VirusLibertario.it Nunzio Miccoli
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ECONOMIA E POLITICA – 30/1/2023 USA Di solito, l’informazione italiana fornisce solo dati positivi sull’economia americana, eppure questa è in crisi, in decadenza e spinge a rivolte interne; ebbene pare che gli Usa abbiano raggiunto il tetto stabilito dalla legge sul debito pubblico, che è pari 31,4 trilioni di dollari, perciò il Tesoro è intervenuto e il paese rischia il default perché non può più finanziare altra spesa con i prestiti. I professori dell’informazione italiana dovrebbero tenerlo presente, invece di denunciare sempre solo il debito pubblico italiano. Il governo federale ha chiesto al legislatore di alzare il tetto del debito o di sospenderlo, con il QE questo aveva già emesso tantissimi dollari senza copertura da parte di prestiti. I repubblicani hanno chiesto di ridurre le spese, ora è a rischio la sanità pubblica e il rinnovo dei titoli in scadenza; nel 2021 Biden aveva già ottenuto l’aumento del tetto senza concessioni. Sono stati i democratici ad aver esteso la spesa pubblica, nel 2022 la spesa federale ha raggiunto i 6.000 miliardi di dollari e il deficit di bilancio ha superato i 1.000 miliardi, Biden non vuole accettare riduzioni di spese. Biden, dopo aver colpito la Russia con le sanzioni, facendo danno all’Europa e dando un colpo al libero scambio, ha proposto di riservare globalizzazione e delocalizzazioni occidentali solo a paesi amici come India, Vietnam e Messico, ignorando, oltre la Cina, la Russia, e l’Iran, anche Africa e America Latina, La direttrice del WTO l’ha criticato osservando che gli amici non sono sempre gli stessi. Visti i progressi tecnologici e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, un altro tema è quello della difesa dei posti di lavoro, però alcune imprese italiane, soprattutto nel settore farmaceutico, furono cedute allo straniero che ne acquisì l’esperienza poi le chiuse. I governi europeisti e atlantisti italiani, nemici degli italianisti, non capiscono che senza una sua moneta l’Italia è un paese zoppo. Infatti, mentre l’Italia si deve procurare, per investimenti all’estero, valuta estera, gli Usa si possono comprare, senza limiti, aziende italiane; per queste operazioni all’estero, creano moneta senza difficoltà e poi la usano per acquisire aziende, ma anche per eliminare la concorrenza, infatti, poi le possono chiudere perché sono i proprietari. ----- LE TAPPE DEL GOVERNO GLOBALE L’evoluzione del progetto del Nuovo Ordine del Mondo va dal 1773 a oggi, nacque nella mente dell’alta finanza e dalla massoneria; però le società segrete esistevano anche nel mondo antico, erano partiti segreti che tramavano contro il potere, spesso assoluto e teocratico, ma a volte, com'è accaduto anche con la mafia, erano ispirate o controllate anche dal governo. A metà del settecento gli inglesi diedero vita alla massoneria moderna, che fece base a Londra, divenuta importante centro finanziario, questa massoneria era antipapista e ispirò la rivoluzione americana, la rivoluzione francese e il risorgimento italiano. A metà dell’ottocento gli ebrei, usciti dai ghetti, svilupparono la cultura e animarono la finanza, entrarono anche nelle organizzazioni massoniche inglesi; in finanza erano prestanomi dell’aristocrazia, che voleva restare anonima, anche perché i banchieri non lavorano mai con capitali propri; anche i gesuiti avevano società segrete. Oggi però, massoneria e finanza sono animati da esponenti di diverse etnie e religioni e la Chiesa, per gli affari, si è riconciliata con la massoneria e gli ebrei, ha tolto loro la scomunica e, come centro finanziario, ha partecipato alle trame sul Nuovo Ordine Mondiale; chiesa e ebrei non condannano più l’usura o prestito a interesse; però, come succede all’interno dei partiti e della chiesa, ci sono scontri di potere anche all’interno delle organizzazioni massoniche.
Nel 1773 l’ebreo Mayer Amschel Rothschild, a Francoforte, sede attuale della BCE, varò un progetto di dominazione del mondo, era aiutato dall’ebreo Johann Adam Weishaupt, ex gesuita, che nel 1776 fondò l’ordine segreto degli illuminati bavaresi, finanziati da Rothschild; il loro scopo era realizzare il Nuovo Ordine del mondo, che prevedeva l’abolizione dei governi, della proprietà privata, della famiglia e della religione. Anche il fondatore dei gesuiti era stato un ebreo, Ignazio di Loyola.
Nel 1782 l’ordine degli illuminati confluì nella massoneria inglese, nel 1785 l’illuminato Johan Jakob Lanz, ex sacerdote cattolico, possedeva un piano per la rivoluzione francese, che avvenne effettivamente nel 1789; comunque, nel 1796 il presidente americano John Adams affermò che le logge massoniche minacciavano la nazione, nel 1997 il docente universitario scozzese John Robinson affermò che gli illuminati perseguivano scopi diabolici.
Seguendo l’impostazione della dialettica hegeliana, cara anche a Marx, che sosteneva che il progresso umano passa per tesi, antitesi e sintesi, il complotto massonico fomentava le crisi, il popolo chiedeva di risolverle a qualunque prezzo, ma la soluzione proposta conteneva progetti che la gente, in tempi normali, non avrebbe mai accettato; questi progetti o riforme antipopolari erano però congeniali al progetto di Nuovo Ordine del Mondo.
Nel 1828 Rothschild criticò i governi che volevano controllare le banche, nel 1848 l’ebreo Karl Marx, nel corso di rivolte europee e della prima guerra d’indipendenza italiana, pubblicò il manifesto del partito comunista; anche lui faceva parte degli illuminati, era contro religione e stato; Marx fece base a Londra, con Mazzini e Garibaldi, tutti massoni finanziati dalla City.
Nel 1870 il massone esoterico statunitense Albert Pike, che era anticlericale, propose la creazione di un’altra società segreta dentro la sua società segreta, cioè una specie di P2, doveva ospitare massoni di alto grado, ignoti agli altri massoni; nel 1893 il massone Cecil John Rhodes, primo ministro sudafricano, sostenne finanziariamente il progetto di Nuovo Ordine del Mondo. Nel 1913 il presidente americano Woodrow Wilson affermò allarmato che tanti avevano paura di un potere occulto.
Nel 1913, su ispirazione del colonnello House Edward Mandell, fu creata la Riserva Federale, controllata da banche private, era simile alle banche centrali europee; stampava denaro al posto del governo, un affare redditizio; Abramo Lincoln e Jhon Kennedy cercarono di abrogare questo privilegio e furono assassinati. Rothschild affermò che la creazione del denaro era più redditizia del controllo sulla legislazione, tenuto anche conto che le leggi si fanno su commissione delle lobby, ma anche della massoneria.
Nel 1916 il presidente Widrow Wilson affermò che l’America e il suo governo erano controllati dalle banche e chi stava loro dietro; nel 1917 Lenin fu finanziato da banche estere, com’era accaduto in precedenza con Mazzini, Garibaldi e Marx, il suo più stretto collaboratore, Trotsky, era ebreo. Nel 1919 nacque a Londra l’Istituto per gli affari internazionali, un’altra società segreta, ne facevano parte i socialisti fabiani, temporeggiatori o gradualisti, e l’economista inglese John Maynard Keynes.
Nel 1920 Winston Churchill affermò che c’era un collegamento tra illuminati bavaresi e bolscevichi; nel 1925 il banchiere Luis McFadden, riferendosi alla Federal Reserve, affermò che con essa era stato inaugurato il governo delle banche; disse anche che la Riserva Federale aveva usurpato il ruolo del governo, poteva creare governi e destituirli. McFadden affermò che la crisi del 1929 era stata preparata e che il New Deal di Roosevelt fu proposto dalla Riserva Federale; la disperazione e le crisi favorivano il dominio dei banchieri, dietro i quali era la massoneria.
Nel 1921 il colonnello House riorganizzò la filiale americana dell’Istituto per gli Affari Internazionali, divenuto Consiglio per le Relazioni Estere, esaltava il Nuovo Ordine Mondiale, che avrebbe garantito la pace mondiale; invocava un governo mondiale che avrebbe sostituito i governi nazionali. Nel 1933 lo scrittore Herbert Gordon Wells, al corrente delle trame, affermò che, a causa della disputa tedesco-polacca, nel 1940 sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale e che nel 1945 si sarebbe abbozzato il piano per il governo mondiale.
Lo stesso anno Franklin Delano Roosevelt affermò che, dai tempi del presidente Andrew Jackson, le banche si erano impossessate del governo americano. Poiché i massoni si erano riaccostati alle autorità religiose, nel 1942 il Consiglio nazionale delle chiese americane sostenne un progetto di un’autorità religiosa globale e un governo mondiale, con il controllo sulle forze armate; il progetto si doveva realizzare all’interno della democrazia, ma con la rivoluzione.
Nel 1945 nacque l’ONU che si dichiarava favorevole a una repubblica mondiale e a una forza di polizia internazionale, perciò il presidente americano Harry Truman esaltò il prossimo governo mondiale; nel 1948 Jean Monnet, socialista francese, legato a inglesi e americani, voleva l’Unione Europea, affermò che all’unione economica dell’Europa sarebbe seguita l’unione politica, affermò anche che l’Europa Unita era un passo importante per la creazione del mondo unito.
Nel 1950 l’ebreo James Warburg, membro del Consiglio per le Relazioni Estere, affermò: “Avremo il governo mondiale, con il consenso o con la forza”, poi il consiglio propose che lo statuto delle nazioni unite fosse trasformato in una costituzione mondiale. Nel 1952 l’Associazione mondiale dei parlamentari per il governo mondiale, affermò che, sotto il governo mondiale, Usa e Canada sarebbero stati divisi in sei macroregioni; nel 1957 nacque l’Unione Europea e perciò si tornò a parlare di macroregioni europee, che avrebbero eliminato gli stati nazionali. Nel 1961 il Dipartimento di stato Usa propose una forza di pace sotto l’egida ONU e il disarmo delle nazioni.
Nel 1966 il professore universitario Carroll Quigley, legato a Bill Clinton, affermava che esisteva una rete internazionale legata alla Tavola Rotonda, era un’altra società segreta massonica, collegata alle altre. Nel 1973 il banchiere ebreo, membro del consiglio per le relazioni estere, David Rockefeller, assieme a Jimmy Carter e Zbigniew Brzezinski, fondò la massonica Commissione Trilaterale, tra Europa, Usa e Giappone, tre superstati, che dovevano avvicinare il traguardo del governo mondiale; nel 1973 il Club di Roma, organismo legato all’Onu, guardando al Nuovo Ordine del Mondo, progettò la divisone del mondo in dieci aree, il parere della gente non contava.
Nel 1979 in Usa l’Agenzia Federale per le emergenze, per fronteggiare terrorismo, catastrofi naturali e crollo di borsa, con decreto presidenziale e senza voto del congresso, ricevette poteri enormi; poteva sospendere le leggi, spostare popolazioni, imprigionare senza processo, confiscare proprietà, requisire mezzi di trasporto, controllare energia e trasporti, sospendere la costituzione e controllare i salari.
Nel 1991, caduta l’Unione Sovietica, il presidente Usa, George Bush senior, affermò che il Nuovo Ordine Mondiale era una grande idea e lo stesso anno David Rockefeller ringraziò i direttori delle grandi testate giornalistiche che, malgrado fossero stati presenti alle riunioni dei massoni, non avevano fatto trapelare indiscrezioni, cioè avevano nascosto le notizie; il piano per il Nuovo Ordine Mondiale sarebbe stato più difficile con un’informazione più attiva; Rockefeller ribadì che il governo di un’élite e dei banchieri era preferibile all’autodeterminazione dei popoli.
George Bush si circondava di uomini che credevano al governo mondiale e credeva che socialismo e capitalismo erano destinati a fondersi. Nel 1992 Henry Kissinger, segretario di Stato americano, sosteneva che le truppe dell’ONU dovevano intervenire in tutto il mondo, per fronteggiare una minaccia, reale o fittizia che fosse; in cambio di pace e ordine, garantiti dal governo mondiale, sarebbero stati ridotti i diritti individuali.
Nel 1992 Strobe Talbott, direttore del Consiglio per le Relazioni Estere, affermò che la sovranità nazionale era superata e che presto gli stati sarebbero stati superati da un’autorità globale mondiale. Nel 1993 in Europa fu siglato il trattato di Maastricht, che abolì barriere commerciali e consegnò la politica valutaria e fiscale dei governi europei alla commissione europea, riducendo poi anche l’autonomia legislativa dei parlamenti. Seguendo l’evoluzione dell’Unione Europea, in un secondo tempo, in nord America nacque una zona di libero scambio tra Usa, Canada e Messico, progettando la sua estensione, con un piano di espansione, anche al Sudamerica.
Com’era accaduto alla nascita di cristianesimo e del manicheismo, nel 1993, al secondo parlamento mondiale delle religioni, riunito a Chicago, si propose di fondere le religioni. Nel 1994 Henry Kissinger al congresso americano propose un nuovo ordinamento internazionale, necessario per arrivare al Nuovo Ordine Mondiale; affermò che i problemi dell’umanità non potevano più essere risolti dai governi nazionali, ma potevano essere risolti da un governo mondiale, anche con il rafforzamento delle Nazioni Unite.
Nel 1994 David Rockefeller affermò che eravamo vicini alla trasformazione globale, ma c’era bisogno di una crisi per far accettare il nuovo ordine mondiale; nel 1995 delegati dell’Onu si incontrarono a Copenaghen per progettare l’imposizione di tasse mondiali; nel 1995 a San Francisco il World Economic Forum parlò del futuro governo globale, nel 1996 un rapporto Onu parlò ancora di un piano per il governo globale, con accordi da ratificare entro il 2000.
Nel 2002 nacque l’euro, nel 2003 il trattato di Nizza ampliò i poteri della commissione europea; nel 2003, in ambienti massonici, per realizzare il progetto mondialista, si propose la legge marziale e il controllo della popolazione; per accelerare il processo, nel 2008 si fece scoppiare una crisi finanziaria, presentando le banche come le vittime del sistema economico e perciò bisognose di aiuto da parte degli stati. Per il risanamento erano necessarie riforme antipopolari, la riduzione dello stato sociale, le privatizzazioni, l’aumento dei poteri del governo federale americano e della commissione europea.
Lo stato è sempre stato una sovrastruttura economica, il suddito non è stato mai sovrano, paga le tasse in cambio di protezione statale; sono nate prima le federazioni di tribù e di regioni e poi gli stati unitari, oggi però si punta verso poteri più grandi, con centri decisionali sempre più lontani dal popolo. Si è progettato anche, dopo la Nato militare, di realizzare una zona di libero scambio tra Usa ed Europa, altre zone di libero scambio sono previste in tutti i continenti, con il rafforzamento delle politiche militari e monetarie comuni.
Non tutti i progetti dell’élite ignota sono attuati, a volte sono attuati gradualmente, secondo un disegno annunciato a chi vuole sentire. Sono tutte tappe che, sulla falsariga del mercato comune europeo, puntano gradualmente a esautorare i governi nazionali e a realizzare il governo unico del mondo, da parte di un’élite a noi sconosciuta, ma che si serve dei pupazzi della politica. ITALIA Nel 2022 1,7 milioni d’italiani, alla ricerca di nuove opportunità, si è dimesso dal proprio lavoro, il che non ha niente a che fare con i pensionamenti; a livello mondiale, le dimissioni dei lavoratori sono moltissime, aspirano a paghe più alte, carriera, libertà, indipendenza e flessibilità. A volte, le nuove assunzioni, a vantaggio delle imprese che, da parte loro, fanno profitto con i lavoratori e con i clienti, superano le dimissioni; però c’è chi, tra i lavoratori, si preoccupa per la concorrenza fatta al lavoro da parte di robot e d’intelligenza artificiale, rimane il problema della formazione, comunque, all’interno del mercato del lavoro, è aumentata la concorrenza. Alle scelte individuali si aggiungono i licenziamenti, nel 2022 in Usa, nelle imprese big tech, molte persone sono state licenziate; in Italia, con il lockdown, molte persone si sono spostate verso il loro paese natale, dove hanno trovato un lavoro; in Europa, tanti si spostano per lavorare con maggiore libertà, anche da remoto. C’è chi vuole che il mercato si regoli da solo e chi, per non perdere dipendenti, poiché questi non si possono legare al posto di lavoro, vuole modificare o migliorare le condizioni lavoro. Ad ogni modo nel 2022 in Italia 100.000 persone si sono trasferite, per lavoro, all’estero, compensate da 100.000 immigrati clandestini, come fosse una compensazione, fatti passare, da chi alimenta e sfrutta il traffico di uomini, per profughi di guerra. Perciò, da parte di UE e governo italiano, la politica del lavoro dovrebbe includere, per rispetto verso il lavoro, anche la politica immigratoria; senza farsi impressionare dalle proteste delle ONG e dai sermoni del papa. Riguardo all’immigrazione più rilevante, sarebbe logico indirizzarla verso i paesi meno popolati, come Canada e Australia (nel mondo ci sono 50 persone per chilometro quadrato, invece in Italia 200); la popolazione mondiale non è eccessiva, ma è malamente distribuita, soprattutto in alcuni paesi e nelle grandi città. Intanto c’è una novità, il calo delle nascite non è tipico solo dell’Italia, perché si sta verificando anche in Cina, India e Usa dove, in genere, la famiglia non ha più di due figli; pare che tanti abbiano capito, che il benessere familiare può essere inversamente proporzionale al numero dei figli. EUROPA Per ridurre l’inquinamento da carbonio, con gli accordi Kyoto, accade che aziende vendono i crediti dichiarando la propria neutralità al carbonio, ma senza modificare i loro metodi di produzione. Il credito di carbonio equivale a una tonnellata di anidride carbonica, per la quale una grande impresa paga affinché l’anidride carbonica sia rimossa dall’ambiente. Ora la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera, che alza la temperatura del pianeta, è pari allo 0,04%, mentre in era pre-industriale, era dello 0,03%, l’aumento potrebbe essere dovuto all’aumento della popolazione e dello sviluppo economico del pianeta. Con gli accordi di Kyoto, le società continuano a emettere CO2, acquistando da società terze crediti di carbonio e dichiarando di essere neutri al carbonio, ad esempio piantando alberi o proteggendo una foresta in pericolo di deforestazione. In Italia, la società Verra, invece di produrre in Calabria olive e frutta, vende crediti di carbone, anche se non precisa il periodo dell’operazione e quanto vale un credito; in Calabria un progetto del genere ha riguardato 62 ettari, ad Alessandria un altro ha riguardato 83 ettari, ma in Amazzonia si superano 5.000 ettari, anche se Bolsonaro avrebbe voluto estendere la deforestazione, a vantaggio del bestiame da allevamenti. Sembra che solo il 6% dei progetti riduce effettivamente l’emissione, mentre il 94% è inutile o dannoso, forse si tratta di una truffa ambientalista, come quella sull’immigrazione. (fonte: nicolaporro.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertrario@gmail.co.
ECONOMIA E POLITICA – 30/1/2023 USA Di solito, l’informazione italiana fornisce solo dati positivi sull’economia, americana, eppure questa è in crisi, in decadenza e spinge a rivolte interne; ebbene pare che gli Usa abbiano raggiunto il tetto stabilito dalla legge sul debito pubblico, che è pari 31,4 trilioni di dollari, perciò il Tesoro è intervenuto e il paese rischia il default perché non può più finanziare altra spesa con i prestiti. I professori dell’informazione italiana dovrebbero tenerlo presente, invece di denunciare sempre solo il debito pubblico italiano. Il governo federale ha chiesto al legislatore di alzare il tetto del debito o di sospenderlo, con il QE questo aveva già emesso tantissimi dollari senza copertura da parte di prestiti. I repubblicani hanno chiesto di ridurre le spese, ora è a rischio la sanità pubblica e il rinnovo dei titoli in scadenza; nel 2021 Biden aveva già ottenuto l’aumento del tetto senza concessioni. Sono stati i democratici ad aver esteso la spesa pubblica, nel 2022 la spesa federale ha raggiunto i 6.000 miliardi di dollari e il deficit di bilancio ha superato i 1.000 miliardi, Biden non vuole accettare riduzioni di spese. Biden, dopo aver colpito la Russia con le sanzioni, facendo danno all’Europa e dando un colpo al libero scambio, ha proposto di riservare globalizzazione e delocalizzazioni occidentali solo a paesi amici come India, Vietnam e Messico, ignorando, oltre la Cina, la Russia, e l’Iran, anche Africa e America Latina, La direttrice del WTO l’ha criticato osservando che gli amici non sono sempre gli stessi. Visti i progressi tecnologici e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, un altro tema è quello della difesa dei posti di lavoro, però alcune imprese italiane, soprattutto nel settore farmaceutico, furono cedute allo straniero che ne acquisì l’esperienza poi le chiuse. I governi europeisti e atlantisti italiani, nemici degli italianisti, non capiscono che senza una sua moneta l’Italia è un paese zoppo. Infatti, mentre l’Italia si deve procurare, per investimenti all’estero, valuta estera, gli Usa si possono comprare, senza limiti, aziende italiane; per queste operazioni all’estero, creano moneta senza difficoltà e poi la usano per acquisire aziende, ma anche per eliminare la concorrenza, infatti, poi le possono chiudere perché sono i proprietari. ----- LE TAPPE DEL GOVERNO GLOBALE L’evoluzione del progetto del Nuovo Ordine del Mondo va dal 1773 a oggi, nacque nella mente dell’alta finanza e dalla massoneria; però le società segrete esistevano anche nel mondo antico, erano partiti segreti che tramavano contro il potere, spesso assoluto e teocratico, ma a volte, com'è accaduto anche con la mafia, erano ispirate o controllate anche dal governo. A metà del settecento gli inglesi diedero vita alla massoneria moderna, che fece base a Londra, divenuta importante centro finanziario, questa massoneria era antipapista e ispirò la rivoluzione americana, la rivoluzione francese e il risorgimento italiano. A metà dell’ottocento gli ebrei, usciti dai ghetti, svilupparono la cultura e animarono la finanza, entrarono anche nelle organizzazioni massoniche inglesi; in finanza erano prestanomi dell’aristocrazia, che voleva restare anonima, anche perché i banchieri non lavorano mai con capitali propri; anche i gesuiti avevano società segrete. Oggi però, massoneria e finanza sono animati da esponenti di diverse etnie e religioni e la Chiesa, per gli affari, si è riconciliata con la massoneria e gli ebrei, ha tolto loro la scomunica e, come centro finanziario, ha partecipato alle trame sul Nuovo Ordine Mondiale; chiesa e ebrei non condannano più l’usura o prestito a interesse; però, come succede all’interno dei partiti e della chiesa, ci sono scontri di potere anche all’interno delle organizzazioni massoniche. Nel 1773 l’ebreo Mayer Amschel Rothschild, a Francoforte, sede attuale della BCE, varò un progetto di dominazione del mondo, era aiutato dall’ebreo Johann Adam Weishaupt, ex gesuita, che nel 1776 fondò l’ordine segreto degli illuminati bavaresi, finanziati da Rothschild; il loro scopo era realizzare il Nuovo Ordine del mondo, che prevedeva l’abolizione dei governi, della proprietà privata, della famiglia e della religione. Anche il fondatore dei gesuiti era stato un ebreo, Ignazio di Loyola. Nel 1782 l’ordine degli illuminati confluì nella massoneria inglese, nel 1785 l’illuminato Johan Jakob Lanz, ex sacerdote cattolico, possedeva un piano per la rivoluzione francese, che avvenne effettivamente nel 1789; comunque, nel 1796 il presidente americano John Adams affermò che le logge massoniche minacciavano la nazione, nel 1997 il docente universitario scozzese John Robinson affermò che gli illuminati perseguivano scopi diabolici. Seguendo l’impostazione della dialettica hegeliana, cara anche a Marx, che sosteneva che il progresso umano passa per tesi, antitesi e sintesi, il complotto massonico fomentava le crisi, il popolo chiedeva di risolverle a qualunque prezzo, ma la soluzione proposta conteneva progetti che la gente, in tempi normali, non avrebbe mai accettato; questi progetti o riforme antipopolari erano però congeniali al progetto di Nuovo Ordine del Mondo. Nel 1828 Rothschild criticò i governi che volevano controllare le banche, nel 1848 l’ebreo Karl Marx, nel corso di rivolte europee e della prima guerra d’indipendenza italiana, pubblicò il manifesto del partito comunista; anche lui faceva parte degli illuminati, era contro religione e stato; Marx fece base a Londra, con Mazzini e Garibaldi, tutti massoni finanziati dalla City. Nel 1870 il massone esoterico statunitense Albert Pike, che era anticlericale, propose la creazione di un’altra società segreta dentro la sua società segreta, cioè una specie di P2, doveva ospitare massoni di alto grado, ignoti agli altri massoni; nel 1893 il massone Cecil John Rhodes, primo ministro sudafricano, sostenne finanziariamente il progetto di Nuovo Ordine del Mondo. Nel 1913 il presidente americano Woodrow Wilson affermò allarmato che tanti avevano paura di un potere occulto. Nel 1913, su ispirazione del colonnello House Edward Mandell, fu creata la Riserva Federale, controllata da banche private, era simile alle banche centrali europee; stampava denaro al posto del governo, un affare redditizio; Abramo Lincoln e Jhon Kennedy cercarono di abrogare questo privilegio e furono assassinati. Rothschild affermò che la creazione del denaro era più redditizia del controllo sulla legislazione, tenuto anche conto che le leggi si fanno su commissione delle lobby, ma anche della massoneria. Nel 1916 il presidente Widrow Wilson affermò che l’America e il suo governo erano controllati dalle banche e chi stava loro dietro; nel 1917 Lenin fu finanziato da banche estere, com’era accaduto in precedenza con Mazzini, Garibaldi e Marx, il suo più stretto collaboratore, Trotsky, era ebreo. Nel 1919 nacque a Londra l’Istituto per gli affari internazionali, un’altra società segreta, ne facevano parte i socialisti fabiani, temporeggiatori o gradualisti, e l’economista inglese John Maynard Keynes. Nel 1920 Winston Churchill affermò che c’era un collegamento tra illuminati bavaresi e bolscevichi; nel 1925 il banchiere Luis McFadden, riferendosi alla Federal Reserve, affermò che con essa era stato inaugurato il governo delle banche; disse anche che la Riserva Federale aveva usurpato il ruolo del governo, poteva creare governi e destituirli. McFadden affermò che la crisi del 1929 era stata preparata e che il New Deal di Roosevelt fu proposto dalla Riserva Federale; la disperazione e le crisi favorivano il dominio dei banchieri, dietro i quali era la massoneria. Nel 1921 il colonnello House riorganizzò la filiale americana dell’Istituto per gli Affari Internazionali, divenuto Consiglio per le Relazioni Estere, esaltava il Nuovo Ordine Mondiale, che avrebbe garantito la pace mondiale; invocava un governo mondiale che avrebbe sostituito i governi nazionali. Nel 1933 lo scrittore Herbert Gordon Wells, al corrente delle trame, affermò che, a causa della disputa tedesco-polacca, nel 1940 sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale e che nel 1945 si sarebbe abbozzato il piano per il governo mondiale. Lo stesso anno Franklin Delano Roosevelt affermò che, dai tempi del presidente Andrew Jackson, le banche si erano impossessate del governo americano. Poiché i massoni si erano riaccostati alle autorità religiose, nel 1942 il Consiglio nazionale delle chiese americane sostenne un progetto di un’autorità religiosa globale e un governo mondiale, con il controllo sulle forze armate; il progetto si doveva realizzare all’interno della democrazia, ma con la rivoluzione. Nel 1945 nacque l’ONU che si dichiarava favorevole a una repubblica mondiale e a una forza di polizia internazionale, perciò il presidente americano Harry Truman esaltò il prossimo governo mondiale; nel 1948 Jean Monnet, socialista francese, legato a inglesi e americani, voleva l’Unione Europea, affermò che all’unione economica dell’Europa sarebbe seguita l’unione politica, affermò anche che l’Europa Unita era un passo importante per la creazione del mondo unito. Nel 1950 l’ebreo James Warburg, membro del Consiglio per le Relazioni Estere, affermò: “Avremo il governo mondiale, con il consenso o con la forza”, poi il consiglio propose che lo statuto delle nazioni unite fosse trasformato in una costituzione mondiale. Nel 1952 l’Associazione mondiale dei parlamentari per il governo mondiale, affermò che, sotto il governo mondiale, Usa e Canada sarebbero stati divisi in sei macroregioni; nel 1957 nacque l’Unione Europea e perciò si tornò a parlare di macroregioni europee, che avrebbero eliminato gli stati nazionali. Nel 1961 il Dipartimento di stato Usa propose una forza di pace sotto l’egida ONU e il disarmo delle nazioni. Nel 1966 il professore universitario Carroll Quigley, legato a Bill Clinton, affermava che esisteva una rete internazionale legata alla Tavola Rotonda, era un’altra società segreta massonica, collegata alle altre. Nel 1973 il banchiere ebreo, membro del consiglio per le relazioni estere, David Rockefeller, assieme a Jimmy Carter e Zbigniew Brzezinski, fondò la massonica Commissione Trilaterale, tra Europa, Usa e Giappone, tre superstati, che dovevano avvicinare il traguardo del governo mondiale; nel 1973 il Club di Roma, organismo legato all’Onu, guardando al Nuovo Ordine del Mondo, progettò la divisone del mondo in dieci aree, il parere della gente non contava. Nel 1979 in Usa l’Agenzia Federale per le emergenze, per fronteggiare terrorismo, catastrofi naturali e crollo di borsa, con decreto presidenziale e senza voto del congresso, ricevette poteri enormi; poteva sospendere le leggi, spostare popolazioni, imprigionare senza processo, confiscare proprietà, requisire mezzi di trasporto, controllare energia e trasporti, sospendere la costituzione e controllare i salari. Nel 1991, caduta l’Unione Sovietica, il presidente Usa, George Bush senior, affermò che il Nuovo Ordine Mondiale era una grande idea e lo stesso anno David Rockefeller ringraziò i direttori delle grandi testate giornalistiche che, malgrado fossero stati presenti alle riunioni dei massoni, non avevano fatto trapelare indiscrezioni, cioè avevano nascosto le notizie; il piano per il Nuovo Ordine Mondiale sarebbe stato più difficile con un’informazione più attiva; Rockefeller ribadì che il governo di un’élite e dei banchieri era preferibile all’autodeterminazione dei popoli. George Bush si circondava di uomini che credevano al governo mondiale e credeva che socialismo e capitalismo erano destinati a fondersi. Nel 1992 Henry Kissinger, segretario di Stato americano, sosteneva che le truppe dell’ONU dovevano intervenire in tutto il mondo, per fronteggiare una minaccia, reale o fittizia che fosse; in cambio di pace e ordine, garantiti dal governo mondiale, sarebbero stati ridotti i diritti individuali. Nel 1992 Strobe Talbott, direttore del Consiglio per le Relazioni Estere, affermò che la sovranità nazionale era superata e che presto gli stati sarebbero stati superati da un’autorità globale mondiale. Nel 1993 in Europa fu siglato il trattato di Maastricht, che abolì barriere commerciali e consegnò la politica valutaria e fiscale dei governi europei alla commissione europea, riducendo poi anche l’autonomia legislativa dei parlamenti. Seguendo l’evoluzione dell’Unione Europea, in un secondo tempo, in nord America nacque una zona di libero scambio tra Usa, Canada e Messico, progettando la sua estensione, con un piano di espansione, anche al Sudamerica. Com’era accaduto alla nascita di cristianesimo e del manicheismo, nel 1993, al secondo parlamento mondiale delle religioni, riunito a Chicago, si propose di fondere le religioni. Nel 1994 Henry Kissinger al congresso americano propose un nuovo ordinamento internazionale, necessario per arrivare al Nuovo Ordine Mondiale; affermò che i problemi dell’umanità non potevano più essere risolti dai governi nazionali, ma potevano essere risolti da un governo mondiale, anche con il rafforzamento delle Nazioni Unite. Nel 1994 David Rockefeller affermò che eravamo vicini alla trasformazione globale, ma c’era bisogno di una crisi per far accettare il nuovo ordine mondiale; nel 1995 delegati dell’Onu si incontrarono a Copenaghen per progettare l’imposizione di tasse mondiali; nel 1995 a San Francisco il World Economic Forum parlò del futuro governo globale, nel 1996 un rapporto Onu parlò ancora di un piano per il governo globale, con accordi da ratificare entro il 2000. Nel 2002 nacque l’euro, nel 2003 il trattato di Nizza ampliò i poteri della commissione europea; nel 2003, in ambienti massonici, per realizzare il progetto mondialista, si propose la legge marziale e il controllo della popolazione; per accelerare il processo, nel 2008 si fece scoppiare una crisi finanziaria, presentando le banche come le vittime del sistema economico e perciò bisognose di aiuto da parte degli stati. Per il risanamento erano necessarie riforme antipopolari, la riduzione dello stato sociale, le privatizzazioni, l’aumento dei poteri del governo federale americano e della commissione europea. Lo stato è sempre stato una sovrastruttura economica, il suddito non è stato mai sovrano, paga le tasse in cambio di protezione statale; sono nate prima le federazioni di tribù e di regioni e poi gli stati unitari, oggi però si punta verso poteri più grandi, con centri decisionali sempre più lontani dal popolo. Si è progettato anche, dopo la Nato militare, di realizzare una zona di libero scambio tra Usa ed Europa, altre zone di libero scambio sono previste in tutti i continenti, con il rafforzamento delle politiche militari e monetarie comuni. Non tutti i progetti dell’élite ignota sono attuali, a volte sono attuali gradualmente, secondo un disegno annunciato per chi vuole sentire. Sono tutte tappe che, sulla falsariga del mercato comune europeo, puntano gradualmente a esautorare i governi nazionali e a realizzare il governo unico del mondo, da parte di un’élite a noi sconosciuta, ma che si serve dei pupazzi della politica. ITALIA Nel 2022 1,7 milioni d’italiani, alla ricerca di nuove opportunità, si è dimesso dal proprio lavoro, il che non ha niente a che fare con i pensionamenti; a livello mondiale, le dimissioni dei lavoratori sono moltissime, aspirano a paghe più alte, carriera, libertà, indipendenza e flessibilità. A volte, le nuove assunzioni, a vantaggio delle imprese che, da parte loro, fanno profitto con i lavoratori e con i clienti, superano le dimissioni; però c’è chi, tra i lavoratori, si preoccupa per la concorrenza fatta al lavoro da parte di robot e d’intelligenza artificiale, rimane il problema della formazione, comunque, all’interno del mercato del lavoro, è aumentata la concorrenza. Alle scelte individuali si aggiungono i licenziamenti, nel 2022 in Usa, nelle imprese big tech, molte persone sono state licenziate; in Italia, con il lockdown, molte persone si sono spostate verso il loro paese natale, dove hanno trovato un lavoro; in Europa, tanti si spostano per lavorare con maggiore libertà, anche da remoto. C’è chi vuole che il mercato si regoli da solo e chi, per non perdere dipendenti, poiché questi non si possono legare al posto di lavoro, vuole modificare o migliorare le condizioni lavoro. Ad ogni modo nel 2022 in Italia 100.000 persone si sono trasferite, per lavoro, all’estero, compensate da 100.000 immigrati clandestini, come fosse una compensazione, fatti passare, da chi alimenta e sfrutta il traffico di uomini, per profughi di guerra. Perciò, da parte di UE e governo italiano, la politica del lavoro dovrebbe includere, per rispetto verso il lavoro, anche la politica immigratoria; senza farsi impressionare dalle proteste delle ONG e dai sermoni del papa. Riguardo all’immigrazione più rilevante, sarebbe logico indirizzarla verso i paesi meno popolati, come Canada e Australia (nel mondo ci sono 50 persone per chilometro quadrato, invece in Italia 200); la popolazione mondiale non è eccessiva, ma è malamente distribuita, soprattutto in alcuni paesi e nelle grandi città. Intanto c’è una novità, il calo delle nascite non è tipico solo dell’Italia, perché si sta verificando anche in Cina, India e Usa dove, in genere, la famiglia non ha più di due figli; pare che tanti abbiano capito, che il benessere familiare può essere inversamente proporzionale al numero dei figli. EUROPA Per ridurre l’inquinamento da carbonio, con gli accordi Kyoto, accade che aziende vendono i crediti dichiarando la propria neutralità al carbonio, ma senza modificare i loro metodi di produzione. Il credito di carbonio equivale a una tonnellata di anidride carbonica, per la quale una grande impresa paga affinché l’anidride carbonica sia rimossa dall’ambiente. Ora la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera, che alza la temperatura del pianeta, è pari allo 0,04%, mentre in era pre-industriale, era dello 0,03%, l’aumento potrebbe essere dovuto all’aumento della popolazione e dello sviluppo economico del pianeta. Con gli accordi di Kyoto, le società continuano a emettere CO2, acquistando da società terze crediti di carbonio e dichiarando di essere neutri al carbonio, ad esempio piantando alberi o proteggendo una foresta in pericolo di deforestazione. In Italia, la società Verra, invece di produrre in Calabria olive e frutta, vende crediti di carbone, anche se non precisa il periodo dell’operazione e quanto vale un credito; in Calabria un progetto del genere ha riguardato 62 ettari, ad Alessandria un altro ha riguardato 83 ettari, ma in Amazzonia si superano 5.000 ettari, anche se Bolsonaro avrebbe voluto estendere la deforestazione, a vantaggio del bestiame da allevamenti. Sembra che solo il 6% dei progetti riduce effettivamente l’emissione, mentre il 94% è inutile o dannoso, forse si tratta di una truffa ambientalista, come quella sull’immigrazione. (fonte: nicolaporro.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertrario@gmail.co.
ECONOMIA E POLITICA NEWS – 23/1/2023 IL NUOVO ORDINE DEL MONDO Le Ur-Lodges o Logge di Ur, che era la città di Abramo, capostipite delle tre religioni monoteiste, dagli anni sessanta, si dividono dialetticamente in superlogge oligarchiche e superlogge democratiche; controllano le varie logge nazionali e le logge unite o federazioni di logge, come quella inglese, francese e italiana, come le organizzazioni come la commissione trilaterale, il gruppo Bilderberg, il Consiglio per le Relazioni estere, ecc. All’inizio, cioè nel settecento e ottocento, la massoneria era soprattutto libertaria e democratica, sono stati liberi muratori democratici Franklin, Washington, Jefferson, Mozart, Mazzini, Garibaldi, Cavour, Ataturk, Lenin, Keynes, Roosevelt, Giovanni XXIII, Antonio Giolitti, Carlo Maria Martini, Nelson Mandela e Gandhi. Delle superlogge sovrannazionali oligarchiche hanno fatto parte Brzezinski, Rockefeller, Kissinger, i presidenti americani, Truman, Carter, Reagan, Bush padre e figlio, Clinton, Obama, Thatcher, Angela Merkel, Vladimir Putin, i presidenti francesi Valery Giscard d’Estaing, Francois Mitterand, Jaques Chirac, Sarkozy, Hollande, Jean-Claude Trichet; inoltre Christine Lagarde, Tony Blair, Margaret Thatcher, Deng Xiaoping, Lenin, Stalin, Gorbaciov, Eltsin, Reza Pahlavi, Golda Meir, Moshe Dayan, gli italiani Carlo Azeglio Ciampi, Berlusconi, Giorgio Napolitano, Mario Monti e Mario Draghi, Agnelli, Cossiga, D’Alema, tutti personaggi impegnati nella globalizzazione. Alcuni personaggi hanno aderito, contemporaneamente, a logge democratiche e a logge oligarchiche. Tra le superlogge democratiche esistenti più antiche si citano la Ur loggia Thomas Paine, che ha sede a Londra, alla quale, a metà dell’ottocento furono iscritti Mazzini e Garibaldi, che erano agenti inglesi come Edgardo Sogno, inoltre Ecclesia, Ioannes, Montesquieu, Columbus, Hiram. Le logge oligarchiche dominano dal 1960 e sono le Ur Lodges Edmund Burke di Londra (la superloggia di Rothschild), poi la Compass, Leviathan, Three Eyes (la super loggia di Rockefeller e Kissinger), White Eagle, De Maistre, Pan-Europa, Hathor Penthalfa. Oggi nel mondo, logge e superlogge non sono più segrete e se ne conoscono i membri; i massoni progressisti diedero vita alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, favorirono il piano Marshall e, con Keynes, il welfare state. Oggi, da parte delle Ur-Lodges oligarchiche, si tenta la restaurazione e il ritorno all’Ancien Regime, però la massoneria di destra e di sinistra è infiltrata dai servizi segreti, assieme alle nunziature vaticane e alle ONG; i servizi infiltrano anche tutti i partiti, le sette e i movimenti rivoluzionari. Nel settecento e ottocento hanno prevalso le Ur-Lodges democratiche, nel novecento e nel duemila le oligarchiche; entrambe lottano per la supremazia e per il controllo dei governi e delle logge nazionali e le logge oligarchiche lottano anche per la globalizzazione e la restaurazione dell’Ancien Régime. Le associazioni paramassoniche, sono paraventi delle Ur-Lodges o logge sovranazionali, tra esse sono la commissione trilaterale fondata dalla Ur-Lodge Three Eyes e il Gruppo Bilderberg. Governanti, governatori di banche centrali e alti dirigenti sono generalmente massoni, con l’iscrizione massonica si è cooptati e, se obbedienti, si fa carriera alla grande; ai massoni comuni si chiede obbedienza e discrezione, la massoneria ha anche coltivato rapporti con la mafia, con la chiesa, le banche, gli affari e la politica, cioè con tutti i centri di potere; l’alta massoneria, con il progetto di globalizzazione, dirige il mondo, cioè il governo invisibile del mondo già esiste. I massoni ispirarono le rivoluzioni nazionali sette-ottocentesche, come il rinascimento italiano, e, nel novecento, comunismo, fascismo e nazismo, poi abortiti; esiste un back office massonico. I protagonisti della politica sono generalmente massoni o legati alla massoneria. I gesuiti, dalla loro nascita, sono stati maestri di complotti e di società segrete, anche la chiesa, ufficialmente contraria alle società segrete, ha società segrete come l’Opus Dei e le Ur-Lodges della chiesa cattolica, cioè Ecclesia, Ioannes, ecc. Nelle logge democratiche possono esistere conservatori e in quelle oligarchiche democratici, accade anche nei partiti, infatti, nei partiti di sinistra spesso si annidano uomini di destra. I massoni del sette-ottocento avevano promosso libertà, eguaglianze e fratellanza e le conseguenti rivoluzioni nazionali e libertarie. I poteri occulti intessono trame segrete per far girare indietro le ruote e l’orologio della storia, come la chiesa, la massoneria non è monolitica, perché è governata da conservatori e libertari; la più antica loggia sovranazionale è la Thomas Paine di Londra, nata nel 1850, vi furono iscritti Mazzini e Garibaldi, Mario Draghi è affiliato a cinque Ur-Lodges oligarchiche. Le superlogge sono protagoniste della storia moderna e contemporanea, affiliano i più eminenti personaggi della massoneria ordinaria e nazionale e altri uomini di prestigio; come i gesuiti e l’Opus Dei, puntano a cooptare uomini dell’élite o loro figli, che poi fanno una carriera prestigiosa, perciò ostacolano la mobilità sociale e non riconoscono il merito e l’indipendenza. Il vero potere è in mano ai massoni, soprattutto sovranazionali, il mondo moderno è stato costruito dai massoni che hanno distrutto la vecchia aristocrazia del sangue e hanno creato una nuova aristocrazia dello spirito, anche senza meriti; la massoneria moderna ha cominciato i passi con un programma democratico favorendo le rivoluzioni occidentali, poi i massoni oligarchici hanno finanziato Lenin, Mussolini e Hitler, il fatto è che i massoni hanno sempre giocato su più tavoli. Dirigenti comunisti, fascisti, nazisti, malgrado le proibizioni, erano affiliati a super logge reazionarie e internazionali, le Ur-Lodges erano in grado di connettere circuiti segreti internazionali, fare alleanze e ottenere informazioni; la stagione dei diritti è l’epoca d’oro della massoneria, mentre la stagione che stiamo vivendo è la stagione della globalizzazione oligarchica. Il programma nuova frontiera, fu proposto dal massone democratico Arthur Schlesinger, che voleva il disgelo tra est e ovest, inoltre difendeva diritti civili, welfare, istruzione e occupazione. Angelo Roncalli era un massone sostento da Ur-Logge democratiche e cattoliche, come l’Ecclesia, Ionnes, inoltre dalle Ur logge Thomas Paine, Columbus, Montesquieu, Ghedullah, Simon Bolivar, Daath; Roncalli fu iniziato nel 1940 a Istanbul, alla Ghedullah rosacrociana, nel 1949 fu iniziato alla Montesquieu a Parigi e nel 1950 si fece rosacroce. Nel 1738 Clemente XII aveva scomunicato la massoneria che per esso costituiva un antipotere laico e antipapale, però oggi molti cardinali sono affiliati all’Ecclesia, alla Ioannes, alla Columbus o ad altre Ur-Lodges; anche Paolo VI e Giovanni Paolo II sono stati in rapporto con massoni anglo americani, come Marcinkus e Brzizinsky, cattolico e polacco come Giovanni Paolo II. Il 1963 morirono Giovanni XXIII e JFK, spari dalla scena Krushov e s’interruppe il programma nuova frontiera di Schlesinger; Krushov era affiliato alla Ur loggia Golden Eurasia, come Putin e Merkel, invece Breznev era affiliato alla de Maistre; nel 1968, uccisi il massone democratico Martin Luther King e Robert Kennedy, si aprì una nuova epoca all’insegna della restaurazione e della globalizzazione, con lo svuotamento della democrazia e della sovranità statale. Nel 1967, per liquidare la democrazia, nacque la superloggia Three Eyes, un back office massonico utile a promuovere complotti e speculazioni, fu opera di David Rockefeller, Henry Kissinger e Brzezinski, che nel 1978 favorì l’elezione a pontefice di Wojtyla, polacco come lui. La Three Eyes o tre occhi, assieme alla Edmund Burke approvò la repressione della primavera di Praga, organizzata da massoni reazionari sovietici e cecoslovacchi, affiliati alla Ur Lodge Joseph de Maistre; mentre in America Latina queste logge sostennero le dittature militari e in Cina affiliarono Ciu En Lai e Deng Xiaoping, formalmente comunisti, ma in realtà, oligarchici. L’Italia era un laboratorio per una svolta oligarchica occidentale, si salvò da tre tentativi di colpi di stato appoggiati da Kissinger, nel 1969 e nel 1970 per opera di Borghese, nel 1974 per opera di Sogno, lo scopo ufficiale dei golpe, voluti dalla Three Eyes, era fermare l’avanzata comunista; questi disegni furono stoppati dal massone democratico Arthur Schlesinger, favorevole al centrosinistra, delle Ur logge Thomas Paine e Benjamin Franklin, ne facevano parte anche Gerard Ford, Pompidou, Valery Giscard d’Estaing, Milton Friedman, Agnelli e Cuccia. Al’Italia, paese sconfitto in guerra, era negato dotarsi, come fece la Germania con la Der Ring, di superlogge sovranazionali autonomi, tentarono di farlo Gelli, la chiesa, dirigenti politici italiani come Craxi e Belusconi, ma sollevarono il sospetto dei nostri padroni atlantici e perciò i loro progetti furono bloccati. Gelli non era iscritto alla loggia tre occhi, ma la P2 era il braccio armato della Three Eyes; il gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale e altri gruppi del genere sono associazioni paramassoniche controllate dalle Ur-Lodges e non decidono niente d’importante, è il back office massonico che decide, dietro la commissione trilaterale c’è la Three Eyes. Licio Gelli, ex fascista, ex spia, ex dirigente di fabbrica, maestro venerabile della loggia P2, in rapporti con il Vaticano, come Calvi e Sindona, stava creando una sua Ur Lodge personale e internazionale, perciò i suoi padroni ne erano gelosi; comunque, era organico a progetti sovranazionali dei fratelli conservatori euroatlantici, prendeva ordini da Londra ed era sostenuto da Frank Gigliotti, Kissinger, Hoover, d’Estaing, lo scopo era sostenere i golpe di Borghese e Sogno, agente inglese, ma furono stoppati da Schlesinger. La tre occhi favorì la rivoluzione iraniana, la guerra del Kippur del 1973 e il nuovo corso in Cina, poi altre superlogge conservatrici crearono la Ur loggia White Eagle o aquila bianca; quando andò al potere Ronald Reagan, sostenuto dall’aquila bianca, Reagan subì un attentato, perciò, per vendetta, subì un attentato anche Giovanni Paolo II, sostenuto dalla tre occhi e da Kissinger. Il sicario Ali Agca, terrorista noto ai servizi segreti, arruolato dai servizi segreti russi e facente parte della Ur loggia de Maistre, aveva colpito il papa per colpire Brzezinski, uno dei padri, con Rockefeller e Kissinger, della tre occhi. Fu lotta tra le due superlogge oligarchiche White Eagle e Three Eyes e nel 1981, con il programma United Freemasons for Globalisation, fu la pace, la P2 fu chiusa; Craxi, affiliato alla Ur loggia Amun, divenne capo del governo italiano e le brigate rosse furono smantellate. Si progettava un Nuovo Ordine Mondiale, Mitterand fu eletto presidente per intervento della Three Eyes, della quale facevano parte anche Ciampi e Andreatta. Il programma United Freemasons, con il sostegno di Deng Xiaoping, ha portato alla liquidazione dell’Urss e del Patto di Varsavia, con l’appoggio di Gorbaciov della Ur loggia Golden Eurasia; secondo il programma di Kalergi di Pan Europa e di Monnet di Thomas Paine, ma non di Altiero Spinelli, che voleva gli Stati Uniti d’Europa, fu accelerato il programma d’integrazione europea poi approvato dalla Ur loggia Edmund Burke. Fu favorita la riunificazione tedesca e il ritorno dell’Argentina alla democrazia, la fine dell’apartheid in Sudafrica e la liberazione di Mandela della Ur loggia Phoenix, si favorì l’alternanza di governi conservatori con progressisti e s’inserirono Al Fatah e OLP nei circuiti massonici internazionali. I massoni sovranazionali usano informazioni riservate che sfruttano in materia finanziaria, disfano governi, un democratico cinese della Thomas Paine, pezzo grosso del partito comunista, è uno dei registi della contestazione studentesca di Hong Kong. Hollande, dopo le promesse elettorali, è stato sottoposto a minacce e al ricatto del denaro, perché non si sottragga all’austerità, ha fondato la superloggia Maat, alla quale appartiene anche Obama, ed è uno dei padri della globalizzazione, avviata trent’anni fa. Il patto United Freemasons ha garantito la pax massonica tra massoni conservatori e progressisti, con fraterna gestione delle elezioni americane; nel 1996 Clinton fu accolto nella Ur loggia Janus e nella Ur loggia Three Eyes, che ospita anche Bush, però, a causa di questo patto di pacificazione, per reazione, come succede nei partiti, nacque la Ur loggia ultra conservatrice Hathor Penthalpa. Osama Bin Laden, in funzione antirussa, era affiliato alla Ur loggia Three Eyes, nel mondo islamico operavano la Ur loggia Edmund Burke e la Three Eyes, poi Osama entrò nella nuova Ur loggia Hathor, che progettava qualcosa di spaventoso e nella Geburah, che era a favore della guerra. Il 20.1.2001 George W. Bush prese possesso della Casa Bianca, appoggiato dalla Hathor Penthalpha, e ci fu l’attacco dell’11.9.2001 alle torri gemelle e l’invasione dell’Afghanistan. Anche Blair era affiliato alla Hathor, nel 2004 i fratelli progressisti e aristocratici fondarono la Ur loggia Maat di Hollande, cui aderì Obama; la Hathor ha affiliato Aznar, Sarkozy, Erdogan e Marcello Pera; il 23.6.2014 fu proclamata la nascita del califfato di Baghdadi, che era stato un affiliato di Al Qaeda poi fu imprigionato, liberato e fatto capo del califfato; la Hathor è la Ur loggia della famiglia Bush. Bush ha proclamato la guerra al terrorismo, ha fatto le guerre in Medio Oriente e ha varato leggi liberticide; il 14.8.1941 Roosevelt e Churchill vararono la carta atlantica che rispettava l’aspirazione dei popoli a scegliersi la forma di governo e l’autonomia, affermava che le nazioni erano uguali e dovevano accantonare la forza per risolvere le controversie, favorendo disarmo e riduzione degli armamenti. La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 voleva prevenire la rivoluzione puntato sull’eguaglianza dei diritti, affermava che tutti gli uomini nascono uguali e che tutti hanno diritto di accedere al governo del loro paese, agli impieghi pubblici e al suffragio universale, che ogni individuo ha diritto alla sicurezza sociale, al lavoro e a una retribuzione equa che gli permetta di vivere dignitosamente. Affermava che l’organizzazione sindacale era libera, le ore di lavoro dovevano essere limitate, con riposo settimanale e ferie, lo stato doveva garantire la sicurezza sociale e la maternità; il riferimento ai pari diritti dei cittadini ad accedere agli impieghi pubblici attestava che questi erano spesso lavoratori protetti dalla politica e assunti per favore. Mussolini e Hitler misero ufficialmente fuori legge la massoneria, in realtà, Mussolini fece del Gran Consiglio fascista una Gran loggia nazionale, perché popolata in maggioranza di massoni; Hitler si appoggiava al massone Schacht, in rapporto con confratelli della city di Londra e di Wall Street, e Goering si appoggiava a massoni sovranazionali delle Ur Lodges che avevano favorito l’ascesa di fascismo e nazismo e gli accordi di Monaco del 1938. Churchill, massone aristocratico, fu a favore dell’ascesa di Mussolini, poi offrì la sua collaborazione al massone progressista Roosevelt; come il comunismo, anche il nazifascismo era stato creato dai massoni. Alla vigilia della seconda guerra, i massoni angloamericani conservatori, a causa dei suoi eccessi, presero le distanze da Hitler. Seguendo l’esoterismo massonico, Himmler, a capo dell’ordine nero delle SS, progettò la soluzione finale per gli ebrei, cercava il Gral, l’arca dell’alleanza ebraica, l’entrata di Atlantide e al nord la terra di Thule o Eden ariano. Come i massoni, anche i nazisti erano attratti dall’esoterismo, Hitler venerava la lancia di Longino, i nazisti organizzarono missioni in Tibet; nel castello di Himmler, dodici cavalieri SS avevano diete speciali, i matrimoni delle SS erano officiati da un uomo di Himmler, munito di pastorale; gli ospiti facevano parte di un ordine di monaci combattenti che costituivano l’ordine nero. In questa Wahlalla, il numero dodici era ricorrente, dodici sedie, dodici stanze, come presso gli ebrei e presso la tavola rotonda di re Artù; Hess era un esoterista esperto in magia, si facevano meditazioni, esercizi spirituali, come quelli dei gesuiti e dell’opus dei, e si praticava il controllo del respiro come in oriente. Cristo era considerato l’ariano più puro, si credeva all’età dell’oro; Hitler era il messia e Himmler il sommo sacerdote, si riteneva che, con la soluzione finale, si poteva governare il mondo, Thule era l’età dell’oro e si progettava il nuovo regno dei cieli. Helena Blavatasky, fondatrice della società teosofica, fu iniziata da Garibaldi alla prima Ur loggia inglese Thomas Paine ed è poi diventata madrina della Ur-Lodge Parsifal. La società massonica ospitava massoni ed esoteristi, la Blavatasky studiava l’albero della conoscenza che aveva portato a ogni cultura, inoltre, tradizione gnostica, ermetismo, magia, cabala, alchimia, discipline sapienziali, religioni orientali, occultismo, demonologia, spiritismo, religione egizia; la religione ermetica era considerata di matrice gnostico-rosacrociana, il Tibet era visto come la fonte religiosa mondiale. La svastica era il simbolo del sole, di origine indiana, la razza ariana era ritenuta la quinta razza madre, preceduta dalla quarta razza di Atlantide, le altre tre erano la nera, la rossa e la gialla; massoni e nazisti hanno coltivato l’esoterismo, per i nazisti, grandi cataclismi avevano portato al caos razziale; Himmler, cultore di un misticismo nordico, credeva alla reincarnazione e si credeva l’imperatore Federico I di Sassonia reincarnato, per trovare l’ingresso di una mitica città sotterranea, organizzò una spedizione in Tibet e nel deserto del Gobi; grazie alla dottrina teosofica, in Germania si cercava la possibile ubicazione di Atlantide. Anche Stalin era stato iniziato massone, per la massoneria unita del XVIII secolo, il nemico da abbattere era l’Ancien Régime tirannico, l’esoterismo massonico progressista si nutriva di una spiritualità egualitaria, liberale, libertaria e democratica e voleva la fratellanza e la pace tra gli uomini; perciò nel 1948 ispirò la nascita dell’ONU e nel 1948 Eleonor Roosevelt diete vita alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. La modernità era scaturita dalle rivoluzioni massoniche progressiste del sette-ottocento e dagli illuminati di Baviera, in seguito, questi progressisti furono contrastati da massoni oligarchici fautori della globalizzazione e di un nuovo ordine mondiale aristocratico nello spirito ma non nel sangue; in realtà, anche i vecchi aristocratici avevano il sangue degli altri uomini, inoltre, le dinastie reali cambiavano sempre. Quasi tutti gli uomini di successo, miranti al potere, sono stati legati a sette massoniche, Gandhi fu affiliato, come Mazzini e Garibaldi, alla Ur loggia inglese Thomas Paine e all’Ariuna Phoenix, voleva la pace tra indiani e musulmani, la tolleranza religiosa e l’eguaglianza, anche Roosevelt, massone pure lui, sosteneva queste idee. Dopo l’insuccesso nazi-fascista, esperimento nato per volontà di logge euro-atlantiche, la rivincita dei conservatori avvenne negli anni sessanta del XX secolo; Merkel e Putin furono iniziati alla superloggia Golden Eurasia, che poi cambiò il nome in Speculum, alleata con la Ur loggia Lux a Orientem, fondata dal massone Brzezinski. La bandiera della Nato, nata nel 1949, ha come simbolo esoterico la rosa dei venti, quella del patto di Varsavia, nato nel 1955, aveva come simbolo il simbolo massonico della stella a cinque punte. Avevano un passato massonico Otto Grotewohl, primo ministro della DDR, Walter Ulbritch, segretario generale e capo del governo delle DDR, in Germania Ovest, Adenauer era membro di ordini cavallereschi massonici vaticani; anche gli ordini cavallereschi, come quello di Malta, sono state associazioni segrete e di mutuo soccorso. Fino al 1960, i massoni progressisti, allora dominanti, sostenevano welfare e pace interna e internazionale, purtroppo, il maccartismo degli anni cinquanta iniziò la rivincita della destra massonica. Perciò Truman cercò di bloccare una legge che riduceva i diritti civili, McCarthy voleva equiparare liberali e progressisti come Marshall ai comunisti, Eisenhower era un paramassone repubblicano e moderato. In Italia, dopo la seconda guerra mondiale, gli Usa sostennero la DC, la chiesa e la mafia, in funzione anticomunista, erano sostenuti dal Grande Oriente d’Italia di palazzo Giustiniani; l’ambasciatrice Luce era un massone conservatore, affiliata alle Ur logge Geburah, Edmund Burke e Leviathan. Il controllo d’istituzioni ed enti pubblici era nelle mani di massoni di Ur logge atlantiche, che in Sicilia sostennero anche la mafia; per contrastare l’avanzata del comunismo, chiesero ai massoni italiani di costituire un back office segreto, per non disturbare la chiesa; in realtà, anche la chiesa, come l’Egitto, la Grecia e Roma antica, aveva una storia di società segrete ed era infiltrata dalla mafia poi, con papa Roncalli, che era massone, si riaccostò alla massoneria moderna sovrannazionale. Le agenzie d’intelligence, a caccia d’informazioni, infiltravano tutti i movimenti e i partiti che erano legati a circoli massonici, nel 1978 Berlusconi fu iscritto alla P2, di lui, come ora di Renzi, erano gelose le alte gerarchie massoniche internazionali, non volevano uomini indipendenti che lavoravano solo per se stessi e per il loro paese; Napolitano era iscritto alla Ur loggia Three Eyes o Three Architects, Giorgio Amendola fu iscritto da Brzezinski alla Ur loggia Lux a Orientem. Nel 1954, le Ur Lodges Compass e Pan Europa crearono l’associazione paramassonica Bilderberg e la rosa dei venti italiana, con simbolo massonico. Come la chiesa che nel medioevo, per effettuare le esecuzioni capitali delegava l’operazione all’autorità civile o braccio secolare, i massoni sovranazionali, fanno svolgere compiti sporchi al braccio secolare statale, a bracci disarmati fatti da partiti e movimenti, a bracci armati, fatti di eserciti e polizie private, a bracci finanziari e bancari e ad associazioni paramassoniche, come la Giovane italia, la Giovane Europa e la Carboneria. Le superlogge sono spesso di emanazione o ispirazione britannica o atlantica, esistono anche in Portogallo e America Latina, tra gli organismi internazionali paramassonici sono la commissione trilaterale e il gruppo Bilderberg, ne fanno arte il jet set di politica, economia, cultura, informazione, massoni e amici di massoni, nel primo caso Monti e nel secondo Letta; alcuni di essi, se obbedienti, sono convocati stabilmente e poi cooptati da Ur Lodges Oggi in massoneria si accede per fare carriera, se si è accettati da Ur logge, si può diventare ministri, amministratori delegati di banche o governatori di banche centrali; in Italia, per fare carriera, conviene prima andare in chiesa e poi collegarsi alla mafia e quindi alla massoneria dei due tipi. Le logge aristocratiche Parsifal, Valhalla e Der Ring sono tedesche e conservatrici, la Fabian Society è paramassonica e progressista. I massoni aristocratici stanno facendo guerra a quelli progressisti, vogliono instaurare una nuova aristocrazia non fondata sul sangue, erano massoni anche Freud e Jung; l’Istituto Tavistock di Londra, poi esteso in Usa, fa manipolazioni occulte, vuole il pensiero unico e l’omologazione sociale degli individui, prima di esso, anche i sovietici avevano praticato il lavaggio del cervello; anche l’Ancien Régime era fondato sul pensiero unico confessionale e combatteva il dissenso, era contrario alla libertà di pensiero e di associazione, manipolando le masse, affermava che il potere derivava da Dio. Invece i massoni progressisti affermavano il valore della conoscenza e, contro il dogma, favorirono il progresso scientifico; come crede l’Istituto Tavistock, con il lavaggio del cervello, usato anche dai sovietici, è più facile raggiungere l’obbedienza, oggi i massoni conservatori sovranazionali se ne servono per bloccare l’onda lunga della democrazia e purtroppo, dagli anni sessanta, stanno vincendo. L’Istituto Tavistock di Londra, per il controllo mentale e la guerra psicologica, fu fondato da massoni, grazie all’impiego della droga Lsd, esercita manipolazioni mentali ed è finanziato da Rockefeller, cerca di influenzare la scuola ed è in rapporto con Kissinger e con il Bnai Brith, che è una massoneria ebraica, inoltre, con i servizi inglesi e americani e con la Fondazione Ford; è un centro di ricerche militari e per la guerra psicologica e mira al controllo sociale. Per Jean Monnet, gli stati sovrani alimentano la guerra, per Altiero Spinelli, il nazionalismo alimenta gli stati totalitari e la guerra, il nazionalismo esalta la razza, purifica le biblioteche dai libri non ortodossi e i cittadini diventano sudditi; perciò la globalizzazione vuole combattere il nazionalismo o meglio, annichilire gli stati. Paolo VI valorizzò Andreotti e Moro e controllava i servizi segreti vaticani; anche il Vaticano, per amore della pace, ha influito sul processo di formazione dell’Europa. Fino alla prima guerra mondiale, il Vaticano aveva sempre parteggiato per una parte in guerra. Il Tavistock è consulente delle multinazionali di Rothschild e della Banca d’America, con il Consiglio per le Relazioni Estere o CFR, controlla la politica americana, il che significa che il governo americano è controllato da Londra dove risiede lord Rothschild, recentemente integratosi con Rockefeller che risiede in Usa; oggi gli Usa sono solo il braccio secolare e militare di Londra. I massoni aristocratici hanno favorito il processo di formazione dell’Unione Europea, per i progressisti come Spinelli doveva nascere un’Europa federale, per gli aristocratici l’unione economica, una moneta e poteri sovranazionali, con i cittadini messi da parte. Mazzini era a favore di una patria sovranazionale, Carlo Cattaneo voleva gli Stati Uniti democratici d’Europa, erano d’accordo i massoni Garibaldi, Mill, Hugo, Bakunin; purtroppo poi nacque l’idea aristocratica paneuropea di Kalergi che, dopo la prima guerra mondiale, creò la Ur loggia Pan Europa con il denaro dal massone Max Warburg, aderirono Schacht, Rothschild, Adenauer, Freud, Einstein, Monnet, Keynes; Kalergi era multiculturale, aristocratico e federalista, voleva come primo passo l’integrazione economica europea e poi una corte federale europea. George Orwell, diversamente da Kalergi, era progressista e affiliato alla Ur-Lodge Thomas Paine, alla quale fu iniziato da Eleonor Roosevelt; gli industriali americani sostenevano Hitler ed erano contro il new deal di Roosevelt, il quale credeva che la gente, più era informata, più agiva razionalmente. Poi i conservatori fecero passare l’idea che il liberalismo rafforzava la democrazia, ma, dopo il nazifascismo, il progetto elitario metteva di nuovo in pericolo la democrazia. Il parlamento europeo è privo di sovranità, il trattato di Maastricht è un’unione doganale, anche il Vaticano, con Montini divenuto Paolo VI, è stato coinvolto nel progetto di unità europea, questo papa era stato a capo dei servizi segreti vaticani, cioè aveva rapporti con le nunziature, ed era in rapporto con il cardinale americano Spellman. JFK non era massone ma amico di massoni democratici, era contrario alle società segrete, riteneva che la segretezza favorisse l’omertà, la censura di stampa, impediva la divulgazione di notizie, favoriva l’intimidazione; affermava che la segretezza era contro la trasparenza, limitava il dibattito e riduceva l’informazione. Le Ur Lodges progressiste Ghedullah in medio oriente, Ecclesia cattolica, Bnai Brith, associazione paramassonica ebraica, la Ur loggia Daath ebraica, la Columbus cattolica, Ioannes cattolica, Montesquieu e Hiram progressiste, fecero eleggere papa il massone iniziato a Istanbul, Angelo Roncalli, con il nome di Giovanni XXIII, che è stato il primo papa massone; inoltre fecero eleggere a presidente Usa il cattolico JFK, non massone ma amico di massoni democratici. Roncalli era amico del sacerdote massone progressista, Ernesto Bonaiuti, anche Ataturk era massone, il fascismo colpì i massoni di basso rango e metabolizzo quelli di alto rango, lo fece anche con la mafia. Roncalli era vicino ai rosacrociani e la sua loggia Ghedullah ospitava cattolici, ebrei e riti orientali, seguiva cabala, esoterismo, ermetismo e sincretismo rosacrociano; Von Papen, cancelliere cattolico tedesco e cavaliere di Malta, fu iniziano nella stessa superloggia, d’accordo con il futuro Pio XII, nunzio in Baviera, aiutò l’ascesa di Hitler, con il quale poi il Vaticano fece il concordato. Nel 1944 Roncalli divenne nunzio in Francia e fu affiliato anche alla Ur loggia democratica Montesquieu; per Roncalli, solo i massoni rosacrociani potevano essere buoni sacerdoti, solo chi praticava l’alchimia e la cabala poteva capire i misteri di Cristo. Roncalli si prodigò per salvare molti ebrei e fece aperture ai socialisti. La massoneria moderna nacque il 24.6.1717, giorno dedicato a Giovanni Battista, con il concilio riformatore Vaticano II, Roncalli voleva superare il concilio Vaticano I del 1870, la chiesa era stata sempre contro la democrazia. Tra i papi successivi, Paolo VI era amico di massoni e Giovanni Paolo II fu vicino a massoni conservatori, Roncalli nominò il primo cardinale africano e un giapponese, vedeva vicine la spiritualità cattolica e quella massonica; con l’aiuto di Roncalli, si superò la crisi dei missili a Cuba, Roncalli era in rapporto con l’arcivescovo di Boston, Cushing, affiliato alla Ur loggia democratica Ioannes, Cushing era amico della famiglia Kennedy. Krushov, Merkel e Putin hanno fatto parte della Ur loggia Golden Eurasia, le Ur logge operavano liberamente, da una parte e dall’altra della cortina di ferro, alimentarono e fecero cessare la guerra fredda. Enrico Mattei era affiliato alla Golden Eurasia e alla Ibn Arabi, che operava tra medio oriente e Africa settentrionale e prediligeva il sufismo, contro di lui erano le logge conservatrici Joseph de Maistre, Edmund Burke, Compass, che aveva fondato il Bilderberg, Pan Europa e Geburah, estesa in Usa e paesi petroliferi; a Mattei successe, alla guida dell’Eni, il massone conservatore Cefis, delle Ur logge Compass, De Maistre e Geburah. JFK promise agli americani una nuova frontiera, era alleato con il massone progressista Schlesinger, difendeva diritti civili e giustizia sociale; in Italia Moro voleva aprire a sinistra, purtroppo morirono Mattei, Roncalli, Kennedy, Moro, Luther King e Krushov fu esautorato da Breznev, affiliato alla Ur loggia de Maistre, la stessa di Cefis; Breznev non desiderava la distensione, mentre Krushov faceva parte della Ur loggia progressista Golden Eurasia, anche Lenin, Suslov, Antropov e Cernenko facevano parte della de Maistre. Le logge sovrannazionali connettevano i circuiti sovietici e occidentali, fascisti e nazisti, tra i membri fondatori della de Maistre, creata in Svizzera, vi fu Lenin, questa Ur loggia era in rapporti con la superloggia tedesca Der Ring, che aiutò Lenin nella presa del potere; Joseph de Maistre era stato ambasciatore in Russia, presso lo zar Alessandro I, e fu coinvolto in attività cospirative assieme ai gesuiti, usi alle cospirazioni; allora erano contrari alla democrazia liberale, comunisti, leninisti, gesuiti e neo aristocratici occidentali. Kennedy e Krushov volevano porre fine alla guerra fredda, disarmare i missili nucleari e collaborare nelle missioni spaziali, dopo di loro hanno comandato i falchi di Wall Street, d’accordo con ex nazisti; Gerge Bush era amico di Wall Street e dei petrolieri, anche la Cia serviva l’alta finanza e collaborava con ex nazisti; con Kennedy ce l’aveva anche la Federal Reserve, perché il presidente voleva emettere un dollaro del governo, ce l’avevano anche la mafia che aveva perso Cuba e i sudisti contrari ai diritti civili. La mafia è stato lo strumento principale della Cia, per le operazioni coperte e per finanziarsi con la droga, la Permindex di Gelli era una società di copertura di CIA e MI6 britannico, faceva riciclaggio di denaro e traffico d’armi; i servizi segreti americani erano ostili alla politica dei diritti civili, i petrolieri consideravano Kennedy un comunista e controllavano Johnson. Secondo Gore Vidal, in Usa vi è un partito unico con due destre, che favorisce operazioni segrete e il Nuovo Ordine Mondiale. Però alta finanza, Cia e Chiesa non sono monolitici, hanno vari anticorpi al loro interno; dalla morte di Kennedy, in Usa comanda il complesso finanziario-militare-industriale che aveva turbato i sonni anche del paramassone Eisenhower; la morte di Kennedy fu voluta dalle superlogge de Maistre, Burke, Compass e Geburah, che poi avrebbero condannato anche Martin Luther King e Robert Kennedy, non ancora iniziato massone. La morte di Giovanni XXIII e di JFK favorì il maggiore impiego americano in Vietnam, guerra lucrosa anche per sovietici e cinesi, il massone senatore Goldwater era contro diritti civili e comunisti e a favore della guerra, poi adottò idee libertarie; fu scaricato alla presidenza per Johnson, più malleabile, ma non direttamente responsabile degli eventi riguardanti la morte di Kennedy. Per Kennedy, la guerra fredda era il risultato di una cospirazione delle superlogge presenti anche nel blocco comunista. Kennedy attaccò le società segrete e il culto della segretezza, si riferiva alle superlogge trasversali e conservatrici che sbandieravano il pericolo comunista e poi collaboravano, per lucro, con i paesi comunisti; aveva conquistato la casa bianca con l’aiuto delle superlogge progressiste; nel patto di Varsavia, Breznev postulava la dottrina imperiale della sovranità limitata degli stati, poi adottata dall’Unione Europea. Nel 1964 Lyndon Johnson riprese il programma della nuova frontiera di Kennedy, dichiarò illegale ogni forma di segregazione e nominò un negro giudice della corte suprema, mentre il massone democratico Marshall introdusse un programma di welfare. Intanto le logge progressiste Paine, Columbus, Ioannes, Montesquieu, Daath, Bolivar, Ghedullah, Fraternité, Hiram, Newton-Keynes, Franklin, Carroll, pensavano alla riscossa; erano combattute da quelle conservatrici come Compass, Geburah, Burke, de Maistre, Pan Europa e Leviathan che volevano instaurare un ordine oligarchico. Martin Luther King prese anche le difese degli ebrei e di Israele e criticò l’antisemitismo, i libertari volevano limitare i poteri dello stato e risvegliare dall’apatia il popolo povero, passivo ed emarginato. Nel 1968 nacque la superloggia conservatrice Three Architects o Three eyes, che doveva coordinare le altre logge conservatrici; Johnson voleva mettere fine alla guerra del Vietnam e potenziare il welfare, ma le logge conservatrici transazionali, che comprendevano anche cinesi e russi, erano contrarie. Johnson chiese aiuto alla loggia progressista Janus e alle altre logge, ma non lo ebbe, lo accusavano di aver occultato i fatti sulla morte di Kennedy, di aver avallato la commissione Warren e perciò poi sostennero Robert Kennedy alla presidenza. I repubblicani puntarono su Nixon, sostenuto da Kissinger e Rockefeller, per evitare una lotta fratricida, le superlogge fecero un patto, ma non durò e furono uccisi Martin Luther King e Robert Kennedy. La Ur loggia Carroll era di fede cattolica, Gandhi face parte della Ur loggia Hiram e King di un’altra loggia progressista; la Ur loggia tre occhi nacque in concomitanza con la presidenza Nixon, che portò alla degenerazione liberista e all’avvento di Thatcher e Reagan. Della tre occhi facevano parte Rockefeller, Kissinger, Brzezinski, Agnelli, Cuccia, Sogno, Rothschild, il prete cattolico Guarino, Frank Gigliotti, prete protestante che introdusse Gelli nel Grande Oriente d’Italia, Friedman, Marcinkus, arcivescovo cattolico di Chicago, Ciu En Lai, Deng Xiaoping, e Schlesinger, che non era d’accordo con i programmi più truci dei conservatori. Il programma mirava a ridimensionare la sovranità del popolo e dello stato, a favore del mondo degli affari, però non tutti gli aderenti sostenevano eversione, guerra e terrorismo, che erano normali strumenti della politica; nel 1975 Nixon firmò la pace con il Vietnam, tanti ne avevano guadagnato, ma gli americani ne erano stanchi, con la guerra, ne avevano guadagnato anche russi e cinesi. Nel 1971 Kissinger, Ciu En lai e Deng Xiaoping furono affiliati alla tre occhi e la Cina fu ammessa all’Onu, più avanti avrebbe preso il posto di Formosa al consiglio di sicurezza. Avevano vinto i pacifisti assecondati da Nixon, perciò le superlogge Geburha e Leviathan si vendicarono e fecero scoppiare lo scandalo Watergate, nel 1973 la tre occhi fondò la commissione trilaterale, società paramassonica. I politici massoni di destra e di sinistra non sempre coincidevano con le rispettive iniziazioni, anche nei partiti di sinistra possono esserci uomini di destra; in Grecia, la giunta dei colonnelli impose di celebrare la Pasqua, di frequentare la messa, bandì i capelloni e le minigonne. Al tempo di Peron in Argentina era assiduo Licio Gelli, il regime era stato preceduto dal generale Vileda, membro della P2; Kissinger andò in Cina per incarico di Nixon, quando i rapporti tra Mosca e Pechino non erano buoni; nel 1976 Wojtyla andò in Usa e incontrò Brzezinski, suo compaesano e fondatore della Commissione Trilaterale, perciò gli Usa contribuirono all’elezione a papa di Wojtyla, succeduto a Montini o Paolo VI. L’Italia è un laboratorio sperimentale dei mercati e della massoneria, ma anche l’Europa, per il Nuovo Ordine Mondiale, le Ur logge aristocratiche crearono la tre occhi in vista del terzo millennio, seguendo uno slogan delle logge scozzesi che affermavano che, per creare un Nuovo Ordine, bisognava prima far sprofondare il mondo nel caos. Cioè bisognava destabilizzare per stabilizzare, hanno progettato di riportare ordine partendo dal caos da loro alimentato; comunque, nel 1975 in Portogallo, a opera di militari progressisti, ci fu la rivoluzioni dei garofani che mise fine alla dittatura nata nel 1933, assieme al governo nazista tedesco. In Grecia la dittatura dei colonnelli si consolidò nel 1967 e il governo prese a legiferare con i decreti, Grecia e Portogallo erano paesi Nato, in Grecia diresse il regime militare il massone reazionario Papadopulos, lo scopo ufficiale della giunta era estirpare il comunismo; con la morte di JFK, Giovanni XXIII, Luther King e la rimozione di Krushov, la tre occhi bloccava l’onda democratica del 1968. Breznev voleva la sovranità limitata per gli stati e, con la Ur loggia de Maistre di Lenin, la Russia era interessata a tenere alta la tensione; però in Jugoslavia il massone Tito dialogava, comunque Tito era, come Krushov, membro della Ur loggia Golden Eurasia e creò il cartello dei paesi non allineati. Nel 1991 l’URSS cessò di esistere, nel 1956 c’era stata la rivolta d’Ungheria, nel 1967 quella di Cecoslovacchia e nel 1968 quella di Polonia, in Cecoslovacchia andò al potere il massone Dubcek della Ur loggia Golden Eurasia, in collaborazione con altri massoni progressisti delle Ur logge Thomas Paine, Montesquieu e della conservatrice de Maistre, alla quale erano iscritti Suslov, Antropov e Cernenko. L’involuzione oligarchica era più difficile in paesi a tradizione democratica, dove esistevano Ur logge progressiste ben insidiate. In questi paesi la democrazia poteva essere svuotata solo dall’interno, gli individui rassegnati si gestiscono meglio di quelli indipendenti, la rassegnazione è stata coltivata dai regimi autoritari e dalla chiesa, i rassegnati sono consolati con il regno dei cieli; perciò in Usa sono aumentati i poteri del governo federale, in Europa si è svuotato il potere degli stati. In tutti gli stati, occorreva anche ridurre il potere dei parlamenti, a vantaggio di governo, poteri sovrannazionali e autorità varie; lo scopo era ridurre l’eccesso di democrazia, la partecipazione democratica e, con l’aiuto de media, favorire l’apatia e l’indifferenza popolare. La crisi della democrazia, analizzata in un documento della commissione trilaterale, invitava i conservatori a ridurre debito e deficit pubblico, alle privatizzazioni, alla deregolamentazione e al taglio della spesa sociale; con l’elezione di Thatcher e Reagan, ci fu il rafforzamento dell’esecutivo rispetto al parlamento, con leggi elettorali ad hoc furono marginalizzati i partiti estremi, imposta austerità e moderazione salariale. Occorreva infiltrare, delegittimare ed eliminare la sinistra e mettere potere e ricchezza in mano a pochi, si affermava di voler difendere la libertà, quanto si voleva solo difendere gli interessi delle corporazioni e delle banche. I massoni, tramite le lobby, facevano eleggere i presidenti americani, i papi e i presidenti italiani, regolavano le guerre e la politica europea, volevano il controllo sull’istruzione, sull’informazione e sulla magistratura, sostenevano il fondamentalismo liberista e di mercato. 