero dai territori occupati ed esercitavano pressioni sugli Usa perché si allontanassero da Israele.

Nel 1983 il ministro degli esteri tedesco, Genscher, definì la politica anti israeliana della CEE come il fondamento della cooperazione euroaraba. da allora, le sanzioni della UE contro Israele sono aumentate; la richiesta araba di giustizia implica la distruzione di Israele e, con l’avvento del califfato, sono aumentate le pressioni sull’Europa, mentre l’Europa si è prodigata a riconoscere la Palestina,  a boicottare i prodotti agricoli di Israele, a demonizzare Israele e ad alimentare il vittimismo palestinese.

Le autorità religiose e politiche islamiche non hanno ripudiato la jihad, legittimata dal Corano e dagli hadith, perciò, ancora adesso, le relazioni tra musulmani e cristiani sono regolare da un codice di guerra che sancisce un armistizio o pace temporanea, che prevede la costruzione di moschee e l’immigrazione, però la sharia non accetta chi si oppone alla religione islamica. Contro Israele ci sono finanziamenti, propaganda e boicottaggio agricolo, l’Europa vuole assecondare il disegno dell’Islam, non critica il terrorismo che colpisce anche Israele, questo terrorismo è finanziato anche dall’Europa e Israele è criticato anche quando si difende da esso.

Gli attentati di Parigi, pur vicina, per interesse, al mondo arabo, si giustificano per la sua laicità, per  la sua contestazione della sharia, per la sua opposizione alla costruzione di moschee, al velo islamico, all’immigrazione, per le sue pubblicazioni blasfeme e per la sua partecipazione alle guerre  contro l’Islam in Africa e in Siria; non basta che i governi europei abbiano boicottato Israele, e varato, per compiacere l’Islam e in nome del multiculturalismo, leggi liberticide, fatto leggi contro l’islamofobia e riconosciuto lo stato palestinese.

Dalle metà dell’ottocento la Francia si era dichiarata potenza protettrice dei musulmani, anche contro gli ebrei, nel 1905, contro il sionismo, voleva un’alleanza tra musulmani e cristiani, questa politica continuò con il nazismo, con Petain e con la difesa della causa palestinese; Chirac era protettore di Arafat. Per compiacere l’Islam, l’Europa, con lo scopo di distruggere le vecchie culture europee e favorire la Sharia, ha difeso immigrazione e denazionalizzazione,.

Gli obiettivi dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica o OIC sono l’immigrazione, la lotta contro l’islamofobia, l’insegnamento dell’Islam, le scuole islamiche, l’antisionismo, e il multiculturalismo, con il riconoscimento di una giurisdizione separata e della sharia; l’Unione Europea non ha fatto altro che adeguarsi a questo piano. L’incoraggiamento all’immigrazione è venuto anche dal presidente della commissione europea Juncker e dalla cancelliera Merkel; nei secoli VI e VII, l’unità del Mediterraneo fu distrutta dall’immigrazione o invasione dei germani a nord e dall’immigrazione o invasione degli arabi islamizzati a sud.

La commissione europea, come il Vaticano, ha favorito la recente immigrazione islamica ed esercita il controllo sui media dei paesi UE, che avrebbero potuto criticarla, però il terrorismo sta  mettendo sull’avviso gli europei e sta facendo fare passi indietro a questa politica; la sinistra ha favorito l’islamismo, ma la destra e il rinascente nazionalismo potrebbe bloccarlo. Per gli arabi, gli europei sono miscredenti e la guerra santa serve alla loro islamizzazione; comunque, l’America ha usato la jihad talebana in Afghanistan, contro i sovietici e ora l’Europa sostiene quella araba palestinese contro Israele.

Il fatto è che l’Isis vuole restaurare il califfato, unire l’umma e islamizzare l’Europa, lo fa alimentando attentati, conflitti politici, crisi petrolifere, crisi economiche e infiltrandola con l’immigrazione, come fece con l’impero bizantino. Per gli arabi, l’islamizzazione è un obbligo coranico, nel medioevo, con la jihad, gli arabi hanno devastato le coste del mediterraneo e islamizzato in parte l’Europa; allora la legge islamica, mai mutata, proibiva al dhimmi di difendersi dalle aggressioni di un musulmano, pena la morte, il giudice musulmano rifiutava di fare giustizia a un cristiano contro un musulmano, perché il miscredente aveva sempre torto; lo prevede la legge islamica e in certi paesi arabi è ancora così.

Oggi sembra che la legge italiana e i tribunali italiani, assecondando indirettamente le mire espansionistiche islamiche, proibiscano agli italiani di difendersi efficacemente; per l’Islam, il miscredente, difendendosi durante la jihad, trasgredisce la volontà di Allah, perciò gli israeliani non si dovrebbero difendere dai palestinesi. In generale, gli arabi attribuiscono all’occidente la colpa di aver restaurato lo stato d’Israele che, in realtà, fu riconosciuto dalla Società delle Nazioni, già prima della Shoah (fonte: Bat Ye’or - Informazione Corretta).

All’attenzione dei solidaristi! Libano e Giordania hanno accolto 1,5 milioni di profughi siriani, mentre i paesi del golfo, con l’Arabia in testa, anche se basano la loro economia sui lavoratori stranieri, ne hanno accolti molto pochi; tra questi lavoratori ci sono anche siriani, ai quali hanno consentito il ricongiungimento con i familiari. Del resto, i paesi del golfo non avevano accettato nemmeno i profughi palestinesi, che nel 1951 costituivano la maggioranza dei rifugiati del mondo, però questi furono accolti in Libano e Giordania; gli stati del golfo finanziano la guerra contro Assad e assistono i profughi, ma fuori dei loro confini (fonte: Progetto Dreyfus).

La televisione ci bombarda di servizi sulla morte del giovane italiano Giulio Regeni, corrispondente in Egitto del Manifesto e vicino al mondo arabo, descritto come persona mite; però, secondo alcune voci, potrebbe anche essere stato una spia giustiziata dalla polizia egiziana o da membri della fratellanza musulmana; ad ogni modo, l’informazione non può fare della faccenda il processo in anticipo, anche se non si sa se riusciremo mai a conoscere la verità.

Tra i paesi arabi esistono stati falliti, dove regna la guerra civile, dittature islamiche, monarchiche o militari, e false democrazie, dove si tengono le elezioni, anche se spesso truccate; in Egitto, Mubarak fu abbattuto da una rivoluzione, dall’informazione definita democratica, e poi, con brogli elettorali, presero il potere i fratelli musulmani, eliminati con un colpo di stato del generale Al Sisi. La nostra informazione condannò l’allontanamento dal potere e l’imprigionamento di Morsi, capo dei fratelli musulmani.

I fratelli musulmani governano con Hamas a Gaza, dove Al Sisi distrugge i tunnel sotterranei che portano armi e terroristi verso Israele; l’Ideologia dei fratelli musulmani è simile a quella di Isis/Daesh e di Al Qaeda, infatti, sono contro democrazia, tolleranza religiosa, laicità, occidente e Israele; sono contigui con il terrorismo e uccidono o fanno fuggire dall’Egitto i cristiani-copti. Vista la crisi libica, la nostra informazione, con i suoi servizi, anche se nel paese esistono corruzione e abusi della polizia, non può contribuire all’indebolimento del governo di Al Sisi, per far crollare il suo regime e favorire l’avvento dei fratelli musulmani (fonte: Ugo Volli - Informazione Corretta - 8/2/2016).

EUROPA

La Gran Bretagna ha il Commonwealth e la Francia ha la Comunità Finanziaria Africana, dotata di una sua moneta, la quale riunisce 14 paesi francofoni d’Africa; questa è tenuta a una solidarietà obbligatoria verso la Francia, infatti, questi paesi non possono uscire dall’organizzazione, finanziano la campagna elettorale dei politici francesi e devono depositare l’85% delle loro riserve in Francia, se poi devono prenderle in prestito, devono pagare interessi.

La Francia ha diritto di prelazione all’acquisto delle loro materie prime, negli appalti pubblici devono essere favorite le imprese francesi, rifiutando offerte più convenienti di altri paesi come la Cina, che accetta in pagamento anche le loro materie prime; perciò, in Costa d’Avorio aziende francesi gestiscono infrastrutture, commercio, edilizia e agricoltura. Il neocolonialismo costa molto meno del colonialismo, che spendeva molto in spese d’occupazione, mentre esso si limita a controllare solo i governi collaborazionisti locali (Nexus n.120).

Alcune banche centrali, come la BCE, hanno imposto interessi negativi sui depositi delle banche commerciali presso di loro, ma ora, per favorire i consumi e la ripresa economica, stanno pensando di applicare interessi negativi anche sui depositi delle banche commerciali; però temono che tanti, in tale ipotesi, preferiranno tenere i soldi in contante, perciò la Svezia ha pensato di abolire il contante, infatti, nel paese si leggono cartelli con scritto: “Non si accetta contante!” (Nexus n.120). 

Gli Usa sono nati con la colonizzazione e l’immigrazione europea e in Usa esistono trenta milioni d’italiani che lo fanno sentire, contemporaneamente, un paese dominatore ma non troppo estraneo agli italiani; la Russia, paese plurietnico, abitato da 183 etnie, europee e asiatiche, è attratta fortemente dall’Europa occidentale e ha sfidato gli Usa sul piano monetario, politico e militare, poi è stata costretta ad accordarsi con la Cina, paese emergente.

Oggi i russi affermano che il colpo di stato in Ucraina è stato organizzato dagli Usa ed è stato appoggiato dalla Germania per isolare la Russia e arrivare alle sue frontiere, a causa delle sanzioni per la guerra in Ucraina, affermano che è ricominciata la guerra fredda; però la Russia, anche con la crisi petrolifera, sembra essersi militarmente rafforzata e il suo intervento aereo in Siria sembra più efficace di quello americano.

Non è vero, come afferma l’informazione occidentale, che i bombardamenti russi facciano più vittime civili di quelli americani, il fatto è che la Russia combatte contemporaneamente l’Isis e i nemici armati di Assad, entrambi sostenuti da alcuni paesi arabi alleati degli Usa; perciò, grazie alla nostra “informazione democratica”, che perde lettori e telespettatori, tanti non hanno ancora capito chi appoggia veramente Isis/Daesh.

Anche se il suo governo non è veramente democratico, come non lo è quello italiano, esiste una campagna propagandistica contro Putin, coordinata da un centro specializzato del Nuovo Ordine Mondiale; infatti Putin, senza prove, è accusato di aggressione all’Ucraina, omicidi politici e sterminata ricchezza. Il tribunale penale internazionale ha aperto anche un’indagine sulla sua responsabilità nella guerra di Georgia dell’8/8/2008; se questo tribunale è indipendente, dovrebbe aprire altre indagini sulle guerre promosse dalla Nato, ma non sarà così.

La nostra informazione, ben spalleggiata e finanziata, a scopo propagandistico, lancia sempre accuse e condanne senza prove, tra l’altro, accusa Putin, che in Siria sta facendo arretrare Daesh, di bombardare i civili, come se la Nato non lo faccia; perciò Usa, Arabia e Turchia, per aiutare gli oppositori di Assad e quindi anche Daesh, hanno annunciato l’invio di truppe; vogliono fermare la Russia e Assad, prima che distruggano Daesh, che in parte si è ritirato e si è rifugiato in Libia.

Intanto i negoziati di pace di Ginevra si sono arenati, il fronte contro Assad chiede che, per riprendere il negoziato, la Russia deve prima andarsene dalla Siria; però la Russia è l’unico paese straniero che si trova legittimamente nel paese, perché chiamato dal governo in carica a Damasco; se non si ritirerà, probabilmente l’occidente alimenterà una guerra contro la Russia, in Ucraina e nel Baltico, dove, secondo la Russia, la Nato sta preparando una provocazione contro la Russia (fonte: Giulietto Chiesa).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (10/2/2016)

ITALIA

Secondo l’Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre, l’80% dei prestiti erogati dalle banche italiane a favore delle imprese, va alle grandi imprese, questi affidati privilegiati, poiché sono amici della politica, sono spesso anche nei consigli d’amministrazione delle banche; essi provocano il 78% delle sofferenze bancarie, sono una tipologia delle sofferenze private che hanno colpito soprattutto Usa e Germania.

Il possesso di BTP da parte delle banche, detenuti anche per ragioni di liquidità, non ha generato sofferenze perché l’Italia, contro l’opinione tedesca, che guida l’Unione Europea, e dei mercati, non è andata in default, mentre il credito immobiliare alle famiglie ha generato sofferenze riassorbibili con la ripresa economica, se la speculazione non metterà prima le mani su questi crediti. I titoli di stato nel portafoglio delle banche, che l’Unione Europea vorrebbe ridurre, sono rinnovati  regolarmente alle scadenza, rispetto all’Europa settentrionale, hanno un buon rendimento per le banche e sono uno strumento utile a garantire la liquidità delle banche.

Se l’Italia avesse una sua moneta da svalutare quando la bilancia valutaria è passiva, finirebbe la crisi e una maggiore inflazione, determinata dal deficit di bilancio e dal conseguente aumento di liquidità, permetterebbe di ridistribuire redditi dai creditori ai debitori e, a tale scopo, avrebbe più effetti di un’imposta patrimoniale e di un’imposta progressiva. Ciò malgrado, la Germania vuole la riduzione dei BTP nei portafogli delle banche italiane e la sua svalutazione, perché afferma che l’Italia è a rischio default.

E’ il vecchio mantra delle società di rating che si sono accanite, per favorire la speculazione, contro l’Italia, ma l’Italia non è ancora fallita, perché gli italiani comprano i suoi titoli di stato e la sua bilancia commerciale è attiva; la Germania vuole la rovina dell’Italia e vuole dominare l’Europa, vuole la rivincita sulle due guerre mondiali da essa perdute. Con l’aiuto delle superlogge  con base a Londra, ha ottenuto riunificazione e riduzione del debito estero, per avere il benestare Usa, si è accollato buona parte del debito americano in derivati e, solidarizzando con l’Ucraina, l’Islam e i nemici di Assad, ha isolato politicamente, economicamente e militarmente, ma non da un  punto di vista energetico, la Russia; con le eccedenza commerciali, come hanno sempre fatto le grandi potenze, ha comprato politici e informazione dei vari paesi dell’Unione Europea. La politica di penetrazione tedesca è stata indirettamente pagata anche dall’Italia.

La Germania ha lanciato il suo affondo contro l’Italia, non vuole una politica solidale europea, non gli eurobond, non la condivisione del rischio bancario, non vuole fondi di garanzia interbancari, non vuole più salvataggi bancari a spese dello stato, come anche essa ha già fatto in passato; vuole la riduzione del rischio sovrano, cioè dei BTP detenuti dalle banche; afferma di temere il default dell’Italia causato dal suo debito pubblico. Secondo questo suo disegno, le banche italiane dovrebbero vendere i titoli dello stato a  un prezzo svalutato, facendo un regalo alla speculazione e rimettendoci economicamente; poi dovrebbero ricapitalizzarsi aumentando il capitale sociale, mentre parte del risparmio privato italiano sarebbe distrutto, così aumenterebbero austerità, recessione e sofferenze bancarie.

Il governo italiano si ostina ad andare a prendere gli immigrati, però, eliminata Schengen, senza solidarietà europea, anche l’uso dei flussi migratori verso l’Italia, serve a indebolirla. L’Italia, spinta dal Vaticano e da settori della sinistra, continua ad andare a prendere immigrati e perciò, a causa di ciò, potrà implodere; in tale situazione, le banche italiane ridurranno ancora di più gli impieghi a favore delle imprese  e poi finiranno nelle mani delle banche dell’Europa settentrionale.

Sono stati una follia  l’euro, i vincoli di bilancio europei, il bail in e  l’accettazione del rifiuto tedesco al fondo di garanzia per le banche; conquistare e tenere un paese con la finanza e con gli agenti delle logge oligarchiche dislocati all’estero è più facile che farlo con le armi. Dal tempo dell’unità italiana, la classe dirigente nazionale, politica ed economica, monarchica o repubblicana, con il benestare dello straniero, ha cooptato, fino adesso, la mafia al governo del paese; ma questo è accaduto anche in altri paesi, anche se i nostri giornalisti d’influenza, collaborazionisti al soldo dello straniero, vogliono far credere il contrario.

Come previsto dalla costituzione italiana, l’Italia, diversamente dagli altri paesi europei dell’Unione, vincitori della seconda guerra mondiale, non ha potuto fare i referendum sui trattati europei, perché gli stati senza sovranità non fanno i referendum sui trattati chi li riguardano. L’Italia ha dovuto anche mettere sotto il controllo della Nato, basi militari, servizi segreti, forze armate e forze di polizia, poi ha condiviso la tesi che solo gli stati comunisti dell’est europeo erano stati fantoccio.

Se si supera il dogma e la fede nell’Europa e nell’euro, si può andare alla rottura con l’eurozona, perché  l’euro è diventata una gabbia, bisogna tornare alla sovranità nazionale, monetaria, parlamentare e popolare, altrimenti la crisi è irrisolvibile, in questa situazione, il debito pubblico e la disoccupazione non si possono ridurre; con la politica dell’Unione Europea, la crisi delle banche e dell’economia in genere, non può che aumentare.

I ritardi e il malcostume d’italiani e politici italiani, amplificate dall’informazione per gettare gli italiani nella disperazione e aprire le porte alla speculazione e allo straniero, presentato come pieno di virtù, non giustificano le angherie dell’Europa che, favorendo la speculazione, mirano a smembrare e a far precipitare economicamente e politicamente l’Italia; le statistiche con la graduatoria dei paesi più corrotti sono false e mirano solo a distruggere l’Italia e a impossessarsi del suo immenso tesoro artistico mobile, come si è sempre fatto in guerra, gli speculatori privati sono pronti a rilevarlo.

Come un gufo mortale, la commissione europea  ha affermato che, dopo il bail in, il debito italiano sarà ad alto rischio per l’anno 2017; la Germania lavora sapendo di avere come alleati i mercati e le società di rating, però, a volte, gli Usa  dimostrano un po’ di considerazione per l’Italia; dagli Usa arrivano anche elogi per la nostra intelligence, per le nostre truppe all’estero, per la nostra industria civile e militare e, sconsolati, alcuni americani affermano che l’Italia è meglio dell’Europa; l’Italia è disistimata in Europa settentrionale e ammirata nel resto del mondo.

Però l’Italia non è un paese sovrano, gli ultimi governi italiani sono stati di emanazione europea, speriamo che ora Renzi sia capace di reagire veramente e non solo a parole, è probabile che, sulle mire tedesche, i servizi segreti russi abbiano informato quelli italiani che hanno poi informato quelli americani; Lega e M5S, tenendo ferma la loro politica, dovrebbero sostenere Renzi contro l’Europa, anche Berlusconi sa che è stato sbeffeggiato dall’Europa; Renzi deve dimostrare  di non essere a capo di un governo fantoccio della Germania (tra le fonti: Leonardo Mazzei).

L’Unione Europea è nata per difendere l’agricoltura francese, l’industria tedesca, la finanza internazionale e per calpestare l’Italia, aveva stabilito che l’Italia non poteva produrre il latte che consumava, ha stabilito che l’Italia non può produrre vino Tocai, perché già prodotto in un paese dell’est, che i pomodori con il marchio San Marzano e il parmigiano si possono produrre anche negli altri paesi europei, che le sostanze chimiche vietate dall’Italia in agricoltura, si possono usare nell’Europa dell’est e poi l’Italia non può impedire l’importazione, da questi paesi, della relativa produzione agricola. 

La legge e il regolamento parlamentare dovrebbe prevedere il vincolo di mandato per i parlamentari, lasciandoli liberi di votare nelle materie estranee al programma del loro partito, mentre chi cambia partito, deve essere espulso dal parlamento; il discorso riguarda anche le unioni civili, per chi cambia partito, le penalizzazioni previste dal M5S non basteranno a frenare i cambi di casacca, già adesso, chi lo fa riceve un bonus maggiore della penalità prevista dal M5S, il parlamento è un grande supermercato.

EUROPA

In Unione europea c’è un deficit di democrazia, un governo di tecnici e burocrati, poco esperti ma, come il nostro ministro Padoan, che nega la speculazione contro l’Italia,  obbedienti ai mercati, vanno contro gli interessi degli stati e del popolo; i poteri economici hanno sempre cercato di contenere la democrazia, ritenendo il popolo non all’altezza dei compiti del governo, anche esercitato a mezzo dei suoi rappresentanti; ritengono che la democrazia è una minaccia perché produce rivendicazioni a getto continuo, mentre quei poteri non vogliono cambiare nulla, perché i loro interessi sono già salvaguardati dall’attuale assetto politico ed economico.

Eppure anche la massoneria, come la chiesa  e i partiti, sono nati a difesa del popolo, ma poi, con il tempo, per i loro interessi economici e di potere, si sono spostati progressivamente sempre più a destra. L’Unione Europea non è una confederazione di stati, ma è nata come un cartello economico la cui politica è prestabilita e perciò non si può cambiare; tecnici e burocrati europei si muovono nell’ambito di regole o norme calate dall’alto, ignorando i problemi sociali, perciò le crisi umanitarie  e il problema dell’immigrazione non si possono affrontare e così la democrazia è minata.

Queste norme seguono anche, ma sembra contraddittorio, l’indirizzo del neoliberismo e della deregolamentazione, che hanno messo fine alla pianificazione dirigista attuata dai paesi comunisti e da tutte le grandi imprese, senza considerare che la libera circolazione delle merci non ha fatto altro che favorire l’inquinamento. Le democrazie sono nate trasferendo poteri dall’alto al basso, ma l’Unione Europea non è nata così, le sue intromissioni sulla la moneta unica, sulle crisi bancarie, sui tassi d’interesse e sui bilanci degli stati, hanno annichilito i parlamenti nazionali, mentre quello europeo, per definizione, non conta nulla; in  Europa politici e dirigenti non rispondono al popolo o ai parlamenti nazionali, mentre il parlamento europeo eletto non conta.

Non si può fare un mercato unico senza una politica comune del sociale, del lavoro, dell’ambiente, del welfare, dell’istruzione, degli esteri, della difesa e del fisco; il capitale fugge da un  paese europeo all’altro, richiamato dai paradisi fiscali europei. Il fatto è che l’Unione Europea è controllata dai poteri economici e finanziari, perciò le banche fallite dell’Europa settentrionale hanno voluto essere salvate dai governi, mentre la BCE non ha i poteri d’intervento della Federal Reserve; perciò potremmo andare incontro alla bancarotta degli stati e alla fine dell’Unione.

L’euro è stato un disastro ma per uscirne, per evitare maggiori disastri, bisogna avere un piano preparato per tempo, se si uscisse dall’euro, tanti paesi svaluterebbero la loro moneta, perciò, prima di tale evento, i loro capitali fuggirebbero all’estero; la Germania rivaluterebbe e finirebbero le sue eccedenze commerciali, poi entrerebbe  in crisi anche essa e l’Unione si disintegrerebbe. Bisogna creare un’identità europea, perché la nazione europea potrebbe nascere solo tra due secoli, queste identità si crea solo rispettando la sovranità del popolo, che ha delle aspettative, ma non ragiona solo con al pancia, come affermano i suoi detrattori.

L’identità europea non è l’impero europeo dominato dalla Germania che, con le sue eccedenze commerciali compra industrie, governi, giornali e politici di tutti i paesi, inseguendo, in maniera sotterranea, un suo disegno imperiale di rivincita. Oggi gli organismo europei non  rispondono ad alcun parlamento, ma solo a lor signori, e i politici del parlamento europeo non rispondono ai loro parlamenti nazionali; perciò, per questa mancanza di democrazia, la gente è arrabbiata, si sente gestita da entità aliene che non può controllare e che sono anche  incompetenti, ma sono obbedienti a un potere sotterraneo. Don Milani ha affermato che l’obbedienza non  è una virtù, ma la chiesa che, come il fascismo, ha sempre invitato all’obbedienza, non concorda.

Perciò i mandati elettorali dei parlamentari nazionali, anche con le costituzioni dei singoli paesi, peraltro disattese, sono impossibili da adempire; per affrontare i problemi comuni, dovrebbe nascere un movimento paneuropeo capace di far nasce un vero parlamento europeo sovrano; li, grazie al dibattito, si potrebbero individuare soluzioni ai problemi degli stati, per  poi coinvolgere i parlamenti nazionali.

Per favorire la nascita di una confederazione europea, in Unione Europea dovrebbe nascere un’assemblea costituente e una costituzione democratica europea, che riconosca che gli stati partecipanti sono uguali e hanno gli stessi diritti, anche per coordinare le riforme interne agli stati; così come stanno le cose, l’Europa si sta disintegrando e non durerà molti anni, con la sua disintegrazione, rinasceranno le monete nazionali.

Le discutibili riforme e i sacrifici fatti per l’Europa, in nome dell’Europa o perché l’Europa ce le chiede, presentate così dai governi per farle approvare dai legislatori nazionali e per ottenere il consenso dei cittadini, hanno distrutto la fede dei cittadini europei nella stessa idea di Europa Unita; questa Europa serve solo a quelli che mangiano grazie ad essa,  cioè politici e burocrati europei, spalleggiati da politici e informazione nazionale, che perciò la difendono (tra le fonti: Yanis Varoufakis).

ISLAM

Per arrestare la marcia di Isis/Daesh in Libia, il 2.2.2016 a Roma si sono riuniti 24 paesi, tra essi c’erano la Turchia e l’Arabia, legate al califfato, mentre il Qatar sostiene, in funzione anti Isis, la Fratellanza Musulmana, mentre gli Usa sostengono il gruppo Al Nusra di Al Qaeda; alla riunione mancavano russi e cinesi, che gli americani vogliono contenere. In Siria, i bombardamenti americani contro l’Isis sono stati inferiori a quelli svolti dai russi, perciò il califfo Baghdadi ha perso molto territorio, ma controlla ancora città importanti.

La Turchia ha sostenuto il califfato, in funzione anticurda e antirussa e pare, usando la religione, voglia ricostituire l’impero turco, cominciando ad annettersi la parte della Siria abitata da turcomanni; l’Arabia vuole distruggere i regimi sciiti di Siria e Iran e bombarda gli sciiti dello Yemen. Gli Usa vorrebbero staccarsi un po’ dall’Arabia e usare l’Iran contro l’Isis, però in Siria hanno addestrato membri della Fratellanza Musulmana che poi sono passati, con le armi, dalla parte dell’Isis.

Per combattere efficacemente l’Isis, occorrerebbe ridefinire un nuovo rapporto tra Nato e Russia, abbandonando le sanzioni contro la stessa, la Libia è divisa tre fazioni tra loro rivali, che non desiderano un governo unitario e uno stato unito e non desiderano nemmeno l’intervento della Nato; intanto Baghdadi si sa impossessando o sabotando i pozzi di petrolio; in Libia sono già arrivati 3.000 uomini dell’Isis, che usano il terrore per intimidire, anche con gli incentivi europei, la Turchia non ha interesse a fermare l’emigrazione islamica  verso l’Europa (fonte: Progetto Dreyfus).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (1/2/2016)

ITALIA

Pare che le sofferenze nette delle banche italiane siano di soli 88 miliardi di euro, sui 200 dichiarati, però le banche, per presentare un bilancio più florido (è un altro caso degli innumerevoli falsi in bilancio), spesso non hanno svalutato questi crediti; il credito immobiliare in sofferenza può essere in gran parte recuperato con i pignoramenti e la ripresa economica, perciò tante società finanziarie, per speculare, sono disposte a rilevare questi crediti con lo sconto del 75%, mentre i debitori dovranno pagare l’intero debito più gli interessi, però non pagherebbero i falliti, perché il fallimento è il sacrificio dei creditori.

Le sofferenze più difficili da rientrare sono i crediti corporate riservati alle grandi imprese amiche della politica, finanziate con favore e senza garanzie da manager bancari superpagati, spesso i grandi imprenditori finanziati sono anche nel consiglio di amministrazione delle stesse banche. In Italia, le grandi imprese sono spesso legate alla politica, alla mafia e alla chiesa e perciò sono finanziate abbondantemente dai manager d’oro delle banche.

Le sofferenze bancarie causate dalle piccole imprese dipendono anche da fatto che la pubblica amministrazione paga con grande ritardo i suoi fornitori; gli enti locali ricevono stanziamento dallo stato per alcuni opere, e forse, anche per ragioni burocratiche, non pagano subito i fornitori, tenendo il denaro stanziato in banca che produce interessi a loro favore. Di fronte all’inerzia della pubblica amministrazione, i piccoli imprenditori si difendono aumentando i prezzi, ma a volte pagano in grave ritardo le banche, alimentando le sofferenze bancarie.

Il controllo delle banche è in gran parte nelle mani delle fondazioni bancarie, i cui vertici sono nominati dalla politica, anche così si spiegano le loro difficoltà; dopo la crisi del 1929, le grandi banche furono nazionalizzate e perciò oggi le banche maggiori dovrebbero essere di nuovo nazionalizzate, mentre le altre banche, per assicurare loro solidità ed equilibrio di liquidità, dovrebbero essere private, ma specializzate nelle varie forme di credito.

La salute delle banche si misura dalla salute de loro conto economico, dal loro equilibrio di liquidità, garantito dai fondi di riserva obbligatori e di liquidità e dagli impieghi in titoli di stato, e la loro salute si misura anche dalla loro buona dotazione patrimoniale a garanzia dei creditori, costituita da capitale sociale e riserve obbligatori e facoltative. Tuttavia le banche, delle quali l’Europa chiede, con insistenza, la ricapitalizzazione, se sono ben gestite, non hanno bisogna di un grande capitale netto, perché, facendo intermediazione monetaria, lavorano con il denaro degli altri, devono solo curare l’equilibrio  economico e quello di liquidità.

Oggi le banche sono tutte private e controllano la Banca d’Italia che dovrebbe controllarle, però, non bisogna farsi illusioni, grazie alla politica, anche le banche pubbliche nazionalizzate sono capaci di fare favori agli amici. L’informazione continua a dare risalto alle voci allarmistiche dall’estero sul debito pubblico italiano, l’isterismo non disinteressato dei media è utile alla speculazione sull’Italia; più indebitati dell’Italia sono Cina e perciò c’è chi addebita a essa e non alla speculazione il calo della borsa, inoltre Usa e Giappone; per aiutare le banche tedesche con aiuti dello stato, ora il debito pubblico tedesco, in valore assoluto, è quasi pari a quello italiano.

Ad ogni modo, fino a che perdura un bilancio dello stato in deficit, questo debito pubblico è destinato ad aumentare, però, con la caduta dei tassi, dal punto di vista finanziario, il costo del debito pubblico scende gradualmente. Infatti, tenuto conto anche delle imposte sui titoli del debito pubblico, il suo costo annuale si sposta, all’incirca, dal 4% all’1% (i Bot sono il 30% della massa dei titoli del debito pubblico e non danno interessi), consentendo allo stato di risparmiare miliardi di euro.

Circa la sorte delle banche da risanare, i crediti in sofferenza ceduti possono essere occasioni di guadagno per amici privati; la fusione di banche fallite con banche sane, fatta con aiuti di stato, con agevolazioni fiscali, con la garanzia dello stato, con l’aiuto della cassa Depositi e Prestiti e con il fondo di garanzia interbancario, fondendo l’utile delle banche sane con le perdite delle banche malate, ha come risultato di azzerare l’utile delle banche che le assorbono, evitando di pagare allo stato imposte sugli utili e di pagare utili ai piccoli azionisti, chiamati parco buoi dalle banche.

Però questi piccoli azionisti sono risparmiatore come gli obbligazionisti, ordinari o subordinati; cioè, con la crisi di piccole banche, i grandi gruppi bancari, se lo vogliono, potrebbero acquistare piccole banche a costo zero, questa loro scelta dipende solo dallo sviluppo della loro rete in Italia e considerando che diverse banche stanno chiudendo sportelli e licenziando personale; però i dipendenti di banca, come quelli pubblici, sono più protetti dal licenziamento di quelli privati.

Ultima nota, come si è visto con l’inchiesta “mafia capitale” al comune di Roma, le cooperative sugli appalti rosse di sinistra, collaborano, piegando lo stato e gli enti locali alle loro esigenze, con quelle bianche della chiesa; ebbene, per lo più, le banche popolari locali sono cooperative di emanazione dei vescovi, mentre le altre cooperative, hanno per soci piccoli imprenditori legati alla sinistra politica; però, la politica di queste piccole banche, come delle grandi, non è decisa da chi ne sembra il rappresentante.

Contro la ridda di voci e proposte e l’assenza di controllo di Banca d’Italia e Consob, che hanno gettato sul lastrico borsistico le banche italiane, il ministro dell’economia Padoan ha raggiunto un accordo con la commissione europea, che prevede non una bad bank, ma tante bad bank quante sono le banche in difficoltà, le quali sarebbero autorizzate a emettere, per le sofferenze, con le cartolarizzazioni,  derivati da immettere sul mercato, garantiti dallo stato, ma senza aiuti di stato; si tratta di un’operazione simile a quella dei subprime americani, che alimentarono la crisi del debito privato americano; banche e speculatori non sono contenti.

Per la magistratura, il reato d’immigrazione clandestina, che intasa gli uffici giudiziari ma esiste anche in altri paesi europei, è da abolire e da sostituire con un illecito amministrativo e con l’espulsione; una volta si diceva che tanti reati andavano depenalizzati, ma poi il legislatore schizofrenico ne ha creato sempre di nuovi. Con la riforma proposta e la denuncia, da parte di tanti paesi europei, del trattato di Schengen (il nostro paese è sempre timoroso di essere accusato di non rispettare i trattati), l’Italia dovrebbe smettere però di traghettare i profughi dalle coste libiche, con la scusa di soccorrerli, altrimenti dovremmo provvisoriamente accoglierli tutti in Italia e, nelle attuali condizioni dell’Italia, sarebbe un suicidio. Tra i profughi sono 6.000 bambini che non si sa dove sono finiti.

A causa della denatalità italiana e dell’invecchiamento della sua popolazione, a questa immigrazione sono favorevoli Vaticano e sinistra, quelli preoccupati o contrari sono definiti razzisti; se l’Italia smettesse il servizio di traghetto, alcuni profughi morirebbero, ma poi gli altri smetterebbero di partire. Come la mafia, la Turchia fa affari con questi emigranti pagatori e, per bloccare l’emigrazione, non basteranno i tre miliardi promessili dalla Germania; se, con l’isolamento della Grecia, si bloccasse il canale balcanico degli immigrati, la Turchia li farebbe arrivare dalla Libia o dall’Albania, due paesi legati alla Turchia e al mondo islamico, ma vicini all’Italia. Sono tanti quelli che stanno lavorando per la rovina dell’Italia e, in generale, per speculare.

In Italia c’è un gran dibattito sulle unioni civili, premesso che tra animali esiste la famiglia ma solo il matrimonio naturale, in Italia, il matrimonio non concordatario, che è un contratto, è già unione civile dello stato, anche se limitata a due persone di sesso diverso, ma, con il concordato, quando ci si sposa in chiesa, ci si sposta anche per lo stato; dopo il 1968 sembrava che gli italiani più giovani e politicamente impegnati preferissero le convivenze al matrimonio sacramentale e a quello civile dello stato, ma ora tutti i conviventi, anche dello stesso sesso, vogliono essere omologati e riconosciuti dallo stato, il che, teoricamente, rafforza il ruolo dello stato.

Infatti, se una cosa esiste solo per il riconoscimento di altri, chi riconosce acquista un ruolo, lo stato acquista un ruolo anche con autorizzazioni, concessioni e licenze e rilasciando certificati di nascita, di vita, di matrimonio e di morte; praticamente, una persona non  può dichiarare, per iscritto, di essere viva perché è lo stato che attesta o certifica che è vivo; anche al tempo della servitù della gleba, i padroni pretendevano di riconoscere e dare il benestare al matrimonio dei servi. Il riconoscimento delle unioni civili, cioè matrimoni e convivenze, le seconde riconosciute in tanti stati europei, è regolato dalla legge dello stato, perciò, da uno stato all’altro, può essere regolato diversamente.

Il che ha risvolti nel riconoscimento di figli naturali, legittimi o adottivi, una volta la patria potestà sui figli era conferita solo al padre e ora anche alla madre. Lo stato vuole l’omologazione degli atti importanti della vita dei sudditi, come a breve la convivenza; fino a poco fa in Italia esistevano anche società commerciali di fatto, rubricate nel servizio fidi delle banche come società di fatto, poi lo stato ne ha preteso la loro trasformazione in società di persone, annotate nel pubblico registro delle imprese.

Il riconoscimento delle convivenze o, secondo i cattolici, unioni civili di seconda dignità, mi vede d’accordo, però per superare i conflitti e le diatribe tra laici e bigotti, potrebbe anche prevedere il rinvio a un secondo tempo della materia riguardante i figli; anche il divorzio è stato modificato, la separazione è stata accorciata e domani potrebbe coincidere con il divorzio. Io non sono un conservatore, sono eterosessuale ma, se fossi omosessuale, personalmente mi adatterei volentieri alla convivenza senza riconoscimento statale; per i beni comuni esistono società, contratti cointestati, si può testare a favore del compagno, si possono fare assicurazioni a favore reciproco ecc., tanti già fanno così

Ma forse, l’epoca moderna, che ha archiviato il 1968, preferisce favorire l’emersione di tanti costumi di fronte all’opinione pubblica; persone definite da alcuni diverse o anormali, non rivendicano solo i diritti, ma si vogliono sentire anche accettate; però tranquilli, statisticamente la norma è solo la rilevazione con il valore numerico più elevato, la parola non offende necessariamente i gay.

Non mi si venga a tirare fuori la discriminazione, non bisogna essere ciechi, oggi nella nostra società ci sono donne e omosessuali molto ben inseriti nel contesto sociale e nel lavoro, dipende sempre dai loro addentellati e, negli anni a venire, conquisteranno sempre più importanti posizioni, la donna sembra anche voler imporre il suo dominio e potere; i figli nascono anche fuori del matrimonio, in Inghilterra pare che questi siano quasi il 50% e uno stato laico e moderno deve tutelare anche loro.

Il nostro parlamento è popolato soprattutto di conservatori, ossequiosi alla chiesa, che non vogliono cambiare veramente il paese, tra questi, a sinistra il PD raccoglie il 30% dei consensi, mentre la televisione pubblica è il megafono del papa; l’Italia sta affondando in queste lunghe discussioni, allungando i tempi di altre leggi più importanti per tutti gli italiani. E’ un fatto che chi si sente inutile o strumento docile di altri, come certi dirigenti e parlamentari, si dilunga in discussioni senza costrutto e di nessuna utilità.

EUROPA

C è noto che le maggiori banche tedesche sono piene di derivati che generano perdite e minano la solidità di queste banche, già aiutate dallo stato con centinaia di miliardi di euro; i derivati sono scommesse della finanza o contratti a regolamento futuro; operano anche grazie allo strumento della cartolarizzazione per i mutui immobiliari e i mutui di enti locali e stati, ma prevedono anche il pagamento e la consegna a termine di commodities, cioè principalmente di materie prime, petrolio, gas, grano, cereali, ecc.

Si sono stipulati contratti a  termine, a prezzo prefissato, anche sul petrolio, con regolamento economico e consegna del prodotto a scadenza, pertanto, se qualcuno si è impegnato a comprare a termine petrolio, al prezzo bloccato di 100 dollari al barile, oggi subisce una grave perdita perché il suo prezzo è sceso a 30 dollari al barile, salvo rinegoziazioni e allungamento dei pagamenti e della consegna perché la domanda di petrolio è calata, ma anche questo opzione implica una perdita.

Quando la televisione parla di derivati, stranamente, non associa mai il petrolio ai derivati; la legge non doveva consentire la stipulazione di questi contratti speculativi, anche perché la finanza internazionale, per speculare, è in  grado di manipolare, in anticipo, i tassi di riferimento delle banche centrali e i prezzi delle materie prime; purtroppo, a volte, lo stato e l’Europa paiono proteggere usurai e speculatori.

D’altra parte, va detto che anche il diritto interno italiano prevede la vendita, a un prezzo prefissato, di cose future, ad esempio, un contadino può vendere il raccolto del suo campo anche prima che esso sia raccolto. Quando si vende in blocco, a termine e a un certo prezzo, uva da vinificazione, questa può essere buona o cattiva e il raccolto può essere scarso o abbondante, il risultato è una scommessa, pertanto, la legge dovrebbe vietare i contratti a termine di qualsiasi tipo.

ISLAM

La Cia, con l’autorizzazione di Obama e con denaro saudita, ha curato l’addestramento di ribelli siriani impegnati contro Assad; dal 2012, in accordo con Arabia, Qatar e Turchia, in Giordania ha armato e addestrato ribelli di Al Qaeda; in Afghanistan i mujaheddin furono armati contro i sovietici con soldi sauditi e su autorizzazione della Cia. Nonostante il riavvicinamento degli Usa all’Iran, l’alleanza tra Usa e Arabia esiste ancora.

Perciò gli Usa non condannano l’estremismo wahabita e il segretario di Stato John Kerry ha appoggiato il bombardamento saudita nello Yemen, che ha fatto strage di civili; in tale quadro, anche Renzi ha garantito la fornitura di armi a Riad. Mi sembra che l’Arabia e il Qatar strumentalizzino l’occidente per i loro fini, con la vendita di petrolio, gli investimenti all’estero e l’acquisto di armi, mentre la politica e l’informazione si fanno corrompere con il loro denaro.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (25/1/2016)

ISLAM

Da sempre, le potenze, tirando il sasso e nascondendo la mano, cercando di far ricadere le responsabilità dei loro atti su altri paesi, hanno alimentato complotti, rivoluzioni negli altri stati, omicidi politici e terrorismo. Il recente attentato terroristico in Turchia, che ha colpito una corriera di turisti tedeschi, scaturisce sempre da ambizioni territoriali, imperiali e di potere e per il controllo del petrolio del Medio Oriente; ma, ora che l’Isis pare nel mirino di tutti, ma non è così,  può essere anche un regolamento di conti tra califfato saudita e sultanato turco, prima alleati contro Assad.

Può essere un regolamento di conti tra Iran sciita e Turchia sunnita, tra autonomisti curdi e Turchia, importa poco che l’autore dell’attentato, che è uno strumento cieco, sia saudita; dopo l’abbattimento dell’aereo russo, può essere un regolamento di conti tra Russia e Turchia. Va da se che l’Isis e il terrorismo sono degli strumento che devono essere combattuti, i mandanti sono altri, i quali hanno bisogno di elementi fanatizzati dalla religione, disposti a obbedire, combattere e morire per una causa; l’obbedienza cieca, cara alla religione, crea il soldato disciplinato, determinato e pronto al sacrificio.

La Nato, che doveva essere abolita come il patto di Varsavia, per ragioni economiche, per favorire una forma di neo-colonialismo, il nuovo ordine mondiale e per forniture di armi, ha alimentato una guerra di religione e allevato mercenari per la primavera araba e per gli sviluppi successivi; per frammentare, grazie al tribalismo, i paesi arabi, ha favorito la destabilizzazione della Libia; con la scusa di instaurare un governo democratico, nel 2011 ha bombardato Gheddafi; cioè si è mossa, come la vecchia compagnia delle Indie, in Congo, in Siria e in Libia.

Il governo di Tobruk, vicino all’Egitto e alla Russia e nemico dell’Isis e di Tripoli, è tuttavia riconosciuto dall’occidente, che predica l’unità del paese e lo rifornisce di armi, quello di Tripoli, nemico di Tobruk, legato agli jihadisti, riceve armi da Turchia, Qatar e Arabia; tutti alleati degli Usa, ma diffidenti verso la sua politica di avvicinamento all’Iran, che mira all’atomica e si vuole espandere; per fortuna, dalla seconda guerra mondiale, l’arma atomica è stata solo un’arma di dissuasione che ha impedito la terza guerra mondiale, se Gheddafi l’avesse avuta, non sarebbe stato aggredito. In tale quadro, le ONG occidentali di sinistra, che operano in Libia e medio oriente, servono la Nato e i paesi occidentali che non vogliono comparire. 

Poiché in Turchia continua la repressione d’intellettuali e minoranze, Edward Luttwak ha chiesto la sua espulsione dalla Nato; forse l’Europa riteneva che, fatti fuori i keimalisti, in Turchia sarebbe arrivata la democrazia, invece è arrivato l’islamismo, cioè, come si dice, i turchi neri, che sono diversi dai turchi bianchi democratici. Ankara ha fornito segreti Nato alla Cina, ha impedito l’uso di una base Nato per bombardare l’Isi, ha aiutato l’Isis e bombarda i curdi.

MONDO

Alla fine del 2014 il debito pubblico mondiale ha raggiunto i 200 trilioni di dollari, pari al 286% del pil mondiale, il debito degli Usa è di 60 trilioni di dollari, quello dell’eurozona è pari a quasi il 100% del suo pil, quello italiano è superiore, quello dei paesi emergenti è del 195%; la Cina ha un debito pari al 280% del pil, quello giapponese è pari al 250%, alimentato però da fondi interni. Contro l’allarmismo dei mercati e della UE, bisogna dire che tanti grandi paesi hanno un debito pubblico più alto di quello italiano, anche in proporzione al reddito. Le previsioni di crescita mondiale sono di poco superiori al 3%, però l’eurozona cresce di poco più dell’1%, Cina e India del 7%, ma l’informazione drogata, utile alla propaganda, sottolinea solo la crisi cinese.

L’abbondante liquidità alimenta i prestiti internazionali, a sua volta, è alimentata da eccedenze commerciali, QE, risparmi privati, deficit di bilanci statali e risparmi delle multinazionali depositati nei paradisi fiscali come Olanda e Lussemburgo, cari a Juncker; l’eccedenza commerciale cinese e tedesca è stata investita, soprattutto all’estero, nel settore immobiliare, in titoli di stato e in prestiti e investimenti in imprese esteri; alcuni paesi come l’Italia hanno prevalenza di debito pubblico, altri, come la Germania, prevalenza di debito privato.

L’eccesso di liquidità dall’occidente prende la via dei paesi emergenti, mentre la Cina investe in tutto il mondo; la liquidità può essere usata per costruire infrastrutture e, se c’è la domanda, per costruire fabbriche; gli alti tassi rendono più difficile il rimborso dei debiti però, grazie ai privilegi del dollaro, gli Usa reggono meglio il peso del loro debito, invece la situazione europea è aggravata dall’austerità; il debito può aiutare lo sviluppo, ma anche portare al fallimento e alla schiavitù di stati e famiglie. Aumentano i fallimenti e la liquidità in eccesso è riciclata dal sistema finanziario, a causa di questa massa li liquidità, non solo i debitori chiedono altro credito, ma anche le banche vanno alla ricerca di paesi e imprese ai quali fare credito.

Nel ciclo, alla crescita economica si accompagna euforia ed espansione creditizia, con la crisi, arriva il panico e il credito è ridotto; per non incorrere in questi frangenti, occorre riformare banche, sistema fiscale, movimento dei capitali, ridurre le eccedenze commerciali e fare una politica di ridistribuzione dei redditi. Una parte dei prestiti non saranno ripagati, qualche remissione dei debiti è concessa a paesi amici, ma, in genere, si preferisce concedere altri crediti ai debitori; l’economia avanza con i debiti che rendono schiavi stati e famiglie. Nel secolo XX La Germania ha avuto riduzione di debiti, supera l’eccedenza commerciale del 6% prevista dagli accordi, questa alimenta la finanza mondiale e il debito mondiale, però la Germania si considera paese virtuoso (Vincenzo Comito).

La liquidità nasce dal deficit di bilancio, dall’attivo della bilancia valutaria e dal QE; per quanto riguarda il risparmio privato, questo nasce dalla differenza tra reddito e consumi, che poi si traduce, con l’intermediazione bancaria o di borsa, in investimenti o prestiti. A prima vista, si afferma che a risparmiare sono solo gli uomini, perché dispongono di denaro, in realtà, quando accantonano cibo che non riescono a consumare, risparmiano anche gli animali.

Prima dell’avvento del denaro, l’uomo adottò questa forma di risparmio inventando i vari modi di conservazione del cibo, che poi fecero nascere l’industria alimentare; insomma, se si consumasse tutto il reddito, non ci sarebbe risparmio e chi risparmia va incontro a chi, avendo un reddito insufficiente, decide d indebitarsi.  In generale, con la scusa del debito pubblico, lo stato, nato per riscuotere le imposte o protezione statale, può aumentare le imposte, diversamente i sudditi, mai divenuti cittadini sovrani, chiederebbero un alleggerimento fiscale.

La nostra costituzione, tra le altre falsità, afferma che lo stato tutela il risparmio, in realtà, dopo aver tassato il reddito, tassa il risparmio, la casa e i consumi, sui quali si calcola l’imposta che però è pagata sempre con il reddito; pertanto, se lo stato fosse più costumato e giusto, con meno privilegi e sprechi, dovrebbe esistere solo un’imposta sul reddito elevata, con esenzione per i redditi più bassi, e un’imposta patrimoniale di successione pesante, ma con una franchigia, utile a ridistribuire un po’ la ricchezza e a procurare altre entrate allo stato. 

EUROPA

L’eurodeputato Nicola Danti ha rivolto un’interrogazione al presidente della commissione europea Juncker, segnalando che il suo capo di gabinetto, Martin Selmayr, contro le norme in vigore e contro il codice interno di buona condotta, avrebbe passato comunicazioni privilegiate, in anticipo o riservate, ad alcuni capi di governo, come quello tedesco, manifestando così l’intenzione di fare gli interessi di singoli paesi invece che della UE (Eunews).

Sulla spinta anglo-americana e francese, anche la Germania vuole invadere la Libia, sono 25 anni che la Nato promuove guerre, nel 1991 in Iraq, nel 1996 in Kosovo, nel 2001 in Afghanistan, nel 2003 ancora in Iraq, nel 2011 in Libia, nel 2012 in Siria e oggi ancora in Libia. La ministra tedesca della difesa von der Leyen, vuole salvare la Libia dai terroristi, addestrati e armati dai soliti ignoti.

Per fare la guerra all’ISIS, la Nato, visto che al consiglio di sicurezza dell’ONU i veti di Cina e Russia impedirebbero un intervento patrocinato dall’ONU, vuole un governo di unità nazionale a Tobruk che, con un voto del parlamento, chieda l’intervento della Nato. Dalla Libia, Al Qaeda ha lanciato minacce contro l’Italia, che dovrebbero emulare gli attentati in Francia di Charlie Hebdo e Bataclam, causati dall’avventurismo militare di Hollande.

Il ministro della difesa italiano Gentiloni aveva già escluso un intervento militare italiano, ma l’Italia obbedisce alla Nato, infatti, nel 2011 anche il ministro della difesa Frattini, del governo Berlusconi, contro lo spirito della nostra costituzione, dovette far partecipare aerei italiani al bombardamento della Libia; allora però, con lo scopo di salvare civili libici, gabbando la Russia, ci fu un voto del consiglio di sicurezza. Adesso la Russia, preoccupata della situazione libica, in caso di non intervento italiano, aveva promesso sostegno all’Italia.

Dell’azione della Nato beneficeranno le industrie di armamenti e le compagnie petrolifere cacciate da Gheddafi, però ora non c’è bisogno di petrolio, perché se ne produce troppo; nel 2011 la Francia aveva provocato, prima dell’intervento Nato, la sollevazione contro Gheddafi di Bengasi. L’Italia rischia di essere invischiata in una guerra senza fine e di dover subire attacchi terroristici di ritorsione (Patrick Boylan).

ITALIA

Secondo il quotidiano L’Espresso, nel 2012 l’Italia ha perso in derivati 3,1 miliardi di euro, allora si era sotto il governo Monti, furono pagati alla banca Morgan Stanley; l’anno scorso l’Italia, con queste operazioni, ha perso, a vantaggio di banche internazionali, 3,6 miliardi di euro, quest’anno ne perderà 5 e le perdite future, se i tassi rimarranno bassi, ammonteranno a 42 miliardi di euro, annullando i vantaggi della riduzione degli interessi sul debito pubblico.

L’incompetenza dei funzionari del Tesoro, sempre ossequiosi verso la UE e la finanza internazionale, per contenere il debito pubblico, invece di emettere Btp, prevedendo il rialzo dei tassi al 7%, li aveva spinti a richiedere l’allungamento di alcuni debiti, anche degli enti locali; ignorando che a manovrare i tassi di riferimento, come l’euribor, sono gli stessi mercati finanziari, che perciò, con le scommesse sui derivati vincono sempre.

L’allungamento di debiti, al posto dell’emissione di altri Btp, era stato anche chiesto perché i vincoli di bilancio europei imponevano all’Italia di ridurre deficit e debito, quindi UE e mercati ci hanno messi in questa trappola; in questo tipo di casinò il giocatore, cioè il Tesoro, perde sempre, ma non si tratta di semplici errori di previsione. Questi contratti, grazie a un premio d’assicurazione, sono calcolati sull’euribor che, se è al 3,5, si fa patta, se sta sotto come adesso, guadagna la banca, se sta sopra, guadagna il Tesoro; però l’euribor, manovrato dai centri finanziari, come si poteva prevedere, è sceso (Fonte: Luca Piana – L’Espresso). 

Secondo il neo liberismo anglosassone, adottato dal consigliere del governo tedesco, Peter Hartz, e secondo le indicazioni dell’OCSE, grazie anche agli immigrati, il mercato del lavoro europeo deve puntare al contenimento dei salari, che devono diventare flessibili; puntando sulla contrattazione aziendale invece che su quella collettiva e rendendo i licenziamenti più facili. Si punta anche a mettere i giovani contro gli anziani e il settore privato contro quello pubblico, favorendo il lavoro  a tempo determinato, eliminando i privilegi del settore pubblico e favorendo la mobilità del lavoro.

Perciò in Italia si è varato lo Jobs Act e abolito l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori; nel nuovo quadro, il sostegno ai disoccupati è inteso come programma di formazione; per non disincentivare l’inserimento nel mercato del lavoro, il reddito minimo deve essere limitato e deve essere revocato se non si accetta un lavoro proposto o non si partecipa a un corso di aggiornamento. Si vuole anche la riduzione delle pensioni privilegiate e pubbliche e la privatizzazione del sistema pensionistico, che diventa un altro business privato; con l’aiuto dello stato, la lotta di classe è stata vinta dal capitale.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA E POLITICA NEWS (13/1/2016)

ITALIA

I nostri politici, incapaci di fare vere riforme, disertando anche le sedi dell’Unione Europea, si sono messi in mano all’Europa, dove si sono prese anche decisioni contro i nostri interessi; a causa della nostra sudditanza verso l’Europa e il nostro servilismo verso la Germania, dopo l’unione monetaria e la disciplina europea di bilancio, anche l’unione bancaria potrebbe dare un colpo mortale al sistema bancario italiano, mettendolo, alla fine, nelle mani dello straniero.

L’Unione Europea pare usare due pesi e due misure, uno per la Germania e uno per l’Italia, non solo per la politica verso le banche, ma anche per l’immigrazione, l’energia e le sanzioni alla Russia. Per la loro fede nell’Unione Europea, i recenti governi italiani, di emanazione europea e non popolare, non hanno posto veti ai trattati, ma oggi dovrebbero pretendere una loro revisione, anche perché sono in contrasto con la nostra costituzione; purtroppo però, si preoccupano solo di rispettare i trattati.

Infatti, la nostra costituzione, come la legge bancaria del 1936, tutela il risparmio, mentre l’Unione bancaria no, eppure Renzi ha approvato anche questo trattato e non ha preteso dalla Germania un fondo pubblico europeo di garanzia del risparmio; perciò l’Italia ha perso la sovranità nazionale con la moneta unica, con la disciplina europea di bilancio e perdendo il controllo sul suo sistema creditizio.

A parte il credito di favore fatto agli amici, le sofferenze bancarie, pari a 200 miliardi di euro, sono una conseguenza della crisi economica favorita dalla politica di austerità voluta dall’Europa, che ha colpito soprattutto il settore immobiliare; per non incorrere nelle sanzioni europee per aiuti di stato, il governo non può aiutare le banche in difficoltà, non può sforare i parametri di Maastricht, del Fiscal Compact e non può fare debito per salvare le banche; con il bail-in dell’Unione Bancaria, i costi dei fallimenti bancari si scaricano sui risparmiatori.

Nel luglio del 2015 il governo ha approvato la legge bancaria europea che prevede, per i salvataggi bancari, il bail-in, a carico di azionisti, obbligazionisti e depositanti sopra i 100.000 euro, poi, senza veti europei, ma è un’illusione, per la differenza, dovrebbero intervenire il fondo di garanzia o risoluzione interbancario nazionale e il salvataggio dello stato.  Da rilevare che in Usa e UK, correntisti e obbligazionisti non pagano per le crisi bancarie e in Gran Bretagna, salvando i depositi, è stata nazionalizzate la banca in crisi Northern Rock.

Invece in Italia si parla sempre di privatizzazioni, la BCE, vincolata dal trattato  di Maastricht, non può salvare le banche e nemmeno lo stato italiano le può salvare, perché ostacolato dalle regole europee e dai debiti. Con la crisi delle banche, come avvenuto in Grecia, si rischia la fuga del risparmio verso l’estero; purtroppo le leggi europee sono scritte a Berlino e approvate a Bruxelles, gli ideali europeistici di tanti stanno affossando l’Italia.

Poiché la Germania è contraria a una mutualizzazione delle garanzie sui depositi bancari europei, se lo stato italiano non riuscirà a salvare le banche dalle sofferenze, come avvenuto in Grecia, interverrà la Troika. Negli anni scorsi, la Germania ha concesso aiuti alle sue banche per 250 miliardi di euro, l’ha fatto per salvare banche pubbliche, banche popolari e casse di risparmio che godevano di garanzie pubbliche, ma, con le nuove regole, noi non lo possiamo più fare.

Viste le regole europee che ci ingabbiano, in Italia, per far ripartire l’economia e la domanda, secondo alcuni, il governo dovrebbe creare una moneta complementare all’euro, come i certificati di credito fiscali, emessi dalla Cassa Depositi Prestiti, che sarebbero obbligazioni pubbliche o titoli con garanzia statale, poi si potrebbe anche nazionalizzare una grande banca. Sarebbe una proposta da vagliare.

Renzi ha spesso giurato sulla solidità delle banche italiane, però, dopo il default delle ultime quattro banche popolari, per esse ilo 2016 si presenta come un anno difficile, infatti, vista la situazione, il governatore della banca d’Italia, Visco, senza dare delle vere motivazioni, voleva dare le dimissioni, ma è stato bloccato dal presidente Mattarella; a gennaio è entrato in  vigore il bail-in, la creazione di una bad bank, malvista dall’Europa, consentirebbe alle banche di ripulire i bilanci dalle sofferenze, ma il bail-in sarà devastante se interesserà una grande banca. Unicredit, ha accusato perdite nelle sue filiali in Ucraina e in Europa dell’est, dove aveva seguito le imprese industriali italiane che avevano delocalizzato, e ora chiude filiali anche in  Italia, riducendo il personale.

L’Europa non vuole salvataggi bancari da parte del governo o sussidi nascosti come le agevolazioni fiscali, non vuole un fondo di garanzia europeo; fino ad ora gli stati europei, per salvare le banche, hanno speso 2.700 miliardi di euro, poi la Germania ha cambiato le regole e ora l’Italia non può fare altrettanto, non può nemmeno fruire del fondo salva stati, che finora ha erogato 334 miliardi di euro, dei quali 60 versati dall’Italia, a favore di altri stati, ma a vantaggio anche di creditori tedeschi.

A causa di crediti e impieghi incauti delle banche tedesche, il governo tedesco ha dovuto soccorrerle; allora le banche italiane, su questo piano, erano in una situazione migliore, che però poi è peggiorata con l’austerità che ha favorito la crisi e le insolvenze dei privati italiani; ora, con il nuovo trattato dell’Unione bancaria, che impone il bail-in, cioè la soluzione delle crisi bancarie all’interno delle banche e senza intervento dello stato, non può più soccorrerle, come fatto in precedenza dalla Germania e da altri stati dell’Europa settentrionale. Si potrebbe anche dire che in Italia, anche in situazioni di emergenza, lo stato interviene sempre in ritardo, forse perché noi ci siamo sempre nutriti del dogma dell’Europa.

Ai poteri di vigilanza della BCE, previsti dall’Unione Bancaria, sono stati sottratte le casse di  risparmio e le banche popolari locali tedesche, perché sono banche dotate di attivi inferiori ai 30 miliardi di euro, queste sono banche pubbliche e rappresentano un terzo del sistema creditizio tedesco; queste regole sono state ritagliate e imposte secondo le esigenze tedesche. La nostra classe dirigente ha adottato la politica di austerità europea, ignorando deliberatamente tutti questi fatti; Renzi ha accettato il bail.-in senza pretendere il fondo di garanzia europeo sui depositi, l’Italia ha accettato l’affondamento del gasdotto South Stream, il trattato di Dublino sull’immigrazione e non ha posto il veto sulle sanzioni alla Russia.

L’avventura europeista si è nutrita del servilismo dei nostri politici, in Italia i depositi sotto i 100.000 euro sono pari a 600 miliardi di euro e sono protetti, la parte del passivo bancario aggredibile dal bail-in supera i 1.100 miliardi e comprende depositi e obbligazioni e azioni; però, concretamente, in caso d’insolvenza di una grande banca, il fondo interbancario nazionale non consente di salvare nemmeno i depositi sotto i 100.000 euro. Nel settore assicurativo, che investe anche il credito, per coprire i grandi rischi, le assicurazioni fanno anche coassicurazioni o riassicurazioni; però, anche con coperture del genere, il rischio di un’impresa assicurativa e la sua insolvenza coinvolgono tutte le altre e alla fine, l’intero sistema può andare al collasso.

Con la crisi di una grande banca, poiché le banche hanno rapporti interbancari, con effetto domino, ne sarebbe colpita tutta l’economia italiana e il credito ne sarebbe paralizzato, poi questa banca diverrebbe preda di grandi banche del nord Europa e degli Usa. Attualmente, la dotazione patrimoniale delle banche italiane è buona o discreta, però, per quanto riguarda gli impieghi, la Germania critica il loro eccessivo impiego in titoli di stato, invece che nel credito privato, del quale però hanno sofferto le banche anglosassoni. Sembra che, per i germanofili, vada bene solo ciò che fanno i tedeschi.

Ad ogni modo, sul fronte del credito privato, le banche italiane, a  causa della crisi prodotta dalla politica di austerità, denunciano crediti deteriorati per 360 miliardi di euro, dei quali 200 sono sofferenze; l’austerità ha provocato insolvenze familiari, chiusura di aziende e sofferenze, però la situazione, con la ripresa economica, si potrebbe sanare. La Germania è anche contraria alla bad bank che è, in pratica, una società finanziaria, soprattutto straniera, che acquisisce, a un prezzo scontato, i crediti deteriorati e poi, come fatto con l’Argentina, tenta di recuperarli, guadagnandoci, cioè facendo una speculazione; si afferma che li vorrebbero acquisire al 20% del loro valore nominale. D’altra parte, la cessione dei crediti esiste anche nel diritto interno italiano e si applica anche con lo sconto cambiario.

Per non far crollare il sistema, i soldi mancanti per salvare le banche, possono venire solo da un intervento pubblico che la Germania non vuole, l’alternativa consiste nel nazionalizzare il sistema bancario o le banche più importanti, uscire dall’euro e dall’Unione Europea; infatti, con la crisi economica del 1929, si nazionalizzarono banche e alcuni paesi europei oggi lo stanno facendo. La Germania, con avallo anglo-americano e con la nascita dell’Unione Europea, è stato il nostro carnefice (Enrico Grazzini e Leonardo Mazzei).

Hillary Clinton ha scritto che la crisi politica ed economica del 2011 fu un complotto contro l’Italia, Sarkozy, appoggiato dalla Merkel, voleva la caduta di Berlusconi perché voleva far cadere Gheddafi, che doveva essere eliminato perché in Niger combatteva i francesi; allora le banche italiane erano solide e capitalizzate, Unicredit aveva perduto con le partecipazioni austriache e tedesche, ma fu salvata dal Fondo sovrano libico, che divenne suo azionista; da allora, l’asse franco tedesco divenne dominante in Europa.

La Deutsche Bank fece esplodere in Italia la crisi dello spread e, sostenuti dalla commissione europea, andarono al governo Monti e Letta; bisognava piegare l’Italia con l’austerità, la magistratura fece il resto con le sue inchieste, come al tempo di mani pulite; il generale Tricarico, ex capo di stato maggiore, esperto di cose libiche, perì in uno strano incidente, era stato contrario all’aggressione alla Libia.

Perciò nel 2011 si maturò l’attacco di Sarkozy e Blair a Gheddafi, era un attacco agli interessi economici italiani da parte degli alleati francesi e inglesi, lo chiariscono alcune email di Hillary Clinton; allora due terzi delle concessioni petrolifere libiche erano nelle mani dell’ENI e l’Italia era il principale destinatario di gas e petrolio libico; il funzionario Usa, Sidney Blumenthal, collaboratore di Hillary Clinton, racconta i retroscena dell’intervento franco-inglese.

La Francia aveva organizzato la fazione anti-Gheddafi, con armi, denari e addestramento, lo scopo era avere una quota maggiore del petrolio libico, aumentare l’influenza della Francia in Africa settentrionale, contrastare il progetto libico di una valuta panafricana, il dinaro libico, garantito dalle riserve aure libiche, che poteva sostituire il franco francese africano (CFA) e mettere fine all’intervento militare libico in Niger. Oggi non si sa dove siano finite le riserve auree di Gheddafi  (Mitt Dolcino - scenarieconomici.it ).

EUROPA

Per salvare gli accordi di Schengen e la stessa Unione Europea, il presidente della commissione europea Juncker, in accordo con il prossimo presidente della UE, l’olandese Mark Rutte, propone di creare controlli comuni alla frontiera,  cioè una guardia di frontiera e una guardia costiera comuni, con il compito di difendere i confini della UE, eliminare i controlli ai confini stabiliti da alcuni paesi dell’Unione e far diminuire il numero degli immigrati.

Come gli immigrati ammessi, l’onere dell’operazione dovrà essere ripartita tra gli stati, inoltre, dovrà essere reso efficace il programma di ricollocamento degli immigrati tra i paesi, gli altri, non protetti dallo status di rifugiato, dovranno essere espulsi, la Germania vuole espellere anche quelli che commettono reati, deve farlo anche l’Italia; inoltre, l’esecutivo europeo, con aiuti economici, vuole costringere la Turchia a bloccare questa emigrazione.

Detta tra noi, per bloccare l’emigrazione, contro le tentazioni e le speculazioni vaticane, italiane e greche, aiutati dalla guardia di frontiera e dalla guardia costiera europee, basterebbe non andare più a prendere gli immigrati in mare aperto; inoltre, come operazione di contrasto all’immigrazione, occorre pattugliare con navi lo stretto di Gibilterra, il canale di Sicilia e il Mare Egeo prossimo alla Turchia, conservando, per i paesi come l’Italia, il reato d’immigrazione clandestina, che esiste, non solo in Italia, ma anche in  Europa; la difesa delle frontiere dello stato nazionale o sovranazionale è un dovere dello stato che, diversamente, si estingue; anche la proprietà terriera è stata sempre delimitata.

Anche senza questo reato, le frontiere vanno salvaguardate, violarle sarebbe sempre un illecito, punibile con il rimpatrio forzato, il foglio di via non  basta; gli immigrati che commettono reati gravi devono essere segnalati con le loro impronte digitali nel casellario giudiziario e rimpatriati forzatamente; per i reati minori, deve essere annotata la loro recidività.  I magistrati devono finirla di criticare i progetti di legge, come quelli sull’immigrazione clandestina, con al motivazione che  paventano l’intasamento degli uffici giudiziari, perché chiedono il rispetto delle loro sentenze; secondo la legge, legislatori e magistratura sono tra loro indipendenti.

Il premier ungherese Viktor Orban ha approvato il controllo sull’informazione da parte del governo polacco, criticato dall’Unione Europea. Bluffando, il premier David Cameron, per sventare, afferma, l’uscita dell’UK dall’Unione Europea, come vorrebbe un referendum in dirittura d’arrivo, ha comunicato a Viktor Orban di voler modificare il welfare britannico, escludendo dai benefici sociali, per quattro anni, i lavoratori UE; dopo quel lasso di tempo, avendo essi contribuito, con il loro lavoro, al welfare, potrebbero beneficiarne. Diversamente dall’Italia, la Gran Bretagna è sempre stata capace di difendere i suoi interessi in Europa; in Gran Bretagna lavorano 55.000 ungheresi, 790.000 polacchi, 300.000 tedeschi e molti italiani, nell’ultimo ne sono arrivati, senza contratto di lavoro, 57.000.

Su questo tema Cameron, pur affermando di credere alla libera circolazione dei lavoratori europei dell’Unione Europea, ha cercato un accordo anche con la Merkel, le ha ricordano che Gran Bretagna e Germania hanno lavorano in sintonia al bilancio della UE, ma non è vero, la Gran Bretagna ha solo saputo difendere bene i suoi interessi; le ha ricordato che i due paesi hanno collaborato nell’intelligence contro il terrorismo, le ha chiesto di ridurre la burocrazia europea  e di trasferire alcuni poteri dal Parlamento di Bruxelles a quelli nazionali; la richiesta è giusta, ma la burocrazia europea, i politici europei e la commissione europea si opporranno (Fonte: Letizia Pascale - Eunews).

Nonostante l’insistenza Usa a sottoscrivere gli accordi transatlantici di libero commercio, volti a contrastare l’espansionismo economico cinese, pare che l’Ue non ha nessun interesse a ridurre i suoi rapporti economici con la Cina e con i paesi Brics, infatti, i più importanti paesi europei hanno deciso di partecipare al capitale della banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture e la Cina ha aderito al piano junker d’investimenti infrastrutturali in Europa e al capitale della Banca Europea di sviluppo, riducendo i titoli pubblici Usa nel suo portafoglio.

La Cina ha fatto anche un accordo con la Russia, che, con le sanzioni per l’Ucraina, temeva di perdere i clienti dell’Europa occidentale, relativamente alle sue forniture di gas e petrolio, ha rafforzato l’organizzazione per la cooperazione di Shanghai (OCS), formata da Cina, Russia, India, Iran e altri paesi asiatici. La Cina è già il principale partner commerciale dei paesi sudamericani e, gli Usa temono che l’Ocs si doti di una sua moneta in grado di minacciare il primato del dollaro; l’Unione Europea e la Russia desiderano anche partecipare ai progetti cinesi di collegamenti marittimi e terrestri e in altre infrastrutture asiatiche (Maurizio Brignoli).

ISLAM

Fra Tripoli e il confine tunisino, l’Isis sta imponendo la sua presenza, il 20.7.2015 hanno sequestrato quattro italiani e si fanno altri sequestri e attentati contro la polizia e i militari; Falez Serraj, dal 17.12.2015 capo di un governo di unità nazionale, creato sotto l’egida dell’ONU, è scampato a un attentato al tritolo e si è rifugiato in elicottero a Tunisi, il suo governo si sente più sicuro a Tunisi.

Però dalla Tunisia giungono, con barconi, anche volontari stranieri dell’Isis, che ora controlla la regione di Sirte; le tribù di Gheddafi collaborano con il califfato, come i militari baathisti dell’Irak, avversari dell’occidente che ha distrutto i loro governi laici. Fino a poco tempo fa, da Tripoli a Misurata era un territorio tranquillo, ora, per la difesa dei pozzi di petrolio e dei silos di petrolio, ci sono stati scontri, con morti tra gli jihadisti, a ovest di Bengasi è terra di nessuno e l’Isis si estende  a est della Cirenaica  (Lorenzo Cremonesi - Corriere della Sera - 10/1/2016).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;  viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (6/1/2016)

ITALIA

Italo Balbo, dopo aver sorvolato l’Atlantico con i suoi idrovolanti, rivolto agli italiani d’America, affermò che dovevano essere fieri d’essere italiani; invece politici e i giornalisti d’influenza di oggi, al servizio dello straniero, affermano, con disprezzo, che sono populisti, ragionano con la pancia,  sono corrotti, mafiosi ed evasori, perciò li invitano a vergognarsi di essere italiani; anche per questa disistima inculcata, l’Italia permane in ginocchio.

In Italia le sofferenze bancarie, verso famiglie e imprese, sono inferiori che in Europa settentrionale e non credo che arrivano, come si afferma spesso, a 200 miliardi di euro; si tratta del solito terrorismo finanziario aiutato dalla magia dei numeri che allontana le obiezioni; le crisi sono cicliche e, per speculare, sono favorite da lor signori. Con la ripresa, alcuni crediti ceduti scontati dalle banche in difficoltà, possono anche rivalutarsi e procurare un guadagno a chi li rileva, è la speculazione che è stata condotta anche contro l’Argentina.

Infatti, le imprese edili che non hanno venduto gli immobili e i mutuatari insolventi per aver perso il lavoro, con la ripresa, rimborseranno tutto il dovuto, inclusi gli interessi. Il fallimento, semplice o fraudolento, rappresenta sempre il sacrificio di azionisti e creditori e i creditori delle banche sono i risparmiatori, il deposito bancario è un deposito irregolare, diverso dalle cassette di sicurezza, anche le altre imprese hanno crediti insoluti e li vantano anche verso la pubblica amministrazione.

Con il deposito del denaro, le banche diventano proprietarie di questi soldi, con l’obbligo di restituzione e perciò li inseriscono tra le passività, tra i debiti; in passato hanno corrisposto anche degli interessi  su di essi, i risparmiatori depositanti hanno solo un diritto di credito, privilegiato o meno, crediti a rischio sono quelli dei risparmiatori verso le banche e quelli delle banche verso i mutuatari o i prestatari; qualche volta le aziende chiudono, licenziano i dipendenti e i crediti di stato, banche e imprese diventano irrecuperabili, con il sacrificio, cioè, anche dei crediti privilegiati, in teoria più garantiti delle obbligazioni subordinate.

Approssimativamente, perché le cifre fluttuano, il Pil italiano è pari a 2.000 miliardi di euro, la capitalizzazione di borsa è pari a 560 miliardi di euro, il risparmio liquido degli italiani è pari a circa 1.000 miliardi di euro, il credito bancario è pari a circa 1.000 miliardi di euro, rappresentato da credito verso le famiglie e le imprese, gli insoluti bancari arrivano al massimo a 200 miliardi di euro e colpiscono soprattutto le banche cooperative, rientreranno in parte, con la ripresa del ciclo di sviluppo.

Il debito pubblico supera i 2.000 miliardi di euro, di cui quello collocato all’estero arriva a 1.000 miliardi di euro, quello collocato all’interno arriva a 1.000 miliardi di euro, il capitale proprio delle imprese quotate arriva a 600 miliardi di euro, la ricchezza nazionale arriva a 7.000 miliardi di euro. Debiti e crediti interni si compensano, la ricchezza nazionale è di difficile rilevazione, si pensi all’arte; gli immobili residenziali valgono 2.500 miliardi, gli altri immobili fatti da terra, fabbriche e infrastrutture, altri 2.500 miliardi di euro, immobili e oggetti d’arte, pubblici e privati, arrivano ad altri 2.000 miliardi, venduti alle aste e gradualmente, probabilmente anche di più.

Se l’Italia fosse un’impresa privata, in base al suo patrimonio, sarebbe solvibile, anche se le società di rating e i mercati, per speculare, appoggiati da parte dell’informazione e della   politica italiana,  agitando il nostro debito pubblico, hanno cercato di far credere il contrario, invocando le riforme che fanno mordere la polvere al popolo. Le riforme si possono fare per favorire le lobby, che finanziano i partiti, o per favorire il popolo che vota e perciò, senza brogli elettorali, possono far vincere un partito.

Oggi, con il reddito di cittadinanza, l’eliminazione di tutti i privilegi pensionistici abnormi e con una riforma del fisco a favore del popolo, si possono vincere le elezioni, in tal caso, i maggiori consumi popolari farebbero risalire la domanda e la produzione, mettendo termine alla crisi attuale. Eliminare i debiti, anche tra stati, significa trasferire risorse dai creditori ai debitori, il fenomeno avviene in parte anche con l’inflazione, i cui effetti sono attenuati con l’indicizzazione dei salari; questi eventi, per la ridistribuzione della ricchezza, funzionano meglio del sistema fiscale, che favorisce le evasioni legali degli amici; anche il sesso e i matrimoni tra ricchi e poveri, favoriscono, meglio delle imposte, la redistribuzione della ricchezza.

Per quanto riguarda altri temi sensibili per il cittadino, l’inquinamento delle città si riduce con i trasporti pubblici capillari e gratuiti, il costo può essere addebitato ai cittadini assieme ad altri servizi comunali, come la nettezza urbana, prevedendo tre fasce di abbonamento, una esente, una normale e una maggiorata; inoltre occorre vietare il riscaldamento a legna e a carbone. La raccolta dei rifiuti può essere sempre migliorata, riducendo al minimo i piccoli imballaggi di cartone, imponendo per i liquidi, come birra, latte, vino, ecc., contenitori standard riutilizzabili per i quali bisogna pagare un deposito. Con un uso sapiente dei rifiuti, si riducono al minino le importazioni di materie prime, in parte già si fa. 

Azzerando con il default i debiti, il sistema si resetta, pronto a ripartire con un altro ciclo di sviluppo, in tal modo il sistema cerca di evitare la schiavitù del debito dalla quale Argentina e Grecia non riescono a sottrarsi; però lo stato non dovrebbe rinunciare a colpire gli amministratori disonesti, chiedendo a essi un risarcimento e impedendo loro di continuare a svolgere altrove la loro funzione; in assenza di controlli e in presenza di conflitti d’interesse; sperare sempre nell’azione della magistratura può essere un’illusione, perché la magistratura e la Banca d’Italia non sempre servono il paese, cioè sono indipendenti solo dal popolo, tra loro, gli eroi uccisi sono pochi.

Questi amministratori sono protetti perché sono strumenti occulti di un’occhiuta rapina e operano a favore dei soliti ignoti che non vogliono comparire, la loro obbedienza, discrezione o omertà sono comprate con i privilegi e le immunità giudiziarie di fatto. Le bad banks, nate da banche fallite, non servono, perché i crediti rimasti isoluti nelle loro mani, alla fine sono accollati allo stato, dando luogo a un aiuto di stato a favore delle banche risanate che si sono liberate di quei crediti.

Il rischio sui crediti commerciali è previsto anche dalle norme, infatti, le imprese e le banche, per fronteggiare le insolvenze dei privati, accantonano somme prelevate dagli utili; una svalutazione dei crediti del 5% è normale, in pratica, in commercio e in banca, chi paga, con una maggiorazione del prezzo, paga anche per chi non paga; quindi, le insolvenze di stati, imprese e famiglie, fino a un certo punto, sono fisiologiche al sistema economico capitalistico e perciò gli ebrei, per cancellare i debiti e prevenire la schiavitù, inventarono l’anno del giubileo.

Le cooperative di garanzia tra imprese facilitano l’accesso al credito, aggiungono la garanzia della cooperativa a quella di chi prende a prestito e garantiscono anche un interesse più basso, anche il Fondo interbancario di garanzia appartiene a questa categoria; il principio che le sostiene, a parte il caso abnorme di distrazione di fondi bancari, è sempre mutualistico, come nelle assicurazioni pubbliche o private, come nelle assicurazioni dei crediti, i quali possono essere anche ceduti.

Per soccorrere i clienti delle banche, un Fondo nazionale di Garanzia, destinato a indennizzare chi era stato truffato dalle banche, già esisteva presso la Consob, doveva intervenire a seguito di sentenza definitiva, anche arbitrale, ma è stato recentemente abolito dal governo; a proposito delle obbligazioni subordinate, il governo è intenzionato a indennizzare solo chi è in stato di bisogno ed è stato raggirato, perciò, con la legge di stabilità del 2016, il governo ha abolito detto Fondo e ne ha dirottato la disponibilità a un fondo per la tutela stragiudiziale dei risparmiatori.

Ufficialmente, il Fondo di garanzia della Consob non era stato avviato per scarsa dotazione finanziaria, le entrate derivavano da sanzioni amministrative comminate alle banche, ma poi, come succede in Italia, la sua disponibilità era stata intaccata per altre esigenze di bilancio statali, rinunciando anche a utilizzare le disponibilità dei rapporti bancari dormienti in banca, pure utilizzati ad altri fini; ora il residuo del fondo rapporti dormienti, non sarebbe più sufficiente a coprire gli oneri previsti dal Fondo di Garanzia Nazionale presso la Consob, che era diverso dal fondo di garanzia interbancario, tuttora esistente, che è un fondo privato delle banche (fonte: Giuseppe D’Orta – Aduc).

Il governo italiano, anche per i riflessi occupazionali, non sa come affrontare il problema dell’acciaieria Ilva di Taranto, però la Germania ha venduto un impianto analogo, cioè inquinante, alla Cina, che è stato smontato in Germania e rimontato in Cina; l’inquinamento risparmiato in Germania, colpirà la Cina e il resto del mondo. Inoltre la Germania, dopo aver rinunciato a costruire altre centrali nucleari, ignorando accordi e conferenze internazionali contro le centrali a carbone, ha appena inaugurato una nuova centrale a carbone dichiarata sicura.

USA

23 stati americani hanno legalizzato la marijuana terapeutica, come la repubblica Ceca, la Colombia e altri stati, anche in Italia se n’è autorizzata la produzione; con la liberalizzazione americana, in Messico il prezzo alla produzione della cannabis è passato da 100 a 30 euro al chilogrammo, con la conseguente diminuzione della produzione, la sua esportazione in Usa è passata dai due terzi a un terzo del consumo americano.

Il governo messicano sta anche sradicando le piantagioni di cannabis e i sequestri di cannabis alla frontiera americana arrivano a oltre mille tonnellate l’anno, con arresti di migliaia di persone. In Usa c’è la singolarità della differente legislazione, anche in materia penale, tra stato e stato, anche in materia di droga; per la legge federale, produzione e consumo di marijuana sono illegali, il che crea un quadro molto confuso e contraddittorio.  Non si comprende l’omogeneizzazione legislativa transatlantica degli accordi Ttip, quando gli stati Usa, in materia economica e penale, hanno legislazioni così diverse al loro interno, invece l’Unione Europea è più scusata per le differenze interne, perché non è uno stato federale.

ISLAM

In proporzione agli abitanti, Albania e Kosovo hanno fornito al califfato islamico il numero più alto di foreign fighters europei, cioè quasi 2.000 persone, i due paesi fanno anche da mediatori nel far passare jihadisti dall’Europa alla Siria; sotto il comunismo erano degli stati laici, caduto il comunismo, arrivarono i finanziamenti sauditi e kuwaitiani per la costruzione di moschee e scuole islamiche, il proselitismo wahabita era diretto soprattutto verso giovani, poveri e disoccupati.

Il governo di Tirana cerca di reagire alla propaganda e al reclutamento jihadista, ma la polizia albanese è corrotta, come la Libia, Albania e Kosovo hanno forti legami con l’Italia e la Turchia e per l’Italia, l’Albania e la Libia potrebbero diventare la retrovia del terrorismo diretto in Italia, come lo è il Belgio per la Francia; in Italia settentrionale albanesi e kosovari sono attivi nel reclutamento di guerriglieri per la Siria e reclutano anche nordafricani e convertiti italiani; un ex dipendente della Nato in Kosovo, Lavdrim Muhaxherin, ha aderito allo stato islamico facendosi riprendere mentre mozzava le teste di soldati siriani (fonte: Informazione Corretta).

La guida suprema iraniana Alì Khamenei ha accusato gli Usa di complotti e l’Arabia di espansionismo, ha però detto che il risveglio islamico non può essere fermato e ha invitato i musulmani, anche sunniti, a resistere contro gli stranieri; invece il segretario di stato american John Kerry ha affermato, trionfante, che l’Iran ha fatto passi avanti nei suoi impegni militari e la Russia ha confermato che, per la rimozione delle sanzioni all’Iran, gran parte dell’uranio arricchito iraniano, in esecuzione degli impegni, è stato trasferito in Russia.

Le condanne a morte contro gli sciiti d’Arabia, incluso un Iman, che abitano in  zone ricche di petrolio, in Iran hanno favorito la reazione violenta della piazza, con l’invasione di un’ambasciata saudita e la distruzione in Irak di moschee sunnite; i rapporti tra Arabia e Iran sono tesi e i due paesi hanno rotto le relazioni diplomatici. A volte sembra che gli Usa si stiano staccando dall’Arabia, come mossa politica, Riad cerca di dimostrare che lotta contro Al Qaeda e Isis, che però, fino a oggi, ha sostenuto in incognito.

Nel 2015, più di 30.000 ebrei hanno deciso di trasferirsi in Israele, nel loro lessico affermano di essere saliti in Israele, negli ultimi due anni questi flussi sono cresciti del 50%; in proporzione alla popolazione, rappresentano una cifra pari agli immigrati arrivati nello stesso anno in Italia; 7.900 di essi provengono dalla Francia, 7.000 dall’Ucraina, 6.600 dalla Russia e 3.768 dagli Usa, il resto proviene dall’Europa orientale.

Fino a pochi anni fa, le mete preferite degli immigrati della diaspora erano Usa e Israele; in Israele questi flussi immigratori si dirigono preferibilmente verso Tel - Aviv, Netanya, Gerusalemme e Haifa, per loro bisognerà allestire alloggi, però a Gerusalemme est i nuovi insediamenti sono malvisti dal mondo islamico e dall’Onu, ai quali l’informazione occidentale fa eco.

Il Vaticano ha riconosciuto lo stato di Palestina, che realmente non esiste, ma esiste un’autorità amministrativa palestinese, probabilmente il Vaticano confida su un processo di pace nella regione, speriamo abbia ragione; però è un precedente storico, fino adesso gli stati sono nati con la guerra e con il sostegno straniero, poi sono stati gradualmente riconosciuti da tutti i paesi. Una proposta di legge israeliana ha imposto alle ONG, che operano nel paese, di dichiarare se ricevono finanziamenti da governi stranieri, la proposta è stata criticata perché limiterebbe la libertà. Pare che partiti, informazione e ONG ricevano volentieri finanziamenti da governi stranieri e poi non possono più sputare sul piatto da cui mangiano.

L’Assemblea dell’ONU, fatta prevalentemente di paesi islamici e da dittature, ha finalmente inserito la festa ebraica del Kippur tra le festività religiose ufficialmente riconosciute, perciò in quel giorno gli impiegati ebrei dell’ONU potranno scegliere di non lavorare; il rischio sta nel fatto che gli ebrei, così facendo, escano allo scoperto, si facciano riconoscere e diventino un bersaglio degli antisemiti; d’altra parte, l’informazione non usa mai il termine appropriato quando si tratta di provocazioni fatte agli ebrei.

EUROPA

L’immigrazione incontrollata e i relativi controlli alle frontiere interne dell’Unione Europea,  malgrado esistano europeisti aperti all’immigrazione, sembra stiano affossando l’Unione stessa; ora in Polonia, il governo conservatore ed euroscettico di Beata Szydlo, scaturito dalle ultime elezioni politiche, ha messo sotto controllo l’informazione e perciò è stato criticato dalla commissione europea.

Carlo Zadra era l’unico funzionario italiano, con le deleghe su emigrazione, giustizia e interni, del gabinetto europeo diretto dal tedesco Martin Selmayr, che predispone le decisioni della commissione europea o esecutivo europeo diretto da Junker; Zadra, per contrasti con Selmayr, è stato costretto alle dimissioni e non è stato sostituito con un altro italiano, ma con il britannico Michael Shotter. La rimozione dimostra quanto sia poco tenuta in considerazione l’Italia presso l’Unione Europea, l’Italia ha un ruolo nel mondo, ma non presso i nostri soci dell’Europa settentrionale (fonte: Eunews).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (30/12/2015)

ISLAM

A Zurigo, due delegazioni di Israele e Turchia hanno dichiarato che questi paesi sono pronti a normalizzare i rapporti diplomatici, con il ritorno degli ambasciatori; dal 2010 i rapporti erano interrotti a causa dell’incidente della flotilla turca che aveva cercato di superare il blocco israeliano a Gaza e che perciò procurò la morte di nove turchi. L’intesa sarà firmata nei prossimi giorni, Israele pagherà un risarcimento alle famiglie delle nove vittime (anche il governo italiano paga volentieri i riscatti); il terrorista di Hamas, Al Arouri, sarà espulso dalla Turchia e, a causa della cessazione delle forniture di gas russo alla Turchia, sarà costruito un gasdotto da Israele alla Turchia.

Continua il rompicapo, con la motivazione di voler combattere l’Isis, l’Arabia sta serrando i ranghi dei paesi sunniti; avevamo capito che Israele è legata agli Usa e la Turchia all’Arabia e all’Isis, però gli Usa, poiché dipendenti dalle loro forniture militari e dagli investimenti dell’Arabia e degli altri paesi sunniti, ricchi di petrolio, a causa dei recenti attriti tra Russia e Turchia, hanno ammonito la Russia che la Turchia è un paese della Nato.

L’Arabia sta anche svendendo il petrolio, spiazzando la produzione americana di petrolio di scisto che costa di più alla produzione; non si capiscono questi giri di valzer, anche se gli stati hanno dimostrato di avere interessi economici e di potenza permanenti e non amici permanenti, cioè hanno tre facce, ma i tedeschi affermano che solo gli italiani hanno tre facce.

Erdogan era anti israeliano, la Russia è filo iraniana e avversaria della Turchia  e Israele è nemica  dell’Iran, pare sia rimasto fermo solo quest’ultimo punto;  pare che ambigui non sono solo gli italiani, come affermano i tedeschi che, per i fatti di Ucraina,  vogliono le sanzioni contro la Russia ma importano gas dalla stessa, dopo aver ostacolato il gasdotto che doveva arrivare dalla Russia all’Italia. Oggi la Russia rifiuta il gas alla Turchia ma non alla Germania, la Turchia vuole riceverlo da Israele e non  vuole più far passare le navi militari russe per lo stretto dei Dardanelli.

A causa delle sanzioni della Nato, per rappresaglia, la Russia avrebbe dovuto rifiutare il gas alla Germania; con incredibile leggerezza o noncuranza, dopo la fine del comunismo, avvenuta nel 1989, acconsentì alla riunificazione tedesca, sciolse il patto di Varsavia e affrancò gli stati satelliti dell’Europa orientale, senza pretendere lo scioglimento della Nato e la chiusura delle basi militari americane in Europa, le conseguenze si vedono oggi..

Daesh o Isis o califfato islamico, diretto da Al Baghdadi, sta arretrando, incalzato da una coalizione diretta dalla Russia, da una diretta dagli Usa e da una ufficialmente diretta dall’Arabia Saudita; Al Baghdadi è al corto di uomini e, tuttavia, ha rilanciato la lotta per la liberazione della Palestina. I curdi e le forze di Assad riconquistano territorio sul terreno e Mosca considera, senza distinzione, terroristi tutti i ribelli ad Assad, coprendoli di bombe aeree, l’America la critica per questo. L’unità politica del Mediterraneo, imposta dai romani, fu distrutta dall’invasione germanica al nord e da quella araba al sud, ora per l’Italia si affaccia prepotente il problema libico, la Russia ci ha offerto il suo aiuto.

Il ministro degli esteri europeo, Mogherini, ha voluto l’etichettatura sull’origine dei prodotti agricoli di Giudea e Samaria, lo scopo è il boicottaggio d’Israele; la mossa è contestata da alcuni paesi europei, insofferenti per le troppe interferenze commerciali della burocrazia europea; il provvedimento è diretto solo contro Israele, ignorando le situazioni analoghe di Cipro settentrionale, occupata dai turchi e del Sahara occidentale spagnolo, occupato da Marocco.

L’Unione Europea ha anche finanziato lo sfruttamento, da parte del Marocco, di questo territorio e perciò la corte europea di Strasburgo ha dichiarato illegittimi quei finanziamenti, che denunciano un doppio standard europeo; per reazione, Israele ha dichiarato che non vuol più fare entrare l’Unione Europea nelle trattative sul processo di pace in Palestina. A sostegno della Mogherini è intervenuto il governo di sinistra svedese, che è il più antisionista tra quelli europei, il quale ha protestato contro la sentenza della corte di giustizia europea.

In Europa ci sono anche professori universitari che rifiutano qualsiasi contatto con Israele, l’unico razzismo da loro ammesso è quello contro gli ebrei, ci sono stati arabi che non fanno entrare cittadini con passaporto israeliano; una compagnia aerea del Kuwait, nella tratta aerea New York – Londra, non accetta cittadini israeliani, perciò un giudice di New York ha ordinato la cessazione della discriminazione e la linea aerea, per ritorsione, ha rinunciato alla tratta; ora bisognerà vedere cosa accadrà con la compagnia Etihad di Abu Dabi che ha acquistato Alitalia. In Malesia si svolgono i mondiali giovanili di vela, la delegazione israeliana, che fa parte dell’associazione velistica mondiale, non ha ancora ricevuto il visto d’ingresso, ma è stata avvertita che, in caso d’ammissione, non potrà mostrare la bandiera d’Israele, né potrà suonare l’inno nazionale israeliano.

EUROPA

Nel 2009 la Grecia, per essere ammessa in Europa, con la consulenza di Goldman Sachs di Soros, aveva falsificato i conti, celando il suo enorme debito pubblico e il suo deficit di bilancio; negli anni successivi, scoperta la vera situazione, nel paese crebbero speculazione, spread e tassi, perciò nel 2010, a patto che il paese seguisse una politica di austerità, il FMI concesse un prestito di 110 miliardi di euro e nel 2011 la BCE concesse un altro prestito di 130 miliardi di euro. Anche all’Italia, che finanziava il suo debito al libero mercato, proposero lo stesso tipo di aiuto, ma l’Italia rifiutò e fece bene.

Ora l’ex ministro delle finanze greco Varufakis ha dichiarato che i fondi speculativi internazionali, con i salvataggi delle banche greche, si sono impossessati del sistema bancario greco, forse in Italia sta accadendo qualche cosa del genere con la trasformazione in spa delle banche popolari fallite; nel 2012 la Grecia ricevette un prestito di 41 miliardi di euro e nel 2013 ricevette, dal fondo europeo di stabilità o fondo salva stati, altri 40 miliardi di euro, a favore delle banche greche esposte verso le banche francesi e tedesche, poi, con lo scopo di ricapitalizzare le banche, un altro prestito, con emissioni di azioni a favore dei creditori del gruppo della Troika.

Gli hedge funds speculativi stranieri si avventarono sulla Grecia e la Troika ottenne anche l’immunità penale per le azioni da essa condotte, l’afflusso speculativo di capitali doveva sanare prestiti di difficile riscossione che erano il 40% del totale; nel 2014 il fondo americano BlackRock dichiarò che, visti i crediti di difficile riscossione, per salvare le banche greche e per completare il terzo salvataggio del paese, occorreva ricapitalizzarle con 15 miliardi di euro e poi, alla fine  del 2014, con altri 22 miliardi di euro.

Nel gennaio 2015, con le elezioni politiche, il governo greco amico della Troika cadde e andò al potere il partito Syriza, contrario a questi salvataggi; i salvataggi avevano puntato anche alla ricapitalizzazione delle banche, ma poi la Troika, per mettere in difficoltà un governo nemico, favorì in Grecia la corsa agli sportelli e la chiusura di banche; poi nel luglio 2015 il primo ministro Tsipras, miracoli della politica, si arrese, si rimangiò le promesse e ricevere dalla Troika un terzo pacchetto di aiuti.

A novembre 2015 c’è stata una terza ricapitalizzazione delle banche per 6 miliardi di euro, escludendo tra gli acquirenti delle azioni i greci, questi miliardi si aggiungevano ai 41 miliardi del 2013; ora i greci, grazie a queste alchimie, avevano solo il 26% del patrimonio del capitale delle loro banche  e gli hedge funds, con solo 5,1 miliardi di azioni, il 74%, perciò controllavano il paese;   com’è accaduto in America Latina,  la Grecia è stato colonizzata con i debiti, mentre, con la politica di austerità, la recessione non si è arrestata. Vale la pena di ricordare che, fino a poco fa, si invitavano i paesi ricchi a rimettere il debito dei paesi poveri, oggi si usano questi debiti per sfruttarli meglio e per schiavizzarli.

ITALIA

In Italia, se non ci facciamo influenzare dalla propaganda di parte, in parlamento non esistono più fascisti e comunisti e anche i laici liberali sono scomparsi, ma esistono solo democristiani, ossequiosi verso la chiesa, anche se sotto mentite spoglie; poiché la politica è fatta da trasformisti e neoliberisti, vi dominano ricatti e ambiguità, al parlamento e al governo esistono soprattutto amici della chiesa, dell’Europa, delle banche, del capitale, delle logge oligarchiche e dei mercati, i lavoratori non contano più niente, l’informazione è spesso asservita a chi è in grado di condizionarla con il denaro, non mi riferisco ai lettori, raramente fa una vera opposizione.

Mentre la destra italiana si sfalda, aumenta il soccorso politico della destra verso il  PD, con politici che passano da destra a sinistra, Berlusconi critica Renzi ma, per non cambiare l’Italia, come fatto in passato, fa proposte di riforme ma è disponibile a un altro patto del Nazzareno; Renzi chiama riforme tutte le leggi che fa, ma le vere riforme intaccano i privilegi e le rendite di posizione e, rafforzando i controlli amministrativi, combattono la corruzione.

Per cambiare l’’Italia, occorrerebbe un’alleanza tra Lega, che potrebbe essere ribattezzata Lega Italica, Movimento cinque stelle, Sel e sinistra PD, accantonando vecchi risentimenti e partendo da alcuni punti comuni, lasciando ai parlamentari di questi partiti la libertà di voto sugli altri punti; però ci sono forze, anche straniere, aiutate dai collaborazioni italiani, che vogliono la rovina dell’Italia e la sua disgregazione perciò, per controllarla meglio,  la vogliono divisa, perciò, invece di favorire questa convergenza, alimentano le polemiche. Renzi esalta la politica e condanna il populismo perché il suo nemico è il popolo.

Dopo la bancarotta del Banco di Roma e della Banca del Santo Spirito, entrambi a guida vaticana, dal 1936 Mussolini, volendo fare cosa grata alla nobiltà nera vaticana, emanò la legge bancaria italiana, creando il relativo Fondo Interbancario a tutela dei depositi; grazie ad esso, da allora gli italiani non hanno più perso soldi con i dissesti bancari. L’EBA l’autorità europea sulle banche ha autorizzato il collocamento di titoli riservati a non professionisti, favorendo con ciò l’emissione di obbligazioni subordinate non garantite che, con il bail-in, dovrebbero anche favorire la ricapitalizzazione delle banche, cioè la loro conversione, da gennaio 2016, in azioni.

I pensionati che hanno acquistato, senza adeguata informazione, obbligazioni subordinate, non sono speculatori; il QE di Draghi aveva ridotto i tassi sui titoli pubblici, incentivato questi titoli e, in genere, l’indebitamento e quindi le insolvenze creditizie. La Germania non vuole un Fondo Europeo a tutela dei depositi, ha rifiutato all’Italia il rinvio al 2018 del bail-in e ha definito impropriamente aiuto di stato il ricorso dell’Italia al fondo interbancario italiano, però essa stessa ha erogato alle sue banche in dissesto, fino al 2014, centinaia di miliardi di euro.

Ha fatto quest’operazione ricorrendo all’indebitamento pubblico, superando con ciò, in valore assoluto, il debito italiano, è la solita politica dei due pesi e delle due misure, fatta dall’Europa e dai singoli stati; però è da detenere presente che la Germania ha concesso l’aiuto alle banche aumentando il suo debito pubblico che le costa poco, in termini d’interessi, mentre all’Italia, a causa delle società di rating che volevano favorire il suo saccheggio, costava di più, inoltre, per salvare le sue banche, i vincoli di bilancio europei, che intrappolavano la politica di bilancio italiana, non consentivamo all’Italia di aumentare il debito pubblico. Ad ogni modo, la Germania, in deroga ai trattati, ha ottenuto, per alcuni anni, dall’Unione Europea il superamento del 3% del deficit di bilancio, come oggi l’ha ottenuto la Francia, e ha avuto l’autorizzazione per aiutare le sue banche in dissesto con l’aiuto dello stato.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (17/12/2015)

EUROPA

La commissione europea minaccia un’altra procedura d’infrazione contro l’Italia, per non aver allestito altri hotspot, dopo quello di Lampedusa, per l’identificazione dei migranti, perché quello di Lampedusa non è più sufficiente; questi hotspot sono necessari per effettuare il rimpatrio di quelli che non hanno diritto all’asilo. Il Viminale ha risposto che spesso i migranti rifiutano di farsi identificare  con le impronte digitali, che la maggior parte degli immigrati sono stati identificati e che l’Italia, con la collaborazione dei comuni, si è impegnata, più che nell’identificazione, nell’accoglienza dei migranti, ma è pronta ad aprire altri 4 hotspot.

Il Viminale ha affermato che gli altri paesi devono accelerare la procedura di ricollocamento e distribuzione degli emigranti ammessi e denuncia anche che, nei prossimi mesi, una nuova rotta di emigranti, provenienti dai Balcani, passerà dal Friuli Venezia Giulia, con la presenza di numerosi afgani che, poiché sono provenienti da zone di guerra, sono meritevoli di asilo. La televisione, italiana, megafono del papa, favorevole all’immigrazione, presa dagli attentati di Parigi e dal giubileo, preferisce non parlare di queste cose.

Il prezzo del petrolio scende perché scende la domanda e non la produzione, con danni economici per i paesi produttori e in Italia, a causa delle tasse, con pochi vantaggi per gli automobilisti; con la crisi, diminuisce anche il prezzo delle materie prime. Con i salari bloccati, le pensioni basse e senza reddito minimo garantito, gli investimenti pubblici in infrastrutture potrebbero alimentare occupazione e domanda, ma nelle imprese industriali private gli investimenti non si fanno se gli impianti sono sottoutilizzati, in compenso, sta riprendendo il mercato edilizio e i relativi mutui.

Il giornale Time ha eletto la Merkel donna dell’anno, proprio quando ha collezionato una serie di errori madornali, con le crisi greca e ucraina, l’apertura delle frontiere all’immigrazione, la disponibilità a fare entrare la Turchia nell’Unione, la promessa di tre miliardi di euro a Erdogan se blocca l’emigrazione e la politica delle quote sugli immigrati, non condivisa da tanti paesi europei.  Perciò il suo partito precipita nei sondaggi e i tedeschi non sono contenti della sua politica.

Eppure la Germania è stata l’unico paese a beneficiare della moneta unica, ma, a causa della politica delle porte aperte, entro la fine dell’anno, un milione d’immigrati arriverà in Germania, perciò in Polonia e Ungheria si rafforzano i partiti contrari all’immigrazione, alla Germania e all’Europa e in Italia i partiti contrari all’euro. Ora in Germania rischia di frantumarsi l’alleanza tra democristiani e socialdemocratici, fino alla crisi di governo.

Ciò detto, nonostante le cieche dichiarazioni di stima della Merkel da parte  di politici e giornalisti italiani, in Italia i germanofili europeisti, spesso ex comunisti, sono in gran voga,  eppure a Oxford suo marito ha affermato che ha dubbi sulla politica della moglie; pensare che tanti femministi avevano promesso che le donne, in posizione di potere, avrebbero salvato il mondo, in realtà, queste avanzano sempre di più in posizioni di comando, ma il mondo non migliora.

Dal 2008 il Pil della Finlandia, che ha adottato l’euro, è crollato del 6%, mentre quello della vicina Svezia, che non l’ha adottato, è cresciuto dell’8%; la disoccupazione finlandese è passata dal 6% al 10%, un quarto delle imprese industriali ha chiuso e la Nokia è finita nelle mani della Microsoft.  Nella crisi hanno avuto un  peso, oltre l’euro, le sanzioni contro la Russia; sembra di leggere il bollettino della crisi che ha colpito anche l’Italia.

Il QE di Draghi non è servito a far ripartire l’economia, perché domanda, occupazione e investimenti privati sono fiacchi, gli interessi e il petrolio molto bassi non aiutano e le banche hanno molti insoluti; lo stimolo monetario della BCE non riesce a cambiare le sorti dell’Europa, bisognerebbe aiutare la domanda di lavoratori e piccoli pensionati, con aumenti salariali e riduzioni fiscali, introdurre il reddito minimo di cittadinanza e fare investimenti pubblici; la moneta può fare danni ma non miracoli, al massimo, garantisce prezzi strabili e bilancia valutaria in salute.

ITALIA

Quando in un’impresa quotata in borsa, si aumenta il capitale di rischio e non si fanno investimenti, praticamente, se l’operazione non è la conseguenza della svalutazione del capitale proprio preesistente,  si annacqua il capitale proprio e si toglie qualche cosa, in termine di dividendi, ai vecchi azionisti; l’operazione, come accade con le banche, serve solo a nascondere uno stato d’insolvenza e l’azzeramento del capitale proprio; cioè l’aumento di capitale è trattato non come una vera ricapitalizzazione, ma come un ricavo d’esercizio, per sistemare alcune posizioni, in attesa della chiusura definitiva o della cessione.

Per le banche insolventi, che non si vogliono far fallire, ma si vogliono ricapitalizzare, il governo, a spese dei contribuenti e del fondo interbancario o di solidarietà, ufficialmente per andare incontro ai risparmiatori, poiché anche il capitale di rischio e le obbligazioni sono risparmio, sta pensando di intervenire, in  qualche modo, anche con i soldi pubblici e con agevolazioni fiscali, a favore di azionisti e obbligazionisti.

Con il fondo salva stati, l’Italia ha speso 75 miliardi di euro per salvare banche francesi e tedesche che avevano crediti insoluti con altri paesi europei, ora queste banche italiane le devono salvare soprattutto i contribuenti italiani; anche i contribuenti tedeschi, in attesa della nuova normativa europea, che entrerà in  vigore a gennaio del 2016, lo hanno fatto, a spese dei contribuenti e aumentando il debito pubblico, cioè attuando il bail-aut,  con le loro banche; perciò ora il debito pubblico tedesco è, in valore assoluto, più alto di quello italiano.

Secondo Berlusconi e i conservatori di sinistra, i populisti, cioè la maggioranza degli italiani, ragionano con la panca, mentre la classe dirigente italiana ragiona con la testa; sembra che i telegiornali, che sono il megafono di tutti i papi, con la propaganda, non  riescano più a condizionare il pensiero della gente; fortunatamente esistono i talk show e i dibattiti televisivi, che però sono tanto ripetitivi.

Le banche da salvare, con l’aiuto dello stato e con la scusa di salvare i risparmiatori, sono ripulite delle sofferenze e possono essere vendute a un prezzo migliore. E’ accaduto spesso che imprese e banche, in dissesto o con i debiti, sono state risanate con i soldi pubblici e poi cedute agli amici dello stato; i debiti di persone e stati rendono schiavi, però quelli delle grandi imprese amiche dello stato, alimentati ad hoc, possono essere occasione di fare affari a spese del contribuente.

Il fallimento delle banche sembra sempre fraudolento e materia per la magistratura, che però non arriva quasi mai a punire veramente i responsabili, perciò i salvataggi bancari si risolvono sempre in maggiori spese per lo stato; però, il ministero Padoan definisce questi interventi umanitari, perché, afferma, sono a vantaggio dei risparmiatori. Il fatto è che il legislatore italiano fa leggi su commissione delle lobby, delle banche, della mafia, della chiesa, dell’Europa e della Nato, il che significa che l’Italia e il suo parlamento sono senza sovranità; amministratori delegati obbedienti e discreti, in  cambio di privilegi, sono pronti a svendere pezzi di grandi imprese statali o dell’Italia stessa.

La finanza vive sull’immaginazione e sulla speculazione, le obbligazioni bancarie sono iscritte nelle passività di bilancio, mentre in attivo sono immobili e crediti che, per una mente razionale, sono i soli veri beni cedibili a un certo prezzo. Obbligazioni secondarie non garantite è un controsenso ancora maggiore, come se un venditore in rete dicesse: pagate in  anticipo ma, anche così, rischiate di non ricevere mai la merce, le legge doveva proibirle, ma le leggi sono commissionate anche dalle banche.

Per prevenire le voragini finanziarie di stato e banche, tra loro soci, in Italia sarebbe necessaria una riforma del bilancio dello stato, delle banche centrali, delle banche e delle loro operazioni e degli organi che controllano banche e borsa; un’operazione che richiederebbe l’intervento di tutta l’Europa, a vantaggio di tutti i paesi dell’Unione, ma che l’Europa non vuole perché anch’essa fa speculazioni, perché a rubare e a speculare si guadagna di più e più in fretta, che a lavorare.

Il governo Renzi ha emanato il decreto contenente misure urgenti per le banche, lo scopo è il salvataggio di quattro banche locali, già in amministrazione straordinaria, l’operazione costerà 730 milioni di euro, a carico di azionisti e possessori di obbligazioni secondarie, cioè meno garantite dei creditori ordinari della banca, questi obbligazionisti vedranno svalutati i loro crediti; il resto del costo del salvataggio è posto a carico del fondo risoluzione, amministrato dalla Banca d’Italia, che ammonta a 3,6 miliardi di euro, anticipati da banca Intesa, Unicredit e Ubi.

Questo fondo, dopo il salvataggio, non potrà essere reintegrato e ora serve a prevenire il bail-in europeo, in vigore da gennaio 2016, è un fondo risoluzione nazionale che prevede la creazione provvisoria di quattro bridge bank e quattro bad bank, la cui creazione non si capisce se i debiti sono svalutati, ma forse la svalutazione non è sufficiente perché le banche dovevano essere lasciate fallire; invece il meccanismo di risoluzione unico europeo o bail-in, interviene nelle banche in dissesto senza aiuti pubblici, sacrificando azionisti e obbligazionisti e depositanti sopra i 100.000 euro; per ricapitalizzare le banche, trasforma questi risparmiatori in  azionisti, questo fondo risoluzione europeo è dotato di appositi uffici e personale. 

L’operazione di salvataggio italiana è anche garantita da fidejussione di un miliardo di euro della Cassa Depositi Prestiti, la liquidità deriva dal QE di Draghi, che non è servito per il rilancio economico del continente, ma per risolvere le crisi bancarie. Con l’operazione, lamentano perdite 130.000 famiglie, che ora protestato e minacciano ricorsi giudiziari; recentemente Draghi ha comunicato di voler estendere il QE anche ai titoli pubblici emessi dagli enti locali, lo scopo ufficiale è sempre contrastare la deflazione e stimolare, con la crescita della liquidità, la domanda e l’economia.

Quest’operazione però ha aiutato le banche ma non ha alimentato la domanda che avrebbe bisogno di più salari e meno tasse sul lavoro; senza domanda, le imprese rimaste in Italia non investono e non assumono, intervenire sui costi del lavoro aiuta le imprese, riducendone i costi, ma non la domanda degli italiani. Con l’aumento della liquidità, da aprile del 2015 le borse europee hanno raggiunto il massimo di 3816 punti dell’apposito indice Eurostox 50, però, con la speculazione, ristagna la domanda e aumenta la precarietà del lavoro (fonte: Andrea Fumagalli). 

L’Italia si è opposta al rinnovo automatico per sei mesi delle sanzioni economiche contro la Russia, che nel 2015 hanno ridotto il nostro interscambio con questo paese del 27,5%, però sarà costretta a cedere dai suoi alleati e soprattutto dalla Germania, perché la Russia è accusata di non rispettare gli accordi di Minsk per la tregua in  Ucraina, che però non sono rispettati nemmeno dal governo ucraino, protetto dalla Merkel e dalla Nato. Ingiustamente, anche Israele è accusato di non rispettare i patti e la Germania accusa spesso l’Italia di non rispettare i patti, però, per chi conosce la storia, tutti gli stati li rispettano solo fino a che conviene loro.

In Italia non cessa il problema dei derivati, il Tesoro si era già impegnato a garantire le banche internazionali per 40 miliardi di derivati dei comuni e ora sei regioni, per pagare sui debiti una rata più bassa, stanno procedendo al riacquisto, a prezzi maggiorati, di loro obbligazioni, allungandone la scadenza a 30 anni; il maggior costo dell’operazione rimarrà sui contribuenti. In queste operazioni, le regioni sono assistite da consulenti, a volte in conflitto d’interesse, cioè non indipendenti, mentre la Consob, al riguardo, volutamente non è stata interpellata,  perciò forse anche questi finanziamenti, come quelli agli enti locali, finiranno in tribunale, ma con esiti lunghi e incerti (Blog di Grillo).

ISLAM

Vista la rivalità fra Tripoli e Tobruk, la conferenza internazionale di Roma voleva creare a un governo di unità nazionale in Libia, per poi passare alla fase due, cioè all’intervento militare esterno contro lo stato islamico; fino a ora esistevano due governi, uno a Tripoli, a favore dello stato islamico e uno a Tobruk, contrario; ora pare esistano quattro schieramenti, due a Tripoli, a favore e contro l’accordo e due a Tobruk, a favore e contro l’accordo.

Perciò, a causa della guerra civile in atto, si rischia di creare un governo nazionale senza potere, fra l’altro, alcuni libici arrivati a Roma pare rappresentino solo se stessi; in caso di accordo, la sicurezza della capitale del paese, Tripoli, dovrebbe essere garantita dai combattenti di Misurata, che sono favorevoli all’accordo e contrari allo stato islamico, però quelli di Tripoli non paiono essere d’accordo.

Anche a Tobruk le forze militari sono divise e non sono tutte fedeli al generale Haftar, la vicina Bengasi si è rivoltata e combatte contro Haftar e Tobruk. Intanto lo stato islamico marcia verso la zona dei pozzi di petrolio e perciò l’Inghilterra si è detta pronta a un intervento militare, senza tener conto del fatto che del petrolio c’è sovra produzione e il suo prezzo è ai minimi storici, per l’Italia rimane insoluto il problema dell’immigrazione dalla Libia (fonte: Il Foglio 15/12/2015).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (8/12/2015)

EUROPA

In Siria la situazione è molto confusa, i curdi del PKK combattono in Turchia contro Erdogan e a Kobane contro l’Isis; mentre i curdi del partito Ypg di Siria, vicini al PKK di Turchia, sono riforniti di armi dagli americani, l’Ypg è anche pronto ad azioni coordinate con Mosca, attacca anche Al Nusra e collabora con i peshmerga curdi del Kurdistan iracheno. Purtroppo le lotte tra etnie non cessano e i curdi sono anche contro gli yazidi e gli sciiti, i curdi iraniani sono alleati del PKK, ma sono malvisti dall’Iran.

La repressione interna di Erdogan è fatta passare come lotta contro il terrorismo, la piazza di Istanbul gli si rivolta contro e lo accusa di fascismo; come insegna la storia, è probabile che anche le potenze estere, tramite loro agenti, come fa l’Islam fondamentalista, alimentino tante proteste violente di piazza.  Angela Merkel è favorevole a far entrare la Turchia dell’islamista Erdogan in Unione Europea, i nemici della Turchia sono la Russia e Iran, mentre la Germania sembra in rotta di collisione con la Russia e, in questa politica, vorrebbe trascinarsi dietro l’Unione Europea.

Come insegna la storia recente d’Italia, il terrorismo, che ha vari mandanti, provoca delle morti e delle distruzioni, però i danni e i morti sono molto inferiori a quelli di una guerra aperta o di un terremoto, questi danni sono alimentati da potenze stranieri o dalla speculazione internazionale; come fa la mafia, sono un avvertimento e un’intimidazione, evitando una guerra aperta e salvaguardando l’anonimato del mittente, hanno solo un effetto psicologico sulla gente e sui governi colpiti e sulla loro politica, vogliono mettere in ginocchio la loro economia e provocare crisi di governo e crisi economiche.

Le manifestazioni violente di piazza raramente sono spontanee, i manifestanti sono manipolati da agenti dello straniero, sono meno letali del terrorismo, però sono ugualmente ispirate da potenze straniere e da speculatori, contro l’economia di un paese e contro il suo governo in carica. In queste vicende, anche l’informazione è al soldo dello straniero, oltre che del capitale e delle logge sovranazionali, cioè fornisce solo le notizie che essi vogliono siano date.

A causa degli attentati di Parigi, la televisione quasi non parla più dei barconi d’immigrati provenienti dalla Libia, che ospitano rifugiati, emigranti e, in qualche caso, terroristi; tutti questi immigrati, provenienti dalla Libia e dai Balcani, sono veicolati dalla Turchia, coccolata dalla Germania, che la vuole fare entrare nell’Unione Europea. L’Unione Europea ha anche offerto alla Turchia tre miliardi perché fermi l’immigrazione nei Balcani, sembra quasi il risultato di un ricatto.

Adesso l’operazione europea di contrasto all’immigrazione dalla Libia, iniziata a giugno 2015, prevede tre tappe; vi partecipano 22 paesi della UE e una squadra navale comandata dall’ammiraglio Enrico Credentino che, in acque internazionali, prevede abbordaggi, perquisizioni, sequestri di barche e arresti dei trafficanti; perciò il flusso si è ridotto del 20%, mentre l’Egitto si è impegnato a controllare le sue frontiere che fanno arrivare i migranti in Libia. La fase tre impegnerà la squadra anche in acque libiche, non appena ci sarà l’autorizzazione di un governo libico che l’autorizzi.

In Italia tanti cittadini, mossi da sentimenti favorevoli ai richiedenti asilo, hanno protestato per la pratica detenzione in centri di accoglienza dei migranti in Italia; accade ciò perché le procedure d’identificazione, per accogliere rifugiati ed espellere dall’Italia gli altri, richiedono tempi lunghi. Perciò il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha affermato che, poiché l’identificazione richiede più tempo della rilevazione delle impronte digitali, per completare questi controlli, gli immigrati devono essere trattenuti nei centri appostiti per 18 mesi. Il partito dei verdi del parlamento europeo, appellandosi al regolamento di Dublino sull’immigrazione, ha protestato, dicendosi contrari alla detenzione prolungata dei richiedenti asilo.

In Danimarca si è tenuto un referendum con il cui esito i cittadini hanno deciso di tenere il paese  fuori dalle regole comunitarie, in materia di giustizia e interni, rinunciando con ciò a una maggiore integrazione europea, il che può significare l’uscita dall’Europol e la rinuncia all’assistenza europea contro il terrorismo. I danesi non vogliono rinunciare alla sovranità nazionale e, a causa della crisi dei rifugiati, ora sono ostili a una maggiore integrazione europea; perciò, in materia di giustizia e interni, in Danimarca rimarrà in vigore solo il trattato di Lisbona.

Il QE di Draghi, a vantaggio delle banche, compra titoli pubblici al mercato secondario, invece il QE della Federal Reserve li compra al mercato primario, finanziando con ciò, a basso interesse, il bilancio dello stato; con questo strumento, la BCE si limita ad acquistare titoli nel portafoglio delle banche. In Italia le banche, a causa dei loro bassi rendimenti, non hanno acquistato Bot e perciò non li hanno in portafoglio, mentre i BTP a lunga scadenza che possiedono, con il calo dei tassi, li stanno vendendo o li hanno già venduti al libero mercato, guadagnando sul capitale; quindi potrebbero cedere solo obbligazioni di società in difficoltà, scaricando sulla BCE la relativa perdita; invece altri paesi dell’Eurozona potrebbero cedere alla BCE titoli pubblici, guadagnando, cioè solo l’Italia non trarrebbe vantaggi dall’operazione.

Il Quantitative Easing della BCE e la crisi d’insolvenza di alcune banche sembra abbia ridotto il mercato interbancario europeo; con la crisi del 2011, il capitale si era spostato dal sud al nord Europa, sono cresciuti gli squilibri tra le banche centrali e non si è risolta la crisi del debito; ora il denaro elettronico utilizzato dalle banche per i regolamenti, anche grazie al QE, è abbondante e le banche che ne hanno troppo, con il mercato interbancario, generalmente lo prestano ad altri istituti.

Nel 2011 le banche dei paesi del sud dell’Europa, non potendo più contare sui prestiti del nord, si rivolsero alle loro banche centrali, salì la posizione creditizia della Bundesbank nei confronti dell’Eurosistema e le banche italiane s’indebitavano con la Banca d’Italia; oggi con il Qe, le banche cedono titoli all’eurosistema e ricevono in cambio, a basso prezzo,  denaro elettronico.

La liquidità in eccesso in Germania, grazie al sistema interbancario, dovrebbe distribuirsi nel sistema bancario europeo, ma ciò non accade; inoltre, le banche italiane ottengono credito dalla Banca d’Italia a un costo inferiore a quello praticato da una banca tedesca. Nelle intenzioni della BCE, nel medio periodo, il tasso negativo della banca centrale europea serve a tenere basso il valore dell’euro, a costringere le banche a fare prestiti a imprese e famiglie, a far salire un po’ l’inflazione e a favorire le esportazioni, vedremo se si raggiungeranno questi risultati (Fonte: Eunews).

ITALIA

Continua il salvataggio di banche italiane, ora è il caso di Cari Ferrara, Banca delle Marche, Cari Chieti e Banca Etruria, anche queste banche sono sotto la direzione di uomini del PD, speriamo che la magistratura indaghi a dovere; sono piccole banche locali che rappresentano l’1% della raccolta bancaria italiana. Sono alla vigilia di un fallimento per una gestione allegra, prestiti agli amici senza garanzie, impieghi finanziari sbagliati, tutte operazioni avallate dai loro consigli d’amministrazione e dai collegi sindacali; anche in questo caso, la Banca d’Italia, anche se liberata della funzione monetaria, ha omesso di sorvegliare con tempestività, come sarebbe stato suo compito.

Viste le precedenti crisi bancarie italiane, come il solito, con il risanamento di queste banche è prevista la riduzione dei dipendenti e dei loro stipendi; il salvataggio avverrà grazie a un fondo risoluzione nazionale, voluto dall’Unione Europea e alimentato dal sistema bancario. I crediti dubbi saranno concentrati in una bad bank, per essere poi ceduti svalutati, le perdite saranno a carico di azionisti e obbligazionisti, mentre saranno risparmiati i depositanti.

Si è fatto appena in tempo, dal 2016 la ristrutturazione, secondo la nuova normativa della BCE, avrebbe previsto anche il sacrificio dei risparmiatori, le nuove risorse arriveranno dal sistema bancario, soprattutto Banca intesa, Unicredit e Ubi, con garanzia della Cassa Depositi e Prestiti, che raccoglie il risparmio postale, soprattutto di pensionati e soprattutto di meridionali. La Cassa Depositi e Prestiti sta diventando la cassa di compensazione delle perdite di banche e partecipate statali; visti i rischi d’insolvenza della stessa Cassa, non sembra  giusto per chi ha investito in certificati  di deposito postali.

Gli oneri per le finanze pubbliche sono dati da esenzioni fiscali a favore degli istituti che effettueranno il salvataggio, pari a 500 milioni di euro. Le banche italiane, presentate come solide dal governo, sono incorse spesso in questi incidenti; oltre che dalla cattiva gestione, sono caratterizzate da bassa capitalizzazione e sono grandi investitori in titoli pubblici; la commissione europea si appresta a fissare un tetto agli investimenti bancari nel debito sovrano, perciò, con la riduzione dei tassi, con l’esaurimento della Cassa Depositi e Prestiti e in assenza di pareggio del bilancio, lo stato avrà più difficoltà a finanziare il debito pubblico, il default di alcuni stati come la Grecia è derivato da questo fatto.

Oggi, insolvenze e crediti incagliati del sistema bancario italiano arrivano 330 miliardi di euro, nel 2016 sarà creata una bad bank in cui concentrare i crediti incagliati, con probabile intervento di fondi pubblici e con garanzia della Cassa Depositi e  Prestiti; però Bruxelles è contraria agli aiuti di stato, al posto della bad bank, la commissione europea sollecita per l’Italia l’introduzione del meccanismo di risoluzione unica delle crisi bancarie, di cui si è detto, i risparmiatori devono stare attenti.

Si ricorre alla risoluzione quando una banca è in dissesto, per la sua ristrutturazione e per non bloccare i servizi bancari, in questo caso, la Banca d’Italia vende parte delle attività, ne trasferisce temporaneamente altre a bridge bank, in vista della cessione, e ne trasferisce altre deteriorate a bad bank, per la liquidazione. Con il bail-in europeo o meccanismo europeo di risoluzione, che entrerà in vigore a gennaio del 2016, si attua invece un salvataggio interno, sacrificando azioni, obbligazioni e depositi sopra i 100.000 euro, puntando anche, per ricapitalizzare le banche, alla loro conversione in azioni.

Dalla procedura sono esclusi debiti verso dipendenti, debiti commerciali e debiti fiscali, i depositi sopra i 100.000 euro sono esclusi dalla falcidia se il bail-in è applicato ad almeno l’8% delle passività, inoltre, questi depositi saranno toccati solo se gli altri strumenti non fossero sufficienti a coprire le perdite e a ripristinare un livello adeguato di capitale. Però, con il decreto salva banche, il governo del PD ha fatto diversi regali alle banche.

Nasceranno quattro banche ripulite dalle passività, che saranno assorbite, come accaduto in altri casi, dai colossi bancari intervenuti nel salvataggio con l’apposito fondo risoluzione; le sofferenze, prima di arrivare alle bad bank, generano nelle nuove banche un abbattimento fiscale, poi potranno essere vendute anche a più del miliardo e mezzo di euro che è il loro  prezzo di acquisto, perché in parte coperte da garanzia immobiliare.

Per il salvataggio delle banche, il movimento Cinquestelle aveva invece proposto un prestito statale al 3%, il commissariamento degli istituti, uno stop ai bonus ai manager e ai dividendi e, se alla scadenza del prestito le banche non fossero in grado di restituirlo, dovrebbero essere nazionalizzate. Il movimento Cinquestelle, in alternativa, ha anche proposto l’intervento del fondo interbancario a tutela dei depositi.

Forse i risparmiatori non si sono ancora costituiti parte civile in giudizio, contro consiglieri, sindaci e dirigenti che, come in altri dissesti bancari, hanno distratto dolosamente risorse, perché sperano di non essere sacrificati eccessivamente dalla procedura; alla fine, il costo del salvataggio, come vuole anche Berlusconi, con la scusa di tutelare il risparmio, ricadrà soprattutto sulle spalle dei contribuenti, il bilancio dello stato è sempre una stanza di compensazione riservata agli amici.

La televisione docet, 150 anni fa la classe dirigente italiana, che si sentiva incompresa e poco stimata, chiamava la maggioranza della popolazione, cioè i disprezzati contadini, normalmente fornitori di mano d’opera, di soldati e di figli, “cafoni”; oggi, diminuito notevolmente il numero dei contadini, che perciò non sono più la maggioranza, sempre la classe dirigente italiana, che si considera sempre incompresa e poco stimata, chiama, sempre in tono dispregiativo, la maggioranza degli italiani, fatta di dipendenti, pensionati e piccoli borghesi, “populisti”.

I conservatori di destra e sinistra, cioè Forza Italia e Partito Democratico, definiscono populista la lega e il movimento Cinquestelle, che tra loro, purtroppo, non vanno d’accordo, perché Berlusconi, con i suoi mezzi, tranquillizzando anche i nazionalisti, è riuscito a cooptare i riformisti e autonomisti Bossi e Salvini; con la sua presa di posizione sull’immigrazione, se alle prossime elezioni politiche la lega si presentasse da sola, penso prenderebbe gli stessi voti dell’intero centro destra.

ISLAM

Il 13.12.2015 a Roma ci sarà una conferenza sulla Libia, patrocinata da Italia e Usa e aperta a 15 paesi europei e islamici, per favorire, con il patrocinio dell’Onu, un governo di unità nazionale in Libia che, tra le altre cose, metta anche un freno all’emigrazione verso l’Europa; questo governo di unità nazionale o di coalizione dovrebbe essere insidiato a Tripoli, dove domina l’Isis, appoggiato dal Qatar, mentre l’Egitto di Al Sisi sostiene l’attuale governo di Tobruk, nemico dell’Isis, il paese è spaccato in due.

Ora si teme che Tripoli, già capitale dello stato, possa cadere sotto l’influenza delle milizie islamiche, perciò Al Sisi, timoroso, sta avendo dei contatti con Mosca, per averne un appoggio militare come quello da essa fornito in Siria; a Belgrado si sono anche incontrati i ministri degli esteri di Italia e Russia, Gentiloni e Lavrov; sembra che Londra e Parigi siano anche disponibili a un intervento militare aereo e terrestre in Libia (Fonte: La Stampa - Maurizio Molinari).

In Italia è stato curato un rapporto speciale sulla Libia, proveniente da militari italiani inviati nel paese,  per la ricognizione, la cattura di terroristi e la liberazione di ostaggi, costituiti da uomini del nono raggruppamento d’assalto Col Moschin, da incursori della marina e da carabinieri; questi collaborano con elementi locali e svolgono azioni di contenimento del terrorismo, ma, contro le chiacchiere della televisione, prevedono anche il bombardamento aereo mirato e raid di incursori, la televisione non ne parla.

Dalla Libia continuano ad arrivare profughi in Italia, sui quali lo stato islamico guadagna e perciò può armarsi meglio, dieci mesi fa lo stato islamico ha anche minacciato l’Italia, ed è stata forse una mossa provocatoria e imprudente, che le procurerà delle conseguenze negative. Per le azioni previste, questi militari svolgono un lavoro preliminare con un distaccamento del Col Moschin che ha già operato a Bengasi. Intanto la camera sta preparando una legge che permetterà ai nostri corpi speciali di operare temporaneamente all’estero, sotto il comando dei servizi segreti; anche la Francia ha inviato aerei di ricognizione sopra Sirte e Tobruk e farà altre azioni di ricognizione (Fonte: il Foglio del 5/12/2015).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (29/11/2015)

ISLAM

In guerra, gli eserciti hanno usato stupefacenti, come morfina ed eroina, oggi i terroristi islamici usano il Captagon, sintetizzato nel 1961 da una ditta tedesca; le pillole prodotte in Siria, assunte con la caffeina, diventano un potente stimolante. La Russia ha accusato gli Usa di fare un gioco sporco in Siria, cercando di evitare di colpire l’Isis; un’accusa che gli americani avevano rivolto ai russi.  Per il ministro degli esteri russo Sergei Lagrov, l’America ha usato i terroristi contro Assad, rafforzando il califfato; Mosca afferma che i bombardamenti americani contro il califfato, diversamente dai loro, hanno dato scarsi risultati, invece i russi colpiscono i terroristi senza eccezioni, afferma che, a causa delle azioni degli aerei americani, il califfato è cresciuto.

Hilary Clinton ha affermato che gli Usa hanno favorito la nascita e lo sviluppo di Al Qaeda e dell’Isis, che è poi sfuggito dalle loro mani, mentre hanno indebolito il governo laico di Assad, alleato dell’Iran, nemico dell’Arabia; l’uccisione da parte dell’Isis di ostaggi, per i quali non è stato pagato il riscatto, ci fa tornare nel medievale, quando queste cose si facevano anche in Europa. Adesso gli Usa, per impedire il transito di foreign fighters, affermano di voler controllare il confine turco con la Siria, dal 2013 sono arrivati 20.000 volontari stranieri che poi, mischiati ai profughi, tornano nei loro paesi, per finanziamenti, reclutamenti e per compiere attentati; già esiste una lista di 10.000 terroristi sospetti che hanno attraversato il confine turco con fasi passaporti.

Il mondo islamico si serve di fanatici religiosi, ma è diretto da persone intelligenti che non credono alla democrazia e forse nemmeno alla religione, che è solo uno strumento di governo e che favorisce il sacrificio dei combattenti; vuole riscattarsi con il califfato e, per farlo, seguendo l’epopea di Maometto, usa una cultura vecchia e contraria al mondo moderno, spesso falsamente democratico; tuttavia, anche l’occidente, in passato, ha coltivato guerre, terrorismo, riscatti ed esecuzioni sommarie, condannava bestemmia, apostasia e omosessualità, faceva guerre di religione e ha costruito imperi.

Parte dell’Islam, desideroso di riscattarsi, si chiede perché non dovrebbe fare oggi ciò che l’occidente ha fatto ieri, forse perché è cambiata la moda? Malgrado la moda, alcuni si vestono in maniera antica; stati e imperi esistono per schiavizzare e sfruttare il popolo senza sovranità, è l’ipocrisia occidentale che ha inventato democrazia, rappresentanza e sovranità popolare; in realtà non esiste lo stato laico e democratico, ma esistono società anonime e società segrete; la laicità è un grande valore, separava lo stato dalla religione, ma è stato dimenticato dai post comunisti e combattuta dagli islamisti.

Buona parte degli immigrati ha un titolo di studio, tuttavia in Europa, a causa della delocalizzazione industriale, adesso mancano i posti di lavoro che ospitavano gli immigrati venti anni fa, è anche per questa ragione che a Parigi è esplosa la rivolta delle banlieue, che ospitano islamici in posizione economica disagiata. Nelle misure di contrasto all’Islam militante pare siano meno presenti Gran Bretagna e Germania, che sembra non sono nel mirino degli integralisti; mercati e Gran Bretagna hanno conferito alla Germania il ruolo di garante e di paese capofila in Europa, Germania e Gran Bretagna non partecipano  adeguatamente ai bombardamenti coordinati in Siria.

La trasmissione televisiva Report del 15/11/2015 ha affermato che L’Italia ha addestrato in Yemen combattenti anti Isis che poi si sono arruolati nell’Isis, Renzi non si è scomposto e perciò è andato a stringere la mano ai principi sauditi finanziatori dell’Isis, deciso a fornire armi all’Arabia. I tuareg del Mali erano mercenari di Gheddafi e ora, in collaborazione con altri membri del califfato della Nigeria, combattono per l’Isis contro il loro governo.

E’ un risultato dei bombardamenti francesi della Libia, la Francia era interessata al petrolio libico e  riuscì a coinvolgere anche l’Italia, che aveva larghi interessi economici in Libia; ora la Francia corre in aiuto del governo del Mali. L’isterismo francese sugli attentati di Parigi, con largo eco della nostra televisione, che pare perciò non abbia altre notizie da trasmettere, pare ignorare quanto lunga sia stata la stagione delle stragi italiane, non addebitabile all’Islam, allora gli italiani erano anche più composti e meno isterici dei francesi.

Se, con gli attentati a Parigi, l’Islam, obbedendo a mandanti occulti, ha dichiarato guerra all’occidente, la Nato deve intervenire; però la Francia, che oggi chiede assistenza militare, era contraria a una difesa comune europea e oggi sono contrari Usa e Gran Bretagna, perché vogliono controllare un’Europa divisa e non vogliono un’integrazione europea in politica estera e in materia militare; mentre l’euro, che aveva galvanizzato molti europei, è stato solo uno strumento vantaggioso per i mercati, cioè per i soliti ignoti, e non per gli stati europei, solo la Germania ne ha tratto profitto.

La Gran Bretagna è il paese europeo dal quale arrivano più foreign fighters, le comunità islamiche europee forniscono sempre nuove reclute agli estremisti, che organizzano attacchi terroristici in Francia, Belgio ed Europa in genere, spostando il focus delle loro azioni da Sira e Iraq, tanti foreign fighters arrivano dalla Tunisia, considerata più laica ma dove l’Arabia ha costruito tante moschee che fanno propaganda. L’Isis ha i suoi stati fiancheggiatori e ci sono complicità tra Turchia e Arabia con lo stato islamico, Ankara l’ha usato per fare affari, far cadere Assad, favorire il transito di armi, islamisti, petrolio e per combattere i curdi.

In Algeria, come accadde negli anni ‘90, pare stia per riesplodere la guerra civile, è il più grande paese africano e ha il secondo esercito del continente, dopo quello sudafricano; vi esiste una guerra etnica con i clan che si sono spartito il paese, il presidente Bouteflika è gravemente malato. Nel 1991 il Fis o Fronte Islamico per la Salvezza, vinse le elezioni e perciò l’esercito, poi emulato dal generale Al Sisi in Egitto, fece un colpo di stato contro il partito al governo del Fronte di Liberazione nazionale, che aveva cacciato i francesi.

I generali fecero privatizzazioni e liberalizzazioni a favore delle multinazionali e i gruppi armati islamisti, appoggiati anche allora dalle monarchie del golfo, deposero le armi; nel 1999 fu eletto presidente Bouteflika che, gradualmente accentrò il potere nelle sue mani ed esautorò i generali. Oggi nel paese la corruzione è ai massimi livelli, gruppi islamici armati sono in azione tra le montagne, il governo cerca di proteggere le sedi del potere e, per fermare gli islamisti, si teme un altro golpe.

Il Financial Times riferisce che il principe Saud Feisal ha affermato che Daesh o Isis è la risposta sunnita all’appoggio americano agli sciiti dell’Iraq, in realtà, la politica saudita, sulle orme di Maometto e con l’aiuto della Nato, mira anche all’instaurazione di un impero islamico sunnita. Dal 1945 l’Arabia è legata agli Usa, al quale ha fornito petrolio, vi ha fatto investimenti, dal quale ha acquistato armi, inoltre ha finanziato le campagne elettorali dei presidenti americani.

Le monarchie del golfo e la Turchia sponsorizzano gli jihadisti, ma anche gli Usa, come i i suoi falsi alleati del Medio Oriente, per non perdere alcuni vantaggi economici, cioè per interesse, come Putin rileva, hanno manifestato una certa ambiguità; sembrerebbe anche che Arabia e Turchia abbiano puntato, con delle provocazioni, come il recente abbattimento di un aereo militare russo, allo scoppio di una guerra tra Russia e Nato, della quale solo lo stato islamico avrebbe tratto vantaggio.

L’Arabia è nemica della democrazia e dello stato laico, perciò ha finanziato l’atomica pakistana, le moschee per la propaganda in Tunisia e Albania, dove il fanatismo islamico prima era quasi spento, ha finanziato la rivolta afgana contro l’Urss e Saddam, contro l’Iran; poi Saddam aggredì il Kuwait e fu scaricato dalle monarchie del golfo e da Usa, divenuto il gorilla delle monarchie sunnite. Oggi gli Usa hanno capito il gioco dell’Arabia, se ne sono un po’ allontanati e si avvicinano all’Iran.

Arabia, Qatar ed emirati, per ripicca, investono in Europa e comprano armi in Francia, Inghilterra e Italia, ma ora la Francia, a causa degli attentati islamici subiti, pare tornare indietro e, pentita dell’impresa libica, voluta dalle monarchie del golfo, ma che ha avvantaggiato il califfato, ha deciso di combattere con la Russia contro l’Isis, vedremo quali saranno gli sviluppi negli altri grandi paesi dell’Europa occidentale.

L’Unione Europea, con i suoi aiuti economici alla Turchia, finanzia indirettamente il terrorismo islamico, il figlio di Erdogan collabora con l’Isis e, con una sua società, importa petrolio rubato dall’Isis, a prezzo scontato; la Turchia, paese della Nato, sta provocando una guerra con la Russia, viola gli accordi di libero scambio con l’Unione Europea e, dai Balcani e dalla Libia, ha provocato l’enorme flusso migratorio verso l’Unione Europea, per metterla in crisi.

Putin accusa la Turchia di rifornire i terroristi con carichi di armi destinati all’Isis e ai ribelli turkmeni che hanno abbattuto l’aereo russo; la Russia vede la Turchia come parte integrante dello stato islamico, Erdogan appoggia il progetto di califfato e sultanato, perciò Putin ha dichiarato che, fino adesso, gli unici a combattere veramente lo stato islamico sono stati l’esercito siriano e i curdi.

L’organizzazione sanitaria Emergency, di Gino Strada, ha rifiutato i finanziamenti della cooperazione italiana per gli ospedali in Afghanistan, perché il nostro paese partecipava a operazioni militari contro i talebani, ma li ha accettati dal governo del Sudan, il cui presidente Bashir è inseguito da mandato di cattura internazionale per crimini di guerra in Darfur. Emergency riceve annualmente 39 milioni di euro di contributi dall’Italia e dall’estero e opera in diversi paesi, 10 milioni derivano dal 5%° Irpef e 15 da lasciti e donazioni, l’associazione fa un bilancio dettagliato delle spese ma non delle entrate (fonte: Libero 20/11/2015).

EUROPA

Il progetto di ampliamento del gasdotto, Russia, Mar Baltico, Germania, è osteggiato dalla commissione europea, che afferma di volere diversificare le fonti di approvvigionamento e di voler conservare l’Ucraina come principale rotta di transito; contentando gli Usa, vuole impedire che l’Europa si leghi alla Russia. Gli Usa e la Cina sono in competizione e il terreno di scontro è l’Europa, per questo gli Usa hanno patrocinato l’accordo commerciale Ttip.

In un anno in Usa le vendite sono diminuite del 2,8%, anche se la produzione è aumentata; con il calo della domanda interna, le merci invendute in magazzino sono arrivate a 1.800 miliardi di dollari; il credito al consumo o a debito delle famiglie è arrivato a 3.600 miliardi di dollari, cioè, la crescita Usa dipende da nuovo debito, già molto alto, il debito estero è pari a 7.020 miliardi di dollari, la bilancia commerciale è gravemente passiva.

Il tasso di risparmio Usa è pari al 4,6% rispetto al Pil, ma nel paese risparmiano solo i ricchi, mentre in Cina arriva al 30%, dove risparmiano tutti i lavoratori; in Cina l’attivo commerciale è pari a 600 miliardi di dollari, favorito anche dal crollo del prezzo delle materie prime. Pechino ha deciso di aumentare la partecipazione alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo e non acquista più titoli americani del debito pubblico, ha affermato di voler investire il suo surplus commerciale in Europa e Russia.

A causa della debole domanda interna europea, il surplus delle partite commerciali correnti europee è di 340 miliardi di euro, vi concorrono soprattutto Germania, Olanda e Italia; il calo dei tassi europei sta danneggiando gli investimenti di fondi pensioni e assicurazioni europee e l’aumento dei tassi deciso dalla Fed mira a intercettare il risparmio europeo. La Cina vuole fare grandi investimenti in Russia e in Europa e favorire un progetto d’integrazione economica eurasiatica, ma il progetto è osteggiato dagli Usa.

L’Europa, che attualmente, con la crisi, ha anche rendite finanziarie negative, sta diventando un campo d’investimento di capitali cinesi, ciò malgrado, per subalternità verso gli Usa, mantiene inalterate le sanzioni contro la Russia, alleata della Cina; nei prossimi anni la Russia, con l’aiuto cinese, prevede investimenti per 965 miliardi di dollari, mentre il piano Juncker prevede investimenti per soli 350 miliardi di euro. Gli Usa, per finanziare i suoi debiti, continuano a richiamare risparmio dall’estero, intanto è stato siglato un accordo tra borsa di Shanghai e Londra per la connessione finanziaria, che coinvolgerebbe anche Milano, controllata dal London Stock Exchange, è un altro caso di deficit di sovranità italiano in materia finanziaria.

Gli accordi commerciali firmati tra Italia e Cina prevedono investimenti cinesi in settori strategici, perciò l’Europa pare sotto assedio economico da parte di Cina e Islam, perciò Francia, Italia e Germania ora paiono volere eliminare il blocco economico europeo contro la Russia e, conformemente al desiderio cinese e russo, vorrebbero instaurare un partnerato economico con la Russia, che fornirebbe all’Europa tutta l’energia e le materia prime di cui ha bisogno.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (19/11/2015)

EUROPA

Avallando l’iniziativa dei referendari e dicendosi non più contrario alla Brexit, il capo del governo inglese David Cameron ha dichiarato che, se Bruxelles non accoglierà alcune proposte di Londra, la Gran Bretagna uscirà dall’Unione Europea; perciò ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, chiede di limitare i diritti d’accesso al welfare per gli europei che si spostano da un paese all’altro dell’Unione, cioè vorrebbe ridurre alcuni vantaggi sulla libera circolazione dei cittadini europei, e chiede la riduzione della burocrazia di Bruxelles.

Denuncia l’incapacità europea di gestire l’immigrazione, alla quale Londra è ostile come altri paesi dell’Unione e dell’Eurozona, si dice disposto ad anticipare al 2016 il referendum già fissato per il 2017. Potrebbe essere solo una minaccia, perché Londra ha già ricevuto dall’Europa tanti privilegi che mai sarebbero stati concessi all’Italia; nel mese di novembre 2016 Cameron inizierà le consultazioni con i leaders europei e poi ci sarà un incontro con il Consiglio europeo.

Cameron afferma che la decisione di uscire o restare in Europa sarà definitiva, in realtà, tutti i trattati, anche se non hanno una scadenza e non prevedono la rescissione, come quelli di adesione all’Europa, stanno in piedi fino a che conviene agli stati che vi aderiscono., solo agli schiavi è impedito di fuggire. La Gran Bretagna, probabilmente in accordo con gli Usa perché le divisioni europee sono vantaggiose per Usa e Gran Bretagna,, è anche contraria a una difesa comune europea e a un esercito integrato europeo, oggi l’Unione non  ha un esercito unico ma l’EDA, un’agenzia per la difesa comune che prevede la cooperazione..

Cameron afferma che, se le sue richieste saranno accolte, per il referendum farà campagna perché la Gran Bretagna resti nell’Unione, la quale è in crisi e perciò tanti paesi europei, mentre prima volevano più Europa, ora pare vogliano meno Europa e un’Europa più flessibile. Cameron chiede che i costi per il sostegno dell’euro non ricadano in paesi come la Gran Bretagna che non fanno parte dell’eurozona. Forse le richieste inglesi sono discutibili, però Cameron difende gli interessi inglesi di fronte all’Europa, mentre il governo italiano è più supino ad essa.

La Gran Bretagna è contraria a una maggiore integrazione militare, politica ed economica del continente, come sembra prevista nei trattati e negli intendimenti di tanti politici e di governi europei; chiede per l’Europa più competitività, meno burocrazia e accordi di libero scambio con i paesi terzi. Chiede di valorizzare i parlamenti nazionali e di ridurre l’attività legislativa europea, perché i cittadini si sono allontanati dall’Unione; desidera la riduzione degli immigrati dagli altri paesi dell’Unione e il blocco dell’immigrazione dagli altri paesi; tanti immigrano in Gran Bretagna perché attratti dal welfare inglese; prima di beneficiarvi, desidera che abbiano lavorato almeno quattro anni in Gran Bretagna, vuole anche proibire la pratica d’invio degli assegni familiari dalla Gran Bretagna all’estero.

L’intransigenza tedesca sulla riforma delle pensioni è esplosa anche con la crisi della diocesi cattolica di Berlino, a causa degli squilibri tra entrate e uscite e per investimenti sbagliati da parte del fondo pensioni privato della diocesi; questo squilibrio si sta replicando anche in Vaticano e, in generale, nei bilanci previdenziali di tanti paesi. Se la durata della vita aumenta, i lavoratori diminuiscono e, con la caduta dei tassi, il rendimento del capitale investito in azioni e titoli di stati da parte dei fondi pensione privati diminuisce; questo problema si ripresenta invariabilmente, i fondi pensione privati non sono una panacea agli squilibri delle pensioni.

In Italia si potrebbe riportare in equilibrio il sistema eliminando i privilegi, una volta le pensioni non erano un diritto dei lavoratori, il re le concedeva come atto di liberalità a cortigiani, favoriti e favorite, guardie pretoriane, maestri di palazzo, ecc.; cioè erano un privilegio concesso a persone protette, poi, in epoca moderna, il diritto fu esteso ai lavoratori; però i privilegi non sono cessati, in Italia, la gestione dell’Inps, contiene tanti regimi previdenziali e assistenziali.

La politica ha ritenuto di dover conservare certi privilegi per gli intoccabili, come le immunità per i parlamentari e l’irresponsabilità del presidente della repubblica; l’articolo 3 della costituzione afferma, a torto, che la legge è uguale per tutti, però non se ne accorgono la corte costituzionale, la corte di cassazione e il presidente della repubblica quando promulga leggi anticostituzionali. Alla luce dell’articolo 3, le leggi ordinarie del governo e del parlamento sembrano quasi tutte anticostituzionali.

In Ucraina arrivano neonazisti da tutta Europa e Usa, addestrati da Usa e Gran Bretagna per combattere i russi del Donbass, sono forniti di passaporto ucraino e di armi della Nato; da li rientrano nei loro paesi per essere chiamati ad altre azioni. Ferdinando Imposimato ha detto che l’esplosivo usato nelle stragi italiane veniva dalle basi italiane della Nato. Ora anche il ministro della difesa italiano, Pinotti, vuole bombardare la Siria e nessun partito europeo vuole più uscire dalla Nato, né Syriza, né Podemos, né il PD; la Russia non è una minaccia, ma, con il pericolo islamico, la Nato è diventata un dogma come l’euro e l’Unione Europea.

USA

Per spostare la data delle pensioni, le statistiche hanno sempre affermato che la vita si allunga, ignorando che i patriarchi antichi, che probabilmente sapevano prendersi cura di se, vivevano molto, che invece in passato il popolo moriva molto per carestie, epidemie, guerre, freddo, fame, mortalità infantile e mancanza di igiene, il che riduceva di molto la durata media della vita; pertanto, le statistiche tendenziali o proiezioni sull’allungamento della vita, andrebbero rettificate  o tarate. Anche la durata della vita media delle donne, pare si stia avvicinando a quella degli uomini, perché spesso fanno gli stessi lavori degli uomini, con gli inevitabili rischi, inoltre tendono a fumare di più, mentre gli uomini tendono a fumare di meno. 

Secondo il premio nobel per l’economia, lo scozzese Angus Deaton, docente nell’università di Princeton, il tasso di mortalità degli americani bianchi di mezza età, di bassa istruzione, soprattutto viventi in ambienti rurali depressi, a causa della povertà, diversamente da ispanici e negri e dai cittadini di Canada ed Europa, continua ad aumentare, cioè la loro durata della vita diminuisce; la causa risiederebbe nelle droghe, nell’alcol, nel fumo e nei farmaci antidolorifici e contro la depressione, tanti di loro sono colpiti da malattie del fegato e da suicidi.

Statisticamente, l’invecchiamento della popolazione provoca un’eccedenza annuale delle morti sulle nascite, con tassi d’incremento sempre più crescenti, con una diminuzione dei lavoratori giovani e con il ricorso all’immigrazione; anche le morie di guerra favoriscono l’immigrazione, lo sperimentò la Francia dopo la prima guerra mondiale e la Germania dopo la seconda.

ITALIA

I trattati europei sono in contrasto con la costituzione  italiana, la quale però è anche in contrasto con la costituzione materiale e con le leggi ordinarie, il contenuto della nostra costituzione è regolarmente ignorato dall’Europa e dal nostro legislatore; infatti, contro la costituzione, l’Italia partecipa a imprese militari all’estero; all’interno, le classi subalterne arretrano e sono prive di una vera rappresentanza, il processo sovranazionale europeo va contro le masse popolari. Vista tale distanza tra legislazione e costituzione, in Italia la costituzione si potrebbe anche abolire, infatti, la Gran Bretagna non ce l’ha.

Il governo europeo è tecnocratico e a guida tedesca, ha un’architettura liberista, capitalista e antipopolare, invece la nostra costituzione, nata dalla resistenza e da un compromesso tra PCI e chiesa cattolica, sulla carta ha maggiori tutele per il popolo e, sulla carte, garantisce uguaglianza di diritti; a causa del compromesso tra cattolici e comunisti, fu però, fin dall’inizio, minata  richiamando leggi fasciste mai abrogate, come il concordato, inoltre, contro lo spirito della costituzione,  nei codici rimasero altre leggi fasciste, come la legge sulla stampa, i reati d’opinione e di diffamazione e il codice Rocco.

Corte costituzionale e cassazione non hanno provveduto a espurgare completamente la costituzione e le leggi dalle norme fasciste; i trattati europei del 1992 e del 2009, mai approvati con referendum dal popolo italiano, che non è realmente sovrano, sono contro la nostra costituzione; con la scusa di voler ridurre il debito pubblico, si sta smantellando lo stato sociale. La crisi del debito esplose separando nel 1981 Tesoro dalla Banca d’Italia ed entrando nello Sme e poi nell’euro, fatti che fecero esplodere il debito pubblico. Con la politica del pareggio di bilancio e senza una riforma fiscale a favore del lavoro, si è bloccata una politica redistributiva del reddito, aumentando le disuguaglianze.

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#LA%20LIBERTA%E2%80%99%20DI%20STAMPA%20IN%20ITALIA

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#LA%20COSTITUZIONE%20ITALIANA

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#articolo3

Nonostante le prediche dei papi, sappiamo che la chiesa ha sempre coltivalo il peccato di simonia, con la vendita di cariche e uffici, perciò fin dai primi secoli del cristianesimo s’invocava una riforma della chiesa, non solo sul piano della dottrina, ma anche sul piano amministrativo e di governo; una vera riforma non fu mai fatta perché le riforme vere tolgono sempre qualcosa ai privilegiati, che perciò si oppongono.

Oggi Gianluigi Nuzzi ci ricorda quando grande sia la corruzione in Vaticano, privo di un bilancio consolidato e di veri controlli amministrativi sulle entrate e sulle spese; se papa Francesco si liberasse di curiali pedofili, omosessuali, massoni, adulteri e corrotti, nel governo del Vaticano sarebbe un deserto. Il tema della corruzione riguarda anche l’Italia, il suo governo e la sua politica sono collusi con la mafia, l’amministrazione capitolina e del governo centrale e periferico italiano hanno preso molto dagli antichi romani e dal governo dei papi, anche a Roma antica era molto diffusa la corruzione.

L’Istat fa sapere che le aziende a partecipazione pubblica sono 11.000 con un milione di dipendenti, il costo del ripianamento dei loro bilanci è sostenuto dai contribuenti, però la politica, con questi sprechi guadagna voti e fa assunzioni clientelari; la creazione d’imprese di servizi a partecipazione pubblica, nei settori rifiuti e acqua, è stata presentata come una privatizzazione, in realtà, sostituisce a un monopolio privato un monopolio pubblico.

Altro dato preoccupante è dato dai miliardi stanziati nella finanziaria dallo stato, a favore d’imprese private amiche, come forma di aiuto ai raccomandati della politica, che si sdebitano finanziando i partiti e giornali loro fiancheggiatori, il che consente di mantenere in vita aziende decotte che dovrebbero essere chiuse, perché inefficienti e in perdita; anche questo costo è sostenuto dai contribuenti; in genere, queste imprese pagano in imposte meno di quanto ricevono in aiuti dallo stato, il peso fiscale è solo sulle spalle del popolo.

ISLAM

L’Isis si finanzia, esportando petrolio, con sequestri di persone, tassando il territorio che controlla, vendendo opere d’arte mobili e, segnala Putin, ma che la cosa era conosciuta anche da Obama, con il contributo volontario di 40 famiglie importanti di Arabia, Qatar, Emirati e Turchia, incanalati tramite le banche del Kuwait. Perciò la Turchia fa passare in Siria guerriglieri e armi e in Europa immigrati dalle zone di guerra e compra dall’Isis petrolio a prezzi scontati.

I paesi arabi sunniti, che sostengono il terrorismo, investono in Usa ed Europa e comprano armi in Francia e Inghilterra, invece la Turchia le compra in Italia; probabilmente tra le 40 famiglie ci sono anche principi arabi che hanno finanziato la campagna elettorale di Obama, che perciò spesso ha le mani legate, Renzi è molto vicino alla classe dirigente araba e turca. L’occidente vende armi e importa petrolio da questi paesi; la corruzione non esiste solo in Italia, pagando, si ottengono favori, consenso e acquiescenza.

L’informazione e i politologi sono in genere nel libro paga dei potenti, cioè sono politicamente corretti, cioè sono reticenti e discreti, raramente fanno luce completa sulla questione, perciò, da parte nostra, la verità deve essere cercata con molta fatica. Fortunatamente ora la Francia ha deciso di reagire e bombarda l’Isis, in coordinamento con la Russia e, si spera, anche con gli Usa, mentre l’Italia addestra i peshmerga curdi.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (9/11/2015)

EUROPA

L’Islanda ha messo in galera i banchieri che, con frodi e manipolazioni di mercato, provocarono nel paese la crisi finanziaria del 2008, ha separato le banche commerciali da quelle d’investimento e nazionalizzato una grande banca, ora le banche in mano allo stato sono tre. Relativamente alla banca recentemente nazionalizzata, il governo ha deciso d’indennizzare i cittadini per le perdite subite, con 30.000 corone a testa; grazie a queste misure, l’economia del paese si è ripresa e il governo ha anche rimborsato in anticipo il suo enorme debito con il FMI, cresciuto con la crisi.

In Gran Bretagna si attende il referendum sull’uscita dall’Unione Europea, in causa di successo, a causa dell’austerità, altri paesi europei potrebbero seguirne l’esempio; con le barriere anti immigrati, riappaiono le barriere interne all’Unione e la destra nazionalista dei singoli paesi si rafforza. In Grecia, le misure d’austerità hanno ridotto domanda, salari, pensioni, occupazione, contratto il Pil e reso perciò più difficile il rimborso del debito estero, però la commissione europea, con le riforme promesse dal paese, è ottimista per il futuro.

Il debito è un mezzo funzionale alla schiavizzazione di stati e persone, Merkel e Schauble, a nome della Germania, vogliono dominare l’Europa e perciò l’economia del continente stenta a riprendersi, manca una vera solidarietà europea, lo si è visto con l’accoglienza e la ripartizione degli immigrati; risorgono i nazionalismi, senza crescita, è più difficile realizzare le riforme, perciò in Germania, i socialdemocratici, che fanno parte della coalizione di governo, sono in fermento.

In Portogallo il presidente della repubblica Silva, emulo di Napolitano, ha rifiutato l’incarico di governa alla sinistra, che ha vinto le elezioni e perciò ha la maggioranza parlamentare e l’ha conferito all’europeista Coelho, con l’incarico di formare un governo di minoranza. A gennaio 2016 sarà eletto il nuovo presidente della repubblica, che probabilmente scioglierà le camere e indirà nuove elezioni; come accade in Grecia, la sinistra portoghese si ostina a voler restare in Europa.

Il volere dell’elettorato è stato ignorato; come avvenuto in Grecia e in parte in Italia, anche in Portogallo è stato organizzato un colpo di stato silenzioso; per reazione, la maggioranza degli elettori ha votato contro l’austerità e ha dato la maggioranza alla sinistra, ora i socialisti vogliono rivedere gli accordi con l’Europa. In Portogallo il deficit di bilancio è al 7% e il debito pubblico al 127% del Pil, la politica d’austerità ha provocato l’abbassamento dei salari, ha contratto la domanda interna e l’occupazione, però ha favorito le esportazioni; com’è accaduto in Italia con i governi Monti, Letta e Renzi, gran parte della classe politica portoghese è servile verso le istituzioni europee.

La sinistra polacca è stata punita per il suo europeismo e perciò nessun suo politico è stato eletto in parlamento, hanno vinto euroscettici e nazionalisti, chiamati populisti dalla sinistra; anche in Polonia, sottoposta all’Europa, è stata applicata la solita politica, fatta di bassi salari, precarizzazione, privatizzazioni, mentre grandi banche e grandi imprese industriali del paese sono in mani straniere.

Dopo i toni trionfalistici del ministro degli interni italiano, Alfano, sempre accondiscendente ai desideri del Vaticano, sull’accordo europeo per la ripartizione degli immigrati, al quale tanti paesi si oppongono, il presidente del consiglio europeo Donald Tusk ha convocato a Malta una riunione straordinaria sull’immigrazione, aperta ai primi ministri europei, per i giorni 11 e 12 novembre prossimo. I primi ministri di Portogallo, Gran Bretagna, Irlanda e Polonia, ritenendo di aver già fatto capire quale è la loro posizione contraria all’immigrazione, hanno comunicato che non parteciperanno; è un altro sintomo della crisi politica europea, che si aggiunge alla crisi economica e monetaria.

Il governo inglese è contrario al referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, che, diversamente dai paesi mediterranei, le ha procurato molti vantaggi e perciò l’economia della Gran Bretagna, a credere alle statistiche, è cresciuta; a stare alle statistiche, anche gli Usa denunciano una crescita, negli anni recenti di crisi sarebbero cresciuti Cina, Germania, Usa e Gran Bretagna.  Sfortunatamente gli italiani, secondo la loro costituzione “democratica”, non possono partecipare a referendum del genere inglese.

Gli europeisti dicono che l’euro è stato un successo, è una moneta relativamente stabile, di alto potere d’acquisto, anche se inconvertibile come le altre monete; è accettata in tanti paesi europei e anche in altri paesi, tuttavia, secondo altri, ha delle controindicazioni, perché, come le altre monete è emessa da una banca centrale e non dai singoli stati che, se avessero emessa direttamente una loro moneta, senza una banca centrale, avrebbero guadagnato il signoraggio monetario e risparmiato gli interessi sul debito pubblico, finanziando il deficit di bilancio senza indebitarsi; inoltre, per aiutare l’economia e l’esportazione, avrebbero potuto fare svalutazioni competitive della loro moneta.

Gli stati dell’Unione Europea hanno invece preferito svalutare i salari invece che la moneta, bloccando l’inflazione e l’indicizzazione salariale, ignorando che l’inflazione, in termini reali, decurta i debiti che invece sono aumentati. Secondo il disegno delle superlogge oligarchiche sovranazionali create da Londra, le banche centrali sono possedute da banche ordinarie, tuttavia, non sono indispensabili per la funzione monetaria, quando stampano moneta fanno solo un business che produce profitti e la BCE non fa eccezione, appartiene solo a un potere sovrannazionale nascosto.

Secondo la costituzione materiale, che è diversa da quella scritta, le banche centrali sono società private e non organi dello stato e, tuttavia, sono più indipendenti degli altri organi dello stato. Le banche centrali dell’eurozona partecipano al capitale della BCE e ai relativi profitti, però la Gran Bretagna, malgrado non aderisca all’euro e all’eurozona, beneficia della sua quota di signoraggio monetario sull’euro, come ne beneficia sulla sterlina; ci si chiede a cosa sia dovuto quest’altro privilegio, reso possibile dalla collusione e dall’ignoranza dei nostri politici, sempre sensibili, in Italia e in Europa, alla corruzione.

ISLAM

Pare che, nella penisola del Sinai, un aereo civile russo sia stato abbattuto dall’Isis con una bomba inserita tra i bagagli; per sganciarsi un po’ dal ginepraio del Medio Oriente, gli Usa cercano di avvicinarsi all’Iran e per conseguenza, l’Arabia, nemica dell’Iran, cerca di avvicinarsi alla Russia, ma sarà difficile che questa si accosti a chi sponsorizza il terrorismo, anche Renzi è in visita in Arabia. Le trame delle superlogge oligarchiche sovranazionali, che sono state create da Londra, ove è la testa del serpente, poiché la guerra è un grande affare, cercano di realizzare il loro disegno d’incendiare tutto il Medio Oriente, come fecero, tirando il sasso e nascondendo la mano, con la seconda guerra mondiale.

http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#LE%20LOGGE%20SOVRANAZIONALI%20O%20UR-LOGGE%20(30/7/2015). http://www.viruslibertario.it/Politica.htm#LE%20TRAME%20INGLESI%20SULL%E2%80%99ITALIA%20%2813/8/2015%29

Perciò ora la Gran Bretagna è alla ricerca di una nuova strategia e, delusa dalla relativa presa di distanza degli Usa di Obama, pare stia facendo la corte alla Germania, che però, anche se è galvanizzata dal suo ruolo guida assunto in Europa, conferitogli dalle superlogge, pare sia un po’ riluttante a farsi agganciare completamente.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA E POLITICA NEWS (1/11//2015)

ITALIA

Nei processi penali, l’istituto della prescrizione, in materia civile e penale, con il decorso del tempo dal fatto illecito o delittuoso, fa decadere il processo, è utile a chi ha i mezzi e vuole essere salvato dai tempi lunghi e lenti della giustizia; per chi commette un reato, la prescrizione equivale a un’amnistia, la quale però è un provvedimento collettivo e non individuale. Quest’istituto non esiste in tutti i paesi e dove esiste, il tempo di prescrizione s’interrompe appena s’instaura l’iter processuale, in Italia questa interruzione non esiste. Invece in Italia esiste l’obbligatorietà dell’azione penale che, quando i processi sono molti, contrasta con la prescrizione, perciò i giudici non rispettano l’obbligatorietà dell’azione penale e, con la prescrizione, archiviano i processi.

I processi da istruire sono calendarizzati in base alle domande, nel senso che dovrebbero essere istruiti sempre secondo l’ordine d’arrivo; in realtà, a volte i giudici danno la precedenza ad alcuni processi e altri li retrocedono o, trascurando l’obbligatorietà dell’azione penale, li mandano in prescrizione o li archiviano; perciò l’istituto della prescrizione andrebbe abolito. Anche da questi fatti si evince che, invece delle riforme sbandierate da Renzi, occorrerebbe una riforma della giustizia, a cominciare dai codici di procedura civile e penale, la costituzione poteva aspettare.

Tanti dicono che in Italia non esiste un servizio giustizia pubblica, eppure lo stato, con lo sbandierato patto sociale, sancito poi dalla costituzione, aveva privato il cittadino del diritto naturale a farsi giustizia da se e vietato le faide, promettendo, in cambio della sua protezione, cioè delle imposte, giustizia e sicurezza pubblica, è un altro caso d’inadempienza statale verso i cittadini. Sembra che i partiti nominalmente di sinistra, per arrivare al potere, devono diventare democristiani e mettere da parte le tutele sociali, anche di sicurezza.

Per impedire che i cittadini esasperati facciano esplodere la rivoluzione e per reazione provochino il ritorno del fascismo, stante la situazione di disordine e insicurezza, anche in  materia di legittima difesa, la tutela maggiore andrebbe alle vittime e non a chi aggredisce o vuole entrare in casa per rubare; questa si dovrebbe ottenere abolendo l’eccesso di legittima di fesa e aumentando la durata della detenzione per ladri e rapinatori, con la certezza della pena.

La legittima difesa non significa licenza di farsi giustizia da se, ma nasce da un’inadempienza dello stato, incapace di garantire la sicurezza; una volta i pacifisti e la sinistra volevano disarmare la polizia, oggi, con la collaborazione di magistratura e legislatori, vogliono disarmare materialmente e psicologicamente i cittadini; la limitazione del porto d’armi rientra nel tema, come la responsabilità per morsi da parte di cani da guardia all’interno di recinti. Porgere sempre l’altra guancia è un principio etico discutibile, contrario alla naturale legittima difesa, sentita da tutti gli animali e anche dall’uomo e dal diritto naturale.

I libertari hanno detto che, se lo stato è armato, i cittadini, malgrado i loro eccessi, non possono essere disarmati, altrimenti sono sudditi senza sovranità, gli statalisti hanno detto che i cittadini devono essere disarmati come un gregge di pecore, gli umanitaristi che devono essere disarmati anche davanti ai delinquenti. I pacifisti hanno affermato che lo stato deve essere disarmato anche di fronte a stati nemici armati, i progressisti che i cittadini e la polizia devono essere disarmati davanti ai delinquenti. E’ un fatto che schiavi e imbelli sono sempre disarmati, e, infatti, gli stati sconfitti e sottomessi sono disarmati e resi schiavi, cioè non sovrani, poi sono messi al servizio dei vincitori.

Per la privatizzazione delle poste, poiché i nostri politici non sanno contare, il governo ha propagandisticamente affermato che il ricavato servirà per la riduzione del debito; poiché, al momento, il bilancio pubblico è in deficit e perciò il debito è destinato ad aumentare, avrebbe fatto meglio a dire che questa entrata straordinaria contiene un po’ l’aumento del debito; ora si attendono altre privatizzazioni, da ricordare che, anche con le privatizzazioni fatte nel 1992, il debito pubblico, sostanzialmente, non diminuì.

OCCIDENTE

Dopo sette anni di elaborazione, tra pochi mesi sarà approvato, dai paesi dell’Unione Europea, il trattato Ttip transatlantico, i suoi contenuti non sono noti all’opinione pubblica, è presentato come lo strumento della liberalizzazione, ma è nell’agenda della globalizzazione; sicuramente, non ridurrà gli squilibri interni dei paesi, come non lo ha fatto l’unità d’Italia e l’Unione Europea, mentre servirà a contrastare organizzazioni economiche autonome dei singoli paesi.

Il Ttip è uno strumento della governance mondiale, ne sarà colpita la produzione agricoltura che sarà omologata, valorizzando gli Ogm, trascurando le produzioni locali e calpestando definitivamente la sovranità del popolo; in tale quadro, il partito democratico italiano è allineato alla burocrazia di Bruxelles e ai conservatori e globalizzatori occidentali e contrario a vere forme di rinnovamento sociale, civile e democratico.

Il calo dei tassi di riferimento, degli interessi sul debito pubblico, fino allo zero rendimento per i titoli di stato a breve scadenza, dello spread e degli interessi sui mutui e sui prestiti bancari, costituiscono un bel risparmio per il servizio del debito pubblico, per le imprese e per le famiglie indebitate; però, senza pareggio di bilancio, una delle conseguenze negative potrebbe essere la difficoltà dello stato a indebitarsi ulteriormente e a rinnovare il debito in scadenza, il che potrebbe avvicinare il default.

Al momento, per i loro investimenti, banche e privati dovrebbero puntare sul mercato azionario, abbandonando quello obbligazionario e dei titoli di stato, inoltre, le banche dovrebbero indirizzare il credito soprattutto verso i privati, rivolto al mercato immobiliare, in forte ripresa, ai consumi e alle piccole e medie imprese, che non sono quotate in borsa e perciò possono profittare del calo dei tassi bancari.

Con l’aumento di liquidità, le piccole e medie imprese sane non avranno difficoltà a finanziarsi in banca a tassi ragionevoli, però ci saranno anche quotazioni di nuove imprese, altre privatizzazioni statali, aumenterà la capitalizzazione di borsa e il valore delle azioni di aziende sane; ma forse diminuiranno un po’ i dividendi delle azioni, perché questi, mettendo da parte il falso in bilancio, senza tener conto degli utili del bilancio d’impresa e delle attese dei piccoli azionisti, tenderanno ad adeguarsi agli interessi dei titoli di stato a lunga scadenza.

EUROPA

In Portogallo la sinistra ha raddoppiato i voti, mentre la destra al governo, che aveva il sostegno di Bruxelles perché aveva adottato il programma della troika e l’austerità, ha perso la maggioranza; il paese a un elevato indebitamento, sono emigrati 500.000 giovani, il pil è diminuito e le famiglie, per sopravvivere, hanno veduto oro, tesori di famiglia e fatto altri prestiti. Ora la somma del debito pubblico e privato arriva al 370% del Pil. La politica di austerità europea non ha fatto bene al paese, però, senza sovranità monetaria, difficilmente potrà cambiare le ricette della Troika e forse ci sarà un governo di minoranza della destra appoggiata da Bruxelles.

In Portogallo hanno vinto le elezioni i partiti contrari alla Merkel e all’austerità; in Polonia i nazionalisti hanno vinto le elezioni politiche, conquistando in parlamento, grazie al premio di maggioranza, la maggioranza assoluta dei seggi, invece la sinistra è stata esclusa dal parlamento; in Europa, la destra vincente è contraria all’Unione Europea, agli immigrati e allo strapotere della Germania, però la Polonia non fa parte dell’eurozona.

In Polonia i nazionalisti cattolici di destra, definiti anch’essi sbrigativamente populisti, sono contrari anche all’immigrazione islamica che, secondo loro, snaturerebbe il paese; però il Vaticano vede positivamente gli immigrati e l’Islam, ritiene che l’Islam coltivi la fede, la sottomissione e l’obbedienza, invece l’occidente ha coltivato la laicità, la libertà, la partecipazione, la democrazia, la secolarizzazione, il materialismo e la rivoluzione sociale che, secondo la tradizione cattolica, non sarebbero valori cristiani. Su questi temi, radio apostolica italiana, cioè la Rai, è politicamente corretta, cioè, questo megafono del papa, con il sostegno dei partiti, è stato abituato a esaltare tutti i papi, anche se di diverse tendenze.

Papa Francesco, dimenticando le guerre di religione, ha affermato che la chiesa è amica di tutte le religioni, e ha criticato il fondamentalismo religioso, ma questo fondamentalismo disarmato esiste anche nel cattolicesimo, dove esistono tanti bigotti e tante persone ossequiose verso la tradizionale ma, alla luce del mondo moderno, antiquata dottrina della chiesa; Francesco dovrebbe riconoscere che, in passato, la chiesa, aiutata dal fanatismo religioso, ha sponsorizzato tante guerre sante. La televisione non dice che il 70% degli italiani è a favore dell’eutanasia, sembrerebbe perciò che, malgrado la presenza del Vaticano, anche gli italiani si sono evoluti.

ISLAM

USA e Russia, rappresentati dai ministri degli esteri, Kerry e Lagrov, apparentemente cercano un’intesa per porre  fine dalla guerra in Siria, però Turchia e Arabia chiedono le dimissioni immediate di Assad, invece la Russia e gli Usa, ufficialmente per eliminare i terroristi e garantire una via di fuga ad Assad, accettano che conservi il potere per un periodo limitato; Russia, Iran e Assad vorrebbero prima sconfiggere l’Isis e gli altri terroristi, a quel punto, anche Assad, consigliato dai suoi alleati in tal senso, accetterebbe di andarsene, poi ci sarebbero le libere elezioni, riservate ai partiti democratici. 

In generale, in Medio Oriente e nel teatro palestinese, Hamas è stata creata dai fratelli musulmani egiziani ed è sostenuta dal Qatar, dalla Turchia e dall’Iran, mentre l’Isis è sostenuto dall’Arabia; da una parte sono Turchia e Arabia sunniti e dall’altra l’Iran sciita. Arabia e Iran si fanno guerra per procura, mentre la Turchia, profittando della situazione, fa traffici economici e militari e specula anche sugli migranti e, come l’Isis sogna il califfato, sogna il sultanato; dietro Turchia e Arabia sta la Nato.

La Turchia non combatte veramente l’Isis, infatti, nelle carceri turche ci sono più curdi, giornalisti ed esponenti politici turchi, che guerriglieri dell’Isis. Il conflitto siriano è anche una guerra per procura tra Usa e Russia; gli Usa e i suoi alleati, fingendo di combattere l’Isis, che hanno armato, vogliono destabilizzare la Siria, la propaganda televisiva occidentale alimenta questo mito; fino adesso questa guerra, iniziata cinque anni fa, ha fatto 300.000 morti e creato milioni di profughi che la Turchia dirotta verso l’Europa.

La commissione europea, per favorire un accordo sull’immigrazione, non condanna le repressioni interne da parte della Turchia. La Russia sostiene la Siria dalla fine della seconda guerra mondiale, i ribelli armati dagli americani dovrebbero opporsi all’Isis, in realtà lavorano soprattutto per cacciare Assad, i peshmerga curdi, addestrati dagli italiani della Folgore, combattono contro l’Isis, con le sue truppe, l’Italia è impegnata anche su altri fronti, come la Somalia.

A capo di una coalizione, gli Usa, dopo aver eliminato Gheddafi, bombardano Irak e Siria, gli Stati Uniti volevano rovesciare Assad anche prima della primavera araba del 2011, per far contenta l’Arabia fondamentalista che fornisce petrolio e investe in Usa, nell’obiettivo erano i governi baathisti di Iraq e Siria, di contenuto laico e socialista; a capo della coalizione anti Assad, sono Usa, Turchia, Arabia e Qatar, che sponsorizzano l’insurrezione jihadista, alla quale partecipano Al Qaeda e Isis.

La propaganda occidentale afferma che si vuole cacciare Assad perché calpesta i diritti umani e per difendere la democrazia, però in Medio Oriente è difficile da realizzare una vera democrazia che non esiste nemmeno in Italia, inoltre, gli Usa non criticano l’Arabia che ha represso la primavera araba al suo interno, ricorrendo anche alla crocifissione e fustiga i condannati per blasfemia, inoltre, mette a morte quelli che offendono la religione.

Dopo la cacciata di Saddam dall’Irak e di Gheddafi dalla Libia, la ragione dell’intervento americano sta ancora nei combustibili fossili di queste regioni; inoltre, gli Usa vogliono impedire che la Russia, fornendo il gas con il suo gasdotto, si leghi strettamente all’Europa occidentale e perciò progettano un gasdotto concorrente che parta dal Qatar e arrivi in Turchia e poi in Europa occidentale; la Turchia ha anche cercato, senza successo, di persuadere Assad ad abbandonare un progetto di gasdotto con l’Iran, altro paese alleato della Russia e nemico di Usa e Israele.

Da un anno gli Usa sono ufficialmente in  guerra contro l’Isis, ma con risultati trascurabili, infatti, l’Isis ha continuato ad avanzare; poi, a fianco di Assad, è intervenuta l’aviazione russa, che in tre settimane ha distrutto centrali operative, centri di addestramento e depositi di armi di Isis e Al Qaeda o Al Nusra, considerata dagli Usa opposizione moderata ad Assad; ora i miliziani dell’Isis si ritirano e si rifugiano in Turchia.

L’occidente aveva dichiarato di combattere il terrorismo e invece lo aveva lasciato agire indisturbato, in realtà, voleva solo abbattere Assad, la televisione occidentale accusava la Russia di colpire solo gli avversari di Assad e la popolazione civile e non l’Isis. Ora gli equilibri in Medio Oriente e in Egitto si stanno di nuovo spostando a favore della Russia; la Nato è corsa ai ripari e perciò a Vienna, sotto la presidenza del segretario di stato Usa, Kerry, è stato raggiunto un accordo per la fine della guerra in Siria, senza chiedere per il momento l’uscita di scena di Assad. Il documento finale difende l’integrità territoriale della Sira, promette aiuti economici al paese e la sconfitta di tutti i terroristi, le modalità per l’uscita di scena di Assad si decideranno in seguito.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (24/10/2015)

CINA

Dopo la crisi del 2008, la Cina, per aumentare la domanda interna, adottò, con un piano infrastrutturale di 600 miliardi di dollari, una politica di bilancio espansiva, aumentando, con lo sviluppo industriale, l’importazione di materie prime e i salari del 12%. Invece, in materia monetaria, attuò una politica restrittiva, con aumento dei tassi e della riserva obbligatoria delle banche, portata al 21%; in sei anni, lo yuan si rivalutò del 45%. Si abbinò una politica fiscale o di bilancio espansiva a una politica monetaria restrittiva, in occidente si fece l’opposto.

Dal 2010 al 2013 continuò la politica fiscale espansiva, con la costruzione di milioni di alloggi, mentre la politica monetaria restrittiva doveva neutralizzare le spinte inflazionistiche derivanti dai Quantitative Easing occidentali. Nel 2014 si decise di aumentare la domanda interna e  perciò aumentarono le spese per istruzione, ricerca e innovazione, crebbe la borsa, aumentò il peso dell’oro nelle riserve e lo yuan, grazie anche ad accordi monetari con i paesi Brics, s’internazionalizzò ulteriormente, minacciando il primato del dollaro.

Si potenziarono i trasporti ferroviari, autostradali e marittimi, fino all’Europa, avendo l’Italia come terminale marittimo mediterraneo, e crebbero le acquisizioni d’imprese italiane da parte d’investitori cinesi. Per effetto anche della speculazione finanziaria, nell’agosto del 2014 la borsa di Shanghai crebbe del 150% e, per conseguenza, nel giugno del 2015 crollò del 40%; perciò, da allora il governo, con l’aumento dei salari, decise di seguire una politica monetaria espansiva, dando così alla borsa di Shanghai il modo di recuperare quanto perduto, con l’obiettivo di farla diventare la più grande borsa del mondo.

Con la crisi attuale occidentale e il calo della domanda mondiale, diminuì la produzione cinese, le sue esportazioni e le sue importazioni di materie prime, che ne ridussero i prezzi, la Cina consuma circa il 50% delle materie prime industriali e del carbone prodotti nel mondo; l’informazione occidentale rimarcava la crisi cinese che però, con il calo della domanda mondiale, era una conseguenza della crisi occidentale, ma i tassi di crescita cinesi rimanevano ancora insuperabili per l’occidente. La politica monetaria cinese era anche una risposta ai QE americani, giapponesi ed europei (fonte: Pasquale Cicalese).

ISLAM

Cinquanta agenti d’intelligence del comando centrale delle forze armate Usa, Centcom, hanno denunciato che i loro rapporti sulle attività di Isis e Al Qaeda in Sira sono stati manipolati dai loro comandanti e dal direttore dell’Intelligence, per adeguarli a ciò che bisogna far credere alla gente e alla posizione ufficiale dell’amministrazione Obama (fonte Nexus n.118).

Gli Usa forniscono missili Tow all’Isis e ad Al Qaeda, con l’intermediazione di Romania, Bulgaria, Georgia e Ucraina, poi le armi sono passate all’Isis dai servizi segreti turchi, assieme agli jihadisti, anche di provenienza occidentale. L’operazione è appoggiata da CIA e NSA e agisce contro le direttive del congresso e del pentagono; le armi destinate allo stato islamico, con sede a Mosul, sono soprattutto americane, però, dai depositi di armi di Romania e Bulgaria, arrivano anche armi sovietiche.

I missili Tow, usati contro i carri armati, arrivano a bordo di C130 alla base aerea di Costanza in Romania, etichettati come macchinari per oleodotti; l’operazione si svolge con l’opposizione del segretario alla difesa Carter, che ha anche criticato la Turchia per il suo coinvolgimento in queste operazioni appoggiate dalla CIA (fonte: Nexus n. 118).

EUROPA

l Giornale americano Veteran Today ha scritto che la Germania ha un accordo segreto con Israele, con il quale finanzia la sua produzione di armi nucleari, che poi Israele fornisce in parte alla Germania, mentre la Germania fornisce a Israele sommergibili per il lancio di missili nucleari.  La Germania ha collaborato alla realizzazione del reattore nucleare israeliano di Dimona e alla realizzazione in Israele di un impianto per la lavorazione del plutonio, vi ha aiutato la realizzazione di un impianto per la produzione di armi nucleari e vendette una centrifuga per la produzione di armi nucleari alla Libia

Pare anche che un gruppo nazista, chiamato DVD, con sede a Dachau, a nord di Monaco, per il tramite della famiglia Bush, condizioni la politica di Germania e Usa. L’organizzazione si formò alla fine degli anni venti, d’intesa tra Londra e Washington e con un’alleanza tra le famiglie Bush, Harriman e Rothschild e poi ebbe il sostegno di Edward Heath, quest’organizzazione sostenne l’avvento di Hitler. (Gordon Duff - caporedattore di Veterans Today – Nexus n.118.)

L’esperto d’intelligence, Christopher Story, afferma anche che, in Usa e Gran Bretagna, trafficanti di bambini per i pedofili del governo erano legati alla famiglia Bush che, con la sua cerchia, aveva il controllo della Federal Reserve, di altre banche centrali, era in collegamento con il consiglio per le relazioni estere e puntava al dominio mondiale. Reagan vedeva il DVD come una minaccia e, come JFK, voleva porre fine al controllo della Riserva Federale sugli Usa (fonte: Nexus n.118)

A causa dell’ondata d’immigrati, tra quindici anni gli svedesi saranno una minoranza nel loro paese, che ha dieci milioni di abitanti; la Svezia si avvicina al collasso economico, mancano gli alloggi e gli immigrati sono sistemati in tende, ma in inverno fa molto freddo. Tra gli immigrati ci sono centinaia di bambini non accompagnati, portati su traghetti dalla Germania, metà di loro sono scomparsi, una delizia per i pedofili e i trafficanti di organi da trapianto.

Per affrontare questa emergenza, il paese ha aumentato le imposte comunali del 2% e ha chiesto un prestito all’estero; alcuni quartieri cittadini sono in degrado, contrassegnati da vandalismo e violenza, l’ambiente lavorativo si sta deteriorando rapidamente e a Stoccolma sono scoppiati disordini. Nel 2010 la Svezia ha accolto 25.000 migranti, nel 2014 81.000 che, con i ricongiungimenti familiari e i permessi di soggiorno hanno raggiunto le 110.000 persone, alle quali si aggiungono gli immigrati clandestini.

Nel 2015 si parla di 180.000 immigrati che, con i familiari, dovrebbero raggiungere la cifra di 270.000; solo la metà degli immigrati sono siriani, chi si oppone all’immigrazione è accusato di razzismo. Norvegia e Finlandia stanno restituendo immigrati provenienti dalla Svezia; fino al 2014, il 21,5% della popolazione era fatto di stranieri, secondo una stima, con 1000 immigrati il giorno e a causa della maggiore natalità degli immigrati, in quindici anni la maggioranza della popolazione sarà fatta da stranieri (fonte: Informazione Corretta 21/10/2015).

Sembra che, nell’eurozona, la posizione dominante della Germania si stia riducendo, la sua economia, basata sulle esportazioni, si sviluppa più lentamente di quella di altri paesi dell’eurozona; prima del 2008, l’economia tedesca cresceva meno degli altri paesi dell’eurozona, dal 2008 e fino a oggi è cresciuta di più e il FMI prevede che presto scenderà al di sotto del tasso di sviluppo di Francia, Italia e Spagna.

In Germania c’è poca disoccupazione, ma la crescita della produttività è bassa e la sua popolazione invecchia, perciò ha ritenuto di doversi aprire all’immigrazione; ha influenzato la politica della BCE, ma poi, recentemente, l’ha lasciata libera e ora gli interessi di riferimento sono arrivati a zero, scendono anche gli spread tra BTP e Bund. Con la crisi, la Germania ha aumento la sua influenza in Europa orientale e ha aumentato le sue esportazioni e i suoi investimenti in quella zona.

Ora però, a causa della crisi mondiale, le sue esportazioni si contraggono, aprendo altri spazi alla BCE per stimoli monetari, che vanno contro la politica di austerità del bilancio voluta dalla Germania. Fino a oggi, la politica europea contro la crisi è stata dettata dalla Germania, con risultati spesso deludenti negli altri paesi europei, però la Germania non è stata colpita dalla crisi degli altri paesi dell’eurozona, che essa stessa ha contribuito ad alimentare.

La Germania ha aumentato le esportazioni che ora sono in affatto, non solo per lo scandalo Volkswagen, ma anche, come conseguenza della crisi, per la ridotta domanda mondiale; per salvare le banche europee, i primis la Deutsche Bank, i debiti pubblici degli stati dell’eurozona, inclusa la Germania, sono aumentati notevolmente. Fino al 2008 la bilancia commerciale europea era in equilibrio, da allora è fortemente in attivo, non solo in Germania, è una conseguenza della politica di austerità che ha ridotto la domanda interna, favorendo le esportazioni.

La Cina si è accorta che questa strada deve essere corretta e perciò ora punta anche sulla domanda interna; dal 2008 nell’eurozona sono anche crollati gli investimenti, abbassando, come desiderava la Germania, il costo del lavoro per unità di prodotto in diversi paesi, fino a una certa convergenza tra i vari paesi europei (fonte: Daniel Gros).

ITALIA

La propaganda di stato si fa anche con le statistiche false o prendendo dalle statistiche ufficiali solo i numeri che fanno comodo; la produttività di un paese guarda al rapporto tra reddito nazionale e  popolazione, però, se si guarda alla produzione a prezzi correnti e non alla produzione fisica, per una migliore comparazione, prima bisognerebbe valutare l’esatto potere d’acquisto delle monete di riferimento, il che porterebbe a rivalutare o svalutare reddito nazionale e produttività pro-capite dei singoli paesi; infatti, alcuni paesi sembrano avere la moneta, i salari e i prezzi relativamente più alti, anche in base alla salute della loro bilancia valutaria.

La scarsa produttività italiana, che in questi anni, secondo alcuni, ha impedito anche l’aumento del reddito nazionale, è dipesa anche dalla politica di austerità europea e dagli avanzi primari del bilancio italiano, che hanno sacrificato domanda interna, investimenti e occupazione; è dovuta all’euro, che impedisce svalutazioni competitive, come faceva spesso l’Italia, prima di legarsi all’Unione Europea.

Oggi la domanda interna si potrebbe aiutare con una riforma fiscale che favorisca la redistribuzione del reddito e con investimenti pubblici, il che favorirebbe aumento del reddito, degli occupati e della produttività pro capite. Il reddito di un paese si può dividere in base agli abitanti o in base alla popolazione attiva cioè i lavoratori, perciò se ne avrebbero dati diversi o disomogenei, perché in Italia lavora il 40% dei cittadini mentre in Europa settentrionale il 50%; perciò in Italia è relativamente più alto il prodotto pro-capite dei lavoratori e più basso quello pro capite dei cittadini.

La produttività delle imprese, da un punto di vista monetario, si ottiene dividendo fatturato per il numero dei lavoratori o dividendo profitto netto per il numero dei lavoratori; un altro dato di rilievo è il costo per unità di prodotto, che però tiene conto di tutti i costi e non solo del costo del lavoro. La scarsa produttività del lavoro e delle imprese dipendono anche dalla burocrazia statale, dalla pressione tributaria, dalla lentezza dei processi, dalla mancanza d’infrastrutture, dalla corruzione e dalla scarsa domanda che non spinge le imprese a investire e a rinnovarsi.

La produttività delle imprese dipende ancora dalla loro organizzazione, dagli investimenti, dall’automazione, dall’informatizzazione, dalla produzione di beni ad alto valore aggiunto, dalla formazione del personale; in generale, i paesi che hanno salari più elevati, nonostante la concorrenza estera da combattere, denunciano una produttività più alta per addetto e preferiscono lavorazioni ad alto valore aggiunto. Comunque, la confindustria denuncia che dal 2000 al 2014 i salari italiani sono cresciuti più della produttività e afferma che in Italia il costo del lavoro è eccessivo e la produttività è scarsa ma, poiché la bilancia commerciale italiana è attiva, vuol dire che i costi interni non ostacolano la competitività del paese all’estero.

Negli anni  settanta e ottanta, la produttività italiana cresceva più che in Europa e i sindacati erano più attivi, negli anni novanta il costo del lavoro, a causa degli oneri indiretti, era complessivamente più alto che in Europa settentrionale, oggi è più basso. E’ la dimostrazione che costo del lavoro per unità di prodotto e produttività dipendono da diverse cause, direttive europee, analisi di economisti e analisi della confindustria servono solo degli interessi nascosti, ma non riescono a spiegare obiettivamente la questione.

Il governo Renzi, per combattere lo strapotere dei partiti alla Rai e le fughe di notizie, per salvaguardare l’omertà statale e lottare contro le ambiguità che la Germania rimprovera all’Italia, ha deciso che l’amministratore delegato della Rai, i cui poteri sono stati ampliati, debba essere nominato dal governo e debba rispondere soprattutto a esso e non al consiglio di amministrazione. Fortunatamente, a Rai News 24 è sfuggita una notizia, il corrispondente in Siria, Gian Micalessin, ha dichiarato che il generale curdo Kadil ha affermato che la Turchia appoggia l’Isis, come prima appoggiava Al Nusra legata ad Al Qaeda; i terroristi arrivano in Turchia, con timbro regolare sul passaporto, da Turchia, Libia, Arabia, Tunisia ed Europa poi, con l’aiuto dei turchi, entrano illegalmente in Siria.

La Turchia, con la copertura della Nato e degli Usa, combatte i curdi e vuole far cadere Assad, ma sostiene anche l’Isis, tuttavia non può essere considerato l’unico sponsor del terrorismo internazionale, perché dietro di essa sono Usa e Nato; inseguendo disegni oscuri, sta anche indirizzando milioni d’immigrati verso l’Europa, provocandone il collasso: Se l’Italia fosse un paese sovrano, dovrebbe chiedere chiarimenti agli Usa, ma il nostro governo, per subalternità, anche in questo caso, è pronto a coprire il gioco sporco della Nato. 

Nel 2015 l’Italia pagherà multe all’Unione Europea per 150 milioni di euro, comminate dalla corte di giustizia europea e pretese dalla commissione europea; le multe sono forfettarie o scadenzate fino a che l’irregolarità rilevata non è sanata, la lettera di messa in mora è il primo passo verso l’infrazione e poi arriva la multa; in materia, nell’eurozona siamo il primo paese sanzionato, con 97 infrazioni aperte, ma nel 2008 erano 180.

Si citano, al riguardo, il vecchio problema delle quote latte, molto curioso per il liberismo, però ci sono state comminate multe per gli aiuti di stato, per i rifiuti in Campania, per la mancata difesa dell’ambientale, per le tariffe aeroportuali e, in generale, per la mancata ricezione e il mancato rispetto delle direttive europee. Alcune procedure d’infrazione sono state chiuse perché l’Italia si è adeguata, come quella sulla dimensione delle gabbie per le galline, quella per l’accesso al servizio civile da noi riservato solo a italiani, quella sui reclami dei passeggeri nei trasporti marittimi, sul livello minimo delle scorte di petrolio e sulla decisione di alcuni comuni di assumere solo in base alla residenza (fonte: Eunews).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (15/10/2015)

EUROPA

Gli stati dell’Unione Europea hanno autorizzato lo scambio d’informazioni sugli accordi fiscali tra stati e imprese, utilizzati dalle multinazionali per spostare i profitti ed evadere le imposte. Il Lussemburgo è accusato di aver abusato in queste operazioni, perciò la commissione europea ha anche abolito la discrezionalità sui dati delle operazioni che possono essere comunicati all’autorità di controllo.

Tuttavia, per i controlli, la retroattività è stata fissata in tre anni, la direttiva entrerà in vigore nel 2017 e, fino a quella data, lo scambio d’informazioni sarà facoltativo, inoltre, lo scambio d’informazioni dovrà anche garantire la riservatezza alle imprese. Come vuole anche l’Ocse, lo scopo di queste misure è la lotta all’elusione fiscale o evasione legale, che in Italia è permessa anche dal diritto interno, puntando, per la condivisione delle informazioni, sulla cooperazione tra stati e sotto la supervisione della commissione europea.

L’Europa settentrionale, per soccorrere le banche con crediti insoluti commerciali o da speculazioni, ha creato bad banks accollando le perdite agli stati, che perciò hanno aumentato il loro debito pubblico fino al 100% del Pil, tanto che oggi quello tedesco, in valore assoluto, è più alto di quello italiano; poi l’Unione Europea ha proibito questo tipo di aiuti statale perché i rischi bancari devono andare a carico di azionisti e risparmiatori. L’Italia non ha creato bad banks e oggi non le può più creare, in passato, con l’aiuto dello stato, ha salvato diverse banche e oggi, in qualche modo, vuole aiutare alcune banche popolari, magari ricorrendo alle fusioni; ad ogni modo, il suo governo afferma che le banche italiane, complessivamente, sono solide.

L’Unione Europea, vittima della Germania che vuole espandersi a est, ha approvato il colpo di stato antirusso in Ucraina e afferma che la Bielorussia filorussa è uno stato poco democratico. Radio Apostolica Italiana, cioè la Rai, afferma che i bombardamenti israeliani e russi fanno vittime civili, però anche i bombardamenti americani e della Nato fanno vittime civili, in Afganistan gli americani hanno colpito anche un ospedale e pare che ciò non sia avvenuto nemmeno per errore.

Il piano Junker d’investimenti europei per 315 miliardi di euro, ufficialmente dovrebbe promuovere un mercato unico dei capitali e rilanciare l’occupazione, ma, ancora una volta, consentirà alle banche di vendere crediti incagliati cartolarizzandoli, cioè scaricandone i rischi sui risparmiatori; trattasi di un altro incremento delle attività finanziarie, come se all’origine dell’attuale crisi non ci fosse stata la crescita ipertrofica della finanza speculativa.

L’operazione consentirà alle banche anche di raccogliere fondi e di utilizzarli per la ricapitalizzazione delle imprese, come, per alcuni privati eccellenti, di prendere il controllo d’imprese acquistando quote azionarie per un valore superiore al proprio capitale, cioè a debito; cioè non con lo scopo dello sviluppo dell’impresa acquisita, ma per la sua ristrutturazione con la vendita a pezzi, smantellando e chiudendo rami d’impresa, il tutto con lo scopo, non di aiutare lo sviluppo e l’occupazione, ma per conseguire plusvalenze.

La commissione europea ha fatto anche capire che vuole rimuovere gli ostacoli che impediscono alle assicurazioni e ai fondi pensione di fare speculazioni finanziarie, vuole anche potenziare la previdenza privata a danno di quella pubblica; la commissione vuole mercati ancora più deregolamentati e perciò l’Europa, per guarire, si mette nelle mani di quelli che l’hanno fatta ammalare, creando i presupposti per un altro crack finanziario (fonte: Luigi Pandolfi).

La Francia è in crisi e in Europa il terrorismo dell’ISIS si concentra soprattutto in Francia, il paese è stretto dall’euro e dall’austerità, però, diversamente dall’Italia, rifiuta la svalutazione interna, cioè di colpire il mondo del lavoro. Fino al 2013 l’eurozona era un condominio franco-tedesco, dopo le privatizzazioni italiane del 1992, a favore del mondo anglosassone, questi due paesi hanno fatto acquisizioni industriali in Italia, che i francesi hanno impedito agli italiani di fare in Francia.

La bilancia commerciale francese è passiva, il debito pubblico aumenta, il deficit del bilancio dello stato non diminuisce, la disoccupazione aumenta; l’Air France è in passivo ed è costretta a licenziare. Nel 1992 la Francia, diversamente dall’Italia, fu soccorsa finanziariamente dalla Germania; la Francia non  regge il sistema dei cambi fissi, il suo debito pubblico, come in Germania, è vicino al 100% del pil, il disavanzo commerciale è al 2%; in Francia crescono gli attentati di matrice Isis e l’indice di gradimento di Hollande è sceso al 20%. In questi anni, la Bundesbank, come nel 1992, ha continuato ad aiutare la Francia e perciò alla coppia Merkel-Sarkozy è succeduta quella Merkel-Hollande, però la Germania rifiuta un’unione federale europea, l’unificazione dei debiti degli stati e un Tesoro unico, perciò oggi la Francia ha 3,5 milioni disoccupati e subisce il declassamento del rating.

A differenza dell’Italia, la Francia non ha come valvole di sfogo, l’emigrazione, l’evasione fiscale e il lavoro sommerso, o li conosce in maniera più ridotta, tuttavia, la Francia rifiuta l’austerità e vuole che la materia del bilancio sia decisa dal suo parlamento e non dalla commissione europea. La Francia, per controbilanciare la Germania, tradendo De Gaulle, in politica estera e militare si è  appiattita con gli Usa e perciò appoggia il piano angloamericano di ridisegnare il Medio Oriente; nel 2011 ha avviato la caduta di Gheddafi in Libia e dal 2011 trama per la caduta di Assad in Siria.

Però i bombardamenti francesi contro l’Isis sono un bluff perché ai russi sono stati sufficienti pochi giorni per colpirne dall’aria i suoi centri nevralgici, assieme agli altri oppositori di Assad. Oggi, mentre Parigi, Londra e Washington, per un favore fatto ad Arabia e Qatar, vogliono la cacciata di Assad, Berlino chiede di coinvolgere nel processo di pace Assad, come nel 2011 si espresse contro il bombardamento della Libia, al quale partecipò anche l’Italia.

In Grecia Tsipras è appoggiato da Parigi, Washington e Londra, che sono contro l’austerità tedesca e a favore della ristrutturazione del suo debito e dell’alleggerimento del controllo sul suo bilancio, Berlino si oppone perché teme analoghe rivendicazioni da parte dell’Italia. Per lealtà verso gli americani, la Francia ha rifiutato di vendere alla Russia due navi da guerra e, per l’Ucraina, ha applicato sanzioni alla Russia, con ingenti perdite economiche da parte sua (fonte: Federico Dezzani).

ISLAM

In Siria, la Russia ha compiuto 100 raid aerei in cinque giorni, diretti soprattutto contro i ribelli nemici di Assad, mentre la Nato, ufficialmente, li vorrebbe soprattutto contro l’Isis; i ribelli anti Assad, sostenuti da Arabia, Qatar e Turchia, tutti alleati e soci economici degli Usa, hanno costituito l’Esercito Unito della Conquista, che ha incorporato anche Al Nusra, un’emanazione di Al Qaeda; questo raggruppamento spesso cede le armi ricevute dagli americani all’Isis. I russi vogliono cacciare i ribelli da Aleppo e, con le loro azioni, aumentano le frizioni tra Mosca e Ankara e tra Mosca e Washington; la Nato, per i fatti di Ucraina e di Siria e per difendere la posizione monopolistica del dollaro, intensifica la sua propaganda contro Mosca e così si addensano le nubi di guerra.

La Turchia colpisce con i jet i ribelli curdi di Siria, entrando così nello spazio aereo controllato dai jet russi e jet russi violano lo spazio aereo turco; a Riad, gli Iman invitano alla guerra santa contro i russi, come fecero quando appoggiavano la guerra santa di Bin Laden contro i russi in Afganistan. I ribelli moderati filo americani abbandonano le armi nelle mani dell’esercito della conquista, spesso sono d’accordo con loro, perciò ora gli americani, ufficialmente, sembra abbiano deciso di fornire altri armamenti solo ai curdi, che sono nemici sia di Assad sia di Isis.

L’Iraq ha chiesto aiuto a Putin e perciò il paese, dopo la fine di Saddam, è rientrato nella sfera d’influenza del Cremlino; contro i ribelli anti Assad, si sono coalizzati i governi di Russia, Siria, Iran e Iraq. Fanteria Hezbollah e volontari russi sono arrivati a Damasco, Mosca ha promesso 30.000 uomini ma, per il momento, non l’intervento del suo esercito, si tratta di un’operazione come quella svolta nella guerra civile di Spagna del 1936.  Nei teatri di guerra si sta creando anche un fronte opposto tra iraniani sciiti e turco-sauditi, sponsor del califfato.

Intanto in Turchia i giovani manifestano contro il regime di Erdogan, accusato di combattere i curdi, di sostenere terroristi islamici, ribelli anti Assad, di volere un regime integralista islamico e abbattere definitivamente la democrazia e la laicità dello stato, voluta da Ataturk. In Israele ci sono scontri, con morti, tra palestinesi e soldati israeliani, la propaganda antisemita o anti israeliana condanna l’occupazione di terre palestinesi e sostiene che l’esercito israeliano non deve reagire al lancio di sassi, alle pugnalate, alle bombe molotov e al lancio di razzi da Gaza (fonte: Maurizio Molinari – La Stampa).

Israele esiste grazie a tre titoli, per eredità storica, per una delibera dell’Onu e per aver vinto delle guerre; da sempre, le tribù, gli stati e le nazioni, con la guerra hanno occupato o rubato territori di altri popoli, pare che ciò sia consentito a tutti gli stati, ma non a Israele; per i nostri intellettuali e per i pacifisti, ma anche per il diritto internazionale, gli stati possono fare rappresaglie militari contro i nemici e reagire alle provocazioni di altri stati ma, per gli antisemiti, Israele non lo può fare.

Gli stati sono un grande inganno e hanno tre facce, ufficialmente anch’essi sono soggetti alle leggi che si danno, in realtà spesso le violano, ma in segreto, queste leggi, commissionano omicidi anche dopo aver abolito la pena di morte. I servizi segreti, al servizio segreto dello stato e di chi sta dietro ad esso, non servono solo ad avere informazioni, ma anche a fare provocazioni e complotti e a commettere azioni illegali che lo stato non potrebbe mai ordinare alla sua pubblica amministrazione, perché non vuole che si pensi che viola la legge, la quale è convenzionale, ma, grazie alla religione, per il popolo ha conservato una certa sacralità.

Però, per gli intellettuali antisemiti, solo Israele si comporta così, bisogna dimostrarlo, tuttavia, Israele si batte anche per la sua sopravvivenza e per allontanare un altro olocausto; inoltre, se esistono ebrei letali, in  Israele gli ebrei fanno tutte le professioni e la responsabilità dei loro atti  è personale e non può essere collettiva, le colpe di alcuni ebrei non sono le colpe di tutti gli ebrei, il concetto vale per tutti i paesi e per tutti i popoli . 

La Turchia chiede all’estero aiuti per i suoi campi profughi e l’Unione Europea risponde aiutandola, tuttavia è probabile che la Turchia ispiri i flussi migratori organizzati dagli scafisti, partenti da Turchia e Libia, che è una vecchia colonia turca, la cui classe dirigente ha conservato stretti rapporti con la Turchia; il disegno, di matrice islamica, potrebbe essere la destabilizzazione  dell’Europa. Pare che l’Italia si sia offerta di aiutare il governo iracheno, fornendo armi e forse bombardando l’Isis, ma Renzi smentisce, per non offendere la Nato, non può fare analoga offerta alla Siria di Assad; l’Italia non è un paese sovrano perché ha perso la guerra e perciò deve obbedire alla Nato e, per delega della Nato, anche alla Germania.

ITALIA

In questi giorni si parla di collocazione nel mercato di azioni delle Poste e della Ferrari, scorporata dalla FCA, in queste operazioni, per la tutela dei risparmiatori è importante che la quota collocata corrisponda effettivamente al suo valore, altrimenti è un modo per fare cassa, per le Poste a favore dello stato e quasi d’incrementare i ricavi. Le Poste, che gestiscono soprattutto i risparmi dei pensionati, soprattutto meridionali, sono state già oggetto di attenzione del governo, perché vuole impegnare questi risparmi in spese d’interesse statale e per salvataggi di altre imprese pubbliche.

Il max collocamento delle Poste riguarda il 40% del capitale, per 453 milioni di azioni, del prezzo di circa 3,2 euro l’una, ripartito tra investitori istituzionali, dipendenti e privati, prevede anche un bonus del 5% per chi conserva i titoli per un anno. I ricavi delle poste sono in  aumento ma, nel primo semestre del 2015, la maggior parte dei ricavi, pari a oltre undici miliardi di euro, deriva dai prodotti bancari e assicurativi. Le poste prevedono la chiusura degli sportelli minori e la consegna della posta a giorni alterni, il governo ha concesso, fino al 10.6.2017, il monopolio sulla notifica di atti giudiziali e multe, che fruttano circa 800 milioni di euro l’anno, poi questo servizio sarà liberalizzato.

La Ferrari è un marchio che ha un’attrazione ed è un buon prodotto, tuttavia il ricavato del collocamento dovrebbe andare esclusivamente ai soci del gruppo FCA che, privati di un ramo d’azienda, vedranno ridotto il valore della loro quota e delle loro azioni; però il valore delle azioni dipenderà anche dal mercato, cioè dalla speculazione, e non dal solo loro valore intrinseco.

Pare che il ministro della difesa italiano Pinotti abbia deciso, assieme  a quello americano, di usare aerei italiani per bombardare l’Irak, prima che il parlamento abbia dato la sua approvazione e smentendo la posizione più cauta già espressa dal ministro degli esteri Gentiloni e da Renzi; del resto anche Monti, senza rispettare costituzione e parlamento, aveva deciso l’uso all’estero di aerei militari italiani e in Usa, quando c’era la l’Urss, era previsto l’impiego militare senza il voto del parlamento, perché la armi atomiche non davano il tempo per discutere, ma oggi questo tempo, in teoria, ci sarebbe.

L’intervento militare non è diretto contro lo stato islamico, che è un pretesto e un’invenzione, ma per poter contare sui futuri negoziati sulla regione, cioè per la spartizione delle sue risorse energetiche e per la frantumazione di Irak e Siria. Se si voleva solo fermare la guerra, bisognava fermare le esportazioni di armi, anche italiane, in Turchia e Medio Oriente; la Turchia, con Arabia e Qatar, è collegata all’Isis e gli occidentali forniscono armi anche ai terroristi islamici di diverse estrazioni.

Arabia, Qatar e Kuwait fanno arrivare denaro ai mercenari, spesso europei, che combattono contro Assad; per fermare la guerra, l’occidente dovrebbe sanzionare non la Russia per l’Ucraina, ma quelli che comprano tesori archeologici e il petrolio trafugati dall’Isis, come quelli che ricoverano in ospedale i terroristi feriti e i paesi come la Turchia che fanno transitare terroristi e rifornimenti a favore dei terroristi.

Gli Usa, contro i russi, favorirono la nascita di Al Qaeda in Afganistan e ora, con Arabia e Qatar, hanno favorito la nascita dell’Isis, per abbattere Assad in Siria e al Maliki in Irak, però nell’obiettivo sono sempre Russia e Iran, accusato di espansionismo. Bisognerebbe portare alla corte dell’Aia i paesi che hanno sostenuto l’Isis, i paesi che aiutano l’Isis fanno parte di una coalizione che afferma di volerlo combattere con finti bombardamenti occidentali che colpiscono solo gli oppositori di Assad.

L’Italia dovrebbe stare in Irak solo per la cooperazione economica e non per la guerra, Mattei, Moro, Craxi e Berlusconi sono stati sacrificati dall’occidente contrario alla cooperazione pacifica con il mondo islamico; oggi l’occidente, per interesse economico vuole dominare nuovamente in Libia, Siria e Irak e Israele teme fortemente l’Iran nucleare. I bombardamenti della Nato non hanno distrutto depositi e centri di comando Isis come sta facendo la Russia, la quale però è accusata di attaccare solo gli oppositori di Assad riforniti di armi dagli occidentali. I piloti, forniti delle coordinate dei territori da bombardare, dall’alta quota non sanno chi bombardano veramente, su questa guerra domina una pianificazione occulta della massoneria oligarchica sovranazionale, che ospita tutte le razze ed è stata ispirata da Londra (fonte: Gioele Magaldi).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (5/10/2015)

EUROPA

Il presidente della commissione europea, il lussemburghese Juncker, ha dichiarato al parlamento europeo di non essere stato a conoscenza  delle facilitazioni fiscali concesse dal suo paese alle multinazionali che, assieme alle distorsioni fiscali tra i paesi dell’Unione Europea, hanno creato fughe di capitali da alcuni paesi europei verso il Lussemburgo e altri paesi dell’Europa settentrionale. Però Der Spiegel ha scritto che, in realtà, nel 1997 aveva ricevuto, al riguardo, un rapporto segreto, ora forse si aprirà un’inchiesta parlamentare sulla vicenda che potrebbe anche portare, si spera, alle dimissioni i Juncker.

I commentatori economici alla ribalta della televisione ci hanno abituati a considerare la Germania, il baluardo che tiene insieme l’Europa, è la propaganda degli ignoranti dotati di titoli; dai primi mesi del 2014 a oggi, la quotazione delle azioni della Deutsche Bank è passata da 50 dollari a 29 dollari.  Come accaduto alla Lehman Brothers, la crisi delle banche è generalmente preceduta da licenziamenti di massa, perciò ora la Deutsche Bank, ufficialmente per ridurre i costi, ha deciso di tagliare 23.000 posti di lavoro.

Negli ultimi tre anni la banca è stata condannata dai tribunali a pagare 9 miliardi di dollari in risarcimenti, soprattutto per scambi irregolari di titoli ipotecari; nella corruzione e speculazione sono coinvolte anche JP Morgan, Bank of America, Citibank, Barclays, Credit Suisse. Deutsche Bank ha operato assieme ai manipolatori finanziari di Wall Street e della City di Londra e probabilmente sono coinvolte molte banche europee.

Per recuperare liquidità, ha venduto titoli con lo sconto del 30%, perciò è stata attaccata dalla TV tedesca, tradizionalmente discreta, assieme alla Merkel; la televisione italiana, ossequiosa verso la Merkel e la Germania, per lo più ha tenuto all’oscuro gli italiani. Deutsche Bank, in accordo con Usa e Gran Bretagna, ha operato per manipolare il tasso Libor; perciò S&P ha ridotto il rating della Deutsche Bank, portandolo poco al disopra del livello spazzatura e al disotto del rating che aveva Lehman Brothers prima di crollare. La sua esposizione in derivati è pari a 75 trilioni di dollari, mentre il pil tedesco è pari a 4 trilioni di dollari, se dovesse fallire, sarebbe un disastro europeo molto peggiore del fallimento della Lehman Brothers (fonte: Michael Snyder).

Fra poco sarà attivato il piano Juncker, approvato dalla Commissione Europea, per un programma triennale europeo d’investimenti di 315 miliardi di euro, destinato al opere pubbliche e investimenti pubblici e per le imprese; si afferma che l’impegno dovrebbe portare il Pil dell’Unione d 330 a 410 miliardi, anche perché si aggiungeranno i contributi volontari dei singoli stati. Sembra una previsione ottimistica, ma potrebbe essere aiutata dalla ripresa internazionale.

I contributi europei saranno esclusi dal patto di stabilità, anche la Cina ha dichiarato di voler contribuire, con suoi investimenti, al programma, impegnandosi a finanziare solo buoni progetti; la banca europea per gli investimenti ha già prefinanziato nove progetti, ma appena l‘EFSI entrerà in funzione, il compito di finanziare gli investimenti spetterà a un comitato interno del suddetto Fondo, che dipende sempre dalla Bei. Esistono già una quindicina di progetti di vari paesi da finanziare, in Italia le piccole e medie imprese hanno già firmato un accordo per dei finanziamenti per 550 milioni di euro; una nota negativa, pare che gli stati non hanno la garanzia che i fondi versati siano utilizzati esclusivamente per il loro paese.

Con gli Usa impantanati e ambigui, perché legati ad alcuni stati islamici non moderati, per la pace in Ucraina, la Germania e la Francia, autonominatosi direttorio dell’Unione Europea, hanno deciso di trattare da soli con la Russia; invece, per la crisi siriana, trattano e bombardano, ma con obiettivi diversi, Usa, Gran Bretagna, Francia e Russia, e con il coinvolgimento diplomatico della Germania.

Per una soluzione della crisi libica, con l’apparente approvazione degli Usa, ma potrebbe essere un miraggio, collaborano Italia, Israele, Tunisia ed Egitto; a causa dell’assenza, nelle relative trattative, della Mogherini, responsabile della politica estera europea, snobbata dai nostri soci europei Germania e Francia, per lo schiaffo inflitto all’Italia e al suo governo, Renzi è pentito di averne voluto la nomina, ma forse è solo colpa di Francia  e Germania e non della Mogherini. La Germania preferisce tenere rapporti stretti con il Vaticano e non con l’Italia, ma forse la Santa Sede comincia a capire e perciò il papa, con il sospetto di Obama, invoca la pace.

Se entro il 31.12.2015 l’Italia non spenderà 11 miliardi di euro, non ancora utilizzati, stanziati dalla commissione europea, per i programmi cofinanziati con lo stato con i fondi strutturali, li perderà. Perciò le amministrazioni locali, per non perdere questi soldi, cercano di proporre dei progetti già avviati con altre risorse; l’incapacità di programmare forse nasconde anche il calcolo che negli appalti pubblici nazionali, fatti con urgenza, senza gara e a prezzi maggiorati, si possa guadagnare di più.

Anche questo tema riguarda la riforma della pubblica amministrazione che doveva essere la prima riforma del governo Renzi, naturalmente parlo di una vera riforma e non di una finta riforma; comunque con questi finanziamenti europei, sul fronte degli sprechi, sono stati creati aeroporti inutili come quello di Crotone; inoltre, sul fronte dei ritardi, la commissione europea ha erogato 1,6 miliardi per 94 depuratori in Sicilia, ma ne sono stati realizzati solo 14. A causa degli interessi e le mazzette che stanno dietro le opere pubbliche, in Sicilia cambiano spesso assessori e dirigenti ai lavori pubblici, cioè queste diventano cariche a rotazione per la politica, mentre manca personale tecnico qualificato per sviluppare progetti esecutivi da proporre per il finanziamento; anche in altre regioni italiane accadono le stesse cose.

USA

Fino adesso la FED non ha aumentato i tassi di riferimento, ora praticamente a zero, perché intenzionata a combattere più la disoccupazione che l’inflazione; secondo la scuola di Friedman,   per non far aumentare i prezzi causati dall’aumento del costo del lavoro, il tasso di disoccupazione naturale non dovrebbe scendere al disotto del 5%. Ora gli Usa hanno ufficialmente una disoccupazione del 5,1%, ma queste statistiche, per attirare capitali e investimenti esteri, sono spesso taroccate, perciò potrebbe essere superiore.

Per Friedman, al disotto del 5% di disoccupazione, l’inflazione aumenta; in passato le banche centrali avevano aumentato i tassi per combattere l’inflazione, disinteressandosi della disoccupazione, però, per le imprese indebitate,  l’aumento dei tassi significa aumento dei costi che poi si ripercuotono sui prezzi. In realtà, dietro la politica di questi tassi stava anche la speculazione delle banche e la politica di bilancio degli Usa; aumentando i tassi ne guadagnavano le banche, il bilancio dello stato, che si finanziava più facilmente, e la bilancia valutaria, per le rimesse dall’estero; diminuendo i tassi, ne guadagnava il debito pubblico.

Di fronte  a questi argomento, le motivazioni ufficiali delle banche centrali, in materia di politica monetaria, non hanno senso, la quale, visti i vari aspetti è,  in realtà, concertata tra governo e banche centrali, le quali sono controllare dalla banche ordinarie e quindi, dai soliti ignoti; insomma, come avviene con i farmaci, la politica monetaria di certo un momento può avere vantaggi e controindicazioni. In Usa si è pensato di aumentare i posti di lavoro con il denaro facile, ma in Unione Europea non si è visto questo risultato; i tassi alti si ripercuotono sui costi delle imprese  e perciò fanno aumentare i prezzi, quindi la teoria si è rivelata fallace.

La teoria monetaria delle banche centrali si è concentrata  soprattutto nella lotta all’inflazione, ma ha poi favorito la disoccupazione che oggi in Europa si vorrebbe diminuire con il QE, che dovrebbe essere un antidoto alla deflazione, sintomo di stagnazione economica; cioè l’Europa, seguendo le mode americane, preferisce accettare un’inflazione moderata, che dovrebbe essere un sintomo della domanda in crescita e dell’aumento dell’occupazione. Però l’inflazione, per essere tollerata deve prevedere l’indicizzazione dei salari e delle pensioni più basse, solo così ci può essere aumento di domanda; invece il ministro italiano Padoan ha affermato che con la sola fiducia, che agisce come una droga, la domanda aumenta ugualmente.

Secondo la teoria e le alchimie di Friedman, di banche centrali e accademici, poiché la disoccupazione americana è al 5,1%,  i tassi devono essere alzati, non c’è preoccupazione per la scarsa domanda da bassi salari e elevate imposte, non si preoccupano che, all’aumentare dei costi, con l’aumento dei prezzi, la stessa disoccupazione potrebbe aumentare. Oggi la priorità dell’Europa è la disoccupazione, forse a dicembre la Fed aumenterà i tassi, il che favorirà l’afflusso di risparmio verso gli Usa, con ripercussione sui prezzi, ma influirà anche negativamente sulle borse e le bilance valutarie degli altri continenti.

ITALIA

Troppo spesso abbiamo sentito dichiarazioni contrastanti dei governi italiani; in presenza di un reddito nazionale che diminuiva o non aumentava, affermavano che le entrate pubbliche aumentavano, la spesa pubblica totale non diminuiva e la pressione tributaria non aumentava, ma, all’analisi, tali dati appaiono contraddittori e propagandistici; per essere convincenti, grazie a certa statistica, tutti si divertono a dare numeri, che appaiono come i numeri al lotto.

La democrazia è in crisi, è probabile che, con un colpo di stato strisciante e graduale, il capitale e i poteri occulti, dopo aver eliminato i sindacati, elimineranno partiti e parlamento, poi bisognerà sistemare la posizione debitoria di stati, imprese e famiglie; poiché questa è espressa in valuta e in conto corrente, si potrà azzerare senza difficoltà, conservando il capitale fisico ai possidenti, salari e pensioni non troppo alte.

I sindacati sono stati eliminati dopo aver cooptato i dirigenti sindacali tra l’alta dirigenza e averli addomesticati con cariche e privilegi; i politici di professione saranno trattati allo stesso modo, in cambio di privilegi hanno servito il sistema, ma poi saranno messi da parte e, in qualche caso, poiché considerati responsabili, condannati anche con sentenza, anche se erano stati solo strumenti o esecutori di un’occhiuta rapina orchestrata dai padroni o poteri occulti.

I capitani di ventura, pagati bene e non con una stecca di tabacco, sono stati trattati sempre così, a meno che, con la loro forza, non si facevano duchi o dittatori, ma con alterna fortuna; tanti politici venduti e cooptati dall’oligarchia, dopo aver servito i loro padroni occulti, cioè lobby e massoneria oligarchica, esaurito il loro compito, con il cambiamento del paradigma politico, sono destinati a essere appesi per i piedi dai loro mandanti e padroni. Bisogna rassegnarsi, gli uomini di denaro comprano gli uomini di potere che, a loro volta, desiderano arricchirsi.

La Profima è una holding svizzera titolare nel mondo di migliaia d’immobili della chiesa cattolica, ha preso il posto della vecchia Generale Immobiliare, proprietaria del palazzo del Watergate, ora soppressa per rendere più anonima le proprietà immobiliari del Vaticano. Solo a Roma, la chiesa possiede 24.000 immobili, in parte sono alberghi lucrosi desiderosi di fare affari con i turisti e con i pellegrini, nel corso del prossimo giubileo.

Di questi immobili, 1.100 appartengono a Propaganda Fide che li usa come moneta di scambio con la politica, per avere finanziamenti e concessioni statali; annualmente i vescovi italiani inviano al Vaticano 24 miliardi di euro, prelevati dalle offerte dei fedeli e raccolti con le messe, ai quali si aggiungono l’obolo di San Pietro, lasciti e donazioni. Il Vaticano preme sul sindaco di Roma per accelerare i preparativi del giubileo, con il quale ha fatto sempre buoni affari.

L’impressione è che la chiesa, con le sue entrate, potrebbe rinunciare all’8%° Irpef, che le frutta annualmente solo un miliardo di euro e alle esenzioni fiscali, sarebbe un bel regalo all’Italia, questi proventi la legano, a filo doppio, allo stato che essa controlla; su queste questioni, per il momento, papa Francesco si limita a condannare solo il denaro e la corruzione, che esistono anche all’interno della chiesa, che è molto ricca e perciò la politica italiana, quasi totalmente, è ai suoi piedi. In tale quadro, la televisione, che è il megafono del papa, e quasi tutti i partiti italiani hanno rinunciato a difendere la laicità dello stato.

ISLAM

I paesi occidentali hanno chiesto alla Russia di sospendere i raid in Siria perché colpiscono soprattutto civili, in realtà, la Russia ha colpito gli oppositori di Assad ma, con 14 raid aerei, anche postazioni Isis e ha dichiarato che li continuerà per altri per 3 o 4 mesi. Del gruppo di contatto che ufficialmente combatte contro l’Isis e contro Assad, nemico dell’Isis, fanno parte Francia, Germania, Gran Bretagna, Usa, Turchia, Qatar, Arabia, esclusa l’Italia.

Questo gruppo ha preparato un testo di accuse contro la Russia, invitandola a cessare gli attacchi contro le forze di opposizione ad Assad, che se ne deve andare, invitandola a concentrarsi nella lotta contro l’Isis; i raid russi dovrebbero essere fatti solo contro l’Isis, ma la Russia vuole proteggere anche Assad.  Il gruppo afferma che i raid russi aiutano l’Isis, che detiene ostaggi cristiani, e Al Qaeda a reclutare altri estremisti.

Perciò la Francia accusa la Russia di utilizzare la guerra al terrorismo per mantenere al potere Assad, a sua volta, la Siria accusa alcuni paesi arabi e occidentali di sostenere i gruppi terroristici; intanto, i colloqui di pace di Ginevra si sono arenati, Mosca, in cerca di una soluzione, vorrebbe la sua partecipazione al gruppo di contatto, come quella della Siria,

La Francia giustifica i raid contro l'Isis in Siria, con il fatto che sente minacciata la sicurezza francese, l’intelligence francese ha saputo che, in campi d’addestramento siriani operano terroristi provenienti dalla Francia; i Foreigh Fighters sono cittadini europei o americani, per lo più immigrati o figli d’immigrati d’origine islamica, anche la Gran Bretagna è informata del fatto che il califfato ha ordinato di compiere molti attentati in occidente e perciò partecipa ai raid.

A contrastare il progetto sono anche impegnati Australia, Usa, Canada, Olanda, Danimarca; però la Turchia preferisce dirigere i suoi raid contro i curdi del PKK, che operano in Siria e nel paese dispone anche di milizie anti Assad, da essa rifornite di armi. La Russia vuole aiutare Assad e, con i suoi raid, colpisce i suoi oppositori armati, ma anche i campi dell’Isis che addestrano 1.800 Foregn Fighters di provenienza russa.

Mentre Hollande vorrebbe scacciare Assad, Cameron, Merkel, Putin e Obama lo vorrebbero tenere ancora un poco al potere, concentrando prima gli sforzi contro il califfato; in questo gioco Parigi si muove, magari per interessi economici e per forniture di armi, in sintonia con Arabia, Turchia e Qatar, che hanno spesso appoggiato i terroristi di qualche tipo. Praticamente, come fece il Piemonte con l’unità d’Italia, i paesi arabi fondamentalisti stanno usando la Francia per i loro scopi espansionistici.

Obama e Putin trattano sulla questione, però Obama, per tenere buoni Arabia e Qatar, che hanno forti legami economici con gli Usa, ammonisce spesso la Russia; Renzi è contrario alle azioni francesi perché verrebbe evitare per la Siria la sorte della Libia, inoltre è favorevole al coinvolgimento anti Isis di Russia e Assad; però la Russia è anche contro i nemici armati di Assad,  è a capo di una coalizione che comprende Iran, Siria, Irak e Hezbollah libanesi, Putin propone a Obama prima di eliminare i terroristi e poi di far dimettere Assad; pare che anche questo abbia dichiarato che è disponibile, a certe condizioni, a lasciare il potere, anche se non immediatamente (fonte: Maurizio Molinari - La Stampa).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA E POLITICA NEWS (28/9/2015)

ITALIA

Con l’euro, che scaturisce dalla sottostante economia europea, l’Unione Europea in pratica si compra moralmente la riconoscenza della Sardegna, finanziando molte sue opere pubbliche; analogamente la chiesa, con i soldi dello stato e dei benefattori italiani, fa beneficienza e gli italiani sono a essa grati, mentre maledicono il governo che li tassa. Questi meccanismi perversi servono a far cadere ancora di più in discredito gli stati, a beneficio dei soliti ignoti o di realtà territoriali o spirituali sovrannazionali.

Nonostante i regolamenti firmati dalla Rai con i partiti, il movimento cinque stelle ha denunciato di non aver ricevuto dalla televisione pubblica uno spazio proporzionato al suo peso politico; per favorire il sistema e non il cambiamento, la televisione, con la propaganda, l’ha spesso messo in ridicolo è ha accusato ingiustamente il movimento di fare poche proposte, rendendolo anche poco visibile; c’è, infatti, chi dice che, per la propaganda politica, la televisione è meglio dei giornali e d’internet.

Si afferma che il bilancio dello stato deve essere usato come quello della famiglia e si afferma che il debito dello stato non deve essere troppo alto, per l’Unione Europea, per convenzione, non dovrebbe superare il 60% del reddito nazionale; poiché però questo limite è stato superato da quasi tutti i paesi europei, pare che il nuovo limite accettato sia il reddito nazionale però, con il mutuo per la casa, il debito di una famiglia supera sempre il suo reddito annuo.

Tanti temono l’invasione d’immigrati, perciò alcuni stati europei e tanti cittadini europei li respingono, rifiutano le quote e alzano le barriere, per contro, la chiesa cattolica e presunti umanitarismi invocano solidarietà, umanità, accoglienza e vogliono che gli immigrati siano traghettati dall’Africa; al primo gruppo appartengono quelli, definiti egoisti, che, avendo combattuto per lo stato e pagando le tasse, chiedono attenzione soprattutto per i propri figli.

Sulla materia andrebbero citate due sentenze, che riguardano situazioni analoghe, la prima ha assolto un alpinista che, per salvarsi, aveva tagliato la corda cui erano appesi altri tre alpinisti che perirono; la seconda riguarda una barca ospitante naufraghi e assalita da altre centinaia di naufraghi, che, per impedire il naufragio, furono allontanati con i remi da quelli ospitati in barca e perciò affogarono; anche i naufraghi della barca furono assolti.

Per fortuna, il consiglio europeo ha deciso la distruzione dei barconi degli scafisti situati in acque internazionali, il papa, il governo italiano e la televisione italiana piangeranno; per quelli in acque libere è invece necessaria l’autorizzazione delle Nazioni Unite, che però gli stati europei e la Nato non hanno sempre richiesto per le loro azioni militari. Pare che un capo degli scafisti libici e i suoi uomini siano stati uccisi e se ne dà la colpa a un commando italiano, ma il governo italiano smentisce.

La commissione europea rimprovera all’Italia di non aver identificato 60.000 emigranti, come previsto dagli accordi, senza rilevare le loro impronte digitali; però questi controlli sono difficili a causa della massa dei profughi e perché tanti di loro non hanno documenti di provenienza, non si fanno identificare o si fingono profughi; la commissione sospetta che l’Italia non rispetti gli obblighi per far proseguire i clandestini verso l’Europa settentrionale e perciò prepara un’altra procedura d’infrazione contro l’Italia.

La Banca popolare di Vicenza ha prestato un miliardo di euro ai soci, per indurli a sottoscrivere azioni della banca stessa, atto sanzionabile dalla Banca d’Italia, spesso disattenta in queste cose; inoltre, correntisti e obbligazionisti dell’istituto, anche per avere un prestito, sono stati costretti ad acquistare, a caro prezzo, sue azioni non quotate, che perdono valore. Perciò i vertici dell’azienda sono indagati, con perquisizioni in sede, per aggiotaggio, condotte illecite e ostacolo agli organi di vigilanza.

L’inchiesta della procura riguarda fatti commessi fino al dicembre 2014, le azioni, che non sono quotate, avevano già avuto una svalutazione del 25% e ora subiranno un’altra svalutazione; dopo gli accertamenti ispettivi della Bce, la banca vicentina ha chiuso il primo semestre del 2015 con una perdita di oltre un miliardo di euro, perciò si dice costretta a effettuare un nuovo aumento di capitale di 1,5 miliardi di euro, sempre che trovi chi voglia sottoscriverlo, altrimenti, contro gli orientamenti della Bce, verrà salvata in qualche modo o con qualche intervento alchemico dallo stato, perché anche questa banca popolare è controllata da un vescovo, al quale il governo non può dire di no.

EUROPA

In Usa la Volkswagen è stata multata pesantemente per aver venduto auto diesel pesantemente inquinanti, ma in grado di superare, con un dispositivo elettronico della Bosch, i controlli, il governo tedesco era al corrente della frode; perciò la ditta è caduta pesantemente in borsa. In Germania, ci sono stati scandali, con relative condanne di tribunali, di Deutsche Bank, Siemens, Daimler e Volkswagen, inoltre la Germania ha immesso in commercio medicinali che facevano ammalare e perciò sono stati poi ritirati; perciò la decantata serietà tedesca, che si diceva immune da corruzione e scandali, è stata minata.

Oggi gran parte dei proventi valutari tedeschi provenienti da UE, Usa e Cina, viene dall’industria automobilistica tedesca; diversamente dai talk show televisivi italiani, che mettono in piazza gli scandali italiani, i partiti tedeschi e la televisione tedesca, per limitare i danni, con discrezione o omertà tedesca, al riguardo, hanno fatto poche polemiche e pochi polveroni televisivi. Da ricordare che Mussolini, ispirandosi alla discrezione dell’Europa settentrionale, per dare un’immagine positiva dell’Italia, proibì all’informazione di parlare di omicidi e di altri gravi reati; oggi, secondo le statistiche, in Italia, malgrado l’esistenza della criminalità organizzata, ci sono meno omicidi che in Gran Bretagna.

Poiché il trattato commerciale transatlantico TTIP propone di far circolare le merci senza tener conto della normativa del paese importatore e la normativa Usa sulle auto inquinanti è diversa da quella europea, questa multa potrebbe servire ad accelerare la stipula del trattato. Gli Usa controllano il tasso d’inquinamento automobilistico da azoto, invece l’Europa quello da anidride carbonica e polveri sottili; adesso bisognerà accertare se anche le altre case automobilistiche, in materia d’inquinamento e per superare i controlli, hanno commesso violazioni, la commissione europea ha assicurato che procederà alle verifiche.

Come accade in Italia, tanti tedeschi usano autostrade italiane e autobus tedeschi senza pagare; mentre la televisione italiana ha spesso decantato le qualità della Merkel, sui giornali tedeschi, molte vignette sono sarcastiche e satiriche contro la Merkel. I tassisti austriaci, nonostante le barriere di frontiera costruite, portano i migranti, senza problemi e controlli, ma a caro prezzo, dalla Croazia in Austria; alcuni tassisti italiani avevano cercato di fare lo stesso con migranti che dall’Italia volevano arrivare in Germania, ma furono arrestati.

Come accade in Scozia, secondo i sondaggi, pare che, con l’esito delle elezioni regionali, che avranno il significato di un referendum, gli indipendentisti della Catalogna raggiungeranno la maggioranza; naturalmente, il governo spagnolo, ha annunciato di non riconoscere l’indipendenza della Catalogna. Anche in Italia, Napolitano, già stalinista, poi atlantista, europeista, unitario, massone oligarchico e papista, si era espresso contro la devoluzione del Veneto, minacciando la forza dello stato.

Il 24/9/2015 c’è stata una riunione a Parigi, presenti i ministri degli esteri di Francia, Germania e Inghilterra, quello italiano non è stato invitato e nemmeno informato, i temi da affrontare erano la situazione in Siria, in Libia e l’immigrazione; in Medio Oriente esistono dieci milioni di potenziali rifugiati, due quali due milioni in Turchia, dove Istanbul chiede una zona cuscinetto per i rifugiati, sotto il controllo della Turchia e con i soldi UE; Francia e Inghilterra vorrebbero bombardare l’Isis.

Il 7 ottobre inizierà l’operazione contro i barconi degli scafisti, la missione sarà sotto la guida dell’ammiraglio italiano Enrico Credentino e consisterà nella perquisizione e confisca, in acque internazionali, delle imbarcazioni, salvaguardando i migranti; sono previsti più controlli ai confini dei Balcani, un miliardo di euro all’alto commissario ONU per i suoi interventi a favore dei rifugiati, un miliardo di euro alla Turchia e, con il fine di un’accoglienza più degna ai rifugiati, altri fondi a Libano e Giordania.

17 milioni di euro andranno ai Balcani occidentali e, con altri fondi, si cercherà di far funzionare i centri di registrazione di Italia e Grecia, fornendo altre risorse alle agenzie UE Frontex, Easo ed Europol, assieme all’assistenza agli stati interessati. E’ stato riconosciuto che il controllo dei confini è responsabilità comune degli stati europei e predisposto un piano di rimpatrio, per chi non ha diritto all’asilo, gestito dall’Unione, salvaguardando la parte migliore degli accordi di Dublino e Schengen. Tuttavia, dopo la confisca dei barconi, bisognerà rimpatriare la maggior parte dei migranti, il che implicherà una spesa notevole e una notevole organizzazione.

OCCIDENTE

Se i tassi di riferimento delle banche centrali sono a zero, le banche che accedono al loro credito, non pagano interessi, tutti gli altri pagano interessi, cioè lo stato li paga sul debito pubblico, i cittadini indebitati li pagano alle banche, quelli che pagano in ritardo li pagano allo stato e alle banche e li pagano quelli che acquistano, a rate o con finanziamento bancario, una casa o un’auto. In Italia le banche, sui conti correnti reciprochi o interbancari, quando si liquidano gli interessi, diversamente dai privati, su questi non pagano imposte, nonostante l’articolo 3 della costituzione, che è un grande bluff.

USA

Forse, a breve, la Fed alzerà i tassi di riferimento, ora intorno allo 0%, sono nove anni che non li rialza, prima del 2008 si alzavano e abbassavo anche i tassi sulle riserve bancarie depositate presso la Fed, pari al 10% dei depositi delle banche commerciali; parte di queste riserve erano prestate alle banche che ora, con l’aumento di liquidità, non ne hanno bisogno. Perciò la Fed ha usato le riserve per acquistare dalle banche i titoli di stato e far scendere i tassi d’interesse.

Prima della crisi del 2008, accettando le riserve come pagamento, scendevano i tassi d’interesse, oggi però, le riserve abbondano e non ci sono abbastanza buoni del tesoro da comprare. La Fed ha smesso di rinnovare i buoni del tesoro a breve in scadenza e con il QE ha comprato titoli di stato a lunga scadenza, vendendoli poi a privati, perciò ha superato la Cina come primo detentore di titoli del tesoro americano, anche perché la Cina ha smesso di comprarli.

Quando vende questi titoli, la Fed crea denaro dal nulla, la Fed vuole anche permettere alle istituzioni non bancarie di depositare riserve presso la banca centrale, vuole alzare i tassi a breve termine e lasciare al mercato quelli a lungo termine, influenzando con ciò il mercato degli interessi sui mutui privati. Fino ad ora i paesi  emergenti hanno investito in buoni  del tesoro Usa, che hanno spinto all’ingiù i tassi d’interesse a lungo termine, però ora, la Cina, perseguendo una sua strategia, sta bruciando riserve, mentre la gente comune, in tutto il mondo, investe in titoli di stato, facendone scendere i tassi. (fonte Matt Phillips – Quartz 15/9/2015).

La Cina s'è legata alla Russia e ai paesi Brics e, con una sua Banca Mondiale, progetta di contrastare l’egemonia del dollaro, l’attuale viaggio del presidente cinese Xj Jnping in Usa, dove ha incontrato Obama, ufficialmente ha solo uno scopo commerciale; però, nei rapporti tra stati, esistono anche accordi o protocolli segreti non svelati al pubblico, perciò la Russia, che ha un territorio spopolato al confine con la Cina, potrebbe preoccuparsi.

Comunque, con questa visita si annuncia l’investimento in Cina di 125 miliardi di dollari da parte della Dell americana che, nel settore internet, dovrebbero creare un milione di posti di lavoro. Anche il motore di ricerca Google vorrebbe ritornare in Cina, dalla quale si era allontanata nel 2010 a causa della censura e di attacchi informatici da parte di autorità cinesi, hacker cinesi o aziende cinesi, che facevano attacchi informatici contro aziende americane o facevano del cyber spionaggio.

Intanto aziende cinesi analoghe, come Alibaba, come motori di ricerca, sono diventate dei giganti; anche Apple vuole installare server in Cina, sono interessati al mercato cinese anche Microsoft, Amazon e altre aziende americane. Con dichiarazioni propagandistiche, gli Usa invitano la Cina a tutelare la privacy, l’ambiente e la proprietà intellettuale, comunque, con l’accordo, in Cina la navigazione diventerà più veloce e non dovrebbe più subire i rallentamenti della censura.

L’accordo contiene il divieto di condurre attacchi informatici contro centrali elettriche e reti telefoniche, ma non metterebbe al riparo dallo spionaggio industriale e il settore militare, serve solo a prevenire una guerra informatica commerciale, inoltre, poiché la Cina usa molto carbone, s’è impegnata a ridurre le emissioni di CO2; da tenere presente che gli accordi tra potenze non durano per sempre e qualche volta esse li violano subito, gli stati hanno tre facce e si fanno le scarpe, però, per la Germania, solo l’Italia non rispetta i patti (fonte Michelangelo Cocco – Sbilanciamoci).

ISLAM

Renzi sta preparando un’azione italiana congiunta in Libia, d’accordo con Egitto, Israele, Usa e Tunisia, aiutato dal fatto che gli Usa danno molto credito ai servizi d’informazione italiani; il capo del governo italiano è irritato dal recente summit tra ministri degli esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna, per discutere della situazione in Libia, escludendo il ministro degli esteri italiano. Mentre la Francia continua con i bombardamenti, iniziati in Libia e questa volta diretti contro l’Isis in Siria, l’Italia mira a un accordo di pace e a un nuovo governo in Libia, dove pare esistano 155 tribù, tra loro rivali, perciò non sarà un’impresa facile. Anche Berlusconi è tornato alla ribalta televisiva, facendo promesse elettorali e criticando la politica dell’Europa e della Nato, in Libia e contro la Russia.

Intanto a New York si sono riuniti il ministro degli esteri iraniano Javad Zarif e il segretario di stato americano John Kerry, dopo l’intesa sul nucleare, vorrebbero trovare una soluzione alla crisi siriana; Putin vorrebbe che Assad restasse al potere per un tempo limitato e perciò domani, sulla questione, si riuniranno Obama e Putin. Per ottenere il consenso di Turchia, Arabia e Qatar, la Russia propone di ritirare il suo sostegno ai ribelli sciiti dello Yemen; intanto la Russia sta rafforzano la sua presenza militare e navale in Siria, senza accordi, è decisa a iniziare suoi raid aerei contro l’Isis e ad attaccare i ribelli anti Assad, anche con forze di terra russe (fonte: La Stampa del 27/9/2015).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (21/9/2015)

OCCIDENTE

Come accade spesso, le borse sono in altalena e i quantitative easing delle banche centrali, aumentando la liquidità, sono serviti a salvare dal default alcune banche e a gonfiare i listini di borsa, senza incrementare la domanda e l’inflazione; all’aumento dell’indebitamento si sono associati i bassi interessi che lo alimentano. I debiti sovrani si scambiano a tassi negativi praticati dalle banche centrali, perciò assicurazioni, fondi d’investimento e di gestione, in cerca di rendimenti, investono nel mercato azionario che è più rischioso, oggi venti fondi controllano il 40% del mercato.

Oggi i mercati finanziari dipendono dalle banche centrali e da chi sta loro dietro, esse detengono il 40% dei titoli pubblici denominati nelle valute principali, alimentano il mercato finanziario con l’immissione di liquidità e con l’acquisto diretto di titoli e azioni e i governi sono a rimorchio delle autorità monetarie che sono autonome dal governo, ma non dovrebbe essere così perché le banche centrali non sono organi costituzionali dello stato.

Dall’altra parte, la domanda è debole, gli investimenti delle imprese sono deboli, diminuisce la produttività del lavoro e, a causa della deindustrializzazione, l’industria perde posti di lavoro rimpiazzati, quando va bene, dal terziario e dal settore pubblico. Quando la FED ricorse al QE, i governi brasiliano e indiano denunciarono la guerra monetaria e speculativa, in grado di destabilizzare le altre economie, infatti, provocò fughe di capitali e la svalutazione delle monete di varie paesi emergenti, poi la Cina, per difendersi dalle esportazioni europee, aiutate dal recente aumento di liquidità, ha deciso a sua volta di svalutare la sua moneta; sarebbe stato meglio che i problemi della finanza mondiale fossero stati affrontati in sede di G20 (fonte: Mario Lettieri e Paolo Raimondi).

EUROPA

La Germania rimprovera la corruzione politica greca, ma grandi imprese tedesche, come Siemens e Daimler, sono implicate in casi di corruzione in Grecia, con processi in corso e multe comminate dai tribunali tedeschi; la Siemens è accusata di aver oliato funzionari greci per l’ammodernamento della rete telefonica greca, tra i sospettati di corruzione c’è l’uomo della Siemens, Michalis Christoforakos, che ha la doppia cittadinanza greca e tedesca e che risiede in Germania.

Gli appalti per forniture militari sono un altro settore d’interesse tedesco, riguarda la fornitura di veicoli militari, carri armati, sommergibili e sistemi di difesa antiaerei, sui quali si pagano regolarmente tangenti; il tribunale di Brema, per queste forniture, ha comminato una multa di 37 milioni di euro, mentre il tribunale di Monaco ha comminato la multa di 140 milioni di euro per la fornitura di sottomarini.

I tedeschi parlano spesso di ambiguità italiana e invitano l’Italia a rispettare i trattati che, in verità, tutti gli stati rispettano fino a che conviene loro, infatti, oggi tanti stati europei, con le barriere create, stanno violando il trattato sulla libera circolazione delle persone e sull’accoglienza degli immigrati richiedenti asilo per ragioni di guerra, mentre in Unione Europea circola regolarmente capitale e merce, anche alimentare, spesso taroccata.

I tedeschi, con indicibile ignoranza e faziosità, alla quale fanno eco i collaborazionisti filotedeschi italiani, rimproverano anche il tradimento dell’Italia, dimenticano che Hitler, dopo aver firmato un trattato di non aggressione, aggredì la Russia e, nel corso della seconda guerra, tanti gerarchi e alti ufficiali nazisti, come fece l’Italia, senza tener conto degli alleati, cercarono inutilmente di accordarsi con gli alleati per una pace.

A causa dell’immigrazione, l’Unione Europea si sta disintegrando, la Merkel, prima voleva ospitare 500.000 profughi siriani, poi ha parlato di 800.000 immigrati per quest’anno in arrivo in Germania, infine, come altri stati dell’Europa settentrionale e orientale, ha deciso di chiudere le frontiere, sospendendo, mentre afferma di rispettare i trattati, gli accordi di Dublino riguardanti i richiedenti asilo, mentre l’Italia, in maniera dissennata, e sotto la spinta vaticana, continua a traghettarli; probabilmente il sistema delle quote proposte non funzionerà e perciò la Germania assorbirà immigrati rifiutati da altri paesi, assorbiti dal suo mercato del lavoro.

 

La Germania ha modificato la sua posizione sugli immigrati perché non era previsto che essi arrivassero come cavallette alle porte della Germania, se si fossero fermati all’Europa meridionale, la commissione europea diretta da Junker, anche per danneggiare Italia e Grecia, avrebbe continuato con la politica della porta aperta della Merkel. Con i sui mezzi economici, la Germania ha conquistato informazione e governi degli stati dell’Unione, poiché ha bisogno di lavoratori qualificati e a basso costo, ha messo gli occhi sui profughi siriani e con essi vuole ritrasferire in Germania produzioni già delocalizzate all’estero.

La Germania si è annessa l’Europa dell’est e ha proceduto sulla strada della spoliazione industriale dell’Italia, però oggi il 50% della produzione industriale tedesca delle medie e grandi aziende è allocata all’estero. Sull’immigrazione, il cambiamento della politica è dovuto alla crescita del costo del lavoro nei paesi esteri, alla loro bassa produttività e alla scarsa qualità del loro prodotto, se ne sono accorti anche gli imprenditori italiani che hanno trasferito impianti all’estero.

Dopo la ricollocazione interna d’industrie, il piano è di ridurre, con il contributo degli immigrati, il costo del lavoro tedesco e svecchiare la classe lavoratrice tedesca; intanto la televisione, con la sua propaganda, fa ampie lodi della Germania, terra promessa, e della Merkel, per il suo rigore e la sua visione umanitaria; purtroppo gli europeisti ottusi o venduti vedono nella marcia degli immigrati la realizzazione dell’Europa dei popoli e non il neo-imperialismo tedesco (fonte: Alessandro Avvisato).

Sull’attuale immigrazione in Europa da Africa settentrionale e Medio Oriente, non dovrebbe solamente intervenire l’Unione Europea, ma anche l’ONU, Francia e Inghilterra fanno parte del suo consiglio di sicurezza; l’ONU nel mondo aiuta i rifugiati che sono milioni e, tramite l’Unrwa, poiché all’assemblea dell’Onu dominano numericamente gli stati arabi, spende soldi soprattutto per i profughi palestinesi.

Il sistema economico tedesco, per vincere la concorrenza estera, ha anche puntato sulla compressione dei salari, il che ha spinto il paese alla denatalità, perciò ora punta sulla manodopera straniera, soprattutto siriana; questi immigrati, anche se qualificati, fanno generalmente umili lavori, pagati un euro l’ora. Secondo alcune stime o proiezioni statistico-demografiche, nel 2060 il paese, senza gli immigrati, dovrebbe avere 68 milioni di abitanti, tra cui, 34 milioni di lavoratori; gli immigrati, integrati nel tessuto economico tedesco avrebbero anche il pregio di versare i contributi lavorativi per i pensionati, un tema che riguarda anche l’Italia.

A metà dell’ottocento, a causa dello sviluppo industriale, la Gran Bretagna aveva più abitanti della Germania; a causa della moria bellica, dopo la prima guerra mondiale ci fu il decremento demografico in Francia, colmato con l’immigrazione. Dopo comunismo, stalinismo e seconda guerra mondiale c’è stato li decremento democratico in Russia; a causa della seconda guerra mondiale, c’è stato il decremento demografico in Germania, compensato con l’immigrazione. Queste cose sono successe in tutte le epoche e in tutte le nazioni, i profughi di guerra sono stati sempre una costante e la specie umana ha continuato ad aumentare e a sovrappopolare la terra.

Dopo la moria bellica, il boom tedesco del dopoguerra si realizzò anche con l’ingresso in Germania d’immigrati europei e turchi; questi immigrati, a differenza dei tedeschi, hanno una forte motivazione e una voglia di riscatto, però la maggior parte di essa necessita di formazione, non sempre la Germania li ha soccorsi adeguatamente e tempestivamente, perciò gli anni a venire saranno difficili per loro (fonte: voci dall’estero).

ASIA

In Corea del sud la disoccupazione giovanile è salita a 410.000 unità; dopo la crisi del 1998, il FMI varò un programma per la ristrutturazione della sua economia e a favore di un mercato del lavoro più flessibile che ha creato tanti lavoratori irregolari e interinali, facendo aumentare disoccupazione e lavoro precario, perciò ora i giovani rinunciano al matrimonio, a fare figli e a un appartamento di proprietà.

Le persone alla ricerca di un lavoro sono il 13% della forza di lavoro e, come in Italia,  i giovani spesso restano a scuola perché non riescono a trovare un lavoro, soprattutto quello ben retribuito e garantito; perciò alcune industrie soffrono di mancanza di lavoratori perché gli studenti universitari mirano a lavori migliori di quelli umili e sottopagati, perciò il sistema ricorre ai lavoratori immigrati. Il welfare del paese è debole e gli operai sono pagati circa 5,5 dollari l’ora, le maggiori aziende hanno annunciato piani per assumere giovani, però, seguendo la moda del FMI, desiderano un mercato del lavoro più flessile; per rilanciare la domanda, anche per la Corea del Sud occorrerebbe aumentare i salari e ridurre le imposte sul lavoro e le famiglie.

ITALIA

Le Poste, azienda di stato, anche se ancora per poco, che raccoglie soprattutto il risparmio di pensionati italiani, soprattutto meridionali, sono state multate, anche se per una cifra irrisoria, dalla Consob, perché, come le banche, fanno fare ai clienti investimenti e disinvestimenti anticipati, non nell’interesse del cliente, ma nel loro esclusivo interesse e per guadagnare commissioni; il tutto sotto il paravento della libera concorrenza bancaria ma, in realtà le banche e le poste, in materia, si muovono in sintonia. 

Sfruttando la loro ignoranza, convincono i clienti a fare investimenti che convengono all’intermediario e non al cliente, evitando di proporre loro alternative più profittevoli e meno costose; inoltre, è risultato che, in passato, in alcuni fondi d’investimento proposti dalle banche, queste hanno inserito titoli di cui volevano sbarazzarsi, con gravi perdite per gli investitori, perciò, chi nell’investimento aveva fatto da se, spesso aveva guadagnato di più.

Seguendo la legge, oggi la tutela degli investitori si fa facendo firmare ai clienti tanti fogli informativi che essi firmano senza leggere, invece l’autorità di vigilanza dovrebbe preliminarmente identificare gli strumenti finanziari più convenienti per i piccoli investitori e controllare le condizioni e le commissioni bancarie per gli investimenti, aiutando i clienti con un consulente in rete pagato dallo stato e non dalla banca o dalle poste (fonte: ADUC- Alessandro Pedone).

Circa la posizione del governo sul senato, personalmente lo avrei abolito, tradizionalmente, il senato è stato di nomina reale e all’inizio ospitava per lo più aristocratici, mentre la camera ospitava rappresentanti eletti del popolo, prima a suffragio limitato e poi universale; in era liberale e democratica, con l’abolizione delle esenzioni fiscali e delle immunità giudiziarie per l’aristocrazia, in Italia si pensò di parificare le funzioni di senato e camera, non solo eliminando i privilegi senatoriali, ma anche regalando a tutti i parlamentari l’immunità parlamentare, una nuova forma di privilegio, però questa equiparazione rese, di fatto, anche inutile il senato.

Il ritorno a un senato di nominati è un altro passo indietro sulla strada della rappresentanza popolare, dopo l’indebolimento, in Italia e in Europa, della rappresentanza parlamentare che avrebbe dovuto avere il controllo sul bilancio dello stato e sul governo; oggi anche al sindacato, già compromesso, come i partiti, con l’oligarchia, è stata messa la museruola, dopo la vanificazione dei referendum, le riforme del lavoro, della scuola, del sistema elettorale e della costituzione, con le gravi ingerenze dell’Unione Europea, si è voluto dare un colpo alla democrazia, che rappresenta una frode politica, e alla sovranità popolare.

Nel pubblico e nel privato, tutti quelli che hanno incarichi pubblici e dirigenziali, compresi i parlamentari, in realtà sono cooptati o nominati da un potere oligarchico occulto che, per affari, considera importante il controllo dello stato; elezioni e concorsi di selezione sono una farsa e si lascia credere al popolo che, con le elezioni, sceglie i suoi rappresentanti. Chi dirige deve avere delle caratteristiche, deve essere obbediente, magari al partito, telediretto a sua volta, o a un potere ignoto, e deve essere discreto, cioè omertoso; in tutto il mondo, la democrazia, com'essa si presenta, e la politica sono ambigue, però i tedeschi preferiscono affermare che solo gli italiani sono ambigui, corrotti, mafiosi, evasori e traditori e questi si lasciano insultare, per i tedeschi, in  Germania le lobby non pagano i partiti.   

Grazie alla propaganda dell’informazione, finanziata dallo stato e dalle lobby, i popoli sono schiavi di miti, perciò l’oligarchia, aiutata dall’informazione, ha buon gioco a definire “salvatori” uomini al governo, che dovrebbero risolvere i problemi e invece fanno solo agli interessi delle lobby; questa propaganda definisce gli interventi militari occidentali "operazione per la pace" e chiama “liberatori” i paesi che prendono il posto di altri paesi dominatori o di governi locali contestati, senza che essi si dimostrino  migliori. A tutto ciò si aggiunge il fatto che la televisione italiana è diventa il megafono del papa, quasi tutti i partiti sono ai suoi piedi, invece in Francia il papa si vede poche volte in televisione.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;  viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/9/2015)

CINA

La Cina ha svalutato lo yuan o renminbi e l’informazione ha gridato alla guerra valutaria; gli stati dovrebbero svalutare quando hanno la bilancia commerciale passiva, nel 2013 il surplus commerciale dell’eurozona è stato di 251 miliardi di dollari contro i 182 della Cina e nel 2011 il surplus commerciale della Germania aveva superato quello cinese; dal 2005 la Cina, a causa del saldo commerciale attivo, aveva rivalutato lo yuan e il suo saldo commerciale si era perciò ridotto,  il primo concorrente commerciale della Cina era l’Europa occidentale.

Per combattere la crisi europea, dovuta alla politica europea dei vincoli, dell’austerità e al calo della domanda interna che aveva favorito la disoccupazione, per aiutare le banche colpite dalle insolvenze, Draghi e la Germania nell’ultimo anno hanno deciso di aumentare la liquidità monetaria, svalutando l’euro; di questa politica hanno beneficiato le banche e le esportazioni europee, soprattutto tedesche.

Con le eccedenze commerciali, la Germania ha fatto prestiti alla Grecia e ha acquistato imprese all’estero, mentre i principali debitori della Cina rimanevano gli Usa, però anche la Cina faceva investimenti all’estero; oggi la Germania, che invita sempre l’Italia a rispettare i trattati, ha superato il surplus commerciale previsto dai regolamenti europei con i paesi dell’eurozona che, per prevenire gli squilibri eccessivi nel commercio intercomunitario, è fissato al 6%; con la recessione, favorita dalla politica di austerità, è calata la domanda dell’eurozona e in giugno del 2015, con il calo della domanda mondiale, anche la produzione industriale tedesca è scesa dell’1,4%.

Anche questo è un segno di recessione, ciò detto, anche se i commentatori televisivi economici e finanziari fanno sempre ampie lodi della situazione economica degli Usa e delle scelte europee imposte dalla Germania; quindi, in sostanza, la svalutazione dell’euro ha aiutato le esportazioni tedesche e spiazzato la Cina che, a  sua volta, ha risposto con la svalutazione della propria moneta, quindi è l’Europa che ha spinto la Cina alla svalutazione (fonte: Alberto Bagnai).

ITALIA

Ci sono forze a sinistra e della chiesa che spingono a favore dell’immigrazione senza limiti, perciò traghettiamo gli immigrati dalla Libia all’Italia; sarebbe interessante sapere quali sono queste ragioni, l’umanitarismo e la solidarietà sono solo una scusa per fare accettare agli italiani questa politica, questi sentimenti dovrebbe essere rivolti solo ai profughi di guerra che arrivano con i loro mezzi in Italia, si fanno riconoscere e chiedono asilo; inoltre e in generale, come fanno tanti paesi, sarebbe sempre buona norma accettare gli immigrati secondo le necessità del mercato interno; è inoltre ovvio che l’Unione Europea, per quando riguarda la circolazione delle persone e dei capitali, dovrebbe avere una norma comune in  materia d’immigrazione, in materia scolastica e in materia fiscale.

Se si vuole salvaguardare il bilancio dello stato, invece di salutare il giubileo, bisogna considerare che i contributi lavorativi relativi a questi nuovi immigrati sono, al momento, piccola cosa rispetto alle spese di recupero in mare e di accoglienza, non bisogna chiedere alla propaganda televisiva; alcuni paesi come la Spagna, Usa, Ungheria, Francia, Australia e Inghilterra sono interessati a limitare l'immigrazione incontrollata e, al riguardo, l’Unione Europea dovrebbe uniformare la sua politica, perché gli immigrati che arrivano in Italia, non desiderano rimanerci. 

Provo a fare delle ipotesi, le ragioni a favore dell’immigrazione, malgrado la disoccupazione italiana, possono essere:

- L’interesse economico di trafficanti di vari paesi, eredi dei negrieri, di mafia, politici, cooperative e di settori della chiesa, i quali guadagnano anche con i funerali degli immigrati annegati, tutti questi comitati di affari sono corrispondenti con la mafia.

- A causa della denatalità italiana, alcuni si preoccupano, per gli anni a venire, per il mercato del lavoro e per l’equilibrio previdenziale, però, se la popolazione diminuisse un po’, non sarebbe una tragedia, in Italia già esiste uno squilibrio tra popolazione residente e risorse naturali.

- Poiché il governo non vuole veramente ridurre imposte e tariffe, vi è il disegno di usare gli immigrati per calmierare il costo dei salari interni e aumentare la concorrenzialità italiana all’estero.

- Visto il numero dei bambini e dei minorenni che viaggiano soli tra gli immigrati forse, nell’immigrazione selvaggia e non regolamentata, c’è l’interesse dei pedofili e dell’industria dei trapianti d'organi; sembra una fantasia, però centinaia di questi bambini viaggiano soli e spariscono.

- A causa delle reazioni d’insofferenza da parte degli italiani, con l’immigrazione si vuole rafforzare l’estrema destra italiana e non solo la lega; non è vero che Salvini soffia sul fuoco, perché significherebbe anche sul fuoco delle reazioni ungheresi; queste reazioni popolari sono spontanee e dettate dalla paura e dall’insicurezza; il razzismo esiste anche tra gli africani, la metà degli italiani, in materia, la pensano come Salvini, ma la lega raccoglie solo il 20% dei consensi.

- Quest’immigrazione, in un disegno occulto, può anche servire a rafforzare la presenza islamica in Italia, può servire e procurare alla criminalità italiana spacciatori e manovalanza criminale, può servire a implementare il caporalato in agricoltura e il lavoro nero in genere, diminuendo con ciò i diritti di tutti i lavoratori e i salari.

- Anche se la maggior parte degli immigrati è fatta di famiglie, minorenni, profughi di guerra e persone desiderose di migliorare la loro condizione economica, tra loro si annida anche una minoranza di terroristi e criminali che qualcuno vuole utilizzare e fare entrare in Italia.

 -  L’immigrazione incontrollata può servire a scardinare e destabilizzare gli stati europei, già minati dal loro senso di colpa derivante dal loro vecchio colonialismo,  peraltro già praticato da tutti gli stati, può servire a favorire la globalizzazione e a ridurre le libertà e il benessere dei cittadini europei.

ISLAM

Un attivista italiano di una ONG è stato espulso dalla Cisgiordania per aver organizzato con dei palestinesi un’azione provocatoria e una trappola propagandistica, con lancio di pietre contro un soldato israeliano che doveva provocare la sua reazione contro un bambino palestinese, colto nel lancio dei sassi; la messa in scena è stata ripresa con la cinepresa e poi le immagini sono state diffuse in tutte le televisioni dell’Europa occidentale. E’ bene ricordare che in nessuno territorio del mondo si possono tirare sassi contro soldati o poliziotti, ciò malgrado, il nostro ministero degli esteri, invece di condannare, in primis, le macchinazioni dell’italiano, si è schierato in sua difesa, ne ha ottenuto la liberazione e poi questo è stato rilasciato ed espulso.

USA

La propaganda di stato si fa con l’informazione prezzolata, con la scuola e con le statistiche false, in Unione Europea si fa favore della Germania che, a causa della crisi, per ridurre il costo del lavoro, ricorre ampiamente a mini job, part time e al reddito di cittadinanza, e si fa a favore dell’Unione stessa. Per quanto riguarda gli Usa, in televisione si comunicano aumenti del reddito annuale del 4%, però, in genere, da venti anni il salario dei lavoratori americani non aumenta e il 20% delle famiglie americane ospita solo persone disoccupate; ciò malgrado, le statistiche affermano che la disoccupazione è al 5,5%.

Accade ciò perché sono considerati disoccupati solo quelli che hanno cercato lavoro nelle ultime quattro settimane e non quelli che hanno rinunciato a cercarlo; inoltre, quasi il 90% dei nuovi assunti sono lavoratori part-time, i quali, come in Germania, dalle statistiche sono considerati lavoratori occupati come gli altri. Per risparmiare le assicurazioni per i lavoratori, le imprese non assumono a tempo pieno e hanno licenziato migliaia di lavoratori.

Falsificando le statistiche sul reddito nazionale, in Usa, per determinare la crescita annua del pil, la crescita trimestrale del pil è moltiplicata per quattro e molte spese militari sono considerate investimenti pubblici; anche la spesa sanitaria pagata dai privati e per i poveri dal governo è considerata un investimento. Ristretta la base produttiva, però aumentano i posti dei raccomandati nella burocrazia federale, la classe media del paese si sta impoverendo e il tasso di proprietà immobiliare è sceso al 64%, che è molto più basso che in Italia.

I tassi bassi dovrebbero essere un incentivo all’indebitamento ma, senza un lavoro stabile, non è facile ottenere un mutuo dalle banche, infatti, per quanto riguarda il debito d’onore degli studenti universitari, solo il 37% di essi è in  regola con i pagamenti. Come gli appannaggi dei supermanager, solo il 20% del salari cresce, il restante 80%, anche a causa dell’inflazione, è crollato, perciò, i consumi decrescono, ciò malgrado, la propaganda parla di ripresa economica in atto.

A causa della finanziarizzazione dell’economia, come sta accadendo in Unione Europea, il QE non ha avuto effetti positivi sull’economia reale, cioè sul reddito, sulla domanda e sell’occupazione; negli anni ’80 la FED volle deregolamentare l’attività finanziaria, perciò abolì le restrizioni sui derivati, abolì la legge Glass-Steagall, che separava le banche commerciali da quelle d’investimento, autorizzò la cartolarizzazione dei mutui, creando i nuovi strumenti d’investimento subprime.

La FED, invece di aumentare la domanda, aumentando l’offerta di moneta, spostò l’interesse statale dalla produzione manifatturiera alla finanza, con le iniezioni di QE l’economia è stata drogata e sono stati aiutati non i consumi e l’occupazione, ma gli investimenti speculativi. Anche la borsa è drogata perché i prezzi dei titoli azionari non rispecchiano l’andamento e il valore delle imprese quotate; a causa dei bassi tassi d’interesse vicini alla zero, si spingono le famiglie a indebitarsi e la FED non può rialzare i tassi perché tanti cittadini e imprese si sono indebitati a tassi variabili, che potrebbero portare a insolvenze generalizzate e al crollo del sistema bancario.

La bilancia commerciale americana è gravemente in deficit e ora il rialzo del dollaro rispetto all’euro penalizza ancora di più le esportazioni americane; poiché tanti paesi si sono indebitati in dollari, favorendone il rialzo, ora il rialzo del dollaro e dei tassi variabili li penalizzerebbe gravemente, favorendo un’altra crisi del debito con le relative insolvenze. Come in Italia, in Usa solo i manager guadagnano di più, mentre la gente spesso consuma con l’indebitamento; mentre la televisione dipinge sempre gli Usa a tinte rosa, facendo gli scongiuri isterici solo per il debito pubblico italiano, per gli Usa sembra di essere prossimi a una nuova crisi economica, pagata però da tutto il mondo (fonte: Nuovasocietà.it – Lorenzo Carrieri).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (30/8/2015)

EUROPA

In Grecia, Tsipras ha dato le dimissioni e il 20/9 ci saranno le elezioni anticipate, l’Europa ha costretto la Grecia a ridurre salari e pensioni e ad aumentare l’Iva, però a Monaco l’Iva sugli alberghi è al 7%, questa fiscalità ha favorito la recessione greca; però l’Unione Europea, per riportare in equilibrio il bilancio e per ridurre le spese, ha lasciato a Spagna e Portogallo la libera scelta e non si capisce questa discriminazione.

Il terzo piano di aiuti alla Grecia è di 86 miliardi di euro e serve a pagare i debiti in scadenza, ancora a vantaggio delle banche creditrici francesi e tedesche e con intervento del fondo salva stati, finanziato anche dall’Italia; il Fondo monetario, senza una ristrutturazione o taglio del debito, ritiene il piano inutile, però il ministro delle finanze Schauble sostiene il progetto. Il popolo greco sembra contrario alle privatizzazioni a favore della Germania e alla riduzione di salari e pensioni e perciò il partito di Tsipras, Syriza, si è scisso e Tsipras si è dimesso da capo del governo.

A proposito d’insolvenze, è da ricordare che il sacrificio dei creditori avvantaggia i debitori, esattamente come nel giubileo, nella denuncia unilaterale dei debiti e nella remissione dei debiti da parte dei creditori; il risultato è una certa redistribuzione della ricchezza, a svantaggio dei creditori, come avviene con l’imposta di successione e con l’imposta patrimoniale e come avviene con  l’inflazione; tuttavia i possidenti, per ridurre i debiti, sono contrari alla patrimoniale, ma sono disposti ad accettare l’inflazione.

La Germania quest’anno si aspetta di accogliere 800.000 rifugiati richiedenti asilo, cioè l’1% della popolazione, quasi il doppio dell’anno prima e quasi il doppio nel 1992, quando ci fu l’esodo determinato dalla guerra in Jugoslavia. Nel 2013 il costo per questi rifugiati è stato di 1,5 miliardi di euro, a carico dei comuni. Ogni rifugiato ha diritto a 143 euro mensili, più l’alloggio, altri fondi e indumenti sono forniti dalla raccolta umanitaria, fanno opera di volontariato medici, infermieri e interpreti.

Per questi immigrati, la Germania invoca una soluzione europea, nella prima metà dell’anno in Europa sono pervenute 400.000 domande di asilo, la metà dirette in Germania; anche la Germania contesta gli accordi di Dublino, che prevedono che i profughi devono ricevere asilo nei paesi in cui entrano e sono identificati, perciò l’Italia li va a cercare, li traghetta, ma non li identifica, c’è da dire però che, per non restare in Italia, anche gli immigrati rifiutano di farsi identificare.

La Jugoslavia gode ancora dello status privilegiato di zona di guerra, i suoi rifugiati sono profughi di guerra con diritto di asilo,  perciò Vienna, se non si modificano gli accordi di Dublino, ha minacciato di ricorrere alla corte di giustizia europea. Dopo l’austerità, la faccenda immigrazione, con i suoi muri alle frontiere, sta spaccando l’Unione Europea, da alcuni paesi europei, come l’Austria, sono stati anche sospesi gli accordi di Schengen del 1985 che regolano la libera circolazione delle persone dentro l’Unione, con abolizione dei controlli alle frontiere; la Francia ha reintrodotto alla frontiera italiana controlli non previsti dal trattato e perciò anche lega nord e M5S hanno chiesto la sospensione dell’accordo.  

ITALIA

In Italia il calo degli interessi sul debito pubblico è un grande risparmio per lo stato però, in assenza di pareggio del bilancio pubblico e in coincidenza con i rimborsi del debito pubblico, teoricamente, questo fatto renderà più difficile finanziare il deficit del bilancio pubblico; però, è da tenere anche conto del fatto che il debito fluttuante dello stato, con scadenza entro l’anno, che rappresenta il 30% del debito, è in mano a pensionati che già adesso, considerate le imposte, finanziano lo stato a poco più dello 0%, cioè a un costo vicino al costo di finanziamento del debito tedesco.

La parte rimanente del debito pubblico italiano è finanziato da investitori istituzionali e privati, italiani e stranieri, e dalle assicurazioni vita, però questa raccolta è molto più sensibile all’andamento dei tassi; anche il rialzo delle azioni in borsa può contribuire a spiazzare il finanziamento del debito pubblico, la borsa è scesa temporaneamente, ma tornerà a salire, perciò, al momento, i consulenti finanziari preferiscono investire in  azioni e non  in  titoli di stato. Come si è visto con la Grecia, nell’impossibilità di rifinanziare il debito, senza una propria moneta e senza denuncia unilaterale del debito, si potrebbe arrivare al default italiano e alle privatizzazioni spinte come in Grecia, cioè a quello che vogliono i nostri grandi soci europei e i mercati in  genere.

La pressione tributaria aumenta sempre, in fondo lo stato, di qualsiasi tipo, è nato per riscuotere le imposte, senza di esse cesserebbe di esistere; in cambio, con un immaginario patto sociale, ha promesso protezione, cioè giustizia, sicurezza interna e difesa, ma, per lo più, non ha mantenuto la promessa. L’imposizione statale si divide in imposte, tasse, contributi e tariffe, le imposte sono pagate con il reddito, anche se sono calcolate su consumi e patrimonio, gli altri balzelli sono pagati per dei servizi a domanda individuale.

La dicotomia tra imposte e altri balzelli, rivela l’origine dell’imposta per la quale lo stato, nato da un’imposizione, praticamente non doveva niente in cambio, poi i cittadini reclamarono i servizi e perciò lo stato fece pagare gli altri balzelli; d’altra parte, lo stato esiste per ricavare plus valore a favore di una classe di parassiti che lo possiedono, è una società occulta privata in mani ignote; la differenza tra stato capitalista e stato comunista è irrilevante perché il plus valore di stato si può ottenere con l’imposizione fiscale o con la proprietà statale dei beni produttivi.

Poiché il divario tra nord e sud d’Italia perdura, ma questo esiste anche in altri grandi paesi europei, in Italia, sulla spinta della chiesa, della mafia e della politica, si ricomincia a parlare di leggi straordinarie per il mezzogiorno e anche di creare un ministero per il mezzogiorno; nel 1950, su proposta di Saraceno, fu fondata la cassa per il mezzogiorno, soppressa nel 1984, da allora però, gli interventi a pioggia, a favore del sud, non sono cessati.

La spesa annuale per questi interventi straordinari crebbe annualmente, con migliaia di miliardi di lire impegnate, riuscì a creare infrastrutture, ma fallì nella politica d’industrializzazione del sud, anche perché, per uno sconsiderato senso di giustizia, furono equiparati i salari del sud a quelli del nord. Per l’industrializzazione, l’intervento straordinario prevedeva un contributo a fondo perduto del 40% e un credito agevolato per la parte rimanente dell’investimento.

Questi contributi a fondo perduto divennero la manna per la politica e la criminalità meridionale, invece nel centro-nord d’Italia la legge Sabatini, per l’acquisto di macchinari industriali, prestava soldi agli imprenditori che, non perseguitati da politica, burocrazia e mafia, assistiti dalle associazioni di categoria e dagli enti pubblici locali, dopo il triangolo industriale, riuscirono a sviluppare Veneto, Marche e Toscana.

CINA

Ora la speculazione si sta dirigendo anche contro la Cina, infatti, dal 12 giugno al 9 luglio 2015 la sua capitalizzazione di borsa ha perso il 30%, poi il governo ha immesso nel sistema nuova liquidità pari a 200 miliardi di dollari e perciò la borsa è risalita del 17%. Tuttavia la Cina, malgrado gli squilibri economici e sociali interni, ha una posizione economica e finanziaria migliore degli Usa, non bisogna fidarsi dei commentatori e dei consulenti finanziari, che esistono per indirizzare o allocare i risparmi o flussi finanziari.

La Cina ha un debito pubblico pari al 43% del Pil e un debito privato pari al 160% del Pil; come gli Usa nel 2008 e come Irlanda e Spagna, è stata colpita dalla bolla immobiliare, però la somma del debito pubblico e di quello privato cinese è, in proporzione al reddito, inferiore a quello di Usa, Giappone, Gran Bretagna, Germania e Francia. Il Pil cinese aumenta del 7% annuo, nei primi sei mesi del 2015 la Cina, che non ha espanso adeguatamente la domanda interna, ha avuto un attivo commerciale di 250 miliardi di dollari, mentre gli Usa hanno avuto un passivo di 250 miliardi di dollari, perché l’hanno espansa troppo e perché sfruttano la posizione del dollaro.

In pratica, poiché il dollaro è la principale moneta del commercio internazionale, anche se è fiduciaria, gli Usa esportano dollari, con i quali si può comprare anche oro; sembra il ritorno a una convertibilità camuffata; però, se domani nessuno accetterà più i dollari, con i dollari non si comprerà più niente, il governo Usa non li convertirà in oro e con i dollari non  si potrà più comprare oro al libero mercato.

La Cina, invece che svalutare lo yuan, come avevano fatto Usa e UE con le loro monete, per sostenere la produzione, avrebbe dovuto aumentare i salari e ridurre le imposte sul lavoro, una ricetta utile anche all’Italia e alla Germania, aumentando così la domanda interna e riducendo l’attivo commerciale; invece, come la Germania, si è servita dell’attivo commerciale per investire all’estero. L’attacco speculativo contro la Cina è una risposta al cartello dei paesi Brics e alla creazione da parte della Cina di una banca asiatica per lo sviluppo e per la creazione d’infrastrutture, che dovrebbe far concorrenza alla banda mondiale e al fondo monetario, controllati dagli Usa, ridimensionando il ruolo del dollaro.

La Cina ha deciso di acquistare gas russo per 400 miliardi di dollari, da regolarsi in yuan o rubli, non acquista più titoli pubblici americani, accumula oro e in giugno ha acquistato 600 tonnellate d’oro, che, nei progetti, dovrebbe garantire la prossima convertibilità dello yuan; inoltre, sta riducendo le sue riserve in valuta estera, disinveste in  Usa, ma continua a fare investimenti produttivi e in infrastrutture in Europa, in  Russia e nei paesi del terzo mondo produttrici di materie prime (tra le fonti: Mario Lettieri e Paolo Raimondi).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (16/8/2015)

EUROPA

Il ministro delle finanze tedesco Schauble, che difende austerità, pareggio di bilancio e fiscal compact, vorrebbe un ministro dell’economia dell’eurozona, con poteri di veto sui bilanci nazionali, un parlamento ristretto all’eurozona, una tassa speciale per affrontare la crisi e la concessione di  sussidi alla disoccupazione; inoltre, afferma che i paesi che non stanno al passo o sono troppo indebitati, dovrebbero uscire dall’eurozona.

Il debito italiano è in mano a banche estere e italiane, che operano anche per conto di privati, ed è sempre rinnovato alla scadenza, il che significa che l’Italia trova credito, invece quello greco è in mano alla troika e, alla scadenza, è di difficile rinnovo; la Grecia ha accettato un accordo con i creditori, ricevendone anche degli aiuti economici, per oltre 80 miliardi di euro, dovrà svendere il patrimonio pubblico e poi forse uscirà anche dall’euro. Vista la situazione, il M5S ha proposto anche per l’Italia l’uscita dall’euro, che è lo strumento della finanza internazionale per rendere schiavi i paesi debitori e lo strumento dell’egemonia tedesca in Europa.

Sylos Labini, al posto dell’euro, propone d’introdurre un certificato di credito fiscale, che consentirebbe al governo di emettere titoli convertibili in euro; questi certificati, distribuiti gratuitamente dal governo italiano, a suo avviso, dovrebbero rianimare consumi, investimenti e occupazione, far diminuire il debito pubblico e garantire un reddito minimo di cittadinanza.  Adesso rincorrono voci che affermano che anche la Germania, che non  approva le concessioni fatte alla Grecia, vorrebbe uscire dall’euro  o starebbe studiando un progetto del genere.

Tsipras aveva promesso di portare la Grecia fuori dell’austerità, di ridurre il debito greco, di difendere la sovranità nazionale e di uscire dalla Nato e, in tono minaccioso, aveva anche iniziato delle trattative con Putin; le sue estenuanti trattative condotte con la Merkel non hanno arrestato la politica di austerità e ora la Grecia è costretta alle privatizzazioni; nel paese esiste anche il problema dell’ordine pubblico e dell’immigrazione incontrollata favorita dalla Turchia e sulla quale si specula, perciò, la Grecia destabilizzata potrebbe, in ogni caso, uscire dall’euro.

L’Unione Europea non vuole condonare il debito greco, come l’ha condonato alle banche del nord e come l’ha condonato in parte alla Grecia; Tsipras avrebbe dovuto dichiarare fallimento, uscire dall’euro, dotare il paese di una moneta parallela e denunciare il debito estero; invece ha dichiarato di voler pagare i debiti, ma questo impegno non ha impedito ai capitali di armatori e chiesa ortodossa di fuggire all’estero. L’Unione Europea fa solo gli interessi dell’alta finanza, obbedisce alle logge oligarchiche sovranazionali ed è in balia della Germania.

Il Commonwealth, erede dell’impero britannico, nacque con la dichiarazione Balfour del 1926, che ammise la nascita di Israele, include 53 stati formalmente indipendenti e liberamente associati, la regina d’Inghilterra ne è simbolicamente il capo, in realtà include 31 repubbliche tra cui l’India. I paesi aderenti, in teoria, possono decidere di abbandonare l’unione; garantisce libertà di circolazione di merci e persone, alcuni paesi aderenti, durante il secondo conflitto mondiale, hanno fornito truppe alla Gran Bretagna.

I paesi sono uniti da collanti culturali, monetari, linguistici e giuridici, non da un potere politico sovranazionale o un governo centrale, ma da un segretario generale dell’organizzazione; il Commonwealth promuove la cooperazione in materia economica e politica, ma non ha una sola moneta e non conferisce al Regno Unito poteri negli affari interni dei paesi membri; ogni quattro anni la comunità promuove, al suo interno, giochi olimpici..

L’adesione della Gran Bretagna all’Unione Europea, ha permesso alle merci del Commonwealth di circolare all’interno dell’Unione. E’ un’altra deroga, privilegio o trattamento di favore concesso all’Inghilterra, come la possibilità di stare fuori dall’euro, di avere il diritto di signoraggio sull’euro e sulla sterlina e di avere rimborsi finanziari dall’Unione quando la Gran Bretagna versa alla stessa più di quanto riceve; invece l’Italia, anche a causa dei suoi ritardi, disattenzioni e inadempienze,  ha dato all’Europa sempre più di quello che ha da essa ricevuto, ma i privilegi inglesi l’Italia non li potrà mai ottenere, perché l’Unione Europea è un’unione di stati disuguali, inoltre, la Gran Bretagna ha vinto la guerra e l’Italia l’ha persa.

Secondo la bibbia ebraica, esoterici, cabalisti, ermetici e massoni, l’anno sabbatico dura sette anni, il sette è un numero simbolico per la bibbia, perciò non andrebbe preso alla lettera, questo periodo termina con il condono parziale dei debiti; la scadenza prossima, iniziando dall’inizio della crisi del 2008, termina il 13/9/2015; i sette anni in questione, moltiplicati per sette, portano al ciclo lungo di 49 anni, che è il super anno sabbatico o anno giubilare, che prevede la remissione di tutti i debiti.

In Egitto, Giuseppe, prevedendo un ciclo agricolo di sette anni nella produzione del grano, per prevenire la carestia, come provvedimento governativo anticiclico, suggerì l’ammasso del grano nei periodi di abbondanza; però l’operazione non si risolse a vantaggio degli egiziani, perché il faraone vendette all’estero il grano ammassato, a prezzi lievitati, e perciò riempì i suoi forzieri d’oro, fu una delle prime grandi speculazioni della storia.

Pare che i vertici finanziari mondiali credano al ciclo e, per speculare, favoriscono crisi e boom, qualcuno dice che gli anni 2015-2016 rappresentano l’anno giubilare che dovrebbe coincidere con un’altra crisi economica, piuttosto che con la ripresa; in questi anni l’economia mondiale si dovrebbe resettare e il sistema monetario, cancellati i debiti, ma bisognerà vedere quali, dovrebbe ripartire da zero.

Sembrano tutte ipotesi o fantasie, del resto, gli economisti di corte ne dicono tante, intanto in Europa si propone di creare bad banks, nelle quali far confluire i debiti e di accettare il fallimento delle piccole banche, fino ad oggi aiutate dagli stati e dall’Unione Europea; per far questo, saranno sacrificati risparmi, obbligazioni private e partecipazioni bancarie e poi forse saranno ridotti anche i debiti degli stati.

Gli studiosi non hanno ancora capito come funzionava il giubileo in Israele, infatti, vicini alla sua scadenza, nessuno avrebbe concesso credito; intanto la Cina accumula oro e con lo yuan convertibile in oro si appresta a mettere in scacco il dollaro e a prendere il posto degli Usa; la svalutazione dello yuan, come dell’euro, serve teoricamente a favorire le esportazioni e a contrastare le importazioni da paesi emergenti come l’India e il Vietnam, che hanno costi più bassi.  Da ricordare che, per quanto riguarda i cicli settennali, nel 2001 ci fu il crollo del mercato azionario e nel 2008 la crisi finanziaria americana, l’inizio di quello cinquantennale coincide con la prima guerra mondiale.

La BCE, per stimolare l’economia, assieme alle banche dell’Europa settentrionale, ha praticamente azzerato i tassi, il che è buona cosa per chi s’indebita, ma non per chi risparmia o fa credito; in un sistema drogato dalla moneta fiduciaria, senza debito e senza bilancio statale in deficit, non si crea liquidità, il che non aiuta nemmeno i pagamenti in contanti, anche se è vero che l’indebitamento favorisce la schiavitù delle persone e degli stati.

Oltre al crollo dei tassi, il crollo del prezzo del petrolio danneggia i produttori e gli Usa che producono, al costo maggiorato, petrolio di scisto, sono tutti elementi che possono favorire consumatori e debitori, ma non i creditori, gli investitori e i risparmiatori. L’inflazione e la svalutazione monetaria si possono prevenire con il pareggio di bilancio, esse sono contrastate dalla BCE e da tanti economisti, tuttavia, contraddittoriamente, l’Unione Europea recentemente si è detta preoccupata dalla deflazione, cioè dall’assenza d’inflazione.

Ora la Cina, per aiutare le esportazioni e l’economia, ha deciso di svalutare lo yuan; l’inflazione e la svalutazione della moneta raggiungono il risultato di togliere ricchezze ai creditori a favore dei debitori, a patto di compensare, per evitare la caduta della domanda interna, i lavoratori con l’indicizzazione dei salari; questo risultato ridistributivo della ricchezza si raggiunge anche con un’imposta patrimoniale o di successione, che però sono più invise ai possidenti.

Quindi l’inflazione può servire a resettare l’economia monetaria e a consentire di ripartire, però un problema nasce con le assicurazioni vita; quando i tassi sono a zero e l’inflazione permane, tenuto anche conto delle spese di gestione, nessun assicurato riceve dalle assicurazioni quello che ha versato, anzi riceve meno. La Francia, dopo i controlli sull’immigrazione, esistenti anche in Usa e in Gran Bretagna, sta reintroducendo il controllo sui movimenti di capitali, ma in Italia non se ne può parlare, perché la nostra classe politica è per lo più europeista, anzi anglofila e a favore della finanza.

Poiché sono di molto diminuiti i tassi d’interesse sui mutui immobiliari e nei prestiti al consumo e alle imprese, se l’Europa fosse meno matrigna, alla Grecia si potrebbe concedere l’azzeramento degli interessi sul debito, allungandone anche la scadenza. In fondo il governo tedesco praticamente non paga interessi sul debito, anche perché le banche tedesche, grazie al pressing delle società di rating, ha attirato capitali dai paesi dell’Europa del sud, remunerandoli a tasso zero e poi li hanno prestati agli stessi paesi a tasso elevato, risparmiando così miliardi di euro in interessi, a vantaggio dell’economia tedesca e del bilancio dello stato tedesco, che si è anche avvantaggiato dei notevoli avanzi commerciali, favoriti dalla debolezza dell’euro e dal mercato interno europeo.

L’Unione Europea ha applicato multe milionaria e carico dell’Italia, per i vari ritardi nella raccolta rifiuti, installazione depuratori, ecc.; poiché le multe fatte pagare dallo stato e dai comuni italiani servono, non solo a sanzionare, ma anche a procurare delle entrate, è lecito ritenere che anche per l’Europa sia così. Le multe pagate dall’Italia escono sempre dalle tasche degli italiani, è probabile che i ritardi dell’Italia nella realizzazione di alcuni interventi nascano dalla necessità di trovare una strada per favorire degli amici; però l’Europa non può essere tanto sadica con gli italiani, dopo ha ci ha imposto, d’accordo con Vaticano e Napolitano, dei governi fantoccio.

Gli esperti accademici hanno diviso il mondo in categorie e noi, anche se capiamo i fenomeni, dobbiamo tenerle presenti, altrimenti dicono che non abbiamo studiato; normalmente si usano indifferentemente ed erroneamente i termini d’imposta, tasse e qualche volta anche contributi e tariffe, in realtà, le imposte sul reddito, indirette e patrimoniali, si pagano con il reddito, anche se calcolate sui consumi e sul patrimonio, tutte le altre sono pagate a prestazione specifica.

Per semplificare, chiamiamo la prima categoria, imposte e la seconda, tasse, così ne abbiamo una dicotomia, ebbene, con le imposte lo stato, in forza del patto sociale, poi chiamato costituzione, dà la protezione, cioè s’impegna, anche se con scarso successo, a garantire sicurezza pubblica e giustizia. Invece le tasse servono a pagare i servizi che, teoricamente, in una vera democrazia in cui è cittadino è sovrano, dovrebbero essere pagati con le imposte.

In pratica, le imposte giustificano l’esistenza dello stato, nazionale o sovranazionale, accentrato o decentrato, autoritario o democratico, cioè, il plus valore di stato giustifica l’esistenza dello stato, che non può esistere senza dare un profitto a favore di una classe occulta di parassiti. Con le rivolte contro l’esazione, i cittadini hanno ottenuto dei servizi, ma poi lo stato, che non voleva rimetterci, li ha colpiti anche con le tasse; lo stato è l’impresa economica, anche se occulta, di maggior successo, per lo stato, non esiste differenza tra proprietà privata e proprietà pubblica, gli sprechi della pubblica amministrazione sono un’altra imposta occulta.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA & POLITICA NEWS (1/8/2015)

ITALIA

Paolo Savona invita l’Italia a dotarsi di un piano per l’uscita dall’euro, la Germania non è un partner affidabile per la costruzione dell’Europa, gli accordi fatti con paesi egemoni non durano; il ministro delle finanze tedesco, Schauble, delfino di Khol, desiderava diventare cancelliere ma gli fu preferita la Merkel; l’informazione afferma che è il motore dell’intransigenza tedesca e che è venerato dai tedeschi, però, un attentato gli fece perdere l’uso delle gambe.

Secondo Savona, come suggerito dall’Eurogruppo alla Grecia, l’Italia doveva far confluire il notevole patrimonio dello stato in un Fondo a garanzia dei creditori, in modo ad ridurre gli interessi sul debito, invece di svenderlo per finanziare le spese correnti e senza ridurre il debito pubblico, però, con la svendita, gli amici del governo, italiani e soprattutto esteri, possono fare dei buoni affari (fonte: Blog di Grillo 16/7/2015).

Il governo Renzi ha stanziato molti miliardi a favore della scuola privata, è sostenuto dalle lobby private, tra le quali è la chiesa, tuttavia, per fare scena, perché la politica è un teatro, Renzi si diletta ad accusare l’Europa di essere assente nelle questioni internazionali, nell’immigrazione e nella solidarietà; ha criticato l’austerità e ha trattato con sufficienza l’ultimo accordo con la Grecia, che però, come vedremo, non è un accordo definitivo. Renzi lamenta anche la scomparsa dell’Ucraina dall’agenda europea.

CINA

La Cina vuole far diventare lo yuan una moneta internazionale concorrente con il dollaro, dotare il paese, d’accordo con i paesi Brics, di una banca d’investimento per l’estero e di una banca per i prestiti internazionali, come la Banca Mondiale e il FMI, come altre istituzioni internazionali che hanno la sede in Usa. Visto il peso economico della Cina, lo può fare, perciò gli speculatori dei mercati al servizio degli Usa, come hanno gridato al pericolo di default italiano, ora gridano allo scoppio della bolla della borsa cinese. In realtà si tratta solo di aggiustamenti al ribasso e di volatilità della borsa cinese, molto cresciuta ultimamente.

Nelle borse cinesi di Shanghai e Hong Kong operano 90 milioni di piccoli azionisti, che si scambiano 14.000 miliardi di dollari al mercato azionario, il secondo del mondo dopo gli Usa; la piccola borghesia cinese, grazie anche a prestiti bancari, prima ha investito in immobili e poi in azioni, con garanzie rappresentate da questi beni; gli acquisti a credito hanno amplificano il boom di borsa e, quando la bolla è scoppiata, le svendite hanno fatto crollare il mercato.

Generalmente, le correzioni di vendita, prima cominciano con i titoli meno appetibili e più sopravvalutati e poi colpiscono tutti gli altri; per evitarle, le autorità di borsa dovrebbero introdurre un meccanismo che lega le quotazioni ai rendimenti e non alla domanda speculativa, ma la nostra Consob e le Consob estere, per aiutare la speculazione, non lo possono fare. In Cina manca un welfare state e gli interessi sui depositi sono tenuti bassi per favorire le imprese di stato che prendono a prestito dalle banche; le famiglie, per affrontare la vecchiaia, investono i risparmi nella casa e nelle azioni.

Con la crisi però, che nel capitalismo è ciclica e alimentata dalla speculazione finanziaria, anche in Cina, come in Irlanda e in Spagna, ora ci sono molte case invendute; per correre ai ripari e bloccare le svendite con tracollo dei prezzi, la Consob cinese ha stabilito che soci, amministratori e dirigenti d’azienda che detengono quote azionarie superiori al 5%, non possono venderle per sei mesi (in Italia esiste solo un tetto alle partecipazioni individuali nella stessa azienda) e ha anche imposto la sospensione delle quotazioni di oltre 140 titoli; all’apparenza sembrano misure drastiche e non temporanee.

Però i grandi investitori non demordono, anche con le correzioni al ribasso, i fondi comuni d’investimento Usa hanno continuato a investire in Cina, del resto, gli Usa non si devono procurare i dollari, ma li stampano; il mercato azionario cinese, che in questi anni ha garantito i maggiori guadagni, continua a fare gola agli investitori internazionali, perché l’economia cinese, anche con l’aumento della domanda interna, è destinata a crescere; la Cina ha una bilancia commerciale in attivo e il governo cinese non ha debiti ma riserve pari a 3.000 miliardi di dollari che possono essere destinati a sanare situazioni di crisi.

EUROPA

Tsipras deve aver calcolato che la Grecia, per risanare le sue finanze, uscendo dall’euro deve prendere a prestito dollari ad alti interessi, mentre la dracma, almeno provvisoriamente, si svaluterebbe come il bolivar venezuelano, soggetto alla speculazione di FMI e USA. Per una soluzione definitiva dei problemi greci, Tsipras conta anche sulle privatizzazioni, però in Italia sappiamo che, con queste privatizzazioni, lo stato non fa veramente cassa, chi acquista le imprese di stato le vuole quasi regalate, anche perché, prima della cessione, sono state riempite di debiti.  

Nonostante le promesse elettorali, a causa dei tradimenti della politica, pare che i poveri e i lavoratori debbano perdere sempre. La televisione, prima parla in tutti i telegiornali dei problemi di un paese e poi se ne dimentica, come se i problemi di questo paese siano cessati o risolti, parlare di Ucraina significa parlare di sanzioni alla Russa, sulle quali la colonia Nato, chiamata Italia, ci rimette; però ci sono lobby che speculano sulle svendite di petrolio e gas da parte dai paesi sanzionati e i paesi costretti a svendere sono Irak, Russia e Iran.

Tuttavia anche l’Ucraina, fin dal 2009, cioè prima del colpo di stato del 2014, risultava insolvente e ed era sostenuta dal credito del FMI, ora gli interessi crescenti del suo debito pubblico dovranno essere pagati dagli stati europei, perché la Germania vuole estendersi a est, perciò si accanisce solo con la finanza allegra della Grecia. Il 15/7/2015 aprirà i battenti la nuova banca di sviluppo dei paesi Brics, cioè Russia, Cina, India, Brasile e Sudafrica, aperta a tutti i paesi disposti a costruire un ordine economico alternativo al dollaro e al FMI, quindi anche alla Grecia, se lo desidera.

Poiché il commercio mondiale potrebbe abbandonare gradualmente il dollaro, ma l’informazione finanziaria televisiva non lo dice, il FMI, per evitare che la Grecia si volga verso altri lidi, ha proposto un taglio del debito pubblico greco e l’allungamento del debito. A causa dei vincoli monetari della BCE, le banche greche sono rimaste senza soldi e al governo greco è rimasto il problema del debito pubblico in scadenza.

La BCE, negando alle banche greche la possibilità di ottenere liquidi in cambio di titoli pubblici, con una stretta monetaria, ha costretto il governo greco a imporre controlli sul movimento dei capitali e un tetto al prelevamento ai bancomat; la BCE obbedisce ai soliti ignoti, ma non dovrebbe essere indipendente dai governi, che non dovrebbero mai rinunciare al governo della moneta, infatti, la BCE ha usato la politica monetaria per imporre l’austerità voluta dalla Germania.

Secondo Galbraith, vicino al ministro greco delle finanze dimissionario, Varufakis, Tsipras ha firmato l’ultimo accordo con la Troika perché, come Tsipras stesso ha dichiarato, aveva il coltello alla gola; però avrebbe fatto a meglio a uscire dall’euro, anche se anche quest’operazione aveva un costo. La troika non aveva nessuna intenzione di trattare, la Grecia era stata minacciata di espulsione dall’Unione e anche i tedeschi avrebbero accettato la sua uscita dall’euro, magari temporanea, in precedenza parevano avere un parere diverso.

La Troika però era intenzionata a riproporre il vecchio memorandum e la BCE voleva essere il garante dei creditori, che sono rigidi e non vogliono il taglio del debito, mentre la commissione europea difende la politica di austerità. Quando le banche dell’Europa Settentrionale hanno revocato i crediti agli stati, di solito è intervenuta la BCE con della liquidità di emergenza, però in Grecia i capitalisti hanno esportato  capitali in Europa Settentrionale e così s’è innestata la crisi bancaria e la crisi d’insolvenza dello stato.

Tra Atene e Bruxelles non c’è ancora la rottura definitiva, però Tsipras è pronto a nazionalizzare le banche, a creare una nuova moneta, a denunciare il debito estero, a uscire dal FMI, a partecipare alle riunioni dei paesi BRICS e a entrare nella loro moneta comune, nella loro banca centrale e nella loro banca d’investimento; la Grecia non riconosce il governo di Kiev, nato con un colpo di stato, non  applica sanzioni alla Russia e riceve milioni di turisti russi.

USA

Anche l’attacco terroristico di Tunisi contro turisti fa parte di una strategia delle logge oligarchiche sovrannazionali e degli Usa, della quale bisogna solo individuare le vere finalità; dopo i bombardamenti francesi della Libia, gli Usa hanno usato l’Isis e altri gruppi terroristici, anche tra loro rivali, per demolire lo stato libico, con effetti negativi per l’Italia; l’Isis fu creato in Sira con denaro di Arabia Saudita e di altri emirati arabi e rifornito di armi dalla Cia, per poi scatenare l’offensiva contro l’Irak dello sciita Al Maliki, che si era avvicinato a Mosca e Pechino, e, in generale, contro gli sciiti, malvisti dall’Arabia.

Secondo Wikileaks, dal 2012 l’Arabia Saudita, d’accordo con la Turchia, alimenta la guerra in Siria, però in questi giorni si parla di un accordo sul nucleare, tra Usa e Iran; bisognerà valutarne i risvolti derivanti da connessi accordi segreti, sia in materia economica, sia militare; è probabile che gli Usa, urtando Israele, per sottrarre l’Iran all’influenza russa, gli abbiano fatto delle concessioni. Intanto ambienti Nato e Israele continuano ad accusare l’Iran di alimentare il terrorismo, che da sempre è un modo di fare politica, cioè lo alimentano anche i sunniti, le Ur-logge aristocratiche e la Nato.

Nella guerra civile in Yemen, alimentata dall’Arabia, a sua volta sostenuta dagli Usa, più che in Tunisia, si fanno stragi d’innocenti,  ma l’informazione è più focalizzata sui turisti uccisi in Tunisia. Sotto comando di un generale Usa, la Nato ha potenziato le forze militari di pronto intervento e risposta nelle aree di crisi; grazie all’Isis e alla Russia, l’apparato militare può spingere a  favore delle spese per la difesa che sono un grande affare (fonte: Mario Dinucci).

Spesso si paventa il default o fallimento di stati, regioni e comuni, il fallimento delle imprese, come quello degli enti pubblici, implica il sacrificio dei creditori, nel medioevo l’Inghilterra fu insolvente verso i banchieri italiani, mentre nel 19053 alla Germania è stato ridotto il debito di guerra verso gli alleati e la Grecia. Oggi, per tanti stati poveri, si richiede la remissione del debito estero, ad alcuni di essi, come la Tunisia, l’Italia l’ha concessa, ma la Germania è restia a fare una tale concessione alla Grecia.

Gli ebrei inventarono l’anno del giubileo, per cancellare i debiti che favorivano la schiavitù delle persone, come oggi favoriscono la schiavitù degli stati, costretti, come le persone, a lavorare per ripagare il debito. Nel 2009 lo stato della California, sempre apprezzato dall’informazione miope, per le sue scelte di vita civile, scientifica, tecnologica ed economica, poiché rimasto senza mezzi finanziari, è fallito; aveva debiti per 2,37 miliardi di dollari, perciò prese a pagare dipendenti e fornitori con dei pagherò; all’inizio le banche rifiutarono questi titoli ma, dopo tagli alla spesa e aumenti fiscali, cominciarono ad accettarli. E’ una strada indicata dalla California per affrontare l’insolvenza degli stati, che non possono cessare di esistere a causa dei debiti.

ISLAM

Il presidente turco Erdogan, che non voleva impegnarsi militarmente contro il califfato, ma l’ha aiutato con armi, facendo arrivare volontari dall’Europa e acquistando da esso petrolio, sosteneva l’Isis per far la guerra al suo nemico o Assad; ora forse ha deciso di collaborare con gli Usa contro il califfato, permettendo anche agli americani di usare le sue basi aeree contro l’ISIS. In Turchia si temono altri attentati da parte dell’Isis e il paese è invaso da un milione di rifugiati creati dal califfato.

Mentre Siria e Irak rischiano lo smembramento e i confini tra i due paesi non esistono più, in Turchia rischia la democrazia, perché Erdogan ha di molto ridotto i poteri del parlamento ed è all’affannosa ricerca di una maggioranza, perciò pare che voglia indire le elezioni anticipate. Gli aerei di Ankara stanno colpendo l’Isis e l’esercito turco minaccia d’invadere la Siria; fino a ieri, Turchia e Qatar erano alleati con i fratelli musulmani, contro l’Egitto alleato dell’Arabia Saudita, ora la Turchia si è accostata a re Salman d’Arabia, che vuole compattare i sunniti contro l’Iran.

Erdogan vuole la caduta di Damasco, sostenuta militarmente da Teheran, per questo aveva appoggiato il Califfato di Baghdadi; l’intervento terrestre da parte della Turchia servirà a ovviare alle carenze dei bombardamenti aerei e sarà diretto anche contro il PKK curdo e contro Assad; è probabile che la Turchia, erede dell’impero ottomano, abbia anche mire espansionistiche in Irak e in Siria.

Dal 2011 in Siria ci sono infiltrazioni armate di ribelli sunniti che lottano contro Assad e provengono da tanti paesi, come al tempo della guerra civile di Spagna; la Siria è alleata della Russia e dell’Iran, non ha debiti con il FMI, è un paese laico con i sindacati, forse è inviso a molti anche per questi motivi, infatti, il mondo si sta dirigendo verso il dispotismo; i miliziani anti Assad provengono da Arabia, Qatar e occidente e sono di fede sunnita, sono stati indottrinati nelle moschee e nei centri culturali islamici e fanno riferimento alla fratellanza musulmana, messa fuori legge in Egitto.

La fratellanza egiziana dell’egiziano Qaradawi vuole estendere la legge islamica anche in occidente, Qaradawi è in buoni rapporti con i gesuiti, che soffrono per la secolarizzazione degli occidentali, con padre Thomas Michel, consigliere di Wojtyla per il dialogo con l’Islam, con Obama e suo fratello Malik Obama, finanziatore dell’estremismo islamico. Le moschee e i centri culturali occidentali servono a reclutare giovani musulmani emarginati da mandare a combattere in medio oriente.

I cristiani, prima maggioritari, dalla conquista araba dell’VIII secolo, stanno quasi scomparendo dal Medio Oriente e dall’Africa settentrionale, con la sharia, i fondamentalisti vogliono conquistare il mondo e la religione è il migliore strumento per farlo; ma c’è qualcuno che li manipola, dietro Arabia, Qatar, Turchia, Emirati, Usa e Inghilterra, stanno le logge sovranazionali oligarchiche (Gioele Magaldi).

Pare anche si voglia spingere l’occidente a un intervento armato a difesa dei cristiani; Isis, Al Qaeda, Boko Haram di Nigeria e Al Shabab di Somalia affermano che l’educazione occidentale è contraria al corano e rapiscono studentesse cristiane; Boko Haram e Al Shabab sembrano anche fungere da muraglia contro l’espansionismo cinese in Africa; gli Usa hanno spinto il loro agente Sarkozy, massone oligarchico, a bombardare Gheddafi che voleva l’unione africana e un dinaro d’oro, progetti invisi dagli Usa.

Intanto in Usa aumentano le rivolte dei negri, sui quali sembra accanirsi la polizia, dopo le leggi liberticide seguite all’11/9/2001, ora si teme la legge marziale, con la creazione di campi di concentramento, la democrazia tramonta anche in Usa; vicino Damasco, Al Nusra s’è accanita anche contro profughi palestinesi, perciò ora ci sono palestinesi che combattono contro l’Isis, a fianco di curdi, cristiani e sciiti. I governi di Israele e Arabia si sono incontrati all’estero per un piano utile a contrastare l’Iran, intanto in Iran si pubblicano vignette satiriche contro il califfato islamico, ciò è curioso, ma l’informazione non lo segnala.

Il caos è alimentato da agenti esterni e favorisce l’esodo destabilizzante di popolazioni, Al Qaeda confluisce nell’ISIS e i miliziani sono infiltrati per rovesciare governi ostili agli interessi anglo-americani. Dalla guerra civile pare stia per essere investita anche la Macedonia, che vuole far passare il gasdotto russo Turkish Stream, inviso all’America, che dovrebbe passare anche in Grecia, altro paese nell’obiettivo.

Arabia, Qatar ed Emirati, grazie a OGM arabe, finanziano scuole di reclutamento d’islamici bosniaci, albanesi e kosovari, portando anche aiuto alle loro famiglie; in Ucraina, cellule dell’ISIS combattono a fianco dei neonazisti di Kiev. Kosovari dell’UCK, con passaporto americano, combattono in Siria a fianco dell’ISIS. Khameini ha detto che sunnitismo e sciitismo, con il loro estremismo, sono stati alimentati da Londra e Washington e sono due facce della stessa medaglia, l’estremismo religioso attizza le guerre e i suoi mandanti lo sanno bene (fonte: Iacopo Castellini - Punto Zero n.116).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (15/7/2015)

EUROPA

Nel mondo, la banca più esposta in derivati, che sono crediti di difficile realizzo, soprattutto in mano alle banche e soprattutto americani, è la Deutsche Bank, segue JP Morgan; i derivati sono esposizioni variabili con il movimento degli interessi, frutto di speculazioni e forieri di default delle banche che li possiedono; per la Germania questi derivati sono pari a venti volte il Pil e nella Deutsche Bank sono cento volte superiori ai depositi; perciò dal 2013 la Deutsche Bank ha varato tre aumenti di capitale per sei miliardi di euro, che però sono una goccia nel mare delle possibili insolvenze.

La Germania, che dirige le istituzioni europee, con l’assenso entusiasta di Matteo Renzi, ma con fallimenti deludenti, vuole evitare il collasso, con effetto domino sulle sue banche e sulle altre banche europee, ma ha anche voluto, per non aggravare i debiti pubblici degli stati, che le perdite sui crediti delle banche, d’ora in poi, cadano sulle spalle di risparmiatori, azionisti e obbligazionisti delle banche e non sulla BCE o sui singoli stati dell’Unione. Risparmiatori e obbligazionisti sono creditori delle banche e gli azionisti sono soci, nel primo caso vuol dire che l’Europa conviene che il default rimanga a carico anche dei creditori, però alla Grecia si dice che deve onorare i debiti.

Questa scelta, visti i volumi di questi derivati, probabilmente inevitabile, potrebbe distruggere i risparmi delle famiglie di una vita, con riflessi sugli investimenti e sull’occupazione, oggi, uno dei sintomi della crisi, è la caduta degli investimenti pubblici e privati; la schermaglia tedesca contro Italia e Grecia, sotto tiro anche delle società di rating, è solo una messa in scena nata dalla paura che deriva dal fronte dei derivati.

Il sistema bancario tedesco è vicino alla bancarotta, le sue banche si dividono in banche private, banche pubbliche e banche locali, come casse di risparmio, casse rurali e banche cooperative; le grandi banche hanno ridotto le loro tradizionali partecipazioni nelle imprese, ma quelle medie e piccole sono legate alla politica, cioè sono governate anche da scelte obbligate dai partiti, con gli inconvenienti negativi che si vedono anche in Italia; il 40% delle perdite delle banche dell’eurozona, dovute alla crisi, sono sofferte dalle banche tedesche.

La Germania ha impiegato i forti surplus commerciali in investimenti esteri, prestiti alla Grecia, investimenti immobiliari spagnoli e irlandesi e in derivati americani, poi il governo tedesco ha impiegato miliardi di euro per salvare le banche tedesche con crediti in sofferenza, mentre la ristrutturazione del debito dei paesi indebitati, con soldi europei, è andato a  vantaggio delle banche tedesche creditrici; come in Italia, in Germania ci sono state anche fusioni di banche dettate dalla crisi.

Commerzbank, la seconda banca del paese, è stata salvata dal governo tedesco con 18,2 miliardi di euro, poi l’istituto ha aumentato il suo capitale di 17,4 miliardi; questa banca è stata condannata da tribunali americani a pagare 1,5 miliardi di euro, per riciclaggio di denaro sporco e ha una redditività molto bassa; Deutsche Bank, che è la più grande del paese, ha pure bassa redditività ed ha pure aumentato il suo capitale.

Anche Deutsche Bank ha controversie giudiziarie con gli Usa che l’accusano di manipolare i tassi di cambio e i prezzi delle materie prime e di non rispettare le sanzioni Usa contro alcuni paesi, perciò due suoi amministratori delegati hanno rassegnato le dimissioni. Le grandi banche e quelle private controllano il 10% del mercato tedesco, mentre quelle medie e piccole, che sono a controllo pubblico o cooperative, il 90%; da ricordare che i governi italiani hanno voluto la privatizzazione di tutte le banche.

Perciò la Germania ha ottenuto che il progetto di unione bancaria europea, con relativa attività di controllo della BCE, sia limitata alle grandi banche; tuttavia, anche le banche medie e piccole sono in condizione fallimentare, poiché sono state colpite dalla crisi dei subprime immobiliari, il governo ha versato 23 miliardi di euro per salvarle. Ora queste banche, vicine ai partiti, al riparo d’interferenze della BCE, puntano sulla ristrutturazione; comunque, data la politica di bilancio voluta dalla Germania, gli aiuti del governo alle banche vanno a scapito del welfare e degli investimenti in infrastrutture nel paese (fonte: Vincenzo Comito - Sbilacianoci.info).

In Grecia Tsipras, durante le trattative con la Troika, aveva ricevuto pressioni, minacce e ultimatum, perciò ha indetto un referendum popolare per il 5/7/2015; il 27/6/2015 l’Eurogruppo aveva tenuto una riunione senza la Grecia, in base ai trattati non avrebbe potuto farlo e Tsipras denunciò il tentativo di umiliare il popolo greco e di scongiurare la democrazia e la sovranità popolare. Tsipras non era personalmente contrario all’Europa, il disastro della Grecia e dell’Italia è avvenuto perché greci e italiani, critici verso i loro vecchi politici, avevano fede in un’Europa in grado di ovviare ai loro problemi; in realtà, accade spesso che chi si mette nelle mani di sedicenti salvatori, cade dalla pentola nella brace.

Il governo Tsipras è stato insediato cinque mesi fa, dopo le elezioni politiche del gennaio 2015, BCE e commissione europea volevano la capitolazione del governo greco, critico verso l’Europa, e neutralizzare gli effetti dell’elezione di gennaio 2015; in Italia il problema era stato risolto commissariando il paese con governi fantoccio di emanazione tedesca, ora però la Germania temeva che la rivolta greca si estendesse a Spagna e Italia.

Il presidente dalla commissione europea, Junker, ha affermato che la democrazia, con i suoi referendum, non può andare contro i trattati, lo afferma anche la costituzione italiana che perciò vieta agli italiani di fare referendum sui trattati; però altri paesi europei li ammettono. Forse l’Europa sperava in un esito diverso del referendum greco, non conosce i veri sentimenti dei cittadini europei che sono stanchi di questa Europa e gradualmente si allontanano da essa.

Comunque alla fine, nonostante l’esito referendario, Tsipras ha accettato il diktat della Germania, l’Italia è rimasta inerte, il ministero delle finanze greco Varufakis, che voleva l’uscita dall’euro, ha dato le dimissioni; pare che i greci vogliano in maggioranza restare nell’euro, come la lira, la dracma era soggetta a frequenti svalutazioni. Nel paese ci saranno altri sacrifici, per iva, salari e pensioni, ma forse si toglierà anche qualche privilegio, come le pensioni baby e l’esenzione fiscale agli armatori; ci saranno privatizzazioni ambite, si parla anche del Pireo, a vantaggio di chi ha capitali da impiegare come la Germania. La Grecia riceverà subito un aiuto di 12 miliardi di euro, ma queste riforme si faranno in tre anni, vuol dire che, se l’economia non riprende, nel frattempo, ci potranno essere ancora dei colpi di scena.

Le istituzioni europee agiscono in contrasto con la democrazia, in gioco non c’è il debito greco, ma la democrazia e la sovranità degli stati e dei popoli, escludendo la Grecia dalla riunione dell’eurogruppo si è commesso un abuso di potere; l’Unione Europea non è uno stato federale, ma è un’organizzazione internazionale che garantisce esenzioni fiscali ai suoi funzionari, altra forma di privilegio, inoltre decide all’unanimità, la maggioranza è prevista dal trattato di Lisbona, ma non si applica all’euro e ai rapporti fondamentali tra stati, quindi, su questa materia, la Grecia aveva potere di veto, ma è stata snobbata.

A causa dell’abuso di potere commesso, le istituzioni europee ancora una volta non appaiono democratiche e l’Unione Europea si sta evolvendo in impero e tirannia, teme l’affermarsi della democrazia; l’esclusione della Grecia dalla riunione dell’eurogruppo potrebbe essere impugnata davanti alla corte di giustizia europea. Nel 2005 in Francia e Olanda un referendum bocciò il progetto di costituzione europea, è il segno della diffidenza dei cittadini europei verso questa Europa, poi il progetto fu reintrodotto surrettiziamente dal trattato di Lisbona, accettato anche da Francia e Olanda; in fondo, anche in Italia si sono disattesi referendum popolari.

Dal 2014 la Grecia ha applicato le ricette della Troika, ha in progetto di colpire anche i grandi evasori, il governo Tsipras è in carica solo da cinque mesi; sono diminuiti spesa pubblica, salari, pensioni, domanda, produzione e occupazione, ciò malgrado, il debito pubblico è aumentato, però nel bilancio dello stato esiste un avanzo primario; l’Europa, con il fondo salva stati, ha decurtato debito e interessi greci, prima aumentati con gli spread, a vantaggio delle banche tedesche creditrici.

Come la chiesa cattolica in Italia, in Grecia non pagano imposte armatori e chiesa ortodossa, che  investono in Alta Europa e la Germania non fa rimostranze, perché i capitali, anche se tassati diversamente dai vari paesi europei, devono circolare liberamente, non sono emigranti; le misure di austerità non hanno funzionato e, ciò malgrado, l’Europa ha chiesto alla Grecia di ridurre ancora di più pensioni e salari, invece di chiedere la riduzione delle pensioni più alte e degli stipendi pubblici più alti, succede anche in Italia; questa politica porterà a un’altra recessione.

Perciò Tsipras ha indetto il referendum e, visto il risultato, è stato capito dai greci, ora il caso greco potrebbe estendersi ad altri paesi, cioè, da parte dell’Europa, si teme il contagio; l’Unione Europea vuole difendere l’euro e prevenire l’inflazione con la deflazione dei salari; in questa vicenda, l’Italia doveva essere a fianco della Grecia perché oggetto, come la Grecia, di attacchi speculativi da parte dei mercati spalleggiati dalla Germania.

I paesi poveri possono indebitarsi perché hanno una loro moneta, la Grecia non lo può fare perché non ce l’ha, perciò è stata salvata due volte dall’Europa; come l’Italia, ha fatto errori nella politica fiscale, salariale e delle pensioni e poi ha cercato in parte di correggerli; ora Tsipras è attaccato anche dall’opposizione interna al suo partito, probabilmente sostenuta dalla Germania, infatti, in politica e nell’informazione ci sono massoni legati ai loro circuiti internazionali.

Perciò la Grecia, come suggerisce Shauble,  potrebbe anche uscire temporaneamente dall’eurozona e dall’Unione, risanarsi e poi rientrarci in seguito, se l’Unione sarà ancora in piedi. Poiché la Grecia è oggetto di critiche da parte dell’informazione prezzolata, sarebbe stato utile che il suo governo facesse all’estero dei comunicati stampa per l’informazione, contenenti la vera posizione del governo Tsipras, come le riforme da esso già fatte e quella da fare.

L’Europa si è costruita sull’euro che sarà la causa della sua disgregazione, è stata consegnata nelle mani della finanza internazionale e ora sembra che la Grecia stia facendo saltare tutto, contro l’interesse della Germania e della Bundesbank che volevano il quarto reich. Per piegarla, prima di escluderla dalla riunione dell’eurogruppo, era stata anche esclusa dai possibili benefici del Quantitative Easing di Mario Draghi, in realtà andati, ancora una volta, a beneficio delle banche.

In Europa manca la sovranità di ogni tipo, volata in mani sovranazionali, l’Unione Europea non è una democrazia partecipata e solidale perché rifiuta eurobond e unificazione dei debiti, come si fece con l’unione politica italiana e quella tedesca; la Germania vuole solo utilizzare il suo forte attivo commerciale  per investire negli altri paesi europei e colonizzarli, non è animata da nessuno spirito veramente europeo; i politici e i media europei, che sostengono questa politica, non lo fanno disinteressatamente, come si dice, pagando si può…La storia si ripete sempre, per conquistar il sud d’Italia, il Piemonte comprò generali e ammiragli meridionali, per annettersi la Grecia, Mussolini tentò di comprarsi i generali greci, oggi si punta soprattutto a comprare politici e informazione.

Finalmente anche il governo greco, rinfrancato dall’esito del referendum, ha deciso di varare il reddito minimo di cittadinanza per 700.000 suoi cittadini più poveri; su questo tema in Europa solo Matteo Renzi pare sordo, però alcune regioni italiane, soprattutto a statuto speciale, lo stanno gradualmente introducendo. Bisognerà vedere se il parlamento greco ratificherà l’accordo fatto da Tispras con l’Europa e lo stesso governo Tsipras potrebbe cadere, al colonialismo dell’Europa settentrionale fanno gola le isole greche.

L’unione Europea è capace di partorire anche qualche buona direttiva, nel 1992 aveva invitato gli stati a istituire un reddito minimo di cittadinanza e oggi, su sollecitazione del Movimento 5 Stelle, poiché gli emarginati e i poveri in Europa sono 123 milioni, è tornata invitare Italia e Grecia a introdurre questa forma d’integrazione e sostegno al reddito, gli altri stati dell’Unione l’hanno già introdotta.

L’accordo TISA sulla liberalizzazione dei servizi in occidente, è segreto come l’accordo transatlantico commerciale o TTIP, è la resa di stati, non più sovrani, alle multinazionali e alle banche, riguarda telecomunicazioni, commercio elettronico, servizi finanziari, assicurazioni e trasporti; banche e derivati saranno sottratti al controllo degli stati e, grazie al debito pubblico, sarà possibile renderà schiavi i loro cittadini.

La Nato, tramite bande neonaziste pagate, ha finanziato la rivolta di Maidan a Kiev, che fronteggiava gli autonomisti del Donbass, poi gli Usa hanno finanziato, contro la Russia, i terroristi islamici di Georgia; il senatore americano McCain ha consolidati rapporti con l’Isis. Dal 2008, con l’inizio della crisi dei subprime, l’America, per destabilizzare vari paesi, appoggia vari tipi di terroristi.

MONDO

Anche in Cina cresce, in maniera ipertrofica, la finanza, con eccesso di liquidità dirottata dai consumi agli impieghi speculativi, il massimo di borsa si è raggiunto il 12 giugno scorso, poi c’è stato un crollo del 30%, con una perdita sulla capitalizzazione di borsa di 3.000 miliardi di dollari; in Usa accadde la stessa cosa nella crisi del 1929, anche in questo caso, le quotazioni delle azioni, gonfiate dalla domanda speculativa, erano al di fuori di un corretto apporto tra prezzo dell’azione e suo dividendo annuale.

Per affrontare la situazione e arginare il panico, il governo ha abbassato i tassi di riferimento; dopo lo scoppio della bolla dei subprime del 2008, aveva cercato di aumentare la domanda interna, aumentando gli investimenti nelle infrastrutture e tollerando una finanza parallela e non ufficiale che concedeva prestiti personali, però questi prestiti, a causa degli aumenti di borsa, sono stati usati anche per acquistare azioni.

Le piccole imprese hanno ottenuto prestiti dando in garanzia le proprie azioni, perciò ora tanti risparmi stanno per andare in fumo, con ricadute negative sui consumi e ci sono molte case nuove rimaste invendute; a causa della crisi e del calo della domanda, ne potrebbero risentire anche le esportazioni europee e giapponesi in Cina, la riduzione di acquisti cinesi di materie prime, potrebbe anche far scendere il prezzo del petrolio perché la Cina è il più grande importatore di materie prime del mondo; anche il recente accordo tra Usa e Iran sul nucleare, concorre a ridurre il prezzo del petrolio (fonte: Andrea Baranes – Sbilanciamoci.info).

ITALIA

Tempo fa la lega nord si oppose a una proposta europea che chiedeva una modesta tolleranza verso la pedofilia, in alcuni nostri istituti, dove giacciono bambini abbandonati di meno di dieci anni, il personale addetto, tra maschi e femmine, continua a fare violenze su di loro; ora è il caso della comunità toscana “Il Forteto” del Mugello, i bambini le erano stati affidati dal tribunale dei minori; il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione perché il governo accerti le responsabilità e proceda al commissariamento, Matteo Renzi e il suo partito si sono opposti.

La comunità è un fiore all’occhiello della sinistra Toscana, tra gli indagati sono Roberto Fiesoli, Luigi Goffredi e Daniela Tardani, già condannati per abusi sessuali e maltrattamenti, ma non sono stati rimossi. I telegiornali di tutte le risme, con lo scopo di annichilire l’immagine dell’uomo, mentre segnalano sempre i casi di violenza maschile sulle donne, ma esistono anche casi di maltrattamenti da parte di donne, ha ritenuto di non dover passare questa notizia, che fa male al Pd e all’immagine dei pedofili (fonte: Blog di Grillo).

Esiste sempre una mano esterna e anonima che guida le azioni dei governi e la nostra sorte, è probabile che nell’immigrazione incontrollata ma aiutata dal governo italiano, solo una minoranza delle persone entrate in Italia sia destinata a delinquere; comunque, il senso d’insicurezza percepito dagli italiani, con le libere elezioni, è destinato a rafforzare l’estrema destra, non mi riferisco solo alla lega, è probabile che i poteri forti sovranazionali, stanchi della democrazia, desiderino proprio questo, basta vedere come in occidente si stanno evolvendo i sistemi politici.

L’Unione Europea pensa di combattere l’inflazione e di ridurre i debiti degli stati con il pareggio di bilancio, in realtà, il contenimento della spesa è servito anche ad aiutare banche insolventi e impelagate con i derivati; come sanno lor signori in incognito, che dirigono i pupazzi della politica, i periodi di sfascio, dovuti a crisi economiche, carestie o guerre, alla fine fanno galoppare l’inflazione che, sacrificando il risparmio, risulta anche essere un grosso regalo ai debitori privati e agli stati indebitati, come era la Germania dopo la seconda guerra mondiale.

Pare che la Germania, che dirige l’Europa, sia a favore dell’inflazione, da eccesso di monetazione per deficit di bilancio, solo in caso di guerra, forse è anche per questo che l’oligarchia, non pregiudizialmente contraria all’inflazione, incrementa i conflitti nel mondo; con la forte inflazione, il rientro del debito pubblico avviene rapidamente e senza le alchimie della Merkel, con l’inflazione, i grandi possidenti si vedono anche aumentare gradualmente il valore dei loro beni.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/7/2015)

ITALIA

Negli ultimi decenni in Italia, dopo lo scioglimento dell’holding Iri, finanziaria partecipata dallo strato, ci sono state le privatizzazioni di grandi aziende e cambiamenti in Mediobanca e Generali; Mediobanca controllava Generali e finanziava le grandi imprese con il denaro di grandi banche pubbliche e con il denaro ricevuto da Generali, è un altro caso di conflitto d’interesse. In tale quadro, poi la Montedison si è sciolta e la Fiat è diventata un’impresa quasi straniera, ora anche la Pirelli sta per cadere nelle mani dei cinesi; Telecom, Ilva e Finmeccanica sono in cattive acque e perciò vedremo quale sarà la loro sorte.

Per scelta del governo, che gestiva il servizio postale da privatizzare, all’Iri si è sostituita, come finanziaria pubblica di diritto privato, la Cassa Depositi, che gestisce il risparmio postale dei pensionati, soprattutto meridionali; il suo prossimo presidente dovrebbe essere un dipendente di Goldman Sachs, banca d’affari che, fino a oggi, ha fatto molto male all’Italia e alla Grecia.

Mediobanca ha liquidato le sue partecipazioni in grandi imprese italiane trasformandosi, da investment bank italiana, in società di consulenza finanziaria e in banca d’affari europea; dal 2008 ha ceduto o sta per cedere partecipazioni per 5 miliardi di euro, entro la fine del 2015 dovrebbe cedere le sue partecipazioni in RCS e in Telco, che controlla la Telecom, progetta anche di ridurre le sue partecipazioni in Generali.

In Italia Mediobanca ha anche creato una sua banca ordinaria, chiamata negli spot: “Che Banca!”, però, a sua volta, sta per essere scalata dai francesi o dai cinesi. Dal 2009 Generali, leader europeo delle assicurazioni, ha migliorato la sua situazione patrimoniale e reddituale, ha ceduto partecipazioni per quattro miliardi di euro e progetta di ridurre i costi, però le sue attività sono concentrate soprattutto nel continente europeo (fonte: Vincenzo Comito – www.sbilanciamoci.info).

Gli italiani, sfiduciati verso la loro classe politica, avevano fiducia nell’Europa, la idealizzavano e pensavano che la corruzione e la speculazione esistesse solo in Italia, speravano che le vere riforme non fatte dai governi italiani le facesse l’Europa; è un fatto che chi si mette nelle mani dei seducenti salvatori, è facile che venga truffato. In tale quadro, gli eurodeputati italiani, delegando tutto ai loro colleghi europei, disertavano le riunioni del parlamento europeo; in realtà, anche in Europa esistono i furbi, capaci di fare leggi a loro misura e contro gli interessi italiani; quando si scioglierà l’Unione Europea, l’Italia dovrà accertare quanto ci ha rimesso con l’Unione Europea e con l’euro.

Le banche italiane lesinano credito alle piccole imprese, prive di protettori, e hanno concesso credito facile a grandi imprese amiche, anche se insolventi, cioè senza garanzie; ciò malgrado, l’attuale governo italiano ha consentito a queste banche di portare in deduzione del loro reddito fiscale le perdite su creduti, facendole gravare su un solo esercizio, invece di ammortizzarle in cinque anni, come previsto dal diritto tributario precedente; è un altro regalo economico-fiscale fatto alle banche.

EUROPA

Per ragioni ideologiche e di fede, prima c’era il dogma dell’Europa e dell’euro e oggi si continua ad affermare che Unione Europea ed euro sono irreversibili e che i paesi che ne dovessero uscire, ne avrebbero gravi danni; in realtà, i paesi europei meglio gestiti pare che abbiano un piano segreto di riserva per l’uscita dall’Unione Europea e dall’euro; la Gran Bretagna, che non partecipa all’euro, deve averlo per forza se, con il referendum, il cui esito potrebbe essere influenzato dalla faccenda dell’immigrazione, potrebbe uscire dall’Unione.

Però anche la Germania, invece di fare gli scongiuri come tanti notabili italiani, in via cautelare, deve avere un piano del genere, fra l’altro, secondo un sondaggio, pare che il 63% dei greci voglia uscire dall’euro; cioè, a causa dell’austerità e delle sue conseguenze, l’Europa sta diventando un po’antipatica agli europei, pare anche che più della metà degli italiani le siano diventati ostili, ma la televisione italiana, politicamente corretta, generalmente non lo dice.

Pare anche che il ministro delle finanze tedesco, Schaeuble, per salvare l’euro, stia preparando un piano per la ristrutturazione del debito estero di alcuni paesi come la Greca, che farebbe cadere le perdite sui creditori privati dei bond, cioè anche su banche private, e non sui governi dell’unione o sul fondo salva stati. Fino ad ora, la Grecia aveva debiti con privati, banche, assicurazioni, fondi d’investimento, con sede nell’Europa settentrionale e questi debiti, per la difficoltà di rifinanziamento alle scadenze e per scongiurare il default greco, furono trasformati in debiti con UE, Bce e Fmi, salvando così i creditori del nord Europa.

Si fece ciò socializzando le perdite della finanza e imponendo una politica di austerità e di taglio della spesa pubblica e del welfare; ciò malgrado, con questa cura, il debito pubblico della Grecia è passato dal 128% al 180% del Pil. Il piano tedesco vorrebbe accollare ai prestatori, cioè alle banche creditrici, il rischio, com’è stato fatto con Cipro, dove le perdite sono state accollate a correntisti bancari e investitori esteri, tra i quali era la Russia, malvista dalla Nato e quindi dall’Unione Europea.

La Germania non ha voluto eurobond e la messa in comune dei debiti pubblici, come fu fatto con l’unità italiana e l’unità e la riunificazione tedesca; dopo i muri alle frontiere contro gli immigrati, questa scelta sarebbe un colpo inferto alla solidarietà, alle banche creditrici e alla mutualizzazione dei debiti, anche se i singoli stati, singolarmente e con discrezione, hanno sempre aiutato le loro banche; i paesi europei si chiuderebbero nei loro recinti e i paesi debitori troverebbero meno crediti e vedrebbero aumentare spread e interessi.

Per l’Italia, con la quale si è accanita la speculazione, il discorso è un po’ diverso, perché lo stato italiano, diversamente da quello greco, fino ad adesso è sempre riuscito a collocare i suoi titoli tra gli italiani, sia con i tassi bassi, che con quelli alti, anche quando dovessero mancare investitori esteri, i quali investivano in Italia e in Grecia solo per i maggiori tassi che offrivano (fonte: Claudio Conti – www.contropiano.org).

Dopo la Svezia, anche la Finlandia, prima a guida socialdemocratica e neutrale, alle ultime elezioni vira a destra e ora ha un governo di centro-destra; il paese soffre d’instabilità politica, vara tagli allo stato sociale però progetta di entrare, entro quattro anni, nella Nato, sebbene il 75% dei finlandesi sia a favore della neutralità. Dal 2011 nel paese diminuiscono Pil e investimenti e la disoccupazione è arrivata al 10%, la bilancia commerciale è passiva (mentre in Italia è attiva), aumentano i lavori precari e parziali, salgono i debiti delle famiglie (in Italia sono minori), come la Fiat, la Nokia è caduta nelle mani degli americani della Microsoft.

Le elezioni del 2011 hanno consegnato il paese nelle mani di una coalizione di partiti conservatori miranti a risanare il bilancio dello stato, secondo la filosofia di Thatcher, Reagan e Merkel,  con tagli alle spese, aumenti delle tariffe, con le privatizzazioni e abbassando i salari; il vecchio partito socialdemocratico è diventato il quarto partito, invece il primo partito è il partito del centro, che vuole aderire alla Nato, il secondo partito è il partito dei finlandesi che è contrario a Unione Europea ed euro e rifiuta l’adesione alla Nato, fino a ora il paese è stato neutrale.

Il governo, riducendo la spesa sociale, prevede di aumentare le spese per la difesa, il paese partecipa a esercitazioni congiunte della Nato a guida britannica e in coordinamento con Danimarca e Norvegia, già aderenti alla Nato, ha anche ordinato 64 aerei militari americani. In passato, l’alleanza di sinistra ha partecipato a governi di coalizione e appoggiato le liberalizzazioni e tagli allo stato sociale, però recentemente due suoi ministri, a causa dei tagli al welfare, hanno abbandonato il governo, l’alleanza vuole il disarmo e lo scioglimento della Nato.

L’alleanza di sinistra all’opposizione, chiede all’Unione europea di eliminare il dumping fiscale e salariale, per il piccolo partito comunista che aderisce alla coalizione, il vero problema del paese è l’Unione Europea; nel paese cresce l’insofferenza verso l’Unione Europea ritenuta colpevole dello smantellamento dello stato sociale, nel parlamento europeo risuonano questi echi. I principali temi della campagna elettorale sono stati crisi economica e bilancio dello stato, la sinistra vuole anche mantenere la neutralità e impedire l’ingresso nella Nato (fonte: Lorenzo Battisti – Sinistrainrete 28/6/2015).

Con la bella schiacciante vittoria di Tsipras al referendum, questo ha chiesto che l’Unione Europea accetti una riduzione del debito greco del 30%, prorogando la parte rimanente del debito; il capo del governo, oltre che impegnarsi a tassare gli alti redditi, esenti o evasi, dovrebbe invece proporre solo l’allungamento delle scadenze e il pagamento del debito senza interessi.

Infatti, i soldi ricevuti dalla Grecia dal fondo salva stati sono prestiti concessi alla Grecia e, per la loro concessione, hanno aumentato i debiti pubblici degli stati che li hanno erogati; per questi stati, ogni riduzione o rinuncia al credito, rappresenta, come nei fallimenti, una perdita su crediti. Invece, azzerare solo gli interessi significa che il credito rimane integro e, d’altra parte, nel mondo esistono paesi che sul debito pubblico pagano lo 0% d’interesse e la Grecia ha bisogno di questo aiuto.

ISLAM

Il programma nucleare iraniano sta per essere accettato dal consiglio di sicurezza dell’Onu e dalla Germania, in Iraq, l’Iran agisce contro il califfato e gli hezbollah libanesi tollerano il sostegno militare americano all’esercito libanese diretto contro i sunniti siriani; gli americani sostengono anche l’esercito iracheno, però i loro alleati migliori sono i curdi iracheni. Nel 2013 si sono riaperte le relazioni tra Usa e Iran, malviste da Israele e Arabia Saudita, che ora dialogano tra loro.

In funzione anti islamista, ci sono voci anche di una tregua tra Israele e Hamas e tra Egitto e Hamas, con la riapertura dei valichi alla frontiera, favorendo anche una tregua tra Israele e Gaza; pertanto, l’Egitto ha deciso di cancellare Hamas dalla lista dei gruppi terroristici. I sauditi sono nemici dei fratelli musulmani e l’Europa appoggia il generale egiziano Al Sisi al potere; in Afganistan ci sono scontri tra talebani e Isis e perciò i talebani si sono avvicinati all’Iran, che fornisce loro anche delle armi (fonte: Rolla Scolari - Il Foglio del 25/6/2015).

Nel 2014 nel mondo i rifugiati sono stati 60 milioni, l’impennata è stata determinata dalla guerra, infatti, il tenore di vita dei paesi interessati stava aumentando; le lotte etniche e religiose sono ispirate da interessi economici e i conflitti tra parti in causa sono finanziati anche dall’occidente. La guerriglia perdura tra Eritrea ed Etiopia e la guerra civile in Iraq e Siria; l’Italia fornisce armi a molte parti in guerra.

La Nato conduce guerre per procura e asimmetriche, dalla caduta dell’Urss, si è trasformata da alleanza difensiva, in alleanza offensiva, perciò sono esplose le guerre contro il terrorismo; il loro scopo è rovesciare governi sgraditi a Usa ed Europa, perché i paesi coinvolti sono ricchi di materie prime. In violazione dell’articolo 11 della costituzione e senza voto del parlamento, l’Italia partecipa in vari modi a guerre coperte della Nato, perciò dovrebbe uscire da quest’organizzazione e scegliere la neutralità, oppure potrebbe restarci come semplice partner non attivo, cioè come fanno Austria, Svezia e Irlanda.

L’Italia fornisce armi agli jihadisti che lottano contro Assad, addestra truppe afgane, fornisce aiuti militari a Kiev contro gli autonomisti; la guerra agli scafisti libici, approvata il 18.5.2015 dall’Europa, potrebbe favorire il riaccendersi dei bombardamenti in Libia, distruggendo quel che rimane delle infrastrutture del paese; in generale, l’Italia dovrebbe rifiutare l’uso delle sue basi militari per queste guerre della Nato (fonte: Patrick Boylan – Sinistrainrete).

MONDO

I nuovi stati nascono dal disfacimento dei vecchi stati e dopo i saccheggi di bande armate o gang, anche su base tribale, animate da ideologie politiche, religiose o solo dallo spirito di sopraffazione, che poi, superata la fase del saccheggio, impongono il pagamento di una protezione in abbonamento chiamata imposte, la quale costituisce la prima forma di assicurazione sulla vita. Oggi tanti stati sono in declino e perciò in essi crescono gang o bande che fanno traffici di droga, di materie prime, di armi e di schiavi, in tale quadro, i rivoluzionari e l’Isis impongono anche la loro protezione.

Il disfacimento dello stato, che favorisce le spinte autonomistiche, è visibile in Sudamerica, nel mondo islamico, in Africa e in Europa; tanti stati plurietnici sono nati per volontà di potenze coloniali, non è accaduto solo in Africa, ma, dopo la prima guerra mondiale, anche in Jugoslavia e in Iraq. In Unione Europea abbiamo istituzioni che non funzionano, però sono servite a rendere più fragili ed esposte al disfacimento le istituzioni dei vecchi stati partecipanti.

Da sempre, milizie armate e criminalità sono seguiti da poveri ed emarginati che decidono di fare i pirati o i briganti, terrorizzano la popolazione e la sfruttano, perciò oggi pare che in India la metà della ricchezza nazionale sia controllata da questi gangster, che hanno dipendenti stipendiati e nel mondo controllano miniere e banche; come fa l’ISIS e come fanno i rivoluzionari, questi impongono una tassa alla popolazione, che però è molto più bassa di quella normalmente pretesa dallo stato.

Offrono protezione ed è così che nasce la mafia organizzata, che costituisce la prima forma di stato, capace poi, con il tempo, di legittimarsi in stato nella sua forma evoluta; lo stato, nazionale, sovranazionale o plurietnico, democratico, autoritario o oligarchico, in realtà è sempre oligarchico e rimane sempre un’impresa economica in mano a un’élite occulta. E’nato per riscuotere le imposte, immettere banconote e dare una protezione, senza le imposte si estinguerebbe, perché tutte le imprese economiche si estinguono quando l’oggetto sociale non si può più raggiungere, concede servizi controvoglia perché estorti dai sudditi.

L’ideologia politica o il senso religioso che animano alcuni gruppi armati, favorisce la mobilitazione, il reclutamento, la sottomissione e la determinazione dei seguaci e il sacrificio dei combattenti; quando lo stato con la forza delle armi, cioè con la guerra, univa varie tribù, con il tempo le amalgamava e costruiva la nazione, lo fece per la prima volta ina Francia nel 1789, mentre nella Roma imperiale e nel medioevo era normale che lo stato fosse plurietnico e non rappresentava una sola nazione. I territori delle tribù italiche preromane si riconoscono dai vari dialetti all’interno di ogni regione italiana ed è così in ogni paese.

Oggi la globalizzazione e un governo occulto sovranazionale stanno erodendo gli stati nazionali e la sovranità dei popoli, peraltro sempre conclamata, ma mai resa reale, favorisce caos, instabilità politica e guerre, in Europa favorisce la dissoluzione degli stati nazionali; in precedenza il potere sovrano aveva avuto un’investitura divina o popolare, cioè discendente dall’inesistente sovranità popolare, i simboli del potere sono state le cattedrali, i castelli, le regge, ma oggi, con il dominio della finanza e della globalizzazione, è il tempo delle banche e dei grattacieli delle multinazionali (tra le fonti: Fondazione CDF).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (25/6/2015)

ITALIA

Papa Francesco ha detto cose interessanti sulla responsabilità delle banche nella crisi economica poi fatta gravare sul popolo, tuttavia, nella storia della chiesa, i papi hanno sempre predicato bene, magari per senso di colpa, mentre la chiesa, dietro le quinte, faceva affari e politica, in Italia dirigendo le banche e il governo. Nel paese quasi tutti i partiti sono ai piedi della chiesa, poiché sono malvisti dal popolo, i politici devono la loro posizione, il loro potere e i loro privilegi solo alla chiesa e perciò le sono fedeli o, come dice la chiesa, obbedienti; d’altra parte anche i cittadini, andando in  chiesa e rispettando il ruolo della chiesa, ottengono posti e fanno carriera, così l’eguaglianza dei cittadini e la laicità dello stato sono sepolti:

http://www.viruslibertario.it/Libri/I%20fratelli%20siamesi08.pdf.

L’Italia è in ritardo sulle riforme e le riforme che si fanno sono in barba e contro il popolo, cioè difendono i privilegi, sono delle controriforme e palliativi o riforme che non danno sollievo o benefici economici al popolo; per quanto detto, anche il Vaticano, ricco di privilegi, deve essere d’accordo con questa politica; a causa delle ingerenze della chiesta, nella Roma medievale ci furono varie rivolte repubblicane contro il papa:

 http://www.viruslibertario.it/Storia.htm#REPUBBLICHE%20ROMANE.

La richiesta di riforme nasceva dall’aspirazione all’abolizione dei privilegi, con lo scopo liberale d’assicurare l’eguaglianza dei cittadini, obiettivo ancora non raggiunto in Italia, nonostante la costituzione, perché vi si fanno ancora leggi che difendono i privilegi. Per tutto il medioevo e il rinascimento, fino alla rivoluzione francese, la chiesa aveva privilegi fiscali, esenzioni, immunità e giurisdizione autonoma, nel senso che poteva assolvere i suoi preti imputati di reato, con essa la curia poteva condannare i preti riformatori e assolvere quelli pedofili; prima della rivoluzione del 1789 in Francia, come nelle caste indiane, l’alto clero era, per importanza, il primo stato, l’aristocrazia, il secondo e la borghesia, il terzo. 

Da sempre, l’Italia e la chiesa sono state sollecitate alle riforme, anche prima di Lutero, al suo tempo gli italiani erano più increduli e colti dei tedeschi e sollecitavano riforme dalla chiesa, perciò ispirarono anche la riforma protestante. Le riforme richieste alla chiesa, riguardavano la sua dottrina, il suo governo, il regime di tassazione, la politica interna e la politica estera, fino alla politica della guerra, perché la chiesa, nei secoli, ha sempre partecipato, con le armi e con il denaro, a coalizioni militari: http://www.viruslibertario.it/Libri/La%20storia%20censurata.pdf.

Oggi la chiesa cattolica persegue, in tutti i modi, i  suoi interessi economici in tutto il mondo è socia di stati islamici in multinazionali americane che difendono i loro interessi anche con le armi e  con i complotti, però cerca di far credere che è a favore della pace; come nella Roma imperiale e nell’Italia attuale, da ricordare che  a Roma papale, nella curia e nell’amministrazione pubblica, era diffusa simonia e corruzione, che nemmeno oggi sono scomparse.

A Roma si vendevano gli uffici pubblici e chi li comprava doveva farli fruttare, la criminalità amica del papa era protetta; però questa cosa accadeva anche nella altre monarchie e accade ancora oggi in tanti  stati, è una delle facce dello stato, non succede solo in Italia, perché lo stato e i suoi mandanti hanno spesso protetto la mafia e si sono serviti della mafia per tenere buono il popolo o per fare affari insieme.

Le posizioni dottrinaria e gli interessi politici ed economici della chiesa hanno provocato scissioni con ortodossi e protestanti, alimentando l’ateismo, l’anticlericalismo e la sfiducia del popolo verso lo stato; sul governo della chiesa e sul potere assoluto del papa ci furono contrasti tra papa e vescovi. Il popolo era soggetto alla decima, all’obolo di San Pietro, a dazi, esazioni periodiche per giubileo, oggi pagato dagli italiani e a tante altre tasse, perciò il papa poteva fare la guerra, alimentare una corte dispendiosa e costruire palazzi prestigiosi come il Quirinale, più esclusivo della reggia inglese e della casa bianca americana.

Con la scusa della carità, i vescovi, sollecitavano alle vedove con i patrimoni, lasciti e donazioni, queste cose durano ancora oggi e le donne non rinfacciano alla chiesa di essere maschilista, ma, come le femmine degli animali, vanno dietro ai preti perché sanno che sono loro che detengono il vero potere e perciò possono distribuire favori e posti ai loro mariti e ai loro figli.

Oggi la chiesa, poiché possiede lo stato, ha esenzioni fiscali, infatti, nessun proprietario di casa paga l’affitto sulla sua casa,  la chiesa riceve dallo stato, suo protettorato,  l’8%° Irpef, contributi per le scuole private e altri contributi da parte delle amministrazioni locali; malgrado possieda ospedali e banche, lo stato restaura le chiese e finanzia il giubileo, il Vaticano non paga le utenze, trasporti aerei  per il papa e servizio di sicurezza svolto dai carabinieri nella città del Vaticano.

Come i nobili e i mercanti, con i loro mezzi economici, i vescovi hanno imparato presto, tramite prestanomi, a fare prestito a interesse, cioè a fare usura e a fondare banche che operano ancora oggi, la nobiltà nera romana, di cui faceva parte la famiglia di Pio XII, è nata così. Oggi la chiesa appare come una multinazionale che ama predicare e Francesco, se è in buona fede, è in ostaggio della curia e perciò deve stare attento; sono esistiti papi buoni e cattivi e tanti di loro sono stati avvelenati, mandante era la curia, la dottrina della chiesa, che giustifica il suo potere, è un castello di falsificazioni:

http://www.viruslibertario.it/Libri/Il%20metabolismo%20cristiano08.pdf.

Chiuso il ciclo liberale, le riforme della scuola di vari governi italiani, fino a quello di Renzo, con la collaborazione tra cattolici e postcomunisti, hanno l’obiettivo finale di riconsegnare l’istruzione pubblica alla chiesa, come nel medioevo e come nell’Islam; secondo i nostri governi, le riforme o controriforme devono essere graduali, si è fatto così anche con l’abolizione della scala mobile e con la riforme sulle pensioni. I romani affermano che a Roma, generalmente, salvo i periodi: romano, imperiale bizantino, imperiale tedesco, liberale e fascista, per dieci secoli ha sempre comandato il papa, anche se a volte è stato manipolato, telediretto o tenuto all’oscuro dalla curia, ma la televisione, che osanna tutti i papi, non lo può dire.

L’argomento del giorno è l’immigrazione incontrollata e mal gestita dai governi italiani, non condivisa dagli altri governi europei, che creano muri di contenimento; singolarmente, le navi italiane vanno a prendere i profughi quasi in Africa, però l’immigrazione incontrollata, anche se determinata da catastrofi naturali, carestie, guerre e pulizia etnica, nella storia ha sempre creato frizioni popolari, rivolte, guerre di popoli ed estinzioni di popoli. E’successo così con le emigrazioni di dori, di germani, di arabi, di turchi, di mongoli, di slavi e di tanti altri popoli.

Però il Vaticano e i suoi servitori al governo italiano sono a favore di questa immigrazione senza controllo e senza limiti, per sostenerla, si dice che in Italia c’è la denatalità, forse a causa della pauperizzazione degli italiani; però l’immigrazione doveva essere favorita soprattutto secondo le richieste del mercato; ma i clericali osservano che questi immigrati hanno il vantaggio di avere tanti bambini; inoltre la chiesa, mai divenuta democratica, simpatizza un  po’ con l’Islam dove, tralasciando la minoranza terrorista, c’è più fede, obbedienza, sottomissione e meno materialismo.

Gerarchia della chiesa e gerarchia militare, come diceva Napoleone I, s’intendono bene, hanno sempre creduto che il numero è potenza, con sudditi più numerosi si hanno più soldati, per rimpiazzare quelli morti in guerra, più contribuenti e lavoratori; con l’aumento della popolazione aumenta anche il valore della terra, che perciò in Olanda vale cento volte più che in Australia e la chiesa cattolica è la prima possidente di terra in Italia, però, con le sue finanziarie agrarie, ne possiede tanta anche in Usa, America Latina e Africa.

L’Italia non è una vera democrazia anche perché i reati d’opinione, di diffamazione e di stampa, voluti dal fascismo, fanno ancora parte del suo codice penale perché Il Vaticano, che dal 1945 controlla il governo italiano, ha voluto così; perciò le leggi di riforma che non  piacciono al Vaticano non passano. Nei libri di corte si legge che gli agrari finanziarono il fascismo, omettendo di ricordare, secondo il politicamente corretto, che il primo agrario era la chiesa cattolica (tra le fonti: “Storia criminale” di K. Deschner).

ISLAM

Israele sta valutando come aiutare la minoranza drusa di Siria, infatti, l’Isis sta preparando la soluzione finale per i drusi di Siria che sono 700.000; questi drusi sperano in un aiuto di Israele perché dei loro fratelli sono cittadini israeliani e prestano normalmente servizio nell’esercito israeliano, temono di fare la fine degli yazidi cristiani di Iraq, con gli uomini uccisi e le donne vendite come schiave, l’occidente osserva indifferente.

Chi in Israele è contrario all’intervento, afferma che Israele non è intervenuto per salvare i suoi alleati del sud del libano, inoltre i drusi di Siria hanno anche combattuto per Assad, nemico di Israele; i drusi siriani rispondono che temevano che, dopo la guerra del 1967, Israele li avrebbe restituiti assieme alle alture di Golan e Assad si sarebbe vendicato su di loro. Ora a Israele si chiede di creare un corridoio umanitario per portare aiuti civili e militari e salvare così i drusi di Siria dallo sterminio.

Dalla fine della seconda guerra mondiale, oltre l’emigrazione forzata di palestinese da Israele, c’è stata un’emigrazione forzata, per un numero corrispondente, di ebrei dai paesi arabi, ma la televisione, politicamente corretta, non lo ricorda; però ora una sorte simile a quella degli yazidi e dei drusi, in Siria e Irak, stati plurietnici, si prospetta anche per cristiani in genere, curdi, alawiti sciiti, zoroastriani, baha’i, sabei e mandei, oltre che per gli hezbollah del Libano; poiché tutti questi popoli hanno lo stesso nemico, dovrebbero unirsi, ora anche per l’Iran, la sopravvivenza degli sciiti hezbollah libanesi è più importante della distruzione di Israele, nemico dell’Iran nucleare (fonte: Informazione Corretta - 20/6/2015).

Nel braccio di ferro tra Islam e Israele, l’ONU, con le sue risoluzioni di condanna di Israele, è con l’Islam contro Israele, gli Usa, a causa degli interessi economici, perché l’Islam investe in Usa, hanno il cuore con Israele e lo stomaco con l’Islam; l’Europa, sempre per interesse, con le sue prese di posizione, è naturalmente con l’Islam ed è senza cuore, il Vaticano, osservatore all’Onu, è potenza finanziaria planetaria e, anche a causa di una vecchia ruggine contro gli ebrei, ha il cuore e lo stomaco con l’Islam.  La televisione, finanziata come la stampa e i partiti da chi può, la sinistra e gli intellettuali sono stati con l’Islam, ma ora stanno riflettendo, cioè potrebbero avere un ripensamento, magari parziale.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (17/6/2015)

ISLAM

Un altro colpo di scena, dopo le minacce all’Italia dei membri del califfato di stanza in Libia, in Siria, Al Nusra, nata nel 2012 e legata ad Al Qaeda e ad Al Zawahiri, erede di Bin Laden, sostenuta da Ankara e Riad, pur opponendosi ad Assad, agli Hezbollah e agli eretici sciiti alawiti, ora, diversamente dall’Isis che fa la caccia ai cristiani, usa toni distensivi verso l’occidente.

All’inizio Al Nusra, sostenuta dal Qatar, che, assieme alla Turchia, ha sostenuto anche i fratelli musulmani, si era opposta all’Isis, però nel 2012 si avvicinò al califfato e ora sfida di nuovo il califfato di Baghdadi, sono i soliti giochi o giri di valzer della politica, qualcuno li chiama tradimenti. Per gli Usa, Al Qaeda è responsabile dell’attentato dell’11.9.2011 alle torri gemelle, ora che Damasco sta per cadere, gli Usa sembrano contesi da Teheran in Irak e da Al Nusra in Siria. (fonte: Maurizio Molinari – La Stampa 29/5/2015).

L’ISIS avanza in Siria e Iraq, forse con il tacito sostegno di Washington, una coalizione internazionale sostiene le forze di opposizione ad Assad, all’Iran e agli sciiti; l’ISIS è nato in Siria, è fatto di militanti salafiti sunniti, anche europei, ed è finanziato dall’Arabia Saudita e rifornito di armi anche dalla Cia, mentre i laici della coalizione anti Assad pare si siano ormai eclissati. Poiché il governo sciita irakeno di Al Maliki si è avvicinato a Mosca e Pechino, il senatore Usa, McCain, per conto del governo americano, ha avvicinato i dirigenti dell’Isis; anche la Jugoslavia e l’Irak erano stati artificiali plurietnici, inventati dalle potenze vincitrici, dopo la prima guerra mondiale, perciò, prima si è disgregata la Jugoslavia e ora tocca all’Irak.

ITALIA

Negli ultimi decenni, in Italia sono avvenuti tre colpi di stato striscianti, cioè senza l’uso delle armi, ma commissionati dall’estero e aiutati da collaborazionisti italiani al soldo dello straniero, il primo, seguito al tentato golpe del 1970 del principe Borghese, iniziò nel 1978, il secondo nel 1992 e il terzo nel 2011, il quale continua ancora oggi; il primo si verificò con l’omicidio di Moro, la sostituzione a governatore della Banca d’Italia di Baffi con Ciampi, l’entrata dell’Italia nello Sme e il divorzio della Banca d’Italia dal Tesoro; il 1978, succeduto alla stagione del terrorismo, segnò la fine della crescita industriale italiana.

Nel 1992 ci fu un golpe giornalistico giudiziario, sempre telediretto dall’estero, che sfociò nei processi di mani pulite e che mise fine a DC e PSI, esso abolì la scala mobile sui salari, puntò al contenimento della spesa e a favorire le privatizzazioni di grandi aziende di stato a favore di multinazionali estere, che coinvolsero anche il conglomerato alimentare SME; da allora, i salari reali non crebbero più, crebbe la disoccupazione e iniziò la stagnazione economica. Dopo la crisi finanziaria del 2008 avvenuta negli Usa, nel 2011 con un colpo di stato estero-diretto, sostenuto dal presidente Napolitano, si ebbe la sostituzione del governo Berlusconi da parte dei governi di Mario Monti, Letta e Matteo Renzi, quest’ultimo tutt’ora in carica dal 2014.

Monti, Letta e Renzi sono legati ai mercati finanziari, alla Germania, alle istituzioni europee e al Vaticano; la caduta di Berlusconi fu approvata dagli Usa e sollecitata dai mercati finanziari speculativi, anglosassoni ed europei. Per favorire il default italiano, la Germania si mise e vendere titoli di stato italiani, favorendone il deprezzamento e l’aumento dello spread, cioè dei relativi tassi d’interesse; contemporaneamente, con la scusa dell’equilibrio del bilancio pubblico, imposto dai trattati europei, si sono fatti tagli alla spesa pubblica, riforme del mercato del lavoro e aumenti della pressione fiscale; con l’euro e la BCE, la politica monetaria fu sottratta ai governi italiani e fu sollecitata e attuata un’ondata di altre privatizzazioni, sempre a favore di multinazionali estere.

Per facilitare queste operazioni, come avvenne nel 1992, le privatizzazioni erano precedute da una strategia mirante a riempire preventivamente di debiti queste aziende, il che ne deprezzava il valore; nei tre golpe, il processo fu orchestrato da Usa, Gran Bretagna e Germania; gli Usa volevano anche contrastare il multilateralismo italiano, a favore di Russia, Libia e Iran, mentre la Germania era più interessata a ridimensionare l’industria italiana, operazione oggi regolarmente avvenuta, con la chiusura di tante aziende e con le privatizzazioni a favore dello straniero (fonte: Matteo Volpe – Appello al Popolo 27/5/2015).

Come si è visto nella vicenda di Roma Capitale, è noto che la curia romana, la caritas e comunione e liberazione, in collusione con criminalità, partiti o uomini d’affari, possono fare, oltre che il bene, anche della speculazione; perciò la casa pugliese della divina provvidenza, della congregazione delle ancelle della divina provvidenza, che ospita 800 malati e 2.500 dipendenti, tutti assunti per via clientelare, in accordo con la curia romana che tesorizzava il maltolto, è stata commissariata e due sue suore sono state arrestate per sottrazione di 500 milioni di euro.

I suoi beni sono stati pignorati, la casa aveva anche ottenuto una leggina che le consentiva di non versare i contributi previdenziali, ha operato con la mediazione del suo direttore generale Lorenzo Leone che era in rapporti con la curia romana, ora il dirigente è sotto inchiesta. Renzi vorrebbe liberarsi del sottosegretario senatore Azzolini, patrono della struttura, mettendo però a rischio l’alleanza di governo con Alfano; intanto la destra, alle elezioni amministrative, conquista alcune città sottratte alla sinistra, come conseguenza degli scandali che hanno colpito il PD e non per merito di Berlusconi, che ha sempre promesso riforme senza farle e poi ha perso sempre pezzi del suo partito, come Fini, Casini, Alfano, e ora Verdini, tutti andati in soccorso della sinistra.

USA

Come la Germania, con la triangolazione, usa sotterfugi per fornire prodotti industriali alla Russia, anche gli Usa sono ambigui, ma solo l’Italia è accusata di esserlo e di non rispettare i trattati; malgrado le sanzioni imposte agli alleati contro la Russia, gli Usa importano da questo paese lanciatori per le imprese spaziali e motori russi per i missili Atlas americani, usati sempre per le esplorazioni spaziali.

Ogni cinque anni il FMI si riunisce per discutere sulle monete che devono essere inserite nel paniere che forma i Diritti Speciali di Prelievo, attualmente composto da dollaro, yen, sterlina ed euro; entro il prossimo ottobre dovrebbe essere ammesso anche lo yuan cinese; il presidente cinese Hu Jintao, con la crisi del dollaro come moneta di riserva, sostenuto dalla forza dell’economia cinese, ha affermato che la posizione privilegiata del dollaro è in via di superamento.

In previsione del ruolo prevalente previsto per lo yuan nel commercio mondiale, la Cina sta accumulando oro, mentre dal 1971 il dollaro non è sostento da niente, cioè da nessun bene reale, cioè contiene poche garanzie per i suoi possessori, è solo una moneta fiduciaria internazionale; la prossima riunione del FMI per l’ammissione dello yuan, è fissata per l’ottobre prossimo, ormai i cinesi hanno preso in mano il timone dell’economia mondiale.

Gli investimenti finanziari istituzionali internazionali hanno superato i 100 trilioni di dollari, di questi meno di un quarto sono investimenti dei fondi di pensione privati; nell’area OCSE, questi fondi rendono circa il 5,6% l’anno, cioè poco più delle spese di gestione, tenuto conto dell’inflazione, in termini reali, i beneficiari riceveranno meno di quanto hanno versato. Dopo la prima e la seconda guerra mondiale, gli investimenti in titoli delle assicurazioni che gestivano i fondi pensione, a causa dell’inflazione, si volatilizzarono e perciò il loro posto fu preso dal sistema a ripartizione della previdenza pubblica.

Questi fondi tentano di procurare dei rendimenti sufficienti agli iscritti, anche grazie alla speculazione finanziaria, pero non si possono mettere al riparo delle guerre o dai fallimenti, sia delle società partecipate che delle assicurazioni; questi fondi pensione si dividono in fondi a contribuzione definita e in fondi a prestazione definita. In Italia e Francia prevalgono i primi, in Usa e Germania i secondi.

Tuttavia, nemmeno i secondi sono in grado di garantire i pensionati e che le assicurazioni che li gestiscono non falliscano, la Germania ha investito massicciamente nel debito greco e ora la Grecia è a rischio di default, con danno per suoi creditori. I fondi pensione italiani hanno investito oltre il 50% dei loro asset all’estero, dimostrando così di avere più fiducia nell’estero che nell’’Italia, ma forse hanno determinato questa scelta anche le provvigioni riscosse dagli amministratori delle assicurazioni. Invece gli Usa investono tutto in casa loro e questo fatto ha favorito il boom della borsa americana (tra le fonti: Maurizio Sgroi).

EUROPA

L’Unione Europea pensa a una riforma delle sue istituzioni, con la crisi europea, il governo italiano di Renzi, di emanazione estera e perciò sempre europeista, al contrario degli italiani, chiede più integrazione politica, però chiede anche più occupazione e maggiore coesione sociale; crede irreversibile l’unione europea e monetaria e vuole una politica comune con riforme per recuperare la fiducia dei cittadini; vuole un bilancio europeo e investimenti europei, vuole riformare il patto di stabilità e i trattati e fare dell’Unione Europea un organismo internazionale dotato di un’azione europea, vuole l’unione energetica e digitale e l’armonizzazione fiscale.

Però l’Europa non vuole gli immigrati che Renzi e Vaticano, con la collaborazione della mafia, sono andati a prendere in Africa e sui quali criminalità e chiesa guadagnano. Da molto tempio, nel mondo la solidarietà ha tratto profitto da guerre, emergenze e fame nel mondo, questi fatti hanno alimentato la speculazione di ricchi, perciò sono tanti quelli che si sfamano con la fame nel mondo, utilizzando solidarietà, cooperazione, volontariato e non profit.

Su questo terreno, la chiesa ha sempre cooperato con la sinistra, il soccorso rosso ha sempre trattato sottobanco con la chiesa, che controlla i governi italiani, per il sottogoverno, i posti e gli appalti; si dice che l’Europa non può accogliere altri immigrati, sponsorizzati dal Vaticano, perché ne ha, in proporzione, più dell’Italia, ma la Germania non ha i disoccupati dell’Italia e questi immigrati rischiano d’innescare una miscela esplosiva, poi i progressisti ne daranno la colpa ai razzisti.

In Grecia pare che Tsipras abbia deciso per il default o fallimento del paese, in fondo, il sacrificio dei creditori esteri non è il sacrificio dei debitori, i nostri intellettuali avevano sempre invitato a rimettere i debiti esteri dei paesi poveri e la Grecia ora rientra nel novero; la trattativa con la Troika gli è servita solo per indicare all’opinione pubblica quali sono i responsabili della rottura, cioè Commissione Europea, BCE e FMI, i quali, apparentemente, vogliono continuare i negoziati.

A causa della politica di austerità, in cinque anni in Grecia la disoccupazione è salita al 28%, il reddito nazionale è sceso del 40% e la disuguaglianza sociale è aumentata molto, il debito pubblico è arrivato al 180% del pil; l’austerità ha favorito la recessione, ora se ne sono accorti anche Usa e FMI, ma la Germania non demorde. Invece dell’austerità, l’Europa doveva chiedere alla Grecia più giustizia fiscale e una politica sociale a favore del popolo.

Non l’ha fatto perché la Germania protegge evasori ed esportatori di capitali greci, cioè soprattutto armatori e chiesa ortodossa; in Italia sono tali chiesa cattolica, grande capitale e mafia; la troika ha coperto gli illeciti in Grecia e la Germania si è rifiutata di estradare un dirigente della Siemens accusato di corruzione. L’Unione Europea s’è arrogato un potere immenso, con il diritto di respingere i bilanci di stati già sovrani.

Eppure il partito Syriza era europeista, ma sostiene la sovranità del popolo e la democrazia, perciò non può sottostare al nuovo imperialismo tedesco, anche se malcelato dietro motivazioni economiche; la Germania ha anche costretto, con tangenti, il vecchio governo greco ad acquistare molte sue armi, non  solo Finmeccanica  paga queste tangenti all’India. Bisogna che l’Europa torni all’originario progetto democratico, riconoscendo alla Grecia la condizione di favore già riservata nel 1953 alla Germania, quando le fu concesso di ridurre il suo debito estero di guerra.

L’architettura europea è stata costruita dalla Germania, che è riuscita a coinvolgere anche la Francia, suo vecchio avversario, quindi il Vaticano che controlla l’Italia e il governo Renzi, però oggi anche la Francia soffre di quest’austerità; la crisi dell’euro rischia di travolgere anche la costruzione europea. Renzi e cieco o amico dei mercati e perciò non vede il problema, gli eurobond e la messa in comune dei debiti degli stati dell’eurozona potrebbero favorire la crescita europea, ma la Germania non li vuole.

Gli stati che falliscono denunciano solo il debito estero, non muoiono, la Grecia, uscendo dall’eurozona e dall’Unione, svalutando la sua moneta per acquistare competitività, potrebbe ritrovare la strada dello sviluppo; però dovrebbe adottare una moneta statale senza banca centrale, la liquidità nascerebbe con la spesa pubblica. Come già fanno alcuni paesi, il suo commercio estero si potrebbe provvisoriamente svolgere con il baratto e con regolamento in unità di conto in dollari, euro e yuan, ma senza trasferimenti valutari; Russia e Cina sono disposti a concederle energia e credito per lo sviluppo e gli investimenti (tra le fonti: Jacques Sapir).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA & POLITICA NEWS (28/5/2015)

EUROPA

Il capo del governo macedone, Nikola Gruevsky, è sotto attacco da parte del capo dell’opposizione, il socialdemocratico Zoran Zaev, a causa d’illegalità commesse da uomini del governo, di autoritarismo, brogli elettorali, controllo del sistema giudiziario, morte di un 22enne provocata dalla polizia, controllo sulla stampa, sorveglianza delle comunicazioni private e per la precaria situazione economica e sociale del paese.

Perciò i dimostranti si sono riuniti in piazza, si sono sollevati e hanno protestato contro il governo, poi hanno chiesto le dimissioni dell’intero governo, già colpito dalle dimissioni di due ministri e capo dell’intelligence. Dietro la campagna di opposizione ci sono manovre degli Usa e della Nato, miranti a destabilizzare il paese e a favorirne un colpo di stato, pare infatti che le intercettazioni a carico di uomini del governo, fatte da Zaev, provengono da agenzie d’intelligence straniere.

E’ un fatto che il governo Gruevsky ha mantenuto relazioni cordiali con la Russia, si è rifiutato di applicare sanzioni alla Russia e si è detto disposto a far passare sul paese il nuovo gasdotto russo, proveniente dal Mar Nero e attraversante Turchia, Grecia e Serbia, diretto in Europa occidentale; se il governo dovesse cadere, sarebbe più difficile far passare in Macedonia il suddetto gasdotto balcanico che gli Usa vogliono sabotare.

Le forze di polizia macedoni hanno dovuto anche fronteggiare una rivolta di una milizia albanese legata al Kossovo e all’Albania, che reclama la grande Albania unita; è accaduto ciò, malgrado il governo, agendo diversamente dall’Ucraina, avesse già concesso, fin dal 2001, un’autonomia alla minoranza albanese di Macedonia, che costituisce un quarto della popolazione del paese.  La rivolta albanese e le proteste popolari sono utilizzati dagli Usa per impedire il gasdotto, far cadere il governo e staccare la Macedonia dalla Russia; in Italia anche Matteo Salvini, leader della lega nord,  subisce analoghe proteste della piazza, orchestrate da centri sociali dietro cui si celano nazionalisti italiani e loro mandanti, è sempre accaduto in Italia, che è stato un laboratorio politico in cui si esplicavano le trame di potenze estere.

Il partito irredentista albanese, sostenuto da Tirana, appoggia la campagna antigovernativa di Zaev che, ispirato dall’estero, punta a un cambio di regime e a prendere le distanze da Mosca; fra le altre cose, Usa e Unione Europea rimproverano al governo di Gruevsky di non aver indagato sulle intercettazioni telefoniche e hanno minacciato la Macedonia  di non farla entrare nella Nato e nell’Unione Europea; l’occidente, interferendo nella politica interna del paese, chiede le dimissioni di Gruevsky, nuove elezioni e un nuovo governo (fonte: Michele Paris – Altrenotizie).

La Germania, araldo dell’austerità, che fa comodo agli Usa perché, con l’equilibrio di bilancio degli stati dell’Unione Europea, ha favorito la posizione del dollaro inondando il mondo di dollari, ha, da parte sua, favorito il deteriorarsi della sua immagine in Europa; la cancelliera Merkel deve stare in equilibrio tra Bundestag, Bundersrat, corte costituzionale, grandi banche, banca centrale di Francoforte e istituzioni europee. Però l’aumento dei poteri di Renzi, al momento, non è nell’interesse del capo del governo tedesco, anche perché il cancelliere tedesco, per la costituzione tedesca, ha più poteri del presidente del consiglio italiano.

In Germania le banche, a causa dei loro investimenti speculativi, anche in derivati, sono in difficoltà e invece vi è forte il settore industriale; il tradizionale intreccio tedesco tra banche e industrie è diminuito e il settore industriale è sano, i salari sono elevati, l’energia da fonte eolica e solare arriva al 30% del fabbisogno, con costi pari all’energia di origine fossile. Il paese ha quasi raggiunto il pieno impiego, però vi esistono 7,5 milioni di mini job e, come in Italia, la cui classe dirigente si è ispirata alla Germania, sono aumentati il lavoro precario, la povertà e la disuguaglianza economica.

Come avviene in Italia, la popolazione tedesca invecchia e il fenomeno è stato tamponato con l’immigrazione, ma ora cresce l’opposizione verso gli immigrati, questa opposizione è definita superficialmente razzista; a causa della crisi, la dinamica delle esportazioni diminuisce; probabilmente bisognerebbe spingere di più la domanda interna. In 20 anni, gli investimenti privati soni scesi di 7 punti rispetto al Pil, mentre quelli in infrastrutture sono del 30% inferiori alla media Ocse; la disoccupazione è molto più alta in Germania orientale che in Baviera, insomma la Germania predica ai soci europei, ma nel paese non tutto è rose e fiori.

I salvataggi di banche greche e spagnole, a spese del fondo salva stati europeo, è andato a vantaggio delle banche tedesche creditrici e la politica italiana, al servizio di chi la paga,  ha digerito la cosa perché sostiene che solo gli italiani sono furbi; dopo la minaccia di secessione inglese dall’Unione, c’è chi crede che l’Unione Europea potrà sopravvivere solo con una vera unione politica, ma forse si disgregherà prima (fonte: Vincenzo Comito - sbilanciamoci.info).

ITALIA

I profughi che arrivano in Italia richiedono organizzazione, denaro, solidarietà europea e creano frizioni con gli italiani; questi attriti non si risolvono invocando la solidarietà, la tolleranza e la lotta al razzismo, se la gente fosse sempre mansueta, non ci sarebbe bisogno di polizia; per fornire spazi di accoglienza, il prefetto di Roma, Gabrielli, ha chiesto aiuto ad alcuni istituiti religiosi di Roma, che avrebbero lo spazio, ma questi hanno risposto di doverlo riservare ai pellegrini paganti del giubileo.

Coma si sa a Roma tante case religiose si sono trasformate in alberghi, fra poco ci sarà un nuovo giubileo che, nella storia della chiesa, è stato sempre un buon affare; il prefetto minaccia di requisire immobili della chiesa, ma ci sono problemi di natura concordataria, comunque, nel 2013 papa Francesco, favorevole agli immigrati, aveva detto che era sbagliato trasformare i conventi in alberghi, con lo scopo di far soldi.

Con il giubileo arriveranno a Roma milioni di fedeli e sarà difficile trovare posti anche per gli immigrati; nel medioevo, i romani in rivolta contro il potere pontificio, hanno spesso messo le mani  sui beni della chiesa, che a Roma ne ha molti, la chiesa si è tutelata controllando classe politica e avendo rapporti con malaffare e grande capitale. Tanti italiani vedono dietro la politica Usa lo zampino degli ebrei, sarebbe meglio dire di una certa categoria di ebrei, gli stessi italiani, politicamente corretti, omettono di ricordare che dietro la politica italiana c’è la chiesa cattolica.

Oggi anche Gabrielli, che pare più autonomo verso la chiesa rispetto alla nostra classe politica, sempre inginocchiata, minaccia le requisizioni; a causa dello loro consuete e secolari rivolte, il papa aveva paura dei romani, i quali, come popolo, hanno tanti difetti, ma sono più laici e anticlericali dei veneti e, diversamente dai veneti, vanno poco in chiesa, nella storia, spesso si sono rivoltati al papa  http://www.viruslibertario.it/Storia.htm#REPUBBLICHE%20ROMANE.

Le perdite sui derivati italiani pare che siano superiori a quelle di tutti gli altri paesi europei messi assieme, su queste scommesse, tanti politici e dirigenti hanno guadagnato delle commissioni d’intermediazione e l’Italia ha accettato questi prodotti perché provenienti da Gran Bretagna, Usa e Germania, paesi considerati più seri dell’Italia. Con i derivati si arricchiscono banche speculative d’investimento che poi, per riconoscenza, hanno assunto ex funzionari del Tesoro, succede anche negli Usa, anche nella sanità.

Alcune procure stanno indagando su un contratto derivato sottoscritto nel 1994 da Morgan Stanley con lo stato italiano, costato, dal 2011 al 2012,  2,5 miliardi di euro; generalmente i derivati fanno guadagnare quando i tassi d’interesse salgono e fanno perdere quando i tassi scendono, c’è però la possibilità di risoluzione anticipata dei contratti. Comunque, si tratta di scommesse finanziarie sulle quali l’Italia ha sempre perso, forse nascondono anche dei trucchi nei calcoli e forse sono d’importo superiore al sottostante, cioè ai debiti che rappresentano, ma, affermano i politologi e gli economisti di corte, i paesi che ce li hanno rifilati sono più seri dell’Italia.

I derivati servono a cautelarsi dalle oscillazioni di valute e dell’interesse, per l’Italia ammontano a 159 miliardi di euro e fino adesso lo stato ce ne ha rimessi 46,2, è un aiuto di un paese più povero a quelli più ricchi e alle loro banche votate alla speculazione. Queste perdite sono teoriche, ma diventano concrete quando si chiude anticipatamente il contratto, com’è accaduto con la banca Morgan, fino adesso le perdite reali sono state di 17 miliardi di euro; generalmente, con la rinegoziazione, scaturente dalla volontà di allontanare il default, si assumono più rischi futuri (fonte: Marco Bertorello - il manifesto 20/5/2015).

USA

Un recente rapporto del Roosevelt Institution, cui hanno contribuito molti economisti Usa, afferma che negli ultimi 30 anni nel paese è cresciuta povertà e disuguaglianza, la ricchezza nazionale non è aumentata e i salari minimi, al netto dell’inflazione, non crescono da 45 anni; dal 1980 l’aumento della ricchezza è andato solo al 10% della popolazione. Ne ha concluso che i mercati non si regolano da soli, ma sono le regole statali che determinano la crescita e la distribuzione del reddito e che la concentrazione della ricchezza rallenta la crescita.

Il quadro sembra drammatico, occorrerebbe regolamentare i mercati finanziari, fare una riforma fiscale all’insegna della redistribuzione del reddito e potenziare il welfare; dopo la crisi del 2008, occorre modificare i meccanismi che generano disuguaglianze, gli afroamericani sono la classe più povera della società, i loro sobborghi sembrano quartieri africani; afroamericani e ispanici hanno un tasso di natalità più alto dei bianchi e la prolificità si associa spesso alla povertà.

Lo sviluppo del Web non ha rimpiazzato i posti persi nel manifatturiero, perciò la disoccupazione, reale e non statistica, aumenta, perché oggi la statistiche false sono la migliore propaganda di stato; la crescita, quando c’è, avviene senza nuova occupazione. Per aiutare la domanda, occorrerebbe aumentare la paga minima, aiutare la maternità che spesso favorisce la perdita di lavoro e la povertà, ammodernare le infrastrutture che generano lavoro e aumentare le tasse all’1% della popolazione più ricca. Ora da questa situazione comincia a soffrire anche la classe media, alla congiuntura sfavorevole non si può reagire solo con la carcerazione di massa, pagata soprattutto dai negri (fonte: Martino Mazzonis – sbilanciamoci.info). 

ISLAM

La coalizione che appoggia i ribelli anti-Assad, nel mese scorso ha bombardato, oltre le forze governative, anche l’Isis che, dopo aver preso Palmira e Ramadi, ora minaccia Damasco e Bagdad; la coalizione, bombardando l’Isis, aiuta indirettamente anche Assad, invece a Kobane, i Peshmerga curdi hanno avuto successo contro l’Isis, ormai i confini tra Siria e Irak non esistono più e in Medio Oriente la situazione è confusa, non è chiaro quale vero ruolo giochino gli Usa nella regione.

L’Isis, per mezzo di un affiliato saudita, ha portato un attacco terroristico a una moschea sciita dell’Arabia Saudita e 2.000 volontari sauditi sono nelle file dell’Isis, principi sauditi finanziano l’Isis; Riad, per difendersi, ha cominciato a costruire, lungo il confine con l’Iran, un vallo difensivo di 1.000 km, come quello costruito da Israele, tanto criticato dai nostri intellettuali e dall’Europa. In Libia, gli jihadisti dell’Isis dominano a Derna, Bengasi e Tripoli, controllano venti pozzi di petrolio e, attraverso la Turchia, ricevono volontari da Tunisia, Egitto, Yemen e Sudan.

In Libano, l’Isis vuole sconfinare nella valle della Bekaa e colpire la roccaforte degli Hezbollah sciiti; in Afganistan e Pakistan, dove la frontiera tra i due paesi è permeabile, i talebani hanno abbandonato il Mullah Omar, per seguire il Califfo Bagdadi contro gli sciiti; la Turchia ha come priorità la sconfitta di Assad, dietro il quale è l’Iran, e non del Califfato, attraverso il suo territorio, l’Isis riceve volontari, armi e vi vende, illegalmente e a prezzo scontato, il petrolio.

Il secolo scorso era ricorrente sentire che gli ebrei controllavano la finanza, l’informazione, l’università, i governi, i partiti  e alimentavano i complotti, oggi pare che, con la forza del denaro, questo ruolo lo stia assumendo l’Islam, sono i corsi e i ricorsi della storia; varie fondazioni americane, che finanziano a loro volta le università americane, sono finanziate da membri della famiglia reale saudita; come le fondazioni Waleed Al Talai, Sultan bin Aziz Ibn Saud, Saudi Khalid Bin Abdullah, Bin Abdul Rahman al Saud.

Si aggiunge alla lista la fondazione Sultan of Oman, invece il Qatar finanzia la fondazione Ibn Kahlifa Al Thani¸ l’Iran finanzia la fondazione Alavi e la fondazione Mustazafeen; come accade anche in Europa e in Italia, istituti culturali e giornali, in prima linea contro Israele, ricevono varie donazioni da parte araba, questo denaro non fa schifo a nessuno; tra essi, si segnalano il Middle East Policy Council, il Middle East Policy Journal, l’Institute for Palestine Studies; il giornale Lancet è finanziato dal Qatar, che ha finanziato anche l’agenzia giornalistica italiana Ansa.

A favore della propaganda arabo-islamica, altro denaro è arrivato dalla Fondazione Ford, per ingraziarsi gli arabi, arrivano finanziamenti anche da compagnie petrolifere come l’Aramco e da multinazionali che hanno legami con il Medio Oriente; sono finanziate anche fondazioni e università inglesi e tedesche che criticano Israele e perciò l’opinione pubblica europea si allontana sempre di più da Israele; per la pace della coscienza italiana, sembra che anche questa sia opera di corruzione, la corruzione è brutta ma non è solo italiana.

Mentre l’opinione pubblica occidentale si affanna a sostenere che la maggior parte dell’Islam è moderato, un recente sondaggio digitale sulla rete, fatto dall’emittente televisiva sunnita Al Jazeera, controllata dal Qatar, ha rivelato che l’80% degli arabi è favorevole al Califfato e all’Isis; i successi dell’Isis sono dovuti al fatto che usa armi moderne, catturate ai nemici o comprate, al fatto che i suoi uomini sono addestrati da ex ufficiali di Saddam Hussein, licenziati dopo la caduta di Saddam, e al sostegno economico, militare e propagandistico di Turchia, Arabia e Qatar, che ufficialmente affermano di lottare solo contro gli sciiti.

Un analogo sondaggio della stessa emittente, condotto l’11/9/2006, aveva evidenziato che il 50% dell’audience appoggiava Osama Bin Laden, infatti, tanti arabi avevano festeggiato l’abbattimento delle torri gemelle; il capo della rete televisiva in Pakistan è membro di Al Qaeda e della Fratellanza Musulmana, sostenuta dal Qatar, anche i servizi segreti pakistani avevano sostenuto Bin Laden.

Insomma, nella società islamica, il Califfato ha sostegni ed è popolare, molti sunniti considerano l’Isis un male minore rispetto alla dominazione da parte dell’Iran e avrebbero desiderato che gli Usa e l’Europa, dove sceicchi ed emiri investono molto, facessero la guerra all’Iran; in fondo, anche l’Italia, per realizzare l’unità nazionale, si servì del sostegno militare di altri stati europei .

Anche se alcuni islamici, religiosi o meno, tendono a delegittimarlo, l’Isis è un movimento realmente islamico, legato agli insegnamenti di Maometto e alla sharia; gli americani, sommersi dai debiti, sono soccorsi economicamente dalla nomenclatura sunnita ma, per combattere Assad, si rifiutano d’inviare truppe di terra, però devono aver capito il gioco dei loro alleati Turchia, Qatar e Arabia, dai quali sono economicamente ricattati; ora l’Isis controlla un vasto territorio in Siria e Irak, ma anche in Libia, e combatte contro i soldati di Bagdad, che sono spesso sciiti (fonte: Informazione Corretta).  

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (20/5/2015)

ISLAM

Israele è uno stato riconosciuto dal 1948 dall’ONU, ma il Vaticano, diversamente dagli altri stati occidentali, l’ha riconosciuto controvoglia e con gli accordi di Oslo, solo nel 1993, però preferendo chiamarlo Terra Santa; la capitale d’Israele è Gerusalemme, città reclamata dal papa fin dal tempo delle crociate, nei pellegrinaggi patrocinati dal Vaticano nel paese, compaiono chiese cristiane, moschee islamiche ma non importanti siti della religione ebraica; comunque, Nazareth e Gerusalemme si trovano in Israele.

La chiesa ha alimentato un odio contro gli ebrei che dura da 2.000 anni, principalmente perché avevano rifiutato la conversione e perché, nell’interpretazione delle scritture, rintuzzavano i cristiani; gli ebrei, come l’Islam, non vollero riconoscere la natura divina di Cristo re, il deicidio sembra una cosa risibile, se non fosse che, nell’antichità, tanti re divinizzati furono ammazzati, comunque, della morte di Cristo, non tutti gli ebrei sono responsabili.

Da non ignorare che la politica del Vaticano verso Israele e i paesi islamici è dettata, più dall’interesse economico, che dalla fede, ora il Vaticano, come l’ONU e l’Europa, hanno deciso di riconoscere lo stato palestinese; gli stati sono nati e cresciuti con la guerra e non per autodeterminazione o sovranità popolare; all’inizio sono stati riconosciti dai paesi che ne hanno favorito la nascita e poi gradualmente da tutti gli altri, perché la comunità internazionale, alla fine, si allinea alla situazione di fatto, il diritto conto meno.

Con lo stato di Palestina, Israele voleva un trattato di pace con il riconoscimento dei confini, rifiutato dagli islamisti che vogliono distruggere Israele, anche se si può obiettare che, nella storia, anche questi riconoscimenti, come tutti i trattati, sono stati violati dagli stati, però i politologi di corte, al riguardo, accusano solo  l’Italia; l’attuale riconoscimento dello stato di Palestina rompe una prassi internazionale, visto che la Palestina non è un vero stato. Se il Vaticano in passato avesse operato allo stesso modo, nel 1870 avrebbe potuto farsi riconoscere come stato da alcuni paesi come l’Austria, senza arrivare al concordato del 1929 con Mussolini.

Gli ebrei sono come gli atri popoli, belli e brutti, buoni e cattivi, onesti e disonesti, è la generalizzazione che alimenta il razzismo, per ragioni pretestuose di fanatismo religioso e d’interesse economico e di potere, sono statti perseguitati, dichiarati proprietà personale del sovrano cattolico, sottoposti all’Inquisizione, la chiesa censurava le loro preghiere e bruciava il loro Talmud; anche l’Islam ha perseguitato gli ebrei che, forti della loro fede,  hanno rifiutato di convertirsi.

Oggi, quando gli ebrei di Israele, per difendere la loro esistenza come persone e come stato, si difendono con gli strumenti di tutti gli stati in guerra, sono definiti guerrafondai occupanti territori altrui, ignorando che nel mondo la terra non è mai appartenuta sempre alla stessa nazione; Israele è apparentemente l’unico stato di diritto in Medio Oriente, anche se bisogna diffidare sempre della democrazia di tutti gli stati, vi sono rispettate la religione islamica e quella cristiana.

Oggi i palestinesi, con l’aiuto dell’ONU, dei paesi arabi e del loro petrolio, hanno internazionalizzato il conflitto con Israele, tanti l’hanno con i sionisti che occupano terre già islamiche; è accaduto ancora a carico di altri popoli, però Israele, diversamente dagli altri stati, ha tre titoli per esistere, ha un diritto ereditario su quella terra, mai abbandonata completamente dagli ebrei, ha un riconoscimento dell’ONU e ha vinto delle guerre con gli arabi vicini che ne contestavano la nascita come stato.

La Santa Sede e lo Stato di Palestina, malgrado la caccia islamica ai cristiani, hanno firmato un accordo internazionale per il riconoscimento dello stato palestinese, prevedendo anche la canonizzazione di due sante palestinesi; l’accordo, oltre a riconoscere lo stato di Palestina, stabilisce lo stato giuridico della chiesa cattolica in Palestina e contiene anche privilegi fiscali per la chiesa e la salvaguardia delle proprietà della chiesa, che avevano creato attriti con Israele, che desiderava essere uno stato più sovrano dell’Italia; dai primi secoli del cristianesimo, la chiesa è sempre sensibile ai privilegi economici e fiscali.

La propaganda accusa Israele di non volere la pace e il Vaticano e l’Europa sostengono che il riconoscimento dello stato di Palestina è l’unica via per la pace, ma forse, senza un accordo tra Hamas e Israele, non sarà veramente così; il Vaticano non si preoccupa della sorte dei cristiani che hanno abbandonato completamente Betlemme, oggi, in un quartiere di Gerusalemme, i cristiani sono ridotti all’1% degli abitanti. Secondo il Vaticano, tornando ai confini del 1967, anche Gerusalemme dovrebbe essere divisa, come se fosse una buona idea, la sorte di Berlino divisa dovrebbe farci riflettere, bisognerebbe chiederlo a quelli che vi abitano, che sono anche palestinesi, ma comunque persone che chiedono servizi e sicurezza allo stato.

Riconoscere lo stato palestinese, che non esiste, non servirà nemmeno al turismo, a Gerusalemme garantito dalla polizia di Israele, i cristiani della città vecchia di Gerusalemme tacitamente sanno che, nella regione, Israele è lo stato più sicuro, dove si può vivere e lavorare e dove lo stato garantisce servizi, sicurezza e benessere che, per i cittadini comuni, non esistono nei paesi arabi; in Israele, la seconda lingua ufficiale è l’arabo e un milione di palestinesi vivono nel paese con la cittadinanza israeliana, parlamentari palestinesi siedono nel parlamento israeliano.

Abu Mazen, in visita a Roma, non è riuscito a ottenere da Matteo Renzi il riconoscimento immediato dello stato di Palestina, in questa materia Renzi si muove come Berlusconi e in maniera difforme da Prodi e D’Alema; anche tanti governi europei e l’europarlamento hanno deciso di riconoscere lo stato palestinese, però     questo riconoscimento è solo propaganda, senza il benestare d’Israele, non aiuterà la nascita effettiva dei due stati.

Il problema non sono gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, come ripete la televisione, ma il rapporto tra Fatah di Abu Mazen, che ha sede a Ramallah, e Hamas di Gaza; Abu Mazen paragona Hamas all’Isis, militanti di Al Fatah sono imprigionati a Gaza e militanti di Hamas sono imprigionati in Cisgiordania; Abu Mazen vuole riconoscere Israele e Hamas no, Hamas perseguita i cristiani di Gaza dove ha imposto la sharia.

A Gaza, Hamas, che è un’emanazione dei fratelli musulmani, ha permesso all’Isis di rafforzarsi, in Egitto Hamas è combattuta dal governo del generale Al Sissi, che ha condannato a morte il precedente presidente islamista Morsi, dirigente dei fratelli musulmani; se oggi si formasse effettivamente uno stato palestinese, al suo governo siederebbero molti ministri di Hamas e questa prospettiva non piace a Israele, ad Abu Mazen e ad Al Sissi (fonte: Informazione Corretta).

La Cina ha promesso investimenti in Afghanistan per 245 milioni dollari e in Pakistan per 42 milioni di dollari; Pechino è preoccupata che il terrorismo islamico si estenda allo Xinjiang cinese, abitato da iuguri di religione islamica; Kabul ha sempre avuto rapporti con l’India e ora ha deciso di aprirsi anche alla Cina, anche perché a dicembre del 2014 le forze della Nato si sono ritirate dall’Afganistan, eccettuati 12.000 americani.

Kabul spera che il Pakistan collabori contro i talebani, in precedenza Islamabad usava i talebani per influenzare la politica afghana, ora però i talebani sono diventati una minaccia per la stabilità anche del Pakistan.  Il Belucistan pakistano è anche il rifugio di ribelli beluci iraniani, perciò anche l’India si è avvicinata all’Iran; malgrado Cina e India facciano parte dei paesi Brics, ora l’India è un po’ preoccupata per l’espansionismo cinese in Asia.

Pertanto l’india ha promesso investimenti per 195 milioni di dollari nel porto iraniano di Chabahar, all’ingresso dello stretto di Hormuz, nel Belucistan iraniano, a 72 km dal porto a controllo sino-pakistano di Gwadar; Chabahar fornirà all’India una via d’accesso all’Afghanistan e all’Asia Centrale (fonte: fondazione CDF).

USA

Gli Usa hanno un debito pubblico di 18.000 miliardi di dollari, e la Federal Reserve, stampando dollari e acquistando titoli dello stato, ha riserve pari a 4.500 miliardi di dollari, questi debiti si sommano a quelli delle famiglie e delle imprese e al deficit della bilancia commerciale, favorito dal consumismo degli americani e dalle delocalizzazioni industriali. Perciò in Usa ci si aspetta un peggioramento della crisi, con inevitabili disordini sociali, per il controllo della popolazione è prevista la corte marziale e si fanno esercitazioni militari, c’è chi teme che la crisi possa anche sfociare nella terza guerra mondiale.

Intanto, gradualmente, è iniziato il declino del dollaro, la Cina ha iniziato a liberarsi di una parte dei suoi titoli del debito pubblico americano, per cui oggi ne possiede meno del Giappone, circa 1.200 miliardi di dollari; il deficit del bilancio dello stato americano è stato finanziato, prima con la vendita di titoli pubblici nel mercato e poi, in assenza di compratori, anche per la riduzione dei tassi, stampando denaro senza limiti; operazione nella logica del QE, con la quale la Federal Reserve acquista titoli di stato che a essa non costano niente; dal 2008 ha stampato prima 30 miliardi di dollari il mese, poi 40, poi 85, in tutto, alla fine del 2014, 4.500 miliardi di euro che costituiscono le riserve della banca centrale.

La Federal Reserve, per aiutare l’economia, ha anche praticato una politica di bassi tassi vicini allo zero, QE e tassi bassi hanno favorito il rialzo del Dow Jones, che è l’indice di borsa, arrivato a 18.000 punti, ma presto arriverà crollo della borsa e del dollaro. Il monopolio del dollaro è criticato dai paesi Brics e da altri paesi finiti nel mirino degli americani; ora però è la Cina che, vendendo titoli pubblici americani e favorendo con ciò il deprezzamento di questi titoli e del dollaro, mette in discussione la posizione privilegiata del dollaro.

I maggiori investitori in titoli pubblici americani sono in ordine Giappone, Cina, Arabia Saudita, grandi paesi occidentali e la chiesa cattolica, che opera attraverso le piazze di Londra, Francoforte e Svizzera e perciò i suoi investimenti esteri sembrano investimenti inglesi, tedeschi e svizzeri. Poiché anche il Giappone, come gli altri grandi paesi, sta riducendo il portafoglio in titoli pubblici Usa, è iniziato il declino del dollaro e degli Usa, forse si ritornerà a un mondo multipolare e l’Europa seguirà il destino degli Usa, perché non ha voluto o potuto seguire una via autonoma e, con la sua politica è riuscita anche a mettere in discussione l’Unione Europea l’euro.

La Cina sta anche riducendo le sue riserve in dollari, arrivate, a marzo del 2015, a 3.700 miliardi di dollari, ora investe in America Latina, Africa, Europa e in oro, che servirà di base per sostenere il valore della sua moneta, lo yuan, destinata forse a prendere il posto del dollaro; però, con la crisi, si sta anche riducendo l’attivo commerciale della Cina. Da ricordare che l’argento, proveniente dalla scoperta dell’America, grazie al commercio, finì soprattutto in Cina, che poi, con la guerra del XX secolo tra nazionalisti e comunisti, fu rubato.

La Federal Reserve ha utilizzato i 4.500 miliardi di riserve per acquistare titoli di stato e per aiutare imprese e banche in crisi; le banche, com’è successo con le banconote, hanno inondato il mercato di derivati, probabilmente per un valore superiore al sottostante, cioè ai debiti rappresentati. Il crollo della borsa americana è stato rinviato stampando dollari e abbassando i tassi; oggi le riserve internazionali, espressi nelle principali monete e in oro, ammontano a 11.600 miliardi di dollari. Gli Usa, per sostenere domanda, occupazione ed economia, continuano a stampare dollari, ma la Cina e altri grandi paesi non sono più disposti a finanziare il consumismo americano e perciò la crisi e la svalutazione del dollaro diventeranno irreversibili. (fonte: Attilio Folliero).

Ufficialmente le ONG sostengono missioni umanitarie internazionali, in realtà sostengono interventi militari contro stati invisi agli Usa, servono anche per spiare stati con i quali gli Usa non hanno rapporti diplomatici; con copertura democratica, umanitaria e di sinistra, svolgono  un’ingerenza politica; chiedono la democrazia per alcuni paesi, quanto nemmeno noi italiani viviamo in una vera democrazia. La sinistra che sostiene le ONG marcia dalla stessa parte della destra e dei guerrafondai.

ITALIA

Il PD sembra votata alla scarsa democrazia e alla corruzione, la sua oppressione fiscale e del lavoro favoriscono la pauperizzazione dell’Italia e le privatizzazioni di grandi imprese a favore dello straniero; la politica nostrana, dopo aver ipotecato la Banca d’Italia a favore della BCE, ora con il PD vuole svendere Eni e Finmeccanica, però riempiendole prima di debiti, come si è sempre fatto per le grandi imprese da consegnare allo straniero.

Il PD ha accantonato definitivamente la legge elettorale proporzionale, vuole far varare a destra la costituzione, non vuole riformare la giustizia ma imbrigliare i magistrati, che, al tempo di mani pulite, avevano molto servito la sinistra allora sua amica. Per un pezzo, la sinistra ha goduto di una rendita di posizione, come partito della questione morale, in realtà, governava sottobanco con la DC.

Oggi però, gli uomini del PD sono i primi interpreti della corruzione politica; per abbindolare gli elettori, il PD ha usato le false sembianze di un partito di sinistra, attraendo i voti di chi non voleva far vincere la destra, arrivato al governo, è diventato destra esso stesso. Tutte le strutture di potere e i partiti hanno attraversato questa involuzione, con il tempo, si spostano da sinistra a destra, ne sono esempio la storia della chiesa, Napoleone III, Francesco Crispi e Mussolini (fonte: Aldo Giannuli).

Grandi imprese, potenze estere e lobby finanziano i partiti, per condizionarli e averne leggi a loro favorevoli, insomma il parlamento è un supermercato che funziona molto bene; per comprare i partiti, le lobby hanno appositi uffici a Roma; tra i finanziatori sono in prima linea le banche, le assicurazioni, Federfarma, società energetiche, Federedilizia, la Rai e potenze estere che vogliono condizionare il governo. Recentemente le cooperative hanno stanziato 3.206.000 di euro, per l’80% destinati al PD, la società Autostrade 1.100.000.di euro, Caltagirone 2.300.000 di euro destinati all’UDC.

Banca Intesa ha stanziato 3.133.000 di euro destinati al PD, il Monte dei Paschi, che è stato salvato dal governo, ha finanziato il PD con 1.150.000 di euro; nelle regioni avvengono le stesse cose che accadono a Roma, le cooperative dei costruttori emiliani ha finanziato la regione con 217.000 euro, stessa cosa è avvenuta a Roma e in Lombardia, la lega nord ha ricevuto 2.388.000 dai costruttori immobiliari.

Silvio Berlusconi ha donato 61.517.000 di euro a forza Italia; queste donazioni sono opera di corruzione e servono a condizionare i partiti che, anche senza legge elettorale Italicum, non vogliono servire e rispondere agli elettori; tra i beneficiari di questa corruzione legale e organizzata sono anche i giornali, aiutati economicamente dalla proprietà privata, dallo stato e dalla pubblicità  (fonte: Blog di Beppe Grillo).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/5/2015)

EUROPA

Il Tesoro italiano, all’asta di febbraio 2015, ha emesso BOT semestrali per 6,5 miliardi di euro, con una domanda pari al doppio dell’offerta e un tasso di rendimento pari allo 0%; è l’effetto dell’aumento di liquidità del QE di Draghi. Per conseguenza, anche l’euro si è svalutato rispetto al dollaro, arrivando quasi alla parità; quest’affetto sarebbe stato salutare con una bilancia valutaria passiva, invece quella dell’Europa è largamente attiva verso gli Usa, però il dollaro gode della posizione di moneta di riserva mondiale e perciò, al momento, si rivaluta.

Comunque, in teoria, la situazione dovrebbe favorire l’economia europea, cioè la sua produzione e le sue esportazioni, aiutata anche dal ribasso del pezzo del petrolio e del gas, ciò non avviene perché la domanda interna è bassa. In Europa del nord il Tesoro paga interessi negativi dello 0,2%, la Grecia non può beneficiare del QE perché la BCE si rifiuta di acquistare al mercato secondario, cioè dalle banche greche, i suoi titoli di stato, perciò, se trova acquirenti, deve continuare a rifinanziare il debito pubblico a tassi elevati, naturalmente a spese del welfare.

L’Europa vuole essere implacabile con la Grecia, come lo è stata con l’Italia, sulla quale si sono accanite le società di rating e speculatori; fortunatamente l’Italia non ha difficoltà a rifinanziare il suo debito, anche se ha un rating BBB-, come quelli di Brasile e Russia, paesi sotto tiro degli Usa; da ricordare che gli Usa, in proporzione al reddito, hanno un debito più alto dell’Italia, che però non disturba le società di rating.

L’impoverimento della massa dei cittadini e il relativo calo della domanda portano alla deflazione, che è il sintomo della crisi; i governi europei, senza rilanciare la domanda abbassando le tasse e aumentando i salari, come succede agli alcolizzati, che si nutrono con l’alcool e non con veri alimenti, ritengono di potere favorire la domanda riducendo i tassi e aumentando i prezzi, cioè favorendo l’inflazione.

Però, questa politica non sarà sufficiente a rilanciare la domanda, ad esempio, in America, per favorire la produzione e la domanda, hanno favorito l’indebitamento estremo di stato, imprese e famiglie, politica non condivisa dalla Germania e impedita in Unione Europea; ora in Europa, con la liquidità abbondante e la domanda scarsa di beni e di credito, la finanza va per conto suo, rischiando sempre crisi cicliche e crack.

Pertanto continuano gli acquisti di azioni in borsa, con i relativi rialzi, ne beneficia soprattutto la borsa europea, i fondi azionari americani aumentano gli investimenti in euro, cioè nelle borse europee; il che, in un’economia sana e non soffocata dalla finanza speculativa, con una bilancia commerciale europea attiva, dovrebbe far aumentare l’euro e non svalutarlo, cosa che probabilmente succederà fra non molto, perché la borsa è una bisca che gli stati si rifiutano di controllare, nella quale la finanza speculativa detta legge.

Comunque, al momento, i tassi bassi non paiono aiutare molto l’economia, la quale è in equilibrio quando vi è equilibrio tra domanda e offerta, risparmio e investimenti; oggi invece i risparmi sono alla ricerca affannosa d’investimenti, il che si traduce nella lievitazione artificiosa della borsa; purtroppo, anche le famiglie, temendo il futuro, invece di consumare, risparmiano di più, favorendo con ciò la caduta dei tassi e dei prezzi.

Dal 2000, a causa della concorrenza dei paesi emergenti, è iniziata la decrescita della produzione occidentale, se n’è attribuita la colpa, non alle delocalizzazioni industriali, ma alla bassa produttività, agli alti salari, alle alte tasse, al crollo degli investimenti, all’indebitamento, all’invecchiamento della popolazione, alla bassa competitività europea e al rallentamento della crescita mondiale; poiché gli esperti non vedono la vera causa della malattia, rischiamo di arrivare a una stagnazione permanente e alla crisi irreversibile del capitalismo, infatti, con il calo della domanda occidentale, ora anche il surplus commerciale di Cina e Germania si sta riducendo.

Grazie a un sistema elettorale maggioritario premiante, il premier conservatore inglese Cameron ha vinto le elezioni politiche, però la Gran Bretagna, anche se Cameron ha ridotto deficit, disoccupazione, ridato fiato alla borsa e fatto ripartire la crescita, è un paese politicamente ed endemicamente diviso e decadente, perciò i suoi lavoratori non risentono di questi benefici; eppure la Gran Bretagna ha avuto vari privilegi in Unione Europea che l’Italia non ha, infatti, partecipa contemporaneamente al signoraggio monetario sulla sterlina e sull’euro e riceve dall’Unione Europea restituzioni finanziarie compensative.

La crisi britannica è dovuta ai nazionalisti scozzesi, gallesi e irlandesi, contrari agli inglesi, entro il 2017 si terrà il referendum sulla devoluzione della Scozia, e al nazionalismo inglese avverso all’Europa, poi c’è l’avversione popolare all’immigrazione, alla politica europea di austerità e quindi c’è la crisi che ha colpito la finanza; Londra è vissuta, non solo con i benefici di essere la capitale, ma anche perché centro finanziario mondiale, mentre la provincia del paese è molto meno florida e perciò anche i lavoratori britannici stringono la cinghia.

In tutta Europa, salvo che in Ucraina, si sente il vento della crisi dell’Europa Unita come concezione, mentre crescono i venti di guerra, soprattutto contro la Russia; oggi le attività finanziarie europee sono pari a sei volte il PIL dell’area euro, l’Europa è attenta agli interessi delle banche e alla difesa dell’euro, ignorando l’armonizzazione fiscale, l’armonizzazione scolastica, la sovranità popolare, la difesa dell’ambiente, lo sviluppo delle energie rinnovabili, la difesa del welfare e la salute, ha preferito demandare questi temi ai singoli stati.

L’Unione Europea, difendendo gli interessi delle grandi lobby e delle banche, non è stata interessata a difendere la produzione interna e lo sviluppo in infrastrutture pubbliche, ha rifiutato la solidarietà e la mutualizzazione dei debiti pubblici, come la relativa emissione di eurobond; perciò nell’Unione cresce disuguaglianza e disoccupazione, gli uomini sono i più colpiti dalla disoccupazione, mentre le donne sono più colpite dalla riduzione dei servizi pubblici.

Alla fine del 2013 ci furono scontri a piazza Maidan a Kiev, capitale ucraina, con cecchini che sparavano su cittadini di origine russa e che fecero cadere il presidente Yanukovich e insidiare, con l’aiuto della Nato e con un colpo di stato, l’attuale presidente europeista, che è a favore della repressione dei russi o filorussi secessionisti. Il 2/5/2014 a Odessa si è ripetuto l’eccidio di civili secessionisti, culminato con l’incendio della casa dei sindacati di Odessa, dove si erano rifugiati civili filorussi; questi fatti sono stati sottaciuti dall’informazione occidentale politicamente corretta.

A Odessa erano attivi gli squadroni nazionalisti nazisti e fascisti di Pravy Sektor e Svoboda; dopo la politica neoliberista, l’argine che in Europa proteggeva la democrazia, alla fine si è rotto; gruppi paramilitari nazisti, inneggiando a Bandera, ucraino al servizio del terzo Reich, con atti di terrorismo pianificato, hanno massacrato russi secessionisti di Ucraina, delle regioni di Donetsk e Lugansk.

Come accade spesso, l’occasione fu data dalla partita di calcio Odessa-Karkiv, gruppi paramilitari hanno bloccato dall’esterno le porte della camera del lavoro, sparando e lanciando bottiglie molotov sugli occupanti, usando mazze, asce e pistole contro gli assediati e facendo 300 vittime, simulando poi la morte per rogo; perciò, con la pulizia etnica di Kiev, tanti russi stanno fuggendo dall’Ucraina in Russia.

La fazione fascista Pravy Sektor non ha avuto nemmeno un ferito, le autorità ucraine si sono dette compiaciute della vicenda, affermando che si è trattato di un’operazione legale di antiterrorismo e di autodifesa contro i russi separatisti; l’Onu ha parlato solo di scontro armato tra due gruppi di diverso orientamento politico, negando pogrom e strage, con Milosevich si era comportata diversamente.

L’inchiesta dell’ONU, invece di raccogliere prove contro i golpisti e i nazisti ucraini, ha avallato l’aggressione militare di Kiev alle repubbliche di Donetsk e Lugansk, i sopravvissuti alla strage sono stati arrestati dalla polizia e alcuni di loro sono ancora in carcere; le autorità ucraine hanno dichiarato che erano stati uccisi terroristi armati provenienti dalla Russia. Gli Stati Uniti hanno organizzato il colpo di stato in Ucraina e l’Unione Europea tace, il silenzio della stampa occidentale si fa complice dei crimini commessi in Ucraina, dove sono stati uccisi anche cinque giornalisti russi e un fotografo italiano.

La Nato sta riportando il nazismo in Europa, contro i lavoratori, contro i movimenti autonomisti e contro le istanze sociali e libertarie; pratiche terroristiche sono state usate contro lavoratori e opposizioni popolari; il 2/5/2015, anniversario della strage, in varie città italiane ci sono state manifestazioni a favore dei martiri di Odessa, dirette da comitati antifascisti che appoggiavano la resistenza ucraina, raccogliendo medicine e vestiario da inviare alla popolazione della Novarossiya colpita dalla violenza nazista (fonte: Nico Macce – Sinistrainrete).

OCCIDENTE

La crisi dell’occidente è attribuita ai debiti pubblici e a quelli privati, i primi sono prevalenti in Italia, mentre i secondi in nord Europa, invece gli Usa sono colpiti da tutti e due, ma nel paese sono fronteggiati dalla posizione privilegiata del dollaro; la situazione si potrebbe risolvere con un giubileo internazionale, cioè con la cancellazione dei debiti esteri. Nel medioevo ne beneficiò la Gran Bretagna che aveva debiti con i banchieri italiani, e dopo la seconda guerra mondiale ne ha beneficiato la Germania, nei confronti di Usa ed Europa.

L’Italia, alla spicciolata, ha rimesso il credito verso paesi minori come la Tunisia e tanti invitano a rimettere il debito dei paesi poveri, naturalmente a vantaggio di banche creditrici che temono di non potere recuperare loro crediti, l’onere sarebbe scaricato sui bilanci degli stati. Stati ed enti locali s’indebitano con banconote, titoli di stato e derivati, i privati con cambiali e, indirettamente, con i derivati bancari, soprattutto nel settore immobiliare e nel credito al consumo; ma i creditori sono sempre le banche, che inondano il mercato con questi derivati. 

Quando esisteva la separazione tra banche commerciali e banche d’affari, in Italia vigeva anche la separazione delle banche commerciali in banche di credito ordinario a breve termine e banche di credito a medio e lungo termine, come gli istituti fondiari, che facevano mutui per la casa, e le banche di Mediocredito, che prestavano alle industrie. Gli istituti fondiari emettevano cartelle fondiarie collocate nel mercato a copertura dei mutui concessi e il sistema era in equilibrio; in periodo di crescita, le insolvenze immobiliari erano poche e le banche si tutelavano pignorando gli immobili; invece, con i derivati moderni come i subprime americani, il sistema è andato fuori controllo, a causa della speculazione e, per il credito privato, del credito troppo facile concesso.

Con i derivati, le banche impacchettano debiti di diversi enti pubblici, di diversa solvibilità, anche i fondi comuni avevano consentito alle banche, senza controllo, di fare speculazioni, impacchettando titoli poco appetibili e rifilandoli alla clientela; per uscire dalla crisi, bisogna cancellare questa massa di debiti, regolamentare l’attività bancaria e rilanciare le produzioni; i paesi più colpiti dalla crisi del debito sono Usa e Gran Bretagna, con le loro importanti piazze finanziare. Cancellando i debiti esteri e i debiti speculativi, risparmio e credito interno vanno però tutelati, perché anche le assicurazioni private, per pagare le pensioni, investono in titoli di stato e in altri titoli. 

ISLAM

Il Consiglio dell’ONU per i diritti Umani è controllato dai paesi islamici che, al loro interno, sono soliti violare questi diritti, perciò i rapporti sulle guerre tra Israele e i palestinesi sono viziati; risulta che l’agenzia Onu, Unrwa, creata per i profughi palestinesi, e l’Onu, hanno spesso concesso ai palestinesi le loro strutture per lanciare attacchi militari e immagazzinare o trasportare armi, perciò a Gaza razzi palestinesi sono stati trovati anche in delle scuole. E’ accaduto ciò per volontà di Hamas, che controlla le autorità locali, la commissione ONU che doveva indagare, ha interrogato testimoni palestinesi che hanno negato l’esistenza d’intelligenza tra strutture ONU e Hamas.

Lanciare da una scuola razzi contro Israele, significa rischiare una rappresaglia israeliana contro civili studenti, ma ciò non interessa ai terroristi; a Gaza operano anche ONG che collaborano con Hamas e perciò non hanno fornito alla commissione ONU la documentazione sulle violazioni palestinesi; funzionari palestinesi dell’ONU chiudono un occhio davanti a queste violazioni, perché sono più interessati a fare propaganda anti israeliana, l’Autorità Nazionale Palestinese è, come il Vaticano, osservatore permanente all’ONU (fonte: Israele.net - 8/5/2015).

ITALIA

Le sofferenze bancarie sono crediti bancari di difficile recupero e con azioni legali in corso, perciò Matteo Renzi, anche per aiutare le banche popolari, per le quali si prospettano fusioni, ha affermato di voler affrontare il problema delle sofferenze bancarie. In Italia le banche concedono crediti privati immobiliari e al consumo e crediti alle piccole e medie imprese, mentre all’estero le imprese, in genere, preferiscono rivolgersi alla borsa.

Il risultato è che in Italia i prestiti bancari arrivano alla metà del PIL e rappresentano il 40% del totale dei debiti, il 60% rimanente è dato dal debito pubblico, le sofferenze bancarie sono pari a 131 miliardi di euro; per affrontare la situazione, la Spagna ha creato una Bad Bank, alla quale accollare le sofferenze che poi andranno a gravare sul bilancio dello stato, lo stato è sempre pronto a soccorrere le banche. Alcune banche italiane hanno fatto svalutazioni degli asset e l’Europa potrebbe bloccare gli aiuti di stato alle banche, ma non lo farà perché anche le banche dell’Europa settentrionale hanno ricevuto aiuti dallo stato.

Al momento, con il miglioramento economico, pare che, rispetto ai nuovi finanziamenti,  le nuove sofferenze stiano diminuendo; le sofferenze delle famiglie e delle imprese sono anche derivate da una recessione che ormai dura da diversi anni, mentre, la cattiva salute delle banche deriva non solo dal credito privato in sofferenza, al riguardo, in Usa ha molto pesato il credito immobiliare dei subprime e il credito al consumo, ma anche da operazioni speculative internazionali delle banche, con impieghi nei nuovi strumenti della finanza creativa, come i derivati, soprattutto con crediti a stati e enti pubblici.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

  

ECONOMIA & POLITICA NEWS (4/5/2015)

OCCIDENTE

Con un colpo di mano, in Italia i mercati insidiarono al potere il governo Monti, allora la sinistra italiana, con una metamorfosi, era tutta a favore dei mercati, influenzati soprattutto dalle banche; poi la banca HSBC fu accusata di nascondere conti cifrati al fisco di vari paesi e di riciclaggio di denaro della droga messicana; improvvisamente, ci si è rese conto che le banche, per le grandi imprese e il grande capitale, operavano anche al di fuori della legge e la magistratura ha fatto spesso finta di non vedere.

Le banche manipolano mercato delle valute, tassi di riferimento, aiutano l’evasione fiscale da parte di grandi gruppi internazionali, si servono di derivati, strumenti della finanza creativa, per speculare con scommesse sui prezzi di grano e materie prime; tramite essi, permettono, con il pagamento di una commissione alla banca, di comprare in futuro grano a un prezzo prestabilito, evitando con ciò l’oscillazione dei prezzi e facendo cadere nel vuoto il prezzo di mercato, che era l’essenza del liberismo e del mercato.

Così i derivati sono diventati lo strumento principale della speculazione finanziaria internazionale, chi specula sui derivati, non è interessato al rapporto sottostante, cioè alle merci contrattate, il che genera volatilità e instabilità nei prezzi e nei mercati; con i derivati, i capitali si rifugiano sulle materie prime e, con l’aumento artificiale della domanda, ne fanno aumentare i prezzi, fino a quando scoppia la bolla speculativa e allora si comincia a vendere e i prezzi crollano.

Speculare sui prezzi dei cereali significa speculare sulla fame nel mondo, la speculazione genera oscillazioni artificiali nei prezzi e maggiori profitti agli speculatori sul grano, ma non ai contadini che lo producono, stessa sorte capita alle materie prime; cioè i prezzi li fa la speculazione e non produzione e commercio, offerta e domanda. Mentre piccole imprese, contadini e famiglie non possono avere accesso al credito, masse imponenti di denaro, raccolto e incanalato dalle banche, scommettono sul cibo. La finanza rappresenta il fallimento moderno del mercato, drena i capitali e favorisce l’instabilità nei mercati e le crisi economiche cicliche e periodiche (fonte: Andrea Baranes – Sinistrainrete - 23/4/2015).

Principi fondamentali della costituzione italiana, articolo 1:

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, l'esercizio della sovranità popolare avviene soprattutto con il voto, però i nostri rappresentanti, con abuso di potere e attentando alla costituzione stessa, non hanno agito nell'interesse del rappresentato, agendo per un fine diverso da quello per cui erano stati eletti, cioè perseguendo un interesse proprio o di terzi, in contrasto con gli interessi dei cittadini rappresentati.

Tra gli obiettivi per il terzo millennio, fissati dalle Nazioni Unite nel settembre del 2000, con la firma di 191 stati,  da raggiungere  per l’anno 2015, vi sono:  sradicare la povertà e la fame, garantire l’istruzione, promuovere la parità dei sessi, ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute e combattere le malattie, tutelare l’ambiente e sviluppare un partenariato mondiale tra i paesi.

E’ una dichiarazione farsa e propagandistica, sembra un programma elettorale utopistico di un partito politico; questi impegni non saranno rispettati dagli stati, non è vero che solo l’Italia non rispetta i trattati e gli impegni internazionali, inoltre, una cosa è il partenariato internazionale e un’altra gli accordi commerciali transatlantici che mirano a creare barriere con gli altri paesi. Non ci facciamo ingannare, il nazismo andò al potere legalmente, con l’obiettivo di abolire la democrazia, anche oggi assistiamo al progetto di creare un sistema autoritario e stampa e partiti sono in larga parte accondiscendenti; con la crisi economia planetaria, gli stati e i cittadini accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale e le relative leggi repressive e sovranazionali.

Il Progetto si sta realizzando anche infiltrando, a tutti i livelli Istituzionali, uomini dell’oligarchia, perché per l’élite mondialista, il Nuovo Ordine Mondiale, per la governabilità e gli affari, è più utile dell’'autodeterminazione e della sovranità dei popoli. Il progetto prende piede anche inscenando disordini, scontri e attentati, con il fine di creare un'atmosfera che induca la gente alla richiesta di ordine e di leggi restrittive della libertà.

Una convenzione internazionale sui diritti afferma: Il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge; perciò nessuno può essere privato della vita, salvo che in esecuzione di una sentenza capitale, per ricorso alla forza da parte dello stato o per assicurare la difesa di qualsiasi persona dalla violenza privata, per l’arresto o per impedire l'evasione di una persona e per reprimere una sommossa o un’insurrezione (cioè la violenza dello stato è legale, quella dei privati è illegale, anche per l’ONU, che rappresenta la prima bozza del governo mondiale).

Per evitare malintesi, questo concetto va chiarito, nel servizio d’ordine pubblico, in tutto il mondo, anche se in Italia qualche volta sembra il contrario, lo stato è l’unico titolato, per legge, a esercitare la violenza, cioè esercita, per legge o per diritto, il monopolio della violenza; la violenza di rinchiudere un condannato in una cella che è una gabbia, come si fa in Usa, è un diritto dello stato, un cittadino non lo può liberamente fare con altre persone. Il diritto dello stato è un diritto legale e non morale e attesta uno stato di fatto a cui ci si rassegna.

Piuttosto, perché siamo arrivati alle violenze dei dimostranti dell’expo di Milano; com’è sempre stato, tra loro ci sono persone incazzate con lo stato, ma anche infiltrati e provocatori, che soffiano sul fuoco e danneggiano proprietà private, essi provengono anche da stati esteri, come i black block, spesso non perseguiti nel mondo per i loro atti vandalici. Le loro imprese, con il conseguente risentimento popolare, servono a spingere lo stato ad adottare leggi più repressive, com’è accaduto in America dopo l’abbattimento delle torri gemelle.