35 anni fa ci fu l’attacco alla democrazia, però, per l’oligarchia, è meglio la democrazia teleguidata che la dittatura, anche se mirano sempre a esorcizzare la democrazia. Nel rapporto “la crisi della democrazia”, stilato nel 1975 dalla commissione trilaterale, alle cui sedute partecipa Monti, si afferma che la democrazia è resa più difficile dalla ricerca di eguaglianza, dalla partecipazione politica, dalla competizione politica, dall’attenzione verso l’elettorato, dall’idea di stato sociale, dalla concertazione con il sindacato; perciò il governo doveva ritornare nelle mani delle élite, il popolo doveva essere governato da superburocrati e politici nominati dall’élite e non eletti dal popolo. Secondo questo rapporto, anche il giornalismo televisivo, anche se in parte imbavagliato, ha indebolito l’autorità di governo, le logge massoniche aristocratiche e sovranazionali sono contro sovranità diffusa, giustizia sociale, pluralismo e laicità, perché anche la religione serve a governare. Nei secoli XVIII e XIX, massoni illuminati e libertari distrussero l’Ancien Régime, con gli slogan libertà, eguaglianza e fratellanza, volevano togliere il potere ai pochi per darlo ai molti, i socialisti lo volevano fare anche con i patrimoni, oggi la politica ha girato pagina. Per la restaurazione aristocratica, dopo gli eventi del 1968 e la fine di nazifascismo e comunismo, favoriti anche da super logge aristocratiche, la Ur loggia tre occhi, ha messo in piedi un piano. Nel medioevo il popolo era sotto il controllo della chiesa e delle monarchie, anche se avevano conflitti interni bisognava tornare a quel modello. Nel 1969 l’Italia era una potenza egemone del Mediterraneo ed esercitava influenza in Medio Oriente, Russia e Iran, purtroppo crebbe l’eversione di tutti i colori; ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, la massoneria ha voluto dire la sua. Mattei e Moro sono stati eliminati e in Italia si è favorita crisi economica, instabilità politica e terrorismo, la scusa era fermare l’avanzata del comunismo, le Ur logge conservatrici inglesi comprano politici e informazione italiana, hanno speculato sulla lira, alimentano il terrorismo e in Italia hanno ispirato tre colpi di stato. L’Inghilterra, con la sua loggia Thomas Paine, in cui erano iscritti Mazzini e Garibaldi, per interesse economico, ha favorito l’unità italiana, ma poi ha anche favorito colpi di stato in Italia, dal 1860 a oggi. L’Inghilterra, fino a mani pulite nel 1992, ha determinato cambiamenti nella politica italiana, creando divisioni grazie a politici italiani asserviti all’Inghilterra. Nel XX secolo, l’imperialismo inglese favorì l’avvento dell’imperialismo americano, che oggi ne è il suo braccio armato o secolare. Oggi il potere cosmopolita è fatto di comitati d’affari massonici sovranazionali, la politica non è più trasparente e controllabile, dominano, senza controlli, i poteri occulti delle multinazionali, delle banche e dei loro mandanti; è il primato del profitto e della globalizzazione, l’immigrazione incontrollata serve ad abbassare i salari e a frantumare gli stati, si manipolano le elezioni e le istituzioni, mentre la strategia della tensione serve a destabilizzare e poi a creare un nuovo ordine. Gelli fu iscritto al Grande Oriente d’Italia di palazzo Giustiniani dal reverendo cattolico Frank Gigliotti, membro della loggia Garibaldi di New York, fu messo a capo della P2 o Propaganda, istituita nel 1877 da Mazzini. Kissinger e la Cia proibirono di cacciare Gelli, considerato ambizioso e fascista, poi il Grande Oriente d’Italia, nato dallo scozzismo francese, ottenne il riconoscimento della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, guidata dal duca di Kent. La P2 affiliò le massime autorità italiane, protetta dalla Ur loggia tre occhi, Gelli era protetto da Kissinger e da Giscard d’Estaing, della Tre occhi; nel 1969-1970 si tentò il colpo di stato di Borghese, l’attentato alla banca dell’Agricoltura di Milano doveva far salire una richiesta di ordine; Mariano Rumor aderiva alle Ur logge Pan Europa e alla tre occhi, l’operazione fu bloccata soprattutto dal massone progressista Schlesinger. Fallito il golpe italiano, i massoni si concentrarono nell’operazione Condor, in America Latina, che negli anni settanta e ottanta consegnò tanti paesi in mano a dittature, grazie all’alleanza tra massoni locali e Ur logge sovranazionali oligarchiche, come la tre occhi, la Burke, la Leviathan, la Geburah, che misero da parte quelle democratiche Bolivar e Columbus. L’avvento dei regimi di destra prese pretesto dalle formazioni di guerriglieri di sinistra, mossi da ignoti. In Cile, il socialista Allende era iscritto alle logge Bolivar e Unione Fraterna, divenuto presidente, migliorò il lavoro in fabbrica, aumentò pensioni e salari, distribuì gratuitamente del cibo e latte ai bambini, calmierò il prezzo del pane, migliorò l’istruzione pubblica, costruì case popolari e infrastrutture pubbliche, introdusse il congedo per maternità e il divorzio. Dispose la sospensione del pagamento del debito estero, espropriò latifondi e nazionalizzò industrie, banche e assicurazioni. Perciò arrivò l’embargo Usa e ci furono scioperi devastanti, forse manipolati, la propaganda lo accusò d’intenti golpisti, l’inflazione crebbe; lo stato possedeva due terzi delle grandi imprese e delle banche e Allende era a favore dello statalismo. I circuiti massonici sovranazionali infiltrarono nel paese agenti segreti e provocatori, nel 1973 Allende nominò Pinochet capo di stato maggiore, le logge conservatrici già avevano generali affiliati e perciò Pinochet passò al partito aristocratico. Il fine non era, come si diceva, realizzare la libertà di mercato, ma favorire gli oligopoli multinazionali, secondo le ricette dell’Università di Chicago, di Friedman e della Ur loggia tre occhi. Le grandi imprese furono privatizzate a favore dello straniero e quelle piccole fallirono (oggi anche Draghi vuole far chiudere le piccole imprese), si tagliò la spesa pubblica, si neutralizzarono i sindacati e si fece una liberalizzazione selvaggia, perciò fu la recessione economica e aumentò la disoccupazione; sembra di leggere la storia odierna dell’Italia, l’oligarchia applica sempre le stesse ricette. I circuiti massonici aristocratici pensavano di ripetere il colpo in Italia e perciò ci fu un tentativo del genere nel 1974; Kissinger accusava Allende di aver violato i diritti umani, ignorando le atrocità commesse dalle dittature militari sudamericane, sostenute dalla sua Ur loggia tre occhi. Allora il governo Andreotti indagava sul golpe in preparazione da parte di Borghese, Sogno e Pacciardi. Agenti inglesi erano infiltrati nei gangli dello stato, Sogno affermò di voler impedire ai comunisti di andare al potere, il presidente Leone era pronto a sciogliere le camere e imporre una repubblica presidenziale poi, con un parlamento fantasma, reclamata da Berlusconi. Sogno, fin dalla liberazione, era agente inglese e perciò ottenne il via libera anche dai servizi segreti americani, allora la maggior parte degli ufficiali italiani aveva servito il regime fascista. Kissinger, con la Ur loggia tre occhi e la commissione trilaterale, approvava il progetto di colpo di stato di Sogno, contrastato dal massone democratico Arthur Schlesinger, delle Ur logge Paine e Franklin, che salvò ancora una volta l’Italia da un progetto golpista e mise anche fine alla dittatura di Salazar in Portogallo e alla dittatura dei colonnelli in Grecia, dove il governo fu affidato a Karamanlis, della Ur loggia Atlantis di Max Weber. In Italia ci furono attentati e perciò il premier inglese Harold Wilson richiamò all’ordine i servizi segreti inglesi; Kissinger, alleato con Colby, direttore della Cia, non voleva rinunciare al golpe di Sogno, ma Rockefeller, capo della Ur loggia tre occhi, ordinò a Kissinger e Colby di fare dietro front. Gli americani avvertirono, anche se in ritardo, Andreotti e Taviani del tentativo di colpo di stato, ma cercarono di proteggere Sogno, ma Schlesinger avvertì Andreotti e Taviani dei disegni di questo conte ambasciatore. Sogno era protetto da Rockefeller, Kissinger, Brzezinski e Agnelli, nella seconda metà degli anni settanta, la Ur loggia tre occhi e la commissione trilaterale, da essa dipendente, favorirono la carriera di Licio Gelli e la sua loggia nazionale P2, che dipendeva direttamente dalla Ur loggia tre occhi. Gelli ricevette delle condanne, ma poi fu prosciolto da ogni accusa, miracolo della magistratura indipendente, che ospita anche massoni. Gli oligarchi erano stati sconfitti in Portogallo, Grecia e Italia e stavano per essere sconfitti in Spagna e i massoni pensarono di limitare le loro azioni in America Latina, con l’operazione condor; il piano di rinascita democratico di Gelli era nato perché la Nato voleva impedire l’accesso al potere dei comunisti, il Field Manual del fratello delle Tre occhi, Westmoreland, affermava che si doveva destabilizzare per stabilizzare, gli strumenti erano il terrorismo, gli attentati e la guerra psicologica. La magistratura milanese trasmise al presidente del consiglio Forlani l’elenco degli iscritti alla P2, nell’elenco di 962 persone c’erano ministri, militari, banchieri, tutta la classe dirigente italiana; Berlusconi era iscritto alla P2 e Gelli voleva estendersi, con una sua superloggia sovranazionale, d’accordo con il Vaticano, in America Latina, Wojtyla era affiliato alla Ur loggia tre occhi che voleva la globalizzazione. La commissione trilaterale, secondo una strategia globale e sovranazionale, esercitava pressioni sui governi, in Cile, il generale golpista Vileda era accompagnato da Kissinger e Gelli era di casa in Cile e Argentina, Andreotti lo incontrò in Argentina all’insediamento di Peron, che aveva grande devozione per Gelli perché era protetto dalla Ur loggia tre occhi e dal Vaticano; Umberto II conferì a Gelli il titolo di conte, Gelli era presente all’insediamento di Carter. Nel 1982 il parlamento sciolse la loggia P2, Calvi fu trovato impiccato a Londra, Marcinkus, capo dello Ior, fu accusato di truffa, Gelli fu arrestato in Francia ma, grazie a complicità, evase; Sindona fu arrestato come mandante dell’omicidio del giudice Ambrosoli e fu avvelenato in carcere. Dal 1974 al 1991, sotto Thatcher e Reagan, un patto segreto legava i massoni impegnati nella globalizzazione, erano chiamati United Freemasons for Globalisation, obbedienti alla Ur loggia tre occhi e altre logge aristocratiche sovranazionali. Dopo mani pulite, il partito comunista assorbì le macerie di DC e PSI, però senza dar vita a un partito e una democrazia moderna, senza riformare i codici fascisti, perché la chiesa era contraria, senza abolire il divieto di appartenenza alle logge, che non esiste negli altri paesi occidentali; però il PCI denunciò Cossiga di attentato alla costituzione, Gelli fu prosciolto, la P2 assolta dall’accusa di cospirazione. Nel 1992 ci fu mani pulite, le privatizzazioni, il patto di Maastricht e, nel nuovo millennio, l’euro; nel 2008, con la crisi dei subprime americani, il debito pubblico italiano raggiunse il 107% del PIL. Gelli ricevette diverse condanne, comunisti e democristiani erano ufficialmente contrari ai massoni, ma il back office, con la loro complicità, aveva sempre funzionato, ambienti atlantici erano interessati a colpi di stato, privatizzazioni, riduzione del welfare, contenimento dei salari e riduzioni della spesa pubblica; non erano piani solo dell’Unione Europea. La Gran Bretagna entrò nell’Unione con un piede solo, partecipando contemporaneamente, come una potenza imperiale, al signoraggio monetario su sterlina ed euro ed esigendo annualmente restituzioni finanziarie dall’Unione e nessuno stato europeo ha mosso obiezioni. All'Italia, paese sconfitto in guerra e con basi militari e servizi segreti controllati dagli americani, non lo avrebbero consentito. La Banca d’Inghilterra, nata nel 1694, era una banca privata e nel 1946 fu nazionalizzata, altre banche centrali, inclusa la BCE, sono private e nessuno muove obiezioni; lo stato inglese e i servizi segreti inglesi controllano anche le superlogge sovrannazionali. Il piano di rinascita democratico di Gelli del 1975 rifletteva la strategia delle Ur logge oligarchiche che, alla commissione trilaterale, avevano presentato la relazione sulla crisi della democrazia. Volevano ridurre la libertà per ottenere più governabilità e potenziare il liberismo, poi i piduisti furono riciclati dal regime democristiano, come del resto fece il fascismo con i massoni importanti e il Piemonte con alti ufficiali borbonici. Il piano di rinascita democratica ispirò il programma d Berlusconi, nel 2000 il debito pubblico esplose con l’entrata nell’euro, poiché l’Italia era priva di una sua moneta, l’euro era emesso dalle banche centrali, su autorizzazione della BCE; il bilancio del governo Berlusconi fu deludente come quello successivo di sinistra. L’ex fascista Gelli voleva una dittatura temporanea e aveva simpatie anche per Stalin, il Grande Oriente d’Italia, ricostituito nel 1943, fu riconosciuto dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra nel 1972, la P2 obbediva al GOI; i magistrati acconsentirono alla manipolazione della lista degli aderenti alla P2, tra i quali pare ci fosse anche Dalla Chiesa. Nel 1967 l’Egitto bloccò il canale di Suez e Israele intervenne, nel 1973 fu la guerra del Kippur, Kissinger, sotto Rockefeller e Ur loggia tre occhi, spinse gli israeliani alla guerra e poi li costrinse a ritirarsi, fu la crisi energetica che alimentò la speculazione. Nel 1979 ci fu la guerra tra Irak e Iran, ci furono riflessi su prezzi del petrolio e le grandi compagnie petrolifere, come quella di Rockefeller, ne guadagnarono; in questi eventi, la Ur loggia tre occhi operava di concerto con la Burke, la Geburah e la Amun, nata nel 1972 in Medio Oriente; da allora, le logge aristocratiche, nel favorire gli eventi per speculare, agivano di concerto anche con gli emiri dell’OPEC. Nel 1978 nacque la Ur loggia aristocratica White Eagle e, d’accordo con Breznev e Andropov, la Ur loggia tre occhi fece nascere l’Ur loggia Amun, che orchestrò la guerra del Kippur, ne facevano parte Andropov, Kissinger, Moshe Dayan, Assad, Bumedienne, Sadat; Golda Meier rifiutò l’affiliazione perché iscritta alle Ur logge progressiste Ghedullah e Daath. La Amun, diretta dalla tre occhi, ebbe una voce fondamentale nelle decisioni dell’Opec e nelle guerre successive in Medio Oriente. Lo stato minimo e l’esaltazione del mercato erano voluti da Friedman e Von Hayek, contrari al deficit spending di Keynes e al welfare, la crisi energetica del 1973 aiutò i loro piani, la Thatcher era affiliata alla Ur loggia Burke ed era seguace di Hayek, suo confratello massone, fu seguita dall’affermazione di Reagan. La dottrina di Keynes era avversata e il monetarismo di Friedman era contro l’inflazione, ma alzava i tassi che potevano farla risalire. I monetaristi erano contro l’inflazione, nata dal deficit spending o di bilancio, la crescita dei salari e la spesa pubblica, chiedevano meno tasse. Furono tagliati gli aiuti alle famiglie povere, imposta la deregolamentazione legislativa, le compagnie di servizi Usa furono privatizzate; perciò cadde l’inflazione, ma aumentò la disoccupazione, crebbe la povertà e in Usa il deficit commerciale, crebbero debiti e spese militari. In Gran Bretagna, la Thatcher fece delle privatizzazioni, ridusse le imposte sui redditi più alti e aumentò le imposte sui consumi, era il programma anche di Berlusconi, nel 1981 in Gran Bretagna la disoccupazione arrivò al 13%. In Usa, nella corsa alla presidenza, la Ur loggia tre occhi di Brzezinski controllava sia Ford che Carter, dei due partiti in corsa, vinse Carter e divenne papa il compaesano di Brzezinski, Wojtyla; la Ur loggia tre occhi, grazie anche alle affiliazioni, si estendeva anche in Cina, in America Latina e in Medio Oriente; perciò nel 1978, per contrastarla, sempre da posizioni conservatrici, le Ur logge Burke e Geburah fecero nasce la White Eagle, che favorirono l’affermazione di Thatcher e Reagan, vi aderì anche Casey, direttore della Cia. Affiliato alla Ur logga tre occhi era anche lo scià Reza Pahlavi, iniziato anche alle Ur logge Ibn Arabi, alla Leviathan, la Burke, la Geburah, la Amun e la de Maistre; però, con un tradimento, nel 1979 queste logge favorirono anche la rivoluzione iraniana e la cacciata dello scià, con l’avvento di Khomeyni e l’alleanza provvisoria tra marxisti e islamisti; allo scià successe provvisoriamente il massone democratico Bakhtiar, della Ur loggia Ibn Arabi, scalzato poi dal regime teocratico. In pratica, massoni oligarchici dell’aquila bianca avevano detronizzato lo scià Pahlavi della tre occhi; poi i massoni dell’aquila bianca organizzarono manifestazioni antiamericane che culminarono nell’occupazione dell’ambasciata americana; infine, la tre occhi e l’aquila bianca decisero, con la mediazione della Burke, la pace; come succede tra galantuomini, ci furono trattative per la spartizione delle poltrone, però alcuni carrieristi avevano la doppia appartenenza. Nel 1981 il massone della tre occhi, Hinckley, sparò a Reagan senza ucciderlo, in quegli anni i sovietici sostenevano la loggia Amun. I membri della White Eagle decisero di vendicarsi per l’attentato a Reagan e perciò ci fu l’attentato a Wojtyla, della tre occhi; per la pace si battevano la democratica Ur loggia Paine e l’oligarchica Ur loggia Burke, alla prima erano stati iniziati Mazzini e Garibaldi, questo clima diede vita alla Fabian Society, della Burke facevano parte i Rothschild. Erano affiliati alla P2 Peron e Vileda, Gelli dipendeva dal Grande Oriente d’Italia e dalla tre occhi, senza affiliazione in quest’ultima. Moro aveva una strategia mediterranea e terzomondista, volva aprire a sinistra, ridurre la sudditanza italiana e modernizzate il paese, come Mattei, pagò con la vita; allora il PCI era tenuto distante dal governo, anche per impedirgli di fare rivelazioni ai russi sull’alleanza atlantica. A Moro successe Andreotti e si chiuse il dialogo con il PCI; nel governo c’erano anglofili e filoamericani, prima delle Merkel, Berlinguer predicava austerità e lotta al consumismo. Dal 1993, dopo mani pulite, la grande industria di stato fu smembrata e venduta a banche d’affari anglosassoni, queste industrie, in un’economia mista, avevano visto lo stato imprenditore come terza via tra capitalismo e comunismo, trasformarono l’Italia nella quinta potenza industriale; dal 1978 al 1992 il pentapartito difendette l’industria di stato, la svendita fu effettuata dal 1993, con la regia di Mario Draghi delle Ur logge tre occhi e aquila bianca, queste privatizzazioni furono fatte da Amato, Ciampi, Dini, Berlusconi, Prodi e D’Alema. Un patto legava le logge aristocratiche aquila bianca e tre occhi, crearono disuguaglianza e disoccupati in nome del pareggio di bilancio, del primato del mercato, dell’indipendenza delle banche centrali, del primato dei tecnocrati e dell’economia; l’Italia fu anche segnata da attentati terroristici. In Italia, Gigliotti, agente della Cia, ottenne l’apertura di logge americane extraterritoriali; in contrasto con le norme massoniche, volevano colonizzare la massoneria italiana, cercando un accordo con la chiesa; l’accordo fu favorito da padre Rosario Esposito e dal gesuita Giovanni Caprile. Le logge americane erano meno invasive di quelle sovranazionali, operanti in Italia dalla metà dell’ottocento, era il caso della Ur loggia Paine, il gran maestro Gamberini favorì il riavvicinamento tra chiesa e massoneria, collaborò anche il massone Angelo Roncalli e Paolo VI; alla P2 di Gelli partecipavano servizi atlantici e italiani, come accertò la commissione Anselmi, questa aveva una piramide superiore e una inferiore. Non esiste una loggia madre del mondo, tipo la gran loggia unita d’Inghilterra, risalente al 1717, data in cui la massoneria speculativa fu rifondata, esiste però un rito scozzese e delle logge segrete o riservate, soprattutto in Italia, la chiesa ha rapporti con i massoni, sono stretti i rapporti tra massoni e servizi segreti. Gelli progettava di trasferirsi in Usa, Moro fu minacciato da Kissinger e poi si disse che la P2 era responsabile della sua morte, la Ur loggia tre occhi è diretta da esponenti britannici. Gli omicidi di Mattei e Moro e gli atti terroristici furono depistati dai servizi del Supersismi o Nuova P2, Gelli contava sull’amicizia di Phil Guarino, fratello della tre occhi e dell’aquila bianca e amico di Reagan; poco dopo la perquisizione a danno di Gelli ci fu l’attentato a Reagan e poi ci fu l’attentato a Giovanni Paolo II. Nel luglio del 1981 Brzezinski, Albright, Chirac, del fronte massonico oligarchico, presentarono il progetto United Freemasons for Globalisation, prendendo contatto con i democratici Schlesinger, Galbraith, Mitterand, con il rosacrociano Roncalli, con Rabin e Palme. Schlesinger rivelò il suo piano contrario ai disegni della Ur loggia tre occhi, però gli oligarchici controllavano i governi di Usa e di Gran Bretagna e le istituzioni internazionali; per la creazione del nuovo ordine mondiale, nell’obiettivo c’era la Russia, perciò, si diede scacco alla superloggia democratica de Maistre creata in Svizzera da Lenin e si accelerò il progetto d’integrazione europea, secondo il disegno aristocratico di Kalergi- Monnet e non di quello democratico di Spinelli e si favorì la riunificazione tedesca. Si mise fine all’operazione condor e alle dittature sudamericane e all’apartheid sudafricano, facendo scarcerare il massone Mandela, affiliato alle superlogge Arjuna, fondata da Gandhi, alla Hiram e alla Paine; bisognava anche smantellare le organizzazioni terroristiche come le brigate rosse, la tedesca Baader Meinov e la P2. Questi accordi tra superlogge aristocratiche e democratiche andavano dal 1981 al 1992, poiché non sono galantuomini i partiti e gli stati, non lo sono nemmeno le superlogge, perciò non furono sempre rispettati, ciò malgrado, se ne fecero degli altri dal 1992 al 2001. Le banche centrali agivano di concerto con il vertice della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, controllata dalle banche centrali private; le banche centrali controllavano i governi, con i prestiti e comprando i politici. I prestiti concessi dal FMI alla Grecia e all’Europa Orientale servivano a rimborsare prestiti fatti alle loro banche, poi il FMI impose le privatizzazioni, che, com’era accaduto in Russia con la fine del comunismo, arricchirono banchieri, politici e uomini d’affari. Il FMI aveva stretto legami con gruppi finanziari internazionali, con le sue ricette provocò grandi danni all’Argentina e alla Russia postsovietica, che svendette le industrie, mentre, in altri paesi, il neoliberismo provocò il fallimento di tante aziende; nel 1994 Clinton firmò il trattato Nafta con il Messico e il Canada, che fu l’atto ufficiale di nascita dell'inizio della globalizzazione, l’effetto fu catastrofico su occupazione, redditi di lavoro, povertà e ambiente. In America settentrionale cadevano le restrizioni sul movimento dei capitali ma non sui movimenti delle persone, in Usa si privatizzò e si tagliò il Welfare, le multinazionali americani e giapponesi delocalizzavano in Messico e in Cina e perciò in Usa si persero molti posti di lavoro. La concorrenza di paesi senza sindacato, come la Cina, era grandissima, però all’inizio i comunisti cinesi temevano gli investimenti occidentali perché non volevano essere colonizzati. Con questa politica sono aumentati gli stipendi dei manager e la mobilità sociale, da una classe alle altre, è stata bloccata ed è stata favorita la rendita finanziaria; nel 2001, al G8 di Genova, le corporazioni internazionali amarono i provocatori. I servizi di sicurezza Usa sapevano dei preparativi per l’attentato dell’11 settembre 2001 che favorì l’emanazione del Patriot Act e di leggi successive che intaccavano le libertà personali, con sorveglianza delle comunicazioni, perquisizioni domiciliari senza mandato, riduzione dei poteri della magistratura e detenzione dei sospetti a tempo indeterminato. In Gran Bretagna il socialismo democratico si riteneva lo sviluppo logico del liberalismo, era sostenuto dalla Società Fabiana e da Keynes, chiedeva riforme sociali e uno stato interventista, cioè assistenza medica gratuita, lavori pubblici e nazionalizzazioni; la Banca d’Inghilterra fu nazionalizzata, come le miniere e l’acciaio e l’economia inglese divenne un’economia mista; in Svezia, per coprire i servizi sociali, s’introdusse un’imposta fortemente progressiva, si voleva un socialismo redistributivo che salvasse il mercato; in tal modo si bloccava il processo rivoluzionario, lo stato combatteva le disuguaglianze, faceva nascere il welfare state e i cittadini partecipavano al processo decisionale. Invece In Usa Reagan, Hayek e Friedman volevano lo stato minimo, all’ombra dello stato, si annidano, privilegi, rendite, sprechi e parassitismo, in quel paese si rifiutò il welfare, si ridussero le tasse, si deregolamentò e si privatizzò; questa politica fece aumentare la povertà, il sottoproletariato, la delinquenza e la disoccupazione. 45 milioni di cittadini erano senza assistenza sanitaria e nel paese mancava una politica di redistribuzione della ricchezza. Secondo Hayek, con l’aumento della ricchezza nazionale, tutti ne avrebbero ricevuto dei vantaggi, affermava che disuguaglianze nascevano da scelte sbagliate del governo, affermava che il mercato coincideva con la libertà, era contro Keynes, solidarietà e giustizia sociale, affermava che il capitalismo era la società migliore; però, nelle faccende di governo, era sempre il denaro delle Ur logge che comprava o condizionava l’accesso al potere, la corruzione politica esiste in tutti i paesi. Nel 1992, con il trattato di Maastricht, le logge oligarchiche investirono su Mario Draghi, superbanchiere della BCE di Francoforte ed ex dirigente della Goldman Sachs, affiliato alla tre occhi, alla Compass, alla Burke, alla Der Ring e alla Pan-Europa, il quale, dal 2012, era vicino alla lobby finanziaria di Bruxelles, cioè dava denaro alle banche, controllate dai soliti ignoti; l’Unione Europea, con il fiscal Compact, contrastava il deficit di bilancio, rendeva il lavoro più flessibile, favoriva le privatizzazioni, declassava gli stati, inoltre, dal 2013 i bilanci degli stati erano validati da Bruxelles. Per conseguenza, calò l’inflazione ma fu la decrescita economica, aumentò lo spread italiano e la BCE finanziò le banche all’1%, spingendo le banche a investire in titoli pubblici di paesi poi risultati insolventi, aumentando la pressione fiscale e favorendo la riduzione della spesa pubblica. Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Carlo Padoan, Massimo D’Alema, Corrado Passera, Visco, Barroso, Lagarde, Sarkozy, Hollande, Blair, Merkel, Schauble, Bill Gates, erano tutti affiliati a logge oligarchiche; inoltre dirigenti cinesi come Deng Xiaoping, giapponesi, arabi, turchi e russi, tutti accumunati dall’interesse e alcuni di loro sostenevano scontri militari e terrorismo. Nel programma massoni uniti per la globalizzazione del 1980-2001, si erano uniti massoni oligarchici e massoni democratici, le Ur logge oligarchiche White Eagle, Three eyes e Burke volevano introdurre il capitalismo in Cina, però senza democratizzazione, invece i massoni democratici cinesi della Paine volevano la democratizzazione, perciò nel 1989 esplose la protesta di piazza a Tienanmen, con studenti che chiedevano la democrazia. Tra i protestanti c’erano ex comunisti, in Cina i dirigenti sono tutti comunisti, anche se solo di nome, criticavano la svolta pseudoliberista di Deng Xiaoping, i manifestanti chiedevano anche la fine della corruzione e del nepotismo, il multipartitismo, la fine della censura e più attenzione ai problemi sociali. Esaltavano il massone progressista e libertario Sun Yat-sun, che fece cadere l’ultima dinastia Manciù (1912), Deng optò per la repressione, senza tener conto del moderatismo di Gorbaciov, aderente alla Ur loggia Golden Eurasia; dopo la repressione del 1989, nel 1990 nacque la superloggia cinese Tao Lodge, collegata alla Tre occhi. Gli Usa sfruttarono la guerra in Afganistan per indebolire l’URSS, Osama Bin Laden fu iniziato nel 1957 alla Tre occhi da Brzezinski, gli esponenti del PCUS della de Maistre furono messi fuori gioco e fu favorito Gorbaciov che voleva arrivare a un sistema democratico, in realtà, con le privatizzazioni, questo favorì oligarchi russi e speculatori esteri, in queste operazioni fu manipolato dalle superlogge Pan Europa e Lux ad Orientem, poi cedette il posto a Boris Eltsin, della superloggia Lux, fondata nel 1967 da Brzezinski. Gli organismi internazionali FMI e Banca Mondiale avevano sede a Washington, il paese che riceveva da loro finanziamenti doveva ridurre debito e deficit, deregolamentare e privatizzare, alzare i tassi, aumentare le tasse e ridurre il welfare, come nella politica di austerità europea; con questa cura, in Russia di ridussero produzione industriale, redditi individuali e Pil e aumentò la disoccupazione, la povertà, l’alcolismo e la criminalità. Nel 2004, con Putin, la Russia ha ripreso a crescere e ha nazionalizzato grandi compagnie, stesso copione nei paesi del vecchio patto di Varsavia, nel 1992 fu firmato il trattato di Maastricht e nel 2007 quello di Lisbona, fu creato l’euro senza eurobond; in Inghilterra alla Thatcher era succeduto Tony Blair, socialdemocratico e massone oligarchico, della superloggia Burke, in Israele, la morte di Rabin, della superloggia Daath, impedì la pace con Arafat, appartenente alla superloggia Amun, c’era chi aveva interesse a far durare il conflitto tra israeliani e palestinesi. Craxi, vicino al mondo arabo, fu affiliato alla Amun, i massoni oligarchici volevano separare la finanza dal controllo politico, Ciampi e Andreatta erano massoni e approvavano questo progetto; perciò Andreatta smantellò l’industria statale e Ciampi sganciò la Banca d’Italia dal Tesoro, in modo che smettesse di finanziare il Tesoro. Tedeschi e francesi erano gelosi della concorrenza italiana; l’Italia aveva il primato commerciale nel Mediterraneo, con la Russia e con l’Iran, Andreotti temeva la riunificazione tedesca ed era al corrente dei piani anglo-americani e dei mercati contro l’Italia. Prima di controllare totalmente i governi italiani loro agenti, i nostri grandi soci europei hanno sempre temuto le potenzialità dell’Italia, per la politica filoaraba di Mattei, quella di Moro e di Craxi, l’aereo di Mattei fu sabotato dalla mafia, al servizio degli inglesi dal 1860 e degli americani dal 1945; Moro fu ucciso perché era l’uomo dell’apertura a sinistra, Mario Moretti era collegato ai servizi americani, Edgardo Sogno a quelli inglesi; fu la stagione delle stragi, Ciampi, Andreatta e De Mita lavoravano per svendere l’Italia allo straniero, Napolitano avrebbe seguito il loro esempio. Abolita la lira, aumentò l’interesse sul debito pubblico perché lo stato non poteva più finanziarsi a costo zero come fanno gli Usa e il Giappone, le grandi imprese italiane non investivano più nelle aziende, ma in titoli di stato che rendevano di più, aumentò flessibilità del lavoro e precariato; negli anni novanta cominciarono le privatizzazioni, così le partecipazioni statali, temute da francesi e tedeschi, quasi scomparvero; la fine dell’Iri fu gestita da Prodi, Andreatta e Amato, il dogma dell’Europa e dell’euro c’è costato caro. Tutte le banche si dedicavano ad attività speculative, che generavano derivati senza copertura, perciò nel 2007 in Usa il sistema bancario era saltato, le loro perdite superavano il valore dell’economia reale, perciò la Fed, per salvarle, ha trasferito alle banche 17.000 miliardi di dollari. Prima del loro collasso, i profitti bancari erano aumentati con le operazioni speculative, con il QE, le banche centrali fornivano le banche sempre di nuova liquidità, come fa oggi la BCE. Il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia aveva impedito allo stato di finanziarsi a basso costo, l’ingresso nell’eurozona toglieva alla Banca d’Italia la sovranità monetaria e Fiscal Compact toglieva allo stato il controllo sul bilancio; però il pareggio di bilancio è difficile senza ripresa, al suo posto invece arriva la depressione. Invece bisognerebbe che i tassi d’interesse fossero più bassi del tasso di crescita, in Italia la ricchezza nazionale è molto più alta del Pil, il che è una forma di garanzia per i creditori dello stato. L’oligarchia internazionale vuole togliere di mezzi gli stati nazionali, facendoli indebitare e infiltrandoli con suoi agenti, usando la corruzione; anche gli Usa paiono preda dei britannici che vogliono aumentare i conflitti e usano la forza militare Usa, mentre la corona inglese vuole ridurre la popolazione mondiale (Galloni); in questo quadro, la Germania si consola con l’esportazione, però la Cina vuole aumentare la domanda interna. Bisogna contrastare i sicari dell’Italia e le controriforme che hanno azzoppato il paese, gli Usa hanno dimostrato che la moneta non crea sempre spinte inflazionistiche, anche perché la maggior parte di essa è virtuale, cioè elettronica o di conto; bisogna sostenere l’economia reale, contro Bruxelles che obbedisce ai globalizzatori, non si rispetta l’ambiente, né la salute. Andreatta e Ciampi erano garanti per l’Italia del patto massonico per la globalizzazione, insieme a Napolitano, Cossiga, Spadolini e Amato. In Italia, fino agli anni ottanta, i lavoratori hanno visto migliorare la loro condizione sociale, sono aumentati i salari, ferie e dritti dei lavoratori, è stata adottata una democrazia partecipata e lo statuto dei lavoratori; per paura del comunismo, le classi dominanti hanno ceduto potere e margini di profitto, caduta l’Urss, hanno voluto recuperare privilegi, profitto e potere, la democrazia è stata minata e i lavoratori, traditi dai partiti di sinistra e dai sindacati, sono diventati più arrendevoli. Nel 1978 il capitalismo si affermò in Cina, con i costi più bassi il paese attirò investimenti esteri, il turbocapitalismo vuole il controllo delle risorse, l’abbassamento dei costi e delle imposte sul capitale, favorisce il falso di bilancio, elezioni truccate e controllo pagato sulla politica. Portare il salario al livello di sussistenza significa reintrodurre la schiavitù, inoltre, con i conflitti, le multinazionali ricevono grandi profitti con le armi. Alla fine però tutti gli imperi sono desinati a cadere, perché pochi sguazzano nella ricchezza e tanti nella miseria, nell’inquinamento e nella violenza, oggi un impero invisibile, tramite persone non elette, controlla governo, partiti e media; politici e dirigenti sono nominati perché obbedienti e discreti e rimangono in carica a prescindere dal partito di appartenenza; oggi pare che gli americani abbiano rinunciato alla dichiarazione d’Indipendenza e gli occidentali alla dichiarazione dei diritti, cioè ai vecchi ideali occidentali di eguaglianza e di giustizia. L’impero occidentale ha imposto la disciplina con il G8, la Nato, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario, il WTO, l’OCSE, il TTIP, però oggi, con l’aristocrazia della finanza internazionale e con la globalizzazione, si apre dialetticamente lo spazio per una rivoluzione mondiale, sperando che anche questa non sia manipolata o tele diretta da poteri occulti. Per realizzare il disegno del Nuovo Ordine Mondiale, si è preferito provocare il declino dei parlamenti e degli stati, che hanno sempre meno potere, anche all’interno dei loro confini. Il terzo emarginato mondo si trova anche nel primo, il secolo XIX era britannico e il XX era americano, il XXI potrebbe essere cinese; una plutocrazia segreta internazionale non è interessata a difendere la sovranità del popolo, il back office dirigenziale è fatto da Usa e Gran Bretagna, dove sono nate le prime Ur logge che hanno creato altre superlogge a loro soggette in tutto il mondo. L’ordine finanziario mondiale non può esistere senza corruzione, violenza e guerra, perché vuole estrarre il massimo di plus valore dagli esseri umani, come si fa con le vacche degli allevamenti intensivi. Bisognerebbe essere governati da sovrani illuminati, l’oligarchia massonica dovrebbe essere fatto di superuomini invisibili che dovrebbero lavorare anche per il benessere del popolo bestiame; però le Ur logge sono divise tra loro e al loro interno, alcuni loro rappresentanti sono stati contro l’ancien regime e le sue ingiustizie e contro il potere della chiesa, altri difendono la religione, alcuni sono libertari. Altri sono contrari a estendere l’eguaglianza agli uomini immeritevoli o disubbidienti, cioè sono anche contro il suffragio universale, per alcuni di loro, la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è velleitaria, mentre altri la difendono. Il nuovo ordine mondiale dovrebbe fermare l’onda lunga democratica, in genere, i massoni oligarchici sono contro l’autorità immeritata, vogliono il governo dello spirito e della finanza, finanziano opere filantropiche e ritengono la libera muratoria la più giusta delle associazioni. Però i massoni non sono profeti disarmati, alimentano guerre, terrorismo e omicidi e si fanno guerra, si ritengono destinati al dominio mondiale. Malgrado le loro divisioni interne, aiutati dai loro servitori politici, hanno elaborato un piano per far precipitare le economie delle democrazie occidentali e abrogare la sovranità nazionale e popolare. A causa della dialettica interna, la massoneria è bifronte, non crede al diritto di sangue, però tanti massoni credono ai diritti civili e ritengono che il diritto a governare spetti all’aristocrazia dello spirito, perciò forse un giorno faranno i conti anche con i pupazzi modesti che, al governo, li hanno serviti in cambio di privilegi. I massoni, mutuando al pensiero gnostico-valentiniano, che divideva gli uomini in materiali, razionali e spirituali, ritengono che l’umanità sia da perfezionare gradualmente per mano di maestri illuminati. Anche dagli ambienti elitari è nato il fascismo, oggi per gli iperliberisti e i globalizzatori, lo stato è un problema come la democrazia e perciò deve essere indebolito, gli oligarchici si muovono anche per eliminare ogni tipo di sovranità, monetaria, politica, nazionale e personale. Non vogliono istituzioni funzionanti e controllabili dal popolo, per piegare gli stati, li costringono a reperire risorse nel mercato dei capitali e ad indebitarsi, la BCE vuole solo garantire la stabilità dei prezzi; in Unione Europea una commissione non eletta legifera al posto del parlamento, favorendo politiche recessive, mentre Draghi era intento solo a finanziare le banche. I mondialisti vogliono creare un nuovo ordine sociale, però all’interno del back office esistono lotte di potere per la strada giusta da prendere, oligarchica o democratica. Con una rinata nobiltà nera (ex vaticana) tornerà la dicotomia padroni-schiavi, trasformando l’uomo in una merce; mentre una minoranza accumula ricchezze, la BCE, stampando banconote, che sono pezzi di carta, e con la moneta virtuale ed elettronica, per conto dei suoi mandanti, ha in mano l’eldorado e può comprasi il mondo. L’abbattimento delle torri gemelle dell’11/9/2001 è stato un complotto, le crisi sono create e risolte secondo i desideri delle logge sovranazionali che vogliono vedere se l’umanità è in grado di reagire alle trame o subire per diventare schiava per mille anni. Al Qaeda era funzionale alla superloggia tre occhi, ma anche alle superlogge aquila bianca e Burke, però nel 2001 Bin Laden e Al Qaeda passarono alla dipendenza della superloggia Hathor e della Geburah, per recitare un nuovo copione del nuovo ordine mondiale; Berlusconi fu rifiutato dalla Hathor e Renzi dalla Tre occhi. La nuova stagione imperiale era diretta dalla Hathor, dalla Geburah e dalla Amun, forte in medio oriente. Nel 2004, con un compromesso tra oligarchici e democratici, nacque la super loggia Maat, degli oligarchici facevano parte Hathor, Compass e i guerrafondai della Geburah, alla Maat fu iniziato Obama, però vi confluirono anche Ted Kennedy e Clinton. La crisi Usa del 2008 è stata programmata, come la crisi di alcuni paesi europei del 2011; la Hathor e la Geburah hanno favorito le guerre in Afganistan e Iraq. In gioco c’era il petrolio iracheno e l’oppio afgano, perciò la Hathor lasciò il medio oriente nel caos, la costruzione europea prevedeva una gestione tecnocratica e oligarchica, la BCE aveva potere di vita e di morte sugli stati, senza dover rispondere a un potere politico; con la crisi degli spread, non ha fatto il prestatore di ultima istanza agli stati, come fanno le banche centrali, la troika lavorava solo al servizio delle logge sovranazionali e dell’alta finanza. Il programma, secondo il dogma dello stato minimo, chiedeva riforme strutturali, che era una definizione ambigua, rigore nei conti pubblici, aumento delle tasse e dell’età pensionabile, diminuzione del costo del lavoro e sua precarizzazione, inoltre privatizzazioni, diminuzione del welfare e dei servizi pubblici, praticamente ciò che è stato richiesto all’Italia e alla Grecia. Per l’oligarchia, la democrazia deve essere formale, mentre il vero potere deve appartenere agli spiriti elevati e in parte a quelli che li servono, l’élite sa maneggiare bene il denaro che, in realtà, non ha nessun valore intrinseco. Nel 2006 l’egemonia della Hathor era sfumata ed era il momento della tre occhi, di Pan Europa, Compass, Burke, Babel, Der Rring, Tao Lodge, con il fine di attuare un nuovo secolo europeo e realizzare un nuovo feudalesimo, con al vertice massoni privi del lignaggio del sangue, un modello da esportare negli altri continenti e ispirato all’oligarchia comunista cinese; Monti doveva solo destabilizzare l’Italia, senza spargimento di sangue, senza fisime democratiche ed egualitarie. Però ci fu il risveglio della democratica Paine e del Grande Oriente Democratico Italiano, che cercarono di spingere Obama a una svolta rooseveltiana; dietro le recenti manifestazioni studentesche di Hong Kong c’è lo zampino di logge cinesi e della Paine, mentre la Hathor è tornata in scena con la nascita dell’ISIS da essa patrocinato. Dopo due secoli di dominio democratico, gli oligarchici avevano ripreso l’iniziativa; l’Europa è un laboratorio e la Grecia e l’Italia un laboratorio nel laboratorio, vogliono trasformare i cittadini in sudditi degli aristocratici di spirito; se si fossero creati gli eurobond, sarebbe cessata la speculazione sui titoli a causa dei differenziali degli spread. Vogliono puntare sulle privatizzazioni e su una manodopera immigrata a buon mercato e arrendevole e trasformare i cittadini in sudditi; Enrico Letta è legato all’OPUS Dei e alle organizzazioni paramassoniche, a Vaticano, Bruxelles, Francoforte e Berlino; Schauble, ministro delle finanze tedesco, è un massone reazionario e intransigente, tuttavia è elogiato dalla nostra informazione. In Francia sono state bloccate le riforme elettorali promesse da Hollande, Matteo Renzi vorrebbe essere iniziato alla superloggia tre occhi, ma non si fidano di lui, come non si fidavano di Berlusconi, anche se li hanno utilizzati entrambi; a questa loggia sono iscritti Napolitano, Draghi, Schauble e Lagarde; credono che Renzi sia un arrivista spregiudicato, un voltafaccia ambizioso, in realtà, ritengono di non poterlo controllare, cioè che è poco obbediente; ma Renzi, come Berlusconi, non è peggiore di tanti politici europei al servizio della nomenclatura, perciò Renzi, sentitosi rifiutato, ha chiesto l’affiliazione alla superloggia Leviathan. Secondo Rino Formica, Renzi porta avanti il programma di Rinascita democratica di Gelli, il quale si uniformava al testo del 1975 sulla crisi della democrazia, redatto dalla commissione trilaterale, dipendente dalla superloggia tre occhi. Sono stati massoni i presidenti italiani Einaudi, Saragat, Cossiga, Ciampi e Napolitano, furono sostenuti dai massoni Leone e Pertini; Mario Draghi, uomo di fiducia delle superlogge reazionarie e dell’alta finanza, è tra i massimi responsabili della governance europea. Nel 2012 il massone democratico Hollande, del Grande Oriente di Francia e della loggia Lassalle, appoggiato dalle superlogge Paine e Montesquieu, prevalse sull’oligarchico Sarkozy della superloggia Hathor, legato alla Cia; sono stati i massoni a creare le istituzioni internazionali, il mondo politico moderno è stato creato dai massoni, con tutte le libertà; dal novecento e soprattutto dagli anni sessanta i massoni oligarchici hanno voluto la rivincita. Poiché l’Italia era un paese in bilico tra comunisti e clericali, i massoni italiani, condannati ufficialmente dalla chiesa, dal fascismo e dal comunismo, grazie a un’informazione asservita ai potenti e alla legge che vietava le associazioni segrete, vivevano nascosti; i comunisti si dichiararono contro la massoneria, eppure erano stati massoni Bauer, Marx, Engels, Lenin, Stalin, Trotsky. I libri di storia italiani hanno parlato solo di carbonari, che erano però massoni; anche alti dirigenti fascisti erano stati massoni, la tendenza a nascondersi dei massoni italiani è stata aiutata dall’informazione, comunque, la legge italiana, ereditata dall’era fascista, proibiva le società segrete; tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale, praticamente la massoneria nazionale non era più segreta e se ne conoscevano anche degli iscritti, era infiltrata dalla polizia e dai servizi, ma, per i cittadini, l’informazione non ne parlava. Le superlogge oligarchiche tedesche sono Der Ring, cui sono iscritti Draghi e Schauble, mentre la Merkel fa parte della Golden Eurasia, della Valhalla e della Parsifal, le quali favorirono l’avvento del nazismo, appoggiate dalle superlogge oligarchiche anglo-americane; i tedeschi sono manipolabili, invece gli italiani, a causa della presenza della chiesa, sono ipocriti, il nazismo fu finanziato da massoni oligarchici angloamericani. In Italia la massoneria fu messa fuori legge dal fascismo, ma il Gran Consiglio era composto, quasi esclusivamente, di ex massoni, il fascismo fece la stessa cosa con la mafia, ne combatté la base e ne tesserò il vertice; gli stati, dal tempo delle corti dei miracoli di Venezia, Parigi e Londra, per tutelare le massime autorità, hanno sempre collaborato con l’alta criminalità. Il nazismo fu bloccato dal massone progressista Roosevelt, la Merkel aveva il progetto di destrutturare i paesi europei, controllandone i governi, era indifferente alla sorte dei cittadini europei. I tedeschi, con le loro eccedenze commerciali, si godono i dividendi delle privatizzazioni d’industrie europee acquistate a prezzi stracciati; il francese Hollande è stato acquisito dalla Germania, per cui, si è mosso in continuità con il reazionario Sarkozy. Se si vuole salvare il concetto di Unione Europea, bisognerebbe dare più potere al parlamento europeo e fare gli Stati Uniti d’Europa, favorendo una politica europea più solidale; i politici di successo sono predicatori laici al servizio del governo occulto, Hollande, durante la campagna elettorale, era contro l’austerità, poi ha proposto di tagliare la spesa di 50 miliardi di euro in due anni. Draghi ha finanziato con bassi interessi le banche, controllate dai soliti ignoti, le quali hanno comprato industrie e servizi di paesi in crisi; mentre in occidente tramonta l’ideale democratico, in Cina, la superloggia democratica Tao Lodge promuove la democrazia e la sovranità popolare, questa superloggia ha favorito le manifestazioni di Hong Kong. Nel 2013 Al Qaeda si è trasformata, in Isis, Al Baghdadi fu imprigionato, liberato e iscritto dalla loggia Hathor, diretta da George Bush che, con Geburah, Der Ring e Amun, in un accordo anglo americano e tedesco, puntava alla destrutturazione oligarchica dell’Europa, per cinesizzare e feudalizzare l’area euroatlantica. Massone di rilievo della Hathor è Erdogan, nel 2010 scoppiò la primavera araba, sembrava una sollevazione spontanea, in realtà, tramavano la Hathor, Geburah, Compass, Amun, Der Ring; generalmente, i capi politici e militari tengono celati i grembiulini massonici, cioè un po’ di segreto massonico esiste in tutti i paesi; la Hathor dirige gli eventi, se avesse voluto, Obama, di razza scura, avrebbe potuto sbaragliare l’Isis, invece ha bombardato le abitazioni civili. Tra le superlogge aristocratiche, ci fu anche lo scontro tra aquila bianca e tre occhi, il golpe cileno del 1973 fu voluto dalla tre occhi e dalla Hathor, nel 2014 nacque il califfato di Baghdadi, sostenuto da Hathor, Geburah e Der Ring, cioè anche dalla massoneria aristocratica tedesca e degli emirati arabi, d’accordo con superlogge oligarchiche inglesi e americani, alle quale però partecipano personaggi di rilievo di tutto il mondo. II fine potrebbe essere, con il benestare anglo americano, cioè dei loro servizi segreti e delle loro superlogge aristocratiche, aperte a tutta la crema plutocratica del mondo, la dominazione tedesca in Europa e la globalizzazione angloamericana nel mondo, senza democrazia, libertà e diritti; ora pare che, oltre che in Ucraina e medio oriente, anche in Italia, grazie ai suoi governi fantoccio, si stia giocando il destino del mondo (fonte: Massoni – le Ur-Lodges - di Gioele Magaldi - Ediz. Chiarelettere). Le società segrete sono assai antiche, esistevano in Egitto, in Grecia e a Roma, erano partiti segreti rivoluzionari che si opponevano a governi autoritari ed erano costrette a nascondersi, è accaduto anche alla massoneria. Come lo stato ha nel DNA la mafia, i partiti o fazioni hanno nel DNA le società segrete, perciò a volte sono extraparlamentari, rivoluzionari e armati; anche la mafia è una società segreta. Anche in Africa sono esistite società segrete, parlo degli uomini leone, degli uomini pantera e degli uomini leopardo, confinati nelle fitte foreste di Congo, Ruanda e Uganda. Dal 1920 al 1930 gli adepti africani, erano sottoposti a un rito, avevano maschere delle belve, pelli degli animali, erano dipinti a macchie come i leopardi e avevano degli strumenti per simulare le zampate con le unghie delle belve; prima di compiere i riti d’iniziazione, i Mau Mau si spogliavano degli oggetti di fabbricazione europea. I giovani erano sottoposti a dolorose iniziazioni. Erano una reazione di difesa dei negri di fronte all’avanzata e alla potenza dei bianchi; in genere, le società segrete, come i partiti, sono state minoritarie in partenza, rispetto allo stato, e perciò tramavano nell’ombra, erano perseguite. queste società segrete erano, per altri versi, simili alle società terroristiche, così nacquero gli uomini pantera, gli uomini leone, gli uomini caimano e gli uomini coccodrillo. Erano tutti animali temuti dagli indigeni e venerati da tempo immemorabile, fin dalla nascita del totemismo; queste società segrete erano organizzate in bande feroci ed erano spinte all’azione da riti cruenti. Anche le società segrete moderne, come la massoneria, hanno i loro riti e i loro simboli, i cavalieri del Tempio o Templari o di Cristo sorsero in Terrasanta per proteggere Santo Sepolcro e pellegrini, divennero banchieri dei re e furono distrutti, per cupidigia, da re Filippo IV il bello, nel 1310 furono bruciati vivi da Filippo IV e l’ordine fu sciolto da Clemente V. All’inizio non erano una fratellanza occulta, ma una società di mutuo soccorso, fratellanze e società di mutuo soccorso sono dei modi di nascita dei partiti e delle società segrete, per proteggere e favorire i membri e per ricercare potere e ricchezza. Alla fine del 1200 i templari erano migliaia sparsi per l’Europa, con castelli e ricchezze, erano uno Stato nello Stato, che è un’altra caratteristica delle mafie, delle società segrete e dei partiti. Come tutte le società e i club importanti, avevano privilegi, esenzioni e immunità e potevano essere giudicati solo dal papa. Come la chiesa, i templari ricevevano donazioni, avanzarono nella scala sociale, economica e di potere e misero da parte il voto di povertà e conservarono solo l’obbedienza, sulla quale si costruiva la gerarchia e l’organizzazione. Come ebrei e italiani, si fecero banchieri, perciò non seguirono più il comandamento del divieto dell’usura, la stessa attività bancaria li costringeva al segreto, la loro iniziazione era segreta, come quella della mafia e della massoneria, avevano riti e simboli suggestivi, mutuati dalla massoneria. I Templari subirono la stessa sorte in Francia, Spagna e Inghilterra, però i superstiti arrivarono, con le loro ricchezze mobili, prima in Portogallo e poi in Scozia, dove nacque la massoneria speculativa di rito scozzese. Nel 1717, in Inghilterra nacque la massoneria speculativa moderna. Seguendo le tracce della Federal Reserve americana, anche la banca centrale europea, per evitarne il collasso, ha concesso prestiti alle banche per centinaia di miliardi di euro, a breve termine ed al tasso dell’1%; la rivista Economist della City di Londra, posseduto dal finanziere Rothshild, ha affermato che, per costringere i paesi europei a pagare i loro debiti esteri e a non reintrodurre il protezionismo, occorrerebbe una dittatura europea. L’11.6.2010 il presidente della commissione europea, Barroso, ha minacciato i paesi europei membri della UE di un colpo di stato militare se non si fossero applicate le misure d’austerità proposte dalla commissione per salvare le banche. Intanto dall’America Rockefeller fa sapere che, per tutelare l’ambiente, occorre ridurre la popolazione terrestre a due miliardi, cosa che si può fare solo con l’inquinamento, con la cattiva medicina e con la cattiva alimentazione, le guerre non bastano a tale fine. Coma si sa, per i globalizzatori il liberismo è un dogma, a tale fine, aiutati da accademici e giornalisti prezzolati, hanno favorito anche la delocalizzazione d’industrie all’estero, dove la manodopera costa meno, favorendo così la decadenza economica dell’occidente; il collasso delle famiglie, delle piccole imprese e degli stati nasce con il loro indebitamento, che favorisce la reintroduzione dalla schiavitù, infatti, si può lavorare gratis sia quando si nasce schiavi che quando bisogna rimborsare un debito. In generale, si tolgono risorse ai sudditi con le imposte, emettendo banconote e facendo lievitare il debito dello stato e dei cittadini. A causa dei disordini, anche l’austerità favorisce la dittatura, come avvenne in Europa dopo la grande depressione degli anni trenta; sembra una beffa, i governi hanno espanso il debito statale per salvare le banche che hanno sempre speculato su risparmiatori e piccole imprese, poi sono stati costretti ad abbassare il livello di vita della popolazione perché la commissione europea chiede programmi d’austerità; contemporaneamente, la situazione deficitaria dei bilanci dello stato, favorisce anche l’inflazione che è destinata ad esplodere. Pur non facendo parte della moneta unica, Londra manovra dietro la politica economica dell’eurozona, in quel paese ha sede la massoneria mondiale e Londra ha sempre ordito complotti fin dal 1700, a spese di europei e americani, è lì che esiste la testa del serpente, che però non è fatta solo da ebrei, ma dalla crema mondialista, mentre alcuni ebrei sono solo dei prestanome; lo scopo è dare vita ad una nuova aristocrazia mondiale e seppellire la democrazia. Per quelli che credono ancora possibile una riforma del sistema economico, si afferma che bisogna separare le banche d’affari speculative da quelle commerciali, proibire la negoziazione di derivati e tutelare i depositi in conto corrente; tuttavia in nessun paese del mondo i governi obbediscono ai cittadini, ma obbediscono all’élite e alle lobby, la democrazia è una farsa. Oggi le riforme si possono fare solo togliendo diritti ai cittadini e favorendo le speculazioni di grandi gruppi, in USA la riforma sanitaria del presidente Obama ha favorito più l’industria farmaceutica che le assicurazioni private; la politica dei governi è dettata dai grandi cartelli, controllati dai soliti ignoti. Il progetto del Nuovo Ordine Mondiale o NWO è all’ordine del giorno dei summit segreti, come quelli di Davos, superprotetti dalla polizia, del gruppo Bilderberg che è una supercupola massonica, ai quali partecipano regolarmente direttori ed editori delle più grandi testate giornalistiche del mondo, che poi non informano i lettori dei contenuti di queste riunioni. Il 3 giugno 2010 c’è stata a Barcellona un’altra di queste riunioni, per gli italiani era presente l’amministratore delegato della Telecom Italia, Franco Bernabé. Altri membri italiani del Bilderberg sono stati Giulio Tremonti, Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa e Mario Draghi, indipendentemente dal fatto che facciano parte di maggioranza o opposizione; il potere vero ma occulto sa che i suoi uomini vanno piazzati nella maggioranza, nell’opposizione, nella stampa, nelle università, in magistratura, in polizia, a capo di grandi imprese e nella Banca Centrale, perché ha bisogno di persuasori occulti che lo spalleggiano, a tale fine li remunera profumatamente. Uno dei padri del Bilderberg è Brzezinski, naturalmente favorevole al governo mondiale, i fautori del Nuovo Ordine Mondiale vogliano abbassare il tenore di vita delle popolazioni con misure d’austerità e nuove tasse; è utile ricordare che al vertice della massoneria modera vi è il duca di Kent, parente della regina d’Inghilterra Elisabetta II, mentre suo marito Filippo d’Edimburgo era presidente del WWF. Lo scopo di questi summit è creare una nuova aristocrazia che governi il mondo e bandisca le democrazie difettose, della cricca dell’oligarchia finanziaria fanno parte i banchieri centrali che hanno chiuso gli occhi davanti alla crisi finanziaria che si stava preparando; ora acquistano titoli di stati emessi dagli stati dell’eurozona, senza che i cittadini siano informati adeguatamente. Questi banchieri centrali hanno regalato liquidità alle banche che avevano speculato con i sub-prime e non pagheranno per la loro mancanza di vigilanza, come si fa ancora a credere nella giustizia. La mafia è sempre stata diretta dalla massoneria, i giuramenti mafiosi sono identici a quelli massonici, a volte nuove mafie si scontrano con vecchie mafie e lo stato opera in accordo con la vecchia mafia per far fuori la nuova; lo stato collabora con gruppi mafiosi per la ragion di stato e per affari sporchi, la mafia non potrebbe esistere se non fosse tollerata da politica, polizia e parte della magistratura; in Sicilia, la loggia massonica di rito scozzese dei cavalieri del Santo Sepolcro era frequentata dall’élite della società, da nobili, da vescovi e da capi mafiosi. Il Principe siciliano massone Alliata di Montereale, iscritto alla P2, fu l’anello di congiunzione tra massoneria e mafia; su ispirazione del Principe Alliata, il bandito Giuliano, controllato dalla mafia e dai suoi mandanti aristocratici agrari e massoni, organizzò la strage di Portella della Ginestra, pare che il principe abbia anche goduto di una visita della regina Elisabetta II. Alliata di Montereale fu coinvolto anche in un tentativo di golpe, a Trapani esisteva la loggia Gladio a cui partecipavano i servizi. I cavalieri del Santo Sepolcro erano cavalieri di Malta che erano legati a un giuramento a favore del papa, risalenti al tempo delle crociate; la mafia e l’Inghilterra sostennero l’impresa dei mille di Garibaldi e nel 1943, per appoggiare lo sbarco degli americani in Sicilia, Alliata aveva contribuito alla mobilitazione di massoni e mafiosi; la loggia Comunicazione era forse una propaggine della superloggia di Montecarlo. Allora la Trade Devlopment Bank era il braccio operativo degli agenti della corona inglesi, nati nel 1833 per seguire gli affari coloniali della corona. Ancora oggi, gli agenti della corona forniscono armi a paesi esteri e fomentano complotti e rivoluzioni; la Trade Devlopment Bank faceva traffico d’armi e stupefacenti, era in rapporto con Calvi e con Gelli, fino a che, con la fine di questi, gli agenti della corona non decisero di appoggiarsi alla banca BCCI pakistana, che faceva affari sporchi e perciò fu costretta a chiudere, a causa degli scandali. Le agenzie di rating come Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch hanno rapporti incestuosi con banche e organismi finanziari, da quali sono controllati, che dovrebbero controllare prima della loro valutazione; il fatto è che queste agenzie americane sono società private e società per azioni, perciò ricercano il profitto e hanno partecipazioni in corporazioni e banche. Crisi sistemiche sono state causare da giudizi prezzolati di queste agenzie che hanno favorito anche le speculazioni sulla lira. Oggi queste agenzie sfornano rating sulla solvibilità degli stati sovrani, dopo aver favorito indirettamente banche speculative, derivati, sub-prime e obbligazioni strutturate, in tal modo sono stati venduti titoli bidone anche ai fondi pensione americani; assieme alla banche centrali e alle banche d’affari, queste agenzie di rating sono tra i maggiori responsabili della crisi economica globale che ha arricchito pochi e impoverito molti, riducendo la solvibilità degli stati e procurando nuovi sacrifici ai cittadini. Alan Greespan, ex governatore della Federal Reserve, favorì lo sviluppo del credito al consumo, anche con garanzia ipotecaria, in pratica l’indebitamento delle famiglie con scarso reddito, al tasso di favore dell’1%; contemporaneamente, il resto del mondo, con le rimesse in dollari, finanziava i consumi americani ed il tesoro americano, dopo che la finanza americana aveva deciso di delocalizzare all’estero le industrie, riducendo base produttiva del paese e capacità di domanda dei lavoratori, mentre la bilancia commerciale del paese era in deficit. Poi la finanza creativa inventò i derivati che hanno raggiunto il valore di 12 volte il PIL mondiale, questi sono carta straccia, mentre dovrebbe essere fatta ripartire l’economia produttiva; con la distruzione dei derivati ne scaturirebbe però la perdita da parte di quelli che li posseggono. Da ricordare che le tre società di rating hanno emesso giudizi di massima affidabilità su questi prodotti, come sulla banca Lehman Brothers che è fallita. La cupola finanziaria è composta da banchieri centrali, banche d’affari e agenzie di rating, la connivenza degli organi di controllo delle banche centrali ha travolto milioni di risparmiatori, in Italia con i casi Cirio, Parmalat e bond argentini; tra gli enti locali, il comune di Napoli è stato il primo ad entrare nella trappola dei derivati, ne sottoscrisse per 300 miliardi di lire, rastrellati dalla Banca d’affari Merrill Linch; in precedenza, i comuni erano controllati dal Coreco, poi soppresso, e si finanziavano alla Cassa Depositi e Prestiti, perciò non potevano incorrere in queste disavventure. A causa della situazione del bilancio dello stato e dei suoi sprechi e privilegi, i creditori dello stato e degli enti locali aspettano i pagamenti delle forniture ed i rimborsi fiscali, però i ritardi nei pagamenti avvengono anche da parte delle grandi imprese nei confronti delle piccole; sembra che lo stato o una mano estera voglia ammazzare la nostra economia, non solo con le tasse, fortuna che esiste il lavoro nero e l’evasione fiscale. In questi anni c’è stato il massimo di trasferimento di ricchezza verso le banche e le assicurazioni ed oggi le prime si dicono insolventi. Come faceva Guido Carli, che si lamentava che gli italiani sono ingovernabili, anche Mario Draghi predica sacrifici per i lavoratori ed i pensionati, però la Banca d’Italia ha troppi dipendenti, visti i trasferimenti di funzioni alla BCE e l’abolizione della tesoreria unica per gli enti locali; questi dipendenti costano in media oltre 100.000 euro l’anno. Oggi in Italia il riciclaggio si fa anche grazie all’asse Londra-San Marino-Vaticano, siamo alla fine dell’economia dei consumi e dello stato dei diritti; l’accordo di Pomigliano D’Arco con la Fiat violava i diritti inviolabili sanciti dalla costituzione, in materia di tutele sul lavoro e sciopero. Eppure, per favorire l’occupazione, bisognerebbe ridurre l’orario di lavoro, abolire lo straordinario, il doppio lavoro, il lavoro dei pensionati e favorire il turnover, invece di procrastinare l’età per la pensione, cosa fattibile perché il bilancio dell’Inps è stato generalmente attivo ed i contributi dell'Inps e dell'Inail sono a destinazione specifica e non dovrebbero essere usati per sanare i buchi del bilancio dello stato. Gli ottimisti affermano che, alla luce della costituzione, domani qualsiasi giudice avrebbe potuto invalidare l’accordo con la FIAT, però non è sempre vero che i giudici sono attenti ad applicare la legge, spesso girano la testa dall’altra parte, lo hanno fatto tante volte per proteggere le banche, contro le quali erano state presentate migliaia di denunce; parte della magistratura è collusa fino al collo con il potere. Si afferma che la prima parte della costituzione tutela diritti inviolabili, non derogabili da contratto e non soggetti a procedure di revisione costituzionale, ignorando che dal 1945 parlamento, presidente della repubblica, corte costituzionale e corte di cassazione hanno provveduto a conservare leggi anticostituzionali ed a crearne di nuove; la costituzione è un grande bluff e un inganno, è usata dalla classe politica come un feticcio, essa è sempre pronta a calpestarla; il diritto del lavoro, la legge sulla stampa e il diritto tributario da tanto tempo hanno ereditato dal fascismo numerose norme anticostituzionali e lesive dell’art. 3; è fatale, pare che in Italia una legge ordinaria cattiva prevalga tuttora su una legge costituzionale buona. Dal 2001 al 2006, in Italia sono stati dossierati dal Sismi magistrati, giornalisti e politici, si è imposto il segreto di stato in ambiti non costituzionalmente ammissibili ed a finalità estranee allo stato, lo stato ha ordinato intercettazioni contro cittadini inconsapevoli, violando la loro privacy; pare che questo stato non accetta le intercettazioni autonome della magistratura, ma ispira quelle illegali della polizia, da ricordare che le leggi di polizia fasciste non sono state abrogate. L’economia sommersa nasce dall’evasione fiscale e dalle attività criminali e illegali, perciò la pressione fiscale reale è maggiore per chi paga le tasse; la lotta all’evasione dovrebbe essere anche un problema di giustizia distributiva delle tasse, perché lo stato non dovrebbe incassare più del 40% del reddito nazionale in tasse; da ricordare però che lo stato si è date anche norme per favore i contribuenti amici, parlo dell’elusione fiscale o evasione legale. Pare che in Italia i mafiosi posseggano 1000 miliardi di euro di beni, però ne possiedono tanti altri all’estero, dove i loro investimenti da riciclo sono bene accetti; in Italia il riciclaggio si fa soprattutto a Milano che è la principale piazza finanziaria, il che dimostra che il riciclaggio si fa soprattutto con l’aiuto delle banche che indirizzano i soldi anche verso i paradisi fiscali. Sembra che in occidente gli unici affari floridi siano quelli della mafia, che non è solo italiana, dagli anni ’80 nella costa spagnola del Sol investe anche la criminalità britannica, fu Francisco Franco che favorì lo sviluppo urbanistico della Costa del Sol, la criminalità britannica si appoggia sulle banche off-shore di Gibilterra; anche gli irlandesi hanno una rete criminale in 20 paesi. La mafia russa è fatta anche di georgiani, curdi, armeni, ucraini e ceceni; a Cipro, il porto di Limassol è gestito dai russi, pare che la mafia cecena abbia trattato con Bin Laden e Mossad anche la vendita di plutonio. Oggi in Italia la mafia gestisce supermercati, ipermercati, centri commerciali, mercati ortofrutticoli e case da gioco, il Vaticano e la CEI sono in rapporti d’affari con la mafia, le banche nazionali dipendono dal Vaticano e quelle locali dai vescovi; queste banche, oltre a favorire il traffico di armi, riciclano anche denaro mafioso, lo hanno fatto Banco di Roma, Banco Ambrosiano e IOR, travolte dagli scandali. Il fatto è che il denaro non puzza mai e tanti lo vogliono, poco importa da dove provenga. Nel 1943 il siciliano Frank Gigliotti, massone e mafioso, durante lo sbarco americano in Sicilia, era in collegamento con i servizi segreti americani. Nel 1945 Salvatore Giuliano fu reclutato dal movimento separatista, ricevette denaro dagli americani, ebbe il grado di colonnello e armi, attaccò cinque caserme di carabinieri, svaligiò un treno; aveva ucciso poliziotti, faceva mercato nero, rapine, sequestri, però era protetto dagli uomini d’onore ed era stato anche iniziato alla mafia, che era solita anche tassare Giuliano sui proventi dei suoi sequestri. L’ispettore dei servizi segreti italiani Ciro Verdiani, che doveva arrestare Giuliano, ne aveva protetto la latitanza e spesso invitava a cena Giuliano e Michail Stern, agente segreto americano che aveva un lasciapassare per incontrare a suo piacimento Giuliano. Gli americani liberarono anche dei mafiosi detenuti nel carcere di Favignana; Charles Poletti, governatore militare alleato in Sicilia, nominò diversi mafiosi sindaci, consulenti e interpreti degli alleati. Il 7/7/47 Frank Gigliotti propose a Giuseppe Saragat di utilizzare il bandito Giuliano, contro i comunisti e i contadini che volevano togliere la terra ai latifondisti; allora i mafiosi erano al vertice del caporalato dei latifondisti. Poiché i contadini volevano la riforma agraria e occupavano i latifondi, per reazione si arrivò, alla strage di Portella Della Ginestra del 1947, ordinata dalla mafia e in particolare dal principe massone Gianfranco Alliata di Montereale, fu eseguita da Giuliano, che fece assassinare 38 contadini. Nel 1950 il residuo della banda di Giuliano fu catturato e Giuliano fu ucciso, probabilmente su mandato di altri, da suo cugino Gaspare Pisciotta, che era suo luogotenente; al processo di Viterbo, Pisciotta affermò che banditi, polizia e mafia erano soliti cooperare, al magistrato inquirente disse che poteva rivelare cose scottanti, perciò il 9.2.1954 fu avvelenato in carcere con una tazza di caffè. Esiste ed è attivo un gruppo finanziario d’estrema potenza economica che programma gli eventi a livello mondiale. Questo gruppo finanziario internazionale, in nome del Nuovo Ordine Mondiale, controlla e ricatta i governi nazionali; anche l’ex Presidente Napolitano, in un discorso pubblico e dinanzi alle telecamere, ha citato il Nuovo Ordine Mondiale, forse voleva mandare un segnale tranquillizzante a chi comanda, dietro le quinte, il teatro politico mondiale; anche la Banca d’Italia, con Mario Draghi, sta a questo gioco. La globalizzazione economica, preludio di quella politica, è il primo degli strumenti per imporre una progressiva esautorazione dei governi nazionali, a favore di entità soprannazionali; l'Unione Europea è il primo passo, queste unioni di stati sono prive dei requisiti di democraticità e calpestano la sovranità dei popoli. Il trattato di Lisbona n’è la prova, infatti, prevede che le competenze principali degli stati-nazione siano affidate alla commissione europea, non eletta dal popolo, la quale può, a sua volta, delegarle ad entità superiori e, perfino, a società private. In caso di disordini, il trattato prevede praticamente la pena di morte, anche se per mano della polizia, e la legge marziale, ne nasce cioè una nuova santa alleanza, un stato autoritario, la repressione del dissenso e lo stato di polizia. È un altro passo verso la costituzione del Governo Unico Mondiale, progettato dai grandi finanziari internazionali, di cui si conoscono nomi e cognomi e che fanno parte delle peggiori logge massoniche occulte. Durante l'ultima campagna elettorale, Giulio Tremonti ha citato più volte, di fronte alle telecamere, i responsabili della globalizzazione selvaggia a tappe forzate, senza regole, definendoli "un gruppo di pazzi che si definiscono Illuminati". Gli illuminati ordiscono congiure, il loro obiettivo finale è stato sempre la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale. Il massone americano Albert Pike (1809-1891) progettava cospirazioni, anche Mazzini era un massone cospiratore, in collegamento con i servizi inglesi ed ancora oggi la City di Londra dirige un progetto di dominio mondiale, la massoneria moderna ha la sede in Gran Bretagna. Il 15.8.1871 Pike, per arrivare al Nuovo Ordine Mondiale, con una lettera, annunciò prima, seconda e terza guerra mondiale. La prima guerra mondiale doveva servire ad abbattere gli zar in Russia ed a trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo, vagheggiato nel 1848 da Marx; il confronto tra pangermanesimo e panslavismo doveva servire a fomentare la guerra, il comunismo doveva servire ed indebolire le religioni; allora i massoni erano nemici della chiesa cattolica e anticlericali, oggi sono alleati e Roma, la città del papa, si è riconciliata con Londra, per gabbare assieme il popolo. La seconda guerra mondiale, secondo Pike, si sarebbe nutrita d’antisemitismo e, caduto il nazismo, avrebbe favorito la nascita di Israele. La terza guerra mondiale sarebbe nata sfruttando la contesa tra sionismo e islamismo, fino ad arrivare al Nuovo Ordine Mondiale. Il sogno degli Illuminati è destabilizzare gli stati-nazione e sostituirli con un governo globale autoritario; questo traguardo sarà preceduto da disordini per cui sarà il popolo stesso, per fermare gli orrori, a rinunciare ad ogni forma di democrazia e di libertà. Secondo il prof. Giacinto Auriti, il sistema monetario moderno è stato creato dalla Banca d'Inghilterra nel 1649 e poi si è diffuso in tutto il mondo, è responsabile di aver espropriato illegittimamente i popoli del diritto naturale a stampare denaro, attribuendolo ad istituzioni private con a capo i soliti Illuminati; fornendo così loro le risorse finanziarie per attuare i loro piani. Lord Palmerston (1784-1865), dal 1855 primo ministro inglese sotto la regina Vittoria (1837-1901), a capo della frammassoneria di rito scozzese fu l’artefice di tante cospirazioni, suo cancelliere era Gladstone che era anticlericale, avverso al papa e a favore dell’unità italiana; Palmerston intervenne nella guerra civile americana a favore dei confederati e nel risorgimento italiano, non con l’incoraggiamento ma con il denaro; allora Giovanni Mazzini era il capo della frammassoneria italiana ed agente di Londra assieme a Garibaldi. Del resto, anche il papa ha finanziato le rivolte antinglesi in Irlanda, come poi avrebbero fatto anche nazisti e comunisti. Durante la guerra civile americana, i frammassoni erano in entrambi gli schieramenti, il presidente dei confederati era il framassone Jefferson Davis. Anche se il governo di Londra sosteneva militarmente i confederati, poiché la guerra è sempre un buon affare economico, anche Abramo Lincoln al nord era vicino ai banchieri massonici di Londra, ai quali promise la creazione di una banca centrale privata americana, ad imitazione della Banca centrale di Londra. Così i frammassoni crearono in America una banca federale privata che emetteva banconote, coperte da titoli di stato, in cambio di un certo tasso d’interesse; a favorirne l’innovazione fu anche il ministro del tesoro Salomon Chase; i frammassoni, per onorarne il nome, diedero il suo nome ad una banca, la Chase Manhattan Bank, controllata da David Rockefeller, pure ubbidiente a Londra. Vinta la guerra, Lincoln fece un voltafaccia e capì che la stampa di banconote da parte di una banca centrale privata era una truffa, perciò fece stampare denaro direttamente dal Tesoro del governo, in modo da non essere costretto a pagare gli interessi alla banca centrale; nel 1865, per questo suo tradimento nei confronti dei frammassoni di Londra, fu assassinato. Era coinvolto nella congiura anche il generale confederato Albert Pike, gran maestro della loggia di rito scozzese dell’Arkansas, anche Pike come Mazzini, era agente inglese. La Carboneria era una società segreta creata da Filippo Buonarrotti (m.1837), amico di Robespierre, per alimentare complotti ed insurrezioni, ed operava in Italia, Francia e Spagna. Mazzini sconfisse le tendenze napoleoniche all’interno della Carboneria, a vantaggio dei servizi segreti inglesi, per lui la Carboneria doveva costituire una società segreta all’interno della massoneria, per attività cospirative nell’interesse britannico, favorendo l’unità italiana, ostacolando l’espansionismo austro-francese in Europa e destabilizzando l’impero austriaco nei Balcani. Nel 1870 Mazzini a Londra, seguendo le disposizioni dei servizi segreti inglesi SIS, riorganizzò la massoneria internazionale e, d’accordo con Albert Pike, agente segreto britannico, diede vita al Rito Supremo, una banca segreta all’interno del rito scozzese; questa banca si serviva dei suoi mezzi, cioè del denaro stampato dai frammassoni, per i complotti. Nel SIS Mazzini era un alto funzionario di collegamento tra gli interessi inglesi e quelli della nobiltà nera italiana, dedita alla finanza, con basi in Svizzera ma originaria dell’Italia centro-settentrionale, soprattutto genovese e veneziana, ma anche fiorentina, milanese e romana, si tratta dei guelfi neri del papa. Negli anni in cui Mazzini era a Londra anche Marx era in quella città, come gli inglesi, era fiero nemico degli zar e ricevette aiuti dagli inglesi; oggi pare che anche Hamas abbia sede a Londra e il governo inglese è molto disponibile con l’Islam, pare che a Londra abbia la sede anche la Jihad egiziana, con le proteste del governo egiziano. Nel 1864 la capitale era stata trasferita a Firenze e cominciarono le invasioni del Lazio da parte dei volontari garibaldini, il massone Adriano Lemmi aveva raccolto, a tale proposito, soldi a Londra che era sempre avversa al papa. Nel 1972 Adriano Lemmi prese il posto di Mazzini come gran maestro massonico, anche lui aveva dietro i servizi segreti britannici, dietro Lemmi c’era anche Francesco Crispi, seguace di Mazzini; Crispi fu mafioso e massone di 33° grado e divenne primo ministro italiano dal 1887 al 1896. Nel 1855, durante un viaggio a Malta, Crispi si era iscritto nella loggia massonica Zetland, a giurisdizione inglese, a Londra conobbe Mazzini, ne divenne amico e si legò anche a Lord Palmerston, gran maestro del rito scozzese antico e accettato; in pratica divenne agente inglese come Mazzini. L’ebreo d’origine veneziana Disraeli, rappresentante della nobiltà nera italiana dedita alla finanza, convertito al protestantesimo, fu nel 1859 cancelliere inglese e dal 1875 al 1880 primo ministro; seguendo l’ispirazione di Pike, fece una politica contraria agli zar che poi sfociò nella prima guerra mondiale. DEMOCRAZIA E COSTITUZIONE La costituzione dovrebbe essere breve, con pochi principi, con articoli brevi ed estesa come un manifesto, non è essenziale per la vita di una nazione perché l’Inghilterra n’è priva, infatti, tutto l’ordinamento giuridico può contenerne i principi; è norma programmatica e legge quadro fondamentale, però in Italia, dopo la sua entrata in vigore l’1.1.1948, la corte di cassazione non ebbe mandato per ripulire l’ordinamento di leggi anticostituzionali d’epoca fascista o anteriori e la corte costituzionale non ebbe mandato di dare parere obbligatorio sulla costituzionalità delle nuove leggi; il presidente della repubblica non fu richiamato all’obbligo di non promulgare le leggi anticostituzionali, per cui, leggi anticostituzionali si sono fatte anche in era repubblicana. Perciò oggi sono ancora tante le leggi vigenti anticostituzionali; gli statuti anteriori all’era liberale erano d’esclusa concessione reale, non erano un patto fatto con i rappresentanti dei cittadini, su un piano inferiore esistono anche statuti e regolamenti comunitari, regionali e comunali, quelli comunali contengono più divieti che regolamentazioni. Fin dalla sua nascita, la nostra costituzione è regolarmente disattesa dal legislatore ordinario e dalla prassi politica di governo, inoltre contiene anche delle contraddizioni interne, ad esempio in materia d’eguaglianza religiosa, per l’inserimento del concordato nella costituzione. Le costituzioni si possono sempre cambiare e possono essere superate, alcuni articoli della nostra sono stati modificati, quelle rigide come la nostra, che richiedono un processo complesso di revisione, sono cestinate quando una rivoluzione cambia tutto l’ordinamento giuridico; le costituzioni sono spiriti dei tempi e tuttavia la nostra costituzione è stata tradita fin dall’inizio delle sua applicazione perciò, di fronte alla realtà delle leggi ordinarie e della prassi di governo, la costituzione sembra tanto una burla o uno scherzo. Quando si propone di modificare la costituzione, si replica che bisogna tenere fermi i principi fondamentali della prima parte, che contiene principi filosofici e non programmatici dell’ordinamento dello stato, che sarebbero immodificabili, cioè non soggetti a revisione costituzionale; non ci facciamo illusioni, questo rispetto può avvenire solo se c’è la volontà politica e se vige un ordinamento coerente al rispetto di quei principi; le rivoluzioni, senza alcuna formalità, cambiano ordinamenti e costituzioni. Ad ogni modo, la costituzione non è un dogma o un feticcio a cui aggrapparsi, è una carta giuridica fondamentale che fissa un percorso. E’ falsa la tesi che esista un patto sociale tra stato e popolo, sancito dalla costituzione, il potere si è sempre retto senza l’aiuto del popolo, poi però ne cerca il consenso, per rendere più agevole o meno difficile la governabilità. Lo stato dovrebbe astenersi dall’abusare continuamente della credulità popolare, con principi conclamati mai applicati, con i principi fondamentali della costituzione non deve coltivare illusioni o addormentare; lo stato, per reggersi, si deve fondare su privilegi, favori e concessioni, perciò non può e non vuole che gli articoli della costituzione siano veramente attuati; per proteggere gli amici, non vuole che i cittadini siano uguali avanti alla legge. La costituzione è bicefala, è pasticciata perché è nata da un compromesso tra cattolici e marxisti, con piccoli apporti liberali, è smentita dalle leggi ordinarie anticostituzionali, che sono tante, nacque per compensare la sinistra di una rivoluzione mancata, promettendo una rivoluzione costituzionale che rimase però sulla carta; le costituzioni rivoluzionarie come la nostra si riconosco da tre principi: l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, il suffragio universale e l’imposta progressiva, di questi tre principi solo il suffragio universale è stato veramente concesso nella realtà. Nel test del russo Ivan Pavlov (1849-1936) sull’apprendimento ed il riflesso condizionato, alcuni cani erano addestrati a riconoscere dei cerchi, con i quali ricevevano scariche elettriche, e dei quadrati, con i quali ricevevano della carne, per ricevere la carne premevano il tasto giusto; ad un certo punto, con un artifizio grafico, progressivamente si facevano assomigliare i quadrati sempre più a cerchi e, quando la somiglianza diventava troppo forte, non sapendo più cosa fare, i cani impazzivano. Analogamente, con le costituzioni possono impazzire tutte le persone legate alle regole, più che al pensiero critico, perché queste costituzioni sono lontane dalle leggi ordinarie, dalla politica, dalla realtà, dal diritto naturale e dalle consuetudini. In psichiatria, la schizofrenia determina una perdita di contatto con la realtà, è caratterizzata da confusione mentale, difficoltà di comunicazione, deficit emozionale, alterazione dell’affettività fino al mutismo e alla mancanza di interesse per la vita; il suo sviluppo è favorito anche da fattori ambientali. In breve, si può affermare che tanti fattori, di origine sociale, come la cultura, contribuiscono a far perdere il senno all’uomo; per non perdere il senno, l’uomo generalmente ancora il suo cervello ad una ideologia, come fattore di sicurezza e di certezza. Esaminiamo la costituzione italiana - Articolo 1: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al popolo”. Tanti si sono affannati a dare una definizione della democrazia, che dovrebbe essere il governo del popolo e dovrebbe garantire l’eguaglianza, almeno giuridica dei cittadini; in realtà il popolo è senza sovranità ed è privo di eguaglianza avanti alla legge; sono tante le leggine, le leggi ad personam e le leggi di favore, ad esempio in materia fiscale ed in materia di lavoro. Come i vecchi regimi, anche la nostra repubblica è fondata sui favori, sui conflitti d’interesse e sui privilegi, oggi riconosciuti per legge anche alle donne. Articolo 3: “ Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, d’opinione politica, di condizioni personali e sociali”. In realtà, le discriminazioni sono tante, le più gravi sono quelle sancite non dai pregiudizi e dai comportamenti umani, ma dalle leggi dello stato, che mettono in posizione superiore una religione, si fanno leggi, con la scusa di tutelarle, solo a favore delle donne; inoltre, la politica e la religione, quando possono, discriminano regolarmente in base all’ideale politico o al censo. Articolo 4: “ La repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro”. Questo articolo rafforza l’articolo 1, però lo stato non è capace di garantire il lavoro a tutti, garantire il lavoro a tutti è come garantire la salute a tutti o la fortuna a tutti; lo stato, in spregio all’articolo 3, può fare dei favori e concedere dei privilegi, però non può garantire il lavoro a tutti. Articolo 5: “La repubblica promuove le autonomie locali”. L’Italia è nata unita con la forza e senza consenso, è stata restia a riconoscere le autonomie comunali e regionali; il fascismo sostituì il sindaco con il potestà di nomina governativa e le regioni, che avevano una base culturale, sono nate in ritardo, soggette ad un controllo statale ed al controllo sul bilancio da parte dello stato, perciò chiedono un’autonomi rafforzata, che è diversa dall’autonomia differenziata come esiste oggi. Vista la sua storia, in Italia la sovranità originale dovrebbe essere non dello stato, ma delle regioni e dei comuni, perciò il federalismo dovrebbe essere lo sbocco logico della autonomie; però è da considerare che, in tutti gli stati, il popolo di una regione non è libero di chiedere la secessione nemmeno quando la richiede la maggioranza, il che dimostra che il popolo non è sovrano. Articolo 6: “ La repubblica tutela le minoranze linguistiche”. Certamente ognuno in casa è libero di parlare la sua lingua o il suo dialetto o scrivere un giornale in dialetto, ma libri, giornali, testi scolastici e leggi sono tutti scritti in italiano e forse è meglio così; dialetti e lingue minori sono meno spendibili in economia e nelle relazioni a distanza e perciò sono sacrificati naturalmente. Non si capisce il senso dell’articolo e la sua utilità, però l’articolo merita una osservazione, dopo l’unità, l’italiano è stato utilizzato per omologare gli italiani, smentendo così l’articolo. Articolo 7: ” La chiesa e lo stato sono indipendenti e sovrani reciprocamente, i loro rapporti sono regolati dai patti lateranensi”. I patti lateranensi privilegiano la chiesa e, grazie ad essi, lo stato non è indipendente dalla chiesa, oggi l’Italia sembra un protettorato del Vaticano o il giardino del Vaticano. La Trinità che dirige i governi italiani è fatta da Vaticano, Nato e UE. Articolo 8: “Tutte le confessioni religiose sono libere avanti alla legge”. Premesso che libere non significa uguali, perché la chiesa ha i privilegi del concordato e di tante leggi, in realtà, sotto questa costituzione, furono boicottati anche testimoni di Geova ed evangelici; la religione acattolica è privilegiata e sovvenzionata dallo stato, le confessioni minori sono ammesse ma hanno meno diritti di quella cattolica; ad esempio, in omaggio della chiesa cattolica, l’ora di religione e il crocefisso sono imposti a scuola. Articolo 10: “L’ordinamento giuridico italiano si uniforma al diritto internazionale”. Fonti del diritto internazionale sono le convenzioni internazionali ed i trattati, spesse volte violati o non ratificati dal parlamento, in Italia e all’estero, l’Italia non rispetta nemmeno direttive, regolamenti e sentenze dell’Unione Europea. Anche questo articolo sembra una bella predica, la sua fonte sono i predicatori laici della politica. Articolo 11: "L'Italia ripudia la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali". In realtà l'Italia ha aderito ad alleanze militari, ufficialmente difensive, è intervenuta in guerra contro Serbia e Libia, e anche per difendersi si usano le armi; ha un esercito e partecipa all'estero a missioni militari, per lo più con copertura ONU; tutte queste partecipazioni implicano la spesa e la presenza di truppe italiane impegnate su teatri di guerra, la difesa della pace, fatta con le nostre truppe, non può essere un alibi. Articolo 15: “La segretezza della corrispondenza è inviolabile”. In realtà lo stato ha usato il servizio postale statale per fare queste violazioni, in Usa l’unico monopolio statale è stato il servizio postale, nato a tale scopo; si violano comunicazioni private e privacy anche con satelliti spia, con i droni, con le intercettazioni telefoniche, con la videosorveglianza e con le schedature; in carcere ed in convento si controlla la corrispondenza dei detenuti e delle suore. Articolo17: “I cittadini hanno diritto di riunirsi liberamente senza armi e senza preavviso; però, per le riunioni in luogo pubblico, devono darne preavviso alle autorità, che possono vietarle per motivi di sicurezza”. Premesso che le riunioni fatte in casa sono sempre libere, la seconda parte dell’articolo sembra smentire la prima; oggi per le riunioni in luogo pubblico occorre chiedere il permesso alla polizia; la ragione risiede nel fatto che le leggi fasciste restrittive non sono state mai modificate ed, in generale, le leggi di polizia sono ancora d’epoca fascista, come codice penale Rocco e Concordato; in omaggio alla chiesa, nessuno ha provveduto ad abrogarle, però in cambio c’è stato regalato questo bell’articolo della costituzione. Articolo 18: “I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, però sono proibite le associazioni segrete con carattere politico- militare”. Lo stato cerca di difendersi da rivoluzioni e complotti, in effetti, ci sono sempre ottime ragioni per promuovere, da sinistra, le rivoluzioni, anche se poi riescono male tutte; invece i complotti si fanno soprattutto da destra e con la copertura dello stato, è un fatto che la segretezza sembra minare la democrazia, perché la repubblica dovrebbe essere una cosa pubblica o trasparente, diversa da Cosa Nostra. Guardiamo la realtà, mafia, partiti e massoneria sono nate come società segrete ed anche in era repubblicana lo stato ha tollerato società segrete come queste. I servizi segreti, operando in segreto e nell’illegalità, hanno agito al riparo del controllo popolare, lo stato repubblicano ha protetto organizzazioni segrete come Gladio e la P2; il comitato di crisi, nato per seguire il sequestro Moro, era fatto di piduisti, i servizi segreti erano diretti da piduisti, perciò l’onorevole Tina Anselmi fece varare una legge che sciolse la loggia P2 e vietò le associazioni segrete; ma non erano già state vietate dalla costituzione? Il segreto di stato ha impedito che si risalisse a mandanti di tanti fatti oscuri d’Italia, il segreto di stato nacque nel 1941, con un regio decreto di Mussolini e di Vittorio Emanuele III, serviva ad impedire al popolo di conoscere cose note solo alle istituzioni più alte e ai servizi segreti. Nel 1977 fu pubblicata la legge 801/1977 su "Istituzione e ordinamento dei servizi, per le informazioni e la sicurezza e la disciplina del segreto di Stato". Comunque i Savoia avevano diffidato gli storici a stare attenti a quello che scrivevano sul risorgimento, pena provvedimenti disciplinari, licenziamento e carcere. Nel codice penale ci sono due livelli di segreto, il segreto in senso proprio e il divieto di divulgazione, Cossiga vietò alla magistratura di intervenire su materie secretate e di spettanza ai servizi segreti, nel 2003 il divieto alla magistratura servì a bloccare ogni indagine. I servizi segreti sono agli ordini del presidente del consiglio, il governo Prodi allargò il segreto di stato alle centrali nucleari ed ai depositi di scorie, Berlusconi lo applicò anche all’ambito militare. La legge stabilisce che il segreto di Stato decada dopo 15 anni, può essere prorogato, ma che in nessun caso può superare i 30 anni, però le leggi si possono sempre modificare, Berlusconi ha voluto che il tempo decorra dall'entrata in vigore della legge e non dal fatto. Nel maggio 2010 sono scaduti i termini del segreto sul rapimento di Moro, la strage dell'Italicus e quella di piazza Fontana, ma non si è saputo niente lo stesso, la strage di Piazza della Loggia a Brescia si è chiusa dopo 36 anni con un nulla di fatto. Nel 2009 Berlusconi ha posto il segreto di Stato il segreto di stato anche sullo scandalo Telecom-Sismi e sui dossier illegali di Telecom. Con Berlusconi c'è stato un uso esagerato e non corretto del segreto di stato, coprendo l'accertamento della verità su fatti gravissimi, perciò i servizi segreti possono fare quello che vogliono, tanto poi possono appellarsi al segreto e tutto finisce lì. Il segreto di stato si affianca al controllo sull’informazione e sulla magistratura, impedendo che la giustizia raccolga le sue prove, anche con le intercettazioni, il buio deve essere totale per i cittadini. La conservazione del segreto di stato sulle maggiori stragi italiane ha lo scopo di tutelare persone che sono coinvolte in esse, sottraendole alla legge, solo una stampa libera, che in realtà manca, può svelare gli inganni del governo fatti al popolo. La libertà di un popolo può derivare solo dalla conoscenza della verità, il dispotismo si riconosce dal bavaglio alla conoscenza della verità. Le legge sul segreto di stato viola l’obbligatorietà dell’azione penale, l’indipendenza della magistratura, l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, il contraddittorio nel giusto processo e serve a garantire immunità e impunità le più larghe possibili, cioè serve ad evitare condanne certe per persone intoccabili responsabili di fatti criminosi; tra queste persone sono spesso politici ed alti funzionari dello stato, come dire che lo stato è contro la trasparenza che dovrebbe caratterizzare la vita di una repubblica. Articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, anche per iscritto, la stampa non è soggetta né ad autorizzazione né a censura”. La libertà di pensiero è sacrificata quando non si vogliono cambiare le cose; proprietà di giornali, sovvenzioni statali agli stessi, pubblicità sui giornali, legge fascista sulla stampa, ruolo del direttore del giornale, concorsi per esercitare la professione di giornalista, sono tutti sistemi creati da fascismo e repubblica per condizionale la libertà di stampa, introducendo così una forma subdola di controllo sulla stampa. Se si evita di esternarlo, il pensiero è sempre libero, quando lo si vuole esternare, man mano che si passa dalla famiglia, al posto di lavoro ed ai luoghi pubblici, si riduce progressivamente questa libertà. Quando il pensiero passa dalla parola alla scrittura, aumenta il controllo subdolo dello stato, fino al controllo sulla stampa, la quale perciò oggi ha poco da dire, oltre i pettegolezzi della politica. Articolo 24: “Tutti possono adire la magistratura, gli errori giudiziari vanno risarciti”. L’affollamento di cause in magistratura serve a garantire il lavoro degli avvocati e una posizione ai giudici, con poche speranze di avere giustizia, soprattutto in tempi brevi, la riforma della giustizia è impedita dalla lobby trasversale degli avvocato in parlamento. Poche persone sono state risarcite dagli errori e dai ritardi della giustizia, alcuni ritardi sono stati risarciti in misura risibile, qualcuno è andato in galera innocente e sta ancora aspettando risarcimenti; la corte dei diritti europea ha condannato ripetutamente l’Italia per i ritardi della sua giustizia. Articolo 27: ”L’imputato è innocente fino alla condanna definitiva”. Andava meglio scritto che il condannato in primo grado, quello colto in fragrante e quello reo confesso, se condannati in primo grado, sono condannati definitivi e non innocenti, anche se possono appellarsi solo per un grado. La formulazione dell’articolo incoraggia appelli e lavori degli avvocati, e allunga i tempi della giustizia; gli appelli e quindi il lavoro degli avvocati sono incentivati, in materia civile, da norme oscure e contraddittorie e, in materia penale, perché, per legge, la condanna penale d’appello non può essere peggiore di quella del grado precedente. Articolo 29: “La famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio”. Qui non si dice che i coniugi devono essere di sesso diverso e nemmeno che il matrimonio deve essere certificato od omologato dall’autorità. La famiglia allargata include coniuge, consanguinei, figli, parenti ed affini conviventi ed è una società naturale; il matrimonio civile è il risultato della volontà dello stato di omologare tutto, anche le cose più naturali ed accettate, mentre il matrimonio religioso è un fatto privato e non dovrebbe avere effetti civili. Articolo 32: “La repubblica tutela il diritto alla salute, nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. La salute dipende da tante cose, soprattutto dallo stile di vita, la medicina non serve a garantire la salute, è solo un grosso business, anche i medici si ammalano e non riescono a guarire. L’articolo da una parte afferma la libertà nella scelta della cura e dall’altro afferma, contraddittoriamente, che uno, in caso di epidemia, può essere obbligato per legge ad un trattamento sanitario a mezzo vaccino; però vaccini e farmaci sono pericolosi per la salute, sono costosi ed i medici, facendo poca informazione, non favoriscono una scelta consapevole dei pazienti, preferiscono seguire le indicazioni delle case farmaceutiche e dei protocolli medici; in pratica le mode e gli interessi economici, destinano tutti a farmaci, bisturi e pratiche mediche, costose per la collettività. Articolo 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento, si possono aprire anche scuole private, ma senza oneri per lo stato”. Sarà libera l’arte ma non l’insegnamento, per insegnare bisogna anche essere abilitati o plagiati dallo stato, i libri di testo sono approvati dallo stato e gli insegnanti sono sotto una gerarchia; lo stato e la chiesa hanno sempre considerato la scuola un investimento, perciò hanno tenuto sotto osservazione o esame gli insegnanti, che devono superare esami d’idoneità di stato e concorsi che sono la stessa cosa, inoltre, gli insegnanti sono legati a programmi ed a libri di testo approvati. Il docente di scuola è un registratore di nozioni, privato della libertà di pensiero. Nel 1999 il governo della sinistra, con D'Alema e Berlinguer, ha stabilito finanziamenti a favore della scuola privata, senza rilievi da parte del presidente della repubblica, che doveva promulgare la legge, della corte di cassazione e della corte costituzionale; dal 2000 al 2004 i governi di destra hanno concesso agevolazioni fiscali alle scuole private e contributi anche alle università private. Articolo 34: “La scuola pubblica è aperta a tutti, gli studenti poveri e meritevoli hanno diritto a borse di studio statali”. Se la scuola è aperta a tutti, perché esiste il numero chiuso nelle università, lo stato dovrebbe limitarsi solo a segnalare le facoltà che danno più sbocco di lavoro; lo stato limita l’intervento a favore degli studenti poveri ma meritevoli, semplicemente prevedendo poche borse di studio rispetto al numero dei bisognosi; perciò l’articolo sa tanto di propagandistico. L’istruzione obbligatoria pubblica è omologazione statale, all’istruzione ha diritto di provvedere anche la famiglia, in concorrenza con lo stato, però non mi riferisco alla scuola privata, che è un business retto dalla stessa mistica della scuola statale; attraverso le materie d’insegnamento, la chiesa e lo stato fanno anche propaganda, non insegnano solo un mestiere e non danno solo formazione, scuola, diritto, religione e lingua servono a tenere unito un paese, sotto un ordinamento o un regime. Articolo 35: “La repubblica tutela il diritto al lavoro, la formazione professionale ed il lavoro italiano all’estero”. La costituzione, dopo aver detto all’art. 1 che la repubblica è fondata sul lavoro ed all’art. 4 che lo stato garantisce il lavoro, adesso afferma di tutelare il diritto al lavoro, però lo stato tutela anche le rendite parassitarie e speculative ed i parassiti che non hanno mai lavorato; lo stato italiano ha fatto poco per tutelare il lavoro italiano all’estero, che faceva rimesse valutarie compensate dalle esportazioni illegali di capitali da parte di speculatori italiani. Articolo 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro, sufficiente per le necessità della sua famiglia; la durata della giornata lavorativa è stabilità per legge, il lavoratore ha diritto a riposo settimanale e ferie”. Lo stato si è astenuto da fissare con legge salari minimi, orari di lavoro, riposo e ferie, però ha approvato le tabelle con le tariffe minime degli ordini professionali, cioè questo articolo non ha trovato realizzazione e praticamente ne è nata una disparità di trattamento. E’ il sindacato, con gli accordi contrattuali, che stabilisce il salario adeguato o minimo, recepito anche dai giudici del lavoro, però non sempre questi accordi rispettano le leggi di mercato. Infatti, nelle varie categorie, se i salari sono alti, si crea disoccupazione, se sono bassi, si crea penuria di lavoratori; calpestando le categorie più produttive per l’economia, cioè contadini, operai ed artigiani, generalmente gli addetti ai servizi e i colletti bianchi sono pagati di più. La durata della giornata lavorativa è vanificata da alcuni contratti, dagli straordinari e da un mercato del lavoro diventato più selvaggio; le ferie non sono uguali per tutti; con lo scopo di tutelare alte cariche e i professionisti, nemmeno il trattamento pensionistico è stato unificato. Articolo 37: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti dell’uomo e la stessa retribuzione” . La norma non significa solo che la donna ha diritto alla carriera ed a parità di salario, in conformità all’art. 3, purtroppo oggi, a causa della caduta industriale, si assumono soprattutto nei servizi e, secondo le agenzie, in generale, si assumono soprattutto donne; è un caso di strabismo politico che femministe e politici non riescono a cogliere. Comunque, si fanno spesso norme lesive dell'articolo 3 solo a vantaggio del lavoro femminile e delle donne. Articolo 38: “I poveri senza lavoro o altre entrate hanno diritto all’assistenza sociale”. In occidente l’Italia è all’ultimo posto per assistenza sociale alle famiglie bisognose, che sono abbandonate a se stesse, perciò chi è povero si deve arrangiare; ci si chiede perciò perché è stato scritto questo articolo, forse per abusare, ancora una volta, della credulità popolare. Articolo 39: “L’organizzazione sindacale è libera, però i sindacati devono essere registrati, in tal modo acquistano la personalità giuridica e possono stipulare i contratti collettivi”. Sembra un’altra vocazione statale all’omologazione, però i sindacati confederali, legati ai partiti, intendendo ostacolare il sindacalismo libero, si sono opposti al riconoscimento, ma stipulano ugualmente contratti collettivi che sono anche fonte di diritto per i giudici del lavoro. I sindacati non sono organi di rilevanza costituzionale, però di fatto, nel passato recente ma meno oggi, si sono imposti a pubblica amministrazione, partiti ed organizzazioni imprenditoriali. I sindacalisti svolgono funzioni pubbliche in materia d’assistenza ai lavoratori, inoltre, dirigenti sindacali occupano posti di rilievo nella pubblica amministrazione, nelle grandi aziende e nelle banche, dove sono spesso in conflitto d’interesse, perché rappresentano contemporaneamente lavoratori e datori di lavoro; sono in parlamento ed hanno altri incarichi dallo stato, sono un potere non regolato o previsto dalla costituzione e sono collusi con la politica. La Costituzione garantisce la rappresentatività sindacale però, con gli accordi nella Fiat, in contrasto con la costituzione, non saranno più rappresentati sindacalisti liberamente eletti; anche in questo caso bisogna decidere se leggi e contratti devono uniformarsi alla costituzione o se invece bisogna cambiare la costituzione, la quale non può essere solo un dogma o un feticcio in grado di coltivare le illusioni nei sudditi contribuenti. Articolo 40: “Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”. Queste leggi non sono state fatte perché il sindacato non le ha volute, il parlamento si è accodato, le leggi sullo sciopero erano viste dal sindacato come una regolamentazione o limitazione del diritto allo sciopero. Ci si chiede, com’è potuto avvenire ciò, a 60 anni dalla entrata in vigore della costituzione, se la costituzione è una norma programmatica ed una norma cogente o inderogabile? L’intesa voluta nel 2010 dalla Fiat obbliga ogni dipendente a firmare un accordo in cui si impegna a non scioperare contro l’accordo sindacale, pare in contrasto con questo articolo. Insomma continua l'uso strumentale e propagandistico della Costituzione, osannata da tutti, ma praticamente in disuso fin dalla sua nascita, anche per merito del ministro della giustizia Togliatti che, per restare al governo, vi inserì l'articolo 7 e non abrogò codice Rocco, legge sulla stampa e leggi di polizia fasciste. Articolo .41: “L’iniziativa economica privata è libera”. Però le pastoie burocratiche e le tagliole fiscali non aiutano l’esercizio di questa libertà, né lo sviluppo dell’economia, i mancati rimborsi fiscali alle ditte che esportano favoriscono le delocalizzazioni all’estero e l’impoverimento del paese. La costituzione di nuove imprese richiede tempi e costi notevoli dal punto di vista burocratico, prima che essa possano cominciare a produrre reddito. Articolo 47: “La repubblica tutela il risparmio in tutte le sue forme”. In realtà, la Banca d’Italia non ha vigilato sulle banche ed è stata privatizzata, la Consob non ha vigilato sulle borse così, soprattutto in questi ultimi anni, si è sviluppata la speculazione finanziaria ed il risparmio delle famiglie è stato falcidiato. Articolo 50: ”Tutte i cittadini possono rivolgere petizioni alle camere”. Queste petizioni si fanno anche ai comuni, quasi mai danno soddisfazioni al popolo che le fa, anche le interpellanze in parlamento sono un rito inutile; come i referendum, questi strumenti sono utili quando il potere è disponibile ad ascoltare ed a provvedere, invece oggi il potere, con il suo silenzio e le sue omissioni, vuole solo stancare il popolo in vena di reclami. Articolo 52: “L’ordinamento delle forze armate si uniforma allo spirito democratico della repubblica”. In realtà non sono democratiche né le caserme, né i conventi, i militari sono più asserviti degli altri cittadini, però non è democratica nemmeno la repubblica, che ama questi spropositi e questi enunciati. Articolo 54: “I cittadini devono osservare la costituzione e le leggi”. Le leggi sono tante e per osservarle bisogna almeno conoscerle, però per lo stato l’ignoranza della legge non è ammessa; dall’altra parte, il legislatore ordinario non sempre osserva la costituzione e sono tante le leggi anticostituzionali. Consideriamo che i politici che fanno le leggi seguono anche il principio d’opportunità politica, che è opposto a quello d’eguaglianza o equità, cioè fanno favori agli altri, alle lobby ed a se stessi, perciò risultano spesso in conflitto d’interesse. Articolo 67: "I parlamentari esercitano la loro funzione senza vincolo di mandato". Diversamente da altre costituzioni, questo articolo permette i ribaltoni e il cambio di maggioranza con gli stessi parlamentari; il fatto è che, se in economia il mercato non funziona, in parlamento il mercato ha sempre funzionato bene, grazie soprattutto al potere economico delle lobby e degli interessi personali dei singoli parlamentari. Il mercato esiste anche nella chiesa, definito peccato di simonia. Articolo 68: “I membri del parlamento non rispondono dei voti e delle opinioni espresse, possono essere perquisiti o arrestati solo su autorizzazione del parlamento, salvo il caso di condanna irrevocabile o arresto in flagranza, analoga autorizzazione è richiesta per le intercettazioni telefoniche e per controllare la loro corrispondenza”. Si sta parlando d’immunità non garantite al resto dei cittadini, anche se i parlamentari si giustificano affermando di volersi difendere dalla lotta politica effettuata per via giudiziaria; comunque, per lo spirito di corpo, raramente il parlamento concede queste autorizzazioni, anche se ne ricorrerebbero gli estremi; i parlamentari non sono uguali agli altri cittadini. Articolo 70: “La funzione legislativa è esercitata dalle due camere”. Ciò avviene senza distinzione di ruolo e senza che le due camere siano di diversa emanazione, mentre, sotto la monarchia, il senato era di nomina regia; alcuni giuristi hanno sostenuto che due camere con gli stessi poteri, abilitate ad approvare una legge con una votazione per camera, garantiscono una legislazione più accurata e aggiungono che esistono due camere come esistono nel corpo due orecchie, due occhi, due reni, due polmoni, due braccia e due gambe. Però in Italia, adottato il bicameralismo perfetto, non abbiamo ottenuto una legislazione più accurata, ma più lenta, infatti, le norme sono troppe, incerte, contraddittorie e scritte male, cioè di difficile interpretazione, perciò utile ad alimentare la litigiosità e il lavorio degli avvocati che perciò le hanno votate. Le leggi sono nate dalle circostanze, dal caso, dalla convenzione, dalla moda, dall’ignoranza, dalla superstizione, dai pregiudizi e dall’abuso di potere; hanno l’oscurità degli oracoli, si contraddicono, tendono a smantellare i costumi ed il diritto naturale; quando sono detestate da tutti, sono disapplicate dai giudici che dovrebbero applicarle. Articolo 71: “Sono competenti a proporre le leggi il governo, le camere ed il popolo con 50.000 firme”. Secondo la costituzione, la nostra repubblica è parlamentare, in realtà il governo legifera più del parlamento, soprattutto a mezzo di decreti, e le riforme si aspettano più dal governo che dal parlamento; i partiti prevalgono sul parlamento ed oggi esistono anche le Autorità che rubano spazio al parlamento; la conclamata divisione dei poteri è perciò imperfetta ed il parlamento non pare titolare della sovranità popolare. Il popolo non propone leggi in parlamento perché non assistito dai partiti che non amano ingerenze popolari, non può proporre referendum propositivi e l’Unione Europea, con le sue leggi, ha ridotto la sovranità dell’Italia e degli italiani. Articoli 73-74: “Le leggi sono promulgate dal presidente della Repubblica, che le può temporaneamente rinviare alle camere con un messaggio motivato, ma se le camere le approvano di nuovo, le deve promulgare”. In realtà, poiché il presidente della repubblica può essere accusato d’attentato alla costituzione, può sempre rifiutarsi di firmare leggi anticostituzionali, però fino ad oggi i nostri presidenti hanno preferito fare i notai, perciò non hanno utilizzato queste prerogative ma altri loro larghi poteri; la conseguenza è un numero elevato di leggi anticostituzionali in vigore. A leggere la costituzione, il nostro capo del governo ha meno poteri del cancelliere tedesco, del presidente della repubblica e del parlamento; però, come il parlamento, è superato dai partiti; dal punto di vista pratico e non costituzionale, la realtà sembra un po' diversa, cioè pare contare qualche cosa, però il sovrano effettivo del governo pare il presidente della repubblica. Caduto il fascismo, i costituzionalisti si erano preoccupati di controllare i poteri del capo del governo, valorizzando parlamento e presidente della repubblica, i Savoia invece, con poca fiducia verso la politica, tendevano a valorizzare forze armate e carabinieri. Articolo 75: “500.000 elettori o cinque consigli regionali possono proporre l’abrogazione di leggi con referendum popolare, esclusa le materie tributaria, trattati e amnistie, il voto è valido se al referendum partecipa la almeno la metàla reop degli aventi diritto. In Svizzera non esistono queste limitazioni, gli italiani, anche con queste limitazioni, avevano abolito ministero dell’agricoltura e finanziamento ai partiti, poi ripristinati dal parlamento, perciò oggi si rifiutano di votare a nuovi referendum e nessun referendum ha più successo. In Svizzera si tengono referendum anche nelle materie negate agli italiani, siccome l’Unione Europea è stata accettata con un trattato, questa può abrogare il residuo di sovranità rimasto agli italiani, senza tema di voto popolare referendario; le maggioranze richieste per il successo dei referendum non ne facilita il successo. Il referendum propositivo non è stato voluto dai partiti, che vogliono il monopolio della legislazione, subendo le iniziative legislative del governo e del presidente della repubblica, e contrastano le riforme vere volute dal popolo. Articolo 76: “L’esercizio della funzione legislativa può essere delegata al governo solo per tempi e oggetti definiti, perciò, in caso d’urgenza, il governo emana decreti che devono essere immediatamente convertiti in legge dalle camere”. In realtà, il governo, anche a causa della passività del parlamento, ha abusato spesso della decretazione d’urgenza, minando con ciò il principio della separazione dei poteri e la sovranità teorica del parlamento. Articolo 79: “L’amnistia e l’indulto sono concessi a maggioranza dei due terzi dalle camere”. Questi provvedimenti di clemenza sono stati emanati con frequenza, sia in era monarchica che repubblicana, in occasioni di ricorrenze particolari o per sfollare le carceri; per sfollare le carceri, in assenza d’amnistie e indulti, il presidente della repubblica emana più grazie individuali, violando con ciò il principio della separazione dei poteri, cioè intaccando le prerogative del parlamento, il quale però spesso è impedito da veti incrociati dei partiti. Va detto comunque che questi provvedimenti di clemenza hanno carattere demagogico e minano il principio della certezza della pena che dovrebbe essere un deterrente al delinquere, meglio sarebbero pene certe e la depenalizzazione di certe norme. Articolo 82: “Ciascuno camera può disporre inchieste”. Queste inchieste hanno un costo e pochi risultati pratici, perché ogni gruppo espone una tesi diversa e non si arriva a capo di niente; inoltre le inchieste parlamentari sono concorrenti con il potere d’indagine della magistratura; anche questo fatto mina il principio della separazione dei poteri, perché la magistratura è organo costituzionale. Articolo 84: “L’ufficio di presidente della repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica”. Questa incompatibilità così formulata ed estesa non esiste per i membri del parlamento e del governo, che spesso hanno ruoli molteplici ed in conflitto d’interesse, con confusione di ruoli tra controllore e controllato; evidentemente i costituzionalisti volevano dare un ruolo importante al presidente e non simbolico come si dice spesso. Articoli 87-88: “Il presidente indice le elezioni, autorizza la presentazione alle camere di leggi d’iniziativa del governo, promulga le leggi, indice i referendum popolari, ratifica i trattati internazionali, ha il comando delle forze armate, dichiara lo stato di guerra, presiede il consiglio superiore della magistratura, può concedere grazie, può sciogliere le camere”. I poteri del presidente sembrano estesi, può anche bloccare le leggi, per la costituzione non è, come si dice, un notaio o un simbolo che rappresenta l’unità, non è organo di garanzia della costituzione perché questo ruolo appartiene alla corte costituzionale, che però non sempre lo ha esercitato. Articoli 89-90: “Gli atti del presidente della repubblica devono essere controfirmati dai ministri o dal presidente del consiglio che se n’assumono la responsabilità; il presidente è responsabile solo d’alto tradimento e attentato alla costituzione”. Il presidente è irresponsabile come il re ed al di sopra della legge, il potere assoluto aveva queste caratteristiche, però aveva come ulteriore caratteristica il fatto di riscuotere a suo beneficio le tasse e di beneficiare del signoraggio monetario. In generale, la democrazia esiste quando i cittadini sono uguali davanti alla legge e la rivoluzione fu fatta per togliere privilegi e immunità a re e aristocrazia. Alcuni di questi privilegi legali ed immunità sono stati ereditati dal presidente della repubblica ed, in misura minora, dai parlamentari. Articolo 92: “Il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio e, su proposta di questo, i singoli ministri”. Altro segno degli ampi poteri costituzionali del presidente della repubblica, in Italia questi poteri non si sono visti perché abbiamo avuto presidenti opachi e succubi dei partiti, che hanno preferito inviare messaggi al paese e fare i notai; il potere occulto che governa l’Italia ha sempre temuto un presidente di carattere che esercitasse i suoi poteri costituzionali. Articolo 94: “Il governo deve avere la fiducia da parte della camere”. Questo articolo pare ricordare che l’Italia è un repubblica parlamentare e che il parlamento è il depositario della sovranità popolare, ma non è vero. Articoli 95-96: “Il presidente del consiglio è responsabile della politica del governo, mentre i ministri sono responsabili degli atti dei loro dicasteri; i ministri, per i reati da loro commessi, con autorizzazione delle camere sono sottoposti alla giustizia ordinaria “. Di fatto il parlamento ha esteso questa immunità negando spesso l’autorizzazione, a vantaggio di ministri, ex ministri o parlamentari; però, diversamente dal presidente della repubblica, secondo la costituzione, i ministri sono responsabili dei loro atti politici e dei loro reati, non hanno il privilegio dell’irresponsabilità quasi totale del presidente o del re. La legge stabilisce che il presidente del consiglio ed i ministri, per reati connessi alle loro funzioni, sono giudicati da un tribunale speciale, chiamato tribunale dei ministri, i cui membri sono sorteggiati. Le repubbliche possono essere presidenziali o possono concedere preminenza al presidente del consiglio o cancellierati, quindi queste due figure dovrebbero essere le massime cariche dello stato; i poteri o organi costituzionali sono costituiti da presidenza della repubblica, governo, parlamento e magistratura. Tuttavia l’Italia è rimasto un paese un po’ monarchico perché il presidente ha conservato alloggio e parte dei poteri del re, conservandone l’aureola; come ieri si esaltava, da parte di tutti, il sovrano, oggi si esalta il presidente della repubblica. Per timori di bonapartismo, si vuole il presidente del consiglio in posizione subalterna, perché le colpe dello stato sono sempre addebitate al capo del governo, in una logica di capro espiatorio; infatti i Savoia erano irresponsabili, tiravano il sasso e nascondevano la mano, mentre il capo del governo era il capro espiatorio, le crisi di governo sotto la monarchia erano numerose come nella prima repubblica. Da questa schizofrenia esorcistica, ne discende che spesso i commentatori televisivi, quando parlano di poteri, si riferiscono al primo che sarebbe la presidenza della repubblica, al secondo che è il presidente del senato, al terzo che è il presidente della camera ed al quarto, pronunciato a denti stretti, che dovrebbe essere il presidente del consiglio. Non sarebbe più giusto che questo fosse chiamato il primo o il secondo, come in tutte le costituzioni? Articoli 101-102: “La giustizia è amministrata in nome del popolo, i giudici sono soggetti solo alla legge, la giurisdizione è unica e non possono essere istituiti giudici speciali, ma possono essere create sezioni speciali giudicanti presso i tribunali, dedicate a materie speciali”. La giustizia è amministrata in nome del popolo ed esistono dei partiti che si chiamano popolari, perciò il popolo è sempre preso in giro; quanto è distante la costituzione dalla realtà, il vezzo di chiamare sempre in causa il popolo è un difetto della politica e dei demagoghi, la costituzione si dovrebbe limitare a dettare delle norme per far funzionare meglio lo stato e la legislazione. I giudici sono soggetti alla legge, però la loro fortuna dipende anche dagli appoggi politici e sindacali e la politica segue il principio d’opportunità, che è opposto a quello di legalità e d’eguaglianza dei cittadini; perciò la storia insegna che a volte i giudice fanno finta di non vedere e non sentire e girano la testa dall’altra parte. Si dice che lo stato di diritto deve avere una giurisdizione unica e non tribunali speciali e che nessuno deve essere distolto dal suo giudice naturale, però l’Italia ha ancora tribunali speciali; non parlo dell’Inquisizione, mai dei tribunali militari, della magistratura delle acque, dei tribunali amministrativi, dei collegi arbitrali, delle commissioni tributarie, della Corte dei Conti, dei giudici del lavoro, forse solo questi ultimi possono passare come sezioni specializzate del tribunale. Un sofisma politico naturalmente afferma che in Italia siamo sempre nel campo della giurisdizione unica, anche se esistono sezioni specializzate della giustizia ordinaria per materie speciali e non giudici speciali; del resto, anche per la trinità si afferma che Dio è uno e trino. Articolo 104: “La magistratura è un organo autonomo e indipendente ed i membri del suo consiglio superiore della magistratura, organo di autogoverno, sono eletti parte dai magistrati e parte dal parlamento”. Queste elezioni si svolgono con criteri politici, perché i magistrati sono divisi in correnti politiche ed il parlamento vota seguendo le indicazioni politiche; quindi anche se i magistrati italiani sono di carriera e non eletti come in Usa, sono legati per qualche verso alla politica, soprattutto quelli che desiderano emergere. Questo fatto mina la loro indipendenza dai partiti, come dal governo che è espressione di una maggioranza parlamentare; è per questa ragione che parlamento e magistratura non si sono sforzati per rendere più celere la nostra giustizia che, così com’è formulata, serve solo a garantire lavoro agli avvocati e una posizione ai giudici. Dopo le tante stragi avvenute in Italia nei decenni scorsi, le sentenze sono state di assoluzione per mancanza di prove per gli imputati, cioè non è stata accertato nessun colpevole, chi crede alla bontà di queste sentenze, osserva che perciò questi processi, lunghi e costosi, in grado di immobilizzare i palazzi di giustizia, non dovrebbero nemmeno iniziare; nemmeno sui disastri naturali si sono accertate delle responsabilità, così nei casi di alta corruzione nella pubblica amministrazione, perciò i presunti responsabili non sono stati allontanati. Tra magistratura e governo il conflitto è sempre stato fittizio e un bluff, però è servito a ricattare il potere politico, per concedere maggiori privilegi ai magistrati; salvo eccezioni, le toghe sono generalmente colluse, in passato dipendevano anche ufficialmente dal governo, oggi spesso chiudono un occhio e, con il decorso del tempo, grazia alla durata dei processi, ci si dimentica dei fatti; alcune sentenze sono politiche, a parte le immunità riservate alla politica, prescrizioni, avocazioni, archiviazione e cancellazione di sentenze scomode da parte della cassazione, servono a mettere al riparo da responsabilità; l’obbligatorietà dell’azione penale è una chimera. I magistrati eroici che hanno a cuore legge e giustizia sono una minoranza, a volte sono trasferiti per opera del Consiglio Superiore della Magistratura, organo di autogoverno che serve solo a tutelare i privilegi dei magistrati, più che l'indipendenza della magistratura, contenendo l’invadenza degli altri poteri; però la magistratura invade il campo legislativo, perché giudica le leggi, in vigore o da approvare. Diversamente dagli altri dipendenti dello stato, che sono lavoratori subordinati, i magistrati sono pagati dallo stato ma godono di speciale autonomia, non tanto per tutelare un principio di equità e di legalità o per essere indipendenti dai partiti, ma per contrattare un’occasionale dipendenza con il governo o con i potenti, perché anche in magistratura esiste la corruzione. A causa di leggi di privilegio, in Italia il mercato non funziona, però ha sempre funzionato bene in parlamento (lobby e compravendita dei deputati), in chiesa (simonia) e in magistratura (mercato delle sentenze), la magistratura è stata sempre succube del potere e collusa e non disinteressatamente. La corruzione della politica ha sempre richiesto, per mettersi al riparo dalla legge, la stipula di una polizza assicurativa presso i giudici, polizza pagata alla classe dei magistrati con carriera, privilegi, favori, altre cariche remunerate e denaro. Articoli 107-108: “I magistrati possono essere sottoposti a provvedimento disciplinare, trasferiti o sospesi solo dal consiglio superiore della magistratura, la legge assicura l’indipendenza dei giudici delle giurisdizioni speciali”. I magistrati sono stati sospesi e trasferiti per ragioni ideologiche e politiche che niente hanno a che fare con la giustizia; quindi il consiglio superiore della magistratura, organo d’autogoverno della magistratura, fa anche politica ed emana sentenze politiche d’opportunità che rivelano spesso scarsa indipendenza dagli altri poteri o dai partiti. I giudici dovrebbero essere dipendenti dalla legge e indipendenti dai partiti e dal governo; poiché spesso fanno politica o sono pavidi od opportunisti, generalmente ciò non avviene. Raramente nella storia i magistrati sono stati indipendenti dal governo; il procuratore della repubblica rappresenta lo stato, cioè il governo e la corte di cassazione è servita a cancellare sentenze scomode per il governo. I giudici delle giurisdizioni speciali sono indipendenti, oltre che dagli altri poteri, anche dai giudici ordinari, perciò rafforzano l’autonomia dei loro uffici che appaiono come veri tribunali speciali. Il tribunale speciale non è necessariamente un tribunale di tipo fascista, ma è un tribunale legato ad una materia specifica, con uffici speciali, giudici specializzati e speciale autonomia; quando esiste vige una giurisdizione plurima anziché unica. Articolo 112: “Il Pubblico Ministero esercita l'azione penale". Nei processi penali il pubblico ministero esercita l’accusa e, rappresenta l’interesse all’ordine pubblico ed, in pratica, dovrebbe rappresentare il ministro dell’interno; di fatto, oggi L’Italia è l’unico paese in occidente in cui il pubblico ministero non dipende dal governo, questo vuole essere indipendente dal governo, dal ministro degli interni e da quello della giustizia. Per non perdere in stipendio, lustro e carriera, vuole essere chiamato giudice, anche se il suo ruolo è diverso da quello del giudice o della magistratura giudicante, infatti nei processi penali rappresenta l’accusa per conto dello stato, la polizia giudiziaria lo relaziona sui fatti. Questa figura non esiste in tutti gli ordinamenti, in alcuni l’accusa è sostenuta da un avvocato di parte, reso forte dai rapporti della polizia giudiziaria, oppure il pubblico ministero è un dipendente dello stato, separato dal giudice ordinario giudicante; in generale, il pubblico ministero rappresenta l’interesse dello stato alla difesa dell’ordine pubblico minacciato da gravi delitti. Il legame con ministero degli interni e con la sicurezza ne rivela il rapporto originale con la politica ed il governo, anziché l’indipendenza. Articolo 116: ”Sono istituite regioni a statuto speciale”. Queste regioni hanno maggiori autonomie e maggiori risorse di quelle ordinarie, il che è lesivi dell’art. 3, il privilegio nacque per difendere con incentivi l’unità del paese, cioè comprando i dirigenti politici di quelle regioni; come accade a tanti paesi, alcune regioni confinarie, con popolazione mista, sono votate alla secessione, perciò il governo italiano preferì fare delle concessioni, soprattutto in materia di trasferimenti economici statali. A parte le disuguaglianze per legge tra regioni e cittadini, è da ricordare che se i cittadini fossero sovrani, le regioni di frontiera, con una votazione a maggioranza, avrebbero diritto alla secessione; ma nessuno stato è capace di riconoscere questo diritto, gli stati sono a favore dell’autodeterminazione solo per i popoli degli altri stati. Articolo 117: "Lista competenze delle regioni". La riforma del titolo V della costituzione ha attribuito alle regioni, in alcune materie, competenza legislativa concorrente con lo stato, il che ha creato costosi doppioni ed hanno favorito la proliferazione burocratica e conflitti di competenza, contribuendo ad inceppare la macchina amministrativa. Sarebbe stato meglio, in una logica federale, conferire a comuni e regioni la sovranità originaria, con loro competenze esclusive, demandando le rimanenti funzioni allo stato. Articolo 119: “Le entrate delle regioni sono fissate dalle leggi dello stato”. Le regioni non hanno autonomia finanziaria, non esiste federalismo fiscale, lo stato è geloso dei suoi contribuenti e, quando il federalismo nascerà, nelle regioni ci saranno sempre politici e funzionari commissari fiduciari di Roma, quindi sarà difficile un vero federalismo e vere autonomie. Comunque, l’autonomia differenziata chiesta per le regioni, lede la loro eguaglianza di trattamento, anche con le regioni a statuto speciale che esistono oggi. Articolo 120: “Le regioni devono garantire libera circolazione di merci e di persone e non possono limitare il diritto ad esercitare professioni e lavori”. L’articolo serve a prevenire frontiere economiche interne, però è lo stato che ha creato con le sue norme degli steccati, concedendo privilegi economici alle regioni a statuto speciale, rilasciando concessioni e creando corporazioni ed albi che impediscono il libero esercizio di una professione; lo ha fatto con concorsi fasulli e abilitazioni discutibili, aventi lo scopo di estendere aree di privilegio per gli amici dello stato, escludendo altri da una professione; questo fatto ha procurato un danno economica all’Italia, discriminazioni ed intralci al mercato. Articolo 122: “Nessuno può far parte contemporaneamente di un consiglio regionale e di una camera; come i parlamentari, anche i consiglieri regionali non rispondono delle opinioni e dei voti espressi”. Circa le discriminazioni volute dalla legge, si può essere contemporaneamente sindaco e parlamentare e, fino a poco tempo fa, prima che l’Europa lo vietasse, parlamentare italiano ed europeo. L’irresponsabilità dei parlamentari è stata estesa ai consiglieri regionali perché allo stato costa poco estendere questi privilegi, calpestando i comuni cittadini che credono all’eguaglianza davanti alla legge. Articolo 124: “Un commissario del governo, residente nel capoluogo della regione, esercita il controllo politico sulla regione”. Le cautele non sono mai troppe e lo stato centralista non vuole perdere il controllo sulle regioni; il fascismo eliminò sindaco e creò i podestà di nomina governativa, affiancato dal segretario comunale pure di nomina governativa, inoltre, impose i prefetti alle province per esercitarne il controllo; per il controllo delle regioni, la repubblica ha inventato i commissari del governo. Non poteva essere diversamente, in fondo, la repubblica non ha eliminato nemmeno codice Rocco, concordato, leggi di polizia, legge sulla stampa e leggi anticostituzionali di era fascista. Articolo 127: “Ogni legge approvata dal consiglio regionale è comunicata al commissario del governo per l’approvazione e per controllare che non ecceda le competenze della regione; eventuali conflitti tra stato e regione sono risolti dalla corte costituzionale”. Insomma il nostro stato controlla in maniera maniacale comuni, province e regioni, avvenne ciò perché era nato, come gli altri stati, con la forza e non per volontà popolare, perciò dall’inizio temeva la sua disintegrazione, le autonomie e l’autodeterminazione dei popoli viventi in Italia. Articolo134: “La corte costituzionale giudica sulla costituzionalità delle leggi, sui conflitti di competenza tra organi costituzionali dello stato e tra stato e regioni, inoltre giudica sulle accuse mosse contro il presidente della repubblica per alto tradimento e attentato alla costituzione”. Sul controllo della costituzionalità delle leggi l’articolo non afferma che la pronuncia si debba chiedere solo nel corso di processi ordinari; la corte costituzionale avrebbe anche potuto muoversi con spinta autonoma per cancellare le vecchie leggi anticostituzionali, come avrebbe potuto impedire l’entrata in vigore di nuove leggi anticostituzionali; non lo ha fatto perché fin dall’inizio era legata alla politica, la quale segue il principio di opportunità e non quello di legalità. Vale la pena di ricordare che di alto tradimento si sono macchiati anche ministri e parlamentari, facendo spionaggio durante la guerra fredda a favore del nemico, il reato di tradimento è imprescrittibile; la magistratura non se n’è mai occupata, ignorando, ancora una volta, l’eguaglianza dei cittadini avanti alla legge. Per quanto riguarda l’attentato alla costituzione, c’è stata la promulgazione regolare di leggi anticostituzionali da parte dei presidenti, e la corte costituzionale non si è resa parte attiva nell’eliminazione delle leggi anticostituzionali fasciste, ma parte passiva di richieste d’incostituzionalità di norme durante i processi; qualche volta sancì anche che erano costituzionali norme che erano, in realtà, anticostituzionali. Infatti, una norma penale puniva l’adulterio femminile più pesantemente di quello maschile e la corte lo dichiarò costituzionale, poi, in un secondo tempo, a costituzione invariata, lo dichiarò anticostituzionale. Alla luce dell’articolo 3, non si capisce il diverso orientamento, cosa centra il fatto che la costituzione è una norma programmatica se può trovare immediatamente applicazione. La costituzione non deve seguire la moda ma applicare alcuni principi fondamentali, purtroppo però anche la corte costituzionale segue la politica e la chiesa. La corte, assecondando governo e parlamento, non ha ammesso proposte di referendum abrogativi perfettamente ammissibili Articolo135: “I membri della corte costituzionale sono nominati per un terzo dal presidente della repubblica, per un terzo dal parlamento e per un terzo della magistratura ordinaria”. Continuano le prerogative importanti del presidente della repubblica, che è non è una figura scialba della costituzione, se gli si fanno esercitare i suoi poteri e se decide di esercitarli; comunque, i membri scelti dal presidente sarebbero indipendenti nel giudizio del presidente? Vista la politica, direi di No. Sembrano cose teoriche perché, per quietismo, i presidenti non sono mai stati accusati di tradimento o attentato alla costituzione. Articoli138-139: “Le modifiche alla costituzione sono fatte con due deliberazioni, una per ogni camera, a maggioranza assoluta e quindi con referendum popolare, il referendum non occorre se l’approvazione delle camere avviene con i due terzi. La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”. Questa norma ha valore fino a che la politica e l’ordinamento su cui si sostiene intende rispettarla, si dice anche che i principi fondamentali della costituzione non sono modificabili e che la costituzione è rigida e non flessibile, perché richiede un processo laborioso di modifica; tuttavia, alcuni articoli sono stati modificati con questa procedura ed, in generale, quando cambia l’ordinamento, con una rivoluzione o una seconda repubblica, che in Italia non è mai nata, cambia la costituzione, con l’intervento di una nuova assemblea costituente che ignora rigidità e blocchi della vecchia costituzione. Secondo la disposizioni transitoria finale n. XII: “E’ vietata la riorganizzazione del partito fascista”. In realtà, sotto nome diverso, in Italia, diversamente che in Germania, partiti extraparlamentari o parlamentari, di diversa denominazione, ma d’ispirazione fascista, nacquero con la tolleranza dello stato, il Vaticano propose anche un’alleanza con loro al governo e al comune di Roma; è la solita schizofrenia della politica, della legge e della costituzione italiana. Secondo la disposizione transitoria finale n. XIII: “Ai membri di casa Savoia è vietato l’ingresso in Italia”. Anche questa norma, poiché il tempo è galantuomo, è stata accantonata. Secondo la disposizione transitoria finale n. XIV: “I titoli nobiliari non sono riconosciuti”. Però lo stato e la chiesa conferiscono onorificenze e titoli e di titoli nobiliari si fa anche mercato, se un nobile è senza beni si può vendere il titolo, se ha beni li usa o li vende assieme al suo titolo. Una volta questi nobili avevano privilegi fiscali, ma oggi lo stato ha esteso questi privilegi ad altre categorie, invece di abolirli. Se un nobile usa il suo titolo, lo stato non lo persegue, se uno si fa passare per nobile, usando falsi titoli, lo stato lo può perseguire; da questi fatti si può capire se i titoli nobiliari sono riconosciuti, tutelati o meno. E' un'altra delle prese in giro della costituzione. Le scelte della politica, cioè della maggioranza, non sono scelte scientifiche, perché la scienza non si pronuncia a maggioranza, le leggi sono commissionate dalle lobby; a livello legislativo, il popolo non conta niente, le maggioranze cambiano e le leggi sono cambiate, perciò e leggi sono solo il risultato di un compromesso, è successo anche con la costituzione. Le decisioni prese a maggioranza non sono una caratteristica esclusiva della falsa democrazia, infatti, decidevano a maggioranza anche corsari e briganti. Le decisioni prese a maggioranza non sono infallibili, ma sono prese per scontentare il minor numero di possibile di persone. Oggi gli italiano votano soprattutto per ricevere dei favori, perciò nella nostra democrazia è stato falsato ed è stato stravolto l’uso del voto, che è uno stanco rituale, si è perso il concetto di benessere comune. Il parlamento è nato per controllare il re, in altre parole la spesa pubblica e le tasse, la costituzione è nata per controllare il re e il parlamento, cioè per controllare la legislazione; però in Italia, soprattutto i controlli, a tutti i livelli, non funzionano, in Italia tutto ciò che è pubblico, sembra proprietà dei partiti che sono prestanomi di altri poteri occulti, come la massoneria. I parlamentari sono stati ricoperti di privilegi perché accettino il sistema senza cambiarlo, così hanno rinunciato a fare un servizio pubblico; oggi esistono i professionisti della politica, tanti hanno capito che la politica è la cuccagna; i politici si ergono a difensori dell’ordine sociale esistente e, sostanzialmente, non vogliono cambiare più niente; d’altra parte, la pubblica amministrazione non corregge i vizi, perché i pubblici funzionari sono assunti grazie ai buoni uffici dei partiti, i concorsi pubblici sono truccati. L’oligarchia anonima ha interesse a porre suoi uomini nei gangli del potere, questi suoi garanti locali sono i suoi occhi e sue orecchie, non vuole uomini preparati, seri, indipendenti ed onesti, ma piuttosto servi e corruttibili, obbedienti e discreti, che si facciano condizionare dai privilegi e dal denaro; questi oscuri personaggi si assumono la responsabilità di scelte che non sono loro, ma dell’oligarchia anonima. Questi uomini nel medioevo si chiamavano capitani di ventura, nell’organizzazione mafiosa si chiamano teste di legno, uomini di paglia e pupazzi, perché privi di veri poteri d’iniziativa, anche se si afferma falsamente che sono indipendenti e autonomi, diversamente dagli impiegati. La politica fa scelte o favori per clientelismo, interessi privati e ricerca del voto, gli stessi tecnici non sono indipendenti dai partiti e sono mossi anche da interessi corporativi. Gli sprechi della capitale sono emulati dalla periferia, così il deficit del bilancio dello stato è dovuto anche al deficit degli enti locali, dei quali non si riesce a controllare la spesa; lo stato moderno è posseduto da un gruppo di parassiti che hanno occupato lo stato che non può più essere riformarlo. Chi è vicino al Palazzo, diventa amico e complice di chi lo abita e non ascolta più le richieste di riforma che arrivano da fuori o dalla loro anima originale; chi frequenta classe dirigente ed oligarchia diventa suo cortigiano, tra questi cortigiani sono molti giornalisti. Giornali e televisione servono per ricattare o influenzare la politica, per avere aiuti dallo stato, dalle corporazioni e per sostenere dei potentati; la televisione pubblica non è usata per l’informazione o per elevare il livello culturale della gente, ma per la propaganda. Secondo la sinistra che segue i suoi miti, i qualunquisti fanno di tutta l’erba un fascio, sono gli avversari dei manichei, perché non distinguono il partito del bene (cioè quello loro) da quello del male; in pratica sono uomini regrediti a prima del peccato originale, mentre i manichei sono guidati da una fede incrollabile e da un’idea fissa, sono militanti organici di una fede, sono i portatori del regno del bene, mentre i loro avversari sono portatori del regno del male. I militanti sono portatori di un’ideologia e ritengono di dover votare sempre lo stesso partito; come i militari, non possono disertare o evadere, anche se il loro partito cambia politica; per loro, il peccato d’apostasia è grave come quello di qualunquismo, sono degli schiavi per scelta libera. Se i partiti cambiano politica, i loro militanti devono seguirli lo stesso, i militari fanno lo stesso quando cambiano alleanze o nemici; allo stato, alla chiesa ed ai partiti convengono uomini che, grazie anche all'obbedienza, alla discrezione ed alla disciplina, si possano manovrare come fossero un solo uomo. E’ bello parlare senza preconcetti ideologici, cioè senza rete, tutte le ideologie politiche di liberazione sono state tradite, così, da un punto di vista pratico, sono diventate utopie democrazia, repubblica, stato di diritto, liberismo, socialismo, comunismo, uguaglianza dei diritti e sovranità popolare. Quando i comunisti sollecitano l’intervento dello stato, lo rafforzano e così questo più diventare sempre più intromissivo e invasivo; lo stato è una finanziaria anonima al cubo che sfrutta con le tasse e fa complessivamente pagare i servizi pubblici quattro volte quello che costano. Sono stati trasformisti tutti i più grossi politici italiani, cioè Giolitti, Crispi, Mussolini, Andreotti, Berlusconi; accade che le ideologie, calate nella pratica, tendono ad avvicinarsi, forse perché sono tradite nei loro principi; mentre i militanti sono disposti a farsi scannare per principi astratti, i loro dirigenti di partito sono sempre disposti a vendersi e sanno che quei principi non li applicheranno mai; perciò, le ideologie vanno giudicate nelle realizzazioni pratiche e non in base alle promesse. Cioè è vero anche per il cristianesimo, che è un’ideologia religiosa, ideata dallo stato di Costantino, per fare soldi e per il potere, le religioni bottega, con il loro clero, vivono parassitariamente sulle spalle dei sudditi. Il potere, in dittatura e in democrazia, rimane sostanzialmente esclusivo e non partecipativo, il governo è ancora l’emarginazione politica dei più da parte dei meno, le elezioni sono un inutile e stanco rituale e non cambiano sostanzialmente niente; le leggi si fanno su commissione delle lobbies, in cambio di cesti di denaro per i partiti. Dalla fine della seconda guerra, in Europa e in Africa, i signori della guerra, della rivoluzione o della resistenza, sono diventati capi di stato, di governo, dell’esercito o ministri, poi, potendo ricattare poteri forti e multinazionali, in cambio di privilegi e regalie, si sono accordati con essi; in Italia il trasformismo è un costume normale della politica. La laicità dello stato italiano è un mito, lo stato italiano è quello che spende di più per la religione, i governi italiani sono controllati dalla chiesa. Dal punto di vista del popolo, ci sono state sempre delle ottime ragioni per fare la rivoluzione, la protesta fiscale o per secedere dallo stato centrale, ciò è vero ancora oggi, però tutte le rivoluzioni sono fallite o degenerate, il potere, comprando alcuni capipopolo e perseguendo altri, ha riassorbito il dissenso ed il popolo, che attende sempre la salvezza, è stato scaricato. Vecchi dirigenti di sinistra sono stati cooptati dal potere e rivoluzionari politici e sindacalisti sono diventati dirigenti, resi inoffensivi dai privilegi, oggi anche il sindacato è ricchissimo di denari e privilegi. Non bisogna mai dimenticare che gli stati criminali e illiberali sono la maggioranza, che la corruzione è diffusa a livello politico, che notevoli sono i rapporti tra politica e mafia, che è legata alla massoneria. L’informazione e gli intellettuali di sinistra hanno fatto fatica a riconoscere che i profughi di guerra non sono solo palestinesi. Contro tutte i condizionamenti della politica, oggi i lavoratori preferiscono i padroncini allo stato, infatti, quando il loro padroni violano la legge, non fanno la spia, cioè non li denunciano, entrano in conflitto con loro solo per difendere i loro diritti di lavoro. Esiste un trattato internazionale a favore dell’autodeterminazione dei popoli, recepito nel 1956 dalla legislazione italiana, inattuato come tanti buoni trattati, perciò in Italia è una bestemmia parlare di devolution, mentre bisognerebbe dire che se la chiedono la maggioranza dei votanti di una regione, è una richiesta legittima. Da sempre, dietro il terrorismo ci sono mandanti, che sono stati o multinazionali, il terrorismo è uno dei modi di fare politica, soprattutto quando non ci si vuole impegnare in una guerra. Lo stato e la religione si nutrono di divieti, i tabù sono sempre serviti a condizionare gli uomini, i divieti calpestano la libertà, in Italia è tutto vietato, salvo ciò che è permesso. Però, in barba a regolamenti o divieti, si possono ottenere favori, che sono come i miracoli; guai all’ipotesi che i cittadini abbiano uguali diritti, perché in questo caso non si potrebbe più fare un favore o un miracolo a nessuno; in queste cose, stato e religione si compenetrano a vicenda. Per quanto riguarda il perdurare della criminalità organizzata, in tutta la storia d’Europa, la nobiltà e gli stati hanno protetto i briganti e i bravi, questi erano spesso delinquenti comuni, sottratti alla giustizia, cioè amnistiati di fatto dai potenti, ai quali erano affidate operazioni sporche; i papi avevano protetto i briganti poi evolutesi nella banda della Magliana, i borboni avevano favorito, per ragioni politiche e contro i piemontesi, lo sviluppo del brigantaggio; nello stato della chiesa, i briganti facevano politica a favore di clan familiari. In tutta Europa la nobiltà accordava protezione alla criminalità ed ai briganti, dai quali si sentiva protetta ed attratta e con i quali aveva un’origine comune; infatti, in origine gli aristocratici furono capi clan e signori della guerra che esercitavano l’eversione e l’estorsione, prima di assumere il potere. Il Piemonte non considerava immorale l’alleanza con il brigantaggio. Si dice da più parti che lo stato deve essere laico, sovrano, di diritto, democratico, costituzionale, con libertà di pensiero e liberista. Lo stato italiano, per i condizionamenti politici e culturali che subisce da parte della chiesa cattolica, non è laico, anche in forza del concordato inserito come corpo estraneo, nella costituzione; non è sovrano ma protettorato vaticano, della Nato e dell’UE, per le stesse ragioni di cui sopra, l’Italia non è stato di diritto perché privo di un vero servizio di giustizia, come testimoniano le numerose condanne della corte dei diritti europea. Non è uno stato democratico perché la democrazia presuppone il governo del popolo, in realtà i governi si fondano sull’emarginazione politica dei sudditi; la democrazia rappresentativa è un concetto assurdo, come la transustanziazione o presenza reale di Cristo nell’ostia. In Italia non esiste la libertà di pensiero, che concretamente significa libertà di stampa, perché tutti sono liberi di pensare e poi di parlare in casa, perché esistono reati d’opinione e la legge fascista sulla stampa è ancora vigente; l’Italia non rispetta l’articolo 3 della costituzione, centrale in tutto l’impianto costituzionale, violato dallo stato clientelare e concordatario, perciò i cittadini non hanno gli stessi diritti davanti alla legge. Il mercato non esiste perché è sabotato da monopoli, corporazioni, regolamenti, concessioni, autorizzazioni e licenze, per avere le quali si paga. La democrazia è una mistificazione, i rappresentanti non sono vincolati agli elettori ed in Italia i referendum sono invisi alla classe politica, che si sente scavalcata, li accettano solo per i rimborsi elettorali e poi li fa fallire, nel senso che non si raggiunge il quorum richiesto per i votanti o perché non sono applicati. Diversamente dalla scienza, la politica fa promesse e gira sempre intorno, non vuole progredire, ma progredisce solo nella forma, forse ciò è accaduto per il fine primario della tassazione che ha giustificato la nascita dello stato; la quale è la sua vera vocazione, senza la quale lo stato si estinguerebbe, perché, quando l’oggetto sociale non si può raggiungere, un’impresa si estingue. I militanti hanno culto dell’obbedienza, del dogma e dell’ortodossia, non vogliono dissentire o essere anticonformisti od originali, hanno rinunciato volontariamente alla libertà di pensiero, per i militanti, chi dissente rischia il linciaggio morale; sono manipolati dai partiti e dall’oligarchia che sa che se l’uomo non crede, non obbedisce e combatte ancora peggio ed allora le guerre giuste chi le fa? In Italia la separazione dei poteri non esiste, perché sindacati, autorità, magistrati, partiti, presidente della repubblica e governo hanno espropriato i poteri del parlamento, perciò la sovranità parlamentare è minata e la nostra democrazia non è più una democrazia parlamentare, ma accade anche nell’UE; i parlamentari hanno rinunciato a legiferare ed a proporre riforme e, per acquistarne la complicità, sono stati coperti d’oro. Tuttavia, nemmeno in Europa il parlamento conta, oggi anche in Usa il governo federale è prevalente sul congresso; in Italia, Europa e Usa la democrazia rappresentativa è in crisi; chi, in base alla costituzione ha il potere, non lo ha effettivamente ma è succube d’altri poteri, spesso soprannazionali e occulti. Anche se remunerati, militari e basso clero sono gli ultimi schiavi dell’era democratica, soggetti a gerarchia, subordinazione, obbedienza, ordine, disciplina, omertà, devono reprimere la libertà di pensiero e di movimento. Durante il feudalesimo, i servi della gleba prestavano lavoro gratuito, non potevano allontanarsi dal fondo, non potevano sposarsi senza l’autorizzazione dei feudatario, facevano testamento a suo favore e non potevano cambiare mestiere. Oggi i preti cattolici non possono facilmente cambiare mestiere, non possono sposarsi e assieme ai membri degli ordini religiosi fanno testamento a favore della chiesa, le prestano lavoro gratuito perché sono pagati dallo stato; anche i militari sono limitati nelle libertà, nel movimento e nel matrimonio. Con la schiavitù, un uomo normale può perdere l’autoconsiderazione di se stesso, l’uomo non può essere usato come una macchina, ma la televisione afferma che accade solo alle donne; però l’uomo obbedisce per abitudine alle gerarchie sociali, nate per ereditarietà, istruzione, classismo e clientelismo; alcuni uomini, per il ruolo rivestito, ne sono sopravvalutati ed altri sottovalutati, così alcuni si convincono, a torto, di valere più di altri e la società complessivamente ci rimette. L’individuo è plagiato da religione e ideologia, è omologato e si sente più protetto dal gruppo, tuttavia l’individualismo di alcuni uomini sarebbe da coltivare e non da combattere, perché è critico, creativo e porta alla curiosità scientifica; purtroppo, stato e religione congiurano contro l’individualismo. I politici, una volta che sono stati screditati dalla politica loro imposta dai poteri occulti, sono messi da parte e sostituiti con volti nuovi, intanto il popolo continua a sperare nel giorno della salvezza e della liberazione. Quando non esistono libere elezioni per cambiare il governo, si ricorre ai complotti ed agli omicidi politici, è accaduto sotto papi, sovrani assoluti e governi autoritari, che aspiravano a durare a lungo. Prima che nascesse il parlamentarismo inglese, i partiti erano delle sette e le persone dabbene affermavano di non appartenere ad un partito ma di essere a favore della società; allora i partiti erano contrapposti alla società e rappresentavano etnie, religioni, classi, famiglie; comunque, volevano il controllo dello stato, contro il partito o la dinastia al potere e contro il bene comune. I complotti erano a favore di pochi, ma le rivoluzioni avevano programmi egualitari, purtroppo favorivano solo alcuni che n’erano promossi cambiando di classe; i programmi dei partiti per il popolo sono una scusa, le promesse elettorali non sono mantenute. I signori della guerra, arrivati al potere, occupano i posti migliori e ne hanno una promozione sociale, mentre i contadini, come nel vecchio regime, continuano a lavorare la terra. In pratica, le rivoluzioni non hanno mai abolito le classi sociali. La rivoluzione è causa di cambiamenti sociali solo per alcuni, cioè è una rivoluzione ristretta, le società segrete sono partiti segreti costituiti per il potere e gli affari; anche le gang sono società segrete mentre la repubblica dovrebbe essere una cosa pubblica trasparente, in realtà, il comune cittadino è emarginato dalla politica che serve solo ad avere il consenso delle masse. Lo stato è diretto da una società segreta in mano a pochi, avente per fine lo sfruttamento dei sudditi, con l’uso dello strumento monetario, delle tasse, delle requisizioni, degli espropri, del lavoro coatto, della coscrizione; i servizi concessi al cittadino sono da lui pagati a caro prezzo; con L’Unione Europea, il cittadino è ancora più estraneo di prima al potere. La monarchia costituzionale fu un compromesso accettato dal liberalismo, che all’inizio reclamava la repubblica, però fu un inganno, se fosse nata, i monarchi avrebbero dovuto essere uguali agli altri cittadini davanti alla legge, invece il re rimase irresponsabile per i suoi atti, anche se ispirava l’azione di governo, al suo posto rispondevano i ministri; l’istituto dell’irresponsabilità del re è stato ereditato dal nostro presidente della repubblica, perciò l’Italia è una repubblica semipresidenziale o una repubblica semimonarchica. Il presidente è indipendente dal parlamento ma dipendente da alcuni stati esteri e dalla massoneria. Il vero potere è quello anonimo dell’oligarchia che non risponde mai di niente, il vero potere si fonda sull’irresponsabilità e l’anonimato, è vero anche per le società commerciali per azioni, le società anonime e le finanziarie. I poteri ufficiali sono chiamati a rispondere senza che abbiano vera libertà di decidere, sono strumenti pagati per assumersi la responsabilità di decisioni altrui, è ciò che accade in parlamento ed al governo. Comunque, anche l’alta politica chiede di essere irresponsabile, alcuni vorrebbero far derivare l’irresponsabilità dal loro ruolo, non contenti delle protezioni delle loro corporazioni e dei loro privilegi; in era aristocratica i privilegi significavano immunità giudiziarie, esenzioni fiscali e franchigie. Con la repubblica questi privilegi esistono ancora, l’irresponsabilità l’hanno desiderata anche medici, fiscalisti, magistrati e governatori della Banca d’Italia. Stipendi, liquidazioni e pensioni favolose di dirigenti, diligentemente selezionati, sono il prezzo per comprare silenzio, obbedienza e complicità, per ottenere la loro discrezione e perché si portino i segreti nella tomba, altrimenti bisognerebbe ammazzarli. A causa di questa pretesa discrezione, sono nati segreto d’ufficio, segreti di stato, segreti militari e segreti d’impresa, i personaggi tenuti alla discrezione devono portarsi i segreti nella tomba, perché la schiavitù dell’uomo non deve cessare. Anche nella pubblica amministrazione esiste l’irresponsabilità, anche se non prevista dalla legge; infatti, dal punto di vista pratico, pochi rispondono dei loro atti. L’indipendenza è un valore per tutte le istituzioni dello stato, per magistrati, sindacalisti, dirigenti, insegnanti e giornalisti, non solo per gli organi costituzionali o per quelli di rilevanza costituzionale; di fatto, è raramente effettiva, perché gli uomini di successo, cioè che fanno carriera, si piegano al potere o ad un partito o sono vittime d’ideologie; non desiderano veramente fare un servizio al popolo, usano questo argomento per ricattare il potere e ricevere privilegi, forse sono anche incapaci di decidere autonomamente. Giornalisti, sindacalisti, insegnanti e magistrati sono legati a partiti, i dirigenti sono condizionati nelle scelte riguardanti il personale e i contratti; il potere preferisce uomini servi, anche se di lusso, cioè pagati bene, piuttosto che uomini indipendenti e responsabili, la chiesa li voleva obbedienti, soprattutto fedeli e preti. La chiesa predica l’obbedienza, però Don Milani, un prete oppositore, ha affermato che l’obbedienza non è una virtù; comunque, al potere fanno paura gli uomini indipendenti, li controlla attraverso i suoi garanti locali, uomini posti ai vertici dell’amministrazione e garanti dell’oligarchia, i quali possono provocare la caduta di un ministro o del governo interno, anche per mezzo di complotti e assassini. L’uomo, forse perché, salvo eccezioni, è sociale, obbedisce al principio d’autorità e di gerarchia, l’obbedienza è insegnata in famiglia, a scuola, in caserma ed in convento; chi obbedisce, anche ad ordini sbagliati, ritiene di doverlo fare per dovere, con l’obbedienza, individui normali possono diventare sadici, perché la loro lealtà verso i superiori supera le considerazioni morali, questi uomini sono spesso militanti o militari, ma anche opportunisti per convenienza o privilegi, dipende dalla loro intelligenza. Lo stato è costituto da una popolazione stanziata su un territorio, soggetta all’autorità di un’oligarchia occulta, mediata dall’ordinaria classe politica che partecipa ai fasti dello stato; l’oligarchia opera in concreto attraverso forme di governo monarchica, aristocratica, repubblicana, dittatura, democrazia, ecc. Queste sono le forme apparenti del potere, il quale, in realtà, si concreta sempre in un’oligarchia, la forma di governo apparente è solo grancassa e messa in scena per abbagliare il popolo. Gli stati riscuotono coattivamente le imposte, in cambio di una generica protezione accordata ai sudditi, però in realtà non riescono ad assicurare ordine pubblico e giustizia; però, anche con l’evasione, riescono meglio nella riscossione delle imposte, funzione originaria ed autentica vocazione dello stato. Lo stato ha punito duramente i cittadini che non pagavano le tasse o protezione, con espropriazioni e fino alla condanna a morte, ai contadini che non pagavano sequestravano le pecore e incendiavano la casa, la mafia non si comporta diversamente, il che rivela l’origine comune; lo stato è solo una mafia più evoluta, è un’organizzazione più scientifica; la mafia ordinaria combatte il suo monopolio fiscale, però talvolta lavora anche in sintonia con lo stato. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com. Fonti: “Massoni – le Ur-Lodges” - di Gioele Magaldi - Ediz. Chiarelettere, “Il segreto più nascosto” di David Icke – Macroedizioni, “La verità vi renderà liberi” di David Icke – Macroedizioni, "Affari di Stato" di Giorgio Galli" - Kaos Edizioni, "Trame Atlantiche" di Sergio Flamigni - Kaos Edizioni, "Il quarto livello" di Carlo Palermo - Editori Riuniti, “Politica, magia e satanismo” di Giuseppe Cosco – Edizioni Segno, “Mafia pulita” di Elio Veltri e Antonio Laudati – Longanesi Editore. ECONOMIA E POLITICA - 16/1/2023 EUROPA Poiché in Usa il piano IRA ha stanziato miliardi di dollari per finanziare le produzioni di battere e auto elettriche, anche la commissione europea vuole competere alla pari, sul terreno economico, con Usa e Cina, che aiutano le loro industrie strategiche; perciò, ha anche deciso di non condannare più gli aiuti degli stati dell’Unione all’industria. Il Trattato di Maastricht del 1993 aveva dettato le regole per la concorrenza, proibendo gli aiuti di stato all’industria, fu allora che iniziò la recessione italiana; allora, dichiarando di voler tutelare la concorrenza, non si tenne conto delle distorsioni salariali, dei diversi prezzi energetici, dei diversi interessi e degli aiuti europei all’agricoltura, soprattutto a vantaggio della Francia. Il 19/3/2020 l’UE ha sospeso il divieto di elargire aiuti di stato e, con il piano denominato Next Generation EU, ha autorizzato il debito comune europeo, che ha generato i piani nazionali di ripresa, autorizzando anche gli aiuti di stato alle imprese. Nel 2022 la commissione ha stanziato allo scopo, 540 miliardi di euro di aiuti, che avranno per l’80%, come beneficiari principali, Germania e Francia, che così forse, gettando la maschera, ritengono che l’Unione sia arrivata al capolinea. Fino ad oggi l’UE aveva finanziato abbondantemente e prevalentemente l’agricoltura, a beneficio soprattutto della Francia, poi ha ritirato il divieto degli aiuti di stato all’industria. La Svezia e la Spagna hanno criticato questi aiuti europei e statali che distorcono la concorrenza, invece il governo europeista italiano è rimasto, come al solito, passivo e nell’indifferenza. (open online). ----- La presidente della BCE, Schnabel, e il presidente della FED, Powell, hanno avuto uno scambio di opinione sul ruolo della banca centrale, la BCE ritiene di dover controllare l’inflazione da domanda e lo fa favorendo il rialzo dei tassi che favorisce l’inflazione da costi; la BCE è anche impegnata nella lotta contro il cambiamento climatico.Per Powell la banca centrale deve seguire i vincoli di mandato fissati dalla legge, cioè dal parlamento, però nell’UE, un parlamento sovrano con questo ruolo non esiste; la BCE è anche impegnata sul terreno della transizione verde e lo fa acquistando soprattutto obbligazioni pubbliche e private impegnate nei settori green. Per Powell non sono compiti della banca centrale i temi di tipo sociale e climatico.