Sul piano ideologico, le nazioni si muovono in maniera pendolare, prima a destra, poi a sinistra o viceversa; negli anni settanta in Italia, vigente il patto di Varsavia, la sinistra chiedeva il disarmo della polizia, il disarmo militare unilaterale, la non installazione di missili nucleari americani, che avrebbero dovuto fronteggiare quelli russi, la chiusura delle carceri, l’abolizione della potestà punitiva dello stato e la messa al bando dei giocattoli costituiti da armi, perché considerati diseducativi; oggi siano in presenza di un processo di segno contrario, con una sinistra diventata, atlantista, europeista e papista, in pratica democristiana. 

Tutte le modifiche alla Carta Costituzionale mirano alla resa incondizionata dell'Italia ai poteri sovranazionali, con concentrazione di poteri nelle mani del governo nazionale, fiduciario dello straniero, e poi di quello sovranazionale. Oggi in Italia la funzione di controllo politico del parlamento sul governo è completamente assente; il governo si sta arrogando il potere di far eleggere in parlamento chi vuole e di dettare le leggi che vuole, il tutto nell’interesse della plutocrazia internazionale.

ITALIA

A causa delle scommesse sui derivati, negli ultimi quattro anni, il debito pubblico italiano è salito di 16,95 miliardi e le perdite future sono calcolate in 42,06 miliardi; alla fine degli anni ’90, prima dell’ingresso nell’euro, il ministero dell’economia aveva scommesso che i tassi d’interesse sul debito pubblico sarebbero aumentati, invece è accaduto il contrario, con enormi perdite per il bilancio dello stato.

Perciò il governo italiano ha chiesto a banche d’affari americane la chiusura anticipata di derivati, con una perdita diluita nel tempo; la perdita della sovranità monetaria e la corruzione e l’ignoranza dei luminari dello stato e dell’economia, in realtà fiduciari dell’oligarchia, ha messo il nostro paese nelle mani della finanza speculativa internazionale. Operano in derivati: Deutsche Bank, JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Bank of America.

Lo stato sovrano, con banca centrale, compra i titoli di stato e fissa i tassi d’interesse, oppure, senza emettere titoli e senza banca centrale, stampa direttamente denaro; l’Italia, aderendo all’euro, non lo può più fare, pertanto, per recuperare sovranità monetaria e indipendenza nazionale, occorre uscire dalla Nato, dall’euro e dall’Unione Europea, denunciando anche, come hanno fatto altri stati nella storia, in tutto o in parte, il debito estero.

Il parlamento italiano è stato eletto con una legge elettorale anticostituzionale e il governo vuole fargli votare un’altra legge elettorale anticostituzionale, è la degenerazione autoritaria delle istituzioni; secondo l’articolo 72 della costituzione, le leggi elettorali sono di competenza del parlamento, al quale deve essere lasciata libertà di voto; invece il presidente del consiglio, forzata la mano, prima ha fatto lo shopping di parlamentari di altri partiti, poi ha sostituito 10 membri della commissione affari costituzionali, poi ha minacciato il voto di fiducia e ora vuole impedire il voto segreto. Non esisteva l’urgenza per approvare la nuova legge elettorale, perché le elezioni cadono fra tre anni, Renzi usa anche il ricatto delle elezioni anticipate, però solo il presidente Mattarella, che purtroppo tace, può sciogliere le camere.

L’articolo 49 del regolamento della camera, a richiesta di un certo numero di deputati, ammette il voto segreto; la legge elettorale, come avviene per le regole dei giochi, dovrebbe essere una legge condivisa dai partiti, infatti, la legge elettorale truffa del 1953 non passò e l’analoga legge Acerbo del 1924, fu di marca fascista; oggi per reagire alla legge elettorale Italicum, se non interviene Mattarella sciogliendo le camere, si potrebbe tornare a un altro Aventino, cioè all’astensione dei parlamentari dissidenti dai lavori parlamentari (fonte: Aldo Giannuli).

EUROPA

Mente l’informazione rimarca l’assetto fuori standard europeo dell’Italia e dell’Europa meridionale, presentando l’Italia come il paese peggiore del mondo, anche per avvilire gli italiani e favorire la speculazione estera, abbiamo appresso dal Fatto Quotidiano del 29/4/2015 del dissesto finanziario della Carinzia austriaca e delle sue banche. Anche per la corruzione politica si dice che essa sia soprattutto italiana e non del terzo mondo, come si dice che la mafia sia stata esportata dall’Italia in tutto il mondo; la mafia italiana è corrispondente e socia in affari con le altre mafie e loro consulente, soprattutto in materia finanziaria, però non è possibile che l’Italia abbia esportato la mafia anche in Cina, Giappone, Russia e Turchia, che non sono paesi da poco.

ISLAM

L’Arabia saudita wahabita è un regno tribale, con tanti leaders fondamentalisti che hanno sostenuto i terroristi, la jihad islamica e Al Qaeda, il paese è unito solo contro l’Iran e gli sciiti, ai quali sembra che gli Usa si stiano avvicinando; ora il nuovo re saudita Salman ha scelto, come erede, il ministro degli interni Mohammed Bin Nayef, che fino a oggi ha guidato le azioni antiterrorismo, puntando a eliminare i capi di Al Qaeda nel paese, sostenendo Al Sisi in Egitto, contro i fratelli musulmani, ed esercitando pressioni sul Qatar per la cacciata dal paese dei fondamentalisti egiziani; come di solito fa la diplomazia internazionale, il re ha anche sostituito l’ambasciatore a Washington, con un uomo più vicino agli Usa.

La politica ha sempre tante facce e all’interno dei paesi operano dirigenti di diverse tendenze, però tutti uniti dalle ambizioni di potere e tra loro in lotta per il potere, vedremo quali saranno i prossimi sviluppi della situazione in Arabia; intanto il terrorismo islamico e ancora attivo e si rifornisce di armi con i proventi di petrolio, con i riscatti e con l’aiuto discreto di stati e di emiri islamici, dentro e fuori l’Arabia, i quali rivogliono il califfato islamico.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (26/4/2015)

EUROPA

Sotto occupazione tedesca, la banca centrale greca fu obbligata a prestare alla Germania 476 milioni di marchi; poi la conferenza di Parigi del 1946 previde risarcimenti di guerra a favore della Grecia, da parte della Germania ovest,  ma gli americani, per avere la Germania Ovest alleata contro i russi, chiesero la rinuncia parziale all’indennizzo e così la Grecia ebbe solo 115 milioni, più l’aiuto per soffocare la ribellione interna comunista.

Nel 1990, con la riunificazione tedesca, la Grecia rinunciò agli altri crediti, ma non  alle riparazioni; nel 1997 la corte suprema greca chiese un risarcimento per le vittime civili greche della guerra, ma nel 2001 la corte internazionale di giustizia respinse la richiesta; nel 2012 il governo greco pubblicò un documento secondo il quale i debiti complessivi della Germania verso la Grecia, con le rivalutazioni, erano pari a 11 miliardi di ero, la Germania, pur disponendo di ampie eccedenze valutarie, respinse la richiesta.

Da ricordare che nel 1992 la Polonia, per la riconciliazione, ricevette 1,2 miliardi di euro dalla Germania, ora la Germania, che dichiara di rispettare sempre gli impegni, non aderisce alla richiesta greca anche per timore che si facciano avanti altri paesi che hanno sofferto dell’occupazione tedesca, tra i quali è anche l’Italia (fonte: Fondazione CDF - 13/4/2015).

La troika rifiuta il rinnovo dei crediti alla Grecia ma il FMI, per favorire l’America ostile alla Russia, senza pretendere riforme strutturali, ha concesso all’Ucraina miliardi in nuovi crediti; tra gli altri paesi insolventi ora vi è anche Porto Rico, vedremo in seguito quale sarà la sua sorte. L’avanzo primario dell’Italia, nel 2014 pari al 4,7% del Pil, è stato destinato a ricchi e investitori esteri che hanno acquistato titoli di stato italiani a lunga scadenza.

Nel 1981 si decise il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia e perciò il debito dello stato non era più finanziabile con l’emissione di moneta, ma vendendo titoli pubblici a investitori esteri e italiani; anche la BCE, per statuto, non può finanziare gli stati ma finanzia le banche. Però, come l’Italia, Giappone e Usa hanno un debito pubblico che supera il 100% del Pil, ma le loro banche centrali, per finanziare lo stato e aiutare l’economia, hanno continuato a stampare liberamente moneta.

Occorrerebbe ristrutturare il debito estero dei paesi, riducendo gli interessi, riducendone il debito in conto capitale e allungandone la scadenza; negli anni novanta in Italia si invitava a rimettere il debito dei paesi poveri, in alcuni casi è stato fatto, recentemente per la Tunisia; però tra i debitori sono anche Usa e Italia, nessuno rimetterà volentieri i loro debiti, essi possono solo denunciarli  unilateralmente; l’Italia non ha nemmeno la forza e l’indipendenza politica per prendere una decisione del genere (fonte Mauro Gallegati – Sbilanciamoci 25/4/2015).

ISLAM

L’esercito iracheno ha abbattuto due aerei britannici che portavano armi ai terroristi dell’Isis e il parlamento iracheno ha chiesto spiegazioni a Londra; il governo di Bagdad  ha ricevuto diverse segnalazioni  su aerei della coalizione, guidata dagli Usa, dai quali sono state paracadutate armi destinate all’Isis, armi antiaeree sono stata paracadutate da aerei statunitensi. Gli Usa non desiderano la fine di questa guerra, pare perciò che la politica svolta nella regione da Usa, Gran Bretagna, Arabia e Qatar siano la causa principale della sopravvivenza dell’Isis (fonte: Nexus n.115).

USA

Gli Usa vogliono di nuovo la guerra fredda e intanto alimentano guerre locali, nel mirino è soprattutto la Russia, attaccata sul piano valutario, del calo manipolato del prezzo di gas e petrolio, con le sanzioni economiche e con la guerra in Ucraina; gli Usa vogliono ridimensionare  economicamente la Russia, riducendone i legami con l’Unione Europea, vogliono impossessarsi della sue risorse naturali e puntano a destabilizzarla e a frammentarla.

Però la Russia non è inerte, fa parte dei paesi Brics e si accosta sempre di più a Cina, Iran e Turchia, con collaborazioni economiche, valutarie e militari che urtano la supremazia unipolare americana; comunque, a causa della politica americana, il rublo ne ha sofferto ed è stato svalutato, però la Russia ha riserve in valuta estera pari a 419 miliardi di dollari e  la Cina ne ha molti di più; gli Usa mostrano i denti alla Russia perché la Cina intenda.

Profittando delle sanzioni, la Russia vuole sviluppare e diversificare la sua economia e perciò, diversamente dell’Italia, ha deciso di investire nella scuola e negli ospedali;  per avvicinarsi alla Turchia, ha rinunciato al gasdotto South Stream, che doveva passare per il Mar Nero e i Balcani, per realizzare il gasdotto Turk Stream, che dovrebbe  passare per il Mar Nero e la Turchia, con possibilità di proseguire verso l’Europa occidentale. La Russia ha offerto alla Turchia sconti sul prezzo del gas, la Turchia potrà riscuotere dazi di transito sul gas trasportato dai gasdotti e, a causa  del suo maggiore peso strategico, avrà una carta in più nei negoziati, per l’adesione all’Unione Europea.

Questo gasdotto aggirerà l’Ucraina, ora importante rotta di transitorio del gas russo, ma in rotta con Mosca, il vecchio progetto di gasdotto  Nabucco, ora accantonato, doveva trasportare il gas dal Mar Caspio, alla Turchia e poi nei Balcani; pertanto, il progetto Turk Stream  pare una rimodulazione del progetto Nabucco e si potrà saldare  con un  altro gasdotto che arriva in Turchia dall’Iran, legando assieme Russia, Turchia e Iran; perciò queste tre potenze stanno trattando, per appianare la crisi siriana alimentata dalla coalizione di paesi guidata dagli Usa.

Contemporaneamente, visto che gli Usa, con dei  progetti di trattati,  vogliono spezzare i legami tra Russia e Unione Europea,  la Russia stringe rapporti più saldi con Cina e Asia, che ha un tasso di sviluppo molto superiore all’Europa occidentale; perciò un importante accordo sulle forniture di gas è stato siglato dalla Russia con la Cina. A causa dei debiti e del dissesto finanziario,  gli Usa stanno crollando, la rivalutazione del dollaro è un  fuoco di paglia alimentato dalla speculazione, solo Renzi non se ne rende conto.

Gli Usa vorrebbero ostacolare la cooperazione tra Pechino e Mosca, però i cinesi si rendono conto  che il vero bersaglio degli americani è la Cina. Le sanzioni economiche alla Russia, per gli americani, potrebbero favorire un cambio di regime a Mosca, dove esistono agenti americani come in Italia, favorendo divisioni interne e etniche, fino alla disgregazione del paese, con lo scopo di mettere le mani sulle sue risorse naturali.

Gli Usa non sono interessati alla cooperazione con la Russia, è per questo che non hanno sciolto la Nato, hanno sostenuto la guerra della Georgia contro la Russia e oggi sostengono quella dell’Ucraina contro la Russia, questa strategia mina anche interessi economici dell’Unione  Europea. Invece i russi vogliono minare il monopolio internazionale del dollaro e restaurare la sovranità monetaria per  altri paesi, non vogliono un  nuovo secolo americano, desiderato dai neocon americani; perciò gli americani, con la mediazione del Vaticano, attore importante della finanza mondiale, inviso sia a Mosca che a Pechino, hanno riallacciato i rapporti con Cuba  e li vogliono riallacciare con l’Iran (fonte: Nexus n.115).

Nel 1992 fu la speculazione diretta da George Soros che favorì la svalutazione di lira e sterlina e le privatizzazioni italiane, mentre il pool di “mani pulite” e informazione favorirono l’azzeramento di DC e PSI. Soros, prima dell’attuale crisi, è stato anche consulente della Grecia; l’elevato avanzo primario imposto dalla Troika alla Grecia ricorda quello imposto al Messico e all’Italia, il Messico lo subì dal 1983 al 2008, riducendo, per pagare il debito estero, investimenti pubblici e spese sociali, sta succedendo anche in Italia.

Malgrado la crisi, con l’aumento della liquidità, ora le borse hanno ripreso a crescere; abbiamo avuto una crisi nel 1987, una nel 1993, quella asiatica del 1998, quella dei subprime del 2008 e ora ci avviciniamo, a grandi passi, alla prossima crisi. Milton Friedman, per superare le crisi come l’attuale, suggerì l’aumento della liquidità e pertanto, Riserva Federale, BCE e banche centrali di Gran Bretagna e Giappone stanno operando in tal senso, però la BCE lo fa solo a vantaggio delle banche in sofferenza.

Si afferma che il fine sia, comunque, rilanciare il credito all’economia reale e alle famiglie, ma in occidente gli investimenti delle banche si dirigono soprattutto in borsa; l’aumento di liquidità ha fatto crollare i tassi d’interesse mentre la finanza internazionale e le borse sono esplose, per cui ora i derivati ammontano a dieci volte il Pil mondiale, mentre appaiono sempre nuovi strumenti finanziari, sempre più destabilizzanti.

Le attività speculative delle banche non sono state vietate, dopo la Banca Lehman Brothers, è fallita anche l’assicurazione americana AIG e piccole banche europee sono state travolte dalla crisi e quindi aiutate dalla mano pubblica. Al riparo dalla vigilanza, le banche fanno impieghi pari a 50 volte il denaro gestito e in Usa è ritornata l’insolvenza delle famiglie e degli studenti che nel 2008 innescò la crisi dei subprime.

Nel mercato dei derivati, le camere di compensazione non funzionano più ed è perciò più difficile definire le posizioni; con la prossima crisi risaliranno gli interessi, si svaluteranno i titoli a reddito fisso del mercato secondario e calerà la borsa; queste crisi finanziarie sembrano alimentate ad arte dalla conglomerate bancarie, per speculare sui movimenti dei tassi alimentati dalle crisi e guadagnare quindi sui capitali.

I fondi BlackRock o roccia nera americani, creati della finanza globale delle grandi banche, tra loro collegate con le partecipazioni incrociate, sono gruppi consolidati che raccolgono risparmi privati e investono in banche e multinazionali, in titoli pubblici e privati, questi fondi, tra l’altro, sono azionisti importanti di DeutscheBank, Banca Intesa e Unicredit.

Le attività finanziarie internazionali hanno raggiunto la quota di 8 volte il Pil mondiale, dal 1986 la City di Londra è stata deregolamentata, perciò si espandono fondi speculativi e società d’investimento controllate da banche anglosassoni. Alla fine degli anni ’90, Bill Clinton procedette a sua volta alla deregolamentazione, abolendo la legge Glass-Steagall, che separava le banche d’affari da quelle commerciali, fu abolito il controllo sui derivati e BlackRock divenne protagonista della finanza mondiale.

Oggi questo superfondo gestisce impieghi finanziari per 4.652 miliardi di dollari, partecipa al capitale di S&P e Moodys e nel 2009 ha acquistato la banca Barclays, ha appoggi nel partito democratico e nel partito repubblicano americano. Questo super fondo o fondo dei fondi o madre dei fondi, nel 2011 ha favorito l’esplosione dello spread italiano sui bund tedeschi, poi se n’è data la colpa a DeutscheBank, che aveva venduto titoli pubblici italiani, favorendone il deprezzamento.

Il fatto è che il 48% di questa banca tedesca è detenuto all’estero e BlackRock è il suo principale azionista; a speculare sui titoli italiani sono stati anche S&P e Moodys, pure partecipate da BlackRock. Nel 2011 Amato era advisor di DeutscheBank, che oggi genera metà dei suoi profitti dal trading suoi derivati; a proposito di complotti, ai quali alcuni non credono, nel 1989 il suo presidente Alfred Herrhausen fu ammazzato, come i suoi due successori, poi la banca diventò prima al mondo per i derivati, assorbendo anche la banca d’America.

Oggi le transazioni finanziarie internazionali sono in gran parte in  mano a istituti globali come DeutscheBank, JP Morgan, Goldman Sachs, Citigroup, Barclays e UBS. Gli azionisti principali di BlackRock, dietro i quali sono cento famiglie che controllano il mondo, fatte di aristocrazie, mafie e autorità religiose, sono la PNC di Pittsburgh, la banca centrale norvegese, il fondo d’investimenti Wellington di Boston, la società d’investimento State Street Corporation, FMER Vanguard Group, Wells Fargo e Bank of Mellon; le partecipazioni di BlackRock in aziende italiane si esplica sulle principali aziende italiane.

A volte queste banche partecipate e conglobate si possiedono a vicenda, tra i soci stranieri ci sono anche i fondi sovrani del Qatar e dell’Arabia Saudita, paesi che stanno destabilizzando il mondo islamico; la crisi e l’austerità favoriscono questi conglomerati, impegnati nella loro guerra contro il lavoro, per il liberismo sfrenato, per la concentrazione del capitale, per la globalizzazione e per il Nuovo Ordine Mondiale (fonte: Maria Grazia Bruzzone - La Stampa.it - 20/4/2015).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/4/2015)

EUROPA

Se non cessano le imposizioni europee, il governo greco progetta di nazionalizzare le banche, di uscire dall’euro e di reintrodurre la dracma; infatti, per pagare BCE e FMI, non vuole ridurre lo stato sociale. Afferma di voler pagare i debiti verso il FMI, si accosta alla Russia e chiede i risarcimenti di guerra alla Germania, la quale rifiuta e, contemporaneamente, sviluppa tentazioni egemoniche in Europa.

USA

Il senato americano, dominato dai neocon repubblicani, sostenuti da un pezzo del partito democratico, critica la politica estera di Obama, infatti, afferma che non si può trattare con Teheran e, contemporaneamente, bombardare Damasco, alleata con Teheran; anche se la televisione non lo dice, pare anche che si stiano allentando i legami tra Usa, da una parte, e Germania e Francia dall’altra, che non vogliono il riarmo di Kiev, da effettuarsi con gli aiuti occidentali, mentre lo vogliono Usa, Polonia, Gran Bretagna e repubbliche baltiche; prima delle sanzioni, la Germania aveva anche larghi rapporti commerciali con la Russia.

La politica antirussa americana rischia di allontanare i più importanti alleati europei degli Usa, in questo quadro, il governo italiano è evanescente e la televisione italiana non informa adeguatamente; il presidente ucraino Poroshenko, che è sostenuto da Berlino, ha silurato l’uomo di Washington, Kolomoyskyi, che rappresentava il partito della guerra, contro gli autonomisti filorussi e contro la Russia stessa.

Per gli Usa, la crisi siriana e quella ucraina servivano a indebolire la Russia, però, sul Medio Oriente e l’Ucraina, Europa e Usa paiono divise anche al loro interno, invece, all’apparenza, la Russia, che non vuole una guerra allargata, propone il dialogo e il negoziato di pacificazione sia in Medio Oriente, sia in Ucraina. (fonte: Giulietto Chiesa).

Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, in un mondo unipolare, sono dilagati gli Stati Uniti, poi, con Putin, la Russia, soprattutto sul piano militare, è tornata antagonista e, d’accordo con la Cina, ha minacciato la supremazia del dollaro; perciò gli Usa hanno dislocato scudi di missili nucleari ABM ai confini della Russia, in Europa orientale, e della Cina, in Corea del Sud e in Giappone.

Sembra che gli Usa vogliano utilizzare la loro supremazia militare per annientare le capacità militari russo-cinesi e rendersi unici arbitri del pianeta; in Europa orientale lo scudo è stato ufficialmente installato per fronteggiare la minaccia iraniana, mentre quello orientale è stato installato per fronteggiare la minaccia nord coreana, in realtà, i veri obiettivi sono Russia e Cina. In questi anni, gli Usa mostrano i denti a Mosca perché Pechino intenda, però questa politica rischia di fare esplodere il pianeta.

In aiuto alla Corea del Nord, la Cina ha spostato le sue risorse militari alle frontiere della Corea del Nord, mentre in Medio Oriente, la fermezza russa e iraniana hanno bloccato il progetto americano di rovesciare Assad; in Ucraina gli Usa hanno appoggiato un golpe militare e lo stacco del paese dalla Russia, cioè malgrado, Putin era disposto al dialogo, ha riconosciuto le elezioni ucraine, anche se contrassegnate da brogli e intimidazioni, ma oggi è costretto a sostenere la repubblica della Novarossija e i patrioti del Donbass che reclamano l’autonomia dall’Ucraina.

La Russia teme la trasformazione dell’Ucraina in una base militare per l’aggressione della Russia, poi, di fronte agli insuccessi militari di Kiev, si è mobilitata la diplomazia europea di Francia e Germania in visita a Putin, Obama non deve aver preso bene l’iniziativa. Gli americani sono interessati a interrompere la cooperazione economica euro-asiatica e perciò hanno predisposto i trattati TPP, TTIP e TISA, al momento arenati, vogliono tenere stretti in un blocco gli occidentali, mentre in Giappone sostengono nazionalisti e revanscisti.

Gli europei, in periodo di crisi, hanno adottato le sanzioni americane contro la Russia, che, a causa delle ritorsioni russe, fanno male anche a loro; c’è da dire però che gli americani controllano basi militari in Europa e Giappone, come i servizi segreti dei paesi sconfitti nella seconda guerra, perciò Europa e Giappone non possono godere di vera libertà di manovra rispetto all’America. Per disinnescare la tensione, Merkel e Hollande sono accorsi a Mosca; Obama afferma di voler agire contro l’Isis, ma in realtà opera contro Damasco, lo scopo ultimo della sua strategia è fermare la Russia (fonte: Spartaco Puttini- Sinistrainrere).

Gli Usa vogliono l’accerchiamento di Cina e Russia, vogliono separare l’Europa dalla Russia e creare un rapporto esclusivo con l’Europa, non vogliono un asse euro-asiatico e un mondo multipolare, hanno alimentato la sceneggiata Ucraina anche per chiedere maggiori stanziamenti militari agli stati aderenti alla Nato; forniscono armi a Ucraina, Polonia e Paesi baltici, che sono in Europa gli stati più avversi alla Russia.

La storia insegna che gli imperi implodono quando vogliono espandersi oltre i limiti sostenibili dalle loro forze, cioè a causa di disegni espansionistici sempre più grandi; gli Usa hanno aggredito Saddam, hanno appoggiato l’aggressione franco-britannica alla Libia, hanno sostenuto la rivolta contro Assad, ma sono stati ostacolati dal generale Al Sisi in Egitto, nemico dei fratelli musulmani.

I governi europei, d’accordo con gli Usa, si sono pronunciati per il riconoscimento dello stato palestinese, poi gli Usa si sono avvicinati all’Iran, urtando Israele e sauditi, sembrano, anche con l’aiuto del terrorismo, voler destabilizzare il Medio Oriente. Gli attori principali della regione sono Turchia, Egitto, Iran e Arabia Saudita, Turchia e Arabia appoggiano il califfato, l’Iran gli sciiti di Siria, Irak, Yemen e Arabia.

I Sauditi, d’accordo con gli Usa, furono contro l’invasione del Kuwait da parte di Saddam e hanno fomentato la ribellione contro il laico Gheddafi, hanno armato i ribelli contro Assad e appoggiano l’Isis, nel Magreb finanziano Al Qaeda, finanziano i terroristi ceceni e quelli dello Xinjiang cinese; i loro nemici sono gli sciiti e l’Iran, il loro piano neo-imperiale segue quello della diffusione dall’Arabia delle tribù arabe, poi dell’Islamismo di Maometto, integralista e Wahabita.

Tuttavia l’Arabia è un paese scarsamente popolato, con 28 milioni di abitanti, usa manodopera straniera ed è diviso tra numerose tribù rette da emiri, alcune di esse, sul piano militare, sono moderate; gli Usa hanno sostenuto i suoi sogni espansionisti. Per la loro politica egemonica, tutti gli stati, anche se in periodi diversi, hanno sostenuto anche il terrorismo, però questo, perché non degeneri in una conflagrazione generale e nucleare, deve essere controllato.

Vale la pena di ricordare che il Piemonte, in epoca risorgimentale, per unificare l’Italia, si servì anche del terrorismo, poi l’Italia unita sponsorizzò il terrorismo nei Balcani e in Tunisia; Vaticano, fascisti, nazisti e comunisti russi hanno sostenuto il terrorismo irlandese, l’Unione Sovietica ha sponsorizzato parte del terrorismo in occidente e nelle colonie europee e la Nato ha sponsorizzato il terrorismo in Unione Sovietica. Cioè, come la guerra, anche il terrorismo è un modo di fare politica.

Accade spesso che gli interessi dell’apparato industriale militare e petrolifero americano si muovono indipendentemente dal governo americano, preso tra neocon e moderati; l’Arabia non vuole il disimpegno americano in Medio Oriente e Africa settentrionale, teme il riavvicinamento con l’Iran da parte di Usa e Turchia che si avvicina all’Iran per forniture energetiche a basso prezzo; però, nella guerra nello Yemen, Usa e Francia collaborano con l’Arabia, la politica ha sempre tante facce, la Francia rischia di perdere le forniture militari all’Iran,  ma guadagna quelle all’Arabia; per vendere aerei da guerra alla Svizzera,  la Francia ha autorizzato i suoi aerei in addestramento a sconfinare in  Francia, come dire che non solo gli italiani sono furbi.

ITALIA

Dagli anni novanta, i governi italiani hanno modificato, in varie tappe, il mercato del lavoro, a favore di flessibilità, deregolamentazione, precarietà e libertà di contrattazione. Relativamente alle pensioni, la legge 355/1995 ha stabilito il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo, invece, sul fronte del lavoro, la legge 196/1997 ha introdotto le prime forme di flessibilità e ha ammesso il lavoro interinale o temporaneo.

La legge 30/2003 ha aumentato la flessibilità e ha moltiplicato lavoro atipico e lavoro interinale, liberalizzando anche il lavoro a tempo determinato, con ciò, riducendo il costo del lavoro e aumentando il precariato; la legge Fornero 92/2012 ha ridotto il costo dei licenziamenti, mentre la legge 183/2014 di Renzi ha eliminato il reintegro per la giusta causa e ha inaugurato i contratti a tutele crescenti, con sgravi fiscali per le imprese e indennità per i licenziamenti.

In pratica, in venti anni, sono state ridotte le pensioni di lavoro e sono state abolite le tradizionali tutele a venti milioni di lavoratori, però, a causa della crisi, della politica di austerità, del progressivo blocco del turnover e del calo della domanda, anche con questa politica del lavoro, che avrebbe dovuto aumentare l’occupazione, è raddoppiata la disoccupazione, che oggi supera il 12% (fonte: Gabriella Giudici – Sinistrainrete).

La televisione ha annunciato un giubileo straordinario, questo avrebbe dovuto tenersi nel 2025, perché quelli ordinari hanno cadenza venticinquennale e l’ultimo si è svolto il 2000; il fatto è che la chiesa, che dirige comune di Roma, stato e televisione, sa che, da sempre, il giubileo porta nelle casse della chiesa molto denaro esentasse, tra obolo dei pellegrini e finanziamenti pubblici; poiché questi soldi pubblici non vanno ai lavoratori, non contano le condizioni del bilancio pubblico, Renzi vuole contentare anche il suo amico sacerdote.

Per l’ultimo giubileo furono stanziati 2.578 miliardi di lire, i soldi furono spesi ma la maggior parte delle opere non fu portata a termine, adesso, per favorire Roma capitale, cioè la città dove, per lo più, nella sua storia ha comandato il papa, ci promettono di completarle. Sono interessati ai lavori: Vaticano, ordini religiosi, cooperative rosse e bianche, mafia e immobiliari e imprese di lavori pubblici legate al Vaticano; a causa dell’urgenza dei lavori, come il solito, probabilmente le regole sulle gare d'appalto non saranno rispettate.

La televisione, politicamente corretta, non può rammentare queste cose e non può esprimersi così; da ricordare che, per finanziare l’ultimo giubileo, la Banca di Roma, cioè la banca dei preti, finanziò a interesse, non di favore, il comune di Roma, mentre i contribuenti italiani erano tenuti alla copertura e mentre il comune di Roma denuncia sempre il dissesto delle sue finanze. Il fatto è, come vediamo in questi giorni, che anche con il dissesto finanziario pubblico e quello privato, qualcuno ci guadagna sempre alla grande.

Si dice che il Quantitative Easing della BCE, che consiste soprattutto nell’acquisto di titoli di stato dalle banche, immettendo nuova liquidità nel sistema, serve a incrementare la domanda, in realtà, serve, ancora una volta, a finanziare le banche che, contemporaneamente, si liberano di titoli meno appetibili, a basso interesse e a rischio d’insolvenza, trasferendone la perdita alla BCE; si dice anche che la manovra serve anche ad abbassare i tassi d’interesse sui titoli di stato e al deprezzamento dell’euro, come appare in questi giorni.

Però, sotto l’effetto dell’attuale clima speculativo, il deprezzamento dell’euro dipende anche dalle vendite allo scoperto di euro; a causa del vincolo del 3% sui bilanci, gli stati dell’Unione Europea, con la rinuncia alla sovranità monetaria, hanno perduto un’autonoma capacità di spesa, il che ha ridotto la domanda globale, peggiorando la ragione di scambio con l’estero, cioè, per importare le stesse merci, bisogna esportare di più.

Quando l’economia scorreva su binari diversi, a svalutare il tasso di cambio erano i paesi con sovranità monetaria che avevano una bilancia valutaria passiva, oggi invece, grazie alla speculazione, svaluta l’Europa che ha una bilancia valutaria attiva e rivalutano gli Usa che ne hanno una passiva. L’Italia, per la speculazione internazionale, grazie a governi influenzati o tele diretti dall’estero, con le crisi di governo, con le svalutazioni della lira e con il terrorismo, è stata un laboratorio economico e politico, per poi estendere le cure imposte all’Italia al resto del mondo.

La crisi italiana, dopo il boom degli anni ’60 e la contestazione degli anni ’70, è cominciata negli anni ’80, è esplosa nel ’92 con mani pulite e privatizzazioni o svendita all’estero d’imprese italiane ed è aumentata nel 2008 con la crisi dei subprime americani, che ha prodotto la crisi della domanda privata, che si è estesa dagli Usa all’Europa; questa crisi italiana, fino ad oggi è stata contrassegnata da annuali manovre di bilancio o di aggiustamento, chiamati anche dall’informazione decretoni o stangate.

Negli anni suddetti l’Italia ha rinunciato a una politica industriale interna, perseguita dopo la guerra con l’IRI e con incentivi all’industrializzazione interna, ha chiuso fabbriche, ha delocalizzato all’estero e ha ridotto gli investimenti pubblici che servono, come affermava Keynes, ad alimentare la domanda; ovviamente non mi riferisco alle grandi opere, che, come la cronaca odierna dimostra, servono soprattutto alla criminalità, alla corruzione politica, alle cooperative rosse e bianche e alla speculazione.

C’è chi sostiene che la crisi italiana dipende dall’eccesso di debito pubblico, da una pubblica amministrazione inefficiente e dalla scarsa produttività, tenuto conto che corruzione, grande evasione e criminalità sono stati tollerati dalla pubblica amministrazione; sullo stato pietoso della burocrazia siamo d’accordo, però i burocrati sono scelti sempre dalla politica che ha voluto rendere evanescenti i controlli, comunque, sacrificando il monte salari, anche l’introduzione dell’euro e la finanziarizzazione dell’economia hanno contribuito a ridurre la domanda.

La precarizzazione del lavoro è associata alla riduzione dei consumi, mentre il maggiore risparmio italiano rispetto all’estero deriva dalla concentrazione della ricchezza, della quale sono beneficiari le classi medio alte, mentre le altre non risparmiano o fanno debiti; in Italia è stata ridotta la spesa pubblica in investimenti e aumentata la tassazione, il che si è ripercosso sulla domanda, provocando l’aumento della disoccupazione. Secondo il governo, per favorire gli investimenti, occorre detassare gli utili d’impresa, ridurre i salari e rendere più precario il lavoro; in realtà, gli alti salari sono sempre associati a un maggiore valore aggiunto d’impresa, ad alti consumi, a una maggiore produttività, a una maggiore efficienza produttiva e a innovazioni e processi produttivi avanzati.

Oggi pare che, con la divisione internazionale del lavoro, secondo un disegno degli illuminati e del nuovo ordine mondiale, le innovazioni sono solo quelle del marketing, utili a vendere, perché quelle produttive sono state demandate all’estero, soprattutto a Cina e paesi emergenti, cioè dove si vuole risparmiare sul costo del lavoro. C’è però chi si consola dicendo che, anche se l’Italia perde occupati, la testa produttiva d’imprese industriali rimane in Italia, è un’illusione, il terzo mondo impara e ci supererà anche sul piano dell’efficienza e dalla qualità produttiva, è così che cessò il primato industriale inglese, poi trasformatosi in mecca della finanza.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (30/3/2015)

ITALIA

Il procuratore Michele Ruggero,  presso il Tribunale di Trani,  dirige il processo contro le società di rating americane  S&P e Ficht che dal 2001 al 2012, con le loro valutazioni, in Italia fecero schizzare lo spread a 575 punti, declassando il rating dell’Italia e il suo debito pubblico; la manovra era diretta, a vantaggi della speculazione,  contro l’Italia e contro l’euro; l’informazione italiana, politicamente corretta, ha fornito poche notizie.

Il rapporto del 2011 di una commissione d’indagine del senato americano  ha riconosciuto che le società si sono mosse a favore della speculazione finanziaria, alimentando la crisi, i loro dirigenti hanno operato in conflitto d’interessi e facendosi influenzare, per soldi, da Wall Street. La banca Morgan Stanley, azionista della S&P, messa sul banco degli imputati, speculava  in derivati  e i suoi dirigenti erano in conflitto d’interesse; le tre sorelle del rating americane erano teleguidate dalla finanza globale e l’Europa non  aveva una sua società di rating indipendente, perciò oggi si pensa di crearne una.

Nei direttivi delle società di rating siedono dirigenti di grandi banche impegnati nella speculazione;  a Trani si sta celebrando l’unico processo internazionale contro le società di rating e il governo italiano, fedele come un cane verso i governi alleati, non si è costituito parte civile: In caso di eventuale condanna, in teoria, se le società di rating non falliranno prima, si avranno altre azioni legali e risarcimenti giganteschi, per ora le grandi banche, che controllano l’informazione e i governi, cercano di far passare sotto silenzio l’azione legale (fonte: Mario Lettieri e Paolo Raimondi – Aruotalibera).

L’informazione ricorda che la corruzione italiana è ai vertici mondiali, secondo una statistica della Trasparency International, della Banca Mondiale e del Word Economic Forum, saremmo ai primi posti nel mondo; però spesso la statistica è manipolata e, con la propaganda, aiuta la speculazione; Infatti, anche questi dati sono stati utilizzati dai mercati per speculare sull’Italia. C’è da dire però che la corruzione italiana, basata su pizzo e tangenti, è grossolana e meno sofisticata di quella del mondo anglosassone, la quale è praticata dalle multinazionali e dall’alta finanza.

Le multinazionali e le banche escludono dalla corruzione tutto ciò che, anche se è immorale, è strutturale al loro mondo degli affari e al liberismo, ad esempio, in Gran Bretagna, David White, autore del Libro: “Quanto è corrotta la Gran Bretagna!”, le banche promuovono evasione fiscale, insider training, truffe sulle operazioni, falsificazione di bilanci, occultamento di capitali, riciclaggio e si comprano i partiti; ciò malgrado, molte di queste azioni, per le quali si pagano tangenti, bonus o commissioni, sono considerate business e non corruzione, mentre è considerata corruzione tanta pratica corruttiva dei paesi poveri. In alcuni paesi poveri, considerati dalle statistiche taroccate meno corrotti dell’Italia, si pagano tangenti anche per un passaporto o per distribuire aiuti internazionali ai poveri (fonte: Il simplicissimus 25/3/2015).

EUROPA

Il Presidente ucraino Poroshenko, re dei cioccolatini,  ha accusato Putin di volersi appropriare di terre fertili ucraine ricche di grano, ha firmato un accordi di libero scambio con l’Unione Europea e ha avuto un prestito di 17 miliardi di dollari dal FMI  che porteranno al controllo delle sue terre agricole da parte di Usa ed Europa occidentale. Per il prestito, il FMI  ha preteso i soliti aggiustamenti strutturali, taglio della spesa pubblica e dei sussidi, liberalizzazione del settore energetico, moderazione salariale e rimozione dei laccioli al business.

Il precedente presidente Yanukovich  rinunciò al prestito preferendo la promessa di un aiuto cinese di 8 miliardi di dollari e uno russo di 15 miliardi di dollari e ottenne da Putin anche uno sconto del 33% sul prezzo del gas; perciò l’occidente gli scatenò contro, con  infiltrati stranieri armati, la rivolta di piazza Maidan, anche le manifestazioni violente di piazza sono manipolate, e così Yanukovich dovette fuggire.

Yanukovich faceva l’interesse economico del paese ma non era ostile all’occidente e non era contrario agli investimenti occidentali, aveva attuato le riforme di semplificazione finanziaria richieste dalla Banca Mondiale e ridotto le imposte e i contributi alle imprese. Il paese era indebitato con il FMI per 10,6 miliardi di euro e alla scadenza non riuscì a rifinanziarlo perché nel 2011 il FMI lo accusava di non aver attuato la riforma delle pensioni e altre riforme; il governo fu costretto a innalzare l’età pensionabile, ma si rifiutò di aumentare le imposte, non liberalizzò il settore energetico e non aumentò il prezzo del gas a uso domestico.

Caduto il governo di Yanukovich, Poroshenko  fece entrare il paese nel WTO e poi siglò accordi di libero scambio con l’Unione Europea, sostenuto dal capo del governo Jacenjuk che, in un’occasione,  condannò l’invasione sovietica di Ucraina e Germania  e la sconfitta dei nazisti, poi affidò dei ministeri a neonazisti di Svoboda. Con il nuovo governo e il nuovo presidente, il FMI ha accordato un  prestito di 17 miliardi di dollari all’Ucraina, attenendo in cambio politiche liberiste in cambio finanziario, fiscale ed energetico; Iacenjuk, per gestire la politica di libero scambio con l’Unione Europea, affidò a tre tecnici stranieri i ministeri di Finanza, Economia e Sanità, facendo del suo governo un governo tecnico teleguidato dall’estero.

L’attuale accordo impegna l’Ucraina ad avvicinare la sua legislazione a quella europea e alle sue direttive nelle varie materie; attualmente, a parte le industrie militari, l’industria ucraina è antiquata e si è mantenuta con le commesse russe, perciò è destinata  soccombere e il paese è destinato a fornire all’occidente solo materie prime. L’Ucraina  è tra i primi produttori mondiali di cereali, nei primi anni ’90, con la caduta del comunismo, la terra fu privatizzata  e poi, grazie ai finanziamenti della Banca Mondiale, si è in parte concentrata nelle mani di pochi.

Per appropriarsi della terra sono penetrate società straniere, prima per la concessione e fra breve,  con la modifica della legge, per la vendita, beneficiarie sono società Usa, lussemburghesi, tedesche, russe, francesi, austriache e svizzere; parte dell’ultimo prestito del FMI è stato utilizzato dal governo per sovvenzionare nel paese l’espansione dell’agroindustria tedesca; per pagare il debito verso il FMI, ora il governo dovrà intervenire nuovamente su pensioni, sussudi, scuola e sanità, la Monsanto è in attesa che il governo promuova le biotecnologie  e la coltivazione degli OGM  (fonte: Alexik – Sinistrainretre):

USA

La massa di dollari che circolano nel mondo è dovuta al deficit di bilancio Usa, alla politica americana del tasso zero, che ha favorito l’indebitamento in dollari, al QE americano, ai petrodollari e al fatto che anche i paesi si indebitano in dollari, aumentandone la domanda e facendolo apprezzare; gli stranieri hanno preso dollari in prestito per 9.000 miliardi di euro, una cifra molto più bassa dei derivati messi in giro dagli Usa, i quali rappresentano, come tutti i titoli di credito, ugualmente dei debiti.

La rivalutazione del dollaro ha fatto deprezzare le altre monete e l’euro, è la maggiore rivalutazione del dollaro dagli anni ’90, favorita anche dalla ripresa economica degli Usa e dalla debolezza europea, perciò a breve ci si aspetta una stretta della FED che potrebbe far rialzare i tassi. Poiché queste strette monetarie hanno favorito la crisi in diversi paesi, i governi preferiscono non prendere più a prestito dollari ma, tuttavia, lo fanno i privati.

A causa di queste manovre sugli interessi, le aziende asiatiche e latino americane stanno assicurando i loro debiti in dollari e nel mercato dei derivati, spingendo con ciò il dollaro ancora più su; però, in caso d’insolvenza generalizzata,  falliranno anche le società che assicurano questi debiti e così nessuno pagherà;  anche le aziende cinesi sono indebitate in dollari per 1.100 miliardi, perciò c’è chi scommette sul prossimo calo del dollaro e sull’aumento dei tassi americani  che si sta già verificando.

La crisi del petrolio, determinata dalla produzione del gas e del petrolio di scisto e del calo della domanda, poiché il petrolio è quotato in dollari, ha ridotto i petrodollari in circolazione, però dal terzo mondo continua la fuga dei capitali che fanno lievitare il dollaro. Il boom di borsa potrebbe essere aiutato dal QE europeo; dopo gli Usa, anche alcuni paesi potrebbero aumentare i tassi e fare una stretta monetaria. I dollari che, dall’estero si rifugiano in Usa, potrebbero però calmierare i tassi e  allentare la politica monetaria e il QE degli Usa, invece la stretta della FED  favorirebbe un aumento dei tassi (Fonte: Ambrose Evans-Pritchard – Sinistrainrete).

OCCIDENTE

In passato, si è usata la religione per progetti d’espansione militare e la terza guerra mondiale, che si sta preparando, è all’insegna della religione; l’11.2.2013 Benedetto XVI  si dimise  e un fulmine colpì la cupola di San Pietro, aveva la paura negli occhi, forse, a causa del disegno mondialista degli illuminati,  temeva di essere ucciso. Il 13.3.2013 gli successe come papa un gesuita, la compagnia di Gesù era sempre stata fucina di complotti e di società segrete;  Mussolini arrivò al potere e fece il concordato con la chiesa, sostenuto dai gesuiti e trattando con il gesuita Tacchi Ventura; Matteo Renzi ha dichiarato di consultarsi con un sacerdote, probabilmente un altro gesuita.

Pare che l’elezione di Bergoglio, ottimo comunicatore come Renzi, fu irregolare perché alle urne del conclave furono trovate 116 schede mentre i votanti erano 115, il regolamento prevedeva 4 votazioni giornaliere, ma Bergoglio fu eletto alla quinta. Secondo alcuni, sembra che i gesuiti, mantenendo un’adesione formale ai dogmi, d’accordo con i protestanti evangelici, punterebbero a riformare la chiesa, fino a instaurare  una forma di sincretismo religioso, cioè coinvolgendo anche l’Islam e l’ebraismo.

Papa Francesco lava i piedi, tra le altre persone, anche ai musulmani, e rinuncia ai simboli del cattolicesimo, usa il corano come testo sacro, va a braccetto con i protestanti, fa pregare ebrei e islamici in Vaticano, non si genuflette durante i riti, invita ad accogliere tutti gli immigrati, si accosta, ma non è il primo papa,  alla massoneria e fa aperture all’Islam, soprattutto in caso di offesa alla sua religione.

Secondo l’Islam lavare i piedi di un musulmano durante una funzione religiosa cattolica è un atto di sottomissione all’Islam; mentre l’ISIS progettava la conquista del Vaticano, il 7.9.2013 i musulmani hanno recitato il corano in  piazza San Pietro; secondo una loro profezia, la battaglia finale tra cristianesimo e Islam dovrebbe avvenire  nella città siriana di Dabiq, cioè nel paese dove l’ISIS scorazza.

Mentre Benedetto XVI aveva criticato la violenza della religione islamica, Francesco  è meno deciso nel condannare adeguatamente i crimini contro i cristiani, preferisce fare le solite dichiarazioni a favore della pace; non è finita, il gesuita Thomas Michel ha collaborato con  il sito Islam-online.net, gestito dall’emiro  Yusuf Al Qaradawi, dirigente dei fratelli musulmani e difensore della Sharia, che ha ricevuto asilo del Qatar, mentre l’Egitto ha chiesto la sua estradizione. I Fratelli musulmani, che uccisero Sadat nel 1981, sono combattuti  dal generale Al Sisi in Egitto, ma sono vicini agli Usa e ad Obama; i fratelli musulmani hanno fornito aiuti agli jihadisti siriani e  Bergoglio ha invitato alla pace in Siria; da ricordare che Assad in Siria e Saddam in Irak, come oggi Al Sisi In Egitto, avevano sempre protetto le comunità cristiane.

Benedetto XVI voleva la riconciliazione  con  il patriarca di Mosca Kirill, però dal febbraio 2014 un altro gesuita, Andriy  Zelinsky, sostiene l’intervento occidentale in Ucraina, d’accordo con il  presidente polacco Donald Tusk, oggi presidente del consiglio europeo. In Ucraina, miliziani islamici combattono a fianco di neo nazisti contro i separatisti, mentre gli emirati arabi uniti  vendono armi al governo di Kiev, perciò pare che la Russia sia nell’obiettivo dell’occidente e dell’Islam.

Dopo il rovesciamento dei governi laici di alcuni paesi arabi, per rovesciare Assad, i ribelli di Sira sono stati armati dall’estero, hanno appiccato l’incendio in Sira per estenderlo poi in Europa; il gesuita italiano Paolo Dall’Oglio, rapito in Siria, aveva buoni rapporti con  i ribelli siriani armati dall’occidente, come avevano buoni rapporti con gli islamisti gli altri gesuiti Thomas Michel e Andriy Zelinskyy.

Invece vescovi ortodossi che cercavano la conciliazione sono stati rapiti e il figlio del mufti di Siria, per la stessa ragione, è stato ucciso. Tra i  membri della fratellanza musulmana vi è anche Erdogan, presidente turco; da Al Qaeda si è generato l’ISIS  e il caos e ora l’ISIS minaccia l’invasione dell’Italia dalla Libia. In Egitto, Al Sisi, non amato dagli Usa e sostenuto dalla Russia, cerca di difendere i cristiani copti, ha destituito Morsi e ha cercato di contenere l’onda della fratellanza musulmana che si annidava nell’università Al Azhar del Cairo, appellandosi agli Iman moderati; invece la compagnia di Gesù appare conciliante verso il radicalismo islamico e verso la fratellanza.

Da parte sua, Obama ha chiesto di abolire ogni collegamento tra Islam e violenza e ha facilitato l’ingresso dei musulmani nella pubblica amministrazione americana; il suo fratellastro, Malik Obama,  fornisce armi e finanzia la fratellanza musulmana; Huma Abedin  dello staff di Hilary Clinton,  è collegata ad Al Qaradawi;  Arik Alikhan,  all’interno del governo americano, ha mandato a monte il piano di monitoraggio della polizia di Los Angeles  sulle moschee e sui centri islamici, che sono luoghi di reclutamento dei terroristi, e sostiene l’introduzione della Sharia negli Usa.

Ebo Patel sostiene la Sharia, Mohamed Elibiary, all’interno del governo Obama,  è stato solidale con  Morsi e i fratelli musulmani; il fratellastro del presidente, Malik Obama, finanzia la fratellanza musulmana ed è dirigente dell’organizzazione islamica Da’wa, che ha a capo il presidente del Sudan  appartenente ai fratelli musulmani; Asl Dhahab è collegato con Al Qaradawi, l’amico dei gesuiti.

Al Sisi ha messo al bando la fratellanza musulmana  e questa ha chiesto aiuto a Obama, che ha islamici della fratellanza nel suo governo o fornisce armi agli islamisti, la fratellanza è diretta da Al Qwaradawi; Obama potrebbe essere musulmano come suo fratello Malik e suo padre Hussein. I bombardamenti americani in  Siria distruggono le infrastrutture del paese, ma non colpiscono il califfato che avanza; secondo la regista libanese Serena Shim, morta in un incidente sospetto, miliziani dell’Isis sono trasportati dai camion dell’ONU  destinati agli aiuti militari in Siria, ella accusava la Turchia di appoggiare l’Isis.

Bergoglio è a favore del dialogo con il califfato, riconoscendolo come soggetto politico legittimo, Siria, Irak, Egitto e Libia erano alleati della Russia e perciò erano nel mirino degli americani, come oggi l’Iran è nell’obiettivo di Israele. Intanto il governo italiano ha espresso l’intenzione di non fermare gli sbarchi e va a prendere gli immigrati, con un servizio di traghetto, a 50 miglia dalle coste libiche, progetta anche di dare la cittadinanza italiana a tutti quelli che nascono in Italia.

Contro il razzismo e l’eugenetica dei nazisti, già nel 1925 il conte Richard Kalergi, uno degli illuminati, ispiratore dell’Unione Europea e del Nuovo Ordine Mondiale, voleva un’unica razza in occidente, incentivando matrimoni misti e immigrazione dal terzo mondo. Secondo Jhon Kerry e Hollande, il riscaldamento globale  rende inevitabile  l’immigrazione islamica in Europa, al momento però, di questa immigrazione è più responsabile la guerra civile nel mondo islamico; nelle moschee europee sono reclutati giovani jihadisti che vanno a combattere in Siria. In Inghilterra la sharia è legale e vi esistono tribunali islamici, in Germania, un milione di turchi appoggiano Isis e fratellanza islamica.

L’universalismo cattolico di Bergoglio sembra voler accogliere protestanti e Islam radicale, ma non la chiesa di Mosca che, come il governo russo, per ragioni politiche e teologiche, è diffidente; le provocazioni americane alla Russia assomigliano a quelle contro il Giappone, che lo costrinsero ad attaccare l’America, come l’America desiderava perché voleva tacitamente la guerra. C‘è chi progetta un governo mondiale e chi un nuovo sincretismo religioso mondiale, come si fece al tempo del manicheismo e come si fece al tempio della riforma religiosa di Costantino, il tutto per favorire la governabilità, con un’umanità resa più serva e docile al potere e meno critica. Benedetto XVI, prima di dimettersi, sapeva cosa si stava preparando e i suoi occhi erano cupi per il terrore.(fonte: Jacopo Castellini – Punto Zero n.114).

ISLAM

Una coalizione di diversi paesi sunniti, fatta di Emirati, Arabia, Bahrein, Kuwait, Qatar. Giordania, Marocco Sudan, Pakistan, Turchia ed Egitto, con aerei, navi e truppe di terra, è impegnata contro i ribelli sciiti dello Yemen, che appoggiano il presidente Saleh; lo scopo è reinsidiare il presidente Mansour Hadi, deposto dagli sciiti e rifugiatosi a Riad, gli sciiti yemeniti sono sostenuti da Teheran, Damasco, Bagdad e dagli Hezbollah libanesi.

Queste deposizioni irregolari di presidenti assomigliano a quelle avvenute in Egitto e Ucraina; l’Iran vuole espandersi nel mondo islamico, armando i ribelli sciiti, invece alcuni paesi sunniti, come Arabia, e Qatar e Turchia, sostengono l’Isis, altri paesi sunniti sostengono altri gruppi terroristici; l’intervento, capeggiato dal re saudita Salman, mira a indebolire l’Iran e a sabotare le sue interferenze regionali; inutile negare che Arabia saudita e Iran non sono paesi democratici.

Questo intervento mira anche a sabotare il riavvicinamento tra Usa e Iran, malvisto anche da Israele e motivato dall’intenzione iraniana di dotarsi dell’arma nucleare; i sauditi temono questo progetto e Turchia, Arabia ed Egitto, per controbilanciarlo, sarebbero anche pronti a dotarsi di una loro arma nucleare; per i sauditi sarebbe facile farlo, perché hanno finanziato l’arma nucleare pakistana, usata per fronteggiare l’India, quindi il Pakistan, che partecipa alla coalizione, è debitore verso il governo saudita.

Il caos della Libia è stato provocato dalla Nato che dal 19.3.2011 ha bombardato il paese, hanno partecipato soprattutto Francia e Italia, gli Usa hanno finanziato terroristi islamici nemici di Gheddafi, infiltrati anche dal Qatar, alleato degli Usa; lo scopo era mettere le mani sulle riserve di gas e petrolio del paese, perché la Libia concedeva poco margine di profitto alle compagnie, e di confiscare 200 miliardi di dollari di fondi sovrani libici depositati all’estero.

Dai terroristi armati dall’occidente, si è formato il primo nucleo di combattenti dell’Isis, erede di Al Qaeda; caduto Gheddafi, la marea dell’Isis si è rovesciata in Siria contro Assad, pure amico della Russia, e poi in Irak; oggi l’Isis è lo strumento di una guerra coperta della Nato, in Libia, con il paese spaccato, il governo di Tripoli è con gli islamisti che con l’Isis hanno minacciato l’invasione dell’Italia, e quello di Tobruk è con l’Egitto che li contrasta. Quello di Tobruk diretto da Saleh, sollecita l’intervento di Roma, il generale Khalifa Haftar, capo del suo esercito, è stato istruito in Virginia dalla Cia; come dire che l’America, secondo i desideri degli illuminati, sostiene tutte le parti in lotta (fonte: Manilo Dinucci – Sinistrainrete).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (22/3/2015)

EUROPA

A fine febbraio 2015, il presidente cipriota Anastasiades si è recato a Mosca, per siglare accordi di cooperazione militare e per aprire il porto di Limassol alle navi militari russe, l’azione è rivolta anche contro la Turchia che controlla la parte settentrionale di Cipro. La Russia ha concesso la proroga al 2022 del debito di 2,5 miliardi di euro, abbassando il tasso d’interesse al 2,5%; Cipro, per la faccenda ucraina, si è schierata contro le sanzioni a Mosca e fa accordi di esplorazione energetica nelle sue acque con Israele, Egitto, Russia ed Eni; la Russia manda milioni di turisti nelle spiagge cipriote e i capitalisti russi hanno depositato molti capitali nelle banche di Cipro.

Cipro è membro dell’Unione Europea e dell’eurozona ma, diversamente della Grecia, a causa dell’occupazione turca della parte settentrionale di Cipro, non è membro della Nato, cioè, non vuole essere alleato della Turchia, che fa parte della Nato; è da ricordare anche che la Turchia invase Cipro settentrionale in esecuzione di un piano Nato per la spartizione dell’Isola, che il governo di Nicosia non ha mai condiviso.

La crisi di Cipro è collegata a quella greca ma ha anche degli aspetti particolari, perché legata alla crisi del suo sistema bancario, mentre quella greca dipende più dalla spesa pubblica eccessiva e dai grandi evasori fiscali, come la chiesa ortodossa e gli armatori; le banche cipriote hanno investito in bond greci ad alti interessi, sui quali hanno accusato perdite, e hanno aperto filiali in Romania e Russia. A causa dei capitali russi, nelle banche cipriote, fino a pochi anni fa, c’erano depositi pari al doppio del PIL del paese, anche Cipro è un paradiso fiscale.

Perciò il governo di Nicosia ha chiesto l’aiuto del meccanismo europeo di stabilità per 10 miliardi di euro; la commissione europea, dominata dalla Germania, che sa che in Europa del Nord si ricicla capitale mafioso italiano e soldi di provenienza illecita esportati dall’Europa meridionale, ha accusato le banche di Cipro di esportare denaro sporco degli oligarchi russi. Ora, a causa della crisi delle banche cipriote, 400 miliardi di euro sono stati trasferiti, con il benestare russo, in Austria e nei paesi baltici, altri capitali, a causa della crisi dei rapporti tra commissione europea e Grecia,  minacciano di uscire dalla Grecia.

La Germania sta provocando la terza crisi politico-economico-militare europea, dopo la prima e la seconda guerra mondiale; con il trattato di Brest-Litovsk del 1918 si annesse territori russi e ottenne l’indipendenza dell’Ucraina, poi annessa economicamente alla Germania, come questa vorrebbe anche adesso, senza concessioni alle autonomie russe.  Il governo cipriota, seguendo le indicazioni della Troika, ha tassato pesantemente i depositi superiori a 100.000 euro, ha fatto un taglio severo alle spese pubbliche e perciò anche Cipro, come la Grecia, è stata colpita da una profonda recessione, con una disoccupazione al 16%.

Nel memorandum d’intesa sottoscritto dal governo cipriota, sono previste privatizzazioni di servizi pubblici per 2,8 miliardi di euro, la vendita all’incanto delle case pignorate dagli istituti di credito, la privatizzazione dei porti e dell’ente elettrico, ma il governo cipriota ha preso tempo, succede spesso in politica. Le grandi banche del paese denunciano crediti inesigibili per il 50% del totale, soprattutto nel settore immobiliare, mentre le banche cooperative, a causa della crisi di liquidità dei privati, hanno abbassato il tasso sui mutui all’1%.

Perciò la sinistra ha vinto le lezioni e ha chiesto al governo di uniformare la sua politica a quella di Atene. La commissione europea, dominata dalla Germania, è anche contraria alle intese segrete firmate dalla Gazprom russa con Austria, Slovenia, Bulgaria, Ungheria, Croazia, Grecia e Cipro; con Mosca, Cipro ha accordi di produzione ed esportazione di gas cipriota e accordi di esportazione di gas cipriota sono già stati fatti con Egitto e Giordania.

La commissione europea, che preme per le privatizzazioni greche e italiane, ha bloccato la privatizzazione delle società greche e cipriote di gas e delle ferrovie, per le quali i russi avevano fatto proposte molto vantaggiose, perciò ora a Cipro prevale molta delusione verso l’Unione Europea (fonte: Dmitri Deliolanes – Sbilanciamoci).

La BCE è più autonoma della Riserva Federale americana, che deve rendere conto delle sue azioni al congresso; l’Unione Europea ha eliminato l’opposizione parlamentare e svincolato i processi decisionali della governance e della BCE dal controllo popolare, non è una confederazione, le elezioni al parlamento europeo non sono precedute da un dibattito politico e i poteri del parlamento europeo sono ridotti.

L’euro è stata una catastrofe e il deficit di democrazia è evidente, le decisioni europee sono prese senza investitura popolare e dietro dettatura delle lobby, praticamente, dal consiglio dei ministri, dalla BCE e dalla commissione europea; perciò pare che l’Unione Europea abbia abrogato la democrazia, inventando una nuova forma di dittatura occulta. Anche i poteri dei parlamenti nazionali sono stati ridotti; dopo la politica di austerità che ha favorito la disoccupazione, si è voluto eliminare la dialettica governo-opposizione; il risultato logico è l’euroscetticismo e i difensori, a spada tratta, dell’Europa Unita e dell’euro diminuiscono sempre di più (fonte: Blog di Grillo).

Le attuali leggi sul lavoro italiana e francese non servono a ridurre la crisi e ne trasferiscono l’onere sul lavoro; per la sua approvazione, l’articolo 49.3 della costituzione francese consente di saltare la discussione parlamentare, è un altro attentato alla sovranità del parlamento, mentre la legge sul lavoro di Renzi, per facilitarne l’approvazione, contiene un solo articolo ed è votata per  articolo, essa prevede anche quattro decreti attuativi.

Invece la legge francese è fatta di 106 articoli, per una volta il legislatore francese è più prolisso di quello italiano; le due leggi rappresentano la risposta servile dei due governi ai dettami della Troika, ufficialmente sono state preparate per ovviare al deficit del bilancio dei due stati e all’alto loro livello di disoccupazione.  Dal 2008 l’Italia ha perso 42.000 imprese e 560.00 addetti nell’industria, mentre la Francia ne ha persi 422.000.

E’ accaduto ciò a causa della deindustrializzazione, del calo della domanda e del blocco del turnover dovuto alla riforma delle pensioni, perciò il peso dell’industria, sul Pil francese, è sceso del 5,2%; per ovviare alla disoccupazione non sono stati fatti i necessari investimenti pubblico, invece i due governi si distinguono nel voler privatizzare e nel ridurre le tutele sul lavoro.

In Francia, per incentivare l’apertura di nuove imprese, sono previsti incentivi fiscali, snellimenti burocratici, riforma dei tribunali del lavoro e creazione di uffici di conciliazione tra lavoratori e imprese, riducendo le tutele soprattutto nel settore della grande distribuzione. Seguendo sempre il volere di Bruxelles, le misure del governo servono anche a ridurre salari e pensioni; perciò in Francia stanno salendo le rivendicazioni sindacali che chiedono l’innalzamento del minimo salariale, l’aumento dei salari in genere, la rivalutazione delle pensioni, la riduzione degli orari di lavoro e la difesa delle prestazioni sociali (fonte: Tania Toffanin – Sbilanciamoci).

ISLAM

Se gli arabi lo avessero voluto, dal 1948, in ottemperanza di una risoluzione Onu, avrebbero avuto lo stato di Palestina separato da Israele, forse non lo hanno voluto per avere, con l’esistenza di un nemico esterno, un tema unificante il mondo arabo; in genere, gli stati sono nati con le conquiste territoriali e con il tempo e perciò il primo ministero israeliano Netanyahu, dopo le vittorie israeliane, con una promessa elettorale, ha affermato che la destra del suo partito Likud non vuole più due stati, com’erano stati previsti dagli accordi di Oslo; tuttavia, i palestinesi non devono allarmarsi eccessivamente, i governi cambiano e le promesse elettorali generalmente non sono mantenute.

Secondo i sondaggi era la sinistra di Herzog che doveva vincere le elezioni e questa si era pronunciata a favore della creazione dello stato palestinese, stiamo sempre parlando di promesse elettorali; gli israeliani hanno disposto diversamente, tra loro ci sono anche arabi che abitano a Gerusalemme e che, come gli ebrei chiedono nuove case che Israele non dovrebbe costruire, come afferma l’informazione occidentale, una volta accusata di essere al soldo degli ebrei, ma oggi al soldo dei paesi arabi ricchi.

Netanyahu, in carica da diversi anni, criticato da Obama, precisando il suo pensiero, ha affermato che Abu Mazen, per ottenere l’indipendenza di uno stato palestinese, non deve più sostenere i terroristi di Hamas e deve riconoscere Israele; anche se i patti non sono sempre rispettati dagli stati, pare pacifico che due paesi che fanno la pace, devono trattare sui confini e riconoscersi, però, a qualche politologo di corte la tesi sembra una pretesa israeliana. Perciò, come Israele nacque con la risoluzione Onu 181 del 1947, gli Usa stanno pensando di far approvare dal Consiglio di Sicurezza Onu una risoluzione che sostenga la nascita dello stato palestinese, anche il parlamento europeo si è pronunciato per il riconoscimento.

La sinistra di Herzog ha perso perche gli israeliani, per timore, hanno preferito sostenere Netanyahu e la destra; anche in Italia, se continueranno disordini, immigrazione incontrollata, insicurezza, corruzione e rapine, la destra di un qualche tipo potrebbe raccogliere un grande successo, è successo spesso nella storia. Si dice che la proposta di risoluzione Usa serve anche a impedire ai palestinesi di denunciare Israele per crimini di guerra davanti alla corte penale internazionale, però, al riguardo, anche Israele ha argomenti contro i palestinesi; intanto l’Europa ha già depennato Hamas dalla lista delle organizzazioni terroristiche.

E’ difficile credere che la sinistra, che in passato ha già governato in Israele e fatto guerre, se fosse andata al governo, avrebbe immediatamente proceduto al riconoscimento, senza una garanzia di sicurezza per Israele, rinunciando anche a costruire nuovi insediamenti, come si costruiscono nelle periferie di tutte le grandi città del mondo; oggi il mondo arabo attraversa una fase di radicalizzazione, però la situazione economica di Israele è buona, il Pil cresce e il tasso di disoccupazione è basso, anche a vantaggio degli arabi palestinesi con cittadinanza israeliana.

Secondo Obama, il piano di riconoscimento dovrebbe portare ai confini del 1967, con scambio di alcuni i territori, a stare però alla storia, gli stati sono tutti nati con le conquiste militari e Israele ha già rinunciato a territori conquistati in guerra, però, per una pace sicura, è disposto ad altre rinunce. Per premere su Israele, gli Usa minacciano di interrompere gli aiuti militari, peraltro già ridotti; da ricordare che il primo ministro israeliano è molto popolare al congresso americano, dominato dai repubblicani. Obama è democratico e, secondo i sondaggi, gli americani ammirano più Netanyahu che Obama; i palestinesi premono perché la questione sia risolta dalla comunità internazionale, intanto Obama ha inviato in medio oriente Robert Malley che è vicino a Hamas e critico verso Israele e Netanyahu. (fonte: Informazione Corretta 20/3/2015).

OCCIDENTE

I principi di eguaglianza affermatisi in occidente dovevano servire a elevare la condizione umana, quello di eguaglianza avanti alla legge aveva una valenza liberale ma, malgrado le costituzioni, fu disatteso, in quasi tutti i paesi, da leggi ordinarie e dalla politica, perché la classe dirigente voleva i privilegi davanti alla legge dell’ancien regime; quello di eguaglianza sociale, di origine socialista, fu seppellito dal riformismo della sinistra e dalla fine dello stato sovietico.

Bisogna dire che tutti gli animali sociali che hanno il controllo di un territorio, hanno una gerarchia e un capo con dei privilegi, cioè che primeggia, è l’individuo alfa al quale è dovuta obbedienza e sottomissione; negli uomini accade la stessa cosa, la religione e il fascismo hanno esaltato questi valori e la democrazia non li ha realmente intaccati; infatti, nell’esercito, nel lavoro, al governo e in famiglia esiste il principio di autorità e gerarchia, obbedienza e sottomissione, nelle famiglie, anche a vantaggio della moglie e dei figli maggiori.

Da che cosa è nata allora l’aspirazione all’eguaglianza, in fondo anche gli uomini hanno diverse capacità e tanti desiderano elevarsi al disopra degli altri uomini; ipocritamente però, accade che quando desiderano una posizione più elevata rispetto agli altri, uomini e donne preferiscono chiedere l’eguaglianza, altrimenti la loro istanza sarebbe rigettata dall’arena politica; in realtà, la vera aspirazione della maggior parte degli uomini è il primato sociale e politico, il che significa diseguaglianza.

Questa strada politica tattica, tortuosa, schizofrenica, ambigua e ipocrita è stata percorsa da etnie, religioni, partiti, associazioni e donne; in Grecia i dori immigrati chiedevano l’eguaglianza agli achei e poi divennero i dominatori e li trasformarono in schiavi iloti; i germani, da dominati, mossi da un principio di eguaglianza, chiesero l’accesso a terre romane e poi divennero dominatori; in Francia i borghesi rivoluzionari chiesero l’eguaglianza e poi divennero la classe dominante; in occidente le femministe hanno chiesto l’eguaglianza e stanno gradualmente sostituendo il patriarcato con il matriarcato o con la dominanza femminile in famiglia, nel lavoro e al governo.

D’altra parte le società matriarcali esistono tra animali e sono esistite tra gli uomini e l’eguaglianza tra uomo e donna può essere intesa come possibilità concessa alla donna di prevalere sull’uomo; oggi in occidente, malgrado quanto affermato dalla legge, i figli appartengono più alla madre che al padre; dopo di lei e prima del marito, vengono lo stato e la religione, che impongono loro tipo d’istruzione, li chiamano alle armi e li sottopongono alle imposte. In qualunque tipo di famiglia, anche la moglie ha una posizione gerarchica perché domina sui figli, mentre i figli maggiori dominano su quelli minori.

Sul tema dell’eguaglianza bisogna aggiungere qualche cosa sull’evoluzione del diritto di famiglia, una volta i lasciti erano disposti a discrezione del capo famiglia o seguivano una consuetudine poi recepita dalla legge; infatti, a volte ereditava solo il primogenito maschio, a volte solo i fratelli maschi che lavoravano la terra, escludendo gli altri che si erano dati alle armi, al commercio o al sacerdozio, escludendo le femmine che, tuttavia, quando si sposavano o si dedicavano al sacerdozio, erano liquidate con la dote.

Il patriarca o il padre non era sempre un despota, a volte, come i dittatori illuminati, sapeva anche essere illuminato; da alcune tavolette assiro-babilonesi si è appreso che un padre, anche in presenza di figli maschi, lasciò tutta l’eredita alla figlia femmina, perché si prendesse cura della madre; se la legge lo consentiva, a  volte ereditavano anche le figlie femmine e senza condizioni. In un caso, alla sottana della figlia, data in sposa, era legata, come dote, il prezzo pagato dalla famiglia del marito per comprarla come sposa.

La società si è evoluta con la famiglia nucleare e quella allargata o clan, con le varie forme associative, come le corporazioni, i partiti e le sette religiose, e poi con lo stato, generato dall’imposizione fiscale coattiva e dalla necessità di difendere posizioni di privilegio e di parassitismo, conquistate con la violenza e con la guerra. Quindi lo stato può concedere protezione e servizi, ma non è in grado di garantire l’eguaglianza dei cittadini; ciò malgrado, i comunisti post marxisti hanno esaltato lo stato e volevano abolire la famiglia, che in realtà non si può abolire perché è una società naturale più importante dello stato.

Il capofamiglia, senza un diritto di famiglia moderno che lo prevedesse, in caso di eredità, poteva discriminare moglie e figli, ledendo il principio moderno di eguaglianza, cioè poteva fare dei favori come fa normalmente lo fa lo stato, che non è moralmente superiore alla famiglia; infatti, in Italia, la riforma della scuola di Renzi concede ai presidi, per le cattedre, la libertà di scelta dei professori, contro le precedenti regole statali, più obiettive e meno esposte al favoritismo; poiché anche i professori sono schedati, la scelta di Renzi può favorire il ritorno a una scuola pubblica clericale.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/3/2015)

ITALIA

La riduzione dei tassi d’interesse sui titoli pubblici è dovuta più alle aste mensili che al famigerato spread manipolato dalla speculazione, non è dovuta, secondo le leggi dell’economia, nemmeno all’inflazione, che era bassa anche quando lo spread era elevato; comunque, l’attuale riduzione farà risparmiare all’Italia 30 miliardi di euro, per l’anno in corso, sul servizio del debito pubblico, cioè sul pagamento dei relativi interessi.

Questo risparmio avrebbe dovuto avere risvolti benefici sul deficit del bilancio dello stato che è un mistero e un buco nero, perciò il debito pubblico, anche se costa meno, è destinato a crescere; in compenso, la Germania e i mercati non sembrano più preoccupati dell’insolvenza dell’Italia e perciò, anche per questo, gli interessi sul debito pubblico calano; per quanto detto, nel 2015 il debito pubblico dovrebbe crescere di circa 50 miliardi di euro.

Con il quantitative easing, imposto da Draghi alla BCE, che in italiano significa operazione di mercato aperto volta all’acquisto presso le banche, cioè al mercato secondario, di titoli di debito pubblici e privati, soprattutto di banche e grandi imprese, da parte della banca centrale, in teoria dovrebbe aumentare la liquidità delle banche che perciò, per rilanciare l’economia, potrebbero fare più credito. In realtà le banche italiane cederanno alla BCE i BTP a lunga scadenza, rivalutatisi a causa del calo degli interessi, guadagnando sul capitale; però questi titoli possono essere rivenduti, alle stesse condizioni, anche nel mercato italiano.

Le banche si terranno altri titoli sicuri, pubblici e privati, di alto rendimento e non rivalutati, mentre i titoli di stato a basso rendimento e a breve scadenza non li potranno cedere perché sono già in mano ai privati cittadini, però potranno cedere obbligazioni di grandi imprese private a rischio d’insolvenza; ma non sono grandi cifre, perché queste imprese sono state già soccorse dallo stato; invece, le piccole imprese insolventi non sono quotate in borsa e la manovra non servirà alla loro ricapitalizzazione.

Perciò anche quest’azione di Draghi, agente dei mercati, si risolverà a vantaggio della Germania, che vuole aiutare le sue grandi banche in difficoltà con i derivati, il credito privato e con il credito verso i paesi periferici della UE, mentre l’Italia, anche in questo caso, sarà incapace o non potrà  utilizzare pienamente le risorse a lei destinate, invece le banche tedesche riceveranno altri aiuti a spese dell’Italia.

EUROPA

Con la crisi in Grecia e in Spagna, anche in Italia e Francia si comincia a mettere in discussione l’euro, su Le Monde, l’economista Wolfgang Streek sostiene che bisogna abbandonare l’euro che sta facendo salire l’antagonismo antitedesco; invece per la Germania è importante la sopravvivenza dell’euro e la libertà di movimento dei capitali, non è disposta a una politica di solidarietà e sostiene l’austerità, comunque, teme per le sorti dell’Unione Europea che ora dirige.

Le prossime elezioni dei paesi dell’Unione segneranno nuovi scenari e, se Spagna e Italia usciranno dall’euro, lo farà anche la Francia; per l’uscita bisognerà avere un piano già pronto e, per prevenire la speculazione, bisognerà decidere in fretta, mettendo sotto controllo movimento dei capitali, banche ordinarie e banca centrale nazionale; in tal caso, ogni stato ritornerebbe alla moneta nazionale, mentre l’euro, gestito da BCE, poiché è sempre un grande affare per chi lo gestisce ma non per i singoli stati dell’Unione, potrebbe essere usato per gli scambi tra i paesi europei e con il resto del mondo.

Oggi l’euro è la terza valuta mondiale per il commercio estero, dopo dollaro e yuan; il quantitative easing della BCE, aiuterà le banche del nord Europa, ma difficilmente riuscirà a rilanciare la domanda, anche Keynes affermava che la politica monetaria espansiva non produce aumento di domanda. Senza aumento di salari, stipendi e pensioni sociali e minime, senza diminuire le imposte sui bassi redditi e senza il reddito minimo di cittadinanza, la domanda, quindi la produzione e l’occupazione, non possono ripartire.

Mentre la Germania e la BCE si preoccupano d’imporre l’equilibrio del bilancio degli stati, bisogna ricordare che la ripresa degli Usa è stata favorita dal deficit del suo bilancio statale, perciò il QE è l’ennesimo tentativo di salvataggio bancario, fino ad oggi operato da BCE e singoli stati. La crisi delle banche è stata determinata dalla speculazione finanziaria e non dall’insolvenza delle piccole imprese, iniziò con la crisi del 2008 in Usa e fu favorita dai derivati americani in possesso delle banche europee, emessi per sostenere la domanda americana.

In Italia le sofferenze bancarie, che colpiscono soprattutto le piccole banche sono, al netto dei fondi di copertura a garanzia, pari a 84,5 miliardi di euro; però queste banche hanno fatto anche speculazione all’estero, anche contro l’Italia, il credito facile e senza garanzie è stato fatto soprattutto a favore di amici, non diamone perciò la colpa alle piccole imprese; oggi le piccole banche commissionate sono decine, avrebbero bisogna di ricapitalizzarsi e di fondersi, perciò si spiegano i provvedimenti legislativi di Renzi a favore delle banche popolari.

Le banche hanno spremuto le piccole imprese e impiegato con disinvoltura i soldi dei risparmiatori e dei piccoli azionisti; a causa della crisi di domanda, nel settore immobiliare ci sono insolvenze in Italia e soprattutto in Europa, si registrano anche intrecci oscuri tra dirigenti e amministratori bancari e imprenditori inseriti nel consiglio d’amministrazione delle banche e perciò in conflitto d’interesse.

Se ci saranno fusioni di piccole banche, queste seguiranno quelle fatte in periodo di vacche grasse, però saranno più simili a quelle avvenute tra alcune assicurazioni italiane, minate dalle loro speculazioni; per superare la crisi di alcuni istituti bancari europei, si progetta di creare delle bad bank che ne raccolgano le sofferenze bancarie, aiutandole con incentivi fiscali a carico dei contribuenti; è un altro aiuto alle banche, questa misura si accompagnerà alla riduzione dei posti di lavoro dei bancari.

Secondo un sondaggio dell’Unione Europea, la grande maggioranza degli europei è contraria agli accordi transatlantici TTIP di liberalizzazione del commercio e dei servizi, la televisione italiana, politicamente corretta, non informa e Renzi è favorevole a questi accordi; l’accordo Tisa sulla liberalizzazione dei servizi ha lasciato fuori la Cina che voleva partecipare, questo propone, a danno delle leggi contrarie alla speculazione e della privacy la deregolamentazione dei servizi finanziari; quest’accordo, secondo le intenzioni, dovrebbe rimanere segreto per cinque anni, tra i contenuti dell’accordo c’è anche la privatizzazione dei servizi pubblici, con i quali i magnati, gli illuminati e la chiesa si ripromettono di fare grandi affari.

ISLAM

Dal 1980 a oggi gli Usa hanno condotto numerose operazioni militari in Medio Oriente, dove esiste la maggiore riserva di petrolio; nel 1991 c’è stata la guerra tra Iran e Irak di Saddam Hussein, poi le guerre del golfo con presenza americana, poi è scoppiata la primavera araba laica, superata da fratelli musulmani, Al Qaeda e Isis; nell’attuale guerra civile tra fazioni, a volte  pare che gli Usa e i suoi alleati abbiano sostenuto i partiti religiosi, ma oggi la guerra civile divampa anche contro i cristiani locali.

Gli integralisti sono finanziari da Arabia Saudita, Turchia e Qatar, alleati dell’occidente, e dall’altro lato, dall’Iran, nemico degli Usa e di Israele, perciò gli Usa cercano con l’Iran un’intesa, anche sulla materia nucleare. Israele è contrario all’Iran nucleare però, fino ad oggi, gli stati ch possiedono l’arma l’hanno usata solo per assicurarsi l’impunità e mettersi al riparo da rappresaglie per il loro avventurismo all’estero, la paura dell’arma nucleare ha impedito una terza guerra mondiale.

Dal 1991 l’occidente ha operato per destabilizzare l’area, finanziando guerre per procura o asimmetriche contro Saddam e Gheddafi, finanziando anche l’Isis che ora non riesce più a controllare. Gli Usa hanno interferito spesso in Medio Oriente e poi denunciano le interferenze della Russia in Ucraina, per preservare la loro egemonia monetaria, economica e militare, vogliono accerchiare la Russia.

Il 2.3.2015 si sono incontrati a Riad il presidente turco Erdogan e il nuovo re saudita Salman, fino ad adesso, ufficialmente, Turchia e Qatar avevano favorito i fratelli musulmani, mentre l’Arabia e l’Egitto li contrastavano; ora pare che, sempre ufficialmente, Qatar, Turchia e Arabia vogliano cooperare contro l’Isis e contro l’Iran che, tuttavia, è pure ufficialmente contraria all’Isis e perciò l’Iran cerca anche il dialogo con gli Usa. Tuttavia bisogna sempre ricordare che gli stati sono ambigui e hanno tre facce; però, secondo storici e politologi di corte, solo l’Italia è ambigua e traditrice; per assicurarsi la loro riconoscenza e difendere i loro interessi economici, le lobby finanziano due partiti contrapposti e gli stati due fazioni contrapposte in guerra.

Dietro la Siria di Assad ci sono l’Iran e la Russia, in occidente c’è la convinzione errata che Assad sia un baluardo contro gli islamisti, in realtà ha sempre appoggiato tutti i gruppi terroristici islamici, tra cui Hezbollah, Al Qaeda e Isis; lo stato islamico ha consentito al regime di spegnere la rivolta laica moderata. Molti jihadisti, diversamente dai manifestanti laici, sono stati amnistiati, solo il 10% dei bombardamenti d Assad è stato diretto contro lo stato islamico.

Damasco compra dall’Isis greggio e gas, a prezzi scontati, con il ricavato il califfato finanzia la sua guerra, Assad aiuta lo stato islamico nella gestione dei pozzi e rifornisce di energia elettrica le zone controllate dallo stato islamico. Haswani è in rapporto con Assad e gestisce un impianto per l’estrazione di gas a Raqqa, che è la capitale dello stato islamico di Siria, perciò è stato colpito da sanzioni dell’Unione Europea e i suoi beni europei sono stati congelati; merci siriane attraversano con i camion le zone controllate dal califfato, pagando un pedaggio.

Al Zarqawi, erede di Bin Laden, è il fondatore dello stato islamico ed ha vissuto lungamente in Siria, questo stato ha fornito aiuto a lui e ad Al Qaeda, gli ha fornito denaro, passaporti, armi e reclute. Lo scopo era far fallire l’intervento americano in Medio Oriente e la rivoluzione laica; gli jihadisti stranieri arrivano senza visto all’aeroporto di Damasco; l’emissario di Assad, Rawzi, ha avuto il compito di incontrare gli emissari di Al Zarqawi, discutere le operazioni, reclutare attentatori, fornire armi e stipendi agli uomini in armi (fonte: il Foglio dell’11/3/2015). 

OCCIDENTE

 

A febbraio l’agenzia di stampa Reuter ha scritto che la Cina è preoccupata per la questione ucraina e per la sorte della Russia, messa a repentaglio dagli Usa che la stanno circondando con altre basi militari anche in Ucraina; gli Usa hanno tante basi militari all’estero e sembra si stiano apprestando allo scontro finale e alla resa dei conti con la Russia, che coinvolgerà anche gli altri paesi delle Nato; militari americani arrivano in Ucraina anche dalla base Usa di Vicenza.

Dopo aver minato l’euro, gli Usa si sentono minacciati dall’offensiva dei paesi Brics contro il monopolio del dollaro; secondo un sondaggio della Gallup, fatto in 65 paesi, oggi gli Usa sono considerati dalla gente il maggiore pericolo per la pace mondiale e chi ha maggior timore del bellicismo Usa pare siano Russia e Cina, ciò in contrasto con il fatto che nel 2009 Obama ha ricevuto il premio nobel per la pace; adesso sappiamo anche quanto valgono i premi nobel.

Nell’obiettivo degli Usa sono, dopo la devastazione della Libia, Corea del Nord, Iran, Russia e Venezuela, mentre all’Italia che civettava e faceva affari, senza autorizzazione Nato, sotto Mattei, Craxi e Berlusconi, con Libia, Russia e Iran, per destabilizzarla economicamente e politicamente, le hanno scagliato contro la speculazione e le società di rating.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (1/3/2015)

EUROPA

La Germania è sempre intransigente sui temi del rispetto degli impegni esteri e del pagamento del debito estero, tuttavia storicamente, tanti paesi sono stati colpiti da default e poi hanno ottenuto la riduzione del loro debito estero; dal 1853 al 1953, in un secolo, la Francia e la Germania hanno ottenuto l’alleggerimento del loro debito estero otto volte, l’Italia una volta, la Grecia cinque volte e la Spagna tredici volte.

Ma non andò sempre così, perché qualche stato onorava i suoi debiti esteri, derivanti da riparazioni di guerra, prestiti di guerra o di pace; infatti, il Piemonte ottenne il sostegno inglese all’unità italiana, pagando i suoi debiti verso la finanza londinese e accollandosi i debiti esteri degli stati italiani, altrimenti questo sostegno sarebbe mancato; dopo la guerra franco prussiana del 1870, la Francia dovette pagare alla Germania una riparazione di 5 miliardi di franchi, pari al 20% del suo Pil, il pagamento fu interamente effettuato nel 1873.

Da ricordare che l’Inghilterra, per finanziare le sue guerre, durante il rinascimento s’indebitò con banchieri italiani e non pagò più i debiti, oggi quei debiti, aumentati degli interessi, forse corrisponderebbero al Pil della Gran Bretagna. Dopo la prima guerra mondiale, la riparazione che doveva pagare la Germania fu fissato in 33 miliardi di dollari, in rate trimestrali a partire dal 1922; ma Keynes denunciò che alla Germania era stata imposta una pace cartaginese e che l’onere addebitato alla Germania avrebbe fatto danni a tutto il continente europeoM; perciò nel 1922 la Germania chiese una moratoria del debito e la Francia, per rappresaglia, occupò la Ruhr.

Dal 1924 al 1929 la Germania prese a prestito dagli Usa 28 miliardi di dollari, 10 miliardi di essi li usò per rimborsare i debiti, nel 1929 fu la crisi e l’accordo sui debiti fu rinegoziato, con riduzione del debito e delle rate annuali; nel 1931 furono sospesi i pagamenti, gli Usa avevano ricevuto solo 2,56 miliardi di dollari e la Francia un terzo dei danni di guerra pattuiti. Si dice che le condizioni di pace imposte alla Germania portarono alla seconda guerra mondiale, però il mancato pagamento dei debiti di guerra, i prestiti americani, l’emissione inflattiva di un’enorme quantità di denaro e l’esproprio dei beni degli ebrei, consentirono alla Germania di riarmare, velocemente ed efficacemente, per la seconda guerra mondiale.

Dopo la seconda guerra mondiale fu avviato il piano Marshall, e nel 1953 gli Usa concessero alla Germania di corrispondere 16 miliardi di marchi in 30 anni, per i debiti esteri fino al 1933, e 16 miliardi di marchi per i debiti dal 1933 al 1953, da pagare però dopo la riunificazione del paese. Nel 1990 la Germania non pagò perché affermò che doveva aiutare la rinascita economica della Germania dell’est.

Tra i creditori della Germania c’era anche la Grecia che, oltre i danni di guerra non rimborsati, aveva prestato obbligatoriamente al Reich, potenza occupante, 476 milioni di marchi, nel 2014 corrispondenti, con gli interessi, a 100 miliardi di dollari. La Germania rifiuta di riconoscere questi debiti e l’informazione collusa non ricorda e non fa luce sulla vicenda; la Germania, non rispettando gli impegni e non pagando i debiti esteri, con le eccedenze commerciali, con l’obiettivo di annettersi l’Europa, compra governi e informazione, che afferma che solo l’Italia non rispetta gli impegni e non paga i debiti (fonte: Vincenzo Comito - Sbilanciamoci).

Il New York Times ha inviato alcuni giornalisti nell’Ucraina dell’est, che non hanno trovato soldati russi, ma autonomisti ucraini che hanno reagito al colpo di stato nazista del 22/2/2014 a Kiev, che ha destituito il presidente legittimo Yanukovich, facendolo fuggire; la propaganda occidentale ha sostenuto che la Russia di Putin ha armato la rivolta dell’Ucraina orientale. I ribelli ucraini sono veterani dell’esercito sovietico, non sono armati con le armi più moderne e hanno raggiungonto grandi successi contro il governo filoccidentale di Kiev, non sono diretti dai russi ma sono da essi aiutati, soffrono le distruzioni della guerra, le difficoltà economiche e per le sanzioni occidentali.

L’occidente accusa Putin di voler ricostituire l’impero sovietico; la rivolta di piazza Maidan, che aveva portato al colpo di stato a Kiev, prese di sorpresa Putin e fu finanziata dagli americani e acclamata dall’Unione Europea, l’informazione occidentale demonizzava Putin che, a sua volta, accusa l’occidente di voler smembrare la Russia. La Germania sostiene la politica Usa contro la Russia, compromettendo i suoi rapporti economici con questo paese, come tratta con arroganza l’Italia e Grecia (fonte: Robert Parry).

Saint Simon e Compte, diffidenti verso la politica, avevano suggerito un governo di tecnici e scienziati, perciò oggi l’oligarchia occulta, diffidente verso la democrazia e il residuo di sovranità popolare, attraverso l’Unione Europea e la Germania, con l’aiuto del collaborazionista Napolitano, ha imposto ad alcuni paesi dell’Unione, come l’Italia, dei governi tecnici, retti da uomini di paglia dei mercati e appoggiati dalla propaganda dell’informazione prezzolata; per gli illuminati, la società non è sovrana ma è solo un mercato ribelle.

Il 20/2/2015 la Grecia di Tsipras ha ottenuto dall’eurogruppo, fatto dei ministri dell’economia e della finanza, di sostituire l’avanzo primario del bilancio con un pareggio, in modo da rilanciare l’economia; gli avanzi commerciali tedeschi hanno permesso alla Germania di fare shopping d’imprese all’estero e di fare credito a paesi come la Grecia. La Germania, tesa alla rivincita, nelle esportazioni fu favorita dalla riforma del mercato del lavoro di Schroeder.

Con questa riforma, puntando su delocalizzazione industriali, bassi salari e bassi consumi, la Germania ha preso il controllo del continente, in una logica neo-mercantilista, ha privilegiato le esportazioni e perciò oggi la sua economia dipende soprattutto dalle sue esportazioni e dai suoi investimenti all’estero, che sono la conseguenza della sua eccedenza commerciale; il corollario ne è il conflitto tra paesi debitori e paesi creditori. La Grecia ha ottenuto per se la proroga del rimborso dei suoi prestiti europei per 4 mesi, tuttavia la politica di austerità sta portando alla crisi dell’euro e a uno sviluppo squilibrato dell’Europa.

La Germania pare intransigente e perciò la Grecia potrebbe adottare una sua moneta locale a fianco dell’euro, conservando, per tranquillizzare i tedeschi, il suo debito estero in euro; i tedeschi non vogliono la sua uscita dall’euro, ma pare che i greci sappiano trattare meglio degli italiani. A giugno ci sarà l’accordo definitivo, la Grecia vuole decidere da sola l’agenda delle sue riforme e perciò l’Europa darà solo il suo parere.

La Grecia ha riconosciuto i suoi debiti e ha affermato di voler combattere l’evasione fiscale, goduta soprattutto da armatori e chiesa ortodossa, invece in Italia ne beneficiano, sempre per volontà dello stato, soprattutto grandi imprese e chiesa cattolica. La Grecia pare aver infranto l’unanimità dell’eurogruppo e forse a giugno ci sarà lo scontro definitivo, il suo governo vuole usare le maggiori disponibilità di bilancio anche per rilanciare la spesa sociale.

ITALIA

Mentre la politica e l’informazione italiana alimentano tentazioni belliciste contro la Libia, la ministra della difesa italiana Pinotti è volata in Qatar, per una collaborazione militare contro la Libia; questo paese è spaccato in due, Tobruk è con l’Egitto di Al Sisi e Tripoli con l’Isis; il Qatar è alleato della Nato, però con la Turchia finanzia l’Isis, risulta ciò anche da un rapporto del congresso Usa; invece l’Arabia Saudita finanzia Al Qaeda; con i suoi mezzi finanziari, il Qatar finanza anche l’informazione e la politica occidentale.

Poiché gli Usa, direttamente o indirettamente, hanno favorito l’ascesa dio Al Qaeda e Isis, il generale Al Sisi progetta di rivolgersi ai russi, intanto tiene i rapporti con il generale laico Khalifa Haftar, che comanda a Tobruk, perciò la Libia potrebbe tornare e alla politica filorussa di Gheddafi; da ricordare che gli Usa, con la motivazione di voler difendere l’indipendenza energetica dell’Europa, ammonirono l’Eni a non fare accordi con la Gazprom per il gas libico, poi fu la caduta, non casuale, di Gheddafi e di Berlusconi (fonte: Comidad).

L’informazione televisiva sentenzia che il recente accordo con la Svizzera serve ad abolire il segreto bancario, che in Italia esiste, salvo indiscrezioni dei bancari, solo verso i clienti, ma non verso lo stato, perché la magistratura può chiedere copia dei conti bancari intrattenuti dai clienti. Però l’Europa, fino a oggi, ha coccolato i paradisi fiscali come la Svizzera, non ha voluto l’armonizzazione fiscale, ma solo la liberalizzazione dei movimenti di capitale, inoltre ha voluto la banconota da 500 euro, usata per esportare capitali, perché il denaro pesa.

I capitali esportati dall’Italia in Svizzera sono stati pari a circa 300 miliardi di euro, dei quali 85 miliardi sono stati rimpatriati con il condono del 2009 e con l’aliquota 5% , il condono, per la parte rimanente che desidera sanare, dovrebbe avere un’aliquota di circa il 10%; la sigla dell’accordo con la Svizzera, che però non significa fine del segreto bancario, è legata all’approvazione svizzera con un referendum; in quel paese si fanno referendum anche in materia fiscale, mentre in Italia non si fanno nemmeno sui trattati europei; comunque, i soldi arrivati in Svizzera non giacciono in Svizzera, ma sono stati per lo più già dirottati in altri paesi come le isole Cayman.

Berlusconi vorrebbe abolire l’Irap, che è un’imposta assurda pagata dalle imprese, è calcolata sul numero di dipendenti e frutta 35 miliardi di euro l’anno; tuttavia in Italia le grandi imprese, utilizzando varie leggi di bilancio e fiscali, commissionate al legislatore dalle stesse imprese, generalmente pagano poche imposte dirette e perciò, per equità, fu introdotta questa imposta. Si partiva dal presupposto che, al dilà degli utili di bilancio tassabili, le imprese industriali che vendono di più, consumano più energia e hanno più dipendenti, altrimenti, senza utili dichiarati nei bilanci per più anni, sarebbero per forza costrette a chiudere.

Il tema dei falsi in bilancio e dell’elusione o evasione legale delle imposte è centrale, anche i comuni applicano imposte sulle insegne, sui passi carrai, sulla pubblicità, sugli avvisi, sui televisori e i frigoriferi degli dei bar, comminano multe, ecc., che servano a compensare l’omesso rilascio degli scontrini e l’evasione dell’Iva, ma poi lo stato esattore, usuraio e biscazziere, si lamenta ugualmente dell’evasione.

Secondo Hervé Falciani, che ha fornito le liste degli esportatori di capitali passati per le mani della banca HSBC, grazie all’evasione fiscale e ai debiti degli stati, oggi gran parte degli interessi che gli stati pagano vanno, dopo aver transitato per le altre banche, nelle tasche di banche offshore internazionali come questa, esse sono il simulacro del governo occulto mondiale. Falciani, avendo violato con la sua indiscrezione il segreto bancario o omertà bancaria, è ricercato dall’Interpol e dalla polizia di Italia, Francia e Spagna, ma, guarda il caso, contemporaneamente collabora con la giustizia di altri paesi.

OCCIDENTE

Dopo la crisi del 1929, determinata dal boom di borsa e dalla speculazione bancaria e di borsa, Roosevelt, per rilanciare l’occupazione, non si preoccupò del pareggio di bilancio, ma varò un programma d’investimenti pubblici e nel 1933 varò la legge Glass-Steagall, che separò le banche speculative da quelle commerciali; con la ricostruzione di Europa e Giappone e con la delocalizzazione d’industrie americane all’estero, il deficit della bilancia commerciale americana si fece pesante e la posizione debitoria del paese con l’estero costrinse nel 1971 gli Usa a sospendere la convertibilità del dollaro.

Però il governo Usa mirava a sfruttare ancora la posizione del dollaro, rimasta moneta di riserva internazionale, anche se inconvertibile, lo scopo era sostenere la domanda interna e l’occupazione, senza preoccuparsi del deficit di bilancio e del deficit valutario con l’estero; perciò le banche concedevano credito, con poche garanzie, alle imprese e alle famiglie, per il consumo e per l’acquisto di case.

Così s’invase il mercato di nuovi strumenti finanziari come i derivati e i subprime, che si aggiungevano ad altri titoli di credito come le banconote, i titoli di stato e i titoli di credito commerciali. Tutti questi crediti sono contropartite di debiti, una montagna di denaro cartaceo o scritturale o di conto che nessuno avrebbe mai potuto onorare nella sua totalità. Oggi i derivati sono un multiplo elevato della somma dei redditi nazionali di tutti i paesi del mondo.

A causa di questi derivati, nel 2008 in Usa scoppiò un’altra crisi da insolvenza o default bancario, fallì la banca Lehman Brothers e, con i soldi dei contribuenti, furono salvate altre banche americane; la crisi rimbalzò in Europa perché gli istituti bancari europei si erano riempiti di questi titoli patacca, detti derivati; mentre la Germania invitava Grecia e Italia a onorare i propri debiti, negli anni successivi i governi europei dovettero intervenire per salvare banche in Olanda, Belgio, Germania e Gran Bretagna, la quale, per farlo, impiegò 625 miliardi di euro.

L’Italia, sotto attacco da parte dei mercati speculativi, delle società di rating e da parte della Germania, malgrado i ritardi della sua politica, era stata meno toccata dalle insolvenze bancarie, però dal 2012 a oggi, si è provveduto a salvare con soldi pubblici Monte dei Paschi di Siena, che fa capo a politici e amministratori del PD e alcune banche popolari, come la Banca popolare di Milano e la Banca popolare di Vicenza, che fanno capo ai vescovi territoriali.

Mentre ancora non si conosce quale sarà la sorte dei derivati, che dovrebbero bruciare con il sacrificio dei creditori, come avviene in tutti i fallimenti, i governi sono sempre pronti ad aiutare le banche, che controllano i governi; invece i soldi pubblici mancano sempre per la politica sociale. E’ difficile fare luce su queste cose perché anche l’informazione, politicamente corretta, dipende dalla finanza.

ISLAM

In Turchia si continuano a violentare donne e perciò si fanno manifestazioni di protesta contro il governo islamico che, al riguardo, ha anche comminato pene miti ai responsabili; da quando nel 2002 il partito islamico ha preso il potere, le violenze contro le donne si dice siano aumentate del 1400% (cito una statistica, ma io non credo molto alle statistiche, anche esse servono a fare propaganda); lo stato turco afferma di voler difendere l’indipendenza della magistratura. Nella provincia agricola turca le donne portano il velo e nelle grandi città si truccano e hanno le scarpe con i tacchi a spillo (fonte: La Repubblica 24.2.2015).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (22/2/2015)

EUROPA

L’Unione Europea è contestata soprattutto, a sinistra, da Podemos in Spagna, da Syriza in Grecia e M5S in Italia, a destra, da Front National in Francia e Lega Nord in Italia; per superare la crisi si attaccano sempre di più il neo liberismo e la troika e si minaccia di uscire dall’Unione Europea e soprattutto dall’euro. In Grecia la gente è stanca della riduzione di stipendi, pensioni e diritti e,  dopo la vittoria elettorale di Syriza, secondo i sondaggi, Podemos ha raggiunto il 30% dei voti.

L’Europa mediterranea è stanca dell’egemonia tedesca vuole rinegoziare le condizioni economiche come gli spazi di manovra dei governi, in pratica, vuole allentare i vincoli di bilancio europei che hanno favorito la crisi iniziata nel 2008 in Usa. In questo quadro, Benito Renzi è il predicatore europeista, pieno di promesse tradite, non rimprovera a Germania e Francia nemmeno l’esclusione della Mogherini, rappresentante europeo agli esteri, alle recenti trattative sull’Ucraina, dirette da Merkel e Sarkozy.

Dal 2010 al 2014 la Grecia ha subito le imposizioni europee e della troika, perciò, la pressione fiscale, senza una vera riforma fiscale e senza la lotta ai grandi evasori, anche legali, come gli armatori, è cresciuta del 5%, la spesa pubblica è diminuita del 25%, i salari si sono ridotti del 20%, il Pil è diminuito del 7%; però le esportazioni sono migliorate, il deficit pubblico si è ridotto, ma il rapporto debito  pubblico/Pil è peggiorato del 30%, malgrado un parte del debito estero le sia stato condonato dall’Unione Europea.

La Grecia, se uscisse dall’Unione Europea e dall’euro, potrebbe contare su prestiti della Cina e della Russia, ai quali si sta avvicinando e con i quali fa accordi economici; però, senza una denuncia unilaterale del debito estero, per ridurlo progressivamente, tenuto conto che rimarrebbe per lo più in euro, dovrebbe avere una bilancia valutaria in attivo; mentre, in caso di passività, dovrebbe ricorrere a periodiche svalutazioni della dracma, con ripercussioni positive sulle esportazioni e sui debiti interni in dracma, ma, a causa dell’aumento dei prezzi, in assenza di indicizzazioni, negative sui salari.

Come succede in politica, dove regnano le promesse mancate, in Grecia il programma del 2015 di Syriza, primo partito e vincitore alle elezioni, pare però cambiato rispetto a quello del 2012; oggi pare interessato solo al tema economico, mentre nel 2012 chiedeva l’uscita dalla Nato e il ritiro delle truppe greche dall’estero; non chiede più il taglio delle spese militari e l’abolizione dei privilegi fiscali della chiesa ortodossa, che aveva sostenuto il regime dei colonnelli; il governo greco non parla più criticamente della crisi ucraina.

Il programma del 2012 chiedeva la nazionalizzazione delle banche, degli ospedali privati e delle imprese strategiche, oggi si parla solo di creare una banca pubblica; Syriza vuole solo una cancellazione parziale del debito pubblico, come fatto nel 1953 con il debito tedesco nato dalle  riparazioni di guerra, e vuole la dilazione della parte restante; non vuole nuovi prestiti e vuole escludere gli investimenti dai vincoli di bilancio, vuole che la BCE acquisti titoli di stato di nuova emissione. e la mitigazione dell’austerità.

Tsipras ha chiesto alla Germania le riparazioni di guerra e il rimborso del prestito forzoso imposto dai nazisti ai greci durante la seconda guerra mondiale, in compenso, ha promesso di mantenere la parità di bilancio e di combattere l’evasione fiscale, ma non ci riuscirà; l’Europa del nord e la Germania difendono lo status quo dal quale, grazie all’insipienza dei politici dell’Europa meridionale, fino ad oggi hanno ottenuto grandi vantaggi, in termini soprattutto di attivi commerciali e di esportazioni di capitali.

Poiché la Grecia non vuole nuovi debiti, ma vuole rinegoziare il debito esistente, senza accordi, in teoria, potrebbe uscire dall’Unione Europea, dall’euro e dalla Nato; attualmente la Grecia sta stringendo i rapporti con Russia, Cina e paesi Brics, però non sembra che Syriza voglia veramente la rottura definitiva con i soci europei.

Anche se la democrazia è stata sempre relativa, camuffata e limitata in tutti i paesi e in tutte le epoche, ora sembra che la Turchia vada definitivamente alla deriva e si saldi all’islamismo e alle sue ambizioni di rivincita imperiale; secondo le statistiche ufficiali, in verità, sempre molto  propagandistiche, dal 2000, 25 stati, classificati ufficialmente come democratici, sono stati depennati dalla lista e nel 2006 gli stati democratici erano il 60% del totale, cancellando tra i paesi democratici Russia e Venezuela. E’ la Nato che, aiutata dall’informazione da essa prezzolata, stabilisce quali sono i paesi democratici.

Questa involuzione si vede nel controllo su magistratura, burocrazia e informazione, se è vero che Erdogan ha accentrato i suoi poteri in Turchia, la libertà è diminuita in Africa e in tutto il mondo, invece ovunque sono cresciuti censura e corruzione politica; ciò malgrado, i governi si mobilitano contro il terrorismo e per l’equilibrio di bilancio, ma non per la difesa della democrazia (fonte: La Repubblica - 19.2.2015).

ITALIA

Paolo Savona afferma che la decisione della BCE d’impegnare 130 miliardi di euro nell’acquisto di titoli di stato, impegna in garanzia le riserve auree della Banca d’Italia, rende più difficile all’Italia la rinegoziazione del debito, come ha fatto la Grecia, e rende più difficile il default con la denuncia del debito estero, come hanno fatto in passato diversi stati. Con il QE, Mario Draghi, che non fa l’interesse dell’Italia, ha voluto costringere l’Italia a restare in Europa, sotto il governo coloniale di Bruxelles, Berlino e Strasburgo.

In questo quadro peggiorato, rinegoziare la partecipazione all’euro può favorire manovre ancora più speculative contro l’Italia, che, come ha fatto la Germania, per ridurre tali rischi, se le circostanze lo richiedessero, dovrebbe avere un piano pronto per uscire dall’euro, (fonte: dal Blog di Grillo).

Il governo Renzi si cimenta in riforme fatte male e che interessano agli italiani meno di quella fiscale, di quella della pubblica amministrazione e di quella della giustizia; arriveremo alle elezioni del 2018 senza che abbia affrontato questi temi, ma forse Benito Renzi farà dei ritocchi a queste materie che non serviranno al progresso civile, egualitario e democratico all’Italia.

Io ho un’idea sulla riforma fiscale che vorrei proporre, poiché tutte le imposte si pagano con il reddito, anche se sono calcolate su patrimonio, risparmio e consumi, per evitare la duplicazione sostanziale d’imposte e snellire il sistema, dovrebbe esistere solo l’imposta sul reddito, per famiglie e imprese, e l’imposta di successione sul patrimonio, che dovrebbe prevedere per lo stato un’aliquota come quella degli eredi, cioè lo stato dovrebbe essere un erede figurativo.

L’imposta di successione, che esiste anche in Usa, dove la pressione fiscale è di venti punti più bassa che in Italia, avrebbe anche lo scopo di contrastare la concentrazione della ricchezza; bisognerebbe anche eliminare privilegi ed esenzioni fiscali, anche a vantaggio della chiesa. L’Imposta sul reddito dovrebbe avere una detrazione annua di 14.000 euro, il resto sarebbe tassato, per finanziare anche pensioni e sanità, con l’aliquota del 50%; oltre i 100.000 euro di reddito annuo si perderebbe la detrazione e tutte le facilitazioni statali, il risultato sarebbe, in pratica, un’imposta progressiva e si ridurrebbe di molto l’evasione.

Per combattere evasione ed esportazione dei capitali, bisognerebbe un’armonizzazione dei sistemi fiscali europei e abolire i paradisi fiscali che esistono anche in Europa, il governo italiano, se l’Italia vuole restare in Europa, dovrebbe farsi sentire in tal senso; per abbassare la pressione fiscale a livello Usa, basterebbe pagare stipendi a dipendenti pubblici, pensioni e interessi sui titoli pubblici, al netto delle imposte, senza ridurre i redditi relativi, esentando gli enti locali dal pagamento delle imposte allo stato e riducendo in proporzione i trasferimenti statali agli stessi; in tal modo lo stato non ne avrebbe aggravi.

Nessun dipendente pubblico, inclusi gli onorevoli, dovrebbe guadagnare più di 10.000 euro il mese, le pensioni pubbliche nette, facendo il cumulo di tutte le pensioni, inclusa la pensione di reversibilità, non dovrebbero essere superiori a 4.000 euro il mese; lo stipendio minimo, per 8 ore di lavoro, dovrebbe essere di 1.500 euro il mese, la pensione minima, per chi ha lavorato 40 anni, di 1.200 euro, quella sociale dovrebbe essere pari al reddito di cittadinanza di 700 euro il mese.

Andrebbero eliminate pensioni d’invalidità e indennità d’accompagnamento immeritate, le pensioni d lavoro andrebbero modulate secondo il grado in servizio, l’anzianità e lo stato di bisogno; riducendo gli sprechi della spesa pubblica, lo stato avrebbe le risorse per il reddito minimo di cittadinanza e per aumentare le pensioni più basse, i ragionieri possono fare i conti.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA & POLITICA NEWS (9/2/2015)

EUROPA

Alla richiesta di Tsipras di riduzione del debito estero greco e dei relativi interessi, l’Unione Europe ha proposto la proroga del debito dello stato greco, lasciando intatti gli interessi; una proposta soprattutto a favore dei creditori, cioè le banche tedesche, visto che i titoli di stato greci sono ad alto rendimento. La Grecia è stata anche esclusa dai benefici del QE ed è stata minacciata che, se non si allinea alla proposta europea, non le saranno più concessi aiuti finanziari.

La BCE, per costringere la Grecia ad accettare la sua sorte e il diktat europeo, ha affermato che, se Tsipras insisterà nelle sue prese di posizione, per concedere nuovi prestiti, non accetterà più in garanzia titoli pubblici greci; in tal caso, farà crollare ulteriormente la borsa greca e il valore dei titoli pubblici greci al mercato secondario, inoltre, se la Grecia sarà priva di una sua moneta, impedirà al bilancio pubblico di finanziarsi.

Dopo le promesse elettorali di Tsipras, che gli hanno assicurato il successo politico, quello che sorprende è una certa sua disponibilità verso le imposizioni europee; vedremo in seguito. La Grecia, oltre a denunciare il debito estero e a uscire dall’euro e dall’Unione Europea, potrebbe anche fare una riduzione forzosa degli interessi sul debito pubblico, con imposte o con la riduzione diretta degli interessi; in questo caso, se ne avvantaggerebbe di molto il bilancio dello stato, attualmente in avanzo primario, dopo i tagli spaventosi alla spesa pubblica imposti dall’Unione Europea.

La Grecia non è in grado di rimborsare i debiti in scadenza e il ministero delle finanze Verofakis ha detto di voler rinunciare all’ultima trance di finanziamenti europei di 7 miliardi, che sarebbe un’altra dose di droga; da dicembre 2014 a oggi sono fuggiti dal paese 11 miliardi di euro. Il governo greco ha proposto di indicizzare il rimborso del debito estero alla crescita o, visto che  dispera di rifinanziarlo, di trasformarlo in debito irredimibili, ma con pagamento degli interessi.

Francoforte ha risposto con freddezza e chiede in cambio delle garanzie solide (forse le isole greche); il bilancio pubblico greco ha un attivo primario, l’Europa ha già ridotto gli interessi del debito greco e allungati i tempi di rimborso a 30 anni, oggi questi interessi sono pari al 2,6% del pil, contro il 4,7% dell’Italia; l’evasione fiscale del paese, fatta soprattutto dagli armatori, è pari a 10 miliardi di euro l’anno.

La Grecia ha bloccato le privatizzazioni, deludendo Europa, Cina e Russia, è contraria alle sanzioni contro la Russia, cui si lega sempre di più, anche per la comune religione ortodossa; i cinesi sono interessati al porto del Pireo e all’aeroporto di Atene, vogliono finanziare un collegamento ferroviario dal porto del Pireo ai Balcani e all’Europa Centrale, promettono investimenti in infrastrutture, trasporti ed energia; il 60% delle merci esportate dalla Cina per via marittima è trasportato da navi greche e 200 navi greche sono in costruzione nei cantieri cinesi.

La Russia è interessata al settore energia greco e sta costruendo un gasdotto che attraverserà Turchia e Grecia, capitali russi sono affluiti nel settore alberghiero, ogni anno un milione di russi visita il paese; la Russia è il primo esportatore in Grecia, soprattutto in prodotti energetici. Perciò Cina e Russia rappresentano un’alternativa alla possibile uscita della Grecia dall’Unione Europea e dall’euro; se la Grecia lo farà, per essa sarà il boom economico.

In Europa, dopo l’incetta dell’oro da parte di negozi specializzati, che rivela l’illusorietà del denaro di carta, continua la concentrazione della terra, aiutata dai sussidi pubblici; in Europa e nel mondo un grande proprietario terriero è la chiesa cattolica, spesso nascosta dietro finanziarie anonime, ma non mancano multinazionali e privati, aristocratici e borghesi; in Europa le aziende agricole che superano i 100 ettari sono il 3%, ma controllano il 50% della terra coltivata (fonte: Rapporto “Land concentration”).

Dal 1966 al 2010 in Germania i proprietari terrieri sono scesi da 1,2 milioni a 300.000, in Europa orientale, dopo la caduta del comunismo, si è verificata la stessa concentrazione; gli agricoltori della Germania dell’est, senza aiuti pubblici, furono costretti a vendere le terre agli speculatori deal Germania ovest. In Italia e in Spagna poche grandi aziende si sono accaparrata la maggior parte dei sussidi statali; nel 2009 in Ungheria l’8,6% delle imprese agricole ha ricevuto il 72% dei contributi pubblici.

In Europa dell’est hanno accaparrato terre compagnie cinesi in Bulgaria e compagnie mediorientali in Romania, naturalmente assieme ad altri gruppi privati europei; la Cina compra terre anche in Africa, della quale è il primo partner commerciale.  In Ucraina 10 aziende possiedono 2,8 milioni di ettari, in Serbia 4 aziende possiedono 100.000 ettari. Gli stati dovrebbero curare la sovranità alimentare e l’autosufficienza alimentare e sostenere i giovani che desiderano la terra per tornare in agricoltura, magari per coltivarla con criteri ecologici; ciò accade raramente, perché i governi sono al soldo delle multinazionali, a questo servono le lobby (fonte: Il Giovanni Fez – Il Cambiamento).

L’ISDS è uno strumento del diritto internazionale per risolvere le vertenze tra stati e investitori esteri, le norme sottoscritte sono applicate da collegi di giudici arbitrali che agiscono contro leggi statali lesive degli interessi degli investitori, i quali sono sostenuti da agguerriti studi di avvocati messi in piedi dalle multinazionali; questi collegi possono comminare risarcimenti milionari a carico degli stati.

Gli interessi privati tutelati riguardano i temi salute, inquinamento, ambiente, standard alimentari, salari, ecc., perciò il Brasile si rifiuta di firmare contratti che contengono la clausola ISDS, come non le accettano gli altri paesi Brics; invece gli Usa la vogliono inserire negli accordi transatlantici di libero scambio o TTIP. Il parlamento  europeo ha avuto una pausa di riflessione, ma poi la commissione europea, su pressione inglese, con la motivazione di voler proteggere gli investimenti stranieri, si è espressa a favore della sua inclusione nel trattato.

L’Unione Europea non è l’Europa dei cittadini e alla fine fa ciò che decide la Germania, al riguardo, all’inizio reticente verso l’ISDS, come la Francia, invece il governo Renzi si è già dichiarato per la conclusione rapida del trattato TTIP, inclusa la clausola ISDS; da tanto, i governi italiani appoggiano i vincoli esterni, europei e Usa, e rinunciano a fare gli interessi del paese (fonte: Mauro Poggi – Sinistrainrete).

Dopo i successi militari degli autonomisti ucraini che, appoggiati dai russi, potrebbero arrivare a Kiev, Hollande e Merkel sono volati a Mosca per proporre la pace in Crimea; un accordo potrebbe scaturire dalle vecchie proposte russe di autonomia per la Crimea dell’est e di non appartenenza alla Nato dell’Ucraina, ma il governo di Kiev chiede il rispetto delle frontiere infiltrate dai russi; gli Usa attizzano la guerra  e sostengono pretestuosamente che la Russia vuole anche attaccare un paese baltico, dove esistono altre minoranze russe.

Mentre i paesi del Mediterraneo hanno visto crollare la ricchezza privata, i patrimoni dei cittadini greci sono calati del 23% rispetto al 2007 e le famiglie greche hanno perso 170 miliardi di euro, il 10% dei ricchi europei possiede più della metà della ricchezza europea e l'1% dei super-ricchi possiede il 27% di questa ricchezza. In Germania la concentrazione è maggiore, infatti, l'1% dei super-ricchi possiede il 35% della ricchezza nazionale; perciò, grazie alla crisi, c'è stato il più grande trasferimento di ricchezza dai poveri ai ricchi e i paesi più deboli sono stati espropriati.

Con le guerre finanziarie, che sono guerre non dichiarate, si concentra la ricchezza e si saccheggiano le ricchezze degli altri paesi, l’operazione si svolge con l’aiuto di collaborazionisti dei paesi mediterranei europei, che non fanno leggi per lo sviluppo, annullano la sovranità nazionale e non fanno le riforme adeguate richieste dal popolo; per conseguenza, paesi come la Germania se ne avvantaggiano economicamente (fonte: Viviana Vivarelli – Blog di Grillo).

ISLAM

In Medio Oriente, da una parte stanno i governi di Russia, Iran, Siria, Irak ed Egitto e dall’altra Isis, Arabia, Qatar, Emirati e Turchia; l’Arabia, i cui principi sono coinvolti nell’attentato dell’11.9.2001 in America, afferma che vuole solo fronteggiare l’Iran; al riguardo, l’informazione occidentale fa propaganda antirussa e la politica Usa, che ha sostenuto la primavera araba dalla quale è scaturito l’Isis,  che ora bombarda dal cielo, pare poco chiara. Sul terreno, contro l’Isis combattono solo i curdi, armati dai paesi che  contrastano l’Isis, il resto della coalizione internazionale anti Isis, che dovrebbe combattere sul terreno, pare evanescente; tuttavia, i peshmerga curdi  registrano notevoli successi.  

ITALIA

La Confindustria, grazie alla riduzione dei prezzi del petrolio, alla svalutazione dell’euro, alla riduzione degli interessi e allo sviluppo del commercio internazionale, per il 2015 prevede un aumento della produzione industriale del 2,1%, con benefici per l’occupazione; il governo italiano, grazie anche allo Jobs Act, punta sempre sulla riduzione del costo dei salari: Al momento pare che non desidera un aumento della domanda interna, che scaturirebbe dall’aumento dei salari, dalla riduzione delle imposte sui bassi redditi e dall’aumento degli investimenti pubblici, che naturalmente porterebbero all’aumento dell’occupazione e quindi della domanda e della produzione.

In questo quadro, il QE serve solo a comprare titoli pubblici al mercato secondario, cioè dalle banche, perciò serve ad aiutarle ancora una volta, concedendo loro liquidità, che però si potrebbe tradurre in altro credito; non serve a ricapitalizzare le imprese, ora sottocapitalizzate, non serve a ridurre il debito pubblico e i debiti privati e non serve ad aumentare la domanda. Nell’industria nazionale, il valore aggiunto per addetto è la metà di quello tedesco, dipende dal fatto che i salari italiani sono la metà, infatti, esiste una correlazione stretta tra livello dei salari e valore aggiunto per addetto; la riduzione dei salari può abbassare i costi e aumentare la concorrenzialità delle imprese industriali, ma non può fare aumentare la produttività, la domanda e il valore aggiunto per addetto.

Quando si afferma che la mafia è uno stato nello stato, si vuole anche sottintendere una loro origine comune, cioè che lo stato ha nel DNA la mafia; lo stato è una mafia evoluta e organizzata e anch’esso, in cambio d’imposte, ha concesso protezione, cioè è nato con l’imposizione fiscale; con le proteste del popolo, fu costretto a concedere servizi, però fatti pagare a caro prezzo. Senza le imposte, lo stato si estinguerebbe, perché tutte le imprese commerciali, a esso similari, anche se lo stato è un’impresa occulta o segreta, si estinguono quando l’oggetto sociale non si può più raggiungere. Paura, corruzione, arrivismo, consociativismo e omertà impediscono di cogliere significati e connessioni tra stato e mafia.

Dopo aver favorito delocalizzazioni industriali e sviluppo della finanza e del terziario, si dice spesso, anche per nostalgia, che in Italia manca una politica industriale; oggi l’industria occupa meno addetti del terziario e più dell’agricoltura, però, secondo un’indagine dell’Eurostat, l’industria italiana è ancora responsabile del 67% della ricerca, e del 65% delle esportazioni. Perciò, la Francia ha esteso le partecipazioni statali in Renault e Peugeot, la Bassa Sassonia nella Volkswagen e il governo federale tedesco ha una banca statale che finanzia le sue esportazioni, invece in Italia si vogliono privatizzare tutte le banche, incluse le popolari, che si vogliono trasformare in spa.

La privatizzazione delle banche popolari, non sarebbe stata possibile se fossero state floride, perché, appartenendo in buona parte ai vescovi, questi l’avrebbero impedita, in realtà, è un’operazione di salvataggio sollecitata dagli stessi vescovi, a causa dei loro investimenti speculativi sbagliati all’estero, poi la televisione ne ha attribuita la colpa al credito insoluto verso gli italiani. Si tratta dell’ennesima operazione di soccorso alle banche, dopo che esse hanno tolto tanto agli italiani in costi dei finanziamenti e in bassa remunerazione dei depositi.

L’Italia è sollecitata a privatizzare Enel, Eni e Finmeccanica e, senza una visione strategica, ha concesso incentivi e benefici fiscali a favore dei grandi gruppi industriali, però la riduzione del cuneo fiscale ha favorito la competitività, ma ha anche peggiorato i conti dello stato e dell’Inps. Le imprese lamentano l’alto costo del lavoro e il peso della burocrazia, però il costo del lavoro italiano è maggiore di quello cinese, ma minore di quello tedesco e francese.

Purtroppo le imprese usano i maggiori profitti, non per fare investimenti in Italia, visto che i loro impianti sono anche sottoutilizzati, o per fare ricerca e innovazione, ma per fare investimenti all’estero, cioè per delocalizzare, o per fare impieghi finanziari speculativi, delegando la produzione al terzo mondo, che ha salari più bassi. Invece l’industria nazionale avrebbe bisogno d’investimenti in nuovi impianti, innovazione e ricerca, con i relativi brevetti, cioè avrebbe bisogno anche dell’innovazione di prodotto.

Però queste cose le possono fare solo le grandi e medie aziende, mentre in Italia sono tante le piccole imprese che, soggette al ricatto bancario, non sono tutelate dallo stato; per sopravvivere, sono costrette a licenziare e a evadere le tasse, tante di loro chiudono i battenti, con perdita di occupati e di competenze; invece la pubblica amministrazione, per il risanamento del bilancio, non licenzia, ma aumenta le imposte. L’Italia ha compensato il calo della domanda interna con l’aumento delle esportazioni e oggi è il secondo esportatore europeo dopo la Germania, se la domanda interna riprendesse, aumenterebbero anche le importazioni e si azzererebbe il saldo attivo della sua bilancia commerciale..

In Italia, le piccole e medie imprese sono responsabili di oltre la metà della nostra esportazione; per le piccole imprese che desiderano crescere, gli investimenti produttivi andrebbero fatti con il collocamento in borsa e non con il debito bancario, anche se la borsa può essere una trappola, soprattutto a danno dei risparmiatori; la Telecom non ha ancora completato la banda larga, lo stato non è capace di programmare e una volta rimproverava all’Unione Sovietica di farlo, è inadempiente e travolto da corruzione e sprechi (fonte: Federico Stoppa – Sinistrainrete).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (4/2/2015)

ITALIA

Secondo il giudice Piercamillo Davigo, del pool mani pulite del 1992, non siamo riusciti a estirpare la corruzione pubblica perché da allora sono state fatte leggi, non per combattere la corruzione, ma per rendere più difficili le indagini sulla corruzione e la sua condanna; si è fatto ciò cambiando, a favore degli autori di reati, le norme e diminuendo le relative condanne. Davigo afferma che nei paesi anglosassoni (che secondo me non vanno mitizzati), per combattere la corruzione, sono stati introdotti i test d’integrità, in base ai quali, dopo l’elezione, la polizia va, sotto copertura, a offrire denaro agli eletti e chi l’accetta è arrestato.

Nei paesi anglosassoni, un altro sistema utilizzato per combattere la corruzione, è la verifica della rispondenza tra reddito e tenore di vita, obbligando i pubblici ufficiali a dar conto di quello che guadagnano e di quello che spendono e poi costringendo gli inquisiti alle dimissioni; invece in Italia tutte queste persone, anche se condannate, restano al loro posto, però anche in Usa e Gran Bretagna esiste la corruzione che, se non è ostacolata dallo stato, dilaga perché l’uomo è corruttibile.

Oggi la pubblica opinione italiana è rassegnata alla mafia e alla corruzione, che esistono in tanti paesi e anche in forme autoctone; in Italia chi viola una norma la fa franca, ma non è colpa degli italiani, che risiedono in tutti i paesi e generalmente si adeguano alle norme locali; a causa della nostra politica collusa con la criminalità, un pacchetto anticorruzione è fermo al senato e l’Italia non ha dato ancora attuazione a delle convenzioni internazionali contro la corruzione, che ha sottoscritto con OCSE, Onu e Consiglio d’Europa. 

L’ambiente scolastico italiano insegna l’omertà, cioè a non fare la spia, nemmeno all’autorità integerrima; nella pubblica amministrazione e nelle imprese, l’omertà è anche chiamata segreto di stato, segreto militare, segreto dell’amministrazione e segreto d’impresa; in Italia, a scuola si copia e agli esami e ai concorsi si è aiutati; in genere, nel lavoro, nel commercio e nella politica, s’inganna il prossimo e si premiano i furbi; ancora, in Italia il titolo di studio ha valore legale, mentre dovrebbero valere di più le competenze. Dice Davigo che nei paesi anglosassoni hanno più valore gli esami d’ammissione a ogni ciclo scolastico che quelli di uscita, perché l’insegnante è visto come colui che addestra alle vere prove che arriveranno con il lavoro; tuttavia, secondo me, non è vero che gli italiani con un titolo di studio non abbiano delle qualità, perché all’estero sono richiesti (fonte: Blog di Beppe Grillo).

In Italia, la legge fascista sulla stampa, ancora in vigore, non permette una vera informazione, i magistrati spesso chiudono un occhio e lasciano parlare liberamente, la politica si accoda, a parte che si parli liberamente, ma non si cambi l’Italia; ora, grazie al terrorismo islamico, in occidente si rafforza ulteriormente il controllo sull’informazione e si calpestano le libertà democratiche dei cittadini.

In Francia il comico Dieudonné ha fatto ironia sui politici che sfilano ed è stato accusato di apologia del terrorismo; in Italia, la Cassazione ha vietato la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche e ampliato il segreto d’ufficio, che è una forma di omertà che va contro la trasparenza della pubblica amministrazione; inoltre, il parlamento italiano vuole ampliare il reato di diffamazione, che diventerebbe così un vero reato d’opinione.

Dal 2011 in occidente il terrorismo islamico ha fatto poche decine di vittime, mentre in Italia i morti sul lavoro e per inquinamento sono stati decine di migliaia e centinaia di migliaia in occidente; ciò malgrado, invece di fare norme per la tutela del lavoro e della salute, con la scusa di combattere il terrorismo, si varano norme liberticide, dimenticando che la nostra costituzione afferma che la repubblica italiana è fondata sul lavoro (fonte: ilsimplicissimus – sinistrainrete).

Anche prima della più recente proposta di riforma elettorale, chi aveva il controllo dello stato e dei partiti, mirava, in tutti i modi, a controllare candidature, eletti e incarichi politici, istituzionali e pubblici, perché la rappresentanza politica era, in realtà, la caricatura della vera democrazia; però i colpi inferti alla rappresentanza politica con il nuovo sistema elettorale “Italicum” e con il nuovo senato, stanno dando il colpo finale al regime parlamentare e alla mitica sovranità popolare.

Infatti, una minoranza di cittadini eletti vuole una rappresentanza spropositata rispetto ai voti ricevuti, vuole nominare tutte le cariche istituzionali e modificare a suo piacere la costituzione; il senato diventa un dopolavoro dei consiglieri regionali, tanto che sarebbe stato più serio abolirlo. I partiti sono diretti da notabili, come fossero imprese private di famiglia, in essi il segretario domina come nelle dittature.

Un’oligarchia eclissa la rappresentanza popolare e collegiale e, in un delirio anticostituzionale, alcuni dirigenti politici, eletti con una legge elettorale anticostituzionale, ora pretendono di riscrivere la costituzione; oggi sembra che il potere ufficiale appartenga a chi lo occupa e non a chi lo ha raggiunto legalmente, in base alla costituzione o in base a regolari concorsi; il potere vero è però in mano ad un’oligarchia occulta, nascosta agli occhi del popolo.

EUROPA

Gli "angeli custodi" dell’Europa, cioè Usa e Gran Bretagna, su mandato di circoli massonici, hanno conferito alla Germania, come accade con le imprese, anche per i futuri bracci di ferro con la Russia, il ruolo di stato capofila d’Europa e di garante atlantico in Europa. Per il ruolo vice-imperiale ricevuto, la Germania è galvanizzata e perciò ha rotto i proficui rapporti economici con la Russia.

La Germania sembra voler cercare una rivincita, però è sempre uno stato semisovrano, perché sconfitto in guerra e con le sue basi militari, i suoi servizi segreti e le sue truppe controllate dagli americani; inoltre, alla Germania è stata concessa la riunificazione, ma non può dotarsi della bomba atomica; in questo momento, utilizzando gli avanzi commerciali, sta comprando le industrie americane collocate nel terzo mondo.

L’Italia è dominata dagli Usa e dai mercati e, per acquiescenza del suo governo, dalla Germania, verso la quale rivela un complesso d’inferiorità, comunque è soggetta agli stessi controlli della Germania; il giornale tedesco Der Spiegel afferma che i problemi dell’Italia non sono imputabili alla Troika, ma dipendono dalle mancate riforme interne, probabilmente dipendono da entrambe le cose, però le riforme di cui l’Italia ha bisogno non è detto che saranno quelle che farà il governo Renzi.

Der Spiegel ironizza anche su Mattarella presidente della repubblica, forse avrebbe voluto un presidente che, come Monti, prendesse ordini dai mercati, cioè da Bruxelles, Strasburgo e Francoforte, a loro volta dipendenti da Londra e Washington. Il Vaticano è attore importante dei mercati e ha assecondato i loro piani contro l’Italia; con l’elezione di Mattarella a presidente, da esso appoggiata, con un rimorso di coscienza, pare aver cambiato i suoi piani, ciò detto senza mitizzare Mattarella che bisognerà vedere all’opera.

E’ inutile indagare sul ruolo politico passato di Mattarella, speriamo si riveli garante della sovranità italiana,  ma non potrà garantire la laicità dello stato perché è legato al Vaticano, con lui la chiesa riprende il controllo di tutte le istituzioni italiane e con il consenso  dei post comunisti. Con Mattarella presidente, forse l’Italia comincerà a recuperare un po’ di autonomia politica e d’indipendenza, dopo aver subito l’imposizione, d’intesa con Napolitano, dei commissari e agenti europei, come Monti.

Per quanto riguarda la Grecia di Tsipras, questo paese, a  causa delle terapie della troika, ha problemi più gravi dell’Italia, però, diversamente dall’Italia, ha vinto la guerra e perciò, in politica estera e militare, ha più libertà di manovra. Infatti, la Grecia si sta accostando alla Russia; però, per la parte economica, a causa dei trattati e dei vincoli europei, è soggetta alla commissione europea ed è spesso minacciata dalla Germania, che difende l’euro e vuole il rispetto dei trattati europei.

Questi le dicono che i debiti si pagano, però è successo spesso che stati e imprese non li hanno pagati, generalmente non li pagano quando, pare ovvio, non riescono a pagarli; non li pagano con o senza accordo con i creditori. Secondo questi trattati cervellotici, la Grecia, quasi come in un matrimonio indissolubile, potrebbe uscire dall’Europa e non dall’euro; quindi, per uscire dall’euro, deve uscire dall’Unione Europea, non può godere della deroga prevista per la Gran Bretagna; la Grecia, abbandonando i trattati europei e i vincoli europei e svalutando la dracma, recupererebbe competitività.

Per il momento, Tsipras ha sospeso le privatizzazioni, in ciò potrebbe essere oggetto d’ispirazione anche per l’Italia, però ha assunto con la Germania anche toni accomodanti, ha dichiarato di voler rispettare i trattati; in politica si fa propaganda e gli stati sono ambigui e cambiano spesso rotta. La Grecia ha 20 miliardi di euro di debito con il FMI, 50 con la BCE e 150 con il Fondo Salvastati, questi debiti sono regolati da ordinamenti stranieri e perciò, formalmente, solo un giudice straniero potrebbe annunciare il default greco.

In realtà, praticamente, anche la Grecia potrebbe denunciare il suo debito estero, è già successo nella storia, ma con delle conseguenze; un giudice straniero potrebbe ordinare il sequestro dei beni greci all’estero, è già successo all’Argentina con i bond detenuti da fondi speculativi americani; in tal caso, un eventuale default greco comporterebbe la chiusura di ogni ulteriore linea di credito da parte della BCE e il default delle banche greche, perciò Tsipras sta trattando. Poiché gli stati hanno tre facce, Obama ha invitato i creditori ad avere pietà per la Grecia.

La banca centrale cinese detiene titoli di stato, azioni e obbligazioni d’imprese italiane per 100 miliardi di euro, cioè 6,5 miliardi in azioni, 10 miliardi in obbligazioni e 80 miliardi in titoli di stato; il debito pubblico italiano detenuto all’estero è pari a 680 miliardi di euro, il 12% è in mano alla Cina ed è destinato ad aumentare, le azioni d’imprese italiane detenute dalla Cina non superano il 2% del loro capitale, in modo di non essere costretta a comunicare queste partecipazioni alla Consob.

La Cina ha aumentato gli investimenti in Grecia, ha aumentato l’importazione di petrolio e materie prime dalla Russia e quest’anno Pechino ha siglato accordi economici con la Russia per 1.400 miliardi di dollari, con investimenti anche negli armamenti e nelle infrastrutture; il relativo commercio si svolgerà in rubli e yuan; visto il bellicismo della Nato, i due paesi sono più vicini anche sul piano militare.

Grazie alle eccedenze commerciali, la Cina ha riserve per quasi 4.000 miliardi di euro e, anche con le competenze tecniche straniere, sta investendo massicciamente nelle infrastrutture del paese, vuole potenziare il suo welfare, la sua domanda interna e ammodernare e sviluppare la Cina dell’ovest, che è meno sviluppata; fra due anni 1.000 società cinesi saranno quotate alle borse di Hong Kong e Shangai, con programmi di acquisizione di imprese estere; fino ad oggi, la Cina ha fatto larghi investimenti in Usa ed Europa.

Nell’ultimo anno lo yuan si è rivalutato del 42%, i tedeschi, per provocare il default italiano, nel 2011 si sono liberati di 110 miliardi di titoli di stato italiani e i cinesi li hanno comprati, facendo scendere lo spread e mantenendo il debito pubblico italiano solvibile. Adesso la Cina vuole acquistare imprese italiane, non solo per il profitto, ma per importare legalmente tecnologia, aggirando anche i brevetti, come ha fatto la Renault quando ha acquistato la Nissan in Giappone.

Gli acquisti di titoli di stato possono servire anche a condizionare la politica degli stati; in 5 anni è previsto il raddoppio del commercio europeo con la Cina che, quando capirà che la Germania è agente europeo degli americani, probabilmente vorrà ridurre i rapporti commerciali con Berlino, com’è stata costretta a fare la Russia, questo fatto potrebbe portare al disinvestimento cinese in Usa e alla crisi economica tedesca (fonte Pasquale Cicalese).

La caduta di Assad, per la Russia significa perdere il porto di Tartus, unica base navale russa nel Mediterraneo, l’appoggio europeo a Yanukovich significava per essa perdere la Crimea, i porti del Mar Nero e il controllo del gasdotto South Stream che attraversa l’Ucraina; riducendo la dipendenza energetica Europea dalla Russia con il gasdotto Nabucco che dovrebbe portare il gas dall’Asia centrale all’Europa occidentale, senza attraversare la Russia. La Russia aveva per amico Berlusconi e Usa e Germania l’hanno fatto cadere, ora finanzia partiti europei di destra e di sinistra, contrari all’integrazione europea; i partiti e i giornali non sono schizzinosi, perché sono abituati a prendere soldi da tutti quelli che li danno loro.

La decisione della BCE di allentare l’austerità con il QE, ha escluso la Grecia da questo programma, perché il paese è troppo indebitato; il fallimento dell’euro, potrebbe far crollare l’Unione Europea e la relativa zona di libero scambio europea, perché la Germania ha un’eccedenza commerciale eccessiva, che spingerà gli altri paesi europei, dopo il contenimento dell’immigrazione, a introdurre misure protezionistiche sulle merci e il controllo sui movimenti di capitale; inoltre, lo stop alle privatizzazioni, già in atto in Grecia, impedirebbe alla Germania di investire negli altri paesi europei le sue eccedenze valutarie.

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

ECONOMIA & POLITICA NEWS (26/1/2015)

ISLAM

Il Blogger saudita Raif Badawi è stato condannato dal tribunale saudita di Gedda a 1000 frustale, per non farlo morire, con rate di 50 a settimana, più a 10 anni di galera, per aver pubblicato commenti critici sulla religione e sui funzionari religiosi; cioè è stato condannato per aver espresso un’opinione, le prime 50 frustate sono state inflitte il 9/1/2015, le ferite non si erano ancora rimarginate, ma il 16 ne avrebbe ricevute altre 50.

Poiché gli stati hanno tre facce, l’11/1/2015, a Parigi, l’Arabia Saudita ha partecipato a una marcia a sostegno della libertà di pensiero; il 18/1/2015 Annapaola Landi, della Pulce nell’orecchio, ha inviato una petizione all’ambasciatore saudita a Roma, chiedendo abolire tortura e flagellazione e di rispettare la libertà d'espressione, trascurando la difesa della laicità e della libertà di religione, perché per i sauditi sarebbe stato troppo.

Mentre i parlamenti inglesi e francesi si sono già espressi a  favore del riconoscimento dello stato palestinese, il tema è ancora in calendario a Montecitorio, una mozione di Sel desidera il riconoscimento tout court, mentre il PD lo vuole subordinare alla riapertura dei negoziati israelo-palestinesi, con il reciproco riconoscimento di due stati che vivano in pace e con frontiere sicure, è la posizione anche di Israele. Il PD si è già espresso per riconoscere la Palestina come osservatore all’ONU ed è ha affermato che il popolo palestinese ha il diritto di aver una patria; però, come ha detto Renzi, anche Israele ha diritto di esistere, mentre lo statuto dell’Autorità palestinese afferma di voler distruggere Israele.

L’attentato al giornale satirico parigino Charlie Hebdo sembra una provocazione orchestrata per evidenziare l’intolleranza dell’Islam e la tolleranza occidente, è inutile ricordare che gli islamici non sono tutti violenti o terroristi, gli italiani non sono tutti mafiosi, i napoletani non sono tutti scippatori e gli ebrei non sono tutti banchieri, la generalizzazione è sempre razzismo; perché in ogni gruppo umano ci sono belli e brutti, intelligenti e stupidi e onesti e disonesti, cioè gli uomini possono essere uguali nei diritti ma sono diversi fisicamente e nelle qualità; invece bisogna ricordare che Sarkozy e Hollande hanno appoggiato gruppi jihadisti contro i governi laici ma autoritari di Gheddafi e Assad.

Nel 2012 Hollande ha concesso riconoscimento diplomatico all’opposizione siriana, finanziata soprattutto da Turchia, Qatar e dall’Arabia Saudita, ma anche dai paesi occidentali, mentre la multinazionale francese del petrolio Total ha esteso i suoi affari in Libia e Medio Oriente. Nel 1600, per iniziativa di ex pirati, anche nobili, in Inghilterra nacque la Compagnia delle Indie, che poi prese a proteggere il commercio navale dalla pirateria, era già successo per tanti stati impegnati nei traffici navali e, in genere, accade ancora oggi per il capitalismo turbo delle multinazionali, anche le guerre civili regionali nascono così.

Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, rapite e liberate in Siria, sono state rapite da ribelli considerati moderati, cioè vicini all’occidente; l’Italia, con il Gruppo di Londra, arma e finanzia, anche con il pagamento di riscatti, bande di criminali siriani che si oppongono ad Assad; il governo italiano permette a cooperanti di raggiungere i ribelli dalla Turchia, portando aiuti che alimentano la guerra civile, è questa, secondo un’espressione del nostro governo, la politica di fermezza dell’Italia.

Dopo l’attentato contro il giornale satirico parigino Charlie Hebdo e dopo una manifestazione a favore della libertà d’espressione tenuta l’11/1/2015 a Parigi, è stato arrestato, per apologia di terrorismo, il comico Dieudonné, per aver esercitato la libertà d’espressione; in Italia la televisione insegna che si può nominare invano il Dio ma non il papa, mi perdoni questo papa. E’ questa la nostra libertà, la nostra laicità e la nostra libertà di parola; anche le attuali guerre della Nato sono una forma di terrorismo che serve anche a difendere gli interessi del capitalismo occidentale.

Gli stati occidentali, aiutati dall’informazione, si battono per imporre un pensiero unico politicamente corretto, i governi europei affermano di lottare contro il terrorismo e di voler dare più sicurezza e più Europa ai cittadini europei, perciò sono costretti a ridurre le libertà e questa volta, finito il comunismo internazionale, nell’obiettivo finisce l’Islam; del resto, per l’unità degli imperi e per la mobilitazione popolare, ci vuole sempre un nemico esterno.

Perciò la macchina della propaganda e del consenso è all’opera e il mercato globalizzato stravince, così, nonostante i trattati, aumenteranno anche i controlli alle frontiere; per accentrare il potere mondiale, tutto si muove contro le forze centrifughe, contro il pluralismo e contro l’atomismo delle famiglie, mentre lo stato plurinazionale e il nuovo impero diventa lo stato moloch. L’Islam ha offerto il fianco a quest’attacco perché si è opposto allo stato laico e alla libertà di religione che l’Europa, almeno sulla carta, ha già raggiunto da alcuni secoli; ritengo però che, a parte i pretesti per la guerra, il Nuovo Ordine Mondiale non lascerà spazio alla libertà e forse invidia anche l’autoritarismo islamico.

ITALIA

Mario Draghi, seguendo l’esempio degli Usa, ha imposto il quantitative easing, con l’impegno d‘acquisto, da parte della BCE, in alcuni anni, di oltre 1.000 miliardi di euro di titoli, soprattutto pubblici, ma anche di obbligazioni private; il che consentirà alle banche di liberarsi di titoli di stato a basso rendimento o più rischiosi e, con il ricavato, di fare credito; lo scopo è di rilanciare la domanda, per contrastare la crisi, e di combattere la deflazione che ne è il sintomo; tuttavia, è d’obbligo ricordare che solo il 20% dell’emissione è garantita dalla Bce, il resto è garantito dagli stati.

I trattati europei prevedono un’inflazione massima del 2%, la banca centrale, con queste emissioni di denaro fresco, cercherà di stare in questo limite, però non sempre i governi e le banche centrali raggiungono i loro obiettivi, le previsioni non sono mai rispettate; in genere, l’aumento della liquidità e del debito pubblico nascono dal deficit di bilancio e questo fatto produce inflazione; comunque, chi vive di un reddito fisso e modesto, teme più l’inflazione che la deflazione.

Singolarmente, il pareggio di bilancio, imposto, per i prossimi anni, dal diktat tedesco ai paesi dell’Unione Europea, riporterà naturalmente la deflazione, quindi l’attuale misura di Draghi servirà soprattutto a svalutare l’euro, aumentando la competitività delle merci europee, il che è assurdo, perché la bilancia commerciale dell’Unione Europea è attiva; perciò, per rilanciare l’economia, al posto della manovra di Draghi, sarebbe stato meglio aumentare i salari bassi e ridurre le imposte per lavoratori, piccoli pensionati e piccole imprese; invece l’Italia preferisce aumentare anche l’Iva, che riduce la domanda e deprime l’economia.

I paesi europei fuori dall’euro si sono sviluppati più di quelli dentro l’euro e oggi la maggioranza degli italiani è contraria all’euro; la recessione italiana è dovuta alla politica di risanamento dei conti pubblici, pertanto bisognerebbe sospendere i vincoli imposti dai trattati europei; il vero obiettivo del Jobs Act è la riduzione de salari, la precarizzazione del lavoro e l’aumento dei profitti, che però non si tradurranno necessariamente in investimenti produttivi in Italia.

Le privatizzazioni previste procureranno al governo 11 miliardi di euro, senza riduzione sostanziale del debito e con cessione di attività che danno profitti, senza diminuire il prezzo dei relativi servizi per i cittadini; dopo la crisi del 1929, in Italia nacque l’IRI, per regolamentare l’azione bancaria, fu varata la legge bancaria del 1936, per rilanciare l’occupazione si fecero lavori pubblici; invece oggi, per sanare i mali d’Italia, si punta soprattutto sull’austerità fiscale e di bilancio e sul contenimento salariale.

Nel 1992, sotto il governo tecnico di Amato, l’Italia uscì dallo SME, che prevedeva cambi fissi tra moneta, smantellò le partecipazioni statale e privatizzò imprese, privatizzò la moneta e le banche pubbliche, fu abrogata la scala mobile e la Banca d’Italia, aiutando la speculazione internazionale, abbandonò la difesa del cambio. Oggi bisognerebbe, invece di ridurre il debito pubblico, reindustrializzare l’Italia e rilanciare la domanda interna, con riduzioni fiscali, aumenti salariali e reddito di cittadinanza, che esiste in tutti i paesi dell’Unione Europea, ma non in Italia e in Grecia, però è stato promesso in campagna elettorale anche da Renzi. L’Italia dovrebbe pretendere dall’Europa la riforma dei trattati europei, non bastano le riforme imposte agli stati.

EUROPA

I bond decennali greci sono al 9%, quelli italiani a meno del 2%, perciò Tsipras vuole sospendere il pagamento degli interessi e ridurre il debito estero, i titoli greci sono posseduti dalle istituzioni europee e indirettamente dagli altri stati e dal fondo monetario. Il 25/1/2015 Tsipras ha stravinto alle elezioni politiche, speriamo nella sua coerenza e, in questo caso, potrà essere da esempio anche all’Italia. Il riscadenzamento del debito a parità d’interesse, come vuole la Germania, equivale a un rinnovo che ha un valore per la Grecia solo se, diversamente dall’Italia, dispera di potere ottenere liberamente il rinnovo dal mercato.

Non tutto a va a gonfie vele in Germania, nonostante la disoccupazione dal 2006 si sia dimezzata, le esportazioni sono raddoppiate e il saldo attivo delle partite correnti sia pari al 7% del Pil, nel paese regna l’incertezza, non solo perché le esportazioni stanno decelerando. Generalmente i successi dell’economia tedesca sono attribuiti dalla riforma del mercato del lavoro, in realtà, è stata anche favorita dalla sottovalutazione dell’euro, causata dalla debolezza economica di alcuni paesi dell’eurozona con una bilancia valutaria passiva, dallo sviluppo dell’economia mondiale e soprattutto cinese che assorbiva le esportazioni tedesche e dalle delocalizzazioni industriali tedesche nei paesi dell’Europa centrale e orientale, che hanno costi del lavoro più bassi.

Tuttavia, la riforma del lavoro di Schroeder, ha ridotto il costo del lavoro, ma ha diffuso anche precarietà, minijob e stagnazione dei salari, che hanno generato una domanda fiacca; come in Italia, anche in Germania esistono squilibri interni, infatti, la Baviera è molto più sviluppata della Germania orientale. Nel periodo segnalato, l’economia è cresciuta dell’1,1% l’anno, cioè come la Francia, ma meno degli Stati Uniti e della Gran Bretagna; tra l’altro, la Germania ha, come l’Italia, uno dei tassi di natalità più bassi del mondo e oggi ha la popolazione più vecchia della UE, con un’età media di 46 anni, contro i 40 della Gran Bretagna; se non ci fossero stati gli immigrati, nel 2040 il paese avrebbe avuto meno abitanti di Francia e Gran Bretagna.

Per contro, l’immigrazione alimenta la xenofobia e ogni immigrato costa in media all’assistenza pubblica 1.800 euro l’anno; nel paese sono carenti gli investimenti pubblici in infrastrutture e gli investimenti nell’industria, che preferisce aprire nuovi impianti industriali all’estero, la domanda interna è debole e rivela una caduta nel potere d’acquisto dei salari, però la produzione è compensata dalle esportazioni. Nel 2014 sono aumentati gli investimenti tedeschi all’estero e negli Usa.

L’economia tedesca pare dipendere troppo dall’industria e troppo dalla produzione automobilistica, infatti, il 50% del surplus commerciale è dovuto all’automobile; inoltre, la Cina, che ha costi di produzione più bassi, comincia a fare concorrenza alle esportazioni tedesche, la cui dinamica, anche a causa della crisi, rallenta. In Germania, il rendimento marginale degli investimenti industriali decresce e la produttività è aumentata solo del 0,9% l’anno e promette di scendere ancora.

La Germania destina all’istruzione solo il 5,7% del Pil, cioè meno di Francia e Gran Bretagna, e mentre nei paesi industrializzati il 40% dei giovani fanno studi superiori, in Germania questi sono meno del 30%, meno di un quarto della popolazione tedesca possiede una laurea; il problema è ovviato con l’importazione dall’estero di manodopera più istruita e qualificata, con un risparmio per lo stato, perché il costo di formazione di queste persone è sostenuto da altri paesi.

Malgrado quanto detto, sembra che il governo italiano, per un complesso d’inferiorità verso la Germania e per soggezione verso la Merkel, ignorando che la Germania sta inseguendo nei paesi vicini un sogno imperiale, desiderano ripercorrere la strada tedesca, nel lavoro, nell’istruzione, nell’immigrazione e negli investimenti; mentre il governo italiano desidera che l’Italia diventi un paese satellite della Germania, dall’informazione, dagli economisti di corte, dai mercati, dai politici venduti e dalle società di rating, le critiche sono solo per l’Italia.

A causa dei suoi ritardi nelle vere riforme, che non sono quelle che promette Renzi, ma la riforma della pubblica amministrazione, la semplificazione fiscale con la riduzione delle imposte a piccole imprese e lavoratori, la riduzione degli alti stipendi e delle alte pensioni e la concessione del reddito minimo di cittadinanza che i paesi del Nord Europa hanno, la speculazione internazionale utilizza contro l’Italia le accuse tedesche; c’è una convergenza d’interessi internazionali che trama contro l’Italia, aiutata da politici e giornalisti italiani venduti allo straniero.

I sogni neoimperiali della Germani sono malcelati, ma si esprimono con il commercio, il credito, la corruzione, la politica e la fornitura dio armi; con questi mezzi, la Germania ha sottratto zone d’influenza ad altri paesi, cioè Europa orientale e Ucraina alla Russia, Croazia, Slovenia e Grecia all’Italia. Agli italiani piace parlare male di se stessi, tuttavia devono ricordare che l’Italia è il primo partner commerciale della sponda sud ed est del Mediterraneo, le guerre alimentate dalla Nato in questi paesi non hanno fatto un favore all’Italia.

La Germania dovrebbe sviluppare domanda interna e investimenti interni; anche l’Italia, comprimendo la domanda interna, ha aumentato le esportazioni e perciò ha una bilancia valutaria attiva; questo fatto, come la deflazione, non devono essere occasioni di vanto, perché sono il segno di una crisi economica interna, come dell’aumento della povertà; la storia insegna che paesi come la Germania, quando sono travolti da una pesante crisi economica, sono colpiti più dell’Italia, aspettiamo e vedremo; se ciò accadrà, in barba ai trattati che la Germania invita sempre a rispettare, essa rispedirà in Italia gli immigrati italiani (fonte: Vincenzo Comito).

Shimon Peres ha proposto a papa Francesco, al quale riconosce un primato religioso,  di guidare una forma di Nazioni Unite delle religioni, con una sua carta; Francesco ha invitato Peres, Abu Mazen e il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, a pregare insieme con lui, in Vaticano; lo scopo sarebbe quello di combattere il fondamentalismo religioso e di gettare le basi di un’unione religiosa. Il 19.5.2013, durante la Pentecoste, il papa, nella sua omelia, aveva citato un passo del corano e l’8.6.2013 in Vaticano si sono svolte, da parte di un Iman, letture e preghiere coraniche, il 7.9.2013 in una veglia per la pace in Siria, mussulmani e cattolici hanno recitato passi del corano.

L’ecumenismo di Francesco ha gettato anche un ponte verso il protestantesimo, cioè verso pentecostali, battisti, evangelici e anglicani, lo scopo sarebbe proseguire verso l’unità delle confessioni; il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, ha partecipato alla cerimonia d’insediamento di Francesco avvenuta il 12.3.2013, mentre quello di Mosca, Kirill, non ha accolto l’invito, perché riconosce al papa il titolo di patriarca d’occidente e non il suo primato; la Russia teme molto la penetrazione vaticana e della chiesa cattolica.

Kirill accusa la chiesa cattolica ucraina di sostenere il regime nazista di Kiev, di essere complice degli attacchi ai cittadini russi d’Ucraina e di voler sradicare l’ortodossia dal territorio ucraino; alcuni vorrebbero che alla centralizzazione del potere si abbinasse la centralizzazione delle religioni con una sola religione; la figura carismatica di papa Francesco, molto ben visto, si presta a questo scopo (fonte: Punto Zero n.112).

I pagamenti elettronici con telefono mobile potrebbero sostituire la banconota tradizionale, il denaro virtuale sta prendendo piede attraverso i telefoni cellulari; intanto però, la Bce appartiene alle banche centrali dei paesi aderenti, le quali appartengono a un cartello di banche private; la Bce emette denaro in cambio d’interessi e i debiti pubblici degli stati dell’Unione aumentano; se ne deduce che l’euro è stato un progetto bancario calcolato.

La BCE emette moneta, della quale il 3% è cartacea e il resto è virtuale, questo denaro dal 1971 circola su base fiduciaria e poiché nasce dal nulla, i banchieri, concedendo e chiudendo il credito, generano la crisi; solo tre nazioni hanno la proprietà pubblica della moneta, cioè Siria, Iran e Corea del Nord e perciò sono sotto attacco da parte dell’occidente; la Russia vuole accordi monetari con i paesi Brics e questi accordi minacciano la posizione monopolistica e privilegiata del dollaro; perciò anche la Russia è sotto attacco da parte della Nato.

Per restituire il debito pubblico, le banche spogliano la popolazione di beni e lo stato li spoglia dei diritti, il debito ha sempre favorito la schiavitù di persone e di stati; l’interesse sul debito è a carico dei cittadini, il denaro emesso è un debito da restituire con gli interessi, ciò è una vera geniata criminale; oltre la Bce, anche le banche locali creano moneta, grazie all’effetto moltiplicatore dei depositi, poi le banche speculano nel mercato della finanza, quindi, le nazioni sprofondano, la sovranità popolare e la democrazia arretrano e il governo mondiale delle banche e di chi sta loro dietro si avvicina.

Oggi i governi sono i maggiordomi dei banchieri, i politici sono da essi pagati con fondi neri, per salvarsi dall’euro, si dovrebbe creare una moneta non dal debito  o ritornare al gold standard ed emettere monete locali o complementari, nel mondo ne esistono già 2.500, ma in Italia, paese non sovrano, nessuno le propone; purtroppo oggi si lavora per pagare gli interessi sul debito pubblico, senza ridurre il debito, la solidarietà europea non esiste.

Il 24.2.2014 fu deposto, con un colpo di stato finanziato dall’occidente, il presidente ucraino Viktor Yanukovich, che voleva aderire a un’unione doganale con la Russia, mentre i nazionalisti ucraini volevano l’associazione all’Unione Europea; contro Yanukovich il 21/11/2013 esplose la protesta di piazza Maidan a Kiev, orchestrata dall’occidente; provocatori militarizzati, provenienti dall’occidente, sparavano sulla folla e sulle forze dell’ordine ucraine.

Il 14.12.2013, il senatore americano John McCain s’incontrò con i nazionalisti; prima dello scoppio della primavera araba, nel 2011 era arrivato anche nei paesi arabi. Gruppi paramilitari esteri affluirono nel paese, nel 2003, con la rivoluzione arancione, migliaia di manifestanti ucraini, finanziati da Washington, scesero in piazza contro Yanukovich e a favore di Viktor Yushenko; il partito nazionalista Svoboda, di tendenze naziste, afferma che l’Ucraina appartiene agli ucraini ed è in rapporto con il senatore McCain.

Gli Usa coordinano le truppe naziste volontarie, provenienti da tutto l’occidente, che combattono nell’est del paese, con istruttori americani; anche la Polonia addestra dei nazisti e alcuni miliziani portano il simbolo dalle SS e la svastica sugli elmetti; il governo ucraino appoggia i crimini contro i russi di Ucraina e chi vuole la pace, dal governo ucraino è definito nemico del popolo. I deputati del partito di Yanukovich sono privati del diritto di parola e l’informazione ucraina non informa.

Chi compie pogrom contro i russi non è processato, tutto avviene come nel massacro di Odessa in Crimea, regione russofona, come l’est dell’Ucraina; il 2.5.2014 a Odessa perirono centinaia di russi che protestavano contro il colpo di stato a Kiev, alcuni cecchini sparavano sulla folla, un parroco di Odessa fu minacciato di morte; il governo arrestò i russi e poi aprì fosse comuni, l’esercito ucraino violentò donne e saccheggiò le case dei russi.

Il governo ucraino è in  guerra contro gli autonomisti, il 3.9.2014 ha bombardato la città di Donetsk, eppure i russi sono quasi la metà della popolazione dell’Ucraina, non avevano gradito l’abolizione da parte del governo dei diritti linguistici, il divieto di fare propaganda filorussa e il divieto del cinema e della letteratura russa; nel paese esistono anche minoranze polacche, ebree, bulgare, rumene, greche e ungheresi, ma i nazionalisti vogliono ucrainizzare tutto il paese.

I territori orientali dell’Ucraina, imitando la Crimea, l’11.5.2014 hanno chiesto un referendum per l’indipendenza da Kiev, alle urne si sono espressi a favore il 90% degli abitanti delle regioni russofone, con affluenza del 75% della popolazione; ma l’esito del plebiscito non è stato riconosciuto dal governo di Kiev, così tanti cittadini sono fuggiti in Russia; battaglioni di volontari nazisti affiancavano l’esercito ucraino, una pulizia etnica sta spopolando le città russe dell’Ucraina orientale.

Non è un caso che Chevron e Shell sono interessate al gas di scisti di Donetsk e Lugansk, città dei ribelli filorussi, inoltre, l’accordo di associazione tra Ucraina e Unione Europea del 16.9.2014 prevede la privatizzazione delle miniere di Donbass. La guerra non ha risparmiato gli edifici religiosi, gli ortodossi facenti parte del patriarcato di Mosca, sono nel mirino della giunta di Kiev e delle milizie naziste.

In Ucraina i fedeli del patriarcato di Mosca sono 35 milioni, poi, come è accaduto nel protestantesimo, vi sono 10 milioni di fedeli della chiesa ortodossa ucraina, quindi è presente la chiesa scismatica nazionalista; poi segue la chiesa uniate legata a Roma, con 5 milioni di fedeli, che ha rito ortodosso greco, è nazionalista e a Maidan ha protestato contro Yanukovich; il Vaticano ha sempre brigato per attrarre la Russia nella sua orbita religiosa, ha sempre desiderato arrivare a Gerusalemme, Costantinopoli e Mosca.

I nazionalisti vorrebbero estirpare dal paese la chiesa di Mosca, perciò fanno intimidazioni sui sacerdoti perché riconoscano la giunta di Kiev o lascino il paese, nelle chiese ortodosse trova spesso rifugio la popolazione; nel paese impera una pulizia etnica e una guerra di religione contro gli ortodossi, i greci della minoranza combattono con la resistenza, come in Grecia i greci combattono contro la finanza.

In Ucraina esiste, come in Irak, un mosaico di popoli dei quali i nazionalisti vogliono l’annientamento, il papa, d’accordo tacitamente con il governo ucraino, tace su questi fatti; sotto Ratzinger, nel giugno 2010 una delegazione del patriarcato di Mosca si era recata a Varsavia per una riconciliazione, il presidente polacco Lech Kaczynski era d’accordo poi, stranamente perì in un incidente aereo, si recava in Russia per commemorare il massacro di Katyn.

Il suo successore, Donald Tusk, presidente del Consiglio dell’Unione Europea, ha armato le truppe naziste e i miliziani inviati a uccidere i russi di Ucraina; il 17.8.2012 il patriarca di Mosca, Kirill, aveva siglato con il presidente della conferenza episcopale polacca un accordo di collaborazione. Il 21.2.2012 in Russia le Pussy Riot (fiche ribelli) hanno manifestato, in luoghi pubblici, contro la religione e la morale ortodossa, contro Putin e Medvedev; denudandosi e protestando contro il patriarca ortodosso, servendosi d’imprecazioni e canzoni; però, dopo essere state arrestate, sono state rilasciate, pare facciano parte di un’organizzazione internazionale finanziata dagli Usa.

In Russia, grazia a Putin, è rinata la religione ortodossa e il Vaticano si morde le mani, l’80% della popolazione è battezzata, le parrocchie sono decine di migliaia e i monasteri sono 805, con accademie teologiche e scuole religiose; in Italia il PD sostiene i nazisti e i nazionalisti ucraini, le sanzioni contro la Russia fanno male anche all’Unione Europea, nel 2015 costeranno all’Italia 220 milioni di euro.

Matteo Salvini si è recato in Russia, esprimendo la solidarietà al paese della lega nord, la Russia sarebbe stata utile come alleato contro l’islamismo militante, però l’Europa si fa danni con le sanzioni e preferisce parlare con la voce di Washington, mentre la Germania vuole espandersi a est, a spese della Russia. L’Europa non riesce a fermare l’ondata islamica, finanziata anche dagli Usa, la nostra democrazia è diretta dalla finanza, anche la rivoluzione russa e quella nazista furono finanziata dai banchieri occidentali. (fonte: Jacopo Castellini – Punto Zero n.112).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (19/1/2015)

ISLAM

Il 19.12.2014 Qatar e Turchia hanno deciso di coordinare la loro politica estera e militare in Medio Oriente, il Qatar ha anche affermato di voler migliorare i rapporti con gli altri paesi del Consiglio per la Cooperazione del Golfo; fino ad adesso, ha dato sostegno alla fratellanza musulmana, con finanziamenti, armi e con la televisione Al Jazeera, inoltre, assieme alla Turchia, ha offerto asilo ai leader di Hamas e della fratellanza musulmana.

La Fratellanza, grazie ad Erdogan, è praticamente al potere in Turchia, come lo è a Gaza, dove Hamas ne è un’emanazione, però è osteggiata dal generale Al Sissi, al potere in Egitto; naturalmente è anche contesa dagli arabi laici della primavera araba e ufficialmente dall’Arabia Saudita che, dovendo contenere l’Iran, non può guastare i suoi rapporti con l’Egitto. Anche il Qatar ha dichiarato di volersi riavvicinare all’Egitto e perciò ha espulso alcuni capi di Hamas e ha sospeso le trasmissioni di Al Jazeera in Egitto, però continua a sostenere la fratellanza musulmana in Libia, Siria e Tunisia, al riguardo, anche la posizione dell’Arabia è abbastanza ambigua.

ITALIA

In un paio d’anni, Il prezzo del petrolio si è più che dimezzato, ma i prezzi dell’energia non si sono dimezzati, c’è chi dice che dipende dalle accise in misura fissa; in realtà, nel mercato finanziario speculativo, si specula con contratti a termine o derivati, su valute, petrolio, gas, grano e materie prime; nei contratti a termine, come succede in borsa, comprando a prezzi alti e poi rivendendo a prezzi inferiori, ci si può rimettere. Ma nel mercato dell’energia non è così, infatti, per non danneggiare le compagnie petrolifere, che sono imprese amiche, i prezzi scendono molto meno di quanto dovrebbero.

Però i commentatori economici affermano che il prezzo del petrolio diminuisce anche a causa della sovrapproduzione, del calo della domanda, della produzione americana di gas e petrolio di scisto e del fatto che gli Usa conducono una guerra economica alla Russia di Putin che, dopo le sanzioni occidentali, contava molto nelle sue esportazioni di petrolio e gas; tuttavia, anche con il prezzo del petrolio inferiore a 50 dollari al barile, sicuramente qualcuno deve guadagnarci, perché nella speculazione, tra i due contraenti, generalmente uno ci guadagna e uno ci rimette e, teoricamente, avrebbero dovuto guadagnarci, più sostanzialmente, anche i consumatori.

Dalla televisione abbiamo appreso che in Siria sono state liberate le due cooperanti italiane, Greta e Vanessa, pare con il pagamento di un alto riscatto, le due ragazze erano partite volontariamente per la Siria; erano amiche del fabbro Roberto Andervill, che indossava una kefiah, il copricapo tradizionale arabo, ed era fondatore di una onlus, un’organizzazione umanitaria di cui erano gli unici soci lui, Greta e Vanessa; con la liberazione delle ragazze, il fabbro è scomparso.

I carabinieri, grazie a intercettazioni telefoniche, sospettano che le ragazze siano state complici di un gruppo di jihadisti siriani, cioè che non fossero suffragette o crocerossine, ma militanti organiche di un gruppo Jihadista. Per il trasferimento, l’associazione ha fornito alle due ragazze kit militari con tascapani mimetici, come quelli in dotazione ai militari, mentre il personale medico e infermieristico, per farsi identificare, non usa mimetizzarsi.

Prima di partire, le due ragazze hanno telefonato a un militante islamico siriano residente a Bologna, MohammedYaserTayeb, con la telefonata, Greta affermava di voler offrire supporto all’armata libera siriana, che riuniva formazioni jihadiste indipendenti da Al Nusra e Isis; le dure ragazze, prima di arrivare in Siria, in Turchia hanno acquistato 45 kit di pronto soccorso contenenti latte per bambini e medicine.

Per quanto riguarda i tascapani mimetici, Greta ha affermato telefonicamente che erano da distribuire a un gruppo di 14 combattenti; Tayeb era in rapporti con Maher Alhamdoosh, un siriano pure residente a Bologna, e con i giornalisti italiani Amedeo Ricucci, Elio Colavolpe, Andrea Vignali e Susan Dabous, che nel 2013 conducevano un reportage in Siria che si concluse con un sequestro e con l’immancabile pagamento di un riscatto da parte italiana (fonte: Il Giornale - Informazione Corretta).

EUROPA

La Germania afferma che la Troika, fatta da commissione europea, Bce e Fondo Monetario Internazionale, è intervenuta finanziariamente più volte a salvare alla Grecia, consentendogli di ridurre il suo debito pubblico; in realtà, solo l’11% di quegli aiuti sono andati allo stato greco, per una cifra pari a 27 miliardi di euro; perciò ora Tsipras, per salvare la Grecia, chiede la cancellazione di parte del debito estero, lo riscadenzamento del debito estero residuo e una riduzione degli interessi, lasciando intatto il debito pubblico verso i privati greci.

Il 65% del debito greco è detenuto dai governi dell’eurozona e il resto dal Fondo Monetario e dalla BCE, fino adesso le ristrutturazioni del debito estero sono andate a favore di banche greche, francesi e soprattutto tedesche, che detenevano gran parte del debito greco; il fondo salva stati, che ha consentito la riduzione di questo debito, è andato a  vantaggio delle banche creditrici, soprattutto tedesche, il salvataggio è stato pagato anche dall’Italia, malgrado i suoi problemi di debito e di bilancio, fino ad adesso ha versato nel fondo salva stati oltre 60 miliardi di euro, aumentando con ciò il suo debito pubblico.

La Germania, abituata fare la voce grossa, ha fatto sapere che è disposta a rinegoziare le scadenze del debito greco e l’interesse, ma i debiti devono essere rimborsati, altrimenti le sue banche li devono iscrivere tra le perdite d’esercizio; se volesse, anche l’Italia potrebbe chiedere lo stesso trattamento. La Grecia, con i salvataggi, ha ricevuto 226 miliardi di euro nel 2010 e nel 2012, il reddito nazionale greco è pari a 317 miliardi di euro e solo il 15% del debito pubblico è in mano ai privati greci.

Lo stato greco, per rispettare i vincoli di bilancio europei, ha fatto una stretta sulle spese pubbliche e oggi, come l’Italia, ha un avanzo primario, però più dell’80% degli aiuti sono andati a beneficio delle banche e l’economia greca è in sofferenza; il debito pubblico è pari alò 177% del Pil e il paese è oppresso da un’austerità che ha implicato aumenti fiscali e diminuzioni salariali e della spesa pubblica.

I piani di salvataggio della Grecia sono in realtà serviti a salvare soprattutto i suoi creditori, il FMI se n’era reso conto e perciò avrebbe voluto fare un taglio del debito greco, ma commissione europea e BCE si sono opposte, trasferendo l’onere del salvataggio della Grecia sugli altri paesi dell’Unione Europea, come forma di partecipazione comune alle minacciate perdite su crediti delle banche tedesche; la Grecia si è indebitata con la troika per una cifra superiore al suo reddito nazionale.

Oggi, poiché il paese non è un grande esportatore, diventa impossibile il rimborso del debito estero; purtroppo Tsipras è europeista perché vuole rispettare i vincoli europei e tenersi l’euro, se la Grecia uscisse dall’euro e dall’Unione Europea, aboliti i vincoli europei e svalutata la dracma, combattendo l’evasione fiscale dei suoi armatori e le loro esportazioni di capitali, in qualche anno, ritroverebbe la strada della rinascita economica.

OCCIDENTE

Il requisito essenziale di ogni tirannia è il controllo dell’informazione, effettuato con il denaro, cioè con la pubblicità, la partecipazione e le sovvenzioni; governi e multinazionali controllano giornali, radio e TV; in tal modo, l’informazione è addomesticata e le notizie sono filtrate, sono mezze notizie o notizie parziali, cioè le notizie sono falsificate o distorte, anche il politicamente corretto porta all’autocensura. La manipolazione sistematica dell’informazione favorisce il lavaggio del cervello dei cittadini, come accadeva in epoca staliniana.

Nella governabilità, anche la paura svolge un ruolo fondamentale, gli esperti invitati in televisione sono preventivamente monitorati e selezionati, sono scelti in base alla loro posizione e alla loro ricattabilità; inoltre, destra e sinistra non devono apparire troppo distanti, isolando la vera voce dell’opposizione. D’altra parte, c’è chi vende le mani, chi la testa e chi il sesso; chi conta, nega complotti e cospirazioni e generalmente proviene da scuole private, soprattutto gesuite, in Gran Bretagna da Oxford e Cambridge.

Infatti, la scuola statale serve per indottrinare le masse e quella privata per preparare i leader; secondo un disegno degli illuminati, infatti, Oxford ha sfornato 25 primi ministri britannici, le università private americane, tra gli altri presidenti, hanno sfornato Bush padre e figlio e Clinton; in Usa e Italia i gesuiti hanno scuole private per i figli dell’élite, destinati a posizioni di comando. Oggi destra e sinistra servono lo stesso padrone, le imposte, che giustificano lo stato, generalmente non sono messe in discussione; scuola e informazione si limitano a dire alla gente quello che, secondo esse, la gente deve sapere e aiutano il popolo a dormire, nascondendo a esso i fatti e la storia, spesso scomodi per il potere.

Mirando a un fine riservato, una mano nascosta manipola gli eventi mondiali, servendosi anche di fazioni avverse, l’importante è nascondere la verità; gli intellettuali e la sinistra si sono venduti al sistema, quelli tra loro che la pensano diversamente, sono isolati, perciò spesso la versione ufficiale dei fatti è una grande menzogna; gli artefici di queste azioni di manipolazione e le bugie dei governi ci fanno capire dove veramente ci stiamo dirigendo.

Gli accademici, grati per il posto che ricoprono, appoggiano le verità ufficiali, sono interessati più alle loro teorie che ai fatti o alle prove, sono i dogmatici e i sacerdoti della scienza, perciò gran parte delle convinzioni del mondo accademico sono dogma e religione; è un fatto che gli eventi sono orchestrati per raggiungere un certo risultato, perciò si mettono da parte quelli che ci vedono chiaro e le voci del vero dissenso, alle quali non si dà spazio nei giornali e in Tv; per il momento, rimane loro la rete.

L’obiettivo è manipolare la popolazione, per costringerla a rinunciare alla libertà; utilizzando il terrorismo, in Usa è stato varato il Patriot Act e altre leggi antiterrorismo, che hanno modificato le leggi sull’immigrazione, sul riciclaggio e hanno permesso al governo di spiare i cittadini e di arrestarli, violando l’habeas corpus; senza le precedenti tutele giuridiche, sono state maciullate le libertà fondamentali ed è stata aumentata la sorveglianza sulla popolazione; in queste misure liberticide, l’Inghilterra ha seguito a  ruota gli Usa e poi l’ha fatto l’Europa.

La Gran Bretagna ha praticamente abolito la privacy, sorvegliando i cittadini con oltre 4 milioni di telecamere; la sorveglianza dei cittadini si attua anche con telefonini, poste, carte di credito, satelliti, telefoni, internet, cimici, cartelle cliniche, riconoscimenti biometrici, telecamere a raggi X, banche dati sui DNA, impronte digitali, macchine della verità, microchip impiantati, scansione cerebrale e ascolto con microfoni a distanza.

Lo scopo ufficiale è la lotta alla criminalità e al terrorismo, quello vero è schedare tutti, come hanno fatto in Italia durante la prima repubblica, ma con strumenti vecchi; una volta Stalin, Hitler e Mussolini, per spiare i cittadini, si servivano di milioni di altri cittadini, con la tecnologia le cosiddette “democrazie” hanno superato questa visione, ma lo scopo è lo stesso. Lo stato cerca anche di controllare il flusso d’informazioni su internet, perché ha lo scopo di riprogrammare l’umanità, per controllarla meglio.

Lo stato vuole prevenire le ribellioni al sistema e reintrodurre la schiavitù, controllando pensieri, emozioni e comportamenti, creando, con le stimolazioni elettromagnetiche, ologrammi e allucinazioni programmate; gli illuminati vorrebbero anche ridurre la popolazione umana, a cominciare da vecchi, malati e razze inferiori; l’operazione può essere attuata con guerre, carestie, epidemia, inquinamento chimico e sanità pubblica.

Un avvertimento: i politici e i dirigenti che servono il sistema, premiati con privilegi economici, seguiranno la sorte del resto degli uomini, una volta che il sistema schiavistico si sarà consolidato; gli esseri umani dotati di microchip possono essere seguiti ovunque, si vogliono persone obbedienti e discrete e ligie all’autorità, però dopo aver distrutto la famiglia e consegnato i figli allo stato. Si vuole esaltare il conformismo di massa ed evitare alla gente di pensare, infatti, la scuola serve a condizionare il modo di pensare degli studenti e non a valorizzare la creatività individuale.

La distrazione dai veri eventi e il terrorismo servono a deviare l’attenzione dell’opinione pubblica per farle accettare la perdita di libertà, le leggi antiterrorismo permettono al governo di aumentare i controlli sui cittadini e nei posti di lavoro; la Gran Bretagna sta realizzando un database nazionale del DNA, lo stato spende risorse, non per controllare i centri di spesa, ma per controllar i cittadini, lo scopo é l’asservimento e l’obbedienza totale.

In Gran Bretagna, Italia, ecc. si fanno leggi per limitare i poteri del parlamento, per sostituire le leggi parlamentari con i decreti del governo, per aumentare la centralizzazione del potere; oggi in Gran Bretagna si fanno poche leggi parlamentari rispetto ai decreti governativi, si fanno campi d’internamento e il governo Usa, senza dibattito parlamentare, emana decreti per controllare tutto il paese.

Poiché il nazionalismo ostacola il progetto mondialista, c’è anche un progetto di dividere le nazioni in macroregioni; come il generale dei gesuiti, forse il prossimo capo di stato europeo rimarrà in carica a vita; sulla strada del governo globale e dello stato totalitario, la minaccia comunista ha preceduto la minaccia del terrorismo. Oggi il parlamento europeo ricorda il soviet supremo, non si può andare contro i progetti europei, chi fa obiezione all’immigrazione è definito razzista, chi è contrario all’integrazione, perché tiene alla sua identità, è definito xenofobo; allora ci dovrebbero spiegare perché si vuole difendere la biodiversità vegetale e animale.

Il progetto mondialista si serve di persone comprate, corrotte e ricattabili, ma anche di quelle che hanno rinunciato alla libertà di pensiero; l’élite controlla governo, maggioranza, opposizione, informazione e scuola, ha voluto la deindustrializzazione inglese per fare di Londra la prima piazza finanziaria europea, da dove Rothschild controlla banche centrali e servizi segreti di vari paesi. Gli accordi di commercio transcontinentali sono l’ultima tappa della globalizzazione; per sfruttare la mano d’opera a basso costo, anche le industrie Usa si sono trasferite in Messico.

La gente non è informata su questi fatti, si finanziano grandi opere e non si soccorrono le famiglie povere, tanti paesi s’impoveriscono e sono coperti dai debiti, è la strada più facile per renderli schiavi. Si lotta contro le diversità locali perché l’uniformità umana è più facilmente governabile; Rockefeller, socio di Rothschild, vuole ridurre la popolazione umana, se l’elite non riesce a dominare i partiti, può prima ricorrere ai sistemi elettorali taroccati e poi alle elezioni truccate.

Opposte fazioni sono controllate dalle stesse persone; servizi segreti e governi, d’accordo con la mafia, fanno traffico di droga, i criminali sono al governo; la corruzione serve a dirigere le azioni di manager e politici, la corruzione è infinita, non solo in Italia, ma anche in Usa, Gran Bretagna e Unione Europea; con l’aiuto delle banche, si controllano partiti, informazione e giudici, tra i quali sono anche dei servi obbedienti, desiderosi di fare carriera.

Il controllo della mente umana è uno degli obiettivi per l’asservimento totale, iniziato con la religione, la scuola e l’informazione; ha detto Einstein che anche l’istruzione pubblica riduce la curiosità e l’indipendenza di giudizio, molto pericolosa per il governo; con l’inquinamento chimico ed elettromagnetico si vuole creare tra gli uomini la mentalità dell’alveare, cioè una socializzazione spinta che isoli gli individui indipendenti, iniziando il lavaggio del cervello dall’infanzia, attenuando il giudizio indipendente e la creatività del lobo destro del cervello.

In tal modo, s’imprigiona l’uomo nella sola realtà dei cinque sensi, trasformando i cittadini in robot utili all’assoggettamento e senza ribellioni all’autorità di una dittatura; la programmazione del cervello, come quella della televisione, serve a questo scopo; il fluoro delle acque serve a rendere più docile la gente, ma la politica, omologata e asservita ai grandi interessi, pare non se non se ne accorga.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (11/1/2015)

EUROPA

Il Fuhrer di Germania, signora Merkel, con passo marziale e sicuro, sempre seguita da un codazzo di cortigiani, ha ammonito minacciosa la Grecia, affermando che, in base ai trattati, non le è consentito di uscire dall’euro, ma deve starci nolente o volente; insomma gli ha ricordato che la Grecia non è sovrana, ma schiava dell’Unione Europea, solo un paese come la Gran Bretagna può stare fuori dall’euro; quanto sarebbe stato bello se l’euro fosse stata una moneta liberamente e sempre condivisa da tutti gli europei!

ITALIA

Matteo Renzi, con i suoi genitori, è stato socio e dirigente della società Chil srl, travolta da una bancarotta fraudolenta, dopo aver ricevuto un finanziamento garantito da Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze, con esborso di 263.000 euro da parte del Fondo Centrale di Garanzia statale e di 27.000 da parte della Fidi Toscana spa, la finanziaria regionale. La richiesta di finanziamento partì quando Renzi era presidente della provincia di Firenze e dirigente della società, la Fidi Toscana era partecipata anche dal comune di Firenze, l’erogazione avvenne quando Renzi era già capo del governo.

Il Fondo Centrale di Garanzia, che ci ha rimesso la cifra maggiore, dipendeva dal governo presieduto da Renzi; non tutti gli imprenditori sono aiutati così, ma lo sono gli imprenditori amici, in questo caso esiste anche un conflitto d’interesse; la bancarotta fraudolenta è diversa da quella semplice perché la seconda è occasionata da una normale situazione d’insolvenza economica dell’impresa, che non riesce più pagare i suoi creditori, la prima è un reato per sottrazione fraudolenta di attività ai creditori del fallimento, desiderosi de recuperare parte dei loro crediti (Dal Blog di Beppe Grillo).

Sull’elezione degli imperatori del sacro romano impero, fatta formalmente dai principi dell’impero, interferivano le potenze europee e il papa, tacitamente rappresentati da alcuni principi, sull’elezione del papa hanno interferito le grandi potenze, rappresentate dai cardinali riuniti nel conclave, sull’elezione del presidente americano interferiscono le lobby internazionali, è così che funziona la democrazia.

Però nemmeno l’elezione del successore di Napolitano è al riparo da queste interferenze; poiché l’Italia non è uno stato sovrano, Usa e Unione Europea, visto che il presidente della repubblica italiana ha un potere più stabile di quello del presidente del consiglio e poiché l’Italia sta scivolando verso una repubblica presidenziale, hanno deciso d’interferire anche nell’elezione del nostro presidente della repubblica.

Fra l’altro, nel mondo è in atto anche una guerra valutaria, l’America era contraria all’euro perché voleva difendere la posizione privilegiata del dollaro, moneta di riserva e degli scambi internazionali; perciò l’attacco all’euro, ora indebolito, è stato fatto dagli Usa, con l’aiuto delle società di rating, dell’informazione, di economisti di corte e dei mercati finanziari, attaccando soprattutto l’Italia, servendosi della boria germanica, che si è diretta contro l’Italia e contro la Russia, per la faccenda ucraina. Oggi gli Usa devono temere soprattutto la concorrenza dello Yuan cinese, la Cina è la prima potenza commerciale, non ha i debiti degli Usa e ha un largo attivo commerciale.

I cinesi potrebbero anche far cadere il dollaro, sbarazzandosi di 3.000 miliardi di dollari da loro detenuti, tra banconote e titoli pubblici americani, il che però svaluterebbe anche le loro riserve. Per la carica di presidente italiano, pare che Prodi abbia il sostegno di Berlino, però gli americani gli rimproverano di aver ha trescato con la Cina e la Russia, considerato che l’Italia è uno stato che ha perso a guerra, perciò non è sovrano, e di essere stato uno tra i primi fautori dell’euro; a nessuno interessano i veri problemi dell’Italia e la caratura morale e la competenza del presidente; anche in questa carica, come succede in Usa, si vogliono persone perfettamente controllabili, cioè obbedienti e discrete, nei confronti dalle lobby e dalle grandi potenze, accade in tutti i paesi del terzo modo (fonte: Aldo Giannuli).

OCCIDENTE

In generale e anche prima del Nuovo Ordine del Mondo, i potenti, anche dei singoli stati, hanno sempre usato i sudditi contribuenti come se costituissero le pedine del gioco della dama; lo stato, con i suoi servizi segreti, rappresenta un grande inganno. Questo stile di governo continua ancora oggi, con i governi nazionali o sovranazionali, mentre l’informazione controllata distrae l’opinione pubblica dai veri problemi, martellandoci e riportando atti criminali gravi, ma contingenti. Non bisogna mai dimenticare che religione, stato e mafia basano il loro potere sulla paura.

L’ISI, i servizi segreti pakistani, come quelli italiani, tedeschi e giapponesi, appartenenti a paesi che hanno perso la guerra, sono controllati dalla CIA; il capo dei dirottatori degli aerei dell’11.9.2001 che si schiantarono sulle torri gemelle, Mohamed Atta, era legato all’ISI; le agenzie d intelligenze di Usa, Gran Bretagna, Israele e di altri paesi occidentali sono collegate e sono collegate con le società segrete, i loro vertici agiscono all’unisono.

L’Isi, d’accordo con Usa e Gran Bretagna, è sponsor di terroristi che afferma di voler combattere, attraverso l’Isi e con i proventi della droga, gli Usa hanno sovvenzionato Osama Bin Laden; attraverso l’Isi, gli USA hanno sovvenzionato i mujaheddin afgani, tra i quali, con la cacciata nel 1989 dei russi dall’Afghanistan, con la regia di Usa e Arabia Saudita, presero vita Al Qaeda e i talebani, Osama Bin Laden faceva parte della famiglia reale saudita.

Negli anni ’80 Bin Laden, per lottare contro i russi, fu finanziato da Usa e Arabia, alla loro cacciata nacque Al Qaeda, che letteralmente vuol dire database, conteneva la lista dei mujaheddin reclutati e addestrati dalla CIA; poi, secondo i più e secondo la propaganda, l’organizzazione si rivolse contro l’occidente, probabilmente però il piano mirava a utilizzare il terrorismo per ridurre le libertà dell’occidente, prendendo a pretesto il terrorismo islamico, ma concedendo anche più spazio all’autoritarismo dell’Islam.

Nel 1984 Bin Laden era a Pashawar, in Pakistan, aiutato dai servizi segreti pakistani, riceveva finanziamenti attraverso la BCCI o Banca di Credito e Commercio Internazionale, legata a organizzazioni terroristiche e criminali; questa banca nacque nel 1972 in Pakistan e, a causa degli scandali, fu chiusa nel 1992, oltre a finanziare il terrorismo, faceva riciclaggio di denaro sporco e traffico di stupefacenti; in Usa il gruppo Carlyle, collegato al presidente Bush padre, era consulente economico della famiglia Bin Laden.

La BCCI era connessa all’ISI, i soldi per Bin Laden provenivano dalla produzione di oppio dell’Afghanistan, controllata dai mujaheddin, ancora oggi la Cia controlla le maggiori operazioni di narcotraffico del pianeta, però lo fanno anche la casa reale inglese e organizzazioni religiose cattoliche; l’ISI era il governo invisibile del Pakistan e sponsorizzava anche i ribelli islamici del Kashmir, il che ha allarmato l’India, che perciò si è accostata alla Russia, aderendo al gruppo dei paesi Brics.

CIA, M16 britannico e ISI crearono campi militari in Pakistan, ove addestrarono al terrorismo decine di migliaia di musulmani, mentre i loro leader erano inviati in un campo militare in Virginia; il presidente pakistano Benazir Bhutto, d’accordo con Usa e Gran Bretagna, allevava terroristi che affermava di voler combattere; nel 1989 i russi abbandonarono l’Afghanistan e il controllo del paese passò nelle mani dei mujaheddin, poi divenuti talebani e dell’ISI e così nacque Al Qaeda, creata per attrarre musulmani al terrorismo e per generare la paura in occidente che avrebbe consentito, con le leggi antiterrorismo, di ridurre le libertà, sostituita dalla protezione statale.

Nel 1999, con un colpo di stato appoggiato dagli americani, divenne presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, che fece capo dell’ISI Mahmoud Ahmad, che accolse in Pakistan Omar Sheikh, nato in Gran Bretagna e legato ai servizi segreti inglesi, la cui ala terroristica era l’ISI; divenuto poi anche agente dell’Isi, Sheikh finanziò gli attacchi alle torri gemelle dell’11.9.12001, anche Ahmad fece arrivare del denaro al capo dei dirottatori, Mohamed Atta. Denunciati i legami di Ahmad con Sheikh e Atta, fu sostituito a capo dell’ISI, mentre l’agente dell’ISI, Sheikh, per impedire sue rivelazioni, fu condannato a  morte per un omicidio da lui mai commesso.

I servizi segreti inglesi hanno addestrato terroristi e killer, infiltrandoli anche tra i terroristi irlandesi, già aiutati dalla chiesa cattolica, da fascisti, nazisti e russi; per avere informazioni e per commettere delle provocazioni, i servizi segreti infiltrano tutti i partiti, le società segrete e i gruppi terroristici; in questo caso i servizi segreti inglesi avevano lo scopo di favorire l’assassinio di personaggi invisi al governo inglese. Accade però che anche i terroristi possano sfuggire al controllo dei servizi segreti che li controllano, oppure possono fare il doppio gioco, come fanno alcuni agenti segreti e gli stessi  governi; è un fatto che tutti i servizi segreti servono a fare operazioni illegali sotto copertura, negli Usa il Mossad marca gli antisemiti e ha infiltrato la lega antidiffamazione ebraica.

Quando Mohamed Atta era al soldo dell’ISI, era pieno di denaro, beveva alcol, sniffava cocaina, mangiava maiale, viveva con una spogliarellista e un giorno disse, di fronte alla fidanzata, “inculo a Dio!”, perciò non sembrerebbe proprio un’autentica figura di leader della guerra santa; 14 dirottatori avevano come base operativa la Florida, alcuni di loro frequentarono una scuola di volo a Venice, che era la base di arrivo degli stupefacenti dall’America meridionale.

Mohamed Atta, agente dell’ISI, proveniva dalla Germania, invece Rudi  Dekkers era agente della CIA, la CIA finanziava con la droga le operazioni coperte; per finanziare i talebani, Atta vendeva oppio afgano in collaborazione con Hilliard e Dekkers; Atta parlava 5 lingue e fu ammesso a una scuola per ufficiali dell’Alabama, a causa dei suoi traffici, aveva rapporti anche con la mafia. Fu incastrato nell’attentato dell’11.9.2001 perché si voleva  far ricadere la colpa su di lui, sicuramente non voleva fare quella fine, probabilmente gli aerei che si schiantarono contro le torri erano teleguidati da terra e perciò i piloti ne persero il controllo; i terroristi non avevano la capacità di pilotare quegli aerei, alcuni dei dirottatori avevano attraversato il confine canadese.

Anche Lee Oswald, accusato dell’omicidio di Kennedy, era un agente della CIA, Atta non era nella lista passeggeri dell’aereo; l’attentatore ferroviario di Madrid, in cui persero la vita 190 persone, era legato ad Al Qaeda, ma aveva rapporti anche con i servizi di sicurezza spagnoli; il cervello degli attentatori di Londra del 2005 era un agente dei servizi segreti britannici, furono colpiti da esplosioni tre treni, nel momento in cui si svolgeva un’esercitazione antiterrorismo, anche l’11.9.2001 in Usa si svolgeva un’esercitazione del genere.

A volte i terroristi sono manipolati, per fare assumere loro la responsabilità di atti da loro non commessi, nell’attentato di Londra le telecamere non funzionavano e non funzionavano quando Atta partì dall’aeroporto e quando morì la principessa Diana a Parigi; quando, nell’’800  il tenente di polizia americano Petrosino fu inviato in Sicilia per spiare la mafia, per poterlo uccidere indisturbati, la mafie fece togliere l’illuminazione pubblica di una strada di Palermo. Questi attentati servono a giustificare più controllo, più sorveglianza e più perdita di diritti umani, le autorità che sventano un attentato lo fanno anche per dimostrare che non li possono ispirare.

Nel terrorismo dei governi esistono risvolti curiosi che danno adito a diverse interpretazioni; l’attentatore alla vita di Napoleone III, Orsini, era un agente segreto al soldo di Cavour sfuggitogli di mano, gli sparò, senza ucciderlo, perché Napoleone III era stato repubblicano e poi divenne imperatore e papista, fino al punto di reprimere la repubblica romana, Orsini lo considerava un traditore.

I terroristi sono manipolati ed è difficile trovare i loro mandanti, tuttavia si deve reagire al terrorismo, non ci si può rassegnare a farci sbranare dai cani se questi hanno dei padroni loro mandanti. Il primo ministro piemontese Cavour era monarchico e non repubblicano, eppure, d’accordo con gli inglesi, per fomentare rivolte e attentati in tutti gli stati italiani e a Roma, raggiungendo così l’unità italiana, si serviva, con discrezione, cioè tirando il sasso e nascondendo la mano, di repubblicani come Mazzini e Garibaldi; la repubblica romana di Mazzini, con la cacciata del papa, era stata voluta anche da Cavour.

Cavour si rammaricò dell’attentato a Napoleone III perché lo voleva alleato contro l’Austria. Accadono queste cose perché gli stati, con i servizi segreti, hanno tre facce, tirano il sasso e nascondono la mano; di Atta e complici sono stati trovati i documenti ma non i corpi, stranamente, le esplosioni hanno distrutto i loro corpi ma non i loro documenti, che servivano a provare, come una firma,  la loro presenza (fonte: David Icke: “Guida alla cospirazione globale).

L’attuale attentato al settimanale satirico francese Charlie Hebdo, che ha fatto 12 morti, attribuito all’islam integralista, in cui, ancora una volta, forse per depistare, sono stati trovati documenti di un attentatore, secondo l’informazione è un attentato alla nostra libertà e secondo Giulietto Chiesa è un attentato alla sovranità dell’Europa per spingerla in guerra; per me serve anche a incentivare le leggi antiterroristiche, che aumentano il controllo sui cittadini e riducono le loro libertà.

Dice Chiesa che Il capo del califfato Al Baghdadi è in rapporto con i servizi segreti americani, oggi questi servizi segreti non obbediscono più ai governi e sono diventati la mano di un governo invisibile mondiale, perseguono un disegno che pochi conoscono, noi possiamo fare solo delle ipotesi; i soliti manipolatori hanno provocato il massacro di Parigi, forse per accendere la miccia che porterà a una guerra che ridurrà le nostre libertà (fonte: Giulietto Chiesa).

La banca pakistana BCCI, ora fallita o fatta fallire per convenienza, perché seppellita dagli scandali, aveva una sede nel Lussemburgo, faceva operazioni sporche in droga e lavorava per i fondamentalisti; assieme ad altre banche ha aiutato le reti terroristiche. La Banca di Credito e Commercio Internazionale era un’istituzione anglo-pachistana, presente il 73 paesi, Reagan se ne servì per inviare soldi ai contras del Nicaragua e ai mujaheddin in Afghanistan, riciclava soldi del cartello della droga di Medellin e faceva traffico di armi.

Con questa banca hanno collaborato il saudita trafficante d’armi Adnan Khashoggi e Kamal Adhan, cognato di re Feisal di Arabia e capo dei servizi segreti sauditi. La BCCI lavorava in stretta collaborazione con la Saudi Bin Laden Group e tra i suoi amministratori vi era un fratello di Osama, Salem. La BCCI finanziava operazioni clandestine, gruppi terroristici e colpi di stato, inoltre investiva il denaro degli stati arabi produttori di petrolio; fu fondata nel 1972, tra i soci fondatori era Jackson Stephens, uno dei maggiori finanziatori delle campagne presidenziali americane, con il sostegno della Cia e della banca d’America di proprietà dei Rothschild.

La BCCI era legata al finanziere George Soros, a George Bush, a Bill Clinton e Jimmy Carter; Bush e Saddam, tramite la BCCI, si sono spartite tangenti pagate dalle compagnie petrolifere del golfo persico. Jimmy Carter ha inaugurato personalmente parecchie filiali della BCCI; dopo che lasciò la presidenza, i suoi viaggi all’estero erano pagati da questa banca; un suo uomo era Gaph Feherton, finanziatore della campagna presidenziale di Carter, la banca finanziava prevalentemente il partito democratico.

Il senatore democratico John Kerry presiedette una commissione per indagare sullo scandalo BCCI e non approdò a niente, egli aveva ricevuto importanti contributi elettorali dalla BCCI. In Arkansas Clinton è stato a capo di una rete di traffico di droga e corruzione, suo finanziatore era Jackson Stephens, uno dei fondatori della BCCI; tramite lo studio legale Rose, della moglie Hillary Clinton, si poteva ottenere quello che si voleva; con un’organizzazione di facciata, Clinton faceva traffico di droga, lo studio Rose ha favorito il riciclaggio.

Alla BCCI partecipavano anche finanziarie e banche svizzere, la BCCI era  legata alla mafia pakistana e dedita al narcotraffico, al terrorismo e al traffico di armi, in Italia era corrispondente del Banco Ambrosiano; era partecipata soprattutto dell’emiro del Kuwait, la CIA depositava i suoi fondi neri presso le filiali pakistane della BCCI. La banca aiutò l’esportazione illegale di capitali, anche di Saddam e di Noriega, dall’India, dal Pakistan e dai paesi africani; in Pakistan finanziò, per conto dell’Arabia Saudita, la costruzione delle armi nucleari, volute dal generale Zia. La BCCI pakistana aveva collegamenti con la Ubs svizzera e con la mafia siciliana, era espressione della mafia pakistana, dell’integralismo, del riciclaggio e del terrorismo, nel 1983 aveva 100 sportelli in vari paesi.

La BCCI divenne sostegno alla causa musulmana e del fondamentalismo islamico, fu creata nel 1972 dal pakistano Agah Hassan Abedi e fu in rapporti con il Banco Ambrosiano, la P2 e Gheddafi; riciclava denaro sporco e trafficava in armi e droga, anche in accordo con agenti della CIA; trattò componenti per bombe atomiche per conto di Pakistan e Iraq, aveva tra i fondatori principi arabi, sceicchi, il finanziere saudita Pharaon, la Banca d’America e l’Ubs.

Era collusa con il dittatore Noriega, con trafficanti di droga di Hong Kong, con Abu Nidal; tramite la Bnl di Atlanta, aveva finanziato la vendita di missili Usa a Teheran e Saddam, al suo interno lavoravano anche ex funzionari dei servizi segreti, era organizzata e lavorava come la Nugan  Bank di Sidney, la quale faceva le stesse sue operazioni e poi, a causa dello scandalo e delle inchieste giudiziarie, giornalistiche e parlamentari, fu parimenti chiusa.

Nel 1965 gli agenti della Cia, impegnati nella guerra in Vietnam, con a capo Teodoro Shackley, finanziavano le loro operazioni con il traffico d’oppio proveniente dal triangolo d’oro indocinese, cioè Laos, Thailandia e Birmania. Negli anni ‘70 questi agenti aprirono in Australia, con Frank Nugan, la banca Nugan, specializzata nel traffico d’armi e droga con il sudest asiatico, la Libia e il Nicaragua. Shackley alla fine degli anni ’70 era in rapporto anche con la BCCI e divenne capo della Cia a Roma, era vicino alla P2 e a Licio Gelli e implicato nello scandalo Iran-contras.

Diversamente dalla banca Nugan, la BCCI di Abedi era impegnata soprattutto nella causa musulmana, anche se faceva anch’essa traffici illeciti; la Bcci, per il numero di filiali, a Londra divenne la più grande banca straniera del paese, poi si divise in due istituti, uno con sede in Lussemburgo e uno con sede nelle isole Cayman. Come succede nella filantropia e nelle fondazioni, oltre a procurare giovani donne ai migliori clienti, teneva conferenze su problemi morali, dava borse di studio e aiutava i poveri.

La Bcci faceva ricatti, estorsioni, traffico d’armi e di droga, in questi traffici, faceva da mediatrice e sostenne lo sforzo nucleare di alcuni paesi; il materiale nucleare era trasferito con l’aiuto di Abu Nidal e di criminali pakistani, il Pakistan voleva il suo deterrente nucleare contro l’India. Nei primi anni ’80 l’Ambrosiano e la BCCI erano collegati e facevano traffici oscuri, con terrorismo ed eversione, l’Eni era collegata con BCCI, Ubs e Bnl.

La società Sofid dell’Eni fu creata per operazioni estere su cambi, cioè, per speculare sulla lira, nel 1978 il saudita Pharaon, in rapporti con la casa reale saudita e con Khassoggi, azionista della Bcci, acquistò il 10% delle azioni Montedison, nel 1978 la Bcci e la Sofid crearono in Italia la società Italfinanze International spa che, con la BNL d’Atlanta, vendette armi a Saddam.  La Bcci fece da mediatrice nella vendita d’armi italiane all’estero, anche a Iran e Irak, anche l’Italia collaborò al progetto nucleare irakeno, poi bombardato nel 1981 dagli israeliani.

Il 9.7.91 fu sospesa l’attività della Bcci pakistana, che aveva goduto di protezione a Londra e New York, aveva aiutato il Pakistan a fornirsi dell'arma atomica e aveva aiutato la resistenza antirussa dei mujaheddin in Afghanistan. Con le proteste del governo egiziano, Hamas e la Jihad egiziana avevano una sede a Londra che, prima della sua chiusura, protesse anche la Bcci. La Bcci cooperava con organizzazioni terroristiche, come quella di Abu Nidal, favorì l’espansione del narcoterrorismo peruviano, aiutò il Perù nel traffico d’armi, era alleata con la mafia peruviana della droga.

Sendero Luminoso si serviva della Bcci per il riciclaggio di denaro, che poi era trasferito prima a Panama, poi in Svizzera e negli Stati Uniti, la Bcci collaborò con Noriega per il traffico di droga e per il trasferimento di denaro. Alla Bcci partecipavano il saudita Pharaon e Ubs, la Bcci operava anche attraverso le isole Cayman, in Lussemburgo e Svizzera. L’industria d’armi italiana Valsella fornì mine all’Irak, finanziate dalla Bnl di Atlanta e dalla BCCI.

La BCCI pakistana e la Banca Nugan australiana erano dedite a traffici sporchi in armi, droga e riciclaggio, il Banco Ambrosiano era legato alla BCCI. L’Isi pakistano, servizio segreto, e la Cia intervennero anche nel traffico di droga, l’esercito pakistano trasportava la droga e la BCCI forniva l’appoggio finanziario; l’Isi pakistano addestrava i guerriglieri antisovietici e i terroristi islamisti.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 Fonti:

Il Papa nel mirino – di Carlo Palermo – Editori Riuniti,

La guerra infinita – di Giulietto Chiesa – Feltrinelli editore,

La nuova economia del terrore - di Loretta Napoleoni–Marco Troppa Editore,

Il Quarto Livello di Carlo Palermo – Editori Riuniti,

Terrorismo internazionale – di Fedinando Imposimato – Edizioni Koinè,

L’incredibile menzogna - di Thierry Meyssan - Fandango Libri,

La verità vi renderà liberi – di David Icke - Macro Edizioni.

L’attentato – di Carlo Palermo - Editrice Publiprint,

Guida alla cospirazione globale – di David Icke – Macro Edizioni.

ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/1/2015)

EUROPA

In Grecia, Tsipras, a capo del partito di sinistra Syriza, vuole rinegoziare e ridurre il debito pubblico con l’estero, nel paese il rapporto debito/pil è al 177%, la disoccupazione è al 30%, la spesa pubblica è stata ridotta del 25%, gli interessi sulle recenti emissioni di titoli pubblici sono arrivati al 10% e gli armatori continuano ad esportare denaro in Nord Europa, già soggetto a riduzioni fiscali che Tsipras vuole abolire,  la marina mercantile greca è la quinta del mondo.

Nel 1952 anche la Germania rinegoziò il debito estero con i creditori internazionali, il debito estero della Grecia è soprattutto in mano all’Unione Europea e al FMI; secondo i sondaggi, il partito Syriza, che non è contrario all’euro, ha il 28% dei voti, il partito socialista Pasok il 6%, il partito comunista il 5%, la destra di  alba dorata il 26%, che vuole uscire dall’euro, e il partito europeista di Samaras il 19%.

I greci sono in maggioranza ostili all’Unione Europea e alla Troika,  come in Italia, malgrado la politica di austerità, il debito pubblico greco è cresciuto, le pensioni sono in media di 250 euro al mese; come il nostro partito democratico, Tsipras vuole lottare contro l’evasione fiscale, che dipende anche, per i ricchi, dai privilegi fiscali e, per i poveri, dalla crisi, coordinando la sua azione con gli altri paesi mediterranei.

Si dice che in Europa, aumentando la liquidità, non aumenta la domanda, perché questa liquidità è stata messa nelle mani delle banche, mentre il monte salari e pensioni dei lavoratori, a causa dei licenziamenti e delle tasse, diminuisce; invece in Usa l’aumento di liquidità da parte della Federal Reserve avrà anche aumentato il debito pubblico, ma è servito all’economia perché ha aumentato la domanda e la produzione, tanto che nel 2013 l’attivo commerciale  italiano con gli Usa ha raggiunto nuovi record. La dinamica economica Usa dipende dagli investimenti pubblici, dalle spese militari, dagli aumenti salariali e dalla caduta dei prezzi del petrolio e  delle materie prime.

ITALIA

I paesi emergenti d’Europa, come Romania, Serbia e Albania, attirano imprese italiane con l’imposta sul reddito del 15%, però hanno anche i salari molto più bassi  e costi energetici più bassi  che in Italia, dove la vita costa anche di più, non è su queste basi che si può reggere l’Unione Europea; è per questo che Berlusconi e Salvini hanno proposto aliquote fiscali per l’imposta sul reddito del 15-20%, senza precisare quale sarà la sorte delle altre imposte, soprattutto indirette; ma le imprese non demordono, vogliono anche ridurre costo del lavoro e i diritti dei lavoratori, che hanno pure un costo.

Ci sono imprese che producono in Italia ma pagano le imposte sui profitti all’estero, dove sono più basse che in Italia, la politica dell’Unione Europea dovrebbe imporre alle multinazionali di  dichiarare in quale paese producono il reddito, costringendole a pagare li le tasse, ma, al riguardo, dall’Unione Europea, dalla Germania e dall’Italia  nessuna voce dei governi e dei responsabili economici è arrivata.

In Italia le fondazioni bancarie, per statuto e per legge, fanno attività benefiche  a sostegno delle comunità locali, oggi però sono in difficoltà, le maggior parte dei loro profitti deriva dalle partecipazioni bancarie, questi profitti sono assorbiti soprattutto dai compensi agli amministratori e dalle spese di gestione e del personale, mentre queste spese non dovrebbero superare il 15%.

Dopo gli enti inutili, le municipalizzate a capitale misto pubblico e privato, anche le fondazioni bancarie, sono diventate uno strumento di politica clientelare in mano ai partiti; ufficialmente però, oltre la beneficenza, finanziano università, curie e restaurano edifici storici. Con questa politica, dopo aver sperperato gli utili, anche il loro patrimonio si è ridotto da 77 miliardi di euro a 40; la fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria, per ogni euro dato in beneficenza, ne spende tre in emolumenti e costi di funzionamento (fonte: Il Fatto Quotidiano).

Le fondazioni bancarie che hanno partecipato al capitale delle banche, per conto di enti pubblici locali, dovrebbero uscire dalle banche, perché, come soci, ne stanno favorendo il dissesto, non avrebbero dovuto partecipare solo al capitale delle banche; sono nate 20 anni fa per iniziativa delle casse di risparmio e oggi sono 88, da ricordare che oggi diverse casse di risparmio sono state assorbite da banche nazionali.

Queste fondazioni hanno anche soci privati però, per statuto, non hanno fini lucro, il che non spiegherebbe la presenza di privati; a stare alla legge, nel 1990 le banche diventarono società per azioni sotto il controllo delle fondazioni, con obbligo di queste seconde di perseguire fini di utilità sociale; nel 1991 presero a finanziare il volontariato, dal 1999 iniziarono l’assistenza agli anziani, intervennero nell’edilizia popolare locale, nel recupero dalla tossicodipendenza, nelle attività culturali, sportive, teatrali e non profit. Queste fondazioni hanno privilegi fiscali perché sono enti non lucrativi, ma nei loro consigli d’amministrazione soffrono di gravi ingerenze da parte della politica;  come soci delle banche, non hanno fatto bene neanche alle banche.

Don Ciotti, presidente dell’associazione Libera, appoggia il reddito minimo di cittadinanza; diversamente dal governo italiano, è  contro il gioco d’azzardo e vuole utilizzare i beni sequestrati alla mafia per il reddito di cittadinanza; il 7.1.2015, in commissione lavoro al senato, inizia la discussione del  disegno di legge del M5S sul reddito di cittadinanza, sostenuto anche dalla lega nord, la commissione bilancio del senato ha già approvato le coperture economiche. Per cambiare l’Italia, occorrerebbe una cooperazione più estesa tra M5S, lega nord, Sel e sinistra del PD; quando finirà Matteo Renzi,  come già accaduto a Mario Monti, nessuno si ricorderà di lui.

L’immigrazione, sostenuta da PD e Vaticano, procura larghi profitti alla criminalità, c’è da dire anche che gli illuminati, che dirigono i mercati, per aiutare la speculazione, hanno fatto di tutto per mettere al tappeto l’Italia, ora ci stanno provando anche con l’immigrazione incontrollata, fonte di criminalità, disordini, indigenza e aggravio dei costi sociali da parte dei comuni; però l’Europa del nord non vuole questi immigrati, che tuttavia, per le possibilità di lavoro e l’assistenza, desidererebbero immigrare proprio in Europa settentrionale.

Il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, per conto del FMI, è intervenuto nella crisi argentina, fino a far fallire il paese, poi, per conto della Troika, ha imposto alla Grecia, pure fallita, la disciplina del bilancio che ora vuole applicare all’Italia; con questi governi e questi consulenti economici l’Italia non si potrà mai salvare, però gli speculatori internazionali si potranno riempire le tasche. 