ITALIAMarta Cartabia, ex presidente della corte costituzionale ed ex ministro della giustizia, per velocizzare i processi, ha emanato una specie di amnistia che sancisce che, senza querela di parte, diversi gravi reati non possano essere perseguiti; perciò ha prosciolto diversi delinquenti rei di stupro, mafia, sfruttamento della prostituzione ed estorsione. Il nuovo ministro della giustizia Nordio, per riparare a questa situazione, vuole reintrodurre il precedente procedimento d’ufficio.-----L’ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONEQuesto articolo della costituzione italiana proclama l’eguaglianza dei cittadini avanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, d’opinione politica e di religione e costituisce il cardine di tutto l’impianto costituzionale. Malgrado l’articolo 3, ancora oggi gli italiani, nei fatti, non hanno gli stessi diritti, lo Stato non garantisce le stesse possibilità di studio, cura, giustizia e carriera a tutti; ciò che è più grave, è che la stessa legge ordinaria fa delle discriminazioni, in barba all’articolo 3, la corte costituzionale non le rileva. Le costituzioni moderne sono nate per affermare l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, in precedenza, le classi privilegiate, come il clero e l’aristocrazia, avevano privilegi economici, politici, legali, non rispondevano davanti alla giustizia e non pagavano le tasse, avevano immunità giudiziarie, esenzioni e privilegi fiscali; nella monarchia assoluta, il bilancio dello Stato ed il bilancio personale del re erano confusi. I democratici si dicono difensori della costituzione italiana, la quale però è lettera morta nelle sue parti migliori, d’altra parte una legge e una giustizia uguali per tutti significherebbero effettivamente sollevare dall’irresponsabilità categorie di potere che sono state sempre praticamente irresponsabili davanti alla legge, ciò sarebbe una vera rivoluzione. In pratica, con la nostra “democrazia” che sembra uno scherzo, pare che niente sia cambiato. Purtroppo; la costituzione è scritta sulla carta invece i comandamenti sulla pietra. L’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge è stato il primo principio rivoluzionario, eppure ancora oggi il presidente della repubblica, per i suoi atti è, come il re, irresponsabile avanti alla legge e i parlamentari, diversamente dai comuni cittadini, sono immuni per le loro dichiarazioni. In politica è esistito sempre un gap tra teoria e pratica, la repubblica dovrebbe essere la cosa pubblica e sancire la trasparenza, di fatto è stata eclissata da cosa nostra, cioè da una cosa privata. Di fatto, democrazia e sovranità popolari paiono irraggiungibili, la sovranità del popolo è un’illusione terrestre; anche liberalismo, socialismo e comunismo si sono smentiti nelle realizzazioni pratiche, la sovranità appartiene a chi riscuote le tasse e non le paga per legge e appartiene a chi beneficia del signoraggio monetario, si tratta di un’élite lontana dal vero lavoro. La sovranità appartiene agli uomini d’onore o onorevoli, che hanno le immunità giudiziarie e non perdono la faccia lavorando e pagando le tasse, i signori, aristocratici o gentiluomini borghesi, non lavoravano ed erano esenti dalle tasse. Non bisogna mai perdere di vista il fatto che lo Stato è un’impresa economica più privata delle altre, nata per riscuotere le tasse in cambio di una protezione concessa ai sudditi, garantendo l’anonimato ai proprietari dello Stato. La religione ha coltivato la credulità popolare costruendo il suddito ideale per lo Stato, utile anche al commercio; che differenza esiste, infatti, tra una promessa elettorale, una promessa commerciale e la promessa del regno di Dio? La politica ci addormenta insistendo sulla sovranità popolare, però i partiti, che da sempre lottano per il potere, sono al servizio di un’élite anonima che domina sullo Stato che possono ricattare in cambio di privilegi; la conseguenza è che lo Stato, invece di garantire l’eguaglianza dei cittadini, favorisce, anche con la legge ordinaria, parassitismo, privilegi e arricchimenti; in frode all’articolo 3. La costituzione è un immenso inganno, perché disattesa soprattutto dallo Stato, con le sue leggi ordinarie e con i trattati internazionali come il concordato richiamato nella costituzione (art.7). L’elusione fiscale o evasione legale viola l’articolo 3, il diritto del lavoro è spesso anticostituzionale perché, per fare solo un esempio, prevede diversi trattamenti per i dipendenti delle varie amministrazioni dello Stato, anche se con la stessa qualifica ed anzianità. L’esenzione fiscale di cui gode il Vaticano è un privilegio in contrasto con l’articolo 3, in Italia i membri di religioni non cattoliche sono discriminati; in Italia si sono fatte leggi anticostituzionali con la complicità del parlamento, del governo, dei presidenti della repubblica che le promulgano e della corte costituzionale e della corte di cassazione che non sempre sono intervenuti per correggere gli errori della legislazione. A causa dell’articolo 7 della costituzione, in contrasto con il resto della costituzione, l’Italia non è uno Stato laico, non è uno Stato sovrano, ma telediretto dal Vaticano, dalla Nato e dall’UE; il Vaticano ha imposto i suoi simboli allo Stato italiano, perciò ad esso s’inchinano i politici italiani desiderosi di fare carriera. Mentre la discriminazione tra i sessi sta scomparendo, l’Italia attribuisce ancora diversi diritti ai cittadini in base alla loro appartenenza religiosa, infatti, l’art. 8 della costituzione non afferma che tutte le religioni sono uguali avanti alla legge, ma che tutte sono ugualmente libere avanti alla legge, perciò la costituzione è un documento contraddittorio. I cittadini sono divisi in due categorie, in barba all’articolo 3 della costituzione, quelli che professano religioni riconosciute dallo Stato, come quella cattolica, e quelli che professano religioni ammesse; infatti, ai seguaci d’altre religioni l’assistenza religiosa è concessa per favore e non per diritto, anche perché l’Italia è una repubblica fondata sui favori, il che contrasta con uno Stato di diritto che garantisce l’eguaglianza dei cittadini. Secondo la legge italiana, un rabbino, un pastore valdese e un prete cattolico sono ministri di culto e, pertanto, non sono tenuti a testimoniare davanti all’autorità giudiziaria, mentre un pope ortodosso, un lama e in imam sono privati cittadini, perciò, se, nelle stesse circostanze, mantengono il silenzio, possono essere accusati di favoreggiamento. Mentre il codice Zanardelli del 1889 garantì la stessa libertà a tutti i culti ammessi nello Stato, con il concordato del 1929, la religione cattolica ritornò religione di Stato, come nello statuto albertino del 1848, e le minoranze religiose, nella migliore delle ipotesi, erano solo tollerate; infatti, anche dopo la seconda guerra mondiale, cioè a costituzione democratica vigente, in Italia evangelici e testimoni di Geova furono boicottati dalle forze dell’ordine. Eppure l’articolo 21 della costituzione riconosce la libertà di pensiero e l’articolo 8, la libertà di religione. Per la nostra costituzione, Stato e Chiesa cattolica sono reciprocamente indipendenti e sovrani, mentre i rapporti con le altre religioni sono regolati dalla legge dello Stato che oggi è controllato dalla Chiesa, è un altro caso di palese discriminazione, in barba all’articolo 3. In Italia il diritto al riposo nei giorni di festività del proprio culto, trova applicazioni solo per le confessioni che hanno stipulato intese con lo Stato, cioè non è un diritto automatico. L’art 724 del c.p. puniva solo chi bestemmiava contro la religione di Stato, nel 1995 la corte costituzionale intervenne per tutelare anche le altre religioni, poi, per ragioni pratiche e inconfessabili, il reato fu abolito. La religione adottata dallo Stato costringe a questi giri assurdi di valzer, solo nel 1995 la corte costituzionale ha eliminato il giuramento cattolico di dire la verità nei processi. A costituzione democratica vigente, con sentenza 508/2000 la corte costituzionale ha modificato il reato di vilipendio della religione cattolica, estendendo la tutela alle altre religioni, con sentenza 327/2002 ha abolito la norma che puniva più gravemente il turbamento delle funzioni cattoliche, rispetto alle altre religioni; però, per sudditanza verso la Chiesa, la corte costituzionale ha rinunziato ad intervenire in altre questioni. Comunque, questi suoi interventi, dal 1995 al 2002, attestano che nel 1984 l’Italia rimase paese confessionale e lo è praticamente tuttora. Con lo statuto albertino del 1848 ed il concordato del 1929, lo Stato italiano era dichiaratamente confessionale, con il concordato del 1984, pur eliminando il richiamo alla religione cattolica come religione di Stato, a causa di tante norme, costituzionali e ordinarie, nei fatti lo Stato rimase confessionale. Il reato di plagio è stato eliminato dal nostro ordinamento, però le sette religiose paiono proprio plagiare, manipolando le menti dei proseliti, i quali poi sono consegnati allo Stato come sudditi perfetti, disposti anche a morire in guerra. Tante sette religiose e la chiesa cattolica sono state responsabili di pedofilia, violenza a bambini e truffa, inoltre, sfruttando la credulità popolare, si sono costituiti dei grandi patrimoni. Le religioni sono delle belle botteghe, non solo la chiesa cattolica, nel 1950 in Corea nacque l’associazione spirituale per l’unificazione del mondo cristiano ad opera di Sun Myung Moon, il quale in breve divenne proprietario d’imprese, fattorie, scuole, alberghi, fabbriche d’armi e produttore cinematografico, anche i santuari cattolici rendono molto e, del resto, i soldi ricevuti abusando della credulità popolare, bisogna pur impiegali da qualche parte. L’Islam, in diversi paesi, ha risolto il dilemma tra leggi civili e leggi religiose, imponendo la legge islamica per tutti, così ha voluto prevenire le contraddizioni tra leggi ordinarie, leggi costituzionali, leggi civili e leggi religiose. L’Istat, appena si delineò la tendenza degli italiani a dichiararsi atei, ha smesso di censire la religione degli italiani, così il Vaticano e Radio Apostolica Italiana (la Rai) possono continuare ad affermare che in Italia i cattolici sono il 99% della popolazione. In Italia sembra che il parlamento, prima di fare le leggi, debba chiedere il benestare alla conferenza episcopale italiana, nella televisione italiana il papa è presente in ogni telegiornale, sacerdoti fanno parte di commissioni televisive, è evidente l’influenza del Vaticano in tutti i canali televisivi, il Vaticano oggi straripa su tutta la vita pubblica e privata italiana. All’ONU il Vaticano strizza l’occhio ai musulmani in materia sessuale, sul controllo sulle nascite, su omosessualità, sui diritti civili, su aborto e su anticoncezionali, i dirigenti della Chiesa guardano sempre con nostalgia al medioevo, quando non esisteva democrazia, liberalismo e socialismo; non a caso, nel XX secolo la Chiesa ha sostenuto le dittature dell’Europa e dell’America latina, il Vaticano non ha ratificato la convenzione dei diritti dell’uomo del 1950. Oggi la Chiesa governa anche tramite laici, al governo o nelle banche, cioè per interposta persona, negli edifici pubblici e in banca troneggia la croce, i mass media italiani sono succubi del Vaticano, ma anche di Nato e UE, sono reticenti, si autocensurano e non hanno rispetto per la verità e per i lettori; all’ingresso dell’Enea, il più importante ente scientifico italiano, è stata posta una statua della madonna. La chiesa cattolica ha peso anche all’estero, un concordato stipulato recentemente con la Croazia, prevede la restituzione dei beni della Chiesa espropriati da Tito, mentre i profughi italiani non hanno avuto in restituzione le loro case confiscate dal regime di Tito. Comunque, le cose non sono molto diverse nelle altre religioni, in Grecia la religione, fino a poco tempo fa, doveva essere dichiarata sulla carta d’identità, il presidente della repubblica vi giura in nome della trinità, in questo paese è ostacolato il proselitismo a favore delle altre religioni, nell’Islam è impedito. Nel 2001 il clero ortodosso macedone si è opposto alla parificazione dei culti religiosi, reclamando il massimo potere sulla società, anche la costituzione irlandese è stata emanata nel nome della santissima trinità, anche la Gran Bretagna punisce la bestemmia solo nei confronti della religione cristiana, in questo paese l’anglicanesimo è religione di Stato e lo Stato non è separato dalla religione. La chiesa cattolica usa volontari ed il lavoro a costo zero del basso clero e di civili, possiede ospedali, banche e scuole, perciò la sua ricchezza, in Italia e nel mondo, cresce più velocemente della ricchezza italiana o di quella mondiale. Anche le entrate fiscali dello Stato italiano, controllato dalla Chiesa, crescono più velocemente del reddito nazionale; quando non si correggono queste forbici si va inevitabilmente verso il generale pauperismo e la concentrazione estrema della ricchezza. Oggi in Italia le leggi malviste dal Vaticano non passano, il Vaticano vuole che la morale cattolica valga per tutti. L’articolo 3 della costituzione afferma che lo Stato non fa favori a nessuno, questa burla, inserita nella costituzione, ha acquistato una certa solennità; anche lo Stato abusa della credulità popolare, tante leggi dello Stato sono incostituzionali e in violazione dell’articolo 3; l’inattività dello Stato, che non intende riparare alla situazione, attesta il deficit di legalità, di democrazia, di sovranità e di diritto esistenti in Italia. Se i giuristi affermando che il nostro è uno Stato di diritto, qualcuno ci crede, se i politici affermano che il nostro è uno Stato laico, qualcuno ci crede, se i giuristi affermano che in Italia esiste una giustizia, qualcuno ci crede, se i magistrati affermano che tutti sono uguali avanti alla legge (art.3), qualcuno ci crede; di fatto però, in Italia i diritti, come quelli costituzionali, non possono essere automatici, altrimenti non si potrebbe più fare un favore a nessuno e a nessuno si potrebbe chiedere, in cambio, favori, una mazzetta o un voto. Generalmente, si proclama una cosa in costituzione e una opposta in una legge ordinaria, senza che, normalmente, gli organi costituzionali dello Stato rivelino la contraddizioni, qualche volta lo fanno per favorire una parte politica o un sesso; la costituzione è letteralmente baipassata dalla legge ordinaria. Se esiste l’art.3 perché esistono i privilegi corporativi degli albi professionali? Perché esistono leggi elusive in materia fiscale, perché le ragioni a statuto speciali hanno più trasferimenti economici da parte dello stato rispetto a quelle a statuto ordinario? Secondo me, il presidente della repubblica attenta alla costituzione quando promulga leggi anticostituzionali, però nessun alto magistrato o il parlamento, che fa le leggi, ha mai affermato ciò; la corte costituzionale ha emesso sentenze contraddittorie sulla costituzionalità di norme a costituzione invariata, però non dovrebbe limitarsi a seguire la moda. In Italia l’abuso di credulità popolare è reato, è un’altra beffa, di fatto, abusano della credulità popolare, politica, religione e commercio, da tale abuso sono anche nati, con l’aiuto di dotti di corte, falsi storici, falsi religiosi e falsi politici. Gli storici di corte, di partito o di religione sono abituati a fare omissioni dolose importanti, del resto, lo Stato ha imposto il segreto di Stato (od omertà statale) su fatti politicamente censurabili; anche l’attuale papa, dopo tanti scandali, ha imposto la segretezza sulla vita interna della Chiesa, nella pubblica amministrazione è imposto il segreto. Anche la censura ed il controllo sulla stampa sono serviti ad influenzare il verdetto della storia ed a favorire la governabilità dei sudditi contribuenti. Per quanto da me affermato, gli italiani, nominalmente cittadini, in realtà sono ancora sudditi. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA – 9/1/2023 ITALIAIn Italia il mercato dell’energia è una giungla, i prezzi cambiano spesso, sale il prezzo del gas al consumo e scende quello all’ingrosso, come scende il prezzo dell’elettricità che si fa con il gas. Nella passività e nell’incompetenza del governo, sembra che l’informazione lavori per alimentare l’attesa di rincari che favoriscono la speculazione; eppure sembra che in Europa l’energia elettrica si paghi meno che in Italia. Con il nuovo anno, anche il prezzo del metano è crollato, facendo crollare quello dell’elettricità, che in Italia si fa con il gas, però la Francia è rifornita di energia elettrica anche dall’Italia, ma a quale prezzo? Da considerare che il costo medio delle riserve di gas italiane stoccate è probabilmente maggiore dell’attuale prezzo di mercato, con perdite per Eni, Enel ed Edison. ----- Il decreto sicurezza del governo sulle ONG è stato emanato perché queste operano liberamente e senza nessun codice di condotta, cioè anche senza rispettare l’incolumità dei migranti; tuttavia, il Mediterraneo è sorvegliato dalla guardia costiera italiana, dalla guardia di finanza italiana e dalla marina militare italiana. Secondo Frontex, la presenza delle ONG fa si che gli scafisti mettano in mare i barconi quando esse li soccorrono sotto le coste libiche. Invece le attività delle ONG devono essere normate, è l’Italia che deve decidere il porto assegnato per gli sbarchi e il controllo spetta alla guardia costiera che nel 2021 ha controllato un quinto delle navi arrivate, senza esentare le ONG. I naufraghi salvati, se sono tali, devono essere portati subito nel porto più sicuro e le ONG non devono trattenere i naufraghi, per plurimi salvataggi di barconi avvenuti nell’arco di una settimana. Le ONG sono finanziate da privati speculatori di questi business e da governi come quello tedesco e francese che puntano al collasso dell’Italia; da parte loro, le ONG rifiutano il coordinamento dei soccorsi e vogliono arrivare nel porto che loro decidono, appellandosi alle leggi del mare che fanno loro comodo, non vogliono rispettare le leggi italiane e vogliono cambiare le regole italiane in materia d’immigrazione. ----- Papa Ratzinger o Benedetto XVI è deceduto dopo otto anni di pontificato, era stato luogotenente di Giovanni Paolo II, era un intellettuale conservatore irrisoluto nei cambiamenti invisi alla curia e ai vescovi, soprattutto in materia di abusi sessuali commessi dai sacerdoti cattolici sui bambini. Praticamente la curia, eleggendo papa il conservatore Ratzinger, che aveva affiancato Giovanni Paolo II, voleva continuità e pochi cambiamenti. Il programma di Benedetto XVI era rievangelizzare l’Europa, nel 2001 Giovanni Paolo II aveva affidato la gestione degli abusi alla congregazione per la dottrina della fede diretta da Ratzinger, che aveva rilevato l’omissione delle denunce all’autorità civile da parte dei vescovi. Purtroppo Ratzinger dimostrò scarso impegno nel perseguire i suoi scopi, per esempio non allontanò i potenziali violentatori segnalati. Nel 2008 Ratzinger fu invitato dal rettore dell’università Sapienza a intervenire all’inaugurazione dell’anno accademico, l’invito fu criticato da 67 docenti, e perciò questo declinò l’invito. Secondo Alì Agca, Ratzinger avrebbe potuto liberare Emanuela Orlandi, ma non lo fece. Sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI c’è stato un diverbio, nascosto dall’informazione mainstream, tra Vaticano e Usa, a causa del sostegno americano alla fratellanza musulmana (gli stati hanno sostenuto spesso i terroristi) e perché gli Usa e Putin erano contrari alla riconciliazione del papa con il patriarcato di Mosca, voluta da Germania e Berlusconi; però anche il papa aveva avuto incontri diplomatici con esponenti islamici della fratellanza. La curia aveva bisogno di modernizzazione, in gerarchia, dottrina e finanza, ma Ratzinger non era riuscito nemmeno a unificare alcuni dipartimenti e fece suo segretario Bertone che non aveva esperienza in materia di preti pedofili. Nel 2006 Benedetto XVI, criticando gli insegnamenti di Maometto, ha fatto infuriare i musulmani, poi ha affermato erroneamente che in America Latina gli europei non avevano imposto una cultura straniera; gli ebrei lo attaccarono per le critiche a loro rivolte nella preghiera del venerdì santo. Nel 2009 Ratzinger ritirò la scomunica comminata a un vescovo britannico che negava l’olocausto. Da ragazzo, Ratzinger aveva fatto parte della gioventù hitleriana, ma era successo, senza convinzioni precise, a tanti altri ragazzi; nel 2009 rilasciò dichiarazioni contraddittorie sull’uso dei preservativi in Africa, anche se la chiesa era contraria al controllo delle nascite e alla denatalità, mentre in Italia è a favore dell’immigrazione, che è contrastata anche negli Usa. In Italia esistono 200 abitanti per chilometro quadrato, nel mondo 50, la solidarietà redistributiva non dovrebbe riguardare solo i valori mobiliari, ma anche le terre, le riforma fondiarie sono stata chieste per questo. I regimi autoritari hanno sempre affermato che il numero dei lavoratori, liberi o coatti, è potenza; infatti il latifondo aristocratico aumentava di valore quando aumentava la popolazione e la schiavitù favoriva i lavori pubblici e il movimento delle navi. Ancora oggi, gli uomini di seconda classe servono il potere per la guerra, per produrre e distribuire beni, per procreare e per pagare le imposte. ------ Da parte dell’informazione italiana, sulla guerra in Ucraina s’è imposta una narrazione schierata e semplicistica, che divide aprioristicamente le parti in guerra in buoni e cattivi, accreditando solo un pensiero dominante; questa propaganda ha come vittima il giornalismo e spinge al riarmo e alla guerra, invece che della pace. I media non approfondiscono su quello che è successo e sulle vere responsabilità, preferiscono proporre immagini di dolore e comunicare solo informazioni a senso unico, non sono interessati a una vera informazione e ai dubbi, vogliono unità e unanimità contro la Russia; tuttavia, i fatti non sono univoci e sono anche censurati, l’informazione non dovrebbe essere il frutto di simpatie e di partigianeria verso chi foraggia, favorisce e dirige i giornalisti. Così agendo, una generazione di giornalisti nasconde la propria inadeguatezza e apre la strada al suo declino. ------ LE RIVOLTE CONTADINE I contadini, che erano la maggioranza della popolazione, sono stati disprezzati, erano analfabeti ma conoscevano piante e animali, conoscevano i cicli stagionali della natura; archiviata la proprietà comune della terra e poi il feudalesimo, anelavano sempre alla proprietà della terra; perciò, i bolscevichi che volevano la collettivizzazione delle terre, li chiamavano populisti. Oggi i contadini sono più liberi dei militari, dei preti e dei proletari perché sono più liberi nelle loro scelte di lavoro, cioè possono autodeterminarsi nel loro lavoro; raramente le rivolte contadine sono ricordate nei libri degli storici di corte e nella scuola, perché si è erroneamente ritenuto che non potevano essere un motore della storia. I primi contadini adoravano divinità solari, perché comprendevano che il sole era il padre della vita sulla terra e adoravano anche la madre terra; poiché la terra era considerata bene comune della tribù, i primi contadini conoscevano solo la proprietà privata della propria casa, delle proprie armi, del proprio bestiame e dei propri utensili. I campi però erano a gestione comunitaria e il loro godimento era regolato da assemblee di villaggio di uomini liberi, assemblee d’anziani, dalle quali nacque anche il senatus romano, senator viene da senior, anziano. La terra era collettiva del villaggio e non oggetto di accaparramento anche perché abbondante come le acque, mentre la popolazione era scarsa. A Roma l’ager publicus rappresentava campi, pascoli e boschi comuni dei coltivatori e dei pastori latini e sabini. Quando si formò una piccola proprietà contadina, i finanzieri etruschi, classe che dominava la città, prestando a interesse, diventarono proprietari dei terreni espropriati ai contadini insolventi, che andò a costituire il latifondo coltivato dagli schiavi. I bottini di guerra costituiti da terre conquistate erano divisi, le terre migliori andavano agli speculatori e quelle peggiori ai veterani. La ribellione degli italici contro Roma fu anche una rivolta di popoli contadini privati dei loro diritti comuni sulla terra. Nel nord d’Italia i galli furono privati delle terre migliori e, non riuscendo a sopravvivere nelle zone in cui furono confinati, razziavano i coloni romani; perciò ci furono campagne militari per punire i ribelli che si concludevano con eccidi e deportazioni di massa. A Roma Tiberio e Caio Gracco nel II secolo a.c. cercarono di favorire la formazione della piccola proprietà contadina; Tiberio fissò un limite alla superficie di terra posseduta in 25 ettari, perciò fu assassinato dai latifondisti. Suo fratello Caio si alleò con i piccoli contadini e i cavalieri, che avevano un certo censo, contro il senato, ripresentò la riforma agraria, distribuì grano ai poveri, fece una riforma fiscale e propose la concessione della cittadinanza romana agli italici. Anche lui fu però sconfitto dagli oligarchici e fu costretto a suicidarsi. Poi scoppiò una guerra sociale, una rivoluzione, perché Livio Druso nel 91 a.c. voleva ripristinare le leggi agrarie gracchiane e concedere la cittadinanza agli italici, ma fu assassinato e nell’82 a.c. i superstiti ribelli italici, guidati dal sannita Ponzio Telesino, furono sconfitti da Cornelio Silla che fece feroci repressioni. Il diritto romano, accresciutosi nei secoli, fu codificato definitivamente dall’imperatore Giustiniano fra il 528 e il 534 d.c., il basso impero, apertosi nel 303 con Costantino e finito nel 565 con la morte di Giustiniano, segnò l’irruzione del diritto romano. In Francia, Clodoveo (498) convertì al cristianesimo il popolo franco e fondò il regno dei merovingi che favorì l’integrazione di franchi e gallo-romani. Nel 492 papa Gelasio I sosteneva che chiesa e impero avevano diverse sfere di competenza, ma non sosteneva una separazione dei poteri, ma solo un loro coordinamento, esso si oppose al cesaropapismo dell’imperatore d’oriente. Con la caduta dell’impero romano, i germani riportarono nella penisola e in Europa la tradizione della terra comunitaria, accanto alla proprietà privata di piccoli appezzamenti; anche presso le tribù germaniche vi era il consiglio degli anziani, come nei pellirosse americani. I longobardi reintrodussero in Italia la gestione comunitaria dei prati da pascolo e dei boschi, fecero però assegnazione di terre a guerrieri e funzionari; però, a causa della scarsità di mano d’opera agricola, si diffusero i contratti di enfiteusi o miglioria terriera e si diffuse la servitù della gleba. Sotto i longobardi cristianizzati, gli enti ecclesiastici, cioè diocesi, parrocchie, monasteri e ordini religiosi, cominciavano a concentrare vaste proprietà fondiarie trasferite a essi dalla monarchia o, con lasciti, da privati che volevano andare in paradiso. Accadeva anche che piccoli proprietari cedessero la loro terra a enti religiosi, per ottenerne in concessione una superficie maggiore ed essere così protetti dalle requisizioni dei potenti. Sotto il re longobardo Astolfo (750) i quadri dell’esercito erano costituiti da proprietari fondiari, furono creati degli ospitali o alberghi per gli eserciti che, con la vittoria dei franchi, passarono in gestione ai benedettini. Questi ospitali divennero rifugio di coloni spodestati della terra dai franchi e dal clero, presso di loro covò anche la rivolta contadina. Furono i franchi a inventare il feudalesimo trasformando l’allodo comunitario e inalienabile in proprietà personale del feudatario, essi assegnarono ad aristocratici guerrieri le terre conquistate, che divennero ereditarie. I franchi elevarono all’aristocrazia anche i funzionari statali, mentre presso antichi romani e presso i germani solo patrizi e guerrieri erano proprietari di terre. Con il dominio franco, introdotta la proprietà personale e alienabile della terra, si andò anche verso lo spezzettamento della terra. Con lo sviluppo delle città, a direzione borghese, cresceva il parassitismo urbano e la rapina tassatoria e poliziesca sulla campagna. I contadini, per difendersi dalla cupidigia di nobiltà e clero e poi della borghesia, giunsero a delle sollevazioni armate. Con la vittoria dei guelfi prevalsero i comuni e con la morte di Federico II di Svevia cessarono le libere comunità agricole, con proprietà a base collettiva. Il potere dei guelfi, il partito ecclesiastico, fu funesto per i contadini, i nobili aumentavano in ricchezza e potere politico, gli enti ecclesiastici acquisirono le terre delle libere comunità rurali e i contadini persero indipendenza economica e libertà. La chiesa si servì della falsa donazione di Costantino e del diritto romano per attribuirsi falsi titoli di proprietà; con l’espropriazione delle terre comuni, dal 1500 al 1800 in Europa scoppiarono tante rivolte contadine. I franchi erano diventati il braccio armato del papato e Carlo Magno (768-814), come Costantino, intendeva servirsi della religione cristiana come collante per tenere uniti i popoli sottomessi, in Germania gli eserciti franchi erano accompagnati da missionari cristiani. La guerra di Carlo contro i sassoni fu una guerra contro contadini in armi, con schiere di preti che predicavano e battezzavano, fu a essi imposto di pagare la decima del raccolto alla chiesa e di pagare imposte all’impero. Nella guerra di sterminio contro i sassoni, la bassa Sassonia ne fu svuotata di abitanti e al loro posto s’infiltrarono gli slavi. Nel 1442 Lorenzo Valla dimostrò la falsità della donazione di Costantino, fabbricata nel 750 dalla cancelleria pontificia, la quale sosteneva che l’imperatore Costantino aveva ceduto a papa Silvestro I il potere su Roma e l’occidente. Il documento fu utilizzato per affermare il potere temporale del papa in occidente, dopo che Costantino e i suoi eredi si erano ritirati a Costantinopoli. I sostenitori di questo documento vedevano nell’imperatore d’occidente un funzionario della chiesa che doveva assicurare pace e indire crociate, esso era incoronato dal papa e poteva anche essere da lui revocato. Nel 758 Bonifacio, sassone dell’ovest, evangelizzava la Germania e nell’Assia fece abbattere una quercia sacra, prima del cristianesimo, il culto della quercia era diffuso. Bonifacio creò vescovadi e indisse sinodi, consacrò Pipino il Breve, com’era stato consacrato il padre Carlo Martello, entrambi bracci secolari utili per convertire la Germania e civilizzarla infiltrandovi dei missionari. Bonifacio si accanì contro idoli, querce, megaliti, menhir e pietre sacre, radendo al suolo santuari e uccidendo pagani non convertibili. L’evangelizzazione ebbe sempre carattere repressivo, alcune volte però si tentò di sostituire antichi culti pagani, favorendo la nascita del sincretismo cristiano; il Natale si sovrappose al solstizio d’inverno e ai saturnali pagani romani. Gregorio Magno (590-604) scriveva all’abate Mellito che i templi pagani non dovevano essere distrutti ma dovevano essere distrutti solo gli idoli, al posto degli idoli andavano costruiti altari cristiani, perché la gente doveva recarsi a pregare in luoghi a lei familiari. I sacrifici pagani andavano sostituirti con banchetti cristiani, le agapi, perché era difficile estirpare subito le abitudine pagane. La storia è un intreccio di mille storie, un po’ di verità va sempre persa e gli storici di corte, la censura di Stato e Chiesa, la fanno da padroni. Tra il XIV e il XVII secolo esplose in Europa la caccia alle streghe, le streghe erano popolane e contadine, erano levatrici, facevano pozioni e aborti, nelle danze delle streghe ci si faceva beffe di signori e preti, i sabba arrivarono alle messe nere. Un anno dopo la conclusione della cattività avignonese, durata settant’anni, nel 1378 si consumò lo scisma protestante d’occidente. Le sollevazioni dei contadini furono sollevazioni antinobiliari, in Vandea si prese a odiare la rivoluzione, accolta all’inizio, quando i borghesi presero ad acquistare la terra, così nacque l’avversione contro i centri urbani diretti da borghesi giacobini; inoltre, il contadino vandeano, come succederà in Italia meridionale, era contro la coscrizione obbligatoria. Carlo Magno accettò di diventare braccio armato della chiesa in cambio della corona imperiale e portò in dote al papato un popolo convertito, ma senza sovranità o libertà di scelta. I contadini avevano creduto più all’imperatore che ai nobili e ai vescovi, erano insofferenti verso il potere centrale e verso le città. I rivoltosi si servivano delle donne perché più tollerate dal potere e con maggiore possibilità di manovra, esse erano vicine alla natura, alla vita e alla morte e conoscevano piante e animali. Paracelso, bruciando i libri di medicina, dichiarava di aver appreso qualcosa della medicina popolare dalle buone donne, indicando le streghe. Le contadine si affidavano alle levatrici e le cittadine ai medici; la parola strega, in greco e in latino, indica gli uccelli notturni come la civetta, sacra a Pallade, e ai rapaci notturni; tutte le religioni precristiane conoscevano animali totemici, il gatto era l’animale stregonesco oggetto di odio, anche se guardiano di granai come cacciatore di topi. Come gli ebrei sotto il nazismo, le streghe divennero capro espiatorio, risiedevano in zone alpine o collinari, culla di eresie e rivolte contadine, lontane dalle città e da luoghi limitrofi. Negli anni 1228 e 1233 i frisoni, valorosi guerrieri contadini. si ribellarono diroccando castelli di nobili e monasteri, contro di essi Gregorio IX allestì una crociata, poi i tributi furono aumentati e le terre furono espropriate. Analoga rivolta contadine ci fu nelle Fiandre negli anni 1323-1328 e nel 1336-1339 in Germania meridionale, i contadini attaccarono castelli e monasteri. A causa delle tasse e perché erano stati privati dei pascoli comuni, nel 1370 in Abruzzo i pastori si ribellarono contro la borghesia cittadina, ma furono sconfitti dall’intervento di mercenari. Negli anni 1419-1436 Giovanni Huss, rettore dell’università di Praga, con la rivolta degli ussiti chiedeva una riforma religiosa e l’indipendenza della Boemia. Contro di lui fu bandita un’altra crociata, tra gli ussiti i contadini erano l’ala più radicale, volevano un comunismo evangelico, come quello delle antiche genti arie. I contadini europei, per deliberare, si riunivano sotto una quercia, se erano celti, o sotto un olmo, se erano germani, successivamente nella chiesa, dalla quale nacque la parrocchia, gruppo di case in greco. Nell’assemblea si riunivano i capifamiglia, per decidere sulle coltivazioni, sullo sfruttamento del bosco e sui diritti collettivi. I contadini furono spesso repressi dalle milizie cittadine, erano vicini al re che pensavano fosse in grado di moderare le pretese della nobiltà e della borghesia cittadina; fu così per i vandeani in Francia e per i cafoni dell’Italia meridionale. I servi della gleba non potevano trasferirsi liberamente, non potevano sposarsi liberamente, né trasmettere liberamente la loro proprietà. Malgrado queste pastoie, nei secoli successivi ci fu l’incremento della popolazione rurale e il boom del settore agricolo, che creò le risorse per il successivo sviluppo industriale cittadino. Nel 1478 l’Europa fu difesa dall’invasione turca da contadini e minatori armati; nel XVI secolo in Europa la maggior parte della terra apparteneva alla nobiltà e alla chiesa e in Inghilterra, finiti i servi della gleba, anche i piccoli contadini proprietari scomparvero, per essere sostituirti dai braccianti e dai salariati agricoli dei latifondi. Presso i germani ereditavano la terra i primogeniti, presso i romani si seguiva il volere del testatore, per cui ne beneficiarono anche gli altri figli, con la rivoluzione francese ereditavano, di diritto, tutti i figli. I contadini si abituarono ad avere un appezzamento in proprietà e altri diritti sulle terre comuni, spesso lottarono per trasformare in proprietà privata la terra che coltivavano per altri e sulla quale pagavano tributi al Signore e alla Chiesa. Si anelava una riforma fondiaria e le rivolte contadine miravano anche a ristabilire norme e valori infranti che appartenevano al passato, riguardanti l’uso comune delle terre attorno al villaggio. In Inghilterra i contadini furono spossessati e diventarono braccianti o salariati agricoli, a vantaggio di borghesia e nobiltà terriera. Una rivolta dei contadini senza terra fu sconfitta nel 1537, nel 1549 ci fu un’altra rivolta contadina contro le recinzioni delle terre, prima comuni, da parte dei nuovi proprietari. Negli anni 1626-1660 ci furono rivolte per il libero accesso nelle foreste e nelle paludi, dove si poteva cacciare e pescare. I contadini irlandesi, scozzesi e i mugiki russi erano i più poveri d’Europa. Dal 1500 al 1600 in Francia ci furono rivolte contadine contro la nobiltà, il clero, contro lo stato centralistico, contro le imposte, contro la città e a favore del localismo; la borghesia cittadina all’inizio appoggiò la rivolta contadina, poi si alleò a nobiltà e clero contro i contadini. Nel 1860 in Russia la maggior parte della popolazione era costituita da servi della gleba non liberi, la popolazione libera pagava poche imposte ed era esentata dalle corvé; i cosacchi, che parteciparono a rivolte contadine, discendevano dai mercenari variaghi vichinghi, erano il nerbo delle truppe zariste, inoltre in Russia, lungo il Volga, esistevano contadini di origine germanica. Contro il centralismo moscovita, nel 1603 ci fu una rivolta contadina, un’altra avvenne nel 1606 e vi parteciparono tutte le nazioni e anche i cosacchi. Una rivolta cosacca ci fu nel 1671, contro i nobili vampiri del sangue dei contadini e contro le imposte, un’altra rivolta ci fu nel 1707. Nel 1500 in Italia e in Germania la piccola nobiltà rurale era schierata con i contadini, essa formava i cavalieri, piccoli proprietari terrieri che spesso vivevano nella povertà, mentre alti prelati, principi e borghesi si arricchivano tiranneggiando il contado. Questi cavalieri arrivarono ad assalire conventi e mercanti e a imporre balzelli; questa rivolta fu combattuta dai borghesi alleati dei nobili e lo stesso Lutero si alleò con i nobili, contro contadini e cavalieri. Negli anni 1524-1526 in Germania ci furono rivolte contadine, per la libera elezione dei parroci, per la riforma della giustizia, per la restituzione ai contadini dei terreni comunitari, in Turingia la rivolta fu diretta da Thomas Muntzer. A Trento i contadini costituirono una lega con minatori, proletari, nobili spiantati e preti spretati, essi distrussero chiostri e chiese, odiavano gli aristocratici ma avevano fiducia nell’imperatore. Crescevano i contadini poveri, senza libertà e senza terra, cresceva l’usura che accelerava gli espropri, aumentava la povertà della nobiltà rurale dei cavalieri, cresceva la corruzione del clero romano che portò alla rivolta di Lutero. Thomas Muntzer nacque nel 1490, era un sacerdote che faceva comizi alla folla, predicava nella lingua del popolo e affermava che la rivolta era giusta se il potere era ingiusto, si rivolgeva a operai, contadini e minatori e preoccupò i sovrani di Sassonia; in Svizzera Ulrich Zwinglki, cappellano delle truppe elvetiche, ispirò un’altra rivolta contadina e una riforma religiosa. Il sud tirolese Michael Gaismair si rivoltò contro gli Asburgo, proponendo una società comunistica, era contro usurai e clero; fu ucciso da un bandito prezzolato da Ferdinando d’Asburgo. I conti del Tirolo dal XIII secolo avevano garantito ai coloni alcuni diritti, allo scopo di farseli alleati contro la nobiltà locale, questi mandavano un loro rappresentante alla dieta di Innsbruck. I tirolesi avevano diritto ereditario e libero accesso alla proprietà della terra, inoltre accorrevano in armi in cambio di terre, com’era avvenuto con i romani, i germani, i franchi e principi medioevali. Nel 1462 ci fu la rivolta contro le angherie del principe vescovo di Salisburgo, furono uccisi frati concubini e saccheggiate case di nobili, borghesi e monasteri. A Trento Clester voleva togliere il potere temporale al vescovo, alcuni preti si unirono alla rivolta contadina, si reclamavano gli antichi diritti contro il Principe vescovo e l’arciduca. La rivolta fu repressa con le cannonate, però ne nacque una guerriglia antiasburgica, guidata da Michael Gaismair, che desiderava uno stato tirolese indipendente, egli era contro l’ordine feudale, contro quello capitalistico e a favore dei contadini. Reclamava una giustizia giusta, contro la corruzione della curia romana, voleva una società di uguali, senza padroni né servi, e voleva sopprimere la grande proprietà fondiaria, era contro i finanzieri bavaresi e contro chi accumulava denaro con il sangue degli uomini, era contro speculatori, accaparratori e usurai. Gaismair voleva una repubblica di contadini, minatori e operai a base multietnica, con la sconfitta degli Asburgo, con capitale Innsbruck, centro culturale Bressanone e centro industriale e commerciale Trento. Gaismair voleva abbattere le mura delle città, castelli e roccaforti. In quel momento nacquero degli scritti anonimi contro i tributi eccessivi e a favore della rivolta, che proponevano l’elezione diretta dell’autorità da parte della comunità, si voleva abbattere la monarchia ereditaria per ritornare all’antico sistema germanico del re eletto dal popolo. Martin Lutero, che aveva bisogno dell’appoggio dei sovrani di Sassonia per lottare contro Roma, scaricò i contadini, come fece Garibaldi, invitando i signori tedeschi a distruggerli. Così la borghesia, impaurita dalle richieste dei contadini, si mise a difendere i privilegi feudali. I veneziani si impossessarono del Friuli nel 1420, con la guerra austro-veneziana; dopo la lega di Cambrai del 1509, i cittadini furono alleati con l’imperatore e contro i contadini di Venezia, in quella guerra i contadini distrussero castelli e residenze borghesie e nobiliari. Nel 1599 in Calabria Tommaso Campanella diresse un’insurrezione progettando uno stato teocratico, una repubblica basata sul diritto naturale, avente come Dio il sole, le sue idee sono riportate nella sua opera: “La città del Sole”. Enrico VIII d’Inghilterra divorziò da Caterina d’Aragona, per sposare Anna Bolena, ma il papa non volle annullare il matrimonio perché Caterina era nipote di Carlo V che dominava in Italia; dopo la vittoria del 1525 di Carlo a Pavia sui francesi, il papa aveva bisogno di lui per lottare contro la rivoluzione protestante. Enrico VIII ruppe con il papa creò una chiesa inglese autonoma con il re come capo supremo con poteri temporali e spirituali e con l’abolizione della giurisdizione papale sul regno inglese. Privò il papa di qualunque entrata fiscale proveniente dall’Inghilterra, inoltre tra il 1536 e il 1540 soppresse i monasteri. Il popolo di Londra fu favorevole a queste innovazioni, però in campagna la soppressione dei monasteri causò una ribellione; i contadini si sentivano anche colpiti nei loro diritti di sfruttamento delle terre prima comuni, recintate e accaparrate, e nei loro diritti di proprietà, essi erano appoggiati da preti cattolici. Nel seicento, il prosciugamento delle paludi inglesi, che aveva consentito il libero pascolo, provocò reazioni contadine; in precedenza ogni contadino aveva avuto libero accesso ai terreni comuni ma, dopo la bonifica, la scarsità di terreni da pascoli divenne acuta, si ebbe meno foraggio per gli animali e meno letame per concimare i campi. Perciò in Inghilterra, come accadde in Italia con la bonifica delle paludi pontine, gli abitanti delle paludi distrussero dighe e chiuse, cercando di impedire ai nuovi proprietari di far pascolare le bestie in terreni e paludi prima appartenenti alle comunità di villaggio. Nel XVI secolo gli ideologi delle rivolte delle campagne furono anche i preti cattolici, anche perché avevano la cultura, molti di essi poi abbracciarono l’eresia luterana; erano contro i privilegi della chiesa, dei nobili e dei borghesi. Dopo la rivoluzione francese, questi privilegi, esautorata l’aristocrazia, si concentrarono nelle mani della borghesia che ebbe contro i contadini. All’inizio della rivoluzione francese i contadini erano stati contro la monarchia centralizzatrice e contro l’aristocrazia terriera ed ecclesiastica, poi però la borghesia, una volta preso il potere, fece incetta di terre e deluse le aspettative dei contadini. In Tirolo gli Schutzen erano disposti a morire nel nome del Kaiser e Andreas Hofer divenne campione della lotta contro l’oppressione francese; con operazioni di guerriglia, l’armata napoleonica ricevette sonore sconfitte da parte di contadini veneti, tirolesi, meridionali e spagnoli. Nel 1730, sotto il dominio genovese, si sollevarono i corsi a causa delle imposte eccessive, nel 1755 ci fu un’altra rivolta, con un esercito di contadini, Pasquale Paoli liberò la parte interna dell’isola, fece leggi, unificò i pesi e la moneta; perciò Genova cedette la Corsica ai francesi, contro i quali tornarono a ribellarsi i contadini corsi. I corsi si avvicinarono alla rivoluzione francese poi se ne allontanarono appoggiandosi all’Inghilterra, per lottare contro i giacobini e per l’indipendenza della Corsica, invece il papa finanziava l’autonomismo irlandese; peccato che gli storici di corte raccontino poco queste cose, la censura ha vigilato sempre, soprattutto in chiesa e nelle scuole. Nel 1791 la Francia divenne monarchia costituzionale, con il predominio della borghesia e l’emarginazione dell’aristocrazia, della plebe cittadina e del proletariato rurale. I contadini della Vandea, con i loro preti, presero le armi contro la rivoluzione, bruciarono il tricolore e inalberarono la coccarda realista. Come avevano lottato contro il centralismo monarchico ora lottavano contro la politica antiautonomista della borghesia, le armi furono fornite dalla Gran Bretagna. Le guerre napoleoniche arricchirono speculatori e fabbricanti d’armi, mentre impoverivano la campagna; ma la borghesia commerciale e i nuovi proprietari terrieri si dimostravano più spietati con i contadini e più attenti ai loro interessi della precedente nobiltà. In Italia la repubblica cisalpina, voluta dal Bonaparte, ridusse le autonomie dei piccoli comuni, confiscò i terreni comunitari e quelli degli ordini religiosi, le casse comunali furono svuotate, ci furono tagli indiscriminati nei boschi comunitari, ci furono espropri, le chiese furono saccheggiate. Perciò i contadini insorsero e, a Brescia e a Bergamo, presero le armi per difendere l’autonomia e le antiche tradizioni comunitarie; a Verona i saccheggi dei francesi provocarono una rivolta contro gli occupanti, anche in Emilia Romagna i contadini insorsero contro i francesi occupanti, pur essendo stati contro il governo papalino. Nel 1799 nelle Marche scoppiò una rivolta contro i francesi e i rivoltosi furono padroni delle campagne mentre i francesi si asserragliavano nelle città, gli insorti erano guidati dal generale Giuseppe Lahoz che, rigettata l’ideologia illuminista, proponeva una confederazione italica collegata a quella germanica. A Napoli nel 1789 i lazzaroni insorsero contro i giacobini, le armi buttate dai soldati furono raccolte dai contadini, i cafoni, chiamati anche briganti. La repressione francese fu violenta, appoggiata dai borghesi galantuomini che volevano impadronirsi dei terreni demaniali preservati dai Borboni per i contadini che erano quanto rimaneva degli antichi beni comunitari; i cafoni o sanfedisti erano chiamati briganti dai democratici. In Valdaosta nel 1799 ci fu una rivolta dei contadini contro i giacobini e contro alcuni borghesi illuminati che ci lasciarono la pelle; questa scoppiò contro la politica di Cavour che aveva aumentato le imposte, i villici erano arrivati a chiedere l’abolizione dello statuto e le dimissioni del ministro delle finanze, al grido: “Viva il re, abbasso il tricolore e abbasso la costituzione!”. In Portogallo i francesi furono sbaragliati da guerriglieri, soprattutto contadini, che formavano bande partigiane. Nel 1808 in Baviera la nuova costituzione bavarese ridusse le autonomie locali e lo stato, satellite della Francia, chiamò alle armi i tirolesi, ma gli Schutzen, che desideravano combattere solo per difendere la loro terra tirolese, disertarono in massa e presero la via delle montagne. Gli osti Andreas Hofer e Peter Mayr, divennero capi dei contadini ribelli e nel 1809 costrinsero i francesi a ritirarsi dal Tirolo; Hofer governava il Tirolo in nome del Kaiser Franz e diffidava della borghesia cittadina, voleva ritornare ai tempi antichi. Purtroppo fu sconfitto e fucilato dai francesi, verso la fine, Hofer capì che non poteva fidarsi nemmeno della corte di Vienna e vagheggiò un Tirolo indipendente. Dopo il 1860, i cafoni meridionali accolsero a fucilate i piemontesi, come si erano opposti ai francesi, perché i galantuomini borghesi tendevano a usurpare i territori demaniali che i contadini difendevano in nome degli antichi diritti, per coltivarli, far legna e pascolare gli armenti. Nell’agosto del 1860 un generale borbonico, che si era arreso ai garibaldini, forse perché liberale, fu ucciso dai suoi soldati per il tradimento. Tra i difensori di Civitella del Tronto c’erano contadini e pastori che rifornivano la città di viveri e munizioni con l’aiuto dei guerriglieri delle campagne; in diversi paesi meridionali furono massacrati dei liberali. Dopo la morte di Cavour, avvenuta nel 1861, si temeva la rivolta dei contadini meridionali, chiamati briganti, la banda di Carmine Donatelli, detto Crocco, raggiunse 2.000 uomini e nel 1861 mille briganti dell’Irpinia costrinsero i piemontesi a ripiegare; in Abruzzo le bande di briganti erano ben dirette ed ebbero grande successo. I piemontesi avevano eliminato i diritti comuni, avevano imposto tasse e costrizione obbligatoria, nel 1920 Antonio Gramsci aveva scritto che lo stato italiano aveva messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale, crocifiggendo, squartando e seppellendo vivi i contadini poveri, chiamati briganti. In Unione Sovietica i Kulaki, piccoli e medi contadini, furono sterminati dai bolscevichi, la rivoluzione d’ottobre fu finanziata anche da banchieri ebrei, i Kulaki si opposero ai soviet che volevano la collettivizzazione della terra e prestarono aiuto alle armate bianche zariste. In Palestina gli ebrei hanno fondato delle comunità agricole, i Kibbutz, che hanno anche il compito dell’autodifesa. In Ucraina, Walther Darré sosteneva la necessità del fondo inalienabile e non frazionabile, come il maso chiuso tirolese, per esso solo i contadini potevano salvaguardare il popolo indoeuropeo per il loro legame con la terra, mentre il proletariato urbano era solo spazzatura. Darré, sotto l’occupazione nazista, distribuì la terra ai contadini, perciò gli ucraini accolsero i tedeschi come liberatori e, si arruolarono nel loro esercito; Darré si opponeva alla colonizzazione dei territori slavi, mentre favoriva la colonizzazione di territori già abitati dai tedeschi. Anche Gorbaciov, con il ripristino della proprietà in Russia, s’ispirò ai principi di Darré. In Transilvania nacque il movimento dei Kuruc, il suo capo, il principe Rakoczi I, voleva abolire la servitù della gleba e voleva l’autonomia da Vienna; prima di lui, l’altro capo dei Kuruk, Imre Thokoly, aveva combattuto a fianco dei turchi. Nel 1848 i contadini romeni di Transilvania portavano avanti rivendicazioni nazionali e sociali e sbarrarono il passo ai rivoluzionari ungheresi diretti dalla borghesia e dalla nobiltà liberale; i contadini transilvani in rivolta reclamavano gli antichi diritti, contro le sopraffazioni e a difesa delle comunità di villaggio. A est i nobili imponevano tasse ai contadini, trasformati poi in diritti feudali, e corvée, perciò anche lì nacque la servitù della gleba, com’era accaduto in occidente; il feudalesimo transilvano fu un feudalesimo tardivo che scardinava il villaggio tradizionale. La Transilvania, incorporata nel XIII secolo nel regno ungherese, nella prima metà del quattrocento fu teatro di una serie di rivolte contadine; contro le imposizioni fiscali e altri diritti feudali del vescovo di Transilvania si unirono contadini romeni e ungheresi, inoltre artigiani e la piccola nobiltà. Contro la rivolta si unirono la nobiltà ungherese e quella sassone. L’arcivescovo di Esztergom, in Transilvania, bandì una crociata contro l’impero ottomano, cui parteciparono contadini, minatori, nobili impoveriti e servi della gleba transilvani e ungheresi. I feudatari tentarono di impedire la partenza dei contadini perché temevano che i campi rimanessero senza mano d’opera, perciò nel 1514 i contadini rivolsero le armi contro nobili ed ecclesiastici e contro l’esercito feudale, proclamando la repubblica che pose fine al potere dei nobili. I contadini romeni e ungheresi, nel corso della rivolta, espugnarono castelli e reclutarono anche elementi del basso clero. Nel 1515 il re d’Ungheria domò la rivolta e consolidò l’istituto della servitù della gleba, inoltre stabilì i tributi da versare da parte dei contadini ai feudatari e alla chiesa. A un certo punto l’Ungheria era divisa in tre parti, una parte dipendeva da Istanbul, una da Vienna e la terza, la Transilvania, era indipendente formalmente, ma era un protettorato della sublime porta turca. Con la pace di Westfalia del 1648, la Germania si frantumò e gli Asburgo austriaci orientarono le loro mire verso sudest, contro l’impero ottomano e la Transilvania. L’imperatore Leopoldo I (1657-1795) voleva cattolicizzare l’Ungheria, secondo il principio cuius regio eius religio, e fece una campagna contro i protestanti ungheresi, allora nacque in Transilvania un movimento di resistenza antiaustriaco, i ribelli si chiamavano Kuruk, in ricordo della rivolta del 1514. Nel 1691 la Transilvania perdette ogni autonomia e fu annessa all’impero asburgico che la fece colonizzare da etnie tedesche, slave e romene. I feudi dei nobili ribelli furono concessi ai nobili fedeli alla corona, la nobiltà conservò l’esenzione fiscale, così il carico d’imposte rimase a carico dei servi della gleba. Perciò nel 1735 ci fu un’altra rivolta, capeggiata da Ferenc II Rakoczi, che si rivolse a tutti gli ungheresi promettendo di abolire la servitù della gleba, perciò ebbe dalla sua parte i contadini; la pace venne con un condono e restaurando la libertà di culto per i protestanti. Debellata la rivolta, gli Asburgo aumentarono le imposte sulla Transilvania e aumentarono i giorni di corvée o lavoro gratuito; però nel 1764 l’imperatrice Maria Teresa riuscì a far pagare le imposte anche agli enti ecclesiastici e alla nobiltà. Nel 1767 in Ungheria entrò in vigore la riforma agraria che aboliva la servitù della gleba e ridusse le corvée dei contadini, inoltre istituì la mappa catastale. La riforma fu reiterata nel 1783, ma fu osteggiata dai nobili, per cui nel 1784 ne nacque un’altra rivolta contadina. I contadini romeni si opposero anche alla novità fiscale che sottoponeva a concessione statale il loro antico diritto di aprire locande e osterie. La rivolta del 1784 nacque a causa dell’abolizione degli antichi privilegi di pascolo, legnatico, assenza di corvée, era diretta dal contadino Horia che, trattando con l’imperatore, ottenne per i contadini romeni arruolati nell’esercito, l’esenzione dai tributi, ottenne anche un’amnistia. Durante la rivolta un altro capo contadino, Crisan, aveva incitato i contadini al saccheggio della proprietà della nobiltà imperiale; in Transilvania i contadini erano arrivati a chiedere ai nobili assediati di rinunciare alle loro esenzioni fiscali e a cedere la loro terra ai coltivatori. L’imperatore Giuseppe II, impressionato dall’insurrezione, accorse a fianco dei nobili per reprimere la rivolta; Horia forse voleva anche ricostituire il vecchio regno romeno con Transilvania e Valacchia. La rivolta fu stroncata e nel 1785 Giuseppe II abolì la servitù e concesso ai contadini il diritto di sposarsi liberamente, senza l’assenso dei loro padroni, e di fare testamento liberamente. La rivoluzione transilvana fu un movimento contadino con risvolti nazionali, voleva l’abolizione della servitù della gleba senza risarcimento per i feudatari. L’abolizione della servitù fu introdotta prima in Ungheria e poi in Transilvania perché i nobili ungheresi erano interessati a conservare i latifondi transilvani e la borghesia ungherese era interessata a conservare le miniere transilvane. Nel 1848 la Transilvania fu unita all’Ungheria, poi però in Ungheria Kossuth si ribellò a Vienna e l’imperatore, per rappresaglia, promise l’autonomia alla Transilvania. I contadini si rivoltarono contro la nobiltà ungherese e occuparono le terre, anche in Transilvania fu abolita la servitù, però i romeni dichiararono di non riconoscere l’annessione della Transilvania all’Ungheria. In Transilvania un esercito contadino romeno, comandato da Avram Lancu, si mise contro i liberali ungheresi di Kossuth che voleva costituire uno stato nazionale ungherese a spese dei romeni della Transilvania. Kossuth riusciva a cacciare gli austriaci dall’Ungheria, mentre alcuni romeni erano favorevoli a una collaborazione con la monarchia asburgica. Allora accadeva che il servo della gleba non poteva lasciare il fondo ma questo nemmeno gli poteva essere tolto; mentre il coltivatore libero, se s’indebitava, perdeva la terra, era costretto a partecipare alla guerra, le sue terre potevano essere saccheggiate o espropriate ed era tassato. In Francia contadini catari e albigesi furono massacrati dai nobili; Innocenzo VIII nel 1525 volle la lotta alle streghe, per conseguenza, Colonia non ebbe più sollevazioni popolari, però le rivolte esplosero con la riforma e arrivarono fino all’avvento del capitalismo. Oggi le rivolte contadine, per una riforma fondiaria, avvengono in Russia, Cina, Africa, America Latina e Messico, dove armate contadine dei senza terra, accantonata dal governo la terra comune di villaggio e il feudo, chiedono una riforma fondiaria e la terra in proprietà personale. In Italia la riforma fondiaria, con la distribuzione in proprietà della terra, fu promessa durante il risorgimento, fu reiterata durante la prima guerra mondiale e fu realizzata parzialmente solo negli anni 1950. (Per le notizie, fonte: “Rivolte e guerre contadine” di G. Ciola, A. Colla, C. Mutti e T. Mudry - Società Editrice Barbarossa). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertariio@gmaiI.com.
ECONOMIA E POLITICA – 2/1/2023 EUROPA Non sono solo Fratelli d’Italia a essere contrari alla ratifica della riforma del MES, mi riferisco a diversi accademici, soprattutto di sinistra, però Forza Italia è favorevole alla ratifica. Il MES è un’istituzione intergovernativa, nata nel 2012, per rispondere alla crisi finanziaria di Grecia Cipro, Irlanda e Portogallo e ufficialmente per impedire che questa mettesse a rischio l’esistenza della stessa Unione Europea. Il MES non è sottoposto al diritto comunitario ma al diritto internazionale e ha sede nel Lussemburgo, è diretto da un consiglio fatto dai ministri delle finanze dell’UE. C’è chi propone la sua abolizione e chi afferma che la ratifica serve per completare l’unione bancaria, a tutela dei depositi; alcuni paesi ritengono però che, prima della ratifica, sia necessario ridurre i rischi, cioè il possesso da parte delle banche dei titoli di stato; sembra un’altra misura tedesca contro l’Italia. Deutsche Bank lo fece per i titoli di stato italiani, provocando, a danno dell’equilibrio del bilancio dello stato italiano, l’aumento dei loro interessi; il salvataggio della Grecia richiese alti costi europei per i crediti insoluti di Germania e Francia verso la Grecia e sacrifici di aggiustamento economico per la Grecia; perciò i prestiti europei poi offerti per la pandemia, per prudenza, non sono stati richiesti da nessun paese; il MES include le regole del Patto di Stabilità, pure da riformare. ----- A causa del freddo e delle centrali nucleari guaste, dal 6/12 la Francia è diventata importatore netto di energia elettrica dall’Italia e da altri paesi europei confinanti, succede anche alla Svizzera, che però, a sua volta, rifornisce la Francia. In precedenza, l’Italia importava dall’estero il 13% dell’energia elettrica. L’Italia produce l’elettricità soprattutto con il gas e, con queste esportazioni, si spera che guadagni sul prezzo che, a causa della speculazione, è sempre volatile, perciò, invece del tetto al prezzo, la legge dovrebbe segnalare mensilmente solo il prezzo medio, ponendo fine ai prezzi di mercato tutelati, che sono dei privilegi, perché non riconosciuti a tutti. Il governo ha vietato la modifica unilaterale dei contratti energetici, con eccezione per l’aggiornamento periodico dei prezzi dell’energia. Il governo, per prepararsi all’inverno, aveva stoccato una grande quantità di gas, che può servire a calmierare i prezzi dell’energia, che crescono anche in Germania e in Gran Bretagna e perciò l’UE invita a una riduzione dei consumi, fortunatamente raggiunta con il caldo autunnale; comunque, il governo italiano, dopo la Germania, ha anche riacceso vecchi impianti a carbone. ----- Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, nel 2022 il consumo totale di carbone, che è l’idrocarburo più inquinante, raggiungerà il picco più alto, ma dal 2026 comincerà a diminuire; oggi è diventata la fonte più utilizzata per generare elettricità (invece in Italia, che impiega poco carbone, è il gas). Con i piani nazionali di transizione ecologica verso le energie alternative, nel 2020 l’Agenzia aveva previsto una riduzione, ma la guerra in Ucraina, la siccità in Cina, il ritorno al carbone in Germania e i problemi ai reattori nucleari francesi, hanno sconvolto queste previsioni; comunque, nei prossimi anni, la produzione di energia pulita raddoppierà da 2400 a 5640 GW. (startmag.It).ITALIAIn Italia il debito pubblico è pari a 2.770 miliardi di euro, cioè il 145,7% del Pil, il rendimento dei Btp decennali è arrivato al 4,47%; poiché la BCE vuole ridurre il suo portafoglio di titoli di stato, il governo italiano vuole riportare il debito pubblico detenuto dalle famiglie al 20% del debito complessivo, mentre ora è sceso al 7,42%. I non residenti posseggono 640 miliardi del debito italiano, mentre le banche 750, 140 miliardi sono detenuti dalle famiglie. Visto il rendimento di questi titoli, la Germania aveva proposto di ridurne il portafoglio detenuto dalle banche, a vantaggio anche dei creditori esteri che speculano su debito italiano. Per contrastare le turbolenze dei mercati, Il ministro Giorgetti, vuole emettere Btp Italia per gli italiani, indicizzati all’inflazione, con sconto fiscale e con un premio di fedeltà, il che farà aumentare il costo del servizio del debito pubblico. Nel 2023 scadranno 260 miliardi di titoli, cui vanno aggiunti 60 miliardi di nuovo fabbisogno dello stato; la Banca d’Italia ha acquistato debito pubblico per conto della BCE. I Btp Italia decennali indicizzati garantiscono alti interessi anche del 7% (il tasso nominale è al 4%) a chi riesce a comprarli, perché bisogna prenotarli alle aste; se però l’inflazione scende al 2%, come programmato dalla BCE, i guadagni maggiori o plusvalenze andranno a chi li rivende, diventando così un’altra speculazione. Poiché la banche comprano alle aste tanti Btp, mentre i Bot a basso rendimento sono lasciati ai privati, li comprano a interessi elevati e li rivendono quando i tassi tornano al 2%. ----- In Italia la natalità è scesa a 400.000 persone e la mortalità supera le 600.000 persone, emigrati e immigrati sono circa 100.000 persone l’anno, però oggi gli emigrati italiani non sono definitivi e sono fatti soprattutto di laureati e diplomati. Si emigra soprattutto per migliorare la propria condizione economica, gli italiani all’estero, fatti di più generazioni, sono complessivamente oltre cinque milioni, gli immigrati sono pure oltre cinque milioni, la mobilità interna riguarda oltre un milione di persone l’anno. In Italia arrivano illegalmente immigrati e zingari senza documenti, cioè sono apolidi non segnalati e non si possono rispedire in nessun paese, questi si riproducono senza denuncia; quindi le statistiche Istat sugli immigrati residenti sono sicuramente sottostimate. Alcuni di essi emigrano in Francia dall’Italia e perciò Macron, come è solito fare, con l’indifferenza di Mattarella, insulta l’Italia; la raccolta in mare degli immigrati clandestini e loro ospitalità temporanea, poiché la maggior parte di loro vuole andare in Europa settentrionale, comporta notevoli spese per l’Italia. Comunque e tutto sommato, il paese non è destinato a spopolarsi, come annunciano i profeti di sventure. L’immigrazione illegale è diversa da quella fatta tramite consolati e aerei, ma è diversa anche dalla tratta dei negri, perché con quest’ultima gli importatori di schiavi dovevano pagare il pizzo ad arabi e capi tribù, mentre ora le ONG che fanno questo traffico, sono pagate da tanti e difesi dalle mafie politiche e dal papa. ----- Il governo Meloni ha approvato la legge sul bilancio, evitando l’esercizio provvisorio, ha raggiunto gli obiettivi fissati per il PNRR, vuole una confederazione europea che poggi sul principio della sussidiarietà, un’UE più politica e meno burocratica; vuole l’alternanza dei governi e la fine dei governi tecnici, ha promesso che il suo governo durerà cinque anni, ha revocato dalla sospensione in servizio i medici no-vax. In magistratura vuole la separazione delle carriere e per le regioni vuole l’autonomia differenziata, che già esisteva in parte per le regioni a statuto speciale, sostiene il presidenzialismo e il sistema elettorale maggioritario. Si è dimostrata ferma con Francia e Germania, che afferma che la Nutella si fabbrica sfruttando all’estero, per le noccioline, lavoratori minori e ha criticato il tampone chiesto dal governo italiano ai turisti cinesi, poi replicato da altri paesi europei. La Germania ha criticato il decreto sicurezza per le navi ONG che traghettano gli immigrati che, fra le altre cose, chiede idoneità tecnica e sicurezza a queste navi, perciò Meloni è stata contestata dalla CEI che vuole più immigrati, comunque arrivino. La Sea Eye, che batte bandiera tedesca e opera tra Libia e Italia, ha chiesto protezione al governo tedesco ha replicato che seguirà la legge tedesca e si è appellata al diritto internazionale, al diritto del mare, a una convenzione del 1982 e alle Nazioni Unite, che hanno accusato l’Italia di ostacolare l’immigrazione e di razzismo. Per arrivare al governo, forse Meloni si è appiattita su Vaticano, Nato e UE, soprattutto, per bilanciare Francia e Germania, sugli Usa, però non doveva sostenere apertamente le pretese assurde di Zelensky, mortificando la Russia. Purtroppo, il parlamento è un grande mercato e i politici sono mossi da interessi economici. Secondo la costituzione materiale, i governi italiani allargati, dal 1945 dipendenti dallo straniero, sono fatti dal presidente della repubblica, dal capo del governo, dal ministro delle finanze, dal ministro della difesa e dal governatore della banca d’Italia, tutti referenti dallo straniero; la sovranità dello stato e quella degli italiani, anche se difesi da Meloni, sono delle chimere. USACon lo sviluppo dei mercati digitali, nella Silicon Valley, si è avuta una perdita di pubblicità per le Big americane Facebook, Alphabet, Google, Amazon, Apple, Netflix, Meta e Microsoft, che perciò sono in crisi; perdono utenti, clienti, profitti e perdono in borsa. Google aveva il monopolio nelle ricerche online, Facebook nei social media, ma sono state ridimensionate da Tik Tok, c’è lo scontro tra Amazon e Google, mentre Netflix subisce la concorrenza di Apple e Amazon. Anche lo sviluppo dei chip ha avuto un ruolo nella crisi delle Big Tech, con le restrizioni americane all’export in Cina dei semiconduttori, ha costretto Apple a trasferire in India e in Vietnam le sue produzioni cinesi. Per il contenimento dei costi, ora queste aziende in crisi puntano al taglio dei posti di lavoro (startmag.it). Nunzio Miccoli wwti w.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA - 26 dicembre 2022
LA CONQUISTA DEL MEZZOGIORNO D’ITALIANel 1860, l’impresa dei mille di Garibaldi, volontari di diverse classi e regioni italiane, ma mancavano i meridionali, diretta contro il mezzogiorno borbonico, fu un’azione organizzata dal governo piemontese e dall’Inghilterra che, in incognito, fornirono soldi, armi e navi; grazie all’audacia di Garibaldi ed al tradimento comprato di tanti ufficiali napoletani, il sud fu conquistato e annesso al Piemonte. Il governo di Napoli era informato dei preparativi ed il generale Carlo Filangeri, a capo del governo borbonico, prendeva sul serio la minaccia di Garibaldi; la Francia rimase passiva e non intervenne, perché aveva ricevuto come compenso Nizza e Savoia. L’Inghilterra appoggiò l’Unità d’Italia perché lo stato italiano si accollò i debiti esteri degli stari preunitari, anche se aveva denunciato i suoi debiti rinascimentali verso l’Italia. L’Inghilterra era stata ostile verso Ferdinando II di Borbone per lo zolfo siciliano assegnato ai francesi e aveva ambizioni verso al Sicilia, dove la flotta napoletana dava fastidio agli inglesi, che vi controllavano traffico di vino, marsala, limoni, velluto e zolfo. Nel 1859 gli inglesi pensavano che l’Italia unita avrebbe potuto bilanciare la Francia però chiedevano il liberismo e la fine delle dogane. Perciò i preparativi dell’antipapista Garibaldi raccoglievano molte simpatie a Londra, a cui si appoggiarono, anche tramite la Svizzera, anche Mazzini, Marx e Mussolini. Prima dell’impresa dei mille, nel 1844 ci fu una spedizione armata nel regno di Napoli, con i fratelli Bandiera, e nel 1857 un’altra, con Carlo Pisacane, entrambe fallite. Mazzini spinse per convincere Garibaldi a ritentare l’impresa, però questo, visti i precedenti, era prudente e fece preparativi adeguati, chiese a Cavour appoggi in Sicilia, denaro ed armi. Nel 1859 Mazzini, poiché cercava di accelerare i tempi, mandò sull’isola due suoi fedelissimi, i siciliani Rosolino Pilo e Francesco Crispi. Al contrario di Mazzini, Garibaldi era in buoni rapporti con Vittorio Emanuele II che, prima di convertirsi all’unità, aveva represso i moti mazziniani; a Londra Mazzini, anche se repubblicano, raccoglieva fondi per l’Italia nelle logge massoniche, sostenuto dal deputato Lord Gladstone e dal governo di Lord Palmerston. Poi, con la mediazione dell’Inghilterra, anche i Savoia decisero di servirsi di Mazzini. Le simpatie inglesi per Garibaldi e per la causa italiana, sponsorizzata dai circoli liberali vicini a Lord Palmerston, erano alimentate dall’antipapismo inglese; a Londra era nata l’associazione Amici dell’Italia, Mazzini n’era l’animatore, d’accordo con il governo inglese, vi raccoglieva denaro per la spedizione in Sicilia. A Malta, per Garibaldi, furono creati depositi d’armi, vicino Genova si confezionavano bombe per lui, in Sicilia il siciliano Rosalino Pilo, d’accordo con Cavour, preparava il terreno e si rivolse ai baroni latifondisti, contigui alla mafia, i quali controllavano piccole milizie personali. Francesco Crispi comunicava a Garibaldi che l’isola era vicina alla rivolta. Inglesi, italiani, l’Ansaldo e la Società Nazionale di La Farina, una società segreta che faceva cospirazioni, fornirono armi; nacque un Fondo per Garibaldi creato da Mazzini; i quotidiani londinesi promuovevano sottoscrizioni ed il governo di Londra non frapponeva ostacoli. Dopo lo sbarco a Marsala dei mille, arrivarono anche 800 volontari inglesi, per tutti erano pronte le camicie rosse, adottate da Garibaldi in Sudamerica, il rosso serviva a nascondere il sangue. Il siciliano Risalino Pilo, sbarcato a Messina, aveva ricevuto dalla loggia massonica “Trionfo Ligure” un cospicuo finanziamento, la loggia massonica di Nino Bixio gli fece avere un altro finanziamento, a cui si aggiunsero soldi di altre logge. I siciliani Pilo e Corrao organizzarono delle rivolte in Sicilia con armi arrivate da Malta, chi, tra i siciliani, si faceva reclutare, era pagato; la compagnia armatoriale Rubattino di Genova fornì a Garibaldi due piroscafi per la Sicilia. La Società Nazionale di La Farina aveva due milioni di franchi oro per corrompere funzionari e ufficiali borbonici, le logge massoniche scozzesi raccoglievano per Garibaldi denaro in Inghilterra, Canada e Stati Uniti. Si finse che i due piroscafi della società Ribattino, che trasportarono i mille, fossero stati presi con la forza, però le navi erano fornite delle mappe del regno di Napoli; Cavour fece anche presidiare i mari da attraversare ed andò a Genova a controllare i preparativi della spedizione. Il marchese Gaspare Trecchi faceva da tramite tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, Costantino Nigra tra Cavour e Napoleone III; Nigra comunicò falsamente all’imperatore francese che il governo piemontese non era stato capace di fermare Garibaldi. Le navi inglesi pattugliavano le acque siciliane, ufficialmente per proteggere dall’insurrezione i sudditi e le proprietà britanniche in Sicilia. L’ammiraglio Persano, al comando di una flotta, e Giuseppe La Farina diedero l’avvio alla spedizione segreta di Garibaldì, però i Borboni di Napoli erano informati, a Torino arrivarono anche le proteste di Napoli, per i preparativi fatti a Genova. I volontari sbarcati a Marsala furono 1084, poi arrivarono anche cacciatori delle Alpi, volontari inglesi, l’artiglieria ed il genio con 18 operai; vi erano pochi meridionali e degli stranieri. Le navi napoletane, che dovevano intercettare lo sbarco, si mossero con strana inerzia, mentre quelle britanniche erano a Marsala, dove era una colonia inglese interessata al vino; perciò Garibaldi, protetto dagli inglesi, scelse di sbarcare proprio a Marsala, per l’operazione, il console inglese Collins chiese protezione al comando navale inglese di Malta. In Sicilia occidentale, dove era più sviluppata la mafia, una ricca comunità inglese era interessata al commercio di vino, tessuti, velluto, olio, agrumi e zolfo; i velieri inglesi informavano le navi di Garibaldi sulle posizioni delle navi napoletane, pescatori siciliani, spalleggiati dalla mafia, fecero altrettanto; perciò i due piroscafi di Garibaldi procedettero tranquilli, le navi napoletane non si videro. Da terra non si sparò sulle due navi, ufficialmente per paura di colpire le navi inglesi, lo sbarco fu aiutato dai pescatori di Marsala legati agli inglesi, i quali accolsero a braccia aperte gli sbarcati. Con lo sbarco, fu dichiarata decaduta la dinastia borbonica, a vantaggio di Vittorio Emanuele II, e Garibaldi fu proclamato dittatore provvisorio dell’isola. Tre giorni dopo lo sbarco, i mille erano diventati 15.000, con l’arruolamento di picciotti mafiosi siciliani; la Sicilia non voleva essere né italiana, né napoletana, con Garibaldi voleva raggiungere l’autonomia; dal punto di vista economico, l’isola era in mano ai baroni latifondisti. Nei paesi vi erano fratellanze o sette o partiti che dipendevano da un possidente, alcuni contadini facevano le guardie armate nei campi, erano i campieri, trasformatisi poi in gabellotti o esattori o mafiosi per conto dei baroni. La Sicilia voleva staccarsi dal regno di Napoli, nel 1849 fu repressa la ribellione di Messina ed allora si formarono i protagonisti dell’impresa garibaldina, cioè Francesco Crispi, Rosolino Pilo e Giuseppe La Farina; questi cercarono agganci ed uomini capaci di menare le mani, si accostarono anche alla mafia e avvicinarono baroni e gabellotti. I baroni aiutarono ad arruolare i picciotti ed il barone Sant’Anna di Alcamo incontrò Garibaldi, i primi decreti di Garibaldi prevedevano la distribuzione di alcune terre demaniali ed ecclesiastiche a favore dei combattenti, però i baroni temevano la rivoluzione sociale dei contadini e il loro spossessamento delle terre. In Sicilia Garibaldi fece un’amnistia che portò alla liberazione del carcere di tanti mafiosi; poiché tanti credevano alle promesse di Garibaldi, i contadini si ribellarono e occuparono le terre siciliane; a luglio del 1860 Nino Bixio, per proteggere gli interesso d’inglesi e baroni latifondisti, fece una repressione, a Bronte i proprietari erano inglesi. Francesco Crispi, ministro degli interni siciliano del governo di Garibaldi, era stato sollecitato dagli inglesi a intervenire. Bixio decretò lo stato d’assedio, cinque contadini furono condannati a morte e 25 furono condannati all’ergastolo. Francesco II, per salvarsi, emanò la costituzione, indisse le elezioni, concesse un’amnistia, adottò il tricolore con il suo stemma e fece entrare dei liberali al governo. In Sicilia, il conte Nisco di Siracusa tramava a vantaggio del Piemonte; il generale Alessandro Nunziante diede le dimissioni, passò ai piemontesi e riparò all’estero, era in contatto con Cavour e Persano. A Calatafimi, il generale Francesco Landi tradì, per la sua ritirata, i garibaldini gli avevano promesso 14.000 ducati, il generale Ferdinando Lanza tradì e fu il primo ad incontrare Garibaldi in Sicilia; il generale Giuseppe Letizia aveva migliaia di soldati a Palermo, però firmò lo stesso la capitolazione e poi entrò nell’esercito piemontese; anche il generale Camillo Bonaparte, di stanza a Palermo, fu riciclato tra i vincitori. In Sicilia, il generale Francesco Bonanno perse una brigata e ottenne una pensione dal governo italiano; il maresciallo Flores, comandante in capo in Puglia, trattò la resa con Garibaldi e poi chiese di entrare nell’esercito italiano. Il 15.8.1860 Cavour, d’accordo con l’ammiraglio piemontese Persano, finanziò un colpo di stato a Napoli, prima che arrivasse Garibaldi; tra i ministri del governo di Francesco II vi era Liborio Romano che, purtroppo, era in contatto con Cavour; Liborio Romano invitò Francesco II a lasciare il regno affermando che dietro Garibaldi c’era il Piemonte e dietro il Piemonte, la Francia e l’Inghilterra. Il ministro della guerra napoletano Salvatore Pianell si trasferì a Torino e passò all’esercito piemontese. Francesco II, per combattere in posizione strategica, si trasferì a Gaeta, la resistenza napoletana doveva avvenire tra il Volturno ed il Garigliano; Francesco II, con queste truppe, era in grado di fronteggiare Garibaldi, ma non i piemontesi. Con Francesco II erano ancora 45.000 soldati napoletani, più 4000 bavaresi e svizzeri; nel 1859 si erano ribellate quattro compagnie di soldati svizzeri, sulle tasche dei loro caduti furono trovate lire piemontesi, il generale traditore Nunziante convinse il re a sciogliere quei reggimenti e così ne furono imbarcati 3000. A Napoli la camorra controllava i rioni popolari e, con l’arrivo di Garibaldi, anche in questa città i camorristi furono legittimati, già amnistiati da Francesco II. Il prefetto napoletano Liborio Romano, in contatto con Cavour e Garibaldi, coinvolse i camorristi nell’ordine pubblico e li fece entrare nella sua polizia costituzionale. Nel luglio del 1860 Liborio divenne ministro degli interni del governo provvisorio di Garibaldi a Napoli, a capo della polizia c’erano quattro uomini della camorra; i camorristi avevano la coccarda tricolore e la guardia nazionale di Liborio era fatta di camorristi. Con Garibaldi e camorra a Napoli, crebbe il contrabbando e perdette la dogana, la camorra garantiva la tranquillità e controllava l’esito dei falsi plebisciti. Cavour aveva spinto Persano anche a corrompere gli ufficiali della flotta napoletana, perciò a Milazzo il cannoneggiamento dal mare delle navi borboniche, passate ai garibaldini, favorì la vittoria di Garibaldi; il mancato blocco marino napoletano favorì gli sbarchi dei garibaldini. Il comandante Marino Caracciolo non ostacolò lo sbarco a Marsala, il napoletano Amilcare Anguissola mise la sua fregata a disposizione di Persano, Giovanni Vacca fece altrettanto. Il capitano Napoleone Scrugni fu l’artefice delle diserzioni in massa nella flotta, Garibaldi lo nominò ministro della marina nel suo governo costituito a Napoli. A Napoli, trenta navi su trentasei abbassarono il tricolore con lo stemma dei Borboni, per adottare il tricolore con lo stemma dei Savoia. In Calabria il generale Fileno Briganti fu accusato di tradimento dai suoi soldati e ucciso a fucilate; Giuseppe Caldarelli, capitolò a Cosenza, fu minacciato dai soldati e chiese la protezione ai garibaldini, poi passò alle camicie rosse; Giuseppe Ghio chiese protezione a Garibaldi dai suoi soldati, poi si presentò a Napoli in uniforme piemontese. Sedici alti ufficiali erano responsabili dei tracolli in Sicilia, Calabria e Puglia, parte per tradimento, parte per avidità e calcolo, perché volevano conservare i loro privilegi con i Savoia; tre furono degradati dai borboni, altri si rifugiarono presso i piemontesi, una parte entrò nei ranghi del loro esercito. Il 12.10.1860 le truppe di Vittorio Emanuele II, senza dichiarazione di guerra, passarono il Tronto, così penetrarono nel napoletano 39.000 piemontesi, a cui poi si aggiunsero 25.000 garibaldini, avevano contro 50.000 napoletani; dopo la feroce battaglia al Volturno, per l’assedio di Capua, i garibaldini passarono la mano ai piemontesi. I napoletani furono sconfitti al Volturno e al Garigliano, mentre le navi napoletane passate al Piemonte sostenevano, con i bombardamenti, l’esercito piemontese e garibaldino. Resistevano le fortezze di Gaeta, Capua, Messina e Civitella del Tronto; Gaeta fu sotto assedio dall’11.11.1860 al 14.2.1861, la regina Maria Sofia animava la resistenza. L’artiglieria piemontese bombardò Gaeta e Capua, morirono tanti civili; a Gaeta comandava l’assedio il generale Enrico Cialdini, sprezzante verso i napoletani. La flotta francese all’inizio aveva impedito alle navi piemontesi di intervenire nel golfo, poi si ritirò, Napoleone III aveva deciso di far cadere il regno di Napoli. A Gaeta le bombe colpirono ospedale e chiesa e Cialdini si rifiutò di sospendere il fuoco, le vittime furono gettate in una fossa comune, perirono 895 militari e 100 civili, Gaeta fu ridotta ad un cumulo di macerie; per impedire la diffusione di tifo, centinaia di cadaveri furono coperti di calce, l’economia gaetana fu messa in ginocchio, furono devastati 300 frantoi e la flotta peschereccia, in un trentennio partirono dalla città 10.000 emigranti. Nelle votazioni per il plebiscito, i seggi erano controllati dai camorristi con la coccarda tricolore, da garibaldini e piemontesi; votarono ungheresi e inglesi, ma non i militari borbonici, votarono solo il 19% degli aventi diritto; in Sicilia ci fu compravendita di schede, a Caltanissetta fu impedita la propaganda per il no. Alla fine, nel napoletano si ebbero 1.302.064 si e 10.302 no, in Sicilia si ebbero 432.053 si e 709 no. I latifondisti temevano garibaldini e contadini e perciò chiedevano l’annessione accelerata al Piemonte ed un governo di garanzia. Chi era contro l’unità era considerato fuorilegge; Francesco II sperava nell’aiuto di Austria e Francia e, quando abbandonò Napoli, creò un consiglio di reggenza sperando di tornare dall’esilio di Roma. Tutti i civili napoletani in armi erano considerati briganti e fucilati, giudicati da tribunali militari e con il codice penale di guerra. Da Gaeta, Francesco II aveva autorizzato la creazione di milizie mobili, guidate da suoi ufficiali, che dovevano spingere la popolazione alla ribellione contro i garibaldini e i piemontesi. A Tagliacozzo, in Abruzzo, queste milizie distrussero una colonna piemontese di 400 uomini, bande di volontari borbonici e milizie di ex soldati fecero sollevare Isernia; si sollevarono anche migliaia di contadini, appoggiati dai comitati borbonici di Roma e Marsiglia. Francesco II e Maria Sofia erano partiti senza denaro e preziosi, lasciarono anche i loro depositi al Banco di Napoli, con l’arrivo dei garibaldini, tutto scomparve; il patrimonio dei Borboni fu confiscato e Garibaldi impose ai banchieri di versargli il denaro depositato, pena la fucilazione. Cavour fece raccogliere informazioni sulla gestione economica garibaldina, si denunciarono furti, sperperi e spese non giustificate. Il colonnello ungherese Fidel Kupa denunciò che tra i garibaldini c’erano profittatori che non avevano mai combattuto, percepivano la paga e si vendevano i cappotti e le coperte in dotazione all’esercito, alcuni di loro riscuotevano la paga più di una volta. I garibaldini praticarono anche la compravendita degli impieghi e alimentavano le clientele, mentre i camorristi mantenevano l’ordine pubblico. Si concesse una pensione ai collaborazionisti del Piemonte e ai napoletani rifugiati in Piemonte, l’Italia iniziava con favoritismi, clientele, opportunismi e ruberie; furono assegnate pensioni alle donne dei camorristi e le cose non cambiarono quando si passò dalla dittatura di Garibaldi al governo luogotenenziale piemontese. Cavour si lamentava per i tanti benefici e gli uffici assegnati a quelli che avevano cambiato di campo. Intanto, nel meridione cresceva la ribellione armata, i militari presi con gli insorti, non erano considerati prigionieri di guerra ed erano fucilati. Dopo la battaglia del Volturno e la caduta di Capua, i prigionieri napoletani furono 12.000, trasferiti ai campi di prigionia al nord, con l’invito a passare all’esercito piemontese, però la maggioranza di loro rifiutò. Gli ufficiali borbonici potevano chiedere la pensione, il congedo oppure entrare nell’esercito italiano, previo giuramento ed esame del curriculum, da parte di una commissione militare; però il direttore di polizia, Silvio Spaventa, fece arrestare decine d’ufficiali borbonici come sospetti. Per Farini solo 300 ufficiali borbonici meritavano di essere inseriti nell’esercito, Cavour riservava disprezzo ai soldati borbonici ed ai deputati meridionali del parlamento nazionale; alla fine, nell’esercito italiano furono ammessi 2.311 ufficiali borbonici, mentre i soldati furono rispediti a casa. Ai campi di prigionia del nord, allestiti per i napoletani, si arrivava in nave, in treno e a piedi; per costringere questi soldati a cambiare livrea, erano tenuti affamati ed al freddo, ciò malgrado, solo una minima parte di loro entrò nell’esercito piemontese. Negli anni immediatamente successivi, tanti napoletani non risposero alla leva militare obbligatoria piemontese e divennero sbandati e briganti. Tra il 1860 e il 1861 nei campi di prigionia arrivarono 21.000 persone; mentre i primi campi di prigionia avevano carattere temporaneo, i campi di rieducazione divennero permanenti, era liberato solo chi si arruolava, la fortezza peggiore che ospitava questi sventurati era Finestrelle. Su quattro contingenti alla chiamata risposero in 5400 tra 20.000, i renitenti alla leva erano imprigionati e si fecero rastrellamenti per trovare giovani che si erano sottratti al servizio militare, alcuni di loro furono messi in prigione senza processo. La fortezza di Finestrelle, carcere militare, fu luogo di pena di soldati pontifici e borbonici, ospitò 1.000 prigionieri mentre San Maurizio Canadese ne ospitò 6.000, vi esplosero rivolte domate dai bersaglieri; il freddo, la mancanza di cibo e d’igiene costrinsero alcuni ad accettare l’arruolamento ma poi disertarono. A Finestrelle la vita media era di tre mesi, i morti erano gettati nella calce viva; complessivamente, 80.000 meridionali si rifiutarono di servire la bandiera italiana, a volte si rifugiavano nello stato pontificio o facevano i briganti. Per Garibaldi avevano combattuto 24.000 uomini, con la vittoria si raddoppiarono di numero, com’è accaduto con la resistenza, il miracolo avvenne quando si cominciò a parlare di pensioni. I latifondisti chiedevano sicurezza ai piemontesi, i liberali temevano garibaldini e repubblicani. Poi si concesse anche ai garibaldini di entrare nell’esercito piemontese, con una pensione, previo esame di una commissione militare. Un ufficiale garibaldino, che non aveva mai combattuto, si appropriò di cavalli, viveri e preziosi; c’erano falsi combattenti volontari desiderosi di mangiare a sbafo. Non esistevano elenchi di volontari, alla commissione di scrutinio per l’arruolamento del generale Fanti, pervenivano raccomandazioni di Liborio Romano, Silvio Spaventa, Pasquale Mancini. Cavour sosteneva la legione ungherese, che lo aiutava nella repressione del brigantaggio e lo doveva aiutare a fomentare una rivoluzione in Ungheria, per mezzo di Kossuth, per impossessarsi del Veneto. Il generale Cialdini sminuì l’importanza dei volontari garibaldini, salvati dall’esercito piemontese quanto i borbonici si stavano riorganizzando; nel 1862 il governo presieduto da Urbano Rattazzi sciolse il corpo dei volontari e inserì nell’esercito regolare 1584 ufficiali garibaldini, previo esame della commissione scrutatrice. Il Piemonte estese il suo sistema di tassazione al sud, che aveva solo cinque imposte, invece il Piemonte ne aveva 22, perciò tante furono le proteste nel napoletano. I governi luogotenenziali ricorsero al clientelismo ed al favoritismo, Napoli c’era la crisi dell’ex capitale, perciò ci furono licenziamenti nell’amministrazione, alla zecca, all’arsenale, ai cantieri navali, allo stabilimento ferroviario; aumentavano le tasse e diminuivano le commesse, con i licenziamenti, vennero i tumulti e le repressioni; le aziende che vivevano di commesse pubbliche erano tutte in crisi. Dal 1970, con l’unità italiana e la crisi economica meridionale, cominciò l’emigrazione di milioni di italiani verso le Americhe. Aboliti i dazi, il mercato libero condannò l’industria meridionale senza commesse, nel 1865 fu introdotta l’imposta di ricchezza mobile, furono vendute le terre demaniali del mezzogiorno e, fino al 1898, gli investimenti pubblici furono maggiori al nord che al sud. Dal 1865 la capitale fu trasferita a Firenze ed il Banco di Napoli poté aprire filiali al nord, fu però favorito il trasferimento di capitali al nord e non il contrario, perciò diminuirono le riserve auree del Banco di Napoli e aumentarono quelle della Banca Nazionale del Piemonte. Nel 1898, quando nacque la Banca d’Italia, che sostituì i vecchi istituti d’emissione, il Mezzogiorno ricevette 20.000 azioni, il centro-nord 280.000. Le prime rivolte dei briganti avvennero in Abruzzo, i borbonici sconfissero a più riprese i garibaldini, mentre i latifondisti arruolavano personale per le camicie rosse, che doveva combattere i contadini. Ad Isernia e Pettorano furono trucidati decine di garibaldini, ad Ariano Irpino, provincia d’Avellino, a causa degli usi civici, furono trucidati 140 liberali; c’era in ballo lo sfruttamento di terre comuni da pascolo e di terre demaniali; i proprietari terrieri avevano messo gli occhi su quelle terre e sulle proprietà ecclesiastiche ed avevano i capitali per comprarle. I cafoni si aggrapparono ai borbonici contro i ricchi galantuomini filo-piemontesi, quindi arrivò la repressione piemontese; nella battaglia di Macerone il generale Cialdini prevalse contro contadini e briganti, il generale Fanti affidò ai tribunali militari la competenza sui briganti; il generale Ferdinando Pinelli arrivò in Abruzzo, su sollecitazione dei latifondisti di Ascolì, per reprimere le sommosse contadine. Le bande dei ribelli si moltiplicavano nei boschi e nelle montagne, la normalizzazione si ebbe dopo dieci anni, con i cannoni, le rappresaglie, i fucili, le spie e le taglie, i piemontesi distrussero paesi interi; le bande armate crescevano con malcontenti, delusi, sbandati e disoccupati; ad un certo punto si chiese, per pacificare, la fucilazione solo dei capi briganti, ma i comandanti fecero passare tutti i fucilati per capi. Anche i garibaldini chiedevano assistenza ai piemontesi, però alcuni di loro protestarono e furono uccisi dalla polizia, altri passarono ai briganti; a Roma e Marsiglia erano nati comitati borbonici, diretti da ufficiali borbonici anche stranieri, che dirigevano il brigantaggio a mezzo d’ufficiali loro emissari; queste bande arrivarono al numero di 250, alimentavano una guerra civile e sembravano imprendibili, dall’estero arrivarono anche nobili per combattere per i borboni. In Lucania il capobrigante Carmine Crocco riunì 1.000 uomini, era stato disertore borbonico, garibaldino e poi brigante, i suoi uomini erano in gran parte ex soldati borbonici, innalzava la bandiera delle due Sicilie e inneggiava a re Francesco II; era un guerrigliero che sfuggiva allo scontro aperto, era sostenuto dal clero e da parte della nobiltà locale fedele ai Borboni. Crocco fu tradito da un suo uomo, Giuseppe Caruso, che lo vendette ai piemontese. I piemontesi, alla ricerca di briganti, distrussero l’abbazia di San Bernardo, erano visti come conquistatori, alcuni loro ufficiali parlavano francese e si servivano d’interpreti. Alla frontiera pontificia operava la banda di Luigi Alonzi, detto Chiavone, sergente dell’esercito borbonico, che aveva un’organizzazione militare e tanti stranieri, in tutto 430 uomini, con ufficiali e cannoni; gli ambienti legittimisti europei erano con i borboni, tanti nobili stranieri combatterono come ufficiali per i borboni e furono fucilati dai piemontesi. A Marsiglia il comitato borbonico era diretto dal generale Clary e tanti francesi si arruolarono nel partito borbonico, così a Barcellona ed a Roma. In Basilicata e Puglia operava il brigante Pasquale Domenico Romano, sergente borbonico, arruolò contadini ed ex soldati, della sua banda facevano parte anche un toscano e due piemontesi; Romano aveva un regolamento ed era appoggiato dai comitati borbonici di Roma e Parigi, voleva congiungersi alle forze di Crocco, nel 1863 fu finito a sciabolate dai piemontesi. Il brigante Cosimo Giordano operò tra Matese e il Sannio e nel 1888 morì al carcere di Favignana, a Napoli la banda dei fratelli La Gala rapì il direttore del Banco di Napoli e ottenne un riscatto; tra le bande non mancavano le donne, i nemici dei briganti erano i piemontesi e i galantuomini, cioè i borghesi liberali. Per risolvere il problema del brigantaggio, nel luglio 1861 il comando delle operazioni passò al generale Cialdini, appoggiato da volontari guidati dai proprietari terrieri, spesso protettori di mafiosi e camorristi, e dalla legione ungherese; dal 1861 al 1863 il governo impiegò circa 100.000 uomini in questa guerra civile, a Teramo chi ospitava briganti era fucilato e chi non collaborava con i piemontesi, cioè non denunciava i briganti, aveva la casa saccheggiata e bruciata. Si voleva creare il deserto attorno alle bande, furono poste taglie sui briganti, chi riforniva di viveri i briganti, era fucilato. Furono distrutte case e paesi, non si risparmiarono vecchi, donne e bambini, dall’estate del 1861 i piemontesi saccheggiarono e incendiarono sedici paesi. I galantuomini meridionali si nascondevano dietro i piemontesi, la repressione avveniva con il consenso dei notabili locali. Però quando ci fu lo scontro all’Aspromonte del 1862, tra garibaldini e piemontesi, in cui Garibaldi, che voleva prendere Roma, fu ferito dai piemontesi, timorosi delle reazioni francesi, il generale La Marmora proclamò lo stato d’assedio nel mezzogiorno anche contro i garibaldini; con il sollievo dei latifondisti che non li vedevano sempre di buon occhio; ora il nemico sembrava anche Garibaldi. Lo statuto albertino del 1848 era stato calpestato, le fucilazioni erano sommarie e la libertà di stampa era limitata, tra il giugno 1861 e il dicembre 1863 perirono migliaia di briganti e altrettanti furono gli arrestati; le bande di briganti controllavano le vie di comunicazione in Irpinia, Benevento, Salerno, Abruzzo, Molise e Lucania, le fucilazioni avvenivano, senza processo, violando il codice penale e lo statuto albertino de 1948. Poi intervenne a loro favore l’amnistia, concessa soprattutto per aiutare Garibaldi. Nemmeno i briganti scherzavano, requisivano, ricattavano, uccidevano, ce l’avevano con galantuomini, piemontesi e garibaldini; i deputati meridionali chiesero una commissione d’inchiesta sul brigantaggio ed intanto, per tranquillizzare i Savoia, condannavano il governo borbonico. Nel Molise, una banda era diretta da Cosimo Giordano, ex caporale borbonico, uccise liberali e spie piemontesi; alcuni militari piemontesi furono massacrati da donne con le pietre. Allora nessuno affrontò la questione sociale meridionale, i generali piemontesi, che si alternarono al comando delle operazioni, come Cialdini, La Marmora e Pallavicini, dirigevano prefetti, sindaci e giudici. Mentre al nord era applicato lo statuto, al sud vigeva una legislazione speciale di guerra. La commissione parlamentare si spostò al sud e non sentì i contadini, l’idea fissa era che i briganti erano aizzati dai borbonici, il materiale della commissione fu raccolto il 23.7.1863; questo brigantaggio era alimentato dalla miseria e dalle tasse, perciò la commissione propose strade, ferrovie, istruzione e terre ai contadini; chiese la fine della fucilazione e benefici ai briganti pentiti. Invece il 15.8.1863 fu introdotta la legge Pica, con il reato di brigantaggio, furono applicati strumenti repressivi su 12.000 persone; tra il 1860 e il 1870 caddero circa 45.000 uomini, più che nelle guerre risorgimentali; anche delle donne furono briganti, il cadavere di Michelina De Cesare fu denudato e mostrato a tutti. I militari preparavano i briganti, vivi o morti, per i fotografi, bisognava rappresentare i briganti come rozzi, arretrati, ignoranti, violenti, brutti, crudeli ed incivili. Il generale Pallavicini vinse la guerra al brigantaggio con tutti i mezzi, anche con la propaganda. I corpi dei briganti morti erano fotografati con la lingua penzoloni e lo sguardo sbarrato, un trofeo come gli animali cacciati, alcuni di loro avevano segni di sevizie; le foto delle donne dei briganti ottennero molto successo nelle botteghe dei fotografi, erano state seviziate, denudate, percosse, abusate, poste con i seni scoperti. Il brigante Domenico Straface fu ucciso, decapitato e la sua testa fu messa sotto spirito; si consegnavano le teste per la taglia, la lotta era dura perché le bande godevano di consenso popolare. Alcuni studiosi parlarono di tare ereditarie dei briganti, Cesare Lombroso considerava i meridionali una razza inferiore, perciò i suoi seguaci misuravano i crani dei briganti; Lombroso arrivò in Italia meridionale ed individuò le cause fisiologiche delle devianze dei briganti meridionali, teorizzò il tipo antropologico del brigante; i briganti erano diventati casi clinici e razza inferiore. I tribunali militari, che dovevano giudicare i briganti, arrivarono a dodici, però molti briganti erano fucilati nel luogo di cattura, nonostante lo Statuto; il Piemonte proclamò dieci volte lo stato d’assedio, con uso di fucili e cannoni, nel 1849 a Genova, nel 1852 in Sardegna, nel 1862 in Aspromonte, nel 1866 e nel 1894 in Sicilia, nel 1898 a Napoli, Milano, Firenze e Livorno. Il generale piemontese Luigi Manabrea paragonava i meridionali agli ottentotti, in Sicilia si unirono i proprietari terrieri, aristocratici e borghesi, contigui alla mafia; a causa di tasse e della leva, nel 1862 fu la rivolta dell’isola; la Sicilia aveva sperato nell’autonomia, per i siciliani, se Napoli era lontana, Torino era lontanissima. In Sicilia erano frequenti sequestri e furti, c’erano faide tra famiglie mafiose e lo stato compiva repressioni, la popolazione detestava il governo italiano. Il brigantaggio siciliano nasceva anche per sfuggire al rastrellamento ed al reclutamento, erano tanti i renitenti; i soldati, per ottenere informazioni sui renitenti, ricorrevano alla tortura, a Licata tagliarono l’acqua ad un paese e presero in ostaggio le famiglie di ricercati, incendiarono anche delle case. Chi protestava era accusato di simpatie borboniche, i lavori sporchi furono affidati alla legione ungherese, che era alle dipendenze del ministero della guerra; la gente vedeva questi ungheresi come mercenari dei conquistatori. Gli ungheresi chiamavano i cafoni meridionali, irochesi, erano violenti, tra loro c’erano anche polacchi e tedeschi, tanti di loro ottennero la medaglia al valore dai Savoia; per stroncare il brigantaggio, bisognava atterrire la popolazione, però si utilizzavano anche spie e taglie. I metodi repressivi erano appoggiati dai notabili meridionali. Del brigantaggio meridionale si occupavano anche i giornali stranieri che equiparavano il sud d’Italia al Far West, i briganti erano evirati e le loro donne stuprate; i giornali di Londra scrivevano che l’unità era stata un’impostura, con stampa imbavagliata, repressioni e prigioni piene. In Francia qualcuno paragonò i briganti ai patrioti polacchi, in Spagna si scrisse che in Italia meridionale s’incendiavano paesi e si fucilavano persone che chiedevano l’indipendenza. I soldati punivano chi accoglieva i briganti, incendiando paesi e fucilando, erano a caccia di simpatizzanti borbonici e briganti, il generale Cialdini ordinò che d’alcuni paesi non rimanesse pietra su pietra; soldati e carabinieri erano stati uccisi dai briganti e si voleva una rapida rappresaglia. Furono bombardati paesi con i mortai, furono fucilati gli abitanti, alcuni furono finiti alla baionetta, le donne erano violentate; i soldati promettevano la vita a chi consegnava gioielli e denaro, ma poi non mantenevano la parola. Si distrussero chiese e si applicò la rappresaglia di guerra, furono risparmiate solo le case delle spie; per decenni, i paesi del Sannio furono bollati come covo di briganti, 21 paesi della zona furono distrutti dalle rappresaglie piemontesi. Nel 1870 finì il brigantaggio e cominciò l’emigrazione, Francesco Saverio Nitti affermò che la carte del brigantaggio e dell’emigrazione coincidevano; comunque, l’Italia assegnò ai militari impegnati nella repressione 7.391 ricompense. Quando Garibaldi reclutava volontari per le sue imprese, sapeva che sarebbe stato sconfessato dal re solo se la sua impresa fosse fallita, le autorità militari piemontesi non reagirono ai reclutamenti di Garibaldi, perché sapevano che aveva il tacito appoggio del re. I volontari di Garibaldi viaggiavano gratuitamente sui treni, con armi fornite dal re. A cause della reazione negativa delle grandi potenze, Garibaldi fu poi fermato ad Aspromonte e arrestato, però non fu possibile processarlo, per non far emergere le responsabilità della corona, comunque, potette godere d'una provvidenziale amnistia generale. Quando Mazzini era esule a Londra, ricercato dalla polizia italiana, a causa dei suoi moti repubblicani di Genova, il re lo contattò segretamente, per preparare azioni rivoluzionarie. Nel 1863 Garibaldi, per protestare contro le leggi marziali in Sicilia, diede le dimissioni da deputato e si recò a Londra; l’anno dopo fu richiamato da Vittorio Emanuele II, per fomentare un’altra rivoluzione in Europa orientale e nei Balcani. Nel 1965 la capitale fu trasferita a Firenze, però a Roma esisteva un comitato rivoluzionario, finanziato dal governo italiano, con il compito di preparare l’insurrezione, un altro comitato del genere operava sempre a Roma. Vittorio Emanuele II, era anticlericale ed era stato scomunicato da Pio IX, preferiva la compagnia dei militari a quella dei civili, curava personalmente la diplomazia, aveva una sua diplomazia segreta e spie all’estero; all’oscuro del governo, era in rapporto con avventurieri e con Garibaldi. Denaro d’agenti piemontesi doveva servire allo scatenamento di una rivoluzione anche a Roma, con l’aiuto di Garibaldi, in modo da dare alle truppe italiane il pretesto per intervenire e ristabilire l’ordine; il capo del governo, Rattazzi, per incarico del re, aveva fatto avere finanziamenti a Garibaldi. La Francia venne a conoscenza del progetto, perciò il governo italiano fece arrestare Garibaldi che fu rispedito nell’isola di Caprera.