ISLAM

In Algeria il presidente Bouteflika sta per morire e il suo partito FLN o fronte nazionale di liberazione, già attivo contro i colonialisti francesi, che prese il potere con un colpo di stato militare, pensa a un’alleanza con il FIS o fronte islamico di salvezza, che oggi è il maggior partito in parlamento. Al colpo di stato reagirono i movimenti salafiti e il GIA o gruppo armato islamico che alimentarono una Jihad che fece 200.000 vittime; invece i fratelli musulmani erano alleati con i militari e nel 1999, alle elezioni, questa coalizione sconfisse i salafiti poi, con lo scoppio della primavera araba, c’è stata una frattura nella coalizione di governo e perciò ora i militari cercano un’alleanza con il FIS.

Il califfato di Al Baghdadi, in accordo tra i gruppi Jihadisti di Al Nusra e Isis, nel 2014 ha ricavato 65 milioni di dollari con i sequestri, nell’obiettivo ci sono stranieri e ricchi locali di Irak e Siria; il paese più disposto a pagare i riscatti è la Francia, che ha versato 18 milioni, mentre gli Usa si rifiutano di pagare e perciò gli americani catturati sono decapitati; per evitare sequestri di propri militari, alcuni stati come l’Italia pagano in abbonamento, la Lufthansa l’ha fatto per evitare attentati terroristici ai suoi aerei.

Questi soldi servono ai Jihadisti per acquistare armi e per pagare gli stipendi ai miliziani, altre entrate derivano dalla vendita di greggio, opere d’arte trafugate e dai dazi doganali; la tecnica di procurarsi soldi con i riscatti è stata applicata da tutti i gruppi rivoluzionari armati. Il presidente egiziano Al Sisi è alleato con Arabia Saudita, emirati e Usa, contro fratelli musulmani e Iran, che sostiene gli sciiti di Irak e Yemen; invece, fino a poco fa, il Qatar ha sostenuto i fratelli musulmani, la sua emanazione di Hamas e altri gruppi terroristici.

L’Arabia Saudita ha fatto pressioni e minacce militari sul Qatar, per farlo desistere da questa politica, però il Qatar, grazie ai suoi investimenti in occidente e alla sua corruzione di partiti e informazione occidentali, come del resto fanno anche altri stati arabi ricchi, fino a oggi era riuscito ad avere sulla questione la tacita indifferenza di Usa e Unione Europea. Recentemente, nel consiglio per la cooperazione del golfo, grazie anche alle minacce saudite, il Qatar s’è impegnato a non aiutare più i fratelli musulmani e a non criticare più l’Egitto con l’emittente Al Jazeera; il Cairo chiede anche che il Qatar prenda le distanze dalla Turchia, dove la fratellanza islamica, estromessa dall’Egitto, ha una base operativa, la Turchia è sospettata di appoggiare il califfato islamico.

Bisognerà vedere se il Qatar manterrà l’impegno, perché tutti gli stati hanno tre facce, tirano il sasso e nascondono la mano; l’Egitto sta anche affrontando le milizie islamiche di Libia e ha disperatamente bisogno di aiuti economici da parte di occidente, Russia, Cina e dei paesi arabi ricchi.  E’ da ricordare anche che l’Arabia Saudita è sospettata di aver sostenuto, di nascosto, Al Qaeda, di aver aiutato i servizi segreti pakistani, amici dei talebani, e di aver finanziato la bomba atomica costruita dal Pakistan (tra le fonti: Informazione corretta e Fondazione CDF).

OCCIDENTE

Il denaro di carta nasce con la stampa e prestandolo e accreditandolo in conto, si alimenta con cambiali, assegni, carte di credito e di debito; prestato a interesse, genera debito per persone, famiglie, imprese e stati, il che genera controllo sulle persone, sugli stati e schiavitù; le banche prestano denaro che non possiedono, non solo perché depositato dai cittadini, ma perché, con il credito, creano altro denaro, cioè moltiplicano il denaro in circolazione. Il sistema bancario off shore è stato inventato dalle banche per evadere le tasse da pagare agli stati che le banche in passato non controllavano ancora a sufficienza; i primi banchieri, per ricevere depositi, fare prestiti, cambiare monete estere e per supporto al commercio, sono stati i templi, i cambiavalute, gli orefici e le corporazioni o gilde medievali dei commerciali.

La moneta aurea o d’argento fu sostituita da ricevute di deposito di metalli preziosi, che da nominative, divennero all’ordine e poi al portatore, poi le banche impararono a emettere più banconote dei metalli preziosi ricevuti in controvalore e, così facendo, si arricchirono ma alimentarono l’inflazione; poi la monetazione fu assunta dalla banca centrale privata e lo stato ne sospese la convertibilità.

Il sistema bancario presta molto più del denaro ricevuto in deposito, perché con le riserve proporzionali deve detenere solo una piccola parte del denaro depositato. La banconota è emessa dalla banca centrale, per concessione monopolistica statale, invece la cartamoneta è emessa dallo stato; senza copertura in preziosi, il denaro di carta diventa inconvertibile e, in questo caso, circola solo su base fiduciaria e con valore legale  

Le monete cartacee, inconvertibili in metalli preziosi, sono una truffa che ha favorito le altre truffe della finanza creativa, banconote abbondanti o rare possono favorire il boom economico o la crisi economica; restringendo il credito, le banche possono favorire la crisi e appropriarsi del patrimonio privato. Le banche possono favorire prosperità e depressione, durante la prosperità, con i bassi interessi, si contraggono debiti che, con la crisi, non si possono più pagare; con la crisi, per sopravvivere, si accendono altri debiti e così si cade nell’insolvenza e nella schiavitù.

Durante la crisi, le banche alzano i tassi d’interesse e chiedono indietro i loro prestiti, s’impadroniscono d’imprese fallite, la domanda cala e le banche s’impadroniscono di governi, imprese, paesi e ricchezze private; gli stati, invece di stampare per conto loro denaro, che non costa nulla, lo prendono a interesse dalle banche e perciò sono costretti a tassare di più la popolazione, succede ciò perché le banche controllano governi e stati.

Il debito del terzo mondo ha preso perciò il posto del colonialismo, con il debito, gli stati cedono il controllo della loro economia alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario, a loro volta controllati dalle banche centrali, cioè dalle grandi banche internazionali, e dalla banca dei regolamenti internazionali. Storicamente, la Banca centrale d’Inghilterra è controlla dai Rothschild, la Federal Reserve americana da Rockefeller, l’agente di Rothschild, Max Warburg fu mandato a Francoforte, sede della banca centrale europea; c’è il sospetto che la Federal Reserve americana sia controllata dalla banca centrale inglese.

Con la Federal Reserve americana e con le altre banche centrali, il debito pubblico è cresciuto sempre di più, le banche sono anche controllate dai vari gruppi massonici che puntano sul Nuovo Ordine Mondiale; la banca centrale europea è stata creata nel 1998 nella città di Francoforte, patria dei Rothschild, la Banca dei Regolamenti Internazionali è stata creata in Svizzera nel 1930 ed è collegata alla banca centrale europea.

Il Nuovo Ordine Mondiale predilige banche centrali con capacità monetarie e predilige il cartellismo dei super monopoli, assieme a una liberta assoluta nella circolazione dei capitali, prima che delle merci, favorendo con ciò anche l’evasione fiscale transazionale; però, quando gli illuminati domineranno completamente il mondo, probabilmente vorranno anche controllare l’evasione fiscale dei comuni privati, perché appartenendo gli stati all’élite, privarla delle tasse, significherebbe privare di denaro le loro tasche.

Lo stato è estraneo all’élite quando non è posseduto dall’élite, oggi i Rothschild e i Rockefeller costituiscono un unico gruppo e le varie organizzazioni massoniche, a livello di vertice, costituiscono un unico gruppo. Cento famigli o anche meno, fatte di nobili, borghesi e criminali, controllano il mondo, però c’è chi non crede ai complotti; in realtà, solo la democrazia e la sovranità popolare sono dei miti, la sovranità appartiene a chi riscuote le imposte e a chi beneficia del signoraggio monetario. 

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (31/12/2014)

ITALIA

C’è chi si domanda se la democrazia è mai esistita e chi chiede al governo la regolamentazione dell’eccesso di democrazia che, come noi la conosciamo nella sua ufficiale imperfezione, è nata con la partecipazione e la rappresentanza dei cittadini alla vita politica e con i principi sanciti dalla costituzione; tuttavia, poi la democrazia ha costretto il governo di turno, in un difficile equilibrismo, a conciliare gli interessi delle lobby con la ricerca del consenso elettorale.

Perciò le risposte del governo non possono essere che parziali alle richieste sociali e oggi è proprio lo stato sociale che arretra; come conseguenza, crolla il consenso popolare al governo, mentre la dinamica capitalistica continua lo sfruttamento del lavoro e la dinamica statale aumenta la tassazione dei lavoratori e dei piccoli imprenditori. Per un pezzo, gli alti salari sono stati accettati dal sistema perché, con l’aumento della domanda, permettevano di produrre di più, ma oggi ci si deve confrontare con la concorrenza della Cina e dei paesi emergenti, che hanno costi del lavoro più bassi.

A causa delle tensioni internazionali, alimentate ad hoc, lo stato cerca anche di ridurre la spesa sociale a favore della spesa in armamenti, che non è frenata dai vincoli di bilancio europei; il risultato di queste scelte è una minore partecipazione dei cittadini alla vita politica e perciò il problema della governabilità rimane aperto. Il governo si fonda sempre su gerarchia, religione, coercizione, propaganda e raggiro però, in tempo di crisi e di guerra, i regimi autoritari e quelli “democratici” ricorrono agli stessi metodi, anche se i secondi lo fanno in maniera più subdola e i primi in maniera più cinica.

La scarsa partecipazione alle decisioni del governo, la sua segretezza e i suoi inganni, generano un clima poco sereno che favorisce la nascita di partiti d’ispirazione riformista o rivoluzionaria; il sistema politico ed economico corre ai ripari, controllando accademici e informazione,  comprando sindacalisti, giornalisti e politici, con lo scopo di favorire la classe dominante, italiana e straniera, i cui rappresentanti siedono al governo, senza rappresentare il popolo.

Queste azioni del governo portano invariabilmente al cambio dell’architettura costituzionale del paese, mentre la stampa fiancheggiatrice del governo invoca continuamente più liberismo; mentre le masse, scaricate dai partiti di sinistra, si sentono impoverite e senza rappresentanza. E’ un fatto che  l’elite vuole cambiare le regole della democrazia, ridurre le discussioni, accentare le decisioni  e ridurre quello che rimane della sovranità popolare; vuole porre un freno alla democrazia e renderla più docile al governo,  la crisi economica facilita l’involuzione per un cambiamento che metta un freno alla democrazia.

Vogliono riscrivere le regole democratiche, cercando di evitare un conflitto sociale generalizzato, mentre la contestazione dell’autorità e l’astensione alle urne sono meno preoccupanti, sperando che il conflitto che cova sotto le ceneri non diventi pericoloso. La democrazia sembra ingovernabile perché esiste una incompatibilità tra capitalismo e democrazia; però il governo del popolo non si è realizzato nemmeno con la dittatura del proletariato, alla fine, la lotta di classe le vince sempre la dittatura borghese e massonica transazionale (fonte: Paginauno – Giovanna Cracco).

A Roma lo scandalo di mafia capitale ha rivelato la collusione tra criminalità, fascisti, politica, chiesa, affari, cooperative rosse e mafia, coinvolgendo le giunte di Rutelli, Veltroni, Alemanno e Marini; il sistema era dominato dal consociativismo, dalla corruzione e dalla criminalità. Dal 1993, cioè dopo mani pulite, al 2008, Roma è stata amministrata dalla sinistra, che ha favorito speculazioni edilizie e la privatizzazione dei servizi pubblici, lasciando campo libero a Buzzi e Carminati; nel comune non esiste più un’opposizione e il mondo delle cooperative è degenerato e contiguo alla banda della Magliana.

Il governo è meglio definito esecutivo, nel senso che prende ordini, non dal parlamento, che non conta nulla, o del popolo, che non è sovrano, ma dai poteri occulti; garanti locali, collaborazionisti e agenti al soldo dello straniero dirigono, in maniera anonima, lo stato, passando gli ordini ai pupazzi al governo dello stato italiano; gli italiani lo hanno capito e con i sondaggi puniscono i partiti di governo e lo stesso presidente della repubblica Napolitano, già esaltato dall’informazione comprata.

Gli italiani non sono più corrotti degli altri popoli, ma lo sono i loro governanti, il malessere degli italiani e il loro avvilimento nascono dalla loro consapevolezza della corruzione che alligna in Italia, consapevolezza che in altri paesi, in verità più corrotti, manca. Le statistiche sulla corruzione in Italia, che ci pongono al vertice mondiale, sono taroccate come le altre, servono a fare propaganda contro l’Italia, a favorire cambi di governo e a speculare sulla borsa e sulla sua economia.

In Italia le banche, come Banca Intesa, indipendentemente dal vero conto economico, che nessuno conosce, hanno deciso di ridurre gli utili distribuiti a 5 centesimi lordi per azione, pari a un 2% sul valore di quotazione, con lo scopo di allinearsi ai rendimenti dei BTP a dieci anni che, in quattro anni, sono passati dal 5% al 2%; con o senza legge sul falso in bilancio, non si deve confidare troppo nella realtà dei bilanci, pubblici o privati, anche i piccoli azionisti sono raggirati, i padroni occulti delle banche sanno speculare sui risparmiatori, le imprese, lo stato e sulla finanza, ma anche sui piccoli risparmiatori, chiamati parco buoi dalle banche. 

ISLAM

Il Qatar, con la televisione Al Jazeera nata nel 1996, ha fatto soprattutto propaganda contro i regimi arabi filooccidentali, poi ha cercato di rovesciarli, finanziando i fratelli musulmani egiziani e le  organizzazioni terroristiche da essi nate, come Hamas, Al Nusra, Al Qaeda e Isis; poi all’improvviso, l’Arabia di Abdullah, d’accordo con gli Usa, che conoscevano le trame dell’emiro del Qatar, ha minacciato militarmente il Qatar, che ufficialmente ha sospeso il sostegno economico ai terroristi, però bisognerà attendere per vedere; i terroristi ricavano proventi anche dal petrolio, dai riscatti e dai contributi volontari degli sceicchi e di altri donatori privati.

Ora i terroristi, se mancheranno veramente gli aiuti dei paesi sunniti, minacciano anche di rivolgersi all’Iran,  che non si sa come farà per aiutarli, visto che hanno minato gli alleati di Teheran, in Irak e Siria. Da ricordare che anche Israele antico, Maometto e l’occidente cristiano hanno usato la religione per espandersi e per affermarsi, cioè la religione è uno strumento per un disegno imperiale di potenza, che favorisce motivazioni forti, determinazione e il sacrificio dei combattenti.

L’Isis recluta anche intellettuali, accademici e esperti di legge islamica, tutti favorevoli alla creazione del califfato islamico e alla sottomissione ai dettami della sharia, che alcuni islamici ritengono sia incompiuta e perciò, per la sua vera applicazione, sostengono la violenza del terrorismo, mentre i salafiti sostengono la sharia ma sono contrari alla violenza. Secondo gli insegnamenti di Maometto, il fine della legge islamica è imporre l’Islam con la persuasione, la predicazione  o con la violenza, ovviamente con il fine ultimo di conquistare il mondo e di realizzare il panislamismo; la crisi dell’occidente potrebbe favorire questo disegno.

La sharia è insegnata nei sermoni del venerdì delle moschee, nelle scuole e nelle università islamiche, come nell’università Al Azhar del Cairo e l’Isis predica le stesse cose, cioè è conforme al suo insegnamento; perciò il governo del Qatar e il 92% dei sauditi approvano la condotta dell’Isis, perciò i giovani sunniti si arruolano nell’Isis. Però per il califfato non fila tutto liscio, il presidente egiziano Al Sissi, nemico dei fratelli musulmani, ha ordinato la cancellazione delle espressioni più estreme della Sharia, ha censurato  l’educazione islamica nelle scuole, ma i conservatori religiosi non demordono e perciò nei paesi islamici la strada per la democrazia e la laicità dello stato è molto lunga, in fondo, nemmeno in Italia è stata percorsa tutta (fonte: Informazione Corretta).

EUROPA

Il quantitative easing o QE, cioè l’acquisto di titoli pubblici e privati da parte della BCE, è un mezzo per immettere liquidità e far ripartire credito e investimenti, è stato praticato anche da Usa e Giappone; però l’euro è una moneta senza stato e l’Unione Europea è costituita da paesi con economie diverse, anche se pure i paesi europei hanno regioni diversamente sviluppate al loro interno.

La Germania si oppone al progetto di Draghi, che però è probabile che si faccia lo stesso, anche perché, come il solito, servirà più alle banche che all’economia dei paesi interessati; infatti, agli inizi del 2015 le banche dovranno restituire il prestito agevolato ricevuto dalla BCE tra il dicembre del 2011 e il febbraio del 2012, con quei soldi le banche italiane acquistarono titoli di stato a tassi elevati, cioè circa il 5%, scaturiti dagli spread elevati, fino a detenerne per 400 miliardi di euro, e guadagnarono molto, con i dividendi e vendendoli a prezzo rivalutato con la riduzione degli interessi sul debito pubblico.

Adesso, con la deflazione e la recessione, i tassi sono calati molto e in Italia i BTP decennali rendono solo il 2%, poiché la BCE vuole riportare l’inflazione al 2%, le banche vorranno disfarsi dei BTP al 2%, perché ne temono anche il deprezzamento che si ripercuoterebbe sul loro conto economico; perciò il progetto di Draghi mira a trasformare la BCE in acquirente di ultima istanza di questi titoli, emettendo a tale proposito 1.000 miliardi di euro di nuova liquidità, con la quale le banche potranno rimborsare i prestiti già ricevuti dalla BCE.

Però l’Europa non funziona con un criterio solidaristico, ma in base al Pil, perciò l’Italia riceverà 88 miliardi e la Germania 135; l’Unione Europea è contraria alla mutualizzazione dei debiti degli stati, ma in generale è stata sempre ben disposta ad aiutare le banche, soprattutto quando quelle tedesche erano sovraesposte verso Grecia e Spagna. Perciò stiamo assistendo alla disgregazione dell’Unione Europea e dell’Eurozona e alla rovina dell’Italia, paese senza sovranità, e Mario Draghi, come garante locale dei mercati finanziari, potrebbe anche diventare presidente della repubblica italiana. Le banche italiane si tengono i BTP al 5% e non vogliono quelli al 2%, dopo che alle aste hanno sottratto questi ultimi ai risparmiatori, ai quali hanno riservato solo i Bot, che rendono molto meno.   

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (25/12/2014)

ITALIA

Lo stato sovrano ha una sua moneta e la emette direttamente, senza intermediazione della banca centrale, la Banca d’Italia fino al 1981 acquistava illimitatamente titoli di stato poi, con una legge dello stato, ha divorziato dal Tesoro, perciò, non assorbendo più i nuovi titoli pubblici, l’Italia ha preso a dipendere dai mercati finanziari internazionali e il debito pubblico italiano è schizzato alle stelle; con l’euro e la Bce, l’Italia si è indebita con una moneta che non controlla ed è soggetta alla speculazione valutaria dei mercati e delle società di rating.

Giappone e Gran Bretagna tengono alla loro moneta e il debito pubblico giapponese, più grande di quello italiano, costa molto meno in termini d’interesse, in Unione Europea l’euro pare controllato soprattutto dalla Germania, che vuole la parità del bilancio e il controllo dell’inflazione; ora, senza sovranità monetaria e di bilancio, la politica italiana non conta più nulla e il parlamento italiano è svuotato di competenze, in questa situazione, anche il credito ne soffre perché sono le banche commerciali che, con il credito, creano il 95% della moneta.

La BCE è partecipata dalle banche centrali dei paesi dell’Unione Europea, gli organi dirigenti sono nominati dai governi, ma la Germania ne ha il ruolo più importante, Draghi è il suo pupazzo; l’Europa non esiste come stato ma esiste come euro, la sovranità degli stati aderenti è in mano alle grandi banche ed è da esse esercitata tramite la BCE. La nostra politica economica è decisa a Francoforte, Bruxelles, Strasburgo e Berlino.

I paradisi fiscali del nord Europa ci sottraggono risorse e attirano le sedi di grandi aziende che vogliono risparmiare imposte, la banconota da 500 euro, voluta dall’Europa e che nessuno usa, serve a esportare capitali, frutto di evasione fiscale e di proventi illeciti, in nord Europa, perché il denaro pesa; con l’unione bancaria e le prossime fusioni bancarie transazionali, anche il cospicuo risparmio italiano è destinato a essere gestito dai paesi del Nord Europa.

So dice che il referendum consultivo del M5S per uscire dall’euro sia inutile, ma ne facemmo uno consultivo anche per entrare nell’euro, l’uscita dall’euro forse vedrebbe contrari i risparmiatori, ma l’economia se ne gioverà; l’Italia è costantemente sotto attracco da parte dei mercati finanziari, perciò sarebbe opportuno reintrodurre una moneta nazionale a fianco dell’euro o una moneta locale. Dobbiamo assolutamente uscire dall’euro, il referendum del M5S può aiutare, l’uscita può comportare una svalutazione dei risparmi, ma l’economia si riprenderà.

L’euro è una valuta delle grandi banche, aiutate dalla commissione europea e dalle società di rating, che vogliono strangolare l’Italia, tuttavia anche la lira, dominata dalla Banca d’Italia e non dallo stato, è stata oggetto di speculazione e di svalutazione. L’uscita dall’euro dovrebbe essere gestita coma un’ordinata ritirata in guerra, queste ritirate possono essere strategiche, tattiche e ordinate e poi portano alla vittoria, oppure possono essere disordinate e disastrose, con la perdita di tanti uomini e tante armi; purtroppo non si può affermare che i governi italiani sono esempi di efficienza e di organizzazione, perciò qualche timore è d’obbligo.

In Italia l’industria chimico farmaceutica è in mano allo straniero e le banche, le grandi industrie e i servizi pubblici ne stanno seguendo la sorte, il governo aiuta l’istruzione privata della chiesa togliendo risorse a quella pubblica, aiuta la ricerca privata e toglie risorse a quella pubblica, perciò dall’Italia è ricominciata l’emigrazione, questa volta di tecnici, laureati e ricercatori, diretti fino in Australia.

Lo Job Act del governo di Matteo Renzi fa diventare norma il precariato lavorativo, la prossima tappa del governo sarà il lavoro gratuito e il volontariato; fino a oggi, con la promessa di una crescita dell’occupazione, il sindacato ha progressivamente accettato lo smantellamento dei diritti del lavoro, mentre quelli del capitale e della finanza sono rimasti intatti. Lo stato, per avere mani libere, vuole baipassare corpi sociali e sindacali, per l’Expo di Milano, è prevista l’assunzione di lavoratori con contratti a  termine e precari e l’assunzione di lavoratori gratuiti o volontari, senza salario predeterminato e contrattuale; in precedenza, i salari, erano il prezzo del lavoro, ora stanno lasciando il passo al lavoro servile e schiavistico.

Intanto il parlamento continua ad approvare i decreti legge dell’esecutivo, diventando un organo di ratifica di leggi dell’esecutivo, rinunciando al potere che la costituzione gli aveva riservato, con lo Jobs Act, il governo intende anche ridefinire i criteri di licenziamento per motivi disciplinari; anche questa sarà una riforma a svantaggio dei lavoratori che li priverà di altre tutele. Lo sciopero della CGIL forse mira a tornare alla concertazione, però fino a oggi il sindacato ha ceduto su tutte le linee, dall’abolizione della scala mobile e dall’abolizione della restituzione del fiscal drag e oggi, ha perso la capacità di rappresentanza, d’intermediazione, di concertazione e di negoziazione, con governo e con il padronato.

Pare sia finita l’epoca dialettica del rapporto tra lavoro e capitale, la lotta di classe l’ha vinta il capitale, è aumentata la precarietà, è stato delegittimato il parlamento, i lavoratori sono sotto ricatto, sono smarriti e frustrati. Il riformismo socialdemocratico della sinistra ha ceduto il passo alle riforme del governo che sono in realtà delle controriforme che fanno tornare indietro nel tempo; sorge l’era delle imposizioni non contrattate con il mondo del lavoro con il PD che svolge un ruolo conservatore, il che dimostra che, per andare a destra, bisogna passare per la sinistra, altrimenti la sinistra si ribella, oggi i riformismo di papa Francesco sembra migliore di quello di Renzi.

Il ministro generale dei frati francescani minori, Michael Perry, ha dichiarato la bancarotta dell’ordine, a causa d’investimenti immobiliari sbagliati, traffici illeciti in armi e droga; l’ordine è sommerso da debiti gravati da interessi e l’economo generale Giancarlo Lati si è dimesso dalla carica e da quella di rappresentante legale dell’ordine. Responsabili del dissesto sono dubbie operazioni finanziarie, i sistemi di vigilanza e controllo, in verità molto deboli, sono stati scavalcati e perciò l’ordine ha richiesto l’intervento delle autorità civili.

La chiesa sta superando la pretesa di una giurisdizione autonoma che in passato le ha consentito di occultare scandali finanziari e pedofili e di non condannare i preti coinvolti. In questo caso però c’è il coinvolgimento nello scandalo anche di civili; l’ordine è difeso da un team di avvocati e ha nominato un nuovo economo, un nuovo rappresentante legale e un amministratore.  Va la pena di ricordare che papa Francesco ha invocato la trasparenza nelle attività finanziarie della chiesa, ha dichiarato che non vuole che la chiesa sia un’impresa, ha condannato preti affaristi e la vendita di messe e sacramenti, ha attaccato egoismo, avidità, arrivismo, scandali pedofili e sete di potere all’interno della chiesa.

Per questi peccati, papa Francesco ha chiesto ai fedeli perdono per gli scandali della chiesa, però, per queste prese di posizioni, è stato contestato dal presidente della CEI Angelo Bagnasco; il papa, passato all’azione contro la curia, che ha partorito tante trame e complotti nella storia della chiesa, ha destituito, per limiti di età, il cardinale segretario di stato, Tarcisio Bertone (fonte: Il fatto quotidiano- Francesco Antonio Grana).

Oggi anche le banche popolari italiane, in genere in mano ai vescovi, sono spesso in dissesto, per speculazioni e impieghi dissennati, soprattutto all’estero, come avvenne in passato per il Banco di Roma e il Banco Ambrosiano; la chiesa, con l’aiuto della Germania, vorrebbe che le sue perdite siano ripianato dall’Italia, l’austerità serve anche a questo. A proposito di mafia capitale, da ricordare che Massimo Carminati, capo della banda della Magliana, contiguo a politica, imprenditori, cooperative rosse, fascismo,  mafia e Vaticano, è l’erede di Enrico De Pedis, ex capo della banda Magliana, compensato dal Vaticano per i suoi servigi, facendolo tumulare, su volere della Cei, nella chiesa di Sant’Apollinare a Roma, a fianco dei martiri cristiani.

EUROPA

L’euro è stato un fallimento per gli europei, però sta realizzando il programma di quelli che lo hanno inventato, questa crisi economica è stata programmata ed è stata favorita dall’euro, l’Italia è costretta a prendere in prestito una moneta straniera; prima della moneta unica europea avremmo dovuto fare l’unione politica e l’armonizzazione fiscale e scolastica, ora l’Unione Europea rischia di disgregarsi e non sarà rimpianta da nessuno.

Diversamente a quanto avvenne con l’unione italiana e tedesca, la BCE non ha un potere illimitato di acquistare titoli di stato e perciò i debiti pubblici rimangono in testa agli stati aderenti, la conseguenza è una progressiva divergenza tra i paesi aderenti; la politica monetaria non è sufficiente a rilanciare l’economia, sarebbero necessari più investimenti pubblici, nazionali ed europei, ma il bilancio della BCE è pari all’1% del Pil europeo, contro il 20% degli USA, le emissioni monetarie, necessarie per aiutare la domanda, sono state fatte solo a vantaggio delle banche e non degli investimenti o delle piccole imprese.

L’Unione Europea si sta disintegrando e i paesi aderenti riacquisteranno la competitività attraverso la svalutazione del tassi di cambio delle loro monete, probabilmente però aumenteranno gli interessi, il debito estero rimarrà in euro, la lira sarà svalutata come in passato e aumenterà l’inflazione; poi, come in tutti i cicli economici e dopo la guerra, sarà la ripresa; ad ogni modo, non possiamo conservare un euro che serve solo al governo occulto delle banche e di chi sta loro dietro.

L’approvazione del trattato TTIP tra UE-USA, che doveva essere approvato a dicembre, dalla commissione europea è stato rimandata, con la contrarietà americana, a gennaio del 2015; l’Italia voleva inserire nel testo degli articoli a salvaguardia dei settori italiani di moda, agroalimentare, servizi e appalti, ma è stata snobbata dai soci europei, i quali, come gli USA, sono disposti ad ascoltare solo il papa. Questo trattato, con la scusa di liberalizzare il commercio internazionale, servirà a ridurre ancora di più la sovranità degli stati e il potere legislativo dei parlamenti nazionali, come i poteri dei tribunali nazionali, per le controversie commerciali che saranno devolute a collegi arbitrali internazionali; stiamo vivendo una nuova tappa del Nuovo Ordine del Mondo.

In Grecia il partito di sinistra Syriza, diretto da Tsipras, non vuole lasciare l’euro, ma vuole la fine dell’austerità e chiede che la BCE, dopo la riduzione del debito già ottenuta, finanzi il nuovo debito greco; la vittoria elettorale di questo partito è vicina, promette aumento di salari e pensioni e diminuzione del costo degli alementi, dell’elettricità e delle cure. Atene, senza la BCE e senza altri finanziamenti internazionali, non è in grado di finanziare queste maggiori spese, a meno che non si serva di una sua moneta, ma Tsipras è attaccato all’euro.

Italia e Francia hanno contestato l’austerità solo a parole, ma in Francia avanza ilo Front National, che è antieuropeista, e in Italia sono antieuropeisti la lega di Salvini e il M5S di Grillo; in Spagna il partito Podemos è sulla scia di Syriza e perciò, con queste premesse, l’Unione Europea, con queste premesse, si potrebbe disintegrare; in Spagna, per fermare l’avanzata di Podemos, si pensa a una grande coalizione.

In Grecia i sondaggi danno per favorito il partito Syriza, Tsipras vuole un’altra remissione del debito greco in mano allo straniero, soprattutto l’Unione Europea, da sette annoi nel paese sono in caduta libera redditi e investimenti e i prezzi si sono ridotti dell’1,9%; la disoccupazione è cresciuta, i salari sono diminuiti e i debiti privati sono aumentati. L’Unione Europea e il governo greco hanno aiutato solo le banche, perciò in Grecia, come in Italia, si pensa anche all’elezione anticipata del presidente della repubblica e poi del parlamento.

USA

Poiché le guerre aperte costano più del terrorismo, che offre anche la possibilità di nascondere la mano che tira il sasso, come i paesi colonialisti europei e oggi l’Islam integralista, anche gli Usa, per difendere i loro interessi, si sono serviti del terrorismo, infatti, hanno sostenuto i fratelli musulmani, Al Qaeda e Isis, ma poi questi sono sfuggiti loro di mano; gli Usa usano il terrorismo anche per ridurre, con apposite leggi, i diritti dei cittadini e per colpire regimi come quello filorusso siriano; anche l’Iran, nemico dell’Arabia e quindi degli Usa,  è stata nel mirino, a esso è stata fornita tecnologia militare e nucleare dai russi.

Le guerre procurano anche profitti alle fabbriche di armi e, con la ricostruzione dei paesi distrutti e sfruttando le loro risorse naturali ed energetiche, altri profitti; c’è da dire però che l’esito di un conflitto armato non dipende solo dalle armi, ma anche dalla motivazione dei combattenti e perciò, al riguardo, la religione può svolgere un ruolo importante; inoltre, se l’esito militare è incerto, invece di comprare altre armi, si può comprare l’informazione e, in tal caso, il successo è più sicuro perché l’informazione può avere il peso della religione.

Le crisi come quelle del 1929 e del 2008 sono nate con la crisi di borsa, la crisi di liquidità delle banche, con le insolvenze private e del settore immobiliare, cioè con il debito privato che poi ha alimentato il debito pubblico; l’economia legata alla produzione crea ricchezza e occupazione, quella legata alla finanza, riduce la produzione e produce recessione e disoccupazione; anche l’aumento dei tassi innesca la crisi, impedendo a imprese e famiglie di rientrare dai debiti.

Il Giappone, per uscire nel 2012 da una crisi che durava da 24 anni, ha aumentato il debito pubblico e minacciato la banca centrale di nazionalizzazione in caso di opposizione; con la crisi, le imprese che hanno liquidità, investono in finanza invece che nella produzione, il sistema fiscale dovrebbe reprimere questa scelta. Attualmente, le società di rating, controllate da banche, aiutano la speculazione; valutando negativamente uno stato o un’impresa, fanno aumentare gli interessi da esse pagati, fanno cadere governi, scoppiare rivoluzioni e fallire gli stati.

Roosevelt, per impedire la speculazione bancaria, con la legge Glass Steagall del 1933, divise le banche commerciali da quelle d’investimento, impedendo alle prime di giocare in borsa, questo sistema fu esteso gradualmente in tutto l’occidente, poi è stato accantonato e perciò è scoppiata la crisi, in Italia aggravata dalla separazione nel 1981 tra Banca d’Italia e Tesoro, così la banca centrale privata italiana diventava completamente indipendente dallo stato, ma dipendente dalle grandi banche che la controllavano.

Le grandi imprese e le banche trovano naturale investire i profitti accumulati in finanza, ritengono di ricavare più profitto e per far ciò riducono gli utili distribuiti agli azionisti; purtroppo, le banche commerciale hanno imparato a giocare in borsa, anche riducendo il credito, utilizzando i risparmi dei clienti e non solo con gli utili accantonati, così facendo, oltre a distrarre risparmio, minano la fiducia nelle banche.

Dopo la crisi del 1929, per rilanciare l’economia, come volle anche Roosevelt, il ministro delle finanze inglese Keynes decise un piano di opere pubbliche, accettò l’aumento del debito pubblico, ma introdusse un’imposta progressiva a carico dei ricchi. Anche Mussolini fece opere pubbliche e così fece aumentare il debito pubblico, la stessa cosa fece Hitlerm che puntò sulle opere pubbliche e al riarmo e, con l’aumento del reddito nazionale e con i beni degli ebrei, riuscì anche a raggiungere il pareggio di bilancio; con la seconda guerra mondiale tutto cambiò, tornarono a crescere deficit di bilancio, debiti pubblici e inflazione, la guerra però dava occasioni di guadagno a speculatori e fabbricanti di armi; oggi la crisi economica e distruttiva come una guerra, ha gli stessi beneficiari, ma non produce rovine materiali.

Prima della seconda guerra mondiale, Schacht, ministro dell’economia di Hitler, affermò che il debito pubblico esisteva perché lo stato prendeva i soldi in prestito da una banca centrale privata, la Buddesbank, a un certo interesse, se li avesse presi da una banca statale come la Reichsbanck l’emissione di denaro non sarebbe costata nulla; il 15 giugno 1939 si fece così e 80 giorni dopo, forse non fu una coincidenza, Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania.

Sembra che alcuni presidenti americani, come Lincoln e J. Kennedy, siano stati assassinati anche perché volevano togliere il monopolio monetario alla banca centrale americana, controllata dalla banca centrale inglese; ancora oggi l’Inghilterra, furbamente, ha una sua moneta e partecipa contemporaneamente al signoraggio monetario inglese ed europeo, un’assurdità e una rinuncia alla sovranità degli stati. Comunque, alla fine della seconda guerra mondiale il debito pubblico inglese era enorme, la finanza inglese non aveva pensato a quest’aspetto, mentre quello tedesco, grazie alla paurosa inflazione, era pari a zero; l’Inghilterra, per proteggere il cambio della sterlina, attuò una politica deflazionistica che determinò una crisi economica interna, invece la Germania, senza debito e con moneta e salari svalutati, poté rinascere economicamente velocemente.

Non bisogna credere molto alle statistiche che enfatizzano i successi degli Usa, che servono alla sua propaganda, oggi in Usa la ricchezza è concentrata, i salari reali sono diminuiti, ma la disoccupazione è relativamente più bassa che in Europa; comunque, la sua bilancia commerciale è passiva, lo stato è molto indebitato, il bilancio dello stato è in deficit; gli interessi sono bassi, ma manca l’assistenza sanitaria per i poveri; per il loro progetto di Nuovo Ordine Mondiale, in Usa e in Europa si pensa solo a finanziare le banche.

 Una commissione d’indagine del senato americano ha accusato le grandi banche di speculare su commodity, cioè’ materie prime e cereali, manipolando i mercati, coinvolgendo Wall Street e utilizzando a suo profitto informazioni riservate, aumentando artificialmente i prezzi delle materie prime, speculando sui loro prezzi a termine e sui loro derivati; le banche particolarmente coinvolte sono Goldman Sachs, J.P.Morgan Chase, Morgan Stanley, Bank of America e Deutsche Bank.

Goldman Sachs è accusata di aver assunto il controllo del mercato di alluminio, uranio e carbone, facendo lievitare i loro prezzi con il ritardo nelle consegne, speculando sui futures dell’alluminio e su altri derivati. J.P. Morgan Chase ha speculato facendo incetta di materie prime e soprattutto di rame, superando il limite massimo di legge pari al 12% del suo capitale. Morgan Stanley ha fatto la stessa operazione con petrolio e gas, stoccandone in grande quantità, però, a causa della caduta dei loro prezzi, adesso dovrebbe anche riceverne delle perdite.

Sembra che le banche, in Europa e in Usa, con i soldi a basso interesse dei governi, non vogliano più fare credito, ma preferiscono speculare mettendo a rischio tutta l’economia; alla Goldman Sachs si è scoperto che alcuni operatori, poi licenziati, erano anche in rapporto e in conflitto d’interesse con la Federal Reserve. La commissione senatoriale ha anche denunciato la responsabilità delle grandi banche americane nella crisi dei subprime legati ai mutui e dei derivati in genere (Fonte: Mario Lettieri).

Il dollaro, anche con una bilancia commerciale in deficit, è diventato forte perché, con la crisi e la speculazione, sono deboli yen ed euro e perché i paesi emergenti come la Russia, a causa del calo del prezzo delle materie prime, hanno aumentato il loro debito estero in dollari, facendone aumentare, con la domanda, il valore; il mercato valutario è cresciuto enormemente e lo yen ha perso il 12% del suo valore, i mercati sono in fibrillazione e se ne infischiano dell’economia reale, riescono a ottenere a tasso zero una liquidità infinita che però alimenta i debiti, i consumi e la produzione americana.

Dal 2000 è iniziata la pratica del denaro a basso costo, che ha favorito la crescita dei debiti irredimibili delle imprese o le insolvenze degli stati; nel 2008, con i subprime, è iniziata la crisi americana dei debiti privati che si è estesa a tutto l’occidente; stati e imprese non si preoccupano di dover render conto delle loro azioni, in Usa si vuole sostenere solo la domanda, non pensano di dover pagare, prima o poi, il costo delle loro azioni. L’eccesso di liquidità, nata dal debiti complessivi degli stati, soprattutto degli Usa, ha alimentato i debiti, mentre i tassi reali, con l’intento di aiutare l’economia, sono sprofondati, ma l’economia non si è ripresa e, soprattutto in Europa, contagiata dagli Usa, è arrivata la deflazione.

Prima o poi però, gli sbagli si pagano, nel 1986 i paesi del G7 avevano un debito totale molto più basso di quello attuale e i tassi reali erano del 4%, per combattere la crisi, dal 2009 si sono bruscamente abbassati e oggi nei pesi avanzati si sono azzerati, favorendo sempre più indebitamento statale e delle grandi imprese, mentre in Italia alle piccole imprese e alle famiglie è spesso rifiutato il credito (fonte: Maurizio Sgroi).

ISLAM

Il califfato islamico di Al Baghdadi promette di unificare l’Umma dei fedeli e di ripristinare il califfato islamico-ottomano, come progettato nel 1924 dai fratelli musulmani egiziani e poi da Al Qaeda di Bin Laden; il califfato ha esercito, polizia e tribunali, distribuisce gratuitamente il pane alla popolazione e combatte la corruzione, vi hanno aderito Al Zawahiri, Al Nusra, i militanti di Al Qaeda di Libia e Boko Haram di Nigeria, con eccezione di Al Qaeda dello Yemen, dei talebani afgani e degli Shabab somali.

Al Baghdadi si è imposto come leader della Jihad globale, utilizzando due miliardi di dollari provenienti soprattutto dalla vendita illegale di petrolio, ma anche riscatti e aiuti di Turchia, Arabia e Qatar; ha un esercito di 45.000 uomini, 20.000 provenienti dai territori occupati, 20.000 da altri territori e il resto sono occidentali. I nemici sono Teheran, gli sciiti e gli Usa, che dirigono una coalizione di 60 paesi, però non tutti veramente impegnati in guerra (fonte: La Stampa 24/12/2014 - Maurizio Molinari).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (18/12/2014)

ITALIA

Il deficit di democrazia italiano è visibile dall’ingerenza nella politica da parte dei mercati, delle lobby, della chiesa e della mafia; i partiti sono diventati dei gruppi di potere e delle imprese economiche senza partecipazione popolare; prima di mani pulite del 1992, cioè nella prima repubblica, la politica, con le sue sedi, le sue federazioni, la sua stampa e i suoi volantini aveva un costo, adesso la politica procura solo ricavi, soprattutto individuali, cioè non serve a finanziare i partiti, e non costa molto, non ha molte sedi e la televisione le offre gratis una platea.

Questa politica serve solo a raccogliere soldi e a distribuire, in cambio dei sostegni o dei voti ricevuti, favori e protezioni; con la seconda repubblica, l’Italia non è diventata migliore ma, con una controriforma vincente, estromesso il popolo e la democrazia, i partiti sono diventati imprese capaci di fare profitto con tutti i mezzi illeciti e leciti, però sono difesi da Napolitano, patrono di questo sistema, che afferma di lottare contro l’antipolitica degli italiani.

Dalla vicenda di corruzione a Roma capitolina o mafia capitale, sembra che nella città i gruppi criminali abbiano  quasi presso il controllo dei partiti di governo; occorre ricordare che la mafia, nelle sue varie forme, come accade in Usa, ha sempre mirato, oltre al controllo del territorio, al collegamento con essi, ma anche con polizia, magistratura, mondo degli affari e chiesa, che a Roma governa per interposta persona, ma la televisione, politicamente corretta, non lo può dire.

Come in Usa, in Italia la politica è diventata una questione privata di specialisti, è come cosa nostra, che emargina il popolo e serve solo a difendere interessi censurabili, perciò la partecipazione democratica è stata sterilizzata e la governabilità deve essere difesa contro il popolo che è il vero nemico dei partiti, infatti, si governa sul popolo e non per il popolo. I politici, cooptati da questo sistema, sono riempiti di soldi, sono discreti, cioè omertosi e sono ricattabili, è un sistema corrotto nella sua interezza; la politica si è venduta prima alla finanza e ai mercati e poi alla criminalità, a Roma, per evitare sorprese e imprevisti, un meccanismo bipartisan accumuna destra e sinistra.

Alcuni servizi televisivi affermano che la corruzione italiana è colpa degli italiani, cioè che il pesce non puzza più dalla testa, ma dalla coda, in realtà, gli italiani esistono in tutto il mondo, sono accettati per le loro capacità e si adeguano allo standard legale e civile del paese che li ospita; invece in Italia la corruzione e la mafia sono stati coltivati dai partiti fin dal tempo dell’unità. Lo stato ha usato il braccio armato della mafia per il malaffare, per governare e per contrastare le aspirazioni sociali del popolo, per placcare democrazia e partecipazione popolare; dall’unità a oggi,m a questo disegno hanno partecipato anche potenze straniere, come Inghilterra, Usa e il Vaticano.

Anche la sinistra, con la rivoluzione, voleva cambiare il mondo e fare l’uomo nuovo, cioè anch’essa sembrava un pò pessimista sulla natura dell’uomo, non condannava solo le azioni dei capitalisti; in realtà, l’uomo, salvo poche eccezioni, ha le potenzialità per essere sano e per fare solo bene, bisogna solo evitargli di degenerare nel furto e nella violenza, permettendogli una vita sicura e di benessere; in questo quadro, solo pochi individui tarati possono scantonare e rubare anche da ricchi, ma oggi la gente di malaffare è cooptata anche dallo stato e dalla politica ed è per questo che il pesce, salvo alcune eccezioni, puzza sempre dalla testa.

La proposta di Salvini e Berlusconi di un’imposta fissa sul reddito del 15-20% dovrebbe riguardare solo l’Irpef e forse l’Irpeg e non sarebbe perciò una riorganizzazione complessiva del sistema fiscale; fatta così sembrerebbe solo un regalo ai redditi medio alti, ma che potrebbe essere temperato con una forte no tax area di 14.000 euro annui, che restituirebbe una certa progressività al sistema, però, per i redditi superiori a 50.000 euro annui, occorrerebbero aliquote più alte.

Inoltre, Salvini non dice niente sulla sorte degli oneri detraibili, che attualmente concorrono a ridurre il peso fiscale, non dice niente sul recupero a tassazione del reddito delle imprese, dove esiste un bilancio civile e un bilancio fiscale, anche queste fatto concorre a determinare il reddito imponibile; in Italia l’evasione fiscale sembra molto più alta di altri paesi anche perché la no tax area è molto bassa e perché esiste l’evasione legale permessa dallo stato. Perciò, la proposta di Salvini, sembra una proposta elettorale, come quelle sempre fatte da Berlusconi, Salvini dovrebbe invece insistere su costi standard, sulla riforma fiscale complessiva, sulla riforma della pubblica amministrazione e sulla regolamentazione ferrea dell’immigrazione, difesa dal Vaticano e dalla sinistra, ma che non si può la lasciare in mano alla criminalità, Roma docet.

EUROPA

In occidente sta morendo la democrazia, il governo occulto è sostenuto dall’informazione, asservita a chi la paga; il parlamento europeo ha accusato la Russia dell’assassinio di 298 persone del Boeing malaysiano che sorvolava l’Ucraina, abbattuto il 17/7/2014, chiedendo l’indennizzo per gli uccisi, poi sono piovute le sanzioni contro la Russia. Sulla faccenda è stata creata una commissione d’inchiesta della quale fanno parte Olanda, Belgio, Australia e Ucraina; cioè, sono state escluse Russia e Malaysia, poi quest’ultima è stata inserita, ma con 4 mesi di ritardo, il che è strano, perché aveva avuto il maggior numero di morti e l’aereo civile abbattuto era suo.

L’Ucraina, sospettata dell’abbattimento, è stata inserita nella commissione, però non ha fornito la registrazione dei colloqui tra controllori di volo ucraini e l’equipaggio dell’aereo, ostacolando cioè le indagini; ancora, ai quattro membri è stato concesso il diritto di veto alla pubblicazione del materiale sull’inchiesta, dando così all’Ucraina la possibilità di nascondere la sua eventuale responsabilità, mentre gli altri membri avevano la possibilità di nascondere eventuali responsabilità della Nato; funzionano così le inchieste delle democrazie occidentali.

Grazie a un satellite spia e a due aerei Awacs, gli Usa avevano informazioni di prima mano sull’accaduto, ma hanno taciuto, invece i servizi segreti russi le hanno date già 3 giorni dopo l’abbattimento, evidenziando che un aereo militare ucraino seguiva il Boeing, circostanza confermata da testimoni a terra; l’informazione occidentale e la BBC hanno ignorato la relativa conferenza stampa dei militari russi.

Per quanto riguarda le scatole nere, l’informazione occidentale aveva detto che i russi, per nascondere le loro responsabilità, le avevano nascoste o distrutte, in realtà sono state consegnate intere agli organi di controllo a Londra, ma ancora non si sa cosa sia emerso dalle loro analisi. L’Olanda ha affermato di non potere fare delle rivelazioni, per non minare la fiducia tra alleati, sugli inquirenti si esercitano pressioni per impedire l’accertamento della verità, la giustizia funziona anche così.

Intanto continuata la disinformazione dei media occidentali, che accusavano la Russia e Putin, sostenendo che il responsabile era un missile russo in mano ai ribelli; tuttavia, la cabina di pilotaggio del Boeing è stata recuperata e mostra che l’aereo è stato mitragliato da un Sukhoi 25 dell’aviazione militare ucraina; la televisione russa ha fornito nome e numero di matricola del pilota dell’aereo militare implicato.

Il governo Ucraino ha fatto sparire questo pilota e il controllore di volo, che perciò non sono al momento reperibili e interrogabili. Il 28.11.2014 anche la Malaysia è stata invitata a partecipare all’inchiesta, ormai le prove sono occultate e compromesse, tuttavia, per uniformarsi alla linea occidentale, dovrà ugualmente subire delle pressioni e non avrà possibilità di esaminare tutto il dossier e tutte le prove, ma potrà esaminare solo prove già filtrate o censurate (fonte: Giulietto Chiesa).

Il parlamento europeo ha riconosciuto la Palestina nei confini del 1967 e ha precisato che quello di Hamas non è vero terrorismo, cioè il terrorismo, praticato in tempi diversi da tutti gli stati, è tale non in base al tipo di azione militare, ma in base alle motivazioni che lo ispirano; invece gli Usa all’Onu hanno deciso di porre il veto alla proposta giordana di riconoscimento. Insomma, un parlamento straniero ha deciso sulla divisione di un paese sovrano, riconosciuto dall’Onu, come Israele, ma lo stesso parlamento europeo non ritiene di poter dare un indirizzo alle aspirazioni alla secessione di alcune regioni europee, si vedano i casi recenti della Catalogna e dell’Ucraina.

Israele non si sottometterà, perché aspirava a un negoziato con i palestinesi, alla pace definitiva e a confini sicuri; inoltre, con il ritorno ai confini del 1967, la divisione di Gerusalemme creerà i problemi della divisione di Berlino. Con la nascita del Vaticano, il papa chiese al Kaiser, nemico dell’Italia nella prima guerra mondiale, un corridoio fino al mare, adesso il problema è superato perché il Vaticano è padrone di tutta l’Italia.

In Palestina non ci sarà la pace nemmeno con il riconoscimento unilaterale dello stato palestinese, perché Hamas vuole la distruzione di Israele che, se ci sarà, farà ritornare la diaspora ebraica verso l’Europa. All’Onu sono riconosciuti come stati sovrani osservatori, senza diritto di voto, il Vaticano e la Palestina, come ordine sovrano internazionale osservatore, l’ordine di Malta, che è una società segreta della chiesa cattolica.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmailcom.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (11/12/2014)

OCCIDENTE

Dopo la seconda guerra mondiale, per arginare l’avanzata del comunismo, in occidente, con la spinta dei sindacati e  dei partiti di sinistra, ci fu un miglioramento delle condizioni del lavoratori e la crescita dell’economia in Europa occidentale; con la caduta del nel 1989 del comunismo, fu l’avvento del neoliberismo capitalistico che promise benessere  ma, in realtà, concentrò la ricchezza e produsse l’impoverimento del popolo. La tanto sbandierata flessibilità del lavoro ha prodotto la precarizzazione del lavoro, l’Unione Europea ha sostenuto questa strategia in nome dell’austerità, che è una cosa diversa dal benessere.

Ufficialmente il neoliberismo voleva dare forza al mercato contro lo stato, in  realtà si è servito  anche dello stato e delle istituzioni internazionali per ridurre i diritti dei lavoratori e la sovranità degli stati; così il mercato prese il posto dell’eguaglianza giuridica, economica e sociale, che, secondo politologi, informazione ed economisti di corte, doveva essere rimossa, questo nuovo sistema doveva anche servire a conservare ed estendere corruzione e privilegi.

Dopo tanto decantare della virtù del mercato, oggi negli Usa, la patria del libero commercio, secondo dei sondaggi, solo il 53% dei cittadini è a favore del libero mercato, mentre in Europa quella percentuale scende sotto 50%, soprattutto nei paesi meridionali più colpiti dalla crisi. Il  56% del cittadini dei paesi occidentali ritiene che il principale problema è dato dalla crescita delle disuguaglianze. La sinistra era stata conquistata dalle virtù del mercato, si era dichiarata a favore della proprietà privata e della concorrenza, ma ora la speculazione finanziaria diretta dalle banche sta guastando questo idillio sbocciato da poco.

Si è promesso che gli accordi TTIP di libero scambio tra Usa e Europa avrebbero creato, con l’ulteriore liberalizzazione, tanti posti di lavoro ma, con  una domanda calante a causa di imposte, disoccupazione, costi energetici, tariffe e bassi salari, ora i sindacati inglesi temono anche la privatizzazione del servizio sanitario, in Italia le precedenti privatizzazioni del 1992 hanno creato solo contrazione dei posti di lavoro e caduta dei salari, senza ridurre il debito pubblico.

Poiché le società di rating, l’Unione Europea e le altre istituzioni internazionali, tutti in mano al governo occulto mondiale, intendono servire gli speculatori, le loro ricette economiche non possono sortire effetti positivi. L’austerità non riduce il debito pubblico, ridurre la spesa pubblica, senza attaccare  gli sprechi, deprime la domanda come l’aumento delle tasse; i comunisti statalisti non marxisti avevano sostenuto che, come si faceva in Unione Sovietica, la produzione non doveva rincorrere la domanda cioè i consumi, ma era l’offerta che doveva orientare la domanda, nel senso che era lo stato che doveva stabilire quali consumi privilegiare.

Poi in Europa i comunisti sono diventati liberisti, hanno puntato alla pauperizzazione del lavoro e ad aiutare le banche, ma hanno conservato un certo sospetto verso l’economia della domanda; perciò hanno sostenuto la liberalizzazione del mercato del lavoro e non la riforma del capitale e della finanza; il governo occulto occidentale desidera favorire ancora di più la concorrenza nei beni e nei servizi, il che implica gli accordi di TTIP e altre privatizzazioni a  favore degli amici.

In Italia, le precedenti privatizzazioni del 1992, in cui fui coinvolta la conglomerata alimentare SME, hanno dato poche risorse allo stato italiano e non fecero ridurre il debito pubblico;: aumentare la produttività e ridurre i salari, non serve ad aumentare la capacità produttiva e la domanda, ma serve solo a ridurre i costi del lavoro per affrontare meglio la concorrenza dei paesi emergenti; invece, per lor signori, costi energetici, imposte, tariffe e privilegi non si possono ridurre.

E’ inutile aumentare la produzione e gli investimenti privati produttivi quando la domanda è scarsa e quando gli impianti industriali sono sottoutilizzati; aumentare la produttività del lavoro a domanda stabile o calante riduce ancora di più i posti di lavoro; l’offerta non genera domanda ma è vero il contrario, se i soldi in mano ai lavoratori sono pochi, è inutile contare sull’effetto fiducia dei predicatori della politica.

Secondo gli economisti di corte, la deflazione è un  male, ma è derivata solo dal calo della domanda; la BCE non ce la fa a combattere la deflazione, ma lo può fare l’aumento di imposte, energia e tariffe che però riducono ancora di più il potere d’acquisto dei lavoratori. Il calo della domanda e la necessità di aiutare banche votate alla speculazione ci ha condotti in un vicolo cieco; la riduzione delle imposte e la valorizzazione di salari e pensioni basse, incluso il reddito di cittadinanza,  aiuterebbero a superatre la crisi, però non bisogna credere alla promesse di Berlusconi che già una volta tradì i suoi elettori e oggi, per non fare le vere riforme, andrebbe anche alle elezioni anticipate.

Il trattato di libero scambio o TTIP tra Unione Europea, Usa, Messico e Canada, potrebbe anche prevedere l’uscita dall’euro di alcuni paesi, però per l’Italia rimarrebbero i vincoli esterni che sono in contrasto con la nostra costituzione; suo scopo sarebbe favorire la concorrenza, la stabilità dei prezzi e ridurre il costo del lavoro, il capitale si potrebbe muovere liberamente, come le merci e i servizi; secondo la Merkel, scopo del trattato transatlantico è favorire la competitività europea.

Secondo l’articolo 216 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea o TFUE del 13.12.2007, l’Unione Europea può concludere accordi con paesi terzi, vincolanti per gli stati membri; secondo l’art.218 spetta al consiglio dei ministri e alla commissione europea la direzione delle trattative, i negoziati sono condotti dalla commissione, mentre il consiglio dei ministri delibera all’unanimità sulla conclusione degli accordi.

Pertanto, uno stato può opporsi alla conclusione del trattato, facendo mancare l’unanimità e invocando l’incompatibilità con altri trattati europei, l’Italia è serva dell’Europa e perciò non avrà mai questo coraggio; il consiglio dei ministri europei, con voto unanime e su raccomandazione della commissione europea e parete della BCE, può stabilire tassi di cambio con le altre valute e  decide le modalità di negoziazione e  conclusione degli accordi del TTIP. Secondo l’articolo 218, il consiglio dei ministri può decidere sugli accordi sul cambio dell’euro,  anche nel caso in cui questa moneta non esista più o sia solo una  moneta di conto.

Il target inflattivo del 2% e la relativa emissione monetaria restrittiva, agendo sul costo del lavoro, doveva servire a livellare i tassi d’inflazione europei e ridurre i deficit commerciali, ma l’Unione Europea non  vuole accordi sulle tasse, sui costi energetici, sulle tariffe e sugli interessi, gli stati aderenti non hanno preteso queste armonizzazioni; con l’unione transatlantica mancheranno anche i famosi trasferimenti federali americani atti a correggere gli squilibri tra stati europei, adesso sono gli investimenti privati e delle banche, soprattutto tedesche, a svolgere questa funzione, ma lo fanno solo nel loro interesse (fonte: Sinistrainrete).

La gestione della moneta è strettamente legata alla sovranità nazionale, alla sovranità popolare e alla democrazia, per gli stati sovrani, la cartamoneta nasce con il bilancio dello stato in deficit, che la EU vuole combattere, dall’attivo della bilancia commerciale, perché l’eccedenza valutaria va convertita in valuta nazionale. Ora l’Europa fa emissione monetaria solo a vantaggio delle banche che poi prestano questo denaro, a interesse, agli stati; con i bilanci degli stati europei in pareggio, l’emissione monetaria sarà fatta solo dalla BCE.

Ieri l’Italia non era sovrana perché soggetta alla sovranità monetaria della Banca d’Italia, oggi non è sovrana perché è soggetta alla Nato, all’Unione Europea e ai padroni occulti della moneta, cioè le banche; lo stato è sovrano quando emette direttamente cartamoneta, senza mediazione della Banca d’Italia, che è un’istituzione partecipata da banche, assicurazioni e Inps, inserita nella compagine societaria per avere la complicità di sinistra e sindacati.

Per preservare la sovranità dello stato, nella sua interezza, la cartamoneta dovrebbe essere emessa direttamente dal Tesoro dello stato, mentre la banca centrale, statale o europea, dovrebbe essere abolita; questa istituzione è nata per appropriarsi del signoraggio monetario che è un grande business che distribuisce larghi utili ai soci partecipanti, cioè alle banche. Anche la moneta bancaria è un business bancario, il relativo signoraggio nasce con la creazione di assegni e concedendo prestiti accreditati in conto.

Con l’emissione monetaria da parte del Tesoro dello stato, senza intermediari come la banca centrale, lo stato è sovrano ma non lo è il popolo, perché il signoraggio monetario riservato allo stato, rivela lo stato di sudditanza del popolo. La sovranità appartiene a chi riscuote le imposte e a chi emette cartamoneta fiduciaria falsa, cioè senza copertura di preziosi; il popolo non può essere  sovrano perché paga le imposte e non può fare il falsario di cartamoneta, come fa la banca centrale o lo stato, cioè non la può stampare e mettere in circolazione.

ISLAM

Qatar, Kuwait. Emirati e Arabia Saudita, investono in occidente, finanziano partiti e informazione occidentale e contemporaneamente finanziano il terrorismo islamico dell’Isis o Isil; il Qatar è il principale finanziatore dell’Isis, la guerra civile in Siria ha generato tre milioni di profughi sparsi per i mondo, il Libano ne ospita oltre un milione,  e l’Italia e l’Europa sono accusate di accogliere pochi rifugiati; però l’informazione non ricorda che gli emirati Arabi Uniti, Arabia, Qatar e Kuwait non accolgono questi profughi, il Qatar ha accolto solo 42 profughi siriani,  questi paesi non accolgono rifugiati da Siria e Palestina.

L’Arabia accoglie solo lavoratori schiavi cristiani delle Filippine; i sauditi usano un campo profughi giordano  per rifornirsi di prostitute e spose bambine di 9 anni o per immettere donne negli harem dei suoi emiri; tutto ciò avviene sotto gli occhi indifferenti dell’alto commissariato per i rifugiati dell’ONU; invece a Israele commissariato, Onu e informazione non risparmiano mai critiche (fonte: Informazione corretta).

Nel Bahrein si è riunita la conferenza mondiale sulla finanza islamica, con 1.800 delegati, soprattutto di paesi islamici, ma sono presenti anche delegazioni di Londra, Berlino, Parigi e Lussemburgo, gli interventi si svolgono in inglese. Nel 2013 il mercato globale di questa finanza è arrivato a 138 miliardi di dollari; nella conferenza si rilasciano certificati di conformità dei servizi finanziari con la sharia, secondo la quale, non sono previsti investimenti in alcolici, gioco d’azzardo e pornografia e vi è il controllo degli interessi sui prestiti.

In Gran Bretagna la finanzia islamica esiste da 30 anni e vi esistono anche tribunali islamici che giudicano secondo la sharia; l’Islam vorrebbe la supremazia della finanza islamica, presentata come più etica, su quella occidentale, e accade che la crisi occidentale sta spingendo sempre più europei verso l’Islam religioso, degli affari economici e finanziari o del terrorismo.

EUROPA

Con la nuova commissione europea di Juncker, sembra non sia cambiato niente, infatti, questo non afferma di voler rivedere i patti sui bilanci e di voler ristrutturare i debiti degli stati, invece, come si usa in Italia, si sono sprecate parole su crescita, investimenti, occupazione, lotta all’austerità, lotta al rigore, esprimendo il desiderio di rimettere in moto l’economia, di creare nuovi posti di lavoro, perché la disoccupazione nella UE ha raggiunto i 20 milioni di persone; in pratica, le dichiarazioni vanni in direzione opposta rispetto alle scelte.

Il progetto di Juncker d’investimenti pubblici, per rilanciare economia e occupazione, prevede uno stanziamento europeo di 21 miliardi di euro, messi a disposizione dalla UE e dalla Bei, gestito dal Fondo Europeo per gli investimenti strategici, naturalmente dotato di altro personale pagato; il progetto, coinvolgendo i privati, dovrebbe portare a investimenti complessivi per 315 miliardi di euro.

Otto miliardi di euro dovrebbero essere reperiti stornandoli da altri progetti già finanziati, pensavamo che queste cose accadessero solo in Italia; gli stati aderenti, com'è accaduto con il Fondo Salvastati, dovrebbero partecipare al finanziamento del progetto. Insomma, è la solita politica di annunci, oltre tutto, sarà difficile reperire la somma complessiva prevista, soldi freschi si possono trovare solo per le banche e per le armi; sembra che lo scopo della politica dell’Unione Europea, dopo aver espropriato gli stati della loro residua sovranità,  sia privatizzare, smantellare il modello sociale europeo e riorganizzare la società in funzione degli interessi del capitale e della speculazione. (fonte: Luigi Pandolfi).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;    viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (4/12/2014)

ITALIA

La società è dominata da mode che cambiano e che sono diffuse dai persuasori occulti dell’informazione, perciò accade anche che l’economica politica anticiclica, studiata da economisti di corte e da intellettuali, è costretta a seguire le mode economiche; infatti, ieri si rimproverava moralisticamente al popolo di sprecare e consumare molto, trascurando che lo stato spreca di più e che con i consumi aumentano domanda, produzione e imposte per lo stato; con il cambiamento della moda, oggi ci si preoccupa perché i consumi sono troppo bassi e perciò ne risentono occupazione e produzione.

Continuiamo con il cambio delle mode economiche e culturali, ieri si considerava un pericolo l’inflazione e si esaltava la stabilità dei prezzi, oggi, esortati dall’Unione Europea, si vorrebbe combattere la deflazione o stabilità relativa dei prezzi, che non è la malattia, ma è solo un sintomo della depressione e del calo della domanda, alimentando con la funzione monetaria l’inflazione; però l’inflazione avrebbe anche il vantaggio di ridurre il costo del lavoro, già privato degli automatismi, e di ridurre il debito pubblico. Insomma, gli economisti di corte, accreditati in televisione, ispirati dai loro mandanti, ogni 20 anni cambiano ricette economiche e raramente aiutano a superare la crisi del sistema economico.

Per le anime buone, è solo la ciclicità dell’economia che influenza il cambiamento delle opinioni e delle mode; fra l’altro, è da ricordare che, con il contenimento dei salari e abolendo la scala mobile, automatismi salariali e fiscal drag, oggi l’unica fonte dell’inflazione è lo stato, italiano o europeo, l’Europa alimenta l’inflazione con la funzione monetario e l’Italia aumentando tariffe, imposte, e costi energetici. Senza indicizzazione dei salari e senza aumento dell’occupazione, si ridurranno i costi del lavoro, ma l’inflazione alimentata dallo stato è destinata a ridurre ancora di più salari e  domanda.

Le imprese non investono in Italia se producono all’estero e se hanno in Italia impianti sottoutilizzati perché la domanda è scarsa, le famiglie con pochi soldi non investono in immobili e ci sono troppe case invendute; lo stato potrebbe aiutare l’occupazione facendo investimenti pubblici in servizi pubblici e per la tutela del territorio, purtroppo però gli appalti pubblici sono anche fonte d’indicibili sprechi a favore di mafie e della politica.

In Italia quest’anno si è celebrata la vittoria nella prima guerra mondiale, Marco Rossi, nel libro “Gli ammutinati delle trincee” ricorda, assieme ad altri coraggiosi scrittori, che vogliono superare la retorica della guerra e fare vera luce sui fatti, che essa è stata una grande carneficina e che incontrò l’opposizione tra popolazione civile italiana ed europea e tra i soldati; nel corso della guerra, soprattutto in Germania, si temette uno sbocco di tipo sovietico.

Con la guerra ci furono rivolte dei soldati contro gli ufficiali e dei civili contro i profittatori di guerra; quest’opposizione alla guerra fu repressa dai tribunali civili e militari e con le armi; alcuni italiani equipararono la guerra alla siccità, alla carestia e alla peste, soldati insubordinati spararono sui loro ufficiali. Quest’antimilitarismo preoccupava i governanti votati alla guerra e favoriva la propaganda sovversiva.

Con l’entrata in guerra, il governo vietò riunioni e assembramenti pubblici, i tribunali militari comminavano galera e fucilazione ai renitenti; al fronte ci furono numerose fucilazioni per chi non eseguiva gli ordini o si ritirava, in quest’opera di repressione si distinsero soprattutto i carabinieri; perciò al fronte, per diserzione e codardia, l’Italia ebbe più soldati decimati e fucilati che negli altri paesi belligeranti, ad alcuni di essi si confiscò anche il patrimonio di famiglia. Fra le altre cose, lo Stato aveva promesso, come al tempo dell’unità, la terra ai contadini soldati, ma poi, ancora una volta, non mantenne la promessa.

ISLAM

Il presidente turco Erdogan, nonostante la televisione politicamente corretta non lo ricordi, sostiene, assieme a Qatar e Arabia, fratelli musulmani, Hamas e probabilmente Isis o Isil; a Istanbul si riunisce la conferenza islamica di 57 paesi, durante la quale Erdogan, per liberare Palestina, Irak e Siria, invita il mondo islamico all’unità e all’alleanza. Erdogan, come voleva nel 1928 El Banna, capo dei fratelli musulmani egiziani e come oggi Al Baghdadi, capo dell’Isis o Isil, vuole l’unificazione dell’Islam contro l’occidente, vuole liberare Palestina, Irak e Siria e vuole abbattere Assad.

Oggi i leaders dei fratelli musulmani e di Hamas approdano a Istanbul, Erdogan è un integralista religioso perché questa fede ostentata rafforza la sua posizione politica, perciò combatte femminismo e mode occidentali, si considera erede dell’impero ottomano, come Al Baghdadi si considera erede del califfato arabo-sunnita islamico; il suo è un disegno imperiale che vorrebbe unire tanti paesi islamici, è aiutato dal fatto che anche il sultano turco portava il titolo di califfo.

Oggi questo mondo islamico vorrebbe la caduta del laico Assad, che è sostenuto dalla Russia, dopo la caduta di altri stati laici arabi favorita dall’aiuto dell’occidente, operazione resa possibile  finanziando informazione e partiti occidentali, vendendo petrolio all’occidente, comprando da esso armi e facendo investimenti in Usa e in Europa. Il fronte islamico sunnita vorrebbe anche, con l’aiuto americano, l’abbattimento del regime iraniano islamico sciita, sostenuto dalla Russia, con il quale esiste una vecchia ruggine, ufficialmente perché l’Iran voleva che i califfi fossero gli eredi di Maometto e i paesi sunniti che fosse eletto dai principi arabi, come l’imperatore tedesco del sacro romano impero; la ragione vera è la lotta regionale per la supremazia. Intanto l’Iran, con la sua aviazione, sta bombardando i miliziani dell’Isil nell’Irak meridionale, dove esistono molti sciiti, ufficialmente, se si vuole credere alle potenze,  senza un accordo con gli Usa.

Mentre la Russia si sta riaccostando ai militari laici di Al Sisi, al governo in Egitto, i quali ostacolano i fratelli musulmani, gli integralisti sono sostenuti da Turchia, Arabia e Qatar; bisogna ricordare che l’America, strumentalizzata dall’Islam, per interessi e per miopia politica, ha favorito, si spera soprattutto indirettamente, l’ascesa dell’integralista Khomeini in Iran, l’ascesa di Al Qaeda e di Isis o Isil. E’ così’ che l’occidente si scava la fossa, in fondo, anche l’unità italiana si raggiunse con l’aiuto straniero (fonte: La Stampa 29/11/2014).

In sei mesi, il prezzo del petrolio è sceso da 100 a 70 dollari il barile, colpa della crisi economica che ne ha ridotto la domanda, della speculazione che aveva puntato al rialzo dei prezzi a termine di grano, petrolio e materie prime; ma soprattutto della produzione di petrolio di scisto o fracking, che in Usa e Canada, sebbene abbia un alto costo d’estrazione, pari a 80 dollari il barile, fa concorrenza all’Opec, che perciò è stata costretta ad abbassare il prezzo del suo petrolio, coinvolgendo anche la Russia, che contava molto sulle sue esportazioni di greggio e di gas (fonte: Stefano Cattaneo).

EUROPA

Seguendo l’esempio americano, Draghi, per contrastare la crisi da calo di domanda interna europea, che è la malattia, mentre il suo sintomo è la deflazione, ha avuto l’autorizzazione all’acquisto di obbligazioni private e titoli di stato (quantitative easing), per 1.000 miliardi di euro, superando il timore tedesco d’inflazione; tuttavia, se non si rilancia la domanda, aumentare la liquidità e metterla nelle mani delle banche, non servirà a superare la crisi.

In cambio della misura, l’Unione Europea pretende riforme strutturali da parte degli stati, questa politica potrà servire a ridurre ulteriormente i tassi d’interesse ma, senza una politica fiscale espansiva, l’espansione della liquidità non sortirà alcun effetto; occorrerebbe anche eliminare i vincoli di bilancio europei e prevedere l’esclusione degli investimenti in infrastrutture dal calcolo del deficit di bilancio.

Secondo una proposta, la BEI o Banca Europea per gli investimenti, raccogliendo denaro dai mercati, potrebbe dirigere un grande piano europeo d’investimenti, senza far aumentare i debiti pubblici; al momento, per aumentare la concorrenzialità europea, è difficile deprezzare l’euro, perché la bilancia commerciale europea, a causa del calo della domanda interna, è attiva. Pare anche che oggi la politica monetaria serva più ai mercati finanziari che all’economia reale.

La recessione giapponese e americana dimostrano che gli strumenti monetari non sono sufficienti per superare la crisi, infatti, le banche assorbono nuova liquidità, senza metterla in circolo, usando questo denaro fresco per ricapitalizzarsi e per coprire perdite su crediti di difficile riscossione; oggi sembra che la Germania conti sull’immiserimento del resto del continente, mentre quote di reddito si spostano dal lavoro al capitale, l’industria ad alto valore aggiunto si concentra in Alta Europa, quella a basso valore aggiunto nell’Europa dell’Est e la difesa del lavoro arretra in tutta l’Unione.

La Germania non pensa di ridurre significativamente il suo avanzo commerciale, che favorisce l’indebitamento degli altri stati e rifiuta l’idea che i debiti degli stati si possono mutualizzare, come fu fatto con l’unità tedesca e italiana; se l’Italia uscisse dall’euro, la lira potrebbe oscillare entro unna banda e, se necessario, potrebbe essere svalutata, in tal caso, i vincoli europei dovrebbero essere abbandonati e dovrebbe essere abbandonata la politica di austerità; con l’uscita dall’euro, i salari potrebbero diminuire, ma poi, con le indicizzazioni successive, in alcuni anni si riprenderebbero e potrebbe riprendere l’economia e l’occupazione. A sostenere la domanda potrebbero servire il reddito minimo di cittadinanza, gli investimenti pubblici, la riduzione delle tasse sul lavoro e la calmierazione dei costi energetici.

La riunificazione tedesca poteva esser l’occasione per un’integrazione economica tra Russia ed Europa occidentale e per sciogliere la Nato, come il patto di Varsavia, invece, non solo l’Ucraina, ma anche Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, oggi sono corteggiate o contese tra Russia e Unione Europea; in tutti questi paesi esiste larga corruzione, si consolino gli italiani.  L’Ungheria è legata alla Nato, riceve aiuti dall’Europa ed energia dalla Russia, ha sospeso le forniture di gas all’Ucraina, e si è impegnata alla costruzione del gasdotto South Stream, voluto dalla Russia e inviso all’Unione Europea; però oggi Putin ha deciso anche di rinunciare al progetto, al quale era cointeressata anche l’Eni, grazie al governo italiano, l’Italia perde affari con la Libia e con la Russia e, in cambio, riceve più immigrati.

Il premier Viktor Orban si è accostato alla Russia, cioè l’ambiguità non è solo italiana, ma è soprattutto dei deboli, cioè di quelli che barano perché non hanno le carte giuste; l’Ungheria, per far contenta Mosca, ha interrotto le forniture di gas all’Ucraina. La Repubblica Ceca è legata economicamente all’Unione Europea, è membro della UE e della Nato, ma il suo governo è definito dall’occidente filorusso perché cerca di mantenere i rapporti politici ed economici con Mosca, mentre la popolazione è contraria alla Russia, un altro caso della normale ambiguità politica.

In Slovacchia la popolazione è divisa sull’atteggiamento da tenere con la Russia, il suo commercio si svolge soprattutto con l’Europa occidentale, ma il paese importa energia dalla Russia che, come fa con l’Ucraina, la usa anche come arma per sue le relazioni con i paesi vicini; però la Slovacchia ha resistito alle pressioni di Mosca e non ha interrotto le forniture di gas all’Ucraina, siamo ancora nel campo dell’ambiguità politica, normale nelle relazioni tra stati che sono retti da gentiluomini (fonte: Fondazione CDF).

Dopo la crisi del 1929, si fecero sentire le ricette economiche anticicliche di Keynes e Roosevelt, che favorirono la ripresa e,  dopo la seconda guerra mondiale, ci fu l’applicazione degli accordi di Bretton Woods, che fecero del dollaro la moneta per gli scambi internazionali; nel 1947 ci fu il piano Marshall, che aiutò la ricostruzione dell’Europa e garantì la ripresa dei commerci internazionali. Nel 1971 il dollaro divenne moneta inconvertibile e fiduciaria, poi il neoliberismo prese il sopravvento; Fondo Monetario, Banca Mondiale, WTO, flessibilizzazione del mercato del lavoro e libero movimento dei capitali dettarono la nuova agenda economica internazionale.

La globalizzazione economica e finanziaria, abolendo il controllo sui flussi finanziari, ha reso incompatibile la sovranità nazionale; Keynes aveva anche affrontato il tema degli squilibri commerciali e finanziari che creavano debiti e insolvenze per stati, imprese e persone; storicamente, il debito aveva sempre favorito lo sviluppo della schiavitù. Per attenuare questi squilibri, Keynes era anche a favore del controllo sul movimento dei capitali, cioè al controllo della finanza, chiedeva anche assunzioni di responsabilità per i paesi in surplus, al suo tempo gli Usa e oggi Germania e Cina, per correggere gli squilibri, non era contrario a difendere gli interessi nazionali, cioè difendeva la sovranità degli stati.

Il presidente della commissione europea Junker, il rappresentante italiano nella commissione, Carlo Calenda, David Cameron e il capo del governo italiano, Matteo Renzi, sostengono calorosamente e nella sua interezza il trattato transatlantico di libero scambio o Ttip; Renzi vuole anche accelerare i tempi di approvazione del trattato, così com’è stato predisposto da Washington, gli italiani sono tenuti all’oscuro dall’informazione, invece in Francia e Germania crescono le obiezioni, perciò la sua applicazione, che era prevista per il 2015, slitterà al 2017 e forse il trattato non entrerà mai in vigore. L’obiezione principale riguarda il criterio di risoluzione delle controversie, in mano a tribunali arbitrali internazionali controllati dalle multinazionali, poi seguono le norme sul controllo degli alimenti oggetti di scambio, come gli OGM.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (27/11/2014)

ITALIA

L’Italia non può essere migliore di quello che è perché c’è il Vaticano, non credo che papa Francesco I sia al corrente della complessiva situazione in Italia e in Vaticano, ha solo dei sospetti su casi isolati di malcostume, ma, a volte, i suoi consiglieri e confidenti lo tengono aggiornato. Anche in Vaticano esistono poteri occulti o segreti, che sfuggono al controllo del papa, che tuttavia, per una tradizionale definizione, è presentato come il sovrano assoluto della chiesa, ma tuttavia, non onnisciente; diversamente da Cina e Russia, che non hanno concesso l’autorizzazione all’ingresso del papa, perché ne temono l’influenza, Usa ed Europa sentono più il papa che l’Italia; vedremo fin dove si spingerà papa Francesco I con le sue riforme nella chiesa, se la curia lo lascerà vivere.

La lega nord vorrebbe contenere l’immigrazione incontrollata, la quale sta anche creando frizioni con gli italiani e perciò si spiega il suo successo elettorale; con la crisi diminuiscono anche le occasioni di lavoro e gli immigrati vanno assistiti dall’amministrazione pubblica; favorevoli agli immigrati sono, si spera per motivi di solidarietà, il  PD, e il Vaticano e il capitale, che specula sugli immigrati e li usa per calmierare il costo del lavoro italiano.

Oggi quasi tre quarti della popolazione mondiale è concentrata in Asia e Africa, l’Africa ha superato il miliardo di persone e l’Asia i 4,2 miliardi, il che minaccia a breve di portare alla penuria di cibo, di acqua e di energia. Oggi in Europa occidentale il tasso di natalità naturale corrisponde alla crescita zero della popolazione, In Italia mediamente muoiono ogni anno 650.000 persone e ne nascono 500.000, immigrano 200.000 persone l’anno e 70.000 emigrano; tuttavia l’Italia è un paese sovrappopolato e il suo deficit alimentare ed energetico è colmato dalle esportazioni industriali; purtroppo anche i paesi emergenti si stanno industrializzando e producono a costi molto più bassi.

Secondo i demografi, dal 2020 la natalità diminuirà in tutto il mondo e dal 2050 ci sarà un calo della popolazione mondiale; Cina e India hanno fatto politiche di contenimento demografico, la Cina ha imposto alle famiglie il figlio unico, l’India ha sterilizzato i maschi poveri, però dal 2030 la sua popolazione supererà quella della Cina, in quell’anno la Cina stabilizzerà la sua popolazione, mentre l’India raggiungerà quel risultato nel 2050.

Con lo sviluppo, tutti i paesi prima hanno un calo della mortalità e poi un calo della natalità; a causa degli squilibri economici e sociali, dopo l’attuale politica di concentrazione delle ricchezze, per prevenire la rivoluzione, sarà necessario ridistribuire redditi e ricchezze tra paesi ricchi e paesi poveri, tra classi ricche e classi povere. Oggi i paesi poveri producono molta meno CO2 dei paesi ricchi e le popolazioni a rapida crescita sono più vulnerabili a guerre, cambiamenti climatici, penuria di acqua, carestie e perciò alimentano rivoluzioni ed emigrazioni di massa, capaci di far collassare i paesi vicini, anche se disponibili ad accoglierli, ma in numero contenuto; in passato, l’immigrazione incontrollata e illimitata ha fatto crollare delle civiltà, incapaci di arginarla o controllarla (Fonte: Atheia).

L’economista Stefano Sylos Labini, con lo scopo di rilanciare domanda e produzione, propone di creare una moneta nazionale complementare all’euro, un certificato di credito del Tesoro che non generi debito statale e che non nasca dal debito statale o bancario; la moneta unica è diventato un ostacolo alla crescita dell’eurozona, impedisce i riallineamenti tra monete di economie diverse e ostacola una politica fiscale e redistributiva comune, impone tagli al welfare e austerità, rafforzando con ciò la crisi; la BCE fa credito agevolato alle banche ma non agli stati, i debiti degli stati non possono essere mutualizzati, come si fece con l’unità italiana e con l’unità tedesca.

In questo quadro, bisognerebbe rivedere i trattati istitutivi europei e ogni stato europeo, per rilanciare domanda e occupazione, dovrebbe riacquistare maggiore sovranità; oggi, a causa della crisi montante, anche le esportazioni tedesche, dopo un periodo di boom, stanno diminuendo. I certificati di credito del Tesoro, utilizzati anche per pagare le imposte, sarebbero una banconota statale, emessa senza l’intervento della Banca d’Italia, che è un’istituzione privata, perché partecipata dalle banche; farebbero aumentare il potere d’acquisto dei cittadini e potrebbero essere assegnate alle imprese che assumono ed essere usate per pagare le tasse.

Lo stato è sovrano quando riscuote le tasse e quando emette banconote senza intermediari, con questi certificati, aumenterebbe la liquidità del sistema, essi circolerebbero come titoli di stato al portatore ma sarebbero anche strumenti di pagamento e, come tali, incentiverebbero i consumi. Dagli anni ottanta l’Italia ha pagato interessi sul debito pubblico per 3.000 miliardi di euro, per rilanciare l’economia italiana, occorre pertanto ridurre interessi e imposte; il debito pubblico, denominato in una moneta che lo stato italiano non emette e non controlla, lo espone a pagare tassi d’interesse elevati e alla speculazione estera, pertanto, il debito pubblico italiano andrebbe nazionalizzato come ha fatto il Giappone, che perciò lo remunera a interessi bassissimi.

USA

Obama, in un recente discorso alla nazione, ha dichiarato guerra all’ISIS, afferma che questa guerra dovrebbe durare due anni, ma in Vietnam le previsioni dei militari si rivelarono errate (per inciso, l’Iran afferma e Al Qaeda e l’Isis sono creature degli Usa); gli Usa bombardano l’Isis con gli aerei e sono a capo di una coalizione di 40 paesi che dovrebbero fornire truppe di terra, tra europei, arabi e curdi; gli stati europei partecipanti sono dieci, tra essi è l’Italia, che, diversamente da altri paesi, ha confermato l’acquisto di tutti gli aerei F35 già ordinati e che costano molto ma, con le mazzette, si fanno anche questi sacrifici, pare che abbiano anche dei difetti.

Per il momento, pare che la minaccia russa verso l’Ucraina sia stata dalla propaganda ridimensionata, la commissione d’inchiesta olandese sull’aereo civile della Malesia abbattuto in Ucraina, smentendo la propaganda televisiva, ha affermato che l’aereo è stato colpito dalle mitragliatrici di un aereo e non da un missile russo; il responsabile potrebbe essere un caccia militare ucraino. La propaganda televisiva, asservita allo straniero, aveva colpevolizzato la Russia e ora non ritiene di dover fare delle rettifiche.

Intanto la Russia, che aveva dichiarato guerra solo al dollaro e gli Usa hanno risposto mostrando i denti, soffre per le sanzioni occidentali, mentre la guerra in Ucraina e in Medio Oriente sembra diventata uno sbocco naturale alla crisi occidentale ed è usata per destabilizzare paesi ricchi di petrolio; sta accadendo anche in Libia, però bisogna essere prudenti, le rivoluzioni avvengono anche dopo le guerre. Per inciso, osservo che si scrive di economia anche quando si scrive di politica, di storia, di sanità e di religione, in tutti questi settori circolano denaro, privilegi e ricchezze, perciò le relative discipline vanno interpretate con la lente degli interessi economici.

Nel 1929, a causa della forsennata speculazione di borsa, ci fu il crollo di Wall Street e perciò nel 1933 in Usa fu approvata la legge Glass-Steagall, che divise le banche commerciali da quelle d’affari o speculative, com’è accaduto spesso, l’occidente seguì l’esempio americano; così nacquero due settori di banche specializzate, poi in Italia quelle commerciali si divisero ancora in banche di credito ordinario e banche a credito medio e lungo, però in Germania rimase anche la figura della banca mista.

Passata la paura, questa specializzazione fu abolita e nel 1981 in Italia il Tesoro fu anche separato dalla Banca d’Italia, rendendo, con la deregolamentazione, ancora più indipendenti dallo stato le banche che la controllavano e che furono tutte privatizzate; fra l’altro l’indipendenza estrema della banca centrale non è garantita dalla costituzione, perché essa non è organo costituzionale dello stato ma un’istituzione privata, anche la BCE è indipendente e dipende dai soliti ignoti. Con la metamorfosi bancaria, in Italia ci furono diffusioni enormi di sportelli e fusioni tra banche eterogenee, come banche popolari, casse di risparmio e banche d’interesse nazionale.

In questo spirito, nel 1999, con la deregolamentazione, in Usa fu abrogata la legge Glass Steagall e il mondo gradualmente segui l’esempio americano; però nel 2008 ci fu di nuovo il crollo del sistema delle banche, questa volta a causa del credito privato facile, favorito dal governo americano che voleva in tal modo sostenere domanda, produzione e occupazione; come la crisi del 1929, anche questa si rivelò letale e forse di più e si estese anche in Europa perché le banche erano interconnesse e impelagate con i derivati, ora il loro crollo minacciava di far crollare tutto il sistema del credito.

Alcuni ritengono che, decidendo di far fallire banche meno interconnesse, si può evitare il rischio sistemico, però l’Europa sta pensando anche di ammettere i fallimenti di singole banche, facendone pagare il costo ai suoi soci e ai suoi depositanti o risparmiatori, ma, da più parti, si continua a ritenere che le banche più grandi non possono essere lasciate fallire; questo però è un atteggiamento discriminatorio verso le altre banche, in realtà, come possono fallire gli stati, dovrebbero fallire le banche, però nella responsabilità e nelle perdite andrebbero coinvolti anche i manager bancari che devono essere resi responsabili delle loro scelte.

Il Financial Stabily Board di Basilea, all’ultimo G20, per prevenire altre crisi e il fallimento dell’intero sistema, ha proposto di ridurre le interconnessioni tra le banche; le interconnessioni nascono dal fatto che le banche operano tra loro con conti correnti di corrispondenza bancari e si fanno anche credito; la proposta avrebbe lo scopo di far aumentare il livello di responsabilità delle banche, come dire che spesso queste hanno operato con grave irresponsabilità e poi non ne hanno sopportato le perdite ma le hanno accollate allo stato, eccettuato il caso della Lehman Brothers che è stata lasciata fallire (Fonte: Fondazione CDF).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (23/11/2014)

EUROPA

Secondo un sondaggio, il partito spagnolo Podemos, nato da una costola della sinistra, è diventato il primo partito spagnolo, esso chiede la nazionalizzazione dei servizi pubblici, il controllo sulle banche, il reddito di cittadinanza, incentivi alle piccole imprese e l’uscita dall’euro. In Spagna, Francia, Italia e Germania la sinistra tradizionale si è arresa al liberismo e ai poteri forti, lasciando alcune proprie rivendicazioni tradizionali alla destra, ha abbandonato le lotte operaie e perciò è in declino; in Italia il PD sembra non aver fatto questa fine perché si è camaleontizzato e perciò, per il momento, vista la crisi della destra, è in ascesa ma, se non ritrova la retta via, questa fortuna durerà poco.

In Tutta Europa e anche in Germania, ma l’Ucraina fa eccezione, continua il calo di fiducia nelle istituzioni europee, in Unione Europea dominano i poteri forti, in pratica le lobby e la burocrazia, fatta di decine di migliaia di funzionari, ricchi di privilegi e di spirito corporativo, ma che non credono realmente all’Europa; questa burocrazia è capace d’influenzare il processo decisionale del parlamento diretto da Shultz, che ha sede a Strasburgo e della commissione europea di Bruxelles, diretta da Junker, tanto chiacchierato e che perciò dovrebbe dare le dimissioni, a causa del paradiso fiscale del Lussemburgo da lui avallato, che garantisce un’elusione fiscale gigantesca a carico di paesi che si vedono sottratte imposte per centinaia di miliardi di euro.

L’altra importante istituzione europea è la BCE, con sede a Francoforte, gelosa della sua autonomia anche nei confronti del consiglio europeo, che ospita i rappresentanti degli stati; purtroppo l’Europa ha scelto di favorire la finanza invece che welfare e solidarietà e perciò la BCE, per statuto, può prestare alle banche ma non agli stati, ai quali poi le banche prestano a tassi più alti. Il consiglio europeo è diretto dalla triste figura della Merkel, ex dipendente della stasi comunista, poi riciclata liberista, come tanti comunisti nostrani, anch’esso è però condizionato dai poteri forti, cioè soprattutto dalle banche.

Il giornalista tedesco Udo Ulfkotte, corrispondente di guerra del giornale tedesco Frankfurter Allgeimeine, autore del libro: “Giornalisti in vendita”, afferma che gli Usa finanziano giornalisti filoamericani e intere testate giornalistiche in tutto il mondo; in quest’operazione cooperano CIA, servizi segreti di vari paesi, commissione trilaterale, gruppo Bilderberger e Rockefeller Foundation. Lo scopo è di fare propaganda e disinformazione, aiutare le guerre degli Usa e speculare sui paesi; in Italia le banche, la banca d’Italia e la Rai finanziano i partiti, in genere, le potenze finanziano  partiti, politici e informazione  di vari paesi; anche l’Unione Europea fa propaganda attraverso la televisione.

Perciò la libertà d’informazione non esiste, la politica non reprime questa corruzione perché ne fa parte e tutti i paesi sono coinvolti; in Germania centinaia di giornalisti sono vicini alle agenzie d’intelligence, manipolano le persone a favore di una piccola elite mondiale che non raggiunge le 100 persone, sono strumenti oscuri pagati per la disinformazione e per un’occhiuta e subdola rapina.

MONDO

La prima legge della biologia è il parassitismo, ci sono piante parassiti di altre piante, animali parassiti di piante e animali e uomini parassiti di piante, di animali de di altri uomini; questa legge spiega perché tra gli uomini esiste lo sfruttamento, l’usura e la speculazione. Il fatto è che, al riparo dello stato e del mercato, rubare è meno faticoso che lavorare, è scansato soprattutto il lavoro che fa sudare e che ti relega nella scala sociale più bassa; anche gli animali carnivori si rubano la carne, frutto della caccia, dalla loro bocca.

Lo stato di qualunque forma, nazionale e sovranazionale, si è evoluto dal racket mafioso, le tribù, dopo aver superato le razzie a carico di altre tribù, hanno concesso ai sudditi la protezione in cambio d’imposte, che rendono periodica e in abbonamento o continuativa la razzia; anche con la guerra si ruba e si espropriano terre e ricchezze mobili. Una volta consolidato, lo stato, per combattere l’evasione e riscuotere sempre più imposte, soprattutto per finanziare la guerra, ha inventato diverse imposte: cioè imposte, tasse, tariffe, prezzi pieni per i servizi, imposte reali e personali, imposte sul reddito e sui consumi, imposte sul patrimonio e sul risparmio. Esse sono dette generali quando, come nel racket, non prevedono prestazioni specifiche, e tasse quando rappresentano una copertura totale o parziale del costo dei servizi.

In pratica, lo stato vuole che alcune sue entrate siano per la protezione, cioè per la giustizia e la sicurezza, peraltro mai garantite, e poiché desidera che gli altri servizi siano pagati a parte, applica per essi tasse e tariffe; la mafia, che non esiste solo in Italia, è liberista perché vorrebbe riscuotere le imposte in concorrenza con lo stato, il quale non è d’accordo e perciò, monopolisticamente, conferisce il codice fiscale ai cittadini, per significare che i contribuenti appartengono solo a esso.

ITALIA

Negli ultimi anni, le previsioni del governo italiano e delle istituzioni internazionali, come FMI, OCSE e BCE, sull’economia italiana si sono dimostrate sempre errate, il governo italiano ha spesso annunciato una ripresa alle porte, che poi non è avvenuta; perciò il FMI ha affermato che forse ciò è dipeso dall’effetto depressivo sul Pil della spesa pubblica e dell’aumento delle tasse, misure dettate dalla politica europea di austerità e di equilibrio del bilancio.

Secondo i liberisti, in assenza di pastoie o regolamenti, il mercato tende all’equilibrio tra domanda e offerta e alla piena occupazione, ignorando che solo la domanda aggregata, fatta di consumi, investimenti e spesa pubblica, è in grado di combattere il calo della domanda che produce la crisi; era la tesi di Keynes che perciò, per combattere la crisi, suggeriva anche un bilancio pubblico in deficit e investimenti pubblici; in Italia il problema nasce dall’eccessiva pressione fiscale, dalla corruzione, dai privilegi e da una pubblica amministrazione inefficiente e fonte di sprechi, perciò le riforme strutturali dovrebbero riguardare questi settori.

I liberisti affermano che i salari rigidi e non flessibili impediscono l’incontro di domanda e offerta e la piena occupazione, però oggi i disoccupati, cioè quelli che desiderano lavorare ma non lavorano, sembrano attestare che la disoccupazione è strutturale in tutte le economie capitalistiche, ma è attenuata solo da interventi sapienti dello stato, ad esempio nelle opere pubbliche. Per ovviare al problema della disoccupazione, i governi europei hanno invece puntato sulle attuali proclamate riforme strutturali, nella contemporanea convinzione sbagliata che austerità ed equilibrio di bilancio possano portare alla ripresa, alla crescita e all’espansione.

I liberisti sostengono che i problemi dell’Italia derivano da un mercato del lavoro troppo rigido e da una spesa pubblica troppo alta, il che, a causa degli sprechi e della speculazione, è vero; inoltre,   invocano la riforma del lavoro e non quella del capitale o della finanza che ci sta portando alla rovina; in realtà, in Italia la pressione tributaria è più alta di quella degli altri paesi nord europei, mentre la spesa pubblica per abitante è più bassa e per un esatto raffronto andrebbe anche parametrata al reddito pro capite, il che la farebbe discendere ancora di più; con ciò però non si vuol negare che la spesa pubblica sia anche fonte di sprechi; Renzi ha anche confuso le riforme istituzionali con le riforme economiche strutturali, solo queste seconde, se ben fatte, potrebbero rilanciare l’economia (Fonte: Daniele Girardi).

Per ridurre i salari e aumentare la competitività europea, la commissione europea punta su inflazione e disoccupazione, però la bilancia commerciale italiana è attiva e la caduta del Pil italiano dipende soprattutto dal calo della domanda, che non si può aumentare riducendo i salari e potere d’acquisto dei lavoratori; però si possono ridurre le imposte, soprattutto quelle sul lavoro e costi energetici e tariffe, ma i vincoli di bilancio europei lo impediscono.

Se non si esce dall’euro, questi vincoli prevedono che l’aggiustamento dei conti dello stato sia sopportato solo dai lavoratori italiani; i tedeschi chiedono di abbassare i prezzi italiani rispetto a quelli tedeschi, però i nostri politici dovrebbero osservare che, mediamente, i salari netti italiani sono più bassi che in Germania. La Germania non vuole nemmeno riconoscere che, senza il sistema dei brevetti industriali, si potrebbe avere una riduzione generalizzata dei prezzi, su questo fronte nemmeno la commissione europea, che fa ad essa eco, ci sente bene.

La prossima privatizzazione di Poste e FS potrà alleviare un po’ il deficit di bilancio ma, non ridurrà sostanzialmente il debito pubblico; con le privatizzazioni del 1992 accadde proprio ciò, quando il governo tecnico Amato privatizzò la SME. Oggi quelle due società danno allo stato più utili del risparmio in interessi scaturente dalla riduzione del debito pubblico, come conseguenza dalla loro vendita; inoltre, è da ricordare che le privatizzazioni di acqua, gas e luce hanno fatto aumentare i loro prezzi.

Pare proprio che la costituzione italiana sia in contrasto con i trattati europei ed è forse anche per questo che si vuole la sua modifica; i politici e i giornalisti di corte sono europeisti e vogliamo rispettare i trattati europei sui quali i cittadini non possono intervenire con i referendum, come avviene in Alta Europa; però Francia e Germania hanno già derogato al limite del 3% sul deficit di bilancio e, se ci fosse la volontà politica italiana, per inadempienza della controparte, l’art.60 della convenzione di Vienna sui trattati del 23/5/1969 ce lo consentirebbe. Purtroppo i nostri governi tecnici o governi fantoccio, di emanazione europea, sono europeisti e non sono interessati a sollevare la questione; però come cittadini possiamo affermare che i trattati europei che si vogliono rispettare sono incompatibili con la nostra costituzione che è, a detta di tutti, la nostra carta fondamentale.

E’ da ricordare che la polizia europea Eurogendfor, creata nel 2007, prevede per i suoi membri un’immunità giudiziaria da parte dello stato ospitante, perciò la nostra magistratura non può intercettare le sue comunicazioni, non può accedere ai suoi archivi, né perquisire le sue sedi; dai trattati europei, la stessa immunità è concessa alla tecnocrazia e alla governance europea, con deroga dalla nostra costituzione, tutto ciò non può scaturire dalla democrazia o dalla sovranità popolare.

I governi tecnici sono espressione di poteri finanziari sovrannazionali e non della volontà popolare, la sovranità dello stato non può essere subordinata a un vincolo esterno; Bruxelles, Strasburgo e Francoforte non tengono conto della nostra costituzione, però i tedeschi, diversamente dagli italiani, hanno subordinato il diritto europeo al sindacato di compatibilità costituzionale da parte della loro corte costituzionale e del loro parlamento, altri paesi europei hanno previsto il referendum dei cittadini sui vari trattati europei (Fonte: Luciano Barra Caracciolo).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (17/11/2014)

USA

Obama, facendo un favore agli islamisti e fondamentalisti di alcuni stati d’Arabia, ha affermato che, per abbattere l’ISIS, bisogna prima far cadere Assad, il quale però combatte Isis e islamisti; gli islamisti, che stanno abbattendo tutti i regimi arabi laici, ringraziano di cuore. Nel secolo passato gli ebrei erano accusati di controllare politica e informazione, oggi anche alcuni paesi islamici finanziano l’informazione occidentale e la campagna per l’elezione del presidente degli Usa, anzi, per evitare errori, finanziano entrambi i concorrenti a questa carica; la storia ci insegnato che i re, con il denaro, condizionavano l’elezione del papa, in realtà, anche il papa, quando i principi tedeschi eleggevano l’imperatore del sacro romano impero, finanziava un partito di elettori vicini al pontefice; chi riceveva il denaro doveva essere riconoscente, potenza del denaro!

Con la solita propaganda, la televisione ha denunciato, presentandola come una provocazione che metteva anche in pericolo i voli civili, il sorvolo di aerei militari russi in Baltico e nel golfo del Messico; il sorvolo è però avvenuto in acque internazionali e nel Mar Baltico si è svolto per spiare manovre militari Nato, come fanno anche gli aerei della Nato, i quali potrebbero ugualmente mettere in pericolo la navigazione degli aerei civili.

La televisione fornisce spesso anche dati economici negativi sull’Italia, mentre, per gli Usa, ha annunciato l’aumento del pil e dell’occupazione; in realtà, oggi, le famiglie americane hanno un reddito pari a quello del 1994 e i salari, tenuto conto anche dell’inflazione, sono circa la metà di quelli dei periodi migliori; inoltre, il Pil americano aumenta non in termini reali, ma grazie all’inflazione alimentate dalle emissioni monetarie della Fed, fatte, come in Europa, soprattutto a vantaggio di grandi imprese e banche; oggi in Usa la ricchezza si concentra in mano all’1% della popolazione. Insomma, il paese è in crisi e Obama è detestato dal popolo americano, il presidente, per tenere unito il suo paese, cerca un nemico esterno e l’ha trovato nella Russia; in tale logica, anche il califfato islamico usa un nemico esterno, cioè Israele, per i suoi disegni imperiali o di rivincita.

EUROPA

L’Inghilterra, che minaccia sempre di andarsene dall’Europa, poiché, diversamente dall’Italia è paese sovrano e vincitore in guerra, beneficia contemporaneamente del signoraggio monetario sulla sterlina e sull’euro, riceve compensazioni finanziare dall’Unione Europea e, con tassazioni agevolate, attira dagli altri paesi dell’Unione capitali esteri; perciò si è opposta all’armonizzazione fiscale europea, che, per non distorcere la concorrenza, doveva essere imposta prima di permettere la libertà al movimento dei capitali.

Da questa situazione è scaturito lo scandalo del presidente della commissione europea Junker, sostenuto dall’ex dipendente della Stasi, signora Merkel; Junker ha favorito le pratiche di paradiso fiscale del Lussemburgo, dove, per le multinazionali, le tasse di favore sono trattate, ad impresam, direttamente dallo stato.  Dall’entrata dell’Italia in Europa, essa ci ha rimesso una cifra forse pari alla metà del debito pubblico italiano, inoltre il Pil diminuisce, senza tale scelta, il nostro debito pubblico sarebbe perciò già al 60% del Pil; tuttavia, con una sua moneta e con la speculazione di borsa e della finanza, l’Italia dovrebbe difendersi dalle speculazioni sulla lira, che generalmente non è stata difesa adeguatamente dalla Banca d’Italia.

Bisogna anche dire che in Italia, nella sede centrale delle banche, per le imprese maggiori, esiste la pratica dei fidi accentrati; inoltre, spesso i grandi imprenditori partecipano ai consigli di amministrazione delle banche e, in conflitto d’interesse, ricevono da esse denaro a tasso di favore. Secondo un vecchio numero del Sole 24 ore, mi dispiace di non essere più preciso, in Italia le maggiori 500 società hanno una posizione fiscale trattata direttamente a Roma e non negli uffici provinciali, in quella sede potrebbero ricevere altri favori, dopo i crediti d’imposta, l’elusione legale delle imposte e gli aiuti di stato, previsti per legge.

Da considerare anche che, di tante grandi imprese, non conosciamo i veri proprietari e i mandanti, ma ne conosciamo solo i prestanomi o gli amministratori delegati; nei consigli d’amministrazione di grandi aziende o grandi enti siedono contemporaneamente le stesse persone, nell’interesse d’ignoti e della chiesa, cioè di chi tira il sasso e nasconde la mano, che confida, con i privilegi loro concessi, nell’obbedienza e nella discrezione dei suoi uomini, agenti o garanti locali, che esistono anche in politica, anche a vantaggio dell’Unione Europea e della Nato. In pratica, l’attuale diritto societario garantisce, a chi tira le fila, anonimato, profitti e irresponsabilità; invece i piccoli azionisti, i cui risparmi sono spesso distrutti, sono chiamati “parco buoi” dalle banche e i piccoli imprenditori sono coperti dalle tasse e perciò stanno abbandonando l’Italia.

ITALIA

A proposito del ritornello: “Ce lo chiede l’Europa!”, ripetuto dalla politica e dall’informazione asservite, la raccomandazione europea del 1992 n.441 chiede anche all’Italia d’introdurre, come nel Nord Europa, un reddito minimo di cittadinanza; nell’ambito del welfare, esso consentirebbe a poveri e disoccupati di vivere una vita più dignitosa, come fosse una rete di sicurezza; c’e n’è bisogno perché i poveri e i disoccupati aumentano.

La proposta è sostenuta da Movimento cinque stelle, lega nord, Sel e parte del PD; i disoccupati, per poterne fruire, dovrebbero essere iscritti in un centro per l’impiego, il reddito dovrebbe essere di 600 euro mensili o un’integrazione ad altro reddito più basso e consentirebbe anche di vivere in una propria abitazione. Chi contesta la misura, afferma che non ci sono i mezzi per la copertura di una spessa annua prevista in 11 miliardi di euro, i mezzi si trovano sempre solo per le armi e per la chiesa.

In realtà, queste risorse si possono trovare con la riduzione dei costi diretti e indiretti della politica, eliminando 8%° e 5%° Irpef, riducendo gli alti stipendi dei dirigenti pubblici, riducendo le alte pensioni, eliminando l’elusione o evasione legale delle imposte, eliminando le sovvenzioni pubbliche alla grande industria e alle banche, riducendo le spese militari e gli sprechi della pubblica amministrazione nei settori appalti, sanità, municipalizzate, consulenze e società partecipate dagli enti locali. Si otterrebbero altre risorse anche con la conversione forzosa al ribasso degli interessi sui titoli pubblici ad alto reddito, in modo da portare il costo del debito pubblico italiano al livello del Giappone, che lo remunera veramente poco; inoltre, si potrebbe denunciare il debito pubblico posseduto da stranieri, privatizzare gli immobili pubblici, senza regalarli, e aziende pubbliche.

Tutte queste misure darebbero più della somma occorrente per il reddito minimo di cittadinanza, la differenza si potrebbe usare per aumentare le pensioni minime, fare investimenti in infrastrutture pubbliche e per la tutela del territorio da frane e alluvioni, badando a non pagare le opere quattro volte il loro costo, com’è avvenuto fino ad adesso. Però una strategia rivoluzionaria del genere si potrebbe attuare solo con un governo indipendente da Usa, Vaticano, Unione Europea, capitale e alta finanza; oppure, bisognerebbe procedere gradualmente, con la politica del carciofo di Cavour che, così facendo, conquistò per i Savoia l’Italia, un pezzo alla volta.

Il patto del nazareno tra opposizione e governo, cioè tra Berlusconi e Renzi, che dovrebbe servire anche per la prossima elezione del presidente della repubblica, ricorda molto gli accordi sottobanco tra DC e PCI, che consentirono alla DC di avere la maggioranza per far passare alcune leggi e al PCI di aumentare la sua presenza negli enti locali e nel sottogoverno, ottenendo appalti per le cooperative rosse e posti di lavoro e di responsabilità per i comunisti alla Rai, nei giornali, nella giustizia, nella scuola, nelle banche e nella pubblica amministrazione in genere. Fu in questo clima che si sviluppò compromesso storico e catto-comunismo.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/11/2014)

OCCIDENTE

Fino ad ora, la Germania ha spesso 250 miliardi di euro per aiutare le sue banche, colpite da insolvenze private e di stati, però sul tappeto è rimasto il problema dei derivati, titoli di credito della finanza creativa, di difficile recupero; essi sono una montagna in mano alle banche tedesche, che se ne dovrebbero disfare, ma con forti perdite. La Germania ha anche speso 1.500 miliardi per la riunificazione con la Germania dell’est, tuttavia, la maggior parte di questo denaro, curiosamente, ha preso la via della Germania dell’ovest e perciò il divario tra est e ovest è rimasto, mentre il debito pubblico tedesco ha superato, in valore assoluto, quello italiano. Intanto la Germania dell’est si è deindustrializzata e ha il doppio dei disoccupati della Germania dell’ovest, la Merkel, ammirata dai nostri economisti di corte e da europeisti, dipendeva dalla Stasi orientale e, dopo aver abbracciato il liberismo occidentale, dovrebbe dare delle spiegazioni.

Dopo la seconda guerra mondiale, a causa delle distruzioni della guerra, gli Usa si trasformarono in paese creditore dell’Europa, con la ricostruzione europea e del Giappone, anche a causa delle delocalizzazioni industriali americane, si fece forte il deficit commerciale americano, appianato con gli investimenti in Usa dall’estero e con la posizione privilegiata del dollaro, moneta di riserva; perciò il governo americano, per sostenere consumi, produzione e occupazione, puntò sul credito facile e sul valore fiduciario del dollaro, inondando dal 1971 il pianeta con questa moneta divenuta inconvertibile.

La crisi iniziata nel 2008 in Usa, con il fallimento della banca Lehman Brothers, fu dovuta principalmente al credito senza garanzie fatto alle persone, anche con carte di crediti e ai mutui immobiliari impagati; questi crediti insoluti misero in difficoltà le banche, però il credito immobiliare facile fu seguito anche da Inghilterra, Francia, Spagna, Grecia e Irlanda. La Germania con i suoi attivi commerciali finanziava i debiti pubblici degli altri paesi europei e investiva presso di essi, inoltre utilizzava gli attivi commerciali anche per acquistare i titoli derivati di vario tipo, come i subprime immobiliari; era una pessima scelta d’investimento, foriera di future insolvenze disastrose capaci di mettere in crisi le banche coinvolte, ma che deve ancora esplicare i suoi effetti.

Per aiutare le banche, in paesi in precedenza con poco debito pubblico, come Spagna e Germania, si fece esplodere il debito pubblico, che oggi in Germania è, in valore assoluto, il più alto d’Europa; intanto, mentre la Germania voleva l’equilibrio del bilancio pubblico, in Usa, si continuava a emettere dollari, senza preoccuparsi d’inflazione, deficit pubblico, debito pubblico, debito delle famiglie e debito delle imprese.

La somma di questi debiti americani, unito al debito del circolante monetario e dei derivati è impressionante, però gli Usa continuavano ad attirare capitali dall’estero, grazie alla propaganda dell’informazione drogata che faceva esternazioni sulla salute del loro sistema economico e grazie dall’instabilità e alla guerra in tanti paesi del mondo che attiravano risparmio in Usa; in questo quadro, per dare una mano alla speculazione, le società di rating americane abbassavano il rating italiano, accusando l’Italia, assieme a FMI e commissione europea, di avere un debito pubblico troppo alto, in realtà più basso di quello americano, e di non fare riforme, si riferivano però a quelle a carico del lavoro e non a quelle a carico del capitale. 

A causa delle insolvenze, prima private e poi pubbliche, e dei deficit dei bilanci pubblici, l’Unione Europea introdusse vincoli ai bilanci degli stati e in Europa le banche, diversamente dagli Usa, congelarono il credito, accelerando la crisi; gli stati europei operarono salvataggi delle loro banche, il fondo salva stati europeo, con soldi anche italiani, aiutò massicciamente stati come la Grecia, il che si risolse in un aiuto dei creditori di questa, cioè soprattutto le banche tedesche creditrici.

Fondo monetario e Unione Europea, con l’intervento dell’Eurogruppo, fatto dai ministri dell’economia, finanziarono, con soldi degli stati, con varie tranches, Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda, mentre questi paesi iniziarono una politica di tagli alle spese e ai salari e di aumento delle imposte, invece la BCE si preoccupava di aiutare, con finanziamenti agevolati, soprattutto le banche. Intanto la speculazione internazionale, i cui attori principali erano le banche, si accaniva, a colpi di spread, sull’Italia, a cui era rinfacciato di dover subire la speculazione a causa del debito pubblico e delle riforme non fatte.

I mercati però non precisavano quali riforme in concreto fossero necessarie, Renzi puntava sulle riforme costituzionali, elettorali e del lavoro, invece sarebbe stata necessaria una riforma fiscale, temuta dai mercati e dalle lobby, una riforma della pubblica amministrazione, temuta dagli ali burocrati privilegiati, e un controllo della spesa sanitaria, pure temuta dalle lobby internazionali della sanità.

C’era poi la necessità di una riforma della giustizia, ma la caduta della produzione non dipendeva da essa, infatti, le industrie delocalizzano all’estero per risparmiare su salari, imposte e costi energetici e si può inquinare più liberamente; infatti, anche in quei paesi esiste mafia, corruzione, una giustizia incerta e una carenza di servizi pubblici. Per queste riforme, anche Renzi, come altri leaders politici, usava sempre l’articolo determinativo e non quello indeterminativo, infatti, quando s’invoca la riforma si sottintende che questa può essere solo unica, mentre, quando si propone una riforma su una materia, si vuole significare che le riforme, grazie al dibattito politico, possono essere anche diverse.

L’Italia è spesso accusata di non rispettare i patti, ma la storia insegna che tutti gli stati sovrani rispettano i patti fino a che conviene loro; la Germania aggredì la Russia dopo un patto di non aggressione, dopo la guerra rinegoziò il suo debito estero per riparazioni e nel 2003 chiese deroghe al 3% di deficit perché doveva fare delle riforme; oggi la Germania vuole il controllo dell’inflazione e l’equilibrio di bilancio perché, per tradizione, ha ignorato questi vincoli, con inflazioni paurose, solo in tempo di guerra.

Mentre gli Usa non si preoccupano del debito pubblico e dell’inflazione e perciò, emettendo moneta, hanno aiutato l’economia, l’Unione Europea ha imboccato in ritardo e con delle limitazioni questa strada, ma soprattutto per aiutare le banche, perciò l’Europa è stata investita dalla crisi peggio degli Usa; ora BCE, FMI e commissione europea invitano il governo italiano a fare le riforme strutturali, le pressioni sul governo italiano, commissariato dall’Unione, fatte anche con l’aiuto degli spread e delle società di rating, sono asfissianti, anche l’informazione ha operato  per demolire l’Italia.

Per rispetto verso i mercati, non si facevano precisazioni sulle riforme strutturali da fare e sui loro contenuti e non si parlava di armonizzazione fiscale e di abolire i paradisi fiscali all’interno dell’Europa, che provocavano emorragie di capitali in Grecia e in Italia. Fra l’altro, mentre in Italia cresceva la disoccupazione, senza che i mercati ne tenessero conto e nel silenzio dell’informazione, la bilancia commerciale italiana era attiva, il patrimonio privato e pubblico italiano, con le opere d’arte, era superiore a quello francese e tedesco, il risparmio privato italiano, in proporzione al reddito, era molto maggiore di quello americano e di altri paesi occidentali, il suo deficit di bilancio era inferiore a quello della Francia, il debito pubblico della Germania era maggiore di quello italiano e quello della Spagna cresceva più velocemente di quello italiano.

Dopo i finanziamenti della BCE alle banche, il consiglio europeo propose la loro ricapitalizzazione con capitale privato e della BCE, il debito estero della Grecia, per aiutare le banche tedesche creditrici, fu decurtato; all’Italia i nostri importanti soci europei avrebbero detto che doveva rispettare i patti, anche perché il governo italiano è sotto tutela europea. Gli aiuti alla Grecia sono stati enormi, però i suoi armatori esportavano miliardi di euro in nord Europa, con l’indifferenza della Germania.

L’Italia, plagiata dall’Europa, con l’articolo 81 della costituzione, impose il pareggio di bilancio, però nella storia sono state tante le insolvenze degli stati e i debiti esteri rimessi o denunciati, sempre a vantaggio di banche; sono stati tanti gli accordi e i trattati derogati, non ratificati e non rispettati, perché solo gli stati schiavi sono costretti a rispettarli; le insolvenze esistono tra privati e tra stati.

Con l’Unione bancaria la vigilanza sulle banche è stata affidata alla BCE, mentre il fondo salva stati si è anche impegnato a ricapitalizzare, anche con soldi italiani, le banche spagnole; l’Italia, mentre l’Inghilterra ha ricevuto rimborsi finanziari compensativi perché aveva versato all’Unione Europea più di quanto avesse ricevuto, è stata perennemente in perdita con l’Unione Europea e continuamente accusata dagli speculatori per il suo debito pubblico e per la sua mancanza di riforme, il che però era vero. La speculazione, con questi argomenti, era sempre in agguato sulla pelle dell’Italia.

La richiesta di riforme è una costante della storia, anche l’ebraismo fece diverse riforme religiose e nella chiesa cattolica s’invocarono riforme fin dalla sua nascita e fino a oggi; il problema è che le buone riforme non si possono fare perché toccano le tasche degli amici e i grandi patrimoni. Ora esisteva l’esigenza,  per chi ci credeva, di salvare l’euro, comunque, anche il Portogallo chiedeva assistenza al FMI e, a causa dei crediti tedeschi, questa richiesta aveva maggiori possibilità di essere accolta, come quelle greche e spagnole, cioè dei paesi mediterranei dove i crediti e gli investimenti tedeschi erano maggiori.

Gli squilibri commerciali hanno favorito la crisi americane e la crisi europea, con richieste periodiche di remissione dei debiti dei paesi poveri; la moneta fiduciaria di carta, nata dai debiti, e la speculazione finanziaria, forte di nuovi strumenti finanziari, hanno portato a questa crisi endemica; per uscire da questo inferno e alla sue crisi cicliche, nel commercio estero occorrerebbe tornare al baratto, oggi già praticato da alcuni stati, con il pareggio della bilancia commerciale e del bilancio dello stato, avendo come unità di conto i metalli preziosi che si rivaluterebbero per soddisfare la domanda; ciò attenuerebbe la variabilità dei prezzi o la diluirebbe nel lungo periodo.

Invece tra i privati continuerebbero ad operare carte di crediti e di debito, con conti correnti di appoggio in banca, dove verrebbero accreditati pensioni e stipendi. Il vantaggio sarebbe un’economia senza debiti e senza schiavi, perché è il debito che crea schiavi, siano essi persone o stati, la moneta e gli strumenti finanziari ingoiano le persone e gli stati indebitati e riducono le loro libertà; senza debiti, non esisterebbero risparmio, prestiti e il ruolo delle banche sarebbe ridotto. In generale, i paesi dovrebbero proteggere le produzioni industriali e agricole nazionali, puntando su un’autarchia limitata, perché necessitano sempre d’importare materie prime. Anche il protezionismo, per difendere i conti con l’estero e certe produzioni nazionali strategiche, dovrebbe essere perseguito.

Invece, aboliti i capitali mobili, non sarebbe necessario il controllo sui movimenti di capitali, i preziosi si dovrebbero barattare liberamente solo all’interno del paese, cioè ne sarebbe proibita l’esportazione, con ciò, sarebbe segnata la fine della globalizzazione. Con il pareggio di bilancio e con il baratto, i saldi commerciali con l’estero dovrebbero essere pari a zero, perciò non ci sarebbe più bisogno di moneta, finirebbero signoraggio monetario e signoraggio bancario, non servirebbe una banca centrale e finirebbe la speculazione finanziaria. Il processo potrebbe essere avviato anche gradualmente, la banconota fiduciaria di carta è stata una grande truffa e la finanza ha peggiorato la situazione.

Tradizionalmente, la rivalutazione di una moneta, sia in regime di cambi fissi che flessibili, è dovuta all’attivo della bilancia valutaria, la svalutazione al passivo; con i cambi flessibili l’aggiustamento è automatico, con quelli fissi l’aggiustamento avviene con l’intervento del Tesoro, che rivaluta o svaluta il tasso di cambio. L’attuale rivalutazione del dollaro, in  presenza di deficit della bilancia valutaria americana, è dovuta solo alla speculazione, cioè a una strategia coordinata delle banche centrali che, come si sa, sono possedute dalle banche ordinarie. La finalità potrebbe essere teoricamente quella di pagare meno gli acquisti all’estero da parte degli Usa e di favorire le esportazioni europee e la ripresa europea; ma, poiché la bilancia valutaria europea è attiva, in realtà, la misura serve soprattutto a rivalutare le riserve in dollari delle banche centrali al di fuori degli Usa, con aumento degli utili di bilancio delle banche ordinarie partecipanti.

ISLAM

Dopo Svezia e Inghilterra, anche il parlamento italiano sta per riconoscere lo stato palestinese, Israele avrebbe voluto che il processo si svolgesse attraverso un negoziato, per una pace sicura e perché desideroso di confini sicuri per la sua sicurezza; invece, con i soldi arabi e occidentali, con il sostegno dell’informazione che anche il mondo islamico finanzia, come finanzia la campagna per l’elezione del presidente americano e la politica occidentale, Hamas preferisce perseguire il terrorismo e la distruzione d’Israele, invece che la via dei diritti democratici per i suoi cittadini; essa oggi vuole, forse strumentalmente, uno stato fondamentalista perché è collegata all’ISIS e ad Al Qaeda.

Come fa Israele, senza un negoziato e senza un trattato di pace a riconoscere uno stato che nel suo statuto dichiara di volerlo distruggere? Gorbaciov, in missione di pace in Germania, per commemorare la distruzione del muro a Berlino, afferma che l’occidente, a causa dell’Ucraina, sta rilanciando la guerra fredda; dovrebbe anche dire che la Russia ha sbagliato smantellando il suo impero troppo velocemente, senza trattare lo scioglimento della Nato, senza trattare i confini degli stati e senza ottenere che in Europa dell’est non s’installassero altre basi militari americane. 

La disgregazione dell’impero ottomano ha creato rivolte di nazionalità e guerre come in Ucraina, per questo Israele, per una vera pace, anche se non bisogna avere troppa fede nei trattati, avrebbe voluto trattare sulla questione, ma nemmeno il ministro degli esteri europeo Mogherini, alla quale tanti italiani avevano creduto, capisce ciò, oppure preferisce conservare la sua poltrona; infatti, all’inizio non era ben vista da Polonia, Germania e Ucraina, ora rassicurate perché, come dicevano i comunisti di prima maniera, si è maturata politicamente.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/11/2014)

ISLAM

Fino ad oggi, gli israeliani erano convinti di abitare nell’unico territorio del Medio Oriente privo d’idrocarburi poi, recentemente, hanno scoperto due enormi giacimenti di gas, ai quali potrebbe attingere per diversi anni l’Europa, dopo che questa ha deciso, a causa dell’Ucraina, di riaprire la guerra fredda, iniziata con le sanzioni alla Russia che la riforniva di gas. Fino a due anni fa Israele importava gas e petrolio dall’Egitto che però, a causa dell’aumento dei suoi consumi interni, oggi non lo esporta più.

Perciò Israele, per favorire la pace con i vicini, è disposta a esportare idrocarburi in Giordania, Egitto e nel territorio amministrato dall’autorità palestinese, ma lo potrà esportare anche in Europa; la televisione ci ha segnalato che la Russia ha usato il gas come arma di ricatto verso l’Europa, che la tensione tra Russia e Ucraina derivava, oltre che da rivendicazioni territoriali, anche dal fatto che l’Ucraina non voleva pagare il gas ricevuto dalla Russia.

Difficilmente, per amore della pace, Israele potrà regalarlo, però gli stati applicano ai paesi amici tariffe doganali di favore e possono operare sconti su alcune forniture; però gli islamisti, anche europei, considerando Israele territorio occupato, potrebbero sostenere che gli idrocarburi israeliani sono di proprietà dei palestinesi. Con il gas Israele potrà finanziare la politica e l’informazione italiana ed europea, fino ad oggi orientate a favore dei palestinesi e contrarie a Israele, infatti, il Qatar ha anche finanziato l’agenzia giornalistica italiana Ansa.

Ha detto Francesco Saverio Nitti che l’Italia, per poter occupare la Libia, divette comprarsi la stampa francese, prima della prima guerra mondiale, ai giornali italiani arrivarono fiumi di denaro per farla entrare in  guerra a fianco della Germania o della Francia, prima della seconda guerra mondiale arrivarono in Francia, per i suoi giornali, fiumi di denaro dalla Germania, per convincerla a stare fuori dalla guerra che la Germania voleva iniziare.

Per quanto riguarda il califfato islamico e la Palestina, la televisione usa spesso per essi il termine di stato, ma non lo usa per il Kurdistan e la Lapponia; tante regioni della terra, con la guerra, la spregiudicatezza e la fortuna, si sono fatte stati, poi riconosciuti gradualmente da tutti gli stati perché, in ambito internazionale, alla fine la situazione di fatto prevale su quella di diritto; perciò anche i palestinesi possono aspirare a un loro stato, ma la loro impresa è più difficile perché non vogliono solo una stato palestinese in Cisgiordania, ma vogliono anche distruggere Israele. Quello che non si capisce è perché l’informazione chiama stati alcuni territori senza riconoscimento, come il califfato islamico e la Palestina, e ad altri, con gli stessi titoli, nega questo titolo.

ITALIA

Una trasmissione televisiva di Report ha segnalato che in Ungheria si strappano piume alle oche vive, usate per fare piumini; teoricamente una direttiva europea lo vieterebbe, ma l’Ungheria non è multata o richiamata come avviene spesso per l’Italia, anche perché la Germania importa queste piume e poi accusa solo l’Italia di non rispettare gli accordi e gli impegni; succede anche in altre materie e in riferimento ai paesi dell’est europeo.

 

Oltre gli altri oneri europei, l’Italia, a causa delle sue inadempienze, colleziona multe milionarie europee che appesantiscono il suo bilancio pubblico, però le inadempienze esistono anche in altri paesi dell’Unione Europea e, soprattutto nell’Europa dell’est, sono meno perseguite; fra l’altro, in Italia e in altri paesi europei, gli esposti contro la pubblica amministrazione, utili a migliorare i rapporti tra stato e cittadini, l’ambiente e la salute, non sempre hanno seguito, perché la magistratura non è sempre indipendente dalle banche o dagli altri poteri dello stato.

 

I servizi segreti e la polizia ottengono dai magistrati pene straordinariamente ridotte per certi collaboratori di giustizia, perciò un terrorista pentito, che ha fatto stragi, può avere una pena ridotta di nove decimi, a volte gli danno denaro, lavoro, una casa, un’identità falsa e documenti falsi; tutti benefici oltre le previsioni legge; la forte riduzione della pena non è prevista dalla legge, ma è concertata con la magistratura, mentre l’identità falsa e i documenti falsi sono concessi dalla polizia. Nei fatti, la legge e la giustizia italiana non sono uguali per tutti, la magistratura non è indipendente dallo stato perché è pagata da esso e perciò generalmente non sanziona gli eccessi della polizia o delle carceri, però adesso comincia a farlo con i medici, forse per costringerli ad assicurarsi a vantaggio delle società assicurative.

 

A proposito della fronda fatta dalla CGIL allo Job Act, Renzi ha affermato che qualcuno vuole dividere l’Italia e i lavoratori italiani, però i cittadini non sono tutti uguali, esistono lavoratori ricchi e poveri e non tutti appartengono alla stessa classe di reddito o alla stessa corporazione, perciò esistono lotte e contrapposizioni di classe. Renzi, auspicando la collaborazione di classe o l’interclassismo o il centralismo democratico o l’unità tra le classi, ha accusato i suoi avversari politici di voler dividere l’Italia e il mondo del lavoro.

In realtà i lavoratori sono divisi tra ricchi e poveri e la classe imprenditoriale è divisa da quella dei lavoratori dipendenti, poi, in una logica naturale di divisione e di contrapposizione d’interessi, esistono imprenditori ricchi e imprenditori modesti; la concezione di Renzi viene dal medioevo ed è quella interclassista della chiesa, della democrazia cristiana e del fascismo, che, dichiarando di voler favorire la collaborazione tra le classi, inventò le corporazioni, ma poi i sindacalisti fascisti riconobbero che, in realtà, le corporazioni avevano lavorato soprattutto per i padroni.

 

Più calibrata era la posizione della lega nord che, nei suoi momenti più felici, voleva unire operai, piccoli imprenditori, artigiani e agricoltori; è più esatto dire che i rapporti dialettici tra classi, che hanno interessi contrapposti, sono utili a trovare un più equo punto d’incontro; in democrazia, nella scienza e nell’economia, la dialettica è fattore di progresso, mentre la concertazione senza dialettica è dannosa; se non fosse così, anche nei contratti privati, invece di esistere interessi contrapposti, le parti contraenti dovrebbero operare nell’unità e non nella contrapposizione dialettica.

 

Secondo me, vista la storia, chi vuole spaccare l’Italia in tre pezzi è l’Europa, magari dandone un pezzo alla Francia, uno alla Germania-Austria e uno al papa; non è forse vero che, come diceva Giambattista Vico, la storia si ripete sempre; lo straniero, con il denaro, trova sempre collaborazionisti italiani, nella politica, nell’economia e nell’informazione; però, è anche probabile che si frantumi prima l’Unione Europea.

 

EUROPA

 

Per Kiev e per quasi tutti gli stati europei, intesi a difendere la loro sovranità territoriale, la secessione dell’Ucraina orientale e della Crimea è legale solo se è accettata dal governo centrale, è come se si dicesse che il divorzio è legale solo quando lo accetta il marito; questo particolare  attesta il deficit di sovranità popolare in tutti gli stati. Però, poiché nemmeno i paesi sono uguali, esistono le eccezioni di Croazia e Slovenia, la cui secessione fu appoggiata dalla Germania, la proposta di secessione palestinese, sostenuta dai governi e dagli intellettuali occidentali e quelle delle regioni russe alle quali la Russia, caduto il comunismo, concesse la secessione.

Israele avrebbe concesso la secessione alla Cisgiordania in cambio di pace definitiva, riconoscimento delle frontiere, anche se con alcune rettifiche a favore dei palestinesi, i quali però hanno il programma di distruggere Israele, sostenuti dai paesi arabi fondamentalisti, che usano la religione e le rivendicazioni palestinesi, con l’odio verso Israele, per rilanciare il califfato islamico o impero islamico; del resto, in passato, anche ebrei, cristiani e islamici, per espandersi, hanno sfruttato la religione e situazione di crisi. Da notare però che, caso singolare per uno stato, Israele ha già rinunciato a territori conquistati in guerra, mentre, come detto, generalmente gli stati, sovrani di territori, si formano con le guerre.

 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (30/10/2014)

EUROPA

Nel mese di novembre 2014 sarà rimosso il memoriale italiano di Auschwitz, inserito nel padiglione italiano, dedicato soprattutto agli ebrei caduti, giudicato diseducativo dalle autorità polacche, perché esalta il simbolo socialista della falce e martello, che esiste anche sulla bandiera austriaca; le autorità polacche esaltano il simbolo della croce, ma contestano quello della falce e martello, altri hanno a cuore i simboli massonici o altri simboli politici o religiosi.

Anche i simboli fanno parte della storia perciò non serve cancellarli, invece gli storici di corte sono abituati a falsificare la storia e le sacre scritture e in Egitto, a causa della lotta politica, si sono falsificati anche i geroglifici di faraoni caduti in disgrazia; oggi i post comunisti dell’Europa occidentale e orientale sono diventati capi di stato e di governo, dirigenti dello stato e d’imprese, sono diventati liberisti e, per dimostrare la loro lealtà al capitalismo e la loro antipatia al comunismo, arrivano anche a questo. Anche se alcune ideologie risultano sconfitte, non serve a niente fare la guerra ai simboli, anche la chiesa avrebbe voluto metabolizzare l’olocausto, coprendo falce e martello con la croce.

Per l’avvio della vigilanza bancaria unica da parte della BCE di Francoforte, questa ha esaminato i bilanci di 130 banche dell’eurozona, rilevando uno scarso patrimonio per 25 banche europee e ha richiesto il rafforzamento del capitale proprio di MPS e Carige; gli istituti italiani sotto osservazione hanno già fatto aumenti di capitale ma ora si chiede loro di fare altri aumenti, vendere attività e non distribuire utili.

Lo scopo ufficiale è il rafforzamento dei bilanci, per concedere più credito alle piccole e medie imprese, dopo che le banche hanno già ricevuto a tale scopi finanziamenti agevolati dalla BCE e aiuti anche dai rispettivi stati; ora, a causa dei rischi d’insolvenza sui crediti alle aziende, alle banche italiane si chiedono ulteriori accantonamenti per 12 miliardi di euro, cioè circa il doppio di Germania e Francia.

Per la BCE sono considerati rischiosi i crediti alle imprese e non gli impieghi finanziari in derivati, gli investimenti immobiliari all’estero, i crediti agli stati o le partecipazioni azionarie, operazioni  fatte principalmente dalle banche tedesche  Deutsche Bank e Commerzbank; si tratta di regolamenti vessatori e discriminanti fatti a misura per la Germania, a cui Mario Draghi e l’Italia devono ingiustamente sottostare.

Secondo la Banca d’Italia, con la solita enfasi della politica italiana, in questo caso fatta però per rassicurare fraudolentemente i risparmiatori, le banche italiane in genere sono solide, però questa si guarda bene da contestare i criteri di valutazione tedeschi; afferma che le banche italiane hanno già rafforzato i loro patrimoni e lo faranno ancora. In genere, con la crisi, dei crediti alle imprese vanno in sofferenza, come i crediti privati, i primi hanno colpito l’Italia, i secondi soprattutto gli Usa, dove la borsa è più attiva nel raccogliere risparmio per le imprese.

Però la Germania ha avuto perditi su crediti negli investimenti immobiliari in Spagna, nei crediti alla Grecia e all’Irlanda e sui derivati americani e la solidità patrimoniale di una banca si valuta anche su questi impieghi finanziari; infatti, la BCE chiede una copertura degli attivi, cioè degli investimenti in crediti e impieghi finanziari, da farsi con capitale proprio e accantonamenti, pari ad almeno l’8% dell’attivo.

Poiché le banche tedesche sono più propense di quelle italiane alla speculazione che al credito, nell’indifferenza della BCE, con la crisi potrebbero franare; non è giusto che sempre l’Italia sia sotto esame e sotto giudizio, ma accade ciò perché la speculazione si accanisce ancora contro l’Italia; le banche hanno la raccolta tra le passività, assieme al capitale proprio, e tra le attività hanno gli investimenti in crediti a imprese e privati e gli impieghi finanziari.

Mentre le imprese coprono i debiti, iscritti tra le passività di bilancio, con il capitale proprio e indirettamente con le attività, le banche, per coprire i rischi su crediti e impieghi finanziari, si servono di capitale proprio e accantonamenti; il risparmio privato, che è tra le loro passività, è un debito da esse usato per fare operazioni d’impiego. Lo stato di sudditanza dell’Italia, derivato dalla fede dei nostri politici verso l’Europa e la Germania, ci sta abituando al fatto che la speculazione finanziaria è più giusta del credito alle imprese.

A causa delle spericolate operazioni finanziarie delle sue banche, la Germania, aumentando notevolmente il suo debito pubblico, in questi anni di crisi, ha concesso aiuti alle sue banche per 250 miliardi di euro ma, a causa della montagna di derivati in loro possesso, la loro situazione non è realmente solida; invece l’Italia ha concesso solo 4 miliardi di aiuti alle banche, soprattutto a MPS, controllata dalla sinistra e non dai vescovi e dal Vaticano, come accade generalmente con le altre banche, però in passato, cioè prima di questa crisi, l’Italia ha soccorso molto concretamente Banco di Roma, Banco di Napoli e Banco di Sicilia.

Per la BCE gli investimenti finanziari bancari non sono rischiosi, perciò non meritano cautele, controlli, raccomandazioni o censure, ma lo sono i crediti alle piccole e medie imprese; per quanto riguarda il credito alle grandi imprese, in Italia queste sono legate alla politica e gli amici, perciò, oltre a ricevere aiuti dallo stato, trovano sempre credito di favore, cioè a basso prezzo e con poche garanzie e in un clima di conflitto d’interesse. L’Unione Europea, avrebbe dovuto guardare di più a questo capitolo se vuole moralizzare il credito, oggi l’italiano Mario Draghi è strumento della Germania.

Nel parlamento europeo, che ha poco potere d’indirizzo, non esiste un vero dibattito e gli interventi sono limitati, gli sprechi dell’Unione Europea sono notevoli, con le sue doppie sedi e con le sue sedi faraoniche; i parlamentari europei sono 754, con 15.000 dipendenti, la commissione europea ha 28 commissari con 25.000 dipendenti, tutti superpagati, soprattutto politici e funzionari; i commissari sono spesso in conflitto d’interesse. In Europa manca una politica estera, sociale, fiscale e scolastica comune, non si lotta contro i privilegi e la speculazione; all’unione politica si oppose la Francia, mentre l’Inghilterra è fuori dall’eurozona, l’euro stava a cuore soprattutto ai signori del signoraggio monetario, cioè alle banche e a chi sta loro dietro.

L’Europa, dopo aver affermato di voler aiutare chi lotta per la libertà, ha indirettamente finanziato i terroristi palestinesi e ONG filo palestinesi e rimprovera sempre a Israele di costruire altre case a Gerusalemme e di creare altri insediamenti nelle terre dei palestinesi; però nelle nuove case abitano anche palestinesi con la cittadinanza israeliana. Quando Israele è nato, aveva un decimo degli abitanti attuali, mentre oggi ospita  7,5 milioni di abitanti, tra cui un milione di arabi palestinesi con cittadinanza israeliana, la seconda lingua ufficiale del paese è l’arabo.

I giudici europei rilasciano terroristi perché affermano che combattono per la libertà, l’antisemitismo cresce in Europa, gli svedesi accusano gli israeliani di vendere organi dei palestinesi, è probabile che lo facciano diverse organizzazioni criminali in tutto il mondo; l’Europa vuole l’indipendenza palestinese ma non delle altre minoranze europee partorite a Versailles o esistenti prima.  Tuttavia, poiché non sono tutti uguali, la Germania, d’accordo con il Vaticano, ha sostenuto la secessione di Croazia e Slovenia.

L’Europa condanna i nuovi insediamenti israeliani e non vuole rapporti con le istituzioni israeliane, ignora la corruzione esistente tra i dirigenti palestinesi che ricevono aiuti dall’Europa; L’Europa sostiene l’immigrazione dall’Africa, anche se l’Europa è sovrappopolata rispetto all’Africa e in crisi economica e con tanti disoccupati e tanti poveri. Oggi in Svezia si fa campagna elettorale anche in arabo; a Oslo e nel Belgio, tra i nuovi nati, il nome più diffuso è Maometto.

Nei paesi europei cresce la presenza islamica; anche se si ritiene che gli integralisti islamici sino una minoranza nell’Islam, in Inghilterra le corti islamiche giudicano con la sharia; oggi in Europa, grazie all’immigrazione, si pratica anche infibulazione, poligamia, matrimonio infantile e si vendono schiavi; vi esiste un potenziale terrorismo di ritorno, reduce dai teatri di guerra islamici. L’Italia ci ha sempre rimesso con l’Europa, invece, dal 2004 al 2008, Spagna, Irlanda e Grecia ne hanno avuto benefici, ma poi è arrivata la crisi anche per loro e ora pare che l’Europa protegga gli speculatori e non abbia più uno scopo nobile, ha perso anche il senso dell’orientamento.

Nel silenzio dell’informazione prezzolata, in Ucraina i massacri di Odessa e Maidan sono stati opera di stranieri e di neonazisti del partito ucraino Svoboda al governo, i suoi ministri sono contrari a ebrei e russi; il 4/9/2014 l’Unità ha organizzato a Buscate, vicino Milano, in polemica antirussa e in sintonia con l’Europa, la festa dell’unità ucraina, invitando a parlare personaggi che avevano fatto parte di battaglioni, ucraini e stranieri, responsabili dei massacri di russi perpetrati in Ucraina.

Prima del golpe dei nazisti filoeuropei, l’eurodeputato PD Gianni Pittella era andato in missione europea Kiev, Yulia Tymoshenko ha affermato che i russi devono essere sterminati. Chi ha fatto strage di siriani e ucraini, al rientro in Europa, non è stato arrestato e il ministro Roberta Pinotti del PD aveva proposto d’inviare soldati italiani a combattere a fianco dei battaglioni nazisti che operavano a Kiev. Visto il clima di nuova guerra fredda e le rivolte operaie, la gendarmeria europea, appena sarà operativa, è destinata a intervenire nelle aree di crisi europee, visti i precedenti, c’è di che preoccuparsi. L’Italia vuole essere zelante e leale con gli alleati, perciò segue sempre passivamente le indicazioni europee e della Nato  (Fonte: Piotr – sinistrainrete).

ISLAM

Oggi tre termini sono alla ribalta, cioè fondamentalismo, totalitarismo e integralismo, tutti e tre con valenza politica e religiosa, perché lo stato è contrapposto ai sudditi e i termini coincidono per gran parte. In religione, il fondamentalismo è l’interpretazione letterale dei testi sacri, il fondamentalismo religioso è stato coltivato da ebrei, cristiani e islamici, oggi fondamentalisti protestanti esistono anche in Usa.

Il totalitarismo vuole un sistema politico autoritario che controlli economia, politica, cultura e fede religiosa; Mussolini disse che il fascismo era totalitario e fa richiamato dai suoi amici gesuiti, custodi di una cultura medievale, che gli fecero notare che il vero e originale totalitarismo era quello della chiesa cattolica e che lo stato non aveva fatto altro che uniformarsi a esso.  L’integralismo, lottando contro la libertà di pensiero e contro ideologie difformi, difende dogmi e testi sacri, si batte per l’unità, il centralismo e la gerarchia, contro il pluralismo.

Queste tre dottrine tra loro simili, hanno sempre contrastato il progresso civile e culturale dell’umanità e hanno avuto solo lo scopo di difendere l’assolutezza del potere e la schiavitù del popolo. L’assolutismo reale prevede che il potere sia tutto nelle mani del re, in realtà, è condiviso con i boiardi compensati con privilegi; il potere vero è sempre oligarchico e condiviso con una ristretta cerchia.

L’autoritarismo è l’egemonia di un partito, di un gruppo o, all’apparenza, di una persona, la dittatura è l’accentramento del potere nelle mani di una sola persona, la quale però è nominata e garante di poteri occulti; la dittatura del proletariato è un’astrazione come la democrazia. La democrazia o governo del popolo è solo apparente e, nella realtà, non è mai esistita, la sovranità del popolo è una mistificazione; la sovranità appartiene a chi riscuote le tasse e a chi ha la sovranità monetaria, a chi è irresponsabile ed esente dalla giurisdizione comune, cioè è al disopra della legge.

Mafiosi e uomini d’onore non pagano le tasse, anzi le riscuotono, governano su un territorio e non devono lavorare per vivere, non hanno perduto la faccia lavorando o pagando le tasse; su questa base si è evoluto lo stato che dà protezione in cambio d’imposte. Il governo cerca di far credere che amministra la cosa pubblica nella trasparenza e che garantisce la privacy dei cittadini, in realtà, esso tutela la segretezza interna, che è un altro modo di chiamare l’omertà e spia i cittadini con tutti gli strumenti, non lo fanno solo le dittature.

ITALIA

Il rilancio di tutte le economie mature passa per il settore immobiliare e i lavori pubblici, il decreto sblocca Italia di Renzi dovrebbe avere ufficialmente questo fine; esso riduce Iva e Irpef per le ristrutturazioni e riduce l’Irpef sugli acquisti, mentre sulla vendita di case nuove l’Iva sarà maggiorata; perciò, poiché l’invenduto è notevole, non favorisce la vendita di queste case. Oggi le ristrutturazioni sono superiori alla vendita di case nuove, perché in Italia si è costruito molto, con licenza e senza licenza, e ci sono molte seconde case.

Attualmente, le case invendute sono 700.000 e le seconde case numerose, le imposte complessive sulla casa, per acquisto, costruzione ristrutturazione e poi eventuale affitto della stessa, nel corso della sua vita, assommano a più della metà del suo valore; quindi, il can can sull’Imu, che solo gli italiani non pagherebbero, è un anacronismo, in Italia si paga un’imposta anche per accendere a un mutuo per la casa.

Il decreto sblocca Italia, per assicurare la trasparenza degli appalti, per quanto riguarda i lavori pubblici, ha aumentato gli adempimenti, il che, tralasciando la buona intenzione, aumenterà i tempi di realizzazione, se si supera il blocco dei ricorsi giudiziari; dovrebbe servire a sbloccare le opere incompiute, ma la somma stanziata è insufficiente al riguardo; inoltre, nel decreto non si parla di semplificazione nelle procedure, di riduzione degli adempimenti burocratici, ma anzi aumentano i doverosi controlli, spesso mancati, che si rifletteranno su tempi e costi di realizzazione. Insomma il decreto sblocca Italia sembra solo un messaggio di buone intenzioni, nemmeno l’Europa, che doveva salvare l’Italia, vuole che l’Italia risorga e sulle vecchie e vere magagne dell’Italia, generalmente, non mette becco (Fonte: Rodolfo Roselli).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (22/10/2014)

EUROPA

Per quanto riguarda i vincoli europei, il patto di stabilità è entrato in vigore nel 1997 e il fiscal compact entrerà in vigore nel 2015, il parlamento europeo, riguardo questo secondo, si era espresso a maggioranza contro, ma la commissione europea, ineletta e dipendente dai soliti ignoti, l’ha varato lo stesso, perché il parlamento non è sovrano e perciò il suo parere non è vincolante e non conta.

Ora in Europa crescono gli euroscettici, che non sono solo nell’omonimo gruppo plurinazionale parlamentare europeo, peraltro in via di scioglimento, ma in tutti i partiti e tra i cittadini e perciò, a causa dell’austerità sostenuta dalla Germania, l’eurozona si potrebbe disgregare, perché i difensori dell’euro non vogliono concedere deroghe alle politiche di bilancio degli stati; Francia e Italia potrebbero favorire questa disgregazione.

Ufficialmente, questi vincoli di bilancio hanno lo scopo d’impedire l’aumento dei debiti pubblici, che in Usa aumentano, con maggiori benefici economici che in Europa; dal 2008 in Europa sono cresciuti per aiutare le banche europee, coinvolte tragicamente nella bolla immobiliare, nei derivati e nelle insolvenze di alcuni stati come la Grecia. Secondo la Germania, la stampa illimitata di monete fa aumentare debito pubblico e inflazione; però essa ha percorso questa strada in periodo di guerra e dopo la guerra, per pagare le riparazioni, per fare riforme nel 2003 e dal 2008 per aiutare le sue banche; comunque, la Germania non è intenzionata a percorrere questa strada per aiutare i disoccupati europei.

Oggi siamo anche arrivati al capolinea della globalizzazione, patrocinata negli anni novanta dall’Organizzazione Mondiale del Commercio; la globalizzazione, contro le promesse, ha procurato aumento di povertà, disuguaglianza e disoccupazione; per frenare la decrescita e contrastare i paesi Brics, ha poi portato agli accordi di libero commercio Ttpp e Tpp, tra Usa, Europa e paesi del Pacifico, stipulati in segreto e che renderanno legali gli standard alimentari americani, con minori tutele per i consumatori europei.

Il sistema servirà anche per consegnare il residuo di sovranità degli stati partecipanti nelle mani delle multinazionali, che godranno anche di una giurisdizione autonoma dagli stati; questi accordi servono a rafforzare la sfera d’influenza di Usa ed Europa e sono un segno della loro decadenza, infatti, chi è forte, non grida, non minaccia sanzioni e, come la Cina, s’impone con i fatti e con i meriti.

I parlamentari europei sono tenuti all’oscuro sulle trattative transatlantiche, che sono gestite dalla commissione europea, la corruzione di politica e informazione fanno il resto, del resto, i commissari europei sono spesso in conflitto d’interesse; ai negoziati partecipano i rappresentanti delle multinazionali ma non i rappresentanti della società civile o i parlamentari nazionali.

Ora, a causa della crisi dell’occidente, alcuni paesi non occidentali, con il calo della domanda mondiale, stanno pensando di potenziare la domanda interna, di fare politiche di redistribuzione del reddito, di limitare le importazioni facendosi scudo con gli standard sanitari, di dotarsi di una moneta alternativa al dollaro e di controllare il movimento dei capitali e perciò gli accordi Ttip e Tpp sembra che abbiano anche lo scopo di bloccare questo processo di deglobalizzazione, richiudendo l’occidente come in un  fortino assediato (Fonte: Thomas Fazi).

La BCE ha iniziato l’acquisto di obbligazioni garantite dalle banche dell’eurozona e di titoli cartolarizzati che, assieme alla fornitura alle banche di liquidità a costo quasi zero, dovrebbe consentire prestiti alle imprese e alle famiglie, rilanciando il credito privato, ma il condizionale è d’obbligo; lo scopo è anche quello, come previsto dai trattati, di far risalire l’inflazione al 2% e di contrastare la deflazione, segno di recessione, nell’ultimo anno in Italia i prezzi sono calati dello 0,2% e nell’eurozona i prezzi industriali sono calati dell’1,4%..

Draghi, per combattere la crisi e rilanciare la domanda, è anche pronto ad acquistare titoli di stato in prima emissione, fino ad oggi li ha acquistati solo al mercato secondario, però in quest’operazione è contrastato dalla Bundesbank; intanto la Francia preme sulla Germania perché riduca le sue eccedenze commerciali con i partners europei e faccia più investimenti pubblici interni, con lo scopo di aumentare la domanda interna, oggi scarsa e compensata dalle esportazioni.

In Italia nell’ultimo anno, da settembre a settembre, si registra un calo dei prezzi dello 0,2%, indice di deflazione, mentre nell’intera eurozona si registra un calo dei prezzi industriali dell’1,4%, dipendenti dal calo del prezzo del petrolio, arrivato a 88 dollari al barile, delle altre materie prime, dalla rivalutazione del dollaro, dal calo della domanda, dal calo dei salari e dell’occupazione, dal risparmio energetico e dalle fonti energetiche alternative.

La rivalutazione del dollaro ha ridato fiato all’economia americana ed è stata favorita dall’aumento della liquidità da parte della FED; in Europa le imprese non fanno investimenti e non assumono; perciò lo stato dovrebbe fare maggiori investimenti in infrastrutture, scuole. Il calo dell’energia sarà pagato anche dai paesi che vivono sulle loro esportazioni e perciò dovranno ridurre le importazioni dall’Europa, la Russia lo sta facendo anche causa delle sanzioni occidentali.

Dopo la crisi iniziata nel 2008, austerità e politica del pareggio di bilancio europea hanno favorito il crollo dei consumi e la deflazione e, fino ad ora, la liquidità immessa dal BCE nel mercato è andata solo a favore delle banche non della domanda; con la sovrapproduzione da calo della domanda, è anche difficile che le industrie facciano nuovi investimenti, l’unica strada è, per il momento, come insegna Roosevelt, l’investimento in opere pubbliche (Fonte: Domenico Moro).

ISLAM

In Libia aerei da guerra egiziani bombardano il gruppo islamista libico Ansar Al Sharia, insidiatosi a Bengasi, l’Egitto, governato da una giunta militare laica, tratta direttamente con il capo di stato  maggiore libico Obaidi e con il premier libico Thani; durante l’estate, Egitto ed emirati hanno anche eseguito bombardamenti delle milizie islamiste di Tripoli. Turchia e Qatar sostengono queste milizie, mentre, all’apparenza, Arabia ed emirati sostengono Egitto e governo libico.

Ho detto apparentemente perché gli stati hanno tre facce, i servizi segreti, com’è accaduto in Pakistan, per evitare reazioni negative, si muovono autonomamente e al di fuori della legalità internazionale e della politica ufficiale dei loro governi; da ricordare che in Arabia è nato islamismo e fondamentalismo islamico, da li prese le mosse Bin Laden; se oggi l’Arabia è ufficialmente vicina al governo laico egiziano, è perché non vuole aggiungere ai suoi nemici, dopo l’Iran, anche l’Egitto, contenta, per il momento, paga di aver fatto cadere quasi tutti i governi arabi laici e moderati.

Il califfato e l’impero ottomano sono progetti che si possono realizzare gradualmente e non contro il mondo intero; per fare un esempio, l’Italia unita si fece in 70 anni, cambiando spesso alleanze e sfruttando le varie situazioni di crisi europee; il governo piemontese appoggiava in segreto il rivoluzionario Garibaldi e, di fronte alle altre potenze, ne condannava le mosse; oggi anche Turchia e Arabia si muovono così, Gran Bretagna, Italia e tanti altri stati, che oggi, a parole, difendono i valori della tolleranza e della democrazia, per affermarsi, hanno usato anche pirateria, terrorismo e accordi con la mafia.

I curdi sono osteggiati dalla Turchia e abbandonati dall’occidente, infatti, le armi promesse, per il momento, sono arrivate solo dagli americani, cioè non dagli europei o dalla coalizione di dieci paesi islamici ufficialmente contrari all’Isis; però la Turchia non ha fornito armi ai curdi ma, grazie alle pressioni internazionali, finalmente ha consentito ai curdi turchi di andare in aiuto ai curdi siriani. I curdi sono di religione islamica sunnita, ma sono ariani e non semiti come gli arabi; credono a certi i valori della democrazia e ai diritti delle donne e vorrebbero un loro stato nazionale.

Dalla Germania, dopo aver abbandonato le loro mogli, partono volontari islamici, assieme ai loro figli minorenni, vanno a combattere per l’Isis; però dalla Germania, dall’Olanda e dall’Inghilterra partono anche volontari europei che vanno a combattere per i curdi; forse sta accadendo quello che accadde nella guerra civile di Spagna, intanto però, è difficile che la città curda di Kobane possa resistere agli assalti dell’Isis.

ITALIA

Da più parti si levano voci preoccupate contro i tagli da parte d Renzi alla sanità, dove esistono incredibili sprechi o speculazioni, cure inutili o dannose, errori macroscopici e morti procurate; la difesa della sanità, fatta spesso come un dogma, dovrebbe anche tener conto di questi fatti. Sostenere che la cura della salute, da parte dello stato, viene prima dell’assistenza o dell’istruzione, omettendo le critiche alla stessa, significa fare il gioco delle multinazionali e dei baroni della sanità; sicuramente la sanità pubblica potrebbe essere migliorata e avere meno sprechi, procurando un risparmio allo stato.

Anche con la manovra di Renzi, il 2015 potrebbe essere peggiore del 2014, oggi in Italia l’avanzo primario dello stato, al netto degli interessi sul debito pubblico, è pari all’1,7% del Pil e gli interessi sul debito pubblico fortunatamente calano; oggi essi sono pari a 76 miliardi di euro. Senza interessi, le entrate sono pari a 786 miliardi e le uscite pari a 749 miliardi. Per far contenta l’Europa, con una proroga della scadenza, il governo ha annunciato il pareggio per il 2017, già raggiunto dopo l’unità da Quintino Sella e oggi divenuto un dogma dell’Europa.

Per far pronte agli impegni europei di pareggio di bilancio e poi di riduzione del debito, bisognerebbe bloccare le spese dello stato, fatti salvi gli aggiustamenti interni dei vari capitoli di spesa, e aumentare le entrate, in modo da arrivare in diversi anni a un rapporto debito/pil pari al 60%; per raggiungere quest’obiettivo, dal 2017 al 2037 occorrerebbe un avanzo primario annuale di 50 miliardi, usufruendo anche degli asset nazionali, come le privatizzazioni senza svendita d’immobili pubblici e d’imprese statali, come l’oro delle riserve, le opere d’arte mobili non esposte e di proprietà dello stato  e gli attivi della bilancia commerciale.

Le banche estere posseggono 600 miliardi del debito pubblico italiano, anche per conto del Vaticano e dei vescovi italiani; la chiesa è forse il primo creditore estero dell’Italia, poiché i creditori temono un’insolvenza come quella della Grecia, alla quale è stato ridotto il debito estero anche con il contributo italiano, il nostro governo assicura che il nostro debito è sostenibile, cioè che l’Italia è solvibile, fino ad oggi è stato così.

Questo debito è pari a 2.000 miliardi di euro, cioè il 130% del pil, una condizione migliore di quella di Usa e Giappone, però l’Italia paga interessi più elevati; il Fondo salva stati, a carico anche dell’Italia, nel silenzio dell’informazione, ha fatto aumentare il debito italiano di 50 miliardi. Per la riduzione del debito, l’avanzo primario dovrebbe arrivare almeno al 3% del pil, contando anche su un aumento del reddito annuale e, speculazione permettendo, su una riduzione dello spread sotto i 100 punti.

Quindi, il rapporto debito/pil al 60%, se tutto va nel migliore dei modi, si potrebbe raggiungere solo nel 2037 ma, tenuto conto dell’invecchiamento della popolazione, sarà difficile; sotto quest’aspetto, bisogna imparare a controllare la spesa sanitaria, ricca di sprechi e speculazioni, perché negli anni di questo secolo è cresciuta annualmente più del reddito nazionale. Il debito estero di un paese si riduce anche rinegoziandolo o denunciandolo o facendo delle riduzioni forzose degli interessi sul debito pubblico.

Nel rinascimento l’Inghilterra denunciò il debito estero verso banche italiane, la Germania ha rinegoziato e ridotto il suo debito estero dovuto alle riparazioni, oggi la Grecia ha rinegoziato e ridotto il suo debito estero; invece in Italia, collaborazionisti dello straniero ed economisti di corte, d’accordo con i mercati e con le autorità europee, affermano che patti e i debiti vanno onorati. E’ un fatto però che lo stato non rispetta patti e contratti con i cittadini e con i dipendenti e gli stati sovrani rispettano i trattati fino a che conviene loro, mentre quelli schiavi come l’Italia, guidati da una classe politica imbelle e venduta, poiché sconfitti in guerra, sono costretti a rispettarli sempre.

Da segnalare che, anche se ultimamente c’è stato un rialzo, in Italia negli ultimi dieci anni, per effetto della speculazione, più che per le leggi libere di mercato, la capitalizzazione di borsa ha perso il 25%; generalmente i commentatori economici affermano che, nel lungo periodo, la borsa remunera più dei titoli di stato però, per vendere, bisogna anche raccontare bugie e abusare della credulità popolare. Abusano della credulità popolare commercio, religione e politica.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.

 

POLITICA & ECONOMIA NEWS (15/10/2014)

EUROPA

Con la crisi, in pochi anni l’aumento del debito pubblico tedesco è arrivato al 100% del Pil e, in valore assoluto, oggi supera anche il debito pubblico italiano; senza la sovranità monetaria nazionale, si può essere formato solo in presenza di un cospicuo deficit di bilancio annuale, che ha sforato il limite del 3% del deficit di bilancio imposto dall’Europa. Nel 2003 la Germania chiese una deroga per sforare il 3%, affermando di dover fare delle riforme economiche, in realtà, dal 2008 ad oggi, aveva soprattutto bisogno di soccorrere le sue banche, impelagate con i derivati e con la bolla immobiliare, poi queste banche hanno ricevuto anche aiuti dalla BCE, che può contare sulla leva dell’aumento della liquidità.

In Europa, invece dell’austerità, bisognerebbe interrompere la gara al ribasso dei salari, nata dalla necessità di contenere la concorrenza dei paesi emergenti e le delocalizzazioni, e rilanciare la domanda; Draghi ha annunciato che, in due anni, immetterà nel mercato nuova liquidità, per 1.000 miliardi di euro, la Federal Reserve Americana, dall’inizio della crisi, vista anche la posizione privilegiata del dollaro, considerati i vari interventi monetari della BCE, l’ha superata diverse volte.

In Europa occorrerebbe una condivisione dei debiti pubblici che eccedono il 60% del Pil, come un’armonizzazione fiscale e salariale, la libera concorrenza non si può giocare con diversi costi energetici, diversi oneri bancari e diverse imposte; oggi è in gioco eurozona e mercato comune e, per vincere la concorrenza, non si può insistere con la precarizzazione del lavoro. Per calmierare il costo dei debiti pubblici, la BCE dovrebbe emettere eurobond, garanti da oro e asset nazionali, dei quali l’Italia è ampiamente dotata, e dovrebbe acquistare titoli di stato, anche in prima emissione.

E’ un fatto che l’Unione Europea non ha favorito convergenze economiche e salariali, perciò oggi in Europa c’è una corsa al ribasso dei salari; c’è chi afferma che l’uscita dall’euro aumenterà la fuga dei capitali, in realtà, dal 2010 ampiamente fuggiti da Grecia, Italia, Spagna, Irlanda e Cipro e perciò in quest’ultimo paese si è proposto il ripristino dei controlli sui movimenti di capitale. Lo Jobs Act di Renzi mira sganciare definitivamente il PD dal sindacato e a rendere il mercato del lavoro ancora più flessibile, cioè meno caro, in realtà la riduzione delle tutele dei lavoratori italiani era stata già attuata da Treu, Biagi e Fornero e già oggi i lavoratori italiani hanno, in genere, meno tutele che in Germania e in Italia il precariato è maggiore.

Marcel Fratzscher, presidente di un istituto di ricerca tedesco, critica il modello economico tedesco, afferma che l’enorme avanzo commerciale tedesco non è imputabile alla maggiore produttività tedesca e alla riforma del mercato del lavoro attuata da Schroder nel 2005, che, secondo i germanofili, avrebbe portato alla riduzione della disoccupazione. In realtà, dal 2000 a oggi, la Germania è cresciuta solo dell’1,1%, è aumentando il lavoro precario e il monte ore di lavoro totale, con i minijob, è rimasto invariato.

La contrazione dei salari tedeschi ha ridotto la domanda interna, perciò il successo commerciale tedesco e l’esplosione delle esportazioni sono dovuti alla riduzione dei salari e non all’aumento della produttività che, in realtà, oggi non aumenta più. La bolla immobiliare scoppiata in paesi come la Spagna e l’Irlanda è stata favorita dalle banche tedesche, che hanno rinvestito le eccedenze delle esportazioni in questi paesi, permettendo loro di tenere alti i consumi e di continuare a importare dalla Germania.

Da anni in Germania si registra un tasso d’investimenti tra i più bassi d’Europa, mentre la ricchezza si concentra nelle mani del grande capitale, il che ha compresso la domanda interna, ma ha favorito le esportazioni. Per conseguenza, negli ultimi quattro anni,  gli scambi, all’interno dell’Unione Europea sono crollati e la Germania si è orientata di più verso il mercato extra-europeo; però, anche così, la sua quota di esportazioni globali, dal 2007 al 2013, è crollata dal 9,1% all’8%.. ((fonte: www.sbilanciamoci.info - Thomas Fazi).

L’Ungheria di Viktor Orban, capo del governo e leader della destra, è fuori dell’euro, è tollerante verso il dissenso, come in Italia, i suoi comunisti si sono fatti socialdemocratici, però il paese non ha rinunciato completamente allo stato sociale; l’Ungheria ha 10 milioni di abitanti, altri 2,1 milioni di ungheresi risiedono all’estero, soprattutto in Romania, e il 7% della sua popolazione è fatto di rom, tedeschi, rumeni e slavi.

Caduto il comunismo, il paese, inseguendo il consumismo occidentale, ha imboccato la strada neoliberista suggerita dal FMI, con privatizzazioni e tagli allo stato sociale effettuati nel 1996, nel 2006, a danno degli ungheresi, fu la volta della riforma sanitaria; tuttavia, Orban è convinto che il governo del paese, al riguardo, abbia fatto anche una politica ottusa; perciò ora temi della sinistra, come la solidarietà, sono stati adottati dalla destra.

Sul fronte della destra, nel 2010 è stata limitata la libertà di stampa e s’invocano riforme costituzionali, in compenso, nel paese la banca centrale è ancora sottoposta al potere politico e Orban non vuole cambiare. Norme illiberali adottate proibiscono ai senzatetto di dormire negli spazi pubblici; per alcuni anni, vietano ai neolaureati di lasciare il paese, vietano l’aborto e i matrimoni omosessuale, limitano l’elettorato attivo e passivo ai condannati e ai minorati mentali, limitano la libertà di espressione e di stampa.

Però nel paese la divisione dei poteri è rispettata, come il primato della chiesa cattolica; Orban vorrebbe l’Europa come un’associazione economica di stati indipendenti e come una confederazione e strizza l’occhio alla Russia; ad ogni modo, crede che, in barba al liberismo, lo stato debba essere un regolatore economico e ritiene che sia giusto soccorrere i poveri. Sul fronte della destra liberista e sul fronte europeista, ha portato l’Iva al 27%, ha adottato una politica di austerità, ha riformato il lavoro con i minijob, calmierando i salari e attirando investimenti esteri.

Sul fronte della sinistra, ha reintrodotto stanziamenti per università e maternità, già eliminati dai socialisti, vuole nazionalizzare le imprese energetiche, già privatizzate dai socialisti, ha nuovamente nazionalizzato il sistema pensionistico è gravato le banche di altre tasse; perciò, per tante ragioni, l’Europa non digerisce Orban e lo accusa di autoritarismo; Orban fa dichiarazioni minacciose contro l’informazione che lo attacca e afferma di voler superare destra e sinistra, non vuole che la politica economica segua le indicazioni del capitale.

In politica estera Orban si muove con una certa indipendenza, ma non è fascista e forse nemmeno un vero nazionalista, vista la composizione demografica dell’Ungheria; di fronte all’Europa e alle banche, vuole solo la difesa degli interessi dello stato e degli ungheresi; il paese attrae grandi investimenti dall’estero, soprattutto tedeschi, però Orban è contrario ai flussi immigratori; per il capitale internazionale, i mercati e le società di rating, finché gli interessi del capitale sono salvaguardati, Orban merita di essere tollerato (Fonte: Riccardo Achilli).

Ad Atene la borsa scende e i rendimenti del bond decennali sono al 7%, il premier Sameras teme di perdere le elezioni a vantaggio di Tsipras e perciò, dopo aver ricevuto crediti da BCE e FMI, dalla BCE pari a 240 miliardi di euro, con scadenza dicembre 2014, mentre i crediti FMI hanno scadenza marzo 2016, ha deciso il loro rimborso anticipato; i crediti europei sono stati concessi anche dall’Italia, con lo strumento del fondo salva stati, questi crediti sono andati soprattutto a vantaggio delle banche greche e dei loro creditori, cioè soprattutto banche tedesche. Sameras vuole chiudere in anticipo queste esposizioni, ricorrendo al mercato obbligazionario, poiché la liquidità internazionale è abbondante e i tassi sono più bassi.

ISLAM

In Turchia, membri del califfato, con la tolleranza della polizia, uccidono i curdi, in Germania si confrontano curdi e turchi simpatizzanti del califfato; carri armati turchi sorvegliano il confine, impedendo ai curdi siriani di rifugiarsi in Turchia e ai curdi turchi di portare soccorso ai fratelli di Siria, tutti questi attori assistono al martirio della città curda assediata di Kobane. Nella migliore delle ipotesi, Erdogan si serve del califfato per fiaccare i curdi, che vogliono l’indipendenza, i curdi turchi sono nemici dello stato turco e alleati dei curdi siriani, mentre i curdi iracheni hanno ottimi rapporti con i turchi, ai quali forniscono, a prezzo scontato, petrolio trafugato dai pozzi iracheni. Sconfitti i curdi di Kobane, con le solite stragi di donne e bambini, probabilmente l’esercito turco interverrà per creare una zona cuscinetto al confine e per estendere la sua influenza in Siria; una cosa come quella rimproverata dai nostri intellettuali agli israeliani nelle alture di Golan, in Libano meridionale.

Però il presidente Erdogan, suo figlio e il primo ministro turco, probabilmente operando in accordo con gli islamisti del califfato, progettano anche di far resuscitare l’impero ottomano; Erdogan ha anche dichiarato che interverrà in Siria solo se gli Usa si schiereranno contro Assad, filo-iraniano, come voleva anche Arabia e Qatar che, a tale proposito, hanno condannato il disimpegno Usa e il loro sostegno ai curdi (Fonte: Informazione Corretta).

Califfato e impero ottomano sono aspirazioni imperiali, come il pangermanesimo e il panislamismo; oggi il califfato è un sentimento abbastanza sentito nel mondo islamico che, per realizzarlo, accetterebbe anche l’autoritarismo, colà la democrazia e la laicità sono poco sentiti. I sogni imperiali a volte si realizzano, con i passare dei secoli, gli stati, nati con le guerre, con un processo di omologazione culturale, diventano nazioni. Quelle che sono in ritardo in questo processo, soffrono di spinte autonomistiche e indipendentistiche, perfettamente legittime sul piano democratico, ma gli stati antidemocratici preferiscono ricorrere alla repressione e alla pulizia etnica.

ITALIA

Le somme stanziate dal governo per le varie emergenze, restano per anni bloccate in banche e se ne dà la colpa alla burocrazia; in realtà, da quando fu abolita la tesoreria unica e separata la banca d’Italia dal Tesoro, le banche prestano quel denaro al tasso medio del 7% e lo remunerano allo 0%. Esiste una scienza amministrativa dei soliti ignoti che ha inventato procedure burocratiche assurde e lente e poi se ne dà la colpa alla burocrazia, che in genere applica leggi, regolamenti e circolari, fatta da altre e che  ritardano l’azione amministrativa; i ritardi nelle opere sono determinati anche dagli immancabili ricorsi al Tar, per abusi negli appalti, ecc., secondo me, ampiamente previsti dalle faine mandanti di quelli che amministrano i soldi non spesi

Infatti, il fisco incassa a razzo, con autotassazione e sostituti d’imposta, istituti che non esistono all’estero, e spende lentamente; non credo che sia un caso o una colpa della burocrazia, perché, fra l’altro, come avveniva nel medioevo, su ogni passaggio amministrativo, generalmente, si paga un balzello; se un’azienda o una famiglia incassa velocemente e spende lentamente, dal punto di vista finanziario, è un affare, infatti, anche le grandi imprese, seguendo l’esempio dello stato, hanno imparato a pagare in ritardo i loro fornitori.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario,.it;   viruslibertario@gmail.com.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (9/10/2014)

EUROPA

Esiste un dipartimento della commissione europea a tutela della salute dei consumatori, il 67% dei membri sono in conflitto d’interesse, è questo un vecchio tema riguardante molti aspetti della politica e dell’economia italiana ed europea. Il dipartimento dovrebbe essere un presidio a tutela dell’ambiente e della salute, attento alle sostanze chimiche dannose; sulla base delle sue indicazioni, la commissione europea decide cosa autorizzare e cosa vietare.

Esperti e scienziati, che danno pareri, sono membri o consulenti di questo dipartimento o di apposite commissioni scientifiche, però hanno anche legami, diretti o indiretti, con le industrie interessate a queste produzioni; in realtà, dovrebbero essere indipendenti, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare rivela diversi casi di conflitti d’interesse, anche la commissione europea è legata alle lobby e alle multinazionali, perciò non le può danneggiare con le sue decisioni.

Oggi il libero commercio sta distruggendo produzioni nazionali, risparmi privati, diritti dei lavoratori e garanzie per la salute, perciò si continua ad autorizzare prodotti con la copertura di ricerche e valutazioni non indipendenti, se poi la gente si ammala, è invitata a curarsi con prodotti farmaceutici dalle stesse industrie chimiche che hanno contribuito a minare ambiente e salute.

Pare che le misure espansive della BCE, in un’ottica keynesiana, con l’aumento della liquidità, ma anche con il calo della domanda, si stiano rivelando inefficaci; il finanziamento agevolato da essa concesso alle banche è stato utilizzato solo per la metà, cioè 812 miliardi di euro su 170, ed è stato utilizzato soprattutto da banche italiane e spagnole, 127 istituti su 382 non hanno partecipato all’asta; il denaro sarà in parte utilizzato per rimborsare precedenti prestiti della BCE.

Il quantitative easing della BCE è un modo per creare moneta, si attua acquistando titoli pubblici e privati, però le misure di Draghi sono anche ostacolate dalle misure di austerità imposte dalla commissione europea, perciò anche gli acquisti di titoli promessi da Draghi potrebbero non sortire l’effetto voluto. Perciò Hollande, intenzionato a splafonare il 3% di deficit,  è in rotta di collisione con l’austerità della Merkel e vorrebbe che i vincoli europei escludessero il deficit per lo sviluppo e gli investimenti, una tesi condivisa anche dall’Italia, che però poi si adatta sempre alle imposizioni tedesche.

Il golpe nazista a Kiev e la politica della Nato sull’Ucraina ha isolato Italia e Germania dalla Russia e seppellito la Ostpolitik tedesca; in una logica di nuova guerra fredda, forse la Nato sta anche favorendo la destabilizzazione di Russa e Cina. Gli Usa sono contrari al progetto dei paesi Brics che vorrebbe creare una Banca di Sviluppo concorrente del FMI e una nuova moneta concorrente del dollaro; la misura dovrebbe anche servire ad allontanare il problema della massa dei derivati denominati in dollari, pari a dieci volte il reddito mondiale. La Germania è costretta ad adeguarsi alle direttive Usa e alle sanzioni imposte alla Russia, perché gli Usa occupano 179 sue basi militari e perché, con il trattato di pace, è paese asservito agli Usa come l’Italia.

ITALIA

Oggi in Italia l’azienda che ha meno di 15 dipendenti può liberamente licenziare in ogni caso, quella che ha più di 15 dipendenti può liberamente licenziare, cioè per giustificato motivo, per esigenze produttive, per riduzione del personale derivante da ristrutturazione o calo della domanda; se però il licenziamento è determinato dal comportamento del lavoratore, secondo l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, per impedire licenziamenti discriminatori, è invece richiesto il giustificato motivo o la giusta causa.

Insomma, tolta la discriminante tra piccola e media e grande impresa, al riguardo, il quadro legislativo pare essere simile a quello di altri paesi avanzati del nord Europa; però, con la scusa dell’art.18, a causa delle delocalizzazioni all’estero e dalle importazioni di prodotti a basso prezzo dai paesi emergenti, dove esistono meno tutele e salari più bassi, si punta ad abbassare ulteriormente il costo del lavoro netto degli operai, trascurando il peso delle tasse sul lavoro e degli oneri indiretti.

E’ da ricordare che, al tempo della rivoluzione industriale, in Inghilterra, per tenere bassi i salari, si preferì importare grano a basso prezzo dall’estero, abbandonando la relativa produzione nazionale; oggi il governo italiano, per abbassare il costo del lavoro, a salario nominale invariato, vorrebbe anche favorire l’inflazione, così si spiega la lagna contro la deflazione; il costo del lavoro si può ridurre anche e aumentando sfruttamento dei lavoratori e l’orario di lavoro e aumentando meccanizzazione e automazione nei processi produttivi, riducendo con ciò l’occupazione.

In un quadro legislativo riformato, il lavoratore può essere licenziato anche se non obbedisce a un ordine illegale, oggi tanti lavoratori sono coscienti delle illegalità commesse dalle imprese in materia produttiva, d’inquinamento e in materia amministrativa e tacciono per omertà, domani sarebbero costretti a tacere; dopo anni di tutela dei diritti dei lavoratori, li si vuole nell’arbitrio del padrone, è un’involuzione.

A causa del calo della domanda e dell’aumento delle importazioni dai paesi emergenti, sembra che non servano più tanti operai, lo stato, invece di essere asservito alle lobby, dovrebbe impedire con i dazi queste importazioni, impedire le delocalizzazioni alle imprese che hanno ricevuto aiuti dallo stato di stato e bloccare, con mirate politiche fiscali, i processi di automazione che riducono il personale, anche se va considerato che anche questi processi creano impiego.

In risultato dell’attuale politica non permette agli operai di farsi una famiglia, poi il Vaticano  piange per la denatalità e preme per favorire le immigrazioni; questa politica aumenta i profitti e favorisce il ritorno allo schiavismo. E’ una politica suicida perché porta anche a un calo dei consumi e quindi della produzione, del reddito nazionale e delle imposte per lo stato, sarebbe necessaria una politica italiana ed europea che tenesse conto dei diritti dei cittadini e dei lavoratori.

Il governo Renzi, dopo le passate conquiste dei lavoratori attraverso l’anzianità, che mirava anche a ridurre discrezionalità e favoritismo, in materia di salario e di carriera, e perciò subì varie critiche da parte della politica, vuole, con un giro di valzer, introdurre nel lavoro subordinato il contratto a tutele crescenti; in base a questa nuova filosofia, in relazione all’anzianità di lavoro, un giovane può essere licenziato più facilmente, ha meno diritti e minore salario e deve lavorare di più. Creando una nuova discriminazione su base generazionale, secondo Renzi, si dovrebbe però superare la dicotomia tra lavoratori regolari e irregolari, tipici e atipici, a tempo determinato e a tempo indeterminato, vedremo.

Insomma, questa trovata, sperimentata sulla pelle di tutti, come si fa con i vaccini, servirebbe a ridurre la giungla dei contratti di lavoro e a ridurre il precariato. Sarà anche per questo che si vuole cambiare la costituzione, visto che, all’art.3, cardine di tutto l’impianto costituzionale, afferma che i cittadini hanno uguali diritti davanti alla legge e che la repubblica ha il dovere di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il raggiungimento di questa eguaglianza.

ISLAM

Per salvare la faccia, pare che Erdogan abbia deciso di mettere a disposizione della Nato le sue basi militari contro l’Isis, forse la Turchia interverrà anche con forze di terra in Siria e Irak, afferma di volere il ritorno dei profughi rifugiati in Turchia e di volere la caduta di Assad; vuole una soluzione turca alla crisi però sostiene, assieme al Qatar, i fratelli musulmani e Hamas. Impedisce ai curdi turchi di andare in  aiuti di quelli di Siria e Irak e impedisce ad altri curdi di questi due paesi di rifugiarsi in Turchia Il primo ministro turco Davutoglu afferma però di voler difendere il mausoleo di Suleiman Shan, che si trova a Kabani, vicino ad Aleppo, in Siria, teatro di violenti scontri; Suleiman gettò le basi dell’impero ottomano, come sta facendo Al Baghdadi con il califfato.

Tuttavia la Turchia è sempre più preda del fanatismo islamico, Istanbul è diventata base logistica, di propaganda e reclutamento, dell’Isis, i cui membri vi scorazzano, ignorando le autorità turche; infiltrano le moschee e portano magliette con lo stemma dell’Isis. I miliziani dell’Isis sono stati anche armati e addestrati dai turchi e i suoi dirigenti si curano negli ospedali turchi, membri europei dell’Isis arrivano nei teatri di guerra attraverso la Turchia.

A Istanbul immigrano sempre più arabi e 3.000 turchi sono stati arruolati dall’Isis, nella città ci sono stati scontri con i curdi del Pkk e la gente, per paura o omertà, fa finta di non sentire e di non vedere. La Turchia ha favorito gruppi terroristici, tra cui fratellanza musulmana, Hamas, Al Nasura e Isis, li ha fatti passare dalla Turchia in Siria e Irak, si rifiuta di accogliere altri rifugiati curdi; intanto i bombardamenti contro l’Isis di Usa, Belgio, Olanda e Australia, paiono inefficaci, dalla città di Kobane in Siria, a maggioranza curda, sono fuggiti i civili, mentre i combattenti resistono contro l’Isis.

La Turchia afferma di temere aggressioni da parte dell’Isis; i miliziani di Al Nasura, legati ad Al Qaeda, hanno anche attaccato le basi degli hezbollah filo iraniani, tra Libano e Siria, anche l’Egitto afferma di temere di essere investito dall’Isis. I turchi hanno fornito armi a tutti quelli che combattevano contro Assad, poi quelle armi sono finite  soprattutto nelle mani di Al Nasura.

Sembra che la Turchia abbia voluto usare gli jihadisti contro i curdi, tra i quali è il Pkk turco che sogna l’autonomia; perciò mezzi corazzati turchi, dal loro territorio, assistono indifferenti al massacro dei curdi, senza intervenire e senza fare entrare i civili. La Nato usa i curdi contro l’Isis e li arma, però gli americani non vogliono che i curdi diventino padroni dei campi petroliferi di Kirkuk, perché, al momento, anche l’Isis controlla la produzione petrolifera irachena.

I curdi, presenti in Turchia, Siria, Irak e Iran, combattono contro l’Isis e il califfato, hanno fatto accordi con Assad, Iran e Usa e sono aiutati dal Pkk turco, cioè dai curdi turchi; forse, anche per questo, la Turchia ha fatto transitare jihadisti europei che volevano combattere con l’Isis, mentre ha impedito ai profughi curdi di entrare, poi, per salvare la faccia, ha autorizzato gli americani ha utilizzare una sua base aerea contro l’Isis.

Il quadro della regione mediorientale è questo, i paesi della penisola arabica sono fondamentalisti e sunniti e non sono stati toccati dalla guerra, ma l’hanno finanziata; sono stati invece toccati i paesi sunniti prima laici. Arabia saudita e Qatar finanziano gli islamisti e l’Arabia ha anche finanziato la bomba atomica del Pakistan; per vecchie questioni di rivalità religiosa, l’Iran è visto come il fumo negli occhi dai sunniti. Come gli islamisti rivogliono il califfato, la Turchia è nostalgica dell’impero ottomano e usa la religione per i suoi scopi, infatti, il paese sta avendo un’involuzione religiosa. La coalizione dei 10 paesi arabi, ufficialmente alleati degli Usa, che lottano contro il califfato, al momento pare essere evanescente.

Con i servizi d'intelligence, i paesi hanno sempre ingerito nella politica degli altri stati, oggi lo fanno anche con l’Italia, perciò la Cina invita l’occidente a non occuparsi di Hong Kong e della sua politica interna; curiosamente l’Europa, nella confusione economica, politica, democratica e ideologica, non è in  grado di reagire in nessun modo, coerentemente e unitariamente a queste evoluzioni del nostro tempo, ad esempio, la Svezia ha intenzione di riconoscere la Palestina come stato indipendente, ma non ha nessuna intenzione di concedere l’indipendenza ai lapponi svedesi che la chiedono da tanto tempo; la Svezia è stata sempre citata come esempio di democrazia e di serietà. 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (2/10/2014)

ISLAM

Il presidente turco Erdogan ha rifiutato di partecipare alla coalizione di 10 paesi arabi sunniti, guidati dagli Usa, contro l’Isis di Al Baghdadi, che rivuole califfato islamico; al momento, gli Usa bombardano l’Isis, ma rifiutano di fornire truppe di terra, non partecipano alla coalizione nemmeno Iran, Siria, Russia e Israele. Riguardo ai sostenitori dell’Isis, bisogna ricordare che gli stati, da sempre, hanno tre facce e, perseguendo una logica di egemonia, si servono della guerra asimmetrica e, per compiere operazioni illecite e nascoste, usano il terrorismo e i servizi segreti.

Poiché per gli stati il fine giustifica i mezzi, solo per fare un esempio, per realizzare l’unità d’Italia, il Piemonte fomentò rivolte in tutta Italia, usò terroristi e la mafia, fece decapitare borbonici fatti passare per briganti e altri li fece morire di fame e di freddo nei lager, dietro la scena, i Savoia tiravano il sasso e nascondevano la mano; con una certa ambiguità, al momento la Turchia ha rifiutato l’uso delle basi aeree americane sul suo territorio, afferma di temere rappresaglie jihadiste, dei 30.000 membri dell’Isis, il 10% sono turchi residenti in Germania o in Turchia, soprattutto a Istanbul, i quali affermano di odiare anche il governo turco di Erdogan.

Però Erdogan è islamista e suo figlio è un nostalgico dell’impero ottomano, la Turchia ha anche sostenuto dei terroristi islamici, che formano una galassia e lottavano contro Assad, li ha addestrati e armati in Turchia, alcuni di loro hanno aderito all’Isis; da Al Qaeda si sono generati Isis, Al Nasura, Al Shabab, Boko Aram, ecc., dai fratelli musulmani è nato Hamas, tutti questi movimenti sono sostenuti da principi arabi e lottano contro i governi arabi, rivogliono il califfato e guardano con sospetto l’Iran sciita e il suo alleato la Siria, paesi sostenuti dalla Russia.

Oggi i paesi in prima linea a sostenere l’islamismo fondamentalista e wahabita sono soprattutto i paesi sunniti della penisola araba; però come avvenne per Bin Laden, principe di casa reale saudita e capo di Al Qaeda, si sostiene che non sono i governi a sostenere questi movimenti, ma singoli privati dotati di grandi mezzi economici; in pratica, ancora principi, legati alla casa reale o agli emiri, questi personaggi, con i loro ingenti mezzi economici, sono bene accreditati in Usa e a Londra e i loro paesi sono alleati degli Usa.

Questi personaggi, profittando della crisi economica mondiale e della decadenza occidentale, vogliono rifondare il califfato; è utile ricordare che l’Islam nacque in Arabia Saudita e il califfato islamico in Medio Oriente, aiutato dalla decadenza di Bisanzio e dell’impero persiano e dalla debolezza dei cristiani di Siria e Armenia. E’ un fatto che tutti gli stati, inseguendo sogni di potenza, con una faccia hanno parlato di pace e con l’altra hanno armato e addestrato gruppi terroristici.

L’Islam ha re imparato dall’occidente questa lezione che una volta conosceva bene, l’ha appresa fin dal tempo della guerra fredda; per realizzare il suo progetto deve solo sostituire il tribalismo con il nazionalismo e l’imperialismo, anche gli stati europei hanno percorso questa strada. I combattenti jihadisti del califfato islamico, diretti da Al Baghdadi, secessionista di Al Qaeda, la quale dirigeva la centrale terroristica afgano-pakistana, diretta da Al Zawahiri, acquistano nuovi proseliti provenienti da Al Qaeda, che ufficialmente non ha riconosciuto il califfato. Potrebbe essere tutta una strategia.

Questo processo di acquisizione e omologazione si sta svolgendo in Siria (a spese di Al Nusra), in Arabia, Magreb, Negev, Kashmir, Somalia, Afganistan, Pakistan, Maldive, Singapore, Malaysia, Indonesia, Filippine e Nigeria. In Turchia Erdogan censura il web, ha reso obbligatorio lo studio del corano nelle scuole, lo studio dell’arabo come seconda lingua, ha permesso il velo alle studentesse e ha concesso ai diplomati delle scuole religiose di avere accesso in tutte le facoltà universitarie e di accedere ai posti chiave della pubblica amministrazione.

Con l’indifferenza del governo, in Turchia si vendono magliette che inneggiano alla guerra santa e vi si reclutano giovani per combattere in Siria; a parole, la Turchia afferma di voler contrastare il califfato siro-iracheno, tuttavia, il primo ministro turco Davutoglu ha offerto agli Usa una collaborazione umanitaria ma non militare e nemmeno basi militari. Il califfato contrabbanda in Turchia petrolio a prezzi scontati e questo è un affare per la Turchia; comunque, Erdogan rinfaccia agli europei di aver fornito più jihadisti della Turchia.

La Turchia, poiché teme i guerriglieri curdi del Pkk, è anche contraria all’invio occidentale di armi ai ribelli curdi che contendono i pozzi di petrolio al califfato. Nel 1974, sulle alture di Golan e tra la Siria e Israele, fu creata dall’Onu una forza internazione d’interposizione tra Israele e Libano, ora questi osservatori, nel silenzio dell’informazione, sono stati costretti dai terroristi a fuggire e si sono rifugiati in Israele; perciò la proposta del segretario di stato americano Jhon Kerry di mettere in campo una forza d’interposizione internazionale fra Giordani a Cisgiordania probabilmente sarà ripensata.

In Olanda esistono migliaia di simpatizzanti islamisti, a volte sembrano di tendenze naziste, parlano di complotto ebraico, 130 di loro sono andati a combattere per il califfato, usano frasi come: “Gli ebrei al gas" e affermano che bisogna uccidere gli ebrei; con i loro slogan antisemiti, sono attivi negli stadi e negli autobus. Questi islamici hanno acclamato l’11/9/2001 e Bin Laden, un marocchino ha assassinato il regista Van Gogh, minacce di morte sono state dirette contro politici ostili all’Islam; nel paese si sventolano bandiere di Hamas e l’ex primo ministro Driers Van Agtr, antisemita, ha affermato che Hamas deve essere cancellata dalla lista delle organizzazioni terroristiche.

Questo tema riguarda anche gli Usa che, se vogliono appoggiare il Pkk curdo, devono cancellarlo dalla lista delle organizzazioni terroristiche; 49 cittadini turchi sono stati catturati dai ribelli a Mosul e poi liberati; Erdogan aveva sostenuto prima Assad e poi l’opposizione armata ad Assad, fino a sostenere i fanatici, passando loro armi, mentre ospedali turchi furono aperti ai dirigenti dell’Isis. Apparentemente, Usa, Arabia e Qatar sono alleati contro l’Isis, ma non si capisce bene cosa li tiene insieme; al momento, l’Iran sostiene gli sciiti di Irak e perciò gli Usa pensano a un riavvicinamento a Pkk, Assad e all’Iran, perciò Israele, che teme l’Iran, è allarmato.

Con gli aerei, assieme agli Usa, sono intervenuti anche alcuni paesi Nato come la Gran Bretagna e l’Australia ha promesso d’intervenire, mentre l’Italia fornisce aiuti militari ai curdi; Erdogan, per salvare la faccia con la Nato, ha proposto di utilizzare le sue truppe per proteggere i profughi in fuga dall’Isis, in realtà, la Turchia vuole ridiventare potenza regionale, rivuole l’impero ottomano e perciò cerca accordi con il califfato. In questo quadro, a Parigi si è svolta una conferenza per creare un’alleanza tra paesi, europei e arabi, contrari all’Isis.

Per quanto riguarda la sorte dell’Irak, paese inventato dai vincitori della prima guerra mondiale, esso è uno stato ma non una nazione, le nazioni si cementano e si rendono più omogenee nel corso di secoli, è un paese diviso in etnie, religioni, razze e lingue; al momento, visto com'è stata trattata dagli Usa e dall’Europa per la crisi ucraina, la Russia non vuole far parte dell’alleanza contro il califfato, però Siria e Iran, alleati della Russia, potrebbero aderire, l’Iran in cambio dell’accettazione occidentale del suo programma nucleare; Assad ha dichiarato che gli interventi stranieri sul suo territorio sono considerate aggressioni, ma, per salvare il suo regime, potrebbe cambiare idea.

A causa delle imprese dell’Isis, la Russia pare acquistare maggiore libertà di manovra in Ucraina; secondo alcuni, Qatar e Arabia hanno finanziato l’Isis per paura e ricatto. Il califfato sostiene che l’Islam è la vera religione e che con la guerra l’Islam sia destinato a governare il mondo, in realtà, la lotta di religione è stata sempre usata per ragioni egemoniche, di potere e d’interesse, è utile perché, con delle motivazioni forti, favorisce il sacrificio dei combattenti, l’islam promette ai martiri morti per la fede sette vergini in paradiso.

Il califfato potrebbe, con i suoi reduci residenti in Europa, estendere il suo interesse anche all’Europa, in alcuni quartieri di città europee il controllo del territorio è in mano all’Islam che v’impone la sua visione del mondo e la sharia. Il Congresso Usa ha approvato il finanziamento di 500 milioni di dollari per armare e addestrare i ribelli moderati siriani contrari ad Assad, però alcuni di loro, dopo aver ricevuto armi dall’occidente, sono passati ad Al Nusra e all’Isis.

OCCIDENTE

L’attuale crisi economica, iniziata in Usa nel 2008, è stata paragonata a quella del 1929, però ci sono delle differenze; la crisi bancaria del 1929 fu alimentata dalla sopravvalutazione di borsa e poi dalla corsa agli sportelli bancari, perciò Roosevelt decise la chiusura temporanea di tutte le banche, poi fece riforme e un programma d’investimenti pubblici. Con l’attuale crisi il governo Usa ha deciso di salvare, con il denaro pubblico, delle banche, aumentando la liquidità; con lo stesso strumento, anche in Europa si è deciso di foraggiare, direttamente o indirettamente, in tutti i modi le banche, anche con la scusa di finanziare le imprese e le famiglie; alcuni paesi europei hanno fatto nazionalizzazioni di salvataggio e la ricchezza si è concentrata sia in Usa che in Europa.

Però, a credere alle statistiche ufficiali, perché anche in Usa persistono difficoltà economiche, pare che oggi gli Usa abbiano recuperato il Pil del 2008 mentre e l’Europa no, negli Usa la disoccupazione è al 6% e in Europa al 12%; in Europa vanno meglio i paesi fuori dell’eurozona, come Gran Bretagna e Polonia, il che dimostra che l’adozione dell’euro, così com’è stato concepito, è stato un disastro, ad ogni modo, la crisi dell’Europa è dovuta anche alle politiche di Bruxelles, Berlino e Francoforte.

A metà degli anni trenta in Usa, con il new deal, fu varato un sistema pensionistico universale, con indennità di disoccupazione, salario minimo, aiuti alle famiglie più povere, lavori socialmente utili e investimenti pubblici che crearono occupazione, al sindacato fu garantito il diritto a rappresentare i lavoratori; dopo la seconda guerra mondiale, alcuni paesi del nord Europa concessero il reddito minimo di cittadinanza.

Con l’avvento di Reagan e Thatcher, l’orologio della storia si è mosso all’incontrario e continua ancora oggi su quel percorso, perciò oggi in Usa i lavoratori rappresentati dal sindacato sono solo il 7%, in Italia i sindacati rappresentano soprattutto pensionati e dipendenti pubblici; in Francia, dopo le critiche a Ho1llande del ministro dell’economia Montebourg, Hollande, seguendo l’esempio degli ultimi governi italiani, l’ha sostituito con un uomo della banca Rothschild e perciò ha ottenuto l’apprezzamento della Merkel; poi però il governo francese ha criticato la politica di austerità e ha rinviato al 2017 il deficit al 3% del bilancio dello stato, l’Italia ha rinviato il pareggio al 2017. 

Nel mercato mondiale si sono acquistati titoli di stato di paesi in default, a prezzi scontati, e poi, con l’aiuto dei tribunali, si è preteso il loro integrale pagamento, all’Argentina è toccata una sorte del genere; in pratica, nel tentativo di ridurre il debito estero di alcuni paesi, ancora una volta, a guadagnarci sono stati banche, creditori privati e speculatori internazionali. E’ proprio vero che le banche controllano gli stati.

EUROPA

La politica della BCE di prestare alle banche 140 miliardi di euro a tasso agevolato, per sostenere l’economia reale, cioè imprese e famiglie, si è rivelata un mezzo fallimento, perché sono stati utilizzati solo 82 miliardi, probabilmente, le somme non utilizzate forse saranno utilizzate dalle banche per rimborsare loro debiti più onerosi, per coprire perdite, per acquistare titoli di stato di buon rendimento o per avviare nuove imprese speculative.

Draghi ha ridotto ancora i tassi d’interesse, obbligando la BCE ad acquistare obbligazioni emesse dalle banche per prestiti a imprese e famiglie e obbligando la BCE all’acquisto di titoli garantiti dalle banche; queste misure si aggiungono ai prestiti già fatti dalla BCE alle banche per 140 miliardo di euro, concessi per favorire il credito a piccole e medie imprese. Ora i paesi europei si attendono 300 miliardi promessi per gli investimenti, che naturalmente passeranno per le mani delle banche; Draghi ha anche affermato che in futuro la banca centrale potrebbe acquistare titoli di stato, anche in prima emissione, una misura invisa alla Germania, fino ad oggi l’ha fatto solo al mercato secondario.

Però la crisi dell’Europa dipende soprattutto dal calo della domanda, perciò la politica monetaria non pare possa fare molto per la ripresa, qualche cosa potrebbe invece fare una riforma fiscale e un’armonizzazione fiscale a livello europeo, portando la pressione fiscale sui salari a livello Usa, dove la pressione fiscale è complessivamente più bassa di 20 punti rispetto all’Italia, il che richiederà una vera revisione della spesa e la riduzione degli sprechi.

A tale fine, pare che finalmente l’Europa si sia decisa a multare la pratica di trasferire nei paradisi fiscali europei le sedi delle società, con lo scopo di ridurre le tasse, perché rappresenta una concorrenza sleale tra stati e sottrae loro risorse economiche; senza riduzione drastica della spesa pubblica, se bisogna rispettare i vincoli di bilancio europei, è difficile ridurre le tasse. Draghi, come Renzi, ritiene che tra le riforme strutturali sia importante anche la riforma del lavoro, sulla quale anche la minestra Fornero ha già messo le mani.

Le riforme conclamate non sono tutte uguali e generalmente oggi quelle sul lavoro sono sofferte solo dai lavoratori, tra i cardini della riforma del lavoro si punta sulla contrattazione aziendale, sulla flessibilità del salario e sulla maggiore libertà di licenziamento (art.18 dello statuto dei lavoratori), riducendo ancora il potere di rappresentanza del sindacato; riforme di questo tipo sono richieste soprattutto a Francia e Italia, accusate dall’Europa di essere in ritardo, mentre la Spagna pare si sia già mossa al riguardo.

In Spagna Mariano Rajoy ha posto i lavoratori di fronte alla scelta tra riduzione del 20% del salario o il licenziamento; comunque, dall’inizio della crisi e con le cure imposte dall’Europa, il debito pubblico spagnolo è passato dal 40% al 100%, il disavanzo pubblico è pari al 6% e la disoccupazione pari al 25%; questo sembra essere il modello proposta da Draghi e Renzi a Francia e Italia.

Il giornalista tedesco, corrispondente estero del Frankfurter Allgemeine, Udo Ulfkotte, ha confessato di essere stato pagato dalla Cia per fare propaganda e per influenzare il pensiero degli elettori, ribadisce che tanti giornalisti come lui sono pagati per disinformare; a questi, prima di essere messi sul libro paga della Cia, è data rilevanza internazionale premiando i loro libri, perciò molti premi letterari e altri premi sono spesso premi di fedeltà.

Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 nacquero 15 nuovi stati, divisi tra filorussi, filooccidentali e non allineati, poi nel Caucaso scoppiarono guerre di confine tra questi stati; Mosca ha mantenuto una presenza militare in alcuni di questi stati e ha creato un’unione doganale con alcuni di essi. Oggi sono filorussi Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Tagikistan e Kirghizistan, sono filoccidentali Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Moldavia e Georgia, sono non allineati Azerbaigian, Uzbekistan e Turkmenistan.

ITALIA

Nel 2010 Berlusconi tentò di bloccare gli stipendi dei dipendenti pubblici, tra i quali sono i corpi di polizia e l’esercito, in tutto 3,4 milioni di persone, allora ci si oppose anche alla riduzione del personale però, per fare un esempio, in Italia le forze di polizia contano 300.000 addetti, mentre in Francia sono 185.000; comunque, in Italia i dipendenti pubblici, che sono una categoria protetta, sono mal distribuiti, la loro mobilità è inesistente, sono in genere più anziani che in Francia, soprattutto nella scuola, inoltre solo il 34% dei dirigenti pubblici è laureato.

Al di fuori degli emolumenti complessivi degli alti dirigenti privati e di enti pubblici, che sono fuori controllo, in genere in Europa gli stipendi e i salari privati sono allineati a quelli pubblici, mentre in Italia i lavoratori pubblici guadagnano il 50% in più e, in barba all’articolo 3 della costituzione, hanno maggiore sicurezza di lavoro. In Francia c’è un dirigente pubblico ogni 33 dipendenti e in Italia uno ogni 11, generalmente sono indicati dalla politica, il che alimenta clientelismo, corruzione e disservizio; per contentare le clientele, si moltiplicano i posti, s’inventano uffici inutili e si frammentano le competenze, ai nostri politici non interessa la qualità del lavoro della pubblica amministrazione. Gli alti dirigenti percepiscono alti emolumenti perché, con il loro potere di firma, sono obbedienti e discreti verso i loro mandanti, incogniti al pubblico.

Dopo l’aumento della bolletta del gas, sembra che Renzi, per ridurre la spesa sanitaria, progetti di aumentare i ticket sanitari, ma l’informazione non ne ha parlato, tutte queste misure contribuiranno ancora a ridurre la capacità di spesa degli italiani; secondo alcune stime, la sperpero della spesa sanitaria pare sottragga annualmente al bilancio dello stato circa 23 miliardi di euro, tra corruzione e sprechi in spese medicinali e ospedaliere, appalti truccati e cure inutili; al momento, l’aumento dei ticket non può essere annoverata tra le misure di spending review.

Renzi dimostra che è proprio vero che, per andare a destra, bisogna passare per la sinistra, diversamente questa farebbe un’opposizione estrema; Renzi pare ormai procedere spedito verso la terza repubblica, come Berlusconi, aumenta le tasse dopo aver promesso di ridurle, però, per il momento, gli sprechi di stato non si arrestano; vuole riformare democrazia e welfare, ridurre garanzie, diritti, riformare costituzione e giustizia. La giustizia meriterebbe una riforma ma bisognerà vedere quella che lui partorirà, pare che il suo programma sia la prosecuzione di quelli di Berlusconi, Monti e Letta, è sollecitato dai poteri forti, soprattutto stranieri e vaticani. 

Una volta si faceva la lotta al consumismo privato che, anche se sprecone, creava domanda, produzione, occupazione e tasse per lo stato, invece gli sprechi dello stato distruggono e non producono ricchezza, lo stato è posseduto da un’élite ed è fisiologicamente distruttore netto di ricchezza; secondo alcuni studi, quando l’economia tira, lo stato italiano, con il 50% del reddito nazionale prelevato con imposte e altri ammennicoli, più altre entrate derivanti dalla funzione monetaria e dall’indebitamento, riesce a fare solo il 10% degli investimenti complessivi del paese.

I lavoratori italiani, cioè i produttori agricoltori, operai, artigiani e piccoli imprenditori, con il restante scarso 50% devono mantenere famiglie, servizi pubblici, pensionati, stato e finanziano il 90% dei rimanenti investimenti; ora con la crisi sono diminuiti anche gli investimenti privati d’imprese e cittadini e tanti, soprattutto le banche, esportano denaro all’estero; in ogni caso, è un delitto mettere troppi soldi nelle mani dello stato, che rappresenta un grande buco nero, una grande frode e un grande inganno. A chi replica che lo stato deve pagare tanti dipendenti, si può ribattere che le imprese private ne pagano molti di più.

Con l’intento di rendere fruttifero il patrimonio culturale italiano, in Italia sono stati introdotti i biglietti d’ingresso a palazzi, chiese, musei e altre opere d’arte aperte al pubblico, poi sono stati aumentati e recentemente è stata eliminata l’esenzione a favore degli over 65. Bisognerebbe ricordare che il patrimonio culturale appartiene a tutti gli italiani, perché è stato pagato nei secoli con le tasse ed è stato restaurato recentemente con altre tasse, quindi l’ingresso dovrebbe essere gratuito.

Invece i comuni, d’accordo con i governi, per riscuotere questi denari, hanno assunto personale che, nel caso di piccoli musei con pochi accessi, molte volte ha un costo superiore a ciò che si ricava con i biglietti; mentre il settore privato, a causa della crisi, è costretto a licenziare, il pubblico, dalla camera ai musei, per far contente le clientele, continua a fare assunzioni, mettendone il costo a carico della collettività. 

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/9/2014)

ITALIA

La distinzione tra liberismo e statalismo è illusoria, lo stato è l’impresa privata di maggior successo, se i ricchi capitalisti sono sfruttatori, speculatori, evasori ed egoisti, lo stato, che è posseduto da un’élite e non dai cittadini, operando anche per interposta persona o ente, è ladro, violento, iniquo, discrimina, non rispetta i patti con i cittadini e con gli altri stati, viola la costituzione, è esattore, biscazziere, usuraio e inflazionista; spaccia legalmente, direttamente o tramite la banca centrale, moneta falsa di carta.

Per quanto riguarda l’inflazione, quando i salari sono fermi, lo stato, nazionale o plurinazionale è l’unica fonte dell’inflazione, perché produce moneta e perché aumenta tasse, tariffe e costi energetici. Poiché l’Italia ha rinunciato alla sovranità monetaria, cioè a battere moneta, ora la responsabilità dell’inflazione, derivante dalla monetazione, ricade solo sull’Europa; però, a causa dell’attuale crisi, con conseguente caldo di domanda e di disoccupazione, generalmente si preferisce parlare di deflazione, ma potrebbe essere meglio definita bassa inflazione, perché una piccola inflazione c’è, mentre con la deflazione i prezzi scendono e il potere d’acquisto della moneta aumenta, cioè essa si rivaluta.

I prezzi aumentano anche con l’aumento dei salari, causati dalle leggi di mercato o dai contratti sindacali; quando la produzione e i prezzi aumentano, i salari giustamente aumentano, come i listini delle merci; in questo momento i salari, anche a causa della concorrenza fatta dai contratti  atipici,  sono fermi o in decrescita, perciò unica fonte d’inflazione rimane lo stato, italiano o europeo, l’inflazione aumenterà ancora di più quando l’economia dovesse riprendersi.

E’ logico che i cittadini a basso reddito desiderino l’indicizzazione di salari e pensioni, come un reddito di cittadinanza per quelli che non hanno nemmeno quelli, però i vincoli europei impediscono all’Italia questa strada, già percorsa da altri paesi. Comunque, pare strana una parola spesa al riguardo dall’informazione, solo a favore di dipendenti pubblici e di forze di polizia, dimenticando operai che hanno, rispetto a loro, meno diritti, meno sicurezza di lavoro e minori salari. Poiché solo la produzione di operai, artigiani e contadini crea vera ricchezza, come nelle economie schiaviste, a carico di queste categorie sono servizi, stato, famiglie e pensionati.

Un poliziotto, con le varie voci di stipendio, stessa anzianità e stesso titolo di studio, guadagna più di un operaio, fa carriera più di un maestro elementare e guadagna più di un impiegato archivista dello stato; spesso i carabinieri, con la causa di servizio, gentilmente concessa, vanno in pensione a 50 anni, è un privilegio concesso dalla politica, come certe pensioni d’invalidità. Sarebbe più logico ed equo adibirli ai servizi interni e mandarli in pensione all’età in cui vanno in  pensione gli altri lavoratori.

Perciò sostenere che solo le forze di polizia vanno tutelate, perché fanno un servizio delicato e rischioso, può essere una forzatura, perché anche minatori e lavoratori delle fonderie hanno questi rischi; invece è vero che la politica intende conquistare i favori delle forze di polizia che le fanno la scorta e garantiscono la loro sicurezza dall’ostilità dei cittadini, infatti, sembra che la celere esista soprattutto per questo.

Una volta la sinistra voleva il disarmo della polizia, mentre oggi certa nuova sinistra, dopo aver dimenticato gli operai, sente di dover difendere soprattutto i diritti dei poliziotti. In compenso la televisione, colonizzata da presunti intellettuali di sinistra (si fa per dire), al servizio di lor signori, invece di fare vera informazione, con un colpo al cerchio e uno alla botte, a volte li critica duramente quando reagiscono eccessivamente e impulsivamente contro giovani che violano la legge; i poliziotti sono uomini come gli altri e, per la legge dei grandi numeri,  possono sbagliare come i medici e i giudici, più responsabili sono i loro capi, che spesso ispirano le loro azioni e che sono  protetti dalla politica.

Lo Jobs Act o legge  delega varata dalla commissione lavoro presieduta da Maurizio Sacconi, mira ufficialmente ad aumentare occupazione, produttività e dimensione delle imprese; malgrado le dichiarazioni ufficiali della politica, mira anche a riformare l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori prevedendo, in caso d’ingiusto licenziamento o senza giusta causa, l’indennizzo invece del reintegro; lo Jobs Act mira a estendere il contratto di solidarietà, prevedendo anche la riduzione del salario in cambio della riduzione dell’orario di lavoro.

In Italia lavorare meno per lavorare tutti è stato uno slogan, attuato però, assieme alla cogestione, in Germania, dove perciò oggi si lavora meno ore che in Italia; lo Jobs Act permetterebbe anche ai lavoratori di assistere i minori malati. Per quanto riguarda le agenzie regionali per l’impiego, è previsto un contratto con il centro per l’impiego, l’agenzia sarà remunerata dalla regione solo a risultato ottenuto; è previsto anche un sostegno al reddito del disoccupato, si spera anche a vantaggio di quelli in cerca di prima occupazione. E’ prevista anche la riforma del collocamento delle persone con disabilità, ma non se ne conosce l’esatta portata; per i licenziamenti, è posto il divieto di far firmare ai neoassunti lettere in bianco di dimissioni; una formulazione superflua perché la pratica sembrerebbe di per se illegale, naturalmente in presenza di pronuncia giudiziale.

La legge 78, voluta dal ministro del lavoro Giuliano Poletti, o Jobs Act (perché una parola corrispondente italiana pare non esista), volendo favorire ulteriormente la flessibilità del lavoro, contraddice la disciplina europea, che tollera il lavoro a termine ma, contemporaneamente, punta a sostenere la stabilità dell’occupazione e per farlo, prevede che il lavoro a termine, diversamente che in Italia, sia pagato di più di quello a tempo indeterminato; a tale proposito, contro questa formulazione, la CGIL ha deciso di ricorrere alla Commissione UE.

Prima della crisi scoppiata nel 2008, tra il 2002 e il 2008 in Italia si fecero delle leggi miranti a flessibilizzare il mercato del lavoro che, a un primo esame superficiale, apparentemente fecero aumentare l’occupazione di 1,16 milioni di unità e diminuire la disoccupazione di 366.000 unità; però le unità di lavoro equivalenti o ULE, in inglese FTE, aumentarono solo di 797.000, concentrate soprattutto nell’attività finanziaria e immobiliare, furono regolarizzati 250.000 immigrati irregolari, mentre nell’industria l’occupazione, per effetto soprattutto delle delocalizzazioni, si ridusse di 67.000 unità.