Garibaldi non avrebbe percorso molta strada in Sicilia senza l’aiuto di Cavour, baroni e mafiosi, i picciotti garibaldini erano spesso mafiosi e delinquenti comuni, allora la mafia era soprattutto agraria. Garibaldi, con la sua riforma, agraria attaccò la proprietà ecclesiastica ma risparmiò il latifondo dei baroni, perciò ci fu la rivolta dei contadini che volevano la terra. Contro i napoletani, i baroni siciliani prima furono con inglesi e piemontesi, poi alimentarono le spinte autonomistiche dell’isola. Con l’unità, vennero le tasse e la costrizione obbligatoria, i renitenti si diedero al brigantaggio ed iniziò così il governo militare dell’isola, che convinse il popolo d’essere ancora sotto una dominazione straniera.
I briganti godevano della protezione dei baroni; l’aristocrazia, cioè i baroni latifondisti, controllava la mafia e questa controllava il brigantaggio. Però baroni e liberali erano anche collegati alla massoneria. La prima loggia massonica italiana fu d’obbedienza inglese e fu fondata in Toscana, l’8.10.1859 nacque a Torino, per volere di Cavour, la massoneria moderna italiana, Garibaldi ne era il Gran Maestro. A battezzarla con l’antico nome dell’Italia, cioè Ausonia, fu Livio Zambeccari, colonnello garibaldino, cospiratore, principe di rosacroce del rito scozzese, proveniente dall’esilio di Londra. Livio Zambeccari, con i suoi carbonari, voleva fare l’unità con un piccolo esercito di guastatori. A Napoli le logge avevano già imboccato la strada dell’illuminismo e della cospirazione politica. Napoleone Bonaparte aveva fatto suo fratello Giuseppe capo dei massoni dell’Arte Reale, anche i carbonari avevano i simboli dell’Arte Reale; la prima loggia di Livio Zambeccari, l’Ausonia, fu la pietra angolare su cui si costruì il Grande Oriente D’Italia, legato ai Savoia.
La massoneria risorgimentale italiana, bisognosa di credito per i suoi progetti, si accostò ai banchieri francesi, soprattutto ai massoni Rothschild e Hambro. Anche la rivoluzione francese del 1789 era stato il prodotto di un’occulta regia massonica, come del resto la rivoluzione americana. L’armatore Raffaele Rubattino, massone iniziato all’Arte Reale, fornì due navi per la spedizione dei mille. Lo stato maggiore dei mille era d’obbedienza massonica, Garibaldi fu eletto primo massone d’Italia, con l’insegna della fenice resuscitata.
Alla carboneria, una filiazione della massoneria, partecipavano anche criminali, essa si era sviluppata in Italia, Francia e Spagna; fu creata da Filippo Buonarrotti, socialista rivoluzionario amico di Robespierre, che voleva la distruzione del dispotismo e praticava l’assassinio politico. Ad essa successero tutte le organizzazioni rivoluzionarie successive d’Europa, la maggior parte dei dirigenti carbonari erano massoni. Alla carboneria si opponeva la setta controrivoluzionaria dei sanfedisti, che assassinava liberali e carbonari e parteggiava per i preti.
Nel 1848 Carlo Alberto, che aveva represso mazziniani e repubblicani nel 1821, nel 1831 e nel 1833, aveva deciso di adottare la causa italiana e aveva dichiarato guerra all’Austria e perciò chiamò Garibaldi. A Napoli era ministro dell’interno il camorrista Liborio Romano, che era capo della camorra e della polizia segreta. Cavour, per mezzo dei generali Farini e Cialdini, cercava di convincere Napoleone III che l’unico modo per impedire a Garibaldi di attaccare Roma, era di mandare l’esercito italiano ad invadere il napoletano.
I due generali assicurarono che le truppe italiane non sarebbero entrate a Roma, Napoleone III diede il suo assenso. Conquistato il mezzogiorno, il re nominò Garibaldi generale dell’esercito sardo, questo chiese di essere nominato governatore del regno di Napoli, ma il re rifiutò, preferendogli Farini, che avrebbe causato molti lutti al sud, con le sue repressioni. Diari e memorie sul risorgimento sono stati manipolati, avvenne per i diari di Gioberti, Cavour, Crispi e Salandra. Il Ministro Ferdinando Martini, dopo la prima guerra mondiale, conosceva la capacità dei governi di inventare una loro versione della storia. Alla fine del secolo scorso, la pubblicazione di un diario di Domenico Farini, presidente del consiglio, fu bloccata da parte del re.
Giolitti respinse la richiesta di aprire gli archivi di stato o quello che ne rimaneva dal 1815 in poi, nel 1912 disse in Parlamento che altrimenti ne sarebbe derivato un considerevole danno allo stato. Lo scopo degli storici del risorgimento era di dimostrare che gli italiani erano stati a favore dell’unità. Lo storico Nicomede Bianchi in privato affermava che, in realtà, il compito assegnatogli era di fare propaganda politica a vantaggio della monarchia. Nel 1858 Felice Orsini fece un attentato a Napoleone III, che aveva represso la repubblica romana, e fu ghigliottinato, era un terrorista al servizio dei servizi segreti piemontesi, la sua vedova ricevette una pensione dal Piemonte.
Probabilmente, visti i processi storici, non era sbagliato desiderare l’unità d’Italia, però la si fece in modo di non sviluppare le virtù a lo spirito patriottico tra gli italiani. Alla morte di Cavour, i suoi documenti vennero in parte distrutti, in parte requisiti dal re, poi Alessandro Luzio arrivò ad affermare che i documenti ufficiali rimaneggiati erano un cumulo d’inesattezze, con occultamento della verità. Il funzionario della pubblica istruzione, Castelli, fece prestare agli storici universitari un giuramento di fedeltà al regime, con velate minacce di censura, procedimenti giudiziari e intralci alla carriera.
I documenti di Cavour furono censurati nella parte che in cui si dimostrava che egli aveva finanziato i movimenti insurrezionali europei. Nel 1910 Luigi Bollea chiese il permesso di accedere ai documenti ufficiali per una storia del Risorgimento, fu impedito dal governo con minacce di procedimenti giudiziari. Alessandro Luzio, sotto il fascismo, fu incaricato dal governo di guidare una commissione per curare una nuova edizione delle lettere di Cavour; però rifiutò l’autorizzazione a studiosi che volevano consultare alcuni documenti sotto la sua custodia, rifiutò l’autorizzazione anche ad Adolfo Amodeo, valente storico, il quale alla fine sentenziò che le migliori storie del Risorgimento italiano erano state scritte da stranieri.
Gli archivi di casa Savoia furono donati allo stato italiano dopo essere stati in parte distrutti, i Savoia ricevevano copia dei documenti importanti dei ministri e arrivarono a confiscare i documenti di Cavour, perciò erano a conoscenza di tutti i fatti. Il re, secondo lo statuto albertino del 1848, non era responsabile delle azioni del governo, però lo ispirava e lo dirigeva. I briganti uccisi in combattimento e fucilati furono oltre diecimila ed i militari caduti furono più che nelle guerre risorgimentali, cioè fu una vera guerra civile; la lotta al brigantaggio, in rapporto con la popolazione relativa dell’epoca e del mezzogiorno, fece più morti della resistenza antifascista.
D’altra parte, il governo borbonico e quello pontificio avevano armato e incoraggiato il banditismo, per contrastare gli invasori piemontesi; in precedenza, a Roma, le fazioni politiche in lotta si erano appoggiate anche a briganti; l’alta aristocrazia, nella sua storia, ha sempre ospitato e si è servita sempre di banditi. Molti sacerdoti benedicevano le armi dei briganti, i briganti erano spesso persone devote e la popolazione considerava i briganti eroi coraggiosi che lottavano contro i soprusi dello stato, che imponeva tasse, leva e privatizzava le terre demaniali comuni, utilizzate dai contadini, per il pascolo e per il legnatico.
Il brigantaggio fu stroncato senza risolvere quello della criminalità e della povertà al sud, così cominciò l’emigrazione degli italiani, in media mezzo milione di persone l’anno, dall’unità al 1913. I Savoia vollero l’Italia senza consenso e centralizzata, per combattere le forse autonomistiche; invece in Germania si ricercò il consenso, perciò preferì prima l’unione doganale e poi la confederazione. Però per una confederazione italiana si erano espressi Napoleone III e Gioberti, mentre Cavour all’inizio voleva solo l’unione dell’Alta Italia. In Italia si preferisce adattare la storia al presente, a causa della propaganda statalista, non si sono fatti film dalla parte dei napoletani, mentre in Usa si sono fatti film dalla parte degli indiani e degli stati confederati del sud, i quali oggi hanno anche dei musei che ricordano la loro guerra secessionista. Marx ha affermato che Garibaldi fu strumentalizzato dai Savoia, Bakunin che Garibaldi era pericoloso per il popolo; Garibaldi aveva ideali di libertà però era anche un avventuriero, oggi è esaltato da destra e sinistra. Garibaldi è celebrato da liberali, repubblicani, socialisti, fascisti e comunisti, in Italia, Francia e America Latina; era ammirato anche da Mussolini, che si ispirò all’autoritarismo di Crispi, ai manganellatori di Giolitti, che operavano presso i seggi elettorali del sud, e all’avventurismo di Garibaldi e D’Annunzio, che fece la sua prima marcia su Fiume. Garibaldi, prima del fascismo, parlò di fascio, si faceva chiamare duce ed aveva adottato il saluto romano. Le macchinazioni risorgimentali dell’Italia, sono state emulate, in tutto il mondo, dagli inglesi e dagli americani; per come agire nei confronti dell’Italia, questi secondi furono consigliati dall’Inghilterra. Bibliografia: - Controstoria dell’Unità d’Italia – di Gigi di Fiore - Rizzoli Editore, - I Savoia – di Denis Mack Smith – Rizzoli Editore, - Storia della mafia – di Giuseppe Carlo Marino – Newton Editore, - La massoneria in Italia – di Enrico Nassi – Newton Editore, - Italia, nascita di una nazione – di Mario Schettini – Newton Editore, - Storia dell’Italia dal risorgimento ai giorni nostri – di Sergio Romano – Longanesi, Garibaldi – di Jasper Ridley – Laterza Editore, - La Storia manipolata – di Mack Smith – Laterza Editore, - Gli italiani sotto la chiesa - di Giordano Bruno Guerri – Mondadori Editore. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it numicco@tin.it
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 19/12/2022) ITALIA Il Vaticano, d’accordo con Nato e UE, ha sempre favorito la nomina di ministri, capi del governo e presidenti della repubblica a esso vicini; i ministri sono anche di emanazione bancaria e le banche d’interesse nazionale italiane sono controllate dal Vaticano, quelle popolari dai vescovi. I poteri forti, i mercati o la finanza sono i veri mandanti o governi occulti della politica italiana di questi giorni, la Chiesa controlla televisione, sanità e scuole, pubbliche e private. Nelle istituzioni internazionali è più sentito il Vaticano che il governo italiano; d’altra parte, il Vaticano e la chiesa italiana sono grandi esportatori di capitali. I cittadini non sono tutti uguali, di fronte allo stato si dividono in amici privilegiati e favoriti, tra cui sono gli evasori legali, e contribuenti normali, i nostri governanti, da sempre, per connivenza con amici, non hanno contrastato adeguatamente speculazioni, arricchimenti illeciti ed evasioni. Il governo occulto italiano, controlla il governo ufficiale italiano, televisione pubblica e privata e la scuola pubblica e privata; la trinità, cioè Vaticano, Nato e UE, lo fa tramite commissari e nomine di personaggi graditi, nella scuola la Chiesa lo fa grazie a insegnanti di religione, programmi, scelta di libri e di insegnanti; i concorsi pubblici sono truccati, in violazione all’articolo 3 della costituzione, della dichiarazione dei diritti dell’uomo e dei trattati europei, che garantiscono anche libertà d’insegnamento, libertà di religione e non prevedono la confessionalità dello stato, come accade nell’Islam e, nei fatti, in Italia. Come accade nelle madrase islamiche, la chiesa ha usato la scuola per infondere una cultura cattolica, mentre la scuola dovrebbe sviluppare il senso critico e un mestiere; controllando scuola e televisione, non è preoccupata delle sue contraddizioni, dei suoi scandali, dei preti pedofili e dei preti che abbandonato il sacerdozio. Ernesto Rossi scriveva che il Vaticano era il più pericoloso centro della reazione mondiale, la chiesa cattolica ha sempre minacciato ogni libertà di coscienza. Il Vaticano appoggiò Mussolini, Hitler, Franco, Salazar, Vichy, Pavelic, Peron, Pinochet, in generale tutte le dittature dei paesi cattolici, con le quali ha fatto un concordato. Con questi concordati, gli stati, per rafforzarsi, conferiscono alla chiesa privilegi a spese del popolo; l’unità dello stato e la sottomissione dei sudditi sono garantiti dalla polizia, dalla pubblica istruzione, dalla legge, dalla propaganda e dalle omissioni dei mezzi d’informazione fiancheggiatrici. Nel 325 Costantino, per assumere il controllo dell’impero, fece il primo concordato con la chiesa cattolica, facendola divenire religione privilegiata dell’impero, Teodosio I (378-395) rafforzò il monopolio religioso della chiesa; nel 781 Carlo Magno fece un’altro concordato, gettando le basi del potere temporale dei papi e dello stato della chiesa. Nel 1122 si fece il concordato di Worms, tra papa Callisto II e l’imperatore Enrico V, che pose termine alla lotta sulle investiture dei vescovi, durata sessant’anni, sulle quali imperatori e papi guadagnavano perché abituati a vendere le cariche. Nel 1801 fece un concordato Napoleone I, nel 1853 fu la volta di Napoleone III, nel 1855 ne fece uno Francesco Giuseppe d’Austria, nel 1929 fu la volta di Benito Mussolini, nel 1933 di Adolf Hitler, nel 1940 di Salazar, nel 1953 di Francisco Franco. Lo scopo di questi concordati era il rafforzamento di regimi liberticidi, in cambio di privilegi concessi alla chiesa. La chiesa non rinunciava mai a fare politica ed a perseguire i suoi interessi, non seguiva mai l’equità e la giustizia; l’imperatore Ferdinando II Asburgo d’Austria (1578-1637), dopo la rivoluzione protestante, si era impegnato al ristabilimento del cattolicesimo nel suo territorio, chiese al papa di concedergli il diritto di assegnare delle cariche ecclesiastiche, ma questo glie lo negò; però questo, con un concordato, aveva concesso questo diritto al re di Francia. Questa disparità di trattamento ci fu anche nella concessione dei divorzi ai sovrani, negata ad Enrico VIII d’Inghilterra e concessa ad altri sovrani. Nel 1800 fu fatto papa Pio VII e Napoleone I trattò con lui un concordato per il ristabilimento della chiesa cattolica, Pio VII riconobbe come definitiva l’alienazione dei beni ecclesiastici e ammise la costituzione civile del clero, che era stipendiato e nominato dal governo. Nel 1813 a Fontainebleau fu redatto un nuovo concordato e Pio VII accettò di sottomettersi all’impero francese, Napoleone I riconobbe il cattolicesimo come religione di stato, però decretò la fine del potere temporale dei papi. Poi l’imperatore fallì la spedizione in Russia e fu sconfitto da una lega di potenze europee, perciò Pio VII denunciò il concordato e chiese il ristabilimento dei suoi diritti, nel 1814 era di nuovo, come un re, a Roma. Il concordato fatto da Napoleone I fu l’unico veramente discriminante per la chiesa, il papa, denunciandolo unilateralmente come trattato squilibrato, dimostrava che questi concordati sono denunciabili da una parte, oggi però i papisti, per difendere i trattati lateranensi con l’Italia, affermano il contrario. Caduto Napoleone I, con la restaurazione, per arrestare la marea della rivoluzione, gli stati decisero di sostenere la religione, perciò ritornarono i nunzi, si riaprirono episcopati e conventi, si fecero concordati e si ristabilirono i gesuiti con i loro collegi. Con la Francia si fece un nuovo concordato e il paese tornò sotto Roma, però in Italia insorsero i carbonari massoni, che erano repubblicani e anticlericali. I principi, per soffocare le rivoluzioni, ritenevano che la religione fosse il migliore sostegno al governo, perciò sostennero il papa, crearono diocesi, vescovadi, seminari e scuole cattoliche; gli anticlericali non furono sostenuti nemmeno dagli stati protestanti e perciò Roma fece concordati con stati protestanti e stati cattolici. In alcuni paesi, come la Germania, il nuovo clima favorì, con il tempo, la nascita di un partito cattolico di centro. Ben presto però, nacquero nuovi contrasti d’interesse tra stato e chiesa, in Prussia il papa prese posizione contro il re, che intendeva regolare con legge i rapporti familiari, in Francia la camera dei deputati era contro i gesuiti che intendevano dirigere l’insegnamento. A causa delle ingerenze, dei privilegi e del potere della chiesa, alla fine dell’ottocento sarebbe tornato l’anticlericalismo in Francia, in Italia e in Germania. Nel 1848 erano nate le moderne costituzioni europee, il Vaticano era contrario, sempre convinto che solo i regimi assoluti erano congeniali alla chiesa e rimpiangeva il medioevo. Nel 1850 in Piemonte fu votata la legge Saccardi, che aboliva il foro ecclesiastico e stabiliva che i concordati potevano essere denunciati dagli stati, su questa linea si mossero anche i francesi, l’imperatore d’Austria Giuseppe II e poi Bismarck con la Kulturkampf. Nel 1851 si fece il concordato tra papa e Spagna, nel paese erano stati espropriati i beni ecclesiastici; con il trattato, il papato ritornò nel possesso dei due terzi dei beni già espropriati ed il cattolicesimo divenne la sola religione ammessa in Spagna e nelle sue colonie. In Francia Napoleone III (1851-1871) ristabilì il potere imperiale e difese la religione cattolica (come Mussolini, era stato anticlericale), fece un concordato con il papa, i vescovi entrarono in senato, le necessità finanziarie della chiesa furono messe a carico del bilancio statale, le nomine dei vescovi erano concordate. In materia religiosa, a Vienna, la chiesa ottenne la fine della legislazione unilaterale dello stato, il governo fece un concordato con il papa e la religione entrò nell’educazione scolastica. Appena realizzata l’unità d’Italia, a Roma la nobiltà papale era immersa nelle speculazioni edilizie però il papa si lamentava con la diplomazia europea per l’esproprio di territori subito e affermava che il potere temporale dei papi e lo stato della chiesa era ciò che rimaneva dell’impero romano d’occidente, regalato al papa da Costantino. Lorenzo Valla (1406-1457) aveva già dimostrato la falsità di quest’asserto e della relativa donazione. Nel 1867, dopo l’unità d’Italia, furono aboliti gli enti ecclesiastici e furono soppresse le esenzioni tributarie per gli ordini monastici, con esproprio dei beni delle congregazioni a vantaggio di stato e comuni; con il ricavato, lo stato creò un fondo per il culto, cioè la congrua per i preti. In Germania Bismarck, con la Kulturkampf o lotta culturale (1870-1880), mise le istituzioni cattoliche sotto il controllo dello stato, statalizzò la scuola e limitò l’insegnamento religioso, rese obbligatorio il matrimonio civile; mise al bando i gesuiti e chiuse i seminari, introdusse il matrimonio civile, mise sotto controllo le proprietà della chiesa e impose l’approvazione governativa sulle nomine ecclesiastiche. La politica anticattolica del cancelliere Bismarck si esplicò contro il centro parlamentare cattolico, lo stato degli Hohenzollern volle divenire tutore della libertà religiosa, conquistata dalla riforma protestante e con il liberalismo. Il governo, sull’esempio dell’Italia, incarcerò religiosi, abolì ordini religiosi, destituì vescovi; i liberali consideravano il cattolicesimo una minaccia alla libertà, Bismarck aveva denunciato il potere della chiesa in Germania, che riscuoteva tasse, controllava l’istruzione e la stampa e poteva vanificare le leggi dello stato. Per reazione, i cattolici costituirono il partito del centro cattolico, nel 1891 furono abrogate queste leggi anticlericali e il centro cattolico tornò a trionfare sul liberalismo di Bismarck; come si vede, le fortune della chiesa sono pendolari e cicliche, sono i suoi eccessi e la sua avidità ad armare periodicamente gli anticlericali. Nell’ultimo quarto del secolo XIX, in Belgio ai cattolici fu interdetto l’insegnamento, in Svizzera gli ordini religiosi furono messi al bando, in Austria lo stato, ispirandosi alla politica già espressa dall’imperatore Giuseppe II Asburgo (1741-1790), s’impossessò delle scuole e nel paese fu approvato il matrimonio civile, in Francia e in Italia si diffuse l’anticlericalismo. Nel 1871 in Italia la legge delle guarentigie (garanzie legali) regolò unilateralmente i rapporti con la chiesa, questa legge riconosceva l’autorità religiosa del papa, gli concedeva un assegno annuale e l’uso, ma non la proprietà, di Vaticano, Laterano e Castel Gandolfo, inoltre fissò l’assegno mensile o congrua per i membri del clero. Però la sinistra liberale, allora all’opposizione, avrebbe voluto che la chiesa fosse trattata come un’associazione privata, voleva la nomina statale dei vescovi, non una libera chiesa in libero stato, ma la supremazia dello stato verso tutte le religioni, era anche contro indennizzi e assegni annui al papa. Prevalse la via di mezzo della legge delle guarentigie, che definì le prerogative del pontefice, il papa aveva diritto ad essere trattato come un sovrano straniero e non era responsabile davanti alla giurisdizione penale italiana, poteva ricevere diplomatici accreditati, disporre di una guardia, di telegrafo e di corrieri diplomatici; lo stato rinunciava al controllo sulla chiesa, alla nomina dei vescovi e al loro giuramento di fedeltà. La legge delle guarentigie rimase in vigore per 58 anni, fino al concordato del 1929 con Mussolini, con il quale, al Vaticano fu riconosciuta l’extraterritorialità e una rendita annua, in precedenza, il papa si proclamava prigioniero e, per protesta, si era chiuso entro le mura vaticane; Pio IX (1846-1878) era stato contro le dottrine moderne e con il “non expedit”, rimasto in vigore fino al 1904, impedì ai cattolici di partecipare alle elezioni. La legge delle guarentigie del 13/5/1871 ebbe risonanza mondiale, il papa, senza sovranità territoriale, era dichiarato esente dalla giurisdizione penale italiana, si punivano attentati e ingiurie al pontefice, con garanzie al corpo diplomatico accreditato presso la santa sede; i cardinali potevano partecipare ai conclavi, gli stranieri titolari d’uffici ecclesiastici a Roma non potevano essere espulsi, però il papa rinunciò alla dotazione annua. La legge delle guarentigie del 1871 riconosceva al papa il diritto a nominare i vescovi in tutta Italia e non solo nel territorio dell’ex stato pontificio, questo diritto, redditizio economicamente per i sovrani, era stato sempre conteso dai principi, i vescovi non dovevano giurare fedeltà al re, lo stato riconosceva al papa sovranità e indipendenza in campo internazionale. La chiesa respinse il risarcimento, ma accettò la congrua per i preti, introdotta la prima volta nel concilio di Trento (1545-1563), la cui misura fu ritoccata negli anni dallo stato italiano, a richiesta dei papi; lo stato rinunciava al controllo sulle leggi ecclesiastiche e sugli atti delle autorità ecclesiastiche ed all’assenso governativo per i concili. Il 12.6.1874 a Venezia nacque l’organizzazione cattolica Opera dei congressi, che condannò le eresie, riconobbe l’autorità del pontefice e vietò ai cattolici di prendere parte alla vita politica, secondo le indicazioni del “non expedit” di Pio IX; l’Opera era decisa a difendere il papato contro gli attacchi della modernità, secondo l’enciclica “Quanta cura-Il Sillabo” del 1864, emanata da Pio IX. Con l’Opera dei congressi nacque un partito extraparlamentare del papa che animò casse risparmio, banche popolari, cooperative e associazioni cattoliche, quando Leone XIII (1878-1903) morì, era ancora in piedi il “non expedit” e l’aspirazione del papa al potere temporale. A causa di conflitti commerciali e per la Tunisia, l’Italia all’inizio, per difendersi dalla Francia, aderì alla triplice alleanza (1882), dove però erano al potere i cattolici. Dal 1876 in Italia andò al potere la sinistra liberale, che all’inizio si era opposta alle legge delle guarentigie, che per essa accordava troppo alla chiesa; arrivata al potere, cambiò idea e accettò la legge, tolse solo dal codice penale del 1889 la menzione sul cattolicesimo quale religione di stato. Francesco Crispi apparteneva alla sinistra liberale, era deista ed anche lui si adattò alla legge delle guarentigie, era però contrario ai concordati e sosteneva il sistema americano e la libertà dei culti sotto la tutela statale, allora era ancora in vigore il “non expedit”. Con l’elezione di Leone XIII (1878-1903), cessò il diritto di veto degli stati nell’elezione dal papa, le grandi potenze chiesero però al governo italiano delle garanzie per la libera elezione del papa; nel 1887 cominciò il disgelo e il papa auspicò la concordia tra Italia e santa sede, le sue rivendicazioni erano limitate a Roma, nessuno metteva più in discussione l’unità nazionale. Il papa chiedeva la sovranità su un suo territorio, anche piccolo, riteneva che, per l’esercizio della sua missione, al papa fosse necessario il potere temporale, cioè un territorio suo, che poteva essere utile anche come paradiso fiscale. Nel 1891 Leone XIII pubblicò l’enciclica “Rerum Novarum”, che delineava una terza via tra capitalismo e socialismo, cioè l’interclassismo o la solidarietà di classe cattolica; nel corso dell’anno santo del 1900, il governo, per fare un favore al papa, a Roma impedì una manifestazione in memoria dell’anticlericale Giordano Bruno; il clima sembrava propizio alla riconciliazione, fu però interrotto dalla prima guerra mondiale. Francesco Saverio Nitti desiderava che il papato proclamasse la pace tra capitale e lavoro, Sidney Sonnino sosteneva che il clericalismo era intollerante, contrario al progresso, nemico della libertà di coscienza e di pensiero; il ministro degli interni, Rudinì, si accanì contro i circoli e i giornali cattolici, invece Ricasoli voleva la chiesa alleata contro i socialisti. Quando divenne papa Pio X (1903-1914), in Francia la chiesa cattolica uscì perdente nell’affare Dreyfus, un ebreo difeso da Emilio Zola ma attaccato dalla chiesa; il governo francese abolì le congregazioni, ruppe le relazioni diplomatiche con il Vaticano e denunciò il concordato fatto da Napoleone III. Nel 1906 la chiesa dovette rinunciare alla proprietà dei beni ecclesiastici posseduti in Francia, anche in Francia era la rottura tra stato e chiesa. Benedetto Croce era contro l’anticlericalismo, sosteneva lo stato laico ed era contro i dogmi, Giovanni Giolitti era stato garibaldino ed era diffidente verso il clero, sosteneva la separazione tra stato e chiesa, però cercò un accordo politico con i cattolici ed i fascisti, in funzione antisocialista. Vittorio Emanuele III era freddo verso l’alto clero e chiamò alla direzione del governo il politico di sinistra Giuseppe Zanardelli, autore del codice penale del 1889. Zanardelli era autore di un progetto di divorzio, poi arenatosi, affermava che, se la chiesa considerava concubinato il matrimonio civile, perché protestava per il suo scioglimento? Però non poteva ignorare che il divorzio toglieva clienti, per l’annullamento del matrimonio, ai tribunali rotali della chiesa. Per compiacere la chiesa, il parlamento non approvò la legge sul divorzio, Sonnino e Giolitti votarono contro la legge perché volevano usare i cattolici contro i socialisti; dal 1904 deputati cattolici cominciarono ad entrare in parlamento, però solo come rappresentanza indiretta, cioè senza un loro partito, giuravano fedeltà al re che aveva espropriato il papa. Alla vigilia della conciliazione tra stato e chiesa, Civiltà Cattolica affermava che ormai solo due istituzioni si opponevano alle idee sovversive, la chiesa e l’esercito, si stava preparando il terreno per il fascismo; furono proprio i gesuiti a mediare con Mussolini, il clima favorevole sarebbe nato con la crisi politica ed economica succeduta alla prima guerra mondiale. Lo stato vigilava sui seminari ed il ministro della giustizia, Finocchiaro Aprile, prevedeva sanzioni per gli sposi e il prete che celebravano il matrimonio religioso prima di quello civile; considerato il clima politico, ancora incerto per loro, i cattolici chiedevano garanzie internazionali per il mantenimento della legge sulle guarentigie, perché temevano interventi legislativi peggiorativi per loro. L’anticlericalismo univa la borghesia liberale con i socialisti, per il resto, i conservatori erano vicini ai cattolici, con i quali spesso cercavano l’accordo, anche questo fatto, dopo la prima guerra, spianò la strada al fascismo. Nel 1913 il conte cattolico Vincenzo Gentiloni, presidente dell’Unione elettorale cattolica, promise il voto dei cattolici a chi avesse combattuto il divorzio, difeso la scuola cattolica, l’insegnamento della religione e gli interessi della chiesa, poi creò l’Unione popolare cattolica, un partito extraparlamentare. Incredibilmente, il patto fu firmato anche da diversi massoni, alcuni di loro, nel secondo dopoguerra, con singolare trasformismo, entrarono anche nella democrazia cristiana, d’altronde, tra i liberali esisteva una forte pattuglia di procuratori del cattolicesimo, ora il nemico era il socialismo, anche Giolitti condivideva questo sentimento. Quando divenne papa Benedetto XV (1914-1922), il governo era preoccupato che la chiesa, con la guerra, soprattutto con il suo esito negativo per l’Italia, volesse internazionalizzare la questione romana; infatti, il Kaiser aveva promesso al papa, in caso di vittoria, la città di Roma ed un corridoio fino al mare, perciò l’Italia, al termine della guerra, si oppose alla presenza di una rappresentante del papa alla conferenza della pace. La Francia aveva rotto le relazioni diplomatiche con la santa sede, la Russia aveva sempre contrastato la penetrazione cattolica, l’Inghilterra era scismatica e chiamava i cattolici papisti. Nel 1922 ci fu l’avvento del fascismo, sponsorizzato dalla chiesa, dagli agrari e dall’alta borghesia, con l’acquiescenza della monarchia, che avrebbe potuto fermare la marcia su Roma dei fascisti, all’inizio i popolari cattolici entrarono in un governo con i fascisti; nel 1923, al congresso del partito popolare, si contrapponevano una destra filofascista e una sinistra antifascista, Don Sturzo mediò a favore dell’unità. De Gasperi era a favore della partecipazione dei popolari al governo con i fascisti, Mussolini voleva l’allontanamento di Don Sturzo dal partito popolare; poi però, d’accordo con il Vaticano, scacciò i cattolici dal governo, il partito popolare fu sciolto e Don Sturzo andò in esilio all’estero. I giornali cattolici avevano invitato Don Sturzo a non creare imbarazzi all’autorità ecclesiastica con il suo antifascismo, la santa sede guardava con simpatia al regime fascista; dopo l’omicidio Matteotti, i popolari parteciparono all’astensione dai lavori parlamentari, invece la chiesa aiutò il regime a superare la crisi e poi approvò lo scioglimento del partito popolare di Don Sturzo da parte del fascismo. Con il regime fascista, il vescovo ritornò ad essere autorità cittadina al quale le autorità civili rendevano omaggio, poi il ministro della pubblica istruzione, Gentile, propose di rendere obbligatorio l’insegnamento della religione nelle scuole, di aiutare economicamente le chiese e le congregazioni religiose e rimise al loro posto i crocefissi, prima rimossi dalle scuole. Civiltà Cattolica condannava la lotta di classe e difendeva il regime; il fascismo, per le sue riforme, s’ispirò alla chiesa, da essa prese l’idea dello stato corporativo, che doveva far cessare la lotta di classe, per il Vaticano, il fascismo era destinato a rimettere le cose a posto. L’ex ateo e anticlericale Mussolini si avvicinò alla chiesa e affermò che la tradizione imperiale di Roma era stata ereditata dalla chiesa di Roma e che l’idea universale che s’irradiava da Roma ormai veniva dal Vaticano, si disse contro le chiese nazionali, perché tutti i cristiani dovevano guardare a Roma, affermò che il papa era un valore aggiunto per i sogni imperiali italiani e che il cattolicesimo era una grande potenza spirituale e morale; infatti, la chiesa aveva sostenuto le imprese coloniali italiane in Libia e in Etiopia. I tempi erano maturi per la riconciliazione, occorreva solo un governo forte come quello di Mussolini, sostenuto dalla chiesa, per un concordato; per la chiesa trattava Francesco Pacelli, zio di Eugenio Pacelli, che allora era nunzio in Baviera, i Pacelli erano al vertice dalla Banca di Roma; Croce ed Einaudi proponevano ancora una libera chiesa in un libero stato, Giovanni Gentile era contro perché lo stato non poteva rinunciare ad intervenire nella società civile, era anche contro l’insegnamento religioso. All’interno del fascismo, Luigi Federzoni, agente vaticano, seguendo i desideri della chiesa, premeva per un concordato. Il concordato è un accordo bilaterale tra stato e santa sede, un trattato internazionale regolato dal diritto internazionale, generalmente è stato fatto con stati autoritari, senza consultare il parlamento e il clero, conferisce alla chiesa cattolica privilegi lesivi del principio d’eguaglianza; è un fatto che la chiesa ha sempre chiesto privilegi allo stato, come le esenzioni fiscali, lo strumento del concordato, sostenuto dai Pacelli, serviva egregiamente allo scopo. Quando, alla fine dell’800, si proponeva un concordato, Crispi (morto nel 1901) affermò che ciò si poteva fare solo inserendo nel concordato la postilla che i rapporti tra stato e chiesa erano regolati dai patti solo per la parte non contraria alla costituzione; la richiesta era logica visto nella nostra costituzione l’articolo 7, che ha recepito i patti, è contro l’articolo 3 e l’articolo 9, cioè la nostra costituzione è contraddittoria, assemblea costituente e costituzionalisti parvero, per lo più, ignorare ciò. A Gentile era successo come ministro dell’istruzione Pietro Felice, che fu artefice della conciliazione con la santa sede, nel 1925 era stata creata dal governo una commissione per preparare il concordato, presieduta dal ministro della giustizia Rocco, autore dell’omonimo codice approvato dalla Chiesa; disposto a concedere la personalità giuridica agli enti religiosi, a riconoscerli come enti morali ed a concedere agevolazioni fiscali alla chiesa. La firma del concordato avvenne nel 1929, i seguaci di Don Sturzo furono tiepidi verso l’accordo, convinti che, entro pochi anni e senza il fascismo, il partito popolare sarebbe andato al governo da solo, De Gasperi approvò il concordato. Il nuovo papa Pio XI (1922-1939) proibì ai preti l’iscrizione ai partiti e nel 1929 firmò i Patti Lateranensi con Mussolini, con la mediazione dei gesuiti e del segretario di stato Gasparri, ottenendo riconoscimenti e privilegi, la libera nomina dei vescovi in tutta Italia, in cambio, rinunciò a sindacati e partiti cattolici e approvò lo stato corporativo. Con il concordato, il regime fascista definì l’insegnamento cattolico fondamento e coronamento di tutta l’istruzione, riconobbe le festività stabilite dal Vaticano e vietò a Roma le manifestazioni in contrasto con il carattere sacro della città, cioè contrarie al papa. Pio XI era contro liberalismo, socialismo e comunismo e nel 1933 fece un concordato anche con Hitler, sostenne Franco, Salazar e Dolfuss in Austria, combatté il matrimonio civile, difese la scuola cattolica contro quella pubblica e, per compiacere il fascismo, provocò lo scioglimento del partito cattolico di Don Sturzo. Mussolini, per compiacere la chiesa, sostenne le idee d’autorità, ordine e gerarchia, le corporazioni, la famiglia, volle il carcere per la bestemmia, i crocefissi negli uffici, la lotta al liberalismo, al socialismo ed al comunismo. Il concordato del 1929, abbandonando le posizioni della legge delle guarentigie, definì il cattolicesimo religione di stato, cioè si era ritornati, in questo campo, allo statuto albertino del 1848, la chiesa si stava riprendendo lo stato, l’operazione sarebbe stata conclusa nel 1945 con i governi democristiani, con governi Berlusconi e poi con quelli successivi. Era cioè un ritorno al passato, dopo la bufera laica del risorgimento e la legge delle guarentigie, il regime reintrodusse anche l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali, soppresso dopo l’unità. Il concordato, affermando che la religione cattolica era la religione dello stato, faceva dello stato italiano uno stato dichiaratamente confessionale, come gli stati islamici. Il concordato gettò nel lastrico i preti usciti dalla chiesa, il fascismo impostò una legislazione matrimoniale favorevole alla chiesa, i parroci che reclamavano le decime, soppresse nel 1887, ricevevano ragione dal giudice, le confraternite furono riconosciute e gli enti ecclesiastici furono esonerati dai tributi. La chiesa ottenne la parificazione di scuole pubbliche e private, per le private ottenne che le commissioni d’esame fossero costituite da elementi amici della chiesa, spesso lo stato venne incontro a richieste economiche straordinarie da parte della chiesa e costruì anche delle chiese. Con il concordato del 1929, lo stato italiano assicurò a San Pietro la vigilanza della polizia italiana, allacciamento idrico, fognario, ferroviario, telefonico, telegrafico, radiofonico, postale, a spese dello stato italiano. L’Italia puniva i delitti commessi nella città del Vaticano, priva di carceri e tribunali, però investigava sugli stessi solo a richiesta del Vaticano; oggi il governo italiano fornisce anche internet e aerei gratuiti per i viaggi del papa. Il trattato esclude ingerenze del governo italiano nella politica della santa sede, ma non esclude il contrario, pare che contenga obbligazioni solo a carico dello stato, cioè è squilibrato, per esempio è vietato agli aeromobili italiani di sorvolare il Vaticano ma non il contrario. Generalmente sono definiti iniqui e denunciabili unilateralmente i trattati internazionali squilibrati a favore di una sola parte, perché nati sotto la pressione di una potenza dominante, lo fece la Cina con i trattati iniqui delle potenze coloniali europee; però per la denuncia occorrerebbe una volontà politica che non c’è, i papisti affermano che il concordato non è denunciabile unilateralmente, ignorando che il papa denunciò il concordato stipulato con Napoleone I, alla caduta di questo. Come nei trattati iniqui o sbilanciati, i contenuti del concordato riguardano soprattutto la concessione di privilegi ad una parte, con questo concordato, i preti, malgrado fossero cittadini italiani, potevano essere dipendenti dello stato solo su autorizzazione del vescovo, non potevano testimoniare in giudizio su cose apprese durante la confessione, ex preti non potevano essere assunti dallo stato. Per l’esercito era prevista la nomina di cappellani militari, in caso d’imputazione di un sacerdote, se ne doveva informare il vescovo, la pena carceraria era scontata in locali separati, la forza pubblica non poteva entrare nei locali aperti al culto, se non su autorizzazione del vescovo, lo stato riconosceva i giorni festivi della chiesa e rinunciava alla nomina dei vescovi. In cambio, la chiesa pregava per la prosperità dello stato e del re d’Italia ed i vescovi giuravano fedeltà allo stato, erano queste le uniche obbligazioni del Vaticano, un vero affare; il giuramento dei vescovi allo stato fu vanificato nel 1946 quando la chiesa assunse il controllo dello stato. I preti erano nominati dall’autorità ecclesiastica, ma dovevano essere cittadini italiani, enti ecclesiastici e associazioni religiose ricevettero la personalità giuridica, con esclusione di qualunque tributo a loro carico. Con il concordato, lo stato italiano riconosceva al matrimonio religioso effetti civili, le cause di nullità del matrimonio erano di competenza dei tribunali ecclesiastici, mentre il divorzio civile non era ammesso, però esisteva la separazione civile tra i coniugi; l’Italia riconosceva l’insegnamento della dottrina cristiana come coronamento dell’istruzione pubblica. L’insegnamento della religione era previsto obbligatoriamente nelle scuole elementari e medie, l’insegnamento era impartito da docenti autorizzati dal vescovo, ai sacerdoti era vietato iscriversi a un partito. Per Giovanni Gentile i rapporti con la chiesa potevano essere ancora regolati con la legge unilaterale delle guarentigie, però il Vaticano aveva preteso un concordato, questo fu fatto anche con l’ispirazione dei gesuiti, rappresentati nelle trattative da Tacchi Venturi; con questo concordato, la religione cattolica era riconosciuta come la sola religione dello stato. Tacchi Venturi divenne consigliere di Mussolini e fu nominato da Gasparri intermediario tra santa sede e governo italiano, era il garante presso il governo fascista degli interessi vaticani; a Roma i gesuiti dirigevano anche una delle loro società segrete, l’Ordine di Gesù Operaio. Però dal 1946 la chiesa ha condannato i preti operai di Francia, che lavoravano in fabbrica, forse Pio XII la pensava diversamente dai gesuiti. Il Vaticano ottenne da Mussolini di ostacolare la penetrazione evangelica in Italia, ed il licenziamento dall’università di Roma del religioso scomunicato Bonaiuti; Tacchi Venturi ottenne i visti per l’espatrio in America latina di alcuni ebrei convertiti, forse legati alla finanza della chiesa, protetti dalla chiesa. Civiltà Cattolica si schierò per il corporativismo fascista, l’Osservatore Romano per il colonialismo fascista, per Civiltà Cattolica le guerre, come quelle fasciste, potevano essere anche giuste. I patti lateranensi o concordato del 1929 era diviso in tre parti, cioè: trattato, concordato propriamente detto e convenzione finanziaria, al Vaticano erano riconosciuti indennizzi, parte in contanti e parte in titoli, e l’esenzione dalle tasse a dai dazi d'importazione. Il fascismo volle l’insegnamento religioso, perché vedeva la religione come “instrumentum regni”, ma anche perché fu sponsorizzato dalla chiesa, nel 1924 Gramsci aveva accusato il Vaticano di rappresentare la più grande forza reazionaria esistente in Italia, anche i comunisti accusavano la chiesa di aver favorito l’avvento del fascismo. Gramsci osservava che per la chiesa erano dispotici i governi che intaccavano i suoi privilegi e provvidenziali quelli che, come il fascismo, li accrescevano. L’11.2.1929 fu firmato il concordato, cominciava con le parole: “Nel nome della santissima trinità”, riconosceva lo Stato del Vaticano e le festività religiose, il Vaticano ricevette 750 milioni di lire in contanti e un miliardo in titoli, investiti anche in attività economiche speculative, la chiesa chiamò Mussolini “Uomo della Provvidenza”. Quando i patti lateranensi, che mettevano fine alla questione romana, furono presentati alla camera per la ratifica, solo Benedetto Croce parlò contro e solo sei deputati votarono contro, tra loro erano Croce e Arbertini. L’ex ateo e anticlericale Mussolini evocò Napoleone I, affermando che la religione poteva essere utile allo stato, per il duce era Roma che aveva reso il cattolicesimo universale. Erano tutte frasi di propaganda, Mussolini si era messo al servizio della chiesa; per i fascisti, il sostegno della chiesa serviva anche alla politica estera e coloniale dell’Italia, con il concordato, lo stato rinunciava alla regolamentazione civile del matrimonio a favore della chiesa e il cattolicesimo divenne religione ufficiale dello stato. Purtroppo i contrasti tra chiesa e fascismo nacquero sul tema a chi spettasse l’educazione dei giovani, cioè al regime o all’Azione Cattolica; comunque, quando cadde il regime fascista, dall’Azione Cattolica e dalla FUCI, con l’approvazione anglo-americana, vennero i nuovi dirigenti dello stato. In Germania, il cattolico von Papen, sostenuto dal nunzio Eugenio Pacelli, in cambio di un concordato, assicurò a Hitler il sostegno del papa; nel 1933 Hitler divenne cancelliere, Von Papen vice cancelliere e fu stipulato il concordato, mentre il partito del centro cattolico fu sciolto; si replicava un processo già avvenuto in Italia. Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, fece un concordato con Hitler e ne guadagnò la tassa ecclesiastica, a beneficio delle chiese cattolica e protestante, una parte considerevole di questo denaro affluiva in Vaticano, invece la Francia cattolica non pagava queste tasse al papa. Però con il concordato del 1933 con il nazismo, Hitler, diversamente da Mussolini, non consegnò alla chiesa la legislazione matrimoniale e la scuola, inoltre in Germania la chiesa cattolica, senza successo, cercò di difendere ebrei convertiti ed i matrimoni misti da loro fatti. Durante il fascismo si affermò anche un movimento neo-guelfo, i cuoi membri finirono anche davanti al tribunale speciale fascista, voleva, come Gioberti, una repubblica clericale federale presieduta dal papa. Se oggi il papa volesse tentare un colpo di stato con un movimento del genere, non incontrerebbe nessuna opposizione da parte dei partiti e della televisione italiana, cioè si potrebbe fare re d’Italia. Caduto il fascismo, il concordato fu richiamato all’articolo 7 della costituzione repubblicana del 1948, in contrasto con gli articoli 3 e 9 della costituzione, che sanciscono l’eguaglianza delle religioni e la laicità dello stato, perché mette la chiesa cattolica in una posizione di privilegio, ad esempio in materia fiscale e scolastica, inoltre, è lesivo della sovranità dello stato. Togliatti ed i comunisti, dopo la seconda guerra mondiale, cercarono di avvicinarsi ai cattolici, ricercandone l’alleanza politica, perciò vollero l’inserimento del concordato nella costituzione, anche De Gasperi, durante la resistenza e dopo la guerra, difese i patti, che per lui rappresentavano la pace tra chiesa e stato; comunque De Gasperi, messo a capo del governo italiano dal Vaticano, si ribellò alle ingerenze politiche della Chiesa. Quando, dopo la seconda guerra, l’assemblea costituente pose in discussione l’articolo sette del concordato, Togliatti e Dossetti si espressero a favore del suo inserimento nella costituzione, però, mentre l’articolo 9 della costituzione dichiarava l’eguaglianza delle religioni, l’articolo 7 dichiarava che la religione cattolica era la sola religione dello stato. L’articolo 7 affermava anche che le modificazione consensuali dei patti non implicavano la revisione della costituzione, l’inserimento in costituzione di quest’articolo fu votato da democristiani e comunisti, ma votarono contro socialisti e repubblicani. Per la difesa dell’art.7, la DC era disposta a provocare una crisi di governo, anche Dossetti voleva l’inserimento dei patti nella costituzione, affermava che erano maturi anche prima del fascismo e che avevano composto un dissidio secolare. Il sacerdote Ernesto Bonaiuti, antifascista e scomunicato dalla chiesa, nel 1931 perse la cattedra universitaria, aveva rifiutato il giuramento fascista, fu espulso dall’insegnamento universitario e dopo la liberazione non fu più riammesso all’insegnamento; perché era ancora vigente la norma concordataria che colpiva i preti apostati o irretiti da censura, che non potevano essere assunti come dipendenti della pubblica amministrazione, in violazione dell’articolo tre della costituzione. La sinistra era più interessata alla riforma agraria che ai patti lateranensi, per contentare la chiesa, il governo non consentì il ritorno di Don Ernesto Bonaiuti alla cattedra universitaria romana, né fu rimossa la norma concordataria che prevedeva l’esclusione dal pubblico impiego dei sacerdoti apostati o usciti dalla chiesa. I sacerdoti apostati o irretiti da censura non dovevano più insegnare, anche perché, secondo la chiesa, avevano accettato questo principio prima di entrare nel clero; per l’ordinamento autoritario della chiesa non esistevano le clausole vessatorie e discriminanti, non esisteva nemmeno il diritto a cambiare idea, i preti erano i moderni servi della gleba della chiesa, mentre i militari erano i servi della gleba dello stato. Malgrado questa disponibilità della sinistra, il clero respingeva i comunisti anche dal ruolo di padrini nei battesimi e nelle nozze; comunque, approvata la costituzione, i comunisti, su pressione americana, furono espulsi dal governo di coalizione e nel 1949 la chiesa vietò l’iscrizione al partito comunista, scomunicando i comunisti; comunque, gli italiani continuavano a sposarsi in chiesa e a battezzare i loro figli, di qualunque partito fossero. Nessuno voleva abolire il concordato o riformarlo o denunciarlo, non già perché non ce ne fosse la possibilità, dopo la caduta di Napoleone I, fu il papa a denunciare il concordato con lui stipulato, anche la legge Saccardi aveva affermato che il concordato era denunciabile, inoltre, i trattati internazionali sono stati sempre denunziati, disapplicati o non ratificati. Il riconoscimento della sovranità originaria della chiesa, contenuta nei patti inseriti nella costituzione, la metteva sullo stesso piano dello stato, cioè non aveva limiti nello stato e la metteva in posizione privilegiata rispetto alle altre religioni, cosa che non aveva riscontro in altri ordinamenti democratici ed era in contrasto con gli articoli 3 e 9 della costituzione. I comunisti cedettero perché desideravano rimanere nel governo con i democristiani, nel 1944 era esistito anche un patto d’unità sindacale tra cattolici e sinistra, nel CLN comunisti e cattolici avevano cooperato contro il fascismo; dal 1943 al 1945 a Roma edifici religiosi avevano nascosto dirigenti socialisti e comunisti per sottrarli ai nazisti, poi anche ebrei e nazisti eccellenti che desideravano emigrare. Quando però nel 1948 il PCI fu espulso dal governo, relegato all’opposizione, tornò a vedere nella chiesa la riserva del capitalismo e della reazione. Se Togliatti fu favorevole al concordato, Gramsci era stato contrario a tutti concordati, i socialisti erano anticlericali e la santa sede aveva sempre stipulato concordati con governi autoritari, non tenuti all’approvazione di questo tipo di trattato da parte del parlamento, però il concordato italiano non fu sottoposto all’approvazione nemmeno del clero, perché così volle la chiesa. L’articolo 7 della costituzione repubblicana del 1948 afferma che stato e chiesa sono reciprocamente indipendenti e sovrani e precisa che la modifica dei patti deve essere concordata, ma non richiede revisione costituzionale, così i patti lateranensi acquistarono valore di legge costituzionale, anche se in contrasto con altri articoli della costituzione; per la corte costituzionale i patti sono fonte atipica del diritto, superiori alle leggi ordinarie ma inferiori alla legge costituzionale, comunque, è inconcepibile il contrasto tra articolo 7 ed altri articoli della costituzione. Il recepimento del concordato nella costituzione repubblicana non avvenne senza contrasti, il repubblicano Della Seta voleva l’eguaglianza di tutte le chiese, che considerava libere associazioni, senza bisogno di riconoscimento statale. L’articolo sui sacerdoti apostati o censurati, che affermava che non potevano essere assunti dallo stato, era lesivo della parità nei diritti; i patti, facendo del cattolicesimo il fondamento e coronamento dell’insegnamento scolastico, stabilendo la religione dello stato, erano un vulnus alla laicità dello stato. Però i liberali erano in parte favorevoli all’inserimento del concordato nella costituzione, erano contrari socialisti e azionisti, favorevoli democristiani, monarchici, comunisti e qualunquisti. Con questo concordato o patti lateranensi del 1929, lo stato dava il benestare alla nomina, da parte della chiesa, di vescovi e parroci, ma pretendeva il giuramento di fedeltà allo stato da parte dei vescovi; questa norma, inesistente nella legge delle guarentigie, era lesiva dell’indipendenza della chiesa però, con lo stato controllato, dal 1945, dalla chiesa, sarebbe divenuta inefficace. La carta costituzionale aveva messo su un piano secondario gli altri culti, per esempio per il diverso trattamento riservato agli edifici di culto, per l’assenza di aiuti dello stato e perché prevedeva che i rapporti con le altre religioni dovessero essere regolati sulla base d’intese; cioè, queste religioni non avevano diritti automatici come la chiesa cattolica che aveva un concordato. Pietro Calamandrei protestò contro inserimento dei patti nella costituzione, rilevando che essi sancivano la confessionalità dello stato, anche il cattolico Giorgio La Pira era contro lo stato confessionale. Alcide De Gasperi e Togliatti, ansioso di stare al governo, affermarono che i patti erano modificabili d’accordo con il Vaticano e senza modificare la costituzione; la santa sede, per paura di perdere i vantaggi acquisiti, pretendeva che i patti fossero richiamati dalla costituzione. Togliatti ingenuamente pensava che, l’arrendevolezza del partito comunista sul concordato, smussasse l’irriducibile avversione della chiesa capitalista per il comunismo, voleva fare del concordato moneta di scambio per far rimanere al governo i comunisti con i cattolici. Da allora tutti i locali pubblici sono benedetti, scuole e uffici pubblici hanno il crocefisso, la scuola dell’obbligo ha l’ora di religione, lo stato costruisce chiese, la magistratura ha condannato i cittadini per vilipendio della religione, i figli dei separati sono stati assegnati ai genitori che andavano in chiesa. Gli esami delle scuole private devono avere commissari cattolici, gli enti ecclesiastici hanno avuto licenze edilizie in deroga ai regolamenti urbanistici comunali, i vescovi si sono intromessi nel conferimento di cariche pubbliche e per influenzare le sentenze dei giudici; la chiesa controlla la televisione di stato, si è votato secondo l’indicazione dei parroci ed alcune parrocchie si sono trasformate in uffici di propaganda elettorale. In Italia, la stampa e la televisione, cioè soprattutto Radio Apostolica Italiana la Rai, sono imbavagliate quando scrivono della chiesa cattolica, le leggi sulla diffamazione e il vilipendio della religione sono severe ed i direttori di giornali, peraltro condizionati dalla proprietà, dalla pubblicità e dai finanziamenti pubblici, possono essere citati in giudizio; cioè in Italia non esiste libertà di pensiero, di religione, di parola e di stampa, non è una democrazia e non è uno stato sovrano. Le costituzioni democratiche non avevano mai metabolizzato i concordati prima di allora, questi trattati erano stati fatti con stati autoritari ed erano trattati ineguali che concedevano solo privilegi alla chiesa, ciò malgrado, in Italia il concordato fu richiamato dall’art. 7 della costituzione, così gli accordi lateranensi acquistavano valore di legge costituzionale, anche se in contrasto con altri articoli della costituzione. Nel 1970 in Italia, con una legge, fu ammesso il divorzio civile, naturalmente si ebbero le proteste della chiesa, che denunciò la violazione del concordato, con un referendum cercò di abrogare questa legge, ma non ci riuscì; l’Italia a volte sembra desiderare le leggi degli altri stati laici, ma non può ottenerle perché è uno stato telediretto e non sovrano. Comunque, la società civile italiana è sempre più secolarizzata, diminuiscono le vocazioni religiose, aumentano le libere unioni e la chiesa non rifiuta più i conforti religiosi a chi non si reca alla messa. Prima della legge sul divorzio del 1970, il matrimonio religioso, contratto secondo le norme del diritto canonico, aveva effetti civili, mentre e non è un caso, le sentenze di nullità del matrimonio religioso da parte dei tribunali ecclesiastici erano recepite dallo Stato. Nel 1971 la corte costituzionale ha stabilito che i patti lateranensi sono fonti atipiche del diritto, con meno forza delle disposizioni costituzionali ma con più forza delle leggi ordinarie, modificabili con mutuo consenso e non abrogabili unilateralmente o per volontà popolare con referendum; però, pressata dal cambiamento dei tempi, dal 1976 la santa sede si disse d’accordo per la revisione del concordato, che avvenne nel 1984. Con essa non è più in vigore l’art. 1 del vecchio concordato, che sanciva la confessionalità dello stato, i vescovi hanno preso l’8°% sull’Irpef, che sostituiva la congrua, la religione è entrata nelle scuole materne, l’ora di religione a scuola non è più obbligatoria, i preti non fanno più i militari, i preti irretiti possono impiegarsi nella pubblica amministrazione, cioè a essi, e non agli altri, è garantito un posto. Con questa revisione, scomparve l’invocazione alla santissima trinità, fu riconosciuta la libertà di religione e il cattolicesimo non era più religione di stato; con la revisione, la competenza dei tribunali ecclesiastici non era più esclusiva nei casi di separazione dei coniugi, però i sacerdoti non erano costretti a testimoniare su cose apprese nel confessionale, la polizia non poteva entrare nelle chiese senza autorizzazione, si riconoscevano gli effetti civili al matrimonio religioso. Relativamente ai casi di pedofilia dei preti, per un favore fatto alla chiesa, magistratura e polizia, per soffocare lo scandalo, spesso suggeriscono un tacito risarcimento. L’8%° dell’Irpef fu destinato a vantaggio di tutte le religioni che stipulavano una convenzione con lo stato, la somma destinata alla chiesa cattolica era amministrata dai vescovi. Le tasse per la chiesa cattolica e protestante erano già pagate in Germania, invece in Usa si preferiva l’offerta libera dei fedeli; per amministrare le somme destinate alla chiesa cattolica, nacque l’istituto per il sostentamento del clero e la chiesa cattolica, grazie al singolare meccanismo di distribuzione, incassò l’87% del gettito, anche se le preferenze espresse a suo favore erano solo del 35%; era un caso di discriminazione elettorale, accettata da uno stato ancora praticamente confessionale. Singolarmente però, anche lo stato è destinatario del gettito, come altre religioni che hanno stipulato una convenzione con lo stato; con la scelta degli elettori, lo stato beneficerebbe del 10% del gettito, ma destina la sua quota alla manutenzione d’opere d’arte, all’assistenza ai rifugiati e alle calamità naturali, cioè parte di questo denaro finisce ancora nelle mani della chiesa. Le altre religioni ricevono circa il 3% del gettito, previa intesa e convenzione con lo stato, perché solo la chiesa cattolica ha un concordato. Con la revisione del 1984 è caduto l’obbligo dei vescovi di giurare fedeltà allo stato, il matrimonio civile è stato svincolato da quello religioso, però non è richiesta obbligatoriamente la doppia cerimonia. Oltre gli oneri previsti dal concordato, lo stato finanzia insegnanti di religione, scuole cattoliche, università cattoliche, paga i cappellani militari, ristruttura e costruisce edifici religiosi, finanzia gli oratori, finanzia le cliniche della chiesa e i giornali della chiesa, la chiesa ha tariffe postali agevolate; a ciò vanno aggiunte le esenzioni fiscali a favore della chiesa, in Italia gli enti ecclesiastici sono 59.000 e posseggono tanti immobili e terre. Quindi nel 1984 il Vaticano ottenne, con la scusa della revisione, altri privilegi, oggi il Vaticano è divenuto proprietario di un quarto degli immobili a Roma; a Roma il Vaticano, fin dall’unità, prese a fare speculazioni immobiliari, quando ufficialmente politici laici e chiesa non si parlavano ancora, ha continuato a farlo in tempi recenti tramite società ombra e tramite la sua Società Immobiliare, abbandonando alla speculazione anche prestigiosi immobili d’istituti religiosi, alcuni trasformati in alberghi; tutti i suoi immobili religiosi godono del regime dell’extraterritorialità. Il Vaticano ha venduto immobili sfrattando gli inquilini e ha venduto scuole, licenziando gli insegnanti, ha mutato la destinazione delle chiese, senza chiedere autorizzazione alla sovrintendenza. Con la revisione del 1984, i sacerdoti erano esonerati dal servizio militare, mentre con il concordato del 1929 erano soggetti; gli studenti di teologia godevano del rinvio militare, gli ecclesiastici non potevano violare il segreto della confessione, nemmeno nel corso di un giudizio, gli edifici religiosi erano inviolabili per lo stato. Gli enti ecclesiastici e gli enti d’assistenza e beneficenza avevano personalità giuridica e godevano d'esenzioni tributarie, però le loro attività economiche, se mancanti di una cappella, erano soggetti a tassazione; in realtà, la repubblica esentò la costruzione e ristrutturazione delle scuole private dal pagamento dell’Iva (come insegnano gli Usa, anche con le scuole private si può fare profitto) e recentemente ha esentato da imposte le attività alberghiere e di ristorazione ai turisti fornite da parte degli ordini religiosi; il Vaticano importa e vende generi alimentari, anche per gli esterni, esenti da tasse sui consumi. La chiesa cattolica può istituire scuole private d’ogni ordine e grado, che rilasciano titoli equipollenti a quelli delle scuole statali, le commissioni d’esame devono essere commissioni amiche; l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali non è più obbligatorio per gli studenti, però lo stato paga gli insegnanti di religione della scuola pubblica, i quali sono nominati dai vescovi. La scuola privata riceve contributi dallo stato, alcune regioni hanno creato dei buoni scuola e trasporti gratuiti a favore degli alunni delle scuole private; la degenza in ospedale o la permanenza in luoghi di pena prevedono l’assistenza spirituale cattolica, non prevista per le altre religioni. Nelle scuole materne ed elementari l’insegnante di religione è l’insegnante di classe, però la chiesa interviene anche nella scelta dei libri di testo della scuola pubblica, dove permangono i crocefissi, insomma nemmeno la scuola pubblica è laica e indipendente dalla chiesa. Con gli indennizzi ricevuti con il concordato e altre entrare del Vaticano, nacque l’amministrazione delle opere religiose, lo scopo era amministrare il patrimonio Vaticano, che includeva anche una fabbrica di munizioni in cui si riforniva il fascismo ed una fabbrica d’anticoncezionali; questa amministrazione divenne la banca IOR, amministratrice del denaro degli enti religiosi, e successivamente anche di privati, anche mafiosi, con importanti partecipazioni industriali e bancarie, nelle quali sono rappresentate anche le curie locali, le quali controllano anche delle banche popolari. L’8%° Irpef, destinato alla chiesa cattolica, non è amministrato dall’IOR, ma da un istituto centrale per il sostentamento del clero dipendente dalla CEI, il quale riceve anche donazioni di fedeli; la conferenza episcopale ogni anno ne trasmette rendiconto non analitico allo stato che, per delicatezza, non controlla veramente, ma avviene anche con i finanziamenti dello stato a favore dei partiti e dei giornali. Da 1989 le persone fisiche possono dedurre dal proprio imponibile delle somme donandole all’Istituto centrale per il sostentamento del clero, nel 1985 fu creato anche un fondo per la conservazione degli edifici di culto, affidato al ministero dell’interno. Comunque, per sfuggire alle tasse sui profitti azionari, dal 1962 il Vaticano spostò fuori dall’Italia i suoi investimenti e le sue proprietà italiane furono reintestate a fiduciarie estere con sedi nei paradisi fiscali. Il Vaticano è il più grande possidente italiano, possiede immobili, banche, ospedali e scuole, gode d’esenzioni fiscali e ha speculato sui cambi; per le esportazioni valutarie si servì anche del finanziere Michele Sindona, legato, alla massoneria, alla mafia, alla loggia P2 di Lucio Gelli, al cardinale Montini, divenuto papa Paolo VI e al cardinale Marcinkus, presidente dell’IOR. Il duo Sindona-Marcinkus si diede alle speculazioni e alle evasioni fiscali, con la collaborazione anche di un cattolico massone come Roberto Calvi, a capo del Banco Ambrosiano, la seconda banca dei preti, dopo il Banco di Roma. Nel 1992 a favore degli enti locali nacque l’ICI, che colpiva abitazioni ed edifici commerciali, esentando solo gli edifici di culto, assistenziali ed oratori. Dal 2005 però, con una legge, ne sono stati esentati anche i fabbricati commerciali della chiesa, modificando il concordato a favore della chiesa, ma non nelle forme previste dal concordato stesso, cioè senza revisione del concordato. Ciò che è lecito alla stato non è lecito ai cittadini, ma anche la Chiesa si muove come fosse lo Stato. La chiesa era beneficiaria del provvedimento e lo aveva sollecitato, perciò non protestò per la violazione del concordato; la classe politica, di destra, di centro e di sinistra, era sempre pronta ad andare incontro ai suoi desideri. Archiviato il monopolio medioevale della chiesa all’insegnamento, questa affermò che la scuola laica era lesiva della libertà di scelta delle famiglie ed indifferente ai problemi dello spirito, perciò reclamò la libertà d’insegnamento, cioè le scuole private in concorrenza con quelle pubbliche, inoltre, dal 1945 alla pubblica istruzione pretese ministri democristiani. La nostra costituzione prevede le scuole private, ma senza aiuti da parte dello stato, però il governo Berlusconi e delle amministrazioni locali hanno provveduto a concedere aiuti alle scuole private, inoltre, gli oratori cattolici sono finanziati dalle regioni. Oggi in Italia il vescovo ha un’autorità superiore a quella del prefetto, con l’aiuto del vescovo si può fare carriera; con un provvedimento legislativo successivo alla revisione del concordato, 20.000 insegnanti di religione, scelti dal vescovo e assunti senza concorso, sono divenuti dipendenti fissi dello stato e, se revocati dal vescovo, possono svolgere altre funzioni nella pubblica amministrazione e non possono essere licenziati. Anche questa è discriminazione. Oggi anche la sinistra e la televisione pubblica sono vicini alla Chiesa, però la Spagna l’ha sfidata sui temi della famiglia e della sessualità e la Francia ha proibito i simboli religiosi nelle scuole; se anche la società italiana è secolarizzata, come il resto d’Europa, la classe politica italiana è alla deriva clericale, forse perché screditata, sente che deve il proprio potere solo alla chiesa e non al popolo italiano, vuole conservare i suoi privilegi economici. Per la classe politica italiana, la chiesa appare come fattore di stabilità, però in Usa, la separazione tra stato e chiesa, diversamente che in Italia, funziona, lì la chiesa cattolica coltiva soprattutto i suoi interessi negli ospedali, nelle scuole e nelle sue numerose attività economiche. Oggi in Italia si fa carriera e i politici governano con il consenso della chiesa, che detiene il potere reale nel paese, insomma i politici chiedono i voti al popolo, però per essere candidati, per essere eletti e per governare hanno bisogno sempre dell’appoggio della chiesa, che ha il controllo del paese, questa è la condizione attuale dell’Italia, paese a sovranità limitata o senza sovranità. La sovranità non è mai appartenuta al popolo ma a quelli che riscuotevano le imposte e beneficiavano del signoreggio monetario, i sovrani, anche occulti come il Vaticano, reclamano privilegi ed esenzioni fiscali; nei protettorati, gli stati protettori riscuotevano tributi dagli stati protetti, ai quali spesso imponevano trattati ineguali, discriminanti e vessatori come i concordati. Bibliografia: Ernesto Rossi “Il manganello e l’aspersorio”, Monica di Bari “Il concordato”, Attilio Tempestini “Laici e clericali nel sistema partitico italiano”, Mario Guarino “I mercanti del Vaticano”, Leo Sisti e G. Modolo “Il banco paga”, Arturo Carlo Iemolo “Chiesa e stato in Italia”, Mario Almerighi “I banchieri di Dio”, Giancarlo Galli “Finanza bianca”, Pippo Guerrieri “La piovra vaticana”, Sergio Romano “Libera chiesa e libero stato”. ----- Per difendere la sovranità italiana dal Cloud americano e per favorire la transizione digitale italiana, il governo Meloni, per tutelare i dati della pubblica amministrazione italiana, vuole un Cloud nazionale finanziato dal PNNR e realizzato da un consorzio tra Tim, Leonardo, CDP e Sogei; perciò, entro il 2026, il 75% dei dati delle amministrazioni italiane dovrebbe emigrare in questo Cloud PSN. Ora, giustizia e servizi segreti americani possono accedere anche ai dati ospitati in Italia, minacciando la sovranità digitale dell’Italia. Anche Macron, per tutelare i dati e la segretezza francese, vuole un cloud nazionale, utilizzando però, su licenza, le tecnologie di Microsoft e Google, con protezione dei dati grazie a un protocollo di sicurezza; cioè, collaborando con privati americani, ma garantendo la sicurezza della Francia. (Startmag). EUROPA Si afferma che il Qatergate esploso nel parlamento europeo, che ha coinvolto, per corruzione da parte del Qatar, sessanta eurodeputati di sinistra, che si sono spesi per migliorare l’immagine del Qatar, potrebbe essere stato attivato dagli Emirati Arabi, che avrebbero informato i servizi segreti di Bruxelles; naturalmente, gli Emirati negano. Nel 2017 ci fu una crisi diplomatica tra i due paesi, Emirati, Arabia, Bahrein ed Egitto accusavano il Qatar di sostenere il terrorismo di Hamas e dei Fratelli Musulmani e di agire d’accordo con l’Iran e con la Turchia. Emirati e Qatar sono rivali anche in Libia, gli Emirati sostengono il governo di Tobruk, mentre Turchia e Qatar sostengono il governo di Tripoli; però pare che, recentemente, le relazioni tra i due blocchi stiano migliorando. Soldati italiani sono già usati come ascari dalle truppe americane, ora pare che il Qatar, per addestrare le sue truppe, abbia richiesto al governo italiano, di fornire, per tale ruolo, dei militari italiani, magari coinvolgendoli in altre guerre. Il Qatar, che calpesta migranti, diritti umani e omosessuali, con il suo fondo investimenti, ha investito 400 miliardi di dollari in Europa, invece l’Arabia ne ha impegnai 800, ha speso 200 miliardi per i mondiali di calcio, acquista armi sulle quali paga tangenti; l’Arabia le acquista anche dalla Cina. Il Qatar partecipa a Deutsche Bank, Credit Suisse, Allianz e Airbus, perciò Macron ha assicurato che in Qatar sono in corso cambiamenti reali e l’Assemblea Nazionale francese gli ha concesso esenzioni fiscali; in Italia ha acquisito alberghi di lusso e compra armi ed elicotteri, mentre in tutta Europa, come fa l’Arabia, finanza moschee e centri islamici. (Startmag.it). USA Viste le accuse, rivolte alla Russia, di aggressione militare in Ucraina, è doveroso fare chiarezza sulle guerre illegali, con copertura Nato, degli Usa che, dalla fine della seconda guerra mondiale, con i buoni uffici della Cia, hanno violato il diritto internazionale, manipolando, grazie a un’informazione venduta, anche l’opinione pubblica. L’Italia, intervenendo in queste guerre, ha violato la sua costituzione, normalmente esaltata da Mattarella. Da quella data la guerra era interdetta, salvo nei casi di autodifesa e di mandato del consiglio di sicurezza dell’ONU; tuttavia, non avevano queste caratteristiche ben tredici guerre americane, tra cui la guerra contro l’Iran del 1953, quella contro l’Egitto del 1956, quella contro Cuba del 1961, quella contro il Vietnam del 1964, quella contro il Nicaragua del 1981, la prima guerra del golfo del 1980 e la seconda del 1990 (con il pretesto di distruggere armi di distruzione di massa inesistenti), quella contro la Serbia del 1999, quella contro l’Irak del 2003 e quella contro la Libia del 2011. La televisione italiana afferma: ”ma l’America è una “democrazia”! Gli Usa hanno voluto conservare la loro egemonia, garantita da dollaro, armi e speculazione, soprattutto su petrolio e gas, cioè, come accade oggi, sull’energia, con uno scontro per procura tra Usa e Russia, a spese dell’Europa. In queste guerre, i nemici dell’occidente, dagli agenti non disinteressati degli Usa, sono stati sempre definiti criminali e dittature. Gli stati non rispettano accordi e trattati, nel 2014 l’Ucraina aveva accettato l’autonomia per il Donbass e l’Ucraina, poi cambiò idea e perciò la Russia attaccò l’Ucraina. (Per le notizie: fonte, Professor Ganser, docente universitario di storia contemporanea in Svizzera). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.copm.
ECONOMIA E POLITICA NEWS (lunedì 12 dicembre 2022) LE REPUBBLICHE ROMANE DEL MEDIOEVO Quando si riflette sulle repubbliche romane, si pensa a quelle dell’antica Roma, succedute al periodo monarchico, a quella di Mazzini del 1849, alla prima e seconda repubblica italiane del 1945 e del 1992, però io, in questo scritto, voglio soprattutto parlare delle repubbliche romane dell’VIII secolo, cioè del medioevo. Per tutta la sua vita, gli interlocutori più importanti di Carlo Magno furono i pontefici, Carlo era l’uomo della Provvidenza, anche se era permanentemente in guerra; papa Paolo I (757-767), chiamava il re franco Pipino III “compare”, perché padrino di una sua figlia, il papa usò i franchi contro i longobardi che volevano unificare l’Italia, che i papi desideravano governare da soli.
Nell’VIII secolo Pipino I e Carlo Magno posero le basi del futuro stato della chiesa che, con il sostegno dei germani, si separò prima dalla tutela di Bisanzio e poi da quella dei longobardi, così il papa ascese da vicario di Bisanzio, a vicario di Cristo, a capo di una repubblica, a sovrano elettivo. Infatti, all’inizio il papa era eletto nel corso di un’assemblea popolare, furono i papi i primi a dare a Roma, emancipata da Bisanzio, il nome di repubblica romana.
Ben presto però la repubblica, prima gentilizia e poi popolare, si pose contro il papa, il principe Alberico, figlio di Marozia, rinchiuse papa Giovanni XI (931-935) e si pose a capo di una repubblica gentilizia, circondato dal senato degli ottimati, cioè dall’alta nobiltà. L’aristocrazia romana aveva ridato vita al senato, con competenze amministrative e giudiziarie, ed ora rivendicava il diritto di eleggere imperatore e papa, diritti già appartenuti ai romani. Il papato si riprese imponendosi sui nobili e poi cercò anche di prevalere sull’imperatore, infatti, quando divenne papa il monaco cluniacense Gregorio VII (1073-1085), questo teorizzò la teocrazia papale e il primato della chiesa sull’impero, questo papa, come Innocenzo III (1198-1216), riteneva di essere un sovrano con il potere di scomunicare e nominare gli altri sovrani e di orientare la politica dei governi laici. Naturalmente nel 1083 l’imperatore Enrico IV gli si rivoltò e arrivò minaccioso a Roma, allora Gregorio VII si rifugiò a Castel Sant’Angelo, sotto la protezione dell’aristocratico ebreo Pierleone, un Pierleone si era convertito con il nome Benedetto Cristiano e si legò al monaco Ildebrando di Soana, poi divenuto Gregorio VII (1073-1085). Urbano II (1088-1099) affidò ad un Pierleoni la difesa di Castel Sant’Angelo, questi Pierleoni erano banchieri o usurai, come si diceva in quei tempi, divennero uno dei casati più illustri di Roma, secondo alcuni, due Pierleoni, emigrati in Germania, vi avevano fondato la casa d’Asburgo. Nel 1106 il successivo imperatore Enrico V scese in Italia e fece devastazioni, un Pierleone era plenipotenziario di papa Pasquale II, il papa era contro l’investitura dei vescovi da parte dell’imperatore; i romani volevano sottrarre all’imperatore anche l’investitura del prefetto, Pierleone era sostenuto dal papa, questa famiglia, originaria di Trastevere e dell’isola Tiberina, diede senatori, consoli, cardinali e l’antipapa Anacleto II.
A Roma l’ebreo Baruch finanziava aspiranti papi ed in città vi operava una banca ebraica dei Pierleoni. I papi si compravano la carica e Pasquale II (1099-1118) era divenuto papa con il denaro di un Pierleone, nipote dell’ebreo convertito Baruch Benedetto, questo casato, da Nicolò II (1059-1061) in poi, aveva sostenuto una serie di papi e diversi cardinali, Pietro Pierleone divenne l’antipapa Anacleto II; i papi Vittore III (1086-1087) e Urbano II (1088-1089) trovarono protezione, dai romani e dall’impero, nella fortezza di questa famiglia, a Roma i Pierleoni erano osteggiati dalla famiglia aristocratica dei Frangipane.
Papa Gelasio II (1118-1119) era sostenuto dai normanni e dai Pierleoni, ma osteggiato dal nobile Cencio Frangipane e dal partito imperiale, l’imperatore Enrico V arrivò a Roma e lo fece fuggire, poi fece antipapa Gregorio VIII, accettato dalla repubblica romana. Il popolo romano era volubile e ondeggiava tra papa e imperatore, anche se era sempre avverso al potere civile del papa.
I Pierleoni volevano fare papa un membro della loro famiglia, gli ebrei erano insediati in Trastevere dai tempi di Pompeo, Claudio e Tito, erano una comunità numerosa e abitavano fuori le mura, avevano una scuola ed i migliori medici e cambiavalute (cioè i primi banchieri), praticavano l’usura, e finanziavano anche il papa. A dire il vero, tanti vescovi romani e d’altre importanti città dell’impero avevano fatto l’usuraio, soprattutto tramite prestanome. Sotto Onorio II (1124-1130), due famiglie nobili si contendono il potere: i Frangipane e i Pierleoni, che aspiravano alla carica di prefetto ed al soglio pontificio, Onorio II creò cardinali più vicini alla famiglia dei Frangipane, cioè apparteneva al loro partito. Innocenzo II (1130-1143) fu eletto dai cardinali del partito del Frangipane e perciò i Pierleoni gli opposero un antipapa nella persona dell’ebreo Anacleto II, pronipote di Baruch-Benedetto. L’imperatore Lotario III sosteneva Innocenzo II e arrivò a Roma per ricevere la corona imperiale, però il popolo romano e i normanni dell’Italia meridionale sostenevano Anacleto II, Lotario III si scagliò contro i nemici d’Innocenzo II e li sbaragliò. Partito l’imperatore, il popolo romano ristabilì l’autorità del senato e decretò la fine del potere temporale dei papi, proclamando la repubblica guidata da Giordano Pierleoni, fratello di Pietro, cioè di Anacleto II; i romani costrinsero Innocenzo II a rifugiarsi nella fortezza dei Frangipane, alleati con i corsi, cioè la colonia corsa di Roma. Una Pierleoni sposò il normanno Ruggero di Sicilia, pare che Innocenzo II fu fatto papa irregolarmente, mentre i Pierleoni fecero eleggere papa, nella procedura corretta, Pietro Pierleoni, già cardinale, con il nome di Anacleto II (1130-1138). Innocenzo II fu riconosciuto da Germania, Francia e Inghilterra, mentre Anacleto II dal popolo romano e da Ruggero di Sicilia; negli annali dei pontefici o liber ponificalis, tra i papi, fu posto Innocenzo II, mentre Anacleto II fu declassato ad antipapa, probabilmente perché ebreo. Innocenzo II fuggì a Pisa dove il concilio del 1135 lo confermò come papa, chiese ancora aiuto all’imperatore contro i romani e a Bisanzio contro il normanno Ruggero II. Grazie alla mediazione di Bernardo di Chiaravalle, Lotario III annunciò una nuova campagna in Italia, Bernardo gli chiedeva di liberare la chiesa dalla rabbia ebraica, si riferiva ad Anacleto II. Innocenzo II prevalse su Anacleto II perché si enfatizzava l’origine ebraica del suo rivale, in città ci furono scontri armati tra le due fazioni, Innocenzo II aveva migliori relazioni internazionali del suo rivale, godeva del sostegno del suo amico Bernardo di Chiaravalle, del re di Francia Luigi VI, del re d’Inghilterra Enrico I, dell’imperatore Lotario III e dell’episcopato dell’impero. La dieta imperiale del 1130, sotto Lotario III, riconobbe come papa Innocenzo II. La ribellione romana al papa perdurò sotto i papi Innocenzo II, Celestino II e Lucio II, il consiglio comunale ed i nobili si opponevano al papa, la neonata repubblica elesse a sua guida Giordano Pierleone, fratello dell’antipapa Anacleto II. Quando fu eletto papa Eugenio III (1124-1153), discepolo di San Bernardo di Chiaravalle, rifiutò la costituzione repubblicana, perciò il popolo insorse e distrusse le ville dei cardinali. Nel 1144 Eugenio III, per annientare l’Islam, lanciò il proclama per la seconda crociata (1147-1149), gli italiani fornivano flotta, armi e macchine d’assedio, animatore dell’impresa era Bernardo di Chiaravalle, come della prima era stato Pietro l’eremita. Secondo Bernardo di Chiaravalle, il combattente di Cristo poteva uccidere con coscienza tranquilla, contro gli slavi pagani creò reparti di diversi paesi, con la parola d’ordine: ”Battesimo o sterminio!”, Bernardo era molto influente, condizionava i papi, li indottrinava e li faceva eleggere, sostenne Innocenzo II ed era contro i romani, sobillò il re di Francia e il papa contro i catari.