Sembra che l’occupazione non dipenda tanto dalla flessibilizzazione del lavoro e dalla riduzione del costo del lavoro, ma soprattutto dalla domanda di prodotti, però questa flessibilità può svolgere una funzione anticiclica nei periodi di crisi; dal 2009, con la crisi e fino ad oggi, anche con queste leggi di flessibilità, si sono persi 1,5 milioni di posti di lavoro, il che ha favorito ulteriormente la precarizzazione del lavoro; infatti, in quel periodo, i lavori a tempo indeterminato sono stati solo il 15,8%, mentre la disoccupazione giovanile ha superato il 50%.

In pratica, quando aumenta la disoccupazione, senza interventi insani del governo, aumenta anche la flessibilità del lavoro, accadde per alcuni anni anche dopo la seconda guerra mondiale; in questo caso, anche se il lavoro fosse gratuito o volontario, in presenza di domanda calante, le imprese non assumono; questo fatto, visto che in questi ultimi anni le esportazioni italiane non sono andate male, sposta l’attenzione sulla capacità di spesa degli italiani, mortificati da troppe imposte sui redditi di lavoro e sulle pensioni più bassi. Fra l’altro, la no tax area, più bassa in Italia che in nord Europa, contribuisce ad elevare il tasso di evasione fiscale in Italia.

Per quanto riguarda il concetto di ULE o FTE, poiché i lavoratori non sono tutti uguali e alcuni di loro fanno più lavori o lavorano poche ore il giorno o pochi mesi l’anno, l’Europa ha introdotto il concetto di quantità di lavoro annuo equivalente, che tiene conto del lavoro complessivo per unità di lavoro; un’unità di lavoro FTE equivale a un lavoro a tempo pieno di 8 ore il giorno, eccettuate le feste, per 220 giorni l’anno, perciò, chi lavora meno, è riparametrato a tale unità, ad esempio, chi lavora 4 ore al giorni ma per tutto l’anno, sarà calcolato pari a 0,5 FTE.

Quindi gli occupati totali andrebbero calcolati in unità di FTE o ULE; se non si vuole fare della propaganda, le statistiche sulla disoccupazione vanno tarate, non è un  lavoro impossibile, ma richiede un’analisi attenta; comunque, in Italia, poiché gli uffici collocamento non danno lavoro e nemmeno sussidi, tanti non s’iscrivono nelle loro liste e, pertanto, la disoccupazione totale potrebbe essere stata sottostimata, oggi pare che l’occupazione, anche giovanile, aumenti solo nell’agricoltura.

L’Eurostat ha consentito la rivalutazione del PIL italiano includendo, come in Usa e Germania, anche le attività illegali, quali prostituzione, traffico di droga, contrabbando e corruzione, ignorando però l’estorsione o racket, il gioco d’azzardo illegale e l’usura; perciò ha consentito una rivalutazione del Pil solo del 2%, cioè circa 30 miliardi di euro, che sono obbiettivamente inferiori di molto alla realtà, probabilmente le attività illegali, oltre a creare occupazione e consumo come quelle legali, arrivano a 200 miliardi di euro.

Nel calcolo del Pil, tra le attività legali, si esclude ancora il lavoro delle casalinghe; ad ogni modo, la contabilità statistica del reddito nazionale è fortemente soggetta a stime, infatti, i paesi arretrati sono prevalentemente agricoli e producono per l’autoconsumo, che sfugge alla rilevazione sul reddito, il loro reddito pro-capite andrebbe tarato considerando, oltre ciò, anche il loro livello dei prezzi più bassi. E’ per questo che i paesi agricoli, quando s’industrializzano, hanno un forte incremento del reddito nazionale.

Dopo una guerra o un terremoto che distrugge città, in Italia si afferma che il Pil potrebbe diminuire, in realtà, se gli stanziamenti previsti per la ricostruzione sono subito spesi, questo aumenta; però se, come accade in Italia,  rimane per anni depositato in banca, remunerato a tasso zero mentre le banche amiche della politica lo investono, naturalmente questo reddito non aumenta.

Il reddito da usura è reddito, lo stato italiano ha anche amnistiato gli usurai, l’estorsione crea reddito a favore delle famiglie dei clan mafiosi, esattamente come le imposte statali creano reddito a  favore dei dipendenti pubblici; ciò vale per una convenzione che include nel reddito nazionale  lo stipendio dei dipendenti pubblici, mentre il vero reddito prodotto è quello di artigiani, operai, piccoli imprenditori e contadini. L’aumento stimato del reddito nazionale aumenterà i contributi dell’Italia all’Europa e farà scendere di poco il rapporto debito pubblico/ Pil e la pressione tributaria.

Renzi ha affermato di non volere lezioni dall’Europa però, poiché è sostenuto, come Monti, dai mercati che vogliono speculare sull’Italia, afferma che, in materia di lavoro, il suo modello è Germania; la nostra informazione, politicamente corretta, cioè autocensurata, ripete sempre che la Germania è la locomotiva d’Europa ed è un esempio di virtù. In realtà, in Germania esistono forti disuguaglianze, vi usano gli immigrati per esperimenti medici, i lavoratori marginali, soprattutto immigrati, vi lavorano senza sosta e con poca sicurezza, fanno i lavori più duri; il sindacato tedesco ha avuto la cogestione, ma poi è stato imbavagliato, così ora i lavoratori sono privi di difese.

La tesi che in Usa la vita dei lavoratori è dura, mentre in Germania esiste il welfare, sta per essere archiviata, i mini job da 500 euro il mese sono svolti da un quarto dei lavoratori tedeschi, che però hanno anche un reddito di sostegno statale, finche non verrà abolito, perché la tendenza è di andare verso lo schiavismo per tutti e perciò in Italia non vedremo mai il reddito minimo di cittadinanza. La politica di austerità tedesca, che l’Italia vuole emulare, oltre a provocare la disgregazione dell’Europa e degli stati europei, sta portando all’arretramento del Pil tedesco e ora, nonostante l’informazione tedesca sia più accomodante verso lo stato e le imprese che in Italia, anche la fiducia delle imprese tedesche è in calo.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (4/9/2014)

ITALIA

Per quanto riguarda il peso dell’alta burocrazia in Italia e la sua opposizione al mutamento, Rodolfo Roselli, r.roselli@libero.it, scrive (mi dispiace di doverne ridurre il testo) che le norme anticorruzione, approvate nel 2012 e sollecitate da organismi internazionali, sono state da essa boicottate, ignorando anche semplificazione, incompatibilità, trasparenza e scadenze; eludendo, in tutti i modi, ogni adempimento. I responsabili anticorruzione, previsti per ogni amministrazione, spesso non sono stati creati, si sono inventate difficoltà applicative senza fare proposte per superarle.

Secondo la legge, tutti i politici e i dirigenti pubblici dovrebbero pubblicare on line compensi e situazioni patrimoniali e le pubbliche amministrazioni dovrebbero mettere in rete i pagamenti per appalti e forniture, ma non lo fanno. Gli enti locali hanno creato migliaia di società inutili, che sono in perdita, ma non si possono vendere, per non gettare nel lastrico i loro dipendenti; a volte sono state assorbite da altre, risparmiando il costo dei consigli d’amministrazione, ma addossando gli sprechi alle società accorpanti.

Infatti, l’Ici ha dovuto prendere in carico 19 dipendenti di Buonitalia, assunti senza concorso, mentre non era in grado di assumere, per ragioni di bilancio, suoi dipendenti che avevano già vinto un concorso. Risulta che 2.761 società, soprattutto tra gli enti locali, hanno più amministratori che dipendenti; esistono 8.048 consorzi, enti e agenzie pubbliche che hanno amministratori ben retribuiti e distribuiscono ricche consulenze a membri del parlamento, esistono 1.213 società pubbliche senza un solo dipendente; in queste società i comuni partecipanti sono 33.065, cioè uno su tre.

Quasi tutte queste società hanno violato la legge che ha stabilito il blocco delle assunzioni, hanno perdite rilevanti e non sono soggette alla pubblicazione dei bilanci. Gli alti burocrati dei ministeri sono inamovibili e non si possono mandare in pensione, però ci sono anche consiglieri collocati a riposo che hanno riscosso il vitalizio a 50 anni. Quando si decide di mandare in pensione quelli di età più avanzata, la burocrazia avanza il pretesto che non ci sarebbe la copertura economica, anche se la pensione è minore dello stipendio.

Perciò il paese non si rinnova, la burocrazia dirigenziale ingessa il paese e la classe dirigente conservatrice è sempre la stessa, la gerontocrazia domina nello stato e in Vaticano; la burocrazia reagisce ai progetti di riforma facendo favori alla politica e facendo blocco alle leggi di riforma con lo sciopero bianco; con i suoi poteri di firma blocca gli uffici, se ne infischia delle leggi migliori e non vuole cambiare nulla.

Al riguardo, ci si aspettano provvedimenti di Renzi, per il momento, tra i provvedimenti del governo Renzi, c’è la riduzione della prescrizione, l’abolizione del reato di concussione per induzione, cioè fatto senza violenza, l’aumento della responsabilità civile dei magistrati, la limitazione delle intercettazioni, previste solo per reati gravi e l’abolizione del reato di voto di scambio, mafia e politica ringraziano.

Renzi ha anche toccato un vecchio tema, ha affermato che nella pubblica amministrazione, per fare carriera, deve contare più il merito che gli automatismi; val la pena di ricordare che l’amministrazione pubblica, per premiare gli amici della politica e della chiesa, ha operato più per favoritismo che per il merito, per ridurre la discrezionalità dei dirigenti, che erano collegati alla politica, sono nati codici, concorsi e carriera automatica.

Poi i concorsi pubblici sono stati snaturati e, con la complicità del sindacato, perché anche i sindacalisti volevano fare carriera, sono stati utilizzati per premiare, ancora una volta, gli amici e non quelli che avevano il merito; fra l’altro, in un paese confessionale di fatto, come l’Italia, per avere il merito, pare che bisognasse anche andare in chiesa; in questo quadro, poiché i cittadini sono stati spiati, i rivoluzionari sono stati bocciati ai concorsi, però tanti ex comunisti si sono riciclati democristiani, almeno di fatto, e perciò hanno potuto occupare poltrone importanti, al governo, in televisione, nei giornali, nella scuola, in banca e in magistratura.

Il presidente della confindustria Squinzi, che ha diverse aziende all’estero, ha affermato che bisogna ridurre il costo del lavoro, c’è da sperare che per gli operai e gli impiegati si riferisca alla riduzione del cuneo fiscale e non del salario netto, i lavoratori hanno già fatto grandi sacrifici, inoltre, paesi con costi del lavoro più bassi hanno minori tasse, minori prezzi dell’energia e minore costo della vita; però è provato che quando aumenta il salario, poiché aumenta la domanda, aumentano anche i prezzi, è per questo che hanno abolito la scala mobile, tuttavia aumenta anche il reddito nazionale.

Alti salari corrispondono ad alto valore aggiunto nell’impresa e nello stato e, comunque, l’inflazione non è determinata solo dall’aumento dei salari, ma anche dall’aumento dei costi energetici, degli interessi bancari, delle imposte, dal deficit del bilancio dello stato e dall’espansione monetaria. E’ inutile gridare al lupo, Squinzi dovrebbe sapere che nei processi industriali il costo della mano d’opera diretta, cioè quella delle catene di montaggio, è il costo minore rispetto agli altri costi industriali, ai costi commerciali e a quelli generali.

Intanto cresce la quota di reddito nazionale riservata ai ricchi e al grande capitale; mentre i piccoli imprenditori sono schiacciati dalle tasse, i capitalisti sanno che i profitti aziendali si possono nascondere al fisco e agli azionisti, visto che il legislatore legifera su commissione delle lobby, grazie ad escamotage legislativi, con trucchi contabili e di bilancio; ad esempio, sovrafatturando all’importazione e sottofatturando all’esportazione, costituendo così fondi neri all’estero. Analogamente, si possono fare prezzi più bassi a un’impresa partecipata o a un’impresa amica, perché una commissione tributaria ha stabilito che un’impresa può vendere anche sottocosto.

EUROPA

Viktor Orban, capo del governo ungherese, inviso alla commissione europea e al FMI, sta risollevando le sorti del suo paese, ha deciso di emettere direttamente moneta, ha ridotto il prezzo di gas, luce e acqua del 20%, ha ridotto l’iva sugli alimenti dal 27% al 5%, ha tagliato i prezzi dei trasporti pubblici del 10%, aumentato le pensioni minime e cacciato dal paese i massoni del FMI.

Il paese non si preoccupa del suo enorme debito estero, che cresce da solo con gli interessi e non lo rimborsa; dopo aver violato trattati internazionali utili a schiavizzare i popoli, Orban ha cacciato gli usurai del FMI, non vuole più aiuto e assistenza dagli organismi internazionali e non vuole più pagare interessi usurai a banche centrali private, come la Federal Reserve americana, anche perché è deciso a non pagare il suo debito; ora l’Ungheria, dopo aver recuperato la sua sovranità, emette moneta senza debito e i risultati economici sono eccezionali, anche l’Italia dovrebbe seguire il suo esempio (Dal Blog di Beppe Grillo).

Anche Irlanda e Islanda, per sanare la loro posizione debitoria verso l’estero, si sono mosse bene, l’Unione Europea ha ridotto alla Grecia il suo debito estero, la Spagna ha usufruito del fondo salva stati, finanziato anche dall’Italia; l’Inghilterra minaccia sempre di uscire dall’Unione e perciò riceve annualmente dalla UE un rimborso finanziario compensativo; la Francia gode di massicci contributi europei per la produzione di carne e latte che esporta anche in Italia, mentre l’Italia non ne può produrre ciò che consuma, altrimenti è multata.

La Germania, con il fondo salva stati, ha potuto rimborsare le sue banche creditrici verso i paesi più esposti dell’Unione. A causa dell’insufficienza dei nostri governi, dal punto di vista finanziario, i nostri rapporti con l’Unione Europea sono stati sempre passivi e disastrosi, però l’Europa Unita rimane ancora un dogma per tanti intellettuali italiani, forse perché, a loro volta, delusi dai governi italiani. 

La televisione ha riportato foto satellitari che, secondo Kiev, provano la presenza di truppe e blindati russi in Ucraina, però non afferma che in Ucraina si è già infiltrata la Nato, che vuole installare missili alla frontiera russa; i neocon Usa rivogliono la guerra fredda e la cortina di ferro, non vogliono un mondo multipolare ma il ritorno dei due blocchi. Secondo accordi fatti nel 1997 tra la Nato e la Russia, in Polonia, nei paesi baltici e in Ucraina, non dovevano esserci basi Nato, ma in Polonia sono state già installate.

Henry Kissinger è contro la demonizzazione della Russia e di Putin e invita a trattare, secondo l’accademico americano John Mearsheimer, del Consiglio Relazioni Estere, la crisi ucraina è stata provocata dall’occidente e l’informazione ha fatto solo propaganda a favore dell’Ucraina. L’Ucraina era contesa tra Europa e Russia e perciò la Nato ha favorito un colpo di stato a Kiev, ha usato a tale scopo milizie ucraine neonaziste, addestrate dalla Nato in Polonia, e ha messo al governo di Kiev uomini vicini al Pentagono e al Fondo Monetario Internazionale, il che favorirà  future speculazioni finanziarie e la penetrazione economica tedesca in Europa orientale; gli ucraini ne pagheranno il conto più dei russi.

L’occidente ha violato i patti del 1997 che volevano un’Ucraina indipendente ma neutrale, la Russia, volendo difendere i suoi interessi economici e militari, voleva solo l’autonomia amministrativa per la minoranza russa dell’Ucraina orientale e forse avrebbe anche rinunciato alla Crimea se le avessero riconosciuto la sovranità sulla base navale di Sebastopoli, come l’Inghilterra ce l’ha a Gibilterra. Però la narrazione ufficiale dei media ha altri toni.

Putin è disponibile a trattare e si sente spesso telefonicamente con la Merkel, ma il governo di Obama, fatto di neocon e poteri forti, vuole ricostituire i due blocchi, non vede di buon occhio un riavvicinamento tra Russia ed Europa, con relativi accordi economici ed energetici, ed è contrario agli accordi tra i paesi Brics che minano la posizione del dollaro. E’ per questo che gli Usa hanno premuto per la stipulazione dell’accordo di scambio di beni, investimenti e servizi tra Usa e Unione Europea, offrendo il gas liquefatto americano al posto di quello russo.

In questo quadro, è strana l’arrendevolezza al diktat americano dei governi europei, come l’appiattimento filoamericano della nostra informazione, che non esisteva nemmeno al tempo della prima guerra fredda; Obama ha imposto sanzioni crescenti alla Russia, fino ad oggi, non ha voluto che il presidente ucraino Porosenko trattasse con i separatisti ucraini e con la Russia, mentre l’esercito di Kiev bombardava le loro città. Il presidente ucraino denuncia una possibile invasione russa e perciò chiede aiuti militari alla Nato e l’intervento della UE, fino ad adesso, non ha voluto la conciliazione e ha demonizzato la Russia, che invece, per la pace, è disponibile a trattare (Fonte: Patrick Boylan : “Ci sono ancora speranze in Ucraina?).

USA

Paul Singer, a capo de fondo speculativo Elliot, compra debiti di aziende e nazioni in default e li rivende con profitto o si rivolge ai tribunali per chiedere rimborso, interessi e risarcimenti. Dal Perù aveva acquistato bond scontati per 11,4 milioni di dollari e ha ottenuto un risarcimento di 58 milioni; aveva rilevato un credito verso il Congo di 400 milioni di dollari pagando solo 10 milioni e ottenne un pagamento di 127 milioni; un’operazione analoga con un’impresa privata è stata fatta con la Chrysler.

Nel 2002 l’Argentina dichiarò default con 100 miliardi di dollari di debito estero, Singer rifiutò il pagamento al 30% come avevano accettato da altri creditori, dalla magistratura, con un investimento di 100 milioni di dollari, gli fu riconosciuto un risarcimento di 1,5 miliardi di dollari. In compenso, Singer, dopo essersi arricchito enormemente, si comporta da grande filantropo e, tra le altre cose, sostiene anche il matrimonio tra i gay. (Fonte: Il Sole 24 Ore).

ISLAM

Magdi Allam è un giornalista naturalizzato italiano che mette sotto accusa il terrorismo e la legge islamica, perciò l’ordine dei giornalisti italiani, presieduto da Enzo Iacopino, l’ha messo sotto accusa per islamofobia; in teoria, l’ordine dovrebbe battersi per la libertà di stampa, però anche Oriana Fallaci, criticata da Furio Colombo, subì quattro processi giudiziari per le sue critiche all’Islam; la nostra stampa per anni ha ignorato, in maniera politicamente corretta, le persecuzioni dei cristiani in Medio Oriente.

La Rivista americana New Worker dedica poco spazio all’Islam e tanto alla politica di Israele, nel 2006 l’agenzia americana Associated Press aveva 40 reporters a Gerusalemme, più che in Cina o in tutti i paesi arabi, perciò le stragi arabe erano generalmente sottaciute; dal 1924 a oggi i conflitti di Israele hanno fatto 120.000 vittime complessive tra le parti in conflitto, però nel solo 2012 in Congo la guerra civile ha provocato 5 milioni di morti e l’informazione non se n’è accorta, anche la guerra civile in Siria ha provocato un milione di profughi e tanti morti in più della guerra tra Israele e i palestinesi.

Il giornalista Matti Friedman aveva proposto all’agenzia Associated Press un servizio sulla corruzione della classe dirigente palestinese, ma la redazione gli suggerì di fare un servizio sulla corruzione israeliana; queste trovate della stampa sono servite anche a speculare sull’Italia, la corruzione politica è estesa ed esiste in tanti paesi; l’Associated Press nona ha scritto che il numero dei morti civili di Gaza dipendeva anche dal fatto che i miliziani di Hamas vestivano abiti civili.

Tutta l’informazione occidentale dava il bollettino giornaliero dei bambini di Gaza morti con la guerra e non quello dei bambini morti in Siria; l’Islam finanzia l’informazione occidentale, minaccia i giornalisti che vorrebbero fare il loro mestiere e minaccia o espelle i reporter che fanno servizi contro di esso; anche Mussolini dava il foglio di via ai corrispondenti esteri scomodi. Israele è presentato dall’informazione come stato militarista, colonialista e aggressivo, eppure il colonialismo di tutti i paesi ha fatto di tutto, cioè stragi e deportazioni, perciò forse i nostri intellettuali si accaniscono con Israele per cancellare il senso di colpa dei loro paesi (Fonte: Informazione Corretta).

In Liba, da dove partono la marea di profughi per l’Italia, a causa delle lotte tra le fazioni che si contendono il controllo dello stato e della sua produzione petrolifera, la situazione è allarmante, i paesi confinanti come l’Egitto hanno minacciato l’intervento, ma la risoluzione Onu numero 2174 lo impedisce; l’occidente sostiene l’esercito del generale Hifter, mentre Qatar e Turchia sostengono le forze islamiste; il nuovo parlamento, riconosciuto all’estero, si riunisce a Tobruk, ma quello di Tripoli, scaduto con le elezioni del 25/6/2014, non accetta l’esito delle elezioni e perciò continua a riunirsi a Tripoli (Fonte: Fondazione CDF).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it:

ECONOMIA & POLITICA NEWS (28/8/2014)

OCCIDENTE

Dopo il fallimento di Lehman Brothers, il governo americano ha multato per 16,65 miliardi di dollari la Banca d’America, la quale ha assorbito Merrill Lynch, per l’uso sconsiderato dei subprime sui mutui, che hanno generato gravi perdite agli investitori, tenuti all’oscuro dei rischi su queste operazioni d’investimento; fino a oggi, il gruppo ha speso 60 miliardi di dollari in risarcimenti a clienti, quest’ulteriore multa ridurrà gli utili dei piccoli azionisti, chiamati parco buoi dalle banche. Si spera che anche in Europa le autorità diventino altrettanto severe con le banche, fino a oggi coccolate, assecondate e aiutate, mentre in Italia la magistratura, anche con le denunce scritte, ha fatto finta di non vedere i loro abusi.

Il governo ucraino è fatto di nazisti e nel paese si siano fatte elezioni truccate e un colpo di stato, ora il capo del governo, per eliminare l’opposizione, vuole rifare le elezioni con le candidature controllate; eppure questo governo ha il sostegno economico e militare tedesco, che fa sempre la morale all’Italia, e serve agli Usa per l’isolamento, il boicottaggio e l’accerchiamento della Russia, favorito con le sanzioni alla Russia che aggravano la crisi economica dell’Europa e della Russia; in questo quadro l’Italia, diversamente da altri paesi, pare che segua pedissequamente le direttive degli Usa, come fosse una colonia.

Il terrorismo e le provocazioni internazionali sono dei modi di fare politica, nel 1961 gli Usa avevano pianificato degli attentati terroristici contro Cuba, ai quali si oppose il presidente Kennedy; per intervenire in Vietnam, nel 1964 gli americani pianificarono l’incidente del golfo del Tonchino; dal 1969, per fermare i comunisti, in Italia ci furono attentati terroristici addebitati a vari paesi e servizi segreti. Quando, com’è il caso dell’Italia, gli attentati servono a destabilizzare un  paese, a creare crisi di governo o a speculare sulla sua valuta, non si conosce mai il vero mandante, se invece gli attentati sono degli avvertimenti, questo conosce; in quegli anni in Usa aumentò sul governo l’influenza dell’agenzia spionistica NSA e dell’apparato militare.

Nel 1964 cominciarono i bombardamenti americani sul Vietnam, propedeutici all’intervento militare vero e proprio e la cosa si potrebbe oggi ripetere in Siria e Irak; insomma, le provocazioni e il terrorismo possono favorire gli interventi militari utili anche all’industria militare e alla ripresa economica. Da ricordare che Inghilterra e Piemonte si servirono della mafia contro i Borboni di Napoli e gli Usa si sono serviti della mafia per invadere la Sicilia; in politica e in guerra il fine giustifica sempre i mezzi, ai cittadini non è lecito ciò che è lecito allo stato.

La guerra terroristica fu fatta anche durante la guerra d’indipendenza americana, durante la guerra civile americana e durante il risorgimento italiano; però, in epoca moderna, fa a tutti orrore il terrorismo dell’ISIS contro i civili che, con la paura indotta, potrà servire ad acquisire ad esso il consenso in  loco, ma lo farà perdere a livello internazionale. Comunque, come c’insegna la televisione, addestrata alla propaganda, l’asimmetria politica vuole che ciò che è lecito a una parte non è lecito all’altra parte, perciò si rimprovera solo alla Russia di attentare alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina e l’Onu fa eco agli Usa e alla Nato; però nessuno nega le infiltrazioni russe o le loro violazioni della frontiera da parte dei russi, in guerra ci sono sempre state.

Da sempre gli imperi e i grandi stati hanno addestrato, armato e finanziato i terroristi e le rivolte dei popoli; anche l’Italia fascista aveva finanziato i terroristi di Corsica, Irlanda, Tunisia e dei paesi balcanici, l’Inghilterra aveva finanziato gli etiopi che combattevano contro gli italiani, i russi sostennero i repubblicani spagnoli che combattevano contro Franco; i combattenti seguivano la vita della vendetta e perciò non sempre erano dei galantuomini e, inevitabilmente, a volte erano terroristi.

Gli stati, per favorire la guerra, hanno svolto anche azioni provocatorie all’estero, violando diritto internazionale, sovranità dei paesi, diritti civili e libertà fondamentali delle persone, loro scopo, dopo aver rubato ai propri sudditi, era rubare in altri paesi; in questa strategia, i giornalisti non allineati sono boicottati o ricattatati con il denaro o la prigione, con accuse di calunnia e diffamazione a quelli che vogliono fare della vera informazione, è così che in Italia è nata la legge fascista sulla stampa, ancora in vigore.

Il governo Renzi progetta di recuperare risorse al bilancio dello stato, tagliando le pensioni pubbliche, che generalmente sono più alte di quelle private e hanno goduto di un trattamento di favore, osiamo sperare che tagli solo le pensioni più alte e quelle privilegiate. La scelta di Draghi di favorire una politica monetaria espansiva, in una situazione di crisi occupazionale, potrebbe far aumentare i prezzi e non è detto che favorisca la domanda.

Però potrebbe favorire i lavori pubblici negli stati che sanno investire sapientemente e celermente in questi settori, tra i quali però non è l’Italia, meglio servirebbe allo scopo una politica fiscale espansiva, cioè la riduzione della pressione fiscale, un’armonizzazione fiscale tra gli stati europei, l’abolizione dei paradisi fiscali europei, un reddito di cittadinanza anche per gli italiani  e l’eliminazione dei vincoli ai bilanci degli stati. La cosa migliore sarebbe anche abolire le banche centrali, compresa la BCE, in tal modo, il Tesoro degli stati potrebbe immettere direttamente moneta, senza indebitarsi, ma, per non favorire l’inflazione, sempre nei limiti del 2% fissato dalla UE.

Con un deficit di bilancio al 2%  e le emissioni monetarie limitate al 2%, il debito pubblico si stabilizzerebbe e decrescerebbe con i rimborsi e con la ripresa dell’economia che favorirebbe la crescita del reddito nazionale; in tal modo, l’Italia non sarebbe più assediata dalle manovre economiche annuali e dagli incrementi fiscali, con la riduzione del debito e il calo dei tassi, anche il peso egli interessi pubblici diminuirebbe.

Purtroppo le banche, che hanno determinato la crisi, e i loro padroni occulti, che sono anche padroni delle banche centrali e degli stati, non possono rinunciare al business dell’emissione monetaria che costituisce una tassa occulta a loro favore e a carico dei cittadini; però debito pubblico e debito privato bancario, mercato privato e stato sono solo falsi dualismi, perché lo stato è un’impresa privata occulta, che appartiene a privati eccellenti che operano nel mercato e sono soci dello stato. Quest’ impresa è nata per riscuotere le imposte, in cambio di protezione, e poi ha imparato che si poteva guadagnare anche con il signoraggio monetario, le banche, sempre facenti capo a lor signori, per guadagnare di più, vi hanno aggiunto il signoraggio bancario e la speculazione finanziaria. 

Per statuto, la BCE ha il compito di controllare l’inflazione e non di occuparsi della disoccupazione, poiché non può finanziare gli stati come ha finanziato le banche, per aumentare la liquidità in euro, dovrebbe paradossalmente acquistare titoli di stato americani e non degli stati europei; con ciò, finanzierebbe il debito pubblico Usa, ma, con la perdita, a causa dell’inflazione indotta, di mercati esteri, favorirebbe anche il deprezzamento del tasso di cambio dell’euro. Ora la bilancia valutaria dell’Europa è attiva e, di solito, gli stati hanno svalutato il tasso di cambio in condizione di passività e non di attività.

Keynes sosteneva che, per combattere la disoccupazione, nata con la crisi del 1929, non era sufficiente la politica monetaria, ma occorreva puntare sul deficit di bilancio invece che sul pareggio e occorreva puntare sui lavori pubblici e gli investimenti pubblici, che favoriscono l’occupazione e quindi la domanda; però la ripresa americana alla crisi del 1929 si ebbe effettivamente solo con l’inizio della seconda guerra mondiale, con le relative spese militari, con l’incremento della produzione a vantaggio degli alleati e con le aperture di credito a vantaggio di essi. 

Per Keynes il mercato da solo non ha la capacità di autoregolamentarsi, come sostiene il dogma neoliberista, però nemmeno lo stato ha capacità taumaturgiche, perché è un’astrazione posseduta da un gruppo di privati che deve fare i suoi interessi, cioè è un’impresa privata occulta; oggi l’Europa langue perché, anche grazie alle delocalizzazioni industriali, vi crescono povertà, disoccupazione e disuguaglianze sociali, il welfare è sotto attacco da parte degli stati e delle istituzioni europee; prima Monti e poi Renzi, come ha fatto la Germania, hanno puntano a favorire la precarietà del lavoro, però la Francia sembra voglia resistere.

In questi ultimi anni, i dirigenti politici e bancari italiani, l’informazione italiana, gli economisti italiani e gli accademici italiani hanno dimostrato di conoscere poco quello che stava accadendo nella finanza internazionale e di conoscere poco gli scandali che avvenivano tra le classi dirigenti di paesi nostri soci; erano tutti intenti a guardare solo i vizi italiani, che detta fra noi, sono soprattutto vizi della classe dirigente italiana, che ha favorito il malcostume, ma hanno messo alla berlina l’Italia e gli italiani, anche di fronte allo straniero.

ISLAM

Dopo il dissennato bombardamento della Libia, voluto dalla Francia e appoggiato dagli Usa, in Libia c’è la guerra civile e il paese si sta spaccando, con due parlamenti, due governi e due eserciti in lotta tra loro, uno islamista e uno laico; il partito islamista domina a Misurata e Tripoli e nel parlamento di Tobruk dominano gli islamisti che in precedenza avevano combattuto con i laici contro Gheddafi.

In sostegno del fronte laico sono intervenuti Egitto ed emirati, che hanno bombardato la fazione Islamista di Misurata e aiutano anche finanziariamente il fronte laico; i laici erano prevalenti in Cirenaica, ma sono stati sconfitti, hanno abbandonato Bengasi, controllata al 70% dagli islamisti, e si sono ritirati a Tobruk; perciò hanno preso prevalenza gli islamisti di Misurata e Tripoli che hanno come sponsor Qatar e Turchia.

L’Isis di Siria e Irak è più letale di Al Qaeda, perché armato di armi pesanti e perché internazionalizzato, esso opera in tanti paesi e potrebbe intervenire anche in Europa, con uomini di tutto il mondo di fede islamica; i suoi mezzi derivano dai sequestri di persona, dal petrolio, da una fondazione privata, da donatori del golfo arabo, dalla Turchia e dall’emiro del Qatar. Gli europei islamici, che partecipano alla sua jihad, hanno il passaporto europeo, quindi si possono muovere agevolmente in Europa e alcuni di loro sono già rientrati in Europa ma, per il momento, operano solo in Irak, Siria, Libia, Gaza e Afganistan, combattono contro governi locali e predicano la guerra santa e il califfato.

Contro Gheddafi e Assad, gli islamisti sunniti sono stati aiutati dai paesi del golfo arabico e dall’occidente e lo sono tuttora dalla Turchia e dal Qatar, hanno rimproverato agli Usa di non aver voluto attaccare Assad, ma ora l’Arabia afferma di dissociarsi dall’ISIS, da Hamas e dai Fratelli musulmani egiziani, sostenuti dal Qatar. In Qatar sono interessi petroliferi americani e gli Usa, fino a oggi, gli hanno fornito le armi.

Blear affermò di avere il dover di sostenere i musulmani inglesi che lottavano contro Assad, che poi hanno in  parte alimentato l’ISIS, il Qatar ha finanziato l’agenzia giornalistica italiana Ansa e Inghilterra e Germania hanno premuto per una cessione di Unicredit al Qatar; in queste operazioni commerciali e finanziarie l’occidente può essere stato ambiguo, cointeressato economicamente, ingenuo, connivente o omertoso; in genere, spesso l’interesse economico trascura gli altri aspetti delle questioni.

Il Qatar ha finanziato l’ISIS con due miliardi di dollari, anche tramite suoi uomini d’affari, mentre il Kuwait finanzia il gruppo terroristico Al Nusra di Siria; tra i loro obiettivi sono sciiti, ebrei e cristiani, ma poi verrà il momento degli occidentali in genere; i paesi arabi fondamentalisti usano il terrorismo, come fatto varie volte nella storia, anche dai paesi occidentali, creeranno molti lutti, ma non potranno prevalere contro un occidente unito, contro Russia e Cina, che hanno minoranze islamiche, perciò, dal comunismo a oggi, hanno cercato anche di alimentare la guerra tra Russia e occidente.

Ufficialmente Arabia, Qatar e Kuwait sono alleati degli Usa, però il Qatar, diversamente dagli Usa e apparentemente dall’Arabia, sostiene i fratelli musulmani e non voleva la tregua a Gaza, inoltre sostiene l’ISIS; secondo Al Maliki, ex presidente dell’Irak, il Qatar e l’Arabia saudita sostengono assieme l’ISIS. Anche Kuwait e Bahrein sono coinvolti, cioè tutta la parte della penisola araba integralista, questi stati, con l’aiuto della Turchia, comprano armi dismesse nei Balcani e reclutano e addestrano volontari, lottano contro i governi arabi moderati e laici, anche se non troppo democratici, e contro l’odiato e corrotto occidente.

L’Islam, ricco di petrodollari, non pensa, come la Cina, di favorire il progresso tecnico e scientifico, vuole solo le armi più potenti occidentali, l’arma nucleare pakistana è stata finanziata dall’Arabia che finanzia la costruzione di moschee in Albania; per estendere il califfato al mondo intero, l’Islam non adotta la politica graduale del carciofo di Cavour, ma vuole l’espansione partendo dai punti di crisi, che naturalmente alimenta. L’occidente, con il plauso dell’Islam militante, si è diretto contro Libia e Siria e poi, secondo le sue aspirazioni, doveva dirigersi contro Russia e Iran; saranno capaci gli Usa, per rappresaglia e sanzione, di congelare i fondi privati degli emirati del golfo e dei sauditi, come hanno fatto con quelli russi? Per il momento pare si stiano riavvicinando a Siria e Iran.

Anche l’Europa ha avuto una realtà tribale e non nazionale, però ancora oggi l’Islam è caratterizzato da una litigiosità tribale, reclama pizzo e riscatto in cambio di protezione, che sono state le molle che hanno fatto nascere gli stati nazionali che impongono le tasse; per i suoi disegni, come hanno fatto gli stati con i servizi segreti, contro altri stati e contro il proprio popolo e contro altri popoli, oggi l’Islam integralista ricorre all’arma del terrorismo, delle infiltrazioni militari e dei mercenari o combattenti volontari, ricorre al terrorismo, l’Italia ne ha sofferto molto, dal 1969 a oggi.

I paesi islamici sono stati spesso alleati dell’Unione Sovietica contro l’occidente e nel 1989, con la caduta del muro di Berlino, Saddam Hussein affermava che il mondo arabo non voleva pagare il costo della distensione e della fine della guerra fredda; certi stati arabi, utilizzando una visione laica, sognavano il panislamismo e il panarabismo, mentre oggi preferiscono usare la visione religiosa perché favorisce il sacrificio dei combattenti; tuttavia, i dirigenti politici, che sono capaci di trasformarsi da comunisti in liberisti o islamisti, non sono dei veri credenti, ma usano le ideologie solo per un disegno di potere e di egemonia. 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (20/8/2014)

OCCIDENTE

Secondo la rivista americana Forbes, l’uomo più ricco del mondo è il messicano di origine libanese Carlos Slim il quale, in una visione che una volta era della sinistra, afferma che, per ridurre la disoccupazione, occorre ridurre gli orari di lavoro, pertanto propone di lavorare tre giorni la settimana, con 11 ore di lavoro giornaliere. Ci sarebbe da tener conto anche dell’età per la pensione, le 11 ore appaiono troppe e, riducendo le ore complessive di lavoro, per non far aumentare i costi, occorrerà anche ridurre i salari, almeno quelli medio-alti.

La riduzione delle ore di lavoro era il sogno del novecento che, dopo la seconda guerra mondiale, spinse, per alcuni anni, alcuni paesi europei ad adottare la settimana lavorativa di 35 ore, ma non per tutti; con la rivoluzione industriale si era arrivati a lavorare 12 e 16 ore il giorno, poi ridotte a 8, ora si aspettava che il miracolo della rivoluzione digitale e della rete avrebbe ridotto le ore di lavoro e sollevato il lavoratore dalla fatica fisica.

Tanti avevano sognato di lavorare meno, di avere più tempo libero per gli hobby e di essere affrancati dal lavoro fisico, se i lavoratori avessero conservato un certo potere d’acquisto, se ne sarebbe avvantaggiata anche l’industria del turismo; invece oggi, contro ogni aspettativa e anche con la rete, si torna a lavorare di più; aumentano ritmi, flessibilità e precarietà del lavoro, si sfrutta di più il lavoro e si fanno più profitti, aumenta la concentrazione della ricchezza.

Ne è nato un nuovo paradigma economico e lavorativo che ha sostituito la catena di montaggio con la rete e i servizi, soprattutto finanziari, che stanno affossando l’economia; mentre la sinistra tradizionale italiana si è messa al servizio del grande capitale e delle banche. In effetti, il capitalismo maturo, grazie alle lotte sindacali, aveva progressivamente ridotto, per gli operai e gli impiegati, le ore di lavoro settimanali; perciò nel 1930 anche Keynes, che era a favore della riduzione delle ore di lavoro, suggeriva una settimana di lavoro di 15 ore, divisa in 5 giorni, con tre ore di lavoro giornaliere ma, forse per ridurre il conseguente aumento del costo del lavoro, proponeva anche di lavorare fino a 70 anni.

Vista la durata della vita di allora, apparentemente proponeva di lavorare fino alla vigilia della morte, una cosa proponibile solo se l’uomo arrivava ancora vitale e non svuotato o stressato all’età della pensione, per potersela godere; inoltre, bloccando il turnover, s’impedisce il lavoro per i giovani. In realtà, in questi anni abbiamo assistito al ritorno di un lavoratore più alienato, come quello dei primi periodi del capitalismo, cioè la favola della rete libera e delle virtù taumaturgiche del mercato, forse per l’avidità dei privilegiati, logicamente conservatori, non ha funzionato (Fonte: Lelio Demichelis “Alfabeta 2”).

L’associazione internazionale degli Swaps e dei Derivati o ISDA, che ha alimentato una bolla mondiale speculativa miliardaria, vuole provocare un altro default dell’Argentina; dopo che due fondi d’investimento americani hanno comprato parte del debito estero dell’Argentina a prezzi svalutati, con il favore di un giudice americano, pretendono il rimborso dei titoli al valor nominale, con una rivalutazione enorme dei loro crediti.

I creditori sono pronti a pignorare i beni dell’Argentina, con questa trovata, in tutta Europa, fondi soprattutto inglesi e americani, si apprestano a comprare, a prezzi stracciati, i crediti bancari in sofferenza, per ilo momento, nel mirino sono banche di Spagna, Italia e Irlanda; tra loro, Banca Santander e Unicredit, i crediti incagliati di Unicredit sono pari a 40 miliardi di euro, quelli di tutte le banche italiane 130 miliardi di euro, quelle di tutte le banche dell’Unione Europea 1.500 miliardi di euro.

Nel business sono interessate Goldman Sachs, Merryl Lynch e Deutsche Bank, le banche sanno che, con la ripresa economica, favorita dall’Unione Europea, come ha favorito la crisi, la maggior parte dei mutui bancari saranno pagati al 100%, anche se scaglionati, ma con gli interessi; perciò ora si apprestano a comprare questi crediti al 4% del loro valore nominale, è proprio un’altra bella speculazione, la pagheranno gli azionisti delle banche, che dovranno coprire le perdite su crediti da ammortizzare (Fonte: Movisol).

ISLAM

In Irak del nord soffrono i cristiani yazidi e i curdi però, poiché la televisione italiana è più vicina al mondo islamico che a quello ebraico, ci ha dato il bollettino giornaliero dei bambini morti con i bombardamenti israeliani a Gaza, ma non quello dei bambini morti con cannoneggiamenti di città effettuati dall’ISIS, che usa metodi terroristici, ma costituisce un esercito privato messo in piede da stati islamici; però il mondo islamico è grande e non è omogeneo, anch’esso ha una maggioranza moderata e silenziosa.

Gli jihadisti dell’ISIS minacciano cristiani, curdi, sciiti e sunniti, per terrorizzare chi si oppone loro, uccidono civili e violentano donne e bambini e poi li vendono come schiavi, costringono altri a convertirsi, applicano tasse speciali ai non islamici; occupano i pozzi di petrolio con cui si autofinanziano ma sono finanziati anche da stati; con il consenso delle compagnie petrolifere americane, lo vendono a prezzi scontati e gli americani rinunciano a imporre il blocco commerciale come stanno facendo con la Russia.

Con questi sistemi, l’ISIS ha già creato 1,2 milioni di profughi, assedia Erbil, capitale del Kurdistan e perciò gli occidentali, dopo i bombardamenti americani dell’ISIS, stanno decidendo di inviare aiuti in armi e generi di conforto ai curdi.  Il presidente turco Erdogan ha fatto accedere l’ISIS a campi di addestramento in Turchia, li ha forniti di armi, gli jihadisti dell’ISIS sono al 10% turchi e vengono da tutto il mondo e dall’Europa.

La Turchia sostiene l’ISIS di Al Bagdadi, nata da una costola di Al Qaeda, che vuole il califfato islamico, all’inizio la voleva usare come un’arma contro Assad, filo iraniano, però il figlio di Erdogan, Bilal, pare che sogni la rinascita della potenza turca. Nel 2012, con l’avvento alla presidenza di Erdogan, la Turchia ha fatto nascere l’ISIS, in accordo con Arabia, Qatar e ed emirati, e oggi sostiene altri movimenti islamici armati come Al Nusra in Siria, fratelli musulmani e Hamas; Bilal raccoglie in tutto il mondo fondi con la fondazione Ihh che è di sostegno ai movimenti terroristici islamici.

Obama ha appoggiato il colpo di stato in Ucraina, i neonazisti di piazza Maidan e le primavere arabe, vuole lo scontro con la Russia, ci si chiede quale vero disegno persegue, pare che l’autodeterminazione dei popoli, un’idea del presidente americano Wilson, non sia più un valore nemmeno per l’Europa. Erdogan è stato primo ministro turco da 2002 al 2012 e da allora è diventato presidente della repubblica, l’impero ottomano fu smembrato nel 1920 con il trattato di Sevres, che diede vita a stati assurdi artificiali e plurietnici, ma contentò l’appetito coloniale di Francia e Inghilterra.

Per reazione, appoggiato dall’esercito turco, andò al potere il nazionalista laico Kemal Ataturk, che costruì uno stato turco in Anatolia, espulse i greci, perseguitò gli armeni e contenne i curdi, introdusse l’alfabeto latino, abolì i tribunali religiosi, il velo alle donne e il fez agli uomini, si avvicinò all’Europa. Nel 1983 il primo ministro Turgut Ozal, dell’Islam moderato e filoamericano, sottrasse la politica all’esercito, che era ancora kemalista, riabilitò l’Islam e cercò la pace con i curdi.

Nel 2002, a capo di un partito apertamente islamico, arrivò al governo Erdogan, che, con la forza della religione, prese a sognare un nuovo impero ottomano, contro la Russia, voleva anche aumentare l’influenza turca in Caucaso e Asia centrale; si è scontrato con l’Iran in Irak, ha sostenuto l’opposizione sunnita armata ad Assad in Siria, sostenuto da Russia e Iran, ha preso a contrastare Israele.

Però Erdogan deve ancora risolvere il problema dei curdi, divisi tra Turchia, Siria, Iran e Iraq, creato dalla politica coloniale di Francia e Inghilterra; fino ad oggi ha usato curdi contro il governo Irakeno, ma poi ha preso a sostenere l’ISIS che lotta contro i curdi, che ora chiedono aiuti all’occidente, mentre Erdogan, tatticamente, ha proposto in Irak una provincia autonoma per i curdi. Il terrorismo non è solo opera di estremisti politici o religiosi, ma è stato sempre usato dalle grandi potenze per destabilizzare regioni e per aumentare, assieme ai complotti, le loro sfere d’influenza; con la crisi e la decadenza dell’occidente si è creato un vuoto di potere che ha consentito ad altri paesi di entrare in scena.

D’altra parte l’occidente, di fronte alla primavera araba, è stato ambiguo o male informato ed è stato travolto dagli eventi, ufficialmente, scopo di Al Bagdadi, capo dell’ISIS, nato da una costola di Al Qaeda, è l’espansione in tutto il mondo islamico, cioè abolire l’Islam moderato, per creare un nuovo califfato; il che rappresenta un disegno imperialistico che dovrebbe anche emulare l’impero ottomano turco. Il fronte islamico, invece di usare gli Usa e l’occidente, con il ricatto del petrolio e dei petrodollari, pare che ora abbia deciso di muoversi da solo.

Per il momento, Al Bagdadi mira a unire sotto di se Siria, che controllava il Libano, e Irak; la Siria di Assad ha sostenuto Hamas e gli Ezbollah libanesi, poiché filo iraniana, è invisa ai sunniti e attaccata dal terrorismo islamico; esiste una vecchia ruggine tra Iran e Arabia, la prima sciita e la seconda sunnita, la Siria è anche sostenuta dalla Russia, mentre i ribelli islamisti e sunniti da Turchia, Arabia e Qatar, con coinvolgimenti inconsapevoli di Usa, Francia e Inghilterra, sui quali bisognerebbe fare chiarezza; in particolare, il Qatar sostiene i fratelli musulmani e Hamas e la Turchia l’ISIS.

Da sempre le potenze, con false motivazioni religiose o ideologiche, con la potenza del denaro e della corruzione, con provocatori e agenti esteri, per ragione di espansione economica o territoriale, alimentano complotti, conflitti politici, guerre, rivoluzioni, terrorismo, assassini politici, manifestazioni di piazza, inchieste televisive, di stampa e di magistratura; tutti quelli che partecipano a questi eventi sono manipolati, che ne siano coscienti o meno. Agli stati è lecito ciò che non è lecito ai sudditi, mai divenuti cittadini, perciò possono anche rubare e uccidere, in pace e in guerra, i terroristi sono loro strumenti. 

Nel medio oriente islamico dominano ancora le realtà tribali, però fratelli musulmani e ISIS rappresentano una novità nazionale, il che, come la storia insegna, potrebbe favorire l’avvento del califfato imperiale. Il Qatar è il principale sostenitore dei Fratelli musulmani e di Hamas e oggi è appoggiato dalla Turchia che, in Siria e Irak, sostiene l’ISIS che vuole il califfato. Il Qatar oggi è ufficialmente contrastato da Arabia ed Egitto e perciò Arabia, Egitto, Emirati e Giordania hanno richiamato i loro ambasciatori dal Qatar. Però bisogna stare attenti perché gli stati hanno tre facce, mentre i politologi rimproverano solo all’Italia l’ambiguità

Oggi il popolo palestinese, l’autorità palestinese e i paesi arabi moderati desiderano anche che Israele distrugga Hamas che spadroneggia a Gaza, perciò Israele si è avvantaggiata della situazione; la guerra a Gaza continua per colpa del Qatar, che soffia sul fuoco, e in Irak e Siria per colpa della Turchia, che soffia sul fuoco; il coinvolgimento dell’Iran, nemico di Arabia ed Egitto, è stato determinato solo dall’antipatia verso Israele, la primavera araba contro i governi arabi, vede il coinvolgimento di tanti stati arabi, più Usa, Inghilterra e Francia.

Il Qatar fa propaganda con la sua rete televisiva Al Jazeera e utilizza la protezione degli Usa che hanno interessi petroliferi nel paese, altrimenti, si crede, l’Arabia ostile avrebbe già invaso il paese. Per allontanare il pericolo, l’emiro del Qatar si è recato dal re d’Arabia, facendo atto di sottomissione e ammenda e chiedendo aiuto per i palestinesi di Gaza, pregandolo di sostenere le richieste di Hamas fatte a Israele per la pace.

Gli Usa perseguono i propri interessi economici, hanno assecondato, a volte, stati arabi integralisti, ma non sostengono il progetto di califfato islamico, sono stati aizzati da stati islamici integralisti contro Gheddafi e Assad e questi stati, per espandere l’islamismo, desiderano anche uno scontro tra Russia e occidente; ora però gli Usa, con delusione dell’Arabia, si sono riavvicinati a Siria e Iran e bombardano l’ISIS; questi fatti potrebbero dimostrare che lo scontro tra Arabia e Qatar è solo una manfrina, l’Arabia, forse per ripicca, ha anche sospeso i suoi investimenti in Usa che, coperti di debiti, abbisognano d’investimenti esteri.

Papa Bergoglio, usando parole non spontanee, ma che seguono le indicazioni della segreteria di stato, ha condannato i bombardamenti israeliani a Gaza e quelli americani in Irak, senza indicare concretamente come bisognerebbe reagire alle provocazioni militari  e alle stragi fatte da terroristi;  val la pena di ricordare che il presidente Reagan affermò incautamente che sulla sua politica in America Latina era d’accordo con il papa e perciò fu da questo richiamato per l’indiscrezione.

Infatti, la diplomazia vaticana opera sempre tramite accordi segreti, grazie ad essi, il papa può spendersi in pubblico  a favore della pace, contro l’avidità, contro la violenza e contro l’uso delle armi; è anche un fatto che i grandi paesi occidentali sentono più il Vaticano, che è una potenza finanziaria mondiale, una multinazionale e un paradiso fiscale, che il governo italiano; l’Italia non è sovrana perché è controllata da Vaticano, Nato e Unione Europea.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (14/8/2014)

ITALIA

Draghi ha detto che gli stati europei devono rinunciare ad altra sovranità, da consegnare all’Europa, per fare le riforme che non riescono o non vogliono fare; sarebbe stato belle che dicesse quali sono le riforme che suggerisce, cioè che dicesse di volere un sistema di giustizia europeo, norme comuni che reggono la pubblica amministrazione e, per eliminare la concorrenza sleale, un unico diritto tributario, con lotta ai paradisi fiscali europei. Purtroppo, per non offendere i privilegiati, non può parlare così e perciò anche Renzi continua con le vecchie manovre di bilancio e con la riforma elettorale, del senato, della costituzione e delle provincie, che immobilizzano il parlamento e non serviranno a rilanciare l’Italia.

Poiché, dopo le leggi sul divorzio del 1970 e sull’aborto del 1978, in Italia lo stato laico è stato definitivamente archiviato dalla politica, val la pena di ricordare che nel 415 a.c. furono bruciati i libri di Protagora a favore dell’ateismo, che Platone propose il carcere e la pena di morte per gli atei, poi il cristianesimo volle lo stato confessionale e la pena di morte per gli atei.

Il codice penale italiano del 1889 riconosceva la libertà di fede ma non libertà di essere atei, in generale, lo stato attribuiva alla religione una funzione educativa, per cui nelle scuole ne derivava l’insegnamento della religione, poi c’era l’uso dei crocefissi negli uffici pubblici, il reato di vilipendio della religione, abrogato nel 2000, e il giuramento davanti a Dio, previsto dal codice di procedura penale, cancellato dalla corte costituzionale nel 1996.

Lo stato, controllato dalla chiesa, in precedenza era stato sempre contro certe innovazioni, infatti, Giorgio la Pira voleva cominciare la costituzione repubblicana del 1948 con un’invocazione a Dio, Aldo Moro voleva inserirvi l’ora di religione, comunque, all’articolo 7 della costituzione fu richiamato il concordato che è in contrasto con gli articoli 19 sulla libertà religiosa e 21 sulla libertà di pensiero e di ateismo.

Però, come il concordato, anche le leggi fasciste di polizia e sulla stampa, per inerzia di parlamento, corte costituzionale e corte di cassazione, non furono abrogate, per la corte di cassazione, la fede era un mezzo per il perfezionamento morale e, in caso di separazione o divorzio, i figli erano affidati al genitore credente; la corte costituzionale, ignorando spesso l’articolo 3 della costituzione, in precedenza aveva giudicato costituzionale il giuramento davanti a Dio.

Comunque, dopo la legge sul divorzio, nel 1975 una legge interruppe il monopolio assoluto della religione cattolica nelle scuole e, finalmente, nel 1979 la corte costituzionale, a costituzione invariata e diversamente dalle sue precedenti pronunce, dichiarò illegittimo il giuramento davanti a Dio, riconoscendo che l’ateismo andava riconosciuto anche nell’ambito della liberta di religione prevista dall’articolo 19 della costituzione.

In Italia cresce secolarismo, ateismo, indifferenza religiosa, aumentano i matrimoni civili e, con l’immigrazione, i culti stranieri, in questo quadro, potrebbe essere utile riaffermare la laicità e la neutralità dello stato davanti alle religioni; però alcuni preferiscono procedere verso la creazione di uno stato multi confessionale, perciò aumentano le intese tra stato e altre religioni; è ancora minoritario, per parlamento e governo, il diritto a non avere alcuna religione, anche l’Islam militante vuole privilegi e moschee con contributo pubblico, accade ciò perché, secondo l’oligarchia, la religione aiuta il consenso e la governabilità.

Secondo l’articolo 9 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di religione, a professarsi atea e può anche cambiare religione, idea questa prima combattuta dalla chiesa e ora dall’Islam; lo scopo della dichiarazione è assicurare l’eguaglianza tra credenti e non credenti, l’articolo 18 della dichiarazione protegge esplicitamente le convinzioni ateistiche.

In Italia la religione cattolica è diventata un grande comitato di affari, in Italia del nord soprattutto attraverso comunione e liberazione, fondata da Don Giussani, e attraverso la sua compagnia delle opere, per il tramite di uomini come Roberto Formigoni e i ministri Maurizio Lupi e Mario Mauro; oggi la compagnia delle opere ha un giro d’affari di 70 miliardi l’anno, pari al 10% del Pil, realizzati con appalti pubblici da 35.000 imprese aderenti alla compagnia, rette da uomini di area cattolica e che fanno elargizioni alla chiesa, questi imprenditori desiderano appalti pubblici superpagati e offerti senza gara d’appalto.

La compagnia delle opere, attraverso Banca Intesa, facilita l’accesso al credito e garantisce aiuti statali, gli stanziamenti promessi dalla BCE, per le infrastrutture e gli investimenti pubblici italiani, vanno soprattutto a questi imprenditori privilegiati e protetti, mentre gli altri boccheggiano a causa delle imposte; al nord lo stato favorisce gli imprenditori associati alla compagnia delle opere e alle cooperative rosse e bianche e al sud quelli associati alla mafia e alla politica.

Come l’istruzione è andata tradizionalmente a ministri di area cattolica, e se ne capisce il motivo propagandistico o di acculturamento, Lupi è stato destinato alle infrastrutture e Mauro alla difesa, dove esistono pochi controlli sulla spesa; invece Formigoni, anche se allontanato dalla presidenza della regione Lombardia, desidera rimanere commissario dell’expo di Milano del 2015, che dovrebbe gestire 25 miliardi di euro di soldi pubblici e privati; la compagnia delle opere, con un giro d'affari di 70 miliardi di euro, è interessata al ponte sullo stretto, expo, ricostruzione dell’Aquila, autostrada pedemontana, Tav, Mose, ecc.

Nella logica del cattocomunismo e del consociativismo, anche il ministro Flavio Zanonato, del PD, è vicino alla compagnia delle opere; per quanto riguarda le spese della difesa, il bilancio ufficiale è di 21 miliardi di euro l’anno, ma potrebbe essere in realtà superiore, perché il bilancio dello stato è un  mistero e un buco nero e perché, per il solo acquisto degli F35, anche se in più anni, si potrebbe arrivare a spendere 40 miliardi di euro.

Gli appalti per la difesa, con la scusa dell’urgenza, sono attribuiti senza gara e perciò i prezzi degli acquisti possono essere tenuti alti, anche con l’aiuto di mazzette; le spese militari coprono anche le nostre missioni Nato all’estero. Bruciati Formigoni e Angelo Scola, che ambiva a diventare papa, per infrastrutture e difesa, Lupi e Mauro sono carte importanti per la chiesa. (Fonte: Atheia, anno 5 numero 3).

OCCIDENTE

Secondo l’indice Zew, crolla in Germania la fiducia degli investitori, infatti, segna per l’ottavo mese una flessione; calano consumi e investimenti delle imprese e aumenta il numero dei senza lavoro sussidiati dallo stato, tra i quali sono anche stranieri, al primo posto 80.000 polacchi e al secondo posto 66.000 italiani (fonte: Il Sole-24 ore 12/8/2014).

Il prodotto interno giapponese registra un calo annuale del 6,8%, secondo alcuni, il calo è derivato dall’aumento dell’Iva dal 5% all’8%, con l’obiettivo di portarla nel 2015 al 10%, un livello molto più basso che in Italia; quest’aumento avrebbe portato alla contrazione di consumi, produzione industriale, importazioni ed esportazioni. Il governo, per rilanciare la produzione, progetta misure monetarie espansive, con la quale, per contrastare la deflazione, vuole riportare l’inflazione al 2%; anche il debito pubblico giapponese, anche in termini relativi, è più elevato che in Italia, ma fortunatamente e diversamente che in Italia, è in  mano a giapponesi ed è remunerato a un tasso molto basso.

Google e l’affiliata YouTube si sono accordate con il governo Usa per rimuovere dalla rete le informazioni che contengono critiche ai governi, è un altro colpo contro la libertà di stampa e a favore del Nuovo Ordine del Mondo (Fonte: Nexus n.111 – InfoWars.com, 3/7/2014, http://tinyurl.com/qb78kph).

ISLAM

Per la stampa occidentale l’ISIS, che spadroneggia in l’Irak, è costituito da un gruppo di jihadisti islamici che vogliono resuscitare il califfato islamico, i suoi membri però sono un esercito di fanatici indottrinati e strumentalizzato che proviene da tutto il mondo e dall’Europa, addestrato e finanziato da americani, francesi, sauditi e Qatar. L’ISIS si autofinanzia anche conquistando pozzi di petrolio che vende con il consenso di Washington.

Il petrolio dei pozzi di petrolio conquistati in Siria dai rivoltosi di Al-Nusra è venduto dalla Esso-Mobil di Rockefeller, che collabora con il Qatar, mentre quello dell’ISIS è venduto dall’Aramco, che collabora con l’Arabia, durante il conflitto libico fu la Nato che autorizzò il Qatar, cioè Esso-Mobil, a vendere il suo petrolio. Perciò l’ISIS è indirettamente finanziata anche dall’Aramco; il Kurdistan iracheno, in guerra contro l’ISIS e sostenuto finanziariamente da turchi, americani, francesi e Israele, non riuscendo a vendere liberamente il petrolio dei pozzi conquistati, ha dovuto venderlo, a metà prezzo, alle compagnie americane; anche Saddam, colpito dalle sanzioni, vendeva petrolio, al prezzo scontato, alla Turchia, anche queste sono speculazioni, in questo momento, i veri perdenti sono i cinesi che, per il petrolio, erano i principali clienti dell’Irak (Fonte: Nexsus n.111).

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (4/8/2014)

OCCIDENTE

L’esito di un referendum, svolto recentemente in Svizzera, mira a limitare l’immigrazione nel paese, invece l’Italia in crisi e con la disoccupazione, per salvare gli emigranti dai naufragi, va a prenderli nelle acque appena fuori della Libia, perciò ne arriveranno sempre di più; l’Europa è indifferente, non dà aiuti al riguardo o istruzioni per rendere omogeneo il comportamento di tutti i paesi dell’Unione, comunque, multa sempre l’Italia per le sue inadempienze.

L’idea di unità europea è in crisi e l’Unione Europea potrebbe frantumarsi, l’autonomismo e l’indipendentismo delle regioni europee aumenta e i grandi stati europei si stanno disgregando; l’Unione Europea, se in salute, florida e condivisa, potrebbe anche accogliere nel suo seno le regioni resisi autonome, per il momento però, per non urtare gli stati, non prende posizione e anzi, dopo la dissoluzione della Jugoslavia, da essa favorita, ritiene di dover contrastare l’autonomismo di Crimea e Ucraina orientale.

E’ da rilevare che in Crimea, a maggioranza russa, anche per reagire al colpo di stato di Kiev, difeso da Bruxelles, il 16/3/2014, con un referendum, oltre il 97% dei cittadini si è espresso per la secessione e, in democrazia, anche l’autodeterminazione dei popoli dovrebbe contare qualche cosa, ma gli stati europei sono ostili a quest’andazzo; in Ucraina orientale l’11/5/2014 le province di Donetsk e Lugansk si sono espresse con referendum con oltre il 90% per la secessione. Invece di contestare l’uso dei referendum e dei plebisciti popolari, sarebbe anche interessante una verifica sulla regolarità delle consultazioni, perché sono tanti i brogli elettorali, anch’essi si fanno beffe della democrazia e della sovranità popolare.

Kiev non ha riconosciuto legittimo l’esito referendario e ha fatto una repressine cruenta, anche con aerei, con tante vittime, ma con poco risalto da parte della televisione, diversamente dalle rappresaglie israeliane; l’occidente, per antipatia verso la Russia, ha pregiudizialmente sostenuto le ragioni del governo ucraino. Gli autonomisti ucraini e la Russia che li sostiene, si contenterebbero anche di uno stato federale con autonomia amministrativa e uso della lingua russa, ma, al momento, pare che Kiev non voglia concedere nemmeno questo.

Per via rete, il Veneto ha fatto recentemente un referendum consultivo e l’89% dei partecipanti ha scelto l’Indipendenza, il 12/6 il consiglio regionale veneto, con la motivazione che l’annessione del 1870 del Veneto all’Italia fu irregolare, ha deciso di chiedere a Roma un regolare referendum; la Lombardia, il Piemonte, le regioni italiane a statuto speciale e il Mezzogiorno d’Italia potrebbero seguirne l’esempio.

Anche Scozia e Catalogna puntano all’indipendenza, la Scozia possiede il 91% dei giacimenti di gas e petrolio inglesi, che sono molto ricchi, e nel 1997 ha ottenuto, con un referendum autorizzato da Londra, autonomia, governo, parlamento e uso della lingua scozzese; come stato indipendente, potrebbe continuare a usare la sterlina, avere una sua moneta o aderire all’euro., comunque, capo dello stato, come in Australia e Canada, rimarrebbe la regina.

Il 9 novembre ci sarà un referendum in Catalogna, non riconosciuto da Madrid castigliana, che non riconosce la nazione della Catalogna, anche i Paesi Baschi, che hanno propaggini anche in Francia, aspirano alla secessione; baschi e catalani sono repubblicani e contrari alla monarchia. Secondo il diritto internazionale, che è una convenzione internazionale tra stati e perciò può essere anche razionalmente ingiusto, una regione non si può autoproclamare indipendente; però nel 2008 il Kosovo si è autoproclamato indipendente dalla Serbia  e ha avuto il riconoscimento occidentale, la Crimea ha fatto altrettanto e ha avuto il riconoscimento da parte della Russia.

I nuovi stati europei, nati dalla secessione, se lo desiderano, possono fare nuova richiesta di adesione alla Nato e all’UE, ma potrebbero anche avere una loro moneta e starne fuori; altre regioni che desiderano l’autonomia sono il Galles, la Bretagna, la Corsica, la Normandia, l’Alsazia, la Lorena, la Savoia, la Baviera, la Slesia, la Moravia e la Lapponia, che è divisa tra Norvegia, Svezia e Finlandia; nel 2008 anche la Groenlandia ha fatto un referendum autonomista, non riconosciuto dalla  Danimarca.

In Ulster il partito irlandese, con un referendum da tenere nel 2016, mira all’unificazione con Dublino; Trieste, invocando il trattato di Parigi del 1947, rivendica l’autonomia oppure lo stato di zona franca. Se l’Europa non si disintegra, a causa della crisi e degli errori dei suoi dirigenti, dall’Europa degli stati plurinazionali potrebbe nascere un’Europa delle regioni che sarebbero le vere nazioni europee; i confini naturali di queste regioni si riconoscono dalle diverse lingue e dai diversi dialetti locali.

Il 28/5/2014 la Russia ha creato l’Unione Eurasiatica, con Bielorussia e Kazakistan, nel 1995 questi stati avevano costituito un’unione doganale e nel 2000 la comunità economia eurasiatica, estesa anche a Kirghisistan e Tagikistan, che dispone anche di una banca di sviluppo e di una corte; l’America è ostile al progetto di unione, che prevede libero scambio, integrazione dei sistemi fiscali, bancari e monetari, coordinamento della politica economica e un’unica politica estera; non si parla esplicitamente di cessione di sovranità da parte degli stati partecipanti.

Gli Stati Uniti invece, con l’Unione transatlantica, come l’Unione Europea, pretendono esplicitamente la cessione di sovranità da parte degli stati partecipanti; a causa delle sanzioni Usa alla Russia, l’Europa potrà soffrire dell’interruzione delle forniture di gas e petrolio però, per il momento, la Russia non ha ridotto le forniture, il 26% del gas europeo proviene dalla Russia.

Le sanzioni americane minacciano la pace, l’equilibrio internazionale e gli interessi economici europei e avranno effetti negativi sull’Europa; perciò la Germania, il primo partner commerciale della Russia, tratta in segreto con essa ed è spiata dagli americani; d’accordo con il Vaticano, la Germania ha favorito la dissoluzione della Jugoslavia, ma non ha partecipato al bombardamento della Libia e ha denunciato lo spionaggio Usa a danno delle ambasciate tedesche; se l’Italia si fosse comportata così sarebbe stata accusata d’ambiguità.

Gli Usa, con accordi ineguali tra vincitori e vinti, controllano basi militari e servizi segreti in Italia e in Germania, generalmente i paesi schiavi devono rispettare i trattati, mentre quelli sovrani li violano quando vogliono; da buoni predicatori, gli stati invitano gli altri stati a rispettare i trattati internazionali, che sono contratti o patti tra stati, mentre in genere violano i contratti privati con i propri dipendenti e cittadini; ad esempio in Italia lo stato, unilateralmente, modifica i contratti con i dipendenti pubblici, qualcuno afferma che lo fa per ridurre i privilegi, in realtà, non tocca i privilegi degli amici dello stato. 

Caduto nel 1989 il comunismo e finita la guerra fredda, la Russia, anche se sosteneva alcuni paesi arabi e Jugoslavia, soprattutto per interesse economico, ha smobilitato il patto di Varsavia e, in genere, ha avuto un rapporto privilegiato e di un partenariato con l’Unione Europea e l’occidente, entrando anche a fa parte del G8, ma ora gli Usa, a causa della crisi ucraina, ne hanno preteso l’uscita.

Danneggiando il dollaro, oggi Europa e Russia fanno scambi commerciali in euro e rubli, invece che in dollari; ma Putin vuole anche tornare al gold standard, perciò ha chiesto alla banca centrale di coniare monete da 5 rubli d’oro, mentre la Germania ha chiesto di riportare in patria l’oro custodito nella Federal Reserve. Nel 2015 nascerà la Banca centrale dei paesi Brics, oggi anche Pechino, Londra, Australia e Giappone commerciano con monete diverse dal dollaro; Pechino ha creato in Asia una banca di sviluppo e gas russo arriva in Europa,  se l’Europa lo vuole.

Putin afferma di lavorare per un nuovo ordine mondiale, senza direzione o prevalenza americana, ma con governance globale e paritaria tra paesi, però i paesi hanno un peso economico diverso e perciò anche il loro peso politico sarà diverso, a prevalere sarà la Cina. I paesi in via di sviluppo chiedono un nuovo ordine mondiale, l’eguaglianza tra i paesi e l’abolizione del consiglio di sicurezza dell’Onu, chiedono la fine del dominio del dollaro, vogliono contrastare Fondo Monetario, Banca Mondiale e Organizzazione per il commercio.

Oggi gli Usa minacciano un colpo di stato contro il presidente Maduro, anche in Venezuela, come quello da loro appoggiato a Kiev, minacciano anche la sovranità dell’Argentina, sotto ricatto per il suo debito estero che due fondi speculativi Usa vogliono sia rimborsato al 100%, invece l’Unione Europea ha condonato parte del debito della Grecia. Dal 2008 gli Usa hanno favorito l’attuale crisi occidentale, le statistiche sulla loro crescita economica e sulla loro disoccupazione sono taroccate, servono solo a galvanizzare i mercati e a far respirare il dollaro.

Putin ha anche detto che internet è controllata dalla CIA e perciò vuole un Web russo, dopo le rivelazioni di Edward Snowden, afferma che è rischioso usare Google come motore di ricerca, perché Google raccoglie dati anche per conto della NSA americana. Il Cremlino ha bandito gli Ipad dell’Apple, accusati di spionaggio, preferendo analoghi prodotti Samsung e Linux, afferma che Microsoft, Windows, Google, Facebook e Twitter sono collaboratori della NSA.

Dal 2008 la NSA spiava le ambasciate straniere e ora, gli Usa hanno accesso a tutti i dati dei computer e hanno il controllo degli Iphone, questo spionaggio espone anche a rischi finanziari; anche l’Italia ne ha sofferto molto, lo spread con i bund tedeschi e il debito pubblico italiano, inferiore a quello Usa, sono stati usati per fare speculazioni a danno dell’Italia e per affossare l’Italia, con la collaborazione d’informazione e di società di rating.

La Cina ha chiesto alle banche cinesi di sospendere l’utilizzo del server della statunitense IBM, Mosca ha chiesto a Visa e MasterCard di ritirare dal mercato russo le loro carte di credito; per salvarsi dallo spionaggio Usa, Mosca vuole istituire un sistema di pagamento nazionale, vista la situazione, ora finalmente anche l’Unione Europea si è pronunciata per un sistema di comunicazione esclusivamente europeo. Il Canada, per tutelare la riservatezza di stato nei confronti degli altri stati, ha preteso la realizzazione in un sistema di posta elettronica nazionale, con server canadese; in quest’ottica, entro fine anno 2014, i paesi Brics disporranno anche di cavi autonomi per telecomunicazioni (Fonte: Punto Zero n.110).

L’Argentina non ha potuto pagare 539 milioni di dollari d’interessi sui loro titoli del debito pubblico ristrutturati, perché la somma, depositata presso una banca americana, è stata pignorata da un giudice americano, che la vuole utilizzare a favore di due fondi speculativi americani che, non avendo aderito al concambio, pretendono il rimborso integrale dei titoli in loro possesso, pari a 1,5 miliardi di dollari, dopo averli acquistati, a prezzi stracciati, al mercato secondario.

Il 31.12.2014 scadrà la clausola vincolante con coloro che, nel 2005 e nel 2010, hanno accettato il concambio; questi, in difetto d’incasso, potranno esigere lo stesso trattamento preteso dai due fondi, questo fatto farà salire il debito argentino da rimborsare a circa 100 miliardi di dollari, pertanto, l’Argentina è ancora una volta a rischio default, naturalmente provocato da usurai e speculatori stranieri.

In Italia i comuni lavoratori mantengono la famiglia e, con le imposte, lo stato che, con tali mezzi dovrebbe aiutare i poveri; invece il papa invita gli italiani a soccorrere anche i poveri, ma lo dovrebbero fare lo stato e la chiesa che hanno i mezzi. Certo, si può dire che esistono anche lavoratori ricchi che possono fare anche questi sacrifici, ma quando la televisione, spinta da altri, invita gli italiani a dare 9 euro al mese per i poveri del mondo, è chiaro che, per quella somma, si rivolge ai comuni lavoratori.

Il Congresso Usa ha votato una risoluzione che, come previsto dall’art. della costituzione, riserva al congresso la dichiarazione di guerra, funzione recentemente esercitata dal presidente; anche la costituzione italiana riserva al parlamento questa facoltà, ma anche questa norma costituzionale è stata disattesa dai governi italiani. Il collasso del sistema finanziario sta spingendo il mondo verso lo scontro nucleare con la Russia, sull’Ucraina e Gaza l’informazione fa solo propaganda, con acculturamento di prove e di notizie.

Esiste una campagna dei media controllati contro Putin, le sanzioni economiche contro la Russia, colpiranno più l’Europa che la Russia, lo hanno detto Putin e alcuni esperti economici occidentali; l’associazione tedesca delle piccole e medie imprese afferma che queste sanzioni, assieme alle rappresaglie economiche russe, mettono a rischio 300.000 posti di lavoro in Germania e che le forniture europee alla Russia possono essere sostituite con analoghe forniture della Cina.

Il governo britannico pretende un atteggiamento duro verso Mosca, ma non ha annullato i suoi accordi di fornitura militare con la Russia, i francesi continueranno a fornire alla Russia navi portaelicotteri, ma l’Italia, paese semisovrano, non potrà più cooperare con la Russia per costruire sottomarini, elicotteri e mezzi corazzati per il trasporto delle truppe.

Le medicine imposte dalla Troika per superare la crisi economica, stanno uccidendo il malato, bisognerebbe tornare a separare le banche commerciali dalle banche d’affari, come già proposto in diversi parlamenti e, per rilanciare la domanda, bisognerebbe fare credito pubblico a famiglie e piccole e medie imprese e costruire infrastrutture; questa crisi sta diventando peggiore di quella degli anni trenta e può portare a una guerra mondiale.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (30/7/2014)

EUROPA

Le sanzioni occidentali contro la Russia e quelle contro i dirigenti russi, pare mirino a immobilizzare, mettendola con le spalle al  muro, la Russia che, come fanno tutto gli animali velenosi che si sentono in pericolo, in trappola, senza via d’uscita o hanno paura, potrebbe mordere, anche con le armi nucleari. La Russia si sente accerchiata, occupa un territorio immenso e, ciò malgrado, la sua popolazione continua a diminuire, a torto, non accoglie immigrati, coma fa l’Australia o il Canada; ha scarsi sbocchi al mare e perciò tiene alla Crimea e non ha barriere naturali; fu invasa da mongoli a oriente e da francesi, tedeschi, polacchi e svedesi a occidente, comunque, anche l’Europa occidentale ha subito invasioni da oriente, soprattutto da parte di popoli di etnia mongola.

Per influenzare la politica occidentale, Putin si è servito del petrolio e del gas, ma ora i paesi baltici stanno costruendo impianti di rigassificazione, per importare gas liquefatto da altri paesi, Polonia e Ucraina hanno vasti giacimenti di gas di scisti e dai giacimenti dell’Azerbaigian e Kazakistan, stati ai quali la Russia ha concesso l’indipendenza, un oleodotto dovrebbe arrivare, attraverso la Turchia, in Italia e quindi in Europa. Con la solita propaganda aiutata dall’informazione, gli occidentali accusano Putin di essere un tiranno e accusano il suo paese di essere corrotto, però gli occidentali, per gli affari, hanno sempre trattato con i dittatori e con paesi corrotti.

Cina e Russia sono paesi Brics, però la loro alleanza è solo tattica ed economica, la Russia fornisce alla Cina petrolio, gas e altre materie prime, però la Siberia, occupata dai russi nel XIX secolo, cioè quando gli Usa occupavano il West, è popolata da meno di 7 milioni di abitanti, mentre la sola Manciuria ne ha 100. L’estremo oriente russo è ricco di materie prime e in Asia centrale e Afganistan la Cina fa investimenti minerari e per costruire una ferrovia; perciò, la storia degli altri paesi lo insegna, la Cina, inseguendo i propri interessi e guardando al territorio russo, potrebbe diventare un paese rivale della Russia e protettore di paesi nemici della Russia.

Nel 2000, a causa dell’esito della guerra della Nato contro la Serbia, Putin sostituì Yeltsin, per umiliarla, gli occidentali esclusero la Russia anche dalle operazioni di peacekeeping, ora l’hanno esclusa dal G8. Putin considera un disastro la caduta dell’URSS, ma non vuole ricreare l’Unione Sovietica; si è dedicato alla riorganizzazione di esercito e servizi segreti, è riuscito a prevalere in Georgia e Crimea, però ha perduto alleati come la Libia, l’Irak e la Siria, abbattuti o indeboliti con interventi diretti e indiretti della Nato, cioè anche con mercenari, quelli che la Russia, secondo gli occidentali, non dovrebbe impiegare in  Ucraina orientale..

La Russia ha cercato con l’energia di aumentare i legami con la Germania, però l’Europa ha puntato a realizzare oleodotti e gasdotti alternativi a quelli russi, mentre Usa e Canadà stanno utilizzando gas e petrolio di scisto. In Ucraina il presidente ucraino filorusso Yanucovich e stato sostituito al potere dal filo occidentale Yuschenko, perciò ora l’occidente sostiene il governo di Kiev contro i secessionisti filorussi di Donetsk, Lushank e Secverdonetsk.

In queste città i ribelli sono riforniti di armi dai russi, come Kiev è rifornita di armi da Germania e occidentali; l’abbattimento dell’aereo civile malese da parte di un missile fornito dai russi è stato un incidente utile alla propaganda occidentale, però, dietro la scia di quell’aereo, c’era un aereo militare ucraino, sembra una replica dell’incidente di Ustica, sul quale la Nato non ha fatto nessun rumore.

L’incidente ha offerto il pretesto a Obama per attaccare sconsideratamente la Russia e il suo rifornimento di armi ai ribelli, come le sue interferenze, come se l’America non avesse fatto interferenze e rifornimento di armi a terroristi, rivoltosi e mercenari, in Europa, America Latina, Africa settentrionale e Medio Oriente. A causa di tutti questi fatti, sembra che oggi Putin possa essere umiliato, come in Kosovo, e come fu umiliato Kruscev al tempo della crisi dei missili a Cuba.

Tuttavia, la crisi russa si ripercuote anche in Europa occidentale, la Russia, per reagire alle sanzioni e alle minacce di Obama, sta diminuendo le importazioni industriali dall’Europa occidentale; è una lezione anche per la Germania, a parte la rappresaglia commerciale russa, se, per crescere, tutti i paesi puntano sulle esportazioni, prima crescono i deficit commerciali di alcuni paesi e poi, per reazione e difesa o ritorno del protezionismo e dell’autarchia, crollano le importazioni e il commercio internazionale.

In Russia popolazione e reddito nazionale non crescono, ci sono contese territoriali anche con il Giappone, che rivendica alcune isole, i debiti delle nazioni interne aumentano, alcune aziende minerarie sono sull’orlo del fallimento, scendono gli investimenti dall’estero e aumentano le fughe dei capitali all’estero; accade anche in Italia, che è nel mirino dei mercati e dei nostri soci europei, interessati solo al business e alle privatizzazioni e aiutati dalla propaganda. 

Come l’Islam ricco insegue e invidia le armi occidentali e costruisce belle città, ignorando, diversamente dalla Cina, sviluppo tecnologico e scientifico e ignorando che un giorno il petrolio finirà, un paese come la Russia non può reggersi solo con il gas e il petrolio e perciò dovrebbe modernizzarsi, ma purtroppo ha contro gli speculatori che vogliono il suo denaro, le sue terre e le sue materie prime, invece dall’Italia vogliono grandi aziende e patrimonio immobiliare di pregio.

Il governo di Putin, che viene dai servizi segreti, si chiama ancora, come al tempo dell’Urss, Politburo, è fatto di uomini da lui nominati, che perciò dovrebbero essere a lui fedeli e dovrebbero rappresentare, in condizione di equilibrio, le varie nazioni; però, come accade in tutti i governi, perché la fedeltà si paga con il denaro e non con gli ideali, non è detto che questi uomini gli saranno sempre fedeli, soprattutto dopo le sanzioni americane che colpiscono i patrimoni dei dirigenti russi. Perciò, come capitò a Kruscev, a causa degli insuccessi economici e delle umiliazioni subite da parte degli occidentali, anche Putin potrebbe essere presto da loro pensionato, anche così si spiega il pressing americano; come accaduto con il governo Monti in Italia, gli occidentali forse hanno già degli uomini a loro più vicini a Mosca (Fonte: Fondazione CDF).

Il nuovo presidente della commissione Europea è Jean Claude Junker, la commissione è retta da 28 commissari, specializzati in singole materie, non rappresenta i cittadini europei ma le banche e il governo occulto dell’Europa; la commissione presiede al diritto UE, gestisce il bilancio UE, rappresenta la UE e, in teoria, dovrebbe essere soggetta al potere esecutivo, rappresentato dal consiglio dei ministri europeo, emanazione dei governi dei paesi aderenti alla UE.

Il presidente della commissione e gli altri commissari sono nominati dal consiglio europeo, senza intromissioni dei cittadini, in realtà derivano il loro mandato da un potere oscuro. Il democristano lussemburghese Junker piace sia alla destra del partito popolare che alla sinistra dei socialisti, cioè sia alla Merkel che a Shultz, però, come in Italia, in Europa destra e sinistra sono ormai partiti scoloriti e perciò si somigliano molto, il popolo non ha più veri rappresentanti.

Junker è stato ministro e poi capo del governo lussemburghese, è stato governatore del FMI, governatore della Banca Europea per la ricostruzione e sviluppo e presidente dell’eurogruppo; diede le dimissioni dal governo lussemburghese a causa di uno scandalo nei servizi d’intelligence, fu accusato aver creato una polizia segreta che schedava tutti i cittadini; ma queste cose accadono anche in Italia e in Usa.

Junker, seguendo l’aria che tira, com’è stato a favore della politica di austerità, ora afferma di volere la crescita, per la quale ha promesso 300 miliardi di euro di aiuti in investimenti pubblici; comunque, rimane neoliberista, vuole tagli alla spesa sociale e riduzione dei salari, non vuole che sia toccato il patto di stabilità; vuole conti in ordine, fiscal compact, spending review e ridimensionamento del settore pubblico, vuole la flessibilità, in pratica, sostiene gli interessi dell’alta borghesia e del governo occulto delle banche e di chi sta loro dietro; il vero potere è anonimo e irresponsabile.

Ha lamentato che la distanza tra istituzioni europee e cittadini aumenta, evidentemente non è cieco e non è sordo, ha invocato un piano di riforme, che però non saranno quelle chieste dai lavoratori e dai cittadini, afferma di sostenere l’economia sociale di mercato, della quale non si conosce il significato se si abbatte lo stato sociale; vuole una crescita senza debiti, che dovrebbe significare anche senza credito, senza inflazione e con i bilanci pubblici e familiari in pareggio, ma non è sicuro che così s’incoraggi lo sviluppo.

E’ un fatto che gli uomini utili e docili al governo occulto, occupano poltrone importanti, anche contemporaneamente, accade anche in Italia; l’Unione Europea è nata come strumento dei padroni, cioè del governo occulto. Questi uomini sono obbedienti, discreti, ricattabili, prestanomi o burattini,  comunque appaiono insostituibili all’élite e perciò sono coperti di privilegi; l’austerità ha favorito la crescita dei profitti e ridotto i salari, perciò una politica della crescita dovrebbe avere l’effetto contrario, ma probabilmente Junker non vuole una cosa del genere.

Junker deve obbedire ai suoi padroni occulti, le riforme strutturali da lui invocate sono uno slogan e un paravento, però, nell’interesse degli italiani e degli europei, possiamo sempre sperare di aver torto e di essere malevoli.  Renzi è stato uno dei maggiori sponsor di Junker, comunque, adesso anche Renzi, per contrastare l’ondata di antieuropeismo, di nazionalismo e autonomismo, si è detto a favore di una politica della crescita, vedremo come verrà tradotta in  pratica.

ITALIA

A causa delle delusioni europee l’Italia, da paese europeo più europeista, sta diventando il più antieuropeista; l’Italia, rinunciando a difendere i suoi interessi, grazie a rappresentanti italiani insulsi o assenti presso le istituzioni europee, ha rinunciato, diversamente dagli altri paesi, a esercitare il diritto di veto, ha creduto erroneamente che l’Europa aveva le virtù e l’Italia i vizi, che mafia, corruzione ed evasione fiscale esistessero solo in Italia; alla fine, con queste convinzioni sbagliate, ha contagiato anche gli europei più ingenui.

A parte gli arrivisti e i trasformisti di professione, gli uomini hanno bisogno di una fede, religiosa o politica, devono credere a qualche cosa e devono credere ai miti e al regno della salvezza, devono credere a qualche dogma; quando gli idealisti, a causa di delusioni troppo sofferte, perdono una fede, hanno bisogno di trovarne un’altra, perciò c’è chi si sposta da una religione all’altra, chi da destra a sinistra e viceversa.

Il corollario è che domani l’America potrebbe diventare comunista e la Russia fascista; sempre sorretti dalla luce di una fede, prima tutti a destra e poi tutti a sinistra, ma accade anche il contrario. In un momento preciso, gli uomini si dividono tra quelli che vogliono il mondo così com’è, cioè i conservatori, quelli che lo vorrebbero cambiare, cioè gli idealisti, e quelli che sono rassegnati  perché sanno che non si può cambiare. Però, con il tempio, gli uomini cambiano di posizione

Il governo Renzi sta varando un'altra riforma senza oneri per lo stato, le altre riforme sono state a carico dei lavoratori; per favorire la spesa da parte di chi ha pochi soldi, poiché tanti italiani hanno poco reddito e nessun risparmio, ma posseggono una casa, per farli spendere, propone l’ipoteca della casa, toccherò agli eredi rimborsare il mutuo o l’immobile sarà pignorato dalle banche; in realtà, qualche cosa di simile già esisteva.

Le forme tecniche del mutuo bancario ipotecario erano, mutuo per acquisto, per ristrutturazione e per costruzione della casa e mutuo per acquisizione di disponibilità liquide, la forma riscoperta da Renzi; il mutuo era concesso applicando uno scarto al valore della casa e le rate tenevano conto della capacità di smobilizzo del mutuatario. Poi la finanza è impazzita e si è concesso un mutuo al 100% del valore della casa, senza tener conto delle fluttuazioni del mercato immobiliare e in Usa, per sostenere i consumi, si è concesso il mutuo anche a clienti con scarso reddito; perciò ne derivò la crisi di insolvenze che, con la cartolarizzazione, diede vita ai subprime speculativi; con la riforma proposta da Renzi, queste insolvenze potrebbero diventare frequenti anche in Italia.

In caso di mancato pagamento delle rate, la banca pignorava la casa, recentemente, per avere denaro, si è cominciato anche a vendere la nuda proprietà della casa, conservandone l’usufrutto; in Le banche pignorano le case perché non vogliono scrivere i crediti insoluti tra le perdite, basterebbe tenere gli immobili in bilancio, con una minima rata di ammortamento o posticipare le rate, in tal modo si eviterebbe la svalutazione dei crediti con le relative perdite; i crediti starebbero in bilancio, ma ci sarebbe sempre una perdita economica, comunque, gli immobili pignorati, se invenduti, deperiscono e anche questa è una perdita secca per le banche, in Usa è capitato anche questo.

ISLAM

La tregua tra Israele e palestinesi di Gaza è stata violata dai palestinesi, scopo di Israele era distruggere le rampe di razzi e i tunnel sotterranei che trasportavano armi e terroristi verso Israele, poi doveva ritirarsi. E’ stato storicamente accertato che le tregue militari, con la scusa di soccorrere i civili, servono a riorganizzare le file dei combattenti e a far arrivare altre armi e rinforzi, in tal modo la guerra dura più a lungo; insomma Israele è stato costretto ad accettare la tregua, ma ha anche pensato, anche noi, come i palestinesi, useremo la tregua per migliorare logistica e rifornimenti.

La guerra di Troia durò dieci anni perché ci furono delle tregue, patteggiate o meno, altrimenti sarebbe durata meno, durante la tregua, greci e troiani facevano arrivare altre armi e altri alleati; se durante la seconda guerra mondiale ci fossero state tregue a Stalingrado, in Africa settentrionale, Italia, Francia e Pacifico, la guerra, con nuove armi e nuovi soldati, sarebbe durata non sei anni ma dieci e forse Hitler avrebbe anche potuto vincere la guerra, l’Islam militante ne sarebbe stato contento.

A Gaza Hamas è sostenuto da Persia, Qatar e Turchia, ma è avversato da Egitto e Arabia, provoca le reazioni di Israele, interrompe la tregua che è stata sollecitata anche dagli occidentali, dall’Onu e dagli arabi; Hamas perde sul piano militare ma aumenta le sue richieste, infatti, vuole aiuti per la ricostruzione, amministrati dai suoi dirigenti, e vuole valichi verso l’Egitto e la Cisgiordania, come quello di Rafah, vuole distruggere Israele e non due stati indipendenti e sovrani, cioè Palestina e Israele, intanto non rinuncia a costruire rampe per missili e tunnel ostili verso Israele.

Mentre la popolazione civile di Gaza si sente in ostaggio dei guerriglieri palestinesi, il governo di Gaza afferma che la città è isolata e che è come una prigione; forse dipende dai suoi rapporti con il vicino Israele, perché lo potrebbero dire anche San Marino e Monaco; il collegamento di Gaza con la Cisgiordania, ma non è sicura la volontà unitaria tra Gaza e Cisgiordania, si potrebbe ottenere con un’autostrada sopraelevata che Israele, in caso di pace sicura, aveva promesso, ma Hamas vuole la distruzione di Israele, intanto invoca gli aiuti di tutto il mondo.

Esponenti autorevoli israeliani, ma non è stata mai la posizione ufficiale del governo, per la pace e confini sicuri erano disposti anche a rinunciare a Gerusalemme; i sionisti hanno sbagliato a volere lo stato di Israele in Palestina, era stato loro offerto il Madagascar e avrebbero dovuto accettare; invece hanno preferito seguire le loro nostalgie e ora anche l’antisemitismo, solidale con i palestinesi, si risveglia in Europa, dove la pietà è soprattutto per i palestinesi, non per gli altri popoli che subiscono diaspora e polizia etnica in tutto il mondo, non per le altre città bombardate delle quali la televisione non fornisce statistiche giornaliere sui morti civili. Che dipenda dal fatto, come i precedenti insegnano, che con la tragedia palestinese si possono pompare più soldi, amministrati dai soliti ignoti. 

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

 ECONOMIA & POLITICA NEW (25/7/2014)

EUROPA

Con la caduta nel 1989 del comunismo, la Francia era contraria alla riunificazione tedesca e la Russia favorevole; però Wladimiro Giacché, autore del libro “Anscluss”, critica il modo in cui è stata fatta la riunificazione. Il modello industriale tedesco della Germania dell’Ovest, come in Italia, era quello renano, fatto anche di tante piccole e medie industrie; dopo la riunificazione, seguendo gli indirizzi inglesi e americani, si puntò verso la deregulation, la globalizzazione e la finanziarizzazione dell’economia, però senza perdere di vista l’industria, perché le esportazioni tedesche sono fatte soprattutto di prodotti industriali.

Secondo Giacché, l’unificazione ha avuto effetti devastanti per la Germania orientale, distruggendone la capacità industriale del 65% e con un aumento enorme della sua disoccupazione; la stessa cosa accadde con l’unità d’Italia, il meridione d’Italia fu spogliato di oro, terre agricole e industrie e poi sfruttato fiscalmente per 50 anni, prima pagava meno tasse, le infrastrutture andarono soprattutto al nord.

Successivamente, gli aiuti statali per il sud, anche con la cassa per il mezzogiorno, andarono soprattutto a mafia, politici e uomini d’affari ammanicati, soprattutto settentrionali; però, diversamente dall’Italia unita, la Germania unita, per sostenere la domanda, ha pensato bene di estendere l’assistenza pubblica, soprattutto alla Germania dell’est; ora la nuova classe industriale tedesca, vuole l’estensione della sua strategia industriale all’intera Eurozona, però con assistenza pubblica a carico dei singoli stati, la Germania cerca anche di espandersi nell’est europeo, dopo aver favorito, con la cooperazione del Vaticano e l’ostilità della Francia, la disgregazione della Jugoslavia.

Sembra che l’unità di stati e continenti, promossa dalle lobby, si possa fare solo con una politica neo-coloniale a vantaggio delle lobby, è un’altra prova che la sovranità del popolo non esiste; comunque, oggi la Germania ha forti squilibri interni e la regione più sviluppata è la Baviera; Detlev Rohwedder, presidente dell’ente che doveva gestire le privatizzazioni dell’est, raccomandava prudenza, voleva che alcune imprese orientali fossero risanate e gestite dallo stato, perciò fu assassinato, il suo successore Birgit Breuel favorì lo smantellamento delle sue industrie e favorì casi di frode.

Fu assassinato anche il capo della Deutsche Bank, Alfred Herrhausen, la colpa fu data a gruppi terroristici che però, come le brigate rosse, erano infiltrate dai servizi segreti, naturalmente, la magistratura indipendente non venne a capo di niente. Oggi il 47% dei residenti nei nuovi lander delle Germania dell’est riceve assistenza statale e perciò può continuare a consumare a vantaggio delle industrie dell’ovest; cioè l’est è diventato un mercato dell’ovest, l’industria dell’ovest ha acquistato milioni di nuovi consumatori e subfornitori a basso costo, in Germania dell’est e nei paesi dell’Europa dell’est.

L’aumento di produttività degli operai tedeschi è stato compensato con la diminuzione dei salari, spesso in Germania, in Italia e nei paesi ex comunisti, i nuovi dirigenti, privati o dello stato, sono ex comunisti; si è creato un falso circuito che faceva credere che l’economia di mercato avrebbe creato sviluppo per tutti, ma in Germania ha favorito solo le esportazioni e l’occupazione illusoria, assieme all’assistenza e all’emarginazione.

Bisogna ricordare che alla Germania dell‘ovest fu concesso di ridurre le riparazioni di guerra alle potenze occidentali e smise presto di pagare quelle alla Russia, mentre la Germania dell’est continuò per anni a pagare riparazioni salate alla Russia; la Germania ovest usufruì del piano di aiuti Marshall e la Germania dell’est no, tuttavia la sua produzione industriale e le sue esportazioni verso i paesi comunisti erano notevoli.

Per il suo programma di privatizzazione delle industrie della Germania dell’est, il governo federale stanziò 600 miliardi di marchi, dati a imprenditori e faccendieri, ai quali era consegnata un’impresa dell’est a 1 euro e 50 milioni di marchi per rilanciarla; spesso i beneficiari, amici della nomenclatura politica, la vendevano e vendevano i terreni per fare delle speculazioni immobiliari.

La propaganda occidentale aveva demonizzato la Germania dell’est che esportava il 50% del suo prodotto lordo, soprattutto nei paesi comunisti e nel terzo mondo, non dovevano essere tutti prodotti scadenti; a causa di queste scelte e della situazione di emarginazione, oggi cresce il disagio dei tedeschi dell’est, che avevano inseguito la democrazia e i modelli di vita occidentali. Oggi anche in Germania dell’est si sceglie l’indirizzo scolastico a 13 anni, dividendo i percorsi scolastici, prima non era così e perciò si è bloccata la mobilità sociale; inoltre, il sistema scolastico della DDR non era diviso per Land, ma unificato a livello statale, mentre oggi in Germania ci sono differenze molto forti, per i contenuti scolastici, tra un Land e l’altro.

In Germania dell’est il figlio di un contadino o di un operaio, attraverso la scuola, poteva ascendere alle classi sociali superiori, ora non è più possibile, in Germania dell’est gli asili nido erano garantiti a tutti, nelle sue imprese non si poteva licenziare nessuno; oggi il 47% della popolazione dell’est è assistita con i finanziamenti statali che aiutano consumi e le produzioni industriali dell’ovest; esiste un forte squilibrio commerciale e di reddito prodotto tra Germania dell’ovest e Germania dell’est.

L’unificazione monetaria, come sta accadendo nell’eurozona, ha aggravato i problemi, nel 1861 anche in Italia appena unita il gap tra nord e sud era minore di adesso; mentre la Germania dell’ovest ha aumentato l’occupazione, quella dell’est l’ha diminuita. Però, attraverso l’assorbimento della Germania dell’est, la Germania ovest ha conquistato anche i paesi centro europei e dell’Europa dell’est che avevano stretti rapporti economici con la Germania dell’est, anche per ragioni politiche.

E’per questo che oggi la Germania è intransigente con la Russia, sostenendo le velleità ucraine, d’accordo con la Polonia, della quale promuove l’industrializzazione; l’Europa orientale sta diventando una zona di paesi satelliti che forniscono prodotti di base e semilavorati e accessori a basso prezzo all’industria tedesca, consentendo alla Germania di fronteggiare la concorrenza dei paesi emergenti che hanno salari molto bassi.

La politica dei bassi costi ha favorito le esportazioni tedesche in tutto il mondo, però nella Germania dell’est quasi la metà della popolazione conta sull’assistenza statale, all’ovest è cresciuto il lavoro precario e sottopagato e i minijobs per 7,5 milioni di persone, pagati 450 euro mensili più un reddito di cittadinanza, da parte dello stato, di circa la stessa cifra, a vantaggio indiretto dei produttori dell’ovest, che chiedono costi industriali bassi e consumatori per i loro prodotti.

Come accaduto in Italia, che ha voluto seguire l’esempio tedesco, in Germania oggi esiste un mercato del lavoro dualistico, cioè lavori garantiti e lavori precari; diversamente dalla Francia, dal 1999 in Germania la produttività è aumentata del 14%, ma i salari sono diminuiti, è per questo che la Francia ha una bilancia commerciale in deficit. Oggi La Germania insegna agli altri paesi, come il FMI, che, per ridurre debito pubblico e privato, occorre abbassare i salari, privatizzare e tagliare la spesa pubblica; però in Germania il debito pubblico è aumentato enormemente per aiutare le banche e per l’assistenza pubblica, anche le insolvenze private e i debiti privati sono numerosi.

Questa politica in Europa ha fatto crollare la domanda, in Germania ha resistito solo per le esportazioni, perché, come avviene in Italia, anche la sua domanda interna è cedente, negli ultimi anni è diminuita del 10%; ora pare che, con la crisi degli altri paesi, anche l’esportazione cominci a segnare il passo. In Italia dal 2008 il Pil è diminuito del 10%; comunque in Germania, come in Italia, sono aumentati i profitti e la concentrazione della ricchezza, i profitti tedeschi sono aumentati del 40%.

Le insolvenze greca e irlandese sono state gestite per minimizzare le perdite delle banche tedesche, la moneta unica ha fatto danni, non si possono radere al suolo industrie, anche delocalizzando, azzerando competenze tecniche, per poi assistere i disoccupati; questa politica la Germania l’ha fatte per i suoi cittadini ma non è disposta a farla per gli europei, cioè non vuole una solidarietà europea, infatti, il fondo salva stati è a carico anche dell’Italia, che è in difficoltà.

La politica dei tassi europei, i differenti regimi fiscali, i differenti costi energetici, i paradisi fiscali, le esportazioni di capitali da un paese europeo all’altro e la politica di bilancio pubblico voluta dall’Europa, condannano alcuni paesi al sottosviluppo, perciò l’eurozona potrebbe implodere; la disoccupazione al 25% e quella giovanile al 50% creano tensioni rivoluzionarie, forse gli stati europei dovrebbero recuperare alcune loro prerogative trasferite all’Europa, l’unione monetaria e le altre distorsioni accennate sopra sono diventate il principale ostacolo all’integrazione europea.

Mentre l’Italia accoglie immigrati irregolari, la Germania, oltre ad avare salariati sottopagati, ha pensato bene di favorire, oltre i movimenti di capitali da paesi più poveri come la Grecia, l’immigrazione di lavoratori qualificati e con titolo di studio elevato; dall’Italia l’anno scorso sono partiti, anche per Australia e Svizzera, oltre 100.000 di questi giovani. Allevare un figlio e farlo studiare è un costo per le famiglie e lo stato, se queste persone sono utilizzate da un altro paese, senza sostenerne il costo, è un affare. Sono tutti effetti del movimento dei capitali e delle persone, voluti dalla globalizzazione.

ITALIA

Scrive Rodolfo Roseli che le riforme sono osteggiate da chi beneficia di privilegi e sprechi, la parola “spreco” sa sempre un po’ di eufemismo; gli attuali meccanismi legislativi allungano i tempi di approvazione delle leggi e perciò i governi, per accorciarli e soffocare il dibattito, ricorrono ai decreti legge; poi le leggi approvate richiedono anche decreti attuativi, emanati anche fuori del parlamento.

A causa dell’allungamento dei termini, molte norme attuative non sono emanate perché superate da leggi successive; non serve niente cambiare governo se gli strumenti legislativi non sono subito cambiati, assieme ai regolamenti della camera. Il senato allunga i tempi legislativi e potrebbe essere abolito con una sola camera che, con i collegi elettorali legati al territorio e con lo stesso numero di abitanti, già rappresenterebbe tutto il territorio nazionale; impedendo la candidatura, non solo di mafiosi e condannati, ma anche di persone candidate in una provincia ma residenti in un’altra; per sancire la sovranità popolare, sarebbe anche utile un sistema elettorale proporzionale, con le preferenze e con vincolo di mandato.

I regolamenti attuativi, se necessari, dovrebbero nascere nello stesso parlamento, il 5.6.2002 la commissione europea ha diramato una direttiva per migliorare la macchina della produzione legislativa, ma l’Italia non l’ha applicata; oggi in Italia hanno potestà legislativa governo, parlamento, regioni, CNEL, province e comuni; governo e parlamento hanno competenza legislativa concorrente con le regioni, per province e comuni si parla di potere di ordinanza, cioè di atti amministrativi, di valore inferiore alle leggi ordinarie, è difficile che essi siano eliminati.

Comunque, diventano esecutive solo l’84% delle leggi presentate dal governo e il 4% di quelle d’iniziativa parlamentare, il che, assieme ai sistemi elettorali vigenti, sancisce l’esistenza di un parlamento diventato un peso morto e non la culla e la sede della sovranità popolare; per accelerare l’iter legislativo, le commissioni parlamentari dovrebbero operare più spesso in sede deliberante e le leggi dovrebbero anche essere scritte meglio e in italiano moderno, per ridurre la litigiosità nella loro interpretazione e applicazione che favorisce il lavoro degli avvocati.

In parlamento si votano leggi omnibus di un solo articolo, in materie promiscue, per costringere i parlamentari a votarle, perché contengono provvedimenti da loro condivisi; i parlamentari votano, su indicazione del partito, leggi da loro sconosciute, fanno interventri per esibizione e presentano migliaia di emendamenti per impedire l’approvazione di una legge o per fare baratti. Gli enti locali, con il loro potere regolamentare, possono modificare una legge divenendo, in pratica, fonti di legislazione; la burocrazia, con delega parlamentare, con le circolari, può rendere inattuabile una legge, bloccarla, integrarla o modificarla in parte.

ISLAM

Poiché la televisione ricorda sempre le vittime civili di Gaza, causate dalla rappresaglia israeliana, e Israele è accusato di crimini di guerra, per un’informazione a tutto campo, è giusto ricordare che l’esercito israeliano, in collaborazione con il ministero della sanità, ha aperto un ospedale da campo al valico di Erez, al confine con la striscia di Gaza, per curare i palestinesi feriti; un altro ospedale da campo del genere è operativo sul Golan, per curare i siriani feriti nella guerra civile.

Nel corso di questa ennesima guerra israelo-palestinese, attraverso il valico di Kerem, fino ad adesso, sono entrati nella striscia di Gaza 778 camion carichi di cibi e medicinali, 4,9 milioni di litri di carburante per uso civile, 30 ambulanze e Israele ha effettato 58 riparazioni alle infrastrutture elettriche, idriche e alle linee ad alta tensione che forniscono energia elettrica a 40.000 persone di Gaza, proveniente da Israele (Israele.net).

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (21/7/2014)

ITALIA

Come ha dimostrato un’inchiesta giudiziaria, la mafia fa amministratori delegati d’imprese delle persone prive di preparazione e sue teste di legno, analogamente, le oligarchie e la chiesa hanno dimostrato ai baroni, mortificandoli, e al popolo, che conta veramente poco, di poter favorire governi retti da caporali, come Mussolini e Hitler; oggi lo fanno mettendo al governo di stato e imprese delle persone incompetenti e ricattabili, ma obbedienti.

Il debito pubblico italiano aumenta costantemente perché l’Italia, privata della sovranità monetaria, anche con un deficit di bilancio pubblico al 3%, deve per forza aumentare il debito pubblico, visto  che non è capace di ridurre la spesa pubblica inutile e il bilancio è in deficit, la differenza è coperta dall’aumento del debito pubblico. Le multe salate inflitte dall’Europa all’Italia, su quote latte, spazzatura a Napoli, situazione carceraria, ritardo nel pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, ecc., visti i ritardi della pubblica amministrazione italiana e le difficoltà economiche del bilancio dello stato, sono tutti strumenti per piegare economicamente l’Italia e costringerla a scelte, come le privatizzazioni, volute dall’Europa.

Nel merito, le quote latte andavano abolite perché lesive della libera concorrenza, la spazzatura a Napoli è stata voluta da una strategia della camorra legata alla politica, la situazione delle carceri italiane, a parte il sovraffollamento e l’esistenza di alcune carceri più degradate, come succede per alcune scuole e ospedali, non è inferiore alla media dei paesi, anche occidentali. La bagarre sulle carceri serve anche a sollecitare stanziamenti da parte dallo stato, poi il denaro stanziato è speso male, cioè con i soliti sprechi, come ha dimostrato una recente inchiesta giudiziaria. Prima dell’unità, gli inglesi, ostili ai Borboni di Napoli, per fare propaganda, criticavano la condizione delle carceri napoletane, non inferiori a quelle inglese, visti i tempi, come ebbe poi a riconoscere, una volta caduti i Borboni, il primo ministro inglese.

L’1/7/2014 è iniziato il semestre europeo a guida italiana, per far un ulteriore passo verso la flessibilità del lavoro, il governo Renzi ha varato il suo Jobs Act; fino al 2008 gli occupati, con le leggi di flessibilità di Treu e Maroni, erano aumentati, però nel terziario, cioè soprattutto nel settore finanziario e immobiliare, mentre nell’industria, per gli italiani, si erano ridotti, nell’industria gli occupati erano cresciuti solo a vantaggio degli immigrati.

Dal 2009 a oggi, con la crisi, sono stati perduti 1,5 milioni di posti di lavoro, è aumentato lavoro precario e a tempo determinato, che oggi è ulteriormente liberalizzato con lo Jobs Act, che nell’intenzione del governo dovrebbe ridurre la disoccupazione giovanile, che supera il 50%, come in Francia, però in Italia cresce più velocemente. Al dilà dei provvedimenti del governo, con la disoccupazione e con l’arrivo degli immigrati, inevitabilmente, si abbassano i salari e le tutele lavorative, aumentano flessibilità, lavori precari e a tempo determinato.

Però, quando non c’è domanda, le imprese non assumono, nemmeno a tempo determinato; dopo il boom degli anni sessanta e settanta, la globalizzazione ha puntato allo smantellamento dello stato sociale e alla privatizzazione di servizi, pensioni, sanità e istruzione; però la flessibilità del lavoro adottata in Italia, con il calo della domanda, ha anche provocato stagnazione e calo di produttività, la quale si rileva dal valore aggiunto che però, quando cresce, è generalmente correlata ad alti salari.

L’aumento di produttività invocato dall’Europa, con domanda stagnante, potrebbe favorire ulteriore disoccupazione, Oggi il settore a maggior valore aggiunto è il terziario, mentre l’industria perde occupati e, per poter vendere, valore aggiunto, cioè riduce i prezzi, com’è nella logica della deflazione; un dogma sostiene che la scarsa produttività dipende dalla rigidità del lavoro; comunque, lo Jobs Act, più che favorire la crescita dell’occupazione, mira a impedire, con ritocchi legislativi, il ricorso alle cause di lavoro promosse dai lavoratori a tempo determinato, oggi vi ricorre un lavoratore su dieci e la maggior parte di essi ottiene ragione dal giudice.

Si vuole anche costruire un mercato del lavoro a vantaggio delle imprese, infatti, il ministero Poletti è un’emanazione delle cooperative, che usano precari e lavoro nero, il ministro Guidi rappresenta le grandi imprese che gestiscono i grandi appalti di stato, in questi giorni sotto inchiesta giudiziaria. Con queste riforme, si punta a generalizzare il lavoro precario e a termine, che deve diventare quello di riferimento per tutti, soprattutto per i neo assunti.

Con la riforma, il contratto di apprendistato per gli operai diventerebbe inserimento al lavoro a bassi salari, mentre per i giovani qualificati si punterebbe anche a utilizzare servizio civile, stage e lavoro gratuito, prima della loro assunzione a tempo determinato. Dovrebbe essere anche prevista una riforma del sussidio di disoccupazione e della cassa integrazione, la quale però non sarà eliminata totalmente perché fa comodo alle imprese che, con essa, scaricano sulla collettività i costi delle ristrutturazioni aziendali; il sussidio di disoccupazione dovrebbe essere previsto dopo un certo periodo di lavoro, anche volontario e si perderebbe quando si rifiuta un lavoro proposto dagli uffici per l’impiego.

Dal dualismo tra lavoro a tempo indeterminato a tempo determinato, si sta passando a quello tra lavoro precario a lavoro gratuito, si vuole seguire l’esempio tedesco, di questo passo, forse arriveremo alla servitù della gleba e al medioevo, legando i contadini alla terra; in Italia abbiamo già le autostrade a pedaggio, il Vaticano in casa e lo stato praticamente confessionale. Per reagire a questa involuzione, i sindacati europei dovrebbero battersi per un salario minimo europeo, reddito di cittadinanza, accesso gratuito per gli indigenti a acqua, trasporti, istruzione e sanità (Fonte: Andrea Fumagalli).

Le vere riforme da affrontare da parte del governo Renzi non dovrebbero essere quella del lavoro, del senato, delle province e del sistema elettorale, ma dovrebbero essere quella fiscale, quella della giustizia e quella della pubblica amministrazione; vedremo come Renzi si muoverà al riguardo, per farle, dovrà superare le insidie europee, di politici, economisti, consulenti e giornalisti collaborazionisti dello straniero, delle grandi imprese, dei mercati e delle banche, non sarà un’impresa facile.

EUROPA

In Europa il Vaticano è più sentito del governo italiano, il Vaticano, con la Germania e Napolitano, ha sostenuto i governi Monti e Letta, la sua influenza finanziaria e politica e le sue intromissioni politiche sono tali, che Cina e Russia non hanno concesso al papa il permesso di visitare i loro paesi, nelle relazioni internazionali tra paesi sovrani è un’anomalia; la chiesa cattolica vorrebbe espandersi in Cina e in Russia e nella storia, con i suoi servizi segreti e i suoi nunzi, ha sempre brigato per impossessarsi di Mosca, Costantinopoli e Gerusalemme, le sue ambizioni furono frustrate da russi, turchi ed ebrei. Ancora oggi, poiché la chiesa cattolica ha rappresentanti in tutti i paesi, gli Usa ottengono informazioni su questi paesi anche dal Vaticano.

Gli studiosi affermano che le banche sono nate da cambiavalute, orefici e templi, i cambiavalute avevano un banco per cambiare, con una commissione, le valute, gli orefici a volte custodivano, con una commissione, oro e argento per i privati; i templi pagani, come quello di Delfi in Grecia, quello di Gerusalemme e quelli egiziani e babilonesi, custodivano valori per i privati; poi anche chiese, abbazie e monasteri cristiani, poiché erano delle varie fortezze, presero a custodire valori di terzi, mettendo in circolazione loro titoli rappresentativi, per evitarne il materiale trasferimento e quindi inventando cartamoneta e cambiali, inoltre, facevano anche prestiti a interesse.

Perciò le banche non sono necessariamente legate solo agli ebrei, sono nate per evoluzione e tutti i grandi paesi hanno contribuito alla loro creazione; nel medioevo e nel rinascimento i banchieri della nobiltà nera italiana, milanesi, fiorentini, genovesi, veneziani e romani (cioè papalini) prestavano denaro a tutti i sovrani d’Europa; nel medioevo in Europa, usura e interessi erano termini equivalenti però, quando gli interessi sui prestiti erano elevati, la definizione di usura corrispondeva al termine moderno.

I monti di pietà nacquero per contrastare l’usura privata, ma poi furono incorporati, come i cambiavalute, dalle banche, che oggi finanziano a tasso agevolato gli usurai; gli usurai erano categorie dotate di denaro, come mercanti, ricchi borghesi, briganti, pirati, mafiosi, banditi, aristocratici e vescovi, però aristocratici e vescovi operavano tramite prestanomi, poi i vescovi si evolsero creando le banche popolari locali.

Kiev ha accusato gli antifascisti filorussi dell’Ucraina dell’est di distruggere le prove sulla responsabilità dell’abbattimento dell’aereo di linea malese avvenuto nell’est dell’Ucraina, la BBC ha affermato che i separatisti hanno impedito agli ispettori dell’Onu di raggiungere la zona dello schianto, per esaminare rottami e le scatole nere; il presidente del parlamento europeo, Martin Schultz, ha rimarcato che il missile che ha abbattuto l’aereo civile era russo e proveniva dalla zona controllata dai ribelli.

Poiché il fatto si ritorce contro di loro, se è vero, è chiaro che si è trattato di un tragico errore, gli aerei civili erano autorizzati a volare in alta quota e con una certa rotta, anche se, di nascosto, avrebbero potuto usarla anche aerei militari; in guerra sono state usate anche navi della croce rossa, per trasportare armi invece che feriti; su quella rotta, ora si è pensato bene di sospendere i voli civili.

Da ricordare che, per far scoppiare guerre e far intervenire eserciti stranieri, si sono anche inventati falsi incidenti di frontiera, la Russia si limita a passare armi ai belligeranti, come fa l’occidente con Kiev, non è interessata all’intervento, mentre l’occidente lo minaccia e aumenta le sanzioni contro la Russia. Kiev ha detto che ha le prove delle responsabilità degli insorti filorussi; l’incaricata europea agli esteri, Mogherini, lavorava per la pace ma dai paesi baltici e dalla Polonia è stata accusata di essere filorussa, perciò al momento è stata rifiutata in quel ruolo.

Europa e Usa stanno adottando una politica aggressiva, per il momento verbale, verso la Russia e, con l’informazione, di sostegno subdolo a Kiev; è da ricordare che in Ucraina, con un colpo di stato ed elezioni truccate, si è instaurato il regime di terrore fascista di Poroshenko, capace di feroci repressioni, che colpisce con artiglieria e aerei gli antifascisti e i rivoltosi russi dell’Ucraina orientale. 

L’Europa aveva già inaugurato questa politica nel 19999 in Jugoslavia, a Donetsk e Lugansh, dove si svolse l’11/5/2014 il referendum secessionista, il popolo era in ribellione, però l’occidente doveva sostenere Kiev, perché dal governo ucraino erano state promesse le privatizzazioni alle multinazionali occidentali. Putin è prudente, pago di ave ripreso la Crimea, non ha riconosciuto il referendum, e ha anche riconosciuto il governo del golpista Poroshenko, che è europeista e antirusso e non vuole pagare il gas fornito dalla Russia;  però Putin è attaccato dai media occidentali per aver difeso gli autonomisti e per le forniture militari fatte a loro favore, come gli occidentali le fanno al governo ucraino.

Il 14/7/2014 i paesi Brics hanno deciso la creazione di una Banca di Sviluppo e di un fondo di salvataggio per paesi in difficoltà, vogliono rendersi indipendenti da Fmi e Banca mondiale, tra loro, la Cina avrà la parte del leone; fino a oggi, come l’America Latina era zona d’influenza americana, l’Africa lo era dell’Europa, però oggi la Cina è il suo maggior partner commerciale, Cina e India costruiscono infrastrutture in Africa, il Brasile sfrutta miniere in Angola e Monzambico e la Russia fa investimenti nel settore energetico in Africa.

ISLAM

Non si capisce lo scopo del lancio di razzi da Gaza a Israele, se hanno lo scopo di favorire la guerra, gli aiuti internazionali ai palestinesi sui quali tanti mangiano, in Palestina e nei paesi donatori, la cessazione delle rappresaglie israeliane dipende solo dalla cessazione nel lancio dei razzi; Hamas contesta l’esistenza d’Israele, storicamente gli ebrei erano esistiti in Palestina, mai abbandonata completamente dagli ebrei, anche con la diaspora.

Altri titoli per l’esistenza d’Israele derivano da una concessione inglese e da una dell’ONU del 1948, allora uno stato palestinese non esisteva; i famosi due stati, cioè Israele e Palestina, sovrani, indipendenti, con frontiere sicure e in pace, non li vogliono i palestinesi che contestano l’esistenza d’Israele. Come accaduto per tutti gli stati, è un altro titolo per l’esistenza di Israele, questo occupa terre dopo aver vinto delle guerre, l’autodeterminazione dei popoli è una chimera; se questo vale per gli altri paesi ma non vale per Israele, gli ebrei hanno diritto di denunciare l’antisemitismo, le tesi pacifiste non reggono.

Se un gruppo terroristico, senza essere disturbato dal governo svizzero, lanciasse dalla Svizzera razzi contro l’Italia, secondo il diritto internazionale, l’Italia avrebbe il diritto di fare delle rappresaglie, non varrebbe la scusante che la Svizzera è un paese neutrale e sovrano; se a Israele è negato questo diritto, ancora una volta ha diritto di denunciare l’antisemitismo. I morti civili sono un corollario di tutte le guerre, è inutile ricordarlo, soprattutto quando sono prese di mira delle città ed è da Gazza che si lanciano razzi e non dalla sua campagna.

E’ probabile però che Israele, provocata da Hamas, abbia reagito in questo momento perché il fronte arabo è diviso e sconvolto da guerre civili interne, il governo egiziano è contrario a Hamas, in Siria, Irak e Libia i governi sono in grave difficoltà; cioè, in questo momento è difficile una reazione militare dei paesi arabi, che hanno risorse, ma sono impossibilitati a reagire, come in passato, sul piano militare e perciò cercano una soluzione diplomatica.

I morti civili di Gaza, malgrado l’informazione televisiva, sono da addebitare al lancio da parte di Hamas di razzi su Israele e al fatto che Hamas ha violato la tregua e rifiutato il cessato il fuoco, ciò malgrado, ora chiede che la Palestina sia messa sotto protezione dell’Onu. In Europa ci sono manifestazioni di sostegno ai palestinesi, forse non spontanee, ma i paesi arabi si sono defilati da questa guerra e paiono stanchi di Hamas.

Perciò il dirigente di Hamas Mustafà Barghouti ha attaccato il generale egiziano Al Sisi per aver accusato Hamas di aver rifiutato la tregua, evidentemente contava sull’aiuto della propaganda di stato e televisiva egiziana. Comunque, il governo egiziano di Sisi, dopo aver dato scacco al capo dei fratelli musulmani, Morsi, progetta, come chiedono i palestinesi, di riaprire il valico di Rafah, ma di affidarlo alle forze palestinesi più moderate di Abu Mazen.

Il 30 giugno 2014, tra Irak e Siria è rinato il califfato islamico, che dovrebbe raccogliere di nuovo la comunità musulmana mondiale o umma, il nuovo califfo ha esortato i fedeli a respingere la democrazia e i valor occidentali. Questo califfato potrebbe minacciare la supremazia delle varie organizzazioni di Al-Qaeda; contro il califfato, è impegnato il governo irakeno sciita di Al-Maliki, però i suoi membri rivoltosi hanno goduto dell’appoggio di Francia e Inghilterra e tanti guerriglieri provengono dall’Europa occidentale; al califfato sono ostili Egitto e Turchia e, contro di esso, Al Maliki riceve aiuti militari da Siria, Iran e Russia.

Nel 632, alla morte di Maometto, il califfo, della tribù di Maometto, era elettivo e aveva potere esecutivo, legislativo, giudiziario e religioso, però i primi quattro califfi, a causa delle lotte per il potere, furono assassinati; poi ci fu lo scisma di Alì, cugino a genero di Maometto, che fondò la fede sciita, fondata sul corano e sugli insegnamenti degli Iman, inoltre rigettava il califfato, mentre i sunniti volevano che la fonte della loro fede fosse fondata su corano, tradizione e califfi. Diventavano califfi quelli che aderivano alla sunna, cioè corano e tradizione e, per via materna, erano discendenti della tribù curaiscita di Maometto.

Tra i sunniti, il califfato divenne ereditario, a vantaggio della tribù del Profeta e ne nacquero la dinastia omayyade di Damasco (661-750) e quella degli abassidi di Bagdad (750-1258); però in Spagna rinacque il califfato omayyade di Cordoba, rivale di Bagdad. Dall’XI secolo i califfi di Bagdad furono sotto tutela del sultano turco; il califfato fatimida e sciita egiziano cadde per mano del curdo Saladino, al servizio del sultano, che nel 1187 prese anche Gerusalemme, sottraendola ai crociati, nel XV secolo, per mano spagnola, scomparve il califfato di Cordova-Granada.         

Nel 1258 fu soppresso dal nipote di Gengis Khan, Hulagu Khan, l’ultimo califfo abasside, i mongoli presero anche Bagdad; com’è accaduto con le monarchie europee, ci furono anche false rivendicazioni al califfato, nel 1517 il sultano Selim I rivendicò tale discendenza e fu riconosciuto anche dai Mogol musulmani dell’India settentrionale. Nel 1923 la repubblica di Ataturk abolì il sultanato e affidò il califfato a un membro della vecchia famiglia regnante.

Eliminò il diritto islamico, il ministero degli affari religiosi, soppresse scuole, istituzioni e tribunali religiosi, voleva separare lo stato dalla religione, però in costituzione la religione di stato rimase l’Islam. L’Inghilterra, inseguendo i suoi interessi, fece proclamare califfo il sovrano hascemita Hussein poi, mirando al petrolio, lo scaricò per il re saudita e wahabita d’Arabia.  Ora il guerrigliero Al Baghdadi ha fondato il nuovo califfato che l’umma dovrebbe riconoscere, ma non sarà facile, come non fu facile, a causa delle lotte per il potere, in passato. (Fonte: Franco Cardini).

L’informazione occidentale si è sempre concentrata, quasi esclusivamente, sulla cacciata di musulmani palestinesi, da parte di Israele, non degli ebrei e dei cristiani espulsi, con vari strumenti e ragioni, dai paesi arabi integralisti che, dall’Egitto all’Irak desiderano paesi omogenei dal punto di vista religioso; in questi giorni sta toccando a Mosul in Irak, ieri toccava ai copti egiziani; l’informazione è così, deve sempre fare un favore o un dispetto a qualcuno, deve fare propaganda o essere politicamente corretta, deve obbedire a chi la paga, naturalmente non parlo di chi ne usufruisce. 

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (16/7/2014)

OCCIDENTE

L’Occidente è dominato da 200 tra famiglie, magnati della finanza e potentati come il Vaticano, appartenenti soprattutto a gruppi massonici, che controllano governi, economia e informazione, inoltre alimentano le crisi che fanno aumentare le loro ricchezze; l’Unione europea è dominata da uomini che, per interesse, obbediscono ai loro disegni, loro scopo è azzerare la sovranità popolare. L’Europa Unita è stata una strategia del grande capitale mondiale, del quale l’Italia è una colonia, grazie agli agenti, collaborazionisti dei magnati del mondo e delle lobby presso il suo governo, non si può emancipare e non può pensare di fare gli interessi degli italiani, invece che della finanza.

Poiché Usa ed Europa non vogliono cedere un po’ del potere che hanno negli organismi finanziari internazionali, come il Fondo Monetario e la Banca Mondiale, la Cina e i paesi Brics hanno deciso di dotarsi di loro strumenti finanziari autonomi, come una moneta comune alternativa al dollaro, una loro agenzia di rating, una banca centrale, un fondo comune d’intervento e tre banche di sviluppo, per gli investimenti e la costruzione d’infrastrutture, per Asia, America Latina e Africa.

Per conseguenza, gli Usa sono allarmati e diventano più bellicosi e, per fare fronte comune, fanno accordi di libero scambio commerciale e nel settore dei servizi con paesi occidentali, latino americani e asiatici; oggi la China Development Bank, a causa delle eccedenze valutarie cinesi, già presta all’estero più denaro della Banca Mondiale, però con minori intromissioni interne nei paesi assistiti; con apposite banche di sviluppo e partecipazioni al loro capitale dei paesi interessati, essa finanzia gli investimenti in infrastrutture in Africa, Asia e in America Latina.

Oggi una banca del genere, come l’Asian Development Bank, è dominata da Usa e Giappone, e perciò la Cina ne vuole creare una concorrente, come ha fatto in America latina, dove ha creato l’Andean Development Corporation. Queste istituzioni favoriranno anche gli investimenti cinesi all’estero, ben presto il Pil cinese supererà quello Usa e quello dell’Unione Europea e la Cina disporrà di tre banche d’investimento internazionali, intanto commercia con valute nazionali e con il baratto, aiutando il terzo mondo, che soffre di penuria di dollari e non vuole indebitarsi con il FMI.

Gli Usa e l’Europa occidentale sono in grave perdita d’influenza economica e, con la crisi e le delocalizzazioni industriali, la loro produzione industriale cala; con i trattati transatlantici sul commercio e i servizi, gli Usa tentano di contenere la Cina e, per indebolire la Russia, soffiano sul fuoco dell’Ucraina, la Germania condanna lo spionaggio americano, ma pare essere d’accordo; però l’ambiguità non è solo italiana, perché la Germania si è legata fortemente e commercialmente anche alla Cina. La storia insegna che tutti gli imperi sono destinati, prima o poi, a cadere, i persiani dicevano che la ruota della storia gira prima a favore di un paese e poi di un altro.

Nel 1993 la Germania, per prevenire la concorrenza dei paesi emergenti, ottenne deroga dai trattati europei, sul rispetto dei limiti del deficit di bilancio, fece riforme economiche e svalutò i salari, come oggi il Giappone ha svalutato del 20% lo yen; quindi prima la Germania e poi il Giappone hanno visto salire le loro esportazioni. Invece di spiazzare gli altri paesi europei, la Germania, con la sua influenza, avrebbe dovuto proporre un’azione concertata con gli alteri paesi dell’Unione, non è così che si può costruire un’Europa Unita, ma così si può costruire un’Europa a dominio tedesco; inutile dire che in Europa i rappresentanti italiani non hanno mai saputo rappresentare e tutelare gli interessi italiani.

L’informazione, gli storici di corte e i politici di corte, desiderando l’avvilimento dell’Italia, spesso ricordano le inadempienze, le violazioni dei trattati e i tradimenti degli italiani, dovrebbero almeno dire che di questi fatti sono responsabili i governi e non gli italiani; quando poi cambiano i governi con la rivoluzione, come è accaduto con la caduta di Mussolini o degli zar, le alleanze possono cambiare e il popolo, che è oggetto e non soggetto di diritto è ancora più scusato del cambio di fronte. Ad ogni modo, tutti i paesi sovrani, facendo il loro interesse, violano, denunciano, rinegoziano o abbandonano i trattati; nel secondo conflitto, la Germania aggredì la Russia dopo aver fatto con essa un trattato di non aggressione.

Il lussemburghese Jean Claude Junker, già membro del consiglio europeo e dell’eurogruppo, già contestato per il suo europeismo fondamentalista e per la politica dei sacrifici europea da lui sostenuta, è stato nominato presidente della commissione europea; nel suo discorso d’investitura ha annunciato un piano d’investimenti, pubblico e privato e con intervento della Bei e del bilancio europeo per 300 miliardi di euro, all’Italia ne aspetteranno circa 35, chissà se riuscirà a spenderli bene, afferma anche di voler riportare le industrie in Europa occidentale.

Junker ha affermato di volere una politica comune sull’immigrazione e sul diritto d’asilo, ha difeso l’euro e ha attaccato il nazionalismo, si è detto a favore dell’economia sociale di mercato e dell’energia rinnovabile, ha ammesso che l’Unione Europea, per fronteggiare la crisi, ha fatto degli errori. Ha affermato di essere contro il dumping sociale, a favore delle trattative di libero scambio con gli Usa e ha proposto incentivi per i paesi che fanno riforme.

Ha detto che desidera una rappresentanza unica europea a livello internazionale, vuole la lotta all’evasione fiscale e il salario minimo in tutta Europa, ha auspicato l’ulteriore allargamento dell’Unione Europea, della quale oggi fanno parte 28 paesi, mentre l’eurozona è più ristretta; si è detto a  favore dell’imposta sulle transazioni finanziarie o Tobin Tax e ha difeso il patto di stabilità. Tutto sommato, se si dovessero giudicare i politici dalle promesse, sembra un programma più positivo che negativo.

ITALIA

La mafia italiana è stata protetta dagli inglesi prima dell’unità, dai piemontesi per l’unità, dai democristiani, cioè dalla curia romana, per la governabilità dell’Italia e oggi non è vista con ostilità dall’Unione Europea, che la tollera per il trasferimento di capitali da riciclare in alta Europa, perciò la mafia è difficile da debellare; all’Europa non interessa migliorare veramente la situazione italiana, ma solo difendere i privilegi di una minoranza di europei e italiani e servire lobby e banche, oltre che favorire la supremazia tedesca.

La Germania, per favorire l’ascesa del governo Monti, ha agito di concerto con Vaticano, attore importante dei mercati, e Napolitano; gli alleati della seconda guerra mondiale e la Germania hanno avuto in antipatia Mattei, Craxi e Berlusconi, che avevano tentato di muoversi con autonomia rispetto alla Nato, operando per la difesa degli interessi italiani, in Libia, Persia e Russia. Questa indipendenza non era tollerata dai nostri alleati, perciò Mattei fu assassinato, su commissione dei mercati o delle società petrolifere, dalla mafia e Craxi e Berlusconi furono oggetto di grande attenzione da parte della magistratura; così i mercati vinsero ancora una volta.

La vicinanza italiana a Libia, Persia e Russia era dettata solo dagli interessi economici e non dall’ideologia o dalle simpatie personali, così oggi si comporta la Francia in Africa; riconoscere i complotti, nella storia ce ne sono stati tanti, non significa ammirare Gheddafi, Craxi o Berlusconi, anche Mattei faceva opera di corruttela politica; Berlusconi aveva promesso riforme che non ha fatto, anche perché ostacolato dai mercati, queste riforme è difficile farle anche con il governo Renzi, perché le vere riforme incidono sui privilegi; invece quelle che riducono salari e allungano l’età per la pensione sono solo controriforme, cioè non sono vere riforme, perciò sono realizzate.

Le riforme del senato, del sistema elettorale, delle province e della costituzione, comunque saranno fatte, non serviranno a rilanciare produzione e occupazione, ma ci riuscirebbe una vera riforma fiscale, fatta nell’interesse di lavoratori, piccole imprese e famiglie; ci riuscirebbe una vera riforma pensionistica perequativa, fatta a vantaggio dei pensionati più poveri e adottando il reddito di cittadinanza; ci riuscirebbe una riforma della pubblica amministrazione e della giustizia, eliminando dirigenti dannosi e impiegati inutili, leggi in eccesso, conflitti d’interesse, uffici che non controllano, enti inutili e privilegi.

Queste riforme generalmente si fanno solo con la rivoluzione, il primo principio rivoluzionario, prima dell’eguaglianza sociale, è l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge (art.3 della costituzione), regolarmente disatteso dal legislatore e perciò inattuato; infatti, si fanno leggine, leggi ad personam, leggi ad familias, ad acclesiam, ad corporationem, ad impresam, ad partito, ecc., tutte a tutela di privilegi, franchigie, immunità, esenzioni, perciò controrivoluzionarie e lesive dell’articolo 3.

Dittatura e monarchia assoluta possono esistere solo distribuendo favori e privilegi, altrimenti baroni, alti dirigenti e possidenti farebbero saltare in aria gli autocrati, dimostrando loro che anche il potere assoluto è, in realtà, relativo; la democrazia è falsa perché, al posto dell’eguaglianza, anch’essa conferisce privilegi a uomini che possono ricattare il potere e spingere il popolo alla rivoluzione; invece con i privilegi, notabili, religiosi, informazione e alta burocrazia incoraggiano il quietismo popolare e spingono il popolo alla rassegnazione.

La questione del sistema elettorale e delle preferenze alle elezioni è importante perché il governo occulto, in Italia soprattutto il Vaticano, tradizionalmente e storicamente contrario alla democrazia e alla repubblica, prima di sostenere una dittatura, come ha fatto con Mussolini, Hitler, Franco, Salazar, Pavelic e Peron, preferisce pilotare sistemi elettorali, elezioni, candidature, esiti elettorali e cariche pubbliche; infatti, deve difendere i privilegi ma, contemporaneamente, vuole evitare gli assassini di politici da esso malvisti; questa strategia è attuata in accordo con la mafia.

Il Fondo Monetario Internazionale, con eclatanti ripensamenti, dopo aver criticato la politica dell’Unione Europea verso la Grecia e la sua politica di austerità verso i paesi Pigs dell’Europa, adesso afferma che la competitività di un paese può dipendere da altri fattori, oltre che dal costo del lavoro; relativamente all’Italia afferma che le sue esportazioni tengono, malgrado il suo costo del lavoro sia più alto della media (soprattutto, secondo noi, a causa dei costi indiretti sul lavoro) e malgrado il calo apparente della sua produttività del lavoro. Però il costo del lavoro è solo una dei fattori di costo per le imprese, il FMI in quest’analisi non considera le maggiori imposte per lavoratori e piccole imprese, gli oneri bancari maggiori e i maggiori costi energetici.

Il FMI rileva che i beni finali contengono componenti prodotti in paesi con costi del lavoro diversi, perciò l’analisi del costo del lavoro interno italiano risulta insufficiente; inoltre, rileva che la capacità competitiva di un paese dipende anche dalla tecnologia, dalla creatività, dal disegno, dalle innovazione di prodotto e di processo, dalla ricerca, dalla meccanizzazione e automazione in genere; perciò, alla luce o questi fatti, il ritardo italiano appare meno grave di quello che sembra.

In Italia, per superare la crisi pluriennale che l’avvolge e rilanciare l’economia e la domanda interna, s’invocano sempre riforme strutturali, per il momento indebolendo solo le tutele dei lavoratori e riducendo i diritti acquisiti, alla fine colpendo proprio la domanda complessiva, senza scalfire i privilegi, inseguendo subordinatamente una tendenza neoliberista e tedesca ormai ben nota. In Italia, germanofili, esterofili, agenti e collaborazionisti dello straniero, sono soliti disprezzare l’Italia, le sue realizzazioni tecniche e gli italiani ed esaltare i prodotti esteri; i tedeschi non fanno mai questo errore e tentano anche di nascondere i loro scandali politici, finanziarie e produttivi, perché la cattiva propaganda danneggia la loro immagine all’estero.

L’onorevole Federica Mogherini, agendo come ministro degli esteri europeo, sulla faccenda Ucraina ha lavorato molto bene, a favore della pace e delle trattative tra Ucraina e Russia; però l’Italia è stata accusata dai paesi baltici e dalla Polonia, che con l’Ucraina invocano la guerra contro la Russia, di essere filorussa per interesse, perciò non la desiderano come ministro degli esteri europeo.

E’ da ricordare che la Russia vuole solo l’autonomia amministrativa per l’Ucraina orientale filorussa e abitata da russi, mentre Kiev non è interessata all’autodeterminazione dei russi, che esistono anche nei paesi baltici e perciò ha scelto la via della repressione e della guerra; la Crimea  è stata annessa alla Russia, ma l’annessione è stata contestata da Germania, Polonia, Usa e Ucraina, era già stata territorio russo e base militare russa nel Mar Nero, è abitata da una numerosa popolazione russa che ha spinto la Russia all’annessione. Putin sarà autoritario all’interno, ma non è bellicista all’estero però, con i paesi Brics, minaccia il primato occidentale.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (11/7/2014)

Poiché io parto da posizioni non ideologiche, a volte, da fonti a me sconosciute, ma si tratta sempre di stampa, rete, televisione, radio e libri, scopro notizie che mi fanno cambiare opinione o mi fanno rettificare un punto di vista, ma non accade molto spesso. Mi è successo con Eduardo R. Calley, autore del libro: “ Il mito della rivoluzione massonica” – Editore I Trofei.

La massoneria del mondo moderno è stata in origine una società segreta e una specie di partito nascosto al potere monarchico autoritario, anche se, come accade oggi ai partiti, era infiltrato dalla polizia, era divisa in vari riti ma era prevalentemente rivoluzionaria nei contenuti, ma generalmente non era atea, cioè era deista e non materialista. Invece la precedente massoneria operativa dei muratori, dove schiavi e servi erano esclusi dalla corporazione, serviva a custodire i suoi segreti nella costruzione delle cattedrali.

Individui, partiti, chiesa e massoneria sono nati con l’idea della salvezza e dell’eguaglianza e poi, aumentati di peso, con i compromessi, pian piano si sono spostati verso destra; perciò oggi la massoneria è principalmente conservatrice e dedita agli affari, ai favori e, per quanto riguarda i suoi dirigenti, ai complotti; storicamente, le differenze tra i vari riti erano notevoli, ad esempio, gli illuminati bavaresi veneravano la ragione ed erano contro la chiesa cattolica.

Invece la massoneria scozzese, stuardista e giacobita, trapiantata anche in Francia, era avversa alla monarchia inglese e, come l’Irlanda, era legata al papa, la gran loggia di Londra era deista e vicina alla monarchia. I rosacroce erano una società segreta massonica, nata nel XV secolo e diffusasi nei due secoli successivi, avente il simbolo di una rosa e una croce, i suoi membri aderirono per lo più al protestantesimo, poi la società si fuse con la massoneria moderna.

Poiché il tempo è galantuomo e anche i partiti cambiano, oggi le differenze esistono solo sugli statuti delle logge, spesso disattesi come le costituzioni degli stati; i dirigenti massonici e dei partiti mirano al potere e agli interessi, alimentano complotti e disegni egemonici. Recentemente c’è stato anche il riavvicinamento, in nome dell’interesse, tra massoneria inglese moderna e massoneria della chiesa, cioè cavalieri di Malta e l’Opus Dei, inoltre oggi tanti monsignori fanno parte di logge massoniche secolari.

Comunque, formalmente la massoneria è frammentata in vari riti e obbedienze, è animata da cerimoniali e simboli suggestivi, ispirati dalla religione, soprattutto dei monaci benedettini; ha cerimonie d’iniziazione e riti di passaggio e, contro gli statuti, le logge ospitano anche atei; le logge irregolari sono nate senza autorizzazione della loggia madre, cioè anche la massoneria, teoricamente, ha adottato una sua concezione monopolistica.

I membri delle associazioni si danno aiuto, come accade nelle associazioni, nei partiti e nella chiesa, i massoni si fanno favori e si danno protezione; se è vero che durante la rivoluzione francesi tanti massoni persero la testa per mano di altri massoni, durante la guerra d’indipendenza americana massoni americani furono salvati da massoni facenti parte delle truppe inglesi d’occupazione; Beniamino Franklyn era in rapporto con massoni inglesi e francesi, mediante i quali otteneva informazioni, cioè faceva dello spionaggio.

Gelli, con la P2, ha dimostrato che la massoneria serve ad avere protezioni, coperture e a fare complotti e carriera, questo si verifica anche nei partiti, nella mafia e nella chiesa, però i maggiori benefici li hanno quelli in posizione più elevata, alcune logge chiamano questi signori “superiori incogniti”, cioè questi sono segreti agli altri membri dell’associazione, già di per se segreta; il resto dei massoni, come il gregge della chiesa, non ha una strategia, serve a fare numero e a ottenere favori, complicità e protezioni; tutte le associazioni nate nella società, mirano a distruggere, isolare e discriminare le persone isolate.

In teoria, la massoneria è nata come associazione di liberi pensatori, democratici e cultori della scienza, in grado di accogliere tutti, però come i partiti, con il tempo è scivolata verso la conservazione e a difesa dei privilegi. La Gran loggia unita d’Inghilterra è considerata la loggia madre della massoneria moderna, è derivata dalla massoneria operativa dei muratori medievali, costruttori di cattedrali ed è divisa in tre gradi, quella scozzese ha invece 33 gradi, più i tre simbolici; il Grande Oriente di Francia è più laico e razionalista e possiede logge miste di maschi e femmine.

Le società segrete esistevano anche in Egitto, Grecia e Roma, la massoneria scozzese afferma di discendere dai templari rifugiati in Scozia; la massoneria operativa è stata anche corporazione, scuola di mestiere, di misteri e di misticismo; oggi fanno parte della massoneria magistrati, dirigenti, politici, imprenditori, uomini di chiesa e mafiosi, cioè tutta gente arrivata e non proletari. La massoneria degli illuminati bavaresi lottava per la libertà dell’uomo, per la rivoluzione, la ragione, l’eguaglianza e la fratellanza, tutti temi mutuati dalla rivoluzione americana e della rivoluzione francese; in America le truppe inglesi erano fatte di mercenari tedeschi che avevano le loro logge.

Poiché l’uomo non è capace d’inventare niente da niente, la massoneria nei suoi riti è tributaria di benedettini, ermetismo, gnosticismo, dottrina di Pitagora, neoplatonici, cabalisti e alchimisti; tutti i liberi pensatori seguaci di queste idee popolarono le prime logge massoniche speculative, succedute a quelle operative; a essi si oppose la corrente razionalista e materialista degli illuminati che voleva la separazione tra chiesa e stato, un problema oggi superato in Francia, ma non in Italia e in Inghilterra.

Uno dei simboli massonici è stato il Giano bifronte, a causa del Giano bifronte, nella massoneria esistono dualismo e uomini di campi opposti; perciò è accaduto che carcerieri massoni hanno liberato massoni carcerati e che giudici massoni hanno assolto imputati massoni. Praticamente, la massoneria ospita tradizione e rivoluzione, monarchia e repubblica, fede e ragione, ma oggi la rivoluzione è meno seguita, oggi i suoi dirigenti sono soprattutto conservatori e antipopolari che progettano un Nuovo Ordine del Mondo.

Gli antichi maestri massoni erano architetti fattisi da se, costruttori di cattedrali, gelosi dei loro segreti; con la nascita della facoltà universitaria di architettura, nelle logge, dove si dirigevano i cantieri, nacque la massoneria moderna speculativa, che ospitava insieme muratori e intellettuali: Nel 1717, in una taverna londinese, nacque la massoneria moderna e la Gran Loggia Unita di Londra, fatta di muratori, cioè capi mastri, intellettuali, nobili, artigiani, borghesi e filosofi; abbandonate le logge di cantiere, i massoni presero a riunirsi in taverne, ma poi lo fecero anche in conventi e palazzi.

I massoni scozzesi rimasero legati a Roma e per un po’ continuarono a costruire chiese, invece i massoni muratori inglesi furono costretti a fare lavori minori, poi, con la massoneria speculativa,  affermarono di voler edificare un tempio di Salomone simbolico e di lavorare per la Gerusalemme celeste; nelle logge, i massoni accettati non erano muratori; generalmente i massoni ripetono vecchie formule, utilizzano segni di riconoscimento, non conoscono le origini delle loro tradizioni. La massoneria ha contenuti esoterici e occulti; però le logge scozzesi di stretta osservanza sono cristiane, soprattutto cattoliche, altre logge sono materialiste, dal 1750 in alcune logge si sviluppò anche un clima libertino, con rilassatezza di costumi, eccessi sessuali e ubriacature; succede anche nei partiti, club e associazioni.

Le cerimonie suggerivano un’origine monastica, soprattutto ispirata all’ordine benedettino; in Francia, prima della rivoluzione del 1789, la massoneria era dominata dall’aristocrazia, però gli illuminati di Baviera sostenevano la distruzione di trono e altare, le loro idee trovarono sbocco nella rivoluzione francese; nel 1762 a Marsiglia, ad Avignone e Lione erano attive logge scozzesi, la Provenza, l’Occitania e la Linguadoca del Mezzogiorno ospitavano logge scozzesi; in Occitania vi erano i catari, distrutti dal papa, eredi degli gnostici, ed ebrei che diffusero la cabala ebraica.

Anche i militari crearono logge itineranti di reggimento, in Francia, Inghilterra, Germania, Scozia e Usa; lo scozzesismo stuardista, giacobita e templare aveva una base in Provenza; nel 1792 la Convenzione della rivoluzione francese lanciò una feroce persecuzione contro la massoneria di Avignone, contemporaneamente, massoni cristiani e della stretta osservanza templare erano contro i massoni razionalisti di Lione e contro gli illuminati di Baviera.

Dai riti nacquero fratellanze mutuate dagli ordini monastici, nel 1776 fu creata da Adam Weishaupt la setta degli illuminati di Baviera, tutte queste sette, come i partiti moderni, anche se segrete, erano infiltrate dalla polizia; gli illuminati impararono la lezione e s’infiltrarono, a loro volta, nelle logge massoniche di altra osservanza, cioè nelle logge cristiane o legate al re. Weishaupt era contro i gesuiti, che erano molto potenti, e contro il re, perciò fondò in Germania logge protestanti contrarie ai gesuiti, che portavano avanti la controriforma ma, come facevano i gesuiti con le loro scuole, reclutava persone di rilievo tra nobili e borghesi.

Gli illuminati denunciarono un patto segreto tra stretta osservanza scozzese, Roma e i gesuiti, purtroppo nel 1781 l’elettore di Baviera proibì la società segreta degli illuminati; la massoneria scozzese, legata a Roma, voleva ricreare un impero cristiano, gli illuminati volevano distruggere trono e altare. In Austria l’imperatore Giuseppe II, come poi Bismarck, voleva sottomettere la chiesa allo stato, intanto introdusse il matrimonio civile e fu tollerante con protestanti e ortodossi.

A causa dei debiti dello stato e della relativa crisi finanziaria, nel 1788 Luigi XVI convocò gli stati generali; la borghesia, essendo l’unico stato a pagare le tasse, riteneva di aver diritto a governare la Francia, il duca di Chartres, Filippo d’Orleans, era gran maestro del Grande Oriente di Francia, mentre altre logge giacobite erano composte di militari. Le idee massoniche penetrarono negli stati maggiori, soprattutto nelle colonie britanniche d’America, l’alta nobiltà e l’alta borghesia frequentavano le logge, quelle inglesi erano prevalentemente nobiliari, la nobiltà liberale francese era legata al Grande Oriente di Francia.

I presidenti delle logge francesi prima erano a vita e poi divennero elettivi, ci fu questa evoluzione perché alcuni di loro si erano arricchiti con la carica. Nel 1767 a Parigi la legge vietò le riunioni massoniche, ma queste si svolgevano ugualmente; Luigi Filippo d’Orleans controllava mille logge e trentamila massoni, le logge militari francesi erano legate al Grande Oriente e alle logge scozzesi.

Nel 1787 il ministro delle finanze francese Calonne varò una riforma fiscale tesa a far pagare le imposte anche ai nobili, ma Luigi Filippo rifiutò la riforma e costrinse Luigi XVI a convocare gli stati generali, nel 1789 il popolo insorse e Luigi Filippo si unì ai rivoltosi. Nel 1791 nove logge su dieci chiusero i battenti, ormai tanti massoni consideravano la massoneria inconciliabile con la condizione di cittadino.

Luigi Filippo, già capo del Grande Oriente di Francia, ripudiò la massoneria e il Grande Oriente si estinse, massoni come Mirabeau e La Fayette cercarono di proteggere il re e d’impedire che gli estremisti s’impadronissero del governo, la massoneria scozzese erra fedele al re. I massoni non erano mai stati uniti, facevano politica ma si nascondevano perché temevano il re e non si fidavano della trasparenza della democrazia; Federico II di Prussia era protettore della massoneria, mentre Francesco II d’Austria era nemico, la guida dell’esercito di Prussia e Impero, uniti contro la rivoluzione francese, era guidata dal massone, il duca di Brunswick, lo stato maggiore austriaco era fatto di massoni.

Il 10 agosto 1792 furono attaccate le Tuileries, alla testa dei marsigliesi c’era un massone, il giorno dopo fu proclamata la repubblica. Nel 1793, con il Terrore, Luigi XVI fu condannato a morte, alla Convenzione la morte fu decisa con lo scarto di un voto, quello di Luigi Filippo Egalité, tre volte traditore; il 6.11.1793, come tanti religiosi, nobili e massoni, salì al patibolo anche Filippo Egalité.

Gli illuminati bavaresi volevano un ordine mondiale senza stati, nobili, classi e religiosi, erano cioè anarchici o libertari ante litteram, ma Weishaupt rifiutava la rivoluzione e voleva l’educazione, era contro la violenza dei giacobini, però infiltrava le altre logge massoniche e studiava gli altri massoni e i gesuiti, copiandone le organizzazioni; quando erano scoperti, gli illuminati erano espulsi, nel 1785 l’ordine degli illuminati fu sciolto dal governo bavarese.

Nel 1799, in nome della ragione, si unificò la massoneria francese e così rinacque il Grande Oriente di Francia, Napoleone la usò a suo vantaggio, le logge sostenevano gli eserciti di Napoleone e Napoleone fece entrare nell’Ordine tutto il suo stato maggiore, suo fratello Giuseppe fu nominato gran maestro, erano massoni anche prefetti e funzionari dello stato. Nel 1810 il Grande Oriente aveva 800 logge di cui 60 militari, erano tutti arrivisti, senza una vera tradizionale anima massonica.

I massoni spiritualisti erano periti con la rivoluzione poi, alla caduta di Napoleone I, i nuovi massoni applaudirono la restaurazione borbonica di Luigi XVIII e deposero il gran maestro Giuseppe, ma Luigi XVIII non amava i massoni; nel 1834 furono chiuse 80 logge, divenne gran maestro l’anticlericale Girolamo Bonaparte e nel 1861, per volontà del potere, divenne gran maestro un uomo che non era stato nemmeno massone.

Nel 1865 gran maestro e dignitari massonici erano imposti da politici e in Francia e altrove, molte logge massoniche si trasformarono in piccoli partiti; la massoneria speculativa era nata perché gli uomini fossero valorizzati in base alle loro capacità e non alla loro opinione o alla loro razza o classe, ma poi, come succede in tutte le associazioni, prese subito a fare favori ai suoi membri e a fare affari. La massoneria era stata anche baluardo della democrazia, della laicità e della sovranità popolare, voleva la separazione tra stato e chiesa; il tema è oggi d’attualità in Inghilterra e nel dibattito sulla costituzione europea, relativamente alle indicazioni sulle origini cristiane dell’Europa.

Oggi la massoneria, come i partiti, in teoria sostiene di essere a favore della tolleranza e della pluralità, anche religiosa, tollera gli atei, ma non nei suoi statuti; esistono cristiani massoni e la chiesa ha ritirato la scomunica contro la massoneria; la chiesa è stata contro la libertà di coscienza e contro la sovranità popolare, mentre i massoni, negli statuti, hanno affermato di credere alla fratellanza.

Nell’ordine si entrava con una cerimonia d’iniziazione come il battesimo per i cristiani, come il giuramento di sangue di tanti popoli e della mafia; la massoneria può essere segreta al popolo ma non alla polizia, è segretamente collegata a politica, mafia e chiesa, è stato un ordine che ha ispirato i moderni partiti parlamentari, che sono delle macchine per la presa e l’esercizio del potere, le riforme promesse sono spesso solo un alibi.

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/7/2014)

OCCIDENTE

Sono varie le tappe del Nuovo Ordine del Mondo o governo mondiale, accelerate recentemente dalla crisi derivante dalla globalizzazione economica; dopo gli accordi militari Nato, le ultime sono l’accordo europeo di cooperazione tra le forze di polizia per il controllo delle esplosioni di piazza, l’accordo transatlantico di libero commercio e ultimo il Tisa o trattato internazionale per la liberalizzazione dei servizi, a cominciare dal settore finanziario, ma riguardante anche la sanità, la scuola, ecc.; al riguardo, riunioni internazionali sono avvenute il 14/4 e il 23/6 scorso.

A quest’accordo partecipano lobby e governi filoccidentali di tutto il mondo, eccettuati i paesi Brics, i governi partecipanti hanno voluto che quest’accordo rimanesse per alcuni anni segreto, però Julian Assange lo ha rivelato; nei paesi sviluppati il settore dei servizi produce il 75% del reddito e occupa l’80% dei lavoratori, mentre in Cina sono prevalenti le attività produttive dell’economia reale, cioè industria, artigianato e agricoltura ed è per questo che la Cina si sviluppa.

Naturalmente l’Italia, poiché è paese semisovrano, per questo accordo negozia attraverso la commissione europea; in alcune tappe, malgrado la crisi, le multinazionali portano avanti il programma di privatizzazioni, esaltano il mercato e vedono i governi come un intralcio agli affari; i negoziati iniziarono nel Qatar nel 2001, nell’ambito del WTO, che face scaturire le proteste dei no global, perciò dal 2011, introducendo la segretezza nelle trattative, si è deciso di cambiare il passo.

Il Trattato Tisa impedirà ai governi di regolamentare il settore finanziario, punta alla deregolamentazione della finanza e alla liberalizzazione del settore; perciò i governi saranno costretti ad autorizzare prodotti finanziari tossici e, come previsto anche dall’accordo transatlantico sul libero commercio, saranno soggetti ad azioni legali se si dissoceranno. Il trasferimento in rete d’informazioni finanziarie, previsto nell’accordo, finirà per ledere la privacy, però Edward Snowden ha rivelato che la Nsa americana già può accedere a tutte le comunicazioni e ai dati finanziari privati, con l’accordo Tisa, la prassi diverrà legale.

L’Europa, che a volte accusa l’Italia di ambiguità, ha aperto un’indagine sullo scandalo NSA e intanto tratta sul Tisa; la tendenza è quella di considerare barriere al libero commercio tutte le restrizioni al libero flusso d’informazioni, anche finanziarie. Agli interventi sulla finanza, seguiranno quelli sulla sanità e sulla scuola e poi quelli relativi a tutti gli altri servizi, tutti investiti dalle privatizzazioni; nei servizi, le privatizzazioni eseguite hanno già fatto aumentare costi e prezzi (MicroMega 26/6/2014 07:52).

EUROPA

Sono tante le diatribe economiche e politiche sulla crisi del 2008 che, in seconda battuta, ha colpito gravemente paesi come l’Italia, sul banco degli imputati sono soprattutto Usa e Germania, gli Usa per la crisi dei subprime e delle insolvenze private; grazie alla finanza creativa, il governo americano, servendosi dei privilegi previsti per il dollaro, con il credito facile al consumo, aveva potuto sostenere domanda nazionale e occupazione.

Meno note sono le responsabilità della Germania che, grazie ai cospicui attivi commerciali, ha potuto finanziare gli altri paesi europei in deficit, perciò dal 2000 al 2007 le banche dei paesi europei in deficit commerciale hanno accumulato una forte esposizione verso le banche tedesche. Come ha fatto la Cina con gli Usa, la Germania, con i suoi finanziamenti da eccedenze commerciali, ha alimentato il boom immobiliare di Spagna e Irlanda, permettendo ai consumatori di questi paesi di continuare a importare prodotti tedeschi. Nel settore immobiliare spagnolo è affluito anche denaro mafioso italiano da riciclare, poi tutto il settore fu colpito dalla crisi.

Nel 2008, allo scoppio del problema dei subprime, il sistema bancario tedesco era esposto per più di 900 miliardi di euro verso le banche dei paesi della periferia, che erano sull’orlo del fallimento; per salvarle, nel 2008 e nel 2009 i governi europei hanno stanziato più di 3.000 miliardi di euro; la BCE rovinò le finanze pubbliche dell’Irlanda, che si era arricchita come paradiso fiscale delle multinazionali europee, costringendola a salvare le banche estere creditrici, perciò, in due anni, il rapporto debito/pil del paese passò dal 25% al 100%.

Per le stesse ragioni, Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia sono state costrette a chiedere aiuto alla troika UE-BCE-FMI, a partire dal 2010 l’Irlanda ricevette dalla troika 67,5 miliardi di euro di prestiti e ne girò 89,5 alle sue banche, 55,8 finirono nelle mani delle banche estere creditrici, soprattutto tedesche. La Troika ha costretto l’Irlanda a rimborsare tutti i creditori, anche quelli senza garanzia statale, così facendo la BCE ha protetto gli investitori più speculativi, come gli hedge fund che avevano prestato denaro, a tasso elevato, alle banche irlandesi.

Nel 2012 le banche spagnole errano esposte nei confronti di quelle tedesche per 40 miliardi di euro, mentre imprese e settore pubblico avevano un’esposizione di 60 miliardi di euro; il salvataggio delle banche spagnole fu fatto con i soldi dei contribuenti spagnoli e con il Meccanismo Europeo di Stabilità, ma servì a salvare soprattutto le banche tedesche creditrici. I debiti di Spagna, Portogallo e Irlanda erano soprattutto privati, quelli di Grecia e Italia erano soprattutto pubblici, ma i creditori esteri erano gli stessi, cioè le banche tedesche e, in minor misura, quelle francesi ed è per questo che la Francia dirigeva l’Unione Europea in tandem con la Germania.

Per il suo salvataggio, nel 2010 la Grecia ha ricevuto 207 miliardi di euro da FMI e Unione Europea, andati soprattutto a rimborsare banche tedesche, la Germania aveva anche fornito molte armi alla Grecia, ancora da pagare; creditori dello stato erano le solite banche estere e fondi d’investimento. In pratica, il 77% dell’aiuto europeo è andato a beneficio del settore finanziario estero, soprattutto tedesco, il resto è servito a ridurre il debito pubblico greco, molto elevato, unitamente alla riduzione dei salari e delle pensioni dei greci.

A causa dell’aumento degli interessi sul debito pubblico, dovuto al famigerato spread, nello stesso periodo la Grecia, che è un piccolo paese, ha pagato 34 miliardi di euro d’interessi sul debito pubblico; come ha riconosciuto il FMI, anche il salvataggio greco è stato salvataggio delle banche creditrici estere, soprattutto tedesche, però gli armatori greci avevano esportato molto denaro in Olanda, peggiorando la posizione valutaria con l’estero del paese.

In un primo momento, il FMI aveva proposto di tagliare il debito greco, ma commissione europea e BCE si opposero; alla fine del 2012 la BCE, per ridurre il costo del debito greco, decise di fare credito a buon  mercato al paese, con il quale le banche greche poterono rimborsare le banche creditrici tedesche. Con queste operazioni, l’esposizione della periferia dell’eurozona verso la Germania scese da 900 miliardi di euro del 2008 a 380 e il settore bancario tedesco si disfece di crediti esteri di difficile realizzo.

Cioè il sistema bancario tedesco è stato salvato mutualizzando i suoi crediti non riscuotibili verso la periferia, a spese di tutti in paesi dell’eurozona; per non ripetere questi interventi, come ha affermato il governo francese, per ridurre crediti rischiosi e speculazioni, l’attivo commerciale tedesco andrebbe ridotto. La Germania si è anche avvantaggiata delle differenze di spread con gli altri paesi, riducendo il costo del suo debito per decine di miliardi di euro.

La Germania, a causa degli aiuti concesso dal suo governo alle sue banche, ha il più alto debito assoluto dell’eurozona, pari a 2.160 miliardi di euro, sul quale però paga l’interesse dello 2,5%. L’Italia, malgrado mafia, corruzione, evasione fiscale e clientelismo, prima della crisi aveva le finanze delle banche migliori dell’eurozona, poi le sue banche, soprattutto popolari, furono in parte coinvolte nella speculazione dei derivati e ora alcune banche popolari italiane, a causa di derivati e delle insolvenze immobiliari, sono le più colpite, mentre anche le filiali Unicredit in Europa orientale soffrono di molti insoluti.

Oggi, grazie all’europeismo di tanti italiani, l’Italia sembra in Europa il paese più colpito dalla crisi, le sue banche sono state finanziate, pro quota, all’1% dalla BCE, come le altre banche dell’Unione Europea, ma l’Italia non ha avuto i salvataggi bancari di cui hanno goduto Germania, Irlanda, Islanda, Spagna, Portogallo e Grecia e l’Europa, per il futuro, si appresta a bloccarli, mettendo le perdite bancarie solo a carico di azionisti e risparmiatori. Però bisogna considerare che governi europei, commissione europea e la BCE non sono indipendenti dalle banche.

La Germania si è dimostrata egoista e poco solidale con la periferia europea, ha sempre fatto la morale all’Italia, mentre le società di rating favorivano la speculazione sull’Italia; alla Germania fu rimesso in parte il debito estero dopo la prima e la seconda guerra mondiale, anche dalla Grecia; sarebbe necessario che i nostri politici sapessero fare di conto e i nostri economisti fossero più indipendenti (Thomas Fazi: il vero bail-out? Quello della Germania – Scenari Globali).

Il 27.6.2014 sono stati firmati a Bruxelles gli accordi di libero scambio e cooperazione politica e militare tra Unione Europea, Ucraina, Georgia e Moldavia, la Germania sta fornendo aiuti militari all’Ucraina e il presidente del consiglio europeo Van Rompuy afferma che l’Unione Europea è a fianco dell’Ucraina. L’Unione approva l’autodeterminazione ucraina, che vuole il suo definitivo distacco dalla Russia, ma non approva l’autodeterminazione della Crimea e dell’Ucraina dell’est, inoltre sostiene il bellicismo e l’avventurismo di Kiev.

Mentre la Germania si estende nell’est d’Europa, la Russia, che ha favorito la riunificazione della Germania, mentre la Francia era contraria, e molto contrariata, però il vice primo ministro russo Korasin ha riconosciuto che l’accordo tra Unione Europea e Ucraina era nei diritti di Kiev; pare comunque strano che ora l’Ucraina voglia pagare il gas russo a un prezzo più basso di quello di mercato, perché di solito i favori commerciali si fanno solo ad amici e alleati e non e chi scambia colpi di cannone. L’Ucraina pare abbagliata dall’Europa occidentale, che è in grave crisi, forse è ammaliata dalle industrie esportate dall'occidente in Polonia, Ungheria e Romania, che hanno impoverito lo stesso occidente.

ITALIA

Il commissario europeo Claude Junker, custode dell’austerità, cioè del fiscal compact, del patto di stabilità, del controllo del deficit di bilancio fino ad arrivare al pareggio e del rientro dal debito, ha concesso a Renzi maggiore flessibilità di bilancio, apparentemente senza concedere deroghe dai trattati, però le due cose sono contraddittorie; si è proposto di portare i cofinanziamenti nazionali ai fondi EU fuori dal deficit di bilancio statale, il che però significa fare nuovi debiti, anche se la spesa fosse destinata agli investimenti.

Nel 2014 l’Italia non supererà il deficit di bilancio al 3%, mentre la Francia, che ha il reddito di cittadinanza, lo avrà al 3,9%, non si capisce il rigore eccessivo preteso dall’Italia, qualcuno lo giustifica con la richiesta di riforme, cioè per spronare l’Italia alle riforme; però ci sono riforme e riforme, fino ad adesso, le riforme italiane approvate dall’Europa le hanno pagate solo i lavoratori e le famiglie a basso reddito. Paradossalmente, il patto di stabilità è anche chiamato patto per la crescita, ma l’austerità, ormai lo riconoscono tutti, non favorisce la crescita.

In una situazione di crisi economica è veramente difficile rientrare del debito come vuole l’Europa, senza denunciare il debito estero e senza che l’Europa ce lo condoni in parte, come ha fatto con la Grecia; meglio sarebbe uscire dall’euro e svalutare la lira, il che svaluterà il debito e farà riprendere la produzione, a patto di indicizzare il salario e di fare una riforma fiscale favorevole alle famiglie a basso reddito, in Italia l’evasione fiscale è alta anche perché la no tax area è bassa.

Sembra che, se alla commissione europea saranno gradite le nostre riforme strutturali, all’Italia sarà concessa una certa flessibilità di bilancio; dopo la prima e la seconda guerra mondiale alla Germania fu abbonato parte del debito estero connesso alle riparazioni di guerra, nel 2003, per fare riforme economiche, fu autorizzata a sforare il deficit di bilancio del 3%, oggi l’Unione Europea ha ridotto con gli aiuti il debito pubblico della Grecia. Insomma, le nazioni sovrane, spesso derogano dai trattati, è inutile fare i paternali all’Italia

L’Italia ha il problema del pareggio di bilancio, del rientro poliennale dal debito e del pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione; senza aumento della tassazione, già elevatissima, è impossibile realizzare i tre obiettivi; le privatizzazioni e la vendita dell’oro della banca centrale non sono sufficienti e rientrare nei parametri europei, ci sarebbe la strada del taglio della spesa, ma in Italia è facile comprimere i salari ma non i privilegi, perciò le vere riforme non si fanno.

L’Europa ci ha lasciati soli anche con i problema degli immigrati, sui quali però associazioni non profit, appartenenti ai soliti ignoti, speculano con i soldi dello stato; l’ideale sarebbe anche uscire dall’Unione Europea, come minaccia di fare la Gran Bretagna. L’Italia ha fatto dei passi avanti nella lotta alla mafia e ritengo possa farlo, con un’adeguata riforma fiscale, contro evasione fiscale e corruzione, che tuttavia esiste, assieme a mafia, evasione e clientelismo, anche all’estero; gli italiani non devono farsi incantare dall’informazione, dalla propaganda anti italiana, dalle false graduatorie  e dalle false statistiche. 

Per quanto riguarda l’evasione fiscale, bisogna combattere soprattutto contro quella legale, che non è un costume degli italiani ma un  favoritismo statale, e contrastare il gioco legale e illegale che evade tasse, anche se io sono contrario al gioco d’azzardo; bisogna abbassare salari e pensioni troppo elevati, tassare la chiesa, fare una riforma fiscale e introdurre il reddito di cittadinanza. In Italia si specula sugli appalti pubblici, truccandone i meccanismi in via centralizzata, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte nell’autorizzazione, nell’esecuzione e nel controllo, delle commissioni sugli appalti fanno parte anche magistrati; si specula anche su costruzioni e ristrutturazione di carceri, scuole, ospedali e tribunali.

I cavalieri di Malta sono un ordine segreto, tenuto in gran conto in Usa, che obbediscono al papa, adesso hanno deciso di espellere tutti i loro dirigenti italiani; anche loro, come una certa massoneria, potrebbero essere dietro le manovre speculative contro l’Italia. Gli italiani sono stati, per lo più, anche tagliati fuori  dagli organismi vaticani che maneggiano denaro, però Bergoglio ha anche licenziato il presidente dello Ior, il tedesco Ernst von Freyberg, ha chiesto di chiudere i conti presso lo Ior dei laici, spesso mafiosi, imprenditori e politici, che perciò hanno spostato i depositi in una banca tedesca, perché per le banche tedesche non esistono norme antiriciclaggio.

Von Freyberg aveva anche concesso un prestito di favore di 15 milioni a Ettore Bernabei e aveva fatto speculazioni immobiliari in perdita a Budapest; lo Ior ha anche riciclato denaro in Usa, soprattutto nel settore immobiliare. A causa delle sue speculazioni, anche il Vaticano denuncia delle perdite ed è in difficoltà, il fondo pensioni dei dipendenti del Vaticano ha un buco di 800 milioni di euro, forse anche a causa di impieghi a rischio.

Comunque, il Vaticano ha fondi d’investimento in Lussemburgo e a Malta, denaro in Svizzera, Francoforte, Londra e Usa, anche se ha perdite sugli investimenti, è l’unico stato del mondo senza debito estero, malgrado ciò, l’Italia finanzia la chiesa e la esenta da imposte; in Vaticano ci sono pochi controlli, però il papa, se vuole agire, avendo larghi poteri, può fare delle riforme; perciò adesso vuole trasformare l’Apsa in una sorta di banca centrale, mentre lo Ior sarà riformato. Tuttavia, Malta e Vaticano cesseranno di essere paradisi fiscali quando i paradisi fiscali saranno aboliti, perciò anche Bergoglio, per istinto di autoconservazione, deve essere prudente.

Nunzio Miccoli   www.virsuslibertario.it numicco@tin.it.

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (23/6/2014)

EUROPA

Oggi in Germania, per l’assunzione di lavoratori, si fa grande ricorso alle agenzie interinali e vi esistono contratti di lavoro diversi per categoria, tipo di lavoro e diversi da una regione all’altra; contro i contratti collettivi, il governo punta a introdurre un unico contratto aziendale per ogni azienda, sostenendo in azienda il sindacato più rappresentativo. Però cresce la precarietà e crescono i minijob; il salario minimo di 8,5 euro l’ora, voluto dal governo, partirà dal 2017, in compenso, da adesso, i salari saranno bloccati per tre anni, inoltre, anche il diritto di sciopero è stato limitato.

In Germania solo i sindacati più rappresentativi potranno gestire la contrattazione, quelli meno rappresentativi non potranno impugnare il contratto aziendale, né indire scioperi; in nome dell’unità dei lavoratori, sono colpiti soprattutto i sindacati di categoria; in Germania, le agenzie interinali fanno anche prestiti di manodopera o appalti di mano d’opera o “locatio operis”, che ricordano i contratti servili del passato. La riforma voluta dal governo tedesco mira a ridurre conflitti di lavoro, diritto di sciopero e margini di contrattazione.

La Germania, per poter continuare a esportare, vuole che il costo del lavoro tedesco, per unità di prodotto, sia concorrenziale con quello dei paesi meno sviluppati, da questi fatti possiamo intuire quale sarà la sorte dei lavoratori italiani. Molte categorie di lavoratori tedeschi marginali si troveranno senza rappresentanza; la battaglia per la competitività mondiale si sta giocando sulla pelle dei lavoratori occidentali, erodendo i diritti fondamentali dei cittadini; lo slogan del governo è un’azienda e un sindacato, i padroni cercano di dividere i lavoratori, indebolendo i contratti collettivi e l’unità dei lavoratori.

La BCE, per combattere la deflazione, la recessione e il calo della domanda, ha abbassato i suoi tassi e punta sull’inflazione, che è dolorosa per chi ha un reddito fisso, per finanziare imprese produttive e famiglie, ha aumentato il finanziamento all’1% alle banche, ma anche questi soldi saranno usati da tante banche per evitarne il loro fallimento. Riducendosi i rendimenti degli investimenti finanziari in titoli di stato e obbligazionari, il risparmio si sta dirigendo verso la borsa azionaria, che aumenta ma però è pure soggetta a crolli periodici.

L’Europa vuole che le perdite delle banche vadano a carico prima degli azionisti e poi degli obbligazionisti e dei depositanti e non a carico dello stato, però andrebbero anche colpiti anche gli amministratori infedeli delle banche; invece l’idea delle bed banks, con la divisione di ogni banca insolvente in banca buona e banca cattiva, caricata degli insoluti, è un’idea sbagliata, perché a coprire le perdite delle bed banks sarebbe lo stato e l’Europa.

Gli euroscettici hanno avuto una bella affermazione alle elezioni europee, anche se sono divisi, vorrebbero salvare la popolazione invece che il sistema finanziario in bancarotta; Marine Le Pen, del Front National, vuole che la Francia esca dall’euro e che la banca centrale francese riassuma i poteri di emissione del denaro, Nigel Farange vuole l’uscita della gran Bretagna dall’Unione Europea. Però in Italia, paese a sovranità limitata, le decisioni continueranno a essere prese dalla Troika, aiutata dall’informazione e dal Vaticano.

Il problema dell’Italia è la disoccupazione, occorrerebbero grandi progetti infrastrutturali, ma impedendo le speculazioni sui grandi appalti pubblici che ne fanno aumentare i costi, a favore dei soliti ignoti; occorrerebbe anche ripristinare il credito pubblico che rilancerebbe il credito privato a favore di famiglie e imprese. Con i sacrifici dei popoli, la Troika è interessata solo ad aiutare le banche d’affari, comunque, i grandi progetti infrastrutturali esistono; anche la BCE metterebbe i soldi, che andrebbero però scomputati dal deficit di bilancio statale, ma manca la volontà politica europea e statale.

Come la Germania commercia con la Cina in yuan invece che in euro, la Francia, che non ha fatto brogli elettorali alle elezioni europee, per difendere i suoi interessi economici e neo-coloniali, criticando l’euro, sostiene una moneta comune tra alcuni paesi africani francofoni; effettua molti interventi militari in Africa e Medio Oriente e controlla l’economia della Costa d’Avorio, ricca di cacao, petrolio e minerali, solo dal petrolio ricava 2,5 miliardi di euro l’anno.

Nel 1990 il primo ministro ivoriano Quattarà, vice direttore del Fondo Monetario Internazionale, nel fare privatizzazioni, ha favorito grandi imprese francesi; nel 2000 fu messo da parte dal presidente Gbagbo, che puntava su un programma d’istruzione e sanità pubblica e alla maggiore indipendenza economica del paese; perciò nel 2002 fu la guerra civile, truppe francesi e mercenari africani arrivarono in sostegno di Quattarà, nel 2003 intervennero forze di pace dell’ONU, fatte di soldati francesi e di truppe africane francofone; del resto, la Francia fa parte del consiglio di sicurezza ONU.

Malgrado ciò, nel 2005 Gbagbo, come se il paese fosse senza sovranità, dopo aver un po’ rassicurato la Francia, ricevette dall’ONU mandato per continuare a governare, ad ogni modo, negò il monopolio allo sfruttamento petrolifero alla Total francese e chiese che allo sfruttamento delle materie prime del paese e agli appalti pubblici partecipassero anche cinesi e giapponesi. Le cose non finirono così, malgrado nel 2010 Gbagbo vincesse le elezioni, una commissione di controllo dichiarò vincitore Quattarà.

In realtà, la corte costituzionale accertò numerosi e gravi brogli elettorali a favore di Quattarà e dichiarò vincitore Gbagbo, mentre Francia, Germania e Usa, come se ne avessero titolo, dichiararono vincitore Quattarà; la Germania, per ragioni economiche, tuba con la Cina e con la Russia, ma vorrebbe anche essere cooptata con gli alleati della seconda guerra mondiale, mentre l’Italia deve essere sotto il tallone di tutti.

Con il bombardamento francese del palazzo presidenziale di Gbagbo, in Costa d’Avorio riprese la guerra civile, nel 2011 il presidente fu catturato dai francesi e consegnato a Quattarà, che lo portò davanti alla corte dell’Aia che, come si è visto in Jugoslavia, generalmente persegue solo i nemici della Nato; secondo alcune fonti, sembra che anche Gheddafi sia stato ucciso da un agente francese. La guerra civile ivoriana è perdurata a causa del rifiuto di Gbagbo di accettare l’esito elettorale frutto di brogli.

La Francia, dopo che il consiglio di sicurezza Onu aveva deliberato che dovesse intervenire una forza multinazionale africana, ha iniziato le operazioni militari in Malì, poi Onu e UE hanno approvato l’intervento francese; nel 2012 la Francia mirava a coordinare l’intervento militare occidentale contro Assad in Siria, oggi truppe francesi intervengono nella repubblica centroafricana.

ITALIA

Si afferma che in Italia le banche hanno bassa redditività e costi eccessivi, in realtà, in periodo di vacche grasse hanno guadagnato molto, comunque, dal 2011 i redditi bancari sono diminuiti più del Pil, mentre le sofferenze bancarie hanno superato i 160 miliardi di euro; dopo le iniezioni di denaro fatte dall’Europa alle banche, la contrazione del credito dipende dalle insolvenze, dalla loro situazione di redditività e dal calo della domanda, perché nemmeno le imprese fanno facilmente domanda di altro credito.

Le banche hanno troppi sportelli e sono sovra dimensionate rispetto all’odierna internet-banking, per limitare il rischio bancario, secondo gli accordi di Basilea III, devono aumentare il loro patrimonio o capitale di rischio, ma in questo momento hanno difficoltà a reperire aumenti di capitale sociale in borsa e con i soldi europei non ne hanno bisogno. La loro crisi è dovuta ai derivati, che però hanno colpito soprattutto le banche americane e del nord Europa, ai prestiti e mutui insoluti legati all’edilizia e ai prestiti di favore concessi agli amici delle banche, anche presenti nei loro consigli di amministrazione.

I prestiti all’economia reale non tirano quando l’economia non tira, cioè quando non tira la domanda; a causa delle insolvenze, con il denaro ricevuto a basso prezzo dall’Europa, le banche hanno migliorato la liquidità ma non la redditività della gestione caratteristica, se si esclude la remunerazione derivante dai titoli di stato.  Adesso la BCE vuole concedere alle banche altro denaro perché finanzino l’economia reale, cioè imprese e famiglie, ma non  è sicuro che il denaro prenderà quella via.

Bisogna mettere sotto controllo la finanza privata, perché queste crisi ricorrenti non si ripetano e perché le banche, invece di speculare, si mettano al servizio dell’economia. L’Italia ha sempre conosciuto crisi bancarie da origine speculativa, che hanno coinvolto dall’unità d’Italia la banca di sconto, la banca di Roma, la Banca di Napoli e la banca di Sicilia, però, a partire dalla crisi del 2008, in Italia, Unicredit ha sofferto per crediti insoluti nei paesi dell’Europa orientale, ma sono state anche travolte banche locali come Monte Paschi, banca delle Marche, banca popolare di Milano, cassa risparmio di Ferrara e Banca Carige.

Queste banche spesso, come tante banche popolari, fanno capo a vescovi locali provinciali, ma l’informazione, politicamente corretta, preferisce non ricordare che i vescovi sono anche banchieri occulti; queste banche, con alchimie di bilancio, cioè con falsi in  bilancio, hanno cercato di nascondere i buchi nei loro bilanci, sono inoltre state impelagate dalla corruzione dei loro dirigenti, teleguidati dai loro padroni, dai derivati stranieri e dai nuovi strumenti finanziari, trascurando le economie locali per le quali erano nate.

Oggi le banche commerciali e speculative fanno lo stesso mestiere e le grandi imprese partecipano al capitale delle banche e viceversa, cioè non esistono più banche commerciali pure, banche d’affari pure, ma solo banche miste e non specializzate. Visti i guasti, seguendo gli indirizzi di Basilea III e della BCE, la Banca d’Italia ha finalmente aumentato la vigilanza; perciò ha commissariato 12 banche e ne ha messo sotto osservazione 40, poi ha chiesto alla politica più poteri per rimuovere gli amministratori infedeli, che si sono riempite le tasche con operazioni sospette, complici di politica, grandi imprese e mafia; ma non è detto che otterrà questi poteri.

Probabilmente ci saranno altre concentrazioni bancarie come quelle del recente passato, dettate dalla necessità di riorganizzare le reti degli sportelli e di sanare le perdite, sperando che riescano a salvaguardare i depositi, perché l’Unione Europea ha altri piani. Le banche, spaventate dalla crescita degli insoluti, cercato di ridurre i prestiti rischiosi, con la caduta dei tassi, per fare reddito, come hanno sempre fatto, aumentano le commissioni.

Sono allettate dal prendere soldi in prestito dalla BCE all’1%, ma devono ancora rimborsare i prestiti precedenti messi tra le passività dei loro bilanci, però dovrebbero considerare che probabilmente i debiti fatti dalle banche con la BCE non è detto che saranno tutti rimborsati; il giubileo è sempre servito solo per le banche, come gli aiuti di stato concessi alle banche, le quali appartengono ai soliti ignoti.

OCCIDENTE

L’Argentina, è alla vigilia di un altro default e critica gli hedge funds americani, che sono fondi comuni d’investimento speculativi amministrati da una società di gestione privata; la corte suprema americana gli ha vietato di pagare i debiti ristrutturati e ridotti con adesione, dopo il default del 2001, se non rimborserà anche gli hedge funds che non sottoscrissero l’accordo. Queste fondi avevano acquistato il debito a prezzi scontati e ora il governo argentino deve loro 1,3 miliardi di dollari.

Il paese aveva offerto ai creditori titoli scontati dal 2005 al 2010, in cambio delle vecchie obbligazioni, gli investitori, anche italiani, accettarono al 93% lo scambio, ma alcuni fondi, per il 7% rimanente, non hanno accettato e ora sono sostenuti, nelle loro pretese di credito integrale, dalla corte suprema americana. Questi bond sono denominati in dollari, si svalutano e le polizze CDS che li sostengono, contro il rischio di default, sono in forte aumento; è tutta materia adatta per la speculazione, come si specula sul grano e sul petrolio; originariamente avevano scadenza 2033, però con il concambio stanno scadendo adesso, ma il governo argentino è nell’impossibilità di effettuare i pagamenti.

Il sistema monetarista introdotto dal 1971 da Nixon, con l’abolizione dell’ancoraggio del dollaro all’oro, richiede l’immediato ritorno alla separazione bancaria, tra banche commerciali e banche d’affari, secondo la legge Glass-Steagall del 1933 che mise fine alla crisi del 1929; questa situazione di crisi, favorita dalla speculazione bancaria, ha cerato un vortice di debiti che non potranno essere pagati.

L’Italia è stata commissionata dalla BCE e dalla commissione europea e con l’euro ha perso la sovranità monetaria, statale e popolare, oltre al benessere; occorre una riorganizzazione del sistema finanziario e rilanciare il credito all’economia reale; 8.000 miliardi di dollari pagati in Usa per il salvataggio delle banche, non hanno risolto la crisi, anche in Europa lo sforzo della BCE in tal senso è stato notevole.

Occorre chiamare al banco degli imputati i banchieri, perché facciano anche i nomi dei mandanti occulti, le banche centrali devono rispondere al governo invece che all’oligarchia finanziaria; secondo la costituzione italiana, la banca centrale non è un organo autonomo dello stato al quale è stata concessa una particolare autonomia. In Italia sarebbe necessaria una commissione d’inchiesta che indaghi sulla commistione tra banche, banca centrale, alti funzionari dello stato, enti di vigilanza e speculatori; infatti, gli enti che dovevano vigilare hanno promosso titoli tossici come i derivati, che hanno portato alla bancarotta banche ordinarie, imprese e comuni.

Obama ha promesso aiuti economici, armamento e addestramento alle nazioni confinanti con la Russia, la Nato accusa la Russia di inviare truppe alla frontiera con l’Ucraina, ma contemporaneamente svolge manovre terrestri e navali minacciose ai confini della Russia; però la maggior parte dei governi europei, ambiguamente, a cominciare da Francia e Germania, sembra sia in realtà contraria a questo bellicismo contro la Russia, soprattutto per gli accordi commerciali fatti dall’Europa con essa e non vuole neppure sentire parlare di altre sanzioni.

La Politica Usa contro la Russia è però sostenuta da Polonia, Ucraina, Georgia e Moldavia, ma è contestata da Slovacchia e Repubblica Ceca (Movisol.org – Lyndon LaRouche). Le rivoluzioni colorate sono state inventate dagli Usa, per rovesciare governi nazionali e sostituirli con regimi fantoccio, grazie e proteste popolari e politiche di destabilizzazione create ad hoc, fino ad arrivare all’intervento militare Nato.

Gli Usa e la Nato vogliono creare una rete militare tra i paesi europei confinanti con la Russia, perciò non sostengono solo l’Ucraina; con accordi di collaborazione militare e fornitura di armi, vogliono difendere la loro sfera d’influenza europea e opporsi all’alleanza tra Russia e Cina; mentre l’Europa avrebbe dovuto puntare all’integrazione della Russia con l’Economia Europea, è l’America che controlla l’Europa de c’impone un trattato di libero commercio transatlantico e la guerra fredda sta tornando, gli Usa hanno anche voluto l’espulsione della Russia dal G8.

E’ così che si è operato in Serbia, Libia, Siria, Irak e ora si vuole ripetere l’impresa in Ucraina e in Venezuela, dove l’opposizione “democratica”, come in Siria, è stata organizzata dagli Usa e ora anche in Venezuela siamo prossimi alla guerra civile. La rivoluzione colorata mira a rovesciare governi definiti dall’informazione anti-democratici, grazie a pressioni economiche, forniture militari ai ribelli e al loro addestramento; con la propaganda, si divide la popolazione, si usano come terroristi e mercenari criminali addestrati, incentrando la lotta nelle zone urbane, nell’obiettivo americano sono paesi con risorse naturali, politicamente indipendenti o ostili agli Usa.

Molti stati hanno subappaltato la previdenza dei lavoratori a imprese private, che hanno creato i fondi pensione, che hanno alimentato gli investimenti finanziari, con investimenti a rischio e a maggior rendimento e a minor rischio e a minor rendimento. L’Italia ha aderito in ritardo al sistema, investendo il TFR dei lavoratori e altri contributi volontari dei lavoratori, creando una previdenza privata a capitalizzazione, a fianco di quella pubblica a ripartizione, cioè pagata dai lavoratori in servizio.

In realtà, con la crisi del 2008, anche gli investimenti dei fondi pensioni hanno subito delle perdite, in Italia i fondi pensione furono introdotti nel 1993, assieme alla finanza immobiliare, che fu la prima a essere colpita dalla crisi nel 2008; nel 2013 questi fondi avevano un patrimonio di 86 miliardi versato da 6,2 milioni di lavoratori, investito in titoli di stato italiani, tedeschi e francesi. Con la crisi, 1,4 milioni di questi lavoratori, senza reddito, non versano più contributi, nel 2008 questi fondi diedero risultati economici negativi, cioè diedero molto meno dei vecchi rendimenti del TFR.

Secondo una proposta, per un risanamento finanziario generale, le monete mondiali dovrebbero essere valutate o svalutate in base al peso economico e commerciali dei loro stati; la Cina, dopo aver deciso di abbandonare i suoi investimenti in Usa, per il momento ha anche deciso di commerciare in altre valute, poi ha richiesto l’adozione di una nuova valuta globale, ma i fratelli siamesi, Usa e UE, non sono d’accordo. La Cina vuole creare una valuta fatta da un paniere di valute e gestita dal Fondo Monetario, simile ai DSP e ai vecchi ECU dello Sme europeo.

Queste monete virtuali di conto non sono alimentate dai debiti, infatti, l’attuale circolazione monetaria è determinata dal debito, cioè dai deficit dei bilanci degli stati, dai debiti pubblici e dai deficit delle bilance commerciali e delle bilance valutarie, mentre la moneta bancaria è alimentata dal sistema debitorio delle banche. Nel 1944, alla conferenza di Bretton Woods, nacque FMI e Banca Mondiale, le valute principali erano convertibili in dollari e i dollari in oro; nel 1971 Nixon sospese questa convertibilità, ma il dollaro rimase la moneta principale di riserva e del commercio internazionale, soprattutto nel mercato del petrolio, il che ne rafforzava la domanda e il valore, svincolato dal peso dell’economia Usa e dalla sua globale situazione debitoria.

Con la crisi del 2008, Cina e Russia hanno chiesto di abbandonare il dollaro, tanti paesi vorrebbero, oltre che abolire il privilegio valutario degli Usa, un’economia commerciale più in equilibrio, oggi a vantaggio di Cina e Germania, che si può raggiungere anche con il baratto, ritornato in auge tra alcuni paesi privi di valuta pregiata, che computano i loro scambi in una moneta di riferimento stabile come il dollaro.

Però c’è chi propone il ritorno al gold standard o gold exchange standard, a beneficio non del solo dollaro, e chi propone di usare l’oro come mezzo di compensazione tra le banche centrali; del sistema dovrebbe far parte dollaro, euro, yuan, yen e sterlina, che sono le monete che già sostengono i DSP, in un sistema di cambi fissi ma aggiustabili e agganciati all’oro. La Federal Reserve, per azzerare i debiti tra gli stati, in un giubileo universale, se il governo americano è d’accordo, pare sia pronta a far crollare il sistema e ha fatto anche delle simulazioni; purtroppo però, tra i debiti da cancellare ci sono anche i debiti delle prestazioni pensionistiche private, se non si adotta un reddito di cittadinanza a sostegno.

In pratica, secondo il progetto, si chiede di resettare le valute esistenti di paesi in rapporto con il FMI e di reintrodurre una specie di gold standard o sistema aureo; con la cancellazione dei debiti, anche una parte delle banche fallirà, soprattutto quelle speculative, mentre quelle commerciali dedite solo all'intermediazione, dovrebbe essere colpite solo dall’insolvenza privata e, previa aiuti, aumenti di capitale e ristrutturazione, potrebbero salvarsi.

Per ragioni economiche interne, è probabile che saranno denunciati solo i debiti esteri degli stati però, per sfuggire dagli investimenti nelle obbligazioni e nei titoli di stato, tanti si rifugerebbero in borsa e nell’acquisto dell’oro, è per questo che la borsa cresce e dal 2008, anche se con le sue oscillazioni dovute alla speculazione, l’oro si sta apprezzando. Nel nuovo sistema, l’oro sarà affiancato da carte di credito, denaro elettronico o digitale e moneta di conto.

Per ripartire, come fece la Germania dopo la seconda guerra mondiale, ogni cittadino dovrebbe ricevere in conto una somma e forse un reddito di cittadinanza sarà garantito a tutti, salari e pensioni pubbliche non dovrebbero essere eliminati, ma perequati, per ridurre l’eccessiva differenza dei redditi e della concentrazione della ricchezza. La riforma fiscale dovrebbe far perno su imposta sul reddito, imposta patrimoniale e imposta di successione.

FMI, BRI, Banca d’Inghilterra e Federal Reserve, dopo la prima e la seconda guerra mondiale si sono impossessate di oro dei paesi perdenti e delle colonie, come Filippine, Indonesia, India, Cina, Jugoslavia; Il Vaticano si è impossessato di oro dei croati da loro preso ai serbi, l’insider vaticano Daniele Dal Bosco si è impossessato di 144,5 miliardi di dollari (Karen Mutton – Nexus n.110);  perciò, per cercare di recuperare i soldi, diverse cause sono in corso.

Ovviamente, in queste faccende sono coinvolte società segrete e dirigenti massonici che vorrebbero anche instaurare il Nuovo Ordine Mondiale, è sicuro che, anche con la riforma finanziaria imposta dalla crisi, non vogliono perdere privilegi e beni reali, ma solo colpire cartemonete e ridimensionare la finanza globalizzate e speculativa, che loro hanno alimentata, e distruggere i derivati. Il nuovo sistema richiederà un periodo di transizione e forse farà nascere una crisi peggiore di quelle del 1929 e del 2008.

Keynes aveva proposto come moneta globale il bancor, emessa da una banca centrale globale come il FMI, che potrebbe anche continuare a fungere da prestatore di ultima istanza per gli stati; il dollaro sarebbe svalutato e le altre valute rivalutate, con un’oscillazione nel valore del 5%. Negli ultimi anni la Cina ha fatto accordi per gli scambi in yuan con Russia, India, Giappone, Brasile e Germania; la Borsa di Shanghai potrebbe prezzare i future sul greggio in yuan.

La Cina non intende più acquistare buoni del Tesoro e obbligazioni Usa, verso i quali ha crediti per 1.294 miliardi di dollari, acquista oro e cerca di sostenere lo yuan con l’oro, perciò questa potrebbe diventare la nuova valuta di riserva, anche perché le banche centrali occidentali stanno vendendo il loro oro. Poiché la Cina non ha debiti, se riuscirà nell’impresa, la sua, per il momento, sarebbe una valuta commerciale e non da debiti o da riserva, perché la riserva sarebbe l’oro da essa detenuto; la rivalutazione dell’oro dovrebbe favorire la copertura; per rilevare DSP, la Cina progetta anche di prestare denaro al FMI.

Il 15/9/2013 i paesi Brics, Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica, hanno deciso di finanziare con 100 miliardi di dollari una loro banca di sviluppo e per le transazioni, che sarà concorrente del FMI e Banca Mondiale, è per queste agli Usa, con il loro bellicismo, sono saltati i nervi. I Paesi Opec stanno progettando una moneta comune legata al dollaro, i bitcoin della rete per  il momento sono stati una delusione, fonte di perdite e guadagni per alcuni, ma l’idea che li sostiene potrebbe essere copiata e migliorata.

Chi è informato in anticipo sui questi sviluppi, si muoverà in anticipo e ne guadagnerà, mentre, come sempre è accaduto, la maggioranza dei cittadini ci rimetterà (Karen Mutton – Nexus n.110); in questa materia l’informazione evita di dare informazioni importanti, facendo così il gioco dei dominatori occulti del mondo. Nell’azione di risanamento, compito dell’occidente dovrebbe essere quello di proporre anche la limitazione della responsabilità nelle società di capitali, di abolire i paradisi fiscali e di armonizzare la tassazione, che oggi sono tutti fattori distorsivi della concorrenza e del movimento dei capitali, che hanno favorito le delocalizzazioni industriali e la disoccupazione.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 ECONOMIA & POLITICA NEWS (15/6/2014)

ITALIA

Nel 1999 l’Italia aderì a una convenzione penale voluta dal Consiglio d’Europa, diretta a colpire la corruzione pubblica, che contribuisce a impoverire i popoli, ma la convenzione, e non è un caso, non è stata ancora ratificata dal parlamento italiano; anche una convenzione delle Nazioni Unite del 2003, questa volta ratificata dall’Italia con legge 116/2009, che contiene direttive al riguardo, non è stata mai applicata dallo stato.

Nella corruzione tipica italiana degli appalti, di cui si parla in questi giorni e che ha carattere industriale, sono collusi partiti, criminalità, grandi imprese appaltatrici d’infrastrutture pubbliche, commissioni di aggiudicazione, di cui fanno parte anche magistrati, commissioni di collaudo e uffici pubblici abilitati al controllo e alle autorizzazioni; anche con lo stato si fa profitto illecito, anche in guerra esistono le rapine fatte dagli stati e i saccheggi privati dei soldati.

Gli appalti pubblici, sempre dietro mazzette, sono assegnati a concorso o a trattativa privata, questi secondi giustificati anche con la fretta dettata dalle calamità, in realtà, sono favori fatti agli amici dello stato; in tutti gli appalti pubblici, a causa di mazzette, delle varianti in corso d’opera e dei ritardi nei lavori, anche per fallimenti e cause giudiziarie, i prezzi lievitano e alla fine queste opere costano 4 volte più che negli altri paesi europei; anche così ci si arricchisce a spese dei sudditi e, d’altra parte, i ricchi possono esistere solo se esistono i poveri.

In periodo di crisi si punta a rilanciare domanda e lavoro con le opere pubbliche, però ai prezzi gonfiati italiani, avrebbero dovuto entrare nel nostro mercato anche imprese europee; se ciò non è avvenuto è perché, contro la libertà d’impresa e la libero concorrenza, nel silenzio colluso dell’Unione Europea, gli stati si sono spartito il mercato europeo del settore, in cambio magari di altre contropartite, come può essere la libertà di riciclaccio in nord Europa e la libertà di stabilimento delle sedi delle grandi società in Nord Europa, dove pagano meno tasse.

Come i concorsi pubblici, in Italia gli appalti sono truccati e si ottengono solo pagando mazzette, il che fa aumentare il costo degli appalti, perciò le opere pubbliche italiane costano molto più che in Francia e in Germania; questi appalti sono tele diretti, con la corruzione, da comitati di malaffare e sono diventati un caso italiano, è anche così che si costruiscono i grandi patrimoni familiari.

Però, diversamente, da come vogliono far credere quelli che all’estero speculano, con graduatorie false, sull’Italia, in genere, la corruzione esiste anche in Cina, Russia, India, Turchia, Europa Orientale, Africa, America Latina e in tutto il mondo; in questi paesi si pagano le mazzette anche per avere un certificato o un passaporto, anche per portare aiuti economici a popolazioni disastrate. Il capo del governo albanese è andato in  giro con un’auto rubata in Italia, munita ancora della targa italiana; la mafia italiana è più organizzata gerarchicamente, più internazionalizzata, è dentro la finanza ed è da modello per le altre mafie del mondo.

Finmeccanica ha pagato mazzette per vendere armi all’India, incassate da politici e militari indiani, gli americani hanno affermato che, senza di esse, le armi all’estero non si vendono; però in Italia le leggi sugli appalti pubblici sono fatte per coltivare la corruzione, con la complicità delle istituzioni e grazie a prescrizioni brevi nei processi e alla loro lunghezza; queste prassi servano ad assicurare l’impunità a dirigenti pubblici e politici corrotti, che poi continuano a risiedere al governo, in parlamento o nelle regioni; in Italia il vincitore di un appalto è deciso in partenza, anche con l’accordo delle varie imprese che partecipano al concorso, e tutti i sistemi di controllo, con un sapiente sistema messo a punto, sono aggirati.

ISLAM

In Irak le milizie dello stato islamico sunnita Isis, che puntano al califfato islamico, affiliate ad Al Qaeda, dopo aver preso Ramadi e Falluia, hanno preso Tikrit, Ninive e Mosul, hanno liberato prigionieri politici e si sono impossessato di armi da depositi del governo; hanno dichiarato guerra al governo sciita di Al Maliki e sono alleate con gli oppositori islamisti al regime siriano di Assad. Ora gli americani minacciano di ritornare con i bombardieri in Irak, anche Turchia e Iran minacciano d’intervenire contro gli islamisti.

I curdi gestiscono una regione quasi indipendente e rivendicano i campi petroliferi di Mosul, contro gli islamisti sunniti, potrebbero allearsi con Al Maliki; gli islamisti vogliono il califfato islamico, la sharia e lottano contro laici, sciiti e sunniti moderati e contro governi di Siria e di Irak. Al Maliki aveva represso duramente opposizione e proteste, il suo governo è corrotto, ora chiede le armi agli americani.

Mezzo milione di persone stanno abbandonando Mosul, dove dagli islamisti è stato preso il consolato turco e perciò la Turchia minaccia d’intervenire militarmente; i rivoltosi controllano il nord dell’Irak e il confine con la Siria, giustiziano uomini della sicurezza del governo irakeno e alimentano attentati a Bagdad. Ora in Siria, con un colpo di scena, l’esercito libero siriano, di orientamento laico, per combattere gli islamisti dell’Isis, si è alleato con il governo di Assad.

L’Iran ha offerto aiuto al governo di Al Maliki, i confini artificiali tra Siria e Irak, dettati dalle potenze coloniali vincitrici sull’impero ottomano, non hanno più valore, l’aviazione irakena bombarda i ribelli che cercano di entrare a Samarra, città simbolo degli sciiti, e la città di Kirkuk; perciò il Kurdistan iracheno è investito da migliaia di profughi. Kirkuk è la capitale storica dei curdi, è ricca di petrolio ed è una città multietnica.

Saddam Hussein, per cancellarne la traccia culturale, ne deportò la popolazione curda, con la caduta del suo regime, i curdi tornarono, ora truppe curde hanno preso il controllo della città; il governo iraniano del presidente Rohani ha promesso aiuto ad Al Maliki contro i terroristi sunniti; si teme la divisione del paese tra sunniti, sciiti e curdi, naturalmente, con la forza delle armi e non per autodeterminazione democratica dei popoli.

Gli Usa hanno promesso appoggio aereo ad Al Maliki e non terrestre, la crisi irakena, libica e siriana sono state determinate dalle politiche interventiste della Nato, è la tesi di Mosca e dell’Iran, ora la Nato vuole ripetere la bravata con l’Ucraina, i fabbricanti di armi ringraziano; la Turchia minaccia rappresaglie per la presa del suo consolato e intanto commercia con Kurdistan e con la città curda di Erbil, che è in pieno sviluppo economico, ormai il Kurdistan è praticamente indipendente.

In venti scuole di Birmingham, in Gran Bretagna, gli studenti musulmani sono in maggioranza, alcuni di loro, appartenenti al movimento salafita, hanno chiesto il licenziamento degli insegnanti contrari all’islamizzazione del sistema educativo; vogliono l’abolizione dei cori cristiani e sono contro l’educazione fisica, che comprenda maschi e femmine; il ministero dell’istruzione, che sostiene una scuola laica, ha bloccato il progetto e il governo inglese si è pronunciato a favore della soppressione dei tribunali islamici, già esistenti in Gran Bretagna, e basati sulla Sharia.

E’ da ricordare che 400 cittadini inglesi, di religione islamica, tra cui anche inglesi islamizzati, stanno combattendo per la jihad o guerra santa, contro Assad in Siria; la popolazione islamica inglese è spesso contro l’integrazione culturale e comprende anche fratelli musulmani con cittadinanza inglese. Gli estremisti islamici sono contro la libertà di pensiero e, per raggiungere il loro scopo, sono disposti anche alla violenza; però esistono anche islamici, profughi politici, favorevoli all’integrazione ma, per timore dei correligionari, in genere, non si fanno sentire.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

 

ECONOMIA & POLITICA NEWS (9/6/2014)

EUROPA

Dal 2008 in Gran Bretagna, come in Italia, in Usa e in altri paesi occidentali, si è verificato un pauroso crollo dei prezzi immobiliari, perciò il governo inglese è corso ai ripari con una serie d’incentivi per il settore; per consentire maggiori mutui alle giovani coppie, la banca centrale è stata autorizzata a concedere più prestiti alle banche, finalizzati a tale fine. Per conseguenza, oggi in Gran Bretagna, diversamente che in Italia, il settore immobiliare è tornato a crescere e ha ottima salute.

La Gran Bretagna, riducendo le imposte per le imprese industriali, sta anche cercando di attirare imprese estere e di bloccare le delocalizzazioni delle proprie industrie all’estero, è per questo che la FIAT, poiché l’Unione Europea lo ammette, a danno del bilancio pubblico dello stato italiano, ha collocato la propria residenza fiscale in Gran Bretagna. In Gran Bretagna, prima si è bloccato l’aumento della pressione fiscale e poi si è puntato alla sua riduzione; con la ripresa economica, oggi le imprese pagano un’imposta sul reddito del 21%, con la ripresa, anche il deficit pubblico inglese sul pil si è ridotto.

Il governo inglese ha anche in programma di ridurre i costi energetici, grazie a queste misure, oggi la competitività della Gran Bretagna è al 5° posto nel mondo e la sua disoccupazione è al 7,1%; tanti italiani qualificati si trasferiscono in Gran Bretagna, dove la no tax area è pari a 10.000 sterline l’anno, incluse le imposte locali e al netto delle uscite familiari; nel paese le pensioni aumentano del 2,5% l’anno e i salari dell’1%, la pressione tributaria è scesa al 40%.

Però Gran Bretagna, Danimarca e Svezia hanno il vantaggio di non aderire all’euro, malgrado ciò, la Gran Bretagna partecipa contemporaneamente al signoraggio monetario sull’euro e sulla sterlina, con i quali finanzia il bilancio dello stato, riceve compensazioni finanziarie dall’Unione Europea; la piazza finanziaria di Londra si arricchisce con l’Europa e, per ottenere sempre di più, minaccia di uscire dall’Unione Europea; oggi il PIL inglese cresce al tasso del 2,4% l’anno e le entrate fiscali dello stato non soffrono delle riduzioni fiscali (Rodolfo Roselli).

Per rilanciare l’economia continentale e contrastare la deflazione, cioè la bassa inflazione, sinonimo di recessione, la BCE ha deciso di puntare sulla svalutazione dell’euro, aumentando ulteriormente la liquidità; sta portando il tasso di riferimento, destinato a finanziare le banche, allo 0,15%, quello sui prestiti allo 0,4% e quello sui depositi overnight delle banche allo –0,1%; la BCE, oltre i 1.000 miliardi di euro emessi dal 2011 al 2012, ha deciso di immettere immediatamente nuova liquidità, per 170 miliardi di euro, con obbligo per le banche di finanziare, con questi soldi, famiglie e imprese.

Per prevenire un’altra bolla immobiliare da insolvenza delle famiglie, che portò ai famigerati subprime americani, sono esclusi dai benefici i muti per la casa, però abbiamo visto che la Gran Bretagna si sta muovendo diversamente e con risultati lusinghieri. Le banche potranno prendere in prestito dalla BCE una somma pari al 7% dei prestiti già concessi al settore privato; con cadenza trimestrale, seguiranno altre iniezioni di liquidità e ogni banca potrà prendere in prestito dalla BCE fino a tre volte i prestiti al settore privato esistenti al 30 aprile, esclusi i mutui; le somme potranno essere restituite a settembre del 2018, il totale delle nuove emissioni alla fine arriverà a 400 miliardi di euro e dovrebbe riportare l’inflazione al 2%, come previsto dai trattati.

Però, per favorire la ripresa senza danneggiare la domanda, l’aumento d’inflazione dovrebbe essere compensata, con interventi dei singoli stati, da migliori indicizzazioni di salari e delle pensioni più basse e da riduzioni fiscali per i bassi redditi. L’Italia è peggio governata di Inghilterra e mortificata da classe politica e Unione Europea, con euro, fiscal compact e patto di stabilità; l’Europa è stata un dogma per la nostra classe politica e sarà la nostra tomba, l’Italia non è un paese sovrano.

MONDO

Il gruppo delle telefonia britannico Vodafone ha denunciato che alcuni paesi autorizzano liberamente l’ascolto delle telefonate private, a vantaggio di speciali agenzie governative, polizia, servizi segreti, ma ne usufruiscono indirettamente anche partiti, grandi imprese e criminali; questa liberalizzazione all’ascolto è fatta anche senza autorizzazione della magistratura. Grazie a queste intercettazioni, risulta che l’Italia è il paese più spiato, come avviene per l’evasione fiscale legale, le spiate però non avvengono fuori della legge.

I governi, autoritari o formalmente democratici, svolgendo opera di sorveglianza massiva, accedono liberamente alle telefonate dei cittadini, accade anche in Cina, Russia, India e Egitto, pertanto la privacy non è garantita e i diritti privati sono violati; nei paesi cosiddetti “democratici” come l’Italia si ritiene di dover difendere le istituzioni anche con questi strumenti, cioè si preferisce difendere le prerogative statali cioè lo stato, rispetto ai diritti di libertà della persone; contemporaneamente, lo stato, gabbando i sudditi contribuenti, afferma di voler difendere la privacy.

Edward Snowden, agente della NSA americana, ha rivelato l’entità del programma di sorveglianza americano, i programmi di sorveglianza americani e britannici prevedano l’accesso di agenzie governative a comunicazioni telefoniche, anche la riservatezza della rete è violata. L’Unione Europea dovrebbe avere regole comuni che limitino queste intercettazioni, che violano anche la libertà, con la relativa riservatezza, del commercio, perché anche imprese in concorrenza hanno segreti da custodire, non è solo una questione di sicurezze nazionale.

In Italia la società telefonica Wind è concessionaria del servizio per la pubblica amministrazione e nessuno pensa di tutelare la riservatezza delle comunicazioni degli uffici statali; in URSS Stalin faceva spirare fisicamente ogni famiglia, anche Hitler e Mussolini spiavano le famiglie; in Usa, a fianco della libertà d’impresa, lo stato appena nato volle il monopolio statale delle poste per controllare le comunicazioni postali private.

Poi venne l’era delle intercettazioni telefoniche, delle intercettazioni della rete e di Echelon, i satelliti spia, e dei piccoli aerei spia senza pilota; un ufficiale dei carabinieri italiano ha pertanto dichiarato che tutti gli italiani, grazie a informazioni e intercettazioni, sono stati schedati, in barba alla privacy tanto sbandierata; fino a poco tempo fa, malgrado il segreto del confessionale, i carabinieri prendevano informazioni anche in parrocchia. Lo stato italiano si tutela spiando e assume dipendenti, come i carabinieri, dopo aver preso debite informazioni sulle loro famiglie, i concorsi pubblici sono una farsa.

Questa è la democrazia drogata, il popolo è spiato, non ha privacy, né autodeterminazione, né sovranità, non può scegliere liberamente i rappresentanti politici, né dire la sua sui trattati internazionali, né esercitare liberamente i referendum come in Svizzera e poi pretendere la loro applicazione; i brogli elettorali sono tanti e i sistemi elettorali sono tarati per ostacolare la libertà  di scelta dei cittadini e a favore di alcune forze politiche ammanicate con i soliti ignoti; in tanti paesi, esiste una simbiosi tra stato e mafia.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;    numicco@tin.it.

   ECONOMIA & POLITICA NEWS (5/6/2014)

EUROPA

Gli italiani sono convinti che la corruzione politica esista in Italia ma non in Germania, i tedeschi sono convinti che la mafia esista in Italia ma non in Ucraina, la realtà è diversa; la commissione europea ha pubblicato il suo primo rapporto sulla corruzione in Europa ed ha accertato che pare costi ai cittadini molto più del bilancio dell’Unione Europea che è di 120 miliardi l’anno. L’informazione, per assecondare chi vuole distruggere l’Italia, mette in rilievo le graduatorie fasulle sulla corruzione nei vari paesi e non mette in rilievo questi fatti, anche perché in Italia i padroni dello stato temono che gli italiani, per reazione, aumentino l’evasione fiscale.

L’Italia non è un’anomalia dell’Europa ma ne è un concentrato; infatti, risulta che il cancelliere tedesco Helmut Kohl accumulò milioni di marchi da chi gli chiedeva favori, in Francia, il presidente Jacques Chirac fu condannato, per appropriazione di fondi pubblici; in Germania il cancelliere Gerhard Schroeder garantì un prestito di un miliardo di euro alla Gazprom russa, per la costruzione di un gasdotto, poi si dimise da cancelliere e diventò dirigente della Gazprom, è un altro caso di conflitto d’interesse.

Sotto il governo di Angela Merkel, il capo della Bassa Sassonia fu costretto a dimettersi per aver ricevuto un finanziamento di favore per costruirsi la casa, due ministri sono stati costretti ad andarsene e sono stati privati del dottorato, per aver violato la proprietà intellettuale, uno dei due aveva anche un conto segreto in Svizzera, dove faceva arrivare denaro di provenienza illecita; anche il ministro delle finanze francese Jerome Cahuzac è stato inquisito, per un conto segreto milionario da lui posseduto in Svizzera.

E’ un fatto che la politica serve anche per arricchirsi, Nicolas Sarkozy ha ricevuto, per la campagna elettorale che lo portò alla presidenza, 20 milioni di dollari da Gheddafi e poi decise di bombardarlo; Christine Lagard, ex ministro delle finanze francese è sotto inchiesta per aver concesso un risarcimento, non dovuto, di 420 milioni di euro al suo amico Bernarde Tapie, un truffatore, già carcerato. Il presidente francese Francois Holland, per i suoi incontri galanti, usava un appartamento della donna di un gangster corso.

In Inghilterra la camera dei comuni è stata denunciata per molte malversazioni di denaro dei contribuenti; l’Irlanda ha sofferto di una crisi d’insolvenza, eppure il suo premier Bertie Ahern si è fatto assegnare lo stipendio più alto tra i premier europei, pari a 310.000 euro l’anno. In Spagna il premier Mariano Rajoy ha ricevuto mazzette per contratti pubblici di costruzioni e il tesoriere del suo partito Barcenas è sotto arresto per aver accumulato 48 milioni di euro in conti svizzeri; tuttavia, Rajoy conservato la sua carica.

In Grecia l’ex ministro della difesa è stato condannato a vent’anni di carcere per estorsione e riciclaggio di denaro sporco; in Turchia il capo del governo Tayyip Erdogan e tre ministri hanno ricevuto tangenti da imprese, Erdogan, perché le indagini non si spingessero oltre, ha risposto con epurazioni nella polizia e in magistratura; nel 1999 anche la commissione europea di Santer fu costretta a dimettersi per corruzione. Il Qatar ha pagato mazzette milionarie ai dirigenti FIFA e al relativo comitato organizzatore, per ospitare i mondiali di calcio del 2020; sicuramente è successo anche per altre manifestazioni internazionali e per le olimpiadi.

Comunque, con queste inchieste, generalmente banchieri e politici di spicco, come succede in Italia, generalmente non finiscono in carcere, l’impunità per le alte cariche, da un punto di vista pratico, se non giuridico, esiste; infatti, mettendo le mani avanti, in Italia il governatore della Banca d’Italia chiese l’irresponsabilità penale per i banchieri, ma non la ottenne. Oggi l’Unione Europea soffre delle distorsioni create dall’euro, del fiscal compact e del patto di stabilità, ma soffre anche di corruzione politica, di poca democrazia, di scarsa partecipazione dei cittadini alla politica e di pochi controlli sulla spesa pubblica.

Il Mercato Unico Europeo, durante la sua applicazione, fece aumentare il reddito dell’Unione di 4 punti percentuali, mentre l’euro, sbandierato per vantaggi che doveva dare, fino al 2008, anno dell’inizio della crisi, solo di un punto, poi il reddito ha cominciato a decrescere, assieme agli investimenti pubblici, ai salari e alla spesa sociale; l’Italia ha il primato del peggiore risultato in Europa.  (“Il disastro Italiano” di Perry Anderson - 29/45/2014 - Net Italy).

ITALIA

Durante i primi cinquanta anni dell’unità d’Italia, il governo di Roma sfruttò il sud d’Italia, invece di aiutarlo, oggi la Germania vorrebbe fare la stessa politica con i paesi Pigs mediterranei; c’è qualcuno che, per risanare i conti, ha proposto alla Grecia di vendere delle isole e all’Italia di cedere la Sardegna alla Svizzera e di privatizzare aziende ambite dallo straniero; è un fatto che i politici e dirigenti pubblici, per denaro, si venderebbero pezzi dello stato, cioè di terre e di grandi aziende pubbliche.

L’Unione Europea ha fiducia e stima  in Rajoy e non in Berlusconi, eppure Berlusconi, anche con i suoi lati oscuri, seguendo gli indirizzi di Thatcher e Blair, ha tagliato la spesa per l’istruzione e ha aiutato la chiesa, d’altra parte, come altri grandi della politica, ha commesso abusi.  Le stravaganze sessuali di Berlusconi, anche con le minorenni, sono tipiche dei sultani, degli imperatori romani, delle grandi corti, anche papali; la ricchezza si unisce sempre a sesso e potere. Bisogna riconoscere che Francoforte, Berlino, Bruxelles erano contro Berlusconi e pronte a favorire le speculazioni dei mercati contro l’Italia.

Berlusconi aveva promesso tanto e fatto poco bene agli italiani, però aveva aiutato la chiesa, della quale seguiva gli imput, e appoggiato Napolitano, che poi lo hanno scaricato; Napolitano, un trasformista verace, è stato universitario fascista, nel 1945 si fece comunista, nel 1956 applaudì la repressione russa in Ungheria; nel 1964 salutò l’espulsione di Solzhenitsyn dalla Russia, poi votò per la cacciata dal Pci del gruppo del manifesto che aveva condannato l’invasione russa della Cecoslovacchia del 1967.

Negli anni ’70 diventò il comunista preferito di Kissinger e, al tempo di Berlinguer, Napolitano rappresentava la destra migliorista del PCI, finanziata anche dalla Fininvest, per conto di Craxi; al tempo del referendum sul nucleare, il quotidiano del PCI, l’Unità, rifiutò un articolo di Giovanni Battista Zorzoli a favore del nucleare e perciò Napolitano pretese la testa del direttore che, guarda caso, nel 1993 finì veramente in galera per corruzione. Tanti dirigenti sono ricattabili, esistono dossier riservati su di loro, quando si muovono con indipendenza, la magistratura si muove contro di loro.

Da ministro dell’interno in un governo di centro sinistra, Napolitano fece da coperchio alla strategia della tensione e alle stragi, non fece rivelazioni e sostenne il segreto di stato; da presidente della repubblica, ha aiutato Berlusconi firmando la legge Alfano del 2008, che garantiva l’immunità e nel 2010 promulgò la legge sul legittimo impedimento, entrambe incostituzionali; ma le leggi incostituzionali promulgate dai presidenti della repubblica sono tante, è così che essi attentano alla costituzione..

Nel 2011 l’Italia è andata a bombardare la Libia, dopo aver firmato con essa un trattato di amicizia, e cooperazione e alleanza militare, ma questa volta i suoi soci atlantici non le hanno rinfacciato di non aver rispettato i patti; l’Unione Europea e gli Usa, d’accordo con Vaticano, Napolitano e Carlo De Benedetti, patrono di Repubblica, la Pravda italiana, e l’Espresso, aiutati dalle società di rating, dalla magistratura e dall’informazione, hanno fatto cadere Berlusconi, che ha promesso molto ma non ha fatto molto bene all’Italia, e hanno messo al governo, con un colpo di mano antidemocratico, come si fa con le colonie, Monti, Letta e Renzi, amici dei mercati e del gruppo massonico Bilderberg e della banca d’affari Goldman Sachs.

Così il paese è stato consegnato nelle mani dei banchieri, destinato a ripetere le prodezze del governo Ciampi, con le relative privatizzazioni. Anche Draghi e Napolitano sono uomini del gruppo Bilderberg, nel 2012 Napolitano è intervenuto per bloccare l’interrogatorio di Nicola Mancino, ministro dell’interno nel 1992, sul tema del collegamento tra stato e mafia; il magistrato inquirente aveva registrato una telefonata tra Mancino e Napolitano, che perciò ha invocato l’immunità e ha chiesto la distruzione dei nastri registrati; in quell’occasione, media e classe politica hanno difeso, a spada tratta, Napolitano.

Con le lodi generali dell’informazione e della politica, a Napolitano è stato concesso un secondo mandato, poi il governo Renzi si è accordato con Berlusconi sulla legge elettorale; Renzi viene dall’ambiente cattolico, diventato sindaco di Firenze, ha costruito una rete di collegamento con imprese e banche, è collegato al costruttore Marco Carrai, legato all’Opus Dei, occupa un suo appartamento senza pagare l’affitto, perciò è indagato dalla magistratura.

La politica di Monti ha intensificato la recessione italiana, perciò Napolitano sciolse le camere e nel 2013 indisse nuove elezioni, ma il M5S superò centro destra e centro sinistra;  il centro sinistra fu favorito dalla coalizione e perciò, con il benestare di Berlusconi, formò il governo. Nel 1993, dopo mani pulite, nacque la seconda repubblica e fu introdotto il sistema elettorale maggioritario, nel 2005 integrato con un premio, così nacque il sistema elettorale chiamato Porcellum, che nel 2013 alle elezioni favorì il centro sinistra, con l’unica opposizione del M5S.

Correndo per la presidenza del PD, Renzi è stato finanziato dalla fondazione Big Bang e dal fondo speculativo Davide Serra, che ha un piede a Londra e uno nelle isole Cayman; a Renzi, candidato alla presidenza del PD, fu offerto un pranzo dall’élite bancaria e si recò anche nella City di Londra; Renzi è in rapporti con il banchiere Denis Verdini, legato a Berlusconi, è stato a pranzo da Berlusconi, assomiglia a Berlusconi, ma è più giovane e non ha il patrimonio di Berlusconi, è buon comunicatore, ma è informale nell’abbigliamento. (“Il disastro Italiano” di Perry Anderson - 29/45/2014 -  Net Italy).

La corte costituzionale ha giudicato incostituzionale il Porcellum, che dovrebbe essere sostituito dal nuovo sistema elettorale Italicum di Berlusconi e Renzi, che assomiglia al precedente, ma è stato studiano per impedire la vittoria di Grillo; pare però che anche l’Italicum  sia anticostituzionale. Bisogna ricordare che, per ottenere un certo risultato, tutte le democrazie, se non manipolano le elezioni con i brogli, manipolano i sistemi elettorali.

In teoria, la corte costituzionale potrebbe cancellare anche l’Italicum, però dieci dei suoi 15 giudici sono di emanazione della politica e non è vero che i giudici sono sempre indipendenti dalla politica, a volte sono loro strumento; ma qualche suo eroe, troppo indipendente, è stato anche ammazzato, è il caso di Falcone e Borsellino. E’ triste che in Italia nessun partito si batta più veramente per la laicità e per la sovranità del paese, nei confronti di Vaticano, Usa e Unione Europea; essi sono la vera Troika che schiavizza l’Italia.  I politici, i dirigenti e l’informazione, perso il collegamento con gli italiani, per conservare la poltrona e i privilegi, si sono legati strettamente a loro. 

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (28/5/2014)

ITALIA

L’ex segretario di stato vaticano Tarciso Bertone è sotto inchiesta in Vaticano, con l’accusa di appropriazione indebita, cioè di aver sottratto nel dicembre del 2012, nonostante le resistenze dello IOR, la banca vaticana, 15 milioni di euro dai conti vaticani. Il governatorato della città del Vaticano, per volontà di papa Francesco, ha incaricato la società di revisione internazionale di bilanci Ernst & Young di controllare i conti del Vaticano, che non possiede un vero bilancio consolidato, con i relativi controlli.

La società di revisione è stata incaricata di effettuare una verifica sulla gestione amministrativa del governatorato, in Vaticano si verificano gli stessi scandali che accadono in Italia e non sono più sufficienti le condanne di principio dei papi contro l’avidità; la procedura della società di revisione è iniziata con delle lettere di denuncia sulle irregolarità negli appalti, per contraffazione di fatture, ammanchi, inadempimenti, sottrazioni di denaro e sprechi. La documentazione acquisita dall’apposita commissione servirà per fare delle raccomandazioni e per migliorare l’efficienza amministrativa del governatorato, forse volerà anche qualche testa.

Per quanto riguarda i risultati delle elezioni europee del 25/5/2014, colpisce il successo, comunque previsto, dei partiti euroscettici e soprattutto di Marine Le Pen in Francia, mentre delude il risultato del movimento Cinquestelle, che ha preso la metà dei voti del PD, mentre i sondaggi avevano fornito valori molto diversi. Grillo ha sbagliato a rifiutare accordi con il Fronte Nazionale Francese, che difende, contro l’Europa, la sovranità del popolo francese.

Ha sbagliato a votare per la depenalizzazione del reato d’immigrazione clandestina, ha sbagliato a rifiutare accordi con la lega nord, che è stato il primo partito riformatore, poi, purtroppo, alleatosi con Berlusconi e travolto dagli scandali, ha sbagliato a usare sempre toni così forti con suoi avversari, incautamente, ha criticato ebrei, pensionati, qualunque sia la loro pensione, e le donne.

Purtroppo l’Italia non si può riformare perché il PD è legato ai mercati e rappresenta la continuità, per cambiare l’Italia e l’Europa, il movimento cinque stelle deve fare accordi con i partiti euroscettici e che il PD ritrovi la strada del vero riformismo, fino adesso le riforme italiane hanno solo tolto qualche cosa ai lavoratori; è un fatto che il sistema Italia, teleguidato da lor signori, è contrario a riformarsi, disposto a tutto, anche alla dittatura e ai brogli elettorali, pur di non aprirsi a riforme come quelle proposte dal movimento cinque stelle; in questo momento invidio la Francia laica e sovrana.

EUROPA

Dall’esplosione della crisi nel 2008 in Usa, la politica di austerità e di flessibilità salariale, raccomandate dalla Germania, hanno arricchito la Germania e impoverito l’Italia, inoltre, le divergenze tra i paesi europei si sono accentuate; ora gli europeisti affermano che l’Italia, abbandonando l’eurozona e svalutando poi la moneta nazionale, possa favorire inflazione, con aumento degli interessi pubblici e l’ulteriore caduta dei salari e della quota di reddito da lavoro rispetto ai profitti.

In realtà, per salvaguardare la domanda, occorrerebbe reintrodurre dei meccanismi d’indicizzazione dei salari, in tal modo, con l’aumento della produzione, gli inconvenienti lamentati sarebbero riassorbiti in alcuni anni e poi si tornerebbe al boom. Fino ad oggi, per aumentare la competitività, la globalizzazione e il liberismo hanno puntato sulla caduta dei salari, l’Europa ha imposto una politica deflazionistica che in Italia e in Grecia hanno provocato una forte caduta del reddito nazionale.

La riduzione dei salari e gli aiuti alle banche non hanno corretto gli squilibri, ma li hanno accentuati ed hanno anche aumentato il debito pubblico degli stati, pertanto oggi la Grecia chiede che venga in parte rimesso il suo debito estero, a vantaggio di creditori come la Germania e con l’onere per tutti gli altri paesi. Con l’uscita dall’eurozona, i salari potrebbero subire, dopo la decurtazione scaturita con la politica deflazionistica dell’eurozona, un’altra decurtazione, anche se temporanea, come conseguenza della svalutazione monetaria.

In passato i paesi come l’Italia, che hanno gestito le svalutazioni valutarie con la salvaguardia delle retribuzioni, cioè con meccanismi d’indicizzazione, hanno poi registrato dinamiche economiche migliori, mentre quelli che hanno anche reintrodotto controlli sui movimenti di capitale e di merci, sono andati anche meglio; è da ricordare che con la crisi, dal 2008 sono state adottate, a livello mondiale, 700 nuove misure protezionistiche (Rodolfo Roselli).

Con lo scopo di difendere produzioni nazionali strategiche, hanno fatto così anche gli Usa, ma la nostra politica, asservita allo straniero, non lo ricorda perché ha fatto un dogma della libertà di commercio; è un fatto che i paesi che si ricostruiscono o che s’industrializzano, ricorrono a misure temporanee di protezionismo; oggi sembra che in Europa viviamo i postumi di una guerra, anche se non si vedono macerie.

Difficilmente i piani di risanamento dell’Italia e della Grecia, raccomandati dall’Unione Europea, potranno dare i risultati sperati, l’Italia si è anche insensatamente impegnata a rientrare velocemente dal debito pubblico, con risorse che non sa dove prendere, il che porterà a una riduzione ulteriore della domanda, al taglio dello stato sociale, alle privatizzazioni, all’aumento della pressione tributaria e degli interessi sui titoli pubblici, perché ridurre gli sprechi dell’amministrazione pubblica è lesivo per le tasche degli amici dello stato.

Sapientemente, la Cina ha smesso di accumulare dollari e, con il suo attivo commerciale, favorito dai bassi salari, preferisce fare investimenti in tutti i paesi, ne soffriranno gli americani, che hanno finanziato i loro debiti con gli investimenti dall’estero, cercando così anche di superare la crisi del 2008; sarà per questo che i mercati, cioè banche, lobby e multinazionali, hanno indirettamente favorito la politica dei sacrifici per gli europei, mentre le società di rating si accanivano con l’Italia.

Il Giappone è meno soggetto al ricatto internazionale, perché il suo debito pubblico, maggiore di quello italiano, è in mano ai giapponesi, e paga anche interessi molto bassi, invece il debito irlandese è posseduto dall’estero e quello italiano è posseduto per la metà da stranieri; queste diverse circostanze si ripercuotono sul meccanismo delle aste, sullo spread e sugli interessi sul debito pubblico.

Però le statistiche dei paesi su pressione tributaria, reddito nazionale, inflazione e debito pubblico non sono omogenee, la Germania non include tra i debiti pubblici le passività della Cassa Depositi e Prestiti, garantiti dallo stato, gli Usa includono nel reddito nazionale anche i proventi delle attività illegali, la no tax area non è uguale in tutti i paesi, in alcuni paesi gli enti locali non pagano l’Iva allo stato.

In Italia si preferisce fare spot e terrorismo contro gli evasori fiscali, quanto i maggiori evasori sono tali per concessione legale dello stato, mentre la no tax area è più ridotta; l’Europa, forse a causa della crisi che ha ridotto la domanda interna, ha un attivo commerciale con l’estero, comunque, potrebbe finanziare il debito pubblico dei paesi dell’Unione con eurobond o con camere di compensazione, permettendo ai singoli paesi, di farsi credito a vicenda, invece di ricorrere al credito del Fondo Monetario; così si fece nel 1950, quando fu creata l’Unione Europea dei Pagamenti, che favorì la rinascita dell’Europa e il boom economico. Per superare la crisi, anche la BCE potrebbe far credito, oltre che alla banche, alle grandi imprese, agli stati e per gli investimenti pubblici.

Occorrerebbe cioè una vera cooperazione europea e un altro euro, se si vuole conservare questa moneta, l’euro deve essere gestito, non per conto delle banche, ma nell’interesse degli stati, con interessi uguali per i debiti pubblici e stesso sistema fiscale e salariale, stesse tutele sociali; invece oggi si sono sfruttati i salari più bassi di alcuni paesi, delocalizzando industrie e ponendo le sedi di grandi aziende in paesi dell’Unione che tassano meno i redditi delle grandi imprese. Ciò è concorrenza sleale e toglie risorse a stati come l’Italia e la Grecia

Questo l’Europa moralista a direzione tedesca non doveva permetterlo, perché il costo, in termini salariali, di queste furbate la pagano anche i lavoratori tedeschi. Come accade alle colonie, i governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno accettato i vincoli europei senza battere ciglio, però la moneta unica, rispetto alla lira, ha, per lo più, contribuito ad abbassare gli interessi sul debito pubblico, rispetto alla lira; con il ritorno alla lira potrebbe ritornare la speculazione selvaggia sulla lira che riempì tante tasche, d’italiani e soprattutto di stranieri.

Nel 1994 a Budapest fu firmato un memorandum di sicurezza tra Usa, Russia e Gran Bretagna, che garantiva, tra le altre cose, l’indipendenza e l’integrità dell’Ucraina, tuttavia, con la caduta nel 1989 del muro di Berlino, già la Russia, in omaggio all’autodeterminazione dei popoli, aveva rinunciato a vari territori. I paesi dell’est ex comunista erano attratti dall’occidente e la Nato provocò la dissoluzione della Jugoslavia, come oggi sta favorendo la guerra civile e la divisione dell’Ucraina.

Sono tutte prove che gli accordi e i trattati internazionali non sono eterni, i paesi sovrani li denunciano e quelli schiavi sono costretti a rispettarli, a volte sono stipulati ma non sono ratificati dai parlamenti, a volte sono disapplicati, a volta sono denunciati, modificati o dimenticati da tutti gli stati stipulanti; però i nostri politici, collaborazionisti dello straniero, non dimenticano mai di ricordare che bisogna rispettare i patti internazionali.

L’occidente ha accusato la Russia, che ha appoggiato la secessione della Crimea, di aver infranto la legge internazionale, non è interessato al volere delle popolazioni, ora il tema si ripresenta con l’Ucraina orientale che vuole staccarsi; tuttavia l’ex cancelliere tedesco Schroeder ha affermato che il referendum per l’indipendenza della Crimea è uguale a quello fatto per l’indipendenza del Kossovo. Germania e Polonia stanno trescando a favore dei nazionalisti di Kiev.

L’Unione Europea ha spesso sostenuto che l’occupazione israeliana di territori palestinesi è contro la legge internazionale, rispetto ai palestinesi, ha speso molte meno parole per altri milioni di profughi di guerra; dopo la prima guerra mondiale, con il regime di Ataturk, dalla Turchia fuggi un milione di greci, da generazioni residenti in Turchia; ora l’Unione Europea appoggia l’immigrazione islamica, ma i cittadini europei sono allarmati.

I territori palestinesi occupati da Israele sono stati occupati con delle guerre, evitabili se gli arabi avessero accettato la spartizione della Palestina in  due stati nel 1948, occorrerebbe ricordarlo a papa Francesco che si è detto a favore della creazione di due stati indipendenti e sovrani;  le guerre sono sempre servire ad accrescere i territori degli stati, però Israele ha restituito territori e, al riguardo, si è comportato meglio di altri stati.

Adesso si avvicina la guerra civile in Ucraina, non voluta dalla Russia, fatta anche con delega della Nato e della Russia, anche con forniture militari, con lo scopo americano di provocare aumenti del costo dell’energia, aumento dell’inflazione e diminuzione dei debiti, oltre che con lo scopo di aumentare le spese militari; l’Italia dovrà obbedire ai suoi padroni esteri, cioè Nato, Unione Europea a direzione tedesca e Vaticano, è questa la vera Troika che schiaccia l’Italia.

La Turchia, scacciata dall’Europa da Francia e Germania, è autoritaria e in pieno sviluppo economico ma, come l’Italia dei partiti, rifiuta i valori laici, nostalgica verso il suo passato imperiale, in funzione antirussa, appoggia i tatari di Crimea e i ribelli siriani; pare perciò che la pace europea sia sempre più a rischio, con poco rispetto per l’autodeterminazione e per la sovranità dei popoli, con guerre civili e guerre ordinarie all’orizzonte, spesso alimentate anche dalla Nato; comunque, grazie alle delocalizzazioni industriali, che creano occasioni di lavoro, le simpatie verso l’Unione Europea aumentano nell’est europeo post comunista e diminuiscono nell’ovest.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (21/5/2014)

ITALIA

Nel 1979 Enrico Berlinguer si disse contrario allo SME che, violando la sovranità nazionale, doveva portare all’euro, il governatore della Banca d’Italia, Baffì, per non svalutare i salari, svalutò la lira e difese la scala mobile; con la nascita dello SME, nel 1981 il governatore della Banca d’Italia Ciampi e il ministro del tesoro Andreatta decisero la separazione tra Tesoro e Banca d’Italia, mettendo con ciò sul mercato le nuove emissioni di titoli pubblici, poi Craxi attaccò la scala mobile, accusata di essere l’unica responsabile dell’inflazione.

La globalizzazione finanziaria vinceva e l’Italia perdeva la sovranità popolare a favore della BCE, con trattati che contenevano vincoli insuperabili e in crescendo ai bilanci degli stati, fino all’attuale pareggio di bilancio inserito nella costituzione italiana, con lo smantellamento dei diritti del lavoro e dello stato sociale. Per prepararsi alla competizione economica estrema e per contrastare le delocalizzazioni industriali in paesi con il costo del lavoro più basso, in Germania i governi Schroeder e Merkel decisero di favorire i minijob e i lavori precari.

Adesso, per ridurre la politica di austerità europea, occorre rinegoziare i trattati che sono a presidio dell’euro, però PSE e PPE non hanno in progetto di rinegoziare il fiscal compact, ma pensano solo di proporre la riduzione dei debiti esteri dei paesi Pigs, soprattutto a  vantaggio della Germania creditrice, e pensano d’introdurre eurobond, d’introdurre la tassazione europea sulle transazioni finanziarie e d’imporre alla BCE di finanziare gli stati; ad ogni modo, la sinistra italiana, attaccando la destra, per lo più, contraria all’euro, oggi difende solo l’internazionalismo della finanza, invece, dopo le elezioni europee di maggio 2014, dovrebbe chiedere un referendum sui trattati europei e sull’euro e poi rinegoziare i trattati europei.

EUROPA

In Usa il Credit Suisse è sotto inchiesta giudiziaria, con richiesta di risarcimento di 2,5 miliardi di dollari, per aver aiutato gli americani a evadere le tasse; il segretario alla giustizia americano Eric Holder intende far pagare alla finanza la violazione delle norme e la responsabilità sulla crisi del 2008; si spera che anche in Italia e in Europa accada qualche cosa del genere, ma da noi la politica, soprattutto della cosiddetta sinistra, afferma che il ruolo delle banche è importante e perciò esse vanno solo difese.

Ci sono europeisti appiattiti8 sulle istituzioni europee ed europeisti che vogliono riformare l’Europa, ci sono analogie tra Italia ed Europa, a causa della crisi, c’è chi vuole riformare Italia ed Europa e chi le vuole spaccare; d’altra parte, è un fatto che, con le crisi endemiche, gli stati e le società commerciali si dissolvono. Da 2001 al 2012 l’Italia ha versato all’Europa, assieme alle multe, 56 miliardi di euro più di quanto abbia ricevuto, dal 2008 l’Italia, dopo la Germania, è il secondo contribuente netto.

La Spagna riceve più di quanto versa e l’Inghilterra riceve dall’Unione compensazioni finanziarie per il suo disavanzo finanziario, compensazioni che l’Italia non riceve; negli ultimi tre anni l’Italia ha anche versato oltre 50 miliardi di euro per il fondo salva stati; l’Europa del nord ricicla i soldi della mafia italiana ed è un paradiso fiscale per le imprese italiane che vogliono evadere legalmente le tasse, tutte queste sono risorse tolte all’economia italiana; l’Italia, perdendo la sovranità monetaria, ha perso altre notevoli risorse.

La Francia ha ottenuto più fondi per la sua agricoltura, mentre i governi italiani non sono stati capaci di tutelare gli interessi italiani, accettando anche limitazioni alla produzione del latte, che è al disotto del consumo italiano, il che è in contrasto con tutte le indicazioni del liberismo; i nostri europarlamentari, che dovevano difendere gli interessi dell’Italia, s’intascavano le prebende, ma sono stati spesso assenti in Europa.

L’Italia, a causa della sua burocrazia e delle sue leggi, riesce a spendere meno della metà dei fondi europei, in genere gli altri stati spendono in media il 60%, però la burocrazia europea destina i fondi ai grandi progetti, cioè a favore di grandi imprese, ben rappresentate dalle lobby; l’Unione, con il patto di stabilità, impedisce agli enti locali italiani di spendere i soldi a disposizione, ne sono penalizzati i comuni più virtuosi e che tassano di più e non quelli che sperperano di più. 

Le risorse dell’Unione Europea provengono da dazi, compartecipazioni all’Iva, contributi degli stati, emissione monetaria; queste risorse, come quelle del Vaticano, sono sufficienti, tanto e vero che Europa e Vaticano non hanno un debito pubblico. Senza l’emissione monetaria, il bilancio annuo dell’Unione è pari a 150 miliardi di euro, cioè l’1% del reddito dell’Unione, però con gli eurobond la situazione potrebbe cambiare.

Una cosa è l’Europa e una cosa l’Unione Europea, l’Europa è una realtà geografica e culturale che varie volte in passato, quando non ha promosso la guerra interna al continente, ha imboccato il terreno della cooperazione; l’Unione Europea non è servita a salvaguardare la pace, ma ha favorito, con la guerra e la determinazione della Germania e del Vaticano, alla disintegrazione della Jugoslavia e oggi favorisce la guerra civile in Ucraina.

Seguendo un disegno imperiale, l’Unione Europea e l’Eurozona si sono allargate troppo e in fretta, inglobando paesi molto diversi, senza dotarsi d meccanismi per attenuare gli squilibri economici e sociali preesistenti, ripetendo gli errori fatti con l’unità d’Italia; pertanto in Europa occidentale cresce la disoccupazione, mentre in Europa orientale, per sfruttare il minor costo del lavoro e le minori imposte, si dirige la delocalizzazione industriale.

L’uscita dall’euro potrebbe servire ad aumentare la competitività delle imprese industriali di paesi come la Francia e l’Italia, con aumento dell’occupazione e del PIL; con la svalutazione della moneta italiana si svaluterebbe anche il debito pubblico e i debiti in genere, diminuirebbero la disoccupazione, i lavori precari e migliorerebbero i conti degli istituti di previdenza. Con l’uscita dall’euro, il debito estero posseduto da stranieri dovrebbe essere rimborsato con moneta nazionale deprezzata, sempre che il Vaticano ce lo conceda, perché è nostro padrone e, con le sue finanziarie estere, è nostro creditore estero.

Bisognerebbe anche tornare a obbligare le banche nazionali ad acquistare un certo quantitativo di titoli del Tesoro, come si faceva in passato, sotto la forma di riserva obbligatoria; con l’uscita dall’euro, probabilmente ci sarà un aumento momentaneo dell’inflazione e dei tassi d’interesse, il che richiederà un ritorno a meccanismo d’indicizzazione dei salari. Se l’euro non verrà affiancato da monete nazionali o locali, ma abolito, sarebbe meglio che la sua cancellazione avvenisse in maniera coordinata, perché se ne uscirà solo l’Italia, sarà l’unica ad avvantaggiarsene immediatamente, ma poi, comunque, l’uscita diventerebbe irreversibile per tutti i paesi.

La possibilità di uscire dall’euro è prevista dai trattati ed è già stata studiata da diversi governi, il bilancio previsto è generalmente positivo, il commercio interno non ne soffrirà, solo con tale scelta sarà possibile preservare il modello sociale europeo, con sanità, pensioni, reddito di cittadinanza e welfare. L’Unione Europea non ha una politica fiscale, una politica scientifica e una politica estera comune, lascia la Francia sola in Mali e l’Italia sola davanti all’immigrazione marittima illegale, la solidarietà europea è servita solo ad aiutare le banche impelagate con la speculazione e con i loro crediti in sofferenza, anche per crediti di favore concessi ad amici in difficoltà.

Non si doveva fare una moneta unica senza l’armonizzazione fiscale e sociale, senza abolire i paradisi fiscali interni che favoriscono, spostando le sedi delle società, l’evasione legale da parte delle grandi imprese; i paesi dell’Unione sono tanto diversi economicamente, ma non tutti partecipano all’eurozona, però le distorsioni economiche relative si sono sommate, prima dell’Europa federale occorre una politica di convergenza in materia sociale, fiscale, tariffaria, energetica e salariale, direttive e regolamenti europei dovevano servire a questo.

ISLAM

In Egitto, con la caduta di re Faruk, si sono succeduti i regimi militari di Nasser, Sadat, Mubarak e Sisi; nel terzo mondo i militari sono la forza più organizzata e, con l’autoritarismo al centro, compensano l’anarchia tribale della periferia. La fratellanza musulmana egiziana è più aperta di quella saudita alla cultura occidentale, ma, come l’Arabia, ha un’ala più intransigente salafita che ha ispirato il terrorismo di Hamas ed è legata anche ad Al Qaeda, il suo fondatore Al Banna voleva ricreare il califfato islamico.

La fratellanza musulmana, diretta da Morsi, deposto nel 2013, è osteggiata dai sauditi che, misteri della politica, sostengono il generale Sisi, rappresentante dei laici; sauditi e fratelli musulmani sono entrambi sunniti, però, quando nel 1928 Al Banna fondò la fratellanza musulmana, Ibn Saud considerò l’iniziativa un tradimento che rompeva il fronte islamico. La fratellanza è aperta alla società e vuole espandersi in tutto il mondo islamico, è a favore della solidarietà; invece il waabitismo saudita poggia sul clan familiare della casa reale, che usa il petrolio per aumentare la sua influenza politica all’estero.

L’approccio saudita all’Islam è quello salafita della fede intransigente, mentre la fratellanza accetta i compromessi e anche i copti cristiani, che in Arabia non potrebbero esistere; il sistema giuridico islamico egiziano è hanafita, mentre quello saudita e degli emirati è waabita. La donna waabita è costretta a coprirsi il volto in pubblico, può uscire di casa solo se scortata, non può guidare l’auto, né lavorare, però non è così per la fratellanza; le famiglie regnanti del golfo e d’Arabia temono che l’ideologia della fratellanza possa minare i loro regni e vedono nella fratellanza un nemico come l’Iran sciita; tra le altre cause di rivalità, vi è la ricchezza economica degli stati del golfo e dell’Arabia, in contrasto con la povertà di paesi islamici come l’Egitto.

Il Qatar è uno stato integralista e forse è anche lo stato islamico più ricco, ha partecipato alle guerre della Nato, dirette o per procura, contro la Libia e Siria, investe in occidente, nel debito pubblico americano, finanzia l’informazione occidentale e l’agenzia Ansa italiana e ha una forte partecipazione alla Deutsche Bank, l’Europa ha appoggiato anche una sua partecipazione a Unicredit; l’ingresso nell’informazione e nelle banche è un modo per favorite la sua penetrazione politica ed economica in occidente, perciò, come avvenne con la finanza ebraica, in alcuni paesi occidentali cresce la penetrazione della finanza islamica.

Per quanto riguarda la guerra civile in Libia, che, con l’indifferenza dell’Europa, sta facendo fuggire verso l’Italia tante persone, l’Egitto appoggia gli anti islamisti e l’Algeria, gli islamisti; cioè crescono i conflitti all’interno del mondo islamico, grazie a interferenze occidentali, russe, ma anche di alcuni i paesi arabi che inseguono la strada dell’egemonia, è accaduto anche nella storia d’Europa.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

 

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (14/5/2014)

EUROPA

In Ucraina l’offensiva dell’esercito di Kiev non si ferma e rischia di provocare l’intervento militare della Russia che, fino ad oggi, si è mostrata molto prudente, trascinando in una guerra la Nato che appoggia Kiev. La repressione del governo ucraino è ufficialmente diretta contro i terroristi, che in realtà sono solo autonomisti filorussi, naturalmente ne scaturiscono morti delle due parti; questa repressione non si arresta ed è peggiore di quella di Yanukovitch, diretta contro i rivoltosi di Majdan.

L’estrema destra ucraina è sostenuta dall’occidente, come accadde in Kosovo, a Kiev è operativa la Cia, con esperti in guerre coperte, la Germania fornisce armi a Kiev, sono presenti anche agenti occidentali e russi; l’occidente applica sanzioni e minaccia la Russia, che vorrebbe un’Ucraina neutrale, federale e con l’autonomia e l’uso del russo per le regioni russofone. Se la sovranità del popolo e l’autodeterminazione contassero qualche cosa, anche queste aspirazioni potrebbero contare, come l’uso corretto del referendum da parte del popolo.

La crisi tra occidente e Russia, ora alimentata, dopo le precedenti aree di crisi, dalla faccenda ucraina, forse è stata spinta anche per il problema del gas, perché l’America preme per sganciare l’Europa dal gas russo e per esportarvi il suo gas di scisto liquefatto e immesso nei rigassificatori europei; secondo alcuni esperti, questo gas è più caro di quello estratto in Russia, ma più abbondante, anche se la sua estrazione inquina le falde dell’acqua potabile.

Quest’affare potrebbe anche risultare, sul piano economico, perdente o potrebbe essere un’altra trovata della speculazione internazionale, della quale l’intera Europa ne pagherebbe il prezzo; il gas di scisto esiste anche in Europa e delle perforazioni, per testarlo, sono state fatte anche in Italia, richiede molti più pozzi per la sua estrazione e perciò devasta il territorio.

OCCIDENTE

Le tensioni valutarie stanno mettendo sotto pressione i paesi emergenti e i paesi Brics, intanto la borsa europea cresce e in Europa si spera che il risultato di maggio delle elezioni europee possa portare a un’attenuazione della politica di austerità; nel terzo mondo emergente, aumentano i tassi e si svalutano le monete di Argentina, Turchia, Brasile, Malesia, Filippine e Sudafrica, crollano i mercati azionari asiatici e i capitali fuggono da questi paesi, diretti prevalentemente in Usa e in Europa.

In Usa i tassi sul debito pubblico sono vicini allo zero e la Federal Reserve ha ridotto gli acquisti di buoni del Tesoro, riducendo con ciò anche l’aumento della liquidità; fino ad oggi, grazie ai capitali affluiti dall’estero, gli Usa, diversamente dall’Europa, non hanno tagliato la spesa pubblica, né adottato misure di austerità. Gli Usa, per favorire l’euforia del loro mercato borsistico in crescita, falsano le statistiche e denunciano un calo della disoccupazione; ora anche Giappone, Europa e Inghilterra vogliono seguire la politica degli Usa e perciò puntano sua una politica di bassi tassi d’interesse sul debito pubblico, ma in Italia con poche ricadute per le piccole imprese, soggette all’usura privata e a quella delle banche.

E da tempo che gli Stati Uniti risolvono i loro problemi con le armi, con le rivolte locali e con la finanza speculativa, a spese dei paesi emergenti, è la forma del colonialismo moderno, anche l’Italia ne è stata vittima; gli americani hanno ridotto l’emissione di nuova liquidità, che però è sempre alta perché, pari a 65 milioni di dollari il mese. Anche l’Europa ha portato i tassi della BCE allo 0,25%, provocando con ciò la crescita dei valori azionari e un vantaggio anche per i debiti pubblici.

Oggi le banche centrali sono colluse con la speculazione finanziaria e gli Usa vogliono il coordinamento finanziario tra FED e BCE, l’America vuole che la BCE contrasti la politica deflazionistica che, riducendo la domanda, danneggia gli affari internazionali delle grandi corporazioni, perciò spinge l’Europa ad aumentare la liquidità. Dopo la cartolarizzazione dei crediti immobiliare, che fece scattare la crisi del 2007 dei subprime, oggi si pensa di cartolarizzare tutti i crediti a rischio delle banche, con la scusa di aumentarne la liquidità, e fare con essa più crediti all’economia; questa scelta farà nascere un’altra bolla speculativa e un’altra crisi economica, fondata sulla carta straccia dei crediti irrecuperabili, anche se bisogna riconoscere che tutti gli strumenti di pagamento nascono con il debito .

Recentemente sono anche affluiti dai paesi emergenti 600 miliardi di euro verso l’Unione Europea che, assieme all’attivo della sua bilancia commerciale, soprattutto tedesca, hanno favorito, oltre la crescita della borsa, la rivalutazione dell’euro verso il dollaro, scontentando però gli esportatori europei; a  causa di questi afflussi monetari, dell’attivo commerciale e dell’aumento della liquidità, aumentano i rischi d’inflazione, dalla quale, comunque, scontando i debiti, trarrebbero beneficio il debito dello stato e i debitori in genere. Abolita la scala mobile sui salari, in Italia si ridurrebbe anche il costo del lavoro, con vantaggi per l’esportazione, soprattutto se l’euro cesserà di rialzarsi.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario,.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (7/5/2014)

OCCIDENTE

Nel 1964 John Kennedy, affermando che la Russia aveva più missili intercontinentali, aumentò il riarmo americano e rilanciò la guerra fredda; nel 1989, caduto il comunismo, gli Usa, mirando al dominio mondiale, rigettarono una  promessa fatta a Gorbaciov e circondarono la Russia di altre  basi americane, la Nato fu potenziata mentre il patto di Varsavia fu sciolto. Il confronto con la Russia postcomunista è continuato dopo la guerra, russa e poi americana, in Afghanistan, con le guerre e le rivolte in Iraq, Libia, Venezuela, Siria e alimentando la tensione con l’Iran.

Oggi gli Usa hanno appoggiato il colpo di stato fascista a Kiev, che, dopo che la Russia si è annessa la Crimea filorussa, vuole la guerra della Nato alla Russia e intanto riceve aiuti militari dalla Germania; gli Usa stanno anche convincendo il Giappone, a causa di isole contese, a riarmarsi contro Cina a Russia. L’America non vuole essere superata dalla Cina e anche in Asia aumenta la sua presenza militare; però non si capisce perché la Cina investa ancora in Usa, che aumenta le sue sanzioni contro la Russia e l’Iran e alimenta la guerra fredda; Russia e Cina fanno parte del gruppo dei paesi Brics che minacciano il primato del dollaro e quindi degli Usa.

Su questi fatti, l’informazione prezzolata fa solo propaganda antirussa e propaganda a favore del papa, chiunque esso sia;  i comunisti italiani rinfacciavano ai socialdemocratici di prendere soldi dall’America, ma a loro volta, fino alla caduta del comunismo, ricevettero dall’URSS un miliardo di dollari, per proporre, fra le altre cose,  il disarmo unilaterale dell’Italia e il disarmo della polizia; cessata quella fonte di reddito e diventati catto-comunisti, grazie all’aiuto dei nuovi soci e mandanti, colonizzarono informazione, scuola, magistratura, banche e, con singolare trasformismo, divennero atlantisti, europeisti, papisti e amici dei mercati e delle banche.

Nel 1929 gli Usa furono colpiti dalla crisi e nel 1932 scesero in campo, con le loro ricette economiche, Roosevelt e Keynes; i poteri forti, rappresentati da Standard Oil, Rockefeller e Morgan Stanley, con i loro mezzi economici, difendevano il pareggio di bilancio, contestato da Roosevelt e Keynes, che, per rilanciare la domanda e superare la crisi , volevano il deficit di bilancio e una politica monetaria espansiva; fino ad allora, lo stato, come accade oggi nell’Unione l’Europea e in Italia, si era speso solo a favore delle banche.

Roosevelt era attaccato dalla propaganda e dalla disinformazione della stampa, subì un attentato, fu accusato di essere agente di Stalin e Keynes fu accusato di essere un satanista; è un fatto che il consenso si può manipolare con la menzogna, con le inchieste della magistratura e con quelle della stampa. Lo scopo era impedire che lo stato mettesse sotto controllo le banche, che, attraverso la Federal Reserve, avevano il controllo della leva monetaria, volevano costringerlo a difendere solo gli interessi dell’oligarchia.

Alla vigilia del 1929, l’informazione, controllata dai poteri forti, affermava che l’economia andava bene e che per l’economia la priorità era il pareggio di bilancio, lo stato aiutava solo le banche e la stampa ostacolava la consapevolezza dei cittadini, per fortuna però, oggi esiste la rete. Oggi in Italia i partiti non rappresentano più i cittadini, ma sono al servizio delle multinazionali, delle lobby, del Vaticano e dell’oligarchia, sono essi stessi comitati d’affari controllati da poche persone, che selezionano i candidati al parlamento e che perciò temono un sistema elettorale proporzionale e con la preferenza.

Dopo il fallimento della disinformazione sull’Italia fatta dalle società di rating, controllate dalle banche speculative, i big della finanza, per sbarrare il passo a Grillo, si stanno precipitando in Italia; hanno iniziato l’attacco mediatico a Grillo aiutati anche alla stampa di De Benedetti, il capo girotondino di sinistra, il quale ha anche accusato Grillo di fascismo e di populismo. La sinistra, si fa per dire, dopo aver esaltato Stalin, ha sempre accusato tutti di fascismo, sul populismo invece, occorre un chiarimento.

Prima della rivoluzione russa, in Russia i populisti era il partito dei contadini che voleva la distribuzione delle terre dei baroni latifondisti, invece Lenin la voleva collettivizzare, in pratica, gli statalisti di destra erano nazionalisti, quelli di sinistra, traditori di Marx che era contro lo stato, volevano la collettivizzazione, che però si poteva esprimere solo con la nazionalizzazione; ieri e oggi, libertari e populisti sono per la libertà e sono critici verso lo stato, che non rappresenta realmente i cittadini, ma solo i poteri forti e l’oligarchia. Lo stato sfrutta i sudditi, con le imposte e altro, per conto dei poteri economici occulti che lo controllano.

Pertanto, bisogna recuperare la sovranità perduta da parte dell’Italia e la sovranità del cittadino verso lo stato, bisogna riconoscere il reddito di cittadinanza, concesso da tanti paesi europei, e bisogna lottare contro i pescicani della finanza internazionale che vogliono impossessarsi del nostro patrimonio artistico, immobiliare e industriale ancora in mano allo stato. Per alcuni personaggi come De Benedetti, affari significa solo speculazione, altrimenti egli non avrebbe fatto fallire Olivetti e Sorgenia, però gli italiani si sono fatti furbi e perciò la sua stampa perde sempre più lettori; a causa di questa situazione, Goldman Sachs Morgan Stanley e J.P. Morgan sono allarmate, temono che la rivolta italiana costringerà anche l’Europa a voltare pagina (Fonte: Cori Modigliani – dal Blog di Grillo).

Intanto il governo fantoccio italiano, dopo l’invasione degli immigrati clandestini, da noi raccattati in mare e ospitati, che costano all’Italia in crisi economica, ha pensato bene di offrire altre truppe italiane alla Nato, da inviare in Ucraina, la Nato lavora per alimentare la guerra civile in Ucraina; anche questa sarà a una spesa che rimarrà sul groppone degli italiani, come quella degli F35. Le spese militari, lo insegnano anche i paesi poveri, sono sempre insopprimibili, è molto più facile ridurre salari, pensioni e welfare.

Prima della crisi del 1929, in Usa c’era stata una fase monetaria espansiva, con deficit del bilancio statale, favorita dal sistema delle banche, perché a loro il denaro costava poco; questa fase favorì la domanda, la produzione e la crescita dei valori di borsa, ma favorì anche il deficit del bilancio dello stato. Perciò le banche chiesero correttivi alle spese e chiesero il pareggio di bilancio, il che portò al crollo della domanda e della borsa, con gravi perdite per i risparmi delle famiglie.

Ora l’America ha da affrontare una somma di debiti, quello estero, quello interno, quello di bilancio, quello dovuto all’emissione di dollari, quello delle imprese, quello delle famiglie e quello della bilancia commerciale; una condizione più difficile, malgrado l’opinione degli economisti di corte e delle società di rating, di quella italiana, aiutata solo dalla posizione privilegiata del dollaro che consente di finanziare questo debito.

La Germania, per sostenere le spese nella prima e nella seconda guerra mondiale, fece una politica monetaria espansiva e perciò, durante le due guerre mondiali, ne ebbe un’inflazione enorme e il marco si svalutò di più di un milione di volte; invece l’Italia, nella seconda guerra mondiale, fu più prudente e la lira si svalutò meno di cento volte. Però poi, con la ricostruzione, seguì, ancora la strada del deficit di bilancio e, avendo la sovranità della moneta, dell’emissione monetaria; con il deficit della bilancia commerciale e per far contenti gli speculatori sulla lira, spesso era costretta a svalutare il tasso di cambio sulla lira.

Quindi, per la Germania l’espansione monetaria va bene in guerra e non in pace, con un cambio estero stabile dell’euro, teme l’inflazione dei costi e la perdita di competitività all’estero. C’è da dire però che la svalutazione del tasso di cambio, causata dal deficit di bilancio e dal deficit valutario con l’estero, sacrificando i risparmiatori e i creditori, svaluta automaticamente il debito dello stato; infatti, con un bilancio in  pareggio, se si svalutasse l’euro del 50%, il debito dello stato italiano raggiungerebbe subito il 60% del Pil, come vorrebbe la Germania, ma oggi, con le misure suggerite dall’Europa, a costo di gravi sacrifici, migliorerebbero anche le esportazioni; questa finalità si può raggiungere con una guerra limitata, come quella in  Ucraina.

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (21/4/2014)

EUROPA

C’è chi crede che in Germania esiste solo virtù e non malaffare e corruzione e i tedeschi tentano di farlo credere agli italiani; il fatto è che in Germania generalmente non si discute ma si obbedisce, lo stesso stile è stato importato nelle istituzioni europee a direzione tedesca; si dice che in Germania esistono primati positivi nell’industria e nell’esportazione, ignorando che in Germania la mafia italiana, con la compiacenza delle banche tedesche, ricicla più liberamente che in Italia.

Ora però, per aiutare le banche tedesche, il debito pubblico tedesco è, a livello assoluto, pari a quello italiano, inoltre, anche in Germania esistono ingiustizie sociali, i lavoratori tedeschi  guadagnano meno di dieci anni fa, è cresciuto enormemente il lavoro part-time, a tempo determinato, precario e flessibile, vi esistono salari di 800 euro il mese. Aumentano i contratti di lavori precari e diminuiscono quelli a tempo pieno e a tempo indeterminato.

Tutto ciò è la conseguenza della deregolamentazione del mercato del lavoro, nel 2010 un lavoratore a tempo indeterminato guadagnava 2.760 euro il mese, oggi ne guadagna, se tutto va bene, 1.400, però con i minijob, sostenuti dal governo, si guadagnano anche 400 euro il mese, altri 400 sono concessi dallo stato come integrazione o reddito di cittadinanza.

10 milioni di lavoratori guadagnano da 9 a 5 euro l’ora, perciò ora il governo, per correre ai ripari, vuole fissare la paga minima a 8,5 euro l’ora; i lavoratori temporanei sono circa la metà di quelli a tempo pieno, i sindacati, con la decantata cogestione,  puntano a difendere la sopravvivenza delle piccole aziende e perciò sacrificano i salari. In Germana non si fanno le riforme per ridurre il divario tra ricchi e poveri, mentre con la flessibilità, i contratti precari e temporanei, si crea ricchezza solo per pochi e si sfruttano i lavoratori più deboli.

Per quanto riguarda la corruzione e gli sprechi, con la riunificazione tedesca fu creata la società Treuhand, con lo scopo di privatizzare le aziende dell’est, che diede luogo a una svendita a prezzi irrisori a favore di banche e imprese dell’ovest; in quest’operazione ci fu corruzione e le vendite furono fatte a trattativa privata e a prezzi di favore, mentre gli investitori esteri furono allontanati.

Perciò ci furono scandali e inchieste della magistratura, che accertò la violazione di tutte le regole, alcune imprese erano state date a imprenditori già condannati per truffa e bancarotta; la corte dei conti tedesca rilevò che rendicontazioni e controlli erano truccati, malgrado ciò, il governo tedesco liberò consiglieri e dirigenti della società Treuhand da ogni responsabilità. Poi dal governo, tramite la società Tlg, furono privatizzati foreste e 40.000 immobili, che furono svenduti a un fondo d’investimento, ora queste operazioni speculative, secondo i desideri tedeschi, si vorrebbero ripetere con l’Italia (Fonte: Rodolfo Roselli).

A Bruxelles domina un esercito di lobbisti di 1700 persone, con uffici e un bilancio annuo di 120 milioni di euro, è la più potente lobby del mondo, nell’attività di lobbismo sono in prima linea le banche, che controllano parlamentari europei, BCE e commissione europea e condizionano le direttive comunitarie; tra le banche, spiccano in prima linea JP Morgan, Goldman Sachs, Deutsche Bank e Citigroup.

Come accade tra i medici, i parlamentari europei e i membri della commissione europea sono continuamente invitati a convegni promossi dal mondo finanziario che danno consigli alla Commissione e alla BCE; invece la società civile è ignorata o non è rappresentata presso le istituzioni europee. Perciò le banche, responsabili della crisi, continuano a lavorare indisturbate come prima, controllano Unione Europea e governi nazionali, e la tassazione sulle transazioni finanziarie e la separazione tra banche commerciali e banche d’affari non passano.

Gli stati europei sono sottoposti a controlli strettissimi, con Fiscal Compact, patto di stabilità e controllo del deficit pubblico, mentre le banche si muovono senza regole e senza controllo; perciò il casinò finanziario non ha tregua, mentre, con l’aiuto d’informazione e di economisti di corte, le banche, che controllano i governi, hanno diffuso la falsa voce che la crisi è nata dai debiti pubblici e non dalle attività speculative delle banche.

Per quanto riguarda la crisi ucraina, favorita dalle intromissioni tedesche che inviano armi Kiev e incoraggia la sua intransigenza, aiutate dal cappello europeo e della Nato, Kiev minaccia i filorussi secessionisti o autonomisti di repressione armata e li accusa di terrorismo; ci sono infiltrazioni d’intelligence russa e Nato, la propaganda sale, a Kramatorsk, vicino Donetsk, in Ucraina orientale, i filorussi controllano municipio e commissariato e vi sono arrivati paracadutisti russi.

Come accaduto in Siria, a causa delle infiltrazioni e delle ingerenze straniere, il paese è sull’orlo della guerra civile, alimentata da Kiev e dagli incoraggiamenti che gli sono arrivati da Europa e Usa, Putin è in collegamento con la Merkel che si sente investita dall’Europa; Kiev è contro l’autonomia dell’Ucraina orientale che è filorussa. In Siria, Kiev e Caracas forze speciali Usa hanno sparato dai tetti  contemporaneamente sulla polizia e sulla folla, tra i rivoltosi di questi paesi ci sono neonazisti in Ucraina e mercenari a Caracas, alcune OGN sono agenzie del governo americano o della Nato e addestrano agitatori provenienti anche dal fondamentalista Qatar (Nexus n. 109).

In Ucraina dell’est militari ucraini si arrendono ai filorussi, Mosca e Kiev si lanciano accuse e la Nato, dopo le sanzioni alla Russia,  mostrando i denti,  rafforza le misure di difesa; in Siria gli Usa sono stati influenzati anche dalla Turchia e in Ucraina dalla Germania, che, d’accordo con la Polonia, vuole estendersi in  Europa orientale e usa l’Unione Europea e la Nato come scudi o coperchi.

I filorussi dell’Ucraina dell’est vogliono una regione autonoma e uno stato federale, con la tutela della lingua russa, Putin è d’accordo ed è inutile ricordare che, contro l’egoismo di stato, tante regioni hanno conquistato con la forza l’autonomia e l’indipendenza. Kiev accusa Mosca di favorire il ritorno alla guerra fredda e di sostenere i terroristi, è propaganda, naturalmente elementi dell’intelligence russa sono penetrati nell’Ucraina dell’est, come fatto dalla Nato e dagli Usa in tutto il mondo, poi sono intervenuti anche irregolari o mercenari addestrati.

Per districare la matassa, si sono riuniti a Ginevra rappresentanti di Russia, Ucraina, Ue e Usa e pare sia stata accettata la tesi proposta da Putin della federazione tra Ucraina dell’ovest, filoeuropea e Ucraina dell’est filorussa, ma gli autonomisti non vogliono che questi accordi passino sulle loro teste. Se l’accordo terrà, sarà anche una vittoria degli Usa contro la Germania che, con la sostituzione del governo Letta con il governo Renzi, ha dovuto ritirarsi dall’Italia.

La Nato e gli Usa hanno inviato spie in Libia, Siria, Irak, Jugoslavia, hanno armato ribelli e terroristi di tutto il mondo, con la caduta del comunismo la Nato non è stata sciolta come il patto di Varsavia e, contro gli accordi, si è rafforzata al confine russo; Russia e Nato si sono trovati sui differenti versanti in Jugoslavia, Libia, Siria, Iran, Venezuela, Corea e Ucraina e le ragioni del dissidio aumentano; la Russia, con i paesi Brics, ha minacciato la posizione privilegiata del dollaro.

E’ probabile che Putin rimpianga l’Unione Sovietica, tuttavia io, al posto suo, avrei evitato il confronto con l’occidente nei vari teatri, avrei continuato la cooperazione energetica con l’Europa e avrei rinunciato ad alcun i territori a vantaggio di Europa, Cina e Giappone, che rivendica alcune isole del Pacifico. Il fatto è che la Russia è spopolata e ha un territorio immenso, collaborando con Europa, Cina e Giappone avrebbe gettato le basi del suo sviluppo e avrebbe potuto accogliere anche immigrati europei, come fanno Usa, Canada e Australia; ma forse i russi si sentono minacciati dai loro vicini.

L’occidente si oppone all’unione euroasiatica promossa dalla Russia, appoggiato da alcuni paesi arabi che sostengono il terrorismo islamico, come l’Arabia e il Qatar, che vogliono il califfato islamico, e alla Turchia che vorrebbe gettare le basi del nuovo imperi ottomano; assieme a questi paesi, si oppone all’unione eurasiatica promossa dalla Russia e ai paesi del terzo mondo che tentano la strada di uno sviluppo indipendente, al riparo dalla globalizzazione promossa dalle grandi lobby.

La politica della Nato maschera un nuovo imperialismo che vede come principale nemico la Russia, poiché il fine giustifica i mezzi, per separare l’Ucraina dalla Russia, la Nato ha usato i nazisti di Ucraina e il denaro dell’Unione Europea, ha usato terroristi islamici contro i governi di paesi come Irak, Libia, Egitto e Siria.

La Nato ha sostenuto i fascisti in Jugoslavia e Ungheria e la Germania, facendosi schermo dell’Unione Europea, vuole l’Europa orientale colonia sottosalariata dell’Europa occidentale; perciò la comunità euroasiatica di Putin resiste a questo nuovo progetto di colonizzazione. Bisogna lottare contro i monopoli finanziari e contro l’oligarchia mondialista che stanno distruggendo i diritti democratici e bisogna salvare lo stato sociale, sempre che lo stato voglia sopravvivere.

Visti i paradisi fiscali, protetti dalle banche occidentali, che controllano i governi, per combattere veramente l’evasione fiscale e l’impoverimento dei lavoratori occidentali, occorrerebbe tornare al protezionismo, al controllo delle società anonime e al controllo del movimento dei capitali; il neoliberismo vuole la subordinazione degli stati del mondo al nuovo imperialismo malcelato sotto accordi commerciali, costringendo la Russia a piegarsi e, a causa della sua politica indipendente, la minaccia continuamente di nuove sanzioni.

ITALIA

Beppe Grillo, con i suoi soliti toni, che non sono quelli del comunicatore e del diplomatico, perché è solo un organizzatore e un ideatore politico di successo, ha toccato il tasto sensibile dell’olocausto, che conosce bene e non nega, ma, per attaccare il suo movimento rinnovatore, è stato strumentalmente attaccato; altre volte egli ha attaccato il potere della finanza ebraica, dalla quale gli ebrei onesti dovrebbero prendere le distanze. Perciò i maggiorenti ebrei l’hanno attaccato, facendosi così strumento solidale del capitalismo internazionale, della speculazione, del parassitismo e della conservazione.

Secondo me e secondo Grillo, che propone il rinnovamento del paese e perciò è malvisto da lor signori, il negazionismo degli antisemiti è un reato di opinione che non dovrebbe esistere, i fatti storici si sostengono con le parole e non con il codice penale; inoltre, gli stati impongono una loro visione della storia, cioè la falsificano e fanno propaganda, perciò questo reato negli ingenui potrebbe generare il sospetto che l'olocausto è un altro caso di falsificazione storica.

Io ritengo che gli ebrei, d’Israele e del resto del mondo, sono come gli altri popoli, onesti e disonesti, stupidi e intelligenti, brutti e belli, in Italia, Cina e Giappone le banche non sono in mano agli ebrei; il razzismo si combatte con questa tesi, all’interno di ogni popolo, gli uomini non sono uguali; non si può imputare agli ebrei, che sono 16 milioni nel mondo, le colpe di 10.000 ebrei legati a finanza e malaffare. Altri ebrei, in Israele e fuori, sono contadini, soldati, tecnici, ricercatori, esattamente come gli altri popoli; il difetto di tanti è prendersela con Soros, Rothschild e De Benedetti, ecc., e pensare che queste persone sono come gli altri ebrei, però nemmeno il lavoratore italiano è socio di riferimento della finanza cattolica.

La finanza internazionale di alcuni paesi occidentali, nella seconda metà dell’ottocento, ha adottato gli ebrei, non si può ignorare però che le banche usano il denaro altrui, perciò gli ebrei, con le loro banche d’affari, hanno utilizzato i soldi di aristocrazia, mafiosi, capitalisti e religiosi, che volevano restare anonimi, ai quali dovevano rendere conto e dai quali prendevano le direttive. David Icke ha detto che i capi massoni sono stati soliti inventarsi genealogie ebree e aristocratiche, anche dicendosi figli illegittimi di re, un grande massone americano si diceva discendente di Luigi XVII.

Gli ebrei, usciti dai ghetti, volevano il riscatto, erano tra loro solidali, perciò anche arrivisti e spregiudicati, affrontavano l’odio contro di loro, uniti nella loro fede, per lo più, rifiutavano matrimoni misti e vivevano separati; quest’odio era nato perché accusati di deicidio e per non essersi voluti convertire al cattolicesimo o all’Islam. Perciò subirono persecuzioni, furono accusati di avvelenare i pozzi, di profanare le ostie, di speculazione, di usura, di sacrificare di bambini; tutte cose che alcuni uomini, di tutte le etnie, sicuramente hanno fatto.

Gli ebrei sono arrivati fino noi, superando le persecuzioni, mentre altri popoli sono scomparsi, perché sono rimasti fedeli alla loro religione, però non sono una razza pura, come non lo sono gli italiani; si sono messi al servizio dell’aristocrazia e dell’oligarchia, amministrandone i beni e garantendone l’anonimato, pagando a essa interessi, protezione e tasse; quando i loro mandanti si sentivano da loro traditi o dovevano sopportare forti perdite, alimentavano contro di loro un pogrom spontaneo.

Del resto è risaputo che uomini di tutte le razze, per il denaro e i privilegi, si vendono facilmente a tutte le cause e a tutti gli interessi, basta vedere la politica, l’informazione e la dirigenza di tutte le razze; comunque, gli ebrei, per il loro numero, sono obiettivamente economicamente sovrappesati nel mondo, però accade anche per altri popoli, come per gli svizzeri. Visti i pregiudizi, i buoni ebrei, per salvare gli ebrei comuni, invece di attaccare Grillo, dovrebbero prendere le distanze dai cattivi ebrei e dalla conservazione di tutte le razze, in fondo, all’inizio del secolo XX, tanti ebrei sono stati rivoluzionari e riformatori.

Giulio Tremonti ha presentato una proposta di modifica degli articoli 81, 97, 117 e 119 della costituzione, già modificati in senso peggiorativo dal governo Monti, al servizio di mercati, Germania e Vaticano; la formulazione attuale è nata dall’accordo europeo sul Fiscal Compact che vuole il pareggio di bilancio (art.97), il richiamo all’UE e alle sue direttive è ribadito agli articoli 117 e 119, l’art. 81 impone l’equilibro di bilancio e ammette l’indebitamento solo in casi eccezionali.

In base a queste norme costituzionali manomesse, il governo non può sforare i limiti fissati, nemmeno su autorizzazione della Merkel, come ha richiesto Renzi, perciò Tremonti è corso con la sua proposta ai ripari; anche se onestamente sappiamo che la costituzione è stata spesso baipassata da leggi ordinarie, cioè parlamento e governo hanno emanato leggi anticostituzionali, i presidenti della repubblica le hanno promulgate e corte di cassazione e corte costituzionale non ne hanno rilevato l’incostituzionalità, anzi sono rimaste in vigore anche leggi anticostituzionali fasciste.

Il rientro del debito pubblico in 20 anni, al 60% del pil, implica un onere insostenibile per il bilancio dello stato, di circa 50 miliardi di euro l’anno, che si potrà affrontare solo, e non è caso, con le privatizzazioni d’immobili e imprese pubbliche, anche locali, tassando la prima casa, che è sempre vista come un boccone succulento per lo stato, e comunque, salvando i grandi patrimoni; occorrerebbe invece una politica di bilancio più elastica, eliminando le modifiche agli articoli fatte dal governo Monti, al servizio, come Letta, Renzi e Napolitano, dei mercati, del Vaticano e della Germania, che vuole dominare l’Europa.

MONDO

Le pensioni possono essere sia statali che private, volontarie e obbligatorie, a capitalizzazione o a ripartizione, calcolate sugli ultimi stipendi o meno, rivalutate o meno, finanziate da lavoratori, privati, stato e datori di lavoro; gli istituti pensionistici, a causa della cattiva gestione finanziaria e delle crisi del debito degli stati e delle banche, sono in crisi e perciò i governi tassano e riducono le pensioni, mettono tetti alle pensioni ed elevano l’età pensionabile.

Gli stati, violando norme contrattuali, la costituzione e il diritto di proprietà privata, per ridurre il deficit di bilancio e il debito dello stato, per finanziare il bilancio dello stato, attingono ai fondi degli istituti di previdenza; un altro problema deriva dal fatto che i lavoratori regolari diminuiscono mentre, con l’invecchiamento della popolazione e il lavoro precario, i pensionati aumentano; in Italia esistono anche pensioni alte e privilegiate che non sono state finanziate con i contributi.

Pare che, per sostenere le spese della prima guerra mondiale, il governo italiano attinse alle risorse dei fondi pensione accantonati dalle assicurazioni pensionistiche statali, i fondi pensione erano riserve accantonate per pagare le pensioni, ma furono gradualmente sostituiti con pensioni erogate grazie ai contributi versati dai nuovi lavoratori, è così che nacque il sistema a ripartizione; tutti i sistemi pensionistici sono nati a capitalizzazione, sono degenerati divenendo a ripartizione e spesso sono divenuti insolventi.

A causa della crisi dello stato e delle banche, l’Argentina ha nazionalizzato i fondi pensione e il governo si è appropriato di 29 miliardi di dollari, l’Ungheria, con lo stesso sistema, si è appropriata di 14,5 miliardi di dollari e ha quasi azzerato il sistema pensionistico privato; a causa della crisi delle banche, in Irlanda una compagnia di assicurazione privata è stata nazionalizzata.

In Polonia il portafoglio delle assicurazioni private, che deve servire a garantire chi alimenta le assicurazioni vita, è costituito di obbligazioni e azioni; ora, per ridurre i debiti dello stato, le obbligazioni dei fondi privati sono state trasferite allo stato. L’Italia ha fuso previdenza pensionistica delle imprese private con la previdenza dei dipendenti pubblici, che era senza riserve, mandando in dissesto la previdenza privata. 

In Usa un tribunale ha stabilito che le pensioni municipali, in caso di bancarotta del comune, non sono garantite dallo stato; vista la situazione, il Fondo Monetario Internazionale, per ridurre il debito pubblico, aumentato dalle banche, si è espresso, è un fatto eclatante, anche a favore di un’imposta patrimoniale; bisognerà vedere chi sarà destinato a pagarla, perché tanti stati proteggono i ricchi.

Per il risanamento del debito dello stato, pare che sia anche necessario dichiarare il default di alcuni stati, con il sacrificio, come avviene nei fallimenti, non solo dei risparmiatori, ma anche dei suoi creditori; perciò la crisi mondiale ha accelerato la riforma pensionistica, anche con misure di esproprio dei fondi accantonati dalle assicurazioni pensionistiche pubbliche e private (Nexus n. 109).

Nunzio Miccoli    www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/4/2014)

EUROPA

Pare che il presidente della Bundesbank si stia avvicinando alla proposta di Draghi di fare operazioni di quantitative easing, cioè di acquisto di titoli di stato da parte della banca centrale; in Usa la Fed non compra titoli di stato dal tesoro ma dalle banche, in cambio di riserve depositate presso la banca centrale. Diversamente da quanto sostenuto dalla teoria quantitativa, le banche non concedono prestiti in base ai depositi, ma in base alle garanzie, con i tassi d’interesse, le banche centrali influenzano i prestiti, i depositi e la quantità di moneta bancaria in circolazione, anche immettendo nel sistema liquidità a basso interesse per le banche; però oggi i prestiti ai privati, a causa d’insolvenze private, di scarse garanzie e di poca domanda, di consumi e di prestiti, ristagnano.

In Usa sono stati di stimolo all’economia i bassi tassi d’interesse praticati dalle banche e una politica fiscale espansiva, cioè bassa imposizione fiscale, che è di 20 punti più bassa che in Italia, mentre l’Europa ha preferito la politica restrittiva del Fiscal Compact del pareggio di bilancio e del contenimento delle spese, che hanno favorito la recessione; il quantitative easing dovrebbe aiutare una politica espansiva, aumentare la liquidità, finanziare la spesa pubblica, inoltre, l’acquisto di titoli di stato da parte della BCE dovrebbe abbassare gli interessi sui titoli pubblici, abbassando il costo del servizio del debito pubblico.

Il professore Alberto Bagnai dell’università di Pescara, a causa dell’attuale crisi, sostiene il ritorno alle valute nazionali, altri sostengono un euro B per i paesi più fragili, altri valute nazionali a fianco dell’euro; molto vorrebbero maggiore solidarietà europea. Sul reddito di cittadinanza proposto da Grillo, l’informazione non informa, è meglio che i cittadini italiani continuino a dormire, eppure, in diversi paesi europei, al riguardo, vi è un dibattito è in corso tra esperti.

Con un referendum, la Svizzera chiede un reddito di cittadinanza, pari a 2.000 euro mensili, riservato a tutti gli svizzeri, lavoratori o meno; secondo Bernard Kundig, questo reddito sostituirebbe deduzioni fiscali, sussidi e pensioni e ridurrebbe la burocrazia. Altri sostengono, come forma di sussistenza, un reddito minimo garantito, con integrazione agli altri redditi e solo a favore di chi ne ha bisogno.

Il partito dei pirati tedesco, oltre a contestare il diritto d’autore sulla rete, per fronteggiare la povertà, propone un reddito di cittadinanza universale. In Francia, Christine Boutin propone per ogni cittadino un reddito incondizionato di 400 euro mensili e di 200 per i minorenni; per assorbire l’eccesso di produzione, anche Regno Unito, Irlanda e altri paesi europei, con i verdi e altre forze politiche, chiedono un reddito di cittadinanza.

In Alto Adige sostiene un’idea del genere Sepp Kusstatscher e propone di spostare la tassazione dal lavoro al consumo; in Italia Teodoro Buontempo propone un conto di cittadinanza presso la Banca d’Italia e  propone di sottrarre la banca centrale al controllo delle banche, perché la moneta, per diritto sovrano, appartiene al popolo e non deve scaturire dai debiti; in Svizzera, Sergio Rossi propone un reddito incondizionato per i cittadini, tassando il patrimonio.

Beppe Grillo propone un reddito minimo garantito, eliminando la tassazione sul lavoro, la Germania pensava di finanziare in parte la spesa pubblica, tassando le emissioni di anidride carbonica, ma la proposta è stata accantonata; euro e imposte sono sempre sotto tiro, l’euro sottrae reddito subdolamente, le imposte apertamente, perciò sono le imposte che hanno fatto scoppiare le rivoluzioni e i moti d’indipendenza nazionali, mentre il denaro di carta ha sempre trovato dei difensori.

Giuseppe Bellia afferma che, a causa del debito pubblico, le tasse aumentano, questo debito è stato contratto, con l’emissione monetaria, dalla banca centrale con le banche ordinarie che la controllano, non esisterebbe nel caso di emissione diretta da parte dello stato; Bellia propone di eliminare le imposte sul reddito che fanno aumentare i prezzi, perché tutte le imposte sono pagate con il reddito, anche se sono calcolate su reddito, consumi, risparmio e patrimonio.

Una tassa occulta è data dall’interesse pagato dallo stato sul debito pubblico, anche a favore dello straniero, e dai prestatori alle banche; con la riserva frazionata, le banche prestano denaro che non posseggono, perciò Bellia propone di tassare non i redditi ma la massa monetaria emessa dallo stato, dandole una scadenza temporale, con decurtazione del suo valore ogni anno. Giacinto Auriti è a favore della proprietà popolare della moneta e sostiene che il reddito di cittadinanza si può ottenere con l’emissione diretta di denaro da parte dello stato, dando al denaro una validità con una scadenza annua, anche per favorire la domanda e la produzione.

Naturalmente, con queste idee, ne sarebbero pregiudicati risparmio, prestiti e accumulazione di ricchezza, sarebbe sottratto il sistema dei pagamenti al sistema bancario, mentre la moneta digitale potrebbe favorire la decurtazione annuale del valore del denaro; sotto quest’aspetto, il bitcoin, superati gli insuccessi e le frodi iniziali, può diventare uno strumento d’emancipazione dall’oppressione fiscale, garantendo transazioni virtuali open source. Perciò Bellia sostituisce il denaro di carta con le unità di conto, vuole, con queste misure, il reddito di cittadinanza,  l’eliminazione delle tasse, la riduzione dei prezzi, l’eliminazione dell’interesse e la riduzione della concentrazione del capitale.

Con ciò, secondo lui, si sostituirebbe il governo sul popolo con il governo del popolo, l’uomo non sarebbe più in condizione di bisogno, diverrebbe più responsabile, vivrebbe in condizione cooperativistica e il livello del salario nascerebbe dalla contrattazione tra lavoratore e datore di lavoro. Adriano Olivetti era convinto che la produttività  del lavoro sarebbe aumentata con la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’azienda; questo programma è stato in parte raggiunto in Germania con la cogestione nelle imprese.

Per Giuseppe Bellia il denaro deve essere al servizio dell’uomo e non il contrario, con queste riforme, suggerite da lui e da altri, si potrebbe superare l’attuale regime di schiavitù (Fonte: Nexus/Punto Zero n.108).

OCCIDENTE

Tommaso Hobbes ha sostenuto che la natura violenta dell’uomo ha richiesto, per garantire la pace sociale, il potere coercitivo dello stato; in realtà lo stato è una società segreta che ci sfrutta con le tasse e vorrebbe esercitare il monopolio della violenza; è nato con lo scopo primario dell’esazione, senza la quale lo stato si estinguerebbe, perché tutte le società si estinguono quando l’oggetto sociale non si può più raggiungere; per governo o stato s’intende quello nazionale, europeo e il nuovo ordine mondiale.

Il PNAC è un’organizzazione che lavora al progetto di nuovo ordine mondiale sotto il controllo statunitense, però vi partecipano le aristocrazie, le banche e i maggiorenti capitalisti di tutto il mondo, gli Usa ne hanno solo la responsabilità maggiore, sono solo la sede legale di questa società, è per questo che esistono le varie riunioni massoniche internazionali, come commissione trilaterale, gruppo Bilderberger, ecc.

Il PNAC è collegato alla CIA ed è radicato nell’università di Yale, dove ha sede la società segreta del teschio e delle ossa e ha il codice 322, ne hanno fatto parte Cheney, Bush, Perle, Dulles, la lista dei soci non è segreta ma sono segrete le sue finalità; in questo momento, il PNAC accusa i servizi segreti russi di seminare discordia tra Usa ed Europa, la Russia è sotto tiro e si vuole il ritorno della guerra fredda, perché conviene a speculatori e fornitori di armi, l’informazione non fa chiarezza sulla crisi ucraina, ma solo propaganda a favore della Nato.

ITALIA

Da un primo esame del suo governo, Renzi non abolisce il senato e le province, ne elimina solo le relative elezioni popolari, ha proposto di attenuare il reato di voto di scambio, vuole depenalizzare i reati contro la pubblica amministrazione, anche perché i reati sono troppi; non ha ridotto le auto blu, vuole peggiorare il porcellum elettorale, non frena la decretazione d’urgenza, non snellisce l’iter legislativo, rafforza i poteri del premier, non fa la lotta ai conflitti d’interesse e alla corruzione politica, non elimina gli inquisiti dal parlamento e difende il parlamento dei nominati.

Il decreto Renzi/Poletti liberalizza i contratti a termine ed elimina la stabilizzazione nel posto di lavoro al termine del contratto di apprendistato o a termine; perciò l’associazione italiana giuristi democratici ha presentato una denuncia alla commissione europea, per violazione della direttiva 1999/70 sui contratti a termine, per violazione della carta sociale europea e delle convenzioni con l’organizzazione Internazionale del lavoro. La nuova normativa italiana del governo Renzi è destinata a incrementare lavori sottopagati, sfruttamento del lavoro e riduce il numeri dei lavori a tempo indeterminato.

Il laburista Tony Blair, un massone convertito, per convenienza, arrivismo e trasformismo, al cattolicesimo, è consulente della seconda banca d’affari americana JP Morgan, dopo Goldman Sachs, con stipendio di milioni di euro annui; in tale veste, ha organizzato cene, a Firenze e a Londra, per Matteo Renzi. In America JP Morgan è stata condannata a pagare un risarcimento di 13 miliardi di dollari, per la truffa dei mutui subprime, che fece esplodere la crisi del 2008.

Ora questa banca d’affari sollecita modifiche alla costituzione italiana, con lo scopo di rafforzare  liberismo, potere centrale romano e governo italiano, di ridimensionare lo stato sociale e difendere la proprietà privata dagli espropri per pubblica utilità, perché il capitalismo straniero vuole investire in Italia e perciò vuole essere tutelato. Mentre Monti e Letta, con l’avallo Vaticano, erano più legati alla Germania, Renzi è più legato alla finanza anglosassone, verso la quale ora si è rivolta anche la finanza vaticana; queste banche d’affari, con il denaro, agganciano dirigenti politici e poi indicano e  impongono a paesi sfortunati la politica più favorevole alle banche e alla speculazione internazionale; anche Goldman Sachs ha agito così in Grecia.

ISLAM

In Irak i seguaci sunniti di Al Qaeda si sono spaccati e una fazione, facendosi portavoce di un cosiddetto partito dello stato islamico, ha accusato di apostasia l’egiziano Al Zawahiri, capo dei talebani afgani, che ha risposto con una scomunica e ha chiesto il giudizio di una corte islamica. Il partito dello stato islamico è protettore dei sunniti, nemico degli alawiti siriani e degli sciiti al potere in Iraq e in Iran, sta inaugurando una stagione di violenza e combatte per realizzare il califfato islamico, i suoi dirigenti sono accusati di terrorismo.

Io presidente Obama ha inviato alcuni droni a spiare i campi di addestramento del partito dello stato islamico, spia le sue comunicazioni, invia aiuti militari al governo iracheno, in Giordania addestra iracheni  che lo combattono, ma non vuole più impegnare truppe americane di terra; addestra anche ribelli iracheni che fanno la guerra al presidente siriano Assad, alleato del presidente iracheno Maliki, che combatte il partito dello stato islamico nemico dei siriani, un vero rompicapo.

In Siria il gruppo islamista e Jihadista Al Nusra, che lotta contro Assad, è sostenuto dalla Turchia di Erdogan, in agosto scorso, a Damasco, il gruppo ha usato gas sarin, fornito dalla Turchia, poi ne è stata data la colpa ad Assad; lo scopo era costringere gli americani a intervenire, ma gli americani, ottenuto l’impegno di Assad a non usare armi chimiche, si sono defilati. L’opposizione ad Assad è diretta da Turchia, Arabia e Qatar, la Cia doveva fornire ai ribelli le armi prese a Gheddafi.

Al Nusra, con la collaborazione turca, produce armi chimiche, la Turchia vuole espandersi in Sira, che faceva parte del suo impero ottomano, e contenere l’Iran nella regione. Intanto gli Usa, partendo da Gibuti e Arabia, bombardano lo Yemen e, con i droni il Pakistan, il segretario di stato John Kerry vorrebbe più aggressività contro Assad; l’addestramento dei ribelli siriani è curato dalla CIA in Giordania, però all’addestramento non partecipano il partito dello stato islamico e Al Nusra, non sostenuti dagli Usa.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/4/2014)

ITALIA

La nostra costituzione, all’articolo 2, prevede dei principi inviolabili, come il diritto alla salute, al lavoro e all’istruzione, non abrogabili nemmeno con modifiche della costituzione, infatti, la corte costituzionale, con sentenza 1146/1988, ha affermato che i principi fondamentali della costituzione non possono essere oggetto di revisione costituzionale; in genere, questi principi definiscono lo stato sociale e la solidarietà sociale. Lo stato si deve impegnare a mantenere queste tutele, ma non è detto che ci riesca sempre, però una rivoluzione o una svolta autoritaria può modificare questo indirizzo, l’Unione Europea, nel silenzio dei media e con l’omertà della politica italiana, pare lo stia facendo. 

All’articolo 32 la repubblica garantisce le cure sanitarie e le cure gratuite agli indigenti, all’art.36 garantisce ai lavoratori una retribuzione proporzionata al suo lavoro e sufficiente ai bisogni della sua famiglia. Nel 2000 anche la corte dei diritti si espresse a favore della solidarietà, che la Germania oggi non accetta, ma invita rispettare solo i patti che a essa interessano (Rodolfo Roselli).

La Germania invita sempre a rispettare Fiscal Compact e patto di stabilità, che però non sono trattati e derogano al trattato di Maastricht, in ossequi a queste angherie, l’Italia ha modificato l’articolo 81, che prima non prevedeva il pareggio di bilancio, mentre ora questo pareggio è derogabile solo in casi eccezionali; quest’involuzione, riducendo la capacità di spesa dello stato, rischia di minare lo stato sociale e di baipassare i principi fondamentali della costituzione, anche se, bisogna riconoscere, che sono tante le leggi anticostituzionali italiane, lesive dell’articolo 3, tutte regolarmente promulgate dai presidenti della repubblica pro tempore.

Bisogna ricordare che il trattato di Maastricht invita gli stati solo a evitare disavanzi pubblici eccessivi, l’Italia è sempre invitata a rispettare i vincoli comunitari e il deficit di bilancio transitorio al 3%, in attesa del fatidico pareggio, quanto Francia e Inghilterra hanno superato ampiamente il limite del 3%. La Germania ha deciso i sacrifici per gli europei e il parlamento italiano li ha subiti; con la stretta sul bilancio, l’Italia é costretta a indebitarsi a tassi più alti, ad aumentare il debito per raggiungere il pareggio di bilancio e, per poi ridurre il debito pubblico, è costretta a fare manovre devastanti per lo stato sociale.

Perciò, i patti contenuti nei trattati di Maastricht e Lisbona, più Fiscal Compact e Patto di Stabilità, stanno diventando insostenibili per la nostra economia, tuttavia i due trattati prevedono la possibilità di recesso dall’Unione Europea, la revisione delle norme e l’uscita dall’euro, a patto che ci sia la volontà politica; la nostra costituzione proibisce i referendum sui trattati, perciò la politica italiana ha negato ai cittadini di servirsi del referendum per sapere se bisogna stare o uscire dall’Europa e dall’euro.

Dopo le elezioni europee di maggio 1914, è probabile che inizierà il processo di revisione dei trattati, alcuni paesi europei più sovrani dell’Italia, con un referendum, chiederanno il consenso popolare alle modifiche, speriamo questa volta di avere al parlamento e alla commissione europea dei rappresentanti italiani ed europei che, superando il dogma europeo e la soggezione verso l’Europa, sappiano meglio tutelare gli interessi italiani; inoltre, le modifiche virtuose e le bocciature dei nuovi trattati da parte di altri paesi, potrebbero anche andare a vantaggio dell’Italia.

La presunta abolizione del senato, con la scusa del risparmio, denuncia diverse visioni della democrazia; secondo la proposta di Renzi il senato non elettivo, fatto di 148 membri, sarebbe fatto di sindaci e di presidenti di regione, ma anche da molti membri scelti dal presidente della repubblica. Renzi vorrebbe togliere tutte le competenze legislative al senato, come Berlusconi, desidera un capo del governo rafforzato nel suo ruolo, rispetto al potere legislativo; oggi in Italia, il presidente del consiglio si è conquistato uno spazio politico non previsto dalla costituzione.

Invece la posizione elitaria di Monti, sostenuto da Napolitano, avrebbe voluto un senato di 200 membri eletti dai consigli regionali e dai sindaci e scelti tra membri eccellenti della società civile, che potrebbe fare proposte al governo e costituirebbe la camera alta della competenza e della cultura, come nel senato di nomina regia, questi senatori sarebbero poi nominati dal presidente della repubblica.

Il mandato di queste persone di cultura avrebbe però potuto essere anche popolare, ma la visione di Monti corrisponde al governo dei tecnici e al comitato dei saggi, in realtà rappresentanti di poteri occulti. Napolitano è andato sempre più assumendo funzioni d’indirizzo politico, non è più garante della costituzione, ma delle obbligazioni assunte dall’Italia con la UE; il senato voluto da Napolitano avrebbe poteri d’indirizzo e controllo sull’attività del governo. In questo schema, il presidente, alleato con la tecnocrazia, sarebbe diventato simile al presidente francese; Grasso ha cercato una mediazione tra le diverse proposte e ha proposto un senato un po’ rappresentante delle autonomie e un po’ elettivo, con poter reali e legislativi, ma limitati.

Sembra che tanti senatori non vogliono perdere il seggio, però tanti vogliono liquidare la democrazia repubblicana voluta dalla costituzione; sarebbe stato sufficiente dimezzare deputati e senatori, dimezzare i loro emolumenti, creare un senato eletto su base regionale, come già previsto in sede elettorale, e attribuire a esso un potere legislativo esclusivo in alcune materie, in modo anche da accelerare l’iter legislativo; sarebbe stato utile introdurre per le camere il vincolo di mandato e un sistema elettorale proporzionale con sbarramento e con una preferenza.

Tuttavia, l’involuzione politica italiana, mira a distruggere province, senato e ad accentrare più poteri a Roma, sede anche del Vaticano che vigila sul governo. A Londra, Renzi ha incontrato il primo ministro inglese David Cameron, entrambi hanno affermato di voler cambiare l’Europa, Renzi ha detto anche che vuole portare la disoccupazione italiana dal 13 al 9%; ha anche affermato che la politica di Monti e Letta hanno fatto dei disastri, vorrebbe ridurre le leggi sul lavoro, sostituite da una sola legge di 60 articoli. Un aiuto gli viene dagli investimenti esteri che stanno arrivando in Italia e dal risparmio sugli interessi sul debito pubblico, grazie alla caduta del famigerato spread tra btp e bund tedesco.

In Italia si usa più contante che negli altri paesi europei, che usano più carte di credito e carte di debito; l’emissione di banconote e loro sostituzione periodica ha comportato, in termini di costo, circa il 1% del valore facciale, con un guadagno indubbio dello stato, quando non esisteva la BCE e prima del divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia; nella loro prima emissione, cioè quando aumentava il circolante, lo stato poteva acquistare beni e servizi con lo sconto del 99%.

Oggi però l’uso del contante ha anche degli altri costi, a carico anche degli altri operatori economici, in Italia si parla di circa 8 miliardi di euro l’anno, non per stampa, ma per apparecchiatura per contarli, per la loro custodia e deposito, per il loro trasporto, per furti e banconote false; invece il costo delle carte di debito è minore, inoltre le monete da 1 e 2 centesimi al conio costano più del loro valore facciale, per cui in Europa ne è stato richiesto il ritiro dalla circolazione.

Il 31.3.2014 è entrato in vigore il nuovo regolamento per il diritto d’autore su internet, stilato dall’autorità per le garanzie nelle comunicazioni o Agcom; come avviene per le leggi italiane, non è sempre chiaro e completo nei suoi contenuti, per cui, e forse non è un caso, servirà a incrementare il lavoro degli avvocati; fra l’altro regolamenta, in via amministrativa, illeciti già previsti dal codice penale e dal codice civile.

Ufficialmente dovrebbe proteggere i detentori del copyright e le opere digitali, diffuse sulla rete nelle varie forme sonore, visive e scritturali; malauguratamente, mette sullo stesso piano opere gratuite e opere a pagamento, perciò pare che abbia anche lo scopo, non solo di tutelare i diritti d’autore, ma anche di ostacolare la circolazione e il confronto delle idee e l’informazione più completa. Nella notifica delle violazioni all’Agcom, bisogna distinguere tra gestori di siti e gestori di pagine, i gestori sono invitati a procedere all’adeguamento, se ciò non avviene, per la rimozione, l’Agcom si rivolge agli hosting e ai provider.

Il 3/4/2014 la camera ha approvato l’abolizione delle province o meglio l’abolizione dell’elezione delle province e ha istituito anche le città metropolitane, già previste dall’art 18 della legge 142/1990 e, come succede spesso in Italia, mai attuate. Gli incarichi delle città metropolitane, pari alle vecchie province, sono gratuiti, come tutti gli incarichi provinciali, si attende però anche la riforma del titolo V della costituzione.

Niente si sa ancora della sorte delle comunità montane, mentre i consorzi di comuni dovrebbero rimanere e prendere un po’ il ruolo delle province, l’associazione dei comuni è prevista quando essi hanno meno di 10.000 abitanti in pianura e 3.000 in montagna. Come accade per le proposte di senato non elettivo, le province non elettive, con la scusa del risparmio, hanno l’obiettivo di centralizzare i poteri a Roma, riducendo quelli delle autonomie locali. 

Vedremo quale sarà la sorte delle regioni, oggi ricattate dagli scandali, per il momento, segretario comunale, prefetto e commissario del governo sono gli occhi di Roma presso gli enti locali; anche nella storia della chiesa cattolica, i vescovi prima s’imposero sui preti, poi il papa s’impose sui vescovi e fece suoi ministri i cardinali, nominando personalmente i vescovi, prima eletti dal popolo; è così che finisce la democrazia, infatti, il Vaticano non è una democrazia. 

EUROPA

La BCE ha confermato i tassi da essa riservati alle banche, perciò il tasso di riferimento per i prestiti rimane allo 0,25%, il tasso marginale per i prestiti allo 0,75% e quello sui depositi overnight allo 0%. A causa della bassa inflazione e del pericolo di deflazione, Draghi, come già fatto da Usa Giappone e Inghilterra, vuole acquistare più titoli  pubblici, immettendo, per tale via, altra liquidità nel sistema.

In Usa, diversamente che in Europa, il finanziamento all’economia passa per lo più attraverso la borsa, invece in Italia soprattutto attraverso le banche, che non finanziano facilmente le piccole imprese; tuttavia, le banche Usa hanno finanziato anche i mutui subprime per l’edilizia, con le note insolvenze. Il FMI ha raccomandato alla BCE di fare di più per aiutare l’economia, perché in Europa la disoccupazione è troppo elevata, mentre l’inflazione, a causa della scarsa domanda, è allo 0,5%, afferma che la bassa inflazione porta alla deflazione, che rischia d’impedire la ripresa.

Tuttavia da tre trimestri è in atto una modesta ripresa economica, sostenuta da una domanda in crescita, pare che l’Europa non è stata ancora colpita dalla deflazione del Giappone, che poi ha svalutato lo yen del 20% e perciò ha ripreso a esportare; lo spread italiano sui bund ha raggiunto i 161 punti e il tasso sui BTP decennali si attesta al 3,25%. Pare perciò che i paesi europei stiano uscendo dalla crisi ma, secondo l’OCSE, in Italia il costo del lavoro, dovuto anche agli oneri indiretti, rimane ancora troppo alto.

Nel settore alberghiero tedesco il lavoro di pulizia è riservato alle immigrate che sono sfruttate, fanno un lavoro estenuante, con una paga pari alla metà del salario minimo, con straordinario non pagato e multe di 20 euro per gli errori commessi; queste cameriere non parlano generalmente tedesco e perciò non possono difendersi, non sono tutelate dalle leggi e dai sindacati. In queste attività ci son infiniti appalti e subappalti, che allontanano le responsabilità dei committenti, naturalmente le ditte non applicano le norme di tutela previste per gli altri lavoratori, accade anche in Italia.

Si dice che l’accordo di libero commercio e investimento tra Usa ed Europa o Ttip, dovrebbe favorire, a lunga scadenza, un piccolo aumento del reddito nazionale e dell’occupazione dei paesi partecipanti, però riducendo salari e garanzie per i lavoratori; inoltre, con la riduzione dei controlli, i maggiori costi saranno sopportati dalla salute e dall’ambiente. Il Ttip è negoziato in segreto tra Usa e commissione europea, su mandato segreto dei singoli stati, mentre l’informazione preferisce non informare.

L’accordo afferma che il commercio internazionale delle multinazionali non può essere ostacolato da regole riguardanti ambiente, salute e finanza, se le leggi statali si trovano in contrasto con gli interessi delle imprese, gli stati possono essere portati avanti a tribunali arbitrali internazionali e obbligati a pagare multe salate; cioè l’accordo prevede la possibilità di scavalcare le norme nazionali in contrasto.

Sono pertanto a rischio le norme nazionali sul salario minimo, le regole ambientali, quelle sulla salute e quelle che frenano l’uso di OGM; gli americani lamentano che gli standard europei sono esageratamente alti in materia di OGM, chimica, ambientale e agroalimentare. Con standard più bassi si posso avere prezzi e salari più bassi, ma a spese della salute; il Ttip non chiede incentivi a favore dell’energia  pulita e rinnovabile, cioè tutela anche l’energia di fonte fossile.

Non sostiene un accordo multilaterale per armonizzare gli standard, perciò, con la concorrenza e per favorire la produzione, s’imporrà lo standard meno garantista per i cittadini. Si spera che con le elezioni europee di maggio 2014 ci sia una maggiore informazione su questo tema e che i rappresentanti nazionali al parlamento europeo e alla commissione europea possano farsi sentire, assieme a associazioni di consumatori e verdi europei.

Il Dal 22 al 25 maggio 2014 si svolgeranno queste elezioni e il progetto di partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip), negoziato nella massima discrezione e nel silenzio dei media, mira a creare una zona di libero scambio di 800 milioni di persone; l’Unione Europea è la più grande economia del mondo, seguono Usa, Cina e Giappone, la bilancia commerciale della Ue è attiva per 76,3 miliardi di euro, quella Usa è passiva, però la bilancia europea è passiva con la Cina.

Tra il 2000 e il 2008 il commercio internazionale della Cina è quadruplicato e Pechino è diventato il principale partner commerciale di quasi cento paesi, soprattutto del terzo mondo, con lo yuan minaccia la supremazia del dollaro; fino a oggi la Cina ha esportato aiutata dai bassi prezzi, ma ora mira a migliorare tecnologicamente i suoi prodotti, puntando anche nei settori di punta e innovativi. Il Ttip mira a fronteggiare l’aggressività commerciale cinese, vuole eliminare i dazi tra le due sponde dell’atlantico, i quali, peraltro, erano già molto bassi, favorendo il commercio euro-Usa.

I paesi Brics rivali degli Usa, tra i quali è la Russia, stanno avendo problemi monetari e finanziari, gli Usa, aiutati dai loro collettori situati anche presso le loro ambasciate e consolati, dopo aver aumentato gli interessi sui loro titoli di stato a lunga scadenza, stanno attirando investimenti stranieri; perciò i paesi Brics, per reagire all’emorragia di valuta, hanno svalutato le loro monete, aumentato i tassi e ridotto le riserve estere, hanno anche ridotto la crescita e aumentato l’inflazione.

La Russia, che fa parte dei paesi Brics, fronteggia gli Usa in Ucraina, Siria, Iran; gli Usa vogliono anche tornare in America Latina, si sono opposti a Chavez, ma la Cina è diventata il primo partner commerciale dei paesi latino americani; in America Latina la crisi genera sommosse, gli Usa sono legati al Messico e stanno progettando un partenariato commerciale con i paesi latino americani e un altro con quelli del pacifico.

Di questi fatti il pubblico non è informato dai media, perciò i burocrati di Bruxelles possono decidere in tranquillità, possono eliminare le barriere tariffarie tra Usa ed Europa, omogeneizzare gli standard secondo i desideri degli Usa, eliminare le tasse sul commercio transatlantico, liberalizzare servizi, appalti pubblici e spese per la difesa. Nei negoziati sono state sentite solo le lobby, però hanno reagito alcuni partiti politici, ONG, ambientalisti e organizzazioni di consumatori; ora in Europa si temono riduzioni degli standard alimentari, con l’avvento di OGM e polli americani disinfettati al cloro.

Per il momento l’accordo, a causa dell’opposizione francese, non riguarda la materia culturale audiovisiva, però il Ttip provocherà, con la concorrenza, la riduzione dei salari e la riduzione dello stato sociale, con l’intensificato sfruttamento del lavoro, potranno anche diminuire i posti di lavoro, ma i fautori dell’accordo assicurano che aumenteranno; se accordi monopolistici non lo impediranno, si ridurranno i prezzi, ma con essi anche i regolamenti per la sicurezza ambientale, alimentare e sanitaria.

Arriveranno in Europa più sostanze chimiche pericolose, si proteggeranno gli investimenti internazionali e le imprese potranno denunciare gli stati colpevoli di difendere l’interesse pubblico, facendoli condannare da tribunali arbitrali internazionali al soldo delle multinazionali; minando ancora di più la sovranità degli stati e dei cittadini, perché per le multinazionali esistono solo i consumatori da guadagnare e non i cittadini da tutelare.

La riduzione del welfare si può tradurre in una riduzione dei diritti, oggi i governi nazionali europei, a causa della crisi, della globalizzazione, del Fiscal Contract e del patto di stabilità, hanno meno risorse per destinare a fini sociali flussi di reddito; questa situazione, assieme all’euro senza unione politica, solidarietà europea e armonizzazione fiscale, hanno reso più difficile la politica sociale, perciò s’indebolisce la rete di protezione a favore di vecchi, disoccupati e poveri e, contemporaneamente, c’è chi vuol fare passare, come causa della crisi, anche il ridotto welfare italiano; comunque, gli sprechi della nostra pubblica amministrazione rimangono tanti e la parola spreco è solo un  eufemismo.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (3/4/2014)

ITALIA

A volta si attribuisce colpa alla burocrazia della giacenza delle somme stanziate nel bilancio dello stato e non spese, cioè dei cosiddetti residui passivi; è successo anche per gli stanziamenti per le calamità naturali, queste somme rimangono depositate nelle banche, non sono adeguatamente remunerate, ma sono prestate dalle banche ad alto interesse; come si sa, lo stato riscuote a razzo e spende con lentezza, è una strategia, rafforzata da norme e comportamenti burocratici, delle faine occulte che ci governano.

Lo stato, con sostituti d’imposta e autotassazione, riscuote a razzo e, grazie a norme burocratiche, spende con lentezza; come se la legge non fosse uguale per tutti, le banche si liquidano interessi sui conti correnti reciproci, sui quali non pagano imposte come avviene sui conti bancari dei privati; è accaduto ciò perché lo stato, in cambio di tangenti per la politica, fa leggi su commissione bancaria.

Tra gli alti burocrati inamovibili, privilegiati e protetti dalla politica, ce ne sono alcuni capaci, ma anche loro sono ostili alle vere riforme e, soprattutto, ritengono che il tempo non sia denaro; pertanto, procedono con lentezza, hanno bisogno di tanto personale, inventano procedure assurde e costringono i cittadini ad aspettare i servizi dello stato; sono garanti locali d’interessi, remunerati bene a causa della loro discrezione e obbedienza verso i loro mandanti, che non sono sempre i partiti.

Pare che il governo, per assumere giovani, voglia fare dei prepensionamenti nella pubblica amministrazione, questa bella idea, vista la disoccupazione giovanile, è stata partorita dalla politica, dopo che la minestra Fornero, addestrata dalla Germania, che lavorava in sintonia con il Vaticano, per risparmiare sulle pensioni, li aveva trattenuti più a lungo nel posto di lavoro; è un altro caso di schizofrenia della politica.

I sindacati affermano di rappresentare i lavoratori e stipulano contratti collettivi di lavoro, secondo l’articolo 39 della costituzione dovrebbero essere registrati, ottenendo così la personalità giuridica; tuttavia, ricattando la politica, che spesso hanno sostenuto, non hanno voluto l’applicazione dell’articolo, perché altrimenti avrebbero avuto l’obbligo di pubblicare i bilanci che oggi, se esistono, verosimilmente, come quelli dei partiti e del Vaticano, non sono fedeli o non includono tutte le voci.

Intanto il partito parlamentare degli esattori, dopo che lo stato, con norme elusive, ha favorito i grandi evasori, accusa le piccole imprese di evasione fiscale e di fare bilanci falsi; i sindacati hanno numerose entrate esenti, per privilegio legale, da imposte, i loro dirigenti guadagnano oltre 70.000 euro l’anno. La metà degli iscritti al sindacato sono pensionati e un quarto sono dipendenti pubblici, gli operai, dall’abolizione della scala mobile e della restituzione del fiscal drag, si sono gradualmente allontanati dai sindacati.

Quando si fornisce la delega per la trattenuta sindacale, è difficile revocarla, giovani e precari non sono rappresentati nel sindacato; nella pubblica amministrazione partiti e sindacati non hanno favorito la produttività, il sindacato, anche per dimostrare che esiste, ha fatto scioperi inutili e politici, non ha curato la sicurezza del posto di lavoro degli operai; nella pubblica amministrazione, i sindacati sono garantisti e non fanno licenziare nessuno, non vogliono che sia riconosciuto il merito.

Poiché i dipendenti pubblici sono pagati più di quelli privati, fatta eccezione per i precari, fanno carriera più facilmente e non possono essere licenziati, sono una categoria protetta; per conseguenza, hanno un tasso di sindacalizzazione doppio rispetto ai dipendenti privati, i dipendenti pubblici sono oltre 3.000.000 e quelli privati oltre 15.000.000. Le assenze per malattia del settore pubblico, in proporzione, sono tre volte quelle del settore privato.

I sindacati, oltre la quota mensile d’iscrizione, per ogni contratto concluso, concertato con i datori di lavoro, ricevono contributi dai lavoratori, i loro rappresentanti ricevono gettoni di presenza da parte di Enti in cui sono rappresentati; i sindacati fanno assistenza fiscale e contributiva, pagata dallo stato, con loro associazioni di consumatori tutelano, a pagamento, i consumatori di fronte alle grandi imprese, anche in via giudiziaria; con soldi regionali ed europei, fanno corsi di formazione.

Hanno funzionari distaccati dalla pubblica amministrazione, pagati dallo stato, fanno pagare il loro personale allo stato, i sindacalisti usufruiscono di permessi sindacali retribuiti e di aspettative pagate e ne abusano, perciò il 2°% dei dipendenti pubblici risulta in permesso; con i CAF e i patronati spingono i lavoratori a iscriversi al sindacato. I loro dirigenti hanno pensioni d’oro, la legge Mosca del 1974 ha versato contributi figurativi a dipendenti del sindacato, per i quali il sindacato non aveva versato contributi, però ne hanno beneficiato anche Cossutta, Occhetto, Napolitano, D’Antoni, Larizza, Marini, Del Turco, Jotti.

D’Antoni ha ricevuto una pensione Inps come docente universitario, senza aver mai insegnato, tanta generosità stratale si spiega con il fatto che i sindacati sono stati consenzienti spesso a sacrificare i lavoratori, ad esempio, abolendo la scala mobile e la restituzione del fiscal drag; adesso la fusione tra previdenza privata e previdenza pubblica ha accollato le pensioni del settore pubblico a quello privato, prima in attivo, senza troppe denunce da parte dei dirigenti Inps, i cui dirigenti generali sono iscritti al sindacato.

Dirigenti sindacali sono presenti nelle camere di commercio e nel CNEL, perciò ilo sindacato è contrario alla soppressione del CNEL minacciata da Renzi, altri sono entrati in politica, come Lama, Moretti, Epifani, Bertinotti, Cofferati, Del Turco, Benvenuto, Mastropasqua, presidente di tante imprese pubbliche; invece di tutelare i deboli, anche il sindacato ha contribuito all’arricchimento dei suoi dirigenti e di alcuni personaggi legati ai poteri forti.

Dopo il gran can can sul debito pubblico italiano, soprattutto da parte di commissione europea, Troika, società di rating e informazione, poiché la borsa italiana è sottostimate e l’Italia ha anche fondamentali buoni, sembra che Usa, Germania, Cina e paesi arabi stiano aumentando gli investimenti in Italia; per gli speculatori, il terzo mondo è più instabile e più a rischio, anche se la mano d’opera vi costa meno, gli investitori esteri non vogliono mettere a rischio i loro investimenti; se ciò è vero, al riguardo smentisce tutto ciò che ci è stato insegnato, fino a poco fa, sulla situazione italiana.

Il Vaticano è una grande potenza finanziaria e un attore importante dei mercati, perciò è corteggiato da Usa e Germania, con la perdita della sovranità italiana e con la rinascita dello stato confessionale italiano avvenuta nel 1945, controlla la politica e i governi italiani e perciò da Usa e Germania è più sentito del governo italiano; i reportage televisivi americani sulla visita di Obama in Italia, hanno evidenziato solo la visita di Obama in Vaticano.

Napolitano, Monti, Letta e Renzi sono legati ai mercati e al Vaticano, tuttavia Monti e Letta erano più vicini alla Germania mentre Renzi è più vicino alla city di Londra e quindi agli Usa; il Vaticano controlla la televisione italiana che osanna sempre il papa e gli fa propaganda, chiunque esso sia, per difendere i suoi privilegi, impedisce le riforme italiane; la Germania, visti gli interessi della chiesa a Francoforte, fa finta di non accorgersene e se la prende solo con gli italiani.

Le dichiarazioni del papa che dimostrano il contrario, sono come quelle dei politici, nascono solo da un senso di colpa. L’Italia è in crisi politica e di valori, prima che economica, poiché con le riforme non può minacciare i privilegi di lor signori, rischia ancora un’involuzione autoritaria e questa volta i mandanti dell’involuzione vanno cercati in Vaticano, Usa e Unione Europea.

EUROPA

La Crimea è stata occupata da sciti, greci, goti, mongoli, genovesi, turchi, tatari e russi, ma questi passaggi di mano sono stati comuni a tutti i paesi, nel 1989 tentò la secessione dall’Ucraina, della quale faceva parte per volontà di Krushov. Come nella repubblica italiana la religione, per volontà della chiesa cattolica, vorrebbe essere il principale collante, la religione ortodossa è stato il principale collante dello stato russo.

Nel 988 Vladimiro il Grande di Kiev si convertì alla religione ortodossa e il popolo, come accadde nel medioevo in Germania, con la conversione dal paganesimo e dall’arianesimo al cattolicesimo, fu costretto a seguirne l’esempio. Con la guerra di Crimea del 1853-56, nel paese intervennero truppe europee occidentali contro i russi; nel paese, di oltre 5 milioni di abitanti, esiste una maggioranza russa e una minoranza del 12% di tatari mongoli, che nel 1944 subirono una deportazione da parte di Stalin.

Putin, nonostante gli allarmismi ucraini, che vorrebbero coinvolgere l’Europa occidentale in una guerra, magari per procura, contro i russi, ha dichiarato di non voler invadere l’Ucraina, che vorrebbe federale perché abitata anche da russi, ma vuole solo controllare la Crimea che ha la base di Sebastopoli e una maggioranza di popolazione filorussa; afferma di voler difendere la presenza russa, minacciata in varie regioni e che esiste anche nell’Ucraina orientale.

In Ucraina si parla prevalentemente ucraino a occidente e russo a oriente, solo nel 1989 l’ucraino fu adottato dal governo come lingua ufficiale, però il russo è ancora lingua ufficiale nell’Ucraina orientale. Nel paese dilaga la corruzione e il dissesto economico, ma alla Germania fa scandalo solo la corruzione italiana, perciò l’Ucraina è in attesa di ricevere aiuti dalla UE, alla quale ha chiesto di aderire, e dal FMI, la Germania ha anche promesso aiuti militari.

In questa politica la Polonia, ostile alla Russia, intende collaborare con la Germania che, con i suoi investimenti, derivanti dall’attivo della sua bilancia commerciale, vuole estendersi a est dell’Europa, mentre l’Unione Europea accusa di espansionismo la Russia; la Polonia ha concesso basi, anche missilistiche, alla Nato, e ha intensificato i suoi rapporti con Ucraina, Moldavia, Bielorussia, Armenia, Georgia, Azerbaijan; però, come l’Ucraina, accusa la Russia di Putin di espansionismo.

E’ vero che il tempo è galantuomo, nella storia però ci sono stati conflitti tra Germania e Polonia, tra Germania e Russia, ma anche tra Polonia, Russia, Bielorussia e Ucraina; oggi i paesi dell’Europa orientale temono l’espansionismo russo e temono di essere lasciati soli dall’Unione europea, perciò la Polonia ha firmato accordi di cooperazione militare con vari paesi della regione, chiedendo anche assistenza americana ed europea. Come al tempo della politica delle cannoniere, l’America ha inviato navi militari nel Mar Nero e la Russia le ha inviate nel Mediterraneo, ufficialmente per sostenere Assad.

La storia insegna che, per ambizioni nazionali, interessi e rivalità regionali tra nazioni, spesso si chiesto l’aiuto di altre nazioni straniere, che poi non se ne sono andate più, anche l’unità italiana fu realizzata con l’aiuto straniero. La Germania fa sempre la morale all’Italia e, con l’avallo Vaticano, ha ispirato Monti e Letta; poi è arrivato Renzi, relativamente più legato a Washington e Londra.

La Germania ha imposto l’austerità all’eurozona, tuttavia è il paese che ha perso meno dalla crisi europea, le sue perdite si sono avute soprattutto con le insolvenze pubbliche e private delle sue banche e con i crediti concessi a vari paesi insolventi come la Grecia; tuttavia, altre crediti insoluti li ha sofferti con i derivati americani e in Europa orientale, dove progetta di estendersi, aprendovi fabbriche e comprando i politici locali, ignorando che in quei paesi la corruzione e la mafia non sono minori che in Italia.

La Germania ha fatto prestiti a paesi europei a tassi elevati, ma con rischio d’insolvenza, l’euro debole, dovuto alla crisi, ha favorito le esportazioni tedesche, tuttavia l’attivo della bilancia commerciale europea ha favorito la rivalutazione dell’euro rispetto al dollaro. La Germania, per contenere la concorrenza dei paesi emergenti e favorire le sue esportazioni, ha favorito il precariato e i minijob, poi Monti e Letta se ne sono fatta una lezione da introdurre in Italia.

Comunque, per aiutare le sue banche in difficoltà, il debito estero tedesco è arrivato a livello di quello italiano, cioè è pari a 2.100 miliardi di euro; intanto le società di rating, agitando lo spauracchio del debito pubblico italiano, favorivano le speculazioni contro l’Italia da parte di Germania, Usa, Inghilterra e Olanda. Diversamente dall’Italia, la Germania finanzia il suo debito estero a un tasso ridottissimo, con un bel risparmio per il bilancio dello stato, cioè circa 21 miliardi di euro annui, pari al contributo tedesco al bilancio europeo, con questa somma, assieme all’attivo della bilancia valutaria, può fare investimenti negli altri paesi.

I piani di risanamento della Troika per i pesi indebitati e il fondo salvastati, finanziato anche dall’Italia, fino adesso con 50 miliardi di euro, sono andati a vantaggio soprattutto delle banche tedesche creditrici, ma a carico degli altri paesi; tuttavia la Germania è ancora in difficoltà per gli investimenti in derivati americani, nati dal credito privato americano insoluto. Il commercio estero della Germania è in attivo, dal 2000 al 2013 per 4.180 miliardi di euro complessivi, la Germania ha rifiutato la solidarietà e l’europeizzazione dei debiti pubblici degli stati, ma ha preferito investire quel denaro, pari a due volte il debito pubblico italiano, nei paesi in cui mira ad espandersi.

A causa di questa situazione, oggi il paese europeo più attaccato all’euro è in realtà la Germania, che rimproverava i governi europei spendaccioni, ha creato vincoli europei e imposto una politica di sacrifici, per costringere alcuni paesi a delle riforme; ma i governi come quello italiano sono rimasti fino adesso inattivi, cioè non hanno fatto una revisione della spesa, né una politica fiscale più redistributiva. La Germania, con Napolitano, Monti e Letta, ha voluto dimostrare di muoversi in tandem con la finanza vaticana, cointeressata agli investimenti tedeschi nell’est, con l’obiettivo di far pagare il costo delle insolvenze sofferte dal Vaticano agli italiani.

Poi è arrivato Renzi che, d’accordo con gli Usa e con Londra, ha denunciato la vacuità della politica dei sacrifici, mentre Napolitano, cambiando ancora una volta paradigma, gli faceva eco, facendo anche capire che gli F35 americani andavano comprati. Comunque, la televisione americana, per la visita di Obama in Italia, ha dato risalto solo al papa e non a Renzi; il Vaticano, con il suo potere economico e i suoi privilegi, è il vero padrone d’Italia, il papa, chiunque esso sia, è sempre osannato dalla televisione italiana; per il senso di colpa della gerarchia cattolica, il papa predica sempre contro avidità e corruzione, che esistono anche in Vaticano, dove esiste anche una lobby potente di monsignori omosessuali, che non si sentono discriminati.

Hitler mirando all’espansionismo tedesco, come i cattivi giocatori, si fece prendere la mano dai primi successi e si trovò a combattere tra due fronti e, per i troppi e potenti nemici, fu poi sconfitto su tutti i fronti, a causa del troppo appetito, perse la guerra. Era impensabile che Giappone e Italia, suoi alleati, facessero la guerra per la Germania e non per il loro espansionismo, cioè l’alleanza fece espandere il teatro di guerra a danno della Germania, anglosassoni permettendo, avrebbe dovuto puntare solo al teatro ristretto dell’Europa orientale, come sta facendo adesso.

Ora la Germania si sta facendo prendere di nuovo la mano dal suo espansionismo in Europa orientale, camuffato da europeismo, aiutata da politici comprati di tanti paesi, però la Russia si sta  mettendo di traverso; in Italia per il momento gli Usa hanno favorito la sostituzione del filotedesco Letta con il filoinglese e filoamericano Renzi; in questa politica, il Vaticano è stato agganciato prima dalla Germania e poi dagli Usa, come dimostra la televisione prezzolata, il governo italiano conta poco.

La Germania ha imposto alla Grecia la riduzione delle spese statali, salvo le spese militari per l’acquisto di armi tedesche, adesso minaccia la Grecia di non concederle più prestiti se rinuncia all’acquisto di queste armi; su queste armi si pagano tangenti ai politici dei paesi che le acquistano, la corruzione politica non è solo italiana; la spesa militare greca è superiore, in percentuale al reddito, a quella americana, in passato si giustificava con la rivalità con la Turchia, altro paese della Nato, come la Grecia, in crisi. Intanto gli armatori greci esportano miliardi di euro esentasse in Olanda, è un fatto che le crisi servono per destabilizzare paesi e per favorirne l’uscita di capitali.

OCCIDENTE

Bisogna sapere che sono i prestiti che creano i depositi e non il contrario, perché quando le banche concedono un prestito, lo accreditano in conto, mentre i depositi precedenti non diminuiscono come accadrebbe in un sistema di compensazione; cioè con i prestiti si creano solo nuovi depositi. Quando il prestito è ritirato, il nuovo deposito è messo in pagamento, se è depositato in un’altra banca, si deve effettuare una rimessa alla banca corrispondente, se invece la somma è utilizzata per acquistare un immobile, affluisce ad altre banche ed entra nel circuito economico.

Quando il prestito è rimborsato, la moneta bancaria e di conto creata è distrutta, se però a un prestito rimborsato se ne sostituisce un altro acceso, la massa monetaria bancaria rimane costante; quando i prestiti rimborsati sono superiori ai nuovi prestiti, la massa monetaria diminuisce. La banca centrale non può controllare questa moneta emessa dalle banche commerciali, però influenza la politica  monetaria imponendo delle riserve obbligatorie alle banche e fissando un tasso d’interesse sui prestiti da essa fatti alle banche. In genere, le banche concedono i prestiti in base a valutazioni di convenienza o di rischio, guardando anche alle garanzie, salvo per i prestiti da esse concesse agli amici, a condizioni di favore; per i clienti normali, nemmeno alte riserve e alti depositi possono convincerle a concedere prestiti, accade oggi in periodo d’insolvenza privata.

Anche il prezzo del denaro o interesse praticato, assieme alle garanzie, è un elemento che spinge le banche a concedere prestiti, però il basso prezzo del denaro ha favorito la crisi da insolvenza privata del 2007 in America. Gli Usa sono stati contrari agli euro e alle altre monete plurinazionali dei paesi Brics, sudamericani e africani, le quali mettevano in pericolo la supremazia del dollaro come moneta di riserva, anche per questo la Russia è oggetto di attacchi da parte degli Usa.

La posizione privilegiata e unica del dollaro e la crisi dell’euro, può far crollare i progetti espansionistici tedeschi mascherati dietro l’euro. Comunque, l’America è seppellita da debiti pubblici e privati; Obama è venuto in Italia, appoggiato da Napolitano,  per intercedere a favore degli F35 che, fra l’altro, sono anche costosi e pieni di difetti, cioè ha chiesto di spendere di più per dare sollievo al sistema economico americano, la Germania, che vuole il bilancio dello stato in pareggio, non ha niente da dire.

MONDO

Nella storia, eccettuato il recente periodo comunista, la lotta contro i tiranni è stata soprattutto una lotta contro le tasse, corrispondenti statali del pizzo mafioso; il primo attentato alla libertà del popolo è stato l’esazione fiscale, la libertà dalle tasse era la prima condizione per la libertà umana; infatti, la libertà religiosa innata non è mai esistita, perché la religione personale è sempre stata un fatto di cultura collettiva, sotto egiziani, persiani, romani, ebrei, germani, ecc.

Il popolo era costretto a convertirsi alla religione del principe; nel medioevo, i vescovi cattolici di Germania, prima convertivano le mogli dei principi, poi i principi e poi il popolo era costretto a convertirsi, senza possibilità di una libera scelta; accadeva ciò, come accade con la crisi dei partiti, perché le vecchie religioni erano in crisi, e dal potere la religione era vista come un cemento sociale da salvaguardare.

La libertà di lingua fu soppressa dagli stati nazionali che volevano omologare le varie etnie, in Italia i dialetti sono ciò che rimane delle etnie e delle tribù locali, l’unificazione linguistica fu come l’unificazione di pesi e misure e servì a creare l’identità nazionale; quando c’era l’esecuzione di un tiranno era il trionfo dei tassati, perché quasi tutte le rivoluzioni nascevano dalla rivolta fiscale; fu così per gli ebrei sotto i romani e al tempo della rivoluzione francese, il ripristino temporaneo delle altre libertà umane era solo di contorno.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (26/3/2014)

OCCIDENTE

Il diritto interno degli stati, essendo convenzione, comprime il diritto naturale e i diritti umani di libertà, garantendo privilegi e violando, con norme inique, l’eguaglianza dei cittadini, davanti alla legge e alla giustizia, cioè violando principi sanciti dalle costituzioni democratiche; in Italia è iniqua anche la privazione del diritto al referendum per la ratifica dei trattati internazionali, garantito da altri paesi. Adesso, i commentatori politici ci ricordano che il diritto internazionale attesta che il diritto sovrano dei popoli, in realtà, non esiste, perciò non vale l’esito del referendum di Crimea e del Veneto.

Io mi sarei preoccupato di più di controllare la regolarità delle consultazioni, più che contestarne la legittimità, perché gli stati, oltre a fare statistiche false che aiutino la loro propaganda, spesso patrocinano anche brogli elettorali; infatti, nei referendum di annessione di Nizza alla Francia, degli stati italiani al Piemonte e della Crimea alla Russia, si sono avute percentuali di si vicine al 100%, il che non accade mai in una democrazia referendaria, l’unanimità o qualche cosa di simile si può raggiungere solo sotto una dittatura e solo all’interno di comitati ristretti e non in consultazioni elettorali allargate. In Crimea la percentuale dei Si ha superato il 96%.

Le norme interne e internazionali sono curiose, convenzionali e spesso inique, perciò spesso non sono rispettate, anche con l’evasione fiscale; il diritto internazionale ammette la rappresaglia militare, che i nostri intellettuali negano a Israele, ammette che le navi abbandonate, che sono equiparate a relitti, con il loro carico, possono essere oggetto di acquisizione da parte di privati, mentre questo diritto non esiste per le auto abbandonate.

Stato e banche stampano denaro falso, cioè senza copertura, che i privati non possono stampare, perciò anche la cartamoneta in circolazione, come la legge, è moneta convenzionale, cioè vale perché è accettata e imposta e non perché è giusta. Ci sono ancora cento ragioni per fare la rivoluzione, anche se storicamente le rivoluzioni, per diversi motivi, sono fallite; le rivoluzioni hanno la caratteristica di fare carta straccia delle vecchie norme, dei vecchi trattati, dei vecchi ordinamenti e delle vecchie convenzioni, cioè, oltre a intaccare privilegi e rendite di posizione, non rispettano più ciò che tanti hanno rispettato e subito a lungo, anche se ingiusto.

Il blocco occidentale, fatto per rappresaglia, dei depositi di dirigenti russi, economici, politici o mafiosi, attuato per punire la Russia dell’annessione della Crimea e del relativo referendum, potrebbe divenire un boomerang contro Usa e Inghilterra che, alimentando l’instabilità politica mondiale, sono vissute delle rimesse estere. E’ un fato che ambasciate, consolati e basi militari Usa hanno del personale collettore di rimesse estere, senza guardare in  faccia chi esporta denaro, cioè senza rifiutare nessuno.

Con il blocco Usa però, tutti gli esportatori illegali di denaro o di denaro guadagnato illecitamente, potrebbero pensare che è un rischio mettere il loro denaro al sicuro in Usa, perché i governi cambiano e loro stessi potrebbero finire su una lista nera americana; perciò si potrebbe seccare una fonte finanziaria che ha aiutato Usa e Inghilterra a lenire i loro cronici debiti e deficit, pubblici e privati. Inoltre, anche la Russia potrebbe adottare rappresaglie che colpirebbero soprattutto l’Europa occidentale, che dipende dalle forniture di gas russo ed esporta in Russia beni industriali e di consumo.

Intanto, mentre l’occidente proclama l’integrità dell’Ucraina che, in realtà, si potrebbe spaccare tra parte occidentale filo europea e parte orientale filorussa, la Russia occupa le basi militari ucraine in Crimea e invia truppe al confine con l’Ucraina orientale; Kiev afferma allarmata che sta per essere aggredita, ma potrebbe essere una manovra per coinvolgere in una guerra l’occidente, la Russia pare muoversi con cautela, ma possono sempre  nascere delle provocazioni, anche di origine ucraina.

E’ un fatto però che, dopo la dissoluzione dell’URSS, la Russia si è data delle norme per proteggere le minoranze russe negli stati periferici, fatte immigrare colà da Stalin, il discorso riguarda anche i paesi baltici, ora indipendenti, ma anche Crimea, Bielorussia, Transinistria e Ucraina; ora, seguendo l’esempio della Crimea, anche la Transinistria, abitata in prevalenza da russi, chiede l’annessione alla Russia; la propaganda televisiva nostrana, che sembra assecondare il ritorno alla guerra fredda, afferma che le relative iniziative russe obbediscono al nuovo espansionismo russo.

La Crimea è stata parte della Russia dal 1783 al 1954, ora gli americani, forse per controllare i rifornimenti energetici all’Europa occidentale, alimentano la tensione, adottano un tono  intimidatorio come al tempo della politica delle navi cannoniere e aumentano gli armamenti pesanti alle frontiere con la Russia; tuttavia, le sanzioni contro la Russia potrebbero avere, con le contromosse russe, gravi ripercussioni in Europa occidentale, perché Germania e Italia si riforniscono di gas e petrolio in Russia e la Francia vi esporta armamenti pesanti.

Le sanzioni occidentali minacciano anche gli interessi del Tesoro americano e delle banche occidentali, già in bancarotta, infatti, la Russia ha venduto 105 miliardi di dollari di titoli del tesoro americano e le banche Usa hanno venduto titoli di stato russi. Gli Usa alimentano anche l’ostilità del Giappone verso la Cina e, come se la crisi economica e i venti di guerra non bastassero, il presidente Obama rischia lo impeachment da parte del Congresso, per aver approvato le torture della CIA, che ha anche spiato i membri del Congresso.

Per rilanciare l’economia e l’occupazione europea, occorre tornare a separare le banche commerciali dalle banche speculative o d’affari e rilanciare gli investimenti pubblici in infrastrutture, come fece Roosevelt nel 1933; ripristinando il credito alle imprese e aumentando il potere d’acquisto delle famiglie, con riduzione d’imposte e aumento di salari e di pensioni minime, introducendo anche in Italia il reddito minimo di cittadinanza. Lo stato, invece di limitarsi a soccorrere solo le banche, impelagate con le loro speculazioni, se vuole, le risorse economiche a copertura le può trovare, si trovano nelle tasche di quelli che sono contrari alle vere riforme, le quali intaccano i privilegi.

Oggi la lotta tra stato, nazionale o europeo, e sudditi ha preso il posto della vecchia lotta di classe; in passato, i contadini erano l’ossatura dell’economia ed erano gli scienziati della natura, avevano a carico la società e avevano fame di terra, furono snobbati e sfruttati dagli abitanti del borgo o città, i cui maggiorenti poi furono chiamati borghesi. In tal modo la borghesia potette procedere con l’accumulazione capitalista che favorì lo sviluppo delle industrie; in tempo più recente, l’industria ha subito lo stesso sfruttamento ed emarginazione economica da parte della finanza; però i grandi capitani d’industria hanno anche un piede nella finanza.

I populisti erano il partito dei contadini che voleva la divisione della terra o riforma fondiaria; diversamente dai borghesi, quando decidevano di non fare i briganti o i mercenari, erano generalmente legati alla terra e alla religione; i contadini sono stati sfruttati da borghesi e nobili trasferitisi in città, con credito, tasse e affitti. Oggi lo stato e le grandi banche associate, diretti da una società segreta, tramite uomini di paglia coperti di privilegi, per giustizia, dovrebbero essere da noi costretti a restituire il plus valore sociale tolto ai contadini e ai sudditi e che è prevalente rispetto al plus valore d’impresa.

ISLAM

A causa dell’influenza economica dei paesi islamici, affari, politica e propaganda dell’informazione, seguendo il principio di opportunità politica, che è diverso da quello di equità, cambiano d’indirizzo e si riallineano; perciò in Inghilterra, paese in crisi economica e finanziaria, sono spuntati 85 tribunali islamici, in parte ufficiali, che amministrano la Sharia; in tal modo, nel paese opera una doppia legislazione e una doppia giurisdizione per i cittadini, divenuti ineguali davanti alla legge; da poco è stato anche concesso ai cittadini islamici inglesi di redigere testamenti islamici.

Secondo il diritto islamico gli uomini ereditano il doppio delle donne, la loro testimonianza in tribunale vale la metà, i figli illegittimi e i figli non musulmani sono esclusi dall’eredità; in genere, come avviene in Usa e nel diritto romano, al testatore è lasciata libertà di scelta. Anche a Roma, durante il medioevo, esisteva una doppia giurisdizione, poi superata in epoca liberale; comunque, pare che oggi l’Inghilterra abbia scelto la strada del multiculturalismo mentre la Francia ha scelto quella dell’assimilazione o dell’omologazione degli immigrati, che diversi cittadini europei vogliono respingere.

ITALIA

Molto spesso si rileva, condannando la prassi, che il lavoro e le posizioni migliori nel mondo del lavoro si raggiungono, non premiando i più idonei, ma grazie a favoritismi, raccomandazioni e clientelismo, le clientele sono legate ai partiti e alla chiesa; perciò sono privilegiati uomini obbedienti e discreti, con poco senso critico e poco rispetto verso la collettività; gli uffici collocamento e di formazione al lavoro non funzionano e lo stato non fa nulla per favorire gli emarginati capaci e per valorizzarli al meglio. Notabili e ricchi vogliono per i loro figli le posizioni migliori, perciò non è il sesso che discrimina, ma la classe; si servono di raccomandazioni anche le persone in gamba che vogliono emergere e le ottengono solo se sono congeniali al sistema, il teorema vale anche per le donne in carriera.

Soprattutto nel mondo dell’arte, i vecchi mecenati aiutavano gli uomini migliori a emergere, da un certo punto di vista, anch’essi elargivano dei favori; però, così facendo, ridistribuivano meriti e ricchezze; invece oggi, con uno stato che pensa solo a tassare i lavoratori, risparmiando i ricchi, e non a fa assistenza, la ricchezza si concentra sempre di più e la ridistribuzione del reddito si può fare solo con il sesso, con la politica e, in minor misura, con il gioco d’azzardo. In assenza di stato, oggi i poveri e gli emarginati, per essere aiutati, hanno ancora bisogno dei favori di qualcuno, perché, ridotto il welfare, compito quasi esclusivo dello stato è l’esazione fiscale, in cambio, come nella mafia, di una generica protezione concessa ai sudditi..

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (23/3/2014)

EUROPA

L’Unione Europea ha puntato a regolamentare la libertà di mercato e si è data una sua moneta, ma sono rimaste competenze dei singoli paesi la politica fiscale, la protezione del lavoro, il welfare e la politica estera. Perciò, nella logica della globalizzazione, per ridurre i costi del lavoro, le imprese dell’Europa occidentale hanno delocalizzato in Est Europa  e i lavoratori europei, per distruggere le loro protezioni, sono stari messi in competizione.

Il fatto è che l’Europa vuole la libera circolazione di persone, merci, servizi e denaro, per conseguenza, anche la libertà di stabilimento, quando gli stabilimenti si trasferiscono all’estero,  ne consegue la libertà di licenziamento. In questa logica le grandi banche tedesche, austriache e l’italiana Unicredit, a controllo cattolico, hanno aperto sportelli in Europa orientale per le imprese occidentali che vi si trasferiscono, hanno fatto credito, ma pare che ci abbiano rimesso anche molti soldi, ma fortunatamente sono state aiutate dall’Europa e dai singoli governi.

Oggi il mercato europeo coincide con il territorio dell’Unione, però l’Europa vuole estendersi in Ucraina; con la concorrenza si punta alla riduzione dei salari occidentali, però la redistribuzione del reddito, che si dovrebbe attuare con la politica fiscale e sociale, segna il passo, la protezione dei lavoratori cala, il reddito minimo di cittadinanza non esiste in tutti i paesi europei e la solidarietà intereuropea è assente.

Il 9.11.1989 crollò il muro di Berlino, dalla DDR alla RFT erano fuggiti tanti tedeschi orientali, però i tedeschi dell’est volevano la democratizzazione e il benessere occidentale, ma volevano conservare la natura socialista dello stato, non volevano le privatizzazioni; perciò il cancelliere Kohl, in prima battuta, propose la confederazione tra i due stati, per poi arrivare gradualmente ad un’economia di mercato aperta.

Il SED, il partito socialista tedesco orientale,  come la Francia, era a favore dell’indipendenza e non dell’unificazione con la Germania dell’Ovest, però, poiché il tempo è galantuomo, poi cambiò idea e fu una fortuna per i politici della Germania dell’est, perché destinati a grande carriera nella Germania unita. Inizialmente solo il 27% dei tedeschi orientali voleva la fusione con la RFT, infatti la Prussia aveva storicamente goduto di autonomia come la Baviera.

La politica cambiava velocemente, inaspettatamente nel 1990, il nuovo governo della DDR, diretto da Modrow, d’accordo con il governo della RFT, varò un rapido programma di privatizzazione delle imprese; Gorbaciov non si oppose e non si oppose nemmeno all’unità tedesca, ma si limitò a chiedere la neutralità militare della DDR e dei paesi baltici; ma la Nato non voleva impegnarsi, allora la Russia chiese che la Germania est rimanesse almeno denuclearizzata. Il 7.2.1990 Kohl  chiese l’immediata unione monetaria tra RTF e DDR, la Germania occidentale affermava di voler offrire lo stesso benessere ai tedeschi dell’est.

Al momento dell’unificazione la DDR era in sviluppo e non in bancarotta, il debito estero era molto basso, tuttavia la Germania est era stata costretta a pagare 100 miliardi di dollari di riparazioni alla Russia, girando praticamente il 22% della sua produzione a suo favore; la RFT poté contare sul piano Marshall e la DDR no, questa dovette subire l’embargo della tecnologia occidentale e fu perciò  costretta a penalizzare i consumi. La DDR era anche penalizzata da un eccesso di centralizzazione; per tutti questi fatti, il livello di vita all’est era più basso che nell’est, tuttavia, anche così, prima dell’unificazione,  il reddito nazionale della DDR cresceva al tasso del 7% annuo. 

L’introduzione del marco tedesco dell’ovest costrinse la DDR a convergere verso la politica economica occidentale, trascurandone i costi sociali; il 1.7.1991, con l’unione monetaria, la DDR  perse i vantaggi del vecchio cambio flessibile, cioè perse competitività, aumentarono inflazione  e disoccupazione, tante imprese orientali chiusero o divennero insolventi e la produzione industriale si ridusse del 50%.

A causa di questi fatti, nel 1991 il presidente della Bundesbank, Karl Otto Pohl, giudicò un disastro l’unione monetaria, mettendo anche in guarda l’Europa dal ripetere lo stesso errore; il passaggio al marco tedesco occidentale determinò un terremoto devastante, però se ne avvantaggiarono le grandi imprese della Germania dell’Ovest. In quel momento, a causa del disastro economico che chiedeva degli interventi economici immediati, l’annessione della DDR alla RFT divenne inevitabile e così  iniziarono gli aiuti della Germania dell’ovest diretti al risanamento della Germania dell’est.

Questi fatti hanno alcune analogie con il processo di unificazione europea, segnata dalla stessa ingerenza e tracotanza tedesca, con un’unica moneta, stessi cambi fissi, stessa chiusura di aziende, stessa disoccupazione e stessa perdita di sovranità; con la moneta unita si sono potute scardinare le economie autonome e, con l’azzeramento della sovranità monetaria, si è potuto puntare all’azzeramento della sovranità politica; il PD, orbato dell’Unione Sovietica, chiedeva sempre più Europa.

Il risultato pratico di questa operazione, è  stata l’annessione dei paesi europei alla Germania, secondo il motto:  “Deutschland uber alles”. Fonte: Rodolfo Roselli - TV Challenger Sky 922).

ITALIA

Anche sull’immigrazione clandestina, che sta travolgendo le frontiere di Spagna e Italia, i partiti si erano divisi, c’era chi voleva aprire le frontiere, chi chiuderle, chi voleva potenziare e migliorare centri di accoglienza; su questa materia, anche l’Europa, la nostra matrigna, ha voluto dire la sua, ma senza dare un indirizzo efficace in grado di affrontare meglio il fenomeno; ora questa immigrazione incontrollata, unita alla crisi italiana, rischia di far affondare l’Italia definitivamente.

Dall’inizio dell’anno sono arrivate in Italia 14.000 persone, arrivano a Tripoli e Misurata dopo essere partiti dalla Libia del sud, prevengono dal Sudan, Mali, Niger e Medio Oriente; 10.000 di loro sono ammassati nei centri di accoglienza di Tripoli e Misurata e il governo libico non è in grado di ostacolare il movimento; è la conseguenza della guerra alla Libia voluta dalla Francia e dell’operazione Mare Nostrum del governo Letta, che impone alle nostre navi di andare a prendere questi uomini in mare aperto.

La posizione di Letta rifletteva quella della nostra sinistra e del Vaticano, sostenuto dalla Germania, questa politica ha generato molte aspettative negli emigranti e nei trafficanti di uomini, perciò il traffico è aumentato; ora ci aspettiamo di essere ancora messi sotto accusa dall’Europa per i nostri ritardi nell’affrontare il problema; ricordiamo anche che, a causa della guerra a Gheddafi, i confini al sud della Libia non esistono più.

Purtroppo l’immigrazione clandestina è anche caduta in mani della milizia di Al Qaeda, interessata all’affare dell’emigrazione clandestina, ma anche a far arrivare, più facilmente e in numero maggiore, terroristi in Europa; il comandante di Al Qaeda, Ahmed Asnawi, li invia verso la Cirenaica e la Sirte e garantisce il loro arrivo in Italia, al prezzo popolare di mille dollari, che è più basso di quello già praticato da altri trafficanti. Bisogna dire che l’immigrazione è stata fino a oggi contenuta proprio grazie agli alti prezzi di attraversamento richiesti dai trafficanti.

Intanto, da Ceuta e Melilla, enclavi spagnole in Marocco, continua l’immigrazione clandestina sub sahariana in Europa, 80.000 persone sono in attesa di scavalcare uno dei soliti muri di contenimento del mondo, che si trova a Ceuta, 15 di esse sono già morte a causa delle reazioni della guardia civile spagnola; la Spagna si è anche data delle norme che peggiorano le condizioni degli immigranti irregolari e senza soggiorno.

Ad esempio, ha limitato il loro accesso alla sanità, inoltre, gli immigrati sono fermati spesso dalla polizia, per verificare se hanno il permesso di soggiorno, quelli trovati senza, sono internati nei CIE che sono strutture di detenzione, dentro le quali, le condizioni sono inumane e vi si commettono abusi; intanto il governo progetta di modificare il codice penale, prevedendo il divieto di dare ospitalità agli immigrati senza documenti e senza permesso di soggiorno.

La Spagna ha anche chiesto all’Europa un aiuto d 45 milioni di euro, per rafforzare il muro di contenimento di Ceuta e per migliorare il relativo centro d’accoglienza; com’è noto, intellettuali italiani, chiesa e commissione europea hanno spesso condannato l’Italia per il suo modo di comportarsi verso l’immigrazione illegale che, secondo alcuni non dovrebbe essere considerata tale.

Perciò dall’avvento dei governi, benedetti dal Vaticano e dalla Germania, cioè quelli di Monti, Letta e Renzi, noi andiamo a prendere gli immigrati illegali in mare aperto, mentre Malta non lo fa; li curiamo gratuitamente e i nostri medici, praticamente, non denunciano i casi da loro verificati d’infibulazione delle donne islamiche, per lesioni e mutilazioni, come sarebbe previsto se queste pratiche le commettessero gli italiani.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (18/3/2014)

EUROPA

Una buona notizia dall’Europa, il 27/2/2014 il parlamento europeo, contro la deriva confessionale italiana e spagnola, ha approvato una risoluzione che impegna l’Unione Europea a difendere diritti umani, laicità, libertà di parola, libertà di stampa e determinazione sul fine vita. Questa risoluzione difende il diritto di professare qualunque religione e di cambiare religione, tutela gli atei e vuole che lo stato sia imparziale davanti alle religioni; invita gli stati ad abrogare le norme che condannano la blasfemia,  l’omofobia e condanna le mutilazioni genitali.

In Italia, il concordato, richiamato dalla costituzione, riduce la laicità dello stato, i diritti delle donne, dei gay e dei non credenti; in Italia le ragioni della laicità sono ignorate, le coppie di fatto non sono regolamentate e, a causa dell’obiezione di coscienza dei medici, le donne non possono abortire; l’eutanasia, sentita dagli italiani più dell’aborto, è vietata, com’è vietato il testamento biologico.

La classe politica italiana è per lo più alla deriva clericale, perché sa che il suo potere gli deriva dalla chiesa e non dal popolo, che è stanco dei partiti, la televisione gli fa da cassa di risonanza. A causa dei medici obiettori di coscienza, vi è anche da ricordare che il Consiglio d’Europa ha condannato l’Italia per mancata applicazione della legge 194 sull’interruzione della gravidanza o aborto.

Per modificare il trattato di Maastricht occorre l’unanimità dei 28 paesi aderenti all’Unione Europea, la maggioranza dei governi europei sono conservatori e oggi, in Italia e in Francia, anche la sinistra si muove come un partito conservatore; l’Unione Europea è governata, per interposta persona, dall’alta finanza, infatti, la commissione europea e la BCE non sono organi elettivi e il parlamento europeo non è sovrano e ha pochi poteri d’indirizzo e di controllo, però anche i parlamenti nazionali sono scaduti di ruolo.

Il governo europeo non è stato eletto dai cittadini e i governi Monti, Letta e Renzi, grazie a trattati iniqui, si sono fatti garanti dei vincoli europei e non dei diritti degli italiani e del mandato degli italiani; in questo quadro, Grillo afferma giustamente che i concetti di destra e sinistra sono superati e vuole riformare l’Italia e l’Europa, in Grecia Tsipras si proclama europeista di una sinistra da rinnovare e vuole riformare l’Europa, anche Renzi a volte afferma di voler riformare l’Europa.

Se l’Europa non cambia, è sicuro che l’euro sparisce e poi l’Unione Europea si disintegra, poi, poiché i movimenti autonomistici crescono, si potrebbe spaccare anche l’Italia; in Italia ci si era illusi di potere riformare il paese con l’aiuto europeo, ma l’Europa, cattiva matrigna, multa e deve soprattutto salvaguardare le banche, per farlo, ritiene sia inevitabile ridurre costo del lavoro e welfare e imporre le privatizzazioni. I bilanci dei paesi sono decisi a Bruxelles, Francoforte e Berlino, disoccupazione e povertà crescono, perciò in Europa aumentano nazionalisti e regionalisti, mentre l’euroscetticismo si diffonde.

In questa Europa sarebbe stato sufficiente una zona di libero scambio, una politica estera e militare comune, senza la Nato, una cooperazione legislativa tra stati sovrani, con una camera alta in rappresentanza degli stati e una camera bassa con più poteri, cioè con veri poteri d’indirizzo legislativo; cioè basterebbe uno stato europeo confederale e non federato, che, assieme all’euro, permettesse monete locali nazionali e, per eliminare le distorsioni economiche, operasse per l’armonizzazione fiscale e scolastica. In realtà, la sinistra italiana, si fa per dire, che ha smarrito la bussola, chiede sempre più Europa; questa Unione Europea dovrebbe essere più democratica, più solidale e i cittadini dovrebbero essere più sovrani e più protetti dalla legge europea dal governo pratico delle banche.

La Crimea, oggi contesa da Ucraina e Russia, ieri fu contesa tra Turchia e Russia e oggi la Turchia, che fa parte della Nato ed è ostile a Russia e Iran, proclama l’integrità territoriale dell’Ucraina, cioè, come l’Europa e gli Usa, è contro l’autodeterminazione e l’indipendenza della Crimea; la scelta europea dipende forse dal fatto che, con la crisi, troppi stati europei rischiano di frantumarsi, tuttavia l’Europa ha appoggiato la divisione di Cecoslovacchia e Jugoslavia, paesi ex comunisti, cioè prima malvisti dall’occidente, perciò oggi non si capisce perché debbano esserci diversi trattamenti.

Se i residenti in Crimea, in maggioranza russi, con referendum chiedono il diritto a usare la lingua russa e la secessione, ne hanno diritto, è inutile indagare sui vecchi movimenti dei popoli e sui vecchi confini degli stati, gli stati e le comunità sono quelli che appaiono non quelli che erano stati in passato, lo stesso diritto lo ha l’Ucraina orientale filorussa; anche la Russia sostiene questa tesi, ma tuttavia è demonizzata dalla nostra informazione che alimenta il ritorno alla guerra fredda.

I  comunisti, durante la guerra fredda, poiché al soldo di Mosca, si agitavano e portavano avanti tante battaglie contro l’occidente, come il disarmo della polizia, il disarmo della Nato, l’abolizione della carceri; oggi i post comunisti sono atlantisti, europeisti, papisti e, con i loro uomini piazzati in  televisione e coperti di privilegi, sulla contesa tra Russia e Ucraina, con la propaganda e le mezze notizie tipiche dell’informazione, sostengono le tesi dell’occidente.

Come gli americani hanno la base di Guantanamo a Cuba e altre 800 basi militari nel mondo, la Russia ha diritto alla base di Sebastopoli in Crimea, magari pagandoci un affitto; i russi non vogliono lasciare il controllo del Bosforo e dei Dardanelli a Nato e Turchia; poiché non è stata sciolta la Nato come il patto di Varsavia, temono si avvicini di nuovo la guerra fredda e sono costretti, come fa la Nato, al riarmo. Fino a oggi la Russia ha ricattato diversi paesi con le sue forniture di gas, lo sta facendo anche con Germania e Turchia, tuttavia i toni della Merkel, che sostiene le ragioni dell’Ucraina contro la Russia, come quelli da essa usati contro l’Italia, paiono eccessivi; per la faccenda dell’Ucraina, con motivazioni assurde, la Nato mostra i denti alla Russia.

L’Ucraina deve ancora pagare gas ricevuto dalla Russia per 1,5 miliardi di euro, ha riscosso diritti di passaggio sui gasdotti per 3,5 miliardi di euro e vorrebbe continuare a ricevere il gas con lo sconto, ma le tariffe preferenziali doganali si sono sempre fatte a paesi amici e alleati e non ai paesi nemici; per entrare in Unione Europea, l’Ucraina ha chiesto all’Europa un aiuto di 35 miliardi di euro e per il momento l’Europa, per allargare il suo impero, ne ha promessi 11.

Anche questi miliardi di aiuti, come i fondi salva stati, dovranno essere pagati dagli altri stati come l’Italia, che hanno i loro problemi, poi ci si lamenterà perché il debito pubblico italiano aumenta; l’Italia per entrare in Europa e nell’euro, non ricevette aiuti, ma fece enormi sacrifici. La Germania fa la morale all’Italia, però in Ucraina mafia e corruzione sono di casa come in Italia, perciò non è sicuro che l’aiuto europeo sarà utilizzato a favore del popolo ucraino, ma, come fanno gli armatori greci, potrà anche prendere la strada dei conti privati presso banche estere, incluse le banche tedesche, inglesi e olandesi.

Il Fiscal Compact vincola al pareggio di bilancio e alla riduzione del debito pubblico al 60% del Pil in 20 anni, però in Italia esiste anche un avanzo primario di bilancio, cioè il bilancio dello stato sarebbe in attivo senza il costo del debito, cioè senza gli interessi pagati. Il Fiscal Compact si poggia sul trattato di Maastricht del 1991 e sul patto di stabilità del 1999, il primo impone un deficit di bilancio non superiore al 3% e un debito complessivo pari al 60% del Pil.

Con lo scopo di combattere inflazione, debito pubblico ed troppa liquidità, la massa monetaria non può crescere più del 2% del Pil ogni anno, perciò è stato imposta una politica di controllo e di disciplina di bilancio, da attuarsi con il pareggio strutturale di bilancio e il patto di stabilità, che impedisce ai nostri comuni di spendere il denaro disponibile. Inutile dire che l’Europa si sta perdendo nella crisi e nel caos normativo assurdo, sulla pelle degli europei.

ISLAM

E’ sempre con il denaro che si fa propaganda, si condiziona l’informazione, si creano organizzazioni e si fanno manifestazioni che fomentano l’odio, si tratta solo d’individuale gli agenti finanziatori. Chi fa politica, molto spesso, discretamente afferma: “Comprami, io sono in vendita, aggiungi un posta a tavola e sarò come tu vuoi”; c’è da dire che in passato si affermava che solo gli ebrei, con il denaro, controllavano l’informazione e le banche, ma oggi non pare più essere così.

Alla radio e nelle università canadesi cresce l’odio contro Israele e gli ebrei, nei campus universitari di Toronto, Quebec e Ontario dominano organizzazioni filo palestinesi; perciò un professore universitario musulmano ha dichiarato che ogni ebreo in età per fare il servizio militare, per il terrorismo palestinese, è un legittimo obiettivo. Organizzazioni filo-palestinesi come BDS e giornali canadesi della comunità musulmana negano la Shoah, insegnano l’odio contro gli ebrei e promuovono manifestazioni antisemite.

Il CUPE, il sindacato più importante dell’Ontario, è schierato contro Israele e sostiene la campagna di BDS contro Israele; le chiese del Canada promuovono il boicottaggio di merci provenienti da Samaria e Giudea, dove, far l’altro, guarda caso, assieme agli israeliani, lavorano anche palestinesi. C’è da dire che tutti i partiti canadesi sono contro queste campagne e combattono il BDS, comunque, i campus universitari, anche a causa delle presenze islamiche, sono focolai di attività antisemite (Fonte: Informazione Corretta).

L’Arabia ha sostenuto Al Qaeda e il Qatar ha sostenuto e sostiene i fratelli musulmani e Hamas, ora sostiene anche gli hezbollah libanesi; perciò l’Arabia Saudita, d’accordo con l’Egitto del generale Al Sisi, ha intimato all’emiro del Qatar di chiudere l’emittente televisiva Al Jazeera che inciterebbe il terrorismo; l’Arabia e l’Egitto hanno richiamato i loro ambasciatori nel Qatar e l’Egitto ha messo sotto processo 20 giornalisti dell’emittente, che ha diffusione in tutto il mondo arabo; poi l’Egitto si è riavvicinato alla Russia e ha rifiutato gli aiuti militari americani, sostenendo che gli Usa appoggiano i fratelli musulmani.

L’emiro del Qatar creò l’emittente Al Jazeera nel 1996, la quale prima si lanciò contro i dittatori arabi e poi favorì la primavera araba, naturalmente ha criticato anche Israele e Occidente; il Qatar ha anche sostenuto i ribelli fondamentalisti, con armi e denaro, e poi si è avvicinato all’Iran, avversario dell’Arabia; in Arabia, emirati e Irak ci sono stati attentati provocati dagli hezbollah libanesi sciiti e filo iraniani, perciò anche altri paesi arabi hanno ritirato il loro ambasciatore dal Qatar.

L’Egitto ha accusato il Qatar di ospitare i terroristi della fratellanza musulmana e di rifiutarsi di estradarli per il processo, è un fatto che l’eliminazione di Saddam ha favorito l’espansione dell’influenza dell’Iran in Iraq, Siria e Libano; l’emiro del Qatar sostiene che Al Jazeera è un’emittente libera, come se nel mondo islamico la televisione fosse più indipendente che in Italia.

Ora l’Arabia minaccia di chiudere il confine con il Qatar e lo spazio aereo; è anche da ricordare che la più grande base aerea Usa della regione è situata nel Qatar e ora, con le ansie di Israele e dell’Arabia, anche gli Usa si stanno avvicinando all’Iran; la politica non cessa mai di sorprendere, sembra sempre dominata dall’interesse, dall’egemonismo, dalla volubilità, dall’egoismo, dall’avidità e dal tribalismo.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario,.it;   numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (9/3/2014)

ITALIA

Il governo Renzi, come Monti e Letta, ligio alla City di Londra, all’Unione Europea e al Vaticano, ha affermato di voler seguire la stella polare della Nato, però nella scelta della compagine del suo governo, diversamente dal governo Monti e come si faceva nella prima repubblica, nel distribuire gli incarichi, contentando le correnti politiche, ha seguito il manuale Cencelli, inserendo però tra i ministri tante donne giovani e degli indagati.

Rodolfo Roselli,  dell'Unione Sovranità Popolare (r.roselli@libero.it), fa notare che in Italia esiste un gap tra costituzione e realtà legislativa, istituzionale e amministrativa; gli articoli 5-97-118 regolano i rapporti tra amministrazione e cittadini e impongono all’amministrazione imparzialità, responsabilità e trasparenza (legge 241/1990); l’articolo 28 della costituzione afferma che i funzionari sono direttamente responsabili  per gli atti amministrativi che violano i diritti dei cittadini e questa responsabilità si estende allo stato e agli enti pubblici.

Accade però che queste violazioni, una volta denunciate, poiché i funzionari sono protetti dalla politica, restano omertosamente impunite, perciò calano le condanne dell’Unione Europea sullo stato italiano; la politica cerca di proteggere le manchevolezze dei funzionari della pubblica amministrazione e così copre le violazioni delle norme e non rimuove i funzionari responsabili. Anche Tar e Consiglio di Stato hanno approvato manovre dilatorie delle azioni di responsabilità, con la scusa di voler evitare il blocco degli uffici, ritardando con ciò anche il pagamento dei risarcimenti.

Perciò si estende il risentimento popolare verso le istituzioni, inoltre, le regole rigide e sbagliate sono, di fatto, avallate, e nella pubblica amministrazione ne nasce uno spirito di casta che non si concilia con l’interesse degli utenti e dei cittadini. Accade che gli alti burocrati, difendendo la loro posizione, sono ostili ai cambiamenti e remano contro le buone riforme, seguono la loro ritualità come fosse una religione; bisognerebbe copiare la legislazione più snella di alcuni paesi, ma i nostri partiti si esauriscono nelle lotte interne, perciò non hanno più energie per riformare lo stato o, per proteggere interessi censurabili, non lo voglio riformare.

Sono circa 500 le leggi di riforma inattuate, perché mancanti dei decreti attuativi, però la legge avrebbe dovuto imporne l’entrata in vigore immediata, anche per le direttive e le sentenze europee non dovrebbe essere prevista una dilazione; sembra quasi un sabotaggio delle riforme, manca lo spirito di servizio verso la gente, perché lo stato vuole essere solo o prevalentemente esattore. A causa del caos normativo, a volte i funzionari violano le norme proprio per assicurare un servizio, cioè saltano controlli per accelerare le procedure; però, poiché i controlli si baipassano spesso, quest’omissione può essere anche la scusa per fare dei favoritismi.

EUROPA

La crisi Ucraina merita delle precisazioni, l’America e la Nato, a salvaguardia delle loro zone d’influenza, sono spesso intervenute militarmente all’estero, Germania e Vaticano hanno favorito la secessione della Croazia e del Kosovo dalla Serbia, ma oggi denunciano la violazione del diritto internazionale perché la Russia, per il principio di autodeterminazione, è favorevole alla secessione dell’Ucraina orientale e della Crimea, filorussa e abitata da russi. La Crimea fu regala all’Ucraina dall’ucraino Krushov, quanto la Crimea faceva parte dell’impero russo, era abitata da tartari, sostituiti con le deportazioni di Stalin da immigrati russi, però anche in Croazia, prima degli slavi, c’erano gli illiri e in Kosovo, prima degli albanesi, c’erano i serbi.

Kiev, capitale dell’Ucraina, era la vecchia capitale dei rus o russi, ora l’Ucraina orientale vuole l’annessione alla Russia, e la Crimea, che ha basi militari russe, l’indipendenza dall’Ucraina; Europa e Usa minacciano di boicottare la Russia, mentre questa vuole eliminare le agevolazioni sulle forniture di gas all’Ucraina e reclama i pagamenti arretrati sulle sue forniture; gli stati hanno sempre agito così, fanno ricatti, rappresaglie e attuano la politica delle cannoniere e delle intimidazioni; l’Europa, d’altra parte, per allargare il suo impero, ha concesso una linea di credito di 11 miliardi all’Ucraina e la vuole unita, dimenticando come essa si è mossa in Iugoslavia contro la Serbia, l’informazione tace al riguardo.

La Germania condanna le iniziative di Putin sulla Crimea e sull’Ucraina, il fatto è che ha interessi in Europa orientale, ma è anche interessata al gas russo, anche la banca italiana come Unicredit, seguendo gli interessi vaticani, ha fatto crediti all’Ucraina; con la propaganda della politica, si applicano sempre due pesi e due misure e le potenze seguono sempre i loro interessi. La Russia pare pentita di aver accettato lo smantellamento dell’impero comunista, Berlusconi aveva proposto di far entrare la Russia nella zona di libero scambio europeo, ma oggi l’Europa vuole solo l’Ucraina e nella sua interezza.

In Ucraina la corruzione non è inferiore che in Italia però, poiché l’impero europeo deve crescere, l’Unione Europea è disposta a farle credito, mentre l’Italia, per entrare in Unione Europea, non ottenne crediti, ma dovette fare sacrifici; la Nato doveva essa dissolta come il patto di Varsavia, invece oggi la Russia assiste all’installazione di altre rampe missilistiche della Nato alle sue frontiere, assieme a interventi Nato in Jugoslavia, Egitto, Libia, Irak e Siria, anche per interposta persona, come agiscono i contractor russi in  Crimea.

La Russia ha risposto all’ostilità della Nato e degli Usa facendo accordi con i paesi Brics emergenti, in materia economica, politica, militare, monetaria e culturale, minacciando nel commercio estero la posizione privilegiata del dollaro; oggi però, per una strategia della finanza, anche i paesi Brics sono in crisi, con emorragie di capitali diretti all’estero, crolli delle loro borse, inflazione e moti popolari, spesso ispirati da agenti stranieri, perciò la posizione del dollaro appare meno minacciata.

E’ anche da ricordare che le rivelazioni di Julian Assange, fondatore di Wikileaks del quale la Russia ha rifiutato l’estradizione, hanno fatto gravi danni a Usa ed Europa, come il dossier Mitrokin, ricevuto a Londra dalla Russia e censurato in parte, per omertà o discrezione, dalla politica italiana, fece danni alla politica occidentale. Oggi le rivelazioni sui conti bancari svizzeri stanno mettendo in subbuglio i ricchi occidentali, infatti, un informatico ha passato dati sui conti di contribuenti al fisco tedesco e perciò è stato condannato per spionaggio dalla Svizzera.

La crisi Ucraina potrebbe anche servire a far aumentare prezzo del gas, largamente fornito dalla Russia all’Europa occidentale, come accaduto nel 1973 con la chiusura del canale di Suez, a seguito della guerra tra Israele ed Egitto, il che favorì anche l’inflazione, che oggi potrebbe favorire la svalutazione dei debiti pubblici e dei salari occidentali. Ora l’Europa ha scelto di sostenere le rivendicazioni ucraine e l’unità dell’Ucraina con la Crimea, per l’Europa l’autodeterminazione non è diritto di tutti i popoli, ma è stata concessa solo ad amici e non può esser fatta a danno di amici; le legge interna e quella internazionale non sono uguali per tutti, gli stati si appellano al diritto internazionale e alle risoluzioni dell’Onu solo quando fa loro comodo.

Il prezzo dell’oro al fixing di Londra e il Libor, il tasso interbancario londinese, sono stati manipolati per dieci anni, con sbalzi di quotazioni, da grandi banche europee e mondiali, tra ,le quali la solita Deutsche Bank, che hanno seguito la solita strategia speculatrice; per le speculazioni sul Libor, la commissione europea ha comminato una multa di 1,7 miliardi di euro a sei grandi banche mondiali.

In accordo con la Nato e con gli accordi di libero commercio con gli Usa, l’impero europeo vuole crescere; a causa della scelta europea di Kiev, che però costerà 11 miliardi di euro ai contribuenti europei, ora la Russia sollecita a Kiev il pagamento del gas e, con un referendum popolare, punta alla secessione della Crimea, legandola con le sue basi militari alla Russia.

Kiev definisce incostituzionale il referendum per l’indipendenza dell’Ucraina, c’è da riconoscere  che le costituzioni “democratiche” non garantiscono mai l’autodeterminazione di comunità locali di confine, ma l’Europa, dopo aver fatto un’eccezione per Croazia e Kosovo, ora sostiene Kiev, contraria all’autodeterminazione. Su questi e altri temi, l’informazione prezzolata dei telegiornali, al posto dei vantati “salvatori” come Monti, dovrebbe essa stessa fare delle rivelazioni e non dovrebbe fare della propaganda; Edward Snowden si è comportato così, a proposito dello spionaggio americano degli europei, perciò è stato perseguito dagli Usa e ora ha chiesto asilo politico all’estero.

ISLAM

La politica internazionale si evolve, Arabia, Emirati, Bahrein ed Egitto sono schierati contro il Qatar, che appoggia i Fratelli Musulmani di origine egiziana, con la filiazione Hamas palestinese, Hezbollah libanesi sciiti e Al Qaeda e con le filiazioni siriane di Al Nusra e Isis; in Egitto, il generale Al Sisi al potere, ha messo fuori legge i Fratelli Musulmani e ha accusato Morsi di aver sostenuto il terrorismo di Hamas e di Hezbollah.

Sembra che il Qatar ha usato la primavera araba per aumentare la sua influenza nella regione, appoggiando le rivolte e i terroristi anche attraverso l’emittente televisiva Al Jazeera che, come altre televisioni, serve a fare propaganda; ora L’Arabia ha minacciato 20 anni di prigione per i terroristi e ha ritirato il suo ambasciatore dal Qatar; c’è anche da ricordare che, dopo l’11.9.2001, fece una campagna contro le cellule di Bin Laden. La politica è sempre ambigua e ha tre facce, ma il mondo arabo non cessa mai di sorprendere, alcuni dirigenti islamici rivogliono il califfato islamico e, fino a oggi, il Qatar ha avuto appoggi anche in occidente, dove fa grandi investimenti.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (2/3/2014)

ITALIA

Poiché l’Unione Europea è fatta di paesi disuguali, la Francia e la Germania hanno formato un direttorio europeo, tuttavia la Francia, anche questo è un caso di ambiguità, oltre a fare guerre per conto suo, per contrastare l’egemonia tedesca, ha cercato di attirare a se l’Italia; con la collaborazione di Vaticano e Napolitano, i governi Monti e Letta, legati alla finanza, poiché l’Italia non è un paese sovrano, hanno però preferito l’investitura della Merkel, della commissione europea e della BCE.

Con il governo di Matteo Renzi qualche cosa è cambiato, Renzi, dopo aver detto che il liberismo è un valore della sinistra e dopo aver archiviato anche la socialdemocrazia, senza rompere con l’Unione Europea, ha preferito collegarsi strettamente con le lobby  e con la City di Londra, che è il più grande centro finanziario europeo; la Gran Bretagna è in Europa con piede solo, perché non partecipa all’euro e ha preteso compensazioni finanziarie. Tony Blair, dopo la pace tra massoneria e Vaticano, per far piacere al papa, si è convertito al cattolicesimo e ora è consigliere di Albania, Kazakistan e Colombia, come Soros lo è stato della Grecia, speriamo bene per questi paesi.

Il consigliere di Renzi, Davide Serra, è strettamente legato alla finanza internazionale, perciò anche per Renzi, come per Monti e Letta, la finanza merita più attenzione dell’industria; comunque Renzi è sostenuto anche da Vaticano, Napolitano, banche, grandi imprese, industrie energetiche, delle telecomunicazioni e dall’immancabile ingegner De Benedetti, cittadino svizzero che vuole dirigere la politica italiana; indirettamente è anche sostenuto dalla mafia che, con i prestanomi e le finanziarie internazionali, ha molti capitali nelle attività economiche pulite, sia in Italia sia all’estero.

Ne consegue che, come Berlusconi, anche Renzi, per non fare un torto ai ricchi, è contrario a un’imposta patrimoniale, ignorando che anche in Usa esiste un’imposta di successione; però si è detto disposto ad aumentare la tassazione delle rendite, però i Bot dei pensionati italiani rendono già così poco, diversamente dai BTP pluriennali che sono posseduti dalla finanza internazionale e sono acquistati al mercato secondario anche dalla BCE. I titoli di stato a breve scadenza servono agli italiani che lavorano per consumi differiti di beni durevoli, come casa, auto, mobili, malattie, matrimoni e funerali, sono risparmi che aiutano domanda e produzione; purtroppo lo stato italiano non tutela il risparmio delle classi medio-basse, lo ha scritto solo sulla costituzione.

Se con si possono aumentare i salari, è importante ridurre il cuneo fiscale, la pressione fiscale non può aumentare, vedremo come il governo Renzi si muoverà al riguardo; le risorse si possono trovare riducendo gli sprechi della pubblica amministrazione, colpendo le pensioni elevate e privilegiate, riducendo gli alti stipendi dei dirigenti pubblici, riducendo i costi della politica, riducendo i sussidi statali alle industrie degli amici.

Si possono trovare con un’imposta di successione, eliminando 8%°  e 5%° Irpef, riducendo le spese militari, riducendo consulenze e ditte partecipate da enti pubblici, che servono solo ad assumere gli amici e perciò sono in perdita; riducendo i costi della sanità, effettuando privatizzazioni oculate, evitando di svendere gioielli statali. Con una politica del genere, si avrebbe denaro anche per un reddito di cittadinanza, che già esiste in Europa settentrionale.

Se lo stato fosse giusto e non fosse controllato da un governo occulto, dovrebbe esistere solo l’imposta sul reddito, con una no tax area di 14.000 euro, e un’imposta di successione del 50% sul patrimonio, con franchigia di 300.000 euro. Però avremmo anche bisogno di un’altra Europa, più giusta e meno matrigna, che non finanzi produttori di latte e di carne, che inquinano, che non protegga ditte chimico farmaceutiche che avvelenano e che non finanzi i produttori di tabacco.

Avremmo bisogno di un’Europa che non soccorra banche che speculano, che impedisca alla mafia di riciclare denaro sporco in Europa settentrionale, che combatta i paradisi fiscali e le esportazioni di capitali dai paesi poveri a quelli ricchi e che, per eliminare le distorsioni economiche alla concorrenza, imponga un sistema fiscale unificato. Manco a dirlo, le lobby sono contrarie a un programma del genere e perciò, con il denaro, controllano informazione e politica e commissionano le leggi, poi c’è chi vuol far credere che i cittadini sono sovrani.

Per non aumentare il debito pubblico, con i soldi della Cassa Depositi e Prestiti, cioè, con i soldi raccolti con i buoni fruttiferi delle poste, il governo vuole rimborsare i crediti verso la pubblica amministrazione delle imprese; siamo alle solite furbizie che rischiano di portare al dissesto anche le Poste. Già la fusione tra Inps e previdenza pubblica, per la quale lo stato non versa i contributi, fatta senza denuncia dei sindacati, che spesso sono stati favoriti dallo stato, è stato un furto di contributi fatto ai lavoratori privati. Quest’operazione con la Cassa Depositi è fatta però soprattutto a danno di pensionati e di meridionali.

Non tutti sanno che i trattati di Maastricht e Lisbona consentono ai paesi europei di non aderire o di uscire dall’Unione Europea e dall’euro, l’Inghilterra si è avvalsa di questa clausola per rifiutare l’euro; poiché si tratta di trattati internazionali, la politica italiana ha negato agli italiani, per aderire all’Unione Europea e all’euro o per uscirne, la via del referendum; informazione e politica tacciono su questi fatti. C’è da dire però, che anche gli Stati Uniti nacquero con la possibilità di recesso per gli stati aderenti, ma quando la confederazione del sud volle l’indipendenza, scoppiò la guerra; queste cose accadono perché gli stati hanno tre facce.

ISLAM

L’organizzazione internazionale BDS, finanziata dall’Europa, ha il compito di boicottare Israele nelle sue iniziative artistiche, culturali e sportive all’estero, vi hanno aderito molti personaggi della cultura e artisti; suo compito è organizzare proteste contro le attività culturali, economiche e sportive organizzate all’estero, come fanno tutti gli stati, da Israele, disturbando le turné di artisti con i fischi e costringendo teatri e università a non invitare artisti e scienziati israeliani.

In attesa di annientare definitivamente il popolo ebraico e Israele, si vuole annientare la cultura del popolo ebraico, infatti, nel 1988 a Torino fu distrutta la libreria Luxemburg; il Consiglio d’Europa ha proposto una legge contro la circoncisione, che per gli ebrei è come il battesimo. La propaganda islamica, finanziando l’informazione, alimenta l’antisemitismo, si credeva che gli ebrei controllassero l’informazione e la finanza, ma non deve essere sempre così; però la propaganda è fatta da tutti gli stati e dal Vaticano.

Queste campagne si fanno con i soldi, l’Unione European ne manda a Ramallah, sede dell’autorità nazionale palestinese, che li usa per aiutare terroristi e per finanziare ONG contrarie a Israele; l’Europa vuole anche decidere sui confini della Serbia, dell’Ucraina e di Israele e perciò gli ebrei hanno ricominciato a scappare dalla Francia, l’odio per gli ebrei e per Israele sono due facce della stessa medaglia, è alimentato per favorire la coesione islamica interna.

In Europa si boicottano merci israeliane e la Deutsche Bank, incline alle speculazioni, ha deciso di mettere una banca di Israele tra quelle indesiderate, perché ha interessi nei territori rivendicati dai palestinesi; però anche questa banca ha sportelli nell’Europa Orientale, dove la Germania vuole ricostituire una sua sfera d’influenza. John Kerry, segretario di stato americano, che ha alimentato la guerra civile in Siria, ha minacciato Israele nel caso che il processo di pace con i palestinesi sarà arrestato.

In pratica, Israele non dovrebbe rispondere, con azioni di rappresaglia, agli attacchi terroristici di palestinesi e affiliati che ne contestano l’esistenza; da ricordare anche che il fratello del presidente Obama è un simpatizzante dei fratelli musulmani e dei palestinesi. Le università straniere sono spesso favorevoli al boicottaggio di Israele, l’Autorità Nazionale Palestinese ha chiesto l’espulsione di Israele dai campionati internazionali di calcio, non è successo nemmeno contro le dittature.

Gli ebrei esistono perché, diversamente da altri popoli, non hanno voluto farsi assimilare e non hanno voluto rinunciare alla loro cultura e alla loro religione, non sono una razza pura, come non lo sono gli occidentali, non sono solo finanzieri ma esercitano tutte le professioni, anche se sono un po’ economicamente sovrappesati rispetto al loro numero, ma la cosa vale anche per altri paesi. Questi progetti di eliminazione della cultura e dello stato ebraico da parte degli antisemiti, mentre si cerca di proteggere specie animali a rischio di estinzione, oltre a ledere la libertà di religione, favoriscono la distruzione e l’assimilazione di un popolo.

L’Arabia Saudita, per riavvicinarsi agli Usa e continuare in altro modo la sua politica contro Assad, ha sostituito il ministro degli esteri principe Bandar, anche capo dell’intelligence ed ex ambasciatore a Washington, con il principe Nayef; l’Arabia fa il doppio gioco, finanzia mosche in Albania, terrorismo di Al Qaeda, ha finanziato l’arma nucleare del Pakistan e investe in Usa; è sponsor di Al Qaeda, ma non all’insaputa americana.

Ora gli Usa intessono colloqui con l’Iran, rivale di Egitto e Arabia, i sauditi volevano bombardare l’Iran coinvolgendo gli Usa, perciò ora gridano al tradimento; 3.000 mujaheddin sono addestrati in Giordania e i rivoltosi anti Assad ricevono armi da Francia, Inghilterra, Qatar, Arabia e Usa, mentre gli Usa si sono un po’ defilati; i sauditi hanno chiesto missili antiaerei per gli insorti che lottano contro Assad, ma Washington nicchia. Per rabbonire l’America, l’Arabia ha promesso di non sostenere più Al Qaeda in Siria, ma non bisogna fidarsi, Al Qaeda in Afghanistan ha servito anche gli americani è oggi lavora in Franchising, affiliando sempre nuovi gruppi terroristici.

A Tokyo, nel silenzio dei media e del governo giapponese, vandali neonazisti hanno distrutto le copie del diario di Anna Frank conservate in biblioteca; in Giappone cresce la destra e il premier Shinzo Abe ha commemorato i caduti nipponici, compresi i criminali di guerra impuniti; intanto il Giappone, rivale della Cina, riarma. Il Giappone, poiché ha perso la seconda guerra mondiale, non può avere la bomba atomica, ma si dice che la sua flotta militare sia superiore a quella inglese e che il paese abbia più carri armati della Germania; anche la Francia, con la bomba atomica, pare che oggi abbia una flotta militare superiore a quella inglese, continua anche il riarmo di Italia e Germania e la Russia è allarmata.

Come gli animali spaventati, i russi possono mordere, lo stiamo vedendo in Crimea, inoltre, le guerre tra nazioni e le armi sono per lor signori un buon affare economico e costituiscono, come avviene tra galantuomini, anche regolamenti di conti tra stati e, come fa la finanza internazionale, servono a rubare le ricchezze di altri popoli, poi le popolazioni civili ne pagano il prezzo.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (19/2/2014)

ITALIA

Nel 1999 in Italia fu introdotta l’autonomia scolastica, nel 2004 nacque l’Invalsi che, mortificando  gli insegnanti,  puntava a superare questa autonomia; nel 2011 il governo Monti approvò il decreto per la valutazione scolastica dell’Invalsi, che prevedeva test e visite ispettive. Gradualmente, alla presidenza e alla direzione dell’Invalsi, ai laici succedevano uomini della CEI legati alla finanza; infatti, il Vaticano è legato alla Banca d’Italia e alla finanza internazionale.

Tra questi manager, Pietro Cipollone è cugino di un arcivescovo, è dirigente della Banca d’Italia ed è  legato a World Bank, Paolo Sestito è dirigente della Banca d’Italia ed è  legato a World Bank, Elena Ugolini fa parte dell’ufficio di presidenza di Comunione e Liberazione, Lella Ugolini gestisce scuole cattoliche ed è impegnata nel promuovere il finanziamento delle scuole private. Il nuovo ministro dell’istruzione Maria Chiara Car1ozza ha messo al vertice dell’Istituto di valutazione scolastica o Invalsi un banchiere e Anna Maria Ajello Messina, professore alla Sapienza di Roma e collaboratrice dell’Istituto salesiano di Mestre.

L’ex ministro Profumo, della nomenclatura Unicredit, è vicino al cardinale Bagnasco, con il quale ha impostato una strategia per contrastare la fuga degli studenti dall’insegnamento dell’ora di religione. L’Invalsi, per il rendimento e la valutazione scolastica, segue anche indirizzi di enti europei, però l’Unione Europea è sempre attenta ai desideri del Vaticano e il sistema utilizza anche finanziamenti del Boston College, controllato dai gesuiti; questo collegio controlla il segretario di stato John Kerry e indirizza l’istruzione di diversi paesi, come il dirigente Invalsi, Elena Caponeri.

I gesuiti sono stati maestri di complotti e di società segrete, con i loro collegi sparsi per il mondo, hanno sempre avuto a cuore l’educazione dei giovani dell’élite, che potevano condizionare e indirizzare, ponendoli poi a capo di banche, grandi imprese e governi; in questo clima, Paolo Sestito ha proposto di sostituire l’esame di stato delle superiori con una prova Invalsi. Con le valutazioni positive dell’Invalsi, le scuole italiane possono ricevere finanziamenti straordinari, pertanto, i presidi, se li vogliono, si devono uniformare ai criteri e alle aspettative dell’Invalsi, già fissati dal Boston College e da World Bank, cioè devono rispondere al meglio alle prove Invalsi.

Il Vaticano difende i suoi interessi e condanna l’avidità, ha politica e informazione ai suoi piedi e, pur ospitando gli scandali dell’Italia, nessuno partito lo critica. Berlusconi ha soggezione della curia romana e, facendo spesso marcia indietro, per contentarla, appare spesso volubile e contraddittorio; il PD ha messo da parte la laicità e non ha fatto niente per arginare questo sistema, ma anzi lo ha assecondato, facendo entrare nel PD e mettendoli in posizione di responsabilità, ex democristiani e  uomini della chiesa cattolica, la quale perciò controlla il sistema bancario italiano, grandi imprese  e il governo italiano.

Dal 1945 la chiesa cattolica, messa nell’800 in un angolo ed espropriata dai governi liberali dell’Italia appena unita, d’accordo con la Nato e gli Usa, si è ripresa lo stato italiano; perciò oggi sovrano d’Italia è il papa del Vaticano e non gli italiani, perciò passano solo le leggi che piaccono al Vaticano; se volesse il papa, con l’approvazione dell’Unione Europea, si potrebbe fare re d’Italia.

EUROPA

La Moldavia è abitata da turchi (Gaugazia), rumeni e russi (Transinistria), come l’Ucraica, è divisa tra filo russi e filo europei, la Gaugazia ha tentazioni separatiste e la Transinistria si è già dichiarata indipendente, però, com’è strana e discriminante la democrazia, le minoranze italiane e francesi non lo possono fare; il governo moldavo è filo europeista, però, con un referendum, il 98% della popolazione si è espressa a favore dell’unione doganale con la Russia, perciò, se ci sarà l’integrazione con l’Europa, la Moldavia si potrebbe spaccare.

Nel 2000 in Islanda le banche furono privatizzate, si indebitarono con le banche estere per 120 miliardi di dollari, fecero crediti immobiliari poi insoluti, e fu il loro crack; nel 2008 il governo fu sostituito, la principale banca islandese fu nazionalizzata, i suoi funzionari furono costretti alle dimissioni e nel 2010 il governo ha parzialmente denunciato il debito estero, poi 200 persone, tra banchieri e dirigenti di banca, sono stati arrestati. Nel 2011 è stata varata la nuova costituzione e il paese si sta riprendendo velocemente; sarebbe una lezione buona anche per la Grecia e l’Italia, purtroppo però, i governi italiani e greci sono fantocci della Commissione Europea, solidale con il Vaticano.

Il MES o Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva Stati, gestito dai governatori delle banche centrali di 17 paesi europei, gestisce 700 miliardi di euro versati dai soci, che si possono elevare; esso  opera sul modello del FMI e ha lo scopo di aiutare gli stati europei indebitati e in difficoltà; per trattato, i suoi beni non sono pignorabili, i membri del MES hanno immunità giudiziaria, cioè governatori e dirigenti non sono soggetti alla giurisdizione degli stati e non possono rendere pubblici i loro documenti. E’ un altro de profundis della democrazia europea, sbandierata dai nostri politici, come la sovranità popolare e la costituzione.

Le quote degli stati sono versate in 5 rate annuali, generalmente aumentando il loro indebitamento interno, gli stati si sono impegnati irrevocabilmente e incondizionatamente a versare la loro quota, la quale per l’Italia è di 125 miliardi di euro, per la Germania di 190; seguendo il rituale del FMI, la finanza internazionale, come Goldman Sachs e Morgan Stanley, è consultata sulle misure economiche da prendere dai vari stati Pigs indebitati da finanziare.

L’Italia, malgrado abbia difficoltà essa stessa e perciò poteva esserne esonerata, ha già versato 50 miliardi di euro per aiutare gli stati europei in difficoltà; si spera che in futuro anch’essa possa utilizzare questi prestiti, dovrebbe recuperare il denaro prestato ma i paesi debitori potrebbero anche divenire insolventi; l’Unione Europea non è fatta tra paesi uguali e queste agevolazioni vanno soprattutto a  vantaggio delle banche creditrici del nord Europa, l’informazione generalista, finanziata da stato, enti pubblici e privati, ma con pochi lettori paganti, naturalmente tace.

Nel MES, i voti dei governati, diversamente che nelle cooperative, sono in proporzione alle quote versare, chi ritarda nel versamento delle quote, perde il voto, all’ONU non succede; in Germania la Corte Costituzionale è stata interpellata sulla questione ed ha ritenuto legale il MES, ma ha fissato la quota massima per il paese in 190 miliardi di euro, chiedendo anche che il parlamento tedesco sia informato e dia l’approvazione su queste iniziative.

Invece l’Italia asservita e con il dogma dell’Europa Unita, non ha eccepito, la corte costituzionale italiana non si è espressa, non è attenta a queste cose, come non ha cancellato tutte le leggi anticostituzionali italiane, ha solo sentenziato che si possono ridurre gli stipendi degli altri, ma che è anticostituzionale ridurre gli stipendi dei giudici italiani. Il Fondo Salva Stati serve in realtà a salvare le banche del nord Europa, impelagate con i crediti agli stati, agli enti pubblici, ai privati e con i derivati.

Dei soldi del MES, 100 miliardi di euro sono destinati alle banche spagnole, dei quali 20 sono versati dall’Italia; naturalmente, per aiutare la Spagna, saranno rimborsati da essa a tassi più bassi dei BTP italiani; se non ci saranno insolvenze, cioè nella migliore delle ipotesi, ci sarà cioè un trasferimento di risorse dall’Italia alla Spagna. In Spagna esistono forti investimenti immobiliari tedeschi, inglesi, vaticani e della mafia italiana e i creditori, contando sul MES, desiderano recuperare i loro soldi. Il MES non opera a vantaggio anche dell’Italia, eroga prestiti a propria discrezionalità e ingerisce nella politica economica dei governi

Malgrado la Germania importi gas dalla Russia e vi esporti molti prodotti industriali, poiché ha delocalizzato molte industrie nell’Europa dell’est, ha deciso di sostenere i gruppi europeisti locali contro la Russia; ha deciso anche di partecipare ad azioni militare internazionali e di partecipare alla costruzione di un sistema di sicurezza europeo, in collaborazione soprattutto con la Francia, che ha già dimostrato di voler intervenire militarmente in Africa e in Medio Oriente. L’Italia, paese poco sovrano, sarà messa in riga con un fischio.

USA

In Usa, malgrado le false statistiche e il can can delle società di rating, la crisi iniziata nel 2008 non è finita, in base all’attuale legge, in Usa l’assicurazione medica pubblica di Obama è prevista solo per i lavoratori a tempo pieno, perciò le imprese, per ridurre i costi, stanno trasformando i contratti a tempo pieno in contratti a tempo parziale; anche in Usa, non solo in Italia e nel terzo mondo, esiste una forte corruzione, i media generalisti sono in  mano alle grandi aziende e la gente non ha più fiducia nella politica, la disoccupazione è sottostimata.

La Federal Reserve nacque nel 1913 e stampa denaro al posto del Tesoro, come avviene in Italia, nei consigli di amministrazione delle grandi aziende ci sono sempre le stesse persone, naturalmente in conflitto d’interesse; sono garanti locali e prestanomi di poteri occulti, con il controllo dell’informazione, in barba al liberismo autentico, possono manipolare libor, prezzi e fanno insider trading.

I primi presidenti americani non volevano i gesuiti in America, oggi però questi in Usa hanno un immenso potere economico, che arriva, con i loro investimenti, anche in America Latina, Africa e Cina. A causa della crisi di fiducia nel dollaro, probabilmente un giorno si deciderà di tornare al gold standard, intanto il Nord Dakota si è fatta una banca statale, di supporto all’economia, e gli altri stati dell’Unione ne vogliono seguire l’esempio. In varie pesi del mondo nascono monete locali e ne potrebbe esistere una anche in Italia, a fianco dell’euro.

Per riscuotere le riparazioni di guerra della Germania, dopo la prima guerra mondiale, nacque la Banca dei Regolamenti Internazionali, oggi vi fanno parte 60 banche centrali; la corruzione esiste anche al suo interno, come all’interno della Banca Mondiale, alla Federal Reserve e in altre istituzioni internazionali, con relative segnalazioni al Sec e al parlamento europeo. La loro corruzione è esercitata per la violazione di leggi, per informazioni scorrette, per insider trading, per poca trasparenza, per bilanci irregolari e per spionaggio. La corruzione addebitata all’Italia è comune molti stati e istituzioni ed è servita per metterla in  ginocchio, a vantaggio degli speculatori.

In USA si sono adottate norme contro chi fa informazioni dannose allo stato, fatte con notizie riservate o violando archivi riservati, anche il Vaticano, dopo gli scandali, si è dato norme simili; corre rischi anche chi denuncia le torture perpetrate dai militari, l’accusa è quella di spionaggio. Intanto in Usa, come accade in politica e nelle piazze, aumentano i gruppi che incitano all’odio e il governo, a causa di quelli che non controlla, è preoccupato, in Italia l’incitamento all’odio è già reato.

In Usa si formano milizie private, sono esistite, in varie epoche, in tutti i paesi e in tutte le epoche, armate e addestrate da mani oscure, fanno raduni e minacciano il terrorismo, contro di esse è stata chiesta una speciale task force; questi gruppi, a causa della concentrazione della ricchezza e dell’aumento della povertà e della disoccupazione, criticano il governo e fanno adepti tramite internet. Come in Italia, anche in Usa crescono gli interessi sui prestiti e spesso i ceti più poveri mancano del denaro per acquistare generi alimentari.

Per superare la crisi, in Usa i governatori della Riserva Federale, Bernanke e Yellen, seguendo la ricetta del monetarista Milton Friedman, usano manipolare i tassi d’interesse e la quantità della moneta, perciò hanno immesso molta liquidità nel sistema economico, seguiti poi dalle banche centrali del Giappone e della Gran Bretagna e poi, in ritardo e in misura più ridotta, anche dalla Banca Centrale Europea; però la ragione della crisi è il calo della domanda interna dovuto alle delocalizzazioni industriali che ha generato la disoccupazione; la crisi si risolve solo aggredendo questo male e aumentando i salari, così ne guadagnerebbero occupazione, domanda, investimenti ed entrate fiscali.

Per favorire le rimesse di denaro in Usa e la salute della sua borsa, per il momento il paese conta molto sulla propaganda, sulle agenzie di rating e sulle statistiche false; perciò l’America afferma che la disoccupazione è diminuita ma, poiché è diminuita anche la forza lavoro, vuol dire che tanti, come accade anche in Italia, hanno rinunciato a cercare lavoro. In Usa i redditi delle famiglie medie e operaie sono diminuiti, mentre sono aumentati i redditi e i patrimoni dei ricchi, soprattutto dell’1% della popolazione più ricca.

Il denaro immesso nel sistema non ha creato nuove industrie, ma è servito a investire in azioni, in materie prime o nei paesi emergenti; ma ora le tigri asiatiche, con il calo della domanda mondiale, temono la risacca, cioè di tornare indietro. La domanda occidentale aumenterà solo se si aumentano i salari in Cina, in Germania, in Occidente e nel resto del mondo, anche diminuendo le imposte sui salari.

ISLAM

Come si sa, la chiesa ha ospitato, allevato e protetto tra le sue fila, adulteri, omosessuali e pedofili, nei secoli i preti casti sono stati pochi, quelli che avevano fede ed erano casti, spesso hanno gettato la tonaca; la chiesa garantiva ai preti libertini giurisdizione autonoma dalla giurisdizione statale e poi li assolveva regolarmente, ma ora le cose stanno cambiando. Il 5.2.2014 anche la commissione ONU sui diritti dell’infanzia ha criticato la chiesa, per abuso sessuale su minori.

Però l’ONU pare ignorare i matrimoni pedofili praticati nei paesi musulmani e che nel 2002 alla Mecca l’incendio di una scuola procurò gravi lesioni a delle bambine, ributtate dalla polizia islamica nelle fiamme perché erano senza velo. La commissione dell’Onu suddetta ha anche ignorato che i caschi blu dell’ONU, con 600 capi d’accusa, sono accusati di stupro di minori in tutto il mondo; non si possono condannare solo i peccati di una parte, come fa anche certa magistratura, certa politica e certa informazione.

A causa degli interessi economici con il mondo islamico, sembra che l’occidente preferisca ignorare la lotta fatta dal mondo islamico alla civiltà giudaico. I sauditi armano orde di fanatici, leader del terrorismo saudita è il principe Bandar, ora nel suo mirino è la Siria di Assad, però attacchi terroristici islamici ci sono anche in Russia e nel Caucaso, dove i sauditi alimentano i separatismi.

Bandar è a favore dell’uso di armi chimiche, già rimproverate dalla propaganda a Saddam e Assad, controlla la politica estera saudita assieme al principe Abdulaziz e al principe Mohammed; tutti e tre hanno stretti legami con gli Usa e l’Arabia, come il Vaticano, dopo Cina e Giappone, ha molti interessi economici in America; anche i separatisti caucasici di religione islamica sono usati da Arabia e Usa contro la Russia, perciò la distensione tra occidente e Russia si allontana sempre di più.

Con la crescita della guerra civile in Siria, anche i curdi irakeni sono stati affiliati ad Al Qaeda, ormai divenuto un franchising terroristico, combattono a fianco dei ribelli siriani e usano la Siria come base per i loro attacchi in Irak; perciò ora i curdi, che sono islamici, non si limitano a esercitare il  nazionalismo, ma partecipano anche alla jihad islamica. Va da se che, in tutte le rivolte di popolo, ispirate da motivazioni religiose, politiche, etniche o sociali, i combattenti fanatizzati sono sempre strumentalizzati o manipolati da chi, in incognito e con la collaborazione dei servizi segreti e di infiltrati, tira le fila.

MONDO

I paesi Brics, diffidando del dollaro o per minarne il credito, hanno deciso che, da ora in poi, il loro commercio estero sarà regolato con compensazioni o clearing e non in dollari e il saldo sarà pagato in oro; inoltre, a causa della crisi valutaria, le banche centrali stanno vendendo il loro oro o lo stanno esaurendo e il mondo, come succede in guerra, temendo il futuro, fa la fila per acquistarlo, infatti, in Italia sono sorti tanti negozi che comprano oro. Forse la rivalutazione del capitale della Banca d’Italia rientra in questa logica, non si sa quale fine faranno o hanno fatto le sue riserve auree.

L’accordo internazionale Trans Pacific Partnership o TPP è un accordo commerciale a danno di lavoratori, consumatori e ambiente; progetta leggi e tribunali speciali a  favore degli investitori, con lo scopo di impugnare leggi statali e chiedere risarcimenti; vuole che gli accordi si possano modificare solo con l’intesa tra tutti gli stati partecipanti. Dal 1995, 300.000 contadini indiani si sono suicidati a causa dei semi OGM acquistati dalla Monsanto, che non fanno aumentare la produzione, ma sono aumentati prezzo dei semi e dei pesticidi, tutti brevettati.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (12/2/2014)

ITALIA

La Banca d’Italia distribuisce utili ai soci privati, ma è una banca di diritto pubblico, dipendeva dal Tesoro ma poi nel 1981 se ne separò, era controllata da banche Iri, poi privatizzate negli anni novanta; nel 1992 la fissazione del tasso di sconto dipendeva dal governatore della Banca d’Italia. L’odierna rivalutazione del suo capitale sociale a 7,5 miliardi di euro, con il limite del 3% per ogni socio, cioè banche, assicurazioni, enti di previdenza e fondi pensioni, prevede il collocamento nel mercato dell’eccedenza posseduta da ogni socio, con generazioni di plusvalenze tassabili e utili annui complessivi da distribuire, per il momento pari a 450 milioni di euro.

Alcuni dubbi riguardano l’uso delle riserve auree della banca, che sono le quarte del mondo, pari a 2.400 tonnellate; come accade però anche in Usa, non si sa se queste riserve, che dovrebbero essere in custodia per conto dello stato, sono possedute veramente o se sono state date in garanzia dallo stato a stati esteri, in tutto o parzialmente, per i debiti esteri dello stato; su questa materia esiste molto riserbo e il ministro Saccomanni non ha fornito chiarimenti; alcuni paesi, come la Gran Bretagna, hanno venduto le loro riserve auree, ad ogni modo, in due anni, la speculazione ha fatto oscillare la quotazione dell’oro da 1300 a 1900 dollari l’oncia,

Gli investitori internazionali, cioè soprattutto banche speculative, d’accordo con il Vaticano, nel mondo gran possessore d’immobili, amministrati da finanziarie estere, si sono accorti del notevole patrimonio, soprattutto immobiliare, posseduto dagli enti locali italiani; secondo un rapporto del 2011 della Deutsche Bank, non aliena alle speculazioni, i comuni e gli enti locali italiani offrono le maggiori opportunità d’investimento con le prossime privatizzazioni italiane.

Perciò, mentre le imprese italiane a capitale pubblico valgono 80 miliardi di euro, gli immobili dei comuni italiani valgono 421 miliardi di euro, mentre il patrimonio pubblico italiano complessivo arriva a 571 miliardi di euro; però sono tutte stime e potrebbero cambiare, inoltre, gli immobili si vendono bene solo in momenti favorevoli, oggi, con la crisi economica e di liquidità, come accade in guerra, si possono solo svendere a vantaggio degli speculatori.

Seguendo una strategia e un’occhiuta rapina, la spoliazione dei  beni degli enti locali si sta attuando, riducendo le risorse dei comuni, con il patto di stabilità voluto dall’Unione Europea, con il blocco delle assunzioni, con il blocco delle opere pubbliche, con l’aumento di tasse locali e tariffe; questa strategia dovrebbe costringere i comuni alle privatizzazioni e alla dismissione del loro patrimonio pubblico. Con la spending review, richiesta dal governo, invece di ridurre sprechi e corruzione, si punta a ridurre i servizi; ciò si ottiene anche a causa della contrazione della spesa dovuta al Fiscal Compact che, con il pareggio di bilancio inserito in costituzione, vuole portare gradualmente il rapporto debito pubblico/Pil al 60%.

Queste misure servono tutte a costringere gli enti locali alle dismissioni e alle privatizzazioni, a favore di lobby finanziarie vaticane, italiane e straniere; con il patto di stabilità, oggi anche i comuni più virtuosi non possono spendere il denaro in loro possesso; fra l’altro, sono anche costretti, per coprire le spese correnti, a servirsi degli oneri di urbanizzazione, facendo storni di bilancio; inoltre, i comuni, come accade per le olimpiadi, per favorire la speculazione d’imprese amiche dello stato, sono incoraggiati a investire in grandi opere e grandi eventi.

Con l’alibi del debito pubblico e con la scusa di far cassa, si vuole spingere gli enti locali a vendere il loro patrimonio. In questa strategia è coinvolta la Cassa Depositi e  Prestiti, che raccoglie il risparmio postale, diventata una società per azioni controllata dalle fondazioni bancarie, che sono soci delle banche, gestisce 240 miliardi di euro di depositi, proprietà di 24 milioni d’italiani, soprattutto pensionati e meridionali.

La Cassa Depositi e Prestiti si è proposta di vendere o acquisire gli immobili degli enti locali e di favorire la privatizzazione dei servizi degli enti locali, rinunciando a finanziare, con prestiti per gli investimenti, gli enti locali, come aveva fatto fino ad oggi, cioè favorendo l’alta finanza; tutta quest’operazione di spoliazione a danno dell’Italia è diretta dalla Troika, cioè commissione europea, BCE e FMI, secondo uno schema seguito in tanti altri paesi del mondo.

EUROPA

Nel 2013 in Germania la disoccupazione media è stata del 6,7%, cioè la più bassa nell’Unione Europea, tuttavia, a causa degli squilibri interni esistenti anche in Germania, in Baviera è stata del 3,7% e nell’ex DDR del 9,9%; mentre la Gran Bretagna continua a finanziare l’indebitamento privato, spesso insolvente, soprattutto immobiliare, la Germania, per aiutare la sua economia e fronteggiare la concorrenza dei paesi emergenti, ha puntato sulle esportazioni. Per favorire le esportazioni ha puntato sulla riduzione del costo del lavoro, riducendo anche le tutele giuridiche dei lavoratori; perciò oggi nel paese il lavoro precario interessa il 25% dei lavoratori, con il 50% dei lavoratori a tempo determinato, aumenta anche il lavoro part-time e sono esplosi i minijob.

Oggi i minijob interessano 7,5 milioni di lavoratori, soprattutto rumeni e bulgari, che prendono 450 euro mensili circa, perciò il Belgio ha accusato la Germania, davanti alla commissione europea, di dumping sociale, che favorirebbe la delocalizzazione industriale. Malgrado queste misure, a causa della recessione mondiale, l’economia tedesca e le esportazioni tedesche paiono rallentare, perciò, per rilanciare la domanda interna tedesca, come sollecitato anche dagli altri paesi dell’Europa occidentale, il governo ha deciso di stabilire un salario minimo di 8,5 euro l’ora, ma probabilmente non ne beneficeranno i minijob; in vari paesi gli immigrati sono spesso sottopagati.

La Germania per prevenire il deficit valutario con l’estero, ha puntato su una politica mercantilistica con le esportazioni, arricchendo le sue riserve auree; per ridurre i costi, ha cercato di tenere sotto controllo la dinamica salariale, sfruttando la domanda estera al posto di quella interna; però questa politica rischia di alimentare i conflitti tra capitale e lavoro e le gelosie degli altri paesi dell’Unione Europea.

Intanto però, gli altri paesi europei, come l’Italia, l’hanno seguita a ruota in questa politica che ha favorito gli squilibri europei; oggi in Europa, a causa di una politica suicida, la pressione fiscale aumenta; in una logica deflazionistica, i prezzi, a causa del calo della domanda, si riducono e il credito bancario diminuisce; gli economisti avevano sempre associato l’aumento dei prezzi al boom economico, ma ora c’è la crisi.

Emirati, Qatar e Abu Dhabi, in concorrenza nei trasporti aerei, si sono lanciati nello sviluppo dei loro investimenti aerei, dotandosi di aerei moderni; la compagnia di Abu Dhabi, Etihad Airways, è pronta a prendere il controllo di Alitalia, in profonda crisi, a causa di errori politici e gestionali. I tedeschi di Lufthansa, per ostacolare quest’operazione, hanno fatto ricorso alla commissione europea, denunciando presunti aiuti di stato, ma la commissione ha respinto il ricorso.

E’ da ricordare che i tedeschi, presentati dalla nostra informazione come più seri degli italiani, nel 2011 avevano ceduto il 29% della loro seconda compagnia aerea, Air Berlin, alla stessa Etihad Arways, in profondo deficit, che poi, con la ristrutturata e grazie a finanziamenti arabi e all’ammodernamento della sua flotta aerea, si riprese.

USA

Il 15.8.12971 Richard Nixon, violando gli accordi internazionali di Bretton Woods del 1944, sostituì il gold standard con il dollar standard, sospendendo con ciò la convertibilità dei dollari in oro, fissata a 35 dollari l’oncia. Per la nostra informazione, solo l’Italia non rispetta i trattati, in realtà, come la storia insegna, tutti gli stati sovrani li rispettano fino a che conviene loro, gli altri sono costretti a rispettarli.

Gli Usa, denunciando gli accordi di Bretton Woods, sostituirono i cambi fissi con cambi flessibili; la decisione fu presa perché la bilancia dei pagamenti americana era in deficit e, nel decennio precedente, l’Europa e Giappone, con la ricostruzione, crebbero impetuosamente, mentre gli Usa non crescevano, le loro esportazioni si riducevano e le loro riserve auree diminuivano; già nel 1960 i dollari detenuti all’estero superavano le riserve auree americane.

Il dollaro però, anche se svincolato dall’oro, era ancora moneta di riserva internazionale, serviva gli scambi internazionali e gli europei, per favorire gli scambi, erano tenuti, in qualche misura, a sorreggerlo, ritoccando i loro rapporti di cambio o comprando dollari; la nascita del Mercato Comune Europeo, poi dell’Unione Monetaria Europea e quindi dell’euro, aumentarono le preoccupazioni americane, soprattutto quando l’uso dell’euro iniziò a fare concorrenza al dollaro nel commercio estero, soprattutto per il petrolio.

A ogni buon conto, le multinazionali, prima americane, poi anche europee, giapponesi e cinesi, presero a investire gli eurodollari e le eccedenze valutarie prima in Usa, in grado di assorbire molti risparmi, e poi nei paesi in via di sviluppo; con queste risorse finanziarie si puntò poi sulla globalizzazione dell’economia e sulla deregolamentazione economica. A causa dei debiti Usa, valutari, dello stato e dei privati, la Fed stampava sempre più dollari e ha continuato a farlo fino ad oggi e con ciò ha alimentato l’instabilità finanziaria internazionale.

Negli anni 1973-77 ci fu lo shock petrolifero, con l’aumento delle quotazioni del petrolio, gli stati europei ridussero il consumo di petrolio, mentre gli Stati Uniti, sfruttando un privilegio, cioè il potere del dollaro, ne aumentarono il consumo del 20%. Il fatto è che il dollaro era diventato la moneta per pagare il petrolio e il reimpiego dei petrodollari, in Usa e all’estero, divenne un affare per le banche americane e poi anche delle banche europee, giapponesi e cinesi. Agli Usa rimase come risorsa economica principale la spesa militare, che del resto aveva favorito la loro ripresa economica prima della seconda guerra mondiale, come rimase loro il potere delle loro multinazionali all’estero, legate naturalmente alle banche.

MONDO

La crisi ha colpito anche i grandi paesi Brics, già in via di forte sviluppo, le loro monete si deprezzano, subiscono il deflusso di capitali, aumentano i loro tassi d’interesse e i loro debiti pubblici, cresce la loro inflazione interna; in questo quadro, la finanza internazionale contribuisce ad alimentare le loro fibrillazioni e, come succede in occidente, le loro disuguaglianze interne. Generalmente i capitali esteri si dirigono verso paesi che offrono occasioni di grandi guadagni ma che sono anche politicamente stabili, cioè capaci di tranquillizzare gli investitori.

Purtroppo però i paesi Brics sono spesso instabili, poco democratici e con grandi tensioni sociali, perciò ora i capitali esteri si allontanano da essi e anche quelli nazionali espatriano, secondo alcuni economisti di corte, si stanno dirigendo verso l’Europa in ripresa. Per allontanare la crisi ed evitare la fuga dei capitali, i paesi Brics alzano i tassi e, con il pareggio del bilancio pubblico, imboccano una politica deflazionistica, con riduzione delle spese; per non perdere riserve valutarie, difendere la loro moneta e ridurre il debito dello stato, adottano deflazione e mercantilismo.

Nel frattempo gli Usa stanno rallentando l’emissione di dollari nel mercato, in questa situazione di crisi, alcuni chiedono la reintroduzione del controllo sul movimento dei capitali e del protezionismo; dal 2008 ad oggi, 4.000 miliardi di dollari si sono riversati nei mercati emergenti, favorendone lo sviluppo, con il cambio attuale di rotta, i paesi Brics sono costretti ad adottare misure restrittive, aumentano tasse e tassi e cercano di frenare la fuga dei capitali; queste sono tutte misure che dal 1992 l’Italia ha sperimentato, per la finanza internazionale, l’Italia è stato un laboratorio economico sperimentale, per ricette economiche da estendere in tutto il mondo.

In Russia, che conta su gas e petrolio, il rublo si svaluta e il paese sta bruciando le sue riserve, anche la Cina sta adottando una politica deflazionistica, nel paese i debiti delle imprese private crescono; la bolla del debito privato fu fronteggiata dal Giappone nel 1990 e dall’Inghilterra nel 2007. In Cina cala la produttività ma, per favorire la domanda interna, sono aumentati i salari, però il paese ha un grande attivo delle partite correnti con l’estero, ma non può rivalutare lo yuan perché il Giappone, in competizione commerciale, per aiutare le sue esportazioni, ha svalutato lo yen del 30%.

Nel 1998 ci fu la crisi asiatica e nel 2008 quella Usa, in Giappone i profitti decrescono e non si fanno più investimenti, il paese ha un alto debito pubblico, il quale però, diversamente che in Italia, è in mano ai giapponesi ed è remunerato a tasso molto basso. Quando nel 1990 cadde l’URSS, i capitali fuggivano dal paese, nel 1998 si alzarono i tassi, crollò la borsa, si prosciugarono le riserve, aumentò l’inflazione, si sospese il pagamento degli stipendi pubblici e il debito pubblico interno non fu rimborsato, crollò produzione industriale e produzione agricola.

I governatori locali smisero di versare le tasse al governo federale e chiesero aiuto all’estero, nel 1999 Putin divenne presidente e, nella logica di una politica centralizzatrice, abolì l’elezione diretta dei governatori e soffocò  l’autonomismo delle regioni. Oggi, grazie a petrolio e gas, in Russia il debito pubblico è pari al 14% del Pil, mentre aumenta il debito delle regioni e, per contrastare l’Unione Europea e gli Usa, aumenta l’impegno della Russia all’estero; ad ogni modo, la Russia ha ricomprato asset nazionali finite in mano agli stranieri con le privatizzazioni, dopo la caduta dell’URSS.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/2/2014)

ITALIA

Per il legislatore italiano, diversamente da altri paesi europei, pare che il negazionismo dell’olocausto non sarà un reato, ma un aggravante all’istigazione di reato; è una scelta giusta, non solo perché spesso si afferma di voler ridurre il numero dei reati, ma poi, con la solita schizofrenia politica, il legislatore si muove in senso contrario; in Inghilterra, la differenza tra reati e illeciti civili non esiste, cioè non esiste un codice civile separato da un codice penale, come non vi esiste una costituzione.

Come reato, il negazionismo sarebbe stato un altro reato di opinione, i quali, dopo l’abolizione del reato di vilipendio di religione, dovrebbero essere tutti aboliti; in generale, le verità ufficiali sono proprie dei regimi autoritari o totalitari, perciò le menzogne storiche vanno combattute solo sul piano storico; bisogna tener presente che gli stati sono soliti mporre una verità o meglio delle menzogne di stato, infatti, fanno propaganda, falsificano la storia e falsificano le statistiche.

Perciò, anche se la maggioranza dei negazionisti sono sicuramente antisemiti che vogliono razionalizzare il loro antisemitismo, in una minoranza d’ingenui o ignoranti, ma in buona fede, poiché diffidano giustamente dello stato, il negazionismo ingenererebbe il sospetto che anche l’olocausto possa essere un’invenzione dello stato, cioè un’ennesima sua falsificazione della storia.

In Spagna il partito socialista ha proposto di abolire il concordato con la chiesa cattolica, stipulato con tutti gli stati cattolici autoritari, invece in Italia il partito democratico ha smarrito la laicità, tanto è vero che oggi non proporrebbe nemmeno divorzio e aborto, sul quale però la Spagna è tornata indietro; tuttavia in Italia l’abolizione del concordato è stata proposta dal movimento cinque stelle, sempre sotto attacco da parte della televisione.

Lo statuto albertino del 1848 non affermava che la religione cattolica era la religione dello stato, ma lo affermava, con benestare di Togliatti, la costituzione repubblicana del 1948; nel 1984, con la revisione del concordato, la chiesa prese i soldi e, in cambio, acconsentì alla cancellazione dal concordato del passo che affermava che il cattolicesimo era la religione dello stato; però ciò non bastò a eliminare la confessionalità dello stato.

Infatti, la chiesa cattolica in Italia, di fronte alle altre religioni e alle altre associazioni, ha notevoli privilegi fiscali, legati ed esenzioni, non è uguale alle altre religioni, che sono solo religioni ammesse. La costituzione è sempre invocata a parole dai politici, ma è sempre regolarmente disattesa dal nostro legislatore, infatti, l’articolo 33 afferma che le scuole private non hanno diritto al finanziamento pubblico, ma il parlamento ha ritenuto che questo articolo non è più in vigore, anche senza modificare la costituzione.

Poi c’è il problema del crocefisso nelle scuole e negli uffici pubblici, quello dell’ora di religione nelle scuole, come se l’Italia fosse un paese islamico; ci sono le spese sostiene per le manifestazioni religiose, giubileo e lo stato fornisce anche carabinieri al Vaticano, che è un altro stato; lo stato paga preti cattolici nelle carceri e negli ospedali, inoltre, le leggi invise al Vaticano non passano mai; questi sono tutti fatti che attestano la perdurante confessionalità dello stato italiano.

Come dicevano i primi presidenti americani, che non volevano i gesuiti in America perché  alimentavano i complotti e monopolizzavano le coscienze nelle scuole superiori, lo stato non può ergersi a difensore di una religione; perciò la libertà religiosa dovrebbe essere un diritto individuale indipendente da una concessione dello stato, includente il diritto a fare delle associazioni religiose libere.

La libertà religiosa dovrebbe essere un diritto, come il diritto all’ateismo, perciò non devono esistere reati contro la religione e i cittadini che non vogliono, non devono contribuire con le tasse alle spese per il culto; oggi i tedeschi, per quanto riguarda il concordato, hanno questa possibilità, gli italiani no. La posizione dello stato italiano verso la religione cattolica assomiglia molto a quella dei paesi islamici verso la loro religione.

Il concetto di libera chiesa in libero stato è valido per i laici, però dal 1948 la chiesa cattolica, d’accordo con i partiti, ha preferito avere il controllo dello stato e perciò in Germania il Vaticano è più sentito del governo italiano; i sacrifici imposti dalla commissione europea all’Italia, per il tramite dei governi Monti e Letta, sono stati fatti con l’accordo tra Vaticano e Germania, che ospita ingenti capitali della chiesa, falcidiati dalla crisi, e che il Vaticano, a spese degli italiani, vuole recuperare.

E’ da ricordare che in Italia le banche d’interesse nazionale sono controllate, tramite suoi uomini,  soprattutto dalla chiesa e quelle popolari dai vescovi; dopo il salvataggio, a spese dello stato, del Monte Paschi, controllato dalla “sinistra”, per par condicio, bisognerà provvedere al salvataggio, da parte dello stato, di diverse banche popolari; tutti gli aiuti di stato concessi alle banche in questi anni, anzi a partire dall’unità d’Italia, a parte gli aiuti dell’Europa, s’inseriscono in questa logica.