Nel 1143, sull’esempio delle altre città italiane del centro-nord, la nobiltà minore romana si unì al ceto medio per fondare le libertà comunali, s’impadronì del Campidoglio e scacciò gli ottimati, cioè l’alta aristocrazia, ora il senato era divenuto plebeo o meglio borghese. I grandi nobili, detti anche ottimati e consoli, avevano in precedenza costituito il senato del Campidoglio e avevano costituito un’oligarchia ed un governo aristocratico, quando nel 1143 questo fu rovesciato, fu insediato il consiglio comunale; i papi, che si erano scontrati spesso con i nobili, li volevano divisi e non cercarono l’appoggio del ceto medio, per non destare lo spirito comunale, anche perché, nel centro-nord d’Italia, i vescovi-conti avevano perso la sovranità territoriale a vantaggio dei comuni. Nel 1143 il monaco Arnaldo da Brescia era a Roma, affermava che il clero non doveva possedere proprietà, né esercitare il potere temporale, divenne la guida del comune di Roma e si pronunciò contro il clero mondano, esortando il popolo a disobbedire al papa e ai vescovi corrotti, condannò il battesimo dei bambini e negò la validità ai sacramenti amministrati dai sacerdoti indegni, accusava il papato di corruzione, Eugenio III (1145-1153), che aveva armato la seconda crociata, fu definito da Arnaldo da Brescia “cane sanguinario”. Eugenio III rifiutò la costituzione repubblicana, perciò il popolo insorse e la città cadde sotto il controllo del senatore Brancaleone degli Andalò, appoggiato dalla borghesia, questo fondò una nuova repubblica nemica degli ottimati e del papa. Poi i senatori romani ottennero da Eugenio III che riconoscesse la costituzione repubblicana ed elessero un patrizio con ampi poteri, nella persona di Giovanni Pierleoni, e fecero comandante della milizia Giordano Pierleoni. Il santo abate Bernardo di Chiaravalle, nato nel 1090 in Borgogna, faceva parte dell’alta nobiltà, costruì tanti conventi in Francia, sostenne Innocenzo II contro i romani e Anacleto II, combatté Arnaldo Da Brescia e in Aquitania e Linguadoca sobillò il re di Francia e il papa contro i catari. Bernardo fu l’instancabile predicatore della guerra santa e propagandista della seconda crociata, in Francia lavorò con strepitoso successo nel reclutamento, diceva che la guerra era celestiale, era un mistico della guerra, chiamava i musulmani cani e porci, diceva che la morte in una guerra santa era un guadagno, perché consentiva di raggiungere il paradiso. Bernardo era anche taumaturgo, reclutò nobili, popolo, briganti e sbandati, però anche la seconda crociata finì nella disfatta, questa crociata prese le mosse nel 1147 e, come la prima, cominciò con la strage degli ebrei del Reno, però Bernardo non voleva lo sterminio degli ebrei, diceva che andavano vessati ma risparmiati, perché erano una testimonianza vivente per i cristiani. Quando Arnaldo da Brescia era a Roma, il papa lanciò l’interdetto sui romani ribelli, così nella città cessarono le cerimonie religiose, i sacramenti e la tumulazione in terra consacrata, i romani temettero soprattutto di perdere i pellegrini diretti Roma che portavano soldi, perciò, per rabbonire il papa, espulsero Arnaldo da Brescia, che aveva animato la rivolta antipapista. Eugenio III (1145-1153) si alleò con il re dei normanni Ruggero, che pose l’assedio a Roma, mentre la repubblica chiese l’aiuto all’imperatore Corrado III; i romani erano intenzionati ad abbattere il potere temporale dei papi ed il trasformismo della politica produceva il cambio delle alleanze. I nobili romani rappresentavano il partito guelfo del papa, contrario al popolo e all’impero; quando fu fatto capo della repubblica Giordano Pierleoni, fratello dell’antipapa Anacleto II, fu varata la costituzione municipale e quando divenne papa Eugenio III, i senatori del governo popolare gli chiesero la rinuncia al potere civile e il riconoscimento della repubblica; il papa rifiutò e fu costretto a fuggire, a Roma i palazzi degli ottimati favorevoli al papa furono saccheggiati ed il governo popolare abolì anche la prefettura imperiale. Come Milano, anche Roma voleva la sovranità sulle piccole repubbliche di campagna ed il senato voleva costringere la nobiltà feudale ad accettare l’investitura feudale dal Campidoglio, anziché del papa; però poi, a causa dei continui disordini e della perdita dei pellegrini, i romani chiesero il ritorno del papa. Eugenio III (1145-1153), con un trattato, riconobbe la repubblica, mentre i romani insediarono un nuovo prefetto. I 56 senatori erano prevalentemente borghesi e plebei, mentre prima erano stati aristocratici, nel senato erano rappresentate le compagnie della milizia, i cittadini elettori formavano un parlamento popolare che si riuniva in Campidoglio. Il senato era anche tribunale civile, però non vi erano trattate le liti fra ecclesiastici, riservate a tribunali ecclesiastici, il papa decideva in appello, la repubblica si dava leggi e dichiarava la guerra senza sentire il pontefice. La nobiltà era ostile al senato, lo stato della chiesa era diviso in baronie ostili, mentre il potere cittadino era nelle mani di Giordano Pierleoni. Arnaldo da Brescia, voleva abbattere il dominio temporale dei papi e sostenere il comune, sosteneva la povertà apostolica e la purezza dei costumi, i suoi seguaci erano detti lombardi o arnoldisti, Arnaldo prendeva spesso la parola in parlamento, condannava i vizi dei cardinali, diceva che il papa era assassino e avido. Fu fatto consigliere comunale e propose di creare dei cavalieri tra la piccola nobiltà favorevole al popolo, infatti, la piccola nobiltà ed il basso clero aderirono al comune; Eugenio III, quando tornò a Roma, scomunicò Arnaldo, mentre San Bernardo invitava i romani a tornare al loro pastore. I romani erano infiammati da Arnaldo, però, dopo aver accolto Eugenio III, per interesse, furono costretti anche a riconoscere il successivo papa Adriano IV (1154-1159), che voleva abrogare la costituzione capitolina ed espellere Arnaldo, voleva seppellire la repubblica ed il senato; allora i romani chiesero aiuto a Guglielmo I di Sicilia, mentre Adriano IV si chiuse in San Pietro. Poi Adriano IV acconsentì a togliere l’anatema sulla città, a condizione che lo scomunicato Arnaldo fosse cacciato, il monaco fuggì da Roma, mentre i romani facevano giungere all’imperatore dei messaggi, con cui dicevano di volersi scuotere il giogo dei preti; purtroppo l’Hohenstaufen non comprendeva lo spirito di libertà che infiammava le città italiane e riteneva che le glorie dei romani erano state ereditate dai tedeschi e le glorie degli imperatori romani dagli imperatori tedeschi.
Federico I arrivò a Roma, preceduto da Adriano IV e non riconobbe la costituzione cittadina, i romani si sentivano traditi, erano stati privati del diritto elettorale dell’imperatore e del papa ed ora l’imperatore era incoronato dal papa. I cittadini della repubblica romana avevano offerto a Federico I Barbarossa la corona imperiale ed un tributo annuo in oro, ma Federico I, forte dei diritti feudali, li aveva respinti e si fece incoronare da papa Adriano IV che voleva rovesciare la repubblica. Arnaldo da Brescia aveva flagellato le istituzioni ecclesiastiche, per lui la chiesa di Roma era ricettacolo d’usurai e una spelonca di briganti, il papa era un sanguinario che santificava uccisioni ed incendi, un ipocrita smanioso di potere, che si preoccupava solo della sua carne, svuotando le tasche degli altri e riempiendo le sue. Arnaldo fu l’animatore della rivoluzione comunale, inalberò il potere del comune popolare contro nobiltà e clero, questo monaco, nato a Brescia, divenne tribuno popolare, voleva purificare la chiesa ed emancipare la borghesia; Brescia era stata una delle sedi dei patarini, contrari all’alto clero simoniaco infeudato all’impero, cioè ai vescovi-conti. Arnaldo affermava che il possesso di terre da parte del clero contrastava con la dottrina cristiana, che i preti dovevano sostenersi solo con le decime, che il potere civile apparteneva alla repubblica, proponeva di togliere ai vescovi il potere temporale, era contro le investiture di feudi a favore del clero; i romani lottarono con lui contro il potere temporale dei papi, però, contemporaneamente, desideravano anche un ritorno ai fasti del passato, credevano ancora alla missione storica di Roma.
Come Arnaldo, anche San Bernardo fustigava i vizi terreni dei vescovi, che secondo lui avrebbero dovuto seguire solo l’ufficio religioso, comunque, condannò il ribelle Arnaldo e i suoi alleati Pierleoni e Abelardo (1079-1142). Arnaldo da Brescia era stato un entusiasta della repubblica, si era appoggiato al basso clero ed alla borghesia, voleva una repubblica romana indipendente dal papa e dall’imperatore, nel 1145 era divenuto la guida del comune di Roma e si pronunciò contro il clero mondano. Voleva abbattere il dominio temporale dei papi e sostenere il comune.
Per sfuggire all’imperatore sceso in Italia, Arnaldo, per prudenza, si era rifugiato a Zurigo e nelle valli alpine dove entrò in contatto con i catari, i suoi discepoli confluirono nei valdesi; ritornato in Italia, fu catturato da Federico I, i romani, sperando di liberarlo, assalirono, senza successo, l’accampamento dell’imperatore; Castel Sant’Angelo, controllato dai Pierleoni, era neutrale, Oddone Frangipane invece era nemico della repubblica.
Adriano IV chiese a Federico I di consegnargli Arnaldo suo prigioniero, Federico I si allontanò da Roma, accompagnato da papa e cardinali, e nel 1155, a Soratte, Arnaldo fu impiccato, come eretico e ribelle, le sue ceneri furono disperse nel Tevere, poi il pontefice assolse le truppe tedesche da ogni colpa per il sangue versato a Roma. Da notare che papa Adriano IV sosteneva i comuni lombardi, retti da borghesi, che lottavano per l’autonomia contro Federico I Barbarossa, però non sosteneva la repubblica romana.
Forse per vendicarsi del sostegno dato dal papa alle città ribelli del nord d’Italia, ad un certo punto l’imperatore contestò la donazione di Costantino ed affermò che i vescovi dovevano rinunciare ai beni terreni, ora adottava le tesi di Arnaldo che aveva impiccato. Arnaldo da Brescia aveva dimostrato il falso della donazione di Costantino, che aveva dato origine alla sovranità territoriale del papa, il suo discepolo, Wezel, informò Federico I Barbarossa che la donazione di Costantino era una favola, perciò nel XIII secolo la mise in dubbio anche l’imperatore Federico II. Oggi alcuni studiosi cattolici definiscono questi falsi medioevali “devozione antica” ed i falsari della chiesa come “venerabili falsari”, nel 1440 anche Lorenzo Valla, segretario del papa, riconobbe l’imbroglio.
Adriano IV voleva l’affrancamento dal potere imperiale senza rinunciare al suo potere temporale, reclamava la magistratura su Roma, chiedeva la sovranità per lo stato della chiesa, però l’imperatore non voleva rinunciare alla signoria su Roma, mentre i romani volevano essere liberi da papa e imperatore. Adriano IV, volendo rovesciare la repubblica, aveva chiesto aiuto a Federico I Barbarossa, mentre i romani si rivolsero al re normanno Guglielmo I, succeduto a Ruggero. In città cresceva l’ostilità contro i preti ed un cardinale fu pugnalato, perciò il papa lanciò l’interdetto sulla città sospendendo le funzioni religiose.
Il potere cittadino era nelle mani di Giordano Pierleoni che controllava Castel Sant’Angelo, a Roma le famiglie più importanti erano i Tuscolo, i Colonna, i Crescenzi, i Frangipane, i Pierleoni, i Corsi, i Normanni, gli Orsini; i nomi rivelavano, per lo più, una discendenza germanica, eccettuati Corsi e Pierleoni, i primi corsi e i secondi ebrei, la vecchia nobiltà romana era estinta, solo i Crescenzi erano di discendenza latina, ma non aristocratica.
Visti i nuovi contrasti tra papa e imperatore, il senato romano cercò di riavvicinarsi a questo e gli chiese un’amnistia, l’imperatore la concesse, Federico I Barbarossa (1121-1190) fece la pace con la repubblica romana, riconobbe il senato romano e la repubblica romana, nominò un prefetto imperiale e fece eleggere un nuovo consiglio comunale. Nel 1159 Adriano IV morì, questo anglosassone, come già Gregorio VII, voleva realizzare la signoria universale del pontefice; i baroni romani si erano indeboliti e avevano accettato di diventare feudatari del pontefice, solo il senato dal Campidoglio resisteva al papa.
Una nuova dottrina, derivata da Arnaldo da Brescia, Marsilio da Padova, Ockham, Wycliff, Lollardi, Giovanni Hus e Gerolamo di Praga contestava il potere temporale dei papi, l’assolutismo papale, la gerarchia della chiesa e dava la prevalenza alle sacre scritture; allora la Germania era più religiosa e meno evoluta dell’Italia, più avanti, proprio in questo paese sarebbe esploso Lutero.
Nel 1166 il senato romano fece un trattato commerciale e un’alleanza con Genova, le corporazioni o gilde dei commercianti romani erano rappresentate da Cencio Pierleoni. Anche papa Lucio III (1181-1185) era contro la repubblica romana, nel 1183 i romani, volendo la sovranità sulla provincia, attaccarono la città di Tuscolo, difesa dall’arcivescovo Cristiano di Magonza, questo prelato aveva un harem e usava la mazza da guerra per rompere le teste dei nemici.
Clemente III (1187-1191) cercò la pace con il senato romano, ormai esistente da 44 anni, il papa propose alla città un rapporto come quello esistente tra impero e comuni lombardi, perciò fu fatto capo della repubblica; competeva alla repubblica romana dichiarare la guerra, poi anche i nobili riconobbero il senato popolare. Con la costituzione romana del 1188 furono neutralizzati imperatore e nobili, il rapporto tra Roma e impero era sciolto e con il trattato d’Anagni il papa rinunciò al potere legislativo e di governo a vantaggio del comune.
Al tempio di Celestino III (1191-1198) il senato era fatto in maggioranza di borghesi e cavalieri, poi fu posto a capo della repubblica un solo uomo, era la dittatura, si fece senatore unico Benedetto Carushomo, un borghese, al quale successe Giovanni Capoccio e poi Giovanni Pierleoni. Nel 1197 fu restaurata la costituzione democratica ed il senato collettivo e nel XIII secolo decaddero le famiglie dei Frangipane e dei Pierleone.
Sulla scia di Arnaldo da Brescia, Marsilio da Padova ( 1280-1343) aveva contestato il primato del papa, sostenendo che Pietro non era mai giunto a Roma, sosteneva che il papa non aveva alcun diritto ad eleggere o deporre l’imperatore, sostenne la superiorità del concilio sul papa ed auspicò un controllo statale sulla chiesa, dimostrò che anche le decretali pseudoisidoriane, che sostenevano i poteri del papa ed i privilegi della chiesa, erano false, perciò fu bollato dalla chiesa come eretico e scomunicato. Contestava le ambizioni papali e proponeva la sovranità popolare, voleva sottomettere la chiesa allo stato, non riconosceva alla chiesa potestà punitiva, contestava ogni pretesa di supremazia del papa, come la giurisdizione indipendente per vescovi e sacerdoti, era a favore di una monarchia costituzionale. L’aristotelico Marsilio da Padova, nell’opera “defensor pacis” difendeva il potere temporale dell’imperatore e attaccava il potere spirituale del papa, affermava che Pietro non era stato maggiore degli altri apostoli, che non era stato fatto capo della chiesa, che non aveva fondato il vescovado di Roma e non era mai stato in questa città, diceva che i religiosi non avevano la potestà di giudicare e che il papa non aveva l’autorità terrena. Marsilio affermava che nessun prete aveva la potestà di sciogliere e legare, che questo compito spettava a Dio, che il concilio poteva insediare e deporre il papa, il quale non poteva convalidare l’elezione imperiale, che non la gerarchia, ma la comunità dei fedeli costituiva la chiesa, affermava la superiorità del concilio ecumenico sul papa. Guglielmo di Ockham, pieno d’erudizione scolastica, concordava con Marsilio, confutava la donazione di Costantino e collocava imperatore e concilio ecumenico al disopra del papa, affermava che l’incoronazione dell’imperatore poteva essere fatta da qualunque vescovo, i monarchisti sottoponevano la chiesa allo stato e tanti, contro il papa, si appellavano alle sacre scritture. Anche Dante (1265-1321) nel “De monarchia” riconosceva i diritti inviolabili del popolo romano, espropriati dal papa. Marsilio propose all’imperatore Ludovico IV il Bavaro di farsi incoronare dal popolo romano, a Roma faceva parte di una commissione mista di laici ed ecclesiastici, riunita in parlamento, la quale dichiarò eretico il papa francese Giovanni XXII (1316-1334), residente ad Avignone, e lo depose, accusandolo di aver accumulato tesori, di nepotismo e d’usurpazione dei poteri, di aver spogliato le chiese e di aver venduto uffici ecclesiastici. Roma non cessava di attrarre i grandi lumi. I monarchisti e i riformatori affermavano che il papa poteva essere giudicato da imperatore e concilio e poteva essere deposto, perciò il popolo bruciò Giovanni XXII in effige, l’assemblea popolare deliberò che il papa doveva risiedere a Roma e doveva allontanarsi dalla città solo con il consenso dei romani. Nel 1305 il re Filippo IV il Bello di Francia aveva fatto eleggere papa il francese Clemente V (1305-1314), che si stabilì ad Avignone, Giovanni XXII era il suo successore, da allora il papa prese a risiedere ad Avignone (1309-1367); la sua lontananza da Roma favorì le aspirazioni autonomiste e repubblicane della città, che però, a causa della lontananza del papa, ne perse economicamente, invece il papa era controllato dal re di Francia, comunque egli, all’inizio, poiché distante da Roma, per contenere i nobili della città, sostenne Cola di Rienzo (1313-1354).
Al tempo di Clemente V, i Colonna, gli Orsini e altri nobili, facevano parte del senato, anche Clemente V ottenne la carica senatoria a vita, però la repubblica era indipendente ed il clero era escluso dalle cariche statali. I romani ordinarono ai cardinali di incoronare imperatore Enrico VII ed agli ebrei di versargli un contributo, da parte sua, l’imperatore giurò di difendere la repubblica romana e le sue leggi.
La milizia repubblicana aveva domato momentaneamente l’aristocrazia e posto un freno alla guerra tra famiglie, poi Roma cadde sotto il dominio di Cola di Rienzo, che si fece dittatore della città. Nel 1343 Cola di Rienzo pensò di farsi re d’Italia, ma non riuscì a domare i nobili romani, aveva promesso giustizia sociale, un esercito popolare, l’unità, la laicità e l’indipendenza nazionale italiana. La presa del potere da parte di Cola di Rienzo fu favorita da un’altra rivoluzione, il senato era stato rovesciato e al suo posto era stato insidiato un governo di tredici priori con a capo Cola di Rienzo, nemico dei nobili, questo, come ambasciatore dei romani, fece visita a Clemente VI ad Avignone, dove conobbe Petrarca, che lo ammirava.
Anche il successivo papa Clemente VI (1342-1354) era più favorevole alla democrazia romana che alla nobiltà cittadina e perciò fece Cola, che già si faceva chiamare console, notaio del tesoro romano; Cola era nato nel 1313 da una povera famiglia di contadini, si dedicò agli studi, frequentò l’università e divenne amante d’arte ed eloquente, era benvoluto dal popolo e odiato da notabili. Alla sua epoca a Roma si affiggevano manifesti anonimi contro le autorità, che lanciavano appelli al popolo, la polizia non era in grado di reprimere il fenomeno, fu da questo filone che nacquero le pasquinate.
Cola di Rienzo parlava della maestà svanita del popolo romano ed era applaudito, però i baroni lo vedevano come un sognatore, perciò Cola sull’Aventino preparò una congiura per abbatterli, era credente, raccomandò se stesso allo spirito santo e iniziò la sua rivoluzione contro i nobili, sostenuto dal papa e dal popolo. Il suo programma prevedeva l’emarginazione politica dei baroni, la pena di morte per l’assassinio, una giustizia più veloce, la pensione per i caduti in guerra; voleva che i dazi affluissero al comune e non nelle tasche dei baroni, non voleva che questi ospitassero i banditi, come accadeva in quei tempi, allora i palazzi di Roma erano un asilo per i delinquenti. Perciò il parlamento conferì a Cola la signoria sulla città ed il potere illimitato, nel suo governo Cola era affiancato da un vicario papale, assunse il titolo di tribuno del popolo e nobili e senatori fuggirono.
Il tribuno occupò i castelli e ordinò ai nobili di rendergli omaggio in Campidoglio, con messaggeri comunicò al di fuori di Roma le novità intervenute nella città, diceva che voleva la liberazione di Roma e dell’Italia, invitò le città d’Italia a mandare deputati a Roma per la creazione di un parlamento nazionale, aveva un piano per una confederazione italiana. Cola abolì il senato e creò un collegio di sindaci, coniò monete, raccolse una milizia a lui devota, fece giustiziare nobili e religiosi, i cattivi giudici furono messi alla berlina, punì adulteri e giocatori. Il tribuno abolì i pedaggi riscossi dai baroni, calmierò i prezzi dei generi alimentari, combatté il banditismo e così le strade divennero più sicure.
Però anche Cola adorava la pompa e, poiché il potere eccessivo dà un po’ alla testa, aumentò i suoi titoli diventando un po’ megalomane, il papa si lamentò anche perché aveva modificato la costituzione romana senza il suo benestare; Milano, Genova, Venezia, Firenze e le città minori inviarono deputati al parlamento nazionale, mentre a Roma, anche se repubblicana, si chiedeva il ritorno del papa da Avignone, la lontananza del papa aveva impoverito la città.
Petrarca condivideva i principi del “De Monarchia” di Dante, considerava il popolo romano fonte del potere universale e riteneva che Roma dovesse essere la sede dell’impero e del papa; da Avignone, Petrarca si felicitò con Cola, lo chiamava nuovo Camillo, liberatore d’Italia inviato da Dio e gli dedicò una poesia. Cola depose il tiranno di Viterbo, Giovanni di Vico, e poi chiese ai giuristi se il popolo romano poteva riprendersi i suoi poteri, un consiglio di giuristi rispose di si, perciò il tribuno emanò un editto che riduceva i privilegi di nobiltà, chiesa e impero, anche per Cola il popolo romano era fonte d’ogni potere.
Parecchi castelli si arresero al tribuno, Cola voleva riunire a Roma un parlamento nazionale che desse le leggi a tutto il paese, il tempo era favorevole per l’indipendenza italiana, perché il papa era ad Avignone, l’imperatore era debole e assente, il feudalesimo era in crisi, la borghesia era al potere nelle repubbliche cittadine ed in Francia si era affermata la monarchia. Però Cola, diversamente da Cromwell, non fu in grado di portare a termine questa rivoluzione, credeva anche al regno dello spirito santo, si fece incoronare come tribuno e cavaliere, si fece chiamare cavaliere dello spirito santo e prese altri titoli altisonanti; proclamò che Roma era capitale del mondo e fondamento del cristianesimo, conferì a tutti gli italiani la cittadinanza romana, proclamò che l’imperatore doveva essere eletto dal popolo romano e fu coperto da applausi.
Come gli ebrei della diaspora, anche i romani della decadenza ritenevano di avere ancora una missione eterna e sognavano il riscatto, Cola celebrò in Campidoglio la festa dell’unità d’Italia e mandò i suoi messaggeri per il mondo; si fece incoronare tribuno con sei corone, nel corso di una cerimonia suggestiva, vietò all’imperatore di entrare con le armi in Italia senza il permesso del popolo romano, combatté guelfi e ghibellini, però sapeva che la nobiltà congiurava contro di lui.
Durante un banchetto fece arrestare cinque Orsini e due Colonna e li condannò a morte, i baroni si sottomisero e il papa intervenne a loro favore, così Cola li rilasciò e, per la sua magnanimità, fu criticato da Petrarca, altri tiranni erano abituati ad agire diversamente. Cola non si appoggiava a nessun partito, ma diceva di appoggiarsi alla nazione italiana, non si curava dell’imperatore e del papa, voleva il papa e l’imperatore a Roma e Roma capitale d’Italia.
Per Cola Roma era il centro della monarchia universale e dei due poteri, diceva che tutti gli italiani, poiché divenuti cittadini di Roma, dovevano eleggere l’imperatore che doveva essere italiano. Idee queste vicine a quelle dei guelfi, su tavole di bronzo fece incidere gli articoli del nuovo patto con l’Italia libera; a questo punto Clemente VI sbottò e chiese al cardinale legato, Bertrando, la deposizione di Cola perché eretico, poi, con una congiura, aizzò i nobili romani contro di lui e preparò la scomunica contro di lui.
Cola mise al bando gli Orsini, fece spianare i loro palazzi e assediò una fortezza dei Colonna, quando giunse il legato Bertrando, con l’ordine del papa rivolto a Cola di recarsi al suo cospetto, fu scansato dal tribuno. Purtroppo, ora anche Cola gozzovigliava ed estorceva denaro, aveva anche aumentato le tasse sul sale e Petrarca piangeva per le sue degenerazioni e per la sua follia, il papa accusò Cola di voler rovesciare la chiesa e l’impero e, per rappresaglia, stava per revocare il giubileo, che portava denaro nelle tasche dei romani.
Il barone Giovanni, conte di Minervino, a causa dei suoi atti di brigantaggio, era odiato da Cola, che lo citò dinanzi al suo tribunale, però il popolo romano si stava allontanando dal tribuno, perciò Cola depose le insegne di tribunato, lasciò il Campidoglio e si chiuse in Castel Sant’Angelo. Il legato papale Bertrando annullò i decreti del tribuno e citò Cola davanti al suo tribunale, come eretico e ribelle, e lo scomunicò; Cola fuggì e si rifugiò a Napoli ove era arrivato re Luigi d’Ungheria, a Roma si temeva che Cola sarebbe tornato con le truppe ungheresi e con la banda di mercenari del duca Werner, nipote del duca di Spoleto.
Questa banda saccheggiava il Lazio e chiedeva riscatti alle città ed alle persone, anche il regno di Napoli era infestato dai banditi e da rapaci condottieri che scorazzavano, Werner si diceva nemico di Dio, della pietà e della misericordia. Roma e la Toscana fecero lega contro questa compagnia, che, ad un certo punto, entrò al servizio della Chiesa. Re Luigi d’Ungheria scaricò Cola, che si rifugiò in Abruzzo, a Roma, tra nobiltà e popolo, regnava la discordia, nelle strade regnavano rapine e delitti, nel 1348 ci fu la peste, la carestia e l’inflazione, le contese sulla proprietà erano senza fine, la città fu colpita anche da un terremoto, perciò i romani, per rifarsi, sollecitavano giubileo e indulgenze.
In Abruzzo Cola di Rienzo si era unito agli eremiti spirituali di Celestino V, eredi di San Francesco, questi seguivano la regola della povertà e le profezie dell’abate Gioachino Da Fiore, aspettavano un messia per riformare la chiesa e realizzare il regno dello spirito santo, erano stati tanti, prima di Lutero, a chiedere una riforma della chiesa. Tra questi eremiti, frate Angelo convinse Cola ad incoronare a Roma re dei romani, cioè imperatore, il boemo Carlo IV, perché impero e papa dovevano essere ricondotti a Roma; perciò Cola, respinto dal papa, pensò di avvicinarsi all’imperatore, si recò in Germania e disse a Carlo IV d’essere contrario al potere temporale del papa, si offriva di governare Roma come vicario imperiale, mentre in precedenza aveva sostenuto l’indipendenza nazionale italiana. Per tutta risposta, l’imperatore lo fece imprigionare a Praga e poi ne diede notizia al papa.
Nel 1350 Cola scrisse dal carcere una lettera all’imperatore, era divenuto folle, affermava che sarebbe sorto un altro Francesco che avrebbe tolto al clero le sue ricchezze e innalzato un tempio allo spirito santo, poi papa, imperatore e il tribuno Cola avrebbero rappresentato la trinità a Roma. Con questa lettera Cola accusava il papa dello strazio dell’Italia e della dissoluzione dell’impero, si diceva a favore della separazione dei poteri, affermava che le province amministrate dagli ecclesiastici erano quelle amministrate peggio, che il papa aveva ostacolato l’unità d’Italia, aveva favorito la frattura tra guelfi e ghibellini e consegnato le città ai tiranni. . Carlo IV lo tenne in prigione, pensando di usarlo contro il papa, Petrarca scrisse al boemo Carlo IV, sollecitandolo a salvare l’Italia che andava in rovina, però nel 1352 Carlo IV consegnò Cola di Rienzo a Clemente VI ad Avignone. Petrarca esortò i romani a chiedere il rilascio di Cola, però Clemente VI lo imprigionò; nel 1353, morto Clemente VI, gli successe il francese Innocenzo VI e ora Cola, per salvarsi, si diceva guelfo e contro i tiranni, era il trasformismo della politica.
In Italia arrivò il nuovo legato papale, il cardinale spagnolo Albornoz, che pensò di usare Cola contro il prefetto Baroncelli, del partito ghibellino, che comandava a Roma, perciò lo liberò dal carcere, lo fece cavaliere del Santo Sepolcro e senatore; però i romani erano stanchi di Cola, cacciarono dal Campidoglio Baroncelli e offrirono la signoria al cardinale Albornoz, che mise da parte Cola.
Il masnadiero Monreale fece un ingente prestito a Cola di Rienzo, che lo utilizzò per assoldare dei mercenari, perciò nel 1354 Cola di Rienzo arrivò a Roma, accompagnato da una scorta di cavalieri, si fece fare senatore, fu salutato dal popolo, nominò capitani e cavalieri e convocò i nobili in Campidoglio, ma la maggior parte di loro non si presentò.
Arrivato a Roma, Monreale, pensò di proclamarsi signore della città con l’aiuto di Cola, ma questo lo fece arrestare, assieme ai suoi, come masnadiero, Monreale fu decapitato, poi Cola assoldò truppe e assediò Palestrina, la città dei Colonna, impose tasse, chiese riscatti, aveva una guardia del corpo; il popolo si ribellò alle sue tasse e lo chiamò traditore, lo prese e lo trucidò in Campidoglio, il suo cadavere fu mutilato e appeso per i piedi, in segno d’infamia, preso a sassate dai monelli e poi bruciato (1354).
Qualcuno lo aveva accusato di pazzia, di tirannia e di megalomania, però fu anche il profeta del rinascimento, con i suoi ideali d’indipendenza e d’unità d’Italia, di riforma della chiesa, era un plebeo e un parvenu, però conosceva il pensiero di Dante e di Petrarca, amava l’arte e indicava una meta, voleva una confederazione italiana con capitale Roma, anche i guelfi la volevano, ma con a capo il pontefice.
Il tribuno del popolo Cola di Rienzo fu uno dei primi archeologi, decifrava le antiche iscrizioni dei monumenti di Roma, delle quali faceva raccolta, aveva un animo di riformatore politico e di scienziato. L’idea d’unità nazionale era stata concepita da Cola di Rienzo e si era sviluppata nel medioevo, fu coltivata anche da Federico II e da altri, anche i papi avrebbero accettato l’unità d’Italia, ma solo sotto di loro. Quando fu eletto papa Innocenzo VII (1404-1406), i romani si sollevarono di nuovo e lo costrinsero a fuggire a Viterbo, il papa chiese aiuto a re Ladislao di Napoli, mentre suo nipote assassinò undici legati della repubblica romana, per compensarlo di quest’atto, il papa lo fece conte. Quando fu eletto papa Eugenio IV (1431-1447), eremita agostiniano, i romani tornarono a reclamare la repubblica e perciò nel 1431 il papa, aiutato dal pirata Vitellio, fu costretto a fuggire da Roma, rimase in esilio nove anni, soprattutto a Firenze, mentre nello stato della chiesa esercitò per lui la repressione Giovanni Vitelleschi, un ex brigante, che nel 1437 fu fatto cardinale da Eugenio IV. Vitelleschi ammazzò civili e prelati e riprese il controllo dello stato, prese i castelli del prefetto Giovanni Vico, nemico del papa e alleato con i Colonna; Giovanni Vico fu decapitato ed Eugenio IV incamerò i suoi beni. Nel 1437 Vitelleschi distrusse Palestrina, la città dei Colonna, già ricca di un patrimonio artistico, poi Eugenio IV fece uccidere anche Vitelleschi e s’impossessò dei suoi beni, a Vitelleschi successe il cardinale Scarampo che, come lui, fece rapine ed omicidi. Eugenio IV volle la riforma dei conventi, sosteneva i monaci francescani come Bernardino da Siena, che assicuravano la copertura a sinistra della chiesa; con la sua morte, a Roma si rivoltò Stefano Porcari, il quale voleva che i rapporti tra il comune di Roma ed il pontefice fossero garantiti da un trattato, invece Lorenzo Valla aveva chiesto la secolarizzazione dello stato della chiesa. Quando divenne papa Niccolò V (1447-1455), fu confermato il concordato stipulato tra Eugenio IV e Federico III e svanì la riforma della chiesa, Niccolò V riordinò l’amministrazione e le imposte, si riconciliò con baroni e Valla, fece ricostruire Palestrina, nel 1447 la città di Roma riconosceva la supremazia papale ma conservava ancora una certa autonomia. Poiché Stefano Porcari voleva restaurare la repubblica, il papa lo esiliò a Bologna, i magistrati non erano più nominati dal comune, ma insidiati dal pontefice, allora Porcari progettò di prendere Castel Sant’Angelo e di uccidere il papa Niccolò V, ma l’insurrezione non riuscì, fu catturato e impiccato, la sua casa fu rasa al suolo. La rivolta repubblicana, guidata da Stefano Porcari, fu repressa, il papa aveva promesso ai congiurati la grazia in caso di resa, questi si arresero ma furono impiccati ugualmente. Valla fu perdonato da Niccolò V, che lo nominò segretario apostolico, divenne professore d’eloquenza e filologo, per difendere la sua nuova posizione, si separò da Porcari, Callisto III (1455-1458) nominò Valla suo segretario. Valla e Porcari erano stati umanisti, contro il potere temporale del papa e i membri dell’accademia pomponiana romana, creata da Pomponio, questi accademici si attirarono le persecuzioni del papa, i membri dell’accademia portavano nomi pagani, disprezzavano i dogmi e le istituzioni gerarchiche della chiesa; Paolo II (1464-1471) sospettava che volessero rovesciare il governo del papa. La setta dei fraticelli, inoltre demagoghi, pagani, eretici e repubblicani sembravano avere il loro centro nell’accademia, nel 1468 la polizia fece venti arresti tra gli accademici, che furono torturati, alcuni di loro si rifugiarono all’estero, lo stesso Pomponio fu incarcerato e poi rimesso in libertà. Come già Arnaldo da Brescia, nel 1442 anche Lorenzo Valla dimostrò la falsità della donazione di Costantino, fabbricata nel 750 dalla cancelleria pontificia, la quale sosteneva che l’imperatore Costantino aveva ceduto a papa Silvestro I il potere su Roma e l’occidente; il documento fu utilizzato per affermare il potere temporale del papa in occidente, dopo che Costantino e i suoi eredi si erano trasferiti a Costantinopoli. I sostenitori di questo documento vedevano nell’imperatore d’occidente un funzionario della chiesa che poteva anche essere revocato dal papa, grazie a questa falsa donazione, Gregorio VII (1073-1085) e Innocenzo III (1198-1216) teorizzarono il primato della chiesa su re e imperatori. Lorenzo Valla confutava la donazione di Costantino ed era sostenuto dal concilio di Basilea, perciò fu accusato davanti all’inquisizione e si salvò perché era protetto, il re di Napoli incoraggiò Valla a pubblicare la sua confutazione della donazione, già negata nell’anno 1000 dall’imperatore Ottone III, poi dai repubblicani romani e da Dante; l’umanista si scagliò contro Eugenio IV, definiva il governo pontificio un governo di carnefici, diceva che, a causa della cupidigia e dei delitti dei papi, l’Italia si dibatteva in guerre senza fine, voleva la fine del potere temporale dei papi. Nel 1443 il cardinale Piccolomini chiese all’imperatore Federico III un concilio per fare chiarezza su quella donazione, che non risultava nemmeno dal liber pontificalis, prima di lui, ne avevano contestato l’autenticità anche Reginaldo, vescovo di Chichester, ed il Cusano. Valla fu poi perdonato dai papi e valorizzato come umanista, però nel 1517 Ulrico von Hutten pubblicò il celebre scritto di Valla sulla falsa donazione di Costantino e propose la creazione di una chiesa nazionale tedesca.
Bibliografia: K. Deschner “ Storia criminale del cristianesimo” – Ariele Editore, F. Gregorovius “Storia delle città di Roma nel medioevo” – Einaudi Editore, Fo, Tomat, Malucelli “Il libro nero del cristianesimo”– Editore Nuovi Mondi, Claudio Rendina “I papi storia e segreti” – Newton Editore, Claudio Rendina “Il Vaticano storia e segreti” – Newton Editore, Giancarlo Zizola “Il conclave” – Newton Editore, P. Rodriguez “Verità e menzogne della chiesa cattolica” – Editori Riuniti, Bruno Giordano “Gli italiani sotto la chiesa” – Mondadori Editore, Leopold Rancke “Storia dei papi” - Sansoni Editore. AFRICA Lo stato del Sudafrica, su iniziativa d’imprenditori privati locali, per liberarsi dalle tre agenzie di rating americane, sospettate di favorire la speculazione finanziaria, ha creato la prima agenzia di rating africana, la SAR, quando sarà cresciuta, potrà anche dare valutazioni agli altri paesi africani. L’iniziativa è approvata dal presidente del Senegal, che è anche presidente dell’Unione sudafricana, il quale auspica la nascita di un’agenzia panafricana del genere. Si accusano le tre società private di rating americane, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, dipendenti da fondi americani d’investimento, di valutazioni arbitrarie e di superficialità, che provocano declassamenti, aumento del costo del credito, valutazione negativa per rilevata erronea solvibilità, di favorire l’aumento degli interessi e d’invasività, aumentando con ciò le difficoltà di piazzare i titoli pubblici e privati nel mercato internazionale. Queste valutazioni costringonono il governo a stornare le spese del bilancio dello stato, dalla spesa sociale al servizio del debito pubblico, alimentando la speculazione sulla moneta, favorendo instabilità sociale, povertà e sottosviluppo, esagerando i rischi nell’investimento; tutto ciò, senza tener conto delle potenzialità dell’Africa, ricca di materie prime, come gli idrocarburi, l’oro, i diamanti e le terre rare. Con la valutazione BB-, la BCE non accetta in garanzia titoli pubblici in garanzia, assicurazioni e fondi pensione non li acquistano. Dopo l’iniziativa di Russia e Cina di minare il monopolio internazionale del dollaro, i paesi Brics, tra cui sono Brasile, Russia, Cina e india, si muovono all’unisono contro il monopolismo finanziario americano; l’iniziativa del Sudafrica è anche una lezione data all’UE, che aveva proposto la creazione di un rating europeo, ma poi ha cambiato idea. Il fatto è che occorreva schiacciare l’Italia, perché L’UE si muove a difesa degli interessi americani e non di quelli europei, lo vediamo con la guerra in Ucraina; dal 1946, i governi italiani vogliono essere coerentemente atlantisti ed europeisti e non italianisti, l’Italia non è un paese sovrano. (Per le notizie, fonte, Mario Lettieri e Paolo Raimondi- startmag.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 5/12/2022) USA Il governo, quando è in difficoltà, s’inventa un nemico e con ciò alimenta la paura e l’insicurezza dei cittadini, è successo con la pandemia e con la guerra in Ucraina; operando in tal modo, ha danneggiato i cittadini e ha favorito le multinazionali e la speculazione, l’emergenza militare per l’Ucraina è esplosa dopo il Covid e finanza, sanità e armi hanno cadenzato i tempi. La svolta autoritaria iniziata nel 2020 è servita a favorire il controllo delle masse, con la finanza diretta da massoni, che ha assunto il controllo dello stato, infatti, capi di governo e ministri dell’economia, sono spesso uomini della finanza massoni. L’Italia è il laboratorio sperimentale dei mercati, la pandemia ha favorito l’indebitamento dello stato, con il lockdown, le attività economiche hanno subito una contrazione e tanti hanno perso il lavoro o vivono con un sussidio dello stato. Tanti alberghi, ristoranti e bar hanno chiuso, però i superricchi sono diventati più ricchi, in Francia, Arnauld è la seconda persona più ricca del mondo, ma nessuno, per rispetto, cita la regina d’Inghilterra, naturalmente molto ricca; il potere finanziario e quello politico s’intrecciano con quello militare. Le attività finanziare sono oltre quattro volte il PIL mondiale, che è pari a 85.000 miliardi di dollari, superando le attività produttive. BlackRock ha in gestione un patrimonio di 10.000 miliardi di dollari e potrebbe comprarsi l’Italia intera, è il più grande fondo d’investimenti privati del mondo; è il principale azionista delle principali banche europee e socio strategico di Apple, Microsoft e Google, è il secondo fondo investimenti in armi nucleari, dopo il fondo Vanguard, al terzo e al quarto posto stanno i fondi Capital Group e State Street. Questi fondi finanziano le rivoluzioni colorate, le ONG sovversive e giovani che, con le loro manifestazioni, hanno il compito di destabilizzare i paesi; questi fondi d’investimento controllano agenzie di comunicazioni ed emittenti televisive, ingeriscono nel potere degli stati; perciò nel 2011 fecero saltare il governo Berlusconi, eletto dal popolo, sostituito dai governi commissariati dalla BCE, da parte sua, Draghi aveva favorito le privatizzazioni. Erano in crisi le banche francesi e tedesche, creditrici della Grecia, e la BCE fece esplodere lo spread italiano, minacciando di far fallire l’Italia, impose il governo Monti, mentre le banche estere come Deutsche Bank, vendettero i titoli italiani, per farli svalutare. Black Rock era azionista di riferimento delle agenzie di rating che davano le valutazioni agli stati, facendo salire gli spread. Black Rock ha partecipazioni del 10% circa e, con altri fondi, nel voto in assemblea, esercita un potere d’indirizzo; con Vanguard e Wellington, è il principale investitore in Facebook e Pfizer, assieme alle principali banche americane, i tre fondi citati partecipano anche alle principali multinazionali americane delle armi. Per la vigilanza sulle banche, Black Rock e Vanguard sono sentite come consulenti da Bankitalia, Wellington è socio del Cerved italiano, che valuta il merito creditizio di un’impresa. Black Rock e Vanguard controllano il 90% delle prime 500 imprese americane e la stampa americana, alcune banche si possiedono a vicenda. Una Holding del Qatar e l’Arabia Saudita controllano la banca britannica Barclays e Credit Suisse, Black Rock controlla UBS. State Street, Vanguard e Black Rock controllano due agenzie dj rating che danno i punteggi, oltre agenzie di stampa, compagnie farmaceutiche, banche, televisioni e produttori di armi. Nel mondo, 1318 aziende sono interconnesse e 147 sono ancora più unite, i conflitti interesse sono tanti, la concorrenza economica è ostacolata, nella lotta di classe, il capitalismo ha vinto. Con il benestare del presidente della commissione europea, BlackRock e Vanguard sono i principali azionisti dei vaccini Pfizer e delle mascherine, Ursula von der Leyen ha trattato in segreto l’acquisto del vaccino e ne ha tratto largo profitto, è membro della London School of Economic e della società massonica fabiana che, per i suoi programmi di dominio mondiale, raccomanda la strategia temporeggiatrice. Suo marito medico è stato dipendente della casa farmaceutica Glaxo, e della società genica Orgenesis, controllata da Pfizer, BlackRock e Vanguard; con la corruzione politica, Pfizer e Moderna, con i vaccini, hanno guadagnato 49 miliardi di dollari, il contratto prevede anche altri vaccini per le varianti del virus Covid. I ceti dominanti esercitano il potere per mezzo dello stato che è stato privatizzato e il denaro messo in circolazione oggi è slegato dalla produzione e dal deficit del bilancio dello stato; dominano i poteri politico, militare, finanziario e sanitario; per i vaccini, Gates ha creato la fondazione Gavi, che finanzia il 20% del bilancio dell’OMS, compra governi, ONG e case farmaceutiche e, con le donazioni, risparmia tasse. Stoltenberg, segretario della Nato, ha rapporti con Gates e con Gavi e, per ridurre ufficialmente la mortalità infantile, in realtà per profitto, vuole vaccinare i bambini poveri del mondo, mentre l’élite si lamenta che il mondo è sovrappopolato; Stoltenberg è passato da Gavi a Nato ed è destinato alla banca di Norvegia, che lavora a fianco di Black Rock e Vanguard. Come Macron, anche Draghi, che ha favorito le privatizzazioni italiane, è stato dipendente di Goldman Sachs, che ha avuto altri illustri dipendenti, come Barroso e il ministro delle finanze inglesi, Suniak; invece i giornalisti importanti sono reclutati presso Aspen, Bilderberg e commissione trilaterale. Ora gli Usa in crisi, vogliono conquistare lo spazio per mezzo dei miliardari Elon Musk e Jeff Bezos. Sembra che l’obiettivo del Grande Reset sia il modello dello stato cinese, con le grandi imprese al vertice dello stato e il comunismo per la gente comune, infatti, la Cina considera la privatizzazione, una fase temporanea; la Cina è uno stato comunista finanziato dal capitalismo e le crisi cinesi servono a rafforzare il potere dello stato. Con il lockdown, nel mondo, hanno chiuso milioni d’imprese, però hanno guadagnato i grandi monopoli che finanziano anche Ong e immigrazione, con lo scopo di abbassare i salari e il livello di vita della gente; le multinazionali private sono gestite come stati, ma non devono rispondere agli elettori. Le rivoluzioni industriali sono state quella meccanica, elettrica e digitale, la quarta riguarda l’intelligenza artificiale e la robotica; però connettere i cervelli umani al cloud, favorisce la militarizzazione e minaccia l’autonomia umana e il libero arbitrio; la fusione tra uomo e macchina potrebbe realizzare il programma a tappe della Fabian Society e il nuovo ordine del mondo. Il Trattato di Maastricht, il trattato di Roma, il Sistema monetario Europeo e il PNRR sostenuto da Draghi, hanno imposto all’Italia vincoli esterni che hanno aggirato il parlamento italiano; Guido Carli riteneva che gli italiani erano incapaci di governarsi (una tesi razzista), perciò sosteneva le istituzioni internazionali che hanno svalutato il voto popolare. Trenta anni fa, cioè nel 1992, l’élite ha commissariato l’Italia, in quell’anno vi fu la crisi politica ed economica, la svalutazione della lira, l’inchiesta giudiziaria Mani Pulite, il trattato di Maastricht, la liquidazione delle grandi imprese pubbliche patrocinata da Draghi, l’omicidio di Falcone e Borsellino e così finì la prima repubblica. Nel 2022 il PNRR, dopo la pandemia, dovrebbe rimettere in moto l’Italia, ufficialmente con l’indebitamento comune degli stati, ma il debito italiano fatto con l’UE dovrà essere ripagato dall’Italia; dopo i precedenti vincoli, questi debiti ci legheranno indissolubilmente all’UE. Riguardo le finalità del PNRR, senza sostenere sanità, scuola, turismo e messa in sicurezza del territorio, il grosso degli investimenti andrà alla transizione ecologica, all’innovazione digitale e alla quarta rivoluzione industriale. Con il controllo della popolazione, grazie al Recovery Fund, in sei anni avremo uno stato pianificato, dirigista e totalitario, in sintonia con il World Economic Forum di Davos. In Italia la ricchezza privata è pari a 10.000 miliardi di euro, il debito pubblico è di 3.000 miliardi e quello privato è di circa 1.000 miliardi, il Pil è di 1800 miliardi. Bisogna ricordare che la società fabiana non vuole la piccola proprietà privata ma il noleggio dei beni fatto dallo stato, anche Draghi ha affermato che le piccole imprese sono destinate a estinguersi. Tanti esperti si erano lamentati che in Italia arrivavano pochi investimenti esteri, ma nel 2020 gruppi esteri, tramite l’advisor Goldman Sachs, hanno acquistato imprese italiane per 75,6 miliardi di dollari, invece gli investimenti italiani all’estero sono stati solo pari a 12,8 miliardi di dollari; la parte del leone l’ha fatta la Francia, prima potenza neo-coloniale in Africa, siede nel consiglio di sicurezza Onu, ha la bomba atomica e, su mandato di Usa e Vaticano, ha compito di controllare i governi Italiani. Questo paese ha una scuola speciale che forma diplomatici, una repubblica presidenziale che sfiora la monarchia, ha firmato con l’Italia il patto del Quirinale, a vantaggio soprattutto della Francia, che riguarda diversi temi. I francesi hanno quote azionarie di controllo in 364 imprese italiane, tra cui, autostrade Astm, BNL, Cariparma e Friuladria, nella moda Pucci, Fendi, Prada, Bulgari, poi Luxottica, Mediaset, Telecom Italia, Edison, Unicredit, Parmalat, Eridania, supermercati GS diventati Carrofour e le saline di Margherita di Savoia. Però i francesi non hanno consentito all’italiana Fincantieri di assumere il controllo dei cantieri francesi di Saint Nazaire; la Francia ha acquisito la borsa italiana, passata a Euronext, che controlla anche le borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona e Dublino. Sulla borsa, il Copasir ha lanciato l’allarme, denunciando che le acquisizioni non sono sempre nell’interesse italiano e che il trattato del Quirinale coinvolge, a vantaggio della Francia, anche difesa, sicurezza ed energia. Con la borsa Parigi era in concorrenza la borsa svizzera, cui ha aderito Madrid, per la borsa di Milano, anche Deutsche Borse aveva fatto un’offerta più allettante; nei concorsi pubblici italiani, i raccomandati della Chiesa e della politica, asservita allo straniero e alle lobby, vincono sempre. L’amministratore delegato di Euronext ha ricevuto la Legion d’Onore, il cui maestro è il presidente della repubblica, hanno avuto quest’onorificenza esponenti del mondo e della finanza francesi e politici italiani, soprattutto del PD, tra essi Enrico Letta, docente a Parigi, invece Draghi è più legato alla finanza anglo-americana. Dopo la crisi del 2008, dal 2010 l’economia mondiale è alimentata dal QE, che ha comportato l’emissione in circolazione di tanta moneta digitale, ha favorito la svalutazione ma, fortunatamente, per dieci anni ha tenuto basso il costo del denaro; con questo denaro, le banche hanno alimentato i prestiti e i deficit di bilancio d’imprese, famiglie e stato. Questa politica ha posto definitivamente termine al gold exchange standard, mentre nel 1971, a Bretton Woods, era nato il monetarismo che è sfociato nel QE. La recente crisi pandemica ha avuto uno sbocca autoritario e ha fatto arrivare il liberismo al capolinea. Questo monetarismo contemporaneo, con l’alta finanza, alimenta la speculazione e la concentrazione della ricchezza e perciò l’economia non è più capace di estrarre valore del lavoro salariato e dall’economia reale. Ora l’economia dipende solo dal doping monetario delle banche centrali e costruisce immobili che rimangono vuoti. Comunque, con la crisi, nel 2019 in Usa i prestiti interbancari si sono arrestati e i tassi, prima contenuti, sono saliti, con le insolvenze, sono state colpite le banche Morgan, Citibank, Bank of America, Goldman Sachs Deutsche Bank, banca giapponese Nomura, Barclays inglese e PNP Paribas, in Italia soprattutto banche minori. La Fed è intervenuta per salvare le banche, poi la pandemia, creata ad arte, ha impedito che la massa di denaro immessa alimentasse l’inflazione; l’emergenza ha consentito di controllare la popolazione e ha ridotto gli affari e la massa monetaria. Per contrastare la recessione e i debiti, nel 2019 la banca dei Regolamenti Internazionali e Black Rock suggerirono al governo americano di aumentare la massa monetaria e così il lockdown fu deciso in ambito finanziario. Con la paura, la pandemia è anche servita a indurre le masse all’obbedienza, è un fatto che le emergenze epidemiche, climatiche, terroristiche e belliche, possono servire a irreggimentare le popolazioni; il fine era prolungare artificialmente la vita del capitalismo però, con la concentrazione della ricchezza, anche la classe media sembra destinata all’impoverimento. La Fed ha creato elettronicamente trilioni di dollari, 29 nel 2008 e 11 nel 2020, poi tradotti in prestiti dalle istituzioni finanziarie, è accaduto ciò perché esiste un rapporto incestuoso tra banche centrali, che dovrebbero vigilare sulle banche, e le banche commerciali che le possiedono. L’ipertrofia finanziaria alimenta il credito delle banche commerciali e il debito statale, mentre l’emergenza sanitaria ha privato i lavoratori dei diritti; l’organizzazione internazionale è condizionata, come in governi, da privati, per lo più in ombra. La guerra in Ucraina è il risultato dell’espansionismo a est dell’Europa e della Nato e la recessione è stata favorita dalla politica d’emergenza, dopo il green pass, porterà alla legge marziale e all’emigrazione di massa. Pandemia e guerra in Ucraina servono a ristrutturare il capitalismo, per impedire l’implosione del sistema; come nel 1929, nel 2019 le banche erano piene di spazzatura, cioè di crediti di difficile realizzo. I prestiti repo, o pronti contro termine, sono sottratti alla vigilanza della banca centrale e sono garantiti da titoli di stato, hanno alimentato la speculazione di banche piene di derivati finanziari garantiti da un sottostante. Tra il 2019 e il 2020, la Fed ha pompato 9.000 miliardi di dollari nel sistema interbancario, pari al 40% del Pil Usa; poi il virus è servito ad attuare il piano monetarista e iperinflattivo di BlackRock, quindi il lockdown ha arrestato le transazioni commerciali. Oggi il denaro si moltiplica per partenogenesi da solo, cioè non con il lavoro o con il bilancio in deficit dello stato, si sono chiuse piccole imprese, alleggerito il costo del lavoro e favorito l’e-commerce; la trasformazione sociale potrebbe riportare al feudalesimo e una nuova aristocrazia, al disopra del popolo e delle leggi. In Italia esistono già corporazioni, pedaggi autostradali e il Vaticano in casa, per sancire le disuguaglianze, contro la costituzione, esistono anche immunità, esenzioni e franchigie. Per superare la crisi, il sistema finanziario è stato drogato dalla liquidità e si è alimentato con le emergenze, il denaro fresco è servito a impedire il collasso del sistema, cercando inizialmente di contenere gli interessi ora saliti. Visti i debiti, gli Usa hanno stampato più denaro dal 2008 a oggi, che nei 250 anni precedenti (e poi gli economisti di corte lamentano solo il debito pubblico italiano); contemporaneamente, gli Usa hanno aumentato spese militari e controllo sociale, bloccando i conti privati e statali russi e togliendo il lavoro agli americani. L’UE vuole bloccarli per risarcire l’Ucraina. Le banche americane sopravvivono con le emergenze, sanitaria, bellica e climatica, facendo aumentare il costo dell’energia ma, in Italia, con il lockdown, hanno sacrificato il turismo; dalla crisi e dal caos può nascere un nuovo ordine repressivo, infatti, la paura favorisce le misure liberticide, perché la gente cerca la protezione dallo stato. Tralasciando i cambi di regime, nel 2014 l’Ucraina si era resa indipendente dalla Russia e le regioni filorusse orientali dell’Ucraina avevano raggiunto l’autonomia, però l’Ucraina occidentale voleva avvicinarsi a Nato ed EU; poi il governo ucraino ha reso impossibile la vita delle minoranze filorusse, mentre la Nato continuava espandersi a spese della Russia. Il segretario di stato americano Antony Blinken è un ebreo ungherese di origine ucraine, su suo consiglio, Biden ha elevato sanzioni alla Russia e ha affermato che Putin è assassino, macellaio e criminale; eppure, nella guerra in Afganistan gli Usa hanno fatto 230.000 vittime civili e nelle due guerre del golfo 900.000, con i bombardamenti, hanno anche provocato tanti morti civili in Libia e in Serbia. Il figlio di Biden, Hunter, un cocainomane, si è laureato a Georgetown, università gestita dai gesuiti, che i primi presidenti non volevano in Usa, da Georgetown è uscito anche Haines, messo a capo dell’intelligence americana; Hunter è entrato nel consiglio d’amministrazione della Burisma ucraina, che produce petrolio e gas nell’Ucraina orientale filorussa, appoggiandone la politica antirussa. Sul conflitto d’interesse della famiglia Biden, indagava per corruzione il procuratore capo Victor Shokin, perciò nel 2016 Biden minacciò il governo ucraino di revocare un finanziamento americano di un miliardo di dollari se non fosse stato destituito il procuratore. Hunter era anche interessato alla società Metabiota, interessata alle armi biologiche e alle epidemie, finanziata dalla ditta Seneca e da Goldman Sachs. Mosca indagava sul ruolo della famiglia Biden in questi laboratori ucraini e il governo russo, in risposta alle sanzioni americane, ha sanzionato Hunter. Com’è accaduto in Italia, Biden ha introdotto in Usa leggi liberticide e in Usa e in Italia le elezioni sono diventate un rito inutile. Draghi ha dichiarato che l’euro è irreversibile, però la maggioranza degli italiani è diventata da europeista a euroscettica; Lega, Meloni e il M5S volevano uscire dall’euro e perciò presero voti, poi quasi tutta la destra, per interesse, si è riciclata europeista e atlantista, e perciò ha perso voti, eccettuato Fratelli d’Italia, perché era all’opposizione. Nella Lega, Giorgetti è diventato atlantista e, con Meloni, frequenta l’Aspen Institute finanziato da Rockefeller e frequenta il Consiglio per le Relazioni Estere, che è un gruppo massonico. A Milano gli Usa hanno una camera di commercio che ha tra i soci Pfizer e Goldman Sachs e ospita Leonardo; in quella sede Giorgetti aveva accusato l’Italia, a causa della via della seta e della sua politica estera, di ambiguità, cioè l’accusava di voler seguire gli interessi italiani invece che quelli americani. Invece Salvini aveva incontrato in Russia uomini d’affari russi, ricevendo, come si usa in politica, una tangente petrolifera, il governo Draghi è stato sostenuto dagli Usa e dall’UE perché atlantista ed europeista e perché non difendeva gli interessi italiani. Letta è il cane da guardia della Francia, che è legata agli Usa e controlla l’Italia. Putin aveva proposto all’Italia di fare da mediatore nella guerra in Ucraina, poi l’Italia, con i ricatti e le interferenze americane, è finita nella lista nera dei nemici di Mosca; Di Maio, con poco stile, volendo dimostrare di essere diventato filoamericano ed europeista, ha definito Putin dittatore, pazzo e animale, anche l’informazione mainstream italiana è allineata e difende Nato, Ue e “democrazia” ucraina, contro l’aggressione russa. Il professor Orsini ha criticato la Nato per la sua politica verso la Russia ed è stato censurato da università e Rai, l’Italia importava dalla Russia il 40% del suo gas, la Germania il 50%; gli interventi umanitari, verbali, economici e militari, sono sempre sospetti. Gi Usa sono contrari ai gasdotti russi con l’Europa ed esportano gas liquefatto, raffreddato e condensato, in 36 nazioni, che costa di più; l’Europa dipendeva dagli approvvigionamenti russi, oggi il primo produttore di gas liquefatto è il Qatar, alleato degli Usa, che importa lavoratori resi schiavi, poi vengono gli Usa; l’ex cancelliere tedesco Schroeder è consulente della ditta russa Gazprom, che gestisce i gasdotti verso l’Ue. In Europa ci sono 12 terminali per rigassificatori, di cui tre in Italia, il gas liquefatto è più costoso del 20%; con i vincoli esterni e le alleanze, il governo italiano non persegue l’interesse nazionale; gli Usa vogliono dividere l’Europa dalla Russia, che è ricca di materie prime e voleva entrare nell’UE e nella Nato, ma è stata respinta dagli Usa. Nel 1944 a Bretton Woods, i vincitori della guerra stabilirono che il dollaro era agganciato all’oro e le altre monete al dollaro, nel 1971 gli Usa hanno posto fine al gold standard e presero piede la valuta non ancorata e i cambi flessibili, fino al QE inflattivo odierno delle banche centrali. La Russia sta lavorando per ancorare il rublo a oro e materie prime e vuole essere pagata in rubli, anche la Cina ha un progetto che mira a sganciarsi dal dollaro, a danno dell’America. 32.000 miliardi di dollari sono detenuti da stranieri che potrebbero abbandonare il dollaro, ora le banche centrali, per contenere l’inflazione e non aggravare la recessione, vogliono alzare i tassi, strumenti deflattivi sui prezzi sono stati il lockdown e la guerra; la Russia ha le materie prime e la Cina il 50% delle riserve mondiali di cereali. Gli Usa hanno anche congelato i depositi russi e le riserve russe in Usa, gli operatori non si fidano più del dollaro e vogliono rimpatriare il loro oro da Bank of England e Federal Reserve. In Usa esistono 57 milioni di persone che non vivono nei comuni e si autogovernano con norme private, anche gli italiani si sono allontanati dallo stato, ne volevano il rinnovamento e avevano riposto le speranze in mani pulite e nelle promesse di tanti partiti, ma sono stati delusi. Le bande che governano gli stati ci mandano in guerra, ci tassano e limitano le nostre libertà. La mitica età dell’oro era caratterizzata dall’assenza di leggi, cioè dello stato e del governo, dall’assenza della proprietà privata e della guerra; lo stato e la guerra nascono dalla volontà di accaparramento di terre e ricchezze detenute da altre genti, anche le famiglie animali sono gelose delle terre comuni che abitano. Lo stato è un protettore che ci opprime e ci vessa, le multinazionali stanno dilagando grazie agli stati, che favoriscono gli oligopoli, mentre queste imprese controllano lo stato; con l’intreccio del potere politico, economico, finanziario e militare, lo stato, se deve esistere, deve limitarsi ai servizi pubblici essenziali, come difesa, giustizia, sicurezza interna, sanità e istruzione. (Per le notizie, fonte: “L’economia delle emergenze” Davide Rossi). ITALIA Sul costo del gas si specula e, per difendere i consumatori di energia, nonostante la richiesta di price cap all’UE, non si capisce ancora bene quale sia il suo prezzo di mercato di riferimento; tuttavia, l’autorità per l’energia ARERA, per le condizioni e i prezzi applicati e per le variazioni unilaterali al contratto, ha elevato molte sanzioni a carico di diverse società di distribuzione, in alcuni casi ci sono state conciliazioni, in altri, gli utenti hanno ritenuto di dover ricorrere alla giustizia ordinaria. Nel 2019 le sanzioni sono state pari a 63 milioni di euro. Il tetto al prezzo del gas, a 275 euro per megawattore, proposto, dopo tante sollecitazioni, dalla commissione europea, è troppo alto e perciò è inutile e con tanti paesi dell’UE contrari; le imprese energetiche vogliono continuare a speculare e a fare profitto, come si è verificato in tutti i tempi di guerra. Comunque, la commissione europea ha proposto un tetto discriminante solo per il gas russo, il che provocherà reazioni, a danno dell’UE, da parte della Russia, che tuttavia, ha già trovato i mercati di sbocco alternativi per la sua produzione, soprattutto in Cina e India; sarebbe invece utile che l’Arera, per orientare i consumatori, rilevasse il prezzo medio mensile del gas, anche se non vincolante. Il governo ha fissato un tetto al contante, pari a 5.000 euro poi, contraddittoriamente, ha previsto la chiusura graduale dei bancomat; poi, per combattere l’evasione fiscale, la corruzione e la criminalità, ha anche vietato alle ditte di pretendere i pagamenti in contanti, dimenticandosi di quelli che usano solo il contante, come i mendicanti. ----- La commissione europea ha affermato che occorre assicurare assistenza a qualsiasi persona in difficoltà trovata in mare, fino allo sbarco in un porto sicuro, a prescindere dalle circostanze che hanno portato in tale situazione, perché è un obbligo degli stati dell’UE. Si tratta di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, favorito da UE, Vaticano e dalle seducenti e lucrose ONG, utile a disgregare l’Italia; contemporaneamente l’UE, per i suoi paesi orientali, ammette il rafforzamento delle frontiere e il respingimento duro degli immigrati, arrivati via terra dai Balcani. ----- I sentimenti buoni e cattivi dell’uomo, soprattutto della sua classe dirigente, nascono nel cuore, nel cervello e nello stomaco, i primi sono animati dal senso di giustizia, i secondi dalla razionalità e gli ultimi dall’interesse economico personale; come dire, nell’ultimo caso, che il profitto e la corruzione muovono il mondo, cioè tutti i paesi. Gelli, fondatore della società segreta P2, affermava che la corruzione faceva risparmiare tempo e denaro, aumentando il profitto e accelerando il tempo di esecuzione di un progetto; è per questo che alcuni membri dei governi e dei giornali italiani sono così supini, soprattutto verso alcuni paesi esteri e grandi imprese. Alla vigilia della prima guerra mondiale, per convincere l’Italia a entrare in guerra a favore della Francia o della Germania, arrivò in Italia, per giornalisti e politici, un fiume di denaro. Politici e giornalisti, con rendimenti discutibili e trasformismo, perdono voti e lettori, però ricevono indennità o stipendi fissi, invece, con il lobbismo, gli agenti italiani dello straniero o di grandi imprese, lavorando a risultato, in proporzione, ricevono molto di più. Per evitare i controlli sui bilanci, stati e imprese depositano i soldi, destinati alla corruzione, su fondi neri cifrati, presso banche estere che tutelano il segreto bancario. ----- A proposito di sicurezza, sanzioni presenti, assenti o violate, circa il 20% dell’uranio importato in Europa e nel mondo proviene dalla Russia; la Francia dipende totalmente dalla Russia anche per il riciclo dei residui esausti nucleari, le centrali nucleari francesi producono il 65% dell’elettricità francese. Per la via della seta, una società italo-cinese vuole avere in gestione il porto di Taranto però, per la difesa Nato, Fratelli d’Italia, per salvaguardare gli assetti proprietari nazionali in settori strategici, potrebbe invocare il golden power. Italia e Francia applicano sanzioni all’Iran ma, le pallottole sparate in Iran sulla folla, sono prodotte da un’azienda italo-francese. Misteri e fortuna delle sanzioni, rispetto al 2021, l’importazione di gas russo via gasdotti nell’UE, è diminuita dell’80%, però nell’UE arriva dalla Russia il 16% del gas GNL importato. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST- NEWS (lunedì 21 novembre 2022) ITALIALa propaganda politica, dialettica e avvocatesca, lamenta la possibile ascesa del fascismo in Italia, a parte il fatto che il fascismo o qualche cosa di simile può arrivare in tutti i paesi; esso si afferma non per scelta di popolo, ma per complotto di alte cariche dello stato, civili e militari, in alleanza con alti poteri economici e con il benestare anche di altri paesi e di sette religiose. E’ quello che accadde con il fascismo che, con la crisi della guerra e del regime parlamentare, unì, in questo progetto, monarchia, chiesa, agrari, ufficiali reduci di guerra e capitalisti; tutti uniti contro il regime decotto “democratico” precedente. Il popolo non ha mai scelto il regime, l’estensione dello stato, la sua sovranità, la “democrazia”, la dittatura e la guerra. Questi progetti e complotti dell’élite nascevano da suoi insuccessi politici ed economici precedenti, come da una guerra persa, e favorivano l’avvento dell’autoritarismo; la “democrazia” è sempre una falsa democrazia, quando è decotta, può favorire la dittatura. Nasconde, invece che reprimere, lo scandalo speculativo favorito dal Covid e dalla guerra in Ucraina, anche perché è rara una magistratura indipendente, onesta, con sete di giustizia e all’altezza; con il dissenso generale generato dalle crisi, il governo occulto, per conservare i suoi interessi economici, potrebbe anche promuovere la dittatura. Oggi la politica è il governo sono un potere apparente, obbediente ai poteri occulti e discreto, perciò è coperto di privilegi, il politico affermato canta: “comprami io sono in vendita, aggiungi un posta a tavola e sarò come tu vuoi!”, perciò è destinato a essere esautorato dai veri poteri o padroni occulti transazionali; la dittatura si annuncia con la criminalizzazione propagandistica del dissenso, il popolo non ci può fare niente. Tuttavia, è errato sostenere che la gente non si oppone perché non capisce, fino a che è garantita la sua sicurezza economica, la maggior parte del popolo sopravvive accettando la situazione. Al dilà delle dichiarazioni o insinuazioni, i politici giovani seguono un’ideologia, quelli maturi, nella realtà, seguono il loro interesse, normalmente, ma con discrezione, seguono le indicazioni del loro partito al quale non credono più. ----- La moneta, se non è garantita dall’oro, è sempre una ricchezza virtuale e favorisce i falsi e le truffe, dalla cartamoneta fiduciaria inconvertibile della banca centrale, siamo arrivati alle criptovalute, passando per moneta bancaria, per i biglietti o moneta di stato o del Tesoro, assegni bancari, assegni circolari, titoli di stato, certificati del Tesoro, ecc. Le altre monete sono nate con la messa in circolazione della cartamoneta fiduciaria; se il mondo fosse in pace e senza blocchi militari contrapposti, sarebbe utile e necessaria una moneta di conto universale, con un valore stabile e riconosciuto a livello internazionale; la cui gestione dovrebbe naturalmente andare a una banca internazionale che però, purtroppo, diventerebbe preda di privati, com’è accaduto alle altre istituzioni internazionali. Oggi la moneta non nasce con il lavoro, ma dalle necessità di bilancio del governo, cioè dal suo deficit di bilancio. Se la moneta fosse legata al lavoro, cioè al salario, per prezzare i beni, occorrerebbe determinare le ore medie di lavoro materiale utilizzate per realizzare una certa merce, moltiplicandole per il salario orario; un calcolo non facile, perché bisogna comprendere ammortamenti degli impianti, spese amministrative, spese di vendita, imposte ed utile dell’impresa. Ad ogni modo, le imprese industriali lo fanno quando determinano i costi complessivi industriali per unità di prodotto poi, sulla loro base, fissano il prezzo con l’utile per l’impresa. Purtroppo, nel finto liberismo, quando il prezzo lo fa il mercato o, con la speculazione, il solo venditore, questo, nello stabilire il prezzo, spesso non tiene conto dei costi che, visti i prezzi di mercato, sono rilevati solo per valutare la convenienza a produrre. Oggi purtroppo, i produttori agricoli sono remunerati poco per i loro prodotti, mentre, sugli stessi, i supermercati guadagnano molto di più e lo stato, al riguardo, non ha niente da eccepire; ma un avvocato obietterebbe che i contadini hanno le sovvenzioni europee, che però sono finanziate dai cittadini. Lo Stato è sempre un grande inganno, predilige il gioco delle tre carte e con la moneta, invece che con la produzione, vorrebbe moltiplicare pane e pesci. Con una moneta di conto internazionale, usata soprattutto per i regolamenti finali complessivi, gli scambi si farebbero praticamente con il baratto e con i buoni orari di lavoro guadagnati e così, forse, finirebbe la speculazione, lo sfruttamento del lavoro e la moneta cartacea inconvertibile. Gli italiani hanno risparmi, tra contanti e titoli, fatti anche d’investimenti esteri, che superano i 5.000 miliardi di euro, cioè oltre il doppio del debito pubblico; inoltre l’Italia ha notevoli riserve auree e opere d’arte mobili d’immenso valore. Tra i risparmi degli italiani, i contanti in c/c superano i 1.600 miliardi di euro; eppure l’Italia, guidata da governi soggetti allo straniero, è vittima della speculazione internazione dei mercati ed è diventata il laboratorio sperimentale dei mercati. E’ strano che la Banca d’Italia non abbia pensato di utilizzare questi risparmi, come fa il Giappone, per ridurre il debito pubblico, a cominciare da quello in mano allo straniero. La situazione debitoria dello stato fa aumentare gli interessi sul debito pubblico e i ricatti dei mercati all’Italia, vista la loro passività, sembra che i governi italiani, Tesoro e Bankitalia siano telediretti dall’estero. Perciò subiamo la politica di Bruxelles e della Nato, quando c’era una crisi e c’era la lira, per favorirne la svalutazione, anche la banca centrale vendeva lire e acquistava dollari, invece avrebbe dovuto operare all’opposto. Si generava una crisi della lira che doveva essere svalutata, mentre i salari, per sostenere la domanda, erano difesi dalla scala mobile e dall’indicizzazione. Con interessi netti al 2%, lo stato potrebbe utilizzare parte dei risparmi italiani, legando in parte i c/c a dei titoli di stato, prontamente liquidabili; inoltre potrebbe dotarsi di una sua moneta di stato complementare, emessa direttamente dal Tesoro, che circolerebbe accanto dell’euro, oggi emesso dalla BCE e messo in circolazione dalla Banca d’Italia, che è una banca privata, posseduta da banche private, diventata un suo sportello. In Italia dovrebbe esser reso cedibile il credito d’imposta, e lo stato dovrebbe aprire conti privati presso il Tesoro, in lire o in euro; come hanno fatto Germania e Francia, Banca centrale, Enel, Eni e CDP dovrebbero essere nazionalizzate. Bisogna perseguire l’interesse nazionale, come, fanno Francia e Germania, in Germania il 70% delle banche è pubblico. ----- Berlino difende i salvataggi delle Ong, però Il ministro dell’interno italiano ha dichiarato di sentire il dovere dell’accoglienza, ma sostiene anche che gli ingressi in Italia devono essere legali e non opera di trafficanti di esseri umani; il papa ha difeso il lavoro delle Ong e non ha mai parlato così. Gli ingressi marittimi illegali nell’UE avvengono soprattutto nel canale di Sicilia, pertanto, occorrerebbe un accordo europeo per l’asilo e l’immigrazione. Per regolare la questione, Bruxelles ha pensato d’intervenire nei paesi d’origine, costruendo hot spot sulle coste africane del Mediterraneo; le espulsioni fatte dall’Italia non funzionano, perché occorre contattare il consolato di provenienza, che spesso non riconosce il clandestino privo di documenti. Le navi Ong sequestrate, generalmente non sono registrate per il salvataggio e sono realizzate per altri usi; ad ogni modo, ogni nave dovrebbe prestare soccorso in mare, ma queste navi Ong non sono adatte a ospitare tante persone, comunque, per un porto sicuro, tutti fanno pressioni sull’Italia. Nessuno dice ai clandestini che, con l’immigrazione regolare, potrebbero arrivare in aereo e risparmiare, il traffico di uomini rende Per spirito umanitario, non sono restituiti i clandestini provenienti da dittature e da paesi in guerra; alcuni immigrati, per essere accolti, affermano falsamente di essere cristiani o omosessuali, si accettano donne incinte, ma le gravidanze sono pianificate per l’accoglienza. Fa male che sinistra, televisione, papa e falsi umanitaristi non abbiano voluto tenere presenti questi aspetti. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 14 novembre 2022) ITALIALa riscossione delle imposte costituiscvono la ragione principale che ha fatto nascere lo stato; le ragioni dell’utilità e della disutilità del debito pubblico e del deficit del bilancio dello stato sono le seguenti. Il debito pubblico è utile perché, con la propaganda di stato, induce i sudditi contribuenti a rinunciare alla richiesta di una riduzione delle imposte. E’ dannoso perché favorisce la speculazione internazionale sul paese, il deficit di bilancio è utile perché espande domanda e occupazione, è dannoso per lo stato, perché fa alzare gli interessi a favore dei creditori dello stato e suo danno, perché espande il debito pubblico e la spesa pubblica, spesso improduttiva, la quale favorisce l’inflazione e falcidia il risparmio privato. ----- Macron, come i governi italiani precedenti e come l’informazione italiana mainstream, ha reagito con veemenza ai respingimenti italiani degli immigrati trasportati in Italia dalle ong; Mattarella, tacendo, ha approvato la reazione francese. Macron che, senza reazioni di Mattarella, ha insultato gli italiani definendoli rivoltanti, vuole mandare via l’ambasciatore italiano e Meloni prepara il veto dell’Italia all’UE in materia. Meloni ha ricevuto sostegno dalla Germania, mentre il PD sostiene Macron, con la pandemia, la guerra in Ucraina e quest’ultima vicenda, il PD non sembra più simile al partito democratico americano, che conserva dei dibattiti interni, perché, spalleggiato dall’informazione mainstream, dopo aver perso lettori ed elettori, preferisce fare propaganda a favore di potenze e poteri forti. La chiesa cattolica, che è a favore di questa immigrazione senza controllo, afferma che in Italia arrivano più migrati al di fuori delle ong. Ad ogni modo, uno stato sovrano, ma evidentemente l’Italia non lo è, deve controllare l’immigrazione, lo fanno gli Usa, la Francia e, creando barriere artificiali, anche i paesi dell’Europa orientale. La ripartizione degli immigrati tra i paesi dell’UE, chiesta dall’Italia, non funziona. Da tenere presenta che la maggior parte dei migranti che arrivano in Europa, nonostante gli accordi tra Germania e Turchia, che ne ha ricevuti aiuti miliardari, arriva via terra dai Balcani; anche Malta rifiuta immigrati arrivati via mare, eppure, al riguardo, ha ricevuto dall’UE, più aiuti dell’Italia, per la sinistra non le si può dare torto perché è più piccola dell’Italia. ----- L’Italia importa quasi tutto il gas che consuma e lo usa soprattutto per l’elettricità, perciò è più vulnerabile ai rincari del prezzo del gas; il cui prezzo è arrivato a 100 dollari al megawattore, mentre in Giappone è a 74 dollari e in Usa a 26,5 dollari. La Germania usa ancora carbone e la Francia ha il nucleare. A causa delle morosità, alcune imprese energetiche, che non hanno saputo speculare sui prezzi, ne potrebbero avere delle perdite o fallire; fino al 2021 la Russia forniva il 40% del gas usato dall’UE. Occorrerebbe, pertanto, un intervento europeo sul prezzo del gas; circa il 30% del gas utilizzato per le famiglie, è regolato dal mercato regolamentato tutelato, le tariffe sono aggiornate dall’ARERA, invece le imprese hanno tariffe variabili, nel 2022 i costi per le famiglie dovrebbero essere il doppio di quelle del 2021. EUROPA Nei primi nove mesi del 2022, L’UE ha aumentato l’importazione di gas GNL del 46% dalla Russia, prodotto dalla società privata Novatek, cui partecipa la Total francese, mentre l’importazione di gas da gasdotto è diminuita del 50%; hanno aumentato l‘importazione di gas GNL Francia, Paesi Bassi, Spagna e Belgio, ma non l’Italia, mentre la Gran Bretagna ha azzerato questa importazione. C’è chi teme che la Russia possa usare anche questo gas come arma di ricatto, in risposta alle sanzioni; sembrano tutte manfrine, la storia del gas, delle sanzioni e della guerra in Ucraina servano solo a speculare sul gas, come si è speculato sui vaccini anticovid. (Per la notizia, fonte: Marco Dell’Aguzzo – Startmag.it). ----- Con una crisi apertasi sugli emigranti, Macron ha minacciato di ritirare l’ambasciatore dall’Italia, è accaduto che l’Italia ha rifiutato di accogliere la nave ong Ocean Viking, battente bandiera francese, con 230 migranti, perché non conteneva naufraghi; perciò la nave si è diretta verso il porto di Tolone e gli emigranti sono stati messi in una zona di attesa, però il ministro dell’interno voleva sbarcarli a Marsiglia. In precedenza Macron aveva detto a Meloni che la Francia era disposta ad accogliere 3.500 persone, poi ha sospeso l’adesione al meccanismo europeo per il ricollocamento dei migranti e ha invitato gli altri paesi UE a fare altrettanto. I governi italiani europeisti prendono sempre schiaffi in faccia dai paesi alleati, Marine Le Pen ha attaccato la decisione di Macron di accogliere i migranti a Tolone, accusandolo di lassismo e di non voler fermare l’immigrazione clandestina; però tanti ci guadagnano e il papa la sostiene. I conservatori francesi affermano che, con l’accoglienza, la Francia si rende complice dei trafficanti, invece bisogna rispedire le navi ai paesi d’origine (l’Ocean Viking è francese); la deputata dei verdi, Rousseau, con aria isterica, riferendosi ai contatti di Macron con Meloni, ha condannato la sua condiscendenza verso il fascismo e ha affermato che la Francia non deve cooperare con i regimi che si rifanno a Mussolini. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 7 novembre 2022) ITALIADa un punto di vista pratico, le rivoluzioni hanno sempre consentito ai loro dirigenti di fare carriera, passando a una classe superiore, non servono a riscattare gli emarginati, ma servono a cristallizzare le classi che perdurano dopo la rivoluzione; per chi ha fede, anche in questo caso si può parlare di abuso di credulità popolare. Neanche gli interventi del governo possono servire ad attuare vere riforme che, se realizzate, tolgono sempre qualche cosa ai privilegiati che vivacchiano dietro il potere; per fare un esempio, la BCE intende combattere l’inflazione alzando i tassi, in realtà tassi più alti per le imprese significano costi più alti e quindi maggiori prezzi, che significano inflazione. I tassi più alti servono solo a remunerare il risparmio falcidiato dall’inflazione. ----- Il petrolio russo raffinato in Sicilia, è venduto agli Stati Uniti, arriva dalla raffineria ISAB di Priolo - Siracusa, che appartiene alla società petrolifera russa Lukoil, in Usa questo petrolio è consegnato alla ExxonMobil. La normativa italiana prevede che la nazionalità del petrolio è stabilita dal luogo di raffinazione. La Lukoil non può vendere il suo greggio in Usa e perciò lo fa passare per l’Italia, la raffineria ISAB è la seconda più grande d’Italia e la quinta in Europa, il petrolio che gli arriva dalla Russia parte dal porto russo di Primorsk, tramite la compagnia di navigazione statale russa Sovcomflot. Gli Usa ricevono dalla Russia l’8% del petrolio importato, il 5/12 le sanzioni europee impediranno alla raffineria ISAB d’importare petrolio dalla Russia perciò un fondo d’investimento americano si è offerto di comprare la raffineria, mentre Draghi si era rifiutato di nazionalizzarla. La raffineria tratta il 22% del petrolio lavorato in Italia e soddisfa il 20% della domanda elettrica siciliana, ha 2.000 dipendenti e nella provincia di Siracusa dà lavoro ad altri 2.000 dipendenti indiretti. L’Italia è il quarto importatore mondiale di petrolio russo dopo India, Cina e Turchia. (Per le notizie, fonte: startmag.it – Marco Dell’Aguzzo). ----- Gli aiuti del governo per ridurre il peso delle bollette energetiche, sono soprattutto aiuti alle imprese energetiche che hanno speculato sui prezzi, infatti, gli stoccaggi pieni di Edison, Enel, ecc. sono stati fatti a prezzi maggiorati e oggi il prezzo di mercato del gas diminuisce. Quando queste imprese immetteranno questo gas nel mercato, ci rimetteranno economicamente, perciò il governo soccorre a loro favore con questo aiuto; cioè si opera facendo dei trucchi su conti e stanziamenti e diffondendo notizie false, come si fa nei falsi bilanci privati. ----- Non c’è da essere sempre felici per le acquisizioni d’imprese italiane da parte dei francesi che, come i tedeschi, sanno fare i loro affari; è esploso un conflitto tra CDP e Vivendi, sulla valutazione di Tim da acquisire e sulla rete unica da realizzare in Italia. Meloni vuole la rete unica e l’acquisizione di Tim da parte di CDP, cioè vuole la golden power in mano allo stato della rete unica telefonica nazionale. EUROPAIl governo tedesco ha intimato al governo Meloni di accogliere velocemente 104 minori non accompagnati, salvati dall’ong tedesca Humanity 1 della francese SOS Mediterranee; però il diritto del mare, che impone il salvataggio fino a un porto italiano, non è stato fatto a favore delle navi ong, a tutti gli effetti navi traghetto, il salvataggio dovrebbe avere uno sbocco nei paesi delle navi di bandiera che li raccolgono, al momento, si tratta di pirateria fatto dalle ong, peraltro finanziate e sponsorizzate allo scopo. Per fermare il contrabbando organizzato di esseri umani, con l’operazione Sophia del 2015 l’Italia aveva progettato un blocco navale, poi rimasto sulla carta; perciò nel 2022, grazie all’acquiescenza governativa, sono aumentati gli arrivi da Libia e Tunisia e non si conosce la fine dei minori non accompagnati raccolti e poi scomparsi; fra l’altro, la Germania sollecita dall’Italia maggiori organi da trapianto. Comunque, le richieste di accesso ai porti italiani e maltesi non sono state raccolte, inoltre, l’Italia aveva chiesto a Germania e Norvegia di accogliere i migranti raccolti dalle loro ong. La nave tedesca afferma che si tratta di salvare vite umane e che i minori hanno bisogno di cure mediche, al momento, i minori soccorsi da diverse navi ong, sono complessivamente 985, tra cui tanti bambini che, afferma il governo tedesco, necessitano di cure immediate. Il ministro dell’interno italiano Piantedosi ha risposto negativamente alla richiesta tedesca, sulla nave tedesca, i migranti raccolti sono 179, di cui 104 minori, il più piccolo ha sette mesi. Tre le altre navi ong, c’è la Ocean Viking norvegese con 234 migranti, gestita dalla francese SOS Mediterranee, che chiede un porto sicuro, c’è la Gea Barents norvegese che ha raccolto 572 persone, inclusi 60 minori e tre donne incinte, nel Mediterraneo ci sono anche navi di ong spagnole, francesi e italiane, tutte dedite a questo traffico. Per emergenze sanitarie e a favore di donne incinte e bambini, la Humanity 1 sta entrando nelle acque territoriali davanti Catania, le altre persone dovranno restare a bordo e tornare in acque internazionali (vedremo); il ministro dell’interno Piantedosi ribadisce che i paesi di bandiera delle navi ong si devono fare carico degli altri. Salvini vuole vietare alle ong straniere la sosta nelle acque territoriali italiane, in un’altra nave ong con 94 persone a bordo, diretta a Siracusa, c’è una rivolta, perciò, con questa sollecitazione, riceverà dal governo italiano lo stesso trattamento di Humanity 1. L’Italia chiede la redistribuzione dei richiedenti asilo da destinare ai paesi di bandiera delle ong, con eccezione di donne e bambini, la cui ospitalità, ovviamente, sarà a carico dell’Italia. Il governo non vuole cedere alla richiesta di sbarco di circa mille presunti naufraghi raccolti da tre navi ong, Francia e Germania si dicono pronte ad accogliere gli emigranti respinti, invece la Norvegia si dice contraria; perciò sono bloccate le navi delle ong norvegesi Geo Barents e Ocean Viking, che afferma che il cibo scarseggia. Nelle Geo Barents non vogliono identificazioni a bordo che, relativamente agli imbarcati, segnalerebbero l’identità e il carattere di naufrago, profugo di guerra, emigrante volontario e ricercato. All’hotspot di Lampedusa ci sono 1.372 emigranti, mentre i posti previsti sono 400, altri 300 emigranti clandestini stanno arrivando, il veliero Blue Diamond, con bandiera ucraina, trasporta afgani e pakistani, questo tipo di traffico lo hanno fatto anche i turchi, naturalmente, si tratta sempre di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Come hanno sempre richiesto tanti italiani, ma non il papa, Il sottosegretario Molteni chiede un decreto flussi immigrati basati sulle necessità dell’Italia, perché l’immigrazione va governata e non subita; inoltre invoca la responsabilità dell’UE, purtroppo, alla fine e con le deroghe, a causa delle pressioni, prevale sempre l’improvvisazione politica italiana, mentre il governo dovrebbe avere lo scopo di pianificare le sue azioni. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 31 ottobre 2022) USAIl Wall Street Journal scrive che Heritage Fundation ha fatto una stima della forza militare Usa nel 2023, affermando che questa, senza la deterrenza nucleare, non è più in grado di affrontare, da sola, un singolo grande conflitto ragionale; il declino è particolarmente forte nella marina e nell’aviazione. La marina avrebbe bisogno di 350 navi, ma ne ha 296, mentre la Cina ne ha 360, perciò in Asia, per il loro pattugliamento marino, gli Usa chiedono anche l’aiuto delle marine dei paesi alleati. Nei sottomarini gli Usa hanno ancora un vantaggio sulla Cina ma, i loro cantieri adibiti alla manutenzione, sono sovraccarichi; nell’aeronautica i velivoli sono invecchiati e la formazione dei piloti è scarsa. I velivoli sono numericamente il 40% di quelli che gli Usa aveva negli anni ottanta e le munizioni di scorta possono durare solo qualche settimana, mentre i pezzi di ricambio arrivano dopo circa 30 mesi; la televisione italiana ha fornito informazioni del genere solo a carico della Russia. L’esercito non riesce a reclutare abbastanza soldati e i marines hanno ridotto i battaglioni di fanteria; per la difesa, gli Usa spendono il 3% del Pil, rispetto al 5,5% degli anni ‘80, perciò hanno chiesto maggiori impegni militari agli alleati. (fonte: startmag.it). ----- Con l’abbandono del gas russo, voluto dagli Usa, questi hanno aumentato la fornitura di gas gnl all’UE, che ha riempito i relativi depositi di stoccaggio per l’inverno; perciò, con la crisi economica, la domanda europea si è ridotta e in Texas, poiché il prezzo di questo è sceso a 2,25 dollari per milione di Btu, l’eccedenza è bruciata con il rilascio nell’aria di anidrite carbonica. In precedenza, questo gas costava 28 dollari per milione di Btu, consentendo a chi lo commercializzava di fare profitti miliardari; il fatto serve, ancora a una volta, a dimostrare che gli stati, a parte le chiacchiere della politica, non hanno vera capacità di programmazione, soprattutto in guerra. ----- Dopo la seconda guerra mondiale, l’Europa era indebitata verso gli Usa e la sterlina perse di ruolo, così il dollaro, senza copertura in oro, è divenuto moneta di riserva e moneta principale del mercato commerciale e finanziario mondiale; è una delle risorse economiche principali degli Usa, assieme alle armi prodotte e vendute e alla speculazione bancaria e sanitaria. Con la stampa e con la creazione digitale del dollaro, gli Usa possono fare acquisti all’estero, invece l’Italia se li deve procurare esportando merci, inoltre in Usa il debito estero, che è denominato in dollari, non pesa come quello italiano, perciò i mercati possono speculare sull’Italia. Cina e Russia hanno intenzioni di sganciarsi dal dollaro, questa è forse la prima causa, anche se celata, dell’odio di Biden verso Putin, ora si afferma che anche l’Egitto si è sganciato dal dollaro come moneta di riferimento, seguiranno atri paesi. ----- Circa la guerra in Ucraina, sponsorizzata dagli Usa, i commenti dell’informazione mainstream sulla Russia sono stati irriguardosi, la definiscono paese arretrato e con armi superate; in realtà la Russia seppe sconfiggere le invasioni di Napoleone e quella di Hitler. Alla vigilia dell’attacco tedesco alla Russia, gli esperti militari occidentali avevano detto che la Russia avrebbe resistito solo poche settimane, ma alla fine della guerra penso che Hitler si fosse convinto di aver perso la guerra per aver attaccato la Russia. EUROPA In questo momento la Germania pare isolata nell’UE, anche rispetto alla Francia, con la quale ci sono divergenze profonde sulla gestione dell’emergenza energetica e per altro, però la Francia, ancorata agli Usa, si avvicina all’Italia; comunque, la Francia ha stipulato un accordo con la Germania per fornitura di gas attraverso il gasdotto della Mosella, ma ora pensa anche di creare una pipeline sottomarina che colleghi Barcellona a Marsiglia. I paesi orientali oltre l’Oder Neisse manifestano diffidenza verso la Germania, la Polonia ha chiesto 1.300 miliardi di euro di risarcimenti, per danni di guerra tedeschi, e giudica insufficiente l’impegno tedesco in Ucraina. Repubblica Ceca e Slovacchia chiedono alla Germania di mantenere attive le tre centrali atomiche tedesche; in Ungheria, Orban, definito autoritario dall’informazione, chiede ai cittadini di approvare con referendum le leggi dell’UE e ora ha adottato, come ha fatto la Spagna, il price cap sul prezzo del gas. Mentre la Polonia conta sugli Usa per la sua indipendenza, i paesi baltici contavano sulla Germania e oggi la rimproverano di non aver sostenuto una politica di difesa comune e un esercito europeo. Il consiglio europeo del 20-21 ottobre non è stato un successo, Draghi ha ottenuto la richiesta di chiedere alla commissione una proposta per la creazione di un corridoio dinamico sul prezzo del gas e la Germania ha ottenuto la solidarietà sui volumi di gas e gli acquisti in comune. Intanto aumenta la burocrazia europea e altri regolamenti. In generale, per abbassare il prezzo del gas occorre aumentare l’offerta, l’UE, sulla spinta degli Usa, ha deciso di rinunciare al gas russo e perciò Putin ha ridotto gradualmente la relativa fornitura; di questa situazione l’informazione incolpa la Russia, che forniva all’UE 150 miliardi di metri cubi di gas l’anno, il che ha fatto aumentare i prezzi, anche perché mancavano gasdotti di rifornimento alternativi. Fortunatamente, sono intervenuti i rifornimenti di Norvegia e Algeria e il gas NGL dagli Usa, che è diventato molto più caro; mentre l’ENI è andata in giro per il mondo in cerca di contratti, l’Europa ha riempito gli stoccaggi, facendo alzare domanda e prezzi. Per ridurre i prezzi, si può ridurre la domanda, al momento però, questa politica delatoria, che dura da più di un anno, ha costretto alla chiusura piccole imprese, perciò, con il caldo, in Italia la domanda di gas è diminuita del 22,5%, mentre gli stoccaggi sono pieni e i riscaldamenti sono spenti, ma la situazione potrebbe cambiare con il vicino inverno. Assieme alla speculazione delle numerose società di distribuzione di gas, che lo stato italiano ha voluto autorizzare (l’Arera indaga su 25 società per modifica unilaterale del contratto, quattro di esse sono state già sanzionate); al consumo interno di gas si è aggiunto il riempimento degli stoccaggi per l’inverno, che insieme hanno fatto temporaneamente lievitare la domanda interna, favorendo l’incremento dei prezzi. In Italia esistono tre rigassificatori e se ne devono installare altri due. Francia, Spagna e Portogallo hanno raggiunto un accordo per un nuovo gasdotto sottomarino, il BarMar, per il trasporto, tra Barcellona e Marsiglia, d’idrogeno verde, gas naturale e biometano; Spagna e Portogallo hanno una capacità di rigassificazione di 36,2 miliardi di metri cubi l’anno, ma ne esportano solo 7,5 miliardi, perché i gasdotti tra Spagna e Francia sono insufficienti. Nel golfo di Biscaglia, Spagna e Francia vogliono anche velocizzare l’interconnessione elettrica, la Spagna rappresenta il 20% della produzione d’idrogeno verde nel mondo, è seconda solo agli Usa e sta costruendo il più grande impianto d’idrogeno verde in Europa; possiede sei rigassificatori del GNL e tre impianti di stoccaggio, nell’UE rappresenta il 33% della capacità di rigassificazione e il 44% della capacità di stoccaggio del GNL; perciò i prezzi del gas naturale sono scesi e i siti di stoccaggio sono pieni, però, a causa della mancanza di gasdotti, è impossibile riesportare il gas nell’UE. Lo stoccaggio è fatto con l’iniezione di gas metano nella roccia porosa di vecchi giacimenti esauriti, in Italia, ad esempio, lo fa l’Edison. Le energie alternative solare ed eoliche, richiedono grandi investimenti iniziali d’impianto che vanno ammortizzati, mentre inizialmente, per le spese d’esercizio, non vi sono spese di approvvigionamento, è per questo che il governo ha previsto di caricare gli idrocarburi naturali di una parte del costo di costruzione degli impianti per l’energia alternativa non inquinante. Per quanto riguarda le fonti energetiche, val la pena di ricordare che non sono equivalenti in potere calorifero, quindi, tenendo da parte costi e inquinamento, non sono perfettamente intercambiabili; partendo da quelle a più basso valore, l’ordine è il seguente, legno, poi vengono i fossili del legno, cioè torba, lignite, antrace, antracite e litantrace. Il gas può essere di diversa origine, se è equipollente in temine di calorie, non lo è in termine di costo. L’opposizione di cittadini al rigassificatore di Piombino deriva solo dalla sua singolare vicinanza all’abitato, ma i governi italiani non sono abituati a dare ascolto ai cittadini, riservano l’orecchio solo ai nostri padroni esteri; in Italia esistono tre rigassificatori e se ne devono installare altri due. La stampa tedesca ha reagito negativamente alla concessione, a una società cinese, di una quota di uno dei quattro terminali marittimi di Amburgo, però la Germania controlla economicamente gran parte dei porti greci. Poiché si punta su energie alternativa, è da ricordare che in Italia, Francia e Germania prendono fuoco gli autobus elettrici e che in Italia prendono fuoco anche quelli a metano, raggiungendo anche il serbatoio di carburante sul tetto; la ragione fornita è data dalla vecchiaia dei mezzi, che però sono stati anche rinnovati. ----- Deutsche Bank possiede derivati, cioè titoli spazzatura, pari a quindici volte il Pil della Germania, cioè è una banca praticamente fallita, i derivati sono pari a 33 volte il Pil mondiale e furono inventati da Goldman Sachs; si scambiano come denaro contante ma sono un denaro fittizio, hanno un valore nominale che non corrisponde al valore di scambio, sono posseduti dalle banche. Soprattutto dalle banche europee Deutsche Bank, Barclays e Credit Suisse, poi vengono le banche Usa JPMorgan, Citigroup e Bank of America; la crisi del 2008 esplose con il crollo dei derivati, garantiti dai mutui subprime, che erano crediti immobiliari ipotecari concessi a clienti senza lavoro, senza reddito e senza garanzie patrimoniali, probabilmente concessi per sostenere la domanda. Per mantenere in vita le banche che li possedevano, le maggiori banche centrali crearono altro denaro con il quantitative easing, questa iniezione di denaro serviva a impedire l’esplosione del sistema finanziario, si dice che alla Bce queste operazioni finiranno il 31/12/2022. La Bce non ha considerato tossici questi derivati, perché in teoria sono garantiti da un sottostante variegato, frutto però solo di fantasia creativa e sono, per lo più, senza utile; forse la guerra inventata in Ucraina, serve anche a cancellare, con un’inflazione mondiale paurosa, questi crediti, debiti, investimenti e strumenti monetari, cioè serve a resettare l’economia monetaria mondiale. ITALIA Papa Francesco, assieme alla comunità di Sant’Egidio, dopo aver sostenuto l’Ucraina, soprattutto per le vittime civili, si è impegnato per la pace; l’iniziativa è stata raccomandata da Macron ed è stata raccolta con favore da Putin, che perciò, nonostante i giudizi della nostra televisione, non sembra un amante o un approfittatore della guerra; viste le condizioni poste da Zelensky per la pace, facciamo gli auguri al papa. Storicamente, gli zar erano stati ostili al papa, che voleva espandersi a Mosca e Costantinopoli, mentre gli zar si erano legati alla chiesa ortodossa di Costantinopoli; recentemente, ma prima della guerra in Ucraina, Cina e Russia avevano anche rifiutato di ricevere il papa per dei colloqui, speriamo che ora sia la volta buona. Dalla fine della seconda guerra mondale, Usa, Francia e Vaticano sono i controllori del governo italiano, la Francia l’ha fatto tramite Letta, arrivato in Italia dalla Francia, che ha ospitato e protetto anche terroristi italiani ricercati. Insomma, la Francia laica ha rapporti consolidati con il Vaticano, i papi hanno risieduto anche ad Avignone in Francia che, al tempo di Napoleone III, ha anche rimesso il papa sul suo trono a Roma. In Francia, il Vaticano e la chiesa cattolica sono anche dei grandi investitori, questi investimenti sono fatti passare statisticamente per italiani. Letta si è detto contrario alla repubblica presidenziale, che esiste in Usa e in Francia, oggi l’Italia è una falsa repubblica parlamentare o una repubblica semipresidenziale, infatti, Mattarella ha larghi poteri, mentre il parlamento non esercita quelli a esso spettanti. Con il nuovo governo Meloni, il Viminale ha bloccato l’ingresso nei porti italiani di due navi Ong con emigranti, speriamo non ci siano reazioni negative da parte del papa, storicamente abituato a intervenire, con il benestare dei governi italiani, sulla politica italiana, mentre la monarchia inglese ha dichiarato di non voler interferire sul governo e sulla politica; Meloni ha rimbrottato solo politici francesi e Macron è abituato a insultare gli Italiani da lui definiti, senza le proteste di Mattarella, “rivoltanti”. Mentre altri paesi UE, con l’autorizzazione e l’aiuto economico della commissione europea, bloccano gli emigranti alle frontiere, sulla vicenda, il partito che fa affari con l’immigrazione clandestina indiscriminata, a protezione dei presunti profughi, naufraghi e morti annegati, invoca le leggi mare. Per bloccare l’immigrazione, il governo italiano ha consegnato altre navi guardiacoste al governo libico di Tripoli; la situazione del paese è la seguente, l’Italia e ONU fanno concessione al governo di Tripoli che è riconosciuto da essi, ma Tripoli non controlla il paese, mentre quello di Tobruk lo controlla e vorrebbe fare affari con Italia, che però, poiché non è sovrana, non può comprare gas e petrolio dalla Libia. ----- Il caro bollette dell’energia domestica ha favorito i ricorsi ad Arera, che a fine 2022 arriveranno a 22.000, anche l’Antitrust ha ricevuto diverse segnalazioni, che denunciano le modifiche unilaterali dei contratti, vietati dal Decreto aiuti-bis; la procedura di conciliazione non può superare i 90 giorni e l’Arera ha già risolto il 30% delle contese. Gran parte delle controversie riguarda il settore elettrico, a seguire, ci sono il gas e l’acqua, migliaia di italiani hanno deciso il cambio della loro società fornitrice. ----- La società farmaceutica Pfizer, che ha uno stabilimento produttivo a Catania, recentemente ha guadagnato molto con i vaccini anticovid, che sono risultati spesso cari e inefficaci; colà produce altri prodotti sanitari, comunque, ha nascosto al fisco italiano 1,2 miliardi di euro di profitti, il che non gli ha impedito di licenziare diversi operai, forse vuole spostare delle produzioni all’estero, dove costa meno il lavoro e dove si pagano meno tasse. D’altra parte i governi italiani hanno accettato i paradisi fiscali esteri, sorti soprattutto per risparmiare imposte. ----- Meloni vuole alzare il tetto alle transazioni in contanti a 10.000 o 5.000 euro, un limite esiste in Italia dal 1991, ma è stato portato da Monti e da Conte a 1.000 euro; la Bce chiede di essere consultata in materia, perché la moneta bancaria, che è privata, prevede una commissione a danno dei poveri. Purtroppo la Bce doveva intervenire prima per un limite unico nell’UE, perché i paesi hanno tetti diversi e alcuni non li hanno, anche questa è una distorsione commerciale. Per Meloni non ci sono correlazioni tra il limite, l’economia sommersa e l’evasione fiscale, nell’UE, l’euro cartaceo è l’unica moneta a corso legale. In Italia l’imposta più evasa è l’Iva, per la BCE, con il tetto, gli unici pericoli sono il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo, in realtà, sono da aggiungere evasione fiscale, attività criminali e corruzione politica. La commissione vorrebbe un tetto a 10.000 euro, non hanno tetto Germania, Olanda e Austria, che così favoriscono riciclaggio e importazione di capitali, mentre Francia, Spagna e Italia hanno un tetto di 1.000; penso che Meloni, con tutti i temi da affrontare da parte del governo, abbia sbagliato a fare questa proposta. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 24 ottobre 2022) EUROPADiverse società progettano di produrre l’idrogeno, che rappresenta un’energia alternativa, per produrre elettricità, l’energia dell’idrogeno non rilascia gas serra, ma solo vapore acqueo; l’idrogeno derivato da gas metano è inquinante, l’idrogeno verde non inquina perché produce elettricità da elettrolisi, con impianti eolici e solari, l’idrogeno derivato da centrali nucleari, non inquina. Solo le energie rinnovabili e il nucleare non rilasciano emissioni, l’idrogeno verde richiede impianti eolici e solari che, a causa del clima stagionale variabile o della notte, non sono sempre in funzione, invece l’idrogeno nucleare, diversamente da quello verde, è prodotto utilizzando elettricità prodotta in maniera continua. La migliore energia alternativa é l’idrogeno non inquinante, fra l’altro, nell’universo l’idrogeno è l’elemento più abbondante. Il nucleare può fornire elettricità e idrogeno, che è infiammabile ma leggero, le relative perdite sono rilevabili da sensori, inoltre, si disperde velocemente verso l’alto; l’idrogeno è inodore ed è difficile da rilevare ma, per rilevarne la dispersione, come si fa con il gas metano, può essere addizionato con sostanze odorose. L’idrogeno liquido è compresso e reso freddo in contenitori e serbatoi perciò, con il contatto, può portare al congelamento delle mani. Riguardo ai costi di produzione, il prezzo dell’idrogeno nucleare è competitivo con il prezzo del gas metano, divenuto caro con l’acquiescenza dei governi occidentali e con la speculazione privata. L’UE pensa di produrre idrogeno verde in Africa, dove c’è abbondanza di sole, ma scarsità di acqua, in Europa meno dell’1% dell’idrogeno è verde, per lo più, si produce con combustibili fossili; naturalmente, il costo di produzione è normalmente superiore a quelli del gas. Per ottenere idrogeno liquido occorre il triplo dell’elettricità occorrente per liquefare il gas, però il processo può passare all’ammoniaca, da convertire poi in idrogeno. ----- Grazie alle armi occidentali, la guerra russo ucraina potrebbe sfociare in un compromesso con la pace, Putin non è riuscito a prendere Kiev e l’Ucraina può solo mantenere una situazione di stallo militare che duri anni; gli americani non si aspettavano la resistenza ucraina, comunque, la coesistenza pacifica tra russi e ucraini sembra sia difficile. L’UE non può avere un ruolo in questa guerra perché è divisa, Polonia, Finlandia e paesi baltici vorrebbero cancellare la Russia dalle carte geografiche, ma Italia, Germania e Francia non sono d’accordo, d’altra parte, gli apparati nucleari americano, britannico e francese sono pronti alle ritorsioni contro attacchi nucleari russi. Comunque, l’occidente, per sostenere l’Ucraina, non potrà ancora spendere altri miliardi. Gli Usa non possono inimicarsi l’Europa occidentale e i più importanti membri della Nato, oggi il migliore alleato di Putin è l’opinione pubblica occidentale stanca di questa guerra, come della politica contro la pandemia; anche questo stato d’animo non è stato raccolto dall’informazione e Putin spera in un cedimento del fronte occidentale. In Usa Biden è impegnato di più contro l’inflazione, considera la Cina il vero nemico, mentre considera la Russia una potenza regionale da staccare dalla Cina, ma alcuni stati dell’UE vorrebbero disgregarla. Poi c’è il rischio di una guerra tra la Cina e Taiwan, con l’intervento americano. La guerra giusta è uno slogan propagandistico, non solo la Russia, ma anche gli Usa, in Libia, Serbia, Irak e Afganistan hanno bombardato civili e creato tanti profughi, anche la guerra di secessione americana fu fatta contro gli stati confederati del sud che volevano l’indipendenza. Da considerare anche che l’Ucraina è un giovane stato plurietnico, come ne esistono tanti, non solo in Europa, eppure vuole imporre la lingua ucraina a tutti i residenti difendendo i suoi confini esterni, inoltre, incarcera i dissidenti filorussi. In Galizia ci sono polacchi, la Galizia occidentale, con Cracovia è in Polonia, poi in Ucraina esistono anche minoranze ungheresi, russe a sud-est ed ebree. Pare che la Finlandia, come è stato fatto da altri paesi, per impedire l’immigrazione russa, voglia costruire un muro di confine, le emigrazioni di popoli, care al papa, hanno contraddistinto la storia dell’Europa, favorendo il tracollo di civiltà; infatti, la Galizia esiste anche in Spagna e l’Istria esiste in Italia e in Moldavia. Popoli migranti s’insidiarono ai margini di altri paesi, conservando costumi e il nome della loro antica patria e poi pretesero autonomia, indipendenza e supremazia. L’integrazione con altre popolazioni è stata preceduta dalla paura e dalle guerre intestine, con esiti alterni a favore di autoctoni o immigratiti. L’immigrazione di massa fu sofferta da tutte le grandi civiltà, cioè da indiani, persiani, cinesi, greci, romani e da tutti gli altri popoli di tutte le razze; ai tempi di Giosuè, in Israele l’immigrazione ebraica fece delle stragi. I romani affermavano che gli uomini sono come i lupi, infatti, i lupi attaccano lupi di altri clan arrivati nel loro territorio. In Grecia i vittoriosi achei furono sopraffatti dai dori immigrati e a Sparta divennero i loro schiavi iloti. Il risultato di queste immigrazioni è stato l’ibrido dell’uomo moderno, lo sostiene anche la genetica. Invece di fare del pietismo a favore degli immigranti, bisognerebbe attuare, quando ce n’è bisogno, la programmazione dell’immigrazione, altrimenti bisogna abolire i confini degli stati, le acque territoriali e lo spazio aereo degli stati. L’UE esercita un controllo sull’immigrazione da paesi esteri, finanziando muri e controlli vigilati delle frontiere interne, fino al respingimento degli immigrati; tuttavia, con l’Italia non agisce così, non per discriminarla ma perché governo italiano e Vaticano vogliono questi immigrati marittimi e li mandano anche a prendere, infatti, la Meloni non ha confermato Salvini al Viminale. Non dipende solo dalla denatalità, in Italia c’è ancora crisi e disoccupazione, non si ha nemmeno preoccupazione a far entrare delinquenti; per non discriminare, i governi italiani non vogliono distinguere tra lavoratori, profughi e delinquenti, perciò li prende tutti. ----- L’UE s’è impegnata a rimborsare agli stati membri le armi da essi inviate all’Ucraina, lo farà attraverso un fondo creato per la pace e non per le operazioni militari; inizialmente con uno stanziamento di 500 milioni di euro, con rimborso della spesa per l’85%, poi portati a 1,5 miliardi, rimborsati al 45%, quindi portati a 2,5 miliardi. Il paese più esposto è la Polonia, però nessuno stato membro ha ancora ricevuto un euro e la Polonia, che afferma di aver fatto donazioni per due miliardi, è accusata di voler sottrarre risorse agli altri stati membri. Perciò, viste le richieste di rimborso, questo fondo per la pace sembra ancora troppo piccolo, però la Slovacchia, animata da maggiore spirito antirusso, si dice disposta a raddoppiare il suo contributo; tirate le somme, anche in questo caso, Bruxelles è accusata d’inadeguatezza, pensavamo che queste cose accadessero solo in Italia. (Per le notizie, fonte: startmag.it). ----- All’ultimo consiglio europeo di Bruxelles, Draghi ha sostenuto che, il mancato contenimento dei prezzi di gas ed elettricità sta provocando la recessione economica europea; si è deciso sulla condivisione delle forniture ma si è rimandato il tema dei prezzi, rifiutando tetto dei prezzi e modello spagnolo, Draghi ha affermato che i prezzi caleranno solo con la recessione, lamenta che si è frammentato il mercato europeo e rotta l’unità europea. Ha concluso affermando che l’Italia può andare avanti anche da sola e per la sua strada, diventando in breve tempo indipendente sia dal gas russo sia da quello dell’Europa del Nord. Ha detto che chi fa salire il prezzo del gas, si oppone anche al tetto sul prezzo del gas, il riferimento è a Germania, Olanda, Danimarca, Austria e Svezia. Bisognava raggiungere tre obiettivi, abbassare i prezzi, garantire l’approvvigionamento e ridurre temporaneamente la domanda, stabilendo un prezzo dinamico temporaneo, ma i dettagli di questo intervento devono essere ancore definiti e manca una decisione sul prezzo massimo. Italia, Francia e Spagna sono favorevoli al tetto, Germania, Austria e Olanda si oppongono; comunque, si è appoggiata la proposta della commissione su un tetto al prezzo del gas liquefatto e sull’acquisto collettivo volontario del gas, però le relative leggi regolatrici dovranno essere negoziate nelle prossime settimane e non è stata fissata una data per la fine dei negoziati. La commissione ha proposto un price cap dinamico che rifletta l’andamento del mercato asiatico che ha prezzi inferiori all’Europa; Austria e Olanda ospitano due hub del gas, il che spiega la loro posizione, favorevoli al cap sono quindici paesi e forse si troverà un accordo sugli acquisti congiunti di gas. (Fonte: open.online – Imolaoggi.it – Adnkronos – startmag.it). ITALIA In Europa gli italiani sono passati dall’essere, in maggioranza, i più europeisti ai più euroscettici perciò, visto che, con la collaborazione dei suoi governi, l’Italia è un paese telediretto dall’estero, l’UE, temendo l’uscita dell’Italia dall’Unione, ha imposto agli italiani, come se non fossero sovrani, governi europeisti; naturalmente, senza tener conto dei loro programmi di governo, anche contro la pandemia, mortificando gli italiani che volevano vere riforme, spesso promesse ma mai attuale. L’Italia e gli italiani sono senza sovranità perché i suoi governi l’hanno ipotecata a favore di Usa, Gran Bretagna, Vaticano, Francia e Germania; non è questione solo di dominio e di sete di sfruttamento, Francia e Germania si comportano così anche perché si sentono fortemente attratte dall’Italia. Meloni si è recentemente spostata, da sovranista a atlantista ed europeista, ha santificato la partecipazione dell’Italia alla guerra dell’Ucraina contro la Russia, sponsorizzata dagli Usa, senza tener conto, come capita ai paesi servi dello straniero, delle ragioni russe e di tutti i rischi che ciò comporta per l’Italia. La politica atlantista ed europeista, anche degli ex comunisti ora catto-liberisti in carriera, stringendosi a Mattarella, Draghi e Letta, per non perdere i suoi privilegi economici, ha continuamente recitato la parte dei fedeli alleati dell’occidente. Però alcuni politici italiani hanno sostenuto che la guerra in Ucraina è stata voluta dagli Usa, ai quali si sono accodati governi e informazione Italiani. I nostri alleati hanno preteso che l’Italia fosse garante a favore delle pretese ucraine e il nostro governo ha accettato esponendo l’Italia a un rischio enorme; Berlusconi ha privatamente riferito sulle ragioni della guerra secondo Putin, suscitando le reazioni negative degli americanisti, mentre alcune autorità vaticane criticano la politica dell’UE e la guerra in Ucraina che sacrifica i civili ucraini. Questi fatti potrebbero spingere la Russia ad aver pietà dell’Italia, verso la quale aveva della simpatia, risparmiandole l’olocausto nucleare, anche se, mai come in questo momento, il governo italiano è stato così appiattito sulla politica estera americana. Intanto, tutti i giorni, sul Veneto, con nessuna notizia televisiva, ci sono continui sorvoli di aerei militari, a quote anche basse, perciò rumorosi e inquinanti, che forse fanno pattugliamento aereo. Ma sembra che abbiano anche trasportato ad Aviano, con gli F35, altri ordigni nucleari a basso potenziale, naturalmente, con la passività del governo italiano; intanto la Nato fa esercitazioni soprattutto in Italia, particolarmente in Sardegna, perché il governo italiano ha dato sempre la sua massima disponibilità, anche se i sardi, senza sovranità, protestano. Riguardo la propaganda della televisione, megafono del governo, anche in occidente esistono mezze dittature o false democrazie; Putin era disposto a preservare la pace con l’occidente, avrebbe voluto integrare la Russia con l’Europa occidentale, ma gli Usa e i governi fantocci occidentali, prima le hanno tolto territori e poi, per smembrarla, gli hanno fatto la guerra, anche se per procura a mezzo di Zelensky. Con quello che hanno sciorinato politica e informazione, filoamericane per interesse (i cani non muovono la coda per niente), si dovrebbe chiedere scusa a Putin. L’autodeterminazione dei popoli andrebbe sempre difesa, ma si fa solo a favore di minoranze o stati simpatici ad altri stati, purtroppo gli stati sono incapaci di seguire la strada di una vera legalità e della giustizia, costituzione e trattati internazionali non sono rispettati; adesso io suggerirei a Putin, per togliere pretesti per la guerra di Biden, di ritirarsi da tutta l’Ucraina e dalla Crimea. Poiché la Russia ha tanta terra e poca popolazione (ha 10 abitanti per chilometro quadrato, invece l’Italia ne ha 200), per ritrovare la pace garantita da un trattato, con la mediazione dell’ONU e l’approvazione e l’impegno dell’occidentale, dovrebbe ospitare le minoranze che intendono immigrare in Russia, preservando, con le garanzie dell’UE, i diritti di quelli che desiderano rimanere, perché in Ucraina ci sono stati anche matrimoni misti tra ucraini e russi. ----- In Italia sta crollando il prezzo del gas e le riserve di gas metano stoccate sono piene al 90%, il che consentirà di superare l’inverno; l’Italia è anche piena di riserve non sfruttate di metano, in un po’ di tempo, anche se gli ecologisti remano contro, può aumentarne la produzione interna e già oggi esporta gas nei paesi dove i prezzi sono più alti. Il 25/9/2022, dei 25 milioni di metri cubi di gas arrivati dal Tarvisio, 18 sono stati riesportati. Perciò anche le società energetiche italiane, con la connivenza politica, partecipano a questa speculazione, favorita dalla cattiva informazione. Il metano russo è stato sostituto con quello di Usa, Algeria, Azerbaijan e Norvegia che specula anch’essa sui prezzi; perciò, senza alchimie, con governi responsabili in Italia e nell’UE, ora sarebbe possibile abbassare i prezzi interni del gas, per imprese e famiglie. Purtroppo il governo europeista italiano, diversamente da quello spagnolo, non ha iniziative al riguardo, cioè generalmente segue le mosse di Germania, Francia e Usa, perciò dobbiamo attendere i comodi di Olanda e Germania, contrarie, a vantaggio degli speculatori, a un tetto al prezzo del gas. Per l’Arera, in Italia, dal mese prossimo il prezzo del gas scenderà e le revisioni di prezzo diverranno mensili. ----- Il giornale dei vescovi, Avvenire, scrive che in Italia il servizio di elettricità e gas ha natura di servizio pubblico, infatti, la sua interruzione costituisce anche reato, perciò il loro prezzo deve essere contenuto e l’energia deve essere accessibile, norme costituzionali garantiscono questi diritti. Su questa base sono nate Eni ed Enel, che hanno favorito la costruzione delle reti elettriche e dei metanodotti e l’elettrificazione dei centri abitati minori. Il miracolo economico italiano è stato possibile grazie alla disponibilità di energia a prezzi accessibili, è avvenuto anche negli altrui paesi europei; poi è comparsa l’Unione Europea, portatrice di una logica di mercato e avente l’obiettivo di creare un unico mercato dell’energia e del gas. Quindi, le grandi imprese nazionali dell’energia sono state privatizzate e il mercato italiano è stato diviso tra produzione ed erogazione, in mano a tante società. L’Italia è stata la più zelante, perché la più europeista, in quest’operazione, ha anche favorito l’ingresso in Italia dell’azienda pubblica francese EDF. L’Arera che dovrebbe garantire prezzi accessibili, non riesce a farlo, così il prezzo si forma in maniera fantasiosa e gli extraprofitti esentasse sono frutto di speculazione. L’UE non ha raggiunto l’obiettivo di unificare i sistemi energetici nazionali, anche perché è partita dall’idea che il mercato è in grado di garantire automaticamente questi servizi. L’Europa ha privato gli stati della possibilità di soddisfare alcuni diritti e ha posto un termine ai prezzi amministrati, non ha creato il mercato unico e non ha trasferito all’UE i poteri tolti agli stati, inoltre, non ha affrontato altri problemi strutturali comuni. Le energie rinnovabili richiedono del tempo, pertanto, ora occorrerebbe tornare a un mix tra mercato e intervento pubblico, con prezzi amministrati e prezzi liberi ma controllati. Com’è stato fatto in Spagna, occorre separare il prezzo del gas da quello dell’elettricità, tenendo conto dei costi di produzione e difendendo le ultime imprese pubbliche. Occorre rafforzare le strutture dell’Unione Europea, creando una rete energetica unica europea e un acquirente unico che possa gestire, da posizioni di forza, gli acquisti, anche al dilà del price cap europeo. (Fonte: Avvenire.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 17 ottobre 2022) ITALIA In televisione, alcuni economisti di corte affermano che la Germania ha bisogno del gas russo, non ricordano che l’Italia ebbe per prima l'accesso al gas russo, tramite gasdotto; con la fine di Mattei, gli fecero fare un passo indietro, poi la Francia bombardò la Libia e così privò l’Italia anche del gas e del petrolio libico. I governi servili italiani, atlantisti ed europeisti, dopo la seconda guerra avevano centrali nucleari, come Francia e Germania, fatti chiudere con un referendum, verosimilmente orchestrato dallo straniero, perché l’Italia aveva perso la guerra e con la centrali si ottiene plutonio per fabbricare le armi nucleari. Le bombe atomiche le hanno poi installate in Italia gli americani, che le controllano senza il controllo del governo italiano. Alla vigilia dell’uscita del governo Draghi, questo ha criticato la presidente della commissione europea perché, con i suoi ritardi sull’energia, sta procurando, anche a causa delle armi consegnate dall’Italia a Zelensky, la sua recessione economica. In realtà anche Draghi ha ritardato aiuti a imprese e famiglie in attesa, come fanno i poveri usurati, dei prestiti europei, intanto nell’UE dominano interessi contrastanti tra paesi aderenti. Anche se i governi italiani, a causa delle beghe politiche, sono sempre in ritardo e se ne attribuisce la colpa solo alla burocrazia, scelta dalla politica, e che segue le norme poste dal legislatore; l’Italia non ha utilizzato tutti i fondi europei a sua disposizione, è contribuente netto e Draghi invoca prestiti europei, come se ora l’Italia fosse fallita e avesse perso l’accesso al mercato; infatti, la BCE non ha rinnovato totalmente i BTP italiani in scadenza, per 8,3 miliardi di euro e ne hanno approfittato Francia e Olanda. Intanto il rendimento dei BTP hanno toccato il 4,7%, perciò i titoli in mano alla Banca d’Italia, che è una filiale della BCE, a fine giugno sono scesi da 730 a 673 miliardi e sono diminuite le disponibilità liquide del Tesoro scese, al 30 settembre, da 78 a 46 miliardi di euro. La Germania, a danno dell’Italia e a favore dell’Olanda, rifiuta il tetto al prezzo del gas e rifiuta di tassare i super profitti delle imprese energetiche (mentre l’Italia ha tassato il loro fatturato, con tanti ricorsi), inoltre vuole reintrodurre l’austerità di bilancio. In Italia, a fine ottobre, scadrà lo sconto sulle accise dei carburanti, la commissione europea, dominata dalla Germania, ha fissato un tetto al prezzo dell’elettricità solo per chi la produce da fonti diverse dal gas. Però Austria e Lussemburgo sono ricorse contro la commissione europea per l’inserimento da parte sua di gas e nucleare tra le fonti energetiche sostenibili. Il ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, ha criticato gli Usa perché, speculando, forniscono all’UE gas liquefatto a un prezzo quadruplo rispetto a quello fissato per gli industriali americani; il ministro dell’economia tedesco si è associato, invece il governo Draghi, che è in prorogatio, tace perché è atlantista. Gli Usa hanno emanato una legge che concede ai cittadini un credito d’imposta di 7.500 dollari per l’acquisto di auto elettriche, fatte con componenti e minerali prodotti in Usa, Canada e Messico, questa legge, dopo le sanzioni, colpisce Cina, Europa e libero commercio. A parte gli allarmismi dell’informazione, nel mondo non c’è penuria di gas, alcuni fornitori hanno solo perso clienti, ma li hanno rimpiazzati con altri, i prezzi del gas non sono di mercato, ma sono speculativi, cioè sono fissati da venditori, vale a dire da Norvegia, Olanda, Russia e Usa. Intanto l’Opec vuole ridurre la produzione del petrolio, perché la sua superproduzione ne abbassa i prezzi, ma alcuni paesi aderenti al cartello non sono d’accordo. Nell’UE, il paese che paga l’elettricità più cara è l’Italia, quella che la paga meno cara è la Spagna, che le applica un tetto nazionale, bisognerebbe sganciare l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili da quella prodotta con il gas; l’Italia produce la metà dell’energia elettrica con il gas e perciò, si dice, ha dovuto subire il prezzo spot di Amsterdam. Il governo italiano, che ha operato male contro il caro energia, ha stanziato 60 miliardi di euro contro il caro energia, nel 2019 l’Italia pagava 15 euro più della Germania, per megawattore, ora la differenza è di 77 euro; anche la Francia la paga meno di noi, ora in Francia, che soffre di cara e poca benzina, l’incremento del prezzo di luce e gas non può superare il 4%. Italia, Francia, Spagna e Portogallo hanno cercato di calmierare i prezzi con i soldi dello stato, ora la Germania lo vuole fare con 200 miliardi di euro, più 60 già spesi. Poiché coi prezzi dell’energia nell’Unione ne scaturisce una concorrenza sleale per le imprese, oltre alle differenze d’imposte, salari e interessi, il presidente di confindustria, Bonomi, a vantaggio dei cittadini e della speculazione, ha chiesto 45 miliardi di euro, a carico del bilancio statale, a favore delle imprese e delle famiglie, che serviranno a calmierare i prezzi dell’energia, naturalmente, a spese del debito pubblico. Il direttore generale della Banca d’Italia, Francesco Signorini, ha affermato che le bollette care dell’energia, come fosse un programma, facilitano il passaggio alla transizione climatica, che però tanti stati, visto il momento, vogliono rinviare. Coerentemente con questa finalità, il 3/10/2022 la Lombardia ha vietato la circolazione alle auto più inquinanti euro 4 ed euro 5. I servizi segreti tedeschi sono accusati di doppio gioco verso la Russia, perciò gli Usa hanno tenuto sotto controllo migliaia di utenze tedesche, compresa quella della Merkel, che era stata cittadina della DDR; questo clima ambiguo favorì l’importazione di gas dalla Russia in Germania, malvisto dagli Usa. Comunque, con la penuria di gas, la Germania produce energia elettrica ancora con la lignite, un carbone di seconda qualità, che è più inquinante. Nell’UE, la Germania guida la corsa degli interessi nazionali, ma i governi italiani non lo possono fare perché sono europeisti. A proposito di solidarietà ed eguaglianza europea, soprattutto tra lavoratori della stessa azienda, i dipendenti francesi della Stellantis riceveranno un incentivo extra di 1.400 euro, quelli italiani non si sa; Mattarella, Draghi e Letta non hanno niente da obiettare perché sono europeisti. Quando la crisi falcerà le aziende francesi, che hanno assorbito aziende italiane, soprattutto bancarie, la Francia chiuderà solo quelle italiane; in Italia Stellantis ha 68.000 dipendenti, per il rinnovo del contratto, i dipendenti, dal punto di vista economico, hanno chiesto il recupero dall’inflazione e l’aumento delle indennità. In Italia stanno per arrivare le cartelle esattoriali d’imposte arretrate, poi c’è l’allarme sfratti per gli inquilini morosi, in precedenza rinviati, una bella gatta da pelare per il governo impegnato a inviare gratuitamente costose armi al governo ucraino. Per inciso, per inoculare il vaccino anticovid, in Italia sono stati manipolati documenti ufficiali di Ema e FDA, che attestano il carattere sperimentale del vaccino, provano l’incostituzionalità dell’obbligo vaccinale e la violazione dell’habeas corpus. La Meloni ha affermato che non è sua intenzione modificare la legge 194 sull’aborto, in realtà, qualche cosa sarebbe da modificare, ad esempio, se marito e moglie sono uguali avanti alla legge, perché sull’aborto decide solo la moglie? Se la natalità continua a decrescere, un giorno la legge sull’aborto sarà definita legge eccezionale relativa al periodo in cui c’era molta natalità, correlata alla povertà, perciò l’aborto sarà definito un reato, mentre ora è solo tollerato. I medici non possono essere obiettori di coscienza se fanno un servizio pubblico, purtroppo però, accade che, per diventare aiuto primario, un medico è disposto a dichiararsi obiettore. Fino a che il PD è stato al governo, le bollette per l’energia delle famiglie sono state accettate dalla piazza, mentre il sindacato, invece di chiedere riforme, praticamente, ha sempre appoggiato i governi con il PD. Con il nuovo governo, anche in Italia sono iniziate le manifestazioni di piazza per la pace. La Meloni non deve corteggiare Mattarella e deve prendere le distanze da Berlusconi che è pronto a ricattarla, inoltre, deve fare uscire l’Italia dalla guerra, sospendendo l’invio in Ucraina di denaro, uomini e armi italiane. Spesso si rimane perplessi sulle statistiche ufficiali, è accaduto con le morti e i contagiati da pandemia Covid, io ritengo che le statistiche false siano la forma più moderna di propaganda; anche se si afferma che la matematica non è un’opinione e la statistica usa i numeri, questa, usata ad arte, cioè con i numeri statistici giusti, può fornire interpretazioni differenti. Ora il FMI afferma che nel 2023 la decrescita del Pil italiano sarà dello 0,2%, il che può favorire la speculazione internazionale sull’Italia, giocata spesso sulla crisi economica italiana; anche l’UE ha fatto preventivi sui deficit del bilancio nazionali, precisi al millesimo ma sempre smentiti a consuntivo. Viste le accertate imprecisioni, sarebbe meglio usare cifre tonde arrotondate all’unità, con la chiusura “all’incirca”. I prezzi di borsa variano continuamente più per opera delle banche che del mercato, cioè della domanda e dell’offerta, in genere il mercato delle merci non ha queste frequenti e giornaliere variazioni; influenzandone le variazioni, le banche guadagnano comprando i titoli a basso prezzo e vendendoli ad alto prezzo, mentre i privati, anche se si dice che i compratori sono automaticamente rialzisti e i venditori ribassisti, non sono in grado di prevedere o influenzare queste oscillazioni. Come accade nel mercato delle merci, un’azione non dovrebbe oscillare da un giorno all’altro, il suo prezzo dovrebbe essere relativamente stabile, almeno per una settimana. Un giorno la televisione, che inventa le motivazioni che hanno determinato le variazioni, dice che la borsa italiana è salita perché l’economia ha avuto risultati positivi; il giorno dopo dice che la stessa borsa è caduta perché gli Usa hanno avuto una caduta nella produzione; è come se si dicesse che un giorno una persona sta bene per aver mangiato un pasto adeguato e il giorno successivo che sta male perché un suo corrispondente ha fatto un pasto indigesto. EUROPACon la crisi mondiale, in GB, dopo la Brexit, la disoccupazione è al 3,5%, l’inflazione è al 10% e il Pil è in decrescita. Per quanto riguarda l’inflazione, che colpisce anche il resto dell’UE, è associata, oltre che alle crisi economiche, alla guerra e al deficit di bilancio, ma anche allo sviluppo economico che, con l’aumento dell’occupazione e dei salari, fa salire la domanda e quindi i prezzi. L’inflazione ha anche un effetto redistributivo dei redditi e dei risparmi, infatti, rappresenta uno sconto sui debiti delle persone e degli stati, trasferendo risorse dai ricchi creditori ai poveri debitori. Come dire che, non sempre, è il male peggiore, i salari si difendono da essa con la loro indicizzazione, le imprese lo fanno, per le loro merci, con i loro prezzi aggiornati di listino; invece i governi italiani, con una piccola riforma fiscale, vogliono attenuarla solo con degli sconti fiscali, cioè riconoscendo meno ai lavoratori e togliendo loro potere d’acquisto. ----- Erdogan fa il mediatore tra Russia e Ucraina, sostiene la partecipazione turca alla Nato, ha fornito droni all’Ucraina e non ha applicato le sanzioni alla Russia; ha fatto siglare un accordo, tra russi e ucraini, per lo sbocco dei porti del Mar Nero e per lo scambio di prigionieri di guerra, però vuole anche contenere l’espansione russa nel Mar Nero e nel Mediterraneo. Russia e Ucraina sono ai primi posti per la presenza di turisti in Turchia e tra Russia e Turchia esistono importanti accordi commerciali, la Russia fornisce il 44% del gas importato nel paese e ha aiutato la Turchia ad avviare la costruzione della prima centrale nucleare, con la quale si produce anche plutonio, utile a costruire le bombe nucleari. La Turchia mira al controllo della Siria settentrionale, a discapito dei curdi alleati degli Usa e nemici dell’Isis, e vuole rimpatriare un milione di profughi siriani, d’accordo con l’Iran che è vicino a Mosca. ----- Il cancelliere tedesco Scholz ha proposto di chiudere lo spazio aereo dell’Ucraina e uno scudo antimissile europeo a guida tedesca, che dovrebbe coprire anche l’Italia, la Germania ha anche fornito all’Ucraina sistemi antiaerei e antimissili. Per il momento, la proposta dello scudo è stata accolta solo da 14 stati dell’UE su 27, soprattutto orientali, mancano Polonia, Olanda, Francia, Italia e Spagna, invece è inclusa l’Inghilterra. ----- Un palestinese Lgbt di 25 anni, Ahmad Hacham, fuggito da Hebrom, era rifugiato in una casa rifugio di Israele che ospitava ragazzi del genere, (in tutto, in Israele sono rifugiati 90 giovani palestinesi Lgbt); in attesa del permesso per emigrare in Canada, questo ragazzo doveva iniziare un lavoro a Tel Aviv, purtroppo è stato rapito dai palestinesi, torturato, ucciso e decapitato. Questa notizia non ha avuto spazio sui giornali europei, né ha raccolto proteste da parte di associazioni per la difesa dei diritti o richieste d’assicurare alla giustizia i responsabili, come condanne della corte internazionale sui diritti umani e dell’assemblea dell’ONU; ha taciuto anche il mondo arcobaleno o Lgbt italiano, schierato contro Israele, che ospita queste persone ed è l’unico stato del Medio Oriente che organizza Gay Pride a Tel Aviv e a Gerusalemme. (Fonte: nicolaporro.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 10 ottobre 2022) ITALIA Re Carlo III d’Inghilterra ha dichiarato di non voler interferire sulle scelte della politica, invece Mattarella, contrario ai sovranisti e favorevole incondizionatamente all’UE, l’ha fatto, anche se la costituzione italiana garantisce l’indipendenza agli organi dello stato, ai partiti e ai politici. Il governo italiano agisce così perché ha capito che la democrazia è uno scherzo, il governo deve solo tranquillizzare i poteri e garantire lo status economico dei politici. I governi italiani seguono pedissequamente le direttive degli stati esteri che controllano l’Italia, lo fanno come se i suoi membri, controllati da agenti esteri infiltrati che segnalano ai loro mandanti gli scandali interni utili a ricattare, avessero subito un lavaggio del cervello o fossero ricattati o comprati. Tanti stati sono in queste condizioni e gli Usa hanno riconosciuto che, senza tangenti, chiamati anche compensi di mediazione, le armi all’estero non si vendono. Alla vigilia della prima guerra mondiale, in Italia arrivò un fiume di denaro, destinato a politici e giornali, inviato da Francia e Germania, per convincere gli italiani a entrare in guerra a fianco della Francia o della Germania; la Francia, ufficialmente laica, ha sempre interferito nella politica italiana, ospitando terroristi italiani e andando in soccorso del papa estromesso nel 1859 dalla repubblica romana. L’Italia, priva di governi sovrani, è in parte ancora feudale, perché ha le corporazioni, il pedaggio autostradale e il Vaticano, inoltre, con le sanzioni ha dato una mazzata anche al liberismo e alla globalizzazione, non è una democrazia genuina, ma predica la democrazia. I prezzi di mercato, che scaturiscono, in regime di concorrenza, tra la domanda e l’offerta, per le materie prime, erano un caposaldo del liberismo ma non esistono più; l’Urss, per cittadini e stranieri, generalmente non praticava prezzi di mercato, ma affermava che il prezzo lo decideva l’offerta, cioè il venditore, cioè lo stato. Caduto il comunismo, per le materie prime anche la Russia si attenne ai prezzi di mercato, ma in occidente i grandi monopoli hanno ritenuto di dover copiare all’URSS, cercando d’imporre, per massimizzare speculativamente i profitti, i loro prezzi al pubblico, trascurando, per quanto possibile, anche i costi di produzione. Però le materie prime resistevano e il mercato imponeva i suoi prezzi; con la pandemia e la guerra in Ucraina, che avevano come sponsor gli Usa, come macellaio Zelensky e complici i governi italiani, il prezzo di mercato del gas cessò d'esistere. La “frugale” Olanda, paradiso fiscale, ha cercato d’imporre i prezzi speculativi dell’offerta di gas, che peraltro erano continuamente oscillanti e non relativamente stabili come in passato; guarda caso, proprio in Olanda, che è un grande produttore di gas, era stata inventata l’asta al ribasso, con cui il venditore fissava il prezzo massimo e, per collocare tutto il prodotto, lo riduceva progressivamente tra diversi acquirenti. Ciò valeva per tante materie prime, minerali e alimentari e per oggetti d’arte, in quest’ultimo caso però, l’acquirente era quello che aveva offerto il prezzo più basso, perché gli altri prezzi d’asta maggiori, fissati dal banditore, erano andati deserti; nel resto del continente europeo, come avviene oggi, le aste erano invece al rialzo. Nel settore agricolo, forse a causa degli incentivi ricevuti, la Lega segnala che l’UE vieta l’immissione nella rete elettrica dell’energia da fotovoltaico non utilizzata, che però, in questa situazione di carenza energetica, sarebbe da incentivare. Crescono le divisioni politiche a destra, lo scostamento di bilancio, con storno da altri impieghi, significa anche, invece di combattere la speculazione, far pagare allo stato l‘aumento del prezzo del gas. Salvini vuole ritornare al ministero dell’interno, ma l’europeista Berlusconi, non è d’accordo, Salvini vuole anche introdurre l’autonomia regionale, legislativa e fiscale, è una vecchia ma giusta rivendicazione della lega. Meloni, definitivamente atlantista, si è detta contraria anche alla via della seta cinese, che valorizzava molto l’Italia e il porto di Trieste. Meloni vuole una riforma costituzionale presidenziale, ma le repubbliche presidenziali sono tante come le democrazie, fra l’altro, il presidente della repubblica italiana ha ampli poteri e qualche volta va oltre i suoi poteri, ma non è eletto dal popolo; forse l’Italia è, di fatto, una repubblica semipresidenziale, ma ufficialmente e falsamente è dichiarata repubblica parlamentare. Meloni, sostenuta da Mattarella e Draghi, ha criticato le interferenze francesi verso l’Italia. Il presidente della repubblica dovrebbe essere anche capo del governo dovrebbe essere eletto dal popolo e dovrebbe restituire al parlamento alcuni poteri come, ad esempio, la promulgazione delle leggi e il potere di veto legislativo e di rinvio al parlamento delle leggi; il parlamento dovrebbe avere una sola camera, con l’abolizione del senato. Meloni ha accusato il governo Draghi di ritardi nell’applicazione del PNRR, perché, al suo secondo anno di vita, la spesa effettiva è pari al 50% delle previsioni. Meloni afferma anche che sono mancate le decisioni per frenare l’aumento dei prezzi di gas ed elettricità e che non si è ottenuto dall’UE un tetto al prezzo del gas; perciò pare che l’unica strada lasciata al nuovo governo è il sostegno economico a imprese e famiglie, che la Meloni non voleva. Sembra che Draghi abbia lasciato la patata bollente al nuovo governo, nonostante il patto del Quirinale, la Francia ha operato un taglio alle forniture elettriche all’Italia e al BCE ha rallentato l’acquisto di titoli pubblici italiani e perciò il nuovo governo italiano potrebbe trovarsi al corto di risorse, il che potrebbe anche portare al default. ----- Dalle rivelazioni di Snowden e Assange sugli Usa e la CIA, si capisce che la “democrazia” è una farsa e uno scherzo, sembra che la CIA abbia infiltrato la stampa e la televisione di tanti paesi, con la scopo di fare propaganda alla politica americana, favorendo la penetrazione degli Usa. Probabilmente lo fa servendosi di favori, ricatti e di denaro e inserendo suoi uomini ai vertici di giornali e televisioni; per i giornali, in Italia è sufficiente avere dalla propria parte i direttori che, per la legge, sono responsabili e perciò impongono la loro linea ai giornali. I sevizi spionistici affermano che oggi le spie e l’informazione partigiana si acquistano solo con il denaro In Italia i politici del governo e del parlamento, grazie al megafono della televisione che è filogovernativa, si dividono in filoamericani ed europeisti, i primi si dividono in filo repubblicani e filo democratici; gli europeisti si dividono in filotedeschi, filofrancesi e filoinglesi; i filorussi sono pochi e sono chiamati putiniani, gli italianisti sono pochi, si nascondono e sono chiamati spregiativamente sovranisti. ----- In Italia sono presenti vari gruppi economici francesi, tra essi Credit Agricole, che partecipa a Banco Bpm, secondo alcuni, l’Italia dovrebbe avere assolutamente in controllo di due banche nazionali, ma la finanza francese continua l’assalto a banche e assicurazioni italiane, l’ha fatto con Creval, con il Credito Valtellinese, con Pioneer e con Anima. Tim è controllata dai francesi di Vivendi; con le fibre ottiche, per la sicurezza delle comunicazioni, il parlamento italiano aveva chiesto una rete unica a controllo nazionale e il Copasir ha chiesto anche la golden power per banche e assicurazioni, con intervento della Cassa Depositi e Prestiti e di Invitalia. Credit Agricole punta a controllare il risparmio gestito italiano e alla fusione di Unicredit con la francese Société Generale; UniCredit sta anche per cedere Fineco e Pioneer. Alla fusione tra Unicredit con i gruppi francesi Credit Agricole e Société Generale si sta associando il gruppo tedesco Commerzbank, il che potrebbe portare a un’asimmetria tra raccolta di risparmio in Italia e impiego in Francia e Germania. Anche Assicurazioni Generali di Trieste è nel mirino francese, infatti, sta per passare sotto la società francese AXA. EUROPA La Germania, decidendo d’investire 200 miliardi di euro per contenere il costo per gli utenti dell’energia, ha agito in solitudine, abbandonando la politica europea presa con la pandemia. Nella crisi del gas, nata con le sanzioni americane, Norvegia e Olanda, definita frugale dai telegiornali italiani, le quali sono tra i maggiori produttori di gas, si avvantaggiano con la speculazione sui prezzi. La Norvegia fa parte della Nato e non dell’UE, anche se fa parte dell’associazione europea di libero scambio o EFTA, cioè rifiuta gli altri vincoli normativi esteri che hanno legato l’Italia; comunque, altri 14 paesi europei, tra cui la Francia e l’Italia, hanno richiesto un tetto comune al prezzo del gas. Quante volte la politica ha fatto digerire ricette europee agli italiani, con la formula ebete: “Ce lo chiede l’Europa!”, come se questa fosse un faro che illumina. Poiché l’UE è al massimo una confederazione di stati, occorrerebbe un negoziato europeo in tante materie, purtroppo negli organismi europei che contano, la presenza italiana è modesta o assente, per troppa fede nell’europeismo non si fa sentire, anche se sembra che Draghi abbia avuto dei duri confronti con la Bundesbank. La commissione europea ha proposto un Top Price su elettricità e petrolio russo e Meloni, fortemente filoamericana, afferma che le annessioni russe sono senza valore. In realtà, per la pace bisognerebbe riconoscere la Crimea alla Russia, perché era stata russa e rifare il referendum sulle regioni contese dell’Ucraina, sotto controllo ONU; ma gli atlantisti non sono d’accordo, per loro l’Ucraina è indivisibile, come tutti gli stati plurietnici, dominati da una etnia, che negano il diritto all’autodeterminazione delle minoranze, come alcuni diritti. Anche se questa affermazione è populismo, il sabotaggio ai gasdotti, peraltro riparati o con perdite bloccate, secondo me è stato fatto dagli americani, da sempre contrari al gas russo fornito alla Germania. Un altro gasdotto porta il gas dalla Russia all’Italia, passando, con i diritti di transito, per l’Ucraina e per l’Austria, recentemente è stato riaperto. Le sanzioni non vanno sicuramente a favore del liberismo e della globalizzazione, favoriscono la crisi economica, mettono a rischio l’esistenza dell’UE e il libero commercio internazionale, come la pace; in precedenza, si diceva che il commercio internazionale appianava le divergenze e favoriva la distensione internazionale. La Germania ha deciso, senza aspettare Bruxelles, su vaccini e gas, e sui migranti ha lasciato l’Italia sola, mentre una sua Ong li porta in Italia; Bruxelles ha stabilito che chi ha completato gli stoccaggi di gas, lo deve fornirlo ai paesi UE che ne sono privi, poi la commissione ha proposto il Top Price a elettricità e petrolio russo. L’UE non vuole fissare un tetto fisso al prezzo del gas, perché danneggerebbe Olanda, Norvegia e Usa, che fornisce gas liquefatto GNL. Draghi ha partecipato al suo penultimo vertice UE, il prossimo ci sarà il 20/12, avente lo scopo d’imporre un price cap sul gas, le posizioni sono distanti e si discute da sette mesi. Draghi ha anche invitato Von Der Leyen a smetterla di farsi condizionare da Germania e Olanda, accusando questi due paesi di aver rotto la solidarietà europea e di aver rifiutato di recidere il legame tra prezzo dell’elettricità e quello del gas. Come Meloni, Draghi ha criticato la dichiarazione della ministra francese per gli affari europei, Boone, sul rispetto dei diritti in Italia e le resistenze dei paesi nordici al tetto sul prezzo del gas; per fermare la corsa del prezzo del gas e la recessione, Draghi ha proposto un prezzo centrale medio tra quelli praticati, da rivedere periodicamente, con fluttuazioni del 5%. Ha detto che, senza una risposta comune europea, anche con fondi europei, per l’Italia l’alternativa è altro debito, che Germania, Olanda e Commissione, con la fine del Coronavirus, vogliono ridurre. ----- L’avvocato Taormina ha accusato Zelensky e Biden di essere due criminali di guerra, ha affermato che il 15/12/21 la Russia, visto che il patto di Varsavia era stato sciolto, consegnò, senza esito, agli Usa e alla Nato un documento contenente la proposta di un trattato di pace contenente l’impegno di non espandere la Nato nei paesi che avevano fatto parte dell’Unione Sovietica; inoltre, il cancelliere Scholz propose a Zelensky anche di rinunciare a entrare nella Nato, il relativo patto fu anche firmato da Putin e Biden, ma Zelensky respinse la proposta. (fonte: Imolaoggi.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 3 ottobre 2022) ITALIA L’Italia fu il primo paese europeo a stipulare, per il gas, contratti vantaggiosi con la Russia, mentre la Germania andava ancora a carbone; l’Italia già produceva elettricità da fonte alternativa idroelettrica ed elettrificò per prima le ferrovie. Oggi la Germania difende autonomamente le sue importazioni di gas dalla Russia, mentre l’Italia, eliminati, secondo i desideri Nato, Mattei, Craxi e Moro, si rivolge a diversi paesi, pagando le relative forniture più care. Sulla crisi del gas, mentre la commissione europea è immobile, non tutti i governi europei si muovono alla stessa maniera ma, generalmente, pagano il gas meno dell’Italia, che ha legato il prezzo del gas all’elettricità, invece che al petrolio, come faceva in precedenza e come ancora fanno altri paesi europei. Comunque, visto l’immobilismo dell’UE e del governo italiano, Germania e Francia hanno deciso di porre autonomamente un tetto al prezzo del gas e di nazionalizzare delle imprese energetiche. La speculazione sui prezzi, diretta delle imprese fornitrici e distributrici italiane, si è servita del prezzo spot PFT di Amsterdam, che riguarda piccole quantità. Mentre la costituzione predica che lo Stato tutela la salute, commissione europea, presidente della repubblica e governo italiano, a difesa dell’europeismo, attaccano i sovranisti, ora colpiti, dopo la politica antiCovid, anche dal prezzo dell’energia. Il governo Italiano, grazie all’autorità di controllo Arera, conosce il prezzo effettivo e scontato di acquisto del gas, come il prezzo medio, che ora l’Arera vuole adottare come prezzo di riferimento; invece il prezzo PTF di Amsterdam, che riguarda un piccolo quantitativo, è diventato il prezzo di riferimento speculativo che è molto superiore al prezzo medio di mercato. Dalla situazione attuale, voluta, come la politica sul Covid, dal governo italiano devoto verso la speculazione, ne guadagnano Eni e venticinque compagnie distributrici italiane, inoltre i fornitori americani di gas liquefatto GNL, ma i persuasori occulti della televisione incolpano la Russia degli aumenti del relativo prezzo. L’imposta sugli extraprofitti delle compagnie italiane, non sarebbe necessaria se il mercato funzionasse con la sorveglianza del governo, cioè al riparo della speculazione; lo stesso discorso vale per lo scostamento di bilancio reclamato da Salvini, anche perché bisogna vedere dove reperire i fondi. Insomma. Il governo dovrebbe lavorare per gli italiani e non per la speculazione o per altri stati, con acquiescenza e connivenza verso USA e UE, inoltre, per una scelta radicale e più riguardosa verso gli italiani, bisognerebbe nazionalizzare il mercato del gas; la Germania l'ha fatto con la società energetica Uniper e lo Francia anche. Secondo l’Arera il quarto trimestre del 2022 potrebbe procurare un altro aumento del prezzo del gas, perciò il governo Meloni vuole riscrivere la norma che tassa gli extraprofitti delle compagnie energetiche, cambiando la base imponibile; infatti, Draghi ha fissato un’imposta del 25% che doveva far raccogliere 4,2 miliardi di euro, invece ne ha raccolto uno. Invece di procedere allo scostamento di bilancio, Crosetto propone di utilizzare 40 miliardi di fondi europei non spesi e 25 miliardi del PNRR per calmierare i prezzi dell’energia, ma la commissione europea sarà d’accordo? La Spagna ha fissato un tetto nazionale al prezzo del gas, ma Crosetto lo chiede a livello europeo. La confusione sui pezzi del gas crea panico e favorisce, non a caso, invece che la programmazione economica, la speculazione, ciò nonostante, il gas prodotto globalmente in tutto il mondo, rispetto all’anno scorso, non manca; anzi ora il gas importato in Italia costa meno rispetto all’Europa settentrionale, perciò gli operatori hanno più interesse a vendere nel resto dell’Europa che in Italia e perciò due terzi del gas importato è riesportato, il che è foriero di carenza di gas e di aumenti di prezzo per gli italiani. I fornitori dell’Italia sono Russia, Algeria, Norvegia, Azerbaijan e Usa, gli stoccaggi sono quasi pieni e possono servire a calmierare i prezzi; per le famiglie, alla domanda ridotta hanno contribuito la temperatura relativamente elevata e i condizionatori spenti. Le nuove regole Arera prevedono che i costi e i prezzi del gas siano calcolati mese per mese, sulla base della media del mese precedente. Seguendo l’esempio delle banche, le imprese energetiche fanno modifiche unilaterali dei contratti, facendone derivare costi imprevisti per gli utenti, si tratta spesso di clausole vessatorie o discriminanti di una parte o lesive del contratto originale, cioè vicine all’estorsione, che i giudici potrebbero giudicare nulle. Fra le altre cose, a causa delle restrizioni pandemiche e dei costi energetici, la mafia, che ha denaro contante, sta facendo offerte per la rilevazione di esercizi della ristorazione già floridi, colpiti dalla riduzione della clientela e dai costi energetici. ----- Il voto politico del 25/9/22 ha punito il governo Draghi, l’europeismo e la politica del governo contro pandemia e contro la Russia per la guerra in Ucraina; ha spiazzato la conferenza episcopale italiana, diretta dal presidente cardinale Matteo Zuppi della comunità di Sant’Egidio, contraria come Mattarella, Draghi e Letta, ai sovranisti, invece gli Usa sono più fiduciosi di Bruxelles verso la Meloni. Con la legge elettorale rosatellum, voluta dalla sinistra, ne sono scaturite delle singolarità, la Lega, per aver sostenuto il governo, ha perso molti voti, ma alla camera ha avuto 65 seggi come il PD; il 15/10 dovrebbero essere eletti i presidenti di senato e camera, poi ci saranno la scelta dei membri delle commissioni, con dei problemi con il regolamento perché non si è tenuto conto della riduzione dei membri del parlamento. Escono dal parlamento Bonino, Sgarbi, Bellanova, Di Maio e Paragone, mentre Letta, l’uomo della Francia, ha promesso di non ricandidarsi; il M5S, con il reddito di cittadinanza, che Meloni vuole riformare, è il primo partito in Campania, con il 35%. Il paese pare abbia bocciato PD, teoria gender e femminismo estremo, inviso anche alle donne, invece l’aborto rimarrà, come l’eutanasia volontaria per mali incurabili e invalidanti, perché è già stata certificata dalla magistratura. Berlusconi, garante di Vaticano, Nato e UE, trionfa, Salvini ha candidato per il 60% delle donne, queste non l’hanno apprezzato e ha perso voti, infatti, nel PD le donne sono il 42% degli astenuti; il PD, con il suo braccio militare delle televisioni generaliste, ha fatto una battaglia femminista e le donne gli hanno tolto i voti, però ha recuperato con il voto degli emigrati, degli immigrati e di quelli che con la politica hanno fatto carriera. Gli italiani, non si fanno ingannare o sedurre dalla propaganda, sono più intelligenti di quanto i governi e l’informazione italiana ritengano, in quali li giudicano analfabeti; Rosy Bindi, ex presidente del PD, ha proposto lo scioglimento del partito. Per catturare il voto dell’immigrazione islamica, la sinistra ha difeso il velo islamico, che non è obbligatorio in tutti i paesi islamici, ora difende le donne iraniane che sono contro questo velo e perciò sono punite dal loro regime. Le liste civetta minori portano voti a una coalizione ma, se sono indipendenti, possono toglierli a una coalizione, sfruttando, ad esempio, temi come la sovranità e l’antieuropeismo, che sono sentimenti molti sentiti dalla maggioranza degli italiani; è la democrazia e la beffa del voto. Per fortuna, questa volta, gli italiani hanno vinto e adesso la politica deve ingegnarsi per vanificare questa vittoria; è impossibile credere alla genuinità della “democrazia”, però ci sono regimi più o meno democratici o più o meno autoritari. ----- Le femministe vogliono togliere l’obiezione di coscienza all’aborto per medici e personale sanitario, lo stato avrebbe dovuto mettere in questo servizio personale non contrario all’aborto; sembra che ad abortire sono soprattutto i poveri, i proletari, che la sinistra ha abbandonato, erano ricchi solo in prole. Il Piemonte ha stanziato dei fondi per le donne che chiedono di abortire a causa delle loro condizioni economiche, finanzierà le donne perché si tengano questi bambini. In Francia si fanno 223.000 aborti l’anno, in Italia 70.000, però l’aborto non è un diritto né in Francia, né in Italia, ma non è reato, è tollerato ed è una legge eccezionale, le donne hanno sempre risolto privatamente questa questione; in Italia l’aborto potrebbe divenire reato se la natalità dovesse scendere molto più di adesso. Curiosamente, Macron ha proposto d’inserire il diritto d’aborto tra i valori fondamentali dell’UE. EUROPA Von Der Leyen, con trattative segrete e come segno di cattiva amministrazione, ha speso 71 miliardi di euro per 4,6 miliardi di vaccini, cioè dieci per ogni cittadino UE. L’ha fatto in debito, senza considerare le sue accuse precedenti ai deficit e ai debiti nazionali; i documenti sulle trattative per i vaccini, pagati cari, non sono stati trovati, d’altra parte, quando Ursula era ministro della difesa tedesca, elargì consulenze immotivate o di favore e cancellò la memoria del suo cellulare. La presidente della commissione europea, definita “criminale” da un europarlamentare tedesco, ha comunque accusato il sovranista Orban di mettere in pericolo il bilancio UE, di appalti irregolari, conflitti d’interesse e corruzione, perciò ha minacciato di sospendere 7,5 miliardi di euro di finanziamenti al governo di Budapest. Da parte sua, il parlamento europeo ha definito l’Ungheria una dittatura che viola lo stato di diritto, i predicatori laici della politica sono tanti! A proposito dei vaccini, la relazione della corte dei conti europea ha denunciato l’influenza di Gates sulla spesa per i vaccini; questo avrebbe anche speso milioni di dollari per fare pressioni su legislatori e funzionari dell’UE; alla fine dei conti, pare che Bruxelles abbia acquistato 1,4 miliardi di vaccini di troppo, a 15 euro in media l’uno. Ancora una volta, è provato, che gli stati sono distruttori netti di ricchezza, gli sperperi della commissione europea possono anche significare che l’UE è arrivata al capolinea; perciò, perso il consenso dei cittadini, per prepararsi alla vita di comuni cittadini, i politici europei hanno fatto il pieno economico personale, nel parlamento italiano è accaduta la stessa cosa. I partiti fanno grandi promesse che poi tradiscono e perciò gli italiani tolgono loro il loro sostegno, è successo a Berlusconi, Renzi e soprattutto a Di Maio e potrebbe accadere anche a Meloni, prossimo capo del governo, più atlantista che europeista, ma favorevole alle sanzioni e al sostegno a Zelensky. Usa e UE, che sono contrari al rinnovamento dell’Italia, contano molto sull’instabilità italiana, che favorisce speculazioni e il controllo di “lor signori” esteri sull’Italia. Lo Stato è un ente privato partecipato, i suoi soci anonimi e i loro protetti sono signori che vivono, senza fare lavori materiali, di rendite, imposte e protezioni; come le banche centrali e fino alla banca mondiale, le istituzioni internazionali sono state privatizzate, nel senso che sono finanziate da privati, dei quali devono curare gli interessi. Poiché politici e sindacalisti si vendono, per il denaro, per i favori, per la carriera e per il potere, Gates finanzia l’OMS che, in materia sanitaria, ne segue le direttive, a sua volta, Gates è finanziato dalla CIA. Il Forum economico di Davos, organizzazione non governativa nata nel 1971, è finanziato da circa mille multinazionali private. Queste invitano i rappresentanti degli stati i quali ricevono istruzioni programmatiche, nell’interesse dell’alto capitalismo e del profitto privato; perciò, con la lotta di classe, capitalismo e profitto hanno vinto contro cittadini, proletari e lavoratori, perché questi sono stati traditi dai loro rappresentanti, è accaduto anche all’interno degli stati e nel sindacato. Poteri e i loro potentati, che sono i loro tirapiedi privilegiati e l’alta burocrazia, sono riempiti di favori, assieme costituiscono scheletro e muscoli del tessuto sociale dello Stato, che si tengono in piedi reciprocamente; scheletro e muscoli non possono tenere singolarmente lo stato, ma lo devono fare assieme, come dire che il potere personale assoluto è solo un’astrazione. Quando non collaborano più ci sono congiure, rivolte, complotti e rivoluzioni, ispirati dai potentati che vogliono avvicendare il potere assoluto apparente, poi sostituito da una nuova dinastia di potere. Poiché i vincoli esteri alla politica economica e di bilancio italiana, imposti da Vaticano, Nato e Ue, hanno danneggiato l’Italia, l’informazione si è impegnata a difenderli verso gli italiani, in maggioranza sovranisti, italianisti, nazionalisti o populisti; tutti termini che hanno assunto un significato negativo e spregevole, grazie alla politica di parte ed esterofila di giornalistici e politici. La BCE, tramite Bankitalia, con i programmi di acquisto dei titoli pubblici chiamati TPI e OMT nel mercato secondario, detiene il 30% del debito pubblico italiano, perciò, assieme alle banche d’affari o mercati, alienandoli, può fare aumentare lo spread, peggiorando il deficit dello stato; però il TPI non esclude prestiti e salvataggio di un paese da parte del MES che, a sua volta, richiede però piani di aggiustamento e sorveglianza rafforzata del bilancio. Il TPI è subordinato alla sostenibilità del debito pubblico, all’assenza di deficit eccessivo e al rispetto degli impegni assunti con il Recovery Plan; in ogni caso, per l’utilizzo del TPI è rilevante la discrezionalità politica della BCE, che perciò, potrebbe sanzionare errori di politica economica, aiutando solo paesi, a suo avviso, più meritevoli o più simpatici. In caso di valutazione negativa, paesi come l’Italia potrebbero perdere l’accesso ai mercati e dovrebbero chiedere un prestito del MES alle sue condizioni, è un fatto che in passato, le politiche restrittive dell’UE sui deficit di bilancio, imposte all’Italia, ne hanno determinata la bassa crescita. Comunque, le banche italiane hanno depositi anche presso la BCE, con il loro risparmio gli italiani potrebbero acquistare tutto il debito pubblico italiano, ma purtroppo, si sono messi nelle mani dell’Europa. Il governo spagnolo, per affrontare la crisi, ha introdotto un’imposta patrimoniale straordinaria di solidarietà, che colpisce i risparmi e i patrimoni liquidi sopra i tre milioni, che dovrebbe consentire di raccogliere 1,5 miliardi di euro; inoltre ridurrà le tasse ai redditi più bassi, invece in Italia si fanno solo proposte e appelli all’UE. Meloni e Draghi chiedono un intervento dell’UE sul prezzo del gas e la Germania ha stanziato, in solitaria, 200 miliardi di euro a debito, per soccorrere cittadini e imprese sul caro energia, inoltre propone un tetto massimo al prezzo del gas russo che ora è importato solo per il 9%; per controllare i prezzi dell’energia e ostacolare le speculazioni, Germania e Francia stanno nazionalizzando industrie energetiche. Italia e Francia hanno chiesto all’UE il Price CAP su tutto il gas importato, ma Germania e commissione europea sono contrarie. La concorrenza sleale, fatta con il dumping commerciale cinese, è stata criticata dagli Usa, però nell’UE l’Irlanda ha fatto dumping fiscale, l’est europeo ha fatto quello salariale, adesso alcuni paesi dell’UE praticano il dumping energetico; seguendo gli esempi del governo italiano, Bruxelles rinvia i provvedimenti al riguardo e le nazioni europee si muovono d’iniziativa. Comunque, Belgio, Spagna e Portogallo hanno ricevuto via libera dall’UE per un loro tetto al prezzo del gas importato, la Germania pratica un tetto al prezzo del gas russo e, per contenere i costi, progetta di trasferire la produzione Volkswagen in Spagna. Una politica comune dell’UE su interessi, salari, tasse e costi energetici, servirebbe a evitare questa concorrenza sleale interna, che servirà a smontare l’UE. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 26/9/2022) ITALIAGli stati sono false democrazie e, senza rispettare l’autodeterminazione dei popoli, si espandono con la guerra, invece la loro espansione pacifica si fa cooptando le classi dirigenti e l’informazione di altri paesi, il che comporta l’impiego di denaro e non di un esercito numeroso. Gli stati che hanno una classe dirigente controllata dall’estero, vendono allo straniero imprese strategiche e anche parte del territorio nazionale, ignorando sovranità del popolo e autodeterminazione. I governi e l’informazione italiana sono controllati da Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna; anche gli Usa cercano d’imporre la loro presa sull’Italia che gli fornisce ascari per le sue guerre. Il governo italiano, diversamente dagli italiani, è a maggioranza europeista ed è stato commissariato dall’UE, Letta è legato alla Francia, Draghi agli Usa e Mattarella al Vaticano. Questa è la triade che condiziona i governi italiani, la cosa è visibile con la lotta al Covid e con la guerra in Ucraina. Vista la crisi di credibilità della governance, bisognerà vedere se si spaccherà prima l’UE o l’Italia che, poiché così vogliono Francia e Germania, resterà unita fino a che resterà nell’UE; poi Francia e Germania si contenderanno l’Italia. La Germania, seguendo un suo vecchio progetto, vuole il dominio sull’Italia e sull’Europa; i governi e l’informazione italiani sono pronti alla liquidazione pagata dell’Italia, come stato unitario, è già successo nella storia. Per paura del voto, si vuole incendiare il clima politico italiano, gridando all’emergenza fascista, in realtà, l’euroscetticismo italiano è nato perché l’UE ha favorito tutti governi italiani contrari alle vere riforme volute dagli italiani; adesso l’Italia è accusata anche di essere schierata con Orban che, per l’UE, non è democratico mentre lo sono i governi italiani; con un’evoluzione semantica, per l’UE sono antidemocratici i sovranisti europei disgustati dall’UE. Nel 2011 Merkel e Sarkozy agitarono i mercati e fecero cadere Berlusconi che allora sembrava autonomo, mentre oggi è un fedele europeista. La Germania è ambigua, infatti, per il gas si è legata alla Russia e lo paga a un prezzo inferiore rispetto all’Italia; Scholz definì le sanzioni contro la Russia, da parte di Trump, una violazione della sovranità tedesca, il governo italiano non lo potrebbe dire. Comunque, pare che Biden abbia un po’ sottratto il governo italiano dalle mani tedesche. La Germania si muove più liberamente e sa quello che vuole, mentre l’Italia, per non offendere lo straniero che ci calpesta, non fa nazionalizzazioni, la Germania ha deciso di nazionalizzare l’impresa Uniper che importa gas, soprattutto dalla Russia, probabilmente lo fa a vantaggio della sua industria. Informazione e scuola pubblica elementare servono a indottrinare, perciò la sinistra ha più peso nel governo e nell’informazione che nell’opinione pubblica; perciò gli italiani votano per lo più contro il partito di governo e non a favore di un altro partito, cioè sono insoddisfatti dei loro governi che prendono ordini dallo straniero. In compenso, per dare soddisfazione alla sinistra, in Italia, nei libri di testo delle scuole elementari si fa pubblicità alla teoria gender e al vaccino anticovid e alle mascherine, contestati anche da alcuni studiosi della medicina. Fra le altre dichiarazioni politiche, Letta ha attaccato la riforma presidenzialista di Fratelli d’Italia, difendendo l’attuale costituzione italiana, peraltro spesso lettera morta, per colpa o omissione dei governi italiani, del parlamento e del presidente della repubblica. EUROPAIl bellicismo antirusso di Biden, Von Der Leyen, Draghi e Letta, ha trovato una conferma da parte dell’eurodeputato tedesco Martin Sonneborn, che ha definito la presidente della commissione europea incompetente, criminale e priva di moralità; probabilmente si riferiva alle sua politica sulla guerra in Ucraina e sulla speculazione sull’energia e sui vaccini, che hanno gratificato politici e giornalisti. Von Der Leyen ha anche affermato che la commissione europea ha gli strumenti per bloccare l’antieuropeismo italiano, probabilmente si riferisce ai tirapiedi italiani nemici dei sovranisti. Comunque, Biden, che ogni tanto si confessa, ha affermato che la pandemia ha favorito le case produttrici dei vaccini, che perciò non si sono dimenticati di politici e giornalisti loro tirapiedi. Putin, che non è un criminale come Stalin e ha un seguito tra i russi, che tuttavia, per paura della guerra, emigrano, ha annunciato la mobilitazione parziale dell’esercito e ha dichiarato di voler abbattere il regime neonazista e filooccidentale ucraino, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2014; Putin ha affermato di voler correre in aiuto dei russi dell’Ucraina. Vuole proteggere sovranità e integrità territoriale della Russia, che ha già rinunciato a tanti territori, invece i governi italiani hanno regalato questa sovranità allo straniero; Putin ha accusato l’occidente di ostacolare l’autonomia degli altri paesi, imponendo anche i suoi falsi valori. Ha affermato che nel 1991 l’occidente smembrò l’Unione Sovietica e oggi vuole fare la stessa cosa con la federazione russa, incoraggiando anche bande di terroristi (da sempre, tanti stati sono stati mandanti di queste azioni). Berlusconi ha affermato che Putin ha invaso l’Ucraina per sostituire Zelensky, un tesi plausibile. Dal 2014 in Ucraina c’è stato un colpo di stato e il suo governo ha usato l’esercito per commettere genocidi contro la popolazione, trasformando gli ostaggi in scudi umani, rifiutando poi una soluzione pacifica del conflitto tra Kiev e Mosca; l’occidente non vuole una soluzione pacifica e compromessi e perciò ha ordinato a Kiev d’interrompere le trattative di pace. L’Ucraina è rifornita di armi occidentali e ospita bande di mercenari addestrati e sotto il comando di consiglieri occidentali; dopo il colpo di stato del 2014, il regime di repressione ucraino è aumentato, con intimidazione, terrore e violenza. I neonazisti commettono atrocità, uccidono, torturano e gettano in prigione, costringono tante persone a lasciare le loro case, colpiscono ospedali e scuole e organizzano attacchi terroristici contro i civili filorussi. Però, anche i soldati russi sono accusati di commettere queste atrocità, alla fine la ragione sarà data a chi vincerà la guerra, destinata a durare. Perciò Russia e province ribelli filorusse hanno deciso di svolgere un referendum sull’indipendenza e annessione alla Russia, misura giusta e proposta conforme all’autodeterminazione se il referendum sarà regolare. La propaganda occidentale è contraria perché difende la sovranità ucraina e parla di brogli elettorali, frequenti nelle “democrazie”; la Nato fornisce all’Ucraina anche armi a lungo raggio, Washington, Londra e Bruxelles spingono Kiev a portare le operazioni militari in Russia, ora soggetta solo alla sorveglianza aerea nemica. Alcuni paesi Nato sono disposti a usare armi nucleari contro la Russia e l’informazione italiana rimarca che è la Russia che esercita questa minaccia, infatti, la Russia ha dichiarato che userà tutti i mezzi per difendere la sua integrità territoriale e la sua sovranità, non vuole essere schiava dell’occidente. D’altra parte, l’Ucraina non vuole rinunciare a un pollice del suo territorio, quindi, la guerra potrebbe durare molto e con tragiche conseguenze, gli Usa, che vivono di guerre, saranno soddisfatti. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 19 settembre 2022) ITALIA La statistica vede una correlazione tra denatalità e vaccinazioni anticovid, intanto l’ONU definisce razzisti tutti gli italiani perché non vogliono accogliere tutti gli immigrati. Il Covid si può curare con le cure domiciliari e gli antiinfiammatori però, mentre in Usa si accettano le critiche al vaccino, in Italia “democratica” si condanna chi critica il vaccino, comunque, il ministro della sanità francese ha ammesso gli errori della vaccinazione. In Italia, il governo ha boicottato i vaccini con spray nasali, ora adottati da Cina, India e Usa. L’Olanda è un paradiso fiscale e pratica l’eutanasia, probabilmente, anche in clima Covid, eseguita nelle case di ricovero o in ospedale; l’Olanda, in venti anni, ha eliminato 76.000 vecchi non autosufficienti; comunque, nell’ultimo anno, in Italia la mortalità delle RAS è quadruplicata, questi vecchi, che hanno dato tanto ai loro figli e nipoti, prima di morire, si sentono discriminati dalla società e abbandonati dai loro parenti. La Cina, per fabbricare i pannelli solari, usa il carbone, poi li deve smaltire, il che comporta costi e difficoltà, anche il nucleare ha dei rischi con i costi di smaltimento e stoccaggio del materiale radioattivo esausto. Vista la situazione italiana, Ingroia ha affermato che Draghi ha consegnato all’UE l’economia, all’OMS la sanità speculativa e alla Nato la politica estera. Nel 1992 Draghi e Amato hanno spinto per le privatizzazioni, oggi, con la crisi energetica e sanitaria, si chiedono delle nazionalizzazioni, che sono tipiche di tutti i regimi e non solo di quelli comunisti o statalisti. Le imprese capitaliste private speculano alla grande (ma lo fanno anche quelle dello Stato, che è parimenti una società privata); l’azienda francese Auchan, che ha fatto evasione fiscale per mezzo di fatture false, ha poi ceduto le sue filiali italiane a Conad. ----- Dopo le bollette energetiche stanno per aumentare anche le rate su mutui e prestiti, infatti, la BCE ha deciso di aumentare i tassi di riferimento di 0,75 punti, portandoli a 1,25, già aumentati di 0,50 punti due mesi fa, portando la remunerazione dei depositi allo 0,75%; lo scopo è riportare l’inflazione al limite del 2%. C’è da dire che questa cura porta all’aumento degli interessi che fanno crescere costi e prezzi, cioè l’inflazione che s’intende combattere, la quale ad agosto, con i costi energetici, ha raggiunto il 9,1% e, secondo le previsioni della Bce, a fine 2022 dovrebbe arrivare all’8,1%, dovrebbe arrivare al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024; la BCE stima un rallentamento dell’economia, con un Pil che dovrebbe aumentare del 3,1% nel 2022, dello 0,9% nel 2023 e dell’1,9% nel 2024. Le previsioni statistiche sono spesso approssimative o sbagliate. ----- Berlusconi agli esordi, con i suoi progetti di riforme mai attuate e con la sua vicinanza alla Russia, ebbe contro PD, UE e USA, oggi, con Salvini, chiede al governo uscente una riduzione delle bollette energetiche, a favore d’imprese e famiglie; afferma anche che il reddito di cittadinanza deve aiutare solo le persone in povertà e senza lavoro, mentre ai giovani bisogna procurare lavoro a tempo indeterminato, incentivando le imprese con la defiscalizzazione del salario per la loro assunzione e con la flax tax introdotta in tanti paesi. Però le imprese assumono quando il mercato tira con i consumi, cioè quando finisce la recessione; Berlusconi si professa liberale, europeista e atlantista e afferma che la Cina, che è la prima economia del mondo, vuole assoggettare il mondo, una cosa che nella storia hanno tentato e attuato diversi stati, tra cui gli Usa, aiutati dagli eventi della seconda guerra mondiale. ----- Secondo un sondaggio, il PD ha meno del 10% del voto operaio, ma ha il 35% di quelli che guadagnano più di 5.000 euro il mese, cioè rappresenta chi, con il partito ha fatto carriera; rispetto allo stato, il PD manifesta sudditanza verso Vaticano, UE e Nato, sostiene il primato dei mercati, delle banche e dei monopoli. Il centrodestra rappresenta tutte le fasce di reddito, perciò è interclassista come la vecchia DC, invece il M5S rappresenta quelli che guadagnano meno di mille euro il mese. Nel 1974 la DC, aiutato dalle parrocchie, era un partito interclassista che rappresentava tutte le classi, ma solo i suoi dirigenti facevano carriera, era accaduto anche con i liberali, oggi rimpianti dagli ingenui; per quanto detto, oggi i termini di destra e sinistra non significano più nulla, abbiamo bisogno di altre bussole politiche. (Antonio Socci – Libero 10/9/2022). ------ Si esalta la costituzione moderna, che contiene le separazioni di poteri nominati, insieme a molte falsità; statuti e costituzioni sono sempre esistiti, come raccolte di leggi fondamentali dello stato, i primi erano emanati dal re che, quando aveva un potere assoluto, sembrava escludere questa separazione dei poteri, però operava tramite consiglieri. Tribù e ducati conoscevano i poteri esistenti, che erano contrapposti e non ufficialmente separati, comunque riconoscevano la supremazia della monarchia. Il monarca assoluto era capo dello stato, capo del governo, capo dell’esercito e legislatore, a volte era anche capo della religione, ad esempio in Inghilterra e nell’Islam. Quindi, i poteri sono stati, oltre quelli oggi citati, cioè esecutivo, legislativo e giudiziario, anche il potere dell’esercito e quello della religione; infatti, in tanti paesi, definiti poco “democratici” dai falsi “democratici”, spesso i militari disfano i governi parlamentari e il potere religioso governa, mentre il popolo non ha mai realmente governato da nessuna parte. Prima di affermare quali sono o devono essere i poteri, bisogna riconoscerli nella storia e nel loro ruolo, perché alcuni storici di corte intendono ancora oscurarli. Ci sarebbero anche da aggiungere il potere dell’informazione e quello del sindacato, purtroppo in Italia il primo è diventato il megafono del governo e perciò è, grazie agli appannaggi ricevuti, è divenuto una velina, mentre il secondo ha rinunciato alle sue precedenti battaglie a favore dei lavoratori, come fanno gli avvocati migliori e rari. La costituzione “democratica” italiana è esaltata come un dogma, anche se è, spesso, baipassata da chi conta; i cosiddetti poteri si possono definire pre-costituzionali, poteri nominati o innominati, costituzionali, praeter costituzionali, cioè oltre la costituzione, poteri illegali e poteri anticostituzionali come la mafia che ha le sue leggi. Poiché sono spesso, per i privilegi e per il potere, in posizione dialettica, come se si facessero guerra per il potere, rivelano che l’impresa privata statale è un grande inganno. Vale la pena di fare un accenno alla costituzione materiale non scritta, che, anche se non è predicata, opera accanto a quella scritta e afferma spesso cose e diritti diversi, in che rivela una possibile evoluzione o degenerazione della stessa costituzione “democratica”. E’ un fatto che la società ha imposto costumi e lo stato il diritto. Alcuni animali, come l’uomo, sono sociali e, altri no, però ci sono specie animali che fanno eccezioni e, tra gli uomini, ci sono misantropi ed eremiti, che vivono da soli perché non accettano angherie, imposizioni esterne, autoritarismo, gerarchie, maltrattamenti privati e violenze da parte dello stato, che ha il monopolio legale della violenza. ----- Per i suoi bisogni energetici, l’Italia ha importato petrolio dalla Libia e gas dalla Russia, in cambio ha esportato beni in questi due paesi, poi l’occidente ha bombardato la Libia e sanzionato la Russia, perciò si è ridotto l’afflusso di petrolio e gas in Italia, con aumento speculativo dei relativi prezzi. Il governo italiano, se fosse stato filo italiano, non avrebbe dovuto ridurre le estrazioni d’idrocarburi in Adriatico, però, come ho detto sopra, la crisi energetica non è dipesa da ciò. CINASi è concluso a Samarcanda il summit della cooperazione economica asiatica o ISCO, creato dalla Cina, che concede prestiti ai membri, punta alla cooperazione energetica, allo sviluppo della via della seta e all’adozione dello Yuan negli scambi, in sostituzione del dollaro. Gli Usa hanno reagito con le sanzioni alle manovre russe di sostituire il dollaro con il rublo negli scambi, ma non potranno fare niente contro il progetto della Cina, che è la più grande economia del mondo. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 12 settembre 2022)
L’OPPOSIZIONE ALL’INTERNO DELLA CHIESAQuasi da sempre, la Chiesa cattolica è una struttura di potere ed una monarchia assoluta, con la sua gerarchia, la sua autorità e la sua obbedienza, fino a oggi; gli stessi papi hanno ribadito che la Chiesa non è una democrazia, non ha partecipazione o sovranità laica, né decentramento, anche se ha le sua articolazioni locali. Questa Chiesa ha sostenuto le dittature, con le quali ha fatto i concordati, ed ha sempre rimpianto istituzioni feudali e medioevali, come i servi della gleba ed signori divisi in rigide caste, quando era tutelata la proprietà della terra e l’autorità aristocratica ed ecclesiale, come le corporazioni dell’età comunale, copiate dal fascismo e vigenti in Italia ancora oggi. Come lo Stato, anche la Chiesa ha sempre avuto voci dissidenti al suo interno, compensati con il rogo, l’espulsione, il trasferimento, l’arresto della carriera o l’imposizione del silenzio; Chiesa e Stato, fratelli siamesi, rivendicano l’omertà dai loro propri dipendenti, chiamata discrezione o segreto d’ufficio, segreto d’amministrazione, segreto di stato o segreto militare. E’ un fatto che dalla fine della seconda guerra mondiale in Italia 30.000 sacerdoti hanno abbandonato il sacerdozio, non volevano più mentire a se stessi; invece di difendere il loro status economico e sociale, hanno preferito gettare la tonaca, con ciò rivelando il loro disagio verso la fede, verso la gerarchia e sul ruolo della Chiesa. Tra queste persone dissenzienti, nella storia della Chiesa, ci sono stati autentici giganti, persone di grande cultura, anche perché una volta solo la Chiesa dava cultura ed entrare in seminario era come vincere una borsa di studio per i figli intelligenti dei contadini. Mi piace citare alcuni nomi tra questi giganti e ricordare alcune loro idee, presi tra un elenco lunghissimo di personaggi che è impossibile citare in toto. Già nel II secolo, il vescovo Tertulliano, uno dei padri della Chiesa, stanco del potere dei vescovi, abbandonò il cattolicesimo e si convertì al montanismo gnostico. Nel 313 fu scomunicato come eretico il vescovo Donato, la sua setta nordafricana dei donatisti aveva questo programma, chiedeva la distribuzione delle terre dei latifondi, la liberazione degli schiavi, l’annullamento dei debiti e la proibizione dell’usura. I donatisti furono massacrati dalle truppe di Costantino, sollecitate dalla Chiesa e da Agostino, i vescovi erano i più grandi latifondisti del Nordafrica. I donatisti facevano dipendere la validità dei sacramenti dalla purezza di chi li amministrava, perciò volevano vescovi irreprensibili, erano intransigenti con i sacerdoti lussuriosi, omicidi e apostati, mentre i cattolici perdonavano tutto a tutti, con la tesi che la Chiesa era sempre santa, anche se le persone che l’amministravano erano corrotte, ciò accade ancora oggi. ll donatismo, per rendere valido il sacramento, esigeva dal ministro di culto lo stato di grazia, chiedeva l’uscita dalla Chiesa con il peccato; tale intransigenza avrebbe potuto ostacolare la diffusione del cristianesimo e rendere rari i sacerdoti e i benefici economici e di potere della Chiesa. Nel IV secolo gli eretici donatisti si erano levati anche contro le intromissioni degli imperatori negli affari interni della Chiesa, chiedevano, non la supremazia della Chiesa sullo Stato, ma libera Chiesa in libero Stato. Cioè volevano al loro reciproca indipendenza; invece nel 451 il concilio di Calcedonia definì, cortigianamente, l’imperatore sacerdote e dottore della fede e papa Leone I Magno (440-461) dichiarò di riconoscere all’imperatore un’infallibilità anche in materia di fede. Nel 381 il vescovo Gregorio Nazianzeno attestò l’ostilità profondissima regnante tra i cristiani, affermava che le lotte nella chiesa nascevano dalla sete di dominio e che la salute delle anime era solo un pretesto. Nel 405 Gerolamo, autore della Vulgata latina e personalmente sessuofobo, affermò che alcuni diventavano preti per poter frequentare meglio le donne. Il domenicano Girolamo Savonarola (1452-1498) denunciò le ricchezze della Chiesa e chiese la sua riforma, affermava che papa Alessandro VI era l’anticristo e lo accusava d’essere simoniaco, incestuoso ed eretico; finì sul rogo. Il domenicano Giordano Bruno (1548-1600) non credeva al peccato originale ed alla divinità di Cristo, era eliocentrico come Copernico ed attaccò il monachesimo suino; anche lui finì sul rogo. Lo storico frate servita Paolo Sarpi (1552-1623) criticò i libri bruciati dall’Inquisizione, affermò che così la religione faceva gli uomini insensati; denunciò la decadenza morale della Chiesa, fu scomunicato ed i gesuiti tentarono di assassinarlo. Il domenicano Tommaso Campanella (1568-1639) era contro i ricchi e voleva una società comunista; morì in carcere. Il sacerdote Jean Meslier (1644-1729), nel suo testamento, rinnegò il cristianesimo, disse che le religioni erano imposture, alle quali i preti generalmente non credevano, e che queste imposture servivano a coprire gli abusi, cioè erano un aiuto al governo ed allo sfruttamento. Il chierico Arnaldo da Brescia, impiccato nel 1155, era contro il clero mondano, contro le ricchezze della Chiesa e contro il potere temporale dei papi; come i donatisti, negò la validità dei sacramenti amministrati da sacerdoti indegni, sostenne la repubblica romana contro i papi e dichiarò che la donazione di Costantino era un falso, cosa che fu dimostrata anche da Arnoldo da Brescia. L’abate liberale Antonio Rosmini (1797-1855), consigliere di Pio IX, chiedeva una costituzione civile per il clero, invitava la Chiesa a donare i suoi beni al popolo; chiese l’elezione popolare di vescovi e preti e l’affidamento ai laici dell’amministrazione dei beni ecclesiastici. Rosmini denunciò cinque piaghe che colpivano la Chiesa: la lontananza del clero dal popolo, il basso livello d’istruzione dei preti, la rivalità tra i vescovi, la dipendenza dei laici dalla Chiesa, l’asservimento della Chiesa alle ricchezze. Di rimando, Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti, accusò Rosmini d’essere giansenista in teologia, panteista in filosofia e liberale in politica. Alla vigilia dell’unità nazionale, il gesuita Carlo Passaglia era vicino alla causa nazionale e contrario al potere temporale dei papi; perciò il papa decretò la scomunica per tutti quelli che lo incitavano ad abbandonare il potere temporale, così Passaglia fu sospeso "a divinis" e depose l’abito ecclesiastico. Nel regno di Napoli, com’era accaduto nella rivoluzione francese, anche Garibaldi era attorniato da un’orda di preti sposati e antipapisti; con Garibaldi vi era un prete in camicia rossa, Giovanni Pantaleo, a Napoli la chiesa del Gesù Nuovo fu assegnata dai garibaldini ad un altro prete in camicia rossa, Alessandro Gavazzi. Nel 1870 a Napoli Monsignor Caputo partecipò, con entusiasmo, al "Te Deum" di ringraziamento per l’unità italiana. Nel 1902 fu condannato dalla Chiesa il sacerdote modernista Romolo Murri, tra le sue idee vi era il progetto di fondare un partito cattolico; era vicino ai socialisti e creò una lega democratica, con la quale chiedeva libertà d’insegnamento, istruzione statale, abolizione dell’insegnamento della religione, esami statali uguali per tutti, introduzione dell’insegnamento della storia delle religioni, separazione tra Stato e Chiesa. Murri fu scomunicato ed espulso dalla Chiesa. Nel 1919 Benedetto XV consentì ai cattolici di entrare nel partito popolare, il gesuita Curci avrebbe voluto partecipare alla lotta politica, ma fu sospeso dalla compagnia; aveva affermato che, poiché nazionalismo e democrazia si erano imposti dappertutto, era giusto cambiare i panni se cambiava la stagione, mentre aveva torto chi conservava gli stessi panni al cambio di stagione. Nel 1919 il sacerdote Luigi Sturzo alla vigilia del fascismo fondò il partito popolare, d’ispirazione cattolica, però non lo volle confessionale, personalmente era antifascista e filosocialisa, creò anche cooperative e casse rurali. Il suo programma chiedeva libertà religiosa, scuole elementari comunali, esami uguali per scuole pubbliche e private, legge elettorale proporzionale, voto alle donne, decentramento amministrativo e riforma agraria. Papa Pio IX, alleato con Mussolini, lo costrinse a sciogliere il partito ed a fuggire a Londra Sotto il fascismo, il sacerdote Ernesto Bonaiuti, professore universitario, era antifascista, rifiutò il giuramento fascista ed era critico verso la Chiesa; fu colpito da condanna da parte della Chiesa che ottenne dal fascismo il suo licenziamento dall’università. Nel 1952 l’ex gesuita e teologo Alighiero Tondi denunciò che il Vaticano aveva fatto passare per martiri degli agenti segreti del Vaticano uccisi dai comunisti sovietici, ruppe con il Vaticano e tentarono di rinchiuderlo in manicomio. Alighiero Tondi ha affermato che i cervelli dei preti sono torturati come quelli di maniaci sessuali, che il sesso è oggetto di morbosa curiosità da parte di tanti preti, che spesso raccolgono riviste pornografiche. Quando lasciò la compagnia di Gesù affermò: “I preti sono stati alleati con liberali, monarchici e fascisti, perché non dovrebbero avvicinarsi ai comunisti?”. Il sacerdote Don Milani (XX secolo) affermò che l’obbedienza non era una virtù e sostenne l’obiezione di coscienza e l’istruzione popolare. Nel 1959 il domenicano Spiazzi criticò il celibato dei preti, affermando che aveva favorito la corruzione dei preti. Nel 1978 fu fatto papa Albino Luciani (Giovanni Paolo I), che voleva riformare la Chiesa e la finanza vaticana; voleva autorizzare il controllo della nascite, ridurre i privilegi della curia, alienare le ricchezze della Chiesa, abolire il celibato dei preti; era a favore del divorzio e della collegialità nella Chiesa. Dopo 33 giorni di pontificato fu trovato morto, in pratica fu ucciso come diversi suoi predecessori. Nel 1965 divenne preposto dei gesuiti Pedro Arrupe, affermò che la Chiesa non poteva avvicinarsi ai poveri se era legata ai ricchi; allora i gesuiti passavano per l’ala progressista della cattolicità; negli USA alcuni gesuiti non credevano alla divinità di Cristo, i gesuiti americani chiedevano una revisione in materia di contraccettivi, sacerdozio delle donne e matrimonio per i preti. In Italia, altri gesuiti popolari sono stati Sorge, Pintacuda e De Rosa; Padre Sorge prese a dialogare con gli intellettuali comunisti; a Palermo, per iniziativa di Padre Pintacuda, nacque il Centro Studi Sociali e l’Istituto di Formazione politica Pedro Arrupe, con lo scopo di preparare nuovi quadri politici per tutti i partiti. Dopo il collasso parlamentare seguito a “mani pulite” (i gesuiti non avevano rinunciato a fare politica). Il gesuita Giuseppe De Rosa ha affermato che nessun sistema politico dura a lungo; oggi i gesuiti sono a favore dell’eguaglianza con le donne, sono contro l’infallibilità del papa e contro il centralismo curiale. Nel 1975 il congresso mondiale dei gesuiti si disse a favore della giustizia sociale. Il cardinale gesuita Carlo Maria Martini (XX secolo), esautorato dalla curia romana e trasferito in Palestina, assieme alla movimento cattolico tedesco “Noi siamo la Chiesa”, si era detto a favore dei consultori, del sacerdozio femminile, del matrimonio dei preti, di contraccettivi e divorzi; chiese anche un maggiore ruolo dei laici nella Chiesa e la revoca della condanna dell’omosessualità. Il gesuita Pietro Brugnoli (XX secolo) era critico verso la gerarchia e voleva la difesa degli emarginati, con una preghiera affermava: “Liberaci Signore dall’illusione di trasformare il mondo con le prediche, senza combattere dominazione e sfruttamento”. Il sacerdote Pietro Thouar, collaboratore del cardinale segretario di stato Luigi Lambruschini (1831-1854), aveva scritto: “Vale più un giorno di lavoro che mille processioni, litanie e salmi; cento frati in coro non valgono un fabbro all’incudine”. Nel XX secolo Padre Mario de Oliveira, messo al bando dalla Chiesa cattolica, ha affermato che Cristo è stato crocefisso dai tre poteri che continuano ancora a dominare nel mondo, quello finanziario, quello religioso e quello politico, oggi in Italia quello politico dipende da religione e finanza; l cristianesimo è divenuto una fabbrica di denaro. Nel 1997 il movimento cattolico tedesco: “Noi siamo la Chiesa” consegnò al papà una petizione con due milioni di firme; chiedeva l’accesso delle donne al sacerdozio, la fine del celibato obbligatorio dei preti, la comunione per i divorziati risposati e la scelta del vescovo e del parroco da parte delle comunità locali; Giovanni Paolo II rispose: “La Chiesa non è una democrazia”. Per quanto riguarda la posizione degli ecclesiastici su comunismo e proprietà privata, bisogna chiarire che rinunciare alla proprietà privata, che purtroppo ha la tendenza a concentrarsi, non significa necessariamente deporla ai piedi dello Stato espropriando i sudditi contribuenti e le comunità locali, perché anche la Stato è un’impresa economica privata, anche se occulta.