Se il popolo è sovrano e vive in una democrazia, se lo chiede la maggioranza di un territorio di confine, ha diritto all’autodeterminazione, all’autonomia e alla devoluzione, però anche su questi temi la Lega Nord è stata boicottata dagli altri partiti; oggi, a causa della crisi, che rischia di disintegrare l’Italia, invocano con forza questi temi tutte le regioni a statuto speciale, ma anche il Veneto. Trieste, avendo perso l’entroterra, soffre della concorrenza dei porti vicini di Slovenia e Croazia, che hanno costi d’esercizio più bassi, perde abitanti e occupazione, l’esportazione crolla, le industrie chiudono e il porto muore; è uno degli effetti della globalizzazione, del liberismo, della cecità di Roma e dell’allargamento dell’Unione Europea.

Un movimento cittadino, cioè il Movimento per Trieste Libera, difende i diritti della città, i movimenti sono diversi dai partiti perché non sono certificati dal parlamento; questo movimento afferma che l’idea del territorio libero di Trieste o TLT, non è mai tramontata, che il memorandum di Londra del 1954 non coinvolse tutti i paesi interessati, e che il trattato di Osimo del 1975 con la Jugoslavia, che divise l’Istria italiana in zona A e zona B, senza sentire la popolazione, non sono validi.

Come la Lega Nord, anche questo movimento attacca Equitalia e afferma che le imposte pagate da Trieste dovrebbero servire soprattutto a valorizzare il suo territorio e non a pagare il debito pubblico italiano; però, bisogna dire, anche con l’unità tutti gli italiani dovettero pagare il debito estero fatto dal Piemonte per realizzare, con le guerre, l’unità. Il movimento triestino afferma che Roma fa l’interesse delle cosche, in realtà, a Roma dominano anche lobby e preti, perciò la corruzione si verifica automaticamente; il movimento afferma che il Trattato di Parigi avrebbe permesso una zona franca per Trieste, con regime fiscale agevolato, ma l’Italia non la volle. Le zone franche  concedono privilegi fiscali che minano il principio di eguaglianza dei cittadini, però i privilegi fiscali sono stati già concessi alle regioni a statuto speciale.

Perciò il Movimento per Trieste libera minaccia di appellarsi alla giustizia internazionale e all’ONU, anche a Trieste l’odio verso le istituzioni italiane è diffuso; la Lega Nord appoggia l’idea del referendum consultivo per l’indipendenza di Trieste e il Movimento per Trieste Libera raccoglie consensi anche tra gli sloveni italiani, mentre quelli della zona B, divisi tra Croazia e Slovenia, non si possono pronunciare. Anche di questi fatti i telegiornali, ligi allo stato, che fanno propaganda di parte e forniscono solo mezze notizie, fanno a meno di dare notizia, si preferisce che gli italiani continuino a dormire.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (2/2/2014)

EUROPA

L’organizzazione internazionale Tax Justice e Network (TJN), ha analizzato i principali centri finanziari e i principali paradisi fiscali, dove si registrano società di comodo, dove sono conti cifrati, dove la criminalità mafiosa e internazionale ricicla, dove si può esportare  denaro dopo aver evaso imposte nazionali o dove si possono evadere imposte nazionali; perciò ha stilato una lista che afferma che la Germania è per importanza l’ottavo paradiso fiscale del mondo.

In Germania si può facilmente riciclare denaro mafioso, proveniente da evasione fiscale, sottratto ai piccoli azionisti, ai creditori o ai cittadini, colà è garantita la segretezza bancaria che in Italia, per quanto riguarda i correntisti, riceve sempre nuovi colpi, mentre le banche hanno sempre le mani libere e la solidarietà dello stato; perciò nel 2011 dall’Italia sono stati esportati illegalmente 100 miliardi di euro, la stessa cosa fanno gli armatori greci, che dirigono il  loro denaro in Olanda, a danno della Grecia.

Altri paradisi fiscali sono gli Usa e in Europa, Svizzera, Austria, Vaticano, Inghilterra, Olanda, Lussemburgo; per quanto riguarda gli altri paradisi fiscali, generalmente situati in piccole isole, questi sono generalmente distanti e politicamente instabili, perciò sono meno appetibili per la finanza. L’Unione Europea, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble e Mario Draghi, ossequiosi verso le banche, non sono interessati a mettere mano alla questione.

In Germania ogni anno affluiscono circa 45 miliardi di euro, quale provento delle attività criminali e dell’evasione fiscale, in prima linea è la mafia calabrese, che ricicla i proventi della droga, anche per conto della criminalità sudamericana. In Germania il segreto bancario, cioè l’omertà bancaria, è tutelato e perciò vi manca un registro con i proprietari delle società di comodo, che non devono pubblicare un bilancio e l’elenco dei soci, i fiduciari sono ammessi anche opera acquistare immobili, perciò vi avevano il conto Gheddafi, Mubarak e vi hanno il conto società di comodo iraniane, di criminali russi e italiani.

I rapporti con gli altri paradisi fiscali del mondo sono curati dalla disinvolta e speculativa Deutsche Bank, la vigilanza finanziaria e fiscale sulle società coinvolte è inadeguata, il che favorisce l’evasione fiscale delle grandi holding internazionali e impedisce l’armonizzazione fiscale con gli altri paesi europei, inoltre impedisce accordi equi con i paesi emergenti e in via di sviluppo. Insomma la concorrenza finanziaria internazionale, figlia del liberismo, è sleale.

ISLAM

La Turchia, a causa di colpi di mortai caduti in Turchia, ha attaccato un convoglio di Al Qaeda in Siria, fino ad ora solo Israele ha svolto azioni del genere contro Al Qaeda in Siria; Al Qaeda, sotto la direzione di Al Baghadadi e con la preoccupazione del governo Iracheno, opera in Turchia, Siria e Iraq ed è sostenuta da Arabia e Qatar, che desiderano la caduta di Assad in Siria, ma nel proseguo, anche la caduta delle dittature e delle monarchie nazionali, con il ritorno agli emirati nazionali e al califfato imperiale; però la Turchia e la Russia sono vigili.

A causa della guerra civile in atto, si teme che, come l’Iraq, anche la Siria possa dividersi in stati più piccoli, dopo la cattività babilonese, la Sira, nella costa e nei grandi centri, era abitata dagli aramei ed era detta la terra di Aram, mentre nella periferia e nel deserto vi erano gli arabi; gli aramei diedero la lingua aramaica anche agli ebrei. Dal 301 al 141 a.c., la Siria fu unita sotto i seleucidi greci, con capitale Antiochia, dal 661 al 749 d.c. fu dominata dal califfato della dinastia Omayyade sunnita e con capitale Damasco; poi fu sotto la dinastia Abasside e sciita persiana, quindi sotto i sultani ottomani turchi, dal 1923 al 1943 fu sotto la Francia e dal 1970 sotto la famiglia Assad, che si avvicinò a Russia e Iran.

Nella costa e a nord della Siria vivono alauiti, cristiani e drusi, con Aleppo sono a maggioranza sciiti, Aleppo è la capitale economica e fa parte della mezzaluna fertile; a sud Damasco è la capitale politica, circondata da montagne e deserto; a Damasco e nella striscia di terra tra Damasco e Aleppo, dominano arabi sunniti. I francesi sostennero prima i cristiani maroniti e poi gli alauiti, che oggi sostengono il regime di Assad. Oggi la Francia, con L’Arabia Saudita, è contro il regime alauita di Assad.

Oggi, armati dallo straniero, i ribelli sunniti agiscono ad Aleppo, mentre gli sciiti agiscono a Damasco e Beirut, al momento però il separatismo curdo non pare minacciare l’unità del paese, i curdi esistono anche in Turchia, Iraq e Iran; il regime alauita di Siria è sostenuto da Iran, Hezbollah e Russia, mentre i ribelli sunniti sono sostenuti da Arabia Saudita, Qatar, Usa, Francia e Inghilterra; però ora gli Usa hanno iniziato trattative di pace con l’Iran e perciò si stanno disimpegnando in Siria.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (30/1/2014)

ISLAM

Gli arabi, vittime, come gli europei di 2.000 anni fa, del tribalismo e delle rivalità tra tribù e stati,  nel XIX secolo furono sedotti dal nazionalismo europeo, nel XX secolo dal nazionalismo socialista di Nasser in Egitto e dei partiti Baath di Siria e Iraq; poi adottarono regimi monarchici e furono sedotti dal liberalismo occidentale. Il nazionalismo riuscì a dar vita alla lega araba e il panarabismo e il panislamismo ad alcuni arabi fecero sognare la rinascita del califfato islamico; accarezzando questo progetto, dal 1996 trasmetteva dal Qatar l’emittente televisiva dei Fratelli Musulmani, Al Jazeera.

Tutti gli stati e gli imperi sono nati con la violenza e la guerra e non per autodeterminazione dei popoli; però i governi arabi sono corrotti e usano spesso la violenza con i cittadini; la donna araba, che oggi studia, è generalmente oppressa, il cambio della religione islamica non è ammessa, i profughi palestinesi sono utilizzati a fini nazionalistici, per alimentare l’odio contro Israele e, salvo l’eccezione della Giordania, generalmente non sono stati integrati dai paesi arabi.

Manca una solidarietà verso gli emarginati, difficile da raggiungere anche in Italia, gli arabi generalmente invidiano solo le armi dell’occidente e non i suoi costumi migliori, però vogliono essere da esso salvati contro l’Iran nucleare. Gli stati arabi non sono ancora stati democratici moderni, come, del resto, a causa della sua classe dirigente, non lo è l’Italia e forse nemmeno gli altri stati perché la democrazia e la sovranità del popolo sono delle burle.

OCCIDENTE

Tra il 1995 e il 1997 fu negoziato segretamente tra i paesi OCSE un progetto per gli investimenti o Mai, poi accantonato, nel 2008 è stato firmato un accordo di libero scambio tra Canada e Unione Europea; nel luglio 2013, sul modello dell’accordo di partenariato transpacifico o TPP, è stato iniziato il negoziato di partenariato transatlantico tra Usa e Unione Europea o TTIP, che prevede pesanti sanzioni a carico dei paesi trasgressori; il negoziato dovrebbe concludersi entro due anni e le relative disposizioni potranno essere emendate solo con il consenso unanime.

Per non far fallire gli accordi con le discussioni e l’informazione, come accaduto con la zona di libero scambio delle Americhe o FTAA, la versione estesa della NAFTA con il Messico, i relativi negoziati si sono svolti a porte chiuse, i cittadini saranno informati a patti conclusi. Questi accordi mirano a ridefinire la politica su sicurezza degli alimenti, sanità, ambiente, libertà della rete, privacy, energia, diritti d’autore, immigrazione e regolamentazione finanziaria.

I paesi firmatari dovranno uniformare le loro leggi agli accordi, diversamente saranno condannati a pagare pesanti risarcimenti da parte di tribunali speciali internazionali, abilitati ad arbitrare le liti tra multinazionali e stati. Bisogna ricordare che l’Organizzazione Mondiale per il Commercio o Wto ha già condannato gli Usa per le norme sulle etichettature degli alimenti e l’Unione Europea è stata condannata per essersi rifiutata di importare OGM.

Con questo indirizzo, le aziende multinazionali saranno in grado di prevalere sulle politiche degli stati, chiamandoli in giudizio per danni commerciali e pretendendo risarcimenti. I membri dei tribunali speciali, come nell’Inquisizione, sono contemporaneamente giudici e avvocati e le loro decisioni sono inappellabili; a titolo di esempio, recentemente queste multinazionali hanno fatto causa contro l’aumento del salario minimo in Egitto, contro la limitazione delle emissioni tossiche in Perù, contro la legislazione antitabacco di Uruguay e Australia, contro il sistema dei brevetti dei medicinali del Canada e contro la Germania per la sua politica contro le centrali a carbone e contro il nucleare.

Visti gli esiti di queste cause, gli stati coinvolti preferiscono negoziare piuttosto che adire i suddetti tribunali; questi tribunali arbitrali sono stati creati negli anni ’50 ed hanno avuto un boom nel 2012, con buoni affari per consulenti finanziari e avvocati d’affari, come accadeva per le società di revisione dei bilanci; il TABC è un forum permanente di multinazionali che le coordina, in attesa che il TTIP entri in regime e in attesa che entri in vigore il governo unico mondiale o nuovo ordine del mondo.

In Usa la Monsanto è contraria alle etichette sugli alimenti, che indicano la presenza di OGM, la NSA americana accede ai dati personali e viola la privacy, gli Usa sono contro la politica europea che vieta i polli disinfettati al cloro e i beta antagonisti, utilizzati dagli americani per le carni suine e bovine per aumentare la carne magra, sono anche contro le norme europee che limitano l’inquinamento da parte degli aerei.

Su pressione dell’associazione delle banche tedesche e della Deutsche Bank, le banche sono contro la regolamentazione finanziaria; le banche tedesche sostengono gli investimenti speculativi ad alto rischio e perciò chiedono l’abolizione della regolamentazione Volcker degli Usa, che mira a controllare le banche europee che operano in Usa. Le banche puntano anche ad accantonare il progetto europeo di tassazione delle transazioni finanziarie o Tobin Tax, contrario alle regole del WTO, il FMI si oppone a qualunque controllo sul movimento dei capitali.

Il TTIP vuole aprire alla concorrenza sanità, energia, scuola, acqua e trasporti, vuole una normativa comune sull’immigrazione, afferma di voler favorire l’aumento dell’occupazione e della produzione, è contro tutte le norme che ostacolano la circolazione delle merci; è contro la regolamentazione finanziaria, contro la lotta all’inquinamento e contro la lotta al riscaldamento globale, nei fatti, sottraendo queste materie al dibattito democratico, è contro la democrazia e la sovranità popolare.

Il TTIP afferma che questi accordi dinamizzano la crescita economica, comunque, ad ogni buon conto,  le lobby, per sostenere il libero scambio, finanziano partiti e informazione; con tale politica, il commercio sarà utilizzato per smantellare protezioni sociali e realizzare e, con l’aiuto della crisi economica, il nuovo ordine del mondo o governo globale mondiale. Al dilà dei proclami, la stratega mondialista, utilizzando la crisi economica mondiale iniziata al 2007, mira alla realizzazione di una dittatura unica mondiale e all’asservimento e all’impoverimento dei popoli.

La seconda guerra mondiale, secondo il massone cospiratore Albert Pike (1809-1891), si sarebbe nutrita d’antisemitismo e la terza guerra mondiale sarebbe nata sfruttando la contesa tra sionismo e islamismo, fino ad arrivare al Nuovo Ordine Mondiale; è stata l’arma nucleare che ha impedito lo scoppio della terza guerra mondiale. Il sogno degli Illuminati è destabilizzare gli stati-nazione e sostituirli con un governo globale autoritario; questo traguardo è preceduto da crisi economiche e disordini, per cui sarà il popolo stesso, per fermare i disordini, a rinunciare a ogni forma di democrazia e di libertà.

Ha detto James Warburg: “Avremo il governo mondiale, con il consenso o con  la forza”, David Rockefeller ha ammesso di lavorare per realizzare una nuova struttura politico-economica globale; il Nuovo Ordine Mondiale è un governo oligarchico totalitario mondiale; i poteri forti, fatti da banche e multinazionali, rette dai soliti ignoti, vogliono dominare e sfruttare senza freni i popoli della terra, resi più docili; per Warburg e Sarkozy il Nuovo Ordine Mondiale è inevitabile, Julian Huxley ha detto che bisogna costringere la gente ad amare la schiavitù.

L’Eurogendfor o EGF o gendarmeria europea è il primo nucleo di polizia militare europea, simile ai nostri carabinieri, nato su proposta dei ministri della difesa italiano e francese, è una polizia internazionale con ampi poteri d’intervento; il trattato istitutivo è stato firmato il 18.10.2007 a Velsen e nel 2008 vi partecipavano già sei paesi europei. E’ una polizia internazionale che può essere posta indifferentemente alle dipendenze dell’autorità civile o militare e può essere impiegata, in tempi rapiti, per gestire crisi interne o internazionali; serve anche a garantire un adeguato coordinamento delle altre forze d’intervento europee.

In caso di crisi, il corpo deve garantire ordine pubblico, controllo delle frontiere, attività investigativa e intelligence; il personale EGF può essere messo a disposizione di Ue, Onu, Nato e Ocse, i suoi uomini sono stati impiegati in Bosnia, Haiti e Afghanistan. L'Eurogendfor è diretto dal Cimin, un organismo composta dai ministri degli esteri e della difesa dei paesi aderenti al trattato, il suo quartiere generale è stato fissato a Vicenza, nella caserma dei carabinieri; però solo i paesi che possiedono una forza di polizia a statuto militare, come l’Italia, possono far parte di EGF.

Il personale gode per legge di sostanziale immunità giuridica (art. 29 del trattato), non può subire procedimenti giudiziari, né in Europa né all’estero, l’art. 21 garantisce l’inviolabilità dei loro uffici e archivi. Questa gendarmeria ha ampi poteri, totale indipendenza, irresponsabilità, autonomia e immunità, non risponde ai parlamenti; il parlamento italiano ha votato in modo compatto e trasversale il trattato di Velsen, anche se le missioni internazionali non godono di consenso da parte dei cittadini.

I maggiori problemi che l’EGF dovrà affrontare, dopo aver aumentato il suo organico, sono il controllo delle frontiere e i disordini di piazza; considerate le immunità del corpo, notiamo che, se al G8 del 2001 di Genova ci fossero state accuse di eccessi rivolte all’EGF, invece che alle forze di sicurezza italiane, non si sarebbe potuto celebrare alcun processo contro questa gendarmeria internazionale.

L’EGF è un altro passo verso il governo unico europeo e verso un governo autoritario, è da ricordare che il trattato di Lisbona prevede che la carica di presidente dell’Europa debba essere permanente, che le competenze principali degli stati europei siano affidate alla commissione europea, non eletta dal popolo, la quale potrà, a sua volta, delegarle anche a società private; noi italiani, a causa dei deficit dei nostri governi, volevamo essere salvati dall’Europa, ma dall’Europa non ci viene niente di buono.

In caso di disordini, il trattato istitutivo dell’EGF prevede la pena di morte, per mano della polizia o con la legge marziale, ne nasce perciò una nuova santa alleanza, uno stato autoritario, la repressione del dissenso e lo stato di polizia. È un altro passo verso la costituzione del Governo Unico Mondiale. L’Unione Europea, fautrice del trattato capestro di Lisbona, affossatore dei Trattati di Roma (1957) e di Maastricht (1992), nonché della Costituzione Italiana, ha reintrodotto surrettiziamente anche la pena di morte e la santa alleanza militare, baipassando la volontà popolare.

La globalizzazione economica è il primo degli strumenti per imporre una progressiva esautorazione dei governi nazionali a favore d’entità sopranazionali; Unione Europea, Trattato di Lisbona, Codex Alimentarius, OMS e FDA, Fondo  Monetario, Banca Mondiale ed EGF sono tutte tappe verso quella direzione. Con il trattato di Lisbona dell’1.12.2009, la commissione europea è diventato il supergoverno europeo, però è sempre sotto assedio da parte di migliaia di lobbisti, in rappresentanza di migliaia d’aziende; i commissari si fanno in quattro per accontentarli, con provvedimenti legislativi ad hoc.

Nel 2005 la costituzione europea, approvata nell’ottobre 2004, fu bocciata ai referendum da francesi e olandesi, ma fu poi ripresentata in un testo illeggibile e sottratta ai referendum e così fu approvata sostanzialmente com’era stata proposta prima, pensavamo che queste cose accadessero solo in Italia; il 13.12.2007 il nuovo trattato europeo fu firmato a Lisbona dai capi di governo e fu ratificato dal governo italiano l’8.8.2008. La stampa taceva sul suo contenuto e la sinistra italiana era in prima linea nella difesa di banche, dell’autonomia della Banca d’Italia ed esaltava l’Unione Europea. Con il trattato, l’Italia cedeva sovranità legislativa, economica, di bilancio e monetaria a commissione europea e consiglio dei ministri europei. 

Secondo l’articolo 1 della costituzione italiana, la sovranità appartiene al popolo, è una delle tante beffe della nostra costituzione; tuttavia lo stato italiano può concedere la riduzione della sovranità con trattati internazionali non soggetti a referendum (art. 11); poiché il trattato di Lisbona, cedendo sovranità alla BCE, era in contrasto con gli articoli 241 e 283 del codice penale, il 24.2.2006 la legge numero 85 li modificò, prevedendo una sanzione per gli attentati alla sovranità dello stato solo per gli atti violenti.

Una clausola di solidarietà contenuta nel trattato di Lisbona prevede la partecipazione comune degli stati aderenti ad azioni contro il terrorismo internazionale; in caso d’arresto, evasione o insurrezione, ammette la pena di morte da parte della polizia e non dei tribunali. Il trattato di Lisbona ha modificato il trattato di Roma del 1957 e il trattato di Maastricht del 1992, è entrato  in vigore nel 2009 e solo l’Irlanda, per accettarlo, ha previsto un referendum, poi ha rinunciato perché; a causa della sua crisi finanziaria, era sotto ricatto economico.

Con il trattato aumentano i poteri della commissione europea e si toglie sovranità agli stati e al popolo; il trattato prevede missioni militari offensive comuni, in violazione dell’art. 11 della costituzione italiana; grazie al trattato, la commissione europea può bloccare l’azione dei governi in materia monetaria ed economica. Le infrazioni al patto di stabilità prevedono delle pesanti sanzioni economiche; per modificare il trattato è richiesta l’unanimità, in pratica, un voto contrario ha potere di veto nei confronti delle modifiche. Il trattato di Lisbona potenzia il potere dei banchieri che possiedono gli stati e sono ebrei, cattolici, protestanti, islamici, cinesi e giapponesi, è un passo avanti verso la creazione del Nuovo Ordine Mondiale; questa evoluzione è stata aiutata anche dai crac bancari del 2009, iniziati con la Lehman Brothers, sono tutte tappe di una strategia.

Il 17.10.2006 George Bush, per giudicare americani e stranieri, ha istituito dei tribunali militari, abolendo anche l’habeas corpus della Magna Charta, adottato nel 1215 da Giovanni Senza Terra e poi entrato nella tradizione legislativa americana; per reprimere i disordini, ha preso personalmente il controllo di truppe e guardia nazionale, cioè aumentando i suoi poteri. La dittatura di Mussolini si estese acquisendo da parte sua sempre nuovi ministeri, soprattutto quelli nevralgici.

Il Nuovo Ordine Mondiale non è una fantasia, ne hanno parlato anche George Bush, Giovanni Paolo II, Kofi Annan e il nostro presidente Napolitano; il 20.5.2008 il consiglio dei ministri italiano approvò il trattato di Lisbona, l’impero britannico ne ottenne esenzioni sulla moneta e perciò oggi incamera signoraggio su euro e sterlina; è accaduto ciò perché l’Inghilterra, da due secoli, è la sede del potere planetario massonico degli illuminati.

I partiti e le società segrete possono spingere il popolo alla rivoluzione, possono alimentare i complotti o i colpe o, in ossequio ai potenti, essere quietisti. Il progetto mondialista si serve di politici ambiziosi ma con teste di legno, li fa ingrassare e in cambio ottiene da essi leggi liberticide, antidemocratiche e a favore delle big company; poi, divenuti impopolari, li mette da parte, fa fare loro investimenti rischiosi all’estero e li lascia senza soldi, questi non si possono lamentare perché dovrebbero spiegare dove hanno preso i soldi; poi li consegna, come capri espiatori, alla piazza in rivolta. Come si sa, gli allevatori sono soliti ammazzare i maiali da loro ingrassati.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

Tra le fonti:

- Le Monde Diplomatique 24.1.2014 – Lori Wallach: “Il  trattato Transatlantico”,

- “Governo Globale” di Perucchietti e Marletta – Arianna Editrice,

- Informazione Corretta,

- Fondazione CDF.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (26/1/2014)

ISLAM

L’ONU ha escluso l’Iran dalla conferenza di pace sulla Siria o Ginevra 2, da tenersi a Montreux e Ginevra, dal 22 al 24 gennaio 2014; l’Iran non aveva partecipato alla conferenza di Ginevra 1, che aveva deciso l’abbandono del potere da parte di Assad, che ora sta vincendo la guerra civile e vuole ripresentarsi alle elezioni. Ban Ki Moon, segretario dell’On ha ritirato l’invito all’Iran, dopo le proteste dei paesi arabi, che sostengono i ribelli islamisti, appoggiati anche da Usa, Arabia, Qatar, Inghilterra e Francia.

Mentre gli Usa si sono accodati ai paesi arabi, la Russia riteneva indispensabile la presenza dell’Iran alla conferenza; all’Iran era stato concesso di partecipare se accettava gli accordi di Ginevra 1 e se ritirava le sue truppe dalla Siria, alla conferenza dovevano partecipare 30 nazioni. La Russia teneva alla partecipazione dell’Iran di Rouhani, gli iraniani avevano superato la loro avversione a Ginevra 1, mentre gli americani affermavano che la presenza iraniana sarebbe stata utile solo se Teheran avesse appoggiato un governo senza Assad. Però l’Iran si è opposta alla proposta, l’invito a Teheran è stato riturato e la conferenza è stata cancellata, ora si metterà male anche per il negoziato sul nucleare.

Alla sede dell’Unesco di Parigi, il 23/1/2014 doveva essere organizzata una mostra, organizzata dal Centro Wiesenthal, che doveva ricordare i 3.500 anni di relazione del popolo ebraico con la Terra Santa, ma l’iniziativa è stata temporaneamente bloccata dalla lega araba, con la motivazione che avrebbe potuto minare i negoziati di pace con i palestinesi; gli Usa, rappresentati dal segretario di stato Kerry, favorevoli alla mostra, ne hanno poi ottenuto l’apertura per l’11/6/2014.

L’Unesco, agenzia dell’ONU, ha anche concesso un seggio ai palestinesi, perciò gli Usa, che legavano il seggio al reciproco riconoscimento e alla pace definitiva, con frontiere sicure, tra Palestina e Israele, con coinvolgimento della lega araba, hanno sospeso i loro aiuti all’organizzazione, ma hanno anche perso il loro diritto di voto. Fra l’altro, mentre accadevano questi fatti, alla sede dell’Onu di New York era stata organizzata, con intenti propagandistici, un’altra mostra intitolata alla Palestina, senza che nessuno avesse da obiettare.

Israele ha firmato un accordo per la fornitura di gas e acqua potabile, ricavata da acqua di mare desalinizzata, alla Giordania, altra acqua sarà fornita all’autorità palestinese, che probabilmente non ne pagherà il costo, come succede con l’energia elettrica fornita da Israele. Le forbiture di gas dell’Egitto alla Giordania si sono interrotte anche causa degli attentati alle condutture e il gas del golfo costa di più; Israele vuole esportare il 40% del suo gas e utilizzarlo, come fa la Russia in Europa,  per migliorare le sue relazioni con i paesi arabi vicini.

EUROPA

A causa dell’euro, moneta sovranazionale e senza stato in mano a banche private, i paesi europei hanno aumentato indebitamento e pressione fiscale; per superare la crisi e aumentare la domanda, dovrebbero aumentare investimenti pubblici e ridurre le imposte su lavoro e piccole imprese, ma, a causa del fiscal compact, del pareggio di bilancio e della spending review, voluti dalla commissione europea, non lo possono fare; perciò l’economia europea ristagna, mentre Usa e Giappone che non hanno adottato tali limitazioni. si stanno riprendendo.

Oltre il debito privato, derivato soprattutto dalla bolla immobiliare, esiste il problema dei derivati, che dovrebbero essere distrutti, ma è rimasto nel tappeto, questi derivati sono crediti e debiti nelle mani di banche, privati e enti pubblici; raggiungono la cifra di circa 700.000 miliardi di dollari, pari a oltre 20 volte il Pil di Usa e Unione Europea messi assieme. Gli stati sovrani, svalutando la loro moneta, riescono a superare le crisi, ma ora l’Italia non lo può fare; in condizione normale, cioè con una propria moneta, sarebbe peggiore una crisi energetica, idrica o alimentare, però con l’euro abbiamo aggiunto anche la crisi artificiale, che ormai dura da 6 anni, dovuta alla moneta.

Oggi l’Unione Europea ha imposto una sua moneta e una sua legge che è sovrana sui singoli stati, perciò la ragione di esistere dei singoli stati è venuta a mancare; come altri stati europei, lo stato italiano prende a prestito denaro a interesse perché è senza una sua moneta, subisce i vincoli di bilancio europei e dipende dalla commissione  europea non eletta di Bruxelles.

Dal 22 al 25 gennaio 2014 si terrà a Davos, in Svizzera un’altra riunione del World Economic Forum o Wef, con la presenza di dirigenti politici, di banche centrali, del Fondo Monetario, della Banca Mondiale, di grandi finanziari e di amministratori delegati di grandi aziende; nelle assise precedenti si era parlato soprattutto di finanza, ora, con la crisi, si preferisce parlare di economia, ambiente e tecnologia.

Il fatto è che nel mondo 85 persone posseggono il 50% della ricchezza mondiale, vi aumenta la concentrazione della ricchezza e la disparità tra ricchi e poveri, aumenta la speculazione e l’evasione a favore del grande capitale è tollerata dagli stati; sembra si stia avverando la profezia di Marx che prevedeva la crisi del capitalismo nella concentrazione del capitale, nel calo della domanda, nella sovrapproduzione, nell’aumento della disoccupazione e della povertà.

E’ implicito che chi possiede il capitale finanziario, anche perché ha il controllo di banche e stati, con la finanza ha anche il controllo di grandi aziende chimiche farmaceutiche, meccaniche, alimentari, tessili, ecc., inoltre ha anche il controllo sulla spesa sanitaria e sulle assicurazioni private, mentre l’informazione, piegata dal denaro, ne favorisce le azioni.

Questa finanza allunga le mani su tutto e opera attraverso fantocci non competenti, ma obbedienti, ricattabili e discreti, ricoperti di privilegi, perché si assumano la responsabilità delle decisioni dei loro padroni e protettori occulti, mentre l’oligarchia, che tira il sasso e nasconde la mano, cioè che li manovra, preferisce rimanere nell’ombra. Tutti gli stati sono sempre stati indirettamente governati da oligarchie, le varie forme di governo sono una beffa e un paravento, la democrazia è una beffa, la sovranità del popolo e l’autodeterminazione del popolo sono delle chimere.

Mario Draghi ha avvertito che, con il progetto di unione bancaria europea, molte piccole banche del sud d’Europa saranno costrette a chiudere o dovranno essere cedute, è il caso del Monte dei Paschi di Siena; l’unione bancaria è stata voluta dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble e, in base al suo progetto, nessuna grande banca tedesca sarà costretta a chiudere. In origine, per salvare le banche in crisi e garantire i correntisti, si era chiesto un fondo pubblico europeo, ma la Germania non vuole contribuire al salvataggio altrui, è contro una politica solidale europea.

Il progetto voleva proteggere i risparmiatori europei, garantire i depositi fino a 100.000 euro, evitare la corsa agli sportelli, garantire ai clienti condizioni uniformi e mutualizzare le perdite; invece, con l’attuale indirizzo, le perdite saranno messe a carico di azionisti, obbligazionisti e correntisti, poi interverranno fondi nazionali alimentati dai contribuenti nazionali, quindi, tra dieci anni, se l’Unione Europea esisterà ancora, interverrà un fondo europeo creato con la contribuzione delle banche e calcolato sul loro patrimonio.

L’Italia fino ad oggi non ha garantito il risparmio, la sua difesa l’ha scritta solo sulla costituzione, però non ha nemmeno adottato i buoni suggerimenti europei, infatti, nel 1992 l’Europa chiese anche all’Italia il reddito di cittadinanza; l’Europa ci ha chiesto il pareggio di bilancio, ma siamo stati noi che lo abbiamo inserito in costituzione. A casa dell’ingerenza delle lobby, che finanziano partiti e governi, in Italia e in Europa accadono cose strane, queste lobby, per far fare leggi a loro favorevoli, dettano le nomine dei parlamentari, la formazione dei governi e fanno eleggere anche il presidente degli Stati Uniti; perciò oggi, per pagare meno tasse, società come la FIAT, stabiliscono la sede in Olanda, togliendo risorse al bilancio degli stati meno accorti e che preferiscono tassare di più; in questo caso l’Europa non ha niente da eccepire.

Con il progetto di unione bancaria, Draghi ha fatto degli stress test bancari o simulazioni su 130 banche europee e ha rilevato tre fattori di rischio calcolati sul capitale proprio delle banche, cioè la leva finanziaria speculativa relativa all’impiego in derivati, l’ammontare dei titoli pubblici in portafoglio e i crediti privati in sofferenza. Le grandi banche francesi, svizzere, olandesi, tedesche e inglesi hanno una leva finanziaria pari a circa 50 volte il capitale proprio, mentre Banca Intesa e Unicredit hanno una leva pari a 18 volte e Banca Intesa è anche sottovalutata; però le banche del sud Europa hanno più crediti verso lo stato e forse più crediti privati in sofferenza.

Per noi la leva finanziaria è più rischiosa e più speculativa del credito allo stato, alle famiglie e alle imprese, ma i tedeschi, per salvare le loro banche, vogliono pensarla diversamente, perciò preferiscono salvare banche speculative al posto di quelle che fanno credito pubblico o privato. Con il progetto di unione bancaria le banche del sud dovranno ricapitalizzarsi e, se non troveranno soci, dovranno fallire o essere acquisite dalle banche del nord; il triste indirizzo premierà le banche del nord Europa che speculano e che hanno ancora nel portafoglio titoli tossici dei quali non si è ancora deciso cosa fare.

Il Trattato transatlantico in corso per il commercio e gli investimenti o TTIP tra Usa e Unione Europea, rappresentata dall’ineletta ma nominata Commissione Europea, tutela le multinazionali e i movimenti transazionali di capitali, calpestando produttori locali, servizi comunali e ambiente; perciò anche il commercio estero, come la moneta e i bilanci degli stati, saranno gestiti dalla Commissione Europea che negozierà il TTIP sentendo le lobby e non il parlamento europeo, i governi europei e i parlamenti nazionali.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (20/1/2014)

ITALIA

Con la solita manfrina, a puntate, sull’IMU del governo Letta, che serve a dimostrare che non c’è spazio per una riduzione delle imposte, Enrico Letta, con la scusa di eliminare l’ultima rata dell’IMU, per recuperare gettito, dopo aver autorizzato altre slot machines, ha deciso di rivalutare il capitale netto della Banca d’Italia, che è partecipata da banche, assicurazioni e Inps, a 7,5 miliardi di euro, utilizzando a tale scopo le riserve, nate dal privilegio legale di emettere moneta.

Le banche non potranno avere una partecipazione superiore al 3% e avranno un dividendo del 6%, pari a 450 milioni annui complessivi, però potranno vendere la loro quota eccedente, anche a banche straniere, realizzando con ciò notevoli plusvalenze sul capitale investito, sicuramente contatti con i loro corrispondenti esteri sono già in corso. Chi dall’Unione Europea ha imposto al governo italiano queste scelte inique, che tolgono altra ricchezza agli italiani, è cosciente che questa Europa é destinata a non durare molto e perciò ha fretta di riempirsi le tasche; la televisione, alimenta le polemiche, esalta il papa, ma non fa mai luce su questi fatti.

Ci sarebbero molte fonti, dove attingere denaro per una politica sociale e per ridurre le tasse a lavoratori e piccole imprese e per fare investimenti pubblici, in modo da far ripartire la domanda; però ciò comporta colpire i privilegi, le rendite e gli sprechi che costituiscono le entrate di fortunati che sono la minoranza del paese. In Italia lo stato ogni anno regala molti miliardi di euro alle imprese private di una certa importanza e le favorisce sul piano fiscale, aiuti economici li fornisce loro anche l’Unione Europea; sono neglette solo le piccole e medie imprese, tartassate anche dalle imposte.

Per quanto riguarda la spending review, è da ricordare che in Italia 7.340 società per azioni sono a partecipazione pubblica e, come ulteriore e implicito finanziamento indiretto alla politica, hanno 2,2 miliardi di euro di perdite l’anno, che i cittadini devono ripianare con le imposte. Grazie alla propaganda, ai sudditi è chiesto da chiesa e stato di obbedire, credere e combattere, di lavorare, fare figli e pagare le tasse; lo stato è un grande inganno, non ha soldi per i cittadini, ma li ha per le armi, la chiesa e per quelli che sono già ricchi, ai sudditi chiede sempre nuove tasse o non riduce il fardello fiscale.

EUROPA

Il primo ministro ungherese Viktor Orban sta prendendo le distanze dall’Unione Europea, nel paese i servizi energetici sono svolti da aziende occidentali e perciò il governo ha chiesto loro di abbassare il prezzo di elettricità, gas e benzina; il settore bancario del paese è in mano a banche austriache e italiane, tra le quali banca Intesa e Unicredit, che hanno concesso molti prestiti ora, a causa della crisi, insoluti.

Queste banche sono perciò in perdita e il governo ha chiesto loro che lascino il paese, i loro sportelli saranno ceduti a capitalisti ungheresi o saranno nazionalizzati; il governo ungherese desidera anche nazionalizzare grande distribuzione, in mano agli stranieri, e la banca centrale. Orban ha anche chiesto al FMI di chiudere l’Ufficio di Budapest e di fare le valigie, ha però assicurato, forse per timore, che il paese è disposto a rimborsare i prestiti ricevuti; altri prestiti l’Ungheria li ha ricevuti da Unione Europea e dalla Banca Mondiale; Orban è visto come fumo negli occhi dalla commissione europea, speriamo non gli capiti qualche disgrazia, sicuramente dall’estero qualcuno finanzia la sua opposizione.

Orban ha anche nazionalizzato i fondi pensione privati e ha introdotto tasse speciali sulle grandi imprese. Secondo direttive europee, qualunque cittadino europeo può acquistare terre negli stati dell’Unione, in passato questo fatto ha favorito l’insediamento di altri popoli alle frontiere e lo scoppio di guerre, non è successo solo in Palestina. Ora il governo ungherese vuole acquistare terre in Transilvania, regione carpatica della Romania, dove vive una maggioranza magiara; perciò Romania, Polonia e Bulgaria hanno ottenuto una moratoria dall’Unione Europea nell’applicazione della direttiva; l’Europa agisce sempre senza cervello e perciò nubi di guerra si addensano di nuovo sul continente.

OCCIDENTE

 

Si dice che Federal Reserve, BCE e Banca d’Inghilterra, con la loro politica monetaria espansiva, creando denaro dal nulla e, tenendo bassi i tassi di riferimento, hanno anche favorito il credito facile e la bolla immobiliare, favorendo la crisi economica. In realtà, anche le banche ordinarie, con il credito, creano denaro dal nulla, anzi il 91% della massa monetaria è di origine bancaria, mentre solo il 9% è originato dalla banca centrale.

Le banche centrali stampano denaro e, comprando titoli pubblici, finanziano lo stato, però la maggior parte del denaro, anche se come moneta di conto, è immessa nel sistema, con effetto moltiplicatore, dal credito bancario; le banche centrali non lo posso controllare, ma lo controllano in parte con le riserve bancarie e con i tassi d’interesse; perciò si è verificato uno scollamento tra credito e politica monetaria, le banche ordinarie controllano le banche centrali e si muovono in autonomia rispetto a esse, il credito facile ha alimentato la crisi e la funzione ispettiva delle banche centrali sulle banche ordinarie non è stata efficace per ridurre le crisi bancarie.

 

ISLAM

 

Mosca sta stringendo accordi con Israele, per lo sfruttamento del gas israeliano, del valore do 280 miliardi di dollari, altri accordi li sta facendo con Cipro, che ha giacimenti pari a 50 miliardi di dollari, però anche Ankara avanza rivendicazioni sulle acque di Cipro che contengono gas; Mosca ha fatto accordi anche con il Libano, che ha riserve pari a 500 miliardi dollari di gas e mira anche al gas che si trova davanti alla costa siriana, anche il mare di Gaza ha il gas.

Mosca ha promesso a Teheran, colpita dalle sanzioni occidentali, beni in cambio di gas; tutti questi paesi sono colpiti dall’instabilità interna, probabilmente alimentata anche dall’estero, soprattutto le risorse energetiche stanno facendo ritornare la Russia nel mondo islamico; l’Egitto, deluso dal sostegno dato dagli Usa ai Fratelli Musulmani, è già tornato nell’orbita russa.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

     

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (15/1/2014)

ITALIA

La procura di Roma ha scoperto una centrale criminale presso la sede dei padri Camilliani, diretta da Renato  Salvatore, ex superiore dell’ordine religioso, e dal suo commercialista Paolo Oliviero, poi arrestati; la centrale era dedita alla raccolta di dossier, al finanziamento e condizionamento della politica, ai ricatti e ai sequestri. Il relativo gruppo dirigente lavorava in collaborazione con servizi segreti, logge coperte della massoneria, banda della Magliana, per il tramite di Flavio Carboni ed Ernesto Diotallevi.

Con lo scopo di orientare le verifiche fiscali, era collegato anche con Equitalia, l’organizzazione era anche collegata con vertici delle forse armate, con alti prelati, vertici della sanità, delle banche, della polizia e della politica, tra i quali c’è Sergio De Gregorio, accusato con Silvio Berlusconi di compravendita di parlamentari; l’organizzazione ha le caratteristiche di una nuova P2.

Il commercialista romano pilotava nomine ed era in affari con il Vaticano e con Paolo Berlusconi, riciclava soldi della ndrangheta e della banda della Magliana; l’ex dirigente di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, orientava appalti e, per ripulire denaro sporco, si serviva di prestanomi; il gruppo criminale era in rapporto con ufficiali della finanza ed era in grado di orientare le verifiche fiscali degli ispettori di Equitalia.

Dopo quanto già ricevuto da Europa e Italia, la legge di stabilità del governo Letta prevede altri interventi statali favore delle banche da ricapitalizzare e sconti d’imposte per le stesse, esse possono anche indebitarsi presso la BCE a tasso prossimo allo zero, denaro che poi prestano allo stato al 4%. Intanto in Italia cala la domanda interna e cala il credito bancario concesso ai privati, si riducono i profitti delle imprese e aumentano i loro fallimenti; perciò peggiorano le garanzie che le imprese possono concedere alle banche; le imprese non investono, con il denaro della borsa o delle banche, anche perché gli impianti, a causa di una domanda fiacca, sono inutilizzati.

Le banche vogliono fare profitto senza rischi e prestano volentieri denaro, a basso prezzo, solo agli amici, spesso insolventi; la riduzione dello spread tra titoli pubblici italiani e tedeschi non è dovuta alla performance italiana, ma soprattutto all’aumento dei tassi dei titoli pubblici tedeschi; continua la redistribuzione del reddito dal lavoro alla rendita finanziaria, soprattutto a  favore dei grandi finanzieri che amano risedere all’estero ed esportare capitale nei paradisi fiscali, tra loro è in prima linea il Vaticano che dirige anche la politica del governo italiano, ma l’informazione non lo può dire.

L’Italia è sempre bloccata sul tema del sistema elettorale, il migliore sistema elettorale è quello che rappresenta meglio la sovranità popolare, oggi liquefattasi perché l’élite è interessata a condizionare la politica e a eliminare la sovranità popolare; per la sovranità del popolo è meglio un sistema elettorale proporzionale con lo sbarramento al 5%, con elezioni a un solo turno e senza premi di maggioranza, con preferenze e senza liste bloccate, con una camera e con solo 400 parlamentari, con commissioni parlamentari in  sede deliberante. Per impedire la compravendita di parlamentari e il cambio di partito, è anche importante prevedere in costituzione il vincolo di mandato, in parlamento il voto dovrebbe essere sempre palese, ma libero nelle questioni morali che non toccano il mandato parlamentare. 

EUROPA

Nel 2013 sono continuati i passi per l’Unione economico finanziaria tra Usa ed Europa, cioè per l’accordo transatlantico per il commercio e gli investimenti o TTIP; nel 2007 l’accordo era stato siglato da George Bush, Manuel Barroso e Angela Merkel, perciò è possibile che la crisi economia sia stata creata anche per accelerare questo processo; il progetto prevede la creazione nel 2015 di un consiglio economico transatlantico, al quale sarà soggetta la commissione europea. Il popolo sarà sempre meno sovrano e distante dai centri veri di potere.

Lo scopo dell’accordo è armonizzare e ridurre i dazi doganali, armonizzare le legislazioni nazionali nel settore alimentare, del lavoro e nella sanità ma, a danno degli italiani, non nel fisco; oggi negli Usa la pressione tributaria è di 20 punti più bassa che in Italia, mentre in Europa esistono meno imposte che in Italia, con inevitabili distorsioni nella concorrenza; ci saranno deroghe nei settori ambientale e culturali, la Francia ha difeso il suo cinema, invece l’Italia si accoda docilmente e non fa mai obiezioni. I giornalisti erano assenti all’ultima riunione e i giornali, come avviene per le riunioni del gruppo Bilderberg, non hanno informato il pubblico adeguatamente, eccettuato Maurizio Blondet.

Dagli accordi sembra che la UE debba essere associata agli Usa, poi il processo si estenderà anche al Canada, l’unificazione Ero-Usa è stata finanziata dalle fondazioni Ford e Rockefeller; un colpo all’euro potrà venire, non solo dalla crisi in atto, ma anche da questo progetto. Il varo del TTIP, tra le altre cose, porterà alla liberalizzazione degli OGM, malvisti fino ad oggi in Europa.

Anche nell’Unione Europea esistono conflitti d’interesse, ad esempio tra i membri della commissione europea e le lobbies, l’EFSA o autorità europea per la sicurezza alimentare è accusata di mancanza d’indipendenza e di conflitti d’interesse, infatti, segue i pareri delle lobbies e non studi indipendenti e ha difeso il mais OGM; Neele Kroes, commissario europeo alla concorrenza, è amministratrice delegata di 43 società ed è in conflitto d’interesse, Etienne Davignon, vice presidente della commissione europea, è membro del consiglio d’amministrazione di diverse società e presidente onorario del gruppo Bilderberg. Corruzione e conflitti d’interesse non esistono solo in Italia.

All’ultima riunione del gruppo Bilderberg, protetta dalla polizia e dalla discrezione dell’informazione, si è parlato anche dell’Ungheria, il cui ministro Victor Urban ha bruciato 500 ettari di grano OGM della Monsanto; questo cerca di mettere sotto controllo pubblico la banca centrale e vuole tassare banche e grande distribuzione, inoltre tiene relazioni strette con Mosca. Il vice presidente della commissione europea, Viviane Reding, ha impegnato la commissione europea a una campagna di diffamazione del governo ungherese, accusando Urban anche di brogli elettorali; lo stile di queste campagne, dirette da Usa e Unione Europea, sono state sperimentate anche contro l’Italia.

In Grecia, Spagna, Portogallo e Italia cresce l’ostilità verso l’euro e si chiede l’uscita dell’euro e il ripudio del debito estero; il debito estero non è stato sempre onorato, nel rinascimento l’Inghilterra denunciò il suo debito verso i banchieri italiani, l’Argentina lo ha rinegoziato e ridotto, la Germania dichiarò il default nel 1932 e nel 1953 rinegoziò il debito estero; al termine della seconda guerra mondiale anche la Grecia condonò alla Germania i propri crediti. Se i paesi europei più indebitati all’estero cancellassero il proprio debito estero, questo si ridurrebbe del 50%, riportando tutti i paesi nei parametri di Maastricht, che vuole che il debito estero non superi il 60% del Pil di ogni paese; per salvare l’Unione Europea, bisogna smantellare l’euro e abbattere il debito estero.

L’economia italiana trarrebbe i vantaggi maggiori dall’abbandono dell’euro, perché ha un attivo delle partite correnti con l’estero, ha un avanzo primario, una ricchezza privata superiore a quella tedesca, un debito complessivo, tra pubblico e privato, inferiore a quello di Francia, Regno Unito, Usa e Giappone; l’Italia è un paese che ancora risparmia più che gli Usa, le sue imprese migliori sono sottovalutate in borsa, la sua posizione, relativamente a debiti e crediti, verso l’estero, è vicina all’equilibrio, ha molte piccole e medie imprese manifatturiere.

Tuttavia l’uscita dall’euro non basta, bisognerebbe anche statalizzate le banche centrali o abolirle, lo stato italiano potrebbe stampare direttamente monete nazionali, finanziandosi così a costi più bassi, cioè prestando allo stato senza interesse e senza emissione di titoli di stato. Ci vorrebbe anche l’abolizione del signoraggio secondario delle banche o abolizione della riserva frazionata, che permette alle banche di addebitare ai clienti interessi su somme prestate ma non in suo possesso. Oggi le banche centrali, anche se possedute da privati, controllano la BCE, che dovrebbe essere parimenti abolita, si dividono il signoraggio primario e, per conto dell’élite mondialista, lo mandano nei paradisi fiscali, che perciò non possono essere aboliti.

USA

In Usa, per ridurre la libertà della rete, si stanno aumentando le leggi di polizia, inasprendo le norme penali, tentando surrettiziamente di accostare la violazione di copyright e dei brevetti, al terrorismo e alla pirateria, ostacolando la circolazione delle idee e la libertà e colpendo la tasca dei paesi e dei ceti più deboli. Lo scopo è anche quello di contrastare la manipolazione di pagine web, di ostacolare spionaggio e attacchi di hacker e di contrastare uomini come Edward Snowden. In Usa e in Europa lo spionaggio dei cittadini nasce dalla paura o paranoia e del senso di colpa della classe dirigente, soprattutto occulta, che sa che dovrebbe rispondere di molti crimini, questo clima può portare alla schiavitù e al fascismo. 

Gli Usa vogliono applicare alla rete una censura come avviene in Russia e Cina, contrastando cyber attacchi ai siti istituzionali e governativi americani, operando anche a mezzo di virus informatici, uno lo hanno usato contro l’Iran, perciò ora Teheran, Mosca, Caracas e Pechino sono passati al sistema Linux; anche gli Usa hanno subito attacchi informatici da parte di Pechino. Gli Usa pretendono i brevetti anche sui semi e vorrebbero brevettare anche semi tradizionali creati dalla natura, fortunatamente un giudice americano ha stabilito che non sin può brevettare ciò che è stato prodotto dalla natura.

OCCIDENTE

Nei loro incontri annuali, club Bilderberg e commissione Trilaterale mettono in contatto mondo economico, politico, istituzionale e culturale, loro scopo è coordinare le azioni dell’élite di ogni paese, da loro cooptate selettivamente e preventivamente; il primo nacque nel 1954 tra paesi atlantici, il secondo nel 1973, allargato a Giappone, Corea del sud e Australia. I primi ministri di queste aree del pianeta sono stati generalmente membri delle due organizzazioni, tra loro in Italia, Tremonti, Draghi, Monti e Letta.

Loro scopo è la deregolamentazione dell’economia e la regolamentazione o riduzione della democrazia, puntando sull’oligarchia degli esecutivi e riducendo i poteri dei parlamenti; vogliono anche la liberalizzazione, la privatizzazione e la riduzione dello stato sociale; i loro uomini sono anche membri di consigli d’amministrazione di multinazionali, di grandi banche, fanno parte della commissione europea, sono docenti universitari e direttori di giornali, che devono formare l’opinione pubblica; il giornale The Economist è organo del gruppo Bilderberg.

In Italia la loro ingerenza, tolte le schermaglie della politica, ha reso sempre più simili destra e sinistra, però la sinistra è più assidua nei loro incontri e più docile, infatti, The Economist ha appoggiato Bersani alle elezioni e, con il sostegno di Germania e Vaticano, hanno appoggiato i governi Monti e Letta; per conseguenza, in Italia la lotta di classe la sta vincendo il capitalismo transazionale che vuole il Nuovo Ordine del Mondo, mentre gli operai e i lavoratori dipendenti risultano sconfitti.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/1/2014)

EUROPA

Dopo Grillo e Berlusconi, ma il secondo cambia idea su indicazioni della curia, ora anche Prodi ha riconosciuto che l’Europa ci sta portando alla rovina; la crisi è stata determinata dalle banche, che hanno crediti insoluti con privati, stati e altre banche e hanno in portafoglio titoli spazzatura come i derivati; l’Europa e i singoli stati hanno aiutato prima queste banche e poi gli stati più deboli, l’Italia, che è in affanno, è stata costretta anch’essa ad aiutarli, invece avrebbe dovuto esserne esentata, è stata anche obbligata al deficit del 3% del bilancio, mentre Francia e Spagna hanno ottenuto il 4%; poiché si dice che i patti vanno rispettati, il governo non li rinegozia, però anche le regole dovrebbero essere eque.

Il rientro ammortizzato del debito pubblico imporrà una deflazione che ridurrà gli spazi per gli investimenti pubblici e per una politica sociale, ci saranno tagli a sanità, pensioni, istruzione, investimenti, con deregolamentazione del mercato finanziario e del lavoro, chi non rispetterà i patti sarà soggetto a forti multe da parte dell’Europa.  Berlusconi e Grillo sono contro l’euro, sostenuto dalla sinistra, in caso di crollo dell’eurozona e di adozione di doppia moneta, una europea e una nazionale, la BCE diverrebbe la camera di compensazione delle transazioni europee, però i cambi non resterebbero fissi a lungo.

Come al tempo dello Sme, l’euro potrebbe essere anche una moneta di conto e potrebbe nascere da un paniere di valute. L’articolo 47 della costituzione italiana afferma che la repubblica tutela il risparmio e coordina e disciplina con leggi il credito, perciò, secondo la costituzione, la Banca d’Italia avrebbe dovuto operare sotto le direttive del governo, cioè del ministero del tesoro, ma non è stato cosi e, con l’aiuto della politica che finanzia, ha operato in piena autonomia dal governo.

L’articolo 47 tutela più il risparmio che la stabilità della moneta o dei prezzi, invece il trattato di Maastricht s’impegna di più a contrastare l’inflazione; con la solita schizofrenia e ambiguità italiana, l’Italia ha ritenuto di poter aderire al trattato europeo senza modificare il suddetto articolo della costituzione, ciò malgrado, tutti i partiti, che si dicono democratici, invocano la costituzione tutti i giorni. Anche la legge bancaria del 1936 (periodo fascista) nell’attività bancaria mirava a preservare l’interesse pubblico, invece l’attuale regolamentazione europea in materia mira soprattutto a preservare il mercato e ha fatto nascere il Testo Unico bancario del 1993 (dl 385/93), che ha ridotto il potere di vigilanza della banca d’Italia, che, per fronteggiare le insolvenze bancarie, in precedenza imponeva un adeguato patrimonio bancario.

L’Europa è più rispettosa del mercato e della finanza, che dei depositanti e dei contribuenti, gli accordi di Basilea sulla vigilanza bancaria non sono serviti a prevenire le crisi bancarie, ma, in tempo di crisi, hanno favorito la restrizione del credito, hanno favorito la crisi del 2008 e lo sviluppo dei derivati. Il trattato istitutivo dell’Unione Europea non conteneva norme a tutela del risparmio, ma si preoccupava solo della stabilità finanziaria; ora con l’Unione Bancaria proposta dall’Europa, si mira soprattutto a tutelare i contribuanti europei dalle future crisi bancarie che richiedono salvataggi pubblici, si rinuncia a bloccare il credito facile a favore di amici importanti che poi non rimborsano, non si combattono i paradisi fiscali e perciò si ferisce il risparmio nazionale.

Mentre oggi lo stato non controlla più moneta, banca centrale e banche ordinarie, cioè non esercita più la vigilanza nel settore, sono i mercati finanziari che controllano lo stato, cioè esercitano la vigilanza sullo stato; secondo Ecofin l’insolvenza bancaria deve essere a carico, in ordine, di azionisti, obbligazionisti e depositanti sopra i 100.000 euro; nessuno vuole combattere i paradisi fiscali che, con le esportazioni illecite di capitali, hanno favorito la crisi degli stati. Comunque, malgrado questo nuovo indirizzo europeo, dettato dalla crisi delle banche, non cesseranno gli interventi pubblici, europei o degli stati, in pratica dei contribuenti, miranti a salvare le banche.

L’euro è una moneta senza stato, perciò la BCE non può essere tesoriere di uno stato che non esiste, non serve a finanziare, con gli strumenti degli stati, sistema produttivo e stato stesso; con l’aiuto del precedente divorzio tra Tesoro e Banca centrale avvenuto in Italia, ha spezzato il legame tra banche e stato, rinunciando a finanziare il debito pubblico. Una banca centrale che perde il ruolo di tesoriere, non riesce a governare nemmeno la politica monetaria, solo gli stati sovrani hanno una loro moneta e un loro tesoriere, che è il Ministro del Tesoro, è una frode anche la banca centrale nazionale privata.

Lo stato è sovrano quando batte moneta e controlla il credito, i cittadini sono sovrani quando, attraverso il parlamento, influenzano la politica di bilancio; in realtà oggi il parlamento, a pagamento, segue gli indirizzi delle lobby, che gli commissionano le leggi e poi dell’Unione Europea. In tal modo il parlamento è diventato un grande supermercato, cioè il luogo in cui il mercato funziona meglio. 

ISLAM

In Egitto gli Usa sostenevano i fratelli musulmani, ma il generale Sisi, che li considera terroristi, li ha messi fuori legge, il generale è accusato di violenza con gli oppositori; Sisi ha accusato l’ex presidente egiziano Morsi, capo dei fratelli musulmani, sostenuto dagli Usa, di strage e perciò vuole farlo condannare a morte. Ora c’è il rischio che, con il taglio degli aiuti militari americani, deciso per rappresaglia, l’Egitto, come al tempo di Nasser, torni nell’orbita russa; Obama ha commesso gli stessi errori in Siria, dove, contro Assad,  ha appoggiato la piazza, fatta di laici, ma soprattutto d’islamisti e di membri di Al Qaeda, che hanno preso il sopravvento.

Tra i progetti di Hamas palestinese, affiliata ai fratelli musulmani egiziani, c’è quello di creare un emirato anche in Palestina, il che dovrebbe riguardare prima i territori amministrati dall’Autorità Palestinese e poi, con gli auspici arabi, anche il territorio di Israele; infatti, la carta palestinese prevede la dissoluzione dello stato israeliano; anche su questo tema gli Usa di Obama e Kerry, tradizionali alleati d’Israele, a causa degli interessi economici e petroliferi, oggi appaiono più ambigui.

Israele ha tre titoli legittimi per esistere, è nato nel 1948 per un voto dell’ONU; com’è avvenuto per tutti gli stati, si è poi consolidato con vittorie in guerra contro gli stati arabi; dal Tempo di Giosuè gli ebrei avevano occupato il territorio e da allora gli ebrei ortodossi non abbandonarono mai completamente Gerusalemme, la città più importante, infatti, nel 1948 ne erano la maggioranza; invece gli arabi occuparono Israele solo nel VI secolo e, come i cristiani, metabolizzarono la dottrina religiosa degli ebrei.

La nascita di Israele fece fuggire 750.000 palestinesi dal suo territorio, un numero pari agli ebrei scacciati negli anni successivi dai paesi arabi, tuttavia oggi Israele ha 1,6 milioni di arabi palestinesi con la cittadinanza israeliana e la seconda lingua ufficiale del paese è l’arabo. Invece i paesi arabi, in genere, non hanno integrato i profughi palestinesi, che si sono riprodotti e sono cresciuti di numero, accogliendo tra di loro, per usufruire degli aiuti internazionali e dell’ONU, anche altri arabi.

L’Arabia Saudita ha regalato tre miliardi di dollari al Libano, per l’acquisto di armi in Francia, i legami politici tra Europa e paesi Arabi sono influenzati dalle forniture di armi, dagli aiuti economici si cui la politica, europea e araba, specula e dal petrolio; Riad vuole contrastare il fronte sciita costituito dagli Hezbollah libanesi, da Teheran e Damasco, sostenuto a loro volta da Mosca, che deve anche fronteggiare il terrorismo sunnita interno; infatti, l’Arabia wahabita finanzia anche i guerriglieri ceceni, che hanno ispirato gli attentati di Volgograd.

L’Arabia saudita finanzia la giunta militare egiziana, in rotta contro gli sciiti e contro i fratelli musulmani, ha rotto con Teheran e con Assad e perciò è in contrasto con gli Usa, che non sostengono più la rivolta di Al Qaeda a Damasco e Aleppo. In Medio Oriente l’Arabia saudita finanzia i terroristi di Al Qaeda, nelle sue varie diramazioni nazionali, invece il Qatar finanzia i terroristi salafiti; per inciso, il Qatar finanzia anche l’agenzia giornalistica italiana Ansa e, con il sostegno dell’Unione Europea, vorrebbe acquistare la banca italiana Unicredit. A causa dei progetti egemonici di stati islamici, oggi si combatte in Siria, Libano, Yemen, Libia, Sudan del Sud, Mali e repubblica del Centro Africa.

Mentre Bagdad, che subisce attentati terroristici sunniti, è controllata dallo sciita Al Maliki, gli jihadisti sunniti dell’Isis, un’organizzazione fondata da Al Qaeda, che però si muove in autonomia, stanno assumendo il controllo dell’Iraq settentrionale, dove l’Isis bracca curdi e sciiti. Intanto a Beirut il quartiere controllato dagli Hezbollah sciiti, che sostengono Assad, subisce attentati terroristici; Hezbollah è accusata di aver promosso nel 2005 l’omicidio del premier libanese Rafiq Hariri, un tribunale internazionale dell’Onu dovrebbe giudicare i responsabili, ma Hezbollah si rifiuta di consegnarli alla corte che deve giudicarli, sembra quasi un’ammissione di responsabilità.

In Iran i mujaheddin d’ispirazione laica avevano combattuto lo scià Pahlavi e nel 1979 il regime fondamentalista di Khomeini, perciò subirono una dura repressione e trovarono asilo in Francia e poi in Iraq meridionale; nel 2003 collaborarono con l’esercito americano, nel 2009 gli americani si ritirarono e i mujaheddin furono attaccati dal regime di Bagdad di Al Maliki, nel 2012, in attesa di essere trasferiti all’estero, furono internati a Camp Hurriya, dove hanno subito attacchi missilistici da parte degli sciiti.

Oggi l’Iran controlla l’Iraq meridionale sciita, però è stato indebolito dalla rivolta contro Assad, alimentata da Arabia, Turchia, Qatar, Usa e Israele; gli Usa, per disimpegnarsi, hanno teso la mano al presidente iraniano Rouhani e perciò ora i mujaheddin rischiano di essere sacrificati, queste trattative di pace tra Usa e Iran sono malviste da Israele, Turchia e Arabia; l’Arabia sunnita avversa in maniera particolare l’Iran sciita, le lotte che esistono all’interno del mondo islamico tengono sempre banco.

Il ministero della difesa israeliano, seguendo la sua politica antiterroristica contro Al Qaeda e Hamas, ha dichiarato illegale l’associazione, fiancheggiatrice di Hamas, CEPR (Consiglio per le Relazioni Euro Palestinesi) che ha sede a Bruxelles; l’associazione è diretta da arabi palestinesi che sono membri attivi di Hamas, però ne fanno parte anche parlamentari europei. Con la sua misura, Israele può congelare i fondi dell’organizzazione, proibirne attività politiche e fare arresti; in base alle norme d’Israele, l’ex ministro inglese Clare Short, se dovesse mettere piede in Israele, potrebbe essere arrestato; poiché in Usa ed Europa Hamas è riconosciuta come associazione terroristica, secondo Israele, anche l’associazione CEPR dovrebbe essere messa fuori legge.

Il segretario americano Jhon Kerry, per rilanciare il processo di pace in Medio Oriente, si è recato a Gerusalemme, dove ha incontrato il presidente Netanyahu, e a Ramallah, dove ha incontrato il presidente palestinese Mahmoud Abbas; i temi in discussione sono la creazione dello stato palestinese, il riconoscimento d’Israele da parte araba, la sicurezza d’Israele, la sorte di Gerusalemme e dei profughi, il controllo delle acque contese e il ritorno, con compensazioni territoriali, ai confini del 1967.

La cessione di territorio israeliano coinvolgerebbe 300.000 arabi degli 1.600.000 che risiedono in Israele, i quali non sono d’accordo, perché non vogliono essere sotto governi palestinesi, la televisione italiana ha sempre censurato questa notizia; però non è la prima volta che gli stati cedono territori con loro cittadini, senza consultarli: Il ritorno dei palestinesi fuggiti da Israele è difficile perché in Israele manca lo spazio per accoglierli e perché anche gli ebrei furono espulsi, in numero equivalente, dai paesi arabi, nel mondo esistono ancora milioni di profughi di guerra.

Intanto, a causa della crisi economica, che reclama capri espiatori, e a causa dalla forte presenza islamica in alcuni paesi europei, in Europa sta nuovamente crescendo l’antisemitismo, soprattutto in Francia; perciò cresce la fuga degli ebrei di Francia diretti in Israele, con un incremento del 63% rispetto al 2012, mentre da tutta Europa sono partiti in un anno 19.200 ebrei. Gli ebrei temono un altro genocidio e perciò tengono sempre una valigia pronta per partire, sono aiutati dalle loro organizzazioni che ne favoriscono l’inserimento in altri paesi e in Israele; dall’inizio del XX secolo si diressero prima in Usa, dove esiste la seconda comunità ebraica del mondo, e poi in Israele dove esiste la prima.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (31/12/2013)

MONDO

Continuando con l’ubriacatura finanziaria, a fianco delle altre monete fiduciarie, cartacee o di conto, statali o delle banche centrali, nel 2009 è nato anche il bitcoin, la nuova criptomoneta virtuale della rete, alternativa alla moneta delle banche centrali e ai biglietti di stato, sganciata dalla sovranità degli stati e dal controllo delle banche centrali; essa smaterializza definitivamente la vecchia moneta cartacea, elimina i diritti di signoraggio e rappresenta l’apoteosi della finanza. Caduta la moneta merce del gold standard, è una moneta segno che serve più alla speculazione che per i pagamenti, infatti, trattenuta, si rivaluta, perciò non può essere misura affidabile di valore.

Prima che avvenisse questo nuovo miracolo, già il 95% della moneta circolante, grazie ai prestiti, era creata dal sistema bancario, la Banca centrale, indipendente dallo stato ma non dalle banche,  esercitava il controllo sull’inflazione con la misura delle emissioni e imponendo la riserva obbligatoria sui depositi. Con questa nuova moneta elettronica, la moneta sfugge totalmente al controllo di stati e banche e nemmeno i tassi d’interesse sono più controllabili con i tassi di riferimento dall’autorità monetaria, la nuova moneta è una creazione della nuova democrazia elettronica.

Il bitcoin è una moneta anonima convertibile nelle principali valute ma, come per le azioni di nuova emissione a valore speculativo legate alla rete, ha un valore instabile, per il momento, in forte aumento, infatti, partì a 9 dollari per bitcoin e ai primi del 2013 ha raggiunto i 200 dollari, a novembre ha raggiunto i 1240 dollari, poi scesi a 800, consentendo un guadagno enorme ai suoi investitori, che se ne servivano per speculare che per fare pagamenti.

La bitcoin permette di fare operazioni invisibili e illegali, non è soggetta a tasse o altri oneri di stato o della rete e contribuisce a deregolamentare il mercato finanziario, il cui irrefrenabile impazzimento continua. Oggi queste criptomonete digitali sono circa 40 e sono utilizzate per pagamenti solo da alcuni siti, però anche JP Morgan, per l’e-commerce, ha registrato una sua moneta digitale; visto il trend rialzista, con l’aspettativa di guadagno, questa moneta è trattenuta dai suoi possessori, favorisce l’arricchimento individuale e, con la sua rivalutazione, deflaziona i prezzi, cioè li riduce, il che, teoricamente, non si concilia con lo sviluppo della produzione.

ISLAM

Come in Italia nel 1992, che è stata sempre un laboratorio, da estendere in tutto il mondo, per terrorismo, svalutazioni monetarie, esportazioni di capitali in cerca di rifugio, crisi di governo e speculazione internazionale, oggi anche sulla Turchia è esplosa mani pulite, cioè la magistratura, grazie a scandali di corruzione che hanno colpito vari ministri, collegata a stati esteri, partiti, informazione e lobby, cerca di azzerare il governo Erdogan e di far precipitare la Turchia nel caos.

La corruzione politica è reale non inventata, è diffusa nel mondo e non solo in Italia, però è usata strumentalmente per far cadere i governi e per generare crisi politiche ed economiche; la Turchia era in forte sviluppo, ora dovrà subire le emorragie di capitali che colpirono Russia, Italia e Argentina. In Turchia sono state arrestate 24 persone, tra cui figli di ministeri e 52 alti funzionari, Erdogan ha fatto un rimpasto ministeriale, ma ha accusato magistrati, poliziotti e governi stranieri di voler destabilizzare e di aver ordito un complotto, in Italia nessun politico ha mai avuto un ardire del genere, ha anche licenziato poliziotti, però, secondo la costituzione, i suoi poteri di capo del governo sono limitati, questo accade anche in Italia.

Notate ancore le analogie con l’Italia, ora, come in Russia dopo la caduta del comunismo e come in Italia e Argentina, dal paese fuggono i capitali, guadagnati spesso illecitamente, transitano per i paradisi fiscali e poi arrivano in Usa dove, a causa dei vari deficit, c'è sempre bisogno di rimesse dall’estero, incentivate anche da consolati e ambasciate Usa all’estero.

Mani pulite turca è stata diretta dal presidente della repubblica Abdullah Gul, nemico di Erdogan e dal teologo Fatullah Gulen, che controlla mille moschee, informazione, industrie ed è residente in Usa, dove ha larghi interessi economici; lo scandalo ha travolto il partito islamico Giustizia e Sviluppo, a cui appartengono capo del governo, presidente e Gulen, cioè sembra una lotta interna al partito islamico.

Come accade in Italia, poiché Erdogan, come capo del governo, in base alla costituzione, ha limitati poteri, non potendo ricandidarsi come capo del governo, avrebbe voluto candidarsi come presidente, anche la Turchia, come l’Italia, necessita di riforme; Erdogan ha anche licenziato 70 persone tra poliziotti e funzionari di giustizia e ha minacciato l’espulsione dell’ambasciatore americano ad Ankara, in Italia non si è mai visto tanto ardire.

Il Kurdistan è diviso tra Turchia, Iran, Siria e Irak, va dai monti Taros ai monti Zagros, tuttavia non è un’unit1à omogenea e anch’esso è diviso in tribù; come ci si sarebbe aspettato dalla dottrina Wilson, con la caduta dell’impero ottomano, dopo la fine della prima guerra mondiale, non  raggiunse l’unità e l’indipendenza. Comunque, con la costruzione di un oleodotto che porta in Turchia, il Kurdistan Irakeno è diventato regione autonoma sostenuta dai turchi; il processo è stato favorito nel 2003 dalla caduta di Saddam, il quale aveva tentato di sterminare con il gas i curdi.

Naturalmente, per la ripartizione dei proventi del petrolio, esistono dei contrasti con il governo di Bagdad, su questo petrolio, stati, tribù e signori della guerra vogliono il loro tornaconto e pretendono tangenti dalle compagnie, oggi in Irak, come in Libia, questi personaggi trattano direttamente con le compagnie petrolifere. Il governo di Ankara chiama i curdi irakeni turchi di montagna e riconosce loro autonomia e i loro diritti linguistici e culturali, però ha combattuto i curdi turchi che lottavano per l’autonomia.

Nel Kurdistan, oltre i problemi etnici e religiosi, il petrolio, cioè l’interesse, ha creato altri contrasti, il petrolio irakeno è esportato in Turchia senza il controllo irakeno, con l’ostilità della Persia e del governo sciita dell’Irak; poiché l’oleodotto potrebbe essere colpito facilmente da azioni di sabotaggio, le tribù che attraversa, sono tacitate con il denaro; tra il 1994 e il 1996 nel Kurdistan iracheno, a causa dei proventi petroliferi, tra due partiti curdi c’è stata anche una guerra civile.

Per gli Jihadisti islamici non esiste distinzione tra politica, religione e cultura, sono contro lo stato 1aico e, nell’interpretazione delle scritture, combattono l’uso della ragione. In un secolo l’Islam fece una guerra lampo e si estese su tre continenti, ora gli jihadisti, che sono una minoranza fanatizzata dell’Islam, forse partendo dall’Irak, vorrebbero estendere il loro dominio all’intero pianeta, prima passando per gli emirati nazionalisti fondati sulla sharia, per arrivare in seguito al califfato mondiale e transazionale.

Al-Zawahiri, leader di Al Qaeda, dall’Irak vorrebbe estendersi ai paesi confinanti, a tale fine, operando con affiliazioni locali, ha già operato con successo nello Yemen, in Somalia, Malì, Magreb e Nigeria. La strategia è quella già usata da tanti gruppi rivoluzionari, con metodi terroristici mira a condurre attacchi ridotti e localizzati, sottraendo territori al controllo degli stati, sostituendo la struttura gerarchica militare con una più snella divisa in cellule, ma sempre sotto ispirazione o affiliazione di Al Qaeda.

Dopo il fallimento dei talebani in Afghanistan, altre organizzazioni islamiche hanno aderito ad Al Qaeda, che ha uomini anche in Europa, tra gli immigrati islamici, tra islamici di seconda generazione e tra europei convertiti all’Islam; tanti di loro sono stati coinvolti nelle primavere arabe, che non avevano iniziato, ma poi hanno preso il controllo delle rivolte. In Egitto e Siria gli Usa hanno dato sostegno a salafiti e fratelli musulmani, poi messi fuori legge dalla giunta militare egiziana.

In Siria Al Qaeda combatte contro Assad e contro i curdi, in Irak organizza attentati e vende petrolio, tra gli altri affiliati di Al Qaeda, nel gennaio del 2013 la Francia ha invaso il Mali Jihadista, in Nigeria, Boko Haram, è interessato alla produzione petrolifera, in Somalia Al Shabaab usa terroristi, kamikaze e autobombe, in Afghanistan e Pakistan i talebani pastum sono nazionalisti che lottano contro i due governi e contro i musulmani non sunniti.

ITALIA

In Italia l’ingegner De Benedetti, che risiede in Svizzera con il suo denaro, è editore e lobbista, è stato leader dei girotondini di sinistra ed è il numero uno tra i tesserati del PD; come i grandi capitalisti, ha finanziato i partiti e oggi sostiene alla guida del PD Mattei Renzi, democristiano come Letta, Franceschini e Alfano. De Benedetti, nella lotta per il potere, si è presentato come contraltare di Berlusconi e ha avuto soddisfazione anche da un giudice, in una sua causa contro Berlusconi, per il controllo della casa editrice Mondadori. Il personaggio dimostra quanto poco il PD obbedisca ai lavoratori e quanto i poteri forti condizionino la vita politica nazionale.

Il consiglio regionale della Toscana, in disprezzo della costituzione, sempre invocata a parole da tutti i politici, ha aumentato gli stanziamenti per le scuole private, con deroga del governo al patto di stabilità, che non si può derogare nemmeno per difendere il territorio dalle frane.

Per i comuni sotto i 10.000 abitanti delle regioni a  statuto ordinario, il governo Letta, dopo aver proposto, per risparmiare, la riduzione del numero delle province e la creazione delle aree metropolitane, ha proposto di creare 22.000 consiglieri comunali in più e 4.000 assessori in più, però l’operazione, al momento, deve essere fatta a costo invariato, cioè riducendo gettoni e indennità. Nel 2011 il governo aveva tentato anche di ridurre i costi della politica regionale, ma senza successo, in quella occasione le regioni a statuto speciale ricorsero, con successo, alla corte costituzionale.

Di bilanci pubblici e privati, soprattutto se in deficit, si parla molto, poiché le parole sono magiche e la politica ritiene che, cambiandole, possano migliorare le cose, il bilancio di previsione dello stato ha cambiato nome prima in DPEF o documento di programmazione economico finanziaria e poi in patto di stabilità; il bilancio dello stato ha natura finanziaria e può essere di previsione o un rendiconto. E’ di difficile letture e interpretazione, e ciò non è un caso, perciò non può essere controllato adeguatamente dal parlamento che lo discute e lo vota; è la contabilità dello stato, cioè il governo occulto, che ha voluto così.

Invece il bilancio delle imprese può essere di previsione o rendiconto, patrimoniale, economico o finanziario, quello patrimoniale riporta attività, passività e capitale netto, quello economico la formazione dell’utile s’esercizio e quello finanziario la situazione di cassa o della liquidità per i pagamenti. Bilancio viene da bilancia, quella tipica a due piatti, usata anche, come simbolo, dalla giustizia, la quale è in pareggio quando la merce posata su un piatto pareggia il peso posato sull’altro piatto. Diversamente dall'Inghilterra, dove per le imprese è previsto un bilancio unico, in Italia è ammesso un bilancio civile e uno fiscale; lo stato italiano tollera l'evasione delle grandi imprese e della chiesa e colpisce l'evasione di privati e piccole imprese, il tasso di evasione appare maggiore che all'estero perché, per i piccoli, in Italia la no tax area è molto limitata.

Nella giustizia il simbolo della bilancia è un inganno perché le leggi sono incerte, esistono leggi di favore e, malgrado l’articolo 3 della costituzione, i cittadini non sono uguali avanti la legge; le sentenze, che, anche in un sistema non giurisprudenziale, rappresentano la legge del caso concreto, sono contraddittorie, sono riformate in troppi appelli, i giudici sono spesso distratti, di parte o omissivi, inoltre, con l’assoluzione dell’imputato, il pubblico ministero, che rappresenta lo stato, stranamente, si appella.

Tutti questi fatti, assieme alla lunghezza dei processi, alle prescrizioni e alle archiviazioni, rendono incerta, come la legge, anche la giustizia, però procurano lavoro agli avvocati che in parlamento e al governo fanno le leggi. Il reato di falso in bilancio non significa che, senza di esso, manchi l’illecito sui bilanci, se il giudice vuole, ha sempre la possibilità di sanzionare la falsificazione del bilancio, per danni sofferti da creditori, piccoli azionisti e fisco.

Nelle imprese, il conto economico porta costi e ricavi, con utile o perdita a saldo, anch’esso si presenta perciò in pareggio contabile; nelle imprese è anche importante il bilancio di previsione finanziario e  il rendiconto finanziario o di liquidità, essi, per essere in equilibrio, esigono che i crediti non abbiano una scadenza media superiore ai debiti; diversamente, anche con un conto economico con utili, si può avere carenza di mezzi di pagamento, con il bisogno di attingere ad aperture di credito bancarie per elasticità di cassa che poi si traducono in immobilizzazioni, rendendo la ditta incapace di fronteggiare le scadenze di pagamento.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (23/12/2013)

ITALIA

Come se non ci fossero provvedimenti più urgenti, più equi e più utili, per gli acquisti online, la commissione bilancio della camera ha introdotto la Web Tax, con obbligo per i venditori, anche esteri, di avere partita Iva; all’estero non esiste niente del genere. Questa Europa ha rinunciato all’armonizzazione fiscale e, per far risparmiare tasse ai capitalisti, permette ai colossi digitali e alle altre grandi imprese di fatturare in Irlanda e in altri paesi del nord Europa, favorendo con ciò esportazioni di capitali, distorsioni economiche e impoverimento di Italia e Grecia.

Il consiglio dei ministri del governo Letta, per ostacolare la circolazione delle idee e della libera informazione e per difendere gli interessi dell’editoria cartacea, molto finanziata dallo stato, che perciò puntella questo regime, ha anche deciso d’assestare un colpo alla libertà d’informazione della rete; perciò, da adesso in poi, l’utilizzo di pezzi giornalistici o di loro stralci, come di collegamenti ipertestuali, richiederà l’autorizzazione dell’editore. In tale quadro, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) avrà, al posto dei giudici, il compito di tutelare il copyright, perciò potrà ordinare la rimozione di un articolo, la cancellazione di un blog e la comminazione di una sanzione fino a 250.000 euro.

Il consiglio dei ministri ha anche escluso gli ebook dagli incentivi all’editoria, questi sono tutti attacchi alla libertà d’informazione, alla diffusione della conoscenza e alla libertà della rete, che in Germania, per reazione, ha fatto nascere il partito dei pirati. Intanto in Italia, seguendo un po’ l’evoluzione della vecchia lega nord, dopo il M5S, è nato il movimento dei forconi, subito accusato di avere infiltrazioni di destra e di subire strumentalizzazioni.

In realtà tutti i partiti e i movimenti, di destra o di sinistra, sono infiltrati da provocatori, fiduciari di polizia, fascisti, agenti stranieri e mafiosi, queste infiltrazioni probabilmente esistono anche nel M5S; è difficile evitare queste infiltrazioni, che servono anche a creare discredito nei movimenti, gli elementi infiltrati sono ben mimetizzati e addestrati al loro ruolo. Il governo occulto vigila per distruggere le istanze migliori e mantenere il popolo in schiavitù.

Nel movimento dei forconi spiccano i piccoli imprenditori, i nemici di Equitalia, però le strumentalizzazioni e le infiltrazioni innaturali, che portano discredito nei movimenti, non devono far desistere dalle giuste rivendicazioni, condivise dalla maggioranza degli italiani. In Italia la riduzione del Welfare, già scarso rispetto alla Francia, dalla crisi del 2008 ha già prodotto una riduzione dei dipendenti pubblici del 4%; il settore pubblico è meno produttivo di quello privato, più garantito nella conservazione del posto, nella carriera, negli emolumenti e nella pensione.

I dipendenti pubblici sono sempre stati una categoria protetta e coccolata dalla politica, le protezioni non servono a riconoscere i meriti o i demeriti, tutto ciò avviene nella logica del clientelismo e del favoritismo e la pubblica amministrazione non se ne avvantaggia. Ora però, con il patto di stabilità, gli stipendi pubblici sono stati bloccati e, ufficialmente per risparmiare, ma non è così, la pubblica amministrazione assume anche precari e dà in appalto ai privati alcuni servizi.

Rispetto agli altri paesi europei, generalmente in Italia il settore pubblico non è sovradimensionato nel numero degli addetti, ma i servizi sono peggiori, in Italia si spende più della Francia per la giustizia, i partiti e la polizia, che funzionano meno, meno della Francia per difesa, sanità, servizi sociali e istruzione.

La produttività del lavoro del settore pubblico, a causa delle procedure inventate da politici e dirigenti, fondata sul sospetto che grava sui cittadini, è più bassa di quella del settore privato, tuttavia è difficile da valutare; per un’esatta valutazione della produttività e del reddito nazionale, andrebbe calcolato solo il reddito prodotto da industria, artigianato e agricoltura, trascurando i servizi pubblici e privati, invece gli economisti hanno postulato che il reddito prodotto dai dipendenti pubblici è pari agli stipendi da loro percepiti.

Sicuramente nella pubblica amministrazione sono tanti quelli che lavorano sodo, ma sono addetti in procedure insulse e inutili, perciò producono poco per il paese e sono anche coperti del sarcasmo dei loro colleghi e dei loro dirigenti. Nel settore pubblico si annidano molti sprechi, soprattutto nella sanità e nella difesa, curate per gli amici, perciò è probabile che la ventilata riduzione della spesa vada a colpire soprattutto i settori della pubblica amministrazione che hanno meno potere contrattuale, come la scuola, mentre colpiranno meno la sanità, la difesa e la giustizia.

Oggi la caduta della qualità dei servizi pubblici dipende anche dalla riduzione del personale, bisognerebbe snelliscono le procedure, informatizzare e ridurre i supporti cartacei, gli appalti all’esterno e gli acquisti centralizzati non dovrebbero servire a speculare; purtroppo però, ci sono settori pubblici, come scuola e sanità, ambiti dai privati, i quali, quando riescono a impossessarsene, per conseguire maggior profitto, applicano prezzi al pubblico più alti e pagano salari più bassi. I dirigenti della pubblica amministrazione sono inefficienti ma obbedienti alla politica, poiché sono protetti dai politici, non aiutano a migliorare la situazione.

ISLAM

La Francia, coinvolgendo l’Italia nei bombardamenti, ha voluto la fine di Gheddafi e, a danno dell’Italia, poi ne ha guadagnato contratti petroliferi, però ha una posizione economica privilegiata nelle sue ex colonie d’Africa; infatti, è il primo partner commerciale in Algeria e Tunisia, per difendere i suoi interessi economici, è intervenuta militarmente in Mali, 100 milioni di africani parlano francese e la Francia ha introdotto in 14 stati africani, sue ex colonie, una sua moneta, cioè il franco CFA.

Poiché la Francia ha apparentemente vinto la guerra e gli stati dell’Unione Europea sono disuguali, le autorità monetarie dell’eurozona non hanno niente da dire, mentre i nostri politici, servi dello straniero, criticano la moneta locale proposta dalla lega nord, che esiste in altri paesi e, a fianco all’euro, potrebbe esistere anche in Italia. Gli italiani non sono bene informati dai media e l’Italia, sconfitta in guerra, non avrebbe potuto introdurre una sua moneta in Libia, dove aveva forti legami, invece, dopo che la Francia aveva fischiato, siamo andati a bombardarla con la coda tra le gambe.

In Siria non cessa la guerra civile e i profughi sono arrivati a oltre 2 milioni, la situazione è sfuggita di mano e gli islamisti sono prevalenti, hanno commesso errori Usa, Francia, Inghilterra, Turchia, Arabia e Qatar; come in Libia, dove Francia e Inghilterra hanno sbagliato sostenendo la primavera araba laica, in Siria sostenevano l’insurrezione perché volevano la caduta di Assad, ma non hanno tenuto conto delle forze jihadiste che hanno preso il sopravvento. Loro finanziatori sono stati soprattutto Arabia, Turchia e Qatar, mentre Arabia, Qatar ed emirati tengono sotto ricatto gli Usa, con investimenti in quel paese.

Come accadde con Saddam, accusato di aver usato armi chimiche contro i curdi e di detenerle in depositi, Assad è stato accusato di possedere armi chimiche e di averle usate contro i civili, perciò gli Usa minacciarono l’intervento, poi rientrato, con l’irritazione di Arabia e Turchia; però poi si è accertato che le armi chimiche sono state usate contro soldati governativi, pare perciò si sia trattato di propaganda e di provocazione degli estremisti islamici che, fra le altre cose, nella città di Kneye hanno massacrato 2.000 cristiani.

Oggi in Siria le formazioni militari non islamiste, per ostacolare gli estremisti islamici, si stanno riavvicinando ad Assad, il generale Selim Idriss, legato agli Usa, è stato attaccato dal Fronte islamico ed è fuggito in Qatar, perciò gli Usa, per paura che finiscano nelle mani degli jihadisti, non forniscono più aiuti militari ai ribelli. Gli Usa, rinunciando all’intervento militare, per salvare la faccia con un’apparente vittoria, si sono accordati con la Russia per la distruzione dell’arsenale chimico di Assad, però questi arsenali esistono anche in altri paesi.

La formazione islamista Ahrar al Sham è diretta da Abu Khalid al Suri, che dipende dal capo di Al Qaeda, l’egiziano Al Zawahiri; perciò ora gli americani tengono contatti anche con Khalid e con altri Jihadisti, mentre pare che Francia e Inghilterra si siano perse; l’Unione Europea fa lezioni alla Russia sull’Ucraina e all’Italia sui detenuti e sugli immigrati ospitati ma, per rispetto verso Francia e Inghilterra, sulla Siria è latitante. Le trame islamiche sono dirette da Arabia, Qatar, Emirati, Pakistan, con coinvolgimenti Usa, dove questi stati hanno larghi interessi e influenza sull’economia, sulla politica e sull’informazione, e hanno strumentalizzato anche Francia e Inghilterra.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (16/12/2013)

ITALIA

Il 97% del denaro in circolazione in Europa è costituito di depositi bancari o moneta virtuale o di conto, mentre il restante 3% è fatto di banconote; nel termine classico ristretto, per signoraggio monetario, s’intende la differenza tra costo di conio e valore delle monete e costo di stampa e valore delle banconote. In senso lato e moderno, dalla nascita delle banche centrali, per signoraggio s’intendono i profitti complessivi, derivanti da concessione statale, della banca centrale che presta a stato e banche e con le riserve, accumula plusvalenze.

Dall’ultimo bilancio del 2012 della BCE apprendiamo che le banconote in circolazione sono pari a 840 miliardi di euro, dei quali solo l’8% sono stati assegnati alla BCE, mentre il 92% è stato assegnato alle banche centrali dell’eurozona, l’utile netto della BCE è di circa un miliardo di euro. Per privilegio concesso dall’Europa, assieme alle restituzioni finanziarie per la Gran Bretagna, la banca d’Inghilterra è azionista della BCE, partecipa ai suoi profitti, ma non riceve euro perché non fa parte dell’eurozona e, come segno di sovranità, ha una sua moneta.

La Banca d’Italia, come la banca centrale greca, è la banca centrale più indipendente dal governo del mondo e finanzia i partiti italiani, mentre le banche ordinarie finanziano partiti e giornali; secondo i voleri dellì’Europa, la Banca d’Italia non può finanziare il bilancio dello stato, non deve soggiacere alle direttive del governo che anzi condiziona, cioè, pur non essendo organo costituzionale, è indipendente dal governo ma il governo non è indipendente dalla banca d’Italia. Questa banca centrale è privata al 95%, le quote appartengono a banche, assicurazioni e all’Inps, quest’ultima è stata inserita nella compagine, per averne una copertura a sinistra, impropriamente è definita di diritto pubblico, in realtà mira al profitto privato.

Fino ad oggi la Banca d’Italia versava gran parte degli utili allo stato, però, con una proposta di Saccomanni presto questi andranno ai privati, principalmente grandi banche straniere; secondo il progetto del ministro, il capitale sociale della Banca d’Italia, pari a 156.000 euro, sarà rivalutato di 7 miliardi, con esborso di partecipazione di 1,5 miliardi di euro da parte nei nuovi soci privati, che potranno anche vendere le quote di partecipazione rivalutate.

Oggi, cioè ante riforma Saccomanni, gli utili distribuiti sono pari al 10% del capitale sociale, più il 4% delle riserve, perciò gli utili veri sono pari a 2,5 miliardi, accantonati a riserve, più un miliardo di euro che va al Tesoro, lo stato riscuote anche le tasse sugli utili, pari a due miliardi di euro. Con la riforma, è da definire la sorte delle riserve auree che, da un certo punto di vista, appartengono ai cittadini, per privilegio concesso dallo stato alla banca per l’emissione di banconote.

Insomma, con la manfrina della copertura da mancata IMU, lo stato, con 1,5 miliardi di partecipazioni private, perderà entrate molto superiori; a parte le plusvalenze, l’utile annuo dei privati sarà di circa 450 milioni di euro. La Banca d’Italia ha accumulato riserve e profitto con il privilegio di emettere moneta legale a corso forzoso, se un giorno lo stato avrà un ripensamento e vorrà nazionalizzarla, dovrà pagare molti di più di quanto ricevuto, inoltre, in caso di soppressione o  liquidazione della Banca d’Italia, il suo capitale sociale, le sue riserve e il suo oro non sarebbero più dello stato.

Anche la Federal Reserve americana e la Banca d’Inghilterra sono private, ma devono tener conto dell’interesse nazionale; oggi il trattato Maastricht impedisce alle banche centrali dell’eurozona di acquistare titoli di stato, di fissare i tassi d’interesse di riferimento e di regolamentare il sistema del credito. Bundesbank e Banque de France sono pubbliche, ma apparentemente indipendenti dai governi.

La Federal Reserve finanzia il governo americano ed è stata costretta dal governo a innalzare il tetto del debito pubblico, la politica fiscale Usa è autonoma dalla Banca Centrale e il governatore della Federal Reserve deve riferire sul suo operato al congresso, il governo americano può rimuoverlo. In Eurolandia le banche centrali sono svincolate dal governo centrale, ma le banche centrali, imbeccate dalla BCE, suggeriscono ai governi politiche fiscali ed economiche; per conto di BCE e commissione europea, ingeriscono su governi democraticamente eletti e raccomandano misure di austerità.

Com’è successo in Grecia, questa situazione e le somme versate dall’Italia per il Fondo Salva Stati, hanno favorito la crescita del debito pubblico italiano; il governo Letta ha bloccato la legge 262/2005 che prevedeva il trasferimento allo stato della proprietà della Banca d’Italia, ammettendo la presenza di azionisti stranieri nel capitale della banca; con la rivalutazione del suo capitale sociale, il dividendo, fissato al 6%, arriverà a circa 450 miliardi di euro l’anno.

Infatuato dell’Europa e della Germania, pare che anche Renzi sia a favore della flessibilità del lavoro e della riduzione della spesa delle pensioni e dei salari, una riduzione delle pensioni e degli stipendi troppo alti non sarebbe sbagliata; in tal modo si potrebbe finanziare redditi e pensioni minime e dare vita al reddito minimo di cittadinanza, in Italia mancano anche i sussidi statali della Germania, previsti per gli emarginati. 

Grillo vuole ridurre la spesa pubblica, che a volte alimenta sprechi o è improduttiva, ma non è sempre così, bisogna vedere come il governo si muoverà; sembra anche che Grillo preferisca le imposte indirette, che già sono molto altre, a quelle dirette, che vuole ridurre; si spera non a vantaggio dei redditi alti, perché in Italia bisogna ridistribuire un po’ di ricchezza e rilanciare la domanda.

Oggi in Italia manca la sinistra dei lavoratori e la destra che difenda, di fronte allo straniero, gli interessi nazionali, l’informazione, a parte i servizi d’inchiesta e gli approfondimenti giornalistici e editoriali, è asservita ai grandi centri di potere; le riforme fatte dai governi nelle ultime decadi hanno peggiorato le condizioni degli italiani; pare che esista una dittatura europea con giornalisti dei telegiornali e delle grandi testate che fanno i menestrelli, manipolando i cittadini (Fonte: Piero Valerio: “La rivalutazione delle quote di Bankitalia”).

Per completezza e riguardo alla moneta, riporto anche parte delle mie news del 12/12/2013, che si saldano bene a quest’articolo: “Nel 1893 nacque la Banca d’Italia controllata da azionisti privati, il fascismo la cedette alle banche nazionalizzate, nel 1993 queste banche furono privatizzate dal governo Amato ed erano controllate da fondazioni bancarie, controllate a loro volta dai partiti; nel 2005 il governo Berlusconi stabilì che le quote della Banca d’Italia dovevano tornare allo stato, oggi, con un decreto legge, il ministro Saccomanni ha rivalutato il suo capitale sociale a 7,5 miliardi di euro e ha stabilito che divenga una public company, con azionariato privato soprattutto estero.

La Banca d’Italia, controllata dalle banche e perciò in conflitto d’interesse, non ha svolto bene le sue funzioni ispettive con le banche, con la tesoreria unica, ha espropriato gli enti locali delle loro disponibilità, è asservita alla BCE, non ha più funzione monetaria e non ha difeso la lira dalle speculazioni; perciò potrebbe essere abolita e, l’emissione di moneta, con il ritorno alla lira, potrebbe essere fatta direttamente dal Tesoro italiano”.

Cito anche l’articolo:

http://www.viruslibertario.it/Economia.htm#UNA%20CARRELLATA%20TRA%20DEBITO%20E%20DENARO%20%2813/9/2012%29,

che evidenzia come debito e credito, anche se rendono schiave famiglie e nazioni, sono state sempre un grande business per lo stato, le banche ordinarie e la banca centrale, che con esse si finanziano e fanno profitto; dalla moneta metallica sono derivati tutti gli strumenti monetari, cioè banconote bancarie, cartemonete statali, assegni, cambiali, depositi bancari e titoli di stato, divisi in cambiali del tesoro o Bot e titoli  lunga scadenza.

Oggi la banconota non è più convertibile in niente, cioè, diversamente dai titoli di stato, ha solo carattere fiduciario ed è irredimibile; i titoli di stato sono convertibili in banconote; le banconote non sono più convertibili in oro della banca centrale, ma con esse si può acquistare oro a prezzo di mercato, perché le banconote sono valorizzate dal fatto che la gente le accetta in pagamento.

Il movimento cinque stelle ha proposto lo impeachment, cioè lo stato d’accusa contro Napolitano, per alto tradimento e attentato alla costituzione; il massone Napolitano, come un papa, si nutre di discorsi e vuote parole, cioè invia messaggi di carattere pedagogico, inviti alla maggioranza, messaggi alla nazione e comunicati stampa. Rinunciando al suo ruolo arbitrale di super partes, riunisce i capigruppo della maggioranza da lui sostenuta, vuole che la legislatura arrivi al 2015.

Aiutato dal megafono della televisione, che ha sempre reso un buon servizio ai presidenti della repubblica e ai papi, fa continuamente esternazioni, in sintonia con i governi Monti e Letta, detta l’agenda di governo; è unico punto di riferimento di Vaticano e Germania, che sono i fratelli siamesi che tengono schiava l’Italia, questi preferiscono trattare con lui invece che con il capo del governo italiano; perciò Napolitano ha fatto anche un viaggio a Berlino e un pellegrinaggio al papa.

Napolitano, più che garante della costituzione, è oggi garante dei trattati europei che costringono l’Italia all’austerità, alla recessione e all’impoverimento; per accelerare la riforma della costituzione, invece di seguire quanto disposto dall’articolo 138 della stessa, vorrebbe servirsi di un comitato di saggi di nomina governativa.  Perciò Napolitano nei suoi atti segue una certa irritualità, con atti solo politici o di opportunità politica e non giuridica, su richiesta di Obama, ha graziato il colonnello Joseph Romano, condannato per il rapimento di Abu Omar, ha rifiutato la grazia a Sofri.

Rinunciando ancora a essere super partes, ha nominato senatori a vita uomini di area politica di sinistra, che è la più vicina ai mercati finanziari e all’Europa, rifiutando Dario Fo, premio nobel vicino al M5s; ha nominato senatori a vita Mario Monti, amico dei tedeschi, e Giuliano Amato, ex presidente del consiglio, di area di sinistra e amico dei mercati. Napolitano continua con azioni d’indirizzo politico, ma è proprio per questa ragione che fu messo in stato d’accusa Francesco Cossiga.

La votazione per la messa in stato d’accusa di Napolitano si svolgerà a scrutinio segreto, se dovesse essere sfiduciato e sarebbe il primo presidente a seguire questa sorte, in questo caso, dovrebbe dimettersi, non può essere salvato da un voto di maggioranza; non può essere salvato da questo parlamento perché una sentenza della corte costituzionale lo ha delegittimato, ha delegittimato  soprattutto gli eletti con il premio di maggioranza, che garantiscono l’esistenza di una maggioranza.

Però Napolitano ha ribattuto che il parlamento è legittimo, comunque, bisogna a tutti i costi evitare una crisi di governo che si sommi alla crisi del Quirinale, il paese non può restare senza una guida. In Italia la politica e lo stato sono collusi con la mafia, il procuratore di Palermo di Matteo, minacciato dalla mafia, non ha potuto recarsi al processo di Milano, per testimoniare sulla trattativa stato-mafia; lo stato, sulle stragi del 1992-1993, non aiuta la ricerca della verità, erano gli anni cruciali della fine del comunismo, delle privatizzazioni, della fine della prima repubblica, di mani pulite, di speculazione sulla lira e del terrorismo.

Napolitano ha sollevato il conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo per le intercettazioni delle telefonate tra lui e l’imputato, vicino alla mafia, Nicola Mancino, ex vice-presidente del consiglio superiore della magistratura; il consiglio superiore della magistratura, ha causa del suo attivismo lesivo dell’immagine di Napolitano, ha iniziato azione disciplinare nei confronti del magistrato antimafia Nino di Matteo, intanto però, a Palermo, Renato Schifani è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Nel 1850 la mafia italiana era sostenuta dagli inglesi, che erano nemici dei Borboni di Napoli e poi sostennero con i piemontesi l’impresa dei mille di Garibaldi, il governo inglese, per fare propaganda, affermò che le carceri borboniche era terribili, in realtà non erano peggiori delle altre; per contribuire ad appannare l’immagine dell’Italia, l’argomento è ritornato d’attualità per le carceri italiane di oggi e Napolitano ha fatto eco. Il Piemonte imparò la lezione e, contro l’Austria, fece uscire il libro: “Le mie prigioni” di Silvio Pellico, poi seguendo l’esempio della Francia nell’annessione di Nizza, per annettersi mezza Italia, fece plebisciti truccati.

L’epopea di Garibaldi, sostenuta da Inghilterra e Piemonte, era condivisa anche da mafia e camorra, poi lo stato unitario consegnò ai mafiosi il controllo del territorio meridionale, intestò a mafiosi strade e piazze e fece entrare mafiosi in parlamento; Mussolini colpì solo la bassa mafia e consegnò la tessera del fascismo all’alta mafia. Nella seconda guerra mondiale gli americani, per sbarcare in Sicilia, si allearono con la mafia, dove fecero sindaci molti mafiosi.

Poi i mafiosi continuarono a entrare nel parlamento repubblicano, impedendo il miglioramento del clima politico del paese, erano leali a Vaticano, alle lobby, agli anticomunisti e agli americani; le stragi e il terrorismo servirono a interrompevano il percorso di riforme, minacciato dal primo centro-sinistra, favorivano la speculazione sulla lira e facevano cadere i governi. Con queste premesse, si è poi arrivati ai trattati europei, fatti in pura perdita per l’Italia; per entrare in Europa e nell’euro e per restarci gli italiani hanno fatto sempre sacrifici, sottraendo risorse al paese, mentre un’enorme esportazioni di denaro, favorito dall’instabilità politica italiana, continuava tutti gli anni e come al tempo della lira verso l’estero.

Anche la politica dei governi italiani, collaborazionisti dello straniero, serviva a impoverire gli italiani, che non possono produrre tutto il latte che consumano, non possono pescare nel canale di Sicilia, i produttori italiani sono gravati di maggiori imposte, maggiori costi energetici e non riscuotono puntualmente i crediti verso la pubblica amministrazione; diversamente dai tedeschi, non riscuotono puntualmente i rimborsi Iva sulle esportazioni e altri rimborsi fiscali, la mafia può riciclare liberamente in Germania e non Italia.

Ma questa è concorrenza sleale e non liberismo europeo, non è libertà di commercio e di produzione, i cittadini e le imprese europee non sono trattati alla stessa maniera, questi trattamenti differenziati favoriscono distorsioni economiche e disuguaglianze economiche, sociali e giuridiche! Ma per l’Unione Europea e per i politici italiani e i governi italiani suoi collaborazionisti va bene così.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (12/12/2013)

ISLAM

Dal 2009, dopo una lunga e sanguinosa guerra civile, il Sudan del sud, animista e cristiano, è diventato indipendente dal nord islamista e schiavista, subito ne è nata un’altra crisi per la ripartizione dei profitti petroliferi; il petrolio è prodotto per il 70% al sud ed esportato con oleodotti e petroliere dai porti del nord; nel 2012 il Sudan del sud, a causa delle tasse di transito pretese dal nord, ha interrotto la relativa produzione.

Nord e sud Sudan importano l’80% del grano consumato e ricevono prestiti e aiuto internazionali, il paese è desertico e poco adatto all’agricoltura, però punta sull’irrigazione, ostacolata da una diga costruita dall’Etiopia sul Nilo, invisa anche all’Egitto. L’informazione televisiva ci aveva sempre parlato dei conflitti tra Israele e palestinesi, sia per il muro di separazione, che esiste in tanti paesi, sia per il contenzioso sull’uso delle acque del Golan e del Giordano.

La televisione, pubblica, privata ed euronews, come ha parlato di profughi palestinesi, non ha mai parlato, altrettanto diffusamente, di profughi di tante altre regioni del mondo, ha sempre fatto propaganda con le omissioni; contenziosi sull’uso delle acque dei fiumi esistono anche tra Egitto, Sudan ed Etiopia e tra Turchia, Irak e paesi limitrofi, ne esistono anche in altri paesi e possono portare alla guerra, perché in alcuni paesi l’acqua per l’irrigazione è più importante del petrolio.

Centro Africa, Malì, Sudan, Somalia, Libia ed Egitto vedono sempre più scontri tra cristiani e musulmani; terroristi islamici armati, spesso associati ad Al Qaeda, cioè salafiti in Egitto, Al Shabab in Somalia e Boko Haram in Nigeria, danno la caccia ai cristiani e incendiano le loro chiese. Il terrorismo Jihadista è stato favorito dalla primavera araba, favorita a sua volta dai soliti ignoti, e ora favorisce la circolazione delle armi in tutta l’Africa. Agguerrite minoranze musulmane infieriscono contro i cristiani, sia  in paesi in cui i musulmani sono in maggioranza che paesi in cui sono minoranza, come ad esempio in Sudan. Anche la pirateria somala e la guerra vivile in Somalia, diretta dai signori della guerra, sono infettate dall’integralismo.

In Israele gruppi arabi palestinesi organizzano manifestazioni violente a favore dei beduini del Negev, 200.000 su 600.000 abitanti della regione; tuttavia, come accade anche in Giordania, questi beduini non si considerano arabi palestinesi e, in passato, erano discriminati anche dagli arabi; sotto turchi e inglesi, le loro terre erano collettive e non registrate al catasto individuale, nel 2009 Israele, con una riforma, le ha assegnate in concessione privata alle famiglie delle singole tribù beduine, ma da allora sono fioccate le dispute sulla proprietà.

I beduini però, come gli zingari europei, spesso preferiscono vivere in maniera seminomade, in villaggi di tende abusivi e improvvisati. Bisogna ricordare che la tradizione nomade e tribale è anteriore allo stato unitario e, come gli arabi, sono stati nomadi anche europei antichi e tanti altri popoli; alcuni beduini prestano servizio nell’esercito israeliano e in quello giordano, 80.000 di loro, vivono ancora in villaggi non riconosciuti e abusivi, privi di servizi e di scuole.

Per i villaggi evacuati e spostati, sostituiti con villaggi moderni, con servizi e scuola, il governo israeliano ha promesso anche un risarcimento per le terre perse di proprietà; ciò malgrado, la propaganda anti israeliana accusa Israele di razzismo e colonialismo e preferisce chiamare i beduini israeliani, beduini palestinesi; c’è da dire però che i nuovi villaggi prevedono istruzione per le donne e servizi, ma anche tasse che i beduini non vogliono pagare.

I villaggi beduini, fatti di tende, sono privi di servizi, collegamenti, scuole, ciò malgrado, le ONG finanziate dall’Europa, si oppongono alla legge israeliana che vorrebbe migliorare la sorte dei beduini e, quando i beduini sono spostati in villaggi moderni in muratura, accusano gli israeliani di razzismo, deportazione e colonialismo, di lesione di diritti umani, di pulizia etnica, mentre i palestinesi invocano una terza intifada.

Come vuole la sharia degli arabi, non seguita letteralmente da tutti gli arabi, anche tra i beduini esiste la poligamia, proibita dalla legge israeliana, e le donne beduine, sole, spostate o divorziate, hanno tanti figli, per i quali ricevono dallo stato israeliano assegni familiari, sussidi e aiuti. I beduini fanno matrimoni tra consanguinei, perciò tra loro sono diffuse le malattie genetiche e un’alta mortalità infantile; tra le famiglie beduine esistono faide e omertà, nessun beduino è disposto a testimoniare in un processo contro un altro beduino.

Tra i beduini vi esiste la cultura del pizzo e i beduini sono ostili allo stato, preferiscono essere separati dalle leggi dello stato e avere una loro legge e un loro territorio sottratto alle leggi dello stato; sono inoltre tanti i conflitti tra le tribù e i beduini immigrati in città costruiscono illegalmente su territori demaniali. Tuttavia essi sono trattati con indulgenza dai tribunali dello stato, come se vivessero sotto un ordinamento separato, i matrimoni tra beduini sono combinati, i beduini non si considerano cittadini e le loro donne generalmente non studiano.

Per le misure prese da Israele, tese a creare villaggi più civili, ONU e intellettuali inglesi si sono uniti nella condanna di Israele, tuttavia i beduini israeliani partecipano raramente a manifestazioni anti israeliane promosse dai palestinesi; da ricordare che il piano d’Israele a favore di una vita più civile per i beduini, come quella che l’Europa vorrebbe per gli zingari italiani, prevede una spesa di 300 milioni di dollari da parte dello stato israeliano.

Per i rabbini ebrei ortodossi, sono ebrei i figli di madre ebrea, per lo stato di Israele, in forza della legge del ritorno, sono considerati ebrei anche quelli con un padre o un nonno ebreo, l’ebraismo riformato riconosce la discendenza paterna e quella materna; lo stato israeliano riconosce la libertà di coscienza e di culto, in Israele esiste un milione di arabi palestinesi, con la cittadinanza israeliana, la seconda lingua ufficiale del paese è l’arabo.

Nel paese esistono anche beduini del Negev, drusi, etiopi, russi e altre minoranze immigrate di tutto il mondo; non tutti sono di religione ebraica e non tutti sono ebrei, anche se la Torà ebraica era contraria ai matrimoni misti, gli ebrei hanno praticato matrimoni misti e perciò sono di razza mista; nel parlamento israeliano siedono deputati arabi (Fonte: Informazione Corretta).

MONDO

L’informazione televisiva non si smentisce mai, vorrebbe educare il popolo e dare degli esempi positivi e, per farlo, fa propaganda soprattutto con le omissioni, è successo anche con Pio XII; in tal modo dirigenti e conduttori televisivi si guadagnano i loro lauti emolumenti, concessi da parte del governo occulto del paese, che influenza le varie reti, pubbliche e private.

Oggi è celebrato, con la sua morte, Nelson Mandela, cancellando una parte della sua vita, però Nelson Mandela non è stato sempre uomo di pace, della non violenza e della pacificazione, lo divenne dopo un periodo di dura incarcerazione, durante il quale, fece un compromesso con il governo dei bianchi e con le società minerarie e poi, una volta scarcerato, fu abolita l’apartheid e poté diventare presidente.

Queste evoluzioni sono avvenute anche in Italia e avvengono in tutto il mondo, nel terzo mondo terroristi anticolonialisti, rivoluzionari e ex terroristi come lui, anche se animati da principi di eguaglianza e di libertà, sono stati meno fortunati e sono stati sacrificati e dimenticati, altri hanno fatto carriera nell’esercito e nell’amministrazione statale, fino a diventare capi di stato, anche i premi nobel per la pace sono stati concessi per pacificare e non erano sempre meritati.

Questi fatti non vanno omessi da parte dell’informazione,  nel 1961 Mandela, in accordo con il movimento Frelimo del Mozambico, sostenuto dall’Urss, decise che il suo partito Anc doveva trasformarsi, da partito gandiano della non violenza, in partito armato e terrorista; perciò nel 1963 fu imprigionato e dal carcere rifiutò di lanciare appelli per la fine del terrorismo.

In tutti i partiti rivoluzionari, nati spesso con ottime motivazioni, ma poi degenerati,  si fanno delle purghe interne, perciò la moglie di Mandela, Winnie, commise violenze verso dissidenti dell’Anc, anche il vescovo Desmond Tutu ha riconosciuto che l’ANC ha torturato e ucciso i suoi oppositori, sia in Sudafrica, che in Tanzania e Angola. Mandela in carcere, con gli anni si maturò e, d’accordo con il governo dei bianchi, abbandonò terrorismo e impose al suo partito Anc la pacificazione e la convivenza pacifica con i bianchi; anche Napolitano divenne atlantista e poi presidente, anche D’Alema e Alemanno si rivoltavano allo stato, poi si pacificarono e  fecero carriera.

Oggi, abolito l’Apartheid, il Sudafrica non ha risolto i suoi problemi sociali, ha solo difeso gli interessi minerari e creato un’oligarchia nera, il governo è collaborazionista d’interessi stranieri; il Sudafrica, con le sue risorse, è uno dei paesi Brics in ascesa, ma ha ancora negri che vivono in povertà ai quali però, si sino aggiunti anche bianchi poveri ed emarginati. La unica vera disuguaglianza è quella che nasce dall’indigenza, negri e donne ricche o di potere non saranno mai discriminati.

ITALIA

Il governo Letta, per rastrellare 900 milioni di euro, ha deciso di vendere, anche a stranieri comunitari, le quote private della Banca d’Italia, ora possedute da banche e assicurazioni italiane; questi, con la rivalutazione del capitale sociale della stessa banca, riceveranno 450 milioni di utili l’anno, soggetti a tassazione agevolata del 12% e con la possibilità di realizzare plusvalenze con le quote vendute. La Banca d’Italia ha riserve per 22 miliardi di euro e capitale sociale per 156.000 euro, che sarà rivalutato a 7,5 miliardi; fino ad oggi la Banca d’Italia non poteva distribuire utili superiori al 10% del capitale sociale, questo limite è stato fissato dal governo Letta al 6% del nuovo capitale di 7,5 miliardi, più le riserve, pari a circa 450 milioni l’anno.

Nel 1893 nacque la Banca d’Italia controllata da azionisti privati, il fascismo la cedette alle banche nazionalizzate, nel 1993 queste banche furono privatizzate dal governo Amato ed erano controllate da fondazioni bancarie, controllate a loro volta dai partiti; nel 2005 il governo Berlusconi stabilì che le quote della Banca d’Italia dovevano tornare allo stato, oggi, con un decreto legge, il ministro Saccomanni ha rivalutato il suo capitale sociale a 7,5 miliardi di euro e ha stabilito che divenga una public company, con azionariato privato diffuso.

La Banca d’Italia, controllata dalle banche e perciò in conflitto d’interesse, non ha svolto bene le sue funzioni ispettive con le banche, con la tesoreria unica, ha espropriato gli enti locali delle loro disponibilità, è asservita alla BCE, non ha più funzione monetaria e non ha difeso la lira dalle speculazioni; perciò potrebbe essere abolita e l’emissione di moneta, con il ritorno alla lira, potrebbe essere fatta direttamente dal Tesoro italiano.

Fino adesso l’Italia ha versato 60 miliardi di euro al Fondo Salva Stati o ESM o meccanismo europeo di stabilità, aumentando il suo debito pubblico, questi prestiti sono destinati agli stati in difficoltà e costretti all’austerità, l’Italia non ne beneficia, ma ne sopporta l’onere, in Europa si dice che può farcela da sola; in caso di default di questi stati, le somme non saranno restituite, i prestiti servono anche a rimborsare i loro debiti verso la Germania.

Il piano anti spread della BCE o piano OMT consiste nell’acquisto illimitato, da parte della BCE, al mercato secondario, di titoli di stato a breve scadenza, ufficialmente lo scopo è tenere bassi i tassi sul debito pubblico e salvare l’euro; però in Italia questi titoli hanno già un loro mercato privato e perciò non abbisognano d’intervento della BCE, per quanto riguarda l’euro, questa moneta è contestata ma solida rispetto al dollaro, perché le partite correnti dell’eurozona sono in attivo.

EUROPA

Jens Weidmann e Mario Draghi, rispettivamente presidente della Bundesbank e della Bce, ora sono d’accordo nell’attuare una politica monetaria espansiva, cercano però sempre di mantenere l’inflazione inferiore al 2% annuo, di contenere i tassi e di spingere Italia e altri paesi a fare riforme; però in Germania la coalizione di governo è in controtendenza rispetto alle raccomandazioni fatte agli altri paesi, infatti, sta aumentando il costo del sistema pensionistico e sta riducendo la flessibilità del lavoro.

Vi è la possibilità che la Bce porti il tasso di depositi delle banche, presso la banca centrale, in territorio negativo, intanto, con la recessione, il credito alle imprese si contrae; l’inflazione è bassa e le banche soffrono per le insolvenze dei privati, acquistano titoli di stato e non finanziano l’economia reale. Per il momento, dall’Unione Europea la mutualizzazione dei debiti pubblici con eurobond non è contemplata, eppure questo intervento solidale, logico in  una Europa Federale, avrebbe potuto portare a un calo degli spread e della politica di austerità.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (6/12/2013)

ISLAM

Gli accordi di Ginevra con l’Iran, relativamente alla moratoria nucleare, con la riduzione delle relative sanzioni a suo carico, sono una tappa del disimpegno Usa da Medio Oriente e Africa; lasciando questi campi all’Europa, gli americani riservano la loro maggiore attenzione all’Asia. L’Iran mira alla sua egemonia regionale ed è spalleggiato da Putin, che vuole il ritorno della Russia in Africa e Medio Oriente, al momento soprattutto in Egitto.

Perciò la Polonia non sa più se deve proseguire con l’installazione delle basi missilistiche americane, ufficialmente pensate contro l’Iran, ma in realtà dirette contro la Russia; il prossimo anno la Nato si ritirerà dall’Afganistan, che diverrà terreno di scontro tra Iran, Arabia, Pakistan e forse Russia. La Turchia rivorrebbe l’impero ottomano e intanto sostiene i ribelli siriani, ma ha problemi con i ribelli curdi, al momento ha accantonato il contenzioso con Grecia e Israele, ma nel Caucaso si confronta con Russia e Iran. L’Arabia Saudita, delusa dalla politica Usa in Siria, si sta sganciando dall’alleanza con l’America e teme l’Iran e la minoranza sciita del paese; Israele, per la sua sicurezza, cerca il riavvicinamento alla Russia (Fonte: Fondazione CDF).

EUROPA

L’Ucraina, contesa tra Unione Europea e Russia, ha vecchi risentimenti verso la Russia di Stalin e verso il comunismo; Stalin, con le sue famose purghe, ammazzò milioni di ucraini e requisì tutto il grano dell’Ucraina, per darlo ai tedeschi, con i quali era alleato, e perciò fece morire di fame gli ucraini. Probabilmente è vero che l’Ucraina è retta da un governo autoritario e da politici corrotti, è divisa tra la parte occidentale del paese, filoeuropea, e la parte orientale filorussa, tra cattolici e ortodossi; la Russia vuole ricostituire il suo impero e usa il petrolio come ricatto, però gli intellettuali ucraini mitizzano troppo l’Europa occidentale, che si sta rapidamente disintegrando.

Il presidente della commissione europea Barroso tuona contro il governo ucraino filorusso, come barriva contro l’Italia, l’Unione Europea ha promesso incentivi economici agli ucraini, a spese degli europei occidentali, però i vantaggi economici, commerciali e petroliferi offerti dalla Russia sono maggiori; tradizionalmente, questi incentivi li concedono i paesi che vogliono attrarre altri paesi nella loro sfera d’influenza; oggi anche l’Ungheria pensa che l’adesione all’Unione Europea potrebbe essere stato un errore.

Il governo inglese ha deciso di accettare il referendum sull’indipendenza della Scozia, che ha già autonomia di bilancio e, come l’Irlanda, ha sempre teso all’autonomia dall’Inghilterra; se il popolo scozzese è sovrano e vuole la devolution, secondo il governo inglese, ha diritto a questo referendum; però è da ricordare che il democratico Napolitano ebbe a dire all’indirizzo della lega nord, che se si parla d’indipendenza della Padania va bene, ma se si fosse passati dalle parole ai fatti, avrebbe mandato esercito e carabinieri. Probabilmente gli inglesi hanno scelto questa linea perché governano il mondo con la finanza, perciò l’autonomia della Scozia si può accettare se gli scozzesi pagano le tasse, lavorano, fanno figli e si arruolano, naturalmente a vantaggio della Gran Bretagna.

Il Gold Exchange standard nacque nel 1919 in Inghilterra e, con la crisi del 1929, fu messo da parte nel 1931, fu adottato nel 1944 dagli Usa e abbandonato di nuovo nel 1971; da allora però, il dollaro conservò il monopolio internazionale di moneta di riserva, senza essere convertibile in oro. Se gli stati non si curano dell’inflazione e vogliono essere indipendenti da una banca centrale o stampare direttamente denaro, magari abolendo anche la banca centrale, possono stampare la moneta che vogliono, a vantaggio di tutti i cittadini e non dei soliti ignoti, azzerando con ciò tasse e tassi sui debiti pubblici, com’è fatto oggi da Usa, Giappone e Inghilterra.

Se si vuole conservare la Banca Centrale nazionale, in genere privata e controllata dalle banche ordinarie, questa dovrebbe dipendere dal Tesoro e non dovrebbe essere da esso separata, in Italia fu invece separata nel 1981, però di essa si può fare a meno e le banconote potrebbero essere stampate direttamente dal Tesoro.  La Banca Centrale europea è un caso a parte, è una banca centrale senza stato che stampa denaro solo a favore di un’oligarchia occulta ristretta, rappresentata da grandi banche.

Restituendo la sovranità monetaria a stati sovrani, le banche potrebbero ricevere dallo stato denaro a tasso zero e prestarlo ai clienti a tassi molto ridotti, per coprire i costi di gestione delle banche, e l’economia se ne avvantaggerebbe; per contenere l’inflazione, allo stato rimarrebbero imposte, operazioni di mercato aperto o vendita di titoli e l’aumento della riserva obbligatoria delle banche. In questo caso, lo stato avrebbe come cardine fiscale l’imposta sul reddito e l’imposta patrimoniale e potrebbe emettere liberamente moneta, favorendo con ciò domanda e occupazione.

Abbiamo appreso in questi giorni della condanna pesante di Deutsche Bank e di altre banche europee, per manipolazione del mercato finanziario e speculazioni sui derivati; anche i tedeschi, che non sono da mitizzare, sono capaci di speculare, tradire, riciclare, evadere il fisco e alimentare la corruttela politica. La Germania è entrata nell’euro in cambio della promessa di riunificazione, poi ha finanziato il debito pubblico dello stato a tasso zero, ha aiutato le sue banche con i soldi regalati dalla BCE ed ha aiutato le sue esportazioni con la relativa debolezza dell’euro, cioè ha saputo fare i suoi interessi.

ITALIA

Per aderire all’euro, l’Italia impostò una politica di austerità, poi, dall’adozione dell’euro, l’Unione Europea ha costretto l’Italia a continuare nella politica di austerità, che ha favorito la sua recessione; oggi se l’Italia uscisse dall’euro, il suo debito estero rimarrebbe in euro e, per evitare ritorsioni,  potrebbe non denunciarlo; è da ricordare che gli stati europei accettarono l’unità d’Italia solo con il riconoscimento integrale dei debiti esteri dei singoli stati italiani. Si dice che, senza questo riconoscimento, ci sarebbe fuga di capitali, in realtà questi fuggono anche adesso, nell’ordine di 100 miliardi di euro l’anno, anche perché in Germania si può riciclare denaro mafioso e in Italia no.

Questa crisi è stata favorita dall’abbandono di una moneta nazionale, di una politica di bilancio autonoma e di una politica monetaria espansiva; l’Italia ha rinunciato a una sua moneta e ha adottato una moneta di un’entità che non è nemmeno uno stato, perciò è diventata una colonia, sfruttata da ignoti, tramite una moneta senza stato. Gli Usa erano ostili all’euro, che faceva  concorrenza al dollaro, ma poi, con la collaborazione della Germania e con altre contromisure speculative, si adattarono e non ne hanno ricevuto grande danno.

Si dice che i trattati devono essere rispettati, in realtà, la storia dimostra che, con il tempo, sono regolarmente abbandonati da tutti gli stati, che, con il tempo, cambiano anche alleanze e accordi internazionali; il trattato di Maastricht non prevede l’uscita dall’euro, in realtà, per uscire dall’euro, basta la volontà politica, bisogna solo valutarne i costi; i trattati si rispettano quando convengono a tutti i contraenti, altrimenti si denunciano, da ricordare che la Gran Bretagna fa parte dell’Unione Europea e non dell’Eurozona. Per evitare la dissoluzione dell’Unione Europea e conservare la moneta unica, forse l’Europa dovrebbe trasformarsi in unione politica, senza l’egemonia franco-tedesca; se si dissolve l’Unione Europea, bisogna rifare gli accordi commerciali e doganali interni e, se si supera la zona di libero scambio, tornano i dazi doganali, anche se in forma ridotta.

I vari tentennamenti del governo Letta sull’IMU e la ricerca di una copertura per la sua abolizione sono solo delle manfrine tese a dimostrare che, contro le aspettative, per necessità di bilancio e per i vincoli europei, non si possono ridurre le tasse; però il governo riesce sempre a trovare denaro per esercito, sanità e chiesa, cioè per gli amici. Oggi, per creare nuovi posti di lavoro in Italia, probabilmente l’Italia deve uscire dall’euro, perché l’Italia, priva di sovranità, non può creare denaro dal nulla, come fanno gli Usa; c’è anche da considerare che gli stati indipendenti si affermano con la moneta, le tasse e il debito pubblico da onorare, questi sono tutti strumenti per asservire i popoli.

La Germania ha spinto per la creazione del governo fallimentare di Monti, ha operato d’accordo con il Vaticano, esattamente come quando sostenne la devolution della Croazia; invece di aiutare l’Italia a uscire dalla crisi, la sta massacrando; però, se è vero che i debiti rendono schiavi persone e stati, dall’altra parte, come sanno le banche creditrici, mettono il manico del coltello nelle mani dei debitori, che però devono saperlo usare; ma purtroppo l’Italia manca di un governo forte, autorevole e in grado di rinegoziare i trattati o di minacciare l’uscita dall’euro e dall’Unione Europea.

Se si desidera conservare quest’Unione Europea, occorre riformare trattati europei, BCE, eliminare fiscal compact, rientro dal debito pubblico, pareggio di bilancio, proibire derivati, riciclaggio e paradisi fiscali, procedere con l’armonizzazione fiscale, limitare la libera circolazione di capitali anche tassando le transazioni finanziarie internazionali, separare banche commerciali da banche d’affari, fare dell’euro una moneta comune a fianco di monete nazionali o abolirla.

L’alta finanza ha infierito sull’Italia, il mercato retto da essa ha funzionato solo per lor signori, occorre rimettere in piedi l’economia reale, rilanciare l’occupazione, i servizi sociali e ridistribuire la ricchezza; occorre contrastare la globalizzazione e avvicinare produttori e consumatori locali, riducendo con ciò l’inquinamento dei trasporti, oggi l’Italia sembra un paese devastato dalla guerra.

La proposta di Grillo di un referendum sull’euro e sui trattati è giusta, gli altri paesi europei hanno fatto questi referendum e l’Italia no, l’Unione Europea non li impose a tutti i paesi; è un’altra dimostrazione che gli italiani non sono sovrani. Oggi la politica economica e di bilancio italiana è decisa a Francoforte, Bruxelles e Berlino e purtroppo l’Unione Europea non è solidale e non ha un piano per la ridistribuzione della ricchezza, l’occupazione e il reddito minimo di cittadinanza per tutti gli europei; perciò in Europa esistono figli e figliastri, l’Europa non prevede una politica fiscale solidale e preferisce multare i paesi che non rispettano l’austerità.

Perciò il progetto di Europa federale rischia di essere messo da parte, mentre il parlamento italiano è volontariamente latitante, quello europeo ha pochi poteri di fronte a commissione europea e Bce; perciò l’Europa si sta sgretolando e rinascono nazionalismi e autonomismi, mentre il progetto federale europeo è accantonato. In tale quadro, il partito socialista è europeo ha favorito lavoro precario, deregulation finanziaria e austerità, ha favorito il progetto di Stati Uniti d’Europa e condannato il populismo di destra.

Per inciso, al tempo di Lenin in Russia, i populisti erano contadini nullatenenti che volevano la distribuzione delle terre dei baroni latifondisti, cioè volevano la riforma agraria o fondiaria, mentre Lenin voleva nazionalizzare o collettivizzare le terre agricole. Però, come accade a destra, oggi, con un ripensamento, anche nella sinistra italiana c’è chi vuole tornare alla sovranità nazionale e accusa l’Europa di essere poco democratica e di essere in mano ai banchieri.

Come fece la Cina con i colonizzatori europei, occorre pertanto disobbedire e denunciare i trattati iniqui o ineguali, com’è stato sempre fatto nella storia da parte di paesi svantaggiati, sfruttati discriminati; anche nel diritto interno, i contratti sono fatti sempre a favore della parte contraente più forte, spesso perciò imposti come contratti di adesione, infatti, in Italia non c’è stata dibattito su questi trattati europei, che sono contratti internazionali, e non ci sono stati referendum su di essi. Hanno denunciato i trattati e rinegoziato i debiti esteri Argentina, Irlanda, Islanda e Grecia, ottenendo poi anche degli aiuti  esteri.

La crisi è nata in Usa ed è stata causata dalle speculazioni finanziarie, dall’insolvenza privata e dall’isteria tedesca, cioè dalla politica di austerità del governo della Merkel, dalla Bundesbank e dalla BCE, è stata favorita anche dalle grandi banche nord europee che chiedevano aiuti. Oggi, anche con l’esistenza della BCE, che ha il monopolio dell’emissione di denaro, la Banca Centrale tedesca, con il denaro ricevuto dalla BCE, partecipa alle aste dei titoli di stato, calmierandone i tassi, invece la Banca d’Italia non lo fa, i fondi pensione italiani investono per il 70% all’estero, anche in derivati spazzatura, con danni per i pensionati privati, invece dovrebbero essere obbligati a investire in Italia (Fonte: Micro Mega).

USA

In Usa la città di Detroit, già capitale americana dell’automobile, ha dichiarato la bancarotta o fallimento o default, il che implica il sacrificio totale o parziale dei suoi creditori, cioè quello che i mercati temevano per l’Italia, che dall’unità ha sempre pagato il suo debito estero; vedremo in dettaglio quali saranno i creditori americani sacrificati, se banche, lavoratori, pensionati, mafia e grandi imprese, i più salvaguardati saranno sempre gli amici.

In Usa il 60% della popolazione è insoddisfatto sia dei democratici, sia dei repubblicani, perciò il movimento Occupy, per le elezioni amministrative, ha aperto al piccolo partito socialista e ai sindacati; assieme chiedono salario minimo di 15 dollari l’ora, reddito minimo di cittadinanza, blocco degli affitti, tasse maggiori ai ricchi, trasporti pubblici, sanità pubblica e istruzione pubblica, chiedono cioè più giustizia sociale.

Diversamente da democratici e repubblicani, questo raggruppamento non riceve finanziamenti da grandi aziende, ma riceve donazioni della gente comune. Come avviene in Italia con il movimento cinque stelle, la ricerca di alternativa politica parte soprattutto dai giovani e in Usa è stata alimentata anche dalla feroce critica allo spionaggio fatto dalla NSA, che tiene sotto controllo cittadini e politici, americani e stranieri; i giovani americani vogliono un terzo partito, sono ecologisti e perciò chiedono anche di abolire i treni a carbone che inquinano.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (28/11/2013)

ITALIA

L’Italia, oltre a sopportare i costi imposti dall’Europa, per la patto di stabilità, il pareggio di bilancio, il rientro graduale del debito e le multe da essa pagate per i suoi ritardi sull’agenda europea, ha pagato 50 miliardi di euro, aumentando il suo debito, per aiutare i paesi mediterranei, Irlanda e Portogallo, insolventi con le banche tedesche, aiutando perciò le banche tedesche. Le banche tedesche sono anche amministratrici fiduciari di denaro da riciclare della chiesa cattolica e della mafia, transitato tramite Ior e stanno aiutando le diocesi e gli enti ecclesiastici a recuperare, soprattutto con l’aiuto dell’Italia, le perdite sofferte nella finanza creativa.

L’Italia è un protettorato vaticano e perciò le cose non potevano andare che così, il Vaticano, gli enti ecclesiastici e i vescovati hanno investito milioni di euro nella banca Lehman Brothers, poi fallita, è successo recentemente anche a un vescovo cattolico australiano; agli italiani, come accadde con il Banco di Roma e il Banco Ambrosiano, ora, con la mediazione tedesca, si chiede di ripianare le perdite.  L’Italia ì un paese confessionale e clericale e non laico, assomiglia a tanti paesi islamici, anche perché alcuni i principi morali della chiesa fanno parte del suo diritto.

La cooperazione, le emergenze internazionali e la solidarietà internazionale, aiutati dagli spot televisivi, sono degli strumenti per togliere denaro ai paesi ricchi, ma solo una minima del denaro raccolto va ai poveri del terzo mondo; dopo il protocollo di Tokio, che stabiliva indennizzi da pagare a favore dei paesi poveri, da parte dei paesi inquinatori dell’aria, in realtà a favore dei soliti ignoti, ora l’Unione Europea ha anche stabilito che l’Italia dal 2013 al 2017 deve versare parecchi  miliardi di euro ai paesi in emergenza finanziaria.

Come se l’Italia non avesse bisogno di questo denaro, però il governo massonico di Letta ci fa sapere che, con le privatizzazioni, l’anno prossimo l’Italia incasserà 11 miliardi, ma quanto ci costa questa Europa? Il Vaticano è spalleggiato dalla Germania, i governi Monti e Letta, con l’aiuto di Napolitano, sono loro emanazioni. Il Vaticano e i vescovi controllano banche italiane e sono grandi investitori internazionali, sono proprietari del 20% del patrimonio immobiliare italiano, in esenzione d’imposta, la chiesa desidera ha sempre preteso che le perdite della sua finanza siano ripianate dagli italiani.

Come accade per le multe stradali, che dovrebbero servire anche alla manutenzione delle strade, in Italia ogni anno la pubblica amministrazione incassa 44 miliardi di euro per la protezione del territorio, utilizzati solo per l’1% a tale fine; perciò in venti anni gli italiani hanno speso circa 800 miliardi a tale scopo, ma il territorio non è salvaguardato ed è colpito ad alluvioni, frane e terremoti; le spese di ripristino, grazie alla mediazione mafiosa, costano molto più che all’estero. Le somme in questione sono riscosse da stato ed enti locali, come sovraimposte su energia, trasporti, su industrie, energia elettrica, assicurazioni e tasse automobilistiche. Coma desidera la mafia, con i disastri si fanno interventi urgenti sul territorio, senza controllo sulla spesa. 

Il fatto è che lo stato non è tenuto a rispettare trattati internazionali e contratti con i suoi cittadini, ma nemmeno leggi costituzionali e leggi ordinarie, perciò anche i contributi previdenziali dei dipendenti del settore privato, che sarebbero a destinazione specifica e vincolata, sono utilizzati per pagare le pensioni di dipendenti pubblici, di dirigenti e professionisti, che guadagnano anche di più dei dipendenti del settore privato.

Enrico Letta ha assicurato che l’Italia proseguirà nel programma di austerità e nel rispetto dei trattati europei, impegnandosi anche a fare riforme, però, per superare la depressione, rilanciare la domanda e riequilibrare le bilance commerciali dei singoli paesi, ha chiesto all’Europa anche trasferimenti redistributivi a favore dei paesi più svantaggiati, che naturalmente, dovrà pagare anche l’Italia.

La politica di austerità dell’Unione Europea ha reso più difficile ai paesi indebitati onorare i loro debiti e rende più difficile arrestare la crescita del debito pubblico italiano; per difendere gli interessi dei creditori cioè delle banche si è favorita la caduta del reddito e dell’occupazione. A ogni modo Letta, fino ad oggi ha continuato con la politica di austerità di Monti e ha rinviato le riforme, perciò Renzi scalpita e minaccia.

La massoneria coopta sempre personaggi importanti o che devono diventarlo, sui quali cioè vuole investire, perciò sono massoni Napolitano, uomo di fiducia di ambianti atlantici e della chiesa, ma sono massoni anche Berlusconi, prima sostenuto dalla chiesa ma malvisto da altri suoi colleghi massoni, Monti e Letta, sostenuti adesso dalla chieda. Il PD, per sedurre la chiesa cattolica, ha imbarcato nel partito, in posizioni di dirigenza, molti ex democristiani, divenendo finalmente partito di governo.

Conseguentemente la corruzione ha invaso anche il PD, prima era più limitata rispetto al centro-destra perché il PD-PCI-PSD aveva avuto minor potere, perciò oggi il PD non è più veramente interessato alla lotta alla mafia, che è referente privilegiato di stato, partiti, chiesa e grandi imprenditori. E’ proprio vero che l’occasione fa l’uomo ladro, con la politica ci sui può arricchire illecitamente, però chi decide le nostre sorte è il governo occulto, che tira le fila dietro le quinte e coopta uomini ricattabili, obbedienti e discreti o omertosi.

Grazie all’Unione Europea, ai nostri politici e alle infiltrazioni mafiose, la democrazia è diventata perciò un’utopia, in Italia non è mai nata una vera democrazia, invece la democrazia avrebbe dovuto prevedere, oltre la sovranità popolare, anche la redistribuzione della ricchezza, fatta anche per via fiscale, la differenza di reddito differenzia anche il peso politico e i diritti delle persone; invece il capitalismo ha imboccato la strada della finanziarizzazione dell’economia, favorendo l’ulteriore concentrazione della ricchezza e l’aumento della povertà.

Per rafforzarsi e vincere la lotta di classe, il capitalismo è emigrato in parte nel terzo mondo e ha utilizzato inflazione, svalutazione e debito pubblico e privato; ha introdotto sistemi di governance sovrannazionali che sono l’opposto della democrazia o della partecipazione popolare alla fase decisionale della politica. Così il primato dell’economia sulla politica combattuto da Marx è diventato il primato della finanza che, per far consumare la sovrapproduzione, in fase di calo della domanda, causata dalla concentrazione della ricchezza e dalla disoccupazione, ha spinto le famiglie a indebitarsi, facendo esplodere nel 2008 la crisi Usa che dura ancora e ha coinvolto diversi paesi europei.

EUROPA

La BCE ha abbassato il tasso di finanziamento alle banche allo 0,25%, anche i tassi delle banche centrali, di Inghilterra, Usa e Giappone si aggirano intorno allo zero; non si sa se la misura sarà sufficiente a tirare fuori dalla recessione i paesi europei e a combattere la deflazione; il denaro a disposizione, a prezzi stracciati, per le banche, che già avevano avuto altri regali dalla BCE, potrebbe anche essere utilizzato per fare altre speculazioni, invece che per la produzione, comunque, potrebbe servire a ridurre i tassi praticati dalle banche alla clientela. Tuttavia non si investe a credito in Europa quando la domanda langue e quando le imprese preferiscono delocalizzare all’estero,  dove costano meno salari, energia e imposte; codice civile, infrastrutture e mafia pesano meno.

Però questi tassi dipendono anche dai costi bancari di gestione e dal tasso d’inflazione che oggi, a causa della recessione è basso. Si dice che, per abbassare i prezzi, è necessario aumentare la produttività, la quale però dipende anche dagli investimenti in capitale; occorre invece rilanciare la domanda, aumentando investimenti pubblici e sussidi; non ci si può limitare solo a salvare banche e imprese industriali amiche, con manager superpagati e con perdite non dovute alla gestione caratteristica, ma alla speculazione finanziaria fatta dalle imprese. Se si divide il reddito nazionale per il numero dei lavoratori e non per il numero dei cittadini, poiché in Italia c’è un tasso d’occupazione inferiore a quello della Francia, il reddito pro-capite italiano risulta più alto di quello della Francia. 

Il tasso overnight della BCE, che remunera i depositi delle banche, è pari a zero, ma la BCE, per sostenere la ripresa economica, vorrebbe portarlo in negativo, cioè sotto zero; quest’azione dovrebbe far deprezzare l’euro rispetto a dollaro e yen e aumentare la competitività europea. Tuttavia, malgrado la vocazione tedesca alle esportazioni, la Bundesbank, dopo l’allentamento della politica monetaria attuato da BCE, Federal Reserve e banca centrale giapponese, si è detta contraria a quest’altro provvedimento della BCE. Sembra che l’Unione Europea non è fatto di stati con gli stessi diritti, dipendiamo tutti dalla Germania.

Il Consiglio d’Europa ha condannato infibulazione, circoncisione, macellazione rituale, piercing e tatuaggi, ma ignora sperimentazione, vivisezione e macellazione ordinaria degli animali, come il taglio di coda e orecchie dei cani e la sterilizzazione di cani, gatti e persone. La macellazione rituale, senza preventivo stordimento dell’animale e con suo dissanguamento, è già illegale in alcuni stati europei.

Come esiste una questione meridionale italiana, grazie all’Unione Europea, sta esplodendo una questione meridionale europea che probabilmente porterà alla disintegrazione dell’Europa. La questione meridionale italiana nacque perché i Savoia, prima saccheggiarono il mezzogiorno d’Italia delle sue riserve auree, poi lo riempirono di tasse e fecero le infrastrutture e assegnarono le commesse solo alle imprese del centro-nord. Intanto a Roma si trasferirono, in posizione di dirigenza, i piemontesi, mentre i militari napoletani erano licenziati.

La pauperizzazione del sud d’Europa è stata favorita dalla nascita della moneta unica e poi dalla crisi del 2008, importata dall’America; da allora nei paesi Pigs la disoccupazione è aumentata di 6 milioni di persone e le imprese fallite sono raddoppiate. Per rispetto verso il mercato, tra i paesi dell’eurozona non esiste un vero coordinamento economico, scolastico e fiscale, mentre aumentano i divari economici e i vincoli esterni imposti ai paesi che li hanno privati del controllo sulla moneta, sul bilancio e sul tasso di cambio, senza costringere l’Italia ad accelerare sul terreno delle riforme.

La Germania, dopo essersi rafforzata con l’euro, ora, per le sue esportazioni, guarda soprattutto ai paesi esterni all’Unione; per ridurre le proprie importazioni e fare concorrenza ai paesi emergenti, ha puntato sulla deflazione e sul contenimento della domanda interna; a causa di questa situazione, è probabile che, a causa della perdita della loro produzione industriale, diversi paesi dell’Unione potrebbero decidere di abbandonare prima l’eurozona e poi l’Unione stessa.

Dagli anni novanta la Germania, per fronteggiare i bassi costi del lavoro dei paesi emergenti e per aumentare la competitività delle sue esportazioni, ha fatto una riforma dolorosa per i lavoratori del suo mercato del lavoro; comunque, nel 2007 ha denunciato un surplus commerciale più basso verso l’eurozona che verso l’Unione e questo secondo è più basso di quello verso il resto del mondo. Ora il governo Merkel, per favorire la domanda interna e contenere le esportazione, pare voglia aumentare salari e pensioni minime e aumentare gli investimenti pubblici, Letta potrebbe imparare anche questa lezione.  

I cittadini tedeschi vorrebbero abbandonare l’eurozona, ma i dirigenti politici tedeschi che ne conoscono i vantaggi, non sono d’accordo; comunque, la Germania dimostra che, per conquistare quote di mercato, non basta ridurre il costo del lavoro, esiste anche il problema dei costi energetici e delle tasse. I partner europei della Germania vorrebbero che essa, come la Cina, aumentasse in  tutti i modi la domanda interna e la spesa pubblica, in modo che la loro economie non siano orientate solo verso l’esportazione.

MONDO

Il Canton Ticino ha vietato il burqa nei luoghi pubblici; con un referendum, la Svizzera si è pronunciata favore della leva obbligatoria; gli svizzeri preferiscono un esercito di popolo, invece che mercenario e gli svizzeri sono anche richiamati periodicamente alle armi, per addestramento; Israele è il primo acquirente al mondo di armi italiane, seguito da Usa, Arabia, Emirati, India, Regno Unito e Turchia. L’Italia è grande fornitore di armi di qualità, sulle armi si guadagna e tutti i paesi fornitori, per incentivare le vendite, pagano tangenti a politici e militari; la corruzione non è solo italiana, gli italiani non sono i più corrotti, come affermano false voci dell'informazione.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (20/11/2013)

 EUROPA

La commissione europea, dopo l’accusa di debito pubblico eccessivo elevato contro l’Italia, ha accusato, anche se in ritardo, la Germania, che comincia ad accusare la crisi, di consumare poco, contribuendo con le sue esportazioni alla crisi degli altri paesi dell’eurozona che esportano meno; in realtà, la Germania ha un attivo delle partite correnti con il mondo pari al 7% del suo Pil, il quale è però del 2,5% nei confronti degli altri paesi dell’eurozona. Anche l’Italia, a causa della bassa domanda interna, ha aumentato le sue esportazioni e oggi ha un attivo delle partite correnti con l’estero.

La riduzione del tasso di rifinanziamento allo 0,25% da parte della BCE, in teoria, favorendo tassi più bassi di mercato, dovrebbe stimolare crescita economica e investimenti ma, a causa di una domanda scarsa, non sarà. Usa e Giappone, per rilanciare l’economia, hanno fatto una politica monetaria espansiva e hanno svalutato le loro monete, mentre l’euro si è apprezzato del 7%.

Germania e BCE vogliono il controllo dell’inflazione, dei bilanci degli stati e dei debiti pubblici, però la Germania è anche preoccupata per la situazione di alcune grandi banche tedesche, come la Commerzbank, impelagate con derivati, crediti privati e prestiti a paesi europei insolventi. Nel resto del mondo si è svalutata la rupia indiana, s’indebitano le imprese cinesi e lo stato cinese presta agli Usa.

Crescono le borse e, dalla crisi del 2008, in Usa e in Europa è aumentata la concentrazione della ricchezza, però in Europa la politica di austerità, voluta da Germania, BCE e commissione europea, ha favorito la precarizzazione del lavoro e la disoccupazione. Fino ad oggi l’inflazione si controllava con il controllo della liquidità e del tasso di sconto; negli ultimi anni anche nell’eurozona, per aiutare le banche, si è creata grande liquidità, senza favorire produzione e occupazione ma, in un clima di deflazione, favorendo invece rendite finanziarie e profitti delle multinazionali, la maggior parte della liquidità immessa dalle banche centrali è stata assorbita dalle banche, che prestano agli stati e fanno, come sempre, della speculazione.

Il fatto è che la BCE dipende non dagli stati ma dalla finanza internazionale, ma, per reazione dell’opinione pubblica europea, sta favorendo la crisi dell’euro, il nazionalismo europeo, l’autonomismo europeo, il neonazismo e il ritorno del protezionismo; suo scopo è solo quello di sostenere il sistema bancario, ignorando disoccupazione e disuguaglianze. La liquidità da essa iniettata nel sistema economico è rimasta nei circuiti finanziari, il fatto è che la Bce è portavoce dei poteri forti e denuncia una sua sudditanza verso i poteri finanziari, ha usato il paravento del controllo dell’inflazione per distruggere lo stato sociale; in questa situazione, cittadini e paesi indebitati non possono essere sovrani, ma solo schiavi.

Si speculo sui rialzi di borsa ed euro e in Europa la crescita è sostenuta solo dall’export e non dalla domanda interna, per sostenere la domanda interna, in Germana, nella logica dei giochi politici, come accade in Usa, lo SPD vuole un salario minimo di 8,5 euro l'ora, mentre la Cdu, per favorire l’export, vuole continuare a tenere bassi i salari e vuole continuare a favorire la precarietà del lavoro.

Anche i governanti tedeschi sono buoni predicatori, il giornale tedesco Steueroase Deutschland del 7/11/2013 mette in evidenza che l’organizzazione internazionale Tax Justice Network afferma che la Germania è uno dei principali paradisi fiscali del mondo, dove approda l’economia criminale, l’economia sommersa e l’evasione fiscale; in Germania, per risparmiare imposte, esistono società di comodo e prestanome, vi si ricicla liberamente denaro sporco e denaro compendio di evasione, in questo paese c’è poca trasparenza finanziaria.

Oltre i soliti paradisi fiscali conosciuti da tutti, in Europa sono paradisi fiscali la Svizzera, il Vaticano, il Lussemburgo, Londra e gli Stati Uniti; poiché non si fidano de piccoli paradisi fiscali, politicamente instabili e distanti, i criminali preferiscono trasferire denaro nei principali centri finanziari, d’altra parte, la Germania garantisce la segretezza ai depositanti. Così ogni anno lava circa 45 miliardi di euro provenienza criminale o da evasione fiscale in altri paesi; i migliori clienti sono la mafia calabrese, quella russa e quella latino americana, tra i capi di stato spiccavano Gheddafi e Mubarak.

Naturalmente le banche tedesche, come Deutsche Bank sono coinvolte nel riciclaggio che è ostacolato in Italia, favorite da una vigilanza statale scarsa e scappatoie fiscali, garantiscono la segretezza delle operazioni e favoriscono l’evasione fiscale da parte delle grandi holding nazionali, inoltre il governo tedesco, legato alle banche, ostacola equi accordi fiscali con i paesi che subiscono queste emorragie di capitali. Nel 2012 dall’Italia sono fuggiti all’estero 100 miliardi di euro, pari circa al risparmio nazionale in un anno, pare che in Svizzera giacciono 120 miliardi di euro di provenienza italiana, altro denaro italiano, di provenienza illecita, esiste in Usa e a Londra.

ISLAM

Una moda degli italiani, fuorviati all’informazione, è quella d’ingiuriare sempre l’Italia e gli italiani ed esaltare gli stati e le comunità straniere e purtroppo, la Germania che segue la nostra informazione e la propaganda dei nostri partiti ne è vittima; abbiamo criticato le ronde padane proposte dalla lega nord e oggi apprendiamo a Londra sono nate le ronde islamiche, che mirano, con le minacce, a imporre la sharia o legge sacra coranica, arrivando al pestaggio e al taglio della gola.

Sono nel mirino di queste ronde i musulmani moderati, ma non solo, esse vogliono ripulire la comunità da chi impuro o infedele, soprattutto l’East End di Londra è stata dichiarata sotto la sharia; dall’informazione italiana avevamo appreso che la mafia ha il controllo su un territorio che contende allo stato e che la faida tra famiglie è diffusa in Sicilia. Queste cose sono accadute e accadono in tanti paesi, perciò anche nel mondo islamico Il potere delle corti islamiche, della mafia e della cultura tribale è forte dove lo stato centrale è più debole e perciò abbandona parte del territorio alla giurisdizione altrui, accadeva anche nella corte dei miracoli di Parigi prerivoluzionaria.

Oggi il diritto islamico è legale in tante città inglesi, dove ha sedi giudiziarie per i suoi tribunali, nel paese esiste una doppia giurisdizione e perciò gli inglesi non sono tutti uguali avanti alla legge, perché soggetti a giurisdizioni differenti; in Gran Bretagna esistono 85 tribunali della sharia, che legittimano le violenze alle donne a garantiscono l’impunità ai loro aggressori. Come accade anche in Italia, perché l’Italia non è uno stato laico, questi tribunali impongono precetti religiosi, favoriscono la repressione dei diritti e la circostanza è presentata dall’informazione come scontro di civiltà, ignorando che l’Islam integralista, come la chiesa medievale e l’ebraismo ortodosso, vuole imporre a tutti un modello di vita teocratico.

La religione, assieme a propaganda e polizia, è un ottimo strumento e un cemento per la salvaguardia del potere dello stato, i suoi massimi vertici non sono veri credenti e spesso, come fanno i politici, predicatori laici della politica, si arricchiscono con la religione; stato e chiesa o religione collaborano contro il popolo ma, qualche volta, per interesse e per i privilegi, come fanno i partiti, la mafia e i centri di potere, sono tra loro in conflitto. Stato e chiesa o religione si appellano a principi cui i loro dirigenti non credono veramente; è accaduto anche nell’Antico Egitto, a Roma e oggi nei paesi islamici.

In Iran l’autorità suprema, l’ayatollah Alì Khamenei, controlla il conglomerato finanziario Sedat, che vale 95 miliardi di dollari, frutto degli espropri del 1979 a carico dio Scià e suoi seguaci; questi beni dovevano essere restituiti allo stato, ma non è accaduto, l’ente ha 500 dipendenti presi dai ranghi di polizia e dell’esercito, possiede immobili, banche, imprese industriali e di servizi. Mentre l’Iran soffre per le sanzioni economiche internazionali, il conglomerato, con sentenze favorevoli della magistratura “indipendente”, continua a crescere e controlla politica e guardie della rivoluzione.

Come succede normalmente in tutti gli stati, gli utili del conglomerato Sedat vanno a beneficio dell’attuale classe dirigente iraniana; intanto, a vantaggio della speculazione, i prezzi del petrolio oscillano, influenzati da una possibile pace tra Usa e Iran, primavera araba, minaccia iraniana della chiusura dello stretto di Hormuz e guerre e rivoluzioni nei paesi petroliferi; a loro volta, forse alimentate dai soliti ignoti. Il prezzo reale del petrolio dovrebbe essere di circa 100 dollari al barile e il dollaro si deprezza, a vantaggio dell’Europa, ma in Italia, a causa delle tasse sui prodotti petroliferi, non se ne hanno mai veri benefici di prezzo. A causa delle sanzioni, l’Iran non riesce a vendere tutto il petrolio che produce e, stranamente, manca anche della capacità di raffinazione richiesta dal suo mercato interno; l’Arabia Saudita è ostile al riavvicinamento tra Usa e Iran.

A causa del mancato intervento degli Usa in Siria e del loro riavvicinamento all’Iran, secondo il giornale Sunday Times, l’Arabia Saudita, d’accordo con Emirati, Pakistan e Giordania, ha offerto basi di appoggio agli aerei israeliani che intenderebbero bombardare i siti nucleari iraniani; questi paesi e Israele si stanno anche avvicinando alla Francia perché non vogliono che il golfo persico cada nelle mani iraniani e i sauditi, che fino a oggi hanno finanziato fondamentalismo, terrorismo e moschee, non vogliono gli sciiti in casa. La lotta tra sunniti e sciiti assomiglia alla vecchia lotta tra cattolici e protestanti

ITALIA

Malgrado i sacrifici richiesti dallo stato ai cittadini, i manager pubblici italiani guadagnano circa 650.000 dollari l’anno, tre volte di più della media dei loro colleghi dei paesi OCSE; poiché, con obbedienza e discrezione, fanno da coperchio alle sopraffazioni, il governo, che promette una spending review, non può ridurre i loro emolumenti. Mafia, corruzione politica ed evasione fiscale non esistono solo in Italia, perciò in Italia occorrerebbero soprattutto vere riforme, se ne parla da sempre, ma il governo su questo punto è ancora immobile.

Il fatto è che le vere riforme toccano sempre le tasche dei privilegiati. In Italia pesano eccessiva pressione tributaria, ritardi della giustizia, costo dell’energia, costo del denaro e difficoltà di accedere al credito; occorrerebbe un tetto agli stipendi di 10.000 euro netti il mese e alle pensioni di 4.000 euro netti il mese, facendo cumulo delle varie pensioni e delle pensioni di reversibilità, ma la classe dirigente, sempre pronta a proporre sacrifici per cittadini, non può volere leggi contrarie ai suoi interessi.

Con 2,7 miliardi di utili annuali, il nuovo piano industriale dell’azienda di servizi Telecom, per il periodo 2014-2016, è gravata di debiti per 29 miliardi di euro, prevede un altro prestito in obbligazioni di 1,3 miliardi di euro, da convertire nel 2016 in azioni; prevede anche la dismissione di Telecom Argentina e la vendita delle torri in Italia e Brasile per 4 miliardi, lo scorporo della rete telefonica italiana da cedere ad altra società, confidando anche nel coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti, che i partiti vogliono mungere, finché sarà esausta. I piccoli azionisti Telecom e i lavoratori della società non sono soddisfatti da piano e in borsa il titolo continua a deprezzarsi.

USA

In attesa di provvedimenti definitivi, per evitare il default, Barak Obama ha proposto un piano B che eleva il tetto sul debito pubblico fino a marzo prossimo, ha contro il partito repubblicano, che ha la maggioranza alla camera o congresso, mentre i democratici hanno la maggioranza al senato. Il default, se dovesse verificarsi, sarebbe il primo nella storia del paese, dall’indipendenza dall’Inghilterra.

Il piano prevede il controllo della spesa sanitaria, contemporaneamente il governo ha formulato anche un piano per la riforma del fisco, con aggravio delle imposte per i ricchi. Il tetto per il debito federale è stato raggiunto alla fine di ottobre e ha determinato la parziale chiusura dell’attività di governo, riducendo i finanziamenti a forze armate, turismo, mutui a privati e finanziamenti alle piccole e medie imprese; lo shutdown dovrebbe ripercuotersi sul Pil del quarto trimestre 2013.

A causa della grave crisi economica e di solvibilità Usa, che potrebbe portare al suo default, Obama progetta di ridurre sempre di più gli impegni americani all’estero, soprattutto militari, anche nei paesi cruciali, produttori di petrolio, del Medio Oriente; l’impero americano è durato meno di un secolo, dalla fine prima guerra mondiale, mentre quello romano durò sei secoli e finì nel 475. Perciò gli Usa hanno lasciato mani libere agli Iran sul nucleare, scaricando gli arabi sunniti nemici dell’Iran, ma la Francia ha apposto il suo dissenso a questa politica.

Perciò ora, a causa del vuoto militare nella regione, Egitto e Arabia Saudita, aiutati dal Pakistan, vorrebbero anch’essi dotarsi di armi nucleari, in passato il Pakistan, per procurarsi l’arma nucleare, era stato aiutato finanziariamente dall’Arabia, in funzione anti indiana; solo il veto francese ha impedito a Obama di chiudere, a tutti i costi, un accordo con gli iraniani. Ora Israele sa di doversi difendere da solo contro l’Islam, mentre i russi, con forniture militari, ritornano in Egitto; probabilmente la Russia profitterà del vuoto di potere lasciato dagli Usa e dal collasso del suo impero, per espandersi in Medio Oriente, Africa Settentrionale ed Europa.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/11/2013)

ISLAM

Stati Uniti e Israele sono stati espulsi dall’Unesco, gli Stati Uniti per mancato versamento, per due anni, della loro quota; l’Unesco è un’agenzia ONU con sede a Parigi, che ha, ufficialmente, come fine, la protezione della scienza e della cultura; gli Usa erano rientrati nell’agenzia nel 2003, dopo venti anni di assenza, perché accusavano l’Unesco di essere un megafono di propaganda palestinese. Nel 2011 entrò nell’organizzazione la Palestina e gli Usa sospesero i finanziamenti, il che ha portato alla loro attuale espulsione; hanno votato contro l’ammissione della Palestina, Germania e Canada, a favore Francia, India e Cina, mentre l’Italia si è astenuta, è un altro sintomo della divisione, in politica estera, dell’Unione Europea.

Ora la Palestina, che non è ancora uno stato, dovrebbe entrare anche all’ONU, dove al momento è un osservatore come il Vaticano; la politica americana voleva impedire l’ingresso della Palestina all’ONU e all’Unesco, prima del reciproco riconoscimento e di una pace definitiva tra Israele e Palestina, cosa difficile perché l’Autorità Palestinese, nel proprio statuto dichiara di voler distruggere Israele e intanto alimenta il terrorismo antisraeliano al quale Israele, come farebbe qualunque stato, risponde con le armi; Israele nacque nel 1948, con riconoscimento Onu, come stato sovrano e ad allora fu varie volte in guerra contro coalizioni di stati arabi.

L’Islamismo si diffonde in Europa e Usa, dove rifiuta l’integrazione, aiutato finanziariamente da Arabia ed emirati che finanziano la costruzione di moschee, centri islamici e organizzazioni fiancheggiatrici, come la Fratellanza Musulmana, che fu sostenuta, in funzione antinglese, anche da Mussolini e Hitler. In occidente l’Islam, per diffondersi, si serve anche dei principi democratici, mentre nell’Islam pare abbia fallito democrazia e modernità e perciò i paesi islamici si volgono verso la sharia; Al Qaeda predica il ritorno ai costumi della sharia, che è incompatibile con la democrazia, inattuata anche in Italia, a causa della presenza della chiesa cattolica.

La sharia proclama che l’unica legge viene da Allah e rifiuta parlamenti e partiti; prima della caduta di Mubarak, i Fratelli Musulmani non erano un partito e, quando si costituirono in partito, furono condannati da Al Qaeda. In Arabia e Qatar, governati dalla sharia, non esiste un parlamento, però i parlamenti esistono nelle dittature militari islamiche che, cadute in Tunisia ed Egitto, hanno portato al potere i Fratelli Musulmani, che avevano profittato della primavera araba laica.

Quest’atmosfera ha rinforzato le organizzazioni jihadiste e la richiesta, da parte di una minoranza fanatizzata, di ritorno al califfato islamico, con la sostituzione della realtà tribale dell’Islam, com’era in antico anche in Europa, con un impero islamico. Come già fatto da Vaticano e chiesa cattolica, l’Islam proclama la sua superiorità sulle altre religioni, prevede la condanna a morte per l’apostasia e, come la chiesa cattolica, soprattutto nei secoli passati, nega la libera interpretazione della sharia, che è contro modernità e tolleranza.

In Egitto, Obama ha sostenuto Fratellanza Musulmana e il presidente islamista Morsi, anche negli anni ’50 gli Usa, in funzione antisovietica, sostennero i suoi fondatori, Hassan el Banna e Said Ramadan. Il sostegno degli Usa alla Fratellanza Musulmana ha fatto infuriare i militari egiziani e tanti altri egiziani, fra l’altro, gli egiziani vogliono anche difendere una loro identità culturale rispetto agli arabi, che provennero dall’Arabia.

All’arrivo al potere dei militari in Egitto e con l’imprigionamento di Morsi, gli Usa hanno sospeso gli aiuti militari all’Egitto, che perciò si è rivolto a Russia e Cina e per, gli aiuti economici, ad Arabia ed Emirati. Il quadro islamico è complicato anche dalle rivalità tra Egitto, Iran e Arabia, intanto, a causa della politica americana, nella regione cresce il sentimento antiamericano (Fonte: www.informazionecorretta.com 8/11/2013).

EUROPA

Il 7.11.2013 la BCE ha portato il tasso di riferimento allo 0,25%, la decisione è stata presa perché, a causa della recessione e della deflazione economica, il tasso d’inflazione è sceso allo 0,7%, mentre quella prevista non dovrebbe essere superiore al 2%. In generale, è lo stato che alimenta l’inflazione, con la funzione monetaria, le tasse, le tariffe e i costi dell’energia, mentre la scala mobile italiana ne divenne il capro espiatorio, ma, in realtà, non era la causa dell’inflazione, ma  solo un recupero dall’inflazione; a causa della deflazione, oggi salari, immobili, prodotti elettronici, vestiario, alimentari e mobili non aumentano di prezzo.

Il tasso di riferimento è il tasso riservato per i prestiti fatti alle banche da parte della BCE, con questo denaro, le banche fanno presti al pubblico a tassi più elevati, guadagnandoci parassitariamente; comunque, la riduzione di tasso da parte della BCE dovrebbe incrementare i prestiti delle banche alla clientela, ma con la recessione e il calo di domanda e d’investimenti sarà difficile. Diversamente da altre banche europee in dissesto, più di manica larga, le banche italiane temono le insolvenze private e, per i prestiti, chiedono garanzie, nel frattempo, fanno impieghi in titoli di stato.

Comunque la misura della BCE dovrebbe ridurre tassi bancari, calo dello spread e favorire il rialzo di borsa, dovrebbe anche favorire il calo del costo dell’energia e dei prezzi, sempre che non ci sia un aumento della domanda per rialzo dei salari. L’Europa, con il controllo dei bilanci degli strati, ha impostato una politica che ha favorito crisi e disoccupazione, tuttavia ha anche favorito l’avanzo primario del bilancio di alcuni stati come l’Italia, al netto del servizio del debito pubblico, cioè degli interessi passivi sul debito pubblico.

Con il controllo della liquidità, fino ad adesso, l’inflazione europea è stata controllata, inoltre, grazie soprattutto alla Germania, ma anche dell’Italia e di altri paesi, l’Unione Europea ha il più elevato surplus delle partite correnti nel mondo, il che dovrebbe teoricamente favorire la rivalutazione ulteriore dell’euro.

La situazione degli Usa, reclamizzati da società di rating, informazione e statistiche, spesso false, è presentata come migliore, soprattutto dal lato dell’aumento della produzione e dell’occupazione, ma gli Usa soffrono soprattutto dei debiti enormi di stato, imprese, privati e del deficit commerciale; fino ad oggi, sono stati aiutati dalla posizione del dollaro, moneta di riserva e degli scambi internazionali, ma anche questa posizione è insidiata dall’euro e da accordi monetari tra paesi Brics e tra paesi sudamericani.

ITALIA

Mentre l’Europa multa l’Italia per i suoi ritardi, ma non pensa di mettere fuori legge i paradisi fiscali, dove si rifugiano malloppi guadagnati illecitamente, messi al riparo da azioni revocatorie o di spossessamento da parte degli stati, in Italia, per combattere l’evasione, che esiste anche all’estero, con una nuova legge, si è dato un altro colpo al segreto bancario, imponendo alle banche la trasmissione all’anagrafe tributaria di tutte le informazioni sui conti correnti.

Intanto le banche che, dal 2008, con il credito facile ai privati e i derivati, hanno determinato la crisi, utilizzando denaro dei piccoli risparmiatori, continuano senza controllo a fare operazioni di finanza creativa, inoltre non erogano facilmente credito e perciò ostacolano la ripresa economica; comunque, ora pare apparentemente che anche il Vaticano stia cercando di mettersi in regola con le norme sulla trasparenza bancaria, ora lo Ior chiede ai depositanti di dimostrare che i loro depositi non sono di provenienza illecita.

E’ sicuro che questa norma sarà aggirata con i prestanomi e le finanziarie dalla mafia, il Vaticano avrebbe dovuto semplicemente pretendere che, come previsto dal suo statuto, lo Ior può accettare solo depositi degli enti religiosi. Salvo alcune eccezioni, le banche italiane, sono state colpite dalla crisi meno delle banche dell’Europa settentrionale, perché meno coinvolte nelle insolvenze private e nei derivati, tuttavia, sostenute in questo costume dalla politica,  sono solite fare credito facile, con poche garanzie e a tassi di favore, ad amici di riguardo e grandi azionisti che siedono nel loro consiglio di amministrazione, perciò in conflitto d’interesse.

Com’è accaduto con tanti magnati, le banche erogano miliardi ad amici importanti, che poi non rimborsano, è probabile che in queste operazioni taroccate ne guadagnino anche dirigenti e membri dei consigli d’amministrazione delle banche. Le banche sono coccolate dalla politica che finanziano e Franceschetti del PD ha sempre lottato per la loro autonomia e per l’autonomia della Banca d’Italia, che spesso, con le mani libere, ha evitato di controllare e sanzionare queste operazioni di finanziamento.

MONDO

Charles Taylor, ex presidente della Liberia, è stato condannato a 50 anni di carcere dal tribunale penale internazionale dell’AIA ed è stato trasferito in un carcere in Inghilterra; la sentenza è stata emessa per crimini contro l’umanità commessi durante la guerra civile, negli anni 1997-2003, in cui era alleato di Gheddafi, in Sierra Leone e Liberia.

Il suo regime fu rovesciato da milizie e forze di peacekeeping africane provenienti da Guinea, Sierra Leone e Africa Occidentale in genere; nel 2003 Taylor, in cambio di asilo politico in Nigeria,  accettò di dimettersi, ma il Tribunale dell’Aia nel 2006 lo fece arrestare. A causa di questo fatto, ora altri dittatori africani, protetti dalle loro immunità, rifiutano di dimettersi, rifiutano l’intervento di mediatori internazionali, si tengono stretto il potere e non vogliono compromessi.

Il tribunale penale internazionale, non potendo processare i dittatori in carica, per i loro crimini, può solo perseguire i dittatori sconfitti o dimissionari; perciò Kenya, Sudan e Zimbabwe di Robert Mughabe vorrebbero uscire dal tribunale. Il presidente Mughabe ha commesso diverse violazioni dei diritti umani, è stato messo in minoranza, ma non vuole dimettersi, Gheddafi ha continuato a combattere, fino a che è stato ucciso nel corso di una rivolta interna appoggiata da truppe estere.

Laurent Gbagbo, presidente della Costa d’Avorio, spodestato da una guerra civile e dalle elezioni del 2010, aiutato dall’esercito, si rifiutava di lasciare la presidenza, ma è stato catturato da ribelli ivoriani e francesi e consegnato al tribunale dell’Aia, è destinato a seguire la sorte di Taylor. A causa di questa situazione, anche i presidente della Siria, Bashar al Assad, rifiuta la resa e l’asilo all’estero e perciò in Siria la guerra civile, vuole evitare un  processo; come l’ONU, anche il tribunale penale internazionale dell’Aia è contestato, perché non riesce a risolvere i conflitti (Fonte: Fondazione Camis De Fonseca – www.fondazionecdf.it).

USA

Gli Usa sanno che non possono più riposare su dollaro, nuove fonti energetiche, né su accordi che hanno favorito la nascita di Bretton Woods, FMI e BM, fino alla loro moderna creatività finanziaria, sono uno stato super indebitato che confida solo sulle forze armate sui suoi bilanci miliari; cercano solo di posticipare la loro dichiarazione di fallimento economico o bancarotta o default, ma la televisione pubblica italiana non sembra essersene accorta.

Paesi Brics, America latina, Australia e paesi petroliferi stanno sostituendo il dollaro nel commercio estero, da ricordare che sono stati uccisi presidenti americani che volevano ridiscutere l’impianto finanziario, con relativi privilegi, del loro paese, in Vaticano papa Luciani perì per la stessa ragione. L’Europa fa accordi con la Cina, ma la televisione pubblica italiana mette in evidenza soprattutto gli accordi di libero commercio tra Usa ed Europa, non ricorda che gli Usa hanno 1.300 miliardi di debiti con la Cina e altri grossi debiti con Giappone e Arabia saudita.

Così finisce l’egemonia del dollaro, il suo monopolio commerciale e un primato monetario fondato sul fatto che, quando gli stati s’indebitano, gli Usa stampano denaro a costo zero; oggi in Sudamerica gli stati vogliono fare un cartello simile all’Opec, con un loro moneta, con gas e petrolio non più quotati in dollari. Nel mondo si vuole sostituire il dollaro con un paniere di monete di riserva internazionale; intanto l’occidente liberista s’impoverisce e il terzo mondo, grazie a delocalizzazioni, bassi salari, bassi costi di energia e basse tasse, si arricchisce; l’Unione Europea con la sua politica mortifica i cittadini, impoverisce il continente e vuole ignorare le ragioni del successo del terzo mondo.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.t; numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (8/11/2013)

ITALIA

Alla vigilia della riconciliazione tra stato e chiesa, avvenuta nel 1929, Pio XI, in accordo con i Savoia, a causa della crisi economica postbellica e della crisi del parlamentarismo, aveva appoggiato, con l’intermediazione dei gesuiti, l’avvento nel 1922 del fascismo al potere; perciò il papa scaricò il partito cattolico, prima in Italia e poi in Germania, mise da parte i cattolici riformisti come Antonio Rosmini e così lo stato laico e liberale fu messo definitivamente da parte.

Con la caduta del fascismo e con il regine repubblicano, la chiesa si prese l’Italia intera e DC, comunisti e post comunisti ratificarono l’involuzione; così rimasero in vigore, come voleva la chiesa, cioè Vaticano, curia romana e papa, codice Rocco, legge sulla stampa, leggi fasciste di polizia, concordato, crocifisso nelle scuole e negli uffici pubblici, ora di religione a scuola e impianto confessionale della scuola pubblica.

In politica si fa carriera solo con la cooptazione, il trasformismo e il tradimento, diversamente si viene messi da parte, perciò come fu trasformista Antonio Crispi, anche Mussolini si riconciliò con la chiesa, passando da anticlericale a clericale, anche se sul tema dell’educazione dei giovani ci furono dei conflitti tra fascismo e chiesa, attualmente impensabili; con il regime democristiano del dopoguerra, si ruppero gli argini dello stato e perciò la chiesa si appropriò completamente dell’intero stato.

Da rimarcare che nel medioevo e nel rinascimento la chiesa era stata contraria all’unità d’Italia:

(K. Deschner “Storia criminale”),

http://www.viruslibertario.it/Libri/la%20storia%20censurata.pdf,

http://www.viruslibertario.it/Storia.htm#REPUBBLICHE%20ROMANE), perciò aizzò Carlo Magno contro i longobardi che volevano unificare l’Italia; Carlo intervenne militarmente a favore del papa e perciò divenne il terzo uomo della Provvidenza, dopo Costantino che legalizzò il cattolicesimo, dopo Teodosio I che, come l’Islam, impose lo stato confessionale cattolico, abolendo le altre religioni.

Per la chiesa, il quarto uomo della Provvidenza fu Mussolini, che con il concordato conferì numerosi privilegi alla chiesa e reintrodusse crocefisso e ora di religione; quando l’Italia era divisa, anche il partito guelfo del papa l’avrebbe voluta unita ma sotto il papa, allora i guelfi neri erano il braccio finanziario della chiesa, cioè la nobiltà nera del papa, potente in Italia e in Europa. L’Italia unita sotto il papa è una prospettiva che si è realizzata adesso, con destra, centro e sinistra sotto il papa; secondo gli americani, dal punto di vista finanziario la Svizzera è Italia, cioè soprattutto il Vaticano.

Mentre la Francia si professa ostinatamente laica e l’Italia confessionale è diretta dal Vaticano, cioè da uomini della chiesa, la Germania continua ad avere un rapporto funesto e per essa rovinoso con la chiesa di Roma, alla quale, come segno di sottomissione, versa anche imposte; come Carlo Magno sostenne il papa, oggi la Germania, d’accordo con il Vaticano e Napolitano, ha imposto agli italiani il governo Monti e il governo Letta.

La Germania imperiale medievale fu spesso invischiata con la Roma papale, il papa finanziava le guerre, da lui ritenute giuste, dell’imperatore e, come accadeva per l’elezione papale e oggi con l’elezione del presidente Usa, con il denaro, perché nemmeno i tedeschi sono incorruttibili, influenzava i principi tedeschi nell’elezione dell’imperatore. Alla fine la Germania, come accade in politica e nei rapporti tra gentiluomini e nelle lotte per interesse, a causa dei suoi legami e dei suoi conflitti con la Roma papale, esaurì le sue risorse e indebolita, come l’Italia, rimase divisa (Deschner).

Oggi la Germania sta ripetendo gli stessi errori, ricicla denaro mafioso e della chiesa, appoggia i governi Monti e Letta, sostenuti dal Vaticano, vuole ignorare che, a causa delle sue ingerenze in Italia e dei suoi passati conflitti d’interesse con la chiesa, ne ebbe dei disastri; vuole ignorare, per esempio, che nel medioevo fu il papa ad aizzare la lega lombarda contro l’imperatore tedesco del sacro romano impero (K. Deschner “Storia criminale”).

(http://www.viruslibertario.it/Storia.htm#REPUBBLICHE%20ROMANE).

Tuttavia il papa, sovrano assoluto ma elettivo, è anche un simbolo, perché dietro di lui opera la curia romana, gli ordini della chiesa e i poteri finanziari della chiesa, cioè i guelfi neri del papa, che tramano contro gli interessi economici degli italiani, spesso in accordo con ambienti massonici; nell’ottocento venerabili massoni e monsignori erano nemici, ma oggi si sono riconciliati e sono soci contro lavoratori e cittadini italiani.

La televisione pubblica, invece di fare vera informazione, fa propaganda di partito, pettegolezzi politici, servizi di cucina, ci fornisce mezze notizie, fa propaganda o pubblicità positiva a favore del papa, chiunque esso sia, del presidente della repubblica, dell’Europa e della sanità pubblica, che è un buco nero che costa molto agli italiani, ma che, come succede negli appalti, riempie le tasche dei soliti ignoti, cioè di società farmaceutiche e fornitrici di apparecchi medicali e delle cliniche private della chiesa

Com’è accaduto nella storia a tanti papi, ma anche a regnanti, capi di stato e di governo, nel 1939 Pio XI, a causa delle sue condanne degli eccessi di fascismo e nazismo, fu avvelenato con l’assenso di parte della curia romana, è accaduto anche a papa Luciani che voleva riformare le finanze della chiesa; Mussolini fu il mandante dell’omicidio di Pio XI, aiutato dal medico personale del papa, che era il padre dell’amante di Mussolini, Claretta Petacci.

A Pio XI successe Pio XII, già nunzio in Baviera e uomo della nobiltà nera finanziaria romana, molto più vicino del predecessore alle dittature di Mussolini, Hitler e Franco; oltre crocefisso e ora di religione, Mussolini volle le leggi razziali condivise da Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti. Dopo la guerra, d’accordo con i comunisti, ammaliati dalla chiesa, dal regime repubblicano fu conservato il concordato, codice Rocco, legge sulla stampa e leggi fasciste di polizia, in cambio, i comunisti ottennero posti di sottogoverno alle regioni, alla Rai, alla scuola, nelle banche e appalti per le cooperative rosse.

Senza opposizione da parte della sinistra, Berlusconi ha fatto molte concessioni economiche alla chiesa, per la sinistra, i motivi del contendere con Berlusconi sono altri, infatti, dopo mani pulite del 1992, Berlusconi aveva sbarrato il passo al governo delle sinistre, reso però ormai un partito moderato, con tanti parlamentari cattolici ed ex democristiani, dimentico dei valori di laicità, di sovranità popolare e nazionale e dimentico anche degli interessi economici degli italiani e dei lavoratori, sorretto solo dal dogma dell’Europa, dell’euro, ligio ai Mercati, alle banche e agli esattori.

EUROPA

L’Europa è stata costruita guardando solo alla moneta e all’economia, ma non alla difesa, alla politica estera, all’istruzione e alla politica fiscale; ignora storia e diritto e vuole eliminare le diversità culturali; la costituzione europea, rigettata nel 2005 da Francia e Olanda con un referendum, è illegittima, è più un trattato internazionale che una costituzione, perché non ha coinvolto i cittadini, però i governanti italiani l’avrebbero accettata come proposta e senza coinvolgere i cittadini.

L’Unione Europea sembra più un impero diretto da sovrani stranieri che una confederazione di stati; la crisi dell’Europa e soprattutto dell’Italia è involuzione e crisi permanente, però serve a ridurre diritti e benessere e annulla definitivamente la sovranità del popolo, favorisce politiche che minano l’essenza della democrazia e l’autodeterminazione dei popoli europei. Con queste premesse, nonostante gli scongiuri del presidente Napolitano, trasformista di successo, perché prima sovietista, poi atlantista, europeista e papista, l’Unione Europea non durerà, è questa la convinzione della maggioranza degli europei.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (1/11/2013)

OCCIDENTE

Secondo Keynes e altri economisti, per parlare in sintesi e in maniera elementare, il reddito prodotto da un paese è destinato a consumi e risparmio, il quale secondo poi, con la mediazione bancaria, si traduce in investimenti; in realtà, mentre i capitalisti fanno veri investimenti duraturi, spesso speculativi, perché non sanno come spendere il loro denaro, né al presente né al futuro, le famiglie dei lavoratori risparmiano per finanziare consumi differiti in beni durevoli, ad esempio per acquistare casa, per aiutare gli studi superiori e il matrimonio dei figli, per acquistare mobili, auto, per funerali, cure, ecc.

Ecco perché il risparmio delle famiglie va tutelato, invece la speculazione finanziaria, mediata dalle banche, l’ha in realtà ridotto, ecco perché la ridistribuzione dei patrimoni e della terra, aiutata dalla riforma fondiaria  o distribuzione delle terre, effettuate anche con le tasse patrimoniali e di successione, sono utili a tenere alta la domanda e i servizi pubblici e a combattere l’emarginazione. L’esproprio totale è stato attuato da regimi autoritari, a carico di minoranze soccombenti e da regimi collettivistici, mentre quello parziale è seguito dagli stati in guerra, con requisizioni ed espropri, a carico dei propri cittadini o di cittadini di stati stranieri, e in pace con le tasse patrimoniali e le tasse di successione, infatti, anche queste due tasse costituiscono espropri parziali di ricchezza privata.

Invece di favorire la distribuzione della ricchezza, i governi hanno ritenuto di dovere proteggere i paradisi fiscali, dove i capitalisti, le mafie e la politica nascondono il malloppo guadagnato illecitamente. Oggi il migliore strumento per la distribuzione della ricchezza è il sesso, avviene ciò quando i ricchi si uniscono ai poveri, in matrimonio o in concubinato; mentre i capitalisti risparmiano presso i paradisi fiscali, senza i risparmi delle famiglie, le banche non possono fare prestiti, in genere però, in Italia preferiscono, in cambio di tangenti, farli agli amici, spesso insolventi, in tal mondo, con le perdite, le banche perdono valore e procurano altre perdite ai piccoli azionisti, loro soci e risparmiatori.

Accade anche che alcune persone previdenti riducano i consumi per non intaccare i risparmi, mentre alcuni settori politici criticano, per ragioni etiche, l’eccesso di consumi, lo stato, a parole scritte sulla costituzione, incoraggia i risparmi e colpisce con le tasse i consumi, favorendo con ciò il calo della produzione e della disoccupazione. Altra considerazione, in Usa si risparmia poco e risparmiano solo i ricchi, perciò in questo paese il risparmio non arriva dal loro reddito nazionale interno, ma dall’estero e dal mondo interno; serve a finanziare sia gli investimenti, che i consumi americani, come serve a finanziare i debiti dello stato, dei privati e della bilancia commerciale; questa non è una situazione felice e contribuisce a togliere risorse al resto del mondo e ad alimentare la crisi.

USA

In barba alla privacy, tanto sbandierata e che dovrebbe essere pubblica e privata, come fanno spesso  la moglie e il marito, anche i paesi alleati si spiano, in specie, pare che lo fanno gli Usa e i paesi europei; dopo il sistema di controllo satellitare Echelon, le intercettazioni telefoniche, ad opera di polizia, magistratura e servizi segreti, dopo le schedature generalizzate, soprattutto in Italia, dei cittadini, lo spionaggio industriale e postale e il dossieraggio dei cittadini, il giornalista americano Glenn Greenwald, come già Edward Snowden, ora afferma che l’intercettazione datagate è fatta, per conto della NSA americana, anche con connessioni ai cavi in fibre ottiche sottomarini.

Così Greenwald ha rivelato che americani e inglesi controllano Germania, Italia, Francia e altri paesi, tra cui politici come Angel Merkel e uomini d’affari; lo scopo di questa attività spionistica è carpire segreti economici, politici e industriali, ma i criminali lo fanno anche per ricattare. I servizi segreti italiani, controllati dalla CIA, perché l’Italia è un paese semisovrano sconfitto in guerra, collaborano in questo spionaggio, l’Italia ha anche consegnato basi militari gratuite agli Usa. Il deputato Claudio Fava, membro del Copasir, il comitato parlamentare che controlla i servizi di sicurezza, ha confermato che i servizi segreti italiani sono complici in queste intercettazioni; Obama ribatte che spiano anche gli stati europei, il Vaticano, con le nunziature, ha un ottimo servizio d’informazione, spia ed è spiato.

EUROPA

L’Europa non è solo divisa in politica estera e in materia fiscale, ma è divisa anche nella politica nucleare, invece anche la politica verso l’energia nucleare dovrebbe essere condivisa, perché le radiazioni fuoriuscite dalle centrali nucleari possono colpire tutti i paesi europei; la Germania mira a ridurre l’energia nucleare e a favorire l’energia rinnovabile e l’uso del gas, Polonia e Finlandia si sono lanciate nel nucleare, repubblica Ceca, Lituania, Estonia e Lettonia, sono indecise, Regno Unito e Francia puntano sul nucleare e sul gas, l’Italia ha puntato sull’energia di fonte idroelettrica e sul gas e con un referendum, ha messo al bando l’energia nucleare, anche se con dei ripensamenti periodici che però non hanno ancora trovato attuazione.

In tutto il mondo, in barba al protocollo di Kyoto, i paesi ricchi di carbone, come Polonia, Gran Bretagna e Cina, continuano a sfruttare questa fonte di energia, altamente inquinante; invece Usa e altri grandi paesi puntano sul gas scisto, che richiede alti costi di estrazione a raffinazione. Le differenti scelte fatte in materia in Europa non sono una conseguenza del liberismo, ma dimostrano la mancanza di un efficiente indirizzo europeo nel settore energetico, cioè l'Europa, che doveva salvare l'Italia, è carente anche in questo settore.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (24/10/2013)

ISLAM

L’Arabia Saudita di re Abdallah ha rifiutato il seggio, a rotazione, riservatole al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, cioè come membro non permanente, protestando perché tre membri permanenti con il diritto di veto, cioè Cina, Russia e Usa, hanno bloccato l’intervento militare in Siria; per re Abdallah, come per i romani, la pace si poteva raggiungere nel paese solo con l’intervento militare straniero, cioè con la guerra.

Riad è nemica di Iran, Egitto e Qatar e vuole estendere la sua influenza in Sira, armando i ribelli, inoltre, teme il riavvicinamento degli Usa all’Iran; in Medio Oriente esistono vecchie rivalità economiche, politiche e religiose tra Egitto, Iran e Arabia; l’Islam è diviso anche per razza e confessione religiosa, solo la lotta contro Israele è servita a raggiungere una certa unità in politica estera.

Al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Russia e Cina bloccano con il loro veto interventi militari esteri contro il regime di Damasco, che usa sistemi crudeli di repressione contro la popolazione civile, possiede, come altri paesi, armi chimiche, anche se messe al bando; in questa guerra civile sono già morte oltre 150.000 persone, i rivoltosi, di tutte le risme, sono addestrati e armati da stati stranieri e non sono da meno in fatto di crudeltà.

I terroristi sono armati e addestrati soprattutto da sceicchi, Usa e Francia, tra loro sono europei convertiti all’Islam, salafiti vicini al Qatar, Fratelli musulmani vicini all’Arabia e membri di Al Qaeda armati dalla Turchia.  Bisogna sapere che la religione è sempre stata uno strumento per la penetrazione economica, politica e militare, è stato così dal tempo dell’arrivo degli ebrei in Palestina, cioè al tempo di Mosè, è stato così per l’espansione del cristianesimo in Europa e America e per l’espansione dell’Islam in Africa, Medio Oriente e Asia.

Gli Usa hanno accusato la Turchia di sostenere Al Qaeda in Siria, passandogli le armi, gli americani, temendo un riavvicinamento tra Ankara e Teheran, hanno anche sospeso la vendita di armi alla Turchia; gli jihadisti che combattono Assad ricevono generosi aiuti da vari paesi arabi come Arabia e Qatar, i gruppi armati ricevono aiuti anche da Usa, Francia e Unione Europea; gruppi laici e la primavera araba, in Siria, Egitto e Libia, sono ormai minoritari.

L’intelligence turca collabora in Siria con gruppi terroristici internazionali e on Al Qaeda che, per conto di Ankara, attacca anche la guerriglia curda. Ci si chiede cosa persegua effettivamente il governo di Ankara, la religione è un paravento che aiuta la governabilità e i dirigenti come Erdogan non sono mai effettivamente religiosi, ma, con la religione, perseguono un disegno di potere, che potrebbe essere il ritorno del panturchismo, come alcuni arabi sognano il panarabismo, il panislamismo e il califfato islamico.

Tuttavia bisogna constatare che, in tutti i paesi e in tutte le epoche,  i servizi segreti seguono sempre comportamenti illeciti, ma comuni e collaudati, cioè infiltrano, armano e manipolano gruppi terroristici, sostengono gruppi terroristici contro stati nemici o che si vogliono destabilizzare; per favorire all’estero cambi di governo, gli stati ispirano nei paesi esteri anche complotti e attentati. Il Piemonte sosteneva il terrorismo in vari stati italiani, l’Italia sostenne il terrorismo nei Balcani, a Nizza e in Tunisia, l’Inghilterra sostenne il terrorismo antitaliano in Africa, la Francia sostenne la rivolta antinglese in America, l’America ha sostenuto il terrorismo in Russia e la Russia quello in occidente; papa, fascismo, nazismo e Urss sostennero il terrorismo irlandese.

Oggi il terrorismo serve anche a destabilizzare i paesi e a far fuggire da questi i capitali, spesso guadagnati illecitamente, che poi, tramite i paradisi fiscali, arrivano in Usa e Gran Bretagna, per appianare i vari deficit; poiché questi due paesi abbisognano del risparmio mondiale, da diversi  decenni l’Italia, come un laboratorio, vive in questo clima, con i suoi servizi segreti sono controllati dalla Cia, ora la tecnica è stata estesa a tutto il mondo.

INDIA

In India alle prossime elezioni politiche si contendono la carica di primo ministro Narendra Modi e Raul Gandhi, che ha ereditato la posizione politica della famiglia, come succede spesso in politica, anche in Italia. Modi è un nazionalista indù e un esperto in economia, da governatore ha reso florido lo stato indiano del Gujarat, dove però alimentò un pogrom antimusulmano che provocò la morte di 2.000 persone, lo stupro di 4.000 donne musulmane e lasciò 200.000 persone senza casa.

L’India è attorniata da paesi instabili come lo Sri Lanka, Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Nepal, Myanmar; poiché Sri Lanka e Pakistan sono alleati della Cina, secondo la politica dei contrappesi, l’India si è avvicinata al Giappone, all’Australia e all’Iran e si sta riarmando; diversamente da Modi, Gandhi persegue la strada della moderazione, anche perché nel suo partito del Congresso figurano anche musulmani e altre minoranze; l’India è un insieme di etnie eterogenee e sembra anch’essa uno stato artificiale.

EUROPA E USA

I difensori del mercato sostengono la deregolamentazione e minimizzano la speculazione finanziaria, affermano che il mercato si autoregola, fissa automaticamente i prezzi di mercato e di borsa, affermano che il valore delle azioni dipende dai dividendi distribuiti; in realtà, manovre speculative e notizie false o riservate alterano fraudolentemente il valore dei titoli, gli amministratori delle società non hanno interesse a utilizzare i fondi riserva per sostenere le quotazioni delle azioni o per conguaglio dividendi perché, se le azioni hanno basse quotazioni, distribuiscono minori utili e portano parte degli utili all’estero. Per inciso, i prezzi di borsa oscillano giornalmente, indipendentemente dai dividenti.

Queste big company aumentano il capitale annacquandolo, cioè a danno dei vecchi azionisti, e non per fare nuovi investimenti, usano aiuti pubblici e aumenti di capitale come fossero dei ricavi di bilancio, quindi i piccoli azionisti sono sacrificati e perciò sono chiamati parco buoi dalle banche. E’ un fatto che il prezzo di mercato esiste soprattutto per le materie prime, mentre i prezzi dei prodotti industriali finiti hanno difficoltà a livellarsi nel mercato; la finanza ha favorito le crisi prima con gli strumenti creditizi, la moneta e i titoli pubblici, poi con le banche, le società anonime e a responsabilità limitata, le finanziarie e i paradisi fiscali e oggi con i nuovi strumenti della finanza creativa.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it; numicco@tuin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (18/10/2013)

OCCIDENTE

A Bruxelles o a Roma le lobby perseguono il loro interesse, influenzando, con il denaro, politica e informazione, con questa strategia, solo per fare un esempio, hanno trasformato l’Italia in un gigantesco casinò, con bingo, giochi pronostici e 400.000 slot-machines, nelle quali gli italiani nel 2012 hanno giocato 87 miliardi d euro; è inutile ricordare che il gioco d’azzardo è diseducativo, coinvolge i minori e, come l’usura, mette sul lastrico famiglie intere, perciò andrebbe proibito e non incoraggiato dalla legge. Lo stato non deve fare cassa con esso e non deve pubblicizzarlo con la televisione; fra l’altro, con il gioco legale e illegale, come ha rilevato la Corte dei Conti, pare si evadano molte tasse, ma sono evase da amici dello stato e perciò lo stato non è interessato a combattere questa evasione.

L’articolo 10 della convenzione per i diritti umani garantisce la libertà d’informazione, in realtà limitata dalla nostra legge sulla stampa, mentre l’artico 8 garantisce il segreto della corrispondenza privata, repressa dagli stati di polizia e dalle false democrazie; in politica, dopo l’invenzione della stampa, la più grande invenzione è stata internet, ma ora pare che l’Europa voglia sottoporre la rete a qualche tipo di controllo o censura, non vuole nemmeno la condivisione dei file, come richiesto dal partito tedesco dei Pirati, che vuole anche una riforma del copyright, per far circolare idee e notizie, spesso censurate dalla televisione.

Ufficialmente l’Europa mira a combattere contraffazione e pirateria informatica e a tutelare copyright, proprietà intellettuali e brevetti, ma lo scopo vero, oltre quello di difendere interessi economici, è anche quello di reprimere lo sviluppo della vera consapevolezza nelle persone; inoltre, i brevetti fanno aumentare i costi industriali e frenano lo sviluppo dell’industria e della conoscenza nei paesi poveri, come la lotta alle malattie.

L’Australia ha importanti giacimenti di gas naturale, che è liquefatto, mentre Usa e Canada lo estraggono dalle rocce e poi è liquefatto, tuttavia i loro costi di estrazione e trasporto sono notevoli e bisognerà vedere se i prezzi di mercato del gas saranno remunerativi per queste produzioni, viste anche le tasse esistenti sugli idrocarburi; gli stati che hanno bisogno di questa fonte di energia, potrebbero detassare il gas di tale provenienza, cioè il prezzo di mercato di gas e petrolio potrebbe includere imposte differenziate, secondo la loro provenienza.

ISLAM

L’Afghanistan ha 31milioni di abitanti, divisi in dieci gruppi etnici o clan tribali, tra loro spesso ostili, soprattutto pasthum, tagiki, hazara, uzbeki e turkmeni, i quali hanno relazioni strette con Pakistan, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan, con frontiere molto permeabili; infatti, l’Afghanistan è uno stato artificiale, come la Jugoslavia, l’Irak e tanti stati africani, che sono il risultato di politiche coloniali e di trattati internazionali iniqui che hanno ignorato l’autodeterminazione dei popoli, mentre anche l’Onu e il presidente Wilson si fecero paladini di questo principio.

Nel XIX secolo Russia e Gran Bretagna decisero di creare, tra le loro sfere d’influenza, uno stato  cuscinetto e perciò nacque l’Afghanistan, nel 1979 l’Unione Sovietica invase il paese e nel 1989 si ritirò; nel 1991 Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan proclamarono la propria indipendenza dalla Russia e da allora l’islamismo militante, aiutato anche con i soldi dell’Arabia Saudita, ritornò in auge in Afghanistan. Ci fu la guerra civile e il paese cadde in balia dei talebani pasthum, che alla fine degli anni 1990 occuparono la maggior parte del paese, assieme alla capitale Kabul, nel 2001 ci fu l’intervento americano.

La guerra civile si estese anche in Tagikistan e Uzbekistan, dove esisteva un fronte laico, sostenuto dalla Russia, al quale si opponeva un fronte islamico che voleva la sharia; poi, misteri della politica, in Uzbekistan si arrivò a un governo di coalizione, con laici e islamisti alleati; nel 2012, partiti gli americani, i talebani dell’Afghanistan si allearono con il movimento islamico dell’Uzbekistan e  fecero guerra all’alleanza del nord afgana, sostenuta dal governo dell’Uzbekistan, Russia e Iran, e fatta di Tagiki, Uzbeki e Hazara.

Nel 2001, dopo l’attentato terrorista alle torri gemelle di New York, gli Usa invasero l’Afghanistan e i talebani e Al Qaeda si ritirarono vicino al confine pakistano, nel 2012 gli americani si ritirarono dal paese e i talebani ripresero le loro vecchie posizioni; ora i paesi dell’Asia centrale sono preoccupati, ma i talebani li hanno rassicurati, in Afghanistan si fa traffico di droga e i confini tra regioni etniche e con stati confinanti sono molto permeabili.

ITALIA

Da cinquanta anni in Italia non si fa che parlare del problema delle carceri e ora anche la corte dei diritti europea ha multato l’Italia per le condizioni delle sue carceri; i grossi problemi, come questo, sollevati dall’informazione, servono alle amministrazioni pubbliche anche per chiedere più soldi ai contribuenti, succede con la difesa, la polizia, la sanità e la giustizia. Bisogna dire che le carceri italiane non sono peggiori di quelle della maggior parte degli altri paesi e non sono dei lager, ma non sono nemmeno degli alberghi, sono state ristrutturate e in Italia esistono carceri migliori di altre, succede anche con ospedali e scuole.

Come certe carceri americane, queste carceri sono di vecchia concezione, con sezioni e bracci che richiedono molto personale, invece dovrebbero essere libere all’interno, ma con alta vigilanza esterna; ma il loro problema principale è il sovraffollamento, ovviabile depenalizzando reati, con le pene alternative e inaugurando nuove carceri. Le carceri qualcuno si suicida, ma, è singolare, alcuni detenuti liberati, hanno chiesto di rientrare perché non sapevano dove andare.

In genere in queste carceri si lavora, si studia, si prega, vi è una biblioteca, cinema, televisione, uno spazio per fare lo sport, un medico, un sacerdote; la televisione a volte ha segnalato che le guardie carcerarie sono poche, senza spiegare l’arcano; infatti, se ci sono 100 guardie su 200 detenuti, non sembrano poche, in realtà le guardie o agenti di custodia lavorano sui tre turni, più uno di rimpiazzo per ferie, malattie, congedi. Questi agenti sembrano pochi anche sono distolti dal loro servizio, perché addetti in altri servizi, come l’amministrazione;  poiché questi agenti non sono pagati peggio dei civili, avrebbero potuto essere sostituiti da civili.

Per risolvere il sovraffollamento, l’amnistia, il condono e la grazia sono ingiusti, da segnalare che anche i militari di leva erano alloggiati in cameroni sovraffollati; dall’unità d’Italia, l’amnistia, molto frequente, è stata usata anche per cancellare i reati commessi da politici. Con i ricavi del loro lavoro, i detenuti comprano all’esterno anche generi di conforto; ho ricevuto tali notizie da un conoscente che ha lavorato anni fa nel carcere di Treviso.

Par stare in carcere e sopportare quella vita o sopravvivere al carcere, occorre assolutamente lavorare, anche gratis; tra lavoro, chiesa, biblioteca, calcio, pasti, cinema, cure, televisione, si vive fuori della cella e il tempo passa. Alle 10 la sera si è chiusi in cella, dove, sul letto, si può leggere un libro, poi si dorme e la mattina si esce, diretti alle sezioni e ai vari servizi; se qualche cosa è cambiata dalla mia descrizione, a parte il sovraffollamento, non deve essere cambiata in peggio, ora sembra che qualche detenuto è anche autorizzato a lavorare fuori.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario,.it; numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (13/10/2013)

OCCIDENTE

Anche se la televisione parla solo di divergenze in politica estera tra Obama e Putin e di rivalità economiche tra Usa e Cina, nell’Unione Europea, oltre la crisi economica, esistono divergenze in politica estera tra i paesi europei; infatti, i parlamenti di Inghilterra e Francia si sono detti contrari all’intervento in Siria, la Germania ha disapprovato l’intervento voluto dal presidente francese in Siria e ha disapprovato l’intervento francese in Mali e Libia.

Tra i paesi dell’Unione Europea, esistono anche altre divergenze in politica estera, ciò malgrado, Letta e Napolitano sono ispirati da un europeismo che è un dogma e calpesta gli interessi nazionali, generalmente si accodano a chi in Europa fa la voce più forte. Dai commentatori di corte, si era detto che i contrasti tra Francia e Germania avevano generato le guerre europee, ma in realtà di queste guerre sono stati responsabili anche gli altri paesi europei; si era anche detto che l’Unione Europea, per prevenire altre guerre in Europa, doveva favorire una politica estera comune, in realtà assistiamo al fatto che Inghilterra, Germania e Francia perseguono politiche estere differenti.

L’Inghilterra vuole la sua equidistanza tra Usa ed Europa, la Germania guarda alla Russia, che ha le materie prime e vuole la tecnologia tedesca, la Francia guarda al Mediterraneo e all’Africa; gli Usa, nonostante gli accordi proposti di libero scambio con l’Europa, perseguendo i loro interessi economici, si staccano gradualmente dall’Europa e guardano all’Islam e al Pacifico. Accade ciò perché in Unione Europea difesa e politica estera sono ancora in mano agli stati, cioè manca una politica estera comune.

Agli Usa l’Unione Europea pare una torre di Babele e a noi italiani l’Unione Europea pare l’Italia appena unita, che mancava di un vero coordinamento degli ufficiali superiori dell’esercito e della marina; infatti, i paesi europei mantengono, con orgoglio, in politica estera, singolarità e diversità. Nel XX secolo gli Usa accorsero in Europa, dopo essere stati chiamati, per difenderla da un nemico esterno, come esso veniva presentato; la caduta del nazismo e poi del comunismo, eliminato il nemico esterno, non ne ha favorita una vera unità politica, nemmeno della sola Europa occidentale; inoltre, con la crisi, tra i paesi europei crescono anche le rivalità economiche.

Nel 1990, con la riunificazione tedesca, ci sono stati molti trasferimenti di denaro dalla Germania ovest alla Germania est, ciò malgrado, la Germania est si è deindustrializzata, vi è aumentata la disoccupazione e milioni di lavoratori con le loro famiglie si sono trasferiti da est a ovest; l’unione monetaria ha portato al collasso dell’economia della Germania est, senza realizzare una convergenza economica, la stessa cosa si sta ripetendo con l’Unione Europea.

La Germania ottenne l’autorizzazione all’unificazione tedesca, invisa alla Francia, in cambio della sua accettazione dell’euro e all’integrazione europea, poi ci siamo accorti che l’assenza di barriere  doganali e di svalutazioni monetarie, in realtà, non favoriscono l’eliminazione degli squilibri economici interni, ma li aggravano; è successo con l’unità italiana, con la riunificazione tedesca e con l’Unione Europea.

A causa di ciò, in tanti paesi europei è caduto il Pil, essi si sono deindustrializzati, hanno avuto più disoccupazione, più deficit della bilancia commerciale, più crescita del debito pubblico e più emigrazione interna; inoltre, la Germania, anche con il suo enorme attivo valutario, non vuole la solidarietà, non ha favorito i trasferimenti interni all’eurozona di cui ha beneficiato la Germania est.

Prima della crisi del 2008 la Germania faceva credito alla Grecia, finanziando con ciò il suo deficit commerciale e i suoi acquisti di merci tedesche, dal 2008 ha cominciato a ridurre la sua esposizione con i paesi periferici dell’eurozona, dimezzando nel 2012 i prestiti. L’Italia entrò nell’euro facendo una manovra economica di bilancio pesantissima, a un cambio sbagliato della lira e con l’euro perse il vantaggio della svalutazione della lira.

Oggi anche le banche tedesche sono impelagate con i derivati e con i crediti insoluti a paesi e a privati del settore immobiliare e dei consumi in genere; perciò la BCE vorrebbe risolvere i problemi dell’eurozona, con i patti di stabilità e con il suo controllo delle banche e dei bilanci pubblici degli stati. I tedeschi vorrebbero anche che i beni pubblici siano dagli stati in garanzia dei prestiti ricevuti, la Grecia ha le isole, vogliono anche privatizzazioni, trasformando in tal modo il mercato comune in un mercato di sbocco per le loro industrie, agli altri paesi rimarrebbe turismo, piccola industria, commercio  e agricoltura, secondo quella che, al tempo di Marx si chiamava divisione o specializzazione internazionale del lavoro.

L’Ucraina è contesa tra UE e Russia, ha firmato la bozza di associazione con l’UE, ma non l’ha ancora siglata, anche la Russia vorrebbe averla nella sua unione doganale e, per non farla entrare nella Nato, Mosca cercò di tagliargli il gas, ora, per esercitare altre pressioni, ha ridotto le importazioni di merci ucraine e ha aumento i controlli doganali sulle merci ucraine; in questo quadro, la Germania, che fa tanti affari con la Russia che la rifornisce di gas, petrolio e materie prime, si è detta contraria al fatto che l’UE faccia mosse contrarie agli interessi russi, è un altro motivo di divisione nell’Unione Europea.

I depositi bancari sono depositi irregolari perché, diversamente dalle cassette di sicurezza, sono utilizzati dalla banca e sono iscritti tra le attività passività di bilancio, però l’insolvenza di due banche di Cipro deve insegnarci qualche cosa; bisogna ricordare che la Banca de Regolamenti Internazionali di Basilea è la banca centrale delle banche centrali e, tra le altre cose, per ridurre i rischi delle insolvenze bancarie, ha il compito di vigilanza sulle stesse. L’ultimo accordo prevede di far sopportare le insolvenze bancarie agli azionisti, agli obbligazionisti e poi ai depositanti chirografari, cioè non garantiti  e non sui contribuenti, che fino a oggi hanno salvato le banche; prevede anche di ricapitalizzare le banche convertendo depositi e obbligazioni bancarie in capitale sociale.

In tal modo, le perdite delle banche sarebbero messe a carico degli azionisti, già penalizzati in borsa, è degli obbligazionisti e dei depositanti non garantiti, mentre i manager superpagati e con bonus, responsabili del dissesto, ma obbedienti e discreti al governo occulto, non sarebbero toccati. Seguendo questo disegno, nel 2013 i depositanti hanno ricevuto azioni in cambio di depositi alla Bankia di Spagna alla Banca di Cipro; i creditori chirografari non garantiti, generalmente con depositi superiori a 100.000 euro, saranno gli ultimi a essere liquidati e, come accade nei fallimenti interni, potrebbero non ricevere niente. Però in Italia depositi superiori a 100.000 euro sono detenuti solo dai milionari in titoli, che pertanto potrebbero sopportare la perdita.

Poiché la legge non è mai uguale per tutti, si dice che le banche troppo grandi non possono fallire, con queste misure, il carico del risanamento è posto nelle spalle di azionisti, obbligazionisti e privati non assicurati; le banche cipriote avevano depositi russi, nel 2012 ci fu il crollo del mercato immobiliare, con esposizione delle banche cipriote verso banche tedesche, poi la troika, fatta di CE, FMI e BCE, impose un piano di austerità e concesse al paese aiuti per 10 miliardi di euro.

Tutti i depositi del paese furono tassati, poi i depositi superiori a 100.000 euro furono soggetti a una tassazione del 40%, con prelievi autorizzati di denaro solo fino a 300 euro, però i miliardari russi erano stati avvertiti in tempo delle misure e perciò ritirarono i loro depositi senza difficoltà; quando si dice che la legge è uguale per tutti… Al G20 di Seul del 2010 si è chiesto a obbligazionisti, azionisti e titolari di depositi non assicurati di ricapitalizzare le banche, senza intervenire adeguatamente sul problema dei derivati, che è un problema enorme, e sulle banche d’investimento e sui paradisi fiscali, coltivati dalle stesse banche.

L’Unione Europea garantisce i depositi fino a 100.000, che pertanto non sopportano la conversione, in Usa la FDIC protegge i depositi fino a 250.000, essa è finanziata da premi pagati dalle banche, ma è esposta in derivati e pertanto non è in grado di garantire i depositi delle banche. Le banche australiane sono sottocapitalizzate, esposte in derivati, mutui e prestiti stranieri; in generale, nei paesi del nord e anglosassoni la crisi è stata provocata da debiti privati e a volte di enti pubblici, che hanno partorito derivati che sono un multiplo del reddito mondiale, il che ha portato al debito delle banche e alla loro insolvenza.

Il processo di ricapitalizzazione, anche trasferendo i depositi rimasti a una banca buona, dovrà essere veloce e potrebbe avvenire in una settimana, niente si sa delle azioni di risparmio italiane che forse potrebbero essere equiparate alle azioni ordinarie e seguirne la sorte. La legge Glass-Steagall, abrogata nel 1999, proteggeva i depositi separando le banche commerciali da quelle d’investimento, che investono anche in derivati.

Abolita la separazione, nel giugno del 2013 gli accordi di Basilea III pare abbiano trascurato il problema dei derivati messi in circolazione come titoli dalle banche, sono stati acquistati da enti e privati e le banche ne hanno ricevuto delle commissioni d’intermediazione; ad ogni modo, sono carta straccia, le banche non sono interessate al problema perché ne posseggono una minoranza, pertanto le perdite, al momento opportuno andranno, come al solito, a carico di privati risparmiatori.

E’ difficile far partecipare consapevolmente i sudditi ai processi politici ed economici o favorire una loro maggiore consapevolezza, la televisione, pagata da privati, dallo stato e dalla pubblicità, è diventata strumento d’asservimento e di propaganda, genera ripulsa nelle persone intelligenti, intontisce e manipola gli umili, in genere, induce insonnia e ipnosi; suo scopo è ottundere, livellare culturalmente, condizionare e ingenerare falsi bisogni. Gli economisti di corte ospitati in Tv, per aiutare gli italiani a continuare a dormire, hanno ricevuto posti d’oro dal governo occulto, dirigenti e conduttori televisivi sono complici della nomenclatura e da essa sono coperti d’oro.

ISLAM

A causa dello sviluppo dei paesi emergenti, anche nel 2013, nonostante la crisi, è complessivamente aumentato il consumo di petrolio, però l’estrazione è diventata sempre più cara e la scarsità della produzione in futuro porterà ad aumenti di prezzo dei prodotti petroliferi, ovviamente, al netto delle tasse; con la scoperta di nuovi pozzi, le stime sulle riserve, a posteriori, si sono dimostrate sempre sbagliate, tuttavia la produzione complessiva dovrebbe effettivamente cominciare a declinare.

Oggi pare che le maggiori riserve siano in Venezuela e in Russi e non in Arabia Saudita, anche l’Ecuador ha aumentato le perforazioni, a danno però della foresta pluviale; secondo alcune perforazioni, si è appreso che le riserve dell’Egitto sono maggiori di quelle di Libia e Nigeria, il paese ne avrebbe bisogno perché è sovrappopolato. I nuovi giacimenti sono in genere di qualità inferiore ai vecchi e contengono più zolfo e bitume, richiedono più costi di estrazione, trasporto e raffinazione, quindi il prezzo del petrolio non potrà che aumentare; il successo del fracking o gas di scisto americano, con i suoi alti costi d’estrazione, potrebbe essere un bluff e un fuoco di paglia che durerà poco.

In Libia, dopo la cacciata di Gheddafi avvenuta nel 2011, per il petrolio e il potere, è guerra tra fazioni, gli oppositori del governo centrale sono i Fratelli Musulmani, indipendentisti e islamisti e perciò l’Eni, per difendere la produzione, tratta anche con loro; Tripoli non controlla più gli altri centri urbani e la provincia e la Cirenaica vuole l’indipendenza, il governo centrale di Tripoli fa accordi con le società petrolifere, ma regioni, clan e milizie locali, compartecipando ai proventi petroliferi, ne garantiscono la produzione.

Il primo ministro Zeidan, sostenuto dall’occidente, è contrastato dal capo dello stato Busahmein, che è sostenuto da integralisti, esercito e intelligence; ora i clan locali e tribali si muovono sempre con maggiore indipendenza, non solo dal governo centrale, ma anche dai governi regionali di Tripolitania, Cirenaica e Fezzan; perciò ci sono interruzioni nella produzione di energia elettrica e di petrolio, con sabotaggi agli oleodotti, il governo centrale ha esaurito le riserve finanziarie e nel paese potrebbe tornare la guerra civile.

Pare che l’Opec sta uscendo di scena e che la produzione petrolifera dell’Arabia Saudita sia in declino, scemano anche le sue riserve; a causa dei conflitti interni e dei suoi interventi all’estero, il debito pubblico dello stato saudita aumenta; la caduta del ruolo dell’Arabia Saudita e dell’Opec provoca anche la cauta del ruolo del petrodollaro, perché il petrolio è quotato in dollari, con danno per il dollaro, perché il valore di una moneta è dato dalla sua domanda.

A causa di questa situazione, l’Arabia cesserà anche di comprare bond americani e non è detto che sarà sostituita dalla Cina, ad acquistare i bond sarà la Riserva Federal, che così aumenterà la liquidità, il che provocherà la svalutazione del dollaro. Intanto per il gas si prospetta un radioso futuro, nello sfruttamento dei giacimenti di gas attualmente primeggiano Russia, Turkmenistan, Iran, Qatar e Israele.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (7/10/2013)

ITALIA

Con la riduzione delle spese dello stato si potrebbe risparmiare molto, ma è difficile ridurre le spese fatta a vantaggio degli amici; tra progetti del governo Letta ci sono, però, anche manovre sulle tasse, che non significano riduzione della pressione tributaria; ormai è assodato che la pressione tributaria non si può più aumentare, però, secondo il governo, se si riduce una tassa, se ne deve aumentare un’altra.

Il governo Letta pensa di far pagare l’Imu alle case con una rendita superiore ai 750 euro, di consentire la deducibilità Ires sull’Imu pagata dalle imprese, di eliminare la maggiorazione sui ticket sanitari, di ridisegnare le aliquote Iva, ma non a svantaggio del gettito complessivo, di stimolare in qualche modo le imprese a creare nuovi posti di lavoro, cosa difficile quando la domanda è fiacca e gli investimenti pubblici sono pochi, infatti, anche gli appalti pubblici sono diminuiti del 20%.

Oggi i dipendenti ricevono in busta paga solo il 54% di ciò che paga per loro il datore di lavoro, perciò, il governo dovrebbe ridurre il cuneo fiscale, aiutando con ciò la domanda, però dovrebbe anche favorire la domanda di beni prodotti in Italia; a causa degli accordi internazionali sul commercio, la rottamazione di elettrodomestici, prodotti elettronici e automobili molto spesso va a favore i produttori esteri.

Per Finmeccanica, in particolare Breda e Ansaldo, si aspettano interventi della Cassa Depositi e  Prestiti e dei sudcoreani; Air France è disponibile all’aumento del capitale di Alitalia, anche se pure la compagnia francese denuncia esuberi di personale in patria; per Telecom, la società spagnola Telefonica non demorde, però lo stato italiano non vuole lo scorporo della rete e per ragioni di sicurezza ne vuole il controllo da parte dello stato. Con la crisi, anche i supermercati stanno chiudendo e gli ipermercati si liberano si alcuni rami, perciò la francese Aucham ha ceduto delle attività a Morgan Stanley.

EUROPA E USA

Poiché le banche sono una grande lobby e finanziano la politica, dall’unità al 2008 lo stato italiano ha aiutato spesso le banche italiane in difficoltà, ad esempio Banco di Roma, Banco di Sicilia, Banco di Napoli e Banco Ambrosiano; in questi anni di crisi però, gli aiuti dello stato italiano alle banche, sui quali in Italia, per rispetto verso di esse,  c’è stato meno dibattito che sull’Imu, sono stati pari allo 0,3% del pil, mentre in Germania l’1,8%, Belgio il 4,3%, Olanda il 5,1%, Spagna il 5,5% e Irlanda il 40%.

Quindi l’Unione Europea, per lasciarsi alle spalle la crisi delle banche, ha concentrato nelle mani della BCE i poteri di emissione, controllo e risoluzione delle crisi bancarie, prima spettanti alle banche centrali nazionali. Comunque le banche non rinunciano alle speculazioni ed oggi l’autorità giudiziaria svizzera sta indagando su manovre speculative sui cambi delle sue banche, si parla particolarmente su UBS e Credit Suisse, le quali operano in  collaborazione con Deutsche Bank e Citigroup.

In Germania si ricicla denaro mafioso, si specula sulla cooperazione, sulle forniture di armi, sulle quali si ricevono tangenti, sui farmaci da essa prodotti che fanno male e poi sono ritirati dal mercato; però i tedeschi sono sempre attenti a criticare i cattivi costumi degli italiani e la corruzione italiana. La Germania è incapace di favorire il rilancio dell’Europa, vi permangono forte critiche all’euro, come l’Italia, è divisa in schieramenti e i tedeschi, come gli italiani, sono costretti al lavoro precario; come avviene però in Italia, i tecnocrati tedeschi mancano dell’appoggio dell’opinione pubblica, ma hanno quello dei mercati. 

L’attuale crisi è addebitata al collasso del sistema finanziario e alla crisi del debito, soprattutto pubblico; per salvare le banche, le banche centrali di Usa, Europa e Giappone hanno stampato migliaia di miliardi di dollari e di euro, poi l’Unione Europea, per imporre bilanci di stato in equilibrio e ridare competitività al sistema, rispetto ai paesi emergenti, ha imposto una politica di austerità e di contrazione dei salari, che ha favorito la recessione interna e le esportazioni tedesche.

Invece Keynes sosteneva l’austerità e il bilancio in pareggio in periodo di espansione e il deficit di bilancio, con aumento della spesa pubblica, in periodo di recessione, con il preciso scopo di aiutare domanda e occupazione. Accade, infatti, che nel mercato domanda e offerta, nella realtà, non sono sempre in equilibrio e la crisi sistemica dipende dal fatto che non sono i beni che diventano rari, ma diventa scarso il denaro per comprarli, cioè la domanda.

L’economia poggia su capitale e lavoro, spesso in contrasto, ma la crisi vera nasce quando il capitale si accumula e genera sovrapproduzione, mentre la domanda è scarsa, il che favorisce licenziamenti e chiusura d’imprese. Anche l’aumento di produttività, dovuta ai processi di meccanizzazione e automazione, favorisce l’espulsione dei lavoratori dal posto di produzione, riducendo monte salari e domanda; il capitale mira a ridurre i tempi di lavoro e a sfruttare di più i lavoratori, contraendo anche i salari, poi, a causa  dell’aumento della produttività e della caduta della domanda, espelle i lavoratori dai luoghi di lavoro, provocando la crisi.

Protezioni sociali, piani governativi di rilancio dell’economia e aumento degli investimenti dello stato nelle infrastrutture, potrebbero ovviare in parte al problema; purtroppo il neoliberismo ha preferito aiutare settore finanziario e credito, trascurando l’industria manifatturiera, che si è sviluppata nei paesi emergenti, trasferendo risorse dai consumi, cioè dalla domanda privata, alla finanza e al settore immobiliare legato al credito.

La finanza è però meno inflattiva dei consumi, cioè la mole di denaro immessa nel sistema dalle banche centrali ha contenuto l’inflazione ma poi, a causa della riduzione dei redditi delle famiglie, con il credito, ha portato alla bolla immobiliare, cioè all’insolvenza dei mutui subprime del 2008. In Usa, per sostenere la domanda, una massa di denaro a tasso zero è stata immessa dalla Fed nel mercato, l’Europa, per aiutare le banche, ha seguito a ruota.

Quando, per superare la crisi, questo denaro si rivolgerà di nuovo verso i salari, aumenterà domanda e occupazione, ma anche l’inflazione, però se ne avvantaggeranno anche i debitori e lo stato che così potranno svalutare i loro debiti. Oggi l’austerità non riesce a porre fine alla depressione, perché la produttività del lavoro è aumentata e la domanda è calata per mancanza di salari.

Si può ovviare alla crisi con un piano keynesiano di rilancio della domanda, cioè con il bilancio dello stato in deficit, però a favore dei lavoratori e non delle banche; occorre anche un piano redistributivo della ricchezza e del lavoro, con la riduzione delle imposte sul lavoro, un’imposta patrimoniale sui patrimoni elevati, l’eliminazione dei privilegi fiscali della chiesa, la riduzione delle ore di lavoro a parità di salario, l’abolizione del lavoro straordinario e del secondo lavoro e favorire il turnover lavorativo.

Per impedire che la domanda si riduca e per prevenire l’inflazione, va garantito che i salari crescano con l’aumento della produttività, però senza incremento della domanda interna ed esterna, l’occupazione ne risente ugualmente; in Italia la contrattazione integrativa manca nel 70% delle imprese e perciò anche per questa via si sono ridotti i salari, inoltre, dal 1995 al 2008 si è imposto il lavoro flessibile, che ha parimenti ridotto la domanda.

Dal 1993 al 2008 la produttività italiana è cresciuta più dei salari, ma dal 2009 al 2012 la produttività, forse a causa della crisi, è diminuita; comunque, in tutto l’occidente, dal 1993 al 2012 c’è stato un enorme trasferimento di reddito dai salari ai profitti, il che ha contribuito a frenare i consumi a far aumentare l’indebitamento delle famiglie e, per mancanza di domanda e a causa delle delocalizzazioni, a bloccare i nuovi investimenti produttivi.

Il default di un paese si ha quando si denuncia il debito estero, esso corrisponde allo stato d’insolvenza delle imprese prima del fallimento, l’Italia è accusata spesso dai nostri soci esteri di essere a un passo dal default, ma in realtà, dalla sua unità ha sempre rimborsato il suo debito estero; diverso è il caso di Argentina, Grecia e Irlanda che hanno rinegoziato il loro debito estero.

In Usa vi è lo scontro tra repubblicani e democratici su riforma sanitaria, debito pubblico e tasse ai ricchi, vista la massa dei debiti pubblici e privati degli Usa, anche se le società di rating non lo ricordano, gli Usa sono più vicini dell’Italia al default; fino ad oggi sono stati aiutati dalla posizione internazionale del dollaro, moneta di riserva, e dalle rimesse di denaro dal resto del mondo, ma qualche cosa sta cambiando.

Per rafforzare le posizioni del suo partito, Obama ha usato toni allarmistici sullo stato delle finanze statali, però pare che i repubblicani siano disposti ad accettare la riforma sanitaria del presidente, in cambio dell’impegno a non aumentare le imposte a imprese e ricchi; le risorse probabilmente si troveranno con la funzione monetaria e l’aumento del debito pubblico, visto che, per paura del default, in Usa stanno arrivando dall’estero meno soldi, soprattutto dalla Cina.

IMMIGRAZIONE

A causa delle crisi politiche ed economiche africane di Sahel, Corno dì’Africa ed Egitto, secondo alcune stime, si aspettano da questo continente due milioni d’immigrati l’anno in Europa, sui quali tanti affaristi speculano, mentre tanti immigrati scompaiono in fondo al mare. Nel 2008 sono entrati in Italia 651.000 d’immigrati illegali, poi partiti in gran parte per l’Europa settentrionale, ma ora i paesi che li hanno accolti ce li vogliono restituire; in parte sono fuggiti dalle guerre, cioè sono meritevoli di asilo politico, in parte fuggono dalle carestie e dalla disoccupazione, cioè sono clandestini che potrebbero essere espulsi, ma le nostre autorità non sempre sono capaci di fare le distinzioni.

Intanto la popolazione africana continua ad aumentare e l’aumento e più che proporzionale alla diminuzione della popolazione europea prevista per i prossimi anni; a ciò si aggiunge la crisi europea, con espulsione dai posti di lavoro degli immigrati che l’hanno trovato, perciò tanti di loro tornano al loro paese d’origine. Intanto su questo tema, i politici europei e italiani, continuano con slogan, elucubrazioni e prese di posizione ideologiche; è un fatto che quando l’economia tira, gli immigrati possono essere causa di altra ricchezza, però nella storia emigrazioni in massa di popoli, spinti da altri popoli, anche per pulizia etnica, hanno provocato anche il crollo di civiltà; è accaduto con i germani contro i romani e con i dori contro gli achei greci.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (2/10/2013)

OCCIDENTE

 

Nel 2013 la crisi economica europea procurerà parecchi milioni di disoccupati in Europa, con l’aumento d’insolvenze e fallimenti; l’Unione europea ha preso solo provvedimenti inadeguati per contrastare il fenomeno, ma anzi, ha aggravato la recessione e ampliato il divario tra i membri dell’Unione; secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’austerità da essa promossa ha depresso i redditi e reso più difficile il rimborso dei debiti.

Le Autorità europee sostengono che la crisi si risolve con le riforme strutturali, riducendo costi e salari e aumentando la competitività, come effettivamente è avvenuto in Germania, la cui politica deflattiva però ha anche favorito gli squilibri commerciali tra i paesi europei; bisogna ricordare che la crisi del 1929, simile all’attuale, per gli effetti e la durata, fu favorita dalle riparazioni pretese dalla Francia alla Germania con il Trattato di Versailles e poi dai crolli di borsa, questa crisi favorì l’ascesa del  nazismo.

Senza investimenti pubblici che rilancino l’occupazione, senza riforma bancaria, monetaria e fiscale, alcuni paesi potrebbero uscire dall’euro e potrebbe anche cessare il mercato unico europeo (Financial Times 23.9.2013). Intanto la Fed continua con la sua politica d’espansione monetaria e continua con la politica degli annunci, mirando, con le società di rating e le statistiche false, a modificare le aspettative e gli orientamenti del mercato, influendo su tassi, quotazioni di borsa e delle monete; in tale strategia, l’informazione ha il ruolo di supporto e di megafono, fa propaganda e propina solo mezze notizie.

In Usa la riforma fiscale e sanitaria sono diventate strumenti di lotta tra i partiti, la politica monetaria espansiva della Fed è accolta bene dai mercati, ma favorisce anche le esportazioni cinesi e tedesche in Usa, invece una stretta monetaria farebbe crollare queste esportazioni. Aiutate dall’aumento della liquidità, ora le banche americane vogliono tornare a concedere mutui, favorite anche dai tassi contenuti, perciò ne potrebbero scaturire future bolle immobiliari, altre insolvenze e altre crisi economiche, le quali sono sempre cicliche.

In Usa i repubblicani sono contrari alla riforma sanitaria a favore delle classi umili, non vogliono che si aumentino troppo le tasse ai ricchi (in Usa la pressione tributaria è di 20 punti più bassa che in  Italia) e vogliono la riduzione delle spese, dove, come in Italia, si annidano molti sprechi, però non tutti sono d’accordo su quali devono essere le spese da ridurre. La crisi è anche derivata dalla liberalizzazione dei mercati finanziari, ma ora la ripresa americana, tanto propagandata dall’informazione televisiva, in Usa non sembra aver creato una vera, nuova e stabile occupazione.

Secondo alcuni annunci televisivi, dalla prossima primavera la ripresa dovrebbe esserci anche in Portogallo, Spagna e Grecia, tuttavia in questi paesi il credito è ancora contratto, gli investimenti sono scarsi e la disoccupazione è alta; in Italia vanno bene solo le esportazioni, comunque, entro il 2013 ci sarà un altro piano di salvataggio della Grecia da parte dell’Europa, cioè anche dell’Italia, che ha i suoi problemi.

L’euro non è stato una moneta neutrale, ha contrastato l’inflazione, ma non ha favorito uno sviluppo armonioso dei paesi europei e ha favorito le sperequazioni; a causa delle distorsioni economiche e fiscali, in Europa esistono diverse tasse, diversi interessi e diversa inflazione, che fanno nascere differenze competitive e rendite di posizione a favore di alcuni paesi come la Germania. In molti paesi, eccettuata l’Italia, che ha la pressione fiscale più alta e lamenta sempre l’evasione, con la crisi, stanno crollando anche tutte le entrate fiscali, prima o poi accadrà anche in Italia, intanto il governo Letta progetta di aumentare le aliquote fiscali.

La dissoluzione dell’euro favorirebbe la crescita dell’Europa meridionale e la crescita della sua occupazione, riporterebbe in maggiore equilibrio i bilanci degli stati e le bilance valutarie, farebbe aumentare redditi e consumi; però la svalutazione delle valute nazionali farebbe aumentare il prezzo del petrolio, i cui derivati però sono arricchiti sapientemente da imposte e farebbe aumentare il prezzo delle materie prime importate.

Probabilmente, per rassicurare i mercati, i debiti esteri rimarrebbero denominati in euro, che rimarrebbe una moneta di conto comune, come al tempo dello SME, oppure sarebbe una moneta circolante comune, stampata dalla BCE e circolante a fianco delle monete nazionali o regionali; è certo che la finanza si batterà per conservare alla BCE il ruolo di fucina creatrice di banconote di carta.

In tutte due le ipotesi, saranno probabilmente reintrodotti i controlli sui movimenti di capitale, prima effettuati in Italia dall’Ufficio Italiano Cambi, le banche centrali fisserebbero la nuova parità tra le monete, però ciò non impedirà il ritorno alle speculazioni valutarie, con svalutazioni periodiche dei tassi di cambio fissi tra monete; sono tanti quelli che si sono riempite le tasche con le svalutazioni della lira, comunque, per contrastare la speculazione, sarebbe opportuno proibire le operazioni allo scoperto.

In tal modo si ovvierebbero i deficit perenni delle bilance valutarie, oggi sofferti da Usa, che però sono tutelati dalla posizione del dollaro; con l’euro, la BCE diventerebbe istituto di compensazione dei saldi valutari tra monete, essa, per prevenire insolvenze bancarie, dovrebbe sorvegliare l’unione bancaria, favorendo l’armonizzazione bancaria dei paesi, gestendo l’euro come unità di conto, con i paesi al di fuori dell’area euro.

I governi riprenderebbero ad attingere prestiti e anticipazioni dalle banche centrali nazionali, mentre la BCE dovrebbe anche emettere euro bond; com’era per lo SME, l’unità di conto funzionerebbe come un paniere di valute. In tal mondo l’euro potrebbe assurgere a moneta di riserva mondiale a fianco del dollaro, in un primo momento potrebbe essere unità di conto e poi potrebbe essere monetizzata.

La svalutazione di yen giapponese e del dollaro americano, potrebbe aiutare le loro esportazioni e ridurre il loro debito estero; probabilmente la politica monetaria espansiva degli Usa, invece di favorire l’inflazione americana e la caduta di quotazione del dollaro, ha favorito l’afflusso di dollari nei paesi emergenti, causando in essi spinte inflazionistiche, soprattutto nei prezzi del grano.

L’informazione parla di ripresa dell’economia Usa, ma si tratta solo di una ripresa drogata, infatti, in Usa oltre il 50% dei nuovi posti creati sono part time o mini jobs, nati all’insegna della precarietà; accade anche in Germania e in Italia, per chi trova lavoro; secondo le statistiche però, il manifatturiero pare aumentare in Usa e in Gran Bretagna e non in Italia, potrebbe dipendere dal fatto che i capitali si dirigono in Usa dal resto del mondo; ad ogni modo, per chi crede alle statistiche di stato, in Usa la disoccupazione è al 7% e in Europa al 12%.

A causa di questa situazione, l’India ha reintrodotto i controlli sui movimenti di capitale con l’estero, le imprese cinesi sono molto indebitate e la banca centrale cinese potrebbe operare una stretta creditizia in grado di favorire una crisi; in Usa affluiscono capitali esteri, anche di provenienza illecita, perciò in cerca di rifugio piratesco; nei mercati esteri si vendono anche titoli americani, a lunga scadenza e a tassi più alti.

La BCE sta favorendo la contrazione del credito e la recessione dei paesi periferici, favorisce le privatizzazioni e la trasformazione dei paesi mediterranei in subfornitori del nord Europa, favorisce la fuga dei cervelli nel nord d’Europa, rinunciando a una politica riequilibratrice. Senza una politica fiscale comune e senza meccanismi riequilibra tori, l’Europa si presenta sempre più instabile e vulnerabile alla crisi. Non è vera la tesi di Draghi che afferma che l’euro abbia favorito l’Italia.

La Germania ha operato per abbassare i salari, aumentare la produttività, potenziare le esportazioni, contrastare l’inflazione, ridurre il debito pubblico, ridiscutere lo stato sociale; nel quadro di una politica neo-liberista; ha attirato capitali in Germania e in altri paesi core del nord, senza trascurare i rapporti con gli altri paesi del mondo, infatti, oggi le esportazioni tedesche verso i paesi dell’Unione Europea sono pari a quelle verso il resto del mondo.

La Germania condanna gli sprechi, ma non vuole gli eurobond, non vuole uscire dall’euro, ma vuole il controllo di Bruxelles sulle politiche di stabilità nazionali, con il controllo delle spese degli stati. Renzi ha tra i finanziatori imprese che hanno sede nelle isole Cayman e nei paradisi fiscali, sostiene l’afflusso di venture capital in Italia, sostiene privatizzazioni e riduzione del welfare; non propone una riforma della governance europea, l’armonizzazione fiscale e scolastica, non critica la precarizzazione del lavoro che favorisce le diseguaglianze sociali.

A causa delle tensioni sociali, con la ciclicità delle crisi economiche, il libero mercato, prima edizione, entrò in crisi negli anni 1873-96, il manifesto di Marx era del 1848; da allora nacque il sindacalismo moderno e il welfare fece i suoi primi passi; poi il nazionalismo fece entrare in crisi il liberismo, fu la prima guerra mondiale e nel 1929 fu il crollo di Wall Street. Tra il 1931 e il 1933 Usa e Gran Bretagna abbandonarono il gold standard o base aurea e potenziarono il welfare, mentre gli altri paesi europei, per tenere basso il prezzo delle materie prime importate, tentarono, anche se con poco successo, di difendere il potere d’acquisto delle loro monete, adottando anche politiche deflazionistiche dei salari.

Il mercato non funzionava più e, dopo la prima guerra, c’era il problema della ricostruzione dell’economia, con i reduci senza lavoro; perciò, a causa anche della contemporanea crisi del parlamentarismo, in Italia fu l’avvento del fascismo; le riparazioni tedesche e la crisi del 1929 favorirono l’avvento del nazismo in Germania. In democrazia o sotto le dittature, il potere economico, era il parere anche di Marx, era sempre titolare di un governo invisibile, controllava banche, energia e trasporti.

Tra gli anni ‘60 e ‘70 si compì la ricostruzione postbellica e aumentarono tutele sociali e partecipazione al potere dei lavoratori, tuttavia il capitale era contrario alla ridistribuzione de redditi a favore dei lavoratori, favorita dalle battaglie sindacali; il saggio medio del profitto era passato dal 22% nel 1950 al 10% nel 1975, il che, a detta degli esperi di corte, favoriva l’inflazione più della crisi petrolifera del 1973. In Italia era attaccata soprattutto la scala mobile, ignorando che l’inflazione era generata anche dall’aumento dei costi energetici, delle materie prime, delle tasse, degli interessi e dal deficit del bilancio dello stato.

Anche l’Unione Europea nacque nella convinzione che il lavoro dipendente percepisse troppo reddito e perciò favorì il travaso di reddito dal lavoro al capitale, dal pubblico al privato, agendo per via finanziaria, legislativa, monetaria e fiscale e adottando la politica dell’austerità. Negli anni settanta fu la svolta neoliberista, che favorì la delocalizzazione industriale e il dumping fiscale e salariale tra paesi europei, favorì anche deregolazione e movimenti di capitali; ridusse la sovranità degli stati e favorì l’aumento dei poteri dei tecnocrati, a danno  dei parlamenti; favorì  privatizzazione e precarizzazione del lavoro.

Dal 1976 al 2006 in Usa crebbe gradualmente la concentrazione della ricchezza e del reddito, nel 2006 il 10% più ricco si appropriava del 56% del reddito nazionale, mentre in Italia la quota salari sul reddito nazionale crollava al 53%.  Dal 1945 alcuni partiti avevano mirato a difendere il lavoro e a favorire una coscienza di classe, ma i tempi stavano cambiando; dopo la caduta del comunismo del 1989, nel 1991, con mani pulite, cadde anche la prima repubblica italiana e, dopo Berlinguer, i lavoratori e i sindacati persero gradualmente terreno.

Il PCI cambiò nome e funzione critica e di vera opposizione, si alleò con cattolici e liberisti e si fece mediatore d’interessi, dirigendosi verso un centro moderato e formalmente riformista, indebolendo il concetto di sovranità popolare e parlamentare; in questo quadro, l’informazione impediva qualunque lettura critica dell’involuzione e dei fermenti sociali. Da allora la crisi si riversò interamente su settori del lavoro e dei pensionati a basso reddito.

 

ITALIA

 

Oggi l’Italia ha la più alta pressione fiscale, la più alta evasione fiscale, il più alto debito pubblico, ma ha un modesto debito privato e la bilancia valutaria in pareggio; ha privatizzato largamente, ma senza successo, negli anni novanta e ora ritenta di privatizzare di nuovo; malgrado le cessazioni, ha un numero forte d’imprese piccole e medie, anche se molto fragili sul piano finanziario, perciò soggette all’indebitamento e al peso delle tasse.

Risorse per fare le riforme in Italia, come quella della giustizia, della pubblica amministrazione, quella fiscale, sanitaria, scolastica, dei servizi pubblici, ecc., si possono trovare mettendo un tetto alle pensioni superiori ai 4.000 euro, eliminando doppie pensioni e doppi stipendi e straordinario; imponendo le regole degli appalti pubblici in tutti i lavori pubblici, eliminando consulenti pubblici, auto blu, controllando la spesa pubblica con i costi standard, riducendo le spese per la politica, abolendo trasferimenti e privilegi della chiesa cattolica, introducendo una patrimoniale sui patrimoni elevati.

In tal modo si avrebbero risorse per gli investimenti pubblici, si rilancerebbe domanda e occupazione, si otterrebbero risorse per ridurre la pressione fiscale, elevare le pensioni minime, introdurre un reddito minio di cittadinanza per i poveri; l’Europa ci dovrebbe dare un a mano abolendo le quote latte, che offendono la libertà di produzione, non dovrebbe più farsi forte con le multe e le direttive o regolamenti europei, ma dovrebbe puntare all’armonizzazione fiscale tra i paesi europei e dovrebbe fare guerra ai paradisi fiscali.

In Italia mancano gli investimenti nella banda larga e la crisi attuale della Telecom, favorita dal suo alto indebitamento dovuto alla speculazione, non aiuta ad affrontare il problema; oggi la privatizzazione non riguarda solo gli immobili che, a causa della crisi, sarebbero svenduti; a nostri soci esteri interessano soprattutto Eni, Enel, Finmeccanica, Alitalia, Autostrade, Telecom, Unicredit, Poste, Ferrovie, aziende municipalizzate e Banca San Paolo e il governo italiano subisce perché è commissariato, cioè è sotto il governatorato di Bruxelles e della Bundesbank.

Negli anni novanta l’Italia fece ingenti privatizzazioni che, assieme a cattive scelte precedenti del governo e del sistema delle grandi imprese, ci privarono d’industrie chimiche, elettroniche e alimentari, prima sviluppate in Italia; oggi gli spagnoli stanno mettendo le mani sulla Telecom e sul sistema agroalimentare italiano e i francesi sul sistema italiano della moda e dei cosmetici; i cinesi si affacciano in tutti i settori, gli stranieri sono interessati anche alle nostre squadre di calcio che possono essere quotate in borsa.

Gli italiani non investono all’estero e non investano in Italia, si limitano a esportare capitale per impieghi speculativi nel mondo della finanza, 110 miliardi di euro l’anno scorso; andrebbero ricapitalizzate Alitalia, Pirelli, Ilva, Monte dei Paschi e altre banche. Nel 1997, sotto Prodi, Telecom fu privatizzata, passò per le mani di diversi consorzi privati, guidati da Agnelli, Colaninno, Tronchetti; fu comprata a debito, accollando i debiti contratti al gruppo, dietro le operazioni c’era Cuccia di Mediobanca, una materia sulla quale avrebbe dovuto indagare a fondo la magistratura.

Nel 2007 di un’altra cordata facevano parte Generali, Telefonica, Unicredit e San Paolo, che presero il controllo di Telco, che aveva il 22,4% della società; il resto appartiene al parco buoi dei piccoli azionisti: Il titolo è crollato in borsa e ha un valore infimo, sotto Bernabé amministratore delegato, Telefonica si offerta di comprata le altre quote della Telco, è appetibile soprattutto la società telefonica brasiliana, controllata dalla Telecom.

Per la banda larga non ci sono i soldi e soci nuovi non se ne trovano, le banche vogliono uscire dalla Telco, i debiti arrivano a 66 miliardi di euro; tra i nuovi soci probabili, non volontari ma coatti della politica, è la Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce il risparmio privato delle poste, soprattutto meridionale. Per l’Alitalia la svendita non sarebbe sbagliata, non è un servizio necessario, sarebbe riempito da altre compagnie, sono appetibili le sue rotte interne; però Alitalia, che è in perdita e accumula debiti, fornisce viaggi gratis a papi e politici e forse è per questa ragione che non si vuole privatizzare; Berlusconi sbagliò a non cederla anni fa ai francesi, allora si poteva cedere a condizioni migliori di oggi.

Nell’inchiesta giudiziaria di Firenze sulla Tav si sono scoperti commissari politici per quest’opera legati a D’Alema, Dell’Utri, Alfano e Finocchiaro, aventi lo scopo di velocizzare le pratiche di appalto, favorire imprese amiche e cambiare componenti di commissioni di vigilanza, svuotando con ciò istituzioni e democrazia. A proposito d’inciuci, è da ricordare che durante il governo Monti alcune cariche istituzionali erano decise da Gianni Letta, zio di Enrico Letta, il primo gentiluomo del papa, il secondo cattolico e massone.

Gianni Letta è legato a Berlusconi, il quale ha sempre avuto buone entrature in Vaticano; quando Berlusconi iniziò i suoi passi da grande imprenditore, poiché aveva poche garanzie, diverse banche gli rifiutarono il credito, ma lo ottenne dal Banco di Roma, la banca dei preti legata al Vaticano; nei consigli d’amministrazione delle banche si sono sempre favoriti imprenditori amici, che perciò ambiscono anche di far parte del consiglio d'amministrazione delle banche, anche se in conflitto d’interesse.

Nel luglio del 2013 c’è stato un incontro tra Angela Merkel, vincitrice delle ultime elezioni tedesche, e Matteo Renzi, verso il quale poi si è diretto Franceschini, cattolico, ex DC, che ha sempre difeso l’autonomia delle banche, che l’hanno usata male; la Merkel punta al primato della Germania in Europa ed è sostenuta dal Vaticano, che ha ampi interessi in Germania e controlla il governo italiano, però deve recuperare perdite finanziarie. Da un’intesa tra Germania e Vaticano nacque il governo Monti e poi quello Letta, entrambe stanze di compensazione tra massoneria o mercati e il Vaticano.

 

LAICITA’

La Francia è un paese laico e l’Italia no, il codice del lavoro francese proibisce le rivendicazioni religiose fatte nel luogo di lavoro, se in  contrasto con igiene, sicurezza, salute, se ledono la libertà altrui, l’idoneità al lavoro, l’organizzazione del lavoro, gli interessi del datore di lavoro e se può allontanare i clienti. Recentemente, nelle scuole francesi è stata introdotta la carta della laicità, che impone un’educazione scolastica neutra in materia religiosa e vuole la separazione tra chiesa e stato, garantendo ordine pubblico, libertà di coscienza, di espressione e libero arbitro. Purtroppo però l’Islam antepone spesso i principi della sua religione alla tolleranza verso gli altri gruppi religiosi, ritiene che gli uomini non abbiano diritto al libero pensiero e vede la laicità, l’ateismo e le altre religioni come una minaccia alla sua fede; ritiene che la laicità dello stato e la cultura laica siano capaci di contaminare e di portare all’apostasia o all’eresia.

ISLAM

 

Sia nella lotta civile in Siria, che negli altri teatri di rivolta islamici, cioè Bagdad, Libano, Libia, Egitto, Nairobi, Yemen, Somalia, tra i guerriglieri Jihadisti figurano europei convertiti all’Islam e islamici cittadini europei, poco integrati in Europa, che odiano l’occidente che li ha delusi; l’occidente ha creato sacche di povertà anche tra gli immigrati, tuttavia, come tra i rivoluzionari marxisti, anche tra questi terroristi islamici ci sono laureati e benestanti; è possibile che anche queste persone, benestanti o emarginate, siano state manipolate da poteri occulti. In Italia, per fare un esempio, polizia e servizi segreti hanno infiltrato tutti i partiti e anche le brigate rosse e spesso hanno coperto anche le loro azioni, com’è successo con il sequestro Moro.

I guerriglieri che combattono in Siria contro Assad sono spesso stranieri ed anche europei convertiti all’Islam, ci sono guerriglieri iracheni e dell’Asia centrale che formano un gruppo, un altro gruppo è sostenuto da Usa, Francia, Turchia, Arabia e Qatar, un gruppo è affiliato ad Al Qaeda e un gruppo è formato di curdi; tutti questi gruppi fanno guerra ad Assad e si fanno guerra tra di loro. La responsabilità del duplice fronte è dovuta a rivalità etniche, ideologiche e religiose, ma anche alle manipolazioni straniere che forniscono armi, indottrinamento e addestramento agli insorti.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (25/9/2013)

MONDO

Le isole Maldive, nell’oceano indiano, che sono una zona turistica e hanno una base navale, erano quasi un protettorato indiano e sono un paradiso fiscale per gli indiani, come Cipro lo è per i russi; ora stanno per entrare nell’orbita della Cina, una cui flotta cinese staziona nelle sue acque, è successo questo anche a causa della crisi, per cui i turisti europei sono stati sostituiti in gran parte da quelli cinesi.

Anche lo Sri Lanka prende le distanze dall’India, avvicinandosi ala Cina, con la quale ha siglato accordi di cooperazione economica; Pechino sta estendendo la sua influenza economica e la sua presenza navale nell’oceano indiano, l’India rivaleggia con la Cina anche in Myanmar, Malesia, fino al Giappone e Australia. Insomma, anche i grandi paesi emergenti o Brics, cooperano tra loro sul piano economico, politico, militare e monetario, ma sono anche rivali, accade sempre così tra gentiluomini e stati (Fonte: Fondazione CDF). 

OCCIDENTE

Le crisi economiche sono cicliche e, secondo Marx, necessarie, cioè servono per ristrutturare l’economia e risolvere alcuni problemi, qualche cosa del genere accade anche nel corpo umano con le malattie; a causa della concentrazione del capitale, soprattutto finanziario e al calo della domanda, dovuta a bassi salari e alta disoccupazione, le crisi scoppiano e durano fino a che non si trova un’altra condizione d’equilibrio, che oggi si raggiunge con la deflazione dei salari, la disoccupazione e il fallimento d’imprese marginali.

Diversamente dal tempo di Marx oggi, quando si parla di eccesso di capitale, concentrato in poche mani, ci si riferisce soprattutto al capitale mobiliare o finanziario; infatti, fino al 1980 il capitale finanziario era pari al Pil mondiale, nel 2007 era pari al 356% e ha continuato a crescere fino a oggi. Oggi in occidente la produttività del lavoro pare generalmente diminuire, è calcolata sui valori delle merci e quindi, secondo lo schema marxista, sui salari, le merci sono spesso invendute e la capacità produttiva, a causa del calo della domanda, è in parte inutilizzata.

Ne sono coinvolti Usa, Giappone ed Europa, particolarmente colpito è il settore edilizio, in Usa il credito concesso con i mutui subprime, ha sostenuto i consumi prima discesi a causa del calo dei redditi da lavoro; intanto anche le stesse imprese industriali, utilizzando i loro utili di produzione e con le disponibilità finanziarie, si sono votate agli investimenti finanziari e speculativi, con i quali, negli anni buoni, ricavavano utili pari alla produzione. Quando sbagliano questi impieghi finanziari,  com’è successo a Parmalat, vanno in dissesto, mettendo a rischio l’esistenza della loro impresa.

Negli anni settanta i profitti industriali presero a declinare, crebbero gli investimenti in macchinari e aumentò la disoccupazione, da allora gli investimenti industriali avvennero soprattutto nei paesi emergenti, che avevano salari più bassi, imposte più basse, costi energetici più bassi, meno rivendicazioni sindacali e meno controlli statali sugli inquinamenti; invece i paesi occidentali si diedero agli impieghi finanziari, mortificando la loro domanda interna e impoverendo il popolo, mentre il terzo mondo registrava tassi di crescita fantastici.

In tale quadro, in Usa aumentarono debiti privati e debiti pubblici, questi secondi includevano debiti di bilancio e debiti delle partite correnti con l’estero, da allora gli Usa divennero paese rifugio di capitali esteri di provenienza criminale, politica o economica, compendio anche, come accade con i paradisi fiscali, d'evasione fiscale; questi capitali erano attirati anche da consolati e ambasciate Usa, favoriti anche dalla disinformazione che dava statistiche ottimistiche ma false sull’economia Usa, in realtà, nel paese cresceva l’instabilità economica e finanziaria.

Nel 1971gli Usa decretarono la fine del gold-exchange standard, imperniato sulla convertibilità del dollaro in oro e delle altre monete nel dollaro, è il caso di ricordare che era una denuncia unilaterale degli accordi o trattato internazionale di Bretton Woods, però, secondo i persuasori occulti, che vogliono demolire l’Italia, solo l’Italia non rispetta i patti. La nuova situazione non significò ritorno al gold standard, basato direttamente sull’oro, perciò il dollaro divenne una moneta di riserva fiduciaria, usata nel commercio internazionale e divenne moneta rifugio.

Per necessità di bilancio e per sostenere l’economia, la Federal Reserve prese a stampare dollari in libertà, incurante dell’inflazione, cioè gli Usa imboccarono una politica monetaria espansiva; gli anni settanta erano stati caratterizzati da cambi valutari fissi e i capitali che affluivano nel terzo mondo, ma negli anni ottanta fu la liberalizzazione dei movimenti di capitale, con lo smantellamento del sistema normativo creato dopo la crisi del 1929; eliminando i vincoli alle banche, adottando una politica monetaria restrittiva, facendo aumentare i tassi d’interesse, a danno dei paesi indebitati, mentre i prezzi delle materie prime, a danno del terzo mondo, scendevano, peggiorando la loro ragione di scambio.

Con tale politica neocoloniale, si rafforzò il ruolo di Wall Street e i capitali affluivano dai paesi poveri a quelli ricchi, soprattutto in Usa. La corsa agli armamenti con il Patto di Varsavia, costrinse l’est d’Europa a contenere i consumi, il che, per reazione popolare, favorì il crollo del comunismo; comunque, nel 1992 fu varato l’euro, che sembrava sfidare il monopolio del dollaro e la sua posizione privilegiata.

Negli anni novanta scoppiò la bolla finanziaria in Giappone, sudest asiatico e Russia e perciò tanti capitali, in cerca di rifugio, affluirono in America, contemporaneamente, rallentò progressivamente la produzione industriale americana, con riduzione anche dei profitti industriali; il governo americano, per stimolare l’economia, ridusse le tasse ai ricchi e non ai poveri, in compenso, la Fed aumentò la liquidità e ridusse i tassi, che sostennero i consumi, ma alimentarono la finanza creativa e la bolla immobiliare, erano la droga scelta dal governo contro la crisi.

Dal 2007, con il fallimento di Lehman Brothers, scoppiò la crisi dei mutui subprime, caratterizzata da sovra indebitamento dei lavoratori, caduta dei profitti e crescita degli investimenti nei paesi emergenti, dove gli speculatori, come i pirati, mettevano al sicuro i loro tesoretti; a causa di questa situazione, Usa e Inghilterra intervennero per salvare banche e industrie automobilistiche, trasformando con il loro aiuto il debito privato in debito pubblico.

Da allora si puntò sulla riduzione del ruolo dello stato nell’economia, purtroppo però, la crisi americana si allargò all’Europa, in Irlanda e Spagna scoppiò con il salvataggio di banche impelagate con il credito immobiliare insoluto; in Italia, con poco debito privato ma alto debito pubblico, prese a diminuire il Pil, in Grecia, dove era forte l’evasione, crollarono le entrate fiscali. Da Grecia, Portogallo e Spagna rimpatriarono capitali tedeschi.

L‘euro ha consentito la riduzione dei tassi e favorito l’indebitamento privato in Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda, ha impedito svalutazioni competitive, ha rafforzato il ruolo industriale e le esportazioni tedesche, ha favorito la deindustrializzazione della Gran Bretagna e di altri paesi europei, resisi così debitori con l’estero e soggetti al ricatto islamico che oggi finanzia politica e informazione occidentale.

I paesi europei debitori hanno cercato di sgonfiare la bolla creditizia e immobiliare attingendo ai capitali tedeschi; purtroppo i parametri di Maastricht avevano tenuto conto solo dei debiti pubblici e non di quelli privati o dei debiti delle partite correnti con l’estero, perciò era inquisita soprattutto l’Italia, in ritardo con le riforme, ma con una situazione debitoria complessiva migliore di altri paesi europei e migliore soprattutto rispetto a Usa e Giappone.

Vi era l’errata convinzione che la deregulation avrebbe consentito al mercato di auto correggersi, favorendo la crescita economica, purtroppo l’Europa non ha una politica economica comune, né una politica fiscale comune o armonizzazione fiscale, che riduca la concorrenza sleale tra paesi europei; infatti, in assenza di regole fiscali comuni, le imprese europee hanno praticato l’arbitraggio fiscale, spostando sedi in paesi come l’Irlanda, dove la tassazione è più bassa, cioè al 12,5%.

In Italia e Grecia le imprese si sono difese dalla pressione fiscale anche con l’evasione, in realtà lo stato, per difendere l’equilibrio di bilancio, ha aumentato le tasse soprattutto sul lavoro dipendente e ha ridotto le prestazioni sociali; è un fatto che oggi la concorrenza economica tra stati europei, seguendo l’esempio della Germania, punta soprattutto sulla riduzione dei salari e delle protezioni dei lavoratori e dei pensionati, abbassando gli standard di protezione dei lavoratori.

La Germania, dopo avere portato in più anni, dal 1990, i salari della Germania orientale al livello di quelli della Germania occidentale, timorosa della concorrenza dei nuovi paesi europei a salari più bassi, ha ridotto i salari e domanda interna e perciò ha aumentato le esportazioni; cioè non ha avuto nemmeno essa un aumento della produttività, ma è riuscita ugualmente a ridurre il costo per unità di prodotto, sfruttando come in Italia, lavoro precario e sottopagato.

Con una bilancia valutaria in attivo, la Germania ha poi anche ridotto le tasse alle imprese, quindi ha imposto interventi risanatori all’Irlanda e ai paesi Pigs, avendo di mira soprattutto l’Italia che, da un punto di vista del bilancio pubblico, stava meglio degli altri paesi europei; ha imposto all’Irlanda interventi risanatori senza pretendere la revoca dell’imposta al 12,5% a favore delle imprese, soprattutto estere, con sede nel paese, ma consigliando a tutti gli stati la strada della deflazione salariale o riduzione salariale.

Nella politica di aggiustamento del bilancio, la Germania ha concesso deroghe e proroghe alla Francia e non all’Italia, il che è una discriminazione, ma potrebbe essere colpa del governo italiano che non le ha chieste. Gli altri paesi europei in questi anni sono stati mercati di sbocco per le merci della Germania e per investirvi le eccedenze nel commercio con l’estero; i servizi della Spagna davano lavoro ma non benefici valutari, poi l’austerità di risanamento imposta a questi paesi ha implicato la compressione dei redditi, della domanda e dell’occupazione, col fine ultimo di ridurre il debito pubblico, garantendo indirettamente i creditori tedeschi.

Nella maggior parte dei paesi occidentali, eccettuata l’Italia, il debito privato è la parte maggiore del debito complessivo, in Gran Bretagna il debito delle famiglie presso le banche è pari a tre volte il debito pubblico, però la Germania non ha messo sotto accusa la Gran Bretagna ma l’Italia. Bisogna anche tenere conto della posizione debitoria di un paese verso l’estero, cioè la posizione netta valutaria annuale, che alimenta il debito estero, diverso dal deficit del bilancio statale; il deficit valutario è finanziato da paesi che hanno eccedenze valutarie come la Germania, che temono le insolvenze statali, perciò invocano il risanamento da parte degli stati.

Però le politiche fiscali restrittive fanno calare la domanda e, come accaduto in Grecia, anche le tasse, rendendo più difficile risanamento delle finanze pubblica e riduzione del debito pubblico; fanno diminuire gli investimenti pubblici e incentivano le privatizzazioni, riducono il welfare e i salari, mentre i profitti aumentano, con centralizzazione al nord d’Europa del capitale, favorendo capitale contro lavoro.

Come diceva Marx, con la concentrazione del capitale e con la riduzione della domanda, le imprese tagliano posti di lavoro e così si riduce ancora di più la domanda, per ovviare al problema bisognerebbe, come suggerito da Keynes, aumentare gli investimenti pubblici, ma la Germania vorrebbe farlo solo con bilanci pubblici in pareggio. Bisognerebbe ridurre le tasse a lavoratori, pensionati e piccole imprese, ridurre gli sprechi, che sono tanti, regolamentare il sistema bancario e rilanciare il welfare che produce domanda.

In Europa, per avere bilanci in pareggio e valute solide, si sono messe da parte anche le tutele costituzionali; l’asimmetria delle politiche economiche dell’Europa ha fatto danni, ha favorito paradisi fiscali, arbitraggio fiscale, dumping fiscale, dumping sociale e deflazione salariale; ha rinunciato a una politica economica comune e riequilibratrice, seguendo solo le imposizioni mercantiliste del modello tedesco.

Oggi il Pil cresce veramente solo nei paesi emergenti, tralasciamo i decimali europei, il Regno Unito è alle prese con la peggiore recessione, eppure ha la sovranità monetaria, ma partecipa come l’Italia al signoraggio sull’euro, inoltre beneficia di restituzioni finanziarie da parte dell’Unione Europea. Dal 2009 il governo inglese e quello americano acquistano il 60% dei titoli di stato, immettendo liquidità nel sistema, i titoli pubblici sono a tassi minimi, il che vuol dire che il servizio del debito pubblico può pesare meno che in Italia.

Ma in questi due paesi cresce ugualmente la povertà e oggi arrivano anche meno soldi dall’estero, i creditori esteri non si sentono più garantiti nemmeno da Gran Bretagna e Usa; in Giappone e in Europa calano gli investimenti e in Giappone il debito pubblico è al 220% del Pil, in Usa pesa più che in Italia, ma le società di rating non hanno niente da eccepire, vogliono aiutare il governo Usa e forse confidano nella forza del dollaro o vogliono aiutare la speculazione contro l’Italia.

A causa di questa crisi, mentre gli Usa propongono una zona di libero scambio con l’Europa, che ha già dazi molto bassi con gli Usa, tutto il mondo potrebbe tornare al protezionismo e, se la situazione non migliora, potrebbe saltare Unione Europea ed euro; intanto cresce l’escalation militare, le armi sono sempre un buon affare, contemporaneamente, s’invoca più deregulation e si vuole sopprimere un welfare che è più francese che italiano. Era nato dopo la grande depressione del 1929, spazzando via anche dirigismo e programmazione, che tuttavia è sempre adottata dalle imprese, perché serve a estendere gli interventi straordinari e gli investimenti su una scala pluriennale. (Tra le fonti: Vladimiro Giacché: “Teoria della crisi”).

ISLAM

Sembra che una parte del mondo islamico, particolarmente Arabia saudita e Qatar, sostenitori dei fratelli musulmani, dei salafiti, del terrorismo islamico e della lotta contro Israele, con la forza del denaro derivante dal petrolio, per alcuni decenni abbiano influenzato la politica americana, sia nelle guerre contro Israele, che nella guerra contro la Serbia, in Yemen, Somalia, Tunisia, Libano, Libia, Egitto, Irak e ora in Assiria.

Bisogna considerare che la politica si può comprare, la storia insegna che si può finanziare l’elezione dei presidenti americani, francesi e del papa, si possono comprare collaborazionisti politici, informazione e università, si possono comprare uffici pubblici, mettendoci a capo uomini che obbediscono a poteri occulti o allo straniero; queste cose accadono anche nell’attuale fase storica.

L’instabilità politica del mondo islamico è dovuta soprattutto ad Arabia e Qatar, che ha partecipato anche al bombardamento della Libia e finanzia politica, informazione e università occidentali; essi perseguono un loro disegno egemonico, al momento limitato al mondo islamico, forse mirano al califfato islamico o al loro primato nel mondo islamico; la televisione inglese non può parlare male del governo saudita perché anche gli inglesi, come gli americani, vendono armi ai sauditi, dando sollievo alla loro bilancia valutaria; in compenso in questi anni i media e le università occidentali hanno potuto fare propaganda contro Israele e alimentare l’antisemitismo.

Perciò la monarchia saudita ha potuto condizionare Casa Bianca e presidente francese, ha finanziato i fratelli musulmani d’Egitto, ora messi fuorilegge dalla giunta militare, perché rivale di Egitto e dell’ Iran sciita, in un disegno di egemonia regionale. L’Arabia è anche da sempre nemica d’Israele, che vorrebbe distruggere; Israele, come nemico esterno, grazie alla propaganda, svolge il ruolo salutare di forza unificatrice araba.

Oggi l’Arabia finanzia anche gli shabab somali americani e altri terroristi islamici occidentali, che vogliono la guerra santa islamica e partecipano alla guerriglia contro Assad. All’interno dei partiti, armati o rivoluzionari sono sempre esistiti provocatori, spie, collaborazionisti di poteri occulti, infiltrati, agenti dei servizi segreti o, più in generale, dello straniero  L’America, influenzata da Riad, ha deciso di fare guerra ad Assad portando anche aiuto militare ai miliziani islamici che lottavano contro di lui, già stati armati da Arabia e Qatar.

Singolarmente, in Usa John Brennan, capo della Cia, associa i terroristi non all’islam dei fanatici ma ai criminali, nel 1995 era capo missione della Cia a Riad ed è tuttora consigliere per l’antiterrorismo di Obama; a Riad è in rapporti con il principe saudita Bandar bin Sultan, già ambasciatore a Washington, è azionista di molte aziende americane. Ha trattato con gli Usa forniture di petrolio e di armi, aiutato dalla mediazione dell’inglese di John Philby e di suo figlio Kim, spie di nazisti, russi e sauditi; John Philby è stato sostenitore di Ibn Saud contro i sovrani hascemiti, naturalmente è antisionista o antisemita e fornì petrolio saudita alla Germania nazista.

Il riavvicinamento tra Usa e Iran, forse non è dovuto solo all’insediamento del nuovo capo di stato iraniano e dalla sue promesse di pacificazione con il mondo esterno, ma anche dall’acquisita consapevolezza di questi fatti da parte del governo americano; se questo è vero, anche John Brennan potrebbe essere rimosso dal suo incarico alla Cia. (Fonte: Carlo Panella – Il Foglio 24/9/2013).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS  (20/9/2013)

ITALIA

In Italia i lavoratori immigrati sono stati fatti entrare per favorire un altro business e per ridurre i salari dei lavoratori italiani, però, con la crisi, questi sono licenziati più spesso degli italiani; sinistra e il Vaticano, ben disposti ad accoglierli, avevano parlato di cultura dell’accoglienza e denunciavano i pericoli della denatalità italiana, anche se, dalla fine della seconda guerra mondiale, il numero dei residenti in Italia ha continuato ad aumentare.

L’Italia va a prendere i rifugiati profughi con le navi, mentre Malta li ignora, Francia e Austria ci restituiscono gli immigrati extraeuropei arrivati dall’Italia, i centri di accoglienza scoppiano, gli enti locali hanno poche risorse per questi immigrati, che chiedono lavoro e casa; alcuni immigrati disoccupati tornano nei loro paesi, altri partono per altri paesi europei e alcuni restano in Italia per rubare o fare altri reati.

Non sarebbe stata sbagliata un’immigrazione ordinata, secondo le richieste del mercato, garantendo agli immigrati lavoro, casa, ricongiunzione familiare dopo 5 anni e diritto alla cittadinanza e al voto dopo 10, naturalmente solo in caso di buona condotta, ma si dice che questo è razzismo; però va riconosciuto che, anche con quelle misure, come la storia insegna, sarebbero continuate anche le immigrazioni irregolari, per le quali, naturalmente, in uno stato ordinato che sanziona la violazione delle leggi, dovrebbe essere stato previsto il rimpatrio.

La confessionalità perdurante dello stato italiano, nonostante la revisione del concordato del 1984, si riconosce dall’imposizione dell’insegnamento dell’ora di religione e del crocefisso tridimensionale nei luoghi pubblici e nelle scuole; nelle scuole francesi, invece, recentemente è stata introdotta la carta della laicità, che impone una cultura neutra in materia religiosa, vuole la separazione tra chiesa e stato, garantendo libertà di coscienza, di espressione e il libero arbitro, naturalmente, nel rispetto dell’ordine pubblico.

Questa carta dichiara guerra alle discriminazioni culturali e afferma che nessun argomento deve essere censurato o escluso dalla discussione scientifica, afferma che non ci si può appellare a norme religiose per non seguire le regole comuni e vieta i simboli religiosi. Gli islamici hanno accusato le nuove norme d’islamofobia e gli evangelici, che sono creazionisti e contrari all’evoluzione, criticano che sia impedito loro di insegnare le teorie concorrenti che criticano l’evoluzionismo.

EUROPA

La crisi europea ha determinato maggiore afflusso di capitali europei nei paesi in sviluppo e con borse in ascesa, ha costretto alcuni paesi europei a una politica di austerità, con strette al bilancio e alle importazioni, per conseguenza, le imprese, soprattutto tedesche, ma non solo, sono state costrette a esportare di più e ora l’Unione Europea ha un surplus di 250 miliardi di euro l’anno nei confronti del resto del mondo, che è superiore a quello della Cina; naturalmente, l’eccedenza valutaria è investita all’estero.

A causa di questa situazione, l’euro è forte e il dollaro debole, preda del deficit della bilancia valutaria e d’immissione di nuova liquidità in Usa; questa situazione planetaria del commercio non è però il risultato di una svalutazione competitiva, ma è stata favorita dalla riduzione della domanda interna in diversi stati europei; la politica di austerità ha fatto diminuire le importazioni e aumentare le esportazioni e, aumentando il saldo attivo delle partite correnti con l’estero,  ha portato la bilancia valutaria in attivo.

Questa politica era perseguita al tempo del mercantilismo, quando l’attivo valutario, riempiva i forzieri dello stato d’oro, oggi invece gli attivi sono investiti nel resto del mondo, con il rischio però anche d’insolvenze, come abbiamo visto per la Grecia. A causa degli squilibri commerciali a favore di Germania, Europa e Cina, il sistema economico mondiale è destinato a subire altre scosse d’assestamento.

ISLAM

In Turchia anche Erdogan usa la mano pesante con la piazza, però l’informazione prezzolata non lo dipinge così male come Assad, che è nel mirino di Usa, Francia, Turchia, Arabia e Qatar; da sempre la propaganda ha linciato e messo alla berlina politici e stati che non erano peggiori degli altri; Erdogan vuole a tutti i costi la guerra contro Damasco, eppure la pace con il PKK curdo è rimandata, dopo anni di forte sviluppo, il Pil del paese rallenta, aumenta la disoccupazione e la lira turca si svaluta.

La Nato fece propaganda anche per gli eccidi di Ceausescu in Romania, di Saddam in Irak, nel 1991 nel corso della prima guerra del golfo, e di Gheddafi in Libia; inoltre la fece nelle precedenti rivolte di Praga, scopo della propaganda televisiva era quello di suscitare l’indignazione pubblica, cosa che avvenne anche nella guerra del 1998 della Nato alla Serbia, a proposito delle sole atrocità serbe. Nella prima guerra mondiale la propaganda accusò i tedeschi di tagliare le mani ai bambini belgi, adesso si accusa Assad, con poche prove, di aver usato gas contro la popolazione civile; la propaganda, per conto dei musulmani di Bosnia e degli albanesi del Kosovo fu curata dalla società americana Ruder&Finn, al prezzo di 17 milioni di dollari l’anno; per attaccare Saddam, la Cia diffuse anche la notizia falsa che era gay.

Saddam usò le armi chimiche nel 1984, nella guerra contro l’Iran, e nel 1988 contro i curdi e, prima dell’aggressione americana, fu accusato di aver scorte di armi chimiche, forse le esportò in Siria prima di essere ucciso; però nella guerra all’Iran l’uso di armi chimiche non gli fu rinfacciato. I servizi segreti disinformano ma a volte sono male informati, comunque si servono sempre della propaganda e con il denaro corrompono politici e informazione e perseguono un loro disegno.

Finora in Siria ci sono state 110.000 vittime, molte più che in tutte le guerre d’Israele dal 1948 a oggi, comprese le azioni di guerriglia palestinesi e le rappresaglie israeliane, sempre all’onore della ribalta televisiva italiana. Obama ha dichiarato che l’attacco alla Siria, se ci sarà, sarà limitato e previa approvazione del Congresso, ma anche questa potrebbe essere propaganda; anche la guerra in Vietnam doveva essere limitata, a volte gli eventi s’impongo anche perché il nemico resiste e un paese, prima di essere sconfitto, usa le armi che ha.

Come in Libia e in Egitto, se il regime di Assad crolla, in Siria sarà la guerra civile e Al Qaeda potrebbe approfittarne; i rivoltosi siriani di diversa estrazione vorrebbero l’intervento occidentale contro Assad. I partiti collaborazionisti dello straniero, in rotta contro il governo, sono esistititi in tutte le epoche e in tutti i paesi, non riuscendo a prevalere da solo sullo stato, invocano l’intervento straniero, incuranti delle vittime civili; sono strumenti ciechi o prezzolati di un’occhiuta rapina.

Nelle rivolte islamiche, come successo con il movimento cinque stelle in Italia, ha avuto un ruolo importante la rete, perciò Erdogan si è risolto ad assumere 6.000 persone per la guerra sul web, invece Teheran e altri regimi islamici hanno preferito esercitare il controllo sulla rete. Per la propaganda, il Qatar controlla l’emittente televisiva Al Giazira e l’Arabia l’emittente televisiva Al Arabia.

MONDO

Com’è avvenuto nella gestione dell’acqua potabile, prima privatizzata e poi restituita in alcuni stati alla gestione pubblica, dopo Argentina e Ungheria, anche la Polonia ha deciso di nazionalizzare di nuovo il sistema pensionistico, prima privatizzato, obbligando i fondi pensioni a investire in titoli di stato. Si è riscontrato che i costi di gestione del sistema privato sono maggiori e le società private devono anche conseguire dei profitti, non previsti dal sistema pubblico. D’altra parte però, in Italia la previdenza pubblica è viziata da ingiusti privilegi e rendite di posizione concesse agli amici dello stato e dei partiti che andrebbero corretti e che un sistema di previdenza privata non potrebbe mai garantire.

I fondi pensione privati investono nel mercato finanziario, in prevalenza, per ragioni rendimento e di cautela, nei titoli di stato a lunga scadenza, e fanno accantonamenti in appositi fondi di riserva, invece nella previdenza pubblica vale il sistema della ripartizione, cioè le pensioni si pagano con i contributi pagati dai lavoratori; all’inizio anche la previdenza pubblica nacque a capitalizzazione, ma poi, con la prima e la seconda guerra mondiale, a causa della svalutazione del portafoglio dei titoli pubblici in possesso, si è trasformata a ripartizione.

Oggi è la previdenza privata americana ha accusato  perdite facendo impieghi nel mercato azionario o nei derivati. Se la previdenza si trasforma in privata e i nuovi contributi sono amministrati dai fondi pensione, con quali denari si pagano le vecchie pensioni? La minestra Elsa Fornero, vicina ai poteri finanziari, ha colpevolmente omesso di considerare la questione; teoricamente il sistema delle pensioni pubbliche, tolti i profitti privati, eliminati privilegi e con giuste spese di gestione, dovrebbe essere in grado di garantire pensioni più alte di quello privato.

L’India, paese plurietnico e plurireligioso, per un dogma, passa, come l’Italia, per un paese democratico, è bene armata e dal 2009 l’India, per prevenire le carestie, con provvedimento economico anticiclico, ha iniziato ad ammassare scorte di riso e grano, per i poveri provvisti di tessere annonarie. Vorrebbe modernizzarsi e contrastare l’egemonia cinese in Asia, anche se assieme ad essa fa parte dei paesi Brics che vorrebbero contrastare il primato occidentale e del dollaro; tuttavia, più dell’Italia, l’India è afflitta da squilibri economici, rivalità etniche, corruzione e da una burocrazia inefficiente.

Attualmente ha bloccato dei telefoni cellulari fatti in Cina, affermando che metterebbero a repentaglio la sicurezza del paese, ha potenziato un corpo alpino al confine del Tibet con la Cina, schierato nello stato dell’Arunachal Pradesh, in un territorio rivendicato anche dalla Cina; in passato ci sono stati anche scontri alla frontiera tra Cina e India e tra Cina e Vietnam, ora perdurano gli scontri tra Pakistan e India.

Cina, Vietnam, Giappone e Russia si contendono isole asiatiche, quindi nemmeno l’Asia in sviluppo manca di frizioni tra stati, gli stati, per l’egemonia, si fronteggiano, si fanno le scarpe e si fanno guerra; da sempre e per tutti gli stati, provocazioni e propaganda aiutano lo spirito guerresco. Cina e India stanno creando in Asia loro sfere d’influenza, come già fatto in passato dai paesi occidentali.

Il 23.8.2013 la Cina, continuando nella politica di deregolamentazione e liberalizzazione dell’economia, anche se il paese è retto da un unico partito ufficialmente comunista, puntando a una politica di rilancio della domanda interna, ha creato una zona di libero scambio a Shanghai, con liberalizzazione dei tassi d’interesse, piena convertibilità dello yuan, allentamento dei controlli economici statali, istituzione di un porto franco per le materie prime, liberalizzazione all’apertura di filiali di banche estere, incoraggiamento agli investimenti stranieri e velocizzazione delle pratiche doganali (Fonte: Fondazione CDF).

La Russia sta facendo pressioni sui paesi del partenariato orientale, cioè Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Georgia, Armenia, e Azerbaigian, creato nel 2009 per un’unione doganale, perché non entrino nella Nato e nell’Unione Europea; in tale strategia, boicotta le esportazioni della Moldavia in Russia e ha aumentato, come ha fatto con Polonia e Bielorussia, il prezzo del gas all’Armenia, che perciò ha rinunciato a integrarsi con l’Unione Europea. In Russia sono tornati a soffiare i venti contro Europa e Occidente e cresce la competizione economica e la contrapposizione e militare con l’occidente, forse dipende un po’ anche dalla politica della Nato e degli Usa.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (17/9/2013)

I RAPPORTI TRA STATO E SUDDITI

PREMESSA

Lo stato non è nato per libera scelta dei cittadini, ma per vicende belliche, il re era comandante dell’esercito, magistrato, legislatore e governante, era assistito dall’autorità religiosa, votata anche all’astronomia, alla medicina e alle scienze; i nobili e i vescovi non pagavano imposte perché fornivano truppe equipaggiate. Con la protezione, lo stato assicurava ai sudditi, in cambio d’imposte, giustizia e sicurezza; tuttavia la corruzione e la mafia coabitavano con lo stato, incapace di assicurare una politica equa per tutti i cittadini; la mafia era collegata con la politica e spesso, contro i cittadini, collaborava con lo stato e con i partiti al potere.

Secondo alcune stime, nel 2012 in Italia la corruzione ha raggiunto i 62 MLD di euro l’anno, dopo l’Italia, secondo l’informazione esterofila, che vuole demolire l’Italia, nella graduatoria figurano i paesi dell’est dell’Europa e il terzo mondo, dove, secondo me, non è inferiore; però non si può combattere l'evasione fiscale con gli spot, se non si rende più efficiente l’amministrazione finanziaria e se non si sradica la corruzione del settore pubblico, che genera un danno all'economia, con maggiori costi per le imprese e danno alla concorrenza, scoraggiando le imprese straniere, timorose anche della lunghezza dei processi civili italiani, dall’investire in Italia.

Secondo Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani, in Italia, lo Sportello del Contribuente, dal 2001 a oggi ha salvato, in collaborazione con le Fondazioni Antiusura, Krls Network of Business Ethics e Contribuenti.it, circa 12.000 Contribuenti dal Fisco, tanto vessatorio verso i comuni cittadini, ha assistito 2.850.000 vittime dalle "cartelle pazze", 2.200.000 Contribuenti per i rimborsi fiscali, 1.700.000 contribuenti nel presentare ricorsi tributari e soprattutto ha informato gratuitamente oltre 12 milioni d’italiani per la corretta compilazione delle dichiarazioni fiscali.

Ha garantito assistenza gratuita domiciliare ai poveri, le vittime di usura, i terremotati, i diversamente abili e gli anziani soli over 70, ricoverati in ospedali, case di cura e di riposo, con l'obiettivo di superare il rapporto asimmetrico tra Fisco e Contribuenti, eliminare l'oscurità delle leggi; al fine di riconoscere i diritti e le libertà del cittadino, scoraggiando le violazioni private, contrastando gli abusi dello stato e colpendo i veri evasori fiscali. Su questa linea, l’Associazione Contribuenti Italiani chiede al governo di riformare urgentemente il fisco, accorpando la funzione di accertamento e riscossione in testa al Ministero dell'Economia e delle Finanze e istituendo lo Sportello del Contribuente nella P.A.

Mentre la televisione lancia sempre accuse di evasione, accade spesso che i contribuenti italiani sono stressati dal fisco, con sintomi psicosomatici, ansia, insonnia e disturbi depressivi, con la paura anche di perdere la propria abitazione; a causa delle annuali novità dell’amministrazione finanziaria, non smettono di pensare al fisco, infatti, dal 10-17 agosto ben 39.567 i cittadini hanno contattato per questo motivo lo Sportello del Contribuente.

Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani consiglia, contro lo "stess fiscale", di effettuare un check-up fiscale gratuito allo Sportello del Contribuente, per verificare la propria posizione fiscale e impugnare immediatamente gli atti illegittimi dell’amministrazione finanziaria.
In Italia, basta anche un solo giorno di ritardo per far scattare sanzioni e interessi usurai da capogiro, però le Amministrazioni finanziarie impiegano mediamente 14,1 anni per rimborsare le imposte, contro una media europea di 12 mesi e le amministrazioni pubbliche, in genere, pagano molto in ritardo i loro debiti, ma pretendono prima il pagamento dell’Iva sulle relative fatture.

In Italia, in cinque anni, il debito pubblico per i rimborsi fiscali si è quasi raddoppiato, passando da 18,4 miliardi del 2006 a 36,4 miliardi del 2011, da rimborsare a 12,2 milioni di contribuenti; ora pare che il governo Letta voglia prendere in mano la questione e smaltire in qualche anno l’arretrato dei rimborsi; il ritardo nei rimborsi fiscali, motivati ufficialmente dal debito pubblico, ha favorito anche la delocalizzazione industriale all’estero e quindi la disoccupazione.

Tutto questo accade perché le Amministrazioni finanziarie, dopo 11 anni, non ha ancora dato attuazione all'art. 8 dello Statuto del contribuente, in dispregio della Carta Costituzionale; i fondi recuperati dalla lotta all'evasione fiscale avrebbero dovuto essere utilizzati per effettuare questi rimborsi, ma non è stato così; al riguardo, Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione Contribuenti italiani, ha deciso pertanto di ricorrere alle Corti di giustizia europee. Urge anche un'armonizzazione fiscale europea che possa ovviare, con una tassazione omogenea, alle distorsioni economiche al commercio intereuropeo, con rimborsi fiscali da erogare negli stessi tempi.

La burocrazia fiscale italiana, anche se inefficiente, costa 21,1 miliardi di euro l'anno ai contribuenti italiani, una tassa occulta molto superiore a quanto pagano francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli. I ritardi dell’amministrazione finanziaria e i suoi costi non sono casuali, infatti, con i lavoratori dipendenti e con i professionisti, grazie all’autotassazione e alla figura del sostituto d’imposta, lo stato riscuote a razzo, è così che funziona il nostro stato “democratico”.

A causa degli adempimenti medi, ogni anno la tassa occulta della burocrazia fiscale incide sulle aziende in maniera inversamente proporzionale alla loro grandezza; nelle aziende il tempo richiesto dalla burocrazia fiscale in media va dalle 10 a 14 giornate lavorative; bisogna smetterla di vessare i contribuenti trattandoli come sudditi, serve un rapporto più equilibrato tra fisco e contribuente. E’ per questi motivi che in Italia, la fedeltà fiscale dei contribuenti è scesa, a causa anche dei pochi servizi che essi ricevono dallo stato, in cambio delle molte tasse che si pagano.

La dimostrazione è data dal fatto che gli italiani residenti all’estero si adeguano quasi sempre alle leggi e ai costumi locali. Ogni contribuente italiano versa mediamente al fisco 7.560 euro l’anno, la cifra più alta tra i paesi dell'area euro, ma riceve in cambio servizi sociali di controvalore più basso, nei confronti dei principali paesi europei. Al primo posto tra i paesi che investono maggiormente nei servizi sociali troviamo la Francia.

Bisognerebbe riformare urgentemente il fisco, accorpando la funzione di accertamento e riscossione in testa a un unico soggetto pubblico, che si qualifichi per trasparenza equità e imparzialità, abbandonando Equitalia e gli aggi privati agli esattori privati. Prima di chiedere ulteriori sacrifici economici ai contribuenti, bisogna far comprendere agli italiani come sono spesi i loro soldi, cosa difficile perché il bilancio dello stato, votato a scatola chiusa dai parlamentari, è un mistero e un buco nero; occorrerebbe pertanto anche una riforma della contabilità dello stato, con un controllo più efficiente sulla spesa pubblica, introducendo nella pubblica amministrazione i costi standard.

L'Italia è il Paese europeo con il più' alto incremento delle multe automobilistiche, con + 1487% negli ultimi dieci anni, dopo l'Italia, nella lista nera figurano la Romania con il 331%, fanalino di coda la Svezia con il 20%. Queste multe servono a rimpinguare le entrate comunali, erose dallo stato; a Milano e Napoli è elevata una multa ogni 10 secondi, comunque, solo due italiani su dieci pagano la multa senza contestazione, gli altri impugnano il verbale innanzi al Prefetto o al Giudice di pace. Gli enti locali, per far quadrare i conti, dovrebbero tagliare le spese inutili, le auto blu e le consulenze, invece che puntare su tassazioni occulte.

Lo Sportello del Contribuente è rivolto esclusivamente alla tutela del contribuente e opera attraverso il sito internet www.contribuenti.it e nelle principali città italiane, previo appuntamento telefonico, svolgendo attività di informazione al contribuente, al piccolo e medio imprenditore; lo Sportello opera un costante monitoraggio delle diverse tipologie di situazioni critiche segnalate dai contribuenti o offre ai suoi assistiti suggerimenti sulle azioni da intraprendere.

Uno degli obiettivi è anche quello di assisterli nella mediazione tributaria, nel contenzioso tributario e nell’approfondire e studiare le problematiche sottoposte dagli utenti; sollecita gli uffici finanziari e difende la buona fede, vuole collaborazione e trasparenza tra fisco e contribuenti, come previsto dallo Statuto del Contribuente. Mira a dare assistenza alle imprese, favorendo il miglioramento delle procedure e dei controlli, in collaborazione con la polizia tributaria, gli Enti accertatori, gli Enti di riscossione, gli Enti Locali e le Associazioni di categoria.

Pertanto bisogna istituire immediatamente Lo Sportello del Contribuente, in tutti gli organi diretti e indiretti della P.A., per garantire i diritti costituzionali dei contribuenti italiani; a distanza di 12 anni la P.A. non ha ancora dato attuazione allo Statuto del Contribuente, che prevede la tutela dei diritti del contribuente, l'assistenza gratuita, la semplificazione fiscale, il diritto all'informazione e soprattutto il diritto alla compensazione tra le partite debitorie con quelle creditorie con lo stato.

E’ stato disposto un finanziamento dello stato, rivolto a tutti gli enti locali che hanno l'obbligo di istituire, ai sensi della legge 212/00, lo Sportello del Contribuente, ma curiosamente e non se ne conosce la ragione, per ricevere il contributo, devono prima fare una domanda. In otto anni, sono stati più di 900.000 i cittadini che hanno trovato una soluzione ai propri problemi, rivolgendosi agli sportelli del Contribuente già presenti sul territorio; nella maggior parte dei casi è stata fornita assistenza per risolvere situazioni di particolare complessità o dovute a difficoltà economiche o personali del contribuente e per aiutare le persone, soprattutto gli anziani, a leggere e capire la documentazione.

Lo Sportello del Contribuente serve a incentivare il dialogo dei Comuni con i contribuenti, con l’attuale sistema di riscossione delle imposte, sono tanti i cittadini in difficoltà; lo Sportello del Contribuente è nato per dare attuazione allo Statuto dei diritti del Contribuente, per garantire il diritto all'informazione, per scoraggiare l'evasione fiscale e prevenire il fenomeno delle cartelle pazze e delle ganasce fiscali; mettendo a disposizione gratuita dei contribuenti gli aggiornamenti della normativa fiscale. In tal modo, le norme fiscali saranno più comprensibili anche ai contribuenti sforniti di conoscenze in materia tributaria, riducendo anche gli adempimenti a carico del contribuente; è prevista anche l’assistenza domiciliare gratuita per i poveri, le vittime di usura, i terremotati, i diversamente abili e gli anziani soli over 70 ricoverati in ospedali, case di cura o di riposo.

DEBITI PRIVATI

A causa della crisi, anche il consumo dei condom o preservativi, nell’ultimo anno è diminuito dell’11,2%, eppure, secondo l`Istituto Superiore di Sanità, il contagio del virus dell`Hiv avviene soprattutto per via sessuale, quasi il 70% dei contagi si concentra nei giovani tra 25 e 39 anni. L’Italia ha il primato in Europa per la spesa nel gioco d’azzardo, con una media di quasi 2.205 euro a persona, denari che sono sottratti ai consumi e all’economia reale, per giocare ci s’indebita anche; tra i giocatori sono inclusi i minorenni, il cui numero è passato da 860 mila a 3,2 milioni. Lo stato non si preoccupa della dipendenza da gioco; in Italia il gioco legalizzato coinvolge circa 31,6 MLN di persone, di cui 7,9 MLN con frequenza settimanale, e sviluppa un fatturato annuo di circa 59,1 MLD di euro.

Mentre il consumo e l’abuso di alcol, fumo e droghe sono visti come un problema sociale e causa di malattie, la dipendenza da gioco non è riconosciuta come una malattia e per ragioni di bilancio è incentivata dallo stato, sebbene a livello psichiatrico sia catalogata come una vera e propria patologia che crea dipendenza. In tempo di crisi, il fatturato dei giochi di Stato, anziché scendere, aumenta; inoltre, il gioco d’azzardo favorisce il riciclaggio del denaro sporco e l’evasione, perciò andrebbe vietato.

Come avviene per le sigarette, il gioco d’azzardo va vietato in tutti i luoghi pubblici, secondo l’Associazione dei contribuenti, per scoraggiarlo, dovrebbe essere introdotta sulle vincite unica sostitutiva pari al 50%; per il gioco ci s’indebita, i risparmi dovrebbero trovare impieghi produttivi e non finire sui tavoli da gioco o nelle casse dello stato, tanti giocatori fanno uso di sostanze stupefacenti o si prostituiscono per trovare i soldi.

Sono sempre di più le imprese italiane che chiudono i battenti dopo aver ricevuto una verifica fiscale di carattere generale, nel 2011, soltanto un'impresa su due, che ha ricevuto una verifica a carattere generale, è sopravvissuta; lo stato sta strangolando l’economia cioè le galline che fanno uova d’oro, le piccole imprese italiane non riescono a fronteggiare contemporaneamente la crisi economica e l’accertamento fiscale.

A causa di questa situazione, l’importo delle imposte rateizzate è cresciuto da 12 MLD a 14 MLD di euro; intanto gli italiani chiedono la riforma del Garante del Contribuente, perché non si sentono tutelati, come previsto dallo Statuto dei diritti del Contribuente, in genere, preferiscono ricorrere alla Giustizia tributaria, cioè al contenzioso fiscale. Molte imprese chiudono i battenti anche sapendo di avere ragione con il fisco; per questo è utile l’istituzione dello Sportello del Contribuente presso tutti gli organi diretti e indiretti dell’amministrazione finanziaria.

In Italia un pensionato su due ha una pensione che non supera la soglia dei 500 euro il mese, i pensionati sono 14,5 milioni, quasi 1.800.000, non oltrepassano nemmeno la soglia dei 250 euro il mese. La media dell’importo mensile erogato dall’Inps è di circa 659 euro, 56.000 pensionati prendono più di 3.000 euro il mese. Mentre i pensionati italiani sono tra i più poveri d’Europa, le pensioni privilegiate d’importo elevato assorbono un terzo delle spese dell’Inps; occorrerebbe pertanto un’armonizzazione europea del sistema pensionistico e assistenziale, fra l’altro, il bilancio dell’Inps è stato aggravato dalla confluenza delle altre casse previdenziali private e pubbliche.

Le aziende italiane stanno morendo, oltre che per il calo della domanda interna, di burocrazia, tasse locali e nazionali; a settembre del 2012 il debito medio delle famiglie italiane ha raggiunto la cifra di 44.200 euro, mentre quello dei piccoli imprenditori ha raggiunto la cifra di 63.400 euro. In cinque anni hanno abbassato la saracinesca quasi 112mila botteghe artigianali, con una perdita di 248mila posti di lavoro; infatti, nel periodo 2007-2011 le nuove iscrizioni sono state 374.920, mentre le cancellazioni sono state 487.310. Per riparare a questa situazione, sono stati stanziati 500.000 euro per l’apertura presso i comuni maggiori dello Sportello del Contribuente, per gestire direttamente il servizio di riscossione o tramite appalto, con società diverse da Equitalia.

Nel 2013 sono cresciute le immatricolazioni di studenti italiani all’estero, + 5% rispetto al 2012, gli studenti italiani, per avere maggiori possibilità di lavoro e conoscere meglio le lingue, sognano di iscriversi presso College e Università straniere anziché italiane. 1 studente su 2 vorrebbe studiare in altri paesi europei, mentre 2 studenti su 3 sognano di studiare negli States. I migliori studenti universitari italiani posseggono almeno una laurea conseguita all’estero e 259 studenti italiani sono plurilaureati, ma sono proporzionalmente inferiori all’Europa del nord.

La maggior parte degli studenti plurilaureati italiani e dei ricercatori desidera lavorare all’estero, bisogna invece trattenerli in Italia e attrarre in Italia ricercatori e studenti esteri, offrendo loro le stesse opportunità che si presentano loro all’estero, a partire da un contratto universitario di docente a tempo indeterminato; invece in Italia si preferisce riservate impieghi pubblici e incarichi ai figli di altri dipendenti pubblici pensionati.

In Italia nel 2011 sono state a rischio d’usura 2.410.000 famiglie e 2.260.000 piccoli imprenditori, le imposte, la difficoltà di accesso al credito bancario, l’usura, il gioco d’azzardo legalizzato, le carte di credito revolving, con tassi di oltre il 20%, stanno trascinando migliaia di famiglie e piccole imprese nelle mani degli usurai. Ogni qual volta l’economia ha segnato brusche frenate, il gioco d’azzardo e l’usura hanno subito delle forti crescite; tuttavia, anche banche ed esattorie applicano commissioni e penalità insopportabili, degne degli usurai, anche lo stato aggredisce il patrimonio familiare con la riscossione coattiva e la tassazione straordinaria, costringendo le famiglie a richiedere prestiti anche agli usurai.

INVESTIMENTI PUBBLICI

Lo stato italiano, usando come alibi il debito pubblico, è retto più per riscuote imposte che per dare servizi, cioè è rimasto esattore e non si è evoluto o nobilitato; in Italia due edifici scolastici su tre non sono a norma, se fossero messi a norma, si riaprirebbero tanti cantieri edili, si darebbe lavoro e si rilancerebbe la domanda, solo il 45% delle scuole ha il certificato di agibilità statica, contro il 97% della Germania. E’ importante investire sui giovani e sulla pubblica istruzione, sono importanti anche il certificato di agibilità igienico sanitaria delle scuole, nonché il certificato prevenzione incendi; il governo deve spendere i nostri soldi in opere utili e non in armi, riconquistando la fiducia dei contribuenti italiani; come accadeva nel medioevo, quando le tasse erano però generalmente più basse, rispetto al reddito, di adesso, solo un cittadino su quattro capisce perché paga tante tasse; solo cambiando registro si può combattere l'evasione fiscale.

Fra i capitati ritirati dagli investitori internazionali e quelli portati all'estero dagli investitori italiani, nel 2012 hanno lasciato complessivamente il paese 110 miliardi di euro, circa il doppio della cifra registrata nel primo semestre del 2011; un terzo è costituito da denaro italiano, non si registrava una simile fuga di capitali all'estero dal 2008. Per ogni lavoratore svantaggiato assunto al Sud, secondo la legge, al datore di lavoro spetterebbe, per 12 o 24 mesi, un credito d'imposta pari al 50% dei costi salariali; con la crisi è preoccupante la sfiducia che nutrono i cittadini del Mezzogiorno nei confronti dello Stato, non sud, dove è sempre stato forte il risparmio postale, sono crescenti quelli che non investono più in titoli di stato italiani.

EVASIONE FISCALE

L’evasione legale è un privilegio permesso dallo stato agli amici come la chiesa, è una vecchia tradizione medievale, lesiva dell’art.3 della costituzione, però esiste anche l’evasione per scelta individuale. Il canone RAI è la tassa più evasa dagli italiani, l'evasione del Canone RAI nel 2011 si è attestato intorno al 43%, con punte che arrivano fino al 87% in alcune regioni del sud, esistono due canoni: quello ordinario, dovuto dalle famiglie, e quello speciale, dovuto dalle imprese, lavoratori autonomi ed enti pubblici e privati; il canone speciale si paga anche per il possesso di computers, videofonini, videoregistratori, iPod, sistemi di videosorveglianza.

In Europa l’evasione è in media dell’8%, il canone Rai è di 110,50 euro per famiglia ed è nella media europea, in Spagna, Portogallo, Olanda e Ungheria gli utenti non pagano il canone. Il 36% delle famiglie non paga il canone perché c'è la pubblicità sulla TV pubblica, il 31% per la propaganda politica, il 24% per la scarsa qualità dei programmi e il 9% perché non ha soldi. Vista la dimensione dell’evasione, l'amministrazione finanziaria ha praticamente rinunciato a richiedere il pagamento della tassa di concessione governativa, pur avendo la delega all'accertamento.

La maggioranza degli italiani non sono in linea con il redditometro o accertamento sintetico e lo spesometro, che segnalano spese e redditi presunti; può dipendere dai risparmi e dall’evasione; però l'evasione fiscale non si combatte con gli spot televisivi, né con gli strumenti di determinazione forfettaria del reddito, che non paiono costituzionali, perché le imposte andrebbero calcolate sul reddito.

In Italia crescono a dismisura le società di capitali aventi delle teste di legno o uomini di paglia come soci e amministratori, senza alcun reddito né competenze, tutto ciò per evadere il fisco, e sfuggire a un principio introdotto di recente dalla Corte di Cassazione, che consente di recuperare le tasse evase direttamente in capo ai soci di capitale.  Perciò nei primi 9 mesi del 2011 sono state costituite ben 3085 società di capitali, in sostituzione di quelle precedenti, aventi come amministratori e soci giovani, per lo più donne, privi di qualunque competenza e soprattutto nullatenenti. I notai dovrebbero cooperare nella lotta all’evasione e rifiutarsi di costituire società con nullatenenti o segnalare l’anomala costituzione alla Guardia di Finanza, inoltre, all'atto dell'apertura della partita iva, l'Agenzia delle Entrate dovrebbe effettuare indagini patrimoniali sulle persone; infine, per la creazione di società di capitali dovrebbe essere richiesto un capitale maggiore.

La tassa più invisa agli Italiani è l'aggio esattoriale, percepito dagli Agenti della riscossione, che unitamente agli interessi per ritardata riscossione incidono sensibilmente sul peso tributario; spesso trattasi di una compartecipazione della mafia alla riscossione delle imposte erariali, vedi vicenda dei fratelli Salvo in Sicilia. In Italia su 26,34 miliardi di evasione accertata, le esattorie riscuotono puntualmente solo il 10,4% delle imposte iscritte a ruolo, in Inghilterra il 91%.

L’86% dei cittadini è insoddisfatta dagli sportelli delle esattorie, perché nel 52% dei casi sono invitati a rivolgersi all'ente impositore competente e nel 34% allo Sportello del Contribuente, anche per contestare la pretesa tributaria, solo il 14% dei casi sono risolti direttamente dall’esattoria. Il 52% dei contribuenti si presenta alle esattorie per il pagamento o la rateizzazione delle cartelle, il 48% per richiedere informazioni o per contestare la pretesa esattoriale; nella lotta all’evasione fiscale, gli italiani chiedono meno vessazioni e più efficienza delle esattorie.

Prostitute, escort e hostess immagine non rilasciano ricevuta  fiscale nel 92% dei casi, perciò nel 2012 hanno evaso 2,4 MLD di euro; nonostante la Cassazione abbia ritenuto tassabili i loro proventi, il fenomeno è in costante crescita e né il redditometro, né lo spesometro riusciranno ad arginare questo malcostume. Nei primi sei mesi del 29012 gli studi professionali, spesso sospettati di evasione, a causa della crisi hanno registrato un calo del fatturato del 43%, con la chiusura del 22% degli studi professionali.

Si dice che l’Italia in Europa è al primo posto per l’evasione fiscale, però l’evasione esiste anche negli altri paesi, naturalmente, come il gioco d’azzardo e l’usura, aumenta con la crisi; l’Italia ha un’economia sommersa pari al 21% del prodotto interno lordo, pari a 340 miliardi di euro l'anno, con imposte sottratte all'erario nell'ordine dei 180,9 miliardi di euro l'anno; tuttavia, se non ci fosse questa evasione, si dovrebbero abbassare le imposte, pena una pressione tributaria lunare del 70% .

Già le commissioni tributarie avevano visto spesso il contribuente vincente e l’amministrazione finanziaria soccombente per le sue pretese, ora, a quattro mesi di distanza dall'introduzione del nuovo istituto della mediazione, risulta che l'80% delle istanze di mediazione tributaria presentate dai contribuenti italiani hanno ottenuto una soluzione favorevole per il contribuente. L’Associazione Contribuenti Italiani ha registrato un trend in costante crescita delle vittorie dei contribuenti nei confronti dell'Agenzia delle Entrate.

Obiettivo del nuovo istituto del reclamo-mediazione, in vigore dal 1° aprile 2012, è quello di ridurre il contenzioso tributario avente a oggetto atti errati emessi dagli uffici dell'Agenzia delle Entrate, di valore inferiore a 20.000 euro e, nel contempo, rendere più semplice la risoluzione in via amministrativa delle pendenze fiscali. Per dare impulso al nuovo istituto, l'Associazione Contribuenti Italiani ha instaurato un dialogo proficuo e costruttivo con gli Avvocati e i Dottori Commercialisti che vogliono essere assistiti dai Mediatori Tributari di KRLS Network of Business Ethics, e ha stampato un numero speciale di "Contribuenti.it Magazine"; perciò nei primi sei mesi del 2012 sono calati del 18,6% i ricorsi in commissione tributaria di primo grado e del 30% gli appelli.

Nel periodo giugno 2011- giugno 2012, il 55,9% delle imprese che hanno chiuso i battenti a seguito di una verifica fiscale, ha, di fatto, continuato l'attività, trasformandosi in imprese straniere, costituite sotto forma di srl e spa; in tale veste queste imprese estere sono cresciute del 135,7% e ora sono pari a 5.700,, mentre le imprese italiane che hanno chiuso, a seguito di una verifica tributaria, sono state circa 6.500. Il fenomeno coinvolge extracomunitari, tra cui donne, senza reddito, consentono ai titolari occulti delle imprese di ripulirsi da fallimenti, reati economici e di continuare a evadere il fisco; il fenomeno si concentra per lo più nei settori del commercio (34,6%), delle costruzioni (26,3%) e dei servizi (20,7%).

A distanza di 12 anni dalla introduzione, lo Statuto dei diritti del Contribuente, durante le verifiche fiscali, è quasi sempre violato, molti organi verificatori negano le richieste dei contribuenti di farsi assistere da un professionista e negano che la documentazione tributaria sia esaminata in contraddittorio presso uno Studio professionale, violando l'art. 12 comma 2 e 3 dello Statuto; dimenticano che il diritto alla difesa rientra tra i diritti inviolabili sanciti dall'art. 24 della Costituzione. Dal 2001 tutti gli Enti o Organi tributari avrebbero dovuto adeguare il loro operato alle norme previste dallo Statuto del Contribuente, ma fanno finta di non conoscere una legge di rango costituzionale quale è la legge 212/00, violando nella maggior parte dei casi principi, diritti e procedimentali legali, disincentivando con ciò la cooperazione tra Fisco e Contribuenti.

L'Associazione Contribuenti Italiani chiede al governo di liberare i centenari dalla persecuzione fiscale, la maggior parte di loro è considerato evasore totale per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi o riceve una sanzione per aver indicato un codice fiscale errato.  L'Amministrazione finanziaria classifica evasore totale tutti quei centenari che non hanno potuto recarsi presso un caf o commercialista a presentare nei termini la dichiarazione dei redditi, anche se ricoverati in ospedali, case di cura o di riposo o versano in condizioni di assoluta precarietà di reddito o di salute.

Fra l’altro, chi ha inventato il codice fiscale prevedeva che i cittadini italiani potessero vivere solo 99 anni, pertanto i sopravvissuti non sono riconosciuti dal sistema, decretando la morte fiscale del centenario, ma, anche così, non si possono sottrarre dalle grinfie del fisco; dopo i 100 anni, sarebbe giusto che lo stato non continui più a perseguitare i cittadini poveri Da ricordare che nei primi 8 mesi del 2012, i controlli sostanziali hanno coinvolto il 7,9% dei potenziali evasori, contro il 9,2% del 2011 e solo il 2% ha riguardato i grandi contribuenti, nonostante questi rappresentino il 64,9% dell'evasione fiscale.

A questi ritmi, ogni grande evasore potenziale italiano ha la probabilità statistica di incontrare un ispettore del Fisco ogni 12,6 anni. L'economia sommersa dell'Italia è circa il doppio di quella della Francia e della Germania; i principali evasori sono gli industriali (32,7%) seguiti da bancari e assicurativi (32,2%), commercianti (10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%).

Per combattere l'evasione fiscale, bisogna privilegiare i controlli sostanziali sui grandi contribuenti, anziché quelli formali fatti su dipendenti e autonomi, è necessario riformare il fisco italiano e la riscossione dei tributi, istituendo lo Sportello del Contribuente presso tutti gli organi diretti e indiretti della pubblica amministrazione; solo chi paga regolarmente le tasse deve poter partecipare ai bandi pubblici o ai finanziamenti agevolati, oggi la realtà è diversa, lo stato è sempre generoso con gli amici.

Il 67% degli yachts posseduti dagli italiani sono registrati all'estero, intestati a società di comodo o a nullatenenti, prestanomi di facoltosi imprenditori. I proprietari dei più belli yachts che circolano in Italia sono in pratica dei poveracci, che presentano dichiarazioni dei redditi irrisorie; sono prestanome di facoltosi imprenditori e professionisti che in questo modo eludono il fisco e, contemporaneamente, collegati con la mafia, riciclano il suo denaro e fanno affari d'oro con la malavita organizzata.

Bisogna tenere conto che le tasse non si pagano solo in base al reddito, comunque, oltre la metà degli italiani, ha dichiarato meno di 15.000 euro annui di reddito e circa due terzi meno di 20.000 euro; di contro, solo lo 0,17% più di 200mila euro e solo 15 mila persone hanno dichiarato un reddito di oltre 300mila euro l’anno. I ricchi nullatenenti e i poveri possidenti anche quest'anno hanno destineranno buona parte della loro spesa nella locazione di ville esclusive, auto di grossa cilindrata, yachts, gioielli e oggetti d'arte; tuttavia, con i blitz d'agosto non si combattere l'evasione fiscale, gli evasori fiscali probabilmente godono della benevolenza delle leggi e dei funzionari e dirigenti degli uffici delle imposte.

Un altro dato, il 54% dei giocatori d’azzardo è nullatenente e il 31% dichiara al fisco di guadagnare meno di 10 mila euro l’anno, molti di loro hanno la social card, l'Italia ha il primato in Europa per le somme giocate ai tavoli da gioco e nel gioco d’azzardo, in media quasi 2.430 euro a persona, che sono sottratti all'economia reale; nel 2013 il giro d’affari potrebbe superare i 100 miliardi di euro l’anno. In Italia i giocatori sono 33,2 milioni, di cui 8,4 milioni con frequenza settimanale.

L'Associazione Contribuenti Italiani propone che siano introdotte delle misure per combattere il gioco d'azzardo, l'evasione fiscale e il riciclaggio, grazie  all'identificazione dei giocatori e delle giocate, al fine di combattere anche traffici illegali, riciclaggio, estorsione, usura ed evasione fiscale. Secondo L’Associazione contribuenti, si dovrebbe vietare il gioco d'azzardo in tutti i luoghi pubblici e vietarlo ai minorenni, per disincentivarlo e individuare i giocatori, si potrebbe introdurre un’imposta unica sostitutiva pari al 50% della vincita, però per me il gioco d’azzardo è immorale e tale misura potrebbe anche favorire il gioco clandestino.

Secondo l’Associazione Contribuenti italiani, in Italia esistono 1.146.560 immobili fantasma, cioè non accatastati, molti dei quali di proprietà di poveri possidenti o ricchi nullatenenti che non versano le imposte al fisco; in proporzione al patrimonio immobiliare residenziale privato, si pensava fossero di più, perché le unità immobiliari residenziali complessive sono circa 30 milioni, perciò la cifra potrebbe essere maggiore.

In Italia sono tanti i poveri possidenti con capitali all'estero, aumentati del +7,1% nel 2011, essi non dichiarano al fisco italiano quello che guadagnano effettivamente e spesso sono intimoriti dalla crisi politica ed economica e dalle manovre finanziarie del governo, in pratica dell’elevatezza delle imposte. Vogliono mettere al riparo il loro tesoro dalla voracità del fisco, esportano soldi sottratti a fisco, soci di minoranza e creditori, gli imprenditori evasori si servono come prestanomi delle dichiarazioni irrisorie di poveri.

L’evasione fiscale esiste anche all’estero però, secondo un calcolo, le imposte sottratte al fisco italiano sono pari a 180,3 miliardi di euro l'anno; cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l'evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese. L'esercito di lavoratori in nero è composto da circa 2,9 milioni di persone, 850.000 sono lavoratori dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro.

Il 78% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi o meno di 10 mila euro o non versa le imposte dirette, molte di queste, per evitare accertamenti o a causa della crisi, chiudono nel giro di 5 anni; utilizzano teste di legno o uomini di paglia tra soci e amministratori; su un totale di circa 800.000 società di capitali operative, l'81% non versa le imposte dovute, quelle che le versano sono anche favorite da norme che riconoscono loro il credito d’imposta.

Una su tre delle big company ha chiuso il bilancio in perdita e pertanto non paga le tasse sul reddito, queste società spostano costi e ricavi tra le società del gruppo, trasferendo la tassazione nei paesi dove è più bassa, sottofatturando le esportazioni e sovrafatturando le importazioni e costituendo fondi neri all’estero, a volte godono anche di aiuti statali, ad ogni modo, sono organicamente collegate alla politica, alla mafia e alla chiesa. L'evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese è dovuta alla mancata emissione di scontrini, di ricevute e di fatture fiscali.

Per combattere l'evasione fiscale occorre ridurre le aliquote fiscali, gli sprechi del denaro pubblico, adottando i costi standard, fino a quando non migliorerà l'efficienza dell'amministrazione finanziaria e si taglieranno le spese inutili e i privilegi di stato, non si risolverà il problema; i condoni, utilizzati per far cassa e mettere al riparo del fisco i grandi evasori, amici dello stato, premiano gli evasori che pagano le tasse a forfait e con lo sconto e non in base al reddito effettivo; invece, se esistesse una giustizia, oltre le imposte realmente dovute, dovrebbero pagare delle sonore multe.

Con queste tasse e questo sistema, gli imprenditori senza protettori, sono effettivamente costretti a chiudere. In Italia c'è una macchinetta automatica distributrice di bevande, merendine, sigarette, ecc., ogni 11 abitanti, esse si trovano nei luoghi di lavoro e nei luoghi aperti al pubblico; l'Italia è il massimo produttore europeo di questi distributori automatici e detiene la leadership mondiale di export, con circa il 70% del settore.

Questo sistema di vendita al pubblico fa concorrenza agli altri esercenti commerciali e favorisce l’evasione fiscale, però, come il gioco d’azzardo delle slot machines, è favorito dallo stato, probabilmente non vi mancano infiltrazioni mafiose. Il settore della distribuzione automatica nel 2010 ha evaso imposte per 15 MLD di euro, a favorire l'evasione fiscale c'è la totale assenza di controllo sui ricavi e i guadagni, a differenza di quanto avviene per i registratori di cassa del commercio.

Occorrerebbe memorizzare e inviare al fisco il resoconto delle operazioni effettuate con i distributori automatici, invece, violando l’articolo 3 della costituzione, non esistono strumenti di controllo delle operazioni di vendita al consumo fatte con questi strumenti. Anche le slot machines, legata al gioco d’azzardo e inserite in esercizi privati, evadono molte imposte, su di esse, come sul gioco d’azzardo in generale, s’allunga l’ombra della mafia.

Per combattere l'evasione fiscale serve una riforma fiscale che deve passare attraverso i miglioramenti dei servizi resi ai cittadini, con la semplificazione del fisco, con riduzione del numero delle imposte, la riduzione della pressione tributaria, la riforma della riscossione dei tributi e soprattutto il rispetto dei diritti dei contribuenti. Bisogna guardare gli italiani non più come potenziali evasori, ma come cittadini che, con il pagamento delle imposte, vantano dei diritti, eliminando vessazioni e dando piena e concreta attuazione allo Statuto dei diritti del contribuente.

Gli enti locali non collaborano a combattere l’evasione fiscale, regioni, province e comuni non hanno ancora recepito le norme introdotte dallo Statuto dei diritti del contribuente, né adeguato lo Statuto Comunale, né istituito lo Sportello del Contribuente'; la maggior parte di essi, per non perdere consenso politico, non ha ottemperato alla legge, incentivando perciò le violazioni e l'evasione fiscale, delle imposte comunali, provinciali e regionali, ma anche di quelle statali.

Gli Enti locali non riescono a garantire neppure il diritto all'informazione e perciò hanno indirettamente contribuito ad alimentare il fenomeno delle cartelle pazze; perciò gli Enti locali devono iniziare a combattere seriamente l'evasione fiscale, sempre nel rispetto dei diritti dei contribuenti; devono istituire lo Sportello del Contribuente e nuclei di Polizia tributaria che devono operare in stretta connessione con la Guardia di Finanza, garantendo la compartecipazione degli Enti locali all'attività di accertamento fiscale.

Poiché lo stato non appartiene agli italiani che non sono sovrani, gli italiani generalmente non capiscono perché si pagano tante tasse o dove sono destinati i soldi prelevati dallo stato, perciò in 5 anni la fedeltà fiscale dei contribuenti è scesa e l’evasione è aumentata, sottraendo all’erario 180,3 miliardi di euro l'anno. I contribuenti devono avere conoscenza, informazione e certezza di poter contare sui propri diritti, in tal modo si riduce l’evasione fiscale e si ha una soluzione pacifica delle controversie, senza ricorrere alle commissioni tributarie. Bisogna ridurre le aliquote fiscali, riformare il fisco, migliorare i servizi, fare trasparenza, rendere conto di come sono spesi i soldi dei contribuenti, migliorare l'efficienza dell'amministrazione finanziaria e ridurre le spese inutili e i privilegi pubblici.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

Fonti:

Fondazioni Antiusura,

Krls Network of Business Ethics - Avvocati e Dottori Commercialisti volontari,

Contribuenti.it Magazine,

Sportello del Contribuente,

Contribuenti.it,

Associazione Contribuenti Italiani – Presidente Vittorio Carlomagno,

Numero telefonico 117 della Guardia di Finanza,

Staff@contribuenti.it,

Ufficio Stampa - Infopress 3314630647 – 0642828753

Garante del Contribuente.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (9/9/2013)

ITALIA

Dopo la chiusura disastrosa dell’industria chimica e di quella elettronica, dopo le privatizzazioni del 1992, oggi in Italia sono in crisi il settore auto e quello degli elettrodomestici, che delocalizzano, quello dell’acciaio e delle costruzioni; le case di alta moda non sono in crisi, ma manca il ricambio generazionale, spesso sono acquisite dai francesi. L’industria tessile italiana è in parte emigrata all’estero, anche con l’aiuto di macchinari italiani esportati.

Telecom Italia, riempita precedentemente, per strategia economica, di debiti, sta per passare in mani straniere, Finmeccanica è stata pure riempita di debiti e potrà avere una sorte analoga, l’Eni ha perso la posizione privilegiata in Libia e in Russia; banca Intesa potrebbe passere sotto un gruppo anglo tedesco e Unicredit potrebbe essere acquisita dal Qatar fondamentalista. Le aziende indebitate, ma appetibili per la loro tecnologia, possono essere vendute a un prezzo più basso, con premi ai dirigenti, a vantaggio degli acquirenti e a danno dei piccoli azionisti, chiamati parco buoi dalle banche.

Di fronte a questi fatti, il governo rimane inerte, affogato nelle solite polemiche, incapace di fare le riforme che offenderebbero le lobby, tra le quali è il Vaticano, e incapace di intaccare i vecchi privilegi fiscali, negli stipendi e nelle pensioni. I settori in cui l’Italia potrebbe ancora creare posti di lavoro sono turismo, moda, agroalimentare, artigianato, infrastrutture e sviluppo dei porti; oggi l’Europa del nord, soprattutto Rotterdam, ci fa concorrenza spietata nell’attività portuale; gli artigiani chiudono non perché manca la domanda, ma perché lo stato non fa formazione e le imprese vogliono personale già formato. Perciò le multinazionali hanno deciso di fare shopping d’imprese affermate in Italia, mentre lo stato non fa investimenti in infrastrutture, che aiuterebbero reddito, produzione e occupazione.

La legge Mosca del 1974 prevedeva il versamento dei contributi da parte dello stato per i dipendenti dei sindacati che non li avevano versati ai loro dipendenti; con varie proroghe questa legge fece beneficiari anche sindacalisti e politici, tra i quali Cossutta, Occhetto, Napolitano, D’Antoni, Larizza, Marini, Del Turco, Jotti; personaggi che sono anche beneficiari di vitalizi parlamentari e di altri trattamenti previdenziali. La classe politica può attentare alle pensioni dei lavoratori, ma non può toccare questi privilegi.

Il governo italiano ha deciso di far pagare alle polizze vita la cancellazione dell’Imu e il costo degli esodati, portando nel 2014 la detrazione fiscale annua da 1.291 euro a 230 euro e, cancellando la detraibilità al 19% del capitale assicurato; le polizze vita sono uno strumento di risparmio come i fondi pensione, i quali però hanno una detrazione fiscale annua di 5.165 euro e perciò sarebbe auspicabile una perequazione.

VATICANO

Papa Francesco I è sicuramente una bella figura di papa, anche se sul piano della dottrina è un conservatore, non predica, ma parla veramente con il cuore, la curia si diverte a sentirlo e lo fa parlare; vedremo cosa succederà quando Francesco I vorrà riformare veramente e completamente la finanza vaticana, cioè quando non si limiterà a fare una riforma di maquillage, in quel caso, visti i precedenti della chiesa, vedremo se la curia e i suoi corrispondenti esteri e mafiosi gli permetteranno di continuare a vivere.

EUROPA

L’Unione europea progetta un intervento sulle shadow banking o banche ombra, tramite le quali, le banche ordinarie, già liberate, per privilegio conferito dallo stato, da controlli, riserve di liquidità e separazione tra banche d’affari e banche commerciali; tramite queste banche ombra, le banche ordinarie fanno altri affari e hanno mani ancora più libere, soprattutto in ambito internazionale.

L’Europa sembra reclamare dalle banche ombra più trasparenza, ma sono i soliti interventi propagandistici della politica, come si fa a controllare le banche che controllano gli stati? L’Unione Europea vorrebbe imporre alle banche ombra obblighi di liquidità, come quelli previsti dalla recente proposta di unione bancaria per le banche maggiori e come si faceva decenni fa in Usa ed Europa; per il momento pare rinviato il problema dei paradisi fiscali, coltivati dalle banche ordinarie, queste banche ombra sono particolarmente presenti in Lussemburgo, che non a caso è uno dei principali paradisi fiscali, dove gli armatori greci esportano denaro, frutto di larghi profitti e di evasione.

E’ in arrivo una terza tranche di aiuti per la Grecia, con contemporanea rinegoziazione del debito estero, riducendone l’onere; questi aiuti alla Grecia sono aiuti alle banche creditrici, soprattutto tedesche, a carico degli altri paesi europei e della BCE, in definitiva a prezzo della svalutazione dell’euro, malgrado le conclamate dichiarazioni della BCE sul controllo dell’inflazione; lo stato, nazionale o sovranazionale, è sempre un buon predicatore.

USA

A causa della politica estera guerriera degli Usa, le relazioni tra Usa e Russia si stanno raffreddando ed anche gli scambi commerciali tra i due paesi scendono, questi sono utilizzati dalle potenze per ragioni economiche, ma anche per favorire un riavvicinamento. Gli Usa erano contrari ai rapporti tra Berlusconi e Putin che, essendo stato a capo del KGB, avrebbe potuto fargli delle rivelazioni scottanti.

Tuttavia è strano che la Russia non tenti di riavvicinare, facendo loro delle rivelazioni, i vecchi dirigenti comunisti italiani, ora diventati americanisti, statalisti, liberisti, amici dei mercati, delle banche, degli esattori e del papa, cioè hanno smarrito la laicità; è da ricordare che con le rivelazioni sono nate nuove mode, nuovi comportamenti, nuovi partiti e nuove religioni. Il fatto è che politici e informazione, come i cani, muovono la coda solo con il denaro, e una volta i comunisti italiani ricevevano molto denaro da Mosca, come democristiani e socialdemocratici dagli americani, mentre i giornali li prendevano da tutti quelli che li pagavano.

Francesco Saverio Nitti ha scritto che l’Italia, per poter occupare la Libia, dovette comprare i giornali francesi; alla vigilia della prima guerra mondiale, da Francia e Germania arrivarono fiumi di denaro ai giornali italiani, per farla entrare in un a coalizione o nell’altra; De Gaulle ha scritto che, per temere la Francia fuori dalla seconda guerra mondiale, dall’Italia e dalla Germania arrivarono ai giornali francesi fiumi di denaro.

La Russia esporta in Usa petrolio, materie prime, prodotti meccanici, chimici e motori d’aerei, però i prezzi del petrolio, forse a causa della recessione, stanno scendendo, ma i consumatori italiani, come il solito, non se ne accorgono. Malgrado sia tramontato il regime comunista, come accade in Cina, in Russia aumentano i dipendenti pubblici e diminuiscono quelli privati, le imprese pubbliche, diversamente da quelle private, sono aiutate dallo stato e dalle privatizzazioni sono state escluse le industrie dell’energia e della difesa; il governo italiano, prima di prendere provvedimenti economici, dovrebbe accantonare l’ideologia e vedere come si muove il mondo, non può essere solo attento alle imposizioni dei mercati dominati da Washington, Londra e Bruxelles.

La Russia, paese immenso e spopolato, a cavallo di due continenti, all’ONU e in altre sedi è solidale con la Cina, e ostile nei confronti della politica estera e militare americana, contemporaneamente, cerca di contrastare la penetrazione economica cinese nei paesi dell’Asia Centrale; la Cina, come fa in Africa, in quei paesi, per intessere accordi economici, vi costruisce numerose infrastrutture.

La Russia è spopolata ma, per i pericoli di secessioni, teme insediamenti di altri popoli entro i margini dei suoi confini, non vuole restituire territori contesi al Giappone, però avrebbe interesse a favorire un’immigrazione estera, perché la sua popolazione non cresce, come fa l’Australia e il Canada, magari sparpagliandola soprattutto nei suoi stati interni, come hanno fatto gli Stati Uniti, diversamente tra 50 anni la Cina, con i suoi abitanti, potrebbe ingoiare la Siberia.

In Usa la pressione fiscale è di 20 punti più bassa che in Italia, che è una colonia dei mercati, in fondo, anche l’India doveva sostenere il costo dell’esercito inglese occupante, mentre i profitti coloniali affluivano in Inghilterra; per rilanciare l’economia e per una faccenda di giustizia fiscale, Obama aveva un progetto di aumentare le tasse ai ricchi, cancellando anche le agevolazioni concesse loro da George Bush, i repubblicani erano invece più interessati a ridurre i servizi pubblici e il welfare.

Dopo queste premesse, il nuovo accordo con l’opposizione prevede un moderato incremento di tasse sui redditi sopra i 400.000 dollari, l’aumento dell’imposta di successione per i patrimoni sopra i 5 milioni, l’aumento dell’imposta sui dividendi superiori ai 450.000 dollari; inoltre, i lavoratori che guadagnano più di 250.000 dollari annui, perderanno le deduzioni fiscali e subiranno l’aumento di due punti dell’aliquota fiscale.

Queste misure non riusciranno a ridurre il debito pubblico, arrivato a 16.400 miliardi, da ricordare che le società di rating americane hanno tanto speculato sul debito pubblico italiano e non su quello americano, non inferiore in rapporto al reddito nazionale; però, per ragioni sociali, in Usa è rimandato il piano di riduzione della spesa pubblica, l’America è in  crisi nella produzione industriale, occupazione, edilizia, le statistiche televisive che affermano che viaggia meglio dell’Europa sono false, servono ad attirare capitali in Usa, raccolti anche tramite ambasciate e consolati americani all’estero. Gli investitori inviano il denaro dove le prospettive appaiono migliori, perciò è importante un’informazione addomesticata e la propaganda, oggi la migliore propaganda di stato, con l’aiuto dell’informazione prezzolata, si fa con le statistiche false.

Lo stato si preserva con la repressione e la propaganda, per esso è lecito ciò che non è lecito per i cittadini, viola contratti e trattati, in tempo di pace o di guerra, fa violenza e uccide; ruba o espropria e riscuote la protezione o imposta, nega una vera libertà perché, per fare ogni cosa, richiede  autorizzazione, licenza o concessione, impone coscrizione e imposte; per galvanizzare i sudditi e per fare propaganda all’estero, durante le olimpiadi, alcuni stati hanno usato anche il doping.

ISLAM

Sull’accusa dell’uso di armi chimiche da parte di Assad, la plausibilità dell’accusa è data dal fatto che varie nazioni, malgrado i trattati che le mettono al bando, hanno armi chimiche e le hanno usate, tuttavia manca la prova e perciò si accusa Usa, Qatar e Al Qaeda, alleate contro Assad, di fare propaganda; nella prima guerra mondiale i tedeschi furono accusati di tagliare le mani a bambini belgi, non era vero, però l’accusa era plausibile perché i belgi tagliavano le mani ai bambini congolesi, come del resto facevano con i nemici altri popoli africani e popoli antichi.

L’accusa all’Iran di volersi dotare di armi nucleari e il timore che questo paese si doti di queste armi, va vista in questi termini, i paesi sconfitti come Italia, Germania e Giappone, in base a trattati, non possono possederle, e perciò sono tenuti in condizione di minorità e di ricatto; dalla fine della seconda guerra mondiale, le armi nucleari hanno impedito lo scoppio di guerre tra paesi che le possedevano, perciò potevano continuare a fare una politica disinvolta e aggressiva all’estero, a danno di paesi minori. Se la Persia possedesse l’arma nucleare, potrebbe fare liberamente una politica avventuristica all’estero e nessun paese potrebbe aggredirla, al paese sono ostili sunniti, Usa e Israele.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (4/9/2013)

EUROPA E USA

Secondo un'indicazione di economisti di corte europeisti, un’uscita dall’euro farebbe cadere il Pil dell’Italia; oggi le maggiori banche centrali immettendo grande liquidità, soprattutto a favore delle banche, favorendo così l’inflazione, contemporaneamente si chiede agli stati di ricapitalizzare le banche, a spese dei cittadini e a vantaggio di chi le controlla, come se fino ad oggi non lo avessero fatto abbastanza; a volte, viste le condizioni fatte dalle banche ai clienti, ci si chiede dove esse abbiano messo i loro utili. Come Parmalat, generalmente la loro gestione caratteristica è attiva, ma gli impieghi finanziari speculativi in derivati rappresentano una perdita, però, con la crisi indotta nell’economia, poi soffrono anche per le insolvenze del settore privato; i padroni occulti delle banche vogliono far pagare queste perdite ai cittadini. 

George Soros, che si è riempito le tasche speculando con le vecchie valute europee, per superare la crisi europea, propone alla Germania e non ai paesi Pigs di uscire dall’euro; la Germania s'è avvantaggiata con l’euro, i paesi più deboli ne hanno contenuto le quotazioni e perciò ha potuto continuare a esportare fuori Europa, senza rivalutare il marco, esportando tanto anche dentro l’Unione Europea. Oggi, per superare la crisi, l’euro potrebbe essere una moneta comune degli stati europei, però dotati di loro monete nazionali.

In Italia pare ci si sia rassegnati alla precarietà e alla disoccupazione, frutto della flessibilità del mercato del lavoro, alle delocalizzazioni, alla crisi e ala politica dell’Unione Europea; oggi esistono lavoratori e tempo indeterminato e lavoratori a tempo determinato o precari, a dispetto dell’art.3 della costituzione, sempre invocata dai politici ebeti. Anche in Usa, do dove vengono tutte le mode, anche negative, il mercato del lavoro ha queste caratteristiche, però nei paesi nordici si soccorrono i più poveri con un reddito minimo di cittadinanza, mentre in Italia non se ne può parlare, perché l’Italia è una colonia..

In Italia soprattutto la destra propone l’uscita dall’euro, tuttavia la proposta non dovrebbe essere di esclusiva competenza della destra; la sinistra accusa gli antieuropeisti di nazionalismo, il quale però ha tante facce perché è di destra, europea o islamica, e di sinistra anticolonialista; secondo i sondaggi, gli europei, in maggioranza, vedono l’Europa e l’euro come un problema, fra l’altro, le istituzioni europee non rappresentano i popoli ma gli stati, in Italia, dove il popolo non è sovrano, diversamente da altri paesi europei, non si sono fatti i referendum sull’euro e sui trattati europei.

L’euro favorisce l’austerità e la Bundesbank non vuole riformarlo, perciò oggi la moneta unica mette a rischio anche l’idea di Europa unita; l’Unione europea sta demolendo il welfare e sta favorendo dirigismo europeo e autoritarismo, vuole la riduzione dei bilanci sociali; nell’Europa tele diretta dalle grandi banche, alcuni guadagnano anche con la crisi, la Germania si arricchisce e altri paesi s’impoveriscono.

La politica monetaria e fiscale europee sono dettate dalla Germania che predica il pareggio di bilancio statale e valutario, che non si può raggiungere in tutti i paesi, impossibilitati a svalutare una loro moneta; a causa di questa situazione, l’idea d’Europa unita è in crisi, gli stati stanno riducendo i loro finanziamenti alla Ue, la Gran Bretagna medita di uscire dalla UE e intanto ottiene compensazioni finanziarie, la Spagna rivendica Gibilterra e la Grecia chiede alla Germania di pagarle i debiti di guerra.

La Germania non vuole una vera unità europea o un’Europa federale, preferisce trattati intergovernativi, come il fiscal compact, il meccanismo europeo di stabilità o MES o Fondo Salvastati e il trattato di Maastricht; cioè vuole un’Europa senza consenso popolare, perciò oggi la UE è vista con favore da meno della metà degli europei; tutte le nazioni europee in crisi vedono il problema principale nell’occupazione e non nel bilancio, nell’inflazione o nel debito pubblico. La maggior parte degli stati europei, esclusa la Germania, non è soddisfatta della situazione economica attuale, vede negativamente anche una maggiore integrazione europea; l’isterismo e la puntigliosità della Germania sono forse dovuti alle forti perdite da essa subite nel mercato dei derivati americano.

Da parte dell’Italia, c’è stata una singolare subalternità dei governi alla politica europea, invece andrebbero modificati i trattati e reintrodotte monete nazionali a fianco dell’euro; l’Europa dovrebbe avere un parlamento sovrano, cioè con più poteri, di due camere, una eletta dal popolo e una rappresentante degli stati. Andrebbero ridotti i poteri di Commissione Europea e Consiglio dei ministri europei e abolito il senato italiano.

Il quotidiano di Rupert Murdoch, The Sun, per avere informazioni, è accusato di aver pagato poliziotti e pubblici ufficiali; Murdoch ha ammessi di essere a conoscenza dei fatti. La corruzione non è solo politica e, in tutti i paesi e in tutte le epoche investe anche settori della polizia e della magistratura, tante volte distratta, collusa o politicizzata. Sono false le statistiche e le graduatorie, diffuse per mezzo di un’informazione televisiva prezzolata, dai mercati, che mettono l’Italia al vertice della corruzione mondiale, operano assieme alle società di rating che servono la speculazione e insieme servono a indebolirla e a destabilizzarla; in realtà, in tema di corruzione, siamo in  buona compagnia con tanti paesi 

Da alcuni dati rilevati risulta che in Usa lo sfruttamento di giacimento di gas di scisto richiede alti costi e si fonda su stime di produzione e di utili gonfiati; poiché anche questa fonte energetica raccoglie risparmi in borsa, è destinata a creare un’altra bolla speculativa, come quella immobiliare.

ISLAM

Francia, Turchia e Usa paiono determinati a intervenire in Siria, il parlamento inglese ha votato contro, Italia e Germania sono contrarie; questi tre paesi affermano di voler compiere un’operazione chirurgica con bombardamenti mirati, ma poi potrebbero anche arrivare truppe di terra, soprattutto turche. Prima di fare cadere un regime bisognerebbe accertarsi chi sarà poi a governare, sappiamo com’è andata in Libia e altrove, c’è un pericolo di escalation, con il coinvolgimento di Israele; la Siria potrebbe colpirla con i missili, dietro essa è l’Iran; d’altra parte Israele è sempre sotto mira di Hezbollah e Hamas e fa azioni di rappresaglia, a causa degli sfollati dalla guerra, anche la Giordania può essere destabilizzata.

A scopo propagandistico, Obama ha dichiarato di non volere la caduta di Assad, Obama ha anche  pensato a una no fly zone da imporre alla Siria, intanto, con Arabia e Qatar, appoggia i partiti ribelli; in Egitto però l’Arabia appoggia la giunta militare, mentre il Qatar i Fratelli musulmani. La motivazione o il pretesto per l’intervento è data dall’uso di armi chimiche, ma non si sa con certezza chi le abbia usate, l’uso di queste armi chimiche è vietato, ma le posseggono tutti i grandi paesi e le hanno usate anche nella prima guerra mondiale.

Le vere ragioni della guerra ad Assad possono essere i profitti di guerra, gli appalti e la ricostruzione del paese, un aiuto all’Islam militante sostenuto da Turchia, Arabia e Qatar; probabilmente, come nel medioevo il Vaticano finanziava le guerre da esso viste come giuste, Arabia e Qatar finanziano politici francesi e americani, per spingere i loro paesi  alla guerra contro Assad, poi il costo vero dell’operazione ricadrà sulle spalle dei cittadini francesi e americani.

La guerra a Libia, Irak e Siria e le rivolte in Egitto e nei paesi arabi servono a rilanciare e a dare una mano all’islamismo militante e a indebolire i paesi del Mediterraneo meridionale e orientale, dopo che i mercati avevano assestato seri colpi economici a Italia, Spagna e Grecia, cioè ai cosiddetti paesi Pigs. Il nord Europa è a rischio di cambiamenti climatici e ha bisogno di maggiore energia, invece il Mediterraneo ha un clima più adatto alla vita dell’uomo, ha risorse umane e naturali, i cittadini sono in maggioranza laici e non estremisti religiosi.  

Obama ha dichiarato di voler attaccare con aerei obiettivi precisi siriani, dopo il via libera del Congresso, presumibilmente dopo il 9 settembre; però, secondo una legge del 1973, non gli deve chiedere l’autorizzazione, è tenuto solo a notificare alle camere l’inizio dell’azione militare; all’inizio l’intervento sembrava subordinato al ritiro della missione Onu dal paese, però i mille dipendenti Onu pare non vogliano ritirarsi. La Siria possiede armi chimiche come altre grandi nazioni, anche della Nato, l’Iran ha minacciato che la guerra tracimerà oltre la Siria, mentre per gli Usa l’azione dovrebbe essere solo un segnale alla dittatura di Assad, però tutte le guerre vanno oltre i propositi iniziali.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (28/8/2013)

EUROPA

Dall’euro ci si aspettava l’eliminazione delle commissioni valutarie e del rischio di cambio, la riduzione dei prezzi, la riduzione dell’inflazione, la riduzione e l’armonizzazione dei tassi d’interesse, maggiori investimenti esteri, la riduzione della disoccupazione, l’aumento del reddito nazionale e l’armonizzazione fiscale; dall’altra parte, con l’euro, l’Italia perdeva il vantaggio competitivo derivante dalla possibilità di svalutare la lira e perdeva la sua sovranità monetaria.

Nei fatti, la BCE ha contrastato efficacemente l’inflazione, mentre la disoccupazione è aumentata, i tassi d’interesse prima sono caduti, ma dal 2010, a causa dell’effetto spread, sono tornati ad aumentare; l’impossibilità di svalutare la moneta nazionale è stata compensata dalla svalutazione dei salari, favorita anche dagli ingressi illegali di lavoratori extracomunitari, che hanno contribuito a deprimere i salari.

Com’è accaduto con l’unità d’Italia, generalmente l’unità monetaria è preceduta da quella politica, che unifica anche i debiti pubblici degli stati preesistenti; fatta l’unità politica e quella monetaria, poi, per prevenire distorsioni economiche, andavano unificate le politiche fiscali e scolastiche e quindi quelle della difesa e della politica estera. La BCE, diversamente dalle banche centrali di Usa, Inghilterra e Giappone, ha ignorato il problema dell’occupazione, non può acquistare titoli di stato di nuova emissione, europei o dei singoli stati, e non ha funzione di controllo sulle banche, funzione demandata alle banche centrali dei singoli paesi.

La BCE ha concesso prestiti agevolati alle banche, ha acquistato titoli di stato al mercato secondario e ha abbassato il tasso d’interesse di riferimento allo 0,50%, però la Germania si è opposta alla mutualizzazione dei debiti e all’emissione di eurobonds; comunque, la BCE, anche se ha un bilancio ristretto, emettendo euro, ha un signoraggio monetario che nel 2011 è stato di 3.300 miliardi di euro, con i quali ha potuto aiutare le banche e non gli stati. Una moneta nazionale potrebbe essere svalutata e potrebbe coesistere anche a fianco dell’euro, con essa il debito estero resterebbe denominato in euro, mentre l’Europa con l’euro potrebbe fare investimenti in comune, alimentando un indebitamento europeo con gli eurobonds.

Angela Merkel è contraria all’unione bancaria europea, però le banche europee, lese dai derivati e dal credito immobiliare, dopo aver ricevuto, a un prezzo di favore, fiumi di denaro dalla BCE, sono ancora sottocapitalizzate, non hanno ancora cancellato crediti inesigibili verso le aziende, le quali licenziano e non investono. L’Unione bancaria, che non significa fusione bancaria, già ampiamente utilizzata dalle banche, nel progetto europeo era diretta verso le banche maggiori e doveva servire a ricapitalizzare le banche, ad assicurare i depositi e a evitare la corsa agli sportelli, dovuta all’insolvenza delle banche. La Germania ha investito massicciamente nei subprime americani, ne ha avuto forti perdite, ciò malgrado, è contro l’assicurazione dei depositi europei, per il momento ha solo accettato la supervisione europea sulle banche più grandi, ma l’Unione bancaria dovrebbe anche far funzionare una vigilanza europea sulle banche.

USA

Nel 2007 in Usa, cioè prima della crisi alimentata dai debiti privati, il 20% della popolazione possedeva l’85% della ricchezza complessiva, analoga concentrazione oggi esiste anche in Italia; secondo il miliardario Walter Buffett la lotta di classe di marxista memoria è stata perciò vinta dai capitalisti transazionali che, al riparo degli stati e favoriti dalla politica che prende ordini dalle lobby, in Usa pagano, in proporzione al reddito, meno imposte degli impiegati. Questi capitalisti, in Usa e in Italia, si sono appropriato del settore pubblico e del denaro pubblico e stanno smantellando il welfare, hanno ottenuto sovvenzioni e detrazioni fiscali; perciò, per difendere i diseredati, con spontaneismo e poca organizzazione, in Usa si sviluppò il movimento Occupy.

RUSSIA

Nel 1991 in Russia, caduto Eltsin, si fecero avanti gli oligarchi russi, erano ex dirigenti comunisti e, riciclatisi come capitalisti, misero le loro mani sulle industrie russe e sulle sue materie prime, in cambio d’imprese, prestavano denaro al governo; dal 1991 al 1998 portarono avanti queste operazioni, poi furono in parte rimossi da Vladimir Putin, che nel 2003 fece anche arrestare Khodorkovsky, che controllava la Yukos produttrice di gas. Così lo stato si riprese il controllo del settore energetico e poi riprese il controllo di altri settori economici. Le imprese degli oligarchi, per rinnovarsi, erano ricorse anche al credito occidentale, oggi però queste imprese sono controllate dai servizi segreti di Putin, che ha offerto aiuti a Cipro, in cambio dei nomi dei russi che depositano illegalmente soldi a Cipro.

Ora Mosca ha deciso di attirare investimenti esteri, mantenendo però il controllo sulle industrie militari; nel settore energetico ha sollecitato investimenti da Total, Chevron, Esso, BP, Shell, sta attirando investimenti anche nell’informatica; assume esperti esteri dell’industria aerospaziale e fa accordi esteri sulle nanotecnologie; acquista droni da Israele, navi da guerra ed elicotteri dalla Francia, nei trasporti collabora con Finlandia e Corea del sud. Italia, Fiat ed Eni paiono assenti in queste trattative o messi da parte, l’attivismo economico e militare della Francia pare prevalere.

Il Cremlino vuole privatizzare 5.000 aziende e cedere quote di minoranza di 10 grandi aziende, nel settore petrolio, banche e difesa; vuole collaborare con paesi europei e asiatici, eccetto con il Giappone, con cui è in  rotta per territori contesi in Asia; sono coinvolte nelle privatizzazioni russe soprattutto Germania, Francia, Corea del sud, Finlandia, Cina, che ha finanziato la costruzione di un petrodotto tra Russia e Cina.

D fronte al progetto russo di privatizzazioni, la Total francese ha deciso di acquistare imprese russe e la Russia in cambio ha deciso di acquistare dalla Francia navi ed elicotteri da guerra; intanto banche russe acquistano quote di banche austriache che avevano fatto prestiti immobiliari in Europa orientale, ora irrecuperabili, la penetrazione economica dei paesi è sempre preceduta dalla penetrazione bancaria . L’Italia aveva curato i rapporti con la Russia con l’Eni, che vi costruì anche gasdotti, con la Fiat, che vi fece un impianto automobilistico, e con Berlusconi, che si accordò con Putin per costruire in Russia elicotteri e mezzi di trasporto truppe italiani, progetti poi arenatesi perché i nostri alleati erano gelosi dei rapporti tra Putin e Berlusconi.

ISLAM

Obama pare sia riuscito a perdere l’Egitto, però anche Arabia Saudita, Turchia e stati del golfo avevano puntato su Morsi; Obama ha cancellato temporaneamente la consegna di F16 all’Egitto dei militari, rimpiazzati dagli aerei russi pagati dagli emirati; Israele ha concesso all’Egitto di aumentare le sue truppe nel Sinai, oltre i limiti stabiliti dal trattato di pace; Israele è tacitamente alleato all’Arabia, in funzione anti iraniana ed anche l’Egitto è ostile all’Iran sciita.

Turchia e Qatar, contro Assad, aiutano gli Usa in Siria, e vorrebbero riportare Morsi al potere, a causa di Egitto e Siria, Obama ha anche peggiorato i rapporti con Russia e Cina; la Fratellanza musulmana è alleata con Hamas palestinese;  con la pesa del potere dei militari in Egitto, il premier israeliano Netanyahu ha accettato di ritornare a trattare la pace con i palestinesi, ma dal Libano piovono ancora missili su Israele, lanciati dagli hezbollah sciiti.

Oggi l’Arabia saudita, aiutata dal denaro e dall’emittente televisiva Al Arabiya, si è riaccostata all’Egitto della giunta militare del generale Al-Sisi, prima re Abdullah aveva sostenuto Mubarak e poi Morsi, ora pare orientata contro i Fratelli Musulmani e contro i salafiti; tuttavia i sauditi sono ancora alleati degli Usa. Il governo egiziano accusa Europa e Usa di alimentare sedizione e terrorismo, gli aiuti degli Usa all’Egitto, 1,5 miliardi di dollari l’anno, con i quali Obama vuole ricattare la giunta militare, sono poca cosa rispetto a quelli degli emirati, pari a 14 miliardi di dollari annui, e sono destinati soprattutto all’esercito egiziano.

Washington ha chiesto al Cairo di non mettere fuori legge i Fratelli Musulmani, cari ad Obama, per il momento i generali, puntano verso il Kemalismo di Ataturk però, per non esasperare troppo il partito religioso, non vogliono allearsi apertamente con i laici che avevano alimentato la primavera araba; diversamente dagli Usa, Israele sostiene il governo dei militari, che minacciano di rivedere i rapporti con Europa e Usa e l’alleanza con gli Usa, intanto si riaccostano alla Russia.

Tariq Ramadan, nipote del fondatore dei Fratelli musulmani, Hassan Al-Banna, da cui nacque anche Hamas, impiccato da Nasser, è sostenuto dal Qatar che arma anche la sua divisione più integralista dei salafiti; tuttavia Tariq Ramadan è vicino anche agli Usa e all’Inghilterra, reclamizza la Sharia sunnita come Farian Sabahi reclamizza l’Iran sciita di Khomeini, nemico di Egitto, Usa, Arabia e Qatar.

Barak Obama non vede male Ramadan che fa anche lezioni nelle università europee, Ramadan si è commosso per la sorte di Morsi, è contro la liberazione di Mubarak a contro il generale egiziano Al-Sisi; eppure la piazza egiziana è esplosa anche contro la dittatura dei Fratelli Musulmani, i laici del paese sono stati da loro delusi, dopo essere stati loro alleati contro Mubarak; invece i copti cristiani, che avevano abitato l’Egitto prima dei musulmani, poiché sono perseguitati dai musulmani e le loro chiese sono distrutte, lasciano il paese.

Pare che a breve Gran Bretagna, Qatar, Usa, Francia e Turchia potrebbero attaccare la Siria di Assad, il pretesto sarebbe l’attacco chimico sarin a gas nervino del 21 agosto, per il quale ancora non si conoscono i veri responsabili; la Siria ha concesso in ritardo agli ispettori Onu l’autorizzazione a entrare nel paese, per indagare in merito, ma per Washington e Londra l’autorizzazione è arrivata troppo tardi, sostengono che ora è più difficile indagare.

Usa e Qatar armano e addestrano i ribelli anti Assad, tra i quali sono anche membri di Al Qaeda; a causa del veto di Cina e Russia, come accadde con la Serbia, l’intervento militare avverrà senza autorizzazione Onu; naturalmente Cina e Russia condannano questo ennesimo intervento militare Usa. Sarebbe gradito un commento dei post comunisti, prima antiamericani e finanziati dai russi e poi amici dei mercati finanziari e solidali con gli Usa; l’Italia non è un paese sovrano e la sua politica estera e la sua politica economica sono decise in Usa, per il momento l’Italia ha detto che, senza una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu, non parteciperà alle azioni militari della Nato.

Israele è accusata di trarre vantaggio dalle guerre civili in Egitto, Iraq, Libano e Siria, paesi all’interno divisi per etnie e tra sciiti e sunniti; poiché gli stati si fanno guerra anche per procura e gli stati arabi o islamici hanno fatto guerra a Israele e poi gli hanno indirizzato contro il terrorismo, come l’Iran arma gli Hezbollah sciiti e i sunniti armano Hamas contro Israele, non è escluso che Israele armi uno dei gruppi armati che combattono contro Assad, che è anti israeliano; la distruzione d’Israele è il solo programma unificante del mondo islamico.

Tra i gruppi armati siriani spiccano islamisti, nazionalisti e membri di Al Qaeda, armati da Usa, Gran Bretagna, Qatar, Arabia e Turchia. Due anni dopo l’avvio della primavera araba, in Egitto e Medio Oriente divampa la guerra civile, soprattutto tra sciiti e sunniti, in Siria, Irak, Libano; mentre in Egitto i militari fronteggiano i Fratelli Musulmani, Giordania e Turchia addestrano i ribelli e la Giordania è invasa dai profughi civili.

Contemporaneamente dal sud del Libano continuano a piovere missili e colpi di mortaio contro Israele, l’aviazione israeliana, per rappresaglia, bombarda in Libano i convogli militari degli Hezbollah che trasportano missili; dal Sinai egiziano i Fratelli musulmani e gli jihadisti lanciano attacchi militari contro l’esercito egiziano e contro Israele che, agli attacchi di missili, risponde ancora con i bombardamenti aerei. Se l’esercito egiziano non riesce a controllare la situazione, Israele potrebbe intervenire.

L’Iran, per aiutare Assad, che combatte contro i sunniti, ha inviato guardie rivoluzionarie iraniane e ha armato gli Hezbollah, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, di fronte alla minaccia nucleare iraniana, ha minacciato di bombardare i siti nucleari iraniani. Oggi i ribelli controllano il 60% della Siria, la situazione si sta evolvendo come in Libia; Arabia e Qatar finanziano due fazioni diverse che per il momento collaborano contro Assad, poi vi è la componente di Al Qaeda, i rivoltosi sono appoggiati da Turchia, Qatar e servizi occidentali.

Tra i rivoltosi sono volontari jihadisti di Nord Africa, Medio Oriente, Cecenia ed Europa, invece a fianco di Assad sono Hezbollah e pasdaran iraniani; i sauditi sono contro l’Iran ma diffidano del Qatar, che sostiene apertamente Fratelli musulmani e salafiti in Egitto; la Turchia è contro Assad e favorisce l’arrivo di armi ai ribelli, addestrati in Turchia e Giordania. E’ prevalentemente una guerra tra sciiti e sunniti, con gli Usa dalla parte dei sunniti, infatti, Obama ha accolto favorevolmente la vittoria dei Fratelli Musulmani a Tunisi, Tripoli e il Cairo e la vuole replicare a Damasco, lo scopo finale sembra sia quello finale di mettere definitivamente fuori gioco l’Iran.

CINA

In Cina tardano a decollare i consumi privati e la libera iniziativa è ancora limitata, il paese è dominato dal gruppo etnico Han, spesso in conflitto e con gli Uiguri musulmani dello Xinjiang e con i tibetani. Nella seconda metà dell’800, dopo l’occupazione del paese da parte degli occidentali, la dinastia Qing lanciò un capitalismo nazionale guidato dalla casa regnante e da alcuni imprenditori indipendenti, nel 1911 furono nazionalizzate le ferrovie, peraltro a gestione pubblica anche in alcuni paesi occidentali.

Nel 1948 il comunismo di Mao prese il potere e nazionalizzò tutte le imprese, nel 1978, dopo la morte di Mao e sotto la direzione del presidente Deng Xiaoping si fecero delle riforme economiche e sulla costa si svilupparono numerose industrie statali che puntavamo verso l’esportazione, mentre i privati investivano soprattutto negli immobili, facendone aumentare i prezzi. Altre riforme seguirono nel 1992 e nel 1994 e nel 2001 il paese entrò nel WTO.

Da allora il governo ha sostenuto le imprese pubbliche e ha ridotto l’appoggio a imprese private, anche se partecipate da enti pubblici, indirizza il risparmio delle banche e gli investimenti statali verso le imprese pubbliche, mentre le imprese private si finanziano, a un interesse molto più alto, presso privati; nel 2008 queste imprese sono state colpite dalla crisi e il governo, per contrastare l’inflazione, ha attuato una stretta monetaria che ha provocato il fallimento di molte imprese private; ora punta sulla nazionalizzazione d’imprese private in crisi, mentre rinvia la riforma del sistema bancario, rimasto vittima delle insolvenze dei settori pubblico e immobiliare.

In Cina le banche sono pubbliche e vi esiste una gestione pubblica del risparmio privato, fino ad adesso ha puntato più sulle esportazioni che sui consumi privati, che richiedono aumenti dei salari che il governo li preferisce bassi; il governo sa anche che un aumento del benessere potrebbe portare anche a una richiesta di maggiore democrazia e di maggiore partecipazione al potere, il partito comunista si oppone a una riforma politica che aumenti la partecipazione popolare alla gestione dello stato.

Alla fine degli anni 1980, per combattere inflazione e disordini, il governo puntò su una gestione centralizzata dell’economia e nel 1992 Deng puntò sullo sviluppo delle industrie statali della costa, votate all’esportazione; intanto, con la crescita della speculazione nel mercato edilizio, anche alcune banche pubbliche cominciarono a fallire. Dal 1995 si puntò a ridurre la presenza dello stato nell’economia, però attualmente i consumi privati sono pari solo al 35% del Pil; com’è accaduto con la rivoluzione industriale in occidente, gli occupati diminuiscono nel settore agricolo e gli agricoltori emigrano nelle zone urbane.

La crescita è alimentata soprattutto dai consumi esteri, invece che da quelli interni; come accade in altri paesi, in Cina esistono regioni ricche di materie prime, altre d’industrie e altre esportano manodopera; a causa della crisi economica mondiale, le esportazioni in calo, per una vecchia scelta del governo, non sono compensate dall’aumento dei consumi interni. Lo stato, per favorire le esportazioni, ha prelevato denaro dalle tasche dei cittadini, frenato salari e consumi, ha fatto credito agevolato alle imprese statali esportatrici che hanno pagato anche bassi salari. Ora il paese, anche se si sviluppa a tassi molto alti rispetto all’occidente, è al bivio, a causa della crisi dei mercati d’esportazione, vi cresce il malcontento sociale e la disoccupazione, assieme alla domanda di manodopera specializzata. (Fonte: Fondazione Camis De Fonseca).

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (16/8/2013)

ITALIA

Il movimento cinque stelle, attaccato dal PD, dai media e dagli economisti e politici di corte, è in Italia l’unica forza politica importante d’opposizione al governo Letta, poi vengono Sel e Lega, Renzi è un buon leader del PD, però il suo programma potrebbe rafforzare lo stato e il suo bilancio e ma non la tasca degli italiani; ora il movimento cinque stelle, come tutti i movimenti o partiti nascenti, perché i partiti generalmente nascono prima come movimenti extraparlamentari, deve darsi una maggiore organizzazione, per il momento ha fatto solo proposte lodevoli bloccate dagli altri partiti.

Beppe Grillo, con i suoi toni inconsueti e non piacevoli alla vecchia politica, ha creato un movimento trasversale ai partiti, però con un programma prevalentemente di sinistra, riuscendo a intercettare il malessere del paese e archiviando il vecchio bipolarismo italiano, facendo diventare il suo movimento, il terzo incomodo della politica italiana.

Oggi, come al tempo di Marx, i vecchi partiti sono soggetti alle forze economiche o lobby che li finanziano e ai poteri occulti che stanno loro dietro, mentre la sinistra revisionista è connivente con il sistema; comunque anche il movimento cinque stelle può fare passi falsi e si potrà prestare a critiche, è inevitabile che emergano anime diverse dentro il movimento, sperando però che non snaturino il messaggio iniziale e non si mettano al servizio dei soliti ignoti, com’è accaduto ai vecchi partiti, i cui vertici sono stati cooptati e comprati dall’oligarchia.

Occorre lottare contro la disinformazione dei media, contro il clientelismo e la falsa democrazia, per introdurre una forma di democrazia diretta, poiché il parlamento è latitante e delegittimato; occorre far aumentare la partecipazione politica della gente; non si possono accusare i grillini d’inesperienza politica perché tutte le rivoluzioni nascono con i giovani e con un  po’ d’improvvisazione, in realtà, sono i vecchi politici, ricoperti d’oro dallo stato e garantiti dall’informazione prezzolata, che sono un esempio di grassa ignoranza e d’interesse personale e corruzione.

Si è accusato il movimento Cinquestelle di essere a digiuno di politica estera perché parla poco di euro e di Europa, Grillo è stato accusato anche di essere antifemminista e un dittatore antisemita, accuse spesso abusate quando si vuole linciare qualcuno; l’antisemitismo non è generalizzato ma esiste in tutti i partiti, è patrimonio di destra, di centro e di sinistra, ma non di tutti gli italiani;  l’accusa d’antisemitismo viene anche usata per creare difficoltà agli avversari politici.

La base del PD è in genere contro le privatizzazioni, le quali però sono sostenute dal revisionismo del vertice, rappresentato da Renzi, Letta, Bersani, sostenuti dai soliti ignoti; da ricordare che il 5.8.2011 la BCE, per prevenire il default italiano, con la denuncia dei debiti esteri, come temuto  dalle società di rating, ma era un’ipotesi fuori della realtà, chiese al nostro governo alcuni impegni precisi; poi, per tranquillizzare i mercati, Napolitano, massoneria, FMI e BCE, senza rispettare la sovranità popolare, decisero di sostituire Berlusconi con Monti, presidente della commissione trilaterale. Diversamente da altri paesi, dall’unità l’Italia ha sempre onorato i suoi debiti esteri, invece, prima di Argentina e Grecia, anche l’Inghilterra denunciò il suo debito verso i banchieri italiani.

In Italia, per mantenere il debito estero al 60% del PIL, bisogna denunciare il debito estero, che include tra i creditori anche il Vaticano, salvando il risparmio in titoli di stato dei lavoratori e dei pensionati, perché serve a finanziare le pensioni private e i consumi in beni durevoli come la casa, l’auto, i mobili, studio, la salute e il matrimonio dei figli; infatti, i risparmi delle famiglie non sono investimenti finanziari durevoli, ma servono a coprire consumi futuri. Purtroppo oggi la sinistra italiana è per il liberismo, la globalizzazione e l’euro, è al servizio dei capitalisti e non del welfare.

Nel 2007, a causa del debito privato e dei nuovi strumenti finanziari, in Usa scoppiò la crisi, che poi contagiò l’Europa, dotata di un euro più vulnerabile e soggetto a più limitazioni del dollaro; oggi, come accadde dopo la crisi del 1929, invece che privatizzare, per far ripartire l’economia, bisogna rilanciare una politica di lavori pubblici, nazionalizzare le imprese strategiche e salvaguardare i piccoli azionisti, chiamati parco buoi dalle banche e calpestati dai grandi capitalisti, si veda l’ultimo caso della Fonsai di Ligresti; occorre recuperare la sovranità monetaria, contro le banche e a favore dello stato, senza troppe illusioni però, perché lo stato non appartiene mai ai cittadini.

Il deficit annuale dell’Inps, pari nove miliardi, è imputabile alla fusione con l’Inpdap dei dipendenti pubblici e dell’Inpdai dei dirigenti d’azienda, che ricevono pensioni molto più alte dei contributi versati, calcolate, come forma di privilegio,  sugli ultimi 5 anni di stipendio; sui lavoratori privati dell’Inps pesano anche le gestioni speciali dei lavoratori elettrici, telefonici, trasporti, agricoltori e liberi professionisti.

Il FMI e la commissione europea difendono l’Imu, che Berlusconi vuole togliere, lo possono fare perché l’Italia è un paese semisovrano, infatti, secondo la carta dell’ONU, il FMI non ha il potere d’intervenire nelle politiche economiche nazionali. L’Europa dovrebbe invece spingere il governo italiano a fare le riforme che avvicinerebbero l’Italia agli standard europei, come l’armonizzazione fiscale, la riforma della giustizia, la riforma della pubblica amministrazione, la riforma della costituzione, il reddito di cittadinanza; invece  ha sentenziato che bisogna rivalutare e perequare le rendite catastali, senza eliminare l’Imu, purtroppo l’Unione Europea è abituata a trattare l’Italia come una colonia da sfruttare, a beneficio di banche e soliti ignoti.

EUROPA E USA

Nel 1963 De Gaulle pose il vetro all’Ingresso dalla Gran Bretagna in Europa, nel 1989 la Francia, paese sovrano, era anche contraria alla riunificazione tedesca; la Gran Bretagna poi entrò in Europa, ma senza entusiasmo, e pretese e ottenne compensazioni, cioè ottenne che il suo bilancio finanziario con l’Europa non poteva essere negativo. Più avanti, per entrare in Europa e non porre il veto al trattato di Maastricht, Grecia, Spagna e Portogallo ottennero speciali concessioni; invece l’Italia, grazie alla sua insulsa classe politica, per entrare in Europa e nell’euro, fece manovre molto dolorose e costose per gli italiani. 

In Unione Europea si vota a maggioranza qualificata, però con voti diversi per ogni stato, secondo la popolazione, in alcuni casi è previsto il voto all’unanimità, cioè il veto; a causa della perdita italiana di Istria e Dalmazia, per l’adesione all’Europa, la Croazia temeva un veto italiano che non fu posto, invece Polonia e Lituania, per la conclusione di accordi commerciali europei con la Russia, hanno esercitato il veto, inoltre i Pesi Bassi, a causa dei crimini di guerra serbi, per far entrare la Serbia in Europa, hanno esercitato il veto.

Nel 2011 la Polonia, con il suo veto, ha fatto fallire la conferenza di Durban sul clima, perché voleva continuare a bruciare carbone; India è Cina erano contrari agli accordi di Tokio sulle emissioni e gli Usa non hanno ratificato questi accordi; tutti i paesi seguono il loro interesse e lo fanno anche con i veti, invece i governi italiani temono che in Europa si pensi che l’Italia segua i suoi interessi, all’estero i nostri politici vogliono sembrare seri, disinteressati e responsabili.

Questo veto è diventata una forma di ricatto da parte di paesi presentati dall’informazione come più seri dell’Italia; i paesi europei, diversamente dall’Italia, che s’immolò per entrare in Europa, utilizzano il diritto di veto per avere concessioni e guadagnare dalla partecipazione nell’Europa, la quale per l’Italia si è risolta sempre per una perdita; secondo la classe politica italiana, l’Europa doveva servire a riformare l’Italia incapace di riformarsi da sola, ma dall’Europa non venne un aiuto del genere, ma sempre maggiori oneri.

Una volta il papa non viaggiava, mentre oggi gira il mondo, soprattutto a spese dell’Italia, dei paesi, dei comuni e delle diocesi, però una volta nemmeno presidenti, re, capi di governo e ministri degli esteri viaggiavano molto all’estero, perché il loro paese era rappresentato dalle ambasciate; quelle europee occidentali sono ancora aperte nei paesi come la repubblica ceca, che sono entrate nell’Europa, è un cattivo esempio di sperpero di denaro pubblico da parte dell’Europa; i rappresentanti dei paesi europei che viaggiano in Europa hanno un seguito a carico dei loro paesi, queste visite assomigliano a viaggi turistici collettivi pagati dai rispettivi governi.

D’accordo con i suoi creditori, la Grecia ha ristrutturato il debito estero,  in cambio di politiche draconiane imposte dalla Troika, che l’Argentina non ha subito, perciò la sua economia si sta riprendendo. Oggi un intervenire sul debito estero potrebbe contribuire a salvare l’euro, ma non è garantito, alcuni paesi, per porre fine alla recessione, potrebbero anche uscire dall’euro, adottando cambi flessibili. Intanto, fino adesso, all’Italia in crisi l’Europa ha imposto di versare 50 miliardi di euro, per salvare Spagna e Grecia; una casa è ormai certa, per stare in questa Europa bisogna crederci molto.

In Danimarca gli esami medici sono gratuiti, per ogni bambino che nasce, lo stato dà un contributo, non si paga la tassa sulla prima casa, il riscaldamento delle case si fa con il gas delle fogne, a un costo annuo per famiglia di 150 euro; i ministri girano in bicicletta, i creditori dello stato sono pagati in un mese, un operaio guadagna 2.500 euro netti il mese e un laureato 4.000 euro netti. In questo paese la pressione fiscale è leggermente più bassa che in Italia, scuola è università sono gratuite, lo studente universitario riceve dallo stato uno stipendio mensile di 700 euro, e continua riceverli per 12 mesi se, finiti gli studi, è disoccupato; a causa degli inverni con poca luce, che favoriscono depressione e suicidi, l’inverno il governo paga ai lavoratori una settimana di ferie, da godere nei paesi caldi. Come negli altri paesi del nord Europa, anche in Danimarca esiste il reddito minimo di cittadinanza, per la nostra sinistra sono concessioni assurde e alimenta lo spettro del debito pubblico.

Oggi gli hedge funds o fondi speculativi d’investimento maneggiano più denaro delle grandi banche e hanno molti meno dipendenti, perché le banche commerciali devono anche rendere un servizio ai correntisti. Oggi gli amministratori delegati delle banche e delle grandi imprese generalmente non durano più di 5 anni, per inefficienze vere o presunte o perché capitani di ventura cruenti di politiche dolorose ispirate dall’élite.

Comunque, i loro emolumenti, fatti di stipendi, incentivi, pensioni e liquidazioni, sono alti, perché legati ai risultati che, visti i bilanci ufficiali, speso falsi, risultano anche deludenti; i loro emolumenti, pertanto, dipendano soprattutto dal fatto che devono portarsi i segreti nella tomba, sono premiati per la loro obbedienza, il loro stomaco, la loro discrezione o omertà; i famosi budget o bilanci di previsione economica, finanziaria o sulle vendite, servono a costringerli a fare più reddito a spese dei cittadini, reddito che poi non risulta a bilancio ed è sottratto a fisco e piccoli azionisti, quelli chiamati parco buoi dalle banche.

A causa delle disastrose condizione dei bilanci ufficiali di alcune grosse aziende, svuotate dall’interno dai manager per conto sei soliti ignoti, accade spesso che, con il passaggio di proprietà, i marchi valgono più delle linee di produzione. Oggi le banche sono controllate non solo da ebrei, ma da cinesi, arabi, ariani, chiesa cattolica, ecc., le multinazionali crescono anche nei paesi emergenti e le case farmaceutiche occidentali fanno ricerca in India; perciò, dopo la globalizzazione e la delocalizzazione, il governo occulto mondiale ha dettato l’agenda della liberalizzazione del commercio estero e perciò, con poche chiacchiere politiche, nel 2007 il dazio doganale medio mondiale è stato allo’8,8%. Ai nostri esportatori costa molto di più il mancato rimborso fiscale da parte dello stato, anche questo fatto disincentiva la produzione in Italia.

I sindacati moderni risalgono alle corporazioni professionali, che oggi ancora avvinghiano l’economia nazionale italiana, però i sindacati moderni oggi sono in crisi; nel XIX secolo si diedero organizzazioni centralizzate, orientate politicamente, ma con la globalizzazione tramata dall’élite, il lavoro flessibile, l’immigrazione e il lavoro despecializzato e decentrato o dato in appalto a terzi, sono stati indeboliti, però hanno conservato consensi nel settore pubblico, più tutelati sul piano economico, dei ritmi e del riposo e meno soggetto ai licenziamenti. Comunque, a causa dei ritmi e dei bassi salari, nelle fabbriche cinesi sono iniziati gli scioperi e la richiesta di sindacati indipendenti.

Il terzo settore vive sulle calamità e raccoglie denaro aiutato dalla pubblicità o marketing della televisione che, in cambio di privilegi economici per i suoi dirigenti, fa sempre propaganda e nasconde le notizie; l’informazione televisiva ha messo in crisi i giornali e poi è stata messa in crisi da internet. Oggi la concorrenza mondiale è forte nel settore auto e nella telefonia, crolla il legame tra individuo e comunità, i veti paralizzano i governi; le lobby, il terzo settore e i partiti vivono di marketing, mentre la televisione alimenta il circuito della solidarietà, le donazioni in gran parte non arrivano al terzo mondo, che però, contrariamente all’occidente, sta crescendo.

Oggi molti matematici lavorano per Wall Street, lavorano con modelli econometrici e su paradigmi o dogmi o teorie che spesso si rivelano errate, questi modelli, che non rappresentano fedelmente la realtà, ma la rappresentano solo idealmente, danno spiegazioni e fanno previsioni che non hanno quasi mai riscontro. In effetti, i prezzi di mercato e l’equilibrio di mercato non esistono effettivamente, ma dominano speculazione e fluttuazioni imprevedibili; l’instabilità domina e nessuno capisce ciò che sta avvenendo, nessun governo denuncia che la finanziarizzazione dell’economia ha provocato una crisi economica incontrollabile, ma si limita a invitare al senso di responsabilità i lavoratori.

Oggi l’economia finanziaria vale dieci volte quella reale, ma non dovrebbe essere al riparo dal mondo dell’economia reale e dagli eventi che essa influenza; non possiamo essere fuorviati dalla tesi che sostiene che la crisi delle banche è conseguenza del debito pubblico invece che dei crediti privati insoluti e relativi derivati; l’élite ha messo in croce l’Italia e ha fatto passare scelte ideologiche e preconcette per soluzioni tecniche, mediate da fantocci al governo, al servizio della nomenclatura. Nella logica delle previsioni, gli analisti di borsa, per dare i loro numeri al lotto, usano la televisione e si servono di matematici e di marketing che alimentano la speculazione.

MONDO

I profughi di guerra son raccolti in campi assistiti da Ong e agenzie dell’Onu, dove permangono per decenni e in Palestina per generazioni, assistiti dalla carità internazionale; il terzo settore dell’economia, cioè Ong, Onlus, non profit, adozioni internazionali e commercio equo e solidale, operano come industria privata della carità e dell’assistenza alle varie emergenze, di guerra, di carestia o di calamità naturale; però ai destinatari va generalmente solo il 30% delle cifre da loro raccolte, perché sono tanti quelli che fanno affari con la fame nel mondo, aiutati dal megafono della televisione, sfruttano regolarmente la credulità popolare. E’accaduto in Palestina, Serbia, Sudan, Haiti, Afganistan, dove nel 2004 erano presenti 2.300 Ong, con i loro fuoristrada giganteschi, i cui membri direttivi ricevono le remunerazioni da dirigenti delle imprese private e sfruttano anche il lavoro volontario (L’industria della carità di Valentina Furlanetto – Editore Chiarelettere).

Nel 2002 i paesi Brics, cioè Cina, India, Russia, Brasile e Sudafrica, hanno deciso di creare una loro banca di sviluppo, in concorrenza con Banca Mondiale e Fondo Monetario, inoltre Africa e America latina hanno fatto accordi di libero scambio, militari e per una moneta comune. Questi accordi naturalmente non sono ancora tutti operativi e funzionanti, ma rivelano l’intenzione di liberarsi dalla tutela occidentale, aiuteranno la decadenza dell’occidente che, per ridurre i costi ha spostato tante industrie all’estero, favorendo l’impoverimento tecnico ed economico dell’occidente.

Il 93% dei creditori esteri dell’Argentina ha aderito alla ristrutturazione del suo debito estero, con il taglio dell’80% del suo debito, naturalmente ne sono nate controversie giuridiche tra l’Argentina e i suoi creditori; ma ora i creditori internazionali, con la decurtazione del debito estero greco, temono il contagio internazionale, con l’insolvenza generalizzata e la decurtazione dei debiti internazionali; d’altra parte in Italia, per tanto tempo si è parlato di remissione del debito estero dei paesi poveri. L’Argentina ha deciso anche di stampare la moneta senza limite, perciò la disoccupazione del paese è scesa al 4%, il pil annuo aumenta del 5%, sembra sia iniziata la resurrezione del paese.

RELIGIONE

In Brasile, evangelici, pentacostali, carismatici e assemblee di Dio hanno fatto scendere i cattolici al 64%, la discesa c’è stata anche in altri paesi del terzo mondo, in Africa e America Latina e soprattutto in Nigeria; queste chiese sono locali, decentrate e non gerarchiche; comunque, complessivamente, i cristiani delle varie confessioni sono cresciuti in Africa, in India e in Cina, oggi in Africa nera i cristiani sono circa il 63% della popolazione e superano i musulmani.

In occidente il cristianesimo è tallonato dalla secolarizzazione, però nel terzo mondo i nemici principali della chiesa cattolica non sono più il modernismo, il secolarismo e la teologia sudamericana della liberazione, ma le chiese evangeliche; però tutti i cristiani sono braccati soprattutto dall’Islam integralista e controllati in Cina. Però la chiesa cattolica, nella sua gerarchia, predica, ma fa più fatica dello stato italiano a riformarsi, è infestata da sete di potere, autoritarismo, corruzione, pedofilia, ecc., invece nella chiesa evangelica i pastori si autonominano, si sposano, le donne diventano vescovo, i pentacostali fanno assistenza e fondano nuove chiese.

La Francia è il paese europeo occidentale che ospita più ebrei, circa 600.000, che, a causa dell’antisemitismo, nel 2004 hanno avuto un picco di emigrazione verso Israele; oggi quest’emigrazione è ripresa e quest’anno dovrebbe aumentare del 40%; a causa dell’islamismo radicale del paese e del solito antisemitismo degli europei, c’è stato un boom di attacchi antisemiti nel paese e perciò oggi la Francia, per l’emigrazione ebraica è prima in Europa e nel mondo viene dopo Russia, Etiopia, e Ucraina.

Il presidente Jacques Chirac disse che il premier israeliano Ariel Sharon non era benvenuto a Parigi, i francesi a volte hanno strani modi, Mitterand vietò a Craxi di curarsi a Parigi, Sarkozy ha accolto Gheddafi con tutti gli onori e poi lo ha bombardato.  Nel 1967, dopo la guerra dei sei giorni, tra Israele e arabi, De Gaulle definì gli ebrei popolo dominatore, perciò cinquemila ebrei lasciarono il paese.

Adesso un terzo degli ebrei di Francia pensa di lasciare il paese, un terzo degli ebrei di Francia preferisce far frequentare ai loro figli delle scuole ebraiche, invece delle scuole pubbliche, un altro terzo è integrato e l’altro terzo desidera lasciare il paese; questo fatto sembra mettere in crisi il tanto sbandierato multiculturalismo della Francia. Dal 1900 hanno lasciato la Francia 50.000 ebrei, oggi l’antisemitismo corre anche sul web, non solo in Francia.

Nel gennaio 2012 la Santa Sede ha aderito al trattato internazionale sull’antiriciclaggio, vedremo se il Vaticano cesserà di riciclare denaro mafioso, però dovrebbero chiudere anche i paradisi fiscali, ma l’oligarchia mondialista, che ricicla denaro mafioso, frutto di evasione o rubato ai piccoli azionisti e ai cittadini, non è d’accordo. Tra le spese che l’Italia fa per il Vaticano, bisogna includere 270 uomini, tra polizia e carabinieri, per la sorveglianza di San Pietro e per le cerimonie e gli spostamenti del papa.

La Santa Sede, con i nunzi, ha rapporti diplomatici con tanti paesi, ma non intrattiene rapporti diplomatici con Arabia Saudita, che sponsorizza l’Islam, e la Cina, che teme le ingerenze vaticane; però in Cina aumentano le conversioni al cristianesimo, nel paese risiedono vescovi di obbedienza vaticana e vescovi di obbedienza cinese. Solo in Italia il presidente della conferenza episcopale è nominato dal papa, dal 24.12.2012 la conferenza episcopale tedesca ha deciso che, poiché la tassa sul culto non è obbligatoria, chi non la paga non può ricevere sacramenti.

Lo IOR gode dell’extraterritorialità e detiene oro depositato alla Federal Reserve, c’è però chi afferma che l’oro della Federal Reserve non esiste più, forse è stato rubato dai soliti ignoti. Il Vaticano, per difendersi dalla fiscalità italiana, ha fatto cospicui investimenti in Usa, dove la pressione fiscale è di 20 punti più bassa che in Italia, inoltre, con i suoi enti religiosi, ha un ricco patrimonio immobiliare, esentasse, a Roma e in Italia, ma l’ha anche all’estero; ha terre in America, Australia, Africa, gestite da finanziarie. Sarà per questo che la Fiat, sempre in rapporto con la Banca di Roma, la banca dei preti, pare si voglia spostare in Usa.

Comunque, anche il Vaticano e non solo l’Italia ha casi di corruzione e un disordine finanziario, il Vaticano ha un bilancio e la Santa sede un altro, il primo contiene le entrate e il secondo le spese, tutti attingono ed è difficile controllare, però anche il bilancio dello stato italiano è un mistero glorioso; in Vaticano entrate importanti vengono dalle donazioni, dall’obolo di san Pietro e soprattutto dalla Propaganda Fide, che raccoglie più di 100 milioni di dollari l’anno. Il Vaticano ha sempre prediletto i regimi autoritari e militari, come quelli di Mussolini, Franco e Peron, infatti, nel 1953 Pio XII consegnò a Franco il grande collare dell’ordine supremo di Cristo.

Il Vaticano paga l’Alitalia per gli spostamenti aerei frequenti del papa, ma poi l’Alitalia storna allo stesso la stessa cifra, per opere di carità, come se l’azienda non avesse bisogno di quel denaro; anche da questo fatto e dai viaggi gratuiti degli onorevoli, che hanno indennità per i viaggi aerei, deriva il pesante deficit di Alitalia, che Berlusconi ha voluto salvare con soldi pubblici, invece che privatizzare.

La chiesa usa sempre due linguaggi, predica bene e razzola male, predica bene perché ha sensi di colpa, perciò Benedetto XVI ha detto che la fede e la ragione non sono in contrasto, che Dio ha creato la ragione per consentire all’uomo di accettare liberamente la fede e che la religione non intende sostituirsi allo stato. Noi avevamo avuto l’impressione che la realtà fosse radicalmente diversa

A causa di governi italiani supini alla chiesa, non c’è contenzioso tra governo e Vaticano sul pagamento delle tasse sui beni commerciali della chiesa, però questo contenzioso esiste con Israele, stato riconosciuto in ritardo dalla Santa Sede, dove la chiesa possiede ristoranti, alberghi e produce vino e miele, per i quali il Vaticano non vuole pagare le tasse. La diplomazia vaticana è abituata a parlare una doppia lingua e glissa.

Da ricordare che solo Elisabetta II e il papa rivestono la doppia carica di sovrano civile e religioso, una bella somma di poteri, almeno sulla carta, che in realtà il papa deve dividere con la curia e Elisabetta II con l’élite finanziaria. In Europa la conservazione delle chiese, sempre meno frequentate, rappresenta un problema e un costo, perciò alcune sono state convertite e altre sono state consegnate all’Islam; in Francia appartengono allo stato, in Italia no, tuttavia è sempre lo stato che ne cura la manutenzione.

Nunzio Miccoli   www.viruslibertario.it;   numicco@tin.it.

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (5/8/2013)

BANCHE

Qualcuno ha proposto di coprire i crediti insoluti verso i privati delle banche italiane con la rivalutazione della loro quota di partecipazione alla Banca d’Italia; attualmente queste partecipazioni sono ancora al valore storico nominale, cioè non rivalutato, pari a 156.000 euro, mentre il loro valore reale pare che vada da 10 a 22 miliardi di euro; secondo la proposta, la banca d’Italia acquisterebbe i crediti dubbi delle banche e cederebbe in cambio titoli do stato da lei posseduti in portafoglio.

Come si sa, il governo è sempre pronto a fare riforme a favore delle banche, prima che nascesse la BCE, intervenne diverse volte per salvare le banche; però ci sarebbe anche da tener conto delle riserve in oro e valuta detenute dall’Istituto di emissione, conseguenza degli attivi valutari nel commercio estero. E’ una situazione singolare, simile al signoraggio monetario a favore delle banche, poiché la Banca d’Italia è una società privata, se esistesse una giustizia e lo stato fosse sovrano, anche queste riserve andrebbero avocate dallo stato, ma gli speculatori della finanza e gli economisti di corte la pensano diversamente.

Il 27.6.2013 i ministri europei delle finanze hanno raggiunto un  accordo per il salvataggio delle banche in difficoltà, secondo il progetto, da adesso in poi, il default bancario andrà a carico, come avviene per le altre imprese, prima degli azionisti, poi degli obbligazionisti e quindi dei titolari dei depositi superiori a 100.000 euro; i governi europei potranno intervenire a favore delle banche solo in casi estremi, il che però lascerebbe la porta aperta a interventi come quelli fatti in precedenza, infatti, le banche hanno sempre speculato e sempre attinto, a causa del loro portafoglio d’insolvenze private,  agli aiuti di stato.

In Europa il 75% dei finanziamenti alle imprese e alla pubblica amministrazione deriva dalle banche, invece in Usa, dove è più attiva la borsa, la percentuale è del 30%, purtroppo, quando la borsa distrugge il risparmio, la gente fugge da essa; attualmente, a causa della crisi delle banche di Cipro, il governo cipriota ha dovuto porre delle restrizioni ai movimenti di capitale, come avveniva anche in Italia prima dell’adesione all’Unione Europea. Entro il 2014 la BCE, per prevenire le crisi bancarie, avrà la funzione di controllore delle banche dell’eurozona, ma i paesi aderenti non sono ancora d’accordo su come, quando e da chi una banca deve essere salvata.

Nel 1939 la Banca d’Inghilterra vendette l’oro che Hitler aveva rubato in Cecoslovacchia, da ricordare che in guerra gli stati invasori fanno il saccheggio e rubano anche i brevetti; il trasferimento del denaro avvenne da un conto della Banca dei Regolamenti Internazionale a un altro; l’intermediazione della Banca d’Inghilterra era necessaria perché custodiva le riserve della BRI, però la Banca d’Inghilterra, in Italia e Gran Bretagna più autonoma degli organi autonomi dello stato garantiti dalla costituzione, operò senza informare il governo britannico.

La Zar di Russia, prima di essere fucilato dai comunisti nel 1917, depositò nella Banca d’Inghilterra un immenso tesoro, mai recuperato dalla Russia, del resto anche le banche svizzere hanno cercato d’impossessarsi di denaro di ebrei uccisi dai nazisti; Umberto I di Savoia, ucciso nel 1900 dall’anarchico Bresci, fece con i Lloyd’s di Londra un’assicurazione sulla vita, anche quest’operazione era gestita dalla Banca d’Inghilterra. Alla vigilia della prima guerra mondiale, il re d’Italia comprava buoni del tesoro inglesi, che servivano a finanziare la guerra, cioè scommetteva contro l’Italia.

ITALIA

Nel 2013 l’Inps ha avuto una perdita di 9 miliardi, come l’anno precedente, invece nel 2011 c’era stato un attivo di 27 miliardi perché non c’era stata la fusione con gli altri enti previdenziali; infatti, l’Inps, dopo aver finanziato pensioni agli agricoltori, ai professionisti, agli invalidi e ai pensionati privilegiati, a causa della posticipazione delle pensioni, era ancora attivo e perciò poteva finanziare anche il bilancio dello stato, cosa di per se illecita perché i contributi previdenziali dovrebbero essere a destinazione specifica; fiscalizzando i contributi pensionistici, si sarebbe evitata questa illegalità di stato, ma lo stato, che non appartiene ai cittadini, non lo può fare perché deve tutelare le pensioni privilegiate. Come si vede, non è vero che anche la pubblica amministrazione è soggetta alla legge, ciò che è lecito allo stato non è lecito ai cittadini.

Non sarebbe stato necessario spostare ancora in avanti l’età della pensione, se tutti i datori di lavoro e i lavoratori, compresi quelli pubblici, avessero versato agli enti pensionistici i contributi adeguati; ma oggi la fusione dell’Inps con Inpdai, telefonici e trasporti ha creato l’attuale dissesto dell’Inps, è un altro caso di disparità assurda davanti all’articolo 3 della costituzione, la quale è sempre osannata e sempre violata, soprattutto dalla legge ordinaria.

Per evitare questa situazione assurda, sarebbe stato meglio fiscalizzare i contributi e stabilire una pensione massima di 4.000 euro mensili, perché la pensione ha anche una finalità sociale, tagliando anche doppie e triple pensioni, se cumulativamente superavano i 4.000 euro; lo stato, con un bilancio previdenziale migliorato, combattendo gli sprechi e applicando i costi standard alla sanità, che rappresenta un altro buco nero, avrebbe avuto risorse per aumentare le pensioni minime, garantire un reddito di cittadinanza e avrebbe potuto mandare in pensione più gente, salvaguardando con ciò il turnover, cioè favorendo le assunzioni di giovani.

Purtroppo oggi lo stato preferisce caricare tutto il peso sulle spalle dei lavoratori del settore privato, tra dipendenti e piccoli imprenditori, ai quali non rimborsa nemmeno le imposte, perciò l’economia langue, la domanda è debole e le imprese, a causa delle maggiori tasse, dei maggiori costi energetici, dei maggiori interessi bancari e del maggiore costo del lavoro, rispetto ai paesi emergenti, emigrano. Fra l’altro, com’è nella logica schiavistica, i dipendenti privati, che finanziano le pensioni pubbliche, sono meno garantiti nel loro posto di lavoro, guadagnano meno di quelli pubblici, hanno meno giorni di ferie e maggiori ore di lavoro e maggiori ritmi; evviva l’eguaglianza dei cittadini avanti alla costituzione (art.3).

EUROPA

La Croazia è il 28° stato a entrare nell’Unione Europea, prima di entrare in Europa, come l’Italia, non ha attuato le necessarie riforme, infatti, le uniche riforme che la politica sa fare, sono maggiori sacrifici per i comuni cittadini; la Croazia ha una disoccupazione del 18,3%, un deficit di bilancio del 4,6%, le sue banche hanno crediti in sofferenza del 12,4%, tuttavia, a un paese così piccolo, Bruxelles ha promesso aiuti di 13,7 miliardi di euro, ad erogare dal 2014 al 2020.

A questo prezzo chiunque sarebbe entrato in Europa, invece gli italiani fecero sacrifici perché temevano di essere rifiutati, il paese spera molto anche negli investimenti esteri, naturalmente soprattutto perché i suoi salari più bassi; tuttavia Romania e Bulgaria, entrate nella UE nel 2007, sono ancora i paesi più poveri dell’Unione, perciò non sembra che l’Europa sia salvezza, cioè non  riesce a ridurre le disuguaglianze economiche del continente, del resto, anche gli stati hanno squilibri economici interni; l’Europa ha solo consolidato il primato economico della Germania, chi si aspettava da essa un miracolo è stato deluso.

Dopo la prima guerra mondiale, alla Germania furono imposte pesanti riparazioni di guerra, com’era sempre accaduto nella storia, erano in realtà tributi annui pagati da uno stato sconfitto ai vincitori; dal 1919 al 1933 la repubblica di Weimar dovette sopportare il peso di questi risarcimenti, che erano pari al tre volte l’intero patrimonio della Germania; l’inflazione, con la moneta amministrata dalle banche, era alle stelle e la Germania, a causa dei suoi debiti, dipendeva dagli strozzini internazionali; nel 1929 arrivò anche la depressione che fece aumentare la disoccupazione, che alimentò il clima rivoluzionario e spianò il potere a Hitler.

Come nel 1860 Lincoln stampò banconote statali per finanziare la guerra civile, sottraendo lo stato alla tutela delle banche, perciò fu ucciso, nel 1935 Hitler, dopo aver preso il potere, per risanare il bilancio dello stato, prese a stampare una moneta statale, i certificati del Tesoro; non erano garantiti da oro, ma erano rilasciati dal governo in cambio di lavoro, di beni o di servizi da esso richiesti. In due anni la Germania, senza debiti e interessi passivi, si riprese e anche il suo commercio internazionale si riprese, anche se fondato sul baratto, come oggi fanno tanti paesi poveri che usano il dollaro solo come moneta di riferimento, per il calcolo del valore delle merci scambiate.

Come Roosevelt, Hitler, per aiutare la ripresa, varò anche un programma di lavori pubblici, dal 1935 stampò la nuova moneta e poi iniziò il riarmò, poi, grazie anche al credito bancario internazionale e ai beni tolti agli ebrei, fu il boom, fino alla disfatta del 1945. Anche quando lo stato si finanzia stampando direttamente moneta, stimolando con ciò la ripresa e contrastando la speculazione del signoraggio bancario, per contrastare anche l’inflazione, deve evitare l’eccessiva emissione monetaria, perciò la nuova massa monetaria, immessa annualmente nel mercato, non dovrebbe mai superare l’incremento del reddito nazionale.

A causa delle necessità della guerra, Hitler sforò questo limite e il paese fu colpito da un’altra paurosa inflazione che perciò oggi la Germania vuole prevenire; a noi sudditi rimane la convinzione che la banconota di stato è ottima cosa, ma bisogna contenerne l’emissione, perché, come tutti i beni soggetti a domanda, anche il denaro si svaluta, quando ce n’è troppo, relativamente sempre alla domanda.

Mussolini era antibritannico ma Dino Grandi, ministro degli esteri, era filo britannico, Chamberlain simpatizzava con il fascismo e anche Churchill vedeva inizialmente bene il fascismo, perché anticomunista, era contro l’espansionismo tedesco e contro Hitler, forse anche perché si dotò, come Lincoln, di una banconota statale. La politica ha sempre diverse facce, la propaganda di stato non aiuta chi vuole capire la storia 

Nei confronti dei paesi europei in crisi, l’Unione Europea non ha avuto un vero potere preventivo d’indirizzo, regolamento e controllo, come i governi, ha coccolato le lobby e ha preferito ricorrere alle multe, lasciando per lo più libertà di manovra ai governi nella politica sociale e in quella fiscale, però la mancata armonizzazione fiscale ha favorito le distorsioni negli scambi; poi l’Europa è intervenuta per salvare le banche, soprattutto tedesche e francesi, impelagate con i crediti insoluti verso alcuni paesi. In tutti gli interventi europei, i rappresentanti italiani in Europa erano sempre assenti, ma comunque avevano il dogma dell’Europa, che avrebbe dovuto risanare i mali italiani che essi non  erano in grado di risanare

La situazione della Grecia dipende dal debito pubblico e dal relativo deficit di bilancio, ma anche da corruzione, evasione fiscale e clientelismo, nel paese; chi sostiene i partiti di governo, riceve lavoro pubblico o appalti, la giustizia non funziona, è molto lenta e i politici sono raramente incriminati, la corruzione politica è diffusa e le vere riforme non si fanno. Com’è accaduto in Italia, la disoccupazione ha colpito soprattutto il settore privato, però i dipendenti pubblici, assunti in soprannumero per via clientelare, temono di seguire la sorte di quelli privati e perciò protestano.

Una situazione molto simile a quella dell’Italia, certi mali non sono solo italiani, però non è vero che l’Italia è al vertice mondiale per mafia e corruzione ed evasione; con statistiche false l’hanno affermato, per favorire le speculazioni sull’Italia, economisti e informazione di corte, sia italiani che internazionali. Si veda, a tale proposito, la situazione dei paesi dell’Europa dell’est, del Sudamerica, di Asia e Africa.

Gli italiani sono abituati a gettarsi la cenere in testa; per quanto riguarda la correttezza e la serietà delle nazioni, in Germania si ricicla denaro della mafia italiana, la Francia aiuta le imprese di stato, mentre, secondo i trattati europei, non lo potrebbe fare; la Germania federale, come quella comunista, finanziava il doping degli atleti alle olimpiadi, perciò mieteva medaglie, la corruzione politica esiste anche nell’Europa del nord; i campionati di calcio truccati non esistono solo in Italia.

Però spiace constatare che solo campioni italiani, in testa alla classifica, sono stati esclusi per doping al giro di Francia, così ci trattano i cugini francesi; i trattati internazionali non sono ratificati, rispettati e poi sono abbandonati da tutti i paesi; quando si cambia governo o ordinamento giuridico, i tradimenti di stato sono ricorrenti, gli imperi non nascono con la correttezza e il rispetto verso i propri sudditi e verso gli altri popoli; la Germania aggredì la Russia dopo aver fatto un patto di non aggressione con essa, non è mai esistito un tradimento più lampante.

A causa della crisi dell’Unione Europea e dell’eurozona, la Finlandia, paese apparentemente più sovrano dell’Italia, ha manifestato il proposito di uscire dall’euro; i trattati di adesione all’Unione Europea impongono la stabilità dei prezzi e l’indipendenza della BCE, impongono di mantenere il rapporto deficit pil entro il 3% e pochi paesi ci riescono; però l’Italia, senza un vero stato sociale ma con un elevato debito pubblico, ha accettato recentemente, insensatamente e immediatamente, il limite del 3%, mentre gli altri paesi hanno chiesto delle deroghe, almeno temporanee.

L’euro è stato un affare soprattutto per la Germania, perché i paesi deboli europei, indebolendo l’euro, hanno favorito le esportazioni tedesche, invece il marco, a causa delle esportazioni, si rivalutava sempre, dalla fine della seconda guerra mondiale all’arrivo dell’euro, si rivalutò d quattro volte; ufficialmente i tedeschi erano contrari a fare entrare gli italiani nell’euro, ma forse stavano solo bleffando e volevano costringere l’Italia a fare riforme e manovre correttive di bilancio, infatti,  poi hanno fatto entrare tanti paesi in Europa, messi peggio dell’Italia, ai quali hanno anche concesso aiuti; apparentemente, la Germania è ha accettato l’euro in cambio della riunificazione e della garanzia della stabilità dei prezzi e dell’equilibrio dei bilanci pubblici.

Comunque, non è stata l’Europa Unita a sopprimere la sovranità monetaria degli stati europei, che vi avevano già rinunciato concedendo l’emissione monetaria a un ente privato come la banca centrale, controllata dalle banche; insomma il signoraggio bancario va alle banche sia che vi sia una banca centrale nazionale sia con la BCE. Il popolo non è stato mai sovrano da nessuna parte, la sovranità appartiene a chi riscuote le imposte, emette banconote ed è irresponsabile

Secondo una tesi, l’internazionalismo è di sinistra e la globalizzazione di destra, ma i due termini spesso si confondono, anche il nazionalismo è stato di destra ma poi è stato adottato anche da stati rivoluzionari di sinistra; le nazioni sono state presentate come popoli omogenei, tuttavia tutti gli stati sono nati con le vicende belliche e non per rispetto verso la volontà popolare, inizialmente erano fatte di popoli diversi, poi cementatisi e amalgamatesi, soprattutto linguisticamente. Oggi il processo si ripete nel terzo mondo, con stati con confini arbitrari e fissati dalle vecchie potenze coloniali, in questi paesi l’esercito diventa fattore di modernizzazione perché educa ai nuovi strumenti tecnologici, permette di viaggiare, di difendere una causa e di sentirsi membri e difensori di una nazione.

ISLAM

Gli Usa, che avevano sostenuto la primavera araba in Egitto, poi il governo dei Fratelli Musulmani rappresentato da Morsi, che aveva vinto le elezioni, il che però non è sinonimo di democrazia perché il voto, per ogni azione, era richiesto anche dai pirati, ora, forse per un recupero di amore verso la laicità, che la sinistra italiana non ha ancora ritrovato, per mezzo del segretario di stato Jhon Kerry, hanno deciso di sostenere il governo dei militari, che non hanno vinto le elezioni; questi militari sanno un po’di autoritarismo, ma dovrebbero garantire il contenimento della marea fondamentalista in Egitto, come già fatto da Ataturk in Turchia e Mubarak in Egitto.

Ora gli Usa potranno continuare a versare all’Egitto i due miliardi di dollari di aiuti l’anno che naturalmente saranno amministrati dalla corrotta giunta militare e che forse saranno depositati in gran parte all’estero in conti privati; oggi in Egitto è enorme la capacità di mobilitazione dei Fratelli Musulmani, che sfruttano la retorica della democrazia alla quale non credono, ma la cosiddetta democrazia non merita fiducia nemmeno in Italia; da ricordare che nel 1991 anche in Algeria furono annullate le votazioni vinte dai Fratelli Musulmani e perciò scoppiò la guerra civile.

L’Islam integralista non rappresenta tutto l’Islam, vuole il califfato islamico, simile al pangermanesimo e la sharia, è contro la separazione tra chiesa e stato, cioè vuole il fascismo verde dell’Islam, simile a quello nero della chiesa medievale e del fascismo e a quello rosso dello stalinismo.  Certamente questi fanatici islamici sono minoritari e sono manipolati dai soliti ignoti, però, come ci si difenda dai cani che ti vogliono sbranare, senza guardare ai mandanti, dobbiamo difenderci anche da essi. 

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

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 ECONOMIA & POLITICA NEWS (17/7/2013)

VATICANO

Il progetto di riforma dello Ior, promosso da Francesco I, prevede un commissariamento da parte di personaggi soprattutto americani, ma anche di altri paesi; sono assenti gli italiani, anche se lo Ior ricicla soprattutto capitali mafiosi italiani; tra i commissari spicca la società di consulenza americana Promotory Financial Group. Il presidente dello Ior è il tedesco Freyber che, per affrontare il tema del riciclaggio, si è messo nelle mani di uomini della Promotory; anche la Grecia si mise nelle mani dio Soros e sappiamo com’è andata a finire.

Carl Anderson, leader dei cavalieri di Colombo, fa parte di un gruppo di sovraintendenti dello Ior, è un conservatore come l’americana Ann Mary Glendon, che ha l’incarico di riorganizzare lo Ior. Tra Usa e Vaticano sono tanti gli interessi in  comune, la loro solidarietà ha contribuito a far nascere il governo Monti; è proprio vero che il tempo è galantuomo, i gesuiti, che hanno una forte presenza in Usa, erano stati contrastati dai primi presidenti americani Anche il banco Santander spagnolo, controllato dall’Opus Dei, ha un piede nello Ior, con il compito di formare, in materia finanziaria, i funzionari vaticani.

ITALIA

Forse bisogna cominciare a pensare a un’uscita dall’euro e a una svalutazione della moneta nazionale, anche se sinistra e fronte mediatico, finanziati dalle banche, sono favorevoli all’euro e all’Europa e rigettano la proposta come di destra, e definiscono di destra anche la tesi che contesta l’attuale signoraggio bancario. Generalmente, dopo alcuni anni dalla svalutazione di una moneta, la bilancia valutaria migliora e i salari reali riprendono a crescere; ormai la crisi dura da sei anni, più di quelli che iniziarono nel 1929, i salari sono stati ridotti, naturalmente esclusi quelli dei manager, ma non si è ancora usciti dalla depressione.

Dopo la svalutazione monetaria e dei salari, si dovrebbe rinforzare il potere d’acquisto dei lavoratori non solo con gli straordinari o con l’aumento di produttività, ma anche restituendo loro  la scala mobile e fiscal drag, argomenti di cui i sindacati, per lealtà verso la nomenclatura, non vogliono parlare.

EUROPA

Dal 2010 la Grecia ha ricevuto 207 miliardi di euro di aiuti dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario, il 77% di questa somma è finita nelle mani della finanza creditrice della Grecia, soprattutto banche di Grecia, Francia e Germania; considerato che il bilancio europeo è scarso, pari all’1% del Pil europeo, a vantaggio soprattutto dell’agricoltura, questi interventi si sono fatti aumentando l’emissione monetaria da parte della BCE, circa 1.000 miliardi ultimamente, anche per soccorrere altri paesi come la Spagna; l’onere ricade indirettamente anche sull’Italia, sempre presa di mira, in una strategia speculativa, da società di rating, BCE e commissione Europea.

Intanto, una vera regolamentazione del settore bancario tarda ad arrivare, l’Europa preferisce fare la morale all’Italia, mentre mafia, corruzione politica e scandali sessuali accadono anche in altri paesi europei; la Troika, BCE, FMI e Commissione Europea, che tiene sotto osservazione l’Italia, sostiene alcuni partiti di Grecia e Italia ad essa favorevoli, istallatisi con una forzatura al governo; intanto in Grecia aumentano i tassi d’interesse e la disoccupazione, nella logica della privatizzazione, si svendono le isole. In occidente esiste un intreccio tra politica, informazione, finanza, multinazionali e criminalità; per affrontare la crisi, si riducono i salari dei lavoratori e non dei dirigenti incapaci, che sono custodi di segreti che si devono portare nella tomba; la loro discrezione o omertà ci costa cara.

L’Europa, fatta eccezione per l’Italia, è contraddistinta da un welfare migliore degli Usa, ha un reddito minimo di cittadinanza che consente di tenere alti i consumi e la produzione; il 60% del debito pubblico potrebbe essere coperto da eurobond, mentre per ridurre l’eccedenza, gli stati dovrebbero provvedere con le privatizzazioni e con altre misure; però Europa e governo italiano sono sempre immobili al palo.

Il Regno Unito non fa parte dell’eurozona, a causa della crisi, le sue banche sono diventate in parte pubbliche, ciò malgrado, come accade in Italia, dove sono state privatizzate, non prestano alle piccole e medie imprese, ma preferiscono acquistare titoli pubblici; il paese ha deindustrializzato e puntato sui servizi finanziari allo straniero e alla speculazione, il suo settore immobiliare, che esiste in tutti i paesi sottosviluppati, è stato colpito dalla scoppio della bolla immobiliare, cioè dalle insolvenze e dal calo di vendita e produzione,  perciò il governo è stato costretto a nazionalizzare il sistema creditizio.

In Gran Bretagna e in Italia, le grandi imprese sono tra loro collegate nei consigli di amministrazione con le grandi banche e perciò non soffrono di scarso credito, ma anzi lo ricevono in condizioni di favore; la Gran Bretagna, che ha svalutato la sterlina, ma soffre ancora di disoccupazione e, diversamente dall’Italia, di deficit della bilancia commerciale, farebbe bene a riprendersi la sovranità monetaria, togliendola alla banca d’Inghilterra; dovrebbe stampare moneta a vantaggio dello stato e non delle banche, forse così troverebbe la strada della ripresa.

Nell’Europa mediterranea continuano le insolvenze o fallimenti di medie e piccole imprese, ciò malgrado, l’Unione Europea non si dota di una politica per favorire l’occupazione, ma del resto non lo fanno nemmeno i singoli governi; l’Europa non adotta uno standard salariale e fiscale ed è in ritardo nell’assicurazione dei depositi bancario. I governi europei e l’Europa, per ridurre debito pubblico e deficit commerciale, puntano sulla deflazione salariale e sulla politica di austerità del bilancio pubblico; tuttavia la riduzione salariale e la disoccupazione fanno cadere domanda, occupazione ed entrate fiscali per gli investimenti pubblici.

USA

L’economista americano John Perkins, al soldo di multinazionali, ha dichiarato che ha anche il compito di favorire l’indebitamento dei paesi in  via di sviluppo, con elezioni truccate, compravendita di politici locali, ricatti sessuali e inchieste giornalistiche e giudiziarie, fino al rovescio dei governi con l’intervento dei militari; in tal modo, gli Usa mettono un’ipoteca sulle loro risorse naturali, li costringono a privatizzare e poi fanno avere loro i prestiti della Banca Mondiale, ufficialmente destinati alle infrastrutture.

In realtà, di questi prestiti ai paesi rimangono solo i debiti da onorare, perché i denari sono spesso trasferiti in conti privati di dirigenti politici all’estero; in tale quadro, i giornalisti fanno disinformazione e nascondono le notizie, il fatto è che i giornali, le televisioni e le agenzie d’informazione sono controllati da corporation transazionali e perciò fanno passare solo le notizie politicamente corrette, sono i banchieri che dominano l’informazione, il mondo e i governi.

Negli ultimi decenni, i paesi nemici o non controllati dagli Usa, come Iran, Irak, Libia, Siria, Russia e Cina, hanno avuto banche centrali che funzionano diversamente da Federal Reserve e BCE, nel senso che sono pubbliche e servono lo stato e non le banche private, creano moneta cartacea a costo zero per lo stato. Sarà per questo che Libia, Irak e prossimamente Iran sono incorsi nell’ira americana, la Libia voleva anche dotarsi di un dinaro d’oro, spiazzando dollaro ed euro; alcuni presidenti americani, come Lincoln e JFK, volevano restituire la funzione monetaria allo stato e furono ammazzati; la cartamoneta privata è una truffa e il più grande business.

Per rassicurare i creditori esteri, nel 1791 il governo americano si fece carico di tutti i debiti degli stati, nel 1861 l’Italia unita fece la stessa cosa, oggi la Germania, per un’Europa federale, è ostile a un progetto del genere che tuttavia, per alcuni paesi europei indebitati, ma con delle ricchezze e un patrimonio, sarebbe un incentivo all’unità; la storia insegna che gli stati possono ingrandirsi anche con le guerre, che però non costano meno di una messa in comune dei debiti.

Nel 1791 la banca centrale Usa era a capitale misto e il debito estero era pari al 30% del Pil, per azzerare il debito, Alexander Hamilton ricorse a imposte indirette e dazi sulle importazioni, inoltre fece dismissione di terre demaniali; oggi gli Usa, in sostanza in default, a causa della somma dei debiti pubblici e privati, sfruttano la posizione del dollaro come moneta di riserva e che avvantaggia le sue banche private.

Quando lo stato stampa direttamente denaro, inconvertibile e con valore fiduciario, non s’indebita e crea ricchezza, quando, come succede adesso, lo fanno le banche centrali che controllano la banca centrale; l’istituto d’emissione stampa denaro e con esso compra titoli pubblici, facendo aumentare il debito dello stato. La stampa di cartamoneta dovrebbe essere fatta a  vantaggio di tutto il paese e non delle sole banche, che approfittano della crisi per sfruttare meglio il sistema.

Con quest’operazione di signoraggio, in Usa le banche private, che controllano la Fed, a causa della crisi,  oggi creano moneta senza limite, a favore dello stato, delle banche e a danno dello straniero; anche se dal 1971 la convertibilità del dollaro in oro è stata abolita, per una forma di privilegio, nel mondo con i dollari si può ancora acquistare oro, anche se dai privati e a un prezzo molto più alto che nel 1971; vari presidenti americani che contestavano la truffa del signoraggio e volevano avocare allo stato la stampa di banconote, furono ammazzati.

ISLAM

Oggi l’antisemitismo è di destra, di sinistra, cattolico, protestante e islamico, per lo più motivato da antipatia verso Israele e da solidarietà verso i palestinesi, ma anche perché si rimprovera agli ebrei di essere gli attori principali della finanza mondiale; questo era forse vero nel secolo scorso, oggi gran parte dei debiti dell’occidente sono posseduti da Cina e dagli sceicchi del petrolio, Rotschild, Soros e Rockefeller hanno perso di peso in termini relativi e la più grande banca del mondo è cinese e non è controllata dagli ebrei.

Però, è vero che nella massoneria, prima protestante e poi apertasi con un compromesso alla chiesa cattolica, esistono molti ebrei in posizione di vertice ma, secondo me, sono fiduciari di altri poteri che non vogliono comparire, come il Vaticano e le case reali europee; del resto, tutti concordano che le banche, anche quelle che amministrano grossi patrimoni privati, come quelle di Soros, Rothschild e Rockefeller, amministrano e operano con denaro degli altri.

Il Qatar e l’Arabia sono stati i principali sponsor dei Fratelli Musulmani e di Morsi in Egitto, il quale è sostenuto anche da Obama; i Fratelli Musulmani di Tunisia, Turchia e Palestina (Hamas), condannano il colpo di stato militare in Egitto, che ha messo da parte i Fratelli Musulmani che avevano messo da parte la rivoluzione laica, scaturita dalla primavera araba in diversi paesi. Invece l’Iran ha condannato l’appoggio dei Fratelli Musulmani ai rivoltosi siriani, inoltre, nella Lega Araba, esistono altri paesi contrari ai Fratelli musulmani.

I generali egiziani hanno chiuso l’emittente televisiva Al Jazeera, legata all’emiro del Qatar, sostenitore con gli Usa, prima della primavera araba e poi dei Fratelli Musulmani; la Turchia di Erdogan, dopo aver domato i militari laici che dirigevano, dal tempo di Ataturk, il paese, ha criticato il golpe dei militari in Egitto, che hanno sospeso la costituzione, intanto l’Arabia, alleata degli Usa, continua a finanziare i più estremisti salafiti egiziani.

Nunzio Miccoli  www.viruslibertario.it numicco@tin.it.

 

 

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ECONOMIA & POLITICA NEWS (5/7/2013)

VATICANO

Francesco I, con lo scopo di rilanciare il Concilio riformatore Vaticano II, ha incaricato un gruppo di cardinali di rilanciare il tema della collegialità nella chiesa, con revisione della costituzione apostolica, che oggi prevede che il potere della chiesa sia gerarchico e piramidale, con al vertice il papa, poi vengono i cardinali sui ministri e quindi i vescovi provinciali. Questa struttura si è imposta con lotte di potere all’interno della chiesa; il papa, vescovo di Roma, prima si affrancò dall’Imperatore di Bisanzio, poi dall’imperatore d’occidente o del sacro romano impero e poi s’impose sui vescovi, creando una monarchia elettiva papale, quindi creò i cardinali suoi principi e ministri, che diedero vita alla curia romana.

Nel medioevo, per la chiesa il potere del re veniva da Dio, mentre il potere dei tiranni non aveva tale riconoscimento, il papa scioglieva il popolo dal giuramento di fedeltà al re, quando era con lui in conflitto. Tuttavia il potere del re, da sempre, è stato anche simbolico, perché doveva confrontarsi giornalmente con principi, baroni e con l’alta borghesia, perciò anche il papa era costretto a bracci di ferro con la curia, che oggi a Roma rappresenta soprattutto il partito conservatore, che condiziona il papa e non vuole il rinnovamento della chiesa.

Un alto prelato dell’Apsa vaticana, Nunzio Scarano, è stato arrestato, assieme ad un funzionario dei servizi segreti italiano e ad un broker finanziario; il fatto si svolto nel corso d’indagini sullo Ior da parte della Procura di Roma, per truffa, corruzione, calunnia e traffico di valuta con la Svizzera per 20 milioni di euro, con tangenti per 400.000 euro.

ITALIA

La Rai ha 13.000 dipendenti, cioè più di Mediaset, Sky e La 7 messi assieme, nel 2011 ha subito una perdita economica di 2712 milioni di euro; tra canone e pubblicità, ha ricavi pari a 2,89 miliardi, il costo del lavoro è pari al 35,6% dei costi e la pubblicità è in forte calo. L’ente è controllato dai partiti e, come fa l’informazione in genere e le altre televisioni, per rispetto verso i poteri forti, fa solo pettegolezzi, propaganda partitica e censura le notizie importanti o le ridimensiona; un italiano su tre non paga il canone Rai,  assunzioni e carriere non sono legate al merito ma al favoritismo di partito, fa propaganda, soprattutto a favore del papa, ha 622 dirigenti, superpagati come i conduttori dei programmi, 322 dirigenti sono giornalisti.

EUROPA

Dal 1984 la Gran Bretagna riceve dall'Europa una compensazione sui suoi contributi alla comunità, soprattutto agricoli; la commissione europea, per tenere unita la baracca europea, ha recentemente deciso di prorogare il beneficio; è un altro privilegio concesso alla Gran Bretagna, che già è in Europa con un piede solo, perché non partecipa alla moneta unica, ma partecipa ugualmente, come gli altri paesi dell’eurozona, al signoraggio sull’euro.

Con queste compensazioni ingiuste, è rimborsata soprattutto delle maggiori spese per importazioni nel settore agricolo, cioè ha dimostrato, con le minacce di uscita dall’Europa, di saper fare i suoi interessi; invece l’Italia, paese semisovrano, importa dagli altri paesi dell’Europa metà del manzo che consuma e non ha tali compensazioni, inoltre non può produrre il latte che consuma, pena gravi sanzioni; purtroppo, i politici italiani hanno il dogma dell’Europa e, senza battere ciglio, mettono a carico degli italiani i costi, anche impropri, dell’Europa e della chiesa.

La Danimarca ha debiti privati pari a tre volte il Pil annuo, che hanno alimentato, assieme all’occupazione, attività immobiliare, attività bancaria e fondi pensione; però i tassi sono molto più bassi che in Italia, dove i debiti privati sono molto minori,  e l’onere per le famiglie dipende anche da questi tassi; diversamente dall’Italia, in Danimarca il debito pubblico è pari al 45% del Pil, alimentato da un tasso d’interesse del 2%.

L’esperto informatico Edward Snowden ha rivelato che La National Security Agency americana si è infiltrata nella rete dei computer UE, spiando, con milioni d’intercettazioni, Consiglio Ue, vertici europei e ambasciate europee, sotto tiro è stata soprattutto la Germania; il presidente del parlamento europeo Martin Schulz ha chiesto spiegazioni e il presidente dell’Ecuador Correa si è detto disposto a offrire asilo politico a Snowden, ricercato in Usa, anche Julian Assange è ospite dell’ambasciata ecuadoregna di Londra. Da ricordare che rete, telefono e posta sono spiate dagli stati e ci si spia anche tra alleati, i cittadini sono schedati, gli italiani sono stati schedati più  degli altri cittadini, privacy e segreti di stati sono regolarmente violati dagli stati.

L’Unione Europea ha obbligato i governi europei ad acquistare denaro dalle banche private, che controllano la BCE, costringendo gli stati a rinunciare a battere moneta e facendo aumentare il loro debito pubblico; poi ha messo un tetto alla spesa pubblica, favorendo la crisi e mettendo gli europei nelle mani della finanza anonima, che lucra con i finanziamenti e specula sui titoli di stato; oggi e non è un caso, i prezzi dei titoli pubblici del mercato secondario sono decisi a Londra.

Nel 1988, da un’idea di Amato e Ciampi, nacque in Italia il Mit, mercato all’ingrosso telematico dei titoli di stato, o Market of Treasury Security, con sedi a Londra, New York e Milano; nel 1998 il Mit fu privatizzato a favore di 52 banche, nel 1999 fu esportato in Europa e nel 2001 nacque l’EuroMits; oggi gli stati europei, avendo rinunciato a emettere moneta, ottengono denaro dalla finanza speculativa dei Mits, che dettano agli stati condizioni capestro.

Nel 2007 la borsa italiana, che possedeva il 60% dei Mits, si fuse con la borsa di Londra o London Stock Exchange, Londra s’impose subito su Milano e oggi la maggior parte delle azioni italiane è in mano di stranieri; dal 2012 i paesi europei aderenti ai Mits sono 17, chiedono denaro attraverso il Mit, le grandi banche fanno il prezzo dei titoli e mettono in fibrillazione i titoli di stato.

Come affermano i mercati, l’affidabilità dei governi significa capacità e volontà di rimborso dei loro debiti, anche in banca si dice che sono seri i clienti che rimborsano i prestiti; oggi il famigerato spread opera con il paese di riferimento che è la Germania, che altrimenti non sarebbe mai entrata nell’euro. I titoli pubblici sono offerti dalle banche ai cittadini, che sono i garanti finali del debito; alcuni paesi sono alla bancarotta e il debito è pagato agli speculatori grazie al Fiscal Compact o pareggio di bilancio.

Gli enti pubblici usano il credito e, per diluirne i costi, sottoscrivono derivati, spostando l’onere dell’ammortamento sui futuri amministratori, senza esserne in grado di quantificarne l’onere, che è in realtà notevole e a vantaggio del sistema usuraio dell’alta finanza; il governo avrebbe dovuto proibire queste pratiche fin dall’inizio, inoltre, una giunta non dovrebbe deliberare oneri carico di giunte successive.

La crisi europea, che ha richiesto politiche di austerità, è nata con il debito privato e non con quello pubblico, alcuni paesi europei e gli Usa hanno aumentato il credito privato, soprattutto a favore dell’edilizia, è accaduto in Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, poi, con le insolvenze private, per soccorrere il sistema bancario, lo stato ha aumentato il debito pubblico.

E’ da ricordare che dal 1999 al 2007, data dell’inizio della crisi americana, il debito pubblico di Spagna, Irlanda e Italia era diminuito; per aiutare le banche del sud Europa, quelle del nord hanno fatto loro credito, divenuto insoluto e foriero di aiuti di stato, che hanno fatto ulteriormente aumentare il debito pubblico; gli aiuti alla Grecia, a tale proposito, li ha pagati anche l’Italia, però anche il mercato dei derivati, sottoscritti da enti pubblici e raccomandato dalle banche, ha favorito l’aumento del debito pubblico.

Lo spionaggio americano delle ambasciate potrebbe rallentare il negoziato di libero scambio tra Usa ed Europa, sono indignate soprattutto Francia e Germania, mentre l’Inghilterra non trova abnorme il comportamento americano. Oggi Usa ed Europa rappresentano il 40% degli scambi mondiali, la Francia vorrebbe sottrarre al mercato unico senza barriere il settore culturale, soprattutto cinematografico. In televisione si vedono soprattutto film americani, pochi film europei, quasi mai film cinesi, indiani, giapponesi, brasiliani o messicani; Sky e Berlusconi comprano soprattutto film americani e solo il governo francese pare resistere.

I cittadini europei non sono messi al corrente dei contenuti dell’accordo Ttip di libero scambio tra Usa e Europa che, oltre a ridurre le barriere commerciali, potrebbe anche ridurre i servizi pubblici in materia di lavoro, salute e scuola, rendendo tutti i settori profittevoli; con l’accordo, si promettono però aumenti del reddito e dell’occupazione. Attualmente gli Usa sono più protezionisti dell’Europa e questa discriminante dovrebbe cadere, la posizione del dollaro è migliore di quella dell’euro, il che è una rendita per gli Usa, inoltre, in Usa una percentuale del 23% degli appalti e riservata alle imprese nazionali.

Adesso in occidente gli scambi sono già abbastanza liberalizzati, con dazi in media del 2,5%, perciò la liberalizzazione non serve a ridurre di molto il prezzo delle merci importate; però tra Usa ed Europa esistono differenze di legislazione, in materia ambientale, di salute, diritti d’autore, Ogm, uso di ormoni, energia; le trattative non includono l’inserimento della carbon tax contro gli inquinamenti; con l’accordo aumenteranno i poteri delle multinazionali e diminuiranno ancora quelli degli stati. L’Europa andrà divisa al negoziato e intanto i paesi europei stanno facendo accordi commerciali anche con la Cina e con altri paesi; i servizi pubblici esclusi dalla trattativa sono quelli per i quali non esiste interesse privato, al contrario di salute, scuola e acqua.

La Pac o politica agricola comunitaria rischia di essere sacrificata, gli Usa non riconoscono la denominazione d’origine controllata, le indicazioni geografiche e la tracciabilità degli alimenti. Oltre la Ttip con la UE, gli stati Uniti stanno portando avanti accordi di libero scambio Tpp con i paesi asiatici, lo scopo dovrebbe essere quello di arginare l’espansionismo commerciale della Cina.

USA

Nel 2001 in Usa ci fu la bolla dei titoli tecnologici, con crollo in borsa, per la ripresa, la Fed favorì tassi bassi per i mutui per la casa, i finanziamenti erano concessi dalle banche anche tramite società dei paradisi fiscali da loro controllate, non soggette alla legislazione; le banche potevano anche mettere fuori bilancio i mutui più rischiosi. La domanda di case crebbe e con essa l’aumento dei prezzi, poi nel 2007 scoppiò la bolla dei mutui subprime insoluti, i debitori diventarono insolventi e le banche congelarono anche il credito interbancario; dopo il fallimento della banca Salomon Brothers, per il salvataggio del sistema bancario, gli Usa adottarono misure d’incremento della  liquidità.

La crisi passò anche in Europa, dove pure erano aumentati i crediti all’edilizia, facilitati da bassi interessi, fino all’insolvenza privata di Spagna e di altri paesi; il credito facile è stato favorito anche da società private, senza i controlli previsti per le banche, senza essere dotate di riserve di liquidità e di riserve obbligatorie; questa situazione favorì variabilità dei tassi e dei prezzi delle case, fino all’insolvenza.

Anche la Cina sta subendo, con il calo della domanda mondiale, una recessione industriale, e sta accadendo la stessa cosa nel suo mercato immobiliare, nel 2013 il tasso interbancario overnight nel paese è salito dal 7% al 25%, la produzione industriale rallenta e l’edilizia cinese denuncia case invendute e prestiti insoluti.

ISLAM

In Irak e in Siria Al Qaeda, dopo la morte di Bin Laden, si è spaccata, una parte fa capo ad Al Zawahiri e una parte ad Al Baghdadi, però i due gruppi, per il momento, continuano a combattere assieme; Al Zawahiri sta perdendo influenza sulle organizzazioni Jhadiste, che hanno spesso un’organizzazione locale diretta dai signori della guerra, in Siria la fazione di Al Baghdadi, è ostile agli sciiti forti nel governo, e all’Iran.

In Egitto la Fratellanza Musulmana si è impossessata della primavera araba dei giovani liberali, gli scontri tra sciiti e sunniti salafiti aumentano e cresce la tensione con l’Etiopia, a causa della diga che questo paese sta costruendo sul Nilo; in Egitto si crede anche che le elezioni sono state truccate, con il benestare degli Usa, per far vincere l’islamista Morsi, ora agli arresti domiciliari da parte dell’esercito.

Il Qatar è il terzo produttore di gas del mondo, l’emiro e sceicco del Qatar, Al Thani, per ragioni ufficialmente di salute, ha abdicato a favore del figlio Tyamim; l’emiro ha scatenato la rivolta dei Fratelli Musulmani egiziani e la guerra tra sciiti e sunniti, ha finanziato i gruppi sunniti contro gli sciiti iraniani e siriani; il Qatar investe in occidente, ha partecipato al bombardamento della Libia e ospita una rappresentanza diplomatica di Al Qaeda e dei palestinesi.

Nel mondo islamico resistono alle crisi più i regimi monarchici che le dittature, laiche o militari, infatti, nelle monarchie islamiche non esiste la separazione dei poteri e i monarchi uniscono potere politico e religioso. Anche presso i primi ebrei il potere politico e religioso restavano in famiglia, infatti, Mosè era legislatore, capo del governo e capo militare e suo fratello Aronne capo religioso; nell’Islam i califfi erano anche capi religiosi, a Roma il papa era anche re, tanti imperatori romani erano pontefici massimi e divinità, così era tra gli aztechi.

Anche i maccabei ebrei unirono nelle loro mani potere politico e religioso, insomma, per la governabilità, cioè per lo sfruttamento scientifico delle masse, cioè con minori resistenze,  soprattutto quando l’istruzione è poca, la religione, con la sua suggestività, favorisce consenso, sottomissione e obbedienza e riduce ribellioni e rivoluzioni. Ciò però non è sempre vero, a Roma ci furono anche rivoluzioni repubblicane contro il papa e re Faruk fu costretto a fuggire dall’Egitto.

Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.

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