E’ risaputo che esseni ebrei di Palestina e primi cristiani (Atti degli apostoli) erano comunisti ma non statalisti, perché ostili allo Stato, ch era la civitas diabolica, nel medioevo erano comunisti anabattisti ed ordini monastici; la proprietà comune è esistita anche a favore dei villaggi, con diritti comuni di pascolo, caccia e legnatico, per tutto il villaggio.
Al riguardo, per quando riguarda l’insegnamento di alcuni padri della Chiesa, il vescovo Basilio (330-379) definiva briganti quelli che difendevano la proprietà e non aiutavano i poveri, chiedeva di donare almeno la metà dei propri beni; allora amore per il prossimo significava donare alla comunità, poi i vescovi l’intesero come donare alla Chiesa.
Giovanni Crisostomo (354-407) definiva la proprietà un furto, vedendo in essa la ragione delle disuguaglianze, affermava che i ricchi dovevano donare perché detenevano la proprietà dei poveri, perché senza ingiustizia non si diventava ricchi. Crisostomo fu rimosso dal suo seggio, anche per Girolamo, morto nel 420, il ricco viveva a spese del povero; il liberismo moderno o capitalismo ha cancellato queste belle idee. Poi passò tanta acqua sotto i ponti e Pio IX (1846-1878), con il Sillabo, definì comunismo e socialismo pestilenze corruttrici, nel 1891 Leone XIII, con la Rerum Novarum, dichiarò che la proprietà, cioè anche la grande proprietà, era un diritto naturale; Pio XII (1939-1958) affermò che ci sarebbero stati sempre ricchi e poveri. A causa del suo potere economico, la gerarchia doveva stare per forza con i ricchi, la Chiesa era anche dentro la finanza perciò, nel XIX secolo, in contrasto con le scritture, ammise esplicitamente anche il prestito a interesse, che per la Chiesa era stato anche usura. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 5 settembre 2022) ITALIAIl prezzo speculativo del gas TTF della borsa di Amsterdam ha raggiunto i 300 euro al MWh, ma si tratta di un piccolo mercato e l’Agenzia Arera, che controlla le tariffe di gas ed elettricità, afferma che esiste un sistema per la calmierazione del prezzo; però il ministro Cingolani, per poter procedere, ha chiesto a due società, di cui lo stato è azionista di maggioranza, il prezzo di mercato, ma non l’ha ricevuto. Generalmente, prima della guerra in Ucraina, gli approvvigionamenti dalla Russia e i relativi prezzi sono stati costanti, la borsa del petrolio greggio o Brent di Londra ha volumi paragonabili al gas, però i contratti di gas di Amsterdam sono quantitativamente e per volumi meno di un millesimo; sono le richieste aggiuntive che fanno impazzire i prezzi, poi presi come riferimento dalla speculazione e dall’informazione. Non causalmente, la mancanza momentanea di gas, favorisce la speculazione e fa aumentare il prezzo; val la pena di ricordare che, per risparmiare imposte, grandi imprese europee sono quotate o hanno sede ad Amsterdam e i governi dell’UE non hanno niente da eccepire, cioè i trattati europei lo ammettono. Il governi italiani sono stati sempre supini alle mosse dell’UE, del grande capitalismo e degli altri paesi dell’UE. Il ministero dovrebbe fissare il prezzo del gas a termine, poiché il prezzo più alto del gas è quello del gas liquefatto degli Usa, chiamato Henry Hub o GNL, che però è un terzo di quello del gas TTF di Amsterdam, il prezzo del GNL potrebbe essere adottato dal governo come prezzo massimo di riferimento, ma non c’è la volontà politica. L’UE e l’Italia hanno sbagliato a tenere agganciato il prezzo del gas a quello dell’elettricità, in precedenza il prezzo del gas era agganciato a quello del petrolio; consideriamo anche che l’elettricità è prodotta anche da tante fonti meno costose. Ora il governo italiano chiede all’UE un tetto al prezzo del gas e che questo sia sganciato dal prezzo dell’elettricità; in caso di risposta negativa, il governo italiano, se vuole bene agli italiani, avrebbe il dovere di agire, come fa l’Ungheria, anche da solo. Le scommesse degli hedge fund speculativi alla borsa di Amsterdam hanno favorito la scarsità del gas facendone alzare il prezzo, ma anche la guerra provoca scarsità; inoltre, i contratti future o a termine dovrebbero portare solo alla vendita, con copertura finanziaria dei contratti, proibendo operazioni allo scoperto e la liquidazione di perdite o guadagni, senza consegna dell’idrocarburo. Al di fuori dei TTF, che hanno volumi molto ridotti, i contratti di lungo periodo o future o a termine, devono esporre i prezzi veri; purtroppo, nel mercato TTF non è prevista la sospensione delle contrattazioni per eccesso di volatilità speculativa dei prezzi, come avviene alla borsa titoli di Milano dove, quando la variazione del prezzo supera il 10%, la contrattazione è momentaneamente sospesa. La destra propone di tassare gli extraprofitti sull’energia ma le aziende hanno già pronti i ricorsi per incostituzionalità, il precedente è dato dalla Robin Tax di Tremonti; l’UE, supina agli Usa, ha deciso di rinunciare al gas russo, senza avere vere alternative, Di Maio, che crede ancora che certe proposte surreali attirano voti, cioè non si è ancora rassegnato a sparire dalla scena, propone di accollare allo stato l’80% delle bollette energetiche delle imprese. Lo fa proteggendo gli interessi delle imprese e appesantendo il bilancio dello stato. Comunque, con il governo Meloni sono pronti a speculare sull’Italia, su energia e BTP, Goldman Sachs, Blackrock, J. P. Morgan e Deutsche Bank; per Luttwack sanzioni e ritorsioni hanno fiaccato l’Europa e l’Ucraina, senza indebolire la Russia. ----- In Italia, la strategia anticovid del governo, senza l’uso di antivirali, ha fatto più morti che negli altri paesi, però anche la Gran Bretagna, con il lockdown, ha perso occupazione e pil ed ha aumentato la spesa pubblica; inoltre, come in Italia, per imporre le chiusure, si è servita della paura, però in Italia ora c’è chi ha paura più del governo e della giustizia che del Covid. Nel mondo solo un paese ha fatto sei dosi di vaccino per tutti ed è la Cambogia, i vaccini sono stati regalati dall’Australia, vuol dire che l’Italia non è il solo laboratorio sperimentale dei mercati e dell’industria sanitaria. In questo momento, tra gli elementi di crisi, anche la Francia, come l’Italia, manca d’insegnanti, perciò Macron ne ha reclutato 3.000, i quali sono però senza abilitazione e senza selezione. ----- Diversi partiti fanno delle proposte per contenere il prezzo dell’energia, qualcuno propone lo sciopero fiscale, che era stato promesso dalla lega, e di non pagare le bollette di gas e luce; purtroppo bisogna considerare che l’importo di queste bollette è trattenuto dalle banche sul c/c bancario, perciò bisogna prima revocare la relativa disposizione di addebito bancario. Pagare in contanti ha dei vantaggi, diversi anni fa una società del gas mi aveva addebitato consumi maggiori di quelli segnalati, ottenni il rimborso in c/c, ma l’impiegato si giustificò affermando: ” Non è colpa nostra se lei ha chiesto l’addebito in conto!” I furbi e i distratti non esistono solo nel piccolo commercio, ma anche in banca e nelle società del gas. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 29 agosto 2022) ITALIA Non bisogna farsi incantare dalla riservatezza del governo, i segreti durano poco e diventano segreti di pulcinella, vale per i segreti di stato, per i brevetti o segreti industriali, per i diritti d’autore e per i modelli di utilità; cioè scadono per legge, sono violati, imitati o copiati, anche se con delle varianti e non pedissequamente, completamente o letteralmente. La diffusione della cultura avviene copiando, lo fanno anche gli scimpanzé. All’inizio, i discepoli di grandi artisti copiano contenuto, forme e stile dei loro maestri, tanto che, a volte, i loro dipinti non si sa se appartengono al maestro o al discepolo, una volta cresciuti e diventati più esperti, se hanno delle qualità, inventano anche nuove forme d’arte; senza copiare e partendo da zero, nessuno potrebbe inventare un’auto moderna. Malgrado ciò, i professori che preparano le lezioni ispirandosi a varie fonti, cioè copiando in senso lato, accusano gli studenti di aver copiato belle composizioni da essi ignorate; però, quando queste composizioni sono da essi ritenute delle amenità, sono addebitate agli studenti, invece, se sono riconosciute come il risultato delle loro lezioni, gratificano i loro compositori con un buon voto. ----- Il governo italiano ha stanziato 100 milioni di euro per comprate vaccini anticovid dalla Gavi, ente finanziario di Gates, che finanzia la produzione dei vaccini e l’OMS, la Gavi incanala anche le donazioni al terzo mondo; però l’Italia ha milioni di vaccini inutilizzati e vicini alla scadenza. In queste donazioni, come a quelle fatte all’Ucraina e sui prezzi delle fonti energetiche importate e delle armi donate, c’è speculazione e lucro anche per i membri dei governi, per l’informazione e per le compagnie. Ricordo che il capo del governo albanese disse al ministro italiano De Michelis che gli aiuti ricevuti dall’Italia dal suo paese erano solo la metà della somma stanziata, il ministro replicò che l’altra metà era servita a coprire le spese di amministrazione. ----- I progressisti affermano che gli uomini e le donne appartengono a una razza unica, in realtà appartengono spesso a razze diverse per caratteri somatici, cultura, benessere, ruolo, potere e privilegi; infatti, gli emarginati e i poveri, che dovevano essere da essi riscattati, sembrano più passivi, inebetiti dal lavoro fisico e ripetitivo, sembrano avere meno capacità comunicative e conoscono solo la lingua italiana, tanto da apparire di razza diversa e inferiore rispetto a chi li dirige, accade anche nell’esercito. E’ un fatto che le razze si dividono per speciazione, adattandosi all’ambiente e al ruolo, perciò quando le donne avranno tutto il potere in famiglia, nel lavoro e al governo, sembreranno una specie diversa, non solo per il sesso, e superiore anche fisicamente rispetto agli uomini; questa metamorfosi avviene spesso nelle specie animali dove vige il matriarcato. Colà le femmine sono più forti, con più potere e sono più grandi fisicamente, perciò anche le donne di potere saranno più alte e più forti fisicamente rispetto agli uomini. A quel punto, con il potere in pugno, una parte delle donne, già rivoluzionarie ed ugualitarie, abbandoneranno femminismo e teoria gender e aderiranno al partito conservatore, come sostanzialmente hanno fatto tutti i partiti ex-rivoluzionari. ----- Il Financial Times ha denunciato che ad agosto gli hedge funds speculativi hanno fatto una grande scommessa ribassista, con 39 miliardi di euro di Btp italiani; il che, teoricamente, potrebbe disincentivare altri acquisti di titoli italiani da emettere a copertura del deficit di bilancio, cioè potrebbe ostacolare il finanziamento dello stato, accelerando il suo default. Gli avvocati europeisti italiani affermeranno che ciò dipende dalle dimissioni di Draghi, dall’instabilità politica e dall’esito del voto contrario alla sinistra. Anche con i rifornimenti di gas dell’Algeria, la BCE potrebbe non ostacolare la crescita dello spread italiano, deciso dai mercati, e dei relativi interessi, puntando, come in passato, sul commissariamento dell’Italia, i cui governi dipendono dai mercati, da Vaticano, Nato e UE e non dagli italiani. Nonostante il forte risparmio italiano, che potrebbe assorbire tutto il debito estero italiano, la ricchezza finanziaria o mobile italiana e il patrimonio italiano, soprattutto immobiliare, ora lo spread italiano è più alto di quello greco e di quello portoghese. Draghi ha dichiarato che lo stato deve salvare dal dissesto, procurato dalla pandemia, le grandi aziende in difficoltà e lasciar fallire le piccole aziende indebitate con le banche, le quali, in effetti, falliscono spesso e, a volte, il loro posto è preso da altre piccole imprese. Questo programma, e forse non è un caso, si sta realizzando con la pandemia e con l’aumento del costo dell’energia, favorito dalle sanzioni americane, pagate dalle famiglie e dalle piccole aziende scaricate da Draghi; mentre quelle grandi, secondo Draghi, si possono aiutare, nazionalizzare o regalare allo straniero, però in Italia anche le piccole e medie aziende esportano. ----- Le vere riforme intaccano capitalismo, privilegi, patrimonio e potere, perciò non si possono fare e sono invise a quelli che, per difendere la loro posizione, sono disposti a instaurare la dittatura, anche tramite dei fantocci, come accade anche nella falsa “democrazia”. Mussolini andò al potere perché così vollero i Savoia e il Vaticano, che era il più grande agrario d’Italia. Ormai essi non erano più in stato di conflitto, ma vicini alla conciliazione, lo scopo era, come adesso, ridurre lo stato di conflitto interna e tutelare i privilegi, impedendo l’instaurazione di una vera democrazia. Oggi nessuno potrebbe attuare un progetto autoritario del genere, senza essere appoggiato da Vaticano, Nato, Ue e Massoneria. I romani controllavano il loro impero con le armi, le vie di comunicazione, i mercenari e riconoscendo privilegi, come la proprietà della terra e la compartecipazione fiscale, ai nobili locali, valorizzati anche nell’amministrazione romana. Insomma, senza il tradimento e senza vendere il popolo è difficile fare carriera. USA Gli Usa sono più vicini a un altro accordo sul nucleare con l’Iran, che, con la vendita di petrolio, dovrebbe far entrare nelle casse dello stato 100 miliardi di dollari l’anno. Nel 2018 Trump si ritirò da quello del 2015, firmato da Obama che, prevedeva l’alleggerimento delle sanzioni e lo sblocco all’estero dei fondi iraniani, mentre l’Iran s’impegnava a ridurre il programma nucleare e ad accettare gli ispettori. Ora Israele è preoccupato per il sostegno iraniano agli Hezbollah, anche se sono tanti gli stati, anche occidentali, che hanno sostenuto o sostengono il terrorismo. Con queste risorse, Teheran garantirà miliardi di commesse alla Russia che, già oggi, diversamente dall’UE, non patisce molto per le sanzioni americane che la colpiscono, anche perché il prezzo dell’energia aumenta. ----- Macron ha affermato che è finita l’era dell’abbondanza, Biden ha promesso che, alle prossime elezioni, i repubblicani vinceranno perché è in gioco la democrazia, ha anche aggiunto che bisogna combattere le divisioni alimentate da Trump; in Italia, anche il governo Draghi, contro la dialettica politica e l’opposizione, si era detto a favore dell’unità ma, secondo le sensazioni comuni, non ha progetti reali e prospettive luminose per gli Italiani. EUROPA Mentre Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Ucraina si evolvono contro la Russia, in un fronte militare unico, a prescindere dalla Nato, Bulgaria e Ungheria, accusate dall’UE di simpatie fasciste che però esistono anche in Ucraina, stanno cercando un accordo con la Russia sul gas, mentre l’Ungheria ha ordinato due centrali nucleari alla Russia; può essere un altro sintomo dell’attuale disgregazione dell’UE, ma i governi italiani non avranno mai dai loro padroni questa libertà di movimento . Intanto Borrell, alto rappresentante UE per gli affari esteri, vuole addestrare, nei paesi dell’est, i soldati ucraini impegnati nella guerra contro la Russia. Comunque, i governi italiani hanno bisogno di padroni esteri perciò l’Italia sarà l’ultimo paese a lasciare l’Unione, che però, con il tempo, dando più voce agli italiani, si potrebbe anche riformare, ma questo discorso riguarda anche l’Italia. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 22 agosto 2022) ITALIAPer fermare l’immigrazione irregolare, cioè non spinta dal lavoro o dalla guerra, la Meloni ha proposto il blocco navale delle coste libiche, ma gli immigrati arrivano anche da altri paesi africani come la Tunisia o da paesi di transito come la Turchia. Per valutare chi deve essere accettato o meno nell’UE, da taluni si propone anche di creare hotspot in Africa. Secondo lo statuto dell’ONU, il blocco navale può essere attuato solo per legittima difesa, però in passato gli stati lo hanno fatto anche per l’offesa e, anche oggi, lo statuto non è stato sempre rispettato dagli stati e perciò alcuni di essi, senza conseguenze, lo hanno attuato in parte o disatteso. Inoltre, secondo l’ONU, i natanti con emigranti in pericolo vicini alla frontiera italiana, devono essere soccorsi e portati al porto più sicuro, di solito italiano; Ong e trafficanti operano fraudolentemente perché si realizzi questa situazione, anche andandoli a prendere al di fuori delle acque territoriali libiche. Nel 2015 I’EU è intervenuta per il controllo di alcune frontiere comuni esterne a est, superando l’accordo di Dublino che destinava gli immigrati solo al paese di primo approdo, di solito l’Italia, perciò ha ridotto l’immigrazione nell’UE del 90%, ma non in Italia, dove è aumentata. Accade ciò perché l’UE, invece che cieca, in barba agli italiani, sa che governo italiano e chiesa sono, indirettamente e nei fatti, a favore dell’immigrazione senza distinzione, di razza o tipo, cioè regolare o irregolare, per guerra, lavoro, o attività criminali. Comunque, anche per impedire i morti in mare, UE e Italia hanno disposto aiuti economici e natanti per la guardia costiera alla Libia. Paradossalmente, nei confronti degli emigranti africani, a causa della violazione dei diritti umani da parte della Libia, l’UE potrebbe essere chiamata anche a rispondere dinanzi alla corte dei diritti umani europea, perché si sa che la Libia non è uno stato sicuro e perciò bisogna ospitare i profughi di guerra. Perciò, si dice, che il diritto di asilo andrebbe esercitato nel paese di destinazione, ma anche in Italia gli hotspot sono sovrappopolati e inumani, perciò l’Italia risponderebbe per questo; anche il diritto internazionale ha aspetti paradossali che sono simili al diritto italiano; infatti, lo stato non garantisce diritto ed eguaglianza, ma privilegi, discriminazioni e favori. I terroristi sono ispirati dall’estero e oggi sono soprattutto islamici, ma di diverse fazioni. Erdogan ha affermato che in Siria, dove la Turchia si è scontrata con il terrorismo, soprattutto armeno, l’occidente sostiene il terrorismo, perciò il paese, come l’Afghanistan, non trova mai la pace. Naturalmente, il partito filorusso sostiene questa tesi mentre quello americano ne dà la colpa alla Russia che sostiene l’Iran che, a sua volta, sostiene i terroristi sciiti; hanno sostenuto il terrorismo anche l’Arabia filoamericana e la Libia filorussa. Insomma, da sempre, il terrorismo ispirato dall’estero, quando non si vuole fare una guerra aperta, è un modo di fare politica estera violenta e ne è stata vittima anche l’Italia, ma i suoi governi rispettosi verso i suoi padroni esteri, perché atlantisti ed europeisti, non lo possono dire e censurano i servizi segreti che, con la magistratura, potrebbero far luce su queste azioni; con l’aiuto dell’informazione, la censura esiste anche sul terrorismo interno italiano. Con la guerra e con gli sprechi della spesa pubblica, lo stato è distruttore netto di ricchezza, non valorizza il capitale umano ma, per favorire i suoi soci e i suoi amici, lo mortifica; desiderando sudditi cattedra-dipendenti, cioè programmati e condizionati dalla sua propaganda, ha alimentato lo scetticismo e la rassegnazione del popolo che perciò ha perso la speranza nella resurrezione. ----- Per farla breve, una volta l’economia affermava che la rilevazione dei costi industriali serviva a rilevare la convenienza a produrre con un guadagno, perché il prezzo lo faceva il mercato; però oggi il prezzo lo fa l’offerta, cioè la speculazione, infatti, è nata una nuova denominazione di prezzo, cioè il prezzo a corpo. In base a esso, la ditta rileva i costi industriali, con materie prime, ammortamenti, energia e mano d’opera, e poi, con l’aiuto della pubblicità, stabilisce il suo prezzo remunerativo di mercato; del resto, sono sempre esistiti, per certi prodotti, i prezzi imposti dal produttore, magari con la giustificazione della qualità o della rarità del prodotto. ----- Il presidente della Consob, Savona, ha proposto l’emissione, da parte dello stato, di Bond o obbligazioni irredimibili, in aggiunta ai BTP Italia e ai BTP Futura creati con la pandemia. Si tratta di obbligazioni senza rimborso del capitale, ma solo con il pagamento della cedola, che naturalmente, dovrebbe, essere più alta. Questo finanziamento è stato utilizzato dagli stati per grandi progetti e per la guerra, il primo fu emesso nel 1720 dall’Inghilterra che poi ne emise altri nella guerra contro Napoleone e nella prima guerra mondiale. Gli Usa emisero il primo nella guerra di secessione, l’Italia ne emise uno all’inizio del novecento e poi un altro per la guerra d’Etiopia; questo, poiché lo stato non ha mai una voce univoca, fu rimborsato nel 1981, ma l’operazione fu conveniente per lo stato perché la lira si era deprezzata di oltre mille volte, cioè lo stato rimborsò veramente poco. Questi bond irredimibili sono emessi anche dalle banche, nel 2020 banca Intesa ne emise uno per 6,5 miliardi di euro. Secondo Savona, la sottoscrizione dovrebbe essere volontaria, perché esistono anche i prestiti forzosi di stato; oggi questi bond hanno un mercato limitato, però potrebbero servire a difendere l’indipendenza finanziaria dell’Italia, oggi inesistente. Bisogna considerare che in Italia il risparmio privato è il triplo del debito pubblico nazionale, perciò i bond irredimibili potrebbero essere utilizzati per favorire gli investimenti pubblici, inoltre, aiuterebbero la raccolta dei prestiti nei momenti in cui mancano le sottoscrizioni per gli altri tipi di obbligazioni pubbliche. EUROPALa crisi dell’UE, alimentata dalla speculazione, dalla politica sanitaria per la pandemia e dalla guerra in Ucraina, a causa della disinformazione presenta aspetti poco chiari. Le aziende produttrici di vaccini hanno puntano a inondare il mercato di vaccini costosi, in eccesso e poco efficaci, ma succede anche in altri settori economici. La guerra in Ucraina si poteva evitare con il riconoscimento, secondo le norme internazionali, dell’autonomia dell’Ucraina e delle minoranze russe della regione, ma purtroppo governi e informazione ritengono giusta solo l’autonomia dell’Ucraina. Il prezzo spot del gas di Amsterdam aumenta, ma è un prezzo marginale che influenza le attese sui prezzi perciò, come si fa nei bilanci aziendali, soprattutto per l’elettricità, bisognerebbe tener conto solo del costo medio di acquisto dell’energia, anche da altre fonti e di altra natura. L’UE avrebbe potuto stabilire un prezzo massimo, ma le grandi società fornitrici o importatrici di fonti energetiche, si sarebbero risentite, infatti, le lobby commissionano o bloccano sempre le leggi da loro invise, sono nate per questo e il parlamento fa la comparsa; a causa della crisi economica degli Usa, per favorire la speculazione, pare che questa situazione sia stata creata anche ad arte. Il QE ha aumentato la liquidità in USA e in UE e questo denaro è stato intercettato dal sistema bancario e dalle banche centrali che finanziano il debito pubblico degli stati e il debito delle grandi banche e imprese. Però agli Usa non costa molto emettere dollari, con i quali possono comprare politica, governi, informazione, armi e grandi aziende internazionali; hanno un grande deficit commerciale e valutario ma, con il dollaro, non si preoccupano per il debito come succede all’Italia, che è stato un paese solvibile, ma soggetto ai ricatti dello spread, fatto alzare dalla banche d’affari che finanziano il debito dello stato, a un tasso fatto ad esser risalire. Gli analisti di corte affermano che il dollaro è forte ma, com’è sempre successo nella storia, potrebbero essere gli ultimi colpi di coda di un paese prepotente, ma in decadenza. La BCE vuole che la banca d’Italia e le altre banche abbiano meno titoli di stato in portafoglio, questi sono detenuti come riserva di liquidità, finanziano il debito pubblico e hanno una bassa remunerazione, che però copre il costo della raccolta, che così, se non è impiegata altrimenti, non rimane improduttiva. La banche italiane potrebbero comprare tutto il debito pubblico italiano, così l’Italia, come il Giappone, finirebbe di essere sotto ricatto da parte delle società di rating e della Germania che vuole il suo fallimento. Le grandi banche italiane partecipano al capitale di Bankitalia e sono controllate dalla BCE, destinano la raccolta ai prestiti alle imprese e alle famiglie, agli investimenti e alla speculazione e all’acquisto di titoli di stato. In Germania si preferisce l’impiego azionario rispetto ai titoli di stato, che però ha procurato perdite maggiori rispetto alle banche italiane, perché ha coinvolto le due maggiori banche del paese, poi aiutate a rifinanziarsi con il QE. Anche in Italia bisognerebbe diffondere l’azionariato popolare; quando si parla di aiuti di stato ai lavoratori dipendenti, non bisogna mai dimenticare gli aiuti di stato alle grandi imprese, in Italia si tratta di diversi miliardi di euro l’anno. Inoltre, gli aiuti dell’UE all’agricoltura, quelli ad Alitalia, quelli a banca MPS, all’indennizzo da favola a Benetton per la nazionalizzazione, senza suo risarcimento per il crollo del ponte di Genova, e i finanziamenti di opere pubbliche mai finite, i cui costi superano regolarmente i preventivi, senza penali per la ritardata consegna, ma con la revisione prezzi per la ritardata consegna. Insomma, lo stato è sempre amico o socio delle grandi aziende e non dei proletari, esattamente come al tempo di Marx. Al gruppo massonico dei Trenta, fatto di banchieri, accademici ed economisti, Draghi ha dichiarato che lo stato deve salvare dal dissesto procurato dalla pandemia le grandi aziende e far fallire le piccole indebitate con le banche. Sono state sempre le piccole imprese a fallire e solo poche diventano grandi, non hanno esenzioni fiscali e aiuti dallo stato, le banche creditrici fanno accantonamenti per coprire le perdite causate dai loro fallimenti, perché in banca paga i prestiti anche per chi non paga. Quando cedono con lo sconto questi crediti insoluti, non ci rimettono ma ci guadagnano i loro amici che li rilevano. AFRICAUn veterinario della cooperazione italiana in Tanzania ha denunciato di aver approntato un vaccino efficace all’80%, registrato e commercializzato, contro una malattia delle zecche trasmessa al bestiame, che ha procurato la morte dell’80% delle bestie colpite. Tuttavia è stato boicottato da organizzazioni private internazionali, naturalmente finanziate, e da società farmaceutiche e dall’OMS, dove Gates, produttore di vaccini, è il primo finanziatore. Questo vaccino è stato boicottato perché fa concorrenza a un altro vaccino e ad altri farmaci meno efficaci allo scopo. Il dottore è ricorso all’UE e al governo italiano, ma finora senza risultato, a causa della zecca, sta morendo quasi tutto il bestiame dei masai, un’etnia nilotica della Tanzania che vive di questi animali, come se si volesse lo sterminio di un popolo. Anche se i “progressisti”, per dimostrare che non sono razzisti e non sono a favore delle discriminazioni, lo negano, in Africa, come accade tra i cani, esistono più razze umane, cioè quella nilotica fatta di masai, tutsi e vatussi, quella bantù africana, quella caucasica in Africa settentrionale, inoltre, pigmei, boscimani, malgasci e ottentotti. Anni fa, per il controllo delle miniere, in Ruanda ci fu una guerra civile, tra bantù e tutsi, i primi erano sostenuti dai francesi e i secondi, che sono allevatori e classe dirigente del paese, dagli americani, durante la quale, delle suore bantù diedero fuoco a dei tutsi. CINAGrandi impresi cinesi si stanno trasferendo dalla borsa di Wall Street a quella di Hong Kong e la Cina sta vendendo i titoli di stato Usa a dieci anni, trasferendo anche questi impieghi da Wall Street a Hong Kong; ora la Cina ne possiede per 968 miliardi di dollari. Lo fa per mantenere stabile il rapporto tra dollaro e yuan e perché questi titoli si deprezzano, ora il dollaro vale 6,7 yuan. Poiché il clima con Russia e Cina peggiora, gli Usa hanno congelato la valuta della Russia, alleata della Cina che, a sua volta, ha relazioni tese con gli Usa, a causa di Taiwan. Anche il Giappone possiede titoli del tesoro americani per 1.236 miliardi di dollari, questi suoi impieghi e rimesse in Usa sono serviti a mantenere alta la quotazione del dollaro. Tra le importanti società cinesi che si sono ritirate dalla borsa di New York, ci sono società di telecomunicazioni e assicurazioni, alcune di essere erano state inserite in una lista nera americana perché non avevano rispettato alcune norme americane; infatti, una legge Usa del 2020 obbliga le società cinesi quotate in Usa a dichiarare di non essere sotto il controllo del governo cinese. USA Con la pandemia, nei primi due trimestri del 2022 il Pil degli Usa è diminuito ed è diminuita la disoccupazione; energia e alloggio aumentano più del salario, la vendita di case diminuisce e l’inflazione è al 9%. La spesa per i consumi è aumentata dell’1,1% però, deflazionata ai prezzi, sembra costante, aumenta la spesa per sanità e abitazione e cala quella per abbigliamento e tempo libero. Gli interessi sui mutui sono saliti, perciò la vendita di nuove case è crollata del 5,4%; con il calo della domanda, i prezzi al consumo dovrebbero scendere, intanto calano i prezzi di benzina, cereali e materie prime. Poiché i tifosi degli Usa parlano sempre dei suoi successi economici, soprattutto in borsa e con la salita del dollaro, è lecito domandarsi se sia in corso una recessione o meno, secondo me, gli americani risponderebbero positivamente. (Per le notizie, fonte: Diana Wagner – startmag.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruislibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 15 agosto 2022)ITALIAPoiché il governo dello stato è un mercenario al servizio di privati, spesso rappresentati da lobby, dei quali deve salvaguardare gli interessi, nei confronti della proprietà, pubblica o privata, è assurdo distinguere lo stato dai privati, perché lo stato è partecipato da privati; cioè, anche le nazionalizzazioni sono indirettamente delle privatizzazioni, infatti, lo stato è un’impresa privata occulta, è l’impresa privata di maggior successo, che governa abusando della credulità popolare. Tra i privati che controllano il governo, ci sono lobby, poteri e potenze. La maggiore sciagura italiana è data dai suoi governi, al popolo non è riservata nessuna sovranità, deve solo partecipare al voto, che non è una manifestazione di sovranità, ma è un concorso o una lotteria elettorale. Dal 1945, i governi italiani sono solo agenti dello straniero, perciò le massime cariche dello stato e della banca centrale non dipendono dagli italiani, il governo ha firmato una cambiale in bianco a favore di Vaticano, Usa ed UE; inoltre, il parlamento non serve a riparare o a controllare il governo perché è dominato dalle faide e la sua produttività legislativa è molto bassa. ----- Stefano Puzzer, animatore delle proteste dei portuali di Trieste, licenziato perché contrario al green pass, ha deciso di ricorrere alla magistratura e, per le prossime elezioni politiche del 25/9/22, ha accettato la candidatura al partito Italexit di Paragone; è contro la dittatura italiana, contro l’obbligo vaccinale e contro la finanza, vuole uno stato di diritto e l’unione dei partiti contrari al sistema. In Italia gli insegnanti sono pagati meno dei loro colleghi dell’Europa del nord, però il governo ha deciso un finanziamento di 200 milioni di euro, da erogare da parte della CDP ma a carico del Tesoro, destinato agli stipendi degli insegnanti ucraini, un altro finanziamento del genere arriverà dalla Banca Mondiale, che perciò obbedisce agli Usa. Il governo darebbe il cuore a chi alimenta la guerra in Ucraina e a chi sostiene Zelensky, che è un facinoroso guerrafondaio antidemocratico. Comunque i 200 milioni, da parte dello stato pagante o di quello ricevente, se sono utilizzati in realtà per acquistare armi, costituiscono sempre un falso in bilancio, che è un reato praticamente lecito per lo stato, che abusa della credulità popolare e ha tre facce, ma non per i privati. (Fonte: Gabriele Angelini – ilparagone.it). ----- La dottrina della salvezza, in questa terra o nell’altro mondo, è stata formulata per primi dagli ebrei, poi è stata adottata o copiata dai cristiani; a tale proposito, i professori affermano che non bisogna copiare, hanno torto perché l’uomo progredisce tecnicamente e culturalmente solo copiando e diffondendo la cultura, perciò il cristianesimo è una religione sincretica che ha preso da persiani, greci e soprattutto ebrei. Non esistono religioni o automobili tecnicamente e completamente originali. Io ritengo che i difetti degli stati, cioè della politica, e delle persone siano abbastanza generalizzati, non bisogna prendersela solo con i dirigenti italiani; perciò ambiguità, tradimento e ricatto albergano facilmente nella politica, che è al servizio nascosto di poteri, potenze e lobby che sono i suoi mandanti. Insomma, la politica o un partito, si fa comprare con il denaro e con i privilegi e perciò, per interesse, cambia spesso il suo indirizzo o il suo programma, che è solo propaganda, anche perché, per i parlamentari, non c’è il vincolo di mandato. La politica riformista è la secolarizzazione del regno di Dio; viste le giravolte della politica, poiché ho accennato alla salvezza, mi chiedo, a questo punto, chi salverà gli italiani, sicuramente non i suoi rappresentanti in parlamento o al governo; ritengo che alcuni uomini buoni, che non sono arrivisti e non fanno promesse, desiderando solo un mondo più giusto, hanno cominciato da giovani una lotta sociale, distribuendo volantini e correndo dietro a tanti imbonitori, poi delusi, hanno deciso di non votare più. Per quanto detto, anche il programma elettorale della destra, fatto per rendersi accetti a Bruxelles e a Washington, è una cambiale in bianco firmata dal governo italiano, di qualsiasi colore, a favore della Triade, cioè di Vaticano, Nato e UE. CINALa Turchia, paese Nato, è accusata spesso di avere un atteggiamento ambiguo in Europa, Africa e in Asia; poiché l’Onu indaga sugli abusi cinesi nello Xinjiang, regione cinese dove esiste la minoranza turca iugura, il ministro degli esteri cinese Wang si è incontrato con l’omologo turco Cavusoglu. Anche se gli stati hanno tre facce e tanti segreti, ufficialmente i due paesi sono a favore della cooperazione e Cavusoglu sostiene l’unità della Cina, con Taiwan, Hong Kong e Xinjiang; però la Turchia ospita anche 50.000 uiguri della diaspora cinese dello Xinjiang. Dall’altra parte, la Turchia vuole rafforzare il ruolo politico dell’organizzazione degli stati turchi, dei quali fa parte anche il Turkmenistan, aumentando la sua influenza tra i gruppi di lingua turca di Europa e Asia. Come si vede, i problemi con le minoranze sono esistiti ed esistono, non solo in Ucraina e in Serbia, ma anche in Cina, in Europa e in tutto il mondo; la ragione sta nel fatto che gli stati le discriminano valorizzando, nelle cariche più importanti, l’etnia dominante e più numerosa; poi queste minoranze, sono state strumentalizzate da grandi stati esteri non alleati, che soffiano sul fuoco. A causa delle minoranze, gli stanti europei entrati recentemente nell'Ue, come l'Ucraina, desiderano un confronto militare tra la Nato e la Russia; pensano di regolare vecchi conti con la Russia, ma poi saranno costretti a regolarli anche tra di loro. (Fonte: Giuseppe Gagliano – startmag.it). EUROPAPare che La Cina stia stringendo le relazioni con Francia e Germania, ignorando l’UE, invece l’Italia le stringe con gli Usa, nemici della Russia. Ad ogni modo l’Italia, senza sovranità, subisce sempre le ingerenze di Bruxelles e di Washington. La scelta della Cina, forse suggerita dalla Germania che non vuole esporsi, potrebbe favorire, dopo il patto franco-tedesco di Aquisgrana, la dissoluzione dell’UE, procurando un dispiacere al governo europeista italiano, intanto l'euro si svaluta nei confronti di tutte le monete forti. ----- Dal 2008 solo circa la metà dei paesi del mondo ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, poiché la Russia è un paese multinazionale, Mosca non l’ha riconosciuto perché afferma che potrebbe costituire un precedente, teme l’effetto domino da parte di altre nazionalità; infatti, in Russia esiste il problema della Cecenia, della Georgia, dell’Abkhazia e dell’Ossezia del sud. Nell’UE sono contrari al riconoscimento del Kosovo, Spagna, Slovacchia, Romania, Cipro e Grecia, Madrid teme la secessione della Catalogna e delle province basche, Bucarest la secessione della minoranza ungherese della Transilvania, la Slovacchia teme quella della minoranza ungherese, Cipro teme l’indipendenza della repubblica turca di Cipro al Nord dell’isola. In Albania ci sono problemi con la minoranza greca, in Ucraina e nei tre paesi baltici con la minoranza russa. Come la Russia, anche Pechino si è espressa contro il riconoscimento del Kosovo e a favore di uno stato multietnico, infatti, è contro le spinte autonomistiche di Tibet, Xinjiang e Taiwan, che invoca l’autodeterminazione prevista dall’ONU. L’Indonesia teme i movimenti secessionisti di Aceh e Irian Jaya, l’India si è espressa contro il riconoscimento del Kosovo perché teme la secessione del Kashmir e delle regioni nordorientali del paese. Le Filippine temono i separatisti di Mindanao, l’Azerbaigian è contrario all’indipendenza del Nagorno Karabach; la Georgia è contraria al riconoscimento del Kosovo perché, a causa delle spinte secessioniste della Transilvania, non vuole inasprire i rapporti con Mosca e con la Moldavia. Altre minoranze esistono anche in Francia, Gran Bretagna, Austria, Italia e Belgio; bisogna dire che gli stati sono ricchi di minoranze etniche, anche se in parte le hanno omologate o assimilate. Sono tutti nati con la forza delle armi e non per volontà popolare, appropriandosi di terre e tribù, senza il loro consenso, poi, calpestando l’eguaglianza, hanno distribuito posizioni di potere alla razza o alla religione dominante e perciò, quelle escluse, hanno invocato autonomia o indipendenza. (Per le notizie, fonte: Marco Orioles – startmag.it). Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viuslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 8 agosto 2022) ITALIACon la pandemia Covid, a causa della difficoltà di accesso a ospedali e medici, è aumentata la spesa privata in farmaci e medici specialisti; è un successo, non casuale, della medicina privata che, per interesse, dimostra più sollecitudine verso gli ammalati. Però in Germania stanno rivedendo gli obblighi vaccinali, che, diversamente dall’Italia, avevano bloccato solo 70 medici. ----- Non esiste solo il femminicidio, In Italia spariscono 53 persone il giorno, 9.599 in sei mesi, i ritrovamenti sono la metà, gli allontanamenti sono per lo più volontari; i minori sono 6.312, al 70% stranieri, il 70% dei miniori italiani è ritrovato, i bambini scompaiono per lavoro nero, pedofilia, prostituzione e traffico di organi. Ogni anno, la sottrazione internazionale riguarda 350 residenti in Italia, tra le persone scomparse, in Italia esistono almeno 2.000 cadaveri, non identificati, negli obitori, negli ospedali e nei cimiteri (Fonte: Ernesto Manfré - repubblica.it). ----- Con il Tpi della BCE, cioè con il programma di acquisto di titoli pubblici, l’UE torna a chiedere il rispetto delle regole di bilancio, la cui violazione, per chi ha fiducia nei mercati, ha riflessi sullo spread; in Italia queste regole sono state violate a causa di deficit e debito pubblico eccessivo, verificatosi con la pandemia. Il Tpi dovrebbe far rientrare dalla finestra ciò che era stato cacciato dalla porta, cioè il MES; i mercati, cioè le banche centrali, che sono controllate da grandi banche commerciali, con la speculazione, influenzano spread e tassi. L’umanesimo mette al centro della creazione l’uomo, il naturalismo la natura, purtroppo però, stato e chiesa ritengono di dover governare l’uomo alimentando il suo senso di colpa; infatti, la televisione afferma che a inquinare e a speculare è l’uomo, in realtà sono i grandi interessi che governano tutto e non vogliono cambiare niente. La BCE di Francoforte ha dichiarato che interverrà per contenere lo spread solo quando i fondamenti del paese sono sani, purtroppo lo spread, per favorire la speculazione, aumenta anche senza ragione; i mercati potrebbero aumentarlo con al motivazione che il nostro debito pubblico è insostenibile, in realtà, a loro conviene prestare al’Italia, che è un paese solvibile e paga interessi più alti. La speculazione non può svelare i suoi segreti e i suoi fini; per la BCE, la clausola di salvaguardia consente solo di deviare temporaneamente dall’aggiustamento, senza sospendere il patto di stabilità e la sorveglianza di bilancio. In Italia mancano la sovranità popolare, quella parlamentare, la sovranità legislativa e quella di bilancio. In sintesi, l’agenzia Moody’s, per dare una spallata speculativa all’Italia, ha tagliato il rating italiano. Mentre politica e informazione salutano il PNRR che ci regalerebbe soldi, che in realtà sono, per lo più, da restituire, la commissione europea ha già rilevato che l’Italia ha squilibri eccessivi e non rispetta le regole del debito e del deficit, però ha rimandato, temporaneamente, la procedura per deficit eccessivo. L’esito negativo dell’esame può impedire l’acquisto, da parte della BCE, dei titoli italiani, trattasi di un ricatto, utile a far salire l’interresse sul debito, legato al fatto l’Italia sta nell’UE, perché il risparmio italiano è in grado di acquistare tutto il debito nazionale, senza ricatti dei mercati, come fa il Giappone; inoltre, l’Italia ha sempre pagato i suoi debiti. EUROPA23 anni fa la Nato bombardò la Serbia, a sostegno degli albanesi del Kosovo che si proclamarono indipendenti; ora il Kosovo vuole uniformare immatricolazioni di auto e documenti usati dalla minoranza serba del nord. C’è un’analogia, la Serbia nacque in Kosovo come nazione e anche la nazione russa nacque in Ucraina; con la guerra in Ucraina, la Serbia ha rifiutato le sanzioni alla Russia, ha mantenuto con essa i voli e rinnovato gli accordi sul gas, il suo popolo è in maggioranza contrario alla Nato e all’UE. Nel 2008 il Kosovo dichiarò l’indipendenza dalla Serbia, che ora accusa il Kosovo di volere espellere i serbi dal paese, cioè di volere la pulizia etnica delle minoranze serbe che rifiutano l’assimilazione forzata (cosa che hanno fatto, attraverso i secoli, tutti i paesi, anche se è ingiusto). La Nato è dalla parte di Pristina e Mosca dalla parte di Belgrado. La missione Nato-Kfor, di oltre 3.500 uomini, diretta da un generale italiano, mira a garantire la tregua, il contingente italiano, fatto di 600 uomini, è il più elevato. I serbi hanno bloccato le strade che conducono ai valichi, dalla guerra del 1999, il Kosovo aveva tollerato i documenti serbi delle minoranze, ma una nuova legge rende obbligatorie le targhe con l’acronimo RKS, cioè repubblica del Kosovo, perciò ha stabilito che, chi ha una carta d’identità serba, riceve un documento temporaneo con validità tre mesi. Poiché la Serbia non riconosce l’indipendenza del Kosovo, vuole lo stesso trattamento per i kosovari che entrano in Serbia, il Kosovo è riconosciuto dalla maggioranza dei paesi UE che ha invitato i due paesi a risolvere pacificamente la contesa; nel 1999 la risoluzione 1244 dell’ONU autorizzò l’arrivo nel paese di uomini della forza Kfor della Nato. L’indipendenza del Kosovo è stata riconosciuta da 113 paesi dell’Onu su 193, naturalmente, Cina e Russia non l’hanno riconosciuta. Serbia e Kosovo hanno chiesto di aderire all’UE, mentre solo il Kosovo ha chiesto di entrare nella Nato. L’articolo 1 dello statuto della Nato, finora calpestato, come la maggior parte dei trattati internazionali, impone di cercare una mediazione e una composizione con mezzi pacifici, mentre l’Onu garantisce diritto all’autonomia e all’autodeterminazione delle minoranze; tuttavia ora, il ponte sul fiume Ibar che, a Mitrovica, divide le due comunità, è presidiato dai carabinieri, mentre il monastero ortodosso di Decani, in Kosovo, è presidiato da altre forze Kfor, Kosovo e Ucraina, senza una vera valutazione del contenzioso, sono protetti dalla Nato. Altri motivi di scontro della Nato con la Russia ci sono in Siria, Irak, Libia, Mali, con la Cina esistono per l’isola di Taiwan, da essa rivendicata, la missione ONU garantisce l’autonomia ma non l’indipendenza del Kosovo, che è rimane territorio conteso. Con la guerra in Ucraina, nessuno storico e giornalista di corte ha richiamato l’articolo 1 della Nato e la posizione dell’Onu sull’autodeterminazione; l’Italia potrebbe essere mediatore e pacificatore nei Balcani e in Africa settentrionale, ma preferisce eseguire gli ordini di Usa e UE. A danno della Francia, Russia e Turchia si espandono in Africa, in Libia la Cirenaica è vicina a Russia ed Egitto, mentre la Tripolitania è vicina alla Turchia; l’Italia, dopo aver fornito alla seconda mezzi guardiacoste, l’ha sostenuta assieme all’ONU, ma ora pare che la Tripolitania favorisca l’immigrazione clandestina. ----- Antisemitismo, razzismo e negazionismo. I semiti assomigliano ai popoli in mezzo ai quali abitano, questi termini generano molta confusione, tutte le razze umane sono degli ibridi, cioè non sono razze pure; però delle differenze, da un punto di vista fisico o culturale, in un certo momento storico, esistono, è inutile negarle. Queste differenze esistono nelle razze di ogni specie animale, ma non bisogna parlare di superiorità morale o intellettuale, magari per discriminare, altrimenti perché preferiamo soggettivamente una razza di cane rispetto a un’altra, i gusti personali devono essere rispettati. Il negazionismo di fatti testimoniati è un’assurdità e non dovrebbe essere un reato d’opinione, è solo un’opinione sbagliata; quello permanente e unico appartiene allo stato e alla religione, che hanno cancellato pagine di storia, con la censura o con l’imprimatur. L’informazione mainstream è sempre di supporto al governo, negli stati “democratici” o autoritari, è il megafono del governo, ma anche gli storici di corte hanno svolto questo ruolo; con la sua propaganda, che è una parola inventata dalla Chiesa, lo stato mira a inculcare il suo pensiero corretto o ortodosso alla gente, in passato anche con le minacce e con le pene. Anche la propaganda è negazionismo, le statistiche false sono propaganda; per rimarcare i successi economici americani, si afferma che in Usa, recentemente, gli occupati sono aumentati di 528.000 persone; in realtà, a causa delle diminuite risorse degli americani, segnalata dall’aumento dell’uso delle carte di credito per il consumo, sono aumentati i doppi lavori. La dimostrazione dello stato di crisi sta nel fatto che il prezzo degli immobili, con il calo della domanda, diminuisce, inoltre, gli immobili invenduti aumentano, come accade spesso nella classica bolla immobiliare americana. Purtroppo, le principali risorse americane sono solo il dollaro, le spese in armi e la speculazione. CINACina e Usa sono interessate alla produzione di Formosa o Taiwan di semiconduttori e chip, destinati all’industria elettronica, cioè soprattutto ad auto, telefoni e Tv; silicio, germanio e gallio sono alla base dei microchip, gli Usa erano i maggiori produttori, ma oggi anche Apple importa questi componenti da Taiwan. La pandemia ha ridotto produzione ed esportazione di questi prodotti elettronici, bloccando la produzione automobilistica, legata al 60% ai semiconduttori. A causa di questi componenti, nel 2021 le esportazioni di Taiwan verso la Cina erano cresciute del 24,8%, mentre il 40% di tutte le esportazioni di Taiwan è diretto verso la Cina, perciò, da un punto di vista economico, sembra che l’isola sia veramente una regione della Cina. Ora, per ridurre la loro dipendenza da Taiwan, riconosciuta solo da 14 paesi, Usa e Cina vogliono rilanciare la produzione interna di semiconduttori. Le terre rare, utili a queste produzioni, sono fornite anche da Afganistan e Ucraina, soprattutto nel Donbass occupato dai russi, tutte regioni travolte dalle guerre americane. L’Ucraina esporta anche grano, per tutte queste ragioni, è stata coinvolta in una guerra con la Russia aizzata dagli Usa, che hanno fornito all’Ucraina anche 40 miliardi di dollari in armi. Bisogna considerare che, se con la siccità si riduce il grano, chi se lo accaparra, come fanno gli Usa in Ucraina, ne fa aumentare il prezzo e perciò guadagna più degli anni precedenti. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 1 agosto 2022) ITALIAI catastrofisti denunciano il calo demografico, derivato dal calo di natalità ma, soprattutto, dall’allungamento della vita media che, alla fine, ha prodotto un aumento della mortalità; all’incirca, fino al 2000, l’Italia aveva una natalità e una mortalità di circa 550.000 persone l’anno; con una popolazione stabile di 60 milioni di persone e con 200 persone per kmq, mentre il mondo ne ha 50, cioè l’Italia sembrerebbe, in proporzione, sovrappopolata. Con l’invecchiamento della popolazione, la mortalità è passata a circa 670.000 persone e la natalità a circa 470.000, con una riduzione annua di 200.000 persone, il che, senza immigrazione, dovrebbe produrre una riduzione di 10 milioni di abitanti in 50 anni. Con la sua popolazione, l’Italia già soffre di deficit alimentari e di materie prime, colmati con le esportazioni industriali. Pertanto l’Italia non può accogliere tanti immigrati, di giovani ce ne sono ancora e ne nascono, ma il paese troverà probabilmente un nuovo equilibrio demografico con 50 milioni di abitanti. I vecchi pesano a chi segue il gusto estetico e a chi mira al loro patrimonio, però passeranno, non solo con il Covid, perché è una legge della natura, che vale anche per quelli che oggi sono giovani. Per preservare la natura, il paesaggio e combattere l’inquinamento, bisognerebbe combattere anche l’eccessiva concentrazione urbana, valorizzando i piccoli centri e la vita rurale, difendendo gli alberi e gli animali selvatici non infestanti, riducendo anche gli animali allevati intensivamente, che inquinano molto. A causa degli squilibri demografici, i paesi europei previdenti importano italiani che, contro l’opinione dei ricchi italiani europeisti, non dispiacciono, mentre l’Italia fa entrare immigrati dal terzo mondo, ben presto in Italia soffriremo anche per questa emorragia di nostri giovani idonei al lavoro. Una emorragia valutaria è data dai pensionati italiani che risiedono all’estero e che, con un governo imprevidente, sono in numero maggiore rispetto ai pensionati stranieri residenti in Italia. ----- Come si sa, le crisi, pandemiche, belliche, economiche, alimentari, politiche, eccetera, si portano dietro crisi finanziarie, con perdite e guadagni speculativi per le banche; secondo la BCE, la prossima crisi finanziaria sarà provocata dal cambiamento climatico. Insomma, senza crisi, non si può andare avanti, le crisi lasciano strascichi però, i linguisti affermano che le crisi, anche del corpo umano, sono occasione per una rinascita o per una evoluzione, speriamo che sia sempre vero. Pare che in Usa, Soros controlli Obama, le radio americane, le banche e il governo ucraino, probabilmente controlla anche Macron, Draghi, il governo e la televisione italiana. Gates è impegnato nell’OMS, nei vaccini e nella sanità, Rothschild e Rockefeller sono al vertice dell’attività bancaria speculativa e, in Italia, diversi ebrei sono responsabili in tante banche della Chiesa e in televisione, la massoneria non vuole comparire, con l’irresponsabilità dei suoi mandanti, tira il sasso e nasconde la mano. La finanza speculativa si è sviluppata sull’anonimato delle società di capitali, bisognerebbe ripensarci. ----- Per le elezioni politiche del 25/9/22, il programma elettorale di Fratelli d’Italia prevede le nazionalizzazioni per autostrade, ferrovie, porti, aeroporti, energia, acqua, poste e telecomunicazioni (una volta questi erano programmi di sinistra, ora tesa alle privatizzazioni e venduta a poteri, potenze e lobby); Fratelli d’Italia prevede anche l’utilizzo del golden power nei settori strategici e in banca. Vuole utilizzare le risorse del PNRR per le infrastrutture e l’alta velocità ferroviaria, migliorare i trasporti e costruire il ponte sullo astretto di Messina. Per impedire le delocalizzazioni, vuole ridurre la fiscalità alle imprese, punta a decarbonizzare il settore industriale e a sostituire il reddito di cittadinanza con un reddito universale. Fratelli d’Italia vuole combattere l’immigrazione clandestina (che a Salvini non interessa come prima), afferma che, chi non è un rifugiato, deve essere rimpatriato (tuttavia, per gli italiani, i rifugiati andrebbero ripartiti, non può ospitarli un solo paese). Afferma che le sanzioni per le ONG, che favoriscono l’immigrazione clandestina, devono essere il sequestro delle navi e l’arresto degli equipaggi. Il programma è buono e non dovrebbe essere disatteso come fanno tutti i partiti. Meloni aveva esordito contro l’euro e l’UE, voleva anche tenere un referendum contro l’euro, poi è stata acquistata da Berlusconi ed è diventata leader della destra parlamentare europea, perciò oggi è atlantista, europeista e solidale con la guerra degli ucraini contro la Russia; per i padroni del mondo e per i mercati, se ne deduce che è matura per governare l’Italia, la complessiva visione politica della maggioranza degli italiani non è tenuta in considerazione, è la “democrazia!”. ----- Il prezzo dell’energia è determinato anche dalla speculazione, questo prezzo aumentò nel 2021, dopo che Draghi andò al governo, il cui programma puntava a limitare l’uso di nucleare, carbone, gas e petrolio, a favore delle fonti rinnovabili; la BCE ha rinunciato a mettere un tetto al prezzo del gas, poi Draghi, con le sanzioni alla Russia, ha aggravato ulteriormente la situazione. In realtà, il prezzo del gas russo, algerino e del Qatar è rimasto invariato rispetto a un anno fa, ma è aumentato solo il gas liquefatto proveniente dall’Olanda e dagli Usa, tuttavia, il prezzo all’ingrosso dell’elettricità è aumentato. Secondo l’ARERA, i prezzi dell’energia sono aumentati a causa del mix di forniture GNL, gas, petrolio, carbone, rinnovabili, idroelettrica e a causa delle manutenzioni ai gasdotti russi; a causa della domanda in espansione e per aumentare gli stoccaggi per l’inverno, il GNL è arrivato a 202 euro al kilowattore, mentre il cambiamento del rapporto di cambio tra euro e dollaro ha influito minimamente. (Per le notizie, fonte: Gianfranco Polillo – startmag.it). EUROPAPaesi baltici, Polonia e Finlandia, manifestano riserve sulla loro partecipazione alla Nato, che li espone a rischi e non li tutela a sufficienza; non approvano che l’aumento di truppe Nato in Polonia non sia permanente come in Germania; perciò la Lettonia vuole reintrodurre il servizio di leva obbligatorio e la Polonia vuole difendersi da sola, raddoppiando l’esercito e portando la spesa per la difesa al 3% del Pil nel 2023. Però pare che il reclutamento non sarà facile, perché la Polonia, grazie agli investimenti occidentali, ora ha un tasso di disoccupazione del 5%. Nunzio Miccoli www.viruslibertario.it; viruslibertario@gmail.com.
ECONOMIA E POLITICA FAST-NEWS (lunedì 25 luglio 2022)
ITALIA
Nel porto di Trieste c’è una rivolta dei portuali, ignorata da giornali e sindacati, ci sono stati licenziamenti e, da parte dei datori di lavoro, cancellazioni dal sindacato autonomo, che è il più rappresentativo in città, il che dovrebbe essere una facoltà del lavoratore. Pare che le misure repressive siano giustificate dal fatto che gli interessati sono no-green pass; i manifestanti in sciopero sono sostenuti dagli autonomisti della regione, ma non dai sindacati confederali e sono ignorati dall’informazione, ora chiedono la reintroduzione dello stato di diritto.
Per trasporto merci, Trieste è diventato il primo porto d’Italia, poi vengono Genova, Livorno e Cagliari; a Trieste è concentrata l’attenzione di Cina, Germania e Austria; la Cina ne vuole fare il terminale principale della via della seta nel Mediterraneo. Come si sa la politica interna e internazionale, con la passività dei governi italiani, strumentalizza o alimenta le crisi interne e i mercati, compreso quello del lavoro.
Com’è accaduto in Catalogna, qualche paese, profittando della debolezza politica italiana e della disaffezione degli italiani verso la sua politica e i suoi governi, potrebbe cavalcare l’onta autonomista triestina, per interessi non troppo reconditi. Insomma, Letta e Mattarella sono europeisti e non italianisti e l’attuale politica potrebbe spaccare l’UE e l’Italia, anche se processi del genere si evolvono in anni.
La storia ci dovrebbe insegnare qualche cosa; la frode della “democrazia” moderna dimostra che il potere non è realmente partecipativo, ma è concentrato in poche mani, che condizionano i governi, soprattutto in banca, nella sanità, nell’industria delle armi e nella comunicazione; questi governi posso vendere risorse e regioni di ogni paese. Oggi le manifestazioni spontanee, diversamente dalle rivoluzioni, sono organizzate dal potere, mi riferisco anche alle firme dei sindaci a favore di Draghi; però i sondaggi affermano che la destra vincerà le elezioni, perciò i politici, per non perdere la poltrona, non volevano le elezioni anticipate. ----- La televisione, per ricordare che lo stato non può ridurre le imposte, si serve spesso di statistiche false, incomplete o incongrue; in materia fiscale, lamenta che ci sono mille miliardi d’imposte non riscosse in diversi anni e cento miliardi l’ultimo anno. In ogni caso, per rispetto verso i suoi padroni, lo stato non può affermare che il maggiore evasore è la chiesa, che è evasore legale, però ci sono tante altre esenzioni fiscali, come accadeva in era aristocratica, a favore degli amici eccellenti dello stato.
I maggiori evasori dello stato sono soci dello stato stesso, però tanti crediti fiscali possono essere stati contestati, i debitori possono essere insolventi, spariti o defunti, senza eredi e senza patrimoni; ma esistono anche i furbi e anche nelle imprese esistono crediti insoluti e irrecuperabili. Recuperando questi crediti, si arriverebbe a una pressione fiscale molto più alta dell’attuale, perciò bisognerebbe ridurre le tasse e lo stato non avrebbe beneficio dalla lotta all’evasione, più che altro sarebbe una questione di giustizia fiscale ridistributiva. ----- Nel 1992 Draghi era presente sul panfilo Britannia di Elisabetta II, che portò alle privatizzazioni d’imprese dello stato, svendute allo straniero, per Cossiga, Draghi era un vile affarista e un ex dipendente di Goldman Sachs; ciò malgrado, nel 1991 questo diventò direttore generale del Tesoro, sostenuto da Ciampi, che era governatore della Banca dì’Italia.
Le privatizzazioni italiane emulavano quelle russe, pure richieste dai mercati e succedute alla caduta del comunismo, due affari d’oro per la finanza internazionale, soprattutto britannica. Nel 1992 ci furono altri importanti eventi, pilotati dall’estero, il 7/2/1992 Cossiga sciolse le camere, cinque giorni dopo fu firmato il trattato di Maastricht e poi ci fu l’esplosione di mani pulite; un referendum riformò il sistema elettorale in senso maggioritario e così nacque la seconda repubblica.
Il governo affermava che la privatizzazione serviva a ridurre il deficit di bilancio, in realtà avrebbe potuto servire per la riduzione del debito, ma non avvenne nessuna delle due cose. Le privatizzazioni furono seguite dall’introduzione dell’euro; Draghi, protetto dai mercati e dalla massoneria, era stato direttore del Tesoro, governatore di Bankitalia, governatore della BCE e quindi capo del governo italiano, sempre omaggiato dall’informazione italiana mainstream. Comunque, nel 2004, come direttore del Tesoro, perdette quaranta miliardi in contratti derivati di Btp sottoscritti dal Tesoro, nel 2008, da governatore di Bankitalia, usò miliardi dello stato a favore di amici di governo, per salvare Monte dei Paschi e Antonveneta; nel 2011, a causa dello spread, introdusse l’austerity dell’UE e sospese l’acquisto di BTP, poi con il QE stampò miliardi di euro, con i quali acquistò BTP.
A capo del governo, Draghi ha ignorato il parlamento, producendo disastri, il superbonus edilizio 110% era credito fiscale e